I Segni Dell'uomo
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CAI SEZIONE DI VARALLO COMMISSIONE SCIENTIFICA ‘PIETRO CALDERINI’ I SEGNI DELL’UOMO ISCRIZIONI SU ROCCE, MANUFATTI E AFFRESCHI DELL’ARCO ALPINO, UNA FONTE STORICA TRASCURATA 6-7 OTTOBRE 2018 VARALLO E RIMA (VALSESIA) ATTI DEL CONVEGNO E GUIDA ALL’ESCURSIONE a cura di Riccardo Cerri e Roberto Fantoni con contributi di Marco Avanzini, Nicoletta Barazzuol, Marta Bazzanella, Battista Beccaria, Antonio Biganzoli, Daniel Borettaz, Sergio Camerlenghi, Guido Canetta, Riccardo Cerri, Piergiorgio Cesco Frare, Raul Dal Tio, Roberto Fantoni, Anna Gattiglia, Guido Gentile, Vittorio Grassi, Vincenzo Nanni, Gianni Pizzigoni, Carlo Raiteri, Claudine Remacle, Maria Cristina Ronc, Maurizio Rossi e Riccardo Valente 2019 In copertina: la data sulla pietra di una casera all’alpe Campo di Alagna (1562) © CAI Sezione di Varallo, Commissione scientifica ‘Pietro Calderini’ – 2019 È consentita la riproduzione e la diffusione dei testi purché non abbia scopi commerciali e siano correttamente citate le fonti. INDICE I segni dell’uomo. Iscrizioni su rocce, manufatti e affreschi dell’arco alpino, una fonte storica trascurata Riccardo Cerri e Roberto Fantoni p. 5 ISCRIZIONI SU ROCCE DELL’ARCO ALPINO Iscrizioni rupestri: una prospettiva geo-archeologica per una fonte immediata di storia ambientale Maurizio Rossi e Anna Gattiglia p. 9 Le pietre incise del Monte Cimolo (Bèe, VB) Guido Canetta p. 13 La memoria di pietra. Testi raccolti nella Terra tra i due laghi Vittorio Grassi p. 19 “Io sono passato di qua”. Graffiti e segni tra protostoria ed età contemporanea nel Massiccio del Pasubio (Trento) Marco Avanzini p. 25 Incisioni pastorali su roccia in Alpago (BL) Nicoletta Barazzuol e Piergiorgio Cesco Frare p. 33 I segni dell’uomo pastore sulle rocce del Monte Cornón in valle di Fiemme Marta Bazzanella p. 41 ISCRIZIONI SU CASE, CASERE E MANUFATTI DEL VERSANTE MERIDIONALE DEL MONTE ROSA Incisioni sulle case di Gressoney e Issime in Valle d’Aosta Claudine Remacle p. 57 Iscrizioni e date su case e casere di villaggi e alpeggi valsesiani. Costruzioni, valanghe, incendi e ricostruzioni Roberto Fantoni p. 61 Tra storia e memoria. Iscrizioni minerarie di età moderna sul versante meridionale del Monte Rosa Riccardo Cerri e Vincenzo Nanni p. 69 ISCRIZIONI SU AFFRESCHI DI EDIFICI RELIGIOSI E CIVILI DELLE ALPI OCCIDENTALI “Mura Parlanti”. Testimonianze spontanee graffite in Valle d’Aosta Raul Dal Tio, Maria Cristina Ronc p. 85 1568. Adì 3 iunio arrivai qua più morto di vivo. Vita quotidiana e grandi eventi nei graffiti del castello di Issogne in Valle d’Aosta Daniel Borettaz p. 99 Graffiti di antichi visitatori nel Sacro Monte di Varallo: la ‘chiesa nera’ e la cappella della Crocifissione Guido Gentile p. 107 Graffiti su affreschi della basilica di San Giulio d’Orta tra XVI e XVIII secolo Battista Beccaria p. 117 Graffiti su affreschi quattro-cinquecenteschi nel Verbano-Cusio-Ossola Antonio Biganzoli e Gianni Pizzigoni p. 135 Graffiti nei sacri Monti: il caso di S. Maria del Monte a Varese Riccardo Valente p. 147 GUIDA ALL’ESCURSIONE I segni della ristrutturazione ottocentesca delle alpi di Rima Roberto Fantoni, Carlo Raiteri e Sergio Camerlenghi p. 157 3 4 I SEGNI DELL’UOMO. ISCRIZIONI SU ROCCE, MANUFATTI E AFFRESCHI DELL’ARCO ALPINO, UNA FONTE STORICA TRASCURATA Riccardo Cerri e Roberto Fantoni Il ventaglio dei contributi distribuiti nelle tre gante), con un carrellata di incisioni di epoca mo- sezioni di questo volume, che riprende la sud- derna e contemporanea comprendente principal- divisione proposta al convegno, intende fornire mente cippi e lapidi. un quadro d’insieme il più organico possibile sul variegato repertorio di scritte che in area alpina si Nella seconda sezione del volume riservata più da ritrovano incise o dipinte in ambiti molto diver- vicino al territorio afferente alle Alpi Pennine in sificati tra loro (rocce, edifici civili, luoghi di cul- area di colonizzazione walser (Iscrizioni su case, to, ecc.) a coprire un intervallo temporalmente casere e manufatti del versante meridionale del assai ampio a partire dalla prima età moderna. Monte Rosa) sono proposti i lavori di REMACLE (p. 57) e FANTONI (p. 61), che considerano en- A cominciare dalle incisioni realizzate princi- trambi le iscrizioni, i simboli e le date su travi del palmente su supporto litico tanto in posto quanto tetto ed elementi lapidei in case di abitazione e in elementi isolati, cui fanno riferimento i lavori case rurali d’alpeggio a partire dai primi decenni che sono stati riuniti nella prima sezione di questi del Cinquecento; in particolare le date permettono atti (Iscrizioni su rocce dell’arco alpino), aperta di ripercorrere l’evoluzione e le varie fasi nel- da ROSSI e GATTIGLIA (p. 9), che in una breve l’attività edile in questi territori, in parte legata sintesi relativa agli aspetti più propriamente geo- alle necessità di ricostruzione dopo eventi cala- archeologici delle iscrizioni presenti nel settore mitosi come valanghe e incendi, ma anche, ad e- franco-piemontese delle Alpi, dopo aver sotto- sempio nel caso di Rima in Valsesia, ad una ri- lineato la variabilità tipologica e tematica, ne af- strutturazione tardo-ottocentesca dell’intero siste- fermano il valore intrinseco in termini di im- ma degli alpeggi. A quest’ultimo aspetto, oggetto mediatezza nel messaggio nonché l’importanza dell’escursione che ha fatto seguito alla giornata soprattutto in alta montagna, dove esse costitui- di studi, è dedicato il contributo di FANTONI, scono spesso l’unica fonte disponibile. RAITERI e CAMERLENGHI (p. 157). Assai ricco e molto articolato è anche il quadro e- Una categoria del tutto particolare di iscrizioni è pigrafico per l’area trentina e bellunese che emer- invece quella descritta da CERRI e NANNI (p. 69) ge dagli interventi di AVANZINI per le Pale del in connessione all’attività mineraria sviluppatasi Campiel nel massiccio del Pasubio (p. 25), di nelle valli attorno al Monte Rosa (Valsesia e valle BAZZANELLA per il Monte Cornón in val di Anzasca), che ha lasciato per l’arco cronologico Fiemme (p. 41) e di BARAZZUOL e CESCO-FRARE dal XVI al XX secolo numerosi petroglifi tipi- per i monti dell’Alpago (p. 33), a dimostrazione camente distribuiti presso gli imbocchi o all’in- di una capillare frequentazione e fruizione tra il terno delle gallerie, sulle installazioni esterne di fondovalle e le terre alte di quei territori dal XV ricovero delle maestranze o di trattamento del mi- secolo in poi. Nel primo contributo vengono de- nerale o ancora su massi o cippi nei dintorni dei scritti segni tipologicamente molto vari, in con- precedenti. nessione a movimenti commerciali, venatori, pa- storali, devozionali; dagli altri due articoli sono La terza sezione degli atti (Iscrizioni su affreschi invece prese in considerazione incisioni e iscri- di edifici religiosi e civili delle Alpi occidentali) zioni su roccia in posto o massi essenzialmente comprende innanzitutto i due contributi relativi riferibili a frequentazioni di tipo pastorale. alla valle d’Aosta da parte di DAL TIO e RONC I due contributi di GRASSI (p. 19) e CANETTA (p. per i castelli di Sarriod de la Tour a Saint-Pierre e 13) sono invece relativi al territorio sulla sponda quello di Quart e la chiesa di Santa Maria Assunta piemontese del lago Maggiore insieme e quello a Villeneuve di Châtelargent (p. 85) e di BORET- compreso tra quest’ultimo e il lago d’Orta (Ver- TAZ per il castello di Issogne (p. 99); ricchissimi 5 di graffiti a secco e iscrizioni a pastello su muri e dine tanto diffusa in quei contesti di pellegri- dipinti, questi siti testimoniano un fenomeno as- naggio da dar luogo nel sec. XVII ad alcune ordi- sai diffuso in Valle d’Aosta a partire dal XVI se- nanze volte espressamente a porre un freno al fe- colo in edifici aristocratici o religiosi. nomeno. Di contenuto altrettanto variegato e analoga ma- trice culturale prevalentemente colta, sono le coe- Prescindendo dall’evidente ed intrinseco pregio di ve iscrizioni presenti in Piemonte su affreschi lo- natura antropologica, i vari contributi degli autori calizzati in luoghi di culto, al cui esame sono in- fanno emergere come sovente le iscrizioni trovino dirizzati i lavori di BECCARIA per la basilica di riscontro nei documenti d’archivio e in alcuni casi san Giulio d’Orta (p. 117) e di BIGANZOLI e PIZ- consentano di precisare gli ambiti cronologici e ZIGONI per chiese ed oratori del Verbano-Cusio- topografici, così come di identificare le persone Ossola (p. 135), dove curiosamente i volti e le che ne furono artefici; pertanto si tratta di ‘segni’ mani dei soggetti sacri affrescati risultano sempre meritevoli della dignità di vero e proprio elemen- indenni dalle scritte. to documentario, quale imprescindibile tassello Completano la rassegna di questa particolare ca- nel supportare molti ambiti di indagine storica a tegoria di incisioni i notevoli esempi lasciati nelle carattere interdisciplinare, con particolare riguar- cappelle dei complessi del Sacro Monte di Varal- do a quelle orientate a individuare dinamiche e lo e di quello di S. Maria del Monte a Varese, trasformazioni del paesaggio in rapporto al popo- trattati rispettivamente da GENTILE (p. 107) e VA- lamento dell’ambiente alpino e allo sfruttamento LENTE (p. 147), come evidenza di una consuetu- delle sue risorse naturarali. 6 ISCRIZIONI SU ROCCE DELL’ARCO ALPINO ISCRIZIONI RUPESTRI: UNA PROSPETTIVA GEO-ARCHEOLOGICA PER UNA FONTE IMMEDIATA DI STORIA AMBIENTALE Maurizio Rossi e Anna Gattiglia Antropologia Alpina Le iscrizioni rupestri che costellano le rocce del to del massiccio alpino. Complesso dei Calcescisti della Zona Piemontese Alcune iscrizioni rupestri sono citate da docu- (calcescisti s.s., marmi e marmi dolomitici debol- menti d’archivio. Studiando in parallelo le due mente metamorfici) sono quasi tutte in alfabeto classi di fonti si giunge talora a identificare latino e in lingua italiana o francese, raramente in personalmente gli incisori rupestri. Emergono lingua latina, francoprovenzale, occitana o sovente individui giovani che, nel momento in cui piemontese.