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CORPONOVE QUADERNI BREMBANI Bollettino del Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi” Viale della Vittoria, 49, San Pellegrino Terme (BG) Tel. Presidente: 366-4532151; Segreteria: 366-4532152 www.culturabrembana.com [email protected] [email protected]

Cultura Brembana

Coordinamento editoriale: Arrigo Arrigoni, Tarcisio Bottani

IN COPERTINA: Crocifissione con i quattro Evangelisti, tempera su tela di Giambat- tista Guarinoni e Cristoforo Baschenis il Vecchio.

Corponove BG - novembre 2018 CENTRO STORICO CULTURALE VALLE BREMBANA “Felice Riceputi”

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Anno 2019 CENTRO STORICO CULTURALE VALLE BREMBANA “FELICE RICEPUTI” Consiglio Direttivo Presidente: Tarcisio Bottani Vice Presidente: Simona Gentili Consiglieri: Giacomo Calvi Erika Locatelli Mara Milesi Marco Mosca Antonella Pesenti

Comitato dei Garanti: Lorenzo Cherubelli Carletto Forchini Giuseppe Gentili

Collegio dei Revisori dei Conti: Raffaella Del Ponte Pier Luigi Ghisalberti Vincenzo Rombolà

Segretario: GianMario Arizzi Quaderni Brembani 17 Sommario

Le finalità del CENTRO STORICO CULTURALE 9 VALLE BREMBANA “FELICE RICEPUTI” (dall’atto costitutivo) Sostenitori, collaboratori e referenti 10 Presentazione 11 Attività dell’anno 2018 12 Collocato a Carona il calco del masso archeologico della Val Camisana 17 a cura del Direttivo Addio a Gianmario Colombo 20 a cura della Redazione Ritorna nella chiesa di Astino l’opera di Giambattista Guarinoni 22 di Giacomo Calvi Ricerche archeologiche alle sorgenti del Brembo: ricognizioni e scavi 28 in Val Camisana tra il 2009 e il 2017 di Enrico Croce, Diego Veneziano, Lorenzo Castellano Un “brembano” al Concilio di Trento: 43 l’umanista e vescovo Girolamo Ragazzoni di Fabio Gatti Patrimoni monastici in Valle Brembana (secc. XI-XII) 48 di Domenico Cerami Restauro della pala dei Santi Faustino e Giovita di Filippo Comerio 64 nella parrocchiale di Villa d’Almé di Federica Gervasoni e Marika Panza Alcune considerazioni sugli affreschi dell’oratorio 70 di San Giovanni Battista di Cusio di Marco Gerosa Presenze bergamasche nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia 83 di Stefano Bombardieri Infeudazione e “Redenzione” di Vedeseta 88 Uno scontro tra potere centrale e autonomia locale di 370 anni fa di Arrigo Arrigoni

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Breve storia della Comune di Zogno nel primo ventennio dell’800 110 Secondo le carte della Repubblica Cisalpina, della Repubblica Italiana, del Regno d’Italia e del Regno Lombardo Veneto. di Gianpiero Crotti 1618: Pace fatta, anzi imposta, tra i Brembati e i Secco di Vimercato 120 grazie ai buoni uffici del Duca di Mantova di Fabio Brembati Appunti per una storia del commiato 122 Sepolture e cimiteri nella comunità parrocchiale di Serina di Roberto Belotti Le osterie nelle cronache giudiziarie della Valle Brembana 134 di fine Ottocento di Marco Angeloni Vistallo Zignoni: eroe o opportunista? 137 di Gianbattista Gozzi Indagini su un’epigrafe della parrocchiale di Oneta in Val del Riso 142 di Nicola Accardi Le stagioni d’opera al teatro Eden di San Pellegrino Terme 150 di Luigi Pilon L’ing. Pietro Milesi progetta ponti e strade in Alta Valle 165 di Chiara Delfanti Nuove scoperte su due antichi pittori che hanno operato in ambito zognese 168 di Giuseppe Pesenti Ritorno a Cornello dopo 400 anni 182 Il ruolo di Federico Thurn und Taxis nel primo Risorgimento a di Bonaventura Foppolo Luigi Angelini a San Pellegrino Terme 194 di Luca Zonca Prigionieri della Grande Guerra. Memorie di Santo Monaci di Branzi 201 di Roberto Boffelli Cavalleria 206 di Vittorio Polli L’umanità e l’ingegno di Franco Palazzi da Zorzone 210 di Cristian Bonaldi Le “trincee dimenticate”: un progetto per adottare un pezzo di storia 219 di Claudio Malanchini e Denis Pianetti Ricordi di una vita segnata dalla guerra 222 di Marco Leonardi Aspetti della Resistenza brembana nel Diario di guerra 231 del vescovo di Bergamo Adriano Bernareggi di Tarcisio Bottani

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Raymond Albert Jabin, nome di battaglia “Marcel”, martire di Cantiglio 241 di Gianbattista Plevani Cornalba luogo permanente di educazione per le giovani generazioni 245 di Bruno Bianchi Cosacchi del Don sul Brembo 251 di Bernardino Luiselli Il dollaro tedesco 255 di Adriano Epis Nuova sede per il Museo del soldato di Ambria-Zogno 257 di Alberto Giupponi L’antico orologio della Pianca, restaurato, torna al suo posto, sul campanile 260 di Enzo Rombolà Angelo Moioli, un imprenditore “illuminante” 263 di Oliviero Carminati Il bosco nelle nostre valli: una risorsa inesauribile 269 di Alessandro Pellegrini L’invenzione della natura selvaggia 275 di Denis Pianetti Un ambiente in trasformazione 288 di Flavio Galizzi disegni di Stefano Torriani Una cucina davvero tradizionale 294 di Wanda Taufer Ol copa porsèl 301 di GianMario Arizzi Pronto intervento per un termalismo perfetto 304 di Marco Mosca “Il Vento”, uno spazio libero. E un luogo di curiosità e di formazione 308 di Dalmazio Ambrosioni Le ragazze e i ragazzi di Lenna e di Piazza Brembana negli anni Sessanta (2) 311 di Ermanno Arrigoni Pérouges 316 di Nunzia Busi La baita 322 di Giandomenico Sonzogni Il nuovo affresco di Santa Brigida rende omaggio a don Bepo Vavasssori 324 a cura del Gruppo cultura di Santa Brigida “Squadra di Mezzo” Ricordi di caccia al capanno nella piana di Lenna (anni ‘40) 326 di Lisella Begnis

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La mia Valle 329 di Gianni Molinari Non c’è ragione di avere dolore. La sofferenza interpretata dagli studenti 332 a cura di Antonio Tarenghi Arte e poesia: un omaggio a San Giovanni Bianco 338 a cura di Mara Milesi Mia madre legge 347 di Giusi Quarenghi Bambini del Terzo Mondo. (Coloro che passarono di qui) 348 di Elena Giulia Belotti ‘900 349 di Celestesg Per la mia donna (e in memoria di Fabrizio De André) 350 di Enzo Leone La mia terra 352 di Bruno Reffo L’acqua 353 di Giosuè Paninforni Dolci parole 354 di Omar Lange Dormiveglia 355 di Bortolo Boni “Bisogna avere coraggio” 356 di Andrei Zhurauleu Eternità 357 di Antonella Arnoldi Il pane 358 di Franco Belli Chèl galantòm 359 di Alessandro Pellegrini La falìa 360 di Adriano Gualtieri I döbe 361 di Sergio Fezzoli La césa öda 362 di Riccardo Valle SCAFFALE BREMBANO 363 a cura di Tarcisio Bottani e Wanda Taufer TESI DI LAUREA 376 Sanpellegrino Festival Nazionale di Poesia per e dei bambini - 8ª edizione 379 a cura del coordinatore del Festival Bonaventura Foppolo

8 Quaderni Brembani 17 Le finalità del CENTRO STORICO CULTURALE VALLE BREMBANA “FELICE RICEPUTI”

(dall’atto costitutivo)

costituita l’Associazione denominata “Centro Storico Culturale Valle Brem- Èbana”, Associazione di promozione sociale e culturale senza fini di lucro. Il Centro Storico Culturale Valle Brembana ha le seguenti finalità: a. promuovere la conoscenza, la conservazione e la diffusione del patrimonio storico, culturale, artistico e ambientale della Valle Brembana; b. pubblicare un bollettino periodico annuale dell’Associazione; tale bolletti- no sarà distribuito ai soci in regola con la quota sociale; c. pubblicare o ripubblicare documenti e studi storici, artistici, geografici, et- nografici, letterari e linguistico-dialettali; d. raccogliere e ordinare documenti, riproduzioni, pubblicazioni e audiovisivi di interesse locale; e. operare in collaborazione con gli enti locali, con le istituzioni culturali, con le associazioni turistiche, con le varie agenzie educative e ricreative pubbli- che e private alla promozione di iniziative di carattere culturale inerenti la Valle Brembana; f. attuare il collegamento con le scuole del territorio per incentivare studi e ri- cerche in campo storico, geografico, etnografico, artistico; g. offrire servizi di consulenza culturale, tecnica, amministrativa a chiunque ne farà richiesta in coerenza con gli scopi dell’Associazione; h. promuovere conferenze, corsi, convegni e occasioni di dibattito e di con- fronto culturali su tutto il territorio rivolti a tutta la popolazione.

L’Associazione potrà altresì svolgere, in via strumentale, ogni attività di carattere commerciale, finanziario, mobiliare ed immobiliare, ritenuta utile dall’organo amministrativo dell’Associazione stessa. Le norme che regolano la vita del Centro Storico Culturale Valle Brembana sono contenute nello Statuto che è stato approvato dall’Assemblea dei Soci in data 28 marzo 2002.

Il simbolo del Centro Storico Culturale della Valle Brembana rappresenta una cro- ce gigliata scolpita sull’antica chiave di volta del portale d’ingresso della chiesa di Cespedosio in comune di .

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SOSTENITORI, COLLABORATORI E REFERENTI Anche nel corso del 2018 la nostra Associazione è stata gratificata dal sostegno di vari Enti, Isti- tuzioni e Aziende, creando varie occasioni di collaborazione reciproca: ne elenchiamo i princi- pali, ringraziandoli per l’opportunità che ci hanno dato di svolgere la nostra attività culturale.

- Provincia di Bergamo, Assessorato alla Cultura - Gruppi Alpini Alta Valle Brembana - Comunità Montana di Valle Brembana - Istituto d’Istruzione Superiore “D.M. Turol- - Consorzio BIM - Bacino Imbrifero Montano do”, Zogno del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio - Istituto Comprensivo di San Pellegrino Terme - GAL Valbrembana 2020 - ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo - Fondazione UBI Banca Popolare di Bergamo - Editrice Corponove, Bergamo - Fondazione della Comunità Bergamasca onlus - Associazione Altobrembo (Fungolandia, Le erbe del casaro, Le terre dei Baschenis) - , Bergamo - Associazione Guide “Giacomo Carrara” di - Comune di Bergamo Bergamo - Fondazione Mia, Bergamo - CAI Alta Valle Brembana - Civico Museo Archeologico di Bergamo - CAI Bergamo - UBI Banca, Filiale di San Giovanni Bianco - CartOrlandini, Zogno - Comuni di Santa Brigida, Cusio, Carona, Dos- - Cartoleria La Matita, San Pellegrino Terme sena, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Piazza Brembana, Val Brembilla - SmART Opificina pittorica di Nunzia Busi - Parrocchie di San Giovanni Bianco, Camerata - Ufficio I.A.T. Valle Brembana Cornello, Serina, Carona - Associazione OTER San Pellegrino Terme - Vicariato parrocchiale Alta Valle Brembana - Ufficio Turistico di Serina - Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Pro Loco di Val Brembilla - Sistema Bibliotecario della Provincia di Ber- - Fondazione ARMR “Aiuto per la ricerca sulle gamo malattie rare” di Bergamo - Biblioteca Civica “A. Mai”, Bergamo - Fondazione Leiser Giupponi, Capriasca (CH) - Biblioteca Comunale di San Pellegrino Terme - L’Eco di Bergamo - Biblioteca Comunale di Piazza Brembana - Corriere della Sera - Soprintendenza per i Beni Archeologici della - Intervalli Lombardia - Genti e Paesi - Museo della Valle di Zogno - Bergamo TV - Non solo meteo - Happy Vision, Seriate - www.bergamonews.it - Ambra Conservazione Restauro, Vanzaghello (MI) - www.valbrembanaweb.com - SPI CGIL San Giovanni Bianco - http://www.lavocedellevalli.it

Il Centro Storico Culturale sostiene la Fondazione ARMR Aiuto alla Ricerca sulle Malattie Rare onlus

10 Quaderni Brembani 17 Presentazione

uasi settanta testi caratterizzano la diciassettesima edizione del nostro An- Q nuario, che risulta quindi ancora più corposo degli anni precedenti. I soci hanno fatto pervenire articoli di varia natura, dai più complessi e supportati da consistente documentazione d’archivio, a quelli dedicati alla descrizione di espe- rienze personali, di personaggi o fatti degni di nota, a testi narrativi e poetici. Come di consueto, i testi sono stati raggruppati in sezioni omogenee, nell’intento di proporre ai lettori una visione d’assieme degli argomenti trattati, in modo che possano orientarsi agevolmente tra i vari titoli. Quaderni Brembani n. 17 si apre con l’anteprima dedicata alla collocazione a Ca- rona del calco del masso archeologico della Val Camisana, iniziativa qualificante e fortemente voluta dal Centro Storico; segue il ricordo dello scomparso socio Gianmario Colombo, fondatore e titolare dell’editrice Corponove che cura il no- stro Annuario dalla sua nascita. Abbiamo dedicato l’apertura all’altra iniziativa culturale di rilievo promossa dal Centro Storico: il restauro della tela di Astino di Giambattista Guarinoni e Cristo- foro Baschenis il Vecchio e la sua ricollocazione nella sede originaria della chiesa dell’Abbazia. Seguono i testi dedicati alla ricerca, quelli sempre numerosi aventi per tema le me- morie e le vicende delle guerre del Novecento, quelli che propongono aspetti di ri- cerca abbinati a elementi di attualità. I testi sono generalmente accompagnati da un ricco corredo fotografico che am- monta a circa 200 immagini e garantisce all’Annuario un ulteriore elemento di in- teresse e di vivacità Sempre ricca è infine la sezione dedicata alla poesia, con opere in italiano e in ber- gamasco che precedono il consueto Scaffale brembano che propone una trentina di recensioni di libri e tesi di laurea dedicati alla Valle Brembana. Chiude l’Annuario la rassegna delle poesie vincitrici o finaliste dell’ottava edizio- ne del San Pellegrino Festival di poesia per e dei bambini. IL PRESIDENTE

11 Quaderni Brembani 17 Attività dell’anno 2018

L’anno che si sta per chiudere è stato caratterizzato per il Centro Storico Culturale da una serie di iniziative di particolare rilievo che hanno aggiunto interesse al consueto programma di attività culturali proposto ogni anno. Di seguito elenchiamo le attività che si sono svolte in questi mesi, organizzate diret- tamente dal Centro Storico o in collaborazione con altre Istituzioni e Associazioni, segnalando in particolare quelle che a nostro avviso hanno qualificato il programma: - il completamento e la posa a Carona del calco del masso archeologico CMS1 della Val Camisana, iniziativa promossa dal Centro Storico e realizzata d’intesa con il Civico Museo Archeologico di Bergamo, il contributo e la collaborazione del Co- mune di Carona e il contributo della Famiglia Riceputi; - la ricollocazione nella sua sede originaria nella chiesa dell’Abbazia di Astino di Bergamo della tela di Giambattista Guarinoni e Cristoforo Baschenis il Vecchio, Gesù Crocifisso con i quattro Evangelisti, già ad Astino e poi nei depositi della Pi- nacoteca Carrara di Bergamo, restaurata a cura del Centro Storico; - la Mostra antologica Teresa Giupponi. Ritorno alle origini con l’arte, svoltasi a lu- glio a Casa Ceresa di San Giovanni Bianco, in collaborazione con la Fondazione Leiser-Giupponi di Sala Capriasca (Svizzera) e il Comune di San Giovanni Bianco, supportata dall’edizione del catalogo a stampa.

Alcune opere esposte alla mostra dedicata a Teresa Giupponi

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• Febbraio-marzo. Fase finale del San Pellegrino Festival di poesia per e dei Bambi- ni, coordinato dal socio Bonaventura Foppolo. 9 febbraio: rappresentazione per le scuole della Valle dello spettacolo dell’Associazione culturale “Oggettiva Mente: Oggetti da Favola, al Teatro di San Giovanni Bianco (due spettacoli). 24 marzo: manifestazione finale del Festival nel Teatro del Casinò di San Pellegrino Terme.

• Gennaio-maggio. Seconda parte del Corso di Storia locale alle Medie di San Pel- legrino Terme, coordinamento del socio Marco Mosca, lezioni tenute dai soci Mi- chela Giupponi, Erika Locatelli, Michela Lazzarini, Marco Mosca.

• Marzo-aprile. Conferenze nella Sala Putti di San Pellegrino Terme, in collabora- zione con l’Assessorato alla Cultura. RELATORI: Claudia Lazzaroni, Le donne italiane nella Grande Guerra; Ermanno Arrigoni, Il pensiero di Gesù nel vangelo di Marco; Manuela Mangili, Immagini di viaggio. Baltoro 2017; Maria Grazia De- retti, Sulle orme del Manzoni in quel di Lecco; Stefano Torriani, Occhi nel buio, ali nel silenzio. I rapaci notturni.

• 26 maggio. Istituto Turoldo di Zogno. Partecipazione all’iniziativa “Non c’è ra- gione di avere dolore. La sofferenza interpretata dagli studenti” nella ricorrenza della XVII Giornata del Sollievo, promossa dal Comitato Ospedale senza dolore dell’ASST Papa Giovanni XXIII; collaborazione del socio Antonio Tarenghi.

• 9 giugno. Collaborazione con Altobrembo alla manifestazione Le Erbe del casaro. Mostra di pittura di artisti del Centro Storico a Valtorta, a cura delle socie Erika Locatelli e Francesca Centurioni. Hanno esposto Candida Carminati, Franca Rug- geri, Adriano Gualtieri, Bruno Pesenti, Elio Rota e Stefano Torriani.

• 28 luglio. Completamento e collocazione a Carona del calco del masso archeolo- gico CMS1 della Val Camisana, d’intesa con il Civico Museo Archeologico di Ber- gamo, con il coordinamento della socia Stefania Casini, direttrice del Museo, il contributo e la collaborazione del Comune di Carona e il contributo della socia An- na Busi.

• Estate-autunno. Partecipazione al progetto Asset sul tema Itinerario culturale, na- turalistico e turistico lungo la Via Mercatorum da Serina a Cornello dei Tasso, in collaborazione con il Polo culturale Mercatorum e Priula, l’Associazione Oter, la Cooperativa I Raìs di Dossena, l’Associazione Miniere di Dossena e il Gruppo Giovani Dossena.

• Luglio. Edizione del numero monografico estivo del giornale L’alta Valle Bremba- na, d’intesa con le Parrocchie e il Vicariato parrocchiale dell’alta Valle Brembana. Tema: La scuola nella storia dell’alta Valle Brembana; testi di Eleonora Arizzi, Di- letta Monaci, Lucia Reguzzi e Mino Calvi, che ha pure coordinato l’edizione.

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• 13-29 luglio. Mostra antologica Teresa Giupponi. Ritorno alle origini con l’arte, a Casa Ceresa di San Giovanni Bianco, in collaborazione con la Fondazione Leiser Giupponi di Sala Capriasca (Svizzera) e il Comune di San Giovanni Bianco; edi- zione del catalogo a stampa.

• Luglio-agosto. Collaborazione con gli “Amici di Piazzatorre” per iniziative cultu- rali a Piazzatorre e in alta Valle Brembana, a cura del socio Gianni Molinari. - Escursioni naturalistiche guidate: 19 luglio, Piazzatorre - Valleve; 26 luglio, Piaz- zatorre - Torcola - Forcella; 9 agosto, Piazzatorre - periplo del Monte Badile. - 21 luglio - Serata culturale sul tema Mappe antiche dell’Italia, della Lombardia e delle nostre montagne, inclusi gli antichi Oratori curata da Emilio Moreschi e Gianni Molinari - Luglio-agosto. Mostra La mia Valle con disegni di Vito Sonzogni e fotografie di Emilio Moreschi e Gianni Molinari.

• Luglio-agosto. Conferenze a Serina in collaborazione con l’Ufficio Turistico, l’Associazione OTER e la locale Parrocchia. - 10 luglio: Le ferrovie perdute. Immagini e ricordi delle ferrovie di Valle Bremba- na e Valle Seriana, a cura di Dino Oberti, con introduzione di Ivano Sonzogni. - 7 agosto: Breve ma veridica storia del Monastero della SS.ma Trinità di Serina, a cura di Roberto Belotti.

• 4-25 agosto. Piazza Brembana. Mostra fotografica del socio Giuseppe Pisoni ed esposizione delle pubblicazioni del Centro Storico nell’atelier della socia Raffaella Passerini.

• 9 agosto. Collaborazione alla manifestazione “Una valle da sfogliare...”, mostra del libro a Cusio. Esposizione dei libri del Centro Storico; visita guidata a Cusio e conferenza sul tema: “I Rovelli: Una famiglia di intarsiatori” a cura del socio Mi- no Calvi.

• Agosto. Collaborazione con il Comune di Dossena e patrocinio per il Premio Dos- sena di Poesia dialettale

• Estate-autunno. Seconda fase del progetto Le terre dei Baschenis in collaborazione con Altobrembo, con il Comuni dell’alta Valle Brembana occidentale e con l’Asso- ciazione Guide “Giacomo Carrara” di Bergamo. Corso di formazione sulla storia e la cultura del territorio, visite guidate ai luoghi di interesse storico-artistico di Piaz- za Brembana, Olmo al Brembo, Piazzatorre, Piazzolo e Mezzoldo.

• Estate-autunno, partecipazione al progetto del CAI Bergamo per la valorizzazione della Linea Cadorna, d’intesa con il CAI Alta Valle Brembana. Referente il socio Denis Pianetti.

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• Settembre. Collaborazione con Altobrembo alla manifestazione “Fungolandia”, a cura di Erika Locatelli. Esposizione della mostra La mia Valle con disegni di Vito Sonzogni e fotografie di Emilio Moreschi e Gianni Molinari presso il rifugio Al Ciàr del Monte Avaro.

• Settembre. Settembre Culturale a Casa Ceresa di San Giovanni Bianco in colla- borazione con il Comune di San Giovanni Bianco, a cura della socia Mara Milesi. Temi delle serate: 7 settembre. Manuela Mangili, La Scuola Domenico Belotti in Bangladesh. Una realtà che continua; 14 settembre. Giovanni Milesi, Sangiovan- nesi illustri: Galeazzo Boselli; 21 settembre. Presentazione del libro di Ildo Seran- toni “Antonio Pesenti. Una vita da ciclista (1908-1968)”; 5 ottobre. Premiazione del concorso “Fotografando”.

• Settembre. Collaborazione con il Cai Alta Valle Brembana alla Giornata dell’Uni- cef in alta Valle Brembana con la partecipazione di diversi soci.

• Ottobre. Ricollocazione nella sua sede originaria nella chiesa del Monastero di Astino della tela di Giovan Battista Guarinoni e Cristoforo Baschenis Gesù Croci- fisso con i quattro Evangelisti, già ad Astino e poi nei depositi della Pinacoteca Car- rara di Bergamo, restaurata a cura del Centro Storico; con la collaborazione del Co- mune di Bergamo, dell’Accademia Carrara e della Fondazione MIA di Bergamo.

• Settembre-ottobre. San Pellegrino Terme, atrio del municipio: Esposizione della mostra La mia Valle con disegni di Vito Sonzogni e fotografie di Emilio Moreschi e Gianni Molinari.

• 26-27 ottobre. Collaborazione all’incontro di studio internazionale Transumanze. La mobilità dell’allevamento in età moderna e contemporanea, Lombardia e altre regioni alpine. Bergamo - San Giovanni Bianco - Valle Taleggio

• Ottobre. Avvio del San Pellegrino Festival di Poesia per e dei bambini 2018/19; coordinamento del socio Bonaventura Foppolo

• Ottobre-novembre. Prima fase delle Conferenze in Sala Putti di San Pellegrino Terme, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura. RELATORI: Enzo Leo- ne, Origini del pensiero politico moderno. Machiavelli, La politica; Hobbes, L’as- soluto; Spinoza, La democrazia; Maria Grazia Deretti, Il Gattopardo. l’eleganza del film, il fascino del libro (nel cinquantesimo dell’edizione dell’opera); Flavio Galizzi, Ermanno Arrigoni e Osvaldo Salaroli, Conversazione intorno al tema: eti- ca... venatoria.

• 10 novembre. Piazza Brembana, adesione e collaborazione alla celebrazione del Centenario fine della Grande Guerra 1918-2018 indetta dai Gruppi Alpini dell’Alta Valle Brembana.

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• 11 novembre. Sulle orme dei Baschenis, visita guidata agli affreschi di Pietro Ba- schenis del monastero dell’Incoronata a Martinengo; coordinamento di Simona Gentili.

• 24 novembre. Presentazione di Quaderni Brembani 17, annuario del Centro Stori- co, al Museo della Valle di Zogno.

• 1-2 dicembre. Scuola media di San Pellegrino Terme e Istituto Turoldo Zogno: iniziative culturali in occasione dei sessant’anni della pubblicazione del libro Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; conferenza conclusiva in Sala Put- ti a San Pellegrino Terme. In collaborazione con il Comune San Pellegrino Terme e con alcune associazioni culturali siciliane.

• Dicembre. Prima fase del Corso di storia locale alle Medie di San Pellegrino Ter- me, coordinamento del socio Marco Mosca, lezioni tenute dai soci Michela Giup- poni, Erika Locatelli, Michela Lazzarini, Marco Mosca.

• Autunno-inverno. Collaborazione con la Pro Loco di Val Brembilla per un corso sulla conoscenza storica, artistica e ambientale della Valle Brembana.

• Mostre in Villa Funicolare 28 luglio - 19 agosto: Collettiva di Alessandra Rizzo, Arimo Mario Cangini, Manue- la Quintavalle.

• Per quanto riguarda, infine, il tesseramento, a tutt’oggi abbiamo emesso la tessera n. 477. Togliendo le tessere non rinnovate nel corso degli anni e quelle dei soci de- funti, gli effettivi per il 2018 assommano a 305 unità.

16 Quaderni Brembani 17 ANTEPRIMA Collocato a Carona il calco del masso archeologico della Val Camisana a cura del Direttivo

stato inaugurato sabato 28 luglio a Carona il calco del masso archeologico deno- È minato “Camisana 1”, una grande roccia della superficie di circa 30 metri quadra- ti situata in Val Camisana, lungo le pendici meridionali del Monte Aga, sul sentiero che porta al rifugio Calvi, tra quota 2100 e 2400 m s.l.m. Il calco, fortemente voluto dal Centro Storico Culturale Valle Brembana, è stato esegui- to dalla società Ambra Conservazione e Restauro s.n.c. non senza difficoltà, considerata la dimensione del monumento, la quota a cui si trova e la distanza da strade percorribili con mezzi idonei al suo trasporto. Il progetto viene incontro a una serie di esigenze, tra cui quella di rendere più agevole lo studio, quella di mostrare il monumento a un pub- blico più vasto e, non ultima, quella di fissare ad oggi lo stato di conservazione del mas- so, che purtroppo è esposto a un più o meno lento degrado nel suo ambiente naturale.

Il calco del masso “Camisana 1” collocato a Carona

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Il calco è stato collocato di fianco alla chiesa parrocchiale ed è stato dedicato a Felice Riceputi, che insieme a Francesco Dordoni, colse per primo l’importanza dell’intero ANTEPRIMA comprensorio di incisioni rupestri. La felice collaborazione tra il Centro Storico Culturale Valle Brembana, il Comune di Carona e il Civico Museo Archeologico di Bergamo, con il contributo della Famiglia Riceputi e del Consorzio BIM Bergamo, non solo ha permesso di valorizzare un mo- numento unico in tutta Europa, ma anche di ricostruirne la storia, attraverso lo studio e la ricerca archeologica, restituendogli il significato che ha avuto attraverso i secoli. Alle ore 16,30 di quella giornata, nel salone parrocchiale, sono stati presentati i lavori di esecuzione del calco e della restituzione della copia, identica all’originale. La riu- nione si è aperta con saluto di Giancarlo Pedretti, sindaco del comune di Carona, che ha coperto buona parte dei costi per la realizzazione del calco. È seguito l’intervento di Tarcisio Bottani, presidente del Centro Storico Culturale Valle Brembana che ha promosso e sostenuto la realizzazione del calco, nel nome del compianto presidente Felice Riceputi. Si è conclusa con la relazione della direttrice del Civico Museo Ar- cheologico di Bergamo, Stefania Casini, che ha illustrato gli aspetti tecnici e il signi- ficato culturale dell’iniziativa, e con quella di Filippo Motta docente di Filologia cel- tica dell’Università di Pisa, che si è soffermato sugli aspetti paleolinguistici connessi con le iscrizioni. Il masso “Camisana 1” è un vero e proprio monumento, per le sue dimensioni, la posi- zione dominante sulla valle e il ricco repertorio figurativo di età storica e protostorica. Le figure più antiche, databili al V secolo a. C., sono di due lupi a fauci aperte, rivolte verso un personaggio con lunga tunica e cappello a larghe falde; della stessa epoca una piccola figura di offerente posto di profilo. Alcune iscrizioni, incise con l’alfabeto leponzio, o di Lugano, che ha tratto i propri se- gni da quello etrusco, sono di nomi propri, talvolta abbreviati. Due iscrizioni riportano il nome di Pennino, il dio celtico delle vette e protettore dei valichi di montagna. Si da- tano tra il III e il I secolo a.C. Il masso “Camisana 1” era probabilmente un piccolo santuario naturale sotto le vette e presso le sorgenti del Brembo. La presenza di centinaia di iscrizioni preromane fan- no del masso un monumento del tutto unico non solo in Italia, ma in tutto il mondo cel- tico europeo. Nel 2015, riprendendo un’idea di Felice Riceputi, il Centro Storico Culturale Valle Brembana ha coinvolto il Museo Archeologico di Bergamo nel progetto di realizzare il calco di questo masso, il più esteso e archeologicamente significativo tra quelli che si trovano nella vasta area alle pendici del Monte Aga. Per motivi di ordine economico l’intervento di realizzazione di posa del calco, proget- tato dalla dott.ssa Casini e autorizzato dalla Soprintendenza per l’Archeologia della Lombardia, è stato suddiviso in due fasi. La prima, conclusasi nel mese di settembre 2016, è consistita nella pulitura e preparazione del supporto e nella realizzazione della matrice in negativo con la sua controforma, cioè del negativo del masso e delle figure incise su di esso. L’enorme gabbia contenente il calco del masso è stata trasportata con l’elicottero nei laboratori della ditta Ambra, per essere utilizzata per la restituzione della copia (cfr. Quaderni Brembani 15). La seconda fase del progetto è consistita nella ricostruzione del masso perfettamente uguale all’originale per forma e dimensioni, utilizzando materiali idonei a rendere la

18 Quaderni Brembani 17 ANTEPRIMA

L’incontro di presentazione dei lavori di esecuzione del calco e della restituzione della copia copia simile per colore, granulometria e composizione all’originale: una sorta di clone dello stesso. Questa copia reca sulla superficie la riproduzione di tutte le incisioni ed iscrizioni pre- senti sull’originale e ciò consente a chiunque, e in particolare agli studiosi, di fruire agevolmente della straordinaria fonte di documentazione storica costituita da tali re- perti, ovviando alle problematiche connesse con l’accesso diretto all’originale. La realizzazione della copia è stata ultimata nel mese di luglio 2018 e il masso è stato collocato su un’area del Comune che è stata adeguatamente predisposta a cura del Cen- tro Storico Culturale, il quale si è fatto pure carico della realizzazione e della posa ac- canto al masso di alcuni pannelli informativi redatti in lingua italiana e inglese, oltre a uno in braille, con corredo di fotografie e disegni illustrativi dei contenuti del masso.

Dati tecnici del masso “Camisana 1” Il masso “Camisana 1” ha la superficie di circa 30 mq e presenta una grande quantità di incisioni, eseguite nell’arco di circa 2500 anni, che si possono così suddividere: - una figura e una scena del V secolo a.C. - iscrizioni in alfabeto leponzio del V secolo a.C. non ancora quantificabili - iscrizioni preromane in alfabeto leponzio di III-I secolo a.C., di lingua celtica e/o ca- muna; a tutt’oggi ne sono state lette 104 di almeno due lettere e pubblicate 43 - figure di lance strettamente connesse alle iscrizioni - un alfabetario latino di età repubblicana - figure fitomorfe e di folgore di età romana imperiale - figura di guerriero con la morte della metà del XIII secolo - innumerevoli figure di epoca storica, comprendenti simboli e figure antropomorfe e zoomorfe. - date e iscrizioni di epoca storica Per questo complesso palinsesto, il masso può essere considerato un monumento as- solutamente unico e straordinario, sia nel quadro nazionale e internazionale dell’arte rupestre e sia per quanto riguarda l’epigrafia celtica d’Italia e d’Europa.

19 Quaderni Brembani 17 Addio a Gianmario Colombo ANTEPRIMA a cura della Redazione

o scorso 17 gennaio ci ha lasciato il socio Gian Mario Colombo, giornalista e ti- L tolare della Corponove Editrice che cura le nostre pubblicazioni. Nato a Zogno nel 1939, Gianmario è stato giornalista de L’Eco di Bergamo, per il qua- le si è occupato in particolare della redazione sportiva di cui è stato caposervizio.

Gianmario Colombo il 21 dicembre 2011 introduce la presentazione del libro Corponove, Il mondo antico nuovissimo di Ermanno Olmi. Il regista venne da Asiago, accolto nella Sala degli Angeli del Patronato da don Fausto Resmini. Dialogarono con Olmi il Prof. Ceruti, il rettore Castoldi, Longaretti e Donizetti

20 Quaderni Brembani 17 ANTEPRIMA

Il suo compito non gli impediva di ritagliarsi qualche spazio come inviato speciale per seguire i campioni del ciclismo e dello sci: sue erano le corrispondenze in occasione dei successi di Gi- mondi o della valanga azzurra della coppa del mondo di sci. Ma il calcio provinciale, per il quale aveva iniziato come gio- vane collaboratore, inviando al giornale i fuorisacco delle cro- nache delle partite domenicali gli era sempre rimasto nel san- gue, tanto da indurlo a dar vita un settimanale di approfondi- mento, Sportnove, destinato a durare quasi trent’anni. Gianmario introduce la presentazione del libro Nel 1974 aveva così fondato la Corponove Manzù pittore. La serata, nella sede Iccrea Corponove, inizialmente fina- di Roma, fu condotta da Vincenzo Mollica con le lizzata alla pubblicazione di testimonianze di Giulio Carlo Argan, Silvana Milesi, l’on. Pandolfi, il pres. della Provincia Galizzi, Sportnove, dedicato allo sport i rappresentanti delle Bcc Bg, Ferri e Frigeri. provinciale, e poi diventata una Era il 15 gennaio 1989. Manzù ringraziò commosso casa editrice specializzata nei libri d’arte, di sport e di storia locale. Dopo il pensionamento da L’Eco di Bergamo Gianmario si è dedicato interamente alla Corponove, coadiuvato dalla moglie Silvana, anch’essa nostra socia, e dal figlio Paolo, mentre l’altro figlio, Andrea, ha seguito le sue orme alla redazione sportiva de L’Eco. Grazie al suo impegno e alle sue intuizioni, la Corponove si è andata ritagliando negli anni uno spazio autorevole nel contesto dell’editoria locale, pubblicando titoli di suc- cesso, soprattutto nel campo dell’arte, a cominciare dalle raffinate e poetiche opere di Silvana dedicate ai pittori bergamaschi e non solo. I rapporti di collaborazione del Centro Storico con la Corponove risalgono alla nasci- ta della nostra Associazione e da allora l’editrice ha curato la pubblicazione di pres- soché tutti i nostri libri, compresi i vari numeri dell’Annuario, in totale una trentina di titoli. Col passare degli anni la nostra collaborazione è andata oltre i semplici rapporti pro- fessionali, ma si è tramutata in stima e rispetto reciproci, avvalorati dalla condivisio- ne dei medesimi obiettivi culturali, come prova l’adesione di Silvana e Gianmario al Centro Storico, e dal comune impegno per realizzare edizioni di elevato livello qua- litativo, accessibili a tutti e in grado di valorizzare la storia e la cultura della Valle Brembana. Le periodiche nostre puntate nella sede dell’Editrice davano modo a Gianmario di in- formarsi sulle novità della Valle, alla quale era rimasto profondamente attaccato anche dopo il trasferimento a Bergamo, per via soprattutto dei ricordi legati alla storia della famiglia e in particolare del padre, partigiano durante la Resistenza.

21 APERTURA M l’ ritorno nelrefettorio dell’abbaziadellagrande operapittoricadell’Allori, raffigurante voluto dalComunediBergamo edallaMia.Sièmoltoparlatopoi delrestauroe In questiannituttiabbiamo sentito parlaredelfelicerecuperodell’Abbaziadi Astino, bre. La collocazionedell’operanellasuasedeoriginariaèavvenuta loscorsomesediotto- teramente sostenutidalCentroStorico. Bergamo chel’hacompletatonelloscorso mesediluglio;irelativicostisonostatiin- torizzato dallaSoprintendenza,èstatoaffidato alrestauratore Antonio Zaccaria di Le treIstituzionihannoaccoltoconfavorelapropostae ilrestauro,regolarmenteau- fosse poiricollocatonellachiesadi Astino. carico dituttelespesenecessarieperilrestaurodelquadro, acondizionechelostesso fanno capol’AccademiaCarrarael’Abbaziadi Astino) lapropriadisponibilitàafarsi giore diBergamo (chegestisceilmonastero di Astino) ealComunediBergamo (acui ra diBergamo (depositariadell’opera), alConsorziodellaMIA -Misericordia Mag- sua dinastia.Diconseguenza,neldicembre2017,hadichiarato all’AccademiaCarra- la collaborazionedellozioCristoforoBaschenis,unotraimaggioriesponentidella noscere, essendoeglitraipittoripiùimportantidella Valle Brembana,senzacontare Il CentroStoricoharitenutochel’operadelGuarinoniandassevalorizzataefattaco- omaggio agliartistieaipittoridella Valle. stato voluto,seguitoesostenutodalCentroStoricoCulturale Valle Brembana,come L’intervento direcuperodelquadro,alfinedell’opportunaricollocazionead Astino, è rinoni conlacollaborazionedellozioCristoforoBaschenis. schenis ilvecchio(1520ca.-1592).L’opera, unatemperasutela,fueseguitadalGua- gelisti brosana di Astino delgrandequadroraffigurante la teva essercicheconilritornonellachiesadelSantoSepolcrodell’Abbazia Vallom- (1617-1677) epigonodiunalungaegrandestoriaartistidella Valle Averara, nonpo- di Giambattista Guarinoni Ritorna nellachiesadi Astino l’operadi Quaderni Brembani 17 Ultima Cena Giacomo Calvi frescanti Baschenis,nelquartocentenariodellanascitadiEvaristoBaschenis iglior conclusionedellecelebrazioni,nel2017,in Valle Brembana,deipittorie di GiambattistaGuarinoni(ca.1548-1579) Averara, nipotediCristoforoBa- . A questa notiziahovolutorivedere lemieprimericerchefatte nellon- * 22 Crocifissione coniquattro Evan- APERTURA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ricollocata nella chiesa del monastero di Astino di ricollocata nella chiesa del monastero 23 Crocifissione con i quattro Evangelisti La pala APERTURA stra, conleStorie diSanGiovanniBattista. e chesapràrivivere negliaffreschi, sempreinSanMichele, nellacappellalaterale de- della Madonna,affrescata dalgrandeLorenzoLotto,checertoloha veramente colpito Pozzo BiancoconscenediStoria Sacra.Eglidipingeguardando,accanto,lacappella Nel 1577troviamoilGuarinoni affrescare tuttal’absidedellachiesa diSanMicheleal Comune diBergamo. l’ampia emagnificasaladei SignoriGiuristidiquestacittà” Sempre nel1576hal’incaricodidipingerecon gine introno trasanti Nel 1576perlachiesadiSanGiacomoin Averara dipingeunagrandepalaconla fregi, stemmiestoriediantichigenerali. Nel 1573affresca lafacciatadelpalazzo delpodestà,oggiIstitutoUniversitario,con Pordenone nelduomodiCremona. di unCristomorto,ritrattoinarditoscorciocherichiama unconsimileaffresco del San Francesco,oggiSantaMariadelleGrazie,dovecolpisce soprattuttol’immagine Il Guarinoninel1572dipingelacappelladiSanBernardino nelladistruttachiesadi del ‘500aBergamo. Arena, oggicasadellesuore Angeline, unesempiodellamassimapitturamanieristica Paolo Cavagna,GiambattistaGuarinonidipingelesaledelpalazzoMorando,invia minata, causaunevidenteabbandono,latombadellafamigliadePeziis.ConGian valle Averara, il4giugno1611 ordinachenellachiesamadrediSantaBrigidasiaeli- Di questafamigliasiètrovatocheilcard.FederigoBorromeo,nellavisitapastoralein nel soprannomeCavagna. è difamigliaoriginariadella Valle Averara, lafamigliadePeziis,nomepoicambiato Paolo Cavagna,ungiovanepittoregenialeechelasceràgransegno. Anche ilCavagna collaboratore, dopoessereuscitopureluidallabottegadiCristoforoil Vecchio, Gian mo epiùinnovativonell’artemanieristicabergamasca. Nellasuabottegaentracome ‘500 diventacosì,propriolui,ilpittorepubblicopiùincaricatodalComunediBerga- del ‘500bergamasco, dacuirimaneveramentecolpito,eallafinedeglianni60del Nel suolavorosiconfrontaconl’artediGiovanBattistaCastello,ilgrandemanierista ster gio. Nel1572ilGuarinonivienenominato,inundocumentocomunale,come dei pittoriveneti,comeilPordenone,eraffaelliti, giuntiquiconl’artedelCorreg- Dopo ilsuolavorodibottega,èstatonelcremascodoveincontral’artedeiCampie lo zioCristoforo,impegnatoalloraadaffrescare lachiesadiSanBernardinoLallio. di PiazzaPontidaedeveaverappresoleprimenozionideldipingerenellabottegadel- Con lafamiglia,GiambattistaviveaBergamo nelrioneSanLeonardo,l’odiernazona di Cristoforodettoil Vecchio, nacquepresumibilmente nel1548. glia diSimone,l’artistadellefamose Giambattista Guarinoni,figliodelpittoreOrlandodi Averara ediLuciaBaschenis,fi- bel ritornoelariscopertadiunnostrograndeartista. prima diandareneldimenticatoiodeldepositoMuseodellaCarrara.Oraeccoil la chiesadell’abbaziaepoierafinitanelrefettorioquindimunicipiodiBergamo, schi, oggipurtroppopersielagrandeteladella Gian Alberto dell’Acquaehoritrovatolefotografieinbianconeroraffiguranti affre- tano 1968perla Tesi dilaurea,suipittoriGuarinoni Averara, conl’emeritoprof. Quaderni Brembani 17 , titolochenonsiottenevaprimadei23anni. . Èoperacherisentedell’artedelLottoedèfirmatae datata. Danze macabre 24 “le belleevivacipitture cheadornano Crocifissione di PinzoloeCarisolo,sorella il palazzodeigiuristidel che erastatadipintaper magi- Ver- APERTURA , dice di aver , il fu maestro Bat- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “ancora nella chiesa della “ancora nella “Ioannes Baptista de Avara- “Ioannes Baptista de . 25 Vite di pittori, scultori ed architetti Bergama- scultori ed architetti di pittori, Vite “Gio. Paolo Cavagna et quondam mag. Bapt. De Avararia” Bapt. De “Gio. Paolo Cavagna et quondam mag. , Bergamo, 1793, ci informa che il Guerinoni dipinse che il Guerinoni 1793, ci informa , Bergamo, Nel 1578 nella chiesa dei Disciplini Bianchi in via Borfuro, dedicata a Santa Madda- via Borfuro, dedicata Bianchi in nella chiesa dei Disciplini Nel 1578 della di scene della vita con grandi riquadri l’arco trionfale affresca lena, il Guarinoni veramente monumentale. santa, opera nella sua opera Tassi Maria Francesco schi ria et Cristoforus de Bergamo pinxerunt Anno Domini MDLXIX - 1569” pinxerunt ria et Cristoforus de Bergamo Badia di Astino lungi un miglio dalla città” Astino lungi un Badia di recuperato dal silenzio, il quadro con i quattro Evangelisti, quindi che Tassi Ci dice il del Guarinoni. è opera documentata destra del presbiterio del- destinato all’altare della cappella laterale Questo quadro era ai quattro Evan- Astino, dedicata appunto Sepolcro dell’Abbazia di la chiesa del Santo quando, forse per la perdita tempera su tela, rimase fino al 1622, gelisti. Qui l’opera, di cappella con affreschi della tela, si decise di ornare questa di luminosità dei colori nella sala del refettorio, da dove del Guarinoni passò quindi Francesco Zucco. L’opera nelle sale del palazzo dopo la vendita dell’abbazia vallombrosana, il Comune la portò, Carrara, fino alla no- da ultimo nei depositi dell’Accademia comunale, per trasferire recupero attuale. stra riscoperta e al con intorno tre angeli che con calici raccol- Il quadro ci presenta un grande Crocifisso Ai piedi della Croce ecco i quattro Evangelisti, del Cristo. gono il sangue sgorgante in piedi, accompagnati ciascuno dai loro ben messi in posa, due seduti e due dietro, e partecipativo della scena, sia per la grandezza simboli e dipinti in modo riempitivo Ai piedi, sulla destra, un cartiglio ci dice che per la posa. nel 1922, quando il quadro di aver letto Thieme Becker afferma mentre il Tassi, letto il di data la data MDLXXX-1580. La differenza era ancora nelle stanze del municipio, il Guarinoni era ancora giovanissimo e non è importante perché se fosse nel 1569, alle novità pittoriche. Se la data è il 1580, biso- e attento e capace sempre a Bergamo morto nel 1579 come si desume dal documento gna prima ricordare che il Guarinoni è nella in Colonna per gli affreschi di pagamento fatto dalla chiesa di Sant’Alessandro il 23 novembre 1579, in cui si dice che si pa- cappella del Corpus Domini, effettuato gano Astino, sarebbe stata posta, in sul quadro di tista, il nostro Guarinoni. Quindi la firma non poteva che certamente Vecchio, il questo caso, nel 1580, da Cristoforo Baschenis nipote Giambattista, che è inconfondibile e pre- tralasciare il nome del suo discepolo e minente autore nella pittura del quadro. pittura del quadro si ritiene che la data vera Per questo motivo e per la tipologia della due caratteri nelle figure. Il Crocifisso richia- sia il 1580. Il quadro infatti presenta ben sua staticità l’arte del maestro Cristoforo il ma nell’impostazione iconografica e nella degli evangelisti sono molto attuali all’arte del periodo ma- mentre le figure Vecchio, nierista e sono vive nei colori, sicure nel disegno e nell’impostazione. nella Emblematica della capacità pittorica e del gran livello raggiunto dal Guarinoni una figu- sua pittura, è la figura del giovane evangelista Giovanni, seduto sulla destra, del Cambia- Vago, del Perin del ra perfetta, bella e che ci richiama la scuola raffaellita so, del Castello e del Correggio, che senz’altro il Guarinoni ha potuto ammirare. Storico Con questo felice recupero dell’opera di Giambattista Guarinoni, il Centro della Culturale è felice di aver recuperato e ben ricordato uno dei tanti e grandi artisti Brembana. Valle APERTURA sente nelnuovoadesivoutilizzatoperlafoderatura. cie, sensibilizzandoillegantedellamateriapittoricaoriginaleattraversol’acquapre- sì rinforzatoilsupportomaalcontempohaacuitoglielementididegradoinsuperfi- sulla tecnicadiesecuzionedell’operainoggetto.L’applicazione dellanuovafoderaha zata pergliinterventisudipinticontecnicaadolio,senzaunariflessionepreliminare acqua. Sieraquindifattoricorsoaquestaprassiconsuetudinaria,normalmenteutiliz- tela difoderatura,fattaaderirealsupportooriginaleattraversocollaabasefarinae cazione all’originaletela-perlapresenzaditaglielacerazioniunanuova,doppia fettuate soloalcuneoperazioniconservativetracuilasostituzionedeltelaioel’appli- L’ultimo restauroprimadell’attualerisaleal1982.Durantel’interventoeranostateef- ne segnanolastoria. ra hasofferto inmodoparticolarelevarievicissitudinidispostamentiedepositiche Proprio perladelicatatecnicaesecutivaesuaintrinsecasensibilitàall’acqua,l’ope- in filatodicanapatessutaatramafittatiposaia,unitedaunacucituraverticale. colla animaleoaltresostanzeproteiche,suunsupportointelacostituitodaduepezze, inferiore destro,èrealizzatoatempera,cioèutilizzandolegantebaseacquosacome Il dipinto,firmatodaG.B.Guarinonid’Averara inuncartigliocheapparenell’angolo Relazione delrestauratore Antonio Zaccariasull’interventoconservativo Quaderni Brembani 17 Particolare della partesuperiore primadelrestauro, inluceultravioletta 26 APERTURA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 27 Ne sono derivati un inscurimento generale dei toni sia cromatici che chiaroscurali e, toni sia cromatici generale dei un inscurimento Ne sono derivati il film pittorico pre- pittorica. Infatti, di pellicola anche abrasioni con ogni probabilità, si alternano a porzioni ben conservate disomogenee: conservative senta caratteristiche mentre trama del filato, il rilievo della lasciar affiorare così assottigliate da campiture inferiore, la materia destro margine prevalentemente sul aree, concentrate in alcune cadute. sollevate e infine si sono nel tempo la lieve preparazione pittorica e erano presenti lungo colore bruno scuro, dovute a ristagni d’acqua, Importanti gore di destro. il margine perdite di preparazione e di aveva stuccato solo parzialmente le Il restauro precedente la stuc- senza effettuare integrato pittoricamente le lacune talvolta materia pittorica e intorno alle mancan- anche alla materia pittorica originale catura e sovrapponendosi ze. attualmente grazie alla sensi- conservativo cui l’opera è stata sottoposta L’intervento dell’arte del- Brembana, seguito dallo storico Valle Culturale bilità del Centro Storico e dal conservatore dell’Accademia Carrara Angelo Loda Brescia la Soprintendenza di di degrado, per recu- concentrato sull’eliminazione degli elementi Paolo Plebani, si è cromatici originali e dei timbri chiaroscurali. perare una corretta leggibilità dei toni distinte, sempre monitorate alla luce ultravio- La pulitura è stata realizzata in tre fasi depositi superficiali di pulviscolo atmosferico letta, per consentire l’eliminazione dei in superficie e mista an- sostanza bruna affiorata e successivamente la rimozione della inoltre con le importanti gore ottenendone che a un lievissimo protettivo, interagendo l’eliminazione. delle ridipinture applicate anche sul- La fase più delicata ha riguardato l’eliminazione a recuperare porzioni di film pittorico in pre- la pellicola pittorica originale, arrivando cedenza occultate. è stato applicato un lieve film di pro- Mediante nebulizzatore a pressione controllata e non altera i delicati toni caratteristici della tettivo che riduce la sensibilità all’acqua mirate stuccature, e quindi con l’impegnativa e tempera, per poi procedere ad alcune, le lacune che interessavano in modo ca- lunga integrazione pittorica che ha riguardato anch’essa a tempera con alcune media- pillare gran parte dei toni cromatici, realizzata In alcune porzioni si è optato per un abbassa- zioni tramite pastelli reversibili a secco. mento di tono. decisamente più vivace e, eliminati gli impor- Oggi il dipinto esibisce una tavolozza e le integrazioni alterate, ha recuperato una pie- tanti elementi di disturbo come le gore na fruibilità. Soprintendenza, potrà fare ritorno nella sua Una volta ottenuta l’autorizzazione della Asti- laterali della chiesa del Monastero di originaria collocazione, su uno degli altari no. RICERCA I le Brembana alla scoperta,avvenutanel2005dapartedeimembridel Centro StoricoCulturale Val- stri avviato,etutt’oraincorso,dalCivicoMuseo Archeologico diBergamo, in seguito Carona (BG),hannoavutoinizionel2009,inmargine allostudiodelleincisionirupe- Le indaginitramitescavoarcheologicoinalta Val Brembana(fig.1),nelcomunedi Le ricerche temporanea. restituendo latestimonianzadifrequentazionietàaltomedievali,modernaecon- venuti hatuttaviapermessol’inquadramentocronologicodiquattrodeisitiindagati, stenti quasiesclusivamenteinframmentidicarbonelegna.L’analisi deicarbonirin- scavo effettuati inquestisitihannorestituitoscarseevidenzearcheologiche,consi- paro eunriparosituatopressograndemassoisolatoalcentrodellavalle.Isaggidi quentazioni. Tra leevidenzerinvenutesisegnalanounrecintoinpietraconannessori- indagini archeologicheeranomirateadefinireilcontestoarcheologicodiquestefre- la presenzadiincisionirupestridatatedall’etàdelFerroall’epocacontemporanea.Le quota, compresatra2100e2350ms.l.m.,digranderilievostorico-archeologicoper cisioni, datatedall’etàdelFerrofinoall’epocacontemporanea scavo) nelleareeinteressatedallapresenzadeimassiincisi, conl’obiettivodirico- ciso dieffettuare mirateindaginiarcheologiche (ricognizionedisuperficieesaggi riodo difrequentazioneumanain Val Camisanaenellevalliadiacenti.Sièquindide- di in Val Camisanatrail2009e2017 del Brembo:ricognizioniescavi Ricerche archeologicheallesorgenti vico Museo Archeologico diBergamo 1 4 Per unadiscussionedelleiscrizionirupestridella 4 Val CamisanasirimandaaCASINI-FOSSATI-MOTTA 3 RICEPUTI-DORDONI2005. 2 Questotestoèstatopubblicatonelle Quaderni Brembani 17 Rossini 4,I-20122Milano,[email protected]; pagne discavo(2009, 2010)neipressidelmassoinciso CMS1èfornitainCASINIet Al. 2012. 2010 eCASINI-FOSSATI 2014.Unaprecedenteestesa comunicazionedeirisultatidelle primeduecam- the Ancient World, NYU,15East, 84thStreet,USA-NY10028New York, [email protected]. Enrico Croce 2009 eil2017in Val Camisana(comunediCarona,alta Val Brembana,BG)dalCi- l presentecontributoriguardairisultatidellecampagnediscavocondottetrail Enrico Croce, DiegoVeneziano, Lorenzo Castellano , viaGarbarini7,I-28015Momo(Novara), [email protected]; 3 , dimassiincisiconsoggettifiguratieiscrizioni.Lacronologia dellein- Notizie ArcheologicheBergomensi 2 . Leindaginihannointeressatoun’areaadalta 28 Lorenzo Castellano , 25,2017. 1 4 , attestaunlungope- , InstitutefortheStudyof Diego Veneziano , via RICERCA di una parte 5 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . La sigla PPR, infine, in- . La sigla PPR, infine, Le Torbiere a 29 b Exmor 1/2.3”. La quota massima di volo è stata di 23,2 m in modo da ottenere una risoluzione al suolo di Exmor 1/2.3”. La quota massima di volo è stata Apr certificata. Chiara Rossi, operatrice 7.69 mm/pix. Il drone è stato pilotato dalla dott.ssa ad indagine e loro nomenclatura (base cartografica: Carta Tecnica Regionale Lombardia) Tecnica nomenclatura (base cartografica: Carta ad indagine e loro Fig. 1: a) posizionamento dell’Alta Valle Brembana; b) localizzazione delle aree sottoposte b) localizzazione delle aree Brembana; Valle Fig. 1: a) posizionamento dell’Alta 5 Il volo aerofotogrammetrico è stato eseguito con un drone DJI Phantom 3 pro dotato di fotocamera Sony 5 Il volo aerofotogrammetrico è stato eseguito struire il contesto storico-archeologico e culturale di queste frequentazioni ad alta di queste frequentazioni e culturale contesto storico-archeologico struire il archeologiche umana. Le ricerche luoghi della presenza modi e quota, investigando dott.ssa Stefania la direzione della state condotte sotto rocce incise sono nel sito delle di 3 anni, nel 2017, dopo un intervallo poi riprendere, il 2009 e il 2013, per Casini tra aerofotografica anche una documentazione è stata effettuata anno in cui dica un sito localizzato a nord della località Baite del Poris, su un rilievo posto all’im- a nord della località Baite del Poris, dica un sito localizzato a circa alla confluenza dei due rami del Brembo, Camisana, vicino Val bocco della (fig. 1). vi è stata solo un’indagine parziale 2100 m di quota, dove dell’area. Val e comprende la Aga del Monte è situata alle pendici meridionali indagata L’area altopiano più a ovest carat- un ramo secondario del Brembo, e un Camisana, incisa da La nomenclatura dell’area ai di piccole torbiere d’alta quota. terizzato dalla presenza lo studio dei massi incisi. La seguito la suddivisione utilizzata per fini archeologici ha Cami- Val m e i 2260 m di quota in tra i 2150 interventi effettuati sigla CMS indica gli a circa 2350 m di quota sull’al- è usata per gli interventi effettuati sana. La sigla LTB valle, nell’area denominata topiano a ovest della RICERCA d’età protostorica. superficie pianeggianteorientatasecondoilsensodilettura/scrittura delleiscrizioni trincea dicirca12mq,èapparsapotenzialeinteresse per viadellapresenzadiuna 3) sonostateindagatenel2010.L’area aorientedelmasso,investigatatramiteuna e relativamentepocoespostaafenomenierosivi.Learee aesteovestdiCMS1(fig. base allecaratteristichemorfologichedelterreno,selezionando un’areapianeggiante teressato un’areaasuddelmassoincisoCMS1(fig.3). Laposizioneèstatasceltain La primatrinceadiscavo(1,5m×4,20m),realizzatadurante lacampagna2009,hain- GIS ni diposizionamentoedisegnodelleevidenzesonostateeseguitetramitesoftware no iscrizioni protostoricheèdegnadinotal’attestazionedelnomediocelticoPenni- rilevati tramiteGPSeposizionatisullacartografialocalediriferimento nica totale,materializzandounaseriedicapisaldisulterreno. Tali capisaldisonostati e sezione.Ilposizionamentolocaleèavvenutomediantel’usodiunastazioneelettro- condotti secondometodostratigrafico,conlaproduzionedidocumentazioneinpianta diante trinceediscavodimensionivariabili. Tutti gliinterventidiscavosonostati archeologico (es.ilgrandemassoincisoCMS1),leindaginisonostateeffettuate me- sultato pressochénullo.Inprossimitàdelleevidenzeconsideratediprimariointeresse to ascavoconcluso;intalmodol’impattopaesaggisticodelleoperazionidièri- per intero,preservandoneleradicierendendoquindipossibileilsuoriposizionamen- circa 0,5/1×0,5/1m.Primadelleoperazionidiscavolacoticaerbosaèstataasportata siderate dipossibilerilievoarcheologico,sonostaticondottideisaggistratigrafici menti dipietreoaltrestrutturevisibiliinsuperficie).Inprossimitàdelleanomaliecon- evidenze/anomalie dipotenzialeinteressearcheologico(es.ripari,possibiliallinea- ficie esaggidiscavo.LaricognizionehaportatoalposizionamentoGPStuttele L’esplorazione archeologicadell’areaèstatacondottamediantericognizionidisuper- Metodologia diintervento 11 CASINIet Al. 2012. 10 Perl’analisidei materiali,sivedaCASINIet Al. 2012. 9 CASINI-FOSSATI-MOTTA 2010,pp.79-99. 8 CASINI-FOSSATI-MOTTA 2010. 7 QuantumGIS,https://www.qgis.org/it/site/. Carta Tecnica6 Regionale 1:10000,dellaRegioneLombardia,http://www.geoportale.regione.lombardia.it/. in bronzoediduepezzi to inprossimitàdelmasso,contestirimaneggiatidiversante, diunafibulaCertosa cale diunpiccolosantuarionaturale,ipotesiparzialmenteconfermatadalrinvenimen- ficativo diiscrizionileponzie,datatesubasepaleograficaalIII-Isecoloa.C. una lungatunicaecircondatodailupifiguradiofferente) ediunnumerosigni- senza diincisionidatabilial V secoloa.C.(unascenaconunpersonaggiovestito di localizzato inalta Val Camisanaallaquotadi 2248m.Ilmassosisegnalaperlapre- Tra imassiincisidella Val Camisanaemerge perimportanzailmassoincisoCMS1, Gli scavipresso ilmassoincisoCMS1 Gli scaviinprossimitàdelmassosonostatieffettuati nel2009,2010 Quaderni Brembani 17 9 . Appare quindiverosimilecheilmasso CMS1rappresentiunasortadipuntofo- 7 . aes rude , interpretabilicomepossibiliofferte votive 30 6 . Leoperazio- 11 e nel2017. 8 . Trale 10 . RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni da volo aerofotogrammetrico (luglio 2017, a cura di C. Rossi) nelle sue vicinanze, con indicazione degli anni di intervento. Base: ortofoto Fig. 3: Il masso CMS1 e i saggi effettuati 31 . 12 . 13 , sono stati rin- nei livelli superficiali aes rude metal detector mensioni decrescenti. Lo scopo del gioco è quello di allineare tre pedine alle intersezioni dei quadrati. Nel corso della campagna 2017 si è de- ciso di riprendere le indagini nei pressi del masso CMS 1, mediante lo scavo di due trincee a nord di esso e a sud-est della trincea meridionale del 2009 (fig. di 1×2 m. Una volta asportato il manto erboso 3). La trincea nord aveva dimensioni si estende per tutta la superficie del saggio e (US 1), è stata messa in luce l’US 2, che fortemente bioturbata dalla presenza di si caratterizza per una matrice limo-sabbiosa, strato si è messa in luce l’US 3, composta da radici. Una volta asportato anche questo l’asportazione di US 2 sono stati esposti an- pietre di frana di diversa pezzatura. Con negativo ai fini del sondaggio è risultato L’esito che i limiti nord della roccia CMS 1. evidenza una frana naturale senza alcuna trac- della ricerca archeologica, mettendo in cia antropica. una superficie di 2,5×1,5 m. Una volta asportato La trincea meridionale ha interessato due unità stratigrafiche, US 4 e US 5. La pri- il manto erboso sono state messe in luce e per una consistente presenza di ma si caratterizzava per una matrice limo-sabbiosa 5, coperta dall’US 4, aveva componenti li- pietre di dimensioni centimetriche. L’US US 4 è mose ed era fortemente bioturbata dalla presenza di radici. Una volta asportata scuro e da stata esposta US 6, caratterizzata da una matrice sabbiosa di colore marrone nord pietre di dimensioni decimetriche, posizionate prevalentemente nella porzione 13 Si veda CASINI et Al. 2012. 13 Si veda CASINI et 12 Il filetto è un gioco da tavolo di antiche origini, composto dal disegno di tre quadrati concentrici di di- 12 La seconda trincea, impostata sul lato trincea, impostata La seconda 1, misura del masso CMS occidentale larghezza per 1 m di 4 m di lunghezza campagne I sondaggi delle (fig. 3). la pres- hanno evidenziato 2009-2010 ar- assenza di materiali soché totale relative a strut- cheologici e di evidenze antropi- ture connesse a frequentazioni i ritrovamenti, che. Sono da segnalare in di una verghetta nella trincea est, indefinita e ferro (RR1) di cronologia lastra con inciso il di un frammento di cosiddetto del filetto (RR14) gioco Come precedentemente menzionato, Come precedentemente interesse archeolo- materiali di grande Certosa in bronzo gico, ossia una fibula e due pezzi di venuti al di fuori delle aree di scavo, nell’ambito di una prospezione condotta con del versante sottostante il masso RICERCA di conservazione, risultandotuttaviaancora visibili.Moltopiùdegradati appaionoi orientale esud-occidentale lestruttureperimetrali inpietraappaiono pessimostato che sisviluppaperunalunghezza dicirca10m,conun’altezzamedia1m.Sullato CMS 1(fig.4).Lastrutturaè definitasullatooccidentaledaunmuroinpietreasecco mita un’areasub-circolaredi circa18×26m,situata80manord-ovestdelmasso CMS S10. fig. 10). una dataradiocarbonicacompresatra615eil678d.C.(calibrata 95,4%diprobabilità, nosciuta èunaconcentrazionedicarboni,chiaraorigine antropica,cheharestituito delle BaitedelPoris,acirca2100mdiquota.Intaleintervento l’unicaevidenzarico- non denominatanellacartografiatecnicaregionale,néin quellaIGM,èsituataanord fluenza deltorrenteCamisanacolBrembo,lungoilsentiero CAI246(fig.1).L’area, S1) neipressidiunabaita,situatasuunrilievopianeggiante pocolontanodallacon- Nel corsodellastessacampagnasièdecisodieffettuare unpiccolosondaggio(PPR terventi nonhannorestituitoalcunaevidenzaantropica. CMS 50,vicinoaunruscelloaffluente del torrenteprincipale(fig.2).Entrambigliin- inciso aovestdaltorrenteCamisana(fig.2)eilsaggioCMS tr6,neipressidellaroccia cisi: ilsaggioCMStr5,nellevicinanzedellaroccia123suunpiccolopianoro ceduto alloraall’indaginediduesitipiùavalle,localizzatineipressialtrimassiin- saggio effettuato (CMStr4)nonharestituitoalcunaevidenzaarcheologica.Sièpro- Quaderni Brembani 17 Base: Carta Tecnica RegionaleLombardia Fig. 2:Posizionamentodeisaggieffettuati in valCamisana(CMS). La campagnadiscavo2012 hainteressatounastrutturainpietrachedeli- 32 scivolati lungoilversante. Tuttavia, il ranza diintercettareeventualimateriali a valledellostesso(fig.2),nellaspe- 2011 sièdecisodiindagareun’areapiù masso CMS1,durantelacampagna dei primirisultatiottenutineipressidel CMS tr4,tr5,tr6ePPRS1 in ValCamisana I sondaggiarcheologici tropica. to, interpretazionequaleevidenzaan- di difficile, manonescludibiledeltut- sa inlucedopol’asportazionediUS6, spetto aldecliviodellamontagna,mes- tare unaevidentecontropendenzari- pica. A livellogeomorfologicoèdano- venuto alcunatracciadiorigineantro- vo aifiniarcheologici,nonavendorin- di pietrisco.Ilsaggioèrisultatonegati- rone scuro,maperunascarsapresenza per unamatricesabbiosadicoloremar- ta daUS5esicaratterizzavasempre po averasportatoUS6,risultavacoper- dell’area discavo.L’US 7,emersado- . Aseguito RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . 14 33 Le indagini in quest’area sono proseguite anche durante la campagna Le indagini in quest’area sono proseguite su ortofoto da volo aerofotogrammetrico (luglio 2017, a cura di C. Rossi) su ortofoto da volo aerofotogrammetrico Fig. 4: Posizionamento dei saggi effettuati nella parte alta della valle Camisana, 2013, con lo scavo dell’area della piccola struttura a est del recinto, presso il masso 2013, con lo scavo dell’area della piccola 2 mq (fig. 5:B). Il piano di calpestio esposto CMS 5, che copre una superficie di circa CMS S5/1 e S5/2. Adiacente al limite est del recinto si riconosce anche una piccola struttura interpreta- est del recinto si riconosce anche una Adiacente al limite che delimita un’area sgom- formata da un accumulo di pietrame bile come un riparo, solo parzialmente dal ter- la parete di un grosso masso, sporgente bra da detriti lungo CMS 5 presso il riparo e zona sono presenti diversi massi incisi: reno (fig. 5:B). Nella di delimitazione del recinto. 10 che risulta inserito nella struttura il grosso masso CMS nella parte nord-orien- in quest’area (CMS S10) è stato effettuato Il primo intervento estesa su un’area di 5×4 il masso CMS 10 (fig. 4). La trincea, tale del recinto, presso di due piccole lastre di pie- materiale archeologico, ad esclusione m, non ha restituito del sedimento. rinvenute dalla setacciatura tra di dubbia interpretazione, un piccolo allineamento di lastre litiche infisse Durante lo scavo è stato individuato semicircolare addossata ad alcuni grandi nel terreno a delimitare un’area vagamente una possibile struttura. Il riempimento di ta- massi, interpretata in corso di scavo come stratigrafia circostante per una granulometria più dalla le struttura appariva differente sedimento tuttavia non ha Tale di pietrisco. fine della matrice limosa e per l’assenza la natura antropica. restituito alcuna evidenza che possa confermarne 14 CARRER-ANGELUCCI 2017; CESCO FRARE-FOGLIATA 2012. 14 CARRER-ANGELUCCI 2017; CESCO FRARE-FOGLIATA lati meridionale e settentrionale, seppure quest’ultimo risulti più leggibile, soprattutto risulti più leggibile, seppure quest’ultimo e settentrionale, lati meridionale la conformazione e 5). Si ipotizza che (figg. 4 ortofotografica dalla documentazione determinato una di valanga che hanno ripetuti fenomeni sia dovuta a attuale dell’area coincidente con sull’asse nord-sud, strutture situate disgregazione delle maggiore an- di origine struttura è chiaramente Tale del versante. della pendenza l’andamento ad attività pa- funzionale come un recinto, probabilmente essere definita tropica e può già attestata in altre aree alpine storali, di una tipologia RICERCA trazione dipietrisco. risulta formata dadiversilivelliamatrice limosa, differenziati perladiversaconcen- un livellodilimosabbiosobruno conpietriscodecimetrico.Lastratigrafiasottostante cm, cheharestituitosolosporadici resticarboniosidallostratosuperficiale(US119), Nei pressidelriparoèstatoeffettuato unaltropiccolosondaggio,S5/2 dicirca80×50 calibrazione fuoriescadailimiti dell’attualecurvadicalibrazione,sivedafig.9). calibrata (95,4%diprobabilità) successivaal1680d.C.(èpossibilechel’intervallodi livello d’usodelfocolareharestituitounadatamoderna o contemporanea,conun’età delle pietrecheformanolastrutturadelrecinto/riparo.La datazioneradiocarbonicadel stro, conpietriscocentimetrico(US129);talelivelloappariva copertoanchedaparte sequenza distraticarboniosisisviluppavaalsopraun livellosabbio-limosorossa- condo livelloconcarboni,ritenutoild’usoprincipale delfocolare(US126).La (US 123)eracopertodaunlivellodipietriscodecimetrico (US120)ecoprivaunse- caratterizzata daunafortepresenzadicarbone.Unconsistente depositocarbonioso delimitava, insiemeallegrossepietredellastrutturadelriparo, un’areapluristratificata da fuoco(fig.5:C). Tale strutturaappariva definitadaunalastraliticapostaditaglioche In unanicchiaricavatasullatooccidentaledelriparoèstata messainluceunastruttura giore dipietriscocentimetricoeperlacolorazionerossastra piùintensa. Quaderni Brembani 17 effettuati suortofotodavoloaerofotogrammetrico con posizionamentodegliinterventiarcheologici c) lastrutturadafuocoall’internodelsaggio b) SaggioCMSS5incorsodiscavo; Fig. 5:a)recinto inpietraeriparo, (luglio 2017,acuradiC.Rossi); CMS S5incorsodiscavo 34 presenza diunaquantitàmag- stato distintosoloinbasealla to similiaglistratisuperioriè ro. Avendo caratteristichemol- che formalastrutturadelripa- impostato l’accumulodipietre presenta ilpianosucuièstato to individuato(US129)rap- ne piùrossastra.L’ultimo stra- ma differente perlacolorazio- da componentisimiliaUS117, stante (US128),caratterizzato presenti poinellostratosotto- ciottoli. Carbonidilegnaerano mosa conghiaiegrossolanee bruno-rossastro, amatriceli- (US 117), unlivellocompatto l’unità stratigraficasottostante limetrici eranoallatestadel- Concentrazioni dicarbonimil- sioni anchecentimetriche. alcuni carbonisparsi,didimen- Da questolivelloprovengono con ghiaiegrossolane(US118). un livellonerastro,limo-sabbioso, 115), sottocuièstatorinvenuto di pietriscodecimetrico(US risultava formatodaunaccumulo RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 35 . Un altro sondaggio è stato effettuato presso il limite ovest presso effettuato sondaggio è stato . Un altro Fig. 6: a) area del saggio CMS S12 prima dell’intervento archeologico; Fig. 6: a) area CMS S15 e CMS S16; d) saggio CMS S16 alla fine delle operazioni di scavo b) saggio CMS S13 e relativa struttura, in corso di scavo; c) posizionamento dei saggi b) saggio CMS S13 e relativa CMS S14, S12, S11 e S13 e S12, S11 CMS S14, alcun non ha identificato S14 tuttavia stesso. L’intervento all’esterno dello del recinto, archeologico. di interesse tipo di stratigrafia a tutta la val- state ampliate le indagini del 2013 sono della stessa campagna Nel corso di forma peculiare. e una struttura con ripari naturali due grossi massi le, individuando 2 massima di circa m, per un’altezza (circa 6×5 di grandi dimensioni Il primo masso, di accumuli di pietrame. sud-ovest del recinto, in una zona ricca m), è posizionato a naturalmente riparata, il masso presenta una posizione Nella sua parte sud-occidentale disposte in modo caotico sub-verticale e da altre grosse pietre delimitata da una parete posizione (CMS S12) non ha re- in questa stratigrafico effettuato (fig. 6:A). Il saggio ef- sondaggio (CMS S11) archeologico, così come il piccolo stituito dati di interesse una nicchia con chiare fre- settentrionale del masso, nei pressi di fettuato nella parte della fauna selvatica. quentazioni da parte inferiore, è visibile una strut- grosso masso, su un pianoro a quota Più a sud rispetto al 2×1 m, infisso nel terre- antropica formata da un masso di circa tura di chiara origine paralleli di pietre che delimi- quale si dipartono due allineamenti no, alle estremità del circa 1 m e lunga circa 2,5 m (fig. 6:B). larga tano un’area di forma sub-rettangolare, RICERCA pianeggiante tradueformazioni rocciose(fig.8).L’area èsituatalungo ilsentieroCAI LTB S1 mente indagatitramitesondaggi stratigrafici(fig.7). La ricognizionehaportatoall’individuazione diquattrositid’interesse,successiva- boratorio diPalinologiaePaleoecologiadelCNR-IDPA (Milano) mitanza ancheconlericerchepaleo-ambientalieffettuate inquest’areadapartedelLa- 2013, unaricognizionedisuperficieèstatacondottainlocalità Le Torbiere, inconco- Contestualmente allericerchecondottein Val Camisanadurantelacampagnadiscavo Le ricerche nellalocalitàLe Torbiere caratteristiche diquellaevidenziatanelsaggioCMSS15. di rocciacompattaecontinua,digradantefortementeverso sud(fig.6:D),conlestesse marcato delsecondo;essicoprivano,pertuttal’estensione delsaggio,unasuperficie to similitradiloro(US150e151),distinguibilisoloper ilcoloredecisamentepiù l’861 d.C.Lasequenzacontinuavaconduelivellilimosi dicolorazionerossastramol- bonio, hannorestituitounadatacalibrata(95,4%diprobabilità)compresatrail664e frammenti carboniosi,èstatocampionatoeicarboni,dataticolmetododelradiocar- caratterizzato daunacolorazionemarcatamentenerastra. Tale livello,moltoriccodi (US 143)presentavamatricesimileallostratosuperiore,maapparivapiùcompattoe to alcunicarbonieunframmentodivetroetàcontemporanea.Illivelloinferiore li. Lostratosottostante(US142),amatricelimo-sabbiosadicolorebruno,harestitui- il livelloditerrenoesposto(US141),fortementebioturbatodafrequentazionianima- nel terreno.Nonessendopresentelaconsuetacoticaerbosasièasportatodirettamente est delmasso,delimitatanellasuaparteorientaledaunagrossalastradipietrainfissa Il saggioCMSS16,di0,8×0,8m,èstatoeffettuato aldisottounasporgenza sullato cm, acuiemergeva unasuperficierocciosacompatta,estesasututtal’areadelsaggio. continuava lasequenzadistratilimosifinoadarrivareaunaprofonditàmassima50 forma sub-rettangolare,di30×17cm(ES155). Al disottotalistrutturenegative (US 153). Tale evidenzasembravatagliarepoiilriempimentodiunsecondotaglio, 156), riempitodaunsedimentolimo-argilloso grigiastroriccodicarbonimillimetrici dei componentiedelcolore,dauntagliocircolarediametrodicirca7cm(ES plessa formatadall’alternanzadistratiamatricelimosa,diversiperpiccolevariazioni paro (fig.6:C).IlsaggioCMSS15,di0,8×0,8m,harestituitounastratigrafiacom- S15) lungoillatosettentrionaledelmassoesecondo(CMSS16)all’internori- nel terreno.Sonostatieffettuati duesaggistratigraficiinquestosito,ilprimo(CMS senza diunriparosullatooccidentale,delimitatodaunagrandelastrapietrainfissa al centrodellavalle,pocosoprai2160mdiquota,èrisultatocaratterizzatodallapre- CMS S15e16. za antropica. stratigrafico di1,4×0,7m(CMSS13).Loscavononharestituitoalcuntipoeviden- del mantoerboso.Laparteinternadellastrutturaèstataindagatatramiteunsondaggio All’interno dellastrutturaerapresenteunoscassomoderno,cheavevaasportatoparte 15 ZANON2014. Quaderni Brembani 17 . Ilprimosondaggio,didimensioni 0,8×0,8m,èstatoeffettuato in un’area Un grandemassolocalizzatopiùasud,inposizioneisolataomeno 36 15 , tuttoraincorso. RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 37 Fig. 8: Sito del saggio LTB 01 Fig. 8: Sito del saggio LTB Base: Carta Tecnica Regionale Lombardia Tecnica Base: Carta Fig. 7: Posizionamento dei saggi effettuati alle Torbiere (LTB). Torbiere alle Fig. 7: Posizionamento dei saggi effettuati RICERCA selezionati sonostatiquindi puliticonacquadistillata,asciugatiinmuffola, einviati croscopici e,alcontempo,di ottenerelalorodeterminazionetassonomica.Imateriali (Zeiss Axio Scope A.1) (Zeiss Axio plastica. Ilmaterialeselezionato èstatoanalizzatotramitemicroscopioepiscopico vo, esuccessivamenteconservati incartastagnolaall’internodidoppiosacchetto I campionisottopostiadatazioneC14sonostatiraccolti singolarmenteinfasedisca- S16, CMSS5ePPRS1. gi sonostateeffettuate quattrodatazioni C14,rispettivamentedaisaggiLTB S1,CMS viduate èpressochéesclusivamentebasatasudeterminazioni radiocarboniche. Ad og- tanto, inmancanzadimaterialidiagnostici,ladatazionedelle fasid’occupazioneindi- dispersi all’internodelsedimentooconcentratiaindicare possibilipuntidifuoco.Per- te all’internodicontestistratigraficisilimitanopressoché esclusivamenteacarboni, Come discussonelleprecedentisezioni,letraccedifrequentazione antropicarinvenu- Le datazioniC14 dal puntodivistaarcheologico. Selletta (LTB S4).Nessunodiquestiultimiinterventiharestituitoevidenzerilevanti ti aridossodelletorbiere(LTB S3)elungoilsentierochedalletorbiereportaalpasso ovoidale, inizialmenteinterpretatecometraccedistrutture. Altri saggisonostatiaper- delle torbiere,caratterizzatadallapresenzadianomalienelmantoerbosoforma LTB S2,S3eS4 si vedafig.9). che l’intervallodicalibrazionefuoriescadailimitidell’attualecurvacalibrazione, stituendo un’etàcalibrata(95,4%diprobabilità)successivaal1647d.C.(èpossibile Un campionedicarboneprovenientedaUS200èstatosottopostoadatazioneC14,re- sastro (US204). fondo delsaggiochiudevalasequenzaunostratodiframmentirocciosicoloreros- trice argillosa (US203)eilsecondoconpietriscoghiaiegrossolane202). Al trisco eframmentidicarbone(US200).Seguivanoduestratinerastri,ilprimoama- concentrazioni carboniose(US201),checoprivaunostratodilimomarroneconpie- individuata eraformatadaunostratolimosomarrone,caratterizzatodallapresenzadi un’area cheavrebbepotutofornireunparzialeriparonaturale(fig.8).Lastratigrafia la formazionerocciosameridionale,aridossodiunarocciaconincisioni(LTB 40),in rose rocceincise.Sièsceltodiposizionareilsaggioadiacenteallapareteverticaledel- 248 checonducealla Val Camisana,inunazona caratterizzatadallapresenzadinume- 16 Analisicondotte pressoilLaboratoriodiPalinologia ePaleoecologiadelCNR-IDPA (Milano). Quaderni Brembani 17 dai saggiinvalleCamisanaelocalitàLe Torbiere. Per informazionidelcontesto di provenienza deicampioni,siveda Tabella 01.DatecalibrateinOxCalv4.3.2 Fig. 9:Plotdellecalibrazionideterminazioniradiocarboniche utilizzando lacurvadicalibrazioneIntCal13(Reimer etal2013) . IlsondaggioLTB S2èstatoeffettuato inun’areapianeggianteaest 16 al finediescluderelapresenza diifeoaltricontaminantima- 38 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni utilizzando la curva di calibrazione In- la curva di calibrazione utilizzando 17 39 (REIMER et Al. 2013). Per i picchi di probabilità si veda Fig. 14 i picchi di probabilità Al. 2013). Per (REIMER et Fig. 10: Datazioni AMS dalla Valle Camisana e la località Le Torbiere. Camisana e la località Le Valle AMS dalla Fig. 10: Datazioni . I carboni provenienti da Le Torbiere S1 e dal focolare rinvenuto in Valle Ca- Valle rinvenuto in S1 e dal focolare Torbiere provenienti da Le . I carboni 18 Le date sono calibrate in OxCal v4.3.2 utilizzando la curva di calibrazione IntCal 13 Le date sono calibrate in OxCal v4.3.2 utilizzando la curva di calibrazione IntCal tCal13 di ricerca Conclusioni e prospettive masso un paesaggio antropico complesso. Il Camisana restituisce Val della L’area già dall’età del Ferro come iscrizioni a carattere votivo, si presenta CMS 1, con le sue recinto in pietra invece atte- dell’attività umana. La presenza del un polo di attrazione per la valle, legato in particolar modo alla pa- sta sicuramente un interesse economico stato attuale delle ricerche, siamo tuttavia impossibilitati a datare l’ori- Allo storizia. misana, S5, hanno restituito un’età moderna, se non contemporanea, con un’età cali- restituito un’età moderna, se non contemporanea, misana, S5, hanno e il XX secolo. I carboni compresa tra la metà del XVII secolo brata statisticamente a po- PPR S1, posizionati in linea d’aria Camisana e dal sito Val in campionati da S16 VII calibrate comprese tra il l’uno dall’altro, hanno restituito età che centinaia di metri (fig. 10). e l’VIII secolo d.C. 17 BRONK RAMSEY 2017. 17 BRONK RAMSEY Al. 2013. 18 REIMER et ai laboratori (14 CHRONO centre, Queens University Belfast; CEDAD, Università Belfast; CEDAD, centre, Queens University (14 CHRONO ai laboratori AAA). (AMS, pretrattamento radiocarbonica per la determinazione del Salento) 9 sono riportano tabella 1. In figura presentati nella delle datazioni vengono I risultati Le calibra- intervalli di probabilità. con indicazione degli di calibrazione, i singoli plot OxCal v4.3.2 ottenute tramite zioni sono RICERCA età romanadelleareealpine dro cheemerge dallamaggiorpartedellericerchecondottesull’occupazioneumanadi tropica legataaesigenzedipascolofindall’etàdelRame Le indaginipaleoambientalifinorapubblicatesuggerisconounapossibileazionean- precedenti. moderna, manoncidannoinformazionisueventualifasicostruttiveedioccupazione dimostrano semplicementecheilrecinto,conl’annessoriparo,erafrequentatoinetà gine diquestastrutturaconprecisione,dalmomentocheidatiprovenientifocolare 23 Perunasintesi deglistudisull’argomento sivedaCARRER2013,pp.52-53. 22 Sivedaalriguardo ladiscussionesualcunichiodi dacalzaturainCASINIet Al. 2012,pp.141-145. 21 CASINIet Al. 2012,pp.141-145. 20 S.Casini,comunicazionepersonale. 19 ZANON2014,pp.18-19. ni materialirinvenutifuoricontestonell’areadelletorbiere Le datedietàmodernaecontemporanea,attestatedallapresenzaincisioni,daalcu- frequentazione dellequotepiùalte d’alta quota.Perl’etàromananoncisonoperilmomentoseesigueattestazionidi cerche, dovutaalladifficoltà diintercettareleattivitàumaneanticheinunambiente bientali differenti daquelleattualioppureesseresemplicementeunalacunanelleri- medioevo potrebbeessereimputataaspecificifenomeniculturaliecondizioniam- L’attuale mancanzadievidenzefrequentazionedellequotepiùaltedurantel’Alto- le, finoacirca2350mdiquota. boni deisitiLTB S1eCMSS5,interessanoinveceancheleareepiùelevatedellaval- ma ancheperl’elaborazione deidatispaziali.L’allargamento delleindaginidovràes- zioni daidatiacquisiti,comel’utilizzodeisoftwareGIS, usatinonsoloperlagestione di analisidelleinformazioniottenuteconmetodologiecapaci diestrarrepiùinforma- za dell’areatramiteoperazionidiricognizionepiùapprofondite eattuareunastrategia non conunallargamento delcampodiindagine. Sidovràquindiampliarelaconoscen- Siamo convintichequestiinterrogativinonpossanoessere efficacemente risoltise naturali nelcorsodeisecoliinalta Val Brembana. pongono piuttostoulterioriinterrogativisullamobilitàe losfruttamentodellerisorse frequentazione umanaallequoteindagate;lungidaldare dellerisposte,questidati Camisana èancorainunafaseinizialeenonpuòrestituire unquadrocompletodella Quello chedimostranoidatiinnostropossessoèlaricerca archeologicanella Val fronti odielementifigurativichiaramentedatanti per ilmomento,identificatefigureattribuibiliaquestoperiodo,inmancanzadicon- Relativamente all’etàaltomedievale,nésulmassoCMS1sualtrimassisonostate, testo discavo. secolo a.C.)ediframmenti rinvenimento neipressidelmassoCMS1(2248mdiquota)unafibulaCertosa(V gico risalgonoall’etàdelFerroesonorappresentatedaalcuneincisionirupestridal Le testimonianzedipresenzaumanapiùantichefinorariscontratealivelloarcheolo- precedenti esuccessivi. tomedioevo esiattestanoaquotepiùbasserispettoalleevidenzerelativeaiperiodi boniche piùanticheanostradisposizione(CMSS16ePPRS1)risalgonosoloall’Al- Quaderni Brembani 17 23 . aes rude 22 ; questofattotroverebbecorrispondenzanelqua- (V-IV secoloa.C.),tuttielementiprividicon- 40 20 . 19 . Tuttavia, ledateradiocar- 21 e dalledatazionideicar- RICERCA , in Landscape Rese- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , in Preistoria Alpina, 47, , in Preistoria in Trentino e gli studi del- Trentino in 24 41 * * * . La sola indagine stratigrafica in alta quota, in- . La sola indagine stratigrafica 25 , http://c14.arch.ox.ac.uk/oxcalhelp/hlp_contents.html , Università degli Studi di Trento. , Università degli Studi di Paesaggi pastorali d’alta quota in Val di Sole (Trento). Le ricerche del progetto Al- del progetto Le ricerche di Sole (Trento). Paesaggi pastorali d’alta quota in Val OxCal 4.3 manual Continuity and discontinuity in the history of upland pastoral landscapes: the case study of Continuity and discontinuity in the history Archeologia della pastorizia nelle Alpi: nuovi dati e vecchi dubbi della pastorizia nelle Archeologia pes 2010-2014 Val Molinac and Val Poré (Val di Sole, Trentino, Eastern Italian Alps) Eastern Italian di Sole, Trentino, Poré (Val Molinac and Val Val arch, 43, pp. 1-16. pp. 49-56. BRONK RAMSEY C. BRONK RAMSEY 2017 fatti, non può che offrire solo risultati parziali, come dimostrano i dati appena presentati. solo risultati parziali, come fatti, non può che offrire mosse dalle valanghe, dal de- con la liquidità delle sue superfici, Il contesto montano, è di per sé un ambiente e dai movimenti dei versanti, fluire delle acque, dall’erosione potente e complessa. permettere la formazione di una stratigrafia troppo dinamico per di vista hanno dimostrato sembrare più stabili da questo punto Anche i siti che potevano di vista dell’archeologia stra- degli ambienti d’alta quota dal punto l’incredibile povertà come i recinti o i ripari, ri- incise e le sparute strutture funzionali, tigrafica. Solo le rocce Le altre tracce, su cui devo- visibile del passaggio dell’uomo. mangono a testimonianza riconoscibili in modo diretto. future, sono più sottili e meno no concentrarsi le ricerche e la dott.ssa Stefania Casini, Archeologico di Bergamo Si ringraziano il Civico Museo iniziate le ricerche in quest’area di grande inte- senza la quale non sarebbero neppure al Comune di Carona per il continuo e generoso resse. Un ulteriore ringraziamento va nell’area. Un grazie particolare a Rossella supporto fornito alle ricerche archeologiche Longo, per l’ospitalità e la di- Bianchi, del rifugio F.lli Valerio ed Enzo Migliorini e a tutti i ricercatori nel corso di questi anni. Si rin- sponibilità dimostrata nei confronti di Tor- Camisana e a Le Val campagne di scavo in graziano infine tutti i partecipanti delle la fatica e i disagi, ma anche le gioie, dello biere, che hanno condiviso con chi scrive Andenmatten, Cristina Longhi. Rossi, Romain scavo archeologico in alta quota: Chiara al dio Pennino, custode delle vette e delle valli Un ringraziamento conclusivo anche in futuro la nostra attività di ricerca. in cui si è svolta e si spera si svolgerà 24 ANGELUCCI-CARRER 2015. 2016. 25 WALSH-MOCCI CARRER F.-ANGELUCCI D.E. CARRER F.-ANGELUCCI 2017 Riferimenti bibliografici ANGELUCCI D.E.-CARRER F. 2015 (a c. di), CARRER F. 2013 sere anche disciplinare, prevedendo un utilizzo più esteso dei dati provenienti dalle più esteso dei dati un utilizzo disciplinare, prevedendo sere anche zona. torbiere dalla delle numerose dei sedimenti analisi paleoambientali nella loro com- per riuscire a cogliere tra di loro andranno interconnessi I dati ottenuti direzione che deve Questa è la con il paesaggio montano. interazioni umane pletezza le studi ormai decennali sulla scia degli Brembana, Val in ricerca archeologica prendere la ALPES come il progetto in altri contesti alpini, intrapresi l’equipe di K. Walsh sulle Alpi francesi sulle Walsh l’equipe di K. RICERCA 2014 ZANON M. 2016 WALSH K.-MOCCIF. 2014 R.-TALON B.-TZORTZIS S. WALSH K.-COURT-PICON M.-DEBEAULIEUJ.L.-GUITERF.-MOCCI F.-RICHER S.-SINET 2013 REIMER.P.J. et Alii 2005 RICEPUTI F.-DORDONI F. 2012 CESCO FRAREP.-FOGLIATA G. 2012 CASINI S.-LONGHIC.-CASTELLANOL.-CROCEE.-LANDO A. 2010 CASINI S.-FOSSATI A.-MOTTA F. 2014 CASINI S.-FOSSATI A. Quaderni Brembani 17 Bergomensi, 21,2013,pp.5-22. palinologiche presso laMoia Armentarga (Carona, Bergamo) from prehistory tothepresent COLLIS-M. PEARCE-F. NICOLIS, to MedievalPeriodsintheSouthernFrench Alps: A reassessment of“drivingforces” lithic toMedievalPeriodsintheSouthernFrench Alps: A HistoricalEcologyoftheNeolithic of theMesolithictoMedievalperiod diocarbon, 55/4,pp.1869-1887. strutture pastorali so CMS1 75-101. Carona, Bergamo). Notepreliminari che Bergomensi, 21,2013,pp.147-155. Primi datisullastoriadellavegetazioneinaltaVal Brembana durantel’Olocene.Indagini Driving forces andvariabilityintheexploitationofahigh-altitudelandscapefrom theNeo- A historicalecologyoftheEcrins(SouthernFrench Alps): Archaeology andpalaeoecology IntCal13 andMarine13radiocarbonagecalibrationcurves0-50,000yearscalBP Incisioni rupestrisullemontagnediCarona “Nel RecintodiPolifemo”.Datipreliminari perun’indaginepluridisciplinare suantiche Un santuariocelticoaCarona (Bergamo)? Ricerche eritrovamenti nell’area delmassoinci- Incisioni rupestrieiscrizionileponziesuroccia allesorgenti delBrembo (Val Camisanadi L’alfabeto latinoincisosulmassoCamisana1diCarona (Bergamo) , inNotizie Archeologiche Bergomensi, 18,2010,pp.133-154. , in Frammenti , J.R.CollisPublications,pp.183-202. . Conoscereetutelarelanaturabellunese,4,pp.5-20. , inNotizie Archeologiche Bergomensi, 16,2008,pp. Summer farms:Seasonalexploitationoftheuplands , inQuaternaryInternational,353,pp.52-73. 42 , inQuaderniBrembani,3,pp.8-17. , inNotizie Archeologiche , inNotizie Archeologi- , inRa- , inJ. RICERCA 1 , scrit- 2 , Venetiis 1555. , Venetiis Cicerone nella Contro- Cicerone di Cicerone Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Lettere familiari Lettere 43 , in «Acme» 70/2 (2017), 113-130, al quale rimando per , in «Acme» 70/2 (2017), 113-130, Hieronymi Ragazonii inHieronymi commentarius et expositio familiares epistolas Ciceronis

uando prese la parola a Trento, il 3 dicembre 1563, Girolamo Ragazzoni era il il 3 dicembre 1563, Trento, a uando prese la parola diocesi della Serenis- di Famagosta di Cipro, lontana giovane vescovo ausiliario

Fabio Gatti riforma. Girolamo Ragazzoniriforma. Girolamo e vescovo umanista Bottani per il cordiale inte- Tarcisio approfondimenti e ulteriori rimandi bibliografici. Ringrazio il prof. ressamento e la disponibilità ad accogliere questo lavoro nei «Quaderni Brembani». tore prediletto dagli ecclesiastici italiani che, memori della lezione di Pietro Bembo, tore prediletto dagli ecclesiastici italiani e di stile. cardinale letterato, vedevano nell’autore latino il modello perfetto di lingua duratura, tanto da essere ristampata più volte fino che pure incontrò fortuna L’opera, Amsterdam nel al Settecento (confluì anche in un commentario a più voci edito ad 1 Nel presente contributo sintetizzo alcuni aspetti dello studio condotto in F. Gatti, studio condotto in F. Nel presente contributo sintetizzo alcuni aspetti dello 1 2 L’opera è 2 L’opera sima esposta alla minaccia dei Turchi. A soli ventisei anni questo ecclesiastico nato a soli ventisei anni questo ecclesiastico A Turchi. sima esposta alla minaccia dei fu inca- Valtorta), brembane (i Ragazzoni erano una famiglia di ma di origini Venezia, di un concilio destinato a segnare profondamen- ricato di tenere l’orazione conclusiva suo discorso, naturalmente in latino, furono te la fisionomia del cattolicesimo: nel le fondamentali decisioni prese nel conses- condensate, senza inutili lungaggini, tutte alla condanna delle dottrine pro- del purgatorio so cominciato nel 1545 (dalla dottrina necessità di una riforma della sull’urgente testanti), ma l’accento cadde soprattutto e scuole che permettessero la formazione Chiesa, attraverso la creazione di seminari il Ragazzoni non quel tempo A più qualificato. di un clero moralmente e culturalmente si sarebbe trovato ad applicare i princìpi tri- poteva sapere che, qualche anno più tardi, esposti, in un territorio familiare come la diocesi dentini, da lui stesso efficacemente Serenissima, ma ecclesiasticamente sottoposta orobica, politicamente dominio della Carlo Borromeo. all’influenza dell’arcivescovo milanese ad essere apprezzata nel Ragazzoni dai padri Più che meriti pastorali ancora oscuri, e l’onere di pronunciare l’orazione finale del meritare l’onore conciliari, e a fargli alimentata in quella che allora era, insie- Concilio, fu la sua profonda cultura classica, lì il giovane Girolamo Venezia: italiana, ossia me a Firenze, la capitale della cultura (1520 ca-1584), noto storico del Medioevo, si formò sotto l’egida di Carlo Sigonio a Bologna nel 1563 sul versante della storia ma impegnato fino al suo trasferimento nel 1555 l’editore veneziano Paolo Manuzio romana e della filologia classica. Già alle pubblicò un commento latino del Ragazzoni l’umanista e vescovo Girolamo Ragazzoni Girolamo e vescovo l’umanista di Un “brembano” al Concilio di Trento: di al Concilio Un “brembano” Q RICERCA zone vinitiano,giovanechestaincasasua,laqualenonèstatabiasimata» 1556, riferendolaaunaconfessionedellostessoSigonio Castelvetro ribadiràinunaletterainviataall’allievo Aurelio Bellincininell’aprile sizione fondamentalegiàdelprimoumanesimo,esiritrova nelladedica(datata Vene- L’utilità civileepoliticachelalettura diCiceronecomportavaèd’altrondeun’acqui- ne tesoroperlapropriaattivitàpolitica. dunque aRiccioditrarredilettoneitempid’oziodall’opera, maaltempostessodifar- solo negliambientidelConcilio,maanche civili:Ragazzoniaugura costituisca ilviaticoperunostileperfetto,convinzionediffusa, aquantosilegge,non minciare dall’ideascopertamentebembianachel’imitazione dellaprosaciceroniana zoni condensaalcunideipiùrappresentativiprincipîdella tradizioneumanistica,aco- Nel finaledellapremessadedicatoria,sottoun’apparente registrod’occasione,Ragaz- gazzoni verràingenerosamentederubricatoaprestanome. lunga, tantodaesserecontinuamenteripropostifinoall’Ottocento, quandoancoraRa- 5 Ivi: «In Vinegia udì[sc.udii]direams.CarloSigonioinpresenzadiqualunque personacheeglihaveva 4 E. Garavelli, 4 E. sterile» del nostrogentiliss.Ragazonièriputatodamoltiutilefatica,d’alcuniperòalquanto del 15agosto1555indirizzataaCarloSigonio,nellaqualesidiceche«ilcommento 1693), ottenneperògiudizidiscordanti,comeosservalostessoManuzioinunalettera 3 P. Manuzio, dell’ordine nella qualesidiceche«Ms.CarloSigonio[...]hafattostampareun’altraoperetta Castelvetro (checomeSigonioavevalasciatolanatiaModenaper Venezia nel1552) paternità dell’opera,apparentementesuffragati daunaletteradelletteratoLodovico il debitoneiconfrontidelmaestroingenerò,giàcontemporanei,fortisospettisulla di un’eventualepubblicazionedelmateriale.L’insistenza concuil’allievoriconosce stro perfarneinizialmenteuncommentarioapropriouso,salvopoirealizzareilvalore nezia. Ragazzoniafferma diaverattentamenteraccoltoappuntidellelezionidelmae- bre 1552,quandoSigoniofuincaricatodalSenatodiinsegnareantichitàromanea Ve- quale precisadiaveravutouna«quotidianaconsuetudinevita»apartiredalnovem- Con onestàRagazzoniriconosceildebitopersonaleneiconfrontidiSigonio,con Dieci, afferma che«Ciceroneeccelseinquestelettere»). zoni, nelladedicarivoltaa Vincenzo Riccio,esponentedelvenezianoConsigliodei giunto, perstileecontenuto,ilverticedellapropriaproduzioneletteraria(Ragaz- ne, particolarmentediffusa all’epoca,cheproprioinquell’operaCiceroneavesserag- L’interesse delRagazzoniperle politico assuntoinquelmomentodall’autoreelevicendestoricheadessoconnesse. più diduepaginecheneillustraladatacomposizione,losfondostorico,l’incarico mento dinaturastorica:aogniletteraciceronianavienededicatounriassuntonon guistici, stilistici,retorici)dipiùstrettointeressedidattico,siconfiguracomeuncom- Il lavoro,adifferenza dimoltiprecedentiinteressatiprevalentementeadaspetti(lin- Quaderni Brembani 17 zone». fatto quellibrolatino internazionale distudi(Viterbo, 6-8ottobre 2011) - P. Procaccioli(acuradi), 3 . Tre libridilettere volgari Delle pistolefamigliaridiCicer. «Di grammaticaetdiparole». LodovicoCastelvetro contro Girolamo Ruscelli dell’ordine de’ pistolediCicerone Girolamo Ruscelli. Dall’accademiaallacortetipografia. Atti delConvegno , Venetia 1556,p.25v. Lettere familiari , I-II,Roma2012,pp.919-966,cit. ap.942. 44 sotto ilnomed’unms.GerolamoRagaz- che èpublicatosotto ilnomediGirolamoRagaz- era dettatoanzituttodallaconvinzio- 5 . Tali sospettiebberovita 4 , notiziache , inP. Marini RICERCA , Vi- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni di Donato Calvi pure pubblicata sotto il nome Scena letteraria 45 . Le scelte di traduzione che nei due prescritti . Le scelte di traduzione che nei due tratta dalla 7 Il vescovo Girolamo Ragazzoni in un’incisione Il vescovo Girolamo ciceroniana non poteva che seguirne le orme anche imitatio delle Philippiche di Cicerone , suo secondo Filippiche . In premessa, egli affer- . In premessa, egli 6 Le Filippiche di Marco Tullio Cicerone contra Marco Antonio fatte volgari per Gerolamo Ragazzoni per Gerolamo Antonio fatte volgari contra Marco Cicerone Tullio Le Filippiche di Marco negia 1556. lavoro ciceroniano pubblica- lavoro ciceroniano Manuzio, to, ancora da Paolo dal pri- a un anno di distanza mo vengono spiegate e giustificate rimandano comunque a un orientamento culturale vengono spiegate e giustificate rimandano e si inscrivono precisamente nel solco del conforme alla formazione di Ragazzoni, magistero bembiano. di traduzione, nella convinzione che «col tra- La dedica contiene una lode dell’attività in altra, molto maggior frutto si faccia che con qual i buoni autori d’una lingua slatar’ eloquente di «buoni autori» ritorna poi si voglia altra sorte d’essercitio»; l’espressione i lettori», in quel caso riferita però ai modelli da cui togliere le «voci del- nell’avviso «A Villa- «buoni autori sempre, sicome son Gian la lingua nostra» per la traduzione, ossia strano, ò libero, e principalmente il Boc- ni, Dante, ove non sia stato soverchiamente la menzione dei tre autori già individuati come caccio in ciascuna delle sue opere», con di modelli di prosa da Bembo. In Ragazzoni si ripropone inevitabilmente il paradosso l’indi- un veneziano propugnatore del toscano letterario, perché chi aveva abbracciato rizzo bembiano rispetto all’ ma di essersi dedicato «anni ma di essersi dedicato le Filip- adietro a volgarizare come Tullio, piche di Marco alla can- quelle, le quali oltre in che didezza della lingua, di sono scritte, io giudicassi soggetto dilettevolissimo, e molto utile à chi aspira, si co- me io facea, d’adoperarsi ne’ servigi di questa Serenissima Anche sul se- Republica». condo lavoro gravano in real- tà sospetti di inautenticità, le- gati alla già citata lettera di che Sigonio avrebbe rivendicato a sé anche Castelvetro del 1556 in cui si riferisce «quella traslatione volgare 7 Cit. in Garavelli 2012 (cfr. nota 4), p. 942. 7 Cit. in Garavelli 2012 (cfr. 6 zia, 20 febbraio 1556) al car- zia, 20 febbraio Morone con dinal Giovanni apre, in- la quale Ragazzoni successivo avviso sieme a un i lettori», la traduzione «A delle rispetto al volgare, essendo ciceronianismo e fiorentino letterario le facce di uno stesso rispetto al volgare, essendo ciceronianismo e fiorentino letterario le facce di del predetto giovane [sc. Girolamo Ragazzone], ma diceva che le due lettere postevi del predetto giovane [sc. Girolamo Ragazzone], in fronte erano di Girolamo Ruscelli» RICERCA si delle la) eRagazzoni:ognimattinailmaestro,oltreainsegnare ilcatechismo,leggevapas- cativi traBorromeo(chenonmancòdiseguiredavicino l’organizzazione dellascuo- cittadina), datato18gennaio1590,sipuòleggerelapiena convergenza diintentiedu- cademia deiChiericidellaMisericordiaMaggiore(la più importanteconfraternita secondo sidovevanoaffrontare «il tere (memoridellalezioneciceroniana)apartiredaargomenti prestabiliti,mentrenel ordini, nelprimodeiqualigliallievidovevanotradurretestiinlatinoecomporrelet- La presenzadiCiceronecontinuavanellasuccessivaclasseumanità,divisaindue o unodeilibripiùsemplicidi Virgilio duranteilcaldoperiodoestivo» pomeriggio lelezioniavrebberoriguardato«i probabile cheilcommentoragazzonianopotessefungeredautilesussidio),mentreal nelle quali«lamattinasispiegasseunlibrodelle nella nese unprogrammadistudisimileaquellopraticatoneicollegigesuiti(eteorizzato la letturadirettadegliautoriantichi.Borromeoavevastabilitoperilseminariomila- segnamento delcatechismo,dirudimentimatematicaedellagrammaticalatinacon via Tassis) eperpromuoverel’istituzione,inogniparrocchia,discuoledediteall’in- consolidare eampliareilseminario(fondatonel1567nell’odierno“Seminarino”di breve esperienzaepiscopaleaNovara,tenendosiinstrettocontattocolBorromeo,per della ChiesaproprioaBergamo, dovefunominatovescovoil15luglio1577dopouna pato dallaCiproinvasadai Turchi nel1571,vivràdaprotagonistal’operadiriforma ridefinendosi conparticolarevigore.IlRagazzoni,dopoesserefortunosamentescap- pre attualeeintegrabileconunadottrinacristianache,negliannidelConcilio,stava spensabili nonsoloperlaformazioneretorica,maanchecomefontedisaggezzasem- ca, quasituttinutritidall’appassionataletturadegliautorilatiniegreci,giudicatiindi- L’attività giovaniledelRagazzoninoneracertounararitàperglialtiprelatidell’epo- duzione permettevadi«mettereàparangone,econcorrenzatraloroinuntempo». classicismo rispettivamenteapplicatoallatinoevolgare,linguechel’attivitàditra- 10 Angelo G.Roncalli(futuropapaGiovanniXXIII), 10 9 Ivi,p.861. 8 bile diCicerone,nelcasospecificoconla fondato nel1567,siconosconoinrealtàpochidettagli,se nonlapresenzairrinuncia- ni, ilqualesiprodigòperapplicarlonelladiocesidicompetenza: perilseminario, Un simileprogrammadistudinonpotevacheincontrare l’approvazionediRagazzo- gesuitiche, ilsolomodellodiriferimento. per lequaliCiceronecostituivaanzi,nelleclassidiretorica ediumanitàdellescuole da quellelinguisticheestilisticheafilosofiche,passando perquelleretoriche, argomenti emodulazioni,rispondevanoevidentementeaognitipodipreoccupazione, sculanae Quaestiones la rica («sispieghiqualcunatralepiùsempliciorazionidiCicerone,comeperesempio Quaderni Brembani 17 Acta EcclesiaeMediolanensis Pro Marcello gilio, Orazioel’orazione meo Ratio Studiorum , Bergamo 1939,pp.58-60,menzionacome materiedistudiopressoilseminario «catechismo, Vir- Lettere familiari e la Pro Archia del 1599),prevedendol’istituzionedidueclassigrammatica, o le Pro Milone , illustrandonecontenuto,sintassi ecostruzioni,lasciando , I,1683,p.860. Lettere ad Attico ») », oltrea«grammatica» e«retorica». 9 . LeoperediCicerone,nellaloroampiavarietà De officiis 46 Pro Milone Gli inizidelseminariodiBergamo eS.CarloBorro- », dopoiqualisisarebbepassatiallareto- Tristia di Cicerone,oil Lettere Familiari o le 10 , manelprogrammadell’Ac- Lettere dalPonto De Amicitia di Cicerone»(edè 8 . di Ovidio, , ole Tu- RICERCA , f.108r. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Liber Capitulorum A Renaissance Education. Schoo- A . V 17) inviata all’umanista Christophe de V . Bergamo 1589, f. 35v: «Proponga [sc. il Pre- Bergamo , Toronto 2010. , Toronto Ep. Fam 47 . 12 . L’impostazione bembiana nello studio di Cicerone trovò dun- di Cicerone trovò nello studio bembiana . L’impostazione 11 Regola del Ven. Consortio di Santo Alessandro in Colonna, Alessandro Consortio di Santo Regola del Ven. (quanto cettore] loro ad imitar Cicerone, Maestro dell’arte del dire, e dello scrivere; e faccia, e dia opera proprio può) che Cicerone non solo divorino tutto, ma lo digeriscano, e convertano (se possibile fia) nel sangue». La metafora risale a una lettera di Bembo ( Longueil (Longolius), il quale gli aveva richiesto un giudizio sul proprio stile. Sulla tradizione scolastica umanistica a Bergamo si veda C. Carlsmith, si veda C. Carlsmith, Sulla tradizione scolastica umanistica a Bergamo Republic, 1500-1650 and the Venetian ling in Bergamo que, grazie al solerte impegno del Ragazzoni, un’applicazione capillare nella scuola un’applicazione capillare del Ragazzoni, al solerte impegno que, grazie scuola la regola della enfaticamente come attesta bergamasca, controriformistica del in cui si riprende da Bembo la metafora Alessandro in Colonna, parrocchiale di S. nutrimento testo ciceroniano come 11 Biblioteca Civica di Bergamo, 11 «Archivio Misericordia Maggiore», n. 1519, 12 poi che ciascuno studente ne recitasse un brano, mentre al pomeriggio veniva richie- mentre al pomeriggio recitasse un brano, studente ne poi che ciascuno tornava ad esse- al latino. Cicerone lettera dall’italiano di tradurre una sto agli allievi di un suo passo se- quando alla recita pomeriggio, degli studi la domenica re oggetto dibattito guiva un Il Ragazzoni, brembano d’origini e bergamasco d’adozione, fu in realtà figura di spic- d’adozione, d’origini e bergamasco Il Ragazzoni, brembano l’altro visitatore apostolico, ristretto orizzonte provinciale: fu tra co non soltanto nel italiane, l’applicazione dei Sede, di verificare, in diverse diocesi incaricato dalla Santa dove tentò di ricomporre al- e nunzio a Parigi tra il 1583 e il 1587, dettami tridentini, formazione classica e la sua tra la Chiesa francese e il Papa. La sua cuni contrasti sorti sorrette dalla convin- comunque legate in modo inscindibile, attività pastorale sono in ogni persona, laica o e cultura siano essenziali per sviluppare zione che educazione Ragazzoni confermano una risorse. Figure come quella del ecclesiastica, le migliori visione, tuttora dominante, della Controriforma volta di più quanto sia semplicistica la di una Chiesa conservatrice e retrograda, come di un periodo segnato dalla reazione simpatizzanti di Martin Lutero; il secondo Cin- interessata soltanto alla condanna dei un momento in cui zone come la Bergamasca, quecento è stato invece, soprattutto in imponendo a sacerdoti più rigorosa- la Chiesa ha potuto riformarsi profondamente, nelle parrocchie, la spiegazione e la lettura re- mente selezionati la presenza costante l’attività di insegnamento nelle scuole parroc- golare delle Sacre Scritture, oltreché permettersi costosi precettori privati. Per chiali per i figli dei poveri, che non potevano Cicerone, continuavano a costituire un sussi- tutto questo, gli autori latini, e massime dio indispensabile. RICERCA A di (secc. XI-XII) Patrimoni monasticiin Valle Brembana 1 In memoriadiGiovanniFeo,giàdocentepaleografiapressol’UniversitàdeglistudiBologna,acui significato deivaritoponimi sità didocumenti.L’attenzione èandataanzituttoalleoriginidellesingolelocalitàeal l’ultimo quartodelsecoloscorsoquando,grazieallericerche diJorg JarnuteFrancois ciale rimanendoimbrigliatanel Di questecomunitàepaesaggilastoriografialocalesièinteressatainmodosuperfi- rati demiciaddensatiintornoapochechiesuole. corsi d’acqua,terradimonti,boschiepascolichefannodacoronaapiccoliagglome- rio vallivobrembanociappareattraversatodapocheviedicrinale,riccospecchie eruditi edeglistoricisièsoffermato inmodoepisodico.Inquestecarteilcomprenso- svolta sonodocumentatidaunamanciatadicartesulcuicontenutolosguardodegli L’affermarsi delpoterevescovileel’intrecciopolitico-economicosottesoaquesta da esponentidellanobiltàruraleealcunericcheconsorteriediestrazioneurbana. bertini Quaderni Brembani 17 pergamene degli archivi diBergamo, aa. 1059(?)-1100 locus ubidiciturCabraria Bergamo, cfr. iugero cedutodaGariardodelfuGuipaldoalpreteIngone,custode della chiesadiSant’Alessandro La primamenzionedeltoponimo Valle Brembanarisaleall’anno1000edèrelativoaun prato diuno mi legailricordodilungheeappassionateriflessionisullecartemedievali bergamasche. città, cfr. A. M aprile Bergamo), 62(918 novembreBergamo). Iltoponimo cfr. de infracivitateBergamo etfiliusquondamGisevertideCabraria».Perlacorrettaletturadeltoponimo Diplomaticus Langobardiae certo doc. 219(1063febbraio,Bergamo). NelsecondocasolaprecoceattestazionediDossena,ricondotta aun trum INI derivasse daltoponimo note giànelXsecololelocalitàdi Averara (917)eDossena(920).Nelprimocasosipensòche Averara doc. 188(1000,28dicembre).Destituitediognifondamentostorico sono leaffermazioni che vogliono L. S Domenico Cerami , Le probabili originidiSoncin Le pergamene degli archivi diBergamo, a.740-1000 CHIAPARELLI risdizione delvescovodiBergamo chesottraeilruolodi partire dallafinedelXsecolola Valle Brembana passagradualmentesottolagiu- [Soncino], fariferimentoaundocumento palesementefalso,cfr. Everardo deDosena, monachodeheremo deSanctiZeni,insylva SanctiMartiniprope dictumcas- de curteLemine Le pergamene degliarchivi diBergamo, a.740-1000 AZZI , Roma1903,doc. 15(920settembre26Pavia).Perla falsitàdeldiplomacfr. U.G , Corografia bergomense deisecoliVIII,IXeX, Abraria incamerando, nelcontempo,idirittiepossessifondiaritenuti , XIII, Torino 1873,col.815,incuisilegge«Benedictusdiaconusordinarius posto nellevicinanzedi erratatrascrizionedi , o, in“InsulaFulcheria” 4(1965),pp.91-100,92-93. 1 . Pertrovareuncambiamentodirottabisognaattendere cliché dei secolibuiedella 48 , acuradiM.C Maiovvate Cabraria cit., docc.41(905dicembreBergamo), 60(917 Cabraria , cfr. G.P , acuradiM.C (Mezzovate, BonateSotto),cfr. ORTESI Bergamo 1880. Tesi avvaloratadal si riferisceaunluogoprossimoalla I diplomidiBerengario I vexata quaestio ORRO dominus e A. P e A. L ORTESI RATESI AMBERTENGHI ai contiGisel- , Bergamo 1988, , Bergamo 2000, della scar- , acuradi UALAZZ , Codex Le - RICERCA , , Lom- , locus , brembani ENANT I Vallombrosani vici Codex diplomaticus , «Fecerunt malgas in , UPO Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , in “Civiltà bresciana”, 17 in loco et fundo RCHETTI , boschi e la promozione 4 con le sue dipendenze fu poi ceduta Un monastero assalito dagli uomini, Un monastero , , anticipatrici dei ROLIS , Milano 1994, pp. 101-129; de Virgis , Rome, 1993; A , Rome, 1993; 49 , fondato verso la fine del secolo XI nei pressi di Calusco , fondato verso la fine del secolo XI nei pressi di de Virgis , Milano 2011. . in loco qui nominatur 3 , Roma 2005, pp. 121-137. , , Bergamo 1799, II, coll. 811-816. Più complessa e ancora da indagare la Più complessa coll. 811-816. 1799, II, , Bergamo ARANINI ALVESTRINI Atti del Convegno (Pontida, 22-25 aprile 1977), I, Cesena 1979; F. M Atti del Convegno (Pontida, 22-25 aprile 1977), I, Cesena 1979; F. e G. M. V e G. M. OSSI , a cura di F. S , a cura di F. in loco qui dicitur Campagnes lombardes du Moyen Âge. L’économie et la société rurales dans la région de Âge. L’économie du Moyen Campagnes lombardes , , ENANT o del vescovo - nel giro di pochi anni allargano il raggio della loro azione fuori il giro di pochi anni allargano o del vescovo - nel Chiesa, vita religiosa, società nel medioevo italiano. Studi offerti a Giuseppina De Sandre Gasparini società nel medioevo italiano. Studi offerti a Giuseppina De Sandre Chiesa, vita religiosa, 2 Cluny in Lombardia. Cluny in Lombardia. che con le tre chiese dipendenti fu donato alla Chiesa Romana dal «praepositus Nazarius presbyter et che con le tre chiese dipendenti fu donato alla Trinità SS. monachus» e dai fratelli e nipoti. La chiesa della CDB =M. L cfr. Alessandro di Bergamo, da Innocenzo II al capitolo di S. nel 1132 Bergame, de Crémone et de Brescia du Xe au XIIIe siècle de Crémone et de Brescia Bergame, ignorato dagli storici e ricostruito dalle monache. S. Maria di Valmarina presso Bergamo (secoli XII-XV) Bergamo presso ignorato dagli storici e ricostruito dalle monache. S. Maria di Valmarina in a cura di M. R bardia feudale. Studi sull’aristocrazia padana nei secoli X-XIII bardia in Lombardia casina». Allevamento transumante e alpeggi nella Lombardia medievale Allevamento transumante e alpeggi nella Lombardia casina». (2008), pp. 7-40. civitatis et ecclesiae Bergomatis o di Brossate, S. Fermo di Plorzano e S. Margherita vicenda dei cenobi femminili di S. Pietro di Cologno B T. si veda M. Valmarina di , mentre per S. Maria di presso i principali agglomerati demici di un’azione pastorale diretta o mediata dalle presso i principali agglomerati demici grandi blocchi politica porta alla formazione di due Tale dipendenze ecclesiastiche. Stabello, Endenna, Sedrina) e Tiolo, (Zogno, patrimoniali dislocati nella media valle da un in- Armentarcha, Carona), intervallati Foppolo, Monte nell’alta valle (Valleve, o privata nei pressi dell’attuale comune sieme di appezzamenti di proprietà vescovile e di altre località minori. In questi luoghi so- di S. Giovanni Bianco (Pianca, Sentino) nei documenti no presenti realtà microfrazionali denominate ubi dicitur intorno a edifici di culto e di difesa, veri cata- che, dalla fine del secolo XI, erano sorti lungo periodo l’azione promossa dai monaci, lizzatori dell’insediamento sparso. Sul e dai grandi proprietari terrieri, sostiene lo congiuntamente a quella avviata dai coloni rendendo più articolata la crescita delle sviluppo demografico dei vari insediamenti Dall’esame delle fonti emerge in modo chiaro che l’arrivo dei monaci segue due per- in Dall’esame delle fonti emerge beni fondiari, alpeggi corsi complementari: l’acquisizione di 4 F. M 4 F. 2 È il caso del monastero della SS. Trinità 2 Trinità È il caso del monastero della SS. Menant, le ricerche degli storici divengono più analitiche. S’iniziano così a studiare: analitiche. S’iniziano divengono più ricerche degli storici Menant, le lo e della nobiltà rurale, di Bergamo della Chiesa politica ed economica l’incidenza del patrimonio e la consistenza la formazione delle risorse minerarie, sfruttamento e Astino, Pontida dei monasteri di ecclesiastiche la rete delle dipendenze fondiario, Vallalta. tra XI e XII secolo, istituite, delle numerose fondazioni - sorti nel quadro I tre cenobi Prezzate, di singoli benefat- famiglie comitali dei Giselbertini e Da per iniziativa delle tori dal sito originario giungendo a dotarsi di un cospicuo insieme di beni e ad esercitare giungendo a dotarsi di un cospicuo insieme dal sito originario e inesplorata valle Brem- su comunità e chiese nella poco abitata la loro giurisdizione da donazioni e permute e dal fa- è sostenuta da un reticolo di alleanze, bana. L’ascesa riformate come quelle dei loro adesione a famiglie monastiche vore che incontra la Astino) atten- (S. Sepolcro di di Pontida) e dei vallombrosani cluniacensi (S. Giacomo Rimane parzialmente esclu- spirituale e pastorale non solo interno. te al rinnovamento in ambito unico sorto Vallalta, il monastero di S. Benedetto di so da questo percorso comunità monastica di tradi- posto per volere del vescovo una montano, in cui trova zionale osservanza benedettina 3 RICERCA 6 Per ilmonasterodiS.GiacomoPontidacfr.6 F. B diretto delpresuleedellaChiesadiBergamo, tuttavialaconservazioneaposterioridi luoghi edescrivonopaesaggidiqueltempomostranouncoinvolgimentononsempre rieri diestrazioneurbana.Gliattichedocumentanotransazioni,nominanopersonee cazione tre dialtriesistonopreziosetrascrizioniintesilaureacuiauspichiamolapubbli- bolle papali.Moltidiquestidocumentisonostatirecentementeeditioregestati,men- monastica edepiscopaleequalchegenericaconfermaneidiplomiimperialinelle A lumeggiarequestipassaggièrimastounsignificativonucleodiattiprovenienza con l’autoritàecclesiasticaeleforzelaiche gio culturale,competenzegiuridico-amministrative,orainsinergia orainconcorrenza po imonasteridivengonoistituzioniincuis’intrecciano:ricchezzafondiaria,presti- attività produttiveel’organizzazione deltessutoecclesiastico.Conilpassaretem- 5 Sulle relazionitraaristocraziaemonastericfr.5 G.S nobiltà rurale,come Attone diLecco modalità differenti, dalpresulediBergamo, daicontiGiselbertini,daesponenti della L’arrivo deimonacièprecedutodalcontrolloesercitatosuuominieterre,intempi Protagonisti dilungocorso:ilvescovoBergamoeicontiGiselbertini nisce unprimoquadrod’insieme. minerari, deldisegnotopograficoedatotoponomasticoilpresentecontributofor- patrimonio fondiariodeitremonasteri.Diquestiaspetti,delladistribuzionepoli economico edichiarireilcontestosocio-politicochefadacorniceallaformazionedel consentito diaggiornareleconoscenzeacquisitesultessutoinsediativo,quadro vestrini eGianmarcoDe Angelis perquello di Astino. Leinformazioniraccoltehanno modo piùanaliticoda Andrea Zoncaper ilmonasterodi Vallalta edaFrancescoSal- quanto interminigeneralièstatodelineatoconfineacribiadaFrancoisMenante 7 Sui possessidi Attone diLecco,cfr. L.M Quaderni Brembani 17 1117), acuradiG.D “Archivio Storico Bergamasco”, 20(1991), pp.83-92. pp. 1-15; V. F etario delXsecolo:ilconte Attone diLecco natamente nellapremessaallibro,pp. VII-XII. PeriGiselbertinicfr. J.J tida: fondazioneeprimosecolodivita(1076-1203) amo 1980,pp.92-105;F. M di Lemine(secoliXI-XIII) G a.a. 1991-1992,relatriceprof.ssaG.SoldiRondinini;perilmonastero diS.Benedetto Vallalta, cfr. M. Sepolcro di Astino (Bergamo) dalleoriginisino alla finedelsecoloXII si vedaG.F Per ilmonasterodiS.Sepolcro Astino, cfr. Bonaiti peravermimessoadisposizioneletrascrizionidialcunidocumenti relativiaipossessibrembani. studi diMilano,a.a.1994-1995,relatriceprof.ssaL.ChiappaMauri.Ringrazio sentitamenteilprof.Fabio acomo diPontidanelXIIIsecolo(1204-1268) il dott.Cossandiperleprecisazioniarchivistichesullecartedi Astino; F. C matico dellaLombardia medievale XII 124; G.F (secc. IX-XII). in HILARDI Formazione estrutture deicetidominantinelMedioevo:marchesi, contieviscontinelRegnoItalico , tesidilaurea,UniversitàCattolica diMilano,a.a.1969-1970,relatoreprof.C.D.Fonseca. 6 . Lenuoveacquisizionipervenutedaquestiduegruppidicarteintegrano , EO Contributo allastoriadelmonastero diS.Benedetto inVallalta (diocesidiBergamo) nelsecolo EO , UMAGALLI Un ineditodelsecolo X,unfalsoelesortidelpatrimonio delconte Attone diLecco , Terra epotere nelMedioevo.Frammentazioneericomposizionedeldominioterritorio Atti convegno(Pisa,3-4dicembre 1993), in“NuoviStudiStorici”,39,II,1996,pp.113- E A , NGELIS I cosiddetti , in“ArchivioStoricoBergamasco” 18/19(1990),pp.7-41. ENANT ; II(1118-1145), acuradiG.C , , (linksdirettiapartireda‹http://cdlm.unipv.it/edizioni/bg/›), ringrazio Lombardia feudale « conti diLecco ARTINELLI 7 , in“Studidistoriamedioevalee diplomatica”,1(1976), , nonchédaun’esiguaschieradiproprietariter- , tesidilaureaentrambediscussepressol’Universitàdegli Le cartedelmonastero diS.Sepolcro di Astino 50 ONAITI ERGI » P e S.G.G ERELLI cit.,pp.39-129;limitatamentealterritoriodi Almè , e l’aristocraziadelRegnoItalicotra IXeXsecolo , L’aristocrazia dellapreghiera , 5 Il prioratocluniacensediSanGiacomoPon- . , Note suibenifondiaridiungrande propri- ALLORO OSSANDI , , edizionedigitalein Il prioratocluniacensediSanGi- , UniversitàdeglistudidiMilano, ARNUT REMASCHI , Bergamo 568- , , Roma1994,seg- Il monastero diS. Codice diplo- 1098, Berg- , I(1101- , in , RICERCA , . . 9 10 e il fino , II/1, Hannover Prati Poniga Campagnes lombarde Valle de Saxo Valle , Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ENANT , cit., docc. 55 e 56 in cui Berta, col consenso fino all’Arete e in (Foppolo). Nell’atto Oterico del fu Gio- (Foppolo). Nell’atto 8, cit., doc. 171. 51 . de Lefo , II (1118-1145), cit., docc. 46 e 47. , II (1118-1145), 11 Diplomata regum et imperatorum Germaniae Diplomata regum Carisole , in valle , M.G.H., f 38v, 5. La fonte, inventario dei possedimenti vescovili redatto intorno 5. La fonte, inventario f 38v, f 38v, 2. f 38v, ICKEL Brancys . Nel 1159 il presule investe in perpetuo alcuni uomini di Bordogna il presule investe in perpetuo . Nel 1159 , ed. T. S T. , ed. attestano la presenza dell’episcopio come riscossore del fitto su al- attestano la presenza dell’episcopio come 12 fino a . La presenza di un esponente del clero potrebbe avere agevolato il pas- avere agevolato il del clero potrebbe di un esponente . La presenza 8 . L’ampio controllo del vescovo sulla valle è confermato in due diplomi . L’ampio 13 Saxianum Scalicula 1888, doc. 319 (968, Ravenna). Rotulum episcopatus Bergami alla metà del Duecento, conserva memoria degli atti rogati sul finire del secolo relativi all’alta valle. alla metà del Duecento, conserva memoria degli atti rogati sul finire del secolo relativi all’alta Rotulum episcopatus Bergami Ottonis II diplomata Le carte del monastero di S. Sepolcro di Astino di di S. Sepolcro Le carte del monastero Le pergamene degli archivi di Bergamo, aa. 1059(?)-1100 di Bergamo, degli archivi Le pergamene Le pergamene degli archivi di Bergamo, aa. 1002-105 di Bergamo, degli archivi Le pergamene del marito suo mundoaldo, s’impegna a non avanzare pretese circa gli immobili oggetto della transazione. (1058-1075), cfr.Vimercate Attone da Sull’azione politica del vescovo M cit., pp. 646-649. saggio di questi terreni sotto il controllo della Chiesa di Bergamo. il controllo della Chiesa questi terreni sotto saggio di la cessione di a essere coinvolto direttamente per Attone il presule Il 2 giugno 1071 è dei quali posti a alcuni beni, alcuni al fiume Brembo Il 31 luglio 1148, il vescovo Gerardo investe Sozio e Asperello, figli di Angelberto di Asperello, figli di investe Sozio e il vescovo Gerardo Il 31 luglio 1148, detenute a Fondra in una zona che va dal Scalve, dei diritti e competenze vescovili ponte 11 12 13 9 8 cuni non meglio precisati beni fondiari L’atto prova come il potere temporale del presule aveva ampiamente valicato i confini come il potere temporale del presule aveva prova L’atto Ottone II (968) come l’area Seriana, menzionata nel diploma di della vicina valle della Chiesa di Bergamo importanza posta sotto il controllo montana di maggior documenti riguardanti la località un paio di Nel febbraio del 1125 monte queste carte presso l’archivio capitolare indica l’acquisizione in fasi successive, come l’acquisizione in fasi capitolare indica presso l’archivio queste carte del fu Giovanni da del 1041 tra Guido, nel gennaio l’atto di vendita stipulato denuncia terreni per diversi diacono di Sant’Alessandro, Arnoldo, e e i fratelli Bonizo Bergamo, di de- per quindici soldi ceduti Brembana», Valle et in et fundo posti «in loco nari d’argento di tutto ciò che gli abitanti del luogo sono soliti pagare individualmente ed in comune di tutto ciò che gli abitanti del luogo sono Secca sino al- Val dei seguenti confini: ad est la al vescovado per beni posti all’interno Cucco e da qui alla Costa della Ferera e, se- la Croce e da qui fino in cima al Monte alla Foppa di Foldone di sotto e dal Grumello guendo la Costa, sino a Grumello vicino Secca. Nell’ultimo quarto Val fino alla alla Petola e poi sino al Brembo e, seguendolo, vengono stipulati una serie di accordi con gli uomini e il 1172, del secolo, tra il 1171 a quelli di Bordogna, sono tenuti a versare annualmente un ca- che, insieme Valnegra il presule Guala stipula nuovi accordi con il none pari a 4 moggi di segale. Nel 1176 concede ad alcuni uomini mentre nel 1180 Valnegra, di console, gli uomini e i ‘vicini’ utendi et pascendi per comune de Fondria omni insieme a tegge e case anche «de iure tempore» emanati da Federico I (1156 e 1183). Al presule spetta «omne tocius Sarianae vallis ac Al presule spetta «omne tocius Sarianae e 1183). emanati da Federico I (1156 10 vanni, da Brembate, rinuncia in favore del presule ad ogni pretesa su case e terreni del- rinuncia in favore del presule ad ogni vanni, da Brembate, poste «in loco et fundo e dell’episcopato Vincenzo Alessandro e di S. le chiese di S. et in loco et fundo Brem- Noessa et in alpe qui dicitur Carisole Salto et in loco et fundo vescovo ave- cioè verso quell’insieme di beni che il Vertriga», bate et in loco et fundo del fu Olrico, da Soresina di precaria a lui a alla moglie Berta va concesso a titolo RICERCA 19 ACV (= Archivio dellaCuria Vescovile diBergamo: 18 S. MichelefapartedellottodichiesuolecheGiselbertoIV posesottoilcontrollodelmonasterodiS. tinenze inalcuni ri il fu Arnaldo e Addone fuPietro dellaCrottadiBergamo, quantopossiedonodentroefuo- periali, ad Alcherio diLallio,tramite i suoirappresentantiGisalbertofu Attone, Dulce Nel marzodel1102, ilconteGisalbertoIV eilfiglioNantelmovendono,per110 lireim- pio ciaiutaacomprenderegliintricatipassaggidiproprietà. monio chenelleprevallialpinesiandavarapidamenteassottigliando.Qualcheesem- trambi «centridicoesionedinastico-famigliare»estrumentiperladifesaunpatri- terne daimonasteridifamigliaS.Paolod’Argon ediS.BenedettoCrema,en- i lorobenisottoilcontrollodellachiesadiS.Michele Almè usque adterminumeiusquoavalleCamonicadividitur» Brembane districtumetpotestatemperlongitudinemlatitudinemabipsacivitatem 14 17 G. D 17 G. frasche timo boschiperrifornirsidilegname,pascolareisuinieraccoglierefrutti,funghi delle greggi,piccolepezzecoltivateavigneto,altredestinatecerealipoverienonul- vano lungoirilieviepianoripedemontaniareedestinatealpascolodellemandrie Parte diquestibenifondiarisaràdonataaimonasteriPontidae Astino, chedetene- 15 M.M riae deLemine nuti untempodallastirpedeiGiselbertiniedaiproprietarichefacevanocapoalle« colo XIelaprimametàdelXII,vadettocheprovenivainbuonapartedaibenidete- Tornando alpatrimoniovescovile,cresciutodivaloreeinestensione,tralafinedelse- ve eallestruttureecclesiasticheassistenzialichesorgono neidintorni. dei fittieicensidacorrispondere.L’intervento siestendeinoltrealleformeinsediati- tivo l’utilizzodeisingoliappezzamenti,stabilendolemiglioriedaapportare,ladurata stante librio tral’intraprendenzadeimonaciecoltivatorilavitalitàdellanaturacirco- 16 Sul rapporto‘uomo-natura’ rinvioalleindaginiesemplaridi Vito Fumagalli,dicuisegnalo l’imbocco della Val Brembana» Quaderni Brembani 17 negozio giuridicorinvioaG.D per quelladiSorisole.Sullarazionalizzazione delpatrimoniovescovileelacentralitàdellapermutacome relativi aiterritoridellafasciaprealpinarisultano445su882,dicui94 carte perlacuriadi Almenno e18 (2009/2010), pp.33-50,p.37nota14.Lostudiosoprecisachenel l’edizione cfr. CDB839;M la Paolo d’Argon acuicompete probabilmenteanchela tazione, politicaaBergamo neisecoliIX-XII Friderici Idiplomata Konstanz) di CarloMagno,BerengarioIeOttoneII;X,IV, 1158 eieo Ilterritorioorobico fracittàepoterilocali Medioevo. di costituzionedelpatrimoniofradisegniegemonicieconcorrenze locali 1994. Perunquadrod’insiemesultemacfr. R.R l’ambiente nelMedioevo gestione dellachiesaelasuacessione cfr. F. M atu deLemine castrum advocatia 16 Hannover1975,doc.141(17giugno1156, Wurzburg), conmenzionedelleconcessioni econferme , E ONTANARI 15 . L’amministrazione deimonacidisciplinaconefficacia sottoilprofilonorma- A . Sonoquestiiluoghidovelasfidaquotidianavertesultrovareilgiustoequi- NGELIS . Nel1107 pressolachiesadiS.Micheleèattestato uncollegiodi , , Esordi ecaratteridellapresenza vescovileinarea montana(secoliX-XII). Le modalità L’alimentazione contadinanell’altoMedioevo (ff. 37 loca , ed. T. A brembani -Zogno, , Roma-Bari1992e r , lacappelladiS.Michele,idiritticaratterepubblicoeleper- -44 ENANT PPELT v E ) ediSorisole(ff. 78 A , Campagnes lombardes NGELIS , M.G.H., 17 . Nella , Poteri cittadinieintellettualidipotere. Scrittura,documen- Paesaggi dellapaura.Vita enaturanelMedioevo , Milano2009,pp.118-135. Diplomata regum etimperatorumGermaniae ENANT curte deLemine Leuso 52 AO 1181-1190 , I paesaggidell’Italiamedievale cura animarum , Archivio Capitolare Lombardia feudale (Valleve) , acuradiR.R cit., pp.634e650,nota316. , r , Hannover1990,doc.849(25giugno1183, -81 , Napoli1979. v ), postetrala Valle Imagnae , CampoCervio Rotulus Episcopatus , iGiselbertiniavevanoposto 14 , conservandoperséeidiscendenti . , in AO , cit.,pp.111-113. , Pergamene 18 Bergamo elamontagnanel , in“Bergomum” CIV-CV officiales dipendente afasial- , Roma2015 ), Cap.3991.Per , CDB851.Sulla (Cancervo) gli , X,I, instrumenta , Bologna L’uomo e 1152- cu- 19 . RICERCA , ov- breve re- breve . L’azione . in Sedrina, 21 22 , del fu Enrico conte Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni beneficio de Lemine , cit., pp. 14-15, in appendice l’atto, qui vocatur comes per i censi e le eventuali criticità in- . Sono beni che appartengono a due distinti . Sono beni che appartengono 53 dominus 20 , alla madre da , insieme Warnerio, del fu Terra e potere nel Medioevo e potere Terra , EO . I prodotti corrisposti (olio, agnelli, grani di diversa va- . I prodotti corrisposti (olio, agnelli, grani , pp. 36-37. Nel 1103, Enrico II , pp. 36-37. Nel 1103, e di S. Faustino in Villa d’Almè con i possessi e i diritti ad esse pertinenti, Villa e di S. Faustino in 23 Advocatus Lemine stilato nel 1113, entra in seguito a far parte delle carte dell’Archivio Capi- entra in seguito stilato nel 1113, Terra e potere nel Medioevo e potere Terra , EO doc. 3. Astino, quelli di Enrico a quello di Pontida. Entrambi cedeno i suddetti in feudo ai discendenti di Baron- Astino, quelli di Enrico a quello di Pontida. Entrambi Valleve. detti poi Capitani di Valleve cello da Fondra capostipite dei da del comitato di Bergamo, con la moglie Belisa, abitanti a Crema, e le tre sorelle di Enrico e col consenso con la moglie Belisa, abitanti a Crema, e del comitato di Bergamo, Arialdo, donano al monastero di S. Benedetto di Crema, la terza parte di loro spettanza delle del conte cappelle di S. Michele in cfr. ACV, cap. 1755. Nel 1106 Guglielmo, del fu conte Lanfranco, e sua moglie, abitanti a Crema, con il Guglielmo, del fu conte Lanfranco, cap. 1755. Nel 1106 ACV, cfr. vendono al monastero di S. Paolo per 16 lire mi- conte del comitato Bergamo, consenso di Gisalberto IV, via ered- lanesi i beni di loro proprietà nel territorio di Lemine ed i relativi diritti pubblici, pervenuti per Cap. 1106. ACV, itaria dal detto conte Lanfranco, che li aveva ricevuti dal padre, il conte Lanfranco, vero quanto gli affittuari dovevano corrispondere alla chiesa di S. Michele che in valle dovevano vero quanto gli affittuari un Zogno. L’atto, Tiolo, località di Endenna, residenti nelle contava affittuari cordationis tolare, dimostrando l’interesse del nuovo contrate nella riscossione. All’inizio del documento sono riportati 36 censi in denaro contrate nella riscossione. 5 in olio; 9 fissi in grani, vino, castagne; 2 fis- a cui fanno seguito 29 in natura dei quali infine, 1 misto. Si noti l’incidenza dei «canoni si consistenti in un agnello; 13 parziari, dei prodotti e 1/2 del vino: «tercium terre et me- (1/3 parziari imposti a 13 affittuari di lavoro tipici dell’Alto Medioevo che, dium vini» nei quali si rispecchiano rapporti evidenziano rapporti economico-sociali ar- considerata la cronologia dei documenti, caici o quanto meno statici» rietà, vino e castagne) confermano un’economia vocata allo sfruttamento delle risorse rietà, vino e castagne) confermano un’economia pezze di terra sottratte al bosco e all’incolto. silvo-pastorali e alla messa a coltura delle e diversificato ricorso agli strumenti di mi- Di un certo interesse sono anche l’ampio «sextarium de caniva» e «magnuni sextarium», surazione: «sextarium pergamense», «sextarium cumulum de castaneis siccis». e i diversi modi di colmare la stessa misura: di recupero s’inserisce nel quadro di un disperato e infruttuoso tentativo di ricompo- nel quadro di un disperato e infruttuoso di recupero s’inserisce stipulata tra Guglielmo, cui è riconducibile una permuta del 1110 sizione fondiaria a Martino e Curtisis del fu Pietro de e i fratelli di S. Paolo d’Argon, priore del cenobio pertiche posti del negozio sono due prati di oltre sette Botiasca. Oggetto di S. Michele presenti altri possessi gestiti dalla chiesa luogo in cui erano I tentativi di mantenere compatto il patrimonio posto sotto il controllo della chiesa di compatto il patrimonio posto sotto I tentativi di mantenere viene tuttavia fatta un’at- a buon fine. Prima dell’epilogo finale S. Michele non vanno e in natura pertinenti al tenta ricognizione dei censi in denaro 21 F 20 ACV, Cap. 2707. Dopo alcuni passaggi i beni di Gisalberto IV e Nantelmo pervengono al monastero di i beni di Gisalberto IV Cap. 2707. Dopo alcuni passaggi ACV, 20 Nell’aprile del 1107 Attone del 1107 Nell’aprile 22 ACV, Cap. 2978. 22 ACV, 3292. Per la citazione cfr.ACV 23 F rami dei Giselbertini e che erano tornati temporaneamente in loro possesso nell’anno e che erano tornati temporaneamente rami dei Giselbertini e di S. Benedetto di Crema i monasteri di S. Paolo d’Argon attraverso 1103 Otta e alla moglie Adelasia, riceve da Pietro di Bergamo, del fu Pietro da Bonate, 199 del fu Pietro da Pietro di Bergamo, Adelasia, riceve moglie Otta e alla di loro pesca e di caccia pubblici e i diritti di immobili, i diritti per i beni lire d’argento quamque foris Lemine tam infra castro Enrico, situati «in acquisiti dal conte proprietà nominatur Zogni, in in in Monte quod di Pontida siti conferiti ai monaci eccetto i beni dicitur et in Monte qui de curte de Leme Arredo, qui fuerunt nominatur Monte quod de Furno Alberto ad Lephe» e quelli dati RICERCA (Foppolo, Valleve, Fondra, Valnegra, Bordogna),lamediavalle(S.GiovanniBianco), Le areesucuiinsistonoiprincipalinucleifondiarisonosostanzialmente tre:l’altavalle e latipologiadegliedificirurali. bientale, lafisionomiaistituzionaledellecomunitàlocali, lamagliadegliinsediamenti o ilfittodeisingolibeni.Glistessiattifornisconoinoltre datipreziosisulquadroam- casi èlongobarda nienza, professione,ilegamiparentali,la possidenti locali.Daidocumentisiricavanoinformazioni riguardantilaloroprove- salli delvescovo,esponentidellanobiltàrurale,membri delcetoproduttivoepiccoli bertini unnutritogruppodiproprietariterrieriestrazione urbanaoperiurbana:vas- Le cartesopraricordatemostranotraiconfinantideipossessi delpresuleedeiGisel- Comunità epiccoliproprietari corresponsione annuadi2soldi. devono restareinpossessodeglieredidi Andrea detto iuris meiquashaberevisussuminsuprascriptolocoetfundoLemine»eunacasa,che testate altarioeteclesieSanctiMichaelissitainlocoLemine,idestpetiissexdeterra di Suisio,abitanteinBergamo, stabilisceche«proamoreDeideveniantiniureetpo- Lemine conferma lapersistenzadellacentralitàchiesuolanelloscacchiere all’interno dellacortecomitaledi toldo alle prevaricazionicomeladecimatenutaingiustamentedaifiglidiPulacco nent sortemunamdeGardella».L’estensore nondimenticadievidenziareiriferimenti rum hominessui(scil.Dulcis)tenentpratum»,«itemGisilbertusetDulcisOddote- do tenentdecimamunaminiuste»,«itemtenetDulcisvineamIiustaecclesiam»,«ite- tenet Il documentosiconcludeconl’elencodeipossessiprecari,comesottintesodalverbo 25 ACV 2995,perl’edizione cfr. F 24 ACV, Cap.4086,CDB881. 26 Ilriferimentoall’ascendenzalongobarda, almundoaldoeritualedel le gamo unruolodiprimopianonellagestionedeibenipostineiterritoridellamediaval- di cera e cheversiannualmentealmonasterocomecenso,qualoravengarichiesto,unalibbra mine mulini. Ilprioreinvesteilpresule Ambrogio anchedellacappelladiS.Michele che ilcenobiopossiede Camisano nastero diS.Paolod’Argon, tuttiibenichelachiesadiS. Alessandro detiene Nello stessoanno, Ambrogio, presule di Bergamo, cedeaGuglielmo,prioredelmo- Dulce. Quaderni Brembani 17 25 reichische Geschichtsforschung”, 101(1993),pp.201-227. avere’. Rechtsfähigkeit undLandbesitzlangobardischer Frauen,in“MitteilungendesInstituts fürOster- Bonate, Suardi,daMozzo.Sulmundio femminilecfr. B.POHL-RESL,1993,‘Quodmelegibuscontanget metà delsecoloXII,èlargamente attestatoinmoltiatti, speciepericlanfamiliaredeideScano, . Unsecondoatto,rogatoaBergamo nelperiodocompresotraglianni1120-1129, : «petiaunadeterratenetDulcis»,«filliPulackitenentIaliampetiam.InCantol- e deirelativibenistabilendochelachiesadiS. Alessandro latengainperpetuo o lapresenzadipiccoliproprietaridotatiuncertopesoeconomicoepolitico 24 e ilcontrollosuibenibrembani.Nellospecifico,Lanfrancodelfu Todelione . DaquestomomentolacappelladiS.MicheleassumeperChiesaBer- , versoilterritoriocremonese,ricevendoincambioibeniedirittid’uso 26 , ladislocazione,l’estensionetipologiaeilvalorecommerciale in curtedeLemine EO , Terra e potere nelMedioevo Lemine 54 , comealludeilriferimentoagli professio legis , compresiidirittidicacciaepesca , cit.,doc.4. Curtise deBotiasca, , chenellamaggioranzadei launechild , ancoranellaseconda homines dietro la curte de in curte in Can- de Le- di RICERCA . . 30 28 da Pie- , . Nel set- 33 ) e il vicino monte ) e il vicino in monte quod no- . Nel settembre del Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 29 . 34 , come quelli che, nel mar- , come quelli Uomini e case nel Medioevo tra 27 ., La casa contadina nell’Italia padana AD de Scano , Prati Poniga , in Valle Brembana Valle , in . Nel febbraio del 1092, Andrea . Nel febbraio del 1092, 31 . Nel marzo del 1115, Leone del fu Leone . Nel marzo del 1115, ALETTI 32 cit., doc. 254. , cit., doc. 262. cit., docc. 91 (1030), 171 (1041). , pp. 222-223. Sancti Damiani ad Fibulum 55 , cit., I (1101-1117), doc. 35. , cit., I (1101-1117), Lombardia feudale Lombardia , ENANT , signori rurali residenti nell’omonima località nei pressi di Valbrembo, a ovest Valbrembo, nei pressi di , signori rurali residenti nell’omonima località , Roma - Bari 2001. residenti a Stabello, vendono per tre lire e dodici soldi di denari d’ar- residenti a Stabello, vendono per tre lire , fatta eccezione per la terra , in «Quaderni medievali”, 16 (1983), pp. 6-28; E , de Scano . Nel novembre 1133, Martino e Andrea, figli del fu Negro Curto Martino e . Nel novembre 1133, 35 (fianco settentrionale del monte Canto Alto). Non mancano le annotazioni Non mancano Alto). Canto del monte (fianco settentrionale doc. 61. Dalle coerenze che fanno riferimento ai proprietari confinanti si può ragionevolmente doc. 54. doc. 45. Ibidem, Le pergamene degli archivi di Bergamo, aa. 1059(?)-1100 di Bergamo, degli archivi Le pergamene Le pergamene degli archivi di Bergamo, aa. 1059(?)-1100 di Bergamo, degli archivi Le pergamene Ibidem, collocare la località nel territorio di Stabello. Ibidem, Le pergamene degli archivi di Bergamo, aa. 1002-1058, di Bergamo, degli archivi Le pergamene Le carte del monastero di S. Sepolcro di Astino di di S. Sepolcro Le carte del monastero M cfr. e in città, di Bergamo dei secoli VIII-X Occidente e Oriente 35 30 G P. 31 cfr. Sulle strutture abitative e di servizio in ambito rurale, tembre 1124, Giovanni Merlino e Giovanni de Solario di Scano ricevono otto lire di Giovanni Merlino tembre 1124, Alberto giudice, pure di Scano, attraverso del fu da Giovanni, figlio denari d’argento Albonis di Brio- Alberto Alberto e Paolo, figli del fu Andrea, i fratelli Faustino, Pietro, tenute ma di proprietà di Giovanni de la Mon- lo, per la vendita di tutte le terre - da loro alberi e un pascolo, poste tenaria -, con una tettoia, una casina, degli minatur Stabulo Nel marzo 1126 i fratelli Alberto e Teutaldo, del fu Alberto Ursonus, di Mozzo, e Vi- Alberto Ursonus, di Mozzo, e del fu Teutaldo, Alberto e i fratelli Nel marzo 1126 vendono una pezza di terra,Teutaldo, viano e Firlinda, genero e moglie di dell’esten- Andrea, figlio del fu Paolone, di Briolo, abitante sione di una pertica e una tavola, ad in Bergamo del fu Domenico, da Paladina, vende altre pezze di terra per tre libbre di denari d’ar- del fu Domenico, da Paladina, vende da Scano gento a Paolo messo di Pietro del fu [...], Andrea, di Scano al Brembo, conferma di aver ricevuto dai fratelli Andrea e Alberto, Andrea e di aver ricevuto dai fratelli Andrea, di Scano al Brembo, conferma per la vendita di venti soldi di denari d’argento figli del fu Paolo, di Briolo, la cifra di un campo di tre pertiche posto in località 1085 i figli del fu Pietro da Scano, Lanfranco, Stefano, Pietro e Giovanni, abitanti in da Scano, Lanfranco, Stefano, 1085 i figli del fu Pietro a Giovanni, procuratore del con- per tre libbre di denari d’argento vendono Bergamo, cum tegia et casina atque fu Giovanni, una pezza «de terra prativa cittadino Pietro del Valle comunalia» posti «in que nobis pertinet seu pasculum et arboribus» e «omnia dicitur Stabulo»Brembana in loco qui con i conti Giselberto ed Enrico e confinanti 32 33 34 tro del fu Vitale tro del fu gento a Cremosano, figlio del fu Pietro detto de Bonate, abitante in Almè, tre appez- detto de Bonate, abitante in gento a Cremosano, figlio del fu Pietro 27 28 29 Sulla famiglia Saxianum Brembana Valle in ubicati genericamente per appezzamenti la zona di costa all’imbocco della valle (Zogno-Stabello- costa all’imbocco della la zona di La transazione riguarda prati, boschi e pascoli destinati a passare in seguito sotto il prati, boschi e pascoli destinati La transazione riguarda sono ricordati beni di Pontida. Insieme a questi appezzamenti controllo del cenobio e la presenza di cascine e stalle definiti «comunalia» zo del 1110, Adam de Foro, di Bergamo, cede ai figli Pietro, Raniero, Lanfranco e Gio- Lanfranco ai figli Pietro, Raniero, cede Bergamo, Adam de Foro, di zo del 1110, Val- Brembana e in Valle possiede in di tutto il feudo che Il padre li investe vannibuono. d’Ardesio Valle quanto detenuto in vitalizio di mantenendo l’usufrutto le d’Ardesio Il grosso dei beni negoziati da e tra privati interessa, anzitutto, la zona di Stabello in da e tra privati interessa, anzitutto, Il grosso dei beni negoziati esponenti della famiglia detta cui sono attivi numerosi RICERCA il pagamentodiunfittoannuo sione diunfittoannuo delle predetteterreeinmonte disposto cheObertorinunziinfavorediLanfrancoaciòpossiedenellevicinanze per trentasoldididenarid’argento, qualeprezzodellavendita.Nellostessoattoviene 1123, Oberto,figliodelfu Algisio, diBergamo, ricevedaLanfrancochierico,suozio, tenuti dapartedell’episcopatodietroilpagamentodiunfittoannuo consegna aPietroibenisitisulmonte vendita divariappezzamenti,conalcunetettoiesopra.Nellastessadata,Guglielmo Pietro, figliodelfuLeobardodiBergamo, quattordiciliredidenarid’argento perla 42 41 40 39 38 37 glio delfuPaolo,diBriolo,abitanteinBergamo to, unappezzamentoditerraprativa,conunatettoiaecasinasopra,ad Alberto, fi- Brucho, figliodelfuGiovanni,vende,perquattrolireetredicisoldididenarid’argen- boschi gestitidallecomunitàdiFondra, Valleve e Valnegra. franco dàpoialfratelloGuglielmoanchetuttiibenipossedutisulmonte te leterrecampiveeprative,conunatettoiasopra,postepressoi cevuto dalfratelloGuglielmocinquantasoldididenarid’argento perlavenditaditut- zioni. Nelprimoatto,una rico, figlidelfuGiovanniSuardidiBergamo, effettuano unpaiodiconsistenti transa- va pressoi Un secondoconsistentebloccodibeni,oggettounaccentuatofrazionamento,sitro- mo monastero-ricevendoincambioleterrepostelocalità gamo, «ubidicituradSanctumDonatum»-donatoinprecedenzadaPietroalmedesi- Leobardo, diBergamo, unappezzamentoditerravitatapostofuoridallacittàBer- giorno Bertaro,abatedelcenobioS.Sepolcrodi Astino, dàaPietro,figliodelfu precedenza daGuglielmoSuardialpredettoPietro zamenti diterracampivaeprativa 36 Maria diSombreno to diterraaprato,condottadaMauroBalduino,pertinenza dellacappelladiS. gastaldo Martino,ilpascolodidettoMartinoeladecima derivante daunappezzamen- Cullo. Dallottorestanoesclusiquattroappezzamentidi terrainPianca,condottidal Sentine, CampoCerivio,Pianca,Cantiglio,Cespedosio, Torcola, Canexe, Ancogno, Alberto, zioenipote,abitantiinBergamo, diversiterrenidislocatinellelocalitàdi Sombreno (Paladina)vendeperdiciottolibbredidenari milanesid’argento aPietroe viamo unterzonucleodibeni.Nelmaggiodel1093,ilriccopossidente Attone da Da ultimo,spostandociversol’attualeterritoriocomunalediS.GiovanniBianco,tro- Quaderni Brembani 17 atto rogatonelgiugno 1100, doc. 211. Ibidem Ibidem Ibidem, Ibidem, Le cartedelmonastero diS.Sepolcro di Astino Ibidem, quella nobiltàruraleattivanelcomprensorio vallivobrembano. alla consorteriadiascendenzalongobardadei Ibidem, , doc.186.Sempre alterritoriodiSentinodellaPianca in Valle Brembanasi puòricondurreun , doc.50. doc. 47. doc. 46. doc. 122. doc. 84.CremosanofigliodiPietro,delfuPietrodaBonate,enipote diLanfrancoappartiene Prati Poniga 42 . Inaltavallesitrovanoinveceuninsiemedipossessifondiari e 38 . e ilmonte Nel febbraiodel1125 ifratelliGuglielmoeLanfranco,chie- cartula venditionis 39 Saxianum . NellasecondavenditaLanfrancoafferma diaverri- Saxianum 36 . Infine,neldicembre1140, Giovannidettodal Saxianum da Bonate cit.,II(1118-1145), doc.37. , , gestitidall’episcopato,dietrolacorrespon- 56 , nonlontanodaStabello.Nell’agostodel Guglielmodichiaradiaverricevutoda , , tenutidapartedell’episcopatodietro originari della 37 . 41 . curte deLemine Prata Poniga Prata Poniga 40 . Nelmedesimo . edesponentidi Saxianum , cedutein . Lan- , RICERCA , , - E , E. P PINELLI OSCHI . La gestione San Giacomo di 44 , cit., pp. 195-226, , in , oggi Villa Peder- Villa , oggi Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni a cura di P. F a cura di P. , Bergamo 1996, pp. 32-53. , Bergamo Cluny in Lombardia Petrignanum . A questi territori si aggiungono A . in 46 ) , esponente della famiglia comitale PINELLI San Salvatore di Brescia. Materiali per un museo di Brescia. San Salvatore Il monachesimo italiano dall’età longobarda all’età Il monachesimo italiano dall’età longobarda , in bedesco , in 57 Terre monastiche. Morfologia dei patrimoni benedettini Terre , conferma tra i nuovi beni acquisiti quelli po- , conferma tra i nuovi beni acquisiti quelli , «Aree» e «luoghi di strada»: antideterminismo di due con- «Aree» 45 , a cura di G. S , del patrimonio del cenobio, sono ricordate chiese del patrimonio del cenobio, sono ricordate ERGI Il colto e l’incolto. Rodolfo I (1002-1035) e l’abbazia di Nonan- , NDREOLLI ERAMI filius quondam Ariprandi filius quondam sparsi sulle pendici pedemontane che costeggiano il fiume che costeggiano pendici pedemontane sparsi sulle . I collegamenti con l’esterno avvengono attraverso le valli avvengono attraverso con l’esterno . I collegamenti La viabilità appenninica dall’Età Antica ad oggi, La viabilità appenninica dall’Età 43 magna charta in , Atti del convegno, (Nonantola, 10-13 settembre 2003), a cura di G. S Atti del convegno, (Nonantola, 10-13 settembre 2003), , vici , Porretta Terme-Pistoia 1998, pp. 11-15. Terme-Pistoia , Porretta La distribuzione geografica delle cappelle e delle aziende rurali descritte nell’inventario La distribuzione geografica delle cappelle e delle AGNONI L’ingresso dei cluniacensi in diocesi di Brescia, dei cluniacensi in diocesi di Brescia, L’ingresso , I possedimenti del monastero dalla fondazione alla crisi del secolo XIV I possedimenti del monastero , , , R. Z ARONIO ENANT ASQUALI , Modena 2017. cetti storico-geografici, Cesena 2006, pp. 737-770; D. C altomedievale del monastero di S. Giulia di Brescia altomedievale del monastero II, Brescia 1978, pp. 141-167; B. A II, Brescia 1978, pp. 141-167; B. NONCINI ottoniana (secc. VIII-X) nell’Italia centrosettentrionale dell’alto Medioevo Pontida. Nove secoli di storia, arte e cultura tola pp. 204-205. Brembo. La valle non presenta i caratteri di un’area di strada sviluppata economica- di strada sviluppata i caratteri di un’area La valle non presenta Brembo. mente e culturalmente le località della pianura (Morengo, Carpeneto, Gerola, le località della pianura (Morengo, Carpeneto, gnano frazione di Erbusco, Montanaso Lombardo, Arcene) che offrono spazio a spazio Arcene) che offrono Lombardo, gnano frazione di Erbusco, Montanaso 43 Per il concetto di area di strada cfr. G. S 43 Per il concetto di area di strada cfr. I monasteri di Astino, Pontida e Vallalta Pontida e Astino, di I monasteri in ordine di i primi a giungere provenienti da Pontida, del 1086 i monaci Nell’estate e prati che fanno di boschi, campi loro arrivo un mosaico incontrano al tempo in valle, a case e da corona 44 G. P 45 A. B a distanza delle proprietà più eccentriche rifornisce le comunità monastiche di legna- più eccentriche rifornisce le comunità a distanza delle proprietà favorisce la circolazione carne, vino, cereali poveri (segale), me, lana, latte e derivati, monetaria, irrobustisce le prime forme di mercato e di circolazione dei beni generando insediamenti in termini locale incidendo sulla crescita degli il tessuto economico siti vocati alla coltivazione di Nella media valle si trovano quantitativi e dimensionali. boschi, mentre nella parte alta avviene lo vigneti, cereali, frutteti, oltre che numerosi e la “transumanza monastica” delle mandrie e sfruttamento delle risorse minerarie e dalla bassa pianura. greggi provenienti dalla valle Seriana in valle è S. Giacomo di Pontida, sorto nel 1076 Il primo dei tre cenobi a dotarsi di beni Alberto, per iniziativa di Alberto dona al monastero di S. Pietro di Cluny un terreno in cui è dei Da Prezzate. Maria, a S. Giacomo e ai santi Bassiano e presente una chiesa, dedicata alla vergine Urbano III, a fronte della In un atto del 1186 Nicola, e un monastero in costruzione. scomparsa di alcuni possessi bresciani contermini o lungo percorsi di crinale. contermini o lungo nel tessuto socio-economico inse- introduce i primi cambiamenti dei monaci L’arrivo che si va strutturando su all’interno di una rete monastica rendo, i possessi brembani da mo- a quelle organizzate ma meno estese rispetto aree territoriali complementari, di Nonantola di S. Giulia di Brescia e di S. Silvestro nasteri della taglia 46 F. M 46 F. sti nel territorio di Endenna. Nell’atto, una sorta di e cappelle, diritti di decima, terre e pascoli e i diritti giurisdizionali sui villaggi. Il cuo- e cappelle, diritti di decima, terre e pascoli San Val «nella collina e nella pianura secca: re dei possessi del monastero si trova però zone dove la bonifica è ancora limitata e il suolo Martino, Isola Brembana e Brianza», ( è occupato dalla foresta e dalla brughiera RICERCA na (Stabello,Zogno, Valleve), Seriana(Seriate, Gorle, Torre Bordone) gnolo); pascolieboschinellevalliImagna(Almenno,Berbenno, Valsecca), Bremba- re coltivateacerealinellapianurabergamasca (,Sabbio, Verdello, BonateChi- fondiario registralapresenzadivignetinell’areacollinareprossimaalmonastero;ter- artigianale e con l’episcopato( rale ( feudatari episcopali(Ficienie dietro lacorresponsionediunaffitto informaggioeferro rame eargento del Brembana ilmonastero,alparidiPontida,detienedirittisulleminiereferrospatico, Zogno vieranoquelledimarna. pitanale deidaMozzo ves inizia aincrementarsigraziealledonazionieffettuate daiconsolidelcomune, Da questomomentoilpatrimoniofondiariodelmonastero,passatoaivallombrosani, novembre del1117 daipresuli Ambrogio IIIdaMozzo(Bergamo) e Arderico (Lodi). «officiales monasteriiSanctiSepulcride Astino» de primadelnovembredell’anno pressi dellecollinechesiestendonoversoLongueloelaCrocettadiMozzo,conclu- to lire didenarid’argento perlavenditadiunappezzamentoterrenocoltivatoavigne- originario diBergamo, ottienedalconcittadinoBonifacio,diprofessioneorefice,15 fondazione prendeavvionell’autunnodel1107, allorchéPietrodiGiovanniCelsone, Non menoconsistenteèilpatrimoniodelmonasteroS.Sepolcrodi Astino no in Valle Imagna. za, sonoglialpeggipresentiaZogno,StabelloedEndennain Val BrembanaeFuipia- porti sull’Adda.Piùdecentrate,maintegratenelsistemaeconomicodellatransuman- un’agricoltura irrigua,all’allevamentodimandriebovine,allapresenzamulinie 47 F. C 50 A. S 49 G. F 48 PCB(=BibliotecaCivica Angelo Mai,Bergamo, 51 F.M Quaderni Brembani 17 ad utilitatemedificaturimonasteriide Astino (1987), pp.779-796; C.C scienze, lettereeartidiBergamo”, LI(1989-1990),pp.251-377;F. M dicembre) e2509( cura diF. T 1161) unes communes:lesvallombrosains duS.Sepolcro d’Astinoet legroupe dirigeant bergamasque (1107- XII-XVI) tuzione deifondiarchivistici, pp. 5-38; A dal XalXIIIsecolo Benedetto diLevate. Tortona eS.SigismondodiCremona,sulle monachediS.Carpoforo,inoltrepossedevalachiesa tava ilsuocontrollosullachiesadiS.MariaSudorno,suimonasteri di S.Giacomo Asti, S.Paolodi e dalleconsorteriearistocratiche(lafamigliacomitaledeiGiselbertiniquellaca- NGELIS de Bonate REMASCHI EO ALA ENANT , in , Frammentazione ericomposizionedelpotere nelcomitatobergamasco: lafamiglia“daMozzo” , . , in“Bergomum”, 89(1994),pp.47-98. Il monachesimoitalianonell’etàcomunale. Atti delConvegno (Pontida,3-6settembre 1995,a Le famiglieSuardi eColleonineiprimisecolidelComune diBergamo Il monastero vallombrosano delSantoSepolcro di Astino inBergamo. Appunti perunaricosti- Astino. Monastero dellacittà , ROLESE Pour unehistoire médiévaledel’entreprise minière enLombardie , da famigliedirecenteinsediamentourbano( Le originidelmonastero diSanSepolcro di Astino, e , Cesena1998,pp.269-316. de Carvico) 1111 1111 de Castello , tesidilaurea,UniversitàBologna, a.a.1990/91,relatoreprof.R.Ferrara. Monte Leufo novembre). 49 UCINI ), dailignaggicittadini(Celsoni,SuardieRivola),piccoli a curadiM.F T IZZONI , da e de CurteRegia de Petringo) (Valleve), concesseallafamigliaCattaneidi Valleve homines novi , Bergamo 2014.Sottoilprofilogiurisdizionalecenobioeserci- , 1111 1111 Miniere emetallurgia inaltavalleBrembana-Bergamo (secoli ACHINETTI quando inunarefutatroviamonominatigli 58 Pergamene delComune , daalcuniesponentidell’aristocraziaru- ), daigruppiparentaliinstrettorapporto M come gli . Lacostruzionedelcenobio,postonei 48 AGGI Lachiesa èinvececonsacratail18 . e V.M “Bergomum”, LXXXVIII,1993,n.3, Adelaxie, damembridelceto ENANT ARCHETTI 51 de Scano) ), nn.2502(1107), 2503(1107 , mentrenelcompartodi , Nouveaux monastère etje- , Bergamo 2013;G.D , in”AnnalesESC”,42 , in“Attidell’Ateneodi . Ilpatrimonio 50 . Inalta Valle 47 la cui ci- E RICERCA , in Gli uomini e le , Santa Maria in San Damiano in ONCA , cit., pp. 80-81. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni e di , cioè Arete (fra Foppolo e Cam- Arete (fra , cioè , Bergamo 1988. , Bergamo , ovvero nell’alta valle, precisamen- Miniere e metallurgia Miniere , 55 Arredo San Giorgio in Teze in San Giorgio . Alla donazione e ai diritti curtensi è uni- Alla donazione . IZZONI 53 T . Il monastero diversifica le aree di insedia- 59 56 ) UCINI di Mario Lupo, BCB, M. Lupi, mss. AB 399 f. 40, “Archivio de di Mario Lupo, BCB, M. Lupi, mss. Lephe e amministrata da un proprio rettore residente (1189). Nel 1107 (1189). e amministrata da un proprio rettore residente (monte Arale), sul monte Arale), (monte 54 Zogni In margine alle origini delle abbazie di S. Benedetto di Vallalta e di S. Lorenzo di Trento e di S. Lorenzo alle origini delle abbazie di S. Benedetto di Vallalta In margine , , posta in un’area soggetta alla giurisdizione dei conti di Bergamo ma com- Bergamo alla giurisdizione dei conti di , posta in un’area soggetta RÀ P in territorio bresciano, tutte con i relativi patrimoni. La comunità monastica tutte con i relativi patrimoni. La in territorio bresciano, AL , fondato nel 1136 dal vescovo Gregorio. dal vescovo nel 1136 , fondato 52 “Atti della Accademia Roveretana degli Agiati”, 25 (1985), I, pp. 107-126; A. Z Agiati”, 25 (1985), I, pp. 107-126; Accademia Roveretana degli “Atti della Excerpta ex Actis Notariorum Bergomi Excerpta ex Astino”, (7 aprile 1107). terre dell’abbazia di San Benedetto di Vallalta (secoli XII-XIV) dell’abbazia di San Benedetto di Vallalta terre 52 L. D 52 L. Decisamente meno cospicui sono i beni del monastero seriano di S. Benedetto di Val- S. Benedetto di seriano di sono i beni del monastero meno cospicui Decisamente lalta brembo) e nella zona di Valleve ( Valleve brembo) e nella zona di te sul monte di Patrimoni e paesaggi monastici brembani il patrimonio dei singoli cenobi in valle. Il 30 agosto 1086 ora più da vicino Vediamo Alessandro di Brivio, dona Sisinio, Martirio ed Lanfranco, prete della chiesa di Santi suam porcionem de omnibus universis casis et al monastero di Pontida «nominative in predicto loco Muzo et in eius terri- rebus territoriis que erant iuris sui, reiacentibus Andenna atque de Gazo et de Briolo at- et de torio scilicet de curte de ipso loco Muzo Antonio prete della chiesa di Santa Maria di da que de Curno ...», appena acquistata Milano e figlio del fu Ragimondo di Mozzo Nazano aggregata al cenobio nel sull’abbazia di S. Lorenzo all’Adige, esercita la sua influenza Altemanno. Trento di per disposizione del presule 1146 Il nucleo primigenio dei possessi è circoscritto alla parte meridionale della valle del alla parte meridionale è circoscritto primigenio dei possessi Il nucleo nel tempo: Gallo a cui si aggiungono nei pressi del Colle località di Casale Luio e alla spesso oggetto Cavallina, Folgoso, Val Piano, in Prato Maggiore, Altino, Grumelduro, possessi decentrati, Cene . Quanto ai e i capitani di con le comunità rurali di contese si trovava nel brescia- pianura, un nucleo di una certa consistenza dispersi nella bassa ed Orzi, mentre nella pianura orientale del fiume Oglio, tra Chiari no lungo la sponda e Martinengo Telgate, territori di il patrimonio si concentra intorno ai Bergamasca di Carona, vi è un pascolo di valle Brembana, nell’attuale territorio . In alta inoltre di alcune di- Il monastero dispone Armentarga. sul monte circa cinquanta ettari e di le cappelle di San Salvatore a Bergamo pendenze ecclesiastiche: presa nella diocesi di Cremona, e le chiese di presa nella diocesi Campania to il beneficio della cappella di Santa Maria, avente cura d’anime, ricordata nella bolla to il beneficio della cappella di Santa Maria, di Urbano III (1186) è attesta la disponibilità di prati ed edifici, pervenuti per acquisto da Lanfranco da Bo- è attesta la disponibilità di prati ed edifici, Arredo, qui fuerunt in Monte quod nominatur nate, «in Monte quod nominatur Zogni, Lephe» de curte de Leme et in Monte qui dicitur 53 ASMi, M.D., cart. XXI, n. 931. 54 CDB, II, coll. 1359-1362. 55 56 Sull’identificazione dei toponimi rinvio a C mento andando alla ricerca di pascoli e di strutture di supporto per il ricovero degli mento andando alla ricerca di pascoli ricchi filoni ferrosi presenti in zona. animali e forse entrando in possesso dei si amplia ulteriormente. Nel maggio del Nella seconda metà del secolo il patrimonio investe «do- chiesa di Sant’Alessandro in Bergamo, Geronimo, sacerdote della 1163 fratres monasterii Sancti Iacobi de Pontida minum Quirinum et Ubertum Gastaldum, RICERCA denariorum veterumvelimperialium» omni annofictuminSanctoMartinoeisdemhominibusdenariosduodecimbonorum sine predictorumhominumsuorumqueheredumcontradicione;etpersolvantexinde «qui nuncsuntvelprotemporefuerint,perpetuohabeantetteneantpredictamterram lerii deipsolocoinintegrum». Viene inoltrestabilitochegliofficiali delmonastero intus FoppasdeZonioinquodammonteetquamerantsolititenerefilii Ambrosii Vua- pro partebuscosaetpasculosaiuriseorum,iacetinterretoriodelocoZonie,ubidicitur Ambrogio, conversodelmonastero,di«petiaunadeterraqueestproparteprativae glielmo Colleoni,eZiliolofigliodelfuSuzzotuttidiBergamo, investono una siepe pradicte ecclesiequamdexstruxerunt». Avrebbero inoltreripristinatoentroduemesi lam factamsinefraudetociuslactisquodhabebuntinillomonteetresertientsu- anno supradicteecclesiequandoasscenduntinalpemcumbelluissuisprimamcaso- bero fornitouna«mulsamtociuslactissuisinefraudeetquoddabuntsimiliteromni teri dalaCosta»,cheognianno,perilgiornodellasolennitàdell’Ascensione,avreb- Pontida, «etinpresentiadomni Varnerii deBonate, inpresentiadomni Azonis presbi- Berlinde, Aziverto eGiovanniRegis, garantiscono aGuido,prioredelmonasterodi fratello, Sozzo,LanfrancoRustichellaefiglinipoti,ZamboneRustichella,Giovanni di Ambrogio Rossiefigli,OttoneGrassi efigli,GiovanniGuthini,Odo Vuido suo cte Mariede Andenna», BoldoeGiovanni Stropa,consolidiEndenna,anomeloroe dicitur Sumzone» una deterramontivapropartebuscosaetprativaqueiacetinpertinentialocoubi ad partemetutilitatemeiusdemmonasterii,suorumqueserventium,nominativepetia 60 ASMi,F.R.P., cart.37,n.79. 59 ASMi,F.R.P., cart.36,n.57. 58 ASMi,F.R.P., cart.36, n.49. 57 CDB,II,col.1203. sentativa degliinteressicollettivi. dica comelacomunitàabbia raggiuntounaformadigovernopiùcompiutaerappre- di supportoalleattivitàagricoleeall’allevamento,mentre lamenzionedeiconsoliin- La presenzadiedifici,stalle,cascine,recintiattestaunarticolato insiemedistrutture ta daicereali,dalvino,dallaselvaggina,pescee fruttiprovenientidaiboschi. Maria diEndennacanoniinlatteeformaggi,alimentiche integranounadietaarricchi- ne irriguedellapianura.Perilfittodeipascolivengono corrispostiallachiesadiS. ti. Imonacivitrasferisconodurantel’estateipropriarmenti, chesispostanodallezo- Zogno (Romacolo,Grumello,Endenna)enell’altavalle di pascoli,boschiecastagne- no pertiche, alfittoannualediquattrosoldiemezzodapagarsi nelgiornodiSanMarti- dicitur inGrumelloRustigelli,Vallis deMangenis Bubleios, ubidicituradCastaneas,Foppam, ubidicituradPlateam, genis, lectusRemmaculi,montesVallis Belliardi, inValle Rummaculi,ubidiciturad varia natura,sitinelterritoriodiEndenna( ste « rius deBonate,prioremaggioredelmonastero,contuttiimonaciedconversi,inve- Infine, il10agostodel1218,quandolapresenzadeimonacisièconsolidata,Guarne- Quaderni Brembani 17 60 . Ilcenobiodisponeormaidilarghe porzioni dell’attualeterritoriocomunaledi Andrea filiuscondamIohannisBerlende 59 . 57 . Neldicembre1167 Alberto eUguzio,fratellifiglidelfuGu- 58 . Il10settembre1189, «incurteecclesieSan- 60 in CampoFulminato,GrumellodeMan- » didiciassetteappezzamentiterra ) peruntotaledicircadiciassette RICERCA - I ove di- . Nel 1143 64 Contributo alla , . Il presule con- . Il presule montes illos qui 62 . Nel giugno 1133 HILARDI Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . 63 66 . Nelle successive con- con i relativi diritti di ta- con i relativi 67 in monte Sascianum, in monte Sascianum, è seguito dai , riservandosene in perpetuo il Sascianum . Nel febbraio del 1125, il presule Am- il presule del 1125, . Nel febbraio 61 61 , doc. 8. , II (1118-1145), cit., doc. 35. , II (1118-1145), , II (1118-1145), cit., doc. 140. , II (1118-1145), . L’anno dopo Pietro, figlio del fu Vitale, i fra- Vitale, dopo Pietro, figlio del fu . L’anno Funtana Maura 65 , cit., p. 79. Il documento è edito in G monte Armentarcha monte Armentarcha . Come precisato da Andrea Zonca quei monti forma- . Come precisato da , Bergamo 1997, p. 28. , Bergamo 68 appartenenti alle figlie di suo fratello Giovannibuono, tra appartenenti alle figlie di suo fratello Pratum Poningum Leupho . Nello stesso giorno, Olrico investe il monastero di tutti i beni siti Olrico investe il monastero di tutti . Nello stesso giorno, Gli uomini e le terre dell’abbazia Gli uomini e le terre Storia della Valle Brembana Storia della Valle , doc. 49. Nello stesso anno, stando a quanto scritto da Riceputi, che non fornisce la posizione , doc. 49. Nello stesso anno, stando a quanto , doc. 30. , doc. 55. , doc. 82. , , Prata Paulinga ONCA storia del monastero di S. Benedetto in Vallalta storia del monastero Ibidem Ibidem R F. cfr. archivistica dell’atto, il vescovo vende al monastero il monte Fasciano nei pressi di Poscante, Le carte del monastero di S. Sepolcro di Astino di di S. Sepolcro Le carte del monastero CEPUTI Ibidem Ibidem Astino di di S. Sepolcro Le carte del monastero cesi posseduti o tenuti da parte dell’episcopato nel medesimo luogo Nello stesso periodo il vescovo Gregorio dona al cenobio di Vallalta «mons unus qui Vallalta dona al cenobio di Nello stesso periodo il vescovo Gregorio iuris (predicti) episcopatus, cui coheret a mane Redorta, a meri- Armentarcha vocatur Ambria» de Vallis die aqua Brembi, a sera Saxum, a montis telli Martino e Andrea, di Almè, confermano di aver ricevuto dal monastero del S. Se- Almè, confermano di aver ricevuto dal Andrea, di telli Martino e la vendita di un appezzamento per Astino sessanta soldi di denari d’argento polcro di sopra, sito in Stabello di terra campiva e prativa, con una tettoia 68 Pietro, del fu Gisalberto Poiacchi de Castello, vende al cenobio tutti i beni divisi e in- Pietro, del fu Gisalberto Poiacchi de Castello, divisi siti sul monte 62 61 Un percorso simile a quello del monastero pontidese vede protagonista il cenobio del vede protagonista del monastero pontidese simile a quello Un percorso da ottiene in donazione la sua fondazione, due decadi dopo Astino che, di S. Sepolcro si- prativa e boschiva appezzamento di terra un Bergamo, Bonate, abitante in Pietro de in località to in Stabello, possesso dietro il pagamento di un fitto annuo di dodici denari da consegnarsi in Asti- annuo di dodici denari da consegnarsi in possesso dietro il pagamento di un fitto giorno, Berlinda e Pietro garantiscono al con- no nella festa di S. Martino. Nello stesso fatto confermare la presente donazione a Gi- verso Lanfranco Zopo, che avrebbero Alberto, fratello di Pietro, una volta che avessero rag- nammo, figlio di Berlinda, e ad Almè fideiussore Ginammo di giunto la maggiore età, disponendo come Berlinda, vedova di Giovanni, e suo cognato Pietro, figlio del fu Andrea, entrambi di Andrea, del fu Giovanni, e suo cognato Pietro, figlio Berlinda, vedova di Astino, nella persona dell’abate Manfredo, di Almè, danno alla chiesa del S. Sepolcro in parte campiva e in parte boschiva, ubicato un appezzamento di terra di sei pertiche, in località detta Brembana, Valle in 63 67 Z 64 65 BCB, ms. Guiducci 1646, c. 106. 66 brogio ratifica l’investitura in perpetuo del monte perpetuo del monte l’investitura in brogio ratifica pagarsi a S. Martino di due denari da al fitto annuo glio e di pascolo, ferme, stipulate nel 1180 e 1186, il e 1186, ferme, stipulate nel 1180 et Mollia dicuntur Sardagnaia ferma quanto Gugliemo Suardi e Lazzaro Attonis avevano dato al cenobio, oltre a Attonis avevano dato al Suardi e Lazzaro ferma quanto Gugliemo acquistato in futuro da Gi- aveva già potuto acquistare o avrebbe quanto il monastero da o dai loro eredi dai beni da loro tenuti Attonis, Olrico Suardi, Bertramo selberto di- Olrico Suardus di Bergamo dopo, nel mese di marzo, L’anno parte dell’episcopato. quattordici lire Astino di da parte del monastero del S. Sepolcro chiara di aver ricevuto anima da Bosone di Seriate - - messi a disposizione per la propria di denari d’argento vendita di tutte le case e le terre poste quale prezzo della cui probabilmente le miniere di ferro RICERCA gna, dietropagamentodiuncanone32liree2pesiformaggio» tulina etpartimflumenBrembi”,conferendodidirittopascoloeraccoltadellale- Fondra etinparteflumenBrembi,amontemonsSassipartimsumitascostede Val- Gorne etpartimdominorumdeBordonia Vallegulii, aserocomunisde cui coheretamanemonsdeGarbiaschacomunisGandalina,meridieillorum terratorio comunisdeFondraunidiciturin Armentaticha, inMola(!)etSardaniana, da giugnoasettembre,“dequadampecieterreprative,montiveetbuschiveiacentisin 72 G. P 72 G. di S.Benedetto,dovelamontagnasostituisceildesertodelle habitavit secum ritualità: zione orientale,consentendoalmonacodivivereinmodototalelapropriafedeespi- rienza sirintraccianelIIlibrodel ascetica chereplichiquelladelCristo.Unasignificativatestimonianzadiquestaespe- biblica èquindiluogodiconfrontoeincontroperimonaciincercaun’esperienza 71 J.L ponimi chedesignanoun’unica locazione del1402,estraneaall’archivioabbaziale,èprecisatal’ubicazionedeitreto- quota, delimitatidaemergenze rocciosechegiungonosinoa2500-2700metri».Inuna vano «uncomplessounitariodipascolialmeno50ettari,trai1000e2000metri 69 1402 610BCB, Arch. MIA (=Misericordiamaggiore) l’ Vallalta.e tida, Astino All’ integrante dellasceltadivitaognimonaco,anchequelli cheprovengonodaPon- Il paesaggiomontanononcostituisceunosfondoounluogo doverifugiarsimaèparte vente daanimaliselvatici. lata politicafondiariailpaesaggiobrembanonelsuoantropizzarsi cambiaforma.So- quello menograditodell’amministrazionedeibeni.Grazie allorolavoroeaun’ocu- cessibili, raggiungibilisolodopoaverpercorsovietortuose elunghe 70 Cfr. lavoceMonte,(a curadiX.L.D Gesù, dopolaresurrezione,iniziasuaattivitàdimaestroelegislatore degli Ulivi;infine,sonosedidiinsegnamento:suunimprecisatomontedellaGalilea duna idiscepoli;sonoanchecentrideldoloreedellasperanza:ilGolgotamonte dine eraccoglimento:Gesùspessosiritiravasuunmonteapregareunodiessira- consegna aMosèlaleggeestipulal’alleanzaconilsuopopolo;sonoscrignidisolitu- dera lemontagnecomeluoghiriservatiallarivelazionediDio:sulmonteSinaiDio della RegoladiBenedetto,hacomereferentetestualelatradizionebiblicacheconsi- tratta dispazicherispondonoaunaprecisasceltavitache,oltreseguireiprecetti Una primaconsiderazionevafattasullasceltadiluoghicosìlontaniepocobattuti.Si zionino quasiesclusivamenteisecondiel’abatesolocollettivamenteconfratelli. ai paesaggineiqualimonacieconversisimuovonoagiscono,sebbenelecartemen- Sunteggiata lagenesideisingolipatrimonimonasticinonrestacheunultimoaccenno Quaderni Brembani 17 opus servile 731. Pergliesempiriportatineltesto sivedaG.S tina”, 35(1988)pp. 53-71. aloghi” diGregorio Magno da Clusone).,cfr. Z ECLERCQ ENCO tunc adlocumdilectasolitudinisrediit, et solusinspernispectatorisoculis , Un elementodella mentalitàmonasticamedievale:la concezionedellospazio , prtaiàdlmdov aS rgroaS enro(secc.VI-XII) Spiritualità delmedioevodaS.Gregorio aS.Bernardo delle stalle,deipascoli,dellaraccoltafrutti,cura deicampio (II, 3,5) ONCA , Gli uominieleterre dell’abbazia 71 , Sansepolcro1982. . Unasolitudineaccentuatadalladescrizionediluoghiinac- opus Dei petie terre UFOUR De miraculisPatrumItalicorum praticatoneichiostrideilorocenobi,siaffianca , ) in Dizionario diTeologia Biblica 62 . L’abate investe«dueuominidiDossena, PINELLI 1111 p. p. 1111 , , cit.,p.90. Paesaggio montanoespiritualitànei “Di- 18-19 (imbreviaturedelnotaioObertino Vitae Patrum , Genova1996,pp.727- , dedicatoallavita , Bologna1962. 69 72 . 70 e popolatiso- . L’orografia , in“Benedec- della tradi- RICERCA , ric- e nel 1186 in e nel 1186 . È un sistema 74 73 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni de curte Lemine 63 Cornello, Mezzeno, Vendiolo, Armentarcha Mezzeno, Vendiolo, Cornello, , , cit., p. 28. Arete , Leufo , Arale , Storia della Valle Brembana Storia della Valle , Saxianum ICEPUTI chi di pascoli ubertosi, i mulini, gli opifici e le pescherie che sfruttano le acque del pescherie che sfruttano gli opifici e le ubertosi, i mulini, chi di pascoli e paglia, le chiesuole i loro edifici di legno e i villaggi con degli affluenti Brembo e pianori e alture. sparso tra coagulare un insediamento erette per ci restituisce disegnato dai monaci il tessuto economico contrade e villaggi In queste alla caccia, quest’ultima do- alla pastorizia, alla pesca e uomini dediti all’agricoltura, del conte giselbertino Enrico cumentata già ai tempi un atto in cui il vescovo Guala, affittato il monte Cornello agli abitanti di Frerola e il monte Guala, affittato un atto in cui il vescovo e all’orso decima e il diritto alla caccia al camoscio Bracca, si riserva la socio-economico nel quale i monaci progettano e costruiscono nuovi paesaggi e siste- quale i monaci progettano e costruiscono socio-economico nel la tradizione curtense di ma- patrimonio fondiario rimodellando mi di conduzione del i caratteri di sussistenza ciò porta gradualmente a sfumare Tutto trice longobarda. di un sistema che altomedievale grazie all’introduzione dell’economia silvo-pastorale e all’imporsi di un crescente produttiva tra aree distanti punta alla complementarietà Ad ac- segale, vino). in metallo, formaggio, legname, scambio di merci (semilavorati in concorrenza con i monasteri, le pievi e i co- compagnare questi cambiamenti sono, secolo s’impongono su una scena politica in cui muni rurali che dalla fine metà del XII rimane forte la presenza del vescovo. 73 ACV, Cap. 2707 (1107). 73 ACV, 74 R no lì a ricordarcelo: le stalle e i luoghi di ricovero per gli armenti sulle schiene dei per gli armenti e i luoghi di ricovero le stalle no lì a ricordarcelo: monti RICERCA L di nella parrocchialedi Villa d’Almé e Giovita Restauro dellapaladei 1 Collaboratricidi RestauropressolaDitta Marcuccio MarzialiinBergamo. Tale eral’inscurimentodiquesta verniceprobabilmentepigmentataconunaterrabruna scura l’interasuperficiedel dipinto. timo unavernicestesainun interventodimanutenzionechericoprivaconunapatina laio, incorrispondenzadella chiodaturadiancoraggiodeimargini perimetrali eperul- zioni sempredeltessutodisupporto lungoalcunitrattidellapiegaturadiquestoalte- lacerazioni deltessutodisupportosullasuperficiedipinto, lapresenzadilacera- Le principaliproblematicheaffrontate in questointerventosonostate:lapresenzadi permesso dilavorareallevariequote. Il dipintoèstatocosìrestauratoinchiesa,nell’abside,costruendo unponteggiocheha sibile. preservarne l’integritàeadadottareunametodologiadirestauro ilmenoinvasivapos- Tutte questecaratteristichehannoindottoatrattareildipintocon estremacautelaper plicata unateladirinforzosulretro(foderatura). condizione ottimaledi“primatela”,termineusatoperindicare chenonèmaistataap- gneo perquantodanneggiatoèancoraquellooriginale. Essositrovapertantonella se nonperlimitatiinterventidimanutenzione.L’ancoraggio dellatelaalsuotelaioli- Il dipintoinfatti,realizzatoattornoal1796,nonèstatomairestauratointegralmente, avrebbe persoanchequeidatidiintegritàcosìfelicementeconservatineltempo. la altelaio:operazionilegittimeeusualimainnegabilmentestressantiperl’operache e lasuccessivaapplicazionedifascetessutoperimetraliperilriancoraggiodellate- comportato larimozionedellachiodaturaoriginale,l’arrotolamentotelasurullo vento conservativoinlocoquantoiltrasportodeldipintolaboratorioavrebbe centimetri inlarghezza elostatodiconservazionedell’operahannorichiestouninter- Le dimensionideldipintochemisura6metrie27centimetriinaltezza355 potuto dareilnostrodirettocontributocomecollaboratricidirestauro. Un restauroimportanteperilnostropatrimoniostoricoeartistico,alqualeabbiamo della Valle Brembanadopoilrecenterestauro completato. presso lachiesaparrocchialedeiSantiFaustinoeGiovitaa Villa d’Almèalleporte Quaderni Brembani 17 Federica Gervasoni di FilippoComerioètornataallasuacollocazioneoriginale,alcentrodell’abside a grandepalad’altareraffigurante il di FilippoComerio e Marika Panza Martirio deiSantiFaustinoeGiovita 64 1 Santi Faustino opera RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni di Filippo Comerio dopo il restauro 65 Martirio dei Santi Faustino e Giovita La pala del RICERCA Il dipintorappresentail Note storichesuldipinto messo l’ancoraggioeiltensionamentodellatelasenzadover ricorrereallachiodatura. volta agganciatoall’altrastrisciadivelcroincollatasultelaio. Questasoluzionehaper- dwich. Sullaporzioneeccedenteditelanuovaèstatocucito delvelcrocheèstatoasua perficie dipinta,inmododainglobareibrandelliditessuto percreareunasortadisan- di diversagrammaturapartendodallalineapiegatura, senza entrarequindisottosu- tessuto perpermettereilsuoancoraggioaltelaio.Sonostate applicateduestrisceditela datura, dopolacucituradeilembidellelacerazioni,sièreso necessario“rinforzare”il Lungo imargini perimetralinelleporzioni dovedifattolatelaerastrappatadallachio- continuità matericaeditenutadeltessutonelsuoinsieme. plicare adesivioincollandopezzeditessutorinforzodalretro,ricreandocosìuna ricucire conagoefilo,ricostruendolatramal’orditodeltessutolaceratosenzaap- Nell’ottica diunrestaurochefossemenoinvasivopossibileperl’opera,sièdeciso sospettavano lapresenzadellefigurechesonopoiemerseapulituraultimata. chiani ricordanodiaversemprevistonegliannipassatisoloundipintomoltoscuroenon che laletturadelleimmaginiraffigurate risultavaesserequasiimpossibile.Moltiparroc- cuzione dellapala dapartedelComerio. Gian PaoloDolfin l’11 settembre 1796.Proprioaquesta datadovrebberisalirel’ese- giugno 1771elachiesafuconsacrata etitolataaiSantiFaustinoGiovitadalvescovo nosa” chivio parrocchiale,silegge chelachiesaè“ di Villa d’Almè.Inunadeliberadel 26ottobre1766,trovatatraidocumentidell’ar- Filippo Comerio.L’opera fucommissionataperadornarel’abside dellanuovachiesa Quaderni Brembani 17 e sioptaperl’edificazionedell’attuale nuovachiesa.Ilavoriiniziaronoil13 Particolare diunafiguraprimadellapulitura Martirio deiSantiFaustinoeGiovita 66 trovata troppo angusta,incapaceerovi- ed èattribuitoalpittore RICERCA I Pit- che rac- Martirio Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Legenda maior Cucitura del taglio sul fronte Il taglio evidenziato dalla pulitura Il taglio evidenziato 67 “colore è sensibilmente annerito”. “colore “L’autore neoclassico utilizza una fonte seicente- neoclassico utilizza “L’autore : voluta dal Comerio ispiratosi alla Il Settecento, IV , è un’opera di grandezza Cucitura del taglio sul retro della tela Cucitura del taglio sul retro Martirio dei Santi Faustino e Martirio dei Santi conta le fasi salienti del loro martirio. dall’imponente figura di quinta di un soldato, Partendo dal basso, la scena è occupata di un vecchio che con la mano sinistra si appoggia ad la figura dietro il quale emerge che sembra guidarlo, quasi fosse cieco. Questa un bastone, sorretto da un giovanetto La storia dei Santi Faustino e Giovita illustrata dal dipinto La storia dei Santi Faustino e Giovita estremamente scuro e a fatica si intravede- Il dipinto si presentava prima del restauro caratteristica era già evidente nell’inventario del vano personaggi e particolari. Questa 1931 dove il compilatore annota che il tori Bergamaschi a destra, così come le tipologie dei sacerdoti sca: il soldato di quinta in primo piano Testa”. Ifigenia inciso da Pietro officianti, sono tratti dal Sacrificio di disvelato la complessa narrazione del La pulitura della superficie pittorica ha dei Santi Faustino e Giovita insolita per l’autore, dipinta su una tela a tramatura piuttosto rada, con preparazione dipinta su una tela a tramatura piuttosto insolita per l’autore, del martirio appare prospetticamen- molto sottile di colore scuro. La rappresentazione in un equilibrato assemblaggio di più luoghi su te impostata con fuochi distinti, come riportata nella scheda n. 36 a pag. 556 de piani diversi. Da notare la descrizione Il pittore nacque a Locate (Locate Il pittore nel territorio comasco in Varesino) nel 1827. Di formazio- 1747 e morì a Ro- si perfeziona ne bolognese, espe- d’interesse le sue ma. Sono decorazione ceramica, rienze nella vertici interna- che lo collocano ai dispiega zionali. In questo campo di alta inten- un discorso figurativo formale che si sità contenutistica e faentina. ritrova nella produzione si sta- Negli anni ‘80 del Settecento a Bergamo. bilisce definitivamente Il Giovita RICERCA meno ilfuoco riuscì asfiorarli.Imprigionati nellecarcerimilanesi,subirono numero- I giovanivennero scorticativiviemessial rogo,mailmartirologioracconta chenem- Italico, Afra, chediverràpoimartireesaràproclamatasanta. sortì l’effetto dellaconversionedimoltispettatori,tracuilamoglie delgovernatore le tigri,mafiererimaseromansuete, accovacciandosiailoropiediequestomiracolo dinò chefosserodatiinpasto allebelvedelcirco. Vennero rinchiusiinuna gabbiacon loro rifiutarono,anzi,colpirono lastatuadeldiopagano.Fuallorachel’imperatoreor- lie, sifermòaBrescia,chiedendoeglistessoaiduegiovani diadorareildioSole,ma sacrificare aglidei.Lostessoimperatore,diritornodalla campagnamilitaredelleGal- cuzione diFaustinoeGiovitachefuronoincarceratiper averrifiutatodiabiuraree Quando Adriano divenneilnuovoimperatore,ordinòaItalicodiprocedereallaperse- tardò lacatturadeidueinattesadelsuosuccessore. mantenimento dell’ordinepubblico. Traiano, nel frattempo,morìeilgovernatoreri- d’olio, invitaronoilgovernatoredellaReziaadeliminare iduefratellicolpretestodel naggi potentidellacittà,perpauracheilCristianesimopotesse diffondersi amacchia dicazione, duranteilperiododellaterzapersecuzionevoluta da Traiano, alcuniperso- Faustino vennenominatopresbiteroeGiovitadiacono.Proprio acausadellaloropre- l’evangelizzazione, tantoche,perl’incisivitàel’efficacia dellaloropredicazione, nella comunitàdeiprimicristianibresciani,doveiduesiimpegnaronoafondonel- Convertiti alCristianesimo,furonobattezzatidalvescovo Apollonio, cheliaccolse gana diBrescia,entratiprestonell’ordineequestreedivenuticavalieri. La dalle nubirecandounapalmasimbolodelmartirio. Partendo dall’alto,alcentrodeldipintopossiamoritrovaredueangelicheemergono braio pocofuoriPortaMatolfa,nell’areacimiterialediSanLatino. chiesa diSanFaustinoadSanguinem,erettasulluogodelmartirio,eseguitoil15feb- della rappresentazionecittàdiBresciaconilcastelloe,seminascosta,l’antica pinto unpaesaggioconduecostruzionielemontagnesullosfondo.Potrebbetrattarsi gia pensososuunplintomarmoreo.Suquestostessopianomanellapartesinistraèdi- cui duerecantiilfasciolittorio. A latodelgovernatoreItalicoungiovinettosiappog- seduto suuntronoportatile.Dietrodiloroassistonoallascenaalcunipersonaggi,tra In piedistaItalico,ilgovernatoredellaRezia,chesirivolgeall’imperatore Adriano verde chechiudel’angoloadestra. li, ambientatainunluogochiuso,caratterizzatodaunavoltaecortinaditessuto sopra, nellapartedestra,sisvolgelanarrazionedellacondannaamortedeiduefratel- bile conSant’Alessandroperildrappocrocerossasufondobianco. Appena aldi Giovita alcunefiguretracuisullatoesternouncavalieresucavallobianco,identifica- mostra ungestodirifiutoalzandolemanialcielo.SullosfondodelsacerdoteeSan dote staofficiando sull’aradoveardeilfuoco,neiconfrontidellaqualeSanGiovita statua diunadivinitàfemminilerecantenellamanounpomo:acuisacer- scure, allalorosinistraungiovine,sicuramenteSanGiovita.Eglivoltalespalle Al centrodominaildipintolafigurainginocchiatadiSanFaustinoedelboiacon tando lafasciainferioredelquadro. Dall’altro latoungruppodidonneconbambiniassisteallascenadelmartiriocomple- la figura cheosservailmartiriopotrebbeforseesserevescovo Apollonio descrittonel- Quaderni Brembani 17 Legenda maior Legenda maior . ci raccontacheiduemartirieranofiglidiunanobilefamigliapa- 68 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 69 Dopo il restauro se torture e, trasferiti a Roma, furono di nuovo dati in pasto alle fiere del Colosseo, dati in pasto alle furono di nuovo e, trasferiti a Roma, se torture a Napoli e si narra imbarcati e mandati poi Vennero nuovamente indenni. uscendone si placò. Ma le viaggio una tempesta durante il ad una loro intercessione, che, grazie che tornò a riva, mare su una barchetta di spingerli nel Si decise torture continuarono. a decapitati Finalmente vennero in salvo dagli angeli. leggenda riportata secondo la presso il luogo Furono sepolti fuori di Porta Matolfa. il 120 e il 134, poco Brescia tra sarebbe stata eretta la cimitero di San Latino, dove in seguito dell’esecuzione, nel Sant’Angela Merici. ad Sanguinem, poi Sant’Afra, e oggi chiesa di San Faustino ai due martiri. L’icono- oggi conservate nella basilica dedicata Alcune reliquie sono la spada in una mano e la palma spesso in veste militare romana con grafia li raffigura in vesti religiose, Faustino da pre- sono in altre raffigurazioni del martirio nell’altra; diacono. sbitero, Giovita da al cristianesimo, tra i dei due giovani cavalieri, convertitisi Di storico vi è l’esistenza tra il 120 e il 134 al tempo delle terre bresciane e morti martiri primi evangelizzatori risulta non non li conobbe mai e che da quanto Adriano, che molto probabilmente di non intervenne per im- una persecuzione, ma semplicemente ordinò mai direttamente dell’impero. pedire quelle che nascevano nei vari angoli secolo, periodo in cui fu scritta la leggenda, prima verso l’VIII Il loro culto si diffuse Viterbo. in tutta la penisola ed in particolare a a Brescia e poi per mezzo dei longobardi anche a causa di una visione dei due santi Il loro patronato su Brescia fu confermato contro i milanesi nello scontro decisivo che che combattevano a fianco dei bresciani dicembre 1438. fece togliere l’assedio alla città, il 13 RICERCA L’ boratori nelcorsodellelorovisitetraCinqueeSeicento carattere alpestrevennetalorasottolineatodagliarcivescovimilanesiedailorocolla- di di SanGiovanniBattistaCusio sugli affreschi dell’oratorio Alcune considerazioni 1 Abbreviazioni usate nel testo: 1 Abbreviazioniusateneltesto: mento delluogofeceattribuireallachiesettal’appellativo“alDeserto” dre Eterno Un’iscrizione postaentrountondodipinto,appenasottol’affresco raffigurante il Christophorus Baschenispingebatanno1583 zionali sullaparetedestraecontrofacciatadell’aula. na ilpresbiterioesuoarcotrionfale,cuisiaggiungonoalcuneraffigurazioni devo- lo stessononsipuòdiredelsuointerno,impreziositodaunciclodiaffreschi cheador- tettonico l’edificiopuòrisultarealquantoanonimo,privodiparticolaricaratteristiche, 2 ASDMi, 5 ASDMi, 3 ASDMi, 4 ASDMi, Quaderni Brembani 17 Averara, Cusioperavermigentilmenteconsentitodiaccedereall’archivioparrocchialeCusio. informazioni sullarealtàlocaledicuièprofondoconoscitore;donLino Ruffinoni parrocodiSanta Brigida, Dario Cattaneoperavermicortesementeagevolatolavisitadell’oratorio diSanGiovannieperlemolteplici mincini e Alessandra DiGennaroperipreziosiconsigli eicostruttiviconfrontisualcunitemiquitrattati; Nel dareallestampequestoarticolovorreiringraziaregliamiciLaraBarbieri, LuigiBardelli,MarioCo- ASDMi = Archivio StoricoDiocesanodiMilano ASDBg = Archivio StoricoDiocesanodiBergamo ASBg = Archivio diStatoBergamo APCu = Archivio ParrocchialediCusio derico Borromeo). f. 145(1611: decreti delcard.FedericoBorromeo);vol.42,f.423v(1611 giugno25:visitadelcard.Fe- vertice montis bergamaschi, A-B serto. A. li sindaciditempoinsaranno per[…]diadelvenndooratoriodeS.GiovanniBattistaalDe- titolato Legati dell’oratoriodiS.Giovanni al Deserto oggi questazonaèchiamatadallagente delluogo“iPiacc”. Marco Gerosa boschi, fuoridall’abitato,inunazonachiamatalePianche oratorio diCusiointitolatoasanGiovanniBattistasorge, circondatodapratie Questo libro deve servire tene alcontodellespeseetcosionicheanderàefaciendo Come “delDeserto”in ASDBg, Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina , ciricordalapaternitàecronologiadiesecuzionedellepitturecheorna- ”); vol.43,f.667v (“ , vol.1,f.72. 1 In summovertice montis Fondo EliaFornoni,dizionarioodeporico , vol.4,q.5(copiadeidecretidiFedericoBorromeo);41, , vol.47,f.259; APCu, registro , vol.47,f.259.DarioCattaneomihaconfermatocheancora , vol.54,f.104(“ ; faldone 70 Storia locale(1300-1900).Documenti ”). in sumitatemontis 5 . Sedalpuntodivistaarchi- Legati N.21646 2 o Piacche ”); vol.42,f.423v (“ , vol.8,f.2412; 4 mentre ilsuo

, 3 , registroin- Obblighi de . L’isola-

pittori Pa-

in RICERCA , I Pittori sia nello , in 9 Santa Brigida - esponente del 1941-43. 6 10 ” Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , cit., p. 40. , faldone 6, fasc. Cusio. Nel Santa Brigida e l’antica Valle Santa Brigida e l’antica , cit., p. 89; Idem, Santa Brigida e l’antica Valle Av- Valle Santa Brigida e l’antica . La medesima versione del te- . La medesima versione I Baschenis 8 . Si deve però rammentare come . Si deve però 7 Cristoforo Baschenis il Giovane Cristoforo , cit., p. 40. Santa Brigida 71 Visita pastorale Bernareggi Visita , Bergamo 2004, pp. 39-41. 2004, pp. , Bergamo I Baschenis , Clusone 1998, pp. 88-89; Idem, , Clusone 1998, pp. 88-89; I Baschenis , cit., p. 76; , cit., p. 76; T. Bottani, Bottani, T. , cit., p. 76; , Bergamo 1978, pp.71-81; T. Bottani, T. 1978, pp.71-81; , Bergamo , cit., p. 31. , Bergamo 1943, p. 31; B. Passamani, 1943, p. 31; B. Passamani, , Bergamo Cristoforo Baschenis Cristoforo Cristoforo Baschenis Cristoforo Oratorio di S. Giovanni Battista, Cusio. Esterno (foto M. Gerosa) I Baschenis I Baschenis , Bergamo 2013, pp. 46-47; 2013, pp. , Bergamo fascicolo si conservano tre copie di questo documento prestampato compilato con la macchina da scrivere. fascicolo si conservano tre copie di questo documento manoscritte dello stesso Bernareggi sulla parrocchiale di Al primo esemplare sono allegate annotazioni Cusio e sui tre oratori sussidiari. Bergamaschi. Il Cinquecento. IV Bergamaschi. del 1313 erara con lo Statuto comunale Averara cit., pp. 46 e 52 (dove è invece riportata la datazione 1581-1583); cit., pp. 46 e 52 (dove è invece riportata la datazione Elenco degli oggetti d’arte sacra della parrocchia di Cusio compilato in occasione d’arte sacra della parrocchia Elenco degli oggetti “ Bernareggi Adriano fatta da S.E. Mons. Pastorale della Sacra Visita Tuttavia una testimonianza di quello che appariva agli occhi dei visitatori prima del- di quello che appariva agli occhi una testimonianza Tuttavia 6 L. Angelini, 6 L. no l’area absidale: esse sarebbero dovute alla mano di Cristoforo Baschenis - identifi- di Cristoforo Baschenis dovute alla mano absidale: esse sarebbero no l’area (doc. 1560-1626) Baschenis il giovane critica con Cristoforo cato dalla questa testimonianza epigrafica sia il risultato di una reinterpretazione operata da un di una reinterpretazione sia il risultato epigrafica questa testimonianza decifrando una precedente 1932 intervenne sulle pitture murali, restauratore che nel ricavò le seguenti parole: pressoché illeggibile dalla quale iscrizione allora divenuta pingebat 1583” Averaria de “Christophorus Baschenis sto la ritroviamo sia in uno studio sui Baschenis di Luigi Angelini del 1943 Angelini del in uno studio sui Baschenis di Luigi sto la ritroviamo sia della nota dinastia di frescanti brembani attivi tra XV e XVII secolo, che le avrebbe e XVII tra XV brembani attivi dinastia di frescanti della nota e dalla storio- accolto dalla critica è sempre stato 1583. Il cartiglio eseguite nell’anno fede e degno di assoluta come autentico grafia locale 9 L. Angelini, Angelini, 9 L. 10 Archivio dell’Ufficio di Arte Sacra di Bergamo, Arte Sacra di Bergamo, di 10 Archivio dell’Ufficio 7 B. Passamani, Passamani, 7 B. 8 B. Passamani, RICERCA de Averaria”, dicuioggisileggesoltantolaprima parte;l’alterazionedeltempo sere iltestotramandatocidal Fornoni:l’aggiuntadelcognomepittore“Baschenis stessa. Innanzituttoleinterpolazionioperatedalrestauratore suquellochedovevaes- gruenze presentinell’epigrafeattualmentevisibileinrapporto alletestimonianzesulla 11 ASDBg, recitava “ Madonna eladata1581eduna Annunciata Battesimo, disantaMargherita edellaMaddalena mentrenel“ Fornoni riferìdiavervistonelpresbiteriodell’oratoriogli affreschi dellaNatività,del manoscritte: il“Dizionarioodeporico”ei“Pittoribergamaschi”. Nellaprimaoperail colo, ilFornonilasciòinteressantiannotazionisulnostrooratorioinduesueraccolte bico EliaFornoni.DopoavervisitatoCusioagliinizidelsecondodecennioXXse- l’intervento delrestauratoreècontenutanegliappuntidell’architettoeingegnereoro- FORUS... PINXIT 1581 la Maddalena.Unaiscrizione,quasiperduta, lasciaancoravedere leparole CRISTO- 1581. Sulpresbitero parecchie medagliecollaNatività,ilBattesimo,S.Margherita e Giovanni delDesertoaCusiosivedeuna Annunciazione edunaMadonnacolladata ai pittoriinvece,parlandodiCristoforoBaschenis,sostenne che“ 12 ASDBg, Quaderni Brembani 17 Baschenis tando quest’ultimo manoscrittodell’ingegnereearchitetto, riportaladata158[3](B.Passamani, Veduta degliaffreschi dell’arco trionfaledelpresbiterio edell’abside(fotoU.Manzoni) CHRISTOPHORUS (Baschenis)PINXIT 1581 Fondo EliaFornoni,dizionarioodeporico Fondo EliaFornoni,pittoribergamaschi, A-B , cit.,p.76),quando negliappuntidelFornonisilegge chiaramente“1581”. ” 12 . Ciòdetto,ènecessarioevidenziareunaseriediincon- 72 , vol.8,f.2412. ”. Aggiunse chevieraun’iscrizione , vol.1,f.72.StranamenteBrunoPassamani, ci- ” 11 . Nelmanoscrittodedicato corpo dellachiesauna Nella chiesettadiS. Cristoforo RICERCA San Carlo . Viceversa, nel te- Viceversa, . , cit., p. 76. ”; E. Cazzani, Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 14 , Saronno 1984, p. 189. Vicinantia dicti loci construi fecit quandam Vicinantia Cristoforo Baschenis Cristoforo (foto U. Manzoni) 73 Annuncio a Zaccaria, Visitazione, , vol. 38, f. 210v: “ S. Maria Maddalena ” dedicata al Precursore sarebbe stata fatta costruire dagli abi- ” dedicata al Precursore sarebbe stata . Trattandosi di un luogo di culto, punto di partenza privilegiato per un luogo di culto, punto di partenza privilegiato di Trattandosi . 13 Particolare del ciclo absidale: Particolare capelletta Sez. X, Visite pastorali, Valsassina Sez. X, Visite Cusio come invece ebbe a concludere Bruno Passamani in Cusio come invece ebbe a concludere Bruno Passamani aliam capellettam prope dictam terram Chusii sub invocatione sancti Iohannis dictam terram Chusii sub invocatione aliam capellettam prope in Valsassina. Visite pastorali, evoluzioni parrocchiali, memorie attuali pastorali, evoluzioni parrocchiali, Visite in Valsassina. Le visite cinquecentesche dati contrastanti. Nella visi- dell’oratorio le fonti ci restituiscono Circa la fondazione di Milano, del 23 ottobre 1566 si affer- ta del cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo mò che la “ questa ricerca saranno gli archivi ecclesiastici, in particolar modo lo Storico Diocesa- gli archivi ecclesiastici, in particolar questa ricerca saranno fu, nello spirituale, Averara, Valle che Cusio, come tutta la no di Milano dal momento 1787. ambrosiana fino al temporale dell’evento tanti di Cusio senza fornire un’indicazione 13 hanno tutt’altro che trascurato il ciclo pittorico dell’oratorio di Come si avrà modo di dimostrare le fonti 14 ASDMi, verbo “pingĕre”, dal perfetto all’imperfetto; infine la data, posticipata di due anni. Ci la data, posticipata all’imperfetto; infine dal perfetto verbo “pingĕre”, della genuinità di depongono a sfavore di elementi che dinnanzi ad una serie troviamo indu- dal Fornoni il lacerto visto e registrato Allo stesso modo epigrafico. questo testo il doveva essere interrogativi: quale aprono ad altrettanti riflessioni che ce ad alcune e l’umidità ne infiltrazioni dell’acqua del tempo, le prima che l’azione testo originario alla realizzazio- l’iscrizione era coeva la lettura? quasi incomprensibile avessero reso ultimati, magari facendo venne apposta successivamente, a lavori ne del ciclo oppure strada da percorrere per di tempo tra i due momenti? L’unica passare un certo periodo carte d’archivio in cerca di questi dubbi è quella di rivolgersi alle cercare di dipanare possibili risposte RICERCA 21 ASDMi, partire dal1754 dalla documentazioneapartiredal1588),cuisiaggiunse lasacrestia,documentataa navata allafinedelCinquecento,cheavrebbepureinglobatoilportico(scomparso 19 ASDMi, imprecisato più diffusamente -iltestatoreasserìdiaverfattofabbricarelachiesettainunperiodo stamento diBattista(oGiovanniBattista)Mazzolenidel10luglio1599-cuisidirà 20 ASDBg, 18 ASDMi, 17 La presenzadelporticovennegiàricordatanellabrevissimarelazionedatadasanCarlonel1566:cfr. Controverso èilsignificatodaattribuireaquestaespressione.Ilbraccio(mercantileomilanese)era una 16 15 “[Battista Mazzoleni,N.d.A.] metri dilarghezza del1906 Sempre dalladocumentazionevisitalepossiamoricavare informazioniinerentilade- brachium nella partesuperioreepostesottounarcovoltato. All’esterno diquestoarco“ proprio, contenentealsuointernol’altare,chiusodadueporteligneemunitedigrate chiesetta, definita“ piuta il6luglio1569daidelegatiarcivescoviliCermenatiePessina. A quell’epocala prima particolareggiatadescrizionedellachiesettacivienerestituitadallavisitacom- rattere materialeinerentiilsacroedificiocheemergono dallefontidelperiodo.La testimonianze, saràpiùopportunorichiamarel’attenzionesulleinformazionidica- mentazione etralasciandolepossibilicongettureacuipotrebberodareaditodue (circa 5,96metri)dilunghezzaelarghezza del1603 possiede unquadrodell’edificioassaiprossimoaquelloattuale:sivadai14cubiti parse); dallemisuredellanavata,testimoniateapartiredagliinizidelXVIIsecolo,si sulla cuifacciatasiaprivailportaled’ingressoaffiancato daduefinestre(oggiscom- la cappellavoltata,contenentel’altareaddossatoallaparete,v’eraunasolanavata Giovanni apparvemodificataepiùaderenteaquellaattualmentevisibile:accantoal- realizzazione delciclo.Nellericognizionisuccessivelastrutturadell’oratoriodiSan stupore sesiconsiderachecistamuovendoinunperiodoprecedentelasupposta setta eracompletatadaunportico colonne. Idueelementidelimitavanounospaziovoltatoechiuso. Al difuorilachie- zione dell’ambientevoltatopostotraarcoeparete tista el’altrola Vergine Maria -etraccedipitturenonmeglioidentificatesuunapor- tistiche allorariscontratedaiduevisitatorifuronoquadri-unoraffigurante ilBat- da trecolonnelapideeadesteasudunmuroovest.Leunicheemergenze ar- Quaderni Brembani 17 questo generediinformazioni. considerate, amo’ diestremicronologici,lafontearchivisticapiùanticaequella piùrecenteriportanti stabilita daSanCarloperl’architettura religiosa”ecorrispondevaa42,6centimetri:G.Forte, cit., p.71. nota 14. presbiterio! difficile ritenerechenel1569lafacciatadellachiesettafossedistantesolomezzometrodall’arcodel dell’archivio storicodiocesanodiMilano misura linearepariametri0,5949364481:G.Forte, Cusio de Averaria quaeapellaturaSanctoGioanniBattista ” Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Fondo CuriaVescovile, visitepastorali, visitaRadiniTedeschi Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina 16 15 , sitrovavaunapareteprovvistadiingressoeduefinestresostenuteda . Nonpotendofarlucesullaquestioneinmancanzadiulterioredocu- 21 . saccellum campestre asserit aliasfabricarieterrigifecissequandamcapellamincommuni de 20 . Sipotrebbeipotizzarepertantounallungamentodella 17 pavimentato dipietra,abbastanzaampio,sorretto , (Archivio Ambrosiano LXXX),Milano2000,p.28.Sarebbe , vol.31,q.32.Ilcubitoecclesiastico fuuna“misuralineare , vol.47,f.260. , vol.54,f.104. ”, erasuddivisaindueparti:ilsacelloveroe 74 4000 parole messe inchiaro. Glossariopergliatti 18 (sic!) . Lanotizianondovrebbedestare 19 ai 6,45metridilunghezzae6 de Cusio , vol.143,c.456.Sonostatequi ”: vedinota24. 4000 parole per , RICERCA ”); sul lato si- ”); sul lato , esaminando la , esaminando , vide sull’altare 22 23 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni (foto U. Manzoni) a parte epistulae S. Margherita, Natività del Battista, 75 ”). Anche la navata era ricoperta dalla mede- Anche la navata era ricoperta ”). , vol. 40, q. 9: visita vicariale alla Valle Averara. Valle , vol. 40, q. 9: visita vicariale alla , vol. 40, q. 13. Si potrebbe ipotizzare che fosse stato costui , vol. 40, q. 13. Si potrebbe ”) v’era l’effige della Beata Vergine Maria. È però un Maria. È però Vergine della Beata ”) v’era l’effige incrustata Angeli recanti i simboli della Passione ” di San Giovanni, in parrocchia di Cusio in parrocchia ” di San Giovanni, Battesimo di Cristo, S. Francesco d’Assisi. ” raffigurante il Battista, santo pure rappresentato da una statua santo pure rappresentato il Battista, ” raffigurante a latere evangelii a latere iconula Sez.X, Visite pastorali, Valsassina Sez.X, Visite Sez. X, Visite pastorali, Valsassina Sez. X, Visite Particolare del ciclo absidale. Sulle pareti del ciclo absidale. Sulle pareti Particolare Nelle vele della volta gli Pietro Barchio, dottore in teologia e diritto canonico nonché canonico di Sant’Ambrogio di Milano: in teologia e diritto canonico nonché canonico Pietro Barchio, dottore ASDMi, l’autore della visita a cui qui ci si sta riferendo. ecclesia seu oratorium ecclesia seu sima intonacatura. L’accenno a pitture murali, quantunque parziali, interessanti la sola a pitture murali, quantunque L’accenno sima intonacatura. alla loro esecu- sembrerebbe fornire un sostegno documentario zona del presbiterio altre risultanze dell’indagine ar- Tuttavia Ottanta del XVI secolo. zione ai primi anni fosse quello documentato a sfavore dell’idea che il ciclo attuale chivistica depongono nel 1588. “ una vecchia “ una vecchia collocata sopra un gradino sul lato destro dell’altare (“ lato destro dell’altare sopra un gradino sul collocata nistro invece (“ nistro invece l’attenzione del della visita a destare dopo nel verbale riportato poco altro dettaglio fosse in parte dipinta e la cappella voltata, in cui si trovava l’altare, lettore: si dice che (“ in parte soltanto intonacata 22 Allo stesso periodo risalgono i decreti per le chiese del vicariato di Valle Averara formulati da Giovanni formulati Averara Valle i decreti per le chiese del vicariato di 22 Allo stesso periodo risalgono 23 ASDMi, corazione della chiesa. Il 24 settembre 1588 un anonimo visitatore settembre 1588 un della chiesa. Il 24 corazione RICERCA 27 ASBg, 26 ASBg, 26 Bernardo Mazzolenirappresentòlaconfraternitanell’acquisto diunaffitto livellariodaBonoMaffei con- 25 Ornica ta eladistribuzionedifrumentosaletraivicinidellecontradeCusio,Cassiglio della celebrazionedidueoffici diquattromessenellaparrocchialeSantaMargheri- foro Il giàmenzionatotestamentoMazzoleni,stesodalnotaioLanfrancoDonatifuCristo- Il testamentodiBattistaMazzoleni 24 L’originale24 èin ASBg, e chequellafossemancantedipitture(“ cordato ilruoloavutonell’erezionedellacappellachiamatadiSanGiovanniBattista ticolare interesseinquantotoccadirettamentel’argomento quitrattato.Dopoaverri- sporre legatiafavoredelluogod’originedellasuafamiglia. Tra glialtriunodestapar- sieme aifratelliGiacomo,Giuseppe,GiovanniePietro-nonfudamenonelpredi- dicembre 1599 ne riportatadalnotaioDonatisappiamocheilMazzolenimorìprimadell’albadel19 questo nonfosseavvenutoillegatosarebbestatoconsideratonullo.Daun’annotazio- Mazzoleni lepitturesisarebberodovuterealizzareentrounannodalsuodecesso;se faciendo illisfigurispro uteivisumfuerit brate aluiopportune(“ lire pittoricamentelacappellaconfigurenonmegliospecificatechesarebberosem- figlio Claudio,suoerede,dovessespenderelasommadi25scudid’oroperfareabbel- stabilito daBattistaperlacelebrazionedellemesse, la riparazionedell’oratoriodi merebbero anonimidecretiseicenteschi:inessiinfattipossiamo leggerecheillegato eseguire celermenteidesideripaternil’indomanidellasuascomparsacomeciconfer- le ultimevolontàdeitestatori. Anche nel nostrocasoClaudioMazzoleninondovette legato afavoredellaconfraternitadelSantissimoSacramentodiCusio re, ilqualeasuavoltaavevadettatountestamento10gennaio1590disponendo orobico. LostessoappellativolotroviamoricordatoperBernardo,ilpadredeltestato- dalla localitàdell’Alta Valle Brembanadopochequestasierainurbatanelcapoluogo Mazzoleni sifacevachiamare“ dove dimoravaBattistaMazzoleni,evergò leultimevolontàdelpadronedicasa.Il no digrazia1599ilDonatisirecòaBergamo, nellaviciniadiSanMicheleall’Arco, Quaderni Brembani 17 cluso il25febbraio1581: APCu, pergamena sciolta. 19v-20v; vol.42,f.439. figlio “ dove siricordaillegatoallaparrocchiale diBattistaStringario).NelsuotestamentoBernardoèdettoessere tista Mazzoleni)e239(“ particuarium etMisericordiae lociCusi clesiae SanctaeMargaritae, scoleSanctissimiSacramentiineaerectae, legatorumeiusdemecclesiaeet sono ricordatinellefontidelperiodo ancheconilsoprannome“ ericordiae loci Cusi garitae, scoleSanctissimiSacramentiineaerectae, legatorumeiusdemecclesiaeetparticuariumMis- uarium etMisericordiae lociCusi Sanctae Margaritae, scoleSanctissimiSacramentiineaerectae, legatorumeiusdemecclesiaeetpartic- di CusioedellachiesaSanGiovanni,in APCu, pergamena sciolta; Giacomo FenaroGuerinonidellaFontanadi Averara, insistentisuilegatidispostiinfavoredella comunità Legati N.21646 24 , aprenuovispiraglisullacronologiadeinostriaffreschi. Quel10lugliodell’an- 26 quondam serBaptistae StringarideMazolenisChusio Notarile Notarile . Anche ilsummenzionatoBattista-nominatoeredeuniversaledalpadrein- , filza3770.Estrattideltestamentoin APCu, , filza3340; APCu, pergamena sciolta. 27 , . Comespessoaccadevaglieredinoneranosollecitinell’adempiere Obblighi deLegatidell’oratoriodi S. GiovannialDeserto;Liberinstrumentorumec- , carta34; ASDMi, Notarile sommario deilegatidellachiesadi SantaMargarita diCusioetsuoioratori” ad expendenduminetcirca dictamcapellampro eamdepingi , filza3340.Estrattideldocumento,realizzatisiadalDonatinotaio , carte264-266; ASDMi, de Cusio , carte148(1586aprile22:Bernardino Stringariofq.magisterBat- Sez. X,Visite pastorali,Valsassina quae modoindiget,utpingatur ” forsearimarcarelaprovenienzadellacasata 76 ”). Sempresecondoquantoordinatodal Liber instrumentorumecclesiaeSanctaeMar- Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Stringario ”: ASBg, Liber instrumentorumecclesiae , vol.4,f.27.QuestiMazzoleni ” o“ Notarile Stringher , filza3770. ”) stabilìcheil ”: APCu, registro ”: APCu, 25 in cambio , vol.4,ff. RICERCA Sez. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Decreta M.R.D. Antonii Bussole Antonii M.R.D. Decreta Decollazione del Battista. (foto U. Manzoni) . Al di là di queste questioni Al di là di queste . e 29 S. Antonio abate 77 non fosse stato ancora adempiuto, tanto che stato ancora adempiuto, non fosse 28 , vol. 3, q. 6; vol. 29, q. 21: , vol. 42, f. 345v. Angeli recanti i simboli della Passione Sulle vele altri Sez. X, Visite pastorali, Valsassina Sez. X, Visite Particolare del ciclo absidale. Sulle pareti del ciclo absidale. Sulle pareti Particolare ricordato in una seconda disposizione nella quale, ribadendo l’ordine di dipingerlo, si gravava gli uomini disposizione nella quale, ribadendo l’ordine di ricordato in una seconda di messe utilizzando il rimanente in perpetuo nel sacro edificio un certo numero di Cusio di far celebrare destinati principalmente alla Arale, esistente nella squadra di Cusio, monte detto dei redditi percepiti dal per l’ora- Infine, nel disporre il legato il giorno della festa di santa Margherita. celebrazione di sei messe impedimenti all’attuazione del testatore mise in conto la possibilità di eventuali torio di San Giovanni, il i vicini o i sindaci di Cusio avreb- della chiesetta); se ciò fosse avvenuto suo ordine (tra cui la distruzione alla parrocchiale. La clausola apposta dal Mazzoleni bero dovuto traslare il legato delle messe dall’oratorio nota 24. quanto egli fosse stato lungimirante: cfr. nelle sue ultime volontà, col senno di poi, dimostrò Saxine plebis Vallis Averarie est in fine in vicariatu penitentiarii maioris ut videre canonici ordinari, circa il legame esistente tra la famiglia Mazzoleni e l’ora- (forse tra 1640 e 1665). Ulteriore testimonianza a quella data il sindaco deputato Borromeo del 1611: torio giovanneo è contenuta nella visita del cardinale ASDMi, Ambrogio Mazzoleni: chiesetta era un tale al governo, custodia ed amministrazione della pastorali, Valsassina X, Visite Le visite di inizio Seicento Le visite di inizio delle pitture murali ci pensa la ulteriormente la cronologia tradizionale Ad affossare 28 giugno 1603 giunse a Cu- milanese del primo Seicento. Il documentazione curiale ordinario del duomo di Mi- Baldassare Cepolla, canonico sio il delegato arcivescovile ‘burocratiche’, il testamento del 1599 ripropone l’infondatezza dell’autenticità della l’infondatezza dell’autenticità del 1599 ripropone il testamento ‘burocratiche’, al 1581/1583. degli affreschi datazione 29 ASDMi, 28 Nel testamento di Battista Mazzoleni, oltre al legato già menzionato, l’oratorio di San Giovanni venne oltre al legato già menzionato, l’oratorio di Nel testamento di Battista Mazzoleni, 28 San Giovanni e l’acquisto di paramenti e l’acquisto di San Giovanni si ordinava per il futuro di celebrare sia l’annuale sia le messe secondo la forma del le- sia le messe secondo sia l’annuale per il futuro di celebrare si ordinava 3 soldi dell’oratorio per la manutenzione gato deducendo RICERCA 33 ASBg, 32 ASDMi, 31 ASDMi, chivio diStatoBergamo nonsiètrovatoildocumentoinquestione mento dellegato.ConsultandolefilzeMoioliattualmentedepositatepressol’Ar- Lanfranco Donati;perilrestoidentichelefinalitàelasommadestinatacompi- tutto riferendoundifferente notaiorogante,GiacomoMoiolidiBergamo anziché riando leggermenteilnomedeltestatore(GiovanniBattistaanzichéBattista)esoprat- Cepolla lorichiamòincalcealsuoverbaleomettendoneladatadirealizzazione,va- cherebbe illegatoMazzoleni. A propositodeltestamentofacoltosomecenate,il batura indicatadaldelegatoarcivescovileeragiàrealtàdaalcunianni,ilchegiustifi- gistrate nellavisitadiquindicianniprimaeranosparitesottol’intonaco.Forselascial- i murielevoltedelpresbiteriofosseroprividipitture,maanchechequellepochere- na delvicarioforaneoepreliminareallasuaispezione ne, anonimaesenzadata,dellaparrocchiadiSantaMargherita, forsedovutaallapen- cardinale FedericoBorromeo lano, nelcorsodellasuavisitaalleparrocchiedelvicariatodi Averara suincaricodel 30 ASDMi, te imbiancata ni sileggenegliattidelCepollachelacappellavoltatadell’altarefossecompletamen- pessima fattura. A rincarareladosecircamodestiadelladecorazionediSan Giovan- piccola iconadipintaraffigurante ilBattistaeunastatuaditerracottadelmedesimo, dano nelricordarequaliunicheemergenze artistichealloraesistentinell’oratoriouna il martiriodelBattista;BattesimodiCristo;isanti Antonio, Francesco,Margherita volte dellachiesacosìcomeappaionooggiainostriocchi: nelpresbiteriolanativitàe puntualmente negliattivisitalilaquasitotalitàdeisoggetti effigiati suimuriesulle sio il25giugno1611. Ilcancellierearcivescovile alseguitodelporporatodescrisse minuziosi attidellavisitapastoralecheilcardinaleFederico BorromeorealizzòaCu- XVII secolo.Lasituazioneperòmutònelvolgeredipochi anni.Lasvoltasitrovanei arcivescovile fotografòlostatoincuiversavalachiesadi SanGiovanniagliinizidel sulla mancataattuazionedelledisposizionitestamentarie; altempostessol’incaricato lizzato ilprogettopittoricovolutodaMazzoleniconferma quantodettoinprecedenza do dellavisitaCepolladel1603:ilfattochealloranelpresbiterio nonfossestatorea- dimostra unpuntofermonellacronologiadellafatturadelnostrocicloallostessomo- riferito inmodoerroneoilnomedelnotaiorogante.Siacomesia,legato1599si un’altra ipotesi,ovverochenelriportaregliestremideltestamentoilCepollaavesse di quellorogatodalDonati. Alla luce diquestoparticolaresipotrebbeformulare 1599: inessoBattistadichiaròesplicitamentedinonavermaifattotestamentoprima per quantoverisimile,vienecompletamentecontraddettodaldocumentodel10luglio ti, dicuiilsecondoavrebbedovutocassareprimo.Purtroppounsimilepresupposto, tizzare larealizzazionediduetestamentidapartenotaidiversiinannidifferen- che quell’istrumentofossestatorogatoeoggisiaandatoperduto,sipotrebbeipo- Quaderni Brembani 17 vol. IV (copiain ASBg). Valsassina torum eiusdemecclesiaeetparticuarium etMisericordiae lociCusi Liber instrumentorumecclesiaeSanctae Margaritae, scoleSanctissimiSacramenti in eaerectae, lega- Notarile Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina , vol.4;G.E.Mozzi, 32 . Èquestounelementorilevantechenonsolocidiceaquell’epoca , filze2466–2471(anni1541-1583). Ilpresuntotestamentononfiguraneppurein APCu, Antichità bergamasche 30 ; alsuodettagliatoverbalevenneacclusaunarelazio- , vol.31,q.32:“ , vol.31. , vol.31,q.32. 78 , ms.inBiblioteca CivicadiBergamo “A. Maj”, Capella estfornicatatotadealbata 31 . Entrambiiresoconticoncor- ; ASDMi, Sez. X,Visite pastorali, 33 . Ammettendo ”. RICERCA Madonna in trono con Madonna in trono Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ”. La controfacciata coperta e una Picta est cappella nativitate et martirio Crocefissione Particolare del cartiglio (foto U. Manzoni) Particolare 79 . . A , vol. 42, ff. 424-424v: “ , vol. 42, ff. 35 Visitazione Frontispicium cappellae pictum est Annunciatione Beatae Virginis est cappellae pictum Frontispicium e la […] . Nella navata 34 accompagnati dall’iscrizione “DOMINICO DI PALENI DA CUSIO DI SOTA”, DA accompagnati dall’iscrizione “DOMINICO DI PALENI sulla volta absidale e sottostante cartiglio recante il nome dell’autore recante sulla volta absidale e sottostante cartiglio del ciclo e l’anno (presunto) di realizzazione (foto U. Manzoni) di realizzazione del ciclo e l’anno (presunto) Parietes dealbati praeter frontispicialem et continentes in utroque latere imagines Beatae latere et continentes in utroque Parietes dealbati praeter frontispicialem Annuncio a Zaccaria Sez. X, Visite pastorali, Valsassina pastorali, Sez. X, Visite […] Padre Eterno Virginis Mariae, sancti Iohannis Baptistae et sancti Iohannis Evangelistae Mariae, sancti Iohannis Virginis Mariae sancti Iohannis Baptistae ac baptismo Domini cum imaginibus sanctorum Antonii, Francisci, Margaritae sancti Iohannis Baptistae ac baptismo Domini cum imaginibus sanctorum et Magdalenae; summa fornix ornatur angelis praemonibus instrumenta Passionis Christi actinentibus et etiam imagine Dei Patris attualmente visibili su di essa, al la fattura dei due affreschi da intonaco consente di fissare dopo il 1611 una di sopra del portale d’ingresso della chiesa, raffiguranti centesco l’ Bambino benedicente forse il devoto che commissionò la realizzazione di queste pitture. 35 ASDMi, 34 Rispetto ai soggetti oggigiorno visibili sulle pareti dell’abside mancano all’appello nel documento sei- Rispetto ai soggetti 34 e Maddalena; la teoria di angeli recanti i simboli della Passione di Cristo nelle vele della volta con al centro l’immagi- ne di Dio Padre; infine l’Annunciazio- ne sull’arco di trionfo dell’oratorio invece il verbale riferisce che le pareti, così come la controfaccia- ta, fossero imbiancate pur essendo visi- bili sull’una e sull’altra parete pitture Maria, il Vergine la Beata raffiguranti Battista e san Giovanni evangelista RICERCA 38 ASDMi, nei della Valle Averara vengono piùvolterichiamatetrail1657e1663nelcorsodellevisitedeivicarifora- le infiltrazionidovuteall’acquapiovanaeaipossibilidannicheessapotevacausare 40 ASDMi, care lapartepiùinternadelfrontedellacappella vana potessedefluirelontano.Contemporaneamentedecretòdiintonacareeimbian- gato dialmenoduecubiti(circa85,2centimetri)dallapareteinmodochel’acquapio- piovana; ondepercuicomandòcheiltettoossialagronda(“ riori dellacappellafosserodanneggiatedall’umiditàdovutaadinfiltrazionidiacqua Giovanni. Tra gliordiniimpartiti,ilpresulericordòcheleimmaginisulleparetiposte- ti”, ovverolemisurecorrettivechesisarebberodovuteapportareall’oratoriodiSan Come daprassi,alterminedellasuaispezioneilcardinaleBorromeoemanòi“decre- Tracce documentarietraXVIIeXXsecolo la datazionedegliaffreschi, soprattuttoquelliabsidali. cumentario diestremaimportanzainquantoponeilcosiddetto pietto. Cosìladescrizionecontenutanellavisitafedericianadivieneuntestimonedo- que fortementedeteriorata,permettediriconoscerel’effige delsantopatronotem- visibile sullaparetedestradellanavata-elasottostanteraffigurazione che,quantun- con la parte l’Evangelista(oggiperduto),glialtridueaffreschi potrebberoessereidentificati 39 Tra levisitepiùparticolareggiate diquestoperiodosideveannoverarequelladel1685,effettuata dal- 36 ASDMi, 37 ASDMi, pitture sacre(“ la cappelladellachiesettasidissechefossepostasottouna voltaornataconparecchie rali finoallavisitadell’arcivescovocard.Pozzobonellinel giugno1754;parlandodel- lendam rusticitatemdealbenturomnino” le paretidell’oratoriopereliminarnela“rozzezza”(“ tore delvicariatodi Averara, apropositodiintonacareedimbiancarecompletamente 1640 eil1665)da Antonio Bussola,canonico ordinariodelduomodiMilanoevisita- tera morta.Medesimasortetoccòadunaltrodecretoemanato(probabilmentetrail strava quantoleammonizionideisuperioriecclesiasticinonsololocalirestasserolet- degli affreschi mo Seicentonellasecondametàdelsecololefontitaccionosull’esistenzaelostato tra XIXeXXsecolo.Nelladescrizionedell’oratoriodiSan Giovannicontenutanegli mentazione curialeprodottainoccasionedellevisitedialcuni presuliorobiciaCusio sandro nuoveinformazionisultemadellapresentericerca siincontranonelladocu- Dopo ilpassaggiodelleparrocchiebrembane‘ambrosiane’ alladiocesidisant’Ales- Quaderni Brembani 17 Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Antonii Bussolecanoniciordinari, penitentiariimaioris. novembre 11; ivi,q.19,1662novembre7;20, 1663novembre2. ziona gliaffreschi: ASDMi, l’arcivescovo card.Federico Visconti, laquale,purcontenendouna descrizione dell’oratorio,nonmen- Valsassina ferenze nell’usoditalunivocaboliel’aggiuntapochissimialtri)in ASDMi, Madonna introno conBambinobenedicente Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina Sez. X,Visite pastorali,Valsassina , vol.4,q.5. 39 sub fornicepluribussacrispicturisornato . Anche perilSettecentonontroviamo nessuncennoallepitturemu- 37 . Ilfattochel’ordinefossestatoreiteratoinquegliannidimo- Sez. X,Visite pastorali,Valsassina , vol.3,q.6. , vol.47,f.259. , vol.29,q.21,senzadata(ma1640-1665): , vol.3,q.5,1659;29,17,1657novembre23,1658 , vol.41,f.145v. Copiadeidecreti(seppurconalcunedif- 80 ) 38 ! Dopolepreziosetestimonianzedelpri- 36 Altro identicoesemplarenondatato in ASDMi, . Misurerelativeallarisoluzionedel- , recanteladata1581-attualmente , vol.43,f.667v. Incrustentur parietesetadtol- ”) 40 stillicidium . terminus postquem Sez. X,Visite pastorali, ”) fosseallun- Decreta M.R.D. per RICERCA [cioè Madonna, tutta la volta in cattivo sta- Madonna in trono Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , faldone 6, fasc. Cusio. . Dopo questa ricogni- 44 ” , vol. 143, c. 456v. (sotto) (foto M. Gerosa) ” - a cui il parroco rispose di- ” - a cui il parroco rispose . Venticinque anni dopo gli af- anni Venticinque . Elenco degli oggetti d’arte sa- Elenco degli oggetti , vol. 130, c. 248. 41 ” che decoravano “ , vol. 157. ” ” e di altri riproducenti “ ” e di altri riproducenti Sotto la volta ed anche alla facciata del ed anche alla facciata Sotto la volta Intorno all’altare e sulla volta di esso e sulla Intorno all’altare 81 Visita pastorale Bernareggi Visita stanno depinti varie immagine discrettamente varie immagine stanno depinti San Giovanni Battista di qualche valore di qualche (sopra) e chiese sussidiarie ed oratori chiese sussidiarie ed [il Battista, N.d.A.], [il Battista, . Mentre nel questionario della visita a Cusio del 1919 effettuata dal ve- della visita a Cusio del 1919 effettuata . Mentre nel questionario 42 ” Fondo Curia Vescovile, Visite pastorali, visita Radini Tedeschi Visite Fondo Curia Vescovile, pastorali, visita Marelli Visite Fondo Curia Vescovile, Fondo Curia Vescovile, Visite pastorali, visita Guindani Visite Fondo Curia Vescovile, riguardanti la vita del Battista e del Redentore la riguardanti con Bambino benedicente - le pitture murali ricompaiono nel già ricordato “ - le pitture murali ricompaiono belle ” della visita Bernareggi del 1942-43. Oltre alla datazione e al nome dell’autore per del 1942-43. Oltre alla datazione ” della visita Bernareggi 43 ” Lato destro della navata. Accanto alla finestra gli affreschi raffiguranti la Accanto alla finestra gli affreschi della navata. Lato destro dell’oratorio di San Giovanni, N.d.A.] di San Giovanni, dell’oratorio (sic) cra il documento riferì di affre- della più volte ricordata epigrafe, mezzo della trascrizione schi “ dell’abside a spicchi e le pareti del presbiterio e le pareti dell’abside a spicchi della nave destra sopra nella parete Bambino e Crocefisso zione l’accesso alla documentazione d’archivio s’infrange contro la normativa sulla zione l’accesso alla documentazione delle carte per epoche a noi più vicine. privacy che non permette la consultazione 42 ASDBg, 43 ASDBg, 41 ASDBg, 44 Archivio dell’Ufficio di Arte Sacra di Bergamo, Arte Sacra di Bergamo, di 44 Archivio dell’Ufficio atti del vescovo Guindani del 1881 si legge: “ Guindani del atti del vescovo principali della alcuni fatti rappresentanti antichi affreschi vi sono degli presbiterio vita del Santo freschi vennero ricordati in modo più telegrafico nella relazione preparatoria alla visi- nella relazione preparatoria più telegrafico ricordati in modo freschi vennero “ Tedeschi: del vescovo Radini ta pastorale scovo Luigi Maria Marelli l’unico breve accenno al nostro oratorio è contenuto nella Marelli l’unico breve accenno al nostro scovo Luigi Maria alle “ domanda nona relativa to cendo che tranne quello di Sant’Alberto gli altri oratori fossero tutti “ di Sant’Alberto gli altri oratori cendo che tranne quello RICERCA noni ancheLuigi Angelini citamente: “ trire dubbidisorta.Fornonineisuoiappuntisui“Pittoribergamaschi” dichiaraespli- l’artefice deidipintifinoadannianoivicini.Diversamentelacriticanonsembranu- primo decenniodelXVIIsecolo.Lefonticonsultatepurtroppotaccionoilnomedel- pittore (doc.1560-1626)sarebberocompatibiliconladatazionedellepitturemuralial le attribuzionedelcicloaCristoforoBaschenisilgiovane:gliestremidellavita La nuovacronologiadell’operaquipropostanonsembrerebbeintaccarelatradiziona- romeo: ilchecontribuisceagettarequalcheombraanchesuquelladata. sco peròvieneasuavoltamenzionatoperlaprimanellavisitadiFedericoBor- con Bambinobenedicente stata presainprestitodalgiàmenzionatoaffresco raffigurante la sta prospettivaladata“1581”,successivamentealteratain“1583”,potrebbeessere perpetuarne ilricordo,inserendoperòdelleinesattezzecronologiche. Vista sottoque- ria possaesserestatarealizzatasuccessivamentel’esecuzionedelcicloconloscopodi smentita daidocumentid’archivio.Fortepertantoèilsospettochel’epigrafeorigina- - dicuinonsitrovatraccianellefontiprimadelXXsecolorisultacompletamente - realizzata,comedetto,daunrestauratorenel1932siaquellaantecedenteilrestauro logica siadell’iscrizioneattualmenteosservabileall’internodellacappelladell’altare in ottemperanzadellegatoMazzoleni1599.Neconseguechelaveridicitàcrono- Giovanni vennerorealizzatepresumibilmentetrail1603e1611, quasicertamente mente visibilinell’absideesull’arcotrionfaledelpresbiteriodellachiesettadiSan ma sicuretessereestrapolatedallefontisipotrebbeconcluderechelepittureattual- Alla finediquesto Conclusioni 47 B.Passamani, 46 L. Angelini, 45 ASDBg, gio degliaffreschi degli mo, nel1943,attribuìdecisamenteilcicloaCristoforoGiovaneedoggi,colsuffra- la nuovadatazionequiproposta. accertare l’identitàdelsuoesecutore,allostessomodonon entrerebbeinconflittocon l’analisi stilisticadelciclodiCusiononavrebbebisogno deldettatocartiglioper le attribuzionesarebbeincontrovertibilepursenzalaprovadellafirma” Quaderni Brembani 17 Fondo EliaFornoni,pittoribergamaschi, A-B Nessun dubbiochequelCristoforo fuunBaschenis I Baschenis Cristoforo Baschenis excursus , cit.,p.32. Episodi dellavitadiS.Benedetto 46 dipinto sullaparetemeridionaledellanavata.Ilqualeaffre- , ilquale,comeebbeascrivereBrunoPassamani,“perpri- documentario, ricomponendocomeunmosaicolepoche , cit.,p.76. 82 , vol.1,f.72. , disedicianniposteriori,ta- ” 45 . SullasciadelFor- Madonna introno 47 . Sedunque RICERCA . La 1 , Storti 1983, Venezia). , Storti 1983, Ed ad ogni richiesta dei Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , chiamando poi il Tintoretto , chiamando poi il 2 83 n. 9, 2003). Jacopo Tintoretto e la Scuola grande di San Rocco Jacopo Tintoretto 3 “per piatanza staro uno de bon pan e una barila de buon vin”. uno de bon pan e una barila de buon vin”. “per piatanza staro

profonda venerazione popolare nei confronti di San Rocco, la cui reliquia diven- popolare nei confronti di San Rocco, profonda venerazione a Scuola Grande di San Rocco è una confraternita di laici fondata nel 1478 San Rocco è una confraternita di laici a Scuola Grande di

Stefano Bombardieri Stefano fidati ad Antonio Abbondi e a Sante Lombardo, facente parte della famiglia dei lapicidi ticinesi, e furono Antonio fidati ad di Guglielmo de Grigi, detto Gu- Giangiacomo de Grigi, figlio terminati attorno al 1560 dal bergamasco del 1513 glielmo d’Alzano identificabile forse con il Guglielmo di Giacomo che compare in due testamenti e non lontano da e del 1520 di Giovanni di Giacomo di Miragolo, località sempre nei dintorni di Bergamo Valcanover, Alzano (“Francesco frati la Scuola di San Rocco parteciperà con i frati alla processione di San Francesco. Buoni erano i rapporti frati la Scuola di San Rocco parteciperà con i frati I frati fran- della Scuola con il Patriarca già alla traslazione e al riconoscimento del corpo di San Rocco. Tonon, cescani invece preferivano ignorare il Patriarca e riconoscere come unica autorità il Papa (Franco Quaderni della Scuola Grande di San Rocco prevede impegni di carattere economico dei Confratelli verso i frati, spese per funerali, candele e ceri: 20 prevede impegni di carattere economico dei Confratelli d’oro per il 16 agosto festa di San Rocco. La Scuola do- soldi per un funerale di un confratello e 25 ducati veva dare ai frati 3 Per saperne di più: http://www.scuolagrandesanrocco.org 2 nel 1478 su progetto del proto di San Marco, Bartolomeo Bon, i lavori furono af- La Scuola fu ricostruita ne in possesso della Confraternita nel 1485, contribuì alla sua forte crescita fino a di- ne in possesso della Confraternita nel erano tutti accomunati alla I confratelli affiliati venire la più ricca Scuola della città. protettore degli appestati. devozione a San Rocco di Montpellier, nuova imponente sede monumentale e nel 1516 Fu allora che si decise di edificare la di Bartolomeo Bon, poi allontanato per diver- fu realizzata l’attuale sede su progetto e la parte alta della facciata vennero conclusi genze con i confratelli. Il secondo piano Abbondi, detto lo Scarpagnino (1527-1541) Antonio da 1 Nel 1478 “i san Rocchini” chiesero ai frati minori francescani di insediarsi sul loro terreno, il contratto Nel 1478 “i san Rocchini” chiesero ai frati minori francescani di insediarsi sul 1 La Scuola Grande di San Rocco pur essendo un’associazione laica è nata con fini re- La Scuola Grande di San Rocco pur essendo della sua storia si trovò nella condizione di po- ligiosi ed assistenziali; e fin dall’inizio di complessi edilizi, destinati da una parte ter elaborare un programma di costruzione

di San Rocco a Venezia Rocco a di San di Presenze bergamasche nella Scuola Grande nella bergamasche Presenze

a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Te- e del Nuovo Vecchio con episodi del a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico Antonio Zanchi nel 1656 dipinse una grandiosa composizione su stamento. Il pittore dove si riunivano alla Sala dell’Albergo tela, nella parte destra dello scalone d’accesso il governo della Scuola. a cui era affidato i componenti della Banca e della Zonta Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla Quella di San Rocco è l’unica delle antiche caduta della Repubblica. L RICERCA 7 Franco Tonon, Maria ElenaMassini, 6 vi-Dalla Vecchia ediGratarol,cuginidiorigine bergamasca (anni1569e1571). Massari (uno furono introdottiidodici Aggiunti, membri dellaGiunta(o vate, apartiredaidodiciDeganidellaBanca,emodificatenellaconsistenza:dal1521 tolo eraesclusodifatto,senonperprincipio.Lecaricheeranoperiodicamenterinno- tata unacastachiusa,perchépraticavaunmeccanismodiautoelezionedacuiilCapi- mati, inteoriadovevanoessereelettidalCapitolo,praticaperòlaBancaeradiven- matin, Scrivano,dodiciDegani,dueMasseri. Tutti questioffiziali, comeeranochia- Banca eilCapitolo.LaeracompostadaGuardiangrande, Vicario, Guardianda Il governoegliorgani dirigentiedeliberatividellaScuolaeranorispettivamentela una rilevanterenditadareinvestireinfuturiprogrammifilantropici. alla locazionegratuitaafavoredipoveri,dall’altracospicuiaffitti checostituivano 4 Singole mansioni. Il 31maggio1564icomponentidiBancae di Bergamo. confratelli conilcognome“dal’Olmo”didueramidiversi provenientidallaprovincia Non certol’unicobergamasco nellascuola. Tra il1534ed1585troviamoundici gliapietre bergamasco Venturino Fossaticoncuifustipulatoilcontratto. della chiesadifacciataallaScuolastessa.Perlatombafu presceltoilmodellodelta- Il 2marzo1498laScuoladecisedispostareilcorposanRocconell’altaremaggiore rapporti diparenteladellepersoneeletteinBancaed La gestionealternatadeipoterinellaScuola,haalimentatonelcorsosecolianche poliedrico dapartedeimembricheformavanolaclassedirigentedellaScuola. di cuipotevanobeneficiareiconfratelliindigenti,richiedevaunimpegnocontinuativoe pitolo, cioèdituttiiconfratelli,cheeranocentinaia.Ilprogramma«assistenzatotale», dell’Albergo, mentrenellaSalaCapitolaresitenevanoduevolteall’annoquelledelCa- ca una Di quil’interventodelConsigliodeiDieci,cherivalutòilCapitoloaffiancando allaBan- 5 Gianmario Guidarelli, grande laBancae grande, un Vicario, unGuardiandamatineunoScrivano).Supropostadel tivi odoccuparsidiunadellemoltepliciattivitàdellaScuola. fratello, nelcorsodellasuacarriera,poteva,divoltainvolta,sederenegliorgani diret- guissero lesingolevicende.Intalmodo,grazieallarotazionedellecariche,ognicon- terreno odicase,operazionifinanziarie,nominavanodeiconfratelliespertichese- sa, iProvveditoriaigaleotti,allafabbrica,eincasodiliti,acquisti Quaderni Brembani 17 e committenzaartistica biliari estrategiedigoverno dian grandoeconsegnatariodellechiavidegliarmadideibenidellaScuola; Signoria pane,olioedenari. gamento delleluminarie; e deglioggettidellaScuola; riscuotere, conunaltroconfratellosioccupadeirapportiifratifrancescani; nario dellecelebrazionidicontrollocerimoniepubblichedellaScuola edeldenarodareperire cessioni edipagheedelemosine; Zonta da essoeletta.Leriunionidiquestoorganismo sieffettuavano nellaSala Quaderni dellaScuola GrandediSanRocco di tutt’anno Guardian grando Zonta Jacopo Tintoretto eiconfratellidellaScuolaGrandediSanRocco, strategieculturali Le ScuoleGrandivenezianenel , Venezia Cinquecenton.9,1995. ecaoid ur dellaterra Cerchadori de fuora Degani . eleggevano poilealtrecariche,cioèiProvveditoriallachie- e due Scrivani : sioccupanoassiemeaglialtriconfratellidellapreparazionedellepre- : direttoredellaScuolaincaricaunanno; di mezz’anno : tengonoilibridellaScuolaeregistrano lepresenzeedilpa- 84 Zonta XV ) eiquattrocapidiBanca(unGuardian : avevanoilcompitodicercarperle terredella e XVI deliberano diaffidare a4mastripit- n. 9,2003. secolo: reti assistenziali, patrimoniimmo- Zonta 4 Zonta come ilcasodeiCorno- Guardian dematin Vicario Masseri ), dueSindaci,tre : sostitutodelGuar- . custodideidenari 7 5 : funzio- 6 RICERCA 11 e nel 9 8 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 85 , Biblioteca del Museo Correr di Venezia P.D. c 4/ - 5 volumi (1888). P.D. Venezia , Biblioteca del Museo Correr di , Venezia Cinquecento n. 9, 1995. Venezia , , Venezia, Tip. Grimaldo, Tip. 1872). , Venezia, Jacopo Tintoretto e i confratelli della Scuola Grande di San Rocco, strategie cul- Jacopo Tintoretto , Venezia Cinquecento n. 9, 1995. Venezia , Jacopo Tintoretto e i confratelli della Scuola Grande di San Rocco, strategie culturali Jacopo Tintoretto Il salone della Scuola grande di San Rocco a Venezia a Il salone della Scuola grande di San Rocco 10 Cittadini Veneziani Curiosità veneziane turali e committenza artistica originario era Salvetti, provenienti della bergamasca dalle zone tra Sorisole e Ponteranica (Giuseppe originario era Salvetti, provenienti della bergamasca Tassini, e committenza artistica 9 Giuseppe Tassini, Tassini, 9 Giuseppe 8 Maria Elena Massini, Nel 1575 ritroviamo ancora Jacopo Tintoretto che si offre, il 2 luglio di quell’anno, di rea- il 2 luglio di quell’anno, che si offre, Tintoretto Nel 1575 ritroviamo ancora Jacopo designati Vennero il quadro al centro del soffitto. lizzare per la sala Grande della Scuola Alvise Coccina. Benetto Ferro di Martin e come interlocutori dell’artista i confratelli Nel 1565, anno in cui era “Guardian grande” Jeronimo Rota, il Tintoretto divenuto Tintoretto grande” Jeronimo Rota, il Nel 1565, anno in cui era “Guardian terminò la “Crocefissione” e appose la sua firma confratello della Scuola, pose mano e HIERONIMI / ROTAE TEMPORE MAGNIFICI / DOMINI / nel quadro: “MDLV l’opera fu pagata FACEBAT”; TINCTOREC/TVS / JACOBUS COLLEGARVM ET 250 ducati il 9 marzo 1566. Ferro e in precedenza, nel 1532, l’incarico Nel 1567 divenne Guardian grande Benetto erano mercanti di origine bergamasca era stato coperto da Piero Ferro; entrambi 10 Maria Elena Massini “ I Coccina assunsero il cognome della loro insegna posta sul loro negozio la coccinella, il loro cognome 11 tori veneziani l’incarico di abbellire la sede con le loro opere. Sorsero però controver- tori veneziani l’incarico di abbellire la artisti. In particolare Gian Maria de Zignoni sie tra vari confratelli circa la scelta degli Salviati e Fe- Andrea Schiavone, Giuseppe Veronese, era fautore dell’incarico a Paolo Tintoretto. erano sostenitori di Jacopo derico Zuccari, mentre altri confratelli corso del XVI secolo altri 15 componenti di questa famiglia ebbero incarichi di gover- corso del XVI secolo altri 15 componenti no nella Scuola. RICERCA Quaderni Brembani 17 di SanRoccoregistrate neivolumidella“Mariegola” eneiLibridellebanche Presenze bergamaschetralecariche dellaScuolagrande delle zonte(Biblioteca MuseoCorrer Venezia) 86 RICERCA San per l’insegna 16 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni posto sora el cantori per dalla Vecchia , Bergamo, Venezia, Caerano, Venezia, , Bergamo, 15 (Biblioteca Museo Correr Venezia). (Biblioteca Museo Correr , 27 aprile 2014). Cronaca di vita giornaliera della comunità berga- Cronaca 87 , Istituto delle Scienze Religiose di Bologna, 2008. Libri delle banche delle zonte - 1541 Antonio de Pisoni (Pizon) - 1551 Venturin de Venturin (Pizon) - 1551 Antonio de Pisoni - 1541 -1621 Prospero Marenzi - 1630 Bernardo Seghezzi - -1621 Prospero Marenzi 14 12 La fortuna dei Girardi cittadini originari cittadini La fortuna dei Girardi Antonio Cornovi dalla Vecchia, figlio di Venturino, e di Margherita Gonzardi, e di Margherita Venturino, figlio di Vecchia, Antonio Cornovi dalla con facoltà di costruire un’arca ove trasportare le ossa del padre. Egli fece riedificare con facoltà di costruire un’arca ove trasportare Quaderni Brembani n°13 -2015) Le agende di Papa Giovanni XXIII Omo Arma. - 1565 Jeronimo Rota - 1567 Benetto Ferro - 1575 Costanzo Olmo de la Se- - 1567 Benetto Ferro - 1575 Costanzo - 1565 Jeronimo Rota 13 tesi di laurea). Seriana. Valle noni, entrambi provenienti da Castione della Presolana in del loro negozio di cambellotti a S. Bartolomeo, presso il Fontico dei Tedeschi, insegna che mutò in insegna Tedeschi, presso il Fontico dei del loro negozio di cambellotti a S. Bartolomeo, quella dell’ andar in sacritiia, masca a Venezia provenienza rimane oscura. Un indizio in proposito è tratto dalle dichiarazioni di decima sottoscritte dai discendenti di questa famiglia alla fine del ‘500: denunciarono il possesso di beni nel bergamasco lungo il corso del Brembo nella località di Piazza, l’attuale Piazza Brembana, posta a nord di Bergamo, nell’alta valle. (Simone Botti, 1’altare sopra disegno del Sansovino, dedicandolo alla SS. Annunziata, commissionò a Tiziano Vecellio Tiziano Annunziata, commissionò a alla SS. 1’altare sopra disegno del Sansovino, dedicandolo del 1559-62 (Stefano Bombardieri, “L’Annunciazione” comperò il 21 ottobre 1500 l’altare di S. Agostino in chiesa di S. Salvatore comperò il 21 ottobre 1500 l’altare di S. 16 E. Galavotti, 14 Nell’anno 1620 dove fu nominato Guardian grande Marin Viscardi, il Guardian da mattin è Aluise Albi- Aluise il Guardian da mattin è Viscardi, 14 Nell’anno 1620 dove fu nominato Guardian grande Marin 15 di San Rocco (179/1-4) Scuola Grande 13 L’arrivo dei Cornovi a Venezia deve collocarsi all’incirca alla metà del XV secolo, la località della loro deve collocarsi all’incirca alla metà del XV Venezia dei Cornovi a 13 L’arrivo Varisco - 1556 Zuane Cocina - 1559 Jeronimo Cocina - 1562 Antonio Cornovi della - 1562 1559 Jeronimo Cocina Zuane Cocina - - 1556 Varisco Vecchia 12 La famiglia Cornovi, venuta dal territorio Bergamasco nel secolo XV, era detta 12 nel secolo XV, La famiglia Cornovi, venuta dal territorio Bergamasco Tra 1953 e il 1958, il cardinale bergamasco Angelo Giuseppe Roncalli, allora patriar- 1953 e il 1958, il cardinale bergamasco Tra diversi scambi di visite e udienze con i confratelli della Scuola. ebbe Venezia, ca di XXIII si legge, alla data di lunedì 13 aprile Nelle agende del futuro Papa Giovanni La più nobile, quella dello stato maggiore del- 1953: “Udienze. Numerose e compatte. Benvenuti orefice che mi disse in orec- sigr. la Scuola di San Rocco: guardiano grande alta” (Mons. Loris Capovilla, da Bergamo chio di essere anche lui proveniente Giovanni XXIII e la Scuola Grande di San Rocco Giovanni XXIII e la Scuola Grande di Nel corso dei secoli furono molti i “confratelli” di chiara origine bergamasca entrati a entrati di chiara origine bergamasca i “confratelli” dei secoli furono molti Nel corso importante quella alla carica più una sessantina giunsero Scuola, e circa far parte della grande”. del “ Guardian Ven- - 1539 Antono dal Ferro - 1532 Piero de Andrea Ruggier nomi: 1499 Questi i loro Vecchia da la turin di Cornovi 1632 Zuanne Sora - 1634 Bernardo Girardi - 1642 Lorenzo Agazzi - 1647 Bortolo Agazzi - 1634 Bernardo Girardi - 1642 Lorenzo 1632 Zuanne Sora - 1671 Zuanne Bonci - 1672 Zanchi - 1654 Francesco Bergonzi Zanchi - 1650 Simon Viscardi Bassan Milles - 1681 Girolamo Acquisti - 1672 Anzolo Iseppo Persico - 1673 Pesenti - 1694 Giovanni Tomaso - 1685 Marco Bolis - 1689 - 1680 Michiel Bonzio Gio. Sonzogno - - 1700 Trussardo - 1697 Bortolo Astori Minelli - 1695 Gio.Maria Astori - 1730 Gio.Bat- Alberto Angelon - 1707 Cristoforo Rotta - 1715 1706 Giuseppe - 1761 Francesco Rota Antonio Girardi - 1749 tista Manzoni - 1749 Francesco Rubbi Luisello - 1769 Zuanne Pedrocchi - 1770 Gio. - 1764 Carlo Pasinetti - 1766 Bernardo - 1782 Francesco Curnis - 1786 Giovan Battista Carminati - 1790 Albrizzi Battista Andrea Bortolotti. Giovanni Carminati q. Giuseppe - 1797 da - 1578 Alvise Coccina -1580 Zuanne Antonio Girardi - 1582 Piero di Mafei - 1585 Antonio Zuanne Alvise Coccina -1580 da - 1578 di Mutti - 1595 Lorenzo Alberto Stella - 1594 Vicenzo Zuan Lorenzo Girardi - 1587 Antonio Zuanne Muti - 1618 Galli - 1616 Piero Guerini - 1617 Girardi - 1613 Iacomo Viscardi Milani - 1620 Marin RICERCA picche agliinviti eallesollecitazionirivendicano lapropriatotaleautonomia conqui- l’attigua Vedeseta, bergamasca malegatadasempreaMilano. Ivedesetesirispondono di comprareperséeisuoi discendentimaschiilpiccololemboditerritorio)anche sua spettanza(soprattuttodopo cheGiovanna Visconti Cusani hacercatodiinserirsie sato 15.000scudi(ossia52lire, 17soldie6denariperognifamiglia),reclamacomedi che perl’armamentodell’esercito spagnolo).Conquellavalleilfeudatario,chehaver- miglia confortiinteressinelle attivitàminerariedella Valsassina (settorestrategico an- feudo aGiulioMonti,nipotedelcardinalediMilanoCesare, eappartenenteaunafa- Tra letanteterremesseall’astaanchela Valsassina che,il6maggio1647,vienedatain fico (conte,marchese,barone...)pareunabuonastradaper alimentareilvoracefisco. arricchiti localiincambiodipocheconcessionisostanziali ediqualcheorpelloonori- urgono nuoveentrate.L’infeudazione delleterredeidominiitalianiapossidentieneo- litare pesantedagestiremettonolecassedelserenissimo re diSpagnainfortedissesto, pre menocarichidimetalloprezioso,unaambiziosapolitica esteraeunamacchinami- poche righe.Premessa:igaleonidalnuovomondoarrivano semprepiùafaticaesem- Siamo nell’arcodegliannichevannodal1647al1652/53. Lavicendaèriassumibilein difesa, epotere centrale. lo, èfacilecapirlo,ilrapportotraautonomialocale,orgogliosamente rivendicatae obbediscono anessuno,infetterebbero l’ordine costituitoadargliela vinta”!).Inbal- ti -ademonizzare lacontroparte: “sonoquattro gatti,sonoladroni eassassini,non minato, perennemente allaricerca disoldiepronto -comespesso costumedeipiùfor- verno spagnolodiMilano(nondeltuttonegativomanemmenoparticolarmenteillu- di queimomentirisalea370annifa.Unoscontro duro tralapiccolacomunitàe ilgo- il loro legame,resistito persecoliancheinmomentidrammaticiivedesetesi. Uno go chealtrove, sempliceecordiale, quasitrapadre efiglichenon hannodimenticato gamo, nonsenzamalumoriemaldipancia,nel1995,l’incontro èstatounpo’ piùlun- a sciogliere illegameconlacattedradiSant’Ambrogio epassatanellacuradi Ber- gradita ehaincontratol’attenzionedituttelecomunitàtoccate. A Vedeseta, l’ultima dell’alta Valle Brembana edellaValle Taleggio, effettuatail7luglio2018,èrisultata La visitadell’arcivescovo diMilano,mons.Delpini,alleexparrocchie ambrosiane di e autonomialocaledi370annifa Uno scontrotrapoterecentrale Infeudazione e“Redenzione”di Vedeseta Quaderni Brembani 17 Arrigo Arrigoni * 88 RICERCA , Giusep- 1 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , in Quaderni Brembani n. 6, Memorie storiche, a cura di Arrigo Arrigoni, GEAM Arrigo a cura di manoscritto, parzialmente in Giuseppe . A questi due autori, e forse, an- A . 5 2 Cenni... Ne parleranno ancora autori di fine Otto- Quaderni 3 . 89 Più recentemente ha ben riassunto il succo della vicen- Più recentemente ha ben riassunto il succo 4 Memorie storiche del Comune di Vedeseta, Memorie storiche del Comune di Vedeseta, 1649: quando gli spagnöi non si sottomisero al Conte 1649: quando gli spagnöi non si sottomisero Cenni ed osservazioni sulla Vallata di Taleggio, di Taleggio, Cenni ed osservazioni sulla Vallata Notizie storiche della Valsassina e delle terre limitrofe dalla più remota fino alla pre- dalla più remota limitrofe e delle terre Notizie storiche della Valsassina La Valle Brembana con Taleggio e Serina e la Valle Imagna con la Brembilla vecchia, con la Brembilla Imagna e Serina e la Valle con Taleggio Brembana La Valle Milano 1840. Ristampa anastatica Arnaldo Forni ed Libri, 1972. Arnaldo Forni ed Milano 1840. Ristampa anastatica Locatelli. Città di Castello – PG, 2007. Tip. Natali di Maggioni e Secomandi, Bergamo 1803. Natali di Maggioni e Secomandi, Bergamo Tip. sente età. anno 2008. pe Locatelli all’inizio dell’Ottocento nei suoi pe Locatelli all’inizio dell’Ottocento nei 2 Giuseppe Locatelli Arrigoni 3 Giuseppe 1 Giorgio 1 Giorgio M. Arrigoni 4 Bartolomeo Villa Ma la storia di quello scontro - che può prestarsi a innumerevoli spunti di riflessione Ma la storia di quello scontro - che può linee generali forse merita di essere cono- anche di grande attualità - oltre che nelle di più anche nei dettagli e nei particolari. Lo possiamo fare grazie a un sciuta un po’ 5 Bernardino Luiselli stata già con i Visconti e gli Sforza e sempre mantenuta. Lo scontro è duro e lungo. Mi- scontro è duro e lungo. mantenuta. Lo e gli Sforza e sempre Visconti i stata già con sarebbe oltretutto e per tante ragioni: quattro montanari, darla vinta a quei lano non può e Dopo pareri buona quiete dei sudditi! costituito e la esempio per l’ordine un pessimo nello Stato e Capitano Generale di Sua Maestà, nel 1649 il Governatore contropareri, messa all’incanto di procedere alla gli indugi e ordina Conte De Pinto rompe di Milano in in piazza dei Mercanti luogo della Ferrata nel deputato da effettuarsi della comunità, (autoriscattarsi), gara aper- alla comunità di “redimersi” Milano. Negata la possibilità Valsassina, stessa usata per la alle “femmine”. La base d’asta: la ta, però, a tutti, anche circa sessanta “fochi” o fa- soldi 17, denari 6 per ciascuno dei cioè lire cinquantadue, difesa puntigliosa mette in nel corso della vertenza oltre a una che Vedeseta, A miglie. con l’arcivescovado, viene capacità di contatti, compresi quelli campo anche una certa caso di vittoria, non nomini di partecipare all’asta, a patto che, in alla fine concesso importante fa- Arrigoni, della come proprio feudatario. Carlo nessuno della comunità serie di “chiamate” pubbliche suo rappresentante, dopo una lunga miglia dei Ruschetti, con abilità e astuzia riesce a con gli emissari di Giulio Monti, e un ping pong al rialzo tasca propria oltre 5000 Lire comunità. Dopo aver anticipato di “riscattare” la propria e soldi 5 per famiglia (verbale delimperali, esattamente lire imperiali 73 giorno 30 deliberatoria, che ba- Camera fiscale la “verga aprile 1649), riceve dal Presidente della cia con reverenza”. accettare, nella ad Tribunale E, capolavoro, riesce a convincere il Che con Vedeseta. il ruolo di “feudatario” di persona del magistrato marchese Cusani, piazza tutti gli omaggi ma che da lui ha ot- i suoi capifamiglia gli rende nella pubblica delle proprie antiche prerogative e libertà. La tenuto tutte le garanzie del mantenimento per il “servigio” sarà poco più che Tribunale del “paga” al Marchese e agli altri membri interrotta assai presto)! simbolica: un capretto all’anno (oltretutto singolare - è nota da tempo. Ne hanno parlato La sostanza di questa vicenda - piuttosto basti ci- Valsassina: e di Taleggio storia di valle i diversi autori che si sono occupati di Arrigoni alla fine del Settecento nelle sue M. tare Giorgio cento come Bartolomeo Villa. cento come Bartolomeo da, dando anche un inquadramento storico-politico del periodo, Bernardino Luiselli in da, dando anche un inquadramento storico-politico dai un suo pregevole intervento pubblicato che, al testo originario di cui vogliamo occuparci, si rifà l’ing. Giuseppe Arrigoni nel occuparci, si rifà l’ing. Giuseppe che, al testo originario di cui vogliamo suo fondamentaleValsassina lavoro sulla RICERCA persona delQuestoreMarcheseCusani. 1652, dapartedelMagistratoalleentratestraordinarieDucatodiMilano,nella te, èilverbaledellapresadipossessosimbolicacomunità,giorno11 settembre e proprio,rogatodalNotaiocameraleFrancescoMercantolo.Laseconda,di8faccia- omaggio aGiulioMonti)finoall’agosto1652:èl’“Instromento”d’Infeudazionevero (giorno incuigliuominidi Vedeseta, convocati, noncompaionoaIntrobio,rendere quartini più9quartini),raccoglieiverbalieilmaterialechevannodal3giugno1647 posto didueparti,stampateabrevedistanzaunadall’altra.Laprima,lapiùcorposa(8 tutti isoggetticoinvoltiointeressati. Anche seunitarioildocumentoèinrealtàcom- conservata dall’Archivio,probabilmentetirataconaltreperfornirneunesemplarea che, ibottaerispostatraleparti.Iltuttoracchiusoinunacopiaastampasecentesca, più burocratiche,redattidaiNotaicamerali,maanchelememoriedifensive,suppli- che vadal1647alsettembredel1652.Iverbali,innanzitutto,sintetizzatinelleparti di Milano corposo documentogiacente,contantialtrirelativialla Valle, nell’ArchiviodiStato 6 ASMi,Feudicamerali,Parteantica,Faldoni627,628. Quaderni Brembani 17 la PacediLodi),portòallaseconda divisionedella Valle. Inuncartigliosulretro dellacopia, prodotta da Vedeseta insiemeaaltre “scritture” relative allaSentenzadiDivisionedel1583, Copia del1648dellamappa Valle Taleggio. Inverdeilterritoriodi Vedeseta milanese, in gialloquellodi Taleggio veneziano. Lacartaoriginalerisaleal1578evenneprodotta in occasionedellalungavertenza che,dopoquelladel1428(ratificatanel1454-56 si ribadiscecome dallecarterisultinochiaril’indipendenza dalla Valsassina 6 . Preziosepaginecherestituisconoletantetappedellacomplicatavicenda, e illegameesclusivo conilSenatodiMilano 90 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 91 Il cartiglio sul retro della mappa del 1648 della Il cartiglio sul retro è redatto in latino ma con parti in italiano e, anche, in spagnolo, è redatto in latino ma con parti in italiano 1652 19 Aug.ti, 1652 19 A queste due parti ne va aggiunta una terza, di altre 8 facciate, legata alle prime due una terza, di altre 8 facciate, legata queste due parti ne va aggiunta A recante a mano la data del 23 aprile 1653: è in- per la tematica, ma di natura diversa e che ancora una volta ribadisce l’ampiez- fatti una memoria difensiva della Comunità, di interpretazioni restrittive da parte del za delle proprie autonomie contro il tentativo la pace era durata poco! “Feudatario”, da lei scelto. Segno che di facciate, in origine solo parzialmente Le tre parti insieme occupano una ottantina un tutt’uno, come in realtà appaiono all’in- numerate e per comodità le considereremo cui prima pagina compare, apposta a mano, la terno del faldone. Il documento sulla data: e è ben conservato e, grazie ai caratteri a stampa - belli, di corpo consistente, impre- e è ben conservato e, grazie ai caratteri - tutto sommato assai facilmente leggibile. ziositi da alcuni capolettera “miniati” vicenda raccontata minutamente dai verbali se da una parte può risultare leggere la A e noioso per l’uso del linguaggio burocratico, con i suoi moduli e con faticoso un po’ quasi dei tantra, dall’altra stimola a un grande le sue ripetizioni, che possono sembrare ad assistere in prima persona a quei momenti coinvolgimento: ci pare di essere portati alle sottili, lunghe schermaglie dei legulei, drammatici, allo scontro delle posizioni, in un ai colpi di scena; ci si immerge allo svolgersi delle tante tappe del dibattimento, come va a finire e ci fa emotivamente parteci- clima di suspense, quasi non sapessimo fortemente determi- Vedeseta comunità di pare a un contrasto che ha visto la piccola perdere i propri privilegi e la propria amata au- nata, ma anche fortemente a rischio di noi alla suggestiva scena finale che vede i ca- tonomia, ci pare di essere presenti anche il ginocchio per pro- radunati nella pubblica piazza, piegare Vedeseta, pifamiglia di che ha compiuto tutti i riti solenni e Tribunale mettere fedeltà al Magistrato del Regio impegnandosi però a rispettare tutte Vedeseta, ha accettato di essere il “feudatario” di le sue prerogative e a difenderne tutte le libertà. ma in Sarebbe certo interessante la riproduzione anastatica completa del documento secente- questo contesto ci limitiamo ai passaggi salienti, traducendo dal “latinorum” rias- sco stralci che ci sono parsi particolarmente significativi, e operando alla meglio carattere e sunti sintetici pur cercando di mantenere il linguaggio. Si è evidenziata col per ren- alte doppie la ripresa integrale di diversi passaggi fondamentali le virgolette dere il sapore del tempo e della vicenda! RICERCA huomini, nelquale sisonocompiaciutigli Antecessori diSuaMaestàlasciarli, men- che fattocrederà laCommunitàchenonvorranno gliMinistrialterarelo statodiquelli buenti! Seperòsichiededi portare leprove losifarà entro unterminecongruo. deve portare delleprove vistocheVedeseta nonènemmeno nell’elenco deicontri- non crede nemmeno didoverprovare ipropri privilegi:èlaRegiacamerafiscale che case bruciateelesostanzedissipate. PertantonientemateriadiFeudoelaComunità sopportati dagliuominidiVedeseta chesividero cacciatidicasa,fattiapezzi econle via daigovernantidiMilanoinpremio della fedeltà,deimeritiegravipatimenti quel Sale,chepiùglipare” alcuna, neancodelsale,cheèilmanopogliogiusto Prencipe,servendosiessidi criminali, etscuodere,applicareàlorolecondanne,né sostengonocaricodisorte rabile sonoinpossessodideputareliGiudici,etconoscere lecausetantocivili,quanto possesso disuaMaestàmadegliuominidellaComunità, vendita; sesitrattadeipoterispecifici,quelliesercitabili daifeudatari,nonsonoin cipe, nonèinquestioneepuòessere alienataperché altrimentisitratterebbe di alla giurisdizioneseèquellageneraleesuprema, checomportal’obbedienzaalPrin- Camera nonhanébenimaterialiimmaterialinellacomunità diVedeseta equanto 2. Siinfeudanosolocosediproprietà del Principeodisuagiurisdizione:oralaregia vuto alcunacomunionecon Valsasina”. et segregatononsolodalla Valsasina, madaaltri Territori delStato,etmaihabbiaha- avendo “pertinenze” “nonessendodettaCommunitàpartedipendenteda Valsasina”, nata nelladettaconcessione,òsiainvestitura”, 1. Vedeseta nonpuòessere compresa nelFeudodellaValsassina, perché Risposta di Vedeseta, indirizzataall’IllustrissimoMagistrato celliere randa Arrigoni. FirmaIo.BattistaCattaneoTorriani, pubbliconotaiodiMilano,can- leggio ediaverconsegnatocopiaconformedell’intimazione,presente SantinoFer- gio milanese,acasadiVincenzo Bertoldi Arrigoni consoledellostessoluogodiTa- Francesco Fumagallihariferitodiessersiieri,6,recato alluogodiLavinaTaleg- 7/giugno/1647. A meNotaiosottoscrittoilmessopubblicodell’UfficiodiValsassina Questore delegatoContediVimercate. vranno comparire davantialsupremo Magistrato.Introbio 3giugno 1647.Firmail il Sig.Podestàdella stesso mesedavantiallodelegatoperilgiuramentodifedeltàericonoscere cui èdelegato,intimaallaComunitàdiVedeseta dipresentarsi aCortenovail5dello di Vimercate, innomedelMagistratostraordinario airedditi delloStato di Milano, di infeudazionedellaValsassina, ilquestore dottore Gio.BattistaSeccoBorella conte nuovo feudatario,ilcontesignorGiulioMonti,giorno3digiugnodel1647, 3/giugno/1647. NonessendogliuominidiVedeseta comparsiarendere omaggioal merevoli tappedellavicenda,partitanelgiugno1647. agosto 1652,comegiàdetto,mariportatuttelepartiessenzialideiverbalidelleinnu- Il Documentoo“Instrumento”d’Infeudazione,attaccaconladatadicompilazione,19 Tappe dellavicenda Quaderni Brembani 17 “statuti, econsuetudineparticolari,etproprie,il Territorio intuttodistinto, [“actuarius”] “Valle persuogiudice” dell’Ufficio criminaleeciviledellaValsassina. . E questoinforzadeiprivilegiconcessieconfermativia 92 . Indifettoilprimogiornod’udienzado- né puòessere compresa neltermine “i qualipertempoimmemo- “non ènomi- “Il RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni (1647-1652 e oltre). 1652 19 agosto è la data (1647-1652 e oltre). 93 della compilazione per la successiva consegna della compilazione per dell’intero carteggio alla comunità di Vedeseta carteggio alla comunità di dell’intero che riassume verbali e tappe della lunga vicenda La prima pagina del corposo documento a stampa . [“R.D.C. Not.”] 12/agosto/1647. Il Magistrato delle Regie ducali entrate straordinarie e dei beni pa- straordinarie Magistrato delle Regie ducali entrate 12/agosto/1647. Il ducale Fisco assegna il termine di Milano, su istanza del regio trimoniali dello stato e per titolo, per comparire, citati più sotto, e a chiunque abbia di 8 giorni ai signori al- causa. Passato il termine si venga alla infrascritta qualsiasi cosa relativa produrre lunedì 12 agosto 1647. della causa senza altri termini. Milano la presentazione Valle di Vedeseta il comune e gli uomini e tutta la cittadinanza I nomi sono: il console, con il ti- assegnato a don Giulio Monti causa del Feudo di Valsassina nella Taleggio, il termi- entro tolo di Conte, perché ne soprascritto dimostrino che essi uomini e la Comunità non fanno e del territorio parte del Distretto non sono e che della Valsassina sottoposti alla sua giurisdizione, sup- come è stato esposto nelle loro e agli atti. Fatti pliche presentate Fisco. Firma salvi i diritti del regio e i magistrati. Sotto- il presidente re- notaio della scrive Mercantolo, gia ducal camera 6/luglio/1647. Si alleghino (le osservazioni) al fascicolo apposito e ne venga portato (le osservazioni) al fascicolo 6/luglio/1647. Si alleghino Firma, ecc. dia indicazioni. fiscale perché a conoscenza il Magistrato tre la Republica Veneta conserva inviolabile l’istessa libertà à quella parte della detta quella parte della l’istessa libertà à inviolabile conserva Veneta tre la Republica di cinquanta fami- si tratta d’un popolo si sottopose; et che che à lei Taeggio, di Valle che fieno, et quasi si raccoglie altro sterile, che non posto in luoco tanto glie in tutto pro- à Valle della se ne vanno fuori parte delli huomini onde la maggior inaccessibile; Cam.”. profitto alla Reg. essere di poco il vito che però potrebbe cacciarsi 16/agosto/1647: Il messo France- sco Fumagalli, di Lecco, riferisce in oggi a Vedeseta di essersi recato sentendo meti- missione per capire, colosamente anche molti tra i più anziani del posto, se vi fosse il con- di detta sole o i Sindaci o l’esattore comunità e di aver avuto in rispo- sta da essi che non vi era nessuno di essi, e che la comunità non era cariche ma che solita assegnare giudice col no- avevano solo il loro e così quando aveva me di Vicario, capito che non c’era né il Console, né il sindaco, né l’amministratore della comunità e che tutti gli abi- tanti del posto rifiutavano di accet- RICERCA ritorio dellaValsassina esono,quindi,soggettialla giurisdizionediquella,come si no, perdimostrare chegliuomini diValle Taleggio fanno partedelDistretto edelTer- te straordinarie compare ilsignorGiulioMontiConte diValsassina, DucatodiMila- 1647, giorno... Il contegiuliomonti no deldistretto diValsassina, mapiuttostodovrebbe importarle chenonlosia... sassina, diconochenondovrebbe importare alRegioFiscoselaValle Taleggio siao Valle Taleggio. Icomparenti poi,sollecitatiadimostrare sesianodel distretto diVal- confermato dallostesso Atto dellaaccampata venditaincuinonc’èunaparola sulla sina, diconoinfatti,nonhanullaachefare conilterritoriodiTaleggio, equestoviene sostengono anchelanullitàdeldettotermineimposto.La venditadelFeudodiValsas- della Valsassina, echenonèsottopostaallagiurisdizionediquellavalle.Icomparenti signor DonGiulioMonti,ladettaComunitànonappartiene aldistretto ealterritorio dimostrare chenellacausadelFeudodi Valsassina, vendutodallaRegiaCameraal si dice,dati,surichiestadelRegioFiscoperordine delcitatoillustre Magistratoper di Vedeseta dellaValle diTaleggio, inseguitoaltermine degliottogiorniloro, come Stato diMilanocompaionoilConsole,Comuneegliuomini elaComunitàdelluogo 2/settembre/1647. Presso l’IllustrissimoMagistratodelleEntratestraordinarie dello personalmente aloro familiaricopiadellacitazionegiàricordata. legio degliavvocati,sitainSanMatteoallaMonetaMilanoediaverconsegnato in SantoStefanoBrolo, aMilano,eallacasadiGeronimo Fratrio,sindaco,del col- d’abitazione delcitatosignore signorNicoladeCastro, avvocatodelregio Fisco,sita ciali giudiziarichesabatoultimogiornodelmesesièrecato, suordine, allacasa 2/settembre/1647. RiferisceOttavioLurano,illustre magistratopresidente degliuffi- Sottoscrive Mercantolo. ziari meglio nellacitazionedeltermineemessail12presente mese.Gliufficialigiudi- quella comunitànonèdeldistretto edelterritoriodidettaValsassina, comesidice chiedenti compaianonellacausarelativa alFeudodiValsassina, adimostrare che mine degliottogiorniloro datodalmagistratoeaistanzadelregio fiscoperché iri- nimo Fratrio,entrambidelregio Fisco,perdibattere aistanzadeirichiedentisul ter- al mattino:l’avvocatodonNicoladeCastro eilmembro delcollegiosindacaleGero- Vengono citatiacomparire nellasaladelleudienze, perillunedì2settembre del1647, rano diMilano. ferimento legalelacasadell’avvocatoIo.PaoloCrotta, postainS.GiovanniLate- 31/agosto/1647: Dopol’intimazioneapresentarsi aMilanoVedeseta scegliecomeri- Longis, perautoritàimperialenotaiodiMilano. aperta dellastessaabitazione, dola no ecapivanoun’altracopial’avevaaffissapresso unacasad’abitazionelascian- pareti dellapiazzapubblicadelluogodiVedeseta, presenti moltepersonechevedeva- tare ildettoterminediintimazione,avevaaffissounacopiadettaintimazionealle Quaderni Brembani 17 “ [“Ostiarii”] supra cadenatiumportaeapertaeipsiusdomus” [forse: 6settembre,n.d.r] rilasceranno ilcertificatodellapresente intimazioneachiunque. n.d.r. ). Sottoscrive:Io,GiovanniBattistaCorniode Presso l’illustrissimo Magistratoalleentra- 94 (sopra ilcatenacciodellaporta RICERCA “Statuti e ... Dal fatto Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 95 . dobbiamo affermare con fermezza che i taleggiensi non so- con fermezza dobbiamo affermare Replica del Conte Giulio Monti Signor Giulio Monti da sabato. Replica del Conte di Valsassina 13/settembre/1647, dopo le soprariportate osservazioni di Vedeseta. inserire appartiene alla giurisdizione che la valle di Taleggio è chiaro Dai diritti già prodotti verità non viene cambiata dal fatto che gli opponenti non hanno Tale della Valsassina. Duca di Milano copia dello Strumento di pace seguita tra il Serenissimo potuto avere ordinamenti della Comunità della Valsassina, e dei Monti di Varenna, di Esino, di Der- Varenna, e dei Monti di Valsassina, ordinamenti della Comunità della vio e di Muggiasca” Saxinae, et Mon- Vallis “Statuta, et ordinamenta Communitatis Deucij, et Mugioschae facta, ordinata, et reformata”] Ercini, Varenae, tium Taleggio senza dubbio che la Valle si può dire Taleggio la Valle che non comprenda cosa confermata dal fatto che alla dalla Valsassina, separata fosse terra e provincia accettazione, come si vede formazione e alla loro conferma di detti Statuti, o alla loro quelli del Distretto [....] Siccome tutti di Taleggio. non intervenne nessuno a margine, sono stati chiamati e radunati al tempo della forma- e della Comunità di Valsassina di quegli pubblicazione e della approvazione zione, della modifica, della lettura, della cosa che convocato anche quelli di Taleggio, statuti, nessun dubbio che avrebbero “ non è stata fatta e perciò non potevano essere convocati e obbligati a no stati convocati, perché come separati tamquam separati non fuisse vocatos, quia Taleggienses debemus forza” [“affirmare vocari, et coarctari non poterant”] e scritta, si dice, l’anno 1390 non pergamena Quanto alla scrittura, mostrata in carta firmata da alcuno. Gli opponenti chiedono di essere nulla essendo privata e non prova al detto Strumento quando potranno averne mandati in pace, salvo il diritto di opporsi copia. Difesa di Vedeseta Difesa di e dagli dagli uomini di Vedeseta 1647. Riserva fatta dalla Comunità, 13 /settembre/ dello Stato di alle entrate straordinarie davanti al Magistrato Taleggio altri di Valle fatta dal Signor Don Giulio comparsa e l’esibizione dei diritti Milano dopo la citata Valsassina. Monti, Conte della le seguenti ra- se lo fa va contro come agisce diritto di agire Il Conte non ha nessun non si tra Milano e Venezia di transazione e di pace intercorse gioni. Sullo strumento volte la copia più hanno potuto avere gli opponenti non conto perché nessun può fare copia. data prima che sia loro che non si proceda gli stessi chiedono reclamata; quanto segue. possono non obiettare gli opponenti non Quanto al resto essi sono stati forniti in copia semplice, sic- gli Statuti della Valsassina Se si guardano ché non si può tenerne conto. inizio che dice: al loro allora si guardi guardare Se poi li si vuole proprio evince anche dal fatto che non sia stata presentata entro i termini nessuna relazione i termini nessuna entro sia stata presentata dal fatto che non evince anche pro- le carte già che siano sufficienti è convinto E anche se il comparente contraria. tra il intercorsa della transazione mette agli atti lo strumento e produce dotte tuttavia Campo- Antonio de dai notai milanesi rogato Veneta, e la Repubblica Duca di Milano Ma- al citato illustre e per questo chiede il 4 agosto 1456 Giacomo Perego longo e da della detta e del Territorio del Distretto i detti uomini sono che dichiarare gistrato di di quella. e sottoposti alla giurisdizione Valsassina RICERCA petere! esiste nullain quella Valle chepossa essere infeudato.Cosagiàdettaeche èutileri- i fruttidellastessagiurisdizione, percuimancalamateriad’infeudazioneperché non cun modo:laComunitàènel possessodell’esercizio giurisdizionalee puòraccogliere le Taleggio fossesoggettaaglistessiStatutidellaValsassina nonlosiconcede inal- il fattochenonsianostaticonvocati vuoldire chenonlodovevanoessere. ChelaVal- se, standoagliStatuti,dovevano essere convocatisarebbero statidicertoconvocatie da soli,scelgonotragliuominidelloro territorio ilVicario. Perilresto iTaleggensi temperata dalfattochesempre conbeneplacito delPrincipeiTaleggensi liberamente, concessa conbeneplacitodell’alloraSerenissimo Ducaèfacoltàcomplessivaeva versamente mabisognaosservare chela suppostafacoltàdelPretore diValsassina zione, elaappartenenzadellaValle Taleggio, chevadiparipasso,nonsipuòdire di- di Bergamo eterritoriodeltuttoseparato dallaValsassina, cosìcome,perlagiurisdi- possa giudicare in Averara oporviunVicario quando Averara fapartedelDistretto zioni comepotrannosostenere idifensori delMonticheilPretore dellaValsassina tati Statuti,sipresume valgaperlaValle Taleggio esesidevonotirare le stessededu- cario; esevaleancheperilluogodi Averara quelloche,standoallaasserzione deici- stà abbiamaireso giustiziainValle diTaleggio ocheabbiadeputatounqualcheVi- li accettarono echenonricorsero maialpodestàdellaValsassina, néchequelpode- fossero assentioche,separati,nonpoterono essere unitiquanto cheinognicasonon all’interno deidettiStatuti.Nonimporta,tuttavia,tantocheiTaleggensi convocati blica autentica;inoltre sichiedediprecisare qualecitazionedella Valle Taleggio sifa principale dellastrategiadelsignoropponente,devonoessere prodotti informa pub- ge fuoridalterritorio.Nonèsufficientechevenganoallegatima,essendolabase Gli StatutipoidellaValsassina, essendoleggilocali dello strumento,sucuihapoggiatolasuaposizione. risdizione dellaValsassina. SpettaalsignorConteDonGiulioMonti produrre copia La Valle Taleggio, comedagli Atti, nonèmaiappartenutaeappartieneallagiu- 13/settembre/1647. Controreplica diVedeseta davantialMagistrato. Controreplica di Vedeseta ma. Sichiedequindianchelacondannadegliavversantiallespese. chissima erelativa acosepubbliche,comeèquellaprodotta èvalidaanchesenza fir- perché nonfirmatoetrattodaqualche Atto pubblico,perché unascritturaanti- E infinenonfadifficoltàchelostrumentoprodotto incartapergamena nonsiavalido si trattasempre dilegge. E cosìnonfadifficoltàcheloStatutoallegatosiamaidiventatoesecutivo,perché vano convocatietuttipartecipavanoallealtre solennità. no deglistessiStatutiecheinanticotuttiquellidovevanoessere convocativeni- sufficiente adimostrarloilfattochelastessaValle diTaleggio sianominataall’inter- è territorioeprovincia separatadallaValsassina, perché aquestosirispondecheè gio echenessunodidettavallesiastatochiamato,cosìdapoterdedurre chelaValle Ancor menoèimportantechenegliStatutinonsifacciamenzionedellaValle diTaleg- E nonhaimportanzachegliStatutisianostatimostratiincopiasemplice;[...] copia noneracompitosuo.Luicomunquesiopponeachesenefacciacopia. e laRepubblicaVeneta daluiultimamenteprodotto, perché sirispondechefare tale Quaderni Brembani 17 96 [“particulares”] , nondettanoleg- RICERCA del [“manere in [“membra”] Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni per amministrare la giu- per amministrare non siano più operativi. che sia da far entrare nel Feudo e nel Ter- che sia da far entrare e nella impossibilità di sostenere i carichi e nella impossibilità di sostenere 97 [di Vedeseta] [“deputandi Vicarium”] autorità sui loro villaggi e passi nelle mani dei Ve- autorità sui loro [ha deciso] [nostra] [“ad supremam inopiam”] possa essere, per qualche buona ragione, loro concesso di redimersi, te- concesso di redimersi, ragione, loro per qualche buona possa essere, Il fisco: Vedeseta paghi e venga incorporata nel feudo della valsassina nel feudo paghi e venga incorporata Vedeseta Il fisco: Taleggio la Valle ragione per la quale deciso che non c’è Il Fisco ha 31/gennaio/1648. contribuente e non debba essere 11/gennaio/1648. Il Fisco ha deciso che si faccia una copia degli strumenti e degli atti copia degli strumenti che si faccia una Il Fisco ha deciso 11/gennaio/1648. perché di Taleggio, della Valle per gli uomini Valsassina Signor Conte della esibiti dal Nicola de Castro. Firmato dal magistrato rispondano. il termine indicato entro avversa provano dalla parte stessi prodotti Anzi gli attestati ritorio della Valsassina. per una attenta ragione di buon separato, fosse membro il contrario. E quand’anche anche una giurisdizione separata, sia conveniente che avessero governo non sarebbe a poco a lontani, sia perché della giustizia in villaggi per una buona amministrazione la poco non venga meno 4 domande del Fisco con un ritratto [!] della comunità 4 domande del Fisco con un ritratto la necessità di dalle carte trasmessegli emerge 20/gennaio/1649. Il Fisco osserva che questioni. su quattro dibattere sia di giurisdizione e di pertinenza Taleggio di Valle Primo: se il luogo di Vedeseta rientri quindi nella vendita feudale fatta al Conte Don Giulio e che della Valsassina Tribunale. Monti. Il Fisco si rimette al giudizio del di poter scegliere se, avendo la Comunità dato prove al primo): Secondo (subordinato almeno da cento anni e più il Vicario neziani che fanno manovre nei luoghi confinanti, come ben sappiamo. Vota, dunque, ben sappiamo. Vota, nei luoghi confinanti, come neziani che fanno manovre come parte comunità siano da incorporare il Fisco che le predette e del re, i focolari e l’elenco degli altri diritti così che, secondo Feudo di Valsassina, dell’oblazione alla Regia Came- fatta paghi il prezzo secondo la stima appositamente Don Giulio Monti.... Firma Nicola de Castro. ra e sia tradotta in possesso del Conte trattenendo per non accettando controlli, stizia tanto nel civile quanto nel criminale, tutti gli altri atti giurisdizionali, multe e esercitando delle confische e le sé i proventi in libertà, sicché i diritti feudali siano in mano che essa sia stata posta si possa dire infeudata ad altri. Per tutta una serie di considera- non possa essere sua e che perciò zioni il Fisco ritiene che i diritti presunti Terzo: se, nell’ipotesi che il preteso diritto feudale venga a mancare, possa lo stesso diritto feudale venga a mancare, se, nell’ipotesi che il preteso Terzo: e nella contrarietà di quegli uomini. Questione infeudato all’insaputa luogo essere sostiene che nello Stato di Milano è radicata la per il Fisco che, però, controversa, dati in Feudo sudditi ignari e contrari. consuetudine che possano anche essere pubblica di proprietà sudditi restare Quarto: se, desiderando i predetti Demanio”], incassa il prezzo nulla perché Principe non ci perde anche il fatto che il nuto presente spesso negato sia osserva il Fisco che tale diritto è stato Per altro della redenzione. ad usura, riducen- denaro a prendere le comunità per riscattasi sono costrette perché dosi in miseria e, sostiene ancora il Fisco, che la redenzione è stata negata a molti luoghi, vuoi per- e, sostiene ancora il Fisco, che la redenzione era esposta il Magistrato sapeva che la redenzione vuoi perché ché erano spregevoli, di pub- alla emulazione, e che in questo caso era ancora più da negarsi per ragione dei sudditi. I principi infatti devono curare blica utilità, di tranquillità e di sicurezza malvagi e que- di uomini i territori dalla presenza la tranquillità dei sudditi e liberare RICERCA dalici sucosee personeincasadeiduefratelli InvernizzidettiTonelli] le Taleggio che tivo aunattodibrigantaggio compiutoaMaggioda9o10uominiprovenienti dallaVal- al SenatodalPodestàdiValsassina, acuiinsintesihaallusoancheilRegioFisco,rela- nerale nelloStatodiMilano”. Pinto delConsiglioSupremo diGuerraSuaMaestà,SuoGovernatoreeCapitanoGe- “Don LuigideBenavidesCarillo e Toledo MarchesediFormistaeCaracena, Contede Filippo IV, pergraziadiDioReSpagna,etc.eDucaMilano. stesso Decreto, che,insiemeconildetto ordine èdeltenore seguente: si dovessefarnerelazione adettaSuaEccellenza, comerisultapiùampiamentedallo vesse esporre gliavvisiperl’infeudazione didettaterra,cioèValle Taleggio, eche da altripassiinquestacausaecheesecuzioneagliordini diSuaEccellenzasido- e, sempre perordine diSua Eccellenza,lostessoMagistratohaordinato diastenersi Magistrato siprocedesse all’infeudazione dellaterradiVedeseta, ediValle Taleggio in data9febbraio1649l’ordine diSuaEccellenza chepermanodellostessoillustre Stando pendentequestogiudiziopresso il citatoillustrissimoMagistratosopravvenne si proceda all’infeudazione! Ordine delGovernatore, per contodelRe,alMagistratoStraordinario: di dettoFeudoalmigliorofferente. FirmaPorro. no ilMagistratolodebbafare. Echedebbanoessere espostigliavvisiperlavendita restare diproprietà pubblicamedianteilriscattononvenganoascoltati echenemme- E ancorapensailFisco,perleragioniesposte,chegliuominihannochiestodi congruo preferire ilcitatoContediValsassina. gio. Sempre perquesteragioniritieneilFiscocheaparitàdiprezzo nonsarebbe in- da sottoilpotere delloStatoconfinante,comefecelamaggiorpartedellaValle Taleg- dando quelluogoinfeudoaqualchePotente.Cosìsipotràancheevitare cheseneva- A questosipotràporre rimedio,agiudiziodelFisco,nonconcedendolaredenzione e quello vistiritornare unavoltacommesseleimprese delittuose. como eNicolaInvernizzidaalcunimalfattorivenutidaldettoluogodiTaleggio ea dell’anno appenapassatocirca furtiesoperchierie perpetrateincasadeifratelli Gia- in salvoquelluogo,edaun’altrarelazione deldettoPretore indata29dicembre di Taleggio, che,dopoavercommessodiversemalefatteindiversipostisieranomessi ta 29novembre 1648aproposito diCarloPrevedono edeisuoi soci delcitatoluogo Fisco hapotutoapprendere dallarelazione trasmessadalPretore diValsassina inda- ex eosequutostatim,etperpaucospassusseconferuntadStatum Venetum” tuos evadere,recipientesseinterritorium,quodputant,sedveriuscupiuntalienum,et interficiendo patresfamilias,etaddomossubditorumditripiendas,scientessestatim impenetrabili, scelesti Viri, facinorosigrassatores,etlatronesadexequendamandata, si possonoportarsinelloStatoVeneto ritorio chepensano,omeglio,vorrebbero, estraneo,edalqualeancora,inpochipas- se deisudditi,sapendodipotersimettere immediatamenteinsalvo,ritirandosinelter- esecuzione aicomandiricevuti,ammazzandopadridifamiglia,saccheggiandoleca- da unantro impenetrabile,uominiscellerati,predoni malvagieladroni pronti adare in questione,noninfeudatoelibero digestirsi,escanoadepredare, comelupirapaci sto ancheascapitodeidirittiditerzi,el’esperienzainsegnachedalterritorio Quaderni Brembani 17 “armati da Archibuggi da ruotadettiPistoni” [ Il governatore riferisceneldettagliol’episodiosegnalato [ “praedeant indetamquamLupirapacesantro 98 hanno compiuto attivan- . Nell’occasione ] , comeil RICERCA “Val- , cioè a partire [“instantia a ragione de Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni per l’infeudazione... senza tener conto alcuno [“cedulae”] “nel termine de giorni vinti” Dato in Cremona al 9 febbraio 1649. Dato in Cremona . La base d’asta viene fissata “ 99 basta che compaia davanti al Magistrato e “la grida del Sig. Contestabile nostro precessore, “la grida del Sig. Contestabile nostro Dagli atti risulta anche, stando alla relazione del Se- stando alla relazione Dagli atti risulta anche, . nonostante .... , con i voti degli avvocati fiscali De Castro e Porro, pregati dalla Co- pregati e Porro, , con i voti degli avvocati fiscali De Castro “lire100 di capitali di moneta come sopra per ogni tre di vendita cavata, “dalla Valtaeggia sogliono riuscir huomini perniciosissimi, ladroni, e assassi- perniciosissimi, sogliono riuscir huomini Valtaeggia “dalla “detta redentione”, “giorno dell’affissione delle presenti” “giorno dell’affissione lire cinquantadue, soldi 17, denari 6 imperiali di moneta corrente per ogni fuoco” famiglia più o entrata Camerale ogni anno”. dal Firmato. esposti gli avvisi di rito nei soliti posti adatti Per l’esecuzione di quanto sopra furono Valle per il Feudo di Vedeseta, e del prezzo, con l’indicazione dei termini dell’incanto, che fu deliberato per il Feudo di Valsassina. lo stesso prezzo Nel testo del- di Taleggio, l’avviso (alle pagg. 22-23-24) chiunque che all’asta può partecipare si dice tra l’altro “anco le persone forastiere, e femmine” faccia l’offerta nelle mani del Notaio camerale ni, e inclinati a pigliare, e essequire mandati d’homicidij, depredar case de sudditi, e case de sudditi, depredar mandati d’homicidij, a pigliare, e essequire ni, e inclinati vien eletto da lor dal Giudice, il qual confidati che sceleraggine, pronti a qualsivoglia delinquenti che li giustizia così mal amministrata viene la Vicario, con titolo di medesimi né ri- biennali, come gl’altri Officiali ogni biennio, né è solito sindicarsi non la stimano, senza riconoscere alcun supe- e vivono le cause, che vanno rifferte, feriscono al Senato vostri atti”. riore come rissulta dalli il Senato, avvertito dal Fisco, ha segnalato al Governatore che, stando anche alla pub- stando anche alla che, ha segnalato al Governatore avvertito dal Fisco, il Senato, blica fama di avere infeudata e di non poter essere che la Comunità pretende nato al Governatore, che il Regio Fisco preten- della giustizia e il Dominio, cose tutte essa l’amministrazione dei sud- per la sicurezza e che in ogni caso considera pericoloso, de siano state usurpate, la richiesta avanzata dalla per le ragioni di sua Maestà, accogliere diti e di pregiudizio solo qui la forte richiesta del Senato non Da pagandone il prezzo. Comunità di redimersi si è fatto in altri casi. Noi dunque - la richiesta ma di escluderla, come di non accettare questa questione, non abbiamo po- - dopo aver ben riflettuto su conclude il Governatore or- il prudente ricorso del Senato e di per ragioni di buon governo, tuto non approvare, avanti nella infeudazione della di andare dinarvi, se non avete nulla in contrario, munità di avere copia della decisione dei detti Fiscali, lette le lettere di Sua Eccellen- dei detti Fiscali, lette le lettere copia della decisione munità di avere mese dopo aver sentito il Senato. il 9 di questo za date in Cremona passo in questa causa e, in osservanza dell’ordine È stato detto di astenersi da ulteriore gli avvisi a esporre di Sua Eccellenza, di procedere taeggia a maggior vantaggio e beneficio della Regia Camera”, taeggia a maggior vantaggio e beneficio della che concede alle terre la facoltà di redimersi”. Conte de Pinto Firmato: Il Marchese Quixada; sottoscrive Platonus. V. Taeg- Valle Magistrato straordinario, che proceda all’infeudatione della Al “In calce. gia, senza ammettere il redimersi” Magn. Spettabili e Egregi Presidente e Magistrati delle entrate straordinarie tergo. “A dello Stato di Milano” e la ri- nella causa di infeudazione di Taleggio 12/Febbraio/1649. Udita la relazione della giurisdizione, e in subordine, chiesta avanzata dalla Comunità di prescrizione cioè di potersi riscattare redenzione, in caso di infeudazione, la richiesta di redemptionis”] RICERCA Interpellato in proposito l’allora avvocatofiscale,ora senatore, Don NicoladeCastro, riconosciuta la suagiurisdizione,essaintendeva redimersi, e che, quindi,nonpotevaessere infeudata.InognicasoquandoVedeseta nonavesse visto sostenne chelagiurisdizione dellaValsassina nonsiestendesseallaterradiVedeseta stegno presenta alcunecarteantiche. A suavoltailprocuratore diVedeseta, intervenuto, seta comemembro dellaValsassina e,quindi,comeparteintegrantedelsuoFeudo: aso- Cusani perséeifiglimaschi indusseGiulioMontiaripresentarsi a reclamare Vede- to. MaunaoffertaperilFeudodiVedeseta dapartedellaMarchesa GiovannaVisconte della Valsassina, ancheVedeseta conpocoaumentodiprezzo, senzadannarsipiùditan- vo delConteGiulioMontidiavere, nel1647, almomentodell’acquisizionedelFeudo 14/febbraio/1649. “ sui precedenti dell’interavicenda Relazione asuaEccellenzailGovernatore eCapitanoGeneraledepinto alla presenza, inogniluogo,dipersone, osservatotuttoquellochec’eradaosservare. della Provvisione epresso l’ufficiodeglistatuti,ediaverfattoquestoinpienogiorno sotto quelladelCollegiodeigiusperiti,sullescalePalazzo delBroletto nuovo,e alle pareti dellapubblicapiazzadeimercanti, allecolonnesottolaLobbiadegliOsii,e alla portadellaCuriaducaledell’Arengario, alleportedellachiesametropolitana, strissimo Magistratoalleentratestraordinarie, chediquelloalleentrateordinarie, firmati esottoscritti.NaturalmenteallaportadientrambeleCancellerie,siadell’Illu- pubblicamente affisso Quaderni Brembani 17 la decisionedapartedelleautoritàspagnole di vendere “Vedeseta nella Valtaeggia” “Feudi davendere”. 12febbraio1649: è presa. A marzoinizial’incanto Eccellentissimo Signore” “in locissolitis” di Milanolecopiedeigiàricordate avvisi, 100 . Lalungaricostruzionericorda iltentati- oggi suordine dell’illustrissimoMagistrato falonieri, ufficialegiudiziario,diavere 13/febbraio/1649. RiferisceGiuseppeCon- lo Notaiodellaregia ducalcamera. circa”. di questoStatoMilanodefuochi60in- scritte, cioè: Cassine, renditeetRegalie” vendere conognisuoi Territorij, Ville, “Le Terre chesivoglionoinfeudareet Magistrato. Milano12/Febbraio/1649. stà eche,asuavoltahasubdelegatoil “facoltà generale” metterà aparteilGovernatore chehala guirà aparere delMagistratochene la deliberadiassegnazioneosiprose- del mesedimarzoeilmercoledì sifarà giorni giuridici”, questa Città” della ferrataallaPiazzadeMercantidi scritti feudialluogosolito,epubblico, gl’Incanti perlavenditadedettiinfra- Scaduto taletermine Sottoscrive FrancescoMercanto- “Vedeseda nellaval Taeggia che continueranno “confermarsi in libertà”. a partire dallunedì8 o delegadaSuaMae- “si principieranno sono lesotto- “per tre RICERCA . . Per ] “dell’- e men- ], . . Abbiamo n.d.r “suo buon go- per mezzo Milano 14/febbra- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Per tutte queste conside- “fra gli altri il cancelliere o sia Attuario” o sia “fra gli altri il cancelliere , “parere di essequire le lettere di V.E. e d’or- V.E. “parere di essequire le lettere di 101 e di aver affisso ai muri della piazza dello stesso e di aver affisso ai muri della piazza dello “il suo preteso immemorabile possesso” “il suo preteso immemorabile “preferendo Don Giulio Monti”. “eseguisca gli ordini dati e passi alla deliberazione del contratto” “eseguisca gli ordini dati e passi alla e portata sotto un Feudatario, altrimenti sarebbe rimasta terra di banditi, rimasta altrimenti sarebbe e portata sotto un Feudatario, “provare per mezzo di testimoni” “provare per mezzo “Terra d’Olda ivi contigua” [non è del tutto chiaro il riferimento, [non è del tutto chiaro il riferimento, d’Olda ivi contigua” “Terra “di Vidiseda di Valtaeggia” di Valtaeggia” “di Vidiseda “Di V.E. devotissimi servitori: il Presidente e Maestri delle Regie Ducali Entra- devotissimi V.E. “Di “procurar di cavarne maggior profitto dell’Hazienda Reale” maggior profitto dell’Hazienda Reale” “procurar di cavarne al quale si poteva dare a prezzo vantaggioso. Contro questa posizione Vedeseta vantaggioso. Contro a prezzo al quale si poteva dare [“ad locum solitum ferratae super publica platea Mercatorum Mediol dei governatori e non avendo prestato giuramento di fedeltà e pagato quel che di fedeltà giuramento prestato e non avendo dei governatori 28/febbraio/1649 in Novellara. Il Magistrato, visti anche i pareri dei componenti del- visti anche i pareri 28/febbraio/1649 in Novellara. Il Magistrato, la Camera fiscale, Hasta fiscale” era già capitato recente- del tutto dal dominio di Sua Maestà, come tentata di sottrarsi mente alla io/1649. Stato di Milano. Sottoscrive Caponago, coa- te straordinarie, e Beni Patrimoniali dello della regia ducal Camera, assente”. diutore di Francesco Mercantolo, Notaio razioni, ponderato il tutto, siamo venuti nel razioni, ponderato il tutto, siamo venuti vendita della medema terra”. dinare che s’espongano le cedole per la ha cercato di ha cercato ragioni di buon governo e amministrazione della giustizia stimava che la miglior solu- e amministrazione della giustizia ragioni di buon governo Monti, e del metterla nelle mani del feudatario Giulio zione fosse quella di verno”, alcune carte e per mezzo di cosa proibita, un suddito veneziano, di Vedeseta, del Vicario del Senato tratte dalla Cancelleria quale confor- il del Sindaco del Fisco Porro, il parere anche ritenuto conveniente sentire concluse che per tutte le ragioni esposte la suddetta ter- de Castro, mandosi col senatore infeudata, ra dovesse essere dopo aver visti i documenti con due primi pareri decise per Vedeseta come membro della come membro decise per Vedeseta due primi pareri visti i documenti con dopo aver dir unita non si poteva che la terra suddetta ammise poi con un terzo parere Valsassina, - - secondo de Castro i suoi diritti Tuttavia al tempo dell’infeudazione. alla Valsassina al momento delle a suo tempo, non avendoli manifestati di usurpazione e erano frutto “cride” di poco conto, si e, sebbene dalle sue pretese esclusa ritenere si doveva c’era da pagare dovesse 28/febbraio/1649. Francesco Fumagalli, servitore pubblico, e abitante nel Borgo di pubblico, e abitante nel Borgo servitore 28/febbraio/1649. Francesco Fumagalli, che ieri, sabato 27, è andato al luogo Lecco, ha riferito a me, Notaio sottoscritto, chiamato Sottoscrive: Gorrano. Offerta di Carlo Arrigoni Offerta di Carlo aperte e continuate le chiamate vennero già ricordati dagli avvisi Nei termini previsti di il luogo solito della ferrata nella pubblica piazza dei Mercanti all’incanto presso Milano luogo di Vedeseta copia del ricordato avviso, e ciò alla presenza del Curato e Parroco avviso, e ciò alla presenza del ricordato copia luogo di Vedeseta del signor pubblico di Milano, il Cancelliere del posto. Firma Nicola Matia, Notaio sottoscrivendo. di Lecco ha recepito, Pretore tre l’incanto proseguiva comparve una seconda volta Carlo Arrigoni (Mercoledì/28/ comparve una seconda volta Carlo l’incanto proseguiva tre rispetto a una controfferta fece Aprile/1649), che a nome della comunità di Vedeseta del conte Giulio Monti, chiedendo una delibera di quella fatta dai rappresentanti lettera, chiusura immediata. In data del 30 aprile 1649, in effetti, il Magistrato, con che quella stessa mattina si faccia la deliberazione. Con quella la gara viene ordina persona da no- Arrigoni, in nome da dichiararsi cioè di una assegnata al detto Carlo RICERCA Conte di Vimercato” Ferrata allaPiazzadeMercantidiMilano,epresenzadelM.Illustr. Sig.Questore Lunedì /8/Marzo/1649: Apertura dell’incanto Le tappedell’Incanto l’incanto edelladeliberazionecitataoffertaintercorsa. dando laconsegnaufficialedelFeudo,comepiùampiamenteemerge dall’attodel- ne allanominadelVicario, oPretore perl’applicazionedellecondanneenonritar- momento dellaconsegnadelFeudoeriservandoallastessaComunitàidirittiinordi- ogni focolare e100lire dicapitaleognitre direddito feudale,damegliodefinirsial offerto dallostesso Arrigoni, cioèdilire imperiali73esoldi5dimonetacorrente per e chefosseapprovato dallostessoMagistrato,eciòalprezzo ultimodell’Astafiscale minarsi daluientro unanno,apattochenonfossedellastessacomunitàdiVedeseta esprimesse un parere alGovernatore. Esiattacca anche ilTribunale perletroppe re- decidesse sulla loro testae diaverfattoricorsoalSenato perinformarloprimache manovre, del GiulioMonti,ricordano diaverchiesto di potersidifendere primachesi della propria indipendenza,maimessaindiscussione,adattaccare leposizioni,e Nella supplicaoltre aesporre, ancoraunavolta,leragioni eimeritistoriciallabase Accorata supplica-algovernatore? -dellaComunitàdi Vedeseta imperiali, echiedeunadeliberaimmediata: ti Martedì /13/Aprile/1649:QuindicesimoIncanto.Compare il Lunedì /12/Aprile/1649:Quattordicesimo Incanto. Sabato /27/Marzo/1649:Tredicesimo Incanto. Martedì /23/Marzo/1649:DodicesimoIncanto. Lunedì /22/Marzo/1649:UndicesimoIncanto. Sabato /20/Marzo/1649:DecimoIncanto. Giovedì /18/Marzo/1649:NonoIncanto. da Carlo Arrigoni. Mercoledì /17/Marzo/1649:OttavoIncanto. Siripartedalle60lire imperialiofferte to vieneaccettatacomenuovabasedell’Incantocheprosegue ingiornatastessa. imperiali perognifamiglia.L’offerta, sottoscrittaefirmataindirizzataalMagistra- Martedì/16/Marzo/1649: SettimoIncanto.Compare Lunedì/15/Marzo/1649: SestoIncanto.Deserto. Sabato/13/Marzo/1649: QuintoIncanto.Deserto. Giovedì /11/Marzo/1649: QuartoIncanto.Deserto. Mercoledì/10/Marzo/1649: Terzo Incanto.Deserto. Martedì/9/Marzo/1649: SecondoIncanto.Deserto. ni mattinaall’horasolitadinovos’incanterà”. avanti afaremiglioreoblatione” glio almomentodellaconsegnaeffettivadelFeudo.Non soldi 17,denari6perognifuocoocapofamiglia,ilcuinumero saràconteggiatome- Prezzo base-comegiàdettolostessoprevisto perilFeudodellaValsassina: lire 52, di Milano,dopoitre suoniditromba eavendoosservatatuttalasolenneprocedura. ni espostidal“Trombetta” MelchionMinozzo,unodeipubblicibanditoridelComune Quaderni Brembani 17 che faunaoffertascrittaperilFeudodi12scudiogni famiglia,paria72lire , “ per vendereinFeudol’infrascritta Terra di Vidiseda” il banditore o“Trombetta” 102 “con cheseglideliberiquestamattina”. “all’hora solita”“nellocosolitodella Carlo Arrigoni “essendosi maifattoalcuno “disse adaltavoce,dima- signor DonGiulioMon- che offre 60lire nei termi- RICERCA “risultava “non poter dare più “non poter Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni prima della sentenza. lunedì 8 marzo 1649 “nel luogo solito della Ferrata alla Piazza dei Mercanti di Milano” Ferrata alla Piazza dei Mercanti Il verbale a mano del primo giorno d’incanto, 103 “si poteva spogliare” “si poteva spogliare” e non la contattato mediante intermediari, il quale fa dire di accet- il quale fa dire mediante intermediari, contattato 7 “nomine de- “con conditione, e non cioè ancora da identificar- che aveva Sua Maestà e che dalle prove prodotte dalla Comunità dalla Comunità prodotte dalle prove Sua Maestà e che che aveva . Sottoscrive Carlo Arrigoni. Sot- . Sottoscrive Carlo clarandi”, soldi per 73 e 5 di lire si, al prezzo ogni famiglia altrimente, che quello per cui farà la dichiaratione non alteri lo stato di detta Communità, il possesso, e ra- gioni, ne quali si ritrova della sua Vica- giurisdittione di deputar il suo rio, che gli amministri giustitia in ci- vile, e criminale, e applicatione a se stessa delle condanne, il tutto confor- me al solito... e con che se gli facci la deliberatione in termini di tre gior- ni” toscrive il Pubblico Notaio Giovanni visto che attesta di aver Paolo Crotta di pro- Arrigoni sottoscrivere Carlo pria mano la sopraddetta sottoscri- zione. accettata l’of- 28/Aprile/1649: Viene ferta a condizione che il feudatario non sia uno della Comunità e con le riserve di rito. altre Mercoledì /14/Aprile/1649: Sedicesimo Incanto. Si riparte da 72 lire imperiali offerte riparte da 72 lire Sedicesimo Incanto. Si /14/Aprile/1649: Mercoledì da Giulio Monti. Diciassettesimo Incanto. Giovedì /15/Aprile/1649: Incanto. /16/Aprile/1649: Diciottesimo Venerdì Diciannovesimo Incanto. Sabato 17/Aprile/1649: Incanto. Ventesimo Lunedì 19/Aprile/1649: Incanto. Ventunesimo Martedì 20/Aprile/1649: Incanto. Ventiduesimo 21/Aprile/1649: Mercoledì Incanto. Ventitreesimo Giovedì 22/Aprile/1649: annuncia la successi- Il banditore Incanto. 23/Aprile/1649: Ventiquattresimo Venerdì 30. va convocazione per venerdì con Tribunale una memoria al Arrigoni presenta Carlo Mercoledì/28/Aprile/1649: il Feudo, un’offerta per acquistare da infeudarsi a persona tare la riserva fatta dal Tribunale sulla vendita del Feudo a favore del nipote, conce- a favore vendita del Feudo sulla Tribunale la riserva fatta dal tare si co- ragioni e che comunque le sue tempo per esporre Comunità il breve dendo alla risponde di Il Tribunale a don Giulio. il possesso a dare minciasse di quello” di quello” essere lei in quel possesso” 7 Zio di Giulio. pliche dell’Incanto. E si ricordano le manovre del Conte e del Cardinale Arcivescovo e del Cardinale del Conte le manovre E si ricordano pliche dell’Incanto. Monti Cesare di Milano, RICERCA minio diMilano defuochisettantaincirca alsudettoCarlo Arrigone delqu.Giovanni rano invendita feudale[...]lasudetta Terra di Vidiseda nella Valtaeggia diquestodo- in esecuzionedeisuoiordini ediquelliSuaEccellenza Pertanto ilPresidente eiMagistrati,costituitiinTribunale, innomedisuaMaestàe questa èlaterzadellaverace”. novò ilsudettoincanto” “E cosìilsudetto Trombettta, sonatadinuovolatromba,eservatetuttele solennitàri- che eranogiàscorsequasidueore ditempo. quelle giàespresse. IlTribunale ordina diprocedere alladeliberazionefinalevisto Giulio nonvolevafare altraoffertaeche luinonavevaaltre indicazionirispettoa almeno perdare unabuonaragioneal differimento. Monsignore rispondechedon conto delleragionidelSig.Monti,chepoteva,inognicaso, fare unamigliore offerta, si dichiaraseparatodi Valsasina” guito agliinterventidelMontimaribadiscecheVedeseta chiedendo qualchegiorno.IlTribunale ribattechesiègiuntiallavenditaancheinse- che alMontinonerastataconcessaladeliberazioned’urgenza esenzacondizioni la terzachiamatadiverifica perché volevaconcludere conunadeliberazioneperlaqualemancavaormaisoltanto della nuovaofferta.IlTribunale, cheha fretta, sollecitaunarispostadalMonsignore, nella deliberaseprimanonfossestatoconvocato del sudettoSig.ConteDonGiulioMonti” Ritorna ilNotaioMercantolo conmons.Dott.Gerolamo Ramponeche del denaroperservitiodiSuaMaestà,chenonpativadilationealcuna” ceva beneaportare atermineladeliberazionesulFeudo Gran Cancelliere all’assenzadelPresidente delRioalqualesimandaadire chefa- stava andandoperlelunghe,siconcludesse.Il“portiere” ritornaconilbenestare del trà essere presente allasedutadelConsiglioSegreto perché volevachelacausa, Giuseppe Confalonieriadire algranCancelliere eaS.E.ilGovernatore chenonpo- dente delTribunale don Alonso delRiomandal’ufficialegiudiziario[“ilportiere”] te larisposta.Inattesaproseguono gliincantidapartedelbanditore mentre ilPresi- vescovado, dovenonerastatotrovato mons.Rampone,perriportaneimmediatamen- ne. NelfrattempotornatoilNotaioMercantolo conlarispostalosirimandaall’Arci- la secondal’attivitàdelTribunale siferma perconsentire distendere ladeliberazio- tare sevisianoofferteinaumentorispettoaquellaavanzatadaCarlo Arrigoni. Dopo Il banditore, nelmodoenellaformaconsueta,faunaseriedi“chiamate”peraccer- ciascuno alleloro destinazioni. In esecuzionedell’ordine ilNotaioMercantolo eilcoadiutore Caponago sirecano quanto èstatoloro ordinato difare dalMagistrato.Firmato. Monti, l’altro l’Arcivescovado nellapersonadimons.Ramponeperinformarli su Il cancelliere Mercantolo eilcoadiutore Caponagocontattinol’unoilConteGiulio deliberazione. ri sulFeudo.IlMagistrato,conlettera,ordina chequellastessamattinasifacciala memoria, avanzarichiestachequellamattina,alsolitoluogodellaFerrata,sidelibe- Venerdì/30/Aprile/1649: davantialMagistratocompare Carlo Arrigoni che,conaltra ti laCamerafiscale. Si dàordine diinviare offertae“scritture” diquestacausaalCollegiodeicomponen- Quaderni Brembani 17 . Nonessendosifattoavanti nessunoegli [“la terzadellaverace”] e checomunquesisarebbe tenutoespressamente 104 [?!!] “espose” “in scritto” . Mons.argomenta ricordando che nonsidovevaprocedere “hanno deliberatoetdelibe- “non tacitamaapertamente “attese leurgenti necessità il Monticonlanotifica “disse adaltavoce . [!] “come Agente RICERCA aven- Firmato. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . Sottoscrive Angelo Ma- . Sottoscrive di vendita e d’infeudazio- 1649. Adi 30. Aprile. Hà pagato Adi 30. 1649. “Instrumento” 105 della Regia Camera. [“rationator”] della regia Camera 5127 lire più 10 soldi imperiali. La attestazione di Camera 5127 lire della regia “particolari, et independenti non formati, non approvati, non ponderati da ”Illustriss. Magistrato. Sono secoli, et non vi è memoria d’huomini in contra- do Statuti il suo altri che da loro medemi habitatori di questa picciola Provincia, da se ellegono quale amministra trà di loro giustizia in civile, et in cri- Vicario, Giudice, con titolo di stessa si minale con mero et misto Imperio, et cum omnimoda gladij potestate, et à se ad ag- è sempre applicata le condanne, e confiscationi, non pagando, né concorrendo E le preghiere rivolte dai rappresentanti di Vedeseta al Magistrato del Tribunale, in- al Magistrato del Tribunale, di Vedeseta rivolte dai rappresentanti E le preghiere il 1 febbraio 1652, sono del seguente riguardi loro emanato nei sieme con il Decreto tenore: è sempre stato in possesso di non rico- Valtaeggia Valdeseda rio che la Communità di noscere altro superiore che l’alto Dominio della Maestà del Rè Nostro Signore” ne, come si può vedere più avanti e tutto sembrerebbe concluso: ma forse l’Atto è e tutto sembrerebbe più avanti ne, come si può vedere non è ritenuto del tutto soddisfacente da Vedeseta e non è completo, forse provvisorio nel frat- Arrigoni non ne viene data copia, perché, o, forse, semplicemente, a Carlo di Milano a infeudare, Spagna al Governatore tempo, è scaduta la Delega del Re di ritorna un periodo di silenzio nel 1652 Vedeseta Dopo per suo nome e conto, le terre. dell’Atto completo e dettagliato della Infeudazione, in di poter disporre a chiedere modo da starsene tranquilla e sicura. habitante nella sudetta Terra di Vidiseda per la persona però che da lui sarà nominata però che da lui per la persona Vidiseda di Terra nella sudetta habitante nominarsi non sij detta persona da a vanire, purché d’un’anno prossimo nel termine e soldi de lire settanta tré [...] et per il prezzo Vidiseda Communità di della medema et Terra, alla detta di famiglia sottoposta fuoco, ò sia cappo per ogni cinque Imper. suo territorio, ò più altre pertinenze di e Cassine, et Ville, sue Vidiseda, di Communità per li sudetti da farsi presentialmente tanto il pagamento non ritardato frà ò meno [...] et anco lire cento di verisimile nelle mani del Ricettore Camerale, fuochi settanta per trè di rendita feudale...”. capitale per ogni lire la nomina del Podestà, et ap- della medema Communità circa “Et Risservate le ragioni frà tanto nel resto il pos- come sarà di ragione, non ritardato plicatione delle condanne, etc. promette Arrigone presente [...] le quali tutte cose il detto Carlo sesso di detto feudo vera, et Real deliberatione sé, et suoi beni etc.”. “E in segno della etc. sotto obbligo di honoratis- deliberatoria dalle la verga Arrigone humilmente inclinato accettò il sudetto degnissimo Alonso del Rio Presidente Illustriss. Sig. Dottor Don sime mani del sudetto di S. M. nello Stato di Milano, Magistrato, et del Consiglio secreto del prefato Illustriss. la bacciò...”. come sopra, et con ogni riverenza Tribunale sedendo ivi per ragioniere ria Tradati, lo Nella stessa data del 30 aprile viene steso Carlo Arrigoni versa immediatamente, con soldi di tasca sua, nelle mani del cassiere Arrigoni versa immediatamente, Carlo [“receptoris”] Ar- Francesco Feliciano Bendone, Carlo questo medemo giorno nelle mani Ricettore conti dal me- cento venti sette sol. 10 Imper. rigone detto Ruschetto lire cinque milla il prezzo de focolari nu. 70 [....] et questo à ra- demo disse de suoi proprij danari, et per per ciascun fuocolare, e de lire cento di capitale per ogni tré d’entrata 73.5 gione de lir. alla sudetta Communità circa alla nomina feudale, caso ve ne siano, et salva la ragione et d’applicatione delle condanne...” Vicario, del Podestà, ò sij pagamento e di nomina, in data 30 aprile 1649, dice “ pagamento e di nomina, in data 30 aprile RICERCA sua solitalibertà”, di prenderla direttamente inprotezione, acondizionechesimantenesse dell’infeudazione esisiarafforzatanelsuostatohapensatodisupplicare ilTribunale mera delire5127.10perfocolari70. fino acostringere laComunitàa firmati, etpraticatiinviolabilmente”, privilegijconcessidaiSignoriDuchidiMilanoetcon- gravij disortealcunainvirtùde sona giàdalui nominata,nonchéallapresenza dell’illustrissimoMagistrato del Tribu- no, inS.Stefano inBrolo,dentrolemura, presente,stipulanteeaccettante nellaper- vanni, abitantenelladettaterra di Vedeseta eora condomicilioinquestacittàdiMila- e fannolavendita,atitolodi infeudazione,alcitatoCarlo Arrigoni, figliodelfuGio- nenze dallapresenteCittàe da qualsiasialtracittàoluogodelpresenteStato...fecero predetta Terra di Vedeseta di Valle Taleggio Ducato diMilanoetuttelesueperti- Premessa lasegregazionee la separazione,opportuna,chehannofattoefannodella teria diInfeudazione... Volontariamente... eavendoosservatotuttoilresto... Dominio diMilano,invirtùeesecuzionedelladelegagenerale concessadalReinma- Signore nostro,ediSuaEccellenzailGovernatore,almomento luogotenentedelRenel Beni patrimonialidelloStatodiMilano,riunitiinseduta del Tribunale, anomedelRe, se OttavianoCusani,tuttiQuestoridelpredettoMagistrato alleRegieducalientrateeai chese Carlo Archinto, ilsignorDonLuigideCarilloeisignoriConte Vailati, ilMarche- «Il signorDon Alonso delRio,presidente,ilsignordonFrancesco Anulfo, ilsignorMar- Lo strumentodel1649 Firmato. alla stessaComunitàildirittodiapplicare lecondanne,comeordinato econvenuto. della facoltàdieleggere ilVicario, solodaconfermarsidalMagistrato,emantenendo 2/Agosto/1652. Èstatodettodicompilare loStrumentosalvaguardando laComunità re gliordini convenientiperlastipulazioneformaleesolennedelloStrumento. che ilsignorQuestore Marchese Cusanilipresenti alTribunale inmodochepossada- 27/Giugno/1652. Sidàordine chesiraccolganotuttigli Atti relativi aquestacausae quillità deiloro diritti. pilazione dello strato sidianoistruzioniprecise alcancelliere provinciale circa lemodalitàdicom- La richiestadegliuominidiVedeseta ètesaafarsìchedaparte dell’Illustre Magi- strale ilgiorno17delmesepresente. deseta all’IllustrissimoMagistrato,inproposito fuemanatounaltro Decreto Magi- Essendo stateanchealtre preghiere rivoltedairappresentanti dellaComunitàdiVe- canti. Firmato. 1/Febbraio/1652: Sialleghinoatuttiglialtri Atti esifaccialostrumentoperisuppli- giustizia, sianoconfermati perpetuamente assicurati” completato formalizzandoneimodidovutiinun Atto appositocosìcheessi Quaderni Brembani 17 “Instromento” supplica e cheleloro ragioni,eilloro anticopossesso,basatisulla “per l’effetto dellosborsosudetto”. “benignamente” definitivo d’infeudazionechedialoro sicurezza etran- “confermarsi lalibertàconlosborsoallaRegiaCa- minacciati solonegliannirecenti daiconfinanti Nonostante conquelloabbiaevitatoilpericolo 106 accolta. Orasichiedetuttoquestovenga “inviolata la “restino RICERCA e Il Re ricorda tutto Il Re ricorda Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “stabilire senza dilatione tutti quelli 107 . Proroga rinnovata dal Re in data 4 ottobre 1651 e indirizzata data 4 ottobre rinnovata dal Re in Proroga “cada fuego”. Dato in Madrid il 13 di luglio del 1649. Firma- “cada fuego”. Dato in Madrid il 13 di “per sollevare al possibile questi suoi fidelissimi Vassalli” Vassalli” fidelissimi “per sollevare al possibile questi suoi che il 13 febbraio 1652, con lettera indirizzata al Presidente e al Presidente che il 13 febbraio 1652, con lettera indirizzata che possono essere perfezionati. Il documento è sottoscritto dal Notaio del- perfezionati. che possono essere nale alle entrate straordinarie dello Stato di Milano, il giorno 30 aprile 1649, come si il giorno 30 aprile dello Stato di Milano, straordinarie nale alle entrate in avanti non ci sarà E d’ora del Ragioniere camerale... citata attestazione evince dalla se non il citato e non sarà nominato Vedeseta luogo di dello stesso nessun feudatario Magistrato. illustriss. e dai signori Que- dal Presidente sopra, venne accettata fatta come E questa nomina, [...] tutto quanto. e approvano stori che approvarono nominata, mes- e accettante per persona già Arrigoni presente, e stipulante E a Carlo [“per evaginatum en- toccandolo con la spada sguainata sosi in ginocchio trasferirono, di- Ducato di Milano, con il suo Taleggio di Valle di Vedeseta di sem”], la detta terra con tutta la sua estensione e pertinenze, in feudo perpetuo stretto, territorio, cassine pedaggi, prati boschi, pasco- onori, privilegi, concessioni, con tutte le sue prerogative, acque, acquedotti, dazi, e sterili, diritti di caccia e di pesca, li brughiere, terre coltivate [...] con l’autorità sul mosto, citazioni, fiere, mercati, successioni... esenzioni, imposte Comunità, tutto come implica la o Pretore, eletto dalla stessa Vicario, di confermare il con mero e misto Impero, e del Feudo e con il potere della spada, natura e la proprietà a se stessa qualsiasi riservata alla stessa Comunità di applicare con la facoltà sempre e multe fatto, tuttavia, salvo e riservato l’alto confisca o condanna pecuniaria, e pene Dio re delle Spagne e, in qualità di per grazia di Dominio del Potentissimo Filippo IV, Duca di Milano, re nostro”. di versato quanto dovuto e che si impegna e promette Arrigoni ha Si dà atto che Carlo e i magi- non appena calcolato. Il presidente residuo l’eventuale prontamente versare dell’eccedente se dalla verifica non ri- strati camerali si impegnano alla restituzione e i Questori i focolari calcolati. Così il Presidente in quella comunità tutti sultassero hanno fatto la vendita e l’infeudazione in italiano e in modo assai più este- brevemente Alcune facciate successive riportano, per altri due anni dell’autorizzazione da parte di Filippo so in spagnolo, la proroga di Milano data al Governatore per grazia di Dio Re di Spagna e Duca di Milano, IV, le terre per infeudare la regia ducal Camera Francesco Mercantolo. ducal Camera Francesco la regia Ottavio e i Questori della Magistratura camerale eleggono il marchese Il Presidente col Notaio e le persone op- perché Cusani, uno dei Questori dello stesso Tribunale, possesso del Feudo nei modi di quanto prima a prendere a Vedeseta portune si rechi e per con- legge, con il riconoscimento e il giuramento di fedeltà dei sudditi, nel nome Arrigoni ai sensi del tale dal citato come feudatario nominato to di tutto il Tribunale e quantità dei una verifica sui focolari e sulla qualità Strumento e per fare presente di feudali. Fatto nella solita aula delle udienze del Magistrato del Tribunale rendite Giovanni Paolo Caponago, una volta del collegio degli avvocati e Milano presenti “considerata le strettezza à che sono ridotte le sue Reali rendite”. “considerata le strettezza à che sono cassa e richiama anche alcune precedenti per fare infeudato quello che può essere fissazioni di prezzi reali el Rey]. to: Io il Re [“Yo familiare, Governatore e Capitano Generale “all’illustre marchese de Carazena, mio dello Stato di Milano” invita a ai Questori delle Entrate straordinarie, contratti” RICERCA le, dellasalitaaVedeseta delMarchese Cusani, dell’ufficialegiudiziario Segue, ancora,illungoeminuziosoverbale,redatto dall’aiutantedelNotaiocamera- vembre 1652”,trattandosiinrealtà delsettembre. a Vedeseta chereca, conunevidenterefuso rispettoalmese,ladatadel“primoNo- Segue l’ordine scritto,sempre afirmadelMercantolo, alMarchese Cusanidiportarsi Francesco Mercantolo ilgiorno19agostoscorso. meglio specificatoneldocumentodiinfeudazionerecepito dalNotaioCamerale strato, echelecondannefossero trattenutedallastessaValle. Tutto questo,sidice,è in particolare quellodinominadelVicario, chedovevaessere confermatadalMagi- Magistrato straordinario, allecondizionichesiimpegnassearispettarneiprivilegi, di tascasualire imperiali5127più10soldinominòcomeSignore eFeudatario il legi, condizioniaccettateegarantiteaCarlo Arrigoni chenelmomentodell’esborso da nominarsi,acondizionecheallaValle fossero mantenutieconservatiisuoiprivi- posizione diVedeseta edelsuoacquistoinfeudofattodaCarlo Arrigoni, perpersona una volta,l’interavicendadell’infeudamentodellaValsassina eterre vicine,dell’op- Il Documento,cheattacca,conlaIfiorita, Mercoledì/11/settembre 1652. Il marchese Cusania Vedeseta avvocati, GiuseppeConfalonieri,ufficialegiudiziario,eOttavioLurano,tuttiidonei. Carlo Cumo,entrambipronotai. Testimoni: GiovanniPaoloCrotta, delcollegiodegli mano iSanti Vangeli, nellemani delMarcheseche,tenendo inmanoanchelaspada dosi [“flexisgenibus”] davantialuiegiurarono egiurano-toccando ognunoconla Straordinario, comelorodiretto SignoreeFeudatario,sottomettendosigenufletten- e riconosconoilsignorMarchese QuestoreCusani,innomedelll’IllustreMagistrato “Perciò idettiuomini,eindividualmente quellisopranominati,radunatiriconobbero stasse ilconsuetogiuramento difedeltà. chese Cusanicomeloro Signore eFeudatarioinnome delMagistratoCameraleepre- mostrò lelettere delsuomandatoenediede copiaperché ognunoriconoscesseilMar- abitanti epotevanoquindiagire innome proprio epercontodegliassentiilMarchese li equelladeiQuartironi]. cerimonia. Divisiintre“Squadre”,quellachiamatadegli Arrigoni, quelladeiLocatel- huomini delluocodi Vidiseda Valle di Taeggia” cheparteciparono aquellasolenne giurisdizione nellapubblicapiazzadeldettoLuogodiVedeseta Fatto questoconvocatiiConsiglieri,Deputatiegliuomini didettaValle edellasua confermato, ancheattraversolaconsegnadellaspada,dal signorQuestore delegato. i consiglierididettaValle elessero perloro Vicario ilSignorGiorgio Arrigoni, chefupoi gi eleesenzioniintuttopercosìcomeeranoprima, inforzadeiqualiiDeputatie ta laterradiVedeseta epertuttaquellaValle disuagiurisdizione,confermando iprivile- dall’ostiario Lurano;gettatelepoiperterracamminò,andandoavantieindietro, pertut- effettiva presa dipossessodeldettoFeudoprese conlemanialcunepietre eerbedategli Innanzitutto ilsignorMarchese OttavioCusaniQuestore eDelegatoinsegnodi reale e sesso delladetta Valle Taleggio”. l’ostiario poseilSignorMarchese questore Cusaninella “Convocati iConsolieDeputatigliuominideldettoluogodi Valle Taleggio” Ottavio Luranoedialtre personedelseguito. Quaderni Brembani 17 A questiuomini,cherappresentavano piùdidueterzidegli 108 “In nomineDomini” “reale, effettiva presaepos- [segue la“Listadelli , riassume,ancora [“ostiario”] RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni o stia nelle mani del 109 “il diritto del sequestro dei beni dell’omicida”. “come moderno Feudatario di quella Valle” Valle” “come moderno Feudatario di quella compreso “con ogni altre sue prerogative, ragioni, e pertinenze, come gli competiscono di ra- “con ogni altre sue prerogative, ragioni, “Vicario, nominato e eletto dalla Valle, e solo confermato dal Feudatario”. e solo confermato Valle, nominato e eletto dalla “Vicario, Strumento d’in- questione riguarda l’applicazione delle condanne, che nello “L’altra e cioè se sot- Valle la consuetudine, alla stessa feudazione si dicono riservate, secondo così che anche in queste la Comunità di to quel nome si intendano anche le confische il pieno diritto”. eserciti Valle quella esperti, un delegato con famiglia al seguito e tre sul posto, La Comunità, che si ritrova argomenta, non gradisce, il processo l’inchiesta e a istruire a condurre del Tribunale dicendo che con l’Infeudazione non sono in nulla cam- favore, ovviamente, a proprio i passaggi dello strumento d’infeudazione relativi diritti e richiamando biati i propri e all’applicazione a se stessa delle condan- al mantenimento dell’elezione del Vicario ne gione e di fatto”, Il contrasto interpretativo, probabilmente, fu vivace e si trascinò per qualche tempo, fu vivace e si trascinò probabilmente, Il contrasto interpretativo, e da quelle in cal- del documento dalle annotazioni a margine se dobbiamo giudicare l’abbia data vinta, ce che riportano date fino al 1656. Ma non risulta che Vedeseta nemmeno al Feudatario scelto da lei! suoi com- E Carlo - chiederà qualcuno - ebbe, almeno, qualche riconoscimento dai dal suo coinvolgimento Anche a prescindere paesani per la sua difesa generosissima? non risulta dalle carte niente che lo faccia nell’episodio di sangue sopra ricordato Anche le piccole patrie riservano spesso più spine che rose! pensare. Fine della vicenda? e in coda al testo, la data riportante a mano in frontespizio, Un documento a stampa rivela che la Taegij” Vallis Communitate e avente per titolo “Pro del 23 aprile 1653 di Ve- ha definitivamente chiuso il rischio non piazza a Vedeseta solenne giornata in già al- e che, probabilmente prerogative almeno in parte, le proprie deseta di perdere, l’interpretazione circa e il “Feudatario” sono nati dissensi l’indomani, tra il Vicario ruoli.dei loro Francesco La frizione nasce da un episodio di omicidio. Il morto è tal Zenevrino, Carlo, Benedetto di un altro Zenevrino, accusati del delitto e del ferimento Carlo, fratelli a Olda - e, addirittura il “nostro” Arrigoni - ucciso a sua volta nel 1653 Forse i due accusati hanno agito di Vedeseta. il Vicario e fratelli di Giorgio, tra di loro si astiene dal giudizio Che, per via della parentela, in difesa di quest’ultimo. proprio Il di Vedeseta. sempre da un consigliere, lo fa condurre ma,in forza delle prerogative, il tri- Feudatario, eccepisce, chiede se debba essere cioè il Magistrato Straordinario, a occuparsi della vicenda e solleva due Vedeseta di o il Vicario bunale metropolitano cumulativamente, tutta nelle ma- stia, sia pure questioni: la prima, se la giurisdizione ni del Magistrato sguainata sedeva, come in Tribunale, su una cattedra posta in quel luogo - di essere fe- luogo - di essere cattedra posta in quel su una Tribunale, sedeva, come in sguainata sempre con e di difenderlo del Magistrato Straordinario ora e per sempre, deli sudditi, Magi- a nome dell’Illustrissimo Marchese Cusani, Il signor Questore tutte le forze. e carica accettò loro successori nella e dei Questori e dei del Presidente strato, nonché di dare esecu- e promise e promette come sudditi diretti accetta e riconosce riconobbe, dalla legge”. quello a cui è tenuto zione a tutto presenti Taleggio” Valle della detta Vedeseta piazza del luogo di “Fatto nella pubblica Cusani di Milano, Giu- Gazera di Milano, Giovanni Maria il medico dott. Francesco e competenti”. Airoldi di Lecco, “tutti conosciuti seppe RICERCA Q di e delRegnoLombardo Veneto. della RepubblicaItaliana,delRegnod’Italia Secondo lecartedellaRepubblicaCisalpina, nel primoventenniodell’800 Breve storiadellaComunediZogno muovono una sega (fratelli Traini), duemolinidafarineuno deiqualidiproprietàdel- reni chelofiancheggiano, siricavaunaroggia chealimentaunaserie diruoteche Dal Brembo,chenonhaalcuna possibilitàdiirrigareicampidatal’elevazionedeiter- Batta Lazzaronie,inpiù,fornire acquaallefontanedelpaese. portata sufficiente permuoveredueruotedamulinodiproprietàdei fratelli delfuGio- Monte diZognoeLavello), solamente quelloprovenientedalmontediZognohauna Dei fiumichediscendonodalle cinquevallidellaComune(Crapa,Grande,Panizzola, quattro decimiincollee5monte. Il territorioèingranpartemontuosoecollinosoriserva unadecimaparteinpiano, La ComunediZogno quelle relazionichesonostateilsupportodocumentaledel presentelavoro. nelle intenzionidichiscrive,sièvolutorenderloilpiùpossibile affine econsonantea Nel testo,sintassieterminisonochiaramentemutuatidalle carteconsultateperché, gno neiprimiduedecennidell’800. vare unquadrosufficientemente realistico dellecondizionieconomicosocialidiZo- dell’Estimo (equindiletasse)delpaese.Dallalorocomparazione sipuòtuttaviarica- za chequestidati,allafine,sarannousatidaifunzionarigovernativi perladefinizione le “povertà”piuttostochericchezzedellacomunità,inquantovièlaconsapevolez- dei relatorilocali(soprattuttoiParroci)e/operlasceltadienfatizzareilpiùpossibile questo sipotrebbespiegareconunanoncompletaconoscenzadellamateriadaparte tistica el’altra,nonostanterisultinocompilateinrapidasuccessione. Tentativamente io nonhoaltro scopocheilvostro bene” necessario conoscere iproblemi eimezziperrisolverli cogliere tuttiqueilumicheservirannopergestire ilDipartimento.Pergovernare è imminente l’attivazionedelGovernoCostituzionale,lamiacaricamiimponedirac- ordinario diGoverno,il13piovosoanno1°Repubblicano(1febbraio1802) succedutisi inqueitumultuosianni.D’altraparte,scriveil Ticozzi, Commissariostra- sposta acorrispondentiquesitipostidivoltaindaifunzionarideivarigoverni tiene datistatisticiecensimenticompilatidalleautoritàcivilireligioselocali,inri- Quaderni Brembani 17 Gianpiero Crotti presso l’ArchiviodiStatoBergamo ediMilano.Unabuonaparteessicon- uanto quidiseguitoriportatoèstatotrattodaunaseriedocumenticonservati . Nonmancanodaticontradditorifraunasta- 110 ... rispondete conconfidenza, “essendo Quaderni Brembani 17 la Congregazione locale di Carità, un follo, la cartiera dei fratelli Traini, un maglio, un torchio per l’olio da noci dei fratelli Damiani ed altri due molini. Gli straripamenti, specialmente nei mesi estivi, sono frequenti ed arrecano danni ai terreni posti sulle rive dei corsi d’acqua. Queste proprietà, al ritirarsi delle acque, ri- mangono coperte di sassi e materiali trascinati dalla corrente impetuosa. Il torrente della Valle di Zogno è il più pericoloso in quanto è anche il più lungo e rac- coglie quindi molte acque sul suo percorso. Non si è ancora dimenticato il disastro del 1646 quando, straripando, distrusse un molino ed allagò il paese intero. Anche la Valle del Lavello può risultare pericolosa in caso di piene, ma, attraversando solo terreni sterili, di proprietà comunale, non arreca danni economici in caso di stra- ripamenti. Il Brembo, pur scorrendo basso, in talune circostanze ha determinato rovi- nosi straripamenti con danni notevoli alle campagne circostanti e alla strada pubblica per il cui ripristino, la Comune, deve spendere somme ingenti, attingendole dalle po- che risorse a disposizione. I terreni, costituiti da argilla, calcare e silice, permettono la coltivazione del melgotto, del formento (poco per la verità) e del fieno. Il trifoglio, seminato nei campi, dopo

aver messo a pascolo il terreno per raccogliervi il letame delle bestie, viene vangato e RICERCA usato come concime da sovescio prima della successiva semina del melgotto. Per i grani si può usare circa 1/3 del territorio, per i prati da fieno circa 1/6 e solo una piccola parte (1/30) viene dedicata alla vite, ma non coltivata in vigneti, bensì dispersa sul territorio, senza alcuna regola. Il raccolto è costituito soprattutto da melgotto, poco il formento, quasi nulla di orzo, pochi fagioli e altri legumi. L’autonomia alimentare della popolazione, riferita ai gra- ni, è di 3-5 mesi all’anno a seconda dei raccolti, il mancante viene acquistato. Nel 1811 sono state raccolte 150 some di frumento1, 1200 di melgotto e 2 di orzo: per far fronte ai bisogni della popolazione sono state quindi acquistate 700 some di formento, 4500 di melgotto e 10 di orzo. Il valore di una soma di formento è di £ 30, quello di una di melgotto è di £ 22. Capita frequentemente, nel giro di un novennio, che i raccolti non arrivino neppure a maturazione, specialmente nella parte alta del paese, ma in nessuna annata, per quanto felice, la qualità dei prodotti agricoli locali potrà mai eguagliare i corrispondenti col- tivati in pianura. Le montagne coperte di neve fino a maggio, l’aria fredda originata dal fiume e le alture che circondano da ogni parte la Comune, sono i motivi per i quali il clima propende più per il freddo che per il caldo. In generale i raccolti del fondo valle e fino al limite della Contrada del monte basso so- no di qualità migliore rispetto a quelli posti più in alto e per questo il loro prezzo può essere di 1/10 più alto. Il vino, per altro di scarsissima qualità, basta per 3-4 mesi: a fronte di 250 brente2 pro- dotte nel 1811, ne sono state acquistate nello stesso anno altre 500 per soddisfare la domanda locale. Le noci, raccolte e macinate, non garantiscono il fabbisogno di olio per la popolazione: nel 1811, per 150 pesi prodotti in paese, ne sono stati acquistati al- tri 400 fuori da Zogno. Metà della produzione di castagne basta al fabbisogno, il resto viene venduto.

1 1 soma è pari a 171 litri. 2 1 brenta di Bergamo è pari a 70,7 litri.

111 RICERCA colto perogniperticacensuaria sono quellicherendono8grani(chicchi)per1disementeesicalcolain6stara vazione deigrani:buona,mediocre,cattivaepessima.Perilformentoiterrenibuoni Su richiestadelle Autorità, sonostate identificate 4classidifertilitàriferiteallacolti- nottano regolarmenteinpaese. 130 mulicheperquattrovolteallasettimana,scendendodaOltrelaGoggia,oggiper- riore cheInferiore,ilconcimepotràscarseggiare,inparticolarequelloprovenientedai mente adattivarelanuovaRegiaStradaperRuotantisianella Valle BrembanaSupe- dotto dallebestieequellodellelatrine. Tuttavia siritieneche,andandosiprossima- La grassaperiterrenièbastantee,oltrealtrifogliodasovescio,siusailconcimepro- sto dellaComune. nella contradadiZogno,Foppa, Tiolo dentroefuoriInzogno,lemenofertilenelre- La resadeiterrenivariaasecondadellaloronaturaeposizione:imigliorisitrovano sio primadellaseminadelmelgotto. voltato nelterrenoconlavangamarzosuccessivoeusatocomeconcimedasover- to siseminailtrifoglioche,dopotagliodellestoppie,vienepascolatoedinfineri- basa sullasemina,alternataognianno,fraformentoemelgotto.Nelcoltivodiformen- dita. L’avvicendamento deiterreniperlacoltivazione(dicesianche“ruotaagraria”)si gna ètagliatadagliabitantioriginari,alorodiscrezione,perpropriousoolaven- ta 1251 pertichebergamasche diboschiproprietàcomunalee225priva- escluso l’usodomestico,serveperlapreparazionedelcarbone.Intuttositrattadi I boschinonsonobuoni,quasituttidiproprietàcomunale.Lalegnaraccolta, Il fienobastaperil70%delfabbisogno. Non sicoltivalino,pocalacanapa(50pesi). fra i1500e1800. Si produconopochegalette,circa100pesibergamaschi all’anno 6 1perticacensuaria sono1000m2ecioèlasuperficie di1perticabergamasca +12,237tavole. 5 1staroèparia21,4 litri. In realtàdalcatastoLombardo Veneto4 del1852sicontanocirca2430pertichefraboschicedui dolci,forti 3 1pesodiBergamo pari a8,1kg. e 1/2perlaraccoltatrasporto e1giornata½perlabattitura.Nel1802unuomoche patura. Perilformentoservono2giornateperzappare,seminare emondare,1giornata giornate perincolmare,½giornataraccoltaetrasporto e1giornataperla2ªzap- per pertica),3giornatevangareilterreno,1giornata perzappareeseminare,2 fare illettoalbestiame,raccoglierneruttoespargerlo sulcampo(ingenere15gerle lavoro perpreparareespargere ilconcime ecioèperraccoglierelefogliestrami Si calcolache,percoltivareunaperticacensuariadimelgotto, servano2giornatedi pre per1perticacensuaria. soma e2staraneimediocri,6cattivi3 pessimi,quantosoprasem- Per ilmelgottosiottengono1somae6staraperpertica censuaria neiterrenibuoni,1 per ilsemineriosiusano1,5pesidisemeperticacensuaria. raccolto eneipessimi,conunrapportodi3:1,siraccolgono 2starae¼.Normalmente mente ecioè4,5staraperperticacensuaria,neicattiviilrapportoè4:1con3di Quaderni Brembani 17 e boscatoforte. 4 . Larenditaindenarodeiboschicomunaliammontaasole180Lireitaliane,lale- 6 , neiterrenimediocrisiottengono6graniper1dise- 112 3 . Igelsicensitisono 5 il rac- RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 113 Intestazione di un documento della Repubblica Cisalpina Intestazione di un documento della Repubblica lavora in attività non agricole è pagato 3 £ di Bergamo alla giornata, mentre per il la- 3 £ di Bergamo lavora in attività non agricole è pagato un uomo in campagna viene pagato £ 1,15 voro in campagna ne riceve £ 2. Nel 1822 a giornata, una donna £ 0,75. buono a campo vale 180 £, una di medio- Il prezzo di una pertica censuaria di terreno di pessimo. cre 140 £, 60 £ una di cattivo e 20 £ una 6 brente per pertica, ma non si considera signi- La produttività in vino viene stimata di e né tanto meno per qualità. ficativa questa produzione né per quantità per foraggi produce 8 fasci di fieno da 6 pesi Una pertica censuaria di terreno buono (circa 4 quintali per taglio) e inoltre si può la- ciascuno per ognuno dei 2 tagli possibili Un terreno mediocre produce 6 fasci di fie- sciare a pascolo per il resto della stagione. non è invece possibile un successivo pascolo di no per ognuno dei due tagli possibili, fasci per l’unico taglio possibile mentre il pes- bestiame. Il terreno cattivo produce 3-4 bestiame senza alcun taglio. simo viene usato come pascolo per il quindi 150 £ a pertica censuaria, uno mediocre Un buon terreno da prato può valere 10 £. £, uno cattivo 50 £ ed il pessimo 110 di fieno (1.940 quintali) 24.000 pesi bergamaschi in tutto sono stati prodotti Nel 1811 per un valore di 6000 Lire italiane. i cattivi e I boschi forti cedui e cedui misti vengono divisi in due classi: i mediocri e medio- vengono tagliati ogni 16 anni. Una pertica censuaria di bosco ceduo di classe circa 52 quin- per sacco (in tutto cre produce 8 sacchi di legna da 80 pesi di Bergamo tali), una di bosco cattivo ne produce la metà. della Le legnie provengono da alberi di càrpen, òpel (acero, usato anche per sostegno foglie), vite), ìghen (anagiride, detto anche “legn merdù” per l’odore nauseante delle nizzòla, fràsen, lòer e ùnes (ontano). e gene- Il bosco del Carmine, di 100 pertiche, produce legna buona per fare il carbone RICERCA Dato cheilterrenomessoagranièdicirca1/3 potrebbe essereiviraccolta. Una perticacensuariadiboscopuòvalere£5escludendoperòilvaloredellalegnache o terrenoincoltoasassonudo. Tutta la rimanentesuperficiediragionedellaComuneèsemplicepascolocespugliato strutto tuttelelegneeresocornivosterilebuonapartedell’incoltodellaComune! me, èimputataadunaeccessivapresenzadicaprechenegliultimi150annihannodi- che neiprimiseiannidicrescitaoccorrecurareedifenderedall’ingordigiadelbestia- ralmente da60pesidilegnasiricavano10carbonedolce.Lacarenzaboschi, 7 In realtàdovrebbeessereanchemenodi¼. Secondo ilSommarionenapoleonicodel1812(conservatoal- 7 ma, ancoranel1811 eadagostodel1812, nonègiuntaalcunarisposta.Lavolontàco- persona delSindaco Andrea Angelini, nellasedutadel25novembre1810,lareitera stante laprimaistanzasiagiàstatapresentatanel1808. IlConsigliodiZognonella poter tenereunpubblicomercatoperilcommerciodelle biaveedelbestiame,nono- Nel 1811 nonèstatoancoraottenutoilpermesso formaledalPrefettodiBergamo per valore mediodi160Lirecadauna)sonoritenutisufficienti. Vacche, cavalli dasella(n°7convaloremediodi£120cadauno)emule18 così pureperi18buoichesicompranoaBergamo. rio, sonoinsufficienti eseneprovvedono altre200daipaesiviciniperlamacelleria, però chele150capresianoeccessivedatalascarsitàdi pascoli. Lepecore,alcontra- Le capreelepecoresonointutto220(valoremedioperanimale9,2Lire),siritiene ne ecosìsidicaperivitelli. ne consumatoper3/4inpaesee1/4vendutoaBergamo perunvaloredi2300£italia- Il butirro(nel1811 nevengonoprodotte8395libbrebergamasche paria6700kg) vie- Il valoremediodiunavaccaèstimato80Lireitaliane. ragion percuilemandriesitrasferisconoinaltripaesi. nel 1815,maipascolidellaComunesonosufficienti pernonpiùditrepartidell’anno, ne. Nel1802intuttovisono200bovini,cresciutia250nel1807emantenutisi234 L’allevamento delbestiameproduceunpocodiredditoperunapartedellapopolazio- quasi nelcorsodiogniquinquenniosegnatamentesulmonteMughera. rischio diperderelavitaamotivodellaertaedifficile pendenza,comedifattosuccede e perricavareunpocodistername(foglia),quantunqueicomunistivadanoacostante Oggi invecequestiterreniservonoapascolareilbestiameperqualchemesedell’anno sollievo delleloromiserieeadeprimentodell’oziodeiladronecci! coltivare, perillorovivere,partediqueiterrenisterilicomunali,risultatosarebbea scrive nel1802esiribadisce1807,seipoverilavorantigiornalieripotessero poveri, iqualilopotrebberorenderefruttifero,quasidapotercivivere!Inrealtà,si sterile diproprietàcomunale,cheèstimatopertiche1300,acadaunodegliabitanti mentare l’estensionedelcoltivatosièsuggeritodidistribuireunterzoalmenodello Quaderni Brembani 17 descrizione, assorbito nellevariecategoriedelboscato. tano a4883pertiche censuarie,iboschia2431pertiche, difattolo“zerbo”,chepureesiste, èstato,come le 1714pertichechesonoparial19% dellasuperficietotaledelComune.Pascoliepratidafienoammon- perficie dichiarataèdi9028pertiche censuarie.Laterracoltivabile(ilvanghivo,ortieronchi)nonsupera rimangono 2220pertichefravanghivi, ronchi,ortiecase.NelcatastoLombardo Veneto del1852,lasu- gioranza sonocespugliati)epratida fienoammontanoa4590pertichecirca,iboschi1070 1280 descrittecome“zerbo”siacespugliato, asassonudooboscato;ipascoli(deiqualilastragrandemag- l’Archivio diStatoMilano)lasuperficie comunaleèstimatadicirca9160pertichecensuarie,dellequali 114 7 del territoriodellaComunità,perau- RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 115 munale è di ripristinare quel mercato che, per antica tradizione, è sempre stato tenuto tradizione, è mercato che, per antica di ripristinare quel munale è pubblico dal quale trarre di traffico di avere una sorgente e ciò con la lusinga a Zogno, anteriore al mer- l’ultimo sabato tenere il mercato aperto La proposta è di vantaggio. la città e proveniente bestiame diretto verso tutto il per intercettare cato di Bergamo, i biavaroli dell’Isola Ci sarebbero anche Serina. Val della Piazza e dalla dal Cantone della non da ultimo, si approfitterebbe le granaglie e, stesso giorno portano che nello da Oltre la Goggia. in quel giorno, dei cavalanti che scendono sosta, prevista proprio allo specifico que- il Deputato comunale Marconi, rispondendo Finalmente, nel 1822, Giunta del Censimento del Mengotti della Imperial Regia sito posto dal Consigliere al mese, pubbli- una volta che a Zogno si effettua, conferma Veneto, Regno Lombardo e le derrate in genere. e due volte quello per i grani co mercato per il bestiame Ministro dell’In- Antonio Zanchi, Delegato, scrive al il Cittadino Sotto Natale del 1802, essendo ricca di doni della che la valle e la sua popolazione, pur terno della Repubblica sorte, grassine, legnami e di perfetto ferro, animali d’ogni natura quali vaste miniere unica strada così ristretta, ma- in continue angustie a causa della sua panni, versa tuttavia sono possibili solo attraverso da precipizi tali, che i trasporti lagevole e accompagnata a parole, hanno sempre approva- Veneti, Aggiunge che i l’uso di costose bestie da soma. dato che l’attuale è da moltissimi anni to il progetto di ripristinare una via carreggiabile, di animali, ma niente è mai stato fatto. Una resa quasi impraticabile dal secolare transito oltre a favorire i commerci in generale, agevole- via carreggiabile, sottolinea lo Zanchi, Nazionali e degli Esteri alle acque della Comune di San Pellegrino, rebbe il concorso de’ e le Chiavi della solo le 5 miglia fra Bergamo sì notorie e sì salubri all’umanità. Nel 1812 il resto il Governo dei Francesi ha autorizzato Botta sono state rese carreggiabili, per per tenere aperti i passaggi. In una lettera alla Reg- manutenzioni esclusivamente urgenti del 7 marzo 1815, di Milano Veneto) Lombardo genza del Governo Provvisorio (regno finalmente le rilevazioni sul territorio e la sud- si riporta che gli Ingegneri, cominciando circondati dall’entusiasmo della gente finalmen- divisione in lotti dell’intero tratto, sono bestie ne trarran- del ferro e l’allevamento delle te esaudita nei suoi desideri. L’industria potrebbe riassumere Valtellina con la no un forte impulso, si scrive, e il collegamento e mantenere aperta tut- a costruire Veneti i quel carattere strategico che aveva indirizzato rotabile non è ancora attiva a Zogno. to l’anno quella via. Ma nel 1822 la nuova dai quasi 1300 abitanti del 1802 ai La popolazione da alcuni anni è in diminuzione: 1807 per salire ai 1268 nel 1815. Le cause del calo/stasi del del 1803, dai 1134 1174 carestie, in special modo quella del 1800 demografica sono da imputare alle frequenti soprattutto nei poveri. Il numero dei decessi e del 1801, che inducono mali scorbutici, quello delle nascite (48 morti per 32 nati) e, di nel 1802 ha superato drammaticamente di 14 anni. Il medico Facheris, ordinario del- questi poveri morti, 20 hanno meno scrive dell’epidemia di scarlattina che fra il 1801 ed l’Ospitale Maggiore di Bergamo, dell’uno e il 1803 falcidia il Dipartimento mietendo vittime soprattutto fra i fanciulli disastro- dell’altro sesso. Inoltre mancanza di vitto e lavorieri arenati hanno un effetto non so sulla popolazione, tale che la metà circa degli abitanti di Zogno sono poveri, hanno di che vivere e molti di questi sono miserabili. Marconi e Damiani dichiarano, ri- Amministratori Il 21 marzo 1802, il Parroco e i due che la Comune di Zogno non Ticozzi, spondendo ai quesiti del Commissario Cittadino uno spe- né speziale, né levatrice. Finalmente paga salario né a medico né a chirurgo, ziale viene censito nel 1803. RICERCA sente inpaese dal lontano‘600,evidentemente nonconsideratamanifattura. il commerciodi panninenerisultaarenato; nonvienecitataperòl’attività cartariapre- spiegata dalfattochelalana, provenienteda Venezia, ètalmentecaricatadidazioche gis, riferitaadunaassenzapressoché totaledimanifattureinpaese.Laragioneviene del Serio, Ticozzi, vièladichiarazione,sottoscrittadalparrocoGiuseppe MariaGri- ne conoscitivaesperitadalCommissario StraordinariodiGovernodelDipartimento Nel 1802ovveronell’annoprimo Repubblicano,13Piovoso(1febbraio),nell’indagi- incapaci) equellediStabello(11 indigenti e8incapaci). Sedrina (31indigentiealtre15totalmenteincapaci),quelle diBotta(11 indigentie7 pubblica beneficienza.Poi,inquantoamministratedaZogno, cisonolefamigliedi za esonoincapacidilavorarepervarieinvaliditàche quindisiraccomandanoalla serie dinucleifamigliari(unatrentinacirca)chenonhanno alcunmezzodisussisten- 318 individui.L’elenco, sottoscrittodal Delegato Anziano Angelini, riportaancheuna solutamente mododisussistenzapermancanzalavoro, siregistrano59famigliecon le quali,sidice,nell’invernoentranteeperlasuccessiva primavera,nonavrannoas- Nell’elenco dellefamigliemiserabilidelComunediZogno, stilatoallafinedel1814, anni sono198elefemmineintutto568. ni, arruolabiliperscopiciviliomilitari),imaggioridi60 annisono58,iminoridi14 Nel 1807lapopolazionedellaComuneècostituitada310collettabili(dai14ai60an- (le famiglieDamiani:architettiepittori).Intuttovisono8frapreticappellani. 11 capifamiglianegozianti,29sonoartigianiinvarieartiepoivipossidentiartisti 120 risultanoesserecontadinee13simantengonoconlavorierigiornalieri;poivisono Dal successivoeanonimocensimentoeffettuato nel1804,delle218famigliesegnalate, un ceraroa Venezia. Non mancanoovviamentepreti,cappellanienotai.2facchinioperativiaGenovaed rangoni, muratori,sartiebarbieri,fabbro,bottajo,molinari,pistore,torchiatore. lanti, tintore,tessitori,folatore,carbonai,lavandere,calegari,stagnino,ramajo,ma- Seguono lefamiglieartigiane:negozianti,grassinari,macellaio,fruttarolo,osti,cava- stimati dicondizione“civile”ovveroborghese. miani eduefamiglieMarconi).I Traini, chepurpossiedonol’edificiodifarlacarta,sono nate 5famigliedi“signori”chevivonodelleloroentrate(iSandri,gliZambelli,iDa- sopravvivono solograziealavorisaltuariedalleelemosine.Percontrovengononomi- di vitaèparagonabileaquelloaltre12chevivononellamiseriaenell’indigenza queste vengonovalutatedalloscriventeParrocoGrigiscomegentepovera,ilcuitenore muratore, caligario.38famigliesiguadagnanolavitalavorandoagiornata,ma25di tigianali tipolaproduzionedigrassineebutirro,pesca,attivitàdamarangone,ceraro, contadine (sono14intutto)checontribuisconoalleloroentrateconsecondeattivitàar- ricavati daaltrepreseacolonìa.13sonolefamigliedimezzadri. Trovasi anchefamiglie loro proprietà;venesonoaltre12cheintegranoiproventidelleproprietàconquelli miglie frapiccoleegrandi.54sonolefamigliecontadinechevivonodeiraccoltidelle to dellapopolazionediZogno.Intotalerisultanoesservi1174 abitantidivisiin247fa- Nel 1803ilparrocoGrigis,suincaricodelPrefettodiBergamo, stilaunprimocensimen- date leuniversalicarestieeinegoziifermi. grati all’esteroalavorare,maillorosacrificio,sidice,èdipocogiovamentoalpaese prattutto a Venezia eGenova.Nel1802almeno35comunistisonoassentiperchéemi- Alcuni degliabitantipartonoperpaesistranieriprocacciarsidavivereevannoso- Quaderni Brembani 17 116 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , l’anno dopo la costitu- 9 117 Intestazione di un documento del Regno d’Italia Intestazione di un documento . 8 (mentre a Zogno e Sedrina si studiava con il nuovo) nonostante già dal 1804 una circolare del Prefetto Di- (mentre a Zogno e Sedrina si studiava con il nuovo) nonostante già dal 1804 una circolare del Prefetto alla “Scuola delle frazioni decimali”. avesse raccomandato di formare i Maestri partimentale di Bergamo abitanti, i fanciulli frequentanti tivamente nel 1807, 1809 e 1813. In particolare a Zogno, nel 1814, su 1191 e nella erano 70, a Sedrina su 470 abitanti gli studenti erano 34, a Stabello su 220 abitanti, 28 frequentavano in tutto. Parrocchia di Botta erano 16 gli studenti su 165 abitanti. Si stima che i non frequentanti siano 30 La Scuola pubblica di Zogno è stata istituita il 23 aprile 1798 8 In realtà ancora nel 1814 a Stabello e Botta di Sedrina si insegnava l’aritmetica con il sistema “vecchio” 8 9 I Botta istituiscono de facto la scuola pubblica rispet- comuni aggregati di Zogno e cioè Sedrina, Stabello e Secondo il Parroco si hanno solo alcuni telai per pezze lino e mezzelane che, per altro, si hanno solo alcuni telai per pezze lino Secondo il Parroco quasi interamente in paese. vengono commerciate del Regno d’Italia con sede a 1807, il Ministro dell’Interno 5 anni dopo, il 15 agosto Bonaparte) Imperiale (si sta parlando di Napoleone Altezza di Sua Milano e su istanza del Dipartimento del Serio, di inoltrare una chiede ai Prefetti e, in particolare, a quello modulo, ai Podestà e Sindaci di tutti le Comuni serie di quesiti, stampati su apposito Torricella il Sindaco dei vari Dipartimenti. Per Zogno risponde Alla do- alle “Arti, mestieri e Commercio”. Fra le altre voci compare quella riferita il Sindaco risponde segnalando la presenza di manda di enunciare i rami d’industria, di informazioni sulla presenza di manifatture, una cartiera e un follo ma, alla richiesta la crisi del settore laniero. risponde negativamente confermando impiega 8 uomini e 12 donne mentre nel fol- Trajni Nelle attività industriali, la cartara nettano i panni. La paga giornaliera degli uo- lo sono presenti 8 uomini e 20 donne che Alla Lira e 15 soldi), quella delle donne di 15. mini è di 35 soldi di Milano (ovvero 1 operai di ciascheduna manifattura nei tre anni domanda di quale sia la mortalità fra gli due morti nell’edificio della carta (sic!). ultimi, si risponde che vi sono stati solo Lire milanesi è un solo Istituto di Misericordia che ha una rendita, nel 1802, di 1000 Vi del mulino soprattutto dai proventi dell’affitto e nel 1807 di 1600 £. Il danaro deriva Pia sono sempre stati quelli di portare sollie- di proprietà. I compiti storici dell’Opera infermi e le partorienti. vo ai poveri e miserabili e aiutare gli proventi della Misericordia vengono convertiti Nei primissimi anni dell’800, parte dei nella pubblica scuola di istruzione dei figlioli, per pagare i due maestri che insegnano a leggere, scrivere e far di conto con il moderno dove, una trentina di scolari, imparano i maestri, hanno dovuto frequentare vo- sistema decimale: per insegnare quest’ultimo, sacrificio per il quale, in verità, non tutti si sono re- lontariamente un corso a Bergamo, si disponibili RICERCA per detenutipolitici. A giugnodello stessoannoidetenutisono4: ildelinquenteco- alla voceperla registrazionedeidetenuti criminali,riportaanchequella, eventuale, comune eundisertoredell’esercito delRegno;cosìèriportatosulmoduloche,oltre Le carceridellaGiudicatura diPaceZogno,amarzo1811, ospitano undelinquente convinto adassentire. ultimo, afferma ilSindaco,lustrodatoaquestoimpiegolohanno definitivamente il crollodellaSerenissima,successive divisionifraternedeibenidifamigliae,nonda Le ingentiperditede’ suoicapitali,bruciatidalfallimentodellazeccadi Venezia dopo tato l’incarico. Il 23febbraio1812ilSindacoDamianiconfermaalPrefetto cheilFustinonihaaccet- tipo deciso. cusa diprecedentipenali,subitosmentitedalle Autorità... dicertodeveesserestatoun e malviventi.Inveritàvisonoanchevocidiscordantisul personaggio, conqualcheac- sente, ingradodifarrispettareleleggie,all’occasione, arrestaredisertori,refrattari miare sullespese,vengaidentificatoGio. Antonio Fustinoni,uomocoraggiosoepos- schi eGuardiacampestre,incarichiaccorpatiaffidati allastessapersonaperrispar- Questi sonoanniperigliosienonstupisceilfattoche,per lanominadelGuardiabo- e, inparteecomeriferitosopra,vieneusataperlaScuola Pubblicadeifiglioli. La Comunepossiedeunacasache,inparte,èassegnataalParrocopersuaabitazione sura èversoil20diluglioeaCarnevalesonoprevisti4giornivacanza. molti (fanciulli),inquestogenere,vengonoimpiegatiall’aprirdellastagione.Lachiu- gna, essendoinfattiterminatiilavorieridiagricolturaecustodiadellebestie,ché, primi giornidinovembreperchéèlastagionepiùpropiziadeifanciullidellacampa- I maestrisonopagatiinfunzionedelnumerodeglialunni.LaScuolapubblicaaprenei nella casadiproprietàcomunale. po, nel1808,lespesesonototalmenteincaricoalComuneelastessascuolaospitata divisione deicostidellaScuolafralaMisericordiaconMunicipalità.Pochiannido- Pesenti inunsuocontro-esposto)fannoritenerepiùopportunoalle Autorità unacon- vanni Marconi,peraltrotuttiquattroprividifiglioli,comescriverimandoilprete dai reggentidellaMIA ecioèilGhisalberti, Alessandro Rubis,CarloLazzaronieGio- visti esborsiperl’istruzioneelesentiteprotestedeipoveri(forseeccitatialloscopo Misericordia, laconstatazioneche,innessunodeilascitichesostengono,sonopre- di Caritàriservatialsollievode’ poverie dellepartorienti.Ma,loscarnobilanciodella vogliono garantirel’istruzionegratuita,distogliendosenzarimorsoqueipochifondi In questomodoesenzaarrossire,continuailbattaglieroPresidente,questisignorisi se, vistochei4/5deifanciullifrequentantilascuolasonofigliloro. Istituto GiuseppeGhisalbertiinsuccessiviespostialPrefetto,nehannotuttol’interes- quasi totalitàpossidenti. Tali persone,argomenta polemicamenteilPresidentedelPio e ciòaseguitodelladecisionedelConsiglioMinoreComune,18persone,nella Di nuovoilfinanziamentodellaScuolavieneaddebitatoallaMisericordiadiZogno, ottiene lariaperturae,contemporaneamente,ilsuoreintegronellafunzione. Nel 1801lostessoprete,dopoaverraccoltolefirmedimoltiZognesi,neproponee dall’incarico dimaestro,anchelasospensioneadivinis. restaurazione Austro-Russa cheprocuraaldettosacerdote,oltreallasospensione desume dallapetizionedelcittadinopreteGiuseppePesenti15ottobre1800)della zione dellarepubblicaCisalpina,ma,frail1799e1800,rimanechiusaacausa(losi Quaderni Brembani 17 118 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 119 , faldoni: 539 anno 1822-1823, Censo e Comuni. , Zogno. , faldoni: 1632 Studi; 1164 Popolazione; 1166 Popolazione; 1173 Popo- Popolazione; 1173 1166 Popolazione; , faldoni: 1632 Studi; 1164 , faldone 9363. Catasto Lombardo-Veneto Fondo Catasto Imperial Regia Delegazione Dipartimento del Serio Documenti consultati ASBg ASBg ASMi lazione; 1176 Popolazione; 1178 Popolazione; 577 Commercio; 1637 Studi; 1639 Studi; 1640 Studi; Popolazione; 1178 lazione; 1176 Brembana. Valle Agricoltura; 1060 Luoghi Pii; 1473 Strade Agricoltura; 83 1623 Studi, Scuole; 60 ASBg mune è ancora lì, il suo reato è grave: violenze perpetrate contro il padre, poi c’è un perpetrate contro è grave: violenze lì, il suo reato mune è ancora non comportano Questi ultimi reati e un ladro. un contrabbandiere nuovo disertore, in libertà. anche questi ritorneranno e in pochi giorni pene significative evidentemente pane per i detenuti da minestra e di spesa, è costituito si desume dalle voci Il vitto, lo ma si suppone più non specificato, un vitto intero per i malati è previsto sani mentre e tavolati. per paglia, paglioni Sono riportate spese nutriente. ballini (paglioni), 4 gambet- è completato da 4 coperte di lana, 5 Il corredo del carcere di ferro con catena, 6 luc- 4 chiodi per le gambette, 4 manette te di ferro con catena, e 6 capotti. chetti, 6 pantaloni Rosario, Fabbriceria della Pii: Scuola del Santissimo e del Numerose sono i luoghi Misericordia, Ora- Fontane, Tre delle Vergine Morti, Scuola della Chiesa, Scuola dei San Cipriano Oratorio della Foppa, Santa Eurosia e torio del Carmine, è una Vi pagata dagli abitanti. ammonta a 400 £ di Bergamo, La congrua del Parroco tutte le altre vengono so- legata a Beneficio Ecclesiastico, sola cappellania quotidiana e forti saranno, a questo con elemosine di 30 soldi per messa stenute da legati privati per ottenere almeno 35 cen- del Parroco di Zogno e di tutti i preti proposito, le proteste per 300 Li- procura una ulteriore entrata tesimi per ogni celebrazione. L’insegnamento suo aiutante, cifre che saranno tagliate del 30% re al Parroco e una somma minore al fondi. nel proseguo degli anni, per carenza di nel 1802 che la fabbrica della nuova Chie- La situazione economica è talmente critica fare per terminarla e ciò a cagione della povertà sa procede a rilento e non si sa come gravi imposte della popolazione, delle carestie e delle uno dei primi disponibili dell’intero Cantone, Il nuovo Campo Santo della Comune, con la seppellitura di un figlio bambi- approntato alla fine del 1809, è stato inaugurato Angelini nel gennaio del 1810 che, e lo scrive lo stesso Sindaco al Con- no del sindaco così facendo spera di dare il buon esempio, Pallavicini, sigliere di Stato di Bergamo cimiteri, lamentando, fra l’altro, spese trop- visto che la gente è restia ad usare i nuovi riferisce il Sindaco, il consigliere anziano Fe- po alte per l’esecuzione del rito. Per ora, Alessandro Gritti di scavare le fos- seppellitore derico Bonetti ha dato disposizione al parenti, ma, a fronte della necessità di saldare se senza chiedere alcun emolumento ai a che titolo, lui, il Sindaco, possa avvallare il conto al becchino, si chiede al superiore queste nuove pratiche di tumulazione è forte. In questa spesa. Per altro la resistenza a e Poscante), nel 1810, si è ripreso a seppellire alcune località vicine (Sedrina, Stabello i cadaveri dai nuovi Campi Santi e nelle chiese minacciando anche di disseppellire inumati.... portarli colà dove, da sempre, sono stati RICERCA L di grazie aibuoniuffici delDucadiMantova tra iBrembatieSeccodi Vimercato 1618: Pacefatta,anziimposta, XIV evivevainunmeraviglioso palazzoinPlacesdes Vosges. nel 1644aParigi doveeraambasciatoredel DucadiMantovaaccreditato pressoLuigi viva laSerenissima,sidiceanche facendolaspia,eilDucadiMantova.Moriràinfatti Francesco Brembatieraquindi unpersonaggioriccoeinfluente,oltrechenobile;ser- un librochenenarraaccuratamente lesuccessivevicende). Giuseppe Pesenti,alqualeva lamiagratitudineperlericerchesvolte,hapubblicato via dellenumeroseridipinture, lostemmadellafamigliaBrembati(ilnostroconsocio lungo lastradacheattraversaZogno,sulqualecompare, se purconcolorisbagliatiper ge circostantiecostruendounnotevoleedificioindustriale cheancoraoggitroneggia luppò unacartieraaZognoall’iniziodelseicento,concentrando laproprietàdellerog- La vittimaOttavioBrembatierailpadrediquelFrancesco cheingegnosamentesvi- zia e-all’epocaancorpiùcheogginoneranostatesolo le cartebollateavolare... i benidiLeoninoincasaBrembati.IBrembatieranodunque insorticontrotaleingiusti- Così facendoIsottaavrebbearricchitolesuestirpiSecco e Grumellianzichéfartornare zampino”... altrorebus:eradileone! luna nelsuoritratto-eanch’essodalLottonoto come“ilGentiluomoconlo immortalata daLorenzoLottoconilrebusdellelettere“CI” inseriteinunospicchiodi ne avoLeoninoBrembati-nonnodelcheaveva sposatoLucinaBrembati- avesse tentatodiappropriarsi,favorendoaltrisuoifigli,unasuccessionedelcomu- sposa proprioall’Ottavio,vittimadell’omicidio.Ciononostante,sembracheIsotta Isotta dalprimomaritoLelioSeccoavevaavutounafigliadinomeFlaminiaandatain nozze ilconteLelioSeccoeinsecondeGianGirolamoGrumelli. Isotta Brembati(celeberrimoilsuoritrattodalMoroni)laqualeavevasposatoinprime ad un’annosacontroversiasuccessoriacheavevacontrappostodaunlatolapoetessa fatto ammazzareincasasuailconteOttavioBrembatipermotiviverosimilmentelegati coinvolge iBrembati,questavoltacontroSeccodi Vimercato. FrancescoSeccoaveva Bergamasca delcinquecento”.Èmenonotoche,pochiannidopo,unasecondafaida Ne fornisceunadettagliatanarrazioneilnostroBortoloBelottinella“SacrilegaFaida le diBergamo permanodiunsicarioarmatodallafamigliadeiconti Albani nel1562. Brembati egli Albani originatadall’assassinio ilconte Achille Brembatinellacattedra- Quaderni Brembani 17 Fabio Brembati tus sonostatecausadimolteplicicriminiefaide,tralequalispiccaquellai e infinitelottetralefamigliebergamasche perquestionidisupremazia,censoesta- 120 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni .” deporre ogni rancore d’animo, rimet- ogni rancore deporre 121 La dichiarazione del 1618 Si può allora ben comprendere che, considerata la levatura dei personaggi coinvolti, la levatura dei personaggi che, considerata ben comprendere Si può allora timore che degene- comportava e il che la nuova faida all’ordine pubblico le turbative al duca di Mantova imposero come la precedente, scontri e uccisioni rasse in ulteriori di mediare. ai bellige- di Mantova fa sottoscrivere 1618 il duca che il 12 febbraio Ed ecco quindi si impegnano a “ dichiarazione in cui ranti una quali, e quante si siano, in grazia di lei tutte le offese fatte, tendosi vicendevolmente come pacificati, e amici nell’avvenire insieme, trattare RICERCA I di nella comunitàparrocchialediSerina Sepolture ecimiteri Appunti perunastoriadelcommiato. chiamato cimiteroentrolaqualefarriposare(dalgreco nei confrontidiquelluogofisicamentecircoscrivibile,lemboterrabenedetta antichità emodernità inrapportoaltemadelle sepolture. primi annidell’Ottocento, chestabilirono unalineadidemarcazioneben precisafra inumate sottoilpavimento. Diciamoanticamenteperchécifuronotempi,attornoai Anticamente lesalmevenivano sepolteall’internodellechiese.Dinormavenivano che, comevedremo,possono tuttorasuscitareinteresseepartecipazione. la nostralocale chiale, cipermettonodiriportareallaluceframmentiquella chepotremmodefinire Le carteconservateneinostriarchivi,quellocomunale piuttostochequelloparroc- pre dimostratocostanteeamorosorispetto. stodiscono idefunti:cimiteri,appunto,perqualianche lacomunitàserinesehasem- venuto cosìcostituendounprofondosensodi formato adunsentimentodifortecorrispondenzadialogante coninostrimorti.Siè La nostraciviltàelacultura,innervatedaprofonde radicicristiane,cihanno tramandate sulregistrodellapiùspiccataoriginalità. della terra,indistintamente,purconmanifestazionivariamente espresseenondirado mendo ilcompiantoconognicuraeattenzione.Questoè accadutoatuttelelatitudini culto dellamemoriadeitrapassatialcentrodelleproprie sollecitudinisociali,espri- Le diverseciviltàchehannocostruitolastoriadell’umanitàspessocollocatoil schiera deiviventisullaterra. sione totalmentealtra,continuaamantenerelegamidistrettaappartenenzaconla priamente il Quaderni Brembani 17 per lavitacomune,hannosempreimbastitounrapportochesidirebbeaffettuoso nostri paesi,gliinsediamenticosiddettiruralidotatidistruttureabitativeeluoghi Roberto Belotti luogo delriposo “storia delcommiato” ) quellapartedicomunitàche,puraffidata adunadimen- . Sitrattadidomesticheespressioni diumanità 122 Ugo Foscolo ossa cheinterraemarseminamorte? che distingualemiedalleinfinite Qual fiaristoro a’ dìperduti un sasso pietas Dei sepolcri nei confrontideiluoghichecu- koimetérion (1807, vv. 13-15) , ilcimiteroèpro- RICERCA quandam ec- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . , come si diceva allora, sottintendendo , come si 123 Santa Maria Annunciata Santa Maria Santa Maria ). nel 1484 per onorare i morti della peste e demolita nel 1920; onorare nel 1484 per opera pittorica di Giuseppe Solenghi, 1920; collezione privata. Cappella dedicata a San Rocco costruita a Serina (sul lato nord della chiesa parrocchiale) Per la comunità di Serina, prima dell’Ottocento, la sede principale delle sepolture era la sede principale dell’Ottocento, di Serina, prima Per la comunità a prepositurale dedicata la chiesa era mai riferirlo - che - senza quasi Una breve digressione ci consente di ricordare che vi erano anche delle forme di se- che vi erano anche di ricordare digressione ci consente Una breve sul ter- cappelle sparse nelle varie venivano effettuate così dire privata che poltura per parrocchia. ritorio della di Sant’Antonio in contra- nell’atto di fondazione della chiesetta Sappiamo infatti che nell’anno 1403, Alberto e Gherardo Carrara per volontà dei fratelli da Carrera, redatto cimitero ( di fondare una chiesa con un piccolo venne assunto l’impegno cimiterio clesiam cum quodam di clausura che abitarono il inumazioni delle suore domenicane Particolari furono le 1676 al 1810. Esse trovarono dal Trinità alla Santissima nostro monastero dedicato vero che, allorché negli anni chiesa annessa al convento, tant’è tutte sepoltura nella della pavimentazione di si attivarono i lavori di rifacimento Settanta del Novecento le tombe delle suore, al- rinvenute, perfettamente conservate, quella chiesa, vennero finemente decorate. quelle delle madri priore, cune delle quali, probabilmente di quei rinvenimenti. Considero disdicevole Apro una piccola parentesi a proposito forme di testimonianza visiva (pulizia e l’aver omesso di predisporre delle opportune RICERCA tore, lafamigliadei paese: lafamigliadeglieredidiMatteoCarraradetti crali. Sitrattadiunacinquantinasepolcriappartenentiallefamigliepiùinvistadel presentata l’interacomunitàdiSerinaattraversol’immagineantichepietresepol- delle tombesistematesottoilpavimento.Questepagineciconsentonodivederrap- tico, èdel1655.Sutrepaginemanoscrittetroviamosegnataunaveraepropriamappa “di quantos’attruovainChiesa”. Presso l’archiviodellaparrocchiaèconservatounregistrocheriportadiversiinventari possono raccontareifattiperquellochesonostativeramente. le sepolturepiùantichesirendenecessarioconsultareidocumentistorici,soliche Torniamo allachiesapreposituraleeallesueinumazioniinterne.Peraverenotiziedel- e omissioni.Chiusalaparentesi. vare unpo’ dirassegnazionefrontea questaeadaltrenonmenogravitrascuratezze ziona quelchedeverimanereescomparire.Dicoquesto,giustopertro- e allaconservazionedellamemoria.Chissà,forsec’èundisegnomisteriosochesele- nevola beninteso-allasensibilitàdeinostriprogenitoriinrapportopreservazione Questo nonèilsolocasoperqualemisentodidovermuoverequalchecritica-be- che stavaattornoaquellevestigia. petuare earaccontarequestonostrotemposmemoratol’auradinobilissima ostensione diunatomba,produzioneimmaginidocumentarieecc.)destinateaper- la famiglia la famigliadeiCeroni permettersi unatomba-percosìdiredifamiglia. Va daséchefraivari to chesirivelavanoveramenteprovvidenzialipertuttequelle personechenonpotevano A propositodiquestisepolcrichepotremmodefinire“dicategoria”,vasottolineatoilfat- fondo allaChiesa. l’immagine diunflagello:questiultimitresepolcrisitrovavano vicinoallaparetedi dell’Immacolata, chesullapietrariportavaunacroce;alla ScuoladellaDisciplinacon tissimo Sacramento,sullacuipietratombalesitrovavascolpito uncalice;allaScuola soline. C’eranopoiisepolcririservatirispettivamenteaimembridellaScuoladelSan- tomba destinataaimembridellaMisericordiaequellacongregazionedelleOr- la Madonna Apposite tombeeranoriservateallacategoriadeisignoriparroci( detti te regolaritàimperversavano anchedaqueste nostreparti.Seppellire in chiesalepo- venivano probabilmente inumatelevittime dellefrequentiepidemieche condesolan- piccolo cimiteroconannessa cappelladedicataaSanRocco.Inquestospazioesterno del prevosto(l’anticoOratorio diSanBernardino)elachiesastessa,funzionavaun All’esterno dellachiesaparrocchiale, inquellaporzionediterrenochestafralacasa ma dioccupazionespazio nonindifferente. essendo previstol’usodicasseinlegnoche,oltretutto,avrebbero procuratounproble- Con ogniprobabilitàlesalmevenivanoinumateavvolte inunsemplicelenzuolonon vi eraquellocertamentenontrascurabiledipotersiprocurare unasepolturadignitosa. re unaparolamoderna-chel’appartenenzaallediversecongregazioni potevaprodurre, Quaderni Brembani 17 del Rizza Ton ) nonchéallecongregazionireligiosepiùimportanti.Esistevainfattila , lafamigliaObertiecc. de Tiraboschi, lafamiglia Forcelli sotto l’altardellaMadonna da Carraradi Valpiana Ebbene, ilprimodiquestiinventari,cioèpiùan- 124 Bertoni , lafamigliadei della Valle, lafamigliadeiBelotti sotto loscalinoamezzolachiesa Matè presso l’altaredelReden- appresso l’altardel- Rasmi benefit da Carrara, - perusa- pietas , RICERCA , è vicina alla Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “abbastanza decente” per la posa del nuovo pavimento. per prima della ristrutturazione realizzata prima della ristrutturazione 125 a metà Settecento. Il rinvenimento delle tombe a metà Settecento. Il La serie dei vani murari destinati alle sepolture La serie dei vani murari antiche si è ottenuto nel 2009 nel corso dei lavori antiche si è ottenuto nel 2009 nel corso dei sotto il pavimento della chiesa parrocchiale di Serina chiesa parrocchiale sotto il pavimento della . La chiesetta venne demolita nel 1920, allorché il . La chiesetta venne demolita nel 1920, In “v’è di mezzo il cimitero” “imperversò crudelissima Detto questo, rimane stabilito il fatto che la sede principale delle sepolture era pur Detto questo, rimane stabilito il fatto della chiesa parrocchiale. sempre lo spazio sottostante la pavimentazione inumazioni subì una prima radicale trasfor- Ma anche l’assetto tradizionale di queste allorché l’intera struttura della chiesa fu mazione negli anni centrali del Settecento, i canoni dell’estetica barocca che stava in- compresa in un ampio rifacimento secondo In quegli anni la nostra religiosa bergamasca. vestendo tanta parte dell’architettura espo- chiesa andò assumendo la sua fisionomia definitiva su disegno del più geniale Gian vale a dire l’architetto e intarsiatore nente di una famiglia di artisti bergamaschi, Battista Caniana (1671-1754). sepolture Noi però, su queste pagine, dobbiamo attenerci al tema delle tombe e delle non rimase estraneo agli im- Anche questo comparto, come si diceva, dentro la chiesa. settore così caro alla vita comunita- Anzi, in questo ponenti lavori di ristrutturazione. che era- ria, si operò una vera e propria rivoluzione, visto che i sepolcri, da cinquanta no, furono ridotti a nove. chiesa e Antonio Ruggeri (a Serina dal 1916 al 1933) diede avvio ai lavori che prevosto don Costruzione che si concluse tre anni più tardi portarono alla costruzione dell’Oratorio. con la benedizione del vescovo di Bergamo e che venne solennemente inaugurata, sabato 10 novembre 1923. Luigi Maria Marelli, nella giornata di vere vittime di contagio poteva vere vittime alquanto perico- infatti risultare può salute pubblica. Si loso per la por- che in quella inoltre pensare venissero deposita- zione di prato che resti delle sepolture ti anche i dalla chiesa venivano asportati di anni. dopo un certo numero questo cimite- La cappella sopra era sta- ro, dedicata a San Rocco, per onorare i ta costruita nel 1484 che proprio morti della pestilenza con lo stori- quell’anno, per dirla Celestino Colleo- co bergamasco ni, e per tutta nella Patria nostra l’Italia e la quale diede la morte persone”. ad innumerevoli quell’anno, il 1484 appunto, ven- cimitero esterno - che potremmo definire ne di fatto inaugurato anche questo nostro Una testimonianza circa questo cimitero ci “di servizio” - posto accanto alla chiesa. visita apostolica che San Carlo Borromeo effet- viene fornita consultando gli atti della Atti che, come si sa, vennero trascritti 1575. tuò a Serina nella domenica 25 settembre Angelo Giuseppe Roncalli, futuro San Giovanni XXIII, e e commentati dal sacerdote perizia di storico locale. Nella relazione alla che restano la prova definitiva della sua parroco, visita troviamo scritto che la casa del RICERCA Laus Deo. Adì 3giugno 1790.FudasuddettiSignori radunatistabilitoemandata per gliagonizzanti: gno 1790sideliberòdirendere ufficiale eobbligatorioilsuonodella cisione presadaimaggiorenti dellacomunitàinsedediConsiglio. Alla datadel3giu- sostanza struggentesulmosaico della Per restareancoranell’arcodi queidecenniegiustopercollocareancorauntassellodi della letteraturaitaliana. parente strettodell’abateGerolamo Tiraboschi (1731-1794),famosoeruditoestorico va Vincenzo Tiraboschi fuGerolamo:eradiSerinamaabitavaaBergamo e,forse,era contro iminacciatiturbamenti”. se necessarioeleggereduedeputatieaffidare loroilmandatodi glieri sitrovarononellecondizionididoveradottareprovvedimenti eccezionali.Sire- minacciarono disordinidapartedi lizione dimoltisepolcri(dacinquanta,comeabbiamoletto, sierapassatianove).Si confermati, mainpaesesiscatenòlostessounacertaturbolenza acausadellademo- I privilegidelletrefamigliefondatrici(Carrara, Valle, Tiraboschi), venivanodunque di Serina] vano ospitatelesalmedituttigliimmigratinonappartenentialletrefamiglieoriginarie Suffragio, ilsestoalcolonelloCarrara,settimodelComune per laVeneranda ScuoladellaMorteeOrazione,ilquintoperla Veneranda Scuoladel li, ilterzoperlaVeneranda ScuoladeDisciplinibianchidiSan Bernardino, ilquarto della vitacomunitaria] uno perparte: sette dequaliconordine inlongonelmezzodellaChiesa,etlialtriduelateralmente pìto ilpavimentoeformatisottodiquello,conspesanonindifferente, novesepolcri, ta lariformaerestaurazione dellaPrepositurale ChiesadiquestaComunità,com- tati, offertedeibenefattoriedilpioconcorsopoveriabitanti,sièfinalmenteultima- depu- Con l’aiutodiDioemediantelabenemeritaindefessaapplicazionedeisignori messo averbalequantosegue: gere SanLuigiGonzagaaprotettoredellacomunitàparrocchialediSerina),venne di casa In quellagiornatadilugliodel1759,allapresenzacinquantottocapifamiglia,o occupava deiproblemipraticidellacomunità. comunque l’autoritàdelConsigliocomunalecheregolavalavitaamministrativaesi l’aggiunta diDossenaeCornello).Periproblemistrettapertinenzalocalevigeva zione sututtala Valla Brembanasuperiore(grossomodol’attuale Valle Serinacon sente sulterritoriodiSerina,inepocaveneta,erailvicariovenetocheavevagiurisdi- 1759. Ricordiamo,perinciso,chelamassimaautoritàpoliticaeamministrativapre- Leggiamo quantoilConsigliocomunaleintesedeliberarenellariunionedel15luglio finanziario piuttostooneroso. tezza delproblema,maancheperilfattochevenivachiamataasostenereunimpegno dell’amministrazione civile:essasidimostròdecisamenteinteressatasiaperladelica- A questopropositodisponiamodidocumentichecomprovanolapartecipazioneattiva Quaderni Brembani 17 , comesidicevaallora(riunitiinun’assembleache,fral’altro,deliberòdieleg- , l’ottavoalcolonellodellaValle, l’ultimoalcolonellodeTiraboschi. [a questopuntovienefornitol’elencodeisepolcridestinatiaivarisettori il primo [sepolcro] Di questiduedeputati,ilprimonominatosichiama- “alcuni malintenzionati” pietas 126 per gliecclesiastici,ilsecondoifanciul- serinese, trascriviamoiltesto diunade- e inostriprudenticonsi- “difendere taleopera campana grossa [dove veni- capi RICERCA si prodi- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni verso la metà del Settecento. “per levare dalle sacre pareti le tele dei pareti dalle sacre “per levare 127 I nove grandi loculi costruiti nella chiesa di Serina I nove grandi loculi costruiti nella chiesa Vedendo questo Corpo la negligenza del Becchino, Vedendo [...]. scosse [Serina] “pulire e nettare gli ottoni, i vasi sacri e le argenterie”, i vasi sacri e le argenterie”, gli ottoni, e nettare “pulire [messa ai voti] “maneggiar e formar cementi per bene tenere otturate le più piccole fessure tenere “maneggiar e formar cementi per bene oppure per Adì 19 febbraio 1769. Premesso il segno della campana si riunirono nel luogo solito il segno della campana si riunirono Adì 19 febbraio 1769. Premesso de Concilij l’infrascritti Sig.ri delle pietre sepolcrali, affine di impedire le cattive e nocive esalazioni”. impedire sepolcrali, affine di delle pietre che ammorbavano la chiesa si dovette occupare Del problema delle esalazioni nocive riunione di Consiglio si provvide infatti a licen- pure l’amministrazione pubblica. In una della manutenzione ordinaria dei sepolcri, per- ziare in tronco il negligente responsabile Leggiamo il verbale del provvedimento: venendo di conseguenza alla sua sostituzione. la furia Ma ben presto le cose sarebbero cambiate in modo del tutto imprevisto. Con per le delle armate napoleoniche che irruppero in Italia alla fine del Settecento, anche furono nostre popolazioni non fu soltanto il regime politico a cambiare radicalmente: ragni”, gava per stabilito di elegger al- cioè Feliciano Bonaldi, nel tener ben turati li Sepolcri fu perciò fu nominato col dar al med.mo il solito salario, e perciò tra persona per tale onererio, Antonio di Francesco Fasolo a viva voce. ed eletto Appare del tutto evidente che l’avere i sepolcri in chiesa pote- va comportare non pochi proble- mi di carattere sanitario in tempi in cui l’igiene non era tutelata con i criteri rigorosi che a noi, oggi, sembrano di normale am- ministrazione. Le esalazioni non caldi, decisamente fastidiose. Un antico docu- erano infrequenti e, specie nei mesi più di un parroco di Serina che, oltre a trascor- mento d’archivio rappresenta l’immagine in mano rere ore e ore in chiesa con una canna voti favorevoli tutti. voti favorevoli parte, che venendo qualche per- venendo qualche parte, che Patria sona di questa sua vita, di estremi all’ultimi per dover passar cioè in agonia il all’altra vita, debba da questa campana sonar la sagrestano straordinario con sono grossa, il stato per indicar alli viventi quel- miserabile in cui s’attrova da tutti ven- la tal persona acciò Divina Mae- ga supplicata Sua ed abbia mi- stà acciò soccorra sua per- dell’anima sericordia passag- ché possa far un felice vita, e gio da questa a miglior balottata RICERCA smi trapassati collafacciascopertaesponendoneilpericolodispargere licontagiosi mia- colare cheliinvitavaad delle sepoltureinchiesa.Giànelmaggio1805iparrocisitrovaronorecapitataunacir- prassi mortuaria,conilprimoimmediatoeffetto didoversospenderelaconsuetudine Nei piccolipaesi,allostessomodo,sidovetteprovvedereallarevisionetotaledella conti coniltrasferimentodelleareecimiterialipreesistentifuoridaicentriabitati. nella vitacomunitariadellegrandicittà.Latopografiacittadinasitrovòinfattiafarei duazione diappositisitidecentrati. Tali direttiveprovocaronounenormecambiamento l’obbligo ditrasferireiluoghisepolturalontanodalleabitazionicivili,conl’indivi- ma ( Cloud diversa disciplinadellesepoltureedeicimiteriingenere.Conilfamoso Fra leinnumerevoliriformenapoleonichetroviamoanchequellacheposeinessereuna degli stati. modo diincidereprofondamentesugliapparatiamministrativicheregolavanolavita conoscergli ancheunastrabilianteattitudineriformatriceeorganizzativa chetrovò ai popolid’Europa.Unpiùapprofonditoapproccioalpersonaggiociinduceperòari- questa suaspecialeattitudineguerrafondaiaprocurònonpochidrammaticiproblemi come ungeniodell’artemilitareedifattolecosestannocosì,vistoche,oltretutto, La storiaditenorescolasticotendeaprivilegiarelavisioneNapoleoneBonaparte infatti diverseleconsuetudinieglistilidivitachesitrovaronoadessererivoluzionati. A sostenerel’onereper la costruzionedelnuovoservizio comunefuancoralamuni- vrebbe essere all’incirca il1808. oggi anchese,ovviamente,in proporzioniassaipiùridotte.L’anno dicostruzionedo- Serina vennedotatadelsuo cimitero. Venne costruitonellostessositoincui sitrova Fu dunqueinqueglianni(i primi dell’Ottocento)enelribollirediqueglieventiche proprie efamigliari,cominciò aesserepraticatasolopartiredalsecolotredicesimo. erano sempreanonime.Lalibertàdidisporresepolture chenonfosserocomuni,ma Altro particolarestoricochemeritaunamenzione:neisecoli piùlontanilesepolture miteri. spirito dellaChiesasieramantenutosemprebendisposto neiconfrontidell’usodeici- di Cristianesimoleinumazioninellechiesenoneranopermesse eche,inognicaso,lo plicazione ditaliistanzesirichiamavailfattochealmeno peripriminovediecisecoli ni favorevoliallacreazionedeicimiterilontanodailuoghi abitati. A giustificarel’ap- all’interno delmondoecclesiastico,dibattevanoiltemadelle sepoltureconespressio- Occorre ricordarechegiàinanniprecedentinoneranostate pochelevociche,anche animali, masulmedesimoluogooveverrannoinariditi sieno abbrucciati”. che vivenissero prodotti, iqualipoinondebbanoinverunmodoservire diciboagli gresso aglianimaliecheognitre mesivenghinopurgati dalleerbe edaaltrigermogli prescrivevano che avrebberodovutoospitareidefunti.Giraronoaqueltempocircolaridiocesane naparte, anzi,sicercòdidareunminimoregolamentazioneallenuovecostruzioni La terradiBergamo recepìsenzaindugioledisposizionicompresenell’edittodelBo- Quaderni Brembani 17 Regolamento NapoleonicodiPoliziaMedica,SanitàContinentaleeMaritti- ), chedifattopropagòlesueconseguenzeatuttal’Europanapoleonica,sistabilì [con] emanatoinFranciail12giugnodel1804edestesoItalia5settembre1806 , l’impressione funerea chefasull’animode’ figliedelledonne”. “che questicemeterisienobenchiusidaogniparteperimpedirvil’in- “abolire lacostumanzadiportare inchiesalicadaveridei 128 Editto diSaint RICERCA se- “stato deperiente e Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni All’Onorevole Con- All’Onorevole 129 Lasciamo che sia la prosa dei progenitori a definire il tono Lasciamo che sia la prosa dei progenitori , datata 12 dicembre 1808, nella quale i comuni di Serina e di Oltre il di Serina e di Oltre quale i comuni dicembre 1808, nella , datata 12 di quello esistente. Venne il famigerato Novecento. Fin dai primi anni Venti di quel secolo si agitò a Seri- di quel secolo si Venti Fin dai primi anni il famigerato Novecento. Venne un nuovo cimitero visto lo na la questione della costruzione di tutta la popolazione di Serina per la costruzio- È ormai tempo che il vivo desiderio di condizioni È a tutti noto in quali deplorevoli venga appagato. ne del nuovo Cimitero del paese. Già a tempo debito l’Autorità Sanita- a disdoro l’attuale Cimitero, si trovi dato l’au- cimitero, scritta, come il nostro relazione con una ria locale fece presente nell’ultimo ventennio, sia insufficiente al biso- mento della popolazione verificatosi la legge, deve ve- dei cadaveri, come prescrive gno, tanto che l’esumazione decennale dei nostri morti, anzi- stesso motivo i cari resti nir anticipata di qualche anno. Per lo raccolti in una decente tomba comune, devono venire religiosamente ché poter venire del Camposanto. I muri dell’attuale Cimitero dispersi qua e là a casaccio nel terreno Le lapidi, le croci le cappelle, tutto è in rovina. senza intonaco, il portico, screpolati, i quasiché presso e screditarci, tutto concorre alla rinfusa, messe senza alcun ordine, Serinesi il culto dei morti non fosse tenuto nel debito onore. per questo i sot- ebbe a lagnarsi di questo stato di cose: Ecclesiastica pure L’Autorità a codesto di tutta la popolazione di Serina, domandano del volere toscritti, interpreti del On. Consiglio che venga immediatamente dato inizio ai lavori per la costruzione Sig. già allestito a tale fine dall’Egregio dando esecuzione al progetto Cimitero nostro Antonio, la qua- dell’Amministrazione Carrara ordine Gervasoni, dietro Ing. Vittorio Serina di un Campo- e che tutti sentiamo, di dotare le già sentì la necessità urgente, omaggio ai nostri cari morti ed un manifesto segno del santo che fosse un doveroso dente a Bergamo i lavori, già comin- successiva rimandare alla primavera di potere Colle chiedevano comuni erano stati cimiteri. Infatti tali di ben sei prevedevano la costruzione ciati, che Lepreno, Bagnel- cimiteri di Serina, la costruzione dei ad aprire i cantieri per obbligati Colle, Zambla e Zorzone. la, Oltre il regime cimiteriale, qui a Se- a gestire il passaggio del Dal punto di vista ecclesiastico, Tomaso (1799-1807) e don Fadino Tiraboschi don Celestino rina, furono i parroci Carrara Erasmi (1807-1818). quarto di quello che vedia- cimitero costruito a Serina era circa un Questo “primitivo” il lato maggiore sinistro forma rettangolare, ed aveva mo oggi. Era di semplicissima diviso in quattro porzioni, Se immaginiamo il cimitero di oggi rivolto verso la chiesa. a sinistra (per chi guarda la grossomodo il quadrante in basso quello antico occupava facciata d’ingresso). e conseguì un momento di il suo servizio per circa 120 anni Il cimitero antico compì venne costruita una piccola anni successivi al 1907, allorché ampia visibilità negli Felice Cavagnis, morto improvvisamente a cappella per ospitare la salma del cardinal 29 dicembre 1906. Roma nella notte fra venerdì 28 e sabato l’angustia” cittadinanza. Il 15 febbraio 1922 ben 220 citta- Il movimento partì direttamente dalla di carta bollata indirizzata dini firmarono una petizione con tanto siglio Comunale di Serina. della missiva. Questa è la loro voce: cipalità. Gli archivi conservano una lettera inviata alla Regia Prefettura del Serio, alla Regia Prefettura una lettera inviata archivi conservano cipalità. Gli RICERCA portuni. getto quellemodifiche equegliaggiornamenti finanziarichesisarebbero ritentiop- un altroprofessionista,l’ingegner GiuseppeChitòdiBergamo, di introdurre nelpro- visione eaggiornamento,soprattutto neicosti. A questopropositosidavaincaricoad ventivo dispesacomplessivo di200.000lire,progettoovviamentesuscettibilere- Si facevaancorariferimento al“progettoGervasoni”del1922,cheesponevaunpre- che giàsitrovavanoascontare nonpochescomodità. ve disagioallamaggioranzadellapopolazione,specialmente agliabitantidi Valpiana sa; mentresidicevachel’ipotesidicollocarloavalledel paeseavrebbeprocuratogra- comodità dellavecchiaubicazionedelcimitero,vicinanza dellostessoallachie- Le motivazionipiùsostenuteeranoquellecheparlavano dellacentralitàequindi zioni diterritorio. zione diampliareilcimiteroesistente,abbandonandoogni velleitàdiulteriorioccupa- Perlomeno lasceltaprincipaleerastataeffettuata esieraaddivenutialladetermina- dizione disaperechealcuniparticolaridellafaccendaerano finalmentestatichiariti. Finché unadeliberazionedelcomunediSerinadatata25 giugno1929cimetteincon- no tramiteregiodecreto(laleggesarebbeentratainvigore il4febbraio1926). m’era anchequellodiSerina,sostituivailsindacoconun podestànominatodalgover- che abolivalecaricheelettiveeneicomuniconmenodicinquemilaabitanti,co- mento delregimefascista.L’8 ottobre1925erastataemanataunaleggesuglientilocali cambiare dentrounasituazionepoliticanazionalecheevolvevaversoilpienocompi- Le discussioniandaronoperlelunghe.Eraquelloiltempoincuimoltecosestavano comunale), oppureunsitoall’inizioalpaese,inprossimitàdellacontrada spazio difronteall’ingressodellachiesaparrocchiale(probabilmenteoltrelastrada che unpaiodiluoghiconsideratiidoneiaospitarelafabbricadelnuovocimitero:lo portuno costruirlo questione stavainquestitermini:sidovevaampliareilcimiteroesistente,oerapiùop- tivamente, provocòinfinitibattibecchiinognicontradadelpaese.Inpocheparolela Rimaneva apertounproblemachesiprospettavadinonfacilesoluzioneeche,effet- era giàpronto,disegnatonell’ufficio dell’ing. Vittorio GervasonidiBergamo. urgenza dallapopolazione.Delresto,comeabbiamolettonellapetizione,unprogetto La necessitàdiunanuovastrutturaeradunqueconclamataereclamataintuttalasua avere ilsuobelporticoepurequalchecappella. Va segnalatochel’anticocimitero,puressendodidimensioniridotte, sitrovavaad gna, iMilesi,epoiancoraSchena, Avogadro, Pesenti, Sfardini,Generali,Panighetti. naldi del dei qualisifirmavanoancoraconuna“g”,iBonaldi i Belotti co delpaese,donZaccariaGritti,curato,eviatuttiiCarraradiSerina Valpiana, parroco don Antonio Ruggeri;aseguirefirmavanoildottorGiovanniCavagnis,medi- Come sidiceva,l’istanzaerasottoscrittadaben220persone.Primofirmatarioil gente, qualeèquelladicuimotivoilpresente ricorso. ascrivere aproprio meritol’avere datocompimentoadun’operasìdoverosa edur- trapassati. IsottoscrittisitengonocertichecodestoOn.ConsiglioComunalevorrà nostro gentilsentire, qualèdatuttiipopoliinterpretato ilcultoperlamemoriadei Quaderni Brembani 17 Pirolì Curù , iBerbenni,Cortinovis,Gentili,Raieri,Dolci,Gherardi,Cava- e quellid’altroceppo,i Tiraboschi del ex novo ? Isostenitoridiquestasecondapossibilitàindicavanoan- 130 Bosco Pasquine , iMinotti,Faggiolialcuni , iBonaldi Rusì Bosco e iBo- . RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 131 del cardinal Cavagnis Al centro dell’immagine è visibile il primo cimitero di Serina costruito nel 1808 dell’immagine è visibile il primo cimitero Al centro e durato per circa 120 anni. Sul lato sinistro del cimitero è visibile la cappella mortuaria del cimitero 120 anni. Sul lato sinistro circa e durato per A questo punto era giunta l’ora di dare corso ai sospirati lavori di ampliamento com- questo punto era giunta l’ora di dare corso ai sospirati A di trattativa privata, i lavori vennero appaltati con in- mezzo A plessivo del cimitero. si tratta- viti personali in data 24 dicembre 1932 e diretti a quattro impresari di Serina: Alessandro Rottigni fu Battista, Giovanni Leporini fu Carlo, Giovanni Cavagna va di Abele. Alberto e Carlo Faggioli di di L’ing. Chitò, personaggio assai conosciuto e stimato soprattutto in ambito cittadino, Chitò, personaggio assai conosciuto e stimato soprattutto in ambito L’ing. e procurò di redigere e datare 12 gennaio andò ben oltre le intenzioni dei committenti anticipava quella che sarebbe poi stata l’ese- 1931 un nuovo progetto che grossomodo cuzione definitiva. di legge - e nel rispetto del regola- Il progetto, con il corredo di tutte le autorizzazioni reclamava, fra le altre cose, una ben precisata mento di polizia mortuaria del 1892 che a sua volta approvato dalla pubblica ammi- e proporzionata superficie minima - venne 1931. nistrazione il 15 ottobre dello stesso anno (erano gli anni 1930-31) si era assunta l’onere Nel frattempo la popolazione di Serina di scavo e i cosiddetti movimenti terra: azioni di eseguire gratuitamente tutti i lavori al bilancio comunale la bella cifra di di volontariato che avrebbero fatto risparmiare 77.000 lire. piuttosto consistenti e praticamente inso- Poiché comunque le spese si prospettavano decise di procedere gradualmente all’esecuzio- stenibili, l’amministrazione comunale e indispensabili, attendendo per le altre urgenti ne delle opere, cominciando da quelle dei colombari e dalle tumulazioni a pa- opere il contributo derivante dalle concessioni in data 20 aprile venne elaborato gamento. Lo stralcio dal progetto delle opere urgenti 1932 dallo stesso ing. Chitò. RICERCA no programmato diversiinterventimanutentivi omigliorativiperilnostro cimitero. Nei decennipassati ointempipiùrecentigli amministratoridelcomune diSerinahan- nella chiesaparrocchialeil22 giugno1931. ne dellacappellachelaospitava nelvecchiocimitero,erastatasolennementetraslata NelfrattempolasalmadelcardinalFeliceCavagnis,a seguitodellademolizio- 1937. getto spesa di192.000lire,comeattestatodalladeliberadel26 aprile1935,aventeperog- L’ultimazione dell’opera,contuttiilavori chesieranoresinecessari,comportòuna costruzione diunmurosostegnoamonte,allasistemazione delpiazzaleantistante. Gli ulterioriannessieconnessiperilcompletamentodel cimitero furonodiversi:dalla con laconcessionedell’usogratuitoinperpetuopersepoltura deisacerdotidiSerina. spesa necessaria)maavrebbedovutopoipassareinutilizzo esclusivodellaparrocchia, mandato delcomune(sebbeneilcontributodellaparrocchia coprisseidueterzidella rocchia perlacostruzionedellachiesadelcimitero.Lachiesetta erastatacostruitasu Un ulteriorerisparmiosiottennegrazieauncontributodi 30.000lireerogatodallapar- principale, alloscopodiridurnefortementel’importo”. sensibilmente semplificate,specieperquantoriguarda quellerelative all’ingresso te leoperecompresenelprogettooriginariodell’ing.Chitò Il progettorielaboratodalDeBeniprevedeva,inlineadimassima,l’esecuzionetut- viamente, noninsistevanolecappelleprivaterealizzateneidecennisuccessivi). poi, nelsuoimpiantogenerale,quellochepossiamovedereancoraoggi(sulquale,ov- progettista Chitòeapprontòquellocherisulteràilprogettodefinitivo,cuirisultatoè onerosa. Fucosìchel’ing.DeBeni,perpoterrisparmiare,rivideilprogettodelcollega Si eracalcolatochelaspesaperl’esecuzionecomplessivarimanevacomunquetroppo di unostudioingegneriacivileaBergamo. timazione dell’iniziativa.Sitrattadeldirettoredeilavori,l’ing.LuigiDeBeni,titolare ultimo personaggioche,comevedremo,risulteràdecisivoperlaprosecuzioneel’ul- La nostrastoriaperònonpuòfiniresenzal’ingressosulnostroidealeprosceniodiun paio dialtrepiccoleporzioniterreno. 3.600 metriquadratiditerrenoprativoproprietàdeifratelliCarrarad’Albì,eun Da sottolineareilfattochel’esecuzionedelprogettopresupposel’espropriodicirca zione delnuovocimitero”. di peripezie,brighe,beghecontro unpo’ tutti,sièpotutoincominciare lacostru- annotare suldiarioparrocchialequesteparole: to aparlare12anniprima.LostessoparrocodonRuggerisospiròdisollievoevolle Ai serinesinonparveverodivederefinalmenteappaltatilavoricuisieracomincia- per l’ultimazionedeilavorivenneprotrattoal19novembredel1934. opere” saldi planimetriciealtimetricinecessarisufficientiperilperfettotrattamentodelle ne programmataalloscaderediottomesi.L’impresa sividecosìconsegnati anno. Ilcantierevenneconsegnatoilsuccessivo19maggio1933el’ultimazioneven- stro”), conunribassodel25percento.Ilcontrattovennefirmatoil3apriledellostesso gnor GiovanniCavagnadi Alberto (conosciutoaSerinaconl’appellativodi“capoma- Il 21gennaio1933sivalutaronoleofferte elamigliorerisultòquellapresentatadalsi- Quaderni Brembani 17 Perizia suppletivalavoridel cimitero. . Successivamentevenneconcessaunaprorogadidiecimesieiltempoutile 132 Il collaudoportaladatadel 9 novembre “Finalmente dopounaserieindefinita “le qualiperòvennero “i capi- RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . Si tratta di una straordina- EVANUERUNT DIES SPES ULTIMA EF- DIES SPES ULTIMA EVANUERUNT 133 “Si dileguarono i giorni, splendette nel Signore “Si dileguarono VITA MUTATUR NON TOLLITUR. NON MUTATUR VITA VITA MUTATUR NON TOLLITUR MUTATUR VITA , che significa Nel 1990 ci si prodigò ancora in lavori di manutenzione operando so- Nel 1990 ci si prodigò ancora in lavori Il fronte esterno del cimitero di Serina su cui campeggia la scritta di Serina su esterno del cimitero Il fronte ria dichiarazione, anzi, di una solenne promessa, che riassume la più consolante delle ria dichiarazione, anzi, di una solenne promessa, che riassume la più consolante verità, quella che stabilisce che ai morti la vita non è sottratta, ma solo cambiata. Lo hanno fatto, giusto per citare le ultime occasioni, nel 1979, anno in cui si è dato cor- Lo hanno fatto, giusto per citare le ultime di accesso, con manutenzioni varie ai cam- so a lavori di ristrutturazione dei manufatti Daniele Faggioli di Serina. Opere di straordi- pi comuni: lavori eseguiti dall’impresa quattromila metri quadrati del cimitero, venne- naria manutenzione, nel perimetro dei Si trattò in sostanza di costruire nuovi colom- ro attivati dieci anni più tardi, nel 1989. arch. Gianfranco Calabria - si prefiggevano di bari che - come relazionò il progettista le esigenze grado di funzionalità, onde soddisfare la struttura ad un più alto “portare del capoluogo”. di ulteriori opere di adattamento specifico ese- prattutto sulle coperture. Per non dire guite nei primi anni del nuovo secolo. di questa relazione, desidero esprimere una notazione del tutto perso- conclusione A - come si usava dire una volta - vuole co- nale riferita a quanto il nostro camposanto decisamente sostanziali, a coloro che vi si av- municare, in termini letterari ma anche del porti- vicinano. Parlo della scritta che campeggia a caratteri giganteschi sul fronte leggiamo: Vi cato antistante la chiesetta. IN DOMINO FULSIT l’ultima speranza”. che ne E a proposito di speranza c’è ancora una scritta, sul fronte esterno del cimitero, dispensa a piene mani: RICERCA N so metallo,diConiodelRegnod’Italiamillesimo1864» di della Valle BrembanadifineOttocento Le osterienellecronachegiudiziarie 1 Conio RepubbliqueFrançaisedelmillesimo1848» dell’Angelo», affinché esaminassero«un pezzodilirecinque,volevasid’argento, di vitati daFrancescoBaroni,fuDomenico,adentrarenella suaosteria«sottol’insegna I dueufficiali, duranteuncontrollodel 15agosto1889aSanPellegrino,venneroin- rante l’estatedel1889 piedi dell’ArmarealediMilanostanziatinellacaserma diSanGiovanniBiancodu- gento inS.Pellegrino»condottada Attilio Tizzoni e Vincenzo Franchi,carabinieria Uno diquesticasiriguardal’indagineperilreato«spendizionemonetefalsed’ar- menti penalidifineOttocentochehannocomepuntocongiunzionepropriol’osteria. cedute all’ArchiviodiStatoBergamo, sipossonoscoprirealcunicuriosiprocedi- Sfogliando lecartedelfondo Tribunale diBergamo, recentementeriorganizzate e una seriedimisfatti. Oltre adessereunluogodiconvivialità,l’osteriapotevaancheilcrocevia tività ludica,oppureduranteunabevutaincompagnia. informazioni eopinionisuitemipiùdisparati,magarimentrepraticavanoqualcheat- edificio dovelepersone,delluogooforestiere,avevanol’opportunitàdiscambiarsi Quest’ultimo dichiaròdiaverricevutolaprimada Angelo Scanzi,fuPellegrino,«oste I duemilitaririconobberosubitolafalsitàdellemonete elesequestraronoall’oste. 3 Interessante ladenuncia di5Lire1864false,dalmomentoche,daiprincipalicataloghinumismatici, lo Anche sediLirenonsitratta, dalmomentochenonvieraalcunaoccupazionefrancesedeiterritori italiani 2 Quaderni Brembani 17 Catalogo nazionale dellemoneteitalianedal‘700all’euro, EditoreGigante, Varese, 2016,pp.97-98. scudo d’argento coniatointaleannonon risultatraquelliannoveratine“ifalsi d’epoca”.Cfr. Gigante2017. per indicare«5Franchi»,monetaufficialmente stampatainargento. non sonomaiesistiteconiazionidella valutaLiradellaRepubbliquefrançaise.Potrebbeessereunlapsus durante quelperiodo.Roma(Stato Pontificio)eraprotettadaantichissimatradizionedallaFrancia,ma vers., b.365,n.130. Pretura diZogno Marco Angeloni l’etimologia latinahospite(m),unpostoidealedovealloggiarelanotte.Era ell’antichità l’osteriaerailluogogiustopertrovareristoroe,comesuggerisce , Archivio di Stato diBergamo (ASBG), Archivio storicodel Tribunale diBergamo, III 1 . * 134 2 e «unsecondocheparedellostes- 3 . RICERCA . 4 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . 5 . 135 6 * * * , Archivio di Stato di Bergamo (ASBG), Archivio storico del Tribu- Archivio storico del (ASBG), Archivio di Stato di Bergamo , , 16 novembre 1889, Archivio di Stato di Bergamo (ASBG), Archivio sto- (ASBG), Archivio di Stato di Bergamo , 16 novembre 1889, , Archivio di Stato di Bergamo (ASBG), Archivio storico del Tribunale di Bergamo, III di Bergamo, Tribunale Archivio storico del (ASBG), Archivio di Stato di Bergamo , Processo Verbale, 6 ottobre 1895 6 ottobre Verbale, Processo Sentenza Tribunale di Bergamo Sentenza Tribunale Processo Verbale Processo nale di Bergamo, III vers., b. 365, n. 79. nale di Bergamo, rico del Tribunale di Bergamo, III vers., b. 365, n. 2233. di Bergamo, Tribunale rico del Endenna. avvenuti a conoscenza del fatto da Giovanni Ferrari, detto Barnabotto, fu Barnaba, contadino di Cfr. vers., b. 365, n. 40. La vorticosa vicenda relativa ai due “falsi d’epoca” che interessò la nostra valle si con- relativa ai due “falsi d’epoca” che interessò La vorticosa vicenda Cor- Tribunale presso il 1889, quando il Giudice Istruttore cluse sabato 16 novembre indizi di reità a carico sufficienti «ritenuto non essersi raccolti rezionale di Bergamo, ottime informazioni di detti Baroni, Scanzi di qualsiasi determinata persona ed aversi a penale procedimento per essere ignoti gli au- e Ragazzi», dichiarò «non farsi luogo tori ed essersi confiscate le suddette monete» Un altro caso legato indirettamente all’osteria è «la pura disgrazia» avvenuta nella Un altro caso legato indirettamente all’osteria contrada di Malpasso nel 1895. contadino di Endenna, i fratelli Battista Barnaba Chiesa, detto Barnabü, fu Giacomo, di Giuseppe, contadini di Camanghé, e Bortolo Rota, detto Burgü, Traini, Ambrogio e «passati dal vino bevuto durante la giornata fu Giovanni, contadino di Endenna erano al mercato in Zogno» del 5 ottobre 1895 6 I carabinieri a piedi della stazione di Zogno Costantino Filippetti e Angelo Iussago, rapportano di essere Angelo Iussago, rapportano Filippetti e I carabinieri a piedi della stazione di Zogno Costantino 6 5 4 di S. Pietro d’Orzio», durante un pagamento avvenuto quattro giorni prima; la secon- quattro giorni un pagamento avvenuto d’Orzio», durante di S. Pietro che era en- di Sovazza [Arona]», Giuseppe, «ombrellaio Ragazzi, di da da Giovanni a S. Pellegrino per mentre si trovava mezzo litro di vino» per «bevere trato nell’osteria balneare». la «stagiona e del Ragazzi. dello Scanzi ascoltarono le deposizioni i carabinieri Di conseguenza che però d’argento», Baroni qualche pezzo «d’aver dato al disse di ricordarsi L’oste nella «frazione Agosto» il 5 durante la «ricorrenza di festa successa ottenne a sua volta della Neve». di S. Gallo, dove festeggiavano la Madonna Costa del Comune della «vendita di un om- di aver ottenuto la moneta in cambio Il Ragazzi testimoniò in S. Pellegrino». brello ad uno sconosciuto per attente indagini effettuarono oltre a tenere «d’occhio» i tre sospetti, I due ufficiali, le quali interrogarono e lo spaccio doloso», durante smascherare «la fabbricazione ottenere risultati e persone di fede», senza però molti «altri commercianti Giunta l’ora di tornare a casa, per evitare cadute dovute al barcollamento derivante Giunta l’ora di tornare a casa, per evitare in modo tale che il «Battista portava a dall’alcol in eccesso, i quattro si organizzarono il Bortolo». I quattro proseguirono il cammino braccetto il Barnaba», l’«Ambrogio fino a quando, non arrivarono «ad un sulla mulattiera canticchiando allegramente, «massimamente poi di notte per gli ubriachi», viottolo» dove ci sono molte criticità, «poco sopra Camenghin», «precisamente in contrada il pericolo in special modo sorge detta Malpasso». «al povero Chiesa venne l’idea di spandere È proprio in quel luogo che, verso le 23½, Per fare ciò, mentre gli altri due loro compagni camminavano avanti d’acqua». un po’ e, uscito di strada, «salì sopra un pic- di pochi passi, si staccò dal braccio dell’amico fatto sta che perdendo l’equilibrio e senza che colo promontorio ed ivi, non si sa come, RICERCA sgrazia» zi direitàacaricoqualsiasideterminatapersona,trattandosiinveceunapuradi- «non farsiluogoapenaleprocedimento»,avendosi«ritenutononessersiraccoltiindi- Tribunale PenalediBergamo, permezzodellasentenzadel21ottobre1895,dichiarò Seguendo irisultatidelleindaginideicarabinieridiZogno,ilGiudiceIstruttoredel abbia datocausaperdolo,imprudenzaonegligenza». luogo», doveconstataronoilfatto,avvenuto«disgraziatamenteesenzachenessunovi Gli ufficiali dell’ArmastanziatiaZognoaccorsero«immediatamentesullafacciadel fonda, conrotturadell’osso,riportataallatempiasinistra». tezza dicirca10metririmanendoquasiall’istantecadavereperunaferitalarga epro- i suoicompagnisenesianoquasineppureaccortiprecipitòinfondoilburronedell’al- 7 Quaderni Brembani 17 del Tribunale diBergamo, III vers.,b.365,n.1339. Sentenza Tribunale diBergamo, 21ottobre 1895 7 . , Archivio diStatoBergamo (ASBG), Archivio storico 136 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 137

isulta molto difficile esprimere un giudizio su un personaggio tanto onorato e ce- esprimere un giudizio su un personaggio isulta molto difficile nella sua vita è Tutto Zignoni. Vistallo controverso come il lebrato ma altrettanto

Gianbattista Gozzi Gianbattista

di Vistallo Zignoni: eroe o opportunista? eroe Zignoni: Vistallo

circondato da mistero, da supposizioni, da interpretazioni. Se si volesse riassumere in circondato da mistero, da supposizioni, vita molto, ma molto spericolata. Stranamente chiave moderna, si potrebbe dire una della sua esistenza sono tramandate con punti- poi, mentre alcune date fondamentali altrettanto fondamentali, non vi è alcuna men- gliosa precisione, di altre che sarebbero di nascita e di morte che non sono elementi zione. Mi riferisco ad esempio, alla data nel contesto storico nel quale è vis- trascurabili e volendo raccontare un personaggio non sapremo mai in quel fatidico 16 luglio del suto, sono elementi fondamentali. Così del cofanetto contenente tra l’altro una si impossessò Vistallo 1495 quando il nostro avesse. Non che questa età sia di fondamen- Spina della corona di Cristo, quanti anni ci aiuterebbe a meglio decifrare gli anni tale importanza, intendiamoci, ma saperla nella sregolatezza e nell’intemperanza. della sua giovinezza sicuramente vissuti quindi molta presunzione, intesa come ipotesi o Nella ricostruzione della sua vita vi è il fatto certo ad esempio, è che la Spina è conseguenza di un fatto. Mi spiego meglio: alla Chiesa di San Giovanni Bianco, ma Zignoni Vistallo stata veramente donata dal non è dato saperlo perché mai riferito da ne sia venuto in possesso, Vistallo di come il delle ipotesi o delle deduzioni. Persino sul suo alcuno, e quindi si possono fare solo ed a seconda delle circostanze veniva chiamato nome vi sono interpretazioni diverse affascinante oppure Crhistallo. Insomma un personaggio intrigante ed anche Vistallo nei rapporti umani ed in grado di accattivarsi la per un certo verso, sicuramente abile infatti amici illustri che lo hanno aiutato e pro- simpatia di entrambi i sessi. Ha avuto tetto, moglie ed amanti che lo hanno consolato. e calcolatore tempe- reso audace, diffidente Gli anni vissuti da latitante poi, lo hanno suo diabo- randone lo spirito e rendendolo capace di portare a termine con successo il vita ormai lico piano che era quello di ottenere un salvacondotto per recuperare la sua Zencha de Zignonibus, questo il nome Vistallus dissipata ed in esilio dal suo paese. Bianco in una nasce a San Giovanni più attendibile riportato sui documenti ufficiali, ed il padre fascia temporale compresa tra il 1460 e il 1470. La famiglia è benestante quei tempi Giovanni risiede a Briolo, piccola frazione di San Giovanni Bianco (ma a fami- era Comune di San Gallo), ove possiede case e terreni. Oltre alle proprietà della della glia, gli Zignoni conducono anche altri terreni avuti in “enfiteusi” dal Consiglio R RICERCA sizione lasua forza elasuaabilitàarruolandosi comemercenarionon sotto l’esercito che contodell’inutilità dellasuavitaequindi, meditaladecisionedimettere adispo- perare ilsuocarattereedafarlo maturare.Inquestosoggiornoobbligatosirendean- della famiglia.Sonoannidifficili epericolosiperil Vistallo, macheservirannoatem- guato aiutopermandareavanti lemoltepliciattivitàecuraregliinteressieconomici condaria importanzaèlasituazione acasasua,oveilpadrenecessiterebbediunade- probabilmente vivendodapendolare traBresciaeSanGiovanniBianco.Nondise- Tutto ciònonglivietainquestoperiodo,diprenderemogliee metterealmondofigli, un salvacondottochesololasupremaautoritàveneziana puòconcedere. pronti adenunciareilmalfattore.Perliberarsidaquesto fardello, serveunacosasola: soprattutto sidevonotenerd’occhioemissariprovenienti dallavicinaBergamo e si deveviveresempreconunorecchiobentesoalledicerie edalleinformazioni,ma mitata, nonsipuòapparireinpubblicoepossonotrattare ofirmareattiufficiali: munque appoggieamiciperpotersispostare.Certoèche lalibertàènotevolmenteli- latitanza, condizionecheperaltrononloturbapiùditanto perchétrovasempreeco- vi sonointerferenzedialtristati. A pocopiùdivent’anniil Vistallo ègiàcostrettoalla ro perrisiedereapparequindiBresciaovelafedeltàalla causa venetaèassolutaenon amministratori dellagiustiziabergamasca agivanoautonomamente.Illuogopiùsicu- La lontananzada Venezia lasciavaquindiampi margini decisionalientroiqualigli ca diconquistaeoccupazionedell’italicosuolo. l’occhiolino oraaiFrancesiaglispagnoliepersino Tedeschi, tuttipopoliincer- spetto eladovutaobbedienza,manondisdegnavaasecondadellecircostanzedifare ma Repubblicadi Venezia allaqualeilGovernatore dellacittàportavailmassimori- sa. LacittàinfattirappresentaquasiunultimoconfineperildominiodellaSerenissi- modo particolareaBergamo doveesisteunasituazionegeopoliticaabbastanzaconfu- gamasco ebrescianoemessodalleautorità Veneziane. Spostarsidiventadifficile, in guente latitanza.Oragravasullasuatestaunbandodicatturasututtoilterritoriober- vedimento diarrestoperomicidiocostringendoloZignoniallafugaedconse- chio quellostuolodigiovanisfaccendatiemettonosubitoneisuoiconfrontiunprov- a morte.Nonvisonoscusanti:leautoritàcittadinechegiànonvedevanodibuonoc- di questecircostanzecheilsuopugnalevieneritrovatonelpettouncoetaneotrafitto eccedendo spessoinlibertinaggioespacconategiovanili.Eparechesiapropriouna la capacitàinnatadiprimeggiaresuglialtri,diventasubitoilleaderdellacombriccola trettanto predispostiallabellavita.Conunfisicogiàpossenteebensviluppatocon trovata lastradadellacittàsoggiornaspessoaBergamo doveècircondatodaamicial- La suagiovinezzasipuòpensarechenonsiastatadecisamentededicataallavoro,anzi trimonio familiareenellesuccessivedisputeconilComunediSanGiovanniBianco. ta dirittisullasuccessioneedinfattisaràluiasubentrarealpadrenellagestionedelpa- Vistallo èilprimodeitrefigliequindisecondoicanonideltempoprimogenitovan- crazia cittadinaeconconoscenzealtolocate. che nellezonelimitrofe.Insomma,sonodeisignoribenintrodottianchenell’aristo- no inoltrealtrecaseinprossimitàdelfiumeBrembo,eproprietàsparsesiaaBergamo o unasommaindenaroquantitàfissadiprodottinaturali.GliZignonipossiedo- (enfiteuta) aversareuncontributoannualealproprietario(concedente)chepuòessere tolomeo Colleoni.L’enfiteusi èunasortadiaffitto cheobbligailconduttore del fondo Pietà cheeraun’istituzionebeneficafondatadalcelebrecondottierodiBergamo Bar- Quaderni Brembani 17 138 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni a lui dedicata a San Giovanni Bianco 139 Monumento a Vistallo Zignoni nella piazza Zignoni nella Vistallo Monumento a della Serenissima che lo ave- della Serenissima ma al servizio del va bandito, di Mantova, come Marchese È proprio durante balestriere. la scorrerie che una di queste Vi- al nostro fortuna sorride sfaccia- stallo, ma gli sorride questa cir- tamente perché in di costanza avrà l’occasione carreg- rimettere sulla giusta giata tutta la sua vita. e voluta Quanto venne cercata non è dato questa occasione, arride sapere, ma la fortuna di au- Vistallo agli audaci ed il vendere. dacia ne aveva da Quando nel bel mezzo del- l’inseguimento dell’esercito francese in fuga verso la Fran- cia, nella battaglia di Fornovo (era il 6 luglio 1495) Taro sul gli capitò in mano quel cofa- netto custodito gelosamente VIII ( dal valletto del re Carlo tal Gabriele di anni 66) la sua vita si illuminò e decise sedu- Non ebbe nemmeno il tempo di domandarsi ta stante cosa dovesse fare e cosa ottenere. seguito del re in fuga: già il valore del cofanetto cosa ci facesse un valletto di 66 anni al la li- Ma non era il denaro che poteva restituirgli era ingente, figuriamoci il contenuto! già comprata, ci voleva dell’altro... Do- bertà, perché con il suo patrimonio l’avrebbe non era permesso sbagliare nemmeno una veva però usare la massima cautela perché da un amico fidato, tal Abbandonò il campo di battaglia per correre a Bergamo mossa. mostrandogli il suo bottino di battaglia e il- conte Ursino de Rotta col quale si confidò valore di conte non ebbe dubbi sullo straordinario lustrandogli il suo piano. L’amico e grazie alle Venezia a Vistallo accompagnare il quel cofanetto e si rese disponibile ad quei tempi il Doge di A con il Doge stesso. un’udienza sue conoscenze ad organizzare ed alla venera- Agostino Barbarigo, personaggio molto sensibile al culto era Venezia Alla vista di tanto ben di Dio, (il cofanetto conteneva un reliquia- zione delle reliquie. ma anche rio con vari oggetti della passione e tra questi la Spina e parte della corona, ros- legno della croce, ferro delle lance, pezzi della tunica inconsutile, pezzi dei drappi di tutte le sue richieste, in Vistallo si, pezzi del sudario ecc) non esitò ad esaudire il modo particolare concedendogli quel famoso salvacondotto per il bando bergamasco anche compensato con moneta naturalmente Venne e bresciano, valido per 100 anni. e sonante: ducati e fiorini, oltre ad una rendita vitalizia per lui e per i suoi famigliari terreni da fatto non secondario, l’esenzione dal pagamento di tutte le tasse prediali sui lui posseduti nel comune di San Giovanni Bianco ed a Briolo. RICERCA si consumano le peggiorivendetteeritorsioni. LoZignoni,invisoaisuoi concittadini, 1509 iFrancesi ritornanoadamministrare Bergamo, sottraendolaaldominio Veneto, L’instabilità politicadiqueglianniportaadeicapovolgimentirepentini equandonel pare doverosoricordareanche questiaspettiforsemenonobili. visse ancoracirca40annied ebbealtrifigli,manellacomplessitàdelpersonaggioci che loaspettava.Diquestotestamento nonsenefaràpoinullaancheperchéil Vistallo prezzo! Il Vistallo avevaunadoppia vitaedinognisuaresidenzaavevaunfocolare me Caterinaedanch’essatuttoraincinta.Comesivedela latitanzaharichiestounsuo lascia poiunacasaaBresciaadunfiglio“bastardo”avuto dauna“concubina”dino- mente: Gabriele,MartinoeGio’)avutidallamoglieDomenghina cheètuttoraincinta, mento cheloZignonilasciatuttiisuoiaveriaifigli legittimi(3figli,rispettiva- un testamentochenonmancasicuramentedistupire.Si leggeinfattiinquestodocu- cenario perqualchealtraavventura,oschiacciatodairimorsi edalleresponsabilità,fa nel 1498,asoli3annidallasuariabilitazione,meditando forsediripartirecomemer- Non furonoannifaciliquellisuccessivialritornoinpaese perloZignoni,tantoèche sua donazione! 1536 (attivisitapastoraledel Vescovo PietroLippomani)ecioècirca40annidopola sua esistenzaaSanGiovanniBiancolotroviamoinfatti nelladatadel4settembre anni senzavenerazioneericonoscimentoalcuno.Ilprimocennoscrittodella anzi quellaSpinatantopreziosaeavvoltadamistero,rimarràripostapermolti Chiesa diSanGiovanniBiancoserveamodificaregliatteggiamentialsuoriguardo, nobile gestounbrancodicontadiniignoranti?NemmenoildonodellaSpinaalla danna l’animaesenefaunaragione,d’altrapartecomeavrebberopotutocapireilsuo gna dirispetto,anzilasuaimmaginericorrenteèquellaunmalfattore.Luinonsi indifferenza edostilità.Lagentenonloriconoscenécomeeroe,personade- Ma lesorpreseperloZignoninonsiesaurisconoa Venezia: alsuopaeseèaccoltocon una tranquillavitadabenestante,badandofinalmenteaisuoifigliedinteressi. smo nelritornarealsuopaesenatiodauomoliberoepoterriprendereomeglioiniziare veramente persotempoilbuon Vistallo! Immaginiamolasuagioiaedilsuoentusia- spostamenti (daFornovosul Taro aBergamo esuccessivamentea Venezia) nonaveva ni dall’entratainpossessodelcofanetto! Tenendo contodeitempinecessaripergli Corona diCostantinopoli. Tutto questoavvenivail16agosto1495cioèasoli40gior- quella contenutanelcofanetto,un’altrasimilegiàpresenteincittàeprovenientedalla di Venezia. ÈplausibilequindicheunaSpinagli siastatadonatae,senonproprio vato negliannisuccessiviamici,collaborazioneeprotezionepropriodall’avvocatura evidente lamancanzadiunoggetto.Inoltre,sel’avessetrafugatanonavrebbepoitro- sottratta senzailbenestaredelle Autorità ancheperchésarebbesubitoapparsamolto zio contantodidescrizioneenumerazione,èdifficile pensarecheil Vistallo l’avesse ma vistalaconformazionedelreliquiariooveognioggettocontenutoavevailsuospa- che “studiavadaprete”.DellaeventualedonazionediunaSpinanonsenefacenno, nefici dellarendita di100ducati”. camminato nellacarrieraecclesiasticasiadotatodiunaprovvigione oriservadibe- perché comesiriportaneltestodeldocumento gnoni nel1495conun’etàapprossimativadi30anni,avevagiàunfigliograndicello Sacra SpinadiSanGiovanniBianco”delloZanchi)cheapprendiamoilfattoloZi- È propriodallaletturadiquestodocumentooriginale(riportatoanchesullibrode“La Quaderni Brembani 17 Quindi venivariconosciutaunadoteanchealfiglio 140 “...il figliodelmedesimoVischallo, in- RICERCA ” apprendiamo Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “Fu vera gloria? Ai “Fu vera gloria? de S.to Pilligrino riferita a Napoleone: 141 Il 5 maggio posteri l’ardua sentenza”. posteri l’ardua che aveva ancora 6 figli viventi: 2 maschi e 4 femmine e che la spartizione dei beni che aveva ancora 6 figli viventi: 2 maschi malumori, anche perché le innumerevoli cause non mancò di provocare contrasti e ed i debiti incominciavano ad avere una avevano pressoché prosciugato il patrimonio secoli e mezzo, cadde pressoché nell’oblio per quattro Vistallo certa rilevanza. Il buon adeguata, anzi mano a mano che cresceva ed nessuno ricordò le sue gesta in maniera divenuta oggetto di grande venerazione per aumentava il culto per la Reliquia ormai l’interesse per colui che l’aveva donata. diminuiva Valle, tutta la apparati ecclesiastici per 450 anni furono solo I Parroci che si susseguirono e tutti gli Spina a volte con evidente esagerazione, di- impegnati a magnificare i prodigi della che pur avendo una dubbia moralità, ave- menticando completamente quell’armigero venerata. Nel 1895 su espresso desiderio va procurato quella reliquia così fortemente di San Giovanni Bianco fece erigere un mo- del comitato dei capi famiglia, il Comune Si perpetuava così il ricordo dell’uomo numento nell’omonima piazza a lui dedicata. mai avuto e la sua imponente immagine ri- più illustre che San Giovanni Bianco abbia infatti un armigero dai lineamenti Raffigura tratta sul monumento gli rende giustizia. volto al futuro, nell’atteggiamento di chi incede delicati con il volto eretto e lo sguardo un dono di rilevante valore, infatti reca nella con sicurezza consapevole di presentare destinata a diventare oggetto di grande ve- mano destra l’ostensorio con quella Spina Alessandro al dilemma già sollevato dal poeta nerazione. Per concludere mi rifaccio Manzoni nella celebre poesia viene immediatamente denunciato ai Francesi come colui che aveva sottratto il presti- colui che aveva ai Francesi come denunciato viene immediatamente e esistenza è tormentata momento la sua VIII. Da questo al re Carlo gioso reliquiario Bianco prov- di San Giovanni e confische. Il Comune problemi giudiziari rovinata da avu- ogni privilegio pagate, disconoscendo delle tasse non il conto vede a presentargli Vistallo replica del beni. Immediata la di tutti i suoi e procede al sequestro to dal Doge e di San Gallo parte sul Comune trovano per la maggior che i suoi beni si che sostiene sua le sue contestazioni e durante una nulla valgono A Bianco. non di San Giovanni car- viene addirittura arrestato e messo in per far valere le sue ragioni, Venezia visita a la sua detenzione ed alla essere un evasore. Durerà solo un mese cere con l’accusa di in sua che interverrà Veneta soddisfazione dall’Avvocatura fine riuscirà ad ottenere gli inviti e gli appelli lan- dei suoi meriti passati. Ma difesa anche in considerazione di San Giovanni Bianco Amministratori dagli rimarranno inascoltati Venezia ciati da lanciata da parte del di una scomunica agli amministratori, e nemmeno la minaccia le parti ed a Lippomani, servirà ad ammorbidire Mons. Pietro di Bergamo Vescovo trovare un giusto compromesso. legale che si concluderà per oltre 30 anni la sua inutile battaglia Lo Zignoni continuerà nell’anno 1538. Dal suo testamen- solo dopo la sua morte, avvenuta presumibilmente Girolamo “ to stilato il 9 aprile 1530 presso il notaio RICERCA N zione vennestudiatasoprattuttodalladott.ssaMariaFortunati cialisti adarneunaletturaeinterpretazionepiùesaustivifucosìchelanostraiscri- di di Onetain Val delRiso Indagini suun’epigrafedellaparrocchiale 6 È opportuno chiarirefindasubitolediverseposizionidella Vavassori6 edellaCantarelli.Oltreaunadiversa Entrambe diMilano, MariaLuisaModenaMayerèprof.ssadilinguaeletteraturaebraica, SilviaCappelletti 5 4 M. Vavassori alleiscrizioni diBergamo edellabergamasca hadedicato unsaggioeduevolumi. 3 CANTARELLI, 2002,p. 5. 2 A.DELLAGRASSA,Oneta, 1 F. CANTARELLI, ne inunodei2volumi Angelo Dallagrassa,altemposindacodiOneta,ilquale,nel1998,pubblicòl’iscrizio- 27 aprile1996daltitolo una fotocopiadellafotografiaemenzionòl’iscrizionealtrirepertiinunarticolodel “l’Eco diBergamo”, segnalòlascopertainviandoallaSoprintendenzaunaletteracon chiesa parrocchialediOnetain Val delRiso. Il professorIrranca,corrispondentede me coperturadiuntrattoparapettodelpassaggiochecosteggiailfiancodestrodella leggermente incavatoe,nellazonainferiore,unafogliastilizzata incompletaomenorah polcrale ocoperchioditomba),chepresenta,nellaparte superiore,uncerchiovuoto, inciso suunalastrarettangolareasviluppoverticale(potrebbe trattarsidiunalastrase- gran partedell’annofreddoepiovoso,nonchéacausadell’infelice riutilizzo.Iltestoè lettere, ormaiinparteevanescentiacausadell’umiditàdi questopaesemontano,per L’analisi èresainoltredifficile anchenellapreliminarefasedell’individuazionedelle giamento dapartedeipassanti. alle intemperiee,consideratainposizioneorizzontale,esposta aunpossibiledanneg- Questa epigrafe,purtroppo,sitrovaincondizionicritichequantotutt’oraesposta prof.ssa Marina Vavassori provincia diBergamo percontodellaSoprintendenza,poiessereanalizzatadalla Quaderni Brembani 17 stilizzata, perlaseconda unamenorah(simbologiudaico) dicuisiparleràallafinedelpresente contributo. interpretazione del testoepigrafico,differiscono sulmotivoiconografico: per laprimaappuntounafoglia all’epoca dottorandadistoriaromana pressol’UniversitàdiPisa. della facoltàdilettereefilosofiaUniversitàdegliStudiMilano,vol. 55,n°3,2002,pp.5-22. Nicola Accardi Franco Irrancalapresenzadiun’iscrizionelatina el 1996l’architettoEugenioBonomi,diGazzaniga(BG),segnalòalprofessore Analisi dell’epigrafediOnetaealtriframmentilastre funerarie 2 che eglidedicòalpaesemontano.Saggiamenteinvitòglispe- Le Pietre delMistero Viaggio neltempo 4 , daMariaLuisaModenaMayereSilviaCappelletti , Clusone1998. 142 . Ilprofessorepoisegnalòlascopertaad 1 riutilizzata nelXIXsecoloco- 3 , responsabiledella , in ACME: annali 5 . 6 RICERCA di quan- è rappre- 10 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Milano 2002) terminus ante quem di lastre funerarie, danneggiamenti (da CANTARELLI, , in: Notizie Archeologiche Bergomensi, vol. 9, 2001, Archeologiche Bergomensi, , in: Notizie 143 in quanto esposta alle intemperie e a possibili Analisi dell’epigrafe di Oneta e di altri frammenti La collocazione dell’epigrafe, in condizioni critiche La collocazione dell’epigrafe, in condizioni di Parra, causata forse da incursioni di gruppi barba- di Parra, causata forse da incursioni di e le parole sembrano divise da una riga all’altra. e le parole sembrano divise da una riga 9 oppidum . Un limite che potrebbe costituire un . Un limite che potrebbe costituire un Una singolare epigrafe ad Oneta Una singolare perciò un taglio della perciò un 7 . cognomina completa inferiormente, di completa inferiormente, 8 Ibidem p. 151. to rimaneva del vicino rici, senza contare il declino generale di tutta l’area montana bergamasca fino al V se- V fino al di tutta l’area montana bergamasca rici, senza contare il declino generale colo e oltre. due chia- qui riporterò La lettura e interpretazione dell’epigrafe presentano difficoltà, Tutto ciò fa pensare a una datazione che oscilla tra fine II sec. e inizio III sec. d.C., in- ciò fa pensare a una datazione che Tutto seguito come la mancanza del gentilizio, l’uso sieme ad altri elementi che vedremo di di due sec., della circolazione monetaria IV sentato dalla cessazione, nel corso del pietra a destra, non eccessivo, per pietra a destra, non della lapide adeguare le dimensioni si è realizzato al muretto. Parimenti inferiore, tron- un taglio nella zona cando l’elemento decorativo. è privo nel suo Il cerchio superiore e la fo- interno di ogni decorazione forma esago- glia o menorah è di da un’al- nale, come è dimostrato tra 7 M. VAVASSORI, VAVASSORI, 7 M. alla base. Osservando l’impagina- margi- testo si nota che il zione del la è mancante, nonostante ne destro cer- del discreta centralizzazione è motivo iconografico; chio e del presumibile uguale ampiezza, ma molto più al- ta, che risulta incisa su una lapide tuttora visibile, riutilizzata nella pavimentazione antistante la chie- sa, senza testo epigrafico, perché probabilmente inghiottito dalla pa- rete che delimita l’atrio. L’elemen- to decorativo, che trova riscontro su due lastre, più che esprimere una certa preferenza ornamentale, potrebbe assumere un suo partico- lare significato all’interno della comunità, ma di questo parleremo più avanti. iscrizione. La scrittura è in capitale molto irre- Concentriamoci sul testo della nostra golare, senza linee di guida 9 Si noti in particolare la grafia della N con asta obliqua discendente verso sinistra invece che verso destra. 9 Si noti in particolare la grafia della N con asta obliqua discendente verso sinistra invece che 2002, p. 14. 10 CANTARELLI, 8 RICERCA Per questomotivosiaprelapossibilitàdialtreipotesi.Un 3, riferibileallaparolaImene, dovrebbediventareunaF: morto. Intalcasorisulterebbeassenteilnomefemminile einoltrelaletteraEallariga il verodedicante,chesioccupadellatombadiunadonna sposataperchéilmaritoègià è altrovedocumentato,mentreconosciutoilnomemaschile Il nomeImene,quialdativo,comeinaltreepigrafibergomensi (Myrine,Sophe),non “Alla donnaImene,ancoravivente,mogliedeldefuntoSestino Rufino”. La traduzionefinalesarebbequindi: al dativo),potrebbeessereun’ulterioreprecisazione,superflua maforsesignificativa. i coniugi.InfineMOL,documentataabbreviazionedi “A unadonna, Imenfecedavivo(oppureImeneo),mogliediSestino Rufino”. stro. Alla fine latraduzionesarebbe: escludere nemmenolaparola 11 Cfr. J.KAJANTO, The latin cognomina,Helsinki1965,162 e174( 12 Esemplareaquesto riguardoèl’iscrizionebolognese CIL XI,6825. Quaderni Brembani 17 La scrittura,incapitale molto irregolare Sextinus lativo acaratteristichefisiche espresso algenitivoecondue vo, delmaritodedicante;pareinvecechequestosia Nelle ultimerighecisiaspetterebbeilnome,alnominati- alla moglie,ilcuinomedovrebbeesserenelleprimelinee. La letturachiaradi A Cantarelli. vi dilettura,laprimadella Vavassori, lasecondadella tervento diqualchefamiliarechepredisposeperentrambi mulario glie diSestinoRufino),piuttostocheusarel’abitualefor- parato latombapersestessa,dedicandosela(aImene,mo- no Rufino,dinomeverosimilmenteImene,avrebbepre- cato dopoilnomedellamoglie della riga3potrebbeessereunsegnodivita( gio. Sel’interpretazionedelsegnoèesatta,la V isolata theta nigrum prima deidue bergomense eriferibilealII/IIIsec.d.C..Inoltrecompare stica impropria,giàutilizzatanell’ambitodelterritorio Imeneu Viva sibifecit , derivanteda [ s ] conunaSfinalepocovisibile nelmargine de- , adindicarel’avvenutamortedelpersonag- 144 cognomina uxori , amenochesidebbapensareall’in- nomen SEXT θ UXORI alla quartarigaindicaunadedica INI RU NE V MOL FINI IME mulier un segnoindividuabilecome Sextinus 11 cognomina o 12 Imen vivus , costituisconoun’onoma- f(ecit) v(ivus) . Allora lamogliediSesti- praenomen (in questocaso Imen ); 229( o anche Rufinus ( potrebbe essere etn Rufini Sextini e vivusla . Nonsipuò Rufinus ). Imeneus mulieri ) indi- , re- ). . RICERCA , , (in Imene Imeneus o familia ). Di conse- Imen edit ( . D coniugi carissimo 16 , in occasione della ) Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ), sia una dedicante ), sia una , qualunque sia la versio- Imene ptimae , riferibile a , riferibile ( 14 O , ancora viva, dedicò alla mo- , ancora viva, dedicò . ) . La L finale potrebbe essere let- finale potrebbe essere . La L 15 Imeneus : quanto alla prima bisognerebbe : quanto alla . Dal I secolo d.C. la struttura a tre elementi , atri Modiae Imene 13 ( mol Imene Modius M Imene ), senza pensare a se stessa. , , questa volta al nominativo, si possono ag- , questa volta al nominativo, tria nomina 145 sarebbe un nominativo. La seconda ipotesi è nominativo. La sarebbe un Imen . mulier 17 , risultano privi di gentilizio, il che porta a datare , risultano privi di gentilizio, il che porta = Imene bene merenti ) dedicherebbe alla madre, moglie di Sestino Rufino. ) dedicherebbe alla VAVASSORI, 2001, pp. 154-155. 2001, pp. VAVASSORI, mol . Inoltre 18 Modius Imen = una formula abbreviata: una formula ), per cui ), per cui Mod mod ) o elogiativi ( (non più come abbreviazione del gentilizio del gentilizio come abbreviazione mod Modia Imene Imeneus cominciò a semplificarsi: il prenome venne impiegato sempre meno e dal II secolo non venne più inserito; cominciò a semplificarsi: il prenome venne impiegato sempre meno e dal II secolo non venne più causa so- stessa sorte toccò al nome, divenuto anch’esso inutile ai fini di una precisa identificazione, a imperiali. Il cognome rimase così l’unico elemento identifi- dei gentilizi diffusione prattutto della larga nelle iscrizioni della gente secolo l’unico a essere usato regolarmente cativo di un individuo e dal IV comune: si tornò cosi al sistema del nome singolo. vol. 1, 2003, p. 201. per l’unico nome personale di età arcaica, si passò a una formazione bimembre (prenome e gentilizio) arrivare, nel I secolo a.C., all’uso generalizzato dei guenza quella di ritenere quella di l’iscrizione al III secolo d.C. esterna ( di Se però si ritorna all’ipotesi Per quanto riguarda l’ambito geografico della Val Seriana e valli adiacenti, si può dire Val della Per quanto riguarda l’ambito geografico attenzione merita un’iscrizione di Roma- poco in merito ai formulari. Una particolare una terza persona, membro della no di Lombardia, in cui, effettivamente, questo caso un liberto) predispone un sepolcro per sé e per i suoi ex padroni tutti con questo caso un liberto) predispone un la chiara indicazione del loro nome Le ultime considerazioni riguardano l’onomastica. Anzitutto i due coniugi, se si esclu- Le ultime considerazioni riguardano l’onomastica. de la possibilità di glie di Sestino Rufino. Oppure una donna anonima predispose la tomba per Oppure una donna anonima predispose glie di Sestino Rufino. giungere 2 nuove possibilità. Una donna di nome giungere 2 nuove possibilità. o forse anche a Imene, sia la moglie di Sestino ( la moglie di Sestino a Imene, sia o forse anche di in vita, e per Sestino Rufino, marito mentre era ancora formulata (“Alla donna Imene, ipotesi si lega alla prima Tale morte di quest’ultimo. Vavassori comunque per la del defunto Sestino Rufino”), che ancora vivente, moglie della moglie sia il nome del Infatti sono ben espressi sia il nome è la più plausibile. cui il coniuge superstite de- abituale in ogni epigrafe funeraria, in marito, come risulta in previsione della sua in tale occasione anche a se stesso, dica all’altro, pensando sepolcro morte e della sua deposizione nel medesimo ad occuparsi della sepoltura per sé e per la mo- Nella maggior parte dei casi è il marito ha predisposto la lapide in anticipo anche glie e in tutti i casi esaminati (13) il marito in cui la moglie si occupa del sepolcro e sempre per la sua sposa. Si riducono a 3 i casi ( dagli attributi affettivi per la morte del coniuge, come è dimostrato marito karissimo La Vavassori ha ritenuto utile svolgere un’indagine fra le epigrafi della bergamasca ha ritenuto utile svolgere un’indagine fra le epigrafi Vavassori La Qui mi limiterò ad accennare ad alcuni esem- per individuare i diversi formulari usati. l’epigrafe presa in esame pi che possano fungere da confronto con 13 La Vavassori le ritiene quanto meno dubbie. le ritiene Vavassori 13 La Africa. e in Italia, principalmente in Oriente e in 14 La gens Modia è attestata, oltre che a Roma è insolito ma non per questo inaccettabile. 15 Il modo di esprimersi nell’epigrafe di Oneta 16 Per una disamina più esaustiva vd. 17 Vd. VAVASSORI, Le antiche lapidi di Bergamo e del suo territorio, in Notizie Archeologiche Bergomensi, Archeologiche e del suo territorio, in Notizie Le antiche lapidi di Bergamo 17 VAVASSORI, Vd. Col passare dei secoli il sistema onomastico dei cittadini romani subì infatti radicali cambiamenti. Dal- 18 Un’altra questione dibattuta è l’interpretazione di è l’interpretazione dibattuta Un’altra questione ta come una D e ciò lascerebbe spazio a 2 ipotesi D e ciò lascerebbe ta come una pensare a RICERCA Nevius giustificare femminile Alla lucediquestevarianti,nellaprimarigaèchiarocheviununiconomepersonale la X. frattura dellalastra.Infine,adifferenza della Vavassori, proponeunaRalpostodel- potrebbe esserciunaS,dataforsedallatracciadellasolapartesuperiorelungola l’asta dellaIsembranoaprirsiversolasommitàduetrattiobliqui.Nellaterzariga dente soloconunafotoeffettuata conpellicolasensibileairaggiinfrarossi);dal- superiore euntrattodell’asta.NellasecondarigasostituiscelaIcon Y (piùevi- destro haobliteratoinparteunasuccessivaletteraIdellaqualesinotal’apicatura Nella primalineanonpropone La secondainterpretazioneespostadiseguitoèquellapropostadallaCantarelli. B presenza dell’incavo(deldiametrodi29cm)confermerebbe ilposizionamentoorigi- sia ilcerchiovuotoleggermenteincavatosituatonellaparte superioredellalastra.La Passiamo oraall’analisidelmotivoiconografico,nonprima diaverperòchiaritocosa per legallerie. perché riferitialiberti ca sonoabbastanzanumerosiinareabergamasca eattestanospessoorigineservile, ne esatta,ènomegrecanico,ilchenonmeraviglia,datoinomididerivazionegre- 23 La Valle del Riso,l’adiacente Val Serina ela Val Serianaerano, finoatempirecenti,zoneminerarie at- 22 Nt.20,CANTARELLI, 2002,p.13. 21 CANTARELLI, 2002, pp.10-14. 20 Va tuttaviatenutopresentechelaformafemminile diImenenonèattestataecheilnomederivatoda 19 Vd. lucerne di Aquileia cato conidue li faccianotareunparticolareinteressante Per ilrestodell’iscrizioneleduestudiosenondifferiscono molto,sebbenelaCantarel- rie è una notazione di unfemminile Ymene lapresenzadella letterachesegue(V)potrebbeindicarel’an- men Quaderni Brembani 17 Modi tive. Hymen, dioprotettoredelmatrimonio, apparesemprenellaformamaschileHymeneus. 23 Modiae Naeviae , inquantoessenecessitanodirifornimenticontinuistrumenti diilluminazione di Modia, Ymene, oppureilnomepersonalediunoschiavo VAVASSORI, 1993,pp.84-86,101. , [ ae Naevia ] oppure viva Modime nev , allaqualesicontrapponeil onmn Serenus cognomina o o comegentiliziousatonomeunicodaldedicante( Nevia , peraltrononattestato.Sesileggesse 22 Modi , ilchepotrebbeavereunqualchelegameconleattività minera- oppure una 19 . ) odativodel [ e ]; intalcasoilnomecheseguepotrebbeessereo mol Modie Neviae e ma Rufinus MOD[I] ENI RU NEV[S] cognomen UXORI SER θ mod YME FINI 146 21 theta nigrum a propositodelmaritodelladefunta,indi- e lafratturachehainteressatoilmargine : entrambisitrovanoinfattitraibollidi . Un’altrapossibilitàperlaprimalinea della defunta.Intalcasoavremmo 20 Modime . Ymeneu , sidovrebbeinoltre ( s ). Nelcaso Naevius cogno- o RICERCA I reperti di Oneta: os- I reperti Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . 25 147 che vi fosse posizionata una colonnina sepolcra- che vi fosse posizionata una colonnina 24 , in ACME: annali della facoltà di lettere e filosofia Università ACME: annali della facoltà di lettere e filosofia , in a una persona di fede giudaica per cui questa iscrizione funeraria latina potrebbe essere stata dedicata essere cui questa iscrizione funeraria latina potrebbe per il candelabro rituale ebraico, uno dei più importanti simboli religiosi giudaici, il il candelabro rituale ebraico, uno dei più Il motivo iconografico in basso raffigura la menorah, il candelabro rituale ebraico, la menorah, il candelabro Il motivo iconografico in basso raffigura 26 un piedistallo di forma parallelepipeda che talora reca l’iscrizione. Vd. CANTARELLI, 2002, pp. 8-10 Vd. CANTARELLI, un piedistallo di forma parallelepipeda che talora reca l’iscrizione. per altri esempi. provenienti da varie parti dell’Impero Romano si rimanda a S. CAPPELLETTI, servazioni iconografiche sulle menoroth degli Studi di Milano, vol. 55, n°3, 2002, pp. 23-32. le o un vaso, un uso frequente soprattutto in Oriente le o un vaso, un uso frequente soprattutto 24 CANTARELLI, 2002, p. 8. 24 CANTARELLI, 25 Nella Cisalpina le colonnine funerarie sono quasi sempre semplice segnacolo della tomba e poggiano su 26 a Oneta, comparate con altri Per maggiori informazioni sugli aspetti iconografici delle menoroth trovate nario orizzontale; infatti è probabile che fa pensare che questa iscrizione funeraria latina fosse stata dedicata a una persona che fa pensare che questa iscrizione funeraria di fede appunto giudaica. che presentano simboli religiosi sono piutto- Le iscrizioni riconducibili a questa fede usate dagli ebrei). Dobbiamo tuttavia sto rare (al di fuori ovviamente delle catacombe distruzioni avvenute in Europa di in- tenere presenti le ricorrenti e talora sistematiche e simboli in seguito a persecuzioni antiche teri insediamenti giudaici, necropoli, opere numero di iscrizioni antiche rinvenute nella Ci- e moderne: ci si rende così conto che il attribuibili ai giudei, non rende conto salpina e nel resto della penisola sicuramente nell’Italia antica. Contrassegnare con l’uso di uno o degli stessi della reale diffusione religione ha sempre significato fedeltà alla co- più simboli l’appartenenza alla propria significare anche il desiderio di distinguersi dal munità di appartenenza; talora poteva costretti a operare. Ritornando alla nostra epi- contesto nel quale operavano o furono Per quanto riguarda il motivo iconografico siamo di fronte a una cosiddetta meno- Per quanto riguarda il motivo iconografico rah, RICERCA dicante esterna( 35 34 CANTARELLI, 2002, p.18. 33 Usatocomecontenitoredell’olio necessarioall’accensionedellamenorah. 32 CIL VI 22590. 31 Da notarecheipochissimiappartenenti allagensdiffusi nellaCisalpinasonoquasitutti libertieintre L’uso30 diquesteminierealmenodalla secondametàdelIsecolod.C.èsicuro;oltreairiferimentidiPlinio 29 CANTARELLI, 2002,p.16. diverse generazionisitrovavanodislocateinquestearee,inizialmente riconducibili allasferadellareligiosità,possiamopensareapersoneefamigliecheda iscrizione inoggettoedeglialtriframmentirecanti,comesivedràpiùavanti,simboli al qualeiromanidisolitodestinavanoforzeschiaviliocondannati.Nelcasodella Può inoltreemergere unaltrodatointeressantesesiaccettalaletturadi nelle stesseattivitàminerarie. schiavile esuccessivamenteinpartecomelibertilorodiscendenti,ancoraoperanti ma riga,comeindicanteilgentilizio:abbiamodettochela gens o ImeneusforseancheaImene,sialamogliediSestino( miniere traIeIIIsecolod.C..ÈquindiprobabilecheilgentiliziosiariferibileaImen tività uncertonumerodischiavietraquesteattivitàpuòrientrareanchel’appalto ne abbianofattopartealcunimercantioimprenditorichesiprocuraronoperleloroat- la mediterraneaerarissimapresenzadimilitarialsuointernolascianosupporreche cipalmente inOrientee Africa (oltreche aRomaeinItalia)questadiffusione susca- mente una stre quadrate,duedellequalirecavanounmotivoiconografico stilizzato,probabil- Sempre nelcorsodiqueilavorifuronomesseinluceanche tresepolturecopertedala- questa zonacosiperiferica grafe èimportantecapirecosapotevaavercostrettooindottodegliebreialavorarein 28 Oltreadavernelacertezzaconcretaegraziealcuniscaviarcheologici deglianni’80,abbiamoanche 27 ad alcuniappartenentialla chiesa, chepresentaunamenorahdidimensionimaggiori costruzione, nelcorsodilavori(1996-1998)perilrifacimento delpavimentodella voro, èpresenteunaltroframmento,reimpiegatocomecomunematerialelapideoda nerarie provenientidallostessosepolcreto.Comeaccennatoall’iniziodelpresentela- tata dallaconvergenza dialtrielementichesonorelativiadframmentilastrefu- Questa epigrafevapertantoriconosciutanellasuaeccezionalità,confermataeaumen- nell’incisione diunvasorituale una ModiaFlorentinaallafigliaIucunda;lasingolaritàdell’iscrizioneconsiste Roma, pressolachiesadiS.Cesareo,recantel’iscrizioneunadedicafuneraria ve dicalcarediversitipieminiere di unapersonafedegiudaicaèdaporsiinrapportoconlosfruttamentominerario Quaderni Brembani 17 un po’ scomparvero. Ibidem CIL V 8923eCIL V 5873. casi susettelalorooriginariaprovenienza dall’AsiaMinoresembraplausibile:vd.CIL V 70,CIL V 355, è notoilritrovamentodiunamonetaGalbaingalleriadellaminiera. la testimonianzadiPlinioil Vecchio, Extrema parteItaliae 31 . Ec’èdipiù:particolarmenteinteressanteèunesempiocheciriportaproprio . Anche questelastrefuronocollocate fuoridallacanonicaepoilasciate incustodite,pertantodopo lulab Modia Imene 35 (ramo dipalma).Unultimo(perora)frammento,fortunatamente chiama PlinioilterritoriodiBergamo. 27 gens Modia dell’Italia delNord.Datalapresenzainquest’areadica- ), comunqueunapersonaimparentataofacentepartela 33 Nat. Hist. caratteristico dellatradizionegiudaica. 28 : sitrattadiunalastramarmorea , lapresenzadiunaiscrizionefunerarialatina XXIV 22,100-102; 148 Nat. Hist. 34 gens modia Modiae Imene . XXXIV 1,1-2. 30 è attestataprin- in condizione 32 mod ), siaunade- rinvenuta a , allapri- 29 , RICERCA , in ACME: Annali ACME: , in Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , in ACME: Annali della . 36 , in: Notizie Archeologiche Bergomensi, vol. 9, Archeologiche Bergomensi, , in: Notizie 149 (Rotoli della Legge) riutilizzata nella pavimentazione antistante la chiesa riutilizzata nella pavimentazione antistante Una menorah di dimensioni maggiori incisa su una lapide Una menorah di dimensioni maggiori incisa Una singolare epigrafe ad Oneta Una singolare I reperti di Oneta: osservazioni iconografiche sulle menoroth di Oneta: osservazioni iconografiche I reperti Analisi dell’epigrafe di Oneta e di altri frammenti di lastre funerarie di lastre Analisi dell’epigrafe di Oneta e di altri frammenti Seferim Torah con immagini. 2001, p. 151. Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Milano, vol. 55, n°3, 2002, pp. 23-32. M. Vavassori, della Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Milano, vol. 55, n°3, 2002, pp. 5-22. della Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Milano, vol. 55, n°3, 2002, S. Cappelletti, 36 Per una disamina più esaustiva su tali reperti rimando a CANTARELLI, 2002, pp. 18 e seguenti, integrato 36 Per una disamina più esaustiva su tali reperti rimando a CANTARELLI, Bibliografia Cantarelli, F. conservato, reca anch’esso un motivo stilizzato: secondo la Cantarelli potrebbe trat- conservato, reca anch’esso un motivo tarsi dei In conclusione, la lastra funeraria di Oneta, con la sua singolare iscrizione ed elemento In conclusione, la lastra funeraria di Oneta, nuova località nella carta di distribuzione delle figurativo, permette di aggiungere una Inoltre, essa stessa e la presenza di altri frammenti epigrafi del territorio bergamasco. supporre l’esistenza di una necropoli giu- riconducibili alla religione ebraica, fanno non lascia spazio a molti dubbi, con daica nella zona. Una teoria che, personalmente, altri reperti (senza essere utilizzati come mate- l’augurio che possano tornare alla luce definitiva. riale edile) per poter dare un’interpretazione RICERCA Q di al teatroEdendiSanPellegrino Terme Le stagionid’opera 1 La primarappresentazionedel 1 cesso: prestazione degliinterpretieallaprovapositivadell’orchestra, ottenneunottimosuc- ne dell’operabuffa “Gazzetta ProvincialediBergamo” dell’anno 1900.Essaaccennaallarappresentazio- La primanotiziariguardanteilteatroEdenl’abbiamotrovata sulgiornalebergamasco giorno aSanPellegrino. i frequentatoridelle Terme fornendoloro quel relaxcherendevacosìgradevoleilsog- re. EilteatroEdenavevaappuntoquestacaratteristicadisvagareconisuoispettacoli elevati, venivanoofferti trattenimentipiacevolidovelamusicaavevailpesomaggio- serate neglialberghi, aifrequentatoridelle Terme, spessoappartenentiacetisociali Come avvenivainluoghidicuragrandefama,perrenderemenonoioselelunghe sovvenzione, nonsipotevapretenderedipiù. nanziarie dell’Eden,diproprietàunsempliceprivato,chenongodevaalcuna li messiinscena-peresempioalteatroDonizettidiBergamo, maconlerisorsefi- interpretate piùchediscretamente.Certo,talispettacolinoneranoparagonabiliaquel- prezzate daglispettatoridell’Eden,ancheperchéallestitegeneralmentecondecoro,e arte varia,operetteecinema.Noiperòparleremosolodelleopere,particolarmenteap- ospiti perlacuradelleacqueedospitavaspettacolid’ognigenere,opere,commedie, la stagionebalneareestivaerainpienaattivitàconl’arrivocittàdimoltiescelti Quaderni Brembani 17 prévu Luigi Pilon me, ilteatroEden,nelperiodo1900-1925.Eraunchefunzionavaquando uesto nostroarticolovuoleillustrarel’attivitàdiunteatroSanPellegrino Ter- 1 (testo diS.M.F. Gay, da A. Duval)ebbe luogoalteatroFeydeaudiParigi il29marzo1821. L’esecuzione fuinappuntabilesotto ogniriguardo:tuttigliartistiinterpretaronoconcoscien- [sic]: Ieri seramoltopubblicoall’Eden perlapremièredellagraziosissimaoperainunattodiPaer La primadel Il maestro dicappella Maestro dicappella Il maestro diCappella Maestro diCappella . al teatroEden.CisiscrivedaSan Pellegrino: 1900 150 di FerdinandoPaërche,grazieaunabuona , macoltitolo Le Maître dechapelleouLesouper im- RICERCA Sil- Pa- Pro- . 2 , Amministrazione di Mascagni, che Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Barbiere di Siviglia di Barbiere eseguiti ottimamente dalle signorine Mel- dalle signorine eseguiti ottimamente ? Non sappiamo, anche perché nulla ? Non sappiamo, anche Cavalleria rusticana , per incontrare un’altra stagione lirica 4 Favorita . Infatti fu lui a introdurre in città la luce elet- . Infatti fu lui a introdurre in città la luce 151 3 1903 Barbiere di Leoncavallo, altro esempio di opera verista di Leoncavallo, altro esempio di opera - la San Pellegrino Terme e la Valle Brembana e la Valle San Pellegrino Terme di Paër. Ecco come il “Corriere di San Pellegrino”, di Paër. Carmen Pagliacci - la Mignon - la Maestro di Cappella Maestro e del lone e Lucchini e dal signor Farinetti. L’orchestra sotto l’abile direzione del giovane maestro sotto l’abile direzione Farinetti. L’orchestra lone e Lucchini e dal signor uno spettacolo che veri miracoli. In complesso all’Eden abbiamo Marino, fa come sempre invidiare. Sabato va in scena il molti teatri di città potrebbero za ed arte le rispettive parti. La signora Lucia Periz è stata una Geltrude davvero superiore una Geltrude davvero Lucia Periz è stata rispettive parti. La signora za ed arte le mezzi e di una dotato di notevoli di cappella, è un artista Il Bellucci maestro ad ogni elogio. di Benedetto abbia assunto la parte Masiero, quantunque invidiabile. Il tenore vis comica applausi. La riscuotendo calorosi la simpatia del pubblico, si guadagnò subito senza prove, staccati - I di alcuni pezzi preceduta dall’esecuzione dell’opera venne rappresentazione messi sposi , sempre di Mascagni, e Comunale di San Pellegrino Terme, Poligrafiche Bolis, S.p.a., Bergamo [1971], p. 293. Poligrafiche Bolis, S.p.a., Bergamo Terme, Comunale di San Pellegrino trica, un’invenzione rivoluzionaria che avrebbe reso più moderna San Pellegrino, più trica, un’invenzione rivoluzionaria che (il primo esperimento di illuminazione al passo coi tempi nuovi di industrializzazione 1898, con 17 lampade da 16 candele di- a San Pellegrino fu inaugurato il 17 novembre stribuite in diverse località cittadine). da alcuni al teatro Eden, la cui costruzione era avvenuta nel 1893 (ciò risulta Tornando Stato) documenti conservati all’Archivio di 4 Archivio di Stato, fondo notarile, notaio Francesco Zanchi fu Antonio, busta 1893, doc. n. 8997. 4 Archivio di Stato, fondo notarile, notaio Francesco Zanchi fu 2 “Gazzetta Provinciale di Bergamo”, 20-21 luglio 1900. 2 “Gazzetta Provinciale di Bergamo”, 3 Sull’Ambrosioni si veda: G. Pietro Galizzi: dice in proposito la “Gazzetta Provinciale di Bergamo”. dice in proposito la che per San dare qualche cenno sul teatro Eden questo punto ci sembra opportuno A svago e di aggregazione so- senza dubbio un luogo importante di Pellegrino costituiva che dava agli ospiti anche balneare, un momento piacevole ciale durante la stagione più che collaudata opere poco eseguite o di fama l’opportunità di ascoltare per contenere un palcosce- un edificio costruito espressamente Il teatro Eden, più che salone all’interno di una palchetti o delle gallerie, era un semplice nico, una platea, dei An- Eden, di cui era proprietario basso edificio facente parte dell’albergo-ristorante un commerciante di legnami dell’alta valle. Nato a Branzi nel 1858 Ambrosioni, drea San Pellegrino, l’Ambrosioni era un uomo cui e trasferitosi con la propria attività a non mancava certo lo spirito di iniziativa Ebbe poi luogo la rappresentazione del Ebbe poi luogo la rappresentazione dobbiamo arrivare al 1903 perché nulla ci fu nel 1901 e nel 1902. dobbiamo arrivare al 1903 perché nulla musicalmente registrando un discreto numero La stagione del 1903 fu piuttosto ricca come di opere, alcune di indubbio interesse, italiano, quello cosiddetto verista (sulla ben illustrava il nuovo corso del melodramma Verga), rappresentante era Giovanni scia di un verismo letterario di cui massimo vano personaggi venivano proposti, senza abbandoni (ciò per il realismo con cui ambienti e romantici). di La stagione prese il via il 2 luglio con la rappresentazione, nella stessa serata, gliacci RICERCA valleria Rusticana cantanti LuciaPereze A. Negriniannunciando inoltrel’esecuzioneinseratadella vinciale diBergamo” (nulla,invece,abbiamo trovatosul“CorrierediS.Pellegrino”): approvazioni”. Così,infatti,leggiamoinunarticolopubblicato dalla“GazzettaPro- 1895 chegrazieauna“accuratissimaesecuzione”ottenne dalpubblico“applausied nuto dalla In unarticolodel19luglio,il“CorrierediS.Pellegrino”dàcontosuccessootte- detta stagione: giornale natonel1902edanoiassiduamenteconsultato,descrissel’inaugurazionedi 5 Il 27lugliofuallestitoall’Eden 7 6 Il 11 11 10 “CorrierediS. Pellegrino”,19luglio1903. 9 8 “Corriere diS.Pellegrino”,3luglio1903.Insiemeal“CorriereSan altrigiornalistampati Quaderni Brembani 17 di Milanoil22maggio1892. “60 annidivitatermaleneigiornali diS.Pellegrino Terme”. da noiconsultatinell’edizioneinDVD acuradell’Associazione Amici diSanPellegrino Terme intitolata: a SanPellegrinofuronoil“Giornale diSanPellegrino”eil“GazzettinoPellegrino”.Essisonostati stanzi diRomail17maggio1890. in unattobanditodall’editoreSonzognodiMilanovenendorappresentata perlaprimavoltaalteatroCo- di Napoliil28agosto1733tragliintervalli del Pagliacci, Cavalleria rusticana La Servapadrona Silvano Maestro diCappella pagni, suscitaveroentusiasmo Maestro diCappella assai numerosoedeipiùdistinti.Perquestaserasonoannunziate gliacci oncavallo gremito dispettatoriavidisentirequestospartitochesolounavolta, nel1895èstatorap- Le rappresentazionidella esecuzione procuròmoltiapplausiagliinterpreti. L’antico spartito,nuovoperlaquasitotalitàdelpubblico,piacquegrandementeel’ottima Negrini (Uberto). San Pellegrino.Ierilaprimadi 19 luglio.Giovedìèandatainscenaaquestoteatrol’opera iscena mero larelazionedellospettacolo,ciriserviamodifarlonelprossimo.Domaniseraandràin stagione liricad’estate(Luglioe Agosto) aquesto Teatro Edencolleopere 3 luglio. Teatro Eden.Ierseramentreilnostrogiornaleandavainmacchinasiinauguravala musicali deiprincipaligiornalidiMilanoequellibergamaschi Per intervenireallaseratad’aperturadellastagionesonoieriarrivatiaS.Pellegrinoicritici tatore èilcav. Pietro Vallini -l’orchestraècompostadi25professorieicori20coristi. Gatti, iprimibaritoniassoluti Angelo Antola e Antonio Negrini.Maestrodirettoreeconcer- Muzzi, primitenoriassoluti Vincenzo Bernardoe Antonio Giovanelli, l’altrotenoreDavide assoluti Teresa Annelli eLuciaPeris,l’altrosopranoElviraBarbieri,ilmezzo [sic] , testodiG. Targioni-Tozzetti, fudatoil25marzo 1895allaScala. testo emusicadiRuggeroLeoncavallo,erastataeseguitaperlaprimavolta alteatroDal Verme 9 Serva padrona, , laqualeebbeadinterpretiprincipalisignoraLuciaPerez(Serpina)edilsignor A. , Cavalleria Rusticana Cavalleria Rusticana 5 , intermezzoindueparti,testodiG. A. Federico,era statadataalteatroS.Bartolomeo e il , testodiG. Targioni-Tozzetti eG.Menasci,avevavinto ilprimopremioperun’opera : , testodiS.Gay, fudatoalteatroFeydeaudiParigiil29marzo1821. Maestro diCappella , operenellequalilaPerez,ottimamentesecondatadaibravisuoicom- scritta nellontano1733daPergolesi, beninterpretatadai Serva padrona Silvano di Mascagni e 10 Maestro diCappella Silvano . di Paer[sic] di Mascagni,datounasolavoltaallaScalanel Prigioniero superbo 152 11 11 7 di Mascagni.Ilvastissimosalone[dell’Eden]era si alternanooraaquestoteatroconquelledi . Interpretidelledetteoperesonoiprimisoprani 6 . Nellaimpossibilitàdidareinquestonu- , richiamandoviseralmenteunpubblico , altraoperadiPergolesi. Serva padrona Cavalleria Rusticana 8 Pagliacci . di Pergolese di Le- Ca- Pa- e RICERCA Ran- e …cit., p. 296. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , del maestro Emilio Cavalleria, Amico Fritz per eseguirle era composta 13 San Pellegrino Terme . 12 . 153 Crispino e la comare, Sonnambula, Le Edu- Sonnambula, Crispino e la comare, 1904 , Le Educande di Sorrento L’elisir d’amore L’elisir Il Barbiere di Siviglia Il Barbiere e L’albergo e il teatro Eden nei primi anni del Novecento Eden nei primi anni e il teatro L’albergo , pure fu giudicata bella. Accuratissima fu l’esecuzione e di ciò va data ampia lode al m.° Accuratissima fu l’esecuzione , pure fu giudicata bella. tzau Benissimo anche l’orchestra, per quanto non conti che mezzi limitati. Lodevo- Vallini. cav. Ad essi il pub- Antola e la Muzzi. il baritono Anelli, il tenore Bernardi, lissimi gli artisti - la di applausi ed approvazioni blico fu largo 7 luglio. Teatro Eden. È ormai imminente il principio della consueta stagione d’opera a que- Teatro 7 luglio. per- sto teatro. Completando le notizie relative a tale stagione, diamo oggi l’intero elenco del presentato alla Scala di Milano. Per quanto l’opera risente di presentato alla Scala di Milano. Per quanto l’opera conduzione dell’albergo e teatro Eden. Cfr: G. Pietro Galizzi: conduzione dell’albergo 12 “Gazzetta Provinciale di Bergamo”, 28 luglio 1903. 12 “Gazzetta Provinciale di Bergamo”, del teatro Lirico di Milano, era succeduto all’Ambrosioni nella Albertazzi, conduttore del “buffet” 13 Il sig. La compagnia di canto scritturata dal signor Albertazzi signor La compagnia di canto scritturata dal cande di Sorrento La stagione lirica, come quella del 1903, si svolse tra luglio e agosto presentando cin- La stagione lirica, come quella del 1903, que opere, vale a dire: Usiglio, con libretto di R. Berninzone, messa in scena a Firenze nel 1868, ma indub- Usiglio, con libretto di R. Berninzone, su opere di repertorio che assicuravano un biamente il cartellone puntava soprattutto Ecco come il “Giornale di S. Pellegrino” presentò di pubblico a teatro. forte afflusso la prossima stagione d’opera all’Eden: dai soprani Argia Biolchi Paterni e Adele Pasini, dal mezzosoprano Maria Muzzi, che Adele Pasini, dal mezzosoprano Biolchi Paterni e Argia dai soprani tenori Oreste Gennari e Davide Gatti, dal basso si era già fatta apprezzare nel 1903, dai e dal basso comico Concetto Paterna. Di- L. Nicolini, dal baritono Giovanni Bellucci Aldo Franchetti. A. Gennari e rettori e concertatori d’orchestra: tutte le opere, la più moderna era Tra RICERCA nel lontano1831alteatroCarcano diMilanoconlagrandissimaGiudittaPastanel te edelegantisignore”. Tra icantantidelcapolavorobelliniano,cheavevavisto laluce l’Eden un“pubblicoaffollatissimo edeletto, avvivatodallesplendide tono e Argia Biolchi Paterni, soprano,ebbeun’accoglienzamoltofavorevole: pretata daOresteGennari,tenore,ConcettoPaterna,bassocomico,G.Bellucci,bari- La seradellaprimal’Edensiriempìdiunpubblicofoltoedeleganteel’opera,inter- 18 “GiornalediS. Pellegrino”,28luglio1904. Fu quindi 17 16 “GiornalediS.Pellegrino”,21luglio 1904. 15 14 “GiornalediS.Pellegrino”,7luglio 1904. Con All’ re provadellelorocapacità: della rappresentazioneeraovviamentescontato che, nonostantelasuavenerandaetà,circondavailcapolavorodonizettiano,l’esito il pubblico fratelli Ricci,cheperilsuocaratteregioiosoebrillanteriuscivasolitamenteadivertire Quaderni Brembani 17 Crispino elacomare L’elisir d’amore Elisir Crispino elacomare mezzi ed ilsoprano Argia BiolchiPaternilaqualealquantoindispostanonpotéfarvaleretuttiisuoi comico ConcettoPaterna.PiacqueroeziandioilbaritonoG.BelluccinellapartediBelcore mente furonoiltenoreOresteGennari,qualedovetteripeterelasuaromanza,edbasso co masemprefrescoegraziosospartitoincontraronoilgeneralefavore. Applauditi special- bato mentre sistannofacendoleprovedella buoni ancheglialtriesecutori.LospartitodeifratelliRiccisialterna oracoll tatore edirettoredellospettacolo. Applauditi assaiiltenoreGennari edilbuffo Paternae lacomare. spino e 28 luglio. Teatro Eden.Èandata in scenaaquestoteatrolasecondaoperadellastagione l’opera 21 luglio. Teatro Eden.Sabatoscorsosièiniziataaquestoteatrolastagioned’estatecol- brillante Al pubblicoedall’ottimo Albertazzi, chehaassuntol’impresa,l’auguriodiunastagione ordinarie del Nella primaquindicinad’agostosiprodurràunafulgidastelladell’arteperalcunerecitestra- Crispino elacomare, Sonnambula artisti Adele Pasini,OresteGennari,GiovanniBelluccieConcettoPaterna.Farannoseguito nari e Aldo Franchetti.Lastagionesiinizieràsabato16corr. coll’opera tono; ConcettoPaterna,bassocomico.Maestridirettorieconcertatorisonoisignori A. Gen- soluto; DavideGatti,altrotenore;L.Nicolini,primobasso;GiovanniBellucci,bari- prani assoluti;MariaMuzzi,mezzosoprano;edaisignoriOresteGennari,primotenoreas- sonale artistico,cheècompostodallesignore Argia BiolchiPaternie Adele Pasini,primiso- , comesecondaoperadellastagione,succedette L’elisir d’amore 18 17 . 16 . Interpretinefuronoglistessiesecutoridell’ . Elisir d’amore 14 . , testodiF. Romani,fudato alteatrodellaCanobbianadiMilanoil12maggio1832. Barbiere. , testodiF. M.Piave,fudatanel1850a Venezia. Il successofuottimopermeritospecialedelmaestroFranchetti,concer- , ottimofupurel’esitodella avanti unpubblicoassaiaffollato edelegante.Gliinterpretidell’anti- , adareinizioallastagioneliricaall’Eden,evistalafama , Educande diSorrento 154 Sonnambula 15 . , cheandràinscenaprobabilmentesa- Sonnambula Elisir e Barbiere diSiviglia. Crispino elacomare che diederoun’ulterio- Elisir d’amore che richiamòal- toilettes ’Elisir d’amore di mol- , dei cogli Cri- RICERCA Ciò Tra- e con avan- e con ottimo suc- di molte ed ele- Le educande di Rigoletto Sonnambula ’Elisir d’amore Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ecco toilettes coll Barbiere di Siviglia. Barbiere e Barbiere , richiamando un pubblico numero- Barbiere di Siviglia Barbiere Sonnambula, Don Pasquale Sonnambula del maestro Usiglio. Il concorso dei balneanti alla del maestro Usiglio. Il concorso dei balneanti , 155 1905 . Subito dopo il 20 . 22 . Interpreti ne furono Giovannina Colliva, soprano, Con- . Interpreti ne furono Giovannina Colliva, 21 ottimi spettacoli e procurare così alla nostra colonia balneante un ge- così alla nostra colonia balneante un ottimi spettacoli e procurare . 19 , testo di R. Berninzone, ebbe il suo battesimo a Firenze nel 1868. Le Educande di Sorrento Lucia di Lammermoor , testo di C. Sterbini, ebbe la sua prima e contestata esecuzione il 20 febbraio 1816 , capolavoro assoluto del genio di Rossini che col passare degli an- del genio di Rossini che col passare , capolavoro assoluto fu straordinario, dimostrando cogli applausi ripetuti e calorosi la loro soddisfazio- fu straordinario, dimostrando cogli applausi del maestro Emilio Usiglio che attrasse all’Eden molti spettatori, prodighi di del maestro Emilio Usiglio che attrasse so che applaude alla buona esecuzione. Colliva, soprano, Concetto Paterna, Martedì sera poi, interpretata dagli artisti Giovannina baritono, è andata in iscena la quinta ope- Armanni, tenore, Giovanni Bellucci, basso, Mario ra della stagione: première saputo preparare in questa stagione uno spetta- Albertazzi che ha ne agli esecutori e al bravo colo così variato e straordinario cesso. Questo spettacolo si alterna ora colla Al teatro Eden è andato in scena la scorsa settimana il Al teatro Eden è andato in scena la scorsa settimana 4 agosto. Teatro Eden. Giovedì scorso è andata in iscena a questo teatro la in iscena a questo teatro scorso è andata Eden. Giovedì Teatro 4 agosto. ti ad un pubblico affollatissimo ed eletto, avvivato dalle splendide ed eletto, avvivato dalle splendide ti ad un pubblico affollatissimo furono assai applau- spettacolo fu dei più brillanti e tutti gli artisti dello ganti signore. L’esito che possiede una voce di Adele Pasini, soprano, modo la signorina diti. Si distinse in special artista si apre una carriera questa brava A estesa e ben ammaestrata. timbro gradevolissimo, Alber- sig. Giulio le nostre felicitazioni al bravo impresario molto promettente. Rinnoviamo ha saputo allestire colla tazzi che in quindici giorni Crispino e la Comare niale divertimento Le altre erano Educande di Sorrento Barbiere di Siviglia Barbiere al teatro Argentina di Roma. Argentina al teatro viata. 22 “Giornale di S. Pellegrino”, 11 agosto 1904. 22 “Giornale di S. Pellegrino”, 11 21 Le 19 “Giornale di S. Pellegrino”, 4 agosto 1904. 20 Il cetto Paterna, basso, Mario Armanni, tenore e Giovanni Bellucci, baritono, tutti autori cetto Paterna, basso, Mario lavoro, la stagione d’opera, caratterizzata dalla di un’ottima prestazione. Con questo Albertazzi, si concludeva in bel- varietà degli spettacoli programmati dall’impresario San Pellegrino per la cura delle acque anche un lezza lasciando negli ospiti accorsi a ricordo artisticamente valido: All’opera belliniana, ricca di patos romantico e di slanci lirici, seguì ben altro melo- ricca di patos romantico e di slanci All’opera belliniana, e di ritmo travolgente, il uno spirito ricco di gioiosa energia dramma, dove prevaleva di Siviglia Barbiere ni non perdeva nulla della sua vitalità ruolo di protagonista, notevole prova fornì il soprano Adele Pasini, che mostrò di pos- Pasini, che mostrò Adele prova fornì il soprano notevole ruolo di protagonista, all’impresario Lode quindi “timbro gradevolissimo”. voce estesa e dal sedere una tre spettacoli particolar- saputo allestire quindici giorni aveva Albertazzi che in Giulio Pellegrino: agli ospiti di San mente graditi Anche il 1905, come il 1904, fu caratterizzato da una stagione lirica ricca di cinque Anche il 1905, come il 1904, fu caratterizzato da una stagione lirica ricca vale a dire Verdi, opere dove spiccavano due dei lavori più popolari di Sorrento calorosi e ripetuti applausi RICERCA canto, conl’elencodelleoperecheperòtralasciava In unnumerosuccessivo,effettivamente ilgiornalepubblicòtuttalacompagniadi gli impresaridellastagione,Rainerie Vaschetti: risulta dal“GiornalediS.Pellegrino”cheriportaunarticolo,dovesonocitatianche 27 In riferimentoal 26 25 “GiornalediS.Pellegrino”,16luglio1905. 24 “GiornalediS.Pellegrino”,13luglio1905. 23 “GiornalediS.Pellegrino”,18giugno1905. sentazione del Ignorata, oquasi,l’esecuzionedel gli impresari Vaschetti-Raineri furonosostituiti dall’Albertazzi: articolo delgiornalesievincechenonsololastagioneiniziòinritardomaanche Qualcosa perònellaprogrammazionedellastagionenonfunzionòperchédaunbreve sostituzione all’ultimomomentodeltenoreGennari,indisposto,colFerrari: Quaderni Brembani 17 trarre effetti nondisprezzabilidiunaaccurata ecoscienziosaconcertazione. parte. Lodespeciale aldirettoreGiacomoMarinoche coipochimezzipostiasuadisposizione riuscìa fece delsuomeglio,dimostrandodi potersostenereassaibene,quandosisaràristabilito,lanonfacile Daneo (Mario)noneranellapienezza deisuoimezzivocaliacausadiunagraveinfreddatura,tuttavia il baritonoGalleraniCanuto;alui il pubblicofulargo dispecialiattestatisimpatia.Iltenore Enrico nora. Applaudita ancheLolaBarbetti,un’ottima Azucena. Artista daglieccellenti mezzi vocalisidimostrò Brusa, artistadibellavoceeottima scuolacheinterpretòconsentimentoegrazialapartediLeo- blico. Esecuzionebuona(diciascuno ecomplessivamente).GlionoridellaseratatornaronoallaEnrichetta zetta ProvincialediBergamo” del21luglio1905:“Teatro EdenS. Pellegrino.Ieriteatrogremitodipub- alteatro Apollo diRoma 1853 Don Pasquale prima rappresentazionedel 30 luglio. Teatro Eden.Conunconcorso dimoltopubblicomercoledìseraabbiamoavutola te orahaassuntol’impresaottimiaffari sera èstatarimandataallaprossimasettimana. Auguriamo alsig. Albertazzi chedirettamen- 16 luglio. Teatro Eden.L’inaugurazione dellastagioned’operachedovevaprincipiareieri rettore d’orchestra.PrimaoperadellastagionesaràIl reni, UgoMonticelli, Antonio Vaschetti e Attilio Larè,baritoniebassi; Vincenzo Manno,di- le Colombi,SantinoDottorieRomanoNascimbene,tenori;ConcettoGallarani, Attilio Car- Motta edElenaRemisi,soprani; Ada Tebaldini eGiovanninaGiuliani,mezzisoprani;Nata- di Lammermoor, Rigoletto squale, Lucia questo teatroil15correnteacuradell’Impresa Vaschetti-Raineri. Opere: 13 luglio1905. Teatro Eden.Eccoilcartellonedellastagioneestivad’operachesiinizieràa mero l’elencocompleto si sonoassicuratiunbuoncomplessodiartistideiqualiciriserviamodarenelprossimonu- Don Pasquale d’opera. Nelcorsodellastagioneverrannodati: 18 giugno. Teatro Eden.Coiprimidiluglioaquestoteatrosiapriràlasolitastagioneestiva del niale efestosamusicadonizettianaebbedatuttigliartistiun’ottima esecuzione,fraiquali Trovatore, , testodiG.Ruffini, fudatoal Théâtre DesItaliens diParigiil4gennaio1843. Don Pasquale Trovatore anche perchémusicapiùadattaadessereeseguitainambientipiccoli e Barbiere diSiviglia. , scrittoda Verdi sulibrettodiS.Cammaranoerappresentatoil19gennaio , riportiamo lapositivarecensionechenefeceilgiornalediBergamo “Gaz- 23 . di Donizettichefucomplessivamentepositivapurconla Don Pasquale Trovatore L’impresa èassuntadaisignoriRainerie Vaschetti, che 25 156 . e 26 Barbiere diSiviglia , ilgiornaledànotiziainvecedellarappre- che nelsuocomplessohaincontratoassaipiù Rigoletto, LuciadiLammermoor, Traviata, Traviata Trovatore . Personaleartistico: Adelina sostituita dal 24 . Trovatore, DonPa- Trovatore 27 . Lage- : RICERCA Lucia di Lammer- Barbiere di Siviglia Barbiere , il grande e sempre Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . 32 che si sarebbe data a fine di G. Rossini. L’esito fu soddi- di G. Rossini. L’esito . 29 , che non faceva parte però del : 31 L’Amica Ernani Lucia di Lammermoor Rigoletto Barbiere di Siviglia di Barbiere 157 1906 Trovatore, Barbiere di Siviglia, Ernani, Don Pasquale Barbiere Trovatore, sulla “Gazzetta Provinciale di Bergamo” del 7 agosto 1905 e sulla “Gazzetta Provinciale di Bergamo” . Elencando poi tutti gli spettacoli allestiti all’Eden . Elencando poi tutti gli spettacoli allestiti 30 Ernani , testo di S. Cammarano, fu data al teatro S. Carlo di Napoli il 26 settembre 1835. . 28 Il pubblico ha sempre frequentato numeroso il teatro e coi calorosi applausi ha di- Il pubblico ha sempre frequentato numeroso a questo teatro Eden la stagione estiva d’opera, nel corso della quale furono dati con a questo teatro Eden la stagione estiva d’opera, Lucia. 20 agosto. Teatri e concerti. Con alcune rappresentazioni straordinarie di Teatri 20 agosto. moor buon successo cinque spartiti e cioè e che sono stati offerti mostrato il suo gradimento per gli spettacoli 6 agosto. Teatro Eden. Lunedì scorso ebbe luogo a questo teatro, con grande concorso di Eden. Lunedì scorso ebbe luogo a questo Teatro 6 agosto. del pubblico, la prima rappresentazione sfacente, se si giudica dagli applausi numerosi che toccarono agli artisti sig.a Motta (Rosi- dagli applausi numerosi che toccarono agli sfacente, se si giudica Nicolini (Don Basilio), Sante Canali (Figaro), Giuseppe na), Oreste Gennari (Almaviva), Assai (serva del dottore). G. Cinquanta (Fiorello), sig.a Sala Luigi Bonfanti (Don Bartolo), d’orchestra, Giacomo Marino applaudito anche il direttore dobbiamo segnalare il tenore Ferrari, scritturato all’ultima ora in sostituzione del Gennari ora in sostituzione scritturato all’ultima il tenore Ferrari, dobbiamo segnalare indisposto qui la riportiamo: “S. Pellegrino. Teatro Eden. Toccò lo zenit dei trionfi Enrichetta Brusa fu la più ap- Toccò Eden. Teatro qui la riportiamo: “S. Pellegrino. compagni plaudita (Elvira). Roberto Daneo fu un ottimo Ernani. Carmelo Gallerani (Don Carlo) divise coi per potenza di voce e genialità d’arte (Silva). Buona Alessandro Nicolini gli applausi del pubblico. Ottimo l’orchestra”. Lucia di Lammermoor 32 “Giornale di S. Pellegrino”, 20 agosto 1905. 28 “Giornale di S. Pellegrino”, 30 luglio 1905. 29 “Giornale di S. Pellegrino”, 6 agosto 1905. 30 Abbiamo trovato la recensione di 31 A margine della stagione operistica, vale la pena ricordare che nel corso del 1905 San margine A e Pietro ospiti illustri: la regina Margherita Pellegrino ebbe l’onore di ospitare due ospite al Grand Hotel, inaugurato da pochissimo, si Mascagni. La regina Margherita, mentre Mascagni, giunto in macchina da Ber- trattenne a San Pellegrino quattro giorni Bergamo, A Terme. necessario per visitare le gamo, si fermò solo poche ore, quel tanto sua opera infatti, era impegnato nelle prove della che attirò all’Eden molti spettatori e che ottenne una buona accoglienza. Applauditi una buona accoglienza. e che ottenne all’Eden molti spettatori che attirò Giuseppe Nicolini, Gennari, Sante Canali, Motta, Oreste Adelina furono: interpreti maestro Applaudito anche il direttore d’orchestra, Cinquanta, Sala. Luigi Bonfanti, G. Giacomo Marino: inerente la stagione lirica riportata dal “Giornale di S. Pellegrino” recensione L’ultima rappresentazione di del 1905 accenna alla vitale capolavoro donizettiano Come terza opera della stagione fu messo in scena l’inossidabile fu messo in scena opera della stagione Come terza nel corso della stagione, il giornale cita anche nel corso della stagione, il giornale cita agosto al teatro Donizetti. stagione lirica, anche se in un primo tempo fu In questo anno al teatro Eden non ci fu cartellone ma che forse fu dato al posto di cartellone ma che forse fu dato al posto RICERCA siderati comedeipionierinell’artedeltrattenimento: mo” del28luglio1906chevuoletributareilgiustomeritoaiconiugi Albertazzi, con- Tutto ciò risultadaunlungoarticolopubblicatodalla“GazzettaProvincialediBerga- ne climaticadella Valle Brembana. negli anniprecedenti,sieranoindustriatiarenderepiùvivaceedaccoglientelastazio- meno noioso.Etuttopermeritodeiconiugi Albertazzi, che,nonsoloora,maanche ghi dell’importanzadelleopere,maalmenorendevanoilperiododicuraacque grafici edaalcunerecitedellacompagniadiEdoardoFerravilla.Certo,noneranosva- annunciata dal“GiornalediS.Pellegrino” 33 “GiornalediS. Pellegrino”,1luglio1906. mo, infatti,checoltrenoora sipotevaarrivareaBergamo inpocopiù diun’orasupe- valli, unrisparmioditempo notevoleeunviaggiopiùsicuroconfortevole.Sappia- do diversipaesipermettendo, rispettoallelenteedisagevolicarrozzetrainatedaca- sostituita daunamotriceelettrica). EssacollegavaBergamo aSan Pellegrino toccan- con l’arrivoinstazionedella primalocomotivaavapore(fusolonel1907cheessafu bero realizzatecoltempo.Laferroviapresevitaproprio inquesto1906,il12luglio, di portatastorica,soprattuttoperleimplicazionicarattere economicochesisareb- la isolatastazioneclimatica,valeadirel’inaugurazione della ferrovia,unveroevento nità diSanPellegrinocheavrebberesonelgiropochianni ancorpiùcelebreinItalia Ma seinquesto1906all’Edensaltòlastagionelirica,ben altroeventoscosselacomu- Quaderni Brembani 17 ed, ancheperl’aspettodelluogoepel Oggi, mercélaforteecoraggiosaSocietàdelle Terme, SanPellegrinohamutatofisionomia, raggiosi, ecertopiùbenemeriti. opera compiuta,nons’abbianoadimenticarecolorochenefurono gliarteficiprimiepiùco- male? Sonofattirecentissimiediohovolutorammentarliperché, ammirandooggilabella gnifico sviluppo,cheformaoggidecoroevantodellanostraimportantissima stazioneter- ni l’unicoconfortodiSanPellegrino,resepoipossibile,edanzipreparò quell’ulteriore,ma- non rammentalastoriaevitadelSalone“Eden”,che,dopodiesserestatoperparecchian- zioni chevifecerodare,risolseroanchequest’ultimoenonmenoimportanteproblema.Chi cora iconiugi Albertazzi, che,collorovastoesimpaticosalonecollebellebuoneprodu- comodo edecentediriunione,costringevaadandarealettoall’oradellegalline?Furonoan- nel qualelamancanzaassolutad’ogniequalsiasitrattenimentoserale,perfinodiunluogo il piùalungopossibileiforestieri,comechiamarneinnumerosempremaggiore,unpaese mancavano ancoraiprimiepiùessenzialicomodidellavitamoderna[.....]Cometrattenere quanto isignori Albertazzi sepperooffrire aiforestieri,inun’epocacuiaSanPellegrino gno edesiodigiovanisposiveleggiantisulmellifluomaredellafelicitàcompleta;ecco del Brembo,chequasinelambelemensoledisostegno,invitantialleliete,intimecene,so- comoda econfortevole,unabuonacucina,deipoeticiterrazzinisporgentisi sullacorrente so problema,cheisignori Albertazzi volleroesepperofelicementerisolvere.Unacamera grandi diquellasplendidavallata-nonpresentavanessunaattrattiva,eccol’arduoerischio- loro passarlietamentelaseratainunpaeseche,apartelebellezzenaturali-noncertopiù Trovar mododiaccoglierebeneiforestierialloggiandolienutrendoliconfortabilmente,far no iprimiepiùcoraggiosipionieri. signori coniugi Albertazzi chediquellanostrainvidiabileedinvidiatastazionetermalefuro- va ancorapresopiede,eaSanPellegrinolavitasarebbestatapressocheimpossibilesenzai da ebella:vifuuntempo-nonètroppolontanoincuilagrandespeculazioneave- confort 158 33 . Essafusostituitadaspettacolicinemato- moderno chevisitrova,èunastazionecomo- RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Barbiere di Siviglia, Fra Dia- Barbiere Sonnambula, Barbiere di Sivi- Sonnambula, Barbiere , seguiranno poi , sempre ben accetto. Sulla presentazione , un cartellone che vedeva una prevalenza 159 1913 Norma . Barbiere Sonnambula 34 e . L’elenco artistico è così composto: Signore: Bentini Silvia, . L’elenco Norma e quindi ad inaugurare la stagione lirica dell’Eden, mai data prima quindi ad inaugurare la stagione lirica 35 , testo di F. Romani, fu data al teatro Carcano di Milano il 6 marzo 1831. , testo di F. Dorè Nina, Lara Graziella, Livorno Carolina, Mometti Agnese, Savetona Maria. Signori: Mometti Dorè Nina, Lara Graziella, Livorno Carolina, Ales- Montebello Mario, Nicolini Giorgio, Abramo, Francesco Alfredo, Dokray Boschetti Arturo. Teodorini Francesco, Trugno Sala, sandro, Paonzi Rocco, Pellegrini Luigi, Stabilini Arturo Preti. Maestro direttore concertatore: Ed ecco infine i prezzi d’ingresso e d’abbonamento: platea 1.50 ingresso compreso; posti numerati L Prezzi serali. - Poltrone L. 3 oltre l’ingresso; L. 1. l’ingresso e L. 55 ingresso compreso, posti Prezzi d’abbonamento. - Poltrone: lire 40 oltre distinti L. 20 ingresso compreso volo, Don Pasquale Nei nostri annunci di una stagione lirica al Teatro Eden abbiamo riportato l’assicurazione Teatro Nei nostri annunci di una stagione lirica al dell’impresa Porzio di dare spettacoli decorosi con ottimo assieme artistico... Ebbene, l’im- - presa non è venuta meno alla sua promessa e siamo lieti di poter dire che la stagione lirica e apertasi lo scorso giovedì - merita davvero tutto l’interessamento e della colonia balneante La stagione si inaugurerà con la Sonnambula La Sonnambula 34 “Giornale di S. Pellegrino”, 6 luglio 1913. 35 Fu di Bellini, non dimenticando però il glia, Fra Diavolo, Don Pasquale di S. Pellegrino”: della stagione così scrisse il “Giornale rando il tratto di circa 27 chilometri che separava le due località senza problemi. Ora le due località senza che separava di circa 27 chilometri rando il tratto che an- turisti imponente di afflusso un’era nuova, con un si apriva per San Pellegrino Alla ferrovia, alla cura delle acque. riservato il periodo estivo strettamente dava oltre cioè del Ca- S. Pellegrino, l’apertura di sviluppo di un altro fattore poi, si aggiungeva per lo sfarzo inu- poteva rivaleggiare in stile liberty che splendido edificio sinò, uno in breve tempo d’Europa diventando casinò più famosi lo caratterizzava coi suale che provenienti anche dal- per molti danarosi frequentatori, un’attrazione irresistibile l’estero. spettacoli di varia teatro Eden rimase sempre aperto, presentando Dal 1906 al 1913 il le opere. Non cono- dialettali, operette, cinema trascurando natura, come compagnie quando gli spettacoli operi- questa “dimenticanza” anche perché sciamo il motivo di dal pubblico che accorreva all’Eden erano molto apprezzati stici venivano presentati di applausi. Come avveniva nel passato, anche al teatro sempre numeroso e generoso programmate per la stagione lirica dall’impre- in questo 1913 furono cinque le opere vale a dire: sario Porzio (non più, quindi, l’Albertazzi), d’ora a San Pellegrino e grazie all’apporto positivo dei cantanti e all’ottima direzione d’ora a San Pellegrino e grazie all’apporto Preti il successo non mancò. Gli interpreti furono: Graziella Lara Arturo del maestro (Elvino), Trugno Agnese (Lisa), Carolina Livorno, Francesco (Amina), Mometti Achille Tolentino: RICERCA e Tolentino, basso.Bene,comesempre,l’orchestra: Trugno, tenore,cheeseguìlasuaparte“converosentimento”;Giorgio Frau,baritono, grandi capacità,inpossessodiunabellavoce,usatainoltre conmaestria;Francesco lorosi applausiechiamatealproscenio.EssieranoSilviaBentini,unelementodi zione, tuttavia,fumoltobuonaeicantanti,allafinediogniatto,siguadagnaronoca- programmato perlastagioneecheall’Edennoneramaistatarappresentata.L’esecu- Al maestro Preti,festeggiatoanch’esso. quali ilpubblicononnegòisuoicalorosiapplausi.Orchestradirettaabilmentedal zabili furonopureiltenore Teodorini eilmezzosopranoMometti,duebraviartistiai Basilio spassosochenontrascendevanelbuffonesco, comespessoavveniva. Apprez- zia eunachiaradizione. Altro elemento divalorefuilbasso Achille Tolentino, unDon ritono Giorgio FrauchenelruolodiFigaromostròunavocepastosamodulatacongra- intonata efacilenegliacutidallarecitazionebriosavivace.Bravoconleifuilba- polavoro rossiniano,ottimaprovafeceGraziellaLara,unaRosinadallavocesempre vivace etrascinantemusica,inumerosispettatoridell’Eden. Tra gliinterpretidelca- Ed effettivamente, ancheil 36 “GiornalediS. Pellegrino”,13luglio1913. Quaderni Brembani 17 Barbiere ma esecondadel La secondadi merito almaestro Arturo Preti. le; Achille Tolentino, baritonopregevolissimo.Dellalodataesecuzioned’assiemevafatto gnora CarolinaLivornoanch’essamoltoapprezzata;Francesco Trugno, Elvinoimpeccabi- devolissimo divoceedallascena“gustosa”;laMometti Agnese, graziosissimaLisa;lasi- tacere uncennosugliesecutoriricordandoGraziellaLara,un’ottima Amina, daltimbrogra- mure. A questopuntolanostracronaca,ebdomadaria,potrebbefinire.Manonvogliamosot- suntrice dellospettacolochesiriconosconoedapprezzanocomelodevolilesuesolertipre- e continuointerventodipubblico:unicomodo,indubbiamente,dimostrareall’impresaas- scita dellastagioneintera.Perilchesentiamodidovernuovamentesollecitareunnumeroso tuire, conl’incontrastatoelusinghierosuccessochehaavuto,miglioreaffidamento diriu- duzione delprimoatto. metti L’orchestra, direttaconabilità dalmaestroPreti,dovette,alla ricato comespessoaccade.Iltenore Teodorini sepperiscuotereapplausi ecosìpurelaMo- Tolentino fuunDonBasilioesilarantedalletrovatedibuongusto,mai buffonescamente ca- con squisitagraziaefinezza,dizione chiara,ottimainterpretazionescenica.Ilsignor Achille della ribaltailbaritonosignorGiorgio Frau,Figarosimpaticissimo. Voce pastosamodulata calorosi applausievariechiamatealproscenioatuttelerecite.Con essacondiviseglionori tonata sempre,dalleprimealleultimebattute,escenapienadibrio edivivacità.Essaebbe squisita interprete:Rosinanonpotevaesseremeglioraffigurata. Voce facileagliacutiedin- elogiare, comemeritano,gliesecutori,lacrediamodoverosa.Graziella Laurafuunafinee teatro dell’Edendall’assiemeveramentelodevoledellospettacolo. Unpo’ dicronacaper Siviglia di Barbiere diSiviglia Barbiere stre esigenze...cronologiche,nonèdatoorafarcenno.Cisiassicuraperòcheancheperil della popolazione.Lospettacolod’apertura-avutosiconla seguì la si ècurataunabuonapreparazione - hadivertitomoltoinquestasettimanailnumerosopubblicoattratto nelsalone- Sonnamula Favorita Barbiere diSiviglia e Favorita Barbiere si èavutavenerdìscorso;ierisera,equestaseradomenica13,pri- di Donizettichenonfacevapartedelgruppoopere all’Eden. L’opera meravigliosadelgrandeRossini- ebbe sortefelicedivertendo,conlasuasempre ; madell’esitodiquestasecondaoperaanoi,perleno- 160 36 . Sonnambula première - nonpotevacosti- , bissarel’intro- Barbiere RICERCA . . 38 , prima che è riuscita sen- Don Pasquale Favorita , opera impegnativa Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni . 40 39 Don Pasquale di Auber . La prima del , forse solo per poche sere, fu data la Fra Diavolo con pubblico ancora distinto ed elegante. L’esecu- ancora distinto ed elegante. con pubblico 161 37 Don Pasquale , però, non avendone trovate sul “Giornale di S. , però, non avendone Fra Diavolo ; rimandiamo ad un prossimo numero di parlarne ; rimandiamo ad un prossimo Favorita si era fatto molto apprezzare, riuscì a imporsi ancora si era fatto molto apprezzare, riuscì a avutasi venerdì sera, ha confermato il successo.avutasi venerdì sera, ha Ieri sera ebbe , e fa prodigi. Ha voce uguale, simpatica, estesa, espansiva e canta , e fa prodigi. Ha voce uguale, simpatica, estesa, del quale parleremo nel prossimo numero . Spiacenti di non aver potuto parlare dell’artista sig. Mario Monte- Don Pasquale Favorita, Don Pasquale Don Pasquale La Favorita Fra Diavolo Don Pasquale , testo di Scribe e Delavigne, fu data all’Opéra di Parigi il 28 gennaio 1830. , testo di A. Royer e G. Vaez, fu data all’Accademia Reale di Musica di Parigi il 2 dicembre 1840. Vaez, A. Royer e G. , testo di dove brillò il baritono Mario Montebello, ancora agli inizi della carriera, cui dove brillò il baritono Mario Montebello, zione assai buona ed applausi se ne ebbero frequentissimi, con chiamate agli artisti ad ogni fi- con chiamate agli artisti ebbero frequentissimi, buona ed applausi se ne zione assai una vo- artistiche e di possedere dimostrato ottime qualità Silvia Bentini ha ne atto. La signora ha eseguita Trugno tenore Francesco Il arte assai efficace. essa sa modulare con ce buona, che Tolentino. ed il basso Frau sentimento e così pure il baritono Giorgio la sua parte con vero del maestro Preti. sotto l’abile bacchetta ottenere migliori effetti non poteva L’orchestra La seconda della lasci S. Pellegrino, diremo che il signor Montebello è un artista dotato di una assai buona vo- lasci S. Pellegrino, diremo che il signor Montebello è un artista dotato di una assai buona 2-3 agosto. Eden nell’opera la Teatro bello, baritono che debuttò magnificamente al 26-27 luglio. Teatro Eden. L’opera Eden. L’opera Teatro 26-27 luglio. se gli altri furono buoni, questo si deve dire za dubbio, lo spettacolo migliore della stagione; solito gremito di pubblico sceltissimo. La prima ottimo. Il salone del teatro Eden era come di tra gli esecutori quale artista provetta con una bellissima donna signorina Nina Dorè emerge del estesa ed educata ad ottima scuola accoppiata ad una squisita espressione voce argentina, ed a una chiara e nitida pronuncia. Della sentimento, ad una intelligente azione drammatica non è arduo il predire una splendida car- signorina Nina Dorè, cantante ed artista provetta, simpatico ha fatto il suo primo debutto nella riera. Il tenore Eliseo Stabilini, giovane assai prima del è allievo del maestro Guetta di Milano. Nel suo ed agisce anche con garbo. Il tenore Stabilini complesso l’esecuzione è ottima. e sabbato Venerdì [sic] avremo ancora il Domenica Come si vede, l’esito non poteva essere migliore ed è giusto così che ogni sera - come avviene così che ogni sera migliore ed è giusto l’esito non poteva essere Come si vede, Giovedì in esso i forestieri. scelto e non manchino di pubblico rigurgiti - il salone dell’Eden la prima della sera poi si ebbe luogo la prima del La Favorita Fra Diavolo sia nell’allestimento sia nell’impiego delle voci, essa andò in scena con una preparazio- sia nell’allestimento sia nell’impiego delle uno di essi, il soprano Nina Tuttavia loro ruoli. ne imperfetta e con cantanti inadatti ai Dorè, che già nel salvando praticamente lo spettacolo: una volta come artista dalle doti non comuni, 37 38 “Giornale di S. Pellegrino”, 20 luglio 1913. 39 “Corriere di S. Pellegrino”, 26-27 luglio 1913. 40 Ma prima che fosse messo in scena a vennero rivolti ripetuti applausi. Quanto Favorita Pellegrino” ci siamo rivolti al “Corriere di S. Pellegrino”, in questo caso più informa- rivolti al “Corriere di S. Pellegrino”, Pellegrino” ci siamo data nel 1905, ebbe, secondo questo che all’Eden era già stata donizettiana, to. L’opera gli Tra le altre opere già date. molto buona tanto da superare giornale, un’accoglienza espresse una voce bellissi- si comportò il soprano Nina Dorè che interpreti, benissimo carriera. Ottima an- di attrice facendo predire per lei una fortunata ma e notevoli doti molto dotato sia vocalmente del tenore Eliseo Stabilini, un artista che la prestazione nulla dice il succitato giornale: sia scenicamente. Degli altri cantanti, Per avere notizie sul Per avere notizie sul RICERCA Niente affatto. Solocompagniediprosaooperettesialternarono alteatrodelCasi- produzioni piùrecentideicompositori italianicom’eraavvenutoneglianni1915-17? chiamato, quest’ultimo,anche Kursaal-conquell’encomiabileattenzioneecuraperle E poi?Continuarono,cioè,negli annisuccessivilestagionilirichealteatrodelCasinò - mento, lodevolecastdicantantieconseguentecaloroso successo. in cuierastatoinstallatounmodernissimoimpiantodi luce elettrica.Ottimoallesti- trattiva: attività presentandospettacolidiillusionismo,cheavevanosulpubblicounacertaat- tanti, unchiarosuccesso.Maseall’Edenfinivanoleopere,ilteatrocontinuavalasua mermoor che evidentementepiacevaalpubblicodiSanPellegrino,valeadire La stagioneliricad’estatesiconcluseconun’operanonprogrammatadall’impresama 42 “CorrierediS. Pellegrino”,3agosto1913. 41 “CorrierediS. Pellegrino”,2-3agosto1913. trionfale. Nel1917èlavoltadella la primaitalianadell’operael’accoglienzariservatale fubuonissima,addirittura gione liricaconlarappresentazionedi dano, ri. Peraprirlofumessainscena,conunriccoallestimento, un’operadiUmbertoGior- posto daplatea,unpalcomoltocapienteegalleriapoteva contenere300spettato- razione eraavvenutail3luglio1915.ProgettatodaRomolo Squadrelli,essoeracom- vale adirel’apertura,all’internodelCasinò,diunteatro nuovo dizeccalacuiinaugu- però fucaratterizzatodauneventoimportanteperlavita musicalediSanPellegrino, compagnie comiche,erasemprestatoaperto).Fu,questo,unperiodoassailungoche aperto ilteatroEdenalleopere(aglialtrispettacoli,invece,costituitisoprattuttoda Chiusa lastagioneliricadel1913,bisognaarrivareaddiritturaal1925perrivedere Quaderni Brembani 17 Andrea Chénier cav. Fournier no”] haimmortalatonel“GiornalediS.Pellegrino”. All’Eden spettacolidiillusionismocol relativa piuma,ilnostro“Tartarino” [Tartarino eral’illustratoredel“Giornale diS.Pellegri- a tuttigliesecutori,conparticolarefervoreperXeniaBrando,l’intelligenteartistache, chiusa felicementecomesièsvolta-loscorsogiovedìcon 3 agosto.Chiusuradistagioneenuovospettacoloall’Eden.Laliricaall’Edensiè Crediamo chestaseravisaràalteatroEdenunaseratad’onoreperlaprimadonnaNinaDorè alla bravaedistintaartistaNinaDorè,augurandoleunasplendidacarriera. che certamentesarebbestatoassaimediocre.Perciòdobbiamoporgere unalodebenmeritata cata adottimascuola,conloslancioartisticointerpretativoemusicale,salvarespettacolo tranne lasignorinaDorèchenellasuapartediZerlinaseppeconbellissimavoceedu- L’opera parole nellapartedaleiassuntanell’opera: le simpatiedelnumerosoesceltopubblico,ancheogginonpossiamotralasciaredidiredue passato numerodelnostrogiornaleparlandodell’opera L’opera stico, ciòchenoigliauguriamodituttocuore. tazioni; ilsuodebuttoquindinonpuògarantirneunpiùchesoddisfacenteavvenirearti- ce baritonaleechefuassaiapplauditodalnumerosopubblicoassistetteallerappresen- , giàdatanel1905,cheriscosse,grazieallabuonaesecuzionefornitadaican- Fra Diavolo Fra Diavolo 42 . che ottenneilpienoconsensodelpubblico.Nel1916,altra sta- - NinaDorè-.Diquestaesimiaartistachegiàebbimoadoccuparcinel o r e rprt enessunartista,sipuòdire,fossealsuoposto, non erabenpreparata Fanciulla delWest Madame Sans-Gêne 162 Fra Diavolo. di Puccini,allestitainunteatro Don Pasquale Lucia diLammermoor , ancoradiGiordano.Era ove seppecattivarsi Lucia diLam- . Applausi 41 . RICERCA Don e Belle époque Barbiere di Sivi- Barbiere Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni L’elisir d’amore L’elisir in cui udimmo quale buonissimo inter- tutte già allestite all’Eden nel passato, tranne tutte già allestite all’Eden nel passato, 163 Don Pasquale dato domenica sera al teatro Eden la stagione d’opera si è . 43 Sonnambula, . Lucia di Lammermoor, Fra Diavolo, Linda di Chamounix Lucia di Lammermoor, 44 e di Donizetti. L’elenco di queste opere l’abbiamo desunto da di Donizetti. L’elenco in cui si distinse nella parte di Adina la soprano Aurora Dolci, per voce Adina la soprano in cui si distinse nella parte di Lucia di Lammermoor, Don Pasquale, Elisir d’amore, Fra Dia- Don Pasquale, Elisir d’amore, Lucia di Lammermoor, Barbiere di Siviglia Barbiere Dalla beneficenza all’assistenza pubblica: il caso di San Pellegrino dalla legge Crispi . Sappiamo solo che ultima opera della stagione fu il . Sappiamo solo che ultima opera della , in “Atti dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo”, vol. LXVII. Anno Accademico Anno vol. LXVII. Arti di Bergamo”, , in “Atti dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed ’Elisir d’amore , entrambe accolte molto bene dal pubblico. Scrive “L’Eco di Bergamo”: Scrive “L’Eco , entrambe accolte molto bene dal pubblico. prete il bravo Bordogni, e colle altre parti la soprano D’Albert, il Castronuovo e il Costantini prete il bravo Bordogni, e colle altre parti la furono applauditissimi 24 luglio. Col assistito a questo Avendo chiusa, lasciando però del complesso artistico un buon ricordo. S. Pellegrino. Ha avuto fortunato inizio domenica sera [cioè il 12 luglio] la stagione d’opera S. Pellegrino. Ha avuto fortunato inizio domenica con L e per scena superiore ad ogni elogio. Ottimi il tenore Castronuovo, il baritono Costantini ed e per scena superiore ad ogni elogio. Ottimi sera vi fu il il basso Bordogni. L’altra Linda di Chamounix che non faceva parte delle sei opere programmate, ma che era quasi una scelta ob- che non faceva parte delle sei opere programmate, al Fascismo Edizioni dell’Ateneo, 2006, p. 143. 2004-2005, Bergamo, Sonnambula 43 Raffaella 43 Raffaella Salvi: 16 luglio 1925. di Bergamo”, 44 “L’Eco glia E anche questa volta il miracolo si com- bligata se si voleva ottenere il teatro esaurito. musica rossiniana e ai bravi interpreti che la pì perché gli applausi alla sempre fresca eseguirono furono nutriti e calorosi: Ignoriamo l’esito avuto da e nò negli anni successivi, ignorando le opere. Il tracollo era avvenuto, secondo noi, an- tracollo era avvenuto, le opere. Il successivi, ignorando nò negli anni vale a dire la chiu- e la sua economia, per San Pellegrino evento drammatico che da un del Consiglio decreto del Presidente Casinò a seguito del nel 1917, del sura perpetua, da gioco italiane. immediata delle sale la chiusura quale stabiliva, appunto, Orlando il “Nel pomeriggio del 5 agosto 1917: di S. Pellegrino” infatti, sul “Giornale Leggiamo, il scrive ancora battenti”. Certo, come Casinò ha chiuso i 28 luglio, il nostro di sabato e non di divertimento” per San Pellegrino era “una stazione di cura giornale, in fondo, Ter- economica ma dalle da gioco che la città traeva la sua spinta cui non era dalla casa Ma quale di amaro in bocca restava. stato. Ciò era vero, ma un po’ me com’era sempre grave decisione? Scrive Raf- Orlando, quale la molla per tale fu il motivo del decreto sale fu suggerita dal difficile preciso tema: “La chiusura delle faella Salvi su questo spreco di denaro al gioco ri- vivendo; l’Italia era in guerra e lo momento che si stava giorno dovevano confron- verso tutte quelle persone che ogni sultava essere un insulto “Con la scomparsa di un’at- causate dal conflitto”. E più avanti: tarsi con le difficoltà maniera significativa anche il gioco d’azzardo diminuirono in trattiva turistica come villeggiatura: la San Pellegrino come luogo di coloro i quali sceglievano poteva quindi considerarsi chiusa” Tornando al 1925, sappiamo che le opere programmate per la stagione lirica all’Eden al 1925, sappiamo che le opere programmate per la stagione lirica Tornando furono sei, vale a dire: volo, Linda di Chamounix una, del 16 luglio 1925 dove è detto pure che con- un articolo del “Corriere di S. Pellegrino” Albertazzi. Per avere però no- non più i coniugi duttore dell’Eden era il signor Grandi, messe in scena all’Eden ci siamo rivolti al gior- tizie dettagliate sulle prime due opere da cui risulta che le due opere furono di Bergamo” nale “L’Eco Pasquale RICERCA l’opera rimanevalospaziodelpassatoedeimalinconiciricordi. di fantasiaestruggentepoesia. Viva dunqueilcinemaperchésuoerafuturo. Al- cui l’uomovivevaesiriconoscevamacapaceanchediscivolaretalvoltainunmondo dell’opera che,purmutoancora,esprimevaconunlinguaggiochiarissimolarealtàin sempre. Erailcinema,ora,adattirarepubblico,unamagiabenpiùaffascinante fascino delmelodrammaconlesuetragichestoriediamoreemorte,erachiusaper spettacoli cioèdoveerapreminenteilcantante,cheaffidava allapropriavocetuttoil trattenimenti divariogenere,nonesclusoilcinema,mal’eradelleopere,quegli 1900. L’Eden, naturalmente,continuòaviveresenzaparticolaripatemi,ospitandoin- teatro Eden,spettacoliche,piùomenoregolarmente,sieranoavvicendatiapartiredal Conclusa lastagionelirica,terminòpurel’epocadeglispettacolioperisticiallestitial 45 “CorrierediS. Pellegrino”,24luglio1925. Quaderni Brembani 17 coadiuvarono moltobeneperlabuonariuscita Bordogni epureilSig.FrancescoRusconimagnificonellapartediDonBasilio,glialtri riscuotendo sìlunghiebenmeritatiapplausi.BuononellapartediDonBartoloilSig.Pietro tenore GiovanniCordacheinterpretimagnificiregalavanoall’uditoriounamagnificaserata sorprende etrascinailpubblico,coadiuvatodallaesimiaartistaMargherita Kammiltonedal meraviglioso dotatodiunagrandeartescenicaenonmancantevocecherealmente dei principaliinterpreti.IntendoparlaredelbaritonosignorCostantinoRomanointerprete spettacolo nonpossoinquesterighetrascrivere,comenelnumeroprecedente,diversinomi 164 45 . RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 165

Chiara Delfanti l 12 gennaio 1850 muore a soli 40 anni l’ing. Pietro Milesi, nato a Cassiglio e domi- a soli 40 anni l’ing. Pietro Milesi, l 12 gennaio 1850 muore nel primo e moderno di progettista e tecnico assai innovatore ciliato a Piazza, figura sviluppo dell’Alta Valle. sviluppo dell’Alta delle pratiche edilizie ed i progetti vennero in- Non avendo eredi, le carte e i faldoni Pretura di Piazza che in data 31 maggio 1850 ventariati da un incaricato della Regia nello studio del tecnico e suddiviso paese per redige un elenco del materiale ritrovato della Pretura stessa. presso gli uffici paese da consegnare e depositare poi ritrovate cogliamo così una buona informa- Dall’elenco e descrizione delle pratiche dell’ing. Milesi e ci rendiamo conto del- zione circa l’attività professionale e tecnica nella quale certo i tecnici locali, e quindi più Valle l’importanza del suo lavoro in una assai pochi. appassionati e legati al territorio, erano La via- dal passaggio verso Bergamo. allora era ancora parecchio lontana Valle L’Alta l’antica Strada Priula, se pure con alcune va- bilità ai primi dell’ottocento era ancora rianti. nel 1815 si studia un nuovo disegno di viabi- È con l’Amministrazione austriaca che dell’Ingegnere capo della Provincia ing. Simon lità dalla Botta a Lenna con il progetto che però non fu portato a termine per l’eccessivo costo. Vidali, Felice Valle tra 1822 e il 1827, il progetto della nuova viabilità della invece, realizzato Venne ing. Bossi, che giungerà fino all’Olmo. Era una redatto dall’Ing. Capo della Provincia media di 3,60 metri lineari. prima strada carrozzabile con una larghezza l’intervento dell’ingegner Pietro Milesi che per i Comuni del- tal punto troviamo A come tecnico comunale nella gestione e nel miglioramento della entrerà Valle l’Alta di una nuova via carreggiabile. viabilità esistente e soprattutto nella progettazione Viene Averara. di strada carrabile tra Olmo e Nel 1832 l’ing. Milesi progetta il tratto che esce abbattuto il vecchio ponte di Olmo al Brembo, viene tracciata la nuova via abban- Averara, dal centro storico, come prima circonvallazione di Olmo e giunge ad e Redivo per poi scendere alla Valle donando la strada alta che attraversava Lavaggio, Averara. frazione Fontana di che dai Nel 1834 sempre al Milesi viene dato l’incarico di elaborare il tronco di strada, alla chiesa Portici arriva al torrente Mora, lo scavalca con un ponte in pietra e giunge opera sarà collaudata dall’ing. Cavagnis. Tale passando sotto la casa del curato. Antonio Nelle pratiche progettuali è interessante trovare anche il nome di Domenico ponti e strade in Alta Valle Alta e strade in ponti di L’ing. Pietro Milesi progetta Pietro Milesi L’ing. I RICERCA costruzione della stanzaperlesezionianatomiche nel1841,diOlmo, ampliatonel nutenzione straordinaria pericimiteridi Averara, Mezzoldodoveprogetta anche la costruzione deiCampiSanti, icimiteri. Vediamo cheMilesiredigeinterventidima- Altro settoreincuiiComuni stavanoeseguendolavoridiriattamentoèquellodella Gervasoni eaCusio,realizzata daMartinoRegazzonidiSantaBrigida. paese diCassiglio,aPiazzolo, Valnegra, aRoncobello,dovefucostruitada Francesco lesi progettafontanepubbliche allaSolivaeSparaveradiMezzoldo,nelcentrodel Oltre allafontanariadattataeampliatalungolaviaportici di Averara, l’ing.PietroMi- e igienecomoditàipaesidinuovepubblichefontane. vione del1987,troviamonell’elencodelleoperemoltiprogetti perdotaredisicurezza Salmurano, diLennaperl’accessoalCantone,ponteandato distruttodurantel’allu- legno, comequellidiMezzoldosulla Valle Rustica,diOrnicasulramodella Valle di Oltre allaprogettazioneecostruzionedipontiinpietra sostituzionedegliantichidi di serviziprimariorganizzati. Amministrazioni stavanorealizzandoperusciredasecoli disolitudineemancanza Tuttavia questonostrotecnicofuassaiinnovativoemodernonegli interventichele Milesi. Questi iprincipalipuntisullanuovaemodernaviabilità in Alta Valle redattidall’ing. Roncobello. collegato allanuovaviabilitàdella Val Fondra conlastradacarrozzabileBernigolo- drate elavoratedaltagliapietraDomenico Antonio Parolini.Soloperònel1874sarà ponte eraaltosoprailfiumeBrembo,snelloelungobensegnatodallepietresqua- te diBordognachecollegavala Val Seccacon lanuovaviabilitàdella Val Fondra.Il Importante aquestopuntolostudiodiPietroMilesiperlacostruzionedell’arditopon- Pietro Milesi. tra icollaudatoridelprimotrattodiviabilitàdella Val Fondratroviamoilnostroing. da LennaeilCantonesalivaaBordognadallaForcellaportavaFondra.Nel1839 Bonaventura diGromo.Questastradarenderàsolitarial’anticacavalcatoriache sidente aClusone,chelocedetteaifratelliMilesiGiovannieGiuseppedi Vilminore e fu vintonel1834daGiacomoStefanoBaronidiCunardoinprovinciaComo,re- Fondra daLennaaBranzisuprogettodelperitoGiacomoBotta.L’appalto delleopere Nel 1832fuapprovatoilprogettodellarealizzazionestradacarrozzabileper Val strada internadiCassiglio,perrenderlacarrozzabile. A Tranquillo Ruffinoni diCassigliosarannopoiappaltatiilavoririattamentodella lavori pubblici. palto aMartinoRegazzonieGio. Antonio Bagini.Cosìsonosempreandatelecosenei L’appalto dell’operafuvintoda Andrea MostacchidiPiazza,chelocedetteinsubap- ponti. in pietraelaviabilitàlungoiltorrenteStabinavedràpurecostruzionediduealtri mezzi daCugnodiOlmoaCassiglio.Fuabbattutoilpontelegnoerifatto Nel 1834ilnostroingegnerepresentaprogettodellanuovastradapercorribilecon la nuovacarrozzabile. i portici,chevienesollevatadallaparteesternaeportataalcopertosottoporticilungo Tra iprogetti per Averara dell’ing.MilesitroviamoanchequellodellaFontanapresso mo finoallacostruzionedellastrada Val Fondra. Parolini tagliapietra,chelavoravasoprattuttoperlecostruzionidipontieritrovia- Quaderni Brembani 17 166 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 167 prima che lo facessero come è ora prima che lo facessero Il ponte di Bordogna sulla Valsecca progettato dall’ing. Milesi, qui in una foto del 1895, dall’ing. Milesi, qui in una foto del progettato Valsecca Il ponte di Bordogna sulla 1844, di Piazzatorre e Piazzolo, di Santa Brigida nel 1847, di Valtorta e Cassiglio dove Valtorta Brigida nel 1847, di 1844, di Piazzatorre e Piazzolo, di Santa Valnegra. ed infine di Trabuchello disegna la nuova cappella, di del 1804 e i dettami dell’Amministrazione I cimiteri, secondo l’editto di Saint-Cloud sagrato della chiesa e costruiti fuori l’abitato. I francese dovevano essere spostati dal costruzione di que- stavano in quegli anni procedendo alla Valle vari comuni dell’Alta Milesi con i suoi progetti assicurava una sto nuovo ed importante servizio e l’ingegner corretta esecuzione dell’opera. del rifacimento e dell’ampliamento dei cam- Particolarità di Milesi è la progettazione campane. panili per dotarli di nuovi concerti di la torre campanaria per collocare il nuovo Così lo troviamo a Cusio, dove riprogetta Valtellina. in concerto rifuso dalla ditta Pruneri di Grosio progetta e segue i lavori della manutenzione straordinaria del tetto della Mezzoldo A e dei ceppi per porre il nuovo concerto delle chiesa e della nuova cella campanaria Calvi, di Piazza, musicologo, musicista e campane, collaudato dal dottor Girolamo amico di Simone Mayr. per collocare il nuovo concerto di Branzi progetta similmente la cella campanaria A campane nel campanile della chiesa parrocchiale. che Valle Alta Questo, in sintesi, l’elenco dei progetti e degli interventi di un tecnico in ha dato un forte contributo per portare i comuni fuori dall’isolamento conducendoli tanta fa- con nuove strutture viarie verso la modernità. Dietro i vari interventi vediamo tica delle nostre comunità per uscire dall’immobilismo, per adeguarsi al cambiamento noi il compito di continuare su que- A ed all’evoluzione sociale, economica e tecnica. sta strada. RICERCA R nunciazione aMaria,eriportanteinbassodestralasigla“B.LiciniF..68..” presente nelConventodellesuore Terziarie FrancescanediZogno,raffigurante l’An- te dachiscrive,lasegnalazionefattanell’apriledel1973diunquadrosutelaadolio di Zogno,discretointenditoreaffreschi epittureanticheconosciutopersonalmen- Per quantoriguardailprimobisognaprecisarechesidevealsignorNinoSteffenoni zato piùdiundipintointerritoriozognese. e famoso,GiuseppeBellidellaprimametàdel1500diPonteranica,chehannorealiz- pittore semisconosciuto,B.Licini,dellasecondametàdel1600eunaltrobenpiùnoto di che hannooperatoinambitozognese Nuove scopertesudueantichipittori 2 Enrico Mangili(P. Tosino): vari articolisuPoscantepubblicati traaprileemaggio1937,inparticolare 1 ZognoNotizie,n.2,aprile1973: Appunti perun Inventario, diNinoSteffenoni pag.82-84. suo stile,daisuoicoloriesoprattutto dalsuocontenutoapparivaedapparecomela scritta evidente“B.Licini1696 F.”. Ilterzoquadronon presentavafirmeodatemadal cava nellaparteinferioredell’inginocchiatoio sucuièinginocchiatalaMadonna la siglarecitavachiaramente“B.LiciniF. (Fecit)1686”mentreilsecondoquadro re- comune econgrandesorpresaallafinedeilavorisiscoprì cheincalcealprimoquadro convento erelativiancoraall’AnnunciazioneaMaria,vennero restauratiaspesedel signor donGiulioGabanelliquestoquadroedaltridue, semprepresentinellostesso Tra il1980e1981suinteressamentosollecitodell’emeritoparroco diZognomon- Bartolomeo Licininometrattoinrealtàdaunaricercadi EnricoMangili Bernardino Licinio,supposeconungrandepuntointerrogativo chepotessetrattarsidi steva unquadrodiprobabilenuovopittoreLicinie che egli,perdistinguerloda nardino Licinioevolleinserirloinfondoataleinventario solopersegnalarecheesi- leggere altrodallasiglacitata,loSteffenoni intuìcomunquechenonsitrattavadiBer- molto anneritodallapatinadeltempoedalfumodellecandele enonfossepossibile in quasituttiimuseipiùimportantidelmondo.Benchénel1973talequadrofosse Bernardino Licinio(Poscante1489ca- Venezia 1565)lecuioperesonodisseminate egli avevacompilato,dopolunghericerche,dituttiidipintidelfamosissimopittore Lo Steffenoni avevariportatoquestanotiziaallafinediunricchissimoinventarioche Quaderni Brembani 17 vedi articolodel7 maggio1937. Giuseppe Pesenti scrive diinciampareletteralmenteinvarienotizieassaiimportantiriguardantiun icercando atappetotrairogitidivarinotaiZognoedeidintorniècapitatochi 168 2 . 1 . RICERCA (riscattabile) Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “contrata Piazza di Poscante livello francabile ”. Su questi immobili però gravano (strada)” che confina verso nord con di Giovan Maria di Poscante in cui si rileva che certo Bernardo Rota fu in cui si rileva che certo Bernardo Rota firmata e datata 1686 (cm 130 x 140) 4 169 Annunciazione a Maria di Bernardo Licini ” una casa posta in al signor Bernardo pittore figliolo emancipato di Giovan Maria pittore al signor Bernardo . 3 ” vende “ il prato della chiesa di sopra della stratta pittore poscantino del 1600 sinora sconosciuto, pag. 16 e ss. di Poscante, cartella (= c.) 5606, atto del 19/11/1691. il cimiterio della veneranda chiesa di Poscante 4 Archivio di Stato di Bergamo (= ASBG), Fondo Notarile (= FN), notaio Algarotti Alessandro fu Giacomo Algarotti ASBG), Fondo Notarile (= FN), notaio 4 (= Archivio di Stato di Bergamo 3 Zogno Notizie, n. 6, dicembre 1981. Vedi la copertina e l’articolo di don Giulio Gabanelli: Scoperto un Vedi Zogno Notizie, n. 6, dicembre 1981. 3 prima metà sinistra di una scena prima metà di cui a Maria Annunciazione di se- quadro risulta la il secondo a destra conda metà Nel suo scritto don Giulio Ga- don Giulio Nel suo scritto le notevoli banelli sottolineava dipinti, de- dimensioni di questi storia del scriveva una breve secondo e il motivo per cui il come terzo quadro apparissero solo grande smembrati da un mai es- quadro e spiegava come più nel coro si non si trovassero chiesa del o abside dell’antica sala usata convento ma in una inten- dalle suore. Da eccellente ditore di pitture antiche quale egli è esprimeva poi il seguente giudizio sulla qualità dell’arti- sta sconosciuto: “È un pittore piacevolissimo anche se pecca d’ingenuità, sa esprimersi con immediatezza lo scopo che si prefigge nel- toni assai caldi e sa conseguire con discreta dell’Annunciazione la pietà e l’ammira- l’opera, di raccogliere cioè attorno al Mistero narrativi di un grande avvenimento, la Re- zione dei fedeli. In altre parole sono quadri dei devoti e di trasformarla subito in pre- denzione, capaci di risvegliare la sensibilità senza supporti archivistici, che si trattava di ghiera”. Concludeva infine affermando, dalla famiglia dei pittori Licinio più famosi. un pittore Licini di Poscante discendente scritto tuttavia ora ha permesso di scio- La ricerca condotta dall’autore del presente l’esatta e sicura identità e scopren- gliere ogni dubbio su questo artista individuandone a numerosi atti notarili antichi. do anche altre sorprendenti notizie grazie 1691 Il primo di essi risale al 19 novembre (corrisponde al centro del paese)” costituita da più corpi di casa e da un poco di cortile (corrisponde al centro del paese)” costituita anche una terra prativa, campiva e con varie verso sud. Insieme alla casa il Rota vende posta pure nella stessa contrada e bergamasche piante di vite di circa quattro pertiche detta “ “ debiti non come servitù o ipoteche una parte della dote della moglie del Rota, vecchi Licini di detto comune di Poscante more veneto more Buono della contrada Braga di Poscante per fare un “ Buono della contrada Braga di Poscante RICERCA Il giorno18settembre1692 nella contratadelLaglio studio dellecasediraggioneethabitationedelpadre dimenodaro infrascrittoposte e rivalersisulRotapignorandonedeibenimobilioimmobili.Ilrogitoèredatto“ possibilità dirinnovareconulterioriinteressitalelivellooppurepotràancheannullarlo pagherà tuttiisuoidebitialLiciniecheseciònondovesseaccadereilavràla suo favorediliretreall’annoeconlapromessachealloscaderedeldettolivelloilRota il permessodiaccedereaquestacasaeallaterra,conunprezzoaggiuntivoaffitto a subito. IlLiciniriaffitta contestualmenteiltuttoallostessoRotapertreanni,dandogli fatto tempoaddietroafavoredelRotaconl’aggiuntadilire25,2incontanti,sborsate pattuito dilire65concuiilRotapagaunresiduospeselanecheLiciniaveva cancelleria episcopalediBergamo. Lavenditadeidueimmobilièfattaperunvalore onorati versoalcuniprivatidiPoscanteepersinounadecimalire10chespettaalla 7 Comenota4)ma attodel25/06/1693. 6 Comenota4)ma c.5605,attodel07/10/1687. 5 Comenota4)maattoduplicedel 18/09/1692. zione fattaglidasuopadreil7ottobre1687 pignorate, ilrestodiquestacasaeragiàproprietàBernardo invirtùdiun’assegna- Lallio diPoscantecheeralacasapaternaBernardoeche, amenodelleduecamere camere cheeranostatepignoratepartediunacasa di piùlocalipostaincontrada to piùinteressantediquestidueatticonsistetuttavianel fatto diapprenderecheledue mediatamente lacortesiaassegnandoasuamoglieunacontrodotedilire100.L’aspet- tonio diPoscante,cheilpadrenonavevaancorasaldato,sicchéGiovannirestituìim- 390 delladotedilire600sorella Antonia almaritoGiovanniGioiosofuCarlo An- di lire265.InoltreBernardoinquestofrangentedecisepagareancheilresiduo in usoaisuoigenitoricomefosseroleloroepagandoperquestolasommacomplessiva terzi, cancellandoogniipoteca,acquistandoleduecamerepignorateeconcedendole Giovan Maria sta “ chiusura definitiva,aidueeconomicheavevanogestitolapraticaeragiuntarichie- Non essendosipresentatoalcunofferente aquestiincanti,qualchetempodopolaloro questi benieranostatimessiall’incantopertrevoltedurantealtrettantigiornifestivi. alcuni mobiliediduecameredellacasaincuiegliabitavaconlamoglie Angela eche verso altriprivati,avevasubìtoperordinedelPodestàdiBergamo unpignoramentodi bito versoFrancescoLicinifuGiovanBattistapurediPoscanteealtripiccolidebiti che ilsignorGiovanMariaLicinidiPoscante,nonavendoonoratounsuovecchiode- In undocumentodel25giugno 1693 tione delsignorPaoloZanchi postonellaterradiZogno cartera frutta. Iduerogiticitatisonoambeduestesi“ un campo“ verso montevieraunastalla. Vi erapoiuncortilesuldavantiversosud,ampioorto, solai inaltodotatidiloggiaedaunporticoapianterreno nellacuiparteseminterrata va latotalitàdiquestacasacheeracompostadapiùvani dispostisuduepianicon cioè dichiaratoindipendentedasuopadre.OraBernardo conirogitidel1692acquisi- Quaderni Brembani 17 del signorBernardo pittore Licinifiglioloemancipatoetseparatodeldettosignor (cartiera) vidato ” concuieglisirendevadisponibileapagaretuttiidebitidelpadreverso di raggionedell’illustrissimo conteBrembato ” cioècoltivatoaviteeunvastoterrenoattornoconmolti alberida (Lallio) 5 , dadueattinotariliregistratinellastessadata,siapprende comune diPoscanteValle Brembana Inferiore 7 si rilevainoltreche“ 170 in unastanzasuperiore dell’edificiodella 6 quando Bernardofureso“ ”. il signorBernardo figliolo (Brembati) emancipato et habita- ”. nel ” RICERCA ”. da 8 nella ” e fra- il degnissi- (abitante) in Bergamo Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni nella saletta delle case dell’edi- ” avendo vari crediti verso Alvi- vari crediti verso ” avendo (farmacista o droghiere) (farmacista 171 speciale (affitto con reddito suddiviso)” di alcune mucche che con reddito (affitto abitazione del signor Paolo Zanchi nella terra di Zogno ”, mentre Bernardo stava inginocchiato riverentemente da- ”, mentre Bernardo stava inginocchiato socida (cartiera) van Maria e di Angela è battezzato il 6 maggio 1664 dal parroco don Marco Raspis e risulta nato il giorno van Maria e di precedente. Giovan Maria e da Angela Gritti fu Marco di Somendenna. Egli aveva inoltre un fra- Giovan Maria e da An- Angela ed di nome Marco e due sorelle: tello maggiore di nome Pietro, uno minore dal padre, cioè la dichiarazione di tonia. Il 7 ottobre 1687 egli ottenne l’emancipazione e in grado di decidere da solo ogni cosa ri- essere figlio autonomo economicamente già citato di cui vale la pena di riassumere guardante la sua persona, con il documento Si apprende infatti che Bernardo aveva chiesto il contenuto per le sue caratteristiche. e che il padre aveva acconsentito a ciò solo do- più volte al padre di essere emancipato si era comportato correttamente ed aveva di- po aver verificato negli anni che il figlio e di voler vivere in modo onesto e di voler mi- mostrato di sapersi governare da solo e sociale. Per tale motivo il padre con grande gliorare la propria situazione economica i propri beni immobili e Bernardo ringraziava fiducia assegnava al figlio quasi tutti di due stanze della casa paterna a Lallio, do- concedendo ai genitori la proprietà e l’uso e una somma in contanti pari a lire 400 e pro- nando loro una quantità di beni mobili as- Tale ai genitori una vita decorosa. mettendo di dare lire 35 all’anno per permettere Tutto inoltre incontestabili da chiunque. segnazione e tali promesse erano dichiarate Brembana Inferiore, “ Valle della ciò veniva proclamato davanti al vicario mo signor Mario Clivati vanti a suo padre. Al termine della cerimonia il padre, facendo rialzare Bernardo, pren- Al termine della cerimonia il padre, vanti a suo padre. e deva le sue mani e le poneva nelle mani del vicario quale segno di piena autonomia libertà del figlio davanti alla società. Il tutto si svolse “ ficio della cartara 8 Archivio Parrocchiale di Poscante, registro dei Battezzati, anni 1662 - 1727. Bernardo Licini figlio di Gio- separato et emancipato del signor Giovan Maria Licini comorante Licini comorante signor Giovan Maria et emancipato del separato terra di Alzano nel qual luoco esercita l’arte di pitore luoco esercita Alzano nel qual terra di a causa di citazioni per tali motivi e è stato costretto di Poscante, il quale se Cornolti Santa Ca- e poi in borgo Alzano dapprima ad a recarsi Bergamo pretorio di dell’ufficio l’inter- dai Cornolti, con si fa vendere a suo figlio Battista, insieme terina a Bergamo Algarotti “ Santo vento di Giovan questi Tra come pagamento. fa da tramite e da garante, vari beni tello del notaio che nera con molte rifiniture, e attrezzi quali tre camice, una veste beni vi sono varie vesti di legno, un anello d’oro con di ferro, due mastelli, alcune brente delle tine cerchiate inoltre una parte di diritti re- cose per un valore totale di lire 106 e pietra rossa ed altre di “ lativi ad un contratto annulla un Gavazzi di Poscante. Grazie a ciò il Licini Antonio con i Cornolti avevano precedente e registrato al- a danno dei Cornolti del giorno 8 giugno biglietto di credito in pareggio anche con un acquisto e dichiara di andare di Bergamo pretorio l’ufficio rogito del notaio Lelio Paniz- stesso Licini dai Cornolti con un già fatto da parte dello Algarotti. del notaio è steso nel solito studio del padre zoli di Zogno. L’atto si deduce l’esistenza nella seconda metà del Da questi tre documenti fondamentali figlio di Giovan Maria originario della con- 1600 di un pittore di nome Bernardo Licini Seriana. Valle Alzano in da qualche tempo ad trada Lallio di Poscante ma residente già in questi atti è stato possibile risalire ad Grazie ad alcuni riferimenti notarili presenti pittore che risulta nato il 5 maggio 1664 altre notizie biografiche di questo nuovo RICERCA te importantepoichéèinpratica daquestomomentocheBernardoLicinidecideditra- era statoilpromotoreemediatore dell’incontrotraiduegiovani,edèparticolarmen- derno matrimonio,furedatta nellacasaprivatadiGiovanniPelizzoli Alzano, che La promessaformaledisposareElisabetta,checorrisponde allaparteciviledelmo- dopo, il30novembre1689,nellachiesadiSanMartino Vescovo in Alzano Inferiore 11 ArchiviodellaParrocchiadiSan Martino Vescovo di Alzano, registro deiMatrimoni,anni1632-1708. 10 ASBG,FN,notaio Ambiveri Francesco FerrantefuGiuseppediBergamo, c.7871,atto del05/09/1696. 9 ASBG,FN,notaioNoliBernardo fuFrancescodi Alzano, c.7599,attodel31/10/1689. Un altrodocumentointeressanteèquellodel31ottobre 1689 rogito diunnotaioBergamo sborsata quandoverràpagatatuttaladote,cosacheavverrà il5settembre1696conun verso Elisabettapromettediassegnarleunacospicuacontrodote dilire205chesarà somma incontantidilire100.Bernardoasuavoltaper dimostrare l’affetto cheporta dalla madredilei,DianaFugazza,conmobilievestiperun valoredilire500econuna nel qualesistabilisceladotediElisabettaparialire1300 pagataparzialmenteesubito mette disposareElisabettaZanchifuRaimondo Alzano Inferiorein Valle Serianae Quaderni Brembani 17 Parte sinistradiun’ a BernardoLicini(cm120x240) attribuita congrandesicurezza Annunciazione aMaria 10 e, mantenendolaparoladata,sposaElisabettapoco 172 Parte destradiun’ di BernardoLicinifirmataedatata1696 (cm 120x240) 9 Annunciazione aMaria con cuiBernardopro- 11 . RICERCA ” a Be- ”, si figlio Bernardo per Bernardo ” fanno insie- ” posto in con- 12 ”. È abbastanza in- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni francabile more veneto francabile more si deve registrare un’attività Bernardo Licini acquista un 17 15 ” posta nella contrada Prato Grande di Po- ” posta nella contrada 173 la ripa Pietro Licini di Giovan Maria di Poscante, che Pietro Licini di Giovan Maria di Poscante, 14 (favori o aiuti)” che tale cittadinanza comporta, cit- (favori o aiuti)” che tale cittadinanza comporta, promissioni i signori Giovanni Furietti e fratelli di Zogno i signori Giovanni costituito da due luoghi uno teraneo e l’altro sopra l’altro costituito da due luoghi uno teraneo e Giovan Maria fu Pietro Licini de Varischi, cittadino di Venezia abi- Venezia cittadino di Varischi, Licini de Giovan Maria fu Pietro 13 ”. Il 6 aprile 1690 Varischi Bernardo Licini di Giovan Maria originario di Poscante ma abitante ad Alzano di Poscante ma abitante ad Bernardo Licini di Giovan Maria originario 16 teressante osservare che in questo atto, steso sempre in una sala di una casa del “ che in questo atto, steso sempre in teressante osservare Alzano posta in di me nodaro Alzano et habitatione di neficio di Santo Martino e Venezia è qualificato come cittadino di precisa che anche il padre del nostro pittore nonno del pittore, deriva da un cognome più che il cognome Licini attribuito a Pietro, antico “ acquista un fienile “ trada di Acqua Fredda di Poscante dallo stesso Alvise Cornolti già conosciuto per re- Alvise Cornolti già conosciuto per Acqua Fredda di Poscante dallo stesso trada di dovuto a mercato di lane. Il rogito è steso a Zo- cuperare un vecchio credito di lire 142 Il 20 maggio 1692 gno nello studio del notaio Panizzoli. abbastanza singolare in quanto Bernardo Licini figlio emancipato di Giovan Maria, abbastanza singolare in quanto Bernardo Alzano, insieme al fratello Marco “ ad sempre originario di Poscante ma abitante ed abitante a Poscante Licini fu Pietro Giovan Maria dello stesso padre Antonio di Murano per ottenere, chie- di Giovan me procura in Francesco Dall’Acqua e di Murano, di diventare citta- Venezia di dendo ai magistrati di qualunque collegio anche di Murano e di poter usufruire sia degli obblighi che Venezia dini oltre che di degli onori che delle “ vecchio livello passivo di suo padre Giovan Maria, sostituendosi a lui, da Carlo Car- vecchio livello passivo di suo padre Giovan Alzano del valore di lire 320. Giovan Maria è ancora dichiarato cit- rara fu Giacomo di Carrara. Il 17 aprile abitante a Poscante e l’atto è steso in casa del Venezia tadino di 1692 12 Come nota 9) ma atto del 21/06/1689. 13 Come nota 9) ma atto del 20/02/1690. Alzano, c, 4958, atto del 06/04/1690. Antonio di 14 ASBG, FN, notaio Peliccioli Giovanni fu Giovan 15 Come nota 9) ma c. 7600, atto del 15/03/1691. 16 ASBG, FN, notaio Panizzoli Lelio Lorenzo fu Francesco di Zogno, c. 7302, atto del 17/04/1692. 17 Come nota 4) ma atto del 20/05/1692. sferirsi definitivamente ad Alzano facendo ritorno a Poscante ogni tanto per curare al- ogni tanto per curare ritorno a Poscante Alzano facendo ad sferirsi definitivamente 1689 che il 21 giugno Abbiamo ad esempio di famiglia. cuni interessi scante del valore di lire 230 su cui esisteva già un livello “ lire 230 su cui esisteva già un livello scante del valore di il quale sborsa tutti i soldi in e quindi ora a favore di Bernardo favore di Giovan Maria un debito dello stesso valore serve a Giovan Maria per pagare contanti. Questa somma “ che egli aveva verso tante a Poscante, vende al figlio Bernardo separato ed emancipato dal padre una terra al figlio Bernardo separato ed emancipato tante a Poscante, vende con viti chiamata “ prativa, campiva e portava lo stesso nome del nonno, rinuncia e vende al fratello Bernardo figlio separato portava lo stesso nome del nonno, rinuncia certi diritti e alcuni beni dell’eredità della ed emancipato dello stesso Giovan Maria immediato a Bernardo. Il rogito è ste- propria moglie e rilascia ricevuta di pagamento Alzano. Il 15 marzo 1691 so nello studio di un notaio di recuperare vecchi crediti che suo padre aveva verso Silvestro Zambelli fu Filippo di verso Silvestro Zambelli suo padre aveva vecchi crediti che recuperare prativa e fruttifera vendere una terra loro intercorsi, si fa mercati di cera tra Nese, per annuo del 4%. un interesse forma di livello pretendendo di Nese in posta in territorio Alza- Martino di parrocchia di San sala di una casa della rogito, steso in una In questo Il Venezia. è cittadino di abbastanza sorprendente che Bernardo no, si precisa in modo 20 febbraio 1690 tadinanza il cui scopo, nonostante approfondite ricerche, non è stato possibile scopri- tadinanza il cui scopo, nonostante approfondite ricerche, non è stato possibile RICERCA co più:Manfredo, Angela e Vincenzo 1709 appareunasola“ sulta mortoneiprimiannidel1700inquantonellostatodelleanimedi Alzano del si sonotrovatialtridocumentirelativialnostropittorechedaindicazioniindiretteri- una casadellostessovalore.L’atto èstesonellacasadi Alvise Barettiin Alzano. Non van PaoloFerraridi Alzano conunlivello attivofacendosivenderedaluipergaranzia emancipato diGiovanMariaLiciniabitantead Alzano faunprestitodilire100aGio- Lallio perlire28,10aBernardosempre“ notaio Alessandro Algarotti, Giacomo,avendereunruderedicasapostoincontrada gito stesoaLallio.Infineil31gennaio1698 re. Il19novembre1692 21 Come nota11)21 maRegistrodelloStatodelle Anime, volume n.5,anni1709-1716,anno1709, progr. 224. 20 Comenota9)ma c.7600,attodel31/01/1698. 19 Comenota4)maattodel04/03/1693. 18 Comenota4)maattodel19/11/1692. anche perilfattochenell’epoca consideratamolticommittentidiquadrisiaccordava- ricerche nonèstatopossibile trovarealcunanotiziariguardantelasuaattivitàdipittore il passodelMontediNesecircatreorecammino.Purtroppo nonostanteapprofondite va abbastanzadifrequentelaspolatra Alzano ePoscante,paesichedistanoattraverso per leggereescriverecheinfine,dopoilmatrimoniocon ElisabettaZanchi,egliface- cordo conunostilediscritturarotondoesicurochedenota unacertaconfidenzanelsa- 25 giugno1693apparelasuafirmaefrasediaccettazione dellecondizionidell’ac- che dovevaavereancheundiscretolivellodiistruzionein quantoincalcealrogitodel numerose compravenditediimmobiliealcuniprestitiche haconcessonellasuavita; pio cheilnostropittoredovevagoderedidiscretecondizioni economicheinvirtùdelle Dai documentisopraillustratisiricavanoalcuneconclusioni importanticomeadesem- gistri deimortidiquelleparrocchie. da Alzano, forseduranteunviaggiodilavoro,poichéilsuonomenoncompareneire- gnome delmarito. Tuttavia BernardodeveesseremortolontanosiadaPoscanteche che sitrattidiElisabettaZanchireferenziatacomeeraabitudineaqueltempocolco- Giovan MarianativodiPoscante“ Lallio diPoscantenelsolitostudiodelnotaio Algarotti. Il4marzo1693 ta conlire251,10illivellocitatoaldocumentodel15marzo1691.Ilrogitoèstesoa Quaderni Brembani 17 (ASBG, Firma autografadelpittore BernardoLiciniincalceall’attodel25/06/1693. Notarile, Vi silegge“IoBernardoLicinjaffermocomesopra”. Elisabetta Licinivedova notaio Algarotti Alessandro fuGiacomodiPoscante,c.5606) 18 il nostroBernardo,ancorafiglioseparatoedemancipatodi et alpresente abitantenellaterradi Alzano 21 . Nondovrebberoessercimoltidubbisulfatto 174 comorante nellaterradi Alzano ” conacaricotrefigliadolescentiopo- 20 ancora Bernardofiglioseparatoed 19 è ilpadredel ” conunro- ” riscat- RICERCA (Su concessione Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Ritratto del musicista Gasparo de Albertis Ritratto del musicista Gasparo de di Giuseppe Belli di Ponteranica firmato e datato 1547 (cm 80 x 64) di Fondazione Accademia Carrara, Bergamo). di Fondazione 175 che secondo alcuni critici rivelano 22 101 e ss. qualche influenza derivante dal Lotto. 22 I PITTORI BERGAMASCHI, IL CINQUECENTO, Vol. 2°, Ed. Banca Popolare di Bergamo, 1976, pag. 2°, Ed. Banca Popolare di Bergamo, Vol. CINQUECENTO, 22 BERGAMASCHI, IL I PITTORI Per quanto riguarda il secondo pittore citato all’inizio di questo scritto vi è da dire che il secondo pittore citato all’inizio di Per quanto riguarda e già si conoscono alcune vi- è già noto ai critici d’arte Giuseppe Belli di Ponteranica ed è collocabile nei primi sua vita. La sua data di nascita è incerta cende generali della ad altri due figli fu aiutante Il padre Giovanni, falegname, insieme anni “20” del 1500. del coro di Santa Maria Capoferri che realizzò in legno le tarsie di Giovan Francesco Il suo primo dipinto noto, fir- ideate dal genio di Lorenzo Lotto. Maggiore di Bergamo di cappella di Albertis, cantore e maestro rappresenta Gasparo de mato e datato 1547, all’Accademia Carrara. Giuseppe ed ora è presente in Bergamo, Santa Maria Maggiore Lotto che in un suo libro di spese lo defini- Belli è conosciuto direttamente da Lorenzo di conoscere tutta la sua famiglia. È certo che il sce pittore di Ponteranica e dimostra nel suo breve soggiorno nel 1548 e poi in un altro Venezia Belli collaborò con Lotto a Ancona nel 1549 in particolare per la grande pala dell’Assunta nella chie- soggiorno ad che il Lotto pagò più volte il Belli per la sua sa di San Francesco alle Scale poiché risulta Al momento non si hanno notizie della presenza del Belli a Bergamo collaborazione. per la prima del 1553 dove dipinge una pala però chiesa di San Pietro in Boccaleone oggi in al- scomparsa e collaborando con i fratelli Maria cuni fregi per completare il coro di S. ap- Maggiore. Dopo il 1555 il suo nome non pare più nei libri di pagamento della Miseri- la sua cordia legati a questo famoso coro ma chie- attività dovette continuare poiché nella di Zo- sa di Miragolo San Salvatore, contrada Trasfigurazione gno, si trova un dipinto della di Gesù con la sua firma e datata, secondo tut- l’ingegnere Fornoni, al 1575; questa data a Ber- tavia è incerta. Il Belli risulta abitante 1566. gamo e sposato con Paola Benzoni dal per Nel 1580 egli realizza infine un paliotto Santa l’altare del Corpus Domini sempre in Maria Maggiore ma anche questa notizia non è sicura. Gli unici due dipinti certi sono il ri- Trasfigu- Albertis e la tratto del musicista De razione no solo a parole col pittore o al più attraverso una scrittura privata che non sempre era scrittura privata al più attraverso una parole col pittore o no solo a momento solo i tre ci rimangono al e proprio. Pertanto un atto notarile vero tradotta in di vari esperti ri- attività che a detta certa della sua come testimonianza quadri indicati ciò che si è detto dei colori. Dopo tutto nella scelta piacevoli e armoniosi sultano assai a Berga- Seriana che forse Valle che in Brembana Valle in pensare che sia è lecito però momento di autore metà del 1600 al della seconda esistere altri quadri mo possano a questo nuovo artista. ignoto ma attribuibili RICERCA in modotalechelestessefiguresianodibellezzaeconfronto ( Quivi mastroGiuseppefuGiovannideBellisdiPoltranica( loro echiunquedinotiamenotaioinfrascritto. Carubbo Magnano deMafeiseGiovannifu Antonio ParenzanedeRubisdiCarubo( sante nelcontenuto zioni formaliridondantimatipichedegliattinotarilidelperiodo,appareassaiinteres- ne. Eccoildocumentotradottoinmodoletteraledallatinoche,nonostanteleripeti- to deiFratiServitidiSanGottardol’attualeConventodellesuore Terziarie Francesca- sede nonnellachiesaparrocchialediSanLorenzomavicinadelConven- ad oggi,perlaCongregazionedeiDisciplinidiZognocheinqueltempoavevasua per larealizzazionedapartedelBellinel1551diunnuovodipinto,sconosciutosino Grazie allericerchecondottedachiscriveèstatopossibileperòscoprireilcontratto 23 ASBG,FN,notaio SonzogniMichelefuGuarino di Zogno,c.1171, vol.1551-1557,f.46r. dare esborsareamastroGiuseppe attualmente( italici eglistessipredettisignori ZaninoeGiovanPietrohannodichiaratochedevono Pietro hannopromessodidare epagarealpredettomastroGiuseppescudiottod’oro lora perprezzoemercatodella stessaoperaiprenominatisignoriZaninoeGiovan stro Giuseppesiatenutoeobbligato aporrequelquadronelluogodelladettapalaeal- van Pietroquellaaccettareoripudiare;esedaessisaràaccettata alloracheildettoma- Giuseppe allorachesiainfacoltàelibertàperognicosa deglistessiZaninoeGio- ta dettaoperasenonfossedellostessoparagoneodellastessa bellezzadiquellaSan lori chesonoesiritrovanoinquellidellapaladiSanGiuseppe nelladettachiesa;efat- della stessafiguradiSantaMaddalenaconilcampo(sfondo) fattoapaesi( Lorenzo, SanPietromartireeSantaMaddalenanelmezzo condueangelisoprailcapo di SantaMaddalenanelqualequadrodebbanoessercile infrascrittefigurecioèSan di palacheènellachiesadellaSignoraSantaMariadeiServi diZognocioènell’altare scritte cosecioèchelostessomastroGiuseppefacciaun quadrointelaaolioforma stessi ZaninoeGiovanPietrosottopenadituttiidannile speseegliinteressileinfra- dempienza degliaccordi tro, agentioracomesopraeconlapenacomposta( pignoramento deimobiliedimmobilipresentiefuturiaglistessiZaninoGiovanPie- stipulato hapromessoeprometteobbligandosestessotuttiisuoibenicosesotto zioni comeleinfrascritte;cioèperprimolostessomastroGiuseppehaconvenuto lontà sisonocostituitiepervenutiagliinfrascrittiaccordiconvenzioniobbliga- hanno dichiaratodisuperareambeduel’etàlegittima,echiunqueloropropriavo- Zogno comecanepario( sciplina diZognocosìcomeGiovanPietrofuilsignorMafeoFerarjdeGariboldis bis diZognoagenteinquestapartecomeministro( tante nellaCittàdiBergamo daunaparte;mastroZaninofuBartolomeo Tiziani deRu- menico Rubey( signor Antonio fuilsignorGiovan Andrea deMafeisdiZogno,ilsignorGiovanDo- nona. NelluogodiZognoincasaabitazionemenotaio.Presentipertestimoniil “Nel nomediCristocosìsia,nelgiornoultimodelmesenovembre1551indizione Quaderni Brembani 17 ) comunediZognotuttiabitantiebergamaschi easserentidiconoscersitra Rosso 23 . ) deSonzogno,ilsignorFrancescofigliodelfuMatia amministratore ), dicosìattendere( ) deldettoConsorziodall’altraparte,iquali 176 adempiere al momentoosubito presidente formula giuridicanotarileperina- ) edosservareafavoredegli ) delConsorziodellaDi- paragonabili Ponteranica ) unoscudod’oro paesaggio contrada ) dico- ) abi- ) RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni una icona abbastanza notaio Sonzogni Michele fu Guarino La pagina centrale del contratto una icona decorosa con immagini di una icona decorosa chiesero al Belli di realizzare un quadro al Belli di realizzare chiesero di Zogno, c. 1171, vol. 1551-1557, f. 46r). di Zogno, c. 1171, del 30/11/1551 con cui i Disciplini di Zogno del 30/11/1551 dedicato a Santa Maria Maddalena (ASBG, Notarile, 177 conse- . 24 ” ”. Inoltre aggiunge che esiste anche la Scuola o Congregazione di San ) e a porre la stessa opera nel detto Angelo Giuseppe Roncalli, cardinale patriarca di Venezia con la collaborazione di don Pietro Forno, vol. Venezia Angelo Giuseppe Roncalli, cardinale patriarca di II, La Diocesi, parte III, Ed. Leo S. Olschki, Firenze 1957, pag. 12. 24 GLI ATTI DELLA VISITA APOSTOLICA DI S. CARLO BORROMEO A BERGAMO (1575) a cura di A DI S. CARLO BORROMEO APOSTOLICA VISITA DELLA ATTI 24 GLI Questo quadro purtroppo oggi non è Questo quadro purtroppo oggi non anche col nome di chiesa di Santa Maria presente nella chiesa in questione conosciuta esso Tuttavia in altre parole è scomparso. essendone state perse le tracce già da tempo, poiché nella visita apostolica di San Carlo Borromeo realizzato è stato effettivamente alcune questioni relative alla vita re- affrontate del 20 ottobre 1575, dopo che si sono dopo che sono state date delle disposizioni per ligiosa di Zogno e dei suoi sacerdoti e di San Lorenzo, vengono date delle di- la sistemazione di vari arredi della parrocchiale della chiesa di Santa Maria dei Frati Serviti. In sposizioni e alcune descrizioni anche che in questa don Cesare Pasta, afferma particolare il delegato di San Carlo Borromeo, dei Disciplini abbinata all’altare laterale di chiesa esiste la Scuola o Congregazione Santa Maria Maddalena e che questo altare ha “ per caparra e come parte degli stessi e come parte degli per caparra Giu- d’oro; e il detto mastro scudi otto non pia- caso che detta opera seppe nel dagli stessi fosse accettata cesse e non della del detto Consorzio agenti a nome Giuseppe allora detto mastro Disciplina a restituire all’in- sia tenuto e obbligato e Giovan Pie- dietro agli stessi Zanino d’oro per loro com- tro lo stesso scudo e soddisfazione e se pleto risarcimento accettata dagli stessi la detta opera sarà e Giovan Pietro, e prenominati Zanino stesso mastro Giu- posta che sarà dallo allora i detti seppe nella pala predetta, dovranno sbor- Zanino e Giovan Pietro gli scudi sette sare in quel momento d’oro allo stesso mastro Giuseppe per di resto del prezzo e mercato fatto tra loro circa la detta opera con il patto tut- tavia e la condizione che lo stesso ma- stro Giuseppe sia tenuto a dare ( gnare quadro da qui alle Calende di maggio prossimo futuro che sarà dell’anno 1552. Le quali cose le parti stesse così di si sono convenute e si attendono adempiere sotto pena”. santi dipinta Giuseppe abbinata all’altare laterale omonimo che è dotato di “ decorosa e bella decorosa RICERCA Quaderni Brembani 17 Trasfigurazione diGesù primo altare laterale sinistro dellaparrocchiale di MiragoloSanSalvatore, Zogno). di GiuseppeBelli firmatoinbassoadestra(cm 150cax180ca, 178 RICERCA . Nel 25 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ” di questa chiesa non sono mai ” di questa icone 179 . Questo fatto non può essere taciuto in quanto . Questo fatto non può essere taciuto 27 . Nulla è dato sapere sul destino del dipinto del Belli dedicato so- . Nulla è dato sapere sul destino del dipinto 26 costituisce un condizionamento importante per il dipinto scomparso del Belli. Come costituisce un condizionamento importante i reggenti dei Disciplini di Zogno in effetti abbiamo letto nel contratto sopra illustrato, stringente nel realizzare il dipinto e cioè che avevano imposto al Belli un limite molto e per toni di colore con la pala dell’alta- l’opera finita fosse confrontabile per bellezza sotto pena di conseguenze Vecchio, re di San Giuseppe, cioè con il quadro di Palma il dei Di- assai gravi per il Belli se ciò non fosse avvenuto. Il che significa che i reggenti un pit- sciplini, anche se oggi manca la prova per una conferma, consideravano il Belli Vec- il tore piuttosto valido in grado di avvicinarsi alla maestria e al valore di Palma frattempo si deve ricordare che dopo la soppressione dell’ordine dei Frati Serviti l’in- che dopo la soppressione dell’ordine frattempo si deve ricordare in possesso della Repub- annessa passarono attorno al 1660 tero convento e la chiesa ceduto nel di San Marco e che il tutto fu per il tramite delle Procuratie Veneta blica Furietti a loro ma originaria di Zogno. I Venezia Furietti presente a 1681 alla famiglia Francescane Terziarie Suore immobili nel 1731 all’ordine delle volta cedettero questi Con l’arrivo del Governo Napo- vi entrarono proprio in quell’anno. che di Bergamo a carattere religioso pre- di tanti monasteri tutti i beni mobili leonico e la soppressione ceduti al demanio che li mise all’incanto. senti in questo complesso edificio furono di Zogno che aveva l’osteria vicina al Furono acquistati allora da un oste benestante rivendette il tutto al Conte Greppi di Milano il nostro convento, Procolo Pianetti, che di Zogno Francescane Terziarie tutto alle suore quale a sua volta decise di donare il del convento e della chiesa nel 1818. Il quadro dopo che esse avevano ripreso possesso che era collocato all’altare laterale detto di San che rappresentava la Natività di Gesù, in mezzo a tante traversie fu acquisito dal par- Giuseppe della chiesa di Santa Maria, Craudi, che lo fece collocare nel primo altare roco di Zogno del tempo, don Giovanni principale, della chiesa parrocchiale dove si laterale, a destra per chi entra dal portale trova anche oggi 25 Don Giulio Gabanelli: Le Visite Pastorali a Zogno,, Ed. Ferrari, Clusone (BG), 2002. Visite 25 Don Giulio Gabanelli: Le 143 e ss. 26 Don Giulio Gabanelli: La Parrocchia di Zogno nei secoli, Ed. Ferrari, Clusone (BG), pag. Arnoldo Mondadori, Milano, 1988. completa, Ed. Palma il vecchio: L’opera 27 Phylip Rylands: In tutte le visite pastorali precedenti al 1575 le “ al 1575 le visite pastorali precedenti In tutte le citate mentre in quelle successive non si fa più riferimento specifico a questi due di- riferimento specifico non si fa più in quelle successive citate mentre piuttosto seria tra la è in corso una lite decenni del 1600 solo che nei primi pinti. Si sa a spostare la lo- sono costretti Serviti per cui i Disciplini Disciplini e i Frati Scuola dei ma non è dato Santa Maria Maddalena vicino dedicato a un piccolo oratorio ro sede in 1658 nella chiesa quanto a partire dal Belli fu trasferito in anche il quadro del sapere se Maddalena ma al suo po- non è più citato l’altare secondario della di questo convento dipinti nel quadro del Belli di San Pietro che era però uno dei santi sto è citato l’altare ai primi anni del 1800 situazione è rimasta inalterata sino ed è certo che questa stanzialmente a Santa Maria Maddalena. abbastanza naturalmente dal che emergono È necessario ora fare alcune osservazioni Ad esempio circa il quadro della Natività trasferito nella documento sopra illustrato. non si può non ricordare che, dopo molte at- parrocchiale di Zogno dal parroco Craudi storico dell’arte e critico americano Philip Ry- tribuzioni a vari autori del passato, lo con molta sicurezza e consenso generale, in lands nel 1988 ha attribuito questo quadro riportare, al famoso Jacopo Negretti det- base a considerazioni che qui non si possono nativo di Serina Vecchio to Palma il RICERCA Quaderni Brembani 17 e dicolori(dim.: cm157x243,primoaltare laterale destro dellaparrocchiale di Zogno) (Serina 1480- Venezia 1528)eimpostaalBellidai Disciplinicomemodellodi bellezza Natività diGesù, attribuita aJacopoNegretti detto Palmail Vecchio 180 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 181 Si ringraziano vivamente la ex madre superiora, suor Maria Rita, delle suore Terziarie superiora, suor Maria Rita, delle suore Si ringraziano vivamente la ex madre Gherardi custode della chiesa di Miragolo Francescane di Zogno, la signora Renata per aver permesso di fotografa- Vigani Angelo San Salvatore, il parroco di Zogno don Paolo Plebani dell’Accademia Carrara di Bergamo re i quadri sopra illustrati e il dr. Albertis. del ritratto del musicista De per aver concesso l’immagine digitale chio. Vi è da dire poi che il documento illustrato afferma anche con certezza che lo anche con illustrato afferma che il documento è da dire poi Vi chio. nel nostro convento già nella chiesa del esisteva Vecchio di Palma il stesso quadro Carlo Borromeo, apostolica di San indicato nella visita solo nel 1575 come 1551 e non di realizzazione di di molto i tempi ad ora. Ciò anticipa che era sicura sino la sola cosa Questo do- di attribuzione all’autore. migliorare le stime e contribuisce a questa pala la e quindi a Zogno, dopo a Bergamo Belli era ritornato ci dice anche che il cumento il Ancona, già nel 1551 e non dopo 1549 con Lorenzo Lotto ad collaborazione nel e non egli abitava a Bergamo prima di oggi, e precisa inoltre che 1553, come era noto che per vivere egli abbia di- dal 1551 il che permette di pensare più a Ponteranica già quadro nel frattempo. pinto qualche altro una ristrutturazione interessante sta nel fatto che, nonostante Un’altra osservazione nicchie o cappellette, in cui Maria avvenuta attorno al 1830, le della chiesa di Santa mai cambiate nel tempo per laterali, nelle dimensioni non sono erano inseriti gli altari avesse dimensioni simili a che anche la pala dipinta dal Belli cui si deve concludere che dimensioni Vecchio, il o di San Giuseppe dipinta da Palma quella della Natività prezzo di 8 scudi richie- cioè importanti il che spiega il cospicuo sono di cm. 157 x 243 avere un confronto basti dire che Lorenzo Lotto sti ai Disciplini per questa opera. Per Ancona durata un anno 12 scudi vale ad pagò proprio al Belli per la sua collaborazione c’è da augurarsi che, nonostante il turbine ri- a dire uno scudo al mese. Concludendo reliquie del passato, il quadro del Belli non voluzionario francese abbia distrutto molte di le immagini sacre, pagate con le offerte sia scomparso definitivamente in quanto da grande devozione e rispetto e che per- tutta una comunità, erano circondate sempre privata in incognito per essere stato attribuito a tanto sia finito in qualche collezione grazie alle novità contenute in questo docu- qualche altro pittore del 1500. In tal caso con una certa facilità poiché il suo tema ico- mento esso potrebbe essere riconosciuto con due angeli sopra il capo collocata nografico, vale a dire Santa Maria Maddalena è alquanto inconsueto. in mezzo a San Lorenzo e a San Pietro, RICERCA N di nel primoRisorgimento aBergamo Il ruolodiFederico Thurn und Taxis Ritorno aCornellodopo400anni lian Josephebbe seifiglimaschidallamoglie EleonorevonLobkowicz (1770-1834), glia diMarengo del1800,dopolaqualesi ritirònellasuaresidenzaaPraga. Maximi- le nel1790.Partecipòalleguerre napoleonicheinItalia,dovevenneferitonellabatta- trapreso lacarrieramilitare, diventando generaledidivisionedellacavalleriaimperia- detti delgeneraledelleposte imperiali Alessandro Ferdinando(1704-1773); avevain- Il padrediFriedrichHannibal, MaximilianJoseph(1769-1831),eraunodeifiglica- città dell’impero. meram. Lefamigliedeifiglicadettisidislocaronoinvece a Vienna, aPragaoinaltre risiede ancoraoggiinunsontuosopalazzoricavatodall’antico conventodiSant’Em- Bruxelles sitrasferìnel1700primaaFrancoforteepoi Regensburg inBaviera,dove vere unavitaagiatanell’ambitodellanobiltà.Ilceppo principaledellafamigliada detti eallefiglievenivanoconcessigenerosiappannaggi chepermettevanolorodivi- trasmesso comedirittofeudaleaifigliprimogenitidella famiglia,mentreaifiglica- xis alladignitàdiprincipedell’impero.L’incarico digestoredelleposteimperialiera ro. Nel1695l’imperatoreLeopoldoEugenioelevò Alessandro Thurn und Ta- corso deisecoli,facendolientrarenelnoverodellepiùimportanti famigliedell’impe- della famiglia.Ilpotereelaricchezzadelramotedesco andaronoaccrescendosinel Battista coordinaval’interosistemadaBruxelles,dando originealramogermanico nezia, SimoneaMilanoeRoma,Maffeo inSpagna,mentreilprimogenitoGiovanni la gestionedelleposteimperialiespagnoledal1500allametàdel1800:Davidea Ve- quattro fratelliFrancesco,Iannetto,LeonardoeRuggero.IfiglidiRuggerosidivisero fermarsi allacortedegliimperatoridicasa Asburgo apartiredallafinedel1400coni Tasso delCornello,ilcuicapostipiteerastatoOmodeo(1251),cheriuscitaadaf- altà sichiamavaFriedrichHannibal Thurn und Taxis. Apparteneva alladinastiadei Federico della Torre Tassis facevapartedell’élitedell’imperoaustroungaricoeinre- danza -iCornellesiesultantiQ.M.P.” [QuiMonumentoPosero]. gomense reggendo-questagiàpatriadegliavisuoivisitataagrataeperennericor- cipe Federicodella Torre Tassis -inunacoll’illustrefiglio Amorale -laProvinciaBer- dì 22aprile1849-Sua Altezza Serenissima-ilprode T. Marescialloaustriaco-Prin- Quaderni Brembani 17 Bonaventura Foppolo so, possiamoleggerelaseguenteiscrizione:“Tra ilgiubilodiquestopopolo-nel ella chiesadelCornello,sullapareteafiancodellacappelladiproprietàdei Tas- 182 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni con l’iscrizione a lato 183 La Cappella dei Tasso nella chiesa di Cornello Tasso La Cappella dei I fratelli Thurn und Taxis Thurn und I fratelli nella prima guerra di indipendenza italiana prima guerra Nel periodo della (1848-1849) d’indipendenza importanti troviamo in Italia con due figli di incarichi gli ultimi Friedrich Maximilian Joseph: 1799 a Praga) Hannibal (nato nel Karl Wilhelm e il fratello minore stessa città), (nato nel 1801 nella impegnati nell’esercito imperia- le predisposto dal conte Radetz- ky per fronteggiare i moti del 1848. Il generale era stato nomi- nato comandante dell’esercito già nel del Lombardo-Veneto 1831, quando erano scoppiati i primi accenni di malcontento. Radetzky aveva 82 anni quando scoppiò la rivoluzione delle “Cinque giornate di Milano” (18-22 marzo 1848), ma era an- e affron- cora lucido ed energico strategica, riuscendo ad avere la meglio tò la guerra con grande coraggio e abilità volontari che erano accorsi da tutta Italia allo sull’esercito piemontese e i gruppi di marzo 1848 - 22 agosto 1849). La retorica ri- scoppio della guerra con l’Austria (23 un personaggio fazioso e brutale, ma in realtà amava ce lo presenta come sorgimentale i suoi ultimi anni di vita (+1858). l’Italia, tanto da scegliere di vivere a Milano era composta da due cor- Imperial Regia che occupava il Lombardo-Veneto L’Armata Il più gio- facevano parte del 2° corpo d’armata. Thurn-Taxis pi d’armata. I due fratelli comandava con il grado di generale maggiore Thurn-Taxis, Wilhelm vane, il principe Lo troviamo impegnato nella prima parte della la brigata che prendeva il suo nome. di Milano e delle altre Venezia, guerra, quando gli austriaci, dopo le sollevazioni di di Pe- città lombarde, avevano ripiegato sulle posizioni delle fortezze del quadrilatero interviene Thurn-Taxis Wilhelm Legnago. Il principe Verona, schiera, Mantova, di fanti, nell’episodio di Castelnuovo del 12 aprile 1848, al comando di un battaglione cavalleria, di due compagnie con due cannoni e alcuni razzi e di un distaccamento di cui vari in tutto 4000 uomini. Durante la notte un gruppo di circa 500 volontari (tra Manara aveva reduci dalla liberazione di Milano) al comando di Luciano bergamaschi si trovava dato l’assalto alla baionetta alla guarnigione che difendeva la polveriera che che aveva sposato a Praga nel sposato a Praga che aveva la car- intrapresero Tutti 1791. nell’esercito impe- riera militare riale austriaco. RICERCA cercavano diuscire daBergamo peraccorrereinaiuto diRadetzkiaMilanoeche fu- minciarono nelle viedellacittàbassaazioni didisturbocontroisoldati austriaciche città alta,dell’alberodellalibertà, sulqualefuissatoiltricoloreesuccessivamenteco- L’insurrezione aBergamo iniziòil20marzocon l’erezione,nellaPiazza Vecchia di principessa MariaElisabetta SavoiaCarignano. guarnigione erailventiduenne arciducaSigismondo,figliodelviceréRanieriedella nicipale, allecarceridiSanFrancesco ealPalazzodell’Arciduca.Ilcomandantedella erano dispostialleportedellacittà,allapolverierapresso ilGalgario,alPalazzoMu- stribuite nellecasermediS. Agostino, S.Marta,GiovanniealLazzaretto.Soldati ne “Schwarzemberg”, ilcuicomandoera distanzaaBrescia.Lecompagnieeranodi- sloveno, comandatodalmaggioreHussenitz.Ilreggimento facevapartedelladivisio- austriaco, alcomandodelten.col.Heintzel,ilsecondoera ilReggimentodelConfine Reggimento dell’arciducaSigismondo,compostodaitaliani arruolatinell’esercito parteggiava perl’Austria.Intuttounreggimentodidue battaglioni:ilprimoera concessi dalpaternoamore delnostro sovrano 1.600 uomini,divisiin15compagnie,alcunedellequali “ Le forzestanziateaBergamo almomento dell’insurrezioneeranocostituitedacirca voltosi. nigione austriacastanziataaBergamo erastatachiamataaMilanopersoffocare iri- 1848, sullaspintadell’entusiasmoperlarivoltamilaneseenotiziacheguar- fase post-insurrezionalediBergamo. Lacittàsierasollevatainarmilunedì20marzo Friedrich Hannibal Thurn-Taxis ebbeancheunruoloimportantenellagestionedella Il PrincipeFriedrich Thurn und Taxis Bergamo piemontese vennedefinitivamentesconfitto. da RadetzkinellabattagliadecisivadiNovara,il23marzo1849,quandol’esercito alla riconquistadiMilanoil4agosto1848.L’anno successivolotroviamoimpegnato cui combattevaacapodellabrigataequestredell’arciducaErnest,equandopartecipò campo, senonnellabattagliadiCustoza(22-27luglio1848)vintadagliaustriaci,in Nella documentazioneitalianadell’epocanontroviamotracciadisuoiinterventisul 1848 eratenentemaresciallo,alcomandodiunadivisionechecomprendeva3brigate. schio dellafamiglia,avevaraggiuntoilgradodigeneralemaggiorea41annienel principeFriedrichHannibal Thurn-Taxis, 5°ma- Il fratellomaggioredi Wilhelm, il battendo valorosamente. te nellabattagliaperlariconquistadi Vicenza il10giugno,dovetrovalamortecom- Thurn-Taxis impegnatonellabattagliadiPastrengoil30aprile1848esuccessivamen- striaci ebberosoltanto4mortiequalcheferito. Troviamo ancorailprincipe Wilhelm e arifugiarsiSalòconiduevaporettidiritornodaltrasportodellapolvere.Gliau- centi, facendo38prigionieri.UngruppodivolontaririuscìtuttaviaariparareLazise tari edegliabitantidellacittà,provocandoquattrocentomorti,tracuitanticiviliinno- Gli incendiprovocatidairazzidevastaronoilpaeseeisoldatifecerostragedeivolon- Castelnuovo chefupresod’assaltomentredatuttelefinestresisparavasulletruppe. nemico. Gliaustriaciconunacaricasuperaronolabarricatachechiudeval’ingressodi per rifornireivolontari.Poisitrincerarononelpaesepensandodipoterteneretestaal ro, caricaronosuduevaporetti600barilidipolverechedovevanoessereportatiaSalò tra PeschieraeCastelnuovo.Sorpresoilcorpodiguardia,cheavevanofattoprigionie- Quaderni Brembani 17 184 ”, comescrisseilconteMarenzi,che di umanissimicroati, anoi RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Thurn und Taxis Thurn und 185 Uno dei proclami diffusi dal Principe Federico Uno dei proclami rono costretti a chiudersi nelle ca- a chiudersi nelle rono costretti dal- notte, protetto serme. Nella l’arciduca Sigismondo l’oscurità, di lì a seguito, lasciava Bergamo, da tutti i soldati austria- due giorni, a Brescia. Nel frattempo ci diretti bergama- molti giovani volontari della provincia schi della città e di Gabriele Ca- accorsi all’appello del colon- mozzi, sotto il comando diressero a Mi- nello Bonorandi si aiuto agli in- lano portando il loro contro Tosa sorti attraverso Porta invano gli austriaci che tentavano or- Bergamo, di domare la rivolta. governo prov- mai libera, istituì un visorio che doveva provvedere alla difesa della città con la costituzio- ne della guardia civica e l’arruola- mento di un corpo di volontari. Alberto, ri- Il re di Sardegna Carlo spondendo alle numerose solleci- tazioni provenienti dalla Lombar- dia, il 23 marzo 1848 dichiarava si e guerra all’impero asburgico muoveva con le proprie truppe ol- ponendosi alla testa Ticino tre il del movimento di liberazione per Mentre le forze austriache si trinceravano nel quadrila- invadere il Lombardo-Veneto. con grande lentezza, permettendo così tero fortificato, le forze piemontesi avanzavano le proprie truppe all’interno delle fortezze, ma a Radetzky non solo di riorganizzare il Brennero. Così, dopo i primi successi anche di ricevere cospicui rinforzi attraverso sabaudo venne sconfitto a Custoza e fu co- parziali a Goito e a Pastrengo, l’esercito a negoziare un armistizio con Ra- stretto a ripiegare verso Milano e successivamente detzky (9 agosto 1848, armistizio Salasco). i membri del Comitato di difesa e di salute In conseguenza della sconfitta, il 6 agosto si dimisero dai loro incarichi, mentre una pubblica (Roncalli, Moretti e Piazzoni) presidente della Congregazione provinciale e commissione formata dal vescovo, dal atto di sot- da altri influenti cittadini andò incontro alle truppe austriache a compiere A tomissione ed evitare così il pericolo che la città venisse aggredita e saccheggiata. volontari e per- era accorso il 31 luglio anche Giuseppe Garibaldi con 1500 Bergamo che en- sino Mazzini, ma nulla poterono fare contro l’avanzata delle truppe austriache 1400 uo- trarono in città domenica 13 agosto, dopo 140 giorni dalla liberazione: erano I mini provenienti dalla pianura, al comando del principe Carlo di Schwarzemberg. il barone soldati presero possesso della Rocca, da cui controllavano la città, mentre punire se- colonnello Post, comandante militare della città minacciava il 17 agosto di RICERCA L’Austria cercavadicreare lecondizioniperunpacifico ritornoall’ordineprecedente, tare, ciòcheèmoltodaaugurarsi masaràdifficilmente raggiunta”. di tuttoperottenere unarappacificazionetralapopolazionecivilee l’elementomili- comandante dellapiazzaPrincipe Federico Thurn-Taxis In propositoGiovanniSiber affermava cheavevaunruoloparticolarmente positivoil ra disciplinaeanchegliufficiali sicomportanodappertuttobeneepacificamente”. cadere nelle mani dellapolizia.Delresto leautorità militarimantengonolapiùseve- si deveessere dinuovoriservatiintutte le espressioni pernoncorrere ilpericolodi Puoi immaginartiperciò comelacittàappaia dappertuttosilenziosaedesertacome abitanti piùbenestantidiquièemigrataeintenderimaner lontanoilpiùpossibile. do essamantenere asuespeseletruppe dellaguarnigione.Unabuonapartedegli mente dominaechevieneacostare allacittà ognigiornolasommadifr. 8000,doven- allora nonc’èsperanzaalcunadiessere liberatidalcomandomilitare cheoraunica- aumentato dalprolungamento dell’armistizio peraltre quattro settimane,poichéfino adesso regna intuttalapopolazioneuno statod’animoopprimentechevieneancora più felice.Dopolatuapartenzaabbiamopassatodeigiorni ansiosietorbidiedanche ramenti eallora,versol’esternol’interno,essa diventeràsempre piùfortee conservare questibenipreziosi epossasempre piùprogredire sullastrada deimiglio- l’unico paeseintuttal’Europa doveregna tranquillità,paceecontentezza;possa essa “Mia carissimafiglia,goditiilpiùchepuoil’arialiberadellaSvizzera,attualmente animi Thurn-Taxis checercava,purinunasituazionedifficilissima, dipacificaregli derico quei giorni,nellesueletteredàunatestimonianzapositivadelruoloprincipeFe- Giovanni Siber, membrodellacoloniasvizzeraaBergamo cheerapresenteincittà La funzionemoderatricedel Taxis ravano] soltantodiviverconessainperfettaarmonia” mici, manon[avevano]alcunaostileideacontro latranquillapopolazionee[deside- pronte amantenere aqualunquecostolaquietedellacittàanchecontro inascostine- che letruppeimperiali“ del quale[sarebbero stati]ricercati persottoporliameritatocastigo parte degliaustriaci:eranosoltanto“ voci menzognere diimminentedistruzioneesaccheggio della Torre e Tassis persottolinearelasuaorigineitaliana.Inessosismentivano“ clama”, il19settembre1848,connomeditenentemarescialloPrincipeFederico Bergamo ilprincipeFriedrichHannibal Thurn-Taxis, chefirmavailsuoprimo“Pro- Dai documentiapprendiamocheinsettembrevennenominatocomandatemilitaredi Piemonte. ni popolari,comeifratelliCamozzi,furonocostrettiall’esilio,versolaSvizzeraoil della militardisciplinapuniti”. rebbe statamilitarmenteoccupataedemolita,gliabitantiarrestati econognirigore sassi sulletruppe,ocompiutaqualunqueostiledimostrazione:lacasainteressata sa- tessero fatticomequelliditre giorniprima,quandodaunacasaeranostatigettati uso senzaalcunriguardo delleloro armitantodatagliochefuoconelcasosiripe- tira asél’ideadiunatramarivoluzionaria” veramente “ Quaderni Brembani 17 . Scriveva, infatti,allafigliaHenrietteSiberinSvizzerail27settembre1848: ogni turbamentodiquiete,complotto,conunaparola ognicosache [avevano] combattutoillornemicosulcampoed[erano] Coloro chesieranomessipiùinvistanellesollevazio- pure invenzionidiunmalignopartito,gliorgani 186 ; lesuetruppeavevanol’ordine“ . “del qualesidicechefaccia ” dellacittàdiBergamo da ”. Siaffermava di far le RICERCA coloro “di vedere in “di vedere Vengono nuova- Vengono Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni (“Avviso” del Tenente ma- Tenente del (“Avviso” ” nella speranza ” nella speranza ; lo stesso nei confronti di “ ; lo stesso nei confronti L’ingiunzione per la consegna delle armi L’ingiunzione . . Non mancò però l’imposizione di penalità . Non mancò però l’imposizione 187 indistintamente pieno perdono per la parte che per la parte pieno perdono indistintamente coloro che in onta all’Amnistia concessa dalla Sovrana che in coloro Clemenza hanno sinora perseverato o perseverano notoriamente a prender parte, sia a prender perseverato o perseverano notoriamente Clemenza hanno sinora tentati- d’alto tradimento, od in in progetti all’interno della Monarchia sia all’estero, o la tranquillità dello Stato” la sicurezza vi contro breve ristabilita la pace in tutte le Provincie del Regno Lombardo-Veneto ed animati Lombardo-Veneto del Regno in tutte le Provincie ristabilita la pace breve libertà, di cui già godono a tutte le le sue popolazioni di far partecipare dal desiderio Austriaco” dell’Impero Provincie le altre di “ pecuniarie nei confronti pertanto l’imperatore Ferdinando in un manifesto del 20 settembre aveva concesso del 20 settembre in un manifesto Ferdinando pertanto l’imperatore “ del Lombardo-Veneto agli abitanti non possa farsi che ordinando politici del 1848 agli avvenimenti aver presa potessero o punizione ad alcuna inquisizione di loro luogo contro segrete delle spie, le perquisizioni domici- non ebbe molto successo, ma le denunzie Alcune dimostra- della città alla tranquillità. liari e vari arresti garantirono un ritorno in provincia e vennero sanzionate con multe ai zioni ostili si manifestarono soltanto qual- comuni interessati: il 7 ottobre si verificarono disordini nel comune di Urgnano, Antegnate. che giorno dopo a Romano e ad entrò La situazione più preoccupante per gli austriaci ebbe inizio in settembre quando che, dopo Alborghetti, in campo un giovane medico originario di Mapello, Federico di nuo- con l’idea di accendere avere incontrato Mazzini a Lugano, ritornò a Bergamo volontari vo in Lombardia il fuoco della rivolta. Dopo aver raccolto un gruppo di 50 al 18 no- iniziò una forma di guerriglia nella zona attorno a Palazzago dal 15 settembre al presidio vembre. Con l’appoggio della popolazione, aveva tra l’altro dato l’assalto resciallo Principe della Torre e Tassis, comandante della città - 29 novembre 1848). comandante Tassis, e Torre resciallo Principe della disposizioni per il ritorno all’ordine. Una Allo stesso tempo erano emanate anche di Radetzky proclamava: “ “Notificazione” del 29 settembre 1848 che, continuando a tenersi illegalmente assenti dall’II.RR. Stati, manifestano con ciò tenersi illegalmente assenti dall’II.RR. che, continuando a colpe, e di respinge- loro ben lontani dal ravvedersi delle passate l’intenzione di esser alle benefi- in tal modo e controperano offerto, graziosamente loro anzi il perdono re paese, e deb- e della pace del loro concittadini dei loro a pregiudizio di S.M. che mire Austriaco” nemici del Governo considerarsi bono perciò la consegna fino al giorno 10 del di fare mente diffidati gli abitanti di questa provincia di tutte le muni- da fuoco e da taglio, come pure di tutte le armi p. f. mese di ottobre, il suddetto termine perentorio, possesso. Trascorso in zioni da guerra di cui fossero illibatezza, al di condizione o di anteriore qualunque individuo, senza distinzione sia nella di lui abitazione, sia in qualunque lo- armi, sia indosso, quale si troveranno condan- ad esso imputabile, verrà irremissibilmente riposte per fatto cale ove fossero nato a morte”. il 16 ottobre 1848 dal tenente maresciallo coman- emanato in Bergamo Un “Avviso” dal metteva in guardia la popolazione Thurn-Taxis dante della città Federico Principe e la invitava a contribuire al mantenimento tenere comportamenti poco collaborativi a dichiarare lo stato d’assedio. Insomma dell’ordine, altrimenti sarebbe stato costretto carota, contando sul desiderio di tanti di ri- si praticava la politica del bastone e della sia pure sotto l’Austria. Nonostante qualche in- tornare ad una vita ordinata e pacifica, motivi di preoccupazione per il governo austria- cidente non si verificarono particolari Alessandro di fine agosto, come fiera di S. co, anche se venne soppressa la tradizionale pure la stagione operistica al teatro Riccardi RICERCA del giorno9in Almenno S.Salvatore,incuiavevano disarmato2gendarmie4 soldati giorno dopo,il 29dicembre,venneroarrestati duegiovaniritenutiautori dell’assalto che nefanpartenonsiseparano, os’allontananoallaprimaintimazione”. immediatamente, se,incaso diaggruppamentiocosìdettedimostrazioni,coloro fucilato. Alla truppapoidiquestaguarnigionefudatol’ordine assolutodifarfuoco di fatto,saràtradottodavanti ungiudicemilitare statario,edentro ventiquattro ore li militari,ocheinaltro modoqualunqueoffendeodattentaallaloro sicurezza convie porta apubblicanotiziachequegligettasassicontro pattuglie,sentinelleosingo- fatto intollerabilisarannotrattaticolmassimorigore delleleggimilitari,eperciò si piccola, diquestapopolazione.Eccessitalmanieraper sestessigravissimiedaf- militari, fannoprova delcattivospiritoche animaunaparte,chevogliamoritenere militari, el’insanoardire, chespinsealcunialanciarsassicontro ufficialiepattuglie “ ed il28dicembreinBergamo ilgenerale Haynaupubblicavailseguenteproclama: menti allareale gendarmeriaedaisoldati chelesonodatiinsussidio Subito furedattaunanotificatoneaicomuni“ montanari di Almenno S.Salvatoreassalironoedisarmaronoigendarmidelluogo. Nella zonacontinuòtuttaviaacovareilfuocosottola cenere: il9dicembrealcuni sugli individuiesuicomuni,chesenerendessero colpevolimisure dirigore”. dalla oppressione sottolaqualegemevano.Latrasgressione diquest’ordine attirerà quanto stainloro adimpedire ilraccozzarsidellabandaistessaora,chesonliberati Comando diPiazzalemunizioniearmidispersedaifuggenti,contribuire per briganti chetuttorasitenessero nascosti,diraccogliere etrasmettere aquestoI.R. violenze, econcussioniperpartediquellabanda,denunziare, ediarrestare quei abitatori diPalazzagoedeicircostanti paesichehannofinquisoffertovessazioni, ganti possanonuovamenteriunirsi,eperciò siingiungealle Autorità locali,ed agli resa vanal’operacontantosuccessoincominciata,ènecessarioimpedire cheibri- teva inpericolopiùsempre lasicurezza delpaese,siapienamenteraggiunto,enon sia metter finealledelittuosemenediquellabanda,chefattaognigiornopiùardita, met- vagabondi, dibriganti” re l’acciecamentodiquellicherivolgonoleloro simpatieadunaturbadidisertori, di ricolo, cheliminacciava,perlaqualcosadevesiseveramentebiasimare econdanna- mani dellagiustizia,senonfosseadessigiuntointempodaBergamo l’avvisodelpe- mente moltearmiemunizionipredate; emaggiornumero diloro sarebbe cadutonelle parte distrutti,inasportati,iloro cosìdetticanoni,diversebandiere, efinal- loro servivanodiricovero, devastati,lemunizioniedivivericheavevanoraccolti, in cuni dicoloro, chelacomponevanofurono uccisi,altrifattiprigionieri,iluoghi che mata, chedaqualchetempoinfestavaicontornidiPalazzagovennejeridispersa. Al- militare dellacittàdiBergamo pubblicavaun“Avviso” incuiriferiva:“ Il 19novembre1848iltenentemarescialloPrincipedella Torre e Tassis, comandante mento. sciogliere ilgruppoedirifugiarsiinPiemonte,dopoesseresfuggitoall’accerchia- forze incampoenonprevedendodipoterricevererinforzialtrivolontari,decise mini aCaprino,200Pontida,400Lecco. Alborghetti, vistalasproporzionedelle sulla testadell’Alborghetti eametànovembreintervenneinforzeschierando300uo- di CaprinoePontida.IlComandomilitareaustriacomiseunataglia8000fiorini Quaderni Brembani 17 Vari attentati diretti inquestiultimigiornicontro lasicurezza personale deisingoli . Daquileingiunzionieminacce: 188 per reprimere gliinsultie malitratta- “Affinché poiloscopodi ” (12dicembre) La bandaar- Proprio il RICERCA , Gaz- La che fu ieri , Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni arrestati il 29 caden- arrestati , e Giuseppe Roncelli di Al- Roncelli di e Giuseppe , Antonio Todeschini di Almen- di Antonio Todeschini convinti per deposizioni testi- convinti per portinaio , , e 189 ammogliato , disse essere troppo deboli i capi militari, ed i Ber- deboli i troppo disse essere già Pedone Distrettuale già Pedone , cattolico , La commissione militare stataria consta di ufficiali di di- stataria consta di ufficiali La commissione militare di avere armata mano disarmata la Regia Gendarmeria e mano disarmata la Regia Gendarmeria armata di avere , nubile , d’anni 27 , dell’8 gennaio 1849 scriveva che moltissimi suoi compaesani aveva- dell’8 gennaio 1849 scriveva che moltissimi cattolico , anziché un Generale Militare era degno di essere un Vescovo”. un Vescovo”. degno di essere era anziché un Generale Militare vennero sottoposti ad un Giudizio Statario sottoposti ad un vennero , d’anni 22 , menno S. Salvatore menno S. ausiliari. Il giorno successivo vengono fucilati sulla spianata della Rocca, come ap- sulla spianata della vengono fucilati Il giorno successivo ausiliari. Tas- e Torre della Maresciallo Principe Tenente del dalla “Notificazione” prendiamo 1848: “ in data 31 dicembre della Città, sis, Comandante no te mese pomeridiane eseguita mediante fucilazione”. cinque alle ore come funzionava la giustizia Bianchi Giovini, ci racconta Un testimone dell’epoca, “ austriaca in quei frangenti: polacchi, ecc., boemi, croati, di capitano in su. Sono tedeschi, versi gradi, da quello o lo ca- volendolo parlare, di italiano, o che lo strapazzano parola che non sanno una conosce il dialetto parlato comu- d’altronde nessuno di loro piscono peggio ancora; quanto ai testimoni, sono i soldati stessi, o gli nemente dagli artigiani e dal volgo. In i testimoni I giudici parlano tedesco fra loro; l’incolpato. sbirri, che hanno arrestato fra que- un confronto che non è possibile stabilire in tedesco, di modo sono interrogati è uno e l’interprete avviene tramite un interprete, il confronto sti e l’accusato, oppure viene giudicato senza neanche sa- difensore, dei giudici. Non avendo l’accusato alcun che è a conoscere soltanto viene con sorpresa di che cosa si tratti, e all’ultimo pere condannato a morte”. due arrestati, in particolare nei confronti di Eppure nel caso della colpevolezza dei nutriva molti dubbi, per le testimo- Tassis Torre Roncelli, il principe Federico della Almenno S. Salvatore, del deputato politico, e di altri nianze favorevoli del parroco di di aver facilitato la fuga a qualche disertore il cittadini, mentre forse era imputabile Svizzera. Una nota manoscritta dal conte Gian fratello di questi, che si era rifugiato in Antonucci (in e riportata da G. Battista Camozzi-Vertova 1939) riferisce Bergomum a ordinare che fosse ugual- presente a Bergamo, che fu il Gen.le Haynau, in quei giorni con la battuta Tassis e Torre del principe della mente fucilato, liquidando le perplessità che questi “ Sussidiarj in Almenno S. Salvatore la sera del 9 suddetto mese. A tenore quindi della tenore A 9 suddetto mese. la sera del Almenno S. Salvatore Sussidiarj in 1848 Radetzchy del 29 settembre Conte E. il Sig, Feld-Maresciallo Notificazione di S. moniali concordi e giurate moniali concordi condannati alla pena di morte e Roncelli furono Todeschini i preindicati zetta del popolo altrove in occasione di quei disordini. Riferiva no testimoniato che Roncelli si trovava per accerta- aveva chiesto che fosse sospesa la sentenza Taxis anche che il generale menti, ma il maresciallo Haynau “ venne fucilato: le formalità legali com- gamaschi aver di bisogno di esempi. L’infelice ch’esso era innocente!!!”. dopo provarono piute poche ore e dai reni- Altre preoccupazioni al governo austriaco venivano dai fuorusciti politici “Procla- tenti alla leva che avevano fatto perdere le proprie tracce. Per questo con un il 23 gennaio 1849, si davano Tassis Torre ma”, pubblicato dal principe Federico della le guardie disposizioni perché tutte le autorità politiche e amministrative, la polizia e privi di di sicurezza controllassero i viaggiatori, arrestando coloro che risultavano puniti passaporto. Inoltre si preannunciava che sarebbero stati arrestati e debitamente emigrati in altri stati che erano per alto tradimento i sudditi del Lombardo-Veneto avevano esteri e arruolati in eserciti stranieri e puniti severamente i militari italiani che RICERCA la resa,mentre lui,dopounavisitadicommiato aRanicaallamadreElisabetta Verto- egli preferìsuggerire allaMunicipalitàdi trattare conilcomandantedella Roccaper mando delprincipegenerale Tassis avanzavadaCanonicaversoBergamo. Perquesto sviluppo dellasituazione.Il 29 marzogiunseanchelanotiziache2.500uominialco- ra arrivòalCamozzisoloil27 marzoedeglisapevachenonpotevafarsiillusionisullo lice; sod’altronde anch’ioqualcasonedevofare sprezzante: “ “ “Incaricato delGovernoSardoperlaProvinciadiBergamo”, intimandoglilaresa, mitato didifesa.SubitoinviòunaletteraalcomandantePlengmakers sottoscrivendosi marzo ilCamozziassunsecomandomilitaredellacittà (“dittatura”)eistituìunCo- cata dabarricatedifeseuominibenrisolutiebastantemente armati un vastolocalepostosulpuntopiùelevatodellacittà,era tuttadintornotenutabloc- concittadini... Lapopolazioneeragiàinarmealmioarrivo, elaRocca,formatada mo inquestitermini:“ ni dall’entratainguerra.Camozzinellesuememoriescrisse dellasuaentrataaBerga- berto eragiàstatosconfittoinmododefinitivoaNovarail 23marzo,doposolitregior- in quell’epocasidiffondevano condifficoltà eancoranessunosapevacheCarlo Al- sabaudo impegnatosul Ticino, operandoallespalledelnemico.Purtroppolenotizie na di300volontari,GabrieleCamozziconl’intenzionedaremanforteall’esercito In questasituazioneil25marzoarrivòincittàdaLonguelo,allatestadellasuacolon- popolazione all’ordine. la dimostrazioneerastatasoltantounabravatadigiovaniesiimpegnavaainvitare consegna deiresponsabili.LaMunicipalitàtentòdiattenuareifatti,dichiarandoche capitano Plengmakers,dallaRocca,ordinòloscioglimentodellamanifestazioneela ti conlebandieretricolorifermavatrepersonesimpatizzantidelgovernoaustriaco.Il Il 22marzotuttalacittàerainfermento,mentrePiazza Vecchia ungruppodipatrio- tricolori. pi digiovanicheabbatteronoinsegneedaquileimperiali,sostituendoleconbandiere al comandodelcapitanoPlengmakersincoraggiòildesideriodirivoltaalcunigrup- delle truppediRadetzky, elapresenzaincittàdisoli400soldatirinchiusinellaRocca ordini. Tuttavia lapartenzadellaguarnigione,chesidovevacongiungerealgrosso gato provinciale,cheformulavaancheoscureminacceversochinonsiattenevaagli rezionale. Bergamo venneinvitataallacalmadaunmanifestodel15marzodele- Sardegna perlaripresadellaguerra,ritornòinItalial’euforianuovafaseinsur- Nel marzodel‘49,dopoilvoto1°dellaCameradeiDeputatiregnodi La fiammatadel1849eilritornoaBergamo Taxis della cittàedeipaesiprovincia. nel sensodellesopracitatedisposizioni” “ rizzazione delleautoritàeranoinvitatearitornareentroseisettimaneallorodomicilio manifesto allegatochesieranoallontanatedallaprovinciadiBergamo senzal’auto- riodo concessoperil“ al lorocorpodiappartenenzaentroil28dicembreprecedente,lasciandoscaderepe- disertato l’esercitoaustriacodurantelesollevazionidel1848echenoneranoritornati Quaderni Brembani 17 essendo inutileognidifesa” illegalmente abbandonato,altrimenti,scadutoessotempo,[sarebbero state]trattate La ringraziodellenotiziecomunicatemi, lecreda pure seciòlarende fe- Fui accoltoconunanimedimostrazioned’entusiasmodai miei perdono generale . Alla letterailcomandanteaustriacorisposeinmodo 190 ”. Inoltrelepersoneelencateinunapposito . Lalistacomprendeva213nomidipersone ”. Lanotiziadellasconfittadi Nova- ”. Dal25al29 RICERCA ”; di- ” e non aveva Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni a ristabilire l’ordine a ristabilire L’ordine pubblico in città non L’ordine retto e lodevole retto ” per le quali si imputarono ai rispettivi del principe Federico Thurn-Taxis del principe Federico 191 L’iscrizione a ricordo della visita al Cornello L’iscrizione intenzione dell’I.R. Comando Militare di far luogo a per- intenzione dell’I.R. Comando Militare invasioni praticate dai briganti alle caserme di Zogno il 13 maggio 1849, di Sarnico invasioni praticate dai briganti alle caserme di Zogno il 13 maggio 1849, di compiuto nessun eccesso. Per il resto il tramonto di ogni illusione su una imminente compiuto nessun eccesso. Per il resto italiana” consigliava anche agli spiriti più soluzione rivoluzionaria della “questione Così il 1° aprile si decise che una deputazio- agitati di assumere più prudenti condotte. per dichiarare la propria devozione e Vienna a ne di cittadini “benemeriti” si recasse imperatore Francesco Giuseppe. La deputazio- portasse l’omaggio della città al nuovo Antonio Lochis, Giacomo Clemente Suardi e ne, composta dai conti Guglielmo alla fine di maggio. Vienna Brembati, si recherà a Comandante della Tassis, e Torre Maresciallo Principe Della Tenente In data 6 aprile il alla città e alla provincia la consegna di Città, ordinava con una sua “Notificazione” Allo stesso tempo dei contravventori. tutte le armi entro due giorni, pena la fucilazione sulle di rassicurare i cittadini di Bergamo però, in un “Proclama” del 9 aprile, cercava erano indirizzate soltanto “ intenzioni del governo austriaco che gli attentati dei tristi, il tranquillo cittadino contro nel paese, e a tutelare e la sicurezza ambiziose o interessate per mire il disordine che a provocare diretti non ad altro chiarava inoltre che non era “ della tranquillità, in e volendosi che il ristabilimento dell’ordine secuzioni, non altro la confidenza... Ritornino pertanto i e da rianimare la sicurezza modo da ricondurre essersi fatti colpe- occupazioni e quelli che sanno di non loro cittadini alle ordinarie da vani timori, e ripongano voli di alcuna azione punibile, non si lascino spaventare maggior confidenza nella giustizia dell’I.R. Governo”. provincia: suscitò particolari preoccupazioni, ma si registrarono alcuni disordini in “ il 22 giugno 1849 Ardesio il 4 giugno 1849 e di va, partirà il 30 marzo, con 800 il 30 marzo, con va, partirà alla volta di Brescia volontari, aiuto alla città ancora per portare suo 23 marzo. Ma al in armi dal sta- aprile, la città era arrivo, il 1° e brutalizzata ta già conquistata del genera- dalla truppa austriaca chiamato la le Haynau, da allora “iena di Brescia”. di Brescia Dopo le dieci giornate tutti i ad uno ad uno si spensero da Pa- focolai dell’insurrezione alla resa di lermo a Roma, fino il 24 agosto. Venezia, non fu Il ritorno alla normalità tenuto conto troppo traumatico, del fatto che nel breve tempo tra- scorso non si erano verificati fatti particolarmente cruenti e che lo stesso rappresentante dell’ammi- nistrazione austriaca della pro- vincia assicurava Radetzky che atteggiamento “ la popolazione aveva conservato un RICERCA doli, disseloro:“ la salutaronoprimadipartireperportareaiutoaBrescia e poiperl’esilio,abbraccian- patriottiche esulloscalonedellavilladiRanica,lanotte incuiGabrieleeG.Battista striaco, lacontessaElisabettanonavevaesitatoadappoggiare ifiglinelleloroscelte ospite dei Thurn und Taxis. Puressendoilmarito,conte Andrea Camozzi,filoau- di Borgo Pignolo,ilcuifratelloGiacomo erastatoalungoinGermaniaRegensburg va, sposataCamozzi.Labisnonnadilei,infatti,eralacontessa Virginia Caterina Taxis maresciallo Thurn-Taxis eraimparentato alla lontanaconlacontessaElisabetta Verto- della famigliafuronopostisottosequestroelelorocase invase daisoldati.Ilprincipe venne impostaunacontribuzionestraordinariadiguerra di174.000lire,mentreibeni mozzi, chesieraparticolarmenteespostaneimotirivoluzionaridegliultimidueanni, te compromesso inlineapoliticapermenerivoluzionarie data 20apriledaComoerastatoanchediramatol’ordinediarrestoperché“ fratello CamozzinobileBattistaeOttavio Tasca. NeiriguardidiGabrieleCamozziin RR. Stati razione egiustizia, ancheseerasicuramente soggettoagliordinisuperiori, comein come abbiamo vistoconlacondannaamorte diRoncelli,cercavaagire conmode- rare soloperdifenderelaloro tranquillitàesicurezza. Anche nelle azionirepressive, proclami sipreoccupavadirassicurare icittadiniinmeritoallesueintenzionidiope- sia dopoilprimochesecondo rientrodelletruppeimperialiincittà. Anzi, neisuoi i modidievitareallacittàe ai suoiabitantiirigoridellarepressioneevendetta l’epoca, ilprincipeFederico Thurn-Taxis avevaunprofilomoderato e cercavaintutti Come abbiamovistodallepochenotizieche ricavatodaidocumentidel- Quaderni Brembani 17 Un ritrattodiGabrieleCamozzi ”. PerlaprovinciadiBergamo eranoindicati:CamozzinobileGabriele,il Fate ilvostro dovere! ”. 192 nerale tollerarsiperoranegliII. se dellapaceetranquillitàge- tendenze nonpotevanonell’interes- luzionarie, eperlesovvertitriciloro bile perseveranzanellemenerivo- quelli che“ promessi politici no nelLombardo-Veneto dei“ 12 agosto1849permettevailritor- del Feld-MarescialloRadetzky pacificazione. Unaltroproclama Continuava comunquelapoliticadi tri. Alessandro erimaserochiusiitea- nel 1849vennesospesalafieradiS. bilmente perquestomotivoanche vincia, più428traimilitari.Proba- do 688decessiincittàe1081pro- protrasse finoadottobre,provocan- colera chescoppiòinagostoesi che siaggiunseanchelapiagadel Quell’anno, alleturbolenzepoliti- comuni laliquidazionedeidanni. ”. EinoltreallafamigliaCa- per laloro ingiustifica- ”, adesclusionedi gravemen- com- RICERCA pa- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 193 ” (come è scritto sul cartiglio), attraverso il quale Federico voleva ri- ” (come è scritto sul cartiglio), attraverso tria degli avi suoi della sua famiglia. Un gesto che, compiuto da conoscere e onorare le origini italiane dell’epoca, aveva il suo clima risorgimentale un generale dell’esercito austriaco nel valore. fu promosso a generale di cavalleria e in seguito Di lui sappiamo che il 20 aprile 1854 diplomatiche. Nominato dall’imperatore Fran- importanti missioni gli furono affidate lo accompagnò nel dicembre 1856 in cesco Giuseppe alto dignitario dell’imperatrice, Nel corso di questo viaggio si ammalò gravemente di feb- Venezia. e a Trieste visita a sepolto nel cimitero di Santa Venne il 17 gennaio 1857. Venezia bre violenta e morì a che lì era morto nel Wilhelm, accanto al corpo del fratello minore Vicenza, Lucia a 1848. quel caso dovette piegarsi al volere di Haynau. Pur senza smentire la sua appartenenza Pur senza smentire volere di Haynau. dovette piegarsi al quel caso operare per rassi- militari, cercava di e alle sue funzioni Esercito, al Regio Imperiale e cercando di ferocia e di brutalità ogni atto di inutile popolazione evitando curare la Giovanni Siber. gli animi, come scriveva pacificare il in quel frangente sappiamo che contemporaneo di un parente Dalla testimonianza Io penso che questo Elisabetta. incontrare la contessa chiese di poter principe Federico un antico rapporto fami- soltanto dal desiderio di riallacciare gesto non fosse dettato nei confronti della fami- dalla volontà di dare un segno di rispetto gliare, ma piuttosto La contessa Elisabetta respinse tut- una situazione tanto difficile. glia e di sostegno in non si scomodasse perché, tale richiesta, mandandogli a dire che tavia sdegnosamente casa. Fu in quello stesso pe- non l’avrebbe mai trovata in avendo due figli proscritti, a Cornello, per rendere pub- Federico si recò col figlio Lamorale riodo che il principe ai poveri della contrada. donazioni patria dei suoi avi, elargendo blico omaggio alla Cornello avevo avuto l’im- volta l’aulica scritta nella chiesa di Leggendo per la prima dell’importanza del proprio mirasse soltanto a fare sfoggio pressione che il principe mi faceva pensare il fatto Tuttavia raggiunta dalla sua famiglia. ruolo e della posizione italianizzato e che il testo fosse stato tracciato che si facesse chiamare con il suo nome su una preziosa lastra di marmo come i po- sul semplice intonaco invece che cesellato aver analizzato la documentazione, se pure tenti sono soliti fare. Ma soprattutto, dopo sono militare della piazza di Bergamo, scarsa, della sua attività come comandante sia stata un atto sincero di amore per la “ giunto alla conclusione che questa visita RICERCA L di Luigi Angelini aSanPellegrino Terme L’opera probabilmentenon piacqueevennemai inseritanellachiesa,mareimpie- tare rappresentando Maria Assunta inCieloconcanoni estremamenteavanguardistici. era unastatuamaundipinto delpittoreG.B.Galizzi,ilqualerealizzòlapalaperl’al- che dettatedelConcilio Vaticano II.L’idea originaleper l’immaginedell’altarenon to neglianni’70delnovecento peradattareilpresbiterioallenuovenormativeliturgi- B. V. M. Assunta, laqualein origineeraaldisopraunaltaretridentinoinlegno,tol- umidità dirisalitalungoilperimetro dellanavata.Sull’altaretroviamounastatua ture chelachiesadasubitohapresentatonellasuamuratura, edallafortepresenzadi parte originaleerifatta.Motivodegliinterventièla presenzadicrepeespacca- degli affreschi èfruttodivariinterventi eseguitisull’operaoriginalecheoggisitrova do lostudiodecorativodelprogettooriginaleinstilebizantineggiante. Lostatoattuale interamente decoratoadaffresco, venne eseguitodaldecoratoreFasciottirispecchian- con unaformapiùsnellael’aularealizzataunicanavata invecechetre.L’interno, to dalgustoancoraottocentesco. Anche icontornidellefinestrevennerosemplificati getto sopralasacrestiaeilnarteceprevistoinfacciatareinterpretato conunportichet- gettato coninnestoalcentrodell’arcotrionfalevenneridotto adunsemplicearcoin tosto nefaunareinterpretazioneperrenderel’operameno costosa.Ilcampanilepro- specchia pienamenteidisegnidi A. chesipresentaronodasubitoambiziosi,mapiut- campanile centraleapunta.LarealizzazioneeseguitadalcapomastroDonatinonri- costruita. Ildisegnorichiamanellostilelechiesedeipaesialpiniconpietraavistae che resterannosolosullacartafinoal1929annoincuilachiesavenneeffettivamente Tra il1915e1916Luigi Angelini realizzai progetti perlachiesadella Vetta, disegni La chiesadella Vetta contributo allanuovaurbanizzazionedellacittadinatermale. gegneri chedallametàdelXIXsecolosisusseguironoaSanPellegrinodandoilsuo parte altadiBergamo. Nel1915 Angelini siinseriscenelgruppodegliarchitettiein- suoi oltrequattrocentoprogettieperlasuaimportanteoperadiriqualificazionenella urbano dellapartebassadiBergamo. Ricordatointuttalaprovinciabergamasca peri centini, dalqualeglivenneaffidato ilcompitodelladirezionedeilavoriperriordino Quaderni Brembani 17 Luca Zonca nico SuperiorediMilano.DopolalaurealavoròpressolostudioMarcelloPia- uigi Angelini nacqueaBergamo nel1884,1907silaureòalRegioIstituto Tec- 194 RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Progetto chiesa della Vetta, chiesa della Progetto sezione con studio decorativo 195 Il Tempio della Vittoria Il Tempio iniziato In quattro anni di lavoro conduce la Angelini nel 1920, progettazione e la direzione dei Vitto- della Tempio lavori per il come pro- Tempio” dei Caduti. Chiamato dal comitato “Pro erigendo Tempio ria oggi subito un facoltoso progettista capace di reim- mettente architetto, si dimostrerà da Anche per dare forma ad architetture nuove. piegare e reinterpretare gli stili antichi per poi essere ridotto in termini economici in questo caso il progetto inizia ambizioso sul risultato finale. Durante la proget- nella sua realizzazione, senza però interrogarsi A. un disegno che potesse mostrare la realizzazione finale tazione viene richiesto ad abbozzi il comitato deciderà di realizzare la senza il tamburo della cupola; visti gli Tempio, superiori costi. Nel caso del cupola con il suo tamburo anche se prevedeva Al- disegnerà ogni elemento, da quelli costruttivi a quelli d’arredo. Angelini Luigi la parte strutturale in cemento armato con un tessuto decorativo A. disegnerà l’inizio i contorni delle aperture, i quali verranno rea- esterno in pietra naturale tranne che per e più semplice da lavorare. La scelta dei ma- lizzati in pietra artificiale meno costosa utilizzato dal progettista, in tale stile teriali venne dettata dallo stile neobizantino presbiterio realizzata poi dal decoratore Gio- pensò anche la decorazione interna del Angelini troviamo l’idea degli angeli a coronamento i progetti di Tra vanni Fasciotti. Siccardi, i disegni delle porte e di tutti gli ele- della cupola realizzati dallo scultore di Sedrina. Per il presbiterio troviamo il dise- Tironi dal fabbro menti in ferro forgiati ditta Remuzzi e il progetto dell’antella del ta- gno dell’altare tridentino eseguito dalla Attilio Nani. Nell’archivio comunale di San Pellegrino sono bernacolo sbalzata da in cantiere conservati tutti i disegni esecutivi compresi quelli dei particolari realizzati carte sono per spiegare ai manovali della ditta Gherardi come eseguire i lavori, molte addirittura sporche di calce indicando, senza ombra di dubbio, la loro provenienza. progetto per i sopra gli altri per la sua particolarità, si tratta del Un disegno emerge il quale piloni del parapetto che confina il sacrato rialzato della chiesa-monumento, Dal venne realizzato su un foglio con la pubblicità dello stabilimento sanpellegrino. A., che in perfette pro- la capacità progettuale ed artistica di curioso disegno emerge diret- porzioni disegnava elementi secondari senza l’ausilio di attrezzature tecniche gata nella cappella Colleoli Am- cappella Colleoli gata nella la cimitero mutando brosioni nel nello spirito lettura iconografica di- il corpo. Nel che abbandona di all’immagine pinto accanto la rappresenta- Maria troviamo chiara te- zione della chiesetta, stimonianza dell’intenzionale mentre collocamento dell’opera, accanto a i volti degli antenati inter- Maria sono un probabile la definiti- vento successivo per va collocazione dell’opera. RICERCA tivi inpietraartificiale comeiparapettiele mensoledeibalconi. dio deglispazi edeiprofiliarchitettonici,i progettiperleporteeglielementi decora- pacità progettualediqualsiasi elemento.Nellacartellasiosservano,oltrecheallostu- conservati nelfondo Angelini pressolabibliotecacivica A. Mai,maemerge lasuaca- durante ilsecondoscontrobellico mondialecambieràin Vetta. Pochisono iprogetti Tra il1920e1921 Angelini disegneràl’ampliamentodell’albergo Kulm,nomeche L’Albergo Vetta confessionali realizzatidalfalegnamesanpellegrinese Antonio Locatelli. L’ultimo disegnodi Angelini peril Tempio èdatato1940,si trattadelprogettoperi realizzato. progetta varieproposteipotizzandoancheilrivestimento dellapartepresbiterialemai dio delladecorazionemusivadisegnatapoidaSbardella. Anche perquestoincarico A. Sempre peril Tempio deiCadutiLuigi Angelini vennerichiamatonel1939per lo stu- per commemorarecolorocheperserolavitapatria. oggi vialedella Vittoria apatto chevenissericostruitainluogoadattoedecoroso, le concedevalademolizionedell’anticachiesadiSanCarlo percreareilviale Terme venne edificatoperesaudireleclausoledettatedallafabbriceria parrocchiale,laqua- Tempio, quelladiesseresiachiesachemonumento.Servericordareil Tempio Da subitoleforticorrenticommemorativedimenticaronol’originariavocazionedel altari laterali,dandoperòuntonopiùcommemorativochecelebrativoall’ambiente. no adueproblemiquellodellacollocazionedellesalmeespeseperi trionfale icolombariperlecassettecontenentiossa:contaleinterventorimediaro- le ideedi Angelini venneseguitacreandoall’internodelleabsidiolealatodell’arco locazione lungoilperimetroesternodeldeambulacroattornoall’altare.Nessunadel- ta, percreareunospaziointernoutileall’accoglienzadeiresti;infineipotizzòlacol- Quaderni Brembani 17 Ipotesi diprogetto conl’abolizionedeltamburo della cupoladel Tempio deicaduti 196 che siestendedaifianchidellafaccia- getto riducendoilporticatoesterno, sti, successivamentemodificòilpro- cripta subitoabolitaperglielevatico- progetto iniziale A. prevedevauna per lacollocazionedellesalme.Nel quali ricordavaatuttilesueipotesi che concomunicazioniscritte,nelle sapprovazione rimarcatapiùvoltean- terali. Quelladi Angelini fuunadi- dei loculiavevaprevistoduealtarila- cettata da Angelini, ilqualealposto definitiva dellesalmenonvenneac- to datuttiGiannino.Lacollocazione dal figliodi Angelo Gherardichiama- liti caduti;taleprogettovennefatto sono iloculicontenenticorpideimi- venne progettatadaLuigi Angelini l’interno delmonumentochenon tamente incantiere.L’unica parteal- RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 197 Progetto per il villino Zanchi per Progetto La cappella del clero Angelini progetta una Viscardi, Giacomo Nel 1930, su commissione dell’arciprete al posto della già esistente cappella. Nel pro- cappella funebre per il clero, da costruire basate su elementi classici, idee che reste- getto troviamo varie proposte ornamentali non venne mai costruita. Il motivo della non ranno studi preliminari perché la cappella Villa Zanchi Villa accanto al per- nella zona della Botta, Vetta, Angelini torna in località Nel 1925 Luigi villino del signor Zanchi E. Nella cartella d’Ar- corso della funicolare per progettare il prima presenta forme comuni ad altre abitazio- chivio sono conservate tre proposte, la prevedeva una facciata dal tono classi- la seconda ni del paese con modulo liberty, venne realizzata, rispecchia l’ambiziosa ele- cheggiante; mentre la terza, quella che senza trascurare le caratteristiche degli dal tono neorinascimentale ganza borghese edifici liberty. Lapidi all’ingresso del cimitero Lapidi all’ingresso cimitero. Quella di sinistra ri- per le due lapidi all’ingresso del Del 1923 sono i disegni sotto ad un ovale in della congregazione della misericordi, porta i nomi dei benefattori dello scultore Siccardi. Quel- lo spirito libero della morte opera bronzo rappresentante sotto ad una corona au- caduti sanpellegrinesi nella grande guerra la di destra elenca i rea con la spada in bronzo. Villa Baroni Villa sarà chiama- Angelini dell’albergo, la progettazione località vetta, dopo Sempre nella della società Su commissione tranviere della funicolare. la villa per il to a progettare un villino Angelini progettò funicolare e dell’albergo, proprietaria della Fonte Bracca, sorgere doveva realizzato. L’edificio non venne mai rinascimentale che dal gusto valle, con una fac- funicolare verso sala macchine della all’ancora esistente adiacente Serve considerare che in ori- la pensilina all’arrivo delle navette. ciata porticata verso autonome rispet- funicolare erano più piccole e strutturalmente gine le pensiline della di pertinenza della funi- direttamente collegate con le strutture to alle attuali che sono del guardiano e la sala macchine. colare, come la villa RICERCA una nuovafacciata delpalazzocomunale. Angelini muta lostiledellafacciatada set- Luigi Angelini vennechiamato acollaborareconl’ingegnere Savoldelliperdisegnare progettato dall’architettoRomolo Squadrellinel1906.Correval’anno1931quando L’edificio cheospitagliuffici comunalidelcomune diSanPellegrinofuampliatosu Il palazzocomunale Una dellealtreproposteverrà inparterealizzataperlachiesadiNese. una facciataconelementiinpietraartificialecontrastatidall’intonaco biancodifondo. uno stilebaroccofinoaun’ideaestremamentemoderna, lasceltaandòsuldisegnodi sco eunsemplicebugnatoagraffito. Per taleopera A. realizzeràquattroproposte da chiesa cheprimadiallorapresentavaunacimasabaroccheggiante daltonoottocente- cappellano dellachiesachiamò Angelini perprogettareunafacciatadignitosala chiesa diSanNicola,riducendoinsempliceformalafacciata dellachiesa.Nel1931il comportò lademolizionedelporticochecoprivailpiccolo cimiteropostodavantialla ponte nuovoedelvialenelcomunediPiazzoBasso.La realizzazione delnuovoviale quale arrivoaSanPellegrinonel1905,mentresipensò allarealizzazionediun Dal 1900siiniziòapensareallarealizzazionediunavia ferroviariaperBergamo, la La facciatadellachiesadiSanNicola scale doveprimasiinnalzavalagrandecroce. cappella centraleerastatovanificatodall’ampliamentodelcimiterochecostruiràle quale torneràsulluogodelprogettodi Angelini perchéildesideriodicostruireuna i sacerdotidefuntiilparrocoBrunoForesticonprogettodell’architettoFumagalli, getto nonvennerealizzato.Porteràacompimentol’ideadicostruireunacappellaper dei sacerdotidalgeometraRenzoFrisinadiBergamo, maanchequestosecondopro- di ilparrocoLorenzoDossi,qualefaràrealizzareunaltroprogettoperlacappella Quaderni Brembani 17 Progetto per lacappelladelclero alcimitero 198 siderio delsuccessoredi Viscar- pella deisacerdotisecondoilde- doveva esserecostruitalacap- una grandecroce,luogoincui za dell’entrataerastataposta nuovo cimiteroincorrisponden- teriale instileneoegizioenel getterà l’attualecomplessocimi- l’architetto Michele Astori pro- gettata da Angelini. Nel1906 cui dovevasorgere quellapro- cappella deisacerdoti,luogoin corrispondenza dell’ingressola napoleonici; inorigineaveva del XIXsecolodopoglieditti grino venneedificatonellametà gresso. IlcimiterodiSanPelle- centro incorrispondenzadell’in- desiderio dicostruirneunaal realizzazione potrebbeessereil RICERCA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni del palazzo comunale Progetto preliminare per la facciata per preliminare Progetto 199 La facciata della chiesa parrocchiale aveva ormai concluso la sua urbanizzazio- Negli anni ’30 del 1900 la cittadina termale cosa che ancora non era stata conclusa era la ne seguendo ideali ben precisi, l’unica Adriano Bernareggi scriverà di Bergamo facciata della chiesa parrocchiale. Il vescovo a termine la facciata della chiesa parrocchiale al vicario parrocchiale Belloli di portare Nel 1940 perché troppo brutta e indegna per l’importante cittadina che la ospitava. una fac- Angelini è chiamato per il progetto, il quale però non si limiterà a progettare par- ciata dal nulla, ma studierà la storia della chiesa e della sua facciata. Nell’archivio secolo era rocchiale trova il progetto neoclassico di ignoto che nei primi anni del XIX un in- stato eseguito solo per il piano superiore della facciata, da tale progetto studierà Ceppo di tervento contenuto con la semplice aggiunta di quattro lesene rivestite in la conser- Poltragno e una zoccolatura sempre in pietra. Il modesto intervento consentì del vazione del monumentale portale in pietra del XVIII secolo e la parte ottocentesca Villa Donati Villa l’ultima Angelini torna per Nel 1932 per progettare Vetta volta nella località capomastro Donati, la villa del Cavalier castello della comunemente chiamata costruita sulle ro- Botta. La villa venne famiglia Sonzo- vine del castello della gno, importante dinastia ricordata più volte per le proprie opere benefiche du- rante la costruzione della nuova chiesa parrocchiale nei primi decenni del ri- XVIII secolo. Il progetto esegue una costruzione ipotetica della possente struttura del castello preesistente, con- cedendosi la libertà di vagheggiare con elementi più moderni soprattutto nella forma delle aperture e il movimento as- sunto dalla forma complessa della strut- tura. La pietra squadrata a vista potrebbe a condurre la datazione della struttura tempi remoti, ma viene subito tradita dai porticati aperti del piano terra e dalla grande finestra che si apre nella torre. tecentesco a rinascimentale cambiando a rinascimentale tecentesco elimina da bifore a monofore, le finestre il castel- frontone e aggiunge l’oculo nel l’orologio. con le campane e lo in ferro esprime il deside- Angelini Nelle lettere autore del- comparire come rio di non occupare solo del di- l’opera e di volersi segno preliminare. RICERCA terno dei Tempio insiemeaquellodellaprovinciail5settembre1953. San BenedettodiBergamo. IlgonfaloneverràbenedettodalcardinaleRoncalliall’in- proposta perilnuovogonfalonedelcomune,successivamenterealizzatodalladitta per ilgonfalonecomunale.Era1948quandoLuigi Angelini firmalasuaduplice L’ultima operafattaaSanPellegrinoconservatatraiprogettidi Angelini fuilprogetto Il gonfalonedelcomune e lasuastruttura. timata concedendopiùdecoroallachiesaparrocchialesenzastravolgerelasuastoria pano superioreconlequattrocolonneecapitelliionici.Nel1941lafacciatavenneul- Quaderni Brembani 17 Doppia proposta per ilgonfalonedelcomunedi San Pellegrino Terme 200 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 201 i ricordi di prigionia di un giovane militare di i ricordi di prigionia Quaderni

el Centenario del termine della Grande Guerra (1915-1918) ho ritenuto doveroso della Grande Guerra (1915-1918) el Centenario del termine sui e opportuno proporre

Roberto Boffelli Roberto

Memorie di Santo Monaci di Branzi Monaci di Santo Memorie di Prigionieri della Grande Guerra. Grande della Prigionieri

Branzi. Giuliana per avermi fornito la documentazione Ringrazio i nipoti Daniele, Fausto e che ha Furia corrispondente de “L’Alpino” sul nonno Santo Monaci e il signor Luigi fittamente su un piccolo notes a quadretti a for- trascritto il diario di prigionia, scritto ma libretto, come si usava una volta. interessanti notizie a completamento delle vi- Il memoriale, che è stato integrato con a cura dei famigliari. cende accadute in quel tempo, verrà pubblicato figlio di Giuseppe e di Oberti Carmelina visse Santo, nato a Branzi il 16 giugno 1889 Prima di e Margherita. Antonio, Giuseppe i suoi primi anni con i genitori e i fratelli di famiglia insieme al fratello Giuseppe partire militare Santo lavorava nell’officina con la mansione di fabbro-idraulico. Scrive Luigi Furia: fu una delle questioni principali durante il pri- Il trattamento dei prigionieri di guerra diritti dovevano essere garantiti dal trattato del mo conflitto mondiale. In teoria, i loro un accordo entrato in vigore poco prima 1907 e dalla Seconda Convenzione dell’Aja, pratica però le cose andarono diversamente, le del 1914 e firmato da 44 Stati. Nella garantire l’applicazione dell’accordo. Col contingenze del momento non poterono e, contestualmente, le risorse diminuiva- passare del tempo i prigionieri aumentavano calcolato che i soldati catturati tra il 1915 e no. Per quanto riguarda gli italiani, è stato che non tutti furono la conseguenza di il 1918 furono circa 600mila. C’è da precisare Alcuni, in realtà, si “lasciarono” catturare: una scelta disperata catture vere e proprie. campi di prigionia, delle condizioni migliori ri- dettata dalla speranza di trovare, nei inferiore spetto a quelle in trincea. Ma, sicuramente, questi furono in numero limitato, mi- a quello esibito da alcuni comandanti del tempo, poco adatti a condurre operazioni reparti e litari e quindi artefici di azioni avventate che causarono l’isolamento di interi la loro disgregazione. per poi passare al Tirano Dopo il servizio di leva nel 1909/1910, svolto tra gli alpini del Santo è richiamato alle 67° Rgt. in seguito a “rassegna speciale”, nel novembre 1911 in armi “quale complemento del Corpo d’Armata mobilitato per spedizione oltremare” congedato, allo scoppio della Prima Guerra mon- Libia (Guerra italo-turca 1911/1912); N DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Ed oralasciamolaparolaallostessoconlesuememoriediprigionia: Mentre, nelloscontroprincipaledel2luglio,fufattoprigionieroilnostroSanto. Cesare BattistieFabioFilzi,impiccatidoposommarioprocessoil12luglioa Trento. del Pasubio.Icombattimentiseguenti,precisamenteilgiorno10,costaronolacatturadi mise diarrestarel’offensiva, tuttavialetruppeitalianesitrovaronosulciglioestremo persero 2797uominitramorti,feritiedispersi;gliaustriaci587.L’arrivo dirinforziper- “ Nella primaveradel1916l’esercitoaustriacosferròunapoderosaoffensiva, chiamata manipolo dicompagnisuperstititrattenendoefugandoilnemicosuperiore diforze”. rioso assaltocolsuocontegnocalmoedenergico, riuscivaadinfondere ordine inun da altospiritomilitare recava ordini sottol’intensofuocoavversario.Duranteunfu- Medaglia d’Argento conlaseguentemotivazione:“ 28 marzo1916inlocalitàSoglidiCampiglia,Santosidistinsetantodameritareuna erano impegnaticirca50milasoldatiitaliani.Durantegliscontriavvenutitrail23e litico esistentefinoal1918fraItaliae Austria-Ungheria. Sutalemassiccioall’epoca amministrativo traleprovincedi Trento edi Vicenza ricalcaesattamenteilconfine po- diale vennedinuovorichiamatoeinviatosulfrontedelPasubio,dovel’attualeconfine Quaderni Brembani 17 strafe expedition compagni presipocoprima,parecchieranoferiti”.[...] poi mipreseroeaccompagnaronofinoallasuasecondalinea(...)lìtrovaialtrimiei disarmarono emifrugaronoperletascheseavevooggettidiimportanzalaguerra(...) preso prigioniero,ederailgiorno2lugliodel1916allepomeridiane,eappenafuimi “Dopo unasprocombattimentosulmontePasubiopermancanzadiforzeemunizionifui I reduci diBranzi dellaGrandeGuerrainuna foto diEugenioGoglio ”, cheebbeilsuoculminenellabattagliadel2luglio,dovegliitaliani 202 Non curantedelpericoloeanimato DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Monaci Santo 203 “però il dolore non era tanto forte e a forza di stenti arri- “però il dolore non era dico la verità che ero più morto viamo alle 10 di sera (...) sete e la stanchezza, il dispiacere che vivo tra la fame e la proprio sfinito che avrei preferito che mi rodevano, ero posiamo i nostri feriti e poi Appena arrivati morire. (...) e subito ci si fa intorno a noi gli ci portano sotto un abete di disprezzo dicevano: ‘Taliano, austriaci e con segno e fra me dicevo ‘povero porco’ Taliano a morte Taliano, come un bambi- e piangevo me, dove sono mai capitato’ fatto morire no e dicevo al Signore perché non mi aveva marmitta (...) Finalmente vengono con un mestolo e una e chi aveva la gavetta lo pigliava un sorso e con del caffè e fra i quali ero uno anch’io che non avevo il gli altri che non avevano nulla non ne presero, senza”. [...] recipiente e dovetti rassegnarmi a rimanere ero ferito, la ferita era leggera ma non avendola “Io ero ferito ad un dito e era tre giorni che tutta la mano e il braccio, e alla mattina medicata tutto sporco alla notte cominciò a gonfiarsi feci vedere che era impossibile che potessi por- non ero più capace di muoverlo, allora glielo non vuole sapere niente e mi disse in dialetto tare una barella così pesante, e quel soldato (...) e fila e ricordati che qui non sei in Italia, qui suo forte: «Anche te la tua barella come gli altri comandiamo noi e non Cadorna»”. [...] conducono nel cortile di una casa (...), ci fanno “E poi ci fermano in un piccolo paesetto e ci ci portano da bere il tè, cosa che non avevo mai sedere all’ombra di grossi alberi di gelso, e di marmellata, e me la mangiai con- sopra un po’ bevuto, e con una sottile trancia di pane con medico con una machina fotografica si mette in tento, mentre stavo mangiando un capitano la mia faccia fosse vista in pubblico e abbas- posizione per fotografarci, allora non volli che mia faccia di certo non l’avrà vista perché ab- sai la testa e lui fece scattare la macchina e la [...] bassai la testa in maniera che non poté vedermela”. un autocarro vuoto e ci salimmo (...) appena ca- “Finalmente dopo due giorni di attesa passa pareva che lo facesse apposta, andava in cerca ricati si parte la strada era stretta e sassosa (...) feriti che urli ogni scossa che prendevamo erano di tutti i sassi e buche, figuratevi quei poveri diavoli che erano feriti alla gambe, alla schie- veramente strazianti a sentirli (...) quei poveri provvisoria ove ci hanno preso il nome e i con- na e bracci rotti (...) arriviamo ad una stazione e notati (...) due ore dopo arriva il treno e salimmo sopra e si parte, il vagone era delle bestie e durante il viaggio Trento, senza luce, una sentinella ci accompagnava, e si doveva andare a questa sentinella ci fece vedere una pagnotta e diceva se la volevamo comperare, noi subito pa- ci chiediamo il prezzo, e dice che vuole sette corone, cose da scappare via subito, una gnotta che sarà stata poco di più di un chilo, minchia che prezzi e che vuoi quando si ha fame non è inutile la fame ci fa fare di tutto e fra una diecina di noi l’abbiamo comperata e divisa .[...] Trento“ ce n’era per nessuno, ma pazienza a notte tarda arriviamo a “Alla stazione Innsbruck vi era già i soldati ad aspettarci per condurci in un baraccamento. e Alle due del pomeriggio ci portano alla disinfezione e al bagno e dopo ben disinfettati noi “pesanti barelle dei feriti nostri e suoi (...) e camminam- dei feriti nostri e “pesanti barelle poveri feriti che si la- 10 di sera con questi mo fino alle una sete da danna- senza una goccia d’acqua, mentavano sete e dal dolore po- feriti piangevano dalla ti, proprio i veretti” [...] Anche lo stesso Santo, fu obbligato a trasportare quelli Anche lo stesso Santo, ferito ad una mano più gravi, seppure I prigionieri furono caricati di furono caricati I prigionieri DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Dopo giornidipatimentiperlaferitainfetta,finalmente 1918, fissava nella datadel20novembre l’inizio delrientrodegliex prigionieri, ma Una clausoladeltrattatod’armistizio, firmatotral’Italiael’Austriail3novembre mero superiore. dal confinececo.Potevacontenere 40milauomini,maidetenutifuronosempreinnu- italiani. Sitrovavanel Waldviertel, una regionedellaBassa Austria, non molto lontano zioni nellagerdiSigmundsherberg chedal1916fucampodiprigionia persolisoldati non sisaseSantoMonaciscrissealtrememorie,probabilmente noperledurecondi- Con l’arrivoalcampodiconcentramentofinisconoanche lepaginedelpiccolonotes, Dopo iltentativodifuga,scoperto,l’ufficiale austriaco Ma SantobramavatornareinItalia: Quaderni Brembani 17 e dicevanochenellaghersisoffriva moltafameemaltrattati”.[...] sapevo chefinesareiandatoafareperchétutticidicevanosiavrebbe passatideiseriguai giorno ventinoveagosto(...)DicolaveritàchepartiidaInnsbruck piangendo (...)perchénon fece partireconiferiticheandavanoalconcentramentodiSigmundsherberg earrivammoil “ci levòdallacaricadiinfermiereecimisenellastanzadegliammalati eduegiornidopoci fuggire epoterandareancorainItaliaquantosareifortunato»”.[...] glio perchéanch’iosonodeltuoparereecipensogiornonotte(...)perquesto,sepotessi re, eluimirisposedisì:«Ioindovino-eglidissetuvuoifuggireiononsba- che sipassavadurantelagiornata.(...)Ungiornoglichiesiseindovinavaciòvolevofa- tava l’unl’altro,esiraccontavalenostretribolazionicheavevapassatoalfronte,quelle “Il tempopassavalento,legiornateeranodure,iomierofattounfedeleamicoesiconfor- vero patibolo”.[...] avevano, chidovevaperdereunagambaunbracciotuttiedueipiedieraproprio campare, ilsuocorpoerainunapiagasola,certochemoltimorivanodelletroppeferite sistere atuttequelleoperazioni,cen’eradiquellicheparevaimpossibilepotessero a scopodiumanitàperinostrifratelli,mabisognavaavereancheuncuoredurodoveras- che lavorogiornoenotte(...)malofacevomoltovolentieriperchéeraunservizio disegnò unastanzachecontenevatrentottolettieeranopienidiferitiammalati,figuratevi devo beneeluimimisesubitocomeinfermiere(...)cominciaiafareservizio.Ilmedico po’ infermiereecheavevapraticaperassistereiferitiioglidissisubitomeneinten- quasi completamente. Alla mattinadopoilmedicochiesesecen’eranoqualcunocheeraun una piccolascheggiaemimedicò,cominciaisubitoamigliorareinquattrogiorniguarii “alla mattinavenneilmedicoetornòavisitarmimifeceunpiccolotaglio,estrasse e ognitantodovevoscoppiareinunlungopianto,passaituttalanottecosì”.[...] notte ilcuoremivolevapropriodascoppiare,cercavodifarmicoraggiomanonerocapace più chepensavomiparevadivederliamoriredeldispiacere(...)Dicolaveritàquella sare aimieipoverigenitoriinchestatod’animosarannostatianonsaperelamiasorte(...) ci siarrangiavaallameglio,perònonfuicapacedidormireintuttalanotte,cominciaiapen- posto, perildormirecisistavamaleperchélettinoncen’era,solopagliericciterra,ma italiani, lac’eragiàmoltialtridisgraziatiferitieammalati,unpo’ perstanzacimettonoa racca provvisoriaeallaseraallenove(...)inunospedaleappostaperiprigionieridiguerra abiti, ciportanoinunasaladimedicazione,(...)finitolamedicazioneba- 204 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni La prima pagina del diario 205 , dei circa 600mila prigio- , dei circa 600mila non fu così. L’Austria aprì subito L’Austria non fu così. con- dei campi di tutti i cancelli terri- dispersi nel suo centramento viag- Santo, dopo un torio. Perciò tra regioni sconvolte gio a piedi il 18 giunse in Italia dalla guerra, tanti prigio- novembre 1918, ma Sig- A nieri non fecero ritorno. nel cimitero co- mundsherberg, riposavano struito dai prigionieri, Secondo la 2.398 soldati italiani. parlamentare “Commissione del di- d’inchiesta sulle violazioni dal ne- ritto delle genti commesse mico” perirono nieri italiani, 100mila nei campi di concentramento ed il numero è da considerarsi per di- fetto poiché dal computo sono esclusi i morti delle compagnie di lavoro, disseminate nell’Europa centrale. Il dato più agghiacciante è che la stragrande maggioranza perì di edema per fame e di tuber- colosi. La fame e gli stenti furono quindi alla base dell’ecatombe di migliaia di prigionieri italiani. ritorna a Branzi, riprendendo con il fratello il Al termine della Grande Guerra Santo sposa Monaci Santina Beatrice e dal matrimonio Il 5 febbraio 1920 lavoro in officina. Giuseppina (1921), Gemma Virginia Angelo morto a soli pochi mesi, nascono i figli: Angela Maddalena Giuseppina (1930), (1923), Santina Carmela (1925), Giulia di tubercolosi, trascorre molto tempo in casa a (1933). Di ritorno dalla guerra, malato alcuna attività lavorativa. causa della malattia che non gli consente Le figlie lo ricordano come persona allegra e so- Muore a Branzi il 27 settembre 1944. buona. lare, ma soprattutto generosa e molto DA UNA GUERRA ALL’ALTRA R vigile, eunainsaziabile selvaggiavolontà di correreesuperaretutto,per raggiungere e cespuglisfuggivano sottol’avanzarestupendo delgaloppo;inervi tesi,l’occhio dinnanzi anoicorrevanourlando icaninelladirezionedellapreda.Fossatisiepimuri sfrenata pericampi.Nessuno piùparlava;eraunandaredisordinato,eccessivo; di corno,dopounattimonervosa esitazionelacompagniavelocesilanciavaacorsa leggero, tuttisidisponevano apartire,poichéildainoerastatolanciato. Ad unsegnale loro nonloascoltavanopiù. Quandoil“maestro”apparivadietrolasiepetrottando cespugli. L’uomo dellafrustalichiamava dolcementepernome,adunouno,ma minciavano adabbaiarefuriosicorrendofralegambedei cavalli,cercandoneiprimi che ildainofosseliberatoneicampi.Icaniintuivanoenon sipotevanopiùtenere;co- irrequieta, suonandolasuatromba.Simontavainsellae sigiravaattornoattendendo spogliavamo deinostriazzurrimantelliela“frusta”radunava intornoasélamuta valcature, ammirandoleconocchiavidi,mentrefacevamo gliultimipreparativi.Ci della caccia.Pocagenteintornoanoi;icontadiniparlavano coinostriuominidelleca- campagna. Breveeral’attesa,finchégiungesseilcarrocol dainoearrivasseilmaestro bestie lucideesellateaperfezione,checiavrebberoportato agaloppoperladolce la terraprocuraperdormiretranquillafinoallaprimavera. Accarezzavamo lenostre dovrebbe disturbare.Igiornigrigi,lenebbie,lapioggia leggera,sonoprotezioniche d’aver datomessiefruttiall’uomo:unastanchezzasoddisfatta,unriposochenonsi l’inverno conlarassegnazionedeivecchi.Lapoesiadell’autunnoènellaterrastanca spogliarsi delverde,filarid’alberiadivisionedeicampi. Tutto aspettavapazientemente campagne autunnaliciriportavasensazioninote;terrefreddolosechecominciavanoa abbaiando lungolerivedeifossi,sigettavanoinacquaagiocare.Ilpaesaggiodelle Si trovavanoicavalliinunpratovicinoallastrada;canimulticoloricorrevano Caccia aldaino geri diSaluzzo. periodo incuiprestò ilserviziomilitare comeufficialedicomplementoneiCavalleg- prosa pubblicatodaVittorio Pollidovel’autore narraleesperienzeeisentimentidel Come indicatonelnumero 15deiQuaderniBrembani, èquestoilprimovolume in di Cavalleria Quaderni Brembani 17 Vittorio Polli Polli “Cavalleria”cherievocalasuapartecipazioneallaGrandeGuerra. iteniamo difare cosagraditacontinuandolapubblicazionedeltestodiVittorio 206 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 207 Una delle illustrazioni di Gino Visentini inserite nel libro Visentini di Gino Una delle illustrazioni Vivaro fare sotto Andavamo all’alba verso i magredi di Istrago. “Oggi ci sarà molta strada da La not- il sole”; alla mia destra il Capitano cavalcava leggero e guardava l’orizzonte. parlava te si scioglieva in una luce incerta, i prati eran carezzati dall’aria. Il Capitano il bianco animale dalle corna il bianco animale Così si svolgeva come rami. rapida, appassio- la caccia, la bestia dalle nante, violenta; d’un bianco corna, bianca invisibile da- strano, fuggiva la vanti a noi, esasperando qualcuno ferocia dei cani; si restava indietro, qualcuno e la perdeva nei cespugli, ecci- “frusta” li richiamava tandoli all’inseguimento. le Qualche volta perdevano cor- tracce, si sbandavano, ci guar- revano in cerchio, davano come per interrogar- di nuovo; saltavano sulle grosse muscolose ci: con grida selvagge li incitavamo del più desto, si dirigeva da una parte zampe. Irritati e attenti, finché il fiuto Quando il terreno è spoglio e le boscaglie trascinandosi dietro la compagnia furibonda. prima di farsi prendere. Se trova innanzi a sé la rade, il daino percorre molto cammino canali da guadare, la caccia dura a lungo. larghi via aperta, se non vi sono fitte siepi o volpe. La volpe è meno rapida, più timida e Questa caccia è migliore di quella alla ferma in qualche prato. Mentre il daino spesso dopo poco tempo si ritrova sperduta, amano seguirlo perché li porta a galoppo sfrenato per i cacciatori esaspera e affatica: gustare di più la vittoria. Il finale è il premio ogni dove, e li snerva e stanca da far dei cani è indescrivibile, la resistenza è bellissimo della lunga corsa; la velocità passando dell’acqua o impigliandosi nei grande; non appena la bestia perde tempo e la uccidono con terribili morsi, urlando cespugli con le corna, subito la raggiungono appena in tempo a salvare l’animale dalla furia per la gioia. I cavalieri di solito arrivati La “frusta” scende per prima e agli ordini del della muta, che senza pietà lo dilania. di sgozzare la preda. Il sangue rosso vivo “maestro”, tratto un lucente coltello, finisce vengono allontanate a frustate dai cavalieri che, a terra, le bestie fuma spargendosi della scena. Sgozzato l’animale, si gettano restando a cavallo, godono selvaggiamente la testa e le zampe, che sono gli “onori” della le interiora da mangiare ai cani, mentre alle dame e agli anziani. Si percorre sempre caccia, vengono dal “maestro” consegnati piacevole cavalcata. Si trotta, in genere, per molta strada e il ritorno diventa una nuova ritenta il salto di una siepe, di un fosso, e si rifà non rovinare le gambe dei cavalli; si placata in noi la furia della caccia e riappare il qualche tempo di galoppo leggero. È a con- cielo d’ottobre a colmare la nostra gioia; i mattini silenziosi ci tengono sospesi ognuno templare la terra che dorme pigra. Seduti in sella possiamo guardare lontano; si sente solo e nemmeno pensa che c’è il mondo e altra gente. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA signora eilCapitano chemivenivanoincontro sullastrada;camminavano adagio, zai emiaccomodai allameglioperandare avederelosquadrone. Tornando, trovaila noi perlacenaecidisseche lefacevapiacereincontrareognitantoqualcuno.Mial- soldati laviolenzaistintivache ciaccompagnasempre.Essendoacasasola,restòcon poco apoco.Lasignoraci comunicava lasuadolcefemminilitàespegnevainnoi gentilire difronteaquestadonna bionda;ladistanzatranoistranierisiannullava a volse moltedomande:ella rispondeva conpiacevoleaccento.Noicisentivamoin- dal suoocchiolucidoerassegnatodallelabbraappena dischiuse.IlCapitanoleri- Dopo leprimeparole,restòsilenziosa;parevaesseremolto triste:equestocompresi sto inquellacasa:biondaedolcenellosguardo,sembrava unadonnainnamorata. il cinturoneeabbottonòcolletto. Apparve sull’usciounasignoradeltuttofuoripo- drona dicendocheeravenutalamogliedeldottoreafarci visita;ilCapitanosirimise fiche; l’itinerarioeipianiperilgiornoseguenteeranogià statifatti.Cisvegliòlapa- cucina fresca;versosera,primadimangiareciaddormentammo sullecartetopogra- acqua fuoco,uomini,bestie,paneefieno.Noistavamo inunacasacongrande bene inostricavalli;inquestiluoghilagentevivecon le solecosenecessarie:terra il giornodopo.Lecaseerantuttegrandicascinedovenoi potevamoalloggiareassai po ditettied’alberiisolatonellapianura;dovevamofermarci perlanotteeripartire guado lacorrentedelfiume.Lontanosivedevaunpaese:eranostraméta.Ungrup- pietre cercandoilloropadrone”.IlCapitanoraccontavaadagio,mentresipassavaa bianchi mantellideimorti:sembravanocenci.Dueotrecavallivagavanosolitrale a guardarel’uadi.Restavaqualchenuvoladipolvere;quaelàlontanosivedevanoi pennandosi scivolandosullegrossepietre.Ricompostolosquadrone,misonvoltato mi fuoridaltiro;gliuominigiungevanodisordinatamente,icavalligaloppavanoim- biando direzioneecercandodiessereveloce.Giuntoall’altrariva,respiraisentendo- spahis lamiapotenzaeraquestomantello.Nonmicolpironopoichégaloppavocam- guerra. Ilmiomantelloazzurrosvolazzavadietrodimecomeunaprotezione:pergli fuoco daiferri,glispahissparavanodacavalloegridavanocanzonidi per sfuggirealpiùpresto:icavallimeravigliosigaloppavanosullepietresprizzando erano moltieimieispahiscadevanoadecine. Allora misilosquadronealgaloppo d’esser presoinun’imboscatatraversandounuadi;contrariamentealsolitoiribelli varli. Fannopartireuncolpoognitantoeuccidonouomo.Unavoltamicapitò ra; inluoghicomequestièassaidifficile passare.Eancorpiùdifficile ètentar disco- sono pernoimoltoinsidiosi;l’arabosinascondetralepietree,senzaesservisto,spa- tano miparlòdellaastuziaguerrescadegliarabiinluoghisimiliaquesto:“Gliuadi poca acquaepotevamoguadare.QuandofummoentratitralepietresonantiilCapi- fermammo sullarivadiunfiume;ilgretoeraampio,congrandipietrerotonde;c’era guivano avvallamentilunghieognitantoapparivanocampaniliciuffi d’alberi.Ci Mi sentivofelice:davantianoicontinuavaall’infinitolabrughiera;versosud,sise- menso pratoabbandonandosiconfidenteaCarbonellochegaloppavapienodigioia. nasticati” altrotto,comandòungaloppoleggero;eincominciòavolteggiaresull’im- gnava inostriabitiedavaunsensodiumido.Poiquandocavallifurono“gin- terruppe, miselosquadronealtrottoperchéfacevafreddo.L’aria delmattinoimpre- trebbe crederequasi,seguivoildiscorsoconattenzionetranquilla.IlCapitanosiin- come un’ombra.Udivoparoleenomidipaesisconosciuti,raccontiaiqualinonsipo- dei suoiannilontani:parlavaadagioguardandoavantiasé;losquadroneciseguiva Quaderni Brembani 17 208 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 209 Breve sosta Breve alla ventura. Pochi, coi mi- banda irregolare, lanciata sulle strade Eravamo come una sempre al trotto, al ga- di gente allo sbaraglio; sempre fretta, gliori cavalli e un’aria bruciava: bianca polvere si sol- bagnati di sudore. L’estate loppo, coperti di polvere, ai nostri occhi avidi rotolava in nuvole scomposte; davanti levava al nostro passaggio deserte, rigogliose e gonfie e accecava. Le campagne quasi la immane luce d’agosto voglia di galoppare at- schernirci con la loro calma opima; veniva di verde, parevano i rami. I cavalli masticava- sconvolgere le piantagioni, stroncare traverso i campi, di Non potevamo fermarci; bi- come per rabbia e noi sudore e terra. no schiuma bianca quantunque il cammino gli ordini dovevano essere eseguiti sognava andare perché addormentati sotto il sole; le ribollenti di bile. Passavano paesi fosse faticoso e noi una quiete di sogno; i cavalli impazziti andava- case tutte chiuse, sonnecchiavano in fermarsi più. Il contrasto strideva in noi agi- no senza sprone come se non volessero Il tormento di un desiderio, è come quello del- tati e nascevano i desideri impossibili. ogni desiderio si tramutava in sete. Non pote- la sete. In casi simili e simili giornate, di bere. Dopo molto cammino, all’entrata vamo fermarci e avevamo una gran voglia rallentò il nostro trotto polveroso e disordinato. di un paese, la strada in leggera salita di vederle ferme, statiche: il caldo il Guardavamo le prime case come meravigliati che tutto dovesse correre con noi, e in tutto sole la sete confondevano tutto; ci pareva Ci meravigliavamo delle case ferme, e di scor- vi fosse l’ansia di finire l’avventura. D’un tratto il comandante saltò a terra senza gere nei cortili dolci ombre d’alberi. sul collo ed entrò oltre un cancello. Intra- neppure fermare il cavallo; gettò le redini un gioco di di fresco. Più sopra un pergolato, vedemmo uno stanzone vuoto e velato la luce e dava un gran senso di calma. “Entra- bocce, dove l’ombra si componeva con a noi. Ci sedemmo su di una panca contro il muro, rivolto te a bere”, disse l’ufficiale silenzioso seduto per terra; una giovane prospiciente il cortile. Un bambino giocava continuamente davanti e sorrideva; i no- donna, ricoperta di tela leggera, ci passava e lei emanava uno strano fresco di giova- stri abiti erano saturi di calore e di polvere del bicchiere scottava tra le dita; bevuti lunghi sorsi, restammo an- Anche il vetro ne. Il comandante uscì, ombra sotto la pergola. santi, attoniti a guardare la tranquilla d’un balzo agilissimo montò in sella. Era s’avvicinò al suo cavallo e prese le redini, di noi salì in groppa alla bestia tanto agil- un uomo di formidabile volontà. Nessuno ci tirammo sul collo e sedemmo pesanti in sella. mente: ancora ansanti, goffamente cominciavamo a muoverci in disordine. Raggiuntolo, trottava già, quando L’ufficiale osti- senza farlo col gesto del capo, ciascuno di noi si trovò ad essere rivolto indietro; fresco. Conti- natamente rivolto indietro, dove era rimasta la donna e il pergolato nuammo a trottare, ubriachi di illusione di fresco. parlando. Riferite le comunicazioni di servizio, passai oltre, e me ne andai solo a pas- passai oltre, e me di servizio, Riferite le comunicazioni parlando. tra loro era sorta un mutamento: loro passo avevo capito dal paese. Dal seggiare fuori passasse la notte dolcissima bionda umano che questa confidenza; ed era una certa le stelle. fuori a contare DA UNA GUERRA ALL’ALTRA F di di FrancoPalazzidaZorzone L’umanità el’ingegno partire. Ritornando, unodellaCommissione deisindacatidicecheidestinati arecarsi niera sirechino inGermaniapercontinuare làillorolavoro.Nondice, però, chidebba avendo bisognodioperai,vogliono cheil50%deglioperaioccupatinellanostrami- Giunti adettiuffici, unrappresentantedeisindacaticiavvisachegli alleatitedeschi, carmi inOneta,negliuffici dellanostrasocietà,perinformazioni che ciriguardano. Giungo sullavoroeisorveglianti miavvisanoche,assiemeaglialtrioperai,devore- 7 aprile,Venerdì struggenti annotazionidiquelperiodotrattedaldiarioinedito delPalazzi. impiegarli neilavoriinalcunefabbriche. A talproposito riportoalcunecommoventie del 1944deportanoinGermaniaungruppodiminatoridella zona,fracuiFranco,per co epiomboservonoallosforzobellico.Nel1943arrivarono itedeschienell’aprile il secondoconflittoMondialeiminatorisonoesentatidal serviziomilitareperchézin- Il cielositingedigrigioenuoviventiguerrasoffiano suicinquecontinenti.Durante smithsonite edialtriminerali. Dopo glisparièsolitorecuperare,perlasuacollezione, campionidigalena,blenda, della terraimparaariconoscereiminerali,levenature e lageologiadelgiacimento. l’esperienza gliinsegnachelaprudenzaèprimadote delminatore.Nelleviscere delle lampadeadacetilene.Inquestoperiodoapprendelaveravitadellaminierae sono glistrumentidilavoroinsiemeadesplosivi,detonatoriemicce,iltuttoallaluce e Francoètrasferitoinminieradoveimparaaforareminare.Fioretti,mazze,barre forno atinoequindiinviatoconun’altratelefericaadOltreilColle.Gliannipassano tamente indiscarica,altravienescartataallalaveriadoveilmineraleètorrefattonel tieri affluisce aldepositodellalaveriatramiteleteleferiche.Moltarocciafiniscediret- in unambientepolverosoerumoroso.Lamontagnaoffre calaminachedaivarican- li cheognunoricevedaicolleghi.Francolavoraalsilosdialimentazionedellalaveria gli Scolari,iRizzi, Valle anchesetuttisonoriconoscibili daisoprannomionomigno- rare: cisonoiPalazzi,gliEpis,Ceroni,Lazzaroni,Carrara, Tiraboschi, iManenti, gne nelle attivitàagricole.Nel1939vieneassuntodallaSocietàMineraria Quaderni Brembani 17 Cristian Bonaldi fratelli. Dopoaverfrequentatolescuoleelementari,affianca ilpadreFrancesco ranco PalazzidiZorzone(frazioneOltreilColle),classe1922,èprimotre che operaaGornoeOltreilColle.Inminierasonomoltiquellidellazonalavo- 210 Vieille Monta- DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 211 15 Aprile, Sabato be- Il treno si ferma e ci viene ordinato di scendere. Scesi e inquadrati tra il furioso notte, stemmiare della guida, la quale non riesce a farsi intendere, ci avviamo, nella d’ora di con le nostre valigie in spalla per le vie d’una ignota città. Dopo un quarto 13 Aprile, Giovedì ai finestrini per vedere i luoghi attra- m’affaccio Lungo la notte, tra un sonno e l’altro, nulla. Spunta l’al- fitto che non posso scorgere versati dalla ferrovia, ma il buio è tanto Un ultimo saluto ai miei dall’Italia me- ba e il treno giunge alla frontiera del Brennero. alla mia terra venduta da vili, alla mia Patria diante una cartolina, un ultimo sguardo rivedere e quindi si entra in territorio tedesco, che devo abbandonare e non so se potrò una grande fabbrica che evi- Qui scorgo fermandoci per la prima volta a Innsbruck. da questa città. Ci fermiamo una mezz’oretta denzia i segni dei bombardamenti subiti prigionieri dei te- i primi russi Vedo a lavarci. e ci vien concesso di scendere, a turno, in una località di cui non ricordo il nome. Qui deschi. Si parte di nuovo, fermandoci è poco, ma che anche il lavoro è poco. Si parte degli italiani ci dicono che il mangiare e a piedi con tutte Qui ci fanno scendere Villach. e verso mezzogiorno ci fermiamo a italiano. Qui ci danno una minestra imman- le nostre robe ci conducono in un campo divenuto perfino acido. Dopo e tutto ammuffito giabile e un pezzo di pane nero, duro e di nuovo si parte verso la stazione. Qui ri- un’oretta di riposo riprendiamo le valigie mangio un pezzo fino a sera, Viaggiamo montiamo sulle nostre carrozze e si riparte. nausea. Il treno cor- che dà pane con un cotechino pure ammuffito di quell’ammuffito schiaccia- re sempre e noi cerchiamo di accomodarci come meglio possiamo per poter re qualche pisolino. 11 Aprile, Martedì 11 Alle nove e mezza il Colle con altri 15 compaesani. Alle otto sono a Oltre Partenza. che questo inadatto Ci fanno salire e tra scosse e ballamenti, giunge un autocarro. Deposti i bagagli in una caserma ci regala, giungiamo a Bergamo. mezzo di trasporto svestire. Dei quindici compagni venuti con andiamo alla visita. Non fanno nemmeno le sedici termina Verso ritenuto non idoneo. me solo Gabriele ritorna indietro perché in una caserma. Con un pagliericcio che punge anche la visita e quindi ci asserragliano ripararsi dal freddo, ci fanno passare così la da ogni parte, senza coperte e nulla onde notte. Sabato 8, Domenica 9, Lunedì 10 Sabato 8, Domenica Pasqua triste di pianto. preparativi per la prossima partenza. giorni furono i Tristi i miei compaesani. il teatro facendo ridere a crepapelle Per l’ultima volta faccio in Germania sono i giovani delle classi 1920-21-22-23-24-25 e quindi sono anch’io in e quindi classi 1920-21-22-23-24-25 sono i giovani delle in Germania quel numero. mi ero e lavoro indefesso ciò che con fatica tutto quanto punto vedo crollare questo A forte di tutto sen- potrò terminare. Più miei studi che non conseguire, cioè i prefisso di che tanto mi ama- ai miei famigliari la mia partenza dolore che arrecherà to l’immenso loro trascorrere più a loro onde lasciar di non dir niente sera mi prefiggo no. Da questa che di già lo sanno. Ma non son giunto neanche a casa liete le feste pasquali. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA un ginocchio, poi soncadutoacapofittoda unponte.Quest’ultimavolta misonoal- Stanotte perpoco nonl’hoterminataconle ossarotte.Dapprimahopreso unsassosu 24 Maggio,Mercoledì lacrime amareaimieifamigliari, chetantoamoeinugualmisuramiamano. vessi abbandonarelaPatriae imieifamigliari.Distaccochemicostòsacrificioe Un mesefa,comeoggi,erail giornodellapartenza.Purtroppoildestinovollech’iodo- 11 Maggio,Giovedì tre. Quinoisiamoconsideratipeggiodeiprigionierie,quindi, anchepiùodiati. sugli occhicadendointerratedesca.Primalacrimacheforse apriràlastradaamolteal- cari, deigiornipassatitraessieinmezzoallemiemontagne. Unalacrimamicompare frontare iltenebrosoavvenire. Alla lorovistam’èvenutospontaneoilpensierodeimiei vederli cosìallegri,sebbenelontanidallaloropatria,rafforza ilmiocoraggionell’af- lacchi. Lafesticcioladiquestivieneinterrottaall’apparire diunpoliziottotedesco.Il simo umore.Stasera,comedomenicascorsa,solitaserata incompagniadiucrainiepo- Hanno incominciatoadistribuireizoccoloni.Oggiunoscarso ranciociharesidipes- Sebbene giornodifestaabbiamodovutolavorare.Seconda domenicadiGermania. Domenica 23 Aprile, va acasa.Mangioestancomortobagnatomibuttoletto. masso cadere.Perpocounmiocompagnononvilascialavita.Sonlesei,siescee galleria. QuestesondiversedallenostrediOltreilColle. Al primogiornovedoun scoperto. Nelpomeriggio,quandosiamodigiàbagnatifradici,cifannolavorarein Secondo giornodilavoro,iltempoèpiovigginoso.Nonostantetutto,lavoriamoallo Martedì 18 Aprile, aspettando ilsonnochenonèlontano. di uncompagnoGorno,quindi,fattoilmiodiariogiornaliero,mimettoinbranda Sono leseiemezzosonoinbaracca.Mangiostudiounpo’ ilfranceseincompagnia fino allesei.Cifanfarediecioredilavoro. piatto diminestrachenonèabbastanzapersoddisfarmi. All’una siriprendeillavoro monticchiarla tuttaassieme.Leoresonolunghe,eterne;amezzogiornocidannoun Questo consistenellosbancamentodiunpezzoterrenodallaterrafruttiferaeam- no quattokmdistradadall’alloggioallavoro. mezza prendoilcaffè, quindiicapiciincolonnanoaccompagnandociallavoro. Vi so- Come erastatopredettoierisera,stamanefannosvegliaallecinque. Alle cinquee Lunedì 17 Aprile, sembra nonesistereDio. Aspettiamo ilsuonodellecampaneannunciantigiornodiDio.Invecenulla.Qui Domenica 16 Aprile, fabbricato èilnostroalloggiodoveperchissàquantotempodovròdormirvi. scorge nellapenombra.Quiciannuncianochesiamoadestinazioneeilgrande cammino usciamodallacittadella,fermandocidinnanziaungrandefabbricatochesi Quaderni Brembani 17 212 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Franco Palazzi, classe 1922 213 25 Dicembre, Lunedì Natale 25 Dicembre, a quelli Ecco il grande giorno! Mi sveglio alle quattro e mezza quando fanno sveglia e nerbate. che devono andare al lavoro. I ritardatari prendono, come al solito, pedate 24 Dicembre, Domenica 24 Dicembre, nei lavandini come un cane senza lumi, sen- Il morto d’ieri sera stanotte l’han lasciato il callo e anche la morte ci lascia insensibili. za niente. Da parte nostra il cuore ha fatto un allarme aereo facendoci restare un tre quar- Sebbene così freddo ci fanno uscire per ne son morti tre, uno per le legnate prese e per ti d’ora nel campo. Oggi all’infermeria essere andati al lavoro. Qui bisogna filar dritti e i molti giorni di cantina fatti per non per questa gente guarire o crepare è uguale. tenersi come non mai in salute altrimenti un mandolino, una fisarmonica ed il piano- Una orchestrina composta di due chitarre tanto belle. La musica continua sempre e forte va suonando delle canzoni italiane in cui Gesù Re di pace 1944 anni fa nasceva per smette solo a mezzanotte. Ecco l’ora che aveva smarrita. Oggi l’uomo è di nuovo al ridare all’uomo cieco di superbia la via ritorna a questa umanità, redimila per la seconda Gesù Tu medesimo punto d’allora e con tanta febbre cerca ma che non trova per- volta, concedi all’uomo quella pace che comandamenti e la Tuoi T’ha abbandonato, perché vuol far da sé calpestando i ché Ascolta le preghiere, abbi compassione dei gemiti che questo terri- Santa Legge. Tua solo sei la via, la vita e la Tu bile e immane flagello porta su questo martoriato mondo. Re di gloria di pace vinci, regna e impera, solo questo noi desideriamo. Tu verità. 9 Dicembre, Sabato 9 Dicembre, Fa freddo. È ghiacciato. Hanno pescato da uno che rubava, gliene han date tante lasciarlo per morto. Il Lagerführer vole- va impiccarlo. 2 Settembre, Sabato 2 Settembre, far pietà. I panni son Son qui conciato da Sulla faccia mi tutti rattoppati e spor-chi. noiose croste. Non sono spuntate delle Prego Dio perché mi ho nulla da curarle. Gregorio scoperto conservi la salute. prendere una seconda mentre si recava a punito e deve rimane- volta il rancio vien mangiare. Si dice che re tre giorni senza cinque Tra stiano trattando l’armistizio. giorni vi saranno grandi novità. zato tutto intontito con una gamba e un intontito con una zato tutto mi dolgono. M’accompa- braccio che medicano e Qui mi gnano all’infermeria. dicendomi ritornare al lavoro, mi fanno il braccio mi nulla. La gamba e che non è fanno male. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA notte. Daquanto abbiamopotutocapiredai discorsichefacevanotraloro vengonoda re ierisera.Lungo lanotteun’altracolonna ciharaggiuntiripartendo poidurantela Stanotte abbiamdormitotutta lanotteaccovacciatinellapinetaovecihanfattoferma- Sabato 14 Aprile, no equindimenobagagliosi avràsaràmeglio. necessario perchédovremofare unaquarantinadikmapiediprimaprendereiltre- che improvvisamenteègiuntol’ordinedipartirestasera allediecidiprenderesoloil le tresipartedaqui.Finitodimangiarefannoadunatafuori. L’interprete, ancora,dice non troppolontani.[...]Stomangiandoquandol’interprete annunciachedomattinaal- da qui. Anche stanottegliaereihannocontinuatoapassarebombardandoobbiettivi lager hovistolevampatedelfrontecheaquantodicono non ècheaunaventinadikm d’inferno aquest’annochenellamiavitaresteràimpresso piùchemai.Uscendodal trascorrere quantohogiàtrascorsoqui.Ilpensierocorre daun’occhiataaquest’anno trui misembranolievianchelemieeconcoraggiofede pensocheoranondovròpiù Un annofapartivodacasalasciandoneldoloreepianto. Vedendo lesofferenze al- 11Mercoledì Aprile, alle SS. gazzino dellepatate.Nehannoasportateunpaiodiquintali.Oraliconsegnati bergamaschi hannoforzatounaportachedasottoilpalcoscenicocomunicacolma- e unafettinadipane.Glidicono“ilterribile”perchéperpocomenabottedaorbi. Tre fascetto dilegnaacasadelcapodeirussi.Questim’hadatounmozziconetoscano mi sentolemembrarotte.Iopensochesiadalmangiarecidanno.Hoportatoun Da qualchegiornounastranastanchezzam’haassalitoinmodotalechepocofaccio 9 Marzo,Venerdì Io quilafaccioandarecomealsolito.Unsalutodall’aff. figlioFranco. brutto presentechetrascorriamo.Lamiasaluteèottima,comesperosaràdivoitutti. nirà riunendocituttinellanostracasuccia,felici,dimenticando,comeunsogno,il vincere daquestabruttacosa.Cercatesemprelaserenitàevedretecheprestotuttofi- che, immagino,avràtentatodipenetrareeopprimereilvostrospirito.Nonlasciatevi feste? Sperobene.cheanchevoiavretetentatodicacciarequellamalinconia oppresso, lamalinconianonhaprevalso.Evoi,carissimi,comeavetepassatoqueste sentito ierisera,vigiliadiquestograndegiorno,elosentooggi.Ilmiospiritononè branda. Voi miavetericordatospecialmentenellevostrepreghiereedioloso,l’ho potuto farnulla,maunapreghieral’hopurfattaquisedutosulpagliericciodellamia fratello lontano.Sì,loso,avetepregatopermeoggieveneringrazio.Ioquinonho co econlavostracandela,pregantidavantialsimulacrodiGesùBambinoperilvostro do lànellanostrapiccolachiesettavestitenelmigliormodopossibile,conilvelobian- al suopapàeallasuamammachelontanolopenseranno.Evoicarissimesorellevive- tare pervoi?Nessuno.No,no,nessuno. Anche ilpiùdepravatonelsuocuorepenserà saluto unauguriocordialeachihaluidatolavitaecuorechedovrebbesolopalpi- glio sipermetterebbedilasciartrascorrerequestogiornosenzarivolgereunaffettuoso no? Voi cheintimamente, particolarmentesimboleggiatequestagiornata?Equalefi- Scrivo cosìaimieifamigliari:Carissimi,chinonsiricorderebbedivoiinquestogior- Quaderni Brembani 17 214 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 215 12 Giugno, Martedì anche In aspettativa dell’arrivo degli autocarri addetti al nostro trasporto passa veloce Qualcuno oggi. Dove siamo alloggiati ha tutta la somiglianza di un grandioso granaio. 8 Maggio, Martedì in vigore, a quanto han pattuito alla firma La cessazione del fuoco sui fronti entrerà dalla radio dell’armistizio, alle ventiquattro e un minuto d’oggi. Dopo cena trasmesso popolo inglese in una chiesa della capitale. Deum” col sento cantare un solenne “Te ritorno Questo m’ha commosso fino alle lacrime. Ora si può intravvedere un prossimo in patria. 29 Aprile, Domenica e Claretta Petacci giudicati per direttissi- Dalla radio sappiamo che Benito Mussolini del popolo. La sentenza è stata eseguita ma sono stati condannati a morte dal governo pure fucilati Pavolini, Farinacci, Scorza e altri oggi in provincia di Como. Sono stati Italia le truppe tedesche si ritirano ovunque di- ministri del governo repubblicano. In migliaia di uomini vengono fatti prigionieri sordinatamente. In Germania ogni giorno La guerra va a grandi passi verso la fine. È dalle armate inglesi, americane e russe. quindi in branda. l’una, un pensiero a Dio, una sigaretta 27 Aprile, Venerdì a funzionare gli per tornare a casa. Oggi hanno incominciato La strada è molto lunga Londra e l’America. Sappiamo come i russi altoparlanti dai quali chiaramente udiamo alle undici tagliando in due la Germania. Sap- e gli americani si sono incontrati oggi Graziani, Farinacci avvenuta per opera piamo anche della cattura del Duce, Pavolini, han pure liberato gran parte dell’Italia dei partigiani sul confine svizzero. I partigiani elogiati in modo parti- Brembana son pure stati Valle settentrionale. I partigiani della alla liberazione delle loro contrade. Questo colare per avere validamente contribuito nelle mie parti han saputo farsi onore. Bergamo mi fa piacere perché gli amici rimasti consegnato le dimissioni perché colpito da è pure mezza occupata. Goering avrebbe una colonna di grossi carri armati americani. Li mal di cuore. Oggi ho visto giungere ho visti da vicino sono davvero colossi! Berlino. Alzatici un polizei ci dice di proseguire tre km che c’è di nuovo fermata. Lun- di nuovo fermata. tre km che c’è ci dice di proseguire Alzatici un polizei Berlino. ci danno pane, alle nostre domande Gli abitanti incontriamo un paesuccio. go la strada del latte quan- Stavo prendendo di caffè. po’ Io ho preso un e acqua. caffè patate, latte, la- una pozza ci Trovata fanno smettere la distribuzione. due polizei do sopraggiunti ci in una pineta dove Qui ci fanno entrare Tana. paese di po’. Entriamo nel viamo un tien mossa questa e un venticello il tempo è nebbioso il rancio. Oggi fanno aspettare l’una ci danno un’ottima gelare. Fatto un sonnellino verso fredda nebbia facendoci sei si fa adu- le Verso ordini. di pane e lardo. Mangiato aspettiamo minestra un pezzo onde prendere il treno. che ci portano qui alla vicina stazione nata e si parte dicendo ci fanno andar oltre. La anziché fermarci qui alla vicina stazione Partiamo subito ma di km ma di sicuro non che stanotte dobbiamo fare una dozzina meta non si sa. Si dice cannone che continua il suo noi si sente chiarissima la voce del si sa nulla. Dietro di sinistro brontolare. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA danno nulla.Ci darannoqualchecosaaBolzano. Partiamodiquaalle 2e45.Sivaal ro terribilisegni. Dicevanochequiciavrebbero datounpacchetto-viveri manonci due eunquartosigiungeaInnsbruck. Anche quiibombardamenti hannolasciatoilo- La stradasisnodatrarupieboschi esalefortementeiltrenovaapassodilumaca. Alle 23 Luglio,Lunedì un po’ ditabacco. confine dellaCecoslovacchiaconlaBavierailtrenosi fermaeriescoaprocurarmi viaggio continuainparteattraversodistesedicampie parteattraversolapineta. Al tremendi bombardamentisubiti. Attorno nonsivedonochedeiruderienient’altro.Il to illagerdov’erasituatocampodiconcentramento. La stazioneportaisegnidei treno èancorafermonellastazionediPilsenenadiecikm da Alt Pilsendov’erasitua- gone piccoloequindiallostretto.Iltrenovaapassodi lumaca. Èl’unaemezzoil vono essereunaottantinacirca.Sonostatoavedereipaesani iqualisonosuunva- Verso mezzogiorno siparte.Èunatradottalunganonsoilnumerodeivagonimade- tutti mandatisuicarribestiamechesonoarrivatistamane trasportandodeipolacchi. e iprimigruppiincomincianoausciredaicancellidel lager. Alle undicisiamogià no lenovecircaquandoilcomandoincominciacontrollo deigruppi.Sonoledieci ta. Stannochiamando,gliultimigruppipartentisischieranoinordinenumerico.So- Alle quattroc’èlasvegliaeallecinquedistribuisconoilcaffè. Verso leseic’èaduna- 19 Luglio,Giovedì paro ondeassisterealla“Messadelcampo”. tacolo. Passolamaggiorpartedellagiornataalsole.Mangiatoilrancioseralemipre- paese equihanfattograndefesta.Perlaprimavoltahopotutovedereunsimilespet- che moltagentevestitacoicostuminazionaliconlabanda.Sisonfermatinelvicino strada chepassaquivicinoalcampoabbiamovistopassaremolticarriinfioccatiean- to tanticalcoliperquestogiornomapurtroppotuttoèandatofallito.Oggil’auto- alla “MadonnadelFrassino”,distantedalmiopaeseuntreoredicammino. Avevo fat- Terza domenicadiluglio.Oggidallemiepartisifaràlostraordinariopellegrinaggio 15 Luglio461,Domenica nare regolarmenteleferroviedalBrenneroaRoma. è statouditoallaradio.Sipursaputocheilprimodiluglioincomincerannoafunzio- rato icampidisinfettandoli.Questohacausatolasospensionedellepartenze. Innsbruck. Ondenonpermetterecheilcontagioavesseaagiresututtihannosgombe- me lapartenzaèstataritardatadaepidemiescoppiateneicampidiconcentramento Anche oggipassacometuttiglialtrigiorni.Stamattinailmiocapogruppomidisseco- 20 Giugno,Mercoledì nsbruck. to provadellaloromaestria.DiconochedomaniquattordicigruppipartirannoperIn- carne. L’orchestrina dellagerhaimprovvisatoquattrosonatineedueballerinihanda- dato caffè dolceeunhgdipaneamezzodìpo’ d’ottimaminestraestaserapane po’ daunaparteunpo’ dall’altra.Nonsipuòuscire.Stamattinapercolazione ci han vorrebbe direcheèunafabbricadibirra.Diprecisononsisa.Nelpomeriggiogiroun Quaderni Brembani 17 216 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni all’imbocco di una galleria di miniera a Zorzone alla fine degli anni Quaranta 217 Franco Palazzi, al centro, con due compagni Franco Palazzi, al centro, 25 Luglio 471° giorno, Mercoledì le 12 e Sveglia presto. Si parte col treno che ci dovrà portare alle nostre case. Sono e nel trenta si arriva a Oltre il Colle vedo la mia casetta e... tutto scompare all’intorno cuore un fervido ringraziamento a Dio sale... 24 Luglio, Martedì Il treno va a passo di lumaca. Passiamo il Stanotte non ho dormito siamo in troppi. Alle È tutto rotto e il treno va piano piano. “ponte dei vuoti” di Lavisso sull’Adige. qui ci danno un altro pacco di pane e una mela. Trento quattro e quaranta giungiamo a dei profondi fos- linea ferroviaria si scorgono Dal Brennero a Rovereto nei pressi della la linea. Passi e città son tutti colpiti. Stan- si prodotti dalle bombe lanciate per colpire il treno va piano. Dopo due lunghe fermate no ora rimettendo la ferrovia e per questo Addetti a quest’ope- dove avviene lo smistamento. giungiamo a Pescantina (Verona) salire su razione ci sono dei frati e preti della delegazione pontificia. I quali ci fanno a Berga- autocarri che ci porteranno nei rispettivi capoluoghi di provincia giungendo mo alle due. Brennero. In molti punti la ferro- Brennero. e provvisoriamente via è riparata Alle va più piano. quindi il treno do- al Brennero 5.55 giungiamo a udire il nostro ve si comincia Sopra una torretta dolce idioma. la bandiera vediamo sventolare una lunga italiana. Qui vediamo tedeschi tradotta carica di soldati sputare prigionieri. Vorremmo facevano lo- loro in faccia come siamo capaci. ro con noi ma non sospirata Ita- Il treno riparte e la a passare lia appare e incomincia Ora i saluti ci davanti agli occhi. nostra lin- vengono rivolti nella gua. Sfilano i paesucci alpini e uno mi dice il nome di molti. Si giunge a Fortezza e qui possia- mo vedere i forti costruiti nella roccia per la difesa del Brenne- ro. Più giù vedo pure due super- be fortezze in cemento armato e parecchie caserme. Qui salgono cinque operai di Rovereto i quali lavorano qui a Fortezza lungo la linea ferroviaria. Il treno corre Qui ci danno minestra un panino bianco e una sempre alle 10.30 arriviamo a Bolzano. di nuovo. si riparte Alle 11.30 la fame. mela. Questo ci fa sparire un po’ DA UNA GUERRA ALL’ALTRA niero inuncampotedesco. mesi, ilMinisterodellaDifesaglihariconosciutolo“status” dideportatoeprigio- tati einternatineilagernazisti1943-1945”. Al terminediunaricercaduratadiversi re allamemoriadiFrancoPalazziconlaseguentededica: “Aicittadiniitalianidepor- glio Marco-attualedirettoredelMuseoMineralogicodi Zorzone-lamedagliad’ono- gennaio 2018,inoccasionedella“GiornataMemoria”, èstataconsegnataalfi- A coronareunavitacaratterizzatadaimoltisacrificiedaaltrettantesoddisfazioniil27 planimetrie minerarieeleattrezzaturedilavoro. co-sociale ladocumentazionefotograficadellavitadiminieraedeisuoilavoratori,le plari dellaraccolta“FrancoPalazzi”e,traquesti,assumonoparticolarevalenzastori- notevole siaperquantitàcherilevanzastorica.Sonoinfattioltretremilagliesem- tratta diunMuseolocale,ilmaterialemineralogicoeminerariochevisiconservaè neralogico “FrancoPalazzi”diOltreilCollenell’attualesedeZorzone. Anche sesi rali giàesistentenel1980inunlocaleprivato,1992vienerealizzatoilMuseoMi- e passioneperlaminieraiminerali. Attraverso l’espansionedellamostradeimine- al finedilasciarenelproprioComunelaconcretatestimonianzadellasuaesperienza Oltre ilColle.Conlacollaborazionedialcuniamiciedexcolleghilavoro,siattiva e dalladistruzionenumerosirepertitestimonidell’attivitàminerariadelterritoriodi lezionista dimineralierocce. A luisideveilmeritodiaverrecuperatodall’abbandono lavoratore delleminiere,ilPalazzièstatoancheattivoappassionatoricercatoreecol- Come permoltiminatori,ancheFrancoarrivailgiornodellapensione.Oltreche della minieraperfarconoscerelorotuttiisegretidelsottosuolo. gli vienechiestodiaccompagnarediversigruppistudentiingeologiaall’interno pio l’istituzionediunamensaperilavoratori.Grazieallasuadedizionelaminiera, di portareavantinumeroseiniziativepermigliorarelavitadeiminatoricomeadesem- vatore topograficoedicontrollore. Assume ancheruolisindacaliequestoglipermette di responsabilitàdividendoilsuolavorotraicantieriegliuffici conmansionidirile- Ormai diventatounminatoredigrandeesperienza,l’aziendagliconferisceincarichi tinovis. DalloromatrimonionasconoifigliPieraeMarco. tre allavoroc’èspazioancheperl’amoreecosìnel1956sisposacon Antonietta Cor- Quando icantieridell’Arerarientranoinpienaattività,ancheluifaritornoacasa.Ol- bustibile necessarioallaricostruzionedell’Italia. cide direcarsiin Toscana perlavorarenell’estrazionedellalignitechefornisceilcom- ziamenti perrimetterlainmotoecosì,dopoqualchemesediinutileattesa,Francode- Oltre ilColle.Inquelperiodol’attivitàminerariaèlimitataperchémancanoifinan- Nell’estate del1945Palazzi,strematonelcorpoeprostratonell’animo,faritornoa Quaderni Brembani 17 218 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 219 Denis Pianetti e

na delle tante storie della Grande Guerra è quella della Linea Cadorna e delle sue della Grande Guerra è quella della Linea na delle tante storie da eventi bellici un’opera fortunatamente mai interessata “trincee dimenticate”,

Claudio Malanchini Claudio e da combattimenti ma che, senza alcun dubbio, ha contribuito a trasformare il paesag- e da combattimenti ma che, senza alcun la vita dei valligiani. gio delle nostre montagne e a condizionare fine della Grande Guerra la Commissione Cul- In coincidenza con il centenario della a punto un progetto volto a valorizzare le nostre ha messo turale del CAI di Bergamo Valle condivisa dal Centro Storico Culturale “trincee dimenticate”, un’iniziativa Brembana Sezione di Piazza Brem- Valle Alta Brembana “Felice Riceputi”, dal CAI di Scalve e dal Museo Etnogra- Val Seriana e Valle Alta bana, dalle sottosezioni CAI gli obiettivi degli “Amici della Linea Cadorna” vi sarà in parti- Tra fico di Schilpario. ovvero della Linea Cadorna e delle opere risa- colare l’adozione di un pezzo di storia, senza dimenticarne l’approfondimento lenti al periodo della Prima Guerra Mondiale, valorizzazione. storico, la ricerca, la salvaguardia e la operazioni belliche cessarono e in Italia fu pro- Era il 4 novembre 1918 quando tutte le Si chiudeva una tragica era della nostra storia, clamata la fine della Grande Guerra. di guerra dell’Austria alla Serbia dopo iniziata il 28 luglio 1914 con la dichiarazione avvenuto il 28 giugno 1914. Sono tra- l’omicidio dell’arciduca Francesco Ferdinando, di novembre ma il ricordo di quanto è successo scorsi ormai 100 anni da quel giorno tragedia rivive oggi nelle piazze delle è ancora intenso. La memoria di quell’immane un monumento che riporta i nomi dei caduti, alme- nostre città e cittadine, dove si erge rimasti purtroppo senza un nome, ricordati no di quelli noti (migliaia furono quelli Ignoto a Roma), così come nei sacrari, dei collettivamente dal monumento al Milite di Redipuglia, a Gorizia. Sulle montagne quali il più noto ed impressionante è quello alpino, è facile imbattersi tuttora in vecchi ci- del fronte, lungo buona parte dell’arco ricoveri miteri militari, strade, mulattiere, resti di fortificazioni, trincee, baraccamenti, lontano passato da quel e postazioni in caverna; ricordi che, talvolta, riemergono teatro della “Guerra bianca”, Adamello, Marmolada, quando i ghiacciai dell’Ortles, entrambi i restituiscono i resti del conflitto, compresi quelli di poveri combattenti di fronti che sono rimasti per decenni lassù, ricoperti dal ghiaccio. produttivi da una temuta invasio- difendere la Pianura Padana e i suoi principali poli A eventuale ne di truppe tedesche ed austriache provenienti dalla Svizzera, in seguito ad d’Aosta, Val violazione della sua neutralità, vi era la Linea Cadorna. Realizzata tra per adottare un pezzo di storia pezzo di un per adottare di Le “trincee dimenticate”: un progetto dimenticate”: Le “trincee U DA UNA GUERRA ALL’ALTRA mente all’incrementodellaattualereteescursionisticaalpina. Tutte leoperesitrovano sentieri (vediodierno“ItinerarioNaturalisticoCurò”),chehannocontribuitonotevol- credibile dinuoveviecomunicazione(vedistradadel Vivione), dimulattieree clusasi nel1918,cilasciòinereditàassiemeadistruzionieferiteimmaniunaretein- Sono questele“trinceedimenticate”delleOrobie.LaGrandeGuerra,unavoltacon- ma dipendevadallazonadioperazioniriguardantila Valle Camonica. leferiche, ecc.),nonrientravanelsettoreinteressatodalleoperedellalineaCadorna to finoalPassodiBelviso,oradenominataitinerarionaturalistico“AntonioCurò”,te- quali, spettacolare,quellachepercorreilcrinaleorobico,dal Vivione alPassodelGat- dalla realizzazionedinumeroseoperebelliche(stradadel Vivione, mulattieretrale lino -PassodiCaronella.Discorsoaparteriguardala Val diScalveche,purinteressata Tartano, Dordona,Publino, Venina edin Alta Val SerianaalCurò-ConcadelBarbel- Bocchetta d’Inferno,aiPassidelCedrino,Salmurano, Verrobbio, SanMarco,Lemma, senti evisibili,facilmenteraggiungibiliachisidovesserecarein Val Brembanaalla con materialipoveriepietrameaseccousolimitatodicemento,peròancorapre- vasione dalCanton Ticino; piùmodesteinvecequelleorobiche,costruiteineconomia, quelle realizzatenellazonadel Verbano, maggiormenteespostaadunpericolodiin- resse strategico,conparticolareriferimentoalleOrobie.Opereimponentifurono In seguitoallarottadiCaporetto(ottobre1917)lalineapersequasitotalmentel’inte- menti, osservatoriepostazioniincaverna. per ivalichi,dovevennerorealizzateoperedivariotipo,inclusemulattiere,trincera- il crinalespartiacquetraOrobieBergamasche e Valtellinesi, conparticolareinteresse sermette epolveriere.Larealizzazionediquesteoperedifensiveinteressòanchetutto per iltrasportodimateriale,scavaretrincee,costruireripariconmuriasecco,ca- battaglioni dellaMilizia Territoriale impiegandomanodoperalocale,uominiedonne, zione edilcoordinamentovenneroaffidati alGeniomilitare,ilqualefecericorsoa costituita dafortificazionirealizzateinbuonapartetrail1916e1917.Laprogetta- Piemonte eLombardia,suiniziativadelGeneraleLuigiCadorna,dacuiilnome,era Quaderni Brembani 17 Il settore brembano dellaLineaCadornainuna cartinadiStefano Torriani 220 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA ) Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 221 I resti della Linea Cadorna al Passo di San Marco della Linea Cadorna I resti “La fine del sogno. La Valle Brembana nella Grande Guerra” Brembana “La fine del sogno. La Valle L’attuale progetto CAI ha preso il via a fine 2017 e, nonostante L’attuale 1 normativo), all’art. 12, considera tutto ciò che riguarda la Prima Guerra Mondiale (documenti, opere, resti. normativo), all’art. 12, considera tutto ciò che riguarda la Prima Guerra Mondiale (documenti, l’uti- ecc.), un bene culturale da salvaguardare, conoscere e valorizzare, assicurandone la manutenzione, lizzo, l’accessibilità e la fruizione pubblica. le celebrazioni dell’anniversario della Grande Guerra siano ormai giunte al termine, le celebrazioni dell’anniversario della negli anni a venire e promuovere la conserva- intende mantenerne la memoria anche Cadorna e delle opere risalenti a quel perio- zione di tutto il tratto orobico della Linea vi sono l’adozione di un pezzo di storia cioè della gli obiettivi che si è posto Tra do. alla Prima Guerra Mondiale. In particolare: Linea Cadorna e delle opere risalenti delle notizie esistenti. La conoscenza e la ricerca storica ad integrazione dove necessario, delle opere ed il loro man- La salvaguardia per favorire il recupero, tenimento in buono stato. Censimento e rilievo delle opere esistenti. di un turismo culturale interessato alla cono- La valorizzazione mediante la pratica e di altre iniziative ed eventi nel tempo. scenza tanto dell’ambiente che della storia i moduli presenti sui siti CAI di Bergamo Si può aderire all’iniziativa compilando Brembana sezione di Piazza Brembana (www.ca- Valle Alta e di (www.caibergamo.it) escursioni su sentie- l’occasione di effettuare ialtavallebrembana.it) e cogliere quindi per segnalarne la situazione, oltre che a colla- ri, mulattiere e tratti delle fortificazioni, dell’epoca. Non solo una passeggiata borare alla raccolta di immagini e di documenti la storia in montagna, quindi, ma anche un viaggio nel tempo per ricordare e rivivere veramen- di una grande guerra e per immedesimarsi nello stato d’animo di chi la visse te e si sacrificò. 1 N. 25 / 2016 (Politiche regionali in materia culturale-riordino Ricordiamo che la recente Legge Regionale in splendidi ambiti delle nostre in splendidi del suo Parco Regio- Orobie e ad a Bergamasche nale (Orobie ed il percor- Valtellinesi) volte e mulattiere rere le numerose 101 questi il Nr. sentieri (tra che delle Orobie Occidentali) permette di conducono a loro, naturale conoscere il contesto un tuffo dei luoghi; insomma unico nel tra storia ed ambiente suo genere. e di ab- Dopo decenni di oblio han- bandono, alcune iniziative Verbano. dal settore del recenti la loro riscoperta, a cominciare no riguardato in tempi Val condotti in alta ricordare gli interventi di recupero In terra orobica vogliamo e Comunità Montana, ANAE, GEV da volontari, Brembana nel 2002 e tra 2007 e 2011 lui proposta nel 2007, le iniziative e le pubbli- gli studi di Lino Galliani e la mostra da Brembana (tra cui ricordiamo la pub- Valle cazioni a cura del Centro Storico Culturale blicazione del volume e del CAI Alta Valle Brembana Sezione di Piazza Brembana o quelle del Museo Etno- Brembana Sezione di Piazza Brembana o quelle Valle Alta e del CAI grafico di Schilpario. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA B glia unpo’ allargata manonperquesto ibambinisisentivanotrascurati einfelici. che dividevano lacasaconglialtriparenti ecosìfacendosivenivaacreare unafami- era compostadaventisettepersone, perchéalloraacausadelleristrettezzeeconomi- poche pecorechepossedeva lapropriafamiglia,manonperfamigliaBottaniche si potevaavereesubitodopo alcuniandavanoapascolareletreoquattromucchee Appena terminatalaMessa si correvaacasaefacevacolazioneconquelpocoche l’avevano ricevutopocoprima durantel’Eucarestia. veva sembrarecheilSignorefosselìconloroancheesoprattutto perchéalcunidiloro nella suamenteemergono ancoraleparole el’atmosferachesicreava:airagazzido- nione elifacevapregareattornoaleiconunataleattenzione ecurachesenzafatica sua ziaradunavatuttiiragazzicheinquell’annoavrebbero ricevutolaprimacomu- bisognava svegliarsiperpartecipareallamessaquotidiana eBernardoricordacheuna Dopo tuttoquesto,infretta,cisimettevaalettoperchéalle cinqueemezzadimattina ra. che tenevasulcomodinoinsiemeaduecandeleaccendeva puntualmenteognise- recitava ilrosariostandoinginocchiodavantiaunapiccola statuettadellaMadonna Anche Dinoavevaquestebuoneabitudinieognisera,con lamammaeisuoifratelli, sario. vano. Maprimadipotersicoricare,lafamigliasiriunivaerecitavainsiemeilsantoro- casa nonc’era,ibambiniandavanoalettolostessoeleloromammeglielopermette- piedi chetuttaviasisporcavanoancoratornandoacasa,mavistoalloral’acquain Dopo tuttiquestiracconticisirecavaallafontanadellacontradaperlavarsimanie le lorostoriericordando,attraversoinipoti,gliannidellafanciullezza. stalle peraverepiùcaldoe,durantequestiincontri,glianzianieranosolitiraccontare In queitempicosìdifficili, lasera,iragazzisitrovavanoaccantoalcaminoonelle trovare numerosifruttiselvatici. si avevaqualcosainpiùdamangiareodurantel’estatepoichéneiboschipotevano ziava perquesto,sierafeliciinmodoparticolarenellastagionedellecastagneperché gli zoccoli,anniincuiipastieranomoltopoverimacisiaccontentavaeringra- Quelli eranoanniincuiibambinicamminavanoapiedinudiegliadultiindossavano di Ricordi diunavitasegnatadallaguerra Quaderni Brembani 17 Marco Leonardi vanni BiancoaipiedidelmonteCancervo,il22febbraio1920. ernardo Bottani,dettoDino,ènatoallaPianca,unapiccolafrazionediSanGio- 222 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 223 Quelli che non andavano al pascolo dovevano andare a raccogliere la legna ai piedi del a raccogliere dovevano andare non andavano al pascolo Quelli che piccola frazione. sopra le case della proprio poco monte Cancervo, a imparare quel andavano a scuola i più piccoli infatti i bambini lavoravano, Non tutti fanno molta fati- dice che i professori richiedeva. Oggi si la società di allora tanto che Dino, ciò è dovuto e, come ritiene si comportano male perché i ragazzi ca a insegnare e ottengono troppo alla televisione loro tempo davanti passano molto del al fatto che era diverso, ci si accon- che vogliono e chiedono; ai suoi tempi facilmente tutto quello il valore delle cose anche di si sapeva cogliere più facilmente tentava di poco, ma di allora piaceva giocare, scuola, costano fatica; anche ai ragazzi quelle che, come la c’era la maestra con la “bac- scuola non era il luogo adatto e poi ma capivano che la chetta” a ricordarglielo. che insegnava a circa ses- allora c’era la scuola e una sola maestra Anche alla Pianca unite e avevano le lezioni in tre sezioni: la seconda e la terza erano santa ragazzi divisi prima le aveva nel pomeriggio. la mattina mentre la almeno le cinque elementari gli studi portando a termine Chi desiderava approfondire per circa un’ora, ma la le marine a San Giovanni camminando doveva scendere tutte perché, terminata l’istruzione basilare, maggior parte non aveva questa possibilità, le ragazze alla mamma, solitamente in cucina, doveva dare una mano in famiglia: mentre i ragazzi con il papà nei campi. scuola doveva correre a casa per assicurarsi il Per chi ci andava ancora, terminata la polenta e un pezzettino di formaggio; il tutto si pranzo che consisteva in una fetta di il tempo di prendere il piatto infatti, non es- prendeva con le mani perché non si aveva si rischiava di non mangiare. sendocene abbastanza, se non si era veloci in ventisette; quella di Dino era composta da Come si è già detto, in famiglia erano dalla famiglia della zia e c’erano pure i due quindici persone, altre dieci provenivano mamme rinunciavano a prendere la loro fetta di nonni, ma il cibo era poco e spesso le ai figli, anche se si vedeva chiaramente che polenta con una qualche scusa per darla tanto la fissavano intensamente, ma l’amore l’avrebbero mangiata molto volentieri, loro stessero bene. sacrificio affinché per i figli le rendeva in grado di fare qualsiasi Altro che biscotti! uscivano a giocare davanti alla chiesa, cer- Dopo quel povero pranzo, tutti i ragazzi passare il tempo. I giochi erano molto semplici, cando di trovare i più diversi modi per con quelle piccole cose che oggi sono diven- ma ci si accontentava e si era felici anche prese in considerazione. tate tanto scontate da non essere nemmeno fischio, veniva segnalato che era il momento di andare a fare i le due, con un Verso tutto per andare ad accudire le mucche compiti, ma verso le quattro si interrompeva che servivano per fare il letto agli animali, ren- portando nella stalla il fieno e le foglie dendo il suolo più caldo e più morbido. più liberi e si doveva andare a Messa, seduti nei primi ban- La domenica si era un po’ e capitava chi per poter partecipare meglio, si sa però che da ragazzi non si è santi una bac- spesso che qualcuno si girava per dire qualcosa a un amico e allora arrivava chettata sulle orecchie che rimetteva nel clima adatto al luogo in cui ci si trovava. e che Quello che a Dino piaceva e stupiva maggiormente delle celebrazioni liturgiche era il ve- ha contribuito a far nascere in lui l’interesse e la passione per la musica sacra le varie dere che tutti cantavano coordinati da un direttore capace di mettere insieme voci per trarne un risultato meraviglioso. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA cordi suscitavanoincoluicheneparlavaavendolivissutiprimapersona questo sembravaquasiungiocoenonsirendevacontodiqualgrandedolorequestiri- al suocuriosoascoltatoremoltissimecosema,comeènormaleperunbambino,tutto nivano lebattaglie,dovecisinascondevaealtrecoseditalgenere.Lozioraccontava nipote unagrandecuriositàdisaperecomefacevanoasparareicannoni,avve- una battagliaerastatoferitoallaschienaequestoloaffascinava moltoesvegliavanel ma, dinomeGiovanni,cheavevapartecipatoallaPrimaGuerraMondialeedurante Ogni tanto,quandoglivenivaconcesso,Dinoandavaatrovareunfratellodellamam- frendo perlunghianni. non lasitrovòmaieloziofucostrettorestarealettopotendopiùlavoraresof- peggioravano avevadecisodiriportarloinItalia,sperandotrovarequiunacura,ma che suopapàsierarecatoin America peraiutarlo,mavistochelesuecondizioni mente sembravainnocuamachepianpianoloportòallamorte.Conluieratornatoan- era tornatodall’Americaqualcheannoprimaacausadiunamalattiacheapparente- di sofferenza, morìecosìacasa,oltresuamamma,diadultorimasesolosuozioche Nel frattempo,comesenonbastasse,siammalòanchelaziae,dopounbreveperiodo di edivenneinuncertosensoilcapodellafamiglia. troppo imparareasvolgeretuttequellefaccendecheavevavistofaresempredaigran- zione nellaqualelevenneamputataunagamba.PerquestomotivoDinodovettepur- la perditadeinonnie,dilìapoco,unacuginachesispenseseguitoun’opera- Quando giunseall’etàdiquindicianniBernardodovettecombattereconildoloreper dere atuttiquellichelavoravanoincampagna. spettivamente trediciequattordicianni,dovevanooccuparsidituttalacasaprovve- la mamma,glialtrifratelli,ziieinonni.Leduesorellepiùgrandi,cheavevanori- gini partironoallavoltadellaFranciaincercadilavoro,mentreluirimaseItaliacon Nel 1930lafamigliadiDinosidivise,perchéduesorelle,fratelli,ilpapàetrecu- Quaderni Brembani 17 La frazionePianca diSanGiovanniBianconegli anni Venti delNovecento 224 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 225 Illusi di essere pronti per una nuova battaglia, si misero in cammino raggiungendo gli Illusi di essere pronti per una nuova battaglia, e qui si fermarono ponendo l’accampamento per potersi Varaita Val ultimi paesi della perché ma anche questo era difficile riposare un pochino dopo la marcia stremante, pioggia ed erano tutti fradici e infreddoliti. Il avevano camminato ore e ore sotto la quando il sole non era ancora sorto e su- mattino seguente i comandanti li svegliarono dell’Agnello senza aver potuto mangiare nien- bito si rimisero in marcia verso il passo Appena giunti nel versante francese, sentirono l’artiglieria nemica te per colazione. tra le prime file; allora Dino si ricordò di sparare contro di loro e vari colpi giunsero Guerra Mondiale, nella quale lui aveva com- quando suo zio gli parlava della Prima altri- gli evitasse il reclutamento, battuto, e gli diceva sempre di pregare Dio affinché ascol- menti avrebbe capito che cosa era veramente la guerra e non avrebbe più amato si sareb- tare i ricordi di quando lo zio era al fronte perché anche nel cuore di Bernardo be riacceso tanto dolore. Lo zio aveva ragione: la guerra era veramente terribile. non Grazie a Dio, però, in Francia non combatterono per molto tempo, di conseguenza perché i ci furono gravi ripercussioni anche se il commercio continuava a diminuire dei mezzi di comunicazione come le ferrovie e le strade erano impraticabili a seguito numerosi bombardamenti che avevano subito. Quando fu inviato in Albania fu trasferito nel venticinquesimo reparto. In quest’ulti- Quando fu inviato in spostamenti spesso erano lenti perché le strade mo fronte la fatica era immensa, gli poche presenti erano impraticabili a causa del erano quasi totalmente assenti e quelle ma ripetuti scrosci giornalieri. fango che si formava dopo quei brevi 109ª compagnia che si occupava dei cannoni Dopo alcune battaglie fu trasferito nella diversificati. anticarro, anche se i compiti erano molto Nel 1940 giunse notizia in Italia che la Germania aveva dichiarato guerra all’Austria aveva dichiarato che la Germania giunse notizia in Italia Nel 1940 preso parte al con- l’Italia avrebbe la voce che anche e si sparse presto e alla Polonia flitto. di reclutamento Dino la “cartolina” giunse anche per stesso anno, il 3 marzo, In quello di naia sarebbe i ventiquattro mesi sperava che dopo militare, lui per ora al servizio a più nemmeno così e non sapeva non sarebbe andata casa, ma sapeva che tornato a mamma e tutta la sua fami- partendo, avrebbe dovuto lasciare la cosa pensare: infatti, sapere. cosa si poteva fare? Solo Dio lo poteva glia da soli, ma ormai una pioggia terribile e venne si radunarono in un piazzale sotto Il giorno prestabilito partirono subito fradici, esposti Varaita; Val prima destinazione: la loro comunicata la peggio di animali. al freddo e carichi guerra anche alla Francia e Dino: l’Italia aveva dichiarato Un’altra notizia sconvolse fratelli e alcuni cugini. per motivi di lavoro, alcuni suoi proprio lì si trovavano, turbata ma non disperò mai questo a sua madre, ella rimase molto Appena riferì tutto evitò di recitare il Rosario, fede e anche in quell’occasione non perché aveva molta difficili. punti di riferimento nei momenti uno dei suoi più grandi fu arruolato nel 5° reggimento degli alpini, Bernardo, come tanti altri suoi compagni, compagnia. Questo durante la campagna in Fran- quarantottesima Tirano, battaglione e inadatto, le scarpe che erano loro fomite, cia ma il loro equipaggiamento era misero mentre i Francesi avevano in dotazio- per esempio, erano già rotte prima di indossarle, ai loro. ne materiali di qualità decisamente superiore DA UNA GUERRA ALL’ALTRA tornare acasa presto, maalcunidicevano di aversentitocheprestoavrebbero dovuto ricordando ibei tempipassatiagiocareinsieme oalavorareesperavano tuttidipoter Alla sera,Dinoeisuoicompagni dellaPiancaealcunialtrialpinifecerounpo’ difesta dei lorocoscritticheeranomorti pernessunmotivoin Albania ein Grecia. ma accantoaquestaallegria unveloditristezzaliavvolgeva,risvegliatodalricordo Giupponi, GiovanniMilesi e tantialtri.Eranotutticontentidiquelfortuitoincontro, Una cosarallegròmoltoBernardo: inPiemontetrovòalcunicompagnicomeSilvio non eracosìcriticacomesembravaechec’eranoancora varie possibilitàdivittoria. tenevano nulladipositivo,masiilludevanosolochela situazione incuisitrovavano perché ormaibisognavafarfronteaunaltroproblemapiù grave.Facendocosìnonot- tivo dicerticomandichevenivanodatieappenaeranosvolti risultavanolavoroinutile te, unabellalocalità,maquestononrallegravanessunoperché nonsicapivapiùilmo- Il suobattaglionetornòpoiinItaliaetrascorseunperiodo diriposoaRivoliinPiemon- standola eponendocosìfineallacampagnacontrolaGrecia. trezzata cheinbrevetemposfondòilfronteavversario e arrivòaSalonicco,conqui- fortuna, laGermaniaintervenneinviandolorounadivisione corazzatamoltobenat- e aisoldatiItalianiquellasembròdoveresserelaloroultima sconfitta,invece,perloro La situazioneperòcambiòinbrevetempoperchégliInglesi venneroinaiutodeiGreci quale sitrovavanoiGreci. assai favorevoleinquantoquesteultimedominavanol’interavallesottostantenella molto freddo,noncifuronomoltimortiperchélaposizionedelletrinceeItalianeera Dopo questebattagliefuronodestinatialfrontesulmonteCoritopie,sebbenefacesse altro cheattendereirinforzi. molto fortieinoltrelisuperavanonumericamente,percuiglialpininonpoteronofar del monte Tomori dovenonesitaronoadattaccare,maiGrecieranomoltoorganizzati, Appena giuntiaDurazzo,dovetteroprocederepiedipervarichilometrifinoalfronte l’esperienza terribiledellaguerrapermetteva. li raggiunseroanchegliultimieilmoralesisollevòunpochino,almenoqueltantoche ne compagniedovevanoancoraimbarcarsipreoccupavatutti.Peròpochigiornidopo rono bombardatiearrivaronosanisalviadestinazioneancheseilpensierochealcu- Fortunatamente lanavediBernardocompìiltragittogiornoe,grazieaDio,nonfu- si riempironodiacquaequandoalcuniseneaccorseroormaieratroppotardi. loro passeggerieranoaffogati perchéstavanodormendonellestivecheinpocotempo zioni precedentementepartiteeranostatebombardatedinotteeconseguenzatuttii la guardia,maciòloturbavaassaiperchétraisoldaticorrevanovocicheleimbarca- Al momentodellapartenza,Dinoebbel’ordinedisaliresuunanavemercantileafare Durazzo. dei mercantiliassiemeatuttoilnecessarioperlaspedizioneefuronoindirizzativerso Poi dovetterorecarsiaBrindisidoveilsuobattaglioneemoltialtrifuronocaricatisu zioni in Albania einGrecia. in Trentino conbattaglione Tirano cheaveva ilcompitodiprepararelefutureopera- Dopo questomesedilibertàdovettetornareinPiemonte,madaquifusubitotrasferito darle unamanoaportareavantilafamiglia. madre chenonriuscivaafareanchequeilavoricosìduriequalcunodovevaperforza casa alavorarelacampagnaperchéconisuoifratellipiùpiccolierarimastasolosua Tornati inItalianelgiugnodel1940Dinoebbeunmesedilicenzaperpotertornarea Quaderni Brembani 17 226 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 227 durante la ritirata di Russia nel gennaio 1943 durante la ritirata di Russia nel gennaio Dino Bottani, indicato dalla freccia, fotografato dal suo caporeparto Dino Bottani, indicato dalla freccia, preparare il materiale per una nuova spedizione della quale la meta restava ancora preparare il materiale per una nuova ignota. alcuni che parlavano di Russia e dei monti del Dopo qualche giorno, Bernardo sentì caso perché pensava che ormai era questione di Caucaso ma non ci fece subito molto ma presto avrebbero vinto sugli altri fronti e tutto sarebbe finito, Tedeschi tempo e i Africa la situazione sta- che dicevano che in dovette ricredersi perché giunsero notizie cedeva, Mosca era stata assediata dai nazisti per va degenerando, mentre la Russia non anzi, iniziava a rispondere a ogni attacco parecchi giorni ma non era ancora caduta che l’America le aveva fornito per grazie anche ai carri armati e agli equipaggiamenti tutte l’esercito del Führer. difendersi e sbaragliare una volta per tutti quei territori conquistati a fatica Alcuni fronti iniziavano a cedere, si perdevano dal freddo e dallo scarso equipaggiamento. poiché i soldati italiani erano svantaggiati di partire verso la Russia e quel giorno fu- Allora a ottobre arrivò l’ordine agli alpini osava più parlare. rono tutti molto tristi tanto che nessuno a piangere; lui cercò di consolarlo in qualche Il cugino di Dino, alla notizia, si mise e aveva modo e di tenerlo allegro ma non c’era verso, la Russia lo spaventava a morte mentre il tutte le ragioni, ma Dino sapeva che la paura non li avrebbe di certo salvati coraggio forse li avrebbe riportati a casa. Silvio Giupponi in mille tradotte e suo cugino Il giorno della partenza li organizzarono fu molto era con lui ma, diversamente da lui, era molto triste e durante tutto il viaggio più per taciturno. Quando arrivarono in Russia si dovettero separare e non si videro e con lui tutta la campagna. Si ritroveranno solo durante la ritirata, poi Silvio morirà, anche Giovanni Milesi. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA gli prestòilsuo mulo,peròeraduraanche conquello. che oreincominciò astarmaleepiùpassava iltempoepiùpeggiorava. Unsuoamico chiamò dicendogli:“Vieni, mangia”;accettòvolentierienonsailperchéma dopopo- e ilcapitanoaccettò. Andò equando,dopoalcuneorefudiritorno, ilsuosuperiorelo veri soldatiavevanodirittoa unpo’ diriposo.Dissealcapitanoche sarebbe andatolui Lui nonselasentivadieseguire quell’ordine:dopotanteorea40°sottozeroqueipo- fronte stesso. superiori dimandaresubitoalfronteilprimomilitareche fosseappenadiritornodal pi. Ognunoeraimpegnatoaprepararelaritirata;nelfrattempo ricevettel’ordinedai Tutti eranooccupatieDinoricevevaordinidicontinuodoveva portarliatuttiigrup- ore dicammino,arecuperatetuttoilmaterialecherimaneva. Per lorofumoltodifficile, infattidovettero ritornarealletrincee,chedistavanomolte cuperate tuttelearmipossibili,ilciboerestodelmateriale. merose sconfitte,isuperiorideciserodifarliritiraredalfronte ediederol’ordinedire- Ricorda chenelgennaio1943,dopogiornidigrandibattaglie incuiriscontrarononu- nemmeno. Solo ilviaggiodiandataerastatostremante,mapeggio nonseloimmaginavano telli. vanti allaMadonninacheavevasulcomodinoe,inginocchio,pregavaconisuoifra- quando erabambino:lasera,primadiandarealetto,accendevaalcunecandelineda- non affidare lapropriavitanellemanidelSignore.Perluifedeeragiàimportante di viverealmegliolasuafede,sicurocheinqueimomentinonc’eraaltrodafarese tutti pregavano,anchequellicheprimacredevanopoco;Dinoinguerracercava scia, soloinDiosipotevatrovarepaceeconsolazione.Quandoilpericoloeragrande, in quegliistantilafedesiastatamoltoperlui,difronteaquelterroremistoadango- Fu proprioinqueimomenticheDinocapìcosafosseveramentelaguerraeritiene bambini nonsparavanonemmenomaliseppellivanovivi. ché altriebreieranocostrettiaricoprirliditerramentreancoravivi. Ad alcuni loro alivellodeltoracecosìdanonfarlimorireperlaferitamasoffocamento per- gialla, simbolodegliEbrei.Quandotuttisitrovarononellafossa,i Tedeschi spararono fosse, poilifeceroentrareeinquelmomentoscorsesullagiaccadiunolorolastella Giunto quasisulluogo,videalcuni Tedeschi cheobbligavanodeiciviliascavaredelle deva maifarritornosuipropripassi. perché ognigiornoarrivavanovecchi,giovaniebambiniinquelluogo,manonlive- momento dipausa,deciseavvicinarsipervederechecosastavasuccedendoanche de deimovimentistranineipressideldepositodellemunizioni.Datocheavevaun Alcuni giornidopo,sempreinRussiavicinoalfrontecuistavanocombattendo,vi- torto echeDioavrebbedovutopunirliperquellostavanofacendo. meritare unapunizionecosìgrandeepensòcheinqualunquecasoi Tedeschi eranonel che eranoebree.Dinononcapivacosaavevanofattodimalequestepersoneper Una voltasideciseechieseilmotivodiqueimaltrattamentialsuotenente,luirispose dalla fame,dovesserosvolgeremansionicosìpesanti. di ferrovieerimasemoltocolpito,chiedendosicomemaiquellepoverette,segnate donne lavorarecomeanimali,portandopietreoaltrimaterialiadibitiallacostruzione ormai isuoieffetti liconosceva:morti,feriti,miseria.EppureinRussiavidemolte Dopo leprimebattaglieBernardopensavachelaguerranonloavrebbepiùsorpreso, Quaderni Brembani 17 228 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 229 Un aspetto della tragica ritirata dell’esercito italiano ritirata dell’esercito Un aspetto della tragica Dovette poi camminare a piedi per giorni interi senza mangiare né bere, sempre in Dovette poi camminare a piedi per giorni mezzo a quelle continue battaglie. in un pagliaio nel quale si addormentò Dopo molti giorni, sfinito, decise di riposarsi i piedi congelati, erano giorni che non aveva nulla Aveva pensando di attendere la fine. da mangiare né da bere. gli parve di sentire una voce di donna che lo chiamava; era strano un certo punto A sentire una donna in giro. che ti aspettano”. Uscì. C’era una tormenta, Gli disse solo questo: “Esci subito fuori quindi decise di rientrare e pensò di aver un freddo terribile, fuori non vedeva nessuno, Appena rientrato nel pagliaio sentì ancora sognato o di aver avuto un’allucinazione. “Sono la Madonna”. Uscì allora in fretta e quella voce che lo chiamava e gli diceva: mucca magrissima e quella Signora lo invitava furia e gli venne incontro una piccola subito e gli sembrò di essere stato su quella pic- a salire in groppa all’animale. Obbedì né bere, né lui né lei. Il giorno 28 gen- cola creatura per molti giorni senza mangiare porta dove Dino trovò dei compagni e un certo naio l’animale si fermò davanti a una Bellaviti di Pizzino. donna fece cuocere loro una patata a testa. Co- Entrarono in quell’isba nella quale una sera la don- Verso quel caldino che produceva! me si stava bene davanti alla stufa con Dopo una lite molto animata se ne andarono na si mise a piangere e il marito si infuriò. dall’isba. arrivarono i partigiani russi e incominciarono Il mattino seguente, cioè il 29 gennaio, iniziarono a sparare. Entrarono nell’isba in cui si trovavano Dino e un suo compagno e entrambi. a prenderli a calci e dissero loro di andarsene altrimenti li avrebbero uccisi promes- Anche di fronte a ciò Dino non aveva più paura perché la Madonna gli aveva andare, lui so che sarebbe ritornato a casa. In quel frangente non sapevano più dove era ferito, giorni Dino non riusciva più a camminare perché aveva i piedi congelati. Quattordici più cosa senza cibo! Con fatica si allontanarono dal villaggio, non sapevano proprio fare. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA grazie allagrandissima fededisuamamma cheavevatrasmessaanche alui. Finalmente riuscì adarrivareacasa,cosache ritienesiastatounmiracolo concessogli rato diversevolte. giorno seguentetrasferirono Dinoall’ospedalediLeccodove,tralealtrecose,fuope- bardamenti, inunodiquesti fucolpitoanchel’ospedale,manonnulladigrave.Il Passò alcunenottiaCelleLigure, poiaMilanodovetuttelenottic’eranograndibom- tissimi giornichesembravano interminabili. Finalmente riuscironoapartireallavoltadell’Italiacon untreno,macivolleromol- tempo; lecureeranopochissimerispettoaitantissimisoldati feritioibernati. Varsavia looperarono,amputandoglileditadeipiediperchéeranoormaicongelateda non eraabituatoalciboeglimancavatotalmentel’appetito, noncelafacevapiù. A Appena arrivatia Varsavia avevanotrovatoduepatategelate,malostomacodiDino anche setuttiigiorniassistevanoacontinuibombardamenti. Dopo alcuneorelicaricaronosuunaltrotrenodirettoa Varsavia; quieranotranquilli vano diquantimortieferitiavevacausatoquella bomba. Ogni tantovedevanogliaereichepassavanoabombardare esubitodoposiaccorge- Dino erostrematoacausadeldigiunoforzatounitoquelle temperaturecosìostili. Arrivati aunacittà,finalmentelifeceroscendereeportarono alriparodalfreddo; do, mad’altrapartenonavevanoscelta. rono tuttiallastazioneequiliimbarcaronosuuntrenomercidovesimorivadalfred- da quandoilcappellanoseneeraandato,arrivaronoalcunisoldatitedeschicheporta- do percuinoncapìnemmenocosavolessedireilsacerdote.Passatounpo’ ditempo militare eglichiesecosacifacessiancorali.Luinonsapevachestavasucceden- feriti. Dinositrovavanelcorridoiod’entrata,auncertopuntoarrivòcappellano Però eranotuttitranquilli,maoracomesarebbefinita? Tutti queisoldatiammalatio Infatti ilmattinoseguentenonc’erapiùnessunmedico. gelamento. LaseraDinosentìundottoredire:“Questanottelasciamol’ospedale”. Quaderni Brembani 17 Bottani convalescenteall’ospedalediCelleLigure 230 corsie acausadelleferiteodelcon- caos disoldatiferitiomortinelle senza mangiarenébere.Eraunvero tà dovesifermaronocinquegiorni fossero giuntiall’ospedaledellacit- Nessuno deidueseppeinchemodo da Kharcov. che eranodistanti100chilometri nivano incontro.Daquestiseppero notarono dellepersonecheglive- po’ ditempoquandoaduntratto re. Camminaronoafaticaperun in qualchemododovevanoprova- tanto preoccupatiquantosfinitima dietro, dettociòscomparve.Erano presentò eglidissediritornarein- to puntounostranosignoreglisi aveva fattounapromessa. A uncer- Però ricordòchequelladonnagli DA UNA GUERRA ALL’ALTRA La 2 In questo trava- 1 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , per quanto in genere già Diario , a cura di A. Pesenti e A. A. Persico, Ber- A. A. Pesenti e , a cura di del vescovo di Bergamo Adriano Berna- Adriano del vescovo di Bergamo , Bergamo, 2010, p. 65 e segg. , Bergamo, 231 del vescovo Diario Diario di guerra (settembre 1943-maggio 1945) Diario di guerra (settembre Diario di guerra Diario

ecentemente è stato pubblicato il ecentemente è stato reggi relativo al periodo tra il settembre 1943 e il maggio 1945. tra il settembre 1943 e il maggio reggi relativo al periodo

Tarcisio Bottani Tarcisio gamo, 2013. Resistenza in Valle Brembana e nelle zone limitrofe Brembana Resistenza in Valle gliato biennio, il ruolo di guida della diocesi bergamasca consentì a Bernareggi di rac- bergamasca gliato biennio, il ruolo di guida della diocesi su quanto accadeva sul territorio, sulla cogliere informazioni dettagliate e attendibili nazifascista. Furono numerosi i sacerdoti della lotta insurrezionale e sulla reazione personale, nelle attività partigiane; ciò creò diocesi coinvolti, spesso per precisa scelta impegnato a mantenere i rapporti istitu- ufficialmente al vescovo, non poche difficoltà che non fossero forniti agli stessi pretesti per zionali con gli occupanti e desideroso in cui i parroci subirono le conseguenze azioni repressive. Nelle non poche occasioni nei provvedimenti dell’autorità fascista di operazioni di rastrellamento o incorsero bande partigiane, il vescovo venne subito infor- perché sospettati di connivenza con le per rendere meno pesante la loro posizione. mato e si attivò, non sempre con successo, pagine del Questi fatti, puntualmente registrati nelle Il rastrellamento nazifascista della Valle Taleggio del 27 giugno 1944 Taleggio Valle della nazifascista Il rastrellamento di nazifascisti, appoggiati da una squadra La notte tra il 26 e il 27 giugno 1944 reparti da varie direzioni. Taleggio Valle di “cosacchi” di stanza a Piazzatorre, attaccarono la mira fu il Nell’operazione persero la vita cinque partigiani. Particolarmente preso di paese di Pizzino, dove furono incendiate la casa parrocchiale e altre abitazioni. noti, ci appaiono ora in una dimensione più completa e attendibile, essendo oggetto di noti, ci appaiono ora in una dimensione dai protagonisti al loro vescovo. La storia della resoconti tempestivi e sinceri forniti un così autorevole punto di osservazione, si è quindi colta da Resistenza bergamasca, e di opportune precisazioni. arricchita di importanti dettagli, di conferme Brembana: ri- Valle alcuni episodi relativi alla Nelle pagine che seguono riportiamo quali furono coinvolti i sacerdoti e non vengo- guardano pressoché solo vicende nelle lotta partigiana, ma il panorama che ne esce è no citati altri episodi drammatici della comunque assai interessante.

1 A. Bernareggi, 1 A. di Bergamo Adriano Bernareggi Adriano di Bergamo di nel Aspetti della Resistenza brembana della Resistenza Aspetti

2 Sul rastrellamento della Valle Taleggio del 27 giugno 1944, cfr. T. Bottani, G. Giupponi, F. Riceputi, Bottani, G. Giupponi, F. T. del 27 giugno 1944, cfr. Taleggio Valle Sul rastrellamento della 2 R DA UNA GUERRA ALL’ALTRA 6 A6 Piazzatorre,nellacoloniaintitolataaMussolini,fattacostruirenel1928 dalFasciodiGenovaperilsog- 5 IlcolonnelloHanherailcomandantemilitaredelleprovincediBergamo, Como,Sondrioe Varese. 4 IfattidiPizzinoeilruolosvoltodadonOngarosonoluistessoriferiti nelmemorialeredatto1984 un’operazione controipartigiani. stretto aseguireungruppodimilitiarrivatiallaPiancaedirettiin Val Taleggio per della PiancadiSanGiovanniBianco,donUgoGerosa,perriferirgli cheerastatoco- stimonianze deisacerdoticoinvoltineifatti.Il28giugnosipresentòdaluiilparroco Il 3 Don Ugoeragiàstatocostretto aguidaregliassalitorinazifascistilanottedel4dicembre1943,inoccasione 3 A propositodegliarredisacridellaparrocchia diPizzino,il Così ilvescovonel stato coadiutore,perportarvialcunivalori,nonsentendosialsicuroin Val Taleggio. strellamento eraassentedaPizzino,essendosirecatoaSerina,doveinprecedenza Il 30giugnosipresentòdalvescovodonOngaroilqualeconfermòchegiornodelra- sistette all’incendiodellacanonicaedialcunecasedelpaese. consegna alparrocodiPizzinodaipartigianichesospettavanolui.DonGerosaas- don Valentino Ongaro,mentreerapresentedonGuerinoGambachestatodatoin Quaderni Brembani 17 dei pratieboschi sacri perfarsoldi edarsialvizio” Piazzatorre con ilbottinoeneigiorniseguentiperpaesefuoriavendere ognicosa,compresi oggetti parrocchia, riferendocheicosacchi arredi sacri.Loconfermailparroco diPiazzatorre,donGiovanniMadaschi,nel della Val Taleggio del27giugno,rendendosicolpevoli divarienefandezze,tralequalilasottrazionedegli nenti all’ArmataRossasovieticae poi passatinellefilenaziste.Costoroparteciparonoalrastrellamento giorno estivodeifiglidegliiscritti, era distanzainquelperiodounrepartomiliticosacchigiàapparte- e pubblicatosuln.16di ( nelle memoriediDonValentino Ongaro parroco diPizzino Albert Jabin,cfr. del rastrellamentodiCantigliocheeracostatolavitaaipartigianiGiorgio Issel,EvaristoGalizzieMarcel Diario Quaderni Brembani 16 con don Tamanza alcomandomilitare,fuespostodott.Hanh maggiore seppicheavevariscattatounapatena.Ilgiorno12,essendoandatodonFederico tava difficile. Aveva perògiàriscattatounbaldacchino. Anche laSuperioradell’Ospedale anche provenientidaPizzino.Lopregaidiriscattarli:maeglimidissechelacosasipresen- “Il 4luglioilparrocodiPiazzatorremiavvertivachecolàeranovendutiarredisacri,forse rio”. lassù unpretedelS.Cuore,donBelotti,facendoloalloggiareaSottochiesa,daquel Vica- chia. Lolasciaiandareacasasua.Siprovvedetteall’assistenzadellaparrocchia,mandando tando ilpopolo.Poi,stantel’incertezzadellasituazione,avevapreferitolasciarelaparroc- no nellospecialestanzoneannessoallacasa,edivasisacricheeranostudio,econfor- do lacompletadistruzionedellacasa,archiviocompreso,ecompresigliarredisacricheera- figurava ancoracomecoadiutorediSerina.Rimaseinluogofinoalgiornodopo;constatan- gli futelefonatochepotevaritornare.SalìquindiaPizzinoesibendolacartad’identitàdove essendo giuntaaSerinalanotiziadellaspedizione,glifudettodirestaredoveera.Piùtardi “Da SanGiovanniBiancodoveavevatelefonatoil28persaperesepotevatornareaPizzino, spedire aPiazzatorreedall’Ospedale. no statidatiordinitassatividinonasportarelecosesacre.Subitoformulò duetelegrammida gli arredisacri,specialmenteivasisacri.Ilcolonnellosimostròmolto indignato,perchéera- si sofferma suquestorastrellamentoalladatadel16luglio,riportandolete- 4 La ResistenzainValle Brembana , Bergamo, 2006,p.280). Diario , p.134esegg.). Quaderni Brembani riassume leazionididonOngaro: . (Cit.in T. Bottani, E. Arrigoni. F. Riceputi, “saccheggiarono ederubarono gliabitantielechiesetornarono a 3 A PizzinodonGerosanonavevatrovatoilparroco col titolo 6 232 … cit.,p.37esegg. Ricordi personaliariguardo dellalottapartigiana , acuradiB.Cerea,L.Paiardi, A. Arrigoni Diario 5 il miodesideriodiriscattare Gente diPiazzatorre, figli così prosegue: Liber Chronicon della DA UNA GUERRA ALL’ALTRA sono pubblica- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Diario .). n.d.r . un accenno all’incendio della canoni- un accenno all’incendio …, riferisce che nei giorni precedenti si erano recati ci fornisce queste informazioni: ci fornisce 233 Diario “Per i tedeschi ce n’era fin troppo. Prima di appiccare il fuoco Prima di appiccare “Per i tedeschi ce n’era fin troppo. Diario Ricordi personali Ricordi Tuttavia a chi voleva portargli quel parroco disse di non voler a che a chi voleva portargli Tuttavia 7 “Il comandante mi chiese poi se io avevo lamenti da rivolgere loro per atti di crudeltà e con- “Il comandante mi chiese poi se io avevo lamenti le l’occasione di parlare di Pizzino. Il comandante, che dirigeva tro giustizia. Ciò mi offrì di aver trovato armi nella casa parrocchiale: ciò operazioni, dichiarò sulla sua parola d’onore che legittimò l’incendio. “Don Guerino venne egli pure a riferire come essendosi diffusa la voce che era scritto su un la pure a riferire come essendosi diffusa “Don Guerino venne egli ai partigiani stessi a egli si fosse spontaneamente presentato elenco redatto dai partigiani, secondo tempo obbligato sua condotta. Dapprima rilasciato, fu in un Peghera per spiegare la al parroco di in consegna, sotto la sua responsabilità, affidandolo dai partigiani a seguirli, Lo consigliai per- Guerino non si sentiva più tanto sicuro a Berbenno. Pizzino. Ma anche don sperando in una prossima presso i Preti del Sacro Cuore, ciò di restare provvisoriamente chiarificazione della situazione”. Il capomastro di Brembilla, che era stato incaricato dall’Ufficio Amministrativo Diocesano Amministrativo stato incaricato dall’Ufficio di Brembilla, che era Il capomastro 2 calici, aver trovato sotto le macerie di Pizzino, mi riferì di dei danni alla casa di una perizia d’altro”. trovare qualche cosa e forse si potrà 1 catenella della Madonna un ostensorio, fare con lui, perché ritiene che è miglior metodo per la pacificazione trattar bene con i sacer- fare con lui, perché ritiene che è miglior metodo doti, perché essi vedano come essi agiscono”. in canonica, dove avevano passato la notte, dei finti partigiani, uno dei quali aveva nascosto dei caricatori in canonica, dove avevano passato la notte, dei finti partigiani, uno dei quali aveva nascosto dei che poi aveva fatto trovare ai rastrellatori: hanno permesso il saccheggio a quei collaboratori [cosacchi]” 7 Don Ongaro, nel citato memoriale 7 Sempre sul rastrellamento della Val Taleggio, nell’edizione del nell’edizione Taleggio, Val Sempre sul rastrellamento della Sotto la data dell’11 agosto troviamo nel Sotto la data dell’11 Val- don Luigi Bonasio, vicario foraneo della te due lettere del parroco di Sottochiesa anche un protagonista, di diversi episo- le, un osservatore privilegiato e, suo malgrado non ci ha lasciato, che si sappia ad oggi, alcuna di della Resistenza, di cui, purtroppo, testimonianza. di aver provveduto, dato l’incendio della Nella prima, del 30 giugno, egli comunica il parroco (la villa Bellaviti, che era la più vicina canonica, a reperire un’abitazione per bruciato tutto il mobilio). alla chiesa, nella quale era però stato di aver invitato l’ex parroco di Pizzino don Ni- Nell’altra lettera, del 6 luglio, dichiara l’inventario degli arredi sa- a Bonate, a fornirgli cola Ghilardi, trasferito da pochi mesi poteva essere al corrente dei beni contenuti cri perduti a Pizzino, in quanto lui solo nella canonica. stato avvisato dell’arrivo del capomastro Ger- Don Bonasio dichiara inoltre di essere case incendiate e chiede se deve far eseguire la vasoni di Brembilla per i rilievi delle perizia anche per la casa parrocchiale (come poi avvenne Valle Ongaro, rifugiatosi presso la sua famiglia a Gandino, rimase in Valentino Don al feb- Seriana, talvolta nascondendosi sui monti per evitare di essere arrestato, fino Riguardo a don Guerino Gamba, che era curato a Berbenno e che era stato affidato dai stato affidato a Berbenno e che era che era curato a don Guerino Gamba, Riguardo il al parroco di Pizzino, partigiani ca e delle case, quando il vescovo riferisce dell’incontro con il comandante delle SS il vescovo riferisce dell’incontro ca e delle case, quando il rastrellamento del 27 giugno: che aveva guidato Langer, Fritz di Bergamo DA UNA GUERRA ALL’ALTRA braio 1945: Vanotti di 16anni. uccidendo perrappresagliatrepersone: Vincenzo Offredi, LorenzoPesentieBortolo che orepiùtardiemiseroasaccheggioilpaese,bruciandocase,laboratoristalle scata aifascisti,costringendoliallafuga.FascistietedeschitornaronoaBrembillapo- Brembilla conl’intentodicatturareilCanadese,macostuiriuscìatendereun’imbo- La mattinadel28lugliolacompagniaO.P. diResmini,guidata daunaspia,salìa confronti dellapopolazione. Cerro, dovesieraresoprotagonistadiazionispericolateedintimidatorie,anchenei gli altricomandanti,sen’eraandatoconalcunicompagniesierastabilitosulmonte era aggregatoaipartigianioperantiin Val Taleggio, mapoi,acausadidivergenze con cipriota fuggitodopol’8settembredalcampodiprigioniadellaGrumellina.Costuisi A fineluglioin Val BrembillaarrivòlabandadiGiorgio ilCanadese,unexprigioniero a Sant’Antonio Abbandonato I fattidiBrembilla del28luglio1944el’uccisioneditre ufficialitedeschi dava soloidannipatitipersonalmentedalui. zione aPizzino,comunicandochelasommaliquidatagliesoloinparteversata,riguar- tino, ilqualeeraandatodalvescovoariferirgli sulledifficoltà trovateperlasistema- Pochi giornidopo,il22febbraio,troviamonel per idannicausatidalrastrellamentodel27giugno.Cosìil mandante delleSSLanger, potétornareaPizzino,ottenendoancheilrisarcimento braio 1945quandograzieallamediazionediBernareggieprevioincontroconilco- 8 Sull’episodiocfr. farvi ritornosoloil29agosto.Cosìannotavescovo6 agosto: Il parrocodiBrembilla,donPazienteCarrara,fucostretto alasciareilpaeseepotrà A questifattiaccennail passo dellaqualesilegge: tera dellostessogiornodelvicariogeneralemons.Pietro Carraraalvescovo,inun Quaderni Brembani 17 sbaglio, perchéscambiatoconunaltro,egiovanedi18anni”. chi soldatiferitieconduemortitraicivili:unpadredifamiglia 42anni,pareuccisoper “Stamane hoavutosegnalazionedaBrembilladiunoscontroavvenuto ierilassù,conparec- per idanniavutidall’incendio”. Chiesa, alBeneficioedBeneficiato(credochetuttosiacompreso;miriferiràinseguito) passato inPrefetturaperritirarel’assegnazionedi£.160milafattacomeindennizzoalla cio offerta dimobiliodaprelevaredallavilla Almenno. Intantoquestaserastessasarebbe dotto torneràaPizzino.Primaperòvisirecheràpervederedoveecomesistemarsi.Glifac- “Don Ongaroriferiscedell’esitodelcolloquioavutoconilcap.Langer. Munitodisalvacon- di Brembilla,misonoriservato farglielo saperepiùtardi”. Don Pazientedesidererebbesapere ilmiopareresuldafarsi.Ignorandoancoralasituazione rocchia diBrembillaperchésiera vistoricercatodallaGuardiaNazionaleRepubblicana. “A Leffe vedodonFaggiolichemi riferisceaveredonPazienteCarraraabbandonatolapar- La ResistenzainValle Brembana 8 Diario di Bernareggialladatadel29luglio;inoltrec’èunalet- 234 … cit.,p.71esegg. Diario un ultimoaccennoadon Valen- Diario , alladatadel9feb- DA UNA GUERRA ALL’ALTRA , in “Percorsi” III, San Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Memoriale al Sindaco di San , Ed. Il Sestante, Bergamo, 2001. , Ed. Il Sestante, Bergamo, 10 9 235 … p. 74 e segg. Si vedano anche B. Valle, Valle, … p. 74 e segg. Si vedano anche B. parla della vicenda il 29 luglio 1944, ricostruendo i fatti in parla della vicenda Diario I senza nome. Storie della Resistenza bergamasca , 1994, e le testimonianze di Franco Frassoni e Benedetto Valle riportate da T. Bottani T. riportate da Valle , 1994, e le testimonianze di Franco Frassoni e Benedetto Integrazione circa la vicenda dei tre ufficiali tedeschi dello Zucco ufficiali dei tre la vicenda Integrazione circa “Si presenta anche il parroco di Catremerio, appena uscito dal carcere di Zogno, dove era “Si presenta anche il parroco di Catremerio, di alcuni tedeschi sui monti di San Pelle- stato tenuto in ostaggio in seguito alla scomparsa grino e Zogno”. “Una lettera del prevosto di Zogno mi rende noto che il parroco di Catremerio (don Sebastia- “Una lettera del prevosto di Zogno mi rende Ab- Antonio carcere di Zogno. Il parroco di S. no Mazzoleni) è detenuto come ostaggio nel eclissato per evitare di essere egli pure pre- Antonio Ruggeri) si è a sua volta bandonato (don so come ostaggio”. “I tre tedeschi fatti prigionieri dai partigiani del luogo (S. Antonio Abbandonato, Catreme- Antonio dai partigiani del luogo (S. “I tre tedeschi fatti prigionieri in questo giorno, e fu- Antonio furono colpiti a morte poco sotto di S. rio, Monte di Zogno) fossero trovati il parroco si preoccupò che i cadaveri abbandonati Anche rono abbandonati. disse di andarli a seppelli- ne seguisse qualche rappresaglia, e perciò da pattuglie tedesche e al lunedì 31 un secondo Tornò e non trovò se non un cadavere. Andò un primo gruppo re. morto, e lo finirono. Il vicinanze il secondo tedesco, non era ancora gruppo che trovò nelle ancora, e fu finito. Poi i Anche questo non era morto terzo fu trovato più giù, verso Zogno. S. Pellegrino, e gettati in un burrone oscuro e tre cadaveri furono portati sul versante verso fe- accesso. Fu per questo che i tedeschi, non avendo trovato i cadaveri, non di difficilissimo camerati avessero disertato. Il parroco di Catre- cero alcuna rappresaglia: supposero che i tre Antonio invece preferì, come è detto di S. merio fu arrestato in una perquisizione. Il parroco nel diario, di nascondersi. di discendere in fondo per difficoltà Anche ora i tre cadaveri non furono potuti rintracciare, dall’alto, e di risalirvi dal basso. Antonio. Narrazione del parroco di S. stata fatta dal prevosto di Zogno, che mi tenne La narrazione dei fatti precedenti mi era già Io dovetti schermirmi quando l’au- al corrente man mano dello sviluppo degli avvenimenti. a coadiuvarla per la ricerca dei tre spariti”. torità tedesca (come è detto nel diario) mi invitò Pellegrino Terme, 2010. Pellegrino Terme, Pellegrino Terme e G. Giupponi in La Resistenza in Valle Brembana La Resistenza in Valle 9 I resti dei tre ufficiali, che erano di origine austriaca, furono rinvenuti solo nel 1954 e che erano di origine austriaca, furono rinvenuti I resti dei tre ufficiali, molto più tardi furono consegnati ai rispettivi parenti. 20 agosto 1944 14 agosto 1944 modo dettagliato e in linea con quanto è stato poi appurato dalle ricerche sulla vicenda. in linea con quanto è stato poi appurato modo dettagliato e Una nota allegata al Una nota allegata al Nel frattempo il Canadese e la sua banda, per sfuggire alla cattura, essendo ricercati sfuggire alla cattura, la sua banda, per il Canadese e Nel frattempo ritenendoli che volevano eliminarli, anche dai partigiani nazifascisti, ma non solo dai Brem- Valle l’alta si diressero verso di Brembilla, tragico rastrellamento la causa del di San- Alti, a monte Foppi Arrivati in località monti. il percorso sui bana, seguendo a San Pelle- tedeschi di stanza tre ufficiali si imbatterono in Abbandonato, t’Antonio sulle alture per fare un’escursione della bella giornata avevano approfittato grino, che di bande di partigiani. I tre incuranti della presenza in quella zona circostanti il paese, uccisi dal Canadese e dai suoi. furono disarmati e 10 Cfr. A. 10 Cfr. Epis, DA UNA GUERRA ALL’ALTRA colari inediti. zialmente inlineaconquantogiàsiconosceva,ancorchéarricchitadanumerosiparti- annotò nel rò ifattinel Testimone dellabattagliafuilparrocodiMonteNese,donSeverino Vitali, chenar- dei qualidopoaverlifattiprigionieri. raggiunti darepartirepubblichinichelisopraffecero, uccidendoneben116, gran parte Oltre ottocentodiquesti,partitidaBruntino,fecerosostaaMonteNesedovefurono na edeventualmenteproseguireperlaSvizzera. ga sullemontagne,nell’intentodiraggiungereipartigianidislocatinell’alta Val Seri- mongoli) dislocatiallosboccodella Valle, disertarono enottetemposidiederoallafu- nia azera(quantunquesianoentratinellamemoriacollettivacomerussi,cosacchio Così accaddeanchein Valle Brembana,dovealcunecentinaiadiquestisoldati,et- cisero didisertareearrendersiall’esercitoalleatooaggregarsiairepartipartigiani. pattuglia eoperazioniantiguerriglia,difronteall’imminentesconfittadeinazisti,de- ed eranostatiutilizzatineiterritorioccidentalioccupatidaitedeschiconincarichidi Ai primidiaprile1945gliexsoldatisovieticichenel1942eranopassaticoninazisti La stragedei“russi”alMontediNese 11Alla diserzionedeisovieticièdedicatoillibro di A. Pioselli, Quaderni Brembani 17 del 13, dei fattièinG.Battilà, bergamasca e lastragediMonteNese Cronicon p. 137esegg.)in il parroco,capitanoSalvi,era rimasto uccisoinmanieratragica. Avevano chiestoadun sa edissealparrocochepotevauscire, perchéoramaierafuoripericolo.Difattichicercava no dell’Ave Mariafosseunsegnaleconvenuto. Dopole11 ilgiovanediGornoentròinchie- cava? IlParrocononsenesarendereragione;maiopensoperché forsesiritennecheilsuo- sua casafuinvasaefrugatainogniangolo. Anche ognicassettofu aperto.Perchélosicer- gente deirepubblichini,gliraccomandòdinonfarsivedere,perché eracercato.Difattola nobbe luiilgiovaneessendostatoparrococuratoperparecchi anni aGorno)cheeraser- fino alle11. Essendoentratoin chiesaungiovanediGorno(eglinonloriconobbe,marico- sare attornoaséraffiche dimitraglia.Sibuttòaterra,epoisitrascinò inchiesa,doverimase ria segnòilprincipiodell’attacco.Ilparrococheeraall’altodellascala delsagratosentìpas- l’Ave Maria,nonessendosiancorafatto vedereilsagrista.Eranole6.Ilsuonodell’Ave Ma- Al mattinoilparrocosialzòcomealsolito. Vedendo passareunragazzottoloinvitòsuonare e siverificòilcasodiviolenzaunagiovane,nondelpaeseperò, amanoarmata. sero aderubarelorovoltagliabitantidelpaese:preteserocheimariti lasciasseroiloroletti, per ibarbaricheerano.Siposeroavendereilcompendiodeilorofurtiprecedenti:poisimi- pubblichini. Irussifortunatamenterimaseroinpaeseunasolanotte,masubitosimostrarono verso Alzano. All’Ospedaletto di Alzano sottoicalzonidiborghese trovanoicalzonidire- rono almattinopresto:unoperò,certoGhislandi,rimaseferitosullastradamentrediscendeva disse indialettochenonliavrebbecondotti,sesapevachifossero.Questitrelasvigna- li persuasero.Unodicostoroallefamigliedelpaese,chenicchiavanonell’accogliereirussi, li. Diffidarono elovolevanofarprigioniero:mapoivenneroduealtriconfaredicontadiniche ri. Narraronopiùtardi3ufficiali russialparrococheunosieraavvicinatoloroperconsigliar- scesero aMontediNese. Ve liavevanocondottialcunicherisultaronoesserestatideitradito- Durante il12un800russicon200cavallisiradunaronosulCanto Alto. Sull’imbrunire “Stassera ilparrocominarravadettagliatamentelevicendediquassùdel13 Aprile 1945. Diario Liber Chronicon di don Vitali. 11 sotto ladatadel22maggio1947.L’esposizione deifattièsostan- Monte diNese,marzo-aprile1945,cronaca diunadiserzione La ResistenzainValle Brembana… della parrocchiaeinseguitoliriferìaBernareggiche . ISREC,Bergamo, IlFilodi Arianna, 2010.Unampioresoconto 236 cit., p.223esegg., cheriportaancheiltesto La diserzione.I“mongoli”nellaResistenza , ( Quaderni Brembani DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ... cit., passim. Un’esperienza di vita, Don Antonio Milesi, prete par- Antonio Milesi, prete Un’esperienza di vita, Don 237 La Resistenza in Valle Brembana La Resistenza in Valle 12 di Bernareggi sono costantemente improntate a un atteggiamento di Bernareggi sono costantemente improntate Diario ISREC, Bergamo, 1994 e inoltre ISREC, Bergamo, “Per mio conto ritenni riferire l’atteggiamento preso nei confronti di Dami (Non conosceva tuttavia il caso). Senza entrare nel merito, perché non ho potuto controllare la verità di quan- mi- to fu detto di lui, tuttavia io gli feci sapere che deve scegliere fra due vie: o esercitare il o, se nistero sacerdotale ed astenersi quindi da ogni attività non conforme con tale ministero, voleva esercitare attività non conforme al ministero, ne restasse sospeso dalle funzioni”. “Il Comandante fa il nome di Dami (don Antonio Milesi) che, detta la messa, si mise ai fianchi Antonio “Il Comandante fa il nome di Dami (don Dice però che la banda era ordinata e non si rese due pistole e partì per comandare una banda. che disapprovai la condotta di Milesi, sup- colpevole di nessun delitto. Io gli faccio presente il sacerdote deve restare sacerdote e non deve posto che fosse vero quanto mi era detto, perché sacerdote. Mi accenna così vagamente che sono fare cose che non convengono alla natura del dovrebbero, e che contro di essi si procederà”. una decina i sacerdoti che non fanno quanto contadino se vi erano russi in casa sua. Gli rispose di no. Invece essendo entrati i repubbli- Invece essendo entrati sua. Gli rispose di no. vi erano russi in casa contadino se al muro il il capitano fece mettere Allora tosto uccisero. trovarono un russo che chini in casa sparare, una di qualche passo per proprio mentre arretrava un suo figliuolo. Ma contadino ed spedizione si Morì un’ora dopo. La ventre abbattendolo. lo colpì al di mitragliatrice raffica tedeschi) in (non vi erano di Nese i rep(ubblichini) così. Salirono a Monte può ricostruire Russi. Gli al- e fatto prigioniero dai Muti?) fu accerchiato Il primo (era della quattro gruppi. le cose alla leggera, da , da Zogno... molti russi presero tri venivano dalla Maresana, combattimenti sparsi (du- partigiani. La resistenza loro fu poca. Nei credendo si trattasse di e solo 5 o 6 russi. Gli altri furono repubblichini c.) restarono morti 11 rarono dalle 6 alle 15 101 delle parti di M(onte) d(i) N(ese) poi. I morti russi furono 115, fatti prigionieri ed uccisi Chiesa in gruppo. Alto: 57 furono finiti poco sotto la e Canto e 14 verso la Maresana D’un tratto apparvero dei russi per la sepoltura (all’uso musulmano). Il giorno dopo vennero Poi i tedeschi die- sui russi. Ne furono feriti 3 e gli altri fuggirono. dei tedeschi che tirarono concessa l’autorizzazione rimanessero insepolti! Solo il 21 venne dero ordine che gli uccisi alla sepoltura”. tigiano, 12 (a cura), Sulla figura di Dami si veda G. Bertacchi Il 13 gennaio, riferendosi al colloquio con il consigliere dell’Ambasciata tedesca per Il 13 gennaio, riferendosi al colloquio Freiherr von Cles, così scrive a proposito di Dami: ecclesiastici Ferdinando gli affari Le note del in questi termini i contenuti di un colloquio con Il 12 gennaio 1945 vescovo riferisce il comandante delle SS Langer: critico nei riguardi di Dami, che viene richiamato al suo dovere di sacerdote e alla ne- critico nei riguardi di Dami, che viene conforme a tale ministero. cessità di astenersi da ogni attività non Don Antonio Milesi “Dami” Don Villa dell’Oratorio di e curato Terme San Pellegrino Antonio Milesi, nativo di Don il nome di battaglia di DAMI (acronimo di Don d’Almé, partecipò alla Resistenza con da lui stesso costituita, la brigata Fiamme Antonio Milesi) a capo di una formazione subì vari attac- settembre e novembre 1944, la “Valbrembo” Tra “Valbrembo”. Verdi con la battaglia di Sombreno-Petosino, seguita chi da parte dei nazifascisti, culminati villa Masnada di Mozzo dove era alloggiato all’irruzione da parte dei partigiani nella operazioni che ne seguirono persero la vita un reparto tedesco. Nella battaglia e nelle dieci partigiani della brigata. DA UNA GUERRA ALL’ALTRA lettera cheilvescovoinviòalCles31gennaio1945,inseritanell’edizionedel Un rinnovatoaccennoallaposizionediBernareggineiriguardiDamisitrovainuna sitato pressol’ArchivioStoricoDiocesanodiBergamo: riassunto inunanotadelvicariogeneraleconservatanelfascicolodidonMilesidepo- Tale posizioneconfermaquantoeragiàstatocomunicatoaDamiil7agosto1944, gine del gimento disacerdotiinepisodidellalottatrapartigianie nazifascisti.Scorrendolepa- Come dettoall’inizio,levicendefinquiriferitefannosempre riferimentoalcoinvol- Altri preti, altre storie L’ultimo riferimentodel fase insurrezionale. “Fratelli Calvi”,dallafusionetrala“Valbrembo” ela“1°Maggio” eparteciparealla scisti. Tornerà soloall’iniziodiaprileperdarvitaallanuovabrigataFiamme Verdi pito lasuabrigatainquelperiodo,epersfuggireallacacciacheglistavanodandoifa- tragico eventodiSombreno-Petosinoeunaseriealtresciagurecheavevanocol- All’epoca DamierainSvizzera,dovesirifugiatoil4dicembre1944,aseguitodel Alla stessadata ilvescovoscrivecheneigiorni precedentiilcuratodi Valtorta donGiu- na chesistava costituendoaZambla Alta. Ilparroco vienerilasciatotregiornidopo. faele Bombardieri,probabilmente perchésospettatodicontatticonlabandapartigia- Il 22ottobre1943vienedata notiziadell’arrestodelparrocodiOltreilColle,donRaf- Riportiamo quicasidimaggior rilievo. nale, neicontrastidiquelperiodo. bana, checomemolticonfratellidituttaladiocesiebbero parte,piùomenointenzio- Quaderni Brembani 17 ri “Un gruppodiFiamme Verdi, guidatedalComandantemarch.GonzagaGuarnieri(Guerrie- perché negliultimitempinonmifupossibilemettermiincontattoconlui)èproprioquesto”. dote (devodirecheiononhopotutomaicontrollaredirettamentel’attivitàdiquelsacerdote dote, finoasospenderlodalministerosacroqualoranonsifosseridottofaresoloilsacer- io cercaidiindurreunsacerdotealasciareogniattivitànonsacerdotaleperfaresoloilsacer- io stessolefeciconoscereinoccasionedelnostroincontro.Eppure,sevifuuncasonelquale Don Antonio Milesi(Damicomesifacevachiamare)ildicuicasoleeraancoraignoto,eche “È capitatoproprioancheameoggistessodisentireche‘sidice’ cheioabbiafavoritoquel tività politica,penalasospensionediognifacoltà,ipsofactoincurrenda”. mezzo diD.Carminatidell’A.C.cheglivenivarinnovatalaproibizioneassolutaogniat- S. E.Mons. Vescovo poi,all’indomanideisanguinosifattidiPetosino,glimandavaadire lesi hapromesso,dandoampieecategoricheassicurazioni. S. E.ilvescovo,lohadiffidato asospendereogniattivitàfavoredisbandatioribelli.D.Mi- “D. Antonio Milesiil7agostoèstatochiamatoinCuriadal Vicario Gen.ilquale,anomedi Italia”. gliersi versolafinedelmese.DonMilesimiriferisceleultimesue avventurenelrientroin turati dalorofuronoconsegnatiallaQuestura. Torneranno ancorasopraZambla,perscio- mi. Misigarantiscechenonhadurantequestigiornisparatocolpo nésparsosangue.Icat- n.d.r Diario .) edaccompagnatodadonCortesieDami(don A. Milesi),èvenuto adossequiar- si incontranovariealtrenotizierelativeasacerdotidella Valle Brem- Diario a Damieallasuaformazioneèdatato2maggio1945: 238 Diario : DA UNA GUERRA ALL’ALTRA “Il Rev. Don Gio- “Il Rev. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni .). Costui si era presentato n.d.r , Mimesis Edizioni, 2013. Varie testimo- Varie , Mimesis Edizioni, 2013. Il paese di giusti. Roncobello 1943-1945: 13 . 239 si occupa per la prima volta di don Battista Ceroni, parro- si occupa per la prima torna a parlare di don Ceroni del quale viene segnalata l’as- torna a parlare di don Diario Diario non si trova cenno a quanto in realtà don Ceroni fece a favore dei nove non si trova cenno a quanto in realtà Diario nianze raccolte in questo libro confermano inoltre che don Ceroni collaborò con la Resistenza e riuscì a nianze raccolte in questo libro confermano inoltre che don Ceroni collaborò con la Resistenza mettersi in salvo poco prima che un reparto di militi tedeschi arrivassero a Roncobello per arrestarlo. un’intera comunità salva un gruppo di ebrei dalla deportazione un’intera comunità salva un gruppo di ebrei 13 Testimonianza raccolta nel libro di T. Garofalo e P. Valota, Valota, Garofalo e P. T. raccolta nel libro di Testimonianza 13 Il 15 maggio 1944 il Il 15 maggio 1944 seppe Pellegrini era sottoposto a fermo provvisorio e gli era stato impedito di celebrare e gli era stato impedito a fermo provvisorio era sottoposto seppe Pellegrini era stato tenuto rin- Stefano Gervasoni il parroco don successiva, mentre la domenica si colloca vero- Il provvedimento con altre persone. qualche ora in canonica chiuso per giorni contro la condotto in quei rastrellamento nel contesto del massiccio similmente zone limitrofe. e nelle Valsassina operante in Tulli di Ettore banda “Pisacane” due perquisizioni durante le l’8 maggio precedente aveva avuto co di Roncobello, che lire. Nella lettera con la quale il dei fedeli per 350 offerte quali erano state sequestrate i modi minacciosi con i al vescovo la vicenda vengono descritti parroco comunica alla ricerca di ar- i militi fascisti avevano condotto le perquisizioni, quali i funzionari e era stato negativo e il e corrispondenza sospetta. Il risultato mi, manifesti sovversivi sopruso ingiustificato. viene ritenuto dal parroco un sequestro delle offerte Il 10 ottobre 1944 il Cavagna è trattenuto per mentre il curato don Giovanni senza dalla sua parrocchia, di don ottobre è pubblicata una lunga lettera Alla data del 26 GNR. qualche giorno dalla dei mesi precedenti quando al vescovo del suo comportamento Ceroni il quale dà conto minacciato di arresto perché accusato di dete- era dovuto fuggire dal paese, sentendosi di giovani renitenti rifugiatisi nella zona. nere armi in casa e di favorire una squadra nessuno di quei giovani, salvo uno, chiamato Don Ceroni dichiara di non conoscere Paganoni tenente Mario (nome di battaglia di Davide da lui protestando per le parole dure che aveva usato nei confronti di quei giovani che, da lui protestando per le parole dure che di cibo a danno dei mandriani. a mano armata, avevano compiuto furti ministeriale della Con- direttore dell’ufficio Il parroco accenna poi alla presenza del Questo funzionario aveva comunicato al findustria, che si era insediato a Roncobello. dai partigiani e per evitare guai peggiori parroco di essere stato più volte minacciato a don Ceroni di fare da intermediario. aveva deciso di dar loro dei viveri, chiedendo a tarda sera, dietro il campanile, circa Così, per due volte, il parroco aveva depositato, burro, ecc.) che gli erano stati forniti dal un quintale di viveri (pasta, riso, marmellata, gli dava per i poveri del paese. funzionario in aggiunta a quelli che periodicamente di intrattenere rapporti con i partigiani an- La lettera si chiude con il risoluto diniego al vescovo di intervenire in suo favore presso che mentre è lontano e con la richiesta tornare nella sua parrocchia. possa le autorità competenti affinché Don Ceroni tornerà a Roncobello all’inizio di feb- del vescovo Grazie ai buoni uffici dopo essersi incontrato con il comandante braio 1945, munito di un salvacondotto, Aldo Bondioli e con il comandante delle SS Langer. della Brigata Nera di Piazza Nel dal settembre 1943 all’aprile 1945 dall’intera ebrei rifugiati in paese e tenuti nascosti ebrei pro- popolazione, malgrado fossero attivamente ricercati dai tedeschi. Uno degli lasciato scritto: Arnoldo Israilovici, ha tagonisti di questa vicenda, alla popola- del paese, che mai si stancava di predicare parroco van Battista Ceroni, la nostra presenza...” zione di non rivelare DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Zogno mons.GiuseppeSperanzadel16febbraio,pubblicatanell’edizione senteranno. Lacomunicazioneègiuntaalvescovotramiteunaletteradelparrocodi di esserefucilatoassiemeadeicompaesaniseiresponsabilidelleuccisioninonsipre- Somendenna. Ilparrocoèaccusatodifavoreggiamentodeipartigianiedminacciato don CarloZambelliaseguitodell’uccisioneditreguardierepubblicanefraEndennae Il 16febbraio1945il rilasciato dopoqualchegiorno. cordo conipartigiani.LeaccuseperònonvengonoconfermateedonZambelliviene essersi prestatovolonterosoperilrecuperodellesalme,dalchesideduceerad’ac- aver fornitoindicazionisulfattodelittuosochelui-sidicedovevaconoscereedinon condotto aBergamo nellamattinatadiquellostessogiornoecheèaccusatonon Un’altra letteradel18febbraiodimons.SperanzainformachedonZambellièstato Quaderni Brembani 17 Rev.ma dev.mo umil.mofiglio-DonGiuseppeSperanza Chino albaciodelS. Anello, umilioimieirispettosiossequiemidichiarodellaEcc. V. be ilmeglio,diversamentechiedolafacoltàdibinazione. potrà fornirealtriparticolari.PerDomenica,sefossepossibilemandareunSacerdotesareb- portuno assentarmioggidallaparrocchia,percuihomandatoilRev. DonManentiilquale fosse possibileuntrasloco,sarebbebeneeperluilaparrocchia.Nonhocredutoop- Certo alprevostodiSomendennanuocemoltoilsuocontrastocollapopolazione,percuise di puraminaccia. mendenna edunvecchioarrestatoconLui,lunedìsarannopassatiperlearmi.Credositratti 2 partigianioduediEndennachesonosospettiaveravutopartealfattoilPrevostoSo- Ora ilComandantedicediaveravutoordiniprecisicheseentro18c.m.nonsipresentano Zambelli èsospettoecredotrattarsidivereaccuse. to nonhavolutodareindicazionidisortasostenendochesapevanulla.DatempoilDon tenuto. IlComandantedelPresidiosostienechefavorivaipartigianieinterrogatosulfat- seguito alfattovenivaarrestatoilPrevostodiSomendennaecondottoincasermaviètrat- cisi tremilitidellalocaleGuardiaRepubblicanapareperoperadiunabandapartigiani.In Eccel. Reverendissimail14c.m.alle17sullastradaEndennaperSomendennasonostatiuc- Diario riferisce dell’incarcerazionedelparrocodiSomendenna 240 Diario . DA UNA GUERRA ALL’ALTRA 2 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , edizione del 1994 e segg. 241 La Resistenza in Valle Brembana La Resistenza in Valle oltre a quelle raccolte nel libro sulla Resistenza in Valle Brembana. Valle in oltre a quelle raccolte nel libro sulla Resistenza 1

aymond Albert Jabin, nome di battaglia “Marcel” è uno dei tre “martiri di Canti- battaglia “Marcel” è uno dei tre “martiri Albert Jabin, nome di aymond del 4 dicembre del sanguinoso rastrellamento nazifascista glio”, fucilati nel corso

Gianbattista Plevani 1 http://www.francaislibres.net/liste/fiche.php?index=75054 Riceputi, Giupponi, F. Bottani, G. 2 T. Jabin era nato il 21 giugno 1915 nel comune di Gueret, un paese della Francia centrale Jabin era nato il 21 giugno 1915 nel comune a Londra come aiutante pilota nel gruppo vicino a Limoges. Nel luglio 1940 si arruolò militare delle forze aeree di “France Libre”, di bombardamento Lorraine, una unità De Gaulle che operava contro gli occupanti te- del generale Charles l’organizzazione Petain che nel sud del generale Vichy di deschi e contro gli aderenti della Repubblica nostra RSI. della Francia aveva un ruolo simile alla fino al luglio 1943, quando il suo aereo fu Come aiuto pilota combatté nell’aviazione Si salvò ma subì importanti ustioni alle gambe. abbattuto e cadde in fiamme in Libia. da campo italiano e poi trasferito nel cam- Preso prigioniero, fu curato in un ospedale presso Bergamo. po di concentramento della Grumellina, dove incomin- Taleggio, Val altri e si rifugiò in Dopo l’8 settembre fuggì come molti ciavano a formarsi le prime bande partigiane. di Cantiglio del 4 dicembre 1943 fu trucidato Durante il rastrellamento nazifascista Issel, ebreo genovese, Bianco e a Giorgio assieme a Evaristo Galizzi di San Giovanni cartiera di San Giovanni Bianco. parente dei Cima titolari della omonima hanno consentito di reperire importanti in- Le ricerche condotte in questi ultimi mesi primo luogo, tramite l’ANPI di Clusone, siamo formazioni su questo personaggio. In del CNL entrati in possesso di tre lettere che i genitori di Jabin inviarono al presidente subito dopo la guerra per chiedere notizie del figlio. Taleggio Valle della impor- Le lettere, di cui pubblichiamo la versione italiana, ci forniscono informazioni Albert Jabin e agli atti se- tanti relative alla famiglia, alla carriera militare di Raymond guiti alla sua morte. martire di Cantiglio martire di nome di battaglia “Marcel”, di battaglia nome Raymond Albert Albert Raymond Jabin,

1943. dopo l’8 settembre dal campo di concentramen- Di questo partigiano francese, fuggito banda Issel, rifugiata a Cantiglio, si avevano fi- to della Grumellina e aggregatosi alla dal sito internet “Histoires de Français Li- nora poche notizie, desunte in particolare bres ordinaires”, R DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Gueret aBrie-Comte-Robertunsobborgo diParigi,quindilanostraricercasièspo- Da questelettereabbiamoancheappresochenel1946lafamigliasieratrasferitada tato ilfiglioeadun’operadiaiutoallevittimedellaguerra. alla famiglia,chiedendoperòchelastessavadadistribuitaallefamigliehannoaiu- Quaderni Brembani 17 Albert Jabincadutoil4dicembre 1943 L’atto dinascita diJabinrilasciato Il partigianofranceseRaymond dal comunediGueret a Cantiglio 242 memoria. Raymond Jabin, delqualequindièrimasta cittadina. Entrambirecanoinciso ilnomedi rocchiale eunosullapiazza principale della delle guerre,unosituatonella chiesapar- la fotodeimonumentidedicati aicaduti Grazie aquesticontattiabbiamo recuperato tuare dellericerchesullafamigliadiJabin. che cihaassicuratoladisponibilitàadeffet- du Vieux Château,lasocietàstorica diBrie, siano peròentratiincontattoconLes Amis contattarle. Tramite lalocaleparrocchia non hannorispostoalnostrotentativodi di personedellostessonome,lequaliperò cerca ininternetcihaindirizzatoaunpaio Robert abitanodeiparentidiJabin,unari- Abbiamo cercatodicapireseaBrie-Comte- erano icustodi. vicino alcastello,delqualeprobabilmente genitori abitavanoalcentrodellacittadina, stata inquelluogoeabbiamoappresochei somma dimillelirecheilCLNhaofferto dalla madre,laqualefariferimentoalla La terzalettera,del6luglio1946èfirmata tero diPizzino. curazioni sullasepolturareligiosanelcimi- tizie precisecircalamortedelfiglioeassi- aprile successivo:glisonostateforniteno- conda letteradiJulienJabin,scrittail20 suo contenutopuòesseredesuntodallase- Non conosciamolarispostadelCLN,mail gnome. l’esistenza diduemilitaridellostessoco- Marcel, alpuntocheilpadreipotizzava era conosciutosolocolnomedibattaglia ciso diJabin:Raymond Albert, cheinItalia tera èimportanteperchéindicailnomepre- mazioni impreciseecontraddittorie.Lalet- tivamente allaqualeèinpossessodiinfor- sulle circostanzedellamortedelfiglio,rela- 1946, ilpadreJulienchiedeinformazioni Nella primalettera,scrittail18febbraio DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni e nel riquadro il nome di Raymond Jabin e nel riquadro 243 Il monumento del comune Brie-Comte-Robert 20 aprile 1946 Signor Presidente (del Comitato di libe- razione) La sua lettera ha del tutto sciolto gli ulti- mi dubbi che potevamo avere sulla sorte di nostro figlio. Ci è stato di conforto avere delle testi- monianze su di lui. Sapevamo che era molto coraggioso. Al Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale Taleggio (Bergamo) Taleggio di Liberazione Nazionale Al Presidente del Comitato Signore, Al- mio figlio Jabin Raymond avvisato dalle autorità militari francesi che Sono stato formalmente risultava, per la Francia, morto il appartenente all’armata gollista dell’aviazione, bert, sottufficiale essendo stato colpito durante un’evasione. 10 settembre 1943 a Bergamo, sua morte. Mi è stato risposto che Rossa Internazionale di fare ricerche sulla Ho chiesto alla Croce morte di un aviatore di nome pervenute dalla Croce Rossa Italiana sulla alcune informazioni erano fra questi due militari che si sapeva se fosse possibile fare un collegamento Jabin Marcel, ma non avevano lo stesso cognome. fare ulteriori ricerche. della Commissione Francese in Italia di Ho incaricato una persona ferito a morte a Cantiglio e sepolto a Pizzino. Questo Mi è stato risposto che Jabin Marcel era stato era avvenuto il 4 dicembre 1943. Campo 62. Sembra che entrambi siano stati internati nel e anche se la segnalazione non concorda sulla data del Mio figlio aveva avuto gravi ustioni alle gambe si tratti di lui. Faccio fare altre ricerche alle Forze Fran- decesso, certe analogie mi lasciano supporre che cesi Libere per sapere se ci fossero nel- l’aviazione due Jabin, uno di nome Ray- Albert e l’altro di nome Marcel. mond Le farò sapere il risultato quando avrò ulteriori certezze. Già da ora, tuttavia, credo si tratti di mio figlio e le esprimo tutta la mia gratitudi- ne per le cure prestate. Ringrazio anche i partigiani di Pizzino. Mia moglie ed io siamo profondamente colpiti da tutto ciò che avete fatto in cir- costanze tanto difficili. accettare, signor Presidente, i no- Voglia stri sentimenti di sincera e vivissima ri- conoscenza. Julien Jabin 1, Boulevard des Fossés 18 febbraio 1946 (Seine e Marne) S. Brie-Comte-Robert, Lettere inviate al CLN della Val Taleggio dai genitori del partigiano francese del partigiano dai genitori Taleggio Val della inviate al CLN Lettere a Cantiglio trucidato dai nazi-fascisti Albert Jabin Raymond documenti conforme ai Trascrizione Imberti. dal francese di Mariangela (Traduzione originali) DA UNA GUERRA ALL’ALTRA in fiamme. gruppo Lorrainequandoèstatofatto prigionieroinLibia,dopocheilsuoaereoerastatoabbattuto P.S. Nelcasolepotesseesserediaiutoprecisochemiofiglioerasottufficiale pilota,aviatoredel Madame Jabin (Firmato) Signor Presidente,lapregodivoleraccettareinostrimigliorisentimenti diriconoscenza. Saremmo felicidisaperechealcunemessesarannocelebrateper lui lìdoveèstatosepolto. Ma lascioliberadiagirecomeriterràpiùopportuno. to allevittimedellaGuerrachevoistessisceglierete. Noi nonpossiamoringraziarlipersonalmente,ilrestodellasomma lodestinereteadun’operadiaiu- volentieri. aiutato, soccorsoecheglihannovolutobene,sequestefamigliene hannobisognoeseloaccettano Ci faràpiaceresaperechequestasommaverràdistribuitaperuna parteallefamigliechelohanno de nostrofigliounodeivostrimortiperlalibertà. Mio maritoediosiamomoltocolpitidalladonazionedi1000lireche ciaveteofferto perchéciòren- Per permetterledifarstenderel’attoufficiale dimorteleinvioallegate leinformazionirichieste. Non avevodubbiinbasealleprecisazionichemiavevagiàfornito precedentemente. Quaderni Brembani 17 Il monumentonellachiesaparrocchiale. Il nomediJabinèinaltoadestra, della secondaguerramondiale nella parteriservataaicaduti 244 erano conluil’hannoriconosciuto. quale precisatechetuttiipartigiani Ho appenaricevutolasualetteranella Signor Presidente, 6 luglio1946 J. Min. (Firmato) dine. sentiti ringraziamentielanostragratitu- La pregodiaccettaresignoreinostri autorità francesi. includo unacopiaeneinvioun’altraalle porti enehofattoriprodurrelafoto.Le Ho potutoreperireunodeisuoipassa- di trovareunafotoRaymond. Non lehorispostosubitoperchésperavo per lomenogarantito. liane perl’attodimorte.Celoavevano ora messeincontattoconleautoritàita- Penso cheleautoritàfrancesisisiano la salma. lo permetterannoverremoarecuperare rare lasuatomba.Quandolecircostanze Le saremmoriconoscentisepotestecu- polto conunacerimoniareligiosa. Ci hafattopiaceresaperecheèstatose- gli hannovolutobene. che atuttiquellilohannoaiutatoe sui suoiultimigiornidivitaegraziean- Grazie pertuttiidettaglichecihadato DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 245 . 1

Bruno Bianchi l 25 novembre e il primo dicembre 1944 sono due date che hanno segnato indelebil- dicembre 1944 sono due date che l 25 novembre e il primo e della Resistenza ber- le coscienze della comunità di Cornalba mente la memoria e i fratelli Piero e Gino Cornetti (di Cornalba), Franco Cortinovis, Antonio Ferrari, Giuseppe Maffi, Gian- Antonio Ferrari, Giuseppe Maffi, i fratelli Piero e Gino Cornetti (di Cornalba), Franco Cortinovis, Il primo dicembre la stessa sorte Tiragallo. battista Mancuso, Callisto Sguazzi e il comandante Giacomo Angelo, Carlo e Michele. toccò a Celestino Gervasoni, a Mario Ghirlandetti e ai partigiani russi 1 Nel rastrellamento del 25 novembre 1944 vennero trucidati i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa, 1 Nel rastrellamento del 25 novembre 1944 vennero trucidati i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba gamasca. Si trattò di due giornate drammatiche durante le quali quella località della gamasca. Si trattò di due giornate drammatiche di 15 giovani partigiani della brigata “24 Maggio” di Serina fu teatro dell’eccidio Val appena 17 anni) a seguito di due rastrellamenti Giustizia e libertà (due di loro avevano comandata ad opera della 612ª compagnia O.P. compiuti da militi fascisti. Il primo, Aldo Resmini, riguardò l’abitato di Cornalba e provocò la dal famigerato capitano compiuto dalla Guardia forestale di San Pel- morte di 10 partigiani, mentre il secondo, Alben (detta “Cascinetto”) e costò la sul monte legrino, ebbe come obiettivo una baita vita ad altri cinque partigiani

per le giovani generazioni per le di Cornalba luogo permanente di educazione permanente luogo Cornalba In ricordo dei 15 caduti partigiani l’associazione “Giustizia e libertà” fece costruire un In ricordo dei 15 caduti partigiani l’associazione di Cornalba, nello stesso luogo dove do- monumento accanto alla chiesa parrocchiale fu inaugurata durante la comme- po la Liberazione era stata posta una stele. L’opera Spallino e morazione del 1959 alla presenza del sottosegretario alla giustizia senatore per la giornalista e dirigente politico che fu internato a Mauthausen di Piero Caleffi, La ferocia e la spietatezza degli assalitori non risparmiò nemmeno gli abitanti del po- La ferocia e la spietatezza degli assalitori caduti partigiani (i fratelli Gino e Piero Cornetti sto che, oltre a contare due morti fra i soprusi e di minacce di stragi e distruzioni. di 17 e 18 anni), furono oggetto di gravi case, fu incendiata una stalla, venne fatta saltare la cabina perquisite diverse Vennero del paese, “l’asino dei partigiani” (utiliz- elettrica e ammazzato, nella piazza centrale Alben di viveri e materiale vario). Un abitante zato per il trasporto alle baite del monte sospettato di amicizia con i partigiani men- del paese fu ferito ad una gamba in quanto stati catturati e fatti prigionieri, vennero portati tre altri quattro giovani, dopo essere Qui furono sottoposti a pesanti torture nella sede del comando fascista di Bergamo. abitante a Serina, morirà due anni dopo proprio tanto che uno di loro, Lorenzo Carrara a causa delle sevizie subite. I DA UNA GUERRA ALL’ALTRA blicati alcunilavoriaiqualisirimandapergliopportuniapprofondimentistorici tanza dellecommemorazionicheannualmentesitengonoaCornalba,sonostatipub- Sulla ricostruzionediquelletragichevicende,comepuresulsignificatoesull’impor- lor militareperl’attivitàsvoltadurantelaResistenza. Comandante dellaDivisioneorobica“Giustiziaelibertà”medagliad’argento alva- le diBergamo, scomparsoloscorsoannoeMarioInvernicci,Commissariopolitico nizzazione dellamanifestazione,SalvoParigi,storicopresidentedell’Anpiprovincia- vanno poidimenticatiperlalorocontinuapresenzaeilsupportofornitoall’orga- dei dirittidell’uomo),diGiulio Alonzi, di Arnaldo Banfieditantialtriancora.Non siglio dopolaLiberazione),diRiccardoBauer(presidentedellaLegainternazionale stenza italiana.BastiquiricordarequellidiFerruccioParri(primopresidentedelCon- anni sonointervenutiaquestacerimoniaalcunifrainomipiùprestigiosidellaResi- te fratuttelemanifestazionipartigianedellabergamasca. Nonacasonelcorsodegli dalla provinciadiBergamo, èormaiunanimementeconsideratalapiùanticaecostan- partigiani d’Italia(Anpi),lapopolazionediCornalbaetantiantifascistiprovenienti bre eacuipartecipanoifamiliaridellevittime,gliamicidell’Associazionenazionale La commemorazionediCornalba,chesitieneogniannol’ultimadomenicanovem- grammi diUgoLaMalfa,Leo Valiani ediEnricoMattei. sua attivitàantifascistaeriuscìasopravvivere.Perl’occasionearrivaronopureitele- 2 Sivedano,fraglialtri,di Angelo Bendotti, e aiutoconcretoaipartigianinonostanteleminacceviolenzedegliassalitori. A ri- dai partigiani,siadelcoraggiomostratodallapopolazionecivilenelforniresupporto questa sedecilimiteremoarichiamareduestorieesemplarisiadelsacrificiocompiuto Quaderni Brembani 17 (quarta edizione), Bottani, GiuseppeGiupponieFeliceRiceputi, Bianchi, e MarcoSorelli, Cornalba. Monumento inmemoriadeicaduti partigianidellabrigataG.L.“24 Maggio”. Cinquant’anni dimemoria.Cornalba1944-1 La mitragliasulcampanile.Cornalba1944 Corponove, Bergamo 2015. Banditen La ResistenzainValle Brembana enellezonelimitrofe 246 , Ilfilodi Arianna, Bergamo 2015;diBrunoBianchi 994, Ilfilodi Arianna, Bergamo 1995;di Tarcisio , Ilfilodi Arianna, Bergamo 1987;diBruno 2 . In DA UNA GUERRA ALL’ALTRA L’ha La mitraglia sul cam- Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Interno del monumento con i nomi dei caduti partigiani 247 3 cit., p. 59. Ci ha dato ancora due o tre colpi nella testa. Ci hanno tolto le scarpe, l’han gi- Ci ha dato ancora due o tre colpi nella testa. Ci hanno tolto le scarpe, l’han panile. Cornalba 1944, 3 Testimonianza di Luigi Tadè riportata nel libro di Bruno Bianchi e Marco Sorelli, riportata nel libro di Bruno Bianchi Tadè di Luigi Testimonianza 3 copat. rato sottosopra e l’han lasciato lì». «Quando han preso il Cortinovis l’hanno portato lì fuori casa mia. L’hanno interroga- portato lì fuori casa mia. L’hanno «Quando han preso il Cortinovis l’hanno legate, così, dietro la schiena. Le han legate con lo spago dei legacci le mani Aveva to. - Dove hai dormito?! Se ce lo dici ti lasciamo della sua giacca a vento. E ci dicevano: Rispondeva: - In montagna. Ho sempre dormito libero, e qua e là -. Non ha parlato lui. di sangue, sopra la Cominciava a uscire un po’ in montagna -. E allora l’han pestato. - Se ci dici dove hai dormito, ti lasciamo an- bocca. Era gonfio, E ancora ci han detto: che stava a casa mia ci bruciavano la ca- dare, puoi andare via -. Figurarsi! Se parlava che Resmini intanto è andato a telefonare a Bergamo portato giù in piazza. Il sa. L’han - Dammi avevano fatto un prigioniero, quando è uscito dal bar ci ha detto a un soldato: faccio vedere io -. E poi “tran”! Ti al muro! Vai il mio mitra -. Poi al Cortinovis: - La prima vicenda riguarda la tragica fine del La prima vicenda riguarda Cortinovis, nato il 4 feb- partigiano Franco (frazio- Trafficanti di braio 1919, originario ma residente a Ranica. ne di Costa Serina) si era iscritto all’Istituto Maestro elementare in lin- specializzandosi Venezia superiore di Chiamato alle ar- gue e letterature straniere. di Bologna ufficiali mi frequenta la scuola di sottotenente. Diserta dove ottiene il grado riesce a fuggire ma è di e viene incarcerato, di nuovo catturato. Da quel momento decide diventare un coraggioso partigiano infiltrato te- e, grazie alla sua conoscenza della lingua lascia- desca, compila certificati, esoneri e l’in- passare permettendo a molti di evitare ar- ternamento in Germania. Procura inoltre nostre mi e munizioni per i partigiani delle nuovamente scoperto, arrestato Viene valli. ami- e accusato di tradimento ma, aiutato da il nome di tenente “Franchi”, alla “24 Maggio”. ci, fugge nuovamente e si unisce, con dal centro del paese, Franco Cortinovis cade La mattina del 25 novembre, non lontano ad un sommario interrogatorio viene selvag- nelle mani dei rastrellatori. Sottoposto dallo stesso Resmini con una scarica del suo fu- giamente picchiato e ucciso sul posto cile mitragliatore. cordo di questi due avvenimenti, inoltre, so- due avvenimenti, cordo di questi 28 inaugurate il due targhe no state dedicate iniziativa orga- nel corso di una luglio 2018 di Cornal- Biblioteca comunale nizzata dalla Brembana. Valle ba e dall’Anpi DA UNA GUERRA ALL’ALTRA prima personachehovistoe chemiricordobeneeralaGiacoma,unavera“bersa- tato alla“Casabianca”.Erano tuttilìipartigianichestavanoallacasabianca.Mala «Ero ferito,masonopotutoarrivareaCornalbanelmese disettembre.Mihannopor- casa lasededelcomandopartigianodellabrigata“24Maggio”. nell’ospitare enell’aiutareipartigiani.NonostanteciòGiacoma fecediventarelasua pativa lafame.Civolevaungrancoraggio,conoscendo irischichesicorrevano, campi dilavoro)edaquattrofigli.Lavitaalloraeradurissima. C’eralamiseriaesi glia compostadallamamma,GiacomaBianchi(ilpadre sitrovavainGermanianei do partigianofinoalgiornodelprimorastrellamento.In questacasavivevaunafami- (nel centrostoricodelpaese)denominata“Càbianca”che erastatalasededelcoman- da targa cheèstatascopertaaluglio appostapropriosullaparetedell’abitazione 4 Come, adesempio,lastoria, riportatasulnumero15dei 4 le donne,protagonistediatticoraggioeaiutoverso ipartigiani Diversi poifuronogliepisodicheviderolapopolazionecivile,einmodoparticolare del paese. una parolaingradodicomprometterel’incolumitàdeilorocompagniodegliabitanti cosse subiteelepromessedilibertà,silasciaronosfuggire,primaesseretrucidati, È giustoricordarechenéluinessunaltrodeipartigianicatturati,nonostanteleper- Quaderni Brembani 17 Scialico, feritonel rastrellamentodelprimodicembre sulmonte Alben. con l’aiutodiuna famiglia delpaese,riuscìacuraree a nasconderefinoallaLiberazioneil partigianorusso di Serina,chearischiodellapropria vitaaiutòalcunefamiglieebreechevivevanoaSerinacomepure, dove vennetrucidatoilpartigianoFrancoCortinovis Cornalba, viaPapaGiovanniXXIII,n.19.Luogo 248 Quaderni Brembani diOlgaMantovani,ostetrica , 4 . Infattilasecon- DA UNA GUERRA ALL’ALTRA La mitraglia sul Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 249 . 5 della brigata G.L. “24 Maggio” e lo porta all’esterno in modo che anche gli altri suoi camerati e lo porta all’esterno , cit. p. 50. 6 Cornalba, via Papa Giovanni XXIII, n. 20. “Cà bianca” sede del comando campanile. Cornalba 1944 Maggio” lo aveva consegnato alla famiglia della Cà bianca dicendo “può darsi che vi venga buono”. Maggio” lo aveva consegnato alla famiglia della I rastrellatori quella mattina del 25 novembre 1944 giungono a Cornalba con la preci- giungono a Cornalba del 25 novembre 1944 quella mattina I rastrellatori aiutato i parti- pagare” a chi aveva bianca” e di “farla di bruciare la “Cà sa intenzione brutalmente messa che vi abita viene e la famiglia la casa viene perquisita giani. Infatti l’abitazione ordina che comanda la squadra che sta perquisendo al muro. Il tenente alla porta d’ingresso del- di portare le taniche di benzina davanti quindi ai suoi uomini verso la famiglia che si trova altri militi tengono le armi puntate l’abitazione mentre che si stia per compiere Quando ormai tutto lascia presagire allineata contro il muro. succede l’imprevisto. in un contesto già di per sé drammatico un’ulteriore tragedia trova in una stanza un quadro fascisti che sta uscendo dalla casa Uno degli ultimi militi il duce che raffigurava lo possano vedere. Trascorrono alcuni secondi in cui sembra che il tempo sia sospeso alcuni secondi in cui sembra che Trascorrono lo possano vedere. vengono abbassate co- Poi le armi puntate contro la famiglia e che tutto si sia fermato. di benzina vengono riportate via. me pure le taniche con la pietosa ricerca e raccolta dei cadaveri da La giornata del 25 novembre si chiude 5 Testimonianza di Severo Carrara riportata nel libro di Bruno Bianchi e Marco Sorelli, di Severo Carrara riportata nel libro di Testimonianza 5 gliera”. Mi hanno messo in una stanzetta da solo, mi hanno curato e appena sono gua- mi hanno curato stanzetta da solo, hanno messo in una gliera”. Mi Alben» in sono salito su rito, in ottobre, 6 Il quadro era stato portato via dai partigiani dai locali del Comune di Serina ed il comandante della “24 Il quadro era 6 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA del 1°dicembre1944 targa aricordodeiquattropartigianiuccisiinquestoluogonelcorsodelrastrellamento tracciato adanello,sulmonte Alben finoallabaitadel“Cascinetto”dovesitrovauna che illustrailpercorsodelsentierodenominato“Martiridellalibertà”porta,conun e dipiazze),targhe elapididiffuse indiversiluoghi,comepureèpresenteun tabellone quel tragicomomentodistoria.Riguardano,adesempio,latoponomastica(nomivie numento aicadutipartigianiaCornalbacisonotantialtriimportantisimbolidedicati tano infondounamodalitàpercustodireetramandarelamemoriastessa.Oltrealmo- paese della Val Serinasisonosedimentatidiversi “segnidellamemoria”,cherappresen- della storiaedell’appartenenzaaunacomunità.Nelcorsodeltempoinquestopiccolo nente inparticolareperlegiovanigenerazionichespessosembranoaverpersoilsenso Cornalba, aragionveduta,puòquindiessereconsiderataunluogodieducazioneperma- Cornalba unacerimoniaallapresenzadialcunipartigianiinarmi. e ildivietodiognirito,giornomartedì28novembresitienepressocimitero parte degliabitantidelpaese.Nonostanteifascistiavesseroimpostolafossacomune 7 Il sentiero“Martiridella libertà”diCornalbaèstatosceltocomeunodeitresentieripartigiani dellaRegione 7 aet rsogiufc ouai(e.034566082;mail:[email protected]). tamente pressogliuffici comunali(tel. percorso suiluoghidellamemoriadiquell’eccidioprenotandounavisitaguidatadiret- A Cornalba,perchifosseinteressato (gruppi osingolicittadini),èpossibileseguireun fondamentale perlacostruzionedellavitademocraticacheneèseguita. quei protagonistiatestimoniarequellastagionecosìbreve,drammaticaeirripetibilema to piùoggiche,causal’inesorabilitàdell’anagrafe,nonèrimastoquasinessunodi più perimmaginareecostruireunfuturopossibilmentemiglioredelnostrotempo. Tan- la memoriadiventaelementoessenzialedicomprensionedelnostropresenteeancor Quaderni Brembani 17 sottosezione diZogno delCAIBergamo e illustratonellaguida Brembana realizzati nel2010dall’Anpi Valle Brembana,dalla Tavola dellaPace Valle Brembana edalla “Martiri diCornalba”èunodeiquattro itineraritrastoriaenaturaneiluoghidellaResistenzain Valle della SeraeLaGazzettadellosport, Lombardia riportatinellapubblicazione, curatadalClubalpinoitalianoincollaborazioneconilCorriere 7 . Tutte traccechepossonoidealmenteindicareunpercorsodove I sentieriperlalibertà, * 250 pubblicato nel2015.Ilsentieropartigiano Sui sentieridella libertà . DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , vino volere” - sbottano, ”, li scherziamo, rimanendo voda nièt Gli mostriamo, affacciati nelle imme- Gli mostriamo, affacciati 251 papacha. Metì sö i ögiài, se si orbi , fatto l’occhio: alle uniformi ci avevamo Regio Esercito e

carabinieri (tenuta di campagna) in panno grigioverde, fasce mollettiere e bustina, di campagna) in panno grigioverde, fasce carabinieri (tenuta -cècc del tep de guèra

Bernardino Luiselli Bernardino diate vicinanze, gli alberghi-ristorante “Stazione” (Dadda) e “Gilardelli” (in seguito “Stazione” (Dadda) e “Gilardelli” diate vicinanze, gli alberghi-ristorante la “San Giovanni” quindi condominio con bar), la pasticceria “Galizzi-Ghisalberti”, Micheli). Co- Mariani (ai dì nostri locanda del Milesi-Pichètt e, poco più giù, il caffè me hanno potuto non notarli? “ devono capirne superflua: quei due lì di bergamasco seri. Precauzione arguibilmente ai locali, un tubo. Curiosi come gatti, seguimmo i due cosacchi nel loro pellegrinaggio la mano significativamente levata col pollice accostato alla bocca, la parlata risonante la mano significativamente levata col tra i larghi di dittonghi slavi. Sono alti, aitanti, biondicci, gli occhi ci scrutano infossati zigomi e la fronte, semicoperta dalla bersaglieri “centopenne”, alpini con “una sola” nel cappello, “un po’ più lunga, un po’ sola” nel cappello, “un po’ bersaglieri “centopenne”, alpini con “una trasvolatore perito nel Aeronautica in “celeste De Pinedo” (il celebre più mora”; Regia suolo); Regia Marina in blu; poi le milizie del- rogo del suo monoplano schiantatosi al color verde-bo- Wehrmacht e camicia nera; la Repubblica di Salò sfoggianti sahariana addobbati come quei due, che si stavano avvi- azzurra. Ma di militari sco e Luftwaffe mai visti. Giubba tedesca, calzoni alla ca- cinando a passo di marcia, non ne avevamo stivali e speroni, lunga sciabola dall’inconsueta vallerizza turchini con banda cremisi, impugnatura priva di guardamano. di più era il loro copricapo di pelliccia con la croce bianca campeggiante incuriosirci A Corre il luglio del ’44. Scolaro in vacanza, sto rossa della parte superiore. nella stoffa (Pie- insieme con gl’inseparabili Piergiorgio vagabondando per il viale della stazione miei coetanei e dirimpettai di via Paolo (Ele) Bonzi-Bernardèi, ro-Pom) e Raffaele altri amici (molti si trovano ora nel mondo dei Boselli. In nostra compagnia c’erano e l’Elia del a spanne: il Duilio Milesi-Mutì, il Giuliano Boffelli Vado più). Chi erano? Gozzi? I due Gnape, Battista e Palì, il Pierino e Meneghì, il Piero Redondi, l’Angelo Piröla? Menzionarli m’ha fatto tenerezza, ad l’Aldo Pozzi, Morài, Belutì, Mund-Ross, obbligatorio trascorso tanto tempo. I due solda- onta del punto di domanda, purtroppo Bianco dalla corsa pomeridiana Piazza Brem- ti, di certo appena scesi a San Giovanni - dove bere? -. incrociandoci, chiedono: bana-Bergamo, in Piazza Boselli (la “piassèta” tout-court), oggi Uno di noi addita la fontana pubblica e il faceto, - “ l’impaziente Tra Martiri di Cantiglio. di Cosacchi del Don sul Brembo del Don Cosacchi S DA UNA GUERRA ALL’ALTRA ti cipò airastrellamenticontroipartigianidella Valtaleggio (Bottani,Giupponi,Ricepu- stanza aPiazzatorre-allaqualeappartenevanoidueprotagonisti delracconto-parte- Alcuni diquestirepartifuronodislocatiin Valle Brembana.La dopo l’Armistizio,soprattuttoinfunzioneantiguerriglia. del Don,combatteronosudiversifronti.InItaliaquestivolontarifuronoimpiegati, l’Urss s’arruolarononell’esercitogermanicoe,inquadratinellaDivisioneCosacchi La promessa:durantela2ªGuerraMondiale,moltiucrainiconaltrianticomunistidel- ricato idue Taras Bul’bae“ come sivenneasapereinserata,fermatouncamiondirettoaltavalle,viavevaca- lavorata intubetti”).Obbedendoaunordinedelcapoposto,sgomberammo.Costui, tone, unocartinacontabacco)contro“ scambio disigarettetracosacchie“ valieri dellasteppaeafarlientrarenellagaritta.Ilmioflash-backterminaconlo schetto daspallaeaforzadipazienti“ canna. Ilgraduatoinvece-reducedallacampagnadiRussia?-,senzatogliereilmo- della GuardiaRepubblicana.Quest’ultimi,adognibuonconto,mettonoilcolpoin tura. Sopraggiungonodalvicinopostodibloccounsottufficiale edueanzianimiliti sciabola, menaunpaiodifendenti.Letaccherestarononellegnofinoallarivernicia- umiliati, tempestanodipugniecalcilaporta.Suquestailpiùrabbioso,sfoderata “Al cantoniere”.Scopertainfruttuosa,perchéilgestore,previdente,chiude.Offesi ed dìna”, manonalpuntodiadocchiareaunacinquantinapassipiùinlàlatrattoria gli amici”delPietroCovellie... risti, sulleprimeintimiditi.Sortitidal“Mariani”,scoprono,lìattaccata,l’“Osteriade- Per ilmomentosappiatechepagavanocomecesari,perlatacitasoddisfazionedeiba- sposta. scerli. Ma,vivaddio,checifacevanoqueirussinell’armatadiHitler?Frapocolari- promozione allaquintaelementare-perciònonavevoavutoalcunproblemaaricono- lo Zar”-illibrodi Verne, EdizionipopolariSonzogno,erastatoilpremioperlamia banco traunegrappinol’altro. Avevo appenaletto“MicheleStrogoff, ilcorrieredel- stupendoci -daldifuoridelquantitativocalicibiancoerossobuttatigiùal Notizie giunte astrappiraccontavanodisparatorie conmortidaambo le parti,difuci- che, alcomando dalcapitanoGastone,occupava la Valle Taleggio. tutti daunvastorastrellamento sferratocontrolaOttantaseiesimaBrigata“Garibaldi” della Luftwaffe econmilitidellaR.S.I.(BrigataNera,G.N.R.,Forestale ecc.),reduci ri dellaFla-K(l’antiaereagermanica), conaltrisoldatidella Wehrmacht, conavieri maricò, tranneforsegliosti. Li rivedemmoinottobre(del’44),intruppaticonartiglie- Dopo queiduenonricomparvero cosacchi,néubriachisobri.Nessunoseneram- La chiaveuniversaledelcosacco manzo diNikolajGogol. e Taras Bul’ba?Condottierocosaccodel XV secolo,protagonistadell’omonimoro- Magari laracconteremo,semprechepresentenonviabbia annoiatotroppo. Ah già, ne lamemoriadellasconcertantedimoradeicosacchi. Maquestaèun’altrastoria. consorziati chechiscriveservìqualesegretario-eraancora benvivanellapopolazio- Una ventinad’annidopoifattinarrati,aPiazzatorre,Mezzoldo ePiazzolo-Comuni Quaderni Brembani 17 La ResistenzainValle Brembana, Do-svidanije repetita iuvant talianski 1994). dòbro, spassìba,karasciò milit ” (arrivederci,maforsefacevacosìperdire). 252 ” (nelgergo dellecaserme:“m...aitaliana ”: “ . Nell’uscire,appaionounpo’ “indon- papiròsa ” (dueterzibocchinodicar- sotnija ” riesceaplacareica- (compagnia) di DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 253 Una targa esposta a Piazzatorre nel periodo di presenza dei “cosacchi” nel periodo di presenza Una targa esposta a Piazzatorre lazioni, di case e baite incendiate, di saccheggi e razzie di bestiame, di popolazioni te- lazioni, di case e baite incendiate, di saccheggi dei ribelli). Sebbene confuse - magari pro- nute in ostaggio (supposte favoreggiatrici in ansia circa la sorte dei nostri parenti di Olda prio per questo - esse valsero a metterci da sua cugina di più certe, mia madre s’affrettò e di Sottochiesa. Sperando di saperne e proprietaria con il marito, l’Elia Son- Maria, pure lei nativa della vallata dell’Enna, (oggi “Sissi-bar”). Ficcanaso di prima forza già zogni, dell’omonimo caffè-ristorante Quel giorno, il sottoscritto e i suoi compagni allora, io seguii quatto quatto la mamma. vacanza insperata: nella scuola s’era mo- della quinta elementare, godevano d’una di guardie nazionali repubblicane, spedito di mentaneamente insediato un contingente Da tempo esse avevano rimpiazzato i cara- tutta fretta a rinforzo della stazione locale. binieri. tedeschi - a prima vista, mi parvero coeta- Nella tarda mattinata, un plotone di militari - aveva preceduto il ritorno del grosso delle nei più di mio nonno che di mio padre del Kommandantur di Berga- da ufficiali truppe impegnate nell’operazione, guidata oltre al proprio fucile, ostentavano uno mo. Due o tre di quegli anziani ausiliari, della “sten”, lo smilzo mitragliatore inglese in dotazione ai partigiani grazie ai “lanci” l’esito, sfavorevole ai patrioti, della Air Force. Da ciò, di prim’acchito, si arguì Royal au- spedizione. Il grosso della quale, a metà pomeriggio di quella soleggiata giornata in piazza Bo- della Spina. La testa dell’autocolonna sostò tunnale, fece alt nel borgo ancora selli (ora Martiri di Cantiglio), proprio in faccia alla trattoria con alloggio dove i co- mi trattenevo con mia madre. Da pullman e camion, con altri soldati, smontarono in altre lo- sacchi. Credo che costoro appartenessero ai reparti di stanza a Piazzatorre e calità brembane. I cavalieri della steppa, stavolta, erano in “mimetica”. Dell’uniforme DA UNA GUERRA ALL’ALTRA l’ex cavalleggerodelloZar, passatodaStalinalFuhrer:-“aprire, ne d’uso,glifudiscretamenteindicatal’entratadelbagno.Ma,semprepiùdiffidente, della pulizia.“Cosaessercidentro?”,domandòinsospettito.Chiaritagliladestinazio- la manigliadell’altrouscio,chiusoachiave.Eraquellodellosgabuzzinodegliarnesi sigla dicuiilrusso(ucraino?)ignoravaevidentementesignificato.Infattiagguantò corridoietto incuis’aprivanodueporte.Sopraunadiquestespiccavalascritta“WC”, un primobicchiere,chiese:“dove e ordinarono“unolitrovinorosso”.Quellocheaveval’ariadiungraduato,tracannato ta. Credibilmenteattrattidall’insegna,tredilorosimosseroversoillocale.Entrarono eterogeneo: parabellumemoschettisovietici,Mauser, l’inseparabile sciabola.Quantoadarmidafuocoapparivanoequipaggiatiinmodo d’ordinanza avevanomantenutolasola da provinciale,all’imboccodelpontesull’Enna,guardando versopiazzaZignoni. posto diblocco,signoridalgrillettopiuttostofacile.Il dibloccostavasullastra- le, setardaviarispondereal“chivalà”,rischiavilaschioppettata dellesentinelledel ma, rincasammosveltiperchéstavaperscattareil“coprifuoco”.Sopravvenutoqua- ti, cuginiecognate:neavevanovistedituttiicolori,malapelleerasalva.Iomam- l’ultim’ora ciconfortòriguardoallecondizionidi-rispettivamentefratelli,zii,nipo- augurarono chiamarono lasoldatescaagliautomezziinpartenza,itrecosacchi,andandosene,ci giusto, offrì laditta.Eraormaiscesoiltramonto.Quandotrombettiereeiclacsonri- prosciugato il già troppoalungotrascurate.Poiraggiunseicommilitoni,chenelfrattempoavevano rale, appagato,riposel’ordignoeselafilòasoddisfareledettesuepersonalifaccende, cera dapavimenti,stracci,secchio,bottigliadellacandeggina.Perl’appunto.Ilcapo- del ritrovamento.Eilmisterobugigattolofinalmentefusvelato:lavandino,scope, tutte porte!”.Unattimoe,invirtùd’unaindaginemenoconvulsa,avvenneilmiracolo timatum, cavatadaltascapaneunabombaamano,-“questaminacciòèchiaveper - congiunteaquelledell’ Aurora, lavecchiacameriera.Ilcaporale,concipigliodaul- chiave risultòirreperibileallericerchedeipadroniefigli-Rosa,Pina,Ovidia,Franco ad ontadell’ impellentenecessitàfisiologica. Lìperlì,nelcomprensibileaffanno, la Quaderni Brembani 17 dobriy viçer kràsnoe vinò. Senefeceroportareunsecondoboccale.rammento , buonasera.Iltonomisembròcordiale.Unatelefonatadel- pi ...toio papacha 254 ?”, talqual.Glivennesubitoindicatoun , iltipicocopricapodipelliccia,con maschine-pistole davai !” -insistette, , mitraBeret- DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 255 che trovai nel 1945 a San Pellegrino che trovai Copia reperita on line del falso dollaro lanciato dai tedeschi, identico a quello on line del falso dollaro Copia reperita

oglio raccontare un breve episodio che mi accadde quando ero un ragazzino, al- breve episodio che mi accadde quando oglio raccontare un esatta, la guerra stava del marzo 1945; non ricordo la data l’incirca verso la fine

Adriano Epis Adriano comunque per volgere al termine. nell’orto dei miei nonni, situato in fian- Era un pomeriggio, mi trovavo a San Pellegrino Hotel (dopo il parcheggio multipiano). co all’attuale pista ciclabile, dietro il Grand da nord, passò sopra San Pellegrino, lan- Un piccolo aereo da turismo, proveniente dal vento, andarono quasi tutti a finire verso ciando dei piccoli manifesti che, portati dagli altri, io lo seguii con lo sguardo e vidi che la zona di Frasnito. Uno solo si staccò postale: cor- nella zona in cui ora c’è l’ufficio andò a posarsi fuori dal campo sportivo, mi aiutarono a leggerlo. si a prenderlo e lo portai ai nonni che facevo la 1ª elementare. Si trattava del fac-si- Io, infatti, non avevo ancora sette anni, vi era una scritta obliqua che recitava: “Le pro- mile di un dollaro americano sul quale sono balle belle e buone sono bolle di sapo- messe americane sono sempre state vane, ne come questa banconota”. di dollari durante la guerra, questo succe- Sicuramente i tedeschi ne avranno stampati ma questo dollaro non aveva certo la deva per inflazionare la moneta dell’avversario, fare una propaganda contro il nemico. finalità di inflazionare, bensì quella di di Il dollaro tedesco Il dollaro V DA UNA GUERRA ALL’ALTRA cio. strussero ma,comespessocapita,senesalvaronoalcunichesonotuttoraincommer- Dopo laliberazione,gliamericaniallaricercadidocumenti,trovaronoidollarielidi- gettavano questifalsidollari. della guerraitedeschi,partendodaunabasedi Verona esorvolandol’Italiadelnord, Le raccontailastoriaelei,collegandosiadinternet,scoprìchenell’ultimoperiodo volle saperedovel’avevoimparata. mente eungiorno,pocotempofa,laripetei,nonsoperchemotivoamiafigliaquale Non sodovesiafinitoqueldollaro,comunquequestafraseognitantomitornavain Quaderni Brembani 17 256 DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 257 * * *

omenica 22 Luglio 2018 la nostra valle si è arricchita di una istituzione molto si- 2018 la nostra valle si è arricchita di omenica 22 Luglio il Museo del Soldato. di vista storico, culturale, turistico: gnificativa dal punto

Alberto Giupponi Alberto Dalla vecchia sede di via Battisti, sul rettilineo di Zogno, nella ex caserma della Fore- Dalla vecchia sede di via Battisti, sul Ambria, appositamen- ex stazione ferroviaria di stale, tutto il materiale è passato nella dell’Amministrazione comunale di Zogno te ristrutturata con un intervento da parte dell’impresa “Sonzogni-Pietre antiche” come per circa 200.000 euro, tutti a carico di oneri di urbanizzazione. compensazione urbanistica e a scomputo è detta la valle delle acque, dei mercanti e dei musei; questo indica Brembana Valle La passato. La particolarità del Museo del l’attaccamento della nostra gente al proprio di dolore e di morte, ma anche di atti di eroi- Soldato è che ogni oggetto esposto parla è la guerra. smo e carità: ciò che, in poche parole, per curiosità o per conoscenza, ma soprattut- Un museo come questo non si visita solo i padri di famiglia che non sono tornati più to per non dimenticare: i ragazzi, i giovani, di prigionia, le madri che per lunghi anni hanno alle loro case, gli internati nei campi di guerra, coloro che si ribellarono all’invasore aspettato i loro figli “dispersi”, i reduci passato, per evitarne gli errori. sulle nostre montagne... il nostro recente Alpini di Zogno, del museo cominciò nel 2002 su iniziativa del gruppo L’avventura e Bocia, in partico- Veci di molti L’impegno guidati dal capogruppo Luigi Garofano. dall’alpino Roberto Fustinoni e dall’amico lare del segretario Renato Gherardi aiutato a raccogliere diverso materiale in un “Museo degli alpini Renato Ghisalberti, portò del Soldato”, per il fatto che gli oggetti per- dell’Alpino”, che diventò presto “Museo nostra valle riguardavano tutti i Corpi militari: venuti o ritrovati nei vari paesi della Carabinieri... Aviazione, Fanteria, Marina, dalla Provincia e dalla Regione; è in atto Oggi, il museo è regolarmente riconosciuto al pub- un accurato e approfondito lavoro di catalogazione, studio e ricerca; è aperto blico. Quasi tutto quanto raccolto riguarda il secolo scorso. In attesa di una pubblicazione e guida complete e dettagliate, ho fatto una breve visita In attesa di una pubblicazione e guida complete e dettagliate, ho fatto una breve per gli amici lettori di “Quaderni Brembani”, accompagnato dall’attuale capogruppo Giovanni Orlandini e dal segretario Renato. novecento, come tutte le altre stazioni della fer- dei primi del in stile liberty, L’edificio, di Ambria-Zogno di Nuova sede per il Museo del soldato il Museo sede per Nuova D DA UNA GUERRA ALL’ALTRA c’era ilpianocarico-scaricomerci,primasala:contiene distintivi,medaglie,decora- foto diCadutieReducidellevarieguerre.Dopol’entrata, asinistra,doveunavolta Al pianoterra,piccoloatrioconglistemmidellebrigatealpine,manichinidisoldati, fabbricazione svizzera,usatodadiversiesercitinellasecondaguerramondiale. rate. All’esterno, sullatosud,domina uncannoneantiaereo,calibro7,5cm,n.136di sede ferroviaria,orapistaciclabile;leportechedannosullapiazzainternasonosbar- ratteristiche siaesternamentecheinternamente.L’entrata ufficiale èdallapartedella rovia di Valle Brembana,èstatocompletamenteristrutturato,mantenendolestesseca- Quaderni Brembani 17 L’esterno dell’exstazionedi Ambria, Carcasse diarmi usatedaipartigiani,ritrovate in Val Taleggio nell’ottobre 2011 ora sededelMuseosoldato 258 Una dellesale espositive DA UNA GUERRA ALL’ALTRA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Reperti della Grande Guerra Reperti della Grande 259 In attesa di decisioni più definitive, il museo è aperto soprattutto per gruppi, scolare- In attesa di decisioni più definitive, il numeri: 3288980530 (Giovanni Orlandini) e sche, studenti, telefonando ai seguenti 3470303760 (Renato Gherardi). zioni di tantissimi corpi militari zioni di tantissimi au- eserciti: italiani, dei diversi tedeschi, america- stro-ungarici, me- Significativo il ni, inglesi... due guerre mon- dagliere delle guerre coloniali. diali e delle destra, sempre al piano terra, A sala d’aspetto dove si trovavano la sale. Nella e la biglietteria, due vari eserciti, prima: divise di di mascalcia, basti, selle, attrezzi radio ricetra- musette, striglie, campo, gi- smittenti, telefoni da scar- berne, fondine, cinturoni, mantelle, pic- poni, sci, racchette, di rico- cozze, barelle, piastrine noscimento... Nella seconda: una dotazione, sciabole, fucili, pistole, mitraglie, serie infinita di copricapo, armi in antigas, moschetti, gavette, bombe, bossoli, baionette, filo spinato, chiodi, maschere alcune armi dei partigiani della 86ª brigata borracce, zaini... Sono esposte anche Taleggio. Valle in Garibaldi ritrovate nel 2011 del capostazione, si trovano: la sala riunioni Al primo piano, dove c’era l’abitazione di Zogno (il più numeroso della provincia), la segreteria del grup- Alpini del Gruppo po, la biblioteca. attenzione e curiosità, leggendo le numerose lettere e con più Qui mi sono soffermato della prima e seconda guerra mondiale e cartoline postali militari dei nostri soldati è grande quando si legge che, nei tormenti del- delle guerre coloniali. La commozione libera, giusta e democratica, che tutti avevano le battaglie, tutti speravano in un’Italia quello militare), che tutti pensavano più ai fa- un fortissimo senso del dovere (anche sempre in pericolo di morte... migliari che erano a casa che a loro stessi alla situazione attuale, la commozione si trasforma solo in rabbia. Riferendomi un po’ riguardanti quasi tutti la storia della vita militare i circa 600 volumi degli scaffali Tra di tutti i Caduti della prima guerra mondiale e dei de- l’elenco italiana e bergamasca: “Domenica del Corriere” dal 1914 al 1919 e dal la raccolta della corati bergamaschi, 1939 al 1945. RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA I di torna alsuoposto,sulcampanile L’antico orologiodellaPianca,restaurato, panaria, infatti, nel1869,fucollocatoilnuovo concertodicinquecampane, fusedalla Probabilmente, ilcampanile,furifattonella secondametàdel1800;nella torrecam- Bernardi, anch’egliabitante a Venezia edoriginariodellaPianca. Giovanni BattistaRota,originari dellafrazioneedemigratia Venezia, edi Domenico in cuiesistevalachiesaprecedente, conilconcorsogenerosodeifratelliCristoforo e La costruzionedellachiesa attuale, avvennetrail1714ed1721,sullostessoposto ne dellaPianca,dell’orologio, cheprobabilmenterisaleacircaduesecolifa. Interessante anchelaricostruzionedellevicendestoriche, dellapresenzanellafrazio- grati neisecolipassati. Chiuduno dialcunipersonaggi,originaridellaPiancao dellefrazionivicine,lìemi- con quellodellaPianca,derivantiprobabilmentedalla presenzanellacomunitàdi quello dellachiesadiSanMichele,aChiuduno,chesembrerebbe averemolteaffinità, gi campanarifunzionanti“allaromana”,nellaprovincia diBergamo, indichiamo del Quirinale,attualeresidenzaPresidentedellaRepubblica italiana. Tra gliorolo- tre casi,nellanostraprovincia,madiffuso ancheaRoma,edinparticolare,sulpalazzo Si tratta,infatti,diunsistemadefinito“allaromana”,presente attualmenteinalmeno è uncasoisolato. di solitofannogliorologi-costituiràunmotivointeresse, pericuriosi,anchesenon per cuilelancettesonocostretteafarequattrogirialgiorno,postodeiduegiri,che La suaparticolarità,consistenteinunquadrantesulqualesonosegnatesoloseiore- scorrere delleore,ilritmodellavitadegliabitantiPianca. ritornerà alsuoposto,dopolamessainsicurezzadelcampanile,perscandire,conlo di Sant’Antonio Abate, ilsantopatrono dellacomunità,loscorsomesedigennaio,e Adesso, rimessoanuovo,l’orologio,èstatoespostoinchiesaoccasionedellafesta un anno,maeranoindispensabili. un fulminecheil23maggio2016hacolpitocampanile,sisonoprotrattiperpiùdi complesso meccanismo,resesinecessariperidanniarrecatidaltempoe,daultimo, La rimozionedellaruggineaccumulatasinelcorsodegliannielasistemazionedel menti, senonunicicertamenterari,dell’orologeriatradizionale. no l’opportunitàdievidenziarneleparticolaritàedirequisiti,checostituisconogliele- Quaderni Brembani 17 Pianca, eseguitidalCentrodell’ArteOrologiaiadiIvanoSonzogni,d’Almè,cidan- recenti interventidirestauro,acuièstatosottopostol’orologiocampanariodella Enzo Rombolà 260 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA ” del- “affida a Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni ripristinazione 261 riporta il verbale della deliberazione settecentesco della Pianca Due immagini dell’orologio l’orologio, nella torre campanaria. “La Giunta municipale congregata” ditta Monzini, di Borgo Santa Cateri- ditta Monzini, di Borgo na. Il 27 dicembre 1872, la Giunta muni- cipale di San Giovanni Bianco, pre- sieduta dal Sindaco Lomboni Paolo, Assessori Car- ed alla presenza degli minati Celso e Sonzogni Battista e de- An- supplenti Paninforni Assessori gli tonio e Manzoni Battista, stipulò con l’orologiaio Midali Bortolo fu Davide la “ l’accordo in base al quale, lo stesso, si obbligava ad effettuare Midali Bortolo fu Davide, la ripristinazione dell’orologio di PiancaMidali Bortolo fu Davide, la ripristinazione dell’orologio il quale si obbli- Aprile 1873, di mantenerlo tale per per il primo di ga di darlo andante regolarmente di £. 285 ...pagabili come segue: £. 100 nel 1873, altre sei anni per il convenuto prezzo Sicco- £. 100 nel 1874, £. 25 nel 1875, £. 20 nel 1876, £. 20 nel 1877 e £. 20 nel 1878. RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA aggregò lafrazionealComune diSanGiovanniBianco. all’occupazione franceseche, conlariformadell’amministrazionepubblicadel1804, avvenuto conattodelnotaio FantinoDonatidiPiazzaBrembana,del25.10.1628,fino Fu ancheComuneautonomo,aseguitodeldistaccodaquello diSanGiovanniBianco, rocchia. munque ilnomedelsuosantopatrono,Sant’Antonio Abate, aquellodellanuovapar- fino al1986,quandofuaccorpataaquelladiSanGiovanni Bianco,aggiungendoco- La situazionedemograficaconsentìallafrazionedimantenersi Parrocchiaautonoma loro comunitàd’origine. zia, doveavevanoraggiuntounmeritatobenesserenondimenticando, peraltro,maila Non sonodatrascurare,naturalmente,lerimessedegliemigranti dellaPianca,a Vene- ca, diraggiungereuncertobenessereconilconseguente aumentodellapopolazione. mercio ditransito,conquelledell’attivitàagricola,permisero agliabitantidellaPian- declivio chedalBremboraggiungeipiedidelCancervo. Lericorsederivantidalcom- mezza costaattraversavalavalle,passandodallafrazionePianca,dopoaverrisalitoil correndo laviaMercatorum,potevaessereraggiuntaattraversomulattierache,a La Val Taleggio, periviandantiprovenientidalla Val Serina equindidaBergamo, per- nità all’altra. tività agricolaedellepochepossibilitàofferte daltransitodegliabitantidaunacomu- abitativi in Val Brembana,nelcorsodeisecoli, per sfruttarelerisorsederivantidall’at- La frazionedellaPianca,costituisceunesempiodellosviluppodegliinsediamenti coro, simbolodellalorocomunità. gli abitantidellaPiancahannodimostratoilloroattaccamentoallachiesaealsuode- Nel suoimpegno,sirilevailprotrarsinellapassioneconlaquale,nelcorsodeisecoli, sabile delfunzionamentodell’orologio. ne diSanGiovanniBiancoche,inbaseallanormativavigenteèproprietarioerespon- sue condizioni,haavviatounaraccoltadifirme,persollecitarel’interventodelComu- all’impegno diFabrizioGiupponi,dellaPianca,chefindal2007,preoccupatodelle Il meritodelrecuperodell’orologiodeveessere,comunque,ascritto,inbuonaparte, ipotesi, anchesemancanoirelatividocumenti. da IvanoSonzogni,nelcorsodell’ultimorestauro,sembrerebberoconfermarequesta La confermacheinpassatosonostatieseguitidegliinterventidiadattamento,rilevati no contribuitogenerosamentealfinanziamentodellespesedellasuacostruzione. della chiesanellaprimametàdel1700;forsedonodeglistessibenefattori,cheaveva- stesse primadelrifacimentocampanilee,probabilmente,findallaricostruzione Poiché nell’accordodiparla“ripristino”,possiamoipotizzarechel’orologioesi- L’accordo fuapprovatodalConsigliocomunalel’8ottobre1873. grandi possibili”. desie dellacavadiCambrembo performare duelavagneperquellescuole,dellepiù rimanenti £.50nel78cosìilMidalisiobbligadifornire senz’altro pagamentoduear- 1873 edaltrettante nel1874inluogodelle100e£25neglisuccessivi75,7677le me però” Quaderni Brembani 17 continua ilverbale “prima erasiconvenutodipagare soltanto£.80nel 262 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA ruota Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 263

Oliviero Carminati Oliviero La prima centrale della Goggia la sua Angelo Moioli, partendo da questi favorevoli presupposti, scelse di installare alla Goggia, elettrica in località Molinetto, vicino centrale per la produzione di energia Dai mulini alle centrali elettriche Dai mulini alle centrali nel descrivendo Venezia, di politico e militare della Repubblica Giovanni da Lezze, la presenza di ben 10 mulini nel paese di Brembilla: cita 1596 il territorio di Bergamo, e faceva funzionare gratuita fonte di energia l’acqua era dunque un’inesauribile e mugnai da pesanti e logoranti fatiche. macchinari che sollevavano in parte i storica, alla fine dell’Ottocento, le gor- secoli dopo questa dettagliata descrizione Tre furono protagoniste di una svolta socio-econo- goglianti acque del torrente Brembilla paese : infatti, il loro costante flusso cominciò a mica che si può definire storica per il elettrica, per l’illumina- produzione di energia far ruotare le pale di una turbina per la zione dei comuni di Brembilla e Sedrina. la forza dell’acqua che scorreva nel torrente Il primo a intuire la possibilità di sfruttare Angelo Moioli nato il 14 febbraio Brembilla per generare elettricità fu l’imprenditore apparteneva al comune di Brembilla. 1865 ai Ponti di Sedrina, che all’epoca e innovativo so- Moioli si avventurò in un progetto così ambizioso L’intraprendente potevano favorire positivamente il successo del stenuto da due cruciali elementi, che sogno. di disporre di un adeguato capitale fi- Il primo elemento a suo favore era la possibilità sostegno economico per l’ambizioso progetto: nanziario, che garantiva un congruo attività di commerciante di cereali, farine egli poteva infatti contare sulla consolidata Antonio ai Ponti di Sedrina. e granaglie che esercitava con il padre era il fatto che Brembilla (con Sant’Omo- Il secondo elemento favorevole al progetto in quel periodo un rilevante polo manifatturiero bono Imagna e Berbenno) costituiva avrebbe tratto notevoli vantaggi dall’uso del- della tornitura del legno, attività che All’epoca i torni funzionavano sia grazie a una l’elettricità nel ciclo produttivo. e, tramite azionata con la forza dell’acqua, che trasmetteva il movimento a un albero dei torni; un sistema di cinghie collegate a pulegge, faceva girare uno o più mandrini che sia con un sistema a pedale che, azionato dal tornitore, metteva in moto un volano faceva ruotare a sua volta il mandrino.

“illuminante” di Angelo Moioli, un imprenditore Moioli, Angelo RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Il 19febbraio 1899 vienepresentatada Angelo Moioli larichiestadiautorizzazione tramite roggia conesiguacaduta,èprobabile sitrattassediunaturbina Francis. neppure iltipoditurbinainstallata ma,vistelecaratteristichedialimentazioneidrica ma nonsiconosceilnome di chipoimaterialmenteeseguìilavori.Nonsiconosce Il progettodellapiccolacentrale èattribuitoall’ingegnerePaoloDelBuediBergamo, zione diunimpiantoelettrico. billa diaverdepositatopresso l’esattoriacomunalelasommadilire80per Angelo Moioli,il17dicembre1898comunicatramiteuna letteraalcomunediBrem- calità Mulinetto. prietario delmulinodettoMulinetto,unaltrosbarramento sultorrente,proprioinlo- Teniamo presentechegiànel1889erastatocostruitodalsignor CarloFustinoni,pro- per lacostruzionediunadigacheavrebbeaumentatoil volume d’acquanellaroggia. Successivamente, il26gennaiodel1899,Moiolifarichiesta alcomunediBrembilla billa. tando l’abbondanteriservaidricadellosbarramentoinlegno postosultorrenteBrem- Goggia untunnelcheavrebbegarantitomaggiorafflusso diacquaallaroggia,sfrut- torizzazione auno“sbarro”cioè“sparare”dellemine, perscavareallabasedella illuminazione, eil17settembre Angelo MoiolirichiedealcomunediBrembillal’au- Quaderni Brembani 17 del luglio1898per laconcessionedicostruzione della centraleelettricadi Angelo Moioli Delibera delComunadiBrembilla in localitàGoggiaaBrembilla 264 si riferiscealleturbine)perscopo delle Officine Elettriche(forseci va laconcessioneperinstallare sindaco MartinoCarminati,appro- nale diBrembilla,presiedutodal luglio del1898ilconsigliocomu- tero abbastanzavelocemente:il3 Le praticheburocraticheprocedet- trica giàallafinedell’Ottocento. essersi dotatediunacentraleelet- drina furonoall’avanguardiaper que affermare cheBrembillaeSe- della Valle Brembana:sipuòdun- duzione dellacorrenteelettrica nezzo laprimacentraleperpro- pre nel1898fuinaugurataaCla- bina dellacentraleelettrica.Sem- te Brembillaper“animare”latur- per l’utilizzodell’acquadeltorren- presenta inPrefetturaladomanda In data25maggio1898,Moioli che lìsitrovava. lino diproprietàdelsignorFarina, della roggiachealimentavailmu- utilizzato parzialmentel’acqua i PontidiSedrina;cosìavrebbe trova sulladestradellastradaverso la famosagugliadirocciachesi costru- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 265 in località Valle Rudino a Brembilla Valle in località Dettaglio del progetto del 1909 della centrale elettrica di Angelo Moioli del 1909 della centrale elettrica di Dettaglio del progetto Una serie di problemi e la scelta di costruire una nuova centrale e la scelta di costruire Una serie di problemi per la novità dell’arrivo della popolazione di Sedrina e Brembilla Purtroppo l’euforia 1901 del «Corriere non durò a lungo: sulle pagine del 6 settembre della luce elettrica Valle scatenatosi sull’intera la notizia di un violento nubifragio della Sera» è riportata alberi, abbattendo muri, tra- gravi danni alla strada, sradicando Brembilla che causò crollare la diga adiacente la di bestiame e, purtroppo, facendo volgendo diversi capi la centrale elettrica, si riversò nella roggia che alimentava Goggia: la massa d’acqua le turbine e le apparecchiature; l’acqua rag- inondando l’edificio in cui si trovavano Angelo Mo- parte dell’edificio dove abitava giunse i piani superiori, facendo crollare delle acque l’ingente somma di circa ioli che, nel tentativo di salvare dall’impeto si salvò aggrappandosi al davanzale della fine- 40.000 lire, rischiò di essere travolto; di casa. stra, e venne soccorso da alcuni vicini della disastrosa inondazione i paesi di Brembilla e Sedrina rimasero conseguenza A senza illuminazione per un lungo periodo. per posa e attraversamento dei cavi elettrici nel paese; è probabile che verso la fine del paese; è probabile cavi elettrici nel attraversamento dei per posa e documenti ufficiali (ma non abbiamo del nuovo secolo scoccare dell’inizio 1899, allo a rischiarare pubblica iniziarono dell’illuminazione i primi lampioni che lo attestino) La loro luce do- ne fecero richiesta. di alcuni privati che di Brembilla e le vie centrali variava da 10 a 25 delle lampadine visto che la luminosità piuttosto flebile veva essere la costruzione della concessione per in cambio della invece che, candele. Sappiamo dal sindaco Francesco Ger- comunale, presieduta centrale elettrica, l’amministrazione per cinque anni. Moioli la fornitura gratuita delle lampadine vasoni, pretese dal RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA funzionanti leturbine,probabilmenteinattesadivederrealizzatoilnuovoedificio proprietario dellacentraleelettricaGoggia:dunqueinquell’annoeranoancora firma diunnonmeglioprecisato“R.M.”,cital’imprenditore Angelo Moioliquale un articolodel1903pubblicatosu«Profamilia»,rivistadelladiocesidiBergamo, a Non cisonodocumenticheattestinolacessataattivitàdellacentraleGoggia,ma la produzionedicorrenteinunluogopiùsicuro,alriparodaeventualirovinosepiene. Quaderni Brembani 17 di concessioneper l’installazionedellacentrale Ordinanza dellaPrefettura diBergamo elettrica dellaGoggiaBrembilla Le turbinedella centraleelettricadi Valle Rudino diBrembilla 266 costruire un’altracentraleper pensò chefossepiùopportuno provvisoriamente l’impianto, Moioli, dopoaverriparato stretto delfondovalle, Angelo lo sbarramentonelpuntopiù l’infelice sceltadiposizionare piogge impetuosemaancheal- calamità, dovutenonsoloalle Dopo tuttequestesciagurate l’acqua versoilsuomulino. sotto laGoggiaechedeviava lo Fustinoniavevacostruito strutto losbarramentocheCar- torrente Brembillaavevadi- 1889, unatravolgentepienadel In precedenza,nelgiugnodel RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni la prima centrale elettrica di Brembilla, la prima centrale elettrica 267 in località Goggia, presso i Ponti di Sedrina in località Goggia, presso Nell’edificio di sinistra fu installata nel 1899 Nell’edificio di sinistra della futura centrale posta in un centrale posta in della futura sicuro. luogo più dopo alcune verifi- Luogo che, venne individua- che tecniche, finale della valle to nel tratto af- Rudino, un del torrente che fluente della Brembilla paese e le sbocca in centro al minor por- cui acque, seppur di sogget- tata idrica, erano meno te a inondazioni. 1° agosto Il Moioli, in data comune di 1905, presenta al per la de- Brembilla la richiesta dal torren- viazione dell’acqua industriale; te Rudino per uso tale istanza venne trasmessa al Genio Civile e al ministero dell’Indu- per conoscenza alla Prefettura di Bergamo, stria. Carminati elaborato nel 1909 dall’ingegner P. Il progetto della nuova centrale venne l’edificio della centrale, a quota di 448 m sul livello e comprendeva a valle di Bergamo tutte le apparecchiature per la produzione della del mare, che ospitava al pianterreno del custode, e a monte in località Mulino corrente e al piano superiore l’appartamento di presa del torrente di val Camerata. Un cana- dei Busi a quota di 600 metri, la griglia e con un leggero dislivello (appena 1,05 me- letto coperto lungo poco più di 500 metri l’acqua nel capiente pozzetto di carico tri, pari a una pendenza di 0,002 m) riversava di maggior richiesta di elettricità; da lì, un tubo usato come riserva idrica nei periodi centimetri, con elevata pendenza, captava l’ac- di carico interrato del diametro di 25 150 metri, piombava nei due sifoni che la iniet- qua che, percorrendo un dislivello di licenza della ditta su Vicenza, in provincia di tavano nelle turbine prodotte a Schio, 3000 volt. La centrale generava una potenza di svizzera Escher-Wyss. non rilascia il certificato di conformità dell’im- il Genio Civile di Bergamo Nel 1911 documento commer- Rudino di Moioli. Poi in un Val pianto della centrale elettrica di Teno- viene citata come Società Moioli & ciale del febbraio 1912, la centrale elettrica a un cambio di gestione che viene presentato re mentre l’anno successivo si procede il 1° febbraio 1913 e che registra la totale pro- alla Camera di Commercio di Bergamo un capitale di 32.000 lire. prietà della società al sig. Moioli, con sabotaggio ai danni della centrale: sempre nel Purtroppo sono citati anche episodi di di Brembilla e ai Carabinieri Angelo Moioli trasmette al comune febbraio del 1913 con una denuncia per aver subìto ripetuti atti di vandalismo costituiti dall’ostruzione for- rovi e sterpaglie del canale che portava l’acqua nel pozzo di carico della condotta zata, causando danni per l’interruzione del funzionamento delle turbine e conseguente sospensione dell’erogazione di corrente elettrica. centrale di Il 1° luglio 1914 un nuovo contratto attesta la cessione della gestione della Rudino ai fratelli Martino e Domenico Milesi. Angelo Moioli passa la ge- Azzoni di Bergamo, Il 3 febbraio del 1919 davanti al notaio RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA muni faràilprimo passoperunsacrosanto riconoscimento. sconosciuto del progressodeipaesidiBrembilla eSedrina;vedremoquale deidueco- doveroso dedicareunaviao unapiazzaad Angelo MOIOLI,protagonista pressoché entusiasmo, quasicomeunmiracolo; allalucediquesteconsiderazioni,forsesarebbe dell’umanità comel’energia elettrica,saràstatocertamentefesteggiato constuporeed Tuttavia, scorciatoieburocratichea parte,uneventocosìimportanteperilbenessere un’attività inproprio. stazioni delletassedapagareeranofrequenti,amaggiorragione dapartedichigestiva l’approvazione diunaprepostacommissionecomunale: anche inquegliannileconte- che, dopoavernefattodomanda,riceveval’incaricodall’amministrazione tramite cordiamo cheall’epocalariscossionedelletassemunicipali eragestitadaunesattore ottenere lariduzionedelleimposteditassazionerichieste dall’esattoriacomunale;ri- Dai documenticonsultatiinarchivioèemersopoichepresentò numerosiricorsiper tuzioni. cedendo senzaledovuteautorizzazioni,persuperarelalentezza burocraticadelleisti- Nelle suenumeroseattivitàaffrontava gli ostacoliinmodospregiudicato,spessopro- Fonte Solforosa;ladomandafupresentatail5aprile1910. cietà, conaltriquattrosocidiBrembilla,loscopo gestireinaffitto laPremiata Angelo Moiolieraunimprenditorelungimiranteesifeceanchepromotorediunaso- Un imprenditore dariscoprire Quaderni Brembani 17 per convogliare nellaroggia l’acquacheazionava del torrente Brembilla adiacenteallaGoggia In bassoasinistrasinotalosbarramento le turbinedellacentraleelettrica 268 Amadio PrevitalidiCapizzone). cumento neattestalavenditaad cavallo disuaproprietà(undo- in unacarrozzatrainatadaun drina aBrembilla,avvenivano spostamenti che,daiPontidiSe- n° 8.Frequentieranodunquegli Milano, inCorsoIndipendenza billa, risultaaverelaresidenzaa munale, epurabitandoaBrem- sessore dell’amministrazioneco- ‘900: fuinfatticonsigliereeas- Brembilla neiprimidecennidel rilevanza cheilMoioliricoprìa peso degliincarichidiunacerta centrale potrebbeaverinfluitoil forse sullasceltadicederela questa tormentatagestionema Non conosciamoleragionidi li diBerbenno ventura SalvieGiacomoMangi- cede unaparteaisignoriBona- Brembilla, laqualeasuavolta ditta Carminati&C.(Pecio)di stione dellacentraleelettricaalla RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA ” (tor- “grata lègn” Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni (lupi). lüf” 269 (scortecciatori di alberi), e Pochi campi a biada, molti pascoli e molti boschi, formano il Pochi campi a biada, molti pascoli e “pelabròch”

el corso dei secoli lo sfruttamento boschivo è sempre stato una grande risorsa per sfruttamento boschivo è sempre stato el corso dei secoli lo Brembilla, dove il ter- Val in particolare per la Brembana, Valle gli abitanti della

Alessandro Pellegrini Alessandro Il taglio del bosco e le aziende boschive del Il legno era una risorsa fondamentale per l’economia brembillese e lo sfruttamento bosco aveva creato moltissime aziende e dava lavoro a numerose persone. nitori del legno), nel suo Dizionario Odeporico (1819) a pro- Ecco ciò che scrive Gio. Maironi da Ponte posito di Brembilla: “ parte occupato come si è detto, da sterili e inac- nella massima territorio di Brembilla comune di questi abitanti, che non arrivano ai millesei- più Il mestiere cessibili rocce. legna in carbone. e quello di convertire cento è quello della custodia del bestiame erano quelle di contadino infatti nell’Ottocento le professioni più diffuse Brembilla A più numerose di qualsiasi altra professione. In e di carbonaio, che erano di gran lunga un documento delle tasse del 1830 presente nell’archivio comunale di Brembilla al- Mansueto Callioni e Giovanni Salvi, risultava l’inizio anni settanta, trascritto da Don di professione contadino 295, carbonaio 27, che gli abitanti erano 2052, i capifamiglia oste 5, animino 4, ceraio 4, fabbro 3, cavalante possidente 12, mugnaio 8, muratore 4, 2, calzolaio 1, studente 1, notaio 1, perito 2, cappellano e parroco 5, guardia comunale contadine erano equamente suddivise su tutto 1, maestra 1, suora 1. Se le 295 famiglie carbonai erano invece concentrate nella zona il territorio del comune, le famiglie di erano i capofamiglia carbonai a Ben 11 nord del paese, in particolare a Cadelfoglia. e “Surdina”, 3 Musitelli: “Mafinöl”, “Chi- Cadelfoglia: 3 Locatelli “Ròcol”, “Ciafèr” 1 Milesi e “Birbóna”, 2 Barcella “Pasabuna”, gnò” e “Pinì”, 2 Carminati: “Tomasòt” Gru- di contrade con boscaioli erano nella stessa zona, come il borgo Altre “Mónch”. Barcella e Busi, l’abitato di Forcella Busi mello, con 3 famiglie Locatelli “Baiardo”, e con 3 capi famiglie Busi, Gaiazzo con 3 capi famiglia Locatelli: “Gaiazì”, “Profeta” e Cavaglia e Piazzoli 3 capi famiglie Genini e 1 Pesenti “Piröla”, Esposito, Baffeno a con la famiglia Milesi. Due famiglie carbonaie erano invece a Laxolo, in particolare Moretti. Camuzzocco con la famiglia Rocchi “Scetù”, e a Caberardi con la famiglia ritorio prativo era molto meno esteso che in altri valli. È significativo infatti che dei tre ritorio prativo era molto meno esteso che alludano proprio al bosco: soprannomi attribuiti ai brembillesi, due una risorsa inesauribile una risorsa di Il bosco nelle nostre valli: nelle nostre Il bosco N RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA circa 7ore.Il nostro padrone,l’ImpresaBertuletti LegnamidiBergamo, daqualche Da quelpiccolo paesino,perarrivaresulposto dilavoropiùaltobisognava camminare merio inprovinciadiPiacenza. della Valle. Dopodiverseorediviaggiosiamoarrivati aSusi,unacontradatipoCatre- brembillesi, unaventinadella Val Brembanaeuna decinadialtrelocalitàlimitrofe Trebbia. A Bergamo sieraradunata una squadradi71boscaioli,quarantina . da, boscaiolo di Laxolo, “ da, boscaiolo di Laxolo, RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA con unaresadi circa200q. nere 100-150q dicarbone.Ipiùespertierano ingradodicostruire Volume Periodo di legna=1qcarbone. 5 quintalidilegna=1qcarbone; conlegnicomeilnoccioloedcarpino,6quintali Resa Tipi dilegno Il Poiàt coli pezzidilegnal’oggipurtropporarocarbonevegetale. Eccolasuatestimonianza: rito precisoemetodicocheconun’alchimiaquasimagica permettediotteneredapic- della suascomparsa,ciharaccontatolevariefasichecaratterizzavano il“Poiàt”,un ottenere carbone.GiuseppeBusi,diGrumelloBrembilla, qualcheannofa,prima “Poiàt”, nomecheindialettoidentificaquellastrutturadove su“cuoceva”lalegnaper carbone. Questepiazzesonodenominate“Aràl”,dove un tempovenivapreparatoil valle diimbattersiinalcunepiazzette,piccolislarghi dovesitrasformavalalegnain Nonostante lascarsamanutenzionedegliultimidecenni, capitaneiboschidellanostra gue, maperchéleprobabilitàchetuttofinissein“fumo” eranoalte... un’operazione complicataespessopericolosa,nontantoperl’incolumitàdichilaese- Vi eranospecialistinellatrasformazionedellalegnaincarbone,perchésitrattadi sto, inmezzoaiboschispecifiche“piazze”. farci comprenderecomefosseutilequestalavorazione,chevenivaeffettuata sulpo- Un chilogrammodicarbonepesava1/5o1/6rispettoallalegnaesoloquestobastaa mando illegnomenonobile,ovveroquellopiùpiccolooiramiincarbonedilegna. accesso. Siovviavaaquestoproblemautilizzandoleteleferiche,maanchetrasfor- Spesso iboschisiestendevanoperchilometrienonvieranostradeosentieridifacile Il tagliodellalegnaeiltrasportoavalleeranounlavoromoltoimpegnativofaticoso. L’Aràl eilPoiàt Quaderni Brembani 17 : conlegnipregiaticomeilfaggio, epiantecresciuteal“ : nellanostrazonaeradipiccole dimensioni,maall’esterosiarrivavaadotte- : tuttol’anno : tutti Appennini piacentini,anni’50:boscaiolidella Val Brembilla 272 sülìf” “Poiacc (luoghi soleggiati) ” atrepiani RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA (dagli ” “carbu- . Infine si ‘mbocal “Poiàtì” Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni attigua al Bersaglio ”. Questa operazione manteneva co- Brembilla, anni ’30: “poiàt” nella zona Brembilla, 273 gnochecc (a ossia legna spaccata utile per l’accensione e per l’alimen- ossia legna spaccata : i rami di larice, : a seconda delle dimensioni, in media da 2 a 5 giorni, durante i quali : a seconda delle dimensioni, in media “gnochecc” : a cottura ultimata, partendo dalla base, si rastrellava il terriccio esterno : a cottura ultimata, partendo dalla base, : si ponevano alla base, coperti con poca terra, due legni disposti a croce, due legni disposti a con poca terra, alla base, coperti : si ponevano : iniziando dall’alto, si praticava una corona di fori (circa 30 cm di diametro) si praticava una corona di fori (circa : iniziando dall’alto, ”. Si copriva allora la prima corona di fori e se ne apriva un’altra circa 30 cm più ”. Si copriva allora la prima corona di Costruzione fosse in- riteneva che tale disposizione superstizione: si univa il sacro alla usanza che del lavoro. per una buona riuscita dispensabile scaletta con legni si costruiva una palo attorno al quale si innalzava un lungo Al centro la legna, tutt’intorno, si posizionava e incrociati. Contemporaneamente, sovrapposti in alto, fino ad otte- base, i più piccoli i più grossi alla diversa dimensione, in pezzi di misurare fino a 5 metri di dia- tronco, la cui sommità arrivava a nere una catasta a cono metro. secondo serviva a volte da base per un Da notare che la sommità nel terriccio, permettendo al fumo di uscire. Dapprima il fumo era biancastro, misto a al fumo di uscire. Dapprima il nel terriccio, permettendo segno che la sottostante legna era umidità, poi pian piano diveniva turchino, e si estraevano i legni carbonizzati. Piccola curiosità Il bosco non era solo fonte di red- dito e di lavoro, ma era risorsa fon- damentale per l’intera famiglia contadina. Si sfruttava ogni singo- lo pezzo di legno, partendo sempre dai più piccoli e poveri per l’ac- censione del camino e della stufa. testimonianza i nostri antenati ci A hanno lasciato un detto dialettale: utùer tira ‘nsèma legna e patös “A l’è spósa l’ös!” l’invèren perché avvolgeva il tutto con fogliame, strame e uno strato di terra. Poco lontano si preparava fogliame, strame e uno strato di terra. avvolgeva il tutto con un mucchio di acceso un fuoco, che serviva per for- alla struttura veniva Vicino tazione del “Poiàt”. e riempiendo lo spazio il “Poiàt” togliendo il palo centrale nire la brace. Si avviava ad ardere e fumare. creando così un camino che iniziava vuoto con la brace, Cottura nada Quando alla sommità si formava una conca a in basso. Così fino alla base del “Poiàt”. aveva fame, bisognava “ forma di scodella, chiaro segno che il “Poiàt” “ da mangiare) immettendo, dall’alto, i farlo “girare” (bruciare). In quest’ultimo ca- stante l’intensità della brace, così da non abilità dei carbonai) si correva ai ripari co- so (per altro infrequente data l’indiscussa esposte. prendo con altro terriccio le parti più di cottura Tempo persone con particolare attenzione nei giorni di veniva accudito giorno e notte da 1 o 2 pioggia. Svuotamento carbonizzati, se battuti l’uno con- tro l’altro, tintinnavano con un suono metallico. Ottobre raggruppa ogni scaglia di RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Oggi purtroppoilcostodellamanodoperaètaledanonconsentirepiùquestapulizia e unavoltaessiccati,anch’essivenivanoutilizzatiperl’accensionedistufacamino. la crescitadellepiantegiovanirisparmiatedaltaglio.Dopoaverliraggruppatiinfasci cessive siintervenivaeliminandotuttigliarbustiinfestantidelsottoboscoperfavorire guardare unarisorsacosìpreziosa.Dopoiltagliodelbosco,nelledueprimaveresuc- za delterritorioedeiritmidellestagioniimponevaallepersonedicustodiresalva- Il rispettoperilboscoeratotale.tagliononnécasuale,unico,malaconoscen- legna oramoscelloperchél’invernoèalleporte). Quaderni Brembani 17 Girelére laxolesi(portatrici dicarrucoleLaxolo) in unmomento di pausaneglianni‘50 Francia, anni‘30:il“poiàt”diCristoforo BettinellidiMalentrata 274 “Poiàt” elacura deiboschi. zioni comeun tempofuronoil anche noidi“inventarci” solu- bosco, dovremmoesserecapaci no riuscitiatrovarereddito nel nostre valli.Comeinostriavi so- non curatopuòprovocare nelle mitare ilpericolocheunbosco ra emanutenzionenuoveperli- bosco etrovareoggiformedicu- re ilrispettodiuntempoper Forse dovremmotornareadave- e ramidiunacertadimensione. cuperati perlavenditasolopiante dopo iltaglio. Vengono quindire- parte disordinatamenteaterra gono abbandonatiperlamaggior nelle zonemenoaccessibili,ven- preventiva, anziramiecespugli, RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA è un li- Bollati Borin- 2 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Bompiani, Milano, 2013. 275 Inospitali e talvolta inesplorati, ostili, desolati, questi erano luo- Inospitali e talvolta inesplorati, ostili, 1 L’invenzione della natura selvaggia. Storia di un’idea dal XVIII secolo a oggi. della natura selvaggia. L’invenzione Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia.

iprendiamo qui il titolo emblematico di un interessante libro del prof. Franco titolo emblematico di un interessante iprendiamo qui il per appro- di Bergamo, letteratura e docente all’Università Brevini, storico della

Denis Pianetti ghieri, Torino, 2013. ghieri, Torino, ghi che avevano sempre evocato la morte, umiliato per la loro vastità, minacciato per ghi che avevano sempre evocato la morte, la loro potenza e maestosità. il carattere centripeto selvaggio rafforzò Se tra Medioevo e Rinascimento l’ambiente un mondo esterno disabitato e sentito come mi- del villaggio o della città, assediati da e permeato di leggende, nel Settecento la natu- naccioso, spesso avvolto nelle tenebre mali della civiltà e al suo inesorabile artificio, ra divenne, al contrario, un antidoto ai Fu in quel periodo, infatti, che si comin- oltre che a motivo di scoperta e di avventura. il mondo moderno dallo sconfinato e dall’ine- ciò a percepire la distanza che separa sconosciuto; e fu così, di conseguenza, che la splorato, esercitando un fascino prima mito: pur essendo vecchia quanto il mondo, natura selvaggia assunse i contorni del degradato della rivoluzione industriale, tan- venne riscoperta e contrapposta al mondo fuga. to da divenirne la meta esclusiva di una guglie di roccia e montagne svettanti, tor- Muraglie di ghiaccio, orridi e forre paurose, che fu inizialmente tenuto a battesimo, renti e cascate: un volto selvaggio e rupestre pittori e filosofi, per poi essere riscoperto soprattutto in epoca romantica, da scrittori, millenni gli uomini di fronte a certi luoghi pro- dai primi fotografi e viaggiatori. Se per del Settecento cominciarono ad essere percepiti varono paura e sgomento, dagli inizi in- come “sublimi”, perché dotati di un’intensa e coinvolgente bellezza. Una radicale e al versione del gusto che rappresentava da un lato una sfida lanciata alla grandezza a terrore, so- di un inatteso piacere misto predominio della natura e dall’altro il sorgere prattutto quel piacere di scoprirne e svelarne i suoi più reconditi segreti. 2 R. Bodei, 1 F. Brevini, 1 F.

di L’invenzione della natura selvaggia della natura L’invenzione fondire una tematica fuori dagli schemi ma nella quale si intrecciano tanti filoni, dalla fuori dagli schemi ma nella quale si fondire una tematica all’escursionismo e all’alpinismo, il tutto narrativa di viaggio all’arte, dalla fotografia Brembana. Valle che è quello della ristretto in un particolare microcosmo, Storia di un’idea dal XVIII secolo a oggi della natura selvaggia. L’invenzione bro di storia e di cultura che racconta i mutamenti della nostra percezione nei confronti bro di storia e di cultura che racconta i degli spazi selvaggi. R RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Spitzberg si èvistocosìestraneoaimodid’essere abitualichesicrede diessere venutidallo giorni dicamminotrailluogodovecisitrova equellodondesièpartiti.Tutto ciòche paesaggio brembanoegliaggiunseche mili traversateèquelladiungranviaggio”. ziana Isabella Teotochi Albrizzi, allaqualescrisse: di neve.Lasuarelazione,nonappenagiuntoaMorbegno,fuinviataall’amicavene- la Francia,attraversoilpassodiSanMarco,chetrovògiàabbondantementecoperto se l’anticastradaPriulaintenzionatoaraggiungerela Valtellina elaSvizzera,diqui Venezia perchésospettatodispionaggio,dopounabrevesostaaBergamo, eglipercor- sta diSanGiovanniBianco: che ripercorronoletappediquelsuoviaggioavventurosodopola“confortevole”so- dalle seratealfocolare.Riportiamodallaletteraalcunideibranipiùesemplificativi gonista dellacuriosavitaquotidianavallare,scanditadalletradizionitavolae tre adesserestatospettatorediunpaesaggioincontinuomutamento,divenneprota- l’altro ivariborghi dellavallata,Zogno,SanPellegrino,GiovanniBianco;qui,ol- to, fradolcipendiienuovamentegolepiùomenoanguste,egliraggiunseunodopo gettato suduespuntonidiroccia, dondesihaunavisionemoltopittoresca” diventare un’aspragolafinoaSedrinanelpuntoincui da subito,a Ventulosa, eglinotòilcarattereselvaggio dellavalle,chesirestringeper di Parigi,cherisalìla Valle Brembanaagliinizidinovembredel1793. archeologo eintellettualefrancese,fondatoreprimodirettoredelmuseoLouvre Fu questalasensazionechesipercepiscedalraccontodiDominique Vivant Denon, 3 P. Angelini, G.Pesenti, venne servitodaalcunepersone Il raccontoprosegueconladescrizionediquelpiccolo tugurioedelpranzochegli chetto. novantenne. IlviaggioversoilpassodiSanMarcoriprese subitodopoilrusticoban- colare, unadonnacheaffermava diavere cinquant’anni,macheaveval’aspettodiuna Quaderni Brembani 17 canda ecredettidiesseregiuntoinunacapannaLapponi”. erano chetreoquattromisereabitazioni. Arrivati alledueaMezzoldo, entrammonellalo- demmo iraggifinoapomeriggioinoltrato.Iltorrentenonerapiùche unruscello,ipaesinon Martino elaPiazza,citrovammotranevesebbenefosseun sole splendido,nonnego- Lasciammo aLennalavalledelBremboperseguireiltorrented’Acqua Negra.DopoSan mo iltemponecessarioperferrarecavalloconunramponee bereunpessimobrodo. na, villaggiodifucineeabitatodafabbrinericomeilcarbonechevisiconsuma.Ciriposam- mavera successivapercontinuareillorotragitto.DopotreoredicamminoarrivammoaLen- chi diabetespintifinlàdallegrandipieneprimavera,echeaspettavanoledellapri- era piùcheuntorrenteprecipitavadirocciainroccia,lecuiriveeranoingombretron- “La vallesifacevasemprepiùselvaggia,lecaserareepovere,ilpiccolofiumenon di rocciaaindicarcilastrada.La neve,sullaqualesieraformataunaspeciedicrostaghiac- zione tremendi.Prestosuperammo lemontagneboscoseeritrovammosolonevespuntoni cevano rotolareitronchidallasommità finoinfondoaivalloni,conunfracassoeunadistru- “Lasciammo infrettaicoltiviesalimmo attraversoforestediabete,dallequaliiboscaiolifa- [isola dell’arcipelagonorvegesedelleSvalbard] Dominique Vivant Denon, “del colore dellapece” “non cisipuòpersuadere checisonosolodue 276 Museo della Valle, Zogno,2001. Colpito dallavarietàedalleasperitàdel “la sensazionecheresta doposi- “si passailfiumesuunponte tra lequalilocolpì,inparti- o dalleterre Australi”. 3 Allontanato da . Disegui- Fin RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA e Grand Tour “erano lontane [si presume una Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “la cui testa poggiava su “la cui testa poggiava . 277 “senza che fosse possibile distinguere chi si aveva di fronte”; chi si aveva di distinguere “senza che fosse possibile “Una mezz’ora di marcia dopo la Casa, seguendo bastoni che indicavano il percorso in mez- “Una mezz’ora di marcia dopo la Casa, seguendo passo. Mi fermai un istante per contemplare zo alla neve, raggiungemmo la sommità del volersi sempre elevare in tutti i sensi, cre- l’aspetto del luogo. Fa parte dell’istinto dell’uomo Alpi può disin- alla felicità. Il passaggio delle dendo o di scoprire cose nuove o di accostarsi vede che sommità altrettanto tristi del punto Arrivato in cima alla vetta, egli non cantarlo. dell’isolamento, niente di ciò che lo circonda che egli occupa, non prova che l’inquietudine di essere rimasto solo nell’universo, niente è a lui famigliare. Il silenzio lo spaventa, crede Il sole senza calore non lo rianima più, l’aria gli ricorda la sua vita tranne il dolore che prova. lo respinge e sembra minacciarlo di avere vo- anziché dilatare opprime i polmoni, la natura luto violare i suoi segreti”. ciata, pareva in un primo momento reggerci, ma subito dopo cedeva sotto i piedi tanto da dopo cedeva sotto reggerci, ma subito in un primo momento ciata, pareva io a farlo, e di lì, altre volte ero mia guida mi tirava fuori fino alla cintura. La sommergerci un coraggio, e faticava con soffriva il povero cavallo che a soccorrere tutti e due andavamo e un’intelligenza ammirevoli”. una pazienza sull’onda del Romanticismo, che avvenne quella comunione mistica fra artisti e natu- sull’onda del Romanticismo, che avvenne quella comunione mistica fra artisti ha avuto grandi ed illustri esponenti. ra e che anche in terra bergamasca ha conferma og- si Nella collezione ottocentesca dell’Accademia Carrara di Bergamo Spicca nel racconto di Vivant Denon la descrizione della gente, gente che non era an- Denon la descrizione della gente, gente Vivant Spicca nel racconto di della rivoluzione e che continuava a rispec- cora stata influenzata dalle vicissitudini bella alla cat- della in cui viveva. L’alternarsi chiare il carattere selvaggio del territorio della vita alla morte scandiva l’esistenza tiva stagione, dell’abbondanza alla carestia, leggi della natura ma sprovvisti di mezzi effi- di quegli uomini, legati com’erano alle erano immersi ed erano quasi parte integrante, caci per contrastarla. Una natura in cui madre e matrigna, datrice di vita e di morte, le spazi, dominatrice, selvaggia su larghi l’osservazione del cielo, del tempo e cui ambigue volontà erano scrutate attraverso e a leggende. dell’ambiente, nonché legate a superstizioni susci- La natura, per quanto insolita e piena di insidie, seduce l’uomo e il viaggiatore tando in loro emozioni particolari, invitandoli ad esprimere l’avventura e l’impressio- e colori in ne del loro incontro per iscritto, in prosa o in poesia, oppure a ritrarne linee Vivant di tali restino ugualmente immortali. Fu nell’epoca opere artistiche, affinché del Denon e soprattutto durante l’Ottocento, nello spirito ormai diffuso La notte, fredda e tenebrosa, lo colse tuttavia ancor prima di arrivare alla Casa San ancor prima di arrivare lo colse tuttavia fredda e tenebrosa, La notte, Ancogno, malconcia, detta a dormire nella stanza di una baita Marco costringendolo e irritare la gola, e illu- focolare, tanto da far lacrimare gli occhi invasa dal fumo del fioca minata da una luce solo poté intravedere nell’oscurità, e lo incuriosì, una donna nell’oscurità, e lo incuriosì, una donna solo poté intravedere Gambara” delle due tette di Madame grossezza un solo gozzo della nobile, sua conoscente], ma nonostante il modo di vivere si trattava comunque di gen- ma nonostante il modo di vivere nobile, sua conoscente], cena, annotò, di buona conversazione; anche se per te onesta, gentile e di San Giovanni Bianco!” le delicatezze asiatiche Vivant San Marco, ecco ripreso il cammino e superata la Casa La mattina successiva, di solitudine e di smarri- sommità e provare quella sensazione Denon giungere alla desolati e primitivi; di qui, la non è abituato a vivere in luoghi così mento tipica di chi sull’invulnerabilità della natura selvaggia, con- sua profonda riflessione sul dominio e violato. sapevole che il suo spazio non deve essere RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA che nell’agosto del1823percorselavalleseguendo letraccedell’antica stradaPriula. s’inserì anche l’operadelpoetaescrittore DavideBertolotti,diorigine piemontese, l’altro nuovimezzid’espressione comestampe,incisioni,acquefortiedisegni,che Fu inquelperiodo,artisticamente eculturalmentefecondo,quandocomparverofra una suaoperacheritraelecascate deiLaghiGemellisopraBranzi. saggio diIsolaFondra,e di EdoardoFrancescoBossoli(1830-1912),cuiènota liè (1835-1907),allievodiCostantino Rosaeautorediunamirabilevedutadelpae- tematica erapergliscorcidellevallatebergamasche, eancoraquellediCesareCava- Andrea Marenzi(1823-1891)ePietro Agliardi (1825-1886),autorilacuipreferenza natura selvaggiahailpredominiosonoquellechecihanno lasciatopiùtardiinobili scritti da Vivant Denon. Altre vedutedellatradizioneromanticalocale nellequalila poetiche ebucolichevedutedellagoladeipontidiSedrina, propriocomefuronode- branti: MarcoGozzi(1759-1839)ePietroRonzoni(1781-1862), daiqualicigiungono origine brembana,padronidiunostilecheesaltaluminosità acceseecoloricaldivi- furono giàanticipatedaduefraipiùammiratipittoridel primo Ottocento,entrambidi in gradoditrasmettere.Gustipaesaggisticietecnichescenografiche eartisticheche ridi eforre,luoghiricchidiquelfascinoprimordialemisterioso chesololanaturaè e l’acquasonogliaspettipredominanti:torrentiplacidio impetuosi,rupi,cascate,or- valli Brembanae Taleggio, ripresicongrandeeabileintensitàrealistica,dovelerocce 1878), fralequalivisonoanchealcunevedutedipaesaggimontanieboschividelle ghesia diqueltempo.DigrandepregiolaraccoltaopereCostantinoRosa(1803- gi dicomelapitturapaesaggioebbegrandediffusione insenoallanobiltàebor- Quaderni Brembani 17 La golaeipontidiSedrinainundipintoPietro Ronzoni 278 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Qua- in Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 279 Dapprima presso i ponti di Sedrina, dove ebbe presso i ponti di Dapprima Scorsa da Bergamo alla Tramezzina per la Val- Tramezzina alla Bergamo Scorsa da 4 emerge quel lato selvaggio e primordiale del quale l’autore e primordiale quel lato selvaggio emerge Corponove Editrice, Bergamo, 2008. Corponove Editrice, Bergamo, Impressioni di viaggio in Valle Brembana di un poeta e scrittore del primo Ottocento, di un poeta e scrittore Brembana di viaggio in Valle Impressioni Escursione al passo San Marco, agosto 1901 (fotografia di Eugenio Goglio) Escursione al passo San Marco, “Un tratto oltre Sangiovanbianco, asprissime rocce distendono sul Brembo l’oscura lor fron- “Un tratto oltre Sangiovanbianco, asprissime da croci indicanti gente precipitata. Sde- te, e nel loro fianco è scavata l’angusta via, segnata fiume ivi in fondo, e ne suonano i circostanti di- gnato della sua penosa prigione, mugghia il “È questo uno de’ siti più pittoreschi delle nostre Alpi. Pare che i monti antichissimamente Alpi. Pare che nostre più pittoreschi delle siti de’ “È questo uno a forza il fiume, ovvero e negassero alle acque ogni varco. Passovi ivi si combaciassero, loro orridezza pa- terra divise quelle rupi giganti, che nella selvaggia qualche scotimento di pel quale ora risentimento dell’antica rovina. Il varco a perpendicolo jono ancora serbare il mezzo a que- Tra mortale. tagliato dallo scalpello, ma non di mano scorre il Brembo, sembra il ponte, e so- dirupi, un greppo, staccato dagli altri, signoreggia e squarciati sti affastellati alle acque di due valli in che impose due ponti verziere. L’arte stiene sulla cima un piccolo della natura”. ed orrori, aggiunge risalto alle fiere opere mezzo a queste angustie derni Brembani 7, derni Brembani 4 D. Pianetti, 4 D. Ai serrati del Cornello una nuova romantica e panoramica visione accolse il viaggia- una nuova romantica e panoramica Ai serrati del Cornello gola dominata dall’alto dal- si getta con impeto in una stretta tore, lì dove il Brembo es- di storia dove il tempo continua ad un luogo impregnato Tasso, dei l’antico borgo delle acque: sere scandito dal fragore Anche nel suo racconto, dal titolo suo racconto, dal Anche nel e la Valtellina, brembana affascinato. rimase particolarmente curiosamente ad affermare: curiosamente RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA della mattina”. lare effettodirestituirmi interamenteleforzecheperdute aveanel tormentososalire marti” ove seiinpuntodiscendere, edallafelicecolturade’ pianichepajonodilungechia- verità de’ montisucuitistai,vengonotemperatedallariccavegetazionedellevalli do finoalpassodiSanMarco,unluogodove Coryate nel1608,ancheBertolottipergiungerein Valtellina risalìlavallediMezzol- Così comefece Vivant Denontrent’anniprimaeancorapiùindietrol’inglese Thomas tura selvaggia apparecosìcom’è,caricadi fascinoedisgomento,pace maanchedi saggio brembano, oltrechedallacuriosità della suagenteedellesuetradizioni. Lana- Il Gogliofuilprimo“creatore d’immagini”alasciarsirapiredallabellezzadelpae- va unariproduzionefedeledella realtà,lafotografiasostituìtrionfantel’operad’arte. A cavallo del secolo,nell’epocaincuisiambivaall’esattezzascientifica esipretende- minato peroltredueore. formaggi elatticini,vinorosso) editrasportarlefinoalpuntosostadopoavercam- incaricava diprocurareai“turisti”lespecialitàgastronomiche dellazona(polenta, col gerlo;eraunadellecontadinediMezzoldoche,dopo averconcordatoilprezzo,si della valle:inprimopianolaguidaelegitanti,mentrea destra, isolata,vièunadonna tracciato dellaviaPriula,èdocumentatal’escursionedi un gruppodidonneborghesi Eugenio Goglio(1865-1926).Nell’immagine,dovesi può fral’altrointravedereil momenti vièunafotografiascattatanell’agosto1901dal celebrefotografobrembano gine eincorrottadiquelluogo,aben2000metriquota. A testimoniareunodiquei 1823, maanchele“elegantidame”sarebberogiuntepresto adammirarelanaturaver- E fudavverocosì,loscrittorenonsisbagliò.Passeranno ancoramoltiannidaquel Quaderni Brembani 17 tice disastrosoeromito”. se nonèlungiiltempoincuileelegantidamepasserannocomodecarrozzesuquestover- frequentata chedaqualcherozzovalligianoocacciatoresmarrito;maverràefor- do equellodelSempionesonoluoghiridentiappettoaquesto.LaCasadiS.Marcononè ingombro disassi,giacentitrapocaemoribondaverdura.IlpassaggiodelGranSanBernar- cacciatori Tirolesi. Èquestounluogodesolatopiùchealtromainelle Alpi iovedessi;tutto o chevisiammucchianogiùpiombandoda’ soprastantidirupi.Oravistaundrappellodi solea mantenereunafamigliachesgombrasseilpassaggiodalleinfinitenevivicadono, detta diS.Marco,elamontagnahailmedesimonome,perchévenetogovernamentoivi fatto leforzeegiunsialcollodelpassaggiocheappenamipoteasostenere.QuivièunaCasa mente datergo, malasalitasifasìlunga,ardua,continua,cruda,chemicadderoaf- con granrovinìosottoilpontedelleacque.Sivalicaessoun’altravolta,dipoisilasciafinal- voli cascatelle.Scenicoèposcial’aspettodelfiumetraboccanteincapricciosissimeguise di rupi.IlBrembocorreinfondoallavallemoltopiùgiùdellastrada,eformainnumere- tagne imminentisonooraispidedipini,orrendeperiscoscendimentiesparsefrantumi “Da Mezzoldoinsulasalitaèsìduradanonlasciaragioadesaminareiprospetti.Lemon- Torquato. Siveggonoancorasull’eminenzalerovinedell’anticocastellode’ Tassi”. sì, imperciocchèsuquestepauroserupinacqueecrebbelafamigliadell’illustreedinfelice la poesiahaprodottodipiùdolce,tenero,leggiadroedadorno?Eppureellaèco- la Naturahagettatoconrabbiaisuoiparti,debbadestarenell’animomemoriadiquanto litudini orateatrali,orrende.Chicrederebbechel’aspettodiquestebalzeovediresti rupi. IlpassodiCornelloètaleinsestessochelesomme Alpi potrebberoinvidiarelesueso- . Unviaggiofaticosomalacuimeta,continuòloscrittore, 280 “la gigantescasublimità,l’inospitase- “fece inmeilsingo- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA , il Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “non fosse ormai cele- 1910 (fotografia di Eugenio Goglio) 281 La natura selvaggia della Cascata del Pescatore, “Passeggiate ed escursioni da S. Pellegrino” Ca- , risalente al . Sempre più Belle Epoque confusione, ora dolce, ora aspra, ora dolce, ora confusione, incantevole e misterio- ma sempre foto- le più suggestive sa. Una tra Goglio in questo ambito grafie del la quella che ritrae è senz’altro Pescatore scata del 1910. Non si conosce l’origine del 1910. Non si conosce questa ca- suo nome, ma di certo affascina- scata deve aver talmente a salire e a to l’autore che riuscì di quel luogo sfidare l’austerità la splendida impervio pur di trarne segreta- testimonianza: incassata del Brembo mente nel fondovalle di Pa- borgo poco sopra il vecchio Carona, sem- gliari, nella valle di a fra le possenti rocce bra sgorgare strapiombo e le fitte pinete come gelosamente se fosse una sorgente, nascosta e custodita nel ventre del- la montagna. Era il primo Novecento, il periodo della numerosi villeggianti, nobili e bor- ghesi, desideravano scoprire quel volto nascosto e selvaggio che si stazioni climatiche nelle quali soggiornavano. celava dietro le cittadine termali e le racconta ad esempio la gita di una facoltosa fa- Una fotografia, sempre del Goglio, ci lo scatto la riprende in una scenografi- miglia genovese in villeggiatura a Piazzatorre: cascate di un torrente; essa è accompagnata ca posizione sullo sfondo delle pacifiche con il cappello appoggiato sopra un sasso, dal maggiordomo, seduto in primo piano in giacca bianca, e dal parroco. Quell’attività dal medico condotto dottor Bonandrini, luce intorno alla seconda metà e verso la fine chiamata escursionismo, che vide la elitario prima ancora di aprirsi alle masse, molti dell’Ottocento, divenne un fenomeno da San Giovan- ma anche Terme, San Pellegrino decenni più tardi. Dalla più rinomata, Olmo al Brembo e Piazzatorre, si organiz- ni Bianco, Piazza Brembana, Roncobello, più segreti e selvaggi della valle: dal già zavano escursioni alla scoperta dei luoghi del Diavolo e ai Laghi Gemelli, dalle mon- menzionato valico di San Marco al Pizzo gior- Sfogliando i Taleggio. tagne di Foppolo all’Arera, fino agli orridi di Bracca e di si può notare come vi erano Terme, nali dell’epoca, quelli distribuiti a San Pellegrino Brembana oltre Valle numerose rubriche volte a valorizzare la storia e le bellezze della numeri che a promuovere vere e proprie passeggiate ed escursioni. In uno dei primi dell’anno 1916, nella sua rubrica Giornale di San Pellegrino scriveva che se la cittadina termale certo almeno in tut- lo diventerebbe, in tutto il mondo come stazione idrominerale, bre e delle Brembana ta Italia - col migliorarsi dei mezzi di comunicazione dell’Alta Valle RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA 5 “Un’interessante iniziativadelnostrogiornale”. alla cittadinatermale,degli escursionisti delprimoNovecento.Bastavascenderedal Era senz’altrol’orridodiBracca lametaselvaggiapiùambita,oltrecheprossima Quaderni Brembani 17 primo Novecento(fotografiadiEugenioGoglio) tografici”. ogni gitailnostrogiornaledaràun resocontoillustratodavedutepanoramicheegruppifo- non piùtardidivenerdì.Icestiniperlacolazionealsaccoverranno affidati alportatore.Di al Direttoredelnostrogiornale(pressoSocietà Terme) oconsegnarlaallagarittadellaFonte rozzabile, nonrichiedenéindumentispeciali,scarpechiodate. Bastamandarel’adesione tenza per Ambria. Nonoccorredirechequestaprimapasseggiata,svolgendosi sustradacar- radunata mattutinaèsulpiazzaledellaStazionediS.Pellegrino Terme alle8,l’oradellapar- destissimo, mainteressante:S.Pellegrino-Ambria-Bracca-Laghetto d’Alguaeritorno.La abbiamo scelto-daeffettuarsi parteintreno,apiedinellagiornata del31luglio-èmo- La giornatachenoifissiamoperl’escursionesettimanaleèillunedì; edilprimopercorsoche Fonte daconsumarsidurantelagita. rompa neppureperunagiornata,sipotràaffidare aiportatorianche uncaricod’acquadella rattere igienico.Quantopoiallenecessitàdellacuraidrominerale, perchénessunolainter- la confezionedeicestini,ilregimedieteticodimontagna,dovendo lepasseggiateavereca- mare l’attenzionedeinostrialbergatori elocandierisullaopportunitàditenerepresente,nel- ma. Diregolalacolazionedellagitadovràesserealsacco;eperòvorremmofind’orarichia- bilistico perleescursionid’altrogenere,ecc.Eccofind’oraalcuneistruzionidimassi- la organizzazione comeilserviziodeiportatori,perlepasseggiateapiedi,oquelloautomo- Gita diunafacoltosafamigliagenovese, Giornale diSanPellegrino, 282 ganizzativi: illustrandone tuttiidettaglior- 1916, nelnumerodel28luglio, dell’articolo diquell’estatedel alpinisti”. bisogno diessere veriepropri energie... ediquattrinisenza giornata, senzadispendiodi “che sipossonofare inunasola ressante iniziativa,essendogite le sifecepromotorediunainte- escursioni”. passeggiate edivere eproprie valli collaterali-comecentro di provvedere allepiccolenecessitàdel- gliere divoltainleadesionie mendosi anchel’incaricodiracco- o diun’escursionesettimanale,assu- gianti l’iniziativadiunapasseggiata grino lanciafrainumerosivilleg- cura stessa,ilGiornalediSanPelle- nel miglioredeimodiirisultatidella che lepasseggiatealpinecompletino nostre bellezzenaturalieconvinto “Sollecito dellanotorietàdiqueste 28 luglio1916. Così scrissel’autore 5 Dunque ilGiorna- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Gazzettino di San Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Escursione all’orrido di Bracca 283 , 20 luglio 1902. “può ben correggere la celestiale beatitudine nella “può ben correggere 6 s’interrogò “Si decanta dal Corriere di San Pellegrino Corriere nell’estate del 1930, . Una gola dantesca di straordinaria bellezza forgiata per millenni dalle ac- per millenni dalle . Una gola dantesca di straordinaria bellezza forgiata “... più oltre una galleria, e al di là un orrido maestoso. La valle si restringe, e cupi massi di “... più oltre una galleria, e al di là un orrido dominarla minacciosamente. Qui il torrente ir- scisto nero, in fantastiche forme, sembrano resiste alla veemenza dell’onda spezzandola rompe e rintuona in una conca di porfirite che e inaspettata: all’improvviso, al piede di un in candidissimi spruzzi. Poi un’emozione nuova addormentato in una conca romita. Lo pendio, compare un laghetto silenzioso e tranquillo, i cupi versanti d’intorno e l’azzurro intenso specchio immobile riflette melanconicamente come sotto l’influenza di una grazia e del cielo. E l’animo si ricrea, si eleva, si ingentilisce, di un incanto indefinibile”. 6 “In Val Serina”. Val 6 “In Pellegrino di Val quale s’accheta, con qualche cosa che gli scuota i nervi. Per esempio, l’orrido Taleggio!” Anche l’altro lato della Valle Brembana rivendicava la magnificenza del suo orrido e Valle Anche l’altro lato della del Novecento vi fosse penetrato con una strada nonostante l’uomo fin dai primi anni di sfruttarne le acque e realizzare delle centrali carrozzabile, col particolare obiettivo la sua carica suggestiva. non perse affatto elettriche, la bellezza e l’unicità del luogo prese il sopravvento sul visitatore e gli ap- Anche qui il fascino della natura selvaggia in tutti i passionati escursionisti poterono gustare scenari incantevoli percorrendolo Giovanni suoi tre chilometri di estensione partendo dalla frazione Roncaglia di San Bianco. Il villeggiante di San Pellegrino, scriveva un giornalista sul treno alla stazione di Ambria e per- Ambria stazione di treno alla all’an- tratto a piedi fino correre un Bracca ed ecco adden- tica fonte e mae- paesaggio unico trarsi in un biglietto da visita specia- stoso, un da al- Serina costituito Val le per la che cadono a te pareti di roccia del torren- strapiombo nelle acque in- Ambria e che durante i freddi te pittoresche ca- verni si rivestono di scate di ghiaccio. ma chi co- Mala, Baedecher la Via in miniatu- Mala nosce quella Via i dirupi di Val ra che si interna fra or l’una or Serina costeggiando che scen- l’altra riva dell’Ambria, e spumeggiando de scrosciando nel letto roccioso?”, un anonimo villeggiante di Serina scrivendo al Corriere di San Pelle- grino. Ed ecco la risposta, sempre da lui medesimo, con un accenno finale al laghetto d’Algua, la “quiete dopo la tempesta”: RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA 8 GruppoSpeleologico S.Pellegrino Terme, mirevoli, misteriosi, incredibili, doveunpoetatroverebbe lafiammacheispira” con sagometalvoltaassaistrane efantastiche”, ture, ordelicate etrasparenti, orfortiemassicce,disegnate delmistero dellanatura, ve grotta diSanPellegrino Vetta, denominatainseguito“GrottadelSogno”,unantrodo- 1931 al1969,annodellasuascomparsa.Fului,nell’aprile del1931,adindividuarela Brembana fuErmenegildoZanchi,presidentedel“Gruppo GrotteSanPellegrino”dal zio solodopolaprimaguerramondiale.Pionieredelle maggioriscoperteinvalle bergamasca, ancheseunametodicaattività diricercaestudiosulterritorioebbeini- gli studidell’abateStoppanisegnaronol’iniziodiuna nuova eraperlaspeleologia stico perlecavitànaturalinacquetrailXVIIIeXIXsecolo; sulfiniredell’Ottocento porta all’originedellanostraappartenenzaallaterra.L’interesse scientificoenaturali- tratto dalloromisteroaffascinante, forse ancheperquelrichiamoancestralecheciri- le visitaeperchi,amaggiorragione,nefalascoperta.L’uomo sièsempresentitoat- Da sempre,eancoraoggi,legrottecontinuanoadesercitare ungrandefascinoperchi Arlecchino adOneta,frazionediSanGiovanniBianco. in valleBrembana,lasuafigurapelosaarmatadibastoneèall’ingressodellacasa oltre laleggendasièdiffusa neltempoinpiùluoghidell’arcoalpino:com’èbennoto, incontrava quandosiavvicinavaailuoghiabitati.Unatradizioneiconograficacheva un nodosorandellocheportavasempreinspallaesuscitavalospaventodichi nei boschiesullemontagne,dimorandonellegrotteandandoacacciadianimalicon logica, ametàtral’uomoel’animale,vivevainmodosolitario,allostatoselvaggio, a suadimora,entròanch’eglinelcontestodiquesta“invenzione”:lafigura,mito- aveva ilsuofascino.Ilcelebre storico efolcloristicochelegavauomonatura,perchéanchequestomondoignoto si volsealdesideriodisfidarelepaure,indagareescoprireanchequestoaspetto letti, dimostriedraghiferoci,nonchésatirispietatibanditi,alloralatendenza questi eranoluoghidaevitareperchédimorediorchiedemoni,streghefol- richiamare allamemoriasuperstizionieleggendese,finoadalcunidecenniprima, sensazioni ditimoreediffidenza. Loscenarioselvaggioeprimordialenonpotevache Per ilororecessiprofondiemisteriosi,questiluoghihannofindall’antichitàispirato rare certi que deltorrenteEnnache,ancheaqueitempi,nonmancòdiincuteretimoreeispi- 7 “L’orrido di Val Taleggio”. Quaderni Brembani 17 “le stalattitielestalagmitisi susseguononellediverseforme,dimensioniesfuma- vertigine. Infattiunpaurosoosservatoregiurerebbechesonoincontinuaoscillazione...”. d’aquila), deigrossimassi,blocchidimontagna,lìperabbandonarsi,comecoltidalla reti apiccomantengonoinbilicoquaelàsudellesporgenze, aguisadimensoloni(verinidi dono evincono.Eccounaveragalleriapoiilpuntopiùculminantedell’orrido.Enormipa- lante, mostruosa,tumultuantecolfrastuonodeigorghi ribollenti,chespumano,mordono,ro- verdastre, cheèunostillicidio.[...]Neltorrentelabolgiadeimacignisifasemprepiùassil- e minacciose,roccesporgenti acapanna.Daitufiviscididelleuneedeglialtrigoccianoacque ga nicchiando,strisciandosottoilmonte,avanzandocautaeserpeggiante...Eccogalleriebuie “La viachesovrastailtorrenteoccupaunminimopostonell’orrido;direiquasi,siraccol- reportage poetici: Il GazzettinodiSan Pellegrino, 7 homo salvadego Le Grotte delSogno, 284 , cheproprioquestezoneavevaeletto e lecuicavità 30 agosto1930. San Pellegrino Terme, 1935. “palesano sfondiam- . 8 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 3 luglio 1932. 9 285 Il Gazzettino di San Pellegrino, L’accesso alle Grotte delle Meraviglie di Zogno nel 1939 alle Grotte L’accesso “Ad un anno di distanza è stato ultimato un ardito lavoro che rende facile, sicura, la discesa, è stato ultimato un ardito lavoro che rende “Ad un anno di distanza all’amatore di all’appassionato, all’innamorato di... sensazioni, al turista, al villeggiante, incastrati nella viva roc- mezzo di comodissimi gradini, ben disposti, bellezze naturali, per elettrica! Forse una pa- e per di più con tanto di illuminazione cia, con rispettiva ringhiera, calcolo dei rischi sfidati prima scoperta non è fuor di luogo, se si tien rola di ricordo di quella buco, dove il corpo ap- Si trattava di lasciarsi calare giù in un dagli ardimentosi scopritori. un buco dal quale saliva passava, legati da una grossa fune: in pena appena, contorcendolo, brancicare nel vuoto di pauroso e lugubre suono, per poi penzolare, un cupo rimbombo, un viscide, or sgretolantisi, sballottati contro le rocce or pungenti, or caverne, nel buio assoluto, luce sulla parete, si mi- Poi, coll’aiuto di lampade a gas proiettanti e scendere, scendere [...] il mormorio melanconico insperata e naturale mentre si udiva rava, finalmente, una bellezza battendo cadenzata- laghetto, e di tanto in tanto grossi goccioloni, dell’acqua formante un Ed il sudore quasi ghiacciava sulla faccia, pel mente sulle rocce, segnava il tempo alla vita. cambiamento sentitissimo di temperatura...”. 9 “Le grotte di S. Pellegrino Vetta”. Vetta”. 9 “Le grotte di S. Pellegrino Nell’anno dell’apertura al pubblico delle Grotte del Sogno una nuova grotta veniva Nell’anno dell’apertura al pubblico delle speleologico. Questa volta si trovava in località scoperta dallo Zanchi e dal suo gruppo le corde delle campane della parrocchia, da un Ravagnì, presso Zogno. Utilizzando L’eccezionalità della scoperta indusse il gruppo a realizzare l’idea di rendere accessi- l’idea di rendere gruppo a realizzare scoperta indusse il della L’eccezionalità vicino alla stazione la sua posizione data anche la prima grotta esplorata, bile a tutti roccia e in seguito artificiale nella scavata una galleria della funicolare: fu superiore elettrica. La grot- di illuminazione scale e un impianto passerelle, ringhiere, realizzate nell’estate del 1932: aperta al pubblico ta fu così RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA ma” serie delmondoeritrova, inundivinosilenzio,lapartemigliore dellapropria ani- colonne diungiornale, intatta, ancoraignotaedigrandesuggestione.Lìl’escursionista,cosìfuscrittofrale e costumi,masicominciòancheasaliresullevette,penetrareinunanaturaancora paesi, dovelagentevivevadasecoliinmodosolitarioconleproprieantichetradizioni veloce, persfuggirealleinsidie;enoncisilimitavaoraavisitaresolamenteipiccoli non eranopiùluoghiorridiespaventosi,daattraversaresolosenecessarioinmodo e diristoro.L’“invenzione” dellanaturaselvaggiaavevacambiatoillorovolto:esse grande fascinonaturalisticoedambientale,maanchepertrovareunafontedirecupero correre edaesplorare,unluogovisitareperlabellezzadelpaesaggio,illoro Abbiamo vistocomeapartiredall’Ottocentolemontagnedivennerounluogodaper- lorditive” tura siscapricciainfigurazionidecorativesorprendenti. Maquelledilassùsonosba- tenebrose maportentosesoglied’unmondodellefate.Sisacheentro legrotte lana- far amenodichiedersisesièdiscesiinuninfernaleabisso,ononpiuttostosalitialle mando l’attenzionedimoltivisitatori.Scrissechifutraiprimiavisitarle: viglie”, cosìledenominarono,furonofinalmenteapertealpubbliconel1939richia- e sidotòlagrottadiunimpiantoelettricoperl’illuminazione.Le“GrottedelleMera- le d’accesso,conmineedilpicconesiscavòunagalleriafinoallabasedell’abisso non fosserosologlispecialistiagodereditalemeraviglia,sitracciòedattrezzòunvia- piccolo bucosicalaronopercirca70metrisvelandounpaesaggiodafiaba. Affinché 11 “PasseggiateedescursionidaS. Pellegrino”. 10 “Visita allegrottedelle meraviglie”. scrisse ancheSchillernelsuo trattato lo, daciascunadiquestevette, lasensazionedeglialpinistieramedesima;cede- di riferimentodell’alpinismo brembanoapartiredaqueglianni.Giuntitoccareilcie- gnori, il Venturosa, ilMenna:questealcunedelleprincipalimetechedivenneropunto Il PizzodelDiavolo,l’Arera,l’Alben,ilPegherolo,Corno Stella,ilPizzodei Tre Si- nel territorio. bilità diguadagno,favorendounulterioremotivoradicamento edisostentamento smo edell’alpinismoebberoorigineinfattinuoveprospettive dilavoroenuovepossi- valli, dasemprededitaaicampieallapastorizia,grazie al fenomenodell’escursioni- nacque unanuovaprofessione:quelladellaguidaalpina. Perlagentechevivevanelle ficili. Conlosviluppodell’alpinismoebbeorigineanche laletteraturadimontagnae do didifficoltà, sicercavanoesalivano ancheleviediaccessopiùarditeedif- più sicureperarrivaresullecimedeimonti;successivamente, inuncontinuocrescen- e scoprivanoleviedisalita.Inunprimomomentosipercorrevano leviepiùagevolie cento. Semprepiùpersoneintrapreseroasalirelevette,semprecercavano progressivo edenormesviluppoversolafinedell’OttocentoiprimiannidelNove- siderava arrivareincima.Fucosìchenacquel’alpinismo,fenomenoebbeunsuo dei monti;eglidesideravasalireedentrareinquelmondodistraordinariabellezza,de- osservare solodalbassolabellezzadellepareti,deicanaloni,distesedighiaccio L’avventuriero, l’amantedellanaturaselvaggiaedellesfide,nonsiaccontentavadi come brividoeunsensodi letizia. EaquestopropositointervienesempreilBrevini Quaderni Brembani 17 . 11 . 10 “vive peralcuneore ilsuosognodifelicità:dimenticalemi- Giornale diSanPellegrino, Del Sublime: Giornale diSanPellegrino 286 un sensodipenachesimanifesta 10 agosto1940. , 18giugno1916. “Non sipuò RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA 13 Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni la paura, l’abisso, la va- la paura, , Il Mulino, Bologna, 2015, p. 220. afferma che la chiave per capire che la chiave per afferma “Il pericolo Club Alpino Italiano Sezione di Bergamo, Edizioni Alpino Italiano Sezione di Bergamo, Club Il selvaggio ed il sublime si incontrano così, Il selvaggio ed il sublime 287 12 Alfabeto verticale, Pionierismo sulle Orobie. Alfabeto verticale. La montagna e l’alpinismo in dieci parole. “Ivi tutto è quiete, tutto è tranquillo; un aere fresco ci ristora le forze, e noi sostiamo a godere è tranquillo; un aere fresco ci ristora le forze, “Ivi tutto è quiete, tutto solitudini, i misteri dei a noi sottoposto. Le sconfinate alpestri del panorama che si distende d’un tratto dominante dal ai propri occhi; quando uno si trova boschi ci isolano e c’innalzano montagna enorme, seve- di un ghiacciaio, l’imponente fierezza d’una culmine d’una vetta, o fra le mille altre che l’attorniano e li si prostrano, collo sguardo spa- ra, calma, orgogliosa le considera, le capisce, e le gusta aspiran- ziante all’infinito, le orride bellezze della natura, Quaggiù tutto mutasi, cadono, si trasforma- do a pieni polmoni la voluttà del libero pensiero. diverso aspetto i campi variamente coltivati, no i paesi, le città; si deviano i fiumi, vestono i monti stanno saldi contro l’impero degli anni diversamente frastagliati dagli alberi; mentre a dolci, ora a tristi e forti emozioni e medita- e dell’umano volere. I monti ci conducono ora i secoli e con essi le generazioni, perenni, zioni; siccome quelli che immutati videro passare e delle nequizie degli uomini, che popolaro- inviolabili testimonii dell’operosità, delle virtù mentre essi stanno, e sono ancora quegli stessi no e le loro falde e le loro vette, e passarono; i popoli mutati. Che bella ed orrida natura!”. che videro e le valli e le piagge soggette ed Bolis, Bergamo, 1993, p. 34. Bolis, Bergamo, 13 “Salita al monte Alben” in 13 “Salita al monte 12 F. Brevini, 12 F. che in un altro suo libro, dal titolo altro suo libro, dal che in un la montagna e l’alpinismo è proprio il sublime: proprio il sublime: e l’alpinismo è la montagna stità e l’immensità, il brivido dell’annientamento, il senso di fragilità dell’uomo, la il senso di fragilità dell’annientamento, il brivido stità e l’immensità, è fatto di tutto questo e minacciosa: a una natura incombente di fronte sua solitudine di osa sperimentare che il soggetto più acuta e profonda che è l’emozione il sublime, sensa- queste per vivere In montagna si va alla minaccia dell’annichilimento. fronte e di rischio”. zioni fatte di grandiosità nel desiderio di intraprendere nuove esperienze, di affrontare le insidie della natura, di nuove esperienze, di affrontare nel desiderio di intraprendere moderno che avanza ineso- e nuovi paesaggi, al di là del mondo scoprire nuove realtà queste parole scritte dal dott. montagne. Una visione ben resa da rabile ai piedi delle Alben la cima del monte alpinista serinese, dopo aver raggiunto Luigi Carrara Zanotti, nel lontano 1875: RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA I le rimanereaviverci, inmontagna,mami limiterò amettereinlucel’aspetto eco-am- In questamiariflessione nonparleròdell’aspetto culturalecheinveste chi vive,evuo- identità tradizionali.Spaesamento edisagioesistenzialenelle Alpi”. ziato Annibale Salsanelsuointeressantelibro,del2007,daltitolo “Iltramontodelle tifico, bastapensareainternet, euncertospaesamentoèscontato.Benlohaeviden- L’impatto, anchesulpianoeco-ambientale,risultaspeculareaquello culturaleescien- bile, esemprepiùaccelerato. con coraggionellachiaraconsapevolezzacheilprocesso dicambiamentoèinarresta- luvioni, inaspettateperchinonhaesercitatolavirtùdella prudenza,guardandoavanti maniera vorticosa.Untemporaledietrol’altrofaingrossare itorrenti,earrivanoleal- Ma nonèpiùcosì. Tutto procede,quandoimutamenti sonocomplessierepentini,in dro culturaleincuicisiamoparteadagiati,chepensavamo immutabile. rientamento, chescombussolanoilquietoelentoprocedere deltempo,dentrounqua- climatico delpianeta-,sonosemprevissuticomeeventi traumatici,checreanodiso- Si sa,icambiamenti,specialmentequelliambientali-basta pensarealcambiamento specialmente sottoilprofiloculturale. cettarne lenovità,inquantononsonofacilmenteinquadrabili nellalorocomplessità, Ce nestiamorendendocontoormaituttiquanti,eforsenon siamoancoraprontiadac- quadro èmutatodrasticamente;potremmodire,daspettatoriattenti,quasistravolto. strutturato egovernato,bendefinitoanchesulpianoculturale,inquestiultimianniil di una“tradizione”ruraleconsolidata,caratterizzatadaunpaesaggioanch’essoben sotto controllodaunsistemadigestionecheaffondava lesueradicidentroloschema fiche el’utilizzodapartedell’uomodeglianimaliselvatici,tenuterigorosamente Dopo quasiunsecolo,eforsepiù,incuiunacertastabilitàneirapportitrarisorsetro- “storica” perlanostravalle. tori coscientieconsapevolidiquestafasetrasformazionechepotremmodefinire spettati enuovi,avoltecuriosi,problematici,diventandocosì,noitutti,spetta- dal mondovegetaleaquelloanimale,possiamocogliereaspettiassolutamenteina- ca, riflettendosullerelazionichesiinstauranotragliesseriviventilopopolano, nell’ecosistema. Inparticolare,seimpariamoaleggereilterritorioinchiaveecologi- disegni di di Un ambienteintrasformazione Quaderni Brembani 17 biente montanodellanostravalle,stannoproducendocambiamentisostanziali mutamenti ambientali,letrasformazionichetuttiormaistiamovedendonell’am- Flavio Galizzi Stefano Torriani 288 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 289 Germano con pulcino bientale che caratterizza questi mutamenti solamente sotto il profilo faunistico, quello sotto il profilo mutamenti solamente caratterizza questi bientale che di “risorse” am- ne deriva in termini e quanto anche osservare direttamente, che si può Dirigerò l’at- e a un futuro prossimo. in relazione all’oggi nostro territorio bientali del territorio, che “nuove” per il nostro specie faunistiche sulle principali tenzione quindi emergenze accennando a possibili ambiente vallare, il nostro stanno caratterizzando all’ecosistema. che ne derivano faunistiche in quanto rap- alle sorgenti, l’asse del Brembo, dal fondovalle Prenderei come traccia e documentabile, in quan- molto interessante, quello più “visibile” presenta un habitat gli insediamenti urbani più le valli laterali, si concentrano to su questo asse, comprese di più immediata lettura. significativi, e risultano dopo la grande che ne sono il principale sostentamento, I Pesci, e le larve acquatiche sono tornati a ri- del 1987 che ne aveva stravolto l’ecosistema, alluvione del Brembo meglio quando finirà l’at- e risultano in buona salute; ancor popolare il nostro fiume, immissioni di trote Iridee, vallare in fase di completamento. Le tesa del depuratore originale, in quanto, da un problema per l’ecosistema non autoctone, rappresentano una forte predazione di riprodursi in queste acque, esercitano predatori, non in grado entrare in un sistema virtuoso di scambio: sac- nei confronti delle altre specie senza senza apportare alcun beneficio cheggiano semplicemente le risorse dell’ecosistema pregio autoctona, come Fario e Marmorate, che ambientale, a spese dell’ittiofauna di aggettivazio- numerico della biodiversità, senza popolano le nostre acque. L’aumento è governato e monitorato con attenzione e con ne in termini di compatibilità, se non addirittura sconvolgerli: quantità senza qua- intelligenza, può creare squilibri, a volte dice Confucio, riferendosi alla Prudenza, “Gli lità può rivelarsi un problema, e come Aggiungerei “sem- presto dei problemi”. uomini che non si curano del futuro, avranno i problemi rischiano di diventare ingesti- pre”, e quando si accumulano oltre misura, sanabili. Ben lo sapevano i nostri valli- bili, con conseguenze non sempre facilmente una giusta autonomia condivisa nel governo giani doc, che per secoli hanno esercitato RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA dall’uomo. Ma anchequestoèovviamente “naturale”.Questeproblematiche devono l’utilizzo delle risorsedelfiume,inparticolare quandoquestesonoutilizzate anche nomeno “naturale”,altracosa èlavalutazionediquestepresenzesottoilprofilodel- colosi, adannodell’interoecosistema. Sedalpuntodivistateoricositrattaunfe- volte pesante,compromettendone l’equilibrioecausandoscompensidistributiviperi- controllata, impattainmaniera sensibilesull’interapopolazioneinmodonegativoe a velli intermedidellosviluppo edell’etàdellepopolazionispeciepredate,senon anche digrossedimensioni.Unapredazioneconcentrata principalmentesualcunili- si nutronoprincipalmentedipescieanfibi,mentreisecondi esclusivamentedipesci, invece dallapresenzaormaiconsolidatadegli Aironi ceneriniedeiCormorani.Iprimi uccelli seneandrannoaltrove.Unimpattosicuramente piùnegativoèrappresentato regola dasé:nelmomentoincuiquesterisorsecominceranno ascarseggiare,questi guarda lepossibilitàalimentariadisposizionedeipesci. Unequilibrio,questo,chesi se alimentarinelnostrofiume,maovviamenterestanodei competitoriperquantori- mente dilarveeinsettiacquatici.Questepresenzesonoindice diabbondanzarisor- specie nonrappresentanounproblemaperipesci,inquanto sinutronoprevalente- lo zampinoanchel’uomo,sonoarrivati,ormaistabili, iGermani.Questedue fino aSanPellegrinoeGiovanniBianco.Dopodi loro, questavoltamettendoci da noiognimattina,hannorappresentatomoltianniunanovitàpiacevole,almeno ne, inquantoogniseratornanoadormireneilaghi,dadovesonovenuti,perritornare Gabbiani. Anche selaloropresenzaè limitataallastagioneinvernale,ealleorediur- allora confinatiinterritoridipianura,lacualieoriginariamentemarini,sonostatii go lerive,inparticolareriguardoall’avifauna.Iprimiuccelli“strani”,perchéfinoad Rimanendo nell’ambientefluvialedelBrembo,moltecosesonocambiateanchelun- fondamentali. mente, anchesottoquestoaspetto,lecosesievolvono,eipareriscientificirestano era ladedizione,passioneefaticaquotidiana,grandimaestre,sempre.Maovvia- tendere chealtriinsegnasserolorocomeoccuparsidelterritorio,perchélabaseditutto del territorio,fondatasullavirtùdellaprudenza,conequilibrioeintelligenza,senzaat- Quaderni Brembani 17 Trota Fario 290 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Civetta nana 291 in ogni caso poter essere sempre “governate” dall’uomo, pena la condanna ad una dall’uomo, pena “governate” poter essere sempre in ogni caso ad ogni costo tra rispetto piano culturale dell’equilibrio e a una frattura sul eterna lotta e potenzialmente problematiche di specie invasive, quando si tratta (non accettabile e “a priori” se le armi della protezione nel quale, e conflittualità perenne, pericolose), presto squilibrio, l’equilibrio diventa del predatore, sono solo a favore “a prescindere” questa situazio- serenità di chi dentro e per la danno reale per l’ecosistema e quindi un perché questi predatori C’è un equilibrio che si sta incrinando, ne ci deve convivere. montana è già protetta, anche mangiatore di rane, la cui specie ittiofagi, e per l’airone l’aspetto eco-ambientale. Un un reale problema proprio sotto possono rappresentare nuova di approccio, sempre richiede ovviamente una strategia problema nuovo, che sia al presente, per una que- sia al futuro, quindi prudenziale, con una visione rivolta di queste risorse, sotto ogni chi ci vive e intende avvalersi anche stione di rispetto per fenomeno di immigrazione sotto l’aspetto ecologico, ad un profilo. Stiamo assistendo, in che vive ancora L’uomo predatrici, che necessita di controllo. di specie diffusa ma imprescindibile e valoria- una presenza non occasionale, montagna deve rimanere dentro questo complesso sistema. le, un attore protagonista montano, e vediamo come gli equilibri stanno Diamo ora un‘occhiata all’ambiente cambiando anche in questo settore. in conseguenza all’abbandono di moltissime Anche qui l’ecosistema, modificatosi come lo sfalcio dei prati montani, delle pratiche colturali da secoli consolidate, il mantenimento delle reti di sentieri ad uso l’utilizzo delle baite e dei prati pascoli, dei piccoli terrazzamenti, la quasi scomparsa delle proprietà, i muretti di contenimento si sta sensibilmente modificando, e ha definitiva della piccola economia integrata, di nuove specie. Questo grazie alla disponibilità avuto come conseguenza la comparsa sfruttate dall’uomo. Dagli anni ’80 in avanti, di nuove risorse alimentari non più prima sporadicamente, poi sempre più in sono comparsi in modo spontaneo, poi, dall’inizio del 2000, i Cervi, oggi espansione, i Caprioli, oggi numerosi, distribuite su tutto il territorio, e sempre decisamente, con popolazioni affermatisi delle Stambecco, seguito del progetto regionale di reintroduzione A più numerose. iniziato a fine anni ’80, negli anni la specie si è ormai stabil- mente “accasata”, con due distinte popolazioni, una nei dintorni del rifugio Benigni, e una seconda sulle vette che circondano la con- ca del rifugio Calvi. Una popo- lazione che ha ormai raggiunto la capacità portante, sotto il profilo delle risorse alimentari disponibili, visto che in parte le deve condi- videre con i camosci e con l’al- peggio degli ovini, e che in futuro necessita sicuramente di essere gestita, pena la salute stessa della specie. Se all’inizio le risorse dal bosco e dai alimentari offerte RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Nel boscod’alta quota,tralespecienuove comparseinquestiultimiquarant’anni, va malattie einfezioni perl’uomo,anchemolto serie. produttivo utilizzandoilsangue diquestianimali,machepossonoessereveicolo re, comequello,registrato,dell’aumento dellezecche,checompletanoillorociclori- grandi mammiferi,nonvanno sottovalutatiiproblemisanitarichenepossonoderiva- problemi seri!Dentroquesta complessareteecologica,chevedel’espansionedimolti Oggi comeprimeavvisaglie, domanicomepresenzestabili.Equestirappresentano grandi carnivori:lupi,orsie,ultimoinordineditempo, losciacallodoratoeuropeo. l’anno, arriveranno,vistelerisorsechesisonocreatealivello diconsumatori,anchei ne complessivadiungulaticheraggiungediversemigliaia dianimalistabilipertutto Completato questoquadro,giàinparteproblematico,che vedeunanuovapopolazio- di goderloinpienalibertà,perl’escursionismo,godersi passeggiateall’ariaaperta. può offrire. Equestovaleanchepercoloro chevengonoinvalleperturismo,sperando re isentieriliberamente,ogoderedellalibertàchesoloun ambientesanoebengestito cessibili? Perilpiaceredichi?Noncertodellegentemontagna, cheamafrequenta- sformare unambienteaperto,condivisoecondivisibile, in unaseriediproprietàinac- rimanere eviveredignitosamente.Dovremorecintaretutte lepiccoleproprietà? Tra- raggiosi piccoliimprenditorichevoglionopotertrovare invalleopportunitàrealiper che sisommaaglialtrigiàdescritti,mettendoaduraprovalapazienzadeipochico- Dove siafferma ilcervo,storicamente,arrivaprestocinghiale,unveroproblema, in cuitrascorronolamaggiorpartedelgiorno,sembranoaumento. Anche altrespecie,comei Tassi, diabitudininotturne,chescavanoprofondegallerie attento dapartedelCorpodipoliziaprovinciale. collaborazione conl’UniversitàdiPavia,oltrecheunsistema“controllo” sul campodapartedeisuoicacciatoriesperti,delleconsulenzescientificheedella Comprensorio Alpino Valle Brembana,chesiavvale,oltredellavorovolontario complesso fenomenoediquestiequilibrièseguitaconcostanzaprofessionalitàdal Quaderni Brembani 17 Stambecco 292 gestione attentadiquesto gendo clamorosamente.La parchi naturalistaemer- blema chegiàneigrandi delle risorsestesse.Unpro- lizzatrici dellerisorse,sia danno siadellespecieuti- problema ambientale,a fino alcollasso.Ungrosso impoverito, degradando per tutti,everràpianpiano non esserepiùsufficiente con gliannicominceràa a sfavoredelbosco,che biano, anchedrasticamente, fermatesi, gliequilibricam- queste specie,unavoltaaf- vore dell’espansionedi pascoli hannogiocatoafa- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Marmotte 293 menzionato il Picchio nero, che utilizza risorse messe a disposizione dalla mancata messe a disposizione che utilizza risorse il Picchio nero, menzionato abbon- marcescenti abbandonati, trovando, nei tronchi del bosco, cura tradizionale favorito e permes- I suoi nidi hanno di cui si nutre. di larve di invertebrati danti risorse il Picchio la Civetta capogrosso, li riutilizzano, come delle specie che so l’aumento sono comparse della media valle nana. Nei boschi e altre, come la Civetta muratore e i Tortore come le alla media collina, alla pianura o prima erano relegate specie che questo cambiamento Tutto nidificanti, e persino qualche Gazza. Colombacci, oggi e rende più gioioso il nostro in termini di biodiversità, rappresenta un arricchimento è tornata da anni a ni- Sulle vette, tra i pascoli e gli anfratti rocciosi, andare per boschi. che si nutre principalmente didificare l’Aquila reale, introdotte Marmotte, anch’esse stagione. Quando la popola- ’60, abbondanti solamente nella bella a partire dagli anni oltrepasserà il li- risorse adeguate nel periodo riproduttivo, zione di aquile, trovando delle risorse specifiche di- portante del territorio sotto il profilo vello della capacità l’inverno, quando le sue prin- problemi di alimentazione durante sponibili, avrà grossi la propria azione predatoria sarà costretta a concentrare in letargo; cipali prede vanno sempre Vale e di degrado. andare incontro a situazioni difficili su altre specie e potrà il monito di Confucio sulla prudenza. sul territorio di specie di farfalle che una Di grande interesse è anche l’espansione piccole aree, come l’Apollo e la Mnemosine, volta risultavano molto localizzate, in alpina, mentre nel sottobosco di latifoglie si è specie rare, estive, tipiche della fascia primaverile. Ma nel una specie Tau, dell’Aglia riscontrata una maggiore diffusione campo degli invertebrati, va- stissimo e specialistico, sicu- ramente gli equilibri sono assai più complessi di quelli che si possono osservare, e lasciamo a specialisti volenterosi valu- tazioni più precise. Siamo solo spettatori, ma dob- biamo diventare anche coscienti e consapevoli dei problemi che si stanno creando, e che ri- chiedono e richiederanno, in particolare per le specie pro- blematiche e potenzialmente pericolose anche per l’uomo, di essere governati. Spetta in- fatti all’uomo, al vertice della catena alimentare di questo ecosistema antropizzato, trovare risposte alle nuove problema- tiche ambientali, con l’intelli- genza che lo dovrebbe con- traddistinguere, governando anche le proprie emozioni e i sentimentalismi inappropriati. RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA A di Una cucinadavverotradizionale l’autunno. Euna fettadipolentafreddaera l’unicopastodeinostricani... di polentada mangiare amerenda,salvo che cifosserolecastagnequando arrivava che acolazione,aggiuntaal latte caldo;quandosiandavaalavorareportavanofette giava apranzoevolteanche acena,tagliatafetteefattaabbrustolire,spessoan- La polentanonmancavamai sullenostretavole,erailcibodiognigiorno,lasiman- mediata: lapolenta! Alla miadomandasuchecosa simangiavaquandoleierapiccola,lasuarispostaèim- fanzia neavevaalmenoduecento. co, unpiccoloborgo cheoracontauna trentinadiabitanti,maall’epocadellasuain- La ziaDina,classe1928,ènataehasemprevissutoallaPianca diSanGiovanniBian- appartenente aunafamiglianumerosa. l’atmosfera deitempineiqualilamiainterlocutrice,ora novantenne, eraunabambina Ho riassuntoconparolemieilcontenutodellaconversazione, cercandoricostruire del restodellacomunitàbrembana. tra ledueguerre,abitudiniche,salvoqualchevariante, non eranodissimilidaquelle ma sulleabitudinialimentaridiunpaesemontagnadella Valle Brembananeglianni Una lungaconversazioneconunamiaanzianaparentemihaapertounvastopanora- bambini sempreaffamati. fondamentale dellalottaquotidianaperlasopravvivenzadifamiglienumerosee stri anzianicheconservanoancorailsensodiunavitanellaqualeciboeraparte povere esemplicidelpassato,laciviltàcontadinasopravvivesoloneiricordideino- È deltuttoscomparsoilcontestorealechefacevadasfondoalleabitudinialimentari nell’intento dioffrire unacuriosaalternativaaiconsuetimenu. rigorosa, ipiattitipicidiunavolta,ciòavvienespessopersoleragionifolcloristicheo che quellainternazionaleesetalvoltasicercanodirecuperare,nonsempreinmaniera sumatori. Nellenostrecaseoneiristorantiormaisièimpostalacucinanazionalean- le, perlaqualegranpartedegliingredientieranocoltivatioraccoltidaglistessicon- stre abitudinialimentari,sconvolgendoleformeeicontenutidellacucinatradiziona- Quaderni Brembani 17 Wanda Taufer poi dellaglobalizzazionehannoinfluenzatoinmododeterminanteancheleno- partire dallasecondametàdelNovecento,glieffetti delmiracoloeconomicoe * 294 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni con l’autrice dell’articolo , cioè il granoturco. Il frumento lo La zia Dina durante la conversazione mergòt 295 : chisöl veniva portato a macinare al mulino nella valle del Mu- veniva portato a macinare al mulino nella , un’erba mergòt volpatéi , tagliatelle fatte in e i taiadèi ... Ricordo con piacere la mi- ... Ricordo con piacere cornagì si preparava una palla di polenta an- una palla di polenta si preparava interno si inseriva al suo cora calda, e la si molle e grasso dello stracchino della stufa o di- metteva sulla piastra del focolare rettamente sulla brace bella dorata con finché diventava filante... dentro lo stracchino soli- cena c’era sempre la minestra, A che coltivavamo tamente con verdure nei prati, nell’orto o raccoglievamo come i nestra di dal fiore rosa e con delle corolle dette dal fiore rosa e con s-ciopetì casa con farina e acqua, tagliate a li- starelle e aggiunte alla minestra nei giorni di festa. Frequente era anche la minestra di riso e latte: il riso veniva fatto bollire nel latte appena munto, di formag- condito con sale e un po’ gio, raro invece il risotto. la pastasciutta, che veniva preparata Non faceva parte della nostra cucina tradizionale burro e salvia, senza contare che talvolta la si di rado e condita esclusivamente con Del tutto assenti i sughi e i ragù. mangiava accompagnata alla polenta... prati venivano ricavati dei campi abbastanza La verdura non mancava mai perché nei rampicanti o nani, piselli, patate, rape, verze, grandi nei quali si piantavano fagioli, zucche, zucchine, frumento e soprattutto macinavamo con un piccolo mulino di ferro che funzionava a manovella e che aveva- macinavamo con un piccolo mulino di mo in casa, mentre il lino, che scorre tra la Pianca e il Bretto. Si cercava di coltivare molto granoturco per- lino, che scorre tra la Pianca e il Bretto. che come ho detto era il nostro alimento ché con la farina gialla si faceva la polenta, quotidiano. di casa. Mio papà aveva costruito tre forni, uno Però facevamo anche il pane, nel forno facevano il pane con la loro Tutti della Pianca. in casa nostra e gli altri due per famiglie ne consumava poco in rapporto alla polenta. Si farina, una volta la settimana, ma se l’im- impastava la farina con acqua, sale e lievito in un recipiente abbastanza grande, delle pasto veniva lasciato a lievitare per una notte intera e al mattino se ne facevano la legna, grosse pagnotte che venivano messe a cuocere nel forno ben riscaldato con di un fino ad avere una bella brace; le pagnotte cuocevano lentamente e diventavano sembra di bel colore dorato ed emanavano un profumo così buono e intenso che mi sentirlo ancora adesso. Forse sarà stata la fame... con la pe- Non sempre la nostra dispensa era piena, anzi, talvolta bisognava fare i conti non erano nuria di viveri. Non dico che vivevamo in miseria, ma le nostre disponibilità Assieme alla polenta, lo stracchino, Assieme arrostito a volte fresco o stagionato, a volte sciolto nel sulla brace, RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA mento. chino stagionato. Inognicasosonosempre rigorosamentedimagro,anche nelcondi- probabilmente costituitaoggi dall’usodelformaggiogranachehasostituitolostrac- con unaricettatradizionale che èstatatramandatadagenerazioni;l’unicavariante è Il piattotipicodellafestaerano i stagioni, oramiraccontache cosasimangiavanelleoccasionifestive. tazione abitualenelcorsodell’anno, chesidiversificavaalquantoconloscandiredelle Fino aquestomomentolaziaDinamiharicordatoquella cheeraall’incircal’alimen- tare acasalalegna. lavori neicampi,pertrasportareilletamedaspargere neipratiinautunno,eperpor- ra chesalivadaSanGiovanniBianco(alloranonc’era la carrozzabile),oppureperi cibo, eranointoccabiliperchéservivanoperiltrasportodi materialelungolamulattie- Quasi ognifamigliaavevaunasino,avoltedue,maanche questianimali,riguardoal stecche perlefamigliebenestanti. mandria, imaschivenivanoinveceingrassatievendutiai macellaichenefacevanobi- vitelli, pernoiintoccabili:lefemminevenivanoallevate concuraperaggiungerlealla lincuore perlaperditadiunbenecosìprezioso,cenenutrivamo. Nonparliamopoidei mucca morisseacausadiincidentiomalattienoninfettive,allora,anchesema- allevate conilfienodeipratiol’erbamagrapascoli.Capitavachequalche Tutte lefamigliedellaPiancaavevanounapiccolamandriadimucche,chevenivano produrre glistracchini. era fondamentaleperlanostraalimentazione:consumatodirettamenteolavorato Salvo casieccezionalinoneranotoccateinvecelemucche,perchédavanoillatteche molto gradito. spennata, venivaripulitaeriempitaconlostessoripienodei la gallina.Quest’ultimavenivaservitaripiena,perchérendevadipiù:dopoaverla Ogni tanto,manonsempre,ladomenicasicucinavail buona baseperl’alimentazionedellanostralafamigliacompostadadiecipersone. Tutti avevanoilpollaio,congallineeconigli.Leuovaeranoprezioseeduna è buona,malafameeratanta. abituati aconservarelacarneseccaosalatacomedaaltreparti.Ladipecoranon Allora nonc’eranoifreezerenoiavevamonemmenolaghiacciaiaeravamo gelava ecosìsiconservavapotevamoprendernedeipezziognitantodafarbollire. ammazzavamo unael’attaccavamoallatravedelfieniledella Oltre almaialeavevamolepecore,checidavanolalana,maognitanto,ininverno,ne mangiavamo lamattina. giorno prima,facendolifriggerefinoadaveredellespeciedipolpettinesaporiteche va scaldarelostruttoinunapadellaevisiaggiungevanogliavanzidellapolentadel un’olla eusatoincucinapervariepreparazioni,adesempiofarei a menonpiacevaperniente.Ilgrassodelmaiale,lostrutto,venivaconservatoin do etestina.Conillardo,benpestato,sipreparavacondimentoperlaminestra,che allevato pazientementepertuttol’anno,cosìavevamocotechini,salami,pancetta,lar- Però incertimesidell’annoc’eraqualcosapiù.Inautunnosiammazzavailmaiale, to conmoltafatica. molte esibasavanosoprattuttosuquellochecidavalacampagnavenivaprodot- Quaderni Brembani 17 casonsèi 296 : quellidellaPiancasipreparano ancoraoggi polastrèl casonsèi Cóa, o ilconiglioetalvolta dove perilfreddo grassèi : ilrisultatoera : siface- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA , la sostanza casonsèi fiorì Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , un recipiente cilindri- penàcc tipici della Pianca Particolare di un vassoio di Particolare 297 . Però non tutto il latte veniva scremato, ma solo . Però non tutto il latte veniva scremato, si mangiava quasi sempre la gallina ripiena e alla si mangiava quasi sempre la gallina ripiena , cioè una torta mista di farina bianca e gialla, con uova, , cioè una torta mista di farina bianca spanaröla casonsèi , ma il risultato era pessimo, la minestra era troppo salata, per , ma il risultato era pessimo, la minestra , cioè con il residuo della preparazione del burro. Allora il burro del burro. , cioè con il residuo della preparazione schissàda menà casonsèi vanno confezionati con cura, avvolgendo le palline di ripieno entro quadra- vanno confezionati con cura, avvolgendo casonsèi niente buona. Nei giorni di festa, dopo i impastata con il ottenuta dalla scrematura del latte. Si metteva lo facevamo in casa, con la panna fresca e si per alcune ore, così la panna affiorava il latte nella ramina e lo si lasciava riposare poteva raccogliere con una fine, come dolce, la La ricetta pianchese non ha nulla pianchese non ha La ricetta cir- con quelle che a che vedere varie parti, con ripieni colano da a a base di salumi, e condimenti per alquanto pesanti: volte per me pane solo farina, i nostri servono prez- grattugiato, uova, formaggio, acqua bollita zemolo, aglio, poca pepe e sapo- con aggiunta di sale, a Allora non si stava tanto rita. era la mano guardare le misure, che pesava esperta delle donne invece siamo gli ingredienti, ora la bilancia. più precisi e usiamo dopo averne Io, a novant’anni, suggerisco preparati a migliaia, questo metodo: per la pasta uso due uova ogni mezzo chilo di fa- rina di frumento e acqua; per il ri- pieno, due etti di pangrattato e uova, prezzemolo e aglio tritati, un pizzico di sa- due etti di formaggio grattugiato, due un pezzettino di dado per l’impasto. porita e acqua bollita con sale, pepe e I in modo da formare un bel raviolo con due tini di pasta ben lavorata e sottile, ripiegata fatti cuocere a fuoco lento, in abbondante acqua Vanno orecchie e la fossetta in mezzo. Alla fine vanno a che non si rompano. salata, e scolati con cura facendo attenzione fuso con salvia e spolverati di grana. conditi rigorosamente di magro: burro risparmiare preparava la minestra con l’acqua Quando ero piccola, la mia mamma per di cottura dei quello munto la mattina, in tal modo gli stracchini prodotti mescolando il latte intero quello munto la mattina, in tal modo mattina risultavano abbastanza grassi e gusto- munto la sera con quello scremato della si. La panna veniva versata nella zangola, da noi chiamata co di legno lungo e stretto, chiuso in alto da un disco di legno forato al centro; nel foro co di legno lungo e stretto, chiuso in alto da un disco di legno forato al centro; di legno di dia- che recava all’estremità bassa un disco passava l’asta di uno stantuffo per costantemente lo stantuffo Agitando metro di poco inferiore a quello del cilindro. del un tempo piuttosto lungo si otteneva il burro. Il liquido avanzato dalla lavorazione fatto ri- burro, unitamente al siero residuo della lavorazione degli stracchini, veniva del d’aceto, fino all’affioramento scaldare con l’aggiunta di un po’ RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA sa postadifronteallachiesa.Imatrimonieranoabbastanzanumerosi,alloraPian- Quando c’eranoimatrimonisifacevailpranzonell’osteriacheall’epocaeranellaca- non avernemaipiùmangiatedicosìbuone,maforseanchequisaràstatalagranfame... di patateenoci:ricordoancoraleprelibatepolpettechepreparavamiopadrepenso Questo ripienodimagroeralostessochevenivausatoperlepolpette,salvol’aggiunta fatti cuocereconburroecipolla. che lapannarendevabuonaqualsiasicosa,anchele lento ecosìrendevamoltosaporitiglialtriingredienti:allorasidicevaironicamente pararti conlefoglieesternedellaverzaeilripienougualeaquellodei burro esalviaformaggio;unaltropiattomoltocomuneeranoi Con unacertafrequenzavenivanopreparatiancheglignocchidipatate,conditicon perta moltorecente. Non c’eralapolentataragna,nonconoscevamonemmeno,pernoièstataunasco- vera festachericordocontantanostalgia! tavola enoi,incerchio,lamangiavamoprelevandoibocconciniconforchetta:una fine siaggiungevaburrofusoconsalvia.Laraminavenivapoiportatainmezzoalla sopra lapannaprecedentementefattaaddensareconmoderatabollituraesalataalla con unafettinadistracchinofrescoegrasso;quandolaraminaerapiena,visiversava veniva ridottainbocconcinichevenivanomessiunaraminaericoperticiascuno Ma lapannavenivausatasoprattuttoper e smaltivamoinfrettaicibipesanti. Allora nonavevamoproblemidicolesterolo,perchélavoravamomoltoincampagna i funghi,lecicorie,la abituali conditiconlapannaeranoilconiglioepollo,oppurelelumache,gliuccelli, Oltre cheperfareilburro,lapannavenivausatamoltodifrequenteincucina:piatti schèrpa grassa biancachesipotevaconsumaredirettamenteofattaindurireperottenerela Quaderni Brembani 17 . Polenta raéssa cunsàda (foglie dellerape);lapannasifacevaaddensareafuoco 298 polenta cunsàda tape fauna selvatica perchéilprimo della necessità dirispettarela tre nonc’eralaconsapevolezza estate eautunnoifunghi,inol- glievano lecicoriedeiprati, in tura, quindiinprimaverasi co- offriva spontaneamente lana- vano integraticonquelloche I prodottidellacampagnaveni- certo nonmancavailvino. so sehannoportatolatorta, bollito condellaverdura.Non risotto seguitodaunafettadi matrimonio cièstatoservitoun il miocaso.Ricordocheal si eranodelpaese,comeèstato sone espessoentrambiglispo- ca c’eranocircaduecentoper- , cioèlescheggedellegno. . Lapolentaappenacotta nusècc , involtinipre- casonsèi ma- , RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA . Oggi questa Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni bachetù , l’uovo sbattuto con zucchero e mar- , l’uovo sbattuto con , pezzetti di pane raffermo o pangrattato , pezzetti di pane raffermo 299 rösömàda panàda (menta). sadabù Come si può dedurre da tutto questo discorso, quella di allora era una cucina che po- Come si può dedurre da tutto questo discorso, perché quasi tutto ciò che veniva consumato tremmo chiamare “a chilometro zero”, era prodotto e raccolto da noi. Però qualcosa si doveva per forza acquistare. il giorno di mercato, scendevamo a San Giovan- Certamente. Una volta alla settimana, cassetta con gli stracchini da vendere al com- ni Bianco con l’asino che portava una direttamente erano pressoché la no- merciante: gli stracchini che non consumavamo provento della loro vendita acquistavamo i stra sola fonte di guadagno. Col modesto di zucchero accartocciato nella tradizionale prodotti che ci servivano: qualche etto sur- in grani, ma più spesso il suo di caffè po’ carta azzurra, un litro d’olio d’oliva, un litro di vino e soprattutto il sale, che era in- rogato, un barattolo di marmellata, qualche era molto li- stracchini. Il consumo del caffè dispensabile per la conservazione degli e veniva servito solo quando qualcuno veniva mitato, veniva preparato in un pentolino cosa, mentre l’olio serviva solo per condire a farci visita; per lo zucchero era la stessa solo grosso e per avere quello fine si provvede- l’insalata, non per cucinare. Il sale era vino veniva bevuto solo dagli uomini i quali a va a pestarlo nell’apposito mortaio. Il ma quando andavano all’osteria talvolta esage- casa ne consumavano moderatamente, di mezzo bicchiere allungato con l’ac- ravano; le donne e i bambini si accontentavano qua. in casa, ad Al mercato si acquistavano anche gli indumenti che non si confezionavano alla lana delle Grazie esempio pantaloni di fustagno, giacche, gonne, scarpe o stoffe. o legge- nostre pecore che filavamo in casa, potevamo invece produrre maglie pesanti il carrello re, calzini, corpetti, scialli e anche mutandoni da uomo. In tutte le case c’era i vari in- per filare la lana e anche la macchina per cucire, con la quale si preparavano produce- dumenti. Qualche casa aveva anche il telaio per tessere il lino con il quale si vano lenzuola e panni. Talvolta qualcuno del paese si recava a pescare le trote lungo i torrenti o il Brembo, paese si recava a pescare le trote lungo qualcuno del Talvolta che popolavano la valle del Molino. oppure cercava i gamberi disponibilità di miele che avevano un alveare e quindi avevamo In Pianca quasi tutti pane o sciolto nel latte. dolci o consumavamo spalmato sul usavamo per preparare loro consumo era molto fre- in vari modi, gli stessi di oggi, e il Le uova erano cucinate la in disuso è un po’ quente. Forse oggi alle persone ammalate che necessitavano di che veniva servito soprattutto sala o caffè, riprendere le forze. Si faceva spesso la burro e formaggio. fatto ammorbidire in acqua calda con pratica è giustamente considerata illecita, ma allora era considerato normale che la allora era considerato illecita, ma giustamente considerata pratica è per il proprio sostentamento. quello che serviva dalla natura gente prelevasse panna, l’aggiunta dell’immancabile cucinati con gli uccelli sempre venivano Le rane e messe, vive, per alcuni di un lungo trattamento: venivano le lumache necessitavano dal poi venivano fatte bollire e tolte si spurgassero, affinché giorni nella farina gialla, sempre con la panna aro- dalle interiora e, finalmente, cucinate, guscio, quindi ripulite matizzata con il obiettivo era trovare da mangiare. Allora, secondo le stagioni, si raccoglievano rane, si raccoglievano secondo le stagioni, Allora, era trovare da mangiare. obiettivo che si preleva- lepri, senza contare agli uccelli e alle si praticava la caccia lumache e archetti e si piazzavano trappole, dai nidi e vano gli uccellini RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA grappa èottima! nelle esorseggiamoilliquido:leciliegiesonounpo’ passate,maancoragustose,la senza fatica.Ilcontenutosipresentabene,ilprofumoèbuono...assaggiamolemari- penso frame.Laziainsisteperchél’apriamo,operazionecheportiamoaterminenon volo. L’etichetta recaladata14luglio1984:34anni!Chissàcomesarannoridotte, vasetto dimarinellesottograppa.Mimandaaprenderlo,lotrovoeappoggiosulta- A questopuntolaziasiricordachein unarmadiettodellacucinasitrovadaanni mento neprelevavaunapervoltausandounferrodamaglia. metteva inconservalemarinellesottograppadentrounabottigliaequandoerailmo- to grappaed’invernovenivanodateachieraammalato.Ricordochelamiamamma rinelle, scureeasprigne,masuccosissime,chesiprestavanoadessereconservatesot- fresche, dopobollitura,oleggermentesecche,come Molto diffuse leciliegie,inparticolaremarascheoi Da noinonc’eralatradizionedei nespole, fragole, facendo attenzioneachenonvenisseromangiatedaitopi.Nelboscosiraccoglievano Si facevagrandeconsumodinoci,nocciole,chesimettevanoaseccaresullalobbia, Avevamo diversevarietàdimele,cheadessononsitrovanopiù. pavimento distanzeasciutteefresche;poilemangiavamoconlapolentaocolpane. la raccoltavenivanofattematurareadagiandolesuunostratodifienoseccostesosul pagna ositrovavaneiboschi.Neipratic’eranomoltepiantedimeleepere,chedopo Allora lafruttanonsicomperavamai,mamangiavaquellacheproducevacam- Non abbiamoancoraparlatodellafrutta. ad assorbiretuttoilliquido:lechiamavamo tutto secche,sbucciateefattebollireinacquasalataaromatizzateconlasalviafino Quaderni Brembani 17 cornài , masoprattuttononmancavanomailecastagne,consumate biligòcc 300 , invogaaltrove. mundìne . baröle ganfiù (caldarroste), oppuredel (duroni), oppurelema- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA è an- 1 porsèl Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni che gestiva la macelleria in centro Becherì 301 , la parte principale è svolta dal norcino, così , la parte principale è svolta dal norcino, ól ciù noto come del paese o dei paesi limitrofi, girava casa per casa per del paese o dei paesi 2 nella sinistra per mantenere costante l’affilatura della la- l’affilatura nella sinistra per mantenere costante 3 asacì ól copa porsèl Angelo Mangili

n tempo, ai primi freddi e appena tornavano i nostri emigranti dalla Francia o dal- e appena tornavano i nostri emigranti n tempo, ai primi freddi la Svizzera copa porsèl

GianMario Arizzi GianMario 60) quando la lavorazione locale delle carni salate ed insaccata iniziò ad assumere una connotazione se- 60) quando la lavorazione locale delle carni salate ed insaccata iniziò ad assumere una connotazione numerose mindustriale, crescendo nel corso degli anni, fino a giungere alla realtà odierna, rappresentata da aziende dislocate su tutto il territorio. chiamato perché la tradizione vuole che i migliori provenissero da Norcia. chiamato perché la tradizione vuole che ma, senza tanti complimenti suggerisce al nipote e alla nuora presenti nel macello la ma, senza tanti complimenti suggerisce e quella per i cotechini. Mente ben lucida e fi- destinazione della carne per il salame mi racconta il vissuto in quel di San Gio- gura di spirito (stava rinnovando la patente) Camerata Cornello. Mi dice che l’8 dicembre, vanni Bianco e nelle varie frazioni e a tradizionale in cui nel passato le famiglie berga- il giorno dell’Immacolata, era la data rituale segnava l’evento principale dell’inver- masche “uccidevano il maiale”. Questo dai bambini agli anziani, sotto la guida del no: vi erano coinvolti tutti i componenti, e che dava il tocco magico aggiungendo le norcino, colui che dirigeva le operazioni (da cui il salame prende il nome). Mi raccon- spezie (rigorosamente segrete) e il sale a togliere il fegato per constatare lo sta- tava che al maiale appena ucciso si procedeva il controllo veniva eseguito dal veterinario to di salute dell’animale; successivamente suggeri- e sempre analizzando il fegato. Nel corso della lavorazione “scappavano” aerazio- menti e raccomandazioni ai vari proprietari degli insaccati su clima, umidità, 1 La figura del norcino ha mantenuto intatta la propria fama fino a dopo la seconda Guerra Mondiale (anni 1 La figura del norcino ha mantenuto intatta la propria fama fino a dopo la seconda Guerra Mondiale il 22/08/1925 e coniugato con Laura Moioli. 2 Nato a Bergamo 3 Attrezzo utilizzato per dare il filo alla lama dei coltelli. Nel tardo inverno di quest’anno mi sono recato nel macello di San Giovanni Bianco Nel tardo inverno di quest’anno mi sono dal

di Ol copa porsèl Ol copa del paese di fronte alla piazzetta dei Martiri di Cantiglio. Anni 93, con tanto di coltello di Cantiglio. del paese di fronte alla piazzetta dei Martiri nella mano destra e l’ cora praticata nella nostra Valle Brembana e rappresenta una festa, nella quale accanto Valle cora praticata nella nostra al protagonista - suo malgrado -

uccidere il maiale e preparare i salumi, aiutato dagli uomini che tagliavano e impasta- uccidere il maiale e preparare i salumi, e cucivano le budella e dai vecchi che cura- vano la carne, dalle donne che tagliavano degli anni passati. Nonostante l’avanzata dei vano il fuoco e raccontavano dei maiali la preparazione dei derivati del cibi transgenici, sorbiti nei vari fastfood, U RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA rosso eaglio, con sentoridelicatidicarne fresca.Sapientementespeziato conpepe, tempo, fragrante esucculento,magicamente solubile;dalprofumodelicato divino panino condentroalcunefette diquelsalame“compatto,pastosoemorbidoalcon- Continua aparlarmifacendomi venirel’acquolinainboccaelavogliadiprendereun asino odiunmulo. prima sirecavaneivaricasolari, conl’aiutodeiproprietarimaialioadorsodiun Negli annisessantaportavatutto l’occorrenteconlasuaLancia Appia azzurra,mentre e imbutiperinsaccare;avevalesuespeziesegrete,diverse perognitipodisalume. All’alba portavaconséilsaccopienodiattrezzi:corde, coltelli,carrucole,tritacarne poi quelladeicotechini. panaröl cembre afebbraio,perammazzareilmaiale.Portavala cassettadilegno, di SanGiovanniBiancoinunagiornataadatta,cioèfredda easciutta,neimesidadi- Il Mangilieraunpersonaggiostimatochearrivavanelle cascine enellevariecontrade coscritti. che poimessosullabraceeconalcunicalicidivinorendeva allegralacompagniadei tagli dellacarne,ilcapofamigliadovevastareattentoalfamoso Mi dicechenellevariecascinedovesirecavaper rimango ancorascioccato,forseunpo’ disgustato. sembrava unatortaalcioccolato(damangiareinsiemeallapolenta)e,ripensandoci, sangue delmaialesifacevala to. Il tualmente rimastanell’insaccatochepotevadareorigineamuffe eguastareilprodot- Sia ilsalamechecotechinovenivanobucaticonlo sgrana esistaccafacilmentedallapelle.Un’operad’artetuttadagustare!”. sultato finaleèunequilibriodisapori,odoriearomiunafettaperfettachenonsi Segue lastagionaturaincantinaolocalicontemperaturaeumiditàcontrollate.Ilri- pe eimpastailtuttosultavolo.Inseriscel’impastonelbudelloprocedeallalegatura. Quaderni Brembani 17 Angelo Mangili,detto Becherì o caséta mi raccontache di dimensionifisse,necessariepermescolarvilapastadel salamee Becherì, turta dèsancdéporsèl e porsèlèsbötaviànégot del intento allavoro 302 copà ólporsèl fare” anchedelnostro particolare manualitàeal“saper mandate neisecoliche,oltrealla ne etecnichediproduzionetra- so abagnoconilvinorosso,pe- le suespezie,ilsale,l’agliomes- lo. Infineprendeilsacchettodel- il lardo,inmododanonscaldar- pancettone). Poitagliaalcoltello 20% dipartigrasse(sottogolao spalla, coppa)unendoleacircail tando lepartimagre(coscia, vengono scelticonmaestriatri- zione delmaiale.Ipezzidicarne il prodottonobiledellamacella- bile. Eancora:“Ilsalameeraedè rendono questoprodottoinimita- . Comelaaccenna,mericordo: spunsì , tant’èchepersinoconil per espellerel’ariaeven- filèt , almomentodeivari preda deigiovani panaröla Becherì , , RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni , cannella, coriandolo e altri ingredienti ‘se- , cannella, coriandolo e altri ingredienti 303 4 disegno di A. Siciliano, 1988 disegno di macis , nei primi giorni venivano stretti con le mani come una , nei primi giorni venivano stretti con le Salami appesi a stagionare spunsì L’uccisione del maiale, L’uccisione viene usata come condimento aromatico; il macis è una spezia culinaria, originaria delle isole Molucche. viene usata come condimento aromatico; il macis specie di morsa per fare uscire l’aria eventualmente presente, allo scopo di evitare che specie di morsa per fare uscire l’aria eventualmente prendessero il rancido. 4 essiccato; Spezia costituita dall’involucro carnoso del seme della noce moscata macerato in acqua e quindi noce moscata, chiodi di garofano, greti’” che non ha voluto percentualizzare. I cotechini, forati con lo RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA di CesareMazzoni produce ricchezza.Parlandodigestioneintegratanonsi puònonricordarelalezione male, daconcepirsicomevitalerisorsadellacomunità, in quantoilsuosfruttamento bensì chesianopartedellagestioneintegratadiunbenecomune, ossialasorgente ter- zione termalenoninterferiscanotradilorosullascorta unindividualismoegoistico, diatamente lastradaall’auspiciochetuttigliinteressi gravitanoattornoallasta- prattutto mediantedenari(«faciliatrovarsi»)ecostanza. Tale premessaapreimme- oltre cheundoverepatriottico,ottimoaffare» echetaleprofittoèraggiungibileso- dal giornalista,ilqualesottolineache«losviluppodell’industria termaleè,inItalia, ti eimpianti.Innanzitutto,èimportantenotarelapremessadelragionamentocondotto giungere appienol’apice,chehagiàconquistatoalivellodinotorietà,afflusso diospi- na e,soprattutto,degliaspettidaprendereinconsiderazioneperconsentirledirag- ragioni chehannodeterminatol’inarrestabilesuccessodellastazionetermalebremba- ne termale” interessante articolodaltitolo“ComeSanPellegrinopuòdiventareunagrandestazio- segna lecronachelocalidel1919finchésul Spinto dallacuriositàdicapirequalefosselasituazionecent’annifa,hopassatoinras- al positivobilanciodiquantofattoevissutodallacittadinatermale. che organizzate dalComune,vieneesplicitamentedefinitouna“notadolente”rispetto go, riferitoallachiusuradialcuneattivitàcommercialidurantemanifestazionipubbli- Pellegrino Terme perquantoriguardalaprogrammazioneturisticaannuale. Tale sfo- l’interno deltradizionaleresocontotracciatodall’AmministrazioneComunalediSan dita dell’acquainbottigliaunaffare didimensionimondialieoffrendo airicchi « di Pronto interventoperuntermalismoperfetto 1 2 3 L’avvocato Cesare Mazzoniful’animadellosviluppodiSanPellegrino Terme acavallotraOttocentoe Quaderni Brembani 17 2017, p.7. terra brembana. Novecento; eglimorì nel1915,quasiacalareilsipario sullamirabolantestagionedella rimento all’articoloappenaindicato. N. 11, 3agosto1919,p.1.Ovenonespressamente segnalatoinnota,tuttelecitazioniriportatefannorife- Il GiornalediS.Pellegrino.Notiziario dell’AmministrazioneComunalediSanPellegrinoTerme, Come SanPellegrinopuòdiventare unagrandestazione termale U Marco Mosca Sono questeleaccorateparolechemiècapitatodileggerequalchemesefaal- rge davverouncambiamentodimentalitàsevogliamoparlareturismo!» 2 . Inessol’autore,tale 3 , cheperprimosimosseinquelladirezione,trasformando laven- Doctor Veritas 304 Giornale diSanPellegrino , compieun’accuratadisaminadelle , in Giornale diS.Pellegrino ho trovatoun Belle Époque , Anno XVI, , Anno dicembre in 1 . RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 305 di San Pellegrino Terme. (Foto T. Bottani) T. (Foto Terme. di San Pellegrino Dio fluviale con edere e pampini - Vetrata eseguita da G. Beltrami Vetrata e pampini - Dio fluviale con edere su disegno di G. Buffa nella saletta attigua al vestibolo d’entrata del Casinò RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA che oggioperanonelmondoimprenditorialeecommerciale guardia perl’epoca,specieseconsideriamocheessavieneancoraapplicatadacoloro e attivitàpromosseall’internodiunalocalitàtermalerisultaparticolarmenteall’avan- Effettivamente, questaprospettivadicoerenzaeinterconnessionetutteleiniziative • la lavoratrice, la • • l’alberghiera, ovverotuttiiluoghidisoggiornopergliospiti; • latermaleinsensostretto,ossiachipossiedeosfruttaleacque; un unicocorpo.Essesono: tre principaliattivitàdiunastazionetermale,che,fatto,costituisconolemembra Con grandeluciditàeconcretezza,dall’articoloemerge unavisionepragmaticadelle criteri uniformidaseguireperquantoconcernelosviluppodellalocalitàinquestione. quello diunaproprietàtermaleappartenenteaunEnteconsociatoingradodefinire pendenti, nonindipendenti;diconseguenza,ilmassimoidealedaperseguiresarebbe l’articolo, ènecessariocheleprincipaliattivitàdiunastazionetermalesianointerdi- Comesostienel’autoredel- ospiti unamolteplicitàdipropostericreativeeculturali. 4 Se concepiamol’acquatermale diSanPellegrinocomeunmarchio,valgono,adesempio,leparoledello prioritariamente nellasuadimensione dicuraterapeuticaepreventivaoriabilitante. inalazioni, riabilitazionirespiratorie emotorie.Insomma,untermalismoconcepito la possibilitàdisottoporsia cure idropiniche,bagnitermali,fangoterapia,irrigazioni, ma delleacquediSanPellegrino,ovveroleloroproprietà terapeutiche,inaltreparole re allaspa”)permuoversinelladirezionediciòchecostituisce larealeessenzadellafa- sione dellamodadel“passareleacque”diinizioNovecento (traducibileoggiin“anda- delle acquetermalirappresentaunasortadiritornoalleorigini, dacchésuperaladimen- quanto maiattualeecertamentenonsecondario.Ilforte richiamoall’aspettocurativo nessere fisicosiqualificacomeirrinunciabile,questomonito diunsecolofaappare siano convintidell’utilitàdellastazione».Inun’epocacome lanostra,nellaqualeilbe- luppo chepuntiadessereveramenteproficuo:perattirare iclientiserve«chemedici Ed èproprioquest’ultimaparolalachiavedivolta(osvolta?) diunpercorsosvi- durante illorosoggiornopressounastazionedicura. che, adifferenza deibenestanti,sonopronti acelebrareall’infinitoibeneficiottenuti zioni estere,suggeriscedipuntareaimodestiborghesi edinondimenticareipoveri, guarita damalesseriomalattie.Perquestomotivol’articolista,sull’esempiodellesta- tanto bastapocoperchénonsiariconoscenteversoleacqueeimedicichel’hanno stione dell’imprudenza:laclientelariccaè«incostantecomeunabelladonna»,per- te comprensibiliappaionoiprimidueaggettiviriportati,èinvecedachiarirelaque- target via fattoconoscerneibenefici.Puntualmentepoituttelestazionihannomiratoadun termali siainizialmentelegataa“poveridiavoli”chenehannocelebratolelodievia rarsi conleacquetermali,ilgiornalistafanotarefattochelafamadituttestazioni importante avereunascaladiprezzideiservizialfinepermettereachiunquecu- tutti («nonprivilegiodiricchimadirittoammalati»). A sostegnodell’ideachesia sviluppo: l’industriatermalevaconcepitacomeunmezzodisaluteadisposizione ilconcetto-chiaveperunvero Ma ènellasecondapartedell’articolochesifastrada Quaderni Brembani 17 no, ciascunoperilproprioambitodicompetenza,allavitaealbenesserenellacittadina. traverso tuttiipunti dicontattoconilcliente». statunitense esperto dimarketingJonahSachs,secondo ilquale«un di personericche,«ilcheèingiusto,iniquoedimprudente».Seimmediatamen- alias la molteplicitàdiprofessionistichequotidianamentecontribuisco- 306 brand 4 . è unastoriachesi sviluppaat- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA . Ora però, pro- Giornale di San Giornale Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni wellness radizione che aveva reso famosa 307 riprendere la t nel 1919: partendo dal presupposto che il consiglio del medico sia fondamen- presupposto che il consiglio del medico nel 1919: partendo dal peutica della stazione termale. peutica della stazione Tutto ciò si traduce in una propaganda “di verità” e a carattere sanitario: il resto è con- una propaganda “di verità” e a carattere ciò si traduce in Tutto di una ordinazione medica, e la cura è l’effetto torno, in quanto «la decisione di fare questa di conoscenza medica». da considerare e attuare, compo- Eppure, c’è ancora una componente importantissima nentea ottenersi» in Italia: l’ospi- apparentemente scontata, ma che «è la più difficile l’ospite porta profitto alla stazione ter- talità. Bisogna avere ben chiaro un concetto: a dire: Vale e poi gradirlo e soddisfarlo. male, perciò occorre, innanzitutto, attirarlo e averne la massima cura, dal momento che San Pellegrino deve amare i suoi ospiti Come non pensare al “cambiamento di men- «ad essi deve e dovrà la sua prosperità». Amministrazione Comunale soltanto pochi mesi fa! Cen- talità” auspicato dall’attuale non sembra cambiata: tutti gli sforzi in atto to anni sono trascorsi, tuttavia la musica ad alti livelli dal punto di vista turistico possono da tempo per riportare San Pellegrino se tutti coloro che vi risiedono e lavorano si ottenere un successo durevole solamente ciascuno per la propria piccola o grande parte, sentono parte di un rilevante progetto, prospettiva di rete che non identifica l’ospite e se si impara a ragionare e agire in una piuttosto come la fonte del proprio benessere come il forestiero rompiscatole, quanto grazie a un fattivo consenso sociale è possibile e il motore del proprio sviluppo. Solo disegnare fruttuosi percorsi di rilancio. San Pellegrino si impose come città della salute e dello svago at- metà dell’Ottocento A che vide il Comune in primo piano nel processo autopubblicitario, traverso un efficace inserzioni pubblicitarie su giornali medici nazio- sostenere un martellante programma di brembana come nuova sede termale, proprio nali con l’obiettivo di lanciare la cittadina il promotore di tale iniziativa. Oggi la fama come aveva intuito il dottor Carlo Regazzoni, di San Pellegrino è indiscutibile e consolidata, sia grazie all’acqua minerale imbottigliata che e venduta in tutto il mondo dall’omonima azienda, sia grazie al nuovo centro termale, sta ottenendo crescenti consensi per quanto riguarda l’ambito del Pellegrino sia un’importante cornice, spettacoli, intrattenimenti...) (alberghi, tale e che tutto il resto suoi pazienti una stazione al del fatto che un medico consiglia ai occorre prendere atto sarà utile al tal cliente, af- base alla convinzione che quella tal cura posto di un’altra «in il prontuario da seguire Ecco dunque, parafrasando l’articolo, flitto dalla tal malattia». una stazione termale: maniera qualificata, qualificante e duratura per far conoscere in indicazioni terapeutiche; serie al fine di stabilire adeguate • promuovere ricerche i risultati di tali studi; • far conoscere ai medici tera- dell’efficacia personale, frutto di uno studio diretto, facilitare la convinzione • prio come un secolo fa, è il momento di che San Pellegrino nel Novecento, ossia realizzare nuove e specializzate terme curative, paese e, molto turistica del possano diventare un necessario completamento dell’offerta di mante- probabilmente, gettare le basi per un più solido processo di crescita, capace momento. o travolgere da passeggere mode del nersi nel tempo e non farsi offuscare Non dimentichiamoci che le acque di San Pellegrino sono state sfruttate a scopo curativo sono state sfruttate di San Pellegrino che le acque Non dimentichiamoci secondo Ottocento, positivistico del è sfociata nel clima secolo, epoca che poi dal XVIII del termalismo scientifico-culturale la consapevolezza quale si è consolidata durante il e della comu- del benessere del singolo a fondamento fisico è stato posto e il benessere delle trattato le virtù terapeutiche espose in un Astori Alberto 1748 il dottor nità. Già nel il questo invita a fare e sostanzialmente di vista medico fonti dal punto RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA A di E unluogodicuriositàeformazione “Il Vento”, unospaziolibero. zianti epoilasi impaginavaordinatamente. Ogniannuncio,mipare,200 lire.Ilnostro chiostro eunpo’ puzzava,persinolapubblicitàchesiandavaaraccogliere dainego- dalla A allaZ,gliarticolimaancheidisegni,la grafica,ilciclostilechesprizzavain- “quasi mensile”)masoprattutto elementocatalizzatoreecoinvolgente.Lofacevamo lui, erailnostroriferimento. Suaanchequest’ideadel Vento cheèdiventato rivista(un testa benoliata,dicevamotra noi. Tutti abbiamoimparatoeportatoviaqualcosa da con quelsuoprocederemetodico, unpassodopol’altro,pensierol’altro.Una me, lochiamavamoscherzandoancheGöring.Ineffetti avevaqualcosaditeutonico il Donchesapevaaggregareestimolare,piùunprete unamico.Giocandosulno- L’odore dell’inchiostro, ilprofumo dellacarta- no arrivatiuomini”)l’avreilettotempodopoinSvizzera, masaràun’altrastoria. sotto losguardosoddisfattodell’arcipreteBolis.MaxFrisch (“cercavamobraccia,so- mo fattoimanovalidandobracciaacostruirelasoletta, spingendocarrioledimalta come meeraunasecondacasa.Ricordoanniprima,quando conilMinoCalviaveva- dicato aGiovanniXXIII.Lìabitaval’Ermanno,ancoraDon, conigenitori.Lìpertanti Martino volevadirelachiesaparrocchiale,maspecificamente l’edificioafianco,de- ci sifrequentavaefacevagruppoinquellasecondametà deglianniSessanta.San tutto ilsabatoserachepoièdiventatounmomentoistituzionale.Cresceval’amicizia, era unlussosologuardarla.Cisipassavalavoce,stavavolentieriinsieme,soprat- lavorare, infabbricaobancacomeilLeali,cheprestosfoggeràunaMiniMorris lante concuiognitantociscarrozzava. Tutti piùomenostudenti,qualcunoiniziavaa ai “Saless”,sullastradaperScalvino,avevagiàl’auto,una1100 Fiat,rossaetrabal- L’Elio CortinovischelavoravanellafabbricaditorniturainlegnosuopadreRocco Chi salivadaLennainbiciolungole“strecie”,chiarrivavacomodamentePiazza. capolino inquelgruppoches’incontravaconunacertaregolaritàlassùaSanMartino. prendere posizioneefarsentirelapropriavocedigiovanigiàavevacominciatoa prima dimettermanoalgiornale,lavogliascrivere,comunicare,direnostra, pre. Tanto opoco,sempre.Ineffetti ècosì,nonciavevopensato. A dirlaverità,ancor miamo “Il Vento”? Semplice,rispondel’Ermanno, perchéaSanMartinosoffia sem- Quaderni Brembani 17 Dalmazio Ambrosioni biente riccodiesperienze,stimoli,curiositàeamicizie- nni SessantaaSanMartino:larivistafattainproprio, maancor piùunam- 308 Dunque SanMartino.Perchéc’era Ma perchélochia- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 309 Il Vento” era sì l’obiettivo, perché insomma tutte le era sì l’obiettivo, perché Vento” Il L’Ermanno ad un certo punto insegnava alla Cattolica e sapeva coin- L’Ermanno Discussioni, cinema e musica - “ Discussioni, cinema e ciuicì - Teologia modo di autofinanziarci e in qualche modo di coinvolgere anche gli altri, gli adulti. coinvolgere anche qualche modo di e in modo di autofinanziarci e asse- si concordavano Durante gli incontri-riunioni tutti tipografi. giornalisti, Tutti spontaneamente, arrivavano Giorgio come le poesie del articoli, qualcuno gnavano gli le mani dall’in- lavate e sgrassate finito, tutto stampato, sorprese. Una volta piacevoli uno accanto al- delle varie pagine i mucchietti disponevano ordinatamente chiostro, si rivista. I fogli si un numero della a foglio, si otteneva foglio l’altro e, sovrapponendo Una legatoria artigianale. e li si legava intrecciando fili di rafia. bucavano sull’orlo della carta e della rafia si colle- spalmato sui rulli, il profumo dell’inchiostro L’odore il primo esemplare del alla gioia di sfogliare e controllare gavano alla soddisfazione, naturalmente ri- Tutto e poi con la diffusione. prima di procedere con la tiratura Vento di casa in casa. gorosamente a mano, la nostra per affermare ma soprattutto era il mezzo. Un modo volte era un’impresa, nei dintorni anche per ribellarci. Eravamo il territorio ed un po’ presenza, per marcare a quei tempi leggeva- tutti Un po’ appunto, un vento nuovo. del Sessantotto. Soffiava, è del ’64 e suo- a una dimensione” che mo Herbert Marcuse, in particolare “L’uomo ad un ordine sociale che cominciava ad ap- nava come musica l’invito a non arrendersi anche forze tradizionalmente “an- parire invadente, inglobando e così neutralizzando erano tempi di Vento per dire che quelli del ti-sistema” come la classe operaia. Solo anche la politica e la religione, anzi talvolta le letture e discussioni, per cui entravano della Messa a Camerata sul cantiere della pro- si faceva incontrare come quella volta E poi il cinema. Qualche raid al Festival di testa dei cavatori di marmo in sciopero. Soprattutto seguivamo i Cine- San Marco Excelsior. che si teneva all’Hotel Bergamo Zambetti ed altri animatori che venivano dal- forum con dibattito a Piazza, con Sandro in giro anche noi, come quella volta a Fop- la città. Ma qualche film l’abbiamo portato allora un’icona fragole” di Ingmar Bergman, polo a proiettare mi pare “Il posto delle e verso mezzanotte al ritorno la macchina del- del cinema: nevicava a più non posso A neve, slittava da far paura... E poi la musica. l’Elio, ovviamente senza gomme della che faceva gruppo suonando la chitarra e ad parte ascoltare il Nico Rossini di Piazza, un complesso, in tre o quattro abbiam pas- un certo punto aveva messo in piedi anche Martino ad ascoltare i dischi di classica che sato intensi pomeriggi del sabato a San Chopin, Liszt, Schu- Rachmaninov, l’Ermanno ci passava: Beethoven, Ciaikovskij, una sorta di scuo- era diventato Vento del bert, Bach, Mozart... Per dire che l’ambiente e per quanto possibile si andava a fondo. la dove si accavallavano gli interessi ancora il vento del rinnova- teologia. Soffiava volgerci nel suo mondo tra filosofia e Barbiana mento dopo il Concilio ecumenico, ecco quindi Don Milani con le Lettere di che s’era insediato in un ex convento a Fontanella, e da lì cer- Turoldo e David Maria Anche con ma- cava di capire il nuovo che arrivava, dentro le persone e nella società. di No- l’esperienza gnifiche poesie, come la raccolta “Io non ho mani”. Ci affascinava oggi. E madelfia con don Zeno Saltini e i suoi, visionari e anticonformisti allora come l’Erman- poi le attenzioni, a tratti voraci, verso i nuovi teologi che ci metteva sul tavolo e speranza no suscitando curiosità e interesse. Ecco Karl Barth, Gogarten (“Destino Til- De Lubac, Congar, Karl Rahner, Balthasar, Von dell’epoca moderna”), Bultmann, RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA tempo etanta voglia divivere. role, riunioni, discussioni, scritti,viaggi,impegno, illusioni,curiosità... Ilsaporedel online. Attorno cisonoesperienzeericordiincancellabili:visi,persone, amicizie,pa- “Il Vento” èrimasto, dentrodinoimaanchecartaceo,midiconocheadesso èanche mente. Èstatailfruttodiun’epoca, diun’età,unambiente.Hacoloratounastagione. programmato, ognunopoteva ancheall’ultimotrovareunospazioperesprimersilibera- l’Isella! Insommaogninumero eraunasorpresaancheperchilofaceva:nontutto di opinionianchediverse,argomenti e firmeinaspettate.Maguarda,hascrittoanche Vento” è statounospazioautonomoedanchedivertente,diespressioneeconfronto, Quaderni Brembani 17 Due copertinede“Il Vento” hanno preso.EioerocolBruno”.Perdireche“Il “Era ilBrunochecercavano,manonl’- sta” c’eraancheilDonconlafierezzadiscrivere: glierci conlemaninelsacco.Quelgiornoin“po- bonato allerivistedelPCcinese)checercavadico- gli inseguimentidelguardiacaccia(il“Gidù”,ab- te sui“ciuicì”,lacacciaallecincieconilvischio, to nientemenoche“Ilpotere”.Edunaltrodiverten- ma credendoci. Tra itantiricordounpezzointitola- sui... problemidelmondo.Magariingenuamente, prendeva posizionesullefaccendedell’altavallee zellette...) incuisiraccontavanoesperienze, scritti, poesie,vignette,ricette,anchetalvoltabar- strade cheportavanonelmondo. Articoli (temi, un po’ perguardarcidentro,unpo’ pervederetante va “Il Vento”, lanostrabandiera.Eralostrumento Il sapore deltempo guardavano comeunmarziano. rivato inSvizzeraehoparlatodiquestecose,mi di SanPaolo.Nelsettembre1970quandosonoar- gli incontriecumeniciconiprotestantisullelettere giam) etalvoltalaserasiscendevaaBergamo per tempi aSanMartinooltrelaGoggia(ultraaugu- e illusioni,approfondimentislanciquellieranoi per portareilbenessereallagente”.Purtrautopie in combattimentomentrecercava“mezziefficaci che inColombiaavevaimbracciatoilfucile,morto E quientravaCamilo Torres, ilprete-guerrigliero mensione politicaespiritualedellafedecristiana. Helder Camaracercandoun’integrazionetradi- razione inSudamerica:Gutierrez,LeonardoBoff, Catechismo olandeseepoila Teologia dellalibe- bürg pochigiorniprimadellafineguerra.Il nazisti nelcampodiconcentramentoFlossen- trich Bonhoeffer, teologoluteranoimpiccatodai lich, HansKüng,Bonhoeffer... SoprattuttoDie- 310 - Intantosifacevaestampa- RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA (2) Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 311

Ermanno Arrigoni Ermanno l “Vento” era diventato un punto di riferimento per le ragazze e i ragazzi della par- per le ragazze e i ragazzi della era diventato un punto di riferimento l “Vento” ciascuna e ciascuno oltre la Goggia; non c’era alcuna censura, rocchia di S. Martino potevano esporre liberamente le loro idee, le loro emozioni, le loro critiche, le loro potevano esporre liberamente le loro poesie, le loro storie, ecc. eroi di Piaz- i quattro Mostacchi nell’estate del 1966 esaltava sul “Vento” Andrea Così Attilio, Sante e Giannino Calvi, “fiore dell’italica gioventù, or- za Brembana: Natale, Ambrosioni con il suo stile innovativo Dalmazio goglio della natia Piazza Brembana”. dal titolo” Il raglio del sofista”, esponeva le sue e fantastico, nel suo articolo filosofico os- TV, di casa, aggrappati all’antenna della visioni surrealistiche: “Dall’alto del tetto società nelle ossa, latrati senza cane, l’ago serveremo ombre ambulanti con la morta non so, io conosco poco, io vedo appena; però dell’egoismo che va in cerca del filo. Io alla terra, visi verdi di vita, canti di uomini credo al colore delle viole umide abituate umili redini delle onde, disumanizzarmi nel lungo il fiume; voglio aggrapparmi alle Dalmazio era già un poeta surrealista! Solo il pesco in fiore di maggio”. Come si vede del suo paese: “Certo non è il caso di dare del- finale del suo articolo lo porta alla realtà nella chiesa di S. Martino] perché spegne le l’idealista al Gerem [faceva il sagrestano lo spegnimoccoli. Lui fa il suo mestiere e noi il no- invece di usare candele soffiando Calvi di Piazza Brembana, allora laureando] stro. E naturalmente, caro Mino [Mino raglia bene, chi raglia ultimo”. ruolo notevole nella vita del paese, era un luogo Il cinema parrocchiale aveva allora un ed anche a suo modo, di cultura, soprat- di aggregazione, di socialità, di divertimento che allora era la cassiera del cinema, faceva tutto con i cineforum. Franca Calegari, di cercare la senti stasera” originale: Se “Te pubblicità in questa maniera sicuramente udire “La voce dell’uragano”, devi raggiungere in senza “Il tesoro del lago d’argento” violenza”, dimenticando il tuo “Matrimonio alla della “Due più due fa sei”, “L’isola “Il francese” e prendendo “Il treno” con un biglietto di “Mezzo dollaro d’argento”, di Piazza treno di 20.000 leghe sotto i mari”. Non mancava la fantasia alle ragazze Brembana. disse”; Un altro articolo ha il titolo: “La parola dell’insegnante”, firmato: “Icaro Fieramosca” di Massimo la lettura del libro “Ettore consiglia ai lettori del “Vento” letteratura D’Azeglio. Interessanti le motivazioni: “So che esso è ben lontano dalla nau- di oggi, tuttavia vi servirà a vedere che sotto il cozzar delle armi, nel generale e di Piazza Brembana negli anni Sessanta anni Sessanta negli Brembana e di Piazza di Le ragazze e i ragazzi di Lenna ragazzi di e i Le ragazze I RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA di belleragazze, dibeigiovanieanche bei proverbi”. fare, agire.Ciò dimostrachel’Italiaèproprio riccaditutto:beilaghi, dibeimonti, mina nonc’èilraccolto...senza soldinonsifanulla.Lilleriperdenaro,el’allera ca? Faciledirlo:senzaarmi non sifalaguerra,senzal’uvailvino,se- straniero perchéleparolequi contenutenonsitrovanoneivocabolari.Ecosasignifi- lilleri, nonsilallera;èuno di queicuriosiproverbichesonoladisperazioneuno i giovani.Èproprioilcasodi direallora:braviasini!Eccounaltroproverbio:“Senza “age” volessedireasino,ecosìènatalafrasechecontinua acircolareeprendedimira nile). Nell’Italiasettentrionale(epoidiconoiterroni)il popolo credettechelaparola francesi dicono:“labeautédel’age”,ossialabellezzadell’età (sottintendendogiova- strana espressionechehaunaorigine. Anzi c’èdipiù,èunverosproposito.I dell’asino”. Anche senonmancadigrazia,sisalvalostesso.Sitrattaperòuna menti moltoregolari,forse,macandoreefreschezza,si suodirecheha“labellezza dell’asino. Quandounapersonaègiovaneedmagari ragazza,chenonhalinea- Domenico Ruggeripresentapoilastoriadialcuniproverbi deltempo:“Labellezza giovani diPiazzaBrembanaeLenna. che schifoenoia”.Inpochepaginericorronoduelibri, nonmaleperlaculturadei sionato talmentedalfilm...dorme,l’altroinvece...pure. Sognid’orodicotrame,ma la televisione...ecosavedo? Tre persone:unoleggeilgiornale(albuio),l’altroappas- Ma dovesonotutti?Doveivilleggianti?EntrodalBortolo,guardonellasaladel- se qualcunohadecisodimetterefuoriilbeccodallaporta.Macché,lastradaèdeserta. agita disperatamenteperevitarechelapallinaentrinelbuco....Escodalbar, vediamo to allesette?Daunbarsentoilrumoredelsolitoflipper;entroevedoMaurochesi di unagiornatapiovosa.Madovesiamo?Inunmondogallinetuttivannoalet- solo, intornoamevièilsilenzio;sololefogliesiagitanomossedalfrescoventicello ticare queiproblemichemihannoassillatodurantel’interagiornata.Camminoesono mi fermosullastradaaspettandoqualcunoconcuiparlare,discutere,ridereedimen- appena terminatodimangiareescendolescalefumandorabbiosamenteunasigaretta, so unagiornatadilavoro,sonostanco.Sporcochilohainventato?Boh?Ho intitolato “Noia”lariviveaPiazzaBrembana.“Ore21,escodicasadopoavertrascor- Gianangelo Donazelliavevasicuramentoletto“LaNausea“diSartreeinunarticolo belle donnediqueitempi]. Beh... aquellodiB.B.’”[peripiùgiovaniB.B.staperBrigitteBardot,unadelle alla visitadileva.Capitano:‘Alloraachecorpovuoiessereassegnato?Giovane: che siraccontavanotraimilitari.Ecconeuna:“Colloquiouncapitanoegiovane caserma unarticolettointitolato:“Naia”;tral’altroraccontavadellebarzellettecarine Allora c’eraancorailserviziomilitare,eItaloOrlandinimandavaal“Vento” dallasua letteratura. di patriaenazione,adifferenza dioggi,contavanoancora;bellaladefinizione dell’anima popolare”.Siamonel1966,nonc’eraancoral’UnioneEuropeaeleidee mente chelaletteraturanonèun’esercitazioneastrattaesolitaria,bensìespressione una bandieraachiavevasempremilitatosottounostraniero,serviràcapirelenta- che servironoasvegliarechidormiva,darfiduciaerasfiduciato,adadditare li, purtaloracondannodell’arte,setacciaronolastoriapercoglierviqueglielementi di piùaltidestini,serviràarilevarelosforzodeinostriscrittoririsorgimentali, iqua- fragio ditantivalori,palpitaval’animaunpopologrande,generoso,fieroedegno Quaderni Brembani 17 312 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 313 “L’inverno. Attesa di un mondo diverso, “L’inverno. fatua estate; torneranno le nevi e gli sci. Bianche distese che rispecchiavano i miei pensieri, neve e sole sul mio viso, aria gelida e pura, tutta la mia vita protesa nel pendio verso valle. Ore immacolate, nella solitudine con il rumare della neve. Azzurro incantato del cielo e degli sci, natura amica, che amo. scintillio di misteriosi cristalli, presenza di Qualcuno Io odio l’estate”. “Un lumicino splendea nell’oscurità della chiesa, splendea nell’oscurità “Un lumicino la solita lampada accesa. sostituendo entrai per pregare, Di notte avanzata là, vicino all’altare. con le mani giunte, proprio nell’infinita penombra, tacea Tutto d’ombra... avea un po’ solo il lumicino, pallido, mesto e taciturno, Anche me vedea di nascosto, a capo ricurvo... là, sotto l’altare, inginocchiato piccolo animatore della notte, Si stava spegnendo il due luccicanti gotte. dai miei occhi parvero era la scena, commovente Tanto in pena. veder morire il lumicino dibattuto nel vetro, Si spense dopo essersi oscuro e tetro”. vedendo il mio pensar Per andare a sciare dovevo ricorrere a dei trucchi, perché l’arciprete non voleva. Per andare a sciare dovevo ricorrere mi mettevo d’accordo con dei giovani di Lenna; Quando dovevamo andare a Foppolo, da una finestra dove l’arciprete non poteva dalla casa Giovanni XXIII, dove abitavo, scarponi e i bastoncini, poi uscivo tranquillo vedermi, lasciavo ai giovani gli sci, gli Lenna; con la tonaca dalla porta principale, prendevo la scalinata che scendeva verso Ange- e sulla strada provinciale mi aspettava l’auto con Cesare Calvi, Renzino Begnis lo Bana; toglievo la tonaca e poi via verso Foppolo. dall’Aldo Quando invece andavamo verso Piazzatorre, il giorno prima portavo gli sci con l’Apeddu, Niko Rossini, Dome- Torcole, Apeddu, e poi il giorno dopo via verso le e Mario Oldrati. Traini nico Leali, Gaetano la mitica Sugli sci tutto il giorno, con una spaghettata veloce al Rifugio dove arrivava bidonvia. Purtroppo Aldo Apeddu, Bortolo Orlandini, Domenico Ruggeri e Niko Rossini ci han- Apeddu, Bortolo Orlandini, Domenico Aldo Purtroppo no lasciato prematuramente! in quel tempo le sue passioni erano due: gli sci Anche il sottoscritto amava la poesia; e la moto. Ecco gli sci. Aldo Apeddu, che con il suo ciclostile stampava “Il Vento”, si rivelava anche un buon si rivelava Vento”, “Il il suo ciclostile stampava Apeddu, che con Aldo poesia dal titolo “Sensibilità”. tratti di una sua poeta; ecco RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA galata; inquelmomentoerounpo’ pessimista. L’altra miapassioneeralamoto,unaGilera175,insecondamanochemistatare- stato asciare,eh!”esbattevaicassettidellasagrestia. Il problemaeraalritorno:l’arcipretesiaccorgeva cheeroabbronzatoegridava:“Sei possono comprendere trasmissionidinotizie eunpochinodidiscreta musica. minacciano piùlarovinadei timpani.Percircaun’ora,salvoqualcheinterruzione,si abbassa erialzaitoni,levoci sifannopiùchiare,learmoniedolci,oalmenonon entusiasma; cisiamo. Altri maneggiamentiallenumerosemanopole diognicolore, qualche notamusicalee parolaabbastanzacomprensibile.IlDuffi siesalta, scricchiolii, fischiacutiemeno forti,assordanti,scivolateditrilli,epoifinalmente Duffi sirimette alcomandodeisuoimeccanismicheincominciano afunzionare: nulla; poi,finalmente,inunaseratacalmaetranquilla,alle 21sonotuttiinsilenzio.“Il pole, manulla;eraunaserataventosa;provaseconda serataepoiancheunaterza, squisiti dolcicasalinghi. Alle 21tuttipronti”.IlDuffi muoveerimuovelesue mano- e generosaconpreparazionedell’eventoabasediabbondanti libagioniecontornodi della prima.LiinvitaalFoppoperle20esserepronti alle21.“Ospitalitàcordiale Dopo proveeriprovevieneaPiazzaBrembanaperinvitare isuoiamicialprivilegio... prodigiosa radio”. aver acquistatoinquell’occasionemoltomateriale,iniziò illavorodiformazionedella Il Duffi, dopoun’accuratavisitaallaFiera CampionariadiMilanodel1923,edopo la Centrale. diuvato dacertisignoriBeccariapadreefiglio Alceste daLecco,pureelettrotecnicial- nuova casettacostruitadifiancoallafontana;neisuoistudienelsuolavoroeracoa- sultato deisuoistudi.IlDuffi abitavanellacontradaFoppodiMoiode’ Calvi,inuna appassionato studiosodiradiotecnicaecelamettevatuttapertradurreinpraticailri- un certosignorDuffi, provenientedaRho(Mi),veromaestrodielettronica,maanche sì dire...vagantinellospazio. Alle centrali elettrichedelBernigoloeracapocentrale no studiandomacchinechepotevanocaptarelaparola,icanti,lemusiche,ecc.,perco- di Gaetano Traini. “Sieraneglianni1922-1924esisentivadirecheaMilanostava- Interessante unarticolodaltitolo:“Laprimaradioin Valle Brembana”,probabilmente Quaderni Brembani 17 del sabatosera”. mentre lamiavitapassacomeipensieri Sfido l’esistenza, io hoilvuotodentro. io nonhosentimento, realtà duraeimmobile, Illusioni fugaci, nessuno sapràilmiotormento. vita trascorsasulgretoseccodiunfiume, Ebbrezza dell’aria,delsoleedeicolori, Senza rimpiantoesenzapiangere. l’azzurro el’asfaltonero. le foglieverdi,ilsoledellavalle, negli occhisenzalacrime uno schiantosenzalamentisullastrada, “Vecchia moto.Forselamiavitafiniràcontrounmuro, 314 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 315 “Un fiorellino nasce tra le foglie verdi e quasi gialle. la terra viva che sembra volare Vede Intorno a lui. Ma poi la notte sta scendendo ed egli si chiude contento, spaventato”. ma anche un po’ “Sono uscito, Signore, fuori gli uomini andavano. Andavano, venivano, camminavano, correvano. Le biciclette correvano, le auto correvano, i camions correvano, tutta la strada correva, la città correva, tutti correvano. Correvano per non perder tempo, correvano dietro al tempo, per ricuperare il tempo... tempo. capisci, Signore, essi non hanno Tu Il padre di famiglia ha i suoi bambini e non ha tempo... forse dopo. I nonni hanno i nipotini, e non hanno tempo... forse dopo. Sono malati, hanno le cure da fare E non hanno tempo... forse dopo. Stanno morendo e non hanno tempo, troppo tardi!... Non hanno più tempo. Signore. Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, Passano sulla terra correndo, spremuti, oppressi, sovraccarichi. E non arrivano mai, manca loro il tempo”. Così le ragazze e i ragazzi di Lenna e di Piazza Brembana 52 anni fa. Il titolo della poesia che Giorgio aveva inviato era: “La rosa del prato”. Il titolo della poesia che Giorgio L’entusiasmo è generale, gli evviva e le felicitazioni al geniale Duffi sono sempre più sono Duffi al geniale gli evviva e le felicitazioni è generale, L’entusiasmo Brembana”. Valle in la radio era arrivata forti e vivaci; un Ambrosini, e un altro di Giorgio uno di Franca Oldrati ancora due pezzi: Per finire delle elementari. giovane poeta prete operaio che Quoist, un una bella lirica dell’abate aveva mandato Franca Oldrati frasario comune. più ricorrenti del poetica i termini in un clima di tensione ricompone di ogni ora, ed un richiamo dalle contingenze di ogni giorno, “È un invito al distacco non troviamo mai”. tempo dedicato a noi stessi, quello che alla meditazione sul del tempo”: Il titolo è: “L’ansia RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA A di Pérouges Non solo,viaccenno cheiltitolodellibro diClaudeLouisrichiama quellodiJean Meraviglia” no, Anna e Antonio. Alla presentazionefuammessaancheNunzia conilsuolibro ognuno coltitolodiunnome dipersona,Egidio,Pietro,Domenico,Barnabò, Agosti- e cioè:“Lesoleildesperdants”, unaseriediraccontiambientatinegliannicinquanta, d’origine, colsel’occasione per presentareillibrocheavrebbepubblicatodilìapoco La storiaèiniziatal’estatescorsa quandoClaudeLouis,essendoritornatoalsuopaese tico borgo. poeta, assessoreallaculturadiPérougesetuttofarenell’ambito socialediquestoan- Louis. Scusate:ClaudeLouisèilresponsabiledelFestival, nonchéautoreluistesso, ro ospite,Silvio,settantenneassessoreallaculturadel Comune d’originediClaude trino, dicevo,cisiamomessiinautoconquestaNunzia,suo maritoGiovanniedunlo- maiestatis pertenereunattimodidistanzadall’evento,in realtàsonounoenon per ilgiornale come ospite“d’onore”enoi,alseguitogiornalisti, alfinediscrivereunarticolo autori edautriciacuiunasignoradinostraconoscenza, certaBusi,èstatainvitata Il motivoperandarcièquellochevedetenellalocandina sottoecioèunfestivaldegli Ritorniamo aPérouges,undesplusbeauxvillagesdeFrance, anziandiamoci! ponimo celtico,unidromeno...ain!?...ilverosignificatodellaparolanonloconosco. Ain: chiaramenteèilfiume Ain cheha datoilnomeallazona.Maperché Ain? Èunto- qui vorretesubitosapercomemai Ain! Anch’io l’hovolutosaperesubitocomemai regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi,dipartimentodell’Ain,sullastradaperLione.E Comunque ilnomePerougessuonabeneedèunmagnificovillaggiomedievalenella me, amore,sopraunapietrarossa”...chedolcissimedicerie... medievalmetropolitana, sullacartinadelbacioperuginaerascritto:“scriveròiltuono- vidiosissimi egolosissimidiObelix.Inoltre,cosìnarraunaleggendaassolutamente to comeilbacioperuginaoffertogli daunabelladonnaperugina...sottogliocchiin- cioccolato aPerugiavollenominareilbellissimoborgo medievalediPérougesappun- Pierres Rougesenonda Asterix chetornando dall’Italiaedavendomangiatodelbuon I nomisonosimili,maprobabilmentePérougederivailsuonomedallacontrazionedi Quaderni Brembani 17 Nunzia Busi Vi ricordaforselanostrabellacittàdiPerugia? vete mai sentito nominare il borgo di Pérouges? e cosìfeceroamicizia, ecosìfuinvitatainFrancia, questoperfarlabreve. La Brembania . Cosìcisiamomessiinauto(attenzione,usounplurale 316 “di RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Un’idea, tutte Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 317 le foto sotto plexiglass con nome e cognome e data di nascita, così mentre uno guarda e data di nascita, così mentre le foto sotto plexiglass con nome e cognome fino alla fine del traforo! le foto tampona quello davanti e via via nel mio arti- Sono perplesso: dovrò mettere Normali, è risaputo, gli artisti non sono! qual- intanto prendo O no? Vedremo, colo che questa Busi ha delle idee stravaganti? che appunto... fuori dal tunnel... nel... nel” ed eccoci a di- “Siamo fuori dal tunnel... nel... nel... siamo dell’Arve: che bei boschi di pini, che verde lussureggiante e che Valle scendere nella legno e gli ultimi gerani. Eravamo a Courma- belle case style alpino, con terrazzi di la fu- Affascinante Alta Savoia! d’Aosta, ora siamo a Chamonix in Valle Alta yeur in stazioni sciistiche, chissà se la prenderò mai. nivia dei ghiacciai che collega le due Francia: qui il lago è Svizzera ma anche un po’ Siamo a poca distanza da Ginevra che lago Tipico di Ginevra, confluisce nel Rodano. Lemano, conosciuto dai più come lago e Svizze- subalpino di origine glaciale, ma che non ha ghiacciato i rapporti tra Francia città di Gi- ra, visto il via vai di gente che giunge in Francia a fare la spesa, essendo la nevra notoriamente molto cara. di Pérou- Procediamo, sempre en bavardant, verso Lione. Ecco segnalato il villaggio ges che già avevamo adocchiato in lontananza, adagiato su una collina. del pae- Claude Louis ci viene incontro e ci accompagna a casa sua, proprio all’inizio suoi cari se, nascosta nel verde. Silvio sarà ospite suo, mentre noi andremo presso due Louis e di Saint Christophe. La casa di Claude amici in un paese qui vicino a Bourg Claude Izzo ed Izzo richiama Fabio Montale e Fabio Montale richiama Callelongue e Callelongue Fabio Montale richiama Fabio Montale e ed Izzo richiama Claude Izzo e conosce be- adora il sud francese Nunzia la quale Marseille e Marseille Callelongue ad abitare in Provenza. può e vuole andare e ci va quando ne Marsiglia per nulla. posso farcela. Silvio io poco, ma Giovanni parlano francese, Nunzia e Dove eravamo? Bianco. direzione Monte per Milano, autostrada Bergamo, A nella pancia di una delle fare il traforo del Bianco, undici kilometri Sono entusiasta di e misteriose del mondo, emozionante! montagne più belle in Brembania; dal suo dai racconti di Silvio, tarantino esportato In auto siamo allietati e non solo, Silvio ci paese dove oggi risiede ai ricordi d’infanzia impegno sociale nel ed è interessante ascoltarlo. intrattiene piacevolmente lo possiamo osservare in tut- Bianco, la giornata è splendida, Ci avviciniamo al Monte Alpi! re delle ta la sua maestà, il allo sci alpino, acci- i luoghi da lui scalati ai tempi che si dedicava Giovanni ci indica cardiologo all’ospedale Nunzia racconta poi di quel medico denti, fin là sei arrivato? e finora non trovato. Chissà scorso anno in un crepaccio sul Bianco di Lecco caduto lo quando il suo corpo riapparirà. quarto d’ora, pagando il pedaggio, noi facciamo Il traforo del Bianco si attraversa in un sopra di noi. du Midi sta lunedì. L’Aiguille andata ritorno, oggi è sabato, rientriamo lentamente, massimo settanta, minimo cin- La galleria è molto illuminata, si procede distanza di sicurezza segnalata da luci blu entro quanta; è necessario tenere una certa Busi se ne esce dicendo che lungo le pareti cui ogni automezzo deve rimanere. La di tutti coloro che hanno contribuito allo avrebbero dovuto appendere le fotografie Poi aggiunge che le foto dovrebbero essere non scavo ed alla realizzazione del tunnel. i lavori, che ce ne saranno stati di sicuro, ma an- soltanto dei morti in incidenti durante quelli che hanno contribuito. che degli ingegneri, dei geologi e di tutti RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA ed inlargo inFranciaavendo Nicolevarifratelliaiquattro venti.Nicoleentusiasma la Sono giàstati un paiodivoltein Tibet ecitorneranno,senza contareiviaggiinlungo montagna, soprattuttoGiovanni èinteressatoallelorocamminateingiroperilmondo. compagna Nicole. Troviamo subitoungrandefeeling perchéancheloroamantidella Storia eGeografiainunliceo, ancoraunannoesaràinpensionecomeloègiàlasua Régis IonBernardon,cosìsi chiamal’amicodiClaudecheciospita,èinsegnante dove. le.... glihalasciatounosplendidogattodalnomecileno Tiruà, orachevive non sopiù all’università aBarcellona,ciracconta,hadovutofarel’esame dicatalano,incredibi- di spagnolo.LasuafigliolahasoggiornatoparecchioinCile edinSpagnaeperentrare zano deicorsidiitaliano,culturaitalianaedattualmente, Claudetieneanchelezioni bel gruppoechesiritrovinospessoperunmotivool’altro. Inparticolareorganiz- ad altriloroamicisemprediorigineitaliana.Checompagnia simpatica,paresianoun A cenasiritorneràdaClaudeeCathidovegusteremounafantasticapierradeinsieme adiacente. zia eGiovannilalorostanzainfondoalpianorialzato,mentre iostaròinunastanzetta L’accoglienza DiRegiseNicoleèmagnifica, personegentilissime,mostranoaNun- idea, cosìilborgo medievalesaràancora piùaffascinante! ed ognigiornointervengonoconqualcheaggiustamento.Davverounamagnifica hanno piantatoerbeefioridelperiododelimitatidatronchidilegnocomedelleaiuole un giardinoeortomedievaleadiacenteallaCasaComunecheèinfasedirestauro: sionati digiardinaggio.InsiemeaClaudeLouisesuamogliestannorealizzandoanche no sivedel’orto,unpo’ insalita,èevidente cheisignoriciospitanosonoappas- lunga estretta,moltoparticolare;ilsoggiornosiaffaccia suunbelgiardino;piùlonta- Verso sera,ClaudeLouisciaccompagnadaisuoiamiciRegise Nicole.Lalorocasaè stavano tantoaguardare gliingredienti delloro pasto. viziatelli comesono.Misachequi,nelmedioevo,inquellacasalì,peresempio,non I figli.Iononneho,madev’essere complicatocercare dicapirne icaratteri,oggipoi, nary nontieneproprio. maggio èdicapraesecondoloroilconfrontoconlebaguettescheacquistavanoaSa- al formaggiodaportareaisuoifiglicheperònonnesarannoentusiastiperchéilfor- La Busiacquista,inunapanetteriavecchitempi,tartePérougesedellebaguettes mio articolo. scire arealizzare. Anch’io apprezzomolto ilvillaggioedovròmetterlobenafuoconel il luogopiacemolto.Silviopoi,èentusiastadiquestoviaggiochepensavamairiu- “Fa sognaregirovagarefraquestepietrecentenarie”,diconoNunziaeGiovanniacui dimora sutrepianieunseminterrato. terrà l’incontrocongliautorièdettaMac:maisond’artcontemporaineedun’antica ovunque segnideltempocomel’anticotorchio,ilmulino,lavatoio.Lacasadovesi ritocchi duranteilperiodoNapoleonico,comunquebellissimalagrandepiazzae stati incentinaiadianni.Lecasepietrarisalgonosìalperiodomedievale,macon le viesonodisassiarrotondatiebenlevigatidallamoltitudinegentechelihacalpe- stato: passiamoattraversounanticoportale,noncisonomurachecontornanoilpaese, Tutti insieme facciamosubitoungirettopervisitareilborgo mantenutoinbuonissimo certo luogodinome Varages nel Verdon dovesoggiornaronoconilorofiglioli. sua moglieCathy, èun’accoglientecasadicampagnacheallaBusiharicordatoun Quaderni Brembani 17 318 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Nunzia pensava fosse una fabbri- 319 La domenica otto ottobre appunto, ci rechiamo presso la Mac dove già sono allestiti i La domenica otto ottobre appunto, ci rechiamo presso la Mac dove già sono Al- sorte. tavoli dove prenderanno posto gli autori. Per avere il proprio posto si tira a sono un cuni a piano terra, altri al piano inferiore. Certamente quelli nel seminterrato per il poco penalizzati, anche la Busi che poi riesce ad avere un posto di sopra. Forse perché il prossimo anno bisognerà fare in modo che siano tutti al piano terra, anche pubblico si ferma appena entra e non pensa di girare sopra e sotto. Gira gente di età varia. Ci si saluta amichevolmente. Ognuno espone sul tavolo i propri libri. ca di nuvole, lei, la poeta. ma in Francia ce ne sono una sessantina, In Italia non siamo abituati a queste visioni, se in Francia l’elettricità costa pochissimo, così non tutte in attività; merito del nucleare da una centrale evidente- essere qui, a pochi kilometri me fa un certo effetto A dicono. si vedono in lontananza. Il giorno dopo, nel- mente attiva, viste le nubi di vapore che che un libro: “Bugey N°5 ...mon désamour...” l’incontro con gli autori, verrà presentato militante antinucleare Jean Pierre Collet. Io la Busi acquisterà appunto dallo scrittore che proprio non conosco scientificamente. argomento su questo non voglio allargarmi e di come noi girassimo per i prati in Ita- Ho solo un ricordo dell’esplosione a Cernobyl si può dire che le centrali nucleari non siano pe- lia con il rilevatore di radioattività. Non Enorme? Fabbisogno? di energia. ricolose, ma l’uomo ha un enorme fabbisogno leggerò il libro che mi passerà documentarmi prima di scrivere cose inesatte; Voglio questa dedica: en espérant que cet opus un peu la Busi, di questo Collet che le ha fatto espoir et envie...Encré de croire q’un futur litteraire et beaucoup militant te donnera Jean Pierre” le 8.10.2017. est encore possible... Bien amicalement, Io vorrei chiedere loro una cosa in particolare: venendo a Bourg si vedono in lontanan- venendo a Bourg Io vorrei chiedere loro una cosa in particolare: terra, in realtà io ho già capito che si tratta di za certe nuvole che paiono salire dalla neanche. una centrale nucleare, lì, a trenta kilometri Busi parlando della Bretagna, sua regione d’origine e alé che si scambiano i pareri sul- e alé che si scambiano sua regione d’origine della Bretagna, Busi parlando ricorda la ricerca Giovanni salé ed altri ingredienti. bretonnes avec le beurre le crèpes Bastia dire in Corsica: a Amsterdam, senza e pure ad creperie bretonne a Parigi della prima del rientro creperie per la cena in una di queste appuntamento fisso avevano un per Savona. il traghetto notturno in Italia con e fissata... logorroica sud francese... ha delle fisse: Corsica, conto che la Busi Mi rendo Cervo vicino a Biella e parla di Piedicavallo, alta val del Régis è invece piemontese, in francese. se la conversazione si tiene soprattutto bene italiano anche l’orto, dove piantano ortaggi ci raccontano della loro passione per I signori Bernardon un tipo di fiore e l’altro. di vario genere fra delle invitanti hanno offerto abbiamo trascorso presso di loro, ci Nei due giorni che squisite e assaggi vari di the. di loro produzione, baguettes colazioni, con marmellate ed altro. hanno fatto trovare alcuni libri, fumetti In più, in camera, ci libro fotografico appoggiato ci dice di aver scorso un magnifico Nunzia, a colazione, con ma- Albert Camus! Splendido, comò della stanza: dedicato ad in bella mostra sul francese-alge- drammaturgo ripercorre tutta la vita dello scrittore gnifiche fotografie, gli resterà sempre accanto, il premio Nobel nel rino, la seconda moglie Francine che scrittore! stradale nel 1960. Che affascinante ‘57 fino alla morte in un grave incidente RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Merci, merci. en espérantq’elle apprecieracepetitchemin devie...cordialment”. cere dipartecipareallamanifestazione: “enlaremerciantpoursaconfianceapriori, Di nuovoPelardyleggeunsuo testoeregalaillibroal’italiennechecihafattopia- ges... quirecoitd’abordaucentre puisondecouvresesabords... Claude Louisleggeoraunestratto dalsuolibroedancheunapoesiadedicataaPerou- J’écris etjepeindreparcequ j’enaienvie...afferma laBusi.Equesto èquanto. voci unsuotesto:“J’écris...”J’écrisparceque, parceque... Risponde benealladomandaunodegliautoripresenti,Daniel Pelardy, che leggeadue no “chiavati”perlaloro ingenuità....Insomma ioscrivoedipingoperché mipiace... farlo... Gliscrittoriedipittorifannopartedicoloro cheaprono ancheseavolteresta- chi ciàa,desciàaeresta ciaàt...Insomma, ioscrivoedipingoperché mipiace trascorrono laloro esistenza inaltripessimimodi...tre categoriedipersonealmondo: ché conquestiattitipicamenteumaniallievalasuasofferenza divivere. Alcuni umani e nondelToro, mache importanzaha.Unoscriveedipingeperché glipiacefarloeper- o diprevalenza diuncertoemisfero cerebrale odinascitasottoilsegnodellaBilancia “Siamo umaniecertiscrivonodipingono.Forse èsolounaquestionediDNA Giro ladomandaallaBusi: se sonounsemplicegiornalistadella Perché scriviamo?dipingiamo?Eh,micimettoanch’iofragliscrittori,anche Ma inquantisiamoascrivereedipingere? ce interessante. miglia moltoaquelladellaBusi.UnlibrodiClaudeLouisèillustratodaquestapittri- tratta diPatriciaMarmiercheesporràaLioneneiprossimigiorni.Lasuapitturaasso- Tra ilpubblicoc’èancheunapittricedicuiNunziahafattoconoscenzainItalia:si to “Unapreziosanullità”. forma dipoesia.Unpo’ emozionatalaBusi, concludebenelasualetturaconilraccon- Sta aNunzialeggereeClaudeLouis,perrompereilghiaccio,leggeconleiuntestoin nuncio... Si riprendeversole14.30:“oléolé,nouvellelecture...”dinuovolaSylviegridal’an- buffet. Verso launasisaletuttiall’ultimopianodoveèstatopreparato un davveroinvitante Ogni autoreleggedegliestrattidalpropriolibro.Ognunosimetteinascoltodell’altro. Quindi, oléapprochezapprochez... lei ideati. approchez approchez...”Ciracconteràpoid’esserecantanteneglispettacoliteatralida con lasuavocesquillantediaraldoimprovvisato.“Olé,olé,oncomenceleslectures... Sylvie Delom,autriceditestiperbambini,catalizzal’attenzionelanciandorichiami zio versolediecietrenta. L’incontro fragliautori,circadiciannovepersone,maalcunirisultanoassenti,haini- ostetrica, inunospedaleaLione. la ringrazieràinfinitamentedellibrochevuoleregalareasuafiglia“sage-femme”, segno diringraziamento.Unsignoreanziano,exprofessorelatinoClaudeLouis, in italiano;inoltrequalchecopiadellibro“diMeraviglia”chepensadiregalarecome La Busihaportatodellefotocopiediquellocheleggerà,unpo’ infranceseedunpo’ Quaderni Brembani 17 Brembania 320 ... RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 321 La Busi avrà anche due libri di Claude Louis... un peu de poésie dans ce monde de bru- peu de poésie dans di Claude Louis... un anche due libri La Busi avrà tes... où je un libro: “le jour Bonnier che presenta è Georgette molto simpatica Altra autrice a Padova. Ci rac- nata in Italia, vicino di una certa Rita, che è il monologo serai reine” une belle senza punteggiatura... di coscienza che procede vita in un flusso conta la sua reine... la reine un vraie des fleurs je serait voiture rouge anche Claude Louis è soddisfatto è stata bella, L’esperienza La giornata è sul finire. anno. miglioramenti da apportare per il prossimo pur pensando già ai anche due perso- Régis e Nicole ci ospitano a cena. Partecipano verso casa. Torniamo Mac, ricco di fotografie e con che ha redatto il libro dedicato alla ne nuove, lui è quello l’ultraottantenne autore, artistici fin dalla sua inaugurazione: i resoconti degli eventi vino spagnolo che si chiama della Mancia ed ha proprio portato un pare don Chisciotte così. la Mac fra un paio d’anni. la Busi ad esporre i suoi dipinti presso Claude Louis invita lei -, ci organizzeremo”. “Si può fare - dice Bella serata. Presque finie la belle vacance litteraire! non manca di farci omaggio di due invitanti Ci riempiono di omaggi caseari e Nicole pezzo di burro salato. pacchetti di crepes bretonne con un bel Grazie a tutti voi. Magnifique. Au revoir à bientot. Silvio, sei pronto per ritornare in Brembania? saremo in pista per il ritorno. L’indomani RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA P di La baita le meravigliedellamontagnainogniloropiùbellaedappaganteespressione! della neveepioggia,sigodonoalberadioseotramontiinfuocati,apprezzano leggi dellanaturaenonconlelancettedell’orologio,sigodedelsolede1ventocome oggigiorno, poichéquassùsiritornaindietroneltempo:viveacontattoesecondole Poiché quassùècomeesserefuoridalmondo,lontanoconvulsomododivivere timenti, questesonolesplendidesensazionichemiprocuranolabaita! talità ecalore,gioiaedallegria,svagoamicizia.Ecco,questisonoibellissimisen- Quaderni Brembani 17 Giandomenico Sonzogni Da cosaderivanonloso,ciòchesignificamiètantochiaro:serenitàepace,ospi- uò anchesembrareunnomestrano: La baitadiGiandomenico SonzogniallaSella in Val Taleggio baita 322 . . RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 323 Cara, piccola, semplice baita; quante ore liete e quanti giorni felici mi hai dato la gioia quanti giorni felici quante ore liete e semplice baita; Cara, piccola, la quiete ed il silenzio profondamente da solo, nel gustare assai: Tanti di trascorrere? nelle loro incomben- all’alpeggio aiutandoli i bergamini sovrani; con che qua regnano gli amici, e sono stagione estiva; con bestiame durante la o di cura del ze di fienagione diversi della appieno di momenti son saliti onde godere che spesse volte tanti e cari, casuali, invitandoli o gitanti escursionisti di passaggio di tutti i giorni; con solita vita buon bicchiere di vino fresco ad una tazza di thè bollente o ad un ad una sosta davanti di cantina. gioiosi in assoluto) con mia son sempre i periodi più belli e Ma più di tutto (e questi portandoli negli zaini..., bambini! Quante volte siamo saliti moglie ed i nostri quattro passi lungo la mulattiera..., emozionati i loro primi incerti come abbiamo seguito sui prati in fiore..., come li dei loro giochi o delle loro corse quanto abbiamo goduto di mirtilli e lamponi, quante nella ricerca di funghi o nella raccolta abbiamo coinvolti munto gli abbiamo fatte bere. tazze di latte appena subito ce n’era un altro in ed iniziava a camminare da solo Man mano uno cresceva fatica, c’è stato pure qualche è costato sicuramente un poco di groppa al babbo! Oh, ricevuto tanta gioia, tanta felicità e ce li sacrificio ampiamente ripagato, ma abbiamo che mai. siamo sentiti più cari, più vicini, più uniti di permanen- in baita poi è sempre una festa per tutti, così come tutto il tempo L’arrivo sera giunge il momento di scendere a valle, un za è festoso ma, quando purtroppo alla cuori, un leggero senso di malinconia prende il vago rimpianto si fa strada nei nostri sguardo al meraviglioso panorama, un dolcis- nostro animo... ecco, un ultimo gioioso fosse una persona amica... e si parte. simo e tenero saluto alla baita quasicché monte! Ora lei, la baita, rimane là, da sola, sul con tutto il cuore, ciao e grazie per tutto ciò Ciao, cara, piccola, semplice baita; ciao a nome di tutti coloro che a te son saliti. che di hello ci hai procurato, ciao anche baita, non temere che appena sarà possibile ri- Ma non temere, cara, piccola, semplice simpatica e tanto cara ospitalità. torneremo felici alla tua dolce, accogliente, RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA U a curadel rende omaggioadonBepo Vavasssori Il nuovoaffresco diSantaBrigida l’obbligo propriograzieall’ospitalità delPatronatoSan Vincenzo aBergamo. del secondodopoguerraebbero lapossibilitàdiproseguireglistudidoposcuoladel- l’altro”, mottonotoancheatanti ragazzidella Valle Brembanacheapartiredaglianni Nel cartiglioèriportatauna massimacaraalfondatoredelPatronato:“Amatevil’un viaggio dellasperanzaverso lasalvezzadeiperseguitatiebrei. La figuradelbambinocheindicalastradaallamamma vuolepropriosignificareil della casadiSantaBrigida. l’espatrio inSvizzeradiantifascistiedebrei,servendosi comebaselogisticaproprio Il benemeritosacerdotesisegnalòdurantegliannidella Resistenzaperaverfavorito chiusura inannirecenti. che vivevanoalPatronato,primadidiventarelacolonia estivadell’Istituto,finoalla mo” (delqualeerapuredirettore)equindiperospitare i soggiorniestividegliorfani cio, utilizzatoinizialmenteperlevacanzeestivedeidipendenti de“L’Eco diBerga- al Brembo,fecerealizzarenel1928vicinoallachiesadi SantaBrigidaunvastoedifi- Brembana, essendostatoneiprimiannidisacerdozioparroco a Trabuchello eaOlmo Il fondatoreedirettoredelPatronatoSan Vincenzo, checonoscevabenel’alta Valle suo bambinochelestaindicandolastradadapercorrere. l’antica chiesa,mentredilatounadonnaconlagerlasiincamminadandomanoal don Bepo Vavassori chesiintrattieneconquattro ragazzidivarieetà,sullosfondodel- bergamaschi Amedeo FrizzonieDeborahdiLorenzoraffigura nellapartecentrale L’affresco, postosuunedificiodellavicinacontradaFoppa,èstatoeseguitodaipittori vecchia canonica,entrambidemolitiversolametàdelNovecento. riquadri superiori,postiailatideltitolo,chelaritraggonoassiemeall’ossarioealla L’antica chiesa,matriceditutteleparrocchiedella Valle Averara, èraffigurata indue Novecento. fu laparrocchialedelpaesefinoallacostruzionediquellanuovanellaprimametà Titolo dell’affresco: “Lacésaègia”,cioèl’anticachiesadedicataaSantaBrigida,che Mezzo” impegnatodaanniperlavalorizzazionedell’operadeipittoriBaschenis. Quaderni Brembani 17 una casadiSantaBrigida,ancoraperiniziativadelGruppoculturale“Squadra n nuovoaffresco, ilnonodellaseriehafattolasuacomparsascorsaestatesu Gruppo culturadiSantaBrigida“SquadraMezzo” 324 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 325 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA U tesoro. lasciavano andare senzapiùorgoglio eprestolazappa, avrebbeportatoallaluceil loro sarebbe servitaadimbottire materassi. Lepiantedipatate,infilediritteeinterrate,si gonfie ebarbutesuifortisteli, giàcominciavanoadavereseccalabiondafoglia,che sui costonidelviciniCalonghelli cherimandavanol’eco.Pannocchiedigranoturco, I lorocantivigorosi,aleggiavano suquellaverdepianadifondovalle,andandoafinite da diuntorrente,vicinoalfiume. piedi scalzi,portavanogrosseceste,avoltegerle,dipanni dalavarenell’acqualimpi- vinavano grandichignondilunghicapelli,conzoccoloni dilegno,chiusienerisui Donne inampigrembiuloniscuri,foulardannodatidietro lanuca,dovesottosiindo- pietra nelfoderoappesoallacintura,stranocow-boyincanottiera efazzolettoalcollo. Nel silenziodellagrandepianasisentivailcontadinoche affilava lafalce,tenendo vita lìattorno. spiunére Grappoli rossidisorbo,guarnivanoglialberivicini,simili afestoninatalizi.Lestrette il dolce, di nella pianadiLenna(anni‘40) Ricordi dicacciaalcapanno il miopranzo.Poinella suo profumoche,conlostracchino,unamelaeilfiascodi vinosemprepresente,erano Nel piccolocapanno,ilpaneancoracaldodelPepen,acquistatodapoco,spandeva una zampetta,perterra,afardarichiamoadaltriuccelli. cacciavo, aappenderelegabbieaglialberiepreparareil di caccia,giùnellaPianaLenna. Appena giunto,mimettevoapulireilpratodove Ero ungiovanecacciatorechealleprimelucidell’alba,siavviavaversoilsuocapanno to. bito trascrivo,affinché ilricordo,nonsiperdadinuovo,nellenebbiedeltempopassa- una nitidezzaincredibile,mihaportatoariviveregiornataparticolare,chequisu- Il bruscorisvegliohamemorizzatoilsognonellamiamenteemiosubconscio,con che. e lelucistradalisonoscomparse:probabilmenteciproblemiconlineeelettri- unici segnidivitainquestanottetemporali. Anche l’insegnadiunbarpocodistante Quaderni Brembani 17 Lisella Begnis zare dallapoltrona.Leultimebracidelcamino,colchiaroredeilampi,sonogli n forterumoredituonoeillibrochecadedallemieginocchia,mifannosobbal- sui quattrolatidelcapanno,mimostravano,senzaessere visto,lanaturae torciù del Geto,chesiconservava“buono”peralcunigiorni. moscheröla di retefitta,appesaadunchiodosuinalto,tenevo 326 sambel , l’uccellettolegatoad RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni “quande la Corna Rósa la gh’a sö ol ca- Corna Rósa la gh’a “quande la 327 . Alle prime avvisaglie di pioggia, donne e bam- di pioggia, donne prime avvisaglie Alle . La giornata iniziata con un battente sole, aveva illuso i. contadini, che di buonora, ave- illuso i. contadini, sole, aveva iniziata con un battente La giornata di primo pome- Spesse nubi scure, fieno di agosto. il taglio del secondo vano iniziato “Corna Rósa” e coprire la riggio, si vedevano rastrèl” la ranza e tö sö ol pèl, met zó sacchi e grandi forconi, panni vecchi, armati di rastrelli, da chissà dove, bini, spuntati i secca, coprire po’ l’erba, già un ad ammucchiare messi velocemente teli, si erano come erano arrivati. più velocemente, scomparire, così mucchi e poi, ancora un paio di stivali ed un im- sempre uno scalcinato ombrello, Nel mio capanno tenevo se fosse inamidato. permeabile rigido come mi sistemai sull’alto sgabel- gli uccelli all’asciutto, accesa la pipa, Dopo aver portato occhi all’altezza delle fessure. lo, che portava i miei ma, mi piaceva, nella un cielo di piombo iniziarono in concerto, Scrosci d’acqua da di legno del mio capanno, che ristagnava fra quelle strette pareti solitudine, col tepore le nuvole lottare fra loro, sulle lamiere del tetto, osservare sentire l’acqua martellare il vento scuotere i rami e rimproverate dai tuoni. Mi piaceva sentire castigate dai lampi umida e pulita che spazzolava i polmoni. e respirare quell’aria l’umidità e, in quei momenti, pensavo alle coperto il fucile con un panno contro Avevo mie gioie, ai miei errori. persone conosciute, amate, stimate, alle mio intelletto e questo mi faceva riflettere sul Era come se quella pioggia lavasse il mio passato e incuriosire sul futuro. piana di Lenna, se un domani vi avessero co- Mi chiedevo come sarebbe stata questa Il mio capanno, con altri capanni sarebbero spa- struito case, strade, capannoni o altro. di granoturco, di patate, i covoni di fieno, le pi- riti e poco male! Ma con essi, i campi pantaloni “scappati” con le camicie dei padri, nete, i ruscelli, le lavandaie, fanciulli dai come il vento fra le fronde. dagli scarpini di pezza, selvaggi e liberi mi sorprendeva, durante la caccia, al mio ca- Non era la prima volta che un temporale si calmasse, poi con i vestimenti giusti facevo ritorno a casa. Intanto Aspettavo panno. il mio pensiero si estraniava dal presente. coperto dalla giacca di panno, con il basco Allungate le gambe come meglio potevo, della pioggia, un sonno profondo mi col- calato sopra gli occhi e lo scroscio soporifero se. assolata con io sciacquio delle onde sulla Sognavo... sognavo d’essere su una spiaggia che mi lambiva i piedi. Un colpo violento battigia, ma il sole era freddo, come l’acqua e di colpo mi ero ritrovato in piedi con l’ac- di vento aveva scardinato la precaria porta su prisme di cemento di venti centime- qua alle caviglie. E sì, che il capanno poggiava aveva livellato buona parte di quella vegetazio- tri. Il fiume era esondato e la corrente ne meno resistente. dal cielo più bello, al girone infernale. Mi sen- Fu un momento di terrore, ero passato all’altro. tivo naufrago, su un’isoletta che poteva essere spazzata via da un momento Ovunque vedevo acqua che correva in una luce spettrale. dise- Lungo i fianchi dei Calonghelli scendevano bianchi rigagnoli spumeggianti, amplifi- gnando trine di pizzi sul rondo nero e la furia del fiume, sbattendo su di essi, cava la sua voce. aperto le gabbie degli uccelli. Mi ero legato addosso, aderente, l’impermeabile, Avevo libere trascurando gli stivali, che si sarebbero riempiti d’acqua e l’ombrello, per avere le mani. RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA (Il fattoraccontatoèdifantasia,maleemozionieiluoghisonoreali) ricordi, aisognieallapoesia. tenere il“tutto”cheabbiamooggi,bisognasaperrinunciare,congrandeamarezza,ai campo, oraèstravoltadalprogresso.Macapisco,chepercamminarecoltempieman- La pianadiLenna,dellaqualeconoscevoognisentiero,sassoeilconfine esondazione mifaancorapiùpaura. Anche lebracidelcaminosisonospente,edoracheanziano,quelricordodi che comezattere,eranofinitechissàdove. to”, diediun’ultimaocchiataalmiocapanno,ormai“inginocchiato”,conlelamiere Dopo averesuperato,conmoltatensione,deipunticriticiegiuntosulterreno“asciut- di bastone,avevoiniziatoconlaforzadeimieigiovanianni,traversata. L’acqua nonsuperavaitrentacentimetrimaeracomeunmare. Tenendo ilfucileamo’ Quaderni Brembani 17 328 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Vito Sonzogni per scavare un varco nella roccia. Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni La grande forra di Sedrina chiave di lettura della storia brembana. Il fiume Brembo impiegherà ere lunghissime 329

uno stralcio della Mostra “La mia Valle” presentata Valle” “La mia

Gianni Molinari Vito Sonzogni a Piazzatorre dal 21 luglio al 23 agosto 2018, sul Monte dal 25 agosto al 23 set- Avaro tembre e a San Pellegrino nell’ottobre 2018. Terme I tre autori, a modo loro, hanno espresso il loro amore per il territorio e le persone della Valle.

La mostra vuol far conoscere con i disegni di Vito Sonzogni, le foto di Emilio More- Vito La mostra vuol far conoscere con i disegni di negli anni 1970. Valle schi, i paesaggi di Gianni Molinari, com’era il territorio della lavorato, Un territorio che ci è stato consegnato “intatto” dai nostri avi, che l’hanno abbellito, migliorato con grandi fatiche per migliaia di anni. È

di La mia Valle La mia RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA “ Quaderni Brembani 17 Il mioamoreperlamontagnaegentecheabitaèallabasediquestefotografie. Curiosità lftr Sonoquichel’aspetto Il futuro 330 Tre generazioniallavoro Emilio Moreschi RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Gianni Molinari Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 331 rifugio 5 agosto 1950 Inaugurazione L’evoluzione del territorio alla Riva di Mezzoldo e la sua trasformazione nel tempo. nel e la sua trasformazione alla Riva di Mezzoldo del territorio L’evoluzione Anno 1880 La verdeggiante natura dei suoi prati, abetaie ed alpeggi, incornicia il rifugio in un ambiente incontaminato alle sorgenti del fiume Brembo RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA U a curadi La sofferenza interpretatadaglistudenti Non c’èragionediaveredolore. - - Greta Innocenzi,Beatrice Villarboito, DavideZuccali - rora Dolci,GiuliaGherardi,SilviaPesenti ben Cortinovis,MariannaBerbenni,SilviaCarminati,Michela Ceribelli,Chiara Au- becca Zani,DanieleManenti,Roberto Valle, KevinBassi,Riccardo Tiraboschi, Ru- - - - - Studenti partecipanti Antonio Tarenghi cheharappresentato ilCentro Storiconell’iniziativa. cipanti esiamocostretti aproporne unaristretta selezione,effettuata dalnostro socio Per ragionidispaziononèpossibilepubblicare suquestapaginetutteleopere parte- e unaprofonda serietàdiapproccio aldifficiletemaproposto. presentazione deglielaborati,chehannomostratounlivelloqualitativosorprendente Il 26maggiosièsvoltoalTuroldo unincontro informativosulsintomodolore, conla disegni) unitamentealladidascaliadipresentazione. che anchequest’annopubblicasuquestepaginealcunideglielaborati(fotografiee dell’Istituto Turoldo e il patrocinio elacollaborazionedelCentro StoricoCulturale “Ospedale senzadolore” dell’OspedalePapaGiovanniXXIII,conlacollaborazione L’iniziativa èstatapromossa ecoordinata daldottorGianBattista BusidelComitato della sofferenza checolpisceinparticolare lepersonericoverateneiluoghidicura. - naldi, Stefano Scolari, Alessia Tiraboschi, Melanie Vanoncini, ElenaZambelli Nicola Mascheretti-Pezzoli, MartinaMilesi,LucaPesenti,DanielRinaldi,MatteoRi- Sara Chiesa, Alex Colombi,SilviaGervasoni, Alessandro Gotti,DanieleLocatelli, Quaderni Brembani 17 Classe 4BLiceoScientifico Classe 4A Liceo delleScienzeUmane Classe 2BLiceodelleScienzeUmane Classe 2A LiceoScientifico Classe 1A LiceoScientifico Classe 4BLiceo delleScienzeUmane Classe 3BLiceoScientifico Classe 4A LiceoScientifico alla XVIIGiornatadelSollievo,chehaintesosuscitare lariflessionesultema na settantinadistudentidelLiceodell’IstitutoTuroldo diZognohannoaderito Antonio Tarenghi : ElenaBolis,LucaBrembilla, ElisaCefis,ChiaraCheli, : Martina Tiraboschi : GiadaRanallieChiaraScotti : Naila Ammar, GretaBaroni,FedericaCortinovis,Re- : Valentina Bonaldi, Anthea Cassi,SilviaGualandris, : MoniaConedera : Gaia Togni : AngelicaAmenduni 332 RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 333 : Giorgia Arioli, Lucia Belotti, Mariann Lasagna, Mara Lucia Belotti, Mariann Arioli, : Giorgia Classe 5A Liceo Scientifico Classe 5A - L’interesse e l’impegno profuso dagli allievi dell’Istituto Turoldo di Zogno in occasio- Turoldo l’impegno profuso dagli allievi dell’Istituto e L’interesse attraverso un nume- dedicata al sollievo dalla sofferenza, ne della Giornata Nazionale ovvero artistici, quali ve- elaborati pittorici, fotografici e letterari, ro assai corposo di definire, è stato decisamente encomiabile. ramente si possono ha molto sorpreso, insieme verso forme d’arte inusuali mi Non solo: la loro apertura raggiunto con punte notevoli. al livello qualitativo già di per sé una salutare boccata che ne è seguita, pertanto ha costituito L’esposizione di sollevare dalle più uno strumento veramente capace, al bisogno, d’ossigeno, ovvero o morale. fisica svariate forme di sofferenza da tutti gli ela- profondamente altruista e sincero dei nostri giovani traspare L’animo al suo richiamo. borati, tale da rendere impossibile sfuggire soggiogato, per cui l’invito da parte del Come per magia ne sono stato letteralmente - per ragioni di spazio - un numero limitato di Centro Storico Culturale di scegliere su “Quaderni Brembani” non mi ha tro- elaborati per una loro meritata pubblicazione tutti gli elaborati sono più che meritevoli vato molto entusiasta, perché a mio avviso di essere divulgati. nostro caso è l’insieme di tutti gli elaborati che conta poco sopra, nel Come affermato adottato un criterio che ho ritenuto il più oppor- e, nel rispetto di ciò, per scegliere ho tuno e interessante. e forse senza avvedersene, hanno in- i nostri giovani autori, alcuni, separatamente Tra sollievo: il paesaggio naturale con le sue sta- dicato una via comune per condurre al con le gemme, annuncio di nuova vita, poi le gionali mutazioni, ovvero la primavera con le sue cromatiche intense trasparenze o esplosioni floreali, i profumi... l’autunno la purezza delle nevi invernali. come dono di Dio, di cui non vergognarsi, Altri giovani hanno menzionato il pianto altri ancora raccomandano contatti fisici e perché atto a lenire tante forme di dolore; un abbraccio e così via. una carezza, verbali con chi soffre... familiari alla base di un sicuro sollievo, insom- Per altri sono la concordia e gli affetti terapeutico della musica, della poesia, del- ma nulla si è tralasciato, neppure l’effetto l’arte e del colore, specie il calore della presenza umana. proposti Senza andare troppo per il sottile, tra i tanti elaborati di ogni indirizzo ne ho immediata per la pubblicazione quanti più possibile, optando per quelli di più facile e comprensione, grazie anche ai testi che accompagnano le opere figurative. elaborati, Auspicabile è tuttavia una pubblicazione specifica, con riprodotti tutti gli e intelli- poiché raramente un tema tanto impegnativo è stato trattato con sensibilità soffe- genza tali da poterne trarre fiducia, ottimismo e speranza per il futuro da tutti, renti o meno. Benintendi, Camilla Rota, Beatrice Bonaldi, Giacomo Carrara, Leonardo Chiesa, Fe- Carrara, Leonardo Bonaldi, Giacomo Camilla Rota, Beatrice Benintendi, Arianna Gherardi, Simona Gervasoni, Lisa Galizzi, Sofia Franchini, derica Cortesi, Qua- Alessandro Muttoni, Martina Alessandra, Musati Sarah Locatelli, Fabio Grigis, Rossini, Bianca Alessandro Riceputi, Regazzoni, Priska Redondi, Lorenzo glia, Irene Valle. Giovanni Sonzogni, RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA quelli chemotivano avivere. lore separa,la vitaèlegameeilegamisono donare irapporticonpersone care:seildo- quindi, nonrinchiudersiin sé enonabban- balia dellesofferenze. Èindispensabile, vita daquell’unicofilo,cuici siaggrappain mento difficile ediritesserelatramadella altre personepermettonodisuperareunmo- La condivisionedeldoloreel’appoggiodi Dolore condiviso Naila Ammar pirà difioricoloratievita! te l’invernosisacheprestoarriveràlaprimaveraetuttoriem- il suociclostagionaleperchéanchequandoLeiè“triste”duran- rente ecomelanaturainqualchemodotentidiconfortarlocon In questafotosipuòvederecomeèl’animoumanoquellosoffe- Natura viva Anthea Cassi Quaderni Brembani 17 (classe 4A LiceoScientifico) (classe 3BLiceoScientifico) 334 zonte, uncieloazzurro,pratofiorito... di primavera,montagneinnevateall’oriz- frono sonolepiccolecose:unpaesaggio sollievo perun’animaeuncorpochesof- ci rendiamocontochelamigliorfontedi una curaperildolore.Spesso,però,non specialisti sisonodedicatiallaricercadi Nel corsodegliannisemprepiùmedicie Il potere dellepiccolecose (classe 5A LiceoScientifico) Bianca Sonzogni domina lecimedeimonti. sull’uomo esipercepisceilsilenzioche tranquillità. Lanaturasembraprevalere tribuisce acomunicareunsensodipacee ve, checosparge tuttoilpaesaggio,con- una montagnaesigiungeincima.Lane- si provaquandocompletalascalatadi La fotografiarappresentailsollievoche Sospiro d’inverno (classe 5A LiceoScientifico) Alessandro Rossini RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni Leonardo Chiesa Leonardo Liceo Scientifico) (classe 5A La carezza meno te una carezza, quando E poi arriva carezza, ge- Un abbraccio, una l’aspetti... e ti sal- più di mille parole sti che valgono vano! Redondi Irene Scientifico) Liceo (classe 5A La luce nell’oscurità del dolore ancora, “Nulla impedirà al sole di sorgere nemmeno la notte più buia. Perché oltre che la nera cortina della notte c’è un’alba ci aspetta”. (K. Gibran) e Qualunque sia l’origine della sofferenza è che coinvolga il corpo o la psiche, essa la come un’ombra che pian piano invade 335 (Classe 4A Liceo Scientifico) Liceo (Classe 4A (classe 4B Liceo Scientifico) Davide Zuccali Sara Chiesa leggero diventa Il dolore o ad un sostegno può diventare legge- Il dolore grazie all’aiuto una farfalla, prendere il volo e sollevarsi ro come il battito di sor- poco, anche un semplice saluto, un verso l’infinito. Basta aiutare chi soffre riso, due parole spese per consolare possono ad alleviare il suo fardello. e spegnendone la forza vitale; gettato le energie mente della persona prosciugandone non riesce più a vedere oltre il male che lo afflig- nell’oscurità, l’uomo si sente debole e ma preziosa di qualcuno è come una candela: piccola, semplice e quotidiana, ge. L’aiuto un futuro oltre le tenebre, di tornare a sorridere per chi è nel buio. Permette di scorgere La luce della speranza è più forte del dolore. e guardare il mondo con occhi diversi. 3A) (su suggerimento di Cristina Zuccali classe e sollievo Il pianto, dolore Rielaborazione in bianco e nero del dipinto “Le lacrime di alle due Anne Marie Zilberman. Il disegno allude Freyja” di funzioni del pianto: l’esternazione del dolore, per farlo notare agli altri, e lo sfogo emotivo, per volgere la nostra attenzione lontano dalle nostre sensazioni, così da rendere la sofferenza più sopportabile. Il pianto è quindi uno strumento preziosissi- mo per far fronte al dolore. RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Elena Bolis tutti senzadistinzioni,“universalmente”! Abbiamo titolatolafoto“Sollievouniversale”perchéilsollievodeveesseredonatoa portanza del“tendersilamano”. un sorrisoacolorochelavedranno,maallostessotempofacciarifletteresull’im- quotidiano ereciprocoall’internodellaclasse.Ciauguriamochequestafotostrappi Abbiamo cercatodiinterpretareilsollievoamodonostro,intendendolocomeaiuto Sollievo universale (classe 4BLiceoScientifico) Pezzoli bi Scolari Quaderni Brembani 17 , Silvia Gervasoni , , Alessia Tiraboschi Martina Milesi , Luca Brembilla , Alessandro Gotti , Luca Pesenti tagne? Senza correre neipratiepoifermarsi aosservare Poteva quelragazzo viveresenzailverde delle suemon- freddo metallo. andavano evenivanoneicorridoi. Tutto erabiancoodi ziosi etristi,mentremedici infermieri,vestitidibianco, sempre duelettibianchicon dueragazzinipallidi,silen- Ricordo che,arrivatosulla portadellastanza,vedevo andavo inospedaleatrovareuncaroamicomoltomalato. Ero ancoraunragazzinoquandospesso,quell’inverno, particolare ilmioamicocheabitalassùtralestelle. buffo ecoloratopossibileperchérallegri chiloguarda;in mobile ebianco,iocostruiscounpupazzodineve,ilpiù vegetale, soffre icapriccidellanatura,quando tuttoèim- Tutti glianniquandonevicaeognicreatura,animaleo Un pupazzodinevecomesollievoallasofferenza Fabio Grigis , Melanie Vanoncini , Elisa Cefis , 336 , Daniel Rinaldi , (classe 5A LiceoScientifico) Chiara Cheli Daniele Locatelli , Elena Zambelli , , Sara Chiesa Matteo Rinaldi , Nicola Mascheretti- , Alex Colom- , Stefano RICERCA/ATTUALITÀ/MEMORIA Quaderni Brembani 17 Brembani Quaderni 337 (classe 2A Liceo Scientifico) Liceo (classe 2A Il sorriso dà colore alla vita. Il sorriso dà colore in verde, che sta facendo ridere una bambina Nel disegno è rappresentato un clown, Lo sfondo retrostante è rappresentato in malata, ricoverata in oncologia pediatrica. ritratte a colori. Ho fatto questa scelta cro- bianco e nero, al contrario delle due figure di un ospedale possono essere solo le perso- matica perché a tingere i muri e le stanze loro avventure. ne: con i loro sorrisi, le loro storie e le Martina Tiraboschi la vita che brulica intorno? Ogni volta che l’andavo a trovare, pensavo che la natura a trovare, pensavo volta che l’andavo brulica intorno? Ogni la vita che occorreva fare qualcosa. sembrava giusto e Non mi e la vita è sofferenza. è crudele in- ma la sofferenza con le medicine, male fisico si cura mi diceva che il Mia mamma condi- e affetto solo con tanto può avere sollievo è ancora più malvagia, teriore, che visione. stanza, è arrivato mentre ero nella trovare il mio amico, volta che andai a La seconda rappresentava il più buffo, e infermieri vestiti da clown. Uno, un gruppetto di medici prima. Come d’incanto, Io ne avevo giusto costruito uno il giorno un pupazzo di neve. come quando, in pieno cambiato aspetto. Successe la stanza aveva improvvisamente erano sorridenti e faceva- un giorno di primavera. I ragazzi inverno, arriva inaspettato come i ragazzi apprezzavano Vedevo più a mio agio. Anch’io mi sentivo no domande. donata. e quell’amicizia che gli veniva quello scorcio di allegria pupazzo altissimo. Quando che, appena guarito, avrebbe fatto un Il mio amico disse bel pupazzo e ci siamo di- l’abbiamo costruito insieme un tornò a casa, non guarito, anno io lo co- Adesso ogni giorno mi ero sentito davvero utile. vertiti un mondo. Quel da lassù. struisco e lui mi guarda Quaderni Brembani 17 Arte e poesia: un omaggio a San Giovanni Bianco

a cura di Mara Milesi

el mese di agosto 2018 il Comune di San Giovanni Bianco ha allestito a Casa Ce- Nresa la mostra Una poesia, un quadro che proponeva una selezione delle centinaia di opere del pittore sangiovannese Giuseppe Milesi (1915-2001), uno dei principali ar- tisti italiani del Novecento, corredati da poesie della moglie Elena Clivati (1926-2015). Ho incontrato Elena Milesi Clivati nell’agosto 2015, quando il Comune di San Gio- vanni Bianco, in collaborazione con il Centro Storico Culturale organizzò un’esposi- zione artistica dedicata al centenario della nascita del marito Giuseppe Milesi, nativo appunto di San Giovanni Bianco. Quel giorno ebbi l’onore di rappresentare il Centro Storico e il grande piacere di in- contrare una donna che, seppur chiaramente segnata dalla malattia, manteneva dignità ed eleganza, emanando un’incredibile aura di forza interiore. Rimasi profondamente colpita dalla sua grazia e dal suo eloquio e da come i suoi occhi e le sue parole traboccassero d’amore nel ricordo del marito scomparso. Nata a Villa d’Adda il 23 gennaio 1926, Elena incontra nel primo dopoguerra il pittore Giuseppe Milesi, che diverrà poi suo marito e rimarrà al suo fianco fino alla morte, av- venuta nell’ottobre del 2001. Durante la sua esistenza Elena si dedica all’insegnamento, alla danza, ma soprattutto alla poesia. A partire dal 1983 pubblica numerose raccolte poetiche e diventa socia del Cenacolo di Poesia Orobica, dell’Accademia di Lettere dell’Ateneo di Bergamo, co- fondatrice dell’Associazione Rossella Mancini e, dopo la scomparsa del marito, fonda e presiede l’associazione Amici Pittore Giuseppe Milesi. Alla sua morte, avvenuta il 9 ottobre 2015, l’apertura del suo testamento svela le sue ultime volontà: l’istituzione di un legato destinato alla valorizzazione delle opere di Giuseppe Milesi. Il Comune di San Giovanni Bianco, unitamente al Comune di Bergamo, alla Gamec, all’accademia Carrara e alla fondazione Dalmine si trova quindi a “concorrere” per l’assegnazione del legato e presenta un progetto per la realizzazione di una Casa della Cultura. L’eredità, assegnata dai legati al Comune di San Giovanni Bianco, andrà a concretizzarsi nella realizzazione uno spazio espositivo permanente in cui le opere di Giuseppe si intrecciano con gli spazi della biblioteca comunale, un nuovo edificio da costruire a fianco della ex caserma dei carabinieri, che verrà ristrutturata e riconvertita a sede espositiva e che ospiterà anche sale conferenze ed aule studio. Il progetto, in partenza nei prossimi mesi, è affiancato da una serie di iniziative pro- mosse dall’amministrazione comunale mirate alla valorizzazione non solo delle opere di Giuseppe, ma anche quelle di Elena. Ricordiamo la pubblicazione del volume “K era musica” pubblicato nel 2016 a cura del comune di San Giovanni Bianco e la mo- stra “Nature morte” di Giuseppe Milesi, che si è svolta presso lo spazio espositivo di

POESIE Casa Ceresa nell’estate del 2017.

338 Quaderni Brembani 17

La mostra dell’agosto 2018, intitolata “Una poesia, un quadro. Elena e Giuseppe Mi- lesi” traccia un filo conduttore tra le opere di Elena e quelle di Giuseppe affiancando pittura e poesia in un percorso artistico che diventa un racconto intimo e profondo del- le vicissitudini della vita di questa coppia. È con grande onore che l’amministrazione comunale ricorda questi due grandi artisti, nella speranza che di essi non rimanga solo la testimonianza dell’esperienza artistica, ma anche quella umana di due anime estremamente affini. Proponiamo di seguito i contenuti della mostra del 2018 con l’abbinamento tra le poe- sie di Elena e i quadri di Giuseppe.

Quando nasciamo un’altra volta (1984) Quando nasciamo un’altra volta ti verrò incontro nascosta nella blusetta tua quattrostagioni nel sorriso di tua madre nell’urlo di tuo padre nei nidi degli uccelli nella buccia di patata nella veste di castagna nel pigmento del colore nella trama della tela e nel nodo di cravatta. Nella musica che ami Athena 1991 - gennaio nelle parole d’amore nel sole e nelle pietre nel silenzio del bosco e delle ore. Nelle ragazze per la strada. Nel lettino che ci bastava.

Acqua di cascata (1997) Dal pianto di fanciulla sgorga impetuosa e quando l’acqua alta casca alzano bandiere i ragazzi e urla di gioia al gioco del triplice salto °°° Dalla sorgente al mare per valloni scoscesi e gole a scroscio. Rotola tronchi accatasta rami e foglie risucchia le festuche

travolge le barriere POESIE erode sponde e tumoli di sabbia Acqua di cascata (1996) rovescia le nostre imbarcazioni di canna

339 Quaderni Brembani 17

K era musica Dal balcone di Villa Serena non dire il verde dei monti dove si accucciano ville e casette e lo svettare dei pini in primo piano Dire beati tutti che passano sul marciapiede e vanno svelti in scarpe da tennis e sandaletti C’è il bimbo che corre sul muretto la famiglia che torna dalla fiera contenta del pupazzo. Due ragazzi si tengono per mano due anziani si tengono per mano I piedi vanno (1960) una badante boliviana spinge la carrozzella della sua signora e passano macchine d’ogni colore e un bullo in motorone. E vanno beati. Beatitudine dei piedi che vanno Beati vi chiamo dal balcone di Villa Serena immobile su una carrozzina S. Pellegrino Casa Quarenghi 20 agosto 2015

Alla riva (2005) Signore conservagli la mamma Lei è così giovane e lui non ha due anni Dammi forza. Fa’ che lo cresca e lo rincorra che lo abbracci in verticale che lo baci nel lettino Volto di bambino (1948) o nel lettone No in questo letto d’ospedale SEMJ Fa’ che la mamma mi rincorra che mi abbracci verticale che mi baci nel lettino o nel lettone No nel letto d’ospedale

POESIE EGJ

340 Quaderni Brembani 17

Ragazze nel quaderno (1985) Ci fu un tempo così lungo che scrivevo poesia nei vostri cuori. Da laghi profondi gli occhi alle scarpette, liquido narrare di vie della speranza di eventi e giovinezza: universi raccolti nei capelli. Cavalcata Cavalcata Narrami Simulacri in movimento (1987) (1987) o Musa (1987) della vita e dell’amore, in danza le idee, Sul mare della musica

Introibo ad (2007) Fanno capolino e gemmano parole Infioriscono a spighe a grappolo a corimbo Si sdoppiano e Raddoppiano Nella bianca stanza si aprono ad ombrello colorato

L’alba (1949)

Sai le variazioni Sai le variazioni della parola madre della volta del cielo e della terra confronti le famiglie rimuovi i pregiudizi l’albero è più grande

Condotti da lontano Gomitoli (1976) i fili del gomitolo dipanano scrittura dai cunei ai nostri segni

Luogo del seme che feconda

leggi il pittogramma che ci esprime POESIE culla del genere umano Ti teniamo nella nostra amicizia

341 Quaderni Brembani 17

Paggio reale (1989) Non posso prendere sonno se mi vegli addosso -fiato profondo di mare nella notte- non posso prendere sonno se ti veglio il sonno -riposo denso nella notte- L’avverti se ti sveglio ma se dormi ti risveglio ti sussurro quanto t’amo -nella notte-

tanti anni che ho vissuto Autoritratto (1954) con il mio uomo a me sembrano minuti”

“lui era negli estremi non stava mai nel mezzo aveva gli estremi della tenerezza gli estremi del furore “

Textum (1999) Nel negozio alternativo ho scovato una gonna di vernice la casacca di lamé dai riflessi multicòlor gli occhialetti nucleari stivaletti con le zeppe laterali

Scena vuota (1974) Mi son fatta - alle erbe salutari - i capelli blu oltremare

Poi al Giona disco-club la mia entrata effettuale

POESIE Balletto di ragazze (1970)

342 Quaderni Brembani 17

Nel velame del tempo Nel velame del tempo le pietre le voci e la casetta rossa Era luce d’oro sulle foglie e sulla pelle E ci accolse l’alzarsi della folaga E il canto del silenzio. Sulle acque cupe dei fondali la vita a scorrere costante perennemente andante Lago (1930) spietatamente persa. Mentre ci tuffavamo negli anni della gioia muoveva il traghetto verso l’altra sponda quieto passaggio in zone d’ombra.

in Mimma Forlani, Città Alta ed altri luoghi della sua poesia, 2004

C’est la vie! (2010) jeans firmati strappati calati i ragazzi d’oggi hanno la vita bassa dita affusolate mani delicate hanno la Vita facile Che gli cale di Pitagora? Le esperienze anticipate i capricci soddisfatti. Una cuccagna La parola sfrontata - devocalizzata -

Le madri indaffarate a bottinare nettare e polline per gli ingrati Diletti figli senza rispetto e affetto nei quali è difficile compiacersi

I fiori di eros (1965) E gioventù senza lavoro In ginocchio Bloccata ai blocchi di partenza Gioventù senza corsa POESIE

343 Quaderni Brembani 17

Che si chiamava Cloto (2003) mi chiedevi - dove sta la sede del dolore?- Oggi ti rispondo. Sta in ogni poro in ogni poro e spacca il cuore

Ordinario 2000 (2001) il sole cola oro splende fra gli scogli il mare d’ametista Donna in lutto (1952)

Universi (1981) Paggio in viaggio (1991) Quelli del ponte fra gli ottoni chaises longues al sole la piscina in mezzo al mare

quelli della prua Continuo in blu (1980) quelli fra le poppe quelli nel buio fondo della stiva

e destino di talpa i clandestini che camminano guardinghi trattengono il respiro.

Sismo/grafia. con pause (2012) Parola non distratta puoi ritrarre questa società eccentrica che sta nella disperazione economica? Puoi dire il significato di noi e della vita senza che si spengano la musica e la forma si scancellino i deserti e il mare

POESIE Nel rogo (1999)

344 Quaderni Brembani 17

Mezza la luna Mezza la luna s’arresta stupita sui tetti del Borgo immersi in nuvole rosa Tieni i miei giorni nelle Tue mani colorami i muri davanti illumina le ombre del mondo Tutte le lettere ornate e parlanti

Santa Maria (1945)

La notte l’albicocca e l’altro (1986) Cappello di marzo cappello di nastri intesto di erbe e di aria le bocche felici leggière le gonne scalze le corse Cappello di fiori Studio per fragole e lamponi ala di seta (1990) schermo discreto per occhi di donna che ridono al cielo

Tris (1993) Se mi sfiori mi profumi di mentuccia e di pinòli Hai un potere immenso addensi e spazzi la nembaglia arruffi le onde e le dispiani dai fiato al vento e alle conchiglie mi sorreggi e mi scavezzi. Grande dialogo (1986) Per te sorrido e m’intristisco

per te ancora scrivo sulla sabbia. POESIE Ti chiamo frutto di bosco pesciolino appena nato

345 Quaderni Brembani 17

Il quaderno della sfida (2014) Escluso il venerdì di pastasciutta siamo cresciuti a polenta quotidiana Alte le fiamme del focolare, versata a pioggia nell’acqua bollente la farina di mais; a lungo rimestata nel paiolo, alla cottura versata sul tagliere, trovava spazio al centro della tavolata, per nove piatti per nove bocche La raccolta del grano (1950) una polenta-sole! E stavamo in festoso-rumoroso amore: i cinque fatti bandiera Papà e Mà, Zio e Zia

Ora che l’industria precuoce le farine e la cottura è svelta la polenta si è fatta smorta. Spenta

La mia Adda! La mia Adda! Fra mille acque che vanno, la riconosco Non mi confondo : alle chiuse schiuma bianca un andare verde-terso, placido maestoso, fra disabitate rive verde-bosco Fiume barocco (1960) Verde ombroso che occulta capanni circonda rocche e castelli medievali, verdume di fogliame in giardini abbandonati.

Verde fosco di Alte Valli, verde cupo di muschio che a Natale mi coglie Lucio, lassù all’isola di Fondra. Verde-verde come l’erba del vicino sempre verdissima POESIE

346 Quaderni Brembani 17 Mia madre legge di Giusi Quarenghi

Mia madre legge Nel suo novantesimo anno mia madre legge Ha perso i nomi ma legge 4 ottobre 1917 mese e anno di una Rivoluzione giorno del Santopovero e di Facciadipietra Ha lasciato la scuola piangendo finita la terza Ha tirato su dal fosso la sorellina ca- duta a testa in giù era già morta Giuseppina con i fiori in mano non l’ho mai voluto il mio nome Ha portato il latte al fratellino che non si alzava era già morto Guerino di febbre perniciosa Ha seguito la mandria sui monti e in pianura più volte i piccoli nascevano lungo il cammino a volte morivano sul carro gravide puerpere lattanti e chi non portava il vino Poi la guerra la guerra la guerra il 26 gennaio del ‘43 giorno prima della sacca di Nikolajewska nella battaglia di Arnautovo Giovanni detto Nino e Ambrogio detto ‘Mbrusì Guàrdega al tò fradèl aveva raccomandato il nonno al grande quando li avevano chiamati Ha aspettato i suoi fratelli finché è stata capace di ricordarli vivi poi li ha pianti per an- ni Da qualche mese chiede di loro e ‘ndu l’è la mama ‘ndu l’è ‘l pà? Gh’è kal doss lì te vèdet e pö de là bianc l’è lì la Rüssia tüta bianca Mio padre voleva la sorella più giovane Il nonno gli ha indicato mia madre L’è quèsta la prima Al ghéra resù La trà e la pìa ma la tròta Piangeva Piangererèse a me a ès tè l’ho sentito dirle Mé a töt tè so stač fürtiünat piö de té a töm mé Il fieno il bucato il burro il pane l’orto Per sempre ha lavato risciacquato messo a ba- gno dato aria cucito rammendato aggiustato visto guardato corretto sgridato curato sa- nato battuto e ribattuto raccolto mondato scelto spazzato lustrato piantato trapiantato vangato innestato annaffiato rivoltato piegato spiegato rispiegato ordinato riordinato messo a posto rimesso a posto ogni cosa ed ognuno sempre ha pensato deciso di- scusso aspettato e voluto sempre ha tenuto a mano separato il buono dal gramo cam- minato a testa alta non dato confidenza quello che è sì è sì quello che è no è no chi mi vuol bene mi faccia piangere e soldato da solo non fa guerra Non sa fare più nulla ma legge ancora mia madre nel suo novantesimo anno Non voleva che io leggessi troppo da bambina Chi legge troppo va a finire che legge e basta è troppo poco Mia madre da un po’ legge e basta è troppo poco legge e cammina può bastare Adès me ke vaghi l’è sé ke té mé cùmpagnét dùma ‘n tukèl pö i vé i mè a töm l’è ‘n pó ki và dré a ciàmam Ha parole umane con ogni cosa viva e carezze come io non ricordo Il suo corpo da solo ha trattenuto quello che ha imparato da piccolo camminare e leggere Legge e cammina per mano di una angioletta con le trecce brune e pare invecchiare quasi senza dolore capace come è di portarlo senza perdere il passo tanti ne ha fatti di abbracciare con gli occhi di questo non mi pareva capace di giocare con le mani e baciarle non hanno mai perso tempo grata ai vólti al respiro al suo fiato che fa andare avanti indietro per nun murì così mi dice POESIE (da Basuràda, Book Editore Poesia, 2017)

347 Quaderni Brembani 17 Bambini del Terzo Mondo. (Coloro che passarono di qui)

di Elena Giulia Belotti

Entreremo nei vostri sogni e non avremo più fame, senza un rumore senza un giudizio senza inquietarvi.

Saremo aldilà d’un confine, invulnerabili, nella mente di chi per noi avrebbe potuto decidere.

Entreremo nei vostri sogni un giorno lievi e silenziosi. Ci vedrete attraversare spensierati i regni delle vostre oppressioni dove alberga colui che vi rende schiavi moderni.

Passeremo di là, saremo noi, e non avremo più fame.

Scorrono sulla mia pelle come fiumi le lacrime dei bambini.

Poesia premiata con menzione di merito all’edizione 2017 del Premio internazionale di poesia Sentieri diVersi, di Botetto (Bari) organizzato dall’Associazione di volonta- riato “Il cigno bianco” con il patrocinio dell’Unicef. Tema dell’edizione 2017 era “I diritti dei bambini dall’infanzia all’adolescenza”. POESIE

348 Quaderni Brembani 17 ’900 di Celestesg

’900 secolo della mia nascita: ti scopro e ti riscopro secolo di orrori lontani ma non troppo. Non solo guerre ascoltate da nonni e da padri studiate sui libri di scuola ma stragi di uomini massacri di donne e bambini crudeli terribili pulizie etniche in nome di cosa? Una “razza” più pura?!? Le bestie di Satana agivano mentre io ignara sarei nata e cresciuta qualche anno dopo credendo che il mondo fosse migliore... felice o infelice nel mio microcosmo nulla sapevo. E spesso pensavo: tutto cambia tutto migliora. Ora eccomi qui nel nuovo millennio spettatrice impotente di nuovi seppur vecchi errori di troppi muri di altri spaventosi orrori. In nome di cosa? Un’ “umanità” futura?!? POESIE

349 Quaderni Brembani 17 Per la mia donna (e in memoria di Fabrizio De André)

di Enzo Leone

Caro amore, le rose dell’altro anno torneranno a fiorire nel nostro giardino dopo il triste inverno, ma tu non tornerai.

Caro amore, Il maggio odoroso non attenderà il tuo sorriso splendente, e i gerani sbocceranno pur delusi delle tue mancate cure.

Caro amore, ma tu sempre fiorisci nella mia anima, nei miei pensieri nel ricordo di quando a piedi nudi sulla sabbia e con gli occhi ridenti cantavamo parole d’amore.

Caro amore, tu ascolti i miei lamenti, ma non puoi asciugare le mie lacrime con le tue carezze, come sapevi fare nel tempo di tua vita mortale.

Caro amore, tu sai se, oltre i confini del mare e del vento, altro Sole splende a eternare la fuggitiva nostra vita. Tu sai, ma taci.

Caro amore, Vive così la speranza mia: quando sarà tutto svolto il rotolo di mia vita, tu sarai lì, oltre le onde e il tempo, ad attendere per darmi il bacio del ritorno. E allora ci diremo ancora: tu sei il mio caro amore.

Quali conchiglie lasciate sulla riva dal furioso mare della notte. A sbriciolare in mille parti tra infiniti granelli di sabbia

POESIE e ringoiati dai marosi nell’eterno avvicendarsi delle forme.

350 Quaderni Brembani 17

Se un dio pietoso non raccoglie le ultime spoglie dell’umana vita a ricomporre un essere immortale.

Seduto sulle pietre che furono villa marina del potente Tiberio appare così il vero dell’umana condizione e di ogni altra creatura.

Sopravvive in me, e poi mi chiedo, nel tempo della tecnica la speranza contro ogni speranza di Paolo di Tarso all’annuncio del tragico Nietzsche: “Oggi Dio è morto e con lui ogni speranza di nuova vita in terre nuove e cieli nuovi”? POESIE

351 Quaderni Brembani 17 La mia terra

di Bruno Reffo

La mia terra non mi vuole più non ha più voglia di vivere non ho visto più lombrichi le mie mani senza fede Le ho lasciate alle dune una patria senza voce solo strisce di metallo verde rosso giallo troppo veloci sopra me

Ho lascito la mia ombra sono un uomo senza cuore e cammino sotto un sole che s’inchina avanti me Senza cuore senza dio quanta acqua attorno a me la mia vita, una plastica due litri a testa, sorsi lenti

Poi il buio si colora luci e stelle a fil di riva ma non basta la speranza tutto affonda attorno a me Quella riva non mi vuole già lo sento dentro me la bottiglia legata a vita troppe mani attorno a me

Ora l’acqua non divora e ritorna lì dov’è la mia gente che riposa dove il cielo più non è Il mio corpo senza nome quanta gente come me ma qui non hanno il mio colore e la mia terra qui POESIE

352 Quaderni Brembani 17 L’acqua di Giosuè Paninforni

L’acqua è senza pace unita sente forza, dall’abisso al mare mostra le sue paure.

Dalla terra al cielo in essenza tra gocce lava campi e volti e tiene la memoria.

Potesse anche fare breccia tra i pensieri, lasciare i ricordi e pulire l’anima!

Mai saremo sicuri di capire misteri che furono accolti tra pace e povertà.

È come usar piedi a calpestar la terra senza mai conoscere la ragione di vita.

(12 giugno 2018) POESIE

353 Quaderni Brembani 17 Dolci parole

di Omar Lange

Le montagne di terra sono lunghe carezze, all’alba raccolgono pacate l’agonia delle stelle.

A volte vendo gli occhi alla sera per un cucchiaio di dolci parole che non misurano la febbre ai ragazzi che inseguono l’alba.

Una luna di fame e di sete scavalca boschi e torrenti. Nuda vuole mettere fianchi, lecca rugiada con piglio caprino torce braccia a grilli e lombrichi.

Domani tornerò a catturare gli sguardi del cielo dove senza seni le nuvole corrono spoglie, i profili sfumati degli angeli raccolgono fiori a piedi nudi da esporre ai davanzali delle stelle.

Serina 18/07/2018

Si attiva, attraverso l’amore per la Natura e l’Universo, la ricerca di armonie e sere- nità, a sostegno della nostra precaria esistenza legata agli insostituibili e irrinuncia- bili poli della speranza e del sogno. POESIE

354 Quaderni Brembani 17 Dormiveglia di Bortolo Boni

I miei pensieri come barche nel mare in burrasca...

Nessun porto dove attraccare, solo ripide scogliere dove frangersi per sempre

Viaggiare di lato a vetrine che rimandano immagini di antica sofferenza compagna del tempo

Anche la mia corsa si fa sempre più lenta, lo sguardo fruga nelle pieghe del futuro temendo le croci che sbarrano il cammino

Sbiaditi ricordi di vita serena ...e finalmente dormire. POESIE

355 Quaderni Brembani 17 “Bisogna avere coraggio”

di Andrei Zhurauleu

“Bisogna avere coraggio, e non una vita di scuse”. Il mio pensiero di viaggio nei boschi di autoaccuse.

Futuro esiste insieme. Possiamo capire gli errori. Un cuore gli errori non teme, se è abbracciato dai cuori.

A volte ti svegli spezzato: a tutti, ciò, può capitare, ma chi si è mai risvegliato colpevole di respirare?

Succede a chi sopravvive da solo a un incidente, e solo un altro che vive può dirgli che è innocente.

A volte un’anima muore, gettata su aride terre.

A volte un’anima vive seconda, difficile vita.

Lo fanno i più coraggiosi, ma solo per ricominciare a vivere come bambini.

E nulla è più regalato che non sia l’amore e il lavoro delle persone che sanno aspettare.

Ma l’amore, lo possiamo vedere, può fare miracoli. POESIE

356 Quaderni Brembani 17 Eternità di Antonella Arnoldi

Silenzio intorno, Lo sguardo perso all’orizzonte... il treno della mente inizia il suo viaggio! ... ricordi, sentimenti, un palpito, un sussurro, il desiderio di rivivere, anche per un breve istante, la dolcezza, la comprensione, la vita, l’amore che tu, mamma, hai lasciato nel cuore! E la mente finisce il suo viaggio sull’isola dell’eternità, lasciando che una lacrima di nostalgia scorra lenta sul viso, asciugata dal calore del mio amore per te. POESIE

357 Quaderni Brembani 17 Il pane

di Franco Belli

C’è una preghiera, ce l’ha insegnata Gesù nostro Signore, e spesso la rivolgiamo al cielo, al Padre nostro: dacci oggi il nostro pane!

Infatti da noi è un po’ usanza, il pane ci arriva in casa ogni mattina e quante volte alla sera avanza!

Così dovrebbe essere in ogni parte del mondo, ma a causa di ingiustizia e guerre c’è un divario molto, molto profondo!

Chi ha poco, chi ha troppo e chi ha niente, è una situazione irragionevole, insensata e purtroppo c’è anche chi rimane indifferente.

Un esame di coscienza si dovrebbe proprio fare, un impegno equo e profondo, perché ogni persona possa vivere ringraziando il cielo e avere il proprio pane.

Se l’uomo non imponesse certe condizioni, se imparasse a vivere e lasciar vivere, molto di più avremmo da Dio, con la sua benedizione! POESIE

358 Quaderni Brembani 17 Chèl galantòm di Alessandro Pellegrini

T’ó ést amò sö ‘n séma al rìol con d’ü fassì de fé sö spale piö ólt de té. Ligàcc ‘n chèla sdirna fiùr pröfömàcc e bösche de la nòsta téra. Tempèste e arcobalé, fadighe e contentèsse che dé per dé ol tép a l’t’à cönsömàt. Epür, stöf e süàt, quando te lagàt zó la carga sö ‘n chèl finil...t’ó ést contét, apröf a chèla tèra e a chèl mónd, indo urgugliùs, te sé sèmper stàcc ligàt.

Quel galantuomo

Ti ho visto ancora su in cima al pascolo con un fascio di fieno sulle spalle più alto di te. Stretti da quella corda fili d’erba e gambi di fiori profumati della nostra terra. Tempeste e arcobaleni, fatiche e contentezze che giorno dopo giorno il tempo ha consumato. Eppure, stanco e sudato, quando hai lasciato quel fascio su quel fienile... t’ho visto felice, vicino a quella terra e a quel mondo a cui con orgoglio sei sempre stato legato.

Poesia prima classificata della 32ª edizione del Premio di poesia dialettale alla memo- ria di Filippo Alcaini.

Dossena 10 agosto 2018. POESIE

359 Quaderni Brembani 17 La falìa

di Adriano Gualtieri

Öna falìa foghéta, sbaràda da ü stizzù, ulando a sbarbèlet, la sia gnà le sé fà, sè ciapà sö per ol camì, o ndè stignàt finì, insèm co la polenta, ol vérs è i codeghì.

Ciao furnèl a gas, è cüsina americana, regorde comboi d’brödaia, è proföm dè legna, e, n’mès a vampe dè föm, stilizàda la me nona, a bucù n’zenöcc bofà, per ravivà la fiama.

Mè restàt in met, l’istès fà boi slàam, ma n’particolar regorde, ol de dèla falìa, perché co stignàt pie, ghie motìv de cunsulàm.

La falìa, só poó mia che fì là fàcc, tata l’ìa la salìa n’boca, dè lasà pèrt, preferendo concentram, sö come fà pasà la fam. POESIE

360 Quaderni Brembani 17 I döbe di Sergio Fezzoli

I döbe caro tus i è chi laùr che i ta fa pensà e i ta aìda a ‘ndà inàcc encö, po’ a ‘ndomà.

Se te, metèm, to spécet la murusa che la ria piö, perdìda a ciciarà ‘l ta é ‘1 döbe che söl giàss la sìes lissàda e la sa sìes scaessàda.

La contentessa che ta salta ‘n cör ‘ndol vèdela a spuntà l’e fröt dol döbe che la gh’ies piö de rià.

Metèm adèss de ìga inte ache ergöne i mör, i ótre i deénta bröte la grand fèsta de salvài mèze la nass dal döbe de pèrdei töce.

Sènsa ergót che sìbia ‘ndi orège la éta l’è negót de bèla piata piaténta come sèrte fomle che i gh’ìa de nass öna formagèla.

I è i döbe che té dèscc i tò pensér che i ta büsga ‘ntra estàt e invèren to gh’é pura che l’ga sìes gna’ ‘1 paradìs sènsa chèl döbe nìgher de l’infèren.

Sènsa öna bràca de döbe la éta le slaàda, gna’ savrìda ai döbe örèss fàga ü monüment perché i aìda a ‘ndà inàcc töce momèncc. POESIE

361 Quaderni Brembani 17 La césa öda

di Riccardo Valle

Perché la festa la césa l’è meza öda? Perché la zet i gh’a mia òia da pregà, i öl mia mètega ü tantì de buna olontà e tance i ga sa gnà l’Ave Maria, i sa gnà fa ol segn dela crus? L’è mia töta culpa de lü l’è perché i gl’a ‘nsegnàt negü. I ga da ès i genitur a ‘nsegnàga a pregà, ma sti genitur moderni i g’ha semper ergot d’oter de fa, a chèla manera chè i zuegn del dé de ‘ncö dol Signur i öl sainne piö. Lur i pensa da ès autosuficienti ‘nvecie da chèla banda i è mia trop sapienti sicome chè ‘n césa ‘l gh’è de pregà po’ a’ de scultà l’omelia l’è piö comot a dì che ol Signur ‘l gh’è mia, perché i la troa piö comot a pensàla ‘ssé. Se ‘n césa ‘l ga sarès ol bar col calesì e ol café, gliura la cesa la sarès semper piena i starès en césa ac a disnà e po’ a séna. Ma sicome che ‘n césa ‘l gh’è mia ol bar e gnà l’osteréa tance zùegn i ‘nda mia ontéra. Comunque ‘n va mia be se ‘n va inàcc a sta manéra, per ‘ndà mia ‘n césa i ciàpa töce i scüse, i piö bèle: i dis che ‘l ga fa mal ol föm di candele i dis che ‘l ga met ol raspì ala gola, però ol föm dela sigarèta quel ‘l fa mia mal anche se glià tira ciòc noma a respiràl. Oter zùegn che ülì mia ‘nda a mèsa, scultì ol consiglio d’ü poer vècc anche se si zùegn ghi mia da pensà ‘ndaró a mèsa quando saró ècc, perchè ‘l pöl das che ècc ga rierì mia a rià, l’è mei ‘nda ‘ncö, specià mia ‘ndomà, perché se n’ mör sensa cognós ol Signur gliura per noter i sarà prope dulur, però se ‘n césa ‘ncomenserà a ‘ndà chèl lé de tép va garantése l’è mia bötat vià. Scultì ol me consiglio, dim a trà a me

POESIE è ederì quat che ‘ndarì piö be.

362 Quaderni Brembani 17 Scaffale Brembano a cura di Tarcisio Bottani e Wanda Taufer

In questa rubrica sono raccolte brevi recensioni dei libri dedicati alla Valle Brembana editi negli ultimi mesi e inoltre altre opere dei soci del Centro Storico Culturale anche se non specificamente di argomento brembano.

TERESA GIUPPONI. RITORNO ALLE ORIGINI CON L’ARTE Catalogo della mostra. San Giovanni Bianco “Casa Ceresa” Corponove, Bergamo, 2018

È il catalogo della mostra dell’artista svizzera di origini sangio- vannesi Teresa Giupponi (1922-1993) tenutasi a “Casa Ceresa” di San Giovanni Bianco dal 13 al 29 luglio 2018 per iniziativa del locale Comune e del Centro Storico Culturale, in collaborazione con la Fondazio- ne Leiser-Giupponi che opera per valorizzare le figure di Teresa Giupponi e di suo ma- rito Willy Leiser. La mostra ha proposto una cinquantina tra dipinti e sculture di Teresa Giupponi, realizzati a partire dalla metà del Novecento nel solco della grande arte eu- ropea di quegli anni e quindi nettamente improntati all’astrattismo. Il catalogo si apre con il saggio di Dalmazio Ambrosioni dal titolo “Il canto libero di Teresa Giupponi”, seguito dalla riproduzione delle opere esposte in mostra e si chiude con il saggio di Marino Lepori che propone “Note per la storia della famiglia Giupponi emigrata in Svizzera”. Teresa Giupponi, esponente di spicco del mondo artistico elvetico della se- conda metà del Novecento, può essere annoverata nella schiera dei personaggi di ori- gini brembane che seppero imporsi all’attenzione del mondo culturale, acquisendo notorietà lontano dalla patria. La mostra è stata una sorta di collegamento tra il modo culturale brembano e la grande arte internazionale del Novecento.

PER NON DIMENTICARE. MEMORIE E IMPRESSIONI DELLA MIA PRIGIONIA di Santo Monaci Editrice Velar, 2018

Il libretto raccoglie i ricordi di prigionia di un giovane militare di Branzi, Santo Monaci (1889-1944) che partecipò alla Grande Guerra e nel 1916 fu fatto prigioniero e internato in un campo au- striaco. Il diario di prigionia è stato trascritto da Luigi Furia, re- dattore de L’Alpino, e pubblicato in occasione del centenario del- la fine del conflitto, per iniziativa dei familiari, con l’integrazio- ne di interessanti notizie, a completamento delle vicende accadute in quel tempo.

363 Quaderni Brembani 17

LA SCUOLA IN ALTA VALLE di Eleonora Arizzi, Giacomo Calvi, Diletta Monaci, Lucia Re- guzzi Vicariato parrocchiale Alta Valle Brembana, 2018

Il consueto numero monografico estivo del bollettino parroc- chiale “L’Alta Valle Brembana” è stato curato quest’anno dal Centro Storico Culturale che ne ha affidato la realizzazione te- stuale e iconografica a un gruppo di soci dell’alta Valle: Mino Calvi (coordinatore), Eleonora Arizzi, Diletta Monaci, Lucia Reguzzi. Il tema, concordato con la Redazione del bollettino, è stato la storia della scuola in Alta Valle. Questo tema era già stato trattato nel numero monografico del 1996, ora si è voluto presentare la storia dello sviluppo scolastico in valle per sottolineare quanto il proble- ma scuola sia stato qualificante della comunità, che ha identificato per tanto tempo l’educazione e l’istruzione scolastica con la formazione cristiana delle comunità stes- se. L’attenzione dei redattori è partita dall’istruzione nel periodo della dominazione vene- ta, quando non esistevano le strutture pubbliche e alla formazione culturale dei ragazzi sopperivano in buona parte le parrocchie e i sacerdoti volonterosi. La trattazione esa- mina quindi i cambiamenti di inizio Ottocento, con l’avvio della scuola pubblica vo- luta dai governi francese e austriaco, e segue l’evoluzione scolastica dopo l’unità d’Italia. Una sezione specifica è dedicata al collegio di Valnegra che ha svolto un ruolo fondamentale nell’istruzione dell’alta Valle e non solo.

LA BASURÀDA di Giusi Quarenghi Book Editore Poesia, 2017

Con il termine basura si indica l’ora bassa a ridosso del tramon- to, l’allargarsi quasi improvviso del giorno in una luce vasta e stillante, come di rugiada; così nella sera si insinua un sentimento d’aurora, chiasmo non solo temporale, eversivo e struggente. “Luogo della basuràda era la voce di mia madre - scrive l’autrice - che la riconosceva e la faceva essere, con predilezione, un com- piacimento, che avrei voluto talvolta per me”. Il riferimento alla voce della madre, alla serenità flebile degli affetti familiari è la co- stante di questa nuova opera della nostra socia, poetessa assai nota e apprezzata per la sua attenzione al mondo dei bambini, che però questa volta si rivolge al mondo dei grandi, proponendo all’inizio i suoi ricordi di bambina, per estendere poi l’osservazio- ne e la riflessione al presente, individuale e collettivo. “Attenta alla parola dei bambini che imparano a parlare - si legge nel risvolto - come a quella dei vecchi che insegnano a tacere, Giusi Quarenghi cattura l’eco della luce che si avverte al fondo del giorno per riconsegnarcela in forma di voce poetica: così la basuràda avverte della sua presenza e, qui, nuovamente, accade”.

364 Quaderni Brembani 17

IL MIO CAMMINO PER LA RICERCA di Sergio Accardi Corponove, Bergamo, 2018

Il nostro socio ripercorre in quest’opera il viaggio da lui compiuto nel 2016 lungo i circa ottocento chilometri del “Camino Francés”, che dai Pirenei conduce alla basilica di Santiago di Compostela. Oltre che un resoconto di viaggio, questo libro è la testimonianza di una ricerca interiore, “per riscoprire - come afferma l’autore - e ritrovare il me stesso che avevo perso: cercavo, anzi volevo rag- giungere una felicità alla quale non potevo rinunciare perché non volevo in alcun modo arrendermi alla condizione che stavo vivendo dopo la malattia”. La singolarità del viaggio risiede proprio nel fatto che Accardi nel 2012 era stato colpito da un grave in- farto, seguito da una serie di complicanze che lo avevano tenuto a lungo in pericolo di vita. Superata la fase acuta, il futuro che gli era stato prospettato era di cambiare vita, rinunciando a qualsiasi disciplina sportiva e anche al lavoro. In seguito è maturata in lui l’intenzione di mettersi alla prova e ha intrapreso il cammino di Santiago, non solo co- me sfida personale, ma anche per promuovere una raccolta di fondi a favore di due On- lus: la Free Wheels, che mira a rendere accessibili gli itinerari internazionali a persone con difficoltà motorie, a piedi o in bicicletta, e l’Armr, Fondazione Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare. A quest’ultima andranno anche i proventi della vendita del libro.

TORNANDO A CASA - ELEGIA PER PAPA GIOVANNI di Roberto Belotti Centro Studi Valle Imagna Sant’Omobono Terme, 2018

Queste pagine coloriscono di soffusa familiarità il ritorno a Ber- gamo delle spoglie di papa Giovanni XXIII tra il 24 maggio e il giugno 2018. Giovanni XXIII torna nella sua terra e fra la sua gente in un anno ricco di scadenze anniversarie alquanto signifi- cative: nel 2018 si compiono infatti sessant’anni dalla sua elezio- ne, cinquantacinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica Pacem in Terris e altret- tanti dalla sua morte. In aggiunta, Bergamo celebra il cinquantesimo anniversario del- la costruzione del nuovo Seminario caldamente sostenuta da papa Roncalli. In que- st’aura di festosa accoglienza trova la sua giustificazione il testo del nostro socio, una composizione improntata a motivi di celebrazione biografica che, richiamando un an- damento vagamente elegiaco, vuole disporsi su toni vibrati, diretti e, ad un tempo, te- nui e umili. Un album di ricordi ideale entro cui tornano a farsi animati sentimenti di terra, di casa, di famiglia. La narrazione prende avvio dall’ultimo soggiorno del cardinal Roncalli in terra berga- masca. Dai giorni dell’ultima vacanza a Sotto il Monte, nell’estate del 1958, e in un giro d’orizzonte che involge il prima e il dopo della biografia roncalliana, scorrono in accattivante sequenza figure familiari traguardate su sfondi di paese di struggente no- stalgica consistenza. (Dalla presentazione)

365 Quaderni Brembani 17

STORIE DI GUFI di Marco Mastrorilli e Stefano Torriani Noctua Book - Equa, 2018

La straordinaria abilità di disegnatore del nostro socio Stefano Torriani, unita all’esperienza di Marco Mastrorilli, uno dei mag- giori esperti in assoluto di rapaci notturni ha dato vita a questo bel libro che proietta il lettore nel mondo incantato e ai più sconosciuto di questi si- gnori della notte e dei boschi, tanto presenti nella cultura popolare e nelle leggende, quanto difficili da sperimentare in via diretta. Quello che accomuna i due autori è la medesima passione per la natura che pur con tecnica e approccio differenti viene da loro colta nella sua essenza più vera e divulgata ai lettori. Le matite colorate di Torriani arricchiscono e completano i racconti di Mastrorilli, frutto di decenni di ricerca e di studio che gli sono valsi autorevoli riconoscimenti in- ternazionali: accanto alla raffigurazione dei vari tipi di Strigiformi si possono ammi- rare anche i disegni di altri uccelli e mammiferi che sono il ricco variopinto mondo di Torriani. Un opportuno glossario finale serve a far chiarezza tra le varie specie di rapaci nottur- ni che sono spesso confusi e generalizzati dai non addetti. Possiamo così conoscere da vicino, almeno sulla carta, il gufo reale, il gufo di palude, il gufo comune, l’assiolo, il barbagianni, l’allocco, l’allocco degli Urali, il succhiacapre, la civetta, la civetta nana e la civetta capogrosso che sono i principali componenti di questa incredibile famiglia.

ANTONIO PESENTI. UNA VITA DA CICLISTA (1908-1968) di Ildo Serantoni Bolis Edizioni, 2018

Antonio Pesenti, zognese, uno dei più forti ciclisti del suo tempo e uno dei grandi della Valle Brembana. La sua carriera fu breve, ma intesa e gli consentì, tra l’altro, di aggiudicarsi il Giro d’Italia del 1932, prevalendo su un agguerrito lotto di concorrenti primo fra tutti il grande Alfredo Binda, e di salire sul podio al Tour de France. Aperto dalla prefazione di Felice Gimondi, il libro ricostruisce la carriera sportiva di Pesenti, poco nota ai più, ma amplia l’attenzione anche verso gli anni giovanili e quelli seguiti al ritiro dall’attività, caratterizzati dalla gestione del negozio di biciclette in Bergamo che è tuttora attivo. Serantoni coglie poi l’occasione di questa biografia per passare in rassegna e onorare i principali corridori bergamaschi degli anni fra le due guerre e del secondo dopoguer- ra, a cominciare da Giovanni Tramontini e dal sedrinese Gino Gotti, per finire con Gu- glielmo Pesenti, figlio di Antonio, formidabile pistard, argento olimpico e mondiale negli anni Cinquanta. Il libro propone un’interessante appendice costituita dall’album fotografico della fa- miglia Pesenti, curato dal bisnipote per parte di madre Mauro Perletti.

366 Quaderni Brembani 17

I BAMBINI DI MOSHE. GLI ORFANI DELLA SHOAH E LA NASCITA DI ISRAELE di Sergio Luzzatto Einaudi, 2017

A Selvino, nel 1933, fu inaugurata una colonia, intitolata all’eroe risorgimentale Amatore Sciesa e popolarmente nota come Scie- sopoli, destinata ad accogliere per le vacanze estive i figli della borghesia fascista milanese. Appena finita la guerra, la colonia accolse circa ottocento bambini ebrei scampati alla Soluzione fi- nale. Bambini orfani di tutto, scampati allo sterminio dei loro ge- nitori e dell’intera loro famiglia, in fuga dalla deportazione, dalla morte, dall’orrore, dalla devastazione del mondo. Sergio Luzzatto racconta la storia di questi orfani rac- colti a Selvino, e insieme anche la storia di Moshe Zeiri, che si pose alla loro guida. Dopo il drammatico suo incontro con i sopravvissuti, Moshe li organizzò a Selvino in una specie di repubblica degli orfani, e così facendo pose le condizioni per una loro se- conda vita. Non più la vita rassegnata delle vittime yiddish, “laggiù”, nella Polonia o nella Lituania o nella Galizia della Soluzione finale, ma la vita libera e forte dei coloni di “Eretz Israel”, nella Terra promessa. In tal modo consentirà a questi orfani della Shoah di rinascere da cittadini del nuovo Israele. L’ex colonia funzionò tra il 1945 e il 1948, poi la maggior parte di questi orfani dal- l’Italia emigrerà in Palestina.

MEMORIA VIVUNT di Bruno Marconi A.N.A. Sezione di Bergamo, Gruppo di Zogno, 2018

Il Gruppo Alpini di Zogno, in occasione del 95o di fondazione e in concomitanza con il centenario della fine della Grande Guerra, ha dato alle stampe questo volume che, come scrive nella presen- tazione il capogruppo Giovanni Orlandini, intende raccogliere i momenti legati al primo conflitto mondiale: le immagini di tutti i monumenti e lapidi dedicate ai caduti presenti sul territorio, le pubblicazioni locali edite sulla Grande Guerra, i nomi e le storie dei cappellani mili- tari, i nomi dei decorati con relativa motivazione. Completa l’opera una tavola sinottica dei caduti del Comune. Tra i meriti di questa pubblicazione, non ultima è l’aver unito nelle sue pagine i riferimenti frammentati re- lativi alle varie frazioni che oggi costituiscono l’unico comune di Zogno, ma che al- l’epoca della guerra erano comuni autonomi. L’opera si apre con riferimenti alla storia generale, prosegue con la rassegna dei monumenti e delle lapidi, con l’indicazione dei non pochi casi di due o tre fratelli caduti, con la rassegna delle pubblicazioni zognesi dedicate alla guerra e con l’elenco dei chierici e cappellani militari e dei decorati. Chiude il volume l’opportuna tavola sinottica, curata da Rodolfo Fustinoni, dedicata ai nominativi, grado, corpo di appartenenza, data e luogo di morte dei 170 caduti di Zogno.

367 Quaderni Brembani 17

HO FATTO IL PRETE di Barbara Curtarelli Centro Studi Valle Imagna, 2018

Il libro di Barbara Curtarelli - sottotitolo Il clero di Bergamo du- rante l’occupazione tedesca (settembre 1943-aprile 1945) - met- te in luce un aspetto fino ad ora poco approfondito dalla storio- grafia bergamasca: l’atteggiamento e i comportamenti del clero nel suo complesso du- rante il fascismo e la Resistenza. Un libro importante per capire meglio come a Berga- mo si fosse declinato il rapporto tra Chiesa e fascismo. Una ricerca preziosa per risco- prire le tante microstorie di sacerdoti e delle loro comunità. Una corposa serie di schede, quasi sempre corredate dalla fotografia, ci presenta una settantina di sacerdoti segnalati o avversi al regime fascista prima della guerra, ben 177 sacerdoti che prestarono aiuto ai perseguitati dai nazifascisti, una cinquantina di sacerdoti mediatori, 25 sacerdoti che furono presi in ostaggio nel periodo resistenziale e oltre quattrocento, tra sacerdoti, religiosi e suore che ebbero in qualche modo parte attiva nell’opporsi al fascismo. Di questi, una parte non trascurabile riguarda i preti della Valle Brembana, alcuni dei quali militarono nella Resistenza, come don Antonio Milesi, sanpellegrinese, direttore dell’Oratorio di Villa d’Almé, che fu tra i fondatori e dirigenti della brigata Fiamme Verdi “Valbrembo”. Un libro che contribuisce opportunamente a rivalutare il ruolo, spesso trascurato, dei cattolici nella lotta antifascista.

MEMORIE ARALDICHE DEI TASSO A CORNELLO di Gianfranco Rocculi Estratto da “Rivista del Collegio Araldico”, anno CXIII Roma, 2017

La multiforme e ampia diffusione delle testimonianze araldiche dei Tasso di Cornello avvalorano questa dettagliata ricerca che organizza in forma organica gli stemmi della famiglia, contestua- lizzandoli sotto l’aspetto storico e geografico. Il volumetto si apre con la descrizione del borgo di Cornello dei Tasso e con una breve trattazione delle origini della famiglia, del- le sue diramazioni e degli elementi distintivi delle memorie araldiche dei vari rami, in- dividuandone le forme e i significati. Attenzione particolare viene riservata alle loca- lità d’origine dei Tasso: Cornello e il vicino borgo di Bretto, che conservano nei loro edifici civili o religiosi un gran numero di riferimenti araldici, alcuni ben conservati, altri meno. Per ogni stemma viene proposta una scheda ragionata di carattere araldico e storico. Questi reperti rimandano alle complesse vicende della famiglia e danno prova di “una chiara e consapevole esaltazione della storia familiare e sociale dei Tasso, una visua- lizzazione e legittimazione del potere, nonché un chiaro esempio di utilizzo dell’arte a fini propagandistici, volti ad affermare la strategia politico-encomiastica della fami- glia...”. Così l’autore nelle sue osservazioni conclusive.

368 Quaderni Brembani 17

CAMÓS. PENSIERI, POESIE, RICORDI DI UN MAESTRO DELL’ARRAMPICATA di Lorenzo Tassi 2017

A dieci anni dalla tragica scomparsa un libro ricorda Bruno Tassi, alpinista sanpellegrinese conosciuto come Camós, uno dei più noti e preparati esponenti dell’arrampicata sportiva, una vera leggenda delle pareti verticali. Camós comincia a scalare fin da giovane, quando l’alpinismo è ancora uno sport per i “puri” della montagna. La sua palestra è la Cornagera, il suo talento cristallino. Un talento che il “Camós” dimostrerà prima sulle Dolomiti, poi con un’impresa eccezionale sul Pilone centrale del Freney (massiccio del Monte Bianco). Siamo alla fine degli anni Settanta. L’alpinismo sta cambiando. Dalla Francia e dagli Stati Uniti arrivano nuove filosofie. Dicono che il vecchio modo di scalare è ormai al tramonto, che i prossimi saranno gli anni del settimo e dell’ottavo grado. E lui sposa con entusiasmo il nuovo pensiero del- l’arrampicata: il suo nuovo obiettivo è una salita considerata impossibile da molti, quella sulla bianca roccia di Cornalba. È il 1982 quando Tassi, sorprendendo tutti, rea- lizza su quella parete il primo 7a. Ma lui è convinto che si possa fare ancora di più e tre anni dopo compie un nuovo miracolo, inventa “Peter Pan” realizzando a Cornalba il secondo 8a assoluto in Italia. Gli anni successivi vedranno l’apertura di innumere- voli vie e spedizioni all’estero, con i più grandi alpinisti degli ultimi anni. Il suo nome gira nell’ambiente soprattutto quando si tratta di scalate molto complesse come il con- catenamento Everest-Lhotse tentato con Simone Moro, l’amico che ha curato il testo introduttivo del volume. (Dalla presentazione del libro).

PERCORSO MUSEALE “FRATELLI CALVI” Ecomuseo Piazza Brembana, 2017

Questo opuscolo, realizzato dal Comune di Piazza Brembana con fotografie e grafica di Alex Begnis, costituisce la guida al percor- so museale allestito in paese in memoria dei Fratelli Calvi. La gui- da si apre con la mappa dell’itinerario museale che si snoda prin- cipalmente lungo la via dedicata ai quattro figli di Girolamo e Or- sola Calvi, caduti nella prima guerra mondiale o immediatamente dopo. Prosegue con la proposizione delle immagini di tutti pan- nelli che individuano il percorso con la riproduzione di documenti e testi d’epoca. Con questa iniziativa, scrive il sindaco Geremia Arizzi nel testo introduttivo, “ha preso cor- po il desiderio di celebrare i Fratelli Calvi non in maniera astratta o, peggio, retorica, ma in forma semplice, lineare come lineari e semplici sono le stele che li ricordano lun- go la via storica del nostro paese, tanto da permettere una riflessione, non contaminata da posizioni preconcette, sulle vicende che li hanno visti protagonisti”. L’opera si pone l’obiettivo di evidenziare i valori che non hanno limiti di tempo e di spazio, ma sono universali, come l’impegno civile, la responsabilità verso la comunità, la rettitudine morale, vissuti con esemplarità anche in momenti tragici della storia.

369 Quaderni Brembani 17

PIERINO E L’EPOPEA DEL GRUPPO FOLK “ME, LÜ E CHEL’OTER” di Simona Carminati

Alla bella età di 96 anni Giovanni Carminati, detto Pierino, con- tinua a esibirsi nelle case di riposo della Valle Brembana, con le musiche del suo sterminato repertorio e divertenti spettacoli di animazione. La storia artistica di Pierino è molto lunga e fa capo al trio folclo- ristico “Me, lü e chel’oter” che per decenni si fece interprete del- la musica popolare bergamasca anche fuori provincia. Assieme a Pierino, facevano parte del gruppo il fisarmonicista Camillo Rota, a cui subentrò Vittorio Capelli di Al- mè detto “Baffo, e Tito Oprandi, musicista eclettico e fine esperto di folklore. Le loro esperienze fanno ora parte di questo libro, scritto da Simona, figlia di Pierino Carminati, che ripercorre gli anni nei quali “Me, lü e chel’oter” fu l’ambasciatore del- la cultura popolare bergamasca nel mondo. Il gruppo ottenne infatti un grande successo, proponendo canzoni, in buona parte in dialetto, non solo in Italia, ma anche in varie parti d’Europa, dove veniva chiamato dalle associazioni di emigranti. Si segnala tra l’altro l’esibizione a Regensburg, in Germania, dove vinsero il “Pre- mio Simpatia” al Festival internazionale del folklore con ben 14 nazioni partecipan- ti.

ALESSANDRO VERDI. SCOLPIRE LA VITA a cura di Norina Sottocornola Grafica e Arte, Bergamo, 2017

Alessandro Verdi, scultore, medaglista e pittore, è tra i più quali- ficati e quotati artisti bergamaschi. Nato in Valle Brembana (nella frazione Vettarola di San Pellegri- no Terme) nel 1947, formatosi nel laboratorio dei marmisti Re- muzzi di Bergamo e nello studio dello scultore Piero Brolis, Ver- di si è imposto a livello nazionale grazie alla qualità delle sue sculture in marmo e bronzo, frutto di una creatività originale e feconda che gli ha frut- tato molteplici commissioni pubbliche e private. Il suo cammino artistico è riassunto in questa monografia curata da Norina Sottocor- nola e corredata da un’ampia documentazione fotografica delle sue opere. “Entrare nel laboratorio di Alessandro Verdi - leggiamo nell’introduzione - è come en- trare in un mondo incantato, fermo nel passato e contemporaneamente dinamico, in movimento. Ogni volta che vi accedo intravedo nuove sculture, nuove forme che si mettono in luce diversamente dalle volte precedenti, allo stesso modo con cui cambia la luce in base all’ora del giorno... Affascinata da quel mondo, ho riconosciuto in San- dro .... una profonda intuizione dell’essenziale, modellata nelle sue innumerevoli sculture, capaci di dare dignità a un’arte antica e misteriosa, che si carica di pathos e si conserva nel silenzio parlante delle forme”.

370 Quaderni Brembani 17

O TU CHE LEGGI, RICORDA. Epitaffi cimiteriali tra l’Adda e il Brembo. a cura di Matteo Rabaglio e Giosuè Bonetti Centro Studi Valle Imagna, 2017

Dalle lapidi cimiteriali la moltitudine di chi ci ha preceduto muove verso di noi l’estremo passo, la sua eterna recita, come in una medievale danza macabra, priva però di quella malinconia feroce e beffarda; facendo irruzione nel nostro tempo, consegna a noi e alle generazioni future un breve, epigrafico testamento morale, ci affida gli ideali che hanno connotato la sua vicenda storica e la sua fede nel destino futuro. Le parole degli epitaffi ci trasmettono, come in un estremo lascito, i comportamenti e i valori che hanno fondato l’identità di un mondo; come scrive Chiara Frugoni nella prefazione, “i nostri vecchi nelle lastre cimiteriali parlano di sé, si raccomandano a noi, vogliono che continuiamo a conoscerli e a ricordarli”. Le 3288 lapidi sepolcrali qui raccolte, custodite in 156 cimiteri tra l’Adda e il Brembo, parlano un linguaggio articolato, che dice del lutto e della sua cultura, della morte e della vita: come afferma Vladimir Jankélévitch, “morire è la condizione stessa del- l’esistenza”. (Dalla presentazione)

I CIELI NARRANO LA GLORIA DI DIO di Ermanno Arrigoni Centro Studi Valle Imagna, 2018

Il libro del nostro socio narra la vita di Gianni Manzi, missionario comboniano. Gianni nacque ad Almenno San Salvatore il 24 giu- gno 1926. Nel 1930 la sua famiglia si trasferì ad Almenno San Bartolomeo. A 11 anni entrò nel Seminario Minore di Clusone, a 14 anni in quello Maggiore di Bergamo per il ginnasio e per il liceo; in se- conda teologia entrò nei padri Comboniani di Verona; nel giugno 1950 fu ordinato sa- cerdote; nel 1959 si laureò in Scienze Naturali all’Università di Padova. In missione si dedicò soprattutto all’insegnamento, sia in Messico (dove rimase 16 anni), sia in Sudan (26 anni): aveva capito che la scuola e l’istruzione hanno la forza di sottrarre le persone alla sottomissione e dallo sfruttamento. A Khartoum insegnò nel “Comboni College” frequentato da cristiani e da musulmani: era convinto che l’Africa si libererà dalla sua miseria attraverso la scuola. Per questo nei vari Centri di preghiera istituiti dai Comboniani in Sudan per accogliere i cristiani che fuggivano dalla guerra civile del Sud Sudan, i Comboniani creavano sempre le scuole elementari. Padre Gianni e i suoi confratelli e consorelle si dedicavano all’as- sistenza dei profughi, visitandoli nei campi di accoglienza, portando loro acqua, cibo, aiuti e celebrando la Messa in mezzo a loro. È morto a Khartoum il 25 maggio 2004 ed è lì sepolto nel cimitero San Francesco dei padri Comboniani.

371 Quaderni Brembani 17

ANNUARIO CAI ALTA VALLE BREMBANA. 2017-2018 a cura della Sezione CAI Alta Valle Brembana Tipografia Diliddo, San Pellegrino Terme, 2018

La nuova edizione dell’Annuario CAI Alta Valle Brembana si presenta come d’abitudine ricca di contenuti, assai diversificati seppur accomunati dal costante riferimento alla montagna, osser- vata e descritta nei suoi vari aspetti, sportivi, naturalistici, alpini- stici e culturali. Il volume si apre con il capitolo dedicato alla vita di sezione, nel quale vengono presentate le attività coordinate dai dirigenti e dalle varie com- missioni e vengono riassunte alcune iniziative di carattere sportivo svolte nel corso dell’anno. Seguono i capitoli di natura prettamente culturale, che raccolgono ricerche storiche, poesie e riflessioni dedicate alla montagna. Una porzione consistente dell’Annuario riguarda l’attività escursionistica e alpinisti- ca dei soci, seguita da un capitolo dedicato alla vita di montagna dei soci Nazzareno Regazzoni e Alberto Milesi “Turcia”. Una serie di articoli di carattere naturalistico precede i capitoli finali dedicati allo sport di montagna e ai resoconti di arrampicate effettuate dai soci. Come di consueto l’Annuario si avvale degli splendidi disegni di Stefano Torriani e di tantissime immagini che documentano un’intensa e variegata attività sezionale.

SENTIERO 597 di Stefano Zanchi Corponove, Bergamo, 2018

Con il n. 597 è identificato il segnavia del Cai per il sentiero ad anello che si snoda nel territorio di Bracca, dalle località più bas- se, fino al pizzo Rabbioso. Il percorso che l’autore compie lungo questo sentiero costituisce il pretesto per proporre una serie di riflessioni su persone, luoghi, avvenimenti, concetti di fondo dell’esistenza... Accompagnato da citazioni di vari autori, il percorso inizia da una fontana a Sottocorna, con una piccola salita che si fa passo passo sempre più ripi- da, quindi incontra la salita vera, l’acqua, l’armonia della natura, gli alberi, le tracce della storia umana, i profumi dei boschi e dei fiori, i segni delle stagioni e del tempo, le asperità del tratto finale e finalmente la vetta, appagante e coinvolgente con la mo- derna croce collocata dagli alpini di Bracca nel 95° anniversario di fondazione del loro gruppo. Al centro di tutto, le persone, quelle incontrate lungo il percorso, quelle rievocate dalla familiarità dei luoghi o suggerite dai ricordi personali dell’autore. Il tutto corredato con tante belle immagini che, come scrive Zanchi nell’aletta poste- riore, vogliono essere un invito al ricordo di sguardi di felicità.

372 Quaderni Brembani 17

I DECORATI AL VALOR MILITARE DELLA VALLE TALEGGIO di Osvalda Quarenghi e Gualtiero Testori 2018

Sono 24 i soldati della Val Taleggio decorati al valor militare du- rante gli anni dell’unità d’Italia, a partire da Giuseppe Manzoni, medaglia d’argento nel 1863 per essersi distinto nella lotta al bri- gantaggio, per arrivare al carabiniere Antonio Arnoldi, caduto in servizio in Sicilia, medaglia d’argento nel 1973. Gli altri, a parte Personeni Pietro, me- daglia di bronzo durante la guerra di Libia, sono stati decorati per atti di valore com- piuto nelle due guerre mondiali. Di tutti vengono forniti brevi cenni biografici corredati dalla fotografia, dal documen- to di conferimento e dalla motivazione della decorazione. “Nel tempo - scrivono gli autori nella prefazione - rischiano di essere dimenticati i soldati chiamati alle armi che hanno sacrificato larga parte della loro giovinezza al fronte e sopravvissuti e congeda- ti, sono tornati a casa, alcuni con i segni di dolorose ferite nel corpo, ma soprattutto tutti profondamente segnati nello spirito dal tragico dramma della guerra... Sarebbe doveroso ricordare tutti i soldati che hanno partecipato ai molteplici eventi bellici, ma, per evidenti ragioni, è più facile richiamare solo coloro di cui esiste una certificazione per l’essersi distinti in azioni di particolare valore: i decorati al valor militare”.

“PER ESSERE QUEST’UFFICIO LA CHIAVE DELL’ITALIA E GERMANIA...”. LA FAMIGLIA TAXIS BORDOGNA E LE COMUNICAZIONI POSTALI NEL TERRITORIO TRENTINO-TIROLESE (SEC. XVI-XVIII) di Francesca Brunet Museo dei Tasso e della Storia postale, Camerata Cornello Corponove, Bergamo, 2128

Il libro indaga la storia del casato dei Taxis Bordogna, originario di Cornello, che controllò le stazioni postali lungo il corso dell’Adige di Trento e Bol- zano dal XVI al XVIII secolo. Si tratta di una storia lunga quasi tre secoli: dall’inizio del Cinquecento, quando il ramo Taxis Bordogna venne inaugurato dal matrimonio di Bonus Bordogna ed Elisabetta Tasso, fino all’incameramento del feudo, e quindi alla “statalizzazione” delle poste, avvenuta negli anni Sessanta del Settecento. Una storia che si intreccia con quella delle sovranità e delle configurazioni statuali entro cui la fa- miglia si trovò a gestire le propria attività: l’impero, la contea del Tirolo, il principato vescovile e la città di Trento. Il volume si divide in due parti: la prima è dedicata alla storia della famiglia e del feudo postale, la seconda si propone di ricostruire gli aspetti più propriamente economici e materiali della storia della posta trentina in età moder- na. Il lavoro ricostruisce un tassello di un grande sistema europeo di comunicazioni postali, all’interno del quale la piccola Trento e la famiglia Taxis Bordogna, che per quasi 300 anni ne possedette il feudo postale, ricoprirono un ruolo di assoluto rilievo.

373 Quaderni Brembani 17

LA STORIA DI COSTA SERINA. DALLE ORIGINI AGLI INIZI DEL 1400 di Andrea Cortinovis E-QUA Editrice, Clusone, 2018

“I primi dati storici di Costa Serina li desumo da un volume ‘Do- cumenti antichi della famiglia Gregis’, presente nell’archivio della Curia, che trascrive in ordine cronologico i documenti più antichi, riguardanti la nostra zona. Il primo cenno a Costa Serina risale al 1186 in una investitura fat- ta dal Vescovo di Bergamo Guala (1168-1186) di un certo Monte detto Cornella di ra- gione del Vescovado, il secondo cenno risale al 1298. Già verso l’anno 1000-1100 a Costa Serina esisteva una chiesa con alcune case e alcu- ne famiglie e un prete che, pur risiedendo solitamente a Costa Serina, aveva la respon- sabilità e la cura anche della Chiesa di Sambusita (con Rigosa) e di Bracca”. Così l’autore, Andrea Cortinovis, presenta la sua storia di Costa Serina, un libro che si aggiunge alle numerose storie di paesi della Valle Brembana, raccontando le vicende dei primi secoli e delle comunità che gradualmente si organizzarono nel civile e nel re- ligioso mettendo le basi per un millennio di storia.

PERCORSI. VOLUME QUARTO di Adriano Epis Equa, Clusone, 2018

La quarta puntata dei fortunati volumetti del nostro socio Adria- no Epis è dedicata alla trascrizione dello Stato d’anime di San Pellegrino del 1802/1803. La lettura del documento ci restituisce l’immagine dettagliata di com’era in paese due secoli fa e ci fornisce una concreta base di confronto con la realtà di oggi. Ma quello che caratterizza questo prezioso volumetto è ancora una volta la serie delle informazioni che sono fornite nella ricca Appendice e che si collocano nel solco delle tre precedenti edizioni di “Percorsi”. L’autore ci stupisce per la ricchezza delle informazioni e l’acutezza delle osservazio- ni, per le appropriate descrizioni dei contenuti di vecchie fotografie dalle quali emerge la vera anima di San Pellegrino e della sua gente. Non mancano riferimenti ad aspetti che hanno caratterizzato la vita del paese negli anni della belle époque e poi nei travagliati decenni successivi: ricordi preziosi, che rievocano atmosfere, colori, suoni, luoghi, volti sbiaditi di persone che rivivo- no per un attimo nel pensiero nostalgico di chi li ha conosciuti o si dipanano nella mente dei tanti che solo attraverso queste pagine ne avranno una fugace percezio- ne. Dal testo e dalle immagini emerge l’essenza più autentica del paese e della sua gente, il senso di una comunità alle prese con la vita quotidiana, protesa ad affermare il pro- prio ruolo nel contesto socioeconomico della Valle Brembana.

374 Quaderni Brembani 17

GUIDA ALLA VIA MERCATORUM di Silvia Bonomi Grafica e Arte, Bergamo, 2018

La “Via Mercatorum”, un insieme di antiche mulattiere che attra- versano alcuni territori compresi tra la Val Seriana e la Val Brem- bana, oggetto di questa guida che si avvale dei testi di Silvia Bo- nomi e delle fotografie di Dimitri Salvi. Questa via alta, che at- traversava lo spartiacque tra le due principali valle bergamasche, era uno dei percorsi più importanti, ancorché non unico, tra la cit- tà e i territori al nord delle Orobie, valida alternativa alle strade che risalivano la Valle Brembana sui due versanti del Brembo. Durante il Medioevo e fino alla costruzione della Via Priula nel 1592, su questa strada transitavano i mercanti che approvvigionavano i nuclei abitati anche meno accessibili per poi giungere fino a Cornello dei Tasso, capolinea e crocevia per le carovane dirette verso l’alta Val Brembana e sotto i cui portici aveva luogo il mercato. La guida illustra dettagliatamente i due diversi percorsi: il tracciato alto che da Nembro porta a Serina attraverso Selvino, Aviatico, Trafficanti di Costa Serina e Cornalba e la diramazione più antica, che da Selvino scende a Rigosa, Ambriola e Algua, per poi salire a Serina toccando Pagliaro, Frerola e Rosolo. Un percorso di quasi 40 chilometri di trekking a bassa quota, percorribile anche a tratti distinti, che unisce la passione per la montagna alla storia dei luoghi attraversati. Nel libro è inserita la cartina del percorso completo.

IL “DON PALLA” 1981-2018 di Michele Iagulli e Cesare Rota Nodari Corponove, Bergamo, 2018

Il volume illustra la storia e le caratteristiche strutturali del Cen- tro Sociale Polivalente “Don Stefano Palla” di Piazza Brembana. L’opera si divide in due parti: una descrive gli aspetti storici, l’al- tra quelli più prettamente progettuali ed edificativi. La prima parte, curata da Iagulli, presenta la storia documentata della nascita e della vita del Centro “Don Palla”, dalle fase che precedettero la costruzione, avviata nel 1981, fino alle più recenti iniziative di carattere edificativo e sociale. L’autore eviden- zia come questo Centro sia stato frutto di intuizioni felici per certi versi avveniristiche che, partendo dall’idea iniziale di don Stefano Palla, hanno coinvolto l’intera alta Val- le Brembana, grazie anche alla volontà di Piero Busi, che ne raccolse il testimone, e di coloro che hanno trasformato in realtà questa idea. La seconda parte del volume, curata dall’architetto Rota Nodari, che ha progettato tut- te le fasi costruttive della struttura, propone, attraverso disegni grafici e fotografie, i capitoli più significativi che hanno scandito la genesi e l’evoluzione del “Don Palla” nel corso dei decenni. Una decina di capitoli, tra loro differenti, tutti finalizzati a ga- rantire agli ospiti e al personale adeguate risposte alle diverse necessità assistenziali, sanitarie e sociali.

375 Quaderni Brembani 17

LA STRADA DEGLI ANNI E DELLA VITA di Sara Bosis Lubrina&Bramani editori, 2016

Il libro è dedicato a Maria Luisa Palmieri Zanchi. L’autrice fu una delle allieve delle elementari di Ghisalba, dove Maria Luisa insegnò dal 1946 al 1976, lasciando un indelebile ricordo per la vitalità e soprattutto l’apertura mentale, che allora non ci si aspet- tava da una donna. Maria Luisa Zanchi nacque a San Pellegrino Terme il 4 novembre 1917, dove visse fi- no al 1940, quando sposò Mario Palmieri e si trasferì a Bergamo, dove si è spenta alle soglie dei cent’anni. Il marito fu tra i dispersi in Russia ma dopo la sua scomparsa Maria Luisa non perse energia e interessi dedicandosi, oltre all’insegnamento, ai viaggi intorno al mondo, che contribuirono alla sua lungimiranza e arricchirono la didattica. La sua curiosità fu ereditata dal padre Ermenegildo, custode della funicolare di San Pellegrino Terme per 54 anni. La famiglia visse nella villa adiacente, oggi sede del Centro Storico Culturale, fino al- la costruzione della nuova casa alla Botta, presso la Vetta. Qui, nel 1931 Ermenegildo, amante della natura e speleologo, scoprì le Grotte del So- gno e l’anno successivo a Zogno quelle delle Meraviglie. Fu anche gestore delle grotte del Sogno dal 1939 al 1969, anno della sua morte. (Mar- ta Gaia Torriani)

SAN GIOVANNI BIANCO E LE SUE CONTRADE (seconda edizione) di Tarcisio Salvetti Comune di San Giovanni Bianco Corponove, Bergamo, 2018

Il Comune di San Giovanni Bianco pubblica la seconda edizione del libro del compianto Tarcisio Salvetti, docente, dirigente sco- lastico ed esperto di storia locale, che nel 1994 mise a disposizio- ne del Comune i risultati di una decina d’anni di approfondite ri- cerche sulla storia del paese per la pubblicazione di un corposo volume. L’opera fu accolta con grande interesse dalla popolazione sangiovannese e dagli stu- diosi; da allora è comunemente considerata un modello di come vada studiata e divul- gata la storia locale, un raro esempio di rigore nella ricerca e di chiarezza nella comu- nicazione. A distanza di un quarto di secolo dalla prima edizione, ormai esaurita da anni, questa seconda mantiene inalterato il formato, il testo originale e l’apparato iconografico; il volume viene però corredato da un corposo indice dei nomi e dei toponimi, curato da Eliseo Locatelli, uno strumento assai utile per orientarsi nella miriade di riferimenti che caratterizzano la complessa narrazione.

376 Quaderni Brembani 17 Tesi di laurea

OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO E VALORIZZAZIONE PER L’AREA MONTANA DELL’ALTA VALLE BREMBANA. RIPARTIAMO DALLE PERSONE. di Ilaria Rovelli Università degli Studi di Milano - Bicocca, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Socia- le, Corso di Laurea Magistrale in Turismo, Territorio e Sviluppo locale, a. acc. 2016/17

“I territori rurali meno facilmente accessibili, storicamente caratterizzati da una scarsa offerta di servizi, sono stati protagonisti di un lungo e progressivo abbandono in favo- re delle aree urbane, molto più attrattive e ricche di occupazioni e servizi, con conse- guenti costi elevati per la società rurale: dissesto idrogeologico, degrado e consumo del suolo. Alla perdita demografica è corrisposto anche un processo di indebolimento dei servizi alla persona. Questi stessi territori sono però anche il luogo di un grande ca- pitale territoriale, naturale e umano inutilizzato, ritenuto strategico per il rilancio e la crescita del sistema paese Italia”. Da questo assunto parte la bella e corposa tesi di Ila- ria Rovelli, dedicata al territorio dell’alta Valle Brembana che presenta tutte le carat- teristiche sopra descritte, proponendo strategie per tutelare, recuperare e rivitalizzare quest’area, valorizzandone il capitale territoriale, di notevole potenzialità in materia turistica, che ad oggi non risulta adeguatamente utilizzato. Dopo una parte iniziale di carattere generale, la tesi analizza la situazione attuale dell’alta Valle Brembana, dan- do particolare risalto al campo turistico. L’analisi è stata effettuata con l’utilizzo di va- ri strumenti, tra i quali varie interviste mirate e un questionario focalizzato sull’offerta turistica, indirizzato ai turisti e alla popolazione locale. Segue l’analisi dei risultati della ricerca sul campo, delineando la tipologia, le abitudini, le aspettative, le valuta- zioni dei turisti che frequentano le montagne altobrembane, e riportando i risultati del- le interviste agli osservatori privilegiati nell’ambito amministrativo o turistico per comprendere il loro punto di vista e i loro obiettivi e come intendono portarli a termi- ne, e capire quali siano le necessità e i desideri delle differenti categorie coinvolte nel- lo sviluppo turistico del territorio. La tesi prosegue individuando i principali punti di forza e debolezza, le opportunità e le minacce, tramite l’analisi SWOT, delineando i vantaggi competitivi rispetto ad altre aree simili, e le linee di azione da intraprendere. Nell’ultimo capitolo viene elaborato un piano di proposte progettuali utili a garantire

377 Quaderni Brembani 17 la sopravvivenza di questi piccoli comuni montani e invertire la tendenza di spopola- mento e di marginalizzazione di queste aree, facendo leva sul miglioramento dei ser- vizi alla persona, innescando processi locali di sviluppo, in particolare sul settore tu- ristico, e prevedendo la possibilità di migliorare la qualità della vita, il benessere e le opportunità di lavoro nell’ambito di uno sviluppo sostenibile.

IL TURISMO IN VALLE BREMBANA: PASSATO E PRESENTE. IL CASO DI RIQUALIFICAZIONE DEL GRAND HOTEL DI SAN PELLEGRINO TERME di Lisa Egman Università degli Studi di Milano Bicocca. Facoltà di Economia Corso di Laurea Magistrale in Economia del Turismo A. acc. 2016/2017

La tesi formula la proposta di riqualificazione del Grand Hotel di San Pellegrino Ter- me, attualmente in fase di restauro, nel contesto di una più ampia prospettiva di rilan- cio del turismo brembano, alla luce anche della recente apertura del nuovo centro QC Terme che ha attivato un crescendo di attenzioni sulla località termale. L’elaborato esordisce con l’analisi della storia brembana, con particolare riguardo alle iniziative attuate a San Pellegrino nei primi anni del Novecento e con l’analisi dell’andamento dei flussi turistici dei decenni seguenti e della situazione delle strutture ricettive pre- senti sul territorio vallare. Vengono quindi esaminate le potenziali risorse sfruttabili ai fini di sviluppo turistico, mettendo in risalto il patrimonio storico, artistico, naturali- stico e gastronomico della Valle Brembana, senza trascurare l’importanza che riveste il turismo invernale. Non viene taciuta la necessità di superare le varie criticità e in particolare le problematiche connesse con la viabilità e la carenza e inadeguatezza delle strutture ricettive, condizione necessaria per raggiungere l’obiettivo di uno vero sviluppo turistico. La parte centrale della tesi consiste nella formulazione di un pro- getto adeguato per la struttura del Grand Hotel, proponendo soluzioni ritenute conso- ne al tipo di target specifico a cui ci si vuole rivolgere e al tipo di offerta che si vuole proporre sul mercato: l’approfondimento di questi aspetti viene condotto tramite l’analisi SWOT dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e delle minacce che l’attuazione del progetto potrebbe implicare. Una volta stabilito che il servizio dovrà essere di categoria superiore, viene descritta la prospettiva di rilancio dell’albergo sia dal punto di vista strutturale, segmentando l’offerta alberghiera, ricettiva e ristorativa per ottenerne maggiori benefici, sia da quello della promozione necessaria ai fini del successo dell’impresa, includendovi anche una prima analisi dei costi da sostenere e dei possibili ricavi che deriveranno dalla struttura. Un ultimo approfondimento si collega alla necessità che la struttura sia in grado di of- frire un servizio non solo eccellente e di qualità superiore, ma anche rispettoso degli standard ambientali e di sicurezza previsti dalla legislazione vigente. L’elaborato si conclude perciò con una descrizione delle norme e certificazioni a livello di qualità, ambiente e sicurezza a cui il Grand Hotel deve attenersi, e degli accorgimenti neces- sari da parte della gestione affinché la struttura sappia posizionarsi all’interno del mer- cato in modo da soddisfare una domanda sempre crescente di qualità e sostenibilità.

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LA STATISTICA COME STRUMENTO DI SUPPORTO NELLA GESTIONE TURISTICO-AZIENDALE: ANALISI DEL BACINO DI UTENZA ESTERA DI QC TERME SAN PELLEGRINO di Gail Taschini Università degli Studi di Bergamo. Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Corso di Laurea Triennale in Economia Aziendale A. acc. 2016/17

La tesi analizza il bacino di utenza estera del centro termale QC Terme di San Pelle- grino, monitorato durante sei mesi di indagine, da maggio a ottobre 2017, mediante un questionario proposto agli ospiti di nazionalità straniera del centro termale, com- parati con quelli relativi ai flussi turistici del territorio forniti dalla Provincia di Ber- gamo. L’elaborato si sviluppa in tre capitoli. Il primo propone una panoramica del turismo termale e della storia di San Pellegrino Terme, con particolare attenzione agli anni del- la belle époque. Il secondo capitolo sposta l’attenzione sulla situazione del turismo termale a livello nazionale, restringendo poi il campo sulla situazione in cui verte nel settore la provin- cia di Bergamo. Il terzo capitolo, basato sull’analisi dei dati raccolti con il questionario, prende in con- siderazione il bacino di utenza estera del centro QC Terme San Pellegrino, presentan- do un identikit dell’utente termale e del relativo paese di provenienza, soffermandosi sulle motivazioni della presenza sul territorio e sugli strumenti mediante i quali gli in- tervistati sono venuti a conoscenza della struttura. I dati, illustrati con grafici e tabelle, evidenziano che nel semestre preso in considera- zione gli ospiti stranieri delle terme sono stati quasi 2.500, su un totale di 64 mila af- flussi, e che le motivazioni a favore del termalismo sono sempre meno di carattere sa- nitario e sempre più improntate al desiderio di relax e svago. Gli ospiti stranieri indi- viduati nel semestre provengono per il 74 per cento da paesi dell’Unione Europea, con al primo posto la Francia, seguita a grande distanza da Regno Unito e Germania, men- tre tra i paesi extra U.E. il primo posto spetta agli ospiti russi seguiti dagli svizzeri e dagli statunitensi. La parte dedicata alle conclusioni evidenzia che la tendenza da parte dei centri termali è quella di rivolgersi ad un consumatore non più consapevole, o quantomeno attento, rispetto alle qualità e al benessere delle acque termali, ma a un possibile utente che è spinto da motivazioni più circostanziali, ad esempio a includere l’esperienza termale all’interno di vacanze già in corso, oppure a trovarsi in loco per motivi di lavoro e sce- gliere le terme probabilmente come momento di relax e di evasione dallo stress lavo- rativo quotidiano. Benché le dinamiche che muovono le aziende turistiche e le persone che vi lavorano siano fortemente incentrate sui rapporti umani, l’aspetto statistico entra a far parte di questo gioco nel momento in cui i dati specifici servano alle aziende turistiche da sup- porto all’orientamento rispetto a decisioni che possano influenzare la tipologia e la qualità del servizio offerto. In appendice sono riportati analiticamente i risultati del questionario.

379 Quaderni Brembani 17 Ottava edizione del Sanpellegrino Festival Nazionale di Poesia per e dei bambini a cura del coordinatore del Festival Bonaventura Foppolo

el pomeriggio di sabato 24 marzo si è conclusa l’ottava edizione del Festival Na- Nzionale di poesia per e dei bambini, con la premiazione dei vincitori del concorso nella bella cornice del teatro del Casinò Municipale di San Pellegrino. Tesoro del li- berty dell’inizio del secolo scorso ha visto, tra altri scrittori e poeti, la presenza di To- masi di Lampedusa che, proprio nelle sue sale, ha concepito l’idea di scrivere “Il Gat- topardo”, di cui ricorre quest’anno il 60° anniversario di pubblicazione. È stato il nostro modo di celebrare la giornata mondiale della poesia, fissata in tutto il mondo al 21 marzo, il primo giorno di primavera, per dare spazio alla più antica e in- sieme più significativa espressione letteraria della mente umana. La poesia: una forma di espressione che sembra particolarmente adatta alla mente dei bambini e dei ragazzi, capaci di guardare la realtà con occhi curiosi e stupiti, come solo il poeta sa fare. La manifestazione è promossa dal Comune di San Pellegrino e organizzata dal Centro Storico culturale Valle Brembana, con il patrocinio e la collaborazione di diversi enti e associazioni del territorio. Il tema dell’ottava edizione del concorso era: “Guardo fuori di me e vedo... La poesia nasce, più che dall’ispirazione, dall’attenzione; da uno sguardo attento a quello che c’è e a com’è. Uno sguardo così attento da vedere le cose, anche le più consuete, i paesaggi, anche i più noti, i volti, anche i più familiari, come per la prima volta...” Con questa proposta si è voluto suggerire ad adulti e ragazzi di adottare un atteggia- mento di attenzione speciale verso le cose, come se le vedessero per la prima volta, scoprendo delle singolarità e dei significati nuovi. Hanno risposto all’iniziativa oltre 2.300 bambini e ragazzi dalla 3ª elementare alla 1ª media, che hanno presentato 1.337 poesie, di cui 308 scritte in gruppi più o meno nu- merosi. Per dare alcuni spunti di lavoro alle maestre e per preparare le classi-giuria al loro compito di lettura e di valutazione delle poesie degli adulti abbiamo effettuato in nove scuole un récital di poesie di autori importanti che hanno trattato il tema del concorso. Elide Fumagalli è stata l’animatrice degli incontri, accompagnata dalla musica di Gianfranco Cavagna. Giusi Quarenghi poetessa e autrice di libri per ragazzi e per adulti, come l’ultimo ap- pena edito intitolato “Basuràda”, ci ha accompagnato in questo percorso, come presi- dente della giuria tecnica che ha scelto le poesie vincitrici.

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Durante la cerimonia di premiazione ogni poesia è stata letta e commentata e i ragazzi premiati con una pergamena e una dotazione di libri. Molte classi provenivano anche da lontano. Tre classi terze sono giunte dalla Puglia, sobbarcandosi un viaggio lunghissimo per la soddisfazione di poter ritirare il premio con la loro insegnante Angela Malcangi. A San Pellegrino sono stati accolti dal que- store di Bergamo, dott. Girolamo Fabiano, originario di Corato in provincia di Bari, la città dei ragazzi premiati. Ad alcune classi è stato assegnato un riconoscimento per la qualità del lavoro svolto, con una pergamena e un buono-acquisto per materiali utili alla didattica. Per la sezione poeti adulti, è stata premiata anche quest’anno una donna, molto giova- ne, appassionata di poesia e di letteratura già da bambina. Anche gli adulti erano invi- tati a scrivere una poesia adatta ai bambini sullo stesso tema. Hanno partecipato al concorso 159 autori, la maggior parte dei quali erano donne (97), tra cui due giovanissime di soli 17 anni. La loro provenienza è stata più varia rispetto a quella dei bambini: ci sono arrivate poesie da 140 località di tutte le regioni italiane. La giuria tecnica ha selezionato 5 au- tori finalisti, ma il vincitore è stato determinato dai voti espressi dai quasi 500 alunni delle classi-giuria. I cinque finalisti selezionati dalla giura tecnica sono stati Giovanni Aniello di Min- turno (LT), Lara Bizzarri di San Giovanni in Persiceto (BO), Alberto Castrini di Bre- scia, Nicola Lucchi di Darfo Boario Terme (BS), Paola Montanarini di Sesto S. Gio- vanni (MI). La poesia scelta dagli alunni delle scuole è stata “Se il sole è una palla” di Lara Biz-

Il teatro del Casinò di San Pellegrino gremito di ragazzi in occasione della manifestazione finale del Festival (foto Gianni Gritti)

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zarri. La poetessa scrive poesie dai tempi delle scuole elementa- ri; da qualche anno si diverte an- che a scrivere favole per bambi- ni e racconti brevi e ha da poco terminato un romanzo, prossimo alla pubblicazione. È stata anche educatrice nella scuola e svolge attività di volontariato .

Le pergamene e i premi sono sta- ti consegnati dal sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorino Mi- lesi, dal presidente del Centro Storico Culturale Tarcisio Botta- ni, dall’assessore alla Cultura di San Pellegrino, Nicolò Minossi e dal rag. Giuseppe Gentili, se- La poetessa Giusi Quarenghi, presidente gretario del Bacino Imbrifero della Giuria (foto Gianni Gritti) Montano.

GLI ALUNNI PREMIATI

CLASSI 3a- 4a ELEMENTARE POESIE INDIVIDUALI Primi classificati a pari merito - Leonardo Signorini, classe 4a, Scuola Primaria di Serina (BG) - Abdlilah Ben Atiai, classe 4ª, Plesso di Laxolo, I.C. Val Brembilla (BG) - Greta Pesenti Pesenti, classe 4a, Scuola Primaria di Endenna, Zogno (BG) Secondi classificati a pari merito - Giulia Bolis, classe 3a, Primaria di Ponte Giurino, I.C. S. Omobono Terme (BG) - Mattia Donati, classe 3a, Scuola Primaria di Piazza Brembana (BG) - Giacomo Sonzogni, classe 4aA, Scuola Primaria di San Pellegrino Terme (BG) Terzi classificati a pari merito - Anna Gervasoni, Classe 3aB, Scuola Primaria di San Giovanni Bianco (BG) - Tommaso Arnoldi, classe 3a, Primaria di Taleggio (BG) - Pietro Avogadro, classe 3aA, Scuola Primaria di San Pellegrino Terme (BG)

POESIE DI GRUPPO Primi classificati a pari merito - Luigi Chieti, Ayoub Hasni, Viola Rota, classe 3aA, Scuola Primaria Rodari, Curno (BG) - Giulia Gallo, Lucia Pagani, Andrea Quadri, Aya Rkab, classe 3aB, Scuola Primaria Rodari, Curno (BG) Secondi classificati a pari merito - Asia Belotti e Matteo Fiorina, classe 3aA, Scuola Primaria Clusone (BG)

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- Paolo Pesenti e Francesco Gervasoni, classe 4a, Plesso di Laxolo, I.C. Val Brembilla (BG) Terzi classificati - Classi 3e D - E - F, 69 alunni, 2o Circolo Fornelli, Corato (BA). Doc. Angela Malcangi

CLASSI 5a ELEMENTARE - 1a MEDIA POESIE INDIVIDUALI Primi classificati a pari merito - Samuel Regazzoni, classe 5a, Scuola Primaria di Serina (BG) - Giulia Locatelli, classe 5a, Scuola Primaria di Serina (BG) - Loris Micheli, classe 5a, Scuola Primaria di Serina (BG)

POESIE DI GRUPPO Primi classificati - Pietro Carminati, Andrea Pievani, classe 5aA, Plesso di Via Roma, I.C. Zogno (BG) Secondi classificati - David Pedretti, Ruben Valtulina, Nicolò Bonacina, Lorenzo Ruggeri, classe 5aC, Scuola Primaria “Caroli”, Stezzano (BG) Terzi classificati - Silvia Cortinovis, Khadim Dieng, Alice Sonzogni, Sofia Sonzogni, classe 5aB, Ples- so di Via Roma, I.C. Zogno (BG)

RICONOSCIMENTO PER LA QUALITÀ DEL LAVORO SVOLTO (con assegnazione di buoni acquisto di materiale didattico) alle seguenti classi: - classi 4a e 5a Scuola Primaria di Serina (BG). Doc. Luisa Carrara classe 4a: Stefano Belotti, Lorenzo Bonaldi, Stefano Bonaldi, Andrea Carrara, Angelo Carrara, Elisa Carrara, Marta Carrara, Michele Carrara, Monica Cincotti, Riccardo Consoli, Oscar Crotti, Pietro Fumagalli, Matteo Locatelli, David Merelli, Paolo Mi-

I ragazzi del Circolo Fornelli, Corato (Bari) terzi classificati nella categoria “Poesie di gruppo classi 3ª e 4ª elementare”. Nell’ultima fila, accanto alla poetessa Quarenghi, il Questore di Bergamo, Girolamo Fabiano, originario di Corato (foto Gianni Gritti)

383 Quaderni Brembani 17 cheli, Arianna Palazzi, Gabriele Parascandalo, Chiara Raieri, Leonardo Signorini, Manuel Trionfini, Sofia Trionfini classe 5a: Beatrice Carminati, Sofia Carrara, Thomas Castellani, Giorgia Cavagna, Luca Cavagna, Anna Cavagnis, Marzia Colombi, Thomas Cortinovis, Mattia Crotti, Dkyer Faouzi, Lucia Epis, Andrea Faggioli, Andrea Faggioli, Ilaria Gherardi, Daniele Grigis, Simone Lazzarini, Giulia Locatelli, Loris Micheli, Sofia Micheli, Sofia Pani- ghetti, Samuel Regazzoni, Giada Rinaldi, Lisa Signorelli, Asia Tiraboschi, Elia Tira- boschi, Gabriele Zani - classi 4a e 5a Scuola Primaria di Endenna, Zogno (BG). Doc. Marina Pianetti, Do- natella Omacini classe 4a: Eleonora Brena, Matteo Cefis, Paolo Chiesa, Cinzia Gritti, Vincenzo Pan- dolfi, Andrea Pedretti, Michela Pesenti, Greta Pesenti, Stefano Rubini, Francesco Scanzi, Clara Sonzogni, Alessia Traini. Doc. Marina Pianetti classe 5a: Federico Brena, Pietro Cavagna, Sara Chiesa, Rami El Moutaouakkil, Fran- cesca Grigis, Agnese Lubrini, Vincent Maccherone, Angelo Persico, Maria Persico, Aurora Riceputi, Leonardo Scornavacche, Rebecca Vitali. Doc. Donatella Omacini - classi 3aB e 4aA Scuola Primaria di San Pellegrino (BG). Doc. Serena Fustinoni e Tiziana Foppolo classe 3aB: Gloria Beltramelli, Nicola Bonaldi, Aurora Bosio, Giorgia Campisi, Vale- rio Cesare, Nicole Cominelli, Giulia Dentella, Martina Foppolo, Sara Gervasoni, Gio- vanni Gherardi, Federico Gimondi, Silvia Giupponi, Irene Giupponi, Rossella Gotti, Chantal Luiselli, Dalila Luiselli, Mattia Manzinali, Kevin Mazzoleni, Viola Musco, Leonardo Normanni, Eleonora Pisati, Andrea Regazzoni, Marta Regazzoni, Nicola Traini. Doc. Tiziana Foppolo classe 4aA: Carlo Arrigoni, Azzurra Boffelli, Clara Cavagna, Martina Cortinovis, Da- lila Di Caro, Gioele Foppolo, Thomas Gervasoni, Filippo Lava, Arianna Magoni, Mo- nica Manzoni, Nicola Manzoni, Andrea Milesi, Carlo Milesi, Julian Normanni, Noe- mi Ruggeri, Evelyn Russo, Lucrezia Salvi, Gabriele Serao, Giacomo Sonzogni, Ales- sandro Tassi, Giacomo Tassi. Doc. Serena Fustinoni - classe 3aB Scuola Primaria di San Giovanni Bianco (BG). Doc. Caty Valaguzza Belotti Fabio, Belotti Letizia, Bonzi Gaia, Cavagna Asia, Foresti Soleil, Galizzi An-

Classe 3ªB Scuola Primaria di San Giovanni Bianco, segnalazione di gruppo (foto Gianni Gritti)

384 Quaderni Brembani 17 drea, Galizzi Laura Benedetta, Galizzi Loris, Gasparini Gabriele, Gervasoni Anna, Gervasoni Giacomo, Giupponi Keitlin, Grataroli Gabriele, Milesi Melissa, Noris Matteo, Pappalardo Thomas, Rombolà Iris, Rondi Axel, Saronni Lorenzo, Togni Gi- nevra, Ye Sofia, Zani Nicole.

GIURIA TECNICA E SCUOLE-GIURIA

La valutazione delle poesie è stata effettuata dalla giuria tecnica, composta dalla pre- sidente Giusi Quarenghi e da dieci persone, lettori esperti e poeti: Ida Angius, Elena Giulia Belotti, Nunzia Busi, Terry Carminati, Ombretta Fagioli, Elena Maffioletti, Giancarlo Migliorati, Sabrina Penteriani, Wanda Taufer, Bonaventura Foppolo. Circa 500 alunni di nove scuole del territorio hanno costituito la giuria popolare che ha letto le poesie finaliste della categoria adulti e ha determinato, con il suo voto, la scelta del vincitore. Per queste scuole nel mese di febbraio 2018 è stato proposto uno spettacolo in cui le cose della vita quotidiana venivano ad assumere una funzione del tutto diversa dalla solita: l’attore Luì Angelini ha realizzato un “teatro d’oggetti”, attraverso il quale è riuscito a presentare un punto di vista nuovo e originale con cui guardare le cose di tut- ti i giorni. Ha raccontato le favole più conosciute (come Cenerentola, Il fagiolo magi- co, I tre porcellini) usando gli oggetti recuperati dalla vita quotidiana: tubi di plastica, viti e dadi, annaffiatoi, spugne, contenitori alimentari. Utilizzando gli oggetti al di fuori della loro normale destinazione, l’attore ha dato alle storie un tocco di ironia e creato un contesto narrativo nuovo, ricco di evocazioni e di possibilità di ulteriori svi- luppi. È stata un’esperienza perfettamente naturale per i bambini e i ragazzi che hanno dimostrato questa capacità di sguardo creativo anche nelle loro poesie, dove la realtà assume un connotato del tutto originale. Per i docenti di queste scuole, nel mese di novembre 2017, sono stati inoltre organiz- zati due incontri di formazione tenuti da Marta Sironi, esperta d’arte contemporanea, e da Giusi Quarenghi, sul tema: “Con gli occhi aperti: per una grammatica dello sguardo”. Per l’organizzazione di queste iniziative hanno collaborato i docenti referenti delle singole scuole.

385 Quaderni Brembani 17 Poesie vincitrici

CLASSI 3a-4a ELEMENTARE - POESIE INDIVIDUALI

Primi classificati a pari merito 1. Fulmine Un fulmine una spada infuocata che taglia quello che colpisce E niente lo ferma. Cade e brucia l’erba, gli alberi poi ritorna nella sua custodia: le nuvole. Leonardo Signorini classe 4a Scuola Primaria di Serina (BG)

2. Albero rosso di Mondrian Un mare di tristezza rami rossi infuocati una luna scura ruota nel cielo piccole stelle luccicano la notte. Nuoto in un mare spaventoso. Abdlilah Ben Atiai classe 4a, Plesso di Laxolo, I.C. Val Brembilla (BG)

3. Forchetta Forchetta spoglia senza neanche una foglia sottili rametti sopra il tuo tronco grosso e tondo inforco una foglia d’insalata così ora sei accompagnata! Greta Pesenti classe 4a, Scuola Primaria di Endenna, Zogno (BG)

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Secondi classificati a pari merito 1. La falce La falce è la sciabola che usa il nonno per tagliare l’erba. La falce è la luna del prato che si muove velocissima. La falce è il coltello per l’erba delle mucche. La falce in realtà è la nostra fantasia Giulia Bolis classe 3a, Primaria di Ponte Giurino, I.C. S. Omobono Terme (BG)

2. Giorno e notte È giorno guardo e vedo il sole. Mi scalda, mi illumina, mi fa vivere. È notte guardo e vedo la luna. È bianca, una palla immobile, nell’immenso blu del cielo. Sono in pace. Se verrà un giorno senza sole, mi resterà la notte. Mattia Donati classe 3a, Scuola Primaria di Piazza Brembana (BG)

3. Vicino di casa Chioma riccia di capelli, rifugio per uccelli. Tavolozza di colori dipingi foglie e fiori. Piedi incastrati nel terreno braccia rivolte verso il cielo. Mi piace guardarti ogni giorno albero che mi stai intorno. Giacomo Sonzogni classe 4aA, Scuola Primaria di San Pellegrino Terme (BG)

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Terzi classificati a pari merito 1. Granello di sabbia Piccolo, dorato e fastidioso. Fai venire voglia di toccarti. Mi diverto a giocare con te. Ma dopo mi tolgo la ciabatta. Anna Gervasoni, Classe 3aB, Scuola Primaria di San Giovanni Bianco (BG)

2. Gli animali Guardo fuori e vedo mucche spensierate, cavalli impazziti, galline strapazzanti, un cielo azzurro, un sole giallo, tante nuvole felici.

Guardo fuori e vedo i miei asinelli che mi sorridono con i loro denti giganti. Tommaso Arnoldi classe 3a, Primaria di Taleggio (BG)

3. Il lampione Fuori dalla mia casa il lampione mi guarda con un occhio gigantesco.

Fa luce di qua e di là il lampione mi osserva nel buio. Pietro Avogadro classe 3aA, Scuola Primaria di San Pellegrino Terme (BG)

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CLASSI 3a-4a ELEMENTARE - POESIE DI GRUPPO

Primi classificati a pari merito 1. La sedia Sedia lucida, sedia ruvida, sedia treno, sedia fortino. Mi siedo, mi alzo, mi giro con un balzo! Sedia cavallo al galoppo sfrenato. Sedia colorata per me comprata. Luigi Chieti, Ayoub Hasni, Viola Rota classe 3aA, Scuola Primaria Rodari, Curno (BG)

2. Il prato Prato verde come le alghe del mare. Ricordi delle vacanze d’estate: erba accarezzata dal vento cavalletta sparita in un momento. Luce verde, accecante, macchie colorate, morbido materasso delle mie risate. Giulia Gallo, Lucia Pagani, Andrea Quadri, Aya Rkab classe 3aB, Scuola Primaria Rodari, Curno (BG)

Secondi classificati a pari merito 1. Il temporale Sentilo, arriva, Poi si scatena sentilo, corre, urla e sentilo ulula, si arrabbia, sentilo, soffia. si arrabbia di grosso, Prima si accende, di grosso sputacchia. prima lampeggia, Sputacchia di pioggia. prima si infiamma, di pioggia si riempie, prima traballa. riempie il paese che di acqua si sveste e di ombrelli si veste Asia Belotti e Matteo Fiorina classe 3aA, Scuola Primaria Clusone (BG)

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2. Il vento invernale Quando gioca con le foglie Sussurra come se ci dovesse dire: è un uomo che rastrella colori. “Sta per arrivare la stagione fredda”. Paolo Pesenti e Francesco Gervasoni classe 4a, Plesso di Laxolo, I.C. Val Brembilla (BG)

Terzi classificati Nella bottiglia vibra La piccola chiocciola un mare di bollicine ... è un lento viaggiatore una alla volta si aprono della sua casa-roulotte, come bianche telline. silenzioso motore. * * * * * * Sono le nuvole, La campanella è il vestito zucchero filato d’argento di una regina per uccellini, fa suonare i suoi tacchi morbida mongolfiera quando cammina. per sogni di bambini. * * * * * * La penna è un vigile urbano Occhi tondi e vuoti che dice all’inchiostro sguardo trasparente come andare lontano. becco come lama * * * appuntita e tagliente. Le ciabatte Ti punge come aculei Due piccole navi, di silenziosi istrici solo due viaggiatori ma non ti spaventare scivolano veloci sono soltanto forbici. senza eliche e motori. * * * * * * La penna è un uomo serio Le radici sono piccoli che gira col cappello fili di lana. va a spasso quando è brutto Coperta intrecciata ... va a spasso quando è bello. e la terra non frana. Nella sua testa girano ricordi, sogni, idee * * * su strade bianche cadono Le lucciole son pezzi di luna lievi come orchidee. quasi consumata. Volano al buio * * * della notte stellata. La lucertola sul sasso sale ruvido o liscio, non si fa male; * * * una comoda sdraio Il lombrico, piccola onda per prendere il sole di mare, non sulla sabbia galleggia sulla terra ma in mezzo alle viole. e sa dove andare.

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Una chiocciola è un sasso Il libro è un gabbiano addormentato che ha ali di carta, in mezzo ai fiori del prato. se una ne perde ne ha altre di scorta. * * * Le sparge sul mare Una foglia d’autunno le sparge sul prato ... è una bocca col rossetto. magia di parole Con un bacio ti sfiora che a tutti ha donato. la guancia ... e ti lascia un’impronta * * * color dell’arancia. Il libro è un nonno * * * proprio saggio, in ogni pagina La foglia del salice sa farti fare un viaggio, è una goccia di pianto ... un viaggio avventuroso di un passerotto, il triste canto. in una storia * * * che per sempre I rami sono mensole, ricorderai a memoria. il tronco è uno scaffale, * * * le foglie sono libri leggeri da sfogliare. L’ombrello è una giostra originale funziona meglio se c’è il temporale, sopra ci salgon gocce scoppiettanti che scendono su spicchi variopinti, così l’allegra giostra dell’ombrello diventa lo scivolo più bello.

Classi 3aD - 3aE - 3aF (69 alunni), 2o Circolo Fornelli, Corato (BA). Docente Angela Malcangi Classe 3aD: Arbore Rosa, Balducci Savino, Capogna Claudia, Cialdella Morena, D’Introno Vito, De Palo Cataldo, Lamanuzzi Mattia, Lamarca Davide, Liantonio Car- la, Lorenzini Francesco, Losapio Giorgia, Lotito Francesco, Mancini Paolo, Menduni Francesco, Mongelli Flavio, Petrizzelli Michele, Piccolomo Aurora, Pisicchio Catal- do, Rosito Giuseppe, Spiridione Elena, Tarricone Ennio, Tarricone Giorgia. Classe 3aE: Bonaventura Elena, Cervellera Gabriele, Cuviello Carla, Di Bartolomeo Al- do, Di Bartolomeo Morena, Doppiu Giorgia, Doppiu Victoria, Fasanella Andrea, Leone Michele, Leone Michelle, Lobascio Eliana, Losciale Carlo, Lotito Antonio, Mastrorillo Sara, Moreira Dos Santos Richard, Ricciardella Francesco, Roselli Marisa, Rutigliano Alessia, Tarricone Sonia, Varesano Matteo, Zitoli Andrea, Zitoli Fedele. Classe 3aF: Arbore Christian, Balducci Domenico, Balducci Vincenzo, Bove Ylenia, Bucci Marco, Caputo Vincenzo, Craca Sara, Cullhaj Giada, Di Gioia Nicole, Lacava Francesco, Lamura Antonio, Lastella Nicholas, Leone Luigi, Lotito Alessia, Lotito Vito, Malcangi Luisiana, Marzocca Giuseppe, Masella Giorgia, Mazzilli Clarissa, Mongelli Terry, Muci Romina, Schittulli Mario, Yang Welliy, Zitoli Alessandro, Zucaro Sara

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CLASSI 5a ELEMENTARE - 1a MEDIA - POESIE INDIVIDUALI

Primi classificati a pari merito 1. Il tetto protettore per tutti Rifugio di passerotti, casa per rondini. Luogo di baldoria per gatti, Custode di una casa.

Senza tetto una casa sembra... un lampadario senza luce, un quadro senza dipinti, un fiume senza acqua. Samuel Regazzoni - classe 5a, Scuola Primaria di Serina (BG)

2. Il fieno Il fieno... Tana delle formiche quando ci salto posto perfetto dentro è morbido per le vipere pronte e secco e mi prude dappertutto. ad attaccare e morsicare.

Si appiccica sui Capelli arruffati pantaloni e sulla del terreno schiena sudata e pronti ad essere dà molto fastidio. imballati e tagliati. Giulia Locatelli - classe 5a, Scuola Primaria di Serina (BG)

3. Un bottone Se guardo il mio bottone vedo che è dorato, mi ci specchio, sembra una pastiglia che prende mio nonno. Lo guardo, vedo che ha quattro buchini, sembrano gli occhi di un robot. Lo guardo al contrario: è un piccolo setaccio dorato, oppure un piattino piccino piccino. Oppure una piccola rotella di un monociclo dove si siede un pagliaccio! Loris Micheli - classe 5a, Scuola Primaria di Serina (BG)

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CLASSI 5a ELEMENTARE - 1a MEDIA POESIE DI GRUPPO

Primi classificati La neve Il mio paese La neve Ambria Piange all’arrivo del sole Si riposa sulla collina. Zanne di ghiaccio Capelli di alberi spogli Occhi di fiori bianchi. Orecchi di pascoli Ciglia d’erba fine. Pietro Carminati, Andrea Pievani classe 5aA, Plesso di Via Roma, I.C. Zogno (BG)

Secondi classificati Autunno Fronde degli alberi come capelli storti finestre appannate dal gelo dei monti dal Nord arrivano venti forti che spazzano le foglie sui ponti. Un tappeto colorato di foglie ha lasciato le cortecce spoglie, il cielo pare d’argento le nuvole gli fanno da manto. David Pedretti, Ruben Valtulina, Nicolò Bonacina, Lorenzo Ruggeri classe 5aC, Scuola Primaria “Caroli”, Stezzano (BG)

Terzi classificati Fiocchi di neve Carezze per le case Coperte per il terreno Vestiti per le montagne Compagnia per l’erba, i sassi e le foglie. Formano Fogli bianchi Decorati da misteriose impronte, paiono rotte per gli aeroplani, mappe per bambini che si divertono a cercare oggetti dispersi. Silvia Cortinovis, Khadim Dieng, Alice Sonzogni, Sofia Sonzogni classe 5aB, Plesso di Via Roma, I.C. Zogno (BG)

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Coriandoli: la poesia di tutti E questa è la bella poesia che si è fatta... da sola, con i versi imperdibili di tante, 56, poesie che possiamo dire non ben riuscite e quindi non da premio, ma che hanno, al loro interno, mezza riga, due mezze righe, splendidi e intensi frammenti luminosi, coriandoli vivi. Eccoli, di seguito, casualmente, in un’unica poesia, che li raccoglie e prende forma grazie ad essi, giovandosi di tanti contributi diversi.

Disegno con il dito il cielo alla finestra.

Il tramonto avvicina i pensieri al mio cuore.

Le nuvole sembrano letti dove dormono gli angeli.

Rondini. I loro figli sono aquiloni pronti a volare sempre più in alto.

Ogni stella accarezza il tempo che passa.

Se guardo fuori di me vedo l’armonia che incombe in un grido mentre la tristezza è sola in un nido.

Banana Virgola gialla.

Metti la mano per toccarlo e senti il vento che ti attraversa. Questo è il MARE.

Foglia rossa la cresta di un gallo che canta il mattino.

Amico divano Avvolto nelle tue braccia trovo conforto come una patata nell’orto.

L’edera è come un serpente sulle piante.

Stalattiti: il rimbombo si trasforma in gocce cristalline.

L’arcobaleno con il suo sorriso rovesciato.

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Cielo timido che si nasconde dietro le montagne. Un ramo caduto... un serpente arrabbiato.

Il giallo che colora il grano, le stelle, la polenta e il sole.

L’armadio ascolta segreti racconta storie di tanti vestiti dimenticati.

La brina sui tetti gelida e sola sembra poter congelare la mattina.

Le mani sono tante, nel mondo, e messe insieme sono più di uno stormo.

La famiglia per me è tutto, ma io non ho niente.

Guardo fuori di me e vedo la gente che corre, senza guardare, guarda senza osservare, parla senza parlare.

La vita vera è uscire e dare quattro calci ad un pallone in primavera.

Le nuvole camminano gonfie di pioggia.

Vetri alle finestre occhi più grandi dei miei!

Piove, piove e non smette più. Chiudo gli occhi sono al mare.

La sera i sogni sono speranze.

Guardare fuori e avere solo il desiderio di vedere.

Sono un albero in mezzo a tanti la natura mi abbraccia, sono suo.

Ho un libro aperto sulla faccia le parole mi cadono dentro.

Le nuvole sembrano gli occhi degli amici.

Allora dentro di me il sole.

Vedo il cielo che mi tocca i capelli.

Vedo gente impaurita che si nasconde dietro la propria anima.

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Guardo fuori di me e incontro i volti delle persone.

Presente. Nei miei occhi osservo il mio futuro e immagino il mio passato.

Guardo dentro di me e vedo quello che nessuno può vedere guardo fuori di me e vedo il respiro di ogni essere vivente.

Guardo loro e vedo il mio volto.

Vedo persone. Sguardi che vedo tutti i giorni. Ma ora li vedo.

L’aria d’inverno come un gatto mi graffia il viso.

La primavera. Braccia di alberi si aggrappano amici.

Mare di notte luci senza interruttore tranquillità.

Corteccia pelle d’oca dell’albero.

Le montagne calme e ferme che guardano il mondo e il tempo che passa.

La luna, altalena degli angeli.

La casa, a volte castello incantato a volte prigione.

Regna una bianca quiete nell’aria accanto a me

La nebbia ha gambe lunghissime che toccano tutta la città.

L’autunno mi guarda.

Bicchiere colmo fino all’orlo grande piscina dove posso nuotare fino a quando non andrò al mare.

Forchetta: solitario albero d’autunno spoglio appuntito soltanto quattro rami.

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Pentola: bella piscina di acqua che bolle dove si tuffano farfalle di pasta.

Il cielo è un mare all’incontrario.

Il cane dorme sempre Sognando il suo cinema muto.

Foglia rossa, cuore batte Caldo riscalda, buio combatte.

La mia città nel vento.

Io, in un sonno muto.

POESIA VINCITRICE ADULTI

Se il sole è una palla Se il sole è una palla lo posso calciare, se il prato un oceano ci posso nuotare. In cortile canta un vecchio gufo o magari sta atterrando un ufo? Il mio piatto è pieno di broccoli o di una strega sono i boccoli? C’è una nuvola nel cielo o forse è un bue, un orco, un melo? Se le luci si spengon di notte e i mostri escon dalle grotte, niente paura, il mio letto decolla e scatta via come una molla, va verso Giove, Saturno o Marte e con gli alieni giocherò a carte. Se il giorno è grigio e scuro, prendo gli acquerelli e, te lo giuro, dipingo nel cielo l’arcobaleno e torno lieto in un baleno. Con le brutte parole faccio lo stesso, rabbia, guerra, cavolo lesso, io guardo il mondo con i miei occhi e trasformo in dipinti gli scarabocchi. Lara Bizzarri San Giovanni in Persiceto (BO)

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POESIE DEGLI ALTRI QUATTRO ADULTI FINALISTI:

Lo sguardo magico Oltre alle lenti di questi occhiali si vedono cose davvero speciali. Ci sono gli uccelli che come dei pesci nuotano in cielo un poco sghimbesci. Degli uomini in basso li guardan volare restando sul fondo come vongole in mare. Un cane pulcioso svolge il proprio dovere: con tanta pazienza porta a spasso un signore. Ma state un po’ attenti a quel bel palloncino che tutto da solo regge in piedi un bambino. Per non parlare di quella palla vagante che contesa da tutti si crede tanto importante, o del ragno che tesse sul letto di mia sorella certo che quella tela sia la casa più bella. Se tolgo le lenti resta quel che c’ho attorno che per tutti quanti è cosa di ogni giorno, ma io lo so bene, non sono un bugiardo, è un mondo che cambia a ogni singolo sguardo. Nicola Lucchi, Darfo Boario Terme (BS)

Paure infantili Se succede qualche sera che la mamma torna tardi ho la faccia della cera come quella dei codardi. Asfissiato di spavento si fa rospo la teiera, sembra molle il pavimento, un serpente la ringhiera. Se poi il pendolo rintocca il ragnetto sulla tele sembra un mostro che di bocca cava enormi ragnatele. Solo al passo della mamma tutto torna più normale come regna una gran calma dopo un forte temporale. Giovanni Aniello, Minturno (LT)

398 Farfalle Sono scese le farfalle e sul filo stan danzando. Stan danzando colorate con l’incanto delle fate. Gela un giorno, gela ancor le farfalle son cambiate. Che sorpresa, che stupor sono mollette colorate. Alberto Castrini, Brescia

Bucato Alla finestra due donne stendono parole che profumano di sapone mentre col vento ciarlano le lenzuola sotto il sole. Paola Montanarini, S. S. Giovanni (MI)

ENTI PATROCINATORI E SOSTENITORI Per la realizzazione della manifestazione abbiamo potuto contare sul sostegno e la collaborazione degli enti e delle associazioni sotto indicate: Ente promotore: Comune di San Pellegrino Terme Ente organizzatore: Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi” Enti patrocinatori: Ufficio Scolastico Regionale Lombardia - Provincia di Bergamo - Comunità Montana di Valle Brembana Contributi e collaborazione da parte di: Fondazione della Comunità Bergamasca On- lus - Consorzio B.I.M. Bergamo - Sistema Bibliotecario Provinciale - Biblioteca Co- munale di San Pellegrino - L’Eco di Bergamo. In particolare si è attivato per sostenere e diffondere l’iniziativa l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo.

Sul sito del festival si possono leggere i testi delle poesie e le foto delle premiazioni di tutte le edizioni: www.culturabrembana.com/sanpellegrinofestival ISBN 9788899219635 ISSN 2385-2151

Centro Storico Culturale Valle Brembana “Felice Riceputi” Quaderni Brembani 17 CORPONOVE BERGAMO NOVEMBRE 2018 www.corponoveeditrice.it [email protected]