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Archivio per il Vocabolario Storico Italiano

Rivista annuale ~ ISSN 2611-1292

Direzione

Lorenzo Ambrogio Gianluca biAsci Rosario colucciA Paolo D’Achille Yorick gomez gAne Rita librAnDi Luigi mAtt Luca seriAnni

Consulenti internazionali

Matthias heinz Franco Pierno

Redazione

Vincenzo D’Angelo

Volume III, 2020 «Archivio per il Vocabolario Storico Italiano»: rivista on line (www.avsi.unical.it) con periodicità annuale, sottoposta a double–blind peer review. ISSN 2611-1292.

Per il vol. II, 2019 le revisioni anonime sono state curate da studiosi afferenti alle seguenti istituzioni: Università degli Studi di Milano – La Statale, Università del Piemonte Orientale, Università di Bologna, Università di Cassino, Università di Genova, Università di Napoli – Federico II, Università di Salerno, Università di Verona. Redazione: Laboratorio di Storia della lingua italiana, Dipartimento di Studi Umanistici, Università della Calabria, Via P. Bucci, Cubo 21B, 87036 Rende (CS), Italia. Chiusura redazionale: 30/12/2020. Tribunale civile di competenza: Cosenza (dir. resp.: Yorick Gomez Gane). Impaginazione: LEXIS Compagnia Editoriale in Torino srl. Immagine in copertina: frantoio di Casa Massimi (Piglio, FR), disegno di Andrea Caponi. Avvertenza

Con questo volume l’«Archivio per il Vocabolario Storico Italiano» giunge al suo terzo anno di pubblicazione. I primi due numeri hanno trovato in ambito accademico un’accoglienza positiva, fungendo anche da stimolo per ulteriori ricerche: basti solo un rinvio ai contributi pubblicati negli «Studi di Lessicografa Italiana» (vol. XXXV, pp. 321–334), nella «Rivista Italiana di Onomastica» (voll. XXIII, pp. 352–354; XXIV, pp. 885–887 e 1002–1003; XXVII, pp. 111–124) o nelle pagine web dedicate alla lingua italiana dall’Istituto della Enciclopedia Italiana (https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_ parlato/Google.html). A livello pratico, inoltre, i contenuti della rivista, di natura principalmente lessicografca (così come illustrato nel proemio al vol. I, 2018), hanno avuto ricadute positive in seno a un importante progetto dell’Accademia della Crusca, ArchiDATA (https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/ archidata–archivio–datazioni–lessicali/7481), per il quale dai primi due volumi dell’AVSI sono già state ricavate quasi seicento voci (https://www.archidata. info/informazioni/autori). A fronte di questo positivo bilancio iniziale si è ritenuto utile fornire agli utenti dell’AVSI un ulteriore arricchimento dell’offerta scientifca, con l’aggiunta a partire da questo terzo volume di una nuova sezione («7. Saggi e note»), in cui nella forma di contributi di stampo più tradizionale (e di estensione tendenzialmente contenuta) vengono approfondite specifche questioni di natura lessicografca o più in generale lessicologica, le quali strutturate come lemmi di vocabolario storico non riuscirebbero ad essere trattare in maniera esaustiva. Arricchimenti di questo tipo sono facilitati dal formato digitale, nel quale si pubblica la rivista. Non è da escludere dunque la possibilità di ulteriori ampliamenti futuri. Agli studiosi di linguistica italiana, ad esempio, è ben noto il problema dell’aggiornamento bibliografco della loro disciplina, atteso che la gloriosa Bibliografa della letteratura e della linguistica italiana (Salerno Editrice) ha ormai defnitivamente cessato l’attività (l’ultima annata disponibile è il 2014) e che le preziose bibliografe della Società di Linguistica Italiana hanno cadenza solo decennale (l’ultima copre sistematicamente i dati fno al 2010). Inserire nella rivista una ulteriore sezione contenente un osservatorio bibliografco annuale relativo a lessicografa e lessicologia italiane sarebbe quindi un’ipotesi da prendere in considerazione. In linea con la vocazione dell’AVSI, che aspira ad essere uno strumento di lavoro al passo coi tempi e utile per gli studiosi sotto più di un aspetto.

La Direzione

Indice del vol. III, 2020

1. Contributi organici, su porzioni specifche di lessico o da spogli di riviste o studi linguistici 1.1. Lemmi musicali del GRADIT assenti in LesMu e assenti o privi di esempi nel GDLI (lettera B) Claudio Porena p. 9 1.2. Forestierismi non adattati nel linguaggio della moda tratti dal GRADIT Lorena Passafaro p. 39

2. Contributi raccolti tramite il riscontro del GRADIT 2.1. Lettera W (parziale: WI–WY) Luigi Matt p. 55 2.2. Lettera X (parziale: XI–XILOFITO) Gianluca Biasci p. 86

3. Contributi raccolti tramite il riscontro di dizionari dell’uso diversi dal GRADIT 3.1. Neologismi datati dal 2000 in poi in DO–2020 (lettere A–D) Federica Mercuri p. 96

4. Contributi raccolti tramite il riscontro di neologismari 4.1. Gennaro Vaccaro, Dizionario delle parole nuovissime e diffcili, 1968 Maria Pinna (A), Maria Antonetta Deriu (B); Elisa Cossu (C), Alessandra Marcellino (D), Maria Laura Mameli (E, F), Elisa Nico (G), Valeria Cesa- raccio (H, J, K, N), Raimondo Derudas (I), Vincenza Sulas (M), Martina Lai (O, U, V, W, Z), Valentina Chelo (P), Martina Obino (L, Q, T), Ales- sandra Saba (R), Eugenio Garbini (S) p. 131 4.2. Luciano Satta, Il millevoci, 1974 (lettere E–L) Ilenia Prezioso p. 256

5. Contributi sparsi 5.1. Lemmi singoli Silvano Arnone, Yorick Gomez Gane, Luigi Matt, Claudio Panaia p. 276 5.2. Storicizzazione dei lemmi XI–XILOFAGIA privi di esempi nel GDLI Gianluca Biasci p. 282

6. Contributi propedeutici alla pubblicazione di vocabolari storici delle terminologie settoriali 6.1. Per un vocabolario storico della terminologia araldica Stefano Teti p. 296 6.2. Per un vocabolario storico della terminologia enigmistica Luigi Matt p. 304

7. Saggi e note 7.1. Note sull’origine della locuzione (far) vedere i sorci verdi Gianluca Biasci p. 307 7.2. Questo con valore indefnito/indeterminativo nell’italiano contemporaneo Yorick Gomez Gane p. 317 7.3. Su alcuni sardismi (o presunti tali) nel GDLI e nel GRADIT Luigi Matt p. 323 7.4. Vedi alla voce pasoliniano Laura Ricci p. 328 7.5. Per la storia dell’it. burlesque Enzo Santilli p. 339 7.6. Nota su cagnaro Fiorenzo Toso p. 361

Tavola dei contributi disponibili per la pubblicazione nell’AVSI p. 367

Criteri redazionali dell’AVSI p. 373 www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 131

4. Contributi raccolti tramite bugliamento: un invilupparsi insieme, il riscontro di neologismari genitori e fgli egualmente freddolosi. = Deriv. di buglia ‘mucchio di cose o persone’ con ad– e –mento. 4.1. Gennaro Vaccaro, Dizio- nario delle parole nuovissime (N) abitudinarismo sost. m. Ten- e diffcili, 19681, di Maria Pin- denza a sviluppare abitudini e a rima- na (A)–Maria Antonetta De- nerne eccessivamente legati. 1920 In «Nuova rivista storica», IV riu (B)–Elisa Cossu (C)–Ales- (1920), p. 303 (GRL, senza indicazione del sandra Marcellino (D)–Maria fasc.): Il loro attaccamento alle patrie Laura Mameli (E, F)–Elisa istituzioni non è dovuto certo al loro Nico (G)–Valeria Cesaraccio sentimento nazionale, ma all’abitudi- (H, J, K, N)–Raimondo Deru- narismo e alla inerzia mentale, unite allo spirito conservatore che avvince das (I)–Vincenza Sulas (M)– i legali di mestiere 1957 Giuseppe Martina Lai (O, U, V, W, Z)– Saitta, Nicolò Cusano e l’Umanesimo italia- Valentina Chelo (P)–Martina no. Con altri saggi sul rinascimento italiano, Obino (L, Q, T)–Alessandra Bologna, Tamari Edizioni, 1957, p. 63: gli sporadici tentativi di dar corso alla ra- Saba (R) –Eugenio Garbini (S) gione ragionante sono presto attutiti dall’abitudinarismo volontario, che AbstrAct: This miscellaneous article presents, in alphabetical order and on his- è quello che è, la negazione di ogni torical principles, a list of words found in critica sanamente innovatrice 1967 Gennaro Vaccaro’s 1968 collection of neol- Luigi Santucci, Orfeo in paradiso, Mila- ogisms Dizionario delle parole nuovissime, no, Mondadori, 1967, p. 106: Taciturnità, the chronological background of which is metodicità casalinga, abitudinarismo: always widened (from backdatings to recent suo marito 1993 Gabriele Ronzano, usage), also highlighting new meanings and Fermo e Lucia. I promessi sposi. Profli di other linguistic data not yet included in Ital- ian dictionaries. personaggi, Potenza, Il Salice, 1993, p. 77: formalismo, che si riduceva, molte (N) abbugliamento sost. m. Ag- volte, ad atteggiamenti esteriori, non grovigliamento. raramente ipocriti, spesso di bigotti- 1967 Tommaso Landolf, Des mois, smo, come, del resto, presso la parte Firenze, Vallecchi, 1967, p. 141: La sera opposta, si riduceva in abitudinari- dopo cena ha luogo il cosiddetto ab- smo, non senza una carica di super- stiziosità 2002 Salvo Vitale, Nel cuore 1 Gennaro Vaccaro, Dizionario delle parole dei coralli, Peppino Impastato: una vita con- nuovissime e diffcili. Neologismi, solecismi, tro la mafa, Soveria Mannelli, Rubbettino, esotismi, barbarismi, regionalismi, dialetta- 2002, p. 20: Andò sul posto e disse a sua lismi, locuzioni con 8.000 esempi tratti dei madre: «Ma che società è questa?». romanzi di autori italiani editi per la prima volta nell’anno 1967. Supplemento annuale a Crebbe più con l’uso della ragione tutti i Vocabolari della lingua italiana: 1968, che con l’istinto dell’abitudinarismo Roma, Romana Libri Alfabeto, 1967. e della tradizione. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 132

= Deriv. di abitudinario con –ismo. fa specie, e rincresce qualche cosa di meno buono, qualche addormentatu- (E) (R) accattivante agg. Che per- ra che deve ben soffrirsi in un lungo suade o attira, affascinante. poema 1920 In «Rivista di patologia 1875 J. H. Wilson L’Evangelo e i suoi nervosa e mentale», XXV (1920), p. 381 frutti, Firenze, Tip. Claudiana, 1875, p. 114: (GRL senza indicazione del fasc.): Francio- Con qual voce soave Egli parla; voce ni sembra propendere per una natura accattivante ed insinuante 1928 «psicotica» in quanto parla di «distur- In «Studi italiani di flologia classica», VI bi psichici che si accentuano al mo- (1928), p. 284 (GRL, senza indicazione del mento dell’addormentatura» 1966 fasc.): Virgilio [...] intese far trasparire Vasco Pratolini, Allegoria e derisione: una il losco carattere del traditore attra- storia italiana, Milano, Mondadori, 1966, p. verso l’abile e accattivante, troppo 372: Basta tentare un ragionamento un accattivante loquela di lui 1962 In po’ più serio sul malefzio, i biondi, «Il ponte», XVIII (1962), Firenze, p. 1690: i gatti e l’addormentatura per vederli Su chi è addestrato all’analisi descrit- scattare. tiva, infatti, la Oxford ha = Deriv. di addormentare con –tura. sempre una certa infuenza accatti- vante 1966 Giuseppe Berto, La cosa (E) (R) agenitalismo sost. m. buffa, Milano, Rizzoli, 1966, p. 162: Con Mancanza degli organi genitali. una leggiadria sofsticata più accatti- 1914 In «Rivista sperimentale di fre- vante di quella delle più celebri spo- niatria e medicina legale delle alienazioni mentali», XL (1914), p. 223 (GRL, senza in- gliarelliste 1999 GRADIT (senza data) dicazione del fasc.): malattie della glan- 2015 Javier Camacho, I segreti dell’intelli- genza creativa. Pensare in modo nuovo per dola pineale, delle capsule surrenali, produrre idee originali e di successo, trad. it. stato timicolinfatico, agenitalismo ed di Manuel Guerrieri, Cornaredo, Red, 2015, ipogenitalismo, disturbi nervosi della ed. digitale: È ora di vendere la tua idea, menopausa nei loro rapporti con le di presentarla in modo accattivante. secrezioni interne 1933 In «Acca- = Part. pres. di accattivare. demia medica. Bollettino ed atti della Reale accademia medica di Genova», III (1933), (N) addormentatura sost. f. L’ad- 48, p. 105: Negli stati di agenitalismo dormentarsi. che si verifcano per castrazione pre- av. 1798 Matteo Borsa, Opere, tomo V, coce come negli eunuchi di Oriente Mantova, Agazzi, 1817, p. 395: Lascio tut- 1943 In «Clinica medica italiana», LXXIV te le mie Opere inedite a quelle delle (1943), p. 103: Inoltre si sa che in molte novanta più celebri librerie d’Europa, circostanze fsiologiche e patologiche che avrà la fortuna d’esser cavata dal di ipogenitalismo e agenitalismo si è bussolo colla prima estrazione del lot- trovato un forte aumento degli ormo- to di Venezia: anno e mese più pros- ni gonadotropi nel sangue e nelle uri- simo alla mia ultima addormentatura ne 1967 Orazio Napoli, 22 letti, Milano, 1800 Sebastiano Ciampi, Rifessione sulla Ceschina, 1967, p. 142: L’agenitalismo necessità di studiare li antichi scrittori, Ve- (l’eunuco, il castrato) è sempre acqui- nezia, Cesare, 1800, p. 88: nei sommi poi sito 1976(?) GRADIT (senza fonte e www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 133

senza indicare l’accezione a cui si riferisce p. 56 (GRL, senza indicazione del fasc.): Ed la datazione). anche all’agrumaio, dopo aver narrate 2. Assenza di secrezioni da parte le sue gesta raccontò ciò che gli ave- delle ghiandole sessuali femminili o va detto il Signore a riguardo del suo maschili. agrumeto 1966 Leonida Rèpaci, Il caso 1976(?) GRADIT (senza fonte e senza Amari, Milano, Rizzoli, 1966, p. 44: Era indicare l’accezione a cui si riferisce la data- cognato di certo Marzi, il più grosso zione) 2012 William Alexander Newman, Dizionario medico Dorland, trad. it. anonima agrumaio della Sicilia 2016 Antonio Cicala, Messina dall’unità al fascismo: po- Milano, Elsevier, 2012 (edizione digitale): litica e amministrazione (1860‒1926), Mes- agenitalismo 1. assenza dei genitali. sina, Il grano, 2016, p. 184: Il nucleo più 2. condizione dovuta alla mancata se- importante della Camera del Lavoro crezione degli ormoni gonadici. era costituito dagli agrumai. = Deriv. di genitale con a– e –ismo. = Deriv. di agrume con –aio.

(E) agreement sost. m. inv. Accor- (N) albione agg. Britannico. do. 1569 Don Geronimo di Urrea, Dialo- 1941 GRADIT (senza fonte) 1966 go del vero honore militare, Venezia, Eredi Giorgio Soavi, Virus, Milano, Longanesi, Sessa, 1569, c. 4v: Alcuni dicono che gli 1967, p. 94: C’era una specie di agre- Albioni popoli della Gran Bretagna, ement fra gentiluomini 2014 Carlo che oggi è Inghilterra, la trovarono. d’Orta, La Class action tra proclami e deter- rence. Uno studio di diritto interno e com- 2. sost. m. Nativo o abitante della parato, Torino, Giappichelli, 2014, p. 203: Il Gran Bretagna. tenue ‘agreement’ degli ordinamenti 1862 Gabriele Rosa, Le origini della ci- viltà in Europa, Milano, Edd, del Politecnico, europei 2015 Gianpiero Data–Paolo Mariani, Market Access nel settore healthca- 1862, vol. I, p. 288: Anche Feste Avieno re. Strategie, attori, attività e processi, Mila- scriveva nel quarto secolo (Ora ma- no, Franco Angeli, 2015, p. 135: È evidente rittima) che la Britannia era abitata da che gli agreement di condivisione del Albioni 1966 Vasco Pratolini, Allego- rischio sono uno strumento applicato ria e derisione, Milano, Mondadori, 1966, p. dal sistema per rendere disponibili i 273: Questi non sono i boari e noi non trattamenti per le patologie più seve- siamo gli albioni! 1992 Bruno Luisel- re. li, Storia culturale dei rapporti tra il mondo = Voce ingl. ‘id.’. romano e il mondo germanico, Roma, Her- der, 1992, p. 71: Il navigatore massaliota (N) agrumaio sost. m. Chi racco- riferiva [...] che gli Estrimnii si reca- glie, tratta o vende agrumi. vano nella «isola sacra» abitata dagli 1899 Ministero delle Poste e dei Telegra- Ierni (Irlanda) e che vicino ad essa si f, Indicatore postale‒telegrafco del Regno apriva l’isola degli Albioni 2017 Le d’Italia, Roma, Tip. Artero, 1899, p. 154: Il Garzantine. Antichità classica, Milano, Gar- lavoro che si eseguisce più comune- zanti, 2017, ed. digitale: Albione nome mente è l’impressione delle carte ve- (lat. Albion) di origine celtica o pre- line che usano gli agrumai 1930 In celtica della Britannia; tramandato la «Pègaso: Rassegna di lettere e arti», II (1930), prima volta, secondo fonti della tarda www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 134

latinità (Avieno), da un marinaio di abituato a parlare francese e a esse- Marsiglia nel sec. VI a.C., che parlò re subito riconosciuto come un alle- dell’«isola degli albioni». mand 2004 Silvia Di Natale, Il giardino = Da Albione, nome antico della Gran del luppolo, Milano, Feltrinelli, 2004, p. 74: Bretagna. “Ah, il nostro amico allemand!” Ella prese le mani di Adolf e gliele strinse (N) alcunchì pron. indef. inv. fra le sue. Qualcuno. = Voce fr. ‘id.’. 1954 In «L’archeografo triestino», Trie- ste, XXV (1954), p. 282 (GRL, senza indi- (N) alzabara sost. m. Rito funebre cazione del fasc.): Udendo allusioni sfa- che consiste nel sollevamento del fe- vorevoli contro alcunchì 1967 Tom- maso Landolf, Des mois, Firenze, Vallecchi, retro, offerto alla vista dai partecipan- 1967, p. 143: A parte le qualifche, la ti alla cerimonia. mistica infatti è comunicazione con 1941 Annuario della R. Università de- gli studi di Padova per l’anno accademi- alcunché o alcunchì 2014 Stefania co 1940‒41, Padova, Università di Padova, Visentini, Di fantasmi, di fughe e di ragazze, 1941, p. 295: Nel cortile principale del Loreto, Streetlib, 2014, ed. digitale: Gia- como che come ogni adolescente di Palazzo universitario per iniziativa cose da tenere segrete ne ha parecchie del Magnifco Rettore ed alla presen- è assolutamente contrario alla super- za delle Autorità accademiche, mili- visione di alcunchì. tari, politiche ha luogo la cerimonia = Comp. di alcun(o) e chi, sul modello di dell’alzabara in onore del Maresciallo alcunché. Italo Balbo 1967 Nino Amadori, Il man- tello rosso, Milano, Rizzoli, 1967, p. 112: Se (N) alibito agg. Fornito di alibi. l’ultima volta il mio corpo era partito 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- di là, mi fguravo il tratto lungo le vie lano, Rizzoli, 1966, p. 171: Nella sua sor- centrali fno al palazzo con il cranio da frigidità carnale, protetta e alibita del bue, che è lo stemma dell’univer- da certe letture che le consigliavano sità, e alla porta della pietà farsi l’al- monache e preti, per il sesso non c’era zabara 1990 Enzo Mandruzzato, Quinto spazio. non ammazzare, Venezia, Marsilio, 1990, p. = Deriv. di alibi con –ito. 166: l’alzabara è un modo di onorare un defunto e un’istituzione 2018 (N) allemand agg. inv. (o pl. alle- Sergio Frigo, I luoghi degli scrittori veneti, mands). Tedesco. Marghera–Venezia, Mazzanti, 2018, p. 302: 1967 Silvano Ceccheri, Lo specchio Il giorno 30, dopo il rito dell’alzaba- nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. ra all’Università di Padova, la salma 155: Il pinard e il cafard, quelle vez- venne sepolta nella tomba di famiglia zose tappettes dei giovani coscritti a Piove di Sacco. allemands che avevano più successo = Comp. di alza– e bara. delle danzatrici berbere 1992 Peter Härtling, Hölderlin, trad. it. di Paola Alba- (N) amarenata sost. f. Bevanda a rella, Napoli, Guida, 1992, p. 450: Si era base di succo d’amarena. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 135

1876 Giulio Nazari, Dizionario vene- 1855 In «L’abduano. Giornale ebdomada- ziano‒italiano e regole di grammatica, Bel- rio letterario-scientifco-teatrale», 5 giugno luno, Arnaldo Forni editore, 1876, s.v. mare- 1855, p. 202: Opera veramente singola- na: Amarenata (acqua con amarene e re del pittor Lodigiano doveva essere zucchero) 1941 In «Il dramma: rivista la pala d’altare con la Madonna e ai mensile di commedie di grande successo», lati S. Rocco e S. Sebastiano, ma am- XVII (1941), p. 33 (GRL, senza indicazione malorò per umidità 1863 Gaetano del fasc.): Signor Asdrubale, vuole un Pirovano, Trattato di vinifcazione, Milano, ribes, una amarenata, un’acqua di ce- Brigola, 1863, p. 6: Il vino ammalorò dro, un frambuè? 1952 Natalia Gin- universalmente in modo incredibile zburg, Opere, Milano, Mondadori, 1986, p. per le uve più che normalmente ma- 570: C’era un vassoio con dei bicchieri ture avutesi dalla vendemmia dello d’amarenata sul tavolo del ping-pong scorso anno 1861 1920 In «L’Arte. 1967 Luigi Santucci, Orfeo in paradiso, Rivista bimestrale di storia dell’arte medio- Milano, Mondadori, 1967, p. 47: S’era se- evale e moderna e d’arte decorativa», XXIII duta nella mezzaluna circolare di vel- (1920), p. 155 (GRL, senza indicazione del luto rosso, dove Orfeo sorbiva la sua fasc.): il tremore di chi spolvera quadri amarenata 2008 Giorgio Messori, Sto- altrui, e poi tramuta di luogo, e alfne rie invisibili e altri racconti, Reggio Emilia, lascia ammalorare, come avviene al Diabasis, 2008, p. 51: Anche andare alla Museo di Napoli 2012 Marina Ter- villa col giardino a bere l’amarenata ragni, Un gioco da ragazze: come le donne mi piaceva, e giocare fra gli alberi e rifaranno l’Italia, Milano, Rizzoli, 2012, ed. digitale: Direi che è la nostra festosa sdraiarmi su un prato. differenza che può salvarlo, perché 2. Amarena. l’essere privato della nostra differen- 1631 Giovanni Francesco Fiocchetto, Trattato della peste, et pestifero contagio za lo ha fatto ammalorare. di Torino, Torino, Tisma, 1631, p. 210: Per 2. v. tr. Rendere triste o inquieto. dopo pasto se gli può dare [...] conser- 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- greto dall’inglese di mille parole, Milano, va di tutto cedro, d’amarenata, dando- Mondadori, 1967, p. 333: lo dissi anch’io gli poi à bever acqua cotta. = Deriv. di amarena con –ata. scrivendo a lui e a lei per dolermi che l’avesse ammalorato e logorato (N) ammalorare v. intr. Andare a una così inutile e sfuggente e futile male, guastarsi, rovinarsi. questione come quella di chi avesse avuto o non avuto torto e colpa nelle 1837 Vincenzo Reina, Il Bigattiere. Istruzioni pratiche per fare la semente dei conseguenze di un fatto. bigatti, farla nascere, educarli nel nuovo = Deriv. di malora con ad– e –are. sistema tanto utile e rinnovato, Cremona, Feraboli, 1837, p. 66: Se lasciate liberi i (N) ammalvato agg. Avvizzito. boschetti getterete spese, e fatiche al 1715 Rinaldo Giangi, Istruzzioni al no- vento o caverete un prodotto tenue, vizio speziale, con i modi più facili di com- porre i preziosi antidoti della theoriaca di perché le bestie per la disattenzione Andromaco, del mitridato di Democrate, del e negligenza, di chi le guida, vi fa- diascordeon di Fracastoro, e della confezzio- ranno perire, ed ammalolare le piante ne di giacinto bianca, Roma, Stamp. Koma- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 136

rek, 1715, p. 124: dopo chiarito il zuc- 1993 Antologia Einaudi, Torino, Einaudi, caro, e cotto a forte cottura di manus 1993, p. 144: Gli amplexus di queste Christi, vi si porranno li fori ammal- danze e in particolare del valzer pos- vati 1843 Giuseppe Gioacchino Belli, sono non essere colpevoli. Versi inediti, Lucca, Tip. Giusti, 1843, p. 29: = Voce lat. ‘id.’. E si veggon per gli orti e pe’ giardini / l’erbe ammalvate e intisichiti i fo- (N) angelicazione sost. f. Rappre- ri 1856 Francesco Cherubini, Vocabola- sentazione dell’essere umano (spec. rio milanese-italiano, vol. V, Sopraggiunta, della donna) come fgura angelica. Milano, Soc. tip. dei classici Italiani, 1856, 1959 Spartaco Gamberini, Poeti meta- p. 107: nota che l’Esser moscio (vizzo, fsici e cavalieri in Inghilterra, Firenze, Ol- ammalvato) non rende punto il nostro schki, 1959, p. 155: In Lord Herbet l’an- Savè de magolc, Saper di múcido, di gelicazione della donna e il tipo d’a- muffaticcio 1967 Alba de Céspedes, more che descrive permettono alcune La bambolona, Milano, Mondadori, 1967, analogie coll’amore metafsico dei p. 377: Dai fori già reclini, ammalva- ti, veniva un profumo più fastidioso nostri dugentisti 1966 Giuseppe Ber- nell’afa. to, La cosa buffa, Milano, Rizzoli, 1966, p. = Deriv. di malva con ad– e –ato. 236: Eseguiva uno di quei faticosi pro- cessi di angelicazione che oltre a dare (N) amplexus sost. m. inv. Rap- di norma buoni risultati letterari erano porto sessuale. anche belli in senso assoluto 1984 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, Mila- Critica testuale ed esegesi del testo. Studi no, Feltrinelli, 1967, p. 41: Mi confccava, in onore di Marco Boni offerti dagli amici e oh dolcemente (amplexus?) la punta collaboratori dell’Istituto di flologia roman- za dell’Università di Bologna, Bologna, Pa- dell’ordigno sotto l’unghia dell’allu- tron, 1984, p. 136: L’angelicazione della ce destro 2003 Marco Giovini, Rosvi- ta e l’imitaridictando terenziano, Genova, donna nella poesia provenzale e nella Dip. di Archeologia, flologia classica e loro poesia italiana anteriore a Dante è una tradizioni, 2003, p. 159: Gli incorporei semplice metafora senza signifcato amplexus da godere spiritualmente spirituale religioso 2001 Emilio Pa- nel lucifuus thalamus paradisiaco squini, Dante e le fgure del vero. La fabbrica rappresentano a tutti gli effetti una della Commedia, Milano, Mondadori, 2001, perentoria risposta monastica ai car- p. 31: Ma proprio dalla chiusa della nali amplexus ambiti dagli innamorati Vita nova muoverà l’angelicazione di terenziani. Beatrice nel Paradiso di cui è ulterio- 2. Abbraccio. re prefgurazione l’apparizione di lei 1990 Laura Dal Prà, Bernardo di Chia- a Virgilio, nel limbo 2006 Stefano ravalle nell’arte italiana: dal XIV al XVIII Bertani, L’ascensione della modernità. Anto- secolo, Milano, Electa, 1990, p. 79: Quasi nio Fogazzaro tra santità ed evoluzionismo, un secolo dopo, tra il 1705 e il 1710, Sovera Mannelli, Rubbettino, 2006, p. 109: il pittore Giovanni Odazzi dipinse un Il tema dell’‘angelicazione’ dell’uo- Amplexus per il monastero fogliante mo è strettamente connesso con il romano di San Bernardo alle Terme percorso evolutivo spiritualistico, da www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 137

Wallace in poi, in cui si è inserito, pur le», XXVI (1932), p. 362 (GRL senza indica- con le debite differenze, Fogazzaro. zione del fasc.): L’Imperial Institute of = Deriv. di angelicare con –zione. Entomology di Londra funzioni come Centro Internazionale per le ricerche (N) animalessa sost. f. Essere antiacridiche 1948 EncIt, II appendice, di genere femminile caratterizzato 1949, s.v. acridi: Questi mezzi antiacri- dall’indole selvaggia. dici devono considerarsi però come 1931 In «Il saggiatore. Pubblicazione di eccezionali e da impiegarsi, come critica e flosofa», II (1931), 63 (GRL, senza è stato fatto, in circostanze del tutto indicazione del fasc.), p. 63: E la materia, particolari 1957 Stazione agraria spe- la rustica antichissima terracotta, dà rimentale Bari, Relazione sull’attività della alla tipica donna – per nulla angelica, stazione nel decennio 1947-56, Bari, Ind. tip. bensì: bella animalessa – la sostanza Trizio, 1957, p. 110: L’energica azione di della sua essenza: l’argillosità, il bru- sorveglianza e di organizzazione in- no del cotto, la porosità dell’anima- trapresa dall’Osservatorio annesso a le 1960 Stefano D’Arrigo, I fatti del- questa Stazione, già nel 1949, primo la fera, Milano, Rizzoli, 2000, p. 429: Ma anno di effettiva direzione della lot- quale donna e madonna. Un animale, ta, portò come risultato la riduzione un’animalessa 1967 Renato Ghiotto, dei consumi di tossico antiacridico Scacco alla regina, Milano, Rizzoli, 1967, p. 1967 Antonio Cossu, I fgli di Pietro Paolo, 353: O quelle altre animalesse mitolo- Firenze, Vallecchi, 1967, p. 102: La Prefet- giche che non sono né sirene, né arpie tura, in un manifesto, emise le dispo- 1987 Manlio Cancogni, Il genio e il niente, sizioni per la lotta antiacridica, così Milano, Longanesi, 1987, p. 118: Col suo era scritto nel linguaggio uffciale. istinto d’animalessa, la ragazza aveva = Deriv. di acride con anti– e –ico. intuito che c’era qualcosa di storto nel suo giovane cliente 2019 Lorenza (N) antipadre (anti–padre) sost. Pieri, Il giardino dei mostri, Roma, e/o, 2019, m. Figura opposta a quella paterna. ed. digitale: Una creatura accucciata, 1961 Salvatore Quasimodo, Scritti sul metà donna metà animalessa. teatro, Milano, Mondadori, 1961, p. 78: La = Deriv. di animale con –essa. storia, che ristabilisce l’autorità rega- le e religiosa, porta veramente al di (N) antiacridico agg. Che contra- là dell’umano (e qui è esatto dire nel sta la proliferazione delle cavallette. disumano) questa fgura di antipadre, 1917 In «Bollettino del Ministero di «giustiziere del suo sangue» 1964 agricoltura, industria e commercio. Serie B, Ladislao Mittner, Storia della letteratura Atti e notizie per l’agricoltura, l’industria ed tedesca. Dal Pietismo al Romanticismo, il commercio», XVI (1917), p. 54 (GRL sen- (1700-1820), Torino, Einaudi, 1964, p. 430: za indicazione del fasc.): Nella lotta bio- In Wenzeslaus l’autore seppe crea- logica antiacridica il problema essen- re paradossalmente un padre che è ziale da risolvere è l’esaltamento del il più compiuto anti–padre 1966 «virus» verso la specie delle cavallet- Angela Padellaro, Dannata beatitudine, Mi- te sulle quali si vuole agire 1932 In lano, Mondadori, 1966, p. 191: Per salvarsi «Rivista di agricoltura subtropicale e tropica- Marcello si è creato il mito dell’anti- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 138

padre nello zio, sopraelevato su tutte ciali in sanità, Milano, Franco Angeli, 2014, le bassezze umane 1993 Luigi De p. 166: Negli anni Duemila 2000 [sic] Marchi, Perché la Lega: la rivolta dei ceti l’Italia è ancora attraversata da diffe- produttivi in Italia e nel mondo, Milano, renze in tutte le dimensioni di salute, Mondadori, 1993, p. 93: Anche quel mili- come mostrano sia i dati di mortalità, tante, infatti, dietro l’odio per il padre di morbosità e di salute riferita, sia e l’ordine costituito, nasconde spesso quelli riguardanti l’appropriatezza un bisogno disperato di protezione e nell’uso e nell’accesso ai servizi. di autorità, che si esprime nel culto = Deriv. di appropriato con –ezza. per qualche «anti–padre» (Marx, Le- nin, Mussolini, Stalin o Mao) 2007 (N) armoire à glace (armoi- Pietro Pucci, in Hesiodus, Inno alle muse re˗à˗glace) loc. sost. m. Armadio do- (Esiodo, Teogonia, 1-115), a cura di Pietro tato di specchio. Pucci, Pisa–Roma, Serra, 2007, p. 84: La 1884 In «Monitore industriale italiano», concentrazione, in quell’episodio, IX (1884), p. 13 (GRL, senza indicazione del della paternità/autorità che Zeus ha su fasc.): un enorme e grandioso armoi- dèi e uomini non ha bisogno di spie- re à glace sculturato, il cui frontone gazioni: Prometeo è l’antipadre degli è sostenuto da cariatidi 1920 Car- dèi e soprattutto degli uomini. lo Culcasi, L’antologia della nostra guerra, = Deriv. di padre con anti–. Milano–Roma–Napoli, Alighieri, 1920, p. 163: una comoda camera d’alber- (E) (R) appropriatezza sost. f. go con due cassettoni e un armoire L’essere appropriato, adeguatezza. à glace 1966 , La busta 1848 Vincenzo Gioberti, Il gesuita mo- arancione, Milano, Mondadori, 1966, p. 19: derno, Napoli, Stamp. del Vaglio, 1848, p. Nello sfolgorio delle luci intorno alle 117: E i suoi biograf lodano in ispe- cie la discrezione e appropriatezza de’ tre specchiere della toilette e a quella grande dell’armoire–à–glace, mia ma- suoi cenni 1906 Giuseppe Lisio, in Dante Alighieri, La Divina Commedia, Mila- dre si abbigliava con una cura lenta, no, Carrara, 1906, p. 455: Famosa, per la minuziosa, elaboratissima av. 1991 precisione della rispondenza dei ter- Lalla Romano, Opere, a cura di Cesare Segre, mini, e per la dolcezza e l’appropria- Milano, Mondadori, 1991, vol. I, p. 890: In tezza di ciascuna frase, è quella che, quell’angolo c’era l’«armoire à gla- incomincia: Io vidi già nel cominciar ce» 2013 Lauren Kate, Teardrop, trad. it. di Maria Concetta Scotto Di Santillo, Mi- del giorno La parte oriental tutta ro- lano, Rizzoli, 2013, ed. digitale: Guardò il sata ecc. 1950 GRADIT (Carlo Levi, rifesso di Brooks nell’antico armoire L’orologio) 1966 Mario Soldati, La bu- sta arancione, Milano, Mondadori, 1966, p. à glace, un armadio alto e stretto ad 299: Anche le grinte degli uomini in una sola anta con lo specchio. pigiama erano troppo decise per esse- = Loc. fr. ‘id.’. re riferite con appropriatezza ai per- (N) arnimiano agg. Relativo a sonaggi di De Filippo 2014 Giuseppe Costa et alii, L’equità nella salute in Italia. Ludwig Achim von Arnim o alle sue Secondo rapporto sulle disuguaglianze so- opere. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 139

1928 Leonello Vincenti, Brentan: con- mo di sollevarsi con le forze proprie tributo alla caratteristica del romanticismo all’austera maestà arnolfana 1909 germanico, Torino, F.lli Bocca, 1928, p. Giovanni Poggi, Il duomo di Firenze Berlino, 257: c’è il podere arnimiano di Wie- Cassirer, 1909, p. 17: Tra la porta della persdorf, dove gli amici si rividero facciata Arnolfana e l’entrata vecchia nell’autunno del 1814 1984 Emilia di Santa Reparata 1966 Vasco Prato- Fiandra, Itinerari romantici, Napoli, Istitu- lini, Allegoria e derisione. Una storia italia- to universitario orientale, 1984, p. 84: Nel na, Milano, Mondadori, 1966, p. 25: A San saggio di Magris, pertanto, proprio Giovanni, il municipio Arnolfano la stravagante atipicità delle fgure 2000 Anna Maria D’Achille, Da Pietro arnimiane assicura paradossalmente d’Oderisio ad Arnolfo di Cambio. Studi sulla un’apertura nel provincialismo del- scultura a Roma nel Duecento, Roma, Sintesi la piccola borghesia tedesca 1998 informazioni, 2000, p. 48: Ma soprattutto Giovanni Chiarini, L’avventura di una rivi- il calcolato ordine distributivo che – sta romantica, Napoli, Istituto universitario come è tipico di tutta l’opera fgurati- orientale, 1998 p. 116: è il nucleo ispira- va arnolfana – rapportava architettu- tivo in Fischer che risulta ‘alleggeri- ra, scultura e pittura ad assi ottici. to’, banalizzato rispetto alle profonde = Deriv. di Arnolfo (nome dell’architetto rifessioni arnimiane. e scultore Arnolfo di Cambio, 1240–1302) 2. Che riecheggia le opere di Lu- con –iano. dwig Achim von Arnim o ne prende ispirazione. (N) arroventabile agg. Che è pos- 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Fi- sibile far divenire incandescente. renze, Vallecchi, 1967, p. 91: Rappresen- 1884 In «Il giorno. Piccolo monito- tazione piuttosto oscura e come dire re degli industriali, professionisti, artisti», arnimiana, e chissà poi perché arni- III (1884), p. 420 (GRL, senza indicazione miana appunto 1984 Mario Bortolot- del fasc.): Il flo di platino impiegato to, Introduzione al Lied romantico, Milano, in questi inneschi aveva un diame- Ricordi, 1984, p. 183: Mòrike rappresen- tro variabile da mill. 0,0005 a mill. ta l’altra faccia dell’esistenza: la so- 0,000675 e la parte arroventabile una litudine arnimiana si consegna in lui lunghezza di 2 mill. 1909 Andrea alle forze oscure, che Trakl chiamerà Corsini, I disinfettanti gassosi, Firenze, Tip. spirituali. Claudiana, 1909, p. 124: Steinitz invece = Deriv. di Arnim, cognome dello scritto- crede che su tutti quanti i corpi arro- re tedesco Ludwig Achim von Arnim (1781- 1831), con –iano. ventabili offrano vantaggi enormi le sue «Chamottesteine» ossia mattoni (N) arnolfano agg. Relativo ad refrattari 1967 Giorgio Celli, Il pa- Arnolfo di Cambio o alle sue opere. rafossile, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 129: 1845 Ferdinando Ranalli, Storia del- Un cappio una scure un’accetta una le belle arti in Italia, Firenze, Soc. Editrice tenaglia arroventabile una ruota chio- Fiorentina, 1845, p. 138: Ma non per ciò, data una sferza una sbarra infuocabile io credo, sarebbe lecito affermare, 2006 Pulsatilla, La ballata delle prugne che al Brunelleschi mancasse l’ani- secche, Roma, Castelvecchi, 2006, p. 128: www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 140

bigodini, spazzola elettrica arroventa- commesso che stavano già dietro l’u- bile e tutti gli altri aggeggi. scio pronti con le penne e gli asciu- = Deriv. di arroventare con –abile. ghini nelle mani. 2. Piccolo asciugamano, canovac- (N) arsellaio sost. m. Pescatore o cio. venditore di arselle. 1993 AA.VV., Cultura contadina in 1876 Giovanni Casaccia, Dizionario Toscana. L’ambiente e la vita, Firenze, Bo- genovese-italiano, Genova, Tip. Gaetano nechi, 1993, p. 48: Così, cominciando Schenone, 1876, s.v. arsellôu: Pescarsel- dal fondo, l’ordine era in genere il se- le, Arsellaio. Voci dell’uso. Colui che guente: prima i lenzuoli, poi le federe, campa la vita sul mestiere di pescare quindi le mutande, le camicie da don- arselle 1967 Silvano Ceccheri, Lo spec- na e ancora asciugamani, asciughini e chio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, tovaglie e, infne, altri eventuali panni p. 130: Non riusciva a guadagnare di bianchi 1997 Giuseppe Bearzi–Vittorio più d’un arsellaio, d’un cocomera- Bearzi, Architettura degli impianti, Milano, io 1986 Sergio Atzeni, Apologo del giu- Tecniche Nuove, 1997, p. 67: La tonsura dice bandito, Palermo, Sellerio, 1986, p. 57: veniva eseguita ogni tre settimane di- Bene – risponde l’arsellaio. – Meglio sponendo i monaci nel chiostro, tutti non potrebbe andare! 1997 Gabriella in fla in ordine d’età, e servendo an- Mondardini–Giovanni Lilliu, Pesca e pesca- che qui dapprima i più anziani e poi tori in Sardegna: mestieri del mare e delle – con l’acqua oramai raffreddata e gli acque interne, Cinisello Balsamo, Silvana asciughini infradiciti – i novizi 2014 editoriale, 1997, p. 185: Il tipico pesca- Lia Sacchini, Stanze, Villanova di Guidonia, tore vagantivo di Santa Gilla lavora Aletti, 2014, ed. digitale: In quella stanza, ancora oggi quasi a corpo libero, spe- entrando, sulla destra c’era un mobile cialmente se è arsellaio, e a volte gli lungo, da cucina, bianco ed aragosta bastano le mani per pescare 2011 che conteneva tutte le stoviglie, pen- Romano Battaglia, L’uomo che vendeva il tole e tegami, bicchieri e posate, tova- cielo, Milano, Rizzoli, 2011, p. 168: L’AR- glie ed asciughini che possedevano. SELLAIO / Uomo bruciato dal sole / = Deriv. di asciugare con –ino. uomo bruciato dal vento / che rimani tutto il giorno / a contare le costella- (N) assistentessa sost. f. Donna zioni marine. che svolge la funzione di assistente. = Deriv. di arsella con –aio. 1895 In «Gazzetta medica di Torino», XLVI (1895) p. 114 (GRL senza indicazio- (N) asciughino sost. m. Tampone ne del fasc.): Sieber – l’assistentessa usato per asciugare l’inchiostro du- di Nenky 1910 In «Giornale della li- rante la scrittura. breria della tipografa e delle arti e industrie 1966 Angelo Fiore, Il lavoratore, Firen- affni», XXIII (1910), Milano, p. 122 (GRL ze, Vallecchi, 1966, p. 60: Non va. L’a- senza indicazione del fasc.): Suor Henny sciughi; manca l’asciughino 1980 Arendt, assistentessa alla polizia di Rodolfo Doni, La doppia vita, Milano, Ru- Stuttgart 1964 Riccardo Bacchelli, Tra- sconi, 1980, p. 472: Entrarono, in aiuto duzioni, Milano, Mondadori, 1964, p. 1135: al notaio, un giovane segretario, un A smarrire la curiosità delle persone www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 141

erano suffcienti la veste dimessa, e oppure in un costume da rugby astro- nera, d’Assistentessa e Segretaria del nautizzato. Signor Primario dell’Istituto Terapeu- = Deriv. di astronauta con –izzato. tico 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Firenze, Vallecchi, 1967, p. 74: Per falsi, (N) astropolita sost. m. Abitante speciosi, capziosi che possano gli degli astri. attuali discorsi di necessario adatta- 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- mento sociale (con relativi assistenti greto dall’inglese di mille parole, Milano, e assistentesse). Mondadori, 1967, p. 264: Cittadini degli = Deriv. di assistente con –essa. astri abitatori colonizzatori di astri: in greco astropòliti. (N) assuefatore agg. Che crea as- = Comp. di astro– e –polita (estratto da cosmopolita). suefazione. 1966 Giuseppe Berto, La cosa buffa, (N) astrotrasportato agg. Tra- Milano, Rizzoli, 1966, p. 234: I malanni sportato nello spazio. ancorché grossi purché siano defni- 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- tivi hanno un potere assuefatore as- greto dall’inglese di mille parole, Milano, sai maggiore dei malanni più picco- Mondadori, 1967, p. 30: Si riduceva in li 2002 Teresa Macri, Postculture, Roma, pratica a eliminare una differenza di Meltemi Editore, 2002, p. 182: La prolife- poche ore di vita dell’animale astro- razione delle Biennali internazionali trasportato. e di kermesse cosiddette periferiche = Comp. di astro– e trasportato. dimostra, lapidariamente, quanto il sistema centrifugo occidentale as- (N) attorucolo sost. m. Attore di sorba energie e poetiche dell’Altrove scarso talento, che non ha successo. nella sua norma assuefatrice. 1914 In «La fotografa artistica. rivista = Deriv. di assuefare con –tore. internazionale illustrata», XI (1914), p. 96 (GRL, senza indicazione del fasc.): Il diret- (N) astronautizzato agg. Che ha tore non volle assolutamente mettere caratteristiche simili a quelle di un a disposizione dell’attore la sua com- astronauta. pagnia, sostenendo che era uno spre- 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto co di tempo e di danaro; ed il Griffth segreto dall’inglese di mille parole, Mila- dovette così racimolare un gruppet- no, Mondadori, 1967, p. 264: Ero l’uni- to di attorucoli improvvisati per la co essere a lei vicino in quei giorni, grande prova 1967 Sandro De Feo, che non fosse (sic) “astronautizzato” I cattivi pensieri, Milano, Garzanti, 1967 p. 1970 In «Domus», LIII (1970), Milano, 116: Attorucoli della RAI e della TV, (GRL, senza indicazione del fasc.): William trucidoni e sommozzatori di ogni sor- Klein, adotta la formula della satira ta 1973 Alberto Moravia, Un’altra vita, politica per riproporre l’antico stereo- Milano, Bompiani, 1973, p. 81: Si prenda tipo dell’americano–cowboy comple- per esempio Rodolfo e si veda come to di capellone, macchina fotografca questo miserabile attorucolo, stupido, e breakfast di focchi d’avena nel latte fatuo e neppure bello mi porta per www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 142

il naso e fa di me quello che vuole (N) autoroute sost. f. Autostrada. 1991 Umberto Albini, Nel nome di Dioniso, 1966 Augusto Gotti Lega, Lo zibellino, Milano, Garzanti, 1991, p. 12: L’ostilità di Firenze, Vallecchi, 1966, p. 107: Era all’o- Demostene contro l’attorucolo Eschi- spedale da un mese per un grave inci- ne risaliva ad antica data. Già nel 343 dente automobilistico sulla autoroute egli si era occupato delle (scarse) vir- dell’ovest 2013 Alan Zanboni–An- tù teatrali di Eschine 2002 Marcello tonio De Robertis, Il diavolo o van Gogh?, Vannucci, Casanova, Firenze, Polistampa, s.d., Simplicissimus book farm, 2013 (ed. 2002, p. 15: Figlio di un attorucolo, ni- digitale): Per quanto non sia la via più pote di un ciabattino: ma che uomo diretta per raggiungere l’autoroute è mai questo? Giacomo avrà sentito preferisco godermi le curve che con- pesargli addosso la condanna. ducono nel cuore di queste montagne = Deriv. di attore con –ucolo. affascinanti. = Voce fr. ‘id.’. (N) autoingannarsi v. intr. pron. Ingannare sé stessi. (N) aux anges loc. avv. In estasi. 1967 Fabio Carpi, La digestione artif- 1887 Emilio De Marchi, Giacomo l’i- ciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 39: Cosa dealista, Milano, F.lli Treves, 1918, p. 232: sto facendo io stesso? Divago, giro Lodovico, che mi ha dato queste pre- intorno ai problemi, mi autoinganno ziose notizie, è aux anges, perchè ha 1974 Ugo La Malfa, La Caporetto economi- potuto scongiurare un diabolico com- ca, Milano, Rizzoli, 1974, p. 84: Dire che plotto 1967a Sandro De Feo, I catti- siamo in una situazione keynesiana vi pensieri, Milano, Garzanti, 1967, p. 116: è volerci autoingannare; ci avviamo Avrebbero mangiato i bucatini alla piuttosto verso una condizione di tipo matriciana e lo spezzatino di abbac- sudamericano 2018 Carmela Cioff, chio alla cacciatora cucinati in modo Prolegomena a Donato, Commentum ad da mandare ”aux anges” il Commen- Andriam, Berlin–Boston, De Gruyter, 2018, datore 1967b , Un p. 343: All’inizio lo schiavo stesso, gran bel viaggio, Milano, Feltrinelli, 1967, p. Davo, non aveva compreso l’inter- 32: Per mandare sbrigativamente aux pretazione del padrone; ma quando anges il padrone di casa 1988 Ro- fnalmente capisce che questi, per il dolfo Celletti, Il teatro d’opera in disco. troppo sospetto, si era autoingannato, 1950–1987, Milano, Rizzoli, 1988, p. 450: decide di volgere la situazione a suo Mandò aux anges, nemmeno a dirlo, la cri- favore. tica inglese. = Comp. di auto– e ingannarsi. = Loc. fr. ‘id.’.

(N) autominacciarsi v. intr. pron. (N) avvenerare v. intr. Atterrare Minacciare sé stessi. su Venere. 1967 Fabio Carpi, La digestione artif- 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto ciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 39: Se è segreto dall’inglese di mille parole, Mila- la mia testa che metto in gioco ogni no, Mondadori, 1967, p. 158: Vedo, vedo sera autominacciandomi col taglio. astronauti ed astronaute in viaggio = Comp. di auto– e minacciarsi. per Venere, approdati su Venere anzi www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 143

avvenerati 1969 Aldo Gabrielli, Si dice Francesco, Reggio Emilia, Imprimatur, 2016, o non si dice?, Milano, Mondadori, 1969, ed. digitale: János fu mandato giù dalle p. 407: Per toccare la superfcie della donne per acquietare la baccagliata. Luna si dovrà dire allunare; di con- = Deriv. di baccagliare con –ata. seguenza, continuo io, diremo am- martare il giorno che raggiungeremo (N) bacisc (bakscisc) sost. m. inv. Marte, e analogamente per Venere, Mancia, elemosina. Giove, Saturno, ecc., creeremo i verbi 1885–1886 In «Bollettino della Società avvenerare, aggiovare e assaturnare. africana d’Italia», IV o V (1885 o 1886), p. 61 = Deriv. di Venere con ad– e –are. (GRL, da cui non si ricava l’annata precisa): Ha la sfacciataggine di dimandarci un (N) aziendalessa sost. f. Donna a bacisc (regalia), per indennizzo della capo di un’azienda. perdita subita del non essere stato lui 1966 Giuseppe Bonura, Il rappor- prescelto ad accompagnarci 1934 to, Milano, Rizzoli, 1966, p. 109: Nutrire Generoso Pucci, Coi negadi in Etiopia: note di viaggio, Firenze, Bemporad, 1934, p. 99: gli introiti del rachitico mensile che Mi è stato assicurato che a Gondar gli passava la munifcenza di talune si fa ancora commercio di schiavi ed aziendalesse 1978 Giuseppe Bonura, Per partito preso, Milano, Rusconi, 1978 p. offro alla mia guida un lauto bacisc se riesce ad aprirmi le porte del luogo 182: «No che non lo è» disse con foga l’aziendalessa di famiglia. «Ma fun- dove si trattano questi affari 1966 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due milanesi ziona tale e quale la mia fabbrichetta alle piramidi, Milano, Mondadori, 1966, p. di cosmetici. E questo non è mai en- 98: Chi voleva il bacisc faceva vedere trato nella tua capoccia d’idealista». che aveva fame 1986 Mario E.A. Zet- = Deriv. di aziendale con –essa. to, Il posto al sole. Cinquant’anni fa. L’ul- tima grande impresa coloniale della storia. (N) babbezza sost. f. Condizione 1936-1941, Pisa, Giardini, 1986, p. 33: un di babbo, paternità. uffciale, per particolari avvenimenti, 1967 Tommaso Landolf, Des Mois, elargiva un bakscìsc, un regalo in de- Firenze, Vallecchi, 1967, p. 103: Diffcile naro di tasca propria a favore dell’in- convincere un babbo della sua bab- tero reparto. bezza, inserire una piccola e nel cuore = Dal turco bakscìsc ‘id.’. suo e del suo nome. = Deriv. di babbo con –ezza. (N) baggettare v. intr. Mettere in bilancio. (N) baccagliata sost. f. Discussio- 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, ne ad alta voce, alterco. Milano, Arnoldo Mondadori 1966, p. 36: 1966 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due «Vogliono baggettare le fasce di pro- milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, ftto!» 1966, p. 84: Ma più che la baccagliata, = Deriv. di bagget, adattamento grafco è servito un bacisc che la signorina dell’ingl. budget, con –are. ci ha inflato di sottomano all’ultimo momento al scef 2016 Viktor Hor- (N) bagolina sost. f. Bastone da vát, Lo specchio turco, trad. it. di Amedeo di passeggio. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 144

1834 In «L’apatista. Giornale di teatri e bakscisc → bacisc varietà», 10 novembre 1834, p. non numera- ta: Finalmente il leggero il volubile mi (N) balanca sost. f. Specie di anti- può essere additato da un bastoncello lope africana. molle ed esile, che i Veneziani dicono 1935 Roberto di San Marzano, Dalla bagolina 1967 Pier Antonio Quaran- piana somala all’altipiano etiopico, Roma, totti Gambini, Le redini bianche, Torino, Ei- Azione Coloniale, 1935, p. 57: Un errore naudi, 1967, p. 179: due giovanotti, uno di percorso allunga la marcia, però ne dei quali aveva in mano una bagoli- approftto per abbattere delle balan- na, stavano scendendo 1990 Luigi che che ci forniranno carne in abbon- Meneghello, Maredè, Maredè... Sondaggi danza 1958 Gino de Sanctis, Migliaia di nel campo della volgare eloquenza vicenti- Chilometri, Milano, Ceschina, 1958, p. 110: na, Milano, Rizzoli, 2012, ed. digitale: un Cinque o sei balanche erano intente a bellimbusto [...] con la bagolina dal brucare i cespugli a una sessantina di pomo d’avorio 2008 Giulio Ghirardi, metri dalla pista 1967 Gino de Sanctis, Amore e ironia, Roma, Gangemi, 2008, p. 57: Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. I monellacci ti danno del tu, ti dileg- 56: I dorsi delle balanche mareggiava- giano per il cappello all’antica, per la no compatti dinanzi a noi, attorno a “bagolina” col pomolo d’oro. noi. = Voce veneziana (cfr. Boerio, s.v.). = Voce somala (cfr. Francesco Provenza- le, L’allevamento del bestiame nella nostra Somalia, Roma, Bertero, 1914, p. 412: «An- (N) baironino sost. m. Persona tilope Cavallo (Cobus ellipsiprymus) in so- che si atteggia a poeta. malo – balanca – o – bananco»). 1967 Umberto Simonetta, Il giovane normale, Milano, Bompiani 1967, p. 159: (N) bal en tête (bal-en-tête) loc. Non metterti a fare il baironino ha sost. m. inv. Ballo in maschera. detto Nelson. Il baironino. 1967 Elio Bartolini, Chi abita la villa, = Deriv. di Bairon, adattamento grafco Torino, Einaudi, 1967, p. 107: Dalle ultime del cognome del poeta inglese George Gor- volte che lo ha usato forse recitando don Byron (1788-1824), con –ino. Goldoni, forse in qualche bal-en-tête 2008 Maria Vittoria Alfonsi, Gianfranco (N) baiseur sost. m. inv. (o pl. bai- Ferré, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2008, seurs). Persona molto incline ai rap- ed. digitale: organizzando il 21 giugno, porti sessuali. solstizio d’estate, un bal en tête in cui 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio ognuno poteva portare sul capo spi- nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 75: ghe, fori, frutta, foglie, o anche sole, Questo direttore m’ha l’aria d’essere luna, stelle 2019 In www.agorama- un gran baiseur 2012 Julie Orringer, gazineonline.it, 20 febbraio 2019: Potrebbe Il ponte invisibile, trad. it. di Cristiana Men- trattarsi di un Bal en Tête, una festa a nella e Alessandra Montrucchio, Torino, Ei- tema, insomma, in questo caso basta naudi, 2012, p. 78: I signori sono grandi un’acconciatura particolare a tema o baiseurs. una maschera. = Voce fr. ‘id.’. = Loc. fr. ‘id.’. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 145

(N) barbelé sost. m. inv. (o pl. ronato di Murlo 1684 Gregorio Leti, Il barbelés). Chiodo che presenta intac- Teatro brittanico o vero Historia della Gran- cature. de Brettagna, Amsterdam, Wolfang, 1684, 1872 Antonio Cantalupi, Trattato ele- vol. II, p. 416: Entrò al grado del Baro- mentare di costruzione delle strade ferrate, nato del Regno, con il titolo di Lord Milano, Galli e Omodei, 1872, p. 192: Chio- Duras di Holdenby 1865 GRADIT di ad intaccature (barbelés) – questi (senza fonte) 1967 Laura di Falco, Le chiodi sono stati impiegati sulle ferro- tre mogli, Milano, Rizzoli, 1967, p. 365: Tua vie bavaresi per assicurare i cuscinetti madre è baronessa senza baronato alle traverse od ai lati. 2012 Jason Forbus et alii, La notte eterna, 2. Reticolato, flo spinato. s.l., Lulu.com, 2012, p. 242: Al comando 1967 Gino de Sanctis. Il minimo d’om- di questa armata vi sarebbe, per via bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 168: Oltre la della sua riconosciuta importanza sto- prima rete di barbelés, che lo circon- rica, il Baronato di Mubunash. da. = Deriv. di barone con –ato. 3. Decorazione che ricorda un flo spinato. (N) barrino sost. m. Piccolo bar poco elegante. 2002 Alessandra Aspes, Preistoria ve- ronese, contributi e aggiornamenti, Verona, 1967 Tommaso Landolf, Des Mois, Museo Civico di storia naturale, 2002, p. Firenze, Vallecchi, 1967, p. 34: In un (in 95: numerosi frammenti decorati con quel) barrino dove prendo il caffè la la tecnica barbelé 2004 In «Rivista sera 2004 Andrea Bocconi, Il giro del di scienze preistoriche», LIV (2004), p. 398 mondo in aspettativa. Istruzioni per sper- (GRL, senza indicazione del fasc.): non si dersi: modi e luoghi, , Guanda, 2004, tratta infatti di un complesso a cera- p. 174: Ho passato il pomeriggio alla mica campaniforme, ma di un com- tea stall, che poi sarebbe un bar, anzi plesso con decorazione barbelé. barrino, come si dice in Toscana per = Voce fr. ‘id.’. questi posti miseri dove vedi sempre le solite facce di pensionati alcolizzati (N) barlottare v. intr. Lampeggia- 2006 Marco Philopat, Lumi di Punk. La sce- re. na italiana raccontata dai protagonisti, Mi- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- lano, Agenzia X, 2006, p. 187: Più tardi ci risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 82: si spostò al barrino in piazza Dante, «Porcaccidenti eccome! Era una sera nella zona universitaria. che barlottava,» / «Che lampeggiava, = Voce toscana, deriv. di bar(re) con –ino. tuonava» lei mi traduce. = Etim. incerta; forse connesso con bar- (E) (R) basion sost. m. inv. Pun- lume. to mediano del margine anteriore del foro occipitale del cranio. (E) (R) baronato sost. m. Baronia. 1876–1877 In «Archivio per l’antro- 1629 Alcibiade Lucarini, Imprese pologia e la etnologia», V o VI (1876 o 1877) dell’Offtioso Accademico Intronato raccolte p. 375 (GRL, da cui non si può ricavare da lo sconosciuto Accademico Unito, Siena, l’annata precisa): 2° lunghezza del foto Gori, 1629, p. 197: dando la mensa il Ba- occipitale, dal basion all’oposition www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 146

1911 In «Atti della Accademia Scientifca (N) bath˗master sost. m. inv. Ma- veneto-trentino-istriana», s. III, IV (1911), estro di nuoto. p. 29: Nelle scimmie infatti, ed in altri 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- mammiferi quest’ultimo punto è si- lano, Rizzoli, 1966, p. 82: Chi cuciniere tuato davanti al basion 1955 GRADIT (o cuoco), chi maestro di nuoto (o ba- (senza fonte) 1967 Carlo Villa, Deposi- th-master). = Pseudoanglicismo, comp. di bath ‘ba- to Celeste, Torino, Einaudi, 1967, p. 62: Lo gno’ e master ‘maestro’. percorro pazientemente per darmi un contegno: spinale, orbitale, lacrima- (N) batuffoloso agg. Che ha l’a- le, glabella, lambda, basion, infra- spetto o la consistenza di un batuffo- dentale, e bregma 1986 André Leroi lo. Gourhan, Meccanica vivente. Il cranio dei 1914 Apuleius, De magia liber, a cura vertebrati dai pesci all’uomo, trad. it. di Ruth di Concetto Marchesi, Città di Castello, Lapi, Elisabeth Lenneberg Picotti, Milano, Jaca 1914, p. 55: congestus ‘stopposo e scar- Book, 1986, p. 51: la capsula cerebrale ruffato e batuffoloso e impannicciato’ è incollata contro la volta dermica e 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e derisone, il basion giace ad una distanza troppo Milano, Mondadori, 1966, p. 465: batuffo- breve dall’inion per poter assicurare loso e indaco il Mago 2002 Ben Pa- una controspinta effcace 2002 Mau- stor, I misteri di Praga, trad. it. di Paola Boni- ro La Luce, Terapie ortodontiche, Torino, ni, Milano, Mondadori, 2015, ed. digitale: il UTET, 2002, ed. digitale: Per localizzare cucciolo batuffoloso tirò il guinzaglio il basion nei casi in cui l’immagine per ringhiare e abbaiare 2013 Gian- radiografca non sia suffcientemente luca Nicoletti, Una notte ho sognato che par- lavi, Milano, Mondadori, 2013, ed. digitale: i precisa, bisogna visualizzare la faccia padri che si occupano personalmente esocranica dell’osso basi-occipitale e dei propri fgli sono una rarità nella il condilo dell’occipitale. famiglia media italiana, a meno che = «Der. del gr. básis ‘base’ con segmen- questi non siano piccoli e batuffolosi. to –ion di arkōtérion ‘estremità del corpo’» = Deriv. di batuffolo con –oso. ( GRADIT). (N) beatezza sost. f. Beatitudine. (N) bateau sost. m. inv. Barca, 1513 Niccolò Liburnio, Le selvette, battello. Venezia, Penci, 1513, c. 36r: Virtù è [...] 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, dell’huomo honore, et merito d’eterna Milano, Mondadori, 1966, p. 118: L’attesa beatezza 1542 Nicolò Franco, Dialogo, indolente del bateau che non arriva dove si ragiona delle bellezze, Venezia, Gar- mai 2002 Jack Kerouac, L’ultimo vaga- dane, 1542, p. non numerata: della somma bondo americano, trad. it. di Marta Baldoc- grazie e bellezza, [...] la quale giun- chi e Cettina Savà-Cerny, Milano, Monda- ge a quello ultimo grado di beatez- dori, 2002, ed. digitale: Il vecchio bateau za 1653 Angelo da Bisignano, Giubilo attraversa questa sonnolenta baia in canoro de’ sacri cantici ne’ beati sponsalitij pensione e si dirige verso gli Stretti. tra l’anima, e Dio, Napoli, Cavallo, 1653, p. = Voce fr. ‘id.’. 227: Beandosi Iddio della sua essenza www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 147

non sol si diletta in se stesso come in = Dal lat. biduum. primario oggetto di beatezza 1869 Biblioteca di sacri oratori moderni italiani (N) biondesco agg. Relativo ai e stranieri, a cura di Baldassarre Mazzoni e biondi, intesi come gruppo sociale. Leopoldo Franchi, vol. IX, Prato, Tip. Gua- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- sti, 1869, p. 85: Non è più suo cuore un risione, Milano, Rizzoli, 2016, ed. digitale: santuario di pace e di beatezza, ma un «Quando sarete biondi nel sangue, mare in gran tempesta 1967 Tommaso capirete che non si tratta di saggez- Landolf, Des Mois, Firenze, Vallecchi, 1967, za ma di strategia biondesca, di senso p. 45: Degni della beatezza contempo- della responsabilità, e di musoduro». ranea, delle sue dolciastre concezioni = Deriv. di biondo con –esco. sull’umanità sofferente 2010 Jack Kerouac, La scrittura dell’eternità dorata, (N) biondoro agg. inv. Di colore trad. it. Massimo Bocchiola, Milano, Mon- biondo tendente all’oro. dadori, 2010, p. 52: la nostra comune ed 1905 In «L’Italia moderna: rivista dei eterna beatezza. problemi della vita italiana» (1905), p. 75 = Deriv. di beato con –ezza. (GRL, da cui non si ricava l’annata né il osservAzioni: il termine è registrato in fasc.): La signora marchesa, per esem- alcuni dizionari ottocenteschi (per es. Car- pio, che anche l’anno scorso faceva rer-Federici, Panlessico 1839). mostra superba dei suoi capelli bion- (N) biduo sost. m. Periodo di due doro, eccola, dopo un anno, in un’au- giorni. reola nero ebano 1963 Vittorio Fo- schini, La buganviglia di Taormina, Roma, av. 1565 Camillo Scroffa, Cantici et Spada, 1963, p. 59: Non che il Presidente elegie del pedante appassionato, s.i.t., p. americano e il Premier britannico ab- 32: Homai non ho di vita integro un biduo, / Et già morte comincia il suo biano scelto quell’isola incantevole per corteggiare la Nassau beauty os- preludio 1696 Diego Zunica, Vita di Cristo salvatore theantropo suoi miracoli, sia Bobo Sigrist dai capelli biondoro sue dottrine, e conversione de’ peccatori, 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mila- Bologna, Monti, 1696, p. 239: Passato un no, Rizzoli, 1966, p. 45: Brillò del sole un biduo, palesò il Salvatore la morte di attimo, una scintilla d’oro, quel suo Lazzaro à suoi Discepoli 1966 Gian ciuffo color biondoro 2001 Salvato- Luigi Piccioli, Inorgaggio, Milano, Monda- re Merra, Racconti del mondo profondo, s.l., dori, 1966, p. 36: Dimmi una roba: dove Sovera, 2001, p. 132: Reno era un vikin- passi il biduo, in quota? 1985 Edo- go capelli biondoro e la pelle lattea. ardo Sanguineti, Scribilli, Milano, Feltrinelli, = Comp. di biondo e –oro. 1985, p. 263: Il caso di Grotowski, con il Jerzy in persona, si è ripresentato (N) biribaccola sost. f. Fantasia, a Milano, a cura del Crt (Centro di stranezza. ricerca per il teatro), patrocinante il 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- Comune, con spettacoli (Apocalypsis lano, Rizzoli, 1966, p. 156: Come se, a un cum fguris, 1968), proiezioni, incon- certo punto, i maschi gli pigliasse la tri di lavoro, e con un biduo semina- biribàccola di preferire i fnocchietti riale, al Palazzo della Permanente. alle femmine. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 148

= Etim. incerta; forse deriv. di biriba(ra) questi mostri il bollettone rilasciato- con –accola. gli dall’Uffzio di Polizia 1863 Atti del parlamento subalpino. Sessione del 1850, (N) bizzico sost. m. Beccuccio di a cura di Giuseppe Galletti e Paolo Trompeo, un contentitore di liquidi. Torino, Tip. Botta, 1863, p. 216: Giova an- 1967 Raffaello Brignetti, Il gabbiano cora sapere che prima di quell’epoca azzurro, Torino, Einaudi, 1967, p. 75: Ver- per godere dell’esenzione di questi sava dal bizzico di un’ampolla qual- tributi si davano dei bollettoni, ossia che goccia di olio negli appositi fori, dichiarazioni di esenzioni 1872 ogni metro. Regolamento dell’Ospizio degli Esposti e = Etim. incerta. delle Partorienti in Cremona, Cremona, Fe- raboli, 1872, p. 13: Ogni fglio che entra (N) blang inter. Onomatopea che nell’Ospizio per la prima volta o per indica un urto. restituzione degli Allevatori per qua- 1967a Carlo Villa, Deposito celeste, lunque periodo di tempo, sia naturale, Torino, Einaudi, 1967, p. 102: Gambe abbandonato o legittimo vien munito come binari e in mezzo gli ingranag- di apposito bollettone 1940 Carlo Antonio Vianello, Considerazioni sull’an- gi blang… blang… 1967b Edoardo nona dello stato di Milano nel XVIII secolo, Sanguineti, Il giuoco dell’oca, Milano, Fel- Roma, Giuffrè, 1940, p. 108: A quest’ef- trinelli, 1991, p. 235: Ha fatto un grosso BLANG, lì con la sua pistola, subito, fetto dovranno però essere muniti di lì da terra, dove è caduta per il mio un bollettone che mediante il paga- mento di lire sette per la prima copia pugno 1997 Jack Kerouac, La leggenda di Duluoz, trad. it. di Maria Giulia Castagno- e di soldi dieci per le altre, verrà loro ne, Milano, Mondadori, 1997, ed. digitale: E rilasciato dall’offcio dell’annona che quando Billie torna a casa con Elliott ne terrà esatto registro 1941 Fede- io sorrido e mi siedo sulla poltrona rico Confalonieri, I costituti, vol. III, Bolo- che crolla defnitivamente sotto il mio gna, Zanichelli, 1941, p. 228: Ho veduto peso, blang, e tutto sorpreso mi trovo soltanto un Uffciale entro la porta di di colpo per terra e addio poltrona. una casa quasi dirimpetto alla posta, = Voce onomatopeica. dal quale ci fu dato il bollettone onde avere i cavalli alla posta. (N) bollettone sost. m. Documen- 2. Negli ospedali, bollettino attac- to che un singolo riceve da un’auto- cato a capo del letto con i dati anagra- rità e che gli dà accesso a servizi, di- fci e diagnostici dell’ammalato. ritti, ecc. 1926 In «L’Ospedale Maggiore. Rivista 1832 Jean Marie Vincent Audin, Nuovo scientifco-pratica dell’Ospedale Maggiore itinerario d’Italia. Rifatto, accresciuto e cor- di Milano ed Istituti sanitari annessi», s. II, retto sulla nuova Guida d’Italia recentemen- XIV (1926), p. 28 (GRL, senza indicazione te stampati in Milano con una carta postale, del fasc.): Alla testata del letto è fssa- a cura di Richard [= Jean Marie Vincent Au- ta la placchetta col numero progres- din], Livorno, Vignozzi, 1832, p. 3: I maestri sivo una tabelletta per l’indicazione di posta non potranno somministrare del giorno d’ingresso dell’ammala- cavalli ad alcun viaggiatore senza che to, della termometria, della dieta e www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 149

delle prescrizioni terapeutiche, ed il = «Voce lomb., forse connessa con bigon- «bollettone» colle indicazioni perso- cia» ( GRADIT). nali 1967 Orazio Napoli, 22 letti, Mi- lano, Ceschina, 1967, p. 15: Il bollettone (N) booby–trap (buby–trap) sost. del 10 che era stato ritirato al matti- m. inv. (o pl. b. traps). Ordigno che no dall’infermiere irascibile, dopo la esplode al contatto, usato come trap- visita dell’ispettore, venne rimesso al pola. suo posto. 1945 Julien Green, Diario. 1940–1943, trad. it. di Libero de Libero, Milano, Monda- = Deriv. di bolletta con –one. dori, 1949, p. 200: L’altro giorno un al- lievo è stato ucciso nel bosco dall’e- (E) bonza sost. f. Macchina per il splosione d’una carica di dinamite: si trasporto e il riscaldamento del bitu- trattava di ciò che si chiama un bo- me per i lavori stradali. oby–trap, come dire una trappola per 1913 ( GRADIT senza fonte) 1959 Bruno Bolis-Aldo Di Renzo, Pavimentazioni gli allochi 1963 Giovanni Artieri, Le quattro giornate, Napoli, Marotta, 1963, p. stradali, Milano, Hoepli, 1959, p. 410: Lo 143: Gli americani distribuiscono un scarico del colato dalle caldaie o dal- volantino nel quale spiegano le diver- la bonza di trasporto, e la stesa sulla se specie di buby–traps cioè di bombe fondazione vengono eseguite a mano, a inganno, o trappole per fessi, che i mediante specchie metalliche munite tedeschi lasciano come postuma ven- di impugnatura laterale per il rove- detta dopo la ritirata 1967 Gino De sciamento 1966 Giuseppe Eugenio Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, Luraghi, Due milanesi alle piramidi, Mila- 1967, p. 75: Avevamo paura dei buby– no, Mondadori, 1966, p. 90: Ma c’era una traps 2002 Giorgio Spini, La strada del- sporcizia, una puzza di bonza, una la liberazione: dalla riscoperta di Calvino al miseria. fronte della VIII armata, Torino, Claudiana, (n) 2. Botte per il trasporto del 2002, p. 180: E poi tocca a un povero vino. diavolo, tutto inzuppato di pioggia e 1827 Giovanni Astolf, Guida per l’a- col fango fno sopra i capelli, a fare la gente di campagna nelle pratiche operazio- prova personale se in quel posto c’è ni d’agrimensura, Milano, Artaria, 1827, p. da rimetterci un braccio o un piede 69: Trovare la tenuta di una bonza da per via di qualche mina «booby–trap» carro il cui diametro in testa sia once lasciata lì apposta dai tedeschi. 10.6 av. 1841 Giulia Manzoni Beccaria, = Voce ingl., propr. ‘trappola per scioc- Col core sulla penna, a cura di Grazia Maria chi’. Griffni Rosnati, Milano, Centro nazionale di studi manzoniani, 2001, p. 220: quant’ella (N) bouleur sost. m. Chi è addetto ha avuto la bontà di scrivermi che si a far ruotare la roulette o a mischiare teneva per me un vassello di brente di le carte. quella misura del vino così detto Ca 1960 Tommaso Landolf, Se non la re- Brussada tutto puro e non mischiato, altà, Firenze, Vallecchi, 1960, p. 18: Allora io manderò un giorno della settimana lui si è riseduto, si è asciugato il su- ventura una bonza a prenderlo. dore e ha mormorato al bouleur: «Ho www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 150

fnito […]» 1967 Tommaso Landolf, colo di bric–à–brac, quel suo istintivo Des Mois, Firenze, Vallecchi, 1967, p. 33: riconnettersi all’ultimo grande stile Rien va grida il bouleur quando, per tradizionale, è assioma d’alta floso- esempio, un oggetto estraneo sia ca- fa 2010 Alan Bradley, Flavia De Luce duto nel piatto rotante ed ostacoli la e il delitto nel campo dei cetrioli, trad. it. di regolare corsa della pallina. Stefania Bertola, Milano, Mondadori, 2010, = Pseudofrancesismo, deriv. di boule ed. digitale: Non si vedeva nessuno: a ‘gioco d’azzardo simile ad una roulette sem- parte l’eterno intrico di ombre, vec- plifcata’ con –eur (in fr. il sign. corrente di chie cose e tristi bric–à–brac, la lunga bouleur è ‘attore’: cfr. TLFi). sofftta era vuota. (N) bragaletto sost. m. Piccola (s) 2. Negozio di rigattiere. fune o catena che si attacca a oggetti 1999 GRADIT 2011 Pietro Grossi, Incanto, Milano, Mondadori, 2011, ed. digi- pesanti per poterli manovrare o solle- tale: La mattina successiva, a Barras, vare. avevo comprato da un bric–à–brac 1782 Papacino d’Antoni–Alessandro Vittorio, Il maneggiamento delle macchine un po’ di mobili 2015 Elena Italiani, d’artiglieria, Torino, Stamperia reale, 1782, Parigi low cost. Guida anticrisi alla città più romantica del mondo, Milano, Rizzoli, 2015, p. 70: Per iscavalcare il pezzo, suppo- ed. digitale: Il secondo bric–à–brac (in sto pure senz’anzole, si comincerà ad Rue Riquet, a due passi dal Centqua- alzarne la volata per sottoporre un cu- tre–) è invece un immenso nego- neo di mira tra il frontale, e la caviglia zio di 900 metri quadri dove troverete a bragaletto 1967 Carlo Villa, Deposito di tutto: vestiti, mobili, dischi, acces- Celeste, Torino, Einaudi, 1967, p. 62: Sotto- bandoni, bragaletti a testa tonda, qua- sori, elettrodomestici. dra e mortaia. (n) 3. Insieme disorganico di idee. = Deriv. di braga ‘cavo’ con –ale e –etto. 1873 Felice Cameroni, Interventi criti- ci sulla letteratura italiana, Napoli, Guida, (E) bric–à–brac sost. m. inv. In- 1974, p. 28 (cit. in GDLI–2004): Magaz- sieme di oggetti disparati, perlopiù zinieri di bric–à–brac romantici, da vecchi e di scarso valore. Silvio Pellico a Marenco 1970 En- nio Flaiano, Il gioco e il massacro, Milano, 1967a Silvano Ceccherini, Lo specchio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. Rizzoli, 1970, ed. digitale: Era una donna 135: Apre una porta a vetri, scorge un sui trent’anni, coinvolta anche in quel bric–à–brac di oggetti 1967b Alba mondo di bric–à–brac d’avanguardia, De Céspedes, La bambolona, Milano, Mon- cinema, gallerie d’arte, droga, prote- dadori, 1967, p. 285: Il suo richiamo sco- sta, articoli inglesi di moda: l’under- teva, nelle stanze deserte, tutto quel ground che prende il sole nella piazza bric–à–brac di cadaveri – fori essic- del Popolo 1998 René Girard, Shake- cati, farfalle sottovento, conchiglie speare: il teatro dell’invidia, trad. it. di Gio- vuote – e di oggetti animati, spettrali vanni Luciani, Milano, Adelphi, 1998, ed. digitale: Anche in questo caso, non bi- av. 1982 Mario Praz, Geometrie anamor- fche. Saggi d’arte, letteratura e bizzarrie sogna lasciare che termini quali «ma- varie, Roma, Edizioni di storia e letteratura, sochismo» e tutto il bric–à–brac della 2002, p. 80: quel suo ripudiare un se- psichiatra oscurino un rapporto che la www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 151

teoria mimetica rende perfettamente 1869 In «Nuova Antologia di Scienze, trasparente. lettere ed arti», XII (1869), p. 9: A noi par- = Voce fr. ‘id.’. rebbe, in una parola, che come dalla imitazione dei costumi e dei cantanti (E) (R) brontolata sost. f. Il bron- contadineschi, sorse in città la con- tolare, lamento, rimprovero. traffatta mascherata dei bruscellanti 1866 In «La civiltà cattolica», s. VI, 1955 Paolo Toschi, Le origini del teatro VI (1866), 389, p. 545: Talvolta, quando italiano, Torino, Einaudi 1955, p. 370: gli più gli prudeva la scarsella, se ne iva attori arrivano in mezzo alla piazza o gatton gattone a farsi una brontolata sul tavolato appositamente predispo- con certi amici, in giubba come lui, e sto, preceduti dai suonatori e dal bru- sbottava forte, si sgonfava a bell’a- scellante e prima di cominciare, van- gio, dicendo tutto come loro 1877 no avanti indietro in marcia, cantando Erminia Fuà Fusinato e i suoi ricordi rac- Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, colti e pubblicati da P. G. Molmenti, Milano, 1966 Milano, Mondadori, 1966, p. 62: Treves, 1877, p. 192: Se ti avvezzerai ad Di mag- una calligrafa netta ed elegante, non gio è bruscellante. Allora, ma soltanto ti costerà fatica ad usarla, e un dì rin- allora, una volta l’anno, per tre dome- grazierai la mamma della sua bronto- niche di fla, valuta la sua importanza lata 1967 Marise Ferro, La violenza, Mi- e si scatena 1979 Mario Verdone, Inter- venti sullo spettacolo contemporaneo, 1962- lano, Mondadori, 1967, p. 84: Spesso ciò 1977, 1979, p. 56: Di solito i ‘bruscel- che gli servivano non gli piaceva e lanti’ amano il repertorio drammatico faceva lunghe brontolate 1989 Jack London, Zanna Bianca, trad. it. di Valentina 1981 Giovanni Bonoldi–Tullia Colombo, Beggio e Carlo Biguzzi, Novara, De Agosti- Vita in Toscana: feste, riti, usanze, tradizioni popolari, Bergamo, Walk Over, 1981, p. 92: ni, 1989, ed. digitale: “Sto per prendere una lunga pista, vecchio mio, e tu non La processione del Bruscello, con il puoi seguirmi. Fammi una brontolata, Bruscellante in testa e il Vecchio be- l’ultima brontolata di addio.” 1992 nedicente sull’asino 1987 GRADIT GRADIT (in «») 2012 (senza fonte). Massimiliano Miniati, Un amore scritto a = Deriv. di bruscello con –ante. lapis, Cologno Monzese, Lampi di stampa, 2012, ed. digitale: Susanna gli aveva buby–trap → booby–trap promesso una bella brontolata, ma l’unica cosa che seppe fare fu quella (N) bucone sost. m. Omosessuale di metterlo sul divano e sedersi ac- maschio. canto a lui con la mano appoggiata 1960 Vasco Pratolini, Lo scialo, Mila- sulla sua schiena. no, Mondadori, 2015, ed. digitale: “Tu in- = Deriv. di brontolare con –ata. tanto” gli urlava Bonciani “muoviti, bucone, piglia esempio dal bonecchi (E) (R) bruscellante sost. m. At- per ora, aggregati con qualcuno, parti tore dilettante che prende parte alla con il Pomero, vai a Ricorboli, vai a rappresentazione popolare chiamata Settignano, esercitati con la pistola, bruscello. fai mente a chi devi levar dal mondo, www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 152

appena entri a Scandicci” 1966 Va- buon cuore, da scaltri buffalmacchi sco Pratolini, Allegoria e derisione, Milano, che, per sbarcare il lunario, inventa- Mondadori, 1966, p. 482: “Che giovanotti vano ogni sorta di lacrimevoli storie, strani! Si appartano e quando il mela pur di approfttare dell’ospitalità oltre se ne va, buttano via i soldi che gli ogni limite del lecito. ha dato”. “Si vede che sono dei ricchi = Da Buffalmacco, nome di un personag- raffnati, lo fanno per gusto e non vo- gio del Decameron. gliono apparire buconi pure loro”. “A un fnocchio vero un altro fnocchio (N) burocristiano agg. Che è pro- vero mica gli va granché a fagiolo”. prio della burocrazia della Chiesa. = Deriv. di buco con -one. 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, To- rino, Einaudi, 1967, p. 139: È il consorzio (N) buffalmacco sost. m. Buffone, burocristiano in prima persona. istrione. = Tamponamento di di buro(cratico) e 1865 In «Il mediatore. Giornale setti- cristiano. manale politico, religioso scientifco, lette- rario», II (1865), p. 1341: Se il sacerdo- (N) boustifaille sost. f. inv. Cibo. te è defnito, animal bene pastum et 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio bene potum, come lo defniscono tal nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. fata certi buffalmacchi della piazza, 156: La boustifaille non manca, faccio alla buon’ora 1959 Luigi Bartolini, piccoli servizi, quando capita arraffo, Il polemico, Firenze, Vallecchi, 1959, p. 53: ma senza rischiar grosso. Codesta delle buffalmaccate è cosa = Voce fr. ‘id.’. vecchia. Andavano, infatti, i buffal- macchi, alle esposizioni di Giovanni (N) cacciavento (caccia-vento) Fattori e malignamente sussurravano: sost. m. inv. Tipo di rapace. «i cavalli (dipinti) nella ‘Siesta’ (oggi 1840 Luigi Benoit, Ornitologia sici- famosa) sono otto; ma le zampe sono liana, Messina, Fiumara, 1840, p. 115: ed trentasette!» 1967 Carlo Villa, Depo- ivi sovente trovasi il suo nido presso sito Celeste, Torino, Einaudi, 1967, p. 40: quello del Caccia-vento, vivendo tra Accozzaglia di patetici buffalmacchi loro nella più grande concordia, senza con messe al campo (cioè da corti- che l’uno dia molestia all’altro 1967 le) 1986 Roberto Barbolini, La gabbia Diego Curto, Cronaca di una malattia, Mila- a pagoda e altri racconti, Firenze, Cesati, no, Bompiani, 1967, p. 24: Grandi uccel- 1986, p. 65: vedeva Isaura respingere li vi roteavano neri. “I cacciavento!” tutti i pretendenti – torquemada, ar- esclamò Giulio 1996 In «Annali della lecchini, corsari, papi e buffalmacchi Facoltà di lettere e flosofa», XVII (1996), - che aspiravano ad essere niente di p. 333: Cantava piano, senza / più sa- più di un nome nel suo carnet di ballo pere cosa, / lo stesso ritornello: / «il 1987 Gianfranco Monaca, Asti: un duomo, falchetto cacciavento / piomba a terra una città, Asti, Cassa di risparmio di Asti, / in un momento». 1987, p. 218: I canonici probabilmente 2. Persona vanitosa, arrogante. avevano già fatto più volte l’esperien- 1585(<) Pelegro Grimaldi Robio, Di- za di vedersi buggerare, per troppo scorsi ne’ quali si ragiona compiutamente, di www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 153

quanto far debbono i gentilhuomini ne’ seruigi (E) (R) cafard sost. m. inv. No- de’ lor signori, per acquistarsi la gratia loro, stalgia, malinconia. Genova, Roccatagliata, 1585, p. 260: Che se 1909 In «Minerva. Rassegna interna- egli vede un cacciavento, un buon bo- zionale», XIX (1909), p. 394: A questi rioso, e che quasi la vada cercando. accessi di melanconia si dà il nome = Comp. di caccia– e vento. di cafard: «il cafard è la nevrastenia (N) cacofonare v. intr. Produrre dell’Africano». In un impeto di colle- disarmonia, contrastare. ra il legionario straccia i suoi vestiti, 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- rompe il suo fucile, insulta il capora- lano, Rizzoli, 1966, p. 77: L’uomo notò le; il giorno dopo, al tenente che l’in- ora le caviglie grosse, le gambe le- terroga, risponde: «Avevo il cafard» gnose: cacofonavano irritabilmente 1936 In «Le grandi frme. Quindicinale di col viso. novelle dei massimi scrittori», XIII (1936), p. = Deriv. di cacofon(ia) con –are. 3 (GRL, senza indicazioni del fasc.): Esiste il cafard dell’Oceano, questo sentirsi (N) cagliostreria sost. f. Temera- sradicati dalla terra nostra culla ed rietà, spregiudicatezza. esiliati per una vastità senza tempo e 1850 Giuseppe Pitrè, La vita in Paler- senza misura alla quale soffriamo di mo, Palermo, Il Vespro, 1977, p. 373: Senza non poter prestare il nostro bisogno la cagliostreria del Vella non si sareb- di fnito e di armonia 1917 Benito bero avute le ricerche del Gregorio, Mussolini, Opera Omnia, a cura di Edoar- né quelle del suo scolaro, Salv. Mor- do e Duilio Susmel, vol. IX, Dalla crisi del Ministero Boselli al Piave (18 giugno 1917- so 1879 In «La civiltà cattolica», s. X, 29 ottobre 1917), Firenze, La fenice, 1952, IX (1879), p. 733: Che anzi neanche vi p. 65: E poiché appare da mille segni dee ora più essere la bottega, non solo evidente che gli Imperi Centrali spe- perché, colla sua spulezzata, il Dotto- rano nel cafard, cioè nella depressio- re chiuse di fatto i due suoi spacci in ne morale e nella defezione di qual- Roma di medicina e di cagliostreria cuno dei belligeranti 1955 GRADIT androgina 1930 In «Nuova antologia», (senza fonte) 1967 Silvano Ceccherini, CCCLI (1930), p. 276 (cfr. GRL): Così so- Lo specchio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, lamente potremo fuggire l’ipocrisia, o 1967, p. 155: Il pinard e il cafard, quelle più propriamente la cagliostreria del vezzose tappette dei giovani coscritti secolo 1966 Vasco Pratolini, Allego- allemands che avevano più successo ria e derisione, Milano, Mondadori, 1966, p. delle danzatrici berbere 2011 Adrian 72: Qualcosa di alchimistico, una ca- D. Gilbert, La voce della legione, trad. it. di gliostreria che spaventa i redattori ge- Giovanni Zucca, Milano, Piemme, 2011, p. rarchici e farà certamente innorridire 139: Anche tutti gli altri compagni con “L’Osservatore Romano”. cui dividevo la camerata avevano a = Deriv. di Cagliostro, cognome dell’av- venturiero, esoterista e alchimista palermita- turno i loro attacchi di cafard, in for- no Giuseppe Balsamo, noto come Alessandro ma più o meno grave. conte di Cagliostro (1743-1795), con –eria. = Voce fr. ‘id.’. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 154

(N) cagonesco agg. Che rivela co- rovesciò 2015 Enzo Falconieri, Gli dardia. abitanti dell’Italia nel primo millennio a. C., 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Roma, Youcanpinrt, 2015, p. 14: Le tombe Milano, Rizzoli, 1966, p. 95: Stimando non dell’area bolognese presentano cagonesca la tecnica françois-maur- una maggiore e più rifnita ricchezza achiana. dei manufatti in bronzo; elmi di varia = Deriv. di cagone ‘vigliacco’ con –esco. foggia, a punta, calottati e a cresta. = Deriv. di calotta con –ato. (N) calorarsi v. intr. pron. Diven- tare caldo, riscaldarsi. (N) camusiano agg. Relativo ad 1836 In «La voce della verità. Gazzetta Albert Camus o alle sue opere. dell’Italia centrale», 18 marzo 1836, p. 460: 1953 Carlo Bo, Della lettura e altri sag- Questi miserabili hanno bruciato, in gi, Firenze, Vallecchi, 1953, p. 217: Le don- mancanza di legna, tutti i loro letti per ne del Malentendu sono dal punto di vista del rigore camusiano delle crea- calorarsi nelle caserme 1966 Maria Luisa Tiberti Bonati, Immacolata dice sì, Mi- ture malate e quindi corrotte 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Milano, Riz- lano, Bietti, 1966, p. 184: Cesare si calo- zoli, 1966, p. 41: avrebbe [...] imperso- rava come gli corresse il vino vecchio nato in un ipotetico dramma camu- nel corpo. = Deriv. di calore con –arsi. siano l’idea-speranza 1988 Walter Mauro, Il ponte di Glienicke. La letteratura della disfatta, Marina di Belvedere, Griso- (N) calottato agg. Provvisto di lia, 1988, p. 79: Tutti questi personaggi, una calotta. come il camusiano Sisifo, si ritrovano 1881-1883 In «L’Apicoltore. Periodi- ai piedi della montagna alla ricerca, co dell’Associazione centrale d’incoraggia- e al residuo rinvenimento del proprio mento per l’apicoltura in Italia», XIV o XV o XVI (1881, 1882 o 1883), p. 156 (GRL, fardello 1998 Adriano Bausola, Le ra- gioni della libertà, le ragioni della solida- da cui non si ricava l’annata precisa): Se un rietà, Milano, Vita e pensiero, 1998, p. 159: gruppo è calottato nell’ingrandirlo, Si eviterà così il pessimistico discorso tal sia dell’altro 1901 Edoardo Ottavi– Arturo Marescalchi, I residui della vinifca- camusiano, che pone il suicidio come zione, Casale Monferrato, Tip. lit. Cassone, tema della flosofa 2007 Francesco 1901, p. 79: guidati dal tubo P, entrano Savelloni, La spiaggia nel deserto. I flm di Valerio Zurlini, Firenze, Firenze Atheneum, in alto del refrigerante tubolare F ove 2007, p. 75: Il solitario errabondo è incontrano subito un disco calottato e ovunque straniero, perché lo è in sen- forellato 1914 In «AOPI. Bollettino so camusiano: étranger à soi mime. uffciale dell’Associazione orticola profes- = Deriv. di Camus, cognome dello scrit- sionale italiana», II (1914), p. 139 (GRL, tore francese Albert Camus (1913-1960) con senza indcazione del fasc.): la valvola è –iano. costituita da un dischetto calottato su apposita sede con un foro eccentrico (N) candescente agg. Incande- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mila- scente, rovente. no, Rizzoli, 1966, p. 27: Egli ne carezzò 1840 J. Beugnot, Chimica medica, trad. il calottato cranio di metallo, poi lo it. di M. G. Levi, Venezia, Antonelli, 1840, p. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 155

321: Se si fa passare l’etere ipo-azotoso luto, da somigliare moltissimo ad una in un tubo candescente, si decompone mammella, perciò ritengo che essa sia intieramente 1853 Alexandre Dumas, la mela ortomastica di Plinio 1967 Bianca di Beaulieu e la mano destra del sire Carlo Villa, Deposito celeste, Torino, Enaudi, di Giac. Racconti storici, trad. it. anonima, 1967, p. 102: Si accoppiano da sole con Napoli, Società Editrice, 1853, p. 8: Allora pendule seppie capezzolute 1997 si sarebbe vista quella base a poco a Opere d’inchiostro. Micro racconti 1997, a poco infammarsi, cessare ogni fumo, cura di L. Ratclif et alii, 1997, p. 33: In mo- e dai tetti delle case, serpeggianti lin- stra coni con bottone capezzoluto e gue di fuoco slanciarsi con sordo fre- triangoli erotici gravitazionali vestiti mito, ora torcendosi in candescenti con poca roba. spirali […] 1967 Raffaello Brignetti, = Deriv. di capezzolo con –uto. Il gabbiano azzurro, Torino, Einaudi, 1967, p. 109: Dai boccaporti, si liberò una (E) (R) capitolardo agg., sost. m. vampata umida, candescente, come Chi è pronto a capitolare, disfattista, un vapore, e benché umida, polverosa vigliacco. 1997 Luigi Manzi, Capo d’inverno, Citta- 1871 Giuseppe Beghelli, La camicia della, Amadeus, 1997, p. 86: Ora mi porto rossa in Francia, Torino, Civelli, 1871, p. questa corona superba di una viola 443: Volevano assimilare Garibaldi ai non spenta. Dunque non fu il lampo Capitolardi di Sedan, di Metz e di Pa- candescente a muoverti al sussulto. rigi 1892 In «La caserma. Letture per i = Dal lat. candescentem. soldati», VII (1892), p. 26 (GRL, senza indi- cazione del fasc.): Fu una fortuna per me, (N) capezzoluto agg. Che presen- giacchè potei in tal modo dimostrargli ta una forma simile a quella di un ca- che cosa valeva un fglio di un capi- pezzolo. tolardo. Era mio dovere ringraziarlo 1833(<) Eugène Melchior Louis Patrin, 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e derisio- Storia naturale dei minerali, trad. it. anoni- ne. Una storia italiana, Milano, Mondadori, ma, vol. II, Firenze, Batelli e fgli, 1833, p. 1966, p. 500: Il capitolardo Pètalin co- 251: Questa stessa miniera di Taïna stretto al contrappasso nello storico fornisce pure anche un bellissimo vagone in sosta a Versailles 1998 ossido di zinco capezzoluto, semitra- Maria Antonietta Macciocchi, L’amante del- sparente, color di cedro, durissimo e la rivoluzione. La vera storia di Luisa Sanfe- lustrabile quanto l’agata 1834 Louis lice e della Repubblica Napoletana del 1799, Augustin Guillaume Bosc, Storia naturale Milano, Mondadori, 1998, p. 256: Vorrei delle conchiglie, trad it. di D.A. Farini, vol. condurre idealmente il lettore nella III, Firenze, Batelli e fgli, 1834, p. 5: Tur- prigione di Castelnuovo dove stanno bo Tectum Persicum. Ovale, giri della rinchiusi i prigionieri “capitolardi”, spira con alcune spine depresse; il di ovvero i prigionieri che avevano fr- sotto capezzoluto 1914 In «Bollettino mato la capitolazione 1987 GRADIT della Società dei naturalisti di Napoli», XXVI (senza fonte) 2007 Ante Ciliga, Nel pae- (1914), p. 15: dalla parte dove è inserito se della grande menzogna: URSS 1926-1935, il ramo è più rotondeggiante, e da qui- trad. it. di Paolo Sensini, Milano, Jaca Book, vi si allunga verso l’estremo capezzo- 2007, p. 167: “Capitolardo” o “semica- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 156

pitolardo” era tuttora l’offesa peggio- vizio al comando del maggior Morris re che si poteva scagliare contro l’av- (che quel giorno dal Ministero lo ave- versario nel corso di una discussione. vano passato di grado un po’ più in su = Deriv. di capitolo con –ardo, sul model- facendolo colonnello di Polizia! Che lo del fr. capitulard (1871: TLFi). carrierone quel carognone!) 2016 Giovanni Floris, La prima regola degli Shar- (N) carboyogurth sost. m. So- dana, Milano, Feltrinelli, 2016, ed. digitale: stanza che assomma le proprietà del «Che bel carrierone che ha fatto pure carbone e dello yogurth. lui... da giullare a saltimbanco. Com- 1967 Fabio Carpi, La digestione artif- plimenti!». ciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 27: è il = Deriv. di carriera con –one. fermento lattico carboyogurth il fer- tilizzante, il concime che ingrassa il (N) carriolata sost. f. Grande terreno. quantità di cose. = Comp. di carbo– e yogurth. av. 1926 Paolo Valera, Le terribili gior- nate del maggio ’98, Bari, De Donato, 1973, (N) carolo sost. m. Beniamino, p. 210: Prima dell’arresto gli aveva cocco. promesso una carriolata di classici 1967 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due della biblioteca Sonzogno 1967 Elio milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, Bartolini, Chi abita la villa, Torino, Einaudi, 1967, p. 57: Lui era il carolo della ma- 1967, p. 112: Di braccia e piedi e teste estra. di statua poi ce ne sarebbe a carriolate = Deriv. di caro con –olo. 1982 Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, trad. it. di Masolino D’Amico, (N) carrierone sost. m. Brillante Milano, Bur, 2000, ed. digitale: Dopo un carriera. paio di minuti quelli ricominciarono 1920 In «La lettura. Rivista mensile del a muoversi, e Alice sentì il Coniglio Corriere della Sera», XX (1920), p. 841: La che diceva: «Una carriolata basta per brava moglie e i precoci fgli sono cominciare». «Una carriolata di che?» stati la parte intima del suo vivere: la pensò Alice 1987 Marina Jarre, Ga- parte di cui giornali, tribunali e pa- lambra. Quattro storie con fantasmi, Torino, ese hanno preso ciascuno, un poco, Bollati Boringhieri, 1987, p. 33: Trasporta- è stata fatta di un lavoro senza stan- va le pietre in una carriola dal fondo chezze. Anche questo spiega il carrie- dei campi dove erano più abbondanti. rone 1943 In «Il travaso delle idee», Andando a prendere l’ultima carriola- XLIV (1943), p. 3 (GRL, senza indicazione ta il venerdì sera 1994 Giordano Se- del fasc.): Tipo di pesce in barile: riesce rafn, La fsica delle diadi, Poggibonsi, Lalli, sempre a fare un carrierone 1966 1994, p. 57: Se una carriolata contenes- Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, Milano, se una montagna potrebbe portarsela Mondadori, 1966, p. 69: Un carrierone da via d’una sola fata. strappare i denti a tutti i ragazzi che = Deriv. di carriola con –ata. ti sono intorno 1973 Alberto Perrini, Analasunga, Milano, Milano Libri, 1973, p. (N) cartapestifero agg. Che inva- 136: Era dovuto passare a mezzo ser- de con la cartapesta. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 157

1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- Francesco Inghirami, Monumenti etruschi o lano, Rizzoli, p. 23: Benché la via fosse di etrusco nome, vol. II, Fiesole, Poligrafa scampata a quella festa cartapestifera fesolana, 1825, pp. 265-66: il cielo riceve e luccicante. la sua denominazione dal guardare in = Comp. di cartapesta e –fero. alto: o vive catarticamente, l’esempio del quale è il regno saturnio, e sotto (N) casanza sost. f. Carcere. questo rapporto Saturno è nominato 1587(<) Borso Argenti, La prigione. dall’essere un puro intelletto che vede Commedia, Venezia, Sessa, 1587, p. 14: Vo- da se stesso 1946 Domenico Pastori- stra eccellenza preceda. Canchero, la no, Mameli, Milano, Garzanti, 1946, p. 68: non è stata però cosi piana. Vostr’iso Comunque, è verosimile che lo sfogo truccherà verso la Casanza, che mone poetico abbia agito, come sempre, ca- lo hà michezato il Grimo 1884 In tarticamente su di lui 1966 Giuseppe «Archivio di psichiatria, scienze penali ed Berto, La cosa buffa, Milano, Rizzoli, 1966, antropologia criminale per servire allo studio p. 218: Così ora aspirava catarticamente dell’uomo alienato e delinquente», V (1884), a morire per scontare un peccato non p. 468: Così, tralasciando per ora l’al- suo 1986 GRADIT (senza fonte) 2012 tro signifcato di questi fatti, relati- Silvia Albertazzi, Belli e perdenti. Antieroi e vo alla mancata intimidazione della post-eroi nella narrativa contemporanea di pena, noi vediamo che nel gergo abi- lingua inglese, Roma, Armando, 2012, p. 77: tuale la prigione è chiamata “casan- Confrontandosi con le menzogne della za” 1967 Silvano Ceccherini, Lo spec- Storia uffciale e mettendo in campo le chio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, proprie verità, Saleem si libera catarti- p. 143: «Maria, in tre anni di casanza camente dal peso dell’oppressione. hai imparato poco» 2007 Massimo = Deriv. di catartico con –mente. Polidoro, Etica criminali. Fatti della banda Vallanzasca, Casale Monferrato, Piemme, cauri → kauri 2007, ed. digitale: C’era chi sosteneva che per i malavitosi fnire dentro era (N) cavolicello sost. m. Specie di come andare in vacanza. Che la ca- cavolo selvatico diffuso nelle aree sanza bisognava guardarla come un del Mediterraneo centro-occidentale, hotel. Non dei migliori, certo. in particolare nelle isole minori della = Deriv. di casa con –anza. Sicilia. 1847 In «Atti della Accademia gioenia di (E) (R) catarticamente avv. In scienze naturali in Catania» s. II, IV (1847), modo catartico, purifcatorio. p. 211: Piante selvagge commestibili. 1688 Andrea Gambara, Stile d’oggidì, Cavolicelli. v. cavuliceddi – Brassi- overo Disinganno dell’eloquenza, Vinegia, ca arvensis L. Comune nelle vigne Alvise Pavini, 1688, p. 289: Dunque nell’a- e ne’ campi; usitatissima 1967 Er- ria ne siegue quella cotanto Epidemica cole Patti, Un bellissimo novembre, Milano, fermentatione, nè punto ne migliora il Bompiani, 1967, p. 64: «Vuole la cicoria patiente, se bene così valevol’, e catar- stasera oppure i cavolicelli che ha ticamente ei si purga che co’ pioggie, portato Turi?» Chiede con la sua voce che co’ nembi per secesso? 1825 tremolante 1987 Aldo Buzzi, Viaggio www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 158

in terra delle mosche e altri viaggi, Milano, = Deriv. di cazzotto con –aia; è voce co- Scheiwiller, 1987, p. 27: Fosse stato in mune in particolare in area Toscana (cfr. Fan- Sicilia avrebbe mangiato friscaleddi, faniUso, s.v.). osservAzioni: il termine ha buona circo- caccialepre, cosc’e vecchia, fnoc- lazione nella lessicografa tardoottocentesca. chietti e cavolicelli, che lessati e con un flo d’olio d’oliva (e una fetta di (N) centimorbia sost. f. Erba ama- pane) sono buon cibo 1997 Silva- ra e infestante, usata per infuso nella na Grasso, L’albero di Giuda, Milano, CDE, medicina popolare. 1997, p. 63: a Catania a Palermo li fan- 1631 Antonio Donati, Trattato de sempli- no dottori ingegneri con un canestro ci, pietre, et pesci marini, che nascono nel lito di fchi, i capretti da latte, il pecori- di Venetia, la maggior parte non conosciuti da no salato, i cavolicelli di campagna, Teofrasto, Dioscoride, Plinio, Galeno, e altri la soppressata di maiale, il buccella- scrittori, Venezia, Bertano, 1631, p. 66: Nu- mularia Centimorbia 1681 Giuseppe to 2011 Silvana La Spina, Un cadavere Donzelli, Teatro farmaceutico, dogmatico, eccellente, Milano, Mondadori, 2011, ed. di- espagirico, Venezia, Gasparo Storti, 1681, p. gitale: «Meno male» respirò Marchica, 301: Si chiama anche Serpentaria l’her- riprendendo a mangiare con foga una ba Nommularia, perche è stato osser- pasta con i cavolicelli, che, natural- vato, che i Serpi, mentre sono feriti, si mente, sua moglie non gli faceva da curano con quest’herba, la quale per una vita. le sue innumerabili virtù, la chiamano = Deriv. di cavolo con –icello, sul model- Centimorbia 1753 Robert James, Di- lo del siciliano cavuliceddu. zionario universale di medicina di chirurgia di chimica di botanica di notomia di farmacia (N) cazzottaia sost. f. Rissa, scaz- d’istoria naturale, trad. it. anonima, vol. VII, zottata. Venezia, Pasquali, 1753, p. 504: La fgura 1865 FanfaniLingua, s.v.: Baruffa tra data da Fuchsio di questa pianta sotto più persone che si dànno fra loro de’ cazzotti il nome di Centimorbia, rappresenta 1907 Antonio Palmieri, Le novelle marem- molto meglio l’anagallis lutea nemo- mane, Milano, Treves, 1907, p. 189: La caz- rum 1861 TB, s.v. centinodia: Correg- zottaia continuava rabbiosa 1967 giola, sorta di pianta medicinale, detta Aldo Palazzeschi, Il doge, Milano, Mon- pur Centimorbia 1887 In «L’agricol- tura italiana», XIII (1887), p. 98 (GRL, senza dadori, 1967, p. 151: Tanto da produrre una vera e propria mischia all’interno indicazione del fasc.): Passiamo ora alla Centimorbia di Siebold. Questa è una della questione, una cazzottaia furi- pianta d’ornamento, rustica, vivace, bonda, volgarissima, da gente trivia- che prospera ovunque, non richiede le 1998 Carlo Dionisotti, Ricordi della ne pene, ne cure, e si propaga immen- scuola italiana, Roma, Edizioni di Storia e samente 1967 Luigi Santucci, Orfeo in Letteratura, 1998, p. 593: fra i due gruppi paradiso, Milano, Mondadori, 1967, p. 150: di studenti fascisti e antifascisti nella «Sai cosa ne faccio? Un infuso di cen- Facoltà di Legge non c’era più, già al- timorbia. Le libero dalla loro inutilità». lora, né poteva esserci alcun rapporto, = Comp. di centi– e morbo, con l’aggiun- se non di un’occasionale cazzottaia. ta di –ia. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 159

(N) cerchiolare v.tr. Evidenziare (N) chambre meublèe loc. sost. f. con un piccolo cerchio. inv. Camera ammobiliata. 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, 1967 Luigi Santucci, Orfeo in paradi- Milano, Mondadori, 1966, p. 112: I punti di so, Milano, Mondadori, 1967, p. 27: Aveva vendita cerchiolati in rosso. preso alloggio in una chambre meu- = Deriv. di cerchio con –olo e –are. blée al 51 di Foro Bonaparte. = Loc. fr. ‘id.’. (N) chagalliano agg. Relativo a o alle sue opere. (N) changeant agg. inv. Di tessu- 1956 La letteratura italiana. I contem- to, che cambia colore secondo l’ango- poranei, vol. IV, Milano, Marzorati, 1956, p. lazione da cui si osserva. 938: si veda questa immagine del po- 1967 Ginevra Bompiani, Bartelemi eta fantoccio roteante su un palo, che all’ombra, Milano, Mondadori, 1967, p. 39: I possiede la nitidezza nell’assurdo di musicisti sono vestiti a scacchi come un disegno chagalliano 1975 Ga- le vetrate, ma di quel tessuto “chan- ston Bachelard, Il diritto di sognare, trad. it. geant”. di Marina Bianchi, Bari, Dedalo, 2008, p. 30: 2. sost. m. Tessuto, che cambia co- l’occhio chagalliano legge nelle pro- lore secondo l’angolazione da cui si fondità dei cuori 2006 Roberto Addi- osserva. no, Raissa Maritain: un’ebrea cristiana tra mistica, teologia e poesia, Napoli, Edizioni 1905 Loreto Pasqualucci, Annuario d’Italia per l’esportazione e l’importazione, scientifche italiane, 2006, p. 172: Raïssa Roma, Tip. Nazionale Bertero e C., 1905, p. Maritain è particolarmente attenta al 1457: il changeant, che per parecchi simbolismo chagalliano. anni fu in voga a Damasco, ha ora 2. Di stile pittorico, ispirato a quel- perduto importanza. lo di Marc Chagall. = Voce fr. ‘id.’. 1953 In «Paragone: Arte», IV (1953), p. 67 (GRL, senza indicazione del fasc.): Ri- (N) chemiotassico agg. Relativo a corda Cocteau «In Italia conoscemmo chemiotassi. gli allegri futuristi»; con quel sipario 1894 In «Giornale internazionale del- di Picasso molto ‘fgurativo’ e proba- le scienze mediche», XVI (1894), p. 105: bilmente un po’ chagalliano 1966 Quanto ad importanza, noi mettiamo Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, Mila- in seconda linea il potere fagocitico no, Mondadori, 1966, p. 537: In qualche ed il potere chemiotassico 1895 In modo chagalliana per via delle due «Riforma medica. Giornale internazionale fgurine d’adolescenti, lei azzurra, quotidiano di medicina, chirurgia, farmacia, lui verde 1993 In «La Repubblica», veterinaria e scienze affni», XI (1895), p. 23 novembre 1993: Col suo fare irruento 535: il potere chemiotassico delle col- ma chagalliano, Delman trasforma la ture di tetano non è in rapporto con quotidianità delle prove in momento la tetanotossina ma con una altra so- unico di invenzione e facondia meta- stanza, per ora ignota 1903 In «Il po- forica. liclinico. Sezione chirurgica organo della as- = Deriv. di Chagall, cognome del pittore sociazione italiana di chirurgia», X (1903), p. russo Marc Chagall (1887–1985) con –iano. 123: Riconduce quindi tutte le suppu- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 160

razioni da catgut ad un processo che- mente tenue 1892 Cesare Luigi Gasca, miotassico, esercitato dalle sostanze Il codice ferroviario, vol. IV, Milano, Hoepli, chimiche contenute nei fli 1967 1892, p. 637: Allorquando, per specia- Giorgio Celli, Il paraffosile, Milano, Feltri- li circostanze, occorra fare qualche nelli, 1967, p. 73: Sull’ondulazione dei trasporto da un punto ad un altro per fagelli chemiotassici che presiedeva- una via che non sia quella chilome- no da tempo alla mia nascita 2006 tricamente più breve 1928 Pietro Fausto Intilla, La funzione d’onda della real- Lanino, Le ferrovie italiane nella guerra ita- tà, Milano, Lampi di stampa, 2006, p. 113: liana 1915-1918, Roma, Collegio nazionale Così la guarigione è una funzione di degli Ingegneri Ferroviari Italiani, 1928, p. un campo chemiotassico strutturato 61: Mentre quindi la quantità chilo- che provoca una cascata. metrica del trasporto si proporziona = Deriv. di chemiotassi– e –ico. quasi esattamente nella sua riduzione a quella dello sviluppo chilometrico (N) chez soi (chez-soi) loc. sost. della rete, signifcando con ciò un m. inv. Luogo tranquillo e intimo, carico di traffco mantenuto su essa casa propria. chilometricamente costante 1966 1869 In «Nuova antologia di scienze, Vasco Pratolini, Allegoria e derisione. Una lettere ed arti», X (1869), p. 187: Pure tra storia italiana, Milano, Mondadori, 1966, la gente che diserta il chez-soi per p. 598: In un modo chilometricamente desinare en ville, come qui si dice, periferico anche della mia 2012 Gio- Ascanio è il meno disertore di tut- vanni Ubezio, Il cane che mi guardava e altri racconti del taxista, Milano, Il Saggiatore, ti 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio 2012, p. 51: quello che ci distingue dal nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 51: navigatore satellitare è una conoscen- Quel non aver un chez soi tranquillo, za, da parte nostra, ben più profonda e dover scrivere articoli per un gior- della città, per cui quando dobbiamo nale 1999 Eugenio Mazzarella–Rossella fare una scelta fra percorsi chilome- Bonito Oliva, Identità e persona nello spazio tricamente simili facciamo diverse mediterraneo, Napoli, Guida, 1999, p. 74: Che raccoglierebbe e anche, irriduci- valutazioni. = Deriv. di chilometrico con –mente. bilmente, dividerebbe il fuoco seman- tico e domestico del ‘chez soi’. = Loc fr., propr. ‘a casa propria’. (N) chiribiri sost. m. inv. Coprica- po di panno, basco. (N) chilometricamente avv. Dal 1967 Giorgio Soavi, Virus, Milano, Lon- punto di vista della lunghezza, misu- ganesi, 1967, p. 80: A Milano, un giorno rata in chilometri. che pioveva, le stava dentro quasi tut- 1861 Atti del Parlamento italiano. Ses- ta la testa, cioè i capelli nel chiribiri sione del 1861. Documenti 1° periodo dal blu 1999 Gianpaolo Dossena, Enciclo- 18 febbraio al 21 luglio 1861, a cura di Giu- pedia dei giochi, Torino, UTET, 1999, p. seppe Galletti e Paolo Trompeo, Torino, Tip. 106: Fu attiva fra il 1911 e il 1913 una Botta, 1861, p. 559: produrre una con- Fabbrica torinese velivoli Chiribiri. siderevole rendita sul capitale suo di Alcuni chiamavano chiribiri il copri- costo, che è per riuscire chilometrica- capo che altri chiamavano «purillo», www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 161

e i più chiamano ancora basco 2018 = Deriv. di chiuso con –ezza. In www.giornaledibrescia.it, 6 marzo 2018: La memoria mi riporta berèt e berèta. (N) cianfrusa sost. f. Complimen- Ma anche un (credo) raro chiribìri che to. era il basco blu – spesso smunto – che 1949 Ugo moretti, Vento caldo, Roma, i famèi calcavano in testa nel lavoro Faro, 1949, p. 74: Tutti i giorni, ci parlo, in stalla. Il termine forse fa riferimen- mondo cane, ma ho sbagliato tattica. to a una famiglia di piloti e costruttori Ho cominciato con troppi compli- d’auto - i Chiribiri di Torino, appunto menti, troppe cianfruse. – di inizio Novecento. 2. alla cianfrusa loc. avv. Alla rin- = Voce diffusa in diverse zone d’Italia fusa, disordinatamente. (per Pisa cfr. Malagoli, s.v.), di etim. incerta 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- (forse, come ipotizzato in alcune attestazioni, lano, Rizzoli, 1966, p. 21: Ne osservò il dal cognome di una famiglia torinese). sofftto maculato, le fnestre, i panni (N) chiusezza sost. f. L’essere cumulati in un canto, alla cianfrusa, mentalmente o culturalmente chiuso, indizio d’un ardore scalmanato, tre limitato, angusto. ore prima e un quarto. = Etim. incerta, forse retroformazione di 1913 Clemente Rebora, Lettere, vol. I, cianfrusaglia. 1893-1930, a cura di Margherita Marchione, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 1976, (E) (R) cicladico agg. Relativo p. 175: La chiusezza, la solitudine sono una ricchezza che deve, di tanto in alla cultura sviluppatasi nelle isole Cicladi. tanto, prodigarsi inutilmente 1943 Agostino Villa, Paludi e montagne, Torino, 1931 EncIt, s.v. Civiltà cretese-micenea: Einaudi, 1943, p. 698: toccato da quella La fase più antica della civiltà cicladi- indifferenza piena di pudore, e dalla ca non risale tuttavia oltre l’incipiente chiusezza stessa di quelle aspirazioni, età del rame 1956 ( GRADIT senza sorrideva augurandogli tutto quello fonte) 1967a Giorgio Soavi, Virus, Mila- che desiderava 1967 Tommaso Lan- no, Longanesi, 1967, p. 152: Libero di cer- dolf, Des mois, Firenze, Vallecchi, 1967, p. care sculture cicladiche per un paio 31: Essendone anzi respinta dalla fa- d’anni 1967b Paolo Enrico Arias, L’arte talità appunto, se ci si può esprimere della Grecia, Torino, UTET, 1967, p. 13: Fra tanto sciaguratamente, della sua chiu- i vasi marmorei, assai frequenti sono sezza 1983 Mario Guidotti, Il romanzo nell’artigianato cicladico i boccali ed toscano e Mario Pratesi, Firenze, Vallecchi, i vasi globulari decorati di anse a pic- 1983, p. 93: Il tentativo di evadere da cola presa semicircolare. una chiusezza ambientale, da una li- = Deriv. di Cicladi con –ico. mitatezza di motivi 2008 Professione osservAzioni: l’agg. è usato anche nella reporter. Il giornalismo d’inchiesta nell’Ita- denominazione Mare Cicladico, che risul- lia del dopoguerra, a cura di Filippo Maria ta attestata già nell’Ottocento: «gli è certo Battaglia e Beppe Benvenuto, Milano, Riz- certissimo ch’Egeo si denomina quella par- te dell’Arcipelago, la quale bagna delle sue zoli, 2008, ed. digitale: Ma mi è bastato acque le coste della Grecia, della Tracia e quel poco per rendermi conto di una dell’Asia Minore, assumendo i nomi pur certa sua chiusezza e ostinazione. anche di mare Ellenico, Carico, Cicladico e www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 162

Macedonico» (Enciclopedia italiana e dizio- Bologna, CLUEB, 1988, p. 168: Ne han- nario della conversazione. Opera originale, no colpa le donne, le quali sia detto vol. VII, Venezia, Tasso, 1844, p. 851). a loro sollievo, basta sforarle appena l’orlo della sottana che in un subito ti (N) cicognesco agg. Di donna, dai scodellano un cinno! 2006 Loriano tratti fliformi, simili a quelli di una Macchiavelli-Giancarlo Narciso, Arriveder- cicogna. ci e Amen, Reggio Emilia, Aliberti, 2006, p. 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’om- 30: Io ero un cinno e lui era più cinno bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 163: Era di me perché la sua testa mi arrivava una delle più cicognesche cicogne di sotto il mento. Anche quando siamo quell’edifcio 2016 Guido Ceronetti, cresciuti 2015 Danilo Masotti, Anche Per le strade della Vergine, Milano, Adelphi, questa è Bologna. 100 profli di bolognesi 2016, ed. digitale: capelli cortissimi, da contemporanei dalla A alla Zdaura, Bolo- ghigliottinanda, un tubicino nel petto gna, Pendragon, 2015, ed. digitale: Quando e sette miliardi, dice con civetteria, di ero un cinno, trascorrevo le giornate cellule maligne nel corpo cicognesco. giocando per strada con i miei amici 2. Di pittore, che dipinge fgure […]. femminili dai tratti fliformi. = Voce bolognese (cfr. Alberto Menarini, Uomini e bestie nel dialetto modenese, Bolo- 1926 Evelyn Sandberg–Vavalà, La pit- gna, Tamari, 1970, p. 11). tura veronese del Trecento e del primo Quat- trocento, Verona, La tipografca veronese, 1926, p. 41: a S. Giovanni in Fonte dei (N) cinquemilista sost. m. e f. At- resti del lavoro di un pittore cicogne- leta specializzato nella corsa dei 5000 sco che può essere genuinamente del metri. dugento, oppure un ritardatario degli 1967 Giuseppe Brunamontini, Il cielo inizi del trecento. sulle tribune, Milano, Rizzoli, 1967, p. 13: = Deriv. di cicogna con –esco. Si accostarono gli altri cinquemilisti 2014 In www.correre.it, 17 agosto 2014: (N) ciglioneria sost. f. Espressio- Bravo, bravissimo, super, eccezio- ne delle ciglia. nale, immenso, incommensurabile, 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- concreto, determinante, sicuro, carta no, Einaudi, 1967, p. 47: Piedi in gara uno vincente, settebello, arcobaleno, fon- con l’altro, ciglioneria espressiva. dista eccezionale, ingegnere, papà af- = Deriv. di ciglio con –one e –eria. fettuoso, compagno di vita, mangian- giachilometri, diecimilista, crossista, (N) cinno sost. m. Bambino picco- cinquemilista, è il nostro nuovo idolo. lo. = Deriv. di cinquemila con –ista. 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- risione. Una storia italiana, Milano, Mon- (N) ciottolame sost. m. Insieme, dadori, 1966, p. 290: Questa città che è strato di ciottoli. stata la mia pista, ecco il vero deserto, 1778 In «Nuovo giornale d’Italia spet- non l’altro, dove tu cinno sei cadu- tante alla scienza naturale, e principalmente to 1988 Armide Broccoli, Il bello della all’agricoltura, alle arti, ed al commercio», festa. Storie di donne nel mondo contadino, 23 maggio 1778, p. 345: Appíè di questo www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 163

monte verso Levante si riconoscono a quire, sarò chiaro: Sua Eccellenza nudo gran floni verticali di cote, e di non ritiene prorogabile il permesso. calcaria, che attraversano anche il fu- 2. v. tr. Adombrare. me; non è quindi da meravigliarsi se av. 1847 Gino Capponi, in Carteggio insieme col ciottolame quarzoso an- Giordani-Viesseux 1825-1847, a cura di Lau- che pietre miste, e calcarie si trovino ra Melosi, Firenze, Olschki, 1997, p. 184: Ho nell’alveo di esso 1844 In «Giornale detto a chi quella lettera diretta, senza euganeo di scienze, lettere, arti e varietà», I nominare voi due, perché mi faceva (1844), p. 648: Il piano tornava ad esse- uggia il registrare il mio nome e non re ancora leggermente ascendente, e mi pareva necessario, ma ho circonlo- tutto coperto di ciottolame 1939 In quito il vostro nome, sicchè ognuno «Memorie della società geologica italiana», dovrà riconoscervi 1986 Paolo Va- II (1939), p. 605: I sedimenti che lo riem- lesio, Ascoltare il silenzio, la retorica come piono possono dividersi in due grup- teoria, Bologna, Il Mulino, 1986, p. 367: è pi: quello dei sabbioni e delle arenarie necessario circonloquire o comunque più o meno cementate, alternate con circumnavigare il tema che dev’esse- argille, con strati corallini, con ciotto- re portato all’espressione. lame 1967 Elio Bartolini, Chi abita la 3. Ingannare con le parole. villa, Torino, Einaudi, 1967, p. 99: L’estate 1966 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due non è che un ciottolame dei magredi milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, rugginoso per qualche striscia di mu- 1966, p. 118: Perché sono mica il tipo di schio 2012 Jolanda Insana, Turbativa farmi circonloquire così da nessuno, d’incanto, Milano, Garzanti, 2012, ed. digi- neanche dagli egiziani. tale: la verità non futtua sulla terra / = Deriv. di circonloquio con –ire. ma pietra su pietra si cementa con il ciottolame / e rinsaldata […]. (N) cocktailizzato sost. m. Consu- = Deriv. di ciottolo con –ame. matore abituale di cocktails. 1967 Giorgio Villani, Il ragazzo prefab- (N) circonloquire v. intr. Fare giri bricato, Milano, Longanesi, 1967, p. 156: di parole, divagare. La ragione è forse perché sono un av. 1972 Nicola Chiaromonte, Scrit- cocktailizzato. ti politici e civili, Milano, Bompiani, 1976, = Deriv. di cocktail con –izzato. p. 75: Tutto questo, siccome costrin- ge sempre più a parlare, o meglio, a (N) controfrustrazione sost. f. circonloquire, in termini di fnzione Frustrazione opposta ad una prece- 2005 Luigi Squarzina, Il romanzo della re- dente. gia, duecento anni di trionf e sconftte, Pisa, 1966 Giuseppe Berto, La cosa buffa, Pacini, 2005, p. 63: Una Waterloo inte- Milano, Rizzoli, 1966, p. 232: Non sareb- riore di quel Napoleone mediatico? be stato diffcile rinvenire negli slanci Ma più insistito è il circonloquire di di rinuncia di lui qualche traccia di Nietzsche 2007 Franco Cordero, L’ar- controfrustrazione ossia in parole po- matura, Milano, Garzanti, 2007, p. 195: e vere un po’ di orgoglio ferito. siccome non è mio costume circonlo- = Comp. di contro– e frustrazione. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 164

(E) (R) corned beef (corned-beef) 1761 Carlo Goldoni, La casa nova, To- loc. sost. m. inv. Manzo sotto sale. rino, Società editrice torinese, 1943, p. 75: 1877 Louise Rousselet, L’India. Viag- CHECCA: A tresette, a coteccio, al gio nell’India centrale e nel Bengala, trad. it. mercante in fera 1883 Giuseppe Co- anonima, Milano, F.lli Treves, 1877, p. 130: stetti, Confessioni di un autore drammatico, Ci aspettava una buona colazione, e Bologna, Zanichelli, 1883, p. 204: I fschi l’aria frizzante della mattina avendoci non hanno mai fatto male a nessuno! svegliato l’appetito, ognuno fece ono- Ne ho avuti tanti io: eppure, a set- re al pale ale ed al corned beef 1892 tant’anni, fo la mia partita a coteccio ( GRADIT: senza fonte) 1967 Gino De e ceno alle due del mattino! 1927 Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzo- Pompeo Molmenti, La storia di Venezia nel- li, 1967, p. 72: Aprivano scatolame di la vita privata. Dalle origini alla fne della corned-beef e bevevano dai barattoli Repubblica, Bergamo, Istituto italiano d’arti il succo di pompelmo 1984 Attilio grafche, 1927, p. 277: Numerosissimi i Veraldi, L’amica degli amici, Milano, Mon- giuochi di carte: dalle infnite varia- dadori, 1984, p. 17: «Oke, Mister Tony, zioni del tresette e del tarocco, al fa- giusto una cerveza» Poi Felipe attirò raone, al panfl, alla bassetta, al sette l’attenzione di Apicella: «Niente cor- e mezzo o macca, alla zecchinetta, al ned beef neppure, mister?» 2015 pichèto, alla bestia, al cresciman, al Jim Gaffgan, Il cibo secondo Jim. Una storia coteccio, ecc. 1967 Elio Bartolini, Chi d’amore, trad. it. di Leonardo Marcello, To- abita la villa, Torino, Einaudi, 1967, p. 21: rino, EDT, 2015, ed. digitale: Comunque «A cosa giocavano?» insiste l’altro. sia, non ero molto convinto di andar- «Oh, a tanti giuochi: a bazzica, a fa- mi a mangiare un panino Reuben per- raone, a coteccio, anche a tombola» ché da americano di origini irlandesi 2006 Enciclopedia delle carte. La teoria e non ho avuto esperienze piacevoli la pratica di oltre 1000 giochi, Milano, Hoe- con il corned beef, il manzo sotto sale pli, 2006, s.v.: Gioco a presa con azzar- in scatola che ne è l’ingrediente prin- do di facile esecuzione e media durata cipale. [...] Questa forma di gioco regionale = Loc. ingl., comp. di corned ‘conservato’ si trova soprattutto nelle regioni trie- e beef ‘manzo’. stine ed emiliane e pare derivare da un più antico gioco ormai scomparso. (N) cosmotartana sost. f. Astro- Taluni Autori lo apparentano con un nave. gioco austro-ungarico, la Stovkahra. 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- = Voce diffusa in varie parlate venete e greto dall’inglese di mille parole, Milano, trentine, di etim. incerta. Mondadori, 1967, p. 276: Sono sicura di me, e tu pure puoi esserlo, di me (N) couchage sost. m. inv. (o pl. come di te e della tua cosmotartana! couchages). Dormitorio. = Comp. di cosmo– e tartana. 1891 In «Archivio internazionale delle specialità medico–chirurgiche», VII (1891), (N) coteccio sost. m. Tipo di gioco p. 522: Le camere in cui è stato l’infer- di carte, diffuso soprattutto nell’Italia mo nonchè il couchage debbono es- settentrionale. sere sottoposti ad un’accurata disinfe- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 165

zione 1921 In «Bollettino mensile delle = Loc fr. ‘id.’ propr. ‘colpo tipico della istituzioni economiche e sociali», XII (1921), savate (arte marziale)’. p. 135 (GRL, senza indicazione del fasc.): La questione del locale per dormire (N) coureur de femmes loc. sost. (couchage) di cui ci occuperemo. m. inv. Donnaiolo, dongiovanni. 2. Avventura erotica. 1872 Filippo Ballio, Oscarre. Saggio 1966 Mario Soldati, La busta arancio- drammatico in tre atti, Milano, Barbini, 1972, ne, Milano, Mondadori, 1966, p. 167: E si p. 25: ha forse sortito dalla natura un può capire benissimo che in quell’at- po’ d’ingegno, ma accompagnato dal mosfera, i pettegolezzi sui couchages peggior carattere del mondo;... dissi- di qualcuno… non fossero materia patore, giuocatore, coureur de femmes, di scandalo e nemmeno di interesse lion à la mode, fnché fu ricco 1930 av. 1990 Giorgio Manganelli, L’impero ro- Carlo Bandini, La galanteria nel Gran mondo manzesco. Letture per un editore, a cura di di Roma nel settecento, Roma, Treves, 1930, Viola Papetti, Torino, Nino Aragno, 2003, p. 14: perfetto e valoroso generale, ma p. 12: I personaggi sono via via coin- altrettanto arditissimo coureur de fem- volti in una serie di episodi: cosicché mes, – però di dame di altissimo rango Vital fa da cornice ad una quantità di 1967 Anna Banti, Noi credevamo, Milano, racconti, variamente interrelati. Sono Club degli editori, 1967, p. 102: L’orgoglio avventure giornalistiche, private, ses- della donna che ha saputo conquistare suali, amorose. Vi è parecchio cou- un coureur de femmes 1984 Rosetta chage, per lo più sportivo. Loy, All’insaputa della notte, Milano, Garzan- = Voce fr., propr. ‘l’addormentarsi’. ti, 1990, p. 14: Coureur de femmes, ave- va detto una volta suo marito di Walter (N) coup de savate loc. sost. m. Palmaran, coureur de femmes 2014 inv. Calcio potente dato verso l’alto. Massimo Galluppi, Il cerchio dell’odio, Vene- 1934 Ardengo Soffci, Ritratto delle zia, Marsilio, 2014, ed. digitale: Dicevi che Cose di Francia, Roma, Il Selvaggio, 1934, era un coureur de femmes... La gelosia p. 31: la plebaglia francese si assale è un movente classico, anche se tra i a guisa di bestie con pedate nel viso giovani di oggi mi sembra piuttosto sferrate all’indietro o di traverso – ciò che si dice coup de savate –, a capa- fuori moda. = Loc. fr. ‘id.’. te nello stomaco, a ditate negli oc- chi 1967 Silvano Ceccherini, Lo spec- chio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, (N) crayon sost. m. inv. Matita co- p. 215: Così scattante e ben protetto lorata usata per truccare gli occhi. come era, non avrebbe potuto piazza- 1967 Maria Giacobbe, Il mare, Firen- re la capocciata, gli riuscì il coup de ze, Vallecchi, 1967, p. 22: Il rossetto, il savate al basso ventre 1968 Silvano crayon e la crema Venus se li faceva Ceccherini, Sassi su tutte le strade, Milano, arrivare dal catalogo dove c’era la fo- Rizzoli, 1968, p. 44: Sarai autorizzato a tografa di ogni merce. portare la pistola, ma un buon coup de = Voce fr., propr. ‘matita’. savate o un uppercut al mento sarebbe preferibile. (N) criura sost. f. Freddo intenso. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 166

1967 Elio Bartolini, Chi abita la villa, Hussein Obama, Napoli, Guida, 2010, p. Torino, Einaudi, 1967, p. 16: Dove la criu- 84: Un anno dopo l’arrivo alla Casa ra – se siamo d’inverno – sarà annida- Bianca la sua identità politica appa- ta come in una lastra di ghiaccio. riva ancora elusiva: un ideologo pola- = Voce friulana (cfr. Niccolò Madrisio, rizzante o un costruttore di consenso Viaggi per l’Italia, Francia e Germania, vol. bipartitico, un criptomarxista radicale I, Venezia, Hertz, 1718, p. 93: «la qual voce o uno strumento nelle mani degli in- [kryos] insieme con molte altre greche si tro- va anco nel nostro idioma del Friuli, che è teressi speciali. un composto di molti idiomi, appellandosi tra = Comp. di cripto- e marxista. noi un’eccessivo [sic] freddo criura»). (N) cyclos sost. m. inv. Ciclista. (N) criptomarxista (cripto-mar- 1958 Gino De Sanctis, Migliaia di chi- xista) agg. Che rivela idee marxiste lometri, Milano, Ceschina, 1958, p. 39: I non dichiarate. cyclos corsero lungo il canale, su due 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- lati del quadrilatero, e si fermarono risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 497: dinanzi al largo ponte di pietra che le- Questa pagina abbastanza oscura, gava la terra ferma al centro dell’isola criptomarxista, moraleggiante, avreb- dove sorgeva la costruzione 1967 be potuto rappresentare il codice di Gino De Sanctis, Il minimo d’ombra, Mila- una condizione umana e il paradigma no, Rizzoli, 1967, p. 160: C’era sempre di tutto un versante della mia genera- qualche cyclos in attesa all’angolo del zione 1969 Gian Carlo Fusco, A Roma Majestic, sul viale del molo. = Voce gr., propr. ‘circolo’. con Bubu, Palermo, Sellerio, 2005, p. 158: Quelli di destra, offesi da alcune in- (N) dandolo sost. m. Sostegno per quadrature crudeli e da certe frustate bambini che imparano a camminare. del commento, lo avevano accusato 1792 Jean Andre Perreau, Instruzio- di volgarità cripto-marxista 1987 ne del popolo, trad. it. di Carlotta Ercolina Massimo Olmi, Cattolici scomodi. Storia de Saxy, Milano, Stamp. Marelli, 1792, p. della sinistra cattolica in Italia, Roma, Lu- 114: Suppongo, che disapprovarete carini, 1987, p. 420: la «terza strada» più anche il metodo di farli camminare fruttuosa andava trovata non in un con i dandoli sopra cui si sostengono? «progressismo cripto-marxista» o in 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, una variante fallimentare del radicali- Mondadori, Milano 1966 p. 81: Sarebbe smo bensì in una democrazia cristiana nato cinque anni dopo e venuto a Le intesa nel senso più lato. Rose, “nei dandoli” egli dice. 2. sost. m. Chi professa non aper- = Etim. incerta. tamente idee marxiste. 1964 In «Belfagor», XIX (1964), p. 582: (N) dardare v. tr. Mandare raggi, Non c’è dunque nessuna stranezza dardeggiare. nel comportamento del De Marchi – a 1827 Giovanni Domenico Melica, No- meno che non lo si voglia far passare tizie messicane ossia, memorie istoriche in- per un criptomarxista 2010 Paolo torno alla vita, viaggi e vicende del dottore Janni, L’uomo venuto da ogni dove. Barack Gian-Domenico Melica, Torino, Tip. Chirio www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 167

& Mina, 1827, vol. I, p. 197: Ma quando il mi al meccanismo elementare della sole, sempre colà rifulgente in quella sopravvivenza 1974 Giandomenico stagione, aveva dissipato le tenebre, Amendola, Sottosviluppo, imperialismo, e dardando su quelle alpestri vette i analisi sociale, Bari, Dedalo, 1974, p. 26: È suoi ardenti raggi 1849 Jules Sandeau, attraverso questo che la società entra Catterina. Novella, trad. it. anonima, Napo- in contatto con l’ambiente, ancora li, Stamp. flantropica, 1849, p. 148: Fin darwinisticamente concepito e def- dai primi versi di quel commovente nito 1996 In «Paragone. Arte», XLVI racconto, ella avea inteso come una (1996), p. 123 (GRL, senza indicazione del leggiera e fresca auretta sulla fron- fasc.): Fallimenti e opere non riuscite te scherzarle; eppure si era allora in sul piano artistico: ma successi socia- giugno ed il Sole dardava infuocati li, forme darwinisticamente vincenti raggi 1851 Gaetano Apolloni, Sull’u- 2011 Fabrizio Toppetti, Paesaggi e città sto- so dell’acque termo-minerali dei bagni di S. rica. Teorie e politica del progetto, Firenze, Giuliano presso Pisa. Cenni medico-pratici, Alinea, 2011, p. 174: L’identifcazione Pisa, Tip. Nistri, 1851, p. 34: dardando i con la città del passato si compie nel suoi raggi quasi verticalmente, ca- momento in cui viene defnita una so- gionava delle congestioni celebrali, glia di discontinuità rispetto a ciò che delle infammazioni, delle meningiti altrimenti tenderebbe darwinistica- 1915 Mario Mariani, Sulle Alpi e sull’Ison- mente ad evolvere e a trasformarsi in zo. Dalla fronte nei primi quattro mesi della qualcosa di altro 2013 Dalla concor- nostra guerra, Milano, Soc. editoriale italia- dia dei greci al bellum iustum dei moderni, na, 1915, p. 92: A volte il sole, nascosto a cura di Giovanna Daverio Rocchi, Milano, dietro una cortina di cirri e di cumuli, Franco Angeli, 2013, p. 86: Darwinistica- li rompe trionfalmente dardando rag- mente la guerra può essere spiegata giere a fasci sui monti sulle abetine, come necessaria forma di selezione sui borghi arrampicati, agganciati alle degli individui e dei gruppi sociali. rupi 1967 Silvano Ceccherini, Lo spec- = Deriv. di darwinistico ( GRADIT: 1886) chio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967 p. con –mente. 155: Il sole darda feroce da un cielo senza nube. (N) dattilità sost. f. Abilità nel = Deriv. di dardo con –are. muovere le dita. 1967 Renato Ghiotto, Scacco alla regi- (N) darwinisticamente avv. Se- na, Milano, Rizzoli, 1967, p. 319: In modo condo le teorie di Darwin o le sue ri- ch’io diventi qualcosa di simile a un prese novecentesche. robot, un androide adorante, un’an- 1895 In «Archivio giuridico», LIV cella dotata di una dattilità delicatis- (1895), p. 429: realmente la lotta per la sima. vita sussiste darwinisticamente nella = Deriv. di dattilo– con –ità. società umana, ma, deviata dalla sua méta, conduce costantemente alla (N) dattilo sost. f. inv. Dattilogra- sopravvivenza 1967 Giorgio Celli, Il fa. parafossile, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 88: 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, Darwinisticamente deciso a sottopor- Milano, Mondadori, 1966, p. 61: Le dattilo www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 168

viaggiavano a duecentocinquanta bat- degringolade clamorosa 1913 In «La tute al minuto. fnanza italiana. Rivista settimanale di ban- = Accorc. di dattilografa. che, di produzione e di traffco», IV, (1913), p. 713: continuano a precipitare: è una (N) dedizionale agg. Relativo alla «degringolade» 1932 Carlo Rosselli, resa, alla capitolazione. Scritti Politici, Napoli, Guida Editori, 1988, 1859 Modesto Bonato, Storia dei Sette p. 269: Da allora in poi è la degringola- Comuni e contrade annesse: dalla loro origi- de progressiva, precipitosa av. 1956 ne sino alla caduta della Veneta Repubblica, Giovanni Papini, Opere dal Leonardo al futu- vol. III, Padova, Coi tipi del seminario, 1859, rismo, Milano, Mondadori, 1981, p. 475: per p. 53: Cosi fosse accaduto che l’opero- indicare il principio, il primo sintomo sa concordia spiegatasi in tal incontro di una possibile degringolade fuori dai rappresentanti del paese li avesse della creazione 1964 Mario Soldati, anche in seguito condotti ad usare ora Le due città, Milano, Mondadori, 2006, p. 34: la fermezza, ora la vigilanza, ed ora Infatti ora – per un certo pezzo – non un’opportuna moderazione a scanso sono più sorretto da una storia: devo di lesioni, o ad acquisto di provvide attendere che Irma, la fglia di Girau- e salutari riforme nel Patto dediziona- do, abbia 18 anni! Ora è soltanto la le! 1896 In «Rivista geografca italia- cronaca della dégringolade 1967 na», III (1896), p. 499: Ma dove meglio Sandro De Feo, I cattivi pensieri, Milano, si comprende l’importanza antropo- Garzanti, 1967, p. 134: E no fglia mia, no geografìca del Canale di Brenta, è no, non se ne parla proprio, sarebbe studiando il patto dedizionale dei VII una vera dégringolade 2009 Saveria Comuni a Venezia. Chemotti, Il ritratto dell’amante: l’artista, 2. Improntato alla generosa offerta la musa, il simulacro, Padova, Il poligrafo, di sé. 2009, p. 96: Nel terzo e ultimo atto, in- 1967 Giuseppe Berto, La cosa buffa, Mi- fatti, compie una dégringolade degna lano, Rizzoli, 1967 p. 173: Mica gli sfug- di uno stunt-man. giva che dietro l’ardore dedizionale = Voce fr. ‘id.’. di lei persisteva alcunchè di estraneo 2003 Marco Cerri, Il terzo settore. Tra reto- (N) déjeuner sur l’herbe loc. riche e pratiche sociali, Bari, Dedalo, 2003, sost. m. inv. Colazione sull’erba, in p. 44: Attivismo dedizionale del lavo- campagna, pic-nic. ro, organizzazione piatta e partecipa- 1967a Gino de Sanctis, Il minimo ta, territorialità dell’intervento. d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 18: A = Deriv. di dedizione con –ale. meno che tu non giri questo singolare déjeuner sur l’herbe 1967b Carlo (N) dégringolade (degringolade) Montella, Perché anche morire, Milano, Riz- sost. f. inv. Caduta precipitosa, ruzzo- zoli, 1967, p. 48: Fu un gaio déjueun- lone, capitombolo. er sur l’herbe 2004 Robert Dessaix, 1884 In «La commedia umana. Gior- Lettere di notte, trad. it. di Paolo Bartoloni, nale-opuscolo settimanale», I (1884), p. 40 Roma, Fazi Editore, 2004, p. 95: Credo che (GRL, senza indicazione del fasc.): Quella Antonietta si aspettasse di fare un ele- del Profeta alla nostra Scala fu una gante déjeuner sur l’herbe. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 169

= Loc. fr. ‘id.’, titolo di un celeberrimo Bibliografa storica, ossia, Collezione delle quadro di Édouard Manet. migliorie più recenti opere di ogni nazione intorno ai principali periodi e personaggi (N) desdichado sost. m. inv. Uomo della storia universale, Milano, Schiepatti, infelice, diseredato, sventurato. 1862, p. 113: Ci si conceda però l’osser- 1840 Walter Scott, Ivanhoe ossia il ritor- vazione che il Colletta è forse l’unico no del crociato, trad. it. di Gaetano Barbieri, fra gli storici italiani che avverso ad Milano, Reina, 1840, p. 109: E rispondea ogni ampollosità e dilavatura, usasse la fazione opposta Desdichado! De- di quel severo e concisissimo stile, sdichado! grido di guerra suggeritole che solo è degno della storia. dall’impresa che ella avea letto sullo = Deriv. di dilavare con –tura. scudo del proprio duce 1967 Fa- bio Carpi, La digestione artifciale, Milano, (N) diluvico agg. Relativo ad un Mondadori, 1967, p. 143: Poteva anche diluvio. funzionare la tua narcisistica identif- 1943 In «Atti della Accademia delle cazione col desdichado. scienze di Torino. Classe di scienze fsiche, = Voce sp. ‘id.’. matematiche e naturali», LXXIX (1943), p. 158: Quindi ne derivò il grandioso fe- (N) dilavatura sost. f. Il dilavare, nomeno diluvico-glaciale coi caratte- erosione. ristici depositi 1967 Giorgio Celli, Il 1804 Luigi Fornaini, Biblioteca di cam- parafossile, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 19: pagna o sia raccolta di memorie, osservazio- Franò al livello delle chiaviche, relit- ni ed esperienze agrarie, tomo XII, Milano, to diluvico, ma lo trattenni 1972 Silvestri, 1807, p. 42: Dietro a questo, in Giorgio Celli, Prolegomeni all’uccisione del una seconda sementa, se si fa l’anno Minotauro, Milano, Feltrinelli, 1972, p. 11: dopo, havvi una seconda dilavatura, e ancora la muraglia cinese relitto di- o perdimento di terra 2012 San- luvico faraglione d’angoscia alveare dro Bassetti, Erasmo Gathamelata, Milano, abitato nel suo spessore da scheletri Lampi di stampa, 2012, p. 61: Al tempo di Erasmo si ricava trattando vegetali spolpati dalla calce rovente. che sono radicati su strati di minerale 2. Torrenziale. piombo o che ricevono il piombo dal- 1965 In «Marcatrè», III (1965), p. 18 la dilavatura di rocce sovrastanti che (GRL, senza indicazione del fasc.): l’erba lo contengono. gialla e corrosa da piogge diluviche 2. Acqua sporca. 1993 Marco Costantino, L’angelo smarrito, 1967 Nino Amadori, Il mantello Rosso, Lungro, Marco Edizioni, 1993, p. 79: Loret- Milano, Rizzoli, 1967, p. 160: Lei stessa si ta a volte invitava i suoi amici, o an- immergeva in questa dilavatura. che solo uno di loro, obbligandoli poi 3. Prolissità. a uscire sotto un acquazzone diluvico 1857 In «Rivista Contemporanea», XI o un sole che spaccava le pietre. (1857), p. 446: L’eroe, la cui memoria = Deriv. di diluvio con –ico. è palladio di una sfrenata democrazia, non si riconosce più nella dilavatura (N) disaccavallare v. tr. Sciogliere dell’Alvitreti 1862 Gaetano Branca, una posizione di accavallamento. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 170

1967 Marcello Venturi, L’appuntamen- antiprospettico, Roma, Meltemi, 2001, p. 49: to, Milano, Rizzoli, 1967, p. 34: La don- È stato computato che un individuo na disaccavalla le gambe, cambia statunitense di circa vent’anni entran- posizione 2010 Anne-Marie Garat, Il do in un Mall abbia già ricevuto cir- quaderno ungherese, trad. it di Yasmina Me- ca 350.000 messaggi pubblicitari che laouah, Milano, Il Saggiatore, 2010, p. 303: costituiscono il background su cui si Insoddisfatta accavallava e disacca- innesta la capacità attrattiva e diso- vallava le gambe 2013 Mary Higgins rientativa del Mall. Clark, Uno sconosciuto nell’ombra, trad. it. = Deriv. di disorientare con –tivo. di Massimo Gasperini, Milano, Sperling & Kupfer, 2013, ed digitale: Si mosse sulla (N) dissessualizzato agg. Privato sedia, accavallando e disaccavallando delle pulsioni sessuali. le gambe 2017 Arturo Pèrez-Reverte, 1967 Giuseppe Berto, La cosa buffa, Mi- Il codice dello scorpione, trad it. di Bruno lano, Rizzoli, 1967 p. 237: Un luogo tanto Arpaia, Milano, Rizzoli, 2017, ed. digitale: aperto e luminoso e con più d’un cam- L’Ammiraglio sorprese lo sguardo di panile in vista aiutava la formazione Falcò. Il suo modo di disaccavallare di pensieri completamente dissessua- le gambe e di restare immobile. = Deriv. di accavallare con dis–. lizzati 1976 In «Convivium», X (1976), p. 246 (GRL, senza indicazione del fasc.): in (N) disorientativo agg. Che fa apatia, assoluta, come dissessualizza- perdere l’orientamento, che disorien- ti, senza il minimo fremito, senza pur ta. un impulso che li spinga a ricostituire 1924 Luigi Russo, La nuova Italia dal con un atto d’amore la vivente unità 1860 al 1876, Napoli, Ricciardi, 1924, p. spezzata. 85: La stessa forma fantastica e cor- = Der di sessualizzato con di-. pulenta, adoperata per esprimere dei concetti puri, è in un primo momento (N) dissessualizzazione sost. f. disorientativa, come di un linguaggio Marginalizzazione delle pulsioni o favoloso 1967 , Il balordo, dei caratteri sessuali. Milano, Mondadori, 1967, p. 21: Fu lui il 1911 In «Rivista pedagogica. Pubblica- primo, in quel tratto di lago, ad ap- zione mensile», V (1911), p. 26 (GRL, sen- plicare il sistema della pasturazione za indicazione del fasc.): E allora, perché considerare «funesta per tante ragioni disorientativa 1996 Franca Angelini, Memorie di Goldoni e memoria del teatro, psicologiche e morali la mascoliniz- Roma, Bulzoni, 1996, p. 50: Nella prima zazione intellettuale delle donne» [...] parte delle Memorie inutili, un libro dal momento che la dissessualizza- «verità», il conte Carlo Gozzi si pro- zione sembra esser conseguenza ne- diga per innalzare tra la rievocazione cessaria 1967a In «Annali dell’Istituto della propria esistenza ed il lettore di studi danteschi», I (1967), p. 54: tra l’e- in una serie di fltri disorientativi, sigenza [...] di «dissessualizzazione» con lo scopo di mascherare la scelta postulata da dio «centrum circoli» dell’autoanalisi 2001 Fulvio Leoni, e la riottosità di Dante a tale meta L’architettura della simultaneità nello spazio 1967b Giuseppe Berto, La cosa buffa, Mi- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 171

lano, Rizzoli, 1967, p. 244: Tutto il suo dominio di 1 cm 1901 In «Rivista lavoro intellettuale per arrivare alla di fsica, matematica e scienze naturali», II dissessualizzazione di se stesso e alla (1901), p. 520: I due punti A e B si tro- pacifcazione dei sensi 1995 Victor vano sullo stesso piano verticale, ma Sminorff, La psicoanalisi infantile, trad. it. di non sulla stessa verticale sebbene il Gabriella Armando e Antonella Dolci, Roma, loro divarico sia piccolissimo 1967 Armando, 1995, p. 71: Questa concezio- Ginevra Bompiani, Bartelami all’ombra, Mi- ne ha condotto gli autori a introdurre lano, Mondadori, 1967, p. 130: Dalla scol- alcuni nuovi concetti come la disses- latura non si vedono i seni ma il loro sualizzazione e neutralizzazione del- divarico 2000 Gino Rizzo, Metodo e la libido e a postulare l’esistenza di Intelligenza. Tre episodi dal barocco al ve- un «io autonomo» e di una sfera non rismo, Galatina, Congedo, 2000, p. 22: Egli confittuale dell’io. spinge il piede sinistro all’indietro, = Der. di sessualizzazione con dis–. col corpo ben equilibrato, e slancia il piede destro con un ampio divarico (N) dissipatorio agg. Che tende a 2009 Emanuela Sansoni, La legislazione del dissipare. 1866-67 sulle Corporazioni religiose. Il caso 1967 Fabio Carpi, La digestione artif- Pausula, Venezia, Codex, 2009, p. 99: Da ciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 40: Sot- parte sua, il Papa non solo dimostrò di tomettere l’indocile furia delle paro- non voler sottostare a simili pretese, le, la loro crudeltà dissipatoria a una ma si schierò aspramente contro tale funzione terapeutica 2004 Umberto progetto, creando conseguentemente Cerroni–Alberta Rinaldi, Dialettica dei sen- un forte divarico tra il nascente Stato timenti. Dialoghi di psicosociologia, Lecce, e la Chiesa. Manni, 2004, ed. digitale: La noia di cui = Retroformazione di divaricare. parlava Leopardi sembra sostituita dall’ansia e la melanconia romanti- (N) dixhuitième agg. inv. Di stile, ca dello sfrenamento dissipatorio del che rimanda al diciottesimo secolo. consumismo 2012 Andrea Tartaglia– 1967 Anna Banti, Noi credevamo, Mi- Matteo Gambaro–Roberto Bolici, La ricerca lano, Mondadori, 1967, p. 21: Erano i tra innovazione, creatività e progetto, Fi- trumeaux sconnessi, le consunte pol- renze, University Press, 2012, ed. digitale: trone dixhuitième portate in dote da la realizzazione di nuovi assi viari e Marietta. in generale l’uso dissipatorio dello = Dal fr. dix-huitiùme (siècle) ‘diciottesi- spazio hanno infranto l’immagine del mo (secolo). ‘bel paesaggio’. = Deriv. di dissipatore con –orio. (N) donchisciottare v. intr. Lan- ciarsi in imprese velleitarie. (N) divarico sost. m. Divaricazio- 1849 In «Il costituzionale», 8 febbra- ne. io 1849, p. 1: Quell’onestissima ani- 1886 In «Giornale della società italiana ma, quell’acutissimo ingegno che d’igiene», VII (1886), p. 810: Che il diva- nel num. 5 della Guardia Nazionale rico dei piedi durante il cammino è, schierò parole forti e stereotipe da far nell’uomo dagli 11 ai 12 cm, con pre- colpo, e venne donchisciottando con www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 172

luoghi comuni contro il primo artico- 309: Diè motivo a ciascuno di far l’A- lo del nostro n. 26 1887 In «La com- ruspice e l’Indovino, dicendo, che trà media umana», III (1887), p. 8 (GRL, senza poco, colla morte di Tiberio havrebbe indicazione del fasc.): E intanto Istria si havuto fne il di lui dragonesco go- specchia ne ’l suo mare incatenata e verno 1967 Enrico Emanuelli, Un gran corre Italia via donchisciottando te- bel viaggio, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 32: meraria lontan le... perigliose vie de spunta fuori da un fanco del duplice l’ignoto e l’Europa ride av. 1917 mostro irsuto e dragonesco 1985 Giovanni Boine, Il peccato e le altre opere, , Scribilli, Milano, Fel- Parma, Guanda, 1971, p. 279: il protago- trinelli, 1985, p. 298: ed ecco allora qui nista buttandosi alla campagna im- in scena [...] le scatole a sorpresa con prende come può a donchisciottare testone dragonesco cartonanimala- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mila- to emergente da sepolcreto 2008 no, Rizzoli, 1966, p. 95: Donchisciottava Gerald Manley Hopkins, La freschezza più nel buio, anche quella notte, accanto cara possibile. Poesie scelte, trad. it. di Viola a Elena che se la dormiva beata, la Papetti, Roma, La civiltà cattolica, 2008, ed. sconfarda 1987 Mario Puccini. Due digitale: Altro era ancora per lei, nella giornate di studio e di testimonianze, a cura gravità del suo affanno, il turbine del di Ada Antonietti, Senigallia, Comune, 1987, vento grosso, il battito dragonesco del p. 164: sottolineava il suggestivo «don- mare. chisciottare» del protagonista lungo il = Deriv. di dragone con –esco. proprio itinerario simbolico. = Deriv. di Don Chisciotte, forma italia- (N) druidaggio sost. m. Amore f- nizzata del nome del noto personaggio lette- sico. rario protagonista del romanzo di Miguel de 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- Cervantes Don Quijote de la Mancha, con –are. lano, Rizzoli, 1966, p. 109: Lei, la Elena, onde non sottostare alli insulti del (N) dragonesco agg. Che ha carat- druidaggio maritale, se n’era andata teristiche simili a quelle di un drago, di casa. malvagio, mostruoso. = Deriv. di druido (impropr. usato per drudo ‘amante’) con -aggio. 1602 Giacomo Affnati d’Acuto, Il mon- do al roverscio e sossopra, Venezia, Zaltieri, (N) dye–test (dye test) sost. m. inv. 1602, p. 540: Il Diavolo non havendo potuto ferire il capo nostro Christo là Test dagnostico per la toxoplasmosi, nel deserto, cerca di sborare lo sdegno basato sulla capacità degli anticorpi dragonesco contra di noi che siamo antitoxoplasma di inibire la colora- sue membra 1632 Bernardino Tura- zione dei toxoplasmi vivi con blu di mini, Barbera sacra alle api potentissime metilene. Barbarine, Viterbo, Diotallevi, 1632, p. 84: 1954 Paolo Tolentino–Antonio Buca- ah non vi trema / Quella mano inhu- lossi, La toxoplasmosi, Roma, Il pensiero mana, e non si gela / Quel dragonesco scientifco, 1954, p. 207: La reazione di core 1721 Pio Piccolomini di Aragona, neutralizzazione sul coniglio deve es- Il capo d’oro ovvero L’uomo d’ingegno ope- sere ormai abbandonata, perché supe- ra flosofca morale, Napoli, Mosca, 1721, p. rata dal dye test, che dosa gli stessi www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 173

anticorpi ed è quantitativo. Il dye test vostra sarà svegliata alle otto e trenta e la reazione di deviazione del com- con una tazza di early tea. plemento con antigeni adatti rappre- = Loc. ingl. ‘id.’. sentano perciò le sole reazioni utili 1959 In «Folia hereditaria et pathologica», (N) ebollitivo agg. Relativo ad VIII (1959), p. 50 (GRL, senza indicazione ebollizione. del fasc.): Wedekind ha infatti osserva- 1869 Girolamo Caruso, Trattato di viti- to la frequente positività del dye–test coltura e vinifcazione, ovvero il presente e nei tumori e Kautzky nei tumori del l’avvenire enologico dell’Italia meridionale, sistema nervoso 1966 Mario Solda- Palermo, Stamp. Lorsnaider, 1869, p. 286: ti, La busta arancione, Milano, Mondadori, dopo della prima ebollizione, per via 1966, p. 314: In seguito ad alcuni di di altri doccioni a rubinetto, il mosto toxoplasmi riscontrati tra gli immi- si fa passare nelle botti per compie- grati dell’ultimo semestre, per una re la lenta fermentazione e schiarire. disposizione transitoria occorreva an- Queste botti si lasciano col cocchiu- che un esame oculistico, e in partico- me aperto durante il periodo ebolli- lare il risultato di un dye–test, detto tivo 1895 Francesco Lapenna, Oro e Sabin e Feldman 1986 Enciclopedia potere e la loro evoluzione sociale e umana, medica italiana, vol. X, Firenze, Edizioni Torino, Roux Frassati e C. Tip. ed., 1895, p. Scientifche, 1986, p. 811: Nella fase pre- 12: in una parola, è tutto un mondo di coce dell’infezione da Toxoplasma contraddizioni, perché la società mai gondii compaiono anticorpi IgM e come oggi fu in così pieno rimescolio IgG che vengono evidenziati da dye– ebollitivo 1965 Lino Lionello Ghirar- test, mediante immunofuorescenza e dini, Il cinema e la guerra, Parma, Maccari, 1965, p. 18: portando l’esempio dell’ac- agglutinazione indiretta 2003 Cesare Kaneklin–Maria Cristian Isolabella, Immagi- qua in ebollizione, la quale acquista ni emergenti della leadership nelle organiz- man mano calore sino a giungere al zazioni, Milano, Vita e pensiero, 2003, p. 10: punto critico in cui ha inizio la fase Il rapporto esistente tra dye–test ed ebollitiva. emoagglutinazione indiretta è stato 2. Di colore, molto intenso, dettagliatamente analizzato in nume- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- rose ricerche da vari Autori. sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 47: sco- = Voce ingl., comp. di dye ‘colorante’ e prì che il giallo è il colore più inten- test. so e più freddo, gelido ed ebollitivo, scottante e glaciale. (N) early tea loc. sost. m. inv. Tè = Deriv. di ebollire con –tivo. per la prima colazione. 1959 Vito Magliocco, Uomo in Africa, (N) embonpoint sost. m. inv. Milano, Le Nuove Edizioni d’Italia, 1959, Grassezza, pinguedine. p. 123: E lo early tea appena aperti gli av. 1848 Filippina de Sales, in Piera occhi, e uova e prosciutto, pesce di Rossotti Pogliano, Il diario intimo di Filip- buona mattina per il breakfast 1967 pina de Sales marchesa di Cavour. Torino Enrico Emanuelli, Un gran bel viaggio, Mi- 1781-1848, Torino, Angolo Manzoni, 2000, lano, Feltrinelli, 1967, p. 111: La Signoria p. 71: Guardo mio marito Filippo, di www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 174

cui conosco le fragilità che sfuggo- = Deriv. di empio con –itudine (la -e- sarà no a un osservatore superfciale, che dovuta ad incrocio con empietà). vede in lui soltanto un gentiluomo dotato di un certo embonpoint dovuto (E) (R) endura sost. f. inv. Suici- alla buona tavola 1851 In «Rivista dio per fame in uso tra i Catari. britannica. Giornale mensuale», II (1851), p. XIII sec. GRADIT (senza fon- 441: I mangiatori di veleno tendono te) 1945 Ilarino da Milano, L’eresia di a doppio scopo nel far uso di un far- Ugo Speroni nella confutazione del maestro maco così pericoloso; uno dei quali è Vacario, Città del Vaticano, Biblioteca Apo- l’ottenere freschezza ed apparenza di stolica Vaticana, 1945, p. 434: Il fnire la maggior salute ed acquistare un cer- vita terrena in modo violento, sia per to grado d’embonpoint 1882 Luigi mano dei nemici, come per intervento Zini, Scritti letterari editi ed inediti, Modena, degli stessi correligionari, collima a Toschi, 1882, p. 379: la idea di una roton- puntino con la pratica catara dell’en- dità di un genere particolare; di quel- dura, la quale divenne meno rara nei la appunto che risulta dalla pienezza secoli prossimi come mezzo espiato- di carne, dall’embonpoint 1940 In rio 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto «Primato. Lettere e arti d’Italia», I (1940), segreto dall’inglese di mille parole, Mila- p. 305, (GRL, senza indicazione del fasc.): no, Mondadori, 1967, p. 71: i Catari, che ne aveva venti se ne togli certe pose vuol dire “puri”, pervenendo al grado giovanili, certa magrezza polemica di perfetti, si sottraevano all’onni- che ha ceduto a un nuovo embonpoint potenza terrestre e carnale di Satana 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio mediante l’endura, suicidio per fame nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 1999 Morris West, L’ultima confessione, 184: che geniale calvizie, che dignito- trad. it. di Francesco Paolo Crincoli, Roma, so embonpoint, che naso autoritario, Castelvecchi, 2014, ed. digitale: In alterna- che sguardo sagace e sicuro! tiva, potrei farlo nel modo che i Catari = Voce ingl. ‘id.’. chiamano endura, lasciandomi morire di fame. (N) empietudine sost. f. Atteggia- = Voce provenzale ant., da endurar ‘resi- mento empio, immorale. stere’ o ‘digiunare’ (cfr. GRADIT). 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 399: (N) enfer sost. m. inv. Reparto di Potevano sperimentare i piaceri di un una biblioteca che ospita libri proibiti mondo contro il quale erano in guerra o considerati pericolosi o immorali. e valutarne con cognizione l’empie- 1965 , Il mito di Pa- tudine, la sconsolatezza e se davvero rigi. Saggi e motivi francesi, Torino, Einau- non c’era nulla e nessuno da salva- di, 1981, p. 262: si dette a perlustrare re 2019 Paola Presciuttini, La mannaia: di quella biblioteca il recesso più se- il macello della peste, Bologna, Meridiano greto: il cosiddetto «enfer», il luogo Zero, 2019, ed. digitale: Uccisa con il suo proibito ai comuni lettori 1967 En- bambino, poiché la mostruosità del f- rico Emanuelli, Un gran bel viaggio, Milano, glio altro non è che la prova dell’em- Feltrinelli, 1967, p. 71: la sua biblioteca pietudine del genitore. privata ha un enfer ben fornito 1986 www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 175

Anna Maria Crispino–Fabio Giovannini– (N) épicier sost. m. inv. Droghie- Marco Zatterin, Il libro del diavolo. Le ori- re. gini, la cultura, le immagini, Bari, Dedalo, 1884 Alberto De Foresta, Attraverso 1986, p. 19: Con il nome di Enfer, in- l’Atlantico e in Brasile, Roma, Sommaruga, fatti, vengono comunemente designa- 1884, p. 407: non è, né la bottega del te le collezioni erotiche delle bibliote- grocer, o il bar inglese, né il magazzi- che av. 2009 Antonio Spinosa, Paolina no dell’épicier o la buvette francese, Bonaparte, Milano, Mondadori, 2010, ed. né il fondaco di droghiere o spaccio di digitale: La sua è una biblioteca casta; commestibili e liquori italiano 1885 in un piccolo enfer si trovano annotati In «Rivista di discipline carcerarie in relazio- ne con l’antropologia, con diritto penale, con i titoli di poche opere scabrose. la statistica», XIV (1885), p. 88 (GRL, senza = Voce fr. ‘id.’. indicazione del fasc.): Marchandon pres- so la fruttaiuola, il beccaio e l’épicier (N) enormizzato agg. Molto in- 1887 In «L’Italia agricola. Giornale dedicato grandito, reso enorme. al miglioramento morale ed economico delle 1810 In «Atti dell’Accademia italiana di popolazioni rurali», XIX (1887), p. 551: Io scienze, lettere ed arti», I (1810), 1, p. 275: ho veduto in una bottega d’épicier ad In simil guisa enormizzato, diminuito Amsterdam, aperta da un nostro ita- o deviato questo processo, si gene- liano 1900 In «Natura ed arte. Rivista rano nell’organismo delle enormità, illustrata quindicinale italiana e straniera di scienze, lettere ed arti», IX (1900), p. 182 delle defcienze e delle alterazio- (GRL, senza indicazione del fasc.): Peco- ni nelle normali riproduzioni av. raro, che con la moglie e i fgli fece 1914 Gian Pietro Lucini, Libri e cose scrit- parte, tempo addietro, di varie ed im- te, a cura di Glauco Viazzi, Napoli, Guida, portanti compagnie di prosa, ed ora si 1971, p. 157: pornografa è sempre un è trasformato in épicier 1967 Silvano pleonasmo che esorbita sul necessa- Ceccherini, Lo specchio nell’ascensore, Mi- rio, un dettaglio enormizzato elefan- lano, Rizzoli, 1967, p. 206: aveva aggan- tescamente a proposito e che riempie ci in prefettura e alla Sureté, lindo e il primo piano 1967 Massimo Francio- grasso e débonnaire come un épicier. sa, L’arrischiata, Milano, Rizzoli, 1967, p. 8: = Voce fr. ‘id.’. sulla copertina, l’immagine di Glenn, il cosmonauta, esplodeva con un pri- (N) erotomaniaco agg. Che rivela impulsi sessuali morbosi. mo piano deformato, enormizzato, 1869 Francesco Forlani, L’isterismo nei spettacolare 2000 Giovanni Scarabel- suoi rapporti colla follia e colla responsabi- lo-Veronica Gusso, Processo al Moro. Vene- lità, Torino–Firenze, Loescher, 1869, p. 53: zia 1811. Razzismo, follia, amore e morte, l’impulso erotomaniaco può però ac- Roma, Jouvence, 2000, p. 73: un’oratoria compagnare anche altre forme di ma- tesa, con enormizzato empito retori- nia, che riconoscono la loro origine co, ad invocar attenuazioni di colpe e dalla nevrosi isterica 1967 Riccardo di pene per i travolgimenti non resi- Bacchelli, Rapporto segreto dall’inglese di stibili della “passione”. mille parole, Milano, Mondadori, 1967, p. = Part. pass. di enormizzare. 223: Le chiamerei effusioni di senti- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 176

mentalismo, e magari melensaggini Potremmo dire, scherzando, che ora enfatiche, efforescenze patetiche e che si è avuto la de-escalazione delle forse erotomaniache 1983 In «Ri- ostilità, non si sentirà più parlare di vista critica di storia della flosofa», XXX- escalazione 2001 Pier Francesco Pao- VIII (1983), p. 204, (GRL, senza indicazione lini, Parole e Sangue, Milano, Spirali, 2001, del fasc.): Nel processo che ne seguì il p. 127: Per ritrovarlo, allora, occorrerà Pubblico Ministero ebbe a defnire aumentare sempre più le dosi – una Russell «libertino, libidinoso, lussu- continua escalazione 2018 Alice rioso, lascivo, erotomaniaco, afrodi- Gamba, La gestione dei confitti nel conte- siaco, irriverente, gretto, mentitore e sto interculturale. Un’indagine nella scuola privo di fbra morale» 2017 Roberto dell’infanzia, Milano, Franco Angeli, 2018, Cavaliere, Se non mi amo non ti amo. Rompe- ed. digitale: un elemento determinante re il circolo vizioso della dipendenza affetti- in questo senso è il grado di escala- va (e non solo), Milano, Franco Angeli, 2017, zione a cui il confitto è arrivato. ed. digitale: Sotto molti aspetti, “l’amo- = Dall’ingl. escalation. re erotomaniaco” ha tutte le caratteri- stiche di un amore romantico. (E) (R) escatologicamente avv. 2. sost. m. Soggetto malato di ero- Dal punto di vista escatologico. tomanìa. 1905 Pietro Ceretti, Saggio circa la ra- 1830 Luigi Ferrarese, Trattato della gione logica di tutte le cose, trad. it. di C. mania letto nell’accademia medico–chirur- Badini e E. Antonietti, Torino, Unione-Ti- gica di Napoli il 1° Settembre 1828, Napo- pografco Editrice, 1905, p. 374: La natura li, Tip. di Napoli, 1830, p. 208: il regime cronotopicamente particolare passa dietetico e le cure ch’esige un mono- escatologicamente alla generale; ma maniaco, per esempio, il quale delira anche in questa ricorre il principio in cose religiose, debbono essere ben dualistico, ossia il divorzio mistico di diverse da quelle che abbisognano per una natura dall’altra 1966 Giuseppe un erotomaniaco 1881 Cesare Lom- Berto, La cosa buffa, Milano, Rizzoli, 1966, broso, L’amore nei pazzi, Torino, Loescher, p. 166: una creatura di carne e d’ossa 1881, p. 10: L’erotomaniaco è, a chi ben soggetta si potrebbe dire escatologica- vi pensi, la caricatura dell’amore pla- mente a profanazioni 1987 GRADIT tonico come la ninfomania dell’amo- (senza fonte) 2005 Francesco Franco, La re brutale. passione dell’amore. L’ermeneutica cristiana = Comp. di eroto– e maniaco. di Balthasar e Origene, Bologna, EDB, 2005, p. 327: Alleanza che si conclude con (N) escalazione sost. f. Passaggio l’incarnazione ed è sancita sulla cro- a uno stadio superiore, scalata. ce, dove nasce quella realtà creaturale 1966 Giuseppe Berto, La cosa buffa, Mi- che escatologicamente restituirà alla lano, Rizzoli, 1966, p. 214: siccome l’esito creatura ciò che protologicamente era ultimo di questa sorta d’escalazione o presente in Cristo e che essa ha per- scalata al ventunesimo anno doveva duto 2018 Giuseppe Cantarano, La co- essere chiaro a chiunque vi ponesse munità impolitica, Torino, Giappichelli, 2018, mente 1984 Tristano Bolelli, Parole p. 62: Che senso ha realizzare l’opera in piazza, Milano, Longanesi, 1984, p. 173: mediante l’agire, se l’opera sarà esca- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 177

tologicamente rivelata nell’inoperosità (N) eutanasiante sost. m. e f. inv. della sua originaria compiutezza? Favorevole all’eutanasia. = Deriv. di escatologico con –mente. 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- greto dall’inglese di mille parole, Milano, (N) estrapolabile agg. Che si può Mondadori, 1967, p. 44: se lei è eutana- estrapolare. siante sincera e in buona fede, come 1898 In «Il nuovo cimento. Giornale di non dubito. fsica, di chimica e delle loro applicazioni alla = Deriv. di eutanasia con -ante. medicina, alla farmacia e alle arti industriali», XLIV (1898), p. 168, (GRL, senza indicazio- (N) eutanasiaco agg. Relativo ad ne del fasc.): Volendo delle espressioni eutanasia. legittimamente estrapolabili bisogne- 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- rebbe tener conto di un numero mag- greto dall’inglese di mille parole, Milano, giore di termini della formula di Cau- Mondadori, 1967, p. 50: l’idea, anzi, la chy 1938 In «La chimica e l’industria», missione eutanasiaca, ha assunto in III (1938), p. 809: La sperimentazione lei caratteri e dimensioni di megalo- preventiva con mezzi idonei consente mania 1983 In «Rivista di flosofa», invece di stabilire a priori le modalità LXXIV (1983), p. 21 (GRL, senza indica- zione del fasc.): Nel processo eutana- dei cicli di trattamento, in modo suff- siaco, che si svolge nella temporalità cientemente estrapolabile per consen- esistenziale, la volontà del soggetto, tire al fornitore di impianti di fssare per la sua genericità e/o discontinuità, natura e sequenza del macchinario non è in grado di ridurre l’operatore a 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, Milano, un puro soggetto passivo 2007 Ma- Feltrinelli, 1967, p. 133: l’ideologia estra- ria Giuseppina Salaris, Corpo umano e diritto polabile, per esempio, dal darwini- civile, Milano, Giuffrè, 2007, p. 325: Sotto smo, porta tutti i segni – vestigiali? questo proflo, infatti, è stato rilevato – della sua origine e maturazione bor- che qualora il documento contenente ghese–vittoriana 2002 Sandra Vasco le direttive anticipate o il testamento Rocca, Beni culturali e catalogazione. Prin- biologico avesse delle disposizioni di cipi teorici e percorsi di analisi, Roma, Gan- valore eutanasiaco saremmo in pre- gemi, 2015, p. 165: L’oggetto viene in- senza di un negozio illecito 2016 dividuato come “semplice” in quanto Vincenzo Paglia, Sorella morte. La dignità singolo, omogeneo e privo di compo- del vivere e del morire, Milano, Piemme, nenti estrapolabili dall’insieme come 2016, ed. digitale: Qualcuno parla di parti autonome 2006 Giulio Vesperini, “entusiasmo eutanasiaco” (qualcuno Che fne ha fatto la semplifcazione ammini- sintetizza: “eutanasiasmo”). strativa?, Milano, Giuffrè, 2006, p. 29: L’at- = Deriv. di eutanasia con –aco. tuale impasse del processo di ratifca rende incerto il destino del Trattato (N) eutanasistico agg. Relativo ad costituzionale, e il capitolo sulle fonti eutanasia. sembra diffcilmente estrapolabile per 1950 In «La civiltà cattolica», CI (1950), una possibile ratifca separata. p. 247 (GRL, senza indicazione del fasc.): In = Deriv. di estrapolare con –bile. terzo luogo come dottrina flosofca e www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 178

giuridica, che propugna la legittimità scettibile di aprire pericolosi scivola- di questa pratica e di quest’arte eu- menti verso esiti di tipo eutanasistico. tanasistica 1967 Riccardo Bacchelli, = Deriv. di eutanasia con –istico. Rapporto segreto dall’inglese di mille paro- le, Milano, Mondadori, 1967, p. 31: E ciò (E) (R) fainéant agg. inv. (o pl. non per pietà eutanasistica, ma per faineants). Fannullone, poltrone. eliminare testimonianze, via radio, di 1855 In «La civiltà cattolica», XI (1855), orripilanti agonie 1968 Riccardo Bac- p. 554: Vero è che quel popolo si ride chelli, Giorno per giorno dal 1922 al 1966. delle leggi e dei loro esecutori; vero Cronaca e storia, estri, ricordi e rifessioni, è che con tutta la smania di procla- Milano, Mondadori, 1968, p. 521: Siamo in marsi popolo sovrano, il popolo è non presenza di una specie di intento eu- meno inerte ed indolente, non meno tanasistico, esteso ed applicato, non fainéant di tanti monarchi 1892 In più al caso particolare della malattia, «Rassegna nazionale», LXIII (1892), p. 606: ma alla vita, considerata insopporta- Grévy [...] si ridusse alle condizioni bile per un soggetto sensibile 2005 vilissime di un re fainéant, e fu difat- Gian Maria Comolli, Fratello uomo e sorella ti, fnché visse l’ex-dittatore, un vero verità. Un itinerario semplice tra i problemi della bioetica, Negarine di S. Pietro in Caria- presidente fainéant, con questo di ag- no (Verona), Il segno dei Gabrielli Editore, gravante che egli accettò di buon gra- 2005, p. 204: Occorre il consenso del do 1956 GRADIT (senza fonte) 1990 malato quando l’uso della morfna In «Quaderni costituzionali», IX (1990), potrebbe togliergli la conoscenza; è p. 316 (GRL, senza indicazione del fasc.): indispensabile permettere al paziente Quel ruolo che, già nei termini fssa- di assolvere agli obblighi famigliari, ti dalla Costituzione, appariva a V.E. civili e religiosi se l’impiego è pro- Orlando (ed è tutto dire) proprio di un lungato; non va utilizzata con fni eu- presidente fainéant, sarebbe chiara- tanasistici. mente ed ulteriormente compromesso 2. agg. Favorevole all’eutanasia. e svalutato. 1928 In «Bollettino della società eusta- 2. sost. m. Fannullone, poltrone. chiana», XXV (1928), p. 92 (GRL, senza 1952 Maria Michele Armato, Luca Bel- indicazione del fasc.): in modo recisa- trami, 1854-1933. L’uomo sulla scorta di do- mente negativo alla domanda che cumenti inediti, Firenze, Carnesecchi e Figli, Tullio Murri formula nella prefazione 1952, p. 9: Il Beltrami, in sulle prime, del nuovo volume di G. De Vecchio ebbe a provare la voglia di doman- “Morte benefca” dove quest’ulti- dare quale dei due fosse il fainéant mo autore sostiene dal punto di vista 1956 GRADIT (senza fonte) 1967 San- morale e giuridico la tesi eutanasisti- dro De Feo, I cattivi pensieri, Milano, Gar- ca 2012 Aldo Abenavoli, Un laico alla zanti, 1967, p. 222: non aveva voglia di ricerca della verità, Reggio Calabria, Città niente altro che di non sentire più tutti del Sole, 2012, ed. digitale: La Chiesa ini- quei fainéants i quali cominciavano a zialmente ha affermato di non vedere diventare pericolosi oltre che molesti. la necessità di una eventuale legge sul = Voce fr. ‘id.’, comp. di faire ‘fare’ e testamento biologico, in quanto su- néant ‘niente’. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 179

(N) falconatura sost. f. Serie di della ricchezza, una qualche superio- elementi decorativi che ornano le par- rità di rango. ti più elevate di chiese gotiche. = Deriv. di fanfar(one) con –are. 1887 Luca Beltrami, Per la facciata del Duomo di Milano, vol. II, Milano, Saldini, (N) fantaisiste agg. inv. Impronta- 1887, p. 24: le proflature orizzontali to alla libera espressione della fanta- della cornice sono scomparse, quasi sia. idealizzate in quella merlatura o fal- 1903 In «Emporium», IX (1903), p. 185 conatura a trafori che contermina tut- (GRL, senza indicazione del fasc.): il Capus ti i piani del Duomo 1956 Alfredo non fa che applicare – da Rosine alla Barbacci, Il restauro dei monumenti in Italia, Veine, dal Brignol al Mariage bourge- Roma, Istituto Poligrafco dello Stato, 1956, ois, da Petite folles alle Deux écoles e p. 129: però non si rinnova che la fal- alla Chatelaine – la sua osservazione conatura e si rinunzia anche alla co- semplice e umana – e tuttavia sempre struzione del campanile 1967 Luigi un po’ fantaisiste – ad un mondo ri- Santucci, Orfeo in paradiso, Milano, Monda- stretto che sarà sempre lo stesso, ma dori, 1967, p. 13: con la sua foglia andò che è sempre vivo 1987 Lanfran- a posarsi su una falconatura irrag- co Caretti, Montale e altri, Napoli, Morano, giungibile 2001 Giulia Benati–Anna 1987, p. 93: probabilmente conserva Maria Roda, Il Duomo di Milano. Dizionario una tra le testimonianze più eloquen- storico, artistico e religioso, Milano, NED, ti di quella poesia fantaisiste di cui si 2001, p. 258: Così, su imposizione an- aveva sinora informazione indiretta che comunale nel 1910 un’altra com- 1997 Marco Villoresi, Come leggere Ossi di missione […] progettò una nuova fal- seppia di Eugenio Montale, Milano, Mursia, conatura 2016 Mauro Pavesi, La storia 1997, p. 139: Montale statisticamente è di Milano in 100 monumenti e opere d’arte, poco incline all’uso della dieresi (più Roma, Newton Compton, 2016, ed. digitale: diffusa nelle liriche giovanili di stam- che peraltro non ha certo benefciato po fantaisiste), mentre ricorre con no- del rialzo della falconatura, operato tevole frequenza alle sineresi 2001 dallo Zacchi ai primi del Novecento. Letture di , a cura di Sergio Ci- gada, Milano, Vita e Pensiero, 2001, p. 153: = Deriv. di falcone con –atura. Egli si rivela vicino al dadaismo più ‘fantaisiste’ e meno rivoluzionario. (N) fanfarare v. intr. Comportarsi 2. sost. m. e f. Fantasista. da fanfarone, fare il millantatore. 1862 Giuseppe da Forio, Vita di Giu- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, seppe Garibaldi, Napoli, Stab. Tip. Perrotti, Milano, Rizzoli, 1966, p. 118: sarebbe 1862, p. 483: Questa è la cifra esatta d’andarli a pigliare uno a uno dentro ed offciale, compresi due cappella- casa e trascinarli fuori per il collo, ’sti ni, quattro cantinieri, ed un dilettante muligoni che hanno di buono solo la (fantaisiste) che segue la spedizione lingua, a fanfarare cuand en se rischia con una eccellente carabina 1966 manca un pel di capéi 2016 Alberto Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, Mila- Lettori, Se passi butta un fore, Brescia, Tem- no, Mondadori, 1966, p. 104: dopo averla perino rosso, 2016, ed. digitale: fanfarava inseguita da un indirizzo all’altro ed www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 180

essersi arrestata in un piccolo alber- 2. sost. m. e f. Chi ha sviluppato go, a Bizier, di proprietà di un ex fan- una dipendenza dai farmaci. taisiste. 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensie- = Voce fr. ‘id.’. ri, Milano, Garzanti, 1967, p. 300: così a caso e quasi senza accorgersene come (N) fantazienda sost. f. Azienda accade ai farmacomani 1979 Max che esiste solo nella fantasia. Meier Glatt, I fenomeni di dipendenza. Gui- 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, da alla conoscenza e al trattamento, trad. it. Milano, Mondadori, 1966, p. 29: è forse di Giovanni Bonfglio, Milano, Feltrinelli, vero che questa fantazienda è soltan- 1979, p. 98: Il farmacomane compulsi- to la visione della mia mente stanca e vo continua a prendere la sua droga mi conviene far visita allo psicologo evidentemente perché ha la sensazio- di stabilimento? ne che questa gli procura un qualche = Comp. di fanta– e azienda. vantaggio. = Comp. di farmaco e –mane. (N) farandolare v. intr. Girare senza una meta e uno scopo precisi, (N) fascirebadogliesco agg. Rela- gironzolare. tivo alla politica monarchica e fasci- 1952 Mario Tobino, Il deserto della Li- sta di Pietro Badoglio. bia con il libro della Libia, Milano, Monda- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- dori, 2018, ed. digitale: L’accompagnai lano, Rizzoli, 1966, p. 138: anche lei da verso l’uscita. Egli continuava a fa- quel gran putiferio fascirebadogliesco randolare. Ci salutammo; mi ripeté terrorizzata assai. «carissimo», e si allontanò con quella = Comp. di fasci(sta), re e Badoglio, co- sua andatura 1966 Giuseppe Bonura, Il gnome del generale Pietro Badoglio (1871- rapporto, Milano, Rizzoli, 1966, p. 27: Egli, 1956), con –esco. il ragazzo, farandolava in cerca d’av- venture agresti dall’ore antelucane al (N) fascistadannunziano (fasci- tramonto. sta–dannunziano) agg. Infuenzato = Deriv. di farandola con -are. dalla corrente del fascismo ispirata dalle idee di Gabriele D’Annunzio. (N) farmacomane agg. Che ha 1967 Goliarda Sapienza, Lettera aperta, sviluppato una dipendenza dai farma- Milano, Garzanti, 1967, p. 27: ho capito il ci. lato fascistadannunziano dei miei ge- 1911 In «Il policlinico. Sezione pratica. nitori e della mia educazione 1980 Periodico di medicina, chirurgia e igiene», Romano Bracalini, Il re vittorioso. La vita, il XVIII (1911), p. 800: il povero che è far- regno e l’esilio di Vittorio Emanuele III, Mi- macomane per natura sua, deve esse- lano, Feltrinelli, 1980, p. 111: Mentre la re educato dal medico colto 2017 destra chiede un programma “fasci- Costantino della Gherardesca, Punto. Aprire sta–dannunziano” re Vittorio affda la mente e chiudere con le stronzate, Milano, l’incarico di formare il nuovo governo Rizzoli, 2017, ed. digitale: Essere farma- a Ivanoe Bonomi 1986 Antonio Sarub- comane in Italia è come essere viti- bi, Il mondo di Amendola e Cianca e il crollo coltore nel Bordeaux. delle istituzioni, Milano, Franco Angeli, 1998, www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 181

p. 102: E quando Aldo Finzi si era re- (N) fellineo agg. Ispirato all’im- cato da Alberto Albertini, succeduto al maginario dei flm di Fellini, fellinia- fratello Luigi nella direzione del Cor- no. riere, per tentare di portare il giornale 1967 Enrico Emanuelli, Un gran bel su di un piano fascista–dannunziano. viaggio, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 104: 2. sost. m. Persona che si rifà ad tutto sommato lei sarà in compagnia idee fasciste e dannunziane, d’un uomo che ama una fellinea buo- 2008 Luigi Carletti, Lo schiaffo, Milano, na vita. = Deriv. di Fellini, cognome del regista Baldini Castoldi Dalai, 2008, p. 182: Ha un cinematografco (1920- marito di vent’anni più vecchio, quel 1993), con –eo. fascista–dannunziano di Pescara che gestisce le sue aziende. (N) fttìo sost. m. L’essere ftto, = Comp. di fascista e dannunziano. denso, cupo. av. 1905 Tullo Massarani, Cesare Cor- (E) (R) fattualmente avv. In modo renti nella vita e nelle opere. Introduzione fattuale, concretamente. a un’edizione postuma degli scritti scelti di 1967 Giuseppe Berto, La cosa buffa, lui in parte inediti o rari, Firenze, Le Mon- Milano, Rizzoli, 1967, p. 125: di questione nier, 1907, p. 7: Delle due fnestre una è pratica su come andare fattualmente aperta, e dà sui vicini poggi, tutti un avanti con Maria non se n’era posta fttìo d’alte abetine 1924 Francesco Sapori, Incanto di Circe. Novelle, Roma-Mi- neanche una 1982 Pietro Manes, Cri- tica al pensiero economico di Marx. Le basi lano, Mondadori, 1924, p. 148: Il fttìo del- teoriche del socialismo liberale, Bari, De- la gente futtuava lì sotto, quasi voles- dalo, 1982, p. 23: Noi invece vediamo se rubare il fato al predicatore 1967 continuamente, osserviamo fattual- Antonio Barolini, Le notti della paura, Mila- no, Feltrinelli, 1967, p. 43: la passione che mente nella vita di ogni giorno che turbava la ragazza e i discorsi ch’ella il valore di un dato bene può variare faceva gli pesavano oscuri sull’ani- moltissimo 1987 GRADIT (senza fon- mo, chiusi in un fttìo di barlumi mi- te) 2001 Clara Cardin, Filosofa e creati- steriosi 1996 Silvio Aman, Su Isabel- vità, Roma, Sovera, 2001, p. 22: Nel Con- la delle acque di Giancarlo Buzzi, Verona, tributo afferma che «l’esperimento Anterem, 1996, p. 76: Un minimo fttìo, e le situazioni sperimentali possono quello dell’abituale quotidianamento, confgurarsi anche idealmente e non che si disegna a passettini minimissi- soltanto fattualmente» 2012 Stefano mi 2007 Raffaele Manica, Exit Novecen- Biancu, Saggio sull’autorità, Milano, EDU- to. Una raccolta di saggi, Roma, Gaff, 2007, Catt, 2012, p. 53: L’autorità è fondamen- p. 189: anche a Manila, ripiena di «mo- talmente una relazione di mediazione numenti con vocazione alla rovina», tra il piano dei fatti e della storia e ovvero presa da una delle moderne qualcosa che è fattualmente e storica- «catastrof di media cilindrata», da un mente indisponibile. fttìo di carcasse meccaniche. = Deriv. di fattuale con –mente. = Deriv. di ftto con -ìo. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 182

(E) (R) flanca sost. f. Tipo di tes- parti in tutto il territorio lombardo suto sintetico elastico. 2000 Achille Rastelli, Bombe della città. 1960 Fabio Rocca–Enrico Emanuelli, Gli attacchi aerei alleati, le vittime civili a Russia in autostop, Firenze, Vallecchi, 1960, Milano, Milano, Mursia, 2004, p. 48: La p. 57: Mi informai dei prezzi correnti: Flak, dipendente operativamente dal- cinquecento rubli per un impermeabi- la Luftwaffe, agiva a stretto contatto le, calze da donna settanta rubli, quel- con i reparti da caccia 2016 Do- le colorate di flanca il doppio 1963 menico Anfora, La battaglia degli Iblei. 9-16 GRADIT (senza fonte) 1967 Massimo luglio 1943, Tricase, Youcanprint Self-Publi- Franciosa, L’arrischiata, Milano, Rizzoli, shing, 2016, p. 123: Sisino e il coman- 1967, p. 69: il marito di Adriana porta- dante della sezione Flak segnalavano va gemelli ai polsi e le calze di flanca l’infltrazione di truppe nemiche. a gambaletto 1995 Silvana Grasso, = Voce ted. ‘id.’, acronimo di Flie- Ninna nanna del lupo, Torino, Einaudi, 1995, gabwehrkanone, propr. ‘cannoni contraerei’. p. 56: Scoprire ch’erano legnose come le cosce della madre che gli capitava (N) fasce sost. m. Lampo. d’intravedere quando sua madre si 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, scendeva le calze di flanca alla cavi- Torino, Einaudi, 1967, p. 47: un perenne glia 2016 Emanuela Maccarani–Ilaria maquillage di eloquenza caricata a Brugnotti, Questa squadra. La ginnastica rit- fasce. mica, la mia vita, Milano, Baldini&Castoldi, = Dall’ingl. fash ‘id.’. 2016, ed. digitale: Calze di flanca giallo osservAzioni: da GRL emerge che Flasce sole, body nero e scarpette rosa. è abbastanza comune come italianizzazio- = «Nome commerciale deriv. di flo con il ne del nome Flash (Gordon), protagonista segmento –anca di helanca» ( GRADIT). dell’omonima serie a fumetti di fantascienza, ideata da Alex Raymond. (N) fak sost. f. inv., spec. con l’i- niziale maiuscola. Difesa contraerea (E) (R) fic sost. m. inv. Poliziotto. dell’esercito tedesco durante la Se- 1856 ( GRADIT senza fonte) 1967 conda guerra mondiale. Silvano Ceccherini, Lo specchio nell’ascen- sore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 155: ti ave- 1940 In «Rivista aeronautica», XV (1940), p. 449: mentre la Flak e gli avia- vamo preso per un fic, roba del gene- tori da caccia sono ostacolati nell’ese- re 1989 , Quattro novelle sulle apparenze, Milano, Feltrinelli, 1989, cuzione del loro compito dall’oscuri- ed. digitale: Sono passati due fic ed è tà e dalle nubi 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. sorto in me un amore per tutti i poli- 83: la fak tedesca che aveva tentato ziotti del mondo 2004 Filippo Tuena, Il volo dell’occasione, Roma, Fazi, 2013, ed. di abbatterli 1997 Renzo Fiammetti, L’Ovest Ticino dalla Prima Guerra Mondiale digitale: Invece, con mia sorpresa, l’a- alla liberazione. Una storia delle comunità gente di Adolphe, un anziano fic alle di Cameri, Trecate, Romentino, e Cerano, soglie della pensione 2008 Mario Novara, Interlinea, 1997, p. 117: Molte di Baudino, Per amore o per ridere, Parma, queste postazioni sono organizzate Guanda, 2008, p. 156: Tu l’hai mai visto, dalla Flak tedesca che ha propri re- questo flm, chiedeva il fic numero www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 183

uno al fic numero due, che sbadiglia- (N) fourré sost. m. inv. (o pl. four- va minacciosamente. rés). Biscotto farcito. = Voce fr. ‘id.’. 1966 Mario Soldati, La busta arancio- ne, Milano, Mondadori, 1966, p. 36: ah, (N) focopelico sost. m. Chi ha le il croccare dei fourrés e il loro len- estremità rivestite di peli. to sfaldarsi, inzuppati di cioccolata! 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- 2007 Domenico Carosso, Cibi e vini del no, Einaudi, 1967, p. 99: versatile nel lam- desiderio. Nella vita e nei romanzi di Ma- birsi tra i peli (e perciò focopelici). rio Soldati, Cantalupa, Effatà, 2007, p. 64: = Incrocio di focomelico con pelo. sicché lo slancio religioso conserverà per noi il sapore delicato della crema (N) foscolianamente avv. Secon- di cioccolata calda e dei fourrés. do le idee, le abitudini o lo stile di = Voce fr. ‘id.’. Ugo Foscolo. 1957 Aldo Vallone, Linea della poesia (N) franc-maçon sost. m. inv. (o foscoliana, Firenze, Olschki, 1957, p. 39: pl. franc-maçons o francs-maçons), dopo l’ingenua infatuazione anacre- spec. con l’iniziale maiuscola. Mas- ontica, e che più risuonerà foscolia- sone. namente in tutto l’Ottocento 1966 1776 Cesare Ruggiero, Per l’intervento del regio consigliere e caporuota della G. Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, Mila- Corte D. Gennaro Pallante da Fiscale nella no, Mondadori, 1966, p. 112: dalla cami- causa de’ liberi muratori, s.l., s.e., 1776, p. cia foscolianamente aperta sul collo XXII: All’improvvista si diè fuori una 1983 , A futura memo- scrittura in favore de’ Franc-Maçons ria. Se la memoria ha un futuro, a cura di piena di sconcezze e di sediziose pro- Paolo Squillacioti, Milano, Adelphi, 2017, posizioni 1868 Carlo Pace, I documenti ed. digitale: per qualsiasi paese in cui della storia d’Italia con prospetti statisti- i tribunali non siano stati mutati in co-economico-amministrativi, Firenze, Tip. are. [...] E forse è da dire, meno fo- ed. Botta, 1868, p. 130: congregazioni o scolianamente, in altari 1996 Giu- conventicole volgarmente dei Libe- seppe Lupo, Sinisgalli e la cultura utopica ri Muratori o Francs-Maçons, o con degli anni Trenta, Milano, Vita e pensiero, altro qualsiasi altro nome si chiami- 1996, p. 33: Essa rappresenta il mito no, secondo la diversità dei linguaggi ancestrale cui collegare le primitive 1910 In «Studi storici», XVIII (1910), p. 420: ragioni di vita, i rapporti temporali di E il Zelada, nella nota già citata, dice: anteriorità/posteriorità, essenziali per «In Milano esiste una loggia di Franc- comprendere i legami del poeta che, Maçons, sotto il titolo della Concor- foscolianamente, sente di appartene- dia» 1967 Germano Lombardi, La linea re 2010 Erminio Risso, in Edoardo San- che si può vedere, Milano, Feltrinelli, 1967, guineti, Cultura e realtà, Milano, Feltrinelli. p. 64: il suo grand-père Columbus era 2010, ed. digitale: se il chierico organico il più infuente dei francs-maçons del- è, foscolianamente, una sorta di storia le valli e della città 2006 Ruggiero di della letteratura italiana per saggi. Castiglione, La Massoneria nelle Due Sicilie = Deriv. di foscoliano con –mente. e i fratelli meridionali del ’700, Roma, Gan- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 184

gemi, 2014, p. 48: Nelle notizie estratte che deve dal 1395 2008 Miriam Da- dal processo informativo fabbricato vide, Lombardi in Friuli. Per la storia delle contro i Franc-Maçons della loggia migrazioni interne nell’Italia del Trecento, introdotta in Roma risulta, in data 9 Trieste, CERM, 2008, p. 301: i chierici che gennaio 1789, registrata la seguente avrebbero celebrato le quattro messe annotazione. avrebbero ricevuto un frisacense cia- = Voce fr. ‘id.’. scuno. = «Dal lat. mediev. frisacēnse(m), deriv. (N) françois–maurachiano agg. di Friesach, nome di una città della Carinzia» ( GRADIT). Ispirato al cattolicesimo di François Mauriac. (N) frumentizio agg. Relativo al 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, frumento. Milano, Rizzoli, 1966, p. 95: stimando cagonesca la tecnica françois–maura- 1839 Francesco Antolini, Rimario ita- liano di voci piane, sdrucciole e tronche, chiana. ossia Vocabolario ortografco desinenzia- = Deriv. di François Mauriac, nome di uno scrittore e drammaturgo francese (1885- le, Milano, Pirotta, 1839, p. 23: cereale, 1970), con –iano. agg., frumentizio, d’ogni sorta di biade 1936 In «Rassegna italiana po- (E) (R) frisacense sost. m. Moneta litica, letteraria e artistica», XIX (1936), p. coniata nella zecca di Friesach in Ca- 261 (GRL, senza indicazione del fasc.): e rinzia dal 1125 al 1300, poi utilizzata dal compianto De Carolis, che ha de- anche in territorio veneto. sunto con alto senso decorativo dalla 1749 Gian Giuseppe Liruti, Della mo- famosa protagonista del Michetti la neta propria e forastiera ch’ebbe corso nel fgura sanguigna, anzi purpurea, su ducato di Friuli dalla decadenza dell’Impero fondo caldo e frumentizio, della Fi- romano sino al secolo XV, Venezia, Pasqua- glia di Jorio 1966 Vasco Pratolini, Alle- li, 1749, p. 86: in oltre, verosimilmente goria e derisione, Milano, Mondadori, 1966, questa Decima dal Salzburgese pagò p. 303: l’autosuffcienza frumentizia, nella propria di lui moneta; la quale Dio come parlano male questi coefori appunto con tal nome di Frisacen- dei giornali! 1995 Umberto Artioli, Il se veniva chiamata, come abbiamo combattimento invisibile. D’Annunzio tra ro- dal Diploma di Federigo II 1856 manzo e teatro, Roma, Laterza, 1995, p. 58: Giuseppe Domenico Della Bona, Strenna la natura si compone in un gigantesco cronologica per l’antica storia del Friuli e principalmente per quella di Gorizia sino offertorio e i suoi doni frumentizi ac- all’anno 1500, Gorizia, Peternolli, 1856, p. quistano un’impronta votiva 2000 54: ch’egli non la possa alienare e che Andrea Camilleri, La mossa del cavallo, Pa- debba pagare annualmente dieci libre lermo, Sellerio, 2017, ed. digitale: il vastis- di moneta Frisacense al monastero simo feudo nomato «Terrarossa» per 1956 GRADIT (senza fonte) 1967 Elio produzione cerealicola e frumentizia. Bartolini, Chi abita la villa, Torino, Einaudi, = Deriv. di frumento con -izio. 1967, p. 52: il cero di una libbra, i cen- to trivalli di cipolla, gli otto ferri di (N) frustraneità sost. f. L’essere cavallo, i trentasette frisacensi aurei vano, inutilità. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 185

1796 In «Memorie per servire alla storia che 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e letteraria e civile», aprile 1796, p. 43 (GRL, derisione, Milano, Mondadori, 1966, p. 581: senza indicazione del fasc.): Fu encomiato Secondo la possibilità d’un funzio- con profusione di lodi un certo em- narietto ministeriale gruppo B grado piastro [...]. L’A. lo ha esperimentato undicesimo 1982 Martin Cruz Smith, più e più volte in più casi con assolu- Gorky Park, trad. it. di Pier Francesco Pao- ta frustraneità 1829 GRADIT (senza lini, Milano, Mondadori, 2014, ed. digitale: fonte) 1863 Luigi Capuano–Vincenzo Ogni ragguaglio era stato fornito, vo- Napolitani, Giurisprudenza civile della Corte lontariamente, in modo tale da porre di Cassazione di Napoli, Napoli, Tip. Prete, Arkady nel ruolo d’infmo funziona- 1867, p. 272: or se la seconda domanda rietto statale 1996 Silvia Albertazzi, fu fondata sulla impossibilità e fru- Scuola di scrittura, Venezia, Marsilio, 1996, straneità della ordinata escussione, p. 136: «Non avrei mai potuto sposare non era la stessa della prima 1967 un funzionarietto di partito» si disse Giuseppe Berto, La cosa buffa, Milano, Riz- Marta 2001 Stefano Benni, Saltatempo, zoli, 1967, p. 321: insomma la frustra- Milano, Feltrinelli, 2002, p. 152: E così via neità dell’irruzione appariva evidente fno a una torma di aspiranti scritto- anche a un disgraziato 2008 Nata- ri che portavano cinque righe su una lino Irti, Saggi di teoria generale del dirit- partita, o ai funzionarietti di partito. to, Milano, Giuffrè, 2008, ed. digitale: Alla = Deriv. di funzionario con –etto. frustraneità del risultato raggiunto in violazione dell’onere. (N) furevole agg. Fuggevole. = Deriv. di frustraneo con –ità. 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- no, Einaudi, 1967, p. 97: Agitano appena (N) fumier sost. m. inv. (o pl. fu- le furevoli zampette contro i fanchi miers). Sporcaccione, sudicione. sbarbati 2005 Carlo Villa, Quel pallido 1958 Enzo Giudici, Le opere minori di Gary Cooper, Firenze, Soc. Ed. Fiorentina, Maurice Scève, Parma, Guanda, 1958, p. 25: 2005, p. 216: è il peggio nel loro fure- è certo che a noi non sembra agevo- vole disincanto. le trovare un motivo per fare entrare, = Deriv. di furare con -evole. nei suoi versi e nel suo paragone, il fumier 1967 Silvano Ceccherini, Lo (N) gagne-pain sost. m. inv. Mez- specchio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, zo di sostentamento. 1967, p. 192: gli altri fumiers, o mezzi 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio fumiers, della sua compagnia. nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. = Voce fr. ‘id.’. 232: Questa ragazza ha gambe vera- mente stupende, e anche commoven- (N) funzionarietto sost. m. Fun- ti, perché sono il suo gagne-pain. zionario di infmo livello. = Voce fr. ‘id.’. 1964 In «L’Europa letteraria, artistica, cinematografca», V (1964), p. 72 (GRL, (N) gattosamente avv. In modo senza indicazione del fasc.): la fgura più sornione, come i gatti. comica è Plzàk, un funzionarietto me- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- schino, paradigma di virtù burocrati- sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 402: “E www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 186

io gattosamente non so come fnora no di veder che scena si facesse, che sono scampato” fnì per ammettere gioppinata 1966 Giuseppe E. Luraghi, Ottavio. Due milanesi alle piramidi, Milano, Monda- = Deriv. di gatto con -oso e -mente. dori, 1966, p. 22: andava matta per tutte le sorti di balli che erano for di val- (N) giacchettiella sost. f. Giac- zer, il tango col casché, la polca e la chetta. mazurca, non le gioppinate del giorno 1967 Goliarda Sapienza, Lettera aperta, d’oggi, dove basta vociare e pestare i Milano, Garzanti, 1967, p. 23: Tranquil- piedi per terra 2018 Benito Mazzi, La li nelle loro giacchettielle di velluto ragazza che aveva paura del temporale, No- 1992 In «L’Espresso», XXXVIII (1992), p. vara, Interlinea, 2018, ed. digitale: Ricor- 137 (GRL, senza indicazione del fasc.): sul dava che il Garitta, temuto vicebri- retro della giacchettiella di zerbino, gadiere della milizia, l’aveva invitata trova spesso scritto: “Lavami” oppure per un valzer. Per gioco: unduetre... “Resisti” 1999 Giancarlo Dotto, cit. in Manlio Cortelazzo et alii, I dialetti italiani: unduetre... un... / Lei ci aveva riso storia, struttura, uso, Torino, UTET, 2002, p. sopra. Le erano sembrate gioppinate. 1053: solita giacchettiella mezza sta- Non le interessavano quelle cose, ma gione 2011 Dacia Maraini, Colomba, adesso era diverso doveva tenersi su, Milano, Rizzoli, 2011, ed digitale: con un adeguarsi ai tempi. cappellino da fantino in testa e lui in = Deriv. di gioppino con –ata. jeans con una giacchettiella blu notte che gli stava stretta in vita, una cami- (N) gioppino sost. m. Burattino. cia bianca, senza cravatta e un fore 1967 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due rosso all’occhiello. milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, = Voce di area meridionale, o più pro- 1967, p. 15: I tedeschi ridevano come babilmente pseudomeridionalismo, deriv. di se fosse uno spettacolo dei gioppini giacca con –etta e –iella. al Gerolamo 2011 Paolo Pedote, 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa, (N) gioppinata sost. f. Pagliaccia- Roma, Newton Compton, 2011, ed. digitale: ta. Celestino V, considerato un vile per- 1934 In «Il dramma. Rivista mensile di commedie di gran successo», X (1934), ché rinunciò al soglio pontifcio dopo p. 39 (GRL, senza indicazione del fasc.): a solo quattro mesi e si lasciò manipo- divertirsi soltanto alle gioppinate per lare come un gioppino dalla Curia uno dei frequenti ritorni del popoli- 2015 Aldo Busi, L’altra mammella delle no al gusto per la commedia dell’ar- vacche amiche, Venezia, Marsilio, 2015, te 1950 Felice Filippini, Ragno di sera, ed. digitale: avrei avuto un talento da Milano, Mondadori, 1950, p. 379: Dopo grande burattinaio seduttore ma non l’ingresso nella sala, i ragazzi aveva- mi piaceva far ballare i gioppini, e se no improvvisato un teatro: i loro cuori solo dei gioppini erano in grado di bollivano sotto gli stracci, e le madri, conferirmi un’identità sociale, politi- rannicchiate in un angolo dietro il ca e quindi sessuale, meglio diventare camino prussiano freddo, aspettava- un fantasma all’opera. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 187

= Da Gioppino, nome di una maschera va in casa quella gluppa di diamanti. bergamasca (in dialetto Giopì) in passato Non credevo ai miei occhi, quando i portata in scena anche in forma di burattino. vidi. E subito dopo, mannaggia, ci fu questo incidente sul lavoro 2001 (N) giraffco agg. Relativo alle gi- Umberto Piersanti, L’estate dell’altro millen- raffe. nio, Venezia, Marsilio, 2001, p. 157: Maria 1839 Salvatore Fenicia, Collezione delle scavava con la posata la terra intorno opere, vol. III, Napoli, F.lli Cannone, 1839, p. ai grugni, poi, con un colpo secco, li 223: Non son li lembi, ch’improntò la buttava nella gluppa 2018 Simona moda / Dal pavone marin, dalli gentili Baldelli, L’ultimo spartito di Rossini, Mila- / Augelli pennacchiati e a lunga coda; no, Piemme, 2018, ed. digitale: Aveva un / Non son l’arie giraffche 1893- involto di stoffa fra le mani. […] Nel- 1894 In «Bollettino della Società di storia la gluppa c’erano due uova, chiare e patria Anton Ludovico Antinori», VI (1893- lucenti. 1894), p. 168 (GRL, senza indicazione del = Voce marchigiana (cfr. Valerio Volpini, fasc.): prego egualmente il Campione La terra innocente. Racconti marchigiani, dell’elefante dell’Eroe Cartaginese, e a cura di Fabio Ciceroni, Ancona, Il lavoro suoi congeneri scrittori, a voler conti- editoriale, 2002, p. 154), quasi sicuramente nuare simili interessanti ricerche, ed connessa a gruppo e groppo. autopsie elefantine, rinocerontiche, dromedarie, ippopotame, giraffche, (N) gluppetta sost. f. Piccola zebriche, e così via. quantità. 2. Di persona, che ha collo molto 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- lungo. lano, Rizzoli, 1966, p. 138: La Fedele aff- dò la vecchia madre a una famiglia di 1967 Gino de Sanctis, Il minimo d’om- conoscenti, sdoganando il carico con bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 85: la frma di Clark sulla mia tessera riuscì a una certa gluppetta di denaro, genero- precedere il giraffco generale in Val samente datole dal parroco. = Deriv. di gluppa con –etta. Padana 2007 Pasquino Crupi, Luna Rossa, Cosenza, Pellegrini, 2007, p. 61: nu- (N) gourbi sost. m. inv. Catapec- tro la scortese idea che i Ds eredi, no- chia, tugurio. nostante il giraffco Fassino, si siano 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio mutati nel rifatto carducciano “asin nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. bigio [...]”. 156: Non mi sembra confortevole né = Deriv. di giraffa con –ico pulito il suo gourbi 1967 Daria Berto- lini, Volti di terre lontane: Vita e costumi dei (N) gluppa sost. f. Involto, fagot- popoli, Parma, CEM, 1967, p. 15: ll gourbi to. è costituito da un solo grande locale. 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, = Voce fr. ‘id.’. Milano, Rizzoli, 1966, p. 79: Era in pos- sesso di una gluppa di idee sue, che (N) grossiereté sost. f. inv. Gros- esponeva nelle riunioni 1993 Pier solanità, rozzezza. Francesco Paolini, Il gatto guercio, Roma, 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- Newton Compton, 1993, p. 88: Tarsi ave- risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 428: www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 188

Della sua grossiereté, del suo nepoti- una iniziale selezione di 4 mila ragaz- smo, delle sue concubine. zi dodicenni, scelti dalle gerarchie del = Voce fr. ‘id.’ Partito fra la Hitlerjugend 1967 Mar- cello Venturi, L’appuntamento, Milano, Riz- (N) guastacaccia sost. m. Uccello zoli, 1967, p. 57: Non si trattava di una che col suo verso segnala la presenza vera e propria marcia, quale avrebbe di cacciatori. potuto essere quella di un battaglione 1939 In «Annali Del Museo Civico della Hitlerjugend 1990 Enzo Biagi, Di Storia Naturale Giacomo Doria», LIV Noi c’eravamo, Milano, Rizzoli, 1990, p. 41: (1939), p. 4: Non conosco uccelli più Signor Noll, cosa signifcava essere insopportabili di questi «Guastacac- membro della Hitlerjugend? «Tutti lo cia», e confesso che un paio di volte eravamo, dei Plimpf da piccoli, fno a ho lasciato andar loro una fucilata, dieci anni, poi, a quattordici, entrava- raggiungendo così al completo il de- mo a far parte della “gioventù”. Pri- precato effetto di gettar lo scompiglio ma ci si chiamava Jungvolk» 2004 fra gli acquatici 1946 In «Supple- Silvia Di Natale, Il giardino del luppolo, Mi- mento alle Ricerche di zoologia applicata alla lano, Feltrinelli, 2004, ed. digitale: Non si caccia», II (1946), p. 340: Assai petulante, vantava il direttore che tutti gli scolari squittiva facilmente e frequentava vo- erano iscritti alla Hitler Jugend e gli lentieri il bestiame che veniva ad ab- insegnanti al partito? 2014 Ermanno beverarsi alla fonte. Il suo squittio era Olmi, L’apocalisse è un lieto fne. Storia del- udibile anche alla notte. Localmente la mia vita e del nostro futuro, Milano, Riz- era chiamato «guastacaccia» 1963 zoli, 2014, ed. digitale: Durante il periodo Lino Pellegrini, Io Congo. Il secondo libro della Repubblica sociale italiana, mi dell’Africa, Milano, Martello, 1963, p. 328: iscrissi alle Fiamme bianche, il cor- accadde che un piviere di quelli chia- rispettivo italiano della Hitler–Jugend mati guastacaccia si levasse molle dal tedesca. margine della palude 1967 Gino De = Voce ted. ‘id.’, comp. di Hitler (cogno- Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, me di Adolf Hitler, 1889–1945) e di Jugend ‘gioventù’. 1967, p. 44: qualche guastacaccia saltel- lava dinanzi alla camionetta sempre più affrettandosi prima di decidersi a (N) house sost. f. inv. (o pl. hou- spiccare il volo, controvoglia, pareva, ses), anche con l’iniziale maiuscola. gridando di dispetto. Casa. = Comp. di guastare e caccia. 1881 Diomede Pantaleoni, Storia civi- le e costituzionale di Roma, vol. I, Torino, (N) hitlerjugend (Hitler jugend, Unione tipografco-editrice, 1881, p. 26: Hitler–jugend) sost. f. inv., con l’iniz- nell’India sir Henry Maine notò ora le iale maiuscola. Associazione parami- Houses ora le villages communities, litare giovanile nazista. o altre forme ancor più complicate 1938 In «La vita italiana. Rassegna men- aver costituito la base della società sile di politica interna, estera, coloniale e di 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, emigrazione», XXVI (1938), p. 154 (GRL, Milano, Mondadori, 1966, p. 506: L’unica senza indicazione del fasc.): Si ha infatti diffcoltà sarebbe stata uscire domat- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 189

tina, è una house molto seria 2010 di bestiame come è indicato dal loro Michela Bolis, Giovani coppie e modi di nome. abitare, Milano, Franco Angeli, 2010, p. 77: = Voce ingl. ‘id.’. Nello svolgimento dell’indagine si è cercato di tenere presenti, in un’otti- (N) icosasfera sost. f. Sfera deli- ca di integrazione, tutti gli aspetti le- mitata dalle facce di un icosaedro. gati alla casa richiamati nelle pagine 1959(<) Carlo Izzo, Storia della let- precedenti: da una parte, gli elementi teratura nord–americana, Milano, Nuo- più strutturali e materiali, la house, va Accademia, 1963, p. 580: Ma poi c’è dall’altra, quelli più immateriali e re- l’icosasfera – nella quale abbiamo lazionali, la home. fnalmente la riflatura dell’acciaio 2. sost. f. In Gran Bretagna, pen- al massimo dell’economia – perché sione per studenti. venti triangoli congiunti, possono av- 1889 In «Nuova antologia di scienze, volgere una palla o guscio a doppio lettere ed arti», CIV (1889), 7, p. 543: Sic- tondo 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, ché, quando [...] la tassa d’entrata Milano, Feltrinelli, 1967. p. 49: il cielo era al fondo scolastico si riparta in tanti una calotta metallica a saldature auto- anni quanti ne resta l’alunno in colle- gene, suddivise in sezioni paraboliche gio, la spesa annuale per l’istruzione è (icosasfera?). = Comp. di icosa(edro) e sfera. di lire St. 53.16 = lire It. 1,345. Ma a queste bisogna aggiungere quelle del- (N) illobato agg. Privo di lobo. la pensione, House, per l’alunno che 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- si è ascritto a una, e questa è per tutti lano, Rizzoli, 1966, p. 49: Mio fglio, ma la stessa: lire St. 111 [...]. Le Houses come le somiglia, incredibile fantasti- o pensioni saranno in breve tenute co, le stesse orecchie illobate. tutte da professori, Assistant Masters. = Deriv. di lobo con in– e –ato. Prima usava, che anche signore, che n’avessero licenza, ne tenessero. Ne (N) imbutato agg. Di suono, simi- resta ora una sola, e sparirà. Non è le a quello del vino che viene travasa- facile trovarvi posto. I parenti sono to, attraverso l’imbuto, nella bottiglia. avvertiti di doversi intendere con un 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’om- capo di casa o pensione qualche tem- bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 159: tutti con po prima, se vogliono esser sicuri: quel loro francese imbutato e gorgo- persino qualche anno prima. gliante interpuntato da sprezzanti per- 3. sost. f. Podere agricolo, fattoria. nacchiette. 1976 In «Accademie e biblioteche d’I- = Deriv. di imbuto con –ato. talia. Annali della Direzione generale delle accademie e biblioteche», XLIV (1976), p. (N) immerdare v. tr. Imbrattare, 297 (GRL, senza indicazione del fasc.): Ai rovinare, svilire. margini della città, ma spesso anche 1976 Cesare Zavattini, La notte che ho all’interno, troviamo Farms, Inns, dato uno schiaffo a Mussolini, Milano, Bom- Courts, Yards, Houses, che sono im- piani, 1976, p. 92: Nello sfogo svolgo mensi spazi destinati agli allevamenti il tema già impostato dell’accusa a www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 190

Mussolini di avermi immerdato e con (N) impinocchiare v. tr. Inganna- me tutto un popolo 1989 Stefano re, raggirare. Benni, Comici spaventati guerrieri, Milano, 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- Feltrinelli, 1989, p. 129: le alghe hanno lano, Rizzoli, 1966, p. 82: erano calati su immerdato un ridente mare italiano quei terreni come la volpe e il gatto, 1999 Raffaele Crovi, Amore di domenica, per impinocchiare i mutili d’astuzia e, Venezia, Marsilio, 1999, p. 114: auto che sovra ogni altra dote, di baiocchi. hanno invaso anche i giardini, cani = Deriv. di Pinocchio con in– e –are. che immerdano i marciapiedi 2019 Giulio Ronzoni, Generazione fuori luogo, (N) imporcinare v. intr. Assumere atteggiamenti da porco. Milano, Cairo, 2019, ed. digitale: Butto al- 1964 Emilio Merlini, Anime innamora- tro fumo a immerdare ancora di più te, Milano, Gastaldi, 1964, p. 128: Fare i l’aria pesante e afosa. proprii comodacci si prova una matta 2. v. intr. pron. Sporcarsi, contami- soddisfazione da animale selvaggio narsi, svilirsi. nel cuore della foresta. Diversa era la 1967 Francesco Leonetti, Tappeto vo- mia indole; ma, convogliato e travol- lante, Milano, Mondadori, 1967, p. 184: i to dall’ambiente, imporcinavo come ricchi continuano, e sono capaci di tutti gli altri. umiliarsi, anche immerdarsi 1977 2. v. tr. Far assumere tratti porcini. Eugenio Montale, Quaderno di quattro anni, 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- Milano, Mondadori, 1977, p. 52: Chi sa da lano, Rizzoli, 1966, p. 187: “E questo gio- quale parte / ci si immerda di meno vanotto chi è?” imporcinando i suoi 1996 AA.VV., Su Pier Paolo Pasolini con occhietti su Marcello. il testo inedito ‘La sua gloria’, Bologna, Pen- = Deriv. di porco con in– e –are. dragon, 1996, p. 147: il poeta Pier Paolo Pasolini si è immerdato con la cro- (N) imprudolito agg. Sessual- mente eccitato. naca 2004 Vinicio Capossela, Non si 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio muore tutte le mattine, Milano, Feltrinelli, nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 49: 2004, p. 324: tutta l’armata, scivolava quella m’ha l’aria d’una befana im- dopo quegli attacchi. Si infangava, si prudolita. immerdava. = Deriv. di prudere con in–, –olo e –ito. = Deriv. di merda con in– e –are. (N) incoltrire v. tr. Coprire con (N) impennacolato agg. Che una coltre. ostenta superiorità. 1967 Ginevra Bompiani, Bàrtelemi 1967 Ginevra Bompiani, Bàrtelemi all’ombra, Milano, Mondadori, 1967, p. 93: all’ombra, Milano, Mondadori, 1967, p. 97: L’inverno la incoltrisce 2005 Silvia Attraversano con riguardo, impenna- Contarini, Noi veri delinquenti, Roma, Fazi, colati, sembrano scheletri di salotti. 2005, p. 50: «Neve incoltrisce la neve»: = Deriv. di pennacolo (var. di pinnacolo) era l’incipit di una breve poesia che con in– e –ato. gli piaceva ripetere. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 191

= Deriv. di coltre con in– e –ire. per unanimità e inequivocabilità di esse 1947 Renato May, Il linguaggio del (E) (R) indissociabilmente avv. In flm, Milano, Poligono, 1947, p. 163: men- modo strettamente collegato, indivi- tre la pratica non può in alcun modo sibile. risolvere con decisione ed inequivo- 1800 Esame de’ motivi della opposizio- cabilità la questione 1967 Tommaso ne fatta da monsignor vescovo di Noli alla Landolf, Des mois, Firenze, Vallecchi, 1967, pubblicazione della bolla Auctorem fdei p. 102: testimoniata soprattutto nella preceduto dall’esame delle Rifessioni pre- liminari dell’anonimo editore de’ medesimi, assoluta inequivocabilità della frase Roma, Lazzarini, 1800, p. 37: Un solo, e stessa 1994 Mario Renosio, Colline medesimo domicilio ha Cristo stabi- partigiane. Resistenza e comunità contadina nell’Astigiano, Milano, Franco Angeli, 1994, lito per albergare indissociabilmente p. 168: Le conclusioni sono simili nel- l’unità, e la verità 1912 Rosolino Ciauri, Il senilismo e i dismorfsmi sessuali, la loro inequivocabilità 2019 Dario Primo Triolo–Manuela Maria Lina Matta, Roma, L’Universelle, 1912, p. 24: attorno Diritto civile. Manuale breve, Milano, Key, a tali sindromi, unite indissociabil- 2019, p. 620: Ed infatti, mancherebbe mente, fanno corona delle sindromi il requisito della inequivocabilità del d’imprestito 1959 Salvatore Satta, Commentario al codice di procedura civile, termine, in quanto lo stesso non può Milano, Vallardi, 1959, p. 474: Di qui deri- essere individuato. = Deriv. di inequivocabile con –ità. va che se la contestazione del titolo è, indissociabilmente, contestazione del (N) infelicitante agg. Che causa diritto, tale contestazione dà luogo a infelicità. opposizione all’esecuzione 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e derisione, Mi- 1766 Antonio Genovesi, Della Diceosi- na o sia Della flosofa del giusto e dell’one- lano, Club degli editori, 1966, p. 522: non c’è nulla di più infero e di più, indis- sto, tomo I, Vercelli, Tip. Patria, 1779, p. 162: sociabilmente, celestiale della società Oh fera catena d’infelici e d’infelici- 1990 GRADIT (in «R. Guidieri, “Voci da tanti 1835 Filippo Maria Renazzi, Com- pendio degli elementi del dritto criminale, Babele”») 2018 Étienne Balibar, Gli uni- versali: equivoci, derive e strategie dell’uni- Napoli, Pasca, 1835, p. 9: In questa infe- versalismo, trad. it. di Fabrizio Grillenzoni, licitante posizione di tempi e di cose i Torino, Bollati Boringhieri, 2018, ed. digita- giudizi criminali o restarono del tutto le: conferisce alla nuova querelle sugli in non curanza, o vennero instituiti universali a cui partecipiamo il suo con forme nuove 1967 Riccardo Bac- carattere indissociabilmente flosof- chelli, Rapporto segreto dall’inglese di mil- co e politico. le parole, Milano, Mondadori, 1967, p. 72: = Deriv. di indissociabile con –mente. lega il soggetto a quella volontà ne- fasta e infelicitante d’esistere 1992 (N) inequivocabilità sot. f. L’es- Giovanna Querci, Pirandello: l’inconsisten- sere inequivocabile. za dell’oggettività, Roma, Laterza, 1992, p. 1927 In «Rivista di diritto internaziona- 170: Chiunque è disposto ad ammet- le», XVIII (1927), p. 224: tali manifesta- tere ed anche ad accettare che nella zioni si accentuarono d’importanza vita vi sono fatti infelicitanti, dolorosi www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 192

2016 La flosofa come paideia. Contribu- (N) inframateriale agg. Che va ti sul ruolo educativo degli studi flosofci, a oltre o prescinde la materia. cura di Ariberto Acerbi et alii, Roma, Arman- 1935 In «La ricerca psichica: luce e om- do, 2016, p. 85: quindi toglie ogni esca a bra», IV (1935), p. 408: partendo da uno illusioni infelicitanti. stato inframateriale (corpo eterico?) = Part. pres. di infelicitare. vicino ancora alla smaterializzazio- ne 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, (N) infettivoro agg. Che si nutre Milano, Feltrinelli, 1967, p. 52: Li vedevo, di alimenti infetti. i feti nell’amnios, con la mia visibi- 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, lità inframateriale 2003 Alessandro Torino, Einaudi, 1967, p. 97: e i muridi Truini, Federalismo e regionalismo in Italia forzano l’assedio delle polpette, e a e in Europa: centro e periferie a confronto. seconda della stagione, diventano in- Il processo autonomistico in Italia dall’Uni- fettivori. tà ad oggi, Padova, CEDAM, 2003, p. 253: = Deriv. di infetto con –voro. ossia in tutti i settori inframateriali in cui l’intervento legislativo regionale (N) inforchettare v. tr. Inflzare potrebbe dare esca. = Deriv. di materiale con infra–. con la forchetta. 1831 Ilario Peschieri, Appendice di giun- (N) infradentale (infra–dentale) te e correzioni al Dizionario parmigiano-i- taliano, Parma, Stamperia Blanchon, 1831, agg. Situato sotto o tra i denti. s.v. inforzinar: Inforzinàr, Inforchettare 1834 Dizionario classico di medicina in- terna ed esterna. Tomo XV, Venezia, Antonel- v. a. Prendere con forchetta 1966 li, 1834, p. 314: corrispondono ai denti Giuseppe Bonura, Il rapporto, Milano, Riz- ed agl’intervalli infra-dentali 1910 zoli, 1966, p. 178: e anche lei inforchettò Giulio De Alessandri, Studii sui pesci triasi- il suo tocco prediletto 1997 Elisa ci della Lombardia, Pavia, Tip. Fusi, 1910, Bergamaschi Zari, Quelli che vanno, Mila- p. 40: L’osso dentale e l’infradentale no, La vita felice, 1997, p. 103: «Avessi- sono stretti 1967 Carlo Villa, Depo- mo il grammofono!» gemette Fabio, sito celeste, Torino, Einaudi, 1967, p. 61: lo inforchettando un mucchietto di pasta percorro pazientemente per darmi un 2018 Piero Mariella, Malox for breakfast, contegno: spinale, orbitale, lacrimale, San Lazzaro di Savena, Giraldi, 2018, p. 112: glabella, lambda, basion, infradenta- Inforchetto le prime due penne, rigi- le e bregma 1991 Domenico Cara, Le randomele davanti agli occhi più in- Donne della poesia: oltre il femminile, Mila- curiosito che affamato. no, Laboratorio delle arti, 1991, p. 137: Se 2. Spostare per mezzo di un forco- quest’assillo di carie infradentale che ne. blandisce il bersaglio. 1961 , Verso la Cer- = Deriv. di dentale con infra–. tosa, Milano, Ricciardi, 1961, p. 26: Un ricco, fumigante letame veniva in- (N) ingiacchettato agg. Che in- forchettato sui carri con il declino di dossa una giacca. settembre. 1920 Giovanni Papini, Stroncature, = Deriv. di forchetta con in– e –are. Firenze, Vallecchi, 1920, p. 289: Nelle www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 193

novelle c’è sempre un uomo d’età, forature, degli ingolf e dei grippag- somigliante al novellatore, che ha gi che me lo aveva impedito 2016 sempre in bocca la dolce saggezza Giulio Perrotta et alii, Giusto processo e de- dei disillusi e nel petto ingiacchettato penalizzazioni, Padova, Primiceri, 2016, pp. 69-70: secondo indicatori sociali quali un amore imparziale 1966 Arrigo Benedetti, L’esplosione, Milano, Mondado- la maggiore commissione di un reato ri, 1966, p. 24: quei giovani, per lo più e il conseguente ingolfo nelle carceri. = Retroformazione di ingolfare. bruni e ricciuti, ingiacchettati pur con il caldo 1994 Alessandro Gilioli, Forza Italia: la storia, gli uomini, i misteri, Mila- (N) inguastabile agg. Che non si no, Arnoldi, 1994, p. 14: forse avvertito può guastare. da qualcuno, si palesa in strada un 1590 Luis Lopez, Dell’instruttorio della conscienza, trad. it. di Camillo Camilli, Ve- ragazzone ingiacchettato 2015 Mas- nezia, de’ Franceschi, 1590, vol. I, p. 109: simo Fini, Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno, Venezia, Marsilio, 2015, ed. digita- e tal fgliuolo consentì poi un’altra le: con giovani afgani ingiacchettati e volta a tal voto, perchè pensò che ’l incravattati, viene voglia a me di im- Padre non lo potesse guastare, non bracciare il kalashnikov. perciò diventa inguastabile, ma si = Deriv. di giacchetta con in– e –ato. può guastare 1967 Massimo Fran- ciosa, L’arrischiata, Milano, Rizzoli, 1967, (N) ingolfo sost. m. Ingolfamento. p. 75: le aveva permesso, con un solo gesto – irripetibile, inguastabile – di 1600 Domenico Mora, Sopra l’innon- datione del Tevere di Roma, della fortifca- consolare quell’uomo 1970 Gio- tione di Castel S. Angelo, & del porto da vanni Fallani, in Dante Alighieri, Paradiso, farsi alla foce del Tevere, Roma, Facciotto, Firenze, D’Anna, 1970, p. 20: Aristotele 1600, p. 16: mostra [...] la cascata del ritenne che le sfere celesti fossero di ponte esser stata (fnito l’ingolfo) per natura diversa da quella delle cose del il gran aperto ritrovato dipoi che co- mondo inferiore; per lui i cieli sono minciassero a calar l’acque 1927 formati di una sostanza eterna, ingua- In «Rivista del Club alpino italiano. Pubbli- stabile. cazione mensile», XIV (1927), p. 277 (GRL, = Deriv. di guastabile con in–. senza indicazione del fasc.): supponendo che nel formarsi di questa si abbia (N) inindovinabile agg. Che non un ingolfo che quadruplichi l’altezza si può indovinare, imprevedibile, in- 1949 Giancarlo Marinaldi, La morte è nelle concepibile. foibe, Bologna, Cappelli, 1949, p. 299: nelle 1745 Giovanni Gualberto De Soria, Del- strade un ingolfo di masserizie, mac- la esistenza e degli attributi di Dio e della immaterialità ed immortalità dello spirito chine, mezzi di trasporto 1967 Ger- umano secondo la mera flosofa, Lucca, Be- mano Lombardi, La linea che si può vedere, nedini, 1745, p. 48: Il Peccato originale, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 82: Si sentiva cagione de mali del genere umano è al il rumore dell’ingolfo d’aria nei tubi di là di tutta la Filosofa; egli è un fatto su, in alto 1988 , Bau- inindovinabile 1828 Giacomo Filiasi, sète!, Milano, Rizzoli, 1988, p. 64: la serie Osservazioni sopra le vicende annuali atmo- indiscutibilmente sovrumana delle sferiche di Venezia e paesi circonvicini, Ve- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 194

nezia, Tip. Andreola, 1828, p. 21: abbiamo strada, Napoli, Guida, 2004, p. 97: Si av- così una ragione di più per conoscere vicina a una macchina in attesa con quanto intralciata diventa la meteoro- un uomo discretamente vestito e due logia e direi quasi inindovinabile ne- donne eleganti e intolettate 2017 gli effetti 1933 In «La giustizia penale. Wanda Marasco, La compagnia delle ani- Rivista critica settimanale di giurisprudenza, me fnte, Vicenza, Pozza, 2017, ed. digita- dottrina e legislazione», XXXVIII (1933), p. le: Vincenzina comincia a prepararsi 171: con la mal celata soddisfazione di aiutata dalle sorelle e da due comari chi è capace d’indovinare l’inindovi- intolettate. nabile 1967 Raffaello Brignetti, Il gab- = Deriv. di toletta con in– e –ato. biano azzurro, Torino, Einaudi, 1967, p. 131: Ha provocato, con sistema analogo a (N) intontolito agg. Intontito, quello che la aziona sulle onde, una stordito. nota inindovinabile 2018 Giovanni 1924 In «Nuova antologia», LIX (1924), Dozzini, E Baboucar guidava la fla, Roma, p. 32 (GRL, senza indicazione del fasc.): Minimum fax, 2018, ed. digitale: Quando portava i viaggiatori a rimbalzello, Cristiano Ronaldo fu colpito duro da intontoliti nel tintinnìo dei fnestrini Payet, un mulatto tarchiato dalle ori- 1947 Paolo Monelli, Naja parla. Le parole gini inindovinabili, ci fu un’autentica della guerra e dei soldati esposte e illustrate con aneddoti, ricordi e considerazioni varie, sollevazione. a diletto dei reduci, a edifcazione dei bor- = Deriv. di indovinabile con in–. ghesi e ad erudizione dei flologi, Milano, Longanesi, 1947, p. 213: metteva in mano (N) insularico agg. Relativo ad al soldato intontolito bandierine e si- un’isola. garette 1967 Giuseppe Brunamontini, 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, Il cielo sulle tribune, Milano, Rizzoli, 1967, Milano, Mondadori, 1966, p. 114: emerge- p. 105: nel frattempo vatti a dare una rebbero d’impeto per tutto il camerun rinfrescata sotto l’acqua, che sembri i suoni insularici. mezzo intontolito av. 1977 Giuseppe = Deriv. di insulare con –ico. Dessì, Come un tiepido vento, Palermo, Sel- lerio, 1989, p. 134: I viaggiatori seduti (N) intolettato agg. Molto curato accanto a me, dopo avere sfogliato i nell’aspetto. rotocalchi e tentato invano di leggerli, 1935 In «Nuova antologia», LXX se ne stavano con le mani sulle ginoc- (1935), p. 463: Quel pomeriggio dome- chia con un’aria intontolita. nicale delle due vecchie alla fnestra, = Deriv. di tonto con in–, –olo e –ito. «intolettate» a quel modo 1952 Giuseppe Palomba, Cicli storici e cicli eco- (N) intrapiantabile agg. Che non nomici, Napoli, Giannini, 1952, p. 172: non si può trapiantare, inamovibile. è, nella osservazione keynesiana, che 1935 In «La clinica pediatrica», XVII uno scheletro orribilmente intolettato (1935), p. 841: L’A. porta a conoscenza a festa 1967 Laura Di Falco, Le tre di aver trovato uno streptococco in- mogli, Milano, Rizzoli, 1967, p. 408: un an- trapiantabile nell’emocoltura di una dirivieni di dame intolettate 2004 bambina di 9 anni av. 1945 Ada Vincenzo Leone, Gioco d’amore. Poesie di Negri, Prose, a cura di Bianca Scalf e Egidio www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 195

Bianchetti, Milano, Mondadori, 1954, p. 325: inzotichiti nella negligenza di ogni Fra tutte quelle antiche cose apparte- dottrina 1967 Maria Giacobbe, Il mare, nenti al suolo, appariva anch’ella par- Firenze, Vallecchi, 1967, p. 104: in modo te intrapiantabile del luogo 1967 che non tornassimo a scuola trop- Piero Chiara, Il balordo, Milano, Mondadori, po inzotichiti dopo l’esame 1999 1967, p. 111: stropicciava i piedi quasi GRADIT (senza data). volesse farli entrare nel terreno per = Deriv. di inzotichire con –ito. radicarvisi e diventare intrapiantabile. 2. Non riproducibile. (N) inzucche sost. f. Gioco infan- 1990 La chiesa di Venezia tra Riforma tile. protestante e Riforma cattolica, a cura di 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- Giuseppe Gullino, Venezia, Studium catto- risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 129: lico veneziano, 1990, p. 41: Irrecepibile, Non ero un dilettante, il gioco lo co- per Venezia, il modello Milano, intra- noscevo, quello e molti altri: i ritti, il piantabile 2017 Paolo Grossi, L’ordine quadrato, l’inzucche, la palmata; mi giuridico medievale, Bari–Roma, Laterza, bastavano pochi minuti per valutare i 2017, ed. digitale: Anche in questo caso giocatori. noi bandiremo il termine italiano = Etim. incerta; forse connesso con inzuc- ‘legge’ eccessivamente evocativo di care. intrapiantabili soluzioni. = Deriv. di trapiantabile con in–. (N) iperacuità sost. f. Elevato gra- do di acutezza visiva o mentale. (N) invornire v. tr. Stordire. 1885 In «Bollettino delle cliniche», II 1967 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- (1885), p. 382 (GRL, senza indicazione del lano, Rizzoli, 1966, p. 96: s’era buscato fasc.): Si è sostenuto, fondandosi su al- una manganellata tra capo e collo, che cuni fatti, ch’essi, al contrario, fosse- l’aveva mezzo invornito. ro suscettibili di determinare talvolta 2. v. intr. pron. Stordirsi. una specie d’iperacuità intellettuale 2014 Davide Bacchilega, I romagnoli 1923 In «Luce e ombra. Rivista mensile ammazzano al mercoledì, Torino, Las Vegas, illustrata di scienze spiritualistiche», XXIII 2014, ed. digitale: La gente si invornisce (1923), p. 327 (GRL, senza indicazione del solo per il fatto di stare tutta ammas- fasc.): presentano incerto valore teo- sata assieme. rico, potendosi ridurre a fenomeni di = Dal romagnolo invurnì (cfr. Ercolani, iperacuità visiva 1967 Sandro De Feo, s.v.). I cattivi pensieri, Milano, Garzanti, 1967, p. 309: specialmente nello stato di ipe- (N) inzotichito agg. Che ha modi racuità e iperlucidità che da qualche da zotico. tempo lo affiggeva 1993 Paolo Apo- av. 1571 Andrea Calmo, Il Travaglia, a lito, Figure dell’individualità nella Francia cura di Piermario Vescovo, Padova, Anteno- tra Otto e Novecento, Genova, Marietti, 1993, re, 1994, p. 103: Mi vuoi forse confon- p. 186: La rappresentazione dell’artista dere, pecorone inzotichito? 1843 «malato» in quanto vittima dell’ipe- In «Giornale dell’i.r. Istituto lombardo di racuità delle sue sensazioni si ritrova scienze, lettere ed arti», VII (1843), p. 223: in vari testi dell’epoca considerata www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 196

2018 Hervé Clerc, A Dio per la parete nord, 1916 In «Redia. Giornale di zoologia», trad. it. di Francesco Bergamasco, Milano, XI (1916), p. 2017: Nel campo del po- Adelphi, 2018, ed. digitale: I momenti di limorfsmo ipertelico di adattamento iperacuità si susseguono a un ritmo ciò è comune. […] si può affermare incalzante. Iperacuità dell’occhio, ad es. che tutti i caratteri ipertelici dell’orecchio, del pensiero. mascolini, nei casi di dimorfsmo ses- = Deriv. di acuità con iper–. suale, rappresentano una condizione posterica 1947 Vittorio Calestani, Na- (N) iperatmosferico agg. Relativo tura in maschera. Mimetismo e appariscenza allo spazio che è al di sopra dell’at- negli animali e nelle piante, Milano, Garzan- ti, 1947, p. 455: dovremo dire ipertelico mosfera. il pavone, che ha una coda enorme che 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto se- greto dall’inglese di mille parole, Milano, non serve a nulla per volare 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, Milano, Feltri- Mondadori, 1967, p. 167: Aria è un termi- nelli, 1967. p. 115: cervi volanti, anima- ne privo di senso nello spazio iperat- li ipertelici! 1990 In «Bollettino del mosferico. Museo civico di storia naturale di Verona», = Deriv. di atmosferico con iper-. XVII (1990), p. 254 (GRL, senza indicazione del fasc.): Comprende una sola specie (N) iperlucidità sost. f. Elevato caucasica caratterizzata dal capo dei grado di lucidità. maschi leggermente ipertelico. 1894 Cesare Lombroso, L’uomo di ge- = Deriv. di *telico (a sua volta dal conf. nio in rapporto alla psichiatria, alla storia telo– ‘relativo all’accrescimento’ con –ico) ed all’estetica, Torino, Bocca, 1894, p. 713: con iper–. Iperlucidità nei genii 1940 Francesco Orestano, Celebrazioni, vol. I, Milano, F.lli (N) ipocaratteriale agg. Che di- Bocca, 1940, p. 189: quanto più è razio- mostra scarso carattere. cinante in una iperlucidità esasperata, 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, abbagliante, ma irreale 1967 Sandro Milano, Mondadori, 1966, p. 48: deve in- De Feo, I cattivi pensieri, Milano, Garzanti, dicare l’essenza delle caratteristiche 1967, p. 309: specialmente nello stato di del dipendente, volitivo tenace ipoca- iperacuità e iperlucidità che da qual- ratteriale eccetera. = Deriv. di caratteriale con ipo–. che tempo lo affiggeva 2017 Car- melo Meazza, L’evento esposto come evento d’eccezione, Roma, Inschibboleth, 2017, p. (N) ipodermicamente avv. Per via 195: Con un’attitudine come questa, ipodermica. con questa specie di iperlucidità, nes- 1869 Fernando Franzolini, Tetano trau- matico in bambina guarito colla fava del suna dimostrazione sarebbe in grado Calabar, Padova, Stab. Prosperini, 1869, p. di mostrare ciò che si indica. 19: Di questa quantità 122 goccie (tre = Deriv. di lucidità con iper–. grammi e sessantasei centigrammi) le furono introdotte ipodermicamente (N) ipertelico agg. Relativo ad 1901 In «Il policlinico. Sezione medica», uno sviluppo eccessivo di alcuni or- IX (1901), p. 34 (GRL, senza indicazione del gani in un animale. fasc.): La soluzione gelatinosa iniet- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 197

tata ipodermicamente non si assor- fettamente la parte che gli è venuta a be apprezzabilmente nella prima ora mancare; ma si può assistere, si può 1966 , Il caso Amari, Mila- assistere, rispetto alla forma, ad una no, Rizzoli, 1966, p. 188: mediante il po- isomorfosi 1967 Carlo Villa, Deposi- tente agente del sangue ch’egli aveva to celeste, Torino, Einaudi, 1967, p. 33: con scoperto e iniettava ipodermicamente coppie appassionate dietro a problemi 1985 Alfredo Montanari, L’eterno presente, un po’ torti; isomorfosi e trasposizio- Milano, Nuovi autori, 1985, p. 285: Se la ne emotiva 2013 Luciano Canfora, La dose del barbiturico fosse stata limi- trappola: il vero volto del maggioritario, tata a sei compresse, dopo tre ore e a Palermo, Sellerio, 2013, ed. digitale: l’ap- seguito dei reagenti ipodermicamente parizione di una vera destra anti-an- iniettati, avrebbe dovuto entrare nella tifascista («Forza Italia» e sue varie fase di ripresa 2018 Diseguaglianze isomorfosi). = Deriv. di isomorfo con –osi. e crisi della fducia. Dritto, politica e demo- crazia nella società contemporanea, a cura di Lucio d’Alessandro e Arianna Montanari, (N) jeannette sost. f. inv. Ferma- Milano, Franco Angeli, 2018, p. 108: tende glio per capelli. effettivamente a colpire ipodermica- 1967 Fabio Carpi, La digestione artif- mente un pubblico in apprendimento. ciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 84: Sfla = Deriv. di ipodermico con –mente. dai capelli la jeannette amaranto, la tende al massimo della sua elasticità, (N) irritrovato agg. Non ritrova- v’intreccia le dita senza visibile ner- to, perduto. vosismo. 1967 Nino Amadori, Il mantello rosso, = Voce fr., propr. ‘tipo di gioiello da don- na’. Milano, Rizzoli, 1967, p. 136: il suo amore vero, spirituale, era quell’Elisa irritro- (N) journal sost. m. inv. Diario vata 1972 Paolo Prestigiacomo, in Paro- la plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra personale. due secoli, a cura di Giancarlo Alfano et alii, 1960 Carlo Izzo, Le più belle pagine Roma, Sossella, 2005, p. 238: ricercando della letteratura nord–americana, Milano, un impossibile dato irritrovato 1995 Nuova Accademia, 1960, p. 278: Nato a Riccardo Vaccaro, Caruso, Napoli, Edizioni Concord, di madre originariamen- scientifche italiane, 1995, p. 97: si torce ir- te scozzese, e di padre i cui antena- ritrovato in questa diversità. ti francesi provenivano dalla città di = Deriv. di ritrovato con in–. Tour (da cui forse il nome di Thore- au), Henry David cominciò a tenere (N) isomorfosi sost. f. Creazione un Journal sin dall’età di diciassette di una forma identica ad un’altra. anni 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e 1920 In «Bollettino dei Musei di zoolo- derisione, Milano, Mondadori, 1966, p. 516: gia e anatomia comparata della R. Università C’erano l’ultima NRF, il passaporto, di Torino», XXXV (1920), p. 2 (GRL, senza una grammatica russa e il suo journal indicazione del fasc.): l’organismo tende dove non mi fece mai fccare il naso a ripararsi morfologicamente, non si 1969 , Lettere 1940–1985, implica, che debba riprodurre per- Milano, Mondadori, 2000, p. 1036: Rias- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 198

sumerò il mio journal d’un lettore in tro testi narrativi 2002 Scritture di questo modo 2002 Scritture di desi- desiderio e di ricordo. Autobiografe, diari, derio e di ricordo. Autobiografe, diari, me- memorie tra Settecento e Novecento, a cura morie tra Settecento e Novecento, a cura di di Maria Luisa Betri e Daniela Maldini Chia- Maria Luisa Betri e Daniela Maldini Chia- rito, Milano, Franco Angeli, 2002, p. 112: rito, Milano, Franco Angeli, 2002, p. 127: Lejeune ha affermato che, essendo il Ad un’unica amica, Josephine Vieus- journal intime una pratica di scrittura seux, si richiama Junie: con lei si con- nuova per le donne, Lucile apparter- fda […]. Un segno infallibile della rebbe «à la première génération d’in- reciprocità è dato dal fatto che l’una timistes», e il suo diario sarebbe un fa leggere all’altra il proprio journal archetipo, un «journal fondateur» al 2005 Serena Baiesi, Pioniere in Australia. femminile 2015 Giuseppe M. Croce, Diari, lettere e memoriali del periodo colo- in Vincenzo Tizzani, Effemeridi Romane, niale, 1770-1850, Napoli, Liguori, 2005, p. vol. I, 1828-1860, Roma, Gangemi, 2015, 115: All’interno della vasta categoria p. CDXXXV: Né cronaca esteriore, né letteraria dell’autobiografa, si posso- journal intime, lo si è ricordato, le Ef- no individuare molte forme ibride o femeridi Romane non consentono di intermedie, come ad esempio il dia- dedicarsi all’esercizio appassionante, rio, il journal oppure il memoriale, le ma forse pericoloso per lo storico, cui forme, pur appartenendo al genere dell’introspezione psicologica retro- autobiografco, si distinguono tra loro spettiva. Della sua vita intima Tizzani sul piano formale e concettuale. dice in fondo ben poco. 2. journal intime loc. sost. m. inv. = Voce fr. ‘id.’. Diario personale. 1962 In «Rassegna storica del Risorgi- (N) kartoffel sost. f. inv. (o pl. mento», XLIX (1962), p. 262 (GRL, senza kartoffeln), spec. con l’iniziale maiu- indicazione del fasc.): Ed infatti nell’Em- scola. Patata. pire libéral, dal sottotitolo études, 1798 Christoph Wilhelm Hufeland, récits et souvenirs, si fa sovente al- L’arte di prolungare la vita umana, tomo II, lusione ad un Journal intime. Que- Parte Pratica, trad. it. di Luigi Careno, Pavia, sto Journal non doveva essere stato Eredi di Galeazzi, 1798, p. 121: In ispecie distrutto poichè su di esso la moglie poi alla sera non v’è alimento più no- di Emile scrisse un volume sulla civo per un ragazzo, quanto la carne, giovinezza del marito 1999 Stefa- le uova toste, le droghe, ed altre cose no Calabrese, L’idea di letteratura in Italia, fatuose, come pure le Kartoffeln, che Milano, Bruno Mondadori, 1999, p. 207: vi operano gagliardamente, tanto più Pochi scrittori del Novecento hanno poi se questo si fa poco prima di an- dato, come Pasolini (1922–1975), la dare a letto 1917 In «Bollettino quindi- sensazione di immergersi nella lette- cinale della Società degli agricoltori italiani», ratura sino a farne, per così dire, una XXII (1917), p. 45 (GRL, senza indicazione forma di accanimento terapeutico: i del fasc.): Durante la guerra la Germa- «quaderni rossi» su cui, tra il 1946 e nia confeziona il così detto: «Pane il 1949 stese un journal intime e che, Kappa»: il pane con kartoffel, ossia in seguito, alimentarono almeno quat- pane preparato con farina di grano e www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 199

di patate 1967 Silvano Ceccherini, Lo “maccheroni”, o che i tedeschi ven- specchio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, gano bollati come “mangia crauti” o 1967, p. 41: Questi tedeschi di robusto “kartoffeln”, soprannomi la cui va- appetito, abituati ai crauti e alle kar- lenza è ingiuriosa 2001 Franco Fer- toffeln, asciugano i piatti 2012 Al- rarotti, La società e l’utopia. Torino, Ivrea, berto Arbasino, Pensieri selvaggi a Buenos Roma e altrove, Roma, Donzelli, 2001, p. Aires, Milano, Adelphi, 2013, ed. digitale: 12: I libri, invece, se opportunamente senza cenni alle conseguenze dell’ar- memorizzati, possono servire persi- rivo e ricezione delle Kartoffeln nella no alla sopravvivenza, come accadde Germania affamata di Madre Corag- a Cesare Pavese e a me quando […] gio. incontrammo una colonna di solda- 2. sost. m. Tipo di batterio. ti tedeschi e ci mettemmo a recitare 1892 Cesare Lombroso, Trattato prof- in tedesco i versi del sommo Goethe lattico e clinico della pellagra, Torino, F.lli […]. Si trattava del Chorus Mysti- Bocca, 1892, pp. 41–42: Sterilizzando in- cus alla fne del Faust: un testo non fatti due volte la polenta per mezz’ora propriamente nazista, ma in grado di a 2 atmosfere nell’autoclave, e poi la- farci passare indenni fra i Kartoffeln sciandola nel termostato (a 37°), alla della Wehrmacht 2016 Max Hasting, 3ª giornata si aveva ancora lo svilup- Armageddon. La battaglia per la Germania, po del Kartoffel […]. L’azione della 1944–1945, trad. it. di Alessio Catania, Vi- polenta infetta dal Kartoffel studia- cenza, Neri Pozza, 2016, ed. digitale: Se ne rono in 4 cani, che nutrirono esclusi- stanno a testa bassa senza mai alzare vamente da 25 sino a 40 giorni con lo sguardo. Pensano che, a stare ran- culture fresche di Kartoffel in maiz. nicchiati a quel modo, i kartoffeln non 3. Nomignolo spregiativo affbbia- li possono vedere. Si fanno ammazza- to a tedeschi o austriaci. re senza neanche sparare un colpo. 1916 In «L’asino. Settimanale illustra- = Voce ted., propr. ‘patata’. to», XXV (1916), p. 11 (GRL, senza indi- osservAzioni: riguardo all’accezione 2, si cazione del fasc.): Si dice che Madama segnala che già in «Gazzetta degli ospitali. Zita sia bella, colta, intelligente molto Offciale per la pubblicazione degli atti del Consiglio degli Istituti ospitalieri di Milano», più del marito, e lo si capisce trattan- 10 agosto 1890, p. 508, si trova un kartoffel dosi di un’italiana in confronto di un bacillum, che corrisponderebbe al bacillus kartoffel austriaco 1964 In «Sipario», maidis (questa è forse stata la fonte di Lom- XXXV (1964), p. 39 (GRL, senza indicazio- broso). Inoltre, in «Riforma medica. Gior- ne del fasc.): Lopez – Avete mica visto nale internazionale quotidiano di medicina, Hermann? Magnasega – Desolato... chirurgia, farmacia, veterinaria e scienze af- fni», VIII (1892), p. 630, si parla di un ba- non è ancora dei nostri stasera. Lopez cillus maidis chiamato dai tedeschi kartoffel – Guarda un po’... ’sto stronzo d’un per la tendenza ad attaccare le patate; qui la kartoffel, sempre da solo se la squa- formulazione è praticamente identica a quella glia... 1992 I modi della cultura. Ma- di Lombroso. nuale di etnologia, a cura di Italo Signorini, Roma, NIS, 1992, p. 13: Non possiamo (E) (R) kauri (cauri, kaurie, d’altra parte noi italiani dimenticarci kowrie) sost. m. inv. Tipo di pino neo- di essere chiamati in tutto il mondo zelandese. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 200

1865 Bernhard Aloys von Wüllers- 2. sost. f. (meno com. m.) inv. torf-Urbair, Viaggio intorno al globo della Gomma ricavata dal pino omonimo. fregatta austriaca Novara negli anni 1857, 1867 In «Bollettino consolare», otto- 1858, 1859, trad. it. anonima, vol. III, Vien- bre 1867, p. 32: La gomma Kauri serve na, Tip. di Corte e di Stato, 1865, p. 122: principalmente per fare vernice, aven- Uno dei più profttevoli alberi delle do quasi le stesse qualità della coppa- selve vergini della Nuova Selandia le 1875 Augusto Vierthaler–Giuseppe è la Dammara australis, che dicono Carlo Bottura, Trattato completo di merciolo- Pino-Cauri. […] La ragia del Cau- gia tecnica. Colle applicazioni al commercio, ri […] bisogna scavarla di sotterra, alla farmacia, alla materia medica, tossico- dove talvolta è ad una profondità di logia, alle arti, industrie, alla economia do- mestica, ecc., vol. I, Torino, UTET, 1875, pp. più piedi 1866 In «Il giro del mon- 364-365: COPALE KAURI – Resina do. Giornale di viaggi, geografa e costumi», Kaurie (Kowrie) dalla Dammara au- III (1866), 5, p. 91: Arditi coloni hanno stralis, Lamb. (Yellow pine e D. ova- scelto questa pittoresca contrada per ta, Moore) (Conifere), alberi de’ quali stabilirvi seghe, profttando delle fo- il primo cresce nella Nuova Zelanda, reste che producono in abbondanza il l’altro nella Nuova Caledonia. […] La gigantesco pino Kauri (dammara au- densità del Kauri zelandico è = 1,109, stralis) […]. Con ragione vien detto quello della N. Caledonia = 1,115. che l’abete Kauri è il re delle foreste Tutte le Kauri hanno odore intenso e della Nuova Zelanda […] le foreste gradevole sapore 1909 In «L’operaio di Kauri sono una fonte di ricchezze meccanico. Periodico illustrato, quindicinale per gli emigranti europei […] la resi- per gli operai, industriali e studiosi di mecca- na del Kauri è articolo di commercio nica», V (1909), p. 237 (GRL, senza indica- molto ricercato. […] Il Kauri non cre- zione del fasc.): Si può anche ricorrere sce isolato, ma vive a gruppi, e in luo- ai cosidetti smalti liquidi, i quali si ghi sicuri dal vento 1913 GRADIT ottengono disciogliendo in solventi (senza fonte) 1966 Mario Soldati, La volatili la copale, la gomma kauri, la busta arancione, Milano, Mondadori, 1966, colofonia, ecc. 1913 GRADIT (senza p. 325: Vedo, dalla porta della fnestra fonte) 1933 In «Mediterranea. Rivista aperta, il prato che scende dolcemen- mensile di cultura e di problemi isolani», VII (1933), p. 17 (GRL, senza indicazione del te convesso verso il mare, tra gli altis- fasc.): una gomma fossile, originaria simi pini kauri, le palme e i cespugli della Nuova Zelanda, il Kauri 2008 di felci giganti 2018 Annie Proulx, Marco Agliata, La direzione dei lavori, San- Pelle di corteccia, trad. it. di Silvia Pare- tarcangelo di Romagna, Maggioli, 2008, p. schi, Milano, Mondadori, 2018, ed. digitale: 879: Linòleum – Materiale di rivesti- li guidò sul terreno disboscato fno a mento elastico e impermeabile con un posto diffcile da raggiungere, un una buona resistenza all’abrasione, enorme ceppo di kauri circondato da superfcie liscia realizzato per pres- schegge e dalle grandi braccia pallide sione di una miscela di vari compo- dei suoi rami mozzati. […] Non vo- nenti (linossina, colofonia, gomma leva tagliare i kauri, diceva che erano cauri, farina di sughero o di legno, alberi di potere. cariche minerali e coloranti). www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 201

= «Voce maori» (GRADIT). dadori, 1967, p. 190: C’è ancora il Ku– osservAzioni: il GRADIT lemmatizza Klux–Klan, che uccide Kennedy con cauri e segnala la sola variante kauri. una perfezione di cronometro, in una kaurie → kauri vettura scoperta 2008 Le relazioni tra Stati Uniti e Italia nel periodo di Roma capitale, a cura di Daniele Fiorentino e Mat- kowrie → kauri teo Sanflippo, Roma, Gangemi, 2008, p. 92: Un famoso ministro protestante mise (E) (R) ku klux klan (ku–klux– in guardia nel 1868 che “il gesuita è klan, ku–klux klan) loc. sost. m. il padrone della Grande Metropoli”e (meno com. f.) inv., con le iniziali “Harper’s Weekly” asserì che “in maiuscole. Nome di un’associazione questo momento il partito democra- segreta statunitense, nazionalistica e tico dipende dai sentimenti alla Ku razzista, caratterizzata da metodi vio- Klux Klan negli stati settentrionali e lenti e illegali. meridionali e dal voto cattolico roma- 1891 In «Biblioteca di scienze politiche. Scelta collezione delle più importanti opere no” 2017 David Cay Johnston, Donald italiane e straniere di scienze politiche», IX Trump, trad. it. di Emilia Benghi et alii, Tori- (1891), p. CCVII (GRL, senza indicazione no, Einaudi, 2017, ed. digitale: Ha rifutato del fasc.): E fnalmente giova conside- gli inviti a ripudiare il suo sostegno al rare l’accusa di coloro che alla Co- giornale del Ku–Klux Klan (nel cor- stituzione federale americana attri- so di un’intervista televisiva andata buiscono la guerra civile per il man- in onda su tutto il territorio nazionale tenimento della schiavitù, i governi a pochi giorni dalle elezioni ha affer- militari, le intemperanze dei carpet mato di non sapere chi o cosa fosse il baggers, gli oltraggi di Ku Klux Klan, Ku–Klux Klan). le prepotenze dei negri diventati d’un = Voce ingl. ‘id.’, «di orig[ine] sconosciu- tratto elettori, e persino il linciaggio ta» ( GRADIT). 1917 GRADIT (senza fonte) 1921 In «La lettura», XXI (1921), p. 828: Il lamen- (N) lavasesso sost. m. Bidet. to del giornalista è causato dal conti- 1944 Filippo Tommaso Marinetti, Vene- nuo allargarsi della Ku–Klux–Klan i zianella e studentaccio, Milano, Mondadori, cui quadri segnalano una crescita di 2013, ed. digitale: Urge nettarsi i corpi cinquemila nuovi soci ogni settima- avvinazzati e ci perdiamo subito nel na! 1924 Roberto Michels, Lavoro e vocabolario fra un “bidet” che ricorda razza, Milano, Vallardi, 1924, p. 184: Intan- il “baudet” francese da sostituire con to sorgeva contro di essi un potente “dopolavoro” tanto volgare che è pre- gruppo di associazioni segrete di cui feribile covare un “lavasesso” parola la più temibile era la Ku–Klux–Klan. creata dalla sincerità futurista 1966 La Ku–Klux–Klan è un’organizza- Giuseppe Berto, La cosa buffa, Milano, Riz- zione patriottica segreta, nata nella zoli, 1966, 320: Ora non sapeva più che parte meridionale degli Stati Uniti nel fare per offrire ai propri pensieri oc- dopo guerra del 1865 1967 France- cupazione più degna e meno fastidio- sco Leonetti, Tappeto volante, Milano, Mon- sa del primitivo lavasesso metallico www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 202

che invero preponderava nella came- 2. loja do povo loc. sost. f. inv. ra. Spaccio pubblico. = Comp. di lava– e sesso. 1988 In «Panorama», XXVII (1988), p. 92 (GRL, senza indicazione del fasc.): Le (N) lesbicoide agg. Che manifesta fle chilometriche davanti alle «lojas tendenze lesbiche. do povo», gli spacci governativi 1967 Massimo Franciosa, L’arrischia- 2006 Giordano Sivini, La resistenza dei ta, Milano, Rizzoli, 1967, p. 94: L’appa- vinti, percorsi nell’Africa contadina, Milano, rizione nell’ovale dell’Italia turrita, Feltrinelli, 2006, p. 156: C’è la rete, suf- dal proflo marziale e lesbicoide, la fcientemente estesa e capillare, delle distrasse 2014a Irvine Welsh, La vita lojas do povo, gli spacci popolari. sessuale delle gemelle siamesi, trad. it. di = Voce port. ‘id.’. Massimo Bocchiola, Parma, Guanda, 2014, ed. digitale: Ho di fronte un’ispanica in (N) luccata sost. f. Grido. divisa, tappa e lesbicoide 2014b 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- In www.lastampa.it, 1° luglio 2014: Di pri- lano, Rizzoli, 1966, p. 51: Do una voce a mo acchitto uno sprovveduto pensa Marcello e lui s’affaccia, guarda giù di essere al cospetto di una situazione richiude la fnestra. Aspetto aspetto: lesbicoide 2016 In www.repubblica.it, non si vede più. Do un’altra luccata. 24 ottobre 2016: Vestivo da maschiaccio = Voce marchigiana (cfr. Giovanni Cro- ma non avevo atteggiamenti lesbicoi- cioni, La gente marchigiana nelle sue tradi- di. zioni, Milano, Corticelli, 1955, p. 79: «L’al- 2. sost. f. Donna che mostra ten- luccata (detta anche luccata, uccata, luccarec- cia secondo i paesi: […] cioè urlo)»). denze lesbiche. 2009 Roberto Amati, Il vaso di coccio, (N) luftwaffe sost. f. inv., con l’i- Roma, Sovera, 2009, p. 130: Una coppia niziale maiuscola. Forza aerea della di lesbiche o di lesbicoidi oppure, Germania nazista. semplicemente due colleghe di lavoro 1941 In «Cronache della guerra: periodi- vestite da uomo. co settimanale», III (1941), p. 519: Metten- = Deriv. di lesbica con –oide. do largamente a proftto l’esperienza (N) loja sost. f. inv. (o pl. lojas). acquisita a Creta, la Luftwaffe ha ef- Spaccio, negozio, rivendita. fettuato vasti trasporti di truppe e di materiali 1966 Arrigo Benedetti, L’e- 1967 Fabio Carpi, La digestione artif- splosione, Milano, Mondadori, 1966, p. 46: ciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 175: In- sieme avevano acquistato con gli altri Allusero alla Luftwaffe, ai Messer- pochi semplici arredi della loro (sua) schmitt, agli Stukas 1998 Philip Roth, casa in una loja giapponese dell’ave- Pastorale americana, trad. it. di Vincenzo Mantovani, Torino, Einaudi, 2013, p. 8: nida San Joao 2012 Damiano Galli- in naro, Oltre il Turismo. Scenari di mutamento un giorno diverso dal triste, tristissi- nell’Arcipelago di Capo Verde, s.l., Narcis- mo giorno del 1943 in cui cinquan- sus, 2014, p. 111: Il turista dell’Est è, totto fortezze volanti furono abbattu- quindi, considerato anche dai vendi- te dai caccia della Luftwaffe 2001 tori delle lojas un turista non “ricco”. Arrigo Petacco, L’armata nel deserto, Mila- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 203

no, Mondadori, 2010, ed. digitale: Era ac- suo Judgment of Paris (1635) ampli- caduto circa due anni prima, quando fcava le tinte chiare e, nelle parti più ancora divampava la “battaglia d’In- lumose del quadro, sistemava le fgu- ghilterra” e la Luftwaffe sottoponeva re delle tre dee, come se fossero corpi Londra a pesanti bombardamenti not- raggianti. turni e diurni 2017 Il dossier Hitler. La 2. Illustre, insigne, eccellente. biografa segreta del Führer ordinata da Sta- 1835 Biografa degli italiani illustri nel- lin, a cura di Henrik Eberle e Matthias Uhl, le scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, e trad. it. di Andrea Casalegno, Torino, UTET, dei contemporanei, a cura di Emilio De Ti- 2017, ed. digitale: La Luftwaffe dovreb- paldo, vol. II, Venezia, Tip. Alvisopoli, 1835 be diventare rossa di vergogna per il p. 405: Saggia dunque e generosa fu la fatto che gli aeroplani del nemico si lega che in quel tempo strinsero nel possano muovere sopra la Germania come a casa propria! Piemonte alcuni dei più felici inge- = Voce ted., propr. ‘arma dell’aria’. gni, onde la lingua italiana non im- barbarisse affatto; e fra questi felici (N) lumoso agg. Che emana luce, ingegni guidati dai lumosi esempi del luminoso. Botta, del Napione, del Caluso, del 1660(<) Nathanael Duez, Dittionario Balbo, ebbe seggio distinto il Grassi italiano, et francese. Dictionnaire italien et 1930(?) Pasquale Pensa, Sintesi di storia françois, bien curieusement reveu, corrigè, universale nelle manifestazioni del pensiero & augmentè, pt. I, Venezia, Milochi, 1660, e nello svolgimento dell’azione. Dalle tene- s.v.: *Lumoso, lumineux 1864 Adol- bre della preistoria allo splendore di Roma, phe Ganot, Lezioni di fsica sperimentale per uso delle persone estranee alle scienze ma- Napoli, Guida, 1930(?) (cfr. SBN), p. 292: tematiche, degli alunni delle scuole di belle e destatosi nei romani l’amore delle lettere, delle direttrici delle case di educa- cose belle, si slanciarono con tutte zione e delle fanciulle che frequentano i più rinomati istituti, trad. it. di Filippo Canini, le forze dell’ingegno sulla nuova lu- Roma, L’incisore, 1864, p. 292: Importa mosa via che loro si apriva davanti poi assai di osservare che per la di- 1964 Tuttitalia. Enciclopedia dell’Italia vergenza dei raggi lumosi, l’intensità antica e moderna, Firenze, Sansoni, 1964, p. della luce scema a misura che la sua 226 (cfr. GRL): e questo vale per altri distanza aumenta 1890 In «Nuova che concorsero a quel rinnovamento antologia», CXII (1890), 13, p. 110: baciò forentino, il lumoso veneteggiante rapidamente Eugenia e si affrettò a Passignano. dirle: – Guarda! – additando un va- 3. sost. m. Fanale. pore che in quel momento traversava, 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, To- impennacchiato di fumo, la tremo- rino, Einaudi, 1967, p. 37: Da ragazzi co- lante stria lumosa del mare 2004 struivamo autovetture con le scatole Lucia R. Ronchi–Claudio Oleari–Silvia Riz- zo, La ricerca d’avanguardia vista dall’AIC vuote, chiamandone le singole par- nel terzo millennio, vol. III, Arte, paesaggio, ti: ruglia, lumoso, demicuda, in una colorimetria, visione, Firenze, Fondazione idea le catena di montaggio. Giorgio Ronchi, 2004, p. 90: Rubens, nel = Deriv. di lume con –oso. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 204

(N) lumpenproletario (lunpen- Park, trad. it. di Pier Francesco Paolini, Mila- proletario) sost. m. Uomo apparte- no, Mondadori, 2014, ed. digitale: Dannata nente al sottoproletariato. etichetta “lumpenproletaria”! 2005 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- Antonio Faeti, Sul limitare, Milano, Baldini risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 570: Castoldi Dalai, 2005, p. 40: insomma, la Ora i suoi lunpenproletarî non gioca- versione aristocratico-provocatoria no più né a scopa né a toppa, si sono del vecchio cinema lumpenproletario rizzati, e tutti vestiti di cenci e storti, per quinte visioni 2010 In www.repub- sbilenchi come al solito, lui li mette e blica.it, 26 maggio 2010: un paese le cui li dipinge in croce 1970 Vladan De- dirigenze religiose, imprenditoriali e snica, Le primavere di Ivan Galeb, trad. it. di intellettuali sono al puro meretricio e Giovanni Bensi e Luca Vaglio, Roma, Elliot, la cui componente lunpenproletaria si 2017, ed. digitale: Tuttavia, per me fra il dedica solo alla coca e al calcio. proletario e il lumpenproletario la dif- = Comp. del ted. lumpen e proletariato, ferenza più o meno sta nel fatto che sul modello di lumpenproletario; la variante quest’ultimo non ne fa una particola- lunpenproletariato è frutto di errore. re questione 1978 Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, trad. it. di Massimo Gia- lunpenproletario → lumpenpro- cometti, Milano, Jaca Book, 1995, p. 289: A letario volte è diffcile far sì che questa gente si renda conto che noi non siamo lum- (N) machine-pistole (machinen- pistole, machine pistole) sost. f. inv. penproletari 2005 In www.repubblica. Pistola mitragliatrice. it, 8 aprile 2005: Serviva un’inversione di tendenza. Cino l’ha cercata nel rac- 1960 Franco Di Bella, L’agente di poli- zia. L’investigatore privato, Collana Il Ber- conto di una corte dei miracoli, di un saglio. Saggi e inchieste sulle professioni n.7, gruppo di miserabili (lui preferisce Firenze, Vallecchi, 1960, p. 103: era stata chiamarli marxianamente lunpen- defnita «Thompson» una machine proletari) che si arrangia nel cuore di pistole e ciò generò una confusione Palermo, sotto il tallone dell’eterno notevole 1966 Vasco Pratolini, Allego- ricatto mafoso 2013 Giorgio Pres- ria e derisione: una storia italiana, Milano, sburger, Storia umana e inumana, Milano, Club degli editori, 1966, p. 614: ma non Bompiani, ed. digitale, 2013: Volevo pro- avevano la “machine-pistole” i tede- vare anche questo, la vita del lum- schi, e noi spesso solamente un fucile penproletario, dello straccione senza “modello 91”? 1968 Elsa Morante, La coscienza di sé. serata a Colono, Roma, Bulzoni, 2014, ed. 2. agg. Che appartiene al sottopro- digitale: Il cuore si è fermato – Buon letariato povero. giorno come va? – Con la machinen- 1975 Manuel Castells, Lotte urbane, tad. pistole 1988 Carlo Alemi, La trattativa. it. di N. Braulin e P. Coppa Padova, Marsilio, L’ordinanza del giudice Alemi sul caso Ciril- 1975, p. 37: In defnitiva, si arriva sì ad lo. Brigate rosse, camorra, ministri DC, ser- un vero e proprio impianto politico e vizi segreti, Roma, L’Unità, 1988, p. 7: Che rivendicativo, ma puntuale e incen- molti che sapevano siano morti: per trato su una popolazione lumpenpro- provvido infarto, tempestivo suicidio, letaria 1981 Martin Cruz Smith, Gorky accoltellamento, sgozzamento, fatti www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 205

saltare in aria con l’automobile, in- un diavolo-donna. Io avrei voluto es- gabbiati in un pilastro di cemento ar- sere come tutte, o bruna o bionda o mato, mitragliati da machine-pistole. castana 1982 Silvio Guarnieri, Per Sil- = Dal ted. Machinenpistole. vio Guarnieri: omaggi e testimonianze, Pisa, Nistri–Lischi, 1982, p. 75: L’indomani af- (N) maganza sost. f. Incantesimo. fttò una camera ammobiliata lontano 1967 Fabio Carpi, La digestione arti- dal Mercato, cedette i suoi incarichi fciale, Milano, Mondadori, 1967, p. 57: Il al compagno che lavorava in una pe- tempo temporale uragano di magan- scheria: rosso di pelo, malupino, ave- za. va la bicicletta col manubrio ricoperto = Deriv. di mago con –anza. di nastro adesivo. = Voce napoletana (cfr. Andreoli, s.v. rus- (N) magna sost. m. inv. Lenone. so). 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- sione: una storia italiana, Milano, Club degli (N) mangiapapi sost. m. e f. inv. editori, 1966, p. 165: Insomma lui inf- Anticlericale. lava quelle donne e quelle donne e i 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- magna inflavano lui. sione, Milano, Club degli editori, 1966, p. = Accorc. di magnaccia. 54: Questi mangiapapi che fniscono in sagrestia (prolungo le invettive di (N) maldonne sost. f. inv. Nei gio- Sara), non tengono abbastanza con- chi di carte, errore commesso durante to che la Chiesa interviene sulle co- la distribuzione. scienze in funzione eternamente poli- 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Fi- tica 1977 In «L’Espresso», XXIII (1977), renze, Vallecchi, 1967, p. 22: Se mai, non p. 162 (GRL, senza indicazione del fasc.): vi sarebbe qui una specie di encarte tante trasmissioni irriverenti della se- o di maldonne, infne un che, portato conda rete, con quel dannato di Dario sul piano della ragione, riuscirebbe Fo mangiapapi 2016 Ferruccio Pa- a un imbroglio logico? 2008 Elvio razzoli, Il rito del saluto, Milano, Bompiani, Fantini–Carlo Eugenio Santeria, I giochi di 2016, ed. digitale: Il viaggio di trasferi- carte: 140 giochi, vecchi e nuovi, praticati in mento fu di fame e di strapazzi, una Italia, Milano, BUR, 2013, ed. digitale: In via crucis come dicevano i camerati, caso di «maldonne», ovvero di errata rampolli di famiglie timorate di Dio, distribuzione di carte, il colpo si an- ma non per questo meno mangiapapi nulla. e mangiapreti. = Voce fr. ‘id.’. = Comp. di mangia– e papi, sul modello di mangiapreti. (N) malupino agg. Che ha i capel- li di colore rosso. (N) manicheisticamente avv. In 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- maniera molto rigida e schematica. sione, Milano, Club degli editori, 1966, p. 1940 In «Atti della Accademia rovereta- 172: Io mica l’ho accettato come se na degli Agiati: Classe di scienze umane, let- fosse nulla d’essere malupina. E in tere ed arti», (1940), p. 143 (GRL, da cui non questo modo così acceso che sembro si ricavano indicazioni più precise): Infatti www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 206

i due poli – imposizione – compren- (N) maquereau sost. m. inv. (o pl. sione – non risultano più antitetici, maqueraux). Ruffano. né manicheisticamente coeterni, ma 1944–1945 Carlo Emilio Gadda, Eros l’uno superamento spirituale dell’al- e Priapo. Versione originale, a cura di Pao- tro 1966 Mario Soldati, La busta aran- la Italia e Giorgio Pinotti, Milano, Adelphi, 2016, p. 137: bari di provincia, agenti cione, Milano, Mondadori, 1966, p. 48: A pubblicitari de La Farfalla d’Amore, ragionare e a flosofare, e non impor- maquereaux, cartomanti, parrucchie- ta quanto pessimisticamente o mani- ri occasionali, procacciatori di croati cheisticamente 1988 Gianfranco Miro di passaggio a ai meublés di secon- Gori, Patria diva. La storia d’Italia nei flm da categoria 1967 Silvano Ceccherini, del Ventennio, Firenze, La casa Usher, 1988, Lo specchio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, p. 16: Ma, a un mondo cupo, domina- 1967, p. 85: Ho l’impressione che come to dalla brutalità e dalla sensualità, si fdanzato tu sia un po’ maquereau oppone radicalmente e manicheisti- 2000 Eric Ambler, La maschera di Dimi- camente un altro mondo: quello dei trios, trad. it. di Franco Salvatorelli, Milano, primi cristiani 1995 Luciano Baronio, Adelphi, 2000, ed. digitale: Dimitrios non Mezzogiorno e solidarietà, Casale Monferra- mi colpì molto. Mi sembrò un tipo di to, Piemme, 1995, p. 163: Stati d’animo e maquereau, come ne avevo già visti. atteggiamenti di fondo produttori dei Abiti attillati, capelli sul grigio, un- comportamenti quotidiani, che la pa- ghie curate; e guardava le donne in un storale disincarnata ha più manichei- modo che ai clienti del Kasbah piace- sticamente rimosso che gioiosamente va poco 2013 Arturo Pérez-Reverte, Il evangelizzato 2016 Emmanuele Mas- tango della vecchia guardia, trad. it. di Bruno sagli, Alternanza formativa e apprendistato Arpaia, Milano, Rizzoli, 2013, ed. digitale: in Italia e in Europa, Roma, Studium, 2016, «Si riferisce al maquereau» spiegò De ed. digitale: Non si tratta di scegliere Troeye. «Al magnaccia» «Ho capito manicheisticamente e artifciosamen- perfettamente, caro». te tra teoria e pratica. = Voce fr. ‘id.’ osservAzioni: in fr. il termine ha anche il = Deriv. di manicheistico con –mente. sign. di ‘(pesce) sgombro’, segnalato già da Gilles Ménage, Le origini della lingua ita- (N) manichen sost. f. inv. Model- liana. Colla giunta de’ Modi di dire italiani, la, indossatrice. raccolti, e dichiarati dal medesimo, Geneva, appresso Giovani Antonio Chouët, 1685, p. 1967 Umberto Simonetta, Il giovane 111: «E così anche il Ruffano da noi altri normale, Milano, Bompiani, 1967, p. 11: Francesi fu detto Maquereau». Questa par- via! al mare con la manichen: a Corti- ticolare accezione fr. è menzionata in mol- na a San Moritz 2014 Egilella, Shop- ti testi italiani, tra cui per esempio Cesare ping d’amore e altro, Roma, Sovera Edizioni, Lombroso, L’Uomo delinquente in rapporto all’antropologia, alla giurisprudenza ed alle 2014, p. 14: Efebiche, con corpi in fore discipline carcerarie, Torino, F.lli Bocca, come le manichen dei giornali. 1896, p. 556: «Da una parte un cuore sangui- = Dal. fr. mannequin. nante e pugnalato; e dall’altra una testa di pe- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 207

sce sopra una gamba, essendo il pesce detto = Deriv. di Marconi, cognome di Gugliel- maquereau come il mezzano». mo Marconi (1874–1937), inventore della radio, con –ico. (N) marachellare v. intr. Com- mettere marachelle. (E) (R) matador sost. m. inv. To- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, rero. Milano, Rizzoli, 1966, p. 172: purché non 1816 In «Biblioteca italiana ossia gior- marachellasse con il bigolo, come in- nale di letteratura, scienze ed arti compila- to da una società di letterati», I (1816), 4, vece rivelava precocemente di voler p. 344: ed entra il matador per porre marachellare. fne alla pugna con la morte del toro = Deriv. di marachella con –are. 1835 GRADIT (senza fonte) 1860 Luigi Cibrario, Operette varie, Torino, Tip. Botta, (N) marconico agg. Che utilizza 1860, p. 397: Il matador gli va incontro onde radio. di fronte colla spada nella mano de- 1933 In «La rivista illustrata del popo- stra, colla muleta, che serve d’invito lo d’Italia», 1933, p. 72 (GRL, da cui non si al toro, nella sinistra 1967 Giorgio ricavano indicazioni più precise): il radio- Soavi, Virus, Milano, Longanesi, 1967, p. goniometro consente di conoscere 100: Parlavano, come sempre, di ma- l’esatta propria posizione nello spa- tador, di attori e di una commedia zio mediante la misurazione degli an- che qualcuno stava scrivendo 1988 goli formati dalle rette immaginarie Marco Bacci, Settimo cielo, Milano, Rizzoli, che uniscono la nave o il velivolo a 1988, p. 65: La sera era stato alla cor- due o più stazioni marconiche terre- rida. Il giovane matador che aveva stri 1939a In «Radiologia e fsica me- giustiziato il suo toro 1996 Stefano dica. Sezione 3, Bollettino di marconitera- Benni, Elianto, Milano, Feltrinelli, 1996, p. pia e elettrologia», IV (1939), p. 158 (GRL, 231: Miguel el Carnicero (124 tori ma- senza indicazione del fasc.): se con l’ansa tati) contro il toro Ramon (58 cavalli, o col bisturi diatermico o marconico 12 banderilleros e 2 matador uccisi) si seziona di colpo l’ilo del tumo- 2008 Massimo Messa, Viaggio a Ibiza, Mi- re 1939b Armando Mazza, in Italian lano, Lampi di stampa, 2008, p. 63: Con Futurist Poetry, ed. by Willard Bohn, Toron- freddezza, implacabile, il matador to, University of Toronto Press, 2005, p. 44: toreava davanti alla sua vittima con l’antenna marconica gemmata di ru- movimenti precalcolati e spettacolari. giada 1967 Gino De Sanctis. Il minimo (n) 2. Nel calcio, giocatore che d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 68: agli risolve la partita a favore della sua altri intenti ai loro aggeggi marconici squadra. 1990 Francesco Grisi, I futuristi: i manifesti, la poesia, le parole in libertà, i disegni e le 1991 Pino Cacucci, San Isidro: Futbol, fotografe di un movimento “rivoluzionario”, Bologna, Granata Press, 1991, ed. digitale: che fu l’unica avanguardia italiana della Un matador aveva generalmente il cultura europea, Roma, Newton Compton, compito di tentare l’intercettazione 1990, p. 337: l’indaco fuido del cielo per spararla in porta o, nel caso inver- intriso nell’acqua l’antenna marconi- so, di schizzare in contropiede per- ca gemmata di rugiada. correndo a spasmodica velocità tutto www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 208

il campo senza farsi raggiungere dagli (N) merdile sost. m. Luogo di rac- avversari 2000 Guido Liguori–Antonio colta di persone spregevoli. Smargiasse, Ciak, si gioca: calcio e tifo nel 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- cinema italiano, Milano, Baldini & Castoldi, risione: una storia italiana, Milano, Club 2000, p. 128: Il suo punto di forza è il degli editori, 1966, p. 158: Se il merdile numero 10, Quintino (Marco Leonar- navigasse tu porteresti a bordo mille di), il Matador, che ricorda nel fsico passeggeri. = Deriv. di merda con –ile. e nel ruolo Maradona 2014 Mim- mo Carratelli, Marek Hamšík: il principe az- zurro, Roma, Ultra sport, 2014, ed. digitale: (N) merendero sost. m. inv. Chio- Alla sua sinistra Edinson Cavani, il sco in cui si servono pasti veloci. Matador, che avanza in linea per ri- 1944 Agustin de Foxá, Madrid da Corte a Ceka, trad. it. di C. Boselli, Milano, Gar- cevere la palla 2019 Giampaolo Mate- zanti, 1944, p. 161: Le ragazze andavano razzo–Dario Sarnataro, La storia del grande a far merenda al «Club de Campo» o Napoli in 501 domande e risposte, Roma, Newton Compton Editori, 2019, ed. digitale: in qualche merendero 1967 Gior- gio Soavi, Virus, Milano, Longanesi, 1967, Sono spaesati e delusi, ma la delusio- p. 133: Quando si fa scorrere il gran- ne durerà circa trentasette minuti, ov- de tendone che gli spagnoli chiamano vero il tempo necessario al Matador merendero [...]. Entro subito in casa per segnare una doppietta. e lascio il merendero vuoto 2009 = Voce sp. ‘id.’. Evelyne van Heck, Passaggi di terre e iden- tità. L’identità nella migrazione: gli urugua- (N) medesimante agg. Che tende iani in Italia, Roma, Aracne, 2009, p. 412: si a mantenere immutate le cose. riuniscono una o due volte al mese, si 1967 Riccardo Bacchelli, Rapporto prendono progetti, ora si fnisce il me- segreto dall’inglese di mille parole, Mila- rendero, una casa dove si dà il pranzo no, Mondadori, 1967, p. 163: E ogni in- agli studenti della campagna 2014 cognita, svolta che sia, si involge in Antonio Ugolotti Serventi, L’invasione delle un’altra, in rinnovanti e medesimanti cavallette, Firenze, Guaraldi, p. 84: Le due infnità e perennità immote e fugaci, fuori del negozietto sghignazzarono sature e vuote. poi di un merendero del Marconi. = Voce sp. ‘id.’. = Deriv. di medesimo con –ante. (N) metaorganico agg. Che pre- (N) megabimbo sost. m. Bambino scinde la comune dimensione organi- sviluppatosi in modo sproporzionato. ca. 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, Mila- 1897 Pietro Ceretti, Saggio circa la ra- no, Feltrinelli, 1967, p. 46: come una gio- gione logica di tutte le cose, Torino, Unione stra fantastica, per la gioia dei bimbi tipografco editrice, 1897, p. 512: la sensi- focomelici, dei megabimbi a due te- tività procede alla sua individuazione, ste, a sei mani, a quattordici tentacoli come sensitività organica che si op- di piedi del futuro. pone all’inorganica, e come sensitivi- = Comp. di mega– e bimbo. tà metaorganica giovanile che si op- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 209

pone alla preorganica 1950 In «Acta sima la fettuccia d’asfalto illuminata neurologica», V (1950), p. 57, (GRL, senza dai mezzifari. indicazione del fasc.): non può essere = Comp. di mezzo e faro. considerata come espressione di fatti di focolaio ma di particolare labilità (N) milaneggiare v. intr. Prendere di una zona funzionale metaorganica atteggiamenti tipici dei milanesi. rispetto agli apparati organici visivi 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’om- 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, Milano, bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 84: Fu il fal- Feltrinelli, 1967, p. 55: la terra andava so partigiano, milaneggiando rapido popolandosi di assurdi irrazionali re- con contadini eccitati e curiosi. litti di vita, di abnormi creature me- = Deriv. di Milano con –eggiare. taorganiche 1994 Giorgio Di Genova, Generazione maestri storici. Storia dell’ar- (E) (R) minnesänger sost. m. pl., te italiana del ’900, vol. VI, pt. I, Bologna, con l’iniziale maiuscola. Poeti lirici Bora, 2007, p. 499: giocavano percetti- tedeschi del XII e XIII secolo, dediti visticamente, creando coaguli meta- soprattutto al tema dell’amore. organici di impalpabile sostanza per 1849 Archivio storico italiano. Appendi- la trasparenza del materiale 2007 ce, vol. VII, Firenze, Viesseux, 1849, p. 508: Giovanni De Matteo–Marco Zolin, Superno- La corte sua, errante per Germania e va express. Antologia manifesto del Connet- tivismo, Collegno, Ferrara edizioni, 2007, p. per Italia, come si usava sin a tempi di 126: Dentro di me risuona la certezza gran lunga posteriori, era frequentata di essere un elemento prezioso della dai trovatori, che Minnesänger veni- bizzarra composizione metaorganica, vano chiamati dai Tedeschi 1885 In «Gazzetta musicale di Milano», XL (1885), ho vaghe sensazioni di non poter più p. 319 (GRL, senza indicazione del fasc.): andar via da qui che mi legano come In Germania i Minnesänger (cantori lacci da tavolo operatorio. d’amore) concorrono, al castello del- = Comp. di meta– e organico. la Warburg, al premio della poesia e (N) mezzofaro sost. m. Faro anab- della musica 1905 GRADIT (senza bagliante. fonte) 1967 Francesco Leonetti, Tappe- to volante, Milano, Mondadori, 1967, p. 204: 1967 Massimo Franciosa, L’arrischiata, complicatissimi e stilizzati, nei codici Milano, Rizzoli, 1967, p. 10: Spiò nel re- con le poesie dei Minnesanger 1986 trovisore: alle sue spalle, un moto di- Rino Maione, Dai greci a Schönberg: corso di sordinato di mezzifari le veniva dietro storia della musica: per conservatori, facoltà 1987 In «L’Espresso», XXXIII (1987), p. universitarie e licei musicali, Milano, Hoepli, 39 (GRL, senza indicazione del fasc.): in 1986, p. 42: I Minnesänger erano com- Svezia sono obbligatorie le “cinture positori e cantori dei loro stessi Lieder di sicurezza” anteriori e i fari di posi- che, ispirati all’amore, alla politica e zione accesi (molti usano addirittura alla religione, risentivano del canto i “mezzifari”) 2001 Andrea Carraro, popolare e di quello gregoriano 2006 La lucertola, Milano: Rizzoli, 2001, p. 79: Guido Boff, Tutto musica: schemi riassuntivi, Tiene stretta la mezzaluna di gomma quadri d’approfondimento, Novara, De Ago- sopra il fnestrino e fssa concentratis- stini, 2006, p. 46: L’arte trobadorica fornì www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 210

il modello alla scuola tedesca dei ca- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- valieri poeti e musici, i Minnesänger. lano, Rizzoli, 1966, p. 86: E non tutti poi = Voce ted., comp. di Minne ‘amore’ (for- ebbero la ventura di miraggiare fletti. ma medioted.) e Sänger ‘cantante’. = Deriv. di miraggio con –are.

(N) mirabelle sost. f. inv., anche (N) motocarrato agg. Di reparto con l’iniziale maiusc. Particolare qua- militare, dotato di motocarro. lità di prugne dolci. 1937 In «Nuova Antologia», CCCXCI 1793 Dizionario universale economico (1937), p. 472 (GRL, senza indicazione del rustico, Roma, Stamp. Puccinelli, 1793, p. fasc.): la marcia della colonna mo- 250: La mirabelle doppia, o drappo tocarrata da Dessié ad Addis Abeba d’oro; il frutto è piccolo e quasi del- 1951 In «Gazzetta uffciale della Repub- la forma della piccola regina claudia blica italiana», XCII (1951), p. 818 (GRL, 1859 Achille Bruni, Nuova enciclopedia senza indicazione del fasc.): attaccava la agraria, Napoli, Marghieri–Pellerano, 1859, testa di una colonna motocarrata tede- p. 325: per ben conoscere le vere mi- sca, incendiandone il primo autocarro rabelle, basta che aprendole, allorchè con lancio di bombe a mano 1966 sono ben mature, l’osso lasci la polpa Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, Milano, senza che nulla vi aderisca 1987 Mondadori, 1966, p. 14: ancora Testar- In «La Gola», VI (1987), p. 8 GRL, senza mata s’inchina rispettosamente, ex indicazione del fasc.): Rapidamente si celerino in un battaglione motocarra- diffonde la consuetudine di distillare to 1985 Filippo Stefani, La storia della ogni sorta di frutti, specialmente quel- dottrina e degli ordinamenti dell’esercito ita- liano, Roma, Uffcio storico SME, 1985, p. li coltivati in frutteto come la pera, la 113: gran parte dei carri e delle truppe susina, la prugna e la Mirabelle (una motocarrate avrebbero avuto modo di prugna di color giallo intenso, molto sottrarsi all’accerchiamento 2009 succosa) 2010 Corrado Barberis, Man- Giacomo Scotti, Il bosco dopo il mare. Par- gitalia. La storia d’Italia servita in tavola, tigiani italiani in Jugoslavia, 1943-1945, Ca- Roma, Donzelli, 2010, p. 76: Tra le pru- stel Gandolfo, Infnito, 2009, p. 132: tornò gne-susine, tonde od ovali che siano, con i dalmati della Nona Divisione al vengono predilette le selvatiche, o la comando di un plotone motocarrato Mirabelle. combattendo lungo il litorale dell’A- 2. Bibita realizzata con succo di driatico settentrionale. prugna. = Deriv. di motocarro con –ato. 1966 Augusto Gotti Lega, Lo zibellino, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 76: Schiccolò (N) multiverde agg. inv. Che pre- un po’ d’uva, bevve una speciale “mi- senta diverse tonalità di verde. rabelle” che tenevan per lui e se ne 1967 Antonio Porta, Partita, Milano, andò. Feltrinelli, 1967, p. 94: Ha gli occhi di = Voce fr. ‘id.’. un verde molto cupo, non fsso e uni- forme ma composto da un’infnità di (N) miraggiare v. tr. Vedere qual- verdi, dall’argento al nero, iride mul- cosa come un miraggio. tiverde. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 211

= Comp. di multi– e verde. dell’ostello risaliva anfanando le sca- le. (N) nanitudine sost. f. L’essere di = Deriv. di natica con –essa. statura molto bassa. 1967 Elio Bartolini, Chi abita la vil- (N) necroscopio agg. Relativo alla la, Torino, Einaudi, 1967, p. 101: Oppure necroscopia. ipotizzandolo variamente se non ad- 1836 Leon Rostan, Corso di medicina dirittura dissolvendolo in una nanitu- clinica, in cui sono esposti i principii della medicina organica o Trattato elementare di dine 1987 In www.repubblica.it, 4 di- diagnosi di pronostico e d’indicazioni tera- cembre 1987: Vitez mostra il corteo di peutiche ec., trad. it. anonima, Firenze, Tip. re Duncan, ed è un corteo di nani; ci Coen, 1836, p. 715: le quali alterazio- mostra anche il fantasma di Banquo ni non siamo pervenuti a conoscere sempre più alto. Ce lo mostra anche che impiegando maggior diligenza come fantoccio gigantesco che cade nell’esame necroscopio degli orga- tra una folla di prossime vittime: na- ni 1858 Achille Casanova, Guida alla nitudine e gigantismo che raccontano, clinica ematologica umana e veterinaria nei ancora, qualcosa del sogno shakespe- rapporti dell’irritazione congestioni e fogo- ariano 2016 Sergio Claudio Perroni, in si basata sulla costante pratica di eseguire il salasso sia a triplice egual porzione diviso AA.VV., Smash. 15 racconti di tennis, Mi- sia col metodo dei piccoli bicchieri non che lano, La nave di Teseo, 2016, ed. digitale: sulla patologia terapeutica la più ricevuta, La nanitudine, la tuta verde, l’idioma Milano, Tip. e Calc. Zanaboni, 1858, p. 406: sommesso e astruso: Giggetto e Nan- il medico [...] si indirizzi cioè al letto do erano chiaramente due elf. dell’ammalato, non mai dimenticando = Deriv. di nano con –itudine. lo studio ematologico e necroscopio 1901 In «Bollettino della Società medico– (N) nasoccio sost. m. Naso di chirurgica di Pavia. Organo della Facoltà me- aspetto ridicolo. dica dell’Università di Pavia», XVI (1901), 1687 Francesco Fulvio Frugoni, Del p. 190 (GRL, senza indicazione del fasc.): cane di Diogene, vol. IV, I quarti latrati, cioè Reperto Necroscopio. - All’autopsia I padroni variati, e Gl’incontri diversi, Ve- si riscontra quanto segue: assenza di nezia, Bosio, 1687, p. 60: havea una te- parassiti intestinali e di cisticerchi sta, a foggia di cuccuzza schiacchiata, 1982 Francesco Bartolini, Codice del lavoro un nasoccio in fgura di chiaramella e leggi complementari, La Tribuna, 2016, ed. profuso 1966 Angela Padellaro, Dan- digitale: per esame necroscopio com- nata beatitudine, Milano, Mondadori, 1966: pleto su cadavere esumato. guarda quel giovanotto con il nasoc- 2. sost. m. Esame autoptico e rela- cio stupido, che da un pezzo aspetta tivo risultato. di accostarsi a tua cugina. 1848 In «Annali universali di medicina = Deriv. di naso con -occio. già compilati dal Dottore Annibale Omodei continuati dal Dottore Carlo Ampelio Calde- (N) natichessa sost. f. Donna dal rini», s. III, XXXII (1848), p. 501: Necro- fondoschiena molto pronunciato. scopio. Nulla si potè riscontrare sia 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- in quelli morti istantaneamente, sia in lano, Rizzoli, 1966, p. 42: La natichessa quelli che vissero alcune ore, o che fu- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 212

rono uccisi dopo 24, 36 ore, coll’aci- destinata per collocarvi il Necrosco- do cianidrico 1881 In «Annali univer- pio 1994 L’ospedale dei pazzi di Roma sali di medicina e chirurgia», LXVII (1881), dai papi al ’900, a cura di Franca Fedeli Ber- p. 57 (GRL, senza indicazione del fasc.): Il nardini et alii, vol. II, Bari, Dedalo, 1994, p. prof. Le Sage dà un breve rapporto 218: Vicino alla chiesa, punto d’unio- del trovato necroscopio di un uomo di ne ideae [sic] dei due piazzali, ma in 48 anni 1935 In «Rivista di patologia e posizione più marginale, si situava il clinica della tubercolosi», IX (1935), p. 479 necroscopio. (GRL, senza indicazione del fasc.): L’A. = Comp. di necro- e -scopio (qui usato in modo insolito anche come elemento forman- riporta i risultati di necroscopio ed i te di aggettivi). relativi reperti istologici eseguiti in n. 4 lattanti da 2 a 7 mesi di età 1938 (N) negoziata sost. f. Affare, tran- In «Atti della Società medico–chirurgica di Padova e Bollettino della Facoltà di medicina sazione. e chirurgia della R. Università di Padova», s. 1966 Maria Luisa Tiberti Bonati, Imma- II, XVI (1938), p. 367 (GRL, senza indica- colata dice sì, Milano, Bietti, 1966, p. 61: Si zione del fasc.): il controllo operatorio o sfogano a bestemmiare i sensali che li necroscopio provò l’esistenza di arac- vogliono minchionare della fatica di noidi diffuse o circoscritte. una nottata in mare, con una negozia- 3. Apparecchio per effettuare ne- ta da ladri. croscopie. 2. Negozio. 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- 2007 Architetture dello shopping. Mo- lano, Rizzoli, 1966, p. 88: Una fetta di re- delli del consumo a Roma, a cura di Ales- sandra Criconia, Roma, Meltemi, 2007, p. altà con il microscopio il radioscopio 58: Dunque il “pacchetto urbano” [...] lo stetoscopio il necroscopio. questo sembra essere il segreto di pul- 4. Obitorio. cinella dell’età post shopping center 1869 In «La Rivista europea», I (1869), ovvero di un modernocontemporaneo 1, p. 143: il sig. H. W. loda la proposta che, quando può, assorbe lo stesso fatta dal dottor Trisolini, per un ne- shopping center [...] come componen- croscopio da aggiungersi all’ospedale te di un pezzo di città non per parti clinico di Gesù e Maria 1871 Luigi compiute, ma per anarchiche nego- Borsari, Commentario del Codice civile ita- liano, vol. I, Torino–Napoli, Soc. L’Unione ziate cadute nel periurbano di questi Tipografco–Editrice, 1871, p. 1166: non strani meteoriti però iperstoricizzati avremmo che un necroscopio e un proprio mentre sono iperprogram- cimitero di cadaveri confusamente mati. = Deriv. di negozio con -ata. agglomerati 1891 In «Il politecnico. Giornale dell’ingegnere architetto civile ed industriale», XXXIX (1891), p. 355 (GRL, (N) nigaud agg. inv. (o pl. senza indicazione del fasc.): Il nuovo edi- nigauds). Sciocco. fcio progettato dall’Arch. Fango per 1848 Jules Édouard Alboise du Pujol-Auguste Jules Maquet, Le prigioni più Napoli occuperebbe un’area quadrata celebri d’Europa. Coll’aggiunta delle pri- i cui lati sarebbero lunghi m. 370 oltre gioni più rinomate d’Italia descritte appo- una piccola appendice rettangolare sitamente per la presente edizione, vol. III, www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 213

trad. it. anonima, Firenze, Grazzini, 1848, p. sono stati appellati dai Francesi alle 556: Il soldato informò il maggiore il isole Falkland, Nigauds, cioè Uccelli quale il domani entrò nel carcere con Sciocconi, a cagione della loro stupi- un magnano e un muratore. Per buo- dezza, che pare sì grande da non po- na ventura non fu scoperto nulla, e il tere far loro evitare la morte 1845 maggiore volto al soldato disse: – Ni- Dizionario delle scienze naturali nel quale gaud, è una talpa quella che hai sentito si tratta metodicamente dei differenti esse- ri della natura, vol. XIV, Firenze, Batelli e e non Trenck. Come vuoi tu si scosti Comp., 1845, p. 289: Il nigaud abita le tanto dal carcere? 1967 Silvano Cec- cherini, Lo specchio nell’ascensore, Milano, contrade settentrionali e meridiona- Rizzoli, 1967, p. 77: Domandò sottovoce li dei due mondi […]. Le uova sono con l’aria nigaud del provinciale che biancastre, grosse quanto quelle delle ha dindi nel portafoglio. galline; la qual circostanza dà luogo 2. sost. m. Sciocco. a pensare che ai nigaud, piuttosto che alla grande specie dei marangoni, 1932(<) In «L’educazione nazionale», XIV (1932), p. 62 (GRL, senza indicazione faccia d’uopo riportare i plutoni che del fasc.): Io vi confesso che Cavour Léguat ha veduti presso l’isola Mau- mi sembra un gran furbo, mettendo a rizio 1877 Georges Louis Leclerc de fuoco l’Europa per sfuggire alla ban- Buffon, Opere complete, vol. XIII, trad. it. di Giovanni Boschi, Napoli, Stab. Tip. San carotta; Garibaldi un eroe di Omero, Pietro a Maiella, 1877, p. 236: Da questi cioè un grande nigaud; il nostro ami- tratti, noi ben volentieri prenderemo co Ulloa un franche dupe. il margau per lo shag o nigaud, picco- 3. Varietà di cormorano. lo cormorano […]. Questi medesimi 1790 Georges Louis Leclerc de Buf- nigaud, o piccoli cormorani sembra- fon, Storia naturale, generale e particolare, trad. it. anonima, tomo XVI, Degli uccel- no indicati da molti viaggiatori sotto li, Venezia, Zatta, 1790, p. 54: I Francesi il nome di alcatraz. = Voce fr. ‘id.’ (l’accezione 3 è data- all’isole Falkland hanno chiamati ta 1859 in TLFi, ma è attestata almeno dal questi uccelli nigaud (minchioni) a 1781: cfr. Georges Louis Leclerc de Buffon, motivo della stupidezza de’ medesi- Histoire naturelle des oiseaux, vol. VIII, Pa- mi, la qual giunge a tale, ch’essi non ris, Imprimerie royale, 1781, p. 319). possono imparare a schivar la morte osservAzioni: la prima attestazione dell’accezione 1 sembra frutto di un frainten- 1791 Storia dei viaggi intrapresi per ordi- dimento del traduttore, che, vista la posizione ne di S. M. britannica dal capitano Giaco- incipitaria all’interno della frase, potrebbe mo Cook. Ricavata dalle autentiche relazioni aver inteso il termine come nome proprio; la del medesimo con una introduzione generale sua interpretazione pare tuttavia improbabile, contenente la notizia dei più celebri viaggi dato il contesto (un rimprovero che il mag- precedenti, tomo VI, Torino, Stamp. Soffetti, giore rivolge a un soldato) e il fatto che nelle 1791, p. 104: Questi uccelli se ne torna- pagine adiacenti non si trova traccia di tale vano sempre ai loro nidi dopo avere nome. La datazione del termine nell’accezio- inteso, e provato i colpi di fucile; ma ne 2 potrebbe essere precedente a quella indi- cata, dato che la rivista riporta una lettera del volavano con sì poca agilità, che non 1859 di Pierre-Joseph Proudhon a Giuseppe era molto diffcile il coglierli a volo. Ferrari. Tuttavia, essendo la lettera origina- Per questa ragione questi volatili riamente in fr., non è stato possibile stabilire www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 214

se sia stata tradotta appositamente per la ri- no in Cassetta, e si divideranno con le vista o se invece esistesse già una versione Guardie Mesanti secondo il solito. italiana, ed eventualmente a quando risalisse 3. agg. Relativo alla vita notturna. (l’unica traduzione italiana dell’Epistolario di Proudhon che si è potuta rintracciare risale 1989 In «L’Espresso», XXXV (1989), al 1917 e comprende solo le lettere degli anni p. 80 (GRL, senza indicazione del fasc.): 1842-1853). ospita un’“eletta schiera” di reietti ed irregolari che certi eccessi da Aids ha, (N) nottaiolo (nottajolo) sost. m. negli ultimi anni, emarginato e mac- Nottambulo. chiato dal circo del divertimento not- 1942 In «Espansione imperiale. Ras- taiolo 2007 In www.repubblica.it, 15 segna mensile di politica ed economia», VI febbraio 2007: Una Milano in cui Brera (1942), p. 179 (GRL, senza indicazione del non è più il quartiere degli artisti ma fasc.): pallide ed esigue eccezioni val- «un quartiere di monolocali affttati gono, anche in questo caso, a confer- alle modelle», un quartiere «nottaiolo mare la regola giacchè di fronte ai e fntocordiale». pochi fannulloni, nottaioli, giocatori = Deriv. di notte con –aiolo. e dissipatori 1966 Augusto Gotti Lega, Lo zibellino, Firenze, Vallecchi, 1966, p. (N) nuit sost. f. inv. (o pl. nuits). 182: Nonostante tutto, quando il pro- Notte. fessore di sociologia era in vena, la 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- sua conversazione brillante, scettica e no, Einaudi, 1967, p. 48: Terza donna, ter- anche insolente, gli faceva passare il zo muscolo, plastile cera consessuata tempo e anche Marx era un nottaiolo ad libitum, cilindro inflabile, nuits in e non aveva mai sonno 1989 Anna un carattere detto gotico 2004 Anto- M. Gasparri Rossotto, La Tebaldi, Viesse, nio Spinosa, Maria Luisa d’Austria, la donna 1989, p. 161 (cfr. GRL): dalle balconate i che tradì Napoleone. La gloria, le passio- ni, il tormento, Milano, Mondadori, 2004, nottaioli andarono gettando bouquets p. 84: Lei stessa aveva gioito per le alla Tebaldi. profonde carezze ricevute in una nuit 2. Guardia notturna di sanità. che aveva fatto di lei un’Imperatrice 1787 Leggi ed ordini veglianti sopra il David Sedaris, Mi raccomando: tutti regolamento, e polizia del porto, darsena, e 2006 vestiti bene, trad. it. di Matteo Colombo, Mi- fossi di Livorno emanati l’anno 1787, Livor- lano, Mondadori, 2006, ed. digitale: La nuit no, Sardi, 1818, p. 27: Oltre le due Guar- die di Mese, e la terza detta Nottajolo dei morti viventi. resteranno sempre fsse al servizio 2. nuit blanche loc. sost. f. inv. Notte passata senza dormire. della Bocca dall’aperta fno al serra- 1882 In «Giornale delle donne», XIV re dell’Ufzio altre nove guardie […]. (1882), p. 211 (GRL, senza indicazione del Queste nove guardie unitamente con fasc.): Spero che non avrete sofferto la Guardia di Mese detta Nottajolo per la nuit blanche di ieri av. 1931 eseguiranno tutte le operazioni gior- Curzio Malaparte, L’Europa vivente e altri naliere in servizio di Sanità […]. Ma saggi politici. (1921–1931), Firenze, Vallec- gli Emolumenti delle operazioni che chi, 1961, p. 227: La folla dei nottambuli, il Nottajolo fa nella Notte non andran- delle sgualdrine, dei maqueraux, dei www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 215

“trisessuali”, dei bevitori di assenzio, = Voce fr. ‘id.’ (nell’accezione 3, assente dei sodomiti, delle lesbiche, dei pove- in TLFi, si è diffuso grazie all’omonimo flm di François Truffaut del 1973). ri piccoli uomini annaspanti in preda al terrore della livida alba imminen- (N) offranda sost. f. Offerta a Dio te, si assiepava schiamazzando lungo fatta in Chiesa, durante una cerimo- i marciapiedi, e acclamava al corteo nia. funebre come ad una carnascialata di 1691 Gregorio Leti, Teatro gallico o nuit blanche 2011 Nicolas Barreau, vero la monarchia della real casa di Bor- Gli ingredienti segreti dell’amore, trad. it. di bone in Francia, Amsterdam, Tip. De Jon- Monica Pesetti, Milano, Feltrinelli, 2011, p. ge, 1691, vl. I, p. 460: gli Ecclesiastici 207: Il mio compleanno si trasformò l’approvano, perche si contenano [...] in una nuit blanche che non voleva f- che il Prencipe frequenti la lor Chie- nire 2017 David Szalay, Tutto quello che sa, che baci la lor veste, che metta è un uomo, trad. it. di Anna Rusconi, Milano, l’Offranda nel Bacile, che gli importa Adelphi, 2017, ed. digitale: Non ha quasi del resto, dopo havere havuto il fat- chiuso occhio, è ebbro di stanchezza. to loro? 1820 William Heude, Viaggio Praticamente una nuit blanche. dalla costa del Malabar a Costantinopoli per 3. nuit américaine loc. sost. f. inv. il golfo persico, l’Arabia, la Mesopotamia, Tecnica cinematografca per simulare il Kourdistan e la Turchia, trad. it. di Carlo un’ambientazione notturna, effetto Ceresa, Milano, Tip. Sonzogno, 1820, p. 68: notte. Accompagnano questa offranda, ch’è 1974 , Specchio delle forse un simulacro dello sprezzo loro mie brame, Milano, Adelphi, 1995, p. 36: per i beni mondani, con empie ed or- Comunque. Una notte... / (Un po- ribili cerimonie 1967 Silvano Cec- chino ‘nuit américaine’, Paramount, cherini, Lo specchio nell’ascensore, Milano, anni Trenta: fronde e frasche chiare Rizzoli, 1967, p. 234: E del resto nella illuminate come da lune di seconda stessa Santa Messa non c’è l’offranda mano...) 1979 In «Strumenti critici», del vino? = Dal fr. offrande ‘id.’. XIV (1979), p. 192 (GRL, senza indicazione del fasc.): procedimenti e fasi prepa- ratorie, s’intende, esattamente predi- (N) onnigenerante agg. Che può dare origine a tutto. sposti e calcolati, come in una nuit 1934 Pietro Tacchi Venturi, Storia delle américaine («effetto notte») del cine- religioni, Torino, Unione tipografco-editrice ma 1998 Mino Argentieri, Il cinema in torinese, vol. I, 1934, p. 471: La onnige- guerra. Arte, comunicazione e propaganda in Italia, 1940-1944, Roma, Editori riuniti, nerante madre delle piante, la terra salda, larga, regolata dalla regola, 1998, pp. 162-163: In Harlem è scontato il semplicismo, la banalità del gomi- propizia, gradevole, possiamo noi percorrere ogni giorno 1967 Gior- tolo narrativo, la stereotipizzazione gio Celli, Il parafossile, Milano, Feltrinel- dei caratteri, la corrività e lo schema- li, 1967, p. 24: Il ventre onnigenerante tismo del sottofondo sociologico, gli dell’Astarte fenicia! 1984 Theodore effetti di «nuit américaine» riprodotti F. Geraets, Lo spirito assoluto come apertura nella fotografa. del sistema hegeliano, trad. it. anonima, Na- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 216

poli, Bibliopolis, 1985, p. 69: Questo mo- (N) pagnoncino sost. m. Panino vimento (non una qualche entità o più dolce. entità) è per Hegel l’assoluta verità e 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- tutta la verità, – essa è autoarticola- lano, Rizzoli, 1966, p. 58: Abbiamo questi zione come processo onnicompren- pagnoncini già incartati. Sono dolci dente e onnigenerante 2013 Friedrich lo stesso. Wilhelm Joseph Schelling, Le età del mondo. = Deriv. di pagn(otta) con –one e –cino. Redazioni 1811, 1813, 1815/17, a cura di Vito Limone, trad. it. di Vincenzo Cicero, Milano, (N) palluto agg. Tondeggiante, Bompiani, 2013, p. 113: È infatti proprio sferico. questo il motivo per cui le più anti- 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- che dottrine concordano tutte com- no, Einaudi, 1967, p. 101: una lucidatina pletamente nel presentare quel primo alle costole pallute e latticine 2015 principio onnigenerante come dotato Paolo Fiorelli, Pessima mossa, maestro Pe- di duplice forza, oppure come un’es- trosi, Milano, Sperling & Kupfer, 2015, ed. senza con due modalità d’azione con- digitale: «Vorrei parlarle. Credo di po- fittuali. terle dare informazioni molto impor- = Comp. di onni– e generante. tanti», mormorò, fssandolo con due occhietti palluti. (N) operaizzare v. intr. Indirizzare 2. Grasso. verso la classe operaia. av. 1973 Carlo Emilio Gadda, Opere, 1978 In «Il Borghese illustrato», XXVI vol. IV, Saggi giornali favole II, a cura di (1978), p. 163 (GRL, senza indicazione del Liliana Orlando, Clelia Martignoni e Dan- fasc.): La politica marxista di indu- te Isella, Milano, Garzanti, 1991, p. 1030: strializzazione è infatti diretta ad ope- nera, con du’ occhi strofnati rossi, raizzare le masse meridionali. velata e palluta da parere una scrofo- 2. v. intr. pron. Indirizzarsi verso la na nera, con bargigli di tacchino nero classe operaia. al collo. 1930 Guido Puccio, Al centro della = Deriv. di palla con –uto. macchina sovietica, Foligno, Tip. Campi- telli, 1930, p. 233: Teatri, Accademie, (N) palpagente sost. m. inv. Per- Università: tutto deve bolscevizzar- sona che è solita palpare. si, proletarizzarsi, operaizzarsi, se 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, To- vuol vivere 1966 Giuseppe Bonura, Il rino, Einaudi, 1967, p. 175: Palpagente rapporto, Milano, Rizzoli, 1966, p. 179: Si vergognoso, e alla fne giro a vuoto operaizzò; inventò nuovi ludi per la come Dio. sua noia, si drogò di parole 1989 = Comp. di palpare e gente. In «Micromega», IV (1989), p. 88 (GRL, senza indicazione del fasc.): Poiché nello (N) paraburocratico (para-buro- stesso movimento il primo popolo si cratico) agg. Organizzato o prodotto operaizzava e al tempo stesso si as- in modi simili a quelli della burocra- sottigliava per il declino dei ranghi zia. contadini, scomparsi. 1937 In «Nuovi problemi di politica, sto- = Deriv. di operaio con –izzare. ria ed economia», VIII (1937), p. 227 (GRL, www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 217

senza indicazione del fasc.): L’espansio- cata 2008 Tonino Guerra, Arrivano le nismo burocratico, o, meglio, para- donne, Arezzo, Bracciali, 2008, p. 8: È un burocratico, sta facendo le sue prove legame fortissimo quello tra uomo e più ambiziose 1966 Vasco Pratolini, donna, non è una pataccata 2018 Allegoria e derisione, Milano, Mondadori, Simona Baldelli, L’ultimo spartito di Rossini, 1966, p. 462: Con un linguaggio para- Milano, Piemme, 2018, ed. digitale: Pochi burocratico che nelle sue intenzioni istanti, aveva detto il fotografo, non voleva essere suasivo, gli decretò uf- ve ne accorgerete nemmeno. Rossini fcialmente l’incarico di vigilare su- si sedette appoggiandosi al bastone, gli artisti e i grassi di loro conoscen- sperando che la pataccata terminasse za 1992 In «Archivio sardo del movi- in fretta. mento operaio, contadino e autonomistico», = Deriv. di patacca con –ata. XX (1992), p. 60 (GRL, senza indicazione del fasc.): Questi processi decisionali (N) pattuella sost. f. Stoffa che para–parlamentari e para–burocratici, copre i bottoni dei pantaloni, patta. sono stati descritti come metodi neo- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, corporativi di mediazione di interes- Milano, Rizzoli, 1966, p. 81: E i battagli si 1996 Giulio Savelli, Riforme e libertà, tomisti martellavano da matti, come Milano, Spirali/Vel, 1996, p. 240: Nel frat- glandi festevoli schizzanti da pattuel- tempo “i delegati di collegio”, a loro le sbottonate 1987 Charles Bukowski, volta nominati dall’alto, dovrebbero Storie di ordinaria follia, trad. it. di Pier procedere alla nomina d’autorità dei Francesco Paolini, Milano, Feltrinelli, 1987, gruppi dirigenti locali, con una det- ed. digitale: E se erano bermuda senza tagliata casistica di incarichi parabu- pattuella, glieli tirava giù fno alle ca- rocratici 2018 Carlo Guastamacchia, viglie 2018 Vittorio Gimmarini, Il teo- La professione odontoiatrica: ergonomia e rema di Shoringrad, s.l., Youcanprint, 2018, comunicazione, Milano, Edra, 2018, ed. di- ed. digitale: John Thursday mi spunta gitale: Siamo dell’opinione che, a que- dalla pattuella come un palo sbilenco. sto riguardo, sia consigliabile avere in = Deriv. di patta con –ella. bella vista un’ampia serie di elementi osservAzioni: il termine è già registrato in un vocabolario dialettale: Antonio Giuseppe “certifcanti” di tipo paraburocratico, Compagnoni, Raccolta di voci romane e mar- come raccoglitori, cartellette di vari chiane, Osimo, Quercetti, 1768, p. 125: «Pat- colori, strumenti di cartoleria. ta, pattuella (franz. Patte), per quella parte = Comp. di para- e burocratico. delle brache, che copre lo sparato della parte dinanzi, v. brachetta». (N) pataccata sost. f. Cosa priva di valore. (N) peck sost. m. inv. Panettiere. 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- 1967 Pier Antonio Quarantotti Gambini, lano, Rizzoli, 1966, p. 17: Sono tornato. Le redini bianche, Torino, Einaudi, 1967, p. La nostalgia capisce? Una pataccata. 96: Indossava, come spesso anche Se- Il paese, miseria nera 2002 Vittorio medella, una specie di tunica di velo Costa, Dancing verde luna, Riccione, Bolo- frigia, simile a quella che portavano, gna, Pendragon, 2002, p. 60: Ho fatto una a Capodistria, i garzoni del peck, del pataccata. Sì proprio una gran patac- panettiere 2016 In «Il Piccolo», 5 mag- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 218

gio 2016: Il comparto dei panifcatori = Deriv. di petting (1951: GRADIT) con della nostra città perde una delle per- –abile. sone più conosciute della categoria. (N) piscinina sost. f. Ragazza che [...] Era soprannominato il Peck di lavora come apprendista presso una Piazzutta. = Voce di area istriana. sartoria. 1888 Aldo Barilli et alii, Il ventre di Mi- lano. Fisiologia della capitale morale, Mi- (N) pellancicoso agg. Che ha con- lano, Aliprandi, 1888, p. 61: la piscinina sistenza molle, foscio, cascante. della sarta è la matricolina di questa 1943 Alfredo Obertello, Dall’Inghilter- università femminile della chifonne- ra me ne vado, Firenze, Vallecchi, 1943, p. rie 1967 Luigi Santucci, Orfeo in para- 79: Una cosa molle pellancicosa, con diso, Milano, Mondadori, 1967, p. 36: egli gli occhiali in punta al naso 1957 Alfredo Obertello, L’oro che è cibo, Milano, poteva seguire una piscinina di cre- Vita e pensiero, 1957, p. 76: Gli agnelli staia sgambettante col suo tondo sca- zucchettavano quelle sacche pellanci- tolone 2003 Orio Vergani, Misure del tempo: diario, Milano, Baldini e Castoldi, cose nella speranza di farsi colare in 2003, p. 130: a quattordici era cucitrice, bocca un po’ di bene 1967 Carlo Vil- la, Deposito celeste, Torino, Einaudi, 1967, piscinina come si dice a Milano, nella Welfare don- p. 148: Ai teschi pellancicosi dalle pu- sartoria Dragoni 2016 ne e giovani in Italia e in Europa nei secoli pille come biglie bianche 2017 Rosa XIX-XX, a cura di Michela Minesso, Milano, Matteucci, Lourdes, Milano, Adelphi, 2107, Franco Angeli, 2016, ed. digitale: Fernanda ed. digitale: La costrinse a inginoc- P., di dieci anni, era piscinina stiratri- chiarsi e scostando l’erba con le mani ce. le mostrò un fungo pellancicoso dal = Dal milanese piscinin ‘ragazzino’ (cfr. cappellone bianco maculato di bigio. Cherubini, s.v.). = Comp. di pellancica ‘pelletica’ (voce tosc.) con −oso. (N) piton sost. m. inv. Cima della montagna. (N) petit affaire loc. sost. m. inv. 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’om- Piccolo inconveniente. bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 175: Nel 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- pomeriggio, sotto la guida di Wang sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 104: qui uscimmo dal campo trincerato diretti era accaduto un petit affaire forse per ai piton. questioni di carte o sciovinistiche o di = Voce fr. ‘id.’. letto. = Loc. fr. ‘id.’. (N) poilu sost. m. inv. (o pl. poi- lus). Nella prima guerra mondiale, (N) pettingabile agg. Disponibile soldato della fanteria francese. ad effusioni amorose. 1916 In «Varietas. Rivista illustrata», 1967 Enrico Emanuelli, Un gran bel XIII (1916), p. 302 (GRL, senza indicazio- viaggio, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 36: Ci ne del fasc.): parola poilu che oggidì risulta infatti che la signora è pettin- è quasi sinonimo di eroe 1918 In gabile. «Minerva. Rassegna internazionale», XX- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 219

VIII (1918), p. 170 (GRL, senza indicazione 2015 Maurizio Maggiani, La regina disa- del fasc.): il termine poilus resterà nel- dorna, Milano, Feltrinelli, 2015, ed. digitale: la storia per designare i soldati della e la fantastica città di Bombay niente guerra mondiale 1927 GRADIT (sen- di più di un orizzonte indistinto e pol- za fonte) 1967 Luigi Santucci, Orfeo in toso che cerca di farsi spazio sgomi- paradiso, Milano, Mondadori, 1967, p. 172: tando tra la nebbia gialla e rosa del se appena il maresciallo Moltke non mattino. rimbecillisce (mi scusi signorina) può = Deriv. di polta con −oso. farne marmellata di quei “poilus” 2014 Giuseppe Ghigi, Le ceneri del passato, (N) popoleggiare v. intr. Favoleg- Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014, ed. digi- giare. tale: tornato dal fronte il poilu mostra 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, alla madre la sua posizione al fronte Milano, Rizzoli, 1966, p. 108: invece mi sulla carta. mordo la coda come il serpente di cui = Voce fr. ‘id.’ (1916: TLFi). si popoleggia. = Deriv. di popolo con -eggiare. (N) polentatt sost. m. inv. Vendi- tore di polenta. (N) porcaccidenti inter. Porca mi- 1879 Paolo Valera, Milano sconosciu- seria. ta, Milano, Bignami, 1879, p. 94: a destra 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- la sudicia bottegaccia del polentatt risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 96: 1946 Carlo Linati, Milano d’allora, Milano, porcaccidenti eccome! Era una sera Domus, 1946, p. 26: fno a poco tempo che barlottava 2018 Monica Ferraio- fa verso l’ingresso della via c’era un li, Cenerentola oggi calzerebbe il 41, Asola, famoso polentatt fccato entro uno Gilgamesh edizioni, 2018, ed. digitale: «ma stambugio a pianterreno e che con la porcaccidenti», dico atterrando sul polenta vendeva merluzzo, fagiolini e marciapiedi con i palmi delle mani e barbabietole 1967 Luigi Santucci, Or- le ginocchia. feo in paradiso, Milano, Mondadori, 1967, p. = Comp. di porco e accidenti. 36: entrare nei fumi del polentatt rag- gomitolato entro la frusta palandrana (N) porroloso agg. Coperto di 2013 Marina Moioli, Milano perduta e di- porri. menticata, Roma, Newton Compton, 2013, 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- ed. digitale: per non parlare del richia- sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 486: sul mo: «l’è gialda, l’è calda, l’è cotta», muso porroloso di Secondocui legge- che urlavano i polentatt (i venditori di remo cosa ci dobbiamo aspettare da polenta). quello verrucaro dell’inquisitore. = Voce milanese (cfr. Cherubini, s.v.). = Deriv. di porro con –olo e –oso.

(N) poltoso agg. Che ha un aspetto (N) porteur sost. m. inv. Portato- simile a una poltiglia. re, trasportatore, anche con spec. ri- 1966 Maria Luisa Tiberti Bonati, Imma- ferimento all’ambito dello spettacolo. colata dice sì, Milano, Bietti, 1966, p. 16: il 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- riborbottio poltoso della gola aperta risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 104: www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 220

ma sono stato soprattutto un porteur, Roma, Armando, 2005, p. 129: Si mise oh non un facchino! Come? Esatta- così a girare per le strade di Assisi, mente 2003 Claudio Madia, Manuale guardandosi dal passare troppo vicino di piccolo circo, Milano, Feltrinelli, 2003, alla casa del padre. Cantando, salmo- p. 192: millepiedi: fgura acrobatica diando, e predicozzando. elementare composta da più acrobati = Deriv. di predicozzo con –are. in fla e in appoggio sulle mani e sui piedi dell’ultimo della fla, il porteur (N) premitologico agg. Relativo 2014 Marco Cardona, I segreti di un fachiro a periodi antecedenti alla nascita dei occidentale, Cervia, Giochidimagia Editore, miti. 2014, ed. digitale: un acrobata agile ese- 1967 Renato Ghiotto, Scacco alla regi- gue le sue evoluzioni salendo e scen- na, Milano, Rizzoli, 1967, p. 277: e poi si dendo da una pertica che è tenuta in perda nella grande Dea Bianca e nel equilibrio da un porteur che la man- matriarcato premitologico 1995 tiene diritta. Maurizio Taddei, Angelo de Gubernatis: = Voce fr. ‘id.’. Europa e Oriente nell’Italia umbertina, Na- poli, Istituto universitario orientale, 1995, (N) potaje sost. f. inv. Zuppa di p. 101: il livello mitologico e il livel- legumi. lo premitologico, dischiuso dal Veda 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensieri, secondo M. Muller, che nella History Milano, Garzanti, 1967, p. 218: erano ba- of ancient indian di questi sati quei dieci giorni di paella e di po- avevano dato luogo addirittura a due taje per riprendere i chili che aveva diversi periodi di storia letteraria an- faticosamente perduto durante l’esta- tichissima. te al mare. = Deriv. di mitologico con pre–. = Voce sp. ‘id.’. (N) prescoperta (pre-scoperta) (N) predicozzare v. tr. Fare predi- sost. f. Scoperta precoce. cozzi. 1821 In «Gazzetta di Firenze», 12 mag- av. 1963 Beppe Fenoglio, cit. in Gian gio 1821, p. 1: la nuova spedizione di Luigi Beccaria, La guerra e gli asfodeli, commissione di legislazione è stata Milano, Serra e Riva, 1984, p. 26: ricca la serie dei verbi coniati su sostantivi incaricata di prescoperta al polo ar- (brividire, velocitare, verticare, mi- tico 1962 In «Memorie geografche», croscopizzare, fungare, lezzare, pe- VIII (1962), p. 154: la possibilità di una riplare, acrobatizzare, olocaustare, pre-scoperta delle Antille un set- inviziosare, barlumare, remorare, mi- tant’anni innanzi l’impresa colom- micare, arcobalenare, predicozzare biana 1967 Giuseppe Berto, La cosa [...]) 1966 Giuseppe Bonura, Il rappor- buffa, Milano, Rizzoli, 1967, p. 310: senza to, Milano, Rizzoli, 1966, p. 138: “diletti” manco accorgersene pervenne a quel predicozzò una mattina di quelle “il fervoroso stato di prescoperta cui do- vostro umile pastore non può seguir- vette pervenire pure il Galilei allorchè vi” 2005 Giuseppe F. Merenda, Fran- s’avvide del pendolare della lampada cino. L’altra storia di Francesco d’Assisi, nel duomo di Pisa 1984 In «Rivista www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 221

geografca italiana», XCI (1984), p. 723: so- (N) pretagna sost. f. Classe politi- prattutto del contributo dei nostri geo- ca fortemente clericale. graf, che spesso compensa e ridimen- 1966 Luciano Anselmi, Gramigna- siona quello degli storici portoghesi, no, Rocca San Casciano, Cappelli, 1966, in particolare per quel che riguarda la p. 22: dalla guerra vittoriosa, i socia- prescoperta degli arcipelaghi atlantici listi pensavano di uscire rafforzati; e per la storia della cartografa 2016 e anche i popolari (che gli anarchici History Channel, I grandi misteri della sto- chiamavano con disprezzo «La preta- ria, trad. it. di Assunta Cantobelli, Chiara gna») avevano buone prospettive. Mancini e Elena Traina, Milano, Mondadori, = Deriv. di prete con –agna. 2016, ed. digitale: la scoperta era sensa- zionale, poiché collocava il comples- (N) previrile agg. Relativo alla so megalitico di Salem al centro di fase che precede la virilità. una delle teorie sulla prescoperta più 1941-1943 In «Problemi della gio- ventù», I, II o III (1941, 1942 o 1943), p. in auge nell’ultima metà del secolo: 59 (GRL, da cui non si ricava l’annata, né la prescoperta dell’America da parte il fasc.): dichiara poi che «tra le espe- dei Fenici. rienze la più sana e la più fertile è = Deriv. di. scoperta con pre-. quella dei primi cimenti e dei primi contatti della età previrile» 1967 (N) press camp loc. sost. m. inv., Fabio Carpi, La digestione artifciale, Mila- con le iniziali maiuscole. Uffcio no, Mondadori, 1967, p. 190: in un rap- stampa in un campo militare. porto puramente tattile, sconsiderato 1966 Giuseppe Mayda, Norimberga e assurdo, previrile 2012 Nicola 1946-1966, Milano, Longanesi, 1966, p. 283: Keegan, La nuotatrice, trad. it. di Giovanna i quattrocentocinquanta corrispon- Granato, Milano, Mondadori, 2012, ed. digi- denti riuniti al Press Camp di Norim- tale: Aveva i capelli rossi, i denti spio- berga sanno infatti che l’esecuzione è venti, quando tornavamo da scuola ci inseguiva, minacciandoci con una stata compiuta 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. vaga violenza previrile 2016 Mar- garet Mead, Maschio e femmina, trad. it. di 9: mi davano il vomito i giornalisti del Maria Luisa Epifani e Roberto Bosi, Milano, Press Camp che affollavano la canti- Il saggiatore, 2016, ed. digitale: quando i na 1969 Oriana Fallaci, Niente e così ragazzi iatmul sono accolti fra gli uo- sia, Milano, Bur Rizzoli, 2010, ed. digitale: mini, si fa spietatamente risaltare lo mi son quasi buttata sulla jeep: «Può stato previrile che conferisce loro un accompagnarmi al Press Camp?» aspetto femmineo. 2018 Carlo Buldrini, Cronache indiane: = Comp. di pre– e virile. storie, incontri, interviste, Torino, Lindau, 2018, ed. digitale: Al Press Camp, una (N) produzionistico agg. Incen- sala improvvisata sotto le tende, il si- trato sulla la produzione. gnor Chaturvedi era già seduto dietro 1919 In «Politica», I (1919), 2, p. 100: si la sua scrivania. associa uno sterminato numero d’in- = Loc. ingl. ‘id.’. teressi che si legittimano dal punto di www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 222

vista del concetto capitalistico e pro- Paolo Puppa, La parola alta. Sul teatro di duzionistico che oggi domina il mon- Pirandello e D’Annunzio, Imola, Cue Press, do 1967 Enrico Emanuelli, Un gran bel 2015, p. 120: sulle incertezze pirandel- viaggio, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 83: il liane circa il nesso capocomico e/o nostro intervento è inteso a promo- protoregista utili risultano, oltre ai te- zionare lo sviluppo produzionistico sti già citati, le pagine brillanti di F. di economie complementari 1973 Angelini. Sergio Finzi, Il principe splendente, Bari, = Comp. di proto– e regista. Dedalo libri, 1973, p. 197: uniamoci per- (N) protosciopero sost. m. Scio- ché abbiamo un’unità di intenti, è un pero indetto prima che il relativo di- discorso produzionistico 2016 Fran- co Cardini, I giorni del sacro, Novara, UTET, ritto fosse in vigore. 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- 2016, ed. digitale: in questa critica, a ben guardare, l’elemento economico sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 292: al e produzionistico sembra prevalente protosciopero delle sigarie forentine rispetto ad altri, ad esempio rispetto regnante il Lorena. = Comp. di proto– e sciopero. alle preoccupazioni per l’ordine. = Deriv. di produzione con -istico. (N) pubblicitare v. tr. Promuovere attraverso la pubblicità, pubblicizza- (N) protoregista sost. m. Chi fa le re. funzioni di regista pur non avendone 1935 In «La stirpe. Rivista delle corpo- il ruolo. razioni fasciste», XIV (1935), p. 91 (GRL, 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- senza indicazione del fasc.): osservare risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 76: con interesse preciso gli elenchi che autore del canovaccio, anche questo le aziende agricole pubblicavano sui approvato dal Conte, e protoregista, il giornali per pubblicitare i loro prodot- più giovane curato 1977 Guido Davi- ti 1959 Lorenzo Badeschi, Le origine co Bonino, Il teatro italiano, Torino, Einaudi, della gioventù cattolica, Bologna, Cappelli, 1977, p. 27: trent’anni dopo le esperien- 1959, p. 180: forse lo stesso Paganuzzi ze di Isabella e di Federico, sotto il non prevedeva che i Congressi, i quali governo del duca Guglielmo, assistia- parevano intesi soltanto a raccogliere mo al formarsi di un gruppo teatrale e pubblicitare l’operosità svolgentesi autonomo, di ottimo livello, che ha il al di fuori di essi, sarebbero diventati suo animatore in una geniale fgura di un’opera a sé 1966 Giuseppe Bonu- protoregista 1991 Enzo Lauretta, Pi- ra, Il rapporto, Milano, Rizzoli, 1966, p. 86: randello e l’oltre, Milano, Mursia, 1991, p. pubblicitare quel portento di organiz- 102: perché questo crocefsso severo e zazione turistica 1978 In «Giustizia repressivo era già stato snudato nel- civile, massimario annotato dalla cassazio- le processioni penitenziali, nelle eb- ne», XXVIII (1978), p. 1759: apposizio- brezze pauperistiche della sagra del ne da parte del conduttore sul muro signore della nave del ’25 con cui Pi- perimetrale di targhe o insegne atte a randello aveva inaugurato la stagione pubblicitare la sua attività commer- di protoregista all’Odescalchi 2015 ciale 2018 Mario Atzori, Corso base di www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 223

marketing in 10 lezioni, Tricase, Youcanprint, fasc.): e sopratutto analisi critiche mi- 2018, ed. digitale: il messaggio pubblici- nutissime sul valore assoluto e relati- tario deve contenere un’affermazione vo dei dati raccolti, a renderne meno unica ed esclusiva, non imitabile, ca- empirica la raffrontabilità 1967 ratteristica del prodotto o del servizio Tommaso Landolf, Des mois, Firenze, Val- che si vuol pubblicitare. lecchi, 1967, p. 99: Fuori se necessario = Deriv. di pubblicità con –are. da ogni raffrontabilità coi metri noti 1974 Vezio Crisafulli, Lezioni di diritto (N) pucciare v.tr. Intingere, inzup- costituzionale, vol. II, tomo II, Padova, CE- pare. DAM, 1974, p. 24: La «raffrontabilità» 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- dell’atto alla legge, la subordinazio- no, Einaudi, 1967, p. 156: la bestia puccia ne del giudice e dell’amministrazione i polpastrelli nella brodaglia 1971 alla legge, infatti, non possono ridursi Luciano Zeppegno, Guida ai misteri e segreti al rapporto tra tante particolari leggi dei mari e delle coste d’Italia, Milano, Su- di casi singoli e gli atti o le attività gar, 1971, p. 111: Viareggio ai lucchesi che ne traducano in pratica il disposto di pucciare il deretano nelle inquinate 2017 Giuseppe Acocella, Materiali per una acque della Versilia 1987 Livia Ceri- cultura della legalità, Torino, Giappichelli, ni, Arrapati ma senza impegno, Milano, Riz- 2017, p. 155: l’inveramento della legali- zoli, 1987, p. 16: e sei fortunata se non si tà viene assicurato attraverso le relati- porta a letto il culo di salamino o il bi- ve regole e tecniche che nascono dal- scottino giusto da pucciare nella birra la dottrina, dalla pratica, dai principi 1992 Vittorio Gassman, Il mal di parola, deontologici, le quali appunto garan- Milano, Longanesi, 1992, p. 47: Giovan- tiscono la cosiddetta “raffrontabilità”. ni lo guardava pucciare i Canestrini = Deriv. di raffrontabile con –ità. al miele nella tazza 2018 Barbara Fiorio, Vittoria, Milano, Feltrinelli, 2018, ed. (N) ranfare v. tr. Afferrare. digitale: Irene è una dei pochissimi non 1967 Umberto Simonetta, Il giovane genovesi che ho convinto a pucciare normale, Milano, Bompiani, 1967, p. 118: la focaccia nel caffellatte. Ieri notte ci ho messo una mano per = Regionalismo di area settentrionale, di etim. incerta. ranfargli il bigolo ha tirato subito via le gambe di prepotenza. (N) raffrontabilità sost. f. L’esse- = Da riconnettere a un deriv. di arraffare: forse var. aferetica di arranfare ‘ghermire’ re raffrontabile. oppure var. di raffare ‘afferrare con forza’. 1866 In «Annali universali di medicina», s. IV, LIX (1866), p. 35: temendo anche (N) rattapone sost. m. Ratto. che le minime differenze di tempo, di 1967 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due modo o di loco di sua intersezione va- milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, lessero ad introdurre nelle esperien- 1967, p. 99: solo i rattaponi delle fogne ze nuovi e differenti elementi di una fanno indigestione, mangiando la fac- meno che rigorosa loro raffrontabilità cia ai bambini, come è capitato. 1906 In «Rivista italiana di sociologia», X = Dal milanese rattappon (cfr. Cherubini, (1906), p. 309 (GRL, senza indicazione del s.v.). www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 224

(E) (R) reducismo sost. m. At- 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio teggiamento dei reduci di guerra che nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. aspirano ad ottenere benefci o rico- 149: La maggior parte dei quali sono noscimenti. scrittori falliti, astiosi refoulés. = Voce fr. ‘id’. 1944 Giacomo Barnes, Giustizia socia- le, Milano, Barbarossa, 1944, p. 9: ci viene (N) responsabilismo sost. m. Ten- l’invito a rifutare qualsiasi abban- denza a valorizzare la responsabilità dono al nostalgismo e al reducismo dell’uomo nelle sue azioni. 1946 GRADIT (senza fonte) 1966 Va- sco Pratolini, Allegoria e derisione, Milano, 1961 Renato Bertacchini, Collodi Nar- Mondadori, 1966, p. 496: Tuttavia né ram- ratore, Pisa, Nistri–Lischi, 1961 p. 510: In- marico né scontentezza, né reducismo tendiamoci, anche qui non si tratta di né malattia infantile 1992 Giorgio responsabilismo linguistico, che s’ap- Ciucci, Gigiotti Zanini: pittore e architetto, poggi ad una teoria 1964 Giuseppe Berto, Il male oscuro, Vicenza, Neri Pozza, Milano, Charta, 1992, p. 58: qualche raro, sbrigativo racconto del protagonista 2016, ed. digitale: e questo si capisce è molto bello però crea nuovi proble- che non era tipo da lasciarsi andare mi aumentando il responsabilismo e alle evocazioni del reducismo 2015 In «Studi Interculturali», III (2015), p. 30: cose del genere 1966 Giuseppe Ber- to, La cosa buffa, Milano, Rizzoli, 1966, p. tali vicende offrono un punto di vista 23: Benché per sua natura tendesse inedito sullo specifco argomento del abbastanza fermamente al responsa- reducismo. = Deriv. di reduce con –ismo. bilismo cioè ad un concreto e rintrac- ciabile intervento della volontà nel (N) refoulé agg. inv. (o pl. re- comportamento e nelle azioni uma- foulés). Represso. ne 2004 Mario Corda, La flosofa della vita in dimensione esistenzialista. Salvatore 1992 Sebastiano Gesù, Leonardo Scia- Satta flosofo, Roma, Armando, 2004, p. 23: scia, Catania, Giuseppe Maimone, 1992, p. l’impostazione esistenzialista sartria- 106: Il pittore è un mistico refoulé, il na trae spunto esclusivamente da quel prete è un ateo refoulé, ed ogni spez- responsabilismo dostoevskiano che zone della loro personalità può anco- Lévinas aveva saputo interpretare alla ra scomporsi in un ulteriore doppio, perfezione. il mistico refoulé produce ancora un = Deriv. di responsabile con –ismo. ateo refoulé, e così via, in una ripro- duzione infnita 2010 Danilo Laccetti, (N) rettilizzare v. tr. Dare forma Storie di Pocapena, Milano, Leone, 2010, p. lineare, rendere dritto. 39: Un po’ svagato e istrionesco, irri- 1902 In «Atti della R. Accademia dei tante e distratto, quanto basta a cavare Lincei. Rendiconto dell’adunanza solenne», ingiurie subconscie a chi s’ammazza II (1902), p. 290: metodo approssimato di sudore per estrapolare una meta- inelegante e poco felice per quadrare foruccia striminzita, un ossimoro re- approssimativamente il cerchio e ret- foulé. tilizzare [...] la circonferenza 1966 2. sost. m. Persona repressa. Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, Milano, www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 225

Mondadori, 1966, p. 13: Invece la cesoia Marcello Fois, L’ultima volta che sono ri- corre sui rami e li rettilizza. nato, Torino, Einaudi, 2006, p. 30: costeg- = Prob. deriv. di rettil(ineo) con –izzare. giava il pendio della chiusa e andava ad incrociarsi con quella turbolenta (N) riammannire v. tr. Offrire di e ribollosa che veniva dal boccaccio nuovo, ripresentare. 2010 Marcello Fois, Sangue dal cielo, Tori- 1861 Graziadio Isaia Ascoli, Studj cri- no, Einaudi, 2010, p. 4: si ingegnava a ri- tici, Milano, Edizioni del Politecnico, 1861, vestire di una patina lucente i selciati p. 386: Ecco perchè io diceva che ap- e faceva gorgogliare i tratturi sterrati punto le obiezioni del maestro ale- di torrenti torbidi e ribollosi. manno mi sono il miglior conforto = Deriv. di ribollire con –oso. nel riammannire che fo codesto mio saggio 1908 In «I diritti della scuola», s. (N) riborbottio sost. m. Il conti- IX, XXXIV (1908), p. 267: La conclusio- nuo borbottare ripetuto. ne dei discorsi è tutta in quel ripetuto 1966 Maria Luisa Tiberti Bonati, Imma- e ormai sazievole latinetto che non colata dice sì, Milano, Bietti, 1966, p. 16: Il occorre riammannire ai lettori 1967 riborbottio poltoso della gola aperta. Angelo Fiore, Il lavoratore, Firenze, Val- = Deriv. di borbottare con ri- e -ìo. lecchi, 1967, p. 160: Ma il “capo” riam- manniva la sua difesa. (N) ricaro agg. Carissimo. = Deriv. di ammannire con ri–. 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Mi- lano, Rizzoli, 1967, p. 32: Se l’immagine (N) ribalenamento sost. m. Nuo- concreta non è chiara, signifca (o vo balenamento. Flaubert) che non è chiaro il pensiero. 1926–1943 In «Bibliografa fascista: O viceversa, ricaro il mio Flaubert (e rassegna mensile del movimento culturale non è esattamente la stessa cosa). fascista in Italia e all’estero», p. 576 (GRL, = Deriv. di caro con ri-. da cui non si ricavano indicazioni di alcun tipo): e vorremmo dire: fnalmente, per (N) ridaccapo (ri–daccapo) avv. la nostra attesa di chiarezza, di chia- Daccapo. rore e di ribalenamenti dell’assoluto 1851 In «L’Etruria. Studi di flologia, 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Milano, di letteratura, di pubblica istruzione e di Rizzoli, 1967, p. 88: nient’altro che un ri- belle arti», marzo 1851, p. 186: I france- balenamento e una rinnovata lusinga si deréchef, lo stesso che da capo, dei miei vizi. un’altra volta: potrebbe esser detto = Deriv. di balenamento con ri–. quasi ridaccapo 1907 In «Critica sociale», XVII (1907), p. 278: E questo (N) ribolloso agg. Di corso d’ac- esodo dell’operaio dall’osteria all’U- qua, turbolento. niversità popolare e poi, ridaccapo, 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- dall’Università popolare all’osteria è sione, Milano, Rizzoli, 1966, p. 32: L’Ema un semplice sogno 1967 Tommaso per fortuna resta uguale. Corre verso Landolf, Des mois, Milano, Rizzoli, 1967, Scandicci e s’abbraccia con la Greve, p. 104: Vorrei bere, ma che? – codesto sempre più largo ma ribolloso 2006 stato è il solo substrato ammissibile www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 226

dell’opera d’arte, e il resto è ciancia. di residenza, e questo processo con- Ridaccapo 2012 Angelo Mellone, Ro- tinua, a dispetto di qualche sforzo per mani. Guida immaginaria agli abitanti della «rifamiliarizzare» il lavoro 1987 Capitale, Venezia, Marsilio, 2012, ed. digita- In «Mass Media», VI (1987), p. 44 (GRL, le: Al che ti fermi, ti gratti le orecchie senza indicazione del fasc.): cosa essa e presti di nuovo ascolto. E ri–dacca- possa oggi dire sull’Arte, come possa po: Lapooo! Edoardoooo! contribuire a rifamiliarizzare l’uomo = Deriv. di daccapo con ri–. contemporaneo con l’Arte 1995 (N) ridata sost. f. Risata. Concetta D’Angeli–Giacomo Magrini, Vent’anni dopo La storia. Omaggio a Elsa 1966 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due Morante, Pisa, Giardini, 1995, p. 194: milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, Il 1966, p. 92: A sentirli dire la Rosa ha confronto tra i sandali del bimbo di sbottato fuori in una ridata. Chiniras e quelli di Useppe permette = Deriv. di ridere con –ata. di individuare la distanza tra il regi- stro patetico che deve rifamiliarizzare (N) ridivorziare v. intr. Divorzia- eventi non accettabili razionalmente e re nuovamente. quello che vuole invece defamiliariz- 1920 Paulo G. Brenna, Luci transatlan- zarli e straniarli. tiche, Firenze, Bemporad, 1920, p. 176: e 2. v. intr. pron. Riacquistare fami- poi ha ridivorziato, risposando la mo- liarità verso qualcosa, riabituarsi. glie precedente 1967 Riccardo Bac- 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio chelli, Rapporto segreto dall’inglese di mille nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. parole, Milano, Mondadori, 1967, p. 332: 14: Devo riprendere possesso di tante quando pretendessero di divorziare e abitudini, rifamiliarizzarmi con l’uso risposare e ridivorziare gli stessi co- della libertà 1967 Alba de Céspedes, niugi av. 1979 Eugenio Montale, Il se- La bambolona, Milano, Mondadori, 1967, p. condo mestiere, Milano, Mondadori, 1996, p. 71: Così poteva rifamiliarizzarsi con 1710: a sedici anni ha già fatto il giro gli oggetti 1998 Remo Guidi, Dibat- del mondo, poi si sposa, divorzia, tito sull’uomo nel Quattrocento, Roma, Tiel- si risposa, ridivorzia 2016 Alberto lemedia, 1998, p. 825: Innocenzo VIII, Mario Banti, Linee della storia. Dal 1650 al 1900, vol. II, Bari, Laterza, 2018, ed. digi- nell’autorizzare la fondazione di una tale: Divorziano nel 1838, si riconci- nuova casa per gli Osservanti (1484), liano per la malattia della fglia e si li invitò a rifamiliarizzarsi con la dot- risposano nel 1841, per ridivorziare trina ascetica 2009 Antonino Drago– nell’aprile del 1844. Paolo Trianni, La flosofa di Lanza del Vasto. = Deriv. di divorziare con ri–. Un ponte tra Occidente ed Oriente, Milano, Jaca Book, 2009, p. 283: A Firenze, nel (N) rifamiliarizzare v. tr. Rendere 1920 [...], Lanza, rimpatriato da pochi nuovamente familiare, riabituare. mesi e in procinto di rifamiliarizzarsi 1968 Harvey Cox, La città secolare, con il paese, scrive: «Talvolta prendo trad. it di Anita Sorsaja, Firenze, Vallecchi, il treno per una città il cui nome m’i- 1968, p. 191: L’epoca della tecnopoli spira: Assisi, Perugia, Siena o Pisa». separa il luogo del lavoro dal luogo = Deriv. di familiare con ri– e –izzare. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 227

(N) riiscrizione sost. f. Nuova Si stendeva un pavimento di sassetti iscrizione. scuri e rilisciati 1999 GRADIT (senza 1916 In «Rivista popolare di politica, data). lettere e scienze sociali», XX (1916), p. 148 = Part. pass. di rilisciare. (GRL, senza indicazione del fasc.): il di- scorso della riiscrizione nel Partito (N) ringhiata sost. f. Ringhio. e nel relativo gruppo parlamentare 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, 1966 Giuseppe Berto, La cosa buffa, Mila- Milano, Rizzoli, 1966, p. 181: La cagna no, Rizzoli, 1966, 112: a parte la riiscri- accennò a una ringhiata delle sue zione all’università la quale presen- 1997 Eraldo Tonelli, Dalmata, Colognola temente era tuttora un fatto di mera ai Colli, Demetra, 1997, p. 69: il comando effcacia burocratica 1989 Gian “no!” corrisponde alle ringhiate del- Franco Venè, Coprifuoco. Vita quotidiana la mamma 2006 Caterina Bonvicini, degli Italiani nella guerra civile, Milano, I fgli degli altri, Torino, Einaudi, 2006, p. Mondadori, 1989, p. 56: ridotto alla fame per debiti di gioco ed eredità contese, 176: Altre invece lo sistemava con una aveva dovuto mendicare la riiscrizio- ringhiata pigra, da cane facco 2015 ne per ottenere un posto all’Unione Mariagrazia Perricone, S.O.S. Mondo, s.l., commercianti 2008 Leonardo Di Nello Youcanprint, 2015, p. 57: I latrati e le rin- et alii, Rapporto 2007. La scuola secondaria ghiate si erano ormai ridotti a guaiti. di secondo grado della provincia di Milano, = Deriv. di ringhiare con –ata. Milano, Franco Angeli, 2008, p. 104: i tas- si di riiscrizione dei licei classico e (N) ripilotare v. tr. Pilotare di scientifco sono decisamente inferiori nuovo. a quelli delle altre scuole. 1949 In «Il dramma», XXV (1949), p. = Deriv. di iscrizione con ri–. 468: Mae West è ritornata a Broadway ripilotando sul patrio palcoscenico del (N) rilassaggine sost. f. Stato di «Coronet» il veicolo 1987 In «Rivista rilassatezza. di antropologia», LXV (1987), p. 328: ca- 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensieri, pace di stimolare ipotesi e prospettive Milano, Garzanti, 1967, p. 176: è tempo di credibili, nonché, almeno in alcune rilassati e sciroccati, di rilassaggini, circostanze, di ripilotare le scelte di sciroccaggini, melensaggini. lavoro di scavo sul campo 1966 = Deriv. di rilassare con –aggine. Giuseppe Bonura, Il rapporto, Milano, Riz- zoli, 1966, p. 215: Poi lo ripilotava nella (E) (R) rilisciato agg. Perfetta- cella 1993 Mariarosa Dalla Costa–Gio- mente messo a punto, sistemato, le- vanna Franca Dalla Costa, Donne e politiche vigato. del debito. Condizione e lavoro femminile 1891 In «La Rassegna nazionale», LXI nella crisi del debito internazionale, Milano, (1891), p. 668: Il Dolci mise in mano al Franco Angeli, 1993, p. 13: L’interrogarsi visitatore una piccola tela passata, ri- attorno a tale sviluppo, continuamen- passata, rilisciata, fnita con cura mi- te ridisegnato e ripilotato dai grandi nuziosa 1967 Marcello Venturi, L’ap- agenti del debito. puntamento, Milano, Rizzoli, 1967, p. 20: = Deriv. di pilotare con ri–. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 228

(N) riproferire v. tr. Dire di nuo- poi rubare ai poveri per ridare ai ric- vo, replicare. chi per poter rirubare ai ricchi per av. 1585 [Luigi Groto], Le Famigliari dare ai poveri. del Cieco d’Adria, Treviso, Antilia, 2007, p. = Deriv. di rubare con ri-. 277: La ricca offerta mi fa arrossire, non havendo io che riproferire, da (N) risconquasso sost. m. Nuovo che non son buono a nulla 1832 sconquasso. Francesco Mercanti, Compendio di diritto 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- canonico, tomo II, Prato, Tip. Guasti, 1832, lano, Rizzoli, 1966, p. 78: Volgeva l’anno p. 134: suppliscono alle ceremonie del- che i comizi marxizzavano riscon- la Chiesa di non riproferire la forma quassi copernicani, non nelle stelle condizionale ai bambini già privata- sibbene in terra. mente battezzati dalle levatrici av. = Deriv. di sconquasso con ri–. 1883 Achille Mauri, Scritti autobiografci, Firenze, Le Monnier, 1894, p. 383: da que’ (N) risoffocare v. tr. Soffocare di giorni si cominciò a riproferire con nuovo. più d’amore e d’onore il nome d’Ita- 1890 In «Rassegna di scienze sociali e lia 1967 Tommaso Landolf, Des mois, politiche», II (1890), p. 413: fu la servitù Firenze, Vallecchi, 1967, p. 174: L’altro, della gleba, che fglia della schiavitù volto al pubblico, riproferì candida- antica, risoffocò quegli spiriti 1966 mente il suo motto. Alessandro Parronchi, L’apparenza non in- = Deriv. di proferire con ri–. ganna, Milano, All’insegna del pesce d’o- ro, 1966, p. 28: Risoffoca in te, voce, (N) rirubare v. tr. Rubare di nuo- questo canto, / che nessuno lo sen- vo. ta 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio 1874 Michele Corinaldi, Versi, Padova, nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 69: Tip. Penada, 1874, p. 197: Un dì che di Le meschine preoccupazioni esisten- studiare ero svogliato, / Lo Zibaldon ziali presto risoffocavano l’estro cre- di Guttaperca presi, / E che a man sal- ativo 1983 Fermo Roggiani, Bersaglieri va quel briccon compresi / Ha rubato, d’Italia: dal ponte di Goito a Beirut, Milano, rubato e rirubato 1901 In «La folla», Cavallotti, 1983, p. 26: anche se la Re- I (1901), p. 2 (GRL, senza indicazione del staurazione impone, volta a volta, la fasc.): Agli uffci del dazio consumo si sua mano pesante risoffocando ogni può rubare e rirubare senza neppure speranza. passare attraverso l’inquietudine del = Deriv. di soffocare con ri–. momento 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. (N) rispropositare v. intr. Spropo- 84: Altri partigiani, improvvisati ca- sitare di nuovo. vallerizzi e cow-boys, si spingevano 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- avanti torme di grossi cavalli spetti- lano, Rizzoli, 1966, p. 108: E rispropositò, nati, rubati, liberati e rirubati 2010 versicoli uno appresso all’altro per Enrico Deaglio, Il raccolto rosso, 1982-2010, ingiulebbarla, ingiulebbarsi anche, Milano, Il Saggiatore, 2010, p. 340: solito circondarsi d’un ronzio, stordirsi, ri- rubare ai ricchi per dare ai poveri e attaccò la solfa. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 229

= Deriv. di spropositare con ri–. quadrato, l’inzucche, la palmata; mi bastavano pochi minuti per valutare i (N) risqué agg. Rischioso. giocatori. 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensieri, = Voce forentina (cfr. www.vocabolario- Milano, Garzanti, 1967, p. 222: Metterla forentino.it), pl. di ritto, con allusione alla tale e quale in uno spettacolo così ri- posizione verticale dei bersagli che si devono squé. colpire. = Voce fr. ‘id’. (N) rivagheggiamento sost. m. (E) (R) ritappezzare v. tr. Tappez- Nuovo vagheggiamento. zare di nuovo. 1875 Giovanni de Castro, Arnaldo da 1902 In «Atti della Deputazione Provin- Brescia e la rivoluzione romana del XII seco- ciale di Napoli», XXXIII (1902), p. 48 (GRL, lo, Livorno, Vigo, 1875, p. 120: amor suo senza indicazione del fasc.): il Presidente fn d’allora, superstizione sua anche di questo Consesso ha dato incarico dopo e tenacissimo rivagheggiamento all’Uffcio tecnico di compilare un 1914 In «Bollettino d’arte del Ministero del- progetto per ritappezzare gli stalli dei la pubblica istruzione», VIII (1914), p. 384: Consiglieri 1936 Archibald J. Cronin, Mi par palese in esso come quella mi- E le stelle stanno a guardare, trad. it. di Carlo racolosa facilità e freschezza di stile Coardi, Milano, Bompiani, 2013, ed. digitale: riposassero sopra un appassionato ri- La sua vena poetica non era ricca, ma vagheggiamento dei grandi esemplari Ada Sunley aveva delle idee, manìe, del cinquecento 1966 Mario Solda- le chiamavano in casa: come ritap- ti, La busta arancione, Milano, Mondadori, pezzare la sala 1967 Renato Ghiotto, 1966, p. 64: Cercando nel rivagheggia- Scacco alla regina, Milano, Rizzoli, 1967, mento e nel racconto di compensare p. 365: Ormai occorreva sostituire i in qualche modo la forzata rinuncia paralumi o ritappezzare le poltrone all’azione 2004 Giuseppina Scogna- 1981 GRADIT (senza fonte) 1989 Pa- miglio, L’universo poetico di Moriconi, trizia Carrano, Baciami stupido, Milano, Riz- Napoli, Liguori, 2004, p. 53: Ma nel riva- zoli, 1989, p. 65: so bene che due anni fa gheggiamento poetico di Moriconi la mi hai ridipinto tutto l’appartamento “diceria” dannunziana acquisisce una con l’eredità della tua zia di Vercelli dimensione umana che mette da parte e che mi hai anche fatto ritappezzare ogni tentazione superumana. i divani. = Deriv. di vagheggiamento con ri–. = Deriv. di tappezzare con ri–. (E) (R) rivogare v. tr. Dare, affb- (N) ritti sost. m. inv. Gioco di stra- biare. da che consiste nel tirare una palla su 1871 GRADIT (senza fonte) 1967 birilli bersagli messi in posizione ver- Riccardo Bacchelli, Rapporto segreto ticale. dall’inglese di mille parole, Milano, Monda- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- dori, 1967, p. 129: Però, colleghi, se gra- risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 129: na sarà, non state a credere, voialtri, Non ero un dilettante, il gioco lo co- di rivogarla tutta su di lui, colleghi! noscevo, quello e molti altri: i ritti, il = Deriv. di vogare con ri–. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 230

osservAzioni: il verbo sembra comune nei Eugenio Luraghi, Due milanesi alle pirami- dialetti toscani (cfr. Pietro Fanfani, Vocabola- di, Milano, Mondadori, 1966, p. 102: dopo rio dell’uso toscano, Firenze, Barbera, 1863, cena abbiamo fatto una bella ronfata s.v.: «Rivogare: dare, parlandosi di busse. […] Es: Per avergli fatto quel piccolo servi- per tutta la notte 1967 Umberto Simo- gio, gli rivogò un mezzo napoleone di man- netta, Il giovane normale, Milano, Bompiani, cia»; Giovanni Papanti, I parlari italiani in 1967, p. 80: ho azzeccato una ronfata Certaldo alla festa del V centenario di mes- di tre ore comode 1989 GRADIT ser Giovanni Boccacci, Livorno, Vigo, 1875, (senza fonte) 2010 Giuseppe D’Ambro- p. 248: «Il verbo rivogare è usato tanto nel sio Angelillo, La Pagnotta di Sogni, Milano, senso di dare, quanto di ricevere (gni rivogò ’n cazzotto; si rivogò ’n cazzotto)»). Acquaviva, 2010, p. 5: E poi la ronfata. Una ronfata di 6 ore flate lisce. Poi (E) (R) sost. f. inv. (o pl. la sveglia. ). Tipo di decorazione di = Deriv. di ronfare con -ata. giardino realizzata mediante l’imita- zione di elementi naturali. (N) ronfatina sost. f. Sonnellino. 1856 Pietro Selvatico, Storia estetico– 1966 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due critica delle arti del disegno, Venezia, Tip. milanesi alle piramidi, Milano, Mondado- Naratovich, 1856, p. 112: Perché si deb- ri, 1966, p. 105: Dopo mangiato, sem- ba escludere da tali studii lo stile ro- pre male, che la nostra Ausonia la caille o rococò 1875 Giuseppe Maria vedevamo anche in sogno, la Rosa Mira, Bibliografa siciliana, Palermo, Tip. è andata in stanza a fare una ronfa- Gaudiano, 1875, p. 132: Nuovo metodo tina 2011 Nadia Ceriani, Ciao bella, di colorire le intarsiature e modo di buon risveglio!, Cantalupa, Effatà, 2011, p. facilitarne il traforo, da applicarsi allo 59: mi sento molto stanco, sarà il cal- stile rocaille, oggi in moda per uso do, sarà la donna che mi sfanca ma dei mobili 1895 GRADIT (senza fonte) penso proprio che mi farò una ronfa- 1967 Elio Bartolini, Chi abita la villa, Tori- tina 2010 Don DeLillo, Mao II, trad. it. no, Einaudi, 1967, p. 23: Considera quella di Delfna Vezzoli, Torino, Einaudi, 2010, ed. grotta tutta rocailles e fnte stalattiti digitale: Addormentarsi a tavola, con e fnti crepacci 2009 Enrico Colle, Il gli occhi pesanti, appisolarsi sulla toi- mobile italiano dal Cinquecento all’Ottocen- lette, fare una ronfatina, schiacciare to, Firenze, Electa, 2009, p. 114: Ma i citati un sonnellino 2015 Alfonso Garibol- ebanisti non furono i soli a fornire ar- di, Un sogno marginale, Brescia, Cavinato, redi in linea col nuovo gusto rocaille, 2015, ed. digitale: espressi la mia innata divenuto lo stile uffciale della nuova propensione per il grande schermo corte subito dopo l’ingresso di Pietro accompagnando le scene più ardi- Leopoldo a Firenze nel 1765. te della pellicola [...] con sommesse = Voce fr. ‘id’. ronfatine. = Deriv. di ronfata (GRADIT: 1989; ma (E) (R) ronfata sost. f. Dormita già in uso nell’Ottocento: cfr. GRL) con –ina. lunga e profonda. 1857 Azzi, s.v. runfada: al runfar, (N) ruglia sost. f. Tromba, clac- Russata o Ronfata 1966 Giuseppe son. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 231

1967 Carlo Villa, Deposito celeste, To- anche lui alle nostre spalle vinto dal rino, Einaudi, 1967, p. 73: Da ragazzi co- sonno. struivamo autovetture con le scatole = Deriv. di saccarosio con –ico. vuote, chiamandone le singole parti: ruglia, lumoso, demicuda, in una ide- (N) saccarosità sost. f. Quantità di ale catena di montaggio. zucchero presente in un alimento. = Etim. incerta; forse retroformazione di 1966 Arrigo Benedetti, L’esplosione, rugliare, oppure conversione di ruglio. Milano, Mondadori, 1966, p. 102: I prezzi dell’uva sarebbero stati proporzionali (N) saccarosico agg. Relativo al alla saccarosità del prodotto. saccarosio. = Deriv. di saccarosio con –ità. 1874 Enciclopedia di chimica scientifca e industriale, Torino, Unione tipografco-e- ditrice, 1874, p. 267: Noi dubitiamo che (N) saladischi (sala dischi) sost. f. la materia zuccherina non saccarosica Sala dove si conservano dischi ascol- contenuta nelle piante sia il glucoso tabili dagli utenti. comune 1942 In «Rivista italiana d’igie- 1963 «Il policlinico», (1963), p. 444 ne», II (1942), p. 14 (GRL, senza indicazio- (GRL, da cui non si ricava l’annata): In ne del fasc.): Qualcosa di analogo può una sala dischi sono poi conservate dirsi per le gelatine di frutta, ottenute ed ascoltabili le voci delle maggio- gelatinifcando il succo dei frutti con ri celebrità mediche contemporanee pectina in presenza di sciroppo sac- 2015 Mario Atzori, Le barriere soffolte, carosico 1977 In «Minerva medica», Tricase, Youcanprint, 2015, ed. digitale: LXVIII (1977), p. 2725: L’isolamento di Dopo le scorribande in mare, invece anticorpi IgM serici in questo caso è del riposo pomeridiano, mi piaceva stato eseguito con una combinazione frequentare la sala dischi o la biblio- di marcatura fuorescinica dell’anti- teca. corpo e di centrifugazione di gradien- 2. Sala da ballo attrezzata con te saccarosico 14 e la frazione ottenu- jukebox. ta è stata provata nella RFC 1981 Giuseppe Berto, La cosa buffa, «L’Agricoltore ferrarese», LXXXVI (1981), 1966 p. 11 (GRL, senza indicazione del fasc.): Milano, Rizzoli, 1966, p. 239: C’era una convulso rallentamento nelle opera- saladischi per ballare lo yéyé 1967 zioni di raccolta, nel corso delle quali Rolly Marchi, Dove lo sci, Milano, Editoria- si sono registrate, specie nel prodotto le Milanese, 1967, p. 247: C’è chi prefe- consegnato nell’ultimo periodo, di- risce la fragorosa saladischi dove il sastrose perdite saccarosiche 2011 frastuono alto e ininterrotto impedi- Anna Villarini, Scegli ciò che mangi, Mila- sce qualsiasi forma di comunicazione no, Sperling & Kupfer, 2011, p. 404: Esteri verbale ma dove è possibile praticare saccarosici degli acidi grassi. o ammirare uno shake decente. 2. Di persona dolce, buono. = Comp. di sala e dischi. 1967 Gino de Sanctis, Il minimo d’om- bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 77: il sacca- (N) sang de pigeon loc. sost. m. rosico ragioniere tace e forse pencola inv. Di colore rosso violaceo. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 232

1967 Alba De Céspedes, La bambolona, manca solo che si metta a recitare i mi- Milano, Mondadori, 1967, p. 162: quanto al steri dolorosi. colore: un perfetto sang de pigeon. = Deriv. di santimonia con -oso. = Loc. fr. ‘id.’ (N) sardanapalare v. tr. Possede- (N) santimonioso agg. Che dimo- re sessualmente. stra santimonia. 1967 Giorgio Soavi, Virus, Milano, Lon- 1769 Johann Lorenz Mosheim, Dell’i- ganesi, 1967, p. 112: con quelle gonne storia ecclesiastica antica e moderna dalla all’altezza del gomito, non erano lì nascita di Gesù Cristo sino al principio del per caso, direi, ma per farsi sardana- presente secolo XVIII, trad. it. di Patrizio Ro- palare? sella, Napoli, Giannini, 1769, p. 6: niuno = Deriv. di Sardanapalo (668–626 a.C.), ebbe il coraggio di sbarbicare le radici re assiro che aveva fama di dissolutezza, con del male, di attaccare la giurisdizione –are. Papale e gli sentimenti, ch’erano rico- perti col titolo santimonioso di diritto (N) sassonia sost. f. Pietraia. Pontifcio 1863 Alessandro Gavazzi, 1869 Giovanni Ombroni, Geologia Parallelo del cattolicismo romano col pa- dell’Italia, Milano, Maisner, 1869, p. 250: ganesimo, Firenze, Tip. Italica, 1863, p. 35: perciò hanno un versante poco inclina- Succedono nell’ordine le ortiche di to, con delle conche erbose, con prati e S. Benedetto, le spine di S. Francesco con gruppi di montoni, l’altro assai ra- pido e scosceso, con molte parti a pic- d’Assisi, le quercie, gli olivi, gli allori, co e inaccessibili, chiamate brecciari, i pruneti che danno il nome alle loro breccitti, sassonie e dirupate dai mon- rispettive madonne: piante che tutte tanari 1895 Francesco Lapenna, Oro e foriscono fuor di stagione in un dato potere e loro evoluzione sociale–umana, pt. I, tempo, anniversario della loro scoper- Torino, Roux Frassati e C. Tip. Edit, 1895, p. ta, o del rotolamento sovr’esse delle 145: Sono essi che le nostre lande, e i membra santimoniose 1967 Sandro nostri sterpeti, e le nostre sassonie tra- De Feo, I cattivi pensieri, Milano, Garzanti, sformavano negli ubertosi giardini e 1967, p. 177: Lenta, giulebbosa e santi- negli immensi uliveti, mandorleti e vi- moniosa scendeva dallo schermo sulla gneti, di cui è oramai tanto ricca questa media beata l’onda delle cose meravi- nostra patria 1928 Carlo Emilio Gadda, gliosi 2001 Antonio Napolitano, Totò, Romanzi e racconti I, a cura di Raffaella Ro- uno e centomila, Napoli, Tempo lungo, 2001, dondi, Guido Lucchini e Emilio Manzotti, Mi- p. 79: Nella libera trascrizione che il re- lano, Garzanti, 1993, p. 26: Avrei scelto la gista organizza, Totò riesce a dipingere specialità degli alpini: un mio cugino; un personaggio ben calibrato nella to- a cui era balenata la stessa idea, s’era naca del ruffano santimonioso 2019 voluto spaccar l’anima con quello zai- Massimo Lugli–Antonio Del Greco, Quelli no, per quelle sassonie: quando non ne cattivi, Roma, Newton Compton, 2019, ed. poteva più, c’era però per fortuna un digitale: Brillantino fa un’altra pausa a alpino 1967 Giuseppe Eugenio Luraghi, effetto, poi incrocia le mani in grem- Due milanesi alle piramidi, Milano, Monda- bo e sospira. Molto santimonioso. Ci dori, 1967, p. 141: Poi si infla un sentiero www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 233

tipo montagna che fa sbanfare, in mez- lungo 2015 Peppino Manzi, La cucina zo alla sassonia. del mare in barca, s.l., Cluny Edizioni, 2015, = Deriv. di sasso con -onia. p. 339: dorare gli alimenti a fuoco vivo in poca materia grassa, muovendo (N) sautoir sost. m. inv. (o plur. costantemente il tegame (sautoir) in sautoirs). Lunga collana con ciondo- modo che, facendoli saltare, non si lo. attacchino al fondo. 1831 In «L’Eco, giornale di scienze, let- = Voce fr. ‘id’. tere, arti, mode e teatri», 12 gennaio 1831, p. 36: Sautoir o piccolo scial di cache- (N) savonnier sost. m. inv. (o plur. mire rosso e nero 1846 In «L’ape savonniers). Fabbricante di sapone. delle cognizioni utili», XIV (1846), p. 217: 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- dei nastri in pezze, delle piume, dei risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 551: Sautoirs, ed altre galanterie 1914 Quando lavoravo per i savonniers di Matilde Serao, Ella non rispose, Milano, Fra- Marsiglia, e copiando lettere e fatture telli Treves, 1914, p. 99: sulle loro teste mi stupivo di quanto sapone consu- giovanili eran posati dei grandi cap- mano le massaie italiane 2011 «So- pelli, coverti di leggere, volitanti piu- cietà e storia», XXXIV (2011), p. 42 (GRL, me bianche: avevano dei sautoirs di senza indicazione del fasc.): denuncia, fra oro e perle sul petto 1967 Silvano l’altro, i savonniers marsigliesi, com- Ceccherini, Lo specchio nell’ascensore, Mi- plici, a suo dire, dei Genovesi. lano, Rizzoli, 1967, p. 39: Aveva un sau- = Voce fr. ‘id’. toir che scendeva fn oltre le stupende poppe, uno scintillante anello al dito (N) sbanfare v. intr. Respirare con 2018 Karen Swan, Una questione di cuore, affanno, ansimare. trad. it. di Marzio Petrolo, Roma, Newton 1966 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due Compton, 2018, ed. digitale: Fece per in- milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, dossare anche la collana – una lunga 1966, p. 72: I soldi ce li abbiamo dati lo sautoir di smeraldi, rubini e diamanti stesso volentieri perché povero ragaz- con al centro uno smeraldo esagonale zo se li era meritati e sbanfava come di quasi quarantacinque carati. una locomotiva 1976 Enrico La Stella, 2. Casseruola a fondo spesso, bor- La dolce morosa, Milano, Garzanti, 1976, p. di non alti e manico lungo, usata per 76 (cfr. GRL): E quando, dopo un certo saltare. sbanfare, lui scarligò fuori restando 1987 Maria Alessandra Iori Galluzzi et a pancia per aria come un pischerlo, alii, La cucina ferrarese, Padova, Muzzio, la Flora non smetteva di mirarglielo, 1987, ed. digitale: Dopo 1 ora circa di ammollo dei funghi, far sciogliere corto e grassotto, testuto come un tap- in un sautoir 100 g di burro 2005 po di spumante 2017 Alessandra Sau- Maria Grazia Accorsi, Personaggi letterari a go, Metapsicologia rosa, Milano, Feltrinelli, tavola e in cucina, Palermo, Sellerio, 2005, 2017, ed. digitale: Soffa, sbanfa, con p. 97: La carne arrosto deve stare in un le orecchie viola, i capelli spettinati, sautoir – tegame dal bordo alto, per- sudati, appassionato come un gorilla pendicolare al fondo e con un manico accoppiato, dai pugni in petto 2019 www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 234

Irvine Welsh, Morto che cammina, trad. it. di (N) sbavata sost. f. Atto sessuale Massimo Bocchiola, Milano, Guanda, 2019, frettoloso. ed. digitale: Io faccio passare il giorna- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- le, sbanfando e pregando che le pillo- lano, Rizzoli, 1966, p. 146: A parte qual- le spacchino. che tradimento, qualche sconcia sba- = Dal milanese sbanfà ‘id.’. vata per greppi, anche nella tua came- ra da letto, mentre eri in chiesa. (N) sbaraccatore agg. Che abban- = Deriv. sbavare con –ata. dona precedenti idee o usanze, inno- vatore. (N) sbavo sost. f. Sbavatura, sbaf- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- fo. risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 20: 1952 Carlo Emilio Gadda, Opere, ed. L’impero dell’intelligenza multifor- dir. da Dante Isella, Saggi giornali favole II, me giustiziera sbaraccatrice d’ogni Milano, Garzanti, 1992, p. 73: in cotal gui- nazionalismo, d’ogni regime colonia- sa che d’un certo stilo quale acerrimo le, d’ogni sopraffazione materialistica era studiosamente bulinato et inciso- 1973 In «La rivista italiana di previdenza vi, da ultimo a doverle forbire d’ogni sociale», XXVI (1973), p. 347 (GRL, senza sbavo d’una sottil ugnella adusavomi 1967 Giorgio Celli, Il parafossile, Milano, indicazione del fasc.): Senza parlare del- le periodiche e disordinate, ma sem- Feltrinelli, 1967, p. 97: Il suo volto era un lungo sbavo di biacca livida 1995 pre più ricorrenti, «fscalizzazioni» Silvana Grasso, Ninna nanna del lupo, Tori- – o semplici alleggerimenti – degli no, Einaudi, 1995, p. 148: Ma, all’angolo oneri sociali per crisi, alluvioni, terre- destro della bocca, poi che la mano moti, pressioni corporative, eccetera, già morta avea ceduto, tra il precipi- sbaraccatrici di un sistema senza fon- zio delle dita il rossetto disegnò uno damento e senza tetto. sbavo lungo come la coda d’una ron- 2. sost. m. Liquidatore. dine 2001 Silvana Grasso, La pupa di 1996 , Il poema osceno, zucchero, Milano, Rizzoli, 2001, p. 19: Dei Milano, Longanesi, 1996, p. 297: Intanto, privilegi d’un tempo non era rimasta gli sbaraccatori al fne di risanamen- che la santa messa, la domenica e le to, di produttiva snellezza, sostengo- feste, nella piccola cappella di fami- no che, per non licenziare, devono glia, non più d’una decina di posti, licenziare. con l’umido che divorava i mattoni = Deriv. di sbaraccare con –tore. delle pareti e uno sbavo d’affresco sul sofftto. (N) sbavame sost. m. Cosa di nes- = Retroformazione di sbavare. sun valore. 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- (N) sbrindolento agg. Malridotto. sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 575: Qui 1880 Gherardo Nerucci, Sessanta no- i vostri discorsi d’artistoni si riducono velle popolari montalesi, Firenze, Le Mon- a ciucciami e sbavami. nier, 1880, p. 181: Lui nun stiede a pu- = Deriv. di sbavare con –ame. lirsi nemmanco dal sudiciume e dal www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 235

polveraccio che aveva in su’ panni 2013 Fulvio Petri, Stracconti, Tricase, You- sbrindolenti, e subbito s’appresentò canprint, 2013, p. 6: Le sue amiche erano al palazzo e chiese l’udienza 2002 tutte circondate da avventori che le Giampaolo Rugarli, La mia Milano. Storie di allietavano con le loro braccia appog- luoghi, di gente e di fantasmi, Napoli, Gui- giate, i loro panini sugosi, le loro sal- da, 2002, p. 13: Sorrisi, poiché, se Dio sine sbrodolose… 2015 Hugh Wal- vuole, la moderna scienza accerta che pole, L’assassino e la sua vittima, trad. it. di non esistono i malefci, e tuttavia, a Letizia Ciotti Miller, Roma, Elliot, 2015, ed. ritrovarmi tra la plebaglia crostosa, digitale: Era un uomo obeso e sudatic- caccolosa e sbrindolenta, mi si strinse cio e quando ero piccolo mi copriva il il cuore. viso di baci sbrodolosi, cosa che non 2. Ubriaco. mi piaceva affatto. 1967 Giorgio Soavi, Virus, Milano, 2. Prolisso. Longanesi, 1967, p. 132: Occhi da sbrin- 1942 In «Cinema. Quindicinale di di- dolento, insomma ciucco non da dar vulgazione cinematografca, VII (1942), p. fastidio. 367 (GRL, senza inddicazione del fasc.): La = Deriv. di sbrindolo ‘frammento’ con – defcienza diviene artistica, e ovvia- ento (var. di –ente). mente: mancando il controllo della coscienza, il materiale offertoci da (E) (R) sbrodato agg. Sporco, questo autore si fa sbrodoloso, ine- macchiato. spressivo, povero e decadente 1967 1967 Dacia Maraini, A memoria, Mila- Orazio Napoli, 22 letti, Milano, Ceschi- no, Bompiani, 1967, p. 49: Sembra il gras- na, 1967, p. 100: Nessuno glielo volle so congelato. Con le croste giallicce chiedere per non offrire nuova esca in superfcie e il liquido trasparente. alla sua lingua sbrodolosa 2001 Mi sentivo sbrodato 1999 GRADIT Stefano Lanuzza, Dante e gli altri, Viterbo, (senza data) 2018 Chiara Francini, Mia Stampa alternativa–Nuovi equilibri, 2001: madre non lo deve sapere, Milano, Rizzoli, Vi trascorrono critici “che non han- 2018, ed. digitale: E pensa a Sir Edv av- no niente da dire” e per giunta “lo volto in tuniche sbrodate, provando lo dicono male”; romanzieri sbrodolosi stesso magnetico imbarazzo che si ha che bellamente “si cacano addosso” di fronte ai partecipanti della Corrida 2018 Maurizia Triggiani–Marco Bottarelli, o ai porno. Dis-Ordinary Family, Milano, Sperling & = Part. pass. di sbrodare. Kupfer, 2018, ed. digitale: Nuova imma- gine di proflo con faccetta accatti- (N) sbrodoloso agg. Che perde li- vante, citazioni sbrodolose a manetta, quidi, eccessivamente umido. canzoni di Elisa con sottolineati i pez- 2000 Antonio Debenedetti, Un giovedì, zi più struggenti. dopo le cinque, Milano, Rizzoli, 2000, p. 13: = Deriv. di sbrodolare con –oso. In ogni caso, nel ripercorrere le tappe della mia esistenza, sarà bene che non (E) (R) scassone sost. m. Veicolo dimentichi un solo istante di avere la in pessime condizioni. vescica inaffdabile, “sbrodolosa” e 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensieri, anche altri disturbi dell’età avanzata! Milano, Garzanti, 1967, p. 132: Il suo vec- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 236

chio scassone era di nuovo in offcina sime e soggette all’arbitrio più totale per uno dei suoi acciacchi di vecchia- 2006 Marco Rovelli, Lager italiani, Mila- ia 1984 In «Oggi», XL (1984), p. 69 no, Rizzoli, 2006, p. 276: Dunque i campi (GRL, senza indicazione del fasc.): la mi- non derivano dal diritto penale ordi- nima preparazione a una esercitazio- nario, né da quello carcerario, bensì ne in bicicletta, uno scassone arche- dallo stato di eccezione e dalla legge ologico del peso di mezzo quintale. marziale (nel caso del Terzo Reich av. 1999 GRADIT (senza fonte) 2000 dalla Schutzhaft, la «custodia protet- Andrea G. Pinketts, Il dente del pregiudizio, tiva» come misura di polizia preven- Milano, Mondadori, 2000, p. 14: Il traffco tiva, introdotta in Prussia nel 1861). mi uccise con le sembianze di un pul- = Voce ted. ‘id’. lman scassone, un traballante scasso- ne che si chiamava Salerno-Positano (N) sciambola sot. f. Divertimento 2019 Giulio Perrone, L’amore fnché resta, sfrenato, baldoria, crapula. Milano, HarperCollins, 2019, ed. digitale: 1893 In «La Rassegna Nazionale», «Ci vorrebbe un meccanico». «I vec- LXXIII (1893), p. 368 (GRL, senza indica- chi scassoni sono la mia specialità...». zione del fasc.): cantando in crocchio (n) 2. Edifcio fatiscente. nelle osterie cogli amici nei giorni di 1904 In «La critica», II (1904), p. 156 sciambola 1967 Umberto Simonetta, (GRL, senza indicazione del fasc.): a mi- Il giovane normale, Milano, Bompiani, 1967, sura della medesima, laonde ne ver- p. 135: Nelson non è ancora rientrato: rebbe a lui grave danno di essere ob- sarà andato in sciambola con quella bligato a prendere ed abitare qualche là, garantito 1976 Enrico La Stella, altro scassone di palazzo, costoso ad La dolce morosa, Milano, Garzanti, 1976, p. ammobiliare ed incomodo, massime 63: certe serate di sciambola che non ad un francese. erano propio da buttar via 2007 = Deriv. di scassare con –one. Franco Loi, Voci d’osteria, Milano, Monda- dori, 2007, p. 55: Quando eravamo pri- (N) schutzhaft sost. f. inv., spec. gionieri era una sciambola... 2014 Piersandro Pallavicini, Una commedia ita- con l’iniziale maiuscola. Arresto pre- liana, Milano, Feltrinelli, 2014, ed. digitale: ventivo, attuato di solito per scopi di Sciambola. Ma trinciano, inforchet- protezione. tano, mangiano, non ce l’hanno mica 1967 Minardi Gabriele, Il tempo è col- loro il cancro, e neanche un parente tello, Milano, Dall’Oglio, 1967, p. 149: Suo prossimo. padre cura un pezzo grosso del Regi- = Voce milanese (cfr. Cletto Arrighi, Di- me da sei anni e solo per questo sono zionario milanese-italiano. Col repertorio sfuggito alla schutzhaft 2000 La italiano-milanese, Milano, Hoepli, 1896, cultura ebraica, a cura di Patrizia Reinach s.v.) Sabbadini, Torino, Einaudi, 2000, p. 225: Il provvedimento a loro carico, chiama- (N) sciltianesco agg. Ispirato alla to Schutzhaft, era di norma a carattere pittura di Sciltian. preventivo e illimitato nel tempo; le 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- condizioni di detenzione erano duris- risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 307: www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 237

Tutto terribilmente falso perché stu- l’altro nella retrospettiva dedicatagli pidamente vero, neanche sciltianesco dalla Quadriennale del ’35, e scipio- 1982–1983 In «Terzo Occhio», VIII o IX nesca (si pensi al Ritratto del Car- (1982 o 1983) (GRL, da cui non si ricavano dinal Vannutelli) è in particolare la indicazioni più precise): Ma l’occhio di serpeggiante mano destra del Cortiel- Antonio non è un occhio solo ogget- lo 2004 Enzo Siciliano, Il risveglio della tivo, ma anche metafsico e sensuale, bionda sirena, Milano, Mondadori, 2004, p. come dimostra a suffcienza il con- 112: L’olio su tavola della scipionesca fronto tra la sua sciltianesca Natura Veduta della Certosa di Trisulti – le morta con mela del 1947 e il coevo montagne dentro cui si annida il color Nudo con fori 1991 Giorgio Di Geno- crema della Certosa corrono verso il va, Storia dell’arte italiana del ’900. Gene- cielo che una vetta taglia in due sezio- razione anni Venti, Bologna, Bora, 1991, p. ni – è di quell’estate 1929. 283: una volta superata l’ottica sciltia- = Deriv. di Scipione, pseudonimo del pit- nesca e le suggestioni del de Chirico tore maceratese Luigi Bonichi (1904-1933) neoromantico. con –esco. = Deriv. di Sciltian, cognome del pittore armeno Gregorio Sciltian (1900-1985), con –esco. (N) sciroccaggine sost. f. Com- portamento bizzarro. (N) scipionesco agg. Relativo alla 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensieri, pittura di Scipione o ispirato ad essa. Milano, Garzanti, 1967, p. 176: È tempo di 1948 In «Nuova Antologia», (1948), p. rilassati e sciroccati, di rilassaggini, 440 (GRL, da cui non si ricavano indicazioni sciroccaggini, melensaggini. pi precise): Il Dell’Arco dei due primi = Deriv. di scirocc(ato) con –aggine. volumetti non mancò di aver pre- sente questa situazione di gusto e di (N) sconfarda sost. f. Donna furba colore, che gli permise, per esempio, e imbrogliona. il bell’impasto scipionesco del «Pon- 1933 «Illustrazione Toscana e dell’Etru- te delli angioli» 1952 In «L’appro- ria», XI (1933), p. 65 (GRL, senza indicazio- do letteraraio», I (1952), p. 105 (GRL, sen- ne del fasc.): con favore anche più scar- za indicazione del fasc.): Un ciclo ormai so di quello avuto dal «probo Luigi» e ventennale, dal vecchio «San Zeno», costretto a rinunziarvi per la continu- frutto felice di un clima scipionesco, ità della relazione dei due abbia accu- fno all’accenno recente di un nuovo mulato contro «quella sconfarda» un realismo, all’insegna di Gino Ros- abbondante veleno che artisticamente si 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- si esprime nelle Memorie, con diletto risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 537: Il nostro e disdoro suo 1966 Giuseppe soggetto prevarica in minima parte la Bonura, Il rapporto, Milano, Rizzoli, 1966, felicità della forma e ne resulta una p. 23: Giocava dunque un po’ ingru- pittura vagamente scipionesca 1998 gnato accosto a Elena, che se la dor- Paolo Mamone Capria, Edoardo Giordano, miva beata la sconfarda. Napoli, Guida, 1998, p. 25: Del Bonichi il = Var. di scanfarda ‘donna di facili costu- nostro aveva preso diretta visione tra mi’. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 238

osservAzioni: Nell’attestazione del 1933 (N) sdelicato agg. Privo di delica- la parola sembra essere contenuta in una cita- tezza. zione di un testo precedente. 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- lano, Rizzoli, 1966, p. 219: Quell’esplo- (E) (R) scrocchiazeppi sost. m. e sione d’ira, adesso, stimava sdelicata f. inv. Persona molto magra. stecca 1983 AA. VV., Francesco Cairo 1967 Alba De Céspedes, La bambolona, 1607–1655, Busto Arsizio–Bramante–Vare- Milano, Mondadori, 1967, p. 391: Pare im- se, Lativa, 1983, p. 73: in opere milanesi possibile che non ti piace l’avvocato e come quelle in San Marco o nell’Or- ti piace quello scrocchiazeppi 1994 fanotrofo delle Stelline lo Scaramuc- GRADIT (senza fonte) 2002 Nicoletta cia esibisce una vena tra lo sdelicato Pietravalle, La pialla di san Giuseppe, Roma, e il magniloquente, sorretta da un te- De Luca, 2002, p. 236: La mia adolescen- nue colorismo e aliena da troppo acuti za è stata segnata da appellativi come contrasti emotivi. “scrocchiazeppi” per la mia magrez- = Deriv. di delicato con s–. za 2004 Marina Ripa di Meana, Cara Paola sorella mia, Roma, Gremese, 2004, (N) sdolcifcare v. tr. Rendere p. 21: Papà, in quelle occasioni, ci de- meno dolce. fniva “le mie scrocchiazeppi” per il 1966 Arrigo Benedetti, L’esplosione, fatto che entrambe eravamo magrissi- Milano, Mondadori, 1966, p. 191: Serviva- me, diverse insomma dalle rotondità no carne di cavallo rifatta con le olive di mamma. amare per sdolcifcarla un po’. (n) 2. agg. inv. Molto magro. = Deriv. di dolcifcare con s-. 2015 Alessia De Luca, Dimmi di che segno sei, Milano, Rizzoli, 2015, ed. digi- (N) sdrindolare v. tr. Dondolare, tale: Mi volto e sobbalzo di nuovo: è ciondolare. l’accompagnatrice scrocchiazeppi di 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- Massimo La Notte! Le sue gambe lano, Rizzoli, 1966, p. 52: Sdrindolava la secche sembrano ancora più lunghe testa sit sit, poi si è avviato su un ter- reno nuovo, sdruccioloso 1976 In in un paio di pantaloni neri con una «Carte segrete», X (1976), 33, p. 114: Senti fascia laterale di pelle 2018 Massimo Lugli–Antonio Del Greco, Il Canaro della gagnolare le viscere: colpa del treno Magliana, Roma, Newton Compton, 2018, che ti porta via sdrindolando come un ed. digitale: Sta per aggiungere che barcone a mare. Elena ha messo su un paio di chiletti = Da sdrindolo* italianizzazione del friu- lano sdrindule ‘ciondolone’ (cfr. Giancarlo che le donano ma si trattiene in tempo Petrini, La piazza delle meraviglie. Il tea- visto che parlare di bilance, tra donne, tro di strada italiano, Udine, Trapezio libri, è sempre entrare in un campo minato 1999, p. 200) con -are. anche con una pennellona scrocchia- zeppi come quella che ha davanti. (N) selliera sost. f. Gualdrappa. = Voce romanesca, comp. di scrocchiare 1967 Luigi Santucci, Orfeo in paradiso, e zeppi (propr. ‘bastoncini’). Milano, Mondadori, 1967, p. 185: Alti elmi www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 239

d’oro, selliere di pelliccia nera e ric- 1931 , Il varco ciuta, la sciabola sguainata. nel muro, Lanciano, Carabba, 1931, p. 71: = Deriv. di sella con –iera. Cento occhi confuiron su lui che si comprimeva la pancia con le mani, e (N) semiesistenza (semi–esisten- sfarfugliava parole rotte 1948 Anto- za) sost. f. Esistenza poco soddisfa- nio Greppi, I poveri fanno la storia, Milano, cente, incompleta, priva di scopo. Mondadori, 1948, p. 47: Volevo parlarti – 1836 Joseph Henri Revelle-Parise, Fi- gli riuscì fnalmente di sfarfugliare. – siologia ed igiene degli uomini occupati delle Ma tu non c’eri 1999 Rocco Fortunato, fatiche dello spirito, trad. it. di Salvatore De I reni di Mick Jagger, Roma, Fazi, 1999, p. Renzi, Napoli, Filiatre-Sebezio, 1836, p. 248: 105: «Ciao nino», gli sfarfugliai den- Quanti ne ho veduti io soccombere tro un orecchio 2014 Claudio Baratta, all’improviso in mezzo al loro trionfo Il Bologna di padre in fglio, Bologna, Giral- di, 2014, p. 124: Accalorato sfarfuglia ed alla civetteria di vecchio galante! I che tutta Italia sa che a Bologna il mezzi onde sorreggere questa semi– problema è la stampa, mentre è uni- esistenza si riducono a certi precetti versalmente riconosciuto l’attacca- fondati sull’esperienza 1914 Gian- mento dei tifosi alla squadra. notto Bastianelli, Saggi di critica musicale, Milano, Studio editoriale lombardo, 1914, p. 2. Armeggiare, traffcare. 169: la triste sorte che ora va subendo 1967 Antonio Barolini, Le notti della la forma–sonata: ossia la semiesisten- paura, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 100: Sta- za accademica, l’esistere per pochi, il va accudendo ad esso, quando sentì divenire una specie di genere morto sfarfugliare nella serratura della porta di casa. 1967 Renato Ghiotto, Scacco alla regina, = Deriv. di farfugliare con s–. Milano, Rizzoli, 1967, p. 216: Con la mia semiesistenza subito ritrovata nell’a- (N) sforaggiata sost. f. Grande ab- ria della stanza caverna 1989 Bian- bondanza. camaria Frabotta, Velocità di fuga, Trento, 1829 Walter Scott, Ivanhoe, trad. it. di Reverdito, 1989, p. 34: l’aria in uno stato Antonio Clerichetti, Milano, 1829, p. 101: di labile, larvale semiesistenza, reale Occorre che questa sforaggiata mi e irreale nello stesso tempo, innegabi- frutti qualche cosa per me solo, ed ho le eppure perennemente eluso 2013 fssato che l’amabile Giudea mi ap- John Lanchester, Pepys road, trad. it. di partenga in piena proprietà 1967 Norman Gobetti, Milano, Mondadori, 2013, Giuseppe Eugenio Luraghi, Due milanesi ed. digitale: A quel punto Quentina era alle piramidi, Milano, Mondadori, 1967, p. entrata in una condizione giuridica di 7: La fglia e il genero potevano arran- semiesistenza. Non aveva il diritto di giarsi a mandare avanti da soli il ne- lavorare e poteva ricevere solo il sus- gozio dopo la sforaggiata del Natale. sidio minimo, però non poteva essere = Deriv. di foraggiare con s– e –ata. arrestata ed espulsa. = Deriv. di esistenza con semi–. (N) sfossicato agg. Di terreno o pavimento, che presenta fossi o bu- (N) sfarfugliare v. tr. Farfugliare. che. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 240

1804 Giuseppe Greco, Saggio medi- con Remo seguitò starci insieme ma co-chimico ossiano Rifessioni sulle alterazio- senza più sfrinfrinire a voce alta. ni dell’aria atmosferica e su’ i mezzi per cor- = Deriv. di frinfrino ‘bellimbusto’ con s– reggerla, Napoli, Stamp. Coda, 1804, p. 95: e –ire. Il pavimento è tutto sfossicato 1891 Federico De Roberto, L’illusione, Milano, Le- (N) sfrucolio sost. m. Indagine dizioni, 2015, ed. digitale: ella saliva su per meticolosa. le scale erte, sfossicate, alzando la ve- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, ste, col pericolo di rompersi l’osso del Milano, Rizzoli, 1966, p. 155: Aveva egli collo 1910 In «Bollettino della Società geografca italiana», XLIII (1910), p. 1026: a scarsa disposizione allo sfrucolio in- capo di un istmo paludoso, una peniso- trospettivo, che considerava anzi vi- la senz’acqua, intramezzata da colline zio e malattia. aride, senza altra vegetazione che una = Deriv. di sfrucoliare, var. meno com. di boscaglia secca su di una terra sfossi- sfruculiare. cata, ed alcune rare piante di Melaleu- ca dal fogliame grigiastro 1967 Gino (N) sgranciare v. tr. Uncinare. De Sanctis, Il minimo d’ombra, Milano, Riz- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- zoli, 1967, p. 82: Imboccò stradette anco- lano, Rizzoli, 1966, p. 32: Comincerai a ra più anguste e sfossicate, giurando sentire un ragnaccio dentro che gran- che quella era la direzione giusta e che cia e ti sgrancia, giorno e notte. lui che era della Bassa sentiva l’acqua = Deriv. di granciare con s–. come i cavalli 1999 Manlio Santanelli, Uscita di emergenza, Napoli, Guida, 1999, p. (N) sgrosso sost. m. Sgrossatura. 24: La strada è tutta sfossicata, le scar- 1967 Giuseppe Brunamontini, Il cie- pe si impolverano, i calzini si fanno lo sulle tribune, Milano, Rizzoli, 1967, p. una chiavica. 6: Esattamente come una lima da = Deriv. di fosso con s– e –icato. sgrosso quando attacca forte la ghisa 2010 Roberto Predali, La chiesa dei Santi (N) sfrancato agg. Libero, disin- Pietro e Paolo di Pregasso, Marone, FdP, volto. 2010, p. 199: Unico indizio visibile è il 1833 Carlo Pepoli, Prose e versi, Gine- segno dello sgrosso sulle tavole, che vra, Vignier, 1833, p. 302: Cerca ’l sonno a notte scura / Lo sfrancato pellegrin pare settecentesco, ma non è suff- 1967 Elio Bartolini, Chi abita la villa, Tori- ciente a formulare perizie attendibili. = Retroformazione di sgrossare. no, Einaudi, 1967, p. 37: Quindi con mo- vimenti sempre più sfrancati fno in strada. (N) sguagnoloso agg. Che mugo- = Deriv. di franco ‘libero’ con s– e –ato. la. 1967 Umberto Simonetta, Il giovane (N) sfrinfrinire v. intr. Darsi arie normale, Milano, Bompiani, 1967, p. 110: da bellimbusto. Mi si butta addosso sguagnolosa, fa 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- tutto lei. lano, Rizzoli, 1966, p. 102: Con Matteo e = Deriv. di sguagnolare con –oso. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 241

(N) sguercetto sost. m. Sonnelli- meridionale ancora col suo dionisi- no. smo da sous-off e le sue peladanate 1967 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due mediterranee 1967 Silvano Ceccherini, milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, Lo specchio nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. 20: Io, dico la verità, ci ho fatto 1967, p. 170: Aveva messo in subbuglio su anche un bel sguercetto perché lo il sangue delle mogli di quei bestiali scuro, al caldo e a pancia piena, mi fa sous-off. quell’effetto lì 1977 Giuseppe Euge- = Voce fr. ‘id.’. nio Luraghi, Pepp Girella ai fanghi, Milano, Mondadori, 1977, p. 58: Anch’io dovevo (N) sparafesserie sost. m. Chi passare il mio tempo fra uno sguer- dice sciocchezze. cetto e l’altro. 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- = Deriv. di guercio con s- e -etto. lano, Rizzoli, 1966, p. 157: Eh no! Il sin- dacalista, lui! il tribuno, lo sparafes- (N) sljapa sost. f. inv. Copricapo serie, il capocchione. usato in Russia, = Comp. di spara– e fesserie. 1967 Alba De Céspedes, La bambolo- na, Milano, Mondadori, 1967, p. 330: Sono (N) sperienzialità sost. f. Cono- loro che si devono mettere il cappello scenza attraverso l’esperienza. texano, la sljapa moscovita, le collane 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Fi- taitiane. renze, Vallecchi, 1967, p. 27: = Voce russa ‘id.’. inchiodare l’uomo a un’esperienza, o meglio a (N) smontonante agg. Recalci- una sperienzialità o sperimentalismo, trante. a un ordine fattuale insomma. = Deriv. di (e)sperienzale con –ità. 1967 Gino De Sanctis, Il minimo d’om- bra, Milano, Rizzoli, 1967, p. 51: Come un (N) sporulare v. tr. Riprodurre per cow-boy in sella al puledro smonto- nante. sporulazione. = Deriv. di montone con s– e –ante. 1944 In «Rivista di malariologia», XXIII (1944), p. 96: aveva descritto la scissio- (N) sous-off sost. m. inv. Sottuff- ne diretta del macrogametocita di ter- ciale. zana, dopo di che una delle due parti 1913 In «Lacerba», I (1913), p. 246 degenerava e l’altra sporulava 1967 (GRL, senza indicazione del fasc.): l’e- Giorgio Celli, Il parafossile, Milano, Feltri- nergumenismo di un sous-off briaco nelli, 1967, p. 76: Sporulavano dentro 1933 Stefan Zweig, Tre poeti della propria un tessuto un parenchima 1992 In vita, trad. it. di Enrico Rocca, Milano, Sper- «Informatore ftopatologico», XLII (1992), ling & Kupfer, 1933, p. 129: Henri Beyle p. 34: il metodo, ad esempio, specif- è diventato d’improvviso sous-off al ca che P. destructor non sporulerà di sesto dragoni senza aver partecipato a notte 2015 AA.VV., Concorso nazionale una sola battaglia 1959 Ardengo Sof- SSM, Milano, Edra, 2015, ed. digitale: Tutti fci, Opere, vol. I, Firenze, Vallecchi, 1959, i batteri del complesso M. tuberculo- p. 491: quell’ambiguo giornalista più sis sono aerobi stretti, non sporulano www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 242

e non producono tossine che rilascia- vano srazzato anche loro e da marini no all’esterno. erano diventati terricoli. = Deriv. di sporula con –are. = Deriv. di razza con s- e -are.

(N) sproibire v. tr. Permettere (N) stenoda sost. m. e f. inv. Ste- qualcosa di precedentemente proibi- nodattilografo. to. 1966 Gian Luigi Piccioli, Inorgaggio, 1967 Sandro De Feo, I cattivi pensieri, Milano, Mondadori, 1966, p. 113: Uscii dal Milano, Garzanti, 1967, p. 233: L’avevano box e la stenoda mi tese il biglietto ed proibita e poi l’hanno sproibita. un pacchetto di duecento sterline tutta = Deriv. di proibire con s–. sorridente. = Accorc. di stenodattilografo. (N) sputiferio sost. m. Putiferio. 1967 Giuseppe Eugenio Luraghi, Due (N) stimbrare v. tr. Annullare o milanesi alle piramidi, Milano, Mondadori, cancellare una timbratura. 1967, p. 154: Insomma, è successo un 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- gran sputiferio. lano, Rizzoli, 1966, p. 45: È solo cinque = Deriv. di putiferio con s–. mesi che timbri e stimbri 1997 Gio- vanna Bruco, Assemblaggi imperfetti, Lecce, (N) srazzare v. tr. Far scomparire Manni, 1997, p. 192 (cfr. GRL): passava- dalla faccia della terra. no qualche ora a stimbrare le uova di 1777 George Louis Buffon-Philippe frigorifero con un batuffolo di cotone Guéneau de Montbeillard, Storia naturale imbevuto di un acido apposito 2014 degli uccelli, trad. it anonima, vol. VI, Mila- Filiberto Tartaglia–Claudio Ronco, I Collo- no, Galeazzi, 1777, p. 113: sono essi me- qui dell’Altipiano, Padova, Libreriauniversi- desimi divenuti un più terribile fagel- taria.it, 2014, ed. digitale: se poi per caso lo, e più diffcile a srazzare, quando c’è la necessità di scrivere un docu- però questo non riuscisse colla molti- mento scientifco bisogna “stimbrare” plicazione degli uccelli 1862 Andrea e “ritimbrare” con un altro codice. Codebò, Nauehim, Milano, Cioff, 1862, p. = Deriv. di timbrare con s–. 46: togliere dalla società i nemici che si conoscono la è impresa facilissima; (N) stiracchioso agg. Desideroso. ma srazzare tutti quelli che non si co- 1967 Giorgio Soavi, Virus, Milano, Lon- noscono, e che pure esistono, questa ganesi, 1967, p. 213: Desiderosa, voglio- la è cosa ben diffcile. sa, stiracchiosa di qualche cosa che a 2. v. intr. Dirazzare. lei importava e a me pochissimo. Era 1966 Luciano Anselmi, Gramignano, stiracchiosa di pace. Rocca San Casciano, Cappelli, 1966, p. 84: = Deriv. di stiracchiare con –oso. Gramignano non aveva srazzato 1998 Paolo Teobaldi, La discarica, Roma, Edizioni (N) storcigliare v. tr. Districare, e/o, 1998, p. 135: Tizio vide che sopra di sciogliere. loro volteggiavano una cinquantina di 1816 Girolamo Giambarini, La veri- grossi crocàli bianchi, animali superbi tà, Bergamo, Natali, 1816, p. 23: Invan si un tempo e cantati dai poeti, che ave- affanna a storcigliare i serpi 1960 www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 243

In «Botteghe oscure», XXV (1960), p. 314: survoltaggi non può essere sollevata L’acqua è quasi chiara; prende, at- alcuna eccezione 1958 Franco Ber- torcigliato sul bordo del lavatoio, tolani, Laparoscopia e laparografía nella l’asciugamano grande di spugna, lo pratica medica, Torino–Saluzzo, Minerva storciglia, lo butta 1967 Francesco medica, 1958, p. 18: apparecchio sempre Leonetti, Tappeto volante, Milano, Monda- basato sul principio del survoltaggio dori, 1967, p. 42: Era così nervosa che di una lampadina a flamento 1967 spaccava e storcigliava le graffette Fabio Carpi, La digestione artifciale, Mila- delle pratiche 2008 Anna Sartorio, no, Mondadori, 1967, p. 150: per eccesso Il mercante di utopie, Milano, Sperling & di vitalità, ipertrofa e survoltaggio Kupfer, 2008, p. 152: Chi fa volare gli da cui discendono tutti i miei guasti aquiloni, invece, lascia che vadano e 2009 Tullio Kezich, Noi che abbiamo fat- scelgano le correnti. Semplicemente to La dolce vita, Palermo, Sellerio, 2009, p. ha cura che [...] non precipitino a ter- 221: Era quello il suo mestiere, tutto ra avvitandosi in se stessi. Dopo aver ciò che riguardava il fare lo trovava storcigliato i fli, Oscar e Alessandro presente come una specie di centrale sono pronti per il viaggio. di survoltaggio, messa lì apposta per = Deriv. di (at)torcigliare con s–. disciplinare energie confuse. = Deriv. di voltaggio con sur–. (N) strussa sost. f. Filone di pane. 1967 Pier Antonio Quarantotti Gambini, (N) svizzerite sost. f. Tendenza a Le redini bianche, Torino, Einaudi, 1967, p. comportarsi come gli svizzeri. 96: Andava ogni mattina ad acquista- 1967 Diego Curtò, Cronaca di una ma- re alcune strusse di buon pane caldo lattia, Milano, Bompiani, 1967, p. 43: “Nel odoroso 1985 Gaetano Pinna, In batta- mio paese”, continuò, tra il cinico e glia nel deserto. Diario di guerra di un arti- il comico, “ci sono molte donne sole, gliere paracadutista, Milano, Auriga, 1985, affitte da germanite o svizzerite acu- p. 81: mette sul tavolo in cucina un ta”. bottiglione di vino nero, una moneta = Deriv. di Svizzera con –ite. d’argento, una “strussa” di pane. = Voce istriana (se ne trovano varie tracce (E) (R) taille sost. f. (pl. tailles). in dizionari amatoriali reperibili in Rete). Aspetto fsico, corporatura. (N) survoltaggio sost. m. Eccesso 1967a Augusto Gotti Lega, Lo zibellino, di voltaggio. Milano, Bompiani, 1967, p. 238: Era assai bella, splendida taille 1967b(?) 1899 In «L’industria. Rivista tecnica e GRADIT (senza fonte e senza indicare economica illustrata», XIII (1899), p. 619: Milano propone anche survoltag- l’accezione a cui si riferisce la datazione) gio; ma la Sezione di Torino è certa- 1980 Isabella Bossi Fedrigotti, Amore mio uccidi Garibaldi, Milano, Longanesi, 1980, mente in disaccordo, perchè osserva p. 26: La zia, nonostante l’età, ha una espressamente che la parola voltag- bella taille 2001 Memorie del conte gio è inutile e si deve dire invece Michail Dmitrievitch Boutourline, a cura di tensione 1921 In «L’Elettrotecnica», Wanda Gasperowicz e Michaìl Talalay, trad. VIII (1921), p. 314: sino a determinati it. di Mar’ja Olsùf’eva, Lucca, Pacini Faz- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 244

zi, 2001, p. 224: La marchesa Bocella, baritonali o di “taille” 1989 Rodolfo sebbene di statura piccola, aveva una Celletti, Voce di tenore, Milano, IdeaLibri, bella taille e, anche se non bellissi- 1989, p. 34: L’opera francese conosce- ma, era molto avvenente e piquante va inoltre il taille – equivalente del 2007 Benedetta Cibrario, Rossovermiglio, tenore baritonale italiano 1996 Tra Milano, Feltrinelli, 2009, ed. digitale: Lei le note. Studi di lessicologia musicale, a cura di Fiamma Nicolodi e Paolo Trovato, Fieso- invece ha conservato una splendida le, Cadmo, 1996, p. 83: L’equivoco mag- taille. giore si gioca attorno alla voce media (n) 2. Imposta. maschile, denominata genericamente 1932 In «Leonardo, rassegna mensile della coltura», VIII (1932), p. 177 (GRL, sen- taille, etichetta sotto la quale si racco- za indicazione del fasc.): Le tailles si ele- glie tutto quanto esula dalla giurisdi- vavano nel 1517 a 2.400.000 ed erano zione grave della basse. salite a 4.600.000 nel 1543 1972 4. sost. f. Strumento con estensio- Albert Soboul, Feudalesimo e Stato rivolu- ne pari a quella del tenore. zionario. Problemi della rivoluzione france- 1967(?) GRADIT (senza fonte e sen- se, trad. it. di Mario Leonardi, Napoli, Guida, za indicare l’accezione a cui si riferisce la 1973, p. 26: Critica della taille, innanzi- datazione) 1995 In Enciclopedia della tutto, imposta diretta che pesa solo sui musica, Novara, De Agostini, 1995, s.v.: in non nobili, e di fatto sostanzialmente Francia, voce (o parte di una tessitu- sui contadini 1995 Antonella Ali- ra polifonica) di registro medio, ge- mento, Riforme fscali e crisi politiche nella neralmente di un tenore. Applicata a Francia di Luigi XV. Dalla “taille tarifée” un nome di strumento ne indicava una al catasto generale, Firenze, Olschki, 1995, particolare varietà di registro medio: p. 48: Gli intendenti potevano cioè ripartire la “taille” personalmente o così t. de violon equivaleva alla viola, servendosi di un proprio sottoposto, il t. de basson equivaleva all’oboe teno- re (specie di corno inglese). Haute t. commissario 2007 Materiali di diritto tributario internazionale e comparato (per e basse t. indicavano registri di tenore una costituzione europea), a cura di Marco acuti e bassi 1999 Ian Woodfeld, La Greggi, Ferrara, dirittotributario.eu, 2007, p. viola da gamba dalle origini al Rinascimen- 41: La taille che grava sugli immobili, to, a cura di Renato Meucci, trad. it. di Cri- avendo natura reale colpisce ciascun stiano Contadin e Alberto Ponchio, Torino, possessore a prescindere dal suo sta- EDT, 1999, p. 168: Ma egli osserva an- tus personale. che che la viola tenore (taille) si può (r) 3. sost. m. o f. Tenore. accordare una quarta sopra il basso (cioè sul Sol). 1826 Pietro Lichtenthal, Dizionario e bi- bliografa della musica, vol. III, Milano, Fon- (n) 5. Registro dell’organo france- tana, 1826, s.v.: Nome francese del teno- se. re. Si dice la Taille 1967(?) GRADIT 1984 In Dizionario enciclopedico uni- (senza fonte e senza indicare l’accezione versale della musica e dei musicisti, diretto a cui si riferisce la datazione) 1974 In da Alberto Basso, Torino, UTET, 2003, s.v.: Enciclopedia della musica, vol. IV, Milano, Nella musica organistica francese, il Rizzoli, 1974, s.v.: Il tenore è l’amoroso termine t[aille] designa un registro ad per antonomasia, a volte con caratteri ancia della famiglia degli ob[oi]: con www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 245

tale registro si esegue il cantus frmus del fasc.): s’occupa assai largamente di un brano accompagnato da registri di Lucien-Lucienne tapette profes- di fondo 1990 In Enciclopedia della sionale 1958 Carlo Emilio Gadda, I musica, vol. III, Milano, Rizzoli Larousse, viaggi, la morte, Milano, Garzanti, 1958, p. 1990, s.v.: Nell’organo francese la tail- 239: Una «tapette» riesce a combina- le è un registro a ancia affne all’oboe. re un’occasionale amourette con un = Voce fr. ‘id.’. gendarme 1967 Silvano Ceccherini, (N) talpinamento sost. m. Fru- Lo specchio dell’ascensore, Milano, Rizzoli, scio, scricchiolio. 1967, p. 155: Il pinard, il cafard, quelle 1967 Elio Bartolini, Chi abita la villa, vezzose tapettes dei giovani coscritti Torino, Einaudi, 1967, p. 124: Nell’oscu- allemands che avevano più successo rità di una sala, dove ciò che deve co- delle danzatrici berbere 1987 Sergio gliere sono fruscii, talpinamenti come Torresani, Invito alla lettura di , di foglie. Milano, Mursia, 1987, p. 60: Ma la sua = Prob. deriv. di un ipotetico verbo *tal- virilità è fnta; e un giorno Divers si pinare (a sua volta deriv. del sost. talpina, di- tradisce, svela la sua natura autentica, min. di talpa, con –are) con –mento. che è quella di una tapette 1994 John (N) tapage sost. m. Chiasso, bac- le Carré, Il direttore di notte, trad. it. di Ettore cano, scalpore. Capriolo, Milano, Mondadori, 2015, ed. di- gitale: Non è una tapette! Domandalo 1914 In «Studi di flologia moderna», VII (1914) p. 197 (GRL, senza indicazione ai ragazzi ucraini. È assolutamente del fasc.): Come un’anima veramente normale. molto seria e molto profonda possa = Voce fr. ‘id.’. avere gusto al tapage è cosa, in real- tà, che meriterebbe di essere meglio (N) taptolabiosensoriale agg. dimostrata 1967 Silvano Ceccherini, Che riguarda contemporaneamente il Lo specchio dell’ascensore, Milano, Rizzoli, tatto e il gusto. 1967, p. 132: Tiratura minima, centoset- 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, To- tanta pagine, prezzo di copertina da rino, Einaudi, 1967, p. 120: Guardatutto spaventare ogni eventuale acquirente, in questi urlatori d’alcova e new look nessun tapage pubblicitario 1986 In con soluzioni inedite taptolabiosen- «Rivista storica italiana», CIII (1986), p. 327 soriali 2005 Carlo Villa, Quel pallido (GRL, senza indicazione del fasc.): Linguet e Galiani lo considerano con sospetto Gary Cooper, Firenze, SEF, 2005, p. 63: tut- proprio per il tapage pubblicitario fat- to pur di carpire, stordire e turbare il tone dai fsiocratici. pubblico ingurgita tutto, che vuole ad = Voce fr. ‘id.’. ogni pubblicazione soluzioni inedite taptolabiosensoriali tramite cosce di (N) tapette sost. f. (pl. tapettes). principesse in bicicletta e monarchi Persona omosessuale. in mutandine. 1922 In «Rassegna di studi sessuali», II = Comp. di *tapto (forse var. pseudoanti- (1922), p. 271 (cfr. GRL, senza indicazione ca di tatto), labio– e sensoriale. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 246

(e) (E) (R) tefllim (tefllin) sost. 1919 In «Emporium. Rivista mensile il- m. pl., spec. con l’iniziale maiusco- lustrata d’arte, letteratura, scienze e varietà», la. Coppia di teche nere contenenti XLIX (1919), p. 137 (GRL, senza indicazio- pergamene con versetti della Bibbia, ne del fasc.): d’una poesia un po’ con- usati durante la preghiera del mattino valescente, dolcissima e tenerissima dagli Ebrei. di una teporosa sensualità spirituale 1967 Massimo Franciosa, L’arrischiata, 1821 Seder teflah ... Formulario del- le orazioni degl’Israeliti, trad. it. di Samuel Milano, Rizzoli, 1967, p. 133: Il piacevole David Luzzatto, Vienna, Strauss, 1821, p. e teporoso contatto con un abito tutto 15: Benedizione innanzi di mettersi i di velluto 1982 Umberto Spagnolo, Tefllin del braccio 1868 In «Il Corriere La musicalità del verso, Roma, Il ventaglio, israelitico. Periodico mensile per la storia e 1982, p. 87: Lo squillo del telefono a la letteratura israelitica», maggio 1868, p. 77: quell’ora, le tre di un pomeriggio te- Ai fanciulli di condizione indigente poroso, la trafsse come una stilettata che giungono alla Maggiorità religio- 2006 Claudio Saporetti, Mosaico. Una sto- ria inventata per un’interpretazione vera del sa Taled e Tefllim 1967 Fabio Carpi, capolavoro pavimentale di Otranto, Roma, La digestione artifciale, Milano, Monda- Arkeios, 2006, p. 86: Un mese era pas- dori, 1967, p. 139: A tredici anni facevi il tuo ingresso nel tempio – avvolto sato e già l’autunno teporoso di sole in un ingiallito taled, intorno ai polsi soffando sul paese introduceva l’in- le brune scatolette dei tefllim av. verno. = Deriv. di tepore con –oso. 1975 Carlo Levi, Quaderno a cancelli, To- rino, Einaudi, 1979, p. 134: Non ci sono (N) titoliera sost. f. Macchina ti- isbe pericolanti, muri obliqui, cam- pografca usata per comporre i titoli. panili penduli in un cielo deforme 1967 Diego Curtò, Cronaca di una ma- dove Rabbini chassidici calano in in- lattia, Milano, Bompiani, 1967, p. 8: Le li- certe traiettorie con i loro talèd e te- notypes e le titoliere, le bozze e l’unto fllím 2006 GRADIT («in “Diario”») rappresentavano il mondo della sua 2009 Francesco Bandini, Le grandi religioni sanità 1989 Adalberto Baldoni–Sandro orientali. La religione d’Israele e l’ebraismo Provvisionato, La notte più lunga della re- post–biblico, Firenze, Alinea, 2009, p. 51: È pubblica. Sinistra e destra, ideologie, estre- prescritto dal Deuteronomio (6, 4-9) mismi, lotta armata, Roma, Serarcangeli, ed è tuttora in uso, di adoperare nel- 1989, p. 324: Una bomba, depositata la preghiera i Tefllim o flatteri, due nei pressi della rotativa e tra linotypes teche di cartapecora contenenti scritti e titoliere in disuso, esplode causando su strisce della stessa carta, lo shemà, il ferimento di sei operai. e la formula di Es. 13, 1-10; 11-16. = Deriv. di titolo con –iera. = Voce ebraica ‘id.’. (N) titologo sost. m. Critico av- tefllin → tefllim vezzo a leggere solo i titoli dei libri. 1967 Tommaso Landolf, Des mois, Fi- (N) teporoso agg. Che emana te- renze, Vallecchi, 1967, p. 107: Così, come pore, che scalda. ad alcuni critici spetta la parte di ti- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 247

tologi, ad alcuni poeti spetterebbe il ogni tanti anni o ogni tanti mesi la me- modesto compito del titolografo. moriuccia compilatoria 1953 Luigi = Comp. di tito(lo) e –logo. Einaudi, Saggi bibliografci e storici intorno alle dottrine economiche, Roma, Edizioni (N) titolografo sost. m. Chi si oc- di storia e letteratura, 1953, p. 197: Non si cupa della scrittura di titoli. tratta per Fuoco e Barone dei piccoli 1963 In «Studi classici e orientali», XII espedienti usati dalla razzamaglia dei (1963), p. 25: Tanta incongruenza nella titolograf concursuali. titulatio si spiega soltanto col disordi- = Comp. di titolo e –grafo. ne del testo: il titolografo non era più in grado di dare ad alcuni paragraf il (N) todt sost. f. inv., con l’iniziale titolo giusto 1967 Tommaso Landolf, maiuscola. Organizzazione paramili- Des mois, Firenze, Vallecchi, 1967, p. 107: tare tedesca, attiva nel corso della II Così, come ad alcuni critici spetta la guerra mondiale, che sovrintendeva a parte di titologi, ad alcuni poeti spet- cantieri stradali e aeroportuali e alla terebbe il modesto compito del titolo- costruzione di fortifcazioni in Ger- grafo 1995 Franco Fido, Le inquietudini mania e negli Stati occupati. di Goldoni. Saggi e letture, Genova, Costa 1945 Elio Vittorini, Uomini e no, Mila- & Nolan, 1995, p. 13: Come titolografo, Goldoni si presenta subito assai più no, Mondadori, 2004, p. 48: Non ci man- prudente, assai meno aggressivo di dano in Germania, noi dei trasporti. Pirandello. Ci mettono nella Todt 1963 Primo 2. Chi scrive opere con lo scopo di Levi, Se questo è un uomo. La tregua, Torino, acquisire titoli accademici. Einaudi, 2006, p. 231: Con la Organizza- 1899 Girolamo Vitelli, Il signor Giusep- zione Todt aveva lavorato soltanto un pe Fraccaroli e i recenti concorsi universita- mese, a Berlino, poi era sparito, mi- rii di letteratura greca, Firenze; Roma, Tip. metizzandosi agevolmente sul fondo F.lli Bencini, 1899, p. 60: ma consacrava buio della malavita locale 1967 il funesto principio che chiacchiera- Gino Montesanto, Cielo chiuso, Milano, te inconcludenti, sciatte e barocche Mondadori, 1967, p. 103: La licenza di compilazioni, spropositi di grammati- convalescenza, la Todt ti salvano per ca e di metrica, esercitazioni pseudo– adesso av. 1985 Italo Calvino, Prima scientifche di ‘titolograf’ spianasse- che tu dica «Pronto», Milano, Mondadori, ro la via alle cattedre universitarie più 2010, ed. digitale: Dopo l’otto settem- del lavoro modesto e tranquillo av. bre era capitato nella Todt e aveva 1952 Giorgio Pasquali, Pagine stravaganti continuato a girare, mezzo nudo, con di un flologo, a cura di Carlo Ferdinando la gavetta legata alla cintura 2011 Russo, Firenze, Le Lettere, 1994, vol. I, p. Francesco Guccini–Loriano Macchiavelli, 175: e conviene non tacere che i peg- Appennino di sangue. Tre casi per il mare- giori componimenti sono stati quelli sciallo Santovito, Milano, Mondadori, 2012, dei titolograf, degli pseudo–studiosi ed. digitale: Mio marito l’avevano pre- che, con l’occhio mirante a qualche so quelli della Todt per lavorare alla puntino da acquistare, pubblicano linea gotica. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 248

= Voce ted. ‘id.’, da Todt, cognome baracconi av. 1968 Giovannino Guare- dell’ingegnere e militare tedesco Fritz Todt schi, in La famiglia Guareschi, vol. I, a cura (1891–1942). di Alberto e Carlotta Guareschi, Milano, Riz- zoli, 2018, ed. digitale: Abbiamo provato, (N) topinità sost. f. Insieme delle prima l’uno poi l’altro, tutti i sette tipi caratteristiche proprie dei topi. di altalena, tutti i dodici tipi di gio- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- stre, quattro traballero, i sette «Palaz- sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 433: Noi zi incantati», tutti i tiri a segno 1998 amiamo la topinità in generale, non il Gino Moretti, Volevo tanto fare il tramviere diavolo 1987 In www.repubblica.it, 11 ma mi hanno cambiato i tram, Pollone, Le- gennaio 1987: Se Esch è quel povero one & Griffa, 1998, p. 113: La riviera era topo dai denti aguzzi e dalla furbizia piena di novità, fra cui le zanzare che acuminata che è, lo deve alla topini- costringevano a dormire sotto un velo tà del mondo in cui vive, della gente e certi servizi di diligenze a cavalli che gli sta intorno e condivide le sue (affettuosamente chiamate i Trabal- stesse caratteristiche 2004 Witold lero). Gombrowicz, Bacacay. Ricordi del periodo 2. agg. Traballante, che traballa, in della maturazione, trad. it. di Riccardo Lan- continuo movimento. dau, Milano, Feltrinelli, 2004, p. 7: un ban- av. 1963 Beppe Fenoglio, Opere, To- dito terribile, romantico e terrorizzato rino, Einaudi, 1978, p. 524: Sulla stra- dalla “topinità” dei topi. da di cresta ricomparvero i camion = Deriv. di topo con –ino e –ità. tedeschi, sempre torreggianti e tra- balleros, si arrestarono coi radiatori (N) topotica sost. f. Scienza che puntati a Murazzano 2002 Andrea studia i topi. Camilleri, La paura di Montalbano, Milano, 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- Mondadori, 2002, p. 11: Da darrè una pila sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 423: Noi di libri in equilibrio precario sopra un no, la topotica non ci interessa, siamo tavolinetto traballero spuntò fora una feri di essere artisti grantopeschi o sua fotografa con Livia. grantopeschi artisti, come vuole. = Etim. incerta, prob. pseudoispanismo, = Deriv. di topo con *-tica (prob. estratto forse sul modello di caballero. da parole come robotica). osservAzioni: nel Dizionario delle parole nuovissime e diffcili viene lemmatizzato tra- balleros, ma si tratta indubbiamente di un er- (N) traballero sost. m. inv. (o pl. rore nell’attestazione dell’autore che riporta traballeros). Giostra che balla, che Vaccaro: infatti la desinenza –s è necessaria- ondeggia, in continuo movimento. mente propria del plurale. 1941 In «Turismo d’Italia», XVI (1941), p. 30 (GRL, senza indicazione del fasc.): (N) trampoleggiante agg. Che Come il tappeto di un grande «trabal- cammina indossando scarpe molto lero» da luna park, scivola il nastro alte. umido di una lunga scalinata 1966 1905 In «Ars et labor: Musica e musi- Giuseppe Eugenio Luraghi, Due milanesi cisti. Rivista mensile illustrata», LX (1905), alle piramidi, Milano, Mondadori, 1966, p. p. 99 (GRL, senza indicazione del fasc.): E 81: Pareva di essere sul traballeros dei cammino, cammino più sicuro, tram- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 249

poleggiante 1946 Giuseppe Marotta, Che fatica tirare avanti nella stanza ri- Strettamente confdenziale, Roma, Apollon, dotta a una tana, con il letto arruffato 1946, p. 289: Per contro, ai ragazzi fa e treppiato, con la sporcizia crescente. piacere sentirsi dare dello «stupido al = Part. pass. di treppiare. cubo» o dell’«incosciente al quadra- to». dalle loro trampoleggianti ami- (N) trilletta sost. f. Giovane gra- chette 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e ziosa e vivace. derisione, Milano, Mondadori, 1966, p. 502: 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- Così magra e trampoleggiante sulle no, Einaudi, 1967, p. 117: Sconfno in via scarpe “ortopediche” che le avevano Veneto, mi affanco alle trillette, e ne procurato la slogatura. accalappio a branchi nella retina. 2. Insicuro, incerto, malfermo. = Deriv. di trillo con –etta. 1919 Giuseppe Lombardo Radice, in osservAzioni: in alcuni repertori ingle- Carteggio Giuseppe Lombardo Radice–San- si sette-ottocenteschi il termine viene dato, tino Caramella, a cura di Tina Caramella, come italianismo, nel sign. di ‘piccolo trillo’ Genova, Studio editoriale di cultura, 1983, p. (cfr. per es. Israel Holdroyd, The Spiritual Man’s Companion, London, Brown, 1753, 14: Se “mi fotografa” come Lei sa fare s.v.: «Trilletta, a short shake»). il pensiero trampoleggiante di Della Valle, (axiologia, Leggi del lavoro (N) trilobitico agg. Relativo al pe- mentale etc...), mi fa cosa gradita. riodo geologico caratterizzato dalla = Part. pres. di trampoleggiare ( GRADIT: presenza di trilobiti. 1952; ma già ben attestato a partire dagli inizi del Novecento: cfr. GRL). 1822 In «Giornale di fsica, chimica, sto- ria naturale, medicina ed arti», II, V (1822), p. 309: Trovai che la pietra trilobitica (N) trasfelinato agg. Proprio di era uno schisto nero, fetido per attrito, chi si è trasformato in felino. e affne alla lavagna che si trova nel 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e de- risione, Milano, Mondadori, 1966, p. 480: Genovesato 1866 Crescenzo Montagna, Intorno all’esistenza di resti organizzati nel- Cosa c’è di più antigrantopista della le rocce dette azoiche ed alla doppia origine purezza d’un movimento trasfelinato del granito, Torino, Stamperia di composito- e della virtuosità razionalizzata? ri-tipograf, 1866, p. 89: E se ambiguità = Deriv. di felino con tras– e –ato. esiste, è solo pel sistema rapportato al cumbriano che potrebbe invece es- (N) treppiato agg. Schiacciato, sere la parte inferiore del sistema tri- calpestato. lobitico, o la superiore dei sottostanti 1946 Silvio Micheli, Pane duro, Tori- 1910 Giovanni d’Achiardi, Guida al corso no, Einaudi, 1946, p. 410: Povere scar- di mineralogia. Mineralogia speciale, Pisa, pe, quanta e quanta polvere treppia- Spoerri, 1910, p. 366: I calcari zoogenici ta 1950 Silvio Micheli, Tutta la verità, possono […] prendere nomi diversi, Torino, Einaudi, 1950, p. 214: Ci pensavo, trilobitici 1967 Giorgio Celli, Il pa- poi tornavo al mio tavolo per la via rafossile, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 71: Si delle erbe treppiate e non ci pensavo bucavano lasciando passare tranquille più 1966 Maria Luisa Bonati Tiberti, Im- alluvioni di ere trilobitiche. macolata dice sì, Milano, Bietti, 1966, p. 88: = Deriv. di trilobita con –ico. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 250

(N) trivallo sost. m. Quantitativo 1941 In «Bollettino dell’Associazione pari a tre cestelli. ottica italiana», XIV (1941), p. 298: Parti- 1934 Pio Paschini, Storia del Friuli, colarmente interessante a questo ri- tomo I, Udine, Lib. Ed. Aquileia, 1953, p. guardo si manifestò il comportamen- 271: ed a cena un vaso di vino ed una to dei reticoli circolari a frequenza scodella di carneo di pesce ed ogni costante, capaci di dare le ultraim- anno cento trivalli di cipolle 1967 magini, notevoli non solo per la loro Elio Bartolini, Chi abita la villa, Torino, Ei- naudi, 1967, p. 52: il cero di una libbra, estrema fnezza 1967 Nino Amadori, Il mantello rosso, Milano, Rizzoli, 1967, p. i cento trivalli di cipolla, gli otto ferri di cavallo, i trentasette frisacensi au- 123: Gli parleremo per ultrasuoni e rei che deve dal 1395. per ultraimmagini 1997 Scritti e im- = Deriv. di vallo ‘cestello usato in agri- magini in onore di Corrado Maltese, a cura coltura’ con tri–. di Stefano Marconi, Roma, Quasar, 1997, p. 98: Il concetto di “ultraimmagine” si (E) (R) tubiforme agg. Tubolare. dilata in un andare oltre di carattere 1774 In «Antologia romana», dicem- metodologico 2004 Alberto Scandola, bre 1774, p. 190: nel polipo tubiforme Marco Ferreri, Milano, Il Castoro, 2004, p. (come nell’erba accennata ha osser- 153: Ferreri lavora sulla materia “or- vato il signor Necker) la separazio- ganica” della pellicola, sporcandola ne delle parti suole seguire senza la con la grana del piccolo schermo fno minima specie di alterazione 1833 a creare una sorta di “ultraimmagi- In «Poligrafo. Giornale di scienze, lettere ed ne”: né cinema né televisione. arti», aprile 1833, p. 267: il pancreas [...] = Comp. di ultra- e immagine. sbocca nell’intestino mediante una comune papilla tubiforme 1920 Pe- (N) urlacchiante agg. Urlante. ricle Ducati, L’arte classica, tomo I, Torino, 1946 Carlo Linati, Milano d’allora, Mi- UTET, 1939, p. 138: i cavalli [...] dalla lano, Longanesi, 1975, p. 19: una Milano prolissa coda tubiforme 1967 Car- lo Villa, Deposito celeste, Torino, Einaudi, cordialona, pappona e festevolmente 1967, p. 148: Finiscono in una piaga urlacchiante 1955 In «Le vie d’Italia», LXI (1955), p. 224 (GRL, senza indicazione tubiforme 1983 GRADIT (senza fon- del fasc.): cavalcate in fuga davanti a te) 2011 Igor Sibaldi, Libro della crea- zione, Milano, Mondadori, 2016, ed. digitale: urlacchianti pellirosse 1967 Anna Se applicassimo qui le classifcazioni Banti, Noi credevamo, Milano, Club degli naturali di Mosè, risulterebbe che i Editori, 1967, p. 326: Dovunque garibal- traduttori delle versioni consuete ap- dini in camicia rossa, malconci e ur- partengono alla seconda, a quella dei lacchianti, spavaldi per disperazione «condotti tubiformi». 2005 Alessandro Piperno, Con le peggiori = Comp. di tubi– e –forme. intenzioni, Milano, Mondadori, 2010, ed. di- gitale: fssando il feticcio delle nostre (N) ultraimmagine sost. f. Imma- bionde urlacchianti ragazze con l’am- gine che esula dalla normale perce- mirazione di chi non avrebbe mai im- zione dall’occhio umano. parato a competere. www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 251

= Part. pres. di urlacchiare (non registra- (N) velicare v. tr. Percorrere uno to dai dizionari ma corrente almeno da metà spazio acquatico navigando a vela. Ottocento: cfr. GRL). 1541 Biblia vulgare novamente stam- pata, trad. it. di Nicolò Malerbi, Venezia, (N) vanoleggiare v. intr. Vaneg- Stamp. Bindoni milanese, 1541, p. 209: De- giare. metrio gli interpreti a l’Isola del mare 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, Tori- mena & velicato l’argine di sette sta- no, Einaudi, 1967, p. 121: facendomi va- dii […] alle preparate stanze li mena noleggiare sulla eventualità, di posse- 1746 Innocenzo Montini, Storia degli avve- dere una macchina così piccolissima. nimenti dalla morte di Carlo sesto impera- = Deriv. di vano con –olo e –eggiare. dor de’ Romani, Leiden, [ma Venezia], 1746, tomo III, p. 84: gli Austriaci fnalmente (N) vegetina sost. f. Farina ottenu- l’autenticavano, i quali velicato il Pa- ta da vegetali secchi. naro facevano delle Scorrerie presso 1926 In «Il secolo XX. Rivista popola- ai quartieri degli Spagnuoli a Bologna re illustrata», XXIV (1926), p. 710: A ciò è 1805 Giambattista Lorenzi, L’amante dispe- giunto il Gnecco, creando un compo- rato, Napoli, Stamp. Flautina, 1805, p. 36: sto che per le sue proprietà, ha battez- quel gran fume in battello ho velicato zato vegetina 1952 , 1860 In «Il politecnico. Repertorio mensi- Tutti i nostri ieri, Torino, Enaudi, 1952, p. le di studj applicati alla prosperità e coltura 238: e le vetrine dei negozi eran piene sociale», XXII (1860), 44, p. 203: il meto- d’una cosa che si chiamava vegetina, do di Braid non avrebbe si presto tra- una polvere verde che nessuno riusci- gittata la Manica a velicare la facile va a mangiare 1966 Vasco Pratolini, meravigliosità del vecchio continente Allegoria e derisione. Una storia italiana, Europeo. Milano, Mondadori, 1966, p. 500: Il surro- 2. v. intr. Navigare a vela. gato del caffè, nei bar non nelle case, 1967 Carlo Villa, Deposito celeste, To- i dolci impastati di vegetina 1975 rino, Einaudi, 1967, p. 169: La percorro , Celebrazione di un trentennio, nelle avvizze sartie, e tornando a ri- Milano, Mondadori, 1975, p. 103: Romanzi troso fno a dove la ricordo, incappo e memorie non fanno che descrivere in favi e perline forate: dunque gio- la nostalgia dei buoni cibi, le pessime vane pure lei, mentre adesso velica, cose che ci si era ridotti a mangiare, apertamente delusa e senza badare a la scoperta delle patate secche, dei pi- rimpiazzi. selli in polvere, la vegetina 2007 = Deriv. di vela con –icare. Luca Masia, Buitoni. La famiglia, gli uomini, osservAzioni: attraverso GRL si trovano le imprese, Milano–Perugia, Silvana–Volu- numerose attestazioni di velicare, che appare mnia, 2007, p. 205: Si comincia a usare in realtà un mero refuso per vellicare ‘sfora- il miele al posto dello zucchero, la re provocando solletico’. farina di carrube e di lupini al posto di quella di grano: nascono prodotti (N) ventolata sost. f. Forte raffca come l’Arancio Perugina e la Vege- di vento. tina Buitoni. 1888 Enrico Alberto D’Albertis, Crocie- = Deriv. di veget(ale) con –ina. ra del Corsaro alle Azzorre, Milano, Treves, www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 252

1888, p. 264: Si costeggiò sempre l’Al- indicazione del fasc.): Ecco perché al geria, ed il 14, dopo una ventolata da libro pubblicato a questi giorni dal Levante, la quale ci obbligò a serrare Signor Anselmi e che s’informa al due mani di terzaroli, si mise la prora Concetto verniano 1944 In «La lettu- su Algeri 1954 In «Rivista marittima», ra. Rivista mensile del Corriere della Sera», LXXXVI (1954), p. 261: In mattinata, XLIV (1944), p. 658: Invece l’eroe ver- dinnanzi a Punta Stilo, si mette una niano che aveva compiuto il giro an- grande ventolata da ponente 1967 dando verso est, le aveva guadagnate Raffaello Brignetti, Il gabbiano azzurro, To- 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e derisio- rino, Einaudi, 1967, p. 187: Questa vento- ne, Milano, Mondadori, 1966, p. 48: È una lata notturna deve aver coperto un bel delle mie letture che chiamo verniane tratto di mare 1978 Michele Villani, 1969 In «L’Italia che scrive. Rassegna per L’inverno fnirà, Firenze, Vallecchi, 1978, p. coloro che leggono», II (1969), p. 62 (GRL, 105: Ottobre passò tra pioggia e neb- senza indicazione del fasc.): Da notare an- bia continue e qualche improvvisa e che in questo romanzo un ricorrente rabbiosa ventolata che riportava per modulo verniano: l’antipatia per i vari poche ore il sole e l’azzurro nel cielo. rappresentanti della razza sassone = Deriv. di ventolare con –ata. 2010 Riccardo Reim, in Jules Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni, trad. it. di Ma- (N) vermigeno agg. Che dà origi- ria Antonietta Cauda, Roma, Newton Comp- ne a vermi. ton, 2010, ed. digitale: Per il capofla del 1926 In «Archivio ed atti della società Naturalismo, che intende elevare a italiana di chirurgia», XLIII (1926), p. 220: scienza la letteratura, la produzione più imputabili ad azione tossica ver- verniana non è che l’esempio concre- migena 1967 Giorgio Celli, Il parafos- to di un uso pedestremente didascali- sile, Milano, Feltrinelli, 1967, p. 30: Cado co e perverso della scienza stessa. sanguinante, abbagliato, una bestia = Deriv. di Verne, cognome dello scrittore ammuffta, imbalsamata dalla storia, francese Jules Verne (1828–1905), con –iano. gonfa di elementi vermigeni. = Deriv. di verme con –geno. (N) vetricolo sost. m. Pezzetto di vetro. (N) verrucaro agg. Pieno di ver- 1966 Giuseppe Bonura, Il rapporto, Mi- ruche. lano, Rizzoli, 1966, p. 150: Le gocciole, a 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- guisa di rotondi vetricoli, gli rimbal- sione, Milano, Mondadori, 1966, p. 486: Sul zavano sull’impermeabile. muso porroloso di Secondocui legge- = Dal lat. vitriculum. remo cosa ci dobbiamo aspettare da quello verrucaro dell’Inquisitore. (N) vilpelle sost. f. Tessuto sinteti- = Deriv. di verruca con –aro. co simile alla pelle. 1961 Domenico Rea, Il re e il lustra- (N) verniano agg. Relativo a Jules scarpe, Milano, Mondadori, 1961, p. 421: Verne e alle sue opere. «Buona sera» disse il vecchio coc- 1880 In «Rivista europea. Rivista inter- chiere entrando nella cantina con un nazionale», XI (1880), p. 180 (GRL, senza cartoccio che fuorusciva da una tasca www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 253

della giacca di vilpelle 1967a Mar- disegnatori d’ogni tempo?» «So chi cello Venturi, L’appuntamento, Milano, Riz- è, mi è noto anche il detto le violon zoli, 1967, p. 133: Mi sono accomodato d’Ingres». nella poltrona di vilpelle verde, dai = Loc. fr. ‘id.’; in riferimento alla grande bottoni dorati 1967b GRADIT (senza passione del pittore Jean–Auguste–Domi- fonte) 2009 Fabio Cerretani, La nostalgia nique Ingres (1780–1867) per il violino. languida dell’ombra, Nuoro, Illisso, 2009, p. 79: Annaspò con le dita di entrambe le (N) voilette sost. f. inv. Veletta. mani sui sedili della Seicento, foderati 1908–1909 In «Natura ed arte. Rivi- di una rigida e legnosa vilpelle rosso sta illustrata quindicinale italiana e stranie- scura che non concedeva nessun appi- ra di scienze, lettere ed arti», XVII–XVIII (1908–1909), p. 54 (GRL, da cui non si ri- glio alle unghie 2016 Chiara Valerio, Storia umana della matematica, Torino, Ei- cava l’annata precisa né il fasc.): Per que- naudi, 2016, ed. digitale: Ma si potrebbe sto le belle signore si compiacciono dire, di certo per me, romanzo e basta, di velare carezzevolmente l’ovale visto che l’ho letto a vent’anni e non dolce o la fresca rotondità del volto ho mai più restituito la copia rilegata con la trina fne, col tulle vaporoso in vilpelle verde bosco alla mamma di delle velette. Ma perché fguri bene la Maria Letizia. voilette dev’essere di una freschezza = Deriv. di vil(e)– e pelle, sul modello di impeccabile 1966 Mario Soldati, La vinilpelle. busta arancione, Milano, Mondadori, 1966, p. 30: E vederla uscire, col cappello, la (N) violon d’Ingres loc. sost. m. voilette, l’ombrellino, la pelliccia di inv. Hobby. castoro o di petit–gris, e non poterla 1914 In «Rivista pedagogica: pubbli- seguire nella pioggia. cazione mensile dell’associazione nazionale = Voce fr. ‘id.’. per gli studi pedagogici», XVII (1914), p. 642: Ingres, uno dei principi della mo- (N) voleur sost. m. inv. Ladro. derna pittura francese, ebbe sempre 1967 Silvano Ceccherini, Lo specchio l’idea fssa d’essere un valente violi- nell’ascensore, Milano, Rizzoli, 1967, p. nista: «le violon d’Ingres» è entrato in 134: C’è un uomo, servitore tuttofare proverbio 1961 Orio Vergani, Storie e suo drudo, of course, che cammina per quattro stagioni, Milano, Rizzoli, 1961, silenzioso come un assassino e un vo- p. 357: erano contenti di sapere che quello della cucina improvvisata era leur. il suo “violon d’Ingres” 1967 Sandro = Voce fr. ‘id.’. De Feo, I cattivi pensieri, Milano, Garzanti, 1967, p. 68: Era solo un suo hobby che (N) walky–melon sost. m. inv. essa chiamava il suo violon d’Ingres Giocattolo dotato di ruote che si può 2005 Enzo Bettiza, Il libro perduto, Milano, portare a passeggio. Mondadori, 2005, p. 147: conosce Ingres, 1967 Giorgio Soavi, Virus, Milano, Lon- Jean–Auguste–Dominique Ingres, al- ganesi, 1967, p. 69: In mezzo al grande lievo di David, ritrattista eccelso e, ammasso di casa mia ci sono altri secondo me, uno dei più formidabili oggetti, come il walky melon, un gio- www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 254

cattolo verde con le ali rosa le ruote (N) zampinare v. tr. Pedinare, se- gialle e una cordina per tirarlo. guire. = Pseudoanglicismo, comp. di walky, da 1966 Vasco Pratolini, Allegoria e deri- to walk ‘camminare’, e melon ‘melone’, sul sione. Una storia italiana, Milano, Monda- modello di walkie–talkie. dori, 1966, p. 491: Dargli la sensazio- ne di poter agire impunemente, farli (N) white–hunter loc. sost. m. zampinare dai suoi scherani e coglier- inv. Cacciatore di safari. li in fagrante. 1914 Antonio C. Cavicchioni, Africa. = Deriv. di zampino con –are. Articoli pubblicati nel resto del Carlino, Bo- logna, Stabilimento Poligrafco Emiliano, (N) zanza sost. m. e f. Venditore 1914, p. 116: che conosca i luoghi, la ambulante, vagabondo. lingua, le abitudini, che sia in grado 1967 Umberto Simonetta, Il giovane di curare convenientemente la con- normale, Milano, Bompiani, 1967, p. 155: Il servazione dei trofei, un white–hun- Maurizio i primi tempi che s’era mes- ter, allora bisognerà calcolare una so a far lo zanza a vendere cravatte spesa ulteriore di mille e cinquecento da tre gambe tra la fne della galleria franchi al mese 1967 Gino De Sanctis, e via Agnello 1999 Carlo Feltrinelli, Il minimo d’ombra, Milano, Rizzoli, 1967, p. Senior service, Milano, Feltrinelli, 1999, ed. 40: Era impaziente d’abbattere qual- digitale: Ma niente politica, sono rapi- che animale, di riscattare il suo pre- ne. Avevano reclutato una mezza doz- stigio di cacciatore, di white–hunter, zina di zanza e due di loro, quando li impresario di safari 1985 Olghina Di prendono, dichiarano di aver scelto la Robilant, Alvise e Alessandra, Milano, Mon- malavita proprio in quel campeggio dadori, 1985, p. 258: Si tolse il cappello sul Garda. da white–hunter che si era messo per = Etim. incerta; forse retroformazione la mattinata assolata gettandolo a lei da zanzibar ‘senza fssa dimora’ (per cui cfr. 2006 Gianni Clerici, Zoo. Storie di bipedi e «AVSI», II (2019), p. 311). altri animali, Milano, Rizzoli, 2006, p. 242: E quei luoghi che tanto l’affascinarono (R) (S) zooplancton sost. m. Insie- che decise di rimanervi, prima come me di organismi animali che formano nullafacente, e in seguito, quando il plancton che vive nel mare. insorsero esigenze alimentari, come 1900 In «Bollettino di notizie agrarie», white–hunter, cacciatore professioni- XII (1900) p. 1274: Zooplancton. / Uova sta e organizzatore di safari 2009 e larve di pesci 1933 GRADIT (senza Folco Quilici, Terre d’avventura. Amazzonia, fonte) 1966 Nanni Balestrini, Tristano, Sahara, Kalahari, Lapponia, Congo, Mela- Milano, Feltrinelli, 1966, p. 8: In conse- nesia, Milano, Mondadori, 2009, p. 18: E guenza dell’abbondante ricchezza di poi «Perché devi temere chissà quali fto e di zooplancton favorita anche pericoli?» mi chiese ridendo il white– dal fondo melmoso delle acque vivo- hunter dal cappello a larghe tese con no numerose specie di pesci alcune fascia di pelle di leopardo. originarie altre immesse 1976 In = Loc. ingl., comp. di white ‘bianco’ e «Giornale di geologia. Annali del R. Museo hunter ‘cacciatore’. geologico di Bologna», L (1976), p. 132: Lo www.avsi.unical.it – «AVSI» III, 2020, p. 255

zooplancton è stato raccolto anche ton e piccoli pesci 2013 Charles Mo- con rete lungo l’intera colonna ver- ore–Philips Cassandra, L’oceano di plastica. ticale 1998 Albano Bugari, Il mondo La lotta per salvare il mare dai rifuti della subacqueo, San Benedetto del Tronto, Ac- nostra civiltà, trad. it. di Federico Leoni, Mi- quavia Picena (AP), 1998, p. 107: lo squa- lano, Feltrinelli, 2013, ed. digitale: Ma cosa lo elefante Cetorhinus maximus, lo succede con i pesci più piccoli che si squalo balena Rhineodon typus, ma nutrono di zooplancton, i cosiddetti sono totalmente inoffensivi per l’uo- “planctivori”? mo in quanto si nutrono di zooplanc- = Comp. di zoo– e plancton.