La Lunga Transizione. L'acquese Nell'età Del Ferr
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This document is downloaded from DR‑NTU (https://dr.ntu.edu.sg) Nanyang Technological University, Singapore. The Long Transition. The Acquese Territory in the Iron Age; La lunga transizione. L’Acquese nell’età del Ferro Perono Cacciafoco, Francesco 2012 Perono Cacciafoco, F. (2012). The Long Transition. The Acquese Territory in the Iron Age. Path: Studies, Sources, and Images for a Territory, 26(1), 3‑14. https://hdl.handle.net/10356/107328 ©The author (published by Editrice Impressioni Grafiche, Acqui Terme, AL, Italy). This paper was published in Path: Studies, Sources, and Images for a Territory and is made available as an electronic reprint (preprint) with permission of Editrice Impressioni Grafiche, Acqui Terme, AL, Italy. One print or electronic copy may be made for personal use only. Systematic or multiple reproduction, distribution to multiple locations via electronic or other means, duplication of any material in this paper for a fee or for commercial purposes, or modification of the content of the paper is prohibited and is subject to penalties under law. Downloaded on 25 Sep 2021 16:48:05 SGT iter 26:iter 07/12/12 10.01 Pagina 3 le La lunga transizione L’Acquese nell’età del Ferro di Francesco Perono Cacciafoco * * Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Filologia classica - Filologia latina Il presente breve lavoro è stato elaborato al fine di seguire il per - corso dello sviluppo delle comunità umane nell’Acquese nel corso dell’età del Ferro e viene ad essere il naturale completamento e la necessaria conclusione del mio studio (ugualmente pubblicato su «ITER») sull’Acquese tra il Paleolitico e l’età del Bronzo ( Tracce di Pietra. Cenni inerenti all’Acquese tra il Paleolitico e l’età del Bronzo ). Questo contributo, che si basa su dati noti e che non si propone alcun obiettivo di originalità, vuole essere, come quello ad esso antecedente, eminentemente compilativo, “ricapitolativo” e rias - suntivo, volto esclusivamente a “fare il punto della situazione”, in chiave divulgativa, sull’argomento analizzato. Per la redazione di questo articolo sono largamente debitore nei confronti dell’opera (dalla quale ho imparato davvero molto) del Dottor FILIPPO MARIA GAMBARI (attualmente Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, al quale rivolgo, in maniera ideale e sentita, il mio ringraziamento), le sintesi (citate nelle note e nella Bibliografia ) del quale si sono rivelate, in questa sede, guida indispensabile e filo conduttore diretto per la compilazione di que - sto breve studio. 3 iter 26:iter 07/12/12 10.01 Pagina 4 L’età del Ferro (900 a. C. - 173 / 109 a. nord-occidentale si associa ad una C.) nella Valle Bormida – e non soltan - forte irregolarità per quel che concer - to nella Valle Bormida, naturalmente – ne la pluviometria. Nella zona alpina segna il passaggio tra l’età del Bronzo questo fenomeno sigla l’abbandono finale (1200 - 900 a. C.) e la romaniz - degli ultimi abitati palafitticoli, soprat - zazione, venendo ad essere epoca tutto in area elvetica, mentre nella pia - caratterizzata dalla genesi – almeno in nura padana il dato più notevole è il forme manifeste ed effettivamente marcato allontanamento degli insedia - riscontrabili – dell’etnia degli Statielli e menti dalle zone fluviali, quasi sicura - dallo sviluppo di nuove forme di orga - mente a causa dell’instabilità dei prin - nizzazione del popolamento, epoca, cipali corsi d’acqua. altresì, della transizione ideale tra la In Piemonte questo processo pone Proto-storia e la Storia propriamente fine allo sviluppo – nel corso dell’età detta. del Bronzo finale (1200 - 900 a. C.) – Non è semplice tracciare un quadro di di una importante via commerciale riferimento riguardo all’età del Ferro costellata da insediamenti, necropoli nella Valle Bormida. È possibile, nondi - ed empori lungo l’asse del Po ed meno, cercare di fornire al lettore accentua la distinzione dei gruppi un’agile panoramica di quest’epoca dell‘età del Ferro con la tripartizione remota per quel che concerne tra l’aerale della Cultura di Golasecca, l’Acquese e le zone ad esso circostan - nel Piemonte nord-orientale e nella ti. La linea cronologica da seguire si Lombardia occidentale, della Liguria segmenta in base ad una periodizza - interna, nella fascia a sud del Po, e del zione tripartita, suddivisibile approssi - Piemonte nord-occidentale, enclave mativamente in prima età del Ferro delle popolazioni renane e rodaniane (900 - 400 a. C.), seconda età del Ferro transalpine fino al VII - VI secolo a. C., (400 - 173 a. C.) ed avvio del proces - quando il territorio assumerà, insieme so definitivo di romanizzazione (II alla Valle d’Aosta, una peculiare fisiono - secolo a. C.) nell’area di nostro inte - mia che è stata denominata provviso - resse 1. riamente, sulla base delle definizioni Tra il 900 e l’850 a. C. un cambiamen - etniche antiche, “taurino-salassa”. to climatico generale ( Global Climate Lungo l’asse del Po l’assestamento del Change ) segna la geografia e l’organiz - sistema insediativo sembra più lento zazione del popolamento in tutta dopo l’850 a. C. A partire almeno l’Europa occidentale, sancendo il pas - dall’VIII secolo a. C., però, in analogia saggio dal periodo cosiddetto Sub- con quanto avviene lungo l’importante boreale a quello definito Sub-atlantico. via fluviale del Ticino, la valle del Tanaro Un raffreddamento del clima nell’Italia fino alla confluenza con lo Stura a 1 Cfr., ad esempio, F. M. G AMBARI , M. V ENTURINO GAMBARI , Il popolamento della Liguria interna dalle invasioni galliche alla romanizzazione , in Contributi per una definizione archeologica della seconda età del Ferro nella Liguria interna , in «Rivista di Studi Liguri» LIII 1-4 (1987 [1988]), pp. 99-150. 4 iter 26:iter 07/12/12 10.01 Pagina 5 monte di Pollenzo appare come una C.), di probabile produzione tarquinie - rilevante direttrice di collegamento se, offerto come dono votivo con sep - verso le Alpi Cozie. pellimento nel letto del corso d’acqua. Tra il IX ed il V secolo a. C., nella prima La appena delineata corrente com - età del Ferro, il commercio etrusco merciale e culturale determina forte - favorisce la crescita socio-economica mente il modello di sviluppo dei centri e culturale delle popolazioni dell’en - liguri dell’interno e del basso troterra ligure e del basso Piemonte, Piemonte nella prima età del Ferro, in fino al crollo del sistema mercantile e una dialettica tra insediamenti allo territoriale costituito dalle città sbocco delle principali valli (come dell’Etruria padana (Bologna / Felsina , Fonti di Villaromagnano – nel Modena, Mantova, Bagnolo San Vito, Tortonese –, ad esempio 2). Spina, Adria) e dai centri proto-urbani Il popolamento dell’entroterra ligure e appartenenti alla Cultura di Golasecca del basso Piemonte – con particolare (Milano, Como, Bergamo, Brescia, Lodi, riferimento alla zona dell’Acquese – Vercelli) a seguito delle invasioni galli - nella prima età del Ferro (900 - 400 a. che agli inizi del IV secolo a. C. C.), in effetti, si articola (e si differenzia) Già durante l’VIII secolo a. C. (od tra insediamenti allo sbocco delle valli, anche prima, probabilmente) il territo - siti a carattere stagionale ed emporiale rio collocato lungo il corso del Tanaro, lungo l’asse fluviale del Tanaro ed un navigabile a valle di Cherasco, sembra sistema di centri d’altura o di versante diventare – come accennato – un asse a controllo delle principali vie transap - privilegiato dei collegamenti est-ovest penniniche. Il punto d’arrivo di questa verso le risorse metallurgiche delle evoluzione è il quadro osservabile nel Alpi Cozie, linea di raccordo del com - VI - V secolo a. C., con ricchi empori mercio etrusco originato dal grande stagionali, come Villa del Foro (presso polo di Bologna, ma anche confluenza Alessandria), nei quali compaiono le (nel prolungamento diretto del tratto tracce scritte della presenza di perso - lombardo-emiliano del Po) delle vie naggi etruschi o, più probabilmente, appenniniche che portano dalla costa “etruschizzati” evidentemente impe - ligure orientale, dall’Entella al Magra, i gnati lungo la via commerciale, insedia - commerci dei grandi centri marittimi menti stabili allo sbocco delle valli, dell’Etruria meridionale. A conferma di come Tortona o Frascaro, e centri di quanto detto si può citare il rinveni - altura e di controllo come il mento ad Asti (da una zona di guado Guardamonte di Gremiasco tra Val del Tanaro presso la città) di un elmo Curone e Val Staffora. crestato villanoviano in lamina di bron - A differenza della civiltà della Cultura zo (risalente agli inizi dell’VIII secolo a. di Golasecca, però, il mondo ligure non 2 Cfr., tra gli altri, M. V ENTURINO GAMBARI , B. T RAVERSONE , A. C ATTANEO CASSANO , Tortona prima di Dertona. Preistoria e protostoria del Tortonese , in «Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte» 14 (1996), pp. 19-59. 5 iter 26:iter 07/12/12 10.01 Pagina 6 è capace di produrre processi autono - tintorie di qualità (robbia, guado). Il mi di formazione di centri urbani, pro - ritrovamento ad Acqui Terme (strada babilmente perché il principale ruolo Savona, anno 1961) di un frammento in quest’ambito è svolto dalle fonda - di fibula con lunga staffa a globetto zioni coloniali etrusche sulla costa, a con terminazione “a vaso” – che partire da Genova e Savona. Si assiste, segue modelli ben presenti a Villa del così, ad una assimilazione al mondo Foro e nell’area golasecchiana – sem - etrusco di singoli personaggi di origine bra attestare fin dal VI secolo