COMUNE DI IRSINA Provincia Di Matera
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RAPPORTO PRELIMINARE PROGETTO DI VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO DI IRSINA (MT) - LOCALITA’ VILLA DEL CONTE REALIZZAZIONE TERMINAL BUS CON SERVIZI ALLA PERSONA ED AREA TECNICO – MANUTENTIVA COMUNE DI IRSINA Provincia di Matera VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Direttiva 2001/42/CE - D.Lgs 152/2006 e D.Lgs 4/2008 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A V.A.S. PROGETTO DI VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO DEL COMUNE DI IRSINA (MT) REALIZZAZIONE TERMINAL BUS CON SERVIZI ALLA PERSONA ED AREA TECNICO - MANUTENTIVA IN LOCALITÀ VILLA DEL CONTE RAPPORTO PRELIMINARE Il proponente Smaldone Autolinee S.r.l Irsina (MT) Progettisti arch. Mario Giuseppe Salvatore Giudice arch. Vincenzo Capasso Progettisti arch. Giudice – arch. Capasso Pagina 1 di 187 RAPPORTO PRELIMINARE PROGETTO DI VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO DI IRSINA (MT) - LOCALITA’ VILLA DEL CONTE REALIZZAZIONE TERMINAL BUS CON SERVIZI ALLA PERSONA ED AREA TECNICO – MANUTENTIVA 1. PREMESSA Il presente Rapporto Preliminare accompagna il progetto di Variante al Vigente Regolamento Urbanistico del Comune di Irsina (MT) promosso dalla ditta Smaldone Autolinee S.r.l. di Irsina per la realizzazione di un terminal bus con parcheggi di scambio, un fabbricato servizi destinato ai viaggiatori con biglietteria, bar, sale di attesa ed aree di riposo e sosta per operatori e viaggiatori oltre ad un fabbricato destinata a ricovero, manutenzione e pulizia degli automezzi del proponente e degli altri operatori del settore del trasporto pubblico a lunga percorrenza, il tutto da realizzare in località villa del Conte. Questo documento, dal punto di vista metodologico, segue la struttura indicata dall’Allegato I della Direttiva 42/2001/CE al fine di verificare sia la congruenza della proposta di variante al R.U. con i criteri di sostenibilità e le politiche di sviluppo, sia in rapporto alle strategie di governo del territorio regionali e provinciali. In particolare, nel presente Rapporto vengono raccolte e sintetizzate tutte le informazioni utili all’individuazione, descrizione e valutazione dei potenziali effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione della variante, così da fornire alle autorità preposte alla valutazione ambientale gli elementi necessari alle consultazioni e, quindi, all’emissione del «giudizio di compatibilità ambientale ovvero di verifica di ammissibilità». 1.1 La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento di promozione dello sviluppo sostenibile attraverso il quale si introduce la considerazione delle tematiche ambientali nel processo decisionale che accompagna la definizione di Politiche, Piani o Programmi (PPP). La VAS condivide le origini con la Valutazione di Impatto Ambientale dalla quale ha ereditato, in parte, tecniche e metodi ma è proprio a partire dai limiti della VIA, che la VAS trae la sua ragion d'essere. La VAS applicata a politiche, piani e programmi deve essere intesa come un processo sistematico che coordina gli apporti dei soggetti che intervengono, sensibilizzando le diverse fasi del processo decisionale rispetto alle tematiche ambientali e prelude, necessariamente, ad un rapporto scritto i cui contenuti devono incidere nel processo decisionale successivo. Tali contenuti devono essere resi noti al pubblico, la cui partecipazione è il principale elemento di validazione della VAS stessa. Progettisti arch. Giudice – arch. Capasso Pagina 2 di 187 RAPPORTO PRELIMINARE PROGETTO DI VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO DI IRSINA (MT) - LOCALITA’ VILLA DEL CONTE REALIZZAZIONE TERMINAL BUS CON SERVIZI ALLA PERSONA ED AREA TECNICO – MANUTENTIVA Mentre la procedura di VIA è ampiamente consolidata, avendo accumulato alcuni decenni di sperimentazione e pratica (dal 1996 è obbligatoria anche in Italia per determinati tipi di progetti), la procedura di VAS è di recente introduzione e, nella maggior parte dei paesi, non è normata. Le due procedure però condividono una comune origine (che è quella della moderna valutazione ambientale) individuata nel National Environmental Policy Act (USA, 1969), atto che obbliga ad includere in ogni proposta legislativa o in ogni altra rilevante azione federale che possa avere effetti sulla qualità dell'ambiente una dettagliata dichiarazione (Environmental Impact Statement) relativa all'impatto ambientale atteso. Vanno considerate anche le proposte alternative (e i relativi effetti attesi e stimati). Il modello di valutazione ambientale americano è stato presto importato in Europa dove, nel 1972, una serie di eventi (dichiarazione di Stoccolma sull'Ambiente Umano, Vertice di Parigi, …) segnano l'ingresso della protezione dell'ambiente tra le priorità dell'Europa comunitaria. Ma a questo punto, almeno in Europa, la valutazione era ormai esclusivamente rivolta ai progetti. Di valutazione di Politiche, Piani e Programmi si ricomincia a parlare alla fine degli anni ottanta grazie alle sperimentazioni condotte in alcuni paesi e al lavoro di alcuni studiosi. La necessità di procedere ad una valutazione ambientale dei piani e deii programmi, sorta nella fase di approvazione della direttiva n. 85/337/CEE, è stata riproposta successivamente, e in data 27 giugno 2001 è stata approvata la direttiva n. 2001/42/CE "concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente". L'art. 1 individua l'obiettivo della direttiva sulla valutazione ambientale strategica, che consiste nel "garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente". La direttiva prevede così che le autorità competenti provvedano ad una valutazione anticipata degli effetti derivanti dall'attuazione di determinati piani e programmi sull'ambiente. Sono obbligatoriamente soggetti ad una valutazione ambientale i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente e che riguardano i seguenti settori: agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli Progettisti arch. Giudice – arch. Capasso Pagina 3 di 187 RAPPORTO PRELIMINARE PROGETTO DI VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO DI IRSINA (MT) - LOCALITA’ VILLA DEL CONTE REALIZZAZIONE TERMINAL BUS CON SERVIZI ALLA PERSONA ED AREA TECNICO – MANUTENTIVA allegati I e II della direttiva 85/337/CEE. Sono, inoltre, assoggettati obbligatoriamente alla procedura di VIA i piani e i programmi "per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 o 7 della direttiva 92/43/CEE" e, ai sensi dell'art. 2, comma 1, sono da assoggettare obbligatoriamente a VIA anche le modifiche dei piani e dei programmi. L'art. 3, comma 4, prevede che gli Stati membri possono assoggettare discrezionalmente a valutazione di impatto ambientale altri piani o programmi aventi un impatto significativo sull'ambiente. Gli Stati membri verificano l'importanza dell'impatto ambientale di tali piani e programmi attraverso una verifica caso per caso (screening) o specificando i tipi di piani e di programmi o combinando le due impostazioni (art. 3, comma 5). Sono sottoposti alla procedura di screening i piani e i programmi ricadenti nei settori previsti dal paragrafo n. 2 dell'art. 3 che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e le modifiche minori dei piani e programmi sopra menzionati. In osservanza del principio comunitario di prevenzione che caratterizza anche la procedura di impatto ambientale prevista dalla direttiva n. 85/337/CEE, la valutazione ambientale strategica deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla adozione dello stesso o all'avvio della relativa procedura legislativa. Il procedimento è previsto dagli artt. 5 e ss. La direttiva prevede l'obbligatoria redazione di un rapporto ambientale, "in cui siano descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma" (art. 5). Il rapporto ambientale e la proposta di piano o di programma, devono essere messi a disposizione del pubblico e delle autorità competenti in materia ambientale che "possono essere interessate agli effetti sull'ambiente dovuti all'applicazione dei piani e dei programmi" (art. 6, comma 3). Il rapporto ambientale e i pareri del pubblico e delle autorità competenti in materia ambientale, vengono presi in considerazione prima dell'adozione del piano o del programma, o dell'avvio della relativa procedura legislativa. Altre disposizioni prevedono l'informazione del pubblico riguardo all'adozione del piano o del programma (art. 9); il monitoraggio relativo agli effetti ambientali derivanti all'attuazione dei piani e dei programmi (art. 10). Gli Stati avrebbero dovuto procedere al recepimento della direttiva entro il 21 luglio 2004. In Italia, con grave ritardo ed a seguito di una procedura di infrazione, i contenuti della Direttiva Comunitaria sono stati recepiti con il D. Lgs. n. 152 del