Università Degli Studi Della Tuscia Di Viterbo

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Università Degli Studi Della Tuscia Di Viterbo View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Unitus DSpace UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA DI VITERBO Dipartimento di Scienze Umane Corso di Dottorato in “Società, istituzioni e sistemi politici europei (XIX – XX secolo)” - XX CICLO Le strategie del conflitto Lo scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare nella crisi del centro-sinistra (1968-1972) MSTO/04 Coordinatore: Prof. Leonardo Rapone Firma …………………….. Tutor: Prof. Marco Gervasoni Firma……………………… Cotutor: Prof. Angelo Ventrone Dottorando: Guido Panvini Firma a.a. 2007-20008 Indice Elenco delle abbreviazioni Introduzione pp. VII-XVII CAP. I - Estrema destra e sinistra extraparlamentare nella crisi del centro-sinistra 1. La percezione della crisi nell’estrema destra p. 18 2. La percezione della crisi nella sinistra extraparlamentare p. 34 3. Contaminazioni p. 49 CAP. II - Fasi e modalità dello scontro 1. Il Movimento Sociale e il recupero del ribellismo neofascista p. 58 2. La legittimazione della violenza p. 64 3. Il nesso tra paura e violenza p. 77 4. La piazza di destra p. 85 CAP. III - La radicalizzazione 1. L’estrema destra di fronte alla strage di piazza Fontana e al golpe p. 104 2. La paura del colpo di Stato p. 116 3. La sinistra extraparlamentare di fronte alla strage di piazza Fontana p. 124 CAP. IV - La politica della violenza 1. L’impiego della violenza nella campagna elettorale per le elezioni regionali del giugno 1970. p. 133 2. Lo scontro nelle università e nelle scuole. p. 143 3. Le rappresentazioni del pericolo di destra nella sinistra extraparlamentare. p. 148 4. La nascita dell’antifascismo militante. p. 155 CAP. V - I repertori d’azione nell’estrema destra 1. La fine dell’egemonia del Movimento Sociale p. 173 2. La specializzazione della violenza p. 182 3. La ripresa delle correnti rivoluzionarie p. 192 CAP. VI - Le forme della violenza nella sinistra extraparlamentare 1. Controinformazione e violenza politica. p. 201 2. La conflittualità nei contesti locali. p. 207 3. La schedatura degli avversari politici. p. 215 4. L’antifascismo militante come componente della lotta armata. p. 218 Conclusioni p. 232 Indice dei periodici p. 237 Indice dei periodici di estrema destra p. 239 Indice dei periodici di estrema sinistra p. 255 Indice dei periodici nazionali p. 267 Bibliografia p. 279 Ringraziamenti p. 301 Elenco delle abbreviazioni ACGIL Archivio della Confederazione Generale Italiana del Lavoro ACS, MI, GAB. Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Gabinetto. ACS, PS, G, 1944-1986 Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza. ACS, PI, DIR, GEN Archivio Centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale. AFUS Archivio della Fondazione Ugo Spirito. F. Pettinato Fondo Concetto Pettinato. F. Msi Fondo Movimento Sociale Italiano. F. Cassiano Fondo Mario Cassiano Archivio Gramsci Archivio dell’Istituto Gramsci di Roma – Raccolte F. Cazzaniga Fondo Mariano Cazzaniga AGSR Archivio personale di Gianni Scipione Rossi APC Archivio del Partito comunista italiano Camera dei Deputati Atti parlamentari CPPM Centro di Documentazione dei Partiti Politici nelle Marche in età contemporanea F. Sbricioli Fondo Mario Sbriccoli Commissione Terrorismo e stragi Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Commissione Moro Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia. Irsifar Istituto Romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza – Memorie di Carta. F. Cesaretti Fondo … Cesaretti F. Crainz Fondo Guido Crainz F. Mordenti Fondo Raul Mordenti F. Pasquini Fondo … Pasquini F. Socrate Fondo Francesca Socrate Introduzione Lo scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare non è stato mai oggetto di uno studio specifico. Nella pubblicistica e nella memorialistica, che pure si sono occupate abbondantemente della violenza politica negli anni Settanta, non esiste una ricostruzione su questo tema, sebbene la violenza tra gruppi di estrema destra e di estrema sinistra ricorra come un dato costante negli scritti biografici, nelle inchieste giornalistiche e in tutta la vasta letteratura sugli “anni di piombo”1. Ancora più rari sono i riferimenti allo scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare nella storiografia italiana che in generale si è occupata poco della violenza politica negli anni Settanta2. Più frequenti, invece, i riscontri negli studi che si sono occupati della stagione dei movimenti del’ 68 e del ’773. In alcuni casi gli scontri tra estrema destra ed estrema sinistra sono stati rubricati come «guerra civile a bassa intensità», una categoria presa a prestito dalla teoria delle relazioni internazionali e utilizzata in particolar modo, fuori dall’ambito scientifico, per descrivere 1 Ne costituiscono esempio le testimonianze contenute nelle inchieste giornalistiche di G. Bianconi, A mano armata, Vita violenta di Giusva Fioravanti, Baldini&Castoldi, Milano 2002 e Mi dichiaro prigioniero politico, Storia delle Brigate rosse, Einaudi, Torino 2003; di P. Corsini, Storia di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, Pironti, Roma 1999; di A. Baldoni, S. Provvisionato, La notte più lunga della Repubblica, sinistra e destra, ideologie, estremismi, lotta armata, (1968 – 1989), Sesarcangeli, Roma 1989, pp. 241 – 242; di A. Ronchey, Accadde in Italia 1968/1977, Garzanti, Milano 1977, pp. 92 – 93 e nello studio di G. Cingolani, La destra in armi, Neofascisti italiani tra ribellismo ed eversione (1977 – 1982), Editori Riuniti, Roma 1996. 2 Vedi, ad esempio, R. Chiarini, Destra italiana, Dall’Unità d’Italia ad Alleanza Nazionale, Marsilio, Venezia 1995; P. Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi, Società e politica, 1943 – 1988, Einaudi, Torino 1989, pp. 153 – 166; P. Ignazi, Il polo escluso, Profilo storico del Movimento Sociale Italiano, Il Mulino, Bologna 1998, pp. 136 – 137; G. Crainz, Il Paese Mancato, Dal miracolo economico agli anni ottanta, Donzelli, Roma 2003, p. 370. 3 Ne costituiscono esempio, tra i tanti titoli, gli studi di A. Agosti, L. Passerini, N. Tranfaglia, a cura di, La cultura e i luoghi del ’68, Angeli, Milano 1991; di N. Balestrini, P. Moroni, L’orda d’oro, 1968 – 1977, La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale, Feltrinelli, Milano 1997: di L. Bobbio, F. Ciafaloni, P. Ortoleva, R. Rossanda, R. Solmi, Cinque lezioni sul ’68, Edizioni Rossoscuola, Roma 1988; di A. De Bernardi, Il Sessantotto, Il Mulino, Bologna 1998; di P. Ortoleva, I movimenti del ’68 in Europa e nel mondo, Editori Riuniti, Roma 1998; o le testimonianze di M. Capanna, Formidabili quegli anni, Rizzoli, Milano 1988. il conflitto politico e sociale dell’Italia degli anni Settanta4; questa definizione, pur rappresentando un’ipotesi suggestiva, è fuorviante: occorre, infatti, «distinguere la guerra civile dal cumulo di tutte le altre manifestazioni di violenza interna»5, mettendone a fuoco «le spesso fuggenti gradazioni intermedie»6. Sembra prevalere, quindi, un complesso sistema di sovrapposizioni, tra memoria collettiva ed uso pubblico della storia – qui inteso come strumento esplicito di lotta politica - tra inchieste giornalistiche ed indagini giudiziarie, che ha contribuito a restituire l’immagine dello scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare come l’espressione di una violenza cieca e irrazionale di una minoranza della società italiana, individuata, in particolar modo, nella sua componente giovanile. Una violenza che avrebbe riguardato, principalmente, i gruppi estremisti nati al di fuori o ai margini dei partiti politici ufficiali e avulsi, per questo motivo, dal contesto storico, politico, culturale e sociale nel quale essi agivano. Tutt’al più lo scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare è stato ricondotto agli effetti della strategia della tensione, quasi fosse uno sfogo epidermico7. Di conseguenza le motivazioni dei protagonisti, la stessa logica dello scontro e le sue implicazioni politiche sono state messe in secondo piano, se non addirittura omesse8. L’unico tentativo di trattazione scientifica dello scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare è provenuto dalle scienze sociali, in particolar modo negli studi condotti da Donatella Della Porta, Raimondo Catanzaro e Sydney Tarrow, che hanno individuato in questa particolare forma di violenza una delle cause più importanti per la 4 Su questo tema cfr. le interviste di G. Fasanella e C. Sestieri a G. Pellegrino, Segreto di Stato, La verità da Gladio al caso Moro, Einaudi, Torino 2000 e di G. Fasanella a G. Pellegrino, La guerra civile, Rizzoli, Milano 2005. Il carattere di “guerra civile” alla conflittualità politica degli anni Settanta è stato riconosciuto anche in storiografia; cfr., ad esempio, L. Canfora, Le tre guerre della Resistenza italiana, in Delle guerre civili, Manifestolibri, Roma 1993, p. 70 e C. Bermani, Il nemico interno, Guerra civile e lotte di classe in Italia (1943 – 1976), Odradek, Roma 2003 5 Cfr. G. Ranzato, a cura di, Guerre fratricide, Le guerre civili in età contemporanea, Bollati Boringhieri, Torino 1994, p. XXXIV. 6 R. Schnur, Rivoluzione e guerra civile, Giuffrè, Milano 1986, p. 147. 7 Ne costituiscono esempio F. Ferraresi, Minacce alla democrazia, La destra radicale e la strategia della tensione in Italia nel dopoguerra (1945 – 1984), Feltrinelli, Milano 1995 e F. De Felice, Doppia lealtà e doppio Stato, in «Studi storici»,
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