Il Pubblicista Anno 2 Numero 14 - 13/1/2014 Registrato presso Tribunale di Genova N° 03/2012 con decreto del 12/4/2012 - - Registrato presso Tribunale

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Il Pubblicista Editore: Associazione Lurlo Registrato presso Tribunale di Genova N° 03/2012 con decreto del 12/4/2012

Direttore Responsabile: Luca Podestà

Capo Redattore: Carlo Dellacasa

Coordinatore di Redazione: Franco Avanzini

Hanno collaborato a questo numero: Paola Balsomini Marco Bovicelli Alessio Eremita Tommaso Naccari Beppe Nuti

Stampa: B.N. Marconi - Genova tel. 010 6515914

2 Editoriale di Luca Podestà

a calza della befana non è stata generosa con i co- Llori blucerchiati; la pur ottima Sampdoria di Napoli ha visto infrangersi i propri sogni contro i legni e la poca personalità del direttore di gara che non se l’è eviden- temente sentita di fischiare un rigore apparso netto ai Sommario danni di Regini. Ma proprio dalla gagliarda prestazione offerta sotto il Vesuvio bisogna ripartire per affrontare la IL PUNTO Obiettivo tranquillità ...... 4 gara interna con l’Udinese con lo stesso spirito messo in mostra al San Paolo e nelle precedenti gare della ge- Paolo Paganini: stione Mihajlovic. Dal giorno del suo ritorno a Bogliasco “La cura Mihajlovic il tecnico serbo ha portato entusiasmo, coraggio e una ha funzionato” ...... 7 buona dose di autostima, doti che si sono tramutate sul campo in tre vittorie, altrettanti pareggi e una sola scon- gli avversari fitta, peraltro condita da non poche recriminazioni. La I giovani e l’Udinese ...... 10 sfida con i friulani, reduci da un periodo opaco ma pur sempre temibili per la qualità dell’organico, chiude oggi Il personaggio il girone di andata. Una vittoria consentirebbe a Gastal- Roberto Soriano ...... 12 dello e compagni di girare la boa a 21 punti, traguardo impensabile solo un paio di mesi fa quando la classifica La prossima sfida vedeva la Samp impietosamente attestata al penultimo Nella tana dei campioni ...... 15 posto dopo una serie di prestazioni francamente imba- razzanti. Ma al di là di quel che sarà il risultato odierno è fondamentale proseguire sulla strada intrapresa, con Il gigante troppo buono ...... 17 un occhio sempre al mercato dal quale si spera possano arrivare un paio di elementi in grado di far dormire sonni Museo Samp Doria ...... 22 più tranquilli ai tifosi e allo stesso Sinisa.

3 IL PUNTO di Paola Balsomini Obiettivo tranquillità

he prima o poi dovesse arrivare la Cprima sconfitta in campionato della Sampdoria di Mihajlovic era scontato, che avvenisse in modo rocambolesco come accaduto a Napoli non se lo aspettava proprio nessuno. Ma il tecnico serbo non si è perso d’animo: dopo la sfida di Cop- pa Italia, oggi i blucerchiati proveranno a riscattare un passo falso che sa tanto di ingiustizia, per la qualità di gioco espres- sa dalla squadra, per le clamorose occa- sioni da gol (una traversa di Gabbiadini e un doppio palo di Sansone), per il rigore negato per un fallo su Regini. Ma con l’U- dinese è soprattutto tempo di guardare avanti visto che il valore dell’avversario è, sulla carta, più che abbordabile: i friu- lani infatti stanno disputando una stagio- ne altalenante e hanno soltanto due punti in più della Sampdoria, senza contare che Guidolin, squalificato, questa sera non sarà in panchina. Nella Sampdoria mancherà Obiang ma Mihajlovic, con la filosofia del “Chi gioca fa bene”, non sem- bra preoccuparsene troppo: al suo posto ci sarà il brasiliano Renan, minor tecnica del compagno ma un sinistro decisamen- te più potente, da sfruttare nei tiri da fuori.

4 L’obiettivo è ovviamente quello di chiude- re il girone di andata con 21 punti. Una vittoria farebbe certamente rifiatare, forse in maniera definitiva, una squadra che come unico destino, con Delio Rossi in panchina, sembrava avere la retrocessio- ne in . Mihajlovic invece ha dato la svolta e, diciamolo, girare a 19 punti potrebbe essere anche sufficiente se la Sampdoria riuscisse a mantenere questo trend, senza contare che a questa clas- sifica mancano i due punti che i blucer- chiati avrebbero meritato contro la Lazio, vedendosi invece sfumare una vittoria già in tasca soltanto negli ultimi secondi. La classifica si complica invece dal Chievo in giù, con Sassuolo, Livorno e Catania sempre più inguaiate. Poi c’è il merca- to, che teoricamente potrebbe essere la linfa vitale della Sampdoria, ma anche di tutte le altre squadre impegnate nella corsa salvezza. L’impressione è che la società blucerchiata abbia deciso di affi- darsi soprattutto ai giocatori che ha già a disposizione, con ritocchi per migliorare la rosa ma senza innesti di lusso. Il cla- moroso ritorno di Antonio Cassano sem- bra ormai sfumato: la società e Mihajlovic hanno detto no, con buona pace di tutti, compresi quelli che lo hanno fischiato il giorno del suo ritorno a Marassi salvo poi rivolerlo a tutti i costi con la maglia della Sampdoria.

5 6 Paolo Paganini: di Marco Bovicelli “La cura Mihajlovic ha funzionato”

l nuovo anno è iniziato e con lui anche to a giugno, credo che Mihajlovic abbia Iuna nuova sessione di mercato, quel- dato indicazioni precise su quello che ser- lo che a gennaio è detto di “riparazione” ve a questa squadra, con l’arrivo di Sinisa poiché si interviene per, appunto, ripara- poi la situazione in classifica si è fatta più re laddove sono stati commessi errori o ci tranquilla e questo permette di ragionare sono state aspettative disattese. Quello di meglio e lavorare sul mercato senza trop- questo gennaio però non sarà un mercato pa fretta”. di riparazione come gli altri, aperta c’è una finestra con vista sul Brasile, per molti la speranza di staccare all’ultimo un biglietto per un viaggio mondiale, e allora ecco le occasioni, per società e direttori sportivi, di compiere colpi inaspettati e normalmente impensabili, forti della volontà dei giocatori di mettersi in mostra e di giocarsi le ultime chance per diventare Campioni del Mon- do. Per analizzare il ruolo della Sampdoria in questa finestra di mercato la nostra re- dazione ha contattato il giornalista di Rai Sport Paolo Paganini che ha parlato così delle possibili trattative blucerchiate.

Paolo il mercato è ormai entrato nel vivo, la Samp com’è arrivata a questa sessione invernale di trattative? “Sicuramente con le idee più chiare rispet-

7 Samp dai due volti in questa stagione segnale importante da parte dei giocato- con Rossi prima e Mihajlovic poi, eppu- ri all’allenatore, al quale va dato il grande re i giocatori sono gli stessi. Qual è la merito di aver motivato un gruppo parso vera Samp? spento”. “I giocatori sono gli stessi quindi la verità dovrebbe stare nel mezzo, la vera Sam- Cosa manca ai blucerchiati per rende- pdoria però io credo sia soprattutto que- re la strada per la salvezza un po’ più sta di Mihajlovic, una squadra tenace, che tranquilla? non parte mai battuta e capace di fare la “Prima di tutto una prima punta, il fatto che propria partita su ogni campo. L’esempio Cassano alla fine non sia arrivato, al di più lampante è nell’atteggiamento una vol- là dei ragionamenti sull’alto ingaggio che ta subito gol, con Rossi la squadra si se- può aver pesato nell’esito della trattativa, deva e non riusciva a reagire, con Sinisa penso sia dovuto proprio a una scelta tec- la squadra lotta e da tutto fino all’ultimo, nica da parte di Miha che la davanti vuole come successo a Milano con l’Inter dov’è un centravanti puro, un giocatore il cui in- riuscita a pareggiare nei minuti finali con serimento possa facilitare anche il gioco di Renan, e questo in chiave salvezza è un Gabbiadini ed Eder, con il brasiliano che più di tutti ne andrebbe sicuramente a be- neficiare dato che ora si sta sacrificando in un ruolo non suo”.

Smetti i panni da giornalista e vesti quelli da direttore sportivo, qualche consiglio per gli acquisti? “Piuttosto che il ritorno di Cassano alla Samp servirebbe quello di Pazzini, anche se non credo sia un’idea percorribile per- ché il Milan vorrà recuperarlo in casa, dai rossoneri potrebbe però arrivare in prestito Matri che a Milano ha trovato poco spazio. Si è parlato di Quagliarella, ipotesi tanto importante quanto onerosa, di Destro che bene si adatterebbe al gioco di Mihajlovic

8 la volontà di tornare in Cile, però le caratte- ristiche che andrei a cercare sono quelle. In difesa si è fatto il nome di Burdisso, ma- gari aggiungo io venisse un centrale difen- sivo con la sua esperienza, più che Dias del quale si è parlato, darebbe stabilita e sicurezza alla difesa. Per quanto riguarda il portiere ho sentito tanti nomi, su tutti quello di Julio Cesar pronto al ritorno in Italia. Julio, Mihajlovic lo conosce bene ma da superare c’è l’o- stacolo ingaggio, poi non credo che quello e che permetterebbe di variare gli schemi relativo al portiere sia il problema numero d’attacco, e di Amauri che ha ritrovato il uno della Samp. Da Costa è un portiere gol, ma era a digiuno da nove mesi e la regolare, è vero che non da l’idea di fare Samp in questo momento della stagione parate che valgano un gol, ma allo stesso ha bisogno di garanzie che lui non può tempo non commette errori banali e quin- dare. Di sicuro c’è che se opererà sul mer- di, a meno che non si vada a ingaggiare cato la società lo farà per fare un salto di un portiere davvero forte come Cesar o qualità e inserire in rosa un elemento dal Storari, che qui alla Samp fece cose buo- rendimento certo”. nissime, avanti con Da Costa che offre garanzie”. Un usato sicuro farebbe quindi al caso della Samp? Per chiudere, che mercato sarà quindi “Serve esperienza e non solo in attacco, quello della Samp? poi molto dipenderà anche dal mercato in “Un mercato ragionato, senza fretta. L’impe- uscita, la rosa è troppo ampia e dev’esse- rativo è quello di alleggerire la rosa e andare re necessariamente sfoltita per fare spazio poi a scovare le opportunità che il mercato a qualche nuovo innesto. riserverà per aggiungere esperienza e ga- Io punterei su di un centrocampista di peso ranzia di rendimento alla formazione blucer- che possa far crescere i vari Obiang, Krsti- chiata, tenendo ben presente, come diceva cic e Soriano, personalmente mi piacereb- , che quello che conta in be Pizarro della Fiorentina ma credo abbia una squadra è la spina dorsale”.

9 GLI AVVERSARI di Franco Avanzini I giovani e l’Udinese

a specialità della casa è trovare in giro squadra di Mihajlovic. Pereyra è senz’al- Lper il mondo giocatori giovani, possibil- tro uno di questi grazie alla sua tecnica mente sconosciuti, da lanciare al grande importante, poi c’è Basta che sulla fascia calcio italiano. E la cosa è funzionata per spinge parecchio e due giocatori d’attacco alcuni anni, tanto che i friulani si son ritro- come Maicosuel e Muriel che fanno della vati spesso nelle coppe europee salvo poi velocità la loro arma preferita. uscirne già ai primi sussulti. ha sempre lavorato con elementi giovani, plasmandoli al meglio e regalan- Attenzione a... do alla terra friulana stagioni interessan- ti e colme di soddisfazione. Quest’anno Totò Di Natale le cose non stanno girando per il verso on ce lo siamo dimenticati. E’ lui l’uo- giusto. I bianconeri infatti si trovano nella Nmo in più di questa squadra anche se, zona dove sono poste la maggior parte di almeno quest’anno, l’attaccante campano squadre in lotta per la permanenza in serie appare un po’ in declino. Pochi i gol se- A. Nonostante ciò ci sono giocatori inte- gnati sinora e un’età che comincia a dare ressanti che possono dare problemi alla segni di pesantezza sulla schiena del gio- catore. Così Guidolin lo deve centellinare per evitargli sforzi e una stanchezza che potrebbe metterlo a rischio per varie gare. Tant’è Di Natale resta uomo importante grazie alle sue segnature ed al fatto che, nelle ultime quattro stagioni, ha sempre superato abbondantemente quota 20. Si- nora è a quota 4, grazie alle marcature contro Bologna, Genoa, Cagliari e Sas- suolo. E solo contro quest’ultima squadra ha segnato lontano dal Friuli.

10 11 il personaggio di Tommaso Naccari Roberto Soriano Scheda: l Soriano Ritrovato”. Parafrasando (am- “Ipiamente) titolo e trama del romanzo Nome completo: Roberto Soriano più celebre di Uhlman, potremmo senz’al- Luogo e data di nascita: tro rivedere la storia tra la Sud e Roberto Darmstadt, 8 febbraio 1991 Soriano: giocatore arrivato insieme a mille aspettative, purtroppo deluse nella prima Ruolo: centrocampista parte della sua carriera alla Sampdoria, Club: dopo la parentesi all’Empoli si intende. 2010-2011: Empoli, 27 presenze 2 goal Ovviamente in questo caso il ritrovamento 2011- : Sampdoria, 49 presenze 2 goal dell’ “amico” è molto meno drammatico: è bastato, infatti, l’approdo di Sinisa Mihaji- Nazionale: lovic in blucerchiato che Roberto, suppor- 2007-2008: Italia U-17, 5 presenze tato dall’RS21 Group, il gruppo Facebook 2009: Italia U-18, 4 presenze dei fan più accaniti dell’italo tedesco che 2009-2010: Italia U-19, 9 presenze quotidianamente lo supporta, è riuscito a 2009-2011: Italia U-21, 14 presenze 2 goal recuperare l’amicizia con la Sud, facendo

inorgoglire chi, tra le chiacchiere da bar, assicurava di aver visto in lui qualcosa di più che un semplice centrocampista. Sini- sa lo ha avanzato trequartista, ora Rober- to si alterna con Krsticic e da oggetto di critica è diventato prospetto interessante. Il 24 novembre, contro la Lazio, è arrivato il primo goal in A, il secondo con la Samp. Da gennaio a maggio la strada è lunga, chissà che Soriano non ci abbia preso gusto…

12 13 14 LA PROSSIMA SFIDA di Alessio Eremita Nella tana dei campioni

ell’impresa di Torino firmata Icardi re- Dsta solo un vago miraggio, mentre rimane impressa nelle menti doriane l’a- mara sconfitta della prima di andata, de- cisamente più recente, decisa da quel gol di Tevez che ha vanificato ogni speranza di ripetere la magia piemontese. L’impera- tivo é liberarsi di ogni qualsivoglia timore, portato soprattutto dall’inferiorità legata alla classifica, e ribaltare una situazione tutt’altro che scontata: la Regina della Se- rie A, considerata vincitrice della stagione già a gennaio quando ancora manca da disputare un’intera fase di ritorno, non ammetterà distrazioni e cercherà di con- fermarsi in tutte le proprie potenzialità senza lasciare spazio ad una Sampdoria ra da scrivere. Il tecnico serbo, stando ai in piena rigenerazione nonostante il tonfo precedenti contro la Juve, registra sei par- di Napoli. Mihajlovic, fautore di una cura tite giocate sulla difensiva, quando ancora fuori da ogni immaginazione, aspetta le allenava Fiorentina, Catania e Bologna: conseguenze - si spera positive - del cal- con quest’ultima non andò bene, effetti- ciomercato invernale e nel frattempo por- vamente, ma per quanto riguarda le altre terà avanti il capolavoro sinora iniziato alla squadre sono da ammirare i tre pareggi e perfezione. Prima una partita da vincere l’unica vittoria ottenuta. I moduli cambiano, senza alibi contro l’Udinese, poi il volo così come i giocatori. A Torino con il cuore nello stadio dai colori bianconeri per dar nelle scarpe, con la grinta a fare da pa- vita a novanta minuti tanto lunghi quanto drona, per ripetere la trama del 6 gennaio esaltanti per un destino blucerchiato anco- 2013 interpretata da differenti protagonisti.

15 16 GUIDO VINCENZI di Beppe Nuti Il gigante troppo buono

uando appese le scarpe al chiodo, il mantovano Vincenzi si era subito fatto Qall’età di 37 anni, era diventato una valere a Milano, tanto da esordire in Na- specie di monumento per i tifosi blucer- zionale a soli 22 anni, a Parigi contro la chiati. E pensare che Guido Vincenzi, det- Francia, vittoria azzurra per 3-1. Poi dopo to “Guidone” per evidenti motivi (pesava prestazioni ancora lusinghiere coronate da 85 chili distribuiti su 1,85 di altezza) era altri due gettoni in azzurro, ecco lo scontro approdato alla Sampdoria quasi in sordi- con Gratton, il ginocchio che fa crack e la na, nell’estate del 1958, come buon peso convalescenza di due anni. Morale: l’Inter (e che peso!) nell’operazione che vide lo giudica finito e lo gira alla Sampdoria. partire per la Milano neroazzurra “Tacchi- In blucerchiato Vincenzi ritrova lo smalto no” Firmani. L’affare era di quelli che non dei tempi migliori, e mette in risalto le sue si potevano mettere in discussione: nelle grandi doti: la grinta, l’agonismo, la forza. casse doriane fluirono la bellezza di 150 Un terzino tutto cuore, abile a sfruttare al milioni. meglio la sua stazza per chiudere spazi Sotto il profilo tecnico, tuttavia, la tifose- agli attaccanti, uno che con il suo fisico ria aveva ottimi motivi per storcere il naso: incute timore e rispetto, inducendo più di rimpiazzare Firmani sarebbe stata un’im- un avversario in vena di furbizie e scorret- presa (tanto che il pur munifico e oculato tezze a lasciar perdere anche i compagni presidente Ravano impiegò due anni pri- di reparto di Guidone. ma di individuarne in Sergio Brighenti un Vincenzi colleziona in blucerchiato 333 degno sostituto), e quel terzinone dall’aria presenze, vivendo il meglio dell’era d’oro seria e un po’ abbacchiata sembrava pro- dei Ravano (un quinto posto subito nel prio, a dispetto dei suoi 26 anni, avere già 1958-59, quindi la meravigliosa avventura imboccato il viale del tramonto, “altrimenti del quarto posto nel 1960-61) e il succes- figurati se l’Inter lo lasciava andare così”, sivo, rapido declino (risicata salvezza nel mugugnavano le malelingue. Il malcon- 63/64, dopo il vittorioso spareggio con il tento sembrava fondato: prelevato dai ne- Modena), il tonfo nel 65/66 (con un’ama- roazzurri quando giocava nella reggiana, rissima retrocessione, la prima nella storia

17 della Samp, proprio nel ventennale della fondazione), quindi la pronta risalita fino a quell’ultimo, avventuroso campionato 1968-69, concluso con una miracolosa salvezza nelle ultime giornate (a sei tur- ni dalla fine la Sampdoria era in pratica spacciata: ultima con soli 15 punti, mentre davanti a lei figuravano Atalanta e Vicenza con 17, Pisa 18, Varese 19). Il contributo di Guidone fu fino all’ultimo decisivo, grazie anche all’acume tattico di “Fuffo” Bernardi- ni che lo spostò nel ruolo di libero. Nei ri- cordi dei tifosi vive ancora l’ultimo goal che Vincenzi segnò con la maglia blucerchiata (allora i terzini facevano veramente i ter- zini e raramente un difensore superava la metà campo e ancora più di rado trovava la via del goal): domenica 8 dicembre 1968 scende a Marassi il neopromosso Verona, squadra che fece bene, quell’anno, ma da considerarsi una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere. La Samp naviga in pessime acque, l’inizio del torneo è di- la Sampdoria reagisce eccome, Cristin ac- sastroso (eccetto un exploit a Napoli, san- corcia le distanze, poi eccolo Guidone, il cito dalle paratone di Piero Battara e dai condottiero di mille battaglie, gettare il cuo- tre contropiede conclusi da Francesconi, re oltre l’ostacolo, lanciarsi nella mischia, Frustalupi e Vieri), tanto che nelle prime furibonda, che imperversa in area gialloblù, nove giornate la squadra colleziona la mi- tanto cosa vuoi, ormai mancherà un quar- seria di sei punti. Così si va in B di sicuro, to d’ora alla fine, forse appena qualcosa e quando il Verona chiude il primo tempo in più, e risolvere infine a modo suo, con a Marassi con due goals di vantaggio (au- perentorietà. E’ il 2-2, un goal di un difen- tori Traspedini e Mazzanti) si spalancano sore che ricorda, in un certo senso, quello per i blucerchiati le porte dell’inferno. Ma famoso di Burgnich in Italia-Germania 4-3.

18 La Sampdoria ritrova grinta e coraggio, non piato a torneo concluso un altro caso di demorde e, in piena zona Cesarini, Frusta- illecito che coinvolge Foggia e Verona, i lupi, il cervello, trova la rete del 3-2: una blucerchiati si ritroveranno ripescati nella boccata di ossigeno. massima serie ai danni degli scaligeri. Il L’avventura di Guidone in blucerchiato fatto non vale la riconferma di Guidone non finisce però qui. Ormai Vincenzi è che, dopo una breve parentesi sulla pan- sampdoriano fino al midollo e nelle stagio- china del Genoa, abbandonerà la carriera ni 1971-72 e 1972-73 affianca Heriberto di allenatore. “Troppo buono per il mondo Herrera alla guida tecnica della squadra: del calcio” afferma chi lo conosceva bene. L’anno successivo il paraguayano viene E, come spesso accade nella vita, anche messo da parte e Vincenzi, che ha acqui- la sfortuna si accanisce contro il “gigante” sito nel frattempo il patentino di allenatore blucerchiato. Nel 1996 si ammala di SLA di prima categoria, si ritrova ad affronta- (sclerosi amiotrofica laterale) e ben presto re un compito ingrato: la panchina della la “roccia” si sgretola: Guidone si spegne Samp è sua ma la squadra inizierà il cam- nel 1997 a soli 64 anni, otto mesi dopo l’i- pionato da meno tre per il tentato illecito nizio della terribile malattia. dell’anno prima: un premio a vincere pro- posto alla pericolante Atalanta per battere il Vicenza all’ultima giornata mentre sul campo la sconfitta degli orobici e la cla- morosa vittoria della Sampdoria a Torino SAMPDORIA CLUB avevano condannato i bergamaschi alla serie B: Il verdetto viene pronunciato solo in agosto, fino a quel momento esisteva il rischio reale di retrocessione d’ufficio in serie B. Morale; la società organizza (si fa per dire) una campagna acquisti in fretta e furia, e l’organico blucerchiato appare inadeguato. Vincenzi non è uomo di mi- racoli, e la sua Samp concluderà penul- tima, con 20 punti, “superiore” soltanto al fanalino Genoa: Quel penultimo posto risulterà tuttavia decisivo allorchè, scop- la bicicletta elettrica

19 20 21 Museo Samp Doria (Sampdoria-Udinese)

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