Il Pubblicista Anno 2 Numero 6 - 27/10/2013

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La Lanostra nostra paginapagina facebookfacebook Capo Redattore: Carlo Dellacasa

Coordinatore di Redazione: Franco Avanzini La nostra pagina twitter La nostra pagina twitter Hanno collaborato a questo numero: Paola Balsomini Marco Bovicelli Per la Perpubblicità la pubblicità sul sul settimanale settimanale o sito:sito: [email protected] [email protected] Colla Valentina Cristiani Alessio Eremita Liuba Galligani La nostraLaLa nostrapaginanostra paginafacebookpaginaLaLa nostranostra facebookfacebookLa pagina nostra facebookfacebook pagina facebook Pierluigi Gambino La nostra paginaLa nostra facebook pagina Lorenzo Montaldo La nostra twitter Tommaso Naccari pagina facebook Beppe Nuti La nostraLaLa nostrapaginanostraLa paginatwitterpaginanostraLaLa nostranostra paginatwittertwitterLa pagina twitternostra twittertwitter pagina twitter Stampa: Per la pubblicitàPer la pubblicità sulPer settimanale la la pubblicitàsul pubblicità settimanale osul sito: sulsettimanale [email protected] sito: o [email protected] sito: [email protected] sito: [email protected]. Marconi - Genova Per la pubblicitàPer la sulpubblicitàPer settimanale la pubblicità sul settimanale o sito: sul [email protected] o sito: [email protected] o sito: [email protected]. 010 6515914

2 Editoriale di Luca Podestà

anto tuonò che piovve. E finalmente alla ottava gior- Tnata è arrivata anche la prima vittoria in un campio- nato fin qui decisamente avaro di soddisfazioni per i ti- fosi blucerchiati. Tre punti sofferti e conquistati all’ultimo respiro in una gara che stava per assumere i contorni della beffa dopo il pareggio amaranto arrivato in pieno recupero. Ci hanno pensato Regini prima e Pozzi poi a Sommario scacciare i fantasmi, procurandosi il rigore decisivo l’u- no e trasformandolo (non senza qualche brivido) l’altro Una squadra alla ricerca di nuove conferme ...... 4 quando ormai la partita sembrava destinata a concluder- Un pareggio... si con l’ennesima delusione. Un successo che arriva a questo sconosciuto ...... 10 chiusura di una settimana densa di emozioni a tinte for- La prossima sfida ti, cominciata con la celebrazione del ventennale della Un gemellaggio oltre ogni limite . 13 morte dell’indimenticabile Paolo Mantovani, proseguita Stefano Lucchini ...... 14 con l’inaugurazione di “Largo Unione Calcio Sampdoria Quel passato “genovese” di ...... 18 1946” e culminata appunto con la partita di Livorno che Luca Pellegrini ...... 20 ha fruttato una vittoria di straordinaria importanza e da Il personaggio capitalizzare al meglio fin da questo pomeriggio in cui ...... 23 al Ferraris scende un’Atalanta reduce da tre successi Il padre dello scudetto ...... 27 consecutivi ma che è alla portata dei ragazzi di Delio Museo Samp-Doria Rossi. E chissà che da lassù non sia stato proprio Paolo Mantovani Day ...... 31 Mantovani, magari con l’aiuto di Duccio Garrone, ad ap- Xavier Jacobelli ...... 34 porre la sua impronta sul successo del Picchi, giocando SAMPDORIANEWS.NET ..... 37 il solito scherzo all’amico-nemico di sempre Aldo Spinel- Le pagelle rosa ...... 38 li. Tra sogno e suggestione, tra illusioni e fantasie che Samp-Atalanta story volano libere, trascinandosi dietro ricordi indelebili con racchiusa in sei personaggi ... 40 Sport Club 1966 un unico comune denominatore; quei colori magici che Sampdoria Sampierdarena .. 44 fan venire i brividi.

3 Una squadra di Paola Balsomini alla ricerca di nuove conferme

tre punti contro il Livorno sono serviti, so- Perché è inutile negare che qualche Iprattutto, per riprendere fiato ma oggi al dubbio sulla reale capacità della Sampdo- Ferraris la Sampdoria va in cerca di con- ria di fare più di 15 punti nel girone di an- ferme. Solo la sfida con l’Atalanta, o me- data era venuto a tutti. Adesso però, com- glio i tre match settimanali che compren- plici i soliti minuti di recupero che hanno dono anche Verona e Sassuolo, potranno portato ben 4 punti su 6, la musica potreb- infatti dire se la squadra blucerchiata riu- be essere, e il condizionale resta d’obbli- scirà a rimanere in corsa per la salvezza go, finalmente cambiata. Rossi spera di fino alla fine. allungare ancora e arrivare alla partita di mercoledì contro il Verona formato Cham- pions League con un margine un po’ più ampio sulla terz’ultima. Del resto, si dice, vittoria porta vittoria. Se è vero, però, dovranno essere Gastal- dello e compagni a dirlo replicando le cose buone fatte intravedere nel primo tempo contro il Torino. Spirito nuovo e problemi vecchi, comunque, visto che Rossi dovrà ancora lavorare molto sulle solite “mancanze” dei blucerchiati, dalla sterilità offensiva che vede un Gabbiadini incredibilmente involuto (guarda caso a Livorno sono stati necessari due rigori per segnare altrettanti gol) ai momenta- nei blackout che ogni volta, vedi la sfida contro i granata, rischiano di costare mol-

4 che non era ancora ad alto rischio ma ini- ziava a traballare. La società aveva comunque deciso di aspettare la sfida con il Sassuolo per tirare le somme della seconda gestione dell’allenatore roma- gnolo ma da qui a domenica prossima Rossi potrebbe invece ritrovarsi ben sal- do in panchina.

to cari. In compenso, dopo diversi esperi- menti, all’ottava giornata di campionato Rossi sembra aver finalmente trovato una base di giocatori su cui lavorare e un modulo, con la variante Bjarnason-San- sone, che potrebbe aiutare gli attaccanti a trovare la via del gol con maggior facili- tà. Tridente o no alla fine il rientro di Krsti- cic in mezzo e di Costa dietro hanno ga- rantito maggior solidità alla squadra che però oggi va in cerca di conferme. E lo fa con la variante in più del ritrovato Pozzi che dopo la beffa del gol fantasma contro il Torino ha dimostrato di essere una vali- da alternativa per il tridente voluto da Rossi. Il tecnico nel frattempo con la vittoria in Toscana ha puntellato la sua panchina

5 ROSA SAMPDORIA 2013-2014

1 Da Costa Angelo Esmael Junior P 12.11.1983 3 Costa Andrea D 01.02.1986 4 Salamon Bartosz D 01.05.1991 5 Renan Garcia C 19.06.1986 6 Rodriguez Matías Nicolás C 14.04.1986 7 Castellini Paolo D 25.03.1979 8 Mustafi Shkodran D 17.04.1992 9 Pozzi Nicola A 30.06.1986 10 Krsticic Nenad C 03.07.1990 11 Gabbiadini Manolo A 26.11.1991 12 Sansone Gianluca A 12.05.1987 13 Berardi Gaetano D 21.08.1988 14 Obiang Pedro Mba Avomo C 27.03.1992 15 Wszolek Pawel C 30.04.1992 17 Palombo Angelo D 25.09.1981 19 Regini Vasco D 09.09.1990 20 Barillà Antonino C 01.04.1988 21 Soriano Roberto C 08.02.1991 22 Bjarnason Birkir C 27.05.1988 23 Eder Citadin Martins A 19.11.1986 27 Eramo Mirko C 12.07.1989 28 Gastaldello Daniele D 25.06.1983 29 De Silvestri Lorenzo C 23.05.1988 30 Fiorillo Vincenzo P 13.01.1990 33 Gentsoglou Savvas C 19.09.1990 37 Petagna Andrea A 30.06.1995 44 Fornasier Michele D 22.08.1993 79 Gavazzi Davide C 07.05.1986 92 Tozzo Andrea P 0.08.1992

6 7 ROSA ATALANTA 2013-2014

2 Guglielmo Stendardo D 06/05/1981 23 Franco Brienza A 19/03/1979 3 Stefano Lucchini D 02/10/1980 27 Cristian Del Grosso D 24/03/1983 4 Lionel Scaloni D 16/05/1978 28 Davide Brivio D 17/03/1988 5 Luigi Giorgi C 19/04/1987 33 Mario Yepes D 13/01/1976 6 Gianpaolo Bellini D 25/07/1980 37 Marco Sportiello P 10/05/1992 7 Marko Livaja A 26/08/1993 44 Riccardo Cazzola C 08/10/1985 8 Giulio Migliaccio C 23/06/1981 47 P 27/01/1987 10 Giacomo Bonaventura C 22/08/1989 61 Roberto Gagliardini C 07/04/1994 11 Maximiliano Moralez C 27/02/1987 77 Cristian Raimondi C 30/04/1981 13 Michele Canini D 05/06/1985 78 Giorgio Frezzolini P 26/01/1976 16 Ciro Polito P 12/04/1970 89 Guido Marilungo A 09/08/1989 17 Carlos Carmona C 21/02/1987 90 Moussa Koné C 12/02/1990 18 Daniele Baselli C 12/02/1992 91 Giuseppe De Luca A 11/10/1991 19 German Gustavo Denis A 10/09/1981 93 Nica Costantin D 18/03/1993 21 C 20/06/1986

8 9 Il pareggio... di Franco Avanzini questo sconosciuto

nalizzando i numeri della sfida con- sempre ma che possono anche, soprattut- Atro l’Atalanta, si scopre che gli orobici to nel gioco del calcio, esser disattesi tran- hanno ottenuto le loro uniche cinque vitto- quillamente senza alcun rischio. rie nell’ultimo ventennio. Fino al 1991 infatti Per superare l’Atalanta ci vorrà tanta la Sampdoria era imbattuta al cospetto dei concentrazione, velocità di esecuzione e nerazzurri lombardi. Cosa strana: negli ulti- capacità di saper assorbire le ripartenze mi dodici incontri disputati al Ferrarsi, con- orobiche con un Bonaventura capace di tenenti le super prestazioni bergamasche, grandi accelerazioni e interessanti cambi mai è giunto il segno ics. L’ultimo pareggio di passo ed un Denis sempre letale negli è infatti datato stagione 1988/1989 quando ultimi sedici metri soprattutto negli stacchi il risultato fu 1 a 1 ed a firmarlo furono Evair aerei. Del reparto offensiva fa parte pure e Vialli. La scorsa stagione Bonaventura e Livaja, elemento dalla tanta tecnica ma De Luca portarono a casa il bottino pieno. che spesso, sotto porta, non sempre risul- A nulla era valsa la rete del momentaneo ta perfetto nell’inquadrarla. Dietro occhio pareggio di Maresca. alla coppia di ex Stendardo-Lucchini posi- Ad aumentare il rischio, per una Sampdo- tivi anche in fase offensiva, non per nulla ria bisognosa dei tre punti che oltre tutto autori soprattutto il primo, delle prime reti rappresenterebbero il primo successo inter- orobiche in questo torneo. no stagionale, che la gara possa chiudersi con il pareggio (per la legge dei grandi nu- meri appare una soluzione fattibile) anche il fatto che l’Atalanta non ha mai pareggiato in trasferta in questo torneo ottenendo un successo (a Verona contro il Chievo) e tre sconfitte (Cagliari, Napoli e Parma). Evi- dente però come la truppa di non possa fermarsi dinanzi a nulla, tanto meno i numeri che, saranno precisi come

10 al mister dei blucerchiati. Pensando so- Delio Rossi alla ricerca prattutto ai primi due confronti diretti in cui della vittoria perduta aveva fatto l’en plein guidando sempre la Lazio. Urge ritrovare il vecchio detto ‘non vegliati Delio Rossi. Il confronto con c’è due senza tre..’ facendolo proprio. Sil dirimpettaio Stefano Colantuono è Tra l’altro non è che l’affrontare l’Atalanta in perfetta parità. Cinque confronti diret- sia una benedizione per il tecnico dei do- ti, due vittorie a testa e un pareggio. Ma, riani. Diventa anzi un’altra situazione poco attenzione, anche in questo caso le cose piacevole da sfatare. Basta pensare che non sono andate come sembrano. L’alle- contro gli orobici Rossi ha ottenuto sola- natore dell’Atalanta infatti è in serie positi- mente 4 successi a fronte di 6 sconfitte e va da tre turni diretti in casa dell’avversa- 3 pareggi tra gare casalinghe ed esterne. rio: due vittorie (Delio Rossi una volta alla Un solo precedente tra Sampdoria e Ata- guida della Lazio e una della Sampdoria) lanta all’ottava giornata di andata (come ed un pareggio (con il tecnico attualmen- in questo torneo), avvenne nella stagione te coi liguri a guidare la Fiorentina). Ecco 1968/69 e quella sfida si chiuse con un il motivo della sveglia che vogliamo dare nulla di fatto, 0 a 0.

11 12 LA PROSSIMA SFIDA di Alessio Eremita Un gemellaggio oltre ogni limite

ue piazze fedeli, colorate e unite in coro la Sampdoria: quella stessa Sampdoria che, Dverso i propri giocatori. Quella tra Verona in attesa del match contro l’Atalanta, si gioca e Sampdoria sarà una partita speciale, ben la salvezza in questi incontri decisivi, quando diversa dalle altre: a legare, infatti, le due ti- era ritenuta sepolta dalle dirette concorrenti foserie è il gemellaggio sbocciato nel 1973 per non retrocedere. Un periodo più che com- prima della partita al Bentegodi, valida per plicato dal punto di vista fisico - visto il turno la 28^ giornata del campionato di . I infrasettimanale proprio contro i gialloblù - e tifosi, dopo essersi scontrati nella partita di da quello mentale, che invece di cui l’aggra- andata del 30 dicembre, si riuniscono e tra- varsi della situazione potrebbe peggiorare. sformano in amicizia la loro rivalità, dando L’imperativo, dettato in primis dal tecnico De- vita ad un binomio duraturo negli anni e uni- lio Rossi, è di mantenere la concentrazione co nel suo genere in tutta Europa. Tuttavia, e ripartire da Livorno, seppur dopo una vit- al momento del fischio d’inizio l’attenzione toria ottenuta mediante due rigori a dir poco si sposta sul terreno di gioco e ad una sfida netti. Eder rinato, che su rigore non si lascia assai elettrizzante per le sorti future del cam- mai ipnotizzare, Pozzi che nella ripresa può pionato. Il Verona, lieta sorpresa di questo mettere scompiglio nel reparto arretrato ca- avvio di stagione, punta direttamente alle salingo, Da Costa in perfetta forma in seguito grandi e ad un inseguimento tutt’altro che al alle critiche ricevute e Gavazzi e Regini, le cui di fuori di ogni logica, considerando i valori corse instancabili sulle fasce portano sem- espressi finora dal gruppo: la grinta di Man- pre a qualcosa di buono. Da non tralasciare dorlini a fare da timone, l’esperienza di Toni in l’importanza fondamentale di De Silvestri, il avanti e di Jankovic sugli esterni come argini, quale a suon di cavalcate si è guadagnato la classe inaspettata di Iturbe e le clamoro- un posto prestigioso in Nazionale. Una squa- se reti di Cacciatore, ex doriano che con tre dra che assume pian piano le sembianze reti fin qui realizzate si qualifica come miglior di squadra e una classifica che si sta addi- difensore in area di rigore avversaria e, allo cendo al blasone della società. Quindi, cosa stesso tempo, peggiore per le conseguenti c’è di meglio di una partita guardata, discus- esultanze. Dall’altra parte del campo, invece, sa e assaporata con gli amici di una “vita”?

13 Stefano Lucchini: di Marco Bovicelli “Tornare al Ferraris che emozione! La Samp mi è rimasta dentro”

uella di oggi al “Ferraris” per lui non “Sicuramente tornare al “Ferraris” è un’e- Qpotrà essere una partita come le al- mozione forte, speriamo di essere della tre, non per chi dalla Genova blucerchiata partita dato che ho avuto un problema al è stato adottato e all’ombra della Lanterna flessore e domani farò gli accertamenti del ha vissuto quattro intensissimi anni. Al tem- caso, tengo parecchio a tornare da prota- po stesso a non essere stato dimenticato gonista in quello che è stato il mio stadio e a rimanere nei cuori blucerchiati è stato per tanti anni. Stringiamo i denti e incro- lui, difensore prezioso in campo e perso- ciamo le dita”. na speciale fuori, lui che per 90 minuti più recupero dovrà mettere da parte emozioni La Samp in campo per dare continuità e sentimenti e lottare contro la “sua” Samp alla vittoria di Livorno e cercare di ritro- per portare a casa punti preziosi per quella vare i tre punti anche in casa, per voi che oggi è la sua Atalanta. dopo il successo sulla Lazio un’occa- sione per consolidare la bella posizio- Di chi sto parlando è ormai cosa facile ne in classifica. Che gara sarà? da capire, alla vigilia della partita con “Sicuramente una partita nella quale non gli orobici noi de Il Pubblicista abbiamo ci si risparmierà, tra due squadre che han- avuto il piacere di chiacchierare con no lo stesso obiettivo e che si giocano l’ex Stefano Lucchini. Stefano, fa parte punti importanti, sulla carta è uno scontro del mestiere è vero e ci si fa l’abitudi- diretto e non dobbiamo nasconderci die- ne, ma il calendario dice Sampdoria e tro alle vittorie che abbiamo ottenuto per lo stadio dove andrà in scena la gara è non ritrovarci poi, dopo qualche sconfitta, quel “Ferraris” che per quattro stagioni a parlare nuovamente di salvezza senza è stata la tua casa, non potrà mai es- esserne più pronti. È una gara aperta a sere una partita come le altre. Emozio- ogni risultato, tutte e due giocheremo per nato? i tre punti”.

14 Ritrovi da avversario Manolo Gabbia- teva certo essere il salvatore della patria, dini, con te a Bergamo nella stagione poi con gli infortuni di Eder e Nicola (Pozzi, 2011-12 e che a Genova ha già fatto ve- ndr) che è rientrato da poco ha avuto ben dere di cosa è capace. È l’uomo giusto poche occasioni per tirare il fiato e tirare per questa Samp? sempre la carretta nei momenti brutti di- “Con Manolo eravamo anche in camera venta ancora più difficile. Con il passare assieme. Secondo me la Sampdoria por- del tempo e quando le cose per la Sam- tandolo a Genova ha fatto un grande inve- pdoria si faranno più tranquille però sono stimento, Manolo oltre che un bravissimo convinto che potrà esprimersi al meglio e ragazzo fuori dal campo è un grandissimo dimostrare quanto vale. giocatore, vede la porta, aiuta la squadra Ricordo che quando mi chiamò per dirmi e può crescere ancora tanto. Se in qual- che sarebbe venuto alla Samp gli dissi - che occasione non è stato brillantissimo è “Vedrai che piazza e che stadio, non potrai perché ha sicuramente pagato il momento che fare bene” - spero davvero vada così difficile in generale della Samp e non po- perché se lo merita e sono sicuro che con la fiducia del mister non potrà che essere così”.

L’hai detto a Manolo, dillo anche a noi. Che piazza è quella della Samp Stefa- no? “E una piazza importante dove quando vi vai a giocare provi grande soddisfazione nell’indossarne la maglia, forse anche per- ché alla Samp ho vissuto anni bellissimi mi è rimasta così dentro, ma penso che tutti coloro che hanno vestito quei colori abbiano solo ricordi fantastici, un pubblico splendido, uno stadio che ti fa sentire im- portante, quella blucerchiata è una delle piazze più importanti dove io abbia gioca- to. I tifosi? Quello che è nato è qualcosa di veramente bello, si è creato un legame

15 incredibile, roba che non pensi possa es- (Pagina Facebook “Il Volo Degli Angeli As- serci tra tifosi e giocatori”. sociazione di volontariato, ndr)

Ho visto che c’è una fascia da capitano Tornando al Doria, che idea ti sei fatto speciale pronta per la gara con i blucer- del difficile avvio di stagione dei blu- chiati, di cosa si tratta? cerchiati? “È un’iniziativa che abbiamo pensato as- “La Sampdoria ha un potenziale di giova- sieme all’associazione benefica “Il Volo ni molto importante che ne costituisce la Degli Angeli”, realtà che ho contribuito a forza, allo stesso tempo il rischio a inizio costituire insieme ad altri ragazzi e nata stagione era proprio legato ai tanti ragazzi inizialmente per aiutare la gente del mio con meno esperienza in rosa, ossia che paese, bambini e anziani che avessero bi- con tanti giovani se fosse capitato com’è sogno, poi gli orizzonti si sono allargati e da successo di non riuscire a realizzare su- qui l’aiuto dato alla famiglia di una bimba di bito un filotto di risultati positivi ci potesse Napoli che ha dovuto subire un’operazione essere un po’ di demoralizzazione portatri- al Gaslini. Attraverso un insegnante di psi- ce di negatività nell’ambiente”. comotricità abbiamo realizzato poi un pro- getto per le scuole pensato per avvicinare Torniamo a te Stefano, l’hai sempre bambini senza alcun problema a bambini definita “casa tua” e non hai mai fatto affetti da problematiche diverse stimolan- mistero che ci saresti rimasto, cosa ti do tra loro la relazione, ultima in ordine di manca di più di Genova? tempo la raccolta, attraverso una lotteria “A livello extra calcistico mi manca il mare, benefica, di fondi che verranno devoluti al era una cosa della quale pensavo non Pronto Soccorso Pediatrico di Lodi. avrei fatto più a meno, aprire la finestra la Tornando alla fascia di sabato, abbiamo mattina e vedere quella tavola azzurra era avuto quest’idea di fare delle fasce da ca- qualcosa di fantastico”. pitano personalizzate in occasione delle partite dell’Atalanta, che ringrazio molto Siamo ai saluti Stefano, io faccio un per essersi prestata a questa iniziativa in bocca al lupo a te e all’Atalanta per dandomi la possibilità di metterla in prati- la stagione, se mi permetti però dalla ca, l’idea è che le fasce vadano poi all’asta prossima giornata in casa!!! su eBay per devolvere il ricavato all’asso- “Ti ringrazio Marco, (ride, ndr) noi però abbia- ciazione “Il Volo Degli Angeli”. mo l’Inter martedì e non sarà per niente facile”.

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17 Quel passato “genovese” di Pierluigi Gambino di Stefano Colantuono...

ieccolo, con la sua balda Atalanta, al zati all’uopo. L’elenco dei nobili decaduti RFerraris, uno stadio che lui – non certo comprende due figlio d’arte (Cristiano Tu- calciatore da grandi platee – frequentò per rone e il portiere Manuel Ghizzardi), cue quasi una stagione intera. Stefano Colan- illustri fratelli dai trascorsi blucerchiati (Da- tuono torna nella Genova che lo accolse rio Bonetti, l’allenatore prescelto per l’im- a braccia aperte nell’ultima estate dello presa, e il fratello Dario), l’ex cagliaritano scorso millennio. Era prossimo ai 37 anni, Nardini e il talentuoso bomber nigeriano ma una professionalità a prova di bomba Morgan Egbedi, che aveva fatto faville nel- gli aveva allungato la carriera. Non era un campione, ma nelle categorie sotto la cadetteria ha spesso fatto la differenza e proprio in quest’ottica fu ingaggiato dalla Sestrese, allora pilotata da un presidente sin troppo ambizioso e deciso ad imporre definitivamente la squadra verdestellata come terza forza del football genovese: l’assicuratore Claudio Gazzo. Ramon Turone, indimenticato idolo della Nord rossoblù e allora direttore sportivo, fu incaricato di costruire una squadra in grado di stravincere il campionato di , e Colantuono non fu che uno dei nume- rosi “mercenari” (termine inteso nel sen- so meno deteriore possibile, a significare quegli atleti che, verso fine carriera, sono a caccia di ingaggi cospicui) contrattualiz-

18 la Primavera del Grifone. Una “corazzata”, che però si trovò a lottare lungamente col Moncalieri, abile alfine a spuntarla di set- te lunghezze, lievitate anche per via di tre punti di penalizzazione piombati sul capo dei verdestellati. Colantuono non impiegò molto tempo a stagliarsi come vera e propria “guida” di una difesa che lo annoverava come roc- cioso centrale. Un punto di forza, un ele- mento che mai perdeva la tramontana ed era capace di trascinare i compagni meno provvisti di carattere. Impossibile, a quel tempo, non pronosticare per lui una bril- ritrovando lo stadio della delegazione, lante carriera di allenatore. che avrebbe garantito il cosiddetto “fat- Dalla sua parte, più decentrato, agiva il tore campo”. Fu un avvio sprint, punteg- baby Colacicco, già convocato nelle rap- giato da vittorie squillanti e da un saldo presentative azzurre giovanili: fu un po’ primato in graduatoria, ma senza più la sua vittima, destinato a subire rimbrotti un generoso finanziatore alle spalle, la in serie, che lo hanno comunque aiutato spinta iniziale finì per esaurirsi. A dicem- a maturare. La Sestrese giocò parecchie bre i giocatori, stufi di non beccare un delle sue gare casalinghe a Marassi e, in soldo, ottennero lo svincolo d’ufficio e il alternativa, si spostò sul terreno non di- prode Stefano, per nulla intenzionato ad stante della Sciorba, data l’indisponibilità appendere gli scarpini al chiodo, si di- del campo amico di Borzoli. resse verso San Benedetto del Tronto, Quel secondo posto beffardo accrebbe la dove disputò ancora una stagione prima voglia di riscatto, ma non bastò a frenare di virare verso la panchina e dimostrarsi le ondate di una crisi societaria irrimedia- progressivamente un tecnico coi contro- bile, favorita dalle vicende personali non fiocchi. In annate più recenti, il romano ha certo esaltanti in cui si trovò immerso il frequentemente incrociato Genoa e Samp discusso presidente Gazzo. La squadra, e in ogni circostanza non ha esitato a scio- affidata ad un sestrese “doc” come Ser- rinare qualche ricordo felice di quell’espe- gio Grillino, ripartì con obiettivi immutati rienza in verdestellato.

19 Luca Pellegrini: di Marco Bovicelli “Mantovani? Chi non l’ha conosciuto non sa cosa si è perso”

a Sampdoria l’ha portata dalla Serie Finalmente tre punti Luca, non senza LB allo Scudetto, conquistando nel sofferenza visto l’incredibile finale di mentre anche una Coppa delle Coppe Livorno e il gol di Pozzi al 96’ su rigore. e tre Coppe Italia, della Samp è sta- “Era importante soprattutto tornare da Li- to il capitano per otto anni, otto degli vorno con un risultato positivo, non tanto undici passati all’ombra della Lanterna per “salvare” l’allenatore, perché per me dove arrivò giovanissimo quando Pao- Rossi è uno degli allenatori migliori che ci lo Mantovani decise di dare inizio alla siano in circolazione, sa insegnare calcio costruzione di quella meraviglia che in e dovunque sia andato ha sempre fatto pochi anni s’impose in Italia e in Eu- bene, cambiare lo si potrebbe fare solo ropa. per un “Top mister” e in giro non ne vedo, Varesotto di nascita e genovese d’adozio- senza dimenticare che l’allenatore lo fan- ne Luca Pellegrini ha scritto, insieme ai no i giocatori nel bene e nel male, ma era suoi compagni, le pagine più belle della fondamentale soprattutto per il morale. storia blucerchiata, immagini che conti- nuano a vivere nella mente e nel cuore di La vittoria al 96’? Uno può essere an- tutti i tifosi blucerchiati, così come conti- che fortunato ad usufruire di un calcio nuano a vivere in lui le emozioni legate a rigore all’ultimo minuto, ma come dice- quella che rappresenta un bellissimo pez- va Boskov... zo di vita. “Fortuna va da chi fa un metro di più e non Noi de Il Pubblicista, alla vigilia della un metro di meno”, la Samp a Livorno ha gara con l’Atalanta, lo abbiamo contat- beneficiato del penalty perché si trovava tato per conoscere le sue impressioni là davanti, è stata propositiva”. sull’avvio di campionato dei ragazzi di Rossi, per farci raccontare di quegli anni Tre punti non cancellano tutti i proble- indimenticabili. mi, ma possono essere la giusta pillo-

20 la verso la guarigione. Rossi ha detto un libero in grado d’impostare l’azione e “ripartiamo dalla prestazione” sei d’ac- quindi con Palombo in campo, sia schierar- cordo? si con la ‘quattro’, ma questo vuol dire ave- “Dire che quella contro gli amaranto sia re sul terreno di gioco due difensori centrali stata la partita della svolta... non lo so, puri e quindi lasciare fuori il numero 17. quello che credo è che di partite senza Angelo (Palombo, ndr) si è adattato bene fare buone prestazioni puoi vincerne una al nuovo ruolo, ma ogni volta che si pre- o due, ma quello che porta i risultati nel sentano determinate situazioni, come l’u- lungo periodo è il gioco e quindi la presta- no contro uno, affiorano i limiti di un gio- zione offerta. catore che non è nato difensore, Con i se e con i ma non si va da può essere bravissimo nelle nessuna parte, ma se ripenso chiusure diagonali, nel legge- alla gara col Torino la presta- re prima certe situazioni, ma zione era stata buona e non so ci sono malizie che se cambi come si sarebbe messa se la ruolo ad una certa età fatichi a Samp fosse andata sul 2-0 al somatizzare. 46’. Di sicuro c’è il fatto che i tanti C’è da considerare però che cambi di modulo mostrano an- mai come in questa stagio- cora di più il valore di un tecnico ne ci sono due campionati capace di adattarsi ai giocatori a in uno, sei o sette a giocar- disposizione, Rossi ha dimostra- si le posizioni che contano e to di non essere un integralista poi tutte le altre, i blucerchiati del modulo e, come detto prima, hanno vinto ma l’hanno fatto sempre di calcio ne sa parecchio”. con il Livorno”. Facciamo un passo indietro, quella Tanti esperimenti fin qui per il tecnico scorsa è stata una settimana importan- blucerchiato, dal 3-5-2 al 3-4-1-2 pas- te per i colori blucerchiati, dal Memorial sando per il 4-4-2. Qual è il modulo più Day Paolo Mantovani all’inaugurazione adatto a questa Samp? di Largo U.C. Sampdoria 1946. “Guardando l’organico della Samp penso Tu della Samp d’Oro dell’era Mantovani possa tranquillamente giocare sia con una sei stato il capitano, ce la vuoi raccon- difesa a tre, un po’ come ai miei tempi con tare?

21 avevamo ancora nelle corde, poi noi a diffe- renza delle solite note non avevamo il valore aggiunto degli stranieri, il Milan gli olandesi, l’Inter i tedeschi, il Napoli gli argentini, noi avevamo Toninho Cerezo che era un gran- dissimo giocatore ma aveva già la sua età. Battute a parte, è stata una Samp unica nel suo genere come unico nel suo genere è stato il suo presidente, quella Sampdo- ria incarnava perfettamente lo spirito di “Quella è stata una Samp frutto della pro- Mantovani”. grammazione di una persona che si era innamorata di quei colori, di una persona Vent’anni senza Mantovani, eppure che aveva disponibilità economiche del- “Paolo” è ancora così presente tra la le quali doveva rendere conto solo a se gente blucerchiata. Il tuo ricordo del stesso, comprava i giocatori più importanti presidente? della B spendendo quello che doveva, era “Ne ho veramente tanti, fortunatamente più parsimonioso verso gli stranieri, e poi quasi tutti positivi. Era davvero difficile tro- era una squadra cresciuta con i valori di vare una persona così generosa, il primo una società in senso lato diversi, c’erano pensiero che mi viene in mente pensando qualità intrinseche nei giocatori, certe ca- a Paolo Mantovani è che chi non l’ha cono- ratteristiche che ci accomunavano. sciuto non può immaginare cosa si è perso”. Anche il fatto di essere tutti più o meno della stessa età e tutti molto giovani, i pri- Ci stiamo per congedare Luca, un salu- mi anni non a caso eravamo soprannomi- to ai tifosi blucerchiati? nati gli immaturi, ha fatto si che quando “Il trofeo più bello che ho conseguito in siamo maturati tutti contemporaneamente carriera è stato, tornando da avversario sono incominciati ad arrivare i risultati. a Genova con il Torino in serie A, l’acco- Non a caso era per noi più facile vincere le glienza riservatami dai tifosi al “Ferraris”, li coppe piuttosto che il campionato, in 180 non c’è stato Scudetto o Coppa che pos- minuti tra andata e ritorno ti giocavi tutto, il sa aver eguagliato quel minuto e mezzo campionato richiedeva una concentrazione di applausi che hanno gratificato i miei 11 lunga nove mesi che così giovani forse non anni di blucerchiato”.

22 il personaggio: di Tommaso Naccari Lorenzo De Silvestri

na locomotiva, instancabile su quel- Ula fascia, ma al contempo un attento autista, che fa di tutto per non lasciar de- ragliare la “sua” Sampdoria. Nel “tempo libero”, poi, Lorenzo De Silvestri veste la maglia della Nazionale di Prandelli, l’uni- co, insieme a Gabbiadini, dopo che Ga- staldello e Palombo sono usciti da quel giro. D’altronde, l’esterno ex Viola, dopo il negativo periodo targato Ferrara, ha saputo tirar fuori una serie di prestazioni da applausi, culminate nella grande prova contro il Livorno, il tutto sotto gli occhi di Prandelli, sempre più stuzzicato da con- cedere un’opportunità al numero 29 per Brasile 2014, gioia mica da poco. Nel frat- tempo, in questa moria di esterni italiani che contraddistingue il nostro campionato (per lo meno rispetto ai campionati scorsi), la Samp può coccolarsi questo suo gioielli- no, pedina fondamentale per la tanto ago- gnata salvezza, vero obbiettivo della sta- gione. Lorenzo c’è, e si vede: Delio Rossi non può più farne a meno e la Sud non si lamenta...

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Via Donghi 10 r - Tel. 010 352062 La scheda:

Nome: Lorenzo

Cognome: De Silvestri

Luogo e data di nascita: Roma, 23 maggio 1988

CARRIERA:

2006-2009: Lazio, 47 presenze 2009-2012: Fiorentina, 74 presenze, 2 goal 2012: Sampdoria, 31 presenze, 2 goal

NAZIONALE:

2003-2005: Italia U-17, 13 presenze, 2 goal 2005-2006: Italia U-18, 2 presenze 2005-2007: Italia U-19, 10 presenze 2006: Italia U-20, 1 presenza 2007-2010: Italia U-21, 11 presenza 2008: Italia Olimpica, 7 presenze 2010: Italia, 2 presenze

26 Il padre dello scudetto di Beppe Nuti

ono passati 20 anni dalla scomparsa Scrivere oggi di Mantovani regala sensa- Sdi Paolo Mantovani, il presidente dello zioni uniche e contrastanti. Da una parte scudetto. Un tempo che è volato via velo- c’è l’imbarazzo, per una persona che non cemente ma, che ha lasciato tanti ricordi in c’è più e che ha lasciato un vuoto incolma- tutti i suoi protagonisti di quegli anni che, bile. Dall’altra l’onore per uno dei massimi il calcio di oggi, purtroppo ha cancellato. dirigenti che la serie A, la Sampdoria in Inimmaginabile sarebbe, infatti, pensare particolare, abbia mai avuto. Premetto che che un solo uomo al comando, tifoso-me- per me è stato un arricchimento giornali- cenate possa realizzare quel sogno che si stico-professionale molto importante e, mi avverò dopo un decennio passato a co- piacerebbe che alla fine di queste righe la struirlo giorno dopo giorno. In questo mese di ottobre sono stati tanti gli attestati di stima e di ricordi di chi l’ha conosciuto. I suoi “ragazzi”, i suoi familiari, collaboratori e tifosi lo portano sempre nei loro cuori e, nel giorno del ventennale han- no organizzato, per lui, a Palazzo Ducale, una giornata speciale. C’erano dai primi arrivi in blucerchiato, della sua gestione: Rosi, Bertarelli, Zanone, Scanziani, Bel- lotto ecc. a quelli dello scudetto; Vialli, Mancini, Vierchowod, Mannini, Lanna. Per l’occasione è stata allestita una mostra di cimeli e documenti e nel pomeriggio sul green del “G. Mugnaini” si è svolta una partita amichevole tra i suoi ex giocatori ed amici. Mantovani, uomo di sport, ma anche educatore e grande conoscitore di calcio. Noi vogliamo ricordarlo cosi.

27 verbio con la stampa. Paolo aveva dentro di sé la forza di chi è cresciuto col lavoro, con un’intelligenza sopra la media che gli ha permesso in poco tempo di creare un piccolo-grande impero. Con la sua stes- sa sagacia e perseveranza, con lo stesso modo di operare e di trattare le controparti ha preso una squadra sull’orlo della Se- rie C e l’ha portata a vincere lo scudetto, il primo, l’unico di una storia che sino a quel momento parlava di signorilità e simpatia. Con Mantovani la Sampdoria è diventata sensazione fosse quella di una carezza, di ancora più simpatica, più signorile e final- un saluto delicato, affettuoso, onesto, ver- mente vincente. Mantovani non ha fatto so un uomo che ha segnato per sempre la mai proclami al vento, ha lavorato, e con storia della Sampdoria. Attenzione, non la lui molti collaboratori, per realizzare un carezza di conforto a lui e a una famiglia sogno, perché solo chi cerca di realizzare che non hanno bisogno di queste cose, sogni riesce, nella vita, a fare grandi cose. bensì la carezza che si regala ai grandi Poche chiacchere e molti fatti, investendo nel momento dell’addio. Non l’applauso, in modo oculato per arrivare a creare un il fischio becero, l’urlo volgare, perché, e gioiello invidiato dall’Italia calcistica e no. di questo ne sono certo, non piacerebbe Molti presidenti hanno le proprie squadre a Paolo Mantovani, ma il saluto schietto, simpatiche, signorili, ma senza vincere genuino, vero a un uomo che era grande niente e qualcuno li ha anche convinti che dentro, tanto da fare grande una squadra andava bene così, che non dovevano per- di calcio e con essa una città, rispettoso dere le qualità del piccolo e che le grandi come pochi altri dell’anima genovese. Pa- ribalte avrebbero potuto rovinare il tutto. olo Mantovani è vissuto per occupare un In questa spirale di ridicola retorica, per posto nella galleria dei più grandi presi- fortuna della Sampdoria, Mantovani non è denti che il calcio italiano abbia mai avuto. mai caduto. Lui era un imprenditore vero, Tra i Boniperti, Luzzara, Viola, Moratti. Mai uno che ha costruito cose reali, non fumo. una parola fuori posto, mai una polemica Come imprenditore e uomo ha preso in arbitrale, mai un’uscita volgare, mai un di- mano la società blucerchiata, riuscendo

28 ad essere imprenditore nella conduzione non erano voci di un bilancio ma ragazzi economica e uomo nei rapporti con gio- da seguire e da coccolare, perché chi vo- catori e tifosi, un uomo che ama le cose leva andarsene era libero di farlo, perché e adora le persone, capace di circondar- non ha mai trattenuto nessuno con la for- si di un affetto che, per tutti gli anni della za, perche, nonostante quello che è stato sua presidenza, ha protetto come un’aura sempre scritto e poi smentito dai fatti, non speciale l’ambiente blucerchiato e la Sam- ha mai avuto querelle con i suoi giocatori, pdoria da tutto e da tutti. Dopo la sua mor- perché, più semplicemente, era lui l’anello te tutto è tornato alla normalità e anche la più scintillante che teneva insieme tutta la Sampdoria è tornata ad essere una squa- catena blucerchiata. Quando è stato spez- dra normale anche se occorre ricordare zato dal destino la catena si è completa- che, con il figlio Enrico alla presidenza mente disunita. arrivarono grandi campioni. Su tutti, Gullit, Forse è inutile ricordare che nel periodo Platt, Jugovic, Montella e l’ultimo trofeo; la Mantovani la Sampdoria vince uno scu- nel 93/94 come dire che qual- detto, quattro coppe Italia, una Coppa che momento importante e vincente c’è delle Coppe e una Supercoppa Italiana, ancora stato sulla scia. raggiungendo ben tre finali di coppa, di cui Ma mai più come prima. Questo perché due consecutive. Mancini e Vialli saranno lui era la Sampdoria, perché lui firmava i due, il primo in particolare, dei maggiori contratti con gli occhi, perché i giocatori artefici dello scudetto e se quella squadra aveva una qualità era quella di non molla- re mai. Un gruppo che, in campo, voleva solo una cosa: vincere. Questa era la loro forza. Uniti sempre nella vittoria. Mantovani, signori, è riuscito a creare un’isola felice nel calcio italiano, un’isola felice e vincente, traguardo mai raggiunto in altre città d’Italia: operazione riuscita a Genova, piazza inferiore a Torino, Milano, Roma, Napoli e per certi aspetti, anche a Bologna e Firenze. Con uno stadio che per tre anni è stato utilizzato solo in parte in vista dei mondiali italiani del 90’: Dico

29 questo, per dire che Mantovani ha fatto blema di questo modus operandi. Scartato quello che ha fatto con budget ridottissi- dalla Juventus (dove approdò anni dopo) mi, investendo molto sulla sua persona esploso in blucerchiato. Un signore come ed essendo ripagato alla grande, perché ce ne sono stati pochi nel calcio che manca è difficile perdere quando si mette in gio- alla Genova blucerchiata, ma molto anche co se stessi, è più facile perdere quando a un ambiente nazionale che fatica a ritro- si mettono in gioco le cose e, sopratutto, i varsi e a ritrovare certi valori su cui rifondar- soldi degli altri, cosa che nel calcio succe- si, valori che Mantovani ha sempre avuto de ogni giorno. dentro di sé. Non solo. Paolo Mantovani ha fatto tutto Mantovani che era nato a Roma il 9 aprile questo da Genova e a Genova, senza 1930, l’uomo che una volta minacciò il ritiro accordi di Palazzo, senza sudditanze ar- dopo un’invasione di campo dei suoi tifosi, bitrali, senza la forza economico-politica- muore a Genova il 14 ottobre 1993. Ai suoi popolare di Milan, Inter o Juventus. L’ha funerali, svoltisi nella Chiesa di Santa Tere- realizzato con gli uomini, con una squa- sa partecipano migliaia di tifosi, in lacrime, dra, un allenatore, un gioco e tanta voglia per rendere omaggio a uno dei più grandi di divertirsi. presidenti in assoluto del mondo del calcio Mantovani pensava d’aver costruito qual- italiano e non solo. La cerimonia funebre cosa che sarebbe durato in eterno, tanto comprese un “jazz funeral”, con l’intervento forti erano le fondamenta, tanto il cuore, della “Heritage Hall Marching band”, ap- il sudore, l’amore profuso verso di essa. positamente convocata da New Orleans, Quando si tratta di aziende in genere ac- e che suonò “What a Friend We Have in cade, ma quando si parla di calcio tutto è Jesus” di Charles Crozat Converse. molto labile, meno definito, più difficile da Probabilmente i suoi figli si chiedono an- realizzare e basta poco per tornare da dove cora il perché, perché non ci si rassegna s’era venuti. C’è chi l’ha definito un artigiano mai alla morte di un genitore, di uno che si che passo dopo passo, pezzo dopo pezzo ama. Manca, naturalmente, più a loro che ha costruito un capolavoro, un falegname, alla Sampdoria, consci che nella vita esi- un cesellatore che è riuscito a realizzare un ste una scala di valori e in questa scala il sogno lungo una vita. La sua Sampdoria è calcio non può prevaricare la famiglia. stata messa insieme pescando i giocatori Mi viene da pensare che se ne sia andato prima che gli altri si accorgessero del loro perché era, è, uno dei pochi presidenti che valore, Vialli, probabilmente è stato l’em- sapeva perdere.

30 Museo Samp-Doria Mantovani Day

31 32 33 XAVIER JACOBELLI: di Valentina Cristiani “Paolo Mantovani è stato uno dei migliori presidenti che il calcio italiano abbia mai avuto”

l Pubblicista ha intervistato, in esclusiva, riere dello Sport-Stadio, al tempo dell’epo- Iuna delle più prestigiose firme del giorna- pea blucerchiata a cavallo tra la fine degli lismo nazionale, Xavier Jacobelli, diretto- Anni Ottanta e l’inizio degli Anni Novanta. re editoriale del sito Calciomercato.com, E’ stato uno dei migliori presidenti che il on line dal 1996, nonché primo sito italiano calcio italiano abbia mai avuto. Sono tra- di calciomercato. Praticante a vent’anni e scorsi vent’anni dalla sua scomparsa e giornalista professionista a ventidue, fra i il tempo acuisce la nostalgia per ciò che primi dieci più giovani professionisti italiani Mantovani è stato, per ciò che ha vinto, della sessione d’esame 1981/82, Xavier è per il modo in cui ha vinto. Mantovani è stato direttore di Tuttosport, Corriere del- stato un uomo vero, oggi, in questo calcio lo Sport-Stadio, Il Giorno, QS Quotidiano ci sono troppi quaquaraquà”. Sportivo, Quotidiano.net. Venendo alla Samp di oggi, balza subito Direttore, domenica 13 ottobre, presso all’occhio la problematica-segnatura. A il Palazzo Ducale di Genova c’è stato il Paolo Mantovani-Memorial Day, in ono- re dell’indimenticato e amatissimo ex presidente blucerchiato. Lei ha un suo personale ricordo con colui che, prima di essere stato un grande dirigente, era un grande uomo. Un “signore” che in- carnava quei valori che, nel calcio attua- le, si stanno un po’ perdendo... “Ho avuto la fortuna di conoscere Paolo Mantovani quando facevo l’inviato del Cor-

34 Marassi, infatti, ci sono voluti ben 319 minuti per assistere alla prima rete blu- cerchiata (sinistro chirurgico di Sanso- ne, ndr). E’ stato sbagliato qualcosa in chiave mercato? Pesano più del previ- sto le assenze di Poli e Icardi al fine del- le manovre e delle reti blucerchiate? “Queste due domande sono collegate l’u- na all’altra. Pesa la mancanza di una pri- ma punta degna di questo nome. Non lo sono ne Gabbiadini, ne Sansone, ne Poz- zi. Le cessioni di Icardi e Poli sono state pesanti. Per ora, le alternative sono state “Sono favorevole a qualunque innovazione insufficienti”. possa apportare benefici effetti alla squa- dra. Ma i primi psicologi della Samp devono Supponendo uno scambio di ruoli, al essere i suoi giocatori. Devono trovare den- posto del mister che modulo riterreb- tro se stessi la forza per rialzare la testa”. be più consono e quale 11 blucerchiato Il difensore Lorenzo De Silvestri cosa schiererebbe? può portare alla Nazionale di Prandelli? “Sono l’ultima persona che possa permet- “Ogni convocazione in Nazionale lusin- tersi di dare consigli a Delio Rossi, a mio ga gli interessati e li carica. De Silvestri avviso la garanzia che la Samp si risolle- è riuscito a rientrare nel Gruppo Prandelli verà. Il tecnico sta facendo di necessità nonostante il momento no della Samp e virtù, considerato l’organico a disposizio- credo farà di tutto per rimanervi. La Samp ne. Bisogna avere fiducia in lui”. ne guadagnerà senz’altro”.

A suo avviso Delio Rossi è a rischio pan- Dulcis in fundo, cosa manca a questa china o pensa troverà la medicina giusta Samp per fare il salto di qualità? A gen- per curare i mali della sua squadra? naio come dovrà muoversi sul mercato? “Delio Rossi merita fiducia”. “E’ troppo presto per dirlo. Ora la Samp deve pensare soltanto a giocare una par- Lei è favorevole alla figura del mental tita alla volta sino a Natale. Poi, a tempo coach per giocatori e mister? debito, si vedrà”.

35 36 di Lorenzo Montaldo (Redattore Sampdorianews.net www.sampdorianews.net)

orse incontrare l’Atalanta al “Ferraris” necessaria ai blucerchiati per superare Fin questo specifico momento del cam- l’ostacolo nerazzurro. Inoltre il successo pionato potrebbe rivelarsi, in fin dei conti, in una sfida delicata come quella contro un bonus per la nostra Samp. Sembre- la Lazio potrebbe aver privato gli orobi- rebbe una contraddizione: i nerazzurri ci di importanti energie fisiche e mentali volano, nell’ultimo turno hanno steso una ed aver portato a Bergamo una sorta di ben più blasonata Lazio e sembra esser- “appagamento”; la Samp deve approfit- si creato a Bergamo un microclima ideale tare di questo fattore per cercare di fare per vincere e divertire senza pressioni. Il punti contro una squadra altrimenti molto giocattolo Atalanta non si inceppa, le ge- più in forma. Il successo a Marassi man- ometrie di Cigarini, la fantasia di Bona- ca da tanto, troppo tempo. La Samp è un ventura e Moralez al servizio del cinismo malato in convalescenza, non è si è an- di Denis e Livaja divertono il pubblico e i cora curata appieno dal male che l’afflig- diretti protagonisti. Ma allora, quale è il ge da inizio stagione, ma i miglioramenti lato positivo nell’incontrare ora Lucchini e mostrati possono portare una ventata di compagni? La Samp viene dalla rocam- ottimismo all’ambiente. La strada per la bolesca vittoria di Livorno; un successo al guarigione completa è ancora lunga, l’e- cardiopalma, un vantaggio buttato al ’90 e quilibrio è troppo precario: al primo soffio ristabilito dopo pochissimi minuti, nell’en- di vento si corre il rischio di sprofondare nesimo finale thrilling di questa stagione, nella malattia dalla quale a fatica ci si sta dal rigore trasformato da quel grandis- tirando fuori, ma i progressi ci sono e si simo professionista di nome Nick Poz- vedono, finalmente. Starà a chi di dovere, zi. L’onda lunga dell’entusiasmo e della ora, tracciare la strada giusta per lasciar- fiducia che i 3 punti toscani hanno pro- si alle spalle un periodo nero e comincia- dotto potrebbero rappresentare la spinta re a pensare al futuro in maniera serena.

37 Le pagelle rosa di Liuba Galligani

orna la rubrica tutta al femminile nel- a lui darei un bel 7”. Su Da Costa Gian- Tla quale le tifose possono finalmente na non si sofferma più di tanto ma gli at- dire la loro sui propri beniamini; lasciarsi t r i b u i s c e c o m u n q u e l a s u f fi c i e n z a p i e n a . andare a complimenti che covavano da Ma ecco la sua vera passione: gli occhi tempo, rendere noto il loro giocatore pre- le si illuminano quando pronuncia il nome ferito e perché no, dare anche dei consigli di Sansone: “E’ bellissimo vederlo corre- su come coniugare al meglio stile e resa re con i capelli al vento; quando lo vedi in campo. Insomma il gentil sesso, che in correre non sapresti subito capire chi questo caso vedremo essere anche non è, ma poi vedi ondeggiare i suoi capelli troppo gentile, con simpatia ed un piz- ed ecco che lo identifichi. Vorrei veder- zico di pepe, potrà creare la sua top 11 lo giocare di più ed ogni volta non vedo personale e constatare se le prestazioni l’ora che entri in campo. Lo trovo un otti- dei giocatori in campo sono direttamente mo giocatore; per lui 7 più! Gastaldello è proporzionali al loro fascino, o se invece, un gran signore, Gabbiadini molto carino troppo spesso, la fatica faccia trapelare però preferirei che corresse un po’ di più; in loro quei simpatici difettucci che li fan- sono sicura però che il suo talento ver- no sentire ancora più vicini ai tifosi. Non rà fuori: un 6 d’incoraggiamento per lui. abbiate peli sulla lingua dunque e fuori le Un altro giocatore molto semplice ed alla vostre PAGELLE! mano è Angelo Palombo; durante una Questa volta tocca al punto di vista di cena eravamo seduti a tavola vicini e Gianna Croci, super tifosa blucerchiata e chiacchierare con lui è stato davvero pia- cardine dello Sport Club 1966 Sampdoria cevole. Mi ha detto che se non avesse fat- Sampierdarena. to il calciatore avrebbe fatto l’idraulico. E “Uno dei miei preferiti è sicuramente Eder, meno male che è diventato calciatore in mi piace molto sia in campo che fuori, per quanto lo trovo un gran professionista ed lui un 8 sicuramente. Un giocatore che in campo da sempre tutto se stesso: 7.” ho avuto modo di conoscere è Obiang, Parlando dell’allenatore Gianna confes- un ragazzo molto carino e spiritoso che sa con semplicità: “mastica un po’ troppi sa scherzare ed essere molto divertente; chewingum ma per il resto è un grande”.

38 Infine un suo personalissimo ma arguto maniera più consona di vestirsi per le va- punto di vista: “Mi piacerebbe che in ogni rie occasioni. La moda sarà anche moda – squadra ci fosse una figura che curasse esclama simpaticamente – ma a volte certi il bon ton dei ragazzi, insegnando loro la look li trovo davvero eccessivi!”.

39 Samp–Atalanta story di Marco Colla racchiusa in sei personaggi

milio Caprile driano Bassetto EGenovesissimo, oggi arzillo 85enne, AAttaccante vicentino fu in tutti i sen- ha alle spalle una carriera calcistica di si il primo bomber nella storia doriana primordine. Ala sinistra, esordì in rosso- Giocò sette stagioni in blucerchiato por- blù a soli 17 anni ma vestì pochissimo la tando in dote ben 92 reti di cui la pri- maglia della sua fede (appena 5 partite) missima all’esordio a Roma (3-1 per i Ebbe gloria in Nazionale (Londra 1948) e giallorossi). Solo lo su- fece parte dei 22 che affrontarono in Bra- pererà in tale graduatoria con 132 reti sile l’avventura mondiale del 1950. Giocò in serie A. La cosa strana è che così con ottimo profitto nella Juventus (1 scu- tante segnature non gli procurano nep- detto) e soprattutto nell’Atalanta ove visse pure una convocazione in azzurro, unito i momenti migliori del suo lungo percorso al fatto che all’età di soli 28 anni vie- calcistico. Agli amici che lo ascoltano (abi- ne considerato alla frutta dalla dirigen- ta in zona Foce) racconta ancora oggi che za doriana. Nell’estate del 1953 passa ogni volta che in maglia nerazzurra incon- all’Atalanta dove accadrà tutto il contra- trava la Samp era colto da un’ispirazione rio di quanto previsto dalla sua vecchia che trasmetteva positività. Segnava quasi società. Giocherà 4 stagioni in maglia sempre. Nella partita del 22 gennaio 1950 orobica andando a segno 56 volte, non al Ferraris, gelò in tutti i sensi la gradinata solo: arriverà a vestire la maglia della sud portando la sua squadra sul doppio nazionale in tre occasioni. Quanto alle vantaggio a metà gara in seguito grazie ad sue vendette sportive (se così possono una sua doppietta. Provvidenziale in chia- venir definite), in maglia atalantina an- ve Samp l’apporto dell’argentino Lorenzo drà a segno 5 volte contro la sua ex e di Pinella Baldini che nella ripresa rie- squadra in occasione degli scontri diret- quilibrarono le sorti. Al contrario, quando ti. L’atleta considerato “finito” a 28 anni l’avversario si chiamava Genoa, avveniva terminerà la sua carriera… 10 anni più l’opposto: non andò mai a segno contro la tardi. Ultimi urrah nelle file della Luc- sua squadra del cuore. chese, in serie cadetta.

40 audenzio Bernasconi di Savona) così si espresse alla richiesta. GParallelamente al trasferimento di Mi avete già portato via Benito Sarti e Bru- Bassetto all’Atalanta, la Samp preleva da- no Mora; per favore, non saccheggiate più gli orobici il centrale difensivo poco più che la mia creatura! Restò alla Samp fino al ventenne Gaudenzio Bernasconi prodotto 1965, lasciando un ricordo indelebile. Di locale di Ponte San Pietro. Diventerà un’i- sicuro lo ritroveremo in un’imminente “hall stituzione con 11 campionati in maglia do- of fame” sampdoriana. riana e 334 partite giocate. Onnipresente dall’inizio del suo curriculum genovese, nrico Dordoni nelle prime 213 partite ne gioca quasi EOggi opinionista molto competente in consecutivamente…212. Manca solo nel- un’emittente locale, a cavallo degli anni la stracittadina del 23 ottobre 1955, quel- 60 speranza nel settore giovanile doriano. la del 2-1 genoano targato Di Pietro; lo Qualche pellegrinaggio nelle serie minori avrebbe marcato lui: fate voi! In effetti nei (Lucchese, Pesaro) ed eccolo esordire in suoi primi sei anni risulta il miglior centro- blucerchiato nella stagione 1964-65. Terzi- mediano esistente in Italia, forse anche in no di fascia, marcatore implacabile (ma in Europa. Gioca 6 partite in nazionale (che origine era mezzala), vestì per 4 stagioni a quei tempi disputava pochi incontri) ri- la maglia della sua città nonché della sua uscendo persino ad annullare l’immenso fede. Nell’autunno del 1968 i primi dissa- Alfredo Di Stefano nonché le prime punte pori. Ha poco feeling con il tecnico Fulvio di Brasile e Argentina. Sul tackle da fermo Bernardini che gli preferisce (o l’imposizio- era pressoché insuperabile. ne viene dall’alto) il giovanissimo Giuseppe Aveva un solo difetto che nulla aveva a Sabatini, promessa destinato alle grandi che fare con il calcio giocato. I suoi com- platee. A novembre dello stesso anno pas- pagni di allora raccontano che quando si sa all’Atalanta ed il suo trasferimento avvie- trovava davanti ad una pasticceria poco ne in modo singolare. Al martedì si allena mancava che la svaligiasse. Serio, scru- ancora con la Samp, il giorno seguente si polosissimo ma soprattutto un vero cam- presenta nella sede orobica e la domenica pione nel suo ruolo, a inizio anni 60 fu ri- immediata scende in campo con la maglia chiesto in modo insistente dalla Juventus. atalantina proprio in occasione di un Sam- Alberto Ravano che all’epoca aveva forti pdoria – Atalanta al Ferraris. E’ il 24 no- interessi professionali con gli Agnelli (le vembre 1968. E’ designato alla marcatura sue navi caricavano vetture FIAT nel porto di Fulvio Francesconi la punta più perico-

41 losa dell’attacco avversario, lo annullerà e pione lo era davvero. L’Atalanta ci prende la partita finisce inevitabilmente 0-0. A di- gusto. Un anno dopo esattamente il 6 di- stanza di anni racconta così quel fatto che cembre 1992 si ripresenta sul terreno di lo vide protagonista. “… non avevo ancora Via De Prà guidata da un giovane Marcello metabolizzato il mio distacco da Genova né Lippi che propone in prima linea Maurizio tantomeno quello doriano. Giocando contro Ganz. Questi, ex promessa blucerchiata, l’amico “Corvo” Francesconi mi sembrava lasciato andar via sei anni prima, troverà ancora di disputare la partitella di allena- la sua giornata di gloria proprio contro il mento del giovedì...” tecnico Boskov che non credeva in lui. Sua la doppietta iniziale che incanalava arcello Lippi – Maurizio Ganz la partita verso un quasi sicuro successo. ML’Atalanta non era mai riuscita a vio- Il 3-2 finale pro Atalanta veniva deciso da lare il Ferraris doriano per ben 45 anni. Su una terza rete di Rambaudi. Inutili i due gol 31 prestazioni fra serie A e aveva doriani di Mancini e Corini che temporane- raccolto 13 pareggi e 18 sconfitte. L’incan- amente avevano riaperto i giochi. Parlava- tesimo si spezza il 20 ottobre 1991 quando mo di quel giorno trionfatore gli orobici guidati da Bruno Giorgi violano in panchina. Bandiera doriana negli anni per la prima volta Marassi col punteggio 70, ebbe la sfortuna di mostrare il suo re- di 2-0. Segnano Bianchezi un brasiliano pertorio di ottimo centrale difensivo negli tecnicamente più vicino al normale che al anni più bui della società blucerchiata. Il campione e l’argentino Caniggia che cam- suo progetto tecnico con la Samp si fermò solo al settore giovanile. Passato ad altri lidi, conquistò fama immortale. Juventus, Inter e Nazionale azzurra gli procurarono scudetti, Champion League, e un campio- nato del Mondo (Berlino 2006). Abbiamo scritto sei storie relative a Samp – Atalanta riferite a sei personaggi diversi. L’imminente appuntamento di oggi potreb- be essere l’occasione giusta per scriverne una settima, magari attraverso un atleta che ha vestito entrambe le maglie. Stiamo parlando di Manolo Gabbiadini….

42 43 Sport Club 1966 di Liuba Galligani Sampdoria Sampierdarena: un mare d’iniziative

o storico Club Sampierdarenese con- d’Alba e Stupinigi. Ltinua con un mare d’iniziative a soste- Immancabile il ritrovo a Fontanile lo scor- nere la sua squadra del cuore ed a coin- so 2 Giugno, insieme a tutti i Club blu- volgere sempre più i soci già iscritti ma cerchiati liguri e con la partecipazione anche quelli nuovi. del Presidente Garrone; il ritrovo avviene Con una quota d’iscritti che si aggira in- ogni anno presso una cantina ove il Club torno ai 350 il Club è sempre presente a ama rifornirsi di pregiati vini locali. tutte le trasferte, ed anche quando E per non farsi mancare davvero il campionato è in pausa è una nulla, 40 soci, dal 23 al 29 Giu- buona occasione per parti- gno si sono recati sulla Costa re verso nuove mete; il 13 Amalfitana, altra perla nata Ottobre scorso con ben 54 dall’iniziativa di tutto il Club persone al seguito ha prova- ma soprattutto dalle due to la suggestiva esperienza pietre miliari, coppia super della navigazione sul Mincio. vincente senza la quale tutto Ed ogni volta che la Sampdoria ciò non sarebbe possibile: Elio gioca a Udine è ormai consue- Tacchino e Giancarla Beccaria. tudine per il Club fermarsi tre gior- Inutile chiedersi se al ritiro blucer- ni nella città friulana; l’Hotel Franz è da chiato di Bardonecchia fossero presen- sempre la “base” per il pernottamento, ed ti! In loco per 15 giorni non hanno per- il ristorante “Mulin vecio” è ormai tradizio- so un allenamento dei loro beniamini ne per gustare le specialità locali. La gita e nemmeno l’occasione per visitare i sociale sempre frequentatissima (anche suggestivi panorami limitrofi. Ed anche quest’anno ha visto la partecipazione di lì non sono certo passati inosservati, in due pullman pieni) questa volta si è svol- quanto presso il loro hotel hanno asse- ta nelle caratteristiche località di Verduno gnato il premio come miglior giocatore

44 a Pozzi, che non era potuto esser pre- sente nel giorno della premiazione uffi- ciale organizzata dal Club. Per i pros- simi appuntamenti invece nell’ordine: la cena “gitante” così ribattezzata in quanto vi si ritrovano tutti coloro che non partecipano alle gite o che in generale si vedono poco durante l’anno; la cena è prevista per la fine di Novembre, ma il luogo è ancora un’incognita. Capodan- no: chi volesse essere “dei loro” arrive- rebbe tardi in quanto il Club è già al com-

45 pleto. Il programma prevede tre giorni niziative che dal 1966, anno della fonda- nei quali si visiteranno Terni, Viterbo e zione del Club continuano a susseguirsi Rieti; chicca per il primo dell’anno, si as- con grande entusiasmo e voglia di fare sisterà all’Angelus di Papa Francesco a sino ad oggi. “Vorrei tanto riuscire a coin- Roma. volgere di più i giovani” confessa il miti- E’ già in cantiere anche il nuovo calen- co Elio Tacchino, che aveva promesso di dario, che se l’anno scorso aveva come non tagliare la barba finché la Sampdoria tema “le maglie”, quest’anno avrà quello non avesse vinto (la barba era diventata dei cannonieri che hanno fatto la storia lunghissima!) e noi glielo auguriamo con della Sampdoria. Insomma un mare d’i- tutto il cuore.

46 Serie A TIM 2012-13 Classifica marcatori Roma ...... 24 8 reti: Rossi (Fiorentina) Napoli ...... 19 6 reti: Cerci (Torino) Juventus ...... 19 5 reti: Palacio (Inter), Hamsik (Napoli), Jorginho (Verona) Verona ...... 16 4 reti: Tevez (Juventus), Callejon (Napoli), Florenzi (Roma) Inter ...... 15 3 reti: Denis (Atalanta), Diamanti (Bologna), Barrientos Fiorentina ...... 15 (Catania), Gilardino (Genoa), Vidal (Juventus), Candre- Atalanta ...... 12 va (Lazio), Paulinho (Livorno), Balotelli, Muntari (Milan), Milan ...... 11 Hamsik, Higuain (Napoli), Cassano, Parolo (Parma), Pja- Lazio ...... 11 nic, Totti (Roma), Eder, Gabbiadini (Sampdoria), Di Natale Torino ...... 10 (Udinese), Cacciatore, Toni (Verona) Udinese ...... 10 2 reti: Stendardo (Atalanta), Laxalt (Bologna), Ibarbo, Cagliari ...... 10 Nainggolan, Pinilla (Cagliari), Paloschi (Chievo), Gomez Parma ...... 9 (Fiorentina), Lodi (Genoa), Alvarez, Cambiasso, Icardi, Mi- Livorno ...... 8 lito, Nagatomo (Inter), Pogba (Juventus), Hernanes, Lulic Genoa ...... 8 (Lazio), Emeghara (Livorno), Birsa, Poli, Robinho (Milan), Sampdoria ...... 6 Rosi (Parma), Benatia, Gervinho, Ljajic (Roma), Berardi, Catania ...... 5 Floro Flores, Zaza (Sassuolo), D’Ambrosio, Immobile (To- Sassuolo ...... 5 rino), Muriel (Udinese), Iturbe (Verona) Chievo ...... 4 Bologna ...... 3 Prossimo Turno 10° giornata Atalanta - Inter Cagliari - Bologna Fiorentina - Napoli Genoa - Parma Juventus - Catania Livorno - Torino Milan - Lazio Roma - Chievo Sassuolo - Udinese Verona - Sampdoria 30/10/2013 20.45

47 SAMPDORIA POINT CENTRO Via Cesarea 107 r - 16121 Genova Tel: 010 8602722 - [email protected]

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