Le voci dell’Antola trimestrale dell’Ente Parco Antola nr. 17 gennaio 2009 I. GARBARINI

TRADIZIONI LA 3 DOMANDE MUSICALI NELLE SUL LUPO QUATTRO PROVINCE

Poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Genova Le voci dell’Antola/1

Ladri di panchine di Roberto Costa* editoriale

o perché compie dispetto al Parco dell’Antola, scelte, come quella di ma soprattutto la sottrazione portare gli escursioni- all’intera Comunità del di- sti sui sentieri e nei ritto a godere compiuta- boschi dei nostri mente di un bene, l’am- monti o quella di biente naturale, che il Parco voler approfondire la sta solo cercando di tutelare, conoscenza del terri- valorizzare e rendere fruibile: torio, che magari in- su quella panchina si sede- fastidiscono chi abbia vano delle persone a guar- una visione distorta e dare il panorama, a leggere possessiva del pro- il giornale, a chiacchierare o prio personale rap- semplicemente a riposare; porto con l’ambiente quella cartina e quel segnale che lo circonda. disposti lungo il sentiero aiu- Ritengo tuttavia, se tavano gli escursionisti ad Una delle numerose panchine poste nei punti più panoramici del nostro fosse vera questa ipo- orientarsi, magari al buio, Parco tesi, che non sia la via nella nebbia o sotto una ne- giusta per trovare vicata. Siamo in tempi di crisi e, nel- celata fra i rami di un albero ascolto: ben altri sa- Ora non ci sono più e do- l’economia familiare, tutto per rilevare e censire la tipo- rebbero i modi, dal mo- vremo spendere altri fondi può servire per arrivare a fine logia, i movimenti e le abi- mento che è noto a tutti che pubblici, che la Regione con mese; non avremmo tuttavia tudini degli animali selvatici né il Presidente né il Diret- fatica e sacrificio ci mette a creduto che fra le necessità e sono stati asportati anche tore né gli Uffici del Parco si disposizione, per la loro so- di una famiglia tipo ci fosse alcuni cartelli segnaletici sono mai sottratti al con- stituzione. anche una panchina, che il lungo i sentieri in manuten- fronto con chiunque volesse Non pensino quindi gli Parco aveva da poco tempo zione al Parco ed una cartina esprimere la propria opi- ignoti vandali di farla franca collocato in un luogo fre- topografica plastificata (che nione, anche discorde ri- sempre e comunque; il Parco quentato per il suo grade- male fa una cartina?) del- spetto alle politiche del- non ha i mezzi per dotarsi di vole panorama e che è stata l’area protetta affissa ad una l’Ente, tanto che si trattasse un proprio servizio di vigi- rubata, dopo essere stata bacheca lungo uno degli iti- di persone singole che di lanza, ma non fa finta che sbullonata dalla sua base, in- nerari più frequentati è stata gruppi, associazioni o porta- non sia successo niente: la torno alla fine di ottobre. infine staccata e fatta a tori di interessi costituiti, che nostra gente ci sarà alleata Uso un tono “leggero” per pezzi. peraltro trovano la loro legit- nel custodire il suo territorio, sdrammatizzare il com- La conseguenza immediata tima rappresentanza ed con l’aiuto di Carabinieri, mento di un fatto di per sé ed evidente di questi atti è hanno voce nell’ambito della Polizia Provinciale e Corpo molto grave ma che, se fosse un grave danno economico Comunità del Parco. Forestale dello Stato, ai quali isolato, rientrerebbe nella per l’acquisto e la messa in Spero quindi che si tratti abbiamo denunciato e se- gnalato puntualmente media di un Paese dove il ri- opera di nuovi materiali in “solo” di vandalismo: siamo quanto avvenuto, non tanto spetto per il bene comune sostituzione di quelli dan- abituati a vedere insozzati di e non solo per il valore eco- ogni giorno di più non rien- neggiati o sottratti. rifiuti i bordi delle strade e nomico degli arredi rubati o tra fra le priorità di molti. Ma, ancora più del danno, dei corsi d’acqua, deturpati rovinati, ma per dare un se- Purtroppo invece non si mi preoccupa il pensiero che di scritte i monumenti sto- gnale chiaro che non c’è tratta solo di un episodio: fatti come quelli descritti, al rici, rovinato ogni bene pub- condiscendenza né impunità abbiamo dovuto constatare di là della inciviltà propria blico e quindi non c’è nulla verso chi, qualsiasi ne sia la infatti, da alcuni mesi, un del gesto, possano derivare, di strano, purtroppo, se la motivazione, danneggia o si crescente impegno dei van- proprio per essere accaduti stupidità e l’ignoranza agi- appropria di un bene pub- dali nel rubare e distruggere in un’area ristretta ed in un scono anche sull’Antola. blico. materiali che il Parco ha col- breve lasso di tempo al di Chiariamo tuttavia che non Non permetteremo che il la- locato sul territorio per dare fuori della stagione turistica, saranno comportamenti voro nostro e di tanti altri, un servizio gradito da abi- da un qualche strampalato come questi a scoraggiarci per dare speranze e futuro tanti e turisti, come nel caso disegno nella mente di qual- nella nostra attività, anzi; alle valli dell’Antola, venga descritto, o per svolgere atti- cuno: quello di farsi giustizia questo se lo mettano bene in vanificato dai ladri di pan- vità di ricerca scientifica. da sé nei confronti di un testa i nostri “eroi”. chine. È sparita infatti, oltre alla Parco che forse lo disturba Fatti come quelli descritti panchina, una fototrappola per il fatto stesso di esistere non sono semplicemente un *Presidente del Parco Le voci dell’Antola/2

A : “Patate dal mondo” di Silvia Barbagelata l’evento

Antola Roberto Costa), sono vista alimentare e curativo; intervenuti: il Console gene- Vidal Villagomez Castillo, in- rale del Perù, Jaime Mirande segnante dell’Università Delizzie, che si è detto molto Agraria “La Molina” di Lima; soddisfatto del legame che il Presidente dell’Associazione s’intende instaurare tra la Li- MediTaste Sergio Rossi che guria e alcune zone del Perù, ha ricordato come, con pochi soprattutto per permettere agli agricoltori del suo paese fondi, sia stata possibile l’or- di poter continuare a colti- ganizzazione di questo im- vare stando il più possibile al portante evento, principal- di fuori della soglia di - mente nel rispetto dei vertà; il responsabile del- contadini andini che hanno l’Orto Botanico dell’Univer- fornito la loro unica ric- L’esposizione delle numerose specie di patate, allestita dai ragazzi sità di Genova, Prof. Mariotti, chezza: una varietà immensa dell’Istituto Agrario B.Marsano che sottolinea l’importanza di specie di patate; il Prof. dell’iniziativa come collante Maimone, che ha organiz- Sabato 25 e domenica 26 ot- late. Questa manifestazione è tra università e territorio, re- zato con i ragazzi dell’Istituto tobre il paese di Torriglia, da il primo passo in direzione di putando fondamentale il rap- Marsano, l’allestimento della sempre conosciuto anche per un progetto a lungo termine porto con le comunità an- mostra, si complimenta con l’ottima qualità delle patate di cooperazione - dine per una riscoperta e autoctone, ha ospitato una Perù (prevedendo il coinvol- valorizzazione delle specie di loro per l’ottimo lavoro svolto rara manifestazione che ha gimento delle Università di piante di patate, appunto e per la passione che li ha lasciato spazio, come prota- Genova e Lima, del Consor- perchè queste sono state da spinti nella fattiva realizza- goniste incontrastate del- zio della Quarantina e di al- sempre importanti per il po- zione dell’allestimento, risul- l’evento, alle numerosissime cune cooperative peruviane, polo inca, anche dal punto di tato peraltro molto efficace. varietà del tubero, originario oltre che del Gal, dell’Istituto dell’America Centrale. Marsano e del Parco Antola) Quest’esposizione, voluta con lo scopo di individuare La Regione in visita al Parco dall’Associazione della Qua- vie comuni di gestione di- Nella giornata di domenica graditissima è stata la visita rantina con la collaborazione retta della filiera tra produt- del nostro Presidente della Regione Claudio Burlando, il del GAL Appennino Geno- tori, sia italiani che peruviani, quale ha mostrato vivo interesse per la mostra e si è pre- vese, del Parco Antola, il pa- e consumatori e, successiva- stato a scambiare qualche battuta con noi sui parchi e sul trocinio del Comune di Ge- mente, di commercializza- rinato interesse che la Regione dimostra nei confronti di nova e la fattiva realizzazione zione dei prodotti ottenuti, queste realtà, decidendo di investire su questa fondi e ri- da parte degli studenti del- per migliorare la qualità della sorse. Il nostro Parco ha deciso di destinare i fondi messi l’Istituto Professionale Statale vita di quei contadini e, nello a sua disposizione per perseguire il progetto di naviga- Agrario B. Marsano, ha visto stesso tempo, preservare le bilità del Brugneto e per portare a termine i lavori al- come protagoniste oltre 650 numerosissime varietà di pa- l’Osservatorio Astronomico di Casa del Romano. specie di patate di tutto il tate originarie del Perù che Il Presidente ci racconta della sua sensazione che tra la mondo, catalogate e divise possono essere ancora oggi popolazione residente nei parchi ci sia un differente at- per provenienza. apprezzate da tutti, grazie teggiamento rispetto a qualche tempo fa: dapprima visti La manifestazione compren- alla costanza dei coltivatori, come una sorta di problema, oggi molti sono i comuni deva una zona interna, al che ne hanno preservato la che richiedono di far parte dei parchi regionali e altre primo piano della Torriglietta, diversità per centinaia di nuove aree protette che vengono alla luce, un esempio dedicata all’esposizione delle anni. su tutti il Parco delle Alpi centinaia di specie di patate, L’evento ha accolto inoltre Liguri. I parchi devono ed una esterna,dove un mer- ospiti d’eccezione che hanno poter essere una vetrina catino dei produttori consor- arricchito ulteriormente la per far conoscere il più ziati della Quarantina met- manifestazione: oltre agli or- possibile, in Liguria e non teva a disposizione, oltre alle ganizzatori della manifesta- solo, le tante potenzialità patate, tutti i prodotti che zione (il Presidente del Con- che hanno al loro interno, hanno origine dalle loro sorzio della Quarantina, rendendole ricchezze da aziende agricole: ortaggi e Massimo Angelini, il Presi- Il Presidente della Regione saper conservare con sag- frutta, miele, formaggi, buon dente del Gal Marisa Baciga- con Roberto Costa gezza. vino, dolci, salumi e marmel- lupo e il Presidente del Parco Le voci dell’Antola/3

Convenzione Parco - Università Il Parco Antola, nell’ultimo consiglio, ha fissato la stipula di una convenzione con il DIPTERIS, Dipartimento per lo studio del territorio e delle sue risorse, dell’Università di Genova per parco news un progetto di attività di ricerca scientifica, divulgazione, for- mazione, progettazione, gestione e monitoraggio dei dati ambientali allo scopo di favorire possibili sinergie nella pro- mozione e nello sviluppo di attività di studio, di ricerca e for- Un nuovo progetto sulla Fauna mazione in campo ambientale. La suddetta convenzione non comporterà l’aggravio di oneri da parte dell’ente. del Parco

La tutela delle nostre foreste Il Parco, sempre nel corso dell’ultimo consiglio, ha ratificato la sottoscrizione, già avvenuta lo scorso 12 giugno durante il Festival del Bosco, dal Manifesto di Azione Locale per le Fo- reste, per una rivitalizzazione delle zone rurali e montane, tramite lo sviluppo sostenibile ottenuto dalle gestione inte- grata delle foreste. Questo documento propone agli aderenti di impegnarsi per: - migliorare la competitività del settore forestale e dell’uso sostenibile di prodotti e servizi forestali; - conservare e migliorare la biodiversità, attraverso il mi- glioramento della protezione delle foreste europee, l’im- pegno per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto; - contribuire al miglioramento della qualità della vita attra- verso educazione ambientale; - migliorare la cooperazione tra settori diversi per integrare obiettivi economici, ambientali e socio-culturali.

Il bus navetta: una realtà da utilizzare Il Centro Servizi Ter- ritoriali (CST) del Esemplare maschio di daino Parco dell’Antola mette a disposizione Al via un nuovo progetto dedicato alla fauna del Parco ed in degli utenti un servi- particolare all’evoluzione della composizione faunistica nel zio di trasporto a comprensorio dell’Antola negli ultimi decenni. Il finanzia- chiamata su preno- mento delle attività, per la cittadinanza e le scuole del terri- tazione per la frui- torio, arriva dal Programma Regionale di Interventi di Edu- zione turistico-escur- cazione Ambientale 2008/2009 nell’ambito del progetto sionistica dell’Alta “Ecoagire: cambio stile per l’ambiente”. Via dei Monti Liguri Il bus messo a disposizione da ATP per L’elevato grado di biodiversità e la presenza di specie facil- e delle principali il trasporto degli escursionisti mente osservabili rappresentano motivo di grande interesse mete del Parco. e coinvolgimento da parte del mondo scolastico, degli escur- Il CST del Parco è si- sionisti che visitano il Parco e dei turisti in genere ma richie- tuato presso la sede di Torriglia(anche Ufficio IAT della Pro- dono anche un attenta gestione per il superamento dei con- vincia di Genova) ed è dotato di un proprio mezzo (Doblò a flitti specialmente per le specie a maggior impatto sulle 6 posti) per piccoli gruppi e di un minibus a 19 posti ed altri attività agrosilvopastorali e sulla zootecnia. mezzi per comitive più numerose messi a disposizione dal- Le azioni previste, tra le quali seminari di approfondimento, l’ATP, grazie ad un’apposita convenzione quadriennale. L’ini- analisi della percezione dei residenti attraverso questionari e ziativa intende dare un servizio al territorio sia per i residenti diffusione di buone pratiche, hanno lo scopo di far cono- nei Comuni del Parco, sia per gli escursionisti. scere le principali specie di mammiferi presenti, il valore bio- L’ufficio informativo del CST del Parco è inoltre a disposi- logico, naturalistico e socio-culturale delle stesse nonché zione per consigli ed organizzazione di gite di singoli gruppi l’evoluzione nella composizione faunistica e le cause che con itinerari escursionistici su misura, informazioni su ospi- l’hanno generata per contribuire ad una gestione sostenibile talità del Parco e sulla percorribilità dei sentieri. e ad un costruttivo confronto dei diversi portatori di inte- Per modalità di prenotazione, costo dei servizi e info detta- resse in materia. gliate contattare il CST del Parco Antola al numero Nei prossimi numeri del notiziario, tutte le informazioni del 010.944175 o [email protected] progetto e gli approfondimenti. Le voci dell’Antola/4

Concorso “Mieli dei Parchi della Liguria” 2008 Giunto ormai alla parco news sesta edizione, il concorso è aperto a tutti gli apicol- tori che operano nelle aree protette Calendario 2009 per tutti! della nostra re- È uscito il ca- gione. Il concorso lendario per è frutto di un’in- l’anno 2009 La premiazione della manifestazione tesa tra enti locali del Parco, “Il Miele dei Parchi” svoltasi a realizzata con la quest’anno in- volontà dell’Asses- teramente de- sorato all’Agricol- dicato alle far- tura della Provincia di Genova. Anche quest’anno la Regione falle. Sono ha contribuito alla realizzazione dell’iniziativa mettendo a di- presentate tre- sposizione i tecnici del Laboratorio Regionale per le analisi dici immagini dei terreni e delle produzioni agroalimentari di Sarzana (Sp) di esemplari di che hanno effettuato la analisi chimico-fisiche dei campioni. la copertina del calendario del Parco lepidotteri che Per questa edizione il capofila è stato il Parco di e si possono in- la giornata conclusiva, domenica 30 novembre, con la ceri- contrare ed osservare sui nostri territori. E grazie alla bellezza monia di premiazione si è svolta a Camogli. Il mondo del- di queste immagini è possibile scoprire dettagli normalmente l’apicoltura ligure ha partecipato numeroso, inviando un to- invisibili. tale di 151 campioni di miele. Il Parco dell’Antola ha Le fotografie fanno parte dell’Archivio fotografico dell’Ente partecipato con ben 18 apicoltori e 23 campioni. L’eccel- Parco Antola e gli autori sono: L.Cassulo, R.Cotallasso, lenza, quest’anno, è stata per il miele millefiori; nel nostro M.Campora e R.Barbero. Parco ben due apicoltori hanno ottenuto, per questa qua- Il Calendario 2009 è in distribuzione gratuita presso le due lità, le tre apine d’oro: Giorgio Cartasso ed Emanuele Pierini. sedi del Parco di Torriglia e .

Riqualificazione del borgo di Senarega All'interno del Parco dell'Antola il borgo di Senarega, in Val Bre- venna, rappresenta una realtà di preminente rilevanza per varie ra- gioni: prima di tutto perchè è immerso in uno scenario di straor- dinaria naturalità per la presenza di vaste distese boschive, in secondo luogo perchè le emergenze architettoniche di cui pren- dersi cura (il Castello, le tre chiese e alcuni edifici tipologicamente significativi) costituiscono, nel loro insieme, un insediamento unico dove tutto testimonia le sue remote origini medievali. Inoltre l'abbandono che lo ha investito in questi ultimi decenni può divenire, invece, un'opportunità per sfruttare questi spazi con La Chiesa di Santa Maria Assunta ed il Castello di funzioni culturali. Senarega In questo quadro ha preso corpo la proposta di restituire al borgo una rinnovata identità, riconvertendolo in un ulteriore centro di interesse tra le mete del Parco, estendendo il modello di Senarega ad altre realtà sparse per il territorio dell'entroterra. Questo progetto è presentato dalla Provincia di Genova ed inserito in un più ampio piano integrato denominato “Terre di Castelli”, che prevede il restauro di numerosi manieri della Val e Valle , grazie a fondi europei messi a disposizione dalla Regione sull'Asse 4.1 per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. In concreto il progetto si prefigge di: - creare una struttura polifunzionale, in questo caso all'interno del Castello, che coniughi la valenza ricettiva con lo svol- gimento di attività culturali come convegni, concerti o spettacoli, da realizzare anche all'interno dell'Oratorio di San Giovanni Battista. - istituire un centro agronomico per la coltivazione delle patate e dei prodotti naturali autoctoni. - riqualificare i percorsi pedonali all'interno del borgo, rimuovendo il manto d'asfalto che andrà sostituito con acciot- tolato. - elaborare un modello metodologico di riferimento estensibile sia a realtà interne al parco sia a tutte le zone dell'en- troterra ligure. Il costo complessivo di tutti gli interventi prevede un totale di 979.900,00 euro, finanziati all'80% dalla Regione e la re- stante parte a carico del Parco e del comune interessato. La Valbrevenna

Frassineto, Gorra, Lavazzuoli, Molino di Frassinello, Mareta, Molino Vecchio, Nenno, Pareto, Piancassina, Piani, Porcile, Prele, Prosementino, Scapitola, Senarega, Ternano, Tonno, Villa Fontana Nome degli abitanti valbrevennesi Ristoranti Trattoria “Il Caminetto” (Loc. Nenno. Tel. 010.9690088. Chiuso il lunedì Ristorante “Da Carlo” (Loc. Nenno Infe- riore, Via alla Chiesa, 63. Tel. 010.9690753 Altitudine 533 m. s.l.m. Agriturismi Osteria del Sole (Loc. Lavazzuoli, 1. Tel. Abitanti 786 (Istat 31.12.2007) 348. 8537454) Picco dei residenti 3.137 ( nel 1881) Arginatura (Loc. Gorra, 508. Tel. 010. 9675239) Parrocchie Carsi, Clavarezza, Frassinello, Nenno, Pa- reto, Senarega e Tonno Come raggiungerla Autostrada A7 Genova - Milano, uscire al casello di Busalla direzione Casella fino in Frazioni principali Aia Vecchia, Carsassina, Carsi, Casareggio, località Avosso; qui, superato il ponte sul Caserza, Caselline, Cerviasca, Chiappa, torrente , si imbocca la S.P. 11 Clavarezza, Cornareto, Crosi, Frassinello, della Valbrevenna.

Il comune di Valbrevenna sembra essere il più gio- vane comune della Valle Scrivia poichè, nel 1896, vennero aggregate frazioni dapprima appartenenti ai comuni di Montaggio, Casella e . In questa piccola realtà, proprio perché frazionata in numerosissimi centri, esistono sette parrocchie, ap- partenenti alla diocesi di Genova tranne Nenno e Tonno, appartenenti a quella di Tortona. Nel momento stesso della fondazione del comune, Valbrevenna contava più di tremila residenti, disse- minati nelle oltre cinquanta frazioncine. La sede del comune divenne Carsi, posta in posizione centrale rispetto ai molti centri abitati e ben raggiungibile attraverso la fitta rete di mulattiere. Anche lo stemma del comune testimonia la sua recente nascita, rappresentando la morfologia La Valbrevenna. Foto di Campora e Cottalasso della vallata: lo stemma rappresenta i sei monti che fanno da cornice alla valle (Antola, Buio, Schi- sistema dei collegamenti con il mondo vicino, che da se- gonzo, Duso, Liprando e Banca), sovrastati da una cor- coli avveniva esclusivamente a piedi e a dorso di mulo e, nice rossa con sette croci, a rappresentare le sette par- di conseguenza, la sede del comune venne spostata a Mo- rocchie ed uno sfondo bianco e celeste, colori della lino Vecchio, essendo la più facilmente raggiungibile dal famiglia Fieschi. fondovalle. Fu dagli anni 60 che si sviluppò la rete stradale che collega ancor oggi i vari centri. La Valbrevenna era, nello stesso tempo, una vallata chiusa, ma comunque collegata ai paesi e ai centri più importanti; era chiusa, e lo è ancora, geograficamente perché si pre- senta come una stretta gola molto profonda; per via delle La vera rivoluzione si ebbe tra le due guerre, quando vide numerosissime mulattiere, però, era collegata sia alla pia- la luce il progetto della prima strada carrozzabile che nura, scendendo in fondovalle e giungendo a Casella, sia partiva da Avosso, lungo il torrente Brevenna, fino alla fra- alla città di Genova, potendo contare sul collegamento zione di Molino Vecchio, in un primo tempo, per poi con- con e Torriglia. tinuare fino alla frazione del Fullo dove giunse nell’imme- Comunque fino al dopoguerra, un po’ sparse per le nu- diato dopoguerra. Da quel momento in poi cambiò il merose frazioni, erano presenti tutte le professionalità che necessitavano alla popolazione: c’era il fabbro che aggiu- e frassini presenti in quelle aree che, per la pendenza o stava gli utensili, il maniscalco che ferrava i muli, il calzo- per il tipo di struttura morfologica, non potevano essere laio e numerosi negozi di alimentari, nonché molte oste- coltivate altrimenti. La trasformazione avveniva diretta- rie,almeno una in ogni frazione dove venivano serviti pasti mente in bosco attraverso la cosiddetta cottura “ in tè car- a base di prodotti locali e vino proveniente quasi sempre bunie” e poi trasportato come al solito a dorso di mulo. da uve coltivate nella valle. Quasi tutta la produzione veniva “esportata” fino a Ge- E per tutto il resto due o tre volte all’anno, dalla pianura nova. o da paesi vicini, giungeva chi riparava le pentole di rame Dal secondo dopoguerra fino a tutti gli anni ’60, inoltre, o di alluminio, chi tagliava i castagni per farne tavole o abbondante era anche la produzione di latte che veniva chi riparava ombrelli. portato a dorso di mulo fino a Montoggio e Casella per essere da qui ulteriormente trasportato fino alla centrale del latte di Genova. Protagonista dei cambiamenti del se- colo scorso è stata la forte migrazione verso le Americhe, sia verso gli Stati Uniti che l’America del sud, soprattutto, Cile, Argentina e Perù. Questo fenomeno però ha avuto un’im- portante particolarità: gli originari della Valbrevenna andavano in America, per guadagnarsi da vivere, ma tornavano appena possibile, con sostanziosi ri- sparmi, che venivano reinvestiti nei paesi nativi, non solo per il migliora- mento delle proprietà private, ma Tonno anche per quello delle strutture dei paesi e dei servizi (acquedotti, ecc). I mezzi di trasporto più utilizzati, fino all’avvento delle L’ultima ondata di migrazione si ebbe ancora nel dopo- strade asfaltate e quindi delle auto, rimanevano i muli, ai guerra e forte sembra ancora essere il legame degli emi- quali, molto spesso, veniva attaccata la lesa, slitta che fun- grati con la loro vallata. zionava come un carretto. Di fondamentale importanza fu La popolazione della valle, negli ultimi anni, sembra at- anche la teleferica. Questo mezzo per il trasporto delle traversare un periodo di controtendenza rispetto allo spo- merci era molto utilizzato per collegare la strada del fon- polamento degli anni ’90: in quel decennio si toccò il dovalle con le numerosissime frazioni a 800-900 metri di picco negativo con poco più di 600 presenze, mentre ad altitudine. oggi la popolazione si attesta attorno agli 800 residenti. I prodotti tipici, come in numerose altre parti del nostro La scuola elementare, presente nel comune, conta oltre Parco, rimanevano le patate e le castagne, che venivano 30 alunni. vendute nelle vallate vicine se non addirittura a Genova. Queste zone, come quasi tutti i territori del nostro Parco, Importante era la vendita delle famose patate “Bianche si ripopolano solo nei mesi estivi, dove gli originari della quarantine” da semina. valle, che sentono il richiamo delle loro origini, preferi- Altro prodotto molto importante per l’economia della scono la Valbrevenna a qualsiasi altro posto per trascor- valle era il Carbone vegetale, ricavato dai boschi di carpini rere le vacanze nella pace di una natura ancora sovrana.

La frazione di Carsi Chiappa Fino all’800 fu un centro importante, senza dubbio molto Santuario di popolato. Infatti a memoria d'uomo si ricorda la presenza di sette osterie. N.S. dell’Acqua Si entra nel paese percorrendo un antico e bellissimo La leggenda: ponte pedonale in pietra che un tempo era l’unica via Era il 1584. La peste si estendeva a macchia d’olio e colpì d’accesso al borgo. Questo, conduce alla Cappelletta di una giovane della Valbrevenna. N.S. delle Grazie, costruita a più riprese ma a partire dal “Salus infirmorum, ora pro nobis”, era questo quello che 1620. Attualmente sono celebrate solo alcune messe al- una voce soave ripeteva alla fanciulla, che si mise alla ri- l’anno: in particolare viene celebrata, la prima domenica cerca del luogo da cui la voce proveniva; giunse sulle rive di settembre, la Festa del Ponte. del Brevenna, dove trovò una sorgente. Bevve l’acqua e La Chiesa di N.S. dell’Assunta esisteva già nel 1242; fu guarì. poi ricostruita tra il 1675 e il 1700 per essere poi restau- Il parroco di Pareto, inizialmente scettico riguardo la sto- rata, così come la si vede oggi, intorno al 1930. All’in- ria della giovane, si ammalò a sua volta di peste. Bevve terno si contano cinque altari e al centro si trova l’Altare alla fonte e guarì. Da qui nacque la venerazione della Ma- Maggiore, tutto completamente in marmo. La chiesa con- donna dell’Acqua, alla quale si attribuiscono tali guari- tiene al suo interno un grande organo risalente al 1898 e gioni miracolose. costruito dalla ditta Locatelli di Bergamo e costato allora Secondo alcune testimonianze una prima cappella in ben 3.300 lire. Il campanile venne dotato dell’orologio legno fu eretta già nel 1534, dedicata alla Madonna. Se- nel 1878: venne fornito dalla ditta Terrile di e costò condo, invece, un documento del 1744, la costruzione di 750 lire. Il congegno pesa circa 150 chili, ha due qua- una prima cellula non avvenne prima del 1745. dranti e suona tutte le ore. L’accesso alla chiesa avviene at- Le notizie sull'origine della costruzione sono contrastanti: traverso il piazzale, in leggera salita, costruito nel 1767. secondo alcuni un primo nucleo in legno venne creato Nella Canonica è adibita la Sezione Etnologica del già nel XVI secolo, dedicata alla Madonna, Salute degli Museo Storico dell’Alta Valle Scrivia, dedicata alla stalla. Infermi. Secondo altri, invece, la costruzione della prima Nelle due stanze della mostra permanente sono esposti cellula avvenne non prima del 1745. numerosi attrezzi appartenenti alle vecchie famiglie con- Quello che è certo è che nel 1865 venne costruito il pul- tadine della valle ed ai muri sono affisse storie di vita di pito, nel 1871 la prima strada e solo nel 1949 il nuovo quegli stessi abitanti. ponte in cemento armato. Il Santuario si trova subito L’antico borgo è dominato dal Castello Senarega-Fie- dopo la frazione di Molino Vecchio, salendo lungo il Bre- schi; questo è formato da due parti a pianta quadrata: la venna sul versante destro della valle. Il Santuario fu per torre, del tredicesimo secolo, e il palazzo, del quindice- lungo tempo meta di pellegrinaggio dalla bassa Valpol- simo secolo, che divenne sede dell’agente camerale, colui cevera per pregare un’estate non siccitosa. il quale, in concreto, ri- scuoteva il Senarega “Fitto Gen- tile”, tassa Senarega è un borgo molto antico inserito tra il torrente sui beni feu- Brevenna e un suo piccolo affluente, a 723 metri sul li- dali donati vello del mare. Il paese, è quasi disabitato durante i mesi in conces- invernali, nei mesi estivi si popola, come tutta la vallata, di sione dal- numerosissimi villeggianti. l’agente ca- Il borgo di Senarega può essere definito monumentale se merale al raffrontato agli altri paesi della valle, anche a motivo del “padrone Il Museo di Senarega profilo chiesa e castello che dominano sul paese, sor- utile”; la tassa era da pagarsi in denaro oppure in natura. Le guardie del castello svolgevano funzioni di “polizia tributaria” a supporto del- l’agente camerale. Entrambi gli elementi sono costruiti con materiale locale e coperti da ciàppe di calcare mar- moso. L’accesso al castello avviene attraverso un ponte in pietra che sostituì probabilmente un precedente ponte le- vatoio in legno. L’interno è costituito da un ampio in- gresso dotato di un grande camino e, nel piano superiore è presente un grande forno che veniva utilizzato per la cottura del pane. Nel sottotetto è presente anche una pic- cionaia. I sotterranei erano adibiti a prigione e in una stanza sembra fosse riservata a torture ed impiccagioni, Senarega. Foto di Anselmo Orsi in quanto sono visibili grandi anelli in ferro. I primi proprietari del castello furono i Senarega, fino al prendendo l’osservatore. L'origine del paese è sicura- ‘400, quando fu lasciato ad alcuni componenti della fa- mente medievale e il borgo stesso sembra essere nato miglia Fieschi, che lo mantennero fino alla caduta dei con un progetto preciso; infatti è l'unica frazione nata di- feudi imperiali. L’edificio, fortunatamente, ebbe princi- rettamente sul torrente Brevenna, quando tutte le altre palmente funzioni amministrative e fiscali e probabil- sorgono dai 700 ai 900 metri. mente, non visse mai momenti bellici. nella stalla di Senarega, quella vita d’altri tempi sem- Camminare in bra essere un po’ meno lontana. Riprendiamo il cam- mino facendo attenzione al sentiero che piega bru- Val Brevenna scamente tra le case dirigendosi a nord, tra i prati, Lungo la via degli alpeggi verso l’erbosa cima del Monte Cremado (1512m): da lì, in poco tempo, si guadagna la vetta dell’Antola che Ha inizio nel piccolo ed accogliente Museo Etnologico silenziosa custodisce la storia delle genti di queste valli. di Senarega, il nostro “viaggio” tra passato e presente (Chiappa - M. Antola, 2h 30’ – 2h 45’) nell’appartata Val Brevenna, per ripercorrere con la mente e con le gambe la storia dei suoi abitanti e degli Da Piancassina… la salita più veloce al In Val Brevenna è uno degli accessi più rapidi per rag- giungere l’Antola (1h e 30’ ca. il tempo di percor- renza). Da Piancassina si segue l’antica via mulattiera segnalata con ••• che conduce a Lavazzuoli, nucleo rurale a 1150 metri di quota dove una caratteristica osteria permette di degustare cucina casalinga e pro- dotti locali in un’atmosfera calda ed accogliente, una fattoria d’altri tempi che racconta pagine del mestiere contadino qui Casoni di Giuan. Foto di G.Roccatagliata ancora vivo ed efficace- mente rappre- oltre 40 villaggi che ne punteggiano i boscosi versanti. sentato. Si Qui, efficacemente esposti negli ambienti recuperati prosegue fino di una tipica stalla, ritroviamo oggetti, immagini e te- al Colletto stimonianze che riportano indietro nel tempo, alla delle Cianazze scoperta della vita contadina e del lavoro dell’uomo: dove è pre- falci e cote, basti per gli animali, utensili per la lavora- sente un’area zione del latte e della lana, lumi…oggetti che lenta- di sosta con mente sembrano prendere vita per raccontare la vita L'Azienda Agrituristica di Lavazzuoli tavoli e pan- di chi li ha costruiti, posseduti e utilizzati. che e dove so- Affascinati ed emozionati, ci congediamo da questo praggiunge il angolo di vita d’altri tempi per iniziare il nostro cam- sentiero proveniente da Torriglia segnalato con due mino vero e proprio: da Senarega, a poca distanza dal palle gialle (••). Si aggira a oriente il M. Cremado e ponte in pietra che consente l’accesso al paese, per- si procede verso nord sullo spartiacque che si fa più corriamo la mulattiera che sale ripida al borgo di pianeggiante fino ad incontrare la mulattiera che Chiappa (25 min. circa a piedi, ma i meno volenterosi scende a Bavastrelli e permette di accedere al Rifugio possono raggiungere Chiappa in auto). ParcoAntola. Tralasciando questa deviazione si ri- Tra le abitazioni, che in alcuni casi conservano ancora prende invece a salire fino a sbucare dalla faggeta in i caratteristici tetti in ciappe, si segue il segnavia + e si vista dell’Antola e della sua croce. intraprende il sentiero che lungo la panoramica Chiappa del Maestro sale agli antichi Casoni, nuclei L’anello di Tonno rurali utilizzati un tempo dai pastori durante l’estate Due mulattiere risalgono le pendici del per condurre gli animali all’alpeggio e dedicarsi alla (1400m) e collegano il suggestivo borgo di Tonno al fienagione. Sono i Casoni di Giùan; poco più in basso panoramico percorso di crinale che da i più antichi Casoni di conduce all’Antola, creando così l’opportunità di un Lomà, piccoli capola- itinerario ad anello. Dalla chiesa del paese si segue a vori di edilizia rurale destra un viottolo che conduce fuori dall’abitato e montana. Vale la pena porta ad un bivio. Seguendo la traccia che sale ripida concedersi una sosta a sinistra verso il M. Buio (•••) la salita è piuttosto im- per godere del pano- pegnativa con svariati tornati che permettono di rag- rama e per ammirare giungere la mulattiera proveniente da Crocefieschi, se- quel che resta delle an- gnalata con =, proprio alle pendici del M. Buio; tiche fasce coltivate, dei procedendo invece dritti si segue il segnavia 2 bande muretti a secco, delle azzurre (segnavia non ufficiale), si attraversa il Rio Ca- scale in pietra e dei vec- stellazzo e si procede in salita per guadagnare il cri- chi cascinali di cui ri- nale tra la Val Brevenna e la Val nei pressi di mano lo scheletro in una bella area di sosta. Qui si può decidere di chiu- legno. Ripensando alle dere l’anello dirigendosi a sinistra verso il M. Buio op- immagini di quei luoghi pure proseguire a destra verso la cima dell’Antola Il sentiero Casoni-Chiappa osservate poco prima (Tonno - M. Antola, 2h ca.). Le voci dell’Antola/9

Foto-eventiFoto-eventi

21 ottobre, la castagnata a Torriglia 23 ottobre, il Parco al Festival della Scienza

25-26 ottobre: I consorziati della Quarantina che vendono i 30 novembre, Premiazione del concorso “Il Miele dei Parchi” loro prodotti alla manifestazione “Patate dal Mondo”, svoltasi edizione 2008. I vincitori di tre apine del Parco Antola: Giorgio a Torriglia Cartasso e Emanuele Pierini

3 dicembre 2008: “I sapori del Parco in mostra per le riprese di novembre, l’Osservatorio Astronomico in costruzione Primocanale Le voci dell’Antola/10

3 domande sul lupo di Marco Carraro Centro Esperienze del Parco per il concreto danno alle attività zootecniche, sia per l’im- ponderabile senso di fastidio che chi vive sul territorio av- verte per la presenza di un animale potenzialmente perico- loso e che siamo abituati fin da bambini a considerare il simbolo stesso del male (nella cultura cristiana il lupo è l’an- titesi all’agnello che rappresenta il Cristo). In tutta la lettera- tura scientifica viene escluso che in condizioni ordinarie il lupo sia pericoloso per l’uomo e le ricerche storiche ridi- mensionano, riportandoli a casi avvenuti in condizioni parti- colari, gli eventi di attacchi ad esseri umani; non dimenti- chiamo che, in condizioni estreme, esistono altri animali che attaccano l’uomo: ricordiamo su tutti gli attacchi da parte di cinghiali comunque infrequenti e avvenuti sempre da parte Lupo (Canis lupus). Disegno di Paola Bussi di animali feriti, senza via di fuga o che proteggono la prole.

1. da dove vengono i lupi? 3. e allora che fare? Il lupo è presente in Italia da tempi preistorici, appartiene La ricomparsa del lupo è un fenomeno che rientra in un più quindi alla fauna autoctona. La sua scomparsa da gran parte vasto quadro di modificazioni nel tipo e nella consistenza del territorio italiano è dovuta, più che alla caccia e alla cat- della fauna del nostro territorio. Se riflettiamo sulle variazioni tura con esche avvelenate e tagliole, alla mancanza di prede negli ultimi anni nella presenza di specie come il cinghiale, a seguito dello sfruttamento da parte dell’uomo di tutte le il daino, il capriolo, l’istrice, il cormorano, l’airone, le cor- porzioni possibili di territorio appenninico fino al primo do- nacchie ecc. è facile capire che siamo in presenza di un cam- poguerra. Coincidono infatti la massima presenza dell’uomo biamento sostanziale che ha bisogno di essere capito e ge- sull’Appennino con la minima presenza degli ungulati quali stito senza i pregiudizi e gli integralismi di frange estreme cinghiali, cervi e caprioli e di conseguenza del lupo. È infatti del mondo ambientalista e di quello venatorio che spesso generalmente la competizione, e non la predazione, a de- forniscono l’alibi ad un colpevole immobilismo nella gestione terminare la scomparsa delle specie. A seguito dello spopo- dell’ambiente. Fatte queste considerazioni resta la necessità lamento delle aree montane, i territori sfruttati per le attività agricole sono diventati un habitat ideale per gli ungulati met- tendo a disposizione del lupo un’adeguata risorsa alimen- tare. Le residue popolazioni di lupo dall’Appennino centrale e meridionale hanno iniziato così una lenta, ma inesorabile espansione verso nord ricolonizzando l’Appennino setten- trionale e le Alpi. In provincia di Genova la presenza del lupo è accertata dai primi anni ottanta (quasi trent’anni fa). Si noti che, diversamente dall’opinione di tanti (mai suffra- gata da alcuna prova), tutto ciò è avvenuto in maniera com- pletamente naturale senza alcun interveto dell’uomo; a ti- tolo di esempio possiamo citare il caso della Val Borbera dove vennero allestiti dei carnai per fotografare i lupi e dove la gente pensò che qualcuno avesse liberato i lupi e poi andava Tracce evidenti della presenza del lupo: le fatte a nutrirli (per la cronaca vennero fotografati 3 volte i lupi e 70 volte cani vaganti). di gestire questo “problema” per tutelare i contrastanti in- 2. a cosa serve il lupo? teressi in gioco e questo può essere fatto migliorando le co- Si potrebbe ripetere la stessa domanda per ogni altra specie noscenze sulla presenza e sulla consistenza della popolazione vivente: nessuna è indispensabile, ma tutte concorrono a co- di lupi, individuando forme di prevenzione dei danni che ri- stituire l’ecosistema. Il lupo e gli altri grandi predatori occu- ducano la possibilità di predazioni e diffondendo una cor- pano il vertice della catena alimentare e, diversamente da retta informazione sulla specie. quel che si potrebbe credere, sono indispensabili proprio per Questi sono gli obiettivi perseguiti dal progetto “Lupo in Li- le prede operando una selezione naturale che contribuisce a guria“ che il Parco dell’Antola sta seguendo per conto della mantenere in buona salute le popolazioni predate attraverso Regione e i cui risultati dovranno determinare scelte gestio- l’eliminazione degli individui malati o comunque inadatti a nali capaci di mediare i contrasti che il ritorno del lupo ha ge- sostenere le pressioni dell’ambiente. nerato. Tutti possono collaborare segnalando avvistamenti, Sappiamo tutti benissimo che la presenza del lupo comporta predazioni di animali selvatici, tracce o feci attraverso le quali problemi gravi di convivenza con le popolazioni umane, sia ricostruire la mappa della presenza del predatore. Le voci dell’Antola/11

Il suono delle nostre valli di Claudio Gnoli* Le tradizioni

Il territorio del Parco dell'Antola appartiene in pieno tato di un suonatore, Giacomo Chigorno detto u all'area di diffusione di un’importante tradizione Scarcella, che nel 1661 suonava in un'osteria di Mar- culturale. Si tratta del complesso di musiche, stru- zano; il cognome ci dice che quasi certamente era menti, danze, canti e feste detti "delle Quattro Pro- un abitante del vicino borgo di Fallarosa. Il suo stru- vince", per il fatto che li si ritrova nei paesi alti di mento era una musa, ossia la cornamusa con ca- tutti i versanti della catena dell'Antola: quelli geno- ratteristiche specifiche delle nostre montagne, con vese, piacentino, pavese e alessandrino. un chanter ad ancia doppia in do e una sola canna di bordone (la nota fissa di accompagnamento). Il duo classico di suonatori era costituito da una musa e un piffero, oboe popolare anch'esso esclu- sivo della nostra area: questa formazione si è tra- mandata fino ai primi decenni del Novecento, quando la musa è stata sostituita dalla fisarmonica. Le coppie di suonatori, chiamate nei paesi per le feste patronali o dei coscritti, i matrimoni, il carne- vale, si spostavano a piedi o a dorso di mulo per le valli Trebbia, Aveto, Scrivia, Borbera, , rima- nendo in giro per molti giorni, soprattutto nelle sta- gioni in cui non occorreva curare i campi. In questo modo diventavano portatori di notizie e cono- scenze fra una valle e l'altra, personaggi carismatici ed anche un po' leggendari, come il famosissimo I suonatori Ferri e Mantovani Draghin di Suzzi, che si diceva fosse addirittura ri- cercato per l'omicidio di un suonatore rivale delle Per un territorio dell'Italia settentrionale, è una for- parti di . tuna avere ancora la possibilità di partecipare a tra- Nella valle del Brugneto infatti vivevano nell'Otto- dizioni di questo genere, dal momento che in quasi cento suonatori importanti: in particolare nel paese tutte le altre zone questi aspetti della vita radicati di Frinti, oggi sommerso dal lago artificiale, c'era un nella storia locale sono completamente scomparsi; pifferaio noto appunto come u Frintin che, insieme situazioni vive come quella delle Quattro Province si al suo compagno musicista, godevano di notevole possono ritrovare solo in aree molto periferiche, come le valli occitane del Cuneese o la friulana Val Resia. Noi invece ci troviamo in un’area centrale rispetto a grandi città come Genova, Milano e Torino: ma essendo un centro montuoso, un po' come il Mas- siccio Centrale francese, ha straordinariamente con- servato un patrimonio che altrove è stato cancel- lato dall'avvento della modernità e della cultura di massa. Ci sono infatti documenti che attestano come in passato le danze e gli strumenti oggi sopravvissuti nella nostra montagna fossero diffusi anche sulla Ri- viera, probabilmente compresa la stessa città di Ge- nova. Particolarmente nota era la passione per le Alpe, lo scorso agosto: festa tradizionale con pifferi e fisarmoniche. feste da ballo fra gli abitanti delle alture di Torriglia, Canti e balli nelle aie del paese fino a tarda sera. I suonatori sono dove infatti troviamo il più antico nome documen- Stefano Valla e Daniele Scurati. Le voci dell’Antola/12

Le tradizioni

Spesso i suonatori ne sono gelosi, ma qualche volta acconsentono ad insegnare ai più giovani. In que- sto modo la tecnica del piffero in passato dalla val Brugneto, dove sembra avesse dei parenti, giunse al Luensin di Piancereto, un paesino della val Borbera sulla direttrice del valico di San Fermo. In seguito i grandi suonatori crebbero un poco più a nord, a Bruggi, Negruzzo e Cegni, mentre le valli genovesi subivano una trasformazione degli usi più rapida, per la maggiore vicinanza delle città. Così la musa divenne una fisarmonica, il piffero di- venne un clarinetto e le gighe divennero dei valzer, anche se fino al Novecento suonatori come l’An- giulin e u Bann-a di Pentema, famosi e apprezzati quanto i loro predecessori, hanno continuato ad eseguire il repertorio più tradizionale. Così alcuni anziani delle valli dell'Antola conservano tuttora il passo leggermente saltato per la polca, traccia inconfondibile di una consuetudine locale differente dal "liscio" d'importazione. Dopo il furore di cambiamento che ha percorso gli anni del Dopoguerra, oggi va sempre più ritor- nando la consapevolezza del valore delle tradizioni e delle specificità locali, specialmente in quei luo- ghi dove esse, fortunatamente, non si sono inter- Sempre Alpe, ma per le vie del paese rotte. È allora possibile recarsi il giorno della festa in luo- popolarità. Erano considerati personaggi estrosi e ghi come Campassi, Connio, Capanne di Carrega, insieme perdigiorno, come esprimeva il loro so- Fascia, Gramizzola, Pentema, Carsi per scoprirvi an- prannome di Pittapuexi (beccapiselli); il loro ricordo cora danze e suoni di una vitalità insospettata, a cui era tramandato ancora di recente a Sbarbari, nel- partecipano gli anziani insieme ai giovanissimi, ri- l'alto Aveto, dove costoro animavano regolarmente trovando un'identità di paese e di territorio di cui feste con pinfiu e müza, al cui suono si muovevano sentiamo di avere bisogno per essere completi. immediatamente i ballerini, come la bravissima Cat- La dimostrazione più eccezionale si può incontrare tun. Anche a Caffarena c'era un pifferaio, u Pinolu, i probabilmente alla festa di Alpe di , il terzo cui discendenti frequentano tuttora il paese. sabato di agosto, quando, per molte ore, ogni aia e Per costruire gli strumenti, solitamente in legno di ogni casa si trasformano in tappe obbligate per i bosso, erano necessari artigiani esperti e dotati di suonatori, per i paesani e per qualunque visitatore, un tornio: sembra che uno di loro si trovasse a Re- tutti moralmente tenuti ad entrare, assaggiare vino, torte e salumi, e possibilmente cantare o ballare. tezzo. Per capire finalmente che non si tratta di uno spet- I segreti dell'arte del piffero erano trasmessi da un tacolo, ma che è la nostra festa. suonatore all'altro, allora come oggi. Per approfondire si può visitare il sito www.appen- Qualcuno si appassiona alla musica sentita dai suo- nino4p.it; per condividere ricordi e testimonianze, natori venuti nel proprio paese, o conosciuti in oc- o imparare le danze tradizionali, scriveteci a reda- casioni lavorative o familiari; così comincia a seguirli [email protected] ad altre feste, cercando di carpire i segreti della loro abilità. *Associazione Appennino delle Quattro Province Le voci dell’Antola/13 quesiti, articoli, fotografie, lettere possono essere indirizzate a: Redazione “Le Voci dell’Antola” - Villa Borzino - via XXV Aprile, 17 - 16012 Busalla (GE) Email: [email protected] Il materiale inviato non verrà restituito. La collaborazione è gratuita. la posta Cresce il numero di lettori! Mentre differente risulta essere il periodo di consultazione Visto il numero sempre crescente di richieste di abbona- tra i visitatori di parks e quelli di parcoantola.it: mentre i mento gratuito alle “Voci dell’Antola” e il successo di visita- primi consultano il sito soprattutto nei mesi primaverili, i se- tori che il nostro sito riscuote da qualche anno, abbiamo condi principalmente nei mesi di ottobre e novembre. pensato di rendere partecipi tutti i lettori dei dati che ab- biamo raccolto. Tralasciando tutti i dati particolari è interessante concludere Per quanto riguarda il notiziario le adesioni numero dopo che l’interesse per la nostra area protette negli anni è via via numero sono aumentate di oltre un centianio ogni tre mesi, aumentato. Con la speranza che questo interesse sia sino- raggiungendo, allo stato attuale, i 3000 abbonati su richie- nimo di affezione, continuiamo nel nostro lavoro, sempre e sta. da sempre aperti ad eventuali consigli o contestazioni. A tutti La stampa del numero di copie varia da periodo a periodo, voi: grazie. rimanendo pur sempre tra le 8000 copie, nei periodi inver- La redazione nali, e le 12000 copie stampate in occasione del numero di luglio, la cui uscita coincide con la Festa sul Monte Antola. La Home-Page del sito ufficiale del Parco Avere la sensazione che tanta gente ci è vicina e ci segue, numero dopo numero, è di sprono per impegnarci e cercare di fare sempre meglio. Per quel che riguarda il sito (www.parcoantola.it) il discorso è pressocchè invariato nella sostanza: dal 1999 al 2007 si nota un aumento del numero di visitatori, passando dalle poche centinaia di visite nel 1999, toccare le 5.000 alla fine del 2001, le 20.000 a metà 2005 e raggiungere le oltre 40.000 visite durante il 2007. Da notare però come la stragrande maggioranza dei visita- tori giunge al sito dal Parco attraverso il sito nazionale dei parchi (www.parks.it). Infatti siamo nell’ordine delle 40.000 visite al nostro sito partendo dal sito di parks e 10.000 digi- tando già l’indirizzo del sito del Parco Antola. Sia che la consultazione parta della pagina dei parchi che già da quella del nostro parco le pagine più visitate, dopo natu- ralmente la Home Page, sono: Ospitalità, Manifestazioni, No- vità, Itinerari, Punti d’Interesse ed Area Protetta. Per entrambi i tipi di visitatori la visita è molto breve (più della metà fino ai 4 minuti) e l’orario di visita concentrato in orario d’ufficio.

DOVE TROVARE GRATUITAMENTE LE VOCI DELL’ANTOLA • presso le due sedi del Parco Antola (Torriglia, La L’elenco dettagliato dei punti di distribuzione sia dei co- Torriglietta e Busalla, Villa Borzino); muni del Parco che degli uffici del turismo di Genova è con- sultabile sul sito del Parco (www.parcoantola.it), link no- • presso le sedi dei comuni del Parco: Busalla, vità, sezione dedicata al notiziario “Le Voci dell’Antola”. Crocefieschi, , Savignone, Valbre- venna, Vobbia, Fascia, Gorreto, , Pro- tagliare lungo il tratteggio pata, , Torriglia; richiesta spedizione postale Chi desidera ricevere gratuitamente per posta • presso le due Comunità Montane di Val Trebbia “Le voci dell’Antola” può ritagliare o fotocopiare questo talloncino e, una volta compilato, può spedirlo tramite posta o fax all’Ente e Valle Scrivia; Parco. La stessa richiesta può essere fatta tramite posta elettronica inviando una email con i dati personali a: [email protected] • presso le edicole, gli alimentari, le tabaccherie e i punti di distribuzione dei comuni del Parco; Cognome

• presso i principali uffici turistici di Genova; Nome

• nelle Biblioteche delle Comunità Montane Alta Via/Località C.a.p.

val Trebbia e Alta Valle Scrivia e in quelle dei Comune Prov. comuni del Parco e-mail Le voci dell’Antola/14

Sagre e manifestazioni del territorio appuntamenti

i semi di casa sono stati a poco a site alla stalla, effettuabili la prima e Semi di Casa: La Cooperativa Castello seconda edizione di poco e, infine definitamene, sostituiti la terza domenica di ogni mese da dalle ditte sementiere del Nord Eu- novembre a marzo. della Pietra organizza per “Mandillo dei semi” ropa per produrre varietà standar- Gli incontri avranno una durata di un i mesi di gennaio, feb- Saper fare da sé le sementi dei pro- dizzate, adatte all’agricoltura indu- paio d’ore, individuali o con gruppi braio e marzo numerose prio ortaggi e cererali prima degli strializzata. di non più di 10 partecipanti alla iniziative: anni ’50 era ancora pratica comune Quel saper fare è venuto meno nel volta. • Domenica 4 gennaio e diffusa. Poi, a partire da quegl’anni, giro di trent’anni; e davvero basta il Nel corso della visita verranno fornite apertura straordinaria del Ca- informazioni etologiche, anatomiche stello su prenotazione; e zootecniche di base relative alla na- tura dell’asino per poi passare al con- • Sabato 14 febbraio tatto, all’uso della capezza e della in occasione di S.Valentino longhina, per concludere la visita porte aperte a tutti gli inna- con una prova di conduzione. morati dalle ore 14 alle 17; Non è previsto un contributo fisso, ma saranno ben accette offerte li- • Domenica 8 marzo bere a favore dell’Associazione. apertura straordinaria del Ca- Per venire a conoscere da vicino que- stello per la festa delle donne sto mondo è necessario fare una ri- dalle 10.30 alle 17.30. A tutte chiesta preventiva telefonando al- le donne che andranno in vi- l’Associazione Paradase al numero sita al maniero andrà un pic- 333.7385947 o tramite e-mail all’in- colo omaggio floreale; dirizzo [email protected] • Domenica 22 marzo Bus navetta al serata dedicata alle fate per Presepe di Pentema festeggiare l’equinozio di pri- Ampia varietà di semenze alla manifestazione “Mandilli dei semi” mavera con un intratteni- Martedì 30 dicembre è disponibile mento a tema. Per la parteci- un bus navetta, messo a disposizione silenzio di una generazione perché la con sé semi autoprodotti da scam- pazione è necessaria la dal Parco attraverso la convenzione memoria sociale si interrompa e la biare. prenotazione; con ATP, che condurrà tutti i visita- trama della cultura cominci a sfilac- Per partecipare alla giornata scri- ciarsi. Ora, lentamente, stiamo rico- vere a [email protected] o chia- tori dal centro di Torriglia al borgo di • Martedì 6 gennaio struendo il sapere che non ci è stato mare il numero 347. 9534511 Pentema, che dalla vigilia di Natale Epifania al Castello di Borgo consegnato e di nuovo impariamo a ospita il graziosissimo presepe. Il ser- Fornari. Aspettando la Be- riprodurre le varietà dell’orto e del Associazione vizio è gratuito ed è disponibile fana tra una visita guidata e campo. Paradase dalle ore 9.30 alle ore 18.00 con tanti giochi. Ritrovo alle ore Le attuali leggi nazionali e della Co- Pur essendosi ormai conclusa, fino una frequenza di partenza di 30 14.00 al Castello; munità Europea non vietano né l’au- alla prossima primavera, la stagione minuti circa. toproduzione né la cessione gratuita delle passeggiate con gli asini, sarà Per ulteriori informazioni si può con- • Domenica 22 febbraio di sementi autoprodotte, purchè die- comunque possibile conoscere da vi- tattare la sede del Parco a Torriglia Pentolaccia al Castello di tro non ci sia un fine commerciale. Il Borgo Fornari. Festa in ma- dono e lo scambio delle proprie se- cino il mondo asinino attraverso vi- attraverso il numero 010.944175. menti sono del tutto leciti e non c’è schera, giochi e premiazioni. norma che li vieti. Ritrovo alle ore 14.00 al Ca- Per incoraggiare l’autoproduzione di stello; sementi e l’incontro fra i coltivatori – per mestiere o per passione – il Con- • Domenica 22 marzo sorzio della Quarantina, in collabo- visita a Senarega, al Museo razione con il Parco dell’Antola e Etnologico e ai resti fossili sul l’Istituto per l’Agricoltura B.Marsano, torrente Brevenna. organizza a Torriglia (presso la sede del Parco) per domenica 18 Per informazioni ulteriori e gennaio 2009 la seconda edizione per prenotazioni contattare di MANDILLI DEI SEMI, giornata dedicata allo scambio di sementi au- la Cooperativa del Castello toprodotte di ortaggi e cereali, di della Pietra al numero marze, di lieviti (le madri dell’aceto, 349.4986659 o inviando del pane e dello yogurt). una mail all’indirizzo La giornata è aperta ai soci del Con- info@coopcastellodellapie- sorzio e a tutti quelli che vogliono La passeggiata del 25 aprile con l’Associazione Paradase tra.it partecipare a condizione che portino Le voci dell’Antola/15 CamminAntola: Appuntamenti - escursioni inverno 2009 escursioni Escursioni con le ciaspole Domenica 15 febbraio: “In viaggio nel tempo: le rocce del Parco” Un tuffo nella storia geologica e paleontologica dell’Alta Valle Scrivia, con l’aiuto di testimo- nianze fossili studiate a livello in- ternazionale e nascoste fra le rocce che caratterizzano il nostro territorio. Partendo da Crocefie- schi (720) una breve escursione in direzione delle (980) e visita al Museo Paleontologico di Crocefieschi. A seguire trasferimento in autobus Il Castello della Pietra di Vobbia Escursione guidata con le racchette da neve al Castello della Pietra e pranzo presso il Punto Ristoro (facolta- tivo). Visita guidata all’interno del Ca- rione del Castello 1 € e pranzo al L’Ente Parco mette a disposizione di- da neve (costo affitto racchette + ac- stello. Trasporto in collaborazione con Punto Ristoro 10 €) verse paia di ciaspole, adatte anche compagnamento guida 10,00 €). In ATP con autobus da Genova e ritorno. Durata: giornata intera ai bambini, per facili escursioni sulla caso di nevicate il Parco darà tempe- Costo: 14 € comprensivi di accompa- Iniziativa a cura della Coop. Castello neve. Tutti coloro che desiderano im- stiva comunicazione del calendario gnamento, trasporto ed ingresso al della Pietra cell. 349 4986659; battersi in questa piacevole e convi- delle escursioni guidate. Castello (facoltativo l’accesso al tor- [email protected] viale esperienza (esperti o meno che È comunque possibile affittare le rac- siano) possono lasciare un recapito (tel. 010 944175 - e-mail: cean- chette da neve per uscite giornaliere, Domenica 22 marzo: [email protected] ) per partecipare, previa prenotazione, presso la Sede accompagnati da una guida del del Parco a Torriglia (costo 6,00 € “L’anello di Vallenzona” Parco, alle escursioni con le racchette comprensivo di bastoncini). Dall’abitato di Vallenzona (723m) in Monte di S. Fermo a 1177 metri di al- Val Vobbia, attraverso un’area di no- titudine dove sorge l’omonima Cap- Sabato 3 gennaio: tevole pregio naturalistico definita pella. Da qui si prosegue l’itinerario in direzione di M. Castello per poi ri- Sito di Interesse Comunitario (SIC) discendere a Vallenzona. “Il presepe di Pentema” per la presenza di interessanti anfibi e Durata: giornata intera, pranzo al Si rinnova l’annuale appuntamento conduce a Donetta e al Passo di Pen- habitat protetti di interesse comuni- sacco con il suggestivo Presepe di Pen- tema per poi seguire l’antica mulat- tario, si raggiunge il panoramico Punto di ritrovo: Vallenzona tema. Un itinerario a partire dal cen- tiera che scende all’omonimo borgo tro di Torriglia ci condurrà al borgo (dislivello in salita 300m ca.) che a Natale si trasforma in un vero e Durata: giornata intera, possibilità di Prenotazione: proprio presepe nel presepe dove la mangiare in trattoria presso la “Lo- vita contadina di un tempo rivive in la prenotazione alle Le voci dell’Antola oltre quaranta scene con personaggi canda del Pettirosso” (prenotazione escursioni è sempre a grandezza naturale, abiti e attrezzi obbligatoria). obbligatoria e va fatta entro autentici. Ritrovo: Torriglia, presso la sede del le ore 13:00 del venerdì Da Torriglia si percorre l’itinerario che Parco. precedente l’escursione telefonando all’Ente Parco EDITORE Domenica 8 febbraio: n. 010 944175. ENTE PARCO ANTOLA DIRETTORE RESPONSABILE: GIADA CAMPUS “La Fauna del Parco: il lupo” Costi: Nell’ambito del progetto “Ecoagire: - escursione giornata intera: IN REDAZIONE: la fauna del Parco” - Programma Re- ANTONIO FEDERICI € (Direttore del Parco), gionale INFEA 2008/09 (news a pag. adulti 5 , € SILVIA BARBAGELATA 3) primo appuntamento alla scoperta ragazzi fino a 12 anni 2,50 , MARCO CARRARO della fauna del comprensorio del- bambini fino a 8 anni gratuita; ENRICA MESCOLI l’Antola dedicato al lupo e al ritorno MASSIMO LA IACONA - escursione mezza giornata: di questa specie lungo l’Appennino DIREZIONE E UFFICI: Ligure. adulti 3€, VILLA BORZINO, 16012 BUSALLA (GE) A cura di un esperto del progetto re- ragazzi fino a 12 anni 1,50€, gionale di monitoraggio della specie TEL 010.9761014 bambini fino a 8 anni gratuita. FAX 010.9760147 “Il lupo in Liguria”, di cui l’Ente Parco Antola è capofila, approfondimento AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI GENOVA N.26/2004 sull’ecologia del lupo presso il Rifugio Accompagnamento: “Al Poggio di Caprile” ed escursione EMAIL: [email protected] guidata alla ricerca dei segni di pre- gli accompagnatori del Parco www.parcoantola.it senza (escursione ad anello, tempo di sono Guide Ambientali IMPAGINAZIONE E STAMPA: Esemplare di lupo. percorrenza complessivo 4h ca.). Escursionistiche formalmente ALGRAPHY S.n.c. - GENOVA Da fototrappola del Parco Antola Durata: giornata intera riconosciute. Punto di ritrovo: Caprile stampato su carta ecologica