Racconti Matematici

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Racconti Matematici AA.VV. Racconti matematici a cura di Claudio Bartocci © 2006 Giulio Einaudi Editore S.p.A., Torino Indice Introduzione di Claudio Bartocci .............................................................................. 4 Numeri Il libro di sabbia di Jorge Luis Borges .................................................................... 20 Nove volte sette di Isaac Asimov ............................................................................. 23 Quanto scommettiamo di Italo Calvino ................................................................... 31 L’hotel straordinario o il milleunesimo viaggio di Ion il Tranquillo di Stanislaw Lem ....................... 37 La trama celeste di Adolfio Bioy Casares............................................................... 43 Eupompo diede lustro all’Arte mediante i Numeri di Aldous Huxley .................... 63 Esame dell’opera di Herbert Quain di Jorge Luis Borges...................................... 70 Spazi I sette messaggeri di Dino Buzzati .......................................................................... 75 Continuità dei parchi di Julio Cortázar ................................................................... 78 Geometria solida di Ian McEwan............................................................................ 79 La quadratura del cerchio di O. Henry ................................................................... 91 La Biblioteca Universale di Kurd Laßwitz.............................................................. 94 Il conte di Montecristo di Italo Calvino................................................................. 101 1......................................................................................................................................101 2......................................................................................................................................102 3......................................................................................................................................103 4......................................................................................................................................103 5......................................................................................................................................104 6......................................................................................................................................105 7......................................................................................................................................106 8......................................................................................................................................106 9......................................................................................................................................108 La casa nuova di Robert Heinlein ......................................................................... 109 Fuga di Daniele Del Giudice ................................................................................. 126 Riflusso di José Saramago...................................................................................... 133 Ragazzo di Dario Voltolini .................................................................................... 142 Naturalmente di Fredric Brown............................................................................. 145 Tennis, trigonometria e tornado di David Foster Wallace.................................... 146 2 Pitagora di Umberto Eco....................................................................................... 161 La morte di Archimede di Karel Čapek ................................................................. 166 Paolo Uccello di Marcel Schwob .......................................................................... 168 Un Hugo geometra di Raymond Queneau............................................................. 171 John von Neumann (1903-1957) di Hans Magnus Enzensberger ......................... 173 Breve ritratto di Alan Turing di Emmanuel Carrère ............................................. 175 La macchina...................................................................................................................176 Blechtley Park................................................................................................................178 Il gioco dell’imitazione ..................................................................................................181 L’uomo matematico L’uomo matematico di Robert Musil..................................................................... 187 Nota bio-bibliografica............................................................................................ 190 3 Introduzione di Claudio Bartocci Sauter à pieds joints sur ces calculs... ÉVARISTE GALOIS «Ogni audacia spirituale – osserva Robert Musil nel 1912 – poggia oggi sulle scienze esatte. Noi non impariamo da Goethe, Hebbel, Hölderlin, bensì da Mach, Lorentz, Einstein, Minkowski, da Couturat, Russell, Peano [...]. Il programma di ogni singola opera d’arte può essere questo: audacia matematica, dissolvimento della coscienza negli elementi, permutazione illimitata di questi elementi; tutto è in relazione con tutto, e da ciò trae sviluppo»1. Riferire il termine “audacia” alla matematica potrà forse sembrare una scelta poco appropriata a chi vede questa disciplina soltanto come un arido deserto di calcoli, in cui trovano poco o nessuno spazio ingredienti quali l’azzardo, l’inventiva, lo spirito di avventura, lo scarto da regole prefissate. Eppure non si tratta di una scelta casuale se Robert Musil la ribadisce, precisandone il senso, nel saggio L’uomo matematico pubblicato nel 1913 nella rivista Der lose Vogel: «La matematica è un’ostentazione di audacia della pura ratio; uno dei pochi lussi oggi ancora possibili. Anche i filologi si dedicano spesso ad attività nelle quali essi per primi non intravedono il minimo utile, e i collezionisti di francobolli o di cravatte ancora peggio. Ma questi sono passatempi inoffensivi, ben lontani dalle cose serie della vita. La matematica, invece, proprio in esse abbraccia alcune delle avventure più appassionanti e incisive dell’esistenza umana»2. Queste parole dell’autore de L’uomo senza qualità – che aveva alle spalle una solida preparazione scientifica e la coltivava con assiduità – non esprimono una trionfalistica quanto generica celebrazione delle «magnifiche sorti e progressive» della scienza, ma trovano giustificazione nello sviluppo straordinariamente rigoglioso della matematica nel corso della seconda metà del secolo XIX. Teorie innovative, scoperte fondamentali, concetti che sembrano cozzare contro il senso comune, anomalie, paradossi: idee e risultati che – a riprova della loro fecondità – lasciano una miriade di questioni aperte, che saranno sintetizzate da David Hilbert, nella sua relazione al secondo Congresso Internazionale dei Matematici, svoltosi a Parigi nell’agosto del 1 R. Musil, Gesammelte Werke, edizione di A. Frisé, 9 Voll., Rowohlt, Reinbeck bei Hamburg 1978, vol. VIII, p. 1318 (citato da W. Schmidt-Dengler, Statistica e romanzo, in Anima ed esattezza. Letteratura e scienza nella cultura austriaca tra ’800 e ’900, a cura di R. Morello, Marietti, Casale Monferrato 1983, p. 288). (N.d.C.) 2 In questo volume, p. 188. (N.d.C.) 4 1900, in una lista di ventitré problemi, destinati a influenzare profondamente le linee di ricerca del secolo XX. «Una disciplina scientifica – commenta il matematico tedesco – è vitale soltanto fin quando offre una moltitudine di problemi; la scarsità di problemi prefigura l’estinzione, o la fine di uno sviluppo indipendente»3. Nonostante la sua quasi proverbiale astrusità (o forse proprio a ragione di questa), la matematica non ha cessato di esercitare, negli ultimi centocinquant’anni, un fascino forte, seppur talvolta sotterraneo, su quanti (artisti, musicisti, scrittori, filosofi) hanno osservato dall’esterno – con minore o maggiore competenza, con lo stupore del profano o l’ammirazione del cultore avvertito, comunque sia non con lo sguardo dello specialista – la sua prodigiosa ricchezza. Per quanto riguarda la letteratura, sensibili in modo particolare a questo fascino si sono dimostrati poeti, narratori, romanzieri che nulla accomuna l’uno all’altro, se non il fatto che nelle loro opere, con frequenza e in misura maggiore o minore, emergono idee o strutture matematiche, affiorano riferimenti ai numeri transfiniti o alle geometrie non euclidee, balenano metafore costruite su concetti tratti dall’algebra o dalla logica. Nella maggior parte dei casi – è bene chiarirlo fin da subito – si tratta di influssi non assimilati in maniera sistematica, né tanto meno sviluppati secondo un qualche programma didattico o divulgativo. «Niente è più fecondo, tutti i matematici lo sanno, – osserva André Weil nel breve saggio De la métaphysique aux mathématiques, – di quelle vaghe analogie, quegli oscuri riflessi che rimandano da una teoria all’altra, quelle furtive carezze, quelle discrepanze inesplicabili: niente dà un piacere più grande al ricercatore»4. Lo stesso si potrebbe dire dei rapporti tra letteratura e matematica: furtive carezze, corrispondenze incerte, echi, suggestioni, consonanze e dissonanze. Gli esempi non mancano. Lautréamont, nei Canti di Maldoror, celebra le «mathématiques sévères», e al contempo «saintes»: «Aritmetica! Algebra! Geometria! Grandiosa trinità! Luminoso triangolo! Colui che non vi ha conosciute è un insensato! Meriterebbe
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