Guida Turistica Corinaldo
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Destinazione Turistica d’Eccellenza Europea Commissione Presidenza Europea del Consiglio Touring Club Italiano A cura di ETTORE MONTESI La foto di copertina è di Mario Carafòli Le fotografie dell’interno sono di: Mario Carafòli Luciano Galeotti Ettore Montesi Tonino Paolini Gianni Volpe Impaginazione e stampa: SONCINIANA SRL CORINALDO, nella Provincia di una Regione d’Italia. In Europa. Benvenuti a Corinaldo! È qui che vi ho guidato, e adesso ve ne parlo. Con una premessa che ritengo d’obbligo. Vale a dire che, se l’Italia è stata defi- nita un vero e proprio “giacimento culturale”, che conserva oltre il 50% dei beni storici, culturali, artistici e ambientali dell’universo mondo, la Regione Marche presenta tanto al turista stanziale quanto al visitatore occasionale una gamma considerevole, in quantità e qualità, di quei beni. Terra di Terre, unica Regione d’Italia denominata al plurale (e ci sarà pure una ragione!), questa Terra di Marca, (“ … dolce Terra di Marca … “, come l’ebbe a definire il grande scrittore marchigiano Fabio Tombari) è da sempre territorio di incontro e scontro di culture e di eserciti. Ma, allo stesso tempo, e con eguale potenza, le Marche rappresentano un esempio di “giardino all’italiana”, con le sue pettinate campagne dalle diversificate colture, di “museo diffuso”, con sedi museali e beni architettonici praticamente in ogni Comune, di “rete di teatri”, con gli oltre settanta stabili teatrali funzionanti e disseminati ovunque, e di tanto altro ancora. Regione delle cento città, di città murate, di paesi-città fieri della loro ricono- sciuta municipalità, ogni insediamento umano è un piccolo e/ma preziosissimo scrigno di beni culturali, mobili e immobili, materiali e immateriali. E Corinaldo non fa eccezione, anzi costituisce un luminosissimo esempio di que- sta trama sociale intessuta da millenni di densa storia: rarissima perla incasto- nata nel diadema di una regione tra mare e monte, a misura d’uomo, dove la vita scorre piacevole e laboriosa nelle sue vallate che, in senso longitudinale, digradano dal monte al mare. Ninfa intrigante, piacevolmente adagiata su un talamo naturale, dagli azzurri monti dell’Appennino all’Adriatico, Corinaldo è stata di volta in volta denomin- ta “città murata”, per le sue invitte e intatte mura; “città d’arte e fede”, per i suoi beni culturali e per essere la patria della bambina martire Santa Maria Goretti, venerata in tutto il mondo; “Paese più bello del mondo”, nelle parole appassionate di un suo grande e illustre innamorato: lo scrittore, giornalista e fotografo Mario Carafòli; e infine “ … quell’antico colore del tempo”, perché chi giunge a Corinaldo può ancora respirare un’ “aria antica” che tuttavia non con- segna la città al passato ma la connota profondamente nel suo viaggio in que- sto terzo Millennio. L’auspicio è che questa pubblicazione possa rappresentare una vera e propria “guida” alla scoperta di Corinaldo e del suo territorio per quanti vi approdano per la prima volta, una riscoperta per quanti vi ritornano e per gli stessi cittadi- ni, talvolta dimentichi di vivere e interpretare gli eterni destini del “Paese più bello del mondo”. Il sindaco Livio Scattolini Corinaldo, marzo 2010 Sommario Summary LA STORIA pag. 3 THE HISTORY pag. 69 LE MURA pag. 7 THE WALLS pag. 71 EDIFICI RELIGIOSI pag. 13 RELIGIOUS BUILDINGS pag. 74 EDIFICI PUBBLICI pag. 23 PUBLIC BUILDINGS pag. 79 I PARCHI pag. 29 THE PARKS AND pag. 81 E LE AREE ARCHEOLOGICHE THE ARCHEOLOGICAL AREAS I MUSEI pag. 35 THE MUSEUMS pag. 84 SANTA MARIA GORETTI pag. 39 SAINT MARIA GORETTI pag. 86 PERSONAGGI ILLUSTRI pag. 43 ILLUSTRIOUS PEOPLE pag. 88 CITTADINANZE ONORARIE pag. 47 HONORARY CITIZENS pag. 91 FOLKLORE pag. 49 FOLKLORE pag. 91 ASSOCIAZIONISMO pag. 52 ASSOCIATIONS pag. 93 MANIFESTAZIONI pag. 53 EVENTS pag. 93 I DINTORNI DI CORINALDO pag. 57 THE SURROUNDING AREA pag. 95 ARTIGIANATO TIPICO E ARTISTICO pag. 62 TYPICAL ARTISTIC pag. 98 AND ARTISAN TRADITIONS LA GASTRONOMIA pag. 63 GASTRONOMY pag. 98 CCORINALDO antico colore del tempo 991 Corinaldo, posizionata in cima ad adiacente sta mettendo in evidenza un colle è città dall’impianto urbano la sua antica origine. medioevale e rinascimentale. Da vedere anche le case di terra in Difesa da una intatta cerchia di località Sant’Isidoro e in contrada mura, fra le meglio conservate delle Nevola. Marche, è uno straordinario Corinaldo è poi famosa nel mondo esempio di architettura militare. cattolico per essere città natale di Un chilometro circa di fortificazioni Santa Maria Goretti, martirizzata nel intervallate da porte bastionate, 1902: Maria Goretti nata a Corinaldo poderosi baluardi poligonali, torrioni il 16 ottobre 1890, fu beatificata circolari e pentagonali, guardiole il 27 aprile 1947 e proclamata Santa e piombatoi. il 24 giugno 1950. L’attuale perimetro risale al 1367 Patrona di Corinaldo è Sant’Anna e venne ampliato tra il 1480 che viene festeggiata il 26 di luglio. ed il 1490. All’interno delle mura si sviluppa una struttura urbana che, pur subendo nel corso dei secoli le necessarie ristrutturazioni, ha conservato una omogeneità nei materiali e nella architettura che danno al centro storico di Corinaldo una configurazione del tutto particolare e di grande suggestione. All’interno della città si trovano numerosi ed importanti monumenti, per lo più barocchi e neoclassici: le chiese e pregevoli palazzi signorili. Il patrimonio artistico disseminato nei luoghi di culto, nelle civiche residenze e nella raccolta d’arte Claudio Ridolfi è vasto e di grande rilevanza. All’esterno delle mura, ma facilmente raggiungibili, sono visitabili la collegiata di San Francesco, la chiesa di Sant’Anna, il santuario dell’Incancellata e ultima ma non meno interessante, la basilica paleocristiana di Madonna del Piano, che con il sito archeologico 2 993 La Storia “Arsa e distrutta dall’empio Alarico la bella e famosa città di Suasa, l’anno della nostra salute 409. …, quelli che dagli incendi avanzarono per salvarsi, fuggirono verso il vento Cecias dentro i vicini colli, …, dopo aver sparse amare lacrime, piangendo l’esterminio della Patria, determinarono tra quelle selve di riedificare la nuova Suasa …, fondaron Corinaldo, tra mezzo a li due fiumi famosi Misa e Cesano”. Così scrive a proposito delle origini e poi la tirannia di un suo nobile di Corinaldo nei primi anni del XVII concittadino di parte ghibellina: secolo Vincenzo Maria Cimarelli Nicolò Boscareto, Vicario Imperiale di ricca e potente famiglia corinal- per nomina di Ludovico il Bavaro. dese, domenicano, insigne storico, Morto l’Imperatore il potere maestro di umane lettere, inquisito- ghibellino declina. re del Santo Uffizio. Storia e leggenda si alternano e si 1360 L’abile restaurazione del potere fondono nella “cronaca” del pontificio condotta dal Cardinale Cimarelli desideroso di nobilitare la Albornoz causa la caduta delle nascita della sua città dalle rovine città ribelli. L’esercito di Galeotto della romana Suasa Senonum. Malatesta, che marcia per conto del Con tutta probabilità la città di Papa Innocenzo VI, cinge d’assedio Corinaldo è sorta agli inizi del Corinaldo. Dopo aspri e feroci com- secondo millennio, in seguito al battimenti è la resa senza condizio- famoso fenomeno dell’incastella- ni. Galeotto è spietato: solo i bam- mento, come per altro quasi tutti i bini, le donne e i poveri hanno paesi limitrofi. salva la vita, tutto è cancellato e L’etimologia del nome forse non distrutto nelle volute di fumo e deriva dalla frase “corri in alto”, fiamme di un immane incendio bensì da “curia di Rinaldo” nome di purificatore. Non restano nemmeno origine longobarda. le rovine. È il 18 agosto del 1360. Arroccata tra i fiumi Cesano e Misa, 1366 “Venuto dalla Francia Urbano V tra Marca di Ancona e Stato di per abitare in Roma, alcuni corinal- Urbino, tra crisi del sistema feudale desi presero ardimento d’andare e avvento delle Signorie, è ambìto avanti a lui per rappresentare la avamposto strategico conteso dalle disperazione del popolo. Nel sentire fazioni guelfe e ghibelline in lotta si alte miserie, il Papa si compianse per il potere. Guelfa fino ai primi in modo che tosto diede loro facoltà del ‘300, Corinaldo subisce il fascino di tornare alla distrutta Patria con 4 proprie leggi, riedificarla, riprendere possesso dei campi e coltivarli”. È l’11 ottobre 1367, quando il Papa Urbano V concede a Nicolò Spinelli la necessaria autorizzazione. Le mura di Corinaldo rinascono insieme alla nuova cittadina. Nel 1400, memori delle tristi esperienze del passato e prevedendo futuri assedi, i corinaldesi ampliano la cinta 1503 Niccolò Machiavelli, in missione muraria originale completandola per la Signoria fiorentina, scrive il con tutti gli elementi fortificativi primo gennaio da Corinaldo una dell’epoca. celebre lettera sul Duca Valentino, (Cesare Borgia) che anticipa i temi 1416 Nuove mura, altri assedi: quel- come il mito del condottiero, succes- lo del famoso capitano di ventura sivamente trattati nel “Principe”. Braccio da Montone respinto dagli abitanti dopo una stressante resi- 1517 Corinaldo avrà anche “meritata stenza. gloria europea”, come dirà il Guicciardini, per un’altra grande 1432 Assedio di Sante Garelli con lo vittoria: “correva l’anno della nostra stesso esito. Troppo possenti sono le salute 1517, lo spodestato duca di mura del “castrum”. Ai Malatesta Urbino Francesco Maria della subentrano nelle Marche gli Sforza. Rovere, dopo aver riconquistato A Corinaldo si insedia il capitano tutta la Marca, assedia Corinaldo Antonello Accattabriga che fa edifi- con un esercito poderoso”. Gli abi- care il Cassero sul culmine del colle. tanti, incitati dalle infuocate parole Piazza il Terreno è la sua piazza di un vecchio saggio: “abbiamo d’armi. Infierisce sui corinaldesi i queste mura che ne faranno riparo quali, dopo aver sopportato anghe- e serviranno per validissimo scudo rie d’ogni sorta, cacciano il tiranno contro i colpi nemici; abbiamo le nel 1447 e radono al suolo la rocca munizioni, gli stromenti bellici e il che non sarà più ricostruita.