Destinazione Turistica d’Eccellenza Europea

Commissione Presidenza Europea del Consiglio

Touring Club Italiano A cura di ETTORE MONTESI

La foto di copertina è di Mario Carafòli

Le fotografie dell’interno sono di:

Mario Carafòli Luciano Galeotti Ettore Montesi Tonino Paolini Gianni Volpe

Impaginazione e stampa: SONCINIANA SRL , nella Provincia di una Regione d’Italia. In Europa.

Benvenuti a Corinaldo! È qui che vi ho guidato, e adesso ve ne parlo. Con una premessa che ritengo d’obbligo. Vale a dire che, se l’Italia è stata defi- nita un vero e proprio “giacimento culturale”, che conserva oltre il 50% dei beni storici, culturali, artistici e ambientali dell’universo mondo, la Regione presenta tanto al turista stanziale quanto al visitatore occasionale una gamma considerevole, in quantità e qualità, di quei beni. Terra di Terre, unica Regione d’Italia denominata al plurale (e ci sarà pure una ragione!), questa Terra di Marca, (“ … dolce Terra di Marca … “, come l’ebbe a definire il grande scrittore marchigiano Fabio Tombari) è da sempre territorio di incontro e scontro di culture e di eserciti. Ma, allo stesso tempo, e con eguale potenza, le Marche rappresentano un esempio di “giardino all’italiana”, con le sue pettinate campagne dalle diversificate colture, di “museo diffuso”, con sedi museali e beni architettonici praticamente in ogni , di “rete di teatri”, con gli oltre settanta stabili teatrali funzionanti e disseminati ovunque, e di tanto altro ancora. Regione delle cento città, di città murate, di paesi-città fieri della loro ricono- sciuta municipalità, ogni insediamento umano è un piccolo e/ma preziosissimo scrigno di beni culturali, mobili e immobili, materiali e immateriali. E Corinaldo non fa eccezione, anzi costituisce un luminosissimo esempio di que- sta trama sociale intessuta da millenni di densa storia: rarissima perla incasto- nata nel diadema di una regione tra mare e monte, a misura d’uomo, dove la vita scorre piacevole e laboriosa nelle sue vallate che, in senso longitudinale, digradano dal monte al mare. Ninfa intrigante, piacevolmente adagiata su un talamo naturale, dagli azzurri monti dell’Appennino all’Adriatico, Corinaldo è stata di volta in volta denomin- ta “città murata”, per le sue invitte e intatte mura; “città d’arte e fede”, per i suoi beni culturali e per essere la patria della bambina martire Santa Maria Goretti, venerata in tutto il mondo; “Paese più bello del mondo”, nelle parole appassionate di un suo grande e illustre innamorato: lo scrittore, giornalista e fotografo Mario Carafòli; e infine “ … quell’antico colore del tempo”, perché chi giunge a Corinaldo può ancora respirare un’ “aria antica” che tuttavia non con- segna la città al passato ma la connota profondamente nel suo viaggio in que- sto terzo Millennio. L’auspicio è che questa pubblicazione possa rappresentare una vera e propria “guida” alla scoperta di Corinaldo e del suo territorio per quanti vi approdano per la prima volta, una riscoperta per quanti vi ritornano e per gli stessi cittadi- ni, talvolta dimentichi di vivere e interpretare gli eterni destini del “Paese più bello del mondo”.

Il sindaco Livio Scattolini

Corinaldo, marzo 2010 Sommario Summary

LA STORIA pag. 3 THE HISTORY pag. 69

LE MURA pag. 7 THE WALLS pag. 71

EDIFICI RELIGIOSI pag. 13 RELIGIOUS BUILDINGS pag. 74

EDIFICI PUBBLICI pag. 23 PUBLIC BUILDINGS pag. 79

I PARCHI pag. 29 THE PARKS AND pag. 81 E LE AREE ARCHEOLOGICHE THE ARCHEOLOGICAL AREAS

I MUSEI pag. 35 THE MUSEUMS pag. 84

SANTA MARIA GORETTI pag. 39 SAINT MARIA GORETTI pag. 86

PERSONAGGI ILLUSTRI pag. 43 ILLUSTRIOUS PEOPLE pag. 88

CITTADINANZE ONORARIE pag. 47 HONORARY CITIZENS pag. 91

FOLKLORE pag. 49 FOLKLORE pag. 91

ASSOCIAZIONISMO pag. 52 ASSOCIATIONS pag. 93

MANIFESTAZIONI pag. 53 EVENTS pag. 93

I DINTORNI DI CORINALDO pag. 57 THE SURROUNDING AREA pag. 95

ARTIGIANATO TIPICO E ARTISTICO pag. 62 TYPICAL ARTISTIC pag. 98 AND ARTISAN TRADITIONS LA GASTRONOMIA pag. 63 GASTRONOMY pag. 98 CCORINALDO antico colore del tempo

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Corinaldo, posizionata in cima ad adiacente sta mettendo in evidenza un colle è città dall’impianto urbano la sua antica origine. medioevale e rinascimentale. Da vedere anche le case di terra in Difesa da una intatta cerchia di località Sant’Isidoro e in contrada mura, fra le meglio conservate delle . Marche, è uno straordinario Corinaldo è poi famosa nel mondo esempio di architettura militare. cattolico per essere città natale di Un chilometro circa di fortificazioni Santa Maria Goretti, martirizzata nel intervallate da porte bastionate, 1902: Maria Goretti nata a Corinaldo poderosi baluardi poligonali, torrioni il 16 ottobre 1890, fu beatificata circolari e pentagonali, guardiole il 27 aprile 1947 e proclamata Santa e piombatoi. il 24 giugno 1950. L’attuale perimetro risale al 1367 Patrona di Corinaldo è Sant’Anna e venne ampliato tra il 1480 che viene festeggiata il 26 di luglio. ed il 1490. All’interno delle mura si sviluppa una struttura urbana che, pur subendo nel corso dei secoli le necessarie ristrutturazioni, ha conservato una omogeneità nei materiali e nella architettura che danno al centro storico di Corinaldo una configurazione del tutto particolare e di grande suggestione. All’interno della città si trovano numerosi ed importanti monumenti, per lo più barocchi e neoclassici: le chiese e pregevoli palazzi signorili. Il patrimonio artistico disseminato nei luoghi di culto, nelle civiche residenze e nella raccolta d’arte Claudio Ridolfi è vasto e di grande rilevanza. All’esterno delle mura, ma facilmente raggiungibili, sono visitabili la collegiata di San Francesco, la chiesa di Sant’Anna, il santuario dell’Incancellata e ultima ma non meno interessante, la basilica paleocristiana di Madonna del Piano, che con il sito archeologico 2 993

La Storia

“Arsa e distrutta dall’empio Alarico la bella e famosa città di Suasa, l’anno della nostra salute 409. …, quelli che dagli incendi avanzarono per salvarsi, fuggirono verso il vento Cecias dentro i vicini colli, …, dopo aver sparse amare lacrime, piangendo l’esterminio della Patria, determinarono tra quelle selve di riedificare la nuova Suasa …, fondaron Corinaldo, tra mezzo a li due fiumi famosi e ”.

Così scrive a proposito delle origini e poi la tirannia di un suo nobile di Corinaldo nei primi anni del XVII concittadino di parte ghibellina: secolo Vincenzo Maria Cimarelli Nicolò Boscareto, Vicario Imperiale di ricca e potente famiglia corinal- per nomina di Ludovico il Bavaro. dese, domenicano, insigne storico, Morto l’Imperatore il potere maestro di umane lettere, inquisito- ghibellino declina. re del Santo Uffizio. Storia e leggenda si alternano e si 1360 L’abile restaurazione del potere fondono nella “cronaca” del pontificio condotta dal Cardinale Cimarelli desideroso di nobilitare la Albornoz causa la caduta delle nascita della sua città dalle rovine città ribelli. L’esercito di Galeotto della romana Suasa Senonum. Malatesta, che marcia per conto del Con tutta probabilità la città di Papa Innocenzo VI, cinge d’assedio Corinaldo è sorta agli inizi del Corinaldo. Dopo aspri e feroci com- secondo millennio, in seguito al battimenti è la resa senza condizio- famoso fenomeno dell’incastella- ni. Galeotto è spietato: solo i bam- mento, come per altro quasi tutti i bini, le donne e i poveri hanno paesi limitrofi. salva la vita, tutto è cancellato e L’etimologia del nome forse non distrutto nelle volute di fumo e deriva dalla frase “corri in alto”, fiamme di un immane incendio bensì da “curia di Rinaldo” nome di purificatore. Non restano nemmeno origine longobarda. le rovine. È il 18 agosto del 1360.

Arroccata tra i fiumi Cesano e Misa, 1366 “Venuto dalla Francia Urbano V tra Marca di e Stato di per abitare in Roma, alcuni corinal- , tra crisi del sistema feudale desi presero ardimento d’andare e avvento delle Signorie, è ambìto avanti a lui per rappresentare la avamposto strategico conteso dalle disperazione del popolo. Nel sentire fazioni guelfe e ghibelline in lotta si alte miserie, il Papa si compianse per il potere. Guelfa fino ai primi in modo che tosto diede loro facoltà del ‘300, Corinaldo subisce il fascino di tornare alla distrutta Patria con 4

proprie leggi, riedificarla, riprendere possesso dei campi e coltivarli”. È l’11 ottobre 1367, quando il Papa Urbano V concede a Nicolò Spinelli la necessaria autorizzazione. Le mura di Corinaldo rinascono insieme alla nuova cittadina. Nel 1400, memori delle tristi esperienze del passato e prevedendo futuri assedi, i corinaldesi ampliano la cinta 1503 Niccolò Machiavelli, in missione muraria originale completandola per la Signoria fiorentina, scrive il con tutti gli elementi fortificativi primo gennaio da Corinaldo una dell’epoca. celebre lettera sul Duca Valentino, (Cesare Borgia) che anticipa i temi 1416 Nuove mura, altri assedi: quel- come il mito del condottiero, succes- lo del famoso capitano di ventura sivamente trattati nel “Principe”. Braccio da Montone respinto dagli abitanti dopo una stressante resi- 1517 Corinaldo avrà anche “meritata stenza. gloria europea”, come dirà il Guicciardini, per un’altra grande 1432 Assedio di Sante Garelli con lo vittoria: “correva l’anno della nostra stesso esito. Troppo possenti sono le salute 1517, lo spodestato duca di mura del “castrum”. Ai Malatesta Urbino Francesco Maria della subentrano nelle Marche gli Sforza. Rovere, dopo aver riconquistato A Corinaldo si insedia il capitano tutta la Marca, assedia Corinaldo Antonello Accattabriga che fa edifi- con un esercito poderoso”. Gli abi- care il Cassero sul culmine del colle. tanti, incitati dalle infuocate parole Piazza il Terreno è la sua piazza di un vecchio saggio: “abbiamo d’armi. Infierisce sui corinaldesi i queste mura che ne faranno riparo quali, dopo aver sopportato anghe- e serviranno per validissimo scudo rie d’ogni sorta, cacciano il tiranno contro i colpi nemici; abbiamo le nel 1447 e radono al suolo la rocca munizioni, gli stromenti bellici e il che non sarà più ricostruita. nostro invitto coraggio …” dopo 23 giorni di assedio respingono le 1480 La cerchia muraria viene soverchianti forze nemiche mortifi- ampliata e dotata di tutti gli ele- cando le ambiziose mire del Duca. menti bellici per renderla inespu- Per il suo coraggio e per la sua gnabile, probabilmente con il con- fedeltà alla Santa Sede Papa Leone X tributo del celebre architetto militare riconosce a Corinaldo il titolo di senese Francesco di Giorgio Martini. Città. I lavori termineranno nel 1490. 995

patrona della città, e di S. Agostino; l’imponente mole laterizia dalla facciata incompiuta di S. Francesco, poco fuori le mura, riedificata sulle 1579 Fu ospite a Corinaldo della spoglie della primigenia costruzione famiglia Brunori S. Carlo Borromeo, risalente al 1200. Palazzi e chiese, arcivescovo di Milano nel suo viag- splendidi esempi di architettura gio a piedi fino a Loreto. civile e religiosa, sono invitanti con- tenitori di apprezzabili opere d’arte. 1579 Carlo Borromeo, arcivescovo di Il Seicento ed il Settecento sono Milano, è ospitato a Corinaldo dalla secoli intensi per lo sviluppo artisti- famiglia Brunori. co della città: per pittori, architetti e artisti, Corinaldo rappresenta una 1600 Corinaldo, città murata, si terra vergine tutta da conquistare e ingentilisce nelle forme architettoni- la bella città, ninfa intrigante indo- che e nel costume, arricchendosi lentemente adagiata sui versanti del dell’opera e dell’ingegno di prege- Nevola e del Cesano, vive il periodo voli artisti. Le famiglie nobili erigono di massimo splendore con un note- le proprie dimore, segno di un vole incremento demografico dovuto accresciuto e diffuso benessere. I anche alla favorevole evoluzione Corinaldesi sono ora impegnati in delle attività produttive. attività quotidiane prima impensa- bili. Si sviluppano arti e mestieri, 1786 Papa Pio VI conferma a si stringono nuovi rapporti econo- Corinado il titolo di città. mici, politici e culturali con le comunità di altre città e stati limi- 1860 Annessione delle Marche al trofi. Il centro storico si amplia, regno d’Italia. caratterizzandosi sempre più nel riconoscibile rosso cotto mattone 1890 Il 16 ottobre nasce in un’umile segno di continuità dello spazio nel casa colonica in contrada Pregiagna, tempo. Non sono soltanto i palazzi Maria Goretti, che sarà assassinata il gentilizi a contrassegnare l’ordito 6 luglio 1902 a Ferriere di Conca. urbanistico della città, ma vedono progressivamente la luce anche 1947 Il 27 aprile Maria Goretti viene monumentali edifici civili e religiosi beatificata. originati alcuni sull’area di preesi- stenti costruzioni: la chiesa del 1950 Il 24 giugno Maria Goretti viene Suffragio, eretta per volontà del santificata da Pio XII. capitano Agostino Orlandi; la baroc- ca chiesa dell’Addolorata; le sette- centesche chiese di Sant’Anna, 6 997

LE MURA

La Torre dello Sperone Torre del Calcinaro Porta San Giovanni Torre della Rotonda Torre dello Scorticatore I Landroni Porta Santa Maria del Mercato Porta Nova Torre del Mangano Viale Dietro le Monache

Le imponenti mura hanno un perimetro di 912 metri, un’altezza massima di 18 e si estendono ad abbracciare tutto il centro storico rendendo Corinaldo un raro esempio di città fortificata, dove le porte, i baluardi, le torri di difesa, i merli a coda di rondine, i piombatoi, le saettiere, le feritoie, i camminamenti di ronda tornano a parlarci dei gloriosi passati assedi. Epoche di lotte e di scontri per il potere, secoli sospesi tra epica e tragedia che hanno contribuito a formare una tradizione, un volto autonomo ad una compatta società civile rimasta inalterata nei secoli. del cassero che sorgeva dove ora è Mura possenti, sinonimo di una la chiesa del Suffragio. Il progetto, eccellente forma di difesa ma anche pur non esistendo documenti che lo di un anelito di libertà sempre comprovino, viene attribuito a orgogliosamente rivendicata Francesco di Giorgio Martini, archi- nel corso del tempo dal popolo tetto senese progettista di molte corinaldese e per questo ancora fortificazioni del ducato d’Urbino. oggi curata e conservata con Ha subito dei parziali restauri nel affettuosa e puntuale attenzione. 1500 e nel 1900, l’interno ospita oggi un sacrario dedicato alle vittime Torre dello Sperone di tutte le guerre. Sulle mura ad est È da sempre riconosciuto quale della Torre dello Sperone, è possibile simbolo delle mura di Corinaldo: notare il taglio delle mura, eseguito si presenta come una poderosa torre nei primi anni del 1900, per agevo- pentagonale, alta circa 18 metri, lare l’accesso al centro storico dei costruita nel XV secolo a difesa veicoli a motore. 8

Sulla parete a sinistra dell’ingresso, in una nicchia ricavata da una bocca da fuoco, è presente un’im- magine settecentesca della Madonna in cartapesta, che gode di una par- ticolare venerazione popolare. Nell’apertura verso il centro, si oltrepassa un arco ogivale, dove è presente una fenditura: qui scorreva una ferrea saracinesca, estrema difesa contro gli assedianti. Girando verso il pozzo del bargello si può raggiungere la terrazza sovrastante l’arco, ove è possibile ammirare un paesaggio sia del centro, che della campagna. Porta S. Giovanni Anche qui sono presenti elementi In fondo a costa S. Giovanni si trova quali saettiere, archibugiere, l’omonima porta, un imponente beccatelli, piombatoi e merli, tipici complesso costituito da un arco di dell’architettura militare del XIV accesso al centro e di edifici che e XV secolo. Probabilmente la grande avevano la specifica funzione di terrazza era coperta da un tetto ospitare l’abitazione del Bargello onde permettere la difesa durante (capitano del popolo) ed il corpo di le avversità atmosferiche. guardia. Nel novembre del 1987, il principe È da ritenersi forse la parte più Carlo d’Inghilterra sostò a lungo interessante delle mura in quanto sulla terrazza dipingendo uno conserva inalterati molti elementi scorcio del centro storico. di difesa, tra cui la cosiddetta Percorrendo il giro di ronda “bianchetta”, la piccola porta a sinistra dell’arco, per via dello a sinistra dell’arco che permetteva Scorticatore si raggiunge la torre l’accesso al borgo di notte o nei che porta lo stesso nome. periodi di assedio. Sono inoltre presenti gli alloggiamenti delle travi Torre dello Scorticatore facenti parte del ponte levatoio, È la parte restante di un grande i cardini dei portoni ed i fori, dove torrione trecentesco, franato a metà venivano inserite le travi per sbarrare del XIX secolo. Questa torre aveva la il portone. All’interno dell’arco era specifica funzione di difendere sicuramente presente un impalcato con tiri a raso porta S. Giovanni in legno che serviva per raggiungere e soprattutto porta S. Maria del le diverse bocche da fuoco. Mercato. Dalla sommità è possibile 9 vedere il sottostante sferisterio È presente un arco trecentesco a o campo per il gioco del pallone forma ogivale, posto a ridosso della con il bracciale, in voga a Corinaldo maestosa gradinata di via Piaggia, nei conci di imposta vi sono due epigrafi nelle quali sono riportati l’anno di costruzione Hoc opus … MCCCXL (1340) e il nome della porta ad portas Sancte Marie. A questa primitiva opera, forse dotata anche di un torrione ora incorporato nel complesso, nel 1400 è stato addos- sato un baluardo poligonale con un’ulteriore porta d’accesso perpen- dicolare a quella precedente. Su questa seconda porta alcune vestigia del ponte levatoio e un por- dall’Ottocento sino agli anni prece- tone, non originale. Il baluardo, denti la Seconda Guerra Mondiale. costruito a difesa della porta più Quasi tutte le torri di Corinaldo, antica dai colpi di arma da fuoco, una volta finiti i periodi di assedio presenta un cortile interno atto a vennero assegnate dalla munici- consentire la difesa piombante a chi palità a persone disagiate che lì fosse riuscito a superare il primo arco. abitavano e lavoravano. Le torri resteranno abitate fino al secondo dopoguerra; in questa risiedeva lo scorticatore di pecore, da cui il nome. Scendendo lungo la ripida stradina, ci si immette in un camminamento, dove è possibile valutare, in tutta la loro imponenza, le mura di Corinaldo, che qui raggiungono una altezza di 15 metri. Proseguendo si raggiunge la parte più bassa delle mura, dominate dal Esternamente, alla sommità complesso dell’arco di S. Maria del dell’arco, in una nicchia è custodita Mercato. una immagine di S. Anna patrona di Corinaldo. L’arco nel 1600, una Porta S. Maria del Mercato volta venuti meno gli assedi, viene È un vero e proprio complesso di ingentilito nell’aspetto e utilizzato difesa costituito da due parti realiz- come fondamenta di una casa da zate in due successive epoche. gioco per i nobili di Corinaldo. 10

Risalendo a sinistra della grande con l’attuale forma adeguandola gradinata, nel giro di ronda, alla vicine torri della “Rotonda” e di ci si imbatte nella Torre di “Porta Nuova“ alla fine del 1800. Mezzogiorno o Torre del Mangano. Salendo ancora si raggiunge la torre detta della Rotonda. Torre del Mangano Prende nome dalla via omonima, Torre della Rotonda e proprio di fronte ad essa fino La Torre della Rotonda, a pianta al 1940 era posizionato il Mangano, semicircolare, fa parte della

antico strumento, che veniva utiliz- zato per soppressare le stoffe. Salendo lungo la via, si incontra la Torre del Calcinaro.

Torre del Calcinaro addizione rinascimentale iniziata In origine essa era a pianta penta- nel 1484 e terminata nel 1490. gonale e dotata di una consistente Affacciandosi dalla terrazza in scarpa pericolosamente protesa sulla direzione sud, è visibile l’innesto sottostante strada di via del Fosso. dei due perimetri murari, facilmente Fu necessario demolirla e costruirla distinguibili per la curvatura delle mura trecentesche e la regolarità lineare delle mura rinascimentali. Da una grata al centro della terrazza è visibile una stanza da tiro a cupola. Proseguendo sempre il giro di ronda si accede ad una via, caratterizzata da una serie di ponticelli che raggiungono le mura: i Landroni. 11

I Landroni Questa via è un corridoio porticato derivato dalla sopraelevazione degli edifici signorili settecenteschi lungo via del corso. Il nome della via deriva dalla parola androni che, nella dizione popolare, incorpora l’articolo trasformandolo in Uscendo da Porta Nova a destra si Landroni. Il percorso è alquanto accede all’ultimo tratto di mura, suggestivo e porta al terzo ingresso quelle di viale Dietro le Monache. al centro storico, Porta Nova. Viale Dietro le Monache Porta Nova Suggestivo viale con una triplice fila È l’ultimo accesso, costruito in di tigli da dove sono riconoscibili ordine di tempo, al Castello di diverse torri incorporate nei settecen- Corinaldo, realizzato in occasione teschi edifici sovrastanti, che della addizione rinascimentale conservano bocche da fuoco e tracce (1484-1490). La porta ed il torrione di merlature. Il cerchio delle mura adiacente furono parzialmente si completa in piazza della Fontana, interrati nel 1850, quando venne sotto l’ex convento delle monache realizzato il viale di circonvallazione Benedettine, da cui prende il nome delle mura ed il sottostante il viale. “murello”. Dentro il torrione è presente una stanza da tiro con cupola. È possibile salire sopra la torre, attraverso una scaletta posizionata a sinistra dell’apertura principale. L’arco di accesso venne notevol- mente ampliato nei primi anni del Novecento per permettere l’accesso al centro ai primi mezzi pubblici. 12 13

EDIFICI RELIGIOSI

Chiesa della Madonna del Piano Santuario della Madonna Collegiata di San Francesco dell‘Incancellata Santuario diocesano Chiesa di San Giovanni di Santa Maria Goretti e convento dei cappuccini Chiesa del Suffragio Chiesa di Santa Maria Chiesa della Madonna Addolorata della Misericordia Campanile di San Pietro e le chiese di campagna Chiesa di Sant’Anna

Chiesa della Madonna del Piano La chiesa di Santa Maria del Piano è la più antica testimonianza architettonica di Corinaldo e la più antica della diocesi di . L’abside e i resti della cripta collocano l’edificio a cavallo tra il V e il VI secolo. Lo stesso precedente toponimo di Santa Maria in Portuno testimonia l’esistenza in quel luogo di un tempio pagano dedicato al culto del Dio Portuno, divinità fluviale. La chiesa, che nel corso dei secoli ha subito profonde modificazioni, nell’alto medioevo fu sicuramente il luogo sacro più importante e ricco strutture adiacenti. L’edificio si del territorio corinaldese. presenta oggi ad un’unica navata Appartenuta al monastero avellanita con tetto a capriate e abside. prima e al Collegio Germanico- Sulla parete destra sono state Ungarico poi subì nel corso della sua ritrovate tre colonne di epoca lunga vita molteplici modificazioni. romana che in origine dividevano In origine la chiesa era a tre navate la navata centrale da quella di e con un cripta sottostante interrata. destra, ora inglobata nell’edificio Altri interventi, che ne alterarono le adiacente. Nell’altare marmoreo, caratteristiche originarie, vennero forse qui trasferito in occasione eseguiti nel Settecento e nell’Otto- della distruzione della chiese cento sia nella chiesa che nelle di San Pietro di Corinaldo, 14

si conserva un affresco raffigurante la Madonna del Buon Conforto datato 1540, attribuibile alla scuola di Vincenzo Pagani. A sinistra ci sono due affreschi quattrocenteschi opera di un ignoto artista locale raffiguranti la Madonna del Latte. Nell’abside si conserva una Maddalena ai piedi della Croce, opera di grande intensità espressiva di Claudio Ridolfi. A partire dal 2001 sono state avviate le ricerche e gli scavi dal diparti- mento di Archelogia dell’Università di Bologna in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Marche. Gli scavi, tutt’ora in atto, oltre alle diverse stratificazioni risalenti al periodo romano, hanno evidenziato una consistente quantità di sepolture. architettoniche, quali archetti di È stata riportata alla luce la cripta centina e motivi decorativi nelle sottostante all’altare maggiore e le parti interne della torre campanaria. fondamenta di diversi edifici che si Nel 1528 si costruisce il nuovo sono susseguiti nei secoli, tanto da chiostro nel convento adiacente e costituire un parco archeologico. dieci anni dopo viene ampliata la Nei locali vicini alla sacrestia della vecchia chiesa. Ciò nonostante essa chiesa è stato allestito un museo agli inizi del Seicento risultò angusta che documenta tutte le fasi degli ed artisticamente superata, cosicché scavi sin ora eseguiti. negli anni 1638-1639 viene ricostruita secondo i gusti dell’epoca. Collegiata di San Francesco Nel Settecento alcuni terremoti, Nel 1265 il cardinale Simone e in particolare quello del 1727, Palatinari benediceva la prima rendono necessari nuovi lavori. pietra della nuova chiesa di Nel 1749 viene ultimata la San Francesco i cui lavori, probabil- costruzione del convento, mentre mente, erano già terminati nel 1281, tra il 1752 e il 1759 si innalza la anno di fusione di una campana nuova chiesa secondo il progetto collocata ancora oggi nel campanile. dell’architetto Arcangelo Vici di Di questa primitiva costruzione . Questa nuova chiesa agli restano alcune testimonianze inizi del XIX secolo è “in ottimo 15 stato” ed è definita come “forse la Chiesa di San Pietro, sulla sinistra, migliore delle chiese del Comune è presente la tomba di Don Giacomo e per la sua struttura e per la sua Luzietti (Corinaldo 1931 - Brezzo di vastità. È ben situata, asciutta e Bevero 1994). salubre”. Pertanto si chiedeva “di traslocarvi la parrocchia come Santuario Diocesano il locale più adatto per tutti i di Santa Maria Goretti rapporti”. Ciò in effetti avvenne La chiesa di San Nicolò, nota come intorno agli anni Trenta del secolo chiesa di Sant’Agostino, ora santua- XX, confermandola sede parrocchiale rio di Santa Maria Goretti fino ai giorni nostri. La chiesa, dalla e l’adiacente ex monastero vennero facciata incompiuta, è a croce latina costruiti nelle forme attuali nel corso ad un’unica navata con cappelle del XVIII secolo. laterali, transetto sormontato da Precede il convento la chiesa cupola ed abside. la cui costruzione risale agli anni Conserva tre dipinti di Claudio Ridolfi: l’Annunciazione, la Madonna col Bambino e i Santi Anna, Giuseppe e Antonio da Padova e l’Assunzione della Vergine. Nella terza cappella laterale a destra è custodito un prezioso crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino. Accanto al primo altare ligneo, derivante dalla distrutta 16

nella varietà degli effetti pittorici e scenografici. Nella chiesa sono conservate numerose opere d’arte: un’Annunciazione seicentesca, copia di Federico Barocci, un Martirio di San Bartolomeo di Cesare Maggeri, una Madonna col Bambino e i Santi Monica, Domenico, Nicola di Mira, Antonio Abate e Agostino di Carlo 1740-1756, mentre l’edificio mona- Maratta, nei pennacchi sferici della stico fu realizzato tra il 1767 e il 1780 cupola sono affrescate la Prudenza, su disegno dell’architetto corinaldese la Giustizia, la Temperanza e la Giuseppe Carbonari Geminiani. Fortezza. Sopra la porta d’ingresso L’antica chiesa medievale di San una grande cantoria lignea con Nicolò rimase inglobata nell’edificio rivestimento dello stesso materiale conventuale in occasione della racchiude un prezioso organo, opera nuova edificazione settecentesca. del 1767 di Gaetano Antonio Callido. Di questa chiesa, che oggi ospita Situata all’interno dell’altare al piano superiore la Biblioteca maggiore in marmo bianco di comunale, rimane traccia nella Carrara una statua lignea di Santa parte dell’edificio rotondeggiante Maria Goretti ed un’urna in argento posizionato all’inizio di via del contenente l’osso del braccio della Velluto, che in origine doveva essere Santa, con il quale la Martire tentò la sua abside. Questa chiesa, al pari di difendersi dal suo aggressore. di altri complessi architettonici Entrando a sinistra, la tomba di appartenenti ad altri ordini Mamma Assunta deceduta a religiosi soppressi prima dal regno Corinaldo nel 1954, mentre a destra napoleonico e successivamente quella di Allessandro Serenelli, a causa dell’annessione al Regno assassino delle giovane Santa. d’Italia, venne sottratta agli eremitani agostiniani e passò Chiesa del Suffragio tra i beni dello Stato di cui ancora La chiesa del Suffragio, fondata fa parte. dall’omonima confraternita, venne L’attuale edificio ha un’elegante qui eretta per volontà del capitano facciata in laterizio con lesene le cui Pier Agostino Orlandi, che donò basi e capitelli sono in calcare. a tale scopo parte di una propria L’interno ad un’unica navata, casa demolita. I lavori per la sua a croce latina, con cupola e lanterna costruzione terminarono alla fine nell’area del transetto, è un del 1640 e il 6 gennaio successivo bell’esempio di tarda architettura venne solennemente benedetta da barocca, non priva di eleganza don Luigi Brunori. Il giorno prima, 17 sull’altare maggiore della medesi- L’odierno complesso monastico, così ma, veniva collocato il dipinto edificato negli anni successivi al 1637, raffigurante la Madonna col poggia per due lati sulle mura Bambino e i Santi Giuseppe, urbane. La primitiva chiesa di forma Francesco, Tommaso Apostolo, rettangolare venne demolita intorno Nicola e Andrea Apostolo, opera al 1730 perché “alquanto umida del pittore Claudio Ridolfi. per aver la strada vicino al muro

Questa prima chiesa venne poi anteriore molto alta”. Tra il 1740 demolita, quindi ricostruita e e il 1755 fu ricostruita quella attuale, riaperta al culto nell’anno 1779, consacrata dal vescovo Ippolito ricollocandovi il dipinto del De’ Rossi il 30 settembre 1755. Veronese che ancora l’adorna. La nuova chiesa, nei documenti dei L’elegante facciata della chiesa, primi anni dell’Ottocento è ricordata scandita da colonne, capitelli e “di buona architettura, asciutta, lesene è in cotto e termina con un in ottimo stato e di molto comodo”. coronamento a timpano. Dedicata fin dalla sua fondazione L’interno ellissoidale, con volta a a Sant’Anna, agli inizi del Novecento cupola con lacunari, oltre al già prese il nome attuale. ricordato dipinto, conserva un Essa si presenta oggi a pianta interessante pavimento decorato centrale, con cupola e lanterna, con motivi geometrici che riprendono ornata da un elegante e ricco interno il soffitto cassettonato. rococò con tre altari e quattro pregevoli porte lignee sormontate Chiesa della Madonna Addolorata da tele raffiguranti santi benedettini. La chiesa dell’Addolorata e il conti- Nell’altare maggiore sono conservate guo ex convento delle suore la statua del Cristo Morto e della benedettine vennero innalzati nella Madonna Addolorata che vengono seconda metà del XVI secolo. portate in processione per le vie 18

della città la sera del Venerdì Santo. Chiesa di Sant’Anna Nella cantoria lignea sopra la porta La chiesa di Sant’Anna venne d’ingresso è situato il pregevole costruita nei primi anni del XVI organo del 1766, opera di Gaetano secolo per opera dell’ordine Antonio Callido, che aveva una ospedaliero di Santo Spirito cui figlia tra le suore del convento appartenne ininterrottamente, benedettino. sino alla soppressione dello stesso decretata da Pio IX. La chiesa con il Campanile di San Pietro contiguo ospedale sorgeva dove si Nell’omonima piazza, si innalza il trova ancora oggi e il suo rettore era campanile della non più esistente nominato dal precettore dell’ordine. cinquecentesca chiesa di San Pietro. Nel corso del XVI secolo perde la sua L’antica pieve, poi collegiata, venne caratteristica di luogo assistenziale e demolita nel 1870, perché perico- del suo ospedale non si hanno più lante. Al suo posto troneggia un notizie. Durate lo stesso secolo grande cedro del Libano, oggi alto Sant’Anna venne eletta Patrona di 43 metri e con la chioma larga 45. Corinaldo, così come è attestato dai Fu piantato in quel luogo, sembra, diversi documenti dell’epoca. da un anticlericale affinché non vi si Questa scelta venne confermata ricostruisse un altro edificio religioso. dalla Sacra Congregazione dei Riti

il 20 marzo 1728. L’attuale edificio risale alla seconda metà del XVIII secolo e conserva il pregevole affresco della fine del XV secolo dove 19 sono rappresentati Sant’Anna che tiene sulle ginocchia la Vergine che, a sua volta, regge il Bambino benedicente. L’opera è forse da attribuire al pennello di Francesco di Gentile da , geniale pittore attivo nella zona tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.

Santuario della Madonna dell’Incancellata In località “Casalini” o “Pozzo assieme a semplici uomini accorre- Antico” sorgeva una piccola edicola vano numerosi per venerare questa sacra dove era dipinta un’immagine sacra icona e per bere o lavarsi della Vergine che allatta il Bambino. nella prodigiosa acqua. Tale “figuretta” era di proprietà Nel 1690 la chiesa venne ricostruita della famiglia Martinelli di Corinaldo completamente, eccezion fatta per che nel 1586 la donò la parte retrostante la cancellata, all’Arciconfraternita del Gonfalone eretta nel 1625 nelle forme attuali. di Corinaldo, già proprietaria della Proprio in quella occasione il rettore Chiesa di Santa Maria di Piazza. di allora, don Filippo Fontini, fece Negli anni successivi l’edicola, dipingere il San Gaetano, ora posta più a valle rispetto alla chiesa collocato nell’altare di destra. attuale, venne trasportata dove si È la Chiesa dove Santa Maria Goretti trova attualmente e attorno ad essa andava a pregare. L’affresco della fu costruita una prima piccola Madonna del latte, sopra l’altare chiesina che corrisponde all’odierno maggiore, è stato restaurato nel presbiterio delimitato dalla cancel- 2007 ed ha messo in evidenza lata. Successivamente l’accorrere di due ridipinture tra cui la primitiva un grande numero di fedeli e pelle- immagine della Madonna, risalente grini che vi si recavano per adorare al tardo rinascimento di scuola la sacra e miracolosa immagine Umbro Marchigiana, probabile convinse i confratelli del Gonfalone scuola del Pinturicchio. ad erigere una casa per il custode e una loggia per il ricovero dei pelle- Chiesa di San Giovanni Battista e grini, trasformata poi in chiesa. convento dei Padri Cappuccini Davanti ad essa correva un piccolo La chiesa di San Giovanni Battista rivo d’acqua che fu convogliato in dei Padri Cappuccini con l’adiacente un pozzo dentro la chiesa e dalla convento venne costruita agli inizi quale provenivano miracolose del Seicento nel luogo dove fin dal guarigioni. Prelati, cardinali, principi XII secolo esisteva un edificio sacro 20

capitelli, trabeazioni, cornici, elementi fogliari e conchiglie è di grandi dimensioni e racchiude al centro un Battesimo di Cristo di Ercole Ramazzani. Sempre nell’altare maggiore sono presenti altri tre dipinti di stile tardo manierista di un ignoto pittore marchigiano della prima metà del XVII secolo raffiguranti a sinistra l’adorazione dei pastori, a destra l’adorazione dei Magi e in alto Dio Padre. Nel coro sono conservate tele raffiguranti un San Felice da dedicato al Battista. La chiesa Cantalice e una Madonna col nel corso dei secoli non ha subito Bambino dipinte da Claudio Ridolfi. rilevanti modifiche, ma semplici lavori di manutenzione, così come Chiesa di S. Maria della Misericordia il convento che ospita i religiosi e le chiese di campagna dell’ordine fondato da Fra’ Matteo Sulla strada che congiunge Corinaldo da Basso. La facciata è preceduta da a , a circa due un portico ricostruito negli anni chilometri dal centro, su un crinale sessanta del XX secolo. L’interno è a che guarda le vallata del fiume navata unica con due cappelle a Cesano, si trova la piccola chiesa sinistra. Nella prima, racchiuso in bianca di Santa Maria della un armonioso altare ligneo scolpito Misericordia. All’interno, su un altare e intagliato e dal sobrio disegno ligneo seicentesco è custodita una architettonico, c’è un dipinto raffi- pala d’altare dedicata alla Madonna gurante la Madonna col Bambino di scuola Ridolfiana. e Santi francescani datato 1745 e È un tipico esempio di chiesa di attribuito al pittore fermano Filippo campagna; ne sono presenti altri Ricci. Nella seconda cappella a Madonna del Piano nella già si trova un altro identico altare citata Santa Maria in Portuno, ligneo opera di un ignoto ebanista a Sant’Isidoro, a San Vincenzo, marchigiano attivo nella prima metà a San Domenico, a Santa Apollonia, del Seicento, autore, oltre che dei a San Bartolo di Corinaldo, a San due altari laterali, anche di quello Bartolo di e presso la maggiore della chiesa. Il complesso Contrada Ville. dell’altare maggiore che divide la chiesa dal coro è di grande effetto scenografico, l’insieme di colonne, 21 22 23

EDIFICI PUBBLICI

IL palazzo comunale Loggia rinascimentale Ex convento degli agostiniani di palazzo Romaldi Teatro comunale Carlo Goldoni Le ville di campagna La casa del Quattrocento Le case di terra I palazzi nobili

Il palazzo comunale reso famosa Corinaldo. Al centro Costruito su disegno dell’architetto della parete, a nord, domina uno Francesco Maria Ciaraffoni di Ancona scranno ligneo: è il banco seicen- tra il 1784 e il 1791 sorge sul luogo tesco dei magistrati, originariamente dove precedentemente esisteva ospitato all’interno della demolita il palazzo municipale di stile chiesa di San Pietro. rinascimentale. È un notevole esempio di architettura neoclassica Ex convento degli Agostiniani con un lungo loggiato prospiciente Costruito tra il 1767 e il 1780 su via del Corso. In origine, oltre agli disegno dell’Architetto Gimignani uffici pubblici, ospitava la scuola, di Corinaldo, è ora utilizzato come l’appartamento delle magistrature albergo. Oltrepassando il grande comunali, le aule del tribunale e la portone, sormontato dal mono- Cappella di Palazzo. gramma in ferro battuto M.A. Nell’androne d’ingresso si conserva (Monastero Agostiniano), che ancora il “cannone di fico” rifatto sulle oggi conserva la denominazione di tracce dell’omonima storiella “portone dei Frati”, si raggiunge un corinaldese. Dal grande scalone si cortile dalle armoniche forme accede alla sala grande Arnaldo Vanvitelliane. L’edificio, articolato Ciani dove, sotto il soffitto su diversi livelli, rappresenta un neoclassico, sono conservati i ritratti notevole esempio di architettura di alcuni concittadini che hanno settecentesca. 24

Sul lato sud, inglobato nell’edificio, Quagliani venne inoltre costruito un si trova l’abside duecentesca della ingegnoso dispositivo capace di chiesa di San Nicola. Dalla sala prin- rendere mobile la platea, che veniva cipale si accede ad una lunga grotta abbassata in occasione di rappre- che scende nelle viscere del centro sentazioni teatrali e innalzata, sino storico attraverso cunicoli e nicchie a creare un unico piano col palco- scavate nell’argilla. Era sicuramente scenico, per feste da ballo e veglioni una grotta dove si conservavano, mascherati. Restaurato nel 2006 ha a temperatura costante, le derrate perso definitivamente tutti i suoi alimentari. È chiamata “La Buca del marchingegni: dall’elevazione della Cilicchione”, dove la fantasia popo- platea alle macchine di scena. lare vuole sia stato imprigionato il Cilicchione. Dove sia questa cella La Casa del Quattrocento però non ci è dato sapere. È un raro esempio di architettura minore ed è la più vecchia abitazione Il teatro comunale Carlo Goldoni di Corinaldo. Posta su tre livelli Il teatro comunale Carlo Goldoni ospitava al piano terra la stalla, al venne costruito tra il 1861 e il 1869 primo piano la cucina e al piano in sostituzione del vecchio e non più superiore la camera comune. adeguato teatro del Sole nascente, Inalterata è la facciata con le sue innalzato nei lontani anni 1736-1752 piccole aperture e la pertica posta su disegno del fabrianese Angelo su ganci di ferro. Attualmente è Birza. L’attuale struttura fu ideata sede della Pro Loco di Corinaldo. da Alessandro Pasqui di Firenze,

ma sul suo progetto intervennero anche gli ingegneri Francesco Fellini, Crescentino Quagliani e Achille Buffoni. Al termine dei lavori il nuovo teatro risultò assai spazioso e funzionale. Secondo il disegno del 25

I palazzi nobiliari Dal 1400 in poi, tutte le famiglie nobili di Corinaldo costruiscono sontuose dimore, oltre che per esigenze familiari, per dimostrazione del loro prestigio. Queste residenze subiscono nel corso dei secoli è emersa una loggia rinascimentale continui rifacimenti e abbellimenti, in pietra, forse appartenente al tanto da costituire spesso dei veri distrutto castello o alla successiva scrigni di architettura. Rinascimentali residenza della famiglia nobile dei sono il palazzo Amati in via del Corso, Simonetti. il primo Palazzo Orlandi in via del Velluto e la loggia cinquecentesca Le ville di campagna all’interno di Palazzo Cesarini Alla fine del XVIII secolo e fino agli Romaldi in piazza il Terreno. La loro inizi del XX secolo, le famiglie nobili massima espressione si raggiunge costruiscono le residenze di campa- nel XVIII secolo, in cui vengono gna o casini di caccia secondo le ristrutturati secondo le nuove tendenze del tempo, spesso ristrut- esigenze abitative. Da menzionare turando vecchi edifici posti nei loro il palazzo Fata Ottaviani in piazza il possedimenti. Queste divengono Terreno, Palazzo Palma Marangoni prima residenze saltuarie dove in via del Corso, Palazzo Sandreani passare i giorni più caldi dell’anno, in via S. Maria Goretti. poi residenze vere e proprie delle famiglie. Sono sempre dotate di Loggia rinascimantale giardini più o meno grandi dove di palazzo Romaldi fontane inserite in un contesto All’interno di palazzo Cesarini arboreo, spesso esotico, creano Romaldi in piazza il Terreno, particolari suggestioni. Gli esempi al secondo piano, durante i lavori più notevoli sono: le ville dei Conti di restauro dell’edificio postale, Brunori in località S. Apollonia, 26

Le case di terra Le case di terra sono esempi di architettura minore, ma non certo meno interessante. Ne esistevano molte nel territorio corinaldese; ora per deterioramento del materiale ne sono rimaste poche. Non è dato sapere quando siano state costruite, ma è da ritenere che questa tecnica costruttiva sia prerogativa dei ceti più poveri e che ciclicamente ricompare nei momenti di crisi economica. la villa Grandi in viale Raffaello, Sembra sia stata importata dai Villa Venturoli Orlandi Romaldi in balcani per opera dei fedeli che si viale degli Eroi, le ville Sandreani a recavano in pellegrinaggio a Loreto. Madonna del Piano e S. Isidoro, la Ne esistono diversi esempi: la residenza di Campagna degli meglio conservata è in strada del Agostiniani presso il Burello, ma Perino, mentre altre, incorporate soprattutto la villa dei conti Cesarini spesso nelle successive edificazioni Romaldi con il parco eclettico in via in laterizio, sono presenti nella del Montale. contrada S. Isidoro e Nevola. 27 28 29

I PARCHI E LE AREE ARCHEOLOGICHE

Parco delle Fonti Parco Archeologico di Suasa Parco di villa Cesarini Duranti Area Archeologica Parco Selva di Boccalupo Santa Maria in Portuno

Nel territorio corinaldese, tra dolci colline che lentamente digradano verso il mare Adriatico, scorrono i fiumi Nevola e Cesano. È possibile fare delle passeggiate lungo i loro letti e trovarsi a contatto con una natura quasi incontaminata, imbat- tersi nei mulini ad acqua, ma soprattutto nella valle del Cesano si può vedere la foresta fossile, ovvero tronchi appartenenti al periodo Pleistocene (50 mila anni fa). Questi tronchi sono venuti alla luce grazie all’erosione del fiume. Altre zone verdi di particolare interesse sono riportate qui di seguito.

Parco delle Fonti e la pista di pattinaggio. È da L’edificio delle Fonti venne costruito ritenersi il polmone verde agli inizi del XVII secolo e lì erano più frequentato dai corinaldesi, addotte le acque captate a monte e soprattutto nel periodo estivo dove convogliate con un acquedotto del si svolgono diverse manifestazioni. quale ancora oggi si conservano le tracce. Questo grande lavatoio Parco di villa Cesarini Duranti pubblico fu utilizzato per tale Villa Cesarini Duranti e il suo parco scopo fino all’avvento dell’era di circa due ettari sono ubicati in tecnologica. Costituito da una vasca località San Lorenzetto, lungo la centrale con attorno i posti per le provinciale che porta a Castelleone lavandaie, fu ristrutturato dal di Suasa. Già di proprietà della Comune nel 1937, sostituendo la famiglia Cavallini di Cingoli, che la grande vasca centrale con una serie utilizzava per la coltivazione e di fontanili. Il complesso è immerso lavorazione del baco da seta, viene in un parco che dal viale Dietro le ereditata dalla famiglia Spadoni di Monache scende fino alle Fonti; in Corinaldo. Paolo Spadoni, insigne esso si trovano giochi per bambini agronomo e docente universitario 30

a Macerata, imposta il parco con sono il parco eclettico realizzato in essenze esotiche e ne crea il primo diverse fasi tra la fine dell’800 e i nucleo. Nel 1764 costruiscono una primi anni del ‘900, dove si acco- piccola chiesa dedicata ai Santi stano il tipico giardino all’italiana Lorenzo e Ippolito. Nella metà del con finti ruderi del giardino XIX secolo, fu acquistata dal Conte all’inglese, integrati da tipici scenari Ippolito Cesarini Romaldi, la cui del giardino cinese. Anche se neces- nobile famiglia proveniva da sita di un restauro, crea un ambiente Sant’Angelo in Vado ed . di particolare suggestione. Molti Il conte Giacomo (1859-1933) provvi- sono gli episodi architettonici de a far realizzare il giardino attorno presenti nel giardino, tra cui, alla villa, oggi tutelato dal ministero “la montagnola”, posta vicino per l’ambiente per il suo valore all’entrata, a forma di belvedere paesaggistico. A lui si deve inoltre la dalla quale si spazia con la vista su costruzione della torretta che appare tutto il giardino, il labirinto dei sem- sul lato destro della casa. preverdi, una singolarità di queste Nelle vicinanze della villa sorge il dimore, la casina fotografica, complesso degli edifici che comple- il ninfeo con tavolinetti e sedili a tano la dimora: la scuderia, forma di fungo, la cascata con grotta, la limonaia, l’abitazione del custode ruscello e ponticello cinese immersi con la rimessa delle carrozze, in una foresta di bambù ed ancora il lavatoio e la casina fotografica. la nave verde. Il tutto posizionato in Ma ciò che caratterizza la residenza un parco pieno di alberi secolari. e le conferisce un indiscusso pregio 31

Parco Selva di Boccalupo Parco archeologico di Suasa All’estremo ovest del comune di Nel territorio del Comune di Corinaldo, sul confine con il comune Castelleone di Suasa, in contrada di Castelleone di Suasa e a poco più Pian Volpello, a circa km. 4 dal di un chilometro dal parco archeo- centro di Corinaldo, si trova il parco logico di Suasa, è ubicato il Parco archeologico dell’antica città di Selva di Boccalupo noto come parco Suasa. Sorta nella media valle del dell’ex geofisico. Prende il nome da Cesano, su un’antica via di tramite un’antica chiesetta presente nella fra la costa adriatica e i valichi zona, la chiesa di S. Maria di appenninici. Suasa ebbe origine, Boccalupo. Ha un’estenzione di nel corso del III secolo a.C., circa sei ettari ed è nato nel 1952 in seguito alla conquista da parte come osservatorio dell’Istituto dei Romani del territorio preceden- Nazionale di Geofisica di Roma. temente occupato dalla popolazione Successivamente viene ceduto al dei Galli Senoni. Le fasi più antiche Comune di Corinaldo che provvede della sua storia restano ancora ad attrezzarlo con un maneggio, sconosciute; le ricerche archeologi- parcheggi e giochi per bambini. che, qui avviate nel 1987, tuttora in È uno spazio molto grande e atto dall’Università di Bologna, suggestivo, soprattutto dominato non hanno ancora avuto modo di da vegetazione spontanea e rivelarle. Si deve tuttavia pensare ad particolarmente adatto per grandi un modesto agglomerato, forse sede manifestazioni all’aperto. di magistrato che amministrava la Appuntamento oramai tradizionale giustizia, a cui fece seguito un certo è quello del 1° maggio al quale sviluppo urbanistico e monumentale seguono vari eventi durante nel corso del II secolo a.C. Ritrova- il periodo estivo. menti molto recenti attestano la presenza di case decorate alla maniera delle dimore dell’aristo- crazia locale delle città del Lazio e della Campania nello stesso periodo. La città dovette conoscere un consi- stente sviluppo urbanistico verso la metà del I secolo a.C.; a questo periodo appartiene la fase più antica della grande dimora di una famiglia senatoria, quella dei Coiedii, che poi conoscerà il suo massimo splendore agli inizi del II secolo d.C., sotto gli imperatori Traiano e Adriano. Questa domus, che raggiunge l’estensione 32

di oltre tremila metri quadrati, ritenuto il più grande delle Marche. comprendente un grande giardino A sud e a nord, ai lati della strada in con fontane e portici, ha restituito uscita dalla città si allineavano le circa venti pavimenti a mosaico, due necropoli: sono stati rinvenuti i alcuni dei quali di grande qualità resti di alcuni monumenti funerari ed effetto, oltre a parti di pitture in pietra della prima età imperiale, parietali che ornavano le stanze di completamente spogliati nel corso rappresentanza. Nel corso del I dei secoli e numerose tombe secolo d.C. con molta probabilità a inumazione entro casse di mattoni venne costruito anche l’anfiteatro, o in tegole, che si datano successi- non lontano dalla dimora dei vamente alla fine del II secolo d.C. Coiedii, uno dei più grandi della In tempi e occasioni diverse, regione; tra l’anfiteatro e la domus numerose sculture sono state è stato poi anche individuato il rinvenute nell’area della città antica. teatro, che tornerà alla luce nei Recentemente si è ritrovata una prossimi scavi. Gli edifici pubblici splendida testa marmorea sono in gran parte sconosciuti, ad raffigurante Augusto, appartenuta eccezione di un vasto complesso ad una statua dell’imperatore verosi- con stanze rettangolari e portici, milmente eretta dai suasani in affacciati su una corte centrale un’area o in un edificio pubblico scoperta e sulla principale strada della città. Nel vicino centro abitato della città che corre quasi al di sotto di Castelleone di Suasa, nel palazzo dell’attuale strada provinciale. che fu residenza della duchessa Si tratta di un foro commerciale Livia , è oggi ospitato 33 il museo archeologico Alvaro hanno messo in luce un cospicuo Casagrande dove sono esposti, oltre quartiere industriale dedicato alla agli oggetti rinvenuti in occasione produzione di laterizi e ceramiche di degli scavi, gli splendidi affreschi età romana. parietali recuperati nella villa dei Gli scavi preciseranno nei prossimi Coiedii. Essi rappresentano anni la natura dell’insediamento nell’intera Italia Centro-Settentrio- romano che si trova sotto la chiesa: nale, un raffinato e raro esempio di una villa rustica o un luogo sacro pittura di stile pompeiano. dedicato al dio Portuno. Quello che è documentabile è la presenza Area archeologica di un “Monasterium” che, come ci Santa Maria in Portuno dicono i documenti più antichi Oggi non resta che una chiesa al (il primo è una carta di Fonte centro di una contrada posta alla Avellana del 1090), doveva chiamarsi base della collina in cui sorge il “S. Marie que dicitur in Portuno”. centro medioevale di Corinaldo. Il nome cambierà in Madonna del Difficile definire, per ora, su quale Piano (1224) come del resto è cono- preesistenza “pagana” viene sciuta anche oggi. Assai scarse sono costruita la chiesa cristiana. le notizie relative all’età rinasci- Gli scavi, tuttora in atto, portati mentale e solo nel Seicento il avanti dal Dipartimento di Cimarelli, insigne storico di Archeologia dell’Università di Corinaldo, ci da una descrizione Bologna, con la Soprintendenza della chiesa oramai priva di per i beni archeologici delle Marche, Monastero, ma significativamente importante per le opere d’arte in essa contenute. Solo nel 1700 la chiesa subisce nuovi e profondi restauri da parte del nuovo proprie- tario, il Collegio Germanico- Ungarico, infatti, sostituisce il cam- panile e finisce la facciata nelle forme attuali, con un portale ad arco e decorazione in arenaria. Il sito documenta con pannelli esem- plificativi le diverse fasi degli scavi. È possibile accedere alla cripta sottostante l’altare maggiore della chiesa ed è presente un piccolo museo di documentazione degli scavi finora eseguiti. 34 35

I MUSEI

Civica raccolta d’arte Claudio Ridolfi Quadreria Comunale Museo di Madonna del Piano Collezione d’arte Nori de’ Nobili e sito archeologico Sala del costume e tradizioni popolari

Civica raccolta d’arte Claudio Ridolfi La pinacoteca di Corinaldo, aperta al pubblico nel 1996, ha sede in Largo XVII Settembre 1860, n. 1/2. La raccolta artistica comunale si è costituita per gran parte in seguito alla soppressione degli ordini religiosi e al successivo incamera- mento dei loro beni. La raccolta artistica corinaldese, proprio per la sua origine, assume la connotazione di museo di Arte Sacra e comprende non solo nume- rosi dipinti di esclusivo soggetto religioso, ma anche preziose suppellettili di culto attinenti alle cosiddette “arti minori”. In particolare, vanno ricordati diciotto splendidi reliquiari a busto corinaldesi (dall’Addolorata e dalla in legno scolpito e dipinto, opera chiesa dedicata ai Santi Lorenzo e raffinatissima di intagliatori siciliani Ippolito presso la Villa Cesarini). dei primi anni del Seicento. Nella pinacoteca sono conservate Assieme ad essi è presente una opere di Ercole Ramazzani, bella croce processionale in argento di Giuseppe Bastiani, Claudio sbalzato, datata 1615 e proveniente Ridolfi, Domenico Peruzzini, dall’ex complesso agostiniano Giuseppe Marchesi ed altri artisti insieme a molti dei dipinti esposti. dei secoli XVII e XVIII. A questi si sono aggiunte pale d’altare recuperate da chiese demo- Il Museo di Madonna del Piano lite nel corso dell’Ottocento e sito archeologico (Santa Maria di Piazza, San Rocco, Nel 2005, grazie a finanziamenti San Pietro Apostolo) e, infine, di ditte private, è stato possibile tele in deposito da altre chiese concludere una parte della musea- 36

lizzazione del sito e inaugurare una sala espositiva stabile all’interno dei locali della chiesa della Madonna del Piano. La sala espositiva prevede dei percorsi didattici che vanno dalla ricostruzione dell’ambiente antico alle attività produttive del periodo. Sono in mostra vasellame dell’epoca ed una stratigrafia degli scavi effet- tuati. Un settore è dedicato al monastero e a tutte le attività religiose, culturali e produttive. Alcune vetrine presentano una selezione di materiali ceramici, Sala del costume lapidei e di monete rinvenute e tradizioni popolari durante gli scavi. È stato elaborato Ubicata nel centro storico, conserva un percorso per bambini utilizzando al suo interno i vestiti ducali, alcuni pannelli ad altezza adeguata, ovvero i vestiti indossati durante la con la funzione di far giocare e rievocazione storica della Contesa divertire i più piccoli assieme al del pozzo della polenta che si gatto Portunello. svolge a Corinaldo la terza 37 domenica di luglio e giorni Le opere che vanno dal Cinquecento precedenti. Questi vestiti, che tutti al Settecento, sono state donate gli anni vengono rifatti ex novo al Comune dalle famiglie nobili dal rione che l’anno precedente si corinaldesi. aggiudica il palio, sfilano una sola È anche conservato un ritratto del volta, per poi venire esposti in Beato Papa Pio IX opera firmata dal questa sala a documentare anno pittore corinaldese Domenico dopo anno l’evoluzione del costume Berardi. del Cinquecento. Sempre in questa sala sono conser- Collezione d’arte Nori de’ Nobili vati attrezzi per la lavorazione delle Per volontà testamentaria della stoffe. Tutti gli abiti presenti sono sorella Bice, il comune di Corinaldo stati eseguiti da sartorie rionali ed il comune di Ripe sono diventati locali. proprietari di tutta la produzione, circa milleduecento opere, Quadreria Comunale dell’artista Nori de’ Nobili. All’interno della residenza munici- Eleonora de’ Nobili, in arte Nori pale, al primo piano, nelle sale nasce a il 16 dicembre 1902, di rappresentanza e nei corridoi, e trascorre la sua giovinezza tra la si conserva la quadreria comunale casa di Pesaro e la “Villa delle cento costituita da ritratti di uomini illustri Finestre” a Brugnetto di Ripe. di Corinaldo. La forte passione per l’arte figurativa la seguirà fino alla morte, avvenuta in una clinica psichiatrica di Modena il 2 Giugno 1968. Nella sua vita entrerà in contatto con tutte le correnti artistiche del periodo, fornendo una produzione artistica di altissimo livello. Le sue opere sono esposte nell’edi- ficio che ospita la Civica raccolta d’arte in Largo XVII Settembre 1860, n. 1/2. 38 39

SANTA MARIA GORETTI

La vita Il fonte battesimale La casa natale Santuario della Madonna Il santuario diocesano dell’Incancellata

La Vita rivelano certamente quella terra Il 16 ottobre 1890 nasce a Corinaldo tanto desiderata: il lavoro è massa- Maria Goretti, da Luigi Goretti e crante, 10-12 ore al giorno, anche Assunta Carlini, una famiglia di per donne e bambini, il salario è da contadini poveri la cui unica fame, tra privazioni d’ogni sorta. ricchezza risiede nella forza delle I Goretti abitano nella stessa casa proprie braccia e nella fiducia in con i Serenelli. Luigi Goretti non Dio. Riceve il sacramento del resiste molto a quelle dure privazioni Battesimo nella chiesa di e fatiche, si ammala gravemente e S. Francesco il 17 ottobre 1890 muore di malaria. Solo la preghiera e nella stessa viene cresimata e l’intimità con Dio aiutano Marietta il 4 ottobre 1896. I suoi piccoli e a superare quel tragico momento e umili piedi percorrono ogni giorno a ritrovare un flebile sorriso. un notevole tratto di strada per recarsi a pregare nella Chiesetta dell’Incancellata e, prima di partire con la famiglia alla volta dell’Agro Romano, l’ultimo saluto è per quell’immagine della Madonna tanto amata. È il 12 dicembre del 1896. Luigi Goretti, capo famiglia, mamma Assunta e i sei figli seguono il destino di tante altre famiglie: masse grigie e dolenti di uomini e Quel sorriso che sarà spento per donne, vecchi e bambini senza sempre in una afosa giornata di sorriso e con una sola bisaccia piena luglio, nella Cascina Antica di di disperazione che s’incamminano Ferriere di Conca, ferita mortalmente lungo le strade di una nuova terra da Alessandro Serenelli, un altro promessa, non tanto alla ricerca di povero marchigiano nell’inferno di un “Eldorado” perduto, perché quelle terre malariche, che voleva mai in verità posseduto, quanto abusare della sua innocente purezza. piuttosto bisognosi di una speranza Marietta muore il giorno dopo di vita. Ma le paludi Pontine non si perdonando il suo assassino. 40

È il 6 luglio del 1902. L’eccezionalità del fatto si diffonde in Italia e nel mondo. Mamma Assunta torna a Corinaldo e anni dopo, in un commovente incontro, perdona l’uccisore della figlia. Maria dall’umile campagna marchi- giana, alla desolazione delle paludi Pontine fino alla gloria di monsignor Bernini, viene Beatificata in S. Pietro piccola abitazione contadina struttu- il 27 aprile 1947 e Santificata il rata su due piani. La casa conserva 24 giugno 1950 da Papa Pio XII in al piano terra un ambiente con una cornice esaltante di folla. ancora elementi della primitiva “Ammirate la forza dei cuori puri! stalla, mentre dove era localizzata È una forza che oltrepassa i limiti la cantina è ora presente una piccola della natura umana ed anche, cappella dedicata a Santa Maria non di rado, della comune virtù Goretti. Al piano superiore la sala cristiana; è la forza dell’amore verso da pranzo, con al centro il camino e lo sposo divino dell’anima, la quale due altri ambienti. A sinistra, la respinge chiunque osasse tentare la camera di Luigi Goretti e Assunta sua fedeltà, minacciare la purezza Carlini: è qui che il 16 ottobre 1890 dei suoi sentimenti”. Così Pio XII nacque “Marietta”, come usavano rivolgendosi ai giovani, definendo chiamarla in famiglia. Maria Goretti l’Agnese del XX secolo. In questa stanza sono conservati Mamma Assunta, lei, semplice e mobili originali della famiglia forte donna dei campi, è presente Goretti, tra cui il letto ed il quadro a quell’evento straordinario, unico a capoletto donato da Mamma caso nella storia della Chiesa in cui Assunta. un genitore assiste alla glorificazione della propria creatura. Il Santuario diocesano di Santa Maria Goretti La casa natale Il Santuario Diocesano di Santa Poco distante dal centro storico, Maria Goretti, situato alla sommità in contrada “Pregiagna”, è ubicata del centro storico è facilmente la Casa Natale di Santa Maria Goretti, individuabile per lo svettare del che è facilmente raggiungibile anche campanile sopra i tetti di Corinaldo; con il pullman, da viale degli Eroi, ha trovato posto all’interno della voltando a destra in direzione Nord chiesa settecentesca di San Nicola da e percorrendo per circa un chilometro Bari facente parte del complesso la strada di campagna fino ad un monastico degli Agostiniani. vasto piazzale con di fronte una A sinistra dell’ingresso sono presenti 41

le spoglie mortali di Mamma mento il busto di Papa Pio XII, Assunta deceduta a Corinaldo nel il pontefice che la beatificò 1954; mentre a destra quelle di il 27 aprile 1947 e la santificò poi Alessandro Serenelli. Nell’altare il 24 giugno 1950. Superata la porta, centrale in marmo bianco di Carrara, a fianco del monumento, si accede vicino ad una scultura lignea di al battistero dove a sinistra, sotto Santa Maria Goretti è posizionata una vetrata rotonda, è posto il vec- un’urna in argento contenente chio fonte battesimale, in cui la l’osso del braccio della Santa, Santa fu battezzata il 17 ottobre 1890. braccio con il quale la Martire tentò di difendersi dal suo aggressore, Santuario della Madonna Alessandro Serenelli. dell’Incancellata Era la chiesa più vicina a casa Il fonte battesimale Goretti e qui la bambina si recava a A destra dell’ingresso, nella chiesa pregare, soprattutto nel mese di di San Francesco è presente un maggio, dedicato alla Madonna; piccolo monumento in marmo nel primo altare a sinistra un pittore bianco di Carrara dedicato a Santa corinaldese, Mirco Manoni, ha im- Maria Goretti e di fronte al monu- mortalato il devozionale momento. 42 43

PERSONAGGI ILLUSTRI nati a Corinaldo o che hanno contribuito a far conoscere Corinaldo

Nicolò Boscareto Giovanni Andrea Fata (Corinaldo 1300 - ...) (Corinaldo 1500 - ...) Capitano di ventura, ghibellino, al Grande giurista e ambasciatore, servizio di Ludovico il Barbaro prese molti prìncipi se ne contendevano con la forza Jesi e vi si installò col il servizio. Fu governatore di titolo di Vicario Imperiale. per Giulio II e ottenne notevoli Cresciuto in potenza si impadronì privilegi come Ambasciatore alla di Corinaldo. Cacciò i guelfi ma corona di Francia. Governatore cedette di fronte alle forze sover- delle Marche, di Foligno e Urbino, chianti del Cardinale Carillo Egidio fu ucciso a Corinaldo in una estate Albornoz e Galeotto Malatesta, nel del 1500. piano di restaurazione del potere temporale del Pontefice nel 1360, Achille Tarducci che costò a Corinaldo la distruzione. (Corinaldo 1550 - Praga ...) Maestro e stratega di guerra del XVI Giovanni Camillo da Corinaldo secolo, reclutato da tutte le più im- (Corinaldo 1400 - ...) portanti dinastie regnanti europee. Fu Allievo di Giovanni Gutemberg Sono suoi diversi libri di strategia a Magonza nel 1442 e contribuì a militare; un suo ritratto è conservato importare, per la prima volta, la nelle quadreria comunale. stampa mobile in Italia. A Napoli istituisce la prima stamperia sotto Vincenzo Maria Cimarelli la protezione dell’allora Re di Napoli (Corinaldo 1585 - Brescia 1662) Alfonso d’Aragona. A lui è attribuita Nato a Corinaldo nel 1585, come la stampa della prima grammatica. ricorda una lapide apposta al Un suo ritratto è conservato presso numero civico 48 dell’attuale la quadreria del Palazzo Municipale. omonima via del centro storico, 44

il Cimarelli rappresenta un perso- Nel 1593 ritorna nella sua città naggio di non trascurabile rilievo natale, essendo ormai artista nel clima culturale del ‘600 italiano. maturo in seguito alla grande Fu maestro di umane lettere, di formazione acquisita nei rapporti filosofia e teologia, conoscitore avuti con gli altri artisti a Venezia, come pochi degli “Arcani” della Roma ed Urbino. Di nuovo nelle natura, conferenziere di fama e Marche, diviene uno degli artisti più predicatore di grido. Fu anche attivi, diffondendo le proprie opere religioso, domenicano ortodosso, nel territorio del Ducato di Urbino e maestro del suo ordine ed inquisi- in quello della Marca Anconetana. tore del Santo Uffizio, depositario di Agli inizi del nuovo secolo si stabili- un sapere enciclopedico. Storiografo sce definitivamente a Corinaldo del suo tempo fu certamente appas- acquistando casa nella piazza il sionato cultore e propugnatore dei Terreno come ci ricorda una lapide. vanti cittadini. Artista eclettico e assai prolifico, durante la sua lunga attività Claudio Ridolfi pittorica lavorò sia per la commit- ( 1570 - Corinaldo 1644) tenza pubblica che per quella Claudio Ridolfi, nato a Verona nel privata ed eccelsiastica. Il Ridolfi ha 1570, si trasferisce a Venezia come lasciato a Corinaldo molte opere che allievo di Paolo Caliari, detto il arricchiscono e impreziosiscono gli Veronese, suo illustre concittadino. interni delle numerose chiese della In seguito va a Roma e poi ad città e del suo territorio, nonché la Urbino dove frequenta la bottega Civica raccolta d’arte a lui dedicata. di Federico Fiori detto il Barocci. 45

Fra Bartolomeo Orlandi Paolo Spadoni (Corinaldo 1600 - ...) (Corinaldo 1764 – Cesena 1826) Appartenente alla nobile famiglia Docente universitario presso la degli Orlandi, Filippo, questo il suo Facoltà di Macerata e autore di nome da laico, fu frate Agostiniano opere scientifiche e agronomiche. e rivestì molte cariche ecclesiastiche Studia a Bologna, poi a Pavia ed è in diverse città italiane e nel Regno in contatto con tutti i maggiori di Sicilia. Il suo ritratto è visibile scienziati del periodo. A Corinaldo nella pala di Cesare Maggeri (1622), crea il primo nucleo del giardino nel primo altare a sinistra del che poi sarà della villa Cesarini. Santuario di Santa Maria Goretti. A lui è dedicata l’aula verde presso Dalla Sicilia importò degli splendidi la scuola media Guido degli Sforza. reliquiari ora esposti nella Civica Raccolta d’arte. Domenico Berardi (Corinaldo 1817 – Corinaldo 1857) Venerabile Domenico Berardi, nato a Corinaldo Angelo Antonio Sandreani nel 1817, è un pittore che nella sua (Arcevia 1675 - Jesi 1752) breve vita viene a contatto con Ippolito Sandreani (questo il suo artisti del calibro di Francesco nome da laico) nasce a Rocca Podesti di Ancona. A lui è attribuita Contrada (Arcevia) nel 1675 dalla la Madonna della Medaglia nobile famiglia Corinaldese dei Miracolosa, custodita nel seminario Sandreani. Nella sua intensa opera di Senigallia. Suo è il ritratto del di Apostolato Francescano predicò in Beato Papa Pio IX conservato nella molte città d’Italia, tenne corsi di quadreria Comunale. catechismo, sempre assiduo nel confessionale e nella vita spirituale Domenico Grandi delle anime. Morì a Jesi nel 1752 e (Corinaldo 1849 – Corinaldo 1937) venne proclamato Venerabile da Già Generale, poi tenente generale Papa Pio IX nel 1852. e comandante del 10° corpo d’armata, deputato di Senigallia per la XVIII e XIX legislatura. Fu Ministro della guerra del Regno d’Italia, nella prima parte del Governo Salandra 1°, 46

su intervento del Sovrano Vittorio di cultura a Torino e a Milano, Emanuele III. Grandi rimase in dedicò al suo paese natale ricerche carica fino all’ottobre 1914. storiche e iconografiche, documen- A lui è dedicato il premio per merito tandone l’antico assetto e difen- scolastico che si svolge la prima dendone l’ambiente in numerosi domenica di settembre e riservato interventi. Fra le sue numerose alle scuole medie e istituti superiori. pubblicazioni, la raccolta di racconti “La città smisurata”, i libri “Storie e Valerio Valeri storielle di Corinaldo”, “Valerio (Corinaldo 1851 – Corinaldo 1934) Valeri, poeta satirico”, “Corinaldo. Valerio Valeri è un “cantore” ironico L’assedio del 1517”, “Ricerca del e pungente della realtà paesana di Paese più bello del mondo”. Corinaldo tra la fine del XIX secolo A lui sono intitolati una via e e i primi decenni del successivo l’annuale concorso fotografico la cui e rappresentante della vita sociale premiazione si svolge ogni anno nel del luogo e del tempo. mese di ottobre. È autore di circa sessanta poesie satiriche, che affrontano ironica- Ubaldo Bucci mente le tematiche del periodo. (Corinaldo 1908 – Pesaro 2002) Fu Cavaliere della Corona d’Italia, Guido Sforza Commendatore, Grand’Ufficiale e (Corinaldo 1885 – Fagarè 1918) Cavaliere di Gran Croce della Conoscitore di lingue straniere, Repubblica Italiana. poeta e autore di liriche, cadde Rivestì innumerevoli incarichi durante il primo conflitto mondiale pubblici, ma soprattutto fu un uomo il 18 giugno 1918 a Fagarè. Venne nato e vissuto nell’imprenditoria insignito con la medaglia d’argento privata nel settore del trasporto di al valor militare. A lui è intitolata persone, ruolo ricoperto con spiccato l’attuale scuola media. senso del dovere e un non comune spirito di sacrificio ed altissima Mario Carafòli professionalità. Ai componenti della (Corinaldo 1902 – Corinaldo 1985) famiglia Bucci è dedicata una piazza Giornalista, scrittore e fotoamatore, ed un viale, che lo stesso Ubaldo attivo nei quotidiani e nelle riviste volle donare alla natia Corinaldo. 47

Alfonso Casati renti e le loro famiglie. (Milano 1918 – Corinaldo 1944) A lui è intitolato l’edificio dove Nato a Milano il 13 luglio 1918, risiede il presidio sanitario e caduto per la liberazione di di Corinaldo. Corinaldo sotto il fuoco delle truppe tedesche il 6 agosto 1944, Don Giacomo Luzietti è Medaglia d’oro al valor militare e (Corinaldo 1931 – alla memoria. Figlio del conte Brezzo di Bedero (VA) 1994) Alessandro (storico ed uomo liberale, Don Giacomo Luzietti ha rappresen- Ministro della guerra sotto tato sempre un punto di riferimento i governi Badoglio e Bonomi), per le sue doti umane, la sua a lui è dedicato un cippo comme- semplicità, la sua umiltà, quel suo morativo in via Lepri. modo di affrontare le cose, il suo spirito profetico, quella sua testimo- Arnaldo Ciani nianza giornaliera di essere stato (Corinaldo 1919 – Ancona 1999) capace di trarre forza dalla sua L’avvocato Arnaldo Ciani, coman- sofferenza e di metterla a servizio dante partigiano, fu il primo degli altri. Le sue parole, i suoi Sindaco di Corinaldo nel 1944 e il scritti, le sue realizzazioni, l’OARI primo difensore civico della Regione e l’AVULSS rappresentano per tutti Marche. A lui è dedicata la sala un viatico. consigliare presso l’edificio munici- Le sue spoglie mortali sono conser- pale. Sempre a lui è dedicato il vate nella chiesa di San Francesco. premio al miglior elaborato degli studenti della terza media e istituti superiori sulla storia contempora- nea, che viene consegnato ogni CITTADINANZE ONORARIE anno il 25 aprile.

Alfonso Pagliariccio Battaglione SAN MARCO (Arcevia 1927 – Corinaldo 1980) (1 Giugno 1994) Primario chirurgo e direttore sanitario dell’ospedale civico Sacerdote fu capace, durante lo svolgimento Padre GIOVANNI ALBERTI della propria professione ed passionista esistenza, di totale abnegazione nei (9 luglio 1995) confronti dei malati, di far crescere la struttura in cui lavorava fino a Monsignore GERARDO ROCCONI farla diventare un vero modello di Vescovo della Diocesi di Jesi efficienza e di competenza a livello (5 Maggio 2006) regionale. Fu sensibile verso i soffe- 48 49

FOLKLORE

I matti di Corinaldo Il cannone di fico Il pozzo della polenta La casa di Scuretto

I matti di Corinaldo Il pozzo della polenta In un piccolo centro di provincia, Posto al centro della via La Piaggia, dove tutti si conoscono, ai tempi fu fatto costruire dal tiranno di in cui le comunicazioni erano Corinaldo Antonello Accattabriga inesistenti, era facile che difetti, nella seconda metà del ‘400 atteggiamenti e stramberie di per approvvigionare le abitazioni taluni concittadini divenissero limitrofe e successivamente argomento per generare interrato durante la ristrutturazione “le storie di paese”. della scalinata nei primi anni del Queste storielle raccolte in un libro ‘900. Venne ricostruito nel 1980 dal giornalista-fotografo a scenografia della Contesa del Mario Carafoli hanno conferito pozzo della Polenta che ogni anno a Corinaldo il titolo di vi rievoca la caduta del sacco di “Paese dei Matti”. farina nel pozzo. È un’antica diceria che i corinaldesi usassero fare la “polenta nel pozzo”, la verità è che, in tempi oramai lontani, un uomo saliva la bellissima quanto lunga scalinata del paese (via Piaggia) con un sacco di farina di granoturco sulle spalle. Giunto nei pressi del pozzo, sfinito, appoggiò il sacco sul bordo per riprendere fiato.

Per colmo di sfortuna, il sacco cadde all’interno del pozzo. Il povero uomo nel tentativo di recuperalo si calò nel pozzo, ciò non passò inos- servato alle pettegole di paese, che non vedendolo riaffiorare, incomin- ciarono a dire che si stava mangian- do la polenta nel pozzo, alcune giuravano di aver visto buttare Per 50

Per colmo di sfortuna, il sacco cadde Il comandante esclamò: “Il cannone all’interno del pozzo. Il povero ha sparato forte, tanto forte che qui uomo, nel tentativo di recuperarlo ne sono morti sette, pensate un po’ si calò nel pozzo. Ciò non passò quanti ne avrà uccisi a Montenovo”. inosservato alle pettegole di paese che, non vedendolo riaffiorare, La casa di Scuretto incominciarono a dire che si stava Scuretto, al secolo Gaetano, era un mangiando la polenta nel pozzo, uomo semplice che viveva risuolando mentre altre giuravano di aver visto le scarpe. Tra una scarpa e l’altra buttare anche delle salsicce di non disdegnava un buon bicchiere maiale. La diceria che voleva far di vino. Aveva un figlio che, per far passare i corinaldesi come … fortuna, era emigrato in America, “picchiatelli” e “polentari” superò ma aveva conservato uno stretto in breve i confini dell’intera regione. contatto con il padre, tanto che Da “picchiatelli” a geniali il passo è breve. La storiella è presto diventata lo spunto per l’annuale rievocazione storica in costume del Cinquecento “La Contesa del pozzo della Polenta” che, giunta alla sua trentesima edizione, si svolge la terza domenica di luglio ed è la più vecchia rievocazione storica della provincia di Ancona.

Il cannone di fico La rivalità fra Corinaldo e Montenovo () durava ormai da tempo. Poiché i Corinaldesi volevano sempre primeggiare, ebbero un’idea geniale. Presero un tronco di fico, lo scavarono e ne fecero un cannone. Il giorno dello sparo si radunarono sulle mura tutti i cittadini per assistere alla caduta di Montenovo. periodicamente gli mandava dei I sette più coraggiosi reggevano il danari, con uno scopo specifico: cannone, mentre il comandante costruire una casa a Corinaldo. dava fuoco alla miccia. Questi danari però finivano sempre Si udì un tremendo boato e quando nelle diverse osterie di Corinaldo, il fumo si diradò, i sette erano a tanto che il figlio, insospettitosi terra privi di vita. dalla lungaggine dei lavori, chiede 51

al padre una foto della nuova casa. e di tetto, a documentare la storia Ebbene Scuretto non si perde semplice ma simpatica di Scuretto. d’animo: costruisce la facciata, ci Il fatto è veramente avvenuto nei mette anche il numero civico e si fa primi anni del XX secolo. fotografare affacciato a una finestra. L’abitazione si trova in via Pozzo Arrivano gli ultimi soldi, ma la casa della Polenta. rimase priva di solai, pareti di fondo 52

ASSOCIAZIONISMO

Molte sono le associazioni che contribuiscono a divulgare il nome della città in Italia e all’estero. Oltre la Pro-loco Corinaldo, che organizza la festa di Halloween e l’associazione “pozzo della polenta”, che organizza la rievocazione storica “Contesa del Pozzo della polenta”, sono presenti a Corinaldo due Gruppi storici costituiti da giovani corinaldesi che si esibiscono con tamburi, chiarine e sbandie- ratori durante le principali manifestazioni corinaldesi e nello stesso tempo por- tano l’immagine di Corinaldo in tutta Italia e all’estero. Si chiamano “Cineribus Orta Combusta Revixi” e “Araba Fenice”. È anche presente la banda cittadina denominata Banda “Città di Corinaldo” e una Corale Polifonica “Piero Giorni”. Vi sono molte altre associazioni a livello sportivo, culturale e religioso. 53

MANIFESTAZIONI

La contesa del pozzo della polenta Stagione teatrale al teatro Goldoni Halloween Corinaldo Tipica Rassegna nazionale di musica jazz Manifestazioni religiose Summer Jamboree

Molte e di tutti i generi sono le manifestazioni che si susseguono durante l’anno, da feste gastronomiche a teatro per ragazzi, da intrattenimenti musicali a concerti. Di seguito illustreremo le più importanti, demandando al calendario che annualmente redige l’assessorato alla cultura una più specifica elencazione.

La contesa del pozzo della polenta È la più vecchia rievocazione storica della provincia di Ancona, si svolge all’interno del centro storico la terza domenica di luglio e i giorni precedenti; rievoca i festeggiamenti avvenuti nel 1517 dopo il mancato assedio da parte di Francesco Maria della Rovere, spodestato duca di Urbino. Durante la manifestazione si susseguono spettacoli d’arte varia, gare di arcieri e antichi giochi, la caduta del sacco di farina nel pozzo e la disputa del palio dei quartieri. Il quartiere vincente avrà l’onore di interpretare la figura del Duca e della Duchessa nella edizione del castello mostrando la straordi- successiva. La manifestazione ha naria bellezza degli abiti cinque- superato la trentesima edizione e centeschi realizzati tutti da abili vede la presenza del gruppo storico sarte locali. I vestiti dei Duchi sono di Corinaldo “Combusta Revixi” che, visibili presso la Sala del costume e con tamburi, chiarine, sbandieratori delle tradizioni popolari. e ballerine fa ripiombare Corinaldo La manifestazione finisce con il nel XVI secolo. tradizionale sparo del cannone Nei giorni della manifestazione, di fico. un corteo storico composto da centinaia di figuranti sfila per le vie 54

Halloween piazza Il Terreno e richiamano una I giorni precedenti la vigilia di considerevole affluenza di pubblico Ognissanti, si festeggia, all’interno da tutte le Marche e non solo. del centro storico, la festa di Organizzata dal comune di Corinaldo, Halloween o festa delle streghe. in collaborazione con Teatro Time – La manifestazione, prima in Italia, Produzione Spettacoli, ha ospitato, ha superato la sua decima edizione fra gli altri, Enrico Rava Quartet e ed è da ritenere, per numero di Roberto Gatto Quintet. presenze, tra le più grandi della Regione Marche. Taverne con piatti tipici, spettacoli di arte varia, tunnel della paura, accompagnati da un ambiente illuminato da fiaccole e tante zucche, trasportano chi vi partecipa in un mondo magico e fantastico. All’interno della manifestazione si Summer Jamboree elegge anche “Miss Strega” da Festival Internazionale di musica e intendersi non certo la più brutta, cultura dell’America degli anni ‘40 e ma la strega più bella del terzo ‘50. Il festival, ad ingresso gratuito, millennio. L’evento si conclude si svolge solitamente nella seconda sempre a mezzanotte del 31 ottobre metà di agosto. con spettacoli pirotecnici. La serata, oltre che dalla buona musica, sarà rallegrata dagli Rassegna nazionale di Musica Jazz splendidi costumi e auto d’epoca. In estate Corinaldo ospita alcune tra le più prestigiose formazioni di Stagione teatrale musica jazz a livello nazionale ed al teatro Carlo Goldoni internazionale. Da dicembre a maggio si svolge la I concerti si tengono nella grande stagione teatrale presso il teatro 55

Manifestazioni religiose La processione del Venerdì Santo, nella tarda serata e notte del venerdì che precede la Pasqua, molto suggestiva soprattutto per la grande affluenza di fedeli lungo le principali vie del centro storico. La Processione del Cristo Risorto, il pomeriggio della domenica successiva alla Pasqua, lungo la via del centro storico. comunale “Carlo Goldoni”, con La processione del Corpus Domini, spettacoli di arte varia, la mattina della seconda domenica commedie, balletti e concerti che dopo la Pentecoste, con infiorate coinvolgono operatori specializzati lungo il tragitto, per le vie del nel settore di fama nazionale. centro storico. È necessario comunque far riferi- Festa del Sacro Cuore, mento agli specifici calendari delle la prima domenica di giugno presso manifestazioni che annualmente il convento dei padri Cappuccini. l’ufficio cultura del Comune redige. Festa di Santa Maria Goretti, la prima domenica di luglio. Corinaldo Tipica Antica Processione dei fabbri, È una mostra-vendita con degusta- la sera del giovedì successivo alla zione di prodotti ed artigianato festa del Corpus Domini, nel Borgo tipico che si produce a Corinaldo di Sopra, con infiorate. e nei paesi limitrofi. Si svolge nel Festa di Sant’Anna, periodo autunnale tra la fine di il 26 di luglio, patrona di Corinaldo, novembre e i primi di dicembre. nel Borgo di Sotto in prossimità È comunque possibile acquistare dell’omonima chiesa. i prodotti tipici della zona nel Processione dell’Addolorata, negozio “Corinaldo Tipica - Terre il pomeriggio della terza domenica di Suasa” situato in via del Corso, 11, di settembre lungo le principali vie sotto la loggia del Palazzo Comunale. del centro storico. Feste nelle cappellanie, dopo la Pasqua. Messa di Natale, la notte del 24 dicembre, nella chiesa parrocchiale di San Francesco. 56

VENEZIA MILANO RAVENNA BOLOGNA RIMINI A14 ୰ CATTOLICA PESARO

SAN LEO GRADARA

A14 SENIGALLIA URBINO ୰ FOSSOMBRONE FALCONARA OSTRA ANCONAࣂ CORINALDO SUASA RIVIERA DEL CONERO CAGLI FONTE AVELLANA A14 JESI

SASSOFERRATO LORETO GUBBIO GROTTE PESCARA DI FRASASSI

FABRIANO FONTE AVELLANA ...... km 40 ASSISI...... km 102 LORETO ...... km 74 PERUGIA SUASA ...... km 8 URBINO...... km 48 ROMA MONDAVIO ...... km 10 SAN LEO ...... km 111 GRADARA ...... km 57 I DINTORNI DI CORINALDO SENIGALLIA ...... km 19 (Piantina schematica con insicazione distanze) RIVIERA DEL CONERO... km 68 GROTTE DI FRASASSI ... km 44

Distanze da CORINALDO a

BOLOGNA ...... km 187 FIRENZE ...... km 313 VENEZIA ...... km 339 MILANO ...... km 400 ROMA ...... km 349 NAPOLI ...... km 463 PESCARA...... km 217 57

I DINTORNI DI CORINALDO

LA FEDE

Fonte Avellana A 40 minuti da Assisi L’itinerario continua in un Corinaldo, seguendo il corso del paesaggio variegato dalle Marche fiume Cesano lungo la valle all’Umbria per arrivare, dopo circa omonima fino alla sorgente, un’ora di viaggio, ad Assisi. si arriva all’Eremo di Fonte Avellana, Piccola città posta “sul monte”, a 680 metri, ai piedi della rocciosa ma grande perché “qui nacque al fiancata orientale del Monte Catria. mondo un sole”: San Francesco. L’impatto visivo è straordinario: Percorrere le strade di questa mistica in uno scenario unico, circondato città - santuario, dove l’arte eccelsa da boschi, l’Eremo, fondato intorno dei più grandi artisti si è inchinata all’anno mille da San Romualdo, di fronte alla semplicità, all’umiltà, è uno dei più affascinanti d’Italia. all’amore immenso di Francesco, Luogo di silenzio e di meditazione significa vivere un’esperienza in un ambiente incontaminato, indimenticabile. è anche centro di arte e di cultura. 58

L’ARCHEOLOGIA

Loreto Da Assisi si torna nelle Il parco archeologico di Suasa Marche, in un luogo dove la fede A circa 4 chilometri da Corinaldo e l’arte si integrano in modo è situato il parco archeologico di perfetto: Loreto. Suasa: un tuffo nel passato tra Qui i più grandi artisti hanno lasciato antichi ruderi, un grande anfiteatro nei secoli la loro impronta con opere dove in estate è possibile assistere di valore assoluto, che hanno a rappresentazioni teatrali impreziosito l’umile dimora di Maria e a concerti, una “domus” ed altre di Nazarareth, la Casa del “Sì”, importanti testimonianze che ci traslata in questi luoghi, rimandano alle origini di Corinaldo come vuole la tradizione, nella stessa. notte tra il 9-10 dicembre del 1294. Pellegrini da tutto il mondo, papi, santi e re sono saliti, nel corso dei secoli, sul colle lauretano, emblema di luce e di pace e definito da Papa Giovanni XXIII “finestra aperta sul mondo”. 59

I CENTRI STORICI

Urbino Sempre lungo la valle del Mondavio Partendo da Corinaldo Cesano, dopo circa 55 minuti di si raggiunge il centro abitato di viaggio, si raggiunge Urbino, Mondavio, al cui ingresso sorge la la culla del Rinascimento. possente, straordinaria rocca che Il palazzo ducale è uno dei più Francesco di Giorgio Martini innalzò bei capolavori dell’architettura tra il 1482 e il 1492 per ordine di rinascimentale e l’interno è ricco Giovanni Della Rovere. di dipinti dei più grandi maestri Al centro del complesso fortificato dell’epoca, raccolti nella prestigiosa si trova il mastio di cinque piani, Galleria Nazionale delle Marche. al cui interno sono state ricostruite È poi patria di Raffaello Sanzio, scene di vita rinascimentale. Donato Bramante, Federico Barocci. 60

San Leo Il forte di San Leo, antico Gradara Poco distante dal mare strumento di guerra e di dominio Adriatico, si innalza la maestosa nelle terre del Montefeltro, rocca di Gradara costruita nel secolo si stacca inaccessibile su uno XIII, di forma quadrata con torri agli sperone roccioso a controllo angoli e mastio poligonale. dell’alta valle del Marecchia. Deve la sua fama ai versi del V canto La fortezza, ristrutturata nella metà dell’Inferno dantesco, nei quali del ‘400 da Francesco di Giorgio il Poeta narra la tragedia amorosa Martini, ospitò Giuseppe Balsamo di Paolo e Francesca. conte di Cagliostro, che qui fu rinchiuso con l’accusa di stregoneria. Ai piedi del castello è la “città” di San Leo, raccolta attorno alla pieve del IX secolo e al duomo costruito a partire dal 1173. La cittadina con Berengario II, tra il 962 e il 964, fu capitale del Regno italico. 61

IL MARE LA NATURA

Senigallia Da Corinaldo risulta molto Le grotte di Frasassi Partendo da semplice arrivare al mare, infatti Corinaldo e percorrendo strade in 15 minuti si raggiunge Senigallia. che attraversano un paesaggio Per i suoi 12 km di ampi arenili incontaminato per circa un’ora, di finissima sabbia è definita da si raggiungono le spettacolari grotte sempre “La spiaggia di velluto”. di Frasassi. Grandioso complesso ipogeo, riportato alla luce pochi anni or sono, le grotte sono diventate una delle più apprezzate ed originali attrazioni delle Marche. Le conformazioni, le particolari luminosità e i colori del complesso carsico rendono la visita indimenti- cabile. Le miriadi di stalattiti e stalagmiti grandi e piccole della grotta del Vento, delle sale Abisso, Duecento, delle Candeline, dell’Orsa e molto altro, entusiasmano i ragazzi La riviera del Conero Da Senigallia dai cinque ai novant’anni. proseguendo verso Ancona si giunge ad uno dei tratti di costa più belli del litorale adriatico: la riviera del Conero. Suggestive la baia di Portonovo, , e Marcelli, rinomate località racchiuse nello spazio di pochi chilometri. 62

ARTIGIANATO TIPICO E ARTISTICO

Corinaldo, assieme alle tradizioni storiche, conserva anche tradizioni artigianali, che seppure soggette ad un lento fenomeno di estinzione, si possono ritrovare nei prodotti tipici quali ceramiche e terrecotte dipinte a mano. È possibile trovare botteghe che lavorano il ferro battuto e non da meno è l’arte orafa con la produzione di gioielli eseguiti da maestri del settore. Sono diversi i laboratori artigiani di ebanisteria che eseguono sia la produzione di mobili in stile, sia il restauro di mobili antichi. Altra lavorazione caratteristica riguarda le cartapeste, realizzate secondo una tecnica settecentesca. 63

GASTRONOMIA E PRODOTTI TIPICI

I PRODOTTI TIPICI

La presenza da molti anni del mattatoio comunale ha contribuito a tener viva la tradizione di figure quali “i mazzarini” che anche oggi, nelle case di campagna, producono insaccati di altissima qualità. Tra i prodotti caratteristici di questa terra è importante citare: VINI Insaccati di Frattula Verdicchio dei castelli di Jesi Crestaiate Rosso Piceno Tagliolini grano e fava La garofanata di Corinaldo Pecorelle, dolce tipico Natalizio Olio extravergine di oliva Porchetta 64

LE RICETTE ingredienti, cercando di finire con la besciamella ed il parmigiano. Infornare a 200° per circa 30 minuti.

Passatelli Per quattro persone: quattro uova intere; due etti di pane grattugiato; due etti di parmigiano grattugiato, mezzo limone grattugiato, odore di noce moscata, un pizzico di cannella. Mescolare il pane con il formaggio, il limone, la cannella e la noce moscata. Fare la fontanella (il buco) al centro del composto, romperci le uova e mescolare il tutto fino ad ottenere un impasto non troppo solido. Si procede a dare la forma di cilindretto con l’apposito Vincisgrassi “ferro” (in sostituzione si possono usare Per quattro persone: due etti di pasta o un passapatate o un tritacarne con fresca a rettangoli; tre quarti di litro buchi grandi). Versarli man mano in di besciamella; grigigli di un pollo; una pentola contenente già del brodo una salsiccia; due etti e mezzo di carne bollente. È consigliato un brodo fatto di vitello tagliata a piccolissimi pezzi; con il cappone. una bottiglia di salsa di pomodoro; un etto di burro; un etto e mezzo di Crescia con i grascelli parmigiano grattugiato; cipolla; Per quattro persone: mezzo chilo di sedano; carota; due cucchiai di olio; farina salata e pepata; due etti di un decilitro di vino; lardo q.b.; grascelli, lievito. sale e pepe q.b. Scaldare i grascelli con il latte q.b. e, Per il sugo: soffriggere la cipolla con il se troppo secchi, aggiungere circa mezzo sedano e la carota tagliata a pezzettini etto di strutto. in 25 grammi di burro e due cucchiai di Impastare tutto insieme, la pasta deve olio, aggiungere a piacere un po’ di rimanere morbida, ricavare dall’impasto lardo e il trito sottile di tutte le carni, le “cresce” (pizze rotonde) alte circa unire il vino, sale e pepe q.b.; 2 cm e cuocerle nella graticola quando il tutto è ben asciugato aggiun- a fuoco lento. gere la passata di pomodoro e far bollire a fuoco moderato per circa 30 minuti. Coniglio in potacchio Nel frattempo lessare la pasta per pochi Per quattro persone: un coniglio di circa minuti (mantenerla al dente), scolare, 1.400 kg; un bicchiere di olio; un rametto porre in acqua fredda e stendere su di di rosmarino; quattro spicchi d’aglio un canovaccio. Quando il sugo e la vestito; 4/5 foglie di salvia; un bicchiere besciamella saranno pronti, comporre di vino; mezzo bicchiere d’aceto; a strati sugo, parmigiano, pasta e acqua q.b.; sale e pepe q.b. besciamella fino ad esaurimento degli 65

Spezzare il coniglio in piccoli pezzi Crescia di Pasqua e soffriggerli con l’olio finché non Per cinque uova: un etto e mezzo di risulteranno ben rosolati; aggiungere pecorino grattugiato; un etto e mezzo la salvia, il rosmarino, l’aglio e far di parmigiano grattugiato; insaporire con il vino e l’aceto. un bicchiere di olio; un etto e mezzo Cuocere per circa 1 ora a fuoco medio. di lievito di birra sciolto in mezzo bicchiere di latte tiepido; Oca arrosto due etti di pecorino a pezzi; Per quattro persone: un’oca di un chilo farina q.b.; sale e pepe q.b. e mezzo; olio q.b.; un rametto di (o pecorino al posto del pepe). rosmarino; 4/5 foglie di salvia; Rompere le uova e mescolare tutti gli mezzo etto di pancetta o lardo; ingredienti, aggiungere la farina 4/5 spicchi di aglio in camicia; patate fino ad ottenere un impasto morbido. (in quantità); un goccio di vino bianco; Mettere l’insieme in una casseruola sale e pepe q.b. piuttosto alta, far lievitare Pulire l’oca, togliere le interiora, a temperatura mite, infornare per circa fiammeggiare, salare e pepare dentro 40 minuti a 200°C. e fuori. All’interno dell’oca mettere la salvia, il rosmarino e l’aglio. I Sciughi Contornare di patate tagliate a pezzi Un etto e mezzo di farina di mais per grossi, salare e pepare anch’esse, ogni litro di mosto; noci spezzate grosse. aggiungere olio, vino e infornare Il mosto sarà portato a bollore giusto per circa un’ora e mezza a 200°C. per schiumare e togliere le impurità. Versare poi la farina di granturco Verdure in graticola a pioggia e far bollire in modo moderato Per 5 pomodori e 5 melanzane; per circa 45 minuti. 3 etti di pane grattugiato; un bel pizzico Mettere il composto in una fiamminga e di prezzemolo fresco; uno spicchio lasciare raffreddare fino a che l’impasto di aglio; olio, sale e pepe q.b. non sia diventato ben solido. Tagliare le melanzane a metà, incidere la polpa con piccoli tagli, spalmare un po’ di sale, il tutto per togliere il gusto amaro; tagliare i pomodori a metà, togliere i semi e capovolgerli per fare scolare l’eccesso di acqua. Nel frattempo preparare il pane grattugiato con il trito di prezzemolo e lo spicchio d’aglio tritato finissimo, aggiungere olio q.b. e mescolare il tutto. Spremere le melanzane, assicurarsi che i pomodori non facciano più acqua, mettere il com- posto sopra le metà e cuocere in una graticola a fuoco moderato (oppure in forno a 220° per circa 30 minuti).

CCORINALDO the ancient colour of time 68

Corinaldo is a medieval renaissance style city perched on a hilltop. Defended by an intact circular wall, one of the best conserved in the Marche region, it is an extraordinary example of military architecture. This splendid architecture includes approximately a kilometre of fortifications with bastioned gates, powerful polygonal and pentagonal bulwarks, watch towers and murder holes staggered at intervals. The current perimetre dates back to 1367 and was enlarged between 1480 and 1490. An urban system developed within the walls that has maintained its homo- geneous architectural style and building materials in spite of necessary renovations that have taken place over the centuries, giving the historic centre of Corinaldo a unique, suggestive configuration. There are numerous important monuments within the city walls, most of which are baroque and neoclassic, such as churches and splendid manor houses. The artistic patrimony spread throughout the places of worship, residences and art collection of Claudio Ridolfi is vast and highly significant. On the outside of the walls, but still easily reached, it is possible to visit the Saint Francis collegiate church, the church of Saint Ann, the Incancellata sanctuary and, last but not least, the Paleochristian Madonna del Piano basilica, which displays its ancient origins together with the adjacent archeological site. The mud houses in the Saint Isidoro locality and in the Nevola countryside should also not be missed. Corinaldo is also famous in the Catholic world for being the birth city of Saint Maria Goretti, who became a martyr in 1902. Maria Goretti was born in Corinaldo on October 16, 1890, was beatified on April 27, 1947 and proclaimed a saint on June 24, 1950. Saint Anna is the patron saint of Corinaldo and is celebrated on July 26th. 69

THE HISTORY Perched between the Cesano and Misa Rivers, between the Marca of Ancona and “Of the beautiful, famous city of the State of Urbino, surrounded by feudal Suasa, burnt and destroyed by the crises and the advent of the “Signorie”, pitiless Alaric in the Year of our Lord Corinaldo was the strategic outpost 409, it was written that the people of contested by the Guelphs and Ghibellines the city ran with the northwesterly in their struggle for power. Guelph until wind into the nearby hills to save the early 1300s, Corinaldo enjoyed the themselves (…), and after shedding benefits and then the tyranny of only one bitter tears over the slaughter of their Ghibelline noble: Nicolò Boscareto, homeland, there were those who Imperial Vicar in the name of Ludovico remained determined to rebuild a the Bavarian. But once the Emperor died, new Suasa…, founding Corinaldo Ghibelline power soon declined. between the two famous Misa and Cesano Rivers”. 1360 The effective restoration of papal power conducted by Cardinal Albornoz These words were written at the beginning resulted in the fall of the rebel cities. The of the seventeenth century by the army of Galeotto Malatesta, who marched Dominican Vincenzo Maria Cimarelli, on behalf of Pope Innocent VI, assailed the descendent of a powerful and rich Corinaldo. Following bitter, ferocious bat- family of Corinaldo, distinguished historian tles, Corinaldo surrendered without condi- and doctor of Humanities, and inquisitor tions. Galeotto was merciless: only the chil- of the Holy Office. History and legend dren, women and poor were spared, and alternate and intertwine in the “chronicle” the entire city was wiped out, destroyed, by Cimarelli, who wished to make and covered with the flames and smoke of his city’s birth from the ruins of the an inhumane razing fire. Not even ruins Roman Suasa Senonum seem more were left behind. It was August 18, 1360. noble. In all probability, Corinaldo was founded in the early years of the second 1366 “As Urban V, came from France to live millennium following the famous in , some of the people of Corinaldo encastellation era, as is true for many took the initiative to go before him to of the cities in the surrounding area. represent the desperation of the popula- The origins of the name perhaps do not tion. Upon hearing of their misery, come from the phrase “Corri in alto” the Pope was so moved that he gave them but instead from “Curia di Rinaldo”, permission to return to their destroyed a Longobard name. Homeland under the law, to rebuild it and take possession of the fields to be cultivated”. It was October 11, 1367 when Pope Urban V conceded the necessary authorization to Nicolò Spinelli. The walls of Corinaldo were reborn together with the new city. In 1400, inspired by the memories of tragic experiences from the past and in order to prevent future attacks, the people of Corinaldo expanded the original city walls. The walls were completed with all the conventional fortifications of the period. 70

1416 New walls, other sieges: the assault Guicciardini, for another important victory: led by the famous mercenary captain, “In the year 1517, the deposed Duke of Braccio da Montone, was repelled Urbino Francesco Maria della Rovere, after following a lengthy resistance by the having once again conquered the entire city’s inhabitants. Marca, assaulted Corinaldo with a power- ful army”. The inhabitants, incited by the 1432 Siege of Sante Garelli with the same fiery words of a wise old man: “we have end result. The walls of “castrum” were these walls to shelter us and to act as a just too powerful. In the place of the powerful shield against enemy assaults; Malatesta family, the Sforza family came we have ammunition, fortifications and into power in the Marche region. Captain our indomitable courage…” conquered Antonello Accattabriga settled in Corinaldo the enemy forces after 23 days of siege, and built the “Cassero” on the hilltop. vanquishing the ambitious aims of the It was there, in P.zza Il Terreno, that he Duke”. For its courage and faithfulness to took over the land and set up his army. the Holy Seat, Pope Leo X elevated He treated the people of Corinaldo fero- Corinaldo the the rank of City. ciously, subjecting them to all kinds of cruelty. The people eventually banished 1579 S. Carlo Borromeo, Archbishop of Milan, this tyrant in 1447, and razed his castle to visited Corinaldo as a guest of the Brunori the ground, which was never again rebuilt. family during his voyage by foot to Loreto.

1480 The circular walls were expanded 1600 Corinaldo, the walled city, embel- and fitted with all the military elements lished its architecture and culture, enrich- to make the city impregnable, likely with ing the city with feats of genius by signifi- the contribution of the celebrated military cant artists. The noble families erected architect Francesco di Giorgio Martini from their own homes, and the period was Siena. Works were concluded in 1490. marked by growing and widespread well being. The people of Corinaldo were now 1503 Nicolò Macchiavelli, on a mission on involved in daily activities that were once behalf of the Signoria of , wrote unthinkable. They developed arts and a celebrated letter from Corinaldo on the crafts,and they instigated new economic, first of January to Duca Valentino (Cesare political and cultural relationships with Borgia), which anticipated themes that the communities in other surrounding would later be picked up in “The Prince”, cities and states. The historic centre such as the myth of the commander. expanded, continuing to be characterized by the red brick color that is a sign of con- 1517 Corinaldo would also enjoy “well tinuity through space and time. Not only deserved European glory”, as described by family manors graced the city, but civil 71 and religious monument buildings also began to emerge from the pre-existing constructed areas: the Suffragio Church, built by the order of Agostino Orlandi; the baroque Addolorata Church; the eigh- teenth-century Church of Sain Anna, patron saint of the city, and the church of Saint Augustine; the impressive brick faced structure, the unfinished façade of Saint Francis, just outside of the walls, rebuilt on the ruins of the original structure dat- ing back to 1200. These buildings and churches, splendid examples of civil and religious architecture, are inviting hosts for THE WALLS significant works of art. The 1600s and 1700s were intense centuries in regards to The Sperone Tower artistic development in the city. For the San Giovanni Gate painters, architects and artists, Corinaldo Scorticatore Tower represented a virgin land still to be con- Santa Maria Market Gate quered, and the beautiful city, an intrigu- Mangano Tower ing nymph lingering on the outskirts of Calcinaro Tower Nevola and Cesano, experienced its period Rotonda Tower of maximum splendor with marked popu- The Landroni lation growth, also due to the progressive Porta Nova evolution of productive activities. Viale Dietro le Monache

1786 Pope Pius VI confirmed the title of City The imposing walls have a perimetre of 912 to Corinaldo. meters, a maximum height of 18 metres and encircle the entire historic centre, 1860 Annexation of the Marche region to making Corinaldo a rare example of a the Kingdom of . fortified city, where the gates, bulwarks, defense towers, swallowtail merlons, 1890 On October 16th, Maria Goretti was murder holes, embrasure, loopholes and born in a humble colonial house in the moats tell the tales of glorious battles of Pregiagna countryside. She would later be the past. Struggles and battles for power assassinated on July 6, 1902 at Ferriere di over the years, centuries hung in the Conca. balance between epics and tragedy con- tributed to create a tradition and anony- 1947 Maria Goretti was beatified on April 27 mous history into a compact civil society which has remained unchanged over the 1950 Maria Goretti was declared a saint by centuries. Powerful walls, synonymous Pope Pius XII on June 24th with an excellent form of defense, as well as the breath of freedom proudly pro- claimed over the course of time by the people of Corinaldo: it is for this reason that the city is cared for and conserved with affectionate, timely attention even to this day. 72

The Sperone Tower time, such as the “bianchetta”, a small The Sperone Tower has always been sym- portal to the left of the arch that allowed bolic of the Corinaldo walls: it is an access to the city centre at night and dur- imposing pentagonal tower approximately ing sieges. In addition, there are still draw 18 metres high, and was built in the fif- bridge beams, as well as the portal hinges teenth century to defend the castle keep and holes where the beams were inserted located where the Suffragio Church now to block the portal. There was once a stands. The project has been attributed to wooden platform positioned inside of the Francesco di Giorgio Martini, an architect arch used for reaching the diverse firing from Siena who designed many fortifica- cannons. The wall to the left of the entry- tions in the Duche of Urbino even though way has a niche carved by a cannon hole documented proof does not exist. containing an image of the Virgin Mary in The tower was partially renovated in 1500 eighteenth century paper-mache, which is and again in 1900, and houses a memorial a particularly popular site of devotion. chapel dedicated to the victims of war. The opening towards the central area A cut in the walls to the east of the tower passes through an ogive arch, where an was made in the early 1900s to allow the iron gate once slid along a guide, func- earliest motor vehicles access to the city’s tioning as an extreme form of defense historic centre. against assaulting armies. Turning towards the well of the Bargello leads to a terrace San Giovanni Gate positioned over the archway, where it is At the edge of San Giovanni one finds the possible to admire the views of the city gate of the same name, an enormous centre and surrounding countryside. structure consisting of an access archway This area also contains typical elements of leading to the city centre and buildings fourteenth- and fifteenth-century military constructed to house the Bargello (the architecture, such as loopholes, arquebus, people’s Captain) and the guard house. brackets, murder holes and merlons. This is considered the most interesting area The large terrace was probably covered by of the castle wall, with many of the a corrugated roof for defense during bad defensive structures still unchanged over weather conditions. In November 1987, Prince Charles of Great Britain spent an extended amount of time on the terrace while painting an image of the historic centre. Proceeding along the edge of the moat to the left of the arch on the Via dello Scorticatore takes you to the tower with the same name.

Scorticatore Tower This is the surviving portion of a great fourteenth-century tower which collapsed in the mid-nineteenth century. This tower had the specific function of defending the San Giovanni Gate using low lying shots, and above all the Santa Maria Market Gate. From the top of the tower you can see the sferisterio below, a field used for playing Pallone con il bracciale (a tradi- 73 tional ancient Italian game), which was very popular from the 1800s until the years preceding World War II. Once the siege era was over, almost all of the towers in Corinaldo were assigned to disadvan- taged individuals by the local municipali- ty, who lived and worked in the towers.The towers were lived in until the years following World War II, and this par- ticular tower was the home of a sheep skinner (scorticatore), hence the name. complex. Going back up the steps on the Going down the steep alley along an old left takes you the route to the Mezzogiorno footpath, you can admire the entire com- Tower, or Mangano Tower. plex of walls in Corinaldo, which reaches a height of 15 metres at this point. The foot- Mangano Tower path leads to the lowest part of the walls, The tower takes its name from the street of dominated by the complex of the Santa the same name; where until 1940 the Maria Market Gate. Mangano, an ancient tool used for press- ing fabrics, was positioned in front of the Santa Maria Market Gate tower. This door is a real masterpiece of military defense consisting of two parts built in Calcinaro Tower two different eras. There is a pointed arch This tower was originally pentagonal in located at the foot of massive steps on Via shape and included a massive protruding Piaggia, with ashlars bearing the structure hanging over the street below via epigraphs showing the year of construc- del Fosso. It became necessary to demolish tion Hoc opus … MCCCXL (1340) and the the original form and build the current name of the gate ad portas Sancte Marie. tower to accommodate the nearby This primitive structure, which was also “Rotonda” and “Porta Nova” towers in the probably fitted with a tower that is now late 1800s. Continuing further up the route built into the surrounding complex, was takes you to the so-called Rotonda Tower. expanded in 1400 with a polygonal bas- tion with another door, perpendicular to Rotonda Tower the first. This second door shows the The Rotonda Tower, with a semi-circular ancient ruins of a drawbridge and door plan, belongs to a renaissance addition structure not part of the original structure. started in 1484 and concluded in 1490. The bastion was built to defend the older From the south-facing terrace of the gate from enemy fire and has an interior Rotonda Tower it is possible to see the courtyard designed to allow strong overlapping of the two different walls, defense in case the enemies managed to easily distinguished by the curves of the go through the first door. On the outside, fourteenth-century walls and the linear at the top of the arch, there is a niche that walls of the renaissance era structure. hosts the statue of Saint Anna, the patron From a grate at the centre of the terrace it saint of Corinaldo. In the 1600s, once the is possible to see a shooting cupola . arch was not subjected to so many Going forwards along the same route then assaults, it was used as the foundation for leads you to a road characterized by a a Gaming House for the nobility of number of small bridges reaching the Corinaldo, refining the appearance of the walls, the Landroni. 74

RELIGIOUS BUILDINGS

The Madonna del Piano Church The Saint Francis Church Saint Maria Goretti Sanctuary Suffragio Church Madonna Addolorata Church Saint Peter’s Bell Tower The Landroni Saint Anna Church This road is a covered corridor deriving Madonna dell‘Incancellata Sanctuary from the construction of elevated manor San Giovanni Church houses along via del Corso during the and Capuchin Convent eighteenth century. The name of the road Santa Maria della Misericordia Church comes from the word “androni” (meaning and the country churches cave, cavern), which in the local dialect becomes one with the article, thus “Landroni”. The route continues along a The Madonna del Piano Church suggestive itinerary to the third entrance The Madonna del Piano Church is the old- into the historic centre, Porta Nova. est example of Corinaldo architecture, and is also the oldest church of the Senigallia Porta Nova Archdiocese. The apse of the church and This is the last entryway, in order of con- the remains of the crypt date back to an struction, to the Corinaldo Castle, and was era between the fifth and sixth century. built for the occasion of the renaissance The earlier name of the church, Santa addition (1484-1490). The door and the Maria in Portuno, demonstrates the exis- adjacent tower had been partially interred tence at one time of a pagan temple in the in 1850, when the ring road around the same area dedicated to Portuno, a river walls and the lower “murello” were con- god. The church, which has undergone structed. There is a shooting cupola inside profound changes through the passing of the tower, and it is possible to go on centuries, was definitely the most impor- top of the tower through a staircase locat- tant sacred destination for the Corinaldo ed to the left of the main entryway. territory in the high middle ages. It The access arch was significantly enlarged belonged first to an Avellana monastery in the early 1900s to allow access for the and then to the German Collegiate, first public means of transport. Once undergoing numerous changes over its through the door, going to the right leads long life. The original church consisted of to the last section of the walls, the Viale three naves and an underground crypt. Dietro le Monache. Other interventions that would alter the church’s original characteristics were car- Viale Dietro le Monache ried out in the 1700s and 1800s, both in This splendid road has triple rows of lin- the church as well as in the adjacent den trees and you can see various towers structures. Today the building has a single built into the surrounding eighteenth cen- nave with trussed roof and apses. The tury buildings, with murder holes and ancient Roman columns were found on traces of merlons. The circular walls end in the right wall, which originally divided the the Piazza della Fontana beneath the for- central nave from the right nave, now mer Benedictine Nuns Convent, giving the covered by the adjacent building. road its name. The marble altar, most likely brought here 75 on the occasion of the destruction of the saint Peter’s Church in Corinaldo, hosts a fresco of Madonna del Buon Conforto dating back to 1540 attributed to the Vincenzo Pagani school. There are two fif- teenth century frescos on the left by an unknown local artist of Madonna del Latte. The apse hosts a significant work by Claudio Ridolfi, Maddalena ai piedi della Croce. The Archeology Department of the University of Bologna has been excavating in collaboration with the Marche Archeology Superintendence since 2001. The excavations, still in progress today, have produced important archaeological evidence dating back to the ancient Roman era of a high number of burials. The crypt located beneath the main altar was unearthed, and the foundations of diverse buildings followed, resulting in the creation of an archaeological park. The areas near the sacristy of the church have been transformed into a museum the direction the architect Arcangelo Vici documenting all of the excavation phases from Arcevia. This new church from the completed up to the present. nineteenth century is in “excellent condi- tion” and remembered as “perhaps the The Saint Francis Church best of the municipality’s churches for its In 1265, Cardinal Simone Palatinari blessed structure and vastness. It is ideally located, the first stone of the new Saint Francis dry and healthy”. Therefore it was reque- Church, which was most likely finished in sted to “transfer the parochial church here 1281, the year that the bell located in the as the most suitable place for all church bell tower to this day was cast. This primi- activities”. This is what happened around tive structure demonstrates several inter- the 1930s, confirming this site as the esting architectural aspects, such as cen- parochial church up to present day. The tered arches and decorative motifs in the church has an unfinished façade and a inner areas of the bell tower.In 1528 the Latin-cross plan with side chapels, and new cloister was built in the adjacent above the transept there is a dome and convent and the old church was expanded apse. It hosts three paintings by Claudio ten years later. Nevertheless, in the early Ridolfi: “Annunciazione”, “Madonna col 1600s it was considered to be lacking and Bambino e i Santi Anna, Giuseppe e artistically out of date, and was once Antonio da Padova”, “Assunzione della again renovated in the years 1636-1639 in Vergine”. The third side chapel on the right the style of the current era. In the 1700s hosts a precious wooden crucifix made by several earthquakes, in particular that of the sculptor Donnino da Urbino in 1575. 1727, made further construction works ne- There is a wooden altar from the destroyed cessary. Construction of the convent was Saint Peter’s Church, and on the left there finished in 1749, while the new church is the tomb of Don Giacomo Luzietti was erected between 1752 and 1759 under (Corinaldo 1931 - Brezzo di Bevero 1994). 76

Saint Maria Goretti Sanctuary San Bartolomeo” by Cesare Maggeri, The Saint Nicolò Church, known as the “Madonna col Bambino e i Santi Monica”, Saint Agostino Church, and now the Saint Domenico, Nicola di Mira, Antonio Abate Maria Goretti Sanctuary, is adjacent to the and Agostino di Carlo Maratta, and the ex monastery and was constructed in its conchs of the cupola contain the frescos present day form over the course of the “Prudenza”, “Giustizia”, “Temperanza” eighteenth century.The church constructed and “Fortezza”. A large wooden choir box prior to the convent dates back to the with wooden covering is located above years 1740-1756, and the monastery build- the entry door and contains a precious ing was built between 1767 and 1780 based organ made in 1767 by Gaetano Antonio on the designs of the Corinaldo architect Callido. The main altar is made in white Giuseppe Carbonari Geminiani. The Carrara marble and houses a wooden sta- ancient medieval Saint Nicolò church was tue of Saint Maria Goretti and a silver urn taken over by the convent building during holding the bones of her arm, with which construction in the 1700s. Today the upper she tried to defend herself from her floor of this church houses the municipal aggressor. Entering to the left, there is the library. There is still a trace of the round tomb of Mamma Assunta deceased in building located at the beginning of the Corinaldo in 1954, and to the right the Via del Velluto, which originally must have tomb of Allessandro Serenelli, the assassin been the apse. This church, like the other of the young Saint. architectural structures pertaining to sup- pressed religious orders, first during the Suffragio Church Napoleonic reign and then during annex- The Suffragio Church, founded by the con- ation to the Kingdom of Italy, was taken fraternity of the same name, was erected from the Augustinian Hermits and then here by will of Capitan Pier Agostino went on to become property of the state, Orlandi, who donated a portion of his which is still the case today. The current own home for demolition for the project. building has an elegant brick façade with Construction ended at the end of 1640 and pilasters that have limestone bases and on the following January 6th the church capitals. The interior has a single nave in a was blessed by Don Luigi Brunori. Latin-cross plan, with a cupola and On the day before the blessing the high

lantern in the transept area, and is a fine altar was adorned with a painting by example of late baroque architecture, with Claudio Ridolfi, “Madonna col Bambino e i an elegant variety of painted and scenic Santi Giuseppe, Francesco, Tommaso effects. The church hosts numerous works Apostolo, Nicola e Andrea Apostolo”. The of art: a fifteenth century “Annunciazione”, first church was demolished, then re-built a copy by Federico Barocci, “Martirio di and reopened for worship in 1779, with 77 the same painting by the painter from Saint Peter’s Bell Tower Verona adorning the altar. The elegant The square that shares the same name is façade of the church is decorated with where you can find the bell tower of the columns, capitals and pilasters in terracot- non-existent Saint Peter’s Church. The ta and terminates with a tympanum. ancient parish, then collegiate, was The interior is ellipsoidal with a dome demolished in 1870 after being declared vault and lacunars, and in addition to the hazardous. In its place stands a great previously described painting, it also has Himalayan cedar which is 43 metres tall an interesting floor decorated with geo- today and has a 45 metre top. It seems metrical designs that recall the coffered to have been planted there as an anti- ceiling. religious protest to prevent another religious building from being built. Madonna Addolorata Church The Addolorata Church and the adjoining ex convent of the Benedictine nuns were erected in the latter half of the sixteenth century. The present monastery complex was built during the years following 1637 and is located on two sides on the city walls. The primitive rectangular shaped church was demolished in approximately 1730 due to the humidity caused by having the road so close to the high back wall. The standing church was built between 1740 and 1775 and was consecrated by Bishop De’ Rossi on September 30, 1755. In documents dating back to the early 1800s, the new church was described as “of good architecture, dry, in excellent condition and very comfortable.” Dedicated to Saint Anna since its founding, it was given its current name at the start of the twentieth century. The church has a central plan and Saint Anna Church a lantern dome, and is decorated with an The Saint Anna Church was built in the elegant, rich rococo interior with three early sixteenth century by the Hospital altars and four fine wooden doors Order of the Holy Spirit that it owned until crowned with canvases portraying Pope Pius IX abolished the order. The Benedictine saints. The high altar hosts a church and its adjacent hospital were statue of dead Christ and the Madonna located where they stand today and their Addolorata that are carried in a procession founder was named the headmaster of the through the streets of the city on the eve order, and in the sixteenth century lost of Good Friday. The wooden choir above their charitable function and were dis- the entry door contains a precious organ missed. During the same century, Saint dating back to 1776 made by Gaetano Anna became the patron saint of Antonio Callido, who had a daughter Corinaldo, as demonstrated in documents among the sisters in the Benedictine from that time. This selection was con- convent. firmed by the Sacred Congregation of Rites on March 20, 1728. 78

The current building dates back to the mid high altar of the “Madonna del latte” was eighteenth century and hosts the mid-fif- restored in 2007. The restoration revealed teenth-century fresco portraying Saint two repaints of a more primitive Madonna Anna with the Virgin sitting on her knees image dating back to the late renaissance and holding the blessing child. The fresco years and the Umbro-Marchigiana school is probably attributable to Francesco di and probably the school of Pinturicchio. Gentile da Fabriano, an ingenious painter who worked in this area from the late fif- Saint Giovanni Battista Church teenth century to the early sixteenth cen- and Capuchin Convent tury. The Saint Giovanni Battista (St. John the Baptist) Church of the Capuchin monks, Madonna dell’Incancellata Sanctuary with the adjacent convent, was built in In the “Casalini” or “Pozzo Antico” locali- the early 1600s in the spot where a sacred ties there was once a small sacred aedicule building dedicated to John the Baptist was with painting of the Virgin Mary nursing located in the latter twelfth century. Over baby Jesus. This “figurine” was the pro- the passage of the centuries the church perty of the Martinelli of Corinaldo, which has not undergone major changes, but in 1586 donated it to the Arci Confraternity only simple maintenance, also true for of Gonfalone in Corinaldo, already the proprietor of the Santa Maria di Piazza Church. The aedicule was located a ways down from the current church, and was subsequently transported where it can be found today , where a small church was constructed around it, becoming the pres- bytery surrounded by a gate. The high numbers of faithful and pilgrims that arrived to pray at the sacred image con- vinced the Gonfalone brotherhood to build a house to host the aedicule and a shelter for the pilgrims, which was then transformed into a church. There was a small creek in front of the church which ran into a well behind the church where miraculous healings were said to take place. Prelates, cardinals and princes together with simple men came in large numbers to venerate this sacred icon and to drink or wash in the prodigious water. The church was completely renovated in 1690, except for the part located behind the gates, which was built in its current form in 1625. It was during that same year that the rector of the time, Don Filippo Fontini commissioned the painting of Saint Gaetano located to the left of the altar. This is the church where Saint Maria Goretti came to pray. The fresco above the 79 the convent which houses brothers of the PUBLIC BUILDINGS order founded by Frà Matteo da Basso. The façade is preceded by a portico renovated The Town Hall in the 1960s. The interior has a single nave Ex Augustinian Convent and two chapels on the left. The first Carlo Goldni Municipal Theatre chapel has a harmonious sculpted and The 1400s Manor House engraved wooden altar and simple archi- The Noble Manor Houses tectural design. There is a painting of the Romaldi Palace Renaissance Loggia Madonna and Child with Saints dated 1745 The Country Villas and attributed to the painter Filippo Ricci. The Mud Houses The second chapel has an identical wood- en altar made by an unknown ebonist in the fist half of the 1600s, also the creator The Town Hall of the two side altars and the high altar of The current Town Hall, designed and built the church. The high altar complex that by the architect Francesco Maria Ciaraffoni divides the church from the choir is very from Ancona between 1784 and 1791, was impressive, where the columns, capitals, erected in the same place once occupied trabeations, cornices, leaf motifs and by a renaissance Town Hall. It is a brilliant conchs create the large altar enclosing the example of neoclassical architecture with a “Battesimo di Cristo” by Ercole Ramazzani long portico overlooking Via del Corso. at its centre. The high altar also contains three other paintings in a late mannerist style by an unknown Marche painter from the first half of the seventeenth century portraying: on the left, the adoration of the shepherds, on the right, the Magi and on the top, the Holy Father. The choir houses conserved canvases portraying Saint Felice by Cantalice and a Madonna with Child painted by Claudio Ridolfi.

Santa Maria della Misericordia Church and the country churches In addition to public offices, the building The small white Santa Maria della originally hosted the school, the municipal Misericordia Church is located on a hilltop magistrate apartment, the courtrooms and overlooking the valley of the Cesano river the building chapel. The lobby of the about two kilometres out on the road that building hosts the cannone di fico (can- connects Corinaldo to Castellone di Suasa. non of fig), created on the basis of an Its wooden seventeenth-century altar amusing local anectode of the same hosts an altar piece dedicated to the name. The great stairway takes you to the Madonna from the Ridolfiana school. Arnaldo Ciani main hall, where the neo- It is a typical church, and others are locat- classical ceiling reigns over portraits of some ed in Madonna del Piano, in the afore- of the local citizens that made Corinaldo mentioned Santa Maria un Portuno, in famous. The centre of the northern wall Saint Isidoro, in San Vincenzo , in San hosts a high-backed wooden chair, the Domenico, in Santa Apollonia, in San seventeenth century magistrate’s bench Bartolo di Corinaldo, in San Bartolo di that was originally located Monterado and in Contrada Ville. in the demolished Saint Peter’s Church. 80

Ex Augustinian Convent was finished, the new theatre was spa- Designed by the local architect Gimignani cious and functional. According to the from Corinaldo and built between 1767 and design by Quagliani, an ingenious device 1780, it is now used as a hotel. Once that could move the pit was also con- through the front gate with its wrought structed. The pit was lowered for the occa- iron monogram M.A. (Monastero sion of theatrical events and raised to cre- Agostiniano), still today known as the ate a single level with a stage for dances “portone dei Frati”, you will reach a and masquerade balls. Restored in 2006, courtyard designed with harmonious the theatre definitively gave up its historic forms typical of Vanvitelli style. The build- devices, from the raising of the stalls to ing is designed with different levels and scene machines. represents a significant example of eigh- teenth century architecture. The south side The 1400s House of the building has an embedded thir- This is a rare example of minor architec- teenth century apse from the Saint Nicola ture and the oldest house in Corinaldo. Church. The main room leads to a long The house had three floors with the stall tunnel going down to the underbelly of on the first, the kitchen on the second and the historic centre through shafts and the common room on the third. The niches dug into the clay. This cave was façade has remained unchanged with its used to conserve foodstuffs at a constant small openings and beanpole on iron temperature. The cave is known as La Buca hooks. It is currently the headquarters of del Cilicchione, and the local legend has it Corinaldo Pro Loco. that the Cilicchione was imprisoned here. The location of the cell has never been The Noble Manor Houses found. From 1400 on, all of the Corinaldo noble families built sumptuous manor houses, Carlo Goldoni Municipal Theatre both for their homes and to demonstrate The Carlo Goldoni Municipal Theatre was their prestige. These residences underwent built between 1861 and 1869 to replace the continuous renovations and embellishment older Sole Nascente theatre built in the over the course of time, so much so that years 1736-1752 and based on the design of they became real architectural treasures. architect Angelo Birza from Fabriano. The Palazzo Amati on Via del Corso and the first Palazzo Orlandi on Via del Velluto and the 1500s loggia in Palazzo Cesarini Ronaldi on Piazza il Terreno are all renais- sance era buildings. The maximum expression of these palaces was built in the eighteenth century, when they were renovated according to new domestic needs, including the Palazzo Fata Ottaviani in Piazza il Terreno, Palazzo Palma Marangoni on Via del Corso, Palazzo Sandreani on Via Saint Maria Goretti. The current building was conceived by Florentine Alessandro Pasqui, but his pro- Palazzo Romaldi Renaissance Loggia ject was also modified by the engineers At the Palazzo Cesarini Romaldi on Piazza il Francesco Fellini, Crescentino Quagliani Terreno, a renaissance loggia in stone on and Achille Buffoni. Once the construction the second floor emerged during renova- 81 tions of the post office, perhaps belonging to the destroyed castle or subsequent resi- dence of the Simonetti noble family.

The Country Villas At the end of the eighteenth century and the beginning of the twentieth century, the noble families also built country homes or hunting cabins as per the fash- ion of the times. These were often reno- THE PARKS vated older buildings located on their AND THE ARCHEOLOGICAL AREAS lands. These first became residences for spending the warmest days of the year, Fonti Park then went on to become actual family Villa Cesarini Duranti Park homes. These always included small to Selva di Boccalupo Park larger gardens where fountains are Suasa Archeological Park installed in an area surrounded with trees, Santa Maria in Portuno often exotic, creating suggestive environ- Archeological Site ments. The most significant examples are: The villas of Conti Brunori on via Saint Apollonia, the villa Grandi on viale The rolling hills of the Corinaldo country- Raffaello, Villa Venturoli Orlandi Romaldi side slope downwards to the , on Viale degli Eroi, the villas Sandreani on where the Nevola and Cesano rivers also Madonna del Piano and Saint Isidoro, the unwind. You can take long walks along Augustinian country residence in Burello the riverbeds and enjoy a pristine natural and above all the villa of Conti Cesarini environment. There are water mills, and Romaldi with the eclectic park on Via del above all in the Cesano valley it is possible Montale. to see the fluvial forest, with trunks dating back to the Pleistocene era from 50 thou- The Mud Houses sand years ago. These trunks have come to The Mud Houses are examples of minor light thanks to river erosion. Other espe- architecture, but are nevertheless very cially interesting areas include: interesting. There were once many in the Corinaldo territory, but now many have Fonti’s Park deteriorated over time, leaving only a few The Fonti building was erected in the early intact. Their dates of construction are not seventeenth century, with water drawn known, but it is believed that this build- from upstream and channeled into an ing technique was used by the poorest aqueduct, which traces can still be seen classes, and that these houses appeared today. This large public wash house was over time during economic crises. used for this purpose until the advent of It seems that this technique was imported the technological era. Consisting of a large from the Balkans with the pilgrims coming central pool with wash stations located to Loreto. There are diverse examples in around the edges, it was renovated by the Corinaldo: the best conserved is on the Municipality in 1937, replacing the large Perino road,and others can be seen central pool with a series of small basins. embedded into subsequent brick struc- The complex is surrounded by a park that tures in the countryside of Isidoro and extends from Viale Dietro le Monache to Nevola. the Fonti complex, connecting a children’s 82

playground to the skating rink. It can be ed near the entrance, set in the form of a considered as the most visited green area belvedere spreading out to give a view of by the people of Corinaldo, especially dur- the entire garden, an evergreen maze, the ing the summer months, where various only of its kind in these estates, the dark- events are held. room, the nymph with tables and mush- room-shaped seats, the waterfall with Villa Cesarini Duranti Park cave, stream and Chinese bridge immersed Villa Cesarini Duranti and its park cover in a bamboo forest and the green boat, all nearly two hectares, and is situated in the within a park full of secular trees. locality of San Lorenzetto, along the provin- cial highway that goes to Castelleone di Selva di Boccalupo Park Suasa. The property belonged to Cavallini At the extreme westerly point of the family from Cingoli, who used it for culti- Corinaldo municipality, bordering with the vating and processing the silk berries. The Castellone di Suasa municipality, a bit villa was subsequently inherited by the more than a kilometre from the Suasa Spadoni family from Corinaldo, Paolo Archeological Park is the Selva di Spadoni, distinguished agronomist and Boccalupo Park, known as the park of the university professor in Macerata, planned Ex Geofisico. It takes its name from an the park with exotic essences and created ancient church located in the area, the the first central area. A small church dedi- Saint Maria di Boccalupo Church. It cated to Saints Lorenzo and Ippolito was extends over about six hectares, and was built in 1764. In the mid-nineteenth cen- founded in 1952 as an observatory of the tury, it was acquired by Count Ippolito National Geophysical Institute in Rome. It Cesarini Romaldi, whose noble family was subsequently ceded to the Corinaldo came from Sant’Angelo in Vado and Municipality, which added a riding school, Urbania. Count Giacomo (1859-1933) creat- parking and playgrounds. It is a very large ed the garden surrounding the villa, and suggestive space, and is dominated by which today is protected by the Ministry of spontaneous vegetation and especially the Environment for its natural beauty. He suited to hosting large outdoor events. is also accredited with the construction of May Day has become an annual tradition the tower on the right side of the house. at the park, and there are numerous The surrounding area of the villa includes events held there during the summer the complex of buildings that complete months. the estate, such as the stables, lemon arbor, custodian’s quarters with carriage Suasa Archeological Park house, laundry house and darkroom. In the territory of the Castellone di Suasa What best characterizes the residence and Municipality, in the Pian Volpello quarter lends it indisputable prestige is the eclectic approximately 4 kilometres from the centre park built in diverse stages between the of Corinaldo, you can find the archeologi- end of the 1800s and the early 1900s, cal park of the ancient city of Suasa. It is where elements of a typical Italian garden located midway up the valley of the mingle with fake ruins of an English gar- Cesano river, on an ancient road that den, while also integrating typical Chinese extends from the Adriatic Sea to the garden themes. Even though it is in need Apennine passes. Suasa dates back to the of restoration, it creates an especially sug- third century BC after the Romans con- gestive atmosphere. There are many dif- quered the area, which was previously ferent architectural themes throughout the occupied by the Gallic Senones. The oldest garden, including “la montagnola” locat- origins of its existence are unknown. 83

Archeological research began by the from the imperial period have been University of Bologna in 1987 and still found, completely uncovered over the active at present, has not yet been able to course of time, as well as numerous reveal the roots of the city. It is believed to buried tombs inside of brick or tile caskets, have been a modest grouping of build- which date back to the end of the second ings, perhaps a magistrate’s headquarters century AD. At diverse times and for for administering justice, which then diverse occasions, numerous sculptures underwent urban and architectural devel- have been uncovered in the area of the opment over the course of the second ancient city, many of which have been lost century BC: recent discoveries have over the years. A splendid marble head of attested to the presence of houses deco- Augustus was recently found, part of a rated in the style of local aristocratic villas statue of the emperor erected by the peo- from the cities of Lazio and Campania dat- ple of Suasa in a public area or building of ing back to the same era. The city must the city. In the nearby inhabited Castellone have undergone consistent urban devel- di Suasa, the Palace that once was the opment around the mid first century BC; residence of the Duchess Livia Della Rovere this period includes the oldest phase of hosts the “Alvaro Casagrande Archeological the great dwelling of a senatorial family, Museum”, where in addition to the the Coiedii, which grew to their apex in objects recovered during excavations, you the early second century AD under the can also see the splendid wall frescos reigns of emperors Trajan and Hadrian. recovered from the Coeidii villa. These This domus, which extends over three frescos represent the entire area of central thousand square metres, includes a large and northern Italy, a refined and rare garden with fountains, porticos, and example of Pompei style painting. approximately twenty mosaic floors, some of which are of high quality and impres- sive, as well as painted walls that decorat- ed the representational rooms. Over the course of the first century AD, in all probability the amphitheatre was also built not very far away from the Coiedii home, and is one of the largest in the region. A theatre has also been located between the amphitheatre and the domus, which will be brought to light in excavations in the near future. The public buildings are for the most part unknown, with the exception of a vast complex with rectangular rooms and porticos facing a central uncovered courtyard on the main street of the city, which runs almost directly beneath the current provincial highway. This was a marketplace believed to have been the largest in the Marche region. At the south and north, on the sides of the roads entering and exiting the city, there were two necropoles: the remains of funeral monuments in stone 84

Santa Maria in Portuno Archeological Site Today the only remains in this quarter located at the base of the hill where the medieval Corinaldo sits is a church. It is difficult to say upon what pre-existing pagan structure the Christian church was built. The excavations, still underway at present, implemented by the University of Bologna Archeology Department together with the Archeological Heritage Supervision of the Marche region have brought to light a remarkable industrial quarter dedicated to the production of bricks and ceramics from the Roman peri- od. In upcoming years the excavations will determine the nature of the Roman settle- ment located beneath the church: a rustic villa or a sacred shrine dedicated to Portuno god. The only documented aspect THE MUSEUMS is the presence of a “Monasterium”, which according to the most ancient available Claudio Ridolfi Town Art Collection documents (the first is a document from The Madonna del Piano Museum Fonte Avellana dated 1090) was called and Archeological Site “S. Marie que dicitur in Portuno”. Gallery of local costumes The name was changed to Madonna del and traditions Municipal Gallery Piano (1224), and it is still known by that Art Collection of Nori de’ Nobili name today. There is scarce information related to the renaissance era, and only in the 1600s did Cimarelli, a distinguished Claudio Ridolfi Town Art Collection historian of Corinaldo, describe the church The Corinaldo art gallery, opened to the already without its monastery, neverthe- public in 1996, will soon be moved to via less significant for the works of art that it Largo XVII Settembre 1860, n. 1-2. The contained. In 1700 the church underwent town art collection was for the most part new and decisive renovations by the new constituted following the suspension of proprietor, the German Hungarian religious orders and subsequent confisca- Collegiate, replacing the bell tower and tion of their valuables. The Corinaldo art finishing the façade in its current state, collection, due to its origins, has the con- with an arched door and decorations in notation of a sacred Art Museum and sandstone. The site documents the diverse included not only numerous paintings phases of excavations in informational with exclusively religious subjects, but also panels, and it is possible to access the precious archeological finds of a religious crypt located underground beneath the nature pertaining to the so-called “minor high altar of the church, where there is a arts.” It is particularly worth mentioning small museum with the documentation the 18 marvelous sculpted and painted explaining the excavations undertaken up wooden shrines, a highly refined work by to present day. Sicilian carvers dating back to the early 1600s. These are displayed together with a beautiful processional cross in embossed 85 silver dated 1615 from the ex Augustinian height, which provides fun for the complex with many of the exhibited youngest guests together with Portunello paintings. These are accompanied by altar the cat. paintings recovered by churches demol- ished over the course of the nineteenth Museum of local costumes and traditions century (Santa Maria di Piazza, San Rocco, This museum is located in the historical San Pietro Apostolo) and, finally, canvases centre. It hosts ducal clothing worn on loan from other Corinaldo churches during the historic reenactment of the (from the Addolorata and the church dedi- Contesa del pozzo della polenta held in cated to the Saints Lorenzo and Ippolito in Corinaldo the third Sunday of July. This Villa Cesarini). The gallery hosts works by clothing is paraded and then exhibited in Ercole Ramazzani, Giuseppe Bastiani, this room, documenting year after year the Claudio Ridolfi, Domenico Peruzzini, evolution of costumes from the 1500s. This Giuseppe Marchesi and other artists of the room also exhibits tools for working with seventeenth and eighteenth centuries. fabrics. All of the clothing are created by local neighborhood tailors. The Madonna del Piano Museum and Archeological Site Municipal Paintings Gallery In 2005, thanks to funding from private The exhibition rooms and hall of the first entities, it was possible to conclude the floor of the municipal residence host por- musealization of the site and to inaugu- traits of Corinaldo’s most illustrious citi- rate an exhibition hall inside of the rooms zens. The works date from the sixteenth to of the Madonna del Piano Church. eighteenth century, and were donated to The exhibition hall includes several edu- the Town by noble Corinaldo families. cational tours that explore the renovation A portrait of Pope Pius IX signed by the of the ancient area and the productive Corinaldo painter Domenico Berardi is also activities of the period. The exhibit hosted within the gallery.

Art Collection of Nori de’ Nobili As per the will of her sister Bice, the municipalities of Corinaldo and Ripe became the proprietors of the entire body work, approximately 1200 pieces, of the artist Nori de’ Nobili. Eleonora de’ Nobili, pseudonym Nori, was born in Pesaro on December 16, 1902, and spent her youth between homes in Pesaro and the “Villa delle cento Finestre (Villa of the Hundred Windows)” in Brugnetto di Ripe. Her includes vases from the era and a strati- strong passion for figurative art would graphy exhibit of the excavated areas. follow her until her death in a psychiatric There is a section dedicated to the clinic in Modena on June 2, 1968. During monastery and all of the religious, cultural her life she would come into contact with and productive activities. Some of the dis- all of the important artistic trends of the play cases present a selection of ceramic time, resulting in extremely high levels materials, slabs and coins unearthed dur- of artistic production. ing the excavations. A tour was designed These works will be soon located in for children using panels at an appropriate via Largo XVII Settembre 1860, n. 1-2. 86

SAINT MARIA GORETTI

Her life Her birthplace The diocesan sanctuary The baptismal font Madonna dell’Incancellata sanctuary

Her life even the feeblest smile. That smile would Maria Goretti was born on October 16, 1890 be banished forever on a sweltering July in Corinaldo, the daughter of Luigi Goretti day, when she was mortally wounded in and Assunta Carlini, a family of poor pea- the Ferriere di Conca’s Cascina Antica by sants whose only wealth lay in the strength Alessandro Serenelli, a native of the of their arms and their faith in God. She , and another poor peasant in the was baptized in the Church of Saint Francis hell that was that malarial land, as he on October 17, 1890 and confirmed in the attempted to take advantage of her inno- same church on October 4, 1896. cent purity. Marietta died on the next day, Her small, humble feet trod a long road forgiving her assassin. each day to go and pray in the It was July 6, 1902. Word of the exception- Incancellata Church, and before leaving al event spread throughout Italy and the with her family for Agro Romano, she bid world. Mother Assunta returned to a final farewell to the image of the Corinaldo and years later, in an emotional Madonna she loved so well. It was reunion, she forgave her daughter’s mur- December 12, 1896. Luigi Goretti, the head derer. Maria from the humble countryside, of the family, Mother Assunta and her six to the desolation of the Pontine swamps children followed the destiny of so many to the gloria of Monsignor Bernini was other families: gray, pained masses of men beatified in Saint Peter’s on April 27, 1947 and women, elderly and children without and declared a saint on June 24, 1950 by a trace of a smile and with a pocket full of Pope Pius XII surrounded by an exuberant desperation set forth along the road to a crowd. “Admire the strength of the purest new promised land, not so much in search hearts! It is a strength that goes beyond of a lost “Eldorado”, which in reality, they the limits of human nature and the com- had never actually known but more for mon Christian virtue. It is the strength of any sign of hope in their lives. But the love for the holy spirit of the soul, which swamps of Pontine certainly weren’t the resists anyone who attempts to steal its land they so longed for: the work was faithfulness, threatening the purity of its devastating, 10-12 hours a day, even for sentiment”. These were the words that the women and children, and the salary was nearly nothing for such deprivation. The Goretti family lived in the same house as the Serenelli family. Luigi Goretti had a difficult time living under such harsh con- ditions and constant fatigue; it was not long before he took gravely ill and died of malaria. Only prayer and an intimacy with God helped Marietta deal with that tragic moment in her life, and find once again 87

Pope Pius XII spoke to the young people, above the roofs of Corinaldo, and is inside defining Maria Goretti the Agnes of the of the 1700s church of San Nicola da Bari, twentieth century. Mother Assunta, part of the Augustinian monastery com- a simple, strong peasant woman, was plex. Entering to the left, there is the tomb present for that extraordinary event, of Mamma Assunta deceased in Corinaldo the only time in the history of the Church in 1954, and to the right the tomb of that a parent was able to witness the Allessandro Serenelli. The central altar is in beatification of her own child. white Carrara marble and near a wooden sculpture of Saint Maria Goretti there is a Her birthplace silver urn containing the bones of the A short distance from the historic centre, in saint’s arm, the same arm that the martyr the “Pregiagna” countryside, sits the used to defend herself from her aggressor. house where Saint Maria Goretti was born. The house can also be reached by bus The baptismal font from Viale degli Eroi, turning right to the To the right of the entrance in the church north, going about one kilometre on the of Saint Francis there is a statue built in country road to arrive at a vast area in Carrara marble dedicated to Saint Maria front of a small country house with two Goretti, in front of the monument there is floors. The ground floor has a room that also a bust sculpture of Pope Pius XII, the still contains items from the primitive stall, Pope who beatified Maria Goretti on

while in the area that was used for the April 27, 1947 and declared her a saint on cellar there is now a simple chapel dedi- June 24, 1950. Once past the door, on the cated to saint Maria Goretti. The upper side of the monument it is possible to floor includes the dining room with the access the baptistery, where on the left central fireplace and two other rooms; on beneath a round glass display case sits the the left the bedroom of Luigi Goretti and old baptismal font where the saint was Assunta Carlini. This is where “Marietta”, baptized on October 17, 1890. as her family used to call her, was born on October 16, 1890. This room still contains Madonna dell’Incancellata Church original furniture from the Goretti family, This was the church nearest to the Goretti such as the bed and the painting over the home and the same where the little girl bed donated by Mother Assunta. came to pray, especially during the month of May, which is dedicated to the Santa Maria Goretti Diocesan Sanctuary Madonna. In the first altar on the left the The Saint Maria Goretti Diocesan Sanctuary Corinaldo painter Mirco Mariani immortal- is located at the peak of the historic cen- ized the devotional moment. tre, easily identified by its bell tower 88

ILLUSTRIOUS PEOPLE gallery. Born in Corinaldo or that made Corinaldo known worldwide

Nicolò Boscareto (Corinaldo 1300 - ...) A Ghibelline mercenary in service of Ludovico il Barbaro, Boscareto took the city of Jesi by force, hereby gaining the title of Imperial Vicar. Raised with power, he took over Corinaldo and banished the Guelphs, ceding to the overwhelming forces of Cardinal Carillo Albornoz and Galeotto Malatesta as part of the plan of 1360 to restore Papal power, thus guarenteeing Corinaldo’s destruction. Vincenzo Maria Cimarelli Giovanni Camillo from Corinaldo (Corinaldo 1585 – Brescia 1662) (Corinaldo 1400 - ...) Born in Corinaldo in 1585, as documented He was a student of Giovanni Gutemberg on a plaque placed at number 48 on the in Magonza in 1442 and contributed to modern day road of the same name in importing mobile type to Italy for the first Corinaldo’s historic centre, Cimarelli was a time. In Naples, he instituted the first very important person in the Italian cul- printing office under the protection of the tural scene of seventeenth century. He was current king of Naples, Alfonso d’Aragona, a master of humanist literature, philoso- the printing of the first grammar book has phy and technology, one of the few been attributed to him. The Town Hall connoisseurs of the “Arcana” of nature, picture gallery hosts one of his portraits. famous speaker and preacher. He was also religious, an orthodox Dominican, master Giovanni Andrea Fata of his order and inquisitor of the Holy (Corinaldo 1500 - ...) Office, a depository of encyclopedic He was a great jurist and ambassador, knowledge. He was a historian of his time serving many different roles. He was the and certainly a passionate cultivator and Governor of Rimini for Giulio II, the proponent of local talents. Ambassador for the French Empire, under which he obtained notable privileges, and Claudio Ridolfi the Governor of the Marche, Foligno and (Verona 1570 – Corinaldo 1644) Urbino for the Holy See. He was murdered Claudio Ridolfi, born in Verona in 1570, in Corinaldo in the summer of 1500. moved to Venice to be a student of Paolo Caliari, known as il Veronese, his illustri- Achille Tarducci ous fellow citizen. He then went to Rome (Corinaldo 1550 – Prague ...) and to Urbino, where he visited the studio Master military strategist of the sixteenth of Federico Fiori, known as il Barocci. In century, he was recruited by the most 1593 he returned to the city of his birth, important European dynasties. He wrote since he was now a trained artist after the several books on military strategy and his wealth of knowledge he obtained from his portrait is kept in the Town Hall picture relationships with other artists in Venice, 89

Rome and Urbino. He became one of the in his spiritual life. He passed away in Jesi most active artists in the Marche, and his in 1752 and was proclaimed Venerable by works spread throughout the territories of Pope Pius IX in 1852. the and in the Ancona area of the Marche. At the beginning of Paolo Spadoni the next century, he definitively moved to (Corinaldo 1764 – Cesena 1826) Corinaldo, acquiring a house on Piazza il Paolo Spadoni was an University professor Terreno, today recognizable with a marble in Macerata and author of agronomic sci- plaque. He was an eclectic and prolific entific works. He studied in Bologna, then artist, and during his many years as a Pavia, and was in contact with all the painter he worked both for public com- most important scientists of his time. missions as well as for private and ecclesi- He created the first central area of the gar- astic clients. Ridolfi left Corinaldo with den that would later become part of the many works of art that adorn the interiors Cesarini Villa in Corinaldo. There is a green of numerous churches in the city and classroom dedicated to him at the Guido territory, as well as the town art collection degli Sforza middle school. dedicated in his name. Domenico Berardi Fra Bartolomeo Orlandi (Corinaldo 1817 – Corinaldo 1857) (Corinaldo 1600 - ...) Born in Corinaldo in 1817, Domenico A member of the noble Orlandi family, Berardi was a painter who worked with Filippo (his birth name) was an high caliber artists such as Francesco Augustinian monk and held many ecclesi- Podesti di Ancona during his short life. astic offices in numerous Italian cities and The Madonna della Medaglia Miracolosa at in the Kingdom of Sicily. His portrait can the Senigallia seminary is attributed to be seen in the Cesare Maggeri altar piece him. A portrait of Pope Pius IX hosted at (1622) in the first altar to the left of the the Town Hall picture gallery is also one of Saint Maria Goretti Sanctuary. He imported his works. splendid shrines from Sicily which are now exhibited in the town art collection. Domenico Grandi (Corinaldo 1849 – Corinaldo 1937) Venerabile Angelo Antonio Sandreani Already a general, and then a lieutenant (Arcevia 1675 – Jesi 1752) general and commander of the 10th Corps, Ippolito Sandreani (his birth name) was he was also made deputy of Senigallia for born in Rocca Contrada (Arcevia) in 1675 to the eighteenth and nineteenth legislature. the noble Sandreani family of Corinaldo. He was the Minister of War for the As part of his intense work as a Franciscan Kingdom of Italy during the first part of Apostle he preached in many Italian cities the 1st Governo Salandra by order of King and taught many catechism classes, Vittorio Emanuele III. Grandi remained always a diligent confessor and steady in office until October 1914. A scholastic 90

merit award, named after him, takes place “Ricerca del Paese più bello del mondo” the first Sunday of September and is (Search for the Most Beautiful Land in the reserved for middle schools and high World). A city street is named after him, as schools. well as an annual photography contest with an awards ceremony held every year Valerio Valeri in October. (Corinaldo 1851 – Corinaldo 1934) Valerio Valeri was a local “singer”, bitingly Ubaldo Bucci ironic in his accounts of the harsh condi- (Corinaldo 1908 – Pesaro 2002) tions of life in the country side of He was a Knight for the Crown of Italy, Corinaldo, who lived bettween the end of and Commander, Grand Official, Knight of the nineteenth century and the first the Cross for the Republic of Italy, the decade of the twentieth, and became a holder of numerous public offices, but symbol of the social life of that time and above all he was a man who was born place. He was the author of nearly sixty and raised in the world of private trans- satiric poems which present an ironic take portation, giving him a marked sense of on the themes of his period. duty and an uncommon spirit of sacrifice, as well as a high level of professionalism. Guido Sforza A town square and an avenue are dedi- (Corinaldo 1885 – Fagarè 1918) cated to the Bucci family, which Ubaldo Polyglot, poet and lyrilist, Sforza was killed himself desired to donate to his native at Fagarè on June 15, 1918 during the first city, Corinaldo. world war. He was awarded the silver Medal of Honor for military valor. The Alfonso Casati current middle school is named after him. (Milan 1918 – Corinaldo 1944) Born in Milan on July 13, 1918, he was Mario Carafòli killed by fire from German troops during (Corinaldo 1902 – Corinaldo 1985) the liberation of Corinaldo on August 16, A journalist, writer and amateur photog- 1944, and was awarded the memorial rapher, he worked in newspapers and Gold Medal for military valor. Son of Count cultural magazines in Turin and Milan, Alessandro (historian liberal and Minister and dedicated historical and iconographic of War under the Badoglio and Bonomi researches to his native city, documenting governments), a commemorative memorial the city’s ancient roots and defending the stone is dedicated to him on Via Lepri. environment through several interven- tions. His numerous publications include a Arnaldo Ciani collection of stories called “La città (Corinaldo 1919 – Ancona 1999) smisurata” (The Immense City), and the Lawyer Arnaldo Ciani, a partisan com- books “Storie e storielle di Corinaldo” (Sto- mander, was the first Mayor of Corinaldo ries and Short Stories of Corinaldo), in 1944 and the first public defender of the “Valerio Valeri, poeta satirico” (Valerio Marche region. The council chamber of the Valeri, Satirical Poet), “Corinaldo. L’assedio town hall is dedicated to him. The prize del 1517” (Corinaldo: The Siege of 1517), for the best student project on contempo- 91 rary history (grade 8 through high school) FOLKLORE awarded every year on April 25th is dedi- cated to Ciani. The Madmen of Corinaldo The Polenta Well Alfonso Pagliariccio The cannon of figs (Arcevia 1927 – Corinaldo 1980) The House of Scuretto The head surgeon and health director at the local hospital, during his work and lifetime he was able to dedicate his entire The Madmen of Corinaldo self to his patients, expanding the facilities In a small village of the province, where where he practiced until making it into a everyone knew each other, when commu- real model of efficiency and competence nications did not exist, it was easy for in the region. He was ever sensitive to defects or behaviors, and the strangeness those who were suffering and their fami- of some of the citizens to become the topic lies. The Health Department of Corinaldo is of “local legend”. These stories were col- dedicated to him. lected into a book by the journalist/pho- tographer Mario Carafòli, giving Corinaldo Don Giacomo Luzietti the title of “City of the Mad”. The most (Corinaldo 1931 – Brezzo di Bedero 1994) characteristic stories are presented here. Don Giacomo Luzietti, has always repre- sented a point of reference for his human The Polenta Well qualities, simplicity, humility, his way of Located at the centre of la Piaggia, the dealing with issues, his prophetic spirit, well was built by the tyrant of Corinaldo his daily proof of being able to gain Antonello Accattabriga in the second half strength from his own suffering, providing of the fifteenth century to provide water to it for the service of others. His words, the surrounding homes. It was subse- writing, relationships, OARI and AVULSS quently buried during renovations of the represent encouragement for all of those staircase in the early 1900s. The well was around him. His mortal remains are kept in the Saint Francis Church.

HONORARY CITIZENS

Battalion SAN MARCO (June 1, 1994)

Priest Father GIOVANNI ALBERTI Passionist (July 9, 1995)

Monsignor GERARDO ROCCONI Bishop of the Diocese of Jesi (May 5, 2006) 92

then rebuilt in 1980 and serves as the The cannon of fig backdrop for the Contesa del pozzo della The rivalry between Corinaldo and Polenta (The Struggle for the Polenta Well), Montenovo (Ostra Vetere) had been long- which recounts the story of a sack of flour standing. Since the people of Corinaldo falling in the well. It is an ancient rumor had long desired to win this rivalry, they that the people of Corinaldo used to make had an ingenious idea. They found the “polenta in the well”. The truth is that a trunk of a fig tree, carved it out and made long time ago a man climbed the beauti- it into a cannon. The day they shot the ful, long staircase of the town (la Piaggia) cannon, all of the people of the city with a sack of corn flour on his shoulders. crowded onto the city walls to witness the Once he reached the well, in exhaustion, fall of Montenovo. The seven most coura- he put the sack on the well’s edge so that geous citizens held the cannon while the he could catch his breath. Unfortunately commander lit the fuse. There was a for him, the sack tumbled into the well. tremendous boom and when the smoke While trying to save the sack of flour, the faded away, the seven were fallen dead. poor man let himself down into the well. The commander exclaimed: “The cannon shot hard, so hard that it killed seven people. Just imagine how many people it killed in Montenovo”.

The House of Scuretto Scuretto (whose real name was Gaetano) was a simple man that made his living replacing the soles of shoes, and between one shoe and the next he was never one to refuse a glass of wine. He had one son who immigrated to America to make his fortune, but who kept in close contact with his father - so close, infact, that he periodically sent him money for a specific purpose: to built a house in Corinaldo. When he did not return, the gossip in the However, this money always wound up in town was that he was eating polenta in the taverns of Corinaldo, making his son the well, and some people even swore to suspicious of the delays in building the have seen him throw pork sausages into house. He asked his father for a photo- the well. As the rumor had it, he wanted to graph of the new house, and Scuretto was pass the people of Corinaldo off as crack- clever enough to build only the façade, pots and polenta eaters, and the story even inserting the street address number. quickly spread across the borders of the He had his picture taken next to one of entire region. The step from “crackpots” to the windows, and the last money soon clever is a short one. The story soon arrived. The house remained completely became the inspiration for the annual without ceilings, lower walls and a roof, historical reenactment in sixteenth century documenting the simple but nice Scuretto costumes, “La Contesa del pozzo della History. The story took place in the early Polenta” wich takes place on the third years of the twentieth century. The house sunday of July. Now in its thirtieth year, it is located on Via Pozzo della Polenta. is the oldest historic reenactment of the Ancona province. 93

ASSOCIATIONS

There are many associations that contribute to spreading the name of Corinaldo in Italy and throughout the world. In addition to Pro-loco Corinaldo, which organizes the local Halloween Festival and the Association Pozzo della Polenta, which organizes the historical reenactment “Contesa del Pozzo della polenta”,there are also two historical groups made up of young Corinaldo citizens that perform with drums, clarions and flags during the most important Corinaldo events, EVENTS also representing the city in Italy and abroad. These groups are called The Contesa del pozzo della polenta Cineribus Orta Combusta Revixi and Halloween Araba Fenice. The city’s band is called National Jazz Festival the City Band of Corinaldo, and there is Summer Jamboree also the Polyphonic Choir Piero Giorni. Goldoni Theatre Season There are many other sports, cultural Typical Corinaldo and religious associations in Corinaldo. Religious Events

The events during the year are many and manifold in Corinaldo, from gastronomic festivals to theatre performances and musical concerts. The most important events are described below, with specific dates available on an annual basis from the Culture local Office.

The Contesa del pozzo della polenta This is the oldest historical reenactment in the Ancona province, and takes place in the heart of the historic center on the third Sunday of July and several days prior. The celebration reenacts the events of 1517, fol- lowing the unsuccessful siege of Francesco Maria della Rovere, the ousted Duke of Urbino. The event includes various artistic demonstrations, archer contests and his- torical games, the throwing of the sack of flour into the well and the annual contest between the quarters of the city. The win- ning quarter has the honor to represent the figures of the Duke and Duchess in the next festival. The event has been held 94

annually for thirty years, and participation with Teatro Time – Produzione Spettacoli, includes the historical group Corinaldo the festival has hosted the Enrico Rava “Combusta Revixi”, with drums, clarions, Quartet and the Roberto Gatto Quintet, flag bearers and dancers invoking among others. Corinaldo of the sixteenth century. A historic procession made up of hundreds Summer Jamboree of figures parades through the streets of International festival of american music the castle demonstrating the extraordinary and culture from the 1940’s and 50’s. beauty of the sixteenth century costumes Free of admission, it usually takes place created by local tailors. The costumes of during the second half of August. the Duke and Duchess can be viewed at In addition to the great music, the evening the museum of local costumes and tradi- is enlivened all the more by the splendid tions. The event concludes with the tradi- costumes and automobiles from the period. tional shot from the cannon of fig.. Goldoni Theatre Season The theatre season takes place from December to May at the Carlo Goldoni Theatre, and includes varied performanc- es, comedies, ballets and concerts with the participation of nationally well known theatre professionals. The specific calendar of events is provided annually by the Halloween Culture local Office. The days leading up to All Saints Day and Halloween are celebrated within the his- Typical Corinaldo toric centre of Corinaldo. The first event of A show-and-sell display with tasting of its kind in Italy, it has been held for over local produce, along with typical hand- ten years and is considered one of the crafted items produced by artisan from largest events in the Marche region. Corinaldo and the surrounding areas. This Local taverns with typical dishes, various event takes place in the autumn, between art shows, haunted houses, accompanied the end of November and the first few by decorations with torches and pumpkins days of December. It is also possible to buy transport the city into a magical world of locally-grown and locally-produced items fantasy. “Miss Strega” (Miss Witch) is elect- in the store “Corinaldo Tipica - Terre ed during the celebrations, who is certain- di Suasa”, located at Via del Corso n. 11, ly not the ugliest, but the prettiest witch of under the corridor of the Town Hall. the third millennium. The event concludes at midnight on October 31st with a fire- Religious Events works show. The Good Friday Procession, held in the late evening and night on the Friday before National Jazz Festival Easter, is impressive especially for the large In the summer of every year Corinaldo numbers of faithful participants along the hosts some of the most important national main streets of the historic centre. and international jazz musicians. The con- La Processione del Cristo Risorto, the certs are held in the large Piazza Il Terreno, Procession of the Risen Christ, takes place and draws a considerable public presence on the afternoon of the Sunday after from the Marche and beyond. Organized Easter along the streets of the historic by the City of Corinaldo, in collaboration centre of Corinaldo. 95

La processione del Corpus Domini, the tion Corpus Domini, in the upper village Procession of Corpus Christi is held on the with flower offerings. morning of the second Sunday following Festa di Sant’Anna, Feast of St Ann on July Pentecost, with flower offerings along the 26, the patron saint of Corinaldo, in the processional through the historic center. lower village near the Saint Anna church. Festa del Sacro Cuore, the Feast of the Processione dell’Addolorata, Procession of Sacred Heart takes place on the first Our Lady of Sorrows held on the afternoon Sunday of June at the Capuchin convent. of the third Sunday in September along Festa di Santa Maria Goretti, the Feast of St the main streets of the historic center. Maria Goretti on the first Sunday of July. Feste nelle cappellanie, Feast of the chap- Antica Processione dei fabbri, the old laincies following Easter. Procession of the smiths held on the Christmas Mass, on the night of December evening of the Thursday after the celebra- 24th in the Saint Francis parochial church.

VENEZIA MILANO RAVENNA BOLOGNA RIMINI A14 ୰ CATTOLICA PESARO

SAN LEO GRADARA FANO

A14 SENIGALLIA URBINO MONDAVIO ୰ FOSSOMBRONE FALCONARA OSTRA ANCONAࣂ CORINALDO SUASA RIVIERA DEL CONERO CAGLI FONTE AVELLANA A14 JESI

SASSOFERRATO LORETO GUBBIO GROTTE PESCARA DI FRASASSI

FABRIANO FONTE AVELLANA ...... km 40 ASSISI ASSISI...... km 102 LORETO ...... km 74 PERUGIA SUASA ...... km 8 URBINO...... km 48 ROMA MONDAVIO ...... km 10 SAN LEO ...... km 111 GRADARA ...... km 57 THE SURROUNDING AREA OF CORINALDO SENIGALLIA ...... km 19 (Map with indications of distances) RIVIERA DEL CONERO... km 68 GROTTE DI FRASASSI ... km 44 96

RELIGIOUS DESTINATIONS

Fonte Avellana Located 40 minutes from Corinaldo, following the Cesano River along the Cesano valley until its source takes you to the Hermitage of Fonte Avellana at 680 metres a.s.l., positioned at the foot of the rocky eastern side of Mount Catria. The visual impact is extraordi- nary; in a one of a kind setting, surrounded by forests, the Hermitage was founded in approximately the year 1000 by San Romualdo, and is one of the oldest in Italy. It is a place of silence and meditation in a pristine environment, and is also a centre for art and culture.

Assisi The itinerary continues in a varied countryside from Marche to Umbria, arriving at Assisi after approximately an hour’s trip. Assisi is a small city poised on a “mount”, but is a great city, since it was here that “a sun was born to the world”: Saint Francis. Strolling along the streets of this mystical city, you can visit the sanctuary, where the greatest ecclesiastical artists’ work can be found bowing to the simplicity, humili- ty and immense love of Saint Francis, an unforgettable experience.

Loreto From Assisi back to the Marche region, in a place where faith and art are integrated perfectly: Loreto. Here the greatest artists over the centuries have left their impressions with masterpieces, embellishing the humble home of Mary of Nazareth, the Casa del “Si”, that in accordance with tradition was transported here in the night between December 9 – 10 of 1294. Pilgrims from all around the world, Popes, saints and kings have come here to the hills symbolic of light and peace over the cen- turies, defined by Pope John XXIII, ”a window open to the world”.

ARCHEOLOGY

Suasa Archeological Park The Suasa Archeological Park is located approximately 4 kilometres from Corinaldo. This park is a leap into the past among ancient ruins, with a large amphitheatre where in the sum- mer it is possible to attend theatre shows and concerts, a “domus”, and other important ruins that are witness to the past of Corinaldo.

THE HISTORIC CENTRES

Urbino Along the Cesano valley, after about a 55 minute drive, we arrive in Urbino, the cradle of the Renaissance. The Ducal Palace is a masterpiece of renaissance architecture, and the interior is embellished with paintings by the greatest masters of the period collected in the prestigious National Picture Gallery of the Marche. Urbino is also the city of Raffaello Sanzio, Donato Bramante and Federico Barocci. 97

Mondavio Departing Corinaldo you can also travel to the city of Mondavio, framed at the entrance by the imposing, extraordinary castle that Francesco di Giorgio Martini built between 1482 and 1492 by order of Giovanni Della Rovere. The centre of the fortress houses the five floor mastio, a sort of watch tower with scenes from life during the renais- sance period reconstructed in its interior.

San Leo The San Leo fortress was an ancient instrument of war and dominion in the territories of Montefeltro, inaccessible on a rocky cliff con- trolling the high valley of Marecchia. The fortress was renovated in the mid 1400s by Francesco di Giorgio Martini, and hosted Giuseppe Balsamo Count of Cagliostro, who was imprisoned here under the charges of sorcery. At the foot of the castle is the “city” of San Leo, nestled around the ninth- century church and the duomo built in 1173. The city was the capital of the Italian Kingdom between 962 and 964 under Berengario II.

Gradara The majestic fortress of Gradara erected in the thirteenth cen- tury near the Adriatic sea, possesses a square shape, corner towers and a polygonal mastio. It owes its fame to the verses of the fifth Canto of Dante’s Inferno, in which the Poet narrates the tragedy of love between Paolo and Francesca.

THE SEA

Senigallia It is very easy to reach the sea from Corinaldo: in fact, Senigallia can be reached in only 15 minutes. With its 12 kilometres of wide beaches of fine sand, it has long been defined as “the velvet beach”.

The Conero Riviera From Senigallia going towards Ancona you arrive in one of the most beautiful sections of the Adriatic coast: the Conero Riviera. The suggestive bay of Portonovo, Sirolo, Numana and Marcelli are all renowned destinations located within only a few kilometres.

NATURE

The Frasassi Caves Leaving Corinaldo and taking roads over a pristine countryside for nearly an hour takes you to the spectacular Frasassi caves. A grand hypogeum complex, brought to light only a few years ago, the caves have become one of the most significant and visited attractions in the Marche region. The formations of the caves, the particular lighting and colors of the complex make for an unforgettable visit. The myriad of small and large stalactites and stalagmites in the Vento cave, the Abisso, Duecento, Candeline and Orsa Rooms are popular attractions for visitors from 5 to 90 years old. 98

TYPICAL ARTISTIC AND ARTISAN TRADITIONS

Corinaldo, together with its historical traditions, also conserves its artisan traditions, which even though subject to a slow extinction, are still today producing artisan products such as ceramic and terracotta items painted by hand. There are workshops working with wrought iron, as well as gold- smiths producing masterpiece jewelry. There are several cabinet-maker’s workshops that produce stylized furni- ture and restore antique furniture. Papier Mâché is another characteristic tradition, which is carried out with a seventeenth century technique. GASTRONOMY

WINES

Verdicchio dei castelli di Jesi Rosso Piceno Locally produced Garofanata di Corinaldo

TYPICAL PRODUCTS The presence of the local slaughterhouse for many years has helped to maintain the traditional figure of “i mazzarini”, who today, in the country houses, produce high quality cured meats. The most important typical products of this territory are:

Insaccati di Frattula Crestaiate Tagliolini grano e fava Pecorelle, typical Christmas sweets Extra virgin olive oil Porchetta 99

THE RECIPES crack the eggs in the hole and mix until you have a semi-solid mixture. Make cylinder shapes using the appropriate “iron” (as an alternative, you can use a potato masher or meat grinder with large holes). Place into a pan with boiling broth as they are ready. A broth made from a large capon is recommended.

Crescia con i grasselli For four people: 1/2 kilogram of salted and peppered flour; 2 hectograms of grasselli, Vincisgrassi pork pieces of fat . Heat the grasselli with For four people: 2 hectograms of fresh rec- milk. If they become too dry, add a half tangular pasta; 1/2 litre of bechamel; giblets hectogram of lard. Mix everything together of a chicken, one sausage, 2 1/2 hectograms into soft dough, make “cresce” (small piz- of small cut pieces of veal; a bottle of zas) about 2 cm high and cook them slow- tomato sauce; 1 hectogram of butter; 1 1/2 ly on a grill with low heat. hectograms of grated parmesan cheese; onion; celery; carrots; two tablespoons of Coniglio in potacchio oil; 1 decilitre of wine; lard to taste; salt For four people: a rabbit weighing and pepper. approximately 1.4 kg; a cup of oil; a For the sauce: brown the onion with the branch of rosemary; 4 garlic cloves with carrot and celery cut into small pieces in 25 peel; 4/5 sage leaves; a glass of wine; 1/2 grams of butter and two tablespoons of cup of vinegar; water as needed; salt and oil, adding lard as desired and all of the pepper to taste. meat finely chopped, add the wine, salt Cut the rabbit into small pieces and fry and pepper to taste. When the mixture is lightly with oil until golden brown; add reasonably dry, add the tomato sauce and the sage, rosemary, garlic, wine and vine- boil on medium heat for approximately 30 gar. Cook for about an hour at medium minutes. In the meantime, boil the pasta heat. for a few minutes (al dente), drain it, put it in cold water and then extend it on a Oca Arrosto dish towel. When the sauce and bechamel For four people: one goose weighing are ready, make layers of sauce, parmesan about 1 1/2 kilograms; oil as needed; a cheese, pasta and bechamel until the branch of rosemary; 4-5 sage leaves; 1/2 ingredients are finished, finishing with a hectogram of pancetta, a sort of bacon or layer of bechamel and parmesan cheese. lard; 4-5 garlic cloves with skin; several Bake at 200° C for about 30 minutes. potatoes; a dash of white wine; salt and pepper to taste. Passatelli Clean the goose, remove the innards, bur- For four people: four whole eggs; 2 hec- nish it, add salt and pepper inside and tograms of bread crumbs; 2 hectograms of out. Place the sage, rosemary and garlic grated parmesan cheese; half a grated inside of the goose. Surround with large lemon; dashes of nutmeg; a dash of cin- cut potatoes, add salt and pepper to the namon. Mix the bread crumbs with the potatoes, add the oil and wine and cook cheese, lemon, cinnamon and nutmeg. in the oven for about 1 1/2 hour at 200°C. Make a hole in the centre of the mixture, 100

Verdure in graticola For four people: 5 whole tomatoes and 5 whole aubergines; 3 hectograms of bread crumbs; a hearty dash of fresh parsley; one clove of garlic; oil, salt and pepper to taste Cut the aubergines in half, make small cuts in the interior, rub with salt to take away the bitter flavor. Cut the tomatoes in half, remove the seeds and turn the tomatoes over to drain out any excess juice. In the meantime, prepare the bread crumbs with the minced parsley and the finely chopped garlic clove, add oil as desired and mix well. Squeeze the aubergines, making sure I Sciughi they do not release any more juice, spread 1 1/2 hectograms of flour for each litre of the bread crumb mixture on the tops and must; coarsely chopped walnuts. grill at low/medium heat (or in the oven at Boil the must until it foams and remove 220° for approximately 30 minutes). any impurities. Then sprinkle the corn flour in and boil at a low flame for about Crescia di Pasqua 45 minutes. Place the mixture into a large For five eggs: 1 1/2 hectograms of grated bowl and let it cool until it becomes solid. pecorino cheese; 1 1/2 hectograms of grated parmesan cheese; 1 cup of oil; 1 1/2 hecto- grams of brewer’s yeast melted in 1/2 cup of tepid milk; 2 hectograms of pecorino cheese in pieces; flour as needed; salt and pepper as desired (or pecorino cheese instead of the pepper). Crack the eggs and mix all of the ingredi- ents, add the flour until you have soft dough. Place the mixture into a skillet with high borders, let it rise at a mild temperature, then bake in the oven for about 40 minutes at 200°C.