BASILI Umbri Pittori, Musicisti, E Tanto Altro… Purtroppo Tutti in Ombra
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Paolo Basilici Un po’ di luce sui BASILI umbri pittori, musicisti, e tanto altro… Purtroppo tutti in ombra. SECONDA EDIZIONE aggiornata ad aprile 2020 1 2 UMBRE TRANSITUS EST TEMPUS NOSTRUM Dalla prima tabella a corredo della Linea Meridiana di Giandomenico Cassini nella Cattedrale di S. Petronio a Bologna. Citazione tratta dal Libro della Sapienza, Cap. 2 IN UMBRA MANUS SUÆ PROTEXIT ME ECCL. 49.2 Iscrizione sopra l’altare maggiore della Chiesa Nuova a Perugia. Citazione errata perché il passo è tratto da Isaia 49.2. 3 4 INDICE Una Premessa 1 Primi Basili in Umbria 2 I Basili a Gubbio - Pier Angelo pittore 3 I Basili a Cetona 4 I Basili a Città della Pieve 5 La dinastia dei Basili a Città della Pieve - don Francesco Dei Musice Prefectus 6 La dinastia dei Basili musicisti – Andrea e i suoi fratelli 7 La dinastia dei Basili musicisti – Francesco 8 La dinastia dei Basili musicisti – Basilio e le sue sorelle 9 La dinastia dei Basili musicisti – Pasquale Antonio 10 Rami secondari di famiglie Basili Il 2017 quasi per caso, quasi una conclusione Bibliografia Ringraziamenti 5 6 Una Premessa Ho iniziato a raccogliere materiale sparso sui Basili dell’Italia centrale, soprattutto sui musicisti, già da dieci anni in qua circa. Perché? Ma perché li incontravo sempre sulla mia strada quando cercavo sui Basilici. Avevo allestito delle biografie sui Basili musicisti, che mi sono servite poi per redigere nel 2008 le schede Wikipedia. Le ho sviluppate per Andrea, Francesco, Basilio e Pasquale Antonio. A riguardarle oggi mi accorgo che sono incomplete e contengono pure qualche sbaglio. Ho messo tutto nel computer in attesa di qualche spunto illuminante. Avevo sempre qualche cosa di più urgente su cui cercare. La svolta è venuta quando in rete ho trovato pubblicata la ricerca genealogica compiuta da Mas- simo Cinelli sulla popolazione di Cetona. Tanti Basili. Ma questi sono gli antenati dei musicisti! Mi son detto. Brancolando nel buio mi sono messo in contatto con Massimo ed ho iniziato a cercare a Città del- la Pieve. Un lavoro che mai nessuno aveva svolto. Ho cominciato a trovare. Ho continuato a cercare con più impegno. Poi ho iniziato a raccontare … 7 8 1 Primi Basili in Umbria Urbino, Cagli, Gubbio, poi Umbertide, Perugia e Cetona, questa la strada percorsa dai Basili di Urbino per arrivare in Umbria. Già, perché i Basili umbri vengono certamente da Urbino. Da Urbino a Gubbio è tutto chiaro. Da Gubbio a Perugia forse, ma da Perugia perché proprio a Cetona? Da Cetona a Città Della Pieve poi è un tiro di schioppo. Questo in sintesi estrema l’itinerario di questa ricerca, riguardante i Basili umbri. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e incominciamo con ordine. Nella storia intitolata “I Basili di Urbino” avevo seguito le gesta della famiglia Basili, ad iniziare da colui che avevo chiamato il capostipite: Giannino, nato all’incirca nel 1333. La famiglia si era localizzata all’inizio in due realtà territoriali prossime ad Urbino: Girfalco- Cavallino, e Monteguiduccio. Dalla prima provengono i fabbri ferrai, dalla seconda i barbieri- cerusici. Nel ‘400, ad opera di Mastro Basilio Basili, fabbro ferraio di Cavallino, una parte importante del- la famiglia si sposta ad Urbino città, e qui dà origine ad una dinastia di personaggi importanti e qualificati che ho analizzato uno ad uno in quello scritto. Nel 1444 ad Urbino prese il potere Federico da Montefeltro, uno dei più grandi principi nello scacchiere italiano dell'epoca, celebre tanto come condottiero in battaglia quanto come colto me- cenate delle arti. Federico sposò nel 1459 Battista Sforza e resse con solida autorità il proprio re- gno fino alla morte nel 1482. Durante la signoria di Federico da Montefeltro lo Stato raggiunse la sua massima espansione territoriale e una notevole prosperità economica. Tanta era l'importanza del Ducato che Urbino attirava o ospitava a quei tempi innumerevoli artisti, primi tra questi i pit- tori: Piero della Francesca, Melozzo da Forlì, Luca Signorelli, Perugino, Giovanni Santi - il padre di Raffaello, Pinturicchio, poi Francesco di Giorgio Martini, nonché un giovane Bramante, nato e cresciuto a Monte Asdrualdo (oggi Fermignano), presso Urbino. Il territorio che per secoli ha formato l’antico Ducato di Urbino può definirsi composto di uno “Stato vecchio” (Urbino, Gubbio, San Leo, Urbania, Cagli e Fossombrone) e da uno “Stato nuo- vo” (Senigallia, Mondavio e Pesaro), il tutto caratterizzato da uno splendido territorio che va dagli Appennini al litorale adriatico, attraverso una fuga di dolci colline, segnato da tanti centri impor- tanti, ricchi di opere d’arte. All’interno dello “Stato vecchio” gli spostamenti di persone e di merci tra le varie località erano frequentissimi, soprattutto tra Urbino e Gubbio. Federico da Montefeltro fu sempre molto legato a Gubbio, anzitutto perché c'era nato nel 1422, figlio naturale di Guidantonio di Montefeltro. Gubbio fu molto amata prima dai conti e poi dai duchi di Urbino, terra prediletta delle Signorie, che vi soggiornarono a lungo. Dal 1480 circa la 9 città di Gubbio divenne la seconda residenza della famiglia ducale, una specie di capitale meri- dionale dello Stato. A Gubbio in questo periodo crebbe ulteriormente il culto, già radicatissimo, di Sant'Ubaldo. 1 Nel 1472 Federico da Montefeltro chiamò perfino il suo erede unico con il nome di Guidubaldo, in onore del Santo, quasi a certificare con i due nomi riuniti, il primo di stanza a Casteldurante e Urbino, il secondo tipico di Gubbio, la stretta unione tra le due città. A Gubbio Federico aveva un altro Palazzo ducale con uno “studiolo”, del tutto simile a quello di Urbino. A Gubbio il Duca da Montefeltro aveva creato una riserva di caccia e di pesca. Traffici di merci, movimenti di soldati e di uomini, via-vai di funzionari ed autorità, spostamenti di artisti e di dottori tra Urbino e Gubbio erano quotidiani. Gubbio, d’altra parte, era sull’itinerario da Urbino per Roma, noto fin dall’anno 570 come “Cor- ridoio Bizantino”. 2 Sull’onda di questo movimento quotidiano di persone e merci, anche alcuni Basili di Urbino de- vono essersi trasferiti a Gubbio, passando per Cagli. Il tragitto esatto da Urbino a Gubbio passava per Calmazzo, il Furlo, Acqualagna, Cagli e Cantiano. Non era altro che l’antico tracciato della via Flaminia in territorio marchigiano. L’epoca di questo ipotizzato spostamento va collocata tra il 1480 e il 1500. Il soggetto di questa migrazione è per ora sconosciuto. Ho solo qualche ipotesi: Un altro figlio di primo letto di Mastro Basilio (*circa 1442) che potrebbe essere nato verso il 1470. Un altro figlio di Giovan Battista Basili (*circa 1485) che potrebbe essere nato verso il 1530. Andrea di Mastro Berardino (*circa 1490) Chiunque sia di questi elencati, o forse qualcun altro sconosciuto, dovrebbe essere il padre o il nonno del pittore Pier Angelo Basili di Gubbio, del quale parlerò nel prossimo capitolo. Già, perché i Basili di Urbino si portano dietro a Gubbio la manualità, l’artigianato e l’arte. A Gubbio il personaggio di spicco dei Basili è proprio il pittore Pier Angelo Basili. O forse, senza starsi tanto a lambiccare il cervello sul soggetto della migrazione, basterebbe far riferimento a quel “Paolo de’ Basili”, segnalato a Gubbio nel 1512 insieme a Balantonio degli Accoramboni, nominati Soprastanti, deputati dal duca per le monete che si sarebbero dovute co- niare in Gubbio. Il duca in questione è Francesco Maria I. La missione dei Soprastanti era quella di controllare l’emissione di moneta concessa al Monte di Pietà di Gubbio onde trarne un sicuro quanto limitato profitto. Ragion per cui i Governatori del Monte di Pietà locarono per cinque anni la Zecca al Personale degli Stefani dei Massimi di Gubbio.3 1 Sant'Ubaldo Baldassini (1085-1160), vescovo e patrono di Gubbio. 2 Per ulteriori notizie sul Corridoio Bizantino vedi al racconto “I Basili di Urbino” al sito www.basilici.info. Inoltre Gubbio faceva parte della Pentapoli annonaria bizantina (Urbino, Fossombrone, Iesi, Cagli, Gub- bio). A Gubbio c’era la presenza di una chiesa dedicata a S. Apollinare e ancor oggi una frazione di Gubbio si chiama Villa S. Apollinare. Un’altra chiesa dedicata a S. Apollinare è nella Villa Col de Canali nel Comune di Costacciaro. Per approfondimenti su Gubbio Bizantina si veda l’articolo di Lucia Finori comparso sulla rivista “L’Eugubino”, periodico dell’Associazione Maggio Eugubino Pro Gubbio del dicembre 2011, anno LXII, n. 5. 3 Cfr. Rinaldo Reposati, “Della Zecca di Gubbio e delle geste de’ Signori Della Rovere Duchi di Urbino”, Tomo secondo. Cfr. anche Guido Antonio Zanetti, “Nuova raccolta delle monete e zecche d'Italia”, 1775. 10 L’incarico di questo sconosciuto Paolo de’ Basili è chiaro. Non altrettanto la sua origine: se di Urbino o già di Gubbio, non la sua età alla data del 1512, non la sua qualifica e formazione. Pos- siamo solo dedurre che sia stato un uomo maturo, vicino alla corte ducale, qualificato come com- petente e preparato per l’incarico assegnatogli.4 Come relazionarlo però al grande albero genealo- gico che ho predisposto per i Basili di Urbino non saprei proprio dire. Ma andiamo ad indagare i canali viari di spostamento da Urbino verso l’Umbria. La prima strada, che abbiamo già visto, era in buona sostanza l’antico tracciato della Via Flaminia che passava al Furlo e poi, proseguendo per Cagli e il passo della Scheggia, arrivava a Gubbio. La prosecuzione della via verso Roma, superata Gubbio, passava per Perugia/Umbertide, Todi, reminiscenza di quello che era stato il Corridoio Bizantino, e poi la valle del Tevere fino a Orte. Oppure c’era la variante montana, che ricalcava antichi tratturi transumatici per Todi, Toscolano, Acquasparta, Amelia, Narni e Otricoli/Orte.