Biografie Dei Corrispondenti Di Luigi Salvatorelli

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Biografie Dei Corrispondenti Di Luigi Salvatorelli SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L’UMBRIA FONDAZIONE LUIGI SALVATORELLI - MARSCIANO L’archivio di Luigi Salvatorelli Biografie dei corrispondenti Allegato all’inventario A cura di Lorenzo Abbondanza Revisione di Rossella Santolamazza Perugia, 2011 2 INTRODUZIONE In questo allegato all’inventario dell’archivio di Luigi Salvatorelli sono raccolte schede biografiche relative ai corrispondenti di Luigi Salvatorelli, autori delle lettere contenute nella sottoserie “Rapporti con personaggi del mondo politico e culturale” della serie “Corrispondenza”. Le schede sono state redatte da Lorenzo Abbondanza e sono state revisionate, adattandole alla pubblicazione on line, da Rossella Santolamazza, che ha anche curato la compilazione delle intestazioni di autorità che aprono ogni scheda. Le intestazioni di autorità sono state redatte secondo le regole delle NIERA EPF 1 di recente pubblicazione; esse sono costituite da cognome e nome del personaggio descritto, da uno a tre titoli e/o attività, luogo e data di nascita, luogo e data di morte. Nella compilazione delle schedebiografiche sono state utilizzate, principalmente, le seguenti fonti: Dizionario biografico degli italiani , Enciclopedia italiana , L’Enciclopedia (La Biblioteca di Repubblica) , Wikipedia , www.treccani.it , www.sbn.it . Di ciascun corrispondente sono state descritte le vicende di vita; si è poi fornito un repertorio delle opere scritte ed una bibliografia delle opere che lo riguardano. Ogni scheda è corredata delle fonti specifiche. La ricerca non ha dato sempre esiti positivi. Su alcuni personaggi sono state rivenute poche notizie, su altri, nessuna; alcune schede, pertanto, presentano soltanto il nome del corrispondente e informazioni relative al carteggio con Salvatorelli. Alcuni personaggi sono stati schedati con il solo cognome. Non sono stati trovati dati biografici su Aldo Airoldi, Eugenio Anagnino, Ettore Balossi, Ernesto Brunori, Arnaldo Carsaniga, Tommaso Riccardo Castiglione, don Clementi, Giovanni Costa, Anna De Ruggiero, Giuseppe Mario Germani, Agostino Hiroshi Masamoto, Remo Levi, Eugenio Libois, Julio Macera Dall’Orso, Francesco Michelini, don Angelo Migni Ragni, Fausto Parente, Carlo Pischedda, Pietro Pizzoni, Mario Porzio di Sansebastiano, M. Prati, Nunzio Sabbatucci, Ernst Schmid, Sforzino Sforza. 1 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI -COMMISSIONE NAZIONALE PER L ’ELABORAZIONE DEL CODICE NORMATIVO PER I SOGGETTI PRODUTTORI D’ARCHIVIO , Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie. Linee guida per la descrizione delle entità con una sezione dedicata al soggetto produttore d’archivio , a cura di E. FEGNI , R. SANTOLAMAZZA , prima edizione, dicembre 2011. 3 4 SCHEDE BIOGRAFICHE 5 6 Airoldi, Aldo, giornalista, (sec. XX) Non è stato possibile reperire notizie biografiche su Aldo Airoldi. Il suo carteggio con Salvatorelli è relativo agli anni 1941-1942 e da esso si desume che fu segretario di redazione della rivista “Primato”. Alatri, Paolo, docente universitario, giornalista, (Roma 1918 - Roma 1995) Nacque a Roma il 27 febbraio 1918, in una famiglia borghese di origine ebraica. Dopo aver compiuto gli studi al Liceo classico Torquato Tasso di Roma, dove ebbe per compagni di classe Bruno Zevi e Mario Alicata, si laureò nel 1940 in lettere e filosofia presso l’Università degli studi di Roma. Si iscrisse poi al Partito d’azione, prese parte alla difesa di Roma nel 1943 e, successivamente, alla Resistenza. Nel 1948 aderì al Partito comunista italiano e nel 1963 venne eletto deputato al Parlamento. Alternò la sua attività politica all’insegnamento di materie storiche, prima presso l’Università degli studi di Palermo, poi a Messina e, infine, a Perugia, dove, negli anni Ottanta fu, per un periodo, direttore del Dipartimento di scienze storiche. Si dedicò intensamente all’attività giornalistica. Scrisse per l’“L’Unità”, il “Corriere della sera” ed altri importanti quotidiani, oltre ad essere responsabile della rivista “Ulisse” e collaboratore di “Rinascita” e “Studi storici”. I suoi interessi di storico vertevano soprattutto sulla storia europea moderna e contemporanea con particolare riguardo al Settecento riformatore, al Risorgimento e all’ascesa e sviluppo del Fascismo. Importanti i suoi studi sulla vita e le opere di Gabriele D’Annunzio, le sue ricerche filosofiche sui protagonisti dell’Illuminismo e su alcuni grandi pensatori italiani contemporanei; fra questi ultimi va citata la biografia di Bertrando Spaventa, pubblicata a Roma nel 1941 (la sua opera prima). Il testo, molto apprezzato da Benedetto Croce, fu dato alle stampe sotto lo pseudonimo di Paolo Romano per eludere le leggi razziali fasciste del 1938. Fu anche un profondo conoscitore dell’Unione Sovietica e presidente dell’Associazione Italia- URSS dal 1961 al 1970, poi membro del comitato direttivo dal quale si dimise nel 1980 in seguito all’umiliante trattamento che le autorità moscovite riservarono allo scienziato Andrei Sacharov. Morì a Roma il 30 ottobre 1995. Tra i saggi di cui fu autore ricordiamo: Lotte politiche in Sicilia sotto il governo della Destra, 1866- 74 , Torino, Einaudi, 1954; Nitti, D’Annunzio e la Questione adriatica: 1919-1920 , Milano, Feltrinelli, 1959; Storia dell’antifascismo italiano , Roma, Editori Riuniti, 1964; Voltaire, Diderot e il Partito filosofico , Firenze, Casa Ed.G. D’Anna, 1965; Le origini del fascismo (V edizione), Roma, Editori Riuniti, 1971; L’antifascismo italiano , Roma, Editori Riuniti, 1973; Parlamenti e lotta politica nella Francia del Settecento , Roma-Bari, Editori Laterza, 1977; Gabriele D’Annunzio , Torino, UTET, 1983; L’Italia nel Settecento , Perugia, Galeno Editore, 1983; D’Annunzio negli anni del tramonto, 1930-1938 , Padova, Marsilio Editore, 1984; L’Europa dopo Luigi XIV, 1715-1731 , Palermo, Sellerio Editore, 1986; L’Europa delle successioni, 1731-1748 , Palermo, Sellerio Editore, 1989; Introduzione a Voltaire , Roma-Bari, Editori Laterza, 1989; Lineamenti di storia del pensiero politico moderno (II edizione), Soneria Mannelli, Rubbettino Editore, 1992; D’Annunzio: mito e realtà (II edizione), Torino, Istituto Suor Orsola Benincasa, 1993; Ricordi e riflessioni sulla mia vita e la mia attività (postumo), Roma, Bulzoni Editore, 1996. Bibliografia di riferimento Studi in onore di Paolo Alatri , Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1991 P. ALATRI , Ricordi e riflessioni sulla mia vita e la mia attività (postumo), Roma, Bulzoni Editore, 1996 http://it.wikipedia.org/wiki/paoloalatri http://www.geocities.com/melograni/testialatri.htm 7 http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/01/ Fonti da cui sono state attinte le notizie biografiche: http://it.wikipedia.org/wiki/paolo_alatri Albertini, Luigi, giornalista, (Ancona 1871 - Roma 1941) Nacque ad Ancona il 19 ottobre 1871. Studiò economia politica a Bologna ed a Torino, dove si occupò della questione operaia. Nel 1895 si recò a Londra per studiare i problemi della disoccupazione, frequentando anche la redazione del Times , da cui apprese lo stile del giornalismo anglosassone. Tornato a Milano, nel 1896, ricevette un incarico presso il Corriere della Sera . Nel gennaio 1900 ricevette la nomina di direttore amministrativo, cioè direttore editoriale, e, nel luglio di quello stesso anno, quella di gerente responsabile, cioè direttore responsabile. Mantenne tale incarico fino al 1925. La sua opera di riorganizzazione fu immediata e profonda. Affermava: “L’industria giornalistica si basa sulla fabbricazione di un prodotto rinnovato quotidianamente. Il primato del giornale bisogna dunque riguadagnarselo ad ogni nascere del sole: tutti i giorni e meglio di tutti gli altri.” Albertini fu un liberale conservatore, di singolare intelligenza politica e di grande onestà personale, tra i primi a comprendere l’importanza per l’Italia dello sviluppo economico del Mezzogiorno. Il suo giornale divenne uno strumento di informazione ricco e moderno, che egli condusse a un prestigio europeo ed a una tiratura di oltre seicentomila copie. Fra le firme di quel periodo si ricordano Luigi Einaudi, Luigi Barbini, Giuseppe Giocosa, Scipione Borghese, Renato Simoni, Ugo Ojetti, Annie Vivanti, Gabriele D’Annunzio e Luigi Pirandello; intorno ad esso gravitò, a poco a poco, tutto il mondo degli intellettuali milanesi. Nel quarto di secolo della sua direzione, Albertini fu presente nella vita politica italiana in modo combattivo e aperto. Si oppose a quella che considerava la “demagogia” di Giovanni Giolitti, appoggiò l’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale, criticò la politica del ministro degli esteri Sidney Sonnino; dopo qualche simpatia iniziale per il fascismo, ne divenne un risoluto oppositore nel 1923. Parlò contro di esso non solo dalle colonne del Corriere della Sera , ma anche dai banchi del Parlamento, dove fu senatore dal 1914. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti , redatto da Benedetto Croce. Per l’opposizione al regime fu estromesso dalla direzione del giornale, affidata al fratello Alberto. Egli si ritirò nella tenuta di Torrimpietra, vicino Roma, dedicandosi alla bonifica ed alla coltivazione della terra. In questo periodo scrisse Le origini della guerra del 1914 , considerato un classico della storiografia sull’argomento. Morì a Roma il 29 dicembre 1941. Tra le sue opere ricordiamo: La questione delle otto ore di lavoro , Torino, F.lli Bocca, 1894; Le origini della guerra del 1914 , Milano, Bocca, 1942-1943; In difesa della libertà: discorsi e scritti , Milano, Rizzoli, 1947; Epistolario:1911-1926 , a cura
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