Estratto Mastino, Zucca
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Collana del Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Sassari Nuova serie fondata da Mario Da Passano, Attilio Mastino, Antonello Mattone, Giuseppe Meloni I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore via Sardegna , Roma, telefono , fax Visitateci sul nostro sito Internet: http://www.carocci.it Oristano e il suo territorio 1 Dalla preistoria all’alto Medioevo A cura di Pier Giorgio Spanu e Raimondo Zucca Carocci editore La torre a destra: visione assonometrica (Giorgio Cireddu) della torre gotica di San Cri- stoforo in Oristano (), fusa alla torre razionalista dell’architetto Giovanni Battista Ceas della Casa del Fascio di Mussolinia-Arborea; rielaborazione grafica ADWM (Valter Mulas-Sebastiano Cubeddu) da G. PELLEGRINI , in Le città di fondazione in Sardegna, a cura di A. LINO , Cagliari . Provincia di Oristano a edizione, dicembre © copyright by Carocci editore S.p.A., Roma Realizzazione editoriale: Omnibook, Bari Finito di stampare nel dicembre dalla Litografia Varo (Pisa) ISBN ---- Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. della legge aprile , n. ) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Urbes et rura. Città e campagna nel territorio oristanese in età romana di Attilio Mastino e Raimondo Zucca* . Geografia storica dell’Oristanese L’ambito geografico di questa ricerca comprende sia le città antiche con i rispettivi agri insistenti sul golfo di Oristano, sia i centri urbani interni e i loro territoria gravitanti sulla media valle del Tirso e sulla vallata del Riu Mogoro, tra i plessi montani del Montiferru a nord-ovest, del Mar- ghine a nord-nord-est, del Grighine-Monte Arci a est e di Arbus-Mon- tevecchio-Guspini a sud. Le fonti di geografia storica relative a questo territorio non sono numerose, ma offrono un quadro degli aspetti fisici e poleografici dell’area. La Geographia tolemaica, redatta intorno al ter- zo venticinquennio del II secolo d.C., seppure su fonti anteriori, nella de- scrizione del lato occidentale della Sardegna ignora totalmente l’esisten- za del golfo di Oristano, disponendo da nord a sud, lungo un immagi- nario litorale rettilineo, orientato nord-ovest/sud-est, i seguenti luoghi . Longitudine Latitudine Temou potamou ekbolai ° ’ ° ’ Korakodes limen ° ’ ° ’ Tarrai polis ° ’ ° ’ Thyrsou potamou ekbolai ° ’ ° ’ Ousellis polis kolonia ° ’ ° ’ Ierou potamou ekbolai ° ’ ° ’ Othaia polis ° ’ ° ’ Sardopatoros hieron ° ’ ° ’ Neapolis ° ’ ° ’ * Il lavoro, pur concepito unitariamente, è stato redatto da Raimondo Zucca per i PARR. .-. e da Attilio Mastino per il PAR. .. PTOL. III, , . ATTILIO MASTINO / RAIMONDOZUCCA In sequenza il testo tolemaico registra le foci del fiume Temo, il porto Korakodes, presso Cala Su Pallosu, Tharros, le foci del fiume Tirso, la colonia di Usellis, le foci del fiume Sacro, da identificare con il Rio Mannu di Pabillonis, Othoca, il tempio di Sardus Pater e Neapolis. Il geografo localizza erroneamente sulla costa la colonia di Usel- lis e probabilmente il tempio di Sardus Pater, da identificarsi con il tempio di Antas, e inoltre antepone le foci del fiume sacro, che sboc- ca nello stagno di San Giovanni-Marceddì, a Othoca. Tra le città interne, ricadenti del territorio in esame, Tolomeo elenca : Longitudine Latitudine Bosa ° ’ ° ’ Makopsisa ° ’ ° ’ Gurulis Nova ° ’ ° ’ Kornos ° ’ ° ’ Ydata Ypsitana ° ’ ° ’ Ydata Neapolitana ° ’ ° ’ I centri interni, pur definiti poleis da Tolomeo, riflettono diversi sta- tuti: se è certa la costituzione urbana per Bosa e Cornus e possibile per Gurulis Nova (Cuglieri) ed eventualmente per Makópsisa (Maco- mer), le due stazioni termali degli Ipsitani (ora Fordongianus) e dei Neapolitani (Santa Maria is Aquas di Sardara) ricadevano rispettiva- mente nei territoria di Uselis (?) e di Neapolis. Lo stesso Tolomeo nell’elenco dei populi della Sardinia segnala per la Sardegna centro occidentale : Kornénsioi detti Aichilénsioi; Kelsitanoí; Neapólitai. L’elenco degli etnici tolemaici appare molto riduttivo, mancando ad esempio i Tarrenses, gli Uselitani ecc. I Kornénsioi-Aichilénsioi (forse «rivestiti di pelli di capra», con riferi- mento alla caratteristica mastruca utilizzata anche dai Sardi del Mon- tiferru) e i Neapólitai rimandano agli abitanti dei territoria delle città di Kornos e di Neápolis, mentre i Kelsitanoí, corrispondenti ai Ce- les(itani) del terminus di Turunele-Fonni e alla Caelesitana di una . PTOL. III, , . PTOL. III, , . . URBESETRURA iscrizione caralitana , sarebbero uno degli ethne, privi di organizza- zione urbana, delle civitates Barbariae, esteso dalla riva sinistra del Tirso sino a Fonni. Infine, non pare dubbio che i Mainómena ore, segnati da Tolomeo alla longitudine di ° e di ° di latitudine, hyph’hàs, ossia inferior- mente a queste (città di Bosa e Makópsisa), debbano identificarsi, al- meno nella loro porzione occidentale, nel massiccio del Montiferru. L’Itinerarium Antonini offre un quadro dettagliato, ma non esau- stivo, dell’infrastrutturazione stradale anche dell’Oristanese, con particolare riferimento alle strutture di servizio della viabilità, in fun- zione sia del cursus publicus, sia della colletta del frumento e delle al- tre risorse fiscali . Gli itinera Sardiniae che interessano l’Oristanese sono la via a Ti- bulas Sulcis e la via a Tibulas Caralis. via a Tibulas Sulcis ... Molaria Ad Medias m.p. XII Foro Traiani m.p. XV Othoca m.p. XVI Aquis Neapolitanis m.p. XXXVI via a Tibulas Caralis ... Carbia Bosa m.p. XXV Cornos m.p. XVIII Tharros m.p. XVIII Othoca m.p. XII Neapolis m.p. XVIII Metalla m.p. XXX Com’è noto i centri menzionati nell’Itinerarium documentano sem- plicemente l’esistenza di una statio (o di una mansio o altra strut- . ELSard E = AE , . R. REBUFFAT, Un document sur l’économie sarde, in A. MASTINO (a cura di), L’Africa romana, vol. VIII, Sassari , pp. -; ID., Tibulas, in A. MASTINO, P. RUG- GERI (a cura di), Da Olbía a Olbia, vol. I, Sassari , p. ATTILIO MASTINO / RAIMONDOZUCCA tura di servizio stradale) indipendentemente dal loro statuto, che poté essere urbano (come nel caso di Forum Traiani, Othoca, Nea- polis, Bosa, Cornus, Tharros) o meno (Molaria, Aquis Neapolitanis, Metalla). La Cosmographia del geografo di Ravenna menziona lungo l’iti- nerario costiero Caralis-U‹l›vi‹a› (Ulbia) Neapolis Othoca Tarri Bosa Annuragas (Ad Nuragas) Corni In questo itinerario, che congloba con la via principale un deverticu- lum da Othoca a Corni, si rileva l’attestazione, lungo lo stesso dever- ticulum, della statio (?) di Ad Nuragas (Nurachi-OR). Inoltre il Ravennate documenta nel secondo itinerario Caralis-Ca- stra Felicia la statio presso le acque termali di Sardara con la deno- minazione Aquae calidae Neapolitanorum. Per quanto attiene la geografia fisica ed economica del territorio in esame, possediamo un passo del logos relativo alla Sardegna di Pausania : Verso la zona centrale di quest’isola vi sono altre montagne più basse [ri- spetto a quelle della Sardegna settentrionale e orientale]: proprio in questo ambiente l’aria è greve e punto salubre, responsabili di tutto ciò sono sia i sali che vanno a condensarsi e l’insopportabile e violento Notos [vento me- ridionale], sia l’altezza delle montagne rivolte verso l’Italia che durante la stagione estiva non lasciano passare i venti boreali che potrebbero rinfre- scare l’aria e il territorio di questo ambiente. Il paesaggio descritto sommariamente da Pausania è essenzialmente quello dell’Oristanese, caratterizzato dalla vasta pianura, cinta da monti non elevati (Monte Urtigu, vetta del Montiferru, m .; Tre- bina Lada, cima del Monte Arci, m ), con un sistema idrografico . PAUS. X, , . . URBESETRURA a lievissima pendenza e con il più ampio compedio di aree umide del- la Sardegna, determinato dallo sbarramento olocenico di antiche in- senature, comprendente lagune, stagni e saline naturali, habitat del plasmodio della malaria, la gravitas caeli et aquarum , propria in par- ticolare delle estati torride, con prevalenza dei venti dei quadranti meridionali . Che le fonti di Pausania si riferiscano in particolare all’Oristane- se lo ricaviamo anche dalla menzione del Thorsos potamós , che scor- rendo in mezzo divideva il territorio dei bárbaroi da quello degli Hél- lenes di Iólaos, misti ai Troiani, poiché gli uni e gli altri avevano ti- more di guadarlo. L’ambientazione geografica del passo va senz’altro riferita, co- me sottolineato da Michel Gras, alla bassa valle del Tirso e alle sue ekbolaí , poiché gli Héllenes-Ioláeis risultano stanziati nelle fertili pia- nure iolee, il Campidano, e solo dopo lo sterminio degli stessi Hélle- nes ad opera dei Líbyes i Troiani guadagnarono i luoghi alti dell’iso- la dove si conservavano ai tempi della fonte di Pausania col nome di Ilienses, confinati dalle montagne del Marghine, come è appreso dal- la iscrizione del nuraghe Aidu Entos di Mulargia-Bortigali. Il topos della Sardegna fertile nelle regioni pianeggianti (i Cam- pidani), ma viziata dal clima pestilenziale, deve leggersi, indubbia- mente, in riferimento ai vasti impianti lagunari alle estremità meri- dionale (golfo di Cagliari) e nord-occidentale (golfo di Oristano) del- la pianura, ma è certo che la rappresentazione paesaggistica tristis caelo et multa vitiata palude si applica meglio al più vasto e artico- lato compendio lagunare dell’Oristanese, dove non casualmente si registrarono le più elevate occorrenze di febbri malariche