UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso Di Laurea in Scienze Della Comunicazione L'esperanto: L
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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di laurea in Scienze della Comunicazione L'ESPERANTO: LA STORIA, LA COMUNITA', LE PROBLEMATICHE, LA LINGUA Tesi di laurea in Sociolinguistica Relatore Presentata da Prof. Fabio Foresti Pierfrancesco Naccarato Correlatore Prof. Costantino Marmo Seconda Sessione Anno Accademico 2008/2009 L'esperanto: la storia, la comunità, le problematiche, la lingua INDICE Indice ......................................................................................... 1 Introduzione ............................................................................... 5 Capitolo 1: LA LINGUA .............................................................. 9 1.1 I livelli d'analisi .................................................................... 9 1.1.1 Una grammatica di sedici regole ........................... 9 1.1.2 Ortografia e fonetica .............................................. 11 1.1.3 Morfologia .............................................................. 17 1.1.4 Sintassi .................................................................. 38 1.1.5 Semantica .............................................................. 41 1.2 Alcune questioni linguistiche ............................................... 45 1.2.1 Il ruolo dell'accusativo ............................................ 45 1.2.2 Come classificare l'esperanto? .............................. 47 1.2.3 Il dibattito sui neologismi: naturalismo e schemismo 52 1.2.4 Un'applicazione del criterio di razionalizzazione linguistica: gestione dell'omonimia e della polisemia 66 1.3 Costruire una lingua ............................................................ 72 1.3.1 Una forma particolare di corpus planning .............. 72 1.3.2 Gli altri esperanti .................................................... 86 1.3.3 L'Internacia Lingvo del 1887 .................................. 92 1.4 Insegnare l'esperanto ......................................................... 101 1.4.1 Lo Zagreba Metodo ................................................ 101 1.4.2 Il Frekvencmorfemaro ............................................ 112 1.4.3 Un'analisi lessicale comparata: il ruolo propedeutico dell'esperanto ....................... 115 Capitolo 2: LA STORIA ............................................................... 125 2.1 Le origini .............................................................................. 125 2.1.1 Il percorso e il progetto di Zamenhof ...................... 125 1 2.1.2 Cos'è davvero l'homaranismo ................................ 145 2.1.3 La nascita del movimento ...................................... 151 2.2 Le lingue inventate .............................................................. 162 2.2.1 I “rivali” dell'esperanto ............................................ 162 2.2.2 Utopia e distopia: le lingue letterarie ...................... 176 2.2.3 Uno specchio deformante: il Newspeak di 1984 .... 199 2.3 Il rapporto con la politica ..................................................... 209 2.3.1 Derisione, intolleranza, persecuzione: gli esperantisti come nemici dello Stato ................. 209 2.3.2 L'UNESCO e l'Unione Europea .............................. 242 2.3.3 L'Esperantujo e l'Insulo de la Rozoj ....................... 253 Capitolo 3: LA CRITICA ............................................................. 257 3.1 I linguisti e l'esperanto ........................................................ 258 3.1.1 Una rassegna di opinioni ....................................... 258 3.1.2 Un'analisi approfondita: la riflessione di Pei .......... 276 3.1.3 Un confronto: dialogo fra un linguista e un esperantista .............. 288 3.2 Eccessi di retorica esperantista .......................................... 300 3.2.1 Un approccio psicologico: Piron e i meccanismi di difesa ............................... 300 3.2.2 Un approccio sistematico: Francini e la lotta ai pregiudizi ............................... 307 3.2.3 Un rapporto difficile: l'esperanto e l'inglese ............ 333 3.3 Le critiche interne al movimento ......................................... 339 3.3.1 Discussioni di natura linguistica ............................. 339 3.3.2 Oriente e Occidente: due visioni sull'esperanto ..... 351 3.3.3 Rauma e Praga: due interpretazioni dell'esperantismo .................... 359 3.3.4 Kabei: la parabola di Bruno Migliorini .................... 374 Capitolo 4: LA COMUNITA' ........................................................ 381 4.1 Esperanto ed esperantismo ................................................ 382 4.2 Le realtà locali ..................................................................... 396 4.2.1 La storia del movimento in Emilia-Romagna .......... 396 2 4.2.2 Il gruppo di Bologna ............................................... 406 4.2.3 La Biblioteca di Massa ........................................... 412 4.3 Le varietà dell'esperanto ..................................................... 415 4.3.1 I livelli di variazione ................................................ 416 4.3.2 L'Italanto ................................................................. 427 4.3.3 La lingua dei denaska ............................................ 437 4.3.4 Il mondo dei giovani ............................................... 445 4.3.5 La lingua come espressione di un'ideologia: fare come i rettili ..................................................... 450 4.4 Le realtà di internet ............................................................. 455 4.4.1 I siti delle istituzioni ................................................ 455 4.4.2 I siti per l'apprendimento ........................................ 456 4.4.3 I siti italiani ............................................................. 458 4.4.4 Associazioni e gruppi a tema specifico .................. 460 4.4.5 I siti di informazione ............................................... 463 4.4.6 Gli strumenti per la comunità ................................. 465 4.4.7 Altre risorse ............................................................ 467 Capitolo 5: PANORAMICA DI TESTI IN ESPERANTO .............. 469 5.1 L'importanza della letteratura per l'esperanto ..................... 469 5.2 Le opere in traduzione ........................................................ 474 1) I testi fondamentali: Patro nia e Biblio ....................... 474 2) Discutere di filosofia e religione: il Why I am not a Christian di Bertrand Russell .......... 477 3) Ritmo e musicalità: Pinocchio di Collodi .................... 479 4) Interpretare lo spirito di un componimento poetico: esperimenti di traduzione della Chanson d'automne di Verlaine .................................................................. 483 5) L'Amleto e Zamenhof ................................................. 485 6) Parallelismi con la neolingua orwelliana .................... 488 7) Un modello di riferimento per la movado: la Dichiarazione dei diritti dell'uomo ........................... 491 8) Tramandare la saggezza popolare: una selezione di proverbi ........................................... 494 5.3 La produzione originale ....................................................... 497 3 9) Dalla sofferenza dell'infanzia alla progettazione della lingua: Pri la deveno de Esperanto di Zamenhof ....... 497 10) La critica alla linguistica tradizionale: Waringhien e il tradimento degli intellettuali ............... 500 11) Giocare col lessico: accumulazione degli aggettivi .... 505 12) Giocare con la grammatica: uso narrativo dei correlativi ........................................ 508 13) L'arte poetica: una professione d'amore .................... 510 14) La variazione diastratica: il codice semplice di Kumeŭaŭa ................................. 515 15) Ridere in esperanto: barzellette e giochi di parole ...... 519 16) Una nuova epoca: il linguaggio di internet .................. 521 Conclusioni ................................................................................. 525 Bibliografia ................................................................................. 533 Sitografia .................................................................................... 541 4 INTRODUZIONE Nel luglio del 1887 viene pubblicata, in russo, la prima edizione del manuale della Lingvo Internacia, quello che poi diverrà noto come Unua Libro (Primo Libro). L'autore, il ventisettenne oculista russo-polacco Ludwik Lejzer Zamenhof, si cela dietro lo pseudonimo D.ro Esperanto, che negli anni successivi verrà accolto dalla comunità come nome definitivo per la lingua descritta nel testo. L'inventore del progetto si proponeva essenzialmente due scopi: rendere disponibile uno strumento di comunicazione che fosse veloce da apprendere e facile da utilizzare, e gettare le basi per un nuovo approccio all'”altro”, basato sul rispetto e la tolleranza delle differenze linguistiche, etniche e religiose. In oltre centoventi anni di storia, più di tutte le altre lingue cosiddette “artificiali” l'esperanto ha saputo attirare un pubblico di curiosi e di affezionati, che, in misure diverse secondo le capacità e gli interessi personali, hanno imparato la lingua, hanno partecipato agli incontri e ai convegni, hanno scritto opere letterarie o di saggistica e hanno portato avanti le idee e i valori di un movimento che, per alcune caratteristiche, ha assunto i tratti di una vera e propria comunità. D'altra parte, l'esperanto sembra essere uno di quei temi capaci di polarizzare le posizioni, tanto fra i professionisti del settore