Iii. - I Prodotti Dei Lagoni

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Iii. - I Prodotti Dei Lagoni III. - I PRODOTTI DEI LAGONI. Passate così in breve rassegna le località che durante il Medioevo fornirono all’industria estrattiva gli elementi per svolgere la propria attività, ed accertata l’identità fra le ma- nifestazioni attuali e le lacunae di allora, rimane da esaminare in particolare i prodotti che più largamente i mercanti ricer- carono fra i molti che la natura dei lagoni poteva offrir loro, ritraendone, se possibile, qualche caratteristica del traffico. È importante fino da ora tenere presente che, se nel 1289 i lagoni di Castelnuovo, nel 1299 quelli di Cornia, nel 1301 quelli di spettanza vescovile formavano oggetto di larghe con- trattazioni e di essi si parlava come di attività ormai nota ed acquisita dall’economia comunale, è evidente che il loro sfrut- tamento, ormai generalizzato, risaliva ad una data di certo an- teriore. Questa incognita data è da mettere in relazione allo sviluppo mercantile dei maggiori centri della Toscana, soprat- tutti Pisa e Firenze, per i quali lo zolfo, l’alllume, il vetriolo costituivano indispensabili materie prime per le loro manifat- ture e ricercati prodotti di traffico. L’accertata attività industriale sul territorio e sulle risorse naturali dei lagoni elimina ogni incertezza sull’esistenza e sul- l’entita del fenomeno: riteniamo quindi superfluo, di fronte alla realtà dei libri di commercio, discutere od approfondire (229) Si stanno ora svolgendo nel territorio di Micciano ricerche di carattere minerario, il cui risultato non è ancora noto. Pare tut- tavia accertata la presenza di rame e di tracce di molibdeno e anti- monio. Di una miniera di rame in Libbiano si ha ricordo in Rapp. della Pub. Esp., cit., p. 65. — 100 — sicure o supposte descrizioni di poeti e naturalisti medievali e moderni (230), e ricercarne, di proposito, inedite testimo- nianze. § I. - Zolfo. Il prodotto più abbondante ed anche più redditizio, at- teso il sicuro esito che di esso si faceva sui mercati di consumo e di intermediazione, era costituito dallo zolfo. La raccolta del minerale e la successiva raffinazione non richiedevano un’at- trezzatura tale da determinare un cospicuo investimento di ca- pitale fisso, nè era rischioso dedicarsi ad una attività che, se dell’impresa mineraria non divideva la caratteristica del lucro vistoso ed immediato, non ne partecipava però che in limitata misura all’incerta prospettiva. Lo zolfo si formava nel ribollimento di quei lagoni erom- penti generalmente in terreni argillosi, ed andava via via ac- cumulandosi nella loro poltiglia e nei loro contorni (231). In (230) Sulla possibilità di un accenno al fenomeno dei lagoni nel Canzoniere dantesco (canzone VIII, stanza V), prospettata da Ezio SOLAINI, v. NASINI, p. 27., Cfr. le obiezioni sollevate da L. PE- SCETTI, in « Rassegna Volterrana », 1930, II, p. 89 e sgg. (231) Come è stato altrove rilevato, lo zolfo è incluso nel vapore dei soffioni sotto forma di idrogeno solforato. In presenza dell’aria, parte di esso si deposita sul terreno (se di natura silicea), parte si tra- sforma in acido solforico, che salifica i minerali con i quali viene a trovarsi a contatto (v. pp. 80, 113, e note 344, 351). Il GAZZERI ebbe l’opportunità, nel 1809, di eseguire l’analisi della poltiglia di un lagone, allora usata, sembra con incoraggianti risultati, nella cura di malattie cutanee. Su 100 parti di terra l’analisi registrò: solfato di ferro (vetriolo) parti 8, solfato di calcio 5, zolfo 40, allumina 8, ossido di ferro 1,50, acqua 5, perdita 1,5. Mentre l’assenza dei carbonati si spiega con la loro eliminazione ad opera dell’acido solforico, può notarsi che il vapore erompeva verosimilmente in terreno siliceo con inclusioni calcaree. Non avendo trovato traccia di acido borico, il GAZZERI concluse che la terra proveniva da un lagone privo di quella sostanza (G. GAZZERI, Analisi della terra dei bulicami o la- — 101 — modo analogo, i soffioni cosidetti secchi, che scaturivano nella roccia di natura silicea, depositavano quantità notevoli del giallo minerale. Ancora oggi possono vedersi ad esempio al Sasso, in località Acquaviva, od a Castelnuovo, nella zona dei Marmoni, ricchi depositi di zolfo, formati sulla roccia pervasa dai gas dei soffioni. Staccando dei pezzi di pietra, vi si notano abbondanti fioriture cristalline di zolfo, che con poca fatica potrebbero ridursi allo stato puro. Naturalmente, i depositi sono superfi- ciali o quasi, essendo necessaria la presenza dell’aria affinchè le reazioni relative alla formazione dello zolfo possano svilup- parsi. Quando lo spessore del crostone era giudicato sufficiente per la sua manipolazione, gli zolfai frantumavano l’incrosta- zione con delle zappe e, raccolto il minerale, lo mettevano a cuocere in giare di terra. Da queste, lo zolfo allo stato liquido saliva in un bucciuolo, dal quale colava in apposite formelle, mentre le scorie rimanevano al fondo delle giare (232). Lo spazio di dieci anni era ritenuto necessario per ottenere dai lagoni e dalle putizze un crostone di zolfo dello spessore di due dita, atto a fondersi (233). Uguale procedimento si se- guiva per ricavare lo zolfo dalla roccia in cui trovavasi incluso. Per avere in continuazione il pregiato minerale, l’insieme delle attività solfatariche di una determinata zona era indub- goni del territorio volterrano, in « Annali del Museo Imperiale di Fisica e Storia naturale di Firenze », 1809, t. II, II, p. 143). Il celebre metallurgista senese VANNOCCIO BIRINGUCCIO, nel par- lare dello zolfo ricavato dai terreni ove si notano fenomeni pseudo vulcanici, allude evidentemente ai lagoni del Volterrano e del Senese, pur senza avere visitato i luoghi (V. BIRINGUCCIO, De la pirotechnia [1540], ed a cura di A. MIELI, I, Bari, 1914, p. 174). (232) RONDINELLI, rel. cit., c. 6t.: « Il giallo è in più luoghi, e svapora sopra la terra tre dita d’altezza in circa, facendo crosta, la quale presa, e posta in giare di terra a cui si dà fuoco, colandosi il zolfo rimane la terra, entrando esso per canaletti ne’buccioli »; TAR- GIONI, III, p. 342 e bibl. cit. (233) Ibid., p. 342. — 102 — biamente sottoposto ad una vera e propria rotazione produt- tiva, e le notevoli quantità di zolfo esportato fanno inten- dere come lo sfruttamento dei bulicami avvenisse razional- mente, su una scala abbastanza estesa. Se perciò si pone mente, ad esempio, alla locazione delle lumaie di Castelnuovo o allo sfruttamento delle putizze di Libbiano e Micciano, non dob- biamo immaginarci un quadro limitato ad un modesto com- mercio locale, causale, quando è più aderente alla realtà sto- rica allargarne i confini verso un’attività continua e rilevante. Il prodotto ottenuto dalla lavorazione dei crostoni era co- nosciuto in commercio con il nome di zolfo giallo, che uno scrittore cinquecentesco locale descrive, con vivida espressione, del colore dell’oro e dello splendore del cristallo (234). Tal- volta alcune incrostazioni di minerale si presentavano quali eleganti e curiose fioriture cristalline, aghiformi, stalattiti- che (235), le migliori delle quali, messe in commercio allo stato naturale, erano conosciute come fiori di zolfo o zolfo vergine, di pregio particolare. Accanto allo zolfo giallo, un’altra varietà del minerale era conosciuta nel commercio medievale: lo zolfo nero o di cava, la cui produzione era localizzata nel poggio di Fontebagni, sulla destra del torrente Trossa, fra Libbiano e Pomarance (236). Esso non aveva alcuna attinenza, nelle caratteristiche di pro- duzione, con lo zolfo giallo, trovandosi in masse compatte alla profondità di circa cinque metri. Lo zolfo ottenuto dalla fusione di questo minerale, che in natura si presentava di co- lore scuro (onde il nome di zolfo nero), differiva da quello dei crostoni per l’aspetto più pallido, con leggera tendenza al grigio. È da supporre che la presenza, in relativa profondità, di tali masse di zolfo sia strettamente connessa alla natura del- (234) FALCONCINI, op. cit., p. 548. (235) BARTALINI, op. cit., p. 338; GIULI, op. cit., p. 19. (236) TARGIONI, III, p. 353 e bibl. cit.; v. App., doc. X. — 103 — l’insieme delle manifestazioni che hanno caratterizzato lo svol- gimento dei lagoni boraciferi, e rappresentino depositi, forma- tisi col tempo, degli stessi zolfi dei crostoni, così come le cave di allume costituirebbero ammassamenti metamorfizzati di concrezioni saline. Frammisti alle stratificazioni dello zolfo cosiddetto nero si riscontravano degli arnioni di alabastro ges- soso (237), la cui formazione si ritiene da taluno dovuta ad un processo di solfatazione di rocce calcaree (238): fenomeno da connettersi indubbiamente alle medesime cause di manifesta- zione dei lagoni, pure se svolti in successione di tempi. Certamente, grande cautela dovrà avere il geologo nel for- mulare ipotesi in proposito, poichè, pure ammesso che la ge- nesi sia sempre dovuta ad attività vulcanica, può dubitarsi che lo stesso fenomeno endogeno, che determina la formazione dello zolfo e dei concreti salini sul terreno dei lagoni, abbia originato i depositi di zolfo e di allume, quali rispettivamente quelli di Fontebagni e del Sasso. Le masse di minerali borici e di altri sali che, depositati dall’evaporazione delle acque dei lagoni, si ritrovano seppelliti nel terreno, sono a poca profon- dità e circoscritti ai centri di esplosione dei soffioni. È da tener conto che i giacimenti di Fontebagni sono distanziati dal gruppo dei soffioni di Montecerboli, che è il più vicino, km. 8 in linea d’aria, mentre 3 km. li separano, al’incirca, dalla putizza principale di Libbiano. Non si dimentichi poi che nel ‘700 era necessario scendere di 7 - 8 braccia nel sottosuolo per tro- vare il minerale di zolfo. Quanto all’allume potrà porsi util- mente a confronto il materiale delle cave di Monteleo con quello del Sasso, ricordando che durante i sec. XV e XVI i filoni tro- vati in quest’ultima località tendevano ad esaurirsi presto, e (237) TARGIONI, III, p. 352. Le masse di zolfo alternate a for- mazioni gessose richiamano stranamente le solfatare siciliane.
Recommended publications
  • Geothermal Energy Use, Country Update for Italy
    European Geothermal Congress 2019 Den Haag, The Netherlands, 11-14 June 2019 Geothermal Energy Use, Country Update for Italy Adele Manzella1, Davide Serra2, Gabriele Cesari3, Eleonora Bargiacchi1, Maurizio Cei2, Paolo Cerutti3, Paolo Conti1, Geoffrey Giudetti2, Mirco Lupi2, Maurizio Vaccaro1, 1 UGI – Italian Geothermal Union, c/o University of Pisa-DESTEC, Largo Lazzarino 2, 56122 Pisa, Italy 2 Enel Green Power, via Andrea Pisano, 120, 56122 Pisa, Italy 3ANIGHP – National Association of Geothermal Heat Pump, via Quintino Sella 23, 00187, Roma, Italy [email protected] Keywords: Electricity generation, Thermal uses, temperature systems tend to be in tectonically active District heating, Geothermal heat pumps, Thermal regions either in volcanic and intrusive or fault- balneology, Agricultural applications, Fish farming, controlled systems (Santilano et al., 2015 and ref. Industrial processes, Development, Market, Support therein). measures. Electricity from geothermal resources nowadays is ABSTRACT produced in the Tuscany region, central Italy. Many direct applications of geothermal heat are also located This paper presents an overview on the development of in Tuscany, however thermal uses are widespread in the geothermal energy applications in Italy for the year national territory, with district heating systems (DHs) 2018 for both electricity generation and thermal uses. mostly localised in the north and other direct uses and Geothermal power plants are located in Tuscany, in the ground source heat pumps (GSHPs) distributing on a two “historical” areas of Larderello-Travale and Mount much larger territory. Amiata. Thermal energy applications are widespread over the whole Italian territory. To date, Enel Green The first part of this paper (sections 2-5) deals with geo- Power is the only geo-electricity producer in Italy.
    [Show full text]
  • Prefettura Di Grosseto-Ufficio Elettorale Provinciale ELEZIONI POLITICHE DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013 Ubicazione Dei Seggi Elettorali Ubicazione Dettagliata E Distanza
    Prefettura di Grosseto-Ufficio Elettorale Provinciale ELEZIONI POLITICHE DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013 Ubicazione dei seggi elettorali ubicazione dettagliata e distanza n Tipo di edificio (scuola, numero di telefono Presidente i d numero (via, dalla casa r Comune ospedale, luogo di detenzione, seggio per contatto del o comunale . sezione locali comunali, ecc…) numero civico, località o n immediato Seggio frazione) in Km. 1 ARCIDOSSO 1 edificio scolastico via Risorgimento m. 100 …omissis… ...omississ… 2 ARCIDOSSO 2 edificio scolastico via Risorgimento m. 100 …omissis… ...omississ… 3 ARCIDOSSO 3 edificio scolastico via Risorgimento m. 100 …omissis… ...omississ… 4 ARCIDOSSO 4 locali comunali via Nuova - Montelaterone Km. 4,5 …omissis… ...omississ… 5 ARCIDOSSO 5 locali comunali via Provinciale - Stribugliano Km. 21 …omissis… ...omississ… 6 CAMPAGNATICO 1 ex scuola media via Roma, 6 - …omissis… ...omississ… 7 CAMPAGNATICO 2 sede A.S.B.U.C. via IV Novembre, 7 - Montorsaio Km. 12 …omissis… ...omississ… 8 CAMPAGNATICO 3 sala comunale Loc.Campino - Marrucheti Km. 11 …omissis… ...omississ… 9 CAMPAGNATICO 4 sala comunale piazza Italia, 5-6 - Arcille Km. 12 …omissis… ...omississ… 10 CAPALBIO 1 scuola via Giovanni Pascoli, 2 m. 200 …omissis… ...omississ… 11 CAPALBIO 2 edifici demaniali via Lecce , 2 - Borgo Carige Km. 6 …omissis… ...omississ… 12 CAPALBIO 3 edifici demaniali via Lecce , 2 - Borgo Carige Km. 6 …omissis… ...omississ… 13 CAPALBIO 4 scuola via Piemonte, 9 Capalbio Scalo Km. 15 …omissis… ...omississ… 14 CASTEL DEL PIANO 1 edificio scolastico piazza Rosa - Guarnieri m. 250 …omissis… ...omississ… 15 CASTEL DEL PIANO 2 edificio scolastico piazza Rosa - Guarnieri m. 250 …omissis… ...omississ… 16 CASTEL DEL PIANO 3 edificio scolastico - seggio speciale piazza Rosa - Guarnieri m.
    [Show full text]
  • Miniguida Colline Metallifere Massa Marittima
    Miniguida Colline Metallifere Massa Marittima Il suo nome deriva dal termine massa, che in epoca romana indicava le proprietà fondiarie sotto un’unica amministrazione ed in età longobarda piccoli feudi. Nei secoli il termine massa è stato accompagnato da diverse specificazioni come “Veternensis”, “Vetuloniensis”, “Metallorum” fino all’attuale “Marittima”. Risalgono al periodo tra Il territorio l’ottavo ed il nono secolo dopo Cristo le prime attestazioni documentarie relative a Massa. È con il trasferimento a Massa della sede episcopale da Populonia che si ha però il decollo del piccolo borgo. Lo sviluppo delle attività produttive, fin dall’antichità conosciute nella zona, legate all’estrazione e alla lavorazione dei metalli portò inoltre grande floridezza economica. Ciò permise un notevole sviluppo urbanistico del centro abitato. Sottraendosi alle residue prerogative vescovili nel 1225 i massetani videro la nascita del Libero Comune (repubblica massetana). Questa data rappresenta un momento fondamentale nella sua storia. In questo periodo viene promulgato lo statuto politico- amministrativo e portato avanti il nuovo assetto urbanistico nel quale si integrano la ristrutturazione della Città Vecchia e la pianificazione di una nuova espansione urbana, la Città Nuova. La nascita del libero comune dà nuovo impulso alle attività produttive legate all’estrazione dei metalli. In questo periodo viene scritto il primo Codice Minerario d’Europa. Nel 1337 Massa cadde sotto la dominazione senese. Cattedrale di San Cerbone 1 Miniguida Colline Metallifere Luoghi da visitare Il Capoluogo La piazza Garibaldi è il cuore della Città Vecchia e riunisce i più importanti edifici pubblici del libero comune medievale. La Basilica Cattedrale di San Cerbone, costruita tra il XII ed il XIII sec., domina la piazza.
    [Show full text]
  • Viva Xpress Logistics (Uk)
    VIVA XPRESS LOGISTICS (UK) Tel : +44 1753 210 700 World Xpress Centre, Galleymead Road Fax : +44 1753 210 709 SL3 0EN Colnbrook, Berkshire E-mail : [email protected] UNITED KINGDOM Web : www.vxlnet.co.uk Selection ZONE FULL REPORT Filter : Sort : Group : Code Zone Description ZIP CODES From To Agent IT ITAOD04 IT- 3 Days (Ex LHR) Cities & Suburbs CIVITELLA CESI 01010 - 01010 CELLERE 01010 - 01010 AZIENDA ARCIONE 01010 - 01010 ARLENA DI CASTRO 01010 - 01010 FARNESE 01010 - 01010 LATERA 01010 - 01010 MONTEROMANO 01010 - 01010 ONANO 01010 - 01010 PESCIA ROMANA 01010 - 01010 PIANSANO 01010 - 01010 TESSENNANO 01010 - 01010 VEIANO 01010 - 01010 VILLA S GIOVANNI IN TUSC 01010 - 01010 MUSIGNANO 01011 - 01011 CELLENO 01020 - 01020 CHIA 01020 - 01020 CASTEL CELLESI 01020 - 01020 CASENUOVE 01020 - 01020 GRAFFIGNANO 01020 - 01020 LUBRIANO 01020 - 01020 MUGNANO 01020 - 01020 PROCENO 01020 - 01020 ROCCALVECCE 01020 - 01020 SAN MICHELE IN TEVERINA 01020 - 01020 SERMUGNANO 01020 - 01020 SIPICCIANO 01020 - 01020 TORRE ALFINA 01020 - 01020 TREVIGNANO 01020 - 01020 TREVINANO 01020 - 01020 VETRIOLO 01020 - 01020 ACQUAPENDENTE 01021 - 01021 CIVITA BAGNOREGIO 01022 - 01022 BAGNOREGIO 01022 - 01022 CASTIGLIONE IN TEVERINA 01024 - 01024 GROTTE SANTO STEFANO 01026 - 01026 MAGUGNANO 01026 - 01026 CASTEL S ELIA 01030 - 01030 CALCATA 01030 - 01030 BASSANO ROMANO 01030 - 01030 FALERIA 01030 - 01030 FABBRICA DI ROMA 01034 - 01034 COLLEMORESCO 02010 - 02010 COLLI SUL VELINO 02010 - 02010 CITTAREALE 02010 - 02010 CASTEL S ANGELO 02010 - 02010 CASTEL SANT'ANGELO 02010
    [Show full text]
  • Fattoria San Felo Docg Morellino Di Scansano and Doc Maremma Toscana Wines Photovoltaic
    FATTORIA SAN FELO DOCG MORELLINO DI SCANSANO AND DOC MAREMMA TOSCANA WINES PHOTOVOLTAIC The passion for the cultivation of the wine, the attachment to traditions, coupled with the desire to provide a modest but still significant contribution to the promotion of the Maremma, made it possible in 2001 to the family Vanni, to realize a dream: to found the company “San Felo”, a wonderful farm located in the heart of “the land of Butteri”, right on the summit of Poggio la Mozza, a few kilometers from Grosseto. The San Felo Company has invested heavily on the future creating a cellar of over 1000 square meters with a photovoltaic system for energy supply. Count on an area of about 30 hectares of vineyards where prevalence harvest, processing, bottling, packaging, was implanted in the Sangiovese, but shipping of the product. This allows the also Cabernet Sauvignon, Merlot Noir, Fattoria San Felo to plan and optimize Ciliegiolo, Alicante and Syrah for red resources producing about 150.000 grapes and Vermentino, Viognier and bottles with the aim of focussing on Ansonica for white grapes. the high quality and the right price of the wines. The winemaker Fabrizio Moltard working with the company for the production of all its wines, principally Morellino di Scansano DOCG and DOC Maremma Toscana, which currently are seven: San Felo, Balla la Vecchia, Lampo, Dicioccatore, Aulus, Le Stoppie, San Felo Viognier. San Felo is structured so as to allow themselves every stage of manufacture, as they say in “close the chain”: from the cultivation of grapes at Contact us Magliano in Toscana (GR) Tel.
    [Show full text]
  • Guida-Inventario Dell'archivio Di Stato
    MINIS TERO PER I BENI CULTURALI E AM BIENTALI PU B BLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO XCII ARCHIVIO DI STATO DI SIENA GUIDA-INVENTARIO DELL'ARCHIVIO DI STATO VOLUME TERZO ROMA 1977 SOMMARIO Pag. Prefazione VII Archivio Notarile l Vicariati 77 Feudi 93 Archivi privati 105 Bandini Policarpo 106 Bologna-Buonsignori-Placidi 108 Borghesi 140 Brancadori 111 Brichieri-Colombi 113 Busacca Raffaele 115 Canonica (la) 116 Nerazzini Cesare 118 Pannocchieschi-D'Elci 120 Petrucci 140 Piccolomini-Clementini 123 Piccolomini-Clementini-Adami 128 Piccolomini-Naldi-Bandini 131 Piccolomini (Consorteria) 134 Sergardi-Biringucci 137 Spannocchi 141 Tolomei 143 Useppi 146 Venturi-Gallerani 148 Particolari 151 Famiglie senesi 152 Famiglie forestiere 161 PR EFAZIONE Nella introduzione al primo volume della guida-inventario dell'Archivio di Stato di Siena furono esposti gli intenti con i quali ci si accinse alla pub­ blicazione di quell'importante mezzo di corredo che consistevano nel valorizzare il materiale documentario di ciascun fo ndo archivistico per facilitare agli stu­ diosi la via della ricerca storica. Il caloroso e benevolo accoglimento riservato dagli interessati dice chiaramente quanto fe lice sia stata l'iniziativa e quanto brillanti siano stati i risultati raggiunti, che si sono palesati anche maggiori di quelli previsti. Infa tti la valorizzazione del materiale, oltre all'ordinamento ed alla inventariazione degli atti, presupponeva anche lo studio accurato delle ori­ gini e delle competenze dell'ufficio o dell'ente che quegli atti aveva prodotto. Per cui, essendo stati illustrati nei primi due volumi 1 ottanta fondi appartenenti alle più importanti magistrature dello Stato, insieme alla storia di ogni singolo ufficio è emersa in breve sintesi anche la storia del popolo senese.
    [Show full text]
  • S. Fiora - Cave Di Marmi - Monte Labro, Monte Labbro
    Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ S. Fiora - Cave di Marmi - Monte Labro, Monte Labbro ID: 3782 N. scheda: 46760 Volume: 3; 5; 6S Pagina: 405 - 406; 143 - 159; 224 - 225 ______________________________________Riferimenti: 53410 Toponimo IGM: S. Fiora - Monte Labbro (a SO) Comune: SANTA FIORA Provincia: GR Quadrante IGM: 129-3 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1711434, 4745245 WGS 1984: 11.5877, 42.83212 ______________________________________ UTM (32N): 711498, 4745420 Denominazione: S. Fiora - Cave di Marmi - Monte Labro, Monte Labbro Popolo: SS. Flora e Lucilla Piviere: SS. Flora e Lucilla Comunità: S. Fiora Giurisdizione: Arcidosso Diocesi: (Chiusi) Città della Pieve Compartimento: Grosseto Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ SANTA FIORA nella Val di Fiora. - Terra, già castello che fu contea e residenza di una linea di conti Aldobrandeschi, poi del ramo de- Sforza Attendolo di Santa Fiora, e finalmente de- duchi Sforza Cesarini di Roma. - Attualmente è capoluogo di Comunità con chiesa arcipretura (SS. Flora e Lucilia) nella Giurisdizione e 5 miglia toscane a scirocco di Arcidosso, Diocesi di Città della Pieve, già di Chiusi, Compartimento di Grosseto. Il fabbricato di questa Terra è posto nell- estremo pianoro meridionale del Mont'Amiata sopra immense e discoscese rupi di peperino (trachite) cadute le une sopra le altre costà donde scaturisce in perenni copiosissime fonti il fiume Armino, che dopo il secolo XIII acquistò il nome del paese dove trae la sua origine. Trovasi ad una elevatezza di braccia 1208 misurata dalla sommità del campanile della chiesa arcipretura che è appena al livello del palazzo che fu de' conti di Santafiora, fra il grado 29° 14- e 8- longitudine ed il 42° 50- latitudine, 5 miglia toscane a scirocco di Arcidosso; 7 nella stessa direzione da Castel del Piano; 6 miglia toscane a ponente libeccio di Pian Castagnajo, e 8 in 9 miglia toscane a libeccio dell-Abbadia San Salvadore.
    [Show full text]
  • Federico Selvi a Critical Checklist of the Vascular Flora of Tuscan Maremma
    Federico Selvi A critical checklist of the vascular flora of Tuscan Maremma (Grosseto province, Italy) Abstract Selvi, F.: A critical checklist of the vascular flora of Tuscan Maremma (Grosseto province, Italy). — Fl. Medit. 20: 47-139. 2010. — ISSN 1120-4052. The Tuscan Maremma is a historical region of central western Italy of remarkable ecological and landscape value, with a surface of about 4.420 km2 largely corresponding to the province of Grosseto. A critical inventory of the native and naturalized vascular plant species growing in this territory is here presented, based on over twenty years of author's collections and study of relevant herbarium materials and literature. The checklist includes 2.056 species and subspecies (excluding orchid hybrids), of which, however, 49 should be excluded, 67 need confirmation and 15 have most probably desappeared during the last century. Considering the 1.925 con- firmed taxa only, this area is home of about 25% of the Italian flora though representing only 1.5% of the national surface. The main phytogeographical features in terms of life-form distri- bution, chorological types, endemic species and taxa of particular conservation relevance are presented. Species not previously recorded from Tuscany are: Anthoxanthum ovatum Lag., Cardamine amporitana Sennen & Pau, Hieracium glaucinum Jord., H. maranzae (Murr & Zahn) Prain (H. neoplatyphyllum Gottschl.), H. murorum subsp. tenuiflorum (A.-T.) Schinz & R. Keller, H. vasconicum Martrin-Donos, Onobrychis arenaria (Kit.) DC., Typha domingensis (Pers.) Steud., Vicia loiseleurii (M. Bieb) Litv. and the exotic Oenothera speciosa Nutt. Key words: Flora, Phytogeography, Taxonomy, Tuscan Maremma. Introduction Inhabited by man since millennia and cradle of the Etruscan civilization, Maremma is a historical region of central-western Italy that stretches, in its broadest sense, from south- ern Tuscany to northern Latium in the provinces of Pisa, Livorno, Grosseto and Viterbo.
    [Show full text]
  • Eventi Febbraio Febbraio in Maremma, Eventi Ed Appuntamenti Del Mese Di Febbraio: Mercatini, Escursioni, Carnevale, Visite Guidate, Concerti, Trekking
    Febbraio in Maremma – eventi ed appuntamenti di Febbraio 04/02/21, 10:59 Eventi Febbraio Febbraio in Maremma, eventi ed appuntamenti del mese di febbraio: mercatini, escursioni, carnevale, visite guidate, concerti, trekking. Orbetello (Oasi WWF) Ramsar 2021 – giornata mondiale delle zone umide 2 febbraio 2021 l'Oasi WWF Laguna di Orbetello (SS1 Aurelia km 148,300) ricorda la convenzione internazionale per la tutela delle zone umide (Ramsar 2 febbraio 1971) con il seguente programma: dalle 8.30 alle 12.30 ingresso libero, ore 10.00 visita guidata, ore 13.00 pranzo al Casale Giannella, ore 15.00 escursione guidata dal Lungolago dei Pescatori (ritrovo di fronte all'ospedale di Orbetello) per informazioni e prenotazioni tel. 333 8280700 [email protected] dettagli sull'Oasi WWL Laguna di Orbetello www.tuttomaremma.com/lagunadiorbetello.htm fonte www.tuttomaremma.com Talamone - Parco Naturale della Maremma Esperienza con Cavalli e Somarelle Date da definire per febbraio 2021 con Vittoria guida equestre e ambientale un'esperienza di prima conoscenza con cavalli e somarelle in percorsi nella macchia mediterranea e nell'oliveto centenario dove si incontrano cinghiali e daini, indicata sia per adulti che per bambini; per i più esperti possibilità di escursioni a cavallo. Per informazioni e prenotazioni Vittoria tel. 348 3936030, approfondimenti su www.lavalentinanuova.com/agriturismocavallimaremma.htm fonte www.tuttomaremma.com https://www.tuttomaremma.com/eventifebbraio.htm Pagina 1 di 12 Febbraio in Maremma – eventi ed appuntamenti
    [Show full text]
  • Tracce… Percorsi Storici, Culturali E Ambientali Per Santa Fiora 2004
    S t o r i a e c u l t u r a l o c a l e G e n i u s L o c i Miniere e società dall’Annuario 2004 di Consultacultura: : Tracce… Percorsi storici, culturali e ambientali per Santa Fiora 2004 Annuario di Consultacultura di Santa Fiora -Anno IX, 2004 Direttore (Coordinamento redazionale e direzione editoriale) Lucio Niccolai Piazza del Borgo 6, 58037 Santa Fiora, e-mail [email protected] Progetto grafico C&P Adver Effigi Impaginazione: Rossella Cascelli Stampa Tipografia Ceccarelli di Grotte di Castro, luglio 2004 I testi originali, le foto e le immagini sono di esclusiva proprietà degli autori. Ogni collaborazione è stata fornita a titolo gratuito. Redazione: Consultacultura , Via Marconi 93, 58037 Santa Fiora tel. 0564 977113, e-mail [email protected] Immagini e documenti : Lucio Niccolai, Consultacultura, C&P Adver, Pietro Cicaloni, Severino Meloni, Romano Micai e Lucia Durazzi Archivio foto ciacciaie : Lando Nistri Correzione bozze : Hardy Reichelt Sbobinatura e battitura testi : Maria Angela Iannelli Impaginazione Web: Sergio Menicucci (2006) Indice Renzo VERDI, Sindaco di Santa Fiora, Introduzione p. 5 CONSULTACULTURA, Guida alla lettura p. 6 Miniere e società: dal “memoriale unico” alla strage di Niccioleta 1. Pasquale IUSO, Miniere e società p. 9 2. Silvano POLVANI, Il “Memoriale unico” e la grande lotta sindacale del 1919 p. 13 3. Lucio NICCOLAI, Dal “memoriale unico” alla crisi mineraria degli anni ’30. p. 31 4. Adolfo TURBANTI, Resistenza e minatori. Il caso grossetano p. 41 5. Lucio NICCOLAI, Resistenza e guerra di liberazione sul Monte Amiata p. 53 6.
    [Show full text]
  • Gaseous Vs Aqueous Fluids: Travale (Italy) Case Study Using EM Geothermometry
    PROCEEDINGS, Thirty-Ninth Workshop on Geothermal Reservoir Engineering Stanford University, Stanford, California, February 24-26, 2014 SGP-TR-200 Gaseous vs. Aqueous Fluids: Travale (Italy) Case Study using EM Geothermometry Viacheslav V. Spichak, Olga K. Zakharova GEMRC, POB 30, 142190, Moscow, Russia E-mail: [email protected] Keywords: electromagnetic geothermometer, fluids, resistivity, temperature, reservoir, Travale ABSTRACT It is often necessary to recognize the type of the heat carrier circulating in the geothermal system. In particular, it is difficult to distinguish between hot aqueous and gaseous fluids solely basing on the resistivity and/or seismic velocity cross-sections without prior information, which may come from geology, geochemistry, well logs, etc. Even joint analysis of the resistivity and seismic velocity data does not always provide enough information for drawing sound conclusions on the heat sources or type of geothermal fluids. In particular, electromagnetic sounding is mainly aimed at detecting low resistivity anomalies, which are interpreted as hydrothermal fluids circulating in the system. In doing so, we can miss the resistivity anomalies that could reflect the gaseous/steam/supercritical fluids. Meanwhile, joint analysis of the resistivity and temperature models preferably accompanied by the gravity data may not only provide the location but also identify the type of the fluids (aqueous / gaseous or liquid / steam). In this paper we study the feasibility of mapping the supercritical geothermal reservoir and discriminating the type of fluids circulating in the geothermal system by a joint analysis of the resistivity and temperature models of the Travale area up to the depth of 10km, the latter being revealed using the indirect electromagnetic geothermometer.
    [Show full text]
  • Ambito 34 Massa Marittima
    QUADRO CONOSCITIVO Ambito n°34 MASSA MARITTIMA PROVINCE : Grosseto TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI : Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Scarlino CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO L’ambito comprende i territori dei comuni di Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri e Scarlino. Di questi 6 comuni, tre derivano da suddivisioni recenti di comuni molto estesi: Follonica e Monterotondo si sono separati da Massa Marittima, di cui erano frazioni, rispettivamente nel 1920 e 1960; Scarlino da Gavorrano (1960). OROGRAFIA - IDROGRAFIA L’area è delimitata a nord dalle pendici meridionali della Colline Metallifere, a sud dal sistema che culmina nel Poggio Ballone (m. 631) cioè dal sistema collinare che a ponente termina con Punta Ala, a levante col poggio sul quale sorgeva l’etrusca Vetulonia. La massima quota (dell’area e delle colline metallifere) è il monte Le Cornate (m.1060) in comune di Montieri, situato alquanto a sud del displuvio fra il Cornia e il Cecina. L’area ricade in diversi bacini fluviali: quello del Milia (affluente del Cornia), del Cornia, del Pecora e del Bruna per Massa Marittima; quelli del Cecina e del Merse per Montieri; quelli del Bruna e del Pecora – tramite il “Canale Allacciante” - per Gavorrano e Scarlino. VEGETAZIONE Sui rilievi in prossimità della costa, Monte d’Alma-Poggio Ballone, è presente la tipica vegetazione forestale di tipo mediterraneo con prevalenza di leccio, sughera e castagni nelle esposizioni più fresche. A nord i rilievi di Monterotondo presentano estese superfici boscate intervallate da prati-pascoli; speciale interesse riveste la flora atipica delle aree interessate dai fenomeni di geotermia. Sui rilievi di Montieri prevalenza di boschi di cerro e roverella che lasciano il posto nelle esposizioni a sud a querceti di leccio e sughera.
    [Show full text]