Aggiornato Al 30 Giugno 2016
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549 cose fatte in tre anni. aggiornato al 30 giugno 2016 —1 549 cose Responsabile della Pubblicazione Giuseppe Spampinato Progetto grafico Gianni Latino fatte in Coordinatori Giovanni Iozzia Giuseppe Lazzaro Danzuso Francesco Marano Paolo Patané Francesca Pavano In redazione Angela Impastato tre anni. Ricerche contenuti testuali Giampaolo Adonia aggiornato al 30 giugno 2016 Marco Compagnino Silvana Contino Giovanni Germanà Livio Gigliuto Giusy Giudice Salvo Lo Giudice Rosario Marino Luisa Raimondi Marco Romano Iolanda Scardaci Mario Scollo Referenze Fotografie Wikimedia Commons Creative Commons CC0 Alberto Bianco Leandro Neumann Ciuffo Carmen Cardillo Giovanni Iozzia Giuseppe Lazzaro Danzuso Francesca Pavano Ricerca iconografica Antonio Di Grazia Domenico Gennaro Segreteria Cettina Costantino Gresi Di Salvo Maria Rosa Cosenza Pubblicazione composta in Titillium disegnato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, 2009 © 2016 Comune di Catania Piazza Duomo, T. +39 095.7421111 www.comune.catania.it Tutti i diritti riservati La città che avevamo in mente nel 2013 quando abbiamo ricevuto la fiducia dei catanesi ha ormai una fisionomia chiara. È stato superato il giro di boa di metà mandato: la terza edizione di questo libro, con la descrizione delle cose fatte nel terzo anno di amministrazione, registra un lavoro quantitativo e qualitativo di sicuro livello. È stato l’anno delle risorse e degli investimenti recuperati per la nostra città, per una cifra davvero significativa che supera il miliardo di euro: il Patto per Catania, firmato insieme al presidente del Consiglio Matteo Renzi, porterà progetti e investimenti per 749 milioni di euro; il Pon Città Metropolitana con 90 milioni di euro e la possibilità di raddoppiarli per progetti di inclusione sociale e innovazione; la banda internet ultralarga di Enel per 30 milioni destinati a Catania, tra le prime cinque città italiane. E molto altro, come gli investimenti del Patto per la Sicilia destinati a Catania, per oltre quarantadue milioni di euro. È stato anche l’anno di importanti opere già realizzate. Anzi finalmente realizzate. Una su tutte il centro direzionale di San Leone, un esempio illuminante di come la città ha vissuto questi 15 anni: l’idea di realizzare il centro nacque addirittura nel 1997 durante la mia precedente sindacatura. I lavori poi si fermarono per molti anni e solo dopo il mio nuovo insediamento abbiamo potuto accelerare e finalmente inaugurare. Non occorre aggiungere altro. C’è ancora molto da fare. Lo so bene. Paghiamo la più dura e lunga crisi economica del dopoguerra e anni di cattiva amministrazione. Ancora la città non ha l’efficienza che io voglio e che tutti giustamente vogliono. Ma la strada è quella giusta. Abbiamo fatto enormi passi avanti per mettere in sicurezza 4—5 i conti del Comune, dopo averlo ereditato in predissesto. Abbiamo ricostruito una credibilità perduta, nazionale e internazionale. Abbiamo triplicato le presenze nei nostri musei e Catania è diventata una delle mete culturali e turistiche più ricercate. Abbiamo iniziato ad affrontare il tema della messa in sicurezza degli edifici pubblici e delle scuole. Abbiamo espletato l’iter di competenza comunale per l’avvio del progetto di corso Martiri, il cui masterplan ha recentemente vinto un prestigioso premio nazionale. I problemi non mancano: dalle scarse risorse per le spese di ordinaria amministrazione (buche, manutenzioni, verde pubblico), alla poca efficienza di una macchina amministrativa stanca e demotivata, con carenze di personale in particolare tra dirigenti e vigili urbani, dal numero di autobus ancora insufficiente rispetto alle esigenze del cittadini alla diffusa mancanza senso civico, senza il quale la nostra città rischia di diventare una giungla. Ma le tante cose fatte che vi invito a leggere in questo libro, ben 549 in tre anni, disegnano una città che sta già cambiando e che si prepara a raccogliere quanto abbiamo seminato in questo periodo, a partire dalla metropolitana che da dicembre di quest’anno arriverà fino a piazza Stesicoro o all’apertura del Porto alla città, opere che cambieranno il volto di Catania. Devo ringraziare, ancora una volta, i miei assessori, il mio staff, la struttura dirigenziale e i dipendenti del Comune, i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione per il contributo diretto o di stimolo costitutivo, i presidenti delle Municipalità. Ma anche i tanti cittadini pronti a rimboccarsi le maniche, anziché restare seduti a vedersi la partita e disposti solo a criticare. 6—7 Decisivo è stato e sarà il lavoro di squadra insieme alle istituzioni cittadine, alla Magistratura, alle Forze dell’ordine per la lotta alla criminalità, alle illegalità diffuse, alla corruzione e in favore della trasparenza che insieme perseguiamo ogni giorno. Concludo con tre eventi realizzati in questo terzo anno, così diversi tra loro ma così significativi per la nostra città. Il primo è l’apertura a Catania della sede Frontex, l’agenzia europea delle frontiere, un riconoscimento per l’umanità dei catanesi e la capacità organizzativa che Comune, istituzioni e volontari mettono ogni giorno per affrontare l’emergenza migranti. Il secondo è la riapertura della Cesame, storica azienda fallita anni fa e i cui ex dipendenti, riuniti in una cooperativa nata grazie alla loro liquidazione, hanno scommesso il loro futuro per un grande sogno e sono riusciti nell’impresa. Il terzo sono gli orti urbani di Librino, con i primi lotti assegnati ad associazioni, condomini, scuole, che permetteranno di recuperare zone degradate della città facendo risparmiare chi ne usufruisce. Tre episodi diversi, ma che uniscono accoglienza, sviluppo, attenzione alle periferie. Ciò di cui la città ha bisogno e per i quali abbiamo lavorato in questi tre anni e lavoreremo per i prossimi con impegno e passione, giorno per giorno. Per cambiare definitivamente volto alla nostra città. 8—9 Oltre un miliardo di euro per la città di Catania: è l’ingente cifra che si raggiunge sommando tutti i finanziamenti per opere o già realizzate, o in corso di realizzazione, o appaltate o con progetto Catania esecutivo. La capacità progettuale e le efficaci relazioni con i governi e le istituzionali nazionali e regionali hanno permesso alla città di ottenere considerevoli finanziamenti che porteranno sviluppo e finanziamenti lavoro per migliaia di persone. Questi riguardano opere pubbliche destinate a cambiare, in pochi anni, l’aspetto di Catania, esaltando le sue caratteristiche europee e mediterranee. Una città accogliente, e opere sostenibile e verde, pulita e dal traffico snello, vivace e ordinata, in cui sia bello vivere. La ricerca di fondi si svolge a tutto campo, comprese quelle di sponsor privati per piccole realizzazioni, e per vari settori, dal Welfare alla Scuola, dalle Infrastrutture ai Trasporti e con una particolare attenzione alle periferie. La priorità riguarda l’avvio o il completamento delle opere finanziate, come ad esempio l’accelerazione degli ultimi lavori sulla linea della Metropolitana, bloccati da anni e avviati nella precedente sindacatura Bianco, oltre quindici anni fa. Il 17 maggio del 2016 è stato presentato il Parternariato istituzionale e socio- economico territoriale del Pon Metro, che si riunirà periodicamente. Il Comune di Catania, autorità urbana del Pon, ha inoltre creato una struttura per coordinare i tavoli tematici sui singoli atti, che ci assegnano 90 milioni di euro, compresa la premialità se saranno rispettati i tempi previsti. È previsto un monitoraggio da parte dell’Agenzia 327Il maggiore risultato per il futuro della città è il 328 nazionale per la Coesione territoriale. Il Pon è dedicato a precise aree d’intervento: Patto per lo Sviluppo di Catania firmato il 30 - Agenda digitale (digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi aprile nel Teatro Massimo Bellini dal sindaco on-line, inclusione digitale e partecipazione in rete) Enzo Bianco e dal presidente del Consiglio - Competitività dei sistemi produttivi (diffusione e rafforzamento delle attività Matteo Renzi e che prevede 789 milioni di economiche a contenuto sociale e nascita di nuove imprese di contesto urbano) euro, spendibili fino al 2020, tra finanziamenti - Energia sostenibile e qualità della vita (riduzione dei consumi energetici negli edifici già individuati e aggiuntivi. Si tratta di un pubblici e aumentata mobilità sostenibile nelle aree urbane) programma operativo finanziario destinato a - Inclusione sociale e lotta alla povertà (aumento della legalità miglioramento del dotare la città metropolitana di infrastrutture tessuto urbano nelle aree a rischio, potenziamento delle infrastrutture e dei servizi e nuovi servizi con considerevoli ricadute socio-sanitari, riduzione del disagio abitativo e della marginalità con interventi di economico-sociali. I 789 milioni di euro del inclusione a favore dei senza dimora e dei rom). Patto derivano dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione e con risorse aggiuntive di Pon Renzi parla dei contenuti Metro (Fse, Fesr) e altri contributi comunitari, del Patto per Catania statali, regionali e comunali. I finanziamenti aggiuntivi assegnati da Palazzo Chigi a Catania ammontano a 332 milioni di euro. I cinque settori prioritari del Patto riguardano: - Infrastrutture (interventi nel porto, completamento della rete di metanizzazione della città, superstrada Catania-Etna) - Ambiente (dall’impianto di depurazione alla messa in sicurezza di canali e corsi d’acqua) - Sviluppo Economico e Produttivo (dall’Agenzia Vulcano per lo sviluppo alla riqualificazione