Elio Frescani Identità Italiana E Storia in Totò Al Giro D'italia
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Elio Frescani Identità italiana e storia in Totò al Giro d’Italia Introduzione Il film Totò al Giro d’Italia di Mario Mattoli esce in sala 30 dicembre 1948. Lo accompagnano poche notizie sui quotidiani 1 e nessuna nelle maggiori riviste di settore, Cinema e Bianco e Nero. Nelle classifiche degli incassi dell’anno, però, la pellicola si piazza al quinto posto, ripetendo i buoni successi de I due orfanelli (1947) e di Fifa e arena (1948)2. Dieci dei quattordici film interpretati da Totò tra il 1948 e il 1950 si situano tra i primi dieci campioni d’incasso della stagione3. Le riprese del film iniziano a fine settembre ’48 a Stresa, durante lo svolgimento del concorso Miss Italia, per il quale Totò fa parte della giuria4 insieme ai registi Mario Mattoli e Alberto Lattuada5 – nel mese di agosto è terminato Fifa e arena 6. 1 «Non è il caso di parlare d’arte; ma comunque il film è ricco di trovate e riesce a far ridere», ANON., Totò al giro d’Italia, in «Segnalazioni cinematografiche», XXV, 1949; «Non bisogna sottolineare e tanto meno dimenticare che si tratta di una farsa affidata al grottesco», ANON., in «Il Nuovo Corriere della Sera», 15 gennaio 1949; «Il film più originalmente comico di produzione Enic-Peg», ANON., in «La Nuova Stampa», 30 dicembre 1948, p. 2; «Un sogget- to strepitosamente comico», ANON., in «Nuova Stampa Sera», 30-31 dicembre 1948, p. 2. 2 Cfr. P. CAVALLO, Viva l’Italia. Storia, cinema e identità nazionale (1932-1962), Liguori, Napoli 2009, pp. 392-394. Per altri il film è all’ottavo posto negli incassi, cfr. V. SPINAZZOLA, Cinema e pubblico. Lo spettacolo filmico in Italia 1945-1965, Bulzoni, Roma 1985, p. 85. 3 Cfr. V. RUFFIN, Totò al massimo, in Storia del cinema italiano 1949-1953, VIII, a cura di L. De Giusti, Bianco e Nero-Marsilio, Roma-Venezia 2003, p. 268. 4 Cfr. E. MOGGI, Sfilata di bellezze e sorrisi sulla ridente spiaggia di Stresa, in «La Nuova Stampa», 26 settembre 1948, p. 3. 5 Cfr. C. MORIONDO, Oggi le belle di Stresa sfilano in costume da bagno, in «Nuova Stampa sera», 25-26 settembre 1948, p. 3. 6 Cfr. A. ANILE, I film di Totò (1946-1967). La maschera tradita, Le mani, Recco 1998, p. 41. 741 E. FRESCANI Gli interni vengono girati a Cinecittà, mente gli esterni tra Lecco e la periferia romana (via Cassia)7. Entro novembre le riprese sono terminate8. Oltre Totò (è la prima volta che il nome compare nel titolo) vi partecipano altri attori noti del periodo: Isa Barzizza, Walter Chiari, Mario Castellani, Giuditta Rissone, Ughetto Bertucci, Luigi Pavese, Eduardo Passarelli, Carlo Ninchi e altri di cui diremo. Il film ha una trama semplice: il professor Totò Casamandrei, compo- nente della giuria del concorso di bellezza Miss Italia, si innamora della giornalista Doriana (Isa Barzizza) e vorrebbe sposarla. La ragazza, per glissare la proposta, gli dice che accetterà solo se vincerà il Giro d’Italia. L’uomo è disperato (non sa nemmeno andare in bicicletta) e decide di vendere l’anima al diavolo. Questi gli appare e gli propone la vittoria al Giro in cambio dell’anima. Sarà solo l’intervento della madre che riuscirà a risolvere la difficile situazione creatasi per il protagonista. Oltre a essere l’unico film italiano dedicato alla più famosa gara cicli- stica a tappe che si svolge nel nostro Paese, esso è interessante per tutta una serie di spunti che è capace di offrire e che permettono di leggere, tra le righe, molteplici aspetti sociali e storici dell’immediato dopoguerra. Numerose scene e dialoghi riflettono chiaramente il clima dell’epoca e aiu- tano a comprendere meglio l’identità italiana o il carattere di un popolo9, non solo in relazione alle passioni sportive, ma anche a quel sentire comune che viene definito immaginario collettivo. Il successo di pubblico fa presupporre una maggiore capacità della commedia popolare (e del comico di turno) di essere agente di storia e di rappresentare al meglio le caratteristiche generali del costume nazionale10. 7 Cfr. ANON., Impacciati i ‘girini’. Ma più impacciati di loro i ‘divi’, in «Otto», 11 novem- bre 1948, p. 8; Il Totò-ciclismo con tutti gli assi, in «La Nuova Stampa», 28-29 ottobre 1948, p. 1. 8 Cfr. Cinema gira, in «Cinema», n. 3, 25 novembre 1948, p. 67. Nei due numeri prece- denti il film risulta in lavorazione. Cfr. F. ROSSI, La lingua in gioco. Da Totò a lezione di retorica, Bulzoni, Roma 2002, pp. 233-234. 9 Su carattere e identità nazionali, cfr. S. PATRIarca, Italianità. La costruzione del carat- tere nazionale, Laterza, Roma-Bari 2010, pp. IX-XII; S. STEWART-STEINBERG, L’effetto Pinocchio. Italia 1861-1922. La costruzione di una complessa modernità, Elliot, Roma 2011; G. BOLLATI, L’Italiano. Il carattere nazionale come storia e come invenzione, Einaudi, Torino 1983. 10 Cfr. M. GRANDE, La commedia all’italiana, a cura di O. Caldiron, Bulzoni, Roma 2003, pp. 107-109, 124-127. 742 IDENTITÀ ITALIANA E STORIA IN TOTÒ AL GIRO D’ITALIA 1. Tra favola e realtà: il carattere degli italiani Mattoli nel film prova a portare la maschera dell’attore napoletano nell’attualità, come sperimentato già nel precedente Fifa e arena. Anche se la storia mette sullo stesso piano concretezza e assurdità, sono pro- prio i contrasti tra favola e realtà che aumentano l’effetto comico del personaggio11, che «non punta a una comicità di stampo realistico, ma sconfina continuamente verso l’assurdo, il surreale»12. Il regista non fa altro che aggiornare al nuovo clima repubblicano un suo film del 1934, Tempo Massimo, interpretato da Vittorio De Sica, con una vicenda molto simile a quella qui raccontata13. Totò e il regista, nei sedici film che fanno insieme, portano sempre un po’ delle caratteristiche fondamentali del tea- tro e della rivista: battute di stretta attualità, la struttura episodica come fosse una successione di quadri e almeno un numero musicale14. In Totò al Giro d’Italia il principe si esibisce in due occasioni canore (doppiato) con brani da Il barbiere di Siviglia e La gazza ladra 15. Si è scritto che fosse un instant film, basato su uno degli sport più popolari all’epoca16 e capace di contenere tanti riferimenti all’attualità sociale e politica, nonostante il film richiami da un lato le commedie dei telefoni bianchi e dall’altro si accosti alle esperienze del neorealismo. Molte riprese in esterni, infatti, mostrano le folle di curiosi che assistono alle scene con i loro abiti quotidiani e i segni delle ristrettezze del dopoguerra ancora stampate sul volto. Compaiono nel film anche immagini di vere gare ciclistiche e scene di cinegiornali. Isa Barzizza ricorda la fatica di girare in esterni, senza nessuna comodità, trovando supporto nei bar e nelle trattorie incontrate sui luoghi 17. Alle riprese partecipano i veri campioni del pedale, a partire dai due eroi nazionali Fausto Coppi e Gino Bartali. Coppi aveva vinto il Giro del ’47, Bartali quello del ’46 e il Tour de France del ’48. Tra gli altri ciclisti vediamo Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, vincitore 11 Cfr. E. BISPURI, Totò principe clown. Tutti i film di Totò, Guida, Napoli 1997, p. 61. 12 SPINAZZOLA, Cinema e pubblico, cit., p. 85. 13 Cfr. BISPURI, Totò principe clown, cit., p. 105. 14 Cfr. ANILE, I film di Totò, cit., pp. 34, 48-51. 15 Cfr. ROSSI, La lingua in gioco, cit., p. 103. 16 Cfr. E. BISPURI, Totò attore. La più ampia e definitiva biografia artistica, Gremese, Roma 2010, p. 104. 17 Cfr. A. ANILE, I ricordi di Isa Barzizza, in Totò al Giro d’Italia, DVD — contenuti extra, Ripley’s home video, 2016. 743 E. FRESCANI del Giro del ’48 (anche se nel film non viene nominata la sua vittoria18), Briek Schotte, campione del mondo 1948; Vito Ortelli, campione italiano su strada nello stesso anno; Giordano Cottur, terzo al Giro del 1948. E ancora Mario Ricci, vincitore di una tappa, e Oreste Conte, vincitore di due tappe del Giro di quell’anno. Totò, nelle scene in cui si esibisce in bici, viene sostituito dal ciclista dilettante Augusto Gregori 19, ingaggiato per l’occasione, e non da Dino Valdi, sua storica controfigura, come riportano solitamente i volumi e i siti dedicati all’attore20. Fanno da comparse anche sportivi di altre discipline che all’epoca sono noti al pubblico: i calciatori Spoldi, Deiana, Lorenzetti e Dino Achilli dell’Inter; Adolfo Consolini e Giuseppe Tosi, rispettivamente medaglia d’oro e d’argento nel lancio del disco alle Olimpiadi di Londra del 1948; Amos Matteucci, campione ita- liano di giavellotto 1948 e Giacomo Di Segni, pugile, quinto a Londra. E ancora i piloti automobilistici Alberto Ascari, Tazio Nuvolari e Jean Pierre Wimille, che aveva vinto il Gran premio d’Italia a Monza quell’anno. Una sorta di passerella per tanti campioni che di certo ha facilitato il lancio del film e favorito il suo successo di pubblico. Il film si apre con le vere riprese del concorso per l’elezione di Miss Italia, Fulvia Franco, che per premio ha anche la possibilità di partecipare al film nel ruolo di se stessa. All’epoca la ragazza non aveva compiuto ancora i diciotto anni e la seconda classificata inoltrò un ricorso, però respinto21. Possiamo dire che quella fu anche un’elezione politica, in quan- to la ragazza era triestina e allora la città era ancora sotto il controllo degli Alleati, e il Giro, fin dal 1946, aveva fatto della città un punto obbligato del suo percorso22. Le riprese passano poi a Milano, dove ascoltiamo la voce over che accompagna Totò al bar Vittorio Emanuele.