Via Saragozza 228 – 230, Bologna) 24 Settembre – 31 Ottobre 2016 Inaugurazione Aperta Al Pubblico: 23 Settembre 2016 H 18.00

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Via Saragozza 228 – 230, Bologna) 24 Settembre – 31 Ottobre 2016 Inaugurazione Aperta Al Pubblico: 23 Settembre 2016 H 18.00 COMUNICATO STAMPA Villa delle Rose 1936 a cura di Uliana Zanetti e Barbara Secci Villa delle Rose (via Saragozza 228 – 230, Bologna) 24 settembre – 31 ottobre 2016 Inaugurazione aperta al pubblico: 23 settembre 2016 h 18.00 Nell'anno in cui ricorre il centenario della donazione di Villa delle Rose al Comune di Bologna da parte della contessa Nerina Armandi Avogli, l'Istituzione Bologna Musei propone una rifles- sione sul momento che può essere considerato l'avvio della storia della Galleria d'Arte Moderna che, con i suoi sviluppi successivi, in un secolo di storia, ha condotto a ciò che oggi è il MAMbo. Con la mostra Villa delle Rose 1936, a cura di Uliana Zanetti e Barbara Secci, si presenta una ricostruzione dell'allestimento realizzato ottanta anni or sono da Guido Zucchini, il primo a dare piena esecuzione delle volontà della donatrice includendo esclusivamente opere del XX se- colo. L'esposizione, che si svolge nell'ambito delle celebrazioni di un'altra importante ricorrenza di quest'anno, CONCIVES 1116 - 2016 Nono centenario del Comune di Bologna, è aperta al pubblico dal 24 settembre al 31 ottobre 2016 e inaugura venerdì 23 settembre 2016 alle 18.00. Nonostante le numerose perdite registrate durante la seconda guerra mondiale, grazie alle oltre cento opere superstiti e lavorando sull'attuale stato architettonico della Villa è stato possibile far rivivere nelle sue linee generali quel primo assetto delle collezioni, dando la possibilità al pubblico di oggi di vedere lavori raramente esposti negli ultimi decenni. Riflettendo sul senso del lascito del 1916, Villa delle Rose 1936 costituisce inoltre un'occasione per la revisione critica di un periodo ancora poco studiato della storia dell'arte bolognese e per la conoscenza di un momento rivelatosi cruciale per il successivo sviluppo della città. Fondamentali per restituire il senso dell'esposizione di ottanta anni fa e il contesto in cui fu allestita sono state le ricerche confluite nei saggi inediti che, con il testo di Uliana Zanetti, sono presenti nel catalogo che accompagna la rassegna: Anna Maria Matteucci Armandi Avogli ha tracciato le figure dei suoi avi Nerina De Piccoli e Guelfo Armandi Avogli, Manuela Rubbini ha ricostruito la storia di Villa delle Rose nei primi anni del Novecento, mentre Elena Pirazzoli ne ha ripercorso le vicende successive fino al secondo conflitto mondiale. Villa delle Rose 1936 è resa possibile anche grazie al sostegno dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e al contributo Art Bonus erogato da Zanichelli Editore SpA, che hanno consentito di eseguire gli estesi interventi conservativi necessari all'esposizione di numerosi lavori in mostra. La ricostruzione portata avanti dalle curatrici ha potuto contare su una vasta documentazione fotografica che testimonia con dovizia di particolari quale fosse l'assetto della collezione tra il 1936 e il 1940, rendendo più agevole immaginare come Zucchini abbia ragionato nell'accostare un numero di opere che oggi appare esorbitante: 207 lavori all'interno e 19 sculture all'esterno della villa, tutti appartenenti al XX secolo e a 128 artisti quasi tutti all'epoca ancora viventi. Il riordino delle collezioni condotto otto decenni fa riusciva a dipanare un patrimonio disorganico, spesso costruito tramite premi cittadini prestigiosi (Curlandesi, Baruzzi), acquisti alle Biennali, alle mostre di associazioni private o del sindacato fascista, oltre che ovviamente donazioni di svariata provenienza, rendendo comunque leggibile la distinzione fra autori disomogenei, alternando generi e stili differenti nei vari ambienti. Il percorso espositivo del 1936 si articolava in undici sale (più la loggia d'ingresso, il portico e il giardino) di cui oggi si è cercato di mantenere l'impostazione attraverso una per quanto possibile fedele collocazione delle opere ancora disponibili. Troveremo dunque in apertura lavori di Gaele Covelli, Giuseppe Graziosi e Giovanni Masotti, tutti vincitori di Premio Baruzzi e, a seguire, di Ferruccio Ferrazzi, Ferruccio Giacomelli, Casimiro Jodi, Ludovico Lambertini, Silverio Montaguti, Emilio Notte e Ferruccio Scandellari. Di quanto Zucchini aveva posizionato nella terza sala sono oggi visibili opere di Giuseppe Brugo, Ettore Burzi, Domenico Ferri, Augusto Majani, Ottavio Steffenini e Ugo Valeri, mentre della quarta sala ritroviamo i premi del Curlandese di prospettiva con Aldo Avati, Dante Comelli, Gualtiero Pontoni, Guido Venturi, e di scultura con Cleto Tomba, insieme ai paesaggi di Teodoro Wolf Ferrari e Luigi Zago. A parte vanno considerate le quattro opere superstiti di Amleto Montevecchi, con la sua accorata attenzione ai temi del lavoro e alle classi meno agiate, affiancate a uno studio di Gaetano Leonesi. Si assiste, a seguire, al confronto tra dipinti importanti di due grandi maestri della pittura bolognese, Alfredo Protti e Guglielmo Pizzirani, che Zucchini collocava nella quinta sala. Presenti alle Secessioni romane del 1913 e del 1915, nel 1936 si erano però distaccati da tempo dal vivo dei dibattiti nazionali. Protti, accolto già agli esordi da un eccezionale successo, che già nel 1910 gli era valso un invito alla sala internazionale della Biennale di Venezia, era stato insignito del Curlandese nel 1908 con L'infanzia e nel 1911 con Il Fuoco, entrambi saggi della sua abilità nell'accordare un dipinto su un unico colore dominante. Il vestito alla marinara (Ragazzo), Il piumino e la Figura allo specchio del 1918 sono invece esempi fra i più riusciti di quel naturalismo addolcito e di quell'inclinazione intimista che restano cifra distintiva di molta pittura bolognese di quegli anni. Più aspro e severo appare Mia madre e mia sorella, ritratto eseguito da Pizzirani che, pur rispettando una fedele resa del vero, documenta la persistenza nella sua arte di quei modi post-impressionisti che, se ai suoi esordi ne avevano fatto un ribelle al passo con i tempi, l'avrebbero però privato delle attenzioni di molta critica successiva. Anche la sesta sala proponeva un raffronto tra due protagonisti del panorama regionale, Giovanni Romagnoli e Bruno Saetti, coronati da un esteso successo, all'epoca, nell'ambito delle esposizioni nazionali. Di Romagnoli, che fin dalla partecipazione alle mostre della Secessione Romana aveva ottenuto rilevanti riconoscimenti e che nel 1935 aveva avuto una sala personale alla Quadriennale di Roma, sono visibili tre dipinti di figura tutti premiati ai concorsi bolognesi, che restano fra i suoi capolavori: Merlettaie del 1921, Ballerina con fiori e Toeletta del 1923. Bruno Saetti, più giovane di una decina d'anni e all'epoca già trasferito da oltre un lustro a Venezia come docente della locale Accademia, nel 1939 avrebbe clamorosamente vinto il primo premio per la pittura alla Quadriennale romana, superando Morandi che arrivò secondo. A Villa delle Rose nel 1936 era presente con tre quadri insigniti dei premi bolognesi e con altri tre acquistati, tutti oggi visibili: due paesaggi - Canale della Giudecca del 1931 e Paesaggio della Ciociaria del 1933 - e quattro tele con figure: Bambino con fiori del 1926, due Maternità e Donna uscita dal bagno, tutte del 1929. Nella ricostruzione del 2016 è stato deciso di collocare in questa sala anche dipinti di Ilario Rossi e a Farpi Vignoli. Della settima e dell'ottava sala allestite da Guido Zucchini ci rimangono opere di Ettore Bocchini, Luigi Cervellati, Gino Marzocchi, Antonio Maria Nardi, Alberto Negroni, Bruno Santi e Antonino Sartini. Della sala nove invece, che raggruppava disegni e stampe, sono presentate le ricercate xilografie di Francesco Dal Pozzo, le incisioni di Ubaldo Magnavacca, un monotipo di Giovanni Secchi, una altera testa di donna di Oddone Scabia, i 18 cartoni con figure di scolaretti di Lorenzo Viani e, soprattutto, tre preziose acqueforti di Giorgio Morandi, le cui incisioni disperse vengono qui sostituite con altri esemplari degli stessi soggetti, donati al Comune di Bologna nel 1961 dall'artista stesso, facenti oggi parte del patrimonio del Museo Morandi: Paesaggio del Poggio (1927), Case del Campiaro a Grizzana (1929) e Grande natura morta scura (1934). Della decima sala, che esponeva recentissime acquisizioni dell'epoca, rimangono innanzitutto il piccolo olio Strada di Filippo De Pisis acquistato alla V Mostra Interprovinciale d'Arte e L'auriga (1934) del già citato Farpi Vignoli, già allora avvicinato dai critici alle temerarie sperimentazioni di Arturo Martini; sono arrivati a noi anche lavori di Pietro Angelini, Nino Bertocchi, Aldo Carboni, e Mario Gamero. Dell'undicesima sala, a chiusura del percorso, oggi abbiamo ancora le opere dei futuristi Alberto Alberti e Angelo Caviglioni, insieme a un dipinto di Mario Pozzati. Nel dopoguerra le collezioni di Villa delle Rose si arricchirono, grazie a qualche acquisto e a diverse donazioni – talvolta intese a ricostituire il patrimonio disperso durante il conflitto – di numerose opere di pregio degli artisti bolognesi attivi nella prima metà del XX secolo. Per Villa delle Rose 1936 sono stati selezionati alcuni lavori che vengono esposti in rappresentanza di Carlo Corsi, Flavio Bertelli e Garzia Fioresi: figure troppo importanti per consentire che la dispersione di quanto mostrato nel 1936 permettesse di ignorarle. Sono state invece omesse, soprattutto per ragioni logistiche, le sculture che il catalogo di Zucchini segnalava all'esterno. Villa delle Rose 1936 prevede una serie di visite guidate gratuite su prenotazione (sarà dovuto solo il biglietto d'ingresso, €5 intero, € 3 ridotto), il giovedì e la domenica alle ore 17.00,
Recommended publications
  • Antichi E Rari
    Studio Biblio Orfeo - Tel. 051 6360113 - Cell. 335 8388397 - [email protected] 1 Antichi e rari 1 Accademia della Crusca. Vocabolario della hanno un proprio frontespizio. Il retro del frontespizio Crusca. Quinta impressione. In Venezia, Appresso della seconda deca è una bella incisione della città di Francesco Pitteri, 1741. 5 volumi, in 4°, 26 cm, rilegatura Bologna con le sue torri. Iniziali decorate e animate. coeva in cartone “alla rustica”, dorso in pergamena Antico ex libris privato al risguardo, 2 timbretti privati di con titolo manoscritto, p. (24), 628; 630, (2); 519, (3); un cm di diametro, qualche brunitura. Alone marginale 547, (1); 304. Frontespizio del primo volume in rosso a 25 carte complessive. € 2000.00 e nero, bella e grande vignetta incisa con l’emblema dell’Accademia della Crusca e suo motto: “Il più bel 5 Aldini, Giovanni. Al governo della Repubblica fior ne coglie” ad ogni frontespizio, testo incorniciato e Italiana. Riflessioni sulle fabbriche spettanti all’università su tre colonne, ex libris privato ai risguardi. Esemplare nazionale di Bologna e prove della necessità di leggermente brunito, con barbe. € 600.00 conservare l’antico Archiginnasio per uso della medesima. Bologna, 1804. In 4°, (28x20) cm, copertina 2 Agucchi, Giovanni Battista. Antica fondatione muta recente; p. 13. Al verso del frontespizio: “Prospetto e dominio della città di Bologna. Lettera risponsiva di dell’antico Archiginnasio” inciso da Pio Panfili e in fine, Monsignor Gio. Battista Agocchi Arcivescovo d’Amasia fuori testo, l’incisione: “Idea della pianta del piano & C. Al signor canonico Bartolomeo Dolcini Historico superiore che contiene le principali scuole dell’antico Bolognese, ove si discorre della potenza, & imperio de Archiginnasio di Bologna”.
    [Show full text]
  • 29 - 30 - 31 January 2016
    ART CITY Bologna Museums, exhibitions, venues 29 - 30 - 31 January 2016 From January 29 to January 31 2016 an intense weekend on art and culture will be held again in Bologna, with the fourth edition of ART CITY Bologna, promoted by the City of Bologna and BolognaFiere with the coordination of the Istituzione Bologna Musei. It will be a special edition to celebrate the fortieth anniversary of Arte Fiera with a full institutional pro- gramme of exhibitions, events and initiatives, which will be even richer thanks to the involvement of more institutions and cultural operators of the city. More than 70 initiatives will be held in the 46 different locations open to the public, with free access or reduced price access for the holders of any Arte Fiera ticket, all the relevant information can be found in the guide ART CITY Map. The locations are accessible with the free mobility service ART CITY Bus. ART CITY Bologna promotes the historical-artistic heritage through the intervention of contemporary artists who were invited to exhibit in significant places of the city. The exhibitions held in 2016 with the collaboration of some museums include: David Adika at Casa Morandi, Luca Lanzi at the Collezioni Comunali d'Arte, Andrea Salvatori at the Museo Davia Bargellini and Alberto Tadiello at the Museo in- ternazionale e biblioteca della musica. The special events for the fortieth anniversary of Arte Fiera include the Italian preview of the masterpiece film by Matthew Barney & Jonathan Bepler, River of Fundament, at Bologna’s Teatro Comunale and the project ARTE FIERA 40 which will span across the history of the most prestigious exhibition on Italian modern and contemporary art, looking into the future.
    [Show full text]
  • Comunicato Stampa Da GIOVEDÌ 19 DICEMBRE a MERCOLEDÌ 1
    Comunicato Stampa n. 53 del 18 dicembre 2019 Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna prot. N° 1/2019 ISTITUZIONE BIBLIOTECHE: GLI APPUNTAMENTI DA GIOVEDÌ 19 DICEMBRE A MERCOLEDÌ 1 GENNAIO 2020 Ogni settimana le Biblioteche di Bologna propongono un calendario di appuntamenti – conferenze, convegni, laboratori, visite guidate, mostre – per far conoscere il proprio patrimonio, informare sui più diversi aspetti della vita culturale e sociale del territorio, fornire strumenti di conoscenza, raccontare la storia della città. IN EVIDENZA Festività natalizie. In occasione delle festività natalizie le biblioteche dell'Istituzione resteranno chiuse, come di consueto, il 25 e il 26 dicembre. Nel resto del periodo l'Istiuzione Biblioteche garantisce, grazie ad un sistema di turnazione, un'ampia e diffusa copertura del servizio in tutto il territorio cittadinio. Qui tutti gli orari in dettaglio Il Palazzo dell’Archiginnasio sarà aperto per le visite turistiche con i seguenti orari da lunedì - venerdì ore 10-18, sabato ore 10-19, domenica ore 10-14. Nei giorni festivi osserverà i seguenti orari: 25 dicembre CHIUSO, 26 dicembre dalle 10 alle 18, 1 gennaio dalle 14 alle 18, 6 gennaio lunedì dalle 10 alle 18. info: bit.ly/2HKF8d8 Il museo Casa Carducci sarà aperto il 26 dicembre e il 6 gennaio secondo gli orari consueti. Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio. info: bit.ly/2HKF8d8 Il Palazzo dell’Archiginnasio sarà aperto per le visite turistiche da Lunedì - venerdì ore 10-18, sabato ore 10-19, domenica ore 10-14. Nei giorni festivi osserverà i seguenti orari: 25 dicembre CHIUSO, 26 dicembre dalle 10 alle 18, 1 gennaio dalle 14 alle 18, 6 gennaio lunedì dalle 10 alle 18.
    [Show full text]
  • Flavio Bertelli Armoniose Visioni Di Natura 1865 - 1941
    ! Flavio Bertelli Armoniose visioni di natura 1865 - 1941 Bologna, Palazzo D’Accursio 13 dicembre 2015 - 10 febbraio 2016 L’Associazione Bologna per le Arti, dopo diciassette anni di intensa e notoria attività di promozione delle arti figurative, e per questo premiata con due Medaglie dal Presidente della Repubblica, giunge quest’anno alla sua dodicesima retrospettiva. La mostra, in collaborazione con il Comune di Bologna e curata da Stella Ingino, rende omaggio al pittore felsineo Flavio Bertelli (San Lazzaro di Savena 1865 - Rimini 1941). Figlio del celebre Luigi Bertelli, Flavio frequenta lo studio di Telemaco Signorini a Firenze e conosce, durante uno dei soggiorni tra Milano e Torino, Vittore Grubicy de Dragon. Ammaliato dalle teorie del divisionismo, Bertelli trae ispirazione per la composizione delle sue tele, affermandosi come l’unico artista divisionista sulla scena bolognese, insieme ad Alessandro Scorzoni. Le sue difficili condizioni di vita non hanno mai intaccato la lievità ed il sentimentalismo romantico delle sue opere, che, attraverso un’armoniosa stesura del colore e un’attenta ricerca degli effetti di luce, si presentano come delle “visioni” di paesaggio scevre di qualsiasi riferimento sociale o politico. I suoi dipinti sono rielaborazioni della sua personale percezione della natura, in un’equilibrata sintesi emotiva tra simbolismo e naturalismo. Con le parole di Nino Bertocchi, artista e critico, possiamo affermare che “nelle ore di lavoro ispirato, Bertelli ha detto qualche parola di poesia vera”. La retrospettiva di Flavio Bertelli, composta da oltre settanta opere del pittore provenienti dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e da collezioni private, è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Bologna e dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.
    [Show full text]
  • Da Bertelli a Guidi Vent’Anni Di Mostre Dell’Associazione Bologna Per Le Arti
    Da Bertelli a Guidi Vent’anni di mostre dell’Associazione Bologna per le Arti a cura di Stella Ingino e Giuseppe Mancini mostra promossa da Associazione Bologna per le Arti Palazzo d'Accursio, Bologna 8 dicembre 2019 – 16 febbraio 2020 inaugurazione sabato 7 dicembre, ore 18.00 L’Associazione Bologna per le Arti celebra i vent’anni di attività con una grande mostra a Palazzo d’Accursio, “Da Bertelli a Guidi – Vent’anni di mostre dell’Associazione Bologna per le Arti”, che inaugurerà sabato 7 dicembre alle ore 18.00 presso la Sala Ercole di Palaz- zo d’Accursio (piazza Maggiore 6, Bologna). La mostra, a cura di Stella Ingino e Giuseppe Mancini, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Emilia-Romagna, della Città Metropolitana di Bologna, del Comune di Bo- logna e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, presenterà un consistente corpus di opere di quindici artisti, a cui sono state dedicate le esposizioni monografiche nel corso di questi vent’anni. Un’occasione imperdibile per ripercorrere visivamente le declinazioni dell’arte bo- lognese di fine Ottocento e inizio Novecento attraverso le opere di Luigi Bertelli, Luigi Busi, Giovanni Paolo Bedini, Raffaele Faccioli, Coriolano Vighi, Mario de Maria, Alessandro Scorzoni, Fabio Fabbi, Flavio Bertelli, Carlo Corsi, Alfredo Protti, Guglielmo Pizzirani, Giovanni Romagnoli, Giulio Fiori e Ugo Guidi. Il Presidente Gianarturo Borsari dichiara: “Questa mostra vuole rappresentare l'incanto e la poesia della bellezza, la quale è una forma del genio, anzi mi permetto di dire più alta del ge- nio perché non necessita di alcuna spiegazione.
    [Show full text]
  • Quaderni Del Savena N.18
    18 Strumenti, studi e documenti dell’Archivio storico comunale “Carlo Berti Pichat” di San Lazzaro di Savena Strumenti, studi e documenti dell’Archivio storico comunale “Carlo Berti Pichat” di San Lazzaro di Savena 18 2019 © 2018, Clueb Casa editrice, Bologna Quaderni del Savena Rivista di strumenti, studi e documenti dell’Archivio storico comunale “Carlo Berti Pichat” di San Lazzaro di Savena Registrazione al Tribunale di Bologna n. 6945 del 14 ottobre 1999 Direttore responsabile: Mauro Maggiorani Comitato di redazione: Maria Beatrice Bettazzi, Fiamma Lenzi, Pier Luigi Perazzini, Diana Tura Caporedattore: Marianna Puscio In collaborazione con Componenti: Maria Beatrice Bettazzi, Giovanni Bettazzi, Elda Brini, Paola Furlan, Fran- cisco Giordano, Lino Landro, Fiamma Lenzi, Mauro Maggiorani, Pier Luigi Perazzini, Marianna Puscio, Diana Tura Archivio storico comunale “Carlo Berti Pichat” Piazza Bracci, 1 - 40068 San Lazzaro di Savena (Bologna) Tel. 051 6228216 - 6228078 [email protected] La versione elettronica della rivista è disponibile all’indirizzo www.clueb.it/riviste/quaderni-del-savena/ Grafica e impaginazione: StudioNegativo.com In copertina: Due figure femminili di spalle con ombrello, penna e inchiostro su carta. Forlì, Biblioteca comu- nale “A. Saffi”, Raccolte Piancastelli, Sez. Stampe e Disegni, Album Giovanni Piancastelli. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nelle citazioni delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume. ISBN 978-88-491-5598-3 ISSN 1590-4938 Clueb www.clueb.it Finito di stampare nel mese di dicembre 2018 da Editografica - Bologna SOMMARIO Introduzione di Isabella Conti . 5 Appunti su Mario Agnoli di Mauro Maggiorani .
    [Show full text]
  • Bussola Tra Fatti E Idee
    www.bo7.it Nozze di Cana L’acqua diventi un buon vino a pagina 2 Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». La scomparsa Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,3–5). hissà se era amico degli sposi. Maria, a leggere tra le righe, sembra Cdi si: c’era e sembra dovesse esserci. Anche il Figlio era stato invi- di monsignor Baviera tato insieme ai suoi discepoli, al suo «gruppo». Una festa di nozze, gioia e allegria invitate d’onore. Loro cocchiere, il vino. Troppi o troppo a pagina 3 «assetati» gli invitati, o poco prudente lo sposo, il vino viene a man- care. Se ne accorge Maria: senza tanti preamboli, dice a Gesù: «non hanno vino». E Gesù pare un ragazzo dei nostri nel rispondere: la Settimana di preghiera chiama «donna» e non «mamma», prendendo quella distanza di chi dice al suo interlocutore: «pensa agli affari tuoi». Per nulla intimidita dalla risposta, Maria chiede obbedienza ai servi. Ricorda quello dei due per l’unità dei cristiani figli della parabola che dice no poi va nella vigna a lavorare come a- Domenica, 17 gennaio 2016 Numero 3 – Supplemento al numero odierno di Avvenire veva chiesto il Padre; di fatto Gesù dà ordini precisi ed efficaci: sei gia- a pagina 8 re di pietra contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri di acqua, so- no piene di ottimo vino, il migliore della festa.
    [Show full text]
  • Inventari Legali
    PERITO PIERDARIO SANTORO Causa R.G. N. 3298/06 – Elena xxxxx/Adolfo xxxxx. Stima del patrimonio mobiliare degli Immobili siti in Ferrara Corso Giovecca civ. 167 e in Rimini viale Mantegazza civ. 51. Scopo della presente stima è l’indicazione del più probabile valore che una pluralità di persone dovrebbe pagare per acquistare sul mercato antiquario mobili e oggetti aventi caratteristiche similari, ovvero il prezzo di surroga. E’ opportuno precisare che a formare il valore di un arredo antico concorrono diversi fattori, difficilmente riconducibili a criteri d’ordinarietà, quali: epoca di costruzione, stato di conservazione, qualità, tipologia, provenienze documentate, zone di produzione, autore, materiali costitutivi. La combinazione di questi fattori può determinare forti differenze di valore tra arredi che possono apparire similari. Per alcuni arredi, in particolare per quelli definiti in stile, di produzione moderna, e per quelli prodotti con legno vecchio o troppo rimaneggiati, pur non avendo essi un valore antiquariale propriamente detto, si è comunque indicato il valore corrente di mercato per oggetti d’arredamento. N.B. l’elenco degli ambienti e la numerazione delle foto segue quella della stima del C.T.U. Immobile Ferrara Corso Giovecca civ. xxxx. Ingresso e studio piano terra. Foto 1. Doppio corpo bolognese, h. 295, lastronato di noce e radica, epoca 600’. Cassetto celato nella fascia. Perfetto in patina. € 45.000,00. Via N. Sauro 14, 40121 Bologna. Tel 051260619, cell. 3356635498. E-mail: [email protected] Peritoarte.info PERITO PIERDARIO SANTORO Foto 2. Cassapanca, epoca 700’, di noce massello. Coperchio bugnato. Perfetta in patina. € 2.000,00. Foto 3.
    [Show full text]
  • Franco Solmi, 1987, Norma Mascellani, Grafis Edizioni
    A mia madre A mio marito Coordinamento di Enzo Lanzi © 1987 Norma Mascellani e Grafis Edizioni Via 2 Giugno, 4 Casalecchio di Reno - Bologna Tutti i diritti riservati Franco Solmi I Grafis Edizioni Foto di Marco Faggioli Autoritratto, 1928 olio su lavolelfa, cm. 18,5 X 12,5 6 Credo mi sarà consentita una autocitazione ad aper­ dell'artista bolognese potrebbero davvero risolversi tura di queste note sul lavoro di Norma Mascellani, in candide riprese dell'ovattato postimpressionismo intese a dar ragione critica dell'affermazione che mi di Giovanni Romagnoli o in una posizione di chiari­ parve giusto fare scrivendo il testo di apertura per la smo laterale rispetto a quello d'area lombarda dei grande mostra antologica che il Comune di Bologna Del Bon, De' Rocchi, Lilloni e Spilimbergo. Così in­ dedicò alla pittrice nel novembre del 1985. Scrivevo vece non è in quanto, da un lato, Bologna non si rite­ in quella occasione di una finesse dell'opera che ha neva davvero rappresentata da un Romagnoli decisa­ «radici profonde nell'animo dell'artista, nella tene­ mente troppo "francese" per il gusto locale, né ave­ rezza quasi disperata che accompagna l'irruenza di va un Edoardo Persico capace di riproporre l'istanza una personalità in cui fragilità e forza, rigore e perfin venturiana del postimpressionismo contro il dilagare stremata sensibilità all'emozione si uniscono in del Novecento. Poteva tutt'al più, come accadde, straordinario equilibrio. Tutto ciò si riflette nelle dar vita a un movimento di fronda come quello che opere, che non cadono però mai al di là di una ferma si espresse attraverso il gruppo di artisti raccolti at­ misura formale anche quando le vibrazioni d'atmo­ torno alla rivista "L'Orto" che aveva in Poggeschi il sfera, l'impalpabile velo dei riflessi di terre e d'acque più avventurato esponente di quella cultura filofran­ o l'improvviso accendersi di un colore sembrano cese che s'esprimeva a livello letterario nella rivista sfaldare l'immagine o minacciarne la sottile armo­ fiorentina "Il Frontespizio" e in Corrado Corazza nia.
    [Show full text]
  • Bologna Sette 20-12-2015
    www.bo7.it Avvento E Maria si mette in cammino a pagina 3 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa (Lc 1,39) A Pieve di Cento eccato non averla conosciuta. Preservata dal peccato originale, i trat- Pti della femminilità e dell’umanità in lei dovevano essere veramente i presepi del Giubileo belli! Un angelo le ha detto che sarà madre del Figlio del suo Creatore e per farle capire che dice il vero, le dice di sua cugina Elisabetta: anche lei è incinta. Entrambe in attesa: Maria, promessa sposa ancora non in a pagina 4 condizioni legittime di esserlo, Elisabetta, anziana sposa ormai rasse- gnata a non poterlo più essere. Maria sceglie di pensare a lei. Non ci mette molto a capire che può avere bisogno di aiuto. «In quei giorni si Bologna ricorda alzò» come se prima fosse stata seduta, come se la sua vita si fosse ripo- sata per questo inizio di viaggio. «E andò in fretta», con quella sollecitu- Giovanni Bersani dine di chi vede e fa proprio il bisogno dell’altro, mettendolo prima del proprio. «Verso la regione montuosa». A volte anche per noi la strada è in Domenica, 20 dicembre 2015 Numero 49 – Supplemento al numero odierno di Avvenire salita; forse già nel riuscire a guardare l’altro e il bisogno che porta nel cuo- a pagina 6 re o nella condizione di vita. Ci passiamo accanto, e il nostro incontro è sfuggente, frettoloso, a volte sospettoso. Eppure abbiamo tutti bisogno di Pagine a cura del Centro Servizi Generali Abbonamento annuale: euro 58 - Conto essere visti e sentirci amati.
    [Show full text]
  • Bologna Sette 07-05-2006
    www.bo7.it versetti petroniani Quando l’esegesi a pagina 4 vale trenta monete Otto per mille, DI GIUSEPPE BARZAGHI ostacolo più alto alla fede teologale è l’ottusità. Dove la «Giornata» L’l’intelligenza di prova è esclusa, pretenderla è da ottusi! È come pretendere la dimostrazione scientifica del fatto che stai leggendo e che c’è la luce: lo si vede non lo si dimostra! È così a pagina 5 anche della fede teologale: non c’è dimostrazione che tenga perché funziona a modo di primo principio e non di conclusione. Il primo principio non dipende che da se stesso e non riceve testimonianza che da se stesso. La fede è teologale Teatro, il ritorno perché è divina: è la sostanza della vita eterna (Eb 11,1), è segno di filiazione divina (Gv 1,13; 1Gv 5,1) e di vita eterna (Gv 6,47), non è di Barabba frutto della nostra perspicacia ma di un’azione di Dio (Mt 16,17). Domenica 7 maggio 2006 • Numero 18 • Supplemento al numero odierno di Avvenire Gode dell’autoreferenzialità tipica del primo principio: ha Dio come oggetto e come motivo. Nessuno va al Padre se non per Pagine a cura del Centro Servizi Generali del- Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. a pagina 8 mezzo di Cristo (Gv 14,6), ma nessuno può andare a Cristo se non vi è l’Arcidiocesi di Bologna Per informazioni e sottoscrizioni: 051. trascinato dal Padre (Gv 6,44). È tolta solo dal dubbio: non quello di Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 - 6480777 (dal lunedì al venerdì, camminare sulle acque, ma da quello che Cristo sia Cristo, 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 orario 9-13 e 15-18) chiedendone una prova (Mt 14,28-31).
    [Show full text]
  • ART CITY Bologna Musei, Mostre, Luoghi D'arte 29
    ART CITY Bologna Musei, mostre, luoghi d’arte 29 - 30 - 31 gennaio 2016 Luoghi e programma degli eventi Per informazioni su orari di apertura e modalità di ingresso consultare i siti: www.bolognagendacultura.it www.comune.bologna.it/cultura/ Teatro Comunale di Bologna | Largo Respighi 1 → Matthew Barney & Jonathan Bepler. River of Fundament Venerdì 29 gennaio h 17.30 Evento promosso da BolognaFiere e Teatro Comunale di Bologna In collaborazione con Istituzione Bologna Musei Pinacoteca Nazionale di Bologna | via Belle Arti 56 → ARTE FIERA 40. Lo sguardo delle Gallerie sulla grande arte italiana 29 gennaio - 28 marzo 2016 Mostra a cura di Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni Promossa da BolognaFiere Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna | via Don Minzoni 14 → ARTE FIERA 40. Storia di una Collezione 29 gennaio - 28 marzo 2016 Mostra a cura di Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni Promossa da BolognaFiere → OFFICINA Pasolini Fino al 28 marzo 2016 Mostra promossa da Fondazione Cineteca di Bologna e Istituzione Bologna Musei in collaborazione con Università di Bologna - Scuola di Lettere e Beni Culturali nell'ambito del progetto speciale Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna → Bertozzi & Casoni. L'albero della cuccagna. Nutrimenti dell'arte Fino al 31 gennaio 2016 Progetto a cura di Achille Bonito Oliva → Collezione Permanente → Flavio Favelli. Pantheon, Sala d'attesa | Mobilia Essay Sabato 30 gennaio h 10.30 | Punto di ritrovo reception MAMbo Un tour con l'artista tra Bologna e Savigno. Flavio Favelli parte dall'intervento Sala d'attesa realizzato al 1 Pantheon della Certosa di Bologna per presentare l'ultima opera nella campagna di Savigno.
    [Show full text]