VEDERE A© E DINTORNI N. 13, GENNAIO | FEBBRAIO 2020 SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 404 GENNAIO 2020 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI IL GIORNALE DELL’ARTE

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TUTTA L’ARTE DA VEDERE A GENNAIO E FEBBRAIO NON CREDERAI AI TUOI OCCHI

12 MAR - 28 GIU 2020 Palazzo Fava, via Manzoni 2, Bologna La mostra che non vorrai perdere

#griffonihomecoming www.genusbononiae.it

. VEDERE A BOLOGNA | I protagonisti |3 Giovane, interdisciplinare, assolutamente tecnologica Mentre nella regione i turisti si moltiplicano, in città cresce l’offerta culturale. Ma bisogna investire nella comunicazione, fidelizzare i cittadini e coinvolgere nuovi pubblici. Parola di Roberto Grandi

Roberto Grandi, già docente ordinario di Sociologia della comunicazione all’U- niversità di Bologna ed esperto di comunicazione e mass media, dal 2017 è pre- sidente del Cda dell’Istituzione Bologna Musei e dirige il master internazionale «New Media and Marketing Communication» presso la Bologna Business Scho- ol. In passato ha insegnato negli Stati Uniti alla University of Philadelphia, alla Roberto Grandi, presidente del Cda dell’Istituzione Bologna Musei Stanford University e alla Brown University, e alla Tonji University a Shanghai. Dal 2000 al 2009 è stato prorettore alle relazioni internazionali all’Alma Mater Studiorum e dal 1996 al 1999 assessore alla Cultura al Comune di Bologna. Con lui Qual è l’aspetto più innovativo della città? abbiamo fatto il punto sullo stato artistico e culturale della città di Bologna. Nel giro di due-tre anni il Tecnopolo di Bologna diventerà il quinto centro di calcolo del mondo, Come valuta le attività culturali a Bologna nell’anno appena trascorso? il primo in Europa. Sono intellettualmente curioso di vedere come la presenza di professio- L’offerta culturale è stata molto ampia, ha coperto tutte le discipline, se ancora ha senso nalità così tecnologicamente innovative impatterà sull’insieme delle imprese e delle attività usare questo termine, ed è stata promossa sia dalle realtà più istituzionali sia da quelle più culturali e creative. E la nostra Istituzione può fare da detonatore. associative e informali, spesso in collaborazione tra loro. È sorprendente vedere la presenza di Da oltre due anni è il presidente della Istituzione Bologna Musei. Quanto giovani sia come promotori di iniziative sia come fruitori. La presenza della nostra Università della sua giornata lavorativa dedica a questo impegno? e dell’Accademia di Belle Arti garantisce un’immissione di valore aggiunto in termini di crea- Sono gratificato e stimolato dal poter applicare al sistema museale civico le competenze e tività, che in una città delle dimensioni di Bologna fa la differenza. la passione che ho maturato nella ricerca, nell’insegnamento e nelle cariche pubbliche sulla Negli ultimi anni l’offerta culturale si è contratta o allargata? cultura e sui mass media. È un impegno costante la cui intensità quotidiana varia a seconda Si è allargata, anche per le iniziative di privati come il MAST (soprattutto per la fotografia delle necessità progettuali. internazionale) e l’Opificio Golinelli, che hanno offerto alla città non solo nuovi spazi espositivi, Può fare un bilancio del suo mandato fino a oggi? ma anche occasioni di riflessione sugli sviluppi dell’arte, della creatività e della scienza. L’Istituzione Bologna Musei (IBM) è nata nel 2013 e comprende 14 musei civici con identità e I dati diramati dalla Regione Emilia- indicano un incremento di storie diverse. Le ricchissime collezioni permanenti spaziano dall’archeologia alla contempora- 14 milioni di turisti in quattro anni, con il record di 60 milioni nel 2018. neità, passando per il Medioevo e il moderno, con forti focus tematici sulla musica e il patrimo- Come incide questa affluenza sull’offerta culturale? nio industriale. Il primo obiettivo, sia interno che esterno, è stato operare come sistema e non L’incremento dei turisti ha coinciso con un aumento del 50%, rispetto al 2016, delle visite alle come somma di singoli musei. Il valore aggiunto dell’istituzione ha portato al crescere della collezioni permanenti dei musei, la cui attrattività è data dalla loro unicità e qualità. Per chi percezione che IBM sia uno dei più importanti hub culturali cittadini in interazione costante fa cultura oggi è inoltre possibile diversificare ulteriormente la tipologia della propria offerta. con la società in una logica di accountability. Acquisiamo, conserviamo, ricerchiamo, › 30 Come si fidelizzano i cittadini? Proponiamo quasi quotidianamente incontri, riflessioni, esperienze ed eventi per creare il sen- so di una comunità che abita i musei e non solo che li visita. La nuova Card Cultura promossa Sommario dall’assessorato alla Cultura è un ulteriore strumento per fidelizzarli alle iniziative culturali del territorio. 4 La 44ma Arte Fiera 16 Speciale MAR, Ravenna Dove occorrono maggiori finanziamenti? 6 La prima edizione di BOOMing 18 Fondazione Golinelli In una comunicazione dotata anche di tecnologie avanzate, che faccia uscire i musei dalle 7 Il programma di Art City 19 Galleria P420 proprie sedi per aumentare l’efficacia della narrazione e delle esperienze dei diversi pubblici 8 Le mostre del MAMbo 20 Calendario e mappa che vogliamo coinvolgere. I musei sono un’immensa raccolta di storie che fa da ponte tra ieri, oggi e domani. 9 Il Palazzo Fava 22 Galleria Fondantico, Galleria d’arte del Caminetto, Galleria Maurizio Nobile Il sistema bolognese è composto da molti soggetti pubblici o di emanazione 10 Museo Archeologico 24 Rapporto Bologna pubblica e da qualche privato. Come funziona il rapporto pubblico-privato? 11 VRUMS, Assemblea Regionale, Centro Molte nostre iniziative sono o progettate o coordinate con strutture sia pubbliche sia private. Espositivo di via Urbana 25 Gallerie in stand ad Arte Fiera La presenza fisica del MAMbo ha inoltre fatto da catalizzatore al costituirsi di un polo-distret- 12 Raccolta Lercaro, Palazzo 26 Modena, Fondazione Modena Arti Visive Albergati,Palazzo de’ Foschi to privato e pubblico sul contemporaneo. 27 Reggio Emilia, Palazzo Magnani 13 P alazzo d’Accursio, Direzione generale C’è stata una contrazione delle risorse da parte delle due Fondazioni di ori- 28 Faenza, Mic  gine bancaria, Del Monte e Carisbo. Come vi fanno fronte gli enti culturali? della Banca di Bologna 29 Modenatiquaria, Mercantinfiera a Parma La contrazione dei contributi, soprattutto da parte della Fondazione Carisbo, ha purtroppo 14 Le mostre di Culturalia dato luogo al ridimensionamento di alcune progettualità. 15 Cubo e Fondazione Cirulli

N. 13 GENNAIO | FEBBRAIO 2020 «vedere a/in» è un supplemento di «il giornale dell’arte» edito da allemandi srl, piazza emanuele filiberto 13, 10122 torino IL GIORNALE DELL’ARTE Umberto Allemandi, direttore responsabile Claudia Carello, art director Hanno collaborato: Stefano Bonaccini, Mariella Rossi, Il giornale non risponde dell’autenticità delle attribu- zioni delle opere riprodotte, in particolare del contenu- Franco Fanelli, vicedirettore Cinzia Fattori, advertising manager Sandro Parmiggiani, Isabella Reale e Veronica Rodenigo to delle inserzioni pubblicitarie. Le opinioni espresse Barbara Antonetto, caporedattore (011.8199118 - [email protected]) Relazioni commerciali: Valeria Riselli ([email protected]) negli articoli firmati e le dichiarazioni riferite dal gior- Alessandro Allemandi, web publisher Editor at large: Jenny Dogliani Impaginazione: Cristina Golzio nale impegnano esclusivamente i rispettivi autori. Si consiglia di verificare al telefono oppure online date e Beatrice Allemandi, product manager Guest editor: Stefano Luppi Stampa: GEDI Printing spa, via Giordano Bruno 84, 10134 Torino orari delle manifestazioni.

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I nuovi padiglioni di BolognaFiere Arte Fiera per cominciare l’anno 155 gallerie e quattro sezioni per la più grande vetrina dell’arte italiana del XX e XXI secolo

In un mondo in cui le fiere d’arte con- Piero Dorazio, Giorgio Morandi e Fausto Pirandello. Ed è proprio questa la chia- temporanea si moltiplicano a tutte le ve per incrementare la forza di Arte Fiera nel panorama mondiale. «Vorremmo che latitudini e acquistano sempre maggior l’internazionalità di Arte Fiera passasse innanzitutto dal suo collezionismo, che ci piacerebbe peso come vetrina per gli artisti e per le sempre più cosmopolita e che potrebbe essere attratto proprio dalla nostra marcata attenzione gallerie, Arte Fiera è un patrimonio da all’Italia. Il programma di inviti con ospitalità offerta per due notti a collezionisti stranieri è proteggere e valorizzare. Per la sua lon- un investimento importante da parte di BolognaFiere che abbiamo fortemente voluto sin dal gevità (è nata nel 1974) è anagraficamente nostro arrivo. L’attenzione riposta anche sulla speciale offerta gastronomica di quest’anno, la terza fiera al mondo, dopo Art Cologne attenta ai prodotti tipici del territorio, è nella direzione di offrire un’esperienza italiana di (1967) e Art Basel (1970); un dato che ha eccellenza a tutto tondo. Attrarre il collezionismo straniero è un traguardo ambizioso ma non rafforzato il suo ruolo di riferimento nel impossibile, in un momento in cui l’arte italiana del XX e XXI secolo comincia a prendere sul mercato (principalmente italiano), dove mercato e sulla scena internazionale il posto che le spetta. Considerate, a riguardo, il program- ha due solide competitor, Artissima e ma di una mega-galleria come Hauser & Wirth, che lavora con le estate di Melotti, Manzoni, Miart. Come ricorda Simone Menegoi, Mauri, e che ha cominciato a rappresentare Roberto Cuoghi. Ci sembra un segnale molto signi- direttore al secondo anno del suo manda- ficativo». Arte Fiera, dunque, sarà sempre più internazionale, «ma alle sue condizioni.

Simone Menegoi © Marco Zanardi Orea Malia to, chiamato dopo una serie di edizioni di Sarà l’appuntamento fisso e imperdibile con cui cominciare l’anno», conclude Menegoi. non grandissimo successo per vendite e q Jenny Dogliani partecipazioni di gallerie, «le specificità di Arte Fiera sono di essere una grande vetrina per l’arte italiana del XX e XXI secolo, con un solido baricentro nei Post-War Master, il forte richia- BOLOGNA. BolognaFiere, piazza Costituzione, ven-dom 11-19, artefiera.it, mo commerciale, un pubblico più vasto e composito di quello che segue le vicende dell’arte degli «Arte Fiera» dal 24 al 26 gennaio (inaugurazione giovedì 23 dalle 17 alle 21 solo su invito) ultimi anni. Il taglio stesso delle altre grandi fiere italiane (a partire dal forte accento sull’in- ternazionalità) crea la possibilità, anzi, la necessità di una fiera con queste caratteristiche». Per la 44ma edizione, nei padiglioni di BolognaFiere dal 24 al 26 gennaio, sono state selezionate 155 gallerie principalmente italiane, divise in quattro sezioni. Nella Main Section partecipano gallerie con allestimenti monografici o fino a un massimo di tre artisti (per gli stand di medie dimensioni) e di sei (per quelli di grandi dimensioni). Le altre tre sezioni sono tutte su invito. Una è Pittura XXI, no- vità di quest’anno. Una scelta intelligente che punta sul medium che meglio resiste alle crisi di mercato. Curata da Davide Ferri, propone opere di artisti emergenti o mid-career rappresentati da gallerie come Bernhard Knaus di Francoforte e Arca- de di Londra. Un’altra sezione e un’altra novità di quest’anno è Focus, curata da Laura Cherubini. È un approfondimento sull’arte della prima metà del XX secolo e del dopoguerra, concentrata sulle rivoluzioni pittoriche italiane tra fine anni Cinquanta e fine anni Settanta. La terza sezione su invito, che torna per il secondo anno, è invece Fotografia e immagini in movimento curata dalla piattaforma Fantom; è dedicata a video e fotografia posti in dialogo con gli altri linguaggi dell’arte contemporanea. «ArteFiera, prosegue Menegoi, è profondamente radicata nel tessuto artistico italiano. Abbiamo rivendicato questo patrimonio di storia e di successi con orgoglio, e al tempo stesso abbiamo cercato di introdurre elementi di novità e di freschezza Sopra, «Sense of language» di Alessandro Bosetti. Sotto, «West, Nelson, Nevada» di Francesco Jodice, 2017 Cortesia della Galleria Umberto Di Marino in molti aspetti, dall’approccio curatoriale all’accoglienza dei collezionisti, dal programma di eventi al dialogo con le istituzioni della città e della regione, al fondamentale rapporto con i galleristi. Crediamo che i nostri interlocutori apprezzino la combinazione dei due versanti: la storia e la solidità di Arte Fiera, la dedizione e l’energia del nostro lavoro. Ovviamente desideriamo e speriamo che cresca il numero di gallerie straniere presenti ad ArteFiera, ma sempre restando nel quadro di una fiera come l’abbiamo descritta prima. Crediamo, per esempio, che la sede migliore per ricominciare a coinvolgere le gallerie straniere siano le se- zioni curate: penso ad Arcade (Londra) e Bernhard Knaus (Francoforte), che esporranno alla prossima Arte Fiera nella nuova sezione dedicata alla pittura del nuovo millennio (Pittura XXI, a cura di Davide Ferri). È una sezione inedita per una fiera (non solo italiana) e siamo felici che delle gallerie europee abbiano intuito la sua potenzialità e deciso di puntare su di essa. E poi penso al caso di Richard Saltoun di Londra, che parteciperà all’altra nuova sezio- ne, Focus (a cura di Laura Cherubini) proponendo proprio un’artista italiana, l’eccellente, e non abbastanza considerata, Bice Lazzari». L’arte italiana gode di ottima salute nel mercato internazionale, come dimostrano anche i risultati positivi registrati negli ultimi anni dalle italian sales e i vari record di artisti come Michelangelo Pistoletto, Osvaldo Licini, Leoncillo, Antonio Donghi, white night 25 gennaio 2020 white night 25 gennaio 2020 white night Bologna white night art-week2020 art-week2020 segnala2020 segnala2020 program2020 program 2020 17.01/26.01.2020map artcity.bologna.it map special project #ArtCityBologna24 - 25 - 26 gennaio 2020 special project 24 - 25 - 26 gennaio 2019 promosso da in occasione di special project2020 special project 2020Romeo Castellucci, La vita nuova, 2020 | photo ©️ Stephan Glagla | attori / actors: Abdoulay Djire, Olivier Kalambayi Mutshita, Siegfried Eyidi Dikongo, Mbaye Thiongane, Sedrick Amisi Matala main project2020 main project2020 . 01 - 02 - 03 gennaio 2020

24 - 25 - 26 gennaio 2020 cinema2020 cinema2020 VEDERE A BOLOGNA | Le fiere |6

Arriva ed è BOOMing La nuova fiera di arte tematica lanciata da Simona Gavioli

Debutta dal 23 al 26 gennaio negli spazi rigenerati di DumBO, l’ex scalo ferroviario felsineo del Ravone, la nuova fiera d’arte contemporanea BOOMing Contemporary Art Show. A di- rigerla è la critica d’arte e curatrice Simona Gavioli, già cofondatrice di SetUp Bologna, che in questa nuova avventura veste i panni di direttrice artistica insieme a Doc Creativity, che produce l’evento e che è tra le più note piattaforme cooperative italiane attive nel settore della creatività. Nonostante sia una prima edizione i numeri sono già importanti: 40 gallerie divise in due sezioni. La «Main», dedicata alle tematiche ambientali, e la «Solo show» incentrata sulle declinazioni dei femminismi. Le opere esposte vanno dai 900 euro ai 8mila euro e sono di artisti come Silvia Levenson, Simona Gavioli © Massimiliano Mamo Capo Mad Meg, Elisa Baldissera, Elyse Galiano, per la sezione Femminismi. Luca Freschi, Beba Stop- pani, Olmo Amato, Guido Ricciardelli e Nicola Toffolini per quella principale. A proporli gal- lerie sia e mergenti sia affermate tra cui D406 di Modena, Bi-Box Art Space di Biella, Link Art Gallery di Miami (Usa), Blu Gallery di Bologna, Gasparelli Arte di Fano (PU), Alberto Damian, Casati Arte, 28 Piazza di Pietra di Roma, Bonioni Arte di Reggio Emilia e molte altre ancora. «Con BOOMing, spiega Simona Gavioli, abbiamo dato vita a una nuova avventura immaginando un luogo dove sarà protagonista l’arte emergente, ma non in senso anagrafico. A emergere saranno i temi che si impongono all’attenzione del pubblico e le personalità che “bucano” la superficie: artisti che condividano un sentimento di urgenza rispetto ai tempi moderni e al ruolo dell’arte, interpreti di un’arte necessaria e portatrice di cambiamento, che si ponga criticamente di fronte a un’epoca acefala e dai ritmi disumani, as- servita a un concetto di sviluppo inarrestabile. BOOMing si rivolge a gallerie, associazioni e spazi di ricerca i cui artisti siano individuati in base a una compatibilità non solo estetica o funzionale al mercato. Questa scelta valorizza la sintonia di visione, l’intimità di un comune sentire, la capacità di rendere manifesta una realtà spesso taciuta in nome di una presunta convenienza». Le gallerie della Main Section espongono fino a un massimo di tre arti- «Senza titolo#6» di Beba Stoppani, 2019 sti. Il progetto curatoriale è legato al concetto di climax, in un cre- scendo che allude all’espansione incontrollata dell’emergenza ambientale. Le opere sono disposte secondo la crescente inten- sità del loro significato. «Uno degli obiettivi della fiera è misurarsi con nuove modalità, pratiche, linguaggi e dialettiche del panorama artistico, facendo crescere artisti e gallerie che prenderanno parte al progetto se- minando insieme per far germogliare e fiorire dei piccoli tesori artistici. Per questo la prima edizione è dedicata alla natura in pericolo, alla fragilità e alla bellezza del nostro pianeta», spiega Daniela Furlani, ai vertici di Doc Creativity. Nello spazio Solo Show dedicato ai femminismi, sono al cen- tro le donne, che nel mondo e nel mercato dell’arte sono ancora sotto rappresentate: «parteciperanno artiste di spic- co a livello nazionale e internazionale, oltre ad artisti uomini che hanno fatto della tematica femminile il cardine della loro poetica. «La piccola Lizie è una homeless, ma va a scuola ogni giorno, New York, 1986» di Letizia Battaglia La questione di genere attraversa in modo trasversale una pluralità di approcci © l’artista e ambiti spazio-temporali differenti. Solo Show ci invita ad immergerci in una BOLOGNA. DumBO, via Casarini 19, gio 20-24, ven 16-24, sab 15-24, materia complessa, stratificata, ribollente di proiezioni e contraddizioni, dom 11-22, boomcontemporaryart.com, doccreativity.it, «BOOMing trovando una sintesi possibile e uno spazio di riflessione comune», conclude Contemporary Art Show» dal 23 al 26 gennaio (inaugurazione giovedì 23 dalle 20 alle 24) Simona Gavioli. «Amor» di Silvia Levenson q Stefano Luppi VEDERE A BOLOGNA | L’art week e oltre |7

«La Vita Nuova», da sinistra, Abdoulay Djire, Olivier Kalambayi Mutshita, Siegfried Eyidi Dikongo (di spalle), Mbaye Thiongane, Sedrick Amisi Matala © Stephan Glagla Art City per dieci giorni «Who killed bamby» di Ottonella Mocellin, 1997 Cortesia di Lia Rumma

Uno special project, 21 progetti e altri 100 eventi selezionati BOLOGNA. Sedi Varie, artcity.bologna.it e artefiera.it, da Lorenzo Balbi e Simone Menegoi «Art City» dal 17 al 26 gennaio, cfr. calendario a p. 20

Art City, dal 17 al 26 gennaio, è il programma spe- opere degli anni Novanta di Ottonella Mocellin ristam- di artiste donne rispetto a colleghi uomini, il confronto ciale e istituzionale di mostre ed eventi promosso dal pate per l’occasione. «Eulalia Valldosera. Nave Nodriza» generazionale fra artisti affermati e artisti emergenti, la cui Comune di Bologna in collaborazione con Bologna- nell’Oratorio di San Filippo Neri, è un’installazione ricerca viene sostenuta attraverso la produzione di nuovi Fiere, in concomitanza con Arte Fiera (24-26 gennaio). multidisciplinare site specific concepita per l’ex luogo lavori realizzati per questa occasione; le incursioni della Lo scorso anno, con i suoi appuntamenti, ha registrato di culto. Mentre Ann Veronica Janssens ha realizza- pittura, in affiancamento alla nuova sezione di Arte Fiera 140mila presenze. Curata da Lorenzo Balbi, diret- to per la Cappella di Santa Maria dei Carcerati a che punta l’attenzione sul linguaggio oggi più dibattuto tore artistico del MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Palazzo Re Enzo tre specchi circolari che creano una dell’arte contemporanea». Completa il «Main program» Bologna, questa edizione propone mostre ed eventi che visione alternata tra cielo e terra, ribaltando la perce- un cartellone con un altro centinaio di appuntamenti proseguono, in alcuni casi, fino a primavera e danno zione dello spazio della Cappella. riuniti sotto il cappello di «Art City Segnala» e sele- luogo a un’atmosfera di vivace creatività in tutto il tes- Gli altri appuntamenti sono «Alessandro Lupi. ONE, zionati da una commissione composta, tra gli altri, da suto cittadino. Al centro di Art City 2020 vi è il «Main TOO, FREE. Specchi, ombre, visioni» nel centro CUBO Lorenzo Balbi e Simone Menegoi. Impossibile citarli program», composto da uno «Special project» e da Museo d’impresa del Gruppo Unipol, «Sissi. Vestimenti» tutti. Da segnalare infine, per i nottambuli e non solo, una vasta selezione di mostre, installazioni e perfor- a Palazzo Bentivoglio, «Antonello Ghezzi e Luigi Mai- la «Art City White Night», con aperture straordinarie mance, tutto a ingresso gratuito. nolfi. Via libera per volare» al Museo Davia Bargellini sabato 25 gennaio fino a mezzanotte in numerose sedi Il progetto speciale è «La vita nuova» di Romeo Ca- e altre sedi nel centro storico, «Donatella Lombardo. del circuito di Art City, gallerie, spazi espositivi indi- stellucci, una performance in «prima» nazionale che si Partiture mute. Note a margine» al Museo internazio- pendenti, palazzi storici e negozi del centro. svolgerà venerdì 24 e sabato 25 gennaio (ore 19 e 21, in- nale e biblioteca della musica, «Le realtà ordinarie» Il programma completo degli appuntamenti è disponi- gresso gratuito, prenotazione obbligatoria) negli spazi al Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi (cfr. bile su artcity.bologna.it e artefiera.it. q S.L. di DumBO, l’area nata da un progetto di rigenerazione articolo a p. 12), «Francesca Ferreri. Gaussiana» presso urbana presso l’ex scalo ferroviario Ravone. Castellucci Casa Morandi, «AGAINandAGAINandAGAINand», «Morestalgia» di Riccardo Benassi, 2019 è un regista teatrale, autore e artista visivo, nonché Le- «Claudia Losi. Ossi» e «Figurabilità. Pittura a Roma negli one d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia (Teatro) anni Sessanta» al MAMbo (cfr. articolo a p. 8). «Mika Ta- del 2013, e ha anche ricevuto l’Oscar della lirica 2018-19 anila. Damage Control» nel Padiglione de l’Esprit per la «Salome» prodotta dal Festival di Salisburgo (mi- Nouveau, «Riccardo Benassi. Morestalgia» nella glior spettacolo, miglior regista e miglior scenografo). Hall Alta Velocità della Stazione Fs, con Il suo intervento, ispirato a «Lo spirito dell’Utopia» di un progetto ispirato ai social media, «Silvia Ernst Bloch, celebrerà il desiderio radicale di dare vita Camporesi. Circular view» nello Spazio all’arte e alle aspirazioni umane. Carbonesi, «Angela Malfitano (regista) e Ventuno gli altri progetti del «Main program». A Villa Massimo Scola (attore). Io sono un pittore» delle Rose c’è «Antoni Muntadas. Muntadas Intercon- nello Studio di Concetto Pozzati, «Silvia nessioni» (cfr. articolo a p. 8), al Museo di Palazzo Costa. Sono dentro. L’essere ciò che è chiuso Poggi, invece, «Nicola Toffolini. Un perenne stato del in un tratto» nella Biblioteca Italiana delle presente fossile», con due opere installative e una serie Donne e «Valentina Vetturi. Orchestra. Stu- di disegni in dialogo con il fondo storico della biblio- dio#3» nel Foyer del Teatro Comunale. teca. «Jimmie Durham. Un’altra pietra» è da Kappa- A descrivere l’obiettivo di questo ampio program- noun, con una selezione di opere provenienti da col- ma sono gli stessi organizzatori: «La vocazione princi- lezioni private italiane. La Fondazione del Monte di pale del format di Art City è di comporre un programma Bologna e Ravenna propone «3 Body Configurations rappresentativo delle più varie pratiche artistiche contem- Claude Cahun VALIE EXPORT Ottonella Mocellin», con poranee in dialogo con i vari spazi e contesti urbani di fotografie di Claude Cahun visibili per la prima volta in intervento. Nell’edizione di quest’anno si possono distingue- Italia, immagini di Valie Export e una riproposizione di re alcuni elementi prevalenti: la maggiore partecipazione VEDERE A BOLOGNA | I musei |8 «Safe Conduct» di Ed Atkins, 2016 Cortesia della Fondazione Sandretto Re Sperimentazione e figurabilità Rebaudengo Tutte le mostre e il riallestimento del MAMbo

Amplissima, come di consueto, l’offerta del Francesconi parte da un interesse per la cultura rurale, nota in 56 anni di attività in cui la galleria ha saputo MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, i riti popolari e la dimensione contadina, mentre valorizzare la tradizione artistica accanto alla ricerca che il 23 gennaio inaugurerà la collettiva Apichatpong Weerasethakul approfondisce i legami e alla sperimentazione. Il tutto è documentato con «AGAINandAGAINandAGAINand» con sette tra cultura locale e occidentale alla luce delle politiche fotografie, documenti, cataloghi, locandine, inviti e artisti internazionali. Nello spazio della collezione economiche estrattive di forte impatto ambientale. E ovviamente opere di Pier Paolo Calzolari, Mario Ceroli, permanente in parte riallestita, verrà inoltre accolta infine Ed Atkins con «Safe Conduct» (2016) rielabora Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie l’installazione «Ossi» di Claudia Losi, mentre nella alcuni filmati dei controlli di sicurezza degli aeroporti Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Project Room prosegue sino al primo marzo la mostra evocando stati d’ansia e vulnerabilità. La mostra Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano «Galleria de’ Foscherari 1962-2018», dedicata alla esplora dunque il concetto di ripetizione attraverso le Sartelli, Mario Schifano, Vedovamazzei e Gilberto storica galleria bolognese. Ma andiamo con ordine. sue implicazioni sociologiche, che riguardano l’impatto Zorio. Da segnalare la ristampa, a cura di Vittorio Allestita nella Sala delle Ciminiere e curata da sull’essere umano delle nuove tecnologie e dei nuovi Boarini, del Notiziario della Galleria de’ Foscherari Lorenzo Balbi, con l’assistenza curatoriale di Sabrina sistemi di organizzazione del lavoro, ecologiche, che (1965-89) steso da Pietro Bonfiglioli. Samorì, «AGAINandAGAINandAGAINand» si apre auspicano nuovi modelli di produzione e consumo Al primo piano del museo si ricorda infine il e si chiude con l’opera audio «Guadalupe» (2005) di basati sulla cultura rurale, e religiose. L’installazione parziale riallestimento della collezione permanente Susan Philipsz. Installato in un punto di passaggio, «Ossi» di Claudia Losi, realizzata in collaborazione con «Figurabilità. Pittura a Roma negli anni il lavoro esprime un sentimento di straniamento con il Museo Carlo Zauli e curata da Matteo Zauli, Sessanta», curato da Uliana Zanetti e Barbara Secci generato da un loop sonoro. Apostolos Georgiou rappresenta invece un gruppo di sculture a forma di con «Funerali di Togliatti» di Renato Guttuso e lavori realizza invece dipinti che raffigurano uomini e costole di balena e analizza il mistero generato dal di Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Renato donne in ambienti lavorativi e domestici, anch’essi grande cetaceo attraverso una riflessione tra storia, Guttuso, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Titina immersi in un’atmosfera estraniante. In «Bonjour» natura e scultura. L’esposizione dedicato alla Galleria Maselli, Mario Schifano, Cesare Tacchi e Giuseppe (2015), Ragnar Kjartansson trasforma la quotidianità de’ Foscherari, fondata a Bologna da Enzo Torricelli Uncini. q S.L. in una pièce teatrale: ogni giorno due giovani si nel 1962, al quale si unirono in seguito Franco Bartoli incontrano per pochi secondi davanti alla fontana di e Pasquale Ribuffo. Lo spazio diventò noto da subito, MAMbo, via Don Minzoni 14, mar-mer/ven-dom 10-18,30 un villaggio salutandosi timidamente. In «Drag Drag già nel 1963, grazie a uno dei primi happening italiani e gio 10-22, mambo-bologna.org, tel. 051/6496611, «AGAINandAGAINandAGAINand» dal 23 gennaio al 3 maggio, Solo» (2016) Cally Spooner mette in scena il corpo eseguito da Pirro Cuniberti, Luciano De Vita e Concetto «La Galleria de’ Foscherari 1962-2018» fino all’1 marzo sottoposto a ritmi differenti da quelli quotidiani. Luca Pozzati. Ma sono davvero tanti gli episodi degni di

«Ossi» di Claudia Losi

Una veduta della mostra «La Galleria de’ Foscherari 1962-2018» © Giorgio Bianchi, Comune di Bologna

Viaggiatore instancabile Il 17 gennaio alle 18.30 s’inaugura a Villa delle Rose la prima personale dedicata ad Antoni Muntadas da un museo italiano. Promossa dal MAMbo in collaborazione con Artium, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo di Vitoria-Gasteiz e con la partnership della Fondazione Federico Zeri e il patrocinio del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, la mostra è curata da Cecilia Guida e Lorenzo Bal- bi. È un’analisi trasversale del lavoro di Muntadas dai primi anni Settanta a oggi (nella foto, «Mirar Ver Percibir», 2009), condotta individuando relazioni tra i temi ricorrenti nella sua ricerca interdisciplinare. Il titolo della mostra, «Interconnessioni», è tratto da una frase del teorico dell’architettura Mark Wigley, che definisce l’artista: «una città, piuttosto che una persona, una rete di spazi di scambio che opera per lunghi periodi, piuttosto che un individuo», evidenziando il carattere di viaggiatore nomade e di instanca- bile networker di Muntadas. Pioniere dell’arte concettuale, spazia tra diversi media: installazione, video, fotografia, performance, pubblicazioni, interventi urbani e internet, riflettendo su globalizzazione, capita- lismo transnazionale, microfisica del potere, meccanismi di costruzione della paura, dispositivi di con- trollo, relazioni pubblico/privato, manipolazione dell’informazione e della comunicazione. Accompagna la mostra una pubblicazione di Corraini Edizioni con saggi critici di Beatriz Herráez, Lorenzo Balbi, Cecilia Guida, Arturo fito Rodríguez Bornaetxea, Roberto Pinto e Gabriel Villota Toyos.

BOLOGNA. Villa delle Rose, via Saragozza 228/230, mambo-bologna.org/villadellerose, «Antoni Muntadas. Muntadas Interconnessioni» dal 17 gennaio al 22 marzo VEDERE A BOLOGNA | I musei |9 Vis-à-vis con i Carracci 31 opere moderne e contemporanee si confrontano con gli affreschi cinquecenteschi di Palazzo Fava «Scultura Luminosa» di Marco Lodola, 2002

Perché nel 1584 i Carracci abbiano scelto di affrescare il piano nobile di Palazzo Per questo a Palazzo Fava fino al 16 febbraio si tiene la mostra «Il fregio dei Car- Fava con le storie di Giasone e Medea e con le avventure di Enea rimane un racci - Opere a confronto», con 31 opere di arte moderna e contemporanea della mistero. Nell’Europa della controriforma, a Bologna, seconda città dello Stato della collezione Fondazione Carisbo in dialogo con il nucleo pittorico carraccesco. Nel Chiesa, i soggetti mitologici erano una vera rarità. Tuttavia fu anche grazie a questa percorso curato da Benedetta Basevi e Mirko Nottoli, storici dell’arte di Genus scelta inusuale che la prima opera collettiva e di grande respiro di Ludovico (1555- Bononiae, figurano opere come «Il dittatore folle», un grande dipinto di Galileo Chi- 1619), Agostino (1557-1602) e Annibale (1560-1609) Carracci ebbe per la pittura ita- ni del 1938. Esposto (per la prima volta) nella Sala di Ludovico, fu realizzato per liana una portata rivoluzionaria, segnando un momento cruciale nel passaggio dalla la visita di Hitler a Firenze, poco prima dell’occupazione nazista della Polonia. È crisi del Manierismo alla pittura Barocca. caratterizzato dalla grande e minacciosa figura centrale che si erge su una Nel ciclo di Giasone e Medea, realizzato nel salone del piano nobile distesa di corpi lividi ed esamini e ricorda l’ira del violento Polifemo su commissione di Filippo Fava, il naturalismo anti accademi- incontrato da Enea in Sicilia. co dei tre giovani cugini e pittori bolognesi raggiunge già Tra i lavori nella sala di Giasone vi è invece «Maschile», un altissimi livelli. Stessa cosa nelle avventure di Enea, af- grande torso disegnato da Nicola Samorì nel rispetto dei frescate da Ludovico e allievi nelle altre sale dello stes- canoni classici, ma con un accento cupo e crepuscolare so piano. L’accento realistico e la freschezza con cui che evoca l’ascesa e la caduta dell’eroe partito alla i soggetti sono raffigurati privilegia una narrazione conquista del vello d’oro, nonché il destino della accessibile a tutti, a discapito di una dimensionie- pittura figurativa ciclicamente sospesa tra il ritor- altamente idealizzata e di ridondanti particolari no al classico e il suo superamento. di maniera. Roberto Longhi definì questi affre- Tra le opere in mostra vi è anche la «Salomé» di schi: «un romanzo storico, immaginato sulla grande Mimmo Paladino, personaggio biblico strumen- pittura precedente capace di oltrepassare le secche del to del martirio di Giovanni Battista paragonabile manierismo e di comunicare direttamente ad apertura, alla Didone raffigurata da Ludovico Carracci, re- non di libro, ma di finestra». gina e fondatrice di Cartagine morta suicida dopo Palazzo Fava, risalente all’Età Medievale, assunse l’abbandono di Enea. E poi «Scultura luminosa» di la sua attuale forma in epoca rinascimentale, quan- Marco Lodola: un variopinto fantino impegnato nel do nel 1546 diventò proprietà della famiglia Fava. Dal salto a ostacoli che fa da eco alle corse ispirate al sesto 2011 è il Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae, libro dell’Eneide e ai tornei cavallereschi raffigurati dal la rete di musei e palazzi cittadini istituita dalla Fondazio- Carracci. Durante Arte Fiera e nella Art City White Night ne Carisbo che si è fatta carico del restauro degli affreschi. sono previsti eventi e aperture speciali (genusbononiae.it). «Le celebrazioni per i 400 anni dalla morte di Ludovico Carracci rappresen- In occasione dell’apertura del piano nobile è inoltre pubblicata la tano per Genus Bononiae l’occasione per valorizzare il grande patrimonio che i tre Guida di Palazzo Fava a cura di Angelo Mazza con fotografie di Carlo Van- artisti hanno lasciato a Palazzo Fava. Un’opera immensa che fa sempre “da sfondo” alle nostre nini (Maggioli Edizioni), prima documentazione integrale dell’apparato decorativo mostre, ma che per alcuni mesi dell’anno vogliamo valorizzare ‘in esclusiva’, con poche opere del del palazzo. Ad approfondire il dialogo all’origine della mostra, infine, un ciclo di contemporaneo che ci portino a concentrare l’attenzione sulla bellezza del fregio e l’importanza incontri con esperti d’arte coordinato da Angelo Mazza, eventi e laboratori per di averlo recuperato. Ricordo, infatti, che quando la Fondazione lo ha acquistato Palazzo Fava adulti e bambini e itinerari tra chiese e palazzi bolognesi che custodiscono opere dei era ridotto a un rudere, colpevolmente abbandonato insieme a tutti i suoi tesori: le preziose sale Carracci (programma aggiornato su genusbononiae.it). q Jenny Dogliani affrescate dai Carracci rischiavano di affondare nel buio dell’incuria», spiega il presidente di Al centro «Salomé» di Mimmo Paladino, 1986 Genus Bononiae Fabio Roversi-Monaco.

BOLOGNA. Palazzo Fava, via Manzoni 2, mar-dom 10-19, tel. 051/19936305, genusbononiae.it, «Il fregio dei Carracci - Opere a confronto» fino al 16 febbraio

«Maschile» di Nicola Samorì, 2015 Sala cinque, La gara delle navi VEDERE A BOLOGNA | I musei |10 BOLOGNA. Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio 2, lun/mer-ven 9-18, sab-dom 10-20 tel. 051.2757211, etruschibologna.it, museibologna.it/ archeologico, «Etruschi.Viaggio nelle terre Le Etrurie sono cinque dei Rasna» fino al 24 maggio Il popolo dei Rasna in 1.400 oggetti da 60 musei Testa di giovinetto in bronzo, 330 a.C. ca

Tra le mete degli studiosi dei Rasna Alma Mater Studiorum Università di (IX secolo a.C.) alla nascita della città Veio, Cerveteri, Pyrgi e Vulci), l’Etruria (così gli etruschi chiamavano se stessi) Bologna), il percorso parte dai centri (fine del IX-terzo quarto dell’VIII secolo Campana (Pontecagnano, Capua e la raggiunte da inizio ’700 dai primi etruschi più noti già secoli fa. Il primo a.C.), dal potere dei principi (ultimo piana del Volturno, Pompei e la valle viaggiatori dediti a queste popolazioni a intraprendere un viaggio «etrusco» fu quarto dell’VIII-inizi del VI secolo a.C.) del Sarno), l’Etruria Interna (Orvieto, formatesi tra l’età del Bronzo e quella Anton Francesco Gori nel 1733. Dopo alla storia delle città (VI-V secolo a.C.), Perugia, Chiusi e Cortona), l’Etruria del Ferro, non c’è Bologna, la cui natura avere visto Arezzo, Cortona, Perugia, alla fine del mondo etrusco (IV-II secolo Settentrionale (Vetulonia, Populonia e etrusca è oggi conosciuta quanto quella Chiusi e il Senese diede alle stampe il suo a.C.). A chiudere la mostra cinque sezioni il comprensorio Pisa-Volterra-Fiesole) di Modena, Marzabotto, Rubiera, San Museum Etruscum. Scipione Maffei, autore per cinque Etrurie, ciascuna foriera di e infine l’Etruria Padana (Bologna, Polo, , Spina e Adria. Solo nell’800 Della nazione etrusca e degli stati primitivi affascinanti temi e di novità di scavo e di Marzabotto, Verucchio, Spina, l’Emilia Bologna divenne luogo di studio etrusco (Verona, 1739), toccò invece Roma, Civita studio. L’Etruria Meridionale (Tarquinia, occidentale, Adria e Mantova). q S.L. e lo stesso Museo Archeologico cittadino Castellana e Tarquinia. A interessarsi alle ne ospita un’ampia collezione. Per vestigia etrusche nei secoli successivi Urna cineraria in alabastro questo la grande mostra «Etruschi. furono, tra gli altri, Elisabeth Hamilton policromo con coppia banchettante, prima metà Viaggio nelle terre dei Rasna», Gray, George Dennis, Johann Jakob del IV secolo a.C. al Museo Civico Archeologico di Bachofen, Samuel James Ainsley e molti Bologna fino al 24 maggio, con 1.400 altri in epoca moderna, come gli artisti oggetti da 60 musei ed enti italiani e Alberto Savinio e D.H. Lawrence. Da internazionali (catalogo Electa), dedica qui nasce il «viaggio» di una mostra che largo spazio alla Etruria Padana. Tra i vuole «tratteggiare il ritratto degli Etruschi più importanti pezzi esposti la Testa di attraversando le loro terre, raccontandoli giovane del Louvre o le urne cinerarie soprattutto attraverso l’evocazione dei loro di Corciano. Curato da Laura Bentini, paesaggi e le novità di scavo e di ricerca», Anna Dore, Paola Giovetti, Federica spiegano i curatori. L’esposizione per Guidi, Marinella Marchesi, Laura territori, dalle pianure del Po al Vesuvio, Minarini (Istituzione Bologna Musei | è accompagnata da sezioni che delineano Museo Civico Archeologico), Elisabetta le caratteristiche principali della cultura Govi e Giuseppe Sassatelli (Cattedra e della storia etrusca, attraverso oggetti di Etruscologia e Antichità italiche, e contesti archeologici. Si va dalle origini VEDERE A BOLOGNA | I musei |11

«Synapse», Visitatori di Enrico T. Avanzolini De Paris uno dei progetti di Vitruvio con visori Virtual e i segni arcaici Museum Cortesia Applicazioni artistiche della Sculture, simboli e valori Fondazione Amici della realtà virtuale di Isabella Seràgnoli

Nell’ambito di Art City Segnala 2020 (cfr. articolo a p. della casa com’era quando fu terminata nel 1943, nella quale 7), Vitruvio Virtual Museum, originale iniziativa nata vogliamo realizzare un film in realtà virtuale che abbiamo già a San Lazzaro di Savena e dedicata alle tante applica- scritto», spiega Simone Salomoni, socio fondatore di zioni della realtà virtuale, dall’arte al design, all’archi- VRUMS e membro del collettivo Vitruvio Virtual Mu- tettura, espone per la prima volta la sua collezione di seum insieme a Ubaldo Righi, Alessandro Agostini progetti nel nuovissimo spazio bolognese VRUMS - e un team di esperti guidato da Maurizio Agostini. «La Virtual Reality Art Rooms, un luogo dedicato alla for- sfida, prosegue Salomoni, era presentare qualcosa che tutti mazione e alla fruizione della realtà virtuale in tutte le abbiamo negli occhi, ma che normalmente non possiamo vedere sue forme, gioco e cinema inclusi. Curata da Eleonora perché non esiste più o non è visitabile». Tra gli altri lavori Frattarolo, la mostra riunisce per la prima volta tutti i in mostra quello realizzato per la Fondazione Amici lavori prodotti da Vitruvio Virtual Museum, già esposti di Isabella Seràgnoli: la casa virtuale pensata da Ales- singolarmente in numerosi musei italiani, tra cui MA- sandro Mendini con progetti per ogni singola stanza «Orme» di Adriano DRE, MAMbo, Mart e MaXXI. «What if. La riproduci- firmati da designer e architetti quali, tra gli altri, Mario Avanzolini bilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte» il titolo Cucinella, Michele De Lucchi, Daniel Libeskind, Renzo della mostra, ma anche dell’ultimo progetto presentato Piano e Nanda Vigo. E poi l’opera «Synapse» di Enrico T. in anteprima. Accanto a esso altri cinque lavori (fruibili De Paris, già esposta nella mostra «999» alla Triennale Fa parte di «Art City Segnala» la mostra di Adriano gratuitamente indossando i visori), tra cui la prima di Milano. Finita la mostra (visibile dal 23 al 26 gennaio) Avanzolini «Valori Vivi», dal 24 al 30 gennaio nel idea realizzata da Vitruvio Virtual Museum, fondato nel le opere saranno fruibili su richiesta, mentre in futuro, Centro espositivo via Urbana. L’artista bolognese 2013. Si tratta di un’opera sulla villa di Curzio Malapar- conclude Salomoni «vogliamo avviare collaborazioni inter- mette a tema le religiosità diverse per contribuire al te a Capri, presentata alla Bologna Design Week del nazionali per produrre nuovi progetti e per realizzare mostre consolidamento di modelli di convivenza orientati a 2015: «Una riproduzione completa e completamente visitabile con lavori anche di altri». q Mariella Rossi una cittadinanza pluralistica, che non sia perdita di valori, ma capacità di porre in condizioni non discri- BOLOGNA. VRUMS - Virtual Reality Art Rooms, via Zaccherini Alvisi 8, mar-ven 15-23, sab 10-24, dom 15-23, minanti tutte le fedi espresse nel sistema sociale. Con tel. 339/4751917, vitruviovirtualmuseum.com, «What if. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte» «Valori vivi» Avanzolini mette in luce energie culturali dal 23 al 26 gennaio (ore 15-23) correlate al tema delle religioni e dell’arte, in un tem- po difficile. Il suo lungo percorso artistico si esprime dall’inizio degli anni Settanta con sculture di realismo A Pompilio Mandelli (Villarotta di Luzzara, 1912-Bologna, 2006), uno esistenziale nelle quali, in continuità fino a oggi, af- L’ultimo dei protagonisti dell’Informale, è dedicata la mostra allestita dal 10 fronta tematiche sociali come il rapporto tra individuo gennaio al 9 febbraio nella sede dell’Assemblea legislativa della Re- e collettività e l’eguaglianza dei diritti civili. In periodi naturalista gione Emilia-Romagna, all’interno del Fiera District di Bologna. successivi Avanzolini adopera la simbolizzazione legan- Avviata nel 2017 su impulso della presidente della stessa Assemblea, dola alla tradizione della scultura, in una dimensione Trenta dipinti di Simonetta Saliera, l’iniziativa ha ormai permesso di organizzare 25 rivolta alla mediazione segnica ove la materia è predi- Pompilio Mandelli esposizioni, curate da Sandro Malossini, che hanno rivisitato, in par- sposta in forma significante. Le opere lungo il percorso ticolare, l’opera, sia antologica sia relativa a singoli motivi, di alcuni trattano di simboli, ampiamente usati nella ritualizza- degli artisti emiliano-romagnoli (tra gli altri Ilario Rossi, Carlo Mattio- zione della pratica religiosa quotidiana, che riprodu- li, Mario Nanni, Vincenzo Satta, Maurizio Bottarelli, Alfonso Frasnedi, cono concetti complessi. Sono realizzate con materiali Carlo Mastronardi, Graziano Pompili) e arricchito la collezione dell’En- diversi, dalla terracotta al ferro, dal legno al cemento, e te. Promossa in collaborazione con Felsina Factory di Bologna, la mo- collegano mondi differenti, ma molto vicini, con strut- stra ripropone l’opera di Pompilio Mandelli, uno degli artisti più amati ture che instaurano un rapporto tra spazio e vuoto. Per da Francesco Arcangeli, e ha un carattere antologico: trenta i dipinti, esempio attraverso l’irregolarità dei tagli da cui pene- ricompresi tra il 1942 e gli ultimi decenni del secolo scorso. Mandelli trano aria e luce. L’ascensionalità di certe forme è fatto ha scavato nel suo percorso, in due generi, il paesaggio e la figura, i interiore e annuncio di valori che toccano l’uomo nel due aspetti con cui si manifesta il vivente, sempre interagenti tra di suo esistere, come il cerchio che simboleggia l’unità e loro, tanto che in molte sue opere tra metà anni Cinquanta e metà la diversità. Si tratta dunque di una mostra «evento» in anni Sessanta si coglie nitidamente questo trapassare dell’immagine cui è presente un’attitudine plastica dal forte impatto nelle opposte reciproche direzioni. Mandelli incarna ciò che è stato il spirituale. L’apparire di simboli universali e religio- sentimento segreto degli esponenti dell’Ultimo naturalismo, il termi- si, come la croce o il gankyil, distillati in astrattezze ne coniato da Arcangeli, per il quale: «Natura è la cosa immensa che non vi segniche di solennità, assieme a simboli di perfezione dà tregua, perché la sentite vivere tremando fuori, entro di voi: stato profondo legati all’infinito, orienta la ricerca di un linguaggio di passione e di sensi, felicità, tormento». Pittore di sottili angosce, attento ove l’inesprimibile possa divenire riconoscibile perché a cogliere il brivido della vita, Mandelli frantuma e distrugge, ma poi simbolico. La mostra è intesa anche come luogo di dia- sempre ricostruisce e collega (come fa un ponte) figure ed elementi logo ove il simbolo scolpito evoca un codice di comuni- della natura, che lui stesso confessa di percepire, con un pensiero di cazione della conoscenza essenziale del reale, strategia straordinaria attualità: «natura sentita come partecipazione, scambio diretto, di diverse proiezioni religiose, preludio di esperienze «Figura» di Pompilio Mandelli, 1958 Cortesia della né da dominare né da esserne dominati». q Sandro Parmiggiani complesse e fuori dal tempo. q S.L. Collezione Mattioli

BOLOGNA. Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, viale Aldo Moro 50, lun-ven 9-18 (ven 24 gennaio 10-20, sab BOLOGNA. Centro espositivo via Urbana, via Urbana 13a, 25 gennaio 10-22, dom 26 gennaio 10-18), assemblea.emr.it, «Pompilio Mandelli, dalla figurazione all’Ultimo naturalismo» dal «Valori Vivi» dal 24 al 30 gennaio (orario 10-20, sab 25 10 gennaio al 9 febbraio gennaio 10-24) VEDERE A BOLOGNA |I musei |12

Il pittore e il danzatore L’irresistibile Valerio Longo interpreta Ettore Frani fascino dell’ordinario

La performance di Valerio Longo e l’apertura fino alle 24 sabato 25 gennaio alla Raccolta Lercaro per la Art City White Night sono un motivo in più per visitare il museo e la personale di Et- tore Frani (Termoli, 1978) «Le dimore del pittore» (fino al 26 aprile), curata da Andrea Dall’Asta SJ su progetto di Ettore Frani e Paola Feraiorni e con un testo di Roberto Diodato. Durante la notte bianca, il danzatore Valerio Longo accompagnerà il pubbli- Dal 21 gennaio al 23 febbraio, co alla visita della mostra alle 21,30, 22,15 e alle 23, interpretando Palazzo De’ Toschi, analizza la le sensazioni che pervadono le tavole di Frani, ballando su musi- pittura del secondo Novecento che inedite di Claudio Calari e Antonello Sabatini. I temi sono la e l’attrazione umana per sogget- «Il dono» di Ettore Frani, 2019 © Paola Feraiorni notte, il silenzio e la meditazione. Frani concepisce l’atto creativo ti «ordinari» come nature morte, paesaggi e interni. Intitolata «Le come momento privilegiato di esperienza dell’invisibile e dell’in- realtà ordinarie», comprende finito. In questo processo di esplorazione dell’essenza spirituale vo sarà rielaborato. Le 17 opere degli ultimi due anni presentate opere di artisti di italiani e inter- di tutte le cose, Frani immortala ciò che lo circonda nello studio, all’inaugurazione varieranno in occasione della notte bianca e poi nazionali di varie generazioni. i pennelli, il barattolo dell’acquaragia, il tavolo, procedendo attra- di nuovo a marzo, quando l’artista vivrà e lavorerà nel museo per Tra i lavori esposti le «Arance» verso la tecnica pittorica della sottrazione del colore nero da una sperimentare l’idea di dimora. Alla fine della mostra un e-book te- dipinte da Salvo (1947-2015) stesura di bianco: toglie il buio per far emergere la luce. L’artista stimonierà il progetto. Le opere dell’artista, vincitore del Premio nel 1981 (nella foto, Cortesia di si fa così mediatore tra la materia e lo spirito, in una ricerca senza Artivisive San Fedele nel 2010, erano già state esposte alla Raccol- Norma Mangione Gallery e Ar- fine che prosegue nelle sale del museo, dove il percorso espositi- ta Lercaro nella collettiva «Con gli occhi alle stelle. Giovani artisti chivio Salvo, Torino, © Sebastia- si confrontano col Sacro» nel 2012. La Raccolta Lercaro, diretta no Pellion di Persano), «Surface Mine» di Carol Rhodese e lavori dal 2008 da Andrea Dall’Asta SJ e parte della Fondazione Cardina- BOLOGNA. Raccolta Lercaro, via Riva di Reno 57, gio-ven 10-13, sab-dom di Helene Appel (1976), Luca le Giacomo Lercaro, propone inoltre una collezione permanente 11-18,30, tel. 051/6566210-211, raccoltalercaro.it, «Ettore Frani. Bertolo (1968), Andrew Grassie Le dimore del pittore» fino al 26 aprile con opere di Giacomo Manzù, Arturo Martini, Francesco Messina, (1966), Clive Hodgson (1953), Mimmo Paladino, Ettore Spalletti e molti altri. q Ma.R. Michele Tocca (1983), Patricia Treib (1979), Rezi van Lankveld (1973) e altri. Le domande che si pone la mostra sono: esiste Chagall su tela e perfino in 3D ancora una spinta verso i gene- 160 tra olii, incisioni, tempere e gouache provenienti da collezioni private europee ri- ri classici? In che modo i pittori costruiscono a Palazzo Albergati fino all’1 marzo il mondo di Marc Chagall (Vitebsk, possono assecondarla o con- 1887-Sain Paul de Vence, 1985). Cinque le sezioni tematiche della mostra curata da trastarla? Da che cosa deriva Dolores Duràn Ucar, ciascuna dedicata ai motivi ricorrenti nella produzione dell’artista. la nostra attrazione per sogget- Un mondo poetico, onirico e fiabesco, il suo, in cui si fondono cultura ebraica, russa ti ordinari come nature morte, e occidentale, quest’ultima dovuta anche alla permanenza francese. La proposta bo- vasi di fiori, paesaggi, interni lognese abbraccia l’arco temporale dell’intera produzione (dal 1925 in poi) spaziando domestici? E perché siamo in- dalle composizioni floreali degli anni Settanta all’attrazione per il mondo circense, alle clini a considerare la rappresen- xilografie «Poèmes» date alle stampe nel 1968 dall’amico editore Gérald Cramer. Il filo tazione di questi soggetti una che lega Chagall a progetti editoriali d’illustrazione è documentato anche con le Favole zona franca, il luogo di un puro di La Fontaine (per Vollard) e con i testi sacri. Il progetto per la Bibbia (105 incisioni piacere dello sguardo, liberato in due volumi usciti a Parigi nel 1956) si ripete sottoforma di tema, come dimostrano dal gioco culturale dei rimandi e «En route», «L’âne rouge» e «David et Goliah» (gouache realizzate tra gli anni ’70 e ’80). delle citazioni? Né mancano il tema dell’infanzia, rappresentato da «Villaggio russo» (1929), ritraente BOLOGNA. Palazzo De’ Toschi, la città natale innevata, Vitebsk (nella foto, Swiss© Chagall ® by SIAE 2019), e quello piazza Minghetti 4/D, lun-ven dell’amore (si vedano «Il Gallo viola», 1966-72, «Nozze sotto il baldacchino», 1981, «Gli 10-13/15-17, (24 gen 10-20, BOLOGNA. Palazzo Albergati, via Saragozza 28, lun-dom Innamorati con l’asino blu», 1955). Chiude il percorso una video installazione immersi- 25 gen 10-24, 26 gen 10-20), 10-20, tel. 051/030141, palazzoalbergati.com, «Chagall. tel. 051/6571111, «Le realtà Sogno e Magia», fino all’1 marzo va in cui le opere di Chagall fluttuano in 3D. q Veronica Rodenigo ordinarie» dal 21 gen al 23 feb

Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro RACCOLTA LERCARO

25 gennaio 2020 “Dance in the night” E TTORE FRANI Performance di VALERIO LONGO L e dimore del pittore 21:30 / 22:15 / 23:00 16/11/2019-26/04/2020

ORARI Raccolta Lercaro HOURS Giovedì e Venerdì 10.00 / 13.00 Via Riva di Reno, 57 - 40122 Bologna Thursday and Friday 10.00 / 13.00 Sabato e Domenica 11.00 /18.30 T +39 0516566210-211 Saturday and Sunday 11.00 / 18.30 Sabato 25 gennaio 11.00 / 24.00 www.raccoltalercaro.it January Saturday 25th 11.00 / 24.00 VEDERE A BOLOGNA | I musei |13

Bolognesi La luce lombardi di Margherita

Il duecentesco Palazzo d’Accur- Margherita Moscardini (1981) sio, sede istituzionale del Comu- indaga le relazioni tra proces- ne di Bologna e sede delle Colle- si di trasformazione di ordine zioni Comunali d’Arte, ospita fino naturale, urbano e sociale ap- al 19 gennaio una personale di partenenti a diversi luoghi del Alessandro Guardassoni (1819- mondo. In genere dà vita a pro- 88) nel bicentenario della nasci- getti di lungo termine, su larga ta. La rassegna racconta le varie scala, raccontati attraverso di- fasi attraversate dall’artista, dal segni, scritti, modelli in scala e naturalismo storico-romantico alla svolta purista, allo sviluppo di un linguaggio de- video-documenti. È il caso, per esempio, di «In the light of», la mostra curata da Barbara vozionale che fece di lui il più importante pittore ecclesiastico della Bologna del XIX Meneghel, nella Direzione Generale Banca di Bologna dal 21 gennaio al 21 febbraio. secolo. Fino al 9 febbraio Palazzo d’Accursio ospita anche la mostra «Un passato Attraverso l’installazione al neon «The Decline of the Nation State and the End of the presente. L’antica Compagnia dei Lombardi in Bologna», con alcune opere legate Rights of Man» (nella foto), l’artista interpreta il pensiero della filosofa Hannah Arendt. all’antichissima e ancora attiva Compagnia, nata per difendere gli interessi sociali, La frase, contenuta nel titolo del nono capitolo de Le Origini del Totalitarismo, scritto politici e culturali e dare sostegno a famiglie non bolognesi. L’ente ha depositato da Arendt nel 1951, allude ai termini usati dalla intellettuale tedesca per descrivere presso i Musei Civici d’Arte Antica, da cui dipendono le Collezioni Comunali d’Arte, l’istituzione degli stati nazione d’Europa attraverso trattati che anziché proteggere giu- quattro tavole della fine del XIV secolo dipinte da Simone di Filippo detto dei Croci- ridicamente le minoranze le condannarono all’apolidia, generando milioni di rifugiati. fissi e altre quattro realizzate da Giovanni da Modena verso la metà del XV secolo, L’installazione dell’artista, collocata in uno spazio visibile dalla strada, è un’edizione tutte raffiguranti santi e sante verso i quali era viva la devozione cittadina. Al piano di un lavoro presentato per la prima volta a Plovdiv in Bulgaria nel 2018: sarebbe bello di sotto, fino al 16 febbraio, si visita invece «Da Bertelli a Guidi. Vent’anni di mostre immaginare che altri esemplari di questo statement disseminati in altre città, almeno dell’Associazione Bologna per le Arti». Curata da Stella Ingino e Giuseppe Mancini, in Europa. Moscardini non è nuova a questi progetti di ampio respiro. Tra le sue inizia- la mostra racconta due decenni di esposizioni dalla associazione Bologna per le tive si ricorda «Istanbul City Hills_On the Natural History of Dispersion and States of Arti, istituita per raccontare l’arte bolognese degli ultimi due secoli. Un’occasione Aggregation» (2013), dedicato alla trasformazione urbana recente di Istanbul, con le per ripercorrere le declinazioni dell’arte bolognese di fine Ottocento e inizio Nove- demolizioni di interi quartieri e il ricollocamento di comunità locali. Del 2012-18, infine, cento, con opere di Luigi Bertelli, Luigi Busi, Giovanni Paolo Bedini, Raffaele Faccioli, «1XUnknown (1942-2018, to Fortress Europe with Love)», che con 21 video documenta Coriolano Vighi, Mario de Maria, Alessandro Scorzoni, Fabio Fabbi, Flavio Bertelli, la linea difensiva Atlantic Wall (1942-44) composta da 15mila bunker costruiti dal Terzo Ugo Guidi (nella foto, «Riposo» © Simone Nocetti) e altri. q S.L. Reich lungo la costa atlantica europea con lo scopo di difendere l’Europa nazista.

BOLOGNA. Palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6, tel. 051/2193111, BOLOGNA. Direzione Generale della Banca di Bologna, piazza Minghetti 4/D, giov-ven 16-19, «Alessandro Guardassoni» fino al 19 gennaio, «Da Bertelli a Guidi. Vent’anni di mostre sab-dom 11-19, (24 e 26 gennaio, ven 10-20, sab 10-24, dom 10-20),tel. 051.6571430, dell’Associazione Bologna per le Arti» fino al 16 febbraio, «Un passato presente. L’antica «Margherita Moscardini. In the light of» dal 21 gennaio al 21 febbraio Compagnia dei Lombardi in Bologna» fino al 19 febbraio

ADRIANO AVANZOLINI VALORI VIVI

Spazio espositivo via Urbana 13/a Bologna ore 10-20 sabato 25.01 ore 10-24

In collaborazione con 24.01-30.01.2020

white night 25 gennaio 2020 white night 25 gennaio 2020 white night Tra tradizione e innovazione: white night gli scultori bolognesi del ’900 art-week2020 Bologna art-week2020

Galleria Falcone e Borsellino 4/d segnala2020 40123 Bologna - Tel/Fax 051 235292 Cell. 3333331910 Orari: Orario: 10,30-12,30 / 15,30-20 lunedì chiuso feriali 10-13 / 16-20 segnala2020 [email protected] festivi: 16-20 Cod. fisc. BNZGNN89C02A944R program P.Iva: 03669521209 sabato 25 gennaio 10-24 2020 program 2020 map

map special project 24 - 25 - 26 gennaio 2020 special project 24 - 25 - 26 gennaio 2019 special project2020

special project2020 main project2020

main project2020 01 - 02 - 03 gennaio 2020

24 - 25 - 26 gennaio 2020 cinema2020

cinema2020 VEDERE A BOLOGNA | ArgomentoI musei e altri o sede spazi evento????? |14

«Blob-out» è invece un’installazione Poltrone, tentacoli video site-specific realizzata da Basmati Film (Audrey Coïaniz e Saul Saguatti) e realtà virtuale e Ditraverso con la collaborazione di Opificio Neirami nel Parco Tre progetti firmati Culturalia Commerciale Borgo Mascarella in via Norma Waltmann Stalingrado 71, che modifica l’usuale percezione di un centro commerciale. Compie quindici anni nel 2020 Museum presso Vrums, a cura di Tentacoli enormi visibili da grande l’affermata agenzia di comunicazione Eleonora Frattarolo (cfr. articolo a distanza accompagnati da musiche specializzata in arte e cultura p. 11). L’intervento di Andrea Bianconi di Pasquale Sorrentino creano effetti Culturalia, della storica dell’arte (realizzato in collaborazione con fluttuanti e polisensoriali. Appartiene e giornalista olandese Norma Barbara Davis Gallery Houston e con infine alla dimensione virtuale il Waltmann (1969). Tre i progetti il supporto di Casa Testori) è diffuso progetto «What if»: «non le consuete (cfr. calendario a p. 20) organizzati, in 20 luoghi della città, spazi pubblici esperienze di potenzialità digitali applicate dal 23 al 26 gennaio, per «Art City come il Portico di San Luca, un ufficio ai capolavori del passato, ma una mostra di Segnala» (cfr. articolo a p. 7): «Sit postale, l’androne dell’autostazione, progetti d’arte in realtà virtuale da vedere down to have an idea» di Andrea scuole e piazze dove l’artista ha attraverso i visori. Un’occasione unica Bianconi, a cura di Alice Zannoni, posizionato le «poltrone delle idee», per entrare in contatto con l’innovazione «Blob-out», a cura di Silvia Grandi sulle quali ci si può gratuitamente applicata alla cultura». e Giuseppe Virelli, e «What if. La sedere per esercitare la pratica della riproducibilità tecnica nell’epoca riflessione. «L’obiettivo è restituire BOLOGNA. Culturalia, Vicolo Bolognetti 11 «Sit down to have an idea» di Andrea Bianconi tel. 051/6569105, culturaliart.com dell’opera d’arte» di Vitruvio Virtual tempo al pensare», spiega Waltmann.

Comunicare l’Arte è un’arte

culturalia [email protected] | culturaliart.com Nessuno sa di arte tutto quello che sanno i lettori di «Il Giornale dell’Arte» «Il Giornale dell’Arte» ■ Abbonamenti 2020 Vanessa Beecroft Ogni anno: 11 numeri, oltre 1000 pagine. La stampa con la firma autografa per tutti gli abbonati 2020 ABBONAMENTO ITALIA ABBONAMENTO EUROPA ABBONAMENTO RESTO DEL MONDO ❏ 1 ANNO anziché 110 100 ❏ 1 ANNO anziché 150 140 ❏ 1 ANNO anziché 175 165 ❏ 3 ANNI anziché 330 240 ❏ 3 ANNI anziché 450 360 ❏ 3 ANNI anziché 525 435

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Lavori in corso Discordanti nel laboratorio del Novecento sincronie

«L’archivio animato. Lavori in corso», nella Fondazione Massimo e Alessandro Lupi, 44enne ge- Sonia Cirulli fino al 17 maggio, è una rassegna (nella foto, una vedu- novese attivo a Berlino, fin dai ta) su cui riflettere a lungo. Un percorso caledoiscopico che attraver- tempi dell’Accademia Ligusti- so arti figurative, design industriale, pubblicità, locandine, fotografia, ca di Belle Arti di Genova usa immagini della televisione, tessuti e riviste permette di immergersi mettere al centro del suo la- in un «laboratorio» di storia e cultura del Novecento. Si sogna davanti voro la luce, intesa come stru- alle varie fasi del secolo della modernità, grazie alle tante invenzioni mento che agisce sulla perce- che hanno fatto progredire la civiltà. Il progetto espositivo, realizzato zione e sui processi cognitivi. dai Cirulli grazie alla consulenza e supervisione di Jeffrey Schnapp, A fine anni Novanta realizza la fondatore e direttore del MetaLAB dell’Università di Harvard e figu- serie di sculture «Densità fluorescenti», realizzate con filamenti fluore- ra di riferimento nel campo dell’umanistica digitale, costruisce una scenti, poi un lungo ciclo di interventi site-specific: opere cinetiche e inte- narrazione potente e agile grazie ai materiali della vasta raccolta rattive ospitate da prestigiose istituzioni pubbliche internazionali. Dal 20 della Fondazione Cirulli, composta da migliaia di pezzi di arte e cul- gennaio (inaugurazione alle 18) al 28 marzo, Cubo-Museo d’impresa del tura visiva italiana del XX secolo. Collocata nell’ex fabbrica di design Gruppo Unipol, ne ospita quattro lavori nell’ambito della terza edizione Gavina, progettata nel 1960 dagli architetti e designer Achille e Pier del progetto «Das-dialoghi artistici sperimentali». La mostra, intitolata Giacomo Castiglioni, è un luogo fortemente legato alla storia del «One Too Free. Specchi ombre, visioni» è curata da Ilaria Bignotti e fa design italiano. Suddivisa in 19 sezioni, la mostra comprende 200 parte del programma di Art City 2020. Per la sua prima retrospettiva opere. Accanto alla selezione «Frammenti del Novecento», con dipin- italiana Lupi trasforma gli ambienti di Spazio Arte di Cubo con quattro in- ti dei primi tre decenni del secolo, figura «Il tessuto della modernità» stallazioni site-specific, interconnesse fra loro. Una è «Frammenti di real- con progetti grafici per tessuti di arredamento realizzati per la Trien- tà», nello spazio all’aperto del museo, che a seconda dell’ora del giorno, nale di Milano da Gio Ponti, Ettore Sottsass, Lucio Fontana, Enrico della sera e delle condizioni atmosferiche si trasforma, grazie alla com- Prampolini, Bice Lazzari, Fede Cheti e altri. Lo spazio «Fermo immagi- posizione di migliaia di frammenti specchianti e riflettenti. All’interno cu- ne» racconta il boom economico attraverso i volti del cinema e della stodice le «Ombre», piccole sculture collocate su un basamento e poste televisione degli anni Sessanta ed è affiancato da «Munari, Carboni in rapporto con immagini di fondo. Vi è poi «Seconds», un’installazione e la Rai», che analizza l’innovazione grafica della televisione pubblica composta da sessantuno congegni di orologi disposti su una parete che delle origini. Del Dopoguerra vi sono le immagini di Enrico Pasquali suonano all’unisono, prima in modo discordante e poi sincrono. Infine, e Arturo Ghergo e poi la pubblicità del maestro del Bauhaus Xanti «Antiego», uno specchio che non svolge la sua sua funzione (nella foto, Schawinsky per il negozio Olivetti di Torino. «Seconds», 2011 © Guido Castagnoli).

BOLOGNA. Cubo-Museo d’impresa del Gruppo Unipol, piazza Vieira SAN LAZZARO DI SAVENA (BO). Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, via Emilia 275, lun-ven su appuntamento, de Mello 3, tel. 051/5076060, cubounipol.it, «One Too Free. Specchi sab-dome 11-19, fondazionecirulli.org, «L’archivio animato. Lavori in corso» fino al 17 maggio ombre, visioni. Alessandro Lupi» dal 20 gennaio al 28 marzo

RICORDATI DI (Palazzo) TE

RICORDATI DI (Palazzo) TE

fondazionepalazzote.it scopri il programma

Vedere Bologna 2020 Cuniberti_Ferrari_Layout 1 18/12/2019 10:05 Pagina 1

PIRRO CUNIBERTI|GIUSEPPE FERRARI OMAGGIO A DUE GRANDI MAESTRI DEL NOVECENTO BOLOGNESE fondazionepalazzote.it scopri il programma Giuseppe Ferrari a cura di inaugurazione mostra (1921 - 2011) Graziano Campanini sabato 18 gennaio 2020 Comparsa che entra e Giovanni Pintori ore 17.00 Acrilico su tela

fino all’8 febbraio

Pirro Cuniberti orari (1923 - 2016) lunedi - sabato: Sabato 25 gennaio Si è fatta bella per lui apertura serale Olio su tela, 1963 10.00/13.00 - 16.00/19.00 per la Notte Bianca Galleria Fondantico di Tiziana Sassoli Via de’ Pepoli 6/E Bologna Tel. 051.265980 www.fondantico.it email: [email protected] SPECIALE | MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna |16 Maurizio Tarantino, direttore del MAR - Museo d’Arte della città di Ravenna

L’universalità del sommo poeta Ravenna celebra il 700mo anniversario della morte di Dante con due anni di iniziative

Ravenna sta rafforzando sempre gliabile di Dante, certamente; ma Quali sono le iniziative più rile- di più la sua posizione sul map- anche qualcos’altro, che trae vitalità vanti del biennio dantesco? pamondo contemporaneo della dalla città stessa e dal modo affat- Stiamo valutando centinaia di cultura. E lo fa con un biennio to particolare in cui i suoi abitanti proposte che guardano a Dante at- cruciale, quello delle celebrazio- hanno coltivato la sua memoria. Ciò traverso tutti i linguaggi artistici ni dedicate a Dante Alighieri che ha lasciato Dante a Ravenna, e non solo, per un pubblico che de- nel 700o anniversario della mor- trascorrendovi operosamente gli ul- sideriamo il più possibile diversifi- te, avvenuta nel 1321 proprio in timi anni di vita, è molto. Ma se un cato. Le celebrazioni partiranno il questa città. qualche folle provasse a compilare 4 settembre 2020 con un concerto In programma c’è un vastissimo una lista di tutto ciò che Ravenna di Riccardo Muti e si articoleran- calendario di eventi lungo due ha fatto per Dante negli ultimi set- no fino al settembre del 2021. Tra anni. S’intitola «VIVA DANTE», tecento anni (una lista di quelle che quelle più rilevanti, oltre a un im- è costellato di mostre dall’alto piacevano e davano le vertigini a portante congresso internazionale valore scientifico e ha l’obiettivo Umberto Eco), sarebbe facile dimo- e a un’iniziativa che coinvolgerà di rendere fede del lascito cultu- strare che il lascito è stato ripagato grandi scrittori contemporanei, tempo del suo esilio con la visione un’esperienza museale all’altezza rale del sommo poeta, un lascito con gli interessi. Tra i tanti esempi non si può non ricordare in questa che abbiamo di lui oggi nell’arte e della sfida. dall’altissimo valore riconosciu- di questo culto della memoria, quello sede il programma di attività espo- nella cultura popolare. Le mostre Qual è l’immagine internazio- to in tutto il mondo. «Se il sesto che ne riassume meglio i molteplici sitive. Inizieremo già nella prima- avranno la cura di Massimo Me- nale di Ravenna? centenario del 1921, col fascismo connotati è rappresentato dalla più vera del 2020 con una personale di dica e Giuseppe Antonelli, con la Ravenna è un grande porto inter- alle porte, fu all’insegna del nazio- antica tradizione dantesca ravenna- Paolo Roversi, il grande fotografo collaborazione di Davide Caroli nazionale; una città dalla vita cul- nalismo e del Dante “Padre della te: la cerimonia del dono dell’olio da ravennate, primo italiano a ve- e Giorgia Salerno e di un nutrito turale intensissima. Credo però che Patria”, il settimo dovrà, al contra- parte del Comune di Firenze per la dersi affidato, proprio quest’anno, staff che è già al lavoro per prestiti la sua immagine sia soprattutto le- rio, testimoniare, qui e nel mondo, lampada che arde nella Tomba. La il calendario Pirelli. La mostra di prestigio, con allestimenti e pre- gata al mosaico, con i suoi otto siti l’universalità del messaggio dante- cerimonia è preceduta da una so- avrà una sezione dantesca de- senze adeguati alle innumerevoli Unesco. Stiamo provando (con ot- sco», spiega Maurizio Tarantino, lenne lectio magistralis in Bibliote- dicata agli «Occhi di Beatrice». suggestioni possibili. timi risultati) a consolidare la pro- dirigente alla Cultura del Comu- ca Classense, nella sala intitolata a Un tema, quello dello «sguardo», Com’è stato valorizzato il patri- spettiva del mosaico anche in chiave ne di Ravenna e direttore del Dante nel 1921 dal ministro dell’I- che trae spunto da un verso del monio materiale legato a Dante? contemporanea, con una Biennale MAR-Museo d’Arte della città struzione Benedetto Croce, e dalla Paradiso: l’arte, scrive Dante, Il «patrimonio materiale» legato a sempre più creativa e sperimenta- di Ravenna dal 2017, al quale ab- «Messa per Dante» nella Basilica di deve “pigliare gli occhi per aver Dante è costituito unicamente dal- le. Il centenario può far emergere biamo rivolto alcune domande. San Francesco, dove si tennero nel la mente”; sarà questo il focus del le sue ossa, conservate nella Tomba Ravenna e la Tomba di Dante non Che relazione c’è tra Ravenna e 1321 le sue esequie. Oggi la cerimo- progetto espositivo più rilevante, ravennate. Di Dante non abbiamo solo come luogo di «sacre memo- Dante? nia è accompagnata da un’impres- previsto tra l’autunno di quest’an- nulla, né una riga scritta da lui né rie», ma come il luogo in cui le ossa La relazione che si stabilisce tra una sionante partecipazione popolare, no e la primavera del prossimo. Il un cimelio; non sappiamo quando di un poeta riescono a farsi «parola città e uno scrittore può assumere coordinata dal Teatro delle Albe con progetto ha per titolo «Dante, gli nacque né le case in cui visse. Ma dell’oggi». forme assai diverse, che vanno ben i cori delle migliaia di cittadini che occhi e la mente» e comprende due a fronte di questa assenza abbiamo q Mariella Rossi oltre il luogo di nascita o di morte. hanno partecipato alla «Chiamata mostre speculari (allestite al MAR un’opera straordinaria, un «pa- Dante morì ed è sepolto a Ravenna Pubblica per la Divina Commedia» e nella Chiesa di San Romualdo trimonio immateriale» intorno al In basso a sinistra Purgatorio, Chiamata pubblica per la Divina e ha descritto la città in molti passi (Premio Ubu 2017) e da un corteo annessa al monastero in cui ha quale stiamo lavorando per offrire Commedia di Dante Alighieri della Commedia. Ma nella relazio- di sindaci e rappresentanti delle cit- sede la Biblioteca Classense) che ai visitatori della Tomba (500mila A destra Pietro Lombardo, ne tra la città e il «suo» poeta c’è tà menzionate nella Commedia coi proveranno a mettere in relazione l’anno, che ovviamente si moltipli- «Ritratto di Dante», 1483, Ravenna Tomba di Dante qualcosa in più; la statura inegua- loro gonfaloni. le forme d’arte che Dante vedeva al cheranno durante le celebrazioni) SPECIALE | MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna |16 SPECIALE | MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna |17 MAR - Museo d’Arte della città di Ravenna

Adolfo De Carolis, «Dantes Adriacus», Dall’esilio al web 1920, xilografia, Biblioteca Classense Nell’ambito del calendario delle che rimanda a Giotto, o nella ci- do ravennate che Dante trascorse della città di Ravenna il 30 ot- song», che ne analizza la presen- celebrazioni per il 700o centena- tazione, nel medesimo canto, del alla corte di Guido Novello da tobre 2020, dove resterà aperta za nella musica, «Dante ciak», rio della morte di Dante Ali- miniatore Oderisi da Gubbio. Il Polenta, documentato da opere fino al 28 febbraio 2021. S’inti- nel cinema, «Dante spot», nella ghieri, intitolato «VIVA DAN- panorama di partenza è la Firen- di Giuliano da Rimini e di Pietro tola «L’epopea popolare» e do- pubblicità e «Dante gag», che TE 2020/2021», il MAR - Museo ze del XIII secolo, dove Dante era da Rimini. Il ricco e articolato per- cumenta la presenza di Dante studia, invece, il lato comico le- d’Arte della città di Ravenna nato e vissuto e dov’era in corso corso espositivo, che intreccia vi- come icona contemporanea con gato allo scrittore. E poi ancora, presenta due appuntamenti del una notevolissima fioritura arti- cende personali, cronaca di un’e- una vastissima carrellata della «Dante brand», con i bestseller ciclo espositivo «Dante. Gli occhi stica, che include le esperienze di poca cruciale e sviluppi artistici, presenza del nome, dell’opera di oggi, e «Dante d’antan», con e la mente» (cfr. articolo a p. 16). Cimabue e del suo più celebre al- si chiude infine con riferimenti a e del suo inconfondibile profi- le riscritture antiche. Completa Il primo, a cura di Massimo Me- lievo, Giotto. Più variegato l’oriz- Venezia, in particolare alle testi- lo nell’immaginario collettivo, la mostra una sezione con opere dica, sarà inaugurato nella Chie- zonte figurativo che si presentò a monianze culturali che entrarono dall’arte alla musica, al cinema, di arte contemporanea messe a sa di San Romualdo il 2 ottobre Dante durante l’esilio, voluto da nel suo immaginario e al viaggio al marketing. Un successo senza confronto con la sua figura (se- 2020, con il titolo «Le Arti al tem- papa Bonifacio VIII, e che por- in laguna effettuato per questio- tempo e senza confini ricostru- zione a cura di Giorgia Salerno po dell’esilio» e sarà visibile fino tò il poeta a spostarsi tra le corti ni diplomatiche durante il quale ito da un percorso costituito da e Davide Caroli). al 26 gennaio 2021. L’obiettivo è dell’Italia settentrionale. Queste contrasse la malaria, che gli costò una serie di sezioni tematiche q Mariella Rossi di rendere conto delle esperienze tappe, che includono Forlì, Vero- la morte sopraggiunta a Ravenna tra le quali «Dante clic», che visive di Dante, delle quali resta na e Bologna, sono evocate in mo- nel settembre del 1321. esplora la presenza di Dante nel MAR - Museo d’Arte della città testimonianza nelle sue opere, stra da opere suntuarie, sculture, La seconda mostra, curata da web e nei videogiochi, «Dante di Ravenna, via Roma 13, mar-sab 9-18, dom 11-19, tel. per esempio nella celebre terzi- manoscritti miniati e pitture. La Giuseppe Antonelli, sarà inau- chic», che guarda alle sue «in- 0544/482477, mar.ra.it na dell’XI canto del Purgatorio mostra si sofferma poi sul perio- gurata al MAR - Museo d’Arte cursioni» nella moda, «Dante

Beatrice, Paolo e Giulietta

Ravenna rende omaggio al con- immortalano le «Beatrici di oggi», da Swinton. La mostra di Roversi cittadino fotografo di fama inter- saranno esposte opere incentrate conferma la volontà del MAR di nazionale Paolo Roversi (1947), sulla figura umana, dai progetti puntare ogni primavera i rifletto- primo italiano ad aver avuto per l’alta moda ai nudi, e altre con ri sul mondo della fotografia per l’onore di realizzare il leggenda- soggetti di vario genere, come la raccontare i grandi nomi della rio calendario Pirelli (edizione natura morta. In occasione del contemporaneità valorizzando Paolo Roversi, Roos, 2020). Residente a Parigi da oltre photo shoot realizzato per il ca- il patrimonio della fototeca della Paris 2017 (for the «Dior Images Paolo 40 anni, Roversi è protagonista lendario Pirelli, Roversi ha dimo- Biblioteca Classense, con Arrigo Roversi» book and della personale intitolata «Paolo strato, qualora ce ne fosse ancora Dolcini e con le esperienze più Vogue Australia) © Paolo Roversi Roversi. Studio Luce», allestita al bisogno, di sapersi egregiamente fresche di giovani fotografi che si MAR - Museo d’Arte della città misurare con figure femmini- stanno distinguendo per l’origi- MAR - Museo di Ravenna dal 4 aprile al 5 lu- li iconiche della cultura italiana nalità dell’approccio al medium d’Arte della città di glio. Un’intera sezione è dedica- universalmente condivisa. Ne è fotografico, oggetto negli ultimi Ravenna, via Roma ta a Beatrice, la donna amata da un esempio l’immagine intitola- anni di grandi cambiamenti. 13, mar-sab 9-18, dom 11-19, tel. Dante, musa e protagonista delle ta a Giulietta scattata a Verona, q Mariella Rossi 05447482477 prime poesie stilnoviste della Vita un coinvolgente racconto visivo Nuova e delle Rime; è la figura sulla «Giulietta che si nasconde MAR - Museo d’Arte della città di Ravenna, Loggia che incarna l’eterna ricerca della in ogni donna». La carriera di verità e della bellezza. Nelle sue Roversi, iniziata nel 1970 come fotografie, Roversi mette in scena ritrattista a Ravenna e come foto- una tensione senza fine, costante, reporter in Italia, subì una svolta come l’aspirazione all’ineffabile nel 1971, quando conobbe Peter «sentimento della luce» che da Knapp, direttore creativo della sempre caratterizza lo stile del rivista «Elle»; da quel momento fotografo ravennate e che ha sug- non si contano le collaborazio- gerito ai curatori Chiara Nonino e ni con il mondo della moda e i Jean-Hugues de Chatillon il titolo ritratti di star internazionali del della mostra. Oltre agli scatti che calibro di Isabella Rossellini e Til- VEDERE A BOLOGNA | Le Fondazioni |18

«conTatto» di Michelangelo Pistoletto, 2017, © Ela Bialkowska, OKNO Studio, U.MANO: manifesto per il futuro Cortesia della Galleria Continua Recuperare il legame tra arte e scienza da Dürer a Pistoletto Una veduta della mostra nella Fondazione Golinelli

Che cosa significa essere umani? In un’epoca caratterizzata dallo scontro, più che dal dialogo, e da opinioni divergenti, e troppo spesso senza sfumature, è una domanda di particolare attualità. A porsela è la Fondazione Golinelli che, in linea con lo spirito infuso all’istituzione dall’imprenditore farmaceutico e filantropo Marino Golinelli, presenta la mostra «U.MANO - Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà», fino al 9 aprile. Alla base dell’esposizione è lo studio della mano sviluppato su vari piani di lettura: dall’esplorazione dell’interiorità umana a quella dell’universo, sempre in relazione con sottintendeva intuizioni della mente e simbolo della riflessione, e aperte, di Giovan Battista Crespi, dal «Cristo il cervello, centro di ogni opere delle mani volte alla ricerca di quella simbolo dell’esplorazione e della della moneta» di Mattia Preti alla attività umana. discontinuità che nutre il progresso umano. conoscenza del mondo (al termine «Madonna col Bambino» di Ludovico Come spiegano i curatori Andrea Possiamo indagare il volto del futuro della mostra resteranno in Fondazione). Carracci, al «San Giovanni Battista» di Zanotti, Silvia Evangelisti, Carlo attraverso il calcolo delle probabilità e la Intorno a esse il De Symmetria partium Guercino, al ritratto di Francesco Arsilli Fiorini e Stefano Zuffi: «La mano capacità computazionale che toccano oggi in rectis formis humanorum corporum di Sebastiano del Piombo. è l’elemento di raccordo tra il fare e il nei big data il vertice più elevato; ma è libri di Albrecht Dürer. È un trattato Tra le opere contemporanee, invece, un pensare ed è fortemente rappresentativa vero anche che l’intuizione del futuro sta sul disegno della figura umana, le «Quadro specchiante» di Michelangelo dell’attività della Fondazione Golinelli, nelle anticipazioni, solitarie e dolorose, di cui istruzioni sono state interpretate Pistoletto ispirato alla Creazione di volta a recuperare il legame oggi perduto scienziati e artisti che scrutano orizzonti come uno dei primi algoritmi di Adamo eseguita da Michelangelo tra arte e scienza, che proprio nella cultura a noi preclusi. È la solitudine di Leonardo arte generativa; accanto due atlanti nella Cappella Sistina e una serie di italiana aveva raggiunto il suo culmine. che immagina con quattrocento anni di anatomici: il De humani corporis fabrica ricostruzioni in 3D della Battaglia di L’Opificio Golinelli (dal latino, opus-facēre) anticipo la capacità dell’uomo di volare». di Andrea Vesalio e i Deux Livres de Anghiari di Leonardo. q S.L. è una metafora perfetta dell’unione di La mostra è composta da una chirurgie di Ambroise Paré. Poi, le azione e mente, di arte e scienza ed è ampia selezione di opere antiche cere anatomiche di Anna Morandi BOLOGNA. Fondazione Golinelli, Centro Arti un luogo dove i giovani sono educati a e contemporanee, da DÜrer a Manzolini, realizzate a Bologna nel e Scienze-Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa 14, mar-ven superare la dicotomia fra teoria e pratica». Caravaggio, a Guercino, da Carracci corso del Settecento, e numerose opere 10-19, sab-dom 11-20, mostraumano.it, Aggiunge inoltre Zanotti, presidente a Pistoletto. Aprono il percorso due dei secoli precedenti. Si va da una fondazionegolinelli.it, «U.MANO - Arte e scienza: antica misura, della Fondazione, che «l’antica alleanza, grandi installazioni simili a origami «Madonna col Bambino» attribuita a nuova civiltà» fino al 9 aprile che un tempo teneva unite arte e scienza, specchianti raffiguranti mani chiuse, Caravaggio alla «Giuditta e Oloferne»

17 – 19 aprile 2020 miart preview 16 aprile

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sponsor online exclusively on official guide VEDERE A BOLOGNA | Le Gallerie |19 Asteroide P420 Prima personale di Franco Vaccari nella galleria bolognese

La prima personale di Franco opere contenute in quaderni. Vaccari (1936) nella galleria «Esporremo un ciclo di opere P420 arriva dopo dieci anni di sul tema dei sogni, a cui Franco collaborazione e comprende Vaccari si accostò già dagli solo opere inedite. È una anni Settanta», precisano delle rare mostre dedicate i galleristi. È inoltre all’artista modenese, s’intitola esposta una monumentale «Migrazione del reale» ed installazione video, che è visibile dal 23 gennaio al 21 occuperà l’intera seconda marzo (inaugurazione sabato sala della galleria. In uno 25 gennaio dalle 18 alle 24 alla spazio siderale si muove la presenza dell’artista). massa voluminosa e scura Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani «Pur avendo inserito Franco dell’asteroide interstellare Vaccari in più mostre collettive Oumuamua, annotato sugli e tematiche sia in galleria sia in annali scientifici come il diversi spazi istituzionali, non primo oggetto conosciuto di avevamo ancora fatto una sua questo tipo. Venne scoperto personale qui alla P420. Abbiamo nel 2017, quando raggiunse il preferito perseguire progetti al punto di massima vicinanza di fuori della galleria. Ma ora al sole e di minima distanza ci ha presentato un progetto dalla Terra, attirando straordinario», spiegano i l’attenzione per lo scampato galleristi Fabrizio Padovani pericolo di impatto. Prima di e Alessandro Pasotti. Al avvicinarsi al sole viaggiava centro dei lavori esposti vi nella costellazione della è uno degli interessi meno Lira, ora sta migrando verso conosciuti di Vaccari: il sogno, quella di Pegaso. Innescando che, come recita il titolo della scenari variabili e bizzarre mostra, è una migrazione supposizioni (un professore del reale. «Del sogno, scriveva dell’Università di Harvard «L’asteroide interstellare Oumuamua» 2017. (Foto di ESO/M- Kornmesser, USA) l’artista nel 1985, non mi ha avanzato l’ipotesi che si interessa la dimensione surreale o tratti di un artefatto alieno), straniante, entrambe aspetti dello l’asteroide è il simbolo della Biennale di Venezia nel 1972 Tra le mostre recenti la segnato la storia dell’arte con straordinario e dell’eccezionale, e discrepanza tra realtà e con «Esposizione in tempo personale «Take me, I am esperienze contestualizzate neppure quella psicanalitica. È la irrealtà. reale n. 4», nel 1980, con yours», curata da Christian negli anni Sessanta e Settanta, dimensione “reale” del sogno ad Franco Vaccari ha partecipato «Esposizione in tempo reale Boltanski, Hans Ulrich Obrist, valorizzando aspetti della attirarmi. Il mondo reale si svuota alla 5a Ural Industrial n. 19. Codemondo», e nel 1993, Chiara Parisi e Roberta loro produzione non ancora di realtà mentre questa migra Biennial of Contemporary con «Esposizione in tempo Tenconi all’HangarBicocca a riconosciuti. q Ma.R. verso il territorio del sogno». Art, conclusasi in Russia lo reale n. 21. Bar code - Code Milano nel 2017. Dai primi anni Ottanta scorso dicembre. Esporrà bar». Si tratta di lavori che Fondata dieci anni fa da BOLOGNA. P420, via Azzo Gardino Vaccari avvia una pratica di inoltre al Walker Art Center prevedono il coinvolgimento Padovani e Pasotti, la 9, mar-sab 10,30-13,30/15- 19,30, tel. 051/4847957, descrizione e illustrazione di Minneapolis nel 2020. Il diretto dello spettatore, che galleria P420 focalizza la p420.it, «Franco Vaccari. dei propri sogni, dando suo esordio è di metà anni contribuisce a determinarne propria attenzione su artisti Migrazione del reale» dal 23 gennaio al 21 marzo forma a un esteso corpus di Sessanta, ha partecipato alla forma e significato. che, come Vaccari, hanno

Assemblea legislativa della Pompilio Mandelli Regione Emilia-Romagna, Viale Aldo Moro 50 - 40127 Bologna dalla figurazione lunedì-venerdì ore 9-18 venerdì 24.01 ore 10-20 all’Ultimo naturalismo sabato 25.01 ore 10-22 domenica 26.01 ore 10-17 a cura di Sandro Malossini Ingresso gratuito 10.01 - 09.02

Mostra promossa da Nell’ambito di ART CITY Segnala 2020 In collaborazione con Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in occasione di Arte Fiera Felsina Factory, Bologna VEDERE A BOLOGNA | Che cosa, dove e quando |20

BOLOGNA Ettore Frani 22 Museo internazionale e Biblioteca Il fregio dei Carracci-Opere a confronto Gli scultori bolognesi del ’900 1 Assemblea legislativa Regione ➤ 26 aprile della musica ➤ 16 febbraio 11 gennaio ➤ 7 febbraio Emilia-Romagna 13 Fondazione del Monte di Bologna strada Maggiore 34 32 Palazzo Pallavicini 42 Galleria de’ Foscherari viale Aldo Moro 50 e Ravenna museomusicabologna.it via San Felice 24 via Castiglione 2/b Graziano Pompili via delle Donzelle 2 Donatella Lombardo. Partiture mute. palazzopallavicini.com defoscherari.com ➤ 6 gennaio fondazionedelmonte.it Note a margine Botero Michele Zaza 2 Biblioteca Italiana delle Donne-Centro Body Configurations 22 gennaio ➤ 23 febbraio ➤ 12 gennaio ➤ 14 marzo delle Donne di Bologna 18 gennaio ➤ 18 aprile 23 Museo Morandi 33 Palazzo Re Enzo-Cappella di Santa Maria 43 Galleria Fondantico via del Piombo 5 14 Fondazione Gualandi a favore dei sordi via Don Minzoni 14 dei Carcerati via de’ Pepoli, 6/E bibliotecadelledonne.women.it via Nosadella 47 mambo-bologna.org/museomorandi piazza Maggiore fondantico.it Silvia Costa fondazionegualandi.it Bertozzi & Casoni. Elogio dei fiori finti palazzoreenzo.com Pirro Cuniberti 24 ➤ 26 gennaio Alessandro Guardassoni tra Romanticismo e ➤ 6 gennaio Ann Veronica Janssens e Giuseppe Ferrari 3 BolognaFiere devozione 24 Oratorio di San Filippo Neri 20 gennaio ➤ 20 marzo 18 gennaio ➤ 8 febbraio piazza della Costituzione ➤ 19 gennaio via Manzoni 5 34 Pinacoteca Nazionale di Bologna 44 Galleria Stefano Forni artefiera.bolognafiere.it 15 MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna fondazionedelmonte.it via Belle Arti 56 piazza Cavour 2 Arte Fiera via Don Giovanni Minzoni 14 Eulalia Valldosera. Nave Nodriza pinacotecabologna.beniculturali.it galleriastefanoforni.com 24 ➤ 26 gennaio mambo-bologna.org 19 gennaio ➤ 26 gennaio Il genio in guerra nell’età di Leonardo, Beatrice Gallori 4 Casa Morandi Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose 25 Padiglione de l’Esprit Nouveau Michelangelo, Durer ➤ 26 gennaio via Fondazza 36 ➤ 6 gennaio piazza Costituzione 11 ➤ 7 gennaio 45 Gallleriapiù mambo-bologna.org/museomorandi La Galleria de’ Foscherari 1962-2018 mambo-bologna.org Sedi varie via del Porto 48 a/b Francesca Ferreri. Gaussiana ➤ 1 marzo Dilettanti geniali. Sperimentazioni artistiche mambo-bologna.org gallleriapiu.com 23 gennaio ➤ 23 febbraio AGAINandAGAINandAGAINand degli anni Ottanta Inventario Pozzati Pauline Batista 5 Centro Arti e Scienze Golinelli 23 gennaio ➤ 3 maggio ➤ 5 gennaio ➤ 3 marzo ➤ 11 gennaio via Paolo Nanni Costa 14 16 MAST-Manifattura di Arti, Sperimentazione e Mika Taanila Sedi varie 46 LABS Gallery mostraumano.it Tecnologia 24 gennaio ➤ 30 marzo artciti.bologna.it via Santo Stefano 38 U.MANO. Arte e scienza: antica misura, via Speranza 40-42 26 Palazzo Albergati artefiera.it labsgallery.it nuova civiltà ➤ 9 aprile mast.org via Saragozza 28 Art City Partiture illeggibili 6 Centro storico Anthropocene palazzoalbergati.com 17 gennaio ➤ 26 gennaio ➤ 22 febbraio museibologna.it ➤ 5 gennaio Chagall. Sogno e magia 35 Stazione di Bologna-Hall Alta Velocità 47 Maurizio Nobile Antonello Ghezzi. Luigi Mainolfi. Via libera 17 Museo Civico Archeologico ➤ 1 marzo piazza Delle Medaglie d’Oro via Santo Stefano 19 per volare via dell’Archiginnasio 2 27 Palazzo Belloni artcity.bologna.it maurizionobile.com 21 gennaio ➤ 1 marzo comune.bologna.it via de’ Gombruti 13/a Riccardo Benassi. Morestalgia Dieci ragazzi per me 7 Chiese Arcidiocesi di Bologna Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna mostranoi.it 23 gennaio ➤ 27 gennaio ➤ 1 febbraio Alessandro Guardassoni tra Romanticismo ➤ 24 maggio NOI ...non erano solo canzonette 36 Studio privato di Concetto Pozzati 48 OTTO Gallery e devozione 18 Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria ➤ 12 aprile via Zamboni 57 via Massimo d’Azeglio 55 ➤ 19 gennaio Davia Bargellini 28 Palazzo Bentivoglio artcity.bologna.it otto-gallery.it 8 Centro espositivo via Urbana strada Maggiore 44 via del Borgo di San Pietro 1 Angela Malfitano, Massimo Scola. Five masterpieces via Urbana 13a comune.bologna.it artcity.bologna.it Io sono un pittore ➤ 10 gennaio artcity.bologna.it Capolavori del Presepe napoletano del Sissi. Vestimenti 24 gennaio ➤ 26 gennaio Urs Lüthi Valori Vivi Settecento. Collezione Bordoni 21 gennaio ➤ 19 aprile 37 Teatro Comunale-Foyer Respighi 18 gennaio ➤ 30 aprile 24 ➤ 30 gennaio ➤ 19 gennaio 29 Palazzo d’Accursio-Collez. Comunali d’Arte largo respighi 1 49 P420 9 Cubo-Centro Unipol Bologna Antonello Ghezzi, Luigi Mainolfi. Via libera per piazza Maggiore 6 tcbo.it via Azzo Gardino 9 piazza Vieira de Mello 3 volare comune.bologna.it Valentina Vetturi p420.it cubounipol.it 21 gennaio ➤ 1 marzo Alessandro Guardassoni tra Romanticismo e 26 gennaio Paolo Icaro. Cantiere Alessandro Lupi 19 Museo Civico Medievale devozione 38 Villa delle Rose-Mambo ➤ 11 gennaio 20 gennaio via Manzoni 4 ➤ 19 gennaio via Saragozza 228/230 Franco Vaccari. Migrazione del reale ➤ 28 marzo museibologna.it Un passato presente. L’Antica Compagnia dei mambo-bologna.org 23 gennaio ➤ 21 marzo 10 Direzione generale Banca di Bologna Imago splendida. Capolavori di scultura lignea Lombardi in Bologna Antoni Muntadas 50 Parco Commerciale piazza Galvani 4 a Bologna dal Romanico al Duecento ➤ 9 febbraio 18 gennaio ➤ 22 marzo Borgo Mascarella artcity.bologna.it ➤ 8 marzo Da Bertelli a Guidi. Vent’anni di mostre 39 Vrums-Virtual Reality Art Rooms via Stalingrado 71 Margherita Moscardini. In the light of 20 Museo di Palazzo Poggi dell’Associazione Bologna per le Arti via Zaccherini Alvisi 8 borgomascarella.it 21 gennaio ➤ 21 febbraio via Zamboni 33 ➤ 16 febbraio vitruviovirtualmuseum.com Blob-out 11 DumBO sma.unibo.it Alessandro Guardassoni Vitruvio Virtual Museum 23 gennaio ➤ 26 gennaio via Casarini 19 Nicola Toffolini. Un perenne stato del presente ➤ 19 gennaio 23 gennaio ➤ 26 gennaio 51 Rufoism boomcontemporaryart.com fossile 30 Palazzo De’ Toschi Banca di Bologna 40 Enrico Astuni via Santo Stefano 16 BOOMing Contemporary Art Show 19 gennaio ➤ 30 marzo piazza Minghetti 4/D via Iacopo Barozzi 3 rufoism.com 23 ➤ 26 gennaio 21 Museo Ebraico artcity.bologna.it galleriaastuni.net Ero-Tic3 24 ➤ 26 gennaio Romeo Castellucci. La vita nuova via Valdonica 1/5 Le realtà ordinarie Maurizio Nannucci 52 Spazio Carbonesi 24 ➤ 25 gennaio museoebraicobo.it 21 gennaio ➤ 23 febbraio 24 gennaio ➤ 9 maggio via De’ Carbonesi 11 12 Fondazione Lercaro - Raccolta Lercaro Ori e Storie intorno all’antico cimitero ebraico 31 Palazzo Fava-Genus Bononiae 41 Galleria d’arte del Caminetto spaziocarbonesi.it via Riva di Reno 57 di Bologna via Manzoni 2 Galleria Falcone e Borsellino 4d Silvia Camporesi fondazionelercaro.it ➤ 6 gennaio genusbononiae.it galleriadelcaminetto.it 24 gennaio ➤ 24 febbraio

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Due amici Dieci ragazzi per Nobile Quando l’arte di dieci diplomati del Liceo artistico Arcangeli di Bologna entra in dia- naturalisti e ironici logo con opere del Cinquecento l’effetto è shock. Succede con la mostra «Dieci Pirro Cuniberti e Giuseppe Ferrari ragazzi per me», curata per la Galleria Maurizio Nobile da Alessandro D’Ami- co, in corso fino al primo febbraio. Sono Fondantico, la storica galleria antiquaria di Tiziana Sassoli, esposti dipinti di Andrea Bini e Mila Blu, coniuga la pittura antica, soprattutto emiliana, con l’arte con- di Federico Covarelli e Camilla Marrese, temporanea. Dopo Zhang Dali, è ora la volta di due noti espo- opere di fashion design di Andrea Grossi nenti del Novecento italiano: Pirro Cuniberti (1923-2016) e Giu- Giacomo Nasi, tatuaggi di Alberto Lelli e seppe Ferrari (1921-2011), entrambi bolognesi. Matilde Masi e grafiche di Eugenio Pancaldi e Alessandro Tuccillo. Ne «Comparsa che entra» di Giuseppe Ferrari A loro è dedicata la mostra «Omaggio a due grandi maestri parla Maurizio Nobile, che ha aperto la galleria a Bologna nel 1987 e del Novecento bolognese», accompagnata da un catalogo a una seconda sede a Parigi dieci anni fa. Com’è nata la mostra? cura di Edoardo Battistini con testi di Graziano Campanini Per caso. Un’amica mi ha presentato un ragazzo giovanissimo, che stu- e Giovanni Pintori e allestita dal 18 gennaio all’8 febbraio dia moda a Firenze, e sono rimasto colpito dalla sua preparazione e con un centinaio di opere. È la prima volta, dopo la scomparsa di dalla sua energia. Così, mentre una fila di artisti noti aspirava a fare entrwambi, che una galleria bolognese promuove i due artisti. «I una mostra da me, ho chiesto a lui, che mi ha proposto di esporre in- due artisti, molto importanti per la storia dell’arte bolognese dagli anni sieme ai suoi amici, dieci studenti under 25 che lavorano nei diversi Cinquanta ai Novanta, si conoscevano e, seppur con stili completamente ambiti di arte, fotografia, grafica, moda, scultura, street art e tatuaggio. differenti, hanno suddiviso la scena non solo locale. Ferrari partecipò a Perché le è piaciuta l’idea? varie Biennali di Venezia e anche Pirro era particolarmente amato. Ab- Avvicina i giovani all’arte antica. Per farlo bisogna attirarli con cose che «Si è fatta bella per lui» di Pirro Cuniberti, 1963 biamo raccolto opere da varie collezioni private di Bologna e diviso gli sentono vicine. Questo è lo scopo del progetto, le velleità commerciali passano in secondo piano. spazi: al piano terra Cuniberti, sopra Ferrari», spiegano i curatori. Dopo gli inizi in seno al Realismo, Ferrari Come dialogano antico e contemporaneo? diventa uno dei principali espressionisti astratti del suo tempo: «È stato un protagonista rilevante della pit- Sono stati i ragazzi a chiedermi di esporre anche pezzi antichi. Le loro tura italiana del secolo scorso, ha esposto le sue opere in prestigiose rassegne come la Biennale di Venezia del 1950 e opere sono trenta, realizzate con diversi linguaggi, tutte sul tema del del 1964, la Quadriennale di Roma del 1964, e nel 1963 all’Istituto di Cultura di Madrid e in importanti gallerie quali ritratto, il confronto è con dipinti del Cinque e Seicento. Il Milione di Milano, La Loggia di Bologna, Galleria la Bussola, Torino e tante altre. Vasta la sua antologia critica, Che cosa pensa di questa generazione? con numerosi testi dei più importanti recensori italiani, primo fra tutti Francesco Arcangeli che lo ha scelto tra gli Sono colti, carini ed entusiasti: scoprirli così mi ha emozionato. Inoltre ultimi naturalisti», scrive Giovanni Pintori. «Cuniberti, aggiunge Graziano Campanini, ha esposto a Parigi, hanno una possibilità comunicativa grandiosa: attraverso i social con- New York, Londra, Zagabria e innumerevoli città italiane; ovunque ha lasciato un segno profondo della poesia e dividono tutto. Coinvolgerli è ancora più rilevante, perché le esperienze dell’ironia insite nei suoi lavori. Il compianto Dominique Bozo, presidente del Centre Pompidou di Parigi, trovò i suoi di pochi possono influenzare molti. Il suo pubblico apprezza la mostra? lavori molto poetici e visitandone lo studio ebbe la voglia di fare una mostra di Cuniberti al Centre Pompidou. Solo Corro il rischio di essere criticato per questa scelta, ma non importa. la malattia che lo colpì gli impedì di farla. Cuniberti è il degno erede di Morandi della seconda metà del Novecento e Che rapporto hanno i suoi collezionisti con l’arte contemporanea? dei primi anni del XIX secolo». Ho avuto diversi clienti che dal contemporaneo sono passati all’antico, e per me è stato un traguardo. Non mi è mai capitato il contrario. BOLOGNA. Galleria Fondantico, via de’ Pepoli 6/e, lun-sab 10-13, 16-19, tel. 051/265980, fondantico.it, «Pirro Aveva già lavorato con artisti giovani? Cuniberti e Giuseppe Ferrari. Omaggio a due grandi maestri del Novecento bolognese» dal 18 gennaio all’8 febbraio Sì, con Giuseppe Ducrot, Ettore Greco e Ronald Martinez, quando era- no agli esordi della loro carriera, poi divenuta luminosa. Ronald era giovanissimo quando ha inaugurato la prima mostra di fotografia nella mia sede di Parigi: faceva il cameriere ai miei vernissage e un giorno Vita, morte e bellezza mi ha mostrato le sue foto, fantastiche! q Ma.R. BOLOGNA. Maurizio Nobile, via Santo Stefano 19/a, mar-sab 11-19, tel 051/238363, maurizionobile.com, «Dieci ragazzi per me» fino Artisti bolognesi da riscoprire all’1 febbraio

«Tra tradizione e innovazio- di Bologna è colta da fermenti di e Paolo Zauli, fondano uno ne: gli scultori bolognesi del vitalità, ma nello stesso tempo non studio d’arte all’interno di Pa- ’900» è la mostra nella Gal- ha saputo essere madre ma soltanto lazzo Salina Brazzetti in via leria d’arte del Caminetto “matrigna”, ponendo questi ed altri Barberia 13. Nel 1966 i galleristi dall’11 gennaio al 7 febbraio. autori in un cono d’ombra e in un danno origine al Caminetto e Curata dal gallerista Giovanni silenzio non giusto, non confacente inaugurano l’attività «Antichi Banzi, l’esposizione racconta alla qualità del loro lavoro artistico. Disegni» nel salone del primo il percorso di artisti affermatisi Nasce da tutto ciò lo spirito delle piano di Palazzo Salina Brazzet- «Largo gesto nel passato sulla scena cittadi- nostre iniziative: non dimenticare ti, con disegni di artisti bolo- per un massimo na, con particolare riguardo ai anzi riscoprire questi scultori soffer- gnesi. Dopo vari passaggi si arri- spazio» di Quinto Gheramandi, 1969 diversi linguaggi interpretativi. mandosi su opere che coinvolgono va al 1994, quando il Caminetto Gli artisti scelti per la collettiva emotivamente lo spettatore fino allo si stabilisce all’attuale indirizzo sono numerosi: Angelo Bian- sconfinamento nelle speculazioni grazie a Maria Zauli, figlia di cini, Valerio Cattoli, Carlo esistenziali su vita, morte e bellezza, Romana e Paolo, che prosegue Corsi, Ercole Drei, Quinto contribuendo così a dare un forte la sua attività sulla scia dei ge- Ghermandi, Ugo Guidi, significato alla nostra rassegna». La nitori. Impossibile citare tutte

Carlo Leoni, Renaud Martel- Galleria del Caminetto è una le mostre, oltre trecentoventi «Donna con li, Luciano Minguzzi, Enzo delle più longeve a Bologna, qui realizzate, tra cui quelle de- gufo» di Luciano Minguzzi, 1951 Pasqualini, Cesare Rabitti, presente sulla scena da oltre dicate a Donato Creti, il Liberty Carlo Santachiara, Cleto cinquant’anni con appunta- a Bologna, il Guercino, Pelagio BOLOGNA. Galleria d’arte del Caminetto, Galleria Falcone e Borsellino Tomba, Farpi Vignoli e Carlo menti dedicati all’arte antica e Pelagi e Felice Giani, Carlo 4/D, mar-sab 10-13/15,30-20, dom 16-20, tel. 051/235292, galleriadelcaminetto.it, «Tra tradizione e innovazione: gli scultori Zauli. «In quegli anni, spiega moderna. Tutto nasce nel 1962, Leoni, Alessandro Guardassoni. bolognesi del ’900» dall’11 gennaio al 7 febbraio Graziano Campanini, la città quando due docenti, Romana q Stefano Luppi LONDON | MILANO | LUGANO CORTESI GALLERY [email protected] | www.cortesigallery.com

M.Donzelli, “O” #c, 2019, mix media on canvas, resin 97 x 67 x 3 cm | H.Mack, Untitled (Chromatic Constellation), 2018, acrylic on canvas, 89.5 x 100.5 cm J.Eielson Quipus 28 B1, 1967-71, on fabric board, cm 102 x 22 acrylic G.Santomaso, i timbri del colore n.24,1990, mixed media on paper laid canvas, 76 x 56 cm mixed n.24,1990, i timbri del colore G.Santomaso,

G.Pardi, Architettura, 1975 , acrylic aluminium and cables on canvas, 150 x 150 cm

Quartiere Fieristico di Bologna Preview & Vernissage January 23 PAV. 18 | Main Section C6 & Focus C2 General Admission January 24 - 26, 2020 Rapporto Bologna 2020 Con la prima Università occidentale, 40 chilometri di portici, un centro storico candidato Unesco e +46% di turisti negli ultimi 5 anni, Bologna è il perno di una regione dove la cultura continua a generare ricchezza e occupazione di Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia-Romagna

ologna La Dotta si presenta a noi con anni è cresciuta dell’8,5%. Abbiamo insomma di- la prima Università dell’Occidente: mostrato come da uno straordinario patrimonio Bfin dal 1088 l’Alma Mater richiama di beni immateriali sia possibile trarre un signifi- studenti da tutta Europa. Dai tempi degli illu- cativo beneficio anche di tipo materiale. La forza stri studenti Dante, Petrarca e Boccaccio, l’U- dell’Emilia-Romagna si fonda su un patrimonio niversità di Bologna ha affermato nei secoli il di beni e di energie diffuse, presenti dal Comune suo ruolo di fucina del sapere e i circa 80mila più piccolo del piacentino fino alla Valmarecchia, studenti che oggi accoglie la mantengono viva e dove i capoluoghi di provincia, Bologna per pri- culturalmente e socialmente. Visitare l’Archi- ma, sono i polmoni di questo sistema senza per ginnasio, antica sede dell’Università che ospi- questo esaurire e assorbire tutte le risorse. Altret- ta l’impressionante teatro anatomico, significa tanto ricco è il panorama di associazioni e im- fare tappa nel luogo che per secoli è stato uno prese culturali e creative con il quale abbiamo dei principali e più ferventi punti di riferimen- costruito un sano e fecondo sistema di sussidia- to del sapere europeo. Questo Palazzo è nel rietà. Fatta eccezione per poche strutture regio- cuore del centro storico, uno dei meglio con- nali e comunali, il resto dell’offerta culturale è servati d’Europa, dove si elevano antichi edifici progettata e realizzata proprio attraverso questa e chiese ricchi di opere d’arte, caratterizzato fitta rete. dai suoi quaranta chilometri di portici che rendono la città unica al mondo. Fin dal 1100, 2020, un anno da celebrare quando la crescita dell’Università spinse a in- Il 2020 sarà per l’Emilia-Romagna un anno ventarsi nuovo spazio urbano, i portici sono di- straordinario. Con Parma, Capitale della cul- ventati un luogo pubblico e privato, di socialità Stefano Bonaccini (Modena, 1967) tura italiana, insieme a Reggio Emilia e Piacen- e commercio, salotto all’aperto e simbolo stes- è presidente della Regione Emilia-Romagna za (le altre due prime classificate alle sue spalle), so dell’ospitalità bolognese. Il portico di San dal 2014 (fine mandato 26 gennaio). daremo vita a un ricchissimo calendario di even- Nel 1990 è stato nominato assessore Luca in particolare, che lega la città al santua- alla cultura del Comune di Campogalliano (Mo), ti straordinari. 100 anni dalla nascita del genio rio del Colle della Guardia, è il più lungo al dal 1999 al 2006 assessore ai Lavori Pubblici del cinema Federico Fellini vedranno protago- mondo (3.796 metri e 666 arcate). Poiché sono del Comune di Modena. A capo di una serie nista la sua Rimini, a partire dalla grande mostra di liste di centro sinistra, sfiderà alle prossime storia e tradizione, urbanistica e architettura, i inaugurata il 14 dicembre scorso, e la Cineteca Regionali Lucia Borgonzoni, candidata portici bolognesi sono candidati a sito Unesco. del centro destra di Bologna che si è incaricata del restauro e della valorizzazione di più della metà dei film L’impatto economico del maestro. Reggio Emilia ha appena inaugura- della cultura obiettivo. Questo è quello che abbiamo fatto e to una grande mostra su un altro grande genio In questi anni, la Regione e il suo capoluogo sono in questo senso sono andate le leggi approvate delle nostre terre, Cesare Zavattini, mentre To- partiti dalla ricchezza esistente, che ci è stata in questi anni, con cui si è arricchito il già mol- nino Guerra sarà protagonista, nel centenario data in eredità, per sviluppare una forte sinergia to avanzato quadro normativo in materia della della nascita, di altri appuntamenti tra Santar- sul piano degli investimenti e dello sviluppo Regione. In particolare con la legge in materia cangelo di Romagna e . Ci preparia- dell’offerta culturale e dell’economia della di cinema e audiovisivo, attuata attraverso un mo intanto, con Ravenna, al ricco calendario di cultura. Abbiamo riconosciuto e valorizzato il piano triennale di interventi che coinvolgono appuntamenti per i 700 anni dalla morte di settore anche per farne comprendere a tutti il diversi settori della pubblica amministrazione: Dante nel 2021. peso e per accrescere la consapevolezza del fatto dalla Cultura alla Formazione, dalle Attività pro- che dietro i termini cultura e creatività non c’è duttive al Turismo. La stessa cosa abbiamo fatto Un turismo esponenziale solo intrattenimento, ma anche posti di lavo- con la legge in materia di sviluppo del set- Il lavoro svolto in questi anni ha concorso alla ro, impatto economico, immagine italiana tore musicale. Prima in Italia nel suo genere, crescita esponenziale dell’attrattività turistica nel mondo e molte altre cose. Dall’inizio della punta a rafforzare il sistema musicale regionale dell’intera regione, caratterizzata anche dal ri- legislatura regionale ad oggi sono stati compiuti e a dare un’impronta trasversale e innovativa al chiamo culturale. Nella sola Bologna, negli ulti- passi importanti e questo tema è diventato pa- comparto, supportando le potenzialità di cresci- mi cinque anni, i turisti sono cresciuti del 46% e trimonio di tutta l’amministrazione regionale, a ta e sviluppo del settore con misure normative le presenze del 44%. Non si tratta soltanto di un partire dall’impegno che avevamo assunto di tri- ed economiche che affrontano i diversi segmen- segno +, ma di un vero e proprio volano che tra- plicare le risorse a disposizione del bilancio ti della filiera: da quello educativo-formativo a sforma la città e traina la crescita dell’intera area della cultura, pienamente realizzato, in contro- quello creativo, produttivo, distributivo e pro- metropolitana. Non a caso aumenta in maniera tendenza con il resto d’Italia. mozionale. netta proprio la richiesta per i tour legati ai punti di interesse culturali. La Lonely Planet ha da poco Le leggi che moltiplicano La crescita occupazionale realizzato la sua prima guida completa dedicata gli investimenti Dati alla mano, queste azioni positive hanno pro- all’Emilia-Romagna. La pubblicazione evidenzia i Nel Patto per il Lavoro, siglato il 20 luglio 2015, dotto un effetto moltiplicatore nella qualità e sedici elementi principali che ne fanno una meta tra le priorità venne indicata quella di rafforzare nella quantità di risorse economiche mobili- imperdibile: dalle città d’arte ai brand motoristici i sistemi produttivi ad alto potenziale di crescita, tate sul territorio: a ogni euro di investimento nel Modenese, dai 14 siti Unesco a Rimini capita- riconoscendo in quello delle industrie cultu- pubblico ne sono corrisposti cinque derivanti da le della Riviera, senza dimenticare le ricchezze rali e creative uno dei driver di innovazione investimenti privati. Nell’industria del cinema, naturali, dall’Appennino alle Foreste Casentinesi, e sviluppo più rilevanti e coerenti per questo ad esempio, l’occupazione negli ultimi cinque del territorio. VEDERE A BOLOGNA | Gallerie in stand ad Arte Fiera |25 Scultori del Cinque anni, secondo ’900 quindici opere Da Manzù a Pinuccio Angelo Bozzola Sciola per Dellupi

Nuove proposte, ma sempre nel solco La galleria milanese Dellupi Arte, fondata della grande scultura italiana ed euro- da Luigi Dellupi nel 2015, festeggia il quin- pea del secondo Novecento attendono «Pietra sonora» di Pinuccio Sciola, 1999 to compleanno ad Arte Fiera. Specializza- quest’anno il visitatore allo stand di ta in arte italiana e internazionale del XX Copetti Antiquari ad Arte Fiera a di «Domus», un’ampia retrospettiva con secolo (Carla Accardi, Enrico Baj, Roberto Bologna, una presenza consolidata opere del 1957-87 presso Villa Necchi Crippa, Giorgio de Chirico, Hans Hartung, negli anni che ha permesso incontri Campiglio, come noto sede Fai. Roberto Matta e Gino Severini, tra gli al- con pezzi unici spaziando dal gesso al E proprio da questa importante rasse- tri), per l’appuntamento bolognese punta bronzo, senza fermarsi davanti a opere gna provengono alcune sculture in mo- su Angelo Bozzola (Galliate, 1921-Desana, di impegno monumentale, punta di stra: «Edicola - maquette» e «Donna se- 2010), con uno stand monografico che conta diamante di un’attività datata dal 1982. duta». Quanto alla figura carismatica di in tutto 15 opere e sculture di grande impat- «Multiplo-Sottomultiplo» di Angelo Bozzola, 1960 Specializzatosi inizialmente sull’antico, Pinuccio Sciolla, che ha tratto ispirazio- to. «Come lo scorso anno, spiega Luigi Dellupi, Giorgio Copetti negli ultimi decen- ne dalle rocce e dal fascino arcaico della la galleria si presenta ad Arte Fiera con una mo- ni ha allargato i suoi interessi all’arte sua terra, la Sardegna, per chiedere alla nografica, proseguendo il percorso nella ricerca sull’arte Informale italiana e internazionale. moderna e contemporanea, riservando scultura la voce e il suono, esaltandone Angelo Bozzola alla fine degli anni ’50 conosce e frequenta periodicamente Michel Tapié, il sempre un occhio di riguardo verso la le peculiarità materiche e percorrendola famoso critico a cui abbiamo dedicato un focus anche a Miart nella scorsa stagione con un’o- scultura. Ora affiancato dai figli Ernesto da solchi e magiche geometrie, le sue pera di Iaroslav Serpan. Intendiamo proseguire questo connubio tra Asia, Europa, America e Massimo, opera dal 2006 nel cuore di «Pietre sonore», tra cui alcuni basalti all’insegna dell’arte Informale, sottolineato da Tapiè. Ad Arte Fiera porteremo opere del 1960- Udine. Alla lunga serie di maestri quali scelti da Copetti, sono oggi in mostra, 69, sculture, disegni e tecniche mista. Sarà una panoramica sulla produzione di quel decennio». Mirko, Manzù, Antonietta Raphaël, fino a tutto febbraio, a Londra, presso Un periodo in cui l’artista ritorna alla superficie bidimensionale con tecniche e Dušan Džamonja, si aggiungono altre l’Istituto Italiano di Cultura. La scultura materiali innovativi, foglia d’oro e realizzazione di superfici polimateriche ottenu- due personalità oggetto di una crescente di Sciolla ha fatto recentemente il suo te combinando pittura a olio, inchiostri, carta bituminosa e ferro, senza tralasciare attenzione internazionale, da una parte ingresso anche nel parco-sculture Braida le sculture sospese a incastro come «Multiplo-Sottomultiplo» del 1960. In fiera vi un ricercatore che punta all’essenza Copetti, allestito in un’architettura saranno anche «Sperimentale Concreto» del 1963, «Strutturale» del 1961 e «Spazio» della forma come Mario Negri, dall’al- arborea concepita come spazio esposi- del 1969, più la versione in rame e carta del 1964. La scelta di Bozzola vuole anche tra uno sperimentatore di materiali e di- tivo tra le colline del Friuli orientale, a «scovare» artisti che negli ultimi anni non hanno riscontrato una grande attenzione mensioni ancestrali della scultura come pochi chilometri da Cividale, a Leproso. da parte del mercato e che in questo momento potrebbero costituire una novità. Pinuccio Sciola. La sua città di adozio- Inaugurato nell’estate 2018 in un podere «Questa per noi è la quarta volta a Bologna. Abbiamo un buon presentimento: le aspettative ne, Milano, ha recentemente dedicato a di quasi 15mila metri quadrati, vi sono sono rosee. Stiamo lavorando molto bene con la Fondazione Bozzola, speriamo in una risposta Mario Negri, che si è formato tra Brera esposte a rotazione le opere di grandi positiva a questo momento difficile. Ci sono stati anni fortunati e altri un po’ meno, come per e il Politecnico e che è stato protagoni- autori del secolo passato, nonché di tutto il sistema fiere italiano (Dellupi Arte partecipa inoltre periodicamante a MiArt e sta della vita culturale del dopoguerra affermati artisti contemporanei. Artverona, Ndr). Negli ultimi due anni c’è stato un ribasso e Arte Fiera dovrà darsi da fare anche come critico d’arte dalle pagine q Isabella Reale per tornare quella che era un tempo». q Veronica Rodenigo

anni Ottanta. Sempre in fiera gli sarà inol- contenute, ma capaci di rendere conto le opere dell’artista milanese Gian- Cortesi tre riservato uno spazio nella sezione Focus, del lavoro condotto dall’artista tedesco franco Pardi (1933-2012), alcune di curata da Laura Cherubini, con sei tele negli anni più recenti. Sono «tele che grandi dimensioni, poiché «di ogni realizzate da fine anni Cinquanta agli anni hanno sempre un’idea di luce in movimen- artista abbiamo voluto portare anche opere per cinque Settanta», prosegue Cortesi. Nello stand to, ma improntate sul colore, parte delle sue molto rilevanti». La proposta di Cortesi Da Santomaso troviamo anche Heinz Mack (1931) “Costellazioni cromatiche”», aggiunge il ad Arte Fiera prosegue poi con ope- con un’opera di grandi dimensioni gallerista. re di Maurizio Donzelli, presente a Heinz Mack e dal forte impatto, esposta accanto A riflettere sulla concezione archi- con una nuova serie di opere inedite ad altre quattro di proporzioni più tettonica dello spazio sono invece esposte per la prima volta, mentre le sovrapposizioni di tela su tela di Jorge Cortesi Gallery (cortesigallery.com), Eielson (Lima, 1924-Milano, 2006) con sedi a Lugano, Milano e Londra, sono un gradito ritorno, visto il gran- presenta ad Arte Fiera una selezione de successo nella scorsa edizione della di cinque artisti con opere degli anni fiera: «In questo momento, conferma Duemila, eccezion fatta per il noto Cortesi, questo artista peruviano vissuto esponente dell’Informale Giuseppe a lungo in Italia è al centro di un’impor- Santomaso (1907-90). «È lui il nostro tante riscoperta internazionale, che trova nome di punta in fiera», spiega Stefano conferma, per esempio, nella scelta del Cortesi, che ha fondato la galleria MoMA di riallestire le sale a lui riservate». nel 2013 ed è membro del Comitato di E per quanto riguarda infine la nuova Selezione di Arte Fiera. gestione di Arte Fiera (cfr. articolo a p. «Una novità per la nostra galleria, che gli 4) Cortesi non ha dubbi: «la direzione ha appena dedicato una mostra di grande è quella giusta, lo scorso anno un segnale successo nella sede londinese e che a Bolo- forte è stato dato». Stefano Cortesi tra «I cardini» (1972) e «Lettera a Palladio n. 4» (1977) di Giuseppe Santomaso gna lo presenta in stand con opere degli q Mariella Rossi VEDERE NEI DINTORNI | Modena |26 MODENA Fondazione «The Recorder Player from Sheikh Jarrah» di Yael Bartana, 2010 © l’artista, Cortesia di Annet Gelink Gallery, Amsterdam e Modena Arti Visive/ Sommer Contemporary Art, Tel Aviv Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, Così si racconta mer-ven 11-13/16-19, sab-dom 11-19, tel. 059/2032919, fmav.org, «Yael Bartana. una storia vera Cast Off» fino al 13 aprile; Fondazione Modena Arti Video e fotografie di Yael Bartana Visive/MATA, via della Manifattura dei Tabacchi 83, stessi orari, «Kenro e Kenro Izu Izu. Requiem for Pompei» fino al 13 aprile

avviene anche quando i video e le immagini non presentano apertamente ele- menti di finzione, come nel caso di «The Recorder Player from Sheikh Jarrah» del 2010. Realizzate durante una manifestazione contro l’espulsione di residenti musulmani dai dintorni di Gerusalemme, le riprese mostrano una giovane mani- festante che sfida il compatto assetto dell’esercito israeliano attraverso il suono di un flauto dolce. L’evento ci viene raccontato per quello che è, ma l’elemento poetico della scena e il rallentamento del girato trasfigurano la realtà in una si- tuazione paradossalmente fiabesca. «L’ambiguità presente in queste video installazioni è quella del confine fra realtà e finzione, ma è anche la mescolanza fra uno stile documentario e una modalità di ripresa tratta dai film della propaganda sionista degli anni Venti e Trenta, con momenti che possono risultare quasi ironici, fino alle ultime opere che portano all’estremo un’estetica raffinata e minimalista, ma al contempo densa di stratificazioni di significati e simbologie», sottolinea Chiara Dall’Olio, curatrice dell’esposizione. A quest’ultima «A Declaration» di Yael Bartana, 2006 © l’artista, Cortesia di Annet Gelink Gallery, Amsterdam e Sommer Contemporary Art, Tel Aviv declinazione appartiene «Tashlikh (Cast Off)» del 2017, letteralmente «gettar via», da cui prende il titolo l’intera mostra. Nel video realizzato in slow motion vediamo Fino al 13 aprile, nelle sale di Palazzo Santa Margherita, è ospitata la personale una serie di oggetti alternarsi su un fondo nero. I loro proprietari sono tutti prota- di Yael Bartana, intitolata «Cast Off». Prodotta da Fondazione Modena Arti gonisti di persecuzioni etniche, genocidi o guerre, ma ciò che non ci è dato sapere Visive, la mostra è un’indagine condotta sull’opera dell’artista israeliana attra- è che ruolo abbiano giocato in questi eventi: sono le vittime o i carnefici? Tutto verso sei installazioni video e fotografiche, che declinano in maniera differente viene inghiottito in egual misura dall’abisso dentro cui fluttua, in una sorta di rito le principali tematiche ricorrenti nella sua ricerca. Non solo la questione israe- digitale, che pur prendendo spunto da un’antica usanza ebraica riscatta le colpe lo-palestinese, ma anche i concetti di identità e di memoria collettiva; la ritualità della storia contemporanea. Come sottolinea Daniele Pittèri, direttore generale che emerge all’interno di stati fortemente autoritari; le tensioni che si sviluppano della Fondazione Modena Arti Visive, con Yael Bartana si apre un ciclo di mostre nello scontro fra individuo e potere. Tutti argomenti che trovano terreno fertile (che comprende anche «Requiem for Pompei», struggente personale del fotografo nella poetica di chi vive quotidianamente le trame di una situazione politica così giapponese Kenro Izu, fino al 13 aprile alMATA ) attraverso cui riflettere «su alcuni delicata, ma che emergono comunque come leitmotiv dell’intera società contem- temi e concetti, il cui uso attuale nei media e nella quotidianità ne ha svilito non solo il signi- poranea. Nonostante le opere esposte nascano da situazioni e avvenimenti reali, ficato, ma anche il senso e i valori da essi assunti nelle società umane». l’atteggiamento di Yael Bartana si discosta dalla pura documentazione. Questo q Monica Poggi VEDERE NEI DINTORNI | Reggio Emilia |27 Gusci intagliati di noce di Cocco della seconda metà del XVIII secolo, Musei Civici, Reggio Aspetti ornamentali Emilia © Carlo Vannini di arte non ornamentale Oltre duecento opere dalla protostoria a Warhol e un ritratto del Correggio

Ornamento e decorazione, tutt’altro che forme creative di serie B, sono un’espressione estetica nel senso più originario del termine, sin dall’antichità. È questo il tema dell’esposizione «What a wonderful world. La lunga storia dell’Orna- mento tra arte e natura», allestita fino all’8 marzo a Reggio Emilia nel Palazzo Magnani e nei Chiostri di San Pietro con oltre duecento tra opere d’arte e manufatti «Flowers» di Andy Warhol, 1970 © Roberto Marossi Cortesia della Collezione Consolandi che spaziano dalla protostoria all’età Romana, dal Medioevo a oggi. Curata da Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni, la mostra è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, la Provincia di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna e il Mibact. Come spiega Davide Zanichelli, presidente della Fondazione, «l’ornamento è un concetto costitutivo del nostro essere nel mondo, al centro di un grande dibattito novecentesco che investe, più di quanto immaginiamo, il nostro modo di pensare e di percepire l’estetica del quotidiano, la comunicazione tra le persone, le modalità di consumo che il merca- to impone». Tra gli artisti in mostra Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, William Morris, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Andy Warhol e Shirin Neshat, presenti con lavori che esplorano questioni di natura filosofica, sociologica e antropologica. I pezzi esposti provengono da importanti musei internazionali, tra cui il Victoria&Albert di Londra, l’Ermita- ge di San Pietroburgo, il Musée du quai Branly di Parigi e le Gallerie degli Uffizi di Firenze, solo per citarne alcuni. Diviso in sezioni, il percorso tematico mette in luce la stretta relazione tra vita quotidiana, arte e deco- razione. Si parte dall’impulso decorativo riscontrabile nelle prime tracce espressive dell’umanità e dall’idea dell’ornamento come risultato di un’azione propria non soltanto della natura, ma anche dell’uomo, che la pratica su se stesso e sul proprio ambiente. È quanto si evince, per esempio, dalle sezioni «Natura ornata» e «Corpo decorato», dove figurano orecchini, collane, monili e documentazioni di come le piante e gli animali siano in grado di modificare il proprio aspetto. Si prosegue poi con le varie evoluzioni che ha conosciuto nel corso dei secoli l’approccio umano all’ornamento, fino alle esperienze artistiche dell’Otto e Novecento, dall’Art Nouveau al Cubismo e al Futurismo e ancora oltre. Fino all’8 marzo nei rinnovati Chiostri di San Pietro si può inoltre ammirare il «Ritratto di giovane don- na» eseguito intorno al 1520 da Antonio Allegri detto il Correggio (1489-1534), proveniente dall’Ermitage di «Ritratto di giovane donna» del Correggio, 1520 ca, Cortesia dell’Ermitage di San Pietroburgo San Pietroburgo. L’esposizione del dipinto è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani in virtù di un Pro- tocollo d’intesa con il museo russo. Questo ritratto è considerato da molti studiosi il più notevole eseguito REGGIO EMILIA, Palazzo Magnani, corso Garibaldi 29 e Chiostri di San Pietro, via Emilia San Pietro 44/C: dal Correggio. L’esposizione permette di riaprirne molti aspetti ancora incerti: il nome della persona ritratta, mar-ven 10-13/15-19, sab-dom 10-19, tel. 0522/444446, l’interpretazione dei segni e dei simboli che la ornano e le finalità per cui fu dipinta. (Per chi visita entrambe palazzomagnani.it, «What a wonderful world. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura» fino all’8 marzo le mostre sono previsti sconti sui rispettivi biglietto d’ingresso). q Ma.R.

PALAZZO MAGNANI CHIOSTRI DI SAN PIETRO REGGIO EMILIA

PALAZZOMAGNANI.IT VEDERE NEI DINTORNI | Faenza |28

Frammento di cratere Picasso con gli antichi Egizi a colonnette, ceramica attica a figure nere, 540-530 a.C. Mostre, premi e riallestimenti al Mic © Mic Faenza

«Testa di donna con rete» di Pablo Picasso, 1948-50 © Succession Picasso, Foto di RMN-Grand Palais (Musée National Picasso- Paris)/Adrien Didierjean

«Lastra ovale dipinta con testa» di Pablo Picasso, 1948-49 «Piatto dipinto con un toro» © Succession di Pablo Picasso, 1957 Picasso. Foto di © Succession Picasso RMN-Grand Palais Foto di RMN-Grand Palais (Musée National (Musée National Picasso - Picasso-Paris)/ Paris) / Adrien Didierjean Béatrice Hatala

«Picasso. La sfida della ceramica»al Mic-Museo internazionale delle cerami- racconta la famiglia Ramié, «Picasso si mise di fronte alla tecnica ceramica come un torero che in Faenza fino al 13 aprile è parte del grande progetto internazionale «Picasso nell’arena». In tutto realizzerà oltre 3mila pezzi unici di ceramica e 600 edizioni. Méditerranée», coordinato dal Musée National Picasso di Parigi (con 40 eventi in A seguire, il Premio Faenza; per la 61ma edizione dello storico concorso verranno Europa in due anni e 70 istituzioni coinvolte). Ma ci sono anche altri importanti ap- premiati gli artisti più significativi e per tutta la prossima estate sarà visibile la rasse- puntamenti nella programmazione annuale del museo, uno fra tutti, come ricorda gna delle opere selezionate, una panoramica delle più interessanti ricerche artistiche la direttrice Claudia Casali: «Il Premio Faenza, la più longeva biennale d’arte contempo- internazionali in ambito ceramico. Infine l’antologica di Alfonso Leoni chiuderà il ranea della ceramica, un tuffo nella contemporaneità, con particolare attenzione agli under 2020. Curata da Claudia Casali, analizzerà la ricca produzione dell’artista faentino 35. Quest’anno il focus saranno le installazioni e le sculture. Questo evento porta da sempre dedito a diversi linguaggi, ceramica, pittura, grafica, design e collages con l’obiettivo visibilità internazionale al Museo, essendo un indicatore importante della creatività ceramica di leggere in maniera inedita un protagonista dell’arte contemporanea, prematura- attuale. Avremo anche una rassegna su Alfonso Leoni (1941-80), il grande artefice del cam- mente scomparso. Da segnalare inoltre che il 18 gennaio 2020 s’inaugura il riallesti- biamento artistico del territorio faentino (e non solo...), che ha saputo cogliere la varietà delle mento della sezione del museo dedicata al Vicino Oriente, con un nuovo impianto poetiche che l’arte contemporanea esprimeva negli anni ’60 e ’70 in ceramica, pittura, grafica, di illuminazione e apparati didattici e un notevole incremento delle collezioni espo- installazioni e design. Questa antologica metterà in campo tutti i linguaggi da lui utilizzati». ste. Saranno visibili oggetti provenienti sia dai depositi del Mic sia dal MuCiv di Roma La mostra «Picasso. La sfida della ceramica», curata da Harald Theil e Salvador (ceramiche dell’Iran del Periodo del Ferro). «Vicino a essi sarà nuovamente esposta anche Haro con la partecipazione di Claudia Casali, presenta 50 pezzi unici provenienti una serie di reperti dell’Antico Egitto, dall’epoca predinastica a quella ellenistica», conclude la dal museo parigino e analizza le fonti di ispirazione dell’artista spagnolo partendo conservatrice del Mic Valentina Mazzotti. A settembre 2020, sarà la volta del design dalle opere antiche delle collezioni del Mic. Ceramiche classiche, etrusche, popolari, in un nuovo inedito allestimento. q S.L. italiane graffite del ’500 e terrecotte precolombiane sono esposte in un fertile dialo- go con le ceramiche di Picasso, che si interessò alla ceramica grazie a Paul Gauguin FAENZA (RA). Mic - Museo internazionale delle ceramiche in Faenza, viale Baccarini 19, nei primi anni del ’900, ma vi si cimentò solo nel dopoguerra a Vallauris, nel labo- mar-ven 10-16, sab-dom 10-17,30, tel. 0546/697311, micfaenza.org, «Picasso. La sfida della ceramica», fino al 13 aprile, «Premio Faenza» e «Alfonso Leoni» a seguire ratorio Madoura di Georges e Suzanne Ramié all’età di 65 anni. Nell’estate del 1947, PICASSO La sfida della 1 nov 2019 ceramica 13 apr 2020 Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

viale Baccarini 19 48018 – Faenza (RA) con il supporto eccezionale di apertura mar-dom 10-16, sab-dom 10-17.30 , chiuso i lunedì non festivi info 0546 69 73 11 - www.micfaenza.org

Con il contributo di

Comune di Faenza VEDERE NEI DINTORNI | Modena e Parma |29 Modena sempre più antiquaria Nuove gallerie e nuovi progetti

In attesa di una delle mercato europeo», spiega Momoli. continua Cantore, abbia ormai una principali manifestazioni nel Una conferma a tal proposito arriva vocazione internazionale e idealmente si calendario dell’Expo modenese, anche da Pietro Cantore, presidente colleghi proprio alla Biennale di Firenze Modenantiquaria in programma della Associazione antiquari a settembre. Siamo dunque, ModenaFiere dall’8 al 16 febbraio (inaugurazione modenesi: «Con l’edizione di quest’anno e io, sempre più orgogliosi della crescita su invito venerdì 7), a ModenaFiere prosegue il nostro percorso di crescita del che abbiamo a Modena. Anche perché i si lavora quotidianamente per patrimonio esposto e dei colleghi antiquari contributi sono sempre più importanti: garantirne l’organizzazione e l’indotto presenti, italiani e stranieri. Credo che il 14 febbraio la nostra associazione indotto economico per la città. Lo il livello già altissimo degli anni scorsi, antiquari presenterà alla Galleria Estense, ricordano i responsabili dell’ente, che con la presenza di gallerie molto note, un nostro partner, la serie di restauri di è al 51% di proprietà di BolognaFiere, aumenti considerevolmente quest’anno quest’anno che finanziamo. All’Expo di il presidente Alfonso Panzani e il con l’arrivo di illustri antiquari quali Modena invece un altro partner, gli Amici direttore generale Marco Momoli. Alessandra di Castro, la nostra nuova delle Gallerie Estensi presieduti da Edvige «Negli ultimi anni Modenantiquaria presidente dell’Associazione antiquari Rangoni Machiavelli, presenteranno una si è affermata come manifestazione di d’Italia, Alberto di Castro di Roma, Duccio scultura in bronzo del Cinquecento di solito riferimento per l’antiquariato d’eccellenza. Pallesi di Montecarlo e Gallo Fine Art di conservata nei depositi dello Stato e che Un vero e proprio Eden per gli amanti Milano. In tutto avremo 120 espositori a invece diverrà visibile lungo il percorso». dell’arte e per gli esperti sempre alla ricerca cui si aggiungono i circa 70 che esporranno q S.L. di preziosissimi capolavori per grandi alla storica Petra dedicata in particolare al collezioni internazionali e per i musei grande arredo per esterni». più importanti. Il 2019 è stato un vero Da Cesare Lampronti a MODENA. Modena Fiere, viale Virgilio trampolino di lancio per la manifestazione, Robilant+Voena di Londra. «Credo 58, tel. 059/848380, modenafiere.it, modenantiquaria.it), «Modenantiquaria» che dopo aver conquistato lo scettro che Modenantiquaria patrocinata dalla dall’8 al 16 febbraio Dall’alto, Pietro Cantore e Marco Momoli nazionale si spinge alla conquista del Fima e dalla Associazione antiquari,

PARMA. Fiere di Mercanteinfiera: una crescita illimitata Parma, viale Delle Esposizioni, 393a,10- Con la consueta proposta di si aggiungeranno Canada e Olan- Vita e moda del decennio de Les 19, tel. 0521/9961, antiquariato, modernariato, col- da. Nei 45mila metri quadrati Années Folles», è dedicata alla mercanteinfiera. it, «Mercanteinfiera, lezionismo e vintage, Mercan- di superficie espositiva collezio- moda ed è curata da Paolo Aquili- Mostra internazionale teinfiera si prepara all’edizione nisti, curiosi e appassionati po- ni (direttore del Museo della Seta di modernariato, primaverile (dal 29 febbraio all’8 tranno spaziare dall’arte al desi- di Como) e Clara Cappelletti con antichità e collezionismo 26a marzo) nell’anno di Parma Capi- gn del passato con pezzi e opere la collaborazione di Fondazione edizione Primavera» dal tale della cultura, forte di un in- firmati da Gio Ponti, Franco Albi- Setificio, Associazione Ex Allie- 29 febbraio all’8 marzo cremento di visitatori del 10%, ni, Osvaldo Borsani, Iosa Ghini e vi del Setificio e il contributo di rilevato nell’edizione autunnale; Fornasetti, David Webb e Arman- Ostinelli Seta, Clerici Tessuto, conda mostra, intitolata «Brillan- liani esportati dai nostri migran- 50mila visitatori, 100mila fol- do Testa, solo per citarne alcuni. Bianca Cappello, Samuele Magri. ti Illusioni: omaggio a Kenneth ti. La mostra è curata da Maria lower su Facebook e 5mila buyer E non mancano naturalmente I pezzi esposti saranno oltre una Jay Lane. Il Re dei falsi», pone Teresa Cannizzaro, collezionista (gli operatori che hanno accesso i pezzi unici, come il monumen- sessantina tra abiti, oggetti, ac- l’accento sui monili e raccon- e studiosa di bijoux americani, e esclusivo nei primi due giorni di tale orologio a torre aggiudicato cessori e tessuti. Provenienti dal ta un periodo successivo di tra- Fiorella Operto, collezionista ed fiera). Come anticipa Ilaria Daz- la scorsa edizione da un colle- museo di Como e da collezioni sformazioni altrettanto grandi: esperta di comunicazione della zi, brand manager di Mercan- zionista egiziano. Le due mostre private, risalgono tutti al 1919- la nascita del bijoux negli anni scienza (nella foto, Ribalta-scrit- teinfiera, alle già numerosissime collaterali saranno dedicate al 29, gli anni di eccessi e di grandi Sessanta a opera dell’americano toio del 1850 in stile piemonte- nazioni coinvolte, tra cui Francia, mondo femminile. La prima s’in- cambiamenti che hanno precedu- Lane, che dichiarava di ispirarsi se, in avorio, ebano e acero). Belgio, Russia, Stati Uniti e Cina, titola «The Golden Twenties. to il crollo di Wall Street. La se- alla bellezza e al saper fare ita- q Ma.R. VEDERE A BOLOGNA E DINTORNI | I protagonisti |30 Giovane, interdisciplinare, assolutamente tecnologica

› 3 esponiamo, comunichiamo e trasformiamo in narrazione la memoria del passato e l’espressione del presente, per incidere da attori nella costruzione di un futuro culturalmente e socialmente sostenibile. È una delle risposte che Progetto per il Tecnopolo di Bologna, Kengo Kuma & associates (capogruppo), Riccispaini Architetti Associati srl, Cooprogettisoc. coop., Ing. Carlo Margheriti i musei devono fornire alla loro attuale «incertezza identitaria». I prossimi obiettivi? ampia collezione di opere di uno dei presso il Museo Civico Archeologico e realtà più importanti dell’arte internazionali e come sede Il primo è un progetto innovativo di più grandi artisti italiani del secolo il MAMbo. Le esposizioni nel primo, contemporanea almeno in Italia espositiva della Residenza per welfare culturale con finanziamenti scorso. Il terzo obiettivo è costruire come nel caso della mostra sugli è rimasta nel tempo. Balbi artisti Sandra Natali attraverso il europei del PON Metro, per forme di sostegno innovative al Etruschi (cfr. articolo a p. 10), ha concordato con il Cda la rinnovato Programma ROSE. contrastare differenti forme di contemporaneo. sono ideate da noi e organizzate da necessità di definire in maniera Lei è un collezionista, marginalità sociale e povertà Dentro l’Istituzione come strutture esterne che si assumono più articolata il posizionamento quali artisti o movimenti educativa. Sia con percorsi formativi vengono calibrati gli i rischi di impresa. Nel caso del dei singoli spazi di MAMbo. In predilige? rivolti a giovani laureati disoccupati, equilibri (budget, mostre, MAMbo, invece, siamo noi stessi particolare la grande Sala delle Nel 1978 ho trascorso un anno che poi opereranno come mediatori iniziative) tra l’anima che organizziamo le mostre, perché Ciminiere, per mostre di respiro tra Philadelphia e New York. Mi culturali di tipo nuovo all’interno medievale e moderna, con al non vi sono strutture professionali internazionale di artisti il più ha segnato nell’allargare il mio dei nostri musei, sia sviluppando centro il Museo Medievale, e private che si assumono i rischi di delle volte presentati per la prima interesse, allora concentrato sulle strategie innovative per l’accessibilità quella contemporanea, con organizzare queste esposizioni. Sulle volta in Italia. La Project Room comunicazioni di massa, a tutte museale nei confronti di gruppi al centro il MAMbo? grandi mostre c’è un disequilibrio ricavata da una sala del percorso le manifestazioni artistiche di sociali fino a oggi esclusi, di nuovi Tutti i nostri musei portano avanti strutturale tra il budget dell’area del della collezione permanente, per frontiera con le tecnologie, il sociale, cittadini e di categorie di persone iniziative espositive continue che contemporaneo e le altre. rassegne dedicate alla ricerca la sperimentazione. Ho sempre con vulnerabilità psicofisiche. creano dialoghi sorprendenti con Com’è cambiato il MAMbo, sulla scena artistica e culturale di considerato le collezioni aperte al Il secondo obiettivo è dare una le ricche collezioni permanenti. oggi diretto da Lorenzo Balbi? eccellenza del territorio. Villa delle pubblico come patrimoni pubblici soluzione stabile e definitiva al Abbiamo poi due splendidi spazi La mission del museo di Rose, per mostre in collaborazione collettivi e quindi, anche miei. Museo Morandi, che raccoglie la più espositivi di mille metri quadrati posizionarsi come una delle con altre istituzioni museali q Stefano Luppi

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25.01 —21.03.2020 L’asteroide interstellare Oumuamua, 2017 / Interstellar asteroid Omuamua, L’asteroide USA) (Courtesy credit ESO/M. Kornmesser,

Inaugurazione Sabato 25 Gennaio ore 18–24 Alla presenza dell’artista P420

. 23 - 26 gennaio 2020 DumBO Space - Bologna

Ingresso da Via Camillo Casarini 19

Mad Meg Patriarca 5 L’Analista, 2017 inchiostro di china su carta 248x96 cm

@Courtesy Gallerie D406 - Gasparelli Arte Contemporanea

www.boomcontemporaryart.com | [email protected] | @boomingcontemporaryart

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