Piano Paesaggistico Regionale Preliminare Di Piano

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Piano Paesaggistico Regionale Preliminare Di Piano Verso il piano paesaggistico regionale 4.0 intesa istituzionale Preliminare di piano Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Campania Piano paesaggistico regionale preliminare di piano piano paesaggistico regionale / preliminare Verso il piano paesaggistico regionale 4.0 Intesa istituzionale Preliminare di piano Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Campania on. Vincenzo De Luca – Presidente della Giunta Regionale avv. Fulvio Bonavitacola - Vice Presidente arch. Bruno Discepolo – Assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio arch. Massimo Pinto - Direttore Generale Governo del Territorio Gruppo di progettazione per la Regione arch. Vincenzo Russo - capo progetto dott. Alberto Albano; arch. Antonella Calligaris; arch. Nicolina de Angelis; arch. Domenico De Lucia; dott. Gerardo Lombardi; arch. Maddalena Marciano; dott. Filomena Moretta; ing. Elisabetta Romano; arch. Marina Scala; arch. Antonio Tedesco; arch. Paolo Tolentino; arch. Mauro Vincenti. Hanno partecipato, altresì, per la Regione: Sistema Informativo Regionale, Direzione Generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali, ARPAC, dott. Amedeo D’Antonio e dott. Lucia Monti. Per il Ministero per i Beni e le attività Culturali: arch. Federica Galloni – Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio arch. Roberto Banchini – Dirigente del Servizio ing. Giacomo Carlo Tropeano; arch. Maria Falcone Per il Segretariato regionale dott.ssa Maria Utili arch. Catello Pasinetti Assistenza tecnica IFEL: dott. Pasquale Granata - Direttore dott. Dario Daniele - Responsabile arch. Rosaria Battarra; arch. Giovanni Bello; dott. Osvaldo Cammarota; arch. Donato Cerone; arch. Alessio D'Auria; arch. Carlo De Luca; dott. Gaetano De Maio; arch. Maria Laura Esposito; ing. Carlo Flagiello; arch. Giancarlo Graziani; arch. Maria Labadia; archeologa Albina Moscariello; arch. Roberto Musumeci; ing. Alessandro Napolitano; dott. Cira Oliviero; archeologa Natascia Pizzano; ing. Alessandra Rivoli; arch. Valentina Ruggiero; arch. Luca Servodio; avv. Stefania Sfratta; avv. Rossella Verderosa; geol. Alessia Tavella; geol. Romeo Mariano Toccaceli. pag. 2 (184) Verso il piano paesaggistico regionale 4.0 Preliminare di piano intesa istituzionale Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Campania 2 Relazione generale Relazione generale – parte seconda pag. 4 (184) Verso il piano paesaggistico regionale 4.0 intesa istituzionale Preliminare di piano Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Campania 4 lettura strutturale del paesaggio Relazione generale – parte seconda pag. 6 (184) 4 / lettura strutturale del paesaggio Sommario capitolo 4 1 Sistema fisico, naturalistico e ambientale 9 1.1 Sistema fisico 10 1.2. Sistema naturalistico-ambientali 54 2 Sistema antropico 71 2.1. Sistema rurale 71 2.2. Sistema storico-culturale 75 2.3 Sistema insediativo 101 Preliminare PPR / 201911 / pag. 7 (184) Relazione generale – parte seconda pag. 8 (184) 4 / lettura strutturale del paesaggio 1 Sistema fisico, naturalistico e ambientale L’analisi degli aspetti fisici ed ecologico-naturalistici del territorio regionale ha condotto all’elaborazione di differenti documenti d’inquadramento che identificano preliminare rispettivamente: − il sistema fisico che si dettaglia di seguito in macro-sistema fisiografico (ambiente continentale, ambiente insulare), sub-sistema fisiografico, elementi morfo- geografici del sub-sistema fisiografico, caratteri morfo-litologici del sub-sistema fisiografico; − il sistema naturalistico ambientale che si declina nelle unità degli habitat. Le cartografie relative agli aspetti fisici ed ecologico-naturalistici definiscono un inquadramento che analizza e classifica il territorio regionale nella sua interezza, in particolare: − il sistema fisico definisce il sistema fisiografico e morfologico del territorio identificabili a scala regionale; − l’inquadramento ambientale illustra la distribuzione nel territorio regionale dei differenti tipi di ecosistemi naturali e seminaturali, descrivendone preliminarmente valori, funzioni, attitudini e sensibilità specifiche. Il sistema fisico, così come definito, individua ambiti geografici che si caratterizzano nel contesto regionale per una specifica e riconoscibile fisiografia (territori montani, collinari, pianure) e per la particolare diffusione, al loro interno, di risorse naturalistiche e agroforestali. Lo studio del sistema fisico, pertanto, conduce alla delimitazione di partizioni complesse del territorio regionale, aventi aspetti fisiografici ed estetico-percettivi riconoscibili, e contenenti al loro interno tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali differenziate, organizzate a comporre un mosaico ecologico e ambientale caratterizzato da una ben determinata struttura, funzioni e dinamiche evolutive. Il sistema fisico è stato definito mediante la realizzazione di quattro cartografie tematiche che descrivono, all’interno dei due macro-ambienti continentale e insulare, il macro sistema fisiografico articolato gerarchicamente in tre principali sistemi fisiografici, successivamente differenziati in 62 sub sistemi fisiografici per i quali vengono evidenziati e descritti i principali elementi geografici per il riconoscimento territoriale e i relativi caratteri morfologici e litologici; a loro volta, quest’ultimi, costituiscono la base territoriale conoscitiva per le individuazione delle Unità Morfo-litologiche. Il sistema delle risorse naturalistiche comprende la distribuzione nel territorio regionale dei differenti tipi di ecosistemi naturali e seminaturali, descrivendone preliminarmente valori, funzioni, attitudini e sensibilità specifiche. Le unità tipologiche sono descritte a un livello elevato di generalizzazione, idoneo alle esigenze di analisi e pianificazione a scala regionale delle risorse, in funzione: Preliminare PPR / 201911 / pag. 9 (184) Relazione generale – parte seconda − delle caratteristiche fisionomico-strutturali delle coperture naturali, seminaturali; − degli aspetti fisiografici locali (clima, geomorfologia, suoli) che condizionano le qualità specifiche e le dinamiche evolutive delle coperture. In particolare, la definizione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche mira a evidenziare il ruolo e le funzioni svolte da ciascuna di esse nel più ampio contesto del mosaico ecologico locale e regionale, considerando i principali aspetti relazionali1. Tali elementi costituiscono la base conoscitiva per la progettazione della rete ecologica regionale e per la definizione d’indirizzi per la salvaguardia e gestione sostenibile delle risorse naturalistiche e ambientali all’interno delle diverse partizioni del territorio regionale individuate nel sistema fisico del territorio. 1.1 Sistema fisico Macro sistema fisiografico Il territorio fisico campano continentale e insulare può essere ripartito in tre sistemi fisiografici come di seguito specificati. 1. Sistema montuoso 2. Sistema collinare 3. Sistema di pianura La tavola GD41_1b del macro sistema fisiografico - a scala 1: 200.000, riporta una prima suddivisione del territorio campano, in funzione dall'assetto geologico-strutturale, e rappresenta, su base DTM della Regione Campania, il macro sistema fisiografico composto da sistema montuoso, sistema collinare, sistema di pianura. Di seguito è inserita anche la tavola GD41_1a degli ambienti fisici La legenda elaborata consente di effettuare una prima distinzione di “contesti fisici” connessi prevalentemente alle azioni tettoniche che nelle ere geologiche, fino al Pleistocene, hanno determinato una serie di unità strutturali condizionati da faglie in direzione appenninica e antiappenninica. A tale conformazione primaria hanno contribuito anche i fenomeni eustatici post orogenici che hanno portato al sovralluvionamento delle piane e all’impostazione di articolati reticoli idrografici che nella parte montane si sono impostati su linee di 1 In accordo con le linee guida definite dal Council for the Pan-European Biological and Landscape Diversity Strategy. pag. 10 (184) 4 / lettura strutturale del paesaggio discontinuità, sempre di tipo strutturale, o caratterizzanti ambiti più erodibili con pattern talvolta discontinui (contesti argillosi). Le successive glaciazioni hanno contribuito a questi “aggiustamenti” strutturali determinano l’erosione di alcune creste e la formazione di valli endoreiche ed intramontane, oltre ad ampi bacini nelle aree interne che si sono evoluti creando habitat e paesaggi locali che tipizzano questa parte dell’Appennino meridionale. In tale carta, quindi, sono distinguibili un settore collinare e montuoso, definito, come prima accennato da strutture tettoniche (faglie) che hanno portato alla surrezione di questa parte dell’appenninico meridionale, caratterizzata ancora oggi da un elevata sismicità ed un settore costiero, lungo il margine occidente della regione, caratterizzato anche dalla presenza di ampie depressioni strutturali occupate attualmente da piane alluvionali (Piana campana e Piana del Sele) che fino all’inizio del 900 sono state oggetto di una intensa opera di bonifica integrale. In tali piane, dove si concretizza il margine di subduzione delle placche tirrenica e adriatica, si sono determinati, secondo lo schema mondialmente riconosciuto, vulcani di retro arco. In particolare la Campania è caratterizzata da tre complessi vulcanici continentali: − Roccamonfina, nel Casertano al confine tra Lazio e Campania, attualmente considerato estinto e quindi assimilabile ad un montagna vulcanica; il Vesuvio, in fase quiescente dal 1943; −
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