Confimi Industria Basilicata
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CONFIMI 11 giugno 2018 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE SCENARIO ECONOMIA 11/06/2018 Corriere della Sera - Nazionale 5 «Euro e bilancio Ora da Roma segnali positivi» 11/06/2018 Corriere della Sera - Nazionale 7 Autostrade: la concorrenza che non c'è 11/06/2018 Corriere L'Economia 10 «il made in italy non è terreno di caccia compriamo anche noi» 11/06/2018 Corriere L'Economia 13 Pensioni eterne L'Inps paga 758 mila assegni da più di... 37 anni 11/06/2018 Corriere L'Economia 15 ITALIA L'arma (spuntata) dell'euro 11/06/2018 Corriere L'Economia 17 l'europa è pronta per il nuovo rinascimento 11/06/2018 Corriere L'Economia 20 Massimo Doris Politici, Siate pragmatici o non si cresce più 11/06/2018 Corriere L'Economia 22 un altro sud (così) si può 11/06/2018 Corriere L'Economia 24 EXPORT (solo) lontano da casa cresce il fatturato 11/06/2018 Il Sole 24 Ore 26 La nuova mappa dell'evasione: i consumi battono i redditi del 14% 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 29 Bertelli: "L'euro ci ha difeso attenti al debito e al futuro" 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 33 Concorrenza, se il Tar ferma le multe Antitrust 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 36 Difesa, troppi sprechi un salasso per l'F35 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 40 Perchè la legge Fornero serve ai giovani 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 42 Il mercato ha bisogno del governo 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 44 Azevêdo Mister Wto un brasiliano tra Usa e Cina 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 47 "Famiglie e aziende si conquistano vendendo qualità" 11/06/2018 La Stampa - Nazionale 49 I centri per l'impiego trovano lavoro a 3 disoccupati su 100 SCENARIO PMI 11/06/2018 Corriere L'Economia 53 Il Risparmio gestito alla sfida low cost 11/06/2018 Corriere L'Economia 56 investo in startup e lo faccio online 11/06/2018 Corriere L'Economia 58 Soffiare, riempire, sigillare: i flaconi monouso corteggiati da fondi e Borsa 11/06/2018 Corriere L'Economia 59 mezzogiorno D'affari 11/06/2018 La Repubblica - Firenze 60 IL MANAGER SI PRENDE IN AFFITTO 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 62 Le aziende di famiglia aprono il capitale con Aim, Spac e private 11/06/2018 La Repubblica - Affari Finanza 64 Fiere, sistema in salute Riello: "Motore dell'export ma pesa il nodo tasse" 11/06/2018 ItaliaOggi Sette 66 Csr, anche la pmi ci guadagna SCENARIO ECONOMIA 18 articoli 11/06/2018 diffusione:216569 Pag. 1 tiratura:310275 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato intervista a Weber (PPE) «Euro e bilancio Ora da Roma segnali positivi» Luigi Offeddu a pagina 10 Il neoministro italiano dell'Economia, Giovanni Tria, si impegna a fare di tutto perché l'Italia rimanga nell'area euro. Che cosa ne pensa, presidente Weber? «Che sono molto contento di queste sue parole, e che la sua è una linea estremamente positiva. Soprattutto nel quadro dell'eurozona di oggi». Manfred Weber, bavarese di 45 anni, è il presidente del gruppo del Partito popolare europeo all'Europarlamento, ed è da sempre considerato il portavoce ufficioso della cancelliera Angela Merkel nelle aule di Strasburgo e Bruxelles. Commenta le parole pronunciate da Tria nella sua prima intervista, rilasciata ieri al Corriere della Sera: «Non è solo che non vogliamo uscire (dall'area, ndr): agiremo in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell'euro». In sostanza, Roma vuole tenere sotto controllo il rapporto fra debito pubblico e Prodotto interno lordo, e avviare riforme interne che siano alimentate da un bilancio pubblico di investimenti; strategia italiana, spiega Weber, che è potenzialmente «ben compatibile» con quanto si sta facendo oggi nell'Unione Europea e nell'eurozona: per esempio, con il bisogno di riforme interne già rilevato in Germania, Spagna e Austria, e con quel percorso verso una crescita del 2,5% nell'area euro alimentato soprattutto dagli investimenti. Perché «possiamo risolvere i problemi solo se stiamo insieme, se parliamo, se collaboriamo con un'idea comune dell'euro». Che ne pensa dei nuovi leader italiani? Per i loro oppositori, sono un pugno di populisti... «Per me, a Roma siede oggi un governo eletto democraticamente dal popolo italiano, e io rispetto i risultati delle elezioni. È estremamente positivo come si comporta il nuovo ministro delle Finanze. E questo è stato anche un successo del presidente Mattarella, che si è impegnato a trovare un ministro delle Finanze difensore della permanenza dell'Italia nell'eurozona». Però non è stato semplice... «È stato certo un periodo difficile, ma secondo me ora è importante non guardare indietro a questo. Bisogna ascoltare le voci italiane del presente. Ascoltare ciò che dice il vostro nuovo ministro delle Finanze, che è in linea con ciò che possiamo fare nell'eurozona». E la riforma delle pensioni? Tria dice che la legge si può migliorare, ma «con attenzione alla sostenibilità. Su queste materie non si improvvisa». «Sono pienamente d'accordo. Nell'ultimo decennio, ogni Paese membro dell'Unione si è trovato con la necessità di questa riforma, e di fronte a una questione fondamentale: la nostra società sta invecchiando, e questo per me è uno sviluppo positivo perché possiamo vivere più a lungo. Ma questo sviluppo positivo ha un impatto sulle nostre finanze, e bisogna adattarsi a pagamenti più ridotti quando si va in pensione. È una sfida che bisogna affrontare e comprendere, senza costi aggiuntivi per le generazioni future. E mi lasci aggiungere qualcos'altro». Prego. «Noi in Europa dobbiamo smetterla di finanziare le riforme delle pensioni, o altre riforme sociali, o qualsiasi altra azione, con il debito, con i soldi prestati dalle banche. Questo SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 11/06/2018 - 11/06/2018 5 11/06/2018 diffusione:216569 Pag. 1 tiratura:310275 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato approccio è finito, deve finire. Perciò, ancora una volta, comprendo e condivido quel che dice il vostro ministro delle Finanze». E poi c'è un altro problema, che riguarda questa volta tutti gli europei: quel mister Donald Trump che pianta in asso il vertice G7 nel Quebec e se ne va quasi senza salutare. Che impressione vi ha fatto? «Penso che molte persone siano choccate dai comportamenti del presidente Trump. E dal suo non mostrare rispetto, qualche volta, per dei leader democraticamente eletti: in Quebec, è stata davvero un'esperienza talmente nuova... Se poi lui è veramente deciso a insistere con le sue tariffe più alte, questo può avere un impatto diretto e drammatico sulle condizioni di vita dei cittadini europei. Perché noi siamo un continente che dipende dal commercio. Ma in questo senso, in Quebec c'è stato un fatto positivo: che siamo rimasti uniti, e all'atmosfera positiva ha contribuito anche la presenza del vostro neo-premier Conte. Ancora una volta: l'Europa deve parlare con una sola voce, e così può avere del potere anche nei confronti dell'America o della Cina. Se no, è estremamente debole». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: L'intervista al ministro dell'Economia Giovanni Tria pubblicata ieri sul Corriere della Sera Manfred Weber, 45 anni, è il presidente del gruppo del Partito popolare europeo all'Europarlamento SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 11/06/2018 - 11/06/2018 6 11/06/2018 diffusione:216569 Pag. 1 tiratura:310275 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Autostrade: la concorrenza che non c'è Milena Gabanelli e Ferruccio Pinotti a pagina 23 Neanche fossero un tappeto da biliardo! Le nostre autostrade sono le più care d'Europa. In Germania, Olanda e Belgio sono gratuite; anche in Spagna per le Autovie, che coprono quasi l'intera nazione, non si paga. In Austria e Svizzera bisogna invece fare un abbonamento annuale che costa rispettivamente 87,30 euro, e 40 franchi (35,60 euro). In Francia - che ha una rete di oltre 9.000 km - il sistema di pedaggi è simile al nostro, basato sui caselli, ma meno caro: Parigi-Lione sono circa 450 km, e in auto si pagano 33,30 euro. Lo stesso chilometraggio (per esempio Bologna-Ventimiglia) in Italia costa 40,50 euro. Le radici di questa disparità affondano nelle concessioni: oltre ai mille chilometri gestiti da Anas, per gli altri seimila chilometri le concessioni sono 26, ma quasi il 70% se lo spartiscono da anni due grandi player. Il Gruppo Atlantia (Benetton), che controlla Autostrade per l'Italia e gestisce circa 3.000 chilometri, e il Gruppo Gavio, che gestisce poco più di 1.200 km. Gli altri 1.650 sono gestiti da società controllate da enti pubblici locali e concessionari minori. La concorrenza Dopo continui richiami sul tema della concorrenza, Bruxelles ha messo il dossier sul tavolo della Commissione. Un anno fa lo Stato italiano è stato deferito alla Corte di giustizia per non avere messo a gara la realizzazione dei lavori della Civitavecchia-Livorno, prorogando la concessione alla Società autostrada Tirrenica Spa, partecipata al 99% dall'Atlantia dei Benetton.