Le Forme Di Contagio Finanziario Nella Regione Abruzzo
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! Le forme di contagio finanziario nella Regione Abruzzo Evidenze empiriche e sviluppo di un modello di analisi Claudio Di Berardino, Antonio Mastrogiorgio, Eleonora Monaco e Riccardo Palumbo Progetto (inanziato da Abruzzo Sviluppo SpA in qualità di ente gestore dell’accordo di programma “Abruzzo 2015”, scheda progettuale “AS2 – Sistema anticrisi”. E1 ! Indice 1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................. 4 1.1. Il programma di ricerca ....................................................................................................... 5 1.2. Guida alla le>ura ................................................................................................................. 6 2. SCENARIO MACROECONOMICO DELLA REGIONE ABRUZZO ......................................................... 7 2.1. Internazionalizzazione e modello di specializzazione produva dell'Abruzzo ................. 10 2.1.1. Vocazione industriale ed economia aperta .................................................................. 10 2.1.2. Indici per la misurazione dei vantaggi comparaQ ......................................................... 12 2.1.2.1. L'internazionalizzazione a>raverso l'indice di Balassa ....................................... 15 2.1.2.2. L'internazionalizzazione a>raverso l'indice di Lafay ......................................... 18 2.1.3. Internazionalizzazione: i mercaQ di sbocco .................................................................. 22 2.2. Il mercato del lavoro: risultaQ a se>e anni dalla crisi ........................................................ 29 2.3. La dinamica demografica delle imprese ........................................................................... 31 2.4. Il mercato crediQzio e finanziario regionale ..................................................................... 34 3. L’EVOLUZIONE DEL CONTESTO ECONOMICO-FINANZIARIO DELLA REGIONE ABRUZZO E GLI INDICATORI DI PREVISIONE DELLA CRISI DI IMPRESA ................................................................. 40 3.1. Metodologie e strumenQ per monitorare e prevenire la crisi d’impresa e il financial distress 40 3.2. Lo Z-score di Altman per monitorare il financial distress delle PMI imprese .................... 41 3.3. La metodologia di analisi ................................................................................................... 43 3.3.1. Il campione 43 3.4. Analisi comparaQva sulle performance delle imprese manifa>uriere italiane e abruzzesi ... 46 3.3 Analisi comparaQva dello Z’’-score delle imprese italiane e abruzzesi per se>ore di avità 79 4. IL CONTAGIO FINANZIARIO NELLA REGIONE ABRUZZO .............................................................. 91 4.1. Stato dell’arte sul contagio finanziario .............................................................................. 91 4.1.1. RiferimenQ epistemici ................................................................................................. 91 4.1.2. Aspe teorici .............................................................................................................. 92 4.1.3. Aspe metodologici .................................................................................................. 95 4.2. Obievi dell’analisi ........................................................................................................... 96 4.3. Elaborazione di un modello per l’analisi del contagio finanziario ..................................... 98 4.3.1. Il caso della filiera agroalimentare abruzzese ............................................................. 98 4.3.1.1. Le relazioni economiche a livello di filiera (livello macro) .............................. 102 4.3.1.2. La simulazione delle relazioni economiche a livello di singola impresa (livello micro) 105 E2 ! 4.4. Metodi 110 4.5. RisultaQ dell’analisi .......................................................................................................... 115 4.5.1. Topologia dell’intera filiera (livello macro) ................................................................ 115 4.5.2. Contagio tra le singole imprese (livello micro) .......................................................... 117 4.5.2.1. Scenario con shock idiosincraQco ................................................................... 117 4.5.2.2. Scenario con shock sistemaQco ...................................................................... 119 4.6. LimiQ dell’analisi .............................................................................................................. 129 5. IMPLICAZIONI DI POLICY E CONCLUSIONI ................................................................................. 131 5.1. La centralità come strumento di intervento .................................................................... 131 5.2. Definizione delle misure .................................................................................................. 132 5.3. Conclusioni ...................................................................................................................... 140 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI .......................................................................................................... 145 APPENDICI ...................................................................................................................................... 149 Appendice 1 - Overview delle banche-daQ ................................................................................ 149 Appendice 2 - QuesQonario per la raccolta di daQ sui rapporQ di subfornitura ......................... 158 Appendice 3 - Elenco delle imprese conta>ate e visitate per tesQng del quesQonario ............ 167 Appendice 4 - Elenco delle imprese conta>ate per la promozione quesQonario ..................... 169 Appendice 5 - Illustrazione del sito web www.impreseinrete.unich.it ....................................... 181 Appendice 6 - Principali indicatori di bilancio delle PMI con sede legale in Abruzzo (2006-2015) .. 189 A) ROA (Return On Asset) ................................................................................................... 189 B) Velocità di circolazione degli invesQmenQ ..................................................................... 207 C) Current RaQo 223 E3 ! 1. INTRODUZIONE Il contagio +inanziario rappresenta un fenomeno di notevole importanza nei sistemi economici odierni, caratterizzati da elevata complessità. Il grande numero di relazioni economiche tra imprese fa sì che situazioni +inanziarie di criticità di un’impresa si propaghino verso altre imprese ad essa collegate, generando così un effetto a cascata - un contagio +inanziario - del quale è dif+icile prevedere le conseguenze. Questo tipo di dinamica rimanda (pur con le dovute distinzioni) al noto “effetto farfalla” secondo il quale piccole variazioni nelle condizioni iniziali di un sistema (ad esempio il battito di ali di una farfalla) si propagano gradualmente producendo effetti, di larga scala spaziale e temporale, sul comportamento dell’intero sistema (ad esempio un uragano in un altro continente) (si veda Gleick, 1987). Nella stessa ottica una singola impresa che non può momentaneamente pagare i suoi fornitori fa si che gli stessi fornitori non possano utilizzare il +lusso monetario che si attendevano per pagare a loro volta i loro fornitori, generando così un effetto a cascata che si potrebbe propagare su una parte consistente della iliera, producendo una situazione di crisi generalizzata. In termini più generali, uno shock – che investe una singola entità economica – può propagarsi verso altre entità ad essa connesse, le quali a loro volta lo trasmetteranno generando una crisi endemica (Peckham, 2013). Se partiamo dalla considerazione fattuale che molte delle crisi generalizzate caratterizzanti l’economia regionale sono legate a fenomeni di contagio +inanziario, è evidente l’importanza di predisporre policy in grado di prevedere o arginare gli effetti del contagio. Delineare policy che siano in grado di contrastare il contagio è un’attività critica, e le ragione di tale criticità è duplice. Da un lato, la dificoltà di prevedere l’origine del contagio ed il suo propagarsi lungo la rete di relazioni economiche fa si che le policy comunemente adottate siano essenzialmente policy di contenimento (ex post), più che di prevenzione (ex ante). Gli interventi pubblici a sostegno delle iliere si manifestano soltanto quando la crisi è già in atto, con la conseguenza che il fenomeno è già endemico e quindi richiede ingenti risorse per essere contrastato. Dall’altro lato, pur scontando una logica tardiva, le policy si scontrano con l’ulteriore dif+icoltà dovuta alla complessità delle relazioni economiche. In una situazione di crisi manifesta, scegliere “quali” imprese aiutare, oltre che “come” e “quando” aiutarle, è infatti un problema di non facile soluzione perché richiede al policy maker di dotarsi di metodologie di analisi so+isticate e complesse. In altri termini, la criticità nella de+inizione di policy legate al contagio +inanziario risiede nella possibilità di deinire interventi accurati e eficaci. La dificoltà (se non l’impossibilità) del policy maker di prevedere (ex ante) l’origine e la propagazione del contagio e la dispersione di risorse economiche che caratterizza gli interventi ex post giusti+icano un investimento sostanziale nello sviluppo di strumenti di analisi e l’uso di metodologie di ricerca scienti+ica. Comprendere le forme di contagio +inanziario tra le imprese