Antidoti All'abuso Della Storia

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Antidoti All'abuso Della Storia AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino ANTIDOTI ALL'ABUSO DELLA STORIA. MEDIOEVO, MEDIEVISTI, SMENTITE This is the author's manuscript Original Citation: Availability: This version is available http://hdl.handle.net/2318/102342 since Publisher: LIGUORI Terms of use: Open Access Anyone can freely access the full text of works made available as "Open Access". Works made available under a Creative Commons license can be used according to the terms and conditions of said license. Use of all other works requires consent of the right holder (author or publisher) if not exempted from copyright protection by the applicable law. (Article begins on next page) 04 October 2021 BIBLIOTECA Nuovo Medioevo 82 Collana diretta da Massimo Oldoni Giuseppe Sergi Antidoti all’abuso della storia Medioevo, medievisti, smentite Liguori Editore Questa opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore (Legge n. 633/1941: http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l633_41.html). Tutti i diritti, in particolare quelli relativi alla traduzione, alla citazione, alla riproduzione in qualsiasi forma, all’uso delle illustrazioni, delle tabelle e del materiale software a corredo, alla trasmissione radiofonica o televisiva, alla registrazione analogica o digitale, alla pubblicazione e diffusione attraverso la rete Internet sono riservati, anche nel caso di utilizzo parziale. La riproduzione di questa opera, anche se parziale o in copia digitale, è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti dalla Legge ed è soggetta all’autorizzazione scritta dell’Editore. La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge. Il regolamento per l’uso dei contenuti e dei servizi presenti sul sito della Casa Editrice Liguori è disponibile al seguente indirizzo: http://www.liguori.it/politiche_contatti/default.asp?c=legal L’utilizzo in questa pubblicazione di denominazioni generiche, nomi commerciali e marchi registrati, anche se non specificamente identificati, non implica che tali denominazioni o marchi non siano protetti dalle relative leggi o regolamenti. Liguori Editore - I 80123 Napoli http://www.liguori.it/ © 2010 by Liguori Editore, S.r.l. Tutti i diritti sono riservati Prima edizione italiana … 2010 Stampato in Italia da OGL - Napoli Sergi, Giuseppe : Antidoti all’abuso della storia. Medioevo, medievisti, smentite/Giuseppe Sergi Napoli : Liguori, 2010 ISBN-13 978 - 88 - 207 - 4917 - 0 1. Storia medievale 2. Storiografia I. Titolo Ristampe: ————————————————————————————————————————— 18 17 16 15 14 13 12 11 10 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 La carta utilizzata per la stampa di questo volume è inalterabile, priva di acidi, a PH neutro, conforme alle norme UNI EN ISO 9706 ∞, realizzata con materie prime fibrose vergini provenienti da piantagioni rinnovabili e prodotti ausiliari assolutamente naturali, non inquinanti e totalmente biodegradabili. INDICE 1 Introduzione Parte prima Fra insegnamento e rappresentazione 11 Capitolo primo I pericoli dell’esperienza e la storia come antidoto 1. Un insegnante di storia in un liceo degli anni Sessanta 12; 2. Un’esperienza contro l’esperienza e l’utilità della storia 14; 3. Una diversa utilità dell’inse- gnamento della storia? 15. 23 Capitolo secondo Interpretazione, precomprensione e valori nell’analisi storica 1. Precomprensione e didattica della storia 23; 2. Precomprensione e ricerca storica 28; Appendice di discussione 39. 43 Capitolo terzo La stagione dei seminari: i lasciti culturali 51 Capitolo quarto Il policentrismo mobile del caleidoscopio medievale: la rappre- sentabilita’ in un Museo dell’Europa 61 Capitolo quinto La nebulosa precontemporanea degli operatori culturali 75 Capitolo sesto Uso e abuso della storia: un esempio politico viii INDICE Parte seconda Più signori che feudatari 77 Capitolo primo La storia politica si affranca dalla storia degli avvenimenti 85 Capitolo secondo Un impero sperimentale nel medioevo dei localismi 1. Il nazionalismo medievistico dell’Ottocento 85; 2. L’equilibrio delle com- ponenti germanica e latina 89; 3. Dall’impero carolingio al regno dei Franchi orientali 90; 4. Alle radici di un nuovo impero e della Germania: il regno teutonico 92; 5. Convivenza di regni e poteri locali 97; 6. Il regime signorile nelle città: vescovi e comuni di fronte all’impero 99. 101 Capitolo terzo Feudalesimo da circoscrivere 1. La specificità non riconosciuta del feudalesimo medievale 101; 2. Il duali- smo delle istituzioni carolinge: funzionari e vassalli 103; 3. Conti e vassalli: distinzione e interferenze 106; 4. Nascita delle signorie territoriali di banno 107; 5. Potere senza feudo nelle campagne medievali 108; 6. L’immunità trasforma le circoscrizioni pubbliche 110; 7. Il feudo come strumento formale di ricomposizione 112. 115 Capitolo quarto La transizione vista dal basso: fra medioevo e antico regime 125 Capitolo quinto Troppo feudo: la storia del diritto e Carlo Guido Mor 137 Capitolo sesto Troppo poco feudo: i ‘mutazionisti’ Poly e Bournazel 1. Una periodizzazione aggiornata 138; 2. L’inopportuna cancellazione del feu- dalesimo altomedievale 142; 3. Non feudatari, ma certamente signori 146; 4. Comparazioni Francia-Italia 150; 5. Aggiornamento con qualche estremismo 156. Parte terza Medioevo senza chiusure 161 Capitolo primo Aperture etniche: l’integrazione frenata fra Goti e Latini INDICE ix 173 Capitolo secondo Aperture e chiusure: regioni alpine e problemi di metodo 1. Tra lunga durata e periodizzazione 173; 2. Alpi vissute 178; 3. Alpi attra- versate 181; 4. Alpi pensate 184; 5. Priorità e problemi della storia politica alpina 186. 191 Capitolo terzo Strumenti dell’apertura: strade e Alpi 201 Capitolo quarto Mobilità per fede, per guerra e per denaro: la via Francigena 1. «Viae Francigenae» al plurale 201; 2. La strada dalle chiese alla Chiesa 207; 3. Condizionamenti stradali dei poteri 211. 217 Capitolo quinto Contro il determinismo stradale: esiti diversi di due rami della Via Francigena 223 Capitolo sesto Comunita’ medievali fluide, fra coscienza e provvisorieta’ Parte quarta Nel laboratorio dei medievisti 237 Capitolo primo Verso la scuola medievistica di Torino 1. Ricotti e Cipolla, l’infanzia di una medievistica senza cattedra 238; 2. Fedele ed Egidi: influenze romane a Torino 243; 3. Giorgio Falco e la prima cattedra di Storia medievale 245; 4. Cognasso, Manselli e l’allargamento tematico 248; 5. Tabacco e la costituzione di una scuola 252. 259 Capitolo secondo La Deputazione subalpina e il dialogo difficile con la storiografia locale 279 Capitolo terzo Giovanni Tabacco e la reinterpretazione dei poteri medievali 285 Capitolo quarto Arsenio Frugoni, antesignano di metodo 1. La storiografia del restauro applicata ad Arnaldo da Brescia 285; 2. La tensione realistica verso una storia ‘possibile’ 298. x INDICE 307 Capitolo quinto Gustavo Vinay e l’ascendente di un maestro involontario 317 Capitolo sesto Georges Duby, il percorso agrario verso la definizione della si- gnoria 327 Capitolo settimo Vito Fumagalli, lo sguardo territoriale sul tema del potere 335 Capitolo ottavo Friedrich Prinz e i chierici in armi Parte quinta Tre dialoghi per una conclusione 341 Capitolo primo Il vero e il falso nella storia, con Beniamino Placido 359 Capitolo secondo Il mestiere di medievista e le resistenze degli stereotipi, con Salvatore Nascarella e José Enrique Ruiz-Domènec 365 Capitolo terzo La comunicazione della storia nello spazio culturale, con Charles Heimberg 371 Postfazione Cinque poesie di Massimo Oldoni 377 Bibliografia 419 Nota editoriale La storia insegna… Stia zitta, che ha tutto da imparare ALTAN INTRODUZIONE Dalla fine degli anni Settanta del Novecento a oggi ho affiancato alla ricerca, con una certa regolarità, riflessioni e interventi sulla pratica del lavoro dello storico, sull’insegnamento, sulla tenacia degli stereotipi e sull’aggiornamento della cultura diffusa. Provando a tracciare un bilancio, ho individuato nelle lentezze e nelle carenze dell’aggiorna- mento cause spontanee e strumentalizzazioni consapevoli. Le prime sono da cercare nella forte resistenza delle conoscenze sedimentate, riscontrabili in pressoché ogni campo del sapere: una resistenza che le rende vincenti anche di fronte agli enormi progressi degli strumenti di ricerca e degli affinamenti di metodo. Le seconde sono da collegare, per quanto riguarda il medioevo in particolare, alla genesi di interpre- tazioni che nel momento del loro formarsi – fra il Settecento maturo e il primo Novecento – corrispondevano alla funzione politico-culturale che si intendeva attribuire alla ricostruzione del passato, in pratiche storiografiche che neppure tentavano di proporsi la neutralità1. Non è ovviamente neutra neppure la successiva sedimentazione2, perché mostrano speciale vitalità le idee che continuano a corrispondere a vi- sioni del mondo, progetti di formazione scolastica, ricorso legittimante al passato: queste idee, trasmesse quasi sempre consapevolmente e recepite per lo più inconsapevolmente, diventano «stereotipi colti»3 di permanente efficacia. 1 Ne danno conto G. Arnaldi, Europa medievale e medio evo italiano, in Prospettive storio- grafiche in Italia. Omaggio a Gaetano Salvemini (=«Itinerari», IV, 1956), pp. 411-440; G. Tabacco, II cosmo del medioevo come processo aperto di strutture instabili, «Societa e storia», VII (1980/1), pp. 1-34; F. Gilbert, Storia: politica o cultura? Riflessioni su Ranke e Burckhardt, trad. it. Bologna 1990; O. Capitani, Medievistica e medievisti nel secondo Novecento. Ricordi, rassegne, rappresentazioni, Spoleto 2003, pp. IX-XI; M. Del Treppo, La libertà
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