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*, Gazzetta del Sud, 1978.04.18, a.27, n.106. 1978

Con effetto immediato. Reggio: sospeso il traffico aereo La torre di controllo avrebbe subìto delle lesioni capillari a causa delle recenti scosse sismiche Reggio Calabria. L’aeroporto dello Stretto è chiuso, da ieri sera, al traffico aereo per misure di sicurezza. La decisione è stata adottata dalla direzione dell’Aviazione civile, su specifica richiesta del direttore della circoscrizione aeroporti calabresi, dottor Persico, il quale ha preso possesso del suo incarico il 1.o aprile scorso e dirige l’aeroporto di Lamezia Terme. Il dottor Persico durante un sopralluogo effettuato all’aeroporto che serve le città di Reggio e di Messina, avrebbe accertato lesioni alla torre di controllo, prodotte dalle recenti scosse telluriche che hanno investito in pieno la Calabria e la Sicilia. Di qui la richiesta di chiudere al traffico per motivi di sicurezza l’aeroporto. Il provvedimento ha determinato conseguentemente l’inagibilità della torre di controllo, e quindi anche il blocco dell’aeroporto militare. Fino a tempo da determinare non atterrerà o partirà alcun aereo da Reggio Calabria, neppure quelli militari, con il prevedibile disagio per gli utenti delle due città dello Stretto. Sono stati sospesi ieri sera, con effetto immediato, i voli provenienti da Milano delle ore 21.15 e da Roma delle ore 21.55. Il volo notturno da Roma è stato dirottato su Catania. A quanto pare una commissione di tecnici avrebbe nella tarda serata effettuato un controllo alla torre dichiarata inagibile. Si parlerebbe nel rapporto dei tecnici di lesioni capillari al fabbricato, che è una costruzione bassa, mentre nessun danno si sarebbe verificato alle apparecchiature. Quindi sono in molti a ritenere che la torre di controllo non sia pericolante. Quasi tutti gli edifici di Reggio e di Messina, che hanno resistito del resto egregiamente alle scosse telluriche dell’ottavo e nono grado della scala Mercalli, presentano uguali lesioni capillari. A Roma, stanotte, fonti dell’Alitalia hanno detto che la ripresa dei voli da e per Reggio è condizionata al giudizio del Genio Civile. Disposto dal presidente della Regione un censimento Danneggiati dal terremoto 55 comuni del Messinese Il centro più colpito è Patti, dove vi sarebbe il sessanta per cento di case lesionate. Danni notevoli anche a ed a Sant’Angelo di Brolo. Crescono le difficoltà per gli amministratori di trovare una sistemazione a quanti sono costretti a lasciare le abitazioni pericolanti Messina. Il timor panico del terremoto, dopo la scossa di sabato e le altre susseguitesi fino ad ieri, è passato anche se nei messinesi rimane a livello inconscio e sotto la pelle; timore che anche ieri notte non ha fatto dormire tranquillamente migliaia di persone, specie lungo la fascia tirrenica della provincia. Ì ora tempo di bilanci. I danni provocati dalla scossa tellurica non sono lievi. Centinaia di abitanti dei centri maggiormente colpiti sono rimasti senza tetto e vengono ospitati alla men peggio nelle scuole e nei pubblici edifici. Case lesionate un po’ dappertutto nella provincia, specialmente a Patti, il centro forse maggiormente colpito proprio perché più direttamente interessato dall’onda sismica che l’ha colpito provenendo dallo specchio di mare tra la costa e le isole Eolie, epicentro individuato dall’Istituto geofisico dell’Università di Messina. A Patti si parla di una percentuale del 60 per cento di case lesionate. Vi si sono verificati alcuni crolli, un’auto è rimasta sepolta sotto le macerie di un vecchio Permission to use this file is granted subject to full acknowledgement of the source in the form available at this LINK

edificio, cinque persone sono rimaste ferite. Danni anche a Sant’Angelo di Brolo dove si fa un calcolo di case lesionate pari al 40 per cento. Qui l’antica chiesa di San Francesco d’Assisi, la cui costruzione risale al 1596, è rimasta lesionata. Il colonnato è parzialmente crollato e minaccia di cadere completamente. La chiesa di Santa Maria ha subito danni al frontale ed al campanile. A Brolo, nella sala consiliare del comune, si è svolta una prima riunione, alla quale hanno partecipato i deputati regionali della zona, per predisporre un tipo unitario d’intervento presso la Regione perché assista in qualche modo le popolazioni sinistrate. Segnalazioni di danni provengono da quasi la metà dei centri della provincia costituita da 107 comuni tra cui i più grossi come Sant’Agata Militello, , Naso, Castell’Umberto, Piraino, Sinagra, Capo d’Orlando, Barcellona, Castroreale, Ucria. Qui le scuole sono state chiuse a tempo indeterminato. Chiuse anche molte chiese antiche che risultano pericolanti. Secondo le segnalazioni pervenute alla presidenza della Regione a Palermo, sono 55 i comuni del Messinese che hanno riportato danni. Intanto, da domenica sera i sismografi dell’istituto geofisico dell’università diretto dal professor Antonino Girlanda non hanno registrato altre scosse. «Da domenica sera non abbiamo registrato altre scosse», ha dichiarato il professor Girlanda. «Abbiamo avuto ­ ha aggiunto ­ più che altro qualche cenno sempre dalla stessa zona, ma si tratta di movimenti praticamente irrilevanti». Nell’istituto geofisico i sismografi sono tutti in funzione e il professor Girlanda, assieme ai collaboratori, aspetta altri elementi tecnici per calcolare più precisamente, cioè con assoluta certezza, la zona dell’epicentro. Si tratta di compiere triangolazioni, il che sarà possibile quanto prima quando si avranno i dati elaborati da diverse postazioni sismologiche. In prefettura, a Messina, per tutto il pomeriggio sono continuate a pervenire segnalazioni dai paesi più interessati, mentre passando il tempo, se va attenuandosi la paura, crescono le difficoltà per la sistemazione delle nuove persone che, dopo i sopralluoghi dei tecnici, debbono abbandonare le case. Danni vengono segnalati anche da molti paesi sui monti Nebrodi. Palermo. Il presidente della Regione, Mattarella, che sin da sabato notte si è tenuto costantemente in contatto con la prefettura di Messina, ha chiesto agli assessori degli Enti Locali e dei Lavori Pubblici una prima relazione sulla situazione nei centri colpiti dal sisma. Nella giornata di domenica, in rappresentanza del governo regionale i paesi della fascia messinese interessata al fenomeno sismico erano stati visitati dall’assessore Luciano Ordile, che ha relazionato ieri mattina al presidente Mattarella. Funzionari degli enti locali e dei lavori pubblici sono sui luoghi colpiti dal terremoto per compiere un primo censimento delle necessità delle popolazioni e per quantificare l’entità dei danni. Presso l’assessorato agli Enti Locali della Regione siciliana, indetta dall’onorevole Gaetano Trincanato, si è tenuta ieri una riunione operativa per coordinare gli interventi d’emergenza atti ad alleviare i disagi delle popolazioni. Il presidente Mattarella ha, intanto, tempestivamente sollecitato gli organismi statali perché sia data applicazione alle leggi che un simile evento prevede. Drammatica la situazione nei centri della provincia colpiti dal terremoto I senzatetto sono più di mille A Patti s’è svolta ieri una riunione dei sindaci e parlamentari regionali. Una delegazione si recherà a Palermo per chiedere provvedimenti urgenti al presidente Mattarella. A Sant’Angelo di Brolo la scossa ha scoperchiato le tombe del cimitero. Quattrocento abitazioni lesionate a Barcellona. Scuole chiuse. Due chiese da demolire a Castroreale. Sgomento in altre località tirreniche L’attività sismica per tutta la giornata di ieri, fortunatamente, non ha dato nuovi segni. Il susseguirsi di scosse avutosi durante la notte fra quella del nono grado della scala Mercalli, ha dimostrato che l’attività sismica all’epicentro (a 60 Permission to use this file is granted subject to full acknowledgement of the source in the form available at this LINK

chilometri a nord-ovest da Messina) è andata normalizzandosi fino a scomparire del tutto così come è avvenuto ieri. Il professor Girlanda, direttore dell’istituto geofisico della nostra università, non ha registrato, attraverso i suoi sensibilissimi strumenti, nulla di rilevante. La tensione, quindi, s’è allentata sia in città che nella provincia. Comunque, in numerosi paesi del versante tirrenico (che è il versante maggiormente colpito dall’onda sismica) gli abitanti non hanno voluto desistere dall’atteggiamento di sospetto che potesse verificarsi qualche altra forte scossa e sono stati, perciò, in molti quelli che hanno preferito trascorrere anche la terza notte all’addiaccio. Numerose sono le iniziative adottate per soccorrere i sinistrati e per programmare interventi a favore delle zone terremotate. Intanto nella giornata di ieri il sindaco di Messina Antonio Andò ha preso contatto con i responsabili provinciali dell’Enel per tentare di risolvere in tempi brevissimi la grave questione sollevata ieri dal nostro giornale a proposito della circostanza che vede la città piombare nel buio ad ogni scossa di terremoto che superi i primi gradi della scala Mercalli. I dirigenti dell’Enel hanno assicurato al sindaco Andò che porranno la massima attenzione sul problema per risolverlo nei brevi termini. Per quanto concerne, poi, l’altro problema degli intasamenti che si registrano nelle strade in prossimità degli imbarcaderi delle navi traghetto e che, come abbiamo rilevato ieri, mettono in pericolo l’incolumità dei cittadini come è avvenuto sabato notte subito dopo la scossa di terremoto, il sindaco Andò ha dato disposizioni all’ufficio di gabinetto perché siano accellerati i tempi tecnici per l’esecuzione del piano predisposto dall’assessorato alla polizia urbana, piano che ha già avuto l’assenso di massima della giunta municipale. Nel capoluogo non si sono avuti danni sensibili. Ieri i vigili del fuoco sono stati chiamati in via Giuseppe Sergi, vico secondo, Noviziato, per accertare lo stato di precarietà di una casetta a due piani in legno che la scossa sismica ha praticamente inclinato di parecchi gradi. La casetta è stata dichiarata pericolante e gli occupanti invitati ad evacuare. Vi abitavano due famiglie ciascuna di sei componenti (genitori e quattro figli). Altre due casette sono pericolanti in via Palermo ed a Bordonaro. Le famiglie fatte evacuare non hanno potuto trovare una sistemazione sicché hanno dovuto trascorrere la terza notte all’addiaccio, nonostante l’intervento presso il Comune del prefetto Vitarelli che s’è interessato attivamente di loro. Altre iniziative: la segreteria provinciale della dc messinese ha invitato i rappresentanti degli altri partiti della maggioranza consiliare a partecipare ad un incontro che è stato già fissato a Palermo per domani con il presidente della regione siciliana onorevole Pier Santi Mattarella. Con i rappresentanti della dc, del psi, del pri, del pci, del pli e del psdi con i rispettivi deputati regionali, saranno presenti anche delegazioni sindacali della Cgil, della Cisl e della Uil. Con Mattarella sarà presa in esame la situazione determinatasi nelle zone terremotate. «La gravità della situazione • si legge in una nota del segretario provinciale dc Nino Galipò • causata dalle scosse sismiche della notte di sabato scorso, richiede un urgente intervento della regione siciliana. Intanto il msi-dn alla regione siciliana ha presentato una richiesta tendente a fare slittare le elezioni amministrative nei comuni di Patti, Gioiosa Marea, Sant’Angelo di Brolo e negli altri comuni danneggiati dal terremoto ed interessati alle consultazioni del 14 e del 28 maggio. Su questa richiesta la Democrazia cristiana messinese ha già espresso il proprio parere contrario. Alla camera dei deputati l’onorevole Pasquale Bandiera (pri) ha presentato un’interrogazione al presidente del consiglio ed ai ministri dei lavori pubblici e dell’interno «per sapere quali provvedimenti urgenti sono stati adottati per un primo aiuto ai centri della Sicilia colpiti dal terremoto. Secondo le prime incomplete rilevazioni ­ dice ancora Bandiera ­ nella sola provincia di Messina le case lesionate sono circa duemila, numerose sono crollate, i senzatetto sono circa duemila. Numerosi opifici, inoltre, nella zona fra Patti e Gioiosa Marea, a causa dei danni subiti, sono rimasti inattivi e necessitano di notevoli lavori di ripristino». Permission to use this file is granted subject to full acknowledgement of the source in the form available at this LINK

L’onorevole Bandiera chiede poi di sapere «se il governo non intende disporre uno stanziamento urgente in favore dei comuni colpiti per il ripristino degli edifici e opere pubbliche, per un primo soccorso ai senza-tetto alcuni dei quali a cura delle amministrazioni comunali, sono stati sistemati in alberghi o in case private». Bandiera chiede infine se il «governo non ritenga opportuno disporre tutte le misure previste per le calamità naturali, così da consentire con snellezza di procedure, l’urgente concessione dei contributi per il restauro dei centri abitati ed il ripristino delle aziende industriali, commerciali ed agricole». Ieri al giornale sono pervenute numerose telefonate di nostri lettori che ci riferivano d’avere ascoltato da emittenti radio private notizie allarmanti circa possibili repliche di terremoti. Abbiamo dovuto rispondere ai nostri lettori che si trattava evidentemente di teppismo, della peggiore specie perché supportato da una grossa dose di ignoranza assoluta sulle cose che concernono i fenomeni sismici i quali, purtroppo, fino ad oggi non possono essere assolutamente previsti. Alle emittenti radio private non identificate va ricordato l’articolo del codice che prevede dure condanne per chi diffonde notizie «atte a turbare l’ordine pubblico». L’inventario dei danni: A il palazzo municipale ha subito lesioni ad un’aula che pare sia pericolante. Una commissione tecnica nominata dal sindaco dovrà effettuare i sopralluoghi e pronunciarsi sull’agibilità di questa parte del municipio che, intanto, è stata chiusa. Numerose le case che hanno subito lesioni alle pareti, analoga situazione si registra a San Filippo del Mela. A Falcone sono state demolite ieri, su disposizione del sindaco avvocato Rosario Calabrese, due abitazioni pericolanti. Altre saranno abbattute con le ruspe nella giornata di oggi. Da un primo sommario inventario, pare che raggiungano l’80 per cento le case lesionate dal sisma ed, in particolare, quelle vecchie e nuove in muratura. Il sindaco Calabrese, inoltre, ha firmato 35 ordini di sgombero. Le famiglie sono ricoverate presso gli edifici scolastici. Patti [...]. A Patti si stanno valutando i danni causati dalla scossa tellurica di domenica notte. Al terrore si aggiunge ora lo sgomento di una situazione che a prima vista era sembrata meno allarmante e che invece si aggrava con il passare delle ore. Le famiglie senza tetto sono sino al momento oltre 150 per un totale approssimativo di oltre mille cittadini senza casa. Squadre di tecnici del comune, in un duro lavoro coordinato dal sindaco Minissale e dal responsabilie delll’ufficio tecnico ingegnere Rosario Sardo Infirri, sono al lavoro per completare il censimento. Ancora ieri notte tutti gli abitanti di Patti hanno dormito all’aperto, dentro le macchine. Vento forte e pioggia hanno reso più dura la nottata. L’ospedale è stato completamente evacuato. L’ultimo dei 25 ammalati è stato trasferito ieri mattina. Soltanto 20 degenti hanno trovato posto negli ospedali della provincia; gli altri 220 sono stati consegnati ai parenti. I 30 vecchietti della casa di riposo sono stati trasferiti nei locali del seminario vescovile mentre lunedì sera c’è stata una protesta dei reclusi della casa circondariale di Patti. Costoro sono rientrati in cella dopo avere parlato con il procuratore della Repubblica e dopo che l’ingegnere comunale aveva firmato un certificato di stabilità della costruzione che li ospita. Nel difficile compito di evacuazione, particolare impegno e abnegazione hanno dimostrato le forze dell’ordine con alla guida il vice questore dottor Giuseppe Mannino, il capitano Monteforte, il comandante dei vigili urbani Mosca. Nel pomeriggio di domenica, quando a Patti la terra continuava a tremare, sono giunti il prefetto dottor Angelo Vitarelli e il questore dottor Manlio De Michele i quali, per le competenze che li riguardano, hanno promesso il loro autorevole intervento. Per oggi è stato annunziato l’arrivo del nuovo vescovo di Patti monsignor Carmelo Ferraro in forma riservata. Ancora ieri nei locali dell’ufficio di igiene (il comune è stato evacuato perché pericolante) si è data convegno una delegazione composta dai sindaci dei centri più colpiti e dai Permission to use this file is granted subject to full acknowledgement of the source in the form available at this LINK

parlamentari regionali Germanà, Messina, Sardo, Infirri, Natoli, Bolognari, Bottari e Genovese. Il sindaco di Patti Minissale, ricevendo la delegazione, dopo avere accennato alla visita del prefetto e del questore e avere sottolineato il primo intervento per demolire le case pericolanti, ha messo in evidenza la premura con cui il prefetto si è impegnato a fare giungere i primi interventi più urgenti. Parlando dell’ospedale, Minissale ha detto che la città e tutta la zona non possono restare senza nosocomio. Il primo cittadino ha accennato alla requisizione di alberghi e case, ove ve ne fossero ancora integre, per sistemare i cittadini senza tetto e alcuni reparti dell’ospedale. I sindaci hanno invitato lo stato e la regione ad assegnare con urgenza tutti i fondi indispensabili sia ai lavori di pronto soccorso, come le demolizioni, sia alle opere di ricostruzione degli edifici pubblici e privati crollati. Giovedì prossimo i sindaci della zona a Palermo avranno una riunione operativa con il presidente della regione Mattarella e gli assessori regionali più interessati come quello ai lavori pubblici. «Chiederemo al presidente che non sia fatto come per il Belice ma come per il Friuli ­ ha dichiarato Giovanni Minissale ­ perché i fondi occorrenti siano assegnati direttamente alle amministrazioni comunali interessate. Soltanto noi a Patti abbiamo tra i 700 e i mille senzatetto; l’ospedale è stato evacuato perché ha ceduto essendo vecchio di un secolo mentre il nuovo è in costruzione da venti anni ma non è stato ancora ultimato. Per l’ospedale bisogna fare presto perché serve una zona che ha almeno centomila abitanti e non possiamo fare a meno dell’assistenza dei medici». Il direttore sanitario dell’ospedale e il presidente Rottino hanno sottolineato l’immediata esigenza di riattivare l’ospedale perché la situazione è drammatica e non può essere accettata una soluzione provvisoria. Intanto il sindaco Minissale ha ordinato la sospensione delle lezioni in tutte le scuole pubbliche del comune. Sant’Angelo di Brolo [...]. A mano a mano che le notizie pervengono al comune, ove è stato istituito un servizio apposito, il bilancio dei danni si fa sempre più grave. Oltre 80 famiglie sono rimaste prive di casa e sono accampate in abitazioni di parenti e amici. Più del 60 per cento delle case in campagna e nel centro urbano sono lesionate. Oltre ai danni già segnalati se ne registrano altri: un’intera ala dell’ospedale è stata fatta evacuare perché pericolante: il muro perimetrale dell’edificio dell’esattoria comunale minaccia di crollare sopra la chiesetta dell’ospedale. Al cimitero sono crollate parzialmente due cappelle ed inoltre una ottantina di tombe sono state scoperchiate. Tutto il patrimonio artistico e culturale è fuori uso. Non sono più agibili le antiche e vecchie chiese di Santa Maria, San Filippo e San Francesco. Le messe sono celebrate all’aperto. Si spera che venga aperta al culto la chiesa di San Domenico, l’unica a quanto pare ad essere in condizioni statiche discrete. All’ufficio comunale per la segnalazione dei danni c’è una fila interminabile di persone. Intanto alcune famiglie sono state sistemate nei locali dell’ex scuola media, nei locali attigui alla ex palestra comunale. Anche l’edificio che ospita in atto la scuola media è stato lievemente danneggiato: così pure alcuni edifici delle scuole elementari nelle frazioni. Il commissario regionale al comune ha disposto per motivi igienici di non utilizzare l’acqua del civico acquedotto. Tecnici del Genio Civile accompagnati da tecnici del comune stanno effettuando in tutto il centro urbano e nelle frazioni dei sopralluoghi. Brolo [...]. Un’altra notte è trascorsa in bianco per la cittadinanza brolese per paura che si ripetesse il sisma. Solo pochissimi coraggiosi che abitano a piano terra sono rimasti in casa. Solo ieri mattina la vita della cittadina tirrenica sembrava essere tornata normale. Sui volti di ognuno si leggeva tuttavia lo spavento e la preoccupazione. Intanto i sessanta senza tetto accampatisi all’improvviso nei vagoni ferroviari avanti ieri notte li hanno lasciati e sono stati sistemati presso gli alberghi del luogo. A questo provvedimento si è arrivati dopo una discussione telefonica intercorsa tra il sindaco avvocato Giuseppe Garofalo e il prefetto scartando così la prevista sistemazione negli edifici Permission to use this file is granted subject to full acknowledgement of the source in the form available at this LINK

delle scuole elementari. Il comune ha messo a disposizione dei cittadini l’ufficio tecnico per comunicare i danni subiti. Fino a ieri alle ore 13 si registravano 130 segnalazioni di abitazioni lesionate. Barcellona [...]. Passata, almeno così pare, la grande paura per il forte sisma della notte tra sabato e domenica e per le successive scosse di assestamento che hanno indotto la maggior parte della popolazione a trascorrere due notti consecutive all’aperto, è stato fatto a Barcellona un primo bilancio dei danni subìti dagli edifici. Bilancio che è destinato a farsi sempre più pesante, dato che continuano a giungere alla sede comunale segnalazioni da parte dei sinistrati. Secondo quanto accertato dai tecnici del comune circa quattrocento abitazioni, in maggior parte nei quartieri più vecchi della città, risultano lesionate. Di tali abitazioni, un centinaio sono completamente inagibili e pertanto il sindaco, avvocato Giovanni D’Amico, che già la sera di domenica aveva disposto la sistemazione di alcune famiglie rimaste senza casa nei corridoi di palazzo Longano per trascorrervi la notte, sta cercando di reperire un certo numero di alloggi che offrono garanzie di sicurezza per ospitarvi i senzatetto. A tal fine non è da ritenere improbabile l’utilizzazione di alcune scuole da parte dell’amministrazione comunale. I vigili urbani si sono prodigati per accertare i più urgenti casi di inagibilità delle abitazioni e per disciplinare l’afflusso dei senzatetto nei locali del comune. Intanto, ieri mattina, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado sono rimasti chiusi. Nel pomeriggio il sindaco D’Amico ha emanato un’ordinanza con la quale si dispone la sospensione delle lezioni nelle scuole di Barcellona per la durata di due giorni (oggi e domani) al fine di consentire ai tecnici di compiere dei sopralluoghi tendenti ad accertare le condizioni di agibilità dei plessi. Il sindaco, inoltre, invita tutti i proprietari di case rurali che hanno subito danni ad informare, entro e non oltre domani, il comune o la condotta agraria, dato che entro giovedì tutti i casi censiti dovranno essere comunicati alle competenti autorità nazionali e regionali, per l’ottenimento dei benefici previsti dalla legge. Castroreale [...]. Il centro della provincia di Messina che in rapporto al numero delle abitazioni ed alla densità della popolazione ha subito maggiori danni a causa delle numerose scosse sismiche che si sono susseguite da sabato notte fino a tutta la giornata di domenica è Castroreale, comune di remote origini e perciò più esposto alla furia devastatrice. Siamo stati sul luogo per renderci conto di persona dei danni patiti da questa laboriosa e pacifica popolazione. Il sindaco professor Elio Anastasio ha emesso un’ordinanza per requisire i locali delle scuole elementari e della media statale, assecondato in ciò dal direttore del circolo e dal preside che hanno messo subito a disposizione dei senzatetto tutti i vani disponibili. Purtroppo non sono sufficienti alla bisogna. Le abitazioni inabitabili sono 85, quelle lesionate pericolanti e in quanto tali parzialmente da demolire 365. Le famiglie senza tetto oltre 120, le persone senza tetto oltre 500. Due le chiese da demolire, quella di San Salvatore, che conservava un portale del ’400 e opere pregevoli in marmo rimaste sotto le macerie e quella di San Filippo Neri, chiesa pure artistica. Tre le chiese lesionate e da restaurare se si vogliono restituire al culto; la chiesa madre, la chiesa di Santa Marina e la chiesa del Crocefisso; quest’ultima custodisce l’immagine del Crocefisso lungo e varie opere del Gaggini. Danneggiata pure la chiesa dei redentoristi. Anche uffici pubblici risultano lesionati. Questa in sintesi la situazione di Castroreale dopo il sisma. Sul posto si sono recati l’arcivescovo monsignor Cannavò e il comandante del gruppo carabinieri di Messina, tenente colonnello Corleo. Tutte le chiese rimangono intanto chiuse al culto. ll parroco celebrerà le messe nei locali del plesso della scuola media dove sono alloggiate numerose famiglie.