Akhtamar Numero 198 (1 Apr)
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1 Anno 10, Numero 198 on line 1 aprile 2015—XCIX M.Y. Akhtamar Nuove forme, stesso impegno online il sito comunitaarmena.it si rinnova Nell’anno del centenario, più o meno trenta giorni prima della fatidica data del 24 aprile, è partita la nuova avventura del sito www.comunitaarmena.it. A quindici anni dal varo, con quindici anni di affermato punto di riferimento per tutti coloro che hanno voluto informarsi sul “pianeta” armeno. Dopo tre lustri era arrivato il momento di darsi una rinfrescata, di rimettere ordine al calderone di notizie e informazioni accumulatesi in tutto questo tempo; riordinare i criteri di fruibilità delle informazioni creando percorsi più lineari, raggruppando gli argomenti per aree tematiche in una nuova veste più accattivante e stimolante. Rimangono i caposaldi del nostro lavoro (gli appuntamenti, la rassegna stampa, l’in- formazione sugli eventi, la vigilanza, il nostro Akhtamar) ma abbiamo creato delle sezioni dove in maniera chiara e sintetica affrontiamo argomenti importanti come la storia degli armeni o la tematica del genocidio. La novità assoluta è rappresentata dalla sezione “ scuola ” nella quale abbiamo inserito materiale e spunti di riflessione specificatamente destinati al mondo scolastico sul quale vogliamo dedicare ancor più attenzione che in passato. Il nuovo sito non è un punto di arrivo ma semmai un punto di partenza: ci darà slancio per fare ancora di più, arricchirlo di contenuti grazie a una interfaccia Wordpress più WWW.COMUNITAARMENA.IT malleabile alle esigenze di un sito moderno. Ora la parola ai navigatori del web. Sommario Ricordando il cinquantesimo .... 2 La percezione Eurasiatica dell’unio- 3 Bollettino interno ne. La Voce dell’Artsakh 4 Akhtamar di La meraviglia nascosta dell’Artsakh 5 Qui Armenia 6 iniziativa armena 2 Akhtamar on line Ricordando il cinquantesimo anniversario di S.Z. Era il 1965 ; si avvicinava il cinquantesi- pero difendere l’onore dell’Armenia- con- noto studioso di armeno - tradotto da “Le mo anniversario del genocidio e gli armeni, dussero per anni, con discrezione, ma anche Monde” del giorno precedente, - recante il ad un tratto, si accorsero che era già tra- con ferma determinazione. titolo “Mezzo secolo fa i turchi iniziavano scorso mezzo secolo dallo sterminio e non Giunse il 24 aprile di quell’anno e non era il massacro sistematico degli armeni”. Il solo a loro non era stata resa giustizia, ma il possibile passarlo completamente sotto pomeriggio del giorno successivo si cele- genocidio stesso era stato dimenticato e silenzio, perciò sulla Pravda, organo centra- brò nel duomo di Milano una Messa so- nessuno, o quasi, più ne parlava. le del Partito Comunista sovietico, compar- lenne, da parte del cardinale Agagianian Ovviamente gli armeni non lo avevano ve il memorabile articolo di Viktor Ham- che, precedentemente, la mattina, cosa scordato, anzi, vi erano molti sopravvissuti bartzumian, presidente dell’Accademia inusuale per quei tempi, si era recato alla ancora viventi, testimoni oculari che ricor- delle Scienze dell’Armenia, astrofisico di chiesa apostolica armena di via Jommelli, davano e narravano. Ma fino ad allora, le fama mondiale, ma anche grande e nobile partecipando alla Messa di requiem per i ricorrenze del genocidio venivano ricordate armeno. A Yerevan, alla presenza delle martiri del genocidio celebrata dal vesco- “in famiglia”, fra le quattro mura d’una massime autorità del Paese, si tenne una vo Zgon Der Hagopian chiesa, nel corso d’una Messa di requiem e solenne commemorazione nel Teatro dell’- Per l’occasione erano accorsi a Milano, da in una sala ove i sopravvissuti e loro di- Opera, ma la popolazione, come un fiume varie parti d’Italia, numerosi armeni ai scendenti, partecipavano a quelle che veni- in piena che aveva rotto tutti gli argini, si quali era stata consegnata una speciale vano definite “cerimonie di lutto”, con precipitò in strada ed a migliaia, a decine di medaglia, coniata appositamente per quel- discorsi infiammati, declamazioni di poe- migliaia, gridando all’unisono “Le nostre la ricorrenza da parte dei padri Mechitari- sie, canti. Tutto in un’atmosfera di som- terre, le nostre terre”, si diresse verso il sti. La Messa del Duomo fu particolar- messa tristezza, ma anche di sete di giusti- teatro, rompendo i cordoni di polizia. Riuscì mente solenne, con una memorabile ome- zia. a trattenerli a stento il catholicos Vasken - lia pronunciata dal cardinale Agagianian Ad un tratto, con l’avvicinarsi del cin- capo religioso in un Paese , ufficialmente che espresse la fiducia che gli armeni quantesimo anniversario, tutto ciò apparve ateo, ma cristiano fino al midollo delle os- potessero un giorno radunarsi in “una insufficiente. Non furono, certamente, can- sa- che si dimostrò di essere al contempo un patria ingrandita, aperta a tutti i suoi figli, cellate le Messe in suffragio delle vittime e pastore saggio, coraggioso e patriota. Riuscì libera nel culto di Dio”. Alla liturgia pre- le cerimonie nelle varie sale, ma si conside- a calmare la folla, ma da quel momento le senziò anche l’arcivescovo di Milano, rò che bisognava uscire dagli stretti ambiti cose cambiarono anche lì. E’ vero che il cardinale Colombo,e vi parteciparono delle varie comunità armene ed aprirsi al primo segretario del Partito Comunista numerosi sacerdoti, fra cui l’abate della mondo esterno, far conoscere agli altri ciò armeno, Hagop Zarobian, fu giubilato per Congregazione Mechitarista di Venezia ed che era accaduto, chiedere giustizia. Da aver tollerato una simile manifestazione di il superiore del Pontificio Collegio Arme- tutto ciò, con gli anni, germogliarono movi- folla, ma il fatto di aver dimostrato che no di Roma; mentre il coro dei numerosi menti di pensiero e d’azione che condusse- anche il maggior responsabile politico del diaconi e chierici rese la cerimonia ancora ro alla creazione dei vari comitati di difesa Paese, non voleva condurre la sua fedeltà a più toccante. Il pubblico presente, fra cui della causa armena, alle azioni contro la Mosca fino al punto di rinnegare i più pro- le varie autorità cittadine,seguì il tutto con Turchia, all’attività in favore del riconosci- fondi e più sacri sentimenti del proprio partecipe commozione, mentre sulla fac- mento internazionale del genocidio. popolo, fecero sì che si allentassero certi ciata del Duomo campeggiava un grande Tutto ciò riguardava la Diaspora, mentre vincoli ed il genocidio cessò di essere un drappo rosso in ricordo dell’evento. l’Armenia, la Madre Patria divenuta repub- argomento tabù, quale era stato fino ad Successivamente i cardinali Agagianian e blica sovietica, taceva a causa del silenzio allora in Armenia Sovietica. Fiorirono sem- Colombo, accompagnati dal vescovo impostogli da Mosca la quale, pochi anni pre più studi ed opere letterarie ed artistiche Zgon Der Hagopian, si recarono alla prima, a nome di tutta l’Unione Sovietica, e su questo argomento, per giungere poi al Casa Armena per incontrarsi con gli quindi anche dell’Armenia, aveva spento monumento di Dzidzernagabert, il castello armeni giunti da varie città d’talia. Lì anche quel tenuissimo lumicino di speranza delle rondini, ove sorge il mausoleo del furono accolti da Stefano Serapian, pre- degli armeni, solennemente affermando che genocidio al quale poi si aggiunsero il mu- sidente dell’Unione Armeni d’Italia che non aveva nessuna rivendicazione territo- seo e , come una valanga, molte altre inizia- era stato l’instancabile organizzatore di riale dalla Turchia. Quindi nemmeno il tive fino ai nostri giorni . questo evento, ovviamente coadiuvato Anche in Italia fu commemorato il cin- monte Ararat, simbolo stesso dell’Armenia, dai suoi colleghi membri del Consiglio e la città di Anì, storica capitale armena, quantesimo anniversario, con una manife- della stessa Unione. Ma altrettanto posti appena al di là del confine armeno- stazione, per allora, molto imponente e grande fu il merito della Congregazione turco, avrebbero potuto fare ritorno presso significativa. Mechitarista di Venezia che operò profi- il loro vero ed unico proprietario. Erano altri tempi e non era come oggi cuamente fra Roma e Milano, per assi- Ma il bavaglio imposto da Mosca non che, non passa settimana che non venga poteva cancellare la memoria, far tacere i pubblicato,in Italia, un libro di argomento curare la presenza del cardinale Agagia- cuori. Ed in Armenia tutti sapevano; e tutti, armeno, mentre ogni giorno gli articoli sui nian. giornali non si contano più. seppur silenti, fremevano, grazie anche al “Duemila armeni arrivati da tutta Italia ” Allora era già tanto se qualche volta all’an- lavorio sotterraneo che nobili coscienze, intitolò il Corriere della Sera, del 25 apri- no compariva un articolo di giornale; era come il catholicos Vasken o lo scrittore le, un lungo articolo dedicato a questa fonte di grande gioia, sebbene a volte in Hracià Kociar - per citare solo due nomi di significativa cerimonia che negli annali questi scritti fossero di più le citazioni sba- una lunga fila di intellettuali che, prima di della storia degli armeni d’Italia fu un gliate di dati o fatti che non quelle esatte. essere comunisti erano armeni, e nelle con- momento significativo, ricco di emozioni Sulla “Stampa” del 24 aprile di quell’anno dizioni difficili dell’Unione Sovietica sep- e ricordi oltre che di spirito di unione e comparve un articolo del professor Feydit, fratellanza. ANNO 10, NUMERO 198 Pagina 2 3 Akhtamar on line La percezione Eurasiatica dell’unione. L’Armenia nell’Unione Economica Eurasiatica di Ani Manoukian Pubblichiamo un interessante contributo dall’- E nel frattempo l’Armenia sembra invidia- la geografia delle aggressioni militari, ha Armenia sugli sviluppi della politica armena re questi due giocatori fuorigioco per il cominciato a bom- legati all’ingresso nell’Unione Euroasiatica. fatto che essi hanno avuto la possibilità di scegliere tra l’entrarci o il rimanere soltanto bardare nella direzione dei confini dell’Ar- Tutto comincia nel momento in cui il osservatori a margine.