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SIMONETTA PROSPERI VALENTI RODINÒ

IL CARDINAL GIUSEPPE RENATO IMPERIALI COMMITTENTE E COLLEZIONISTA

I. - LE COMMITTENZE ARTISTICHE Il gusto art1st1co e il mecenatismo si erano mani­ Dopo essere stata la capitale europea dell'arte con festati anche in altri esponenti della famiglia, di anti­ i Barberini, i Pamphilj e i Chigi, Roma vive alla fine chissima origine genovese, che con l'acquisto di feudi del XVII secolo un lento declino legato alle vicende -Oria e Francavilla in terra d'Otranto e Sant'Angelo politiche, che la porta a cedere il suo primato alla dei Lombardi nell'Avellinese - a cavallo tra il XVI Francia; mentre l'Inghilterra e le corti nascenti della e il XVII secolo, iniziò gradualmente a gravitare sul Regno di Napoli,4l Particolarmente importante nella Germania consolidano o iniziano una politica di acqui­ sti di opere d'arte per le gallerie che si vanno creando. storia del collezionismo era stato Gian Vincenzo, Roma conserva un ruolo importante come capitale ammiraglio della flotta genovese, uomo politico e del mondo classico, ma non si caratterizza più come letterato: i più bei pezzi della sua quadreria, tra cui centro propulsore di movimenti artistici, quale era Tiziano, Rubens, Veronese, Correggio, passarono nel stata con il Bernini, il Borromini e Pietro da Cortona. 1667 da Genova a Roma nella collezione di Cristina Si assiste peraltro, tra la fine del Sei e l'inizio del di Svezia.s> Settecento, al proliferare di committenze "minori " di cardinali nelle chiese del loro titolo ed al formarsi di numerose quadrerie in palazzi nobiliari, che con­ sentono di ricostruire il complesso panorama artistico romano di quegli anni.1> Pur essendo ancora molto ambite le committenze pontificie, furono piuttosto i collezionisti - quali il marchese Niccolò Pallavicini, i cardinali Alessandro Albani, Pietro Ottoboni, Neri Corsini, Silvio Valenti Gonzaga, per citare solo i più importanti 2 > - a deter­ minare il diffondersi di un gusto o l'affermarsi di un pittore loro protetto. È nostra intenzione mettere a fuoco la figura di mecenate di uno di questi personaggi eminenti del mondo politico e culturale della Roma del tempo, il cardinal Giuseppe Renato Imperiali (fig. 1), non certo nel suo risvolto politico piuttosto rilevante ma che esula dalle nostre competenze, quanto nel suo aspetto di committente, collezionista e bibliofilo assai apprezzato ai suoi tempi, come risulta dalle frequenti citazioni del nome del cardinale rintracciabili nelle fo nti e nelle biografie di artisti dell'epoca e dall'ampio Inventario dei beni rintracciato da chi scrive nell' Ar­ chivio di Stato di Roma e che si pubblica qui per la prima volta, in Appendice. Un doveroso riconoscimento dell'intelligente indi­ rizzo dell'Imperiali nelle sue committenze architetto­ niche è espresso nel recente libro di Gambardella,3l dedicato alle fabbriche intraprese dal cardinale durante il lungo periodo di attività presso la corte pontificia in qualità di Prefetto del Buon Governo, carica che tra le molte che rivestì il prelato nella sua vita fu I - ROMA, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA certamente la più significativa e duratura e quella GIROLAMO ROSSI: RITRATTO DEL CARDINAL GIUSEPPE RENATO cui si dedicò con maggior zelo. IMPERIALI (INCISIONE)

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o protettore.9l I due incarichi più rilevanti anche sul piano politico ricevuti in questi anni furono la nomina da parte di Alessandro VIII a legato di , che lo tenne occupato dal r6gr al 'g6 e che gli venne confermata anche dal nuovo pontefice Innocenzo XII, e la prestigiosissima elezione a Prefetto della Congre­ gazione del Buon Governo, carica che ricoprì dal r6g6 e ove ebbe modo di manifestare le proprie doti organizzative, di pratica amministrativa, di liberalità ed infine di munificenza artistica, promovendo nume­ rose fabbriche e restaurandone altre malridotte, per­ correndo a sue spese tutto il territorio dello Stato Pontificio, dal Lazio all'Umbria sino all'Emilia.10> Il documento giuridico più prezioso del suo impegno nell'adempiere i gravosi oneri di questa carica è costituito dalla pubblicazione della raccolta delle leggi del Buon Governo dello Stato Pontificio, promossa da lui ed edita nel 1732-34 in quattro volumi con commento del giurista Pietro Antonio De Vecchi. lll Dal punto di vista storico artistico, documento altrettanto importante è il libro dei disegni delle fabbriche promosse dal cardinale quando era Prefetto del Buon Governo, ancora conservato presso gli eredi e recentemente pubblicato dal Gambardella, ove sono raccolte le piante ed i progetti di chiese, ponti, arse­ nali ed edifici civili fatti erigere dall'Imperiali a Fer­ rara, Comacchio, Tarquinia, Nocera Umbra ed in numerosi centri minori del Lazio. Sulla base di progetti, spesso firmati da architetti attivi a Roma in quel periodo - Giovan Battista Contini, Filippo Barigioni, Filippo Leti, Gabriele Valvassori, Felice Facci, Carlo Buratti ' 2 >-si possono ricostruire le linee di tendenza del mecenatismo del­ l'Imperiali nel campo architettonico, già evidenziate 2 - ROMA, CHIESA DI SANT'AGOSTINO - DOMENICO GUIDI: dal Gambardella, che ritroviamo anche nelle scelte SEPOLCRO DEL CARDINAL LORENZO IMPERIALI operate dal cardinale per le sue committenze in campo pittorico. Egli si servì per lo più di artisti che, pur militando tra gli esponenti delle tendenze classicisti­ Giuseppe Renato nacque a Oria presso Francavilla che, non avevano rinnegato la cultura barocca; per in Puglia il 26 aprile r65r da Michele e Brigitta l'architettura il suo " protetto " fu infatti il Barigioni, Grimaldi.6> Dimostrando sin da giovane una brillante che ben riassumeva questa posizione di eclettismo tra intelligenza, fu mandato a studiare a Roma presso le tendenze del tempo. Di riflesso, nel campo della lo zio, il cardinal Lorenzo Imperiali, già Governatore pittura, il cardinale, pur non disdegnando gli espo­ di Roma, del cui appoggio politico e relativa affer­ nenti del barocco che figurano numerosi tra gli autori mazione presso la corte pontificia seppe valersi il dei quadri della sua collezione, preàilesse piuttosto giovane nipote.7l gli esponenti di un moderato classicismo tardoseicen­ Gli incarichi papali infatti raggiunsero presto il tesco: gli artisti cui si rivolse maggiormente per avere nostro prelato: ancora sotto Clemente X è nominato o commissionare dipinti sono Maratta ed i suoi allievi, chierico della Camera Apostolica; nel r686 Innocenzo Pietro de' Pietri e Michelangelo Ricciolini ed in par­ XI lo chiama come Tesoriere Generale della Camera ticolare Domenico Maria Muratori, che divenne suo Apostolica, carica di grande prestigio e responsabilità "virtuoso", Francesco Fernandi, soprannominato amministrativa; sempre nel r686 è nominato Prefetto l'Imperiali dal suo protettore, ed il perugino Fran­ della Commissione generale Classis et Triremium, in cesco Civalli, come vedremo più avanti. seguito Prefetto della Congregazione della Disciplina Anche nel campo della scultura sembra di poter Regolare ed infine, a soli 39 anni, Alessandro VIII rilevare da parte del cardinale le stesse preferenze lo elegge il 13 febbraio r6go cardinale diacono del per i simpatizzanti del classicismo, sebbene siano titolo di San Giorgio in Velabro.s> documentate minori committenze in questo settore. Da questo periodo le cariche non si contano più: Probabilmente una delle prime opere in ordine cro­ "fu ascritto a quasi tutte le congregazioni " come nologico ordinate da Giuseppe Renato fu il monu­ riassume ampiamente il Moroni e di molte fu prefetto mento funebre per suo zio il cardinal Lorenzo nella

r8 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte chiesa di Sant'Agostino a Roma, affidato nel I674 al committente, mostrano le imprese di nststema­ circa allo scultore toscano Domenico Guidi, allievo zione di edifici sacri promosse dall'Imperiali nei pic­ dell'Algardi (fig. 2). Non sappiamo se la scelta di uno coli centri del Lazio intorno al I7IO: la ristruttura­ scultore così dichiaratamente classicista sia stata ope­ zione della facciata del Duomo di Ronciglione e di rata da Giuseppe Renato, allora così giovane, o dal­ Poggio Mirteto, la costruzione del Duomo di Mon­ l'esecutore testamentario di suo zio, il cardinale Azze­ tecelio e di Vetralla, dovuto quest'ultimo al progetto lino, ma certamente il nostro dovette essere pienamente del vecchio architetto Giovan Battista Contini, espo­ d'accordo perché si firma nella lapide insieme all'altro nente delle tendenze più eterogenee del classicismo erede Domenico Imperiali.1 3l seicentesco.'9l Le committenze artistiche dell'Imperiali sono stret­ Per la decorazione pittorica di queste due ultime tamente legate alla sua attività pubblica, in particolare chiese, il cardinale non mancò di fare i nomi degli - come si è detto - nel campo architettonico alla artisti suoi protetti: nel Duomo di Vetralla infatti carica di Prefetto del Buon Governo, che gli consentì si trovano tre pale del Muratori databili intorno al di fare una vera e propria politica di mecenatismo I720, anno di consacrazione della chiesa, nel momento aperto ed intelligente nella costruzione o nel restauro più apertamente classicista e marattesco del pittore,20l di fabbriche utili alla comunità, sopratutto nei piccoli nonché una ' Madonna e Santi ' (fig. 3) attribuita centri dello Stato Pontificio i la lunga serie di ristruttu­ dal Clark al Fernandi, terminata qualche anno dopo,2'l razioni urbane promosse dal cardinale ebbe peraltro un'opera raffinatissima, forse non dovuta tutta al suo inizio ancor prima che venisse eletto Prefetto del pennello, in cui l'artista muove da una stretta ade­ Buon Governo: in qualità di Tesoriere Generale nel renza al Maratta per arrivare agli effetti di morbidezza I688 fece infatti eseguire a Civitavecchia il rafforza­ che saranno propri del Batonii nel Duomo di Mon­ mento delle strutture di difesa e del porto, la costru­ tecelio vi erano tre tele nell'abside dipinte dallo stesso zione dell'Ospedale e negli stessi anni iniziarono a Muratori, oggi distrutte,22l commissioni dovute tutte Cervia i lavori di sistemazione delle Saline, con la con certezza alla segnalazione del cardinale, anche costruzione di un vasto magazzino per il sale.'4l se non registrate da documenti d'archivio e dalle fonti. Legato di Ferrara dal I6gi al 'g6, si distinse subito Una delle opere di risistemazione di edifici intra­ in quella città per le importanti iniziative intraprese prese dal cardinale riguarda la sua dimora privata, nel campo religioso, sociale ed economico apportando fissata in Palazzo del Bufalo Niccolini, oggi Ferraioli un impulso innovatore, nonostante la difficile situa­ in Piazza Colonna. Di ritorno dalla legazione di zione politica locale t5l di attrito tra l'Amministra­ Ferrara nel I6g6, l'Imperiali abitò per qualche tempo zione pontificia e la comunità. Gli interventi urbani­ " nel casino che aveva alla Trinità dei Monti ",23l stici a Ferrara si concentrarono nel restauro della per trasferirsi poi a partire dal I6g8 nel Palazzo chiesa di Sant'Aurelio, nella costruzione del Collegio Niccolini, ove dimorerà principescamente con la sua Penna e si estesero sino a Comacchio, dove il cardinale ampia corte di abati, uditori, bibliotecari e domestici - fe ce risistemare i Trepponti ed erigere ex novo la per non parlare dei numerosi ospiti della sua fami­ chiesa cattedrale.x6) glia - sino alla morte.24l A Roma, come Prefetto del Buon Governo, il Nel piano nobile del palazzo egli poté istallare la cardinale poté soddisfare con maggior coerenza e sua celebre collezione di quadri, che doveva proba­ potere legittimo il suo spirito pratico, che lo portava bilmente contare un primo nucleo ereditato dallo ad utilizzare in modo razionale i fondi assai scarsi zio, il cardinal Lorenzo - ad esempio, il ritratto di delle casse pontificie per la realizzazione di opere questi del Baciccio -, assai meno noto come colle­ che miravano ad un miglioramento degli aspetti so­ zionista, ed accresciuta continuamente dal nipote con ciali ed economici dei vari centri urbani. acquisti e commissioni dirette ai più affermati artisti Nella città papale l'Imperiali poté rivolgersi per del tempo. Prima di istallarsi nel palazzo l'Imperiali varie commissioni al suo architetto di fiducia, Filippo pensò col suo squisito ed alto gusto "di ridurlo a Barigioni, al quale affidò dapprima l'incarico della miglior comodo, ed a più signorile, e vago stato ",25 sistemazione del Collegio e dell'Infermeria ecclesia­ con tutto che non si trattava di un immobile di sua stica ed in seguito dell'Accademia dei nobili ecclesia­ proprietà: per questa impresa egli si rivolse a Pietro stici i nel I7I7 lo chiamò ad erigere il palazzo priorale de' Pietri, Michelangelo Ricciolini e Francesco Ci­ di Velletri, e nel I 73 I infine consacrò il gusto classi­ valli, artisti non di primo piano, ma già affermati nel cheggiante neocinquecentesco dell'architetto nella co­ mondo romano per le capacità pittoriche e il gusto struzione del Palazzo Comunale di Vetralla. '7l decorativo. Purtroppo non possiamo giudicare l'aspetto Il cardinale non mancò di utilizzare anche artisti delle sale del palazzo risistemato dal cardinale, che già affermati, quale il Valvassori, cui affidò il com­ il Pascoli indugia a descrivere con tanta dovizia di plesso incarico del progetto di ampliamento dei Bagni lodi e di particolari, perché alla metà dell'Ottocento, di Nocera Umbra, impresa che dovette stargli molto passato di proprietà ai Ferraioli, l'edificio ha subito a cuore, se ritroviamo una veduta del Pannini di un restauro integrale all'interno che ha cancellato questo complesso tra i quadri della sua collezione.'Bl ogni traccia di pittura settecentesca. Una unitaria concezione progettuale, improntata ad Nel I697 comunque l'Imperiali affidò la maggior un austero classicismo, da addebitare con certezza parte della decorazione, ma non la più importante, al

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Civalli, l'artista perugino da lui particolarmente pro­ libri rari e manoscritti nel territorio di Ferrara, atte­ tetto e che si trovava in quel periodo in difficoltà stano il grande interesse e l'amore del cardinale per economiche a causa del suo cattivo carattere e della la sua raccolta: " Spiacque agli amanti della patria eccessiva prodigalità. Dalla descrizione del Pascoli e delle lettere, ch'egli avidissimo di manoscritti pre­ si deduce che egli dovette realizzare piuttosto gli ziosi, per arricchire la famosa sua libreria di Roma, elementi decorativi delle varie sale nei due apparta­ ne privasse la nostra città procacciandoseli or per via menti del piano nobile del palazzo: '' i fregi e le soffitte di compra, or per via di doni non mai spontanei delle più nobili anticamere, e dell'ultima stanza del affatto, quando procedono dal basso all'alto ... " .31l primo appartamento " e del secondo la galleria " a Qualche anno prima di morire, la preoccupazione che chiaroscuro verdiccio con ornamenti d'oro", la cap­ trapela dalle righe del suo testamento è che la sua pella e le porte dipinte con " angeli, e putti con festoni amata Biblioteca non venga smembrata. A questo di fiori naturalissimi ".2 6) fine la affida ai suoi due nipoti religiosi, Cosimo Impe­ A Pietro de' Pietri ed a Ricciolini invece, artisti riali e Giuseppe Spinelli, futuri cardinali, legan­ più noti ed esponenti della scuola del Maratta, sembra dola alla prelatura istituita dal cardinal Lorenzo, spettare la parte preminente al centro dei soffitti e dà allo Spinelli, suo erede testamentario, il man­ dove dovevano trovar luogo probabilmente le storie dato a vendere tutta la restante eredità - quadri, o le scene con soggetti ben definiti: Pietri dipinse mobili, argenterie e tutti gli altri beni preziosi - il prospetto della galleria, i soffitti della cappella, per acquistare un palazzo dove la collezione libraria della sala d'udienza a metà col Civalli, e di tutte le possa essere degnamente conservata.32 l Questa dispo­ altre stanze del secondo appartamento insieme con sizione sarà causa della immediata dispersione della Ricciolini. Quest'ultimo, oltre a quelle citate, dipinse raccolta di quadri subito dopo la morte del cardinale, anche la Stanza del Baldacchino nel primo appar­ come vedremo più avanti, e fu osservata dagli eredi tamento con un " soffitto in tela " .2 7> con non poche difficoltà. Nel 1751 infatti troviamo Al momento attuale delle conoscenze, la decora­ ancora il cardinale Spinelli alla ricerca di un palazzo zione non è ricostruibile neppure attraverso disegni ove sistemare la Biblioteca, che giace chiusa nelle o bozzetti, perché il Pascoli nella sua pur .accurata casse " confinata in una casaccia la più scomoda della descrizione entusiasta delle sale del palazzo abitato città ... e soggetta al fiume che la inonda": gli era dall'Imperiali, non fornisce i soggetti dei dipinti. infatti da poco sfumato l'acquisto del Palazzo De L'effetto generale della decorazione comunque do­ Carolis in via del Corso, perché l'affittuario monsignor veva essere di estrema eleganza e ricercatezza, impron­ François de Canilhac, ambasciatore di Luigi XV, tata al più moderno gusto decorativo tardo-seicen­ con la tracotanza del potere, non accennava a lasciare tesco, che faceva confluire in un unico linguaggio la dimora nonostante le trattative di acquisto in elementi barocchi moderati da citazioni classicheg­ corso.n l Solo nel 1752 lo Spinelli potrà finalmente gianti di gusto marattesco. acquistare il Palazzo Bonelli in fondo a Piazza Santi Il piano terreno dello stesso palazzo ospitava ovvia­ Apostoli, ora noto come Palazzo Valentini,34l dove mente le scuderie provviste di sei carrozze, due ca­ trasporterà infine la celebre biblioteca dello zio, ottem­ lessi, oltre a selle e finimenti in quantità, quattordici perando così alle patetiche ed illuminate volontà che cavalli fra " polledri, frogioni e cavalli nostrali "; 28) Giuseppe Renato aveva lasciato scritte nel suo testa­ in tre stanze dell'ultimo piano infine aveva trovato mento: " La nostra intenzione è che chi godrà la sede la celebre Biblioteca Imperiali, una delle più Libbreria suddetta, dia la comodità ad altri di potervi importanti raccolte prelatizie del tempo, celebrata dal studiare nel modo che facevamo Noi, cioé a Persone, Piazza e dal Montfaucon, raccolta che il cardinale delle quali non si possa dubitare che portino via con gesto illuminato aveva aperto al pubblico.2 9l Libbri, al quale effetto abbiamo ottenuto un Breve Costituita su un primo nucleo appartenuto allo zio di scomunica, che doverà tenersi affisso nella Libbre­ Lorenzo, essa fu accresciuta dal nostro con intelli­ ria, nè facciano rumore, o baccano, come si suole genza ed amore e con importanti accessioni quali dire, al quale effetto vogliamo che ci sia sempre il l'acquisto della ricca biblioteca di Giovanni Gualtieri suo Bibliotecario ••. " .3sl cardinale di Slusio e di quella di Marcello Severoli. Nonostante tanta cura ed amore la Biblioteca non Fu cura del nostro affidare la sua raccolta di libri e sfuggirà alla dispersione: dopo la decorosa sistema­ documenti a persone altamente qualificate ; biblio­ zione in Palazzo Bonelli, dove veniva visitata dai più tecario per lungo tempo fu Giusto Fontanini, noto importanti studiosi del tempo, tra cui il Bottari, il letterato, erudito ed archeologo, che ordinò i libri Winkelmann e il Galiani, fu venduta ad una pubblica a seconda delle materie, redigendo ben tre cataloghi asta nel 1796 dagli eredi Imperiali, e quindi dispersa per autore, scienze e classi e pubblicando infine un in dispregio alla volontà del suo fondatore.36l catalogo a stampa della Biblioteca stessa - esempio Tornando alle committenze artistiche del cardinale, di rara ed illuminata disponibilità nella Roma del già sin dal 16go avuta la diaconia di San Giorgio in XVIII secolo -, uscito presso la stamperia di Fran­ Velabro, questi si era preoccupato di restaurare cesco Gonzaga nel I 71 r.3°l l'antica basilica romana, che versava in cattive con­ Le accuse avanzate dal Frizzi contro la bramosia dizioni a causa dell'umidità. Sebbene le descrizioni bibliofila dell' Imperiali, che si affannava a racimolare di questo restauro siano piuttosto sommarie ed il

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3 - VETRALLA, DUOMO - FRANCESCO FERNANDI DETTO L'IMPERIALI E AIUTI : MADONNA DEL ROSARIO COL BAMBINO E SANTI

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successivo intervento del 1794 ne abbia cancellato nita dal Chiapponi, ci è stata tramandata anche da le tracce, abbiamo motivo di credere che l'Imperiali una documentazione figurativa, il grande quadro com­ avesse fatto eseguire nella chiesa un intervento in memorativo che il cardinale volle far dipingere a stile tardo seicentesco su una struttura più antica, Domenico Maria Muratori (fig. 4),43) che si conserva tipico del gusto del momento che non si preoccupava tuttora. Probabilmente per espressa volontà del com­ di innestare il nuovo con il vecchio: oltre al consoli­ mittente, l'artista ha qui immortalato l'episodio sa­ damento del tetto, al risanamento del pavimento e liente ed ufficiale dell'incontro fra il sovrano ed il delle pareti dall'umidità, fece chiudere il nartece con cardinale, che avanzano sotto un baldacchino, su una cancellata di ferro, che ancora caratterizza la cavalli bardati a festa - più austero Carlo VI perché facciata della chiesa, ed infine qualche anno più in mezzo lutto per la morte recente di _ç}iuseppe I tardi, fece fare un bel soffitto !igneo, purtroppo per­ a cui andava a succedere - accompagnati da vari duto, che recava al centro una tela con ' San Giorgio personaggi del seguito. Nonostante le convenzionali e il drago ' dipinta da Francesco Civalli, il pittore citazioni di repertorio nei gruppi di persone ai lati suo protetto, che abbiamo visto già attivo nel suo del corteo, il Muratori si riscatta in questa opera per palazzo. La tela si lacerò ben presto per le infiltrazioni una ricostruzione ben articolata della città e sopra­ d'acqua, e venne rifatta nel 1794 da Benedetto Fa­ tutto per la marcata accentuazione realistica che ca­ biani, un allievo del Mazzanti.37l ratterizza i volti tanto dei personaggi ritratti sotto il Il nome del cardinale, citato come committente o baldacchino che di quelli del seguito. finanziatore di opere, ricorre in varie cronache antiche L'Imperiali non si limitò al quadro del Muratori, a proposito di innumerevoli fabbriche: tra le molte ma fece dipingere lo stesso soggetto anche da Christian imprese, contribuisce alle spese per edificare la chiesa Reder, uno dei pittori protetti dal cardinal Ottoboni, degli Agonizzanti a Piazza Pasquino; 38l è citato per celebre per il suo gusto di collezionista raffinato. A avere promosso la costruzione dell'altare con il Cristo detta del Pascoli il dipinto era così grande, '' che non Crocifisso nella chiesa di Santa Maria in Monticelli; 39) avendolo ... potuto dipingere in casa, lo dipinse nel pa­ ed infine passato al titolo presbiteriale di San Lorenzo lazzo di Villa Medici alla Trinità dei Monti, avendovi in Lucina nel 1729, restaura il pavimento della chiesa, rappresentata S.E. quando entrò magnificamente in come è documentato dalla lapide tuttora in loco.4°> Milano legato a latere all'imperator regnante ".44l Se pur ispirate dalla munificenza del cardinale, Purtroppo non è stato possibile rintracciare il dipinto; è queste imprese furono in un certo senso legate ai da ritenere, conoscendo le qualità pittoriche del Reder, suoi incarichi pubblici. Altrettanto suggerite dai suoi che esso abbia fornito una dimensione narrativa più impegni diplomatici furono due commissioni pitto­ piacevole e vivace dell'evento storico rispetto al tono riche, con le quali l'Imperiali volle commemorare aulico e retoricamente celebrativo del Muratori. l'evento forse più rilevante del suo servizio presso la I giorni successivi del soggiorno milanese del­ corte pontificia. l'Imperiali furono assai importanti per comprendere Nel 171 r Clemente XI affidò al nostro cardinale i gusti e le tendenze del nostro personaggio: alle un incarico politico di particolare rilievo: la legazione udienze private con il re, seguirono gli scambi di apostolica a latere di Carlo VI d'Asburgo, che tran­ doni - un ostensorio di brillanti con i frammenti sitava per Milano nel suo viaggio dalla penisola ibe­ della Croce, dono del papa all'imperatore, ed una rica all'Austria in quell'anno. croce di diamanti donata dall'imperatore al cardi­ Numerose sono le fonti documentarie che ricordano nale, che egli lascerà nel suo testamento in eredità ai questo importante evento diplomatico, assai delicato suoi nipoti Cosimo Imperiali e Giuseppe Spinelli.4sl se si considerano i difficili rapporti che intercorrevano Partito il sovrano, finalmente l'alto prelato poté in quel periodo fra la corte pontificia e la casa d' Asbur­ visitare le chiese e la Biblioteca Ambrosiana. Se fare il go in relazione alla successione spagnola; 4'> tra queste giro degli edifici sacri della città rientrava in un certo ricordiamo una pubblicazione da lui commissionata senso nei " doveri " di un legato pontificio, ritrovia­ al maestro delle cerimonie pontificie, l'abate Giusti­ mo invece l'appassionato bibliofilo e l'amante di opere niano Capponi, recante una sorta di diario del viaggio d'arte nella scelta di visitare l'Ambrosiana, celebre intrapreso dall'Imperiali e dal suo numeroso seguito per la raccolta di quadri, di libri e di materiale grafico. per tutto l'itinerario da Roma a Milano, che attraverso A partire da questa data a Roma la fama del car­ la Via Flaminia e la Via Emilia lo portava a tappe for­ dinale, eletto frattanto Segretario di Stato, cresce zate nel capoluogo lombardo il 5 novembre del 1711.42 ) vertiginosamente: il suo nome è presente in quasi La legazione, partita da Roma il 21 ottobre, ebbe tutte le più importanti questioni dello Stato pontificio un ottimo risultato e contribuì a far crescere l'impor­ dibattute in quegli anni, dalla congregazione sui pro­ tanza politica del cardinale alla corte papale: l'Impe­ blemi della difesa contro i Turchi (1716), ai processi riali fu ricevuto da Carlo VI con la massima cordialità contro l'Alberoni (1720) ed il Coscia (1733), e nel nel primo incontro, che avvenne solo la sera del conclave del 1724 è posta per la prima volta la can­ 7 novembre a Porta Romana, dove i due cortei, lega­ didatura dell'Imperiali dai cardinali zelanti, che ne tizio e imperiale, si unirono per percorrere insieme, ammiravano la dirittura morale e le capacità politiche, fra ali di folla acclamante, la via sino a Piazza del candidatura bocciata dalla Francia e dalla Spagna, Duomo. La dettagliata descrizione dell'episodio, for- che lo accusavano di essere filoaustriaco.46l

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4 - LONDRA, CHRISTIE'S (GIÀ)- DOMENICO MARIA MURATORI: INGRESSO A MILANO DI CARLO VI E DEL CARDINALE GIUSEPPE RENATO IMPERIALI NEL I7II

Maggiori probabilità di essere eletto papa ebbe il oltre che i suoi ottanta anni e gli acciacchi della nostro nel 1730, quando tutti a Roma lo davano per vecchiaia, tanto che all'ini:z;io di aprile il nostro era vincente. " Tutte le cantonate gridano per l'Impe­ già fuori dei giochi.49l riali " scrive il Fontanini ex bibliotecario del cardi­ Nell'ultimo periodo della sua vita, il cardinale, nale a Giovanni Gaetano Bottari il 18 marzo 1730, ormai veterano della corte pontificia e sempre pre­ sperando che prevalga in conclave il concorrente sente ad ogni manifestazione religiosa, mondana e proposto anche questa volta dagli zelanti, aggiungendo culturale romana registrata dalle cronache contem­ che farebbe " proprio ai nostri bisogni, i quali non poranee, viene consolidando la sua grande impor­ sono piccoli, né leggieri. Preghi Dio, che ci dia un tanza politica raggiunta dopo tanti anni di por­ buon Papa, perché questi in tal caso sarà l'Impe­ pora. riali ".47l Ma anche in questo caso si avvera il vecchio Secondo i più consueti canoni di nepotismo, egli detto romano che chi entra in conclave papa ne esce riesce a portare avanti i suoi congiunti Cosimo Impe­ cardinale, come scrive con timore Wleughels, direttore riali, che verrà eletto cardinale solo nel 1753 e Giu­ dell'Accademia di Francia, riferendo al duca d'Antin seppe Spinelli, elevato alla porpora nel 1735 da le voci che correvano a Roma.4Bl Clemente XII (fig. 5).sol Se lo zio non riuscì, nono­ La candidatura dell'Imperiali questa volta sembrava stante la sua poten:z;a, a far avere a monsignor Spinelli molto più forte rispetto al conclave precedente, la nunziatura di Francia nell'agosto del 1729 - e di perché oltre all'appoggio dell'Austria, poteva contare questo si vociferò molto a Roma, come riporta il su di un tacito assenso della Francia: il 6 marzo Valesio- ottenne però per lui la carica di arcivescovo infatti egli riuscì ad accaparrarsi ben 18 voti. Ma il di Napoli il ro dicembre- del 1734, il giorno dopo ruolo decisivo lo giocò il veto tassativo della Spagna, cioè l'annuncio a Roma della morte del cardinal comunicato in conclave dal cardinal Bentivoglio, Pignatelli, che deteneva ~ tuella diocesi.srl

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il bel genio, che avea alle belle arti, e la stima che faceva de' bravi artisti", come riporta il Pascoli.53l Se pur facente parte del gruppo più moralista e rigorisla dei cardinali cosidetti zelanti, il nostro viveva con grande raffinatezza circondato da una piccola corte in un palazzo riccamente addobbato, che ospi­ tava una splendida galleria di quadri e una biblioteca fra le più celebri di Roma e disponeva per la villeg­ giatura di un casino a Genzano convenientemente arredato. L 'amore per le cose belle - dipinti, sculture anti­ che e moderne, mobili, argenti, porcellane, cristalli, orologi, medaglie e monete, e un'infinità di altri oggetti preziosi che arredavano le numerose stan4e dei due grandi appartamenti di Palazzo Niccolini- emerge con chiarezza dal lungo Inventario dei beni esistenti nella casa romana, redatto qualche giorno dopo la morte del cardinale, con una minuziosa descrizione di ogni pezzo. Mentre i mobili e gli arredi sono indicati in modo più sommario, l'elenco dei quadri, disegni e sculture è assai dettagliato e fornito quasi sempre di soggetto, autore e dimensioni, elementi essenziali per una loro comunque difficile identificazione nelle fonti o in collezioni pubbliche e private. L'inventario ci consente di ricostruire - sia pure per accenni - l'aspetto di una lunga serie di fasto­ sissime sale, anticamere e gallerie, oggi scomparso; 54l pareti interamente rivestite di "apparati in damasco cremisi o velluto di Genova controtagliato con riporti di ricami d'oro ", in buona parte ricoperti dai quadri; 5 - ROMA, COLLEZIONE SPINELLI DI MARIANELLA baldacchini e portiere della stessa stoffa delle pareti DOMENICO DUPRÀ: RITRATTO DEL CARDINAL GIUSEPPE SPINELLI con frangia d'oro e " con arma in mezzo della chiara memoria del Sig. Cardinale "; al centro o lungo i muri grandi " tavole di Pietra impellicciate " con il piano Il 15 gennaio del 1737 si concludeva la vita del di alabastro o di " . Breggia " o di " verde antico " cardinale: secondo le sue volontà, egli fu sepolto su cui posavano vasi d'argento, di cristallo di Boemia, nella chiesa di Sant'Agostino - sia lui che suo zio di porcellana del Giappone " fiorati e coloriti in rosso Lorenzo infatti furono protettori dell'ordine degli con Paesi " o " coloriti di vernice negra con fiorami Eremiti agostiniani - dove suo nipote ed erede d'oro ", sculture antiche e moderne, orologi preziosi Michele Imperiali fece erigere un monumento su con casse in ebano o in tartaruga; studioli e meda­ disegno dell'architetto Paolo Posi (fig. 6) dall'altro glieri in legno decorati con commessi di pietre dure lato della tribuna dove qualche anno prima lo, stesso o in ebano con intarsi d'avorio. Giuseppe Renato aveva fatto erigere quello a suo zio L'Inventario dei beni del casino di Genzano è Lorenzo su disegno di Domenico Guidi. N el grandioso molto più sommario di quello romano e privo di ogni sepolcro la raffigurazione allegorica della Fama, scol­ indicazione sugli autori dei dipinti, probabilmente pita da Pietro Bracci, sostiene un medaglione con il perché si trattava di opere di minor importanza (per ritratto del defunto, eseguito a mosaico da Pietro cui pare inutile la trascrizione), tra le quali però Paolo Cristofani su disegno del pittore Ludovico riteniamo di averne identificate due, come si indicherà Stern (fig. 7): la collaborazione di tanti e noti artisti più avanti.55l è il degno coronamento alla vita di un grande mece­ La quadreria dell'Imperiali era piuttosto vasta - nate e amante delle arti. contava quasi 400 pezzi fra dipinti, disegni e sculture a Roma e almeno 200 a Genzano - e godeva di una certa notorietà tra le collezioni romane della prima 2. - LA QUADRERIA metà del Settecento, se la troviamo citata nelle fonti L' Imperiali era noto nel mondo culturale romano o dai biografi degli artisti, pur senza raggiungere del Settecento come un uomo di gran gusto " qui l'importanza di quella dei cardinali nepoti Albani e sçait distinguer ce qu'il y a de beau" 52 l - così lo Corsini, o dell'Ottoboni e più tardi del Valenti definisce il Wleughels scrivendo nel 1727 al duca Gonzaga. Negli anni r6gr, I70I, 1702 e 1705 l'Im­ d'Antin - , con spiccati interessi per l'ambiente periali prestò alcuni dei suoi quadri più notevoli per artistico: " tra l'altre degnissime sue qualità mostrò le mostre d'arte tenute nel chiostro di San Salvatore ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte in Lauro il ro dicembre per festeggiare l'anniversario della Madonna di Loreto.s6) Queste esposizioni, tra le più celebri fatte a Roma nei secoli XVII e XVIII, erano l'occasione per i collezionisti di sfoggiare i pezzi più significativi delle loro quadrerie e far conoscere gli artisti loro protetti attraverso opere, tutte accura­ tamente elencate, a partire dal r682, da Giuseppe Ghezzi, responsabile dell'allestimento, in un prezioso manoscritto che costituisce ancor oggi una delle fonti antologiche più rilevanti per la storia del collezionismo romano di quegli anni. La prima volta che prestò quadri per l'esposizione, nel r6gr, il cardinale ebbe cura di offrire una vasta scelta - 24 pezzi - dei suoi dipinti più significativi: vi fig urano infatti la 'Cena' del Veronese, " Due Historie grandi da 7, e 5 " dei Dossi da Ferrara, i due quadri del Maratta più importanti, l'ovato con la ' Madonna e Angeli ' e il ' Martirio di Sant'Andrea ', due del Brandi, un Pietro da Cortona, una 'Batta­ glia ' del Courtois e una vasta scelta di paesaggi e prospettive del Torregiani, Angeluccio, e Viviano Codazzi.s?l

7 - ROMA, CHIESA DI SANT' AGOSTINO - PIETRO PAOLO CRISTOFANI SU DISEGNO DI LUDOVICO STERN : RITRATTO DEL CARDINAL GIUSEPPE RENATO IMPERIALI (PARTICOLARE DEL MONUMENTO FUNEBRE DI PAOLO POSI)

Gli anni successivi invece la scelta diviene più contenuta, perché il successo di tali mostre aveva portato gli organizzatori necessariamente a ridurre il numero delle opere esposte dai singoli prestatori: nel 1701 sono rr e vi figurano i 'Pastori ' del Bassano, una ' Madonna e Angeli ' di Guglielmo Cortese, l' 'Arianna e Bacco' di Giuseppe Maria Crespi, e ancora paesaggi e bambocciate di , Torregiani e Cerquozzi.sBl Nel 1705 il cardinale espone una natura morta e un quadro con animali " ambedue di due Pittori che tiene in casa il V.c Card. 1e Imperiali", da iden­ tificare con sicurezza l'uno con Cristoforo Munari, il pittore di Reggio Emilia specialista in questo genere, e l'altro con Francesco Fernandi, l'artista protetto dal cardinale e che da lui prese il nome; nonché un quadretto c;on ' San Guglielmo d'Aquitania ' di Do­ menico Maria Muratori, un altro dei pittori che il prelato aiutò con un costante appoggio per l'affer­ mazione nel mondo artistico romano.s9l È interessante notare che non tutti i dipinti della collezione Imperiali esposti in San Salvatore in Lauro ed elencati dal Ghezzi si ritrovano citati nell'Inven­ tario dei quadri redatto dopo la morte del cardinale: in particolare un " S. Pietro piangente del Spagna­ letto ", " Due Historie grandi da 7, e 5 dei Dossi da Ferrara "," un S. Pietro di Guglielmo Borgog.ne " . È probabile supporre perciò che l'Imperiali vendesse o donasse quadri della sua collezione, o ne facesse 6 - ROMA, CHIESA DI SANT'AGOSTINO - PAOLO POSI : scambio con altri collezionisti, come era in uso a quel SEPOLCRO DEL CARDINAL GIUSEPPE RENATO IMPERIALI tempo anche fra altri amateurs, documentando così ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

8- LONDRA, THE NATIONAL GALLERY- BENVENUTO TISI DETTO IL GAROFALO: VISIONE DI SANT'AGOSTINO una raccolta dinamica e continuamente in fieri, senza dovette avvenire con sicurezza entro gli anni '40, l'immutabilità delle più importanti collezioni romane perché si ritrovano dipinti della collezione Imperiali legate da fidecommissi o da vincoli particolari. nelle costituende gallerie romane del tempo, Corsini I quadri prestati dall'Imperiali riflettono nella e Valenti Gonzaga in particolare, come si indicherà loro scelta il carattere dell'intera raccolta, costituita più avanti per ogni singolo quadro. Per non parlare probabilmente su un primo nucleo dello zio cardinale dei dipinti che emigrarono all'estero, in Germania, Lorenzo Imperiali, in analogia con la biblioteca, e Svezia - è il caso del bozzetto del Cortese (fig. g) - arricchita in modo sostanziale da Giuseppe Renato. 60l e Inghilterra soprattutto. È noto infatti che i colle­ Come per numerose altre gallerie del Settecento zionisti inglesi acquistavano in quegli anni in gran romano, nessuna fonte ci informa sulla provenienza quantità a Roma, come è accertato nel nostro caso con dei quadri o sul modo con cui il cardinale se li sia sicurezza per il celebre ' Martirio di Sant'Andrea ' procurati, se si escludono le rare citazioni di alcuni del Maratta (fig. 12) e-ipotesi più difficilmente accer­ biografi - Pascoli e Pio soprattutto - relative a tabile per la mancanza di note sulla provenienza - commissioni dirette ad artisti contemporanei. per alcune tele di Francesco Fernandi (figg. 24 e 25). Si è già accennato a proposito della storia della Considerando la immediata dispersione della rac­ biblioteca che i quadri furono venduti, per espressa colta - ad eccezione forse dei ritratti e dei quadri volontà dell'Imperiali, dopo la sua morte e la somma che raffiguravano la sua legazione a latere di Carlo VI, ricavata devoluta all'acquisto del palazzo che potesse come aggiunge in un codicillo autografo lo stesso ospitare la collezione di volumi.61 l Anche se non si cardinale due anni prima di morire 62 ) - l'identifi­ hanno notizie da fonti contemporanee, la vendita cazione dei quadri è risultata assai complessa, tanto ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte che si è riusciti ad ubicare con sicurezza solo una quindicina di opere, mentre di altre si è proposta una probabile identificazione sulla base dell'autore, del soggetto raffigurato e delle misure, in alcuni casi con molti dubbi. Le attribuzioni fornite dall'Inven­ tario risultano comunque piuttosto attendibili, in particolare per quanto riguarda opere di pittori con­ temporanei, come è confermato da citazioni di fonti o da biografie di artisti. L'elenco dei dipinti della quadreria Imperiali regi­ stra la totale assenza di opere dei secoli XIV e XV, prevedibile d'altronde in una collezione formatasi fra la fine del Sei e i primi decenni del Settecento, periodo ancora lontano per sensibilità storica e gusto dall'apprezzamento della " pittura dei primitivi". Di particolare interesse appare perciò la presenza nella raccolta di tre opere del primo Cinquecento, di Benvenuto Tisi detto il Garofalo - i pezzi più antichi della quadreria -, acquistate probabilmente dal car­ dinale a Ferrara durante il periodo della sua legazione, più per facilità di rinvenimento che non per interesse spiccato o scelta d'elezione, come invece risulta che il prelato fosse solito fare per i libri e i manoscritti secondo la testimonianza già riportata del Frizzi.63l Uno di questi quadri di cui si ignora la precedente provenienza, descritto esattamente nell'Inventario, " rappresentante Sant'Agostino simboleggiando la Eternità con Gloria dove vedesi la Madonna con il 9- STOCCOLMA1 NATIONALMUSEUM- GUGLIELMO CORTESE Bambino in braccio, e molti Angeli con Istromenti " , DETTO IL BORGOGNONE : CRISTO IN CASA DI MARTA E MARIA è identificabile senza dubbi con il celebre dipinto oggi nella National Gallery di Londra (fig. 8). Dopo un breve e poco chiaro periodo nella collezione Corsini, sarei. La grande richiesta di quadri veneti del Cin­ il dipinto passò nella collezione del cardinal Silvio quecento e la conseguente difficoltà di reperirli sul Valenti Gonzaga, della quale costituiva uno dei pezzi mercato giustifica l'iniziativa di molti committenti del più significativi, come si scorge dal posto di rilievo tempo, che fecero eseguire copie dai prototipi desi ­ che esso ha nella veduta dell'intera raccolta dipinta dal derati, che non potevano possedere o acquistare. Pannini e oggi nello Wadsworth Atheneum di Hart­ Anche nell'Inventario Imperiali infatti viene indicata ford.64l con esattezza la derivazione dagli originali: Ci valli Non è da escludere che il Valenti Gonzaga abbia esegue una replica delle ' Nozze di Cana ' del Vero­ comprato nella vendita della raccolta Imperiali anche nese, particolarmente riuscita e citata anche dal altri quadri cinquecenteschi, che ritroviamo citati Pascoli, e - notizia più inedita e di maggior interes­ negli inventari delle due collezioni, seppure i soggetti se - il cardinale possedeva una copia di una Ma­ un po' generici e sommariamente descritti non con­ donna da Tiziano di Jacques Courtcis, artista noto sentono una identificazione certa. Si tratta forse di per la sua specializzazione in soggetti di battaglie.66l due " ritratti di Ferdinando con la moglie " attribuiti La maggior parte della collezione del cardinale all'Holbein, che ritroviamo poi con le stesse misure risulta formata da dipinti di artisti italiani e stranieri nella raccolta Valenti indicati come " Ritratti di moglie attivi a Roma tra la seconda metà del Seicento e i e marito " con la stessa attribuzione, più o meno cre­ primi decenni del Settecento, contemporanei perciò dibile ; di un' ' Adorazione dei Magi' e di un "Cristo al collezionista o vissuti pochi decenni prima. che sede ad una mensa con varie figure " entrambi Dal lungo elenco di nomi di pittori dell'Inventario dello Scarsellino, rintracciabili il primo con sicurezza, emergono evidenti le linee di tendenza del gusto il secondo con qualche dubbio, tra i quadri della eclettico dell'Imperiali, che già abbiamo imparato a collezione Valenti Gonzaga,6sl conoscere. Questi, sebbene portato a sostenere per I dipinti del Cinquecento costituivano comunque elezione gli esponenti del classicismo tardo seicen­ un piccolo nucleo nella raccolta Imperiali, e non teseo, non disdegnava affatto di esporre nelle sale troppo omogeneo, in cui figuravano opere di artisti della sua casa anche opere di artisti barocchi o natu­ ferraresi: i già citati Garofalo e Scarsellino; lom­ ralistici, autori di nature morte e paesaggi, cosicché bardi: Caccia e " uno scolaro del Campi " ; e soprat­ la sua collezione doveva offrire un ampio e aggiornato tutto veneti, come si ritrova in numerose collezioni panorama delle più varie tendenze pittoriche del del tempo : Tintoretto, Bassano, e il veronese Brusa- tempo.

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che figurava nelle stanze di Giuseppe Renato, e un altro ritratto si fece fare il nostro in abito prelatizio, forse rintracciabile in una tela oggi di proprietà degli eredi Imperiali (fig. 10),69) che reca scritta nel verso l'identificazione del personaggio. La messa in posa della figura, l'intensità dello sguardo del ritrattato, la pennellata fluida della stoffa dell'abito sembra confermare l'attribuzione al pittore genovese, o tutt'al più al suo stretto ambito di scuola. Il Baciccia figurava nella quadreria con altri dipinti, tra cui due bozzetti, l'uno da identificare forse con uno dei numerosi progetti per il celebre dipinto del Gesù raffigurante la ' Morte di San Francesco Sa­ verio ', e l'altro per l'affresco perduto per la facciata della chiesa di Santa Marta; ed infine con un gran quadro con ' San Giuseppe con il Bambino Gesù in braccio ' identificabile con molta probabilità, come mi suggerisce Enggass, con un dipinto di uguale sog­ getto e dimensioni venduto di recente alla Heim Gallery di Londra (fig. u), purtroppo senza indica­ zioni di provenienza.7°l Uno degli artisti seicenteschi che Giuseppe Renato apprezzò maggiormente ai suoi tempi fu senza dubbio il Maratta, l'esponente delle tendenze classicistiche sacchiane, che aveva saputo fondere con abilità questi elementi alle novità barocche in una formula che tanta fortuna avrà a Roma e all'estero fra la fine del

IO - RCMA, COLLEZIONE IMPERIALI GIOVAN BATTISTA GAULLI DETTO IL BACICCIO (ATTRIBUITO): RITRATTO DI GIUSEPPE RENATO IMPERIALI IN ABITO PRELATIZIO

Se mancano del tutto esponenti del primo classi­ cismo bolognese - l'attribuzione di un " Ritratto all'antica" ad è messa in dubbio dallo stesso Inventario -, la pittura barocca era ben rappresentata da dodici tele di Giacinto Brandi - nessuna purtroppo identificata nonostante l'esatta definizione del soggetto -, da alcune opere di Pietro da Cortona e da un largo seguito di allievi di que­ st'ultimo: numerosi sono i dipinti di Ciro Ferri, Romanelli, Luigi Garzi, Gimignani - l'Inventario non distingue tra padre e figlio -e Guglielmo Cortese. Se la maggior parte di questi quadri non sono più rintracciabili, il ' Cristo con Marta e Maria ' del Cortese, bozzetto per la tela già in Santa Marta al Collegio Romano, è da identificare con quello con­ servato nel Nationalmuseum di Stoccolma (fig. g), ove confluì nel 1760 con la collezione della regina Luisa Ulrica di Svezia, nota amante delle arti, che aveva acquistato la sua raccolta negli anni 1740-50 per tutta l'Europa seguendo i consigli di Charles Gustave T essi n. 67) Senza dubbio l'artista barocco più rappresentato nella quadreria è il Baciccia, legato al cardinale dalla comune origine genovese e che - sappiamo dal Pascoli - il prelato conosceva e apprezzava perso­ nalmente.6Sl Il pittore aveva eseguito un ritratto dello II- LONDRA, HEIM GALLERY (GIÀ)- GIOVAN BATTISTA GAULLI zio cardinal Lorenzo, citato dalle fonti e oggi disperso, DETTO IL BACICCIO: SAN GIUSEPPE CON IL BAMBINO GESÙ ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

12 - GREENVILLE (SOUTH CAROLINA), BOB JONES UNIVERSITY : MARTIRIO DI SANT'ANDREA

I3 -ROMA, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA GIAN GIACOMO FREY DA CARLO MARATTA : MARTIRIO DI SANT' ANDREA (INCISIONE) ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

da riconoscere in una composizione incisa dall' Aude­ naerd (fig. 14) 72 l -, più fortunata è invece la sorte di altri tre quadri: la piccola tela con l'Annunciata

che legge ' (fig. I 5); il grande ovale con b l M adonna col Bambino e Angeli ' (fig. 16), proveniente dalla collezione di Paolo Francesco Falconieri, non si sa " se per compra o per donazione ", come dice Fran­ cesco Saverio Baldinucci,73l che fu esposto in San Salvatore nel 1691; e il rametto con la ' Fuga in Egitto ' (fig. 17), confluiti tutti nella collezione Cor­ sini (e conservati oggi nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma), i primi due probabilmente per acquisto, e il terzo lasciato in legato dallo stesso Imperiali al papa Clemente XII, secondo una prassi assai diffusa a Roma nel XVIII secolc.74l In quest'ul­ timo quadro è probabilmente da individuare il dipinto citato dal Bellori come eseguito da M aratta per Ales­ sandro VII in cui replicava in piccolo il dipinto per la cappella Chigi nel Duomo di Siena. Ignoriamo come sia pervenuto nelle mani dell'Imperiali : è certo però che il cardinale era consapevole dell'im­ portanza del pezzo, se lo fece tradurre in . incisione dal Frey, come già il ' Martirio di Sant'Andrea ', apponendo la scritta con l'indicazione della sua pro­ prietà in margine alla stampa (fig. 18). Come si è già visto, il cardinale aveva utilizzato i tardi seguaci del Maratta per la decorazione del suo palazzo, Pietro de' Pietri e Michelangelo Ricciolini;

-.«-M 'irf ,.., '7 ,Id m 11/m.r {'. cul!tu1wt.-m putru/m;• 11/rm tn<>JIJ,~ .f}UCÙJ.riJ,~ tt.Atllùlll;~~~~ n :u j,JI'ldr.l/lNillùJn . tlt. · 4 11 .JJdu/1 J/1~111~111 hl~JUJ.t. ~.kvuk duut.-t.r t lln~u.~,uunJ • J(./'FL- ~ .. --

14 -ROMA, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA ROBERT VAN AUDENAERD DA CARLO MARATTA: SANT'ANTONIO DI PADOVA (INCISIONE)

Sei e la prima metà del Settecento. D el Maratta il cardinale possedeva sei opere così importanti, che alcune sono rintracciabili ancor oggi presso musei e collezioni pubbliche. Tra queste vi era uno dei quadri più riusciti dell'artista, il ' Martirio di Sant'An­ drea' più volte replicato dalla bottega, ma identifi­ cabile con certezza con la tela conservata oggi nella Bob Jones University a Greenville (fig. 12) : il nostro era così consapevole dell'importanza del dipinto, che lo prestò nel 1691 all'esposizione di San Salvatore in Lauro e lo fece riprodurre in incisione da Gian­ giacomo Frey con l'indicazione dell'appartenenza (fig. 13). Nel secondo stato dell'incisione l'aggiunta del nuovo proprietario dell'opera, il baronetto inglese Erasmo Philips, documenta in modo inconfutabile che il dipinto ebbe come acquirente un collezionista inglese, come succederà per altre opere della stessa collezione. 7'l Se non è possibile identificare oggi il generico ' Ri­ 1 tratto di donna ' e il Sant'Aotonio da Padova ' nel 15 - ROMA, GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA catalogo delle opere dell'artista - il secondo forse CARLO MARATTA: ANNUNCIATA CHE LEGGE ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

-·--,-. 18

16 -ROMA, GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA - CARLO MA­ RATTA: MADONNA COL BAMBINO E ANGELI

17 -ROMA, GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA - CA RLO MA­ RATTA: FUGA IN EGITTO

18- ROMA, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA- GIAN GIACO­ MO FREY DA CARLO MARATTA: FUGA IN EGITTO (INCISIONE)

inoltre possedeva una piccola tela raffigurante il ' Noli me tangere ' di Giuseppe Passeri, forse da identificare con quella conservata agli a Fi­ renz;e (fig. 1g).1sl Il nome di Agostino Masucci non si trova mai fra quelli citati nell'Inventario. Non è da escludere che sia da individuare un'opera di questo tardo allievo del Maratta nel dipinto che il cardinale aveva nel suo casino di Genzano, citato senz;a indica­ z;ione d'autore, raffigurante " Lo sposaliz;io del Rè Giacomo d'Inghilterra con la Defonta Regina seguito in Monte Fiascone ", e cioè il matrimonio avvenuto nel 1719 tra Giacomo Stuart e Maria Clementina Sobieska, probabile replica autografa o copia di dimensioni più ridotte del dipinto di Masucci con­ servato oggi nella Scottish National Portrait Gallery di Edimburgo (fig. 20).76) Il cardinale inoltre, protet­ tore della naz;ione scoz;z;ese, era legato da rapporto 17 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

che raramente oltre la dizione genenca di " paese " o prospettiva o fiori e altro. Compaiono così citati più di una volta nell'Inven­ tario gli specialisti di questi vari generi pittorici, dagli italiani Michelangelo Cerquozzi, Mario dei Fiori, Giovan Francesco Grimaldi, Salvator Rosa, Bartolomeo Torregiani, Viviano Codazzi, ai numerosi stranieri attivi a Roma in quegli anni, indicati secondo l'uso del tempo con un appellativo preceduto da Monsù: gli specialisti di natura morta Monsù Aurora, soprannome di Joannes Hermans; Monsù Cristiano Berentz; Monsù Duprè, cioé Franz Werner von Tamm, un artista cui anche il Pascoli dedica una "vita", autore di molti quadri nella collezione del car­ dinale con frutta, uccelli e pesci ; Monsù David de Co­ ninck, che dipingeva quadri con animali; e ancor più numerosi i paesaggisti tra cui i due van Bloemen assai noti, Jan Franz detto Monsù Orizzonte e il fratello Pieter detto Monsù Stendardo, che dipingeva figure di genere nei quadri dell'altro; Monsù Teodoro, cioè l'olandese Dirk Theodor Helmbrecker; Monsù Fran­ cesco Borgognone, appellativo di François Simonot come scoperto di recente, e infine Monsù Leandro per Christian Reder, al quale il cardinale aveva com­ missionato il dipinto raffigurante la sua legazione a Milano presso Carlo VI d'Asburgo, come si è già detto. Fra questi artisti compare infine il nome di un non meglio identificato Monsù Crese, autore di di­ pinti con soggetti sacri, uno dei quali - ne possedeva cinque - il cardinale aveva esposto in San Salvatore in Lauro nel 16gr.79) L'Inventario della collezione del cardinale conferma anche la collaborazione fra paesaggisti e figurinisti già in alcuni casi nota, perché citata da biografi degli artisti o da altri inventari, in altri casi invece regi­ 1 9 - FIRENZE, GALLERIA DEGLI UFFIZI strata qui per la prima volta: nei paesi dell' Angeluccio GIUSEPPE PASSERI : NOLI ME TANGERE il Cerquozzi aggiunge le figure, mentre Giacinto Brandi le dipinge in una veduta del Torregiani e in un'altra del Crescenzi; nelle prospettive del Codazzi di amlClZla alla famiglia del Vecchio Pretendente aggiungono figure ora Filippo Lauri, ora Jan Miei; Stuart, divenuta a Roma, sotto la tacita protezione Monsù Teodoro dipinge le figure in una marina di papale, paladina dei giacobiti scozzesi e dei cattolici Monsù Adriano; il Reder le aggiunge nei paesaggi britannici. Intorno ad essa si era formata una piccola di Monsù Francesco Borgognone, e Monsù Stendardo corte di intellettuali e artisti, tenuta viva dal figlio di e Monsù Orizzonte, i due fratelli van Bloemen, colla­ Giacomo, Carlo Edoardo, che si dilettava anche lui borano fra loro, come già noto; infine Mario dei Fiori di dipingere, come risulta dai due disegni che regala dipinge uno specchio con un vaso di Romanelli, all'Imperiali e che sono registrati puntualmente nel­ collaborazione questa non registrata nelle fonti, perché l'Inventario tra le opere possedute dal cardinale.77l meno consueta di quella con Ciro Ferri e Maratta.8ol Accanto agli esponenti dei movimenti d'avanguardia Se la maggior parte della collezione Imperiali era a Roma alla fine del XVII secolo, la quadreria Impe­ costituita da quadri di artisti operosi a Roma tra il riali annoverava un notevole numero di dipinti di Sei e gli inizi del Settecento, nell'Inventario troviamo soggetti naturalistici - sono citati addirittura nel­ citati anche dipinti di altre scuole a dimostrare l'aper­ l'Inventario " due quadri con Robe mangiative " tura del collezionista e i suoi interessi non limitati: genericamente attribuiti a Caravaggio: 78) - bam­ tra i pittori napoletani possedeva due paesaggi di bocciate, fiori, nature morte e soprattutto prospettive Salvator Rosa, esposti in San Salvatore nel 1701 e e paesaggi, repertorio comune a tutte le gallerie nel 1702,8n una ' Crocifissione di San Pietro ' di private romane del tardo Seicento. Identificare queste Mattia Preti, identificabile forse con un dipinto pas­ opere è quasi impossibile, perché la loro descrizione, sato di recente alla Heim Gallery di Londra (fig. 21),82) seppure fornita di autore e dimensioni, non si estende un Luca Giordano e un Paolo de Matteis; un ' Bacco

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20- EDIMBURGO, SCOTTISH NATIONAL PORTRAIT GALLERY -AGOSTINO MASUCCI : MATRIMONIO DI GIACOMO STUART E MARIA CLEMENTINA SOBIESKI

e Arianna ' del bolognese contemporaneo Giuseppe Giunto intorno al 1703 dalla sua città natale a Roma, M aria Crespi e tra i veneti settecenteschi un ' Apollo vi si trattenne sicuramente sino al 1706, " dove servì che scortica Marsia ' di Sebastiano Ricci, tele pur­ l'Eminentissimo Cardinale Imperiali " come afferma troppo oggi non più rintracciabili.B3 l il Gaburri.84l Fondamentale fu per la sua formazione, Il nucleo più interessante della collezione, ai fini costituita sino ad allora dalla cultura di base padana della conoscenza degli interessi artistici del cardinale, alla Baschenis, la conoscenza dei fiamminghi che è quello costituito da quadri di pittori contemporanei, operavano a Roma, quali in particolare Christian ai quali l'Imperiali aveva accordato la sua protezione, Berentz, come individuato dal Briganti. L 'appoggio talvolta corrispondendo loro uno stipendio fisso, oltre e la protezione dell' Imperiali dovette essere essen­ a procurare loro numerose commissioni. ziale per la sua affermazione, se, giunto quasi del Se le simpatie del cardinale si volsero per lo più tutto sconosciuto a Roma, ne riparte appunto nel verso gli esponenti del classicismo, quale ad esempio 1706 alla volta della corte medicea di Firenze, con quello di stampo bolognese di Domenico Maria numerose commissioni assegnategli dal Duca di Man­ M uratori, o il più nuovo neo-poussinismo di Fran­ tova e da altri collezionisti del tempo. cesco Fernandi, la vastità degli interessi del collezio­ Il fatto che nel 1705 il nostro cardinale esponesse nista e la sua apertura verso ogni movimento artistico due dei quattro quadri del Munari che possedeva, nel lo spinsero a proteggere anche pittori di paesaggi chiostro di San Salvatore in Lauro per la mostra an­ e di nature morte. nuale, contribuì senza dubbio a far conoscere e lan­ Uno di questi artisti fu Cristoforo Munari nativo ciare il pittore emiliano nel mondo artistico romano.Ss l di Reggio Emilia - citato come Cristoforo Regiano Anche il paesaggista romano Paolo Anesi aveva nell ' Inventario -, " pittore eccellente nel rappresen­ goduto dell'appoggio del cardinale nel suo momento tare cucine, strumenti, tappeti vasi, frutta e fiori " . di ascesa, e l'artista infatti in segno di riconoscenza

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21 -LONDRA, HEIM GALLERY (GIÀ) - MATTIA PRETI: CROCIFISSIONE DI SAN PIETRO

dedicò al suo protettore la pittoresca serie delle V arie Quasi tutta l'attività pittorica del Muratori, appro­ Vedute di Roma, da lui inventate e intagliate nel dato a Roma nel 16go dalla natia , ebbe il 1725 (fig. 22). In quattro piccoli paesaggini registrati costante appoggio del cardinale, di cui l'artista divenne dall'estensore dell'Inventario come opere di Pietro " virtuoso " a detta del Pio. All'interessamento del Danese e Paulino, - a nostro avviso, erronea­ prelato infatti l'artista dovette la commissione dei mente, ma in modo tale da poter risalire all'autore - tre quadri nel Duomo di Montecelio realizzati intorno è da riconoscere la presenza di quadretti dell' Anesi al secondo decennio ; forse l'incarico di dipingere la nella collezione del cardinale,- di solito tutti di piccolo cappella di Pio V nel convento di Santa Sabina da formato.86l parte del cardinal Tommaso Maria Ferrari, amico

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chesi di Fuscaldo ", la famiglia in cui era entrata sposa la sorella del prelato, tela identificabile in un dipinto che il cardinale aveva nel suo Casino di Gen­ zano, commissionata all'artista quando questi ridotto in miseria dopo aver scialacquato i suoi guadagni, andò a bussare alla porta del suo benefattore allora a Napoli presso gli Spinelli.go) L ' Imperiali aveva utilizzato l'artista anche per di­ pingere varie stanze del suo appartamento in Palazzo Niccolini, come si è già detto, e in San Giorgio in Velabro, suo primo titolo: ma purtroppo nessuna di queste opere è giunta sino a noi, per cui non siamo in grado di definire neppure genericamente lo stile e le qualità pittoriche del Civalli, noto solo attraverso la letteratura artistica.

22 -ROMA, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA PAOLO ANESI : FRONTESPIZIO DELLA RACCOLTA " VARIE VEDUTE " (INCISIONE) dell'Imperiali; il dipinto a olio su muro con il 'Mar­ tirio dei Santi Filippo e Giacomo ' nella chiesa dei Santi Apostoli nel 1717; le tele nel Duomo di Vetralla consacrato nel 1720 e probabilmente la classicissima pala con ' Sant'Agostino che sconfigge l'eresia ' di­ pinta per la chiesa agostiniana del Bambin Gesù nel 1737,81l senza contare l'esecuzione del grande di p in t o che commemorava l'ingresso del cardinal Imperiali a Milano a latere di Carlo VI, di cui si è già parlato (fig. 4). Questa tela figurava nella colle­ zione del cardinale alla sua morte insieme ad altri piccoli quadri del pittore tra cui il bozzetto per il grande dipinto dei Santi Apostoli, identificabile con quello conservato oggi nel Museo Duca di Martina a Napoli (fig. 23), una delle più prestigiose commissioni procurate dal cardinale al suo protetto, come riporta il Pio e come confermano i documenti.BB) Poco più che il nome rimane oggi di Francesco Civalli, un bizzarro pittore perugino, che il cardinale conobbe quando questi militava a Roma presso la scuola del Baciccia. " Piacquegli tanto il garbo, lo spirito, il tratto, l'avvenevolezza e l'abilità del giovane ... che lo prese al suo servizio con piena libertà di di­ pingere solché dipignesse " riporta il Pascoli Bg) nella colorita biografia dell'artista, dove peraltro lo dipinge come cattivo carattere, dissipatore e presuntuoso. T utte le opere descritte dal Pascoli si ritrovano puntualmente citate nell' Inventario della quadreria Imperiali, ma purtroppo nessuna più rintracciabile oggi : la 'Madonna col Bambino e San Giuseppe', il ' Mosé salvato dalle acque ', la grande tela che ornava la prima anticamera del Palazzo Niccolini che, criti cata dal Baciccia, provocò il risentimento del gio­ vane allievo; la copia dalle ' Nozze di Cana ' del Veronese commissionata dal cardinale quando era legato a Ferrara e si era portato con sé il turbolento pittore, e persino la grande tela " co' ritratti della 23 -NAP OLI, MUSEO DUCA DI MARTINA- DOMENICO MARIA celebre antica, e numerosa famiglia Spinelli de' mar- MURATORI : IL MARTIRIO DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO MINORE

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24- STOURHEAD1 THE NATIONAL TRUST- FRANCESCO FERNANDI: REBECCA NASCONDE GLI IDOLI A LABANO

2 5- STOURHEAD1 THE NATIONAL TRUST - FRANCESCO FERNANDI: IL SACRIFICIO DI NOÈ ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Il pittore cut e maggiormente legata la figura del cardinale è il milanese Francesco Fernandi, più noto nel mondo romano con l'appellativo d'Imperiali dal nome del suo protettore. Anche per questo, giunto a Roma intorno al 1705, " veduto dall'ero. card. Imperiali questo sublime ingegno - afferma il Pio - si lo tirò appresso di se con assegnarli congrua pen­ zione acciò potesse operare senza bisogno ".9'l Difatti il nome del Fernandi è quello che più frequentemente ricorre nelle carte dell'Inventario della quadreria, per dipinti di soggetti mitologici - 1 Mercurio ', 1 Nar­ ciso ', 1 Circe ', tutti ancora da identificare -biblici- 1 Oloferne e Giuditta ', 1 Re becca al pozzo ', di cui si conoscono varie versioni, e i pendants con il 1 Rin­ graziamento di Noé ' e 1 Rachele nasconde gli idoli ', identificabili con ogni probabilità con le due tele pubblicate dal Clark, oggi a Stourhead nel Wiltshire (figg. 24 e 25) 92 l - ed infine per quadretti con " tutte sorte di animali " - l'Inventario registra galline, anatre, galli d'India, pavoni, lepri - genere in cui l'artista era particolarmente versato a detta del Pio, confermato dai ritrovamenti presso collezioni inglesi del Clark,93l sulla tradizione della sua origine lom­ barda. I quadri del Fernandi posseduti dal cardinale ammontano a circa una ventina: di questi, oltre i due già citati di Stourhead, è stato possibile identificarne solo uno in una collezione privata romana, il bozzetto con il ' Martirio dei Santi Valentino e Ilario ' per una delle due pale della cappella del Duomo di Viterbo, sicuramente proveniente dalla collezione del prelato come appare scritto nel retro della cornice e della tela (fig. 26).94) Realizzato intorno al terzo decennio del secolo, il modello, come il dipinto finito, offre uno degli esempi più notevoli dello stile maturo del

Fernandi, che ricalca così da vicino il classicismo 2 6- ROMA, COLLEZIONE PRIVATA- FRANCESCO FERNANDI : poussiniano nello stile e nel colorismo fuso di gusto MARTIRIO DEI SANTI VALENTINO E ILARIO neo-, da suggerire al Clark l'ipotesi che il pittore possa essere stato uno dei primi falsificatori italiani del Poussin.9s l In questo bozzetto il riferi­ dreria. L'Ottoboni infatti, il più raffinato tra i colle­ mento al Poussin è palesemente dichiarato dalla ri­ zionisti romani del primo Settecento, fece eseguire presa iconografica del gruppo con il sacerdote e il al nostro una grande tela, oggi ancora da identificare, martire riverso, tratto senza varianti dal celebre con un soggetto biblico, che ornava una delle sale ' Martirio di Sant'Erasmo ' in Vaticano del pittore della sua residenza nel Palazzo alla Cancelleria.9Bl francese, e che il Fernandi ripropone identico anche Profondamente apprezzato e richiesto da committenti nella pala della tribuna di Sant'Eustachio a Roma.96l inglesi, non è da escludere che le opere del Fernandi È probabile che la commissione per i quadri di conservate nella collezione Imperiali siano emigrate Viterbo sia stata procurata al suo pittore dal cardinale, in Inghilterra, dove sarà forse da indagare per una 1 come già era avvenuto per la Madonna col B~mbino ricerca più approfondita sull'attività di questo ancora e Santi ' nel Duomo di Vetralla (fig. 3).97) E certo troppo poco noto pittore, che faccia seguito alle comunque che l'Imperiali contribuì in modo sostan­ aperture del Waterhouse e del Clark. ziale all'affermazione del Fernandi nel mondo arti­ A documento della vastità degli interessi del car­ stico romano, forse più che con l'assegnargli commis­ dinale, aggiornato sulle più moderne tendenze del sioni pubbliche - il catalogo dei dipinti dell'artista collezionismo, va sottolineato che la sua raccolta in chiese o oratori è assai esiguo -, piuttosto con la annoverava anche un piccolo nucleo di disegni, segnalazione del pittore a collezionisti privati. Non è esposto sotto vetro in una sala del secondo apparta­ da escludere che sia stato lo stesso Imperiali a segna­ mento. Tra gli artisti di cui l'Imperiali possedeva lare il pittore al cardinale Ottoboni, facendogli diret­ opere grafiche ricorrono già nomi che gli studi sul tamente il suo nome o indirettamente facendolo co ­ disegno venivano codificando, proprio in quegli anni, noscere attraverso le opere che aveva nella sua qua- come maggiori esponenti della grafica italiana : Ba-

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rocci, di cui il cardinale possedeva un pastello, Guer­ F. BOYER, L es amateurs français en ltalie au XVIII siècle, cino, con due disegni a sanguigna, la scuola classici­ in Actes du Congrès Jnternational de l' Histoire de l'Art, 1958, pp. 373-383; F . HASKELL, The Market for Italian Art stica con Andrea Sacchi e gli allievi di Maratta, in the 17th Century, in Past and Present, aprile 1959, pp. Pietro de' Pietri e Trevisani. 48-59; F . DEN BROEDER, in the 18th Century, catalogo A conclusione di queste note sul collezionismo di della mostra, Storrs (Connecticut) I973· Giuseppe Renato Imperiali un accenno va fatto anche Uno studio approfondito sul fenomeno del gusto per l'an­ tico nel Settecento è stato affrontato da F. HASKELL, N. alle sculture che ornavano le sale del suo palazzo, PENNY, Taste and the Antique. The Lure of Classica[ S culpture assai più esigue di numero rispetto ai quadri. La 1500-1900, New H aven I981. descrizione di alcuni pezzi, se pur sommaria, lascia 2) La bibliografia sull'argomento è stata raccolta in un sottintendere che si trattasse in molti casi di statue prezioso opuscolo da C. PIETRANGELI, Le collezioni private antiche, talvolta in marmi pregiati, forse restaurati romane attraverso i tempi, in Quaderni del Circolo della e riadattati per decorare tavoli e angoli della sontuosa Caccia, 2, Roma 1985, pp. I-27, cui si rimanda, aggiungendo qualche voce più recente per quanto riguarda la collezione dimora.99) del cardinal Ottoboni: E.J. 0LSZEWSKI, The Tapestry Collec­ Tra le sculture moderne invece, oltre a un busto tion of Cardinal Pietro Ottoboni, in Apollo, CXVI, 1982, 246, del cardinale, purtroppo citato senza indicazione pp. 103-II 1. Olszewski è impegnato nella stesura di una mo­ dell'autore, sono elencate opere di artisti esponenti nografia sulla figura del cardinal Ottoboni sotto il profilo del collezionista. Per quanto riguarda il Cardinal Valenti del classicismo: un Cristo in avorio del " Fiamengo ", Gonzaga, cfr. S. CoRMIO, Il cardinale Silvio Valenti Gonzaga, cioé di François Duquesnoy, di cui il cardinale doveva promotore e protettore delle scienze e delle belle arti, in Bollettino fare un certo conto, se lo lasciava in legato al papa d'Arte, LXXI, I986, 35-36, pp. 49-66. Clemente XII xoo) e alcune statue di Camillo Rusconi, 3) A. GAMBARDELLA, Architettura e committenza nello Stato esponente della corrente moderata della scultura Pontificio tra barocco e rococò. Un amministratore illuminato: tardo barocca romana. Giuseppe Renato Imperiali, Napoli 1979. 4) La famiglia, originariamente Tartaro (i cui primi docu­ menti risalgono al I Ioo), antichissima casata genovese di parte Alla fine di questo lavoro desidero ringraziare tutti coloro ghibellina, ai primi del Trecento assunse il cognome Imperiali che mi hanno aiutato nella lettura dell'Inventario e nella dif­ ottenendo dall'Impero - per i molti servigi prestati - il ficile identificazione dei dipinti: Sivigliano Alloisi, Robert privilegio di fregiarsi nello stemma dell'aquila nera coronata Enggass, Giulia Fusconi, Alessandro Londei, Silvia Meloni, d'oro. Ebbe nel 1308 il dominio della Focea e nel I373 il Geneviève e Olivier Michel, Alma Maria Mignosi Tantillo, condominio della Corsica. Tra i personaggi di maggior ri­ Antonella Pampalone, Luigi Salerno, Nicola Spinosa. Desi­ lievo sono i dogi di Genova : Gian Giacomo nel 16I7, Fran­ dero inoltre ringraziare il marchese Francesco Imperiali di cesco Maria I nel I683, Francesco Maria Il nel I7II e Am­ Francavilla per le notizie che mi ha gentilmente fornito sulla brogio nel I7I9i il letterato e uomo politico Gian Vincenzo sua famiglia. Un grazie particolare va ad Antonio Rodinò, (cfr. nota successiva); nonché i tre cardinali Lorenzo (I602- che mi ha amorevolmente aiutato nella stesura di questo lavoro, I673), Giuseppe Renato (I65I-I737) e Cosimo (I685-I764). dedica to alla memoria di sua madre Lucia Imperiali. Cfr. Memorie ed albero della famiglia Imperiali olim Tartaro Per comprensibili motivi di brevità e di spazio, si è ritenuto raccolte dal m.se Luigi Imperiali Lercari patrizio genovese opportuno pubblicare in Appendice dell'Inventario inedito dei (ms. di proprietà del marchese Francesco Imperiali), cc. 225 beni del cardinal Imperiali solo la parte riguardante i dipinti, e ss. ; E. RICCA, La nobiltà delle Due Sicilie, parte I, vol. IV: le sculture, gli arazzi e dei mobili solo i pezzi più preziosi e I storia dei feudi delle Due Sicilie di qua dal Faro, Napoli I869, descritti nei dettagli (scrigni, medaglieri, orologi, ecc.), trala­ p. 336 e ss.; B. CANDIDA GONZAGA, Memorie delle famiglie sciando inveu i lunghi elenchi di mobili e suppellettili pur nobili delle provincie meridionali, vol. IV, Napoli I878, p. 102 preziosi e interessanti, ma descritti in modo assai sommario. e ss.; P. PALUMBO, Storia di Francavilla Fontana, I, Noci Nella stesura dell'articolo, quando si fa riferimento ai qua­ I90I, pp. I25-283; V. SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare dri citati nell'Inventario, si è ritenuto più agile e meno ripe­ italiana, III, Milano I930, p. 679 e ss. Alla fine del cinque­ titivo rimandare alle note dell'Inventario stesso in Appendice, cento dai cugini Gian Giacomo, doge di Genova, e David dove viene ripercorsa la storia del dipinto, la sua eventuale hanno origine i due rami principali della famiglia: Imperiali identificazione e ogni riferimento bibliografico in modo capillare. di Sant'Angelo dei Lombardi, rimasto più legato a Genova Nelle note all'Inventario si commentano solo i dipinti iden­ ove si è estinto ultimamente, e Imperiali di Francavilla, tificati in musei o collezioni private italiane e straniere, a poi trasferitosi nel Napoletano e tuttora fiorente. David tutt'oggi rintracciabili, e quelli citati dalle fonti o comunque (I553-1586) infatti, distintosi al comando di quattro galee interessanti in relazione all'autore o al soggetto raffigurato. armate a sue spese nella battaglia di Lepanto, nel I575 Non si è ritenuto necessario commentare in nota i dipinti non acquistò il Marchesato di Oria con la signoria di Francavilla identificati - che sono la maggior parte, considerando la di­ in terra d'Otranto nel Reame di Napoli. A David succede spersione della quadreria avvenuta subito dopo la morte del il figlio Michele (morto nel 1616) e a lui David (morto nel cardinale -, né tantcmeno i nomi di artisti oggi non più I623), fratello del cardinal Lorenzo, quindi Michele (1623- conosciuti. 1664), che nel 1639 ottiene il titolo di Principe sul feudo di Francavilla, padre di Giuseppe Renato e di Andrea (1647- I678), padre a sua volta di Michele (1667-1738); erede que­ 1) Lo studio più completo di questo fenomeno del colle­ st'ultimo di Giuseppe Renato, cui farà erigere il monumento zionismo a Roma tra il Sei e il Settecento è ancora costituito funebre in Sant'Agostino a Roma e che continuerà la famiglia. da T .H . TAYLOR, Artisti, principi e mercanti, a cura di L. 5) Gian Vincenzo nasce nel 1582 dal Doge Gian Giacomo,

Salerno, Torino I9541 e soprattutto da F. HASKELL, Mecenati acquista nel I636 lo " Stato " di Sant'Angelo dei Lombardi, e Pittori. Studio sui rapporti tra arte e società italiana nell'età e muore nel 1648. Alla sua morte si ha la dispersione della barocca, 2a ed., Firenze I985, con bibliografia aggiornata. splendida collezione di quadri: il figlio Francesco Maria A questo volume hanno fatto seguito numerosi saggi meno­ tenta dapprima senza successo di vendere la galleria in blocco grafici su varie personalità di committenti, che verremo ai Gonzaga di Mantova; in una pubblica asta successiva citando nel corso di questo lavoro (cfr. infra, nota 2). nel 1665 i quadri vengono acquistati da Francesco Maria Per i rapporti con il complesso mondo dei mercanti inglesi Balbi, che due anni più tardi, nel I667, li vende a Cristina e francesi presenti a Roma nei secoli XVII e XVIII, si veda di Svezia, che li trasferisce a Roma in Palazzo Riario alla ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Lungara (cfr. AA.VV., Christina Queen of Sweden. A Per­ sonality of European Civilisation, catalogo della mostra, Stockholm Ig66, cat. nn. I047, ngo, n83). Sulla personalità eclettica di Giovan Vincenzo Imperiali, grande figura di letterato, amante delle lettere e delle arti a Genova nel XVII secolo, cfr. R. MARTINONI, Gian Vincenzo Imperiale politico, letterario e collezionista genovese del S eicento, Padova 1983, in particolare sulla storia della collezione p. 2I3 e ss. 6) Cfr. M. G uARNACCI, Vitae et res Gestae Pontificorum Romanorum et S .R .E. Cardinalium, I, Roma I75I, col. 359· In quel tempo infatti la famiglia si era già trasferita da Ge­ nova nel feudo napoletano a Francavilla, in Puglia (vedi supra, nota 4). Per ulteriori notizie sul cardinale, da cui si attinge per il testo più avanti, si rimanda a: G . MORONI, Dizionario di Erudizione Storico Ecclesiastica, vol. XXXIV, Venezia I845, pp. I49 e I5o, e, più scientificamente appro­ fondito nella ricerca, Hierarchia Catholica medii et recen­ tioris aevi ... , a cura di R. RITZLER, P. SEFRIN, V, Patavii I952, p. I7i per una valutazione storico-politica dell'attività del cardinale nella corte pontificia del tempo L. VON PASTOR,

S toria dei Papi, vol. XV, Roma I9331 ad indicem. Il Cardinale Imperiali si è fatto ritrarre a stampa due volte; le due inci­ sioni fanno parte della raccolta Effigies, Insignia, Nomina, Cognomina ... Pontificum et S.R.E. Cardinalium defunctorum ab anno MDCL VIII. La prima, eseguita in occasione della sua nomina a cardinale nel I6go, lo ritrae a mezzo busto, piuttosto giovane - ebbe la porpora a 39 anni - ed è opera di Girolamo Rossi (I682-I762) da un dipinto di Pietro Nelli (I672-I740), allievo del ritrattista Morandi (Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, FN. I7350: fig. I). Da questa stam­ pa deriva un'altra incisione senza titolo, eseguita da Benedetto Farjat (I646-I720), raffigurante il cardinale entro un ovale (identificabile con certezza per la somilianza: è copia in controparte del ritratto del Nelli, come conferma la scritta in basso " Petrus Nellus del. "), circondato da una gloria di putti che sorreggono lo stemma Imperiali, la Croce di Malta e simboli cardinalizi; questa parte dell'incisione è su disegno di Pietro Valentini, un altro ritrattista attivo a Roma alla fine del Seicento, allievo anch'esso del Morandi (Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, FN. 5463, F. Pio vol. 33: fig. 27). L 'altra incisione, eseguita da Gaspare Massi 27 - ROMA, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA (I6g8-I73I) ritrae il cardinale in età più avanzata, ed è in­ BENEDETTO FARJAT: RITRATTO DEL CARDINALE serita nel Guarnacci (op. cit., I, I75I, col. 359), e costituisce il GIUSEPPE RENATO IMPERIALI (INCISIONE) prototipo da cui deriva il ritratto di Ludovico Stern tradotto in mosaico dal Cristofani nel monumento funebre del cardi­ nale in Sant'Agostino a Roma (fig. 7). 7) Per il cardinale Lorenzo Imperiali (I6o2-I673) si veda 12) GAMBARDELLA, op. cit., p. 47 e SS. Hierarchia Catholica ... , ci t., IV, I935, p. 30; sulla sua im­ I3) Per la datazione e la storia del monumento cfr. B. portanza politica, specialmente durante il periodo della ca­ MoNTEVECCHI, Sant'Agostino, Le chiese di Roma illustrate, rica di Prefetto di Roma, cfr. VON PASTOR, op. cit., XIV, Roma I985, pp. 6g e 70. I 932, ad indicem. I4) Per i lavori intrapresi dall'Imperiali a Civitavecchia 8) Cfr. Hierarchia Catholica ... , cit., V, I952, p. I7. cfr. GAMBARDELLA, op. ci t., p. 55 e ss.; per Cervia, ibidem, 9) MoRONI, op. cit., I845, p. I49: il 2I novembre I6g8 pp. 59 e 6o. Durante il periodo in cui fu Tesoriere, il car­ è eletto protettore dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Ago­ dinale fece sistemare e restaurare anche Castel Sant'Angelo stino; il I 5 maggio I 700 protettore della congregazione dei a Roma (ibidem, p. 59), e fece fare il ponte sopra Cavata monaci Benedettini di Montevergine; l'I settembre I700 presso il passo del Furio su la via Flaminia (ibidem, p. 6r). protettore del regno della Spagna; fu anche cardinal pro­ 15) G. BARUFFALDI, Della ! storia di Ferrara, Ferrara 1700, tettore dell'Irlanda. PP· 394 e 395· 10) GAMBARDELLA1 op. cit., p. 47 e SS. 16) Cfr. GAMBARDELLA, op. cit., p. 63 e ss. II) I volumi avevano i seguenti titoli: il primo Collectio Constitutionum, Chirograforum et Brevium Diversorum Roma­ 17) IDEM, ibidem, pp. 88 e ss., 92, IOO. norum Pontificu m. .. Roma e I732; il secondo Raccolta di r8) IDEM, ibidem, p. 94· Il dipinto del Pannini, citato nel­ Rescritti, Decreti e Lettere della S. Congrega zione del Buon l'Inventario dei quadri del cardinale, (cfr. Inventario pubbli­ Governo ... , Roma I734i il terzo Decisiones diversorum Sacrae cato in Appendice, nota 51), non è stato possibile individuarlo R otae Romanae auditorium ad materiam Eoni R egiminis, nel pur ampio catalogo di opere dell'artista. Romae 1732; il quarto infine Regimen Universitate. Il testo del De Vecchi preposto al primo volume è ripubblicato da 19) Per una analisi più dettagliata delle committenze pub­ bliche di fabbriche, ristrutturazioni, ponti, bagni, opere pub­ GAMBARDELLA, op. cit., pp. 150 e 162. In appendice al terzo bliche in genere si rimanda al più volte citato saggio del volume è aggiunta una Dissertazione scritta dall'avvocato rotaie Ferdinando Valenti, " ad indicandam eiusdem Sac. GAMBARDELLA (op. cit.). Congregationis J urisdictionem, in Ecclesiasticas etiam Per­ 20) Si tratta dell" Assunta con i Santi Clemente e Eusta­ sonas competentem, edi peropportune curavit. ", come ri­ chio ', del ' Martirio di Sant'Andrea ', !" Immacolata Con­ portato da Guarnacci (op. cit., I, I75I, col. 562). cezione e Sant'Ippolito ', tuttora conservate in loco: cfr.

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M.B. GuERRIERI BoRsO!, Per la conoscenza di Domenico da V.E. GIUNTELLA (Roma nel Settecento, Bologna I97I, p. Maria Muratori, in Annuario dell'Istituto di Storia dell'Arte, I I4) tra le biblioteche prelatizie più importanti di Roma, e Università degli Studi 'La Sapienza' (Roma), nuova serie E. DAMNIG (Il pensiero giansenista a Roma nella prima metà 1982/83, 2, p. 39, figg. 16 e I7, note 40 e 41. del Settecento, Città del Vaticano 1945, passim) cita la presenza Il Duomo di Vetralla fu distrutto e riedificato nel I7IO per di preziosi manoscritti nella stessa. volontà dell'Imperiali, e consacrato nel I720 (ibidem, nota 40). Attorno alla Biblioteca del cardinale venne a formarsi nel 1695 un centro di studi o accademia di scienze, frequen­ 21) A.M. CLARK, Imperiali, in Studies in Roman Eighteenth­ tato da uditori e prelati che raggiunsero poi alte gerarchie Century Painting, a cura di E. PETERS BOWRON, Washington ecclesiastiche: oltre a Giusto Fontanini (vedi infra, nota 30), I981, p. 86, fig. IOO (l'articolo era già apparso in The Bur­ che fu vescovo, Raffaele Cosimo Girolami, che fu aiutante lington Magazine, CVI, I964, pp. 226-233). di studio appena arrivato a Roma presso l'Imperiali (MORONI, 22) F. CERASOLI, Ricerche storiche intorno al comune di op. cit., XXXI, I845, p. 87), Francesco Landi vescovo di Montecelio, Roma I8go, p. 53 e GUERRIERI BORSO!, op. cit., Benevento, entrambi eletti in seguito cardinali; Filippo della nota I6. Torre vescovo di Adria; Nicola Recchi, abate vescovo di Ripatransone, che successe al Fontanini nella direzione della 23) Questa notizia si ricava dalla vita del pittore Francesco Biblioteca, a cui viene poi designato l'abate Francesco Giorgi Civalli scritta da L. PASCOLI, Vite de' pittori, scultori ed archi­ secondo le volontà testamentarie del cardinale; Giuseppe tetti perugini, Roma I732 p. 25I, perché l'artista protetto 1 Livizzani ed altri, che sono nominati nei lunghi elenchi dal cardinale aveva seguito il ritorno del suo benefattore a delle persone che vivevano nel Palazzo Niccolini insieme al Roma e lo era andato ad ossequiare nel suo palazzo a Trinità cardinale negli Stati d'anime del Vicariato. dei Monti. È probabile che questo fosse un pied-à-terre a Roma che il cardinale mantenne anche più tardi, perché 30) G. FoNTANINI, Bibliothecae ]osephi Renati Imperialis lo stesso L. PAscoLI (Vite de' pittori, scultori ed architetti Sanctae Romanae Ecclesiae Diaconi Cardinalis Sancti Giorgii moderni, Roma I736, II, p. 355), parlando del quadro ese­ Catalogus Secundum Auctorum Cognomina ordine alphabetico guito da Christian Reder della legazione a Milano del cardi­ dispositus una cum altero catalogo Scientiarum et altim, Romae nale del I7II (di cui si parlerà più avanti), lo dice " grandis­ 1711, ex officina Francisci Gonzagae. Nella Praefatio al simo per il cardinal Imperiali, che non avendolo per la gran­ volume, il Fontanini dice che la Biblioteca è collocata in dezza potuto dipingere in casa, lo dipinse nel palazzo di villa tre stanze del palazzo presso Piazza Colonna Antonina, nel Medici alla Trinità de' Monti". piano superiore, ed ogni stanza corrisponde a un ordinamento di materiale. Nella prima: Bibbia, Scritti ecclesiastici latini e 24) Giuseppe Renato Imperiali prese in affitto dal mar­ Greci, Teologia, Storia Ecclesiastica e Liturgia. Nella seconda: chese Filippo Niccolini il di lui palazzo in Piazza Colonna, Diritto canonico e civile, Teologi scolastici e morali, Costi­ con stalla e altri locali annessi aventi l'ingresso in Piazza di tuzioni regolari e secolari, Storia delle Regioni Settentrionali, Pietra (cfr. Renovatio Locationis del I2 aprile I736 e 7 feb­ Storia della Francia. Nella terza stanza: Filosofi, Astronomi, braio I730: Archivio di Stato di Roma (d'ora in poi A.S.R.), Geografi, Diritto municipale di varie genti, Politica, Medi­ Notai Cancellieri R.C.A., vol. 923, cc. 388 e 389, 434 e 435) cina, Fisica, Storia letteraria e Poeti. L'autore fornisce anche sicuramente a partire dall'anno I6g8, come è registrato negli notizie sull'origine della Biblioteca, messa insieme dal car­ Stati d'anime di quello stesso anno (Archivio del Vicariato, dinal Lorenzo Imperiali e da lui lasciata al nipote Giuseppe Santa Maria in Via, Stati d'anime I697-99, c. 94, al numero Renato, accresciuta con la ricchissima biblioteca di Giovanni civico 4Io: nello stesso volume invece, all'anno precedente, Gualtieri cardinale di Slusio, ed infine con la più recente il Palazzo Niccolini è registrato occupato dal Sig. Mar­ acquisizione di quella di Marcello Severoli. La Biblioteca chese Sigismondo de Raggi Maestro delle Poste di S.S.). era fornita - come si è detto - di tre cataloghi, uno per In questo palazzo il cardinal Imperiali è registrato anche nei autore, un altro per scienze ed infine per classi, il che ren­ successivi Stati d'anime della stessa parrocchia, dal I703 deva estremamente veloce la consultazione. sino al I7371 quando tutta la sua famiglia si dispone alla partenza dopo la morte del cardinale (il palazzo sarà preso Giusto Fontanini, antiquario e bibliografo (I666-I736), in affitto dal cardinal Alvar Cienfuegos), con tutta la sua docente di Belle Lettere alla Sapienza di Roma, era un noto vasta cerchia di seguito, camerieri, gentiluomini di camera, letterato nella capitale pontificia in quel tempo. Su di lui auditori, cappellani, sino ai cuochi, sguatteri, palafrenieri, cfr. D. FoNTANINI, Memorie della vita di monsignor G. Fon­ tanini, Venezia I755, e G.B. BASEGGIO in E. DE TrPALDO, cocchieri, ecc. (cfr. Santa Maria in Via, Stati d'anime I704/o5: Biografie degli italiani illustri del secolo XVIII, vol. VII, C. 44 V1 8g, I34 V j I706/II, CC. 271 62, g6 V, I26 V, I 56, 189 j I7I2/I6, cc. 32 v, 66 v, I03 v, I42 v, I8o; 1717/2o, cc. 3I v, Venezia I834, p. 438.

71 V, I03 V, 138 j I72I/241 CC. 30 V, 67 V1 g8, 135 j I725/28, 3I) A. FRIZZI, Memoria per la storia di Ferrara raccolta

CC. 27 V, 84, IIOj I729/34t CC. 23 V, 55 1 84 V, I35 V, I72i da A. Frizzi con aggiunte e note di C. LADERCHI, Ferrara I735/36, CC. 33, 74i I737t C. 28). I848, v, p. I47·

25) PASCOLI, op. cit., I7321 p. 251. 32) Testamento di Giuseppe Renato Imperiali, 5 dicembre 26) IDEM, ibidem. I729 (sul quale il cardinale aggiungerà vari codicilli che cite­ remo): A. S. R., Notai Segretari R.C.A., vol. 398, c. 59 ss. 27) N. Pro, Le Vite di pittori scultori et architetti, ed. a (notaio Gregorio Castellani). cura di C. e R. ENGGASS, Città del Vaticano I9771 p. 11 r. 33) Lo Spinelli se ne lamenta nelle sue lettere al marchese 28) L'ampio elenco di tutti questi calessi, carrozze, ecc. di Puisieulx: cfr. A. DE MoNTAIGLON, Correspondance des è fornito dall'Inventario dei beni del cardinale, di cui avremo modo di parlare diffusamente più avanti (cfr. infra, nota 54). directeurs de l' Academie de France à Rome, X, Paris Igoo, L'attuale citazione è presa a cc. 229-256 dell'Inventario pp. 265 e 289, nn. 4798 e 4824. stesso, tutte occupate nell'elencazione dei cavalli, calessi, 34) La storia dell'acquisto di Palazzo Bonelli da parte carrozze e suppellettili relative nelle scuderie del cardinale. del cardinal Spinelli e la sistemazione della Biblioteca ivi, 29) Della celebre Biblioteca Imperiali parla a lungo il secondo le disposizioni lasciate dallo zio Giuseppe Renato, Moroni (op . cit., XXXIV, I845, p. I49), che ne riporta i giu­ sono state analizzate in modo approfondito in tutti i risvolti dizi laudativi di C.B. PIAZZA, (Eusenologio romano, overo Delle da A. MI GNOSI T ANTILLO, Una residenza di cardinali, in opere pie di Roma. Accresciuto e ampliato secondo lo stato pre­ Palazzo Valentini, Roma I985, pp. I8o-I83. sente con due trattati delle accademie, e librerie celebri di Roma, 35) A.S.R., Notai R.C.A., vol. 398, c. 6o. 2a ed., Roma I6gg) e B. DE MoNTFAUCON, (Diarium italicum sive Monumentorum veterum, bibliothecarum, musaeorum, etc. 36) Per la storia della Biblioteca durante il suo periodo notiziae singulares in itinerario I talico collaectae, Parisiis a Palazzo Bonelli, si veda MI GNOSI T ANTILLO, art. ci t., pp. I702) contemporanei al cardinale; essa è ricordata anche I83 e Igr. ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Per la vendita della Biblioteca fu stampato un catalogo ottobre. L 'inizio del viaggio era stato piuttosto movimentato: dal titolo Catalogo dei libri di legge e canonica della libreria infatti da un cronista d'eccezione del tempo - il Poerson, di­ della Ch. me. del card. Giuseppe Renato Imperiali per la cui rettore dell'Accademia di Francia, che scrive al d' Antin a Pa­ vendita da effettuarsi nel Palazzo Imperiali alla piazza dei rigi (DE MoNTAIGLON, op. cit., IV, 1893, p. 43) - sappiamo Santi Apostoli se ne darà il preventivo avviso, Roma, nella che la mattina del 21 ottobre, ricevuto il beneplacet dal papa, stamperia Cannetti, 1796. La dispersione della Biblioteca poco prima di uscire da Porta del Popolo, " la capriceuse avvenne perciò in quella occasione, e tuttora si ritrovano sul mule sur la quelle etoit monté, s'obstinoit à ne vouloir pas mercato antiquario librario volumi con l'ex libris del cardinale, aller plus avant.. . fit trente tours et ... l'eu t jetté en bas; mais costituito dal suo stemma. Il MORONI (op . cit., XXXIV, secours à propos, il n'y eut que son chapeau qui tomba". 1845, p. 149) afferma che una parte di questa venne acqui­ stata da Pio VI per la Biblioteca dell'Accademia Ecclesiastica. 43) Il quadro è stato venduto a Londra, Christie's, nel N on è comunque ulteriormente documentata l'affermazione 1977 (per la storia cfr. Appendice, nota 8). Se ne ignora l'at­ fornita dal GAMBARDELLA (op. cit., p. 43) che una parte dei tuale ubicazione. volumi fu portata nel castello di Francavilla in Puglia, e qui 44) Il dipinto è citato tanto dal Pascoli (op . cit., 1736, saccheggiata nel momento in cui quest'ultimo passò alla p. 355) che dal Pio (op.cit., ed. 1977, p. 161) : cfr. Appendice, Amministrazione comunale. nota 53· L a maggior parte dei volumi invece fu acquistata dall'arci­ vescovo di Brindisi monsignor Annibale De Leo, che nel 45) Cfr. Testamento: A.S.R., Notai Segretari R.C.A., 1798 fondò nella sua città la Biblioteca arcivescovile, che da vol. 398, c. 6o v. lui prende il nome, dove il fondo Imperiali costituisce il 46) La fonte più completa di questi avvenimenti è costi­ nucleo più antico e più importante (cfr. G . MosCARDINO, tuita ancora da voN PASTOR, op. cit., XV, 1933, passim e in L a Biblioteca Annibale De Leo, Bari 1959, e Puglia. Guida particolare pp. 102, 130 e 488. d'I talia del Touring Club, Milano 1978, p. 382). 47) Roma, Biblioteca Corsiniana, Cod. Cors. r6o

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sciato un mandato di procura a Ludovico Marchetti perché Due Prospettive di Viviano con fig. '< di Filippo Lauri facesse fare e presenziasse l'inventariazione dei beni del Paese da 4 pal: di Bartolomeo cardinal defunto in sua assenza (A.S.R., ibidem, c. 72). Madonna con Angeli del Borg. ne Ai due prelati di casa monsignor Cosimo Imperiali e Due Paesini da mezza testa di Salvator Rosa cardinal Giuseppe Spinelli, Giuseppe Renato aveva lasciato Disopra la Biblioteca in testamento, con le clausole già viste di ina­ Quadro da 4 pal : con Pastori del Bassano lienabilità e di sistemazione in un palazzo, acquistato con i Due Paesi d' Angeluccio soldi della vendita dei beni mobili (cfr. supra, nota 32), Bambocciata quadro piccolo di Michelang. delle Battaglie dotando la Prelatura già istituita dallo zio cardinal Lorenzo Arianna e Bacco dello Spagnolo Bolognese per la Biblioteca (A.S.R., ibidem, c. 6o v). n. I I " Di tutto questo interessante e dettagliatissimo inventario la cui stesura tenne occupati notaio e testimoni ben 16 giorni, c. 97 v : abbiamo trascritto solo l'elenco dei quadri, disegni e statue " 1702 l Del Sig. Card. Imperiali tralasciando, per ovvi motivi di brevità e di spazio, la descri­ Tre quadri grandi di Violoni Armature Bicchieri et altro zione più sommaria dei mobili, (salvo casi particolarmente Un paese di Salvator Rosa. interessanti, più dettagliati), degli arredi, degli argenti - se­ n. 4" gnalati solo dalla valutazione economica in base al peso - , delle ceramiche e di tutto il vasto e vario materiale che 59) GHEZZI, ms. cit., ornava fastosamente la mensa e la casa del cardinale, colo­ c. 125: ritissimo e spesso prezioso. Segnaliamo l'interesse di questa " Quadri per la festa di S. Casa per l'anno 1705 S. Card.• fonte documentaria per lo studioso di arti minori dei secoli Imperiali XVII e XVIII. Un Paese Grande con dentro cocomeri, e frutta Altro dell'istessa misura con capre et altri Animali Mentre questi oggetti e mobili recano accanto la stima in 1 scudi, i quadri citati nell'inventario non sono stati stimati, Ambedue di due Pittori che tiene in casa il v.c Card. e probabilmente perché si pensava di fare una vendita (asta o Imperiali a trattativa privata'?) di cui non si hanno notizie, e di rivol­ Due Paesetti di Monsù fran. 0 gersi quindi a estimatori esperti nel settore. Un quadretto con un S. Guglielmo d'Aquitania vestito con cilizio di Anelletti di ferro dipinto dal s.rc Dom.0 55) A.S.R., Notai Segretari R.C.A., vol. 398, cc. 258-308 : Muratori " . Inventario delle Robbe ed altro ritrovato nel Casino di Genzano È probabile che i due artisti, che erano a casa del cardinale, spettanti al fù Cardinale Giuseppe Renato Imperiali, e sono le fossero Cristoforo Munari, specialista in nature morte, e seguenti ... Segue un lungo elenco di mobili, oggetti, quadri Francesco Fernandi, che dipingeva animali nel suo reper­ stimati assai poco (da 4 a so scudi), molte stampe e carte torio (cfr. testo più avanti). Monsù Francesco è François geografiche, tutti senza autore. Questo inventario fu redatto Simonot, come viene detto anche più avanti. il s giugno 1737 dallo stesso notaio e alla presenza di Loreto Barbari, in rappresentanza di Michele Imperiali erede. 6o) Non siamo in grado di dire sino a che punto o in quale I due quadri che riteniamo di aver potuto identificare, percentuale fosse rappresentata la collezione di Lorenzo anche senza l'indicazione dell'autore, sono il 'Ritratto della Imperiali nella quadreria del nipote, e se in realtà questa fu famiglia Spinelli ' del Civalli e il ' Matrimonio di Giacomo lasciata in eredità a Giuseppe Renato, perché non abbiamo Stuart e Clementina Sobieska ' del Masucci (cfr. infra, note rintracciato il testamento di Lorenzo, e perché le fonti non 76 e go). parlano di questo passaggio, che è invece noto e documentato per quanto riguarda la Biblioteca (cfr. FoNTANINI, Bibliothe­ 56) Cfr. HASKELL, op. cit., 1985, p. 207 e ss. e dello stesso, cae ... , cit., 17II, pp. 3 e 4). Di un quadro è però certa la pro­ Art Exhibitions in Seventeenth Century Rome, in Studi Secen­ venienza dalla collezione di Lorenzo: è il ritratto di questi teschi, I, 1g6o, pp. 107-121. fatto dal Baciccio, citato dalle fonti e oggi disperso, che si 57) G. GHEZZI, Quadri delle Case de' Principi in Roma, trovava nella quadreria di Giuseppe Renato (cfr. Appendice, (ms. conservato a Roma, Palazzo Braschi, Museo di Roma), nota 7) . c. 25: 61) L'unica notizia documentaria sulla vendita dei quadri "Quadri havuti per la festa de S. Casa nell'anno 1691 e arredi è questa: il 5 febbraio 1737, con atto rogato dallo Quadri del V. Card. Imperiale stesso notaio Gregorio Castellani (A.S.R., Notai e Segretari Quattro Paesi da Imperatore di Angeluccio con le fig.'c R.C.A., vol. 398, c. 314) fu data "piena e ampia facoltà" di M . Aug. 0 dagli eredi legatari Cosimo Imperiali e Giuseppe Spinelli Un S. Pietro piangente del Spagnoletto a Loreto Barbari, maestro di casa e vecchia persona di fiducia Quattro quadri da lmp.re di Monsù Crevé del cardinal Giuseppe Renato, " di alienare tutti, e singoli Un Ovato grande con una Madonna Bambino e Angeli mobili, Argenti, quadri, cavalli Carrozze et altro spettante di C. Maratti alla predetta Eredità per quel prezzo, e prezzi, che ad esso Due Quadri grandi con uno Diogene nella Botte, e l'altro meglio pareranno, e piaceranno, ancorché fossero minori Bellisario di Giacinto Brandi alle stime fatte, e da farsi nell'atto della confezione dell' In­ Un altro quadrato con Giuditta del med.0 ventario ". Un Annunciata da testa di P. da Cortona 62) A.S.R., Notai Segretari R.C.A., vol. 398, c. g8: Un Paese da 4 pal: di Bartolomeo con figure di G. Brandi Testamento di Giuseppe Renato Imperiali, aggiunta auto­ Due Prospettive di Viviano con fig :'e di Filippo Lauri 0 grafa: "Li 19 Gen. - Esecutore di questa nostra volontà da 4 pal. deputiamo l'Em Card. Giuseppe Spinelli ultim.'< creato Due Historie grandi da 7, e 5 dei Dossi da Ferrara Card.le con facoltà di surrogare in suo luogo altro Sogetto Un S. Andrea che và al Martirio con figure da 7,25 del proporzionato ò facoltà di sospendere la vendita di Quadri C.C. Maratti particolarmente quelli rappresentano la mia Legazione e li Un quadro grande con una Cena di Paolo Veronese miei Ritratti, e della f.m. del Card. Lorenzo nostro zio". Un S. Pietro... di Guglielmo Borgog.ne Bislungo Cornice È probabile quindi che i ritratti rimasero in casa Imperiali, con grappoli d'Uva e difatti si pensa di aver identificato un ritratto del cardinale Quadro Bislungo grande con gl'Apostoli - sbozzo del Giuseppe Renato, quando era prelato, fatto dal Baciccio, Brandi a S. Silvestro ancora presso discendenti della famiglia. Una battaglia bislunga del Borgognone". 63) Cfr. supra, nota 31. 58) GHEZZI, ms. cit., . c. 92: 64) Cfr. Appendice, nota 20. "1701 l Sig:re Card:1< Imperiali 65) Cfr. Appendice, note 26 e 73·

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66) Cfr. Appendice, note 5 e 70. 87) GUERRIERI BORSO!, op. cit., rispettivamente, pp. 34 e 67) Cfr. Appendice, nota 21. 35, nota rg; p. 37, fig. 12; p . 41, fig. 23, nota so. Va tenuto presente che l'Imperiali era protettore dell'Or­ 68) Si veda la vita del Civalli m PASCOLI, op. cit., 1732, dine degli Agostiniani, e a questo titolo fu sepolto nella pp. 248 e 24g. chiesa di Sant'Agostino a Roma. 6g) Cfr. Appendice, note 7 e 88. 88) Pro, op. cit., ed. rg77, p. r86 e GUERRIERI BoRsor, 70) Cfr. Appendice, nota r8. op. cit., p. 37, nota 31. Per il dipinto cfr. Appendice, nota 37· Non è da escludere che alcuni di questi dipinti fossero di proprietà del cardinal Lorenzo, poi passati al nipote, perché 8g) PASCOLI, op. cit., 1732, p. 24g. il Pascoli, nella vita del Gaulli (op . cit., I, 1730, p. 202) go) La tela, citata dal PASCOLI (op. cit., 1732, p. 253) è afferma che " gli ordinò alcuni quadri il cardinal Imperiali identificabile quasi certamente con il quadro che è elencato vecchio " senza purtroppo specificare i soggetti di questi tra quelli - senza autore - conservati nel Casino di Gen­ quadri. zano del cardinale: " Un quadro rappresentante la Famiglia 71) Cfr. Appendice, nota 25. Spinelli di nove e otto con cornice dorata", per le grandi dimensioni e per il soggetto (A.S.R., Notai R.C.A., vol. 72) Cfr. Appendice, nota 17. 3g8, c. 260, n. 70). 73) F.S. BALDINuccr, Vite di artisti dei secoli XVII-XVIII, gr) PIO, op. cit., ed. rg77, p. 40. 1725-30, a cura di A. Matteoli, Roma rg75, p. 304 : " un grand'ovato, in mostra al Signore una fascia spiegata g2) Cfr. Appendice, note 24 e so. nella quale è scritto: EccE AGNUS DEI, in presenza di due g3) PIO, op. cit., ed. rg77, p. 40; CLARK, op. ci t., rg8r, Angeli, uno dei quali tiene in mano un libro mostrando di p. 82, fig. 8g. salmeggiare. Questo quadro passò nelle mani del Cardinale Imperiali, né è noto a noi se per compra o per donazione". g4) Cfr. Appendice, nota 40 per la storia e l'identificazione del dipinto. 74) Cfr. Appendice, note 27, 74 e 84. 75) Cfr. Appendice, nota 8o. gs) Il Clark (op. cit., rg8r, p. 83), sviluppava questa ipotesi attribuendo al Fernandi un falso Poussin pubblicato 76) A.M . CLARK, Agostino Masucci : A Conclusion and da A. Blunt (Poussin Studies XIII: Early Falsifications by Reformation of the Roman , in Studies in Roman Poussin, in The Burlington Magazine, CIV, rg62, pp. 48g Eighteenth-Century ... , cit., p. g6, fig. II3. e 4go). Per un'analisi più dettagliata della questione cfr. 77) Cfr. Appendice, nota 68. Appendice, nota so. 78) Inventario in Appendice, c. 202 v. g6) Il dipinto raffigura il ' Martirio di Sant'Eustachio e dei suoi familiari ' ed è pubblicato da CLARK, op. cit., rg8r, 7g) Per tutti questi artisti e i loro dipinti conservati nella p. 84, fig. g6. collezione Imperiali, si rimanda all'Inventario, ad indicem. 8o) Cfr. Inventario, ad indicem. Per la collaborazione fra g7) Cfr. supra, nota 21. Mario de· Fiori e il Romanelli, cfr. Appendice, nota 4g. g8) Il Pio (op. cit., ed. rg77, p. 41) parla di "un gran qua­ 8r) Cfr. Appendice, nota 83. dro d'isteria sagra per il gallerione dell'emenentissimo car­ dinal Otto bono ": il Clark (op. cit., rg8r, p. 83) avanza l'ipo­ 82) Cfr. Appendice, nota 52. tesi che si tratti di un soggetto biblico, come ad esempio ' Re becca e Eliazar al pozzo ', eseguito intorno al terzo de­ 83) Cfr. Inventario in Appendice, cc. 204, 184, 127 v, rgg. cennio del secolo, paragonabile al dipinto pubblicato da E. 84) F.M. GABURRI, Vite, ms. Firenze, Biblioteca Nazionale Waterhouse (F. Fernandi detto l'Imperiali, in Arte Lombarda, Centrale, vol. Il, c. 6r8. III, rgs8, p. ro4, fig. 3). 85) Per il Munari cfr. G . BRIGANTI, Cristoforo Munari, gg) Cfr. Inventario in Appendice, c. 217, dove viene indicata in Paragone, V, rg54, 55, pp. 40-42, e A. GHIDIGLIA QUIN­ la presenza di sculture antiche, chiaramente restaurate, come TAVALLE, Cristoforo Munari e la natura morta emiliana, il " busto con testa di pietra antica rappresentante Lucilla catalogo della mostra, Parma rg64; nonché Appendice, con capelli di Pietra di Paragone " con· " piedi di rame nota 2g. dorato ", come il successivo busto antico di Mare' Aurelio, in cui il piedistallo è evidentemente un intervento di restauro 86) M . CATELLI IsoLA, in Il Settecento a Roma, catalogo settecentesco. della mostra, Roma rgsg, cat. nn. I782-17g5. Per notizie sull'artista cfr. Appendice, nota 65. roo) Cfr. Appendice, nota 34·

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APPENDICE

INVENTARIO DEI BENI DEL CARDINAL GIUSEPPE RENATO IMPERIALI (Roma, Archivio di Stato, Notai Segretari Cancellieri R.C.A., vol. 398, cc. I I2-258) 14 febbraio 1737

Primo Appartamento - Sala Seconda Anticamera

c. 114 v c. 117 v Una copia di Pietro da Cortona fatta da , m Due tavoli di Pietra Longhi p.mi otto larghi quattro quadro per alto rappresenta la Santissima Annun­ impellicciati di Pietra detta Breggia con suoi piedi ziata dall'Angelo in tela di palmi quindici, e sette sotto di Ferro contornati con fiori in mezzo con piedi cornice nera filettata d'oro. I) scannellati dorati, et inverniciati negri 40 Due quadri in tela di palmi IO e 8 - in circa per traverso di Giuseppe Caccia rappresentano Agar, c. 118 Ismale, ed Elia con cornice negra filettata d'oro. Un Orologio per la Notte con pittura in mezzo rap­ c. 115 presentante la Cena di Baldassino dipinta in Rame - Due quadri in tela di dieci, e sei in circa per alto con pittura mediocre con cassa di pero con colonne uno rappresenta Giacob, e Racchelle, l'altro il mede­ simili scorniciata IO simo, che lotta con l'Angelo con cornice dorata Antica. Due quadri in tela di palmi sette, e cinque per il traverso uno rappresenta David in atto di recidere c. 119 v il capo al Gigante, e l'altro il Trionfo del med.0 Un quadro in tela di sette, e cinque rappresentante cornice dorate antiche Animali cioè Pavoni, Conigli, e Galline ed altro opera Quattro quadri di circa palmi dodici, e nove per di Monsù David per alto con cornice di legno 6> traverso, che rappresentano Paesi con Boscaglie Un quadro in tela d'Imperatore per alto rappresen­ cornice color di noce filettata di oro tante la Chiara memoria del Sig.r Cardinale Lorenzo Un quadro in tela d'Imperatore per alto rappresen­ Imperiali opera del Baciccio con cornice dorata 7) tante Diogene con la lanterna si crede opera del 2 c. I20 Baciccio con cornice dorata antica > Un quadro di circa palmi dicissette per traverso, e c. 115 v dieci per altezza rappresentante l'Ingresso dell'E.mo Altro simile rappresentante S. Francesco di Pittura Imperiali di chiara memoria in / Milano cavalcando mediocre con cornice antica dorata con l'Imperatore nell'adempimento della sua lega­ Altro simile rappresentante San Pio in ginocchioni zione con varie figure al naturale opera di Domenico con l'Angelo con cornice all'antica dorata 3) Muratori con cornice dorata 8> Altro in tela d'Imperatore per traverso rappresen­ Altro da testa rappresentante l'E.mo Cardinale Spi­ tante la Madonna, e San Giuseppe pittura ordinaria nelli opera di Monsù Duprè con cornice dorata 9) con un buco a' piedi con cornice antica intagliata Altro in piccolo rappresentante l'Ecc.mo Sig. Mar­ in parte, e dorata chese D. Michele D'Oijra in età puerile, che si dice opera del Baciccio con cornice à più ordini dorata Prima Anticamera. Terza Anticamera c. 116 v Un quadro per il traverso di sedici e dodici in circa rappresentante Mosè nel Fiume Nilo con la figura Due tavole di Pietra impellicciate d'Alabastro fiorite della figlia del Faraone in atto di liberarlo dal nau­ longhe palmi otto larghe quattro con suoi piedi à fragio con molte altre figure opera di Francesco piramide con riporti d'intagli di fogliami di legno ~~ti ~ Civali con cornice nera filettata d'oro 4) Un quadro in tela di otto, e dodici per traverso rap­ presentate le Nozze di Cana copia di Pavolo Veronese c. I22 fatta dal detto Francesco Civanni con cornice nera filettata d'oro 5) - Un quadro di palmi quattro, e tré rappresentante San Francesco Regis assalito da un Manigoldo opera c. 117 del Cavaliere Person dell'Accademia di Francia con - Altro quadro rappresentante in atto di piangere cormce dorata I o) il morto Abel di tela d'Imperatore per traverso con cornice dorata granita copia del Fiammengo - Altro quadro di otto, e sei per alto rappresentante c. I24 v la Madonna, San Giuseppe, e il Bambino in braccio Un quadro in tela d' Imperatore rappresentante San copia ordinaria con cornice color di noce filettata Gio: Battista del Benaschi ed intagliata d'oro . Altro con un Ritratto di una donna con un Mazzo - Altro quadro sovrapporto reppresentante un Paese di Fiori in mano opera di Carlo Maratta in tela in tela d'Imperatore per traverso con cornice dorata d'Imperatore per alto cornice dorata 44 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

- Un quadro di quattro, e tre per il traverso rappre­ c. 127 sentante il riposo della Madonna con il Bambino, - Un quadro di palmi tre per alto / rappresentante e Gloria d' Angioli, opera di Monsù Guglielmo Bor­ Cristo, Marta e Madalena opera di Monsù Guglielmo gognone u) Borgognone cornice, dorata et intagliata 21) Un quadro in ovato rappresentante San Carlo Bor­ c. 125 romeo con Putti opera del Romanelli, cornice dorata - Un quadro di tela d'Imperatore per traverso rap­ ed intagliata presentante Tobia coll'Angelo opera di Monsù Due Ritratti in tela di palmi tre, uno rappresentante Dalniele cornice dorata granita 12) . l'Effiggie di Alesandro Ottavo, e l'altro di Benedetto Un quadro di tela d'Imperatore per traverso rappre­ xiii con cornice negra, e fogliami dorati sentante S. Domenico nell'abbrugiamento del Libro Un quadro in tela d'Imperatore rappresentante Lu­ con molte figure opera di Luigi Gentile con cornice crezia con il stillo di Giacinto Brandi con cornice x3) dorata dorata 22) Un quadro di palmi sedici, e dodici per il traverso Un quadro un poco più piccolo in tela d'Imperatore rappresentante Rinaldo in atto di abbandonare Armida con ritratto di Capitano in atto di appoggiare una con soldati, ed una Donna con il Remo, che guida mano sopra l'ellmo, opera di Vandich con cornice una Barchetta opera di Giacinto Brandi con cornice dorata dorata Due Prospettive del Viviani di quattro, e tre per c. 127 v traverso con figure di Filippo Lauri cornice dorata x4) - Un quadro di palmi tre e due e mezzo per traverso, rappresentante il Sepolcro di Bacco con Putti in torno c. 125 v e veduta di Paese opera di Giuseppe Crespi detto Un Paese di tela d'Imperatore l per traverso del­ il Spagnoletto di Bologna 2 3) l' Angelucci con figure di Michelangelo detto delle - Un quadro in tela di dieci, e sei in circa rappresen­ Bambocciate con cornice intagliata e dorata x5) tante Racchelle, che abbevera Armenti, ed una donna - Un quadro di tela magiore di quattro palmi per che gli mostra Giacob, e questo in atto di parlargli, traverso rappresentante una Festa di gran quantità opera di Francesco Ferrandi con cornice dorata 24) di figure, che mangiano, bevono, e sono opera ori­ - Un quadro in tela di sei, e cinque per traverso rap­ ginale di Tasnier Fiammengo con cornice dorata x6l presentante Sant'Andrea condotto al Martirio della Altro simile rappresentante S. Antonio di Padova Croce con altre Figure opera di Carlo Maratta con con il Bambino opera di Carlo Maratta con cornice cornice intagliata color di noce filettata d'oro 2 5) dorata liscia x7) Un quadro in tela d'Imperatore per alto rappre­ c. 128 sentante San Giuseppe con il Bambino nelle braccia Un quadro di tredici, e dodici in circa rappresentante opera del Baciccio cornice dorata liscia xs) Abramo con li tre Angeli alla Mensa, con Paese, e Padiglione dove vedesi la Moglie di Abramo con c. 126 cornice dorata con fogliarelle Un quadro di tela di mezza te/sta grande rappresen­ - Due Ritratti di palmi tre rappresentante Ferdinando tante Christo morto deposto dalla croce con cornice con la Moglie opera di Olbens con cornice dorata dorata ed intagliata 26l Un San Girolamo in atto di adorare il Crocefisso Un Ovato di palmi dieci, e sei in circa rappresen­ in tela d'Imperatore per alto di Giacinto Brandi tante la Madonna, ed il Bambino in grembo San con cornice dorata Giovanni Battista, ed alcuni Angeli opera nobilissima - Un Narciso in tela di quattro, e sei per traverso con di Carlo Maratti con cornice intagliata, e dorata 2 7l Animali cornice dorata ed intagliata di Francesco Ferrandi c. 128 v Un quadro di dodici, e dieci per traverso rappresen­ - Un quadro di circa palmi due, e mezzo per alto tante Oloferne sotto il Padiglione, che gli si presenta rappresentante Mercurio in atto di recidere il Capo Giuditta con altre figure opera di Francesco Ferrandi ad Argo con una Vacca, l e Paese opera di Francesco detto d'Imperiali Ferrandi con cornice dorata con fogliami d'oro - Due Paesi dell'Angelucci in tela d'Imperatore per Un Salvatore in tela da Testa di Baciccio con cornice traverso con figura di Michelangelo detto delle dorata 28l Bambocciate cornice dorata xg) Altro simile rappresentante un soldato con l'Elmo del Brandi c. 1 26 v Un Ovato di palmi due rappresentante la Beatissima - Un Ritratto di una donna, che tiene una mano sopra Vergine quando fu annunziata dall'Angelo di Ciro l'altra di cornice dorata intagliata ferri con cornice dorata quadra Un quadro di dodici, e dieci per il traverso rappre­ Un quadro in Rame di misura più piccola, che da sentante Armida con il Pastore, che tesse fiscelle testa rappresentante il Paradiso Terrestre opera del con alcuni Putti opera di Giacinto Brandi cornice Brug?l? per traverso con cornice foderata di velluto dorata ed ornata cremtst - Un quadro di palmi tre in circa per traverso rappre­ sentante Sant'Agostino simboleggiando l'Eternità con c. 129 Gloria dove vedesi la Madonna con il Bambino in Due quadri di tela d'Imperatore per traverso anzi braccio, e molti Angeli con Istromenti opera di Ben­ di sette, e cinque rappresentanti frutti, e Putti l con venuto Garofalo cornice intagliata e dorata 20) cornice dorata di Cristofano Regiano 29l

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- Due quadri di tela di sette, e cinque per alto rappre­ c. 132 sentanti alcuni Filosofi, ed altri un Soldato con alcune - Un ritratto di Sua Eminenza Padrone di tela d'Impe­ figure di Giacinto Brandi con cornice dorata ~o ) . . ratore per f alto opera del Trevisani con cornice Due in tela da mezza testa, che contengono ptattlm nera con fogliami bene ornata 3B) con frutti e Gelsomini per traverso di Cristofano Un San Francesco Saverio in atto di spirare con Regiano con cornice dorata 3l) altre Figure, che l' ossequiano, e Gloria d'Angeli in - Due quadretti in tela da mezza testa ral?presentanti tela di circa palmi quattro per alto opera del Bacie­ 2 Paesi di Monsù Francesco con figure m mezzo 3 ) cio con cornice dorata 39) Due quadri in tela di circa palmi due, e mezzo per c. 129 v alto rappresentante prospettive con figure del Ghi­ - Un quadro di tela di sette, e cinque rappresentante solfi cornice di noce filettata d'oro la Madonna con il Bambino San Giuseppe, e San Un quadro di palmi due in circa per alto rappre­ Gio : Battista di Franfcesco Ci valli con cornice sentante due vergato con altre figure bozzetto dorata 33) di Tommaso (sic) Ferrandi con dorata, e riporto Due quadri in tela d'Imperatore per traverso rap­ negl'Angoli simile con f cornice dorata 4o) presentante San Giovanni Battista, e l'altro San Rocco di Monsù Crese con cornice dorata c. 132 v Un Crocefisso di Avorio alto palmi due, e mezzo di Quattro Paesi con Figure in tela di palmi tre per canna opera del Fiammengo in avorio con titolo traverso di Gaspare Possini della prima maniera con posto sopra velluto negro con cornice di Pero negro cornice dorata intorno centinato con riporto d'intaglio ed altri orna­ Un quadro in tela d'Imperatore per traverso rappre­ menti dorati con tre cristalli, qual Crocefisso disse sentante un viaggio di Pastori, ed Animali di Monsù essere per legato del Papa Clemente xii 34) 200 Stendardo con cornice dorata 4l) - Un quadro in tela d'Imperatore rappresentante San c. 130 Sebastiano con due Madonne di Agostino Scilla - Un quadro di tela d'Imperatore per traverso rappre­ con cornice dorata sentante la Madonna con il Bambino in braccio con Altro simile rappresentante un San Francesco di 2 due Putti con cornice do/rata di Francesco Ferardi 35) Assisi del Felicetti con cornice dorata 4 ) - Un quadro di circa palmi due rappresentante un San Francesco f di Paola del Geminiani cornice Quinta Stanza Contigua all'Appartamento Nobile negra filettata d'oro c. 133 - Sopra detto tavolino un Busto di marmo bianco - Un quadro di dieci e sette in circa rappresentante rappresentante la bo: me: del Signor Cardinale Circe, che incanta, e trasforma con Paese di Fran­ Imperiali 30 cesco Ferrandi con cornice dorata Altro in tela simile del medesmo rappresentante Due Putti di marmo bianco con vas1 di Fiori alti Orfeo con la chiamata degl'Animali con cornice palmi due 20 dorata Un quadro di palmi tre rappresentante una Vergine addolorata con un Angelo di Solimena cornice dorata c. 131 Una Visitazione di S. Elisabetta, la Madonna S. Gio­ Un San Rocco in tela di palmi tre e mezzo, per alto, vacchino, e San Giuseppe in tela di circa palmi di cornice dorata e traforata quattro per alto di Francesco Ferrandi con cornice - Un quadro in tela di mezza testa contiene due Galline dorata e fogliami di Francesco Ferrandi con cornice dorata - Un Ritratto di un huomo vestito di negro con un c. 133 v Putto in tela di palmi due, e mezzo in circa con Un quadro di palmi tre rappresentante una Santa cornice dorata Due quadri di circa palmi due, e mezzo per traverso Un quadro in tela di palmi tre rappresentante un rappresentante un Albergo dove si abbeverano i Putto con cranio d'Uomo in mano del Stoppa cornice Cavalli, e l'altro un spoglio di Battaglia di Monsù negra filettata di oro Stendardo con cornice dorata Un quadro di dieci, e cinque in circa per traverso c. 131 v rappresentante li dodici Apostoli al sepolcro in atto - Un quadro di sette, e cinque rappresentante una di ammirazione opera di Giacinto Brandi con cor­ Borasca di Mare dell'Olandese cornice dorata 36) nice dorata 43) - Un quadro di palmi sette, e quattro rappresentante Un quadro di palmi tre in circa per alto rappresen­ il Bozzetto dei SS. dodici Apostoli, cui contiene il tante Uve di Monsù Aurora con cornice dorata 44l Martirio de Santi Giacomo e Filippo di Domenico Altro in tela quasi simile contiene bicchieri, Tappeto, Muratori con cornice dorata 37) Frutti e altro opera di Monsù Cristiano f con cornice Un quadro di palmi quattro tagliati rappresentante dorata 45) un Filosofo di Giacinto Brandi con cornice negra, e fogliami dorati c. 134 Un quadro in tela d'Imperatore per traverso rappre­ Due quadri in tela di palmi tre per traverso rappre­ sentante Mitridate con altre figure opera del Canuti sentanti l'Inverno, e l'altro l'Autunno di Francesco Bolognese con cornice dorata Ferrandi cornice dorata ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

- Due quadri in tela d'Imperatore per traverso o sia - Altro simile rappresentante Noè dopo il Diluio con per alto rappresentante Animali cioè Anatre Galli altre Figure et animali del medesimo Ferrandi cor­ d'India Galline con veduta di Francesco Ferrandi nice come sopra - Una Marina, con figura, e veduta di Paese, circa Un quadro in tela di palmi quattro rappresentante palmi cinque di longhezza maniera del Mola con un Baccanale, di varij Putti maniera di Vandich f cornice dorata cormce dorata - Un quadro di circa palmi uno, e mezzo rappresen­ tante fiori di Filippo Lasni 46l c. 139 - Un quadro di palmi tre, e mezzo per traverso rap­ c. 134 v presentanti una veduta di Bagni di Nocera con figu­ - Una sovraporta di sette, e cinque rappresentante la rine di Gio: Paolo Pannini con cornice dorata, e Madalena al deserto mezza figura / con alcuni Sera­ fogliami srl fini di Agostino Scilla cornice dorata Un quadro in tela di palmi dodici in circa per tra­ - Un Bozzetto di Procaccini rappresentante il Battesimo verso, e otto per alto rappresentante la Crocefissione di Cristo da San Gio: Battista di circa palmi due, di san Pietro Apostolo opera del Cavalier Calabrese e mezzo per alto con cornice dorata 47l con cornice dorata S2l - Una Marina di circa palmi sette, e cinque dell'Olan­ Un quadro in tela di palmi quattro in circa rappre­ dese cornice dorata sentante un Centauro, che insegna di sonare ad un - Due quadri di circa palmi quattro per traverso rap­ Giovinetto, e varie Ninfe con Paese di Monsù Crese presentanti foraggi di Monsù Leandro con cornice dorata - Due quadri di circa palmi due et scarsi contengono fiori di Monsù Carlo 4Bl c. 139 v - Un quadro in tela di palmi tre rappresentante una Un quadro di palmi tre per tra/verso rappresentante Santa Lucia condotta al Martirio la Madonna il Bambino, e Sant'Anna del Buon cuori Due quadri in tela d'Imperatore per traverso rappre­ con cornice dorata sentanti San / Gio: Battista, che Batteza Gesù Cristo, - Un quadro di circa palmi quindici, e sei rappresen­ e l'altro San Giovanni, che predica al deserto, con tante quando l'Eminentissimo Imperiali si portò in cornice dorata di Monsù Crese Milano nell'Anno 1717 in qualità di Legato à latere c. 135 all'Imperatore Carlo Sesto, e terzo Rè di Spagna rappresenta il pubblico ingresso dell'Eminenza sua, Altro in tela quasi simile rappresentante la Trasfi­ e l'Incontro di detta Maestà Imperiale, che sotto al gurazione del Signore Baldacchino ambedue a cavallo si portorno al Duomo Un quadro in fiore in tela di mezza testa per alto di detta Citta con un numerosissimo seguito opera di Francesco Ferrandi con cornice dorata di Monsù Leandro cornice dorata S3l - ~ltro simile per traverso contiene Amore del mede­ Simo c. 140 - Due quadri per traverso di palmi due rappresentanti Animali ucelli con cornice dorata Una battaglia di tela d'Imperatore tagliata di Ciccio - Un quadro di mezza testa rappresentante Bamboc­ Napolitano / cornice dorata S4l ciate Una Bambocciata di tela di palmi tre, e mezzo rap­ - Altro simile rappresentante Castel Candolfo di un presentante le sette opere della Misericordia con palmo cornice dorata Una Madalena in atto di sedere leggendo un Libro che posa sopra una Testa di Morto con una croce Sesta Anticamera in mano per alto di circa palmi quattro, e mezzo cornice antica dorata Una veduta di Napoli in Rame circa palmi due, e c. 135 v mezzo con cornice negra filettata di oro - Sopra detto tavolo un Busto di una Madonna San- Un quadro di palmi otto in circa rappresentante li tissima di creta cotta 3 cinque sentimenti copia di cornice dorata c. 136 c. 140 v - Uno Specchio di quattro palmi di canna creduto Due quadri in tela di mezza / testa rappresentante rotto per esservi dipinto un fiore di Mario, e vaso prospettive di Domenico Roberti cornice negra di Romanelli con cornice / di Pero negro 49) 10 filettata d'oro Un quadro di mezzo palmo rappresentante una c. 136 v Testa del Cavalier Lanfranco cornice dorata - Un quadro di tela di sette, e cinque in circa rappre­ - Un quadro in tela di sette, e cinque rappresentante sentante il Sacrificio di Noè con molte figure ed quando la Madalena in casa di Fariseo unse li piedi Animali con Dio Padre in Gloria con Angeli, et al Signore con varie figure copia di Pavolo Vero­ Iride con Arca sopra il Monte opera di Luigi Garzi nese ssl cornice dorata Un quadro in tela di palmi tre per traverso d~ve - Altro quadro in circa di nove, e sei rappresentante sono dipinte alcune Figure in atto di cantare cormce Rachele quando trascosse (sic) gl'Idoli a Labano suo dorata Padre con Giacob con altre Figure, e Paese di Fran­ Un San Michele Arcangelo in tela di sette, e cinque cesco Ferrandi sol per alto 47 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

C. 141 Terza Stanza Due Prospettive di circa palmi / due cormce bianca anzi dorata Un quadro rappresentante la Madonna, e San Giu­ c. 145 seppe - Due sopra finestre in tela l di quattro palmi per Un quadro in tela di palmi due, e mezzo per traverso traverso rappresentanti cavalli, e diverse figure si rappresentante Paese con figure del Sting crede di Monsù Leandro con cornice di legno dorata - Un S. Girolamo in tela di circa palmi due, e mezzo à due ordini d'Intaglio per alto con cornice dorata - Altro quadro di tela d'Imperatore per alto rappre­ Un quadro di tela di mezza testa rappresentante un sentante un retratto antico di uomo vestito alla guer­ Prelato, un Padre Gesuita, ed un Domenicano di riera con cornice di legno dorata à due ordini d'In­ Nicolò Morelli cornice dorata con fogliarelle taglio Altre due Prospettive di tela di mezza testa per alto con cornice dorata liscia Quarta Stanza c. 141 v - Due quadretti di mezza testa piccola rappresentante un vaso di fiori uno de quali con cornice liscia, e l'altro con fogliarelle, del Ferrandi, e l'altro del Lauri - Un ritratto di tela d'Imperato/re per alto rappresen­ Un quadretto di mezza testa per traverso rappresen­ tante un Uomo vestito alla guerriera pittura ordinaria tante quattro figure, che cucinano con cornice dorata ordinarissima 2 Altro quadro in tela da testa per alto rappresentante - Un quadro di tela di palmi tre per traverso rappre­ diverse stampe dipinte di diverse ordinazioni fatte sentante frutti, ed un cagnolo, ricamati di seta di dall'Eme Defonto di Pero negro à due ordini d'In­ varij colori con cornice dorata 2 taglio dorato con cristallo avanti Altri due quadretti dipinti rappresentanti pari­ Un quadro di circa palmi tredici e dodici rappresen­ menti frutti ordinarissimi con cornice alle cantonate tante Rinaldo che dorme, et Armida in cocchio, dorate 50 ed altre due donne in atto di prenderlo con altre - Un quadro in tela di tre palmi rappresentante San figure, l cornice negra intagliata e dorata Girolamo con cornice color di noce filettata d'oro I :50 c. 142 Un quadro rappresentante una Santa con Bandiera - Altri due quadri da testa orldinarissimi rappresen­ in mano con cornice dorata antica tanti uno la Madonna e l'altro una Santa con cornice - Un quadro in tela d'Imperatore per traverso rappre­ ordinaria 50 sentante un Paese con figure cornice liscia dorata Un quadro in tela di tre palmi per traverso rappre­ sentante frutti, cocomero et altro Camere contigue all'Anticamera di S.E. verso il Corso Un Paese in tela di mezza testa grande per traverso con figurine con cornice negra filettata dorata del Schivien c. 147 - Un quadro di tela di otto, e dodici rappresentante un Miracolo che divide un fiume con cornice dorata Prima Anticamera dell'Appartamento Altri due quadri di otto, e dodici rappresentanti Martirij con quantità di Figure ambedue copie con cornici dorate liscie c. 143 v - Due quadri di tela d'Imperatore per traverso, che c. 147 v restano sopra le due porte rappresentanti Paesi con - Un sovrapporta in tela di nofve, e sei rappresentante cornice ordinarissima un paese con diverse figure con sua cornice dorata - Altro quadro in tela di otto, e sei, rappresentante Altro in tela d'Imperatore per alto rappresentante un San Francesco con cornice ordinarissima San Pio con cornice dorata antica - Altro in tela di quattro palmi per traverso rappresen­ tanti frutti con cornice nera ad un ordine Seconda Anticam.a - Altro in tela per alto di quattro palmi rappresentante San Francesco à tre ordini d'Intaglio dorato c. 144 Un quadro di tela in sette, e cinque per traverso rappresentante la Cena di Nostro Signore con gli Altra Stanza contigua Apostoli con cornice dorata liscia Altro in tela d'Imperatore per traverso rappresen­ tante San Andrea Avellini, che và in estasi con cor­ C. 148 nice dorata - Un quadro di un palmo, e mezzo per alto rappresen­ Altro quadro rappresentante la· Madonna con il tante la Madonna e S. Giuseppe e il Bambino con Bambino in braccio con cornice dorata liscia cornice di legno dorata ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Secondo Appartamento - Sala Terza Stanza

C. I59 c. 154 v Numero tre pezzi di Arazzi di figure al naturale Due sovrapporti per traverso rappresentanti Paesi Isto/riate alto palmi sedici disegno di Rubens con cornice di noce filettata d'oro compagno all'altro di giro palmi quaranta, e più - Due quadri in tela d'Imperatore per alto rappresen­ diverse tele dipinte con freg1, e colonne si stima in tante una Santa Caterina di Bologna, e l'altro un tutto 6o Angelo Un Orologio con pittura in mezzo rappresen­ Un quadro di tela d'Imperatore per traverso rappre­ tante. l' ~ss~mta co;t cassa di Pero negro guarniti di sentante un Paese con figure lavon d1 p1astra d Argento con piede sotto di legno C. I55 dorato 30 Due cornicette di Pero Negro filettate d'oro alte - Un quadro senza cornice rap/presentante la reci­ ~n pal~o ~n circa, dentro de quali vi sono diversi sione delli capelli da Dalida à Sansone 1mpront1 d1 Uomini Illustri antichi di cera con suo Altri due quadri in tela d'Imperatore per alto uno vetro avanti rappresentante San Domenico e l'altro San Fran­ 3 cesco di Sales con cornice dorata - Sopra al cammino un basso rilievo di creta cotta Due quadri in t~la di .sette, e nove per traverso rap­ rappresentante S. Giorgio in ovato con cornice colo­ presentano Paes1 cop1a ordinaria con cornici color rita di giallo antico 3 di noce ordinarissime - Altri due quadri in tela di otto, e cinque per traverso c. 160 rappresentano paesi come sopra con cornice simile - Un quadro ~n te!a di sett~, e cinque per alto rappre­ C. 155 V sentante Ammah opera d1 Francesco Ferrandi con f - Un sovrapporto, et una soprafinestra rappresen/tante cornice dorata uno con Paese e l'altro con Marina con figure in - Altro in tela d'Imperatore per traverso rappresen­ tutto ordinarissime tante l'Angelo con una figura à sedere con cornice dorata Prima Anticamera - Altro in tela di quattro, e sei rappresentante un Paese con figure con cornice dorata del Tempestini 57) - Una Madonna sopra la scrivania tramezzo alle due C. 156 finestre dipinto in tela à sughi d'Erba - Numero cinque pezzi di Arazzi di figure al Naturale rappresentanti !storie sacre del Testamento vecchio della scola di Rubens assai affumicati e scoloriti alti Quarta stanza palmi sedici di giro palmi ottanta co~presoci diversi fregi, e pezzi di teli dipinti 120 C. 161 V - Una tavola impellicciata di verde antica longa palmi c. 1 56 v otto larga quattro con suo piede di legno intagliato - Un quadro in tela d'Impera/tore per traverso rap­ e dorato à fogliami 3~ presentante fiori con sua cornice dorata Sopra detto T a volino una Pietà ò sia Cristo morto - Altro quadro in tela di sei, e quattro per traverso di Marmo bianco di massa di Carrara fatto da un rappresentante Paese con figurine e cornice dorata allevo di c;~millo ~osc?ni 40 - Un Bassonhevo d avono rappresentante Attila Fla­ Seconda Anticamera gellus Dei c~:m San Gregorio con quantità di Figure c<;m cassa d1 Pero negro guernita di Rami dora/ti d1c0 40 C. I57

Sopra. det!o tav?lino ~n'Urna di pero negro tutta C. 162 guarmta d1 Ram1 dorat1 con tre cristalli dentro della quale vi è un Cristo morto di creta cotta opera di - Numero sei I?ezzi di Arazzi di Bruselles disegno di Camillo Rosconi 30 Rubens Istone sagre del Testamento Vecchio alto - Nume~o cinque .pezzi . di .Arazzi di Figure al Natu­ palmi sedici di giro palmi ottanta due, e si stimano r~le .d1segno .panmentl d1 Rubens alto palmi sedici d~ wo d1 g1ro palm1 settanta sei 280 - Sopra à detti Arazzi un quadro di sette, e dieci per Un quadro sopra la porta in tela d'Imperatore per al~o. rai?pr~sentante ur1: Paese per alto con figure traverso rappresentante fiori all'altra sopra descritta ongmah d1 Monsù Onzonte ss> con cornice dorata di Mons - Sopra alla Porta un quadro di tela d'Imperatore per Altro in tela di quattro, e sei rappresentante figure traverso rappresentante una prospettiva con cornice all'altro descritto del Temfpesti con figure 56) di legno dorata liscia modello di Salvator Rosa

C. 157 V C. 162 V - Un quadro in tela di sette, e cinque per alto rappre­ - Altri due Pa~si in tela d'Imperatore per traverso sentante San Francesco Regis quando sta per spirare rappresentanti come sopra con figure e cornice dorata con cornice dorata modello di Salvator Rosa

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62 Quinta Stanza felice memoria del Trevisano con cornice dorata > Undecimo. Un quadro dove è espresso un disegno (Scanzie con piatti di Porcellana del Giappone, rappresentante la Madonna con il Bam/bino in braccio Terra d'India, caraffe di Cristallo di Boemia, por­ disegnato di Lapis Rosso di circa palmi uno in carta cellana del Regno e di Sassonia; orologi, calamai bianca con cornice dorata del Quercino dico 63l d'argento, etc.) c. 182 v c. 170 Duodecimo. Due quadri in tela d'Imperatore per alto rappresentano le Quattro Staggioni di Francesco - Un Ovatino di Rame di un palmo in circa rappresen­ Civali, e ricoperte da Luigi Garzi con sue cornici tante una figura, o sia Ritratto di Donna con una dorate, e fogliami 64) Rosa in mano con riporti di Cherubini dico 50 Decimo terzo. Un quadro in tela di sette, e cinque Un Bustino di Rame con testa di Creta cotta rappre­ per traverso rappresentante due Pavoni, ed altri sentante una Proserpina stimata scudi due 2 Animali con vedute di Francesco Ferrandi Un Orologio à Ripetizione alto circa tre quarti di palmi fatto dal Signor Giovanni Francesco Gottier c. 183 in Roma l'anno mille seicento ottanta sette con sua Decimo quarto. Due disegni di palmi due, e mezzo cassa impellicciata di Tartaruga guarnita di Rame di Giacinto Brandi, che rappresenta Isac, Abram dorata dico 1 5 per traverso fatti d'acquarella in carta bianca cornice c. 175 v negra filettata d'oro dico Decimo quinto. Un disegno di palmi tre in circa - Nell'Apertura di detta scansia un Orologio con cassa per alto rappresentante la volta della Chiesa Nova di metallo rappresentante da una parte la Madonna di Acquarella, e Biacca con cornice nera filettata Santissima con il Bambino in braccio, e dall'altra d'oro con suo cristallo di Pietro da Cortona parte la Carità Romana con sopra cassa di Rame bol­ lettinata di metallo con catena di Argento da farsi c. 183 v riconoscere la cassa quando sia oro si stima 20 Decimo sesto. Uno in tela d'Imperatore scarsa rap­ presentante f un vaso di fiori con sua cornice dorata Decimo settimo. Un disegno di palmi due, e mezzo C. 180 V in circa rappresentante la Fucina di Vulcano fatta Primo. Up disegno di grandezza di palmi tre in circa in carta bianca con Lapis Rosso di Andrea Sacchi con cormce negra con cornice negra filettata d'oro Secondo. Due quadri in tela più grande, che d'Im­ Decimo ottavo. Numero tre di circa palmi uno, e peratore, rappresentante un'Orologio Istromenti da mezzo per traverso rappresentano vedute di Mare suonare con una Garaffa, e frutti Meloni / con Tap­ con sue figure di Girolamo Siciliano peto per alto di Giorgio Regnano con cornice dorata dico 59) C. 184 Decimo nono. Una Madonna in Tela di mezza C. 181 testa con il Santo f Bambino in braccio di Paolo de Terzo. Un vaso di fiori dipinto sopra uno specchio Mattei Napoletano con sua cornice dorata con fo­ in ottangolo di circa palmi due, e mezzo per alto di gliarelle Mario con cornice di Pero con angoli intagliati e Vigesimo. Due vedute di Monsù Gasparo detto del­ dorati l'Occhiali sopra à Rame circa palmi uno con cornice Quarto. Due Accademie in Foglio reale disegnato di Pero negro in fogliarelle dico con Lapis, e Gesso di Andrea Salvi con suo cristallo Vigesimo primo. Un quadretto di circa palmi uno, con cornice negra con filetti d'oro dico 6ol e mezzo per alto contiene Agar, et Ismaele con un Arcangelo di Luigi Garzi con cornice dorata liscia C. 181 V Quinto. Due disegni in carta di circa un pal/mo per C. 184 V alto uno rappresentante un Eremita di Lapis Rosso, Vigesimo secondo. Due quadretti in tela di mezza / e l'altro un San Francesco in Lapis nero del Grasino testa per traverso rappresentante vedute con Paesini dico 6'> originali di Pietro Danese con la sua cornice dorata, Sesto. Un disegno in pastello rappresentante Ales­ ed un ordine di Intaglio dico 65l sandro Ottavo di felice memoria con cornice negra Vigesimo Terzo. Altro paese per traverso bislongo con suo Cristallo dico con Marina, e figurine maniera fiammenga del Settimo. Altro di Lapis Rosso del medesimo Autore Schingher con sua cornice dorata un poco più piccolo rappresentante la felice memoria Vigesimo quarto. Due disegni in carta di mezza d'Innocenza duodecimo dico Testa per traverso rappresentanti Paesi con figure con cornice negra con un filo d'oro intagliata c. 182 Ottavo. Un quadro rappresentante una Ma/donna C. 185 col Santo Bambino in braccio del T revisani in tela Vigesimo quinto. Un quadretto in Rame dipinto di palmi quattro con sua cornice dorata da due parti rappresentanti Paesi con figurine Isto­ Nono. Un disegno d'una figura che viene da Miche! riate originale di Giovanni Francesco Bolognese Angelo con sua cornice dorata con cornice dorata dico Decimo. Un Pastello di circa palmi uno rappresen­ Vigesimo sesto. Un Pastello di un putto di circa un tante l'Eminentissimo Sig. Cardinale Imperiali di palmo con cornice liscia dorata del Barocci 50 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Vigesimo settimo. Un quadretto misura di mezza Padre Abbate Rameli con cornice dorata, ed inta­ testa rappresenta un Paese con figurine c1oe una gliata con cristallo avanti dico 7'l donna che fila con due Pastori opera di Monsù Quadrigesimo quarto. Altro quadretto rappresen­ Teodoro con cornice dorata e intagliata dico 66> tante la Madonna che allatta il Santo Bambino con un Angelo miniatura fatta dal sudetto Padre Rameli c. r85 v con cornice di pero ne/gro à quattr'ordini intagliata Vigesimo ottavo. Altro simile di Giovanni Francesco e dorata Bolognese con sue figurine similmente in Rame con cornice come sopra c. 188 v Vigesimo nono. Due Fu Leviti maniera del Mola Quadrigesimo quinto. Un quadruccio circa un Palmo con cornice dorata intagliata per traverso rappresentante una Marina con una Trigesimo. Due Marine con sue figurine di circa Torre in carta colorita con la Penna con Cristallo un palmo per traverso di Paulino con cornice dorata avanti e cornicetta dorata liscia dico 67l Quadrigesimo sesto. Una miniatura in carta rappre­ sentante San Carlo fatta dal figlio del Rè d'Inghil­ c. r86 terra con un cristallo avanti regalato all'Eminentis­ Trigesimo primo. Un quadro in tela di mezza/testa Simo Signor Cardinal Imperiali di felice memoria 72l rappresenta la Madela(sic) sul deserto con cornice dorata, ed intagliata del Mola dico Trigesimo secundo. Un Santo di circa mezzo palmo Ultima stanza di Pietro da Cortona con cornice dorata con foglia­ relle Trigesimo tertio. Un quadretto rappresentante la c. 197 Madonna con il Santo Bambino in braccio, San Giuseppe e San Giovannino in ovato con cornice Sopra à detto Cantarano una statua di terra cotta con intagliata e dorata un putto rappresentante Bacco con in sotto il piede di Trigesimo quarto. Quattro Paesi con cormce nera verde antico con una zampa di Rame dorato 40 filettati d'oro del / Schingher c. r86 v c. 198 v Trigesimo quinto. Un San Girolamo in carta bianca r Un quadro in tela più che da Testa per alto rappre­ disegnato con Lapis rosso rigalato dalla defonta sentante Sansone, e Dalida opera del Baciccio cor­ Regina d'Inghilterra fatta dal Principe Carlo il figlio nice nera con fogliarelle dorate con cornice dorata a fogliarelle 68l 2 Un quadro in circa di palmi tre per traverso rappre­ Trigesimo sesto. Altro simile rappresentante un San sentante una Bamfbocciata del Bracci con cornice Bastiano disegnato del Defonto Eminentissimo Im­ dorata ad un ordine d'Intaglio periali con cornice nera filettata d'oro c. 199 c. !87 3 Un quadro rappresentante Uva con fronde devisi T rigesimo settimo. Un quadro di tre palmi per in T eia da Testa grande di Monsù Aurora con cor­ traverso rappresentante Pesci, fonghi, e cavoli / fiori nice dorata con cornice dorata liscia di Monsù duprè 69l 4 Un quadro di tela d'Imperatore per traverso del Trigesimo ottavo. Un disegno in carta bianca rap­ Scarsellino di Ferrara rappresenta l'adorazione delli presentante la Natività di Nostro Signore alto circa tre Remaggi con cornice dorata dico 73) due palmi con suo vetro avanti si crede originale di 5 Un quadro in tela d'Imperatore per alto rappresen­ Pietro Pietri con cornice di Pero negro à due ordini tante Apollo che scortica Marzia con altre figure di dorata Bastiano Ricci Veneziano con f altra figura di Ba­ stiano Ricci Veneziano con cornice dorata c. 187 v Trigesimo nono. Altri due disegni uno rappresentante c. 199 v l'Assunta, e l'altro una Santa, che và in Estasi alti 6 Due Paesi di Monsù Orizonte con figure di Sten­ palmi due con vetro avanti opera di ciro ferri con dardo di palmi quattro in circa per traverso rappre­ cornice / negra à due ordini d'Intaglio sentano una marcia di Soldati, ed altri il viaggio con Quadrigesimo. Un quadro rappresentante San Giro­ l'Osteria e gente che ballano con sua cornice dorata lamo con cornice dorata intagliata antica 7 Un quadro di palmi otto in circa, e tre e mezzo per Quadrigesimo primo. Un quadro in tela di mezza traverso rappresentante Cristo con il Fariseo, e la testa rappresentante la Madonna con il Bambino Mafdalena in atto di ungere li piedi alla Menza con in braccio con Angeli dipinti in tavola copia di due altre figure del Tintoretto con cornice dorata Tiziano fatta dal Padre Giacomo Borgognone cor­ con fo /gliarelle mce nera filettata d'oro 7ol c. 200 c. r88 8 Un quadro in tela d'Imperatore per altro rappresen­ Quadrigesimo secundo. Un disegno che rappresenta tante Cristo morto adornato con Angeli, e Gloria la fuga in Egitto f opera di Ciro Ferri con cornice di Luigi Garzi con sua cornice dorata nera à due ordini d'intaglio con suo vetro avanti 9 Un Paese in tela d'Imperatore per traverso del Cre­ Quadrigesimo Tertio. Un Erodiade con la Testa scenzi con figure di Giacinto Brandi con sua cornice di San Giovanni Battista miniata in Avorio da dorata ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

IO Una Madonna, che stà leggendo con un Angelo in c. 203 aria in tela di palmi uno, e mezzo per traverso opera 25 Un Paese di Monsù Orizonte rappresentante una di Carlo Maratta cornice nera con fogliarelle dorate veduta d'un Vascano con acque ed Albero e figurine dico 74) di Monsù Stendardo di circa palmi quattro per altezza con sua cornice dorata c. 200 v 26 Un Paese di circa palmi due, e mezzo per traverso II Due quadri in ovato, che / rappresentano Paesi, con un Uomo a cavallo con il Padre Giacomo Bor­ Mare con sue Figure del Lucatelli con sua cornice gognone dorata 27 Un quadro di circa palmi due per traverso rappre­ I2 Due quadri circa palmi due, e mezzo per traverso senta Baccanali con Puttini non fini/to di Nicolò rappresentano un Albergo dove si abbevirano Cavalli Pusini con cornice dorata con spogli di Battaglia di Monsù Stendardo con sua cornice dorata con fogliarelle c. 203 v I3 Un quadro di circa plami due per alto rappresentante 28 Un quadro rappresentante un Lepre di Francesco l'Eterno Padre che Incorona la Beatissima Vergine Ferrandi con cornice dorata del Schidon con sua cornice dorata 75) 29 Un quadro in Tela da Testa per alto rappresenta un Bassà con il Turbante con cornice dorata e foglia­ c. 20I relle di Giovanni Bonatti dico 30 Un quadro di palmi tre in circa rappresentante Un Rame con Ghirlanda / di fiori con due Putti Giuditta, che taglia la Testa ad Oloferne con cornice di circa palmi uno di Filippo Laudi con suo cristallo, dorata e sua cornice dorata Due Battaglie del Padre Giacomo Borgognone per c. 204 traverso di misura circa palmi due che rappresen­ Una Madalena in tela di circa palmi uno, e mezzo tano le dette Battaglie con sua cornice dorata e per alto rappresentante / come sopra con altri Puttini fogliarelle cornice nera con filetti d'oro di Luca Giordani Due quadri, di misura di sette, e cinque di Monsù Altro simile contiene un San Guglielmo del Muratori Orizonte rappresentante due Paesi con diverse figure, 32 con cornice negra filettata d'oro 79) e l'altro veduta insieme di Città ed Antichità con 33 Un quadretto di circa palmi uno e mezzo rappresen­ sua cornice dorata tante Cristo quando apparve alla Madalena con Paese opera del Passari con cornice dorata a fogliami c. 20I v dico Sol I7 Due quadri di circa palmi quattro per alto rappre­ sentanti Archi, ed Antichità di Gio: Paolo detto il c. 204 v Bergancino, ò sia pannini con cornice dorata dico 34 Un quadro in tela di circa palmi tre, e mezzo per Un quadro di palmi tre scarsi rappresentante la alto rappresentante un Bambino con il Mondo in Madonna con il Bambino, e San Giuseppe e San mano di / Baciccio con cornice dorata liscia Giovanni Battista del Bassano per alto con cornice 35 Un quadro in tela di tre palmi per traverso rappre­ Intagliata e dorata sentante Rachelle che beve con altre figure di Fran­ Una Marina in tela d'Imperatore per traverso ove cesco Ferrandi con cornice dorata antica sono alcuni Bastimenti con scogli di Monsù Adriano 36 Altri due quadri in tela per traverso tagliato rappre­ con fi /gurine di Monsù Teodoro con cornice dorata 76> sentano due Paesi con figure di Monsù Leandro, e Paese di Monsù Francesco Borgognone con cornice c. 202 dorata liscia dico 20 Due quadri di palmi cinque in circa per traver~o, c. 205 che rappresentano robbe mangiative con cormce 37 Un quadretto in testa maniera del Mola con mezza dorata del Caravaggio figurina / con cornice dorata 2I Un quadro in circa di palmi quattro per alto rappre­ sentante l'Angelo che annunzia à Pastori la Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo con cornice dorata e fogliarelle Nella Stanza dove dormiva l'Emo Defonto c. 205 c. 202 v I Un quadretto in circa di palmi uno e mezzo, per 22 Due quadri di circa palmi cinque per traverso rap­ alto rappresentante la Concezione con cornice nera, presentanti due vedute con Porto e Palaz/zo del e fogliami dorati Viceré di Napoli di Gasparo dell'Occhiali con sua 2 Un quadro di palmi quattro per traverso rappresen­ cornice nera, e fogliarelle dorate 77) tante Paese con uno scoglio con cornice dorata 23 Due quadretti di circa palmi uno, e mezzo rappre­ 3 Due quadri ovati di circa un palmo, e mezzo l'uno sentanti Paesi con sue figurine di Monsù N. che rappresentanti Paesi con figure, e Animali del Tem- l'ha dipinto appresso Nicolò Pusini con sua cornice pestini, e le figure di Francesco Fer/randi con cornice dorata e fogliarelle dorata 24 Due quadretti di circa palmi uno, e mezzo che rappresentano uno la Madonna con il Bambino, e c. 206 San Bastiano e San Rocco altro rappresenta la Ma­ 4 Un San Giovanni Battista al Deserto con Paese per donna il Bambino San Giuseppe opera di Ben/venuto alto circa un palmo, e mezzo con cornice dorata Garofalo con cornice dorata ed Intagli 78> liscia

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5 Un San Giovanni Battista con la Madalena, e San C. 21 I V Gregorio in tela di palmi uno, e mezzo per alto con 5 Un quadro in tela, che più grande di mezza testa 1 cornice dorata dico per il traverso rappresentante Cristo che sede ad 6 Una Santa Margherita da Cortona in atto di adorare una Mensa con varie figure del Scarsellini con cornice il Crocefisso in tela d'Imperatore con cornice dorata dorata et intagliata 82) liscia 6 Un quadro in palmi uno in circa dipinto sopra una pietra rappresenta una Pietà di San Francesco ed un c. 206 v Angelo di Domenico Ricci detto il Brugiasorci Vero­ 7 Una concezzione in Rame con diversi Angeli di nese con cornice dorata ed intagliata dico un l palmo, e mezzo in circa per altezza con cornice 7 Un Paese di tela di tre palmi in circa per traverso di dorata con fogliarelle opere del Baciccio dico Bartolomeo Torregiani con figure di Filippo Lauri 8 Una Santa Caterina da Cortona in atto di scrivere con cornice dorata dico con la visione di due Angeli in tela di sette, e cinque per alto con cornice dorata, e fogliarelle del Sig. c. 2I2 Cavaliere Benefial 8 Due Paesi in tela di mezza testa per traverso rappre­ 9 Un quadro in ovato di Basso Rilievo di Marmo sentanti grottoni acque figure, ed Animali di Salvator bianco rappresentante la decollazione di San Giovanni Rosa con cornice dorata ed intagliata B3) Battista con cornice nera con ornato dorato 9 Un quadro di palmi quattro in circa per traverso rappresentante vedute di Paese di Bartolomeo Torre­ c. 207 giani con figure di Giacinto Brandi con cornicie IO Un ovato con un gesso raplpresentante la Madalena dorata liscia dico con cornice gialla filettata d'oro dico IO Un quadro in Rame di circa palmi due, e mezzo per II Un quadro in circa palmi due per alto rappresentante alto rappresentante la fuga in Egitto la Madonna, San Gerolamo al Deserto con un Paese maniera del il Bambino, e San Giuseppe in atto di l passare un Mola con cornice dorata antica dico Torrente con Gloria d'Angeli, e Paese opera di Carlo I2 Un quadro in tela di tre palmi in circa rappresentante Maratta con cornice dorata e fogliarelle dorate 84> una Donna con cornice vecchia dorata c. 2I2 v Una tela di circa palmi quattro per traverso, e due per altezza rappresentante un Cristo in croce con I I Un quadro di circa palmi uno e mezzo per alto rap­ una ventarola (sic), e diverse scritture senza cornice presenta la Madonna, il Bambino, e San Giuseppe opera del Schildoni con cornice dorata ed intagliata I2 Due quadretti di circa palmi uno per traverso rap- c. 209 presentano uve fichi et Ucelli morti con gelsomini di Monsù dupré con cornice dorata. Un quadro rappresentante la Madonna Santissima sopra le nuvole con il Bambino Sant'Antonio e San c. 2I3 Giuseppe con diversi Cherubini con cornice d'argento I 3 Due quadri in tela da testa per alto di Schizolfi l intorno di peso libre tre once quattro non bollata rappresentanti una Battaglia con Alberi, e l'altro dico se. 45 soldati con armatura ed altre figure, e prospettive con due uomini a cavallo con cornice di noce filettata d'oro B5) I4 Un Basso rilievo rappresentante la Madonna San­ N ella Galleria 4.a tissima ed il Bambino, e San Giuseppe in ovato di marmo bianco di Napolini con ritocchi del Cavalier Rosconi con cornice intagliata e dorata dico Stanza I5 Un Paese con Marina in tela di palmi quattro in circa per traverso rappresenta Sant'antonio che pre­ c. 2IO v dica alli Pesci l di Gaspare Pusini con cornice dorata liscia dico I Due quadri in tela di palmi quattro in circa, che rappresentano frutti, cocomero, et uva e l'altro ucelli c. 2I3 v ed uve di Monsù du Prè con cornice dorata liscia I6 Un quadretto di palmi uno e mezzo circa che rap­ 2 Un Retratto in ovato di circa palmi tre che rappre­ senta Innocenza Undecimo di Pietro Velasco con presenta uno specchio à cui vié dipinta una Carafa cornice intagliata granita, e dorata dico con diversi fiori del Stronchi con cornice intagliata dorata 86> C:. 2 II I7 Un quadro in tela da testa grande che rappresenta l'Angelo Custode e l'Anima con altro Angelo piccolo 3 Due Prospettive in Tela da Testa per alto del Viviani in distanza un Paese ed aperta di cielo opera di c<:m fi gure in uno di l Gio. Mile, e l'altro sul gusto Pietro da Cortona con cornice dorata granita B7) dt Antonio Valle cornice con fogliarelle dorate dico 8'> 4 Due quadretti in tela di mezza testa in circa uno di c. 2I4 Miche l'Angelo detto delle Bambocciate rappresen­ I8 Un Ritratto di un uomo vestito all'antica, che posa tante un Vecchio con una Donna ed altre figure e una l mano sopra la spada in tela da Testa in circa l'~ltr<;> di Monsù Teodoro rappresentanti figure Ru­ maniera di Anibale Caracci con cornice color di noce sttcah ed una donna che piglia acqua ad un fonte intagliata dorata uno con cornice negra ed intagliata con rabeschi e I9 Un Ritratto d'un Uomo vestito all'antica del Vandie l'altro con cornice dorata liscia in tela da testa per alto con cornice dorata liscia 53 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

20 Due quadretti per traverso di circa palmi due con Numero tre pezzi di Mosaico antichissimo, uno fonghi ed uccelli di Monsù dupré con cornice dorata grande e due piccoli 20 liscia Cappella c. 214 v 21 Un ritratto in tela di palmi tre in circa rappresenta c. 219 v l'Eminentissimo Imperiali mentre era Prelato opera del l Baciccio 88> 222 22 Numero dodici T ondini con cornice nera dico s. 2 c. v 23 Un quadretto in Rame di circa palmi uno per alto Nella cappelletta un quadro rappresentante una rappresentante la Madonna Santissima con il Bam­ Madonna antica di palmi due, e mezzo m ctrca di bino in braccio che tiene fiori in mano copia di Rame con cornice dorata antica Rafaele si dice del Massoli detto Bassaroli con cornice dorata liscia dico 225 24 Altro simile rappresentante un San Brunone in gi­ c. nocchio o sia altro Santo sopra le nuvole con Paese Un Immacolata Concezione dipinta in una Ameti­ del Mola cornice dorata liscia dico sta con un ornato d'argento intorno con casse di Pero e fogliarelle di Rame dorato con cappio simile c. 215 se. 150 25 Un quadro in tela di mezza l testa per alto, che rap­ presenta Mosé del Perugino con cornice dorata Bg) 26 Due Prospettive di circa palmi uno, e mezzo per alto con sue Figurine di Domenico Roberti cornice dorata I) Il dipinto, non più rintracciabile, era stato esposto nel I69I liscia nei chiostri di San Salvatore in Lauro (cfr. G. GHEZZI, Quadri delle 27 Un quadretto che rappresenta la Madonna Santissima case de' Principi in Roma, ms., Roma, Palazzo Braschi, Museo di Ro­ con il Bambino fatto da un scolare del Campi con ma, c. 25) e figurava tra i quadri più rappresentativi della collezione, come originale Cortona; l'Inventario però si mostra più dettagliato cornice intagliata e dorata nella descrizione e più critico, perché definisce l'opera una copia. 28 Una Prospettiva di circa palmi due, e mezzo per alto 2) Il compilatore dell'Inventario è molto esatto nell'attribuire i di Domenico Roberti con cornice dorata ed intagliata dipinti agli artisti: nel caso del Baciccio in particolare, riferisce al dico pittore genovese i dipinti citati dalle fonti, come il ' Ritratto del cardinal Lorenzo Imperiali', senza esitazione. Nel nostro caso invece, come più avanti per il ritratto di Michele Imperiali, aggiunge un Nella Galleria "si crede opera del Baciccio" che dà adito a molti dubbi sulla sua effettiva autenticità. Un dipinto di questo soggetto non compare nell'elenco delle opere persistenti e perdute fornito da R. ENGGASS c. 216 (The Painting of Baciccio, University Park Pennsylvania I964). 3) L'iconografia piuttosto rara e così particolarmente descritta Una tavola di Pietra di verde antico lunga palmi ci autorizza ad avanzare l'ipotesi - tutta da dimostrare - che il sette, e larga tre, e mezzo, con piede intagliato e dipinto citato sia un bozzetto del dipinto realizzato nella cappellina dorato all'antica dico se. 23 di San Pio V nel convento di Santa Sabina a Roma da Domenico Maria Muratori intorno al I7IO (cfr. M.B. GUERRIERI BoRSO!, Per c. 216 v la conoscenza di Domenico Maria Muratori, in Annuario dell 'Istituto di Storia dell'Arte, Università degli Studi ' La Sapienza • (Roma), Due Studioli di ebano nero filettati d'argento con nuova serie, I982/83, 2, p. 35, fig. 7). È probabile infatti che la tiratori con facciate di l Pietre Orientali cioè Lapis commissione fatta al pittore dal cardinale Tommaso Maria Ferroni, Lazzoli, Amatista, Diaspro Agata con due statuette amico del cardinal Imperiali, sia stata suggerita dall'Imperiali stesso, protettore, come noto, dell'artista, il quale a sua volta abbia lasciato con piedi e mani d'Argento con ab biti di Rame dorato il bozzetto della sua opera nella collezione del suo protettore, come con suoi pomi fatti à cipolletti di Rame dorato con vedremo più avanti nel caso del dipinto nella chiesa dei Santi Apo­ piedi sotto torniti con riporti di cordicelle dorate stoli (cfr. infra, nota 35). con tavola impellicciata di Fico d'India scudi 50 4) L'opera del Civalli, citata da L. PASCOLI (Vite de' pittori scultori Un orologio con mostra, che rappresenta il Tempo ed architetti perugini, Roma I732, p. 249): " fece per S.E. un quadro che rappresenta Mosé, quando la figlia di Faraone lo fa trarre dal con diverse figure, e cassa grande di Pero negro fiume", fu eseguita dall'artista quando era presso la scuola del guarniti di Rame dorato con suo piede di legno Baciccio, cioè tra il I677 - anno di arrivo a Roma del pittore - negro tornito scudi 20 e il I69o- anno in cui l'Imperiali se lo portò con sé a Ferrara nella sua legazione. Il dipinto in questione, oggi disperso come la maggior parte delle opere del Civalli, fu sottoposto al giudizio del maestro, che fece varie osservazioni: l'allievo presuntuoso però, dimostrando già il c. 217 suo cattivo carattere, non accettò le critiche e si allontanò dopo questo Un Busto con testa di pietra antica rappresentante episodio dalla scuola del Baciccio, secondo quanto riporta il Pascoli. Lucilla con capelli di Pietra di Paragone, che si leva 5) Anche questo dipinto, oggi non identificabile, è citato dal con manto impellicciato di Alabastro fiorito à vene Pascoli nella vita del Civalli con un riferimento che ne consente la datazione. L'Imperiali portò con sé a Ferrara il pittore, ma quando con piedi di Rame dorato, e Piedistallo impellicciato nel I69I fu costretto a tornare a Roma per il conclave dopo la morte di Pietra verde e giallo antico, ed il mezzo di detto di Alessandro VIII, inviò il pittore a Venezia per fargli copiare le Piedistallo di Alabastro fiorito scudi 50 ' Nozze di Cana' del Veronese (Pascoli, op. cit., I732, p. 25I). È pro­ babile che l'opera non fu venduta dopo la morte del cardinale insieme Altro Busto di marmo bianco rappresenta Mare' Aure­ al resto della sua quadreria, perché essa viene citata da M. CocHIN, lio Imperatore antico con Piedestallo compagno Voyage d'Italie, Paris (I758) ed. I769, I, p. I9I tra i pezzi più all'altro descritto 23 im,P?rtanti della quadreria del palazzo del Principe di Francavilla M1chele Imperiali a Napoli. c. 217 v Per ulteriori notizie sul Civalli, cfr. F.F. MANCINI, in Dizionario Un Bacchetto, che resta attaccato ad una Colon­ Biografico degli Italiani, XXVI, Roma I982, pp. 86-88. 6) Non si tratta dello svizzero Ludovico David (I648-I730 circa), na 9uadra l di pietra antica mà non di buona specialista in ritratti, ma del pittore belga David de Coninck (Anversa mantera 5 I636?-Bruxelles dopo I70I), specializzato in pittura di animali da

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Cortile (cfr. D . BoDART, Les Pcintres des Pays-Bas Meridionaux el ch'egli paesaggista (cfr. G . BrAVATI F'RABETTI, Niccolò Vi viano : de la Principauté de Liège à Rome au XVIlème sù'cle, Bruxe lles- Roma una traccia per la sua identificazione, in Paragone, XXX, 1g7g, 353, 1g7o, I, pp. 504-512). pp. 77-go). Mi sembra però che il Viviani citato nell'Inventario 7) Il dipinto del Baciccia è citato dalle fonti : R. SoPRANI, G .C. Imperiali sia piuttosto da identificare con il padre, perché è noto RATTI, Vite de ' pittori, scultori et architetti genovesi, II, Genova, dalle fonti e dalla critica che nelle prospettive e nei paesaggi di Viviano I76g, p. Br. Lo E!) gg:ass (op .cit., p. 171) lo include tra le opere per­ altri artisti dipingevano fi gure (cfr. L. SALERNO, Pittori di paesaggio d ute dell'artista. E molto probabile che questo dipinto, insieme ad del Seicento a Roma, Roma 1g77, II, pp. 504-511, n. B3): e difatti altri del Baciccia eseguiti per il cardinal Lorenzo, non meglio specifi­ anche nei dipinti del nostro cardinale appare confermata una col­ cati dal Pascoli (Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni, I, laborazione fra il Codazzi e i " figurinisti" Jan Miei e Filippo Lauri. Roma 1730, p. 202) e dal Soprani Ratti (op . cit., p. Br), costituis­ Nel 16g1 e nel 1701 il cardinale aveva prestato per l'esposizione sero un primo nucleo della collezione del cardinal Giuseppe Renato nel chiostro di San Salvatore in Lauro " Due Prospettive di Viviano trasmessagli in via ereditaria dallo zio, in analogia con quanto av ­ con figure di Filippo Lauri da 4 pal.: " (GHEZZI , ms. cit., cc. 25, g2). venuto per la Biblioteca. Nel dipinto del Codazzi citato a c. 21 r dell'Inventario Imperiali, B) Il quadro, tuttora esistente (fig. 4) è stato venduto a Londra le figure sono definite " sul gusto di Antonio Valle ", cioè sullo dalla Christie's (Christie's, Importane Old Masters Pictures, 2 dicembre stile di Anton de Wael. rg77, n. 4) con una inesatta identificazione del soggetto raffigurato, 15) Questa collaborazione tra Angeluccio, pittore paesaggista l'' Ingresso di don José d'Austria a Napoli accompagnato dall'arcive­ allievo di Claude Lorrain, e Michelangelo Cerquozzi, autore di scovo di Napoli Ascanio Filomarino ', proveniente dapprima dal figure nei quadri del primo, si ritrova già in altri inventari seicen­ Conte di Darnley, Berkeley Square, dove veniva descritto come teschi (SALERNO, op. cit., 1g77, II, p. 4Bo, n. 7B). Su questo argo­ acquistato in Italia per un gran prezzo; quindi da Cobham Hall dove mento SI veda anche G . BRIGANTI, L . TREZZANI, L . LAUREATI, I fu attribuito a Domenichino; è passato poi alla società Arte Antica , Roma 1gB3, pp. 133-1g4 e in particolare p. 154. di Milano, ed è oggi in collezione privata. Il dipinto, citato da N . 16) Il nome storpiato da chi ha scritto l'Inventario è senz'altro P IO, Le Vite di pittori scultori et architetti, ed . Città del Vaticano da leggere Teniers: il quadro allora sarà da identificare con quello rg77, p. rB6, è tra le commissioni più importanti fatte dall'Imperiali posseduto dal cardinal Spinelli e citato nel suo inventario come al SUO 'virtuoso' Muratori (cfr. GUERRIERI BORSO!, op.cit., p. 37, " un quadro di misura dai quattro palmi avvantaggiati rappresentanti no ta 27): per la sua storia si rimanda alle pagine del nostro saggio. una Festa d1 Campagna all'olandese dipinta dal Teniers ... " (Inven­ Sulla base della dettagliata descrizione della cerimonia, fornita tarium Bonorum .. :, A.S.R., Segretari e Cancellieri R.C.A., b uo6, dall'abate G . CHIAPPONI, Legazione dell'E.M . e Rev. Cardinale I, c. 73 e ss.; Citato da A. MI GNOSI T ANTILLO, Una residenza G. R. Imperiali alla sacra cattolica Maestà di Carlo III re della Spagna di cardinali, in Palazzo Valentini, Roma rgB5, p. 207 nota 6o). l'anno MDCCXI, Roma 1712, p. 73 e ss., è possibile identificare, oltre ovviamente al re e al cardinale sotto il baldacchino, anche gli 17) Non . si .conosce un dipint~ di M~ratta di q1;1esto s:>ggetto, altri personaggi del seguito ritratti (subito dietro i due personaggi tra quelh citati dalla Mezzettt: estste pero una mclslone di Robert più importanti, sulla sinistra): don Girolamo Colonna foriere mag­ van Audenaerd, raffigurante t Sant'Antonio da Padova inginocchiato giore, l'unico in abiti non prelatizi; monsignor Giulio Imperiali, in atto di adorare Gesù Bambino, con un angelo', da un dipinto di segretario della Congregazione della visita, figlio del Doge di Genova Maratta, come attesta la scritta sulla stampa " Caro!. Marattus Francesco Maria, allora giovanetto; l'abate Chiapponi; monsignor Pinx. " (fig. 14; Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, inv. FC Pico della Mirandola maggiordomo del cardinale, monsignor Scotti, 122162). Data la descrizione così sommaria fornita dall'Inventario, uditore della Sacra Rota e monsignor Carafa chierico della Camera non si può affermare che l'incisione derivi dal dipinto della collezione Apostolica. Il dipinto è firmato e datato 171 r. Imperiali; negli altri due casi di incisioni da dipinti del Maratta di Il cardinale teneva molto a questo dipinto, tanto che nel codicillo sua proprietà, il cardinale ha fatto scrivere la collezione di apparte­ al suo testamento del 5 dicembre 172g, aggiunto in data 1g gennaio nenza nella lastra (vedi infra, note 25 e 74) che non compare invece I735 (A.S.R., Notai Segretari R.C.A., vol. 3gB, c. 56 v), concede nella stampa di Sant'Antonio. Resta comunque come elemento al suo esecutore testamentario, il cardinal Spinelli, la " facoltà di probante il soggetto raffigurato a sostenere questa ipotesi, che potrà sospendere la vendita de quadri particolarmente quelli rappresen­ essere convalidata solo con la identificazione del quadro. tano la mia Legazione e li miei Ritratti, e della f.m. del Card. Lorenzo 1B) Come mi suggerisce Robert Enggass, che qui ringrazio, il nostro zio". quadro è certamente identificabile per il soggetto e le dimensioni, g) Il dipinto, del ritrattista Domenico Duprar (16Bg-r77o), con un dipinto di sicura autografia del Baciccia, apparso sul mercato passò poi nella collezione del cardinal Spinelli, ivi ritratto, nipote antiquario inglese dopo la pubblicazione della monografia sull'artista. dell'Imperiali, ed è oggi conservato nella raccolta del Duca Spinelli Si tratta della tela con t San Giuseppe', proveniente dalla collezione di Marianella (fig. 5) (cfr. A. MrGNOSI T ANTILLO, in Palazzo Valen­ del capitano T.A. Tatton, venduta alla Heim Gallery di Londra tini, Roma rgB5, fig . a p. rB2) . Fu eseguito quasi certamente nel nel 1g73 (Paintings and Sculptures of the Italian Baroque, catalogo 1735, anno di elezione dello Spinelli al cardinalato. della mostra, Hetm Gallery London, 1g73, ca t. n. g), opera della piena ro) Charles François Poerson (1653-1725) fu direttore dell'Acca­ maturità dell'artista, intorno all'ottavo-nono decennio del secolo demia di Francia a Roma dal 1704 all'anno della sua morte, avvenuta XVII (fig. II). a Roma. È probabile che l'Imperiali lo conoscesse e lo frequentasse, rg) Cfr. supra, nota 15. perché sappiamo che era solito andare all'Accademia a vedere quadri 20) Si tratta, come già detto in testo, del dipinto del Garofalo o arredi venuti dalla Francia, come risulta dalla corrispondenza del (14Br ?-1 55g) conservato oggi nella National Gallery di Londra Wleughels, succeduto al Poerson come direttore (cfr. A. DE MoN­ (fig. B) (C. GouLD, Catalogue of the 16th Century Italian Paintings, TAIG LON, Correspondance des Directeurs de l' Académie de France à London 1g75, pp. gr e g2, cat. n. 81). Rome, voli. IV-IX, Paris rBg3-rBgg, ad indicem). Un quadro di identico soggetto si trovava nella collezione romana II) Non si conosce oggi un dipinto di Guglielmo Cortese (162B- del cardinal Silvio Yalenti Gonzaga - che forse l'aveva potuto 167g) di questo soggetto, fra i molti recuperati al catalogo dell'artista acquistare nella vend1ta dell'eredità Imperiali dopo il 1737 - come in questi ultimi anni: è possibile individuare studi per questa o ana­ appa~e. ne.lla veduta panoramica dell.a galleria dipinta nel 174g dal loga composizione forse fra i disegni di Guglielmo conservati nel Panmm, m basso sulla destra, ogg1 nel Wadsworth Atheneum di Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, rimasti senza un riferi­ Hartford (G. ARISI, Gian Paolo Pannini, Piacenza 1g64, fig. rg4). mento pittorico (cfr. S. PROSPERI VALENTI RODINÒ, Disegni di Che SI tratti dello stesso dtpmto sembra confermato dalla identità Guglielmo Cortese, Roma 1g7g, catt. nn. I3B, I47• 15g e r6o). Il del soggetto descritto minuziosamente e dalle misure - palmi 3 primo di questi però ha solo la Vergine con il Bambino; il secondo per traverso dell'inventario Imperiali e palmi 3, once B per altezza, è un ' Riposo dalla Fuga in Egitto ', con la figura di San Giuseppe e palmi, 2, once ro per larghezza dell'inventario Valenti -. e senza la gloria d'angeli citata nell'Inventario; infine gli ultimi Un problema che non stravolge, anzi conferma documentalmente due sono Sacre Famiglie con San Giovannino, e forse non sono la nostra identificazione viene però dal fatto che in un Inventario troppo rispondenti al soggetto citato. B della collezione Corsini di Roma, recentemente pubblicato da 12) Si tratta di Daniele Seiter (I64g-1705), comunemente noto G. MAGNANIMI (Inventari della collezione romana dei Principi Corsini, come Monsù Daniele. in Bollettino d'Arte, rgBo, 7, p. ror), che lo data al 1750, ai numeri 50 e 51 vengono registrati due quadri, uno dei quali "S. Agostino I3) Luigi Primo, detto Gentile è la forma italianizzata di Louis con Altra Santa e la Madonna, di Benvenuto Garofalo ",con accanto Cousin {r6o6-1667?), un pittore belga noto per il suo gentile carat­ segnato : "regalati dal Cav:' Sampaio Erano dell'Emo Imperiali ". tere, trasferitosi a Roma e a lungo attivo in Italia (cfr. BoDART, Sappiamo infatti eh~ il dipinto in questione era ancora nel 1770 op. cit., pp. 154-167 e J. MoNTAGU, Algardi, Gentile and Innocent X : nella colleziOne Corsm1 a Roma, come nporta I.I. VoLKMANN, Histo­ a Rediscovered Painting and its Frame, in The Burlington Maga ­ risch-Kritische Nachrichten von Italien, Leipzig 1770, II, p. 6ro ztne, CXXII, 1gBo, pp. 55-60). e che esso fu comprato più tardi con altre opere dall'Ottley e portato 14) " Viviani " è la forma usata negli antichi inventari per indi­ in Inghilterra, ove fu messo in vendita, con indicata la provenienza care il noto paesaggista del Seicento romano Viviano Codazzi Corsini nel 17gg, rBoo, fino al suo acquisto da parte di Lord Radstock (16o3{4-167o); talvolta tale dizione si può riferire anche al figlio nella vendita effettuata da Christie's il r6 maggio 1Bor (cfr. GoULD, Ntcco lò Viviani (1642-16g3), quasi "marchio della ditta", an- op. cit., p. g2).

55 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Sarà allora da pensare a un passaggio di proprietà assai sofferto ed infine un piccolo modello nella collezione Fabrizio Lemme a Roma. del dipinto, acquistato o ritrovato dalqmpenah f~rse m ambito Tra tutte queste repliche sarà probabilmente da rintracciare il quadro ferrarese durante il periodo della sua lega.z~<;>ne nella Città romagnola: citato nell'Inventario Imperiali, forse sulla base delle dimensioni. il quadro rimase nella collezione lmpenah fino al 1737, per, essere 2S) A. MEZZETTI, Contributi a Carlo Maratti, in Rivista dell 'Isti­ acquistato dal cardinal Valenti Gonzaga, non figurando pero nella tuto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte, Igss, pp. 2S3-3S4, vendita della collezione avvenuta ad Amsterdam nel I 763 alla morte fig. I7, cat. n. so, ha identificato questo dipinto con quello conser­ del cardinale (cfr. C. PIETRA~GELI, Villa Paolina, R?ma Ig6I1 p. 34); vato nel Museo della Bob Jones University a Greenville, South indi lo comprò questo cavaher Sampa1o, non megho conosciUto, per Caroline (fig. 12). Delle numerose repliche di bottega del dipinto, farne dono al cardinal Corsini, e poi di lì passò in Inghilterra con conservate a Parigi, Louvre; a Roma, Galleria Corsini; a Amburgo, l'acquisto dello Ottley. . . collezione Streit, ecc., quella americana presenta in modo evidente Questo itinera_rio alquanto tortu?s~ , app~r~ senz'altro 1potesJ le qualità di un originale e di un prototipo. preferibile all'~mca . alt~rnatJva po~sJb!le, e c10e l~ ~ompresenza ~ Considerato sin dalla fine del Seicento uno dei dipinti più signi­ Roma in quegh anm dt due quadn del Garofalo d1 Jdentlco, e cos1 ficativi della collezione del cardinal Imperiali, il quadro fu tradotto poco consueto, soggetto: fa per~ltro pensare il.fatto che nel_l'Inyenta­ in incisione da Jacob Frey (fig. I3), forse per volere dello stesso rio Corsini del 1750 venga ind1cata la provemenza lmpena.h mvece Maratta; l'incisione reca la scritta in basso di appartenenza: "ex di quella più prestigiosa Valenti Gonzaga. È comunque da ncordare, tabula Marattae observata in Aedibus Em.mi et Rev.mi Principis e l'ipotesi da noi avanzata va in questo senso, che era estremamente Josephi Renati S.R.E. Card. Imperialis " . Nel secondo stato del­ frequente e veloce la circolazione dei quadri nelle collezioni dell'epo­ l'incisione viene apposta l'aggiunta del cambio di proprietà alla morte ca, per scambi, lasciti o doni. del cardinale, quando il quadro passò in Inghilterra; " Nunc in 21) Il dipinto èidentificabile con certezza -:-- per !e misure che Aedibus Honorabilis et ornatissimi D .ni Erasmi Philippi Angliae coincidono e per 11 soggetto - con la tela d1 Gughelmo Cortese Baronetti", cioè nella collezione Philips a Picton Castle dove rimase conservata oggi nel Nationalmuseum di Stoccolma (mv. ~M 7g2) sino al 1g48; poi passò a D. Koetser a New York, e nel IgSI infine (fig. g), in pessime condizioni, che .è il bozzetto P.reparatono per 1! a Greenville (cfr. Art in I600-1700, Detroit Ig6s, cat. n. 54). dipinto già in Santa Marta al Colleg1o Romano, ogg1 nel Convento de1 26) Non è da escludere che si tratti di due dipinti di Hans Hol­ Santi Quattro Coronati a Roma (cfr. D. GRAF, Die Handzeichnungen bein, o almeno attribuiti a lui. von G. Cortese und G.B. Gaulli, Diisseldorf 1g76, cat. nn. g4-103). Nell'Inventario della collezione del cardinal Silvio Valenti Gonzaga Il dipinto, che si trovava prima nel castello reale di Drottningholm, (PIETRANGELI, op. cit., p. 70) ai nn. 788 e 78g sono segnalati due venne in Svezia con la regina Luisa_ Ulrica intor~o al 1744~ quando quadri che potrebbero identificarsi con i nostri: " Quadri alti palmi essa sposò il futuro re Adolfo Fedenco. Sorella d1 Feden~o 1! Grande 3 once 10 larghi palmi 2 once g rappresentanti due Ritratti di Mo­ di Prussia Luisa Ulnca era una appassiOnata collez10msta, che glie, e Marito, dipinti in tavola dall'Hulbens " . aveva acqtiistato per tutta l'Europa dipinti e opere d'arte special­ 27) Il dipinto (fig. I 6), citato dalla Mezzetti, (op . ci t., p. 352) mente negli anni 174o-so, facendosi co_nsigliare negli acquisti . dal come opera di scuola del Maratta, è invece certamente autografo. noto intenditore Charles Gustave Tessm (cfr. Catalogue descnptif Nel 1750 è registrato nella collezione Corsini di Roma come regalato des collections de peintures du Musée National de Stockholm, Stockholf!1 dal cavalier Sampaio insieme al dipinto del Garofalo (cfr. nota 20) . 1g28, p. 188 e G . GbTHE, Notice descriptive des Tableaux du Musee La Magnanimi (op . cit., p. IDI , inv. B n. so) ha identificato il National de Stockholm, Stockholm Igio, p. 76, cat. 7g2 e p. VII). quadro nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma a Palazzo 22) Dei numerosi dipinti di Giacinto Brandi (1623-16gi) posse­ Corsini, inv. 233, F .N. I314. Esso proviene dalla collezione di duti dall'Imperiali, purtroppo nessuno identificato nonostante la Francesco Paolo Falconieri (cfr. S. RuooLPH, II progetto di Carlo dettagliata descrizione del soggetto (ringrazio Antonella Pampalone Maratti per la Galleria Falconieri e altri quesiti sulle decorazioni dell'aiuto prestatomi per questa ricerca senza esito fortunato) ritro­ private, in Labyrinthos, 1g86, g, p. I 14, nota 7) e come tale è citato vilmo la " Lucrezia con stillo" citata nel Testamento del cardmal da F. S. BALDINuccr, Vite di artisti dei secoli XVII-XVIII, I 725-30, Ludovico Valenti (Trevi, Archivio Valenti, 15 giugno 1763, copia): ed. a cura di A. Matteoli, Roma 1g75, p. 304, che lo dice passato poi "All'Eme cardinal Castelli lascio un quadro a sua scielta in corri­ nelle mani del cardinal Imperiali. Il passaggio di proprietà avvenne spondenza del suo amore, e carità, con cui mi assistet~e a Narni, ~ comunque prima della morte del Falconieri, avvenuta nel I6g6, desiderarei che si scegliesse il Quadro di una Lucrez1a Romana dJ perché nel 16gi il quadro viene esposto in San Salvatore (cfr. GHEZZI, Giacinto Brandi, !asciatami dalla eh: ed immortal memoria del ms. cit., c. 25) come già appartenente all'Imperiali. Card.e Giuseppe Renato Imperiali." . . . . . 28) Enggass mi suggerisce che il quadro, oggi non rintracciabile, Nel codicillo al suo testamento mfattl, l'lmpenah aveva aggiUnto possa essere un bozzetto per l'affresco semidistrutto nella facciata in data 15 gennaio 1737 (A.S.R., ~otai Segr~t~ri RCA, VC?i. 3.9~ , della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano (cfr. ENGGASS, c. 56 v), di lasciare .un " suo mob!le, ad arbttno del.lo Spmelh _, op. cit. , p. I47, fig. 27). a vari personag~J suo1 collaboraton, tra cu1 anche mons1gnor Valenti. Del quadro pero si ignora l'attuale ubicazione. 2g) Si tratta del pittore di nature morte Cristofano Munari (I667-1720) detto Regiano dal suo paese d 'origine Reggio Emilia; 23) Non è stato possibile identificare il dipinto, nonostante il in base al soggetto descritto, ritengo che siano del Munari anche soggetto così dettagliatamente descritto. Nell'ampia ~onografia altri due quadri della collezione Imperiali citati più avanti, che sull'artista M. PAJES MERRIMAN (Gtuseppe Marta Crespi, M1lano l'estensore riferisce erroneamente a Giorgio Regnano invece di Cri­ 1g8o pp. 278 e 27g, cat. nn. I 54 e ISS), cita due quadri raffiguranti stefano. Il pittore fu uno degli artisti protetti dal cardinale, come • Ba~co e Arianna', l'uno conservato nello Statens Museum for registrano le fonti (cfr. A. GHIDIGLIA QUINTAVALLE, Cristofano Kunst di Copenhagen, dove fu acquistato nel 1732, proveniente forse Munari e la natura morta emiliana, catalogo della mostra, Parma dalla collezione Caprara di Bologna (comunque troppo presto per 1g64), ospitato probabilmente a Palazzo Imperiali, secondo quanto identificarlo con il dipinto di provenienza Imperiali, collezione di­ si coglie in un passo scritto dal Ghezzi (ms . cit., c. I25), nella spersa dopo il 1737), e l'altro nella collezione della contessa de registrazione dei quadri della collezione del cardinale esposti nel Navarro a New York, che le fonti citano posseduto dal marchese cortile di San Salvatore in Lauro; nel I705 infatti risulta "un paese Santi di Parma, ritenuto opera tarda dell'artista e datato intorno al Grande con dentro cocomeri e frutta del Pittore che tiene in casa il I730 circa, quindi in questo caso troppo tardo per essere identificato V. e Card. le Imperiali " , che va riferito al Munari. con il nostro. Il cardinale infatti espose il quadro nel I 701 nel chio­ Sul pittore cfr. G. BRIGANTI, C. Munari, in Paragone, V, 1g54, stro di San Salvatore in Lauro (GHEZZI, ms. cit., c. g2). È l'unico qua­ n. 55, pp. 40-42 e R . RoLI, in La natura morta italiana, catalogo della dro del Crespi posseduto dal cardinale, che mostra una certa apertura mostra, Napoli 1g64, pp. IDI e 102. anche verso artisti meno noti in ambito più strettamente romano. 30) È probabile che i due dipinti siano da identificare con quelli 24) È assai arduo identificare i dipinti citati nell'Inventario di esposti nel I 6gi nel chiostro di San Salvatore in Lauro e descritti Francesco Fernandi detto l'Imperiali, artista ancora ingiustamente con maggior esattezza dal Ghezzi (ms. cit., c. 25) : " Due quadri poco noto dopo le aperture di E . WATERHOUSE, Francesco Fernandi grandi con uno Diogene nella botte, e l'altro Bellisario di Giacinto detto l'Imperiali, in Arte Lombarda, III, 1g58, pp. IOJ-J06 e di A. Brandi". CLARK, Imperiali, in A.M. CLARK, Studies in Roman Eighteenth­ 31) Cfr. supra, nota 2g. Century Painting, Washington Ig8I, pp. 8o-8g; l'artista era protetto dal cardinale che possedeva molte opere di lui, di soggetto sacro, 32) Si tratta del paesaggista François Simonot, detto a Roma mitologico e raffiguranti animali. "Monsù Francesco Borgognone", nato a Bougnon nel 166o e morto Il Fernandi ha dipinto varie repliche del soggetto citato a questo a Roma nel I73I (cfr. G . e O. MICHEL, La dècoration du Palais Ruspoli punto dell'Inventario, ' Re becca al pozzo', tutte elencate da E. PETERS en I7I5 et la redécouverte de "Monsù Francesco Borgognone " , in BoWRoN, A Scholar Collects, Selections from the Anthony Morris Mèlanges de l'école française de Rome, Ig77, 8g, n. I, pp. 265-340). Clark Bequest, Philadelphia Museum of Art, Ig8o/8I, cat. n. IS, I due quadri dell'Imperiali erano stati esposti nel 1705 nella mostra p. 27, conservate oggi rispettivamente nel Palazzo Reale di Torino, in San Salvatore in Lauro (GHEZZI, ms. cit., c. I25). In altri due nella Penicuik House a Midlothian (Scozia), nella Achenbach Founda­ quadri del pittore citati più avanti le figure sono di Christian Reder. tion for the Graphic Arts a San Francisco, già a Londra nella collezione 33) Il quadro, oggi disperso (cfr. M ANCINI, op . cit., pp. 86- di Lord Lincoln e venduta nel 1g3g (cfr. WATERHOUSE, op.cit., fig . 3) , 88), è citato dal Pascoli (op . cit., 1732, p. 24g) che dice come ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte l' Imperiali " per maggiormente ajutarlo dipigner gli fece un quadro lo Stendardo, in Scudi Romani, 1969, p. 279 e ss., e dello stesso Oriz· in tela d'imperadore, in cui rappresentò la Madonna col Bambino, zonte. ]an van Bloemen e l'origine del paesaggio romano settecent€sco, S. Giuseppe e due angeli, e lo disegnò, compose, e colorì di tanto Roma 1974). gusto, e così bene, che passa anch'oggi per un de' migliori che abbia La collezione Imperiali annoverava vari dipinti dei due artisti, mai fatto". ovviamente di assai difficile identificazione dato il soggetto così 34) Il pezzo di scultura, particolarmente prezioso per la materia sommariamente descritto. e per l'esecuzione, tanto che il cardinale lo lascia in legato al papa 42) Felicetti è il nome con cui era noto Felice Ottini (1643-1696), Corsini, è opera di Francesco Duquesnoy, detto il Fiammengo, che un allievo poco noto di Giacinto Brandi. il Bellori afferma aver eseguito opere in avorio nel periodo giovanile 43) È probabile che questo quadro vada identificato con il " Qua­ (G. P. BELLORI, Le vite de' Pittori, Scultori et Architetti moderni, dro Bislungo grande con gli Apostoli - sbozzo del Brandi a San 1672, ed . a cura di E. Borea, Torino 1976, pp. 288 e 289) . Non si Silvestro" registrato dal Ghezzi (ms. cit., c. 25) nell'esposizione in hanno notizie di questo pezzo, probabilmente ancora conservato San Salvatore in Lauro nel 1691: l'affresco del Brandi in San Silve­ nella collezione privata Corsini di Firenze. stro infatti presenta l'Assunta, seppure gli Apostoli disseminati fra le 35) Si avanza qui cautamente l'ipotesi che il dipinto possa essere nuvole non appaiano intorno ad un sepolcro, il che non esclude che il identificato con quello di ugual soggetto pubblicato dal Clark cardinale possedesse una prima versione poi modificata per l'affresco. (op. cit., rg8r, fig . 95), venduto a Londra, Christie's, il 25 novembre 44) Monsù Aurora è stato recentemente identificato da E.A. Ig6o con l'attribuzione al Vouet, di cui però si ignora la provenienza. SAFARIK, Chi è "Monsù Aurora", in Scritti di storia dell'arte in onore 36) Non è chiaro quale sia l'identità di questo artista: due quadri di Federico Zeri, II, Milano 1984, pp. 718 e 719, con il pittore fiam­ con " Paesi, Boscarecce e figure et Animali con cascate d'Acqua di mingo Joannes Hermans (163o-?), specializzato in nature morte, Monsù Giacomo Olandese " erano nella collezione di Paolo Falco­ animali e talvolta anche frutta - nell'Inventario Imperiali è citato nieri nel 1704 (cfr. Inventario pubblicato da SALERNO, op. cit. III, due volte come autore di quadri raffiguranti 1 Uve' -; il suo nome p. 1130). si ritrova più volte negli inventari delle quadrerie romane del Sei­ 37) Sulla base del soggetto e delle misure (m 1,73 X o,g6), il Settecento, a cominciare da quella Doria Pamphilj. Cfr. anche L . bozzetto del Muratori è identificabile con quello conservato nel SALERNO, La pittura di natura morta italiana. I560-I805, Roma 1984, M useo Duca di Martina a Napoli, venduto dal giudice F .A. Roberti P· 415, n. A 77· e inviato nel 1974 al Museo (inv. Or 354), pubblicato da A. DE 45) Monsù Cristiano è il nome con cui viene citato negli inventari RI NALDIS, Pinacoteca del Museo Nazionale di Napoli, Napoli rgu, delle collezioni romane il pittore di nature morte Christian Berentz p. 343, n. 248, VII, 13 e riproposto di recente da GuERRIERI (Amburgo 1658 - Roma 1722). BoRSO!, op.cit., p. 37, fig . I r, che vi notava alcune differenze con la 46) La dizione "Lasni" dell'Inventario è senz'altro un errore da versione finale del dipinto nell'asbide della chiesa romana dei Santi leggere Filippo Lauri (r623-1694), il noto pittore romano di cui la Apostoli. La studiosa (ibidem, nota 31) ha ricostruito attraverso i do­ quadreria Imperiali contava anche altri dipinti con soggetti floreali. cu menti che fu lo stesso Imperiali a procurare al Muratori, suo pro· Egli esegue anche figure in un paese di Bartolomeo Torregiani e su tetto, la commissione del dipinto, come già riportato dal Pio (op .cit., prospettive di Viviano Codazzi. p. 186) nella vita del pittore. L:a !?ala fu realizz~ta fra il 171.3 e il :17, ed è probabrle che m segno dr nconoscenza, l arllsta abbra lasctato 47) Si tratta certamente di Andrea Procaccini (I67I"I734), uno nella galleria del suo committente il bozzetto dell'opera (fig. 23). degli allievi di Carlo Maratta, tra i quali l'Imperiali ricercò spesso artisti per sue commissioni e per dipinti della sua galleria. 38) Francesco Trevisani, il pittore rococò particolarmente protetto dal cardinal Ottoboni, aveva dipinto un ritratto dell'Imperiali che 48) Si tratta probabilmente del pittore Karel van Vogelaer (1653· ritroviamo citato nelle fonti (cfr. L . PASCOLI, Vite, Perugia, Biblioteca 1695) detto Carlo dei Fiori, specialista in fiori (cfr. SALERNO, op. Augusta, ms. 1383, c. 93) oggi disperso (cfr. F. DI FEDERICO, Fran· ci t., 1984, p. 194, n. 48), che L. PASCOLI (Vite de' pittori, scultori ed cesco Trevisani, Washington 1977, pp. 21 e gr), di cui il cardinale con· architetti moderni, Roma 1736, II, p. 369) dice avversario di Franz servava anche il disegno preparatorio. L'inventario registra dello Werner von Tamm, detto Monsù Daprà, perché Maratta lo aveva stesso Trevisani anche una 1 Madonna ' di difficile identificazione per preferito a lui. la sommaria descrizione. 49) L ' Inventario ci attesta così una collaborazione di pittura su 39) Si tratta probabilmente di un bozzetto o di una ulteriore specchio tra Mario Nuzzi, detto Mario de' Fiori (r6o3-1673) e Gio· versione autografa della celebre composizione con la ' Morte di van Francesco Romanelli (r6ro-1662), meno nota di quella del Nuzzi San Francesco Saverio ', dipinta dal Gaulli per Sant'Andrea al col Maratta in Palazzo Pallavicini-Rospigliosi e in Palazzo Colonna. Quirinale a Roma nel 1676 (ENGGASS, op. cit., cat. p. 141, fig . 35) e Per una bibliografia aggiornata sul pittore cfr. SALERNO, op. cit., in Sant'Agostino a Ascoli Piceno (ibidem, cat. p. 120, fig. 46). 1984, pp. 176 e 177, passim. 40) Una circostanza fortunata ha consentito di identificare questo so) Questo quadro e il seguente di grande formato, citati nel­ dipinto del Fernandi - sicuramente identificabile nonostante il l'Inventario, sono identificabili senza dubbio con le due tele pendants nome storpiato dall'estensore dell'Inventario - , definito ' bozzetto ' pubblicate dal Clark (op . cit., rg8r, p. 83, figg. 92 e 93), conservate di un altro quadro. In una collezione privata romana infatti, si con­ oggi a Stourh~ad, National Trust, Wiltshire, che corrispondono serva il bozzetto autografo (fig. 26) del pittore per il dipinto raffi­ esattamente alla descrizione nel soggetto e nelle dimensioni (figg. gurante il 'Martirio dei Santi Valentino e Ilario', per il Duomo 24 e 25). Datando questi due dipinti agli anni 1720-30, il Clark di Viterbo, realizzato nel 1714 (CLARK, op. cit., rg8r, p. 84, fig. 97) mette in evidenza le connessioni stilistiche fra il Fernandi e il Pous­ che reca nel verso della cornice coeva la seguente scritta : " SS. sin, che sono caratteristiche molto interessanti della maniera classi­ Ilario e Valentino Prot.'i di Viterbo. quadro legato della Ch. Me. cheggiante assai fluida dell'artista in questi anni. La felice intuizione (moria) Card.'c Gio. Renato Imp.Ie. 1737· dip. da Franc.co Fernandi" dello studioso si spinge sino a proporre l'identificazione nel Fernandi e sulla tela la scritta: "L.'0 Della Ch.• M .• Sig.' Car.I Gioè Renato di quell"' imitatore italiano del Poussin" che A. BLUNT, Poussin Imp.c 1737" e in basso "Op." del Sig.' Franc.co Ferna ". (Le mi· Studies XIII: Early Falsijications of Poussin, in The Burlington Ma· gazine, CIV, 1962, pp. 489 e 490, figg. 14 e 15, aveva messo a fuoco su re della tela sono di cm 93 x 59 e con la cornice cm I 14 x 79). 1 Nella descrizione lacunosa e confusa del quadro, redatta dall'esten· in due dipinti raffiguranti il Sacrificio di Noè •, conservati a Tatton sore dell'Inventario che evidentemente non ricordava il soggetto Hall e nella collezione di Mrs. F. Jekyll, il primo dei quali fu acqui­ un po' particolare, ma collegava però il fatto che questo fosse un stato a Roma da W.Y. Ottley nel 1798-g proveniente dalla collezione " bozzetto " per un'opera realizzata, sembra di poter leggere fra le romana Corsini (cfr. BLUNT, op. cit., p. 489, note 17-19). righe che i " due " fossero Santi, la parola " vergato " si riferisce Da questa apertura del Clark, che non ha avuto seguito a tutt'oggi, fo rse alla scritta dietro ( ?) ; comunque la cornice, sicuramente coeva, emerge l'ipotesi assai suggestiva che il Fernandi abbia eseguito a copre i due angoli non dipinti della tela. Roma nei primi decenni del secolo alcuni falsi Poussin, molto richiesti Non è noto chi sia stato il committente della cappella dedicata dal mercato italiano e straniero, come evidenziato dal Blunt. ai due Santi nel Duomo di Viterbo, eretta da G.B. Contini nel 1703, 51) Il quadro fu certamente commissionato dal cardinale al e decorata appunto dal Fernandi (M. SIGNORELLI, Il Palazzo Papale Pannini, perché raffigurava i Bagni pubblici di Nocera Umbra, a e. la Cattedrale di Viterbo, Viterbo 1962, .P· 143) intorno al 1714 : ricordo di una delle imprese più complesse di ristrutturazione e sr può avanzare qui in via di ipotesi che sta stato il nostro cardinal restauro tra quelle intraprese dall'Imperiali durante la sua carica di Imperiali a provvedere alla realizzazione della cappella, chiamando Prefetto del Buon Governo, come attestato dai numerosi disegni di uno dei suoi artisti protetti. Alla sua morte, il cardinale avrà voluto questa fabbrica compresi nell'album ancora presso la famiglia Impe· lasciare in legato alla Cattedrale di Viterbo (o a qualcun altro non riali e pubblicato da A. GAMBARDELLA, Architettura e committenza specificato nella iscrizione della cornice) il bozzetto del Fernandi, nello Stato Pontificio tra barocco e rococò. Un amministratore illuminato : oggi pervenuto nella sua integrità. Giuseppe Renato Imperiali, Napoli 1979, p.p. g6-1oo, figg. 59-75. 41) Pieter van Bloemen (r6s7-1720), detto Monsù Stendardo, I lavori dell'edificio di Nocera furono iniztati nel 1713 e terminati era assai noto a Roma nel Seicento per la sua pittura di genere, nel 1729, sotto la direzione dell'architetto Gabriele Valvassori. seppure meno del suo celebre fratello Jan van Bloemen detto l'Oriz­ Il dipinto del Pannini non è stato identificato. zonte (1662-1749) paesaggista, nei cui dipinti egli era solito aggiun­ 52) Un dipinto di Mattia Preti, detto il cavalier Calabrese, di gere fig urine e animali (cfr. A. BusiRI VIci, Pieter van Bloemen detto grandi dimensioni e di questo soggetto (fig. 21), è stato venduto

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nell'agosto I97I a Londra, alla Heim Gallery (Fourceen lmportant Sobieska, sposata a Roma nel I719. Carlo Edoardo, di cui sono noti Neapolitan Paintings, catalogo della mostra, Heun Gall~r~, I3 ll)ag­ gli interessi artistici e cultu~ali , era e videntement~ legato da amicizia gio-28 agosto I97I, London I97I, cat. 6: Mattta, Preu, ç~octfis ­ al cardinal Imperiali, se gh regala questi suot dtsegm da . dtlettante sione di San Pietro', tela, cm I89,5. ~ I88,8). L assenZ? dt m~tca­ fanciullo: l'Imperiali infatti era stato protettore della naz10ne scoz­ zioni precise sulla provenienza del dtpmto ~ !l f?tto c~e ti Pre~t era zese, come riporta G. MoRONI, Dizionario di erudiz ione . storico ­ solito replicare spesso le sue stesse compostztom, lasctano susststere ecclesiastica, vol. XXXIV, Venezia 1845, p. I50. Nel dtpmto del alcuni dubbi sull'identificazione dell'opera: Dt. que~ta st conosce Masucci e del Ghezzi raffigurante il 'Battesimo del principe Carlo ', un'altra versione apparsa sul mercato antlquar!o. dt Londra (cm appare ben visibile sulla estrema si~istra il. nostro cardinale (cfr. I92 5 x I92: foto Biblioteca Hertztana). Il dtpmto esposto alla CLARK, op. cit., rg8r, fig. I I4), a n prova d t questo legame tra la Heim Gallery è identificato da G. Ca~andente nel cata!o~C! del­ famiglia reale e l'Imperiali. l'esposizione con uno dei tre quadri cttati dal ~e Dommtct, che 69) Si tratta del pittore di nature morte Franz Werner von Tamm il Preti ebbe commissionati da\ mercan~e fi~mmmgo Ferdmando (I658-.1724), detto Monsù Daprait o Da Pré o D.u Pré, al quale ti van den Eynden tra il I656 e tl '6o; gh altn due sono .conservati Pascoh (op . cit., I736, II, pp. 368-378) dedtca una vtta : cfr. SALERNO, nel Museum of Fine Arts di Houston, Texas, e nella Curner Gallery op. cit., 1984, 49, pp. 196 e 197, passim. of Art a Manchester, New Hampshire (USA). 70) Di Jacques Courtois detto il Borgognone l'inventario docu­ 53) Il quadro, che commemo~a il celebre evento della ~ita pubblica menta esistente nella collezione, oltre ai soliti dipinti con battaglie, an ­ del cardinale la legaztone a Mtlano presso Carlo III dt Spagna .nel che ques.ta interessante copia su tavola(?) da ~na Ma.d<;>n~a ~i Tiziano, I 7rr (e nor{ I7I7 co~e err~neamente indicato nell'I~ven~ano), il che VIene a confermare tutta una atttvtta dt dipmtl dt soggetto è ricordato anche da Ntcola Pto (op . czt., p. 16I) nell.a vtta dt Cn­ religioso, realizzati dal Courtois nel suo tardo periodo in cui prese stiano Reder : "Ha colorito ancora per l'emm. cardmal Impenale l'abito gesuitico, oggi tutta da rintracciare. un gran quadro rappresentante la nobile, e riccha comparsa che sua 71) Dell'abate miniaturista Felice Ramelli (I666-1741), assai noto emm.za fece in Milano come legato a latere mandato dalla s. mem. ai suoi tempi come risulta dall'incisione laudativa di Felice Polenzani di Clemente XI al re delle Spagne ". . che lo ritrae insieme all'abate Camillo Tacchetti (Roma, Istituto Del dipinto oggi non si hanno tracce : esso probabtlmente non Nazionale per la Grafica, FC 76630), maestro della pittrice Tibal­ andò venduto, perché .il .card!na\e indie!! nel codic~llo al ~~o testa­ di, moglie di Subleyras, ci è pervenuta una divertente caricatura mento di non vendere 1 ntrattt e 1 quadn della legaz10ne, ctoe questo di Pier Leone Ghezzi, conservata nella Biblioteca Vaticana (Codice del Reder e l'altro del Muratori. Ott. Lat. I3I4, fol. I5) datata I723. 54) Ciccia Napoletano ~ il. soprannome, ch.e ~i ritro~a in vari 72) Cfr. supra, nota 68. inventari sei-settecenteschi, dt Francesco Graztam, un ptttore nato a Capua e attivo a Roma nella s~conda ~~tà d_el XVII ~ecolo, pro­ 73) Il cardinal Imperiali possedeva due quadri dello Scarsellino, babile allievo di Jacques Court01s, spectahsta m battaghe (cfr. SA­ probabilmente acquistati a Ferrara durante il periodo della sua lega­ LERNO, op. cit., I977, II, p. 654, n. IIO). zione in quella città d'origine del pittore, analogamente a quanto abbiamo ipotizzato per i quadri del Garofalo. 55) Il dipinto, copia dal Vero~ese, attes.ta l'interesse del cardinal~ Non si sono identificati i due dipinti : si avanza però qui l'ipotesi per la pittura veneta: st veda l altra copta che fece fare al Ctvalh che queste due tavolette siano confluite, con la vendita dei quadri sempre da un quadro del Ve.ronese (cfr. supra, nota 5) e la copia da Imperiali, nella costituenda collezione Valenti Gonzaga, perché Tiziano di Jacques Courtots (cfr. znjra_, nota 70) che P<;>ssedeva. nell'inventario di questa seconda collezione, pubblicato da Pietran­ Forse l'opera rimase presso gh eredt Impenah, perche sembra geli (op. cic., p. 63, nn. 597 e 250), compaiono citate due opere rintracciabile nel dipinto di Paolo Verones~, ~a~gura~te l,a ' Cena dello stesso Scarsellino, una " Adorazione dei Magi " di palmi 2 del Fariseo con la Maddalena che profuma 1 ptedt a Cnsto , largo 5 once 3 per altezza, e palmi 2, once ro per larghezza, ed un altro piedi, che Cechi~ (op . cit.( p. I92) vide nel. P~lazzo .Imperiali tra. l~ " rappresentante Gesù e Maria in busti, a tavola " di palmi 2 once Galleria di quadn allora dt propnetà del pnnctpe Mtchele Impenah 2 per altezza, e palmi 3 per larghezza, identificabile con qualche di Francavilla. dubbio con il dipinto citato più avanti a c. 21 I v. 56) Tempesti o Tempestini è il soprannome del pittore paesaggista 74) Il dipinto è sicuramente identificabile con la tela oggi conser­ Pieter Mulier (I637-I70I): cfr. M . ROETHLISBERGER BIANCO, Ca valzer vata nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma, raffigurante Tempesta and His Time, University of Delaware I970. la • Vergine annunciata mentre legge ' (fig. 15), olio su tela, cm 63 x 57) Cfr. nota precedente. 55, assegnata dalla Mezzetti (op . cit., p. 34I, n. 133) intorno al 58) Cfr. supra, nota 41. r67o per ragioni di stile. Certa quindi l'autografia del dipinto, di cut esiste una replica ali'Ermitage di Leningrado. 59) Cfr. supra, nota 29. 75) Si tratta senza dubbio del pittore Bartolomeo Schedoni, citato 6o) Si tratta senza dubbio di u~ errore dell'estens

rita infine giustamente a Giuseppe Passeri su basi stilistiche da G. un rame piccolo di Camera". Difatti nell'Inventario Corsini SESTIERI, Giuseppe Passeri pittore, in Commentari, XXVIII, I977, è indicato come " bezzo finito della tavola della capp.a Chigi nel nn. I-3, p. I22, fig. g. Duomo di Siena ". La provenienza del dipinto non è documentata ed esso non è se­ 85) 11 Schizolfi" è senza dubbio un errore dell'estensore dell'Inven­ gnalato negli inventari medicei : la sua prima citazione si ha solo tario da leggere Ghisolfi, artista di cui la raccolta contava anche altri nell'Inventario del I8go. Ciò ha fatto pensare a M . CHIARINI in dipinti. Gli. Uffi zi: Catalogo generale, Fi~en:z;e I97g,n. ~ I742, p. 553, che il d1pmto s1a entrato nelle collez10m fiorentme m epoca lorenese, il 86) Si tratta certamente, nonostante l'inesatta grafia del nome che non contrasta con la nostra ipotesi della provenienza Imperiali Stronchi, di uno dei tre fratelli Stanchi: Giovanni (I6o8-I672), della tela. Niccolò (I636-I69I), Angelo (I626-?), tutti attivi a Roma, specia­ lizzati nel dipingere fiori su tele o specchi, come in Palazzo Borghese 8I) Cfr. supra, nota I4. in collaborazione con Ciro Ferri, che dipinse i putti (cfr. SALERNO, 82) Cfr. supra, nota 73 · op. cit., I984, pp. I88 e I8g). 83) Il cardinal Imperiali aveva prestato per l'esposizione nel 87) Probabile replica autografa del dipinto di Pietro da Cortona chiostro di San Salvatore in Lauro nel I70I " Due Paesini da mezza ogg1 nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma, eseguito per i testa di Salvator Rosa ", da identificare con quelli citati a questo Chigi e conservato a Palazzo Chigi sino a quando il palazzo fu acqui­ punto dell'Inventario; nel I 702 il cardinale offre per la stessa ceca­ stato dallo Stato Italiano (cfr. G. BRIGANTI, Pietro da Cortona o della sione "Un paese di Salvator Rosa ", forse uno dei due (GHEZZI, pittura barocca, Firenze 1982, cat. I27, fig. 247). La descrizione del ms. cit., cc. 92 e 97 v) . quadro nella collezione Imperiali infatti coincide nei minimi partico­ lari con il soggetto raffigurato nel dipinto, che fu inciso dal Testana. 84) Il dipinto su rame era uno dei pezzi più notevoli della Galle­ ria se il cardinale lo fece incidere da Giacomo Frey nel I735, come 88) Il dipinto non è citato dalle fonti, ma mi sembra possibile iden­ già il 'Sant'Andrea' dello stesso Maratta, con la scritta "Ex tabula tificarlo con una tela di analoghe dimensioni (cm 73 X 59) ancora Maratta quae asservatur à praefato Emo Card.". L ' Imperiali lo la­ di proprietà di uno dei rami della famiglia Imperiali, conservata a sciò in legato, alla sua morte, a Papa Clemente XII Corsini, nella Roma (fig. Io), che reca nel retro della cornice (già dorata, dipinta cui collezione infatti è registrato nell'Inventario del I750 circa di nero nell'Ottocento) la scritta: "Monsig.' Giuseppe Renato (cfr. MAGNANIMI, op. cit., p. Io6, n. I8o), da dove confluì insieme Imple Hoggi Cardinale f figlio dell'ecc:111 0 Sig.' D. Michele M D O. " all'intera Pinacoteca Corsini nella statale Galleria Nazionale d'Arte Sulla tela l'anno I 699 e ripetuto in grafia più tarda " Cardinale Renato Antica di Roma (inv. I6o) (fig. I7)· Imperiali". Nella tela infatti sono evidenti i caratteri gaulleschi nella La Mezzetti (op . cit., I955, p. 34I, n. I32) riporta che L. SERRA, messa in posa del ritratto, e il dipinto sembra riconducibile alla mano In ventario degli oggetti d'arte d'Italia. VIII, Le provincie di Ancona dell'artista o al suo più stretto ambito di scuola. e Ascoli Piceno, Roma, I936, p. 76, cat. I4 e H. Voss, Die Malerei 8g) Sembra da escludere con certezza un riferimento a Pietro des Barock in Rom, Berlin I924, p. 6oi hanno identificato nel di­ Vannucci per questo dipinto; rimangono però altri due pittori sei­ pinto Corsini la replica della tela fatta dal Maratta per Alessandro centeschi noti con il soprannome di Perugino: Giandomenico Cerrini VII per il Duomo di Siena citata dal Bellori (op. cit., p. 585) " sopra (I6og-I68I), il Cavalier Perugino, e Luigi Scaramuccia (I6I6-I68o).

INDICE DEGLI ARTISTI Il numero indicato rimanda alla carta nell'Inventario. Il punto interrogativo accompagna sia i nomi di artisti rimasti sconosciuti che l'identificazione proposta dall'autrice dell'articolo.

AN ESI Pietro Paolo, I84 V (PIETRO DANESE?) , I85 V (PAULINO?) CERQUOZZI Michelangelo detto MICHELANGELO DELLE BAMBOC­ AN GELUCCI vedi ANGELUCCIO CIATE, I25 V (paesaggio di ANGELUCCIO), I26 (paesaggio di AN­ AN GE LUCCIO, I25 V (figure di Michelangelo CERQUOZZI), I26 (fi­ GELUCCIO), 2I I gure di Michelangelo CERQUOZZI) CERRINI Giovan Domenico vedi PERUGINO BACICC IO, Giovan Battista GAULLI detto, II5, II9 v, I20, I25 V, CICCIO NAPOLETANO, Francesco GRAZIANI detto, I40 I28 v, I32, Ig8 v, 204 v, 206 v, 2I4 v CIGNANI Carlo, I40 (copia da) BAROCCI Federico, I85 CIVALI Francesco vedi CIVALLI BASSANO, 20I V CIVALLI Francesco, u6 v (CIVANNI), I29 v, I82 v BENASCHI Giovanni, I24 v CIVANNI Francesco vedi CIVALLI BENEFIAL Marco, 206 V CODAZZI Viviano detto VIVIANI, I25 (figure di Filippo LAURI), BERENTZ Christian vedi MoNSÙ CRISTIANO 2II (figure di Jan MrEL e di Anton de WAEL) BERRETTINI Pietro vedi PIETRO DA CORTONA CoNINCK David de, detto MoNsù DAVID, I I9 v BLOEMEN Jans Franz van vedi MONSÙ ORIZZONTE CoRTESE Guglielmo detto MONSÙ GUGLIELMO BORGOGNONE, I24 V, BLO EMEN Pieter van vedi MONSÙ STENDARDO I27 CORTONA, Pietro da, vedi PIETRO DA CORTONA BONATTI Giovanni, 203 v CoURTOIS Guillaume vedi CoRTESE Guglielmo BORGOGNONE PADRE GIACOMO vedi COURTOIS Jacques COURTOIS Jacques, detto PADRE GIACOMO BORGOGNONE, I87 V BoRGOGNONE Guglielmo vedi CoRTESE Guglielmo (copia da TIZIANO), 20I, 203 BORGO GNONE vedi MONSÙ FRANCESCO BORGOGNONE CousiN Louis vedi GENTILE BRACCI(?), Ig8 V CRESCENZI vedi 0NOFRI Crescenzio BRANDI Giacinto, I25, I26, I26 v, I27, I28 v, I2g, I3I v, I33 v, CRESPI Giuseppe Maria detto lo SPAGNOLETTO, I27 V I83, 200 (paesaggio di Crescenzio ONOFRI), 2I2 (paesaggio di CRISTOFANO REGIANO vedi MUNARI Bartolomeo ToRREGIANI) DE MATTE! Paolo vedi DE MATTEIS BRUEGHEL Pieter, I28 V (BRUGOLO) DE MATTEIS Paolo, 184 BRU GOLO vedi BRUEGHEL DUGHET Gaspard detto PoussiN, 132 v (prima maniera di), 213 BRUSASORCI, Domenico RICCI detto, 2I I V DUPRAT Domenico, 120 BUO NARROTI vedi MICHELANGELO DUQUESNOY Francois detto il FIAMMINGO, I29 V BuoNCORI Giovanni Battista, I39 v DYCK ANTON VAN, I27, I36 v (maniera), 2I4 (Vandie) CABEL Adrian van der, detto MoNsù ADRIANO, 20I v (figure di FELICETTI, 0TTINI Felice detto, I32 V M ONSÙ TEODORO) FERARDI vedi Fernandi CACC IA Giuseppe, I I4 v FERNANDI Francesco detto l'IMPERIALI (FERRANDI), 126, 127 V, CALIARI Paolo vedi VERONESE I28, 128 V, I29 V, I30 (FERARDI), 13I, I32 (Tommaso FERRANDI), I33, I34, I35, 136 v, I4I v, I6o, I82 v, 203 v, 204 v, 205 CAMPI (scolaro del), 2I5 (FERRANDI, paesaggio di Pieter MULIER) CAN UTI Giuseppe M aria, I3I v FERRANDI Francesco vedi FERNANDI CARAVAGGIO, Michelangelo MERISI detto, 202 FERRANDI Tommaso vedi FERNANDI CARR ACCI Annibale (maniera di), 214 FERRI Ciro, I28 v, I87 v, I88 CAVA LIER CALABRESE vedi PRETI FIAMMENGO (pittore), II7 (copia da)

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FIAMMENGO (scultore) vedi DUQUESNOY Francois 0LBENS vedi HOLBEIN GAROFALO, Benvenuto T!SI detto, 126 v, 202 v 0NOFRI Crescenzio detto CRESCEN ZI, 200 (figure di Giacinto BRAN DI) GARZI Luigi, 136 v, I82 v, I84, 200 0TTINI Felice vedi FELICETTI GAULLI Giovan Battista vedi BACICCIO PANNINI Giovanni Paolo, 139, 20I v GIMINIANI (Giacinto o Ludovico?), I32 v PASSERI Giuseppe, 204 GENTILE, LUIGI PRIMO, Louis COUSIN detto, I25 PAULINO vedi ANESI Pietro Paolo GHISOLFI Giovanni I 32, 213 (ScHIZOLFI) PERSON vedi PoERSON GIORDANI Luca vedi GIORDANO PERUGINO (Giovan Domenico CERRINI o Luigi SCARAMUCCIA ?), 2I 5 GIORDANO Luca, 204 PIETRO DA CoRTONA, Pietro BERRETTINI detto, I I4 V (copia da), GIORGIO REGNANO ( ?) vedi M UN ARI I83, I86, 2I3 V GIOVAN FRANCESCO BOLOGNESE vedi GRIMALDI PIETRO DANESE vedi ANESI Pietro Paolo GIROLAMO SICILIANO, 183 V PIETRI, Pietro de', I87 GoTTIER Giovanni Francesco, I70 PoERSON Charles Francois, I22 GRASINO vedi GuERCINO POSSINI vedi DUGHET Gaspard GRAZIANI Francesco vedi CICCIO NAPOLETANO PousSIN Nicolas, 202 v (copia da), 203 GRIMALDI Giovan Francesco detto GIOVAN FRANCESCO BOLOGNESE, PRETI Mattia detto CAVALIER CALABRESE, I39 185, 185 v PROCACCINI Andrea, 134 V GUERCINO, Giovan Francesco BARBIERI detto, I8I V (GRASINO), PUSINI Nicolò vedi PoussiN 182 (QUERCINO) QUERCINO vedi GUERCINO HELMBRECKER Dirk Theodor vedi MONSÙ TEODORO RAFFAELLO (copia da), 2I4 V HERMANS Joannes vedi MONSÙ AURORA RAMELI vedi RAMELLI HOLBEIN Hans (?), I28 RAMELLI Felice (Abate), I88 IMPERIALI vedi FERNANDI REDER Christian vedi MONSÙ LEANDRO IMPERIALI Giuseppe Renato, r86 v REGIANO Cristofano vedi MUNARI LANFRANCO Giovanni, I40 V REGNANO ( ?) Giorgio vedi M UN ARI LASNI Filippo vedi LAURI RICCI Domenico vedi BRUSASORCI LAUDI vedi LAURI RICCI Sebastiano, I99 LAURI Filippo, I25 (prospettive di Viviano CADAZZI), I34 (LASNI) , ROBERTI Domenico, I40 v, 2I5 I41 v, 201 (LAUDI) , 2II V (paesaggio di Bartolomeo TORREGIANI) ROMANELLI Giovan Francesco, I27, I 36 (fiori di MARIO DE' FIORI) LUCATELLI Andrea, 200 V RosA Salvator, 2I2 MARATTA Carlo, 124 v, I25 v, I27 v, I28, 200, 2I2 ROSCONI Camillo vedi RUSCONI

MARATTI vedi MARATTA RuBENS Peter Pau! (su disegno di), I56, I571 I59, r62

MARIO DE' FIORI, Mario Nuzzr detto, I36 (vaso di Giovan Fran- RuscoNI Camillo, I571 I6I v (allievo di), 2I3 (restauri) cesco ROMANELLI), I8I SACCHI Andrea, I8I (SALVI) , I83 v MASSOLI detto BASSAROLI (?), 2I4 V (copia da RAFFAELLO) SAL VI Andrea vedi SACCHI MERISI Michelangelo vedi CARAVAGGIO SCARAMUCCIA Luigi vedi PERUGINO MICHELANGELO BUONARROTI , I82 (copia) SCARSELLA lppoJito vedi SCARSELLINO MICHELANGELO DELLE BAMBOCCIATE vedi CERQUOZZI SCARSELLINO, lppolito SCARSELLA detto, I991 2I I V MIEL Jan, 2I I (MILE, prospettive di Viviano CODAZZI) ScHEDONI Bartolomeo, 200 v (SCHIDON), 2 I2 v (SCHILDONI) MILE Giovanni vedi MIEL SCHIDON vedi SCHEDONI MoLA Pierfrancesco, I34 (maniera di), I85 v (maniera di), I86, SCHILDONI vedi SCHEDONI 205 (maniera di), 207 (maniera di), 2I4 v ScHINGER {?) (maniera fiamminga), I84 v, r86 MONSÙ ADRIANO vedi CABEL SCHIVIEN {?), I42 MONSÙ AURORA, Joannes HERMANS detto, I33 v, I99 SCHIZOLFI vedi GHISOLFI MoNsù CARLO, Karel van VoGELAER detto (?), I34 v SciLLA Agostino, I32 v, I 34 v MoNsù CRESE (?), 129 v, I34 v, I35, I39 SEITER DanieJ detto MONSÙ DANIELE, I25 MONSÙ CRISTIANO, Christian BERENTZ detto, I33 V SIMONOT Francois vedi MONSÙ FRANCESCO BORGOGNONE MONSÙ DANIELE vedi SEITER SoLIMENA Francesco, I33 MoNSÙ DAVID vedi CONINCK SPAGNOLETTO vedi CRESPI MONSÙ DUPRÈ vedi DUPRAT Domenico STANCHI (Giovanni, Angelo o Niccolò?), 2I3 v MoNsù DuPRÈ, Franz Werner von TAMM detto, I87, 2IO v (Monsù STING (?), I4I du Prè), 212 v, 2I4 STOPPA(?), I3I MONSÙ FRANCESCO BORGOGNONE, Francois SIMONOT detto, I29, I32, 204 v (figure di MONSÙ LEANDRO) STRONCHI vedi STANCHI MONSÙ GASPARO DELL'OCCHIALI vedi WITTEL STUART Carlo Edoardo, I86 v, I88 v MONSÙ GUGLIELMO BORGOGNONE vedi CORTESE Guglielmo TAMM, Franz Werner von, vedi MoNSÙ DuPRÈ MoNsù LEANDRO, Christian REDER detto, I34 v, I39 v, 145, 204 v T ASNIER Fiammingo vedi TENIERS Dav id (paesaggio di MONSÙ FRANCESCO BORGOGNONE) TEMPESTI vedi MULIER MONSÙ N . (?), 202 v TEMPESTINI vedi MULIER MONSÙ ORIZZONTE, Jan Franz van BLOEMEN detto, I62, I99 V TENIERS David, I25 V (figure di MoNSÙ STENDARDO), 20I, 203 (figure di MONSÙ STEN­ TINTORETTO {Jacopo O Domenico?), I99 V DARDO) TISI Benvenuto vedi GAROFALO MONSÙ STENDARDO, Pieter van BLOEMEN detto, I32 V, I33 V, I99 V TIZIANO (copia da), I87 V (paesaggio di MoNSÙ ORIZZONTE), 200 v, 203 (paesaggio di MoNsù TORREGIANI Bartolomeo, 2II V (figure di Filippo LAURI) , 212 ORIZZONTE) {figure di Giacinto BRANDI) MoNsù TEODORO, Dirk Theodor HELMBRECKER detto, I85, 20I v TREVISANI Francesco, 132, 182 (paesaggio di Adrian van der CABEL) , 2I r VALLE Antonio vedi WAEL Anton de MORELLI Nicolò, 141 VANDICH vedi DYCK, Anton van MUNARI Cristofano, 129 (CRISTOFANO REGIANO) , r8o V (GIORGIO VELASCO Pietro(?), 2IO V REGNANO?) VERONESE Paolo, Paolo CALIARI detto, 116 V (copia da), I40 V MULIER Pieter detto il CAVALIER TEMPESTI , I57, I6o (TEMPESTINI), (copia da) 205 (figure di Francesco FERNANDI) VIVIANI vedi CODAZZI MURATORI Domenico Maria, 1I5 v (nota 3), 120, I3I v, 204 VOGELAER Karel van, vedi MONSÙ CARLO NAPOLINI (?), 2I3 WAEL Anton de, 2II (prospettive di Viviano CoDAZZI) NUZZI Mario vedi MARIO DE' FIORI WITTEL Gaspar van, detto MONSÙ GAS PARO DELL'OCCHIALI, I84, OLANDESE(?), I3I v, I34 V 202 v 6o