Fondazioni Cavensi Nell'italia Meridionale
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Le fila del complesso lavoro di ricostruzione della storia delle obbedienze della SS. Trinità di Cava, avviato più di trenta anni fa da Giovanni Vitolo, viene qui BARBARA VISENTIN ripreso e allargato a buona parte del Mezzogiorno medievale. Il percorso che questa indagine traccia ha come punto di partenza le numerose ‘periferie’ che l’abbazia attira nella propria rete, all’interno della quale la loro capacità di comu- nicare, di interagire e le interferenze delle diverse componenti divengono spunti fondamentali di ricerca. Sullo sfondo si leggono i rapporti che la Trinità di Cava FONDAZIONI CAVENSI intrattiene con la società meridionale, sia essa rappresentata da principi, papi, FONDAZIONI CA conti, re o da semplici contadini; il ruolo che la grande abbazia ricopre nel corso NELL’ITALIA MERIDIONALE dei secoli centrali del Medioevo e l’estrema varietà delle componenti socio-cul- turali e politico-territoriali che caratterizzano le fondazioni cavensi. In questa (secoli XI-XV) lunga e complessa parabola di vita l’insieme delle realtà indagate lasciano emer- gere due momenti principali: la crescita rapida che il monastero conosce all’indo- mani della fondazione, tra i secoli XI e XII, e il graduale declino che segna la congregazione a partire dalla seconda metà del XIII secolo. VENSI NELL ’IT ALIA Barbara Visentin è dottore di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea dal- MERIDIONALE l’Antichità all’età Contemporanea, si è interessata di strutture produttive e tipologie insediative del Meridione in età longobarda; di identità etnica e coscien- za civica nel Mezzogiorno altomedievale; di trasformazioni urbane nelle città meridionali tra età tardo antica e Medioevo, pubblicando un volume su La nuova Capua longobarda. Identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale, Manduria-Bari-Roma 2012. Ha studiato il ruolo degli insediamenti monastici nell’età di transizione tra longobardi e normanni, le dinamiche insediative rurali e urbane dell’Italia meridionale longobarda e normanna e le espressioni materiali della cultura politica longobarda, pubblicando diversi articoli su riviste specializzate. Attualmente è docente a contratto di Storia della città e del territo- rio presso l’Università degli Studi della Basilicata e assegnista di ricerca presso l’Università di Napoli ‘Federico II’. Euro 40,00 ISBN 978-88-86854-81-8 In copertina: S. Giovanni di Tresino. BARBARA VISENTIN FONDAZIONI CAVENSI NELL’ITALIA MERIDIONALE (secoli XI-XV) © 2012 by LAVEGLIACARLONE s.a.s. Via Guicciardini 31- 84091 Battipaglia (SA) tel/fax 0828.342527 e-mail:lavegliaeditore@yahoo www.lavegliacarlone.it Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’Estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l’autorizzazione scritta dell’Editore stampato nel mese di ottobre 2012 da Universal Book ad Alfredo Io invece cammino per un bosco di larici ed ogni mio passo è storia; io penso: ti amo, Adriana, e questo è storia, ha grandi conse- guenze, io agirò domani in battaglia come un uomo che ha pensato stanotte: ti amo Adriana. Forse non farò cose importanti , ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia e tutti i pen- sieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano. Il sentiero dei nidi di ragno I. CALVINO Desidero ringraziare Giovanni Vitolo per avermi offerto la preziosa oppor- tunità di avviare questa ricerca, Francesco Panarelli per aver letto il lavoro ed essere stato fonte di suggerimenti e Massimo Oldoni per le osservazioni fruttuose di carattere generale. Un ringraziamento va, inoltre, a Carmine Carlone, che generosamente mi ha dato indicazioni sulla natura insidiosa della documenta- zione cavense, e alla comunità monastica della SS. Trinità di Cava dei Tirreni, nella persona del Padre Abate don Giordano Rota, e, in modo particolare, a don Leone Morinelli, a don Alfonso Sarro e a Carmine Carleo per la loro disponibi- lità e l’accoglienza squisita riservatami nei tanti giorni di studio tra le carte dell’Archivio dell’abbazia. INTRODUZIONE Il complesso lavoro di ricostruzione della storia delle dipendenze della SS. Trinità di Cava, avviato ormai più di trenta anni fa da Giovanni Vitolo con lo studio su quelle della Puglia, è un tentativo di recuperare ‘schegge di storia’ entro aree di micro o media dimensione che, come un mosaico, possano poi essere ricomposte e portare nuova luce sull’articolata realtà di vita della gran- de abbazia1. Città, chiese, monasteri, castra disegnano la geografia insediativa dei se- coli di mezzo, caratterizzandone non solo il paesaggio, ma anche la storia poli- tica, religiosa, socio-economica e culturale. Il Mezzogiorno è un territorio attra- versato da re, imperatori, pontefici e cavalieri, popolato da signori, contadini, pastori, mercanti, monaci e chierici, percorso da una rete di strade su cui viag- giano culture, lingue, fedi ed etnie diverse. Un’area di snodo nella quale i mo- naci di Cava svolgono un ruolo per nulla marginale nell’ambito della Riforma della Chiesa, nei rapporti con vescovi, pontefici e aristocrazie territoriali, nella cura animarum delle popolazioni, nel rivitalizzare le piccole comunità monasti- che locali e nell’elaborare un’assoluta uniformità di gestione dell’ampio patri- monio incamerato tra la metà dell’XI e il XII secolo. Il percorso che si vuole tracciare per questa indagine è, però, inverso; il punto di partenza non è Cava, ma sono le numerose ‘periferie’ che l’abbazia attira nella propria rete, all’interno della quale i rapporti tra ‘centro’ e ‘perife- ria’, la loro capacità di comunicare e di interagire, le interferenze delle diverse componenti esogene, divengono spunti fondamentali di ricerca2. Il tentativo è 1 Lo sforzo di ricostruire l’ordito delle relazioni e la rete delle dipendenze, che legano la vita dell’abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni alle vicende dell’Italia meridionale, è oggetto di uno studio che si sta conducendo in collaborazione con il Dipartimento di Discipline Storiche “Ettore Lepore” dell’Università di Napoli Federico II, sotto la guida del Professore Giovanni Vitolo. 2 Zentrum und Netzwerk. Kirchliche Kommunikationem und Raumstrukturen im Mittelalter, a cura di G. DROSSBACH-J. SCHMIDT (Scrinium Friburgense 22), Berlino 2008. In questa direzione si muovono le ricerche di Gert Melville e della sua scuola, cfr. G. MELVILLE, Razionalità del sistema e successo dei domenicani nell’Europa medievale in La memoria ritrovata. Pietro Geremia e le carte della storia a cura di F. MIGLIORI- NO-L. GIORDANO, Catania 2006, pp. 15-58; F. CYGLER-J. OBERSTE-G. MELVILLE, Aspekte zur Verbindung von Organisation und Schriftlichkeit im Ordenswesen. Ein Vergleich zwischen den Zisterziensern und Cluniazensern des 12.-13. Jahrhunderts in Viva vox und ratio scripta. Mündliche und schriftliche Kommunikationsformen im Mönchtum 8 Introduzione quello di provare a recuperare il ‘centro’, Cava, guardandolo dall’esterno, da quelle fondazioni preziose che, quasi come piccoli nuclei urbani, organizzano, evangelizzano, amministrano, promuovono, terre e uomini del Mezzogiorno medievale. Sembra che accada a Cava, quello che, pochi secoli più tardi, si verificherà con la diaspora delle fondazioni dei Gesuiiti nell’America Meridio- nale: un grandioso programma di crescita civile e religiosa, un esperimento stra- ordinario durato oltre un secolo e mezzo. des Mittelalters a cura di C. M. KASPER (Vita regularis 5), Münster 1997, pp. 205-280 e C. ANDENNA, Le forme della comunicazione negli ordini religiosi del XII e XIII seco- lo: periferia, sottocentri e filiazioni in Die Ordnung dei Kommunikation und die Kommunikation dei Ordnungen im mittelalterlichen Europa, Bd. 1: Netzwerke: Klöster und Orden im 12. und 13. Jahrhundert Workshop (Villa Vigoni [Loveno di Menaggio], 02. – 05. November 2009), hg. von C. ANDENNA-K. HERBERS-G. MELVILLE (Aurora 1), in corso di pubblicazione. ABBREVIAZIONI E SIGLE AC Archivio dell’Abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni (SA). ADS Archivio Diocesano Salernitano. ASCL Archivio Storico della Calabria e della Lucania. ASPN Archivio Storico per le Province Napoletane. AVT Archivio Vescovile di Teggiano. CDC Codex Diplomaticus Cavensis, I, a cura di M. MORCALDI- M. SCHIANI-S. DE STEFANO, Napoli 1873; II-VIII a cura di M. MORCALDI-M. SCHIANI-S. DE STEFANO, Milano-Pisa- Napoli 1875-1893; IX-X a cura di S. LEONE-G. VITOLO, Badia di Cava 1984-1990. CDV Codice Diplomatico Verginiano. Chron. Vult. Chronicon Vulturnense del monaco Giovanni, a cura di V. FEDERICI, (Fonti per la Storia d’Italia, 58), Roma 1925. CISAM Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto (PG). IGM Istituto Geografico Militare. RIS Rerum Italicarum Scriptores. RSS Rassegna Storica Salernitana. GUILLAUME, Essai P. GUILLAUME, Essai historique de l’Abbaye de Cava, Badia di Cava dei Tirreni 1877. HOLTZMANN, Papst- W. HOLTZMANN, Papst-, Kaiser- und Normannen- urkunden aus Unteritalien, ‘Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken’ XXXVI (1956) pp. 34-85. HOUBEN, Monasticon Monasticon Italiae III Puglia e Basilicata, a cura di G. LUNARDI-H. HOUBEN-G. SPINELLI, Cesena 1986. HUILLARD-BRÈHOLLES J. HUILLARD-L. A. BRÉHOLLES, Historia Diplomatica Friderici secundi, I-XII, Parigi 1859-1861. 10 Abbreviazioni e sigle KEHR, IP P. F. KEHR, Regesta Pontificum Romanorum, Italia Pon- tificia, 10 voll., Berlino 1905-1974. LORÈ, Monasteri V. LORÈ, Monasteri, principi, aristocrazie. La Trinità di Cava nei secoli XI e XII, Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, Spoleto 2008. MÉNAGER, Recueil L. R. MÉNAGER, Recueil des actes des ducs normands d’Italie [1046-1127], I, Les primiers ducs (1046-1087), Bari 1981. MGH Monumenta Germaniae Historica. ROBINSON, Cartulary G. ROBINSON, History and Cartulary of the Greek Monastery of St. Elias and St. Anastasius of Carbone, I, ‘Orientalia Christiana’ XI (1928) pp. 271-348; II, 1, ibid. XV (1929) pp. 121-275; II, 2, ibid. XIX (1930) pp. 7-197. TAVIANI CAROZZI, Principauté H. TAVIANI CAROZZI, La principauté lombarde de Salerne (IXe-XIe siècle).