SPELEOLOGIARIVISTA DELLA SOCIETÀ’ SPELEOLOGICA ITALIANA / N. 4 - DICEMBRE 1980 4 SOCIETÀ' SPELEOLOGICA ITALIANA Membro dell'Union Internationale de Spéléologie Sede Legale: Museo Civico di Storia Naturale di Milano - Corso Venezia, 55 SPELEOLOGIA 20121 MILANO RIVISTA DELLA SOCIETÀ’ CONSIGLIO DIRETTIVO PER IL TRIENNIO 1979-1981 SPELEOLOGICA ITALIANA Comitato esecutivo Presidente: N. 4 DICEMBRE 1980 Prof. VITTORIO CASTELLANI - Via Vigne di Morena, 100 - 00040 MORENA (Roma) - tf. lav. 06/94.211.97 - 94.214.70; casa 06/61.71.360 Autorizzazione Tribunale di Vice Presid.: Napoli N. 2536 del 14-2-1975 Dott. CARLO BALBIANO d'ARAMENCO - Via Balbo, 44 - 10124 TORINO - tf. lav. 0161/48.1.55; casa 011/83.34.20 Proprietario: Società Segretario: Speleologica Italiana Dott. SERGIO M ACCIO'- Via Gramsci, 11 - 60035 JESI - tf. lav. 0731/42.11; casa 0731/40.80 Tesoriere: Direttore Responsabile: Sig. ROBERTO BIXIO - Via Pacinotti, 5/6 - 16151 GENOVA - tf. lav. 010/29.04.55; casa Alfredo Bini 010/45.44.46 Consigliere: Redazione: Fabio Bajo, Renato Prof. ARRIGO A. CIGNA - Frazione Tuffo - 14023 CO C CO N A TO (Asti) - tf. lav. Roma Banti, Paolo Forti, Daniele 06/694.83.176; casa 0141/48.52.65 Prudenzano, Luigi Ramella, Adriano Vanin. Consiglieri Sig. GIULIO BADINI - Via dei Sormani, 9 - 20144 MILANO - tf. lav. 02/32.46.41; casa Tipografia: ERREGI Torre 02/49.840.33 Boldone Bg. - Spedizione in Dott. ALFREDO BINI - Via Bernardino Verro, 39/c - 20141 MILANO - tf. casa 02/84.666.96 abbonamento postale - gruppo Prof. PAOLO FORTI - Via S. Vitale, 27 - 40125 BOLOGNA - tf. lav. 051/23.25.79; casa IV - Pubblicità inferiore 70% 051/22.12.93 Dott. ALFONSO LUCREZI - Via dei Giardini, 18 - 67100 L'AQUILA - tf. lav. 0862/61.2.41; ca­ sa 0862/28.3.07 Prof. PIETRO MAIFREDI - Via Cabella, 22/22 - 16122 GENOVA - tf. lav. 010/50.21.44; casa 010/88.33.34 Sig. FRANCO OROFINO - Via Libertà, 31/A - 70010 CASAMASSIMA (BA) - tf. casa 080/67.14.18 Associato all'USPI Sig. GIUSEPPE NOVELLI - Via C.B. Sasso, 10-13 -16151 CE - Sampierdarena Prof. FRANCO UTILI - Via Colletta, 30 - 50136 FIRENZE - tf. casa 055/66.19.81

Collegio dei Sindaci Prof. MARTINO ALMINI - Centro Resid. Parco Lambro, 7 - 20090 SEGRATE (MI) - tf. casa 02/213.3.612; lav. 02/23.07.39 Ceom. DESIDERIO DOTTORI - Via Capponi, 11 - 60035 JESI (AN) - tf. casa 0731/58.0.97; lav. 0731/57.3.84 Prof. LAMBERTO LAURETI - Largo S. Marcellino, 10 - 80123 NAPOLI - tf. lav. 081/20.45.72

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N° 14401608 Segreteria di Redazione: DANIELE PRUDENZANO, via dei Fiordalisi 6/3 MILANO intestato a Macciò Sergio - Grotte d'Italia: rivista scientifica della SSI e IIS, spedizione a tutti i gruppi soci e ai soci singo­ 60035 JESI (Ancona) li che versano una quota supplementare di Lit. 5000 annuali. PAOLO FORTI Bibliografia Speleologica: spedizione a tutti i soci. ALFONSO LUCREZI Biblioteca: servizio raccolta e consultazione, servizio fotocopie dei testi a prezzi ridotti. FOTO DI COPERTINA PAOLO FORTI Assicurazione: assicura contro i rischi di morte ed invalidità permanente coloro che ne fac­ Grotta dell'infinito (Sassari). ciano specifica richiesta. Foto di Mauro Mucedda. DESIDERIO DOTTORI Materiale: convenzione con la Ditta Amorini per l'acquisto a prezzi convenzionati. DANILO AMORINI, via Lorenzini 33 - PERUGIA - tei. 075/45303 EDITORIALE Un coordinamento dell'insegnamento a livello nazionale su argomenti specifi­ della speleologia è da sempre tra gli in­ ci da tenersi in località adatte durante il teressi prioritari della SSI, pur se tale ar­ periodo estivo. gomento, dopo la costituzione nel 1968 Gli interventi previsti al primo livello so­ della Commissione Scuole dalla quale no semplici e diretti: innanzitutto pro­ erano scaturite le prime norme per l'uni­ muovere una riunione dei rappresentanti Una politica ficazione dell'insegnamento nei corsi di delle varie scuole per aggiornare la nor­ speleologia curati dai vari gruppi, rima­ mativa riguardante il «riconoscimento» SSI per se poi a lungo in sordina. dei vari corsi, dove per riconoscimento Rispondendo alle, spesso pressanti, sol­ si intende che la Società riconosce che i l'insegnamento lecitazioni di molte voci, il presente contenuti del corso sono tali da consen­ Consiglio enunziò chiaramente all'inizio tire una efficace «iniziazione» dei neofi­ della del mandato quella che riteneva la do­ ti. Accanto a ciò si prevede la produzio­ verosa intenzione di procedere nel com­ ne di materiale didattico (già in cantie­ speleologia piere tutte quelle azioni ritenute neces­ re!) e un servizio di consulenza promo­ sarie per favorire l'insegnamento della zionale, consistente nel fornire su ri­ Speleologia presso gruppi od associazio­ chiesta e possibilmente su base regiona­ ni. Sappiamo che questo ha prodotto le l'indicazione di esperti che si dichia­ una serie di preoccupazioni in alcuni rano disponibili per integrare le compe­ amici del CAI, ma su questo sarà utile tenze di gruppi intenzionati a verificare tornare solo nel seguito. Quel che qui le indicazioni SSI sul contenuto dei cor­ interessa è ricordare come a tale enun­ si. É questo un servizio che riteniamo ciazione è seguita un'inchiesta tramite il sarà particolarmente utile e gradito nelle La diffusione dell'attività speleologica è questionario pubblicato sul n. 2 di Spe­ regioni nelle quali la speleologia è meno sempre stata, con i dovuti riguardi ed i leologia: dalle molte risposte pervenute sviluppata. dovuti limiti, tra gli interessi primari del­ si desume che i soci chiedono compatti Lasciando, almeno per il momento, alle la stragrande maggioranza dei gruppi alla SSI un'azione a favore dell'insegna­ iniziative regionali il 2° livello, resta da speleologici che operano nella intera mento, quasi tutti chiedono diapositive dire che l'esperienza della Società nel nostra penisola. Il succedersi delle gene­ e dispense, quasi nessuno chiede il rico­ 3° livello è ben nota, come è ben nota razioni speleologiche è e resta collegato noscimento della figura dell'istruttore. la preziosa collaborazione che in questo ad uno sforzo spontaneo che ormai da Nella recente riunione di Bologna il campo si è avuta con il CAI. Collabora­ molti decenni vede gruppi e gruppetti Consiglio ha lungamente dibattuto tutta zione che ci auguriamo possa continua­ organizzare a vari livelli i loro corsi, cu­ una serie di proposte formulate dall'ami­ re, come speriamo che i fatti convinca­ rando l'addestramento di allievi da lan­ co Balbiano, responsabile della Com­ no sempre di più quegli amici del CAI ciare nell'attività esplorativa. missione Scuole, giungendo a formulare cui mi riferivo prima, che non vi è con­ Penso si debba convenire come tale pro­ un piano di intervento che nel seguito correnza tra le due associazioni, che selitismo speleologico, pur con le natu­ intendo schematicamente riassumere. hanno scopi e vocazioni differenti. Nes­ rali contraddizioni, sia alla base di tanta Innanzitutto la SSI riconosce tre livelli di suno vieta che il CAI possa ritagliare al­ crescita qualitativa e quantitativa della corsi: un primo livello propedeutico che l'interno della speleologia italiana un speleologia italiana. È questo, a mio pa­ si indentifica con i normali corsi di ini­ modo CAI di fare speleologia. Saremmo rere, una dimostrazione di come una ziazione alla speleologia, un secondo li­ certamente molto perplessi se qualcuno collettività realmente impegnata possa vello di perfezionamento che la Società avanzasse l'ipotesi che la Speleologia «è trovare naturalmente le vie ed i mezzi si augura possano essere tenuti a livello CAI». per la propria conservazione e riprodu­ regionale (come ad esempio fatto da zione. CSB e USB nel 1976), ed un terzo livello Vittorio CASTELLANI

r SPELEOLOGIA SOMMARIO Editoriale pag. 1 L'ABISSO SNEZHNAYA di G.V. Ljudkovsky, B.P. Mavljudov, A.l. Morozov, D.A. Usikov pag. 2 LA BUCA DI MONTE PELATO di M. Fabbri, P. Crimandi, S. Mandrini pag. 5 LA GROTTA BATTISTA M OIOLI di S. Masserini p a g .11 SU SPIRIA di S. Cori, A. Buzio, M. Miragoli pag. 14 IL GOUFFRE D'APHANICE' (—504) di F. Bajo pag. 19 UN PO' DI TECNICA... di P. Nanetti pag. 23 INCHIESTE: I bloccanti di risalita di A. Vanin pag. 30 Ancora sulle longes e sui sistemi autobloccanti per discesa a corda di A. Vanin pag. 36 I discensori autobloccanti di F. Guzzetti pag. 38 ITINERARI SPELEOLOGICI DELLA PROVINCIA DI SASSARI di M Mucedda pag. 41 NOTIZIE ITALIANE di R. Banfi pag. 47 COSA SUCCEDE NEL MONDO di L. Ramella pag. 59 SPULCIANDO QUA E LA' IN BIBLIOTECA di P. Forti pag. 63 VITA DELLA SOCIETÀ' a cura della segreteria pag. 67

IMPORTANTE - Notizie, articoli, relazioni (materiale generico), barzellette, testi, disegni per il numero 5 di giugno devono pervenire entro, il 30 aprile. Si prega di allegare possibilmente agli articoli delle foto; anche non attinenti, da usare in caso fosse disponibile dello spazio

1 L'ABISSO SNEZHNAYA Speleologia 4, 1980 IL PIU' PROFONDO DELL'URSS ED IL TERZO DEL MONDO di G.V. Ljudkovsky, B.P. Mavljudov, A.l. Morozov, D.A. Usikov (Istituto di Geografia dell'Accademia delle Scienze dell'URSS)

L'abisso Snezhnaya (= Abisso della Ne­ quota -1190 m, record per l'URSS. Nel trovano delle dislocazioni di origine si­ ve) si apre nel massiccio carsico d'alta corso delle esplorazioni condotte fra il smica. quota Hipstinsky, che si trova sulle pen­ novembre 1979 ed il febbraio 1980 è sta­ Sopra le frane si trovano vaste sale, la dici meridionali dei monti Razdeljnyj, a ta infine raggiunta la profondità di 1280 maggiore delle quali è a quota -1250 ed loro volta una propaggine della catena m, che è la massima dell'URSS e la ter­ ha un volume di oltre 250.000 m3 (220 dei monti Bzyb, nel Caucaso occidenta­ za conosciuta nel mondo al momento X 70 x 25 m). le (Georgia, Repubblica Socialista Sovie­ attuale, dopo l'abisso Jean Bernard Lo sviluppo totale rilevato fino al feb­ tica Autonoma Abkhaziana). L'ingresso (1410 m) e la Pierre - Saint - Martin braio 1980 è di 9,2 km, ed il volume del­ è situato alla quota di circa 2000 m sul (1340 m) (risulta quindi la massima pro­ la parte nota della cavità è di circa 1,4 livello del mare. fondità mondiale senza ingressi a quote milioni di m3. intermedie, N.d.R.). La genesi dell'abisso è dovuta ad un Durante l'esplorazione sono stati sco­ processo misto erosivo - corrosivo. I STORIA DEGLI STUDI E DELLE ESPLO­ perti numerosi saloni a varie profondità. suoi 200 metri superiori sono modellati RAZIONI Il termine attuale dell'abisso è dato da dall'azione nivale. una strettoia impraticabile fra massi di Il volume della neve, firn e ghiaccio nel­ L'abisso venne scoperto nell'agosto del frana; la presenza di una sensibile circo­ la cavità supera i 60.000 m3. Il ghiaccio 1971 dagli studiosi di speleologia dell'U­ lazione d'aria autorizza la speranza che è di origine in parte di compattazione, niversità di Mosca V. Clebov e T. Guzh- si possano trovare ulteriori prosecuzioni. in parte di infiltrazione ed in parte di va, che lo scesero fino alla profondità di congelamento. Le zone di alimentazio­ 300 m. Nel novembre 1971 gli speleo ne, transito ed accumulo della neve so­ dell'Università di Mosca discesero la SITUAZIONE GEOGRAFICA E GEO- no facilmente distinguibili. Snezhnaya fino a -530, e nell'agosto del­ MORFOLOGICA Dall'area di raccolta superficiale, la ne­ l'anno successivo venne raggiunta quota ve cade direttamente o viene trasportata -770, a quel tempo la massima del- L'abisso è scavato nel fianco sud di una dal vento nel pozzo d'ingresso; di qui, l'URSS (Calaktionov ed altri, 1974; Zve- piega anticlinale nei calcari e dolomie attraverso un sistema di colatoi verticali rev ed altri, 1975; Clebov ed altri, 1975). massicci del Cretaceo inferiore. La gia­ od obliqui, raggiunge la Grande Sala, al­ Tra il 1973 ed il 1976 ebbero luogo di­ citura della roccia è complicata da nu­ la profondità di 200 m, dove si accumu­ verse spedizioni, cui presero parte spe­ merose faglie e flessure e da fratture vi­ la in un colossale conoide di neve e leo di varie città dell'URSS, ma senza carianti. Le gallerie dell'abisso si svilup­ ghiaccio, alto 30 m e con un diametro di conseguire nuovi risultati di rilievo. pano principalmente lungo fratture 100 . La spedizione di V.V. Iljukhin eseguì orientate 0°, 70-90°, 110°-130°, 150°. Il ghiaccio ed il firn del conoide hanno una stima della profondità con un meto­ La parte superiore dell'abisso, fino alla una struttura distintamente stratificata. do in parte strumentale ed in parte basa­ profondità di 450 m, si è formata nei In base al numero degli strati annui stu­ to sulla livellazione degli specchi d'ac­ calcari massicci ed è quasi verticale. diati, l'età del ghiaccio può essere sti­ qua, ottenendo un dato di 700 m. Il pozzo più profondo misura 160 m. La mata ad almeno 500 anni. Tuttavia, Dal 1973 cominciò a lavorare nella restante parte della grotta si presenta co­ sembra che la sua età sia considerevol­ Snezhnaya un gruppo di studiosi di spe­ me un canyon con pendenze fra i 9 ed i mente superiore, se si deve tener conto leologia diretto da C.V. Ljudkovsky, A.l. 20°, percorso da un torrente sotterraneo degli intervalli nel suo accumulo. Anti­ Morozov e D.A. Usikov. A coronamen­ con numerose rapide e cascate, la mag­ camente il conoide nivo - glaciale era di to di una metodica ricerca durata molti giore delle quali, la «Olimpica», è alta maggiori dimensioni: ne è la prova, un anni, nel 1977 essi riuscirono a superare 32 m. banco sedimentario simile ad una more­ l'accumulo naturale di massi detto In molti punti il letto del torrente è na, attualmente semisepolto dai detriti Quinta Frana, che era risultato in prece­ ostruito da enormi accumuli di massi e rocciosi. denza una barriera insormontabile per frammenti di calcare. Tutta la parte infe­ Nell'abisso si possono trovare quasi tutti tutti gli altri gruppi; venne così raggiunta riore dell'abisso è scavata in corrispon­ i tipi conosciuti di sedimentazione in la profondità di 800 m. Nel 1978 si toc­ denza del letto di un bancone di conglo­ grotta. Gli ammassi di blocchi clastici carono i 965 m (Ljudkovsky ed altri, merati del Neocomiano inferiore. La ge­ sono i maggiori quanto alia scala dimen­ 1980; Mavljudov, 1979). nesi dei crolli è stata determinata dalla sionale e sono di origine sismo - gravita- Dal 1979 ha iniziato a lavorare nella scarsa stabilità del tetto delle gallerie e riva. Il volume dei principali accumuli Snezhnaya una spedizione carso - gla­ delle sale scavate in queste rocce. Se­ di massi dell'abisso supera 0,7 milioni di ciologia nel Caucaso occidentale orga­ condo D.A. Lilienberg, i massi più co­ m3, mentre l'altezza di accatastamento nizzata dall'Istituto di Geografia dell'Ac­ spicui sono di origine sismica, tenendo può superare i 40 o 60 metri. Il volume cademia delle Scienze dell'Unione So­ conto che questa regione è caratterizza­ di alcuni singoli massi raggiunge i 1000 vietica. Il 23 luglio 1979 la squadra di ta da terremoti violenti e distruttivi, e m3. Oltre metà dei depositi clastici sono punta della spedizione ha raggiunto che in varie località della superficie si concentrati fra le profondità di 500 e 700

? metri, il che sembra essere dovuto ad grandi piene del torrente sotterraneo. Il inferiore è -7,7 m3 / sec, con velocità fi­ una intensa frammentazione tettonica livello dell'acqua a monte degli accu­ no ad 1 m/sec, il che costituisce una ul­ del massiccio carsico in corrispondenza muli di frana, che costituiscono delle di­ teriore prova del fatto che l'ingresso no­ di tale zona. ghe naturali, sale anche di 20 - 25 metri to non è che uno fra i molti esistenti. Nell'abisso sono presenti in varie forme in alcuni punti. La portata minima del La temperatura invernale dell'aria nell'a­ aggregati cristallini di calcite, aragonite torrente (pari a 0.3 m3 / sec in magra) bisso sale da 0°C alla profondità di 40 m e gesso, tuttavia senza costituire mai de­ aumenta di dieci volte. Il numero annuo fino a +6 ,2 °C a -1280 m. La zona di positi veramente massicci. Gli aggregati delle piene può arrivare mediamente a temperatura costante è situata sotto i gessosi, sotto forma di crostoni e di an- venti. Le acque sono ricche di calcio e 250-300 metri, dove la temperatura del­ toditi, si sviluppano a quote sotto i -500 di carbonati, con una mineralizzazione l'acqua e dell'aria è praticamente la metri. Nella Galleria dei Fiori, alla pro­ di circa 150 mg/l ed un gradiente di mi­ stessa. Il gradiente verticale della tempe­ fondità di 600 m, è stata reperita una no­ neralizzazione di 8-9 mg/l per chilome­ ratura è di 0,34°C / 100 m, che è un va­ tevole concentrazione di idromagnesite tro. lore prossimo a quello del gradiente su­ terrosa, cristallizzata su o presso aggre­ Il tasso di denudazione carsica, secondo perficiale. gazioni dendritiche di aragonite. Un ac­ le nostre stime, è di 47 m3 / km2 X an­ cumulo così cospicuo di questi minerali no (secondo il metodo di J. Corbel) o non era mai stato trovato finora in grot­ dello 0.01% (secondo il metodo di N.V. RICERCHE BIOLOGICHE ta. Gli aggregati dendritici di aragonite Rodionov). hanno forma di alberelli a trama aperta Nella parte superiore dell'abisso (fino a Nell'abisso Snezhnaya esse sono ancora e crescono nelle zone interessate da -450 m) è stato osservato un caso di mo­ allo stadio iniziale. L'abisso è caratteriz­ spruzzi o da lento stillicidio (1-2 gocce vimento discendente dell'aria in conti­ zato da una fauna svariata, con presen­ all'ora). Se lo stillicidio si intensifica, gli nuità su tutto l'arco dell'anno, fatto in­ za di notevoli endemismi. La primissima aggregati perdono la forma dendritica e consueto per questo tipo di cavità; cio­ raccolta di fauna, per fare un esempio, ne acquistano una di tipo coralloide. nonostante, nella parte inferiore vi è una ha reso possibile scoprire una nuova normale inversione stagionale nella dire­ specie di pseudoscorpione del genere zione del moto dell'aria: verso l'alto in Neobisium bothrus (determinazione Le- CONDIZIONI IDROCLIMATICHE inverno e verso il basso in estate. Ciò è vushkin S.I.). spiegabile solo ammettendo l'esistenza Nella spedizione 1979 - 1980, sono state Entro il bacino di raccolta superficiale di ulteriori aperture, situate più in alto di condotte alcune osservazioni medico - dell'abisso Snezhnaya le precipitazioni quella conosciuta. Inoltre, la portata biologiche, miranti allo studio del com­ annue giungono a 2000 - 2300 mm. Nel d'aria nella parte superiore dell'abisso è portamento umano nelle condizioni periodo caldo le piogge, sotto forma di di circa 0,5 m3 / sec in inverno, con una estreme dell'abisso, a grande profon­ violenti acquazzoni, provocano delle velocità di 3,7 m/sec, mentre nella parte dità, in piccoli gruppi di persone, e per 3 lunghi periodi di tempo. A questo scopo moderato dura circa 50 ore. In coinci­ culiarità climatiche della cavità, il suo sono stati effettuati regolari controlli del­ denza con grandi sforzi, il ritmo circa­ regime idrico ed i sedimenti ipogei; lo stato di salute degli speleologi e sono diano, comprendente lavoro, riposo, e inoltre, l'eplorazione di nuove prosecu­ stati condotti dei test psicologici. Duran­ due periodi di sonno, è stato prolungato zioni. te la spedizione, per la prima volta nel- fino a 60 ore. l'Unione Sovietica, i partecipanti alle Per diminuire il peso totale del materiale esplorazioni sono rimasti sotto terra per necessario alla sopravvivenza, sono stati BIBLIOGRAFIA circa 85 giorni: dal 22 novembre 1979 al impiegati materiali moderni e leggeri e CALAKTIONOV, V.V., CLEBOV, V.Y., ZAKHA- 15 febbraio 1980. prodotti liofilizzati. ROV, A.L., ZVEREV, M.M., ZINJUKOV, P.I., Allo scopo di migliorare la precisione MAVLJUDOV, B.R. KHABAROVSKAYA, M.V. delle misure di profondità dell'abisso, (1974): (Il più profondo abisso carsico dell'Unione Sovietica). Zemlevedenie, n.s. X (50) ALCUNI ASPETTI TECNICI E TATTICI sono stati impiegati simultaneamente di­ ZVEREV, M.M. KUDRJAVTSEV, E.A., MAVLJU­ DEI LAVORI IN GROTTA versi metodi, eseguendo dei controlli in­ DOV, B.R., NOZDRACHEV, M.N., CHEBOTA- crociati. A fianco dei metodi tradizionali REV, N.C. (1975): (Ricerche sulle cavità carsiche semistrumentali, è stata effettuata una della catena dei monti Razdeljnyj e l'abisso Snezh­ Uno dei risultati dei lavori nella Snezh- naya). - in «Stato e obiettivi delle ricerche carso - naya è stato lo sviluppo di una tattica misura di profondità tramite microbaro­ speleologiche», Mosca. originale per l'esplorazione e lo studio metri di alta precisione. Ripetute serie di CLEBOV, V.Y., GRICORJAN, M.S., ZVEREV, dei maggiori sistemi sotterranei. La sua osservazioni, eseguite nello stesso mo­ M.M., ZINJUKOV, P.I., MAVLJUDOV, B.R., CHE- mento a quote diverse nell'abisso ed in BOTAREV. N.C., NOZDRACHEV, M.N. (1975): base è la permanenza simultanea di (Tecniche e tattiche nell'assalto all'abisso Snezhna­ gruppi separati sotto terra per un lungo superficie, hanno consentito di ottenere ya). - in «Stato e obiettivi delle ricerche carso - spe­ periodo di tempo. Allo scopo di conser­ dei risultati di considerevole precisione. leologiche», Mosca. vare le capacità operative su un arco Il vantaggio di questo metodo consiste MAVLJUDOV, B.R. (1979): (Alcuni dati sul carso anche nel fatto che l'errore totale di mi­ del massiccio d'alta quota Hipstinsky). - in «Il car­ praticamente indefinito e per riprendere so dell'Asia centrale e degli altopiani», Tashkent. le forze dopo grandi sforzi fisici in con­ sura non cresce con la profondità. LJUDOVSKY, C.V., MOROZOV, A l., NEMCHEN- dizioni estreme, è stata adottata una mo­ La prosecuzione dei lavori nell'abisso KO, T.A., USIKOV, D.A. (1980): (La più profonda difica dell'orario normale di lavoro e di Snezhnaya prevede l'effettuazione di grotta dell'Unione Sovietica) - Priroda (3), 1980. uno studio approfondito sulle formazio­ DUBLJANSKY, V.N., TINTILOZOV, Z.K., ERE- riposo giornaliero. Gli studi degli spe­ MIN, V.I., SHUTOV, Y.l. (1977): (Peculiarità idro­ leologi francesi e bulgari mostrano che ni di neve e di ghiaccio, le loro caratte­ logiche ed origine della grotta Novoafonskaya). - il «giorno» sotterraneo sotto sforzo fisico ristiche fisiche e la loro dinamica, le pe­ Priroda i hozjajstvo Gruzii, Tbilisi, «Metsniereba».

Buca di Monte Pelato. Base del 2° salto. Foto S. Mandini. Atlante delle maggiori grotte italiane Speleologia 4, 1980 LA BUCA DI MONTE PELATO (Abisso G. Bagnulo) di Maurizio FABBRI, Paolo GRIMANDI, Sandro MANDINI (t)* (Gruppo Speleologico Bolognese CAI)

Iniziamo con questa cavità una nuova rubrica destinata ad essere una guida per le visite ed un punto fermo per le esplorazioni future. C i auguriamo che al­ tri vogliano seguire l'esempio degli amici bolognesi e continuare con lo stesso schema ad illustrare le nostre maggiori grotte.

DATI CATASTALI: «B. di Monte Pelato»: Monte Pelato», nell'ambito delle ricer­ A q -361, poco sotto il P. 84, un masso sin.: «Abisso Gerardo Bagnulo» - n° 465 che che il G.S.B. sta compiendo in zo­ incastrato in un cunicolo e le pessime T/LU. Tav. IGM 1: 25.000 F.o 96 II SO condizioni dei salti (cascate ovunque), «Monte Altissimo». na, soprattutto nel versante opposto del Prov.: Lucca - Comune: Stazema - Fraz.ne: Pelato, in cui vengono scoperte cinque interrompono la campagna. Arni; Loc.tà: Versante Sud di Monte Pelato. nuove cavità fra cui la «Buca Grande di Giugno - novembre 1975: Liberato il cu­ Coordinate geogr.: Lat. 44° 03' 30" N - Lon- Monte Pelato» (o «Abisso Bologna»), nicolo dal masso, attraverso una serie di git. 2° 13' 39" W - Quota: 1260 m slm. pozzi alternati a strettoie, si giunge ad Calcari saccarosi del Lias Inferiore (Hettan- profondo 540 m. giano). La 465 T/Lu, già a Catasto, è stata sco­ un P. 105 (Pozzo del Centenario). Alla Profondità: —656 m Sviluppo spaziale: 2600 perta da altri Colleghi ed esplorata fino base, la cavità assume un andamento m a quota -48, dove una strettoia orizzon­ suborizzontale, fino a quota -645, di Esplorazione e rilievo: Gruppo Speleologico Bolognese del CAI (1975). tale impedisce il passaggio. fronte ad un profondo sifone (Sondato: - Superato questo primo ostacolo e, poco 11 m). Quota -656. oltre, a -51, una buca da lettere, si scen­ Si esegue la colorazione. La fluorescei- Itinerario dono 4 pozzi, fino a -188; a questo pun­ na (2 Kg) esce in forte concentrazione to un'altra fessura preclude l'avanza­ alla «Buca Renara» (228 T/MS), a q 310 Da Castelnuovo di Carfagnana, 1,5 Km mento lungo questa via, che diventerà il m slm, 950 m al di sotto dell'ingresso prima della Galleria del Cipollaio, si «Ramo di destra». della 465 T/LU. prende a destra per Arni. Dopo l'abitato Ottobre 1974: Al termine di numerosi Oltre le Sale Nere, lungo il Ramo princi­ di Campagrina, percorsi circa 600 m su tentativi di allargamento, finalmente un pale, si scopre un altro Ramo, quello di asfalto, si devia a sinistra lungo una uomo riesce a forzare la strettoia a -188: sinistra, che scende fino a -234 (stret­ marmifera che porta alle cave basse e, la grotta continua. toia). di qui, al Ristorante - rifugio «Le Gob- Gennaio 1975: Tre uomini passano la Dicembre 1975: Ramo di destra: quattro bie». fessura e scendono a q -270; nuova uomini oltre la fessura a -188 superano il Si prosegue sulla stessa strada, lasciando strettoia. Intanto, a -60, si è scoperto il restringimento a -270 e toccano il fondo, a sinistra la galleria che immette nell'al­ Ramo principale della grotta, che con a -317, (strettoie). tro versante di M. Pelato (e nella strada brevi ma numerosi salti porta ad un P. Giugno 1976: Ramo di sinistra: si porta asfaltata per Massa), fino al cancello 84: «il Mandingo». la quota max a -332, (altre strettoie). delle cave alte. Se non è aperto, si sale a piedi fino al­ Buca di Monte Pelato. Il 1° lago. Foto S. Mandini. l'ultima cava, ove, su un risalto a destra, di fianco ad un vecchio taglio di mar­ mo, vi è una breve rampa, che accede ad un gruppo di casupole, la prima delle quali, in buone condizioni, è stata sem­ pre utilizzata dal C.S.B. come base esterna. Di qui, ritornando sulla marmifera e percorrendola fino ad un'ampia curva a sinistra (ove occorre lasciare le auto se si è trovato il cancello aperto), si sale a destra lungo una ripida mulattiera (15'), in direzione del Passo degli Uncini. Ab­ bandonato il sentiero, attraversando a destra in quota, si raggiunge l'ingresso della Buca, che resta un po' defilato.

Storia delle esplorazioni

Agosto 1973: 1a discesa nella «Buca di

(*) Sandro Mandini, recentemente scomparso (18.2.79), è autore della maggior parte degli ar­ ticoli e degli appunti dai quali è stata tratta la presente nota riassuntiva.

5 «BUCA DI MONTE PELATO» -ABISSO G.BAGNULO.

6 Giugno 1978: la cavità, viene riarmata to, (q -140). È il P. Lerici (P. 32), nel Le pareti scistose cedono il passo ad un per l'immersione nel sifone a -656; le vuoto, parzialmente sotto cascata, come calcare più compatto, di colore giallo bombole e le attrezzature subacquee so­ del resto il successivo P. 18. carico, in cui è scavato il P. 22, anch'es- no portate fino a -560, in attesa del mo­ Ci si trova a questo punto sul letto di un so molto «bagnato», e che, dopo aver mento propizio. Con il G.S.B. collabo- grosso torrente, che proviene da sinistra ruotato sul suo asse, termina in una sa­ rano i sub dell'U.S.B., guidati da Romo­ (Sale Nere). Il suo letto è cosparso di letta. lo Roversi, che il 10.6.78 perisce nel grandi massi, arrotondati dalla fluitazio­ Qui un cunicolo, quello «del masso», a corso di un'immersione alla Pollacela, ne. A monte, si raggiunge un cumulo di quota -361, che si affaccia direttamente dove sta allenandosi con la squadra per blocchi e brecciame cementato, caduti sul P. 20. Per discendervi, è opportuno questa impresa. dall'alto di un camino, che si perde oltre attraversare in parete, lontano dall'ac­ In agosto, la Buca di Monte Pelato è di­ i 50 m di visibilità. La prosecuzione (Ra­ qua, che, giunta alla base, scompare in sarmata. mo di sinistra) si trova nel corpo della una pozza stonante. frana, incastrata al di sopra del P. 27 Risaliti pochi metri a destra, si procede (Pozzo Franoso), che è tutt'uno con il in un condotto fossile, disseminato di DESCRIZIONE DELLA CAVITA' camino delle Sale Nere. ciottoli neri (la roccia è giallastra, poco A valle, il torrente si immette nel Ramo consistente, ricoperta di fango), fino ad Il Ramo principale principale attraverso uno stretto mean­ un P. 7. La «Buca di Monte Pelato» ha inizio con dro, compie un paio di salti, fino sull'or­ A questo punto (-398), un allargamento, un susseguirsi di piccoli salti, tutti infe­ lo di un P. 10. Ancora numerosi passag­ della sezione è utilizzabile come campo riori agli 8 m, alternati a brevi meandri gi in roccia lungo il corso d'acqua, ed base; l'acqua è facilmente accessibile, inclinati, coperti da detriti. La strettoia ecco si apre il «Mandingo»: un P. 84, forse troppo. orizzontale a -48, ora facile cunicolo e preceduto da uno scivolo. Uno scivolo ripido ma ben articolato (P. l'alta ma stretta spaccatura discendente Vi si gettano il torrente fin qui seguito ed 22) reca ad un P. 12, in fondo al quale si che segue, spesso percorse da un torren­ un secondo, di maggiore portata, che trova una saletta; il torrente sbuca da si­ tello, precedono un altro restringimento proviene da destra. Occorre portarsi al nistra. verticale: la «buca da lettere», anch'essa di là del pozzo, per allontanare le corde P. 8, poi si risale in un ambiente di crol­ allargata con mezzi artificiali. dall'acqua. lo; la strettoia sul torrente è inagibile. Di qui (-51), si accede al «Pozzo a Gra­ Il salto, inizialmente fangoso, dopo un Una fessura con concrezioni coralloidi e doni» (P. 22), che, se disceso fin sul tratto in aderenza alla parete, tocca una croste, fortunatamente breve, dà in un fondo, introduce nel Ramo di destra. Se cresta a -40. Non vi sono terrazzi, ma cunicolo, che termina in una sala, inter­ invece si attraversa a sinistra, 10 m sotto alcuni spuntoni di roccia grigia e nera rotta da un P. 9. la «buca», si percorre una condotta ostacolano la discesa nel vuoto. L'acqua scorre pigramente in una galle­ ascendente ed una serie di esigui disli­ A -65 una cortina di lame, poi si entra ria orizzontale, scavata a misura d'uo­ velli, attrezzabili ma anche superabili in inevitabilmente sotto la cascata, fino sul mo, fra pozze e ghiaietto. Le pareti sono roccia (3° e 4° + ). fondo. costituite da strati di ciottoli cementati Essi recano ad un ampio P. 11, separato Oltre un grande masso, si apre una for­ da sabbia e argilla. da un sottostante P. 10 da un ballatoio. ra, profonda una trentina di metri. Il torrente scompare nuovamente a de­ Altri due salti (P. 6 e P. 4), in libera 4° e Disceso un primo P. 7, fino ad un ripia­ stra; ancora qualche svolta, e ci si trova 3°, sono la via per una galleria stretta e no di blocchi incastrati, ricompare l'ac­ su di una balconata di marmo bianco, presto interrotta da due ulteriori gradoni qua, evitabile per pochi metri. Il resto sospesa sul vuoto. (P. 4 + 3), fino ad un P. 8, ove la sezio­ del pozzo (P. 28), è battuto dalla casca­ Ecco il P. 105, «Pozzo del Centenario», ne si espande in un bel canyon sfonda­ ta. vastissimo ambiente in cui la discesa si 7 SCHEDA DI ARMAMENTO Si scendono alcune piccole rapide, fino ad una cascata: il P. 15. Ampia galleria N.B. La cavità è stata esplorata fra il 73 ed il 75, con l'impiego della tecnica convenzionale mista. L'arma­ alla base, ed un laghetto, poi un alto mento dei pozzi è quindi stato concepito per l'uso delle scalette; esso risulta in gran parte dei pozzi pratica- canyon, in spaccata, un secondo lago mente inutilizzabile per le corde. ed un tunnel dal fondo sabbioso, che fi­ nisce in una sala (massi di crollo), sulla RAMO CENTRALE (PRINCIPALE), da q. 0 a - 656 volta della quale si aprono molti camini. Ancora rapide, un ultimo stretto mean­ Quota Dist. Mose. dro ed un terzo lago, più lungo dei pre­ relat. spaz. Ostacoli Fraz. ti Attacco Scale Corde Mail. NOTE cedenti. Si prende terra su una spiagget- ingr. Rapid ta, di fronte ad un sifone, il cui imbocco è situato ad una profondità superiore ad 11 m (q -656). - 0 0 P. 5 _ Ch. fess. 5 6 1 Attraversato il lago - sifone, si può risali­ - 8 10 P. 7,5 - Ch. fess 8 8 1 - Scarica re un erto meandro a gradoni per una - 25 34 P. 7,5 - Spuntone 8 10 1 - Scarica trentina di metri, fino ad una cascata. - 38 53 P. 4,5 - ch. fess. 3 3 1 - 48 Cunicolo e sottostante «buca da lettere» - 51 80 P. 22 - Spit 10 12 2 - P.a Gradoni Il Ramo di destra - 60 90 Traversata 2 spit — 8 2 - a sinistra Oltre la «buca da lettere», a -51, disceso - 60 101 P. 4 - Spit 4 4 1 il P.a gradoni (P. 22) fino alla base ed - 71 116 P. 4 - Spuntone — 4 - una rapida successione di altri salti poco - 81 143 P. 4 - Spit 4 4 1 profondi, si apre a -112 il P. 40, in due - 88 154 P. 11 - 2 spit 10 12 2 tratti: di 15 e 25 m. Al termine della pri­ - 99 165 P. 10 - 2 spit 10 12 2 ma calata, una stretta spaccatura dà su - 109 177 P. 6 - Ch.fess.e spunt. 5 — 1 un pozzo di 55 m, che è sufficiente ar­ - 114 183 P. 4 - Spit 4 4 1 mare per i primi 20, in quanto gli altri 35 - 127 214 P. 4 + 3 - Spuntone 10 10 1 sono ricchi di appigli e possono essere - 134 223 P. 8 - Spit 10 10 1 affrontati in opposizione. Termina con - 140 239 P. 32 - 2 spit + 1 serv. 30 35 3 - P. Lerici un piccolo pertugio soffiante. - 172 276 P. 18 Spit 10 20 2 La seconda campata del P. 40 è già sotto n° 1 Spit 6 1 l'acqua e porta ad una traversata, dalla Traversata Ch. Fess. e spit — 5 2 quale si diparte il P. 30, completamente - 200 329 P. 10 — Spit 10 10 1 sotto cascata. Gli ultimi metri si scendo­ Traversata 3 spit — 10 3 no in roccia, fino a -188, di fronte alla - 216 349 P. 84 2 spit + I serv. 40 90 2 - P. Mandingo fessura, i cui attuali connotati, anche se n° 1 Spit 25 1 non sembra, sono frutto di cospicui in­ n° 2 Spit 20 1 - sotto case. terventi. - 305 449 P. 7 — Spit 10 10 1 Oltre l'ostacolo, subito un P. 10, ed una - 312 459 P. 28 Spit 4 30 1 serie di passaggi in libera, fino ad un P. n° 1 Spit 20 1 - sotto case. 20, nel vuoto. Sul fondo, meandro con - 340 490 P. 22 Spit 10 10 T - sotto case. torrente e un altro P.8. Un P. 7 è evitabi­ n° 1 Spit 10 10 1 - sotto case. le in roccia, a sinistra. - 362 519 P. 5 Spit staffa — 1 - uscita cun. del masso Ancora qualche facile dislivello, ed un n° 1 Spit staffa - 1 ballatoio, aperto su un P. 8, che si im­ Traversata n° 2 2 spit+spunt. - 4 1 mette in un'ampia galleria, interrotta da - 365 528 P. 20 2 spit. 10 10 1 un P. 20, aggirabile a destra. n° 1 Spit. 10 10 1 - inagib. in piena La roccia in questo punto è meno solida - 391 598 P. 7 — Spuntone 4 - 1 - attrav. passaggi alti e compatta: compaiono lame scistose e - 398 617 P. 22 — (in roccia: 2° e 3°) reca al campo base fango. Un ultimo P. 12 introduce in un - 416 654 P. 12 - Spit 10 10 1 condotto che prosegue a salti, restrin­ gendosi progressivamente fino ad una fessura, in cui passa il torrente (-270). svolge libera e indisturbata dall'acqua, cipale di Monte Pelato. Al di là della strettoia, anch'essa allarga­ che cade di lato. Verso monte una teoria di rapide e pro­ ta artificialmente, un P. 6, un P. 8 ed un Il pavimento del Pozzo è occupato da fonde vasche precede un laghetto. Si P. 7, molto ravvicinati, lungo un mean­ grandi massi, nei quali si infiltra il corso sbarca dal canotto in un meandro, ove dro tortuoso, percorso dall'acqua. d'acqua. Saliscendi fra i blocchi, poi un si avanza in opposizione fino ad una ca­ Qui le pareti cominciano a restringersi, lungo meandro rettilineo, impostato sul­ scata (12 m). la roccia diviene compatta: l'unica pos­ la stessa diaclasi del P. 105, interrotto da Risalite altre rapide, si è in un comples­ sibilità di avanzare ancora sembra riser­ alcune marmitte e da un P. 10. Ancora so di grandi sale, occupate da massi: il vata alla via seguita dal torrente, dove un tratto breve ma disagevole e si rag­ torrente giunge da un canyon, a sinistra. occorre immergersi completamente, o giunge il P. 30 (P. dei Mercenari). Alla Sul lato opposto, altri ambienti, il suolo attendere un lungo periodo siccitoso. base di nuovo un meandro, percorso da ricoperto da finissima sabbia. un torrentello, stretto fra pareti lisce, Questo settore della grotta richiede an­ che progressivamente si allontanano, fi­ cora un'accurata esplorazione. Il Ramo di sinistra no a creare un'ampia galleria allagata, Ritornati sul Ramo principale, si proce­ Vi si accede dalla base del P. 18, a -172 con vasche di profondità compresa fra de in canotto, facendo molta attenzione del Ramo Principale, risalendo il torren­ 0,50 e 2 m. alle lame affioranti. Le pareti che fanno te in direzione delle Sale Nere. L'imboc­ A destra, in alto, una sala (q -620), da da cornice ai bacini sarebbero percorri­ co del primo pozzo (P. 27), il P. Frano­ cui proviene un affluente di portata su­ bili in roccia, ma occorre tener conto di so, è fra massi incastrati, sospesi nel periore a quella del corso fin qui segui­ una patina di fango molto sdrucciolevo­ vuoto; poco sotto però la roccia diventa to, e che è certamente il collettore prin­ le. solida. 8 La discesa a tutt'oggi (ottobre '80), non è Disi. Mose. Quota stata ancora ripetuta, anche se vi sono spaz. Ostacoli Fraz.ti Attacco Scale Corde Mail. NOTE relat. possibilità di avanzamento sia nel Ramo ingr. Rapid di destra che in quello di sinistra, sul fondo dei quali, a -317 e a -332, alcune - 436 678 P. 8 Spuntone 5 5 1 Fra P. 8 e P. 9 strettoie attendono di essere allargate e _— superate. Si ignorano le correlazioni fra - 446 724 P. 9 Spuntone 5 8 1 strettoia - 455 803 P. 105 - 3 spit 105 120 2 - P. del Centenario i corsi d'acqua fluenti nei due Rami sud­ - 571 1010 P. 10 — Spit 10 10 1 detti ed il torrente del Ramo principale. - 560 1036 P. 30 Spit e spunt. 15 35 1 - P. dei Mercenari A -600 le grandi sale dell'affluente di de­ n° 1 Anello di roc. 10 — 1 stra sono aperte ad ogni sorpresa, e na­ - 619 1236 P. 15 Spuntone 15 15 1 turalmente, c'è il sifone a -645, profon­ - 645 1548 3 Laghi - Occorre canotto do ma quasi sicuramente pensile. - 656 Sifone - Prof, m 11 È senz'altro opportuno tener presente che, in caso di forti precipitazioni, scio­ Totale m 1630 P. tot. m 548 m 485 m 564 n° 54 glimento di nevi, ma anche durante pe­ RAMO DI DESTRA, dalla «buca da lettere (-51) a q. -317 riodi mediamente piovosi, la grotta di­ venta attiva fin da q -48, con punti di - 51 80 P. 22 Spit 20 20 1 - P. a gradoni particolare intensità lungo il Ramo di - 73 109 P. 8 _Spuntone 10 10 1 destra, fra q -60 e q -188, ed in tutto il - 86 135 P. 15 _ Spuntone 15 15 1 Ramo di sinistra, fin sul fondo. - 105 164 P. 4,50 — Spuntone - 10 - Per quanto riguarda il Ramo principale, - 112 172 P. 15 _ Spit 8 15 1 - Sotto case. non è raro trovare acqua fin da -100, an­ n° 1 Spit 8 - 1 - Accesso al P. 55 che se essa può creare serie difficoltà - 130 187 P. 25 Spit 10 15 1 solo fra q -280 e q -385. n° 1 Spit 5 - 1 - Sotto case. A questa profondità, una piena improv­ Traversata 2 Spit - 5 2 - idem c.s. visa può impedire la risalita (è successo n° 2 Spit 10 10 1 - idem c.s. in un'occasione, e si è risolta con 12 ore - 155 216 P. 30 Spit/ch. press. 10 10 1 - idem c.s. di attesa), ed occorre aspettare tempi n° 1 Spit 15 15 1 - idem c.s. migliori al «campo base», un punto di - 188 Strettoia sosta non molto confortevole, ma non - 188 260 P. 10 , Spuntone 6 6 1 troppo bagnato, a -398. - 206 277 P. 20 Spuntone 20 20 1 Sotto q -560 non vi sono fortunatamente - 227 311 P. 8 Spuntone 8 8 1 testimonianze dirette di piene: è certo - 240 333 P. 8 Spuntone 8 8 1 comunque che le condotte costellate di - 256 367 P. 12 Spuntone 10 10 1 scallops, le marmitte e i diaframmi di - 270 Strettoia roccia sfondati tendono a scoraggiare - 275 396 P. 6 Spit 6 6 1 - Forte stillic. tentativi in tal senso. - 284 419 P. 8 Spuntone 8 8 1 - idem c.s. La portata complessiva del torrente, con - 294 438 P. 7 Spuntone 7 7 1 - idem c.s. l'incremento dell'affluente di destra, a - - 317 514 Meandro e fessure 600, deve indubbiamente assumere nel Totale m 494 (netti) P. tot. m 198 m 184 m 198 n° 20 tratto terminale una consistenza ed un aspetto assai poco rassicuranti. RAMO DI SINISTRA, dalla base del P. 18, a -172, a q -332 - 184 319 Tratto in frana con corda fissa - 6 - P. Franoso - 191 325 P. 27 Spit 25 30 2 BIBLIOGRAFIA - 226 376 P. 8 Spit 8 8 1 - Di qui in poi 392 P. 12 (in roccia: dal 2° al 4°) forte stillic.o S. MANDINI, 1973: La Buca di M. Pelato - Le Cob- 404 P. 5 id.c.s. cascate. bie. Sottoterra, XII (36), 9-15. - 259 419 P. 6 Spit 6 6 1 S. MANDINI, P. NANETTI, 1974: La Buca di Mon­ P. 7 Spuntone 10 10 1 te Pelato - Seconda campagna, Sottoterra, XIII (39), - 274 440 24 - 28. 447 P. 15 (in roccia: dal 2° al 4°) P. NANETTI. GC. ZUFFA, S. MANDINI, 1975: Bu­ - 293 469 P. 8 Spuntone 8 8 1 ca di Monte Pelato, Sottoterra, XIV (40), 13 - 26. Salti in roa ia, meandri e fessure C.C. ZUFFA, S. MANDINI, P. NANETTI, 1975: Bu­ ca di Monte Pelato - Terza campagna. Sottoterra, - 332 530 Fessure XIV (41), 9-30. Totale m 282 (netti) P. tot. m 88 m 57 m 68 n° 6 P. NANETTI, G. ANGOLINI, 1975: Buca di Monte Pelato - Ramo di Destra, Sottoterra, XIV (42), 13 - 15. S. MANDINI, 1976: Campagna estiva sulle Apuane Un meandro alla base, sfondato da un Qui, a -332, due fessure, una delle quali - Buca di Monte Pelato, Sottoterra, XV (44), 19 - 25. P. 8; da qui in poi ci si deve attendere (quella alta) decisamente promettente, E. SCAGLIARCI, 1976: Buca di Monte Pelato - un forte stillicidio e, a volte, una discesa hanno finora impedito di proseguire. Considerazioni morfogenetiche, Sottoterra, XV (44), 13-15. continuamente sotto cascate. S. MANDINI, M. FABBRI, 1976: Abissi delle Apua­ Alcuni passaggi in roccia lungo una dia­ ne, Ed. Mandingo - GSB - Bologna. clasi raramente più larga di 2 m, con S. MANDINE G. ACOLINI, 1976: Buca di Monte un'inclinazione che varia fra i 70° e la CONCLUSIONI e PROSPETTIVE Pelato - 656, Speleologia Emiliana, XIII (1), 7 -10. t G. ANGOLINI, 1977: Buca di Monte Pelato: il rilie­ verticalità, poi un P. 12 ed un P. 5, an- vo del P. Franoso, Sottoterra, XVI (46), 30- 31. ch'essi in libera, fino ad una strettoia. Le campagne esplorative 1973 - 1975 al­ C. ACOLINI, M. SIVELLI, 1978: Buca di Monte Pe­ P. 6, P. 7, P. 15 superabili senza arma­ la Buca di Monte Pelato sono state con­ lato: Ramo di sinistra. Sottoterra, XVII (49), 13 -14. mento ed un P. 8, dopo il quale le pareti dotte dal Gruppo Speleologico Bologne­ S. MANDINE 1979: La Buca di Monte Pelato (Abis­ so G. Bagnulo) n° 465 T/LU, Sottoterra, XVIII (52), tendono a restringersi ancora, fino ad un se del CAI; vi hanno collaborato speleo­ 19-23. pertugio che immette in una saletta, con logi del G.S. «A. Issel» di Genova e del­ R. Wenger, 1979: Les fiches d'équipement, Caver- il pavimento costituito da vasche. l'Unione Speleologica Bolognese. nes, S.S.S., (1), 19-24. 9 OVUNQUE... FRANCO REPETTO

da REPETTO FRANCESCO l’articolo giusto per speleologia, sci alpino, campeggio e alpinismo REPETTO FRANCESCO articoli sportivi vendita all’ingrosso e per corrispondenza sede: Via Ratto 1 / B 7 deposito: Via Murtola 32 D rosso 16157 GENOVA PRA telefono: 010 - 7378221 LA GROTTA BATTISTA MOIOLI Speleologia 4, 1980 di Stefano MASSERINI (Gruppo Speleologico Valeriana)

ACCESSO uno scivolo terroso fino a raggiungere riabilissime, con aghi lunghi da pochi un'ampia cengia. millimetri a 8-9 cm. Questo ramo, dopo La Grotta B. Moioll si apre in una vec­ Da qui si accede alla galleria principale. quattro brevi pozzi, si collega al ramo chia miniera di calamina ormai abban­ Si percorrono alcune condotte freatiche principale alla base del p65. donata. Si tratta della galleria Riso - impostate sul piano degli strati, si alter­ Un ramo in risalita, che inizia sopra il Piazzarossa (livello Noble) al cui pro­ nano salette a cupola con passaggi stretti p65, sembra essere il più importante e gressivo 1.170 si apre la grotta. Nono­ dovuti al riempimento di argille delle logico alimentatore della galleria princi­ stante la miniera non sia più attiva è co­ condotte. Si nota, in questo primo tratto, pale. Le esplorazioni sono arrivate a munque sorvegliata da guardiani. L'ac­ osservando le sezioni trasversali, una + 70 m ma le arrampicate continuano. cesso è quindi possibile solo con l'auto­ brusca diminuzione della portata d'ac­ Esaminiamo ora le tre diramazioni ac­ rizzazione della società proprietaria, co­ qua da freatica a pelo libero. La galleria cennate prima. Dalla galleria principale sa molto difficile da ottenere. La galleria continua con tratti ascendenti e pianeg­ ha due ingressi principali: il primo in gianti, ovunque si notano affluenti fossi­ Val del Riso, presso le miniere AMMI at­ li impraticabili che fanno pensare alla tive, l'altro nella Val Nossana in località galleria come collettore principale. Lun­ Piazzarossa. Queste due valli sono af­ go questo ramo troviamo tre importanti fluenti in destra idrografica della Val Se- diramazioni che però sembrano essere riana in provincia di Bergamo. A coloro sistemi indipendenti, solo casualmente che volessero visitare la cavità consiglio collegati alla galleria; rami che esamine­ di rivolgersi al G.S. Valeriana di Ponte remo più avanti. Si prosegue percorren­ Nossa al fine di sfruttare un eventuale do alcune belle condotte e gallerie d'in- permesso rilasciato al gruppo e per ave­ terstrato, ricche di stalattiti eccentriche, re le necessarie informazioni tecniche. fino ad arrivare ad una zona di fratture dove l'erosione è appena accennata. Siamo 50 m più alti dell'ingresso e qui la grotta cambia nettamente andamento. STORIA DELLE ESPLORAZIONI Ci si trova infatti sopra una serie di poz­ zi (65 m e 54 m) che portano ad un pic­ La grotta venne scoperta nel corso degli colo sifone, alimentato da un breve tor­ scavi del livello Noble ed esplorata som­ rentello temporaneo, che è, metro più mariamente (pozzo iniziale e ramo prin­ cipale) nel 1969/70 da alcuni minatori metro meno, allo stesso livello dell'ac­ qua in fondo al pozzo d'ingresso. Da ed appassionati del posto che ne traccia­ questo fatto si è portati a pensare di es­ rono una planimetria speditiva. Il pozzo sere ad un livello di falda. L'ipotesi è av­ iniziale venne percorso poco più tardi si percorre un divertente condotto che valorata da altre misurazioni di livelli da speleologi di Milano e del G.S. Talpe porta alla sommità di un p73; dall'orlo (Fig. 1) eseguite in una galleria artificia­ che però non conoscevano l'esistenza del pozzo una breve galleria porta nel le allagata (discenderia) ed in un'altra della grotta vera e propria. Nell'Autunno ramo delle aragoniti mentre un'altra, do­ grotta aprentesi nella stessa miniera 1978 il Comune di Ponte Nossa diede po alcune arrampicate, porta alla quota (Grotta del Trino). Abbiamo quindi incarico al Gruppo Speleologico Valse- più alta della grotta: +94 m. nana di effettuare una ricerca di sorgenti quattro livelli corrispondenti a quello Osserviamo che questo ramo in risalita è delle sorgenti della Val Nossana. per potenziare l'acquedotto comunale. la logica prosecuzione del pozzo mentre Si ebbero segnalazioni appunto nella Tornando nella zona fratturata potremo i condotti di collegamento sono del tutto miniera Riso - Piazzarossa. Il Comune scendere per un importante ramo, sem­ secondari a questo sistema. procurò i permessi e così, tra le altre pre discendente, anch'esso impostato, Una seconda diramazione, interessata grotte e sorgenti si visitò anche la «Cra- nel primo tratto, su fratture abbastanza da forte corrente d'aria, porta anch'essa vassa del livello Noble». giovani. Esso è costellato di cristalli di sopra un pozzo senza prosecuzioni I lavori di esplorazione e rilievo si svol­ aragonite in ciuffetti di dimensioni va­ mentre arrampicando alla sua sommità sero (e si svolgono tuttora) parallela- mente alla ricerca idrica, sempre con Fig. 1 Schema del rilevamento dei livelli di falde grossi problemi di permessi!

DESCRIZIONE

Il pozzo iniziale, profondo 76 m, si chiude con un lago profondo 20 m circa (sondati). Il livello di quest'acqua è ap­ prossimativamente lo stesso delle famo­ se sorgenti della Val Nossana (20.000 l/sec. max.) situate a circa tre chilometri da questo punto. Per raggiungere la grotta è necessario scendere il pozzo per 27 m e risalire poi

11 ♦94 possiamo percorrere un ramo in risalita quando il resto della grotta è totalmente DATI CATASTALI: che offre ottime possibilità di prosecu­ fossile e addirittura polveroso, notiamo zione. Si presenta quindi la situazione l'assenza di argilla e terriccio che carat­ Grotta Battista Moioli (Cravassa dei livello Noble) della diramazione precedente. terizzano invece le altre gallerie, notia­ IO BC 3666 Profondità massima: m 170 (-76 +94) L'ultima importante diramazione presen­ mo infine l'assenza di depositi di fumo. Sviluppo pianimetrico: 1.115 m ta caratteristiche del tutto contrastanti Tutta la grotta infatti è stata annerita (a- Sviluppo reale: 1.566 m con la situazione di tutta la grotta. Dopo ragoniti ed eccentriche comprese!) dal Quota ingresso: 555 m slm una breve arrampicata ci si trova sopra fumo dei locomotori che percorrevano Comune: Corno una cengia sul fianco di un grande poz­ la miniera quando era attiva. Questo fu­ zo attivo, la cima del pozzo si perde nel mo veniva «aspirato» dalla grotta e si buio mentre il fondo si dirama in tre depositava poi nelle gallerie formando pozzetti, uno solo dei quali può dare patine nere ed unte. Stefano MASSERINI adito a prosecuzioni. Osserviamo innan­ La temperatura media annua, misurata Via Fugazzera 10 zi tutto la presenza di attività idrica nella galleria principale, è di 10°C. 24020 FIORANO AL SERIO

CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE SPELEOLOGICO

1981 20-21-22 marzo 19-24 luglio BORGIO VEREZZI: Convegno Interna­ BOWLING GREEN (Kentucky): 8° Con­ zionale sulle grotte turistiche. gresso Internazionale di Speleolgia. marzo Aspetti scientifici, tecnici ed economici. Dept, of Geography and Geology, We­ BONN: 1° Simposio Europeo sui Chirot- Segreteria del Convegno: Comune di stern Kentucky University - Bowling teri. Borgio Verezzi - 17022 Borgio Verezzi Green, Kentucky 42101 (U.S.A.) Prof. Dr. U. Schmidt, Zoologisches In­ (Savona) stitut, Poppelsdorfer Schloss - 5300 Bonn (Germania Ovest) 1-2-3 maggio 19-24 ottobre NARNI: Convegno regionale «Il sotto­ CIUDAD DE MEXICO: 10° Congresso 7-8 marzo suolo dei centri storici umbri». dell'Unione Internazionale di Scienze BOLOGNA: 1° Incontro Informale di Esperienze speleologiche Preistoriche e Protostoriche. Speleologia Fisica. Segreteria del Convegno: Gruppo Spe­ Comité Organizador 10° Congreso Paolo Forti, Istituto Italiano di Speleolo­ leologico UTEC Narni, Via del Campa­ U.I.S.P.P., Moneda 16, Ap.do 56-289 - gia, Via Zamboni, 67 40127 Bologna nile 10 - 05035 Narni (Tr) Mexico I, D.F. (Messico) r "N CAPANNA SPELEOLOGICA «LUSA-LANZONI»

Abbiamo ricevuto dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino Sezione Speleologica copia della seguente lettera indirizzata agli organi centrali del C.A.I. La pubblichiamo per ricordare che il problema della capanna non è ancora risolto e che la strada da percorrere è ancora lunga.

«Il Direttivo della Sezione Speleologica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, riunito a Bologna nei giorni 8/9 no­ vembre c.a., ribadisce una volta ancora che il bivacco in oggetto riveste utilità speleologica non solo di carattere na­ zionale — tutti i Gruppi Grotte italiani che lavorano in quella zona hanno usufruito di questa struttura — ma anche in­ ternazionale, visto l'avvicendarsi di spedizioni speleologiche di altre nazioni (Inghilterra, Polonia, Belgio, Francia, ecc.) sul Monte Corchia ed in special modo nell'Abisso C. Fighiera (o Buca del Cacciatore). Tale bivacco, utile per l'attività esplorativa, diventa indispensabile ai fini della prevenzione di incidenti e di operazioni di soccorso; esso infatti costituisce una base di partenza ottimale per le spedizioni, al pari dei bivacchi di alta monta­ gna. Si ricorda ancora che nella capanna sono depositati materiali di soccorso che possono essere utilizzati sia in grotta che in montagna. Bisogna tenere presente, infatti, che la zona è meta di escursionisti di capacità e preparazione ad ogni li­ vello. Chiunque intenda abbattere questo bivacco, il cui beneficio è a vantaggio non solo degli speleologi ma anche, come già ricordato, di escursionisti ed alpinisti, si dovrà assumere la responsabilità di eventuali difficoltà e ritardi, e quanto da essi deriverà, che potranno verificarsi in caso di operazioni di soccorso negli abissi adiacenti. La posizione di questo Direttivo, che rappresenta la Sezione Speleologica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, non può non essere anàloga a quella di tutta la speleologia italiana: riteniamo pertanto, non solo auspicabile, ma altresì lo­ gico ed indispensabile che la Capanna Speleologica «Lusa - Lanzoni», la cui utilità sociale è stata più volte dimostrata, rimanga nel luogo in cui è stata eretta. Fiduciosi che quanto esposto venga preso nella giusta considerazione, porgia­ mo distinti saluti». y 13 SU S P IR IA Speleologia 4, 1980 (Sa Grutta 'E Montes Longos) di Silvio GORI, Alberto BUZIO, e Maurizio MIRAGOLI (G.G. Milano SEM-CAI)

1) Storia delle esplorazioni tinaio di metri a monte. Negozi, ufficio Spit due metri sotto, a sinistra. postale, medico, a Urzulei. I° frazionamento: spit, 5 m sotto, dove il Per quanto a noi noto la grotta è stata vi­ D'estate il fiume di fondo valle viene in­ pozzo diventa verticale. sta inizialmente da C. Cappa e C. Der- ghiottito o dall'inghiottitoio di Prammeri Il0 frazionamento: spit, 6 m sotto, sulla nini nei primi anni '60 (1963 o 1964) do­ (circa a metà strada, quando si passa parete opposta. po un'ora di scavo nel detrito che occlu­ dalla sinistra alla destra della valle) o 2° pozzo: 8 metri: 1 spit in alto a sini­ deva buona parte del cavernone d'in­ circa un Km a valle del guado. D'inver­ stra, 10 m di scale + 10 m corda gresso. Nel 1965 è stata notata dal C.S. no, quando la portata è maggiore, il fiu­ 3° pozzo: 8 metri: attacco naturale con Faentino CAI. Nel 1969 il G.G. Nuorese me scorre in superficie più a lungo satu­ due fettucce. 10 m scale + 10 m corda. raggiunse la prima saletta ma non vide il rando man mano gli inghiottitoi che in­ Risalite: si possono fare anche in libera, passaggio «segreto» tra i massi. contra. Solo negli anni particolarmente però: Nell'agosto 1979 il nostro Gruppo forza­ piovosi, sembra, raggiunga il mare a Ca­ 1° da sala della M.: 10 m di scale + va i tre passaggi «segreti» e raggiungeva la Luna. SU SPIRIA è uno degli inghiotti­ corda; attacco naturale con fettuccia. il lago sifone terminale nel collettore, toi, quindi si consiglia di fare attenzione 2° traversata a sinistra; 10 m di corda; verso valle. ai periodi di piogge intense. attacchi naturali A Pasqua 1980 lo S.C. Vidal di Parigi lo­ 3° da sala delle stelle in alto; 10 m di calizzava la grotta e raggiungeva il col­ 4) Note e scheda tecnica corda, attacco naturale. lettore, senza seguirlo. Agli inizi di giu­ gno era il turno della Associazione Spe­ 1° pozzo: 25 m; corda da 35 m Discesa nel salone della «Verta»; attac­ leologica Inglesiente che iniziava il rilie­ Attacco naturale per il corrimano ancora co naturale su stalagmite, corda da 30 vo della diaclasi principale. Dal 27/7 al in strettoia, già sulla verticale del pozzo. m. 7/8 il nostro Gruppo, in collaborazione Attacco naturale all'inizio del pozzo, 3 Pozzetto in fondo al salone di Foffifurni: con il Gruppo Speleologico Lecchese m sotto. 10 m scale + corda; attacco naturale. CAI ed il Gruppo Speleologico CAI Ve­ rona, realizzava l'esplorazione e rilievo di circa 2300 m di grotta. La grotta continua, sul rilievo abbiamo molti punti interrogativi ed in Codula torneremo ancora. Infatti il G.S. CAI Ve­ rona ha già organizzato una spedizione per il prossimo Natale.

2) Itinerario L'ingresso, una fessura triangolare di cir­ ca 4 x 2 m, è poco evidente sulla destra idrografica della Codula di Luna, nasco­ sto da un grosso fico e da cespugli di ro­ vi e oleandri. Tra questi e la grotta passa il sentiero che percorreva la Codula. At­ tualmente questo sentiero è in disuso, in parte invaso da arbusti e spesso difficile da seguire. Percorrendo l'orientale sarda (ss125) da Dorgali verso Baunei (NU), circa 1 Km dopo il bivio per Urzulei si svolta a sini­ stra su una strada bianca piuttosto evi­ dente. La si percorre lungo la Codula per circa 10,5 Km (30' - 45') fino ad un guado. (Gli ultimi 4 Km della strada so­ no parecchio brutti, soprattutto in risali­ ta). La strada prosegue oltre il guado per circa un altro Km poi diventa un sentie­ ro, sempre più difficile da seguire. La grotta è a circa 45 minuti a piedi dal guado.

3) Dati logistici É possibile piantare delle tende (7 - 8) sia appena prima del guado che un cen­

14 Pozzetto d'accesso al Malefico MistfiIlo: 10 m di scale + corda; attacco naturale.

5) Note geologiche, metereologiche e idrologiche L'ingresso della grotta si apre nei calcari organogeni di bioherma compatti, per lo più privi di stratificazione, biancastri, con Nerinee, Ellipsactinia, Clypeina, etc. Più in basso, in grotta, sono sostitui­ ti da calcari oolitici talora dolomitizzati (Formazione di M.te Bardia, Malm Sup). Sul versante opposto della valle, a mon­ te dell'ingresso della grotta: graniti peg- matitici a grana grossa e con grandi cri­ stalli di feldspato potassico, talora ac­ compagnati da scarse iniezioni apiitiche e pegmatitiche. Questi graniti sono mescolati a graniti h r m f i mW . ' tv | normali, a grana media e uniforme e mi­ I J[1 ^ crograniti, per lo più api itici, a struttura ji granulare o porfirica. Sempre sullo stesso versante, più a val­ le: calcari stratificati brunicci talora cal- carenitici od oolitici con rari fossili (For­ mazione di M.te Tului Malm Inferiore). La cavità soffia in regime estivo, quindi rappresenta l'ingresso basso di un siste­ ma probabilmente con più ingressi. In­ fatti la zona delle grandi sale si sviluppa in direzione del monte Andau, ed è pro­ babile che la sovrastante zona d'assorbi­ mento, molto impervia e non battuta, presenti dei collegamenti con questa grotta. L'ingresso della cavità è un evidente in­ ghiottitoio di troppo pieno del torrente. Tutta la zona del meandro che porta al collettore è interessata da stillicidi. Nel collettore scorre un torrente di notevole portata che, anche se per ora non è stato possibile provarlo mediante colorazioni, molto probabilmente risorge dal sifone marino di Cala Illune che ha circa la stessa portata (poco più di 2 Km di di­ stanza in linea d'aria). Questo sifone è stato percorso nel passato da speleo-sub per 1200 m e continua ancora. Cala Illu­ ne rappresenta lo sbocco sul mare della valle ove si apre la grotta.

6) Descrizione della cavità La grotta si può dividere in tre parti prin­ cipali: a) la zona del collettore, percorsa dall'acqua e con sezioni medio ampie. b) La zona delle grandi sale e delle gran­ di gallerie, ampie e molto concreziona- te, attualmente fossile (questa zona è circa 40 m più in alto rispetto al resto della grotta). c) La zona delle diaclasi a monte della zona delle sale, la più importante è rap­ presentata dal «meandro degli stivali», alto e stretto, che collega l'esterno con il collettore e, su un ramo laterale con la zona delle sale, probabilmente è attivo durante la stagione delle piogge. Il meandro scende verso Sud (verso monte della valle) portandosi sotto la montagna in direzione del monte Andau. Dopo 15 circa 400 m la diaclasi comincia a in­ Situazioni dei lavori BIBLIOGRAFIA grandirsi, diventa una comoda galleria, e prospettive - AMADESI A„ CANTELLI C„ CARLONI C.C. E attraversa una sala e si butta sul colletto­ RABBI C., 1960 - Ricerche geologiche nel terreni sedimentari del foglio 208, Dorgali. Giornale di re. Geologia, 2, 29: 59 - 87 Bologna Mentre la diaclasi principale ha un an­ Notevole è ancora il lavoro di esplora­ - ASSORCIA A., BENTINI L., BIONDI P.P. 1967 - damento abbastanza lineare, orientata zione da fare (sul rilievo abbiamo conta­ Note sull'idrologia sotterranea del Supramonte di per 150°, il collettore ha un andamento to una trentina di punti interrogativi; e Urzulei (NU). Boi. CAI 46 (79) non sono tutti buchetti!) Vicino all'in­ - ASSORGIA A., BIONDI P.P., MORISI A., 1973 circa S - N nel ramo a monte e circa - Aspetti geomorfologici sul Supramonte di Urzulei 210° - 30° in quello a valle, poggiando gresso un pozzo molto franoso (1 piede (Nuoro, Sardegna Centro Orientale) R.S.I. 25 (1 - verso E nella parte estrema a valle. In rotto) promette di raggiungere la zona 4) ciò seguendo l'andamento delle fratture delle sale per una via più breve e forse - ASSORCIA A., BENTINI L„ LEONCAVALLO più comoda. G., 1974 - Note geomorfologiche e fenomeni carsi­ riportate anche sulla carta geologica. Il ci del Supramonte di Urzulei, Orgoloso e Oliena. collettore trasporta l'acqua del Rio della A Nord delle grandi sale, molte delle R.S.I. Mem. XI Codula Illune assorbita in parte alla con­ gallerie a pressione del labirinto sono ancora da vedere. Nel ramo a monte del fluenza col guado di Bacu Su Palu e in DATI CATASTALI______parte dall'inghiottitoio di Prammeri. collettore una galleria larga 4 metri che soffia aria è da esplorare (abbiamo dato Nome: SU SPIRIA La zona delle grandi sale: sono grosso Comune: Dorgali (NU) modo allineate su di una serie di faglie la precedenza ai saloni). In fondo dove­ Località: Codulo di Cala Illune più o meno parallele e parallele alla dia­ vamo pur lasciarci qualcosa anche per Tavoletta I GM: 208 IV SE Grotta del Bue Marino clasi principale. Le sezioni sono ampie, la prossima spedizione di Natale - Ca­ Coordinate: Latitudine 40° 11'38" N; longitudine podanno, no? 2° 52'28" W Monte Mario abbondano le concrezioni, sono sicura­ Quota: 100 m s.l.m. (altimetro) mente fossili. Le due sale maggiori, «La Se ci sarà possibile effettueremo delle Profondità massima: —96 m Verta» e «Foffifurni» sono allineate per colorazioni per appurare diversi proble­ Sviluppo reale: 2291 m (parziale) N - S. Gli ambienti sono tali da lustrare mi idrologici. 1) Controllare che l'effet­ gli occhi a noi lombardi e veneti anche tiva risorgenza delle acque del collettore Silvio GORI se trovare la via per arrivarci non è stato sia il sifone marino di Cala Illune. 2) Via Botticelli 24 ne facile ne comodo. Controllare eventuali collegamenti con 20100 MILANO Una stranezza geologica: nella parte la grotta del Bue Marino che sbocca nel Alberto BUZIO Nord della zona delle sale ci sono dei mare due valli più a sud. 3) Controllare Via Intra 3 grossi ciottoloni di granito [50 - 100 Kg) eventuali collegamenti con l'inghiotti­ 20100 MILANO che, colpiti con un pugno vanno lette­ toio di Cala Luna (N° 100 SA/NU) svi­ Maurizio MIRAGOLI ralmente in briciole. Alcuni sono con- luppo 600 m, quota 75 s.l.m. che pare Via Ciambellino 42 crezionati. termini con un sifone. 20100 MILANO

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18 IL GOUFFRE D'APHANICE' (-504) ^ 80 (Pirenei Atlantici - Francia) di Fabio BAJO (Speleo Club Orobico C.A.I. Bergamo)

La dolina dell'Aphanicé si aprì improv­ ogni anno numerosi speleologi Francesi Partendo da Mauléon, a 3.5 Km si in­ visamente nel 1971 in seguito ad un pe­ e stranieri, ma per quanto ci risulta, la contra a sinistra la deviazione per i pae­ riodo di forti piogge. nostra spedizione del 25 agosto, ha rea­ sini di Idaux, Mendy e Aussuruq. Il Club Spéléologique de Pau avvisato di lizzato la prima discesa Italiana dell'A­ Si procede oltre sulla strada principale e questa nuova grotta ne inizia le esplora­ bisso. attraverso la foresta si sbuca su un colle zioni, e pur con alterne vicende riesce dove c'è l'albergo d'Ahusquy (15.5 Km solo a raggiungere la sommità del gran­ dalla deviazione): si prende la via cen­ de pozzo (-155 m). trale e si prosegue. Anche un tentativo fatto in seguito di at­ 2 - UBICAZIONE E ITINERARIO Dopo circa 4.5 km, prendendo a destra trezzare un'argano alla sommità del a un bivio successivo, si raggiunge il pozzo, da parte del C.S.D.P. non riesce Il Gouffre d'Aphanicè si apre a q. 1040 prato dove c'è (a pochi metri dalla stra­ e solamente nel 1972 Courbon, Com- m sul colle omonimo nei Pirenei Atlanti­ da a sinistra) la dolina d'Aphanicè ben bredet e Gómez guadagnano il fondo ci non lontano dal confine Franco - Spa­ visibile per il recinto di protezione. del pozzo, esplorano e rilevano comple­ gnolo. tamente la grotta. Per raggiungere la dolina in cui si apre Con i suoi 328 m di verticale unica, il la grotta bisogna salire una strada che 3- NOTE TECNICHE «Puits des Pirates» si pone al sesto posto attraversa la Forêt des Arbailles e che nella graduatoria delle più grandi verti­ parte dalla strada Statale (R.N.) che col­ Scesi nella dolina terrosa, e percorso il cali del mondo (Atlas 1979). lega Mauléon - Licharre a Larceveau (at­ cunicolo iniziale si arriva alla sommità Il meraviglioso «Puits des Pirates» attrae traverso il Col d'Osquich). del P 56: due grossi anelli e una sbarra in ferro costituiscono l'armo per la par­ tenza e a -3 uno spit sulla destra permet­ te di raggiungere il fondo. Il pozzo è battuto da un deciso stillicidio che, in caso di condizioni metereologi- che avverse, diventa una vera e propria cascata. Subito di seguito il P 40 attrezzato con due grossi anelli in basso a destra che assicurano uno spit di fronte per la par­ tenza: si fraziona a scelta sia a -2 su uno spit piantato su una lama non molto sa­ na, sia a -4 su un'ottimo spit un po' a si­ nistra. Si scende e non si raggiunge il fondo del pozzo, ma ci si arresta al pri­ mo grosso ripiano (utilizzando l'armo indicato, l'ampia cengia sembra già la base del pozzo). Si imbocca il meandri- no laterale e dopo pochi metri ci si trova sul P. 10; attacco su uno spit a destra e dopo aver sceso circa 4 m si pendola verso un meandro ben visibile sulla pa­ rete del pozzo. Si raggiunge così l'attacco del P 17: at­ tacco - partenza su due spit e fraziona­ mento a -3 su un'altro spit. Un breve meandro porta finalmente sul grandioso Pozzo dei Pirati: vari spit di corrimano già nel meandro permettono di assicurarsi durante le manovre di ar­ mo per i due ottimi spit sul pozzo. La di­ scesa è accompagnata da abbondante stillicidio che, ripeto può diventare peri­ coloso in caso di forti piogge. 19 Si può frazionare (non è rigorosamente indispensabile) sia a -22 su due spit e sia a -30 (circa) su uno spit: un fraziona­ mento esclude l'altro, in quanto gli sfre­ gamenti sono veramente ridicoli. A -90 c'è una piccola nicchia con due spit al­ l'esterno che permettono una campata unica di 240 m fino al fondo. Dal fondo si risalgono circa 7 o 8 metri per raggiungere la sommità dell'ultimo pozzetto che si arma con due spit seguiti da un frazionamento a -15. Anche se quest'ultimo pozzo è breve (25 m), andrebbero migliorati gli armi, non necessariamente per gli sfregamenti del­ la corda, quanto per la possibilità che la stessa muova delle pietre su le piccole cengie presenti. Si raccomanda di non utilizzare le plac­ che in loco a -4 (sul P 50) e a -30 circa (sul P. 328) perchè gli spit a cui sono av­ vitate sono malsicuri e «girano» nella lo­ ro sede.

4 - OSSERVAZIONI

L'Aphanicé si apre nei calcari dell'Albia- no (Cretaceo Inf.) sul fianco meridiona­ le di una sinclinale. Nell'ambito della cavità, la giacitura si mantiene costante e presenta una immersione circa verso NE: dai calcari molto marnosi dell'Al- biano, si passa quasi alla sommità del «Puits des Pirates» a calcari grigi com­ patti (Facies Urgoniana dell'Aptiano) molto ricchi di lamellibranchi e sull'ulti­ mo pozzo all'Oxfordiano. Nei meandri da -124 a -155 sono ben vi­ sibili relitti di condotte freatiche d'inter- strato, evidenziate localmente da sezio­ ni trasversali «tipiche», dovute all'ap­ profondimento gravitazionale. Sopra il P 17 queste brevi gallerie sono troncate da una frattura su cui è impo­ stata la parte restante della grotta, com­ preso il grande pozzo. In realtà un pozzo di simili proporzioni, faceva sperare in qualche discontinuità di maggiori dimensioni, marcata magari da abbondanza di materiale milonitico e cataclastico, in realtà quasi inesistenti. L'impressione è stata che questa frattura tagli la morfologia originaria e costitui­ sca un evento cronologicamente poste­ riore. La morfologia fino a -140 circa è in realtà un po' diversa, risulta però as­ sai difficile trarre delle conclusioni ser­ vendosi di questo dato, in quanto an­ drebbe esaminato con cura anche il la circolazione sotterranea, una colora­ molto battuta dagli speleo francesi, cre­ condizionamento morfologico apportato zione effettuata nel 1973 con 3 Kg di do possa offrire qualche speranza di dalla litologia diversa. fluoresceina non ha dato esito positivo. prosecuzione, nel Méandre des Zorolo- Da un punto di vista idrologico, la grotta nais: infatti come ben evidenziato da è attiva e anche se la dolina d'ingresso Courbon sul rilievo, sotto la strettoia im­ non è inghiottitoio, il substrato roccioso 5 - SITUAZIONE E PROSPETTIVE praticabile si intravede un pozzetto. (coperto da un paio di metri di materiale Si tratta comunque di una disostruzione eluvio - colluviale) potrebbe benissimo La zona in cui si apre la grotta, ritengo non facile, e senza altro riservata a mez­ presentare una forma di dolina sepolta, non offra facili possibilità di trovare zi «molto energici». considerato che già a -30 si incontra una grotte nuove, considerato che è stata si­ Al fondo correnti d'aria non se ne sento­ buona portata d'acqua. stematicamente battuta almeno un paio no (ben evidente invece sopra il P 40) e Pur essendoci qualche indicazione som­ di volte. anche se il potenziale non è enorme, un maria sulle possibilità di andamento del­ La grotta invece, pur essendo anch'essa po' di calcare sotto c'è ancora. SCHEDA TECNICA Hanno partecipato: Fabio Bajo e Ezio Ceresoli del­ lo Speleo Club Orobico C.A.I. Bergamo e Ales­ sandro Maggi del Gruppo Speleologico Lecchese Attacco C.A.I., accompagnati da Laura Casagrande e Paola N° Prof. Corda Frazion. Posizione Note Partenza Cattaneo. Colgo l'occasione per ringraziare Lue e Francois 1 56 65 2 anelli e a destra del Gruppo Speleologico di Narbonne per le pre­ 1 sbarra di fronte ziose indicazioni sull'itinerario per raggiungere la - 3 due Spit a destra stillicidi grotta. Un grazie anche ad Annalia e Paola Barozzi 2 41 50 2 anelli e a destra fermarsi per le traduzioni del materiale bibliografico. 1 spit di fronte sull'ampio - 2 uno Spit a destra terrazzo - 4 uno spit a sinistra 3 10 5 spuntone in alto scendere 4 m 1 spit a destra e pendolare BIBLIOGRAFIA nel meandro 4 17 20 2 Spit di fronte COURBON P., 1979: Atlas des Grands Gouffres du - 3 uno spit di fronte monde - Fédération Française de Spéléologie e Union Internationale de Spéléologie 5 328 200 + 150 vari spit nel meandro COURBON P., COMBREDET J.P. e GOMEZ R., 1 spit sull'orlo a destra 1973: Le Gouffre d'Aphanicè (Pyrénées Atlanti­ 2 spit di fronte ques) Spelunca n° 2, 1973 - 22 due spit di fronte ¿ALLANT A. 1978: Le Gouffre d'Aphanicè (Pyré- - 30 (circa) née Atlantiques) uno spit di fronte Clair Obscur 1978/E - 85 nicchia con due spit - 90 uno spit di fronte Fabio BAJO 6 25 30 2 spit a destra Via Roma 6 -15 uno spit sul pavimento 24030 CAPRINO BERGAMASCO

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UN PO' DI TECNICA: Speleologia 4, 1980 DELLE CORDE E DI ALTRE COSE di Paolo NANETTI (G.S.B. - CAI Bologna)

La prima parte di questo lavoro è stata pubblicata sul N. 3 di «Speleologia». Nanetti ci ha scritto, contestando con ragione la validità di certi dati sull'elasti­ cità delle corde (cfr. riquadro fuori testo alle pagine seguenti). Mi sembra tuttavia che il punto in discussione non alteri la sostanza delle conclusioni di fon­ do, e cioè: V togliere elasticità ad una corda significa sempre renderla più pericolosa in caso di sollecitazione a strappo; 2) anche le corde dette iperstati- che possono essere utilizzate in sicurezza, ma soltanto con un armo estremamente accurato; 3) esistono comunque in commercio corde «migliori» e corde «peggiori», anche con pari grado di elasticità; 4) le varie prove di simulazione di caduta effettuate recentemente in Italia ed in Francia cominciano a darci un'idea della scala dei valori; 5) l'invecchiamento e l'usura peggiorano molto rapidamente le prestazioni della corda

Gli speleologi, lo sanno tutti, sono un Da queste prove dei col leghi belgi risul­ agli americani) perchè essendo costruita po' strani e mentre le corde sono state ta globalmente che la Jumar si sblocca con una fusione è estremamente sensibi­ strapazzate in tutte le maniere i bloccan­ meglio del Dressler se sottoposta a strap­ le agli urti e quindi allo stesso uso in ti meccanici si sono rivelati per loro sa­ po (il paragone è stato fatto però col grotta. cri. Dressler tipo vecchio col cricchetto in Se il volo dello speleologo avviene inve­ Negli innumerevoli articoli tenici che ho lega leggera a denti semicircolari) men­ ce ad una distanza dallo spit di ancorag­ sotto mano non c'è mai stato uno speleo tre si rompe per un carico inferiore a gio tale da non spezzare ne lo spit e ne che abbia dato il proprio bloccante per questo: la corda (fattore di caduta molto picco­ vedere a che carico si rompeva: gli spe­ dopo un volo di 50 cm con un peso di lo) si hanno moltissime probabilità che i leo ai «Killer» della rottura hanno offer­ 80 Kg su corda dinamica (fattore di ca­ bloccanti tipo Croll, Jumar e Maniglia to di tutto, dai moschettoni alle piastrine duta ed elasticità della corda sconosciu­ Dressler (escluso il Gibbs) rimangano in­ degli spit, dai discensori alle longes per­ ti) il Dressler doveva essere sbloccato chiodati sulla corda stessa ledendola se­ sonali, ma bloccanti mai. col martello. riamente (per carichi statici superiori a Quando ho fatto presente al GSB la ne­ Da prove effettuate personalmente du­ 400 Kg Monsieur Petzl specifica che il cessità di «controllare» nelle condizioni rante l'elaborazione di un nuovo auto- Croll e la Maniglia Dressler ledono la di uso qualche bloccante speleologico, bloccante, mi sono accorto che una cor­ corda!). fatti pochi calcoli economici il cassiere da statica, sia caricata normalmente col Occorre tenere presente poi che è molto ha cercato, senza riuscirci, di linciarmi. peso dello speleologo che risale, sia più facile che il cedimento del fraziona­ Ho ricominciato quindi con più lena a soggetta ad uno strappo più violento, in­ mento avvenga quando scendendo col controllare ogni rivista nazionale ed chioda maggiormente i bloccanti mec­ discensore o salendo coi bloccanti si è estera per imparare in maniera più eco­ canici di una corda dinamica, renden­ vicini allo spit di ancoraggio perchè le nomica, dagli altri speleo più ricchi, che done più problematico l'ulteriore scorri­ oscillazioni non sono assorbite per la tenuta e che comportamento sotto strap­ mento. scarsa lunghezza della corda. po avevano il CroiI, la Maniglia Dres- Il comportamento dei bloccanti attual­ Sotto questa nuova ottica di visione del­ sler, la Jumar e il Gibbs. mente usati come il Croll (cr. 450 Kg), le cose la manovra comunemente usata Tutto questo invano: tolto alcune Jumar la Maniglia Dressler (cr. 450 Kg), la Ju­ per lo sgancio e la discesa del ferito sui spezzatesi all'improvviso sotto il carico mar (cr. 300 Kg) e della corda statica co­ bloccanti è completamente errata se dello speleologo che stava tranquilla­ munemente impiegata è tale che il cedi­ l'incidente è avvenuto per la rottura di mente risalendo e quindi contro la vo­ mento di un frazionamento (un volo di un frazionamento: immaginatevi lo lontà del loro possessore (essendo co­ 1,5 m se si prende il valore dell'asola sgancio da parte di un soccorritore di un struite in fusione le Jumar si possono del frazionamento indicato a pag. 6 de­ ferito che ha il bloccante ventrale in­ rompere seccamente senza preavviso), gli «Appunti di progressione su corda chiodato sulla corda lesa dallo strappo sono state fatte, escluso una mia impro­ del IX Corso Nazionale di Tecnica Spe­ del bloccante stesso. babile svista, solo cinque prove di rottu­ leologica 1978» della Scuola Nazionale Se il bloccante ventrale usato dal ferito è ra dei bloccanti. La prima prova è stata del CAI) con un fattore di caduta ten­ una Maniglia Dressler abbinata alla Ran­ fatta dalla rivista americana «Climbing» dente ad 1 (da una decina di metri di di­ da è abbastanza facile staccare lo spe­ testando un Gibbs che si è rotto a 1020 stanza dallo spit o più lontano se la cor­ leologo dall'attrezzo ventrale perchè fra­ Kg e due da V. Castellani provando un da è molto statica per costruzione od zionando direttamente l'imbrago del fe­ bloccante tipo Dressler (apertosi a 325 usura) porta alla rottura certa di tutti rito la Maniglia si stacca facilmente da Kg) ed uno tipo Gibbs (deformatosi a questi bloccanti, tolto forse il Gibbs che questo. Se si tratta di una Jumar o di un 745 Kg), costruiti dal G.S. Bolzaneto. Le avendo un carico di rottura superiore ha Croll fissati all'imbrago tramite un altre due prove sono le più importanti qualche chance di tenuta più più: sarà MAVC (maillon rapide triangolare) la perchè sono gli unici test dinamici di compito di test dinamici appropriati sui cosa pur essendo molto più difficile è bloccanti che io conosca e li ha fatti la bloccanti verificare il fattore di caduta fattibile (escluso se si è montato il Croll Federazione Speleologica Belga provan­ in relazione all'elasticità della corda che con la ghiera del MAVC svitabile verso do un Dressler ed una Jumar con strappi causa questa rottura. l'alto). Se invece il Croll o la Jumar sono via via crescenti: A questo proposito è bene ossrvare che fissati con un moschettone ovoidale tipo queste due prove non possono però ser­ mentre il carico di rottura di un Croll, di Simond all'imbrago del ferito, toglierli è vire come confronto perchè, per l'errore una Maniglia Dressler o di un Gibbs non praticamente impossibile perchè frazio­ comunissimo di trascrivere i dati incom­ varia molto se essi sono nuovi od usati nando direttamente l'imbrago dello spe­ pleti, non è stato specificato nell'artico­ perchè sono costruiti per piegatura di la­ leologo incidentato il moschettone non lo relativo il fattore di caduta dello miera in lega leggera, nel caso della Ju­ permette il distacco del bloccante ven­ strappo ed il coefficiente di elasticità mar si ha che se questa è usata può rom­ trale inchiodato. della corda impiegata per i test. persi per carichi irrisori (già successo Dopo aver staccato il ferito dal suo at­ 23 trezzo ventrale ormai irrecuperabile, oc­ È inutile quindi fare incontri sulla sicu­ quando si usavano corde dinamiche per corre fare poi con un nodo ad otto un rezza delle attrezzature speleologiche e l'assicurazione e scalette di acciaio inox anello sulla fune in modo da saltare (e- sulle tecniche dì progressione patrocina­ per salire che anni fa costavano già scludere) il bloccante ventrale e la lesio­ ti magari dal CNSA-DS quando si accet­ 3000-4000 lire al metro. ne venutasi a creare inevitabilmente sul­ ta e si consiglia che l'elemento fonda- Il problema poi della robustezza della la corda e solo a questo punto si può mentale nella progressione su sola fune calza e della sua maggiore resistenza al­ scendere col discensore in tandem al sia una corda statica che al minimo l'abrasione nelle corde statiche rispetto compagno ferito, oltrepassando però il strappo si spezza o disintegra i bloccanti a quelle alpinistiche è risolvibile. nodo volante formatosi sulla corda di di­ ai quali c'è attaccata la nostra pellaccia: Se i fabbricanti di corde sono stati co­ scesa. patetica è la soluzione di alcuni speleo­ stretti, con la nascita dell'UIAA, a creare Questa manovra non è impossibile da logi di usare il Gibbs come bloccante di corde dinamiche con caratteristiche di compiere ma per farla occorre una buo­ staffa, perchè il suo carico di rottura su­ alta affidabilità e di qualità tale da non nissima tecnica in palestra, alla luce del periore alla media degli altri bloccanti scendere mai sotto un buon livello di sole e con un presunto ferito che in migliora ma non risolve la situazione prestazioni, pena il crollo delle vendite realtà è un vivo e vegeto ed imprecante pericolosa voluta in quanto si spezza, di quelle corde che non soddisfacevano collaboratore, mentre necessita invece prima di questo, la corda. certe qualità richieste; non vedo perchè una tecnica eccezionale se si pensa di Forte di queste considerazioni il CSB è gli speleologi che ora, con le nuove tec­ dover compiere la intera operazione con uno dei pochi gruppi speleologici italia­ niche, assorbono ed acquistano più cor­ un compagno ferito e svenuto in un ni ed esteri che impiega da sempre funi da degli alpinisti, non possono costrin­ pozzo più o meno profondo di una grot­ dinamiche (alpinistiche) nella risalita su gere a loro volta i fabbricanti di corde a ta. sola corda; questo non ci spaventa ma creare corde dinamiche con calza a ma­ È chiaro che questa problematica è mol­ ci fa sentire, scusate, fuori dal gregge. glie più strette e quindi più resistente al­ to più grave impiegando corde statiche Certo, a favore delle corde statiche c'è il l'abrasione. Da tutto questo appare subi­ al posto di quelle dinamiche che smor­ vantaggio che bastano poche pompate to chiaro che agli speleologi serve ur­ zando lo strappo non sottopongono i de­ con la staffa per iniziare a salire, ma gentemente un'organizzazione interna­ boli bloccanti che usiamo a carichi ec­ questa sola comodità non vale certo la zionale che li cauteli nell'acquisto delle cessivi. maggiore pericolosità del loro impiego. corde e di altro materiale. In base a queste constatazioni una tecni­ La maggiore difficoltà che si ha usando In mancanza di una UIAS (Unione Inter­ ca sbagliatissima è quella di usare lo corde dinamiche è stabilire durante l'ar­ nazionale Associazioni Speleologiche) Shunt sopra al discensore: se salta un mamento di un pozzo la giusta lunghez­ potremmo creare in Italia una seria frazionamento lo strappo che si avrebbe za dell'asola del frazionamento, ma Commissione Tecnica Nazionale Mate­ con una corda dinamica è tale da rom­ questo può essere facilmente risolto ap­ riali per rilasciare label di qualità alle pere lo Shunt, della tenuta di 250 Kg, se pendendosi allo spit appena piantato (ri­ corde da grotta, spingendo così i fabbri­ poi la corda sulla quale si sta scendendo manendo però sempre in sicura sulla canti di corde a fornirci il prodotto che è statica lo Shunt si disintegra per rotture corda di discesa). Eliminato così il cari­ ci serve. del frazionamento anche con fattori di co sulla corda risulta poi facile valutare É sufficiente che una ditta solo produca caduta estremamente bassi (diverse de­ perfettamente la lunghezza dell'asola corde col label di qualità e che noi spe­ cine di metri tra lo speleologo e il primo del frazionamento per potere continuare leologi l'appoggiamo comprandogliele chiodo di tenuta). Tenendo invece lo così la discesa. perchè gli altri fabbricanti siano spinti a Shunt sotto il discensore (quest'ultimo L'idea di mettere ai capi delle corde im­ scendere a loro volta in campo competi­ va tenuto un po' in alto) nel caso salti il piegate in grotta nastri adesivi di diverso tivamente sia in qualità che in prezzo: frazionamento il colpo viene assorbito colore protetti da un pezzo di guaina essere i primi al mondo ad avere una principalmente dal discensore della te­ termorestringente a seconda che la cor­ commissione speleologica di questo ge­ nuta di 1500 Kg senza danneggiare quin­ da sia statica, dinamica o solo usabile nere penso che non sia poi così depre­ di il costoso ma poco resistente Shunt di per recupero del materiale, lascia il tem­ cabile. sicura; in questo modo poi il comando po che trova perchè la mia esperienza Teniamo presente che in Italia abbiamo della corda di discesa può essere fatto personale è che in esplorazione si usa tecnici validissimi (vedi Castellani ed al­ con le due mani perchè si può fraziona­ quello che c'è nel sacco e se occorre fa­ tri) coi quali studiare uno standard di re lo Shunt con il pollice della mano, te­ re una traversata esposta la si fa a volte qualità per i materiali, specialmente le nuta più in basso, inserito nell'anello di anche senza corda, se questa manca; fi­ corde, impegnativo. cordino 0 4 mm fatto passare entro il gurarsi poi se si sottilizza sul fatto che la piccolo foro della leva di bloccaggio. corda per l'assicurazione trovata nel Una corda speleologica per fare con si­ Dopo i risultati delle prove dinamiche sacco invece di essere dinamica è stati­ curezza il proprio servizio non dovrebbe effettuate nel Marguereis i francesi della ca oppure peggio è di tipo sconosciuto essere assolutamente statica ma avere Commissione Studi del Materiale della perchè il responsabile del magazzino si all'incirca le seguenti caratteristiche: Federazione Speleologica (R. Courbis, è dimenticato di nastrare i capi o queste 1) Un piccolo allungamento entro 200 A. Demaison, G. Marbach e JL. Ro- segnalazioni colorate sono venute via Kg di carico compreso tra una fascia di court) hanno pubblicato un frettoloso durante l'uso. valori da ottimizzare. articolo su Spelunca nel quale fra le tan­ Gli unici veri vantaggi che le corde stati­ 2) Una forza d'arresto, generata da un te cose si afferma che una corda è tanto che hanno rispetto a quelle dinamiche peso rigido di 80 Kg che vola con fattore più pericolosa quanto più è statica o, sono il costo più basso e la calza intrec­ di caduta 1 (rottura di un frazionamen­ detto con le loro parole, che «una corda ciata a maglie più fitte per resistere mag­ to) con una determinata lunghezza di iperstatica, comoda per la risalita, è infi­ giormente all'usura. corda, non superiore a 400 Kg (450 Kg è nitamente più pericolosa di una corda La questione prezzo anche se per le no­ il carico di rottura medio dei bloccanti dinamica». stre tasche è importante direi che deve meccanici attualmente impiegati). Di fronte a tutte queste considerazioni venire sicuramente dopo al fattore sicu­ Può darsi che questo secondo punto sia inoppugnabili provenienti da fonti diver­ rezza: tecnologicamente impossibile da soddi­ se, appare chiaro che usare in grotta, se per i piccoli gruppi grotte il maggior sfare rispettando il punto primo, ma è nella tecnica solo corda, delle funi stati­ prezzo di una corda dinamica può risul­ sicuramente più importante il rispetto di che è semplicemente una pazzia, di tare un serio problema, per i grossi grup­ questa seconda condizione di quella qualunque marca, tipo e diametro sia­ pi speleologici non deve esserlo assolu­ specificata nel punto precedente. no. tamente se ci si rammenta il tempo di 3) Una resistenza agli strappi di cui so- pra non inferiore ad un numero minimo avvolgimento della corda sulle pulegge rimasto dallo spezzone di 50 m messo da definire. che per attrito. da parte per le prime prove al tempo 4) Una buona resistenza della calza allo Questo vuole dire che alcune corde pos­ dell'acquisto (rilevazione del calo di re­ slittamento sull'anima, misurata appen­ sono essere fortemente degradate dall'u­ sistenza della corda di nylon in funzione dendo un carico di 100 Kg ad una Jumar so del discensore. Da prove pratiche ef­ solo del tempo). serrata ad una decina di metri dall'attac­ fettuate sempre Planina afferma che 50 Tutte queste misure porterebbero sicura­ co. discese con un discensore Petzl doppio mente dei dati interessantissimi, deter­ 5) Una buona resistenza alla flessione su una corda dinamica Edelrid 0 9 mm minando con esattezza i coefficienti di per sopportare l'uso del discensore. riducono il carico di rottura statico di degradamento reali di una corda in fun­ Questo importante valore potrebbe esse­ questa del 16,3%, rispetto al 5,8% do­ zione del tempo e dell'usura potendo fa­ re misurato con un'apparecchiatura si­ vuto a 50 salite con bloccanti Jumar. re così confronti decisivi tra varie corde. mile a quella descritta da Castellani a Nonostante il grandissimo numero di Se è poi vero come sembra che la resi­ pag. IX del suo «Considerazioni prelimi­ test effettuati sulle corde, allo stato at­ stenza di una corda cala del 10% per nari sulla fatica ed usura delle corde» tuale delle cose sono necessarie ancora ogni anno di stoccaggio, ogni gruppo del 1975, proporzionandola però a cor­ altre prove ma eseguite più intelligente­ grotte serio dovrebbe rinnovare comple­ de di 10-11 mm di diametro perchè l'ori­ mente. tamente il parco corde ogni tre anni (chi ginale serviva per corde 0 45 mm (vedi Provare una corda usata ha un valore fi­ lo fa?); ammesso che il 30% di calo nel­ fig. D). ne a se stesso e quindi relativo, acquista la tenuta di una corda la faccia ancora invece una grandissima importanza se si rimanere nei limiti di sicurezza d'uso. possono confrontare i dati con quelli ot­ Visto che ho parlato a lungo di prove e tenuti dalla stessa corda nuova. di test, qualche cosa da dire esiste an­ La cosa che suggerisco e dovrebbe esse­ che per le prove che vengono eseguite re fatta è che quando si compera uno su altro materiale speleologico. stock di corda nuova ne vengano messi È inutile continuare a spezzare mo­ da parte una cinquantina di metri di cui schettoni perchè in migliaia di test fatti con venticinque ricavare subito con più non c'è nè mai stato uno che si sia spez­ test i seguenti dati: zato ad ùn carico inferiore a quello di­ 1) Peso della corda in grammi al metro. chiarato dal costruttore (in una sola pro­ 2) Carico di rottura statico senza nodi. va ad un moschettone di acciaio del tipo 3) Curva di allungamento sotto carico a maniglia si è rotto il perno di fissaggio continua o, se non si può fare altrimen­ della barretta mobile ad un carico di 780 ti, per punti a 100, 500, 1000 Kg ed alla Kg). rottura. Attualmente le uniche prove interessanti 4) Carico di rottura con nodo guida con sui moschettoni si potrebbero fare su frizione (ad 8). quelli leggeri verificandone la resistenza Specificando in queste misure la velo­ all'uso e all'invecchiamento; occorre cità di trazione impiegata ed il diametro quindi incidere la data di acquisto sui della corda misurato con un precarico di moschettoni in lega leggera e misurare 50 Kg che potrebbe essere lo stesso cari­ poi il calo di resistenza subito dopo co di preserraggio dei nodi sul provino qualche anno di uso in grotta (sui mo­ in esame. schettoni di acciaio questi test non sono Un difetto comune è misurare il diame­ necessari perchè questo materiale non tro di una corda priva di tensione, men­ degenera invecchiando ed ha un'alta re­ tre per evitare errori grossolani il diame­ sistenza alla fatica rispetto alle leghe tro dovrebbe essere rilevato con la fune leggere). sottoposta ad un carico minimo (i fran­ Un'altra perdita di tempo e soldi inutile cesi usano 50 Kg). sono poi tutti quei test eseguiti su oggetti In una corda scarica è molto difficile di acciaio largamente surdimensionati misurarne il diametro esatto perchè il rispetto ai carichi ai quali vengono sot­ Per potere rendere la misura di resisten­ calibro può essere più o meno serrato toposti durante l'uso in grotta, tipo pia­ za a flessione di una corda valida e ripe­ sulla corda, che a sua volta può avere la strine a T ottenute da un trafilato di ferro titiva in qualunque sede sia eseguita, oc­ calza più o meno pelosa falsando mag­ oppure viti per spit 8 MA da 80 - 120 corre costruire un'apparecchiatura unifi­ giormente il dato rilevato. Sotto carico Kg/mm2 (cr. 3105 e 4655 Kg rispettiva­ cata della quale sia specificato tutti i pa­ la corda mostra invece la sua vera consi­ mente). rametri costruttivi: diametro delle carru­ stenza e la misura del diametro è più fa­ Le prove sui materiali che effettivamente cole, sezione della loro superficie, gra­ cilitata ed esatta: tutto questo per evitare interessano debbono essere fatte invece do di finitura UNI delle stesse e materia­ di confrontare corde apparentemente di sugli oggetti in lega leggera che hanno le di cui sono composte; interassi e di- uguale sezione ma in realtà con diametri invaso l'equipaggiamento speleologico e sassamenti delle carrucole componenti diversi. che hanno il grosso difetto di risentire l'apparecchio; lunghezza della corsa Con le caratterisiche della corda nuova dell'invecchiamento e dei carichi oscil­ della corda, frequenza di oscillazione e in nostro possesso la cosa più significati­ lanti, tipo per esempio le piastrine da entità del peso di trazione della stessa. va ed interessante è quella di paragona­ spit o i discensori Petzl al quale gli spe­ A questo proposito occorre tenere pre­ re, dopo qualche anno, queste misure leologi continuano a sostituire le carru­ sente che una corda di nylon quando è con quelle ottenute con la stessa corda cole abrase senza pensare che le flange bagnata riduce la sua resistenza a fles­ usata: di supporto potrebbero col tempo spez­ sione del 45% (la cosa non è molto con­ è essenziale però nella registrazione del­ zarsi per minimi strappi: provarne il ca­ fortante!). le misure effettuate specificare lo stato rico di rottura da nuovi non ha senso La resistenza di una corda speleologia a di usura della corda (buona, mediocre e perchè la loro attuale omogeneità di flessione è molto importante perchè dal­ scarsa) e gli anni di impiego. fabbricazione fa sì che la loro tenuta ap­ le prove condotte da Tomaz Planina ri­ Un'altra misura fra queste molto impor­ pena acquistati rimanga superiore ad un sulta che nella discesa col discensore si tante è il rifare tutti questi test anche sul minimo garantito e sufficiente. dissipa più energia per deformazione ed pezzo di corda (immagazzinato al buio) Dopo questa lunga chiacchierata, che

25 fra le altre cose mi è costata diversi mesi ( ------\ di lavoro, ognuno rimane libero di com­ portarsi come più gli aggrada e di usare LA MISURA DELL'ALLUNGAMENTO STATICO corde sempre più statiche, ma deve es­ DELLE CORDE sere ben cosciente di tutti i problemi do­ vuti alle sue scelte che riguarderanno Nella nota redazionale posta in calce alla prima parte di questo lavoro, face­ poi se stesso e gli altri. vamo rilevare che al Marguareis (estate 78) gli allungamenti sotto carico stati­ A chiunque si consoli dicendo che i dati co, registrati sulle corde poi sottoposte alle prove di caduta, erano piuttosto da me riportati sono frutto della fantasia diversi da quelli dichiarati dai costruttori e da quelli ipotizzati dallo stesso Na- e non hanno riscontro in pratica o deci­ netti. da di replicare ferocemente, avanti a Questi ci scrive per sottolineare che tali misure non possono essere utilizzate farlo per schiarirsi le idee si legga prima: per desumerne l'elasticità effettiva della corda in caso di strappo. Infatti esse prendevano come base la lunghezza di corda sotto carico nullo. Si introduce così un errore, variabile da corda a corda, dovuto alla distensione della trama BIBLIOGRAFIA nella cordatura. Non si possono pertanto paragonare fra loro i moduli di ela­ sticità delle varie corde provate al Marguareis, prendendo come base le misu­ ORSOLA J., 1980. «Un nouveau type de corde: re rilevate in quella sede. la Stato-dinamica» Esiste in effetti una procedura standard ISO (International Standard Organisa- Spelunca 1980 n° 1, pagg. 33,34: tion) per la misura dell'allungamento statico delle corde da alpinismo. Ad es­ descrizione della nuova corda Beai ad al­ lungamento differenziato. sa fa riferimento Mike Cowlishaw (1980): Which caving ropes really are «low CASTELLANI V., 1975. «Considerazioni prelimi­ stretch»? - British Caver, 76:7-8. nari sulla fatica ed usura delle corde» Notiziario S.S.I. 1975 n° 5-6: Tale procedura consiste dei seguenti punti: ottimo articolo sulle caratteristiche fisiche 1) Precaricare lo spezzone sotto prova con un peso statico di 80 Kg e lasciarlo dei materiali di cui sono fatte le moderne caricato per 10 minuti; corde e sul degradamento subito da queste 2) Scaricare, e lasciar riposare la corda per altri 10 minuti; da vari agenti fra i quali la comune umidità. KOSMATH E. KAMINCER ?., 1974. «Scheue- 3) Caricare la corda con un peso di 10 Kg; in queste condizioni, tracciare due rungsversuche an Bergseilen», riferimenti sulla corda alla distanza di circa un metro e misurare questa di­ Band-Und Flechtindustrie 1974 n° 2, pagg. stanza; 80-90: 4) Caricare la corda con un peso di 80 Kg; dopo 60±5 secondi misurare nuo­ la migliore e più completa analisi sull'usura vamente la distanza fra i riferimenti. Calcolare l'allungamento percentuale ri­ delle corde allo sfregamento. EDELRID, 1078/79. «Bergausrtistung»: spetto alla distanza misurata sotto 10 Kg. manuale della Edelrid con le caratteristiche Le prove devono essere effettuate su almeno tre spezzoni diversi della stessa dettagliate di tutta la produzione; interessan­ corda, ciascuno lungo almeno due metri. te la descrizione dei sistemi vari di test delle Cowlishaw riporta anche una notevole differenza tra i valori riferiti a corde corde. PALAZON F.J., ORDUNA S„ HILDACO J., SI­ asciutte ed a corde bagnate, nel senso che queste ultime risultano sensibil­ CILIA J.M., 1979. «Estudio sobre la tradon y mente più cedevoli. Ciò è in apparente contrasto con le prove di strappo (cfr. composición de las cuerdas», Castellani, 1975), in cui invece le corde bagnate si comportano meno elasti­ Comunicación del VII Simposium d'Espeleo- camente (o meglio, assorbono meno energia) di quelle asciutte. Anche la mi­ logia Tecnica i Material, Barcelona 1979, sura a norme ISO è dunque insufficiente a ricavare l'assorbimento di energia pagg. 13-14: analisi interessante sulle caratteristiche fisi­ di cui è capace la corda; come già si sapeva, solo le simulazioni di caduta so­ che e tecniche di varie corde esistenti sul no effettivamente valide a questo scopo, perchè le misure a carico statico non mercato europeo. riescono a rivelare tutti i parametri che entrano in gioco. Institut d'Estudios Espelelògics de Sabadell, Nanetti fa inoltre notare che il carico su una corda statica durante la risalita di 1979. «Influència de les aigües dipositàries un uomo oscilla grossolanamente fra 50 e 120 Kg; per uso speleologico, la en la durada i fiabilitat de les cordes», misura più significativa di allungamento statico sarebbe quindi quella ottenuta Comunicación del VII Simposium d'Espeleo- logia Tecnica i Material, Barcelona 1979, fra questi valori, anziché fra 10 e 80 Kg, come suggerito dalle norme ISO. Na­ pagg. 19,20: turalmente sarà necessario fornire i due valori per corda asciutta e per corda uno dei primi studi sulla degenerazione del­ bagnata; secondo Cowlishaw, tali misure hanno un buon grado di ripetibilità. le corde da parte delle acque carsiche. Institut d'Estudios Espeleològics de Sabadell, 1979. «Proposición de normas para la fabri­ ______/ cación de cuerdas estáticas para espeleolo­ gía», le corde in funzione dei nodi, eseguite dai MATTLET J.M., 1971. «Comment flinguer une Comunicación del VII simposium d'Espeleo- canadesi. Mammuth», logia Tecnica i Material, Barcelona 1979, PLANINA T., 1974. «Kako vpliva plezanje po Resurgence giugno 1971: pag. 53: vrvi na njeno trdnost», eccezionale osservazione del taglio per usu­ articolo di estremo interesse sulla creazione Nase Jame 6° Kongres Speleologov Jugosla- ra di una corda statica durante l'impiego in di una normativa tecnica alla quale si do­ vije 1972, n° 15, pagg. 105-109: grotta. vrebbero adeguare tutti i costruttori di corde considerazioni importanti sull'usura e relati­ spagnoli. vo degradamento di tenuta delle corde sot­ FRACHON JC, 1976. «A props de noeuds joi- BAJO F„ PECURRI M„ PESENTI CM„ 1978. «I toposte a discese col discensore Petzl e a ri­ gnant deux cordes bout a bout», materiali: prove di resistenza», salite con la Jumar in varie condizioni di in- Spelunca 1976 n° 2, pagg. 82,83: panoramica sui nodi di giunzione di due Ol Bus 1978 n° 3, pagg. 46-48: fangamento delle stesse (esiste la traduzione serie di prove di rottura effettuate con logica in italiano a cura di C. Follis in «Contributo corde ed analisi breve della riduzione di te­ discreta sulle corde, fettucce ed altro mate­ alla conoscenza del modo di logorarsi delle nuta di una corda annodata con vari tipi di riale. corde», Bollettino del Corpo Nazionale Soc­ nodi. CARON D., 1976-77. «Les cordes en speleolo­ corso Alpino Delegazione Speleologica del COURBIS R„ DEMAISON A., MARBACH C„ gie», CAI, Trieste 1976 n° 5, pagg. 23-26). ROCOURT JL„ 1979. «Etudedu matériel», Spéléo Québec 1976-77 voi. n° 3-4, pagg. ARROMAN S.D., 1976. «Reflexion sur l'emploi Spelunca 1979 n° 2, pagg. 61-64: 135-148: des techniques de la speleologie alpine», studio molto interessante sul comportamen­ insieme di nozioni sulle caratteristiche delle I Kartzaleak 1976 n° 3, pagg. 9-21: to delle corde dal punto di vista statico e di­ corde in fibra sintetica fornite con dati di descrizione della attrezzatura per la risalita namico, tabella completa della riduzione di estremo interesse su tutto ciò che può ri­ sulle corde ed esposizione dei risultati di tenuta di una corda annodata e sulle forze guardare le corde usate in grotta; risultati prove fatte con un certo schema sulle più di arresto sviluppate durante lo strappo sulle delle prove di diminuzione della tenuta del­ comuni corde speleologiche europee. più comuni corde impiegate. MAMBELLI A., 1976. «Prove di resistenza», Ufficio Tecnico della Federazione Speleolo­ VANIN A., 1980. «La sicurezza nell'uso delle Speleologia Veronese 1976 n° 8, pagg. 6-8: gica Romana: corde statiche», prove di resistenza su corde e altro materia­ analisi dettagliatissima sul comportamento e Bollettino CNSASS n° 8, pagg. 23-34: le eseguite con criterio e delle quali vengo­ sull'impiego della corda in grotta; relazione Studio validissimo sull'uso delle corde stati­ no comunicati i risultati in modo organico e fondamentale per apprendere il calcolo de­ che in speleologia, compendia i più recenti completo. gli sforzi sui vincoli. lavori in campo europeo sull'analisi delle Unione Speleologica Veronese, 1975. «Prove di CASTELLANI V., 1976. «Sforzi e resistenza delle corde; finalmente un articolo corredato di resistenza», corde: considerazioni generali», una buona bibliografia sull'argomento. Speleologia Veronese dicembre 1974 - mag­ Ufficio Tecnico della Federazione Speleolo­ NANETTI P., 1974. «La tecnica esplorativa og­ gio 1975 n° 6, pag. 9: gica Romana: gi», elenco risultati prove di rottura corde ed al­ relazione interessantissima e completa sul­ Atti del l° Convegno Nazionale sulla sicu­ tro materiale comunicati sempre in modo l'analisi del comportamento della corda sog­ rezza, le attrezzature e le tecniche speleolo­ esauriente. getta a carichi statici e dinamici. giche, Bologna 1974, pagg. 25-33: GERMANI C., 1978. «Prove di resistenza di ma­ VANIN A., 1973. «Salire sulla corda o fermarsi studio sui problemi connessi all'impiego, teriali speleo-alpinistici», sulle scale?», della tecnica di risalita su sola fune; compa­ Notiziario Speleo Club Roma, luglio 1978 Il Grottesco febbraio-maggio 1973, n° 30, re un lungo elenco bibliografico di opere n° 1: pagg. 4-11: tuttora molto valide sull'argomento. risultati di prove di trazione statica eseguite considerazioni generali sull'uso delle corde SCAGLIARINI E., 1974. «Prove e collaudi su at­ su corde e fettucce. ed analisi teorica dello strappo subito da trezzature speleologiche», HARTE JP., GUICHARD E., 1974. «De la resi- una corda. Atti del l° Convegno Nazionale sulla sicu­ stance des cordes employees en spéléo et de VILLAGGIO P., 1979. «La resistenza effettiva rezza, le attrezzature e le tecniche speleolo­ leur fiabilité», della corda sotto strappo», giche, Bologna 1974, pagg. 73-77: Spéléo-Dordogne 1974 n° 52, pagg. 13-22: Rivista Mensile del CAI 1979 n° 100, pagg. è stato il primo studio in campo internazio­ uno degli articoli più completi sulle prove di 199-203: nale sul rilevamento dinamometrico durante trazione statica delle più comuni corde spe­ studio eccezionale sullo strappo subito da la risalita sulle scale e nella discesa col di­ leologiche, l'unico articolo nel quale ap­ una corda con le equazioni delle onde lon­ scensore sulla corda; rilevazione della tem­ paiono insieme ai dati tecnici ottenuti le gitudinali di un filo elastico. peratura raggiunta dal discensore tipo Petzl curve di carico-allungamento delle corde ESTUBLIER J., 1976. «Réflexions sur la sécuri- al termine di una discesa e risultati di nume­ esaminate; i dati comunicati sono completi té», rose prove di rottura di materiale vario. ed esaurienti tanto da essere stati oggetto di Spelunca 1976 n° 3, pagg. 125,126. CORI S., 1975. «Termodinamica e discensori», relazioni su riviste di altre nazioni. analisi matematica sulla sicurezza e proba­ Il Grottesco gennaio 1974 - gennaio 1975, n° DORDOGNIN R„ 1973. «Les cordes», bilità di incidente durante l'uso del materia­ 33-35, pagg. 30,31: Spéléo-Dordogne 1973 n° 45, pagg 223-227: le in grotta. studio teorico sul calore sviluppato durante risultati di prove di trazione statica su corde DAVISON D. )r., 1978. «Safety, Tecniques: 1" la discesa in discensore. e fettucce con dati esaurienti, prerogativa nylon webbing», DUNSTERJA., 1976. «Karabiners», evidentemente dello Spéléo-Club de Péri- NSS News ¡une 1978, n° 6, pag. 133: BCRA Aprii 1976, voi. 3, n° 1, pagg. 43-47: gueux. studio sull'usura delle fettucce di nylon. uno fra i migliori articoli sui test seguiti su MARANA S., 1975. «Prove di resistenza», BUCCELLI R., 1978. «Carsene: il crak delle cor­ vari tipi di moschettoni. Speleologia Veronese giugno-dicembre de», DAVISON D. jr., 1977. «Safety, techniques», 1975, n° 7, pagg. 7,8: Bollettino del Gruppo Speleologico Imperie­ NSS News october 1977, pag. 216: risultati di prove di trazione statica eseguite se del CAI luglio-agosto 1978, n° 11, pagg. descrizione di rottura di una piastrina per solo su corde, i dati delle corde testate sono 59-61 : spit in lega leggera durante l'uso in grotta. sufficienti anche se ne viene fornito solo il relazione sulel prove dinamiche delle corde BOUILLON A., 1980. «Rupture d'amarrage», carico di rottura. e delle longes nel Marguereis. Spelunca 1980 n° 1, pag. 34: SCAGLIARINI E., 1973. «Materiale: collaudi di­ STEINBERG B., 1978. «Sopravvivere per sotto­ descrizione della rottura di una vite 8 MA in namici», vivere», uno spit da qualche anno in loco; l'autore Sottoterra aprile 1973, n° 34, pagg. 24-31: Bollettino notiziario del CAI sezione Fioren­ consiglia di sostituire le viti degli spit in loco il primo articolo razionale apparso sui col­ tina settembre-dicembre 1978, n° 3: ogni anno. laudi dinamici del materiale impiegato in descrizione della tecnica di recupero di un PLANINA T., 1978. «Climbing rope's wearing grotta; sono stati testati con strappi moschet­ ferito col contrappeso e relazione sulle pro­ out with rope brakes», toni, scale e corde ed i risultati tutt'ora vali­ ve dinamiche delle corde e delle longes nel Nase Jame 1977 n° 19, pagg. 15-27: di ottenuti rivoluzionarono il sistema di ar­ Marguareis. analisi interessante di riduzione di tenuta mamento in esplorazione. GHERBAZ M., 1978. «Considerazioni sulla resi­ delle corde in funzione di discese con diver­ MARTINEZ F., 1979. «Ensayos de traccion de 4 stenza allo strappo di corde e longes di uso si tipi di discensori compresi quelli a mo­ nudos usados en espeleologia», corrente», schettoni. Jumar maggio 1979, n° 3, pagg. 63-67: • Mondo Sotterraneo ottobre 1978, n° 2, STOREY JW., 1971. «The super locking link», risultati del calo di tenuta di una corda an­ pagg. 4-6: NSS News may 1971, voi. 29, n° 5, pagg. nodata; i dati ottenuti hanno un'importanza relazione sulle prove dinamiche delle corde 57,58: molto inferiore perchè gli autori hanno pre­ e delle longes nel Marguareis. analisi dettagliatissima sulla rottura e tenuta so per buoni i valori di carico di rottura del­ GHERBAZ M., 1978. «Dimmi con che corda vai dei maillons rapides. le corde prive di nodi forniti dai costruttori. e...», BIANUCCI CP., 1978. «Alla Commissione Tec­ LALOU JC., 1978 «Matériel et technique: tribu­ Progressione 2 anno 1 1978, n° 2, pagg. 12- nica della SSI», ne critique», 18: Notiziario SSI maggio-giugno 1978, anno IX, Stalactite novembre 1978, n° 2, pagg. 68,69: relazione sulle prove dinamiche delle corde n° 3, pag. 41: analisi del calo di lunghezza delle corde du­ e delle longes nel Marguareis. descrizione della rottura del bullone della rante l'uso, interessanti considerazioni sul­ SERRA S., 1978. «Alcune note sull'articolo di puleggia superiore di un discensore Petzl l'uso del discensore e sugli inconvenienti M. Gherbaz: «Dimmi con che corda vai durante l'uso. gravi che possono succedere. e...», Progressione 2 anno 1 1978, n° 2, DAVISON D. Jr., 1976. «Potential Safety, Tech­ BOUILLON R., 1977. «Un nouveau noeud d'a- pag. 19: nique Problems Solved Monthly», marrage?», il consiglio di un acrobata di eliminare com­ NSS News may 1976, n° 5, pag. 80: Spelunca 1977 n° 1. pagg. 35,36: pletamente la asola dei frazionamenti; ha la descrizione della rottura di una lumar du­ confronto fra la riduzione di tenuta di una grave lacuna di non presentare nessun mo­ rante l'uso normale. corda annodata col nodo ad otto e col nodo dello di discensore per corde tese, vedi l'ar­ DAVISON D. Jr., 1976. «Safety, Techniques», «capoucin doublé». ticolo di JC. Lalou. NSS News aprii 1977, n° 4, pag. 73: SCAGLIARINI E„ 1976. «Le corde», BALDRACCO PG., 1978. «L'incontro del soc­ descrizione della rottura di una seconda Ju­ Speleologia Emiliana 1976 n° 1, pag. 14: corso alle Càrsene», mar durante una risalita. considerazioni sempre interessanti sulle cor­ Grotte settembre-dicembre 1978, n° 67, de statiche. pagg. 22-25: DAVISON D. Jr., 1979. «Safety & Techniques», PARES T., 1978. «Rassenya sobre cordes», relazione sulle prove dinamiche delle corde NSS News aprile 1979, n° 4: Espeleòleg agost 1978 n° 26-27, pagg. 481- e delle longes nel Marguareis; è sconfortan­ analisi sulla resistenza dei maillons rapide. 483: te vedere come anche il Capo del Io Gruppo ORSOLA J., 1975. «Les maillons rapides - ama- risultati di prove di trazione statica eseguite Sezione Speleologica del CNSA non vada rage des agres», su corde comunicati sommariamente. oltre la conclusione di sostituire tutto il par­ Spelunca anno 15°, n° 2, pagg. 37,38: CASTELLANI V., 1976. «Ancoraggi, vincoli e co corde esistente del Soccorso Speleologi- studio comparativo tra la resistenza dei reazioni vincolari nell'attività speleologica». co con delle corde Edelrid. maillons rapides e dei moschettoni.

27 HARMON R., 1969. «Near accident in Crutas Notiziario SS11974 n° 3-4, pagg. 34-36 e 45- LAILY P„ BOUILLON R., 1976. «Quelques es- de Quintero», 48: sais de ruptures d'amarrage», Spelunca 1976 NSS News September 1969, voi: 27, n° 9, considerazioni generali sull'uso del materia­ n° 4, pag. 177: pag. 27: le e resoconto su prove pratiche di rottura di prova pratica di cedimento di un fraziona­ descrizione della rottura sotto normale tra­ corde, fettucce e materiale vario. mento durante la discesa di due speleologi zione di un moschettone a ghiera in lega SSI, 1972. «Ia tavola rotonda sulla sicurezza in sulla stessa corda frazionata. leggera da 2000 Kg di carico minimo di rot­ grotta», NOVELLI C „ PALMISANO P., 1978. «Problemi tura. Convegno Nazionale delle scuole di speleo­ di tecnica "sola fune"», MAGNUSSEN C., 1975. «How Strong Is A Stit- logia a Montepulciano, Roma giugno 1972, Notiziario della SSI ottobre-dicembre 1978, ched Splice In Nylon Webbing?», pagg. 19-21: anno IX, n° 5-6, pagg. 111-115: NSS News may 1975, voi 33, n° 5, pagg. risultati delle prove di rottura di vario mate­ prove col dinamometro nella discesa e nella 76,77: riale speleologico. risalita su corda e traduzione dell'articolo di analisi sulla tenuta di vari tipi di cuciture GERMANI C., 1979. «Prove di resistenza di ma­ P. Laily e R. Bouillon «Quelques essais de eseguite su fettucce di nylon. teriali speleo-alpinistici - lla parte», ruptures d'amarrage» apparso su Spelunca COURBIS R., 1977. «Etude des forces engen­ Notiziario Speleo Club Roma 1979 n° 2, 1976 n° 4. drées par une plaquette sur la vis de fixation pagg. 22-25: COURBIS R., 1977. «Remarques sur les ruptures a un spit», risultati delle prove dirottura di vario mate­ d'amarrage», Spelunca 1977 n° 4, pagg. 182-184: riale speleologico escluso corde e fettucce. Spelunca 1977 n° 2, pag. 83: interessante studio teorico sulle forze in gio­ DELFINO L., 1978. «Prove di semplice trazione appunto ed analisi dei risultati ottenuti da P. co nel fissaggio con la vite della piastrina al­ su corde», Bollettino del Gruppo Speleologi- Laily e R. Bouillon descritti nel loro articolo lo spit. co CAI Bolzaneto 1978 anno 12°, n° 1, pag. «Quelques essais de ruptures d'amarrage». SCAG LIARCI E., 1966. «Le corde la parte», 6: NANETTI P., 1980. «Tecnica: qualche appunto Sottoterra 1966 anno V, n° 15, pagg. 13,14: scarni dati sui risultati di prove di trazione agli Appunti», tabella dei carichi di rottura e degli allunga- statica su corde usate. Sottoterra dicembre 1979, n° 54, pagg. 16- menti di corde di fibra sintetica, di cordini e HARTE JP„ CU ICHARD F., 1975. «Tests de Re- 17: di alcuni tipi di fettucce. sistance sur Plaquettes, Maillons et San- analisi sull'uso delle corde statiche in spe­ SCAG LIARCI E., 1967. «Le corde lla parte: col­ gles», leologia e considerazioni in merito alle pro­ laudi corde con nodi», Spéléo-Dordogne 1975 n° 54, pagg. 23-27: ve dinamiche effettuate dalla Sezione spe­ Sottoterra 1967 anno VI, n° 17, pag. 15: risultati delle prove di trazione su vario ma­ leologica del CNSA nell'agosto 1978 nel analisi della riduzione di tenuta di una cor­ teriale speleologico nelle quali le fettucce Marguareis. da annodata con vari tipi di nodi. hanno dato poca affidabilità. ORSOLA J., 1976. «Détecteur de criques», SCAG LIARCI E., 1969. «Le corde llla parte: SPINOY F., 1973. «La poignèe Jumar enfin ac- Spelunca 1976 n° 2, pag. 81: collaudi su cordini», cessible a tous», Spéléo Flash febbraio 1973, descrizione di un composto liquido per po­ Sottoterra 1969 anno Vili, n° 22, pagg. n° 70, pagg. 9-11: tere rilevar le microcrepe negli attrezzi di 46,47: compaiono i risultati delle uniche prove di metallo che impieghiamo in grotta il cui uso studio teorico e pratico sulla tenuta di cordi­ cui sia a conoscenza eseguite dinamicamen­ è essenziale con tutti gli elementi costruiti in ni di piccolo diametro. te sulla Jumar e sui Dressler; i valori ricavati fusione. CASTELLANI V., 1974. «La resistenza e l'utiliz­ sono infirmati dalla mancanza di alcuni dati zazione dei materiali: considerazioni gene­ tali da poter comprendere pienamente i test NANETTI Paolo rali», eseguiti. Gruppo Speleologico Bolognese del CAI r La «Flint Ridge Field Research Station», nel Parco Nazionale della Mammoth Cave (U.S.A.), è di­ sponibile per progetti di ricerca individuale sul carsismo durante i mesi di maggio, giugno, ed agosto 1981. Saranno forniti vitto ed alloggio. I ricercatori interessati a partecipare ai progetti devono contattare i se­ guenti supervisori della «Cave Research Foundation»:

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• Per la biologia, paleontologia, ecc.: Dr. Thomas L. Poulson Dept, of Biology University of Illinois at Chicago Circle CHICAGO, ILL 60680

• Per l'archeologia, sociologia, ecc.: Dr. Patty Jo Watson Dept, of Anthropology Washington University ST. LOUIS, MO 63130 ______J sicurezza nella discesa

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29 Inchieste: Speleologia 4, 1980

I BLOCCANTI DA RISALITA

a cura di Adriano VANIN

L'inchiesta di questo numero ci offre una carrellata sui bloccanti e sulle tecniche di risalita su sola corda usate oggi in Italia. Non ha eccessiva importanza quale metodo o quale bloccante abbia fatto registrare il maggior numero di consensi; anche perchè le venticinque risposte pervenute sono ancora poche per poterle considerare un campione statistico veramente valido. Mi sembra invece interessante e positivo constatare che praticamente nessuno si sia ac­ contentato di una scelta occasionale. Tutti hanno provato più tecniche e più bloccanti, e su di essi sono in grado di esprimere dei giudizi acutamente critici. È un sintomo della maturità e della vitalità dell'ambiente; ed è anche il più valido stimolo per ottenere un progresso in direzione di sempre maggiori prati­ cità e sicurezza.

La panoramica dei metodi sperimentati net richiede sempre meno imbraghini plicare lo sforzo del motore muscolare (tab. 1) è abbastanza esaustiva. I metodi del Cibbs, è obiettivamente meno com­ al compimento di un determinato lavoro DED o MAO sono quelli adottati dalla plesso nel frazionare e, almeno a mio meccanico. larghissima maggioranza. Il Cibbs (co­ modo di vedere, si presenta più sicuro. In questa similitudine, il MAO rappre­ me metodo) è quello che più ha deluso, Mi sembra infatti che il metodo Gibbs senta rispetto al DED un cambio di mar­ ossia quello col più alto rapporto fra (come alcuni altri) si porti dietro un vi­ cia con rapporto basso, visto che divide prove ed adozioni. zio di fondo: il bloccante di riposo, su per due lo sforzo istantaneo di salita; il Il metodo «alpinistico», con una staffa cui viene a gravare di colpo tutto il peso Nanet costituisce una marcia alta, per mano, è stato scartato perchè peno­ del corpo nel caso che parta un frazio­ poiché consente la stessa fluidità del so in progressione, per quanto piuttosto namento, è più alto degli altri. Se si DED con una falcata più lunga nello agile ai frazionamenti. Il «bruco», che è trancia la corda lì, non fiori ma opere di stesso tempo di esecuzione. uno dei sistemi speleo per sola corda bene. Quanto alla velocità, se una diffe­ Per un noto principio fisico, il lavoro più vecchi, è ormai completamente sor­ renza esiste tra Gibbs e Nanet, deve es­ necessario per sollevare un peso di una passato. Il metodo che viene definito «a- sere faccenda di pochi secondi per dieci data altezza dipende soltanto dal peso e mericano», e che non è che una fra le metri, e non mi sembra neanche il caso dall'altezza. Pertanto è sempre la mede­ mille trappolerie escogitate negli Stati di discuterne. sima anche la potenza (= lavoro per Uniti, si rivela una semplice curiosità. E veniamo al punto più dibattuto, pregi unità di tempo) che occorre applicare ri­ Interessante ancora segnalare, che più di e difetti del MAO rispetto al DED e vice­ salendo alla medesima velocità, anche una risposta fa' cenno alla risalita coi versa. È curioso osservare che i sosteni­ con tecniche diverse. nodi: metodo tranquillamente superato, tori di entrambi i metodi definiscono Può variare invece da un metodo all'al­ per mille motivi, rispetto ai bloccanti l'altro (che pure hanno generalmente tro il rendimento, ossia il rapporto fra la meccanici, tuttavia estremamente valido provato di persona) più lento, scomodo potenza effettivamente applicata alla ri­ per casi di emergenza. Pare che solo po­ e faticoso del loro beniamino. Se dob­ salita e quella complessiva erogata dalla chi abbiano mai provato anche solo in biamo parlare del rapporto tra velocità e muscolatura. A svantaggio del MAO c'è palestra questa tecnica, che potrebbe fatica, mi sembra importante chiarire un movimento di gambe di ampiezza cavare dai guai in caso di perdita, rottu­ bene alcuni concetti di base. doppia, metà del quale si spreca perchè ra o mancata tenuta dei bloccanti mec­ Cominciamo con una similitudine mec­ i piedi ricalano in fase di spinta; in più canici. canica (valida ovviamente solo fino ad c'è l'oscillazione pendolare del busto, Analizziamo ora in maggior dettaglio i un certo punto). Paragoniamo cioè l'uo­ necessaria per sfruttare in pieno la falca­ commenti che vengono fatti sui vari me­ mo che risale su corda ad un'automobi­ ta e utile per ritmare la salita. Il DED ri­ todi. Il Nanet riscuote plausi soprattutto le. É spontaneo rilevare che la muscola­ chiede però un colpo di reni ed un certo per la maggiore velocità nel vuoto; a tura funge da motore e che la bloccante- richiamo di braccia, che nel MAO sono differenza del DED, non richiede poi di ria, o più esattamente il metodo di risali­ appena accennati o totalmente assenti. tenere la corda in tensione nei primi me­ ta, costituisce gli organi di trasmissione, Nel Nanet (o nella tecnica Gibbs) i mo­ tri, semprechè si usi al piede un bloc­ cioè il meccanismo che consente di ap­ vimenti sono molto più naturali e il ren- cante tipo Gibbs o GISB. I difetti che gli vengono riscontrati sono invece scarsa Tabella 1 - Metodi di risalita su sola corda semplicità (imbraghino supplementare, terzo bloccante), scomodità ai fraziona­ Metodi Adott. Provato Posizione bloccanti menti, soprattutto quelli impestati, ec­ DED 14 10 Ventrale + maniglia con staffa fissa cessivo affaticamento della gamba che MAO 8 13 Ventrale + maniglia con pedale-carrucola porta il bloccante alla caviglia, torsione CIBBS 1 10 Ventrale o spalla + piede + ginocchio del piede che alla lunga diventa doloro­ NANET 1 3 Ventrale + maniglia con staffa fissa + piede sa. Ritengo comunque che il Nanet pre­ DED + MAO 2 1 — Ventrale + maniglia con staffa intercambiabile fissa o pedale-carrucola senti alcuni significativi punti di vantag­ ALPINISTICO — 3 Due maniglie con staffa fissa gio rispetto alla tecnica Cibbs, sua con­ «BRUCO» — 1 Ventrale + piedi corrente per la velocità nel vuoto. Il Na­ «AMERICANO» - 1 Ventrale alto + maniglia (sotto) con staffe corte dimento specifico credo sia prossimo al­ d'azione, senza correre grossi rischi, via? È evidente che un minimo errore di l'ottimale. usando il metodo meno faticoso a ritmi valutazione può far correre dei rischi C'è anche da ricordare che il rendimen­ moderati. In ogni caso, giungere ai pro­ grossissimi. In questo senso, il MAO è to dipende anche dalla velocità di ese­ pri limiti fisici, a qualunque livello essi certamente meno sicuro del DED. cuzione dei movimenti. Esso peggiora siano, comporta alla lunga anche una Viene abbastanza istintivo domandarsi drasticamente se si «imballa» il motore, diminuzione di rendimento e quindi di se non sia possibile trovare una soluzio­ spingendolo ad un eccessivo numero di velocità. Una prova discriminante (teori­ ne che abbini i vantaggi dei due metodi, giri. D'altro lato, sappiamo tutti che per ca, perchè vale non solo persona per o, quanto meno, che consenta di passa­ affrontare in macchina una salita ripida persona, ma anche circostanza per cir­ re rapidamente e comodamente dall'uno è necessario innestare una marcia più costanza) potrebbe essere la seguente: all'altro a seconda della convenienza bassa, perchè il motore «non ce la fa»; se si riesce a risalire la grotta col DED del momento. se si insiste con la marcia alta, il rendi­ senza dover inserire una pausa di riposo Questa soluzione sostanzialmente esi­ mento decresce rapidamente, il motore fra una pompata e l'altra, si ha conve­ ste. Se ne trovano barlumi nelle idee di scalda, la velocità cala fino all'arresto. nienza ad usare il DED; in tutti gli altri molti, ma chi l'ha messa veramente a Esiste pertanto un rapporto ottimale, che casi, probabilmente è più razionale il punto è stato Tullio Bernabei. Il suo ra­ dipende di volta in volta dalla potenza MAO. Attenzione naturalmente a fare gionamento viaggia pressappoco come del motore, dal carico, dalla pendenza esperimenti: bisogna essere veramente segue: della strada. Un concetto analogo vale padroni di entrambi i metodi, perchè è 1) cominciamo con l'eliminare la fonte anche per la risalita su corda; la tecnica fin troppo facile accusare di scarsa effi­ di insicurezza del MAO piazzando (cfr. ottimale non è assoluta, ma è funzione cacia una tecnica che non si sappia Speleologia 2:41) una longe tradizionale di volta in volta dell'efficienza della mu­ sfruttare fino in fondo. tipo DED che colleghi ventrale e mani­ scolatura (rapporto peso-potenza di ba­ Nella scelta del metodo, il problema glia. se, allenamento, stato di affaticamento), rendimento-velocità deve o dovrebbe 2) A questo punto costruiamoci il MAO. del peso uomo + sacco, delle condizio­ contare, comunque, solo fino ad un cer­ Visto che la sicurezza ce la dà la longe, ni di lavoro. to punto. Vi sono altri aspetti che non non ci sono più problemi di nodi che fi- Ciascun metodo di risalita ha quindi un sono affatto secondari. noscono in carrucola o preoccupazioni suo campo di applicazione ottimale, Pozzi contro parete: per quanto con la per la tenuta sotto strappo. Possiamo che dipende dalla persona e dalle circo­ pratica si riesca a risalire abbastanza in usare una carrucola qualunque ed il cor­ stanze. agilità anche col Mao, certamente non dino più statico della terra; anzi, visto Se vogliamo fare a chi arriva prima su poter appoggiare un piede costituisce che la velocità di snervamento dipende un tratto breve, ci conviene senz'altro una fonte di potenziale sbilanciamento in modo fortissimo dal rapporto fra il usare il Nanet. Voler salire col DED alle piuttosto seccante, che la mano libera diametro del cordino e quello della car­ massime velocità consentite dal Nanet compensa solo in parte. Inoltre la pro­ rucola, ci conviene scegliere un cordino costringe a movimenti frenetici e scom­ gressione finisce per compiersi in tre piuttosto sottile anziché grosso. Penso posti, che portano soltanto a sprecare tempi anziché in due: spinta adella ma­ che 5 o 6 mm bastino; dato l'ingombro energie. Se invece saliamo col Nanet a niglia — pedalata — avanzamento del limitato, non ci costerà nulla tenerne un velocità inferiori, che col DED risultano piede d'appoggio. Occasioni di emer­ ricambio nel sacchetto personale. ancora fluide, non ricaveremo certo genza: in caso di lieve incidente, col I risultati citati da Castellani (1975) per nessun vantaggio dal bloccante supple­ MAO uno si tira fuori da un pozzo an­ lo snervamento di corde bagnate sugge­ mentare; anzi, ci lamenteremo della che con un sol braccio ed una sola gam­ rirebbero un cordino molto statico in scomodità ai frazionamenti, della torsio­ ba. Col DED ci si potrà riuscire per poliestere. ne del piede, del maggiore affaticamen­ scommessa. In caso di soccorso uomo a 3) Passiamo questo cordino nel mo­ to dovuto alla necessità di sollevare ad uomo, la staffa già formata nella carru- schettone o quel che è che chiude l'im­ ogni passo l'intero peso del corpo più il colina consente una scioltezza e rapidità brago pettorale, lo facciamo scendere sacco con una gamba sola. di manovra che al DED mancano. dietro il ventrale e lo annodiamo su un Analogamente, spingere il MAO a velo­ Apprendimento: come fa notare Salvato­ maillon da otto, che colleghiamo alla cità eccessive comporta far più fatica ri, il movimento del MAO è meno istin­ barra orizzontale del delta che chiude il che procedendo col DED allo stesso rit­ tivo, più lento da imparare di quello del cosciale. Il maillon si alloggia perfetta­ mo; mentre di converso, usare il DED a DED. mente nel cavo del delta. A questo pun­ bassa velocità significa alternare ad ogni Sicurezza: l'uso della carrucolina com­ to la macchina funziona da MAO. passo un piccolo strappo ad una soste- porta per una persona anche molto affa­ 4) Se vogliamo passare al DED, svitia­ rella. La muscolatura si stanca di più ticata la certezza di poter uscire da qual­ mo il maillon, recuperiamo il cordino che non sotto lo sforzo meno intenso, siasi pozzo praticamente con lo stesso fuori dall'imbrago, e, lasciandolo sempe più continuo e meglio distribuito che fiatone che aveva alla base (diventa una nella carrucola, facciamo un barcaiolo viene richiesto dal MAO. pura questione di tempo). Pertanto in sul maillon col tratto pedale, verificando La velocità limite, sopra la quale convie­ queste occasioni il MAO dà un conside­ che la lunghezza ottenuta vada bene per ne il DED, e sotto la quale conviene il revole contributo alla prevenzione degli una staffa DED. MAO, deve essere valutata mediando incidenti da confusione mentale dovuta Abbiamo impiegato poche decine di se­ sulla percorrenza di tutta la grotta e di­ a spossatezza. condi per passare da un metodo all'al­ pende, in base a quanto detto, sia dal­ Tuttavia, è pur vero che il carrucolino tro; per tornare a MAO, non c'è eviden­ l'individuo che dalla grotta stessa. Os­ aggiunge un elemento alla catena di si­ temente che ripetere le operazioni al servando i casi dell'esperienza pratica, curezza, il cordino-pedale, che dà un contrario. si direbbe che questa velocità limite si relativo affidamento con quel nodo che 5) Bernabei ha adottato il Gibbs come collochi per la maggioranza delle perso­ si blocca nella carrucola (chissà se qual­ maniglia. Personalmente gli riconosco ne entro il campo delle velocità «norma­ cuno ha mai provato a vedere cosa suc­ dei pregi, ma ci vedo anche dei difetti. li» di progressione in grotta. È incontr- cede a farci cadere sopra un peso di Ne discuteremo più a lungo parlando vertibile, infatti, che uno speleologo ben schianto?) e che oltretutto si usura molto dei bloccanti. allenato riesce di solito a restare sotto la velocemente e si snerva passando e ri­ Premesso che personalmente ho adotta­ soglia della spossatezza anche senza passando sotto carico nella carrucola. to la longe separata ed il cordino sottile usare il carrucolino; altrettanto fuori di­ É vero che i cordini usati si sbattono via, fin da quando ho letto la prima relazio­ scussione, che speleo meno ben allenati fa notare Gori, ma quanto teneva il tuo ne di Bernabei apparsa su Speleologia 2, riescano ad estendere il proprio raggio cordino gli giorno prima che lo sbattessi e che ne sono contentissimo, avrei qual­

31 che obiezione da fare circa il maillon da Da sottolineare il fatto, che parecchi rivista) si sa di Jumar che si sono rotte in otto, che può essere scomodissimo da sentono l'importanza di portarsi dietro seguito ad urti banalissimi, o persino du­ avvitare e svitare, magari tutto infanga­ un terzo bloccante come scorta; sovente rante l'uso normale, avendo subito in to, magari in mezzo ad un pozzo dopo questo è, per chi lo adotta, il bloccante precedenza dei colpi che non sembrava­ che una pietrata ti ha centrato la mano. impiegato anche come autosicura in di­ no averle danneggiate (comunicazione Preferirei un moschettoncino, ma pur­ scesa (shunt o talvolta Gibbs). di Mauro Zerial). La causa di questo troppo questi non si agganciano sul del­ Notiamo ancora l'elevato numero dei comportamento della Jumar è il metodo ta. Ho provato a fare direttamente un tentativi falliti di sfruttare il Dressler sia di fabbricazione, per fusione in lega nodo: funziona, ma ovviamente se uno come ventrale che come maniglia: ten­ d'alluminio. Le leghe leggere adatte alla parte a DED non risolve il problema. tativi che suppongo derivanti, almeno in fusione hanno (più o meno tutte) il di­ Una soluzione veramente pratica ed ele­ prevalenza, dal desierio di risparmiare fetto della fragilità; in più nella fusione gante mi sembra ancora da trovare, e ne una certa cifra nel gran bazar della sola possono formarsi delle bollicine d'aria, passo la palla ai lettori interessati. corda. che indeboliscono il pezzo senza poter Questa variante al MAO mi sembra of­ Se analizziamo ora i requisiti che le ri­ essere notate dall'esterno. Cambiare la frire così suggestivi vantaggi, da giustifi­ sposte al questionario esigono da un lega sperando di ottenere un migliora­ care pienamente il nome MAO 2 che il «bloccante ideale», suddividendole a mento sostanziale non è quindi realisti­ suo ideatore propone (potremmo anche gruppi, troviamo: co; si potrebbe sovradimensionare l'at­ chiamarla PCI: Pedale Carrucola Italia­ trezzo, aumentandone peso ed ingom­ no). bro, oppure passarli uno per uno ai rag­ A) - Sicurezza: Naturalmente essa presuppone l'uso gi X. Entrambi i metodi ne farebbero na­ normale del DED ed il passaggio a MAO Undici risposte pongono ai primi posti turalmente lievitare il prezzo, che già solo in caso di incidenti, autosoccorso, un elevato carico di rottura, mentre altre non è basso. forti carichi, grande stanchezza ecc. Mi 9 parlano più genericamente di robu­ Cosa resta da provare? Considerando sembra importante avvisare che, per chi stezza; soltanto sei citano la necessità di l'esistenza di un secondo bloccante co­ usa abitualmente il MAO, passare ecce­ non tranciare la corda sotto strappo, una me un margine su cui non speculare, zionalmente al DED, per esempio su un evenienza che, in base alle esperienze potremmo adottare lo shunt, che sotto pozzo fortemente appoggiato, può com­ fatte (poche) ed ai ragionamenti (troppi) strappo dovrebbe assorbire parecchia portare gravi difficoltà di progressione, sembra molto più realistica che non una energia slittando un po' prima di blocca­ perchè la tecnica più faticosa si fa molto rottura o anche semplicemente apertura re del tutto (si comporterebbe cioè come presto a disimpararla (il fatto increscioso del bloccante sotto carico costante. Ri­ una piastrina per assicurazione dinami­ è capitato non solo a me, ma anche a cordo infatti che i bloccanti in lamiera ca). speleo molto più baldanzosi). In ogni (es. Petzl) tendono, sotto carico statico, Sarebbe una soluzione buona se l'ogget­ modo la longe separata mi sembra un a deformarsi aprendo il dorso, fino a far to non fosse così dannatamente scomo­ enorme miglioramento di sicurezza e la scattare il clicchetto oltre la corda. Que­ do. In attesa che venga prodotto uno consiglierei senz'altro a tutti gli utilizza­ sto dovrebbe accadere per carichi varia­ shunt per corda semplice, fatto a mani­ tori del carrucolino. bili fra i 350 ed i 400 kg a seconda del glia e facile da mettere e togliere dalla É sicuro sfruttare a questo scopo la lon­ bloccante. Non sembra pertanto neces­ corda (esplicitamente richiesto anche da ge di servizio, per evitare un pendaglio sario, come alcuni richiederebbero, rin­ alcuni lettori), l'unica possibilità che re­ supplementare? Ciò comporta notoria­ forzare il perno del clicchetto, che non sta è agire sull'armo. Usare laschi appe­ mente di restare su un attrezzo solo, nel­ è affatto il primo a cedere. na sufficienti per mettere il discensore. l'attimo in cui si stacca la longe per pas­ Ho sentito dire che molti anni fa, in una Col minimo dubbio che possa saltare sarla sul frazionamento; poco conta es­ esercitazione a margine di un Convegno l'ancoraggio sotto una campata di pochi sere collegati o meno al secondo bloc­ CNSASS, un Dressler si sia aperto pro­ metri, raddoppiare l'ancoraggio o la cor­ cante con un cordino su cui non si può prio in questo modo. È l'unico esempio da stessa con uno spezzone teso. Non fare un vero affidamento. La probabilità che conosca di cedimento di un bloc­ mi risulta che nessuno si sia ancora am­ che debba succedere qualcosa di irrepa­ cante per eccesso di carico statico, salvo mazzato cadendo sui bloccanti. Forse rabile proprio in quell'attimo è così re­ le prove a banco. perchè gli spit, se devono saltare, di so­ mota, che non me la sento di biasimare Diverso è il caso del cedimento sotto lito hanno la buona grazia di saltare an­ severamente chi di longes ne usa una strappo. Scusatemi se ripeto cose già cora in fase di discesa, quando il di­ sola. Personalmente, comunque, ne uso dette e ridette, da altri (per esempio, scensore può assorbire bene il colpo; due, anche per la maggior flessibilità di Nanetti) e da me, ma la cosa mi sembra forse però la pazienza di San Benedetto, manovra che la seconda longe mi con­ importante. Se salta un frazionamento protettore degli speleologi, sta per giun­ sente. quando uno gli è molto vicino coi bloc­ gere al limite. canti, su una corda statica anche ottima (forse anche su una dinamica), con un B) - Funzionalità I BLOCCANTI lasco di corda eccessivo, la cosa più probabile è che la corda, strozzata vio­ Un requisito a mezza via tra la sicurezza Se era logico attendersi una certa dispa­ lentemente nel clicchetto, si tranci di e la funzionalità è quello di bloccare in rità di opinioni sui metodi di progressio­ colpo. Pare che il Gibbs sia particolar­ tutte le condizioni. Il problema dello ne, ci sarebbe stato anche da aspettarsi mente prono a questo fenomeno, vanifi­ slittamento, cui erano dedicate alcune una divisione tra i fautori dei bloccanti cando il suo elevato carico di rottura. domande specifiche del questionario, lo Petzl e quelli dell'accoppiata Cibbs- Dressler e derivati sono costruiti in un vedremo separatamente. Molte risposte Jumar. Invece le preferenze nei confron­ materiale «mi piego ma non mi spez­ segnalano inoltre la mancata presa del ti del materiale di «Fernand Petzl fab­ zo», per cui la rapidità stessa della solle­ Croll in seguito ad improprio posiziona­ bro», come lo definisce Castelletti citazione le impedisce di danneggiare mento della corda. Se questa inclina (CAEN 1978) hanno raggiunto quasi la seriamente l'attrezzo (però rischia di molto verso l'alto a destra di chi sale, in­ compattezza di un'ovazione (cfr. tab. spezzarsi la corda come accennato). La fatti, essa esercita sul clicchetto una 2). Si deve comunque osservare che la Jumar invece è «mi spezzo ma non mi spinta in senso di apertura più che suffi­ tabella paragona alcuni attrezzi di smer­ piego». Nell'incidente del 23/11/78 al­ ciente a vincerne la molla, impedendo il cio corrente con altri superati o addirit­ l'abisso BM una Jumar, sottoposta ad ur­ corretto funzionamento dell'attrezzo. tura fuori commercio, e con altri ancora to violento, si è spezzata in due. Peggio I rimedi sono noti: di solito basta incli­ da lanciare sul mercato. ancora (cfr. Nanetti in altra parte della nare il busto verso destra, nei casi più Tabella II ■ Bloccanti da risalita parsa sul mercato è attesa con una certa curiosità; perchè le sue caratteristiche A - Ventrale B - Manigl ia sembrano piuttosto interessanti. Essa infatti dovrebbe abbinare la prati­ Provato Bloccante Adott. Provato Bloccante Adott. cità e maneggevolezza della maniglia Dressler, di cui è un evidente derivato Croll 23 1 Maniglia Dressler 18 5 Jumar 1 8 Gibbs 1 11 quanto alla forma, con le superiori ca­ Gibbone — 14 Jumar 5 10 ratteristiche di presa proprie del Gibbs, Cibbs — 3 Shunt 1 14 di cui è un evidente derivato quanto al Dressler — 7 Maniglia autocostruita 1 — bloccaggio. Si afferma che l'impugnatu­ Man. Dressler — 1 Dressler — 13 Unlversor — 2 Hlebeler — 1 ra sia scomoda ed i levismi facilmente Nodo mecc. eserc. amer. — 1 inceppagli per urti o inserimento di Maniglia Bonaiti - 3 ghiaino; la vedremo alla prova. Diverse persone insistono col dire che N.B.: Uno dei rispondenti adotta la tecnica Cibbs, con tre Cibbs autocostruiti. Un altro usa il Nanet con certi bloccanti sono più o meno vantag­ Gibbs originale alla caviglia. giosi per il MAO a seconda che portino N.B.: Alcune risposte non specificavano se certi bloccanti erano stati provati come ventrale o come mani­ la carrucola ad essere più o meno alta glia. Ho cercato di sistemarli secondo buon senso. rispetto al clicchetto di tenuta (per esempio, il Cibbs o il Dressler andreb­ disperati si può accavallare una gamba Molte nostalgie suscita ancora il vecchio bero meglio della maniglia Dressler). A sulla corda o piazzare un moschettone Gibbone, nonostante i noti problemi me questo non sembra del tutto vero, per tenerla in linea. connessi con le difficoltà di chiusura (e perchè in ogni caso la corsa della mani­ Ciò non toglie che l'inconveniente sia riapertura) e l'imperfetto scorrimento glia è limitata: a) in basso, dall'urto del­ abbastanza fastidioso, soprattutto per della corda. Evidentemente la possibilità la carrucola contro l'imbrago entro cui chi non padroneggia ancora bene la tec­ di attrezzarlo a carrucola o a mezzo pa­ sparisce il cordino, b) in alto, dalla mas­ nica. Un guida-fune viene richiesto con ranco era molto apprezzata. Al Croll, di sima estensione del braccio. Pertanto molta insistenza; c'è chi per esso barat­ contro, si rimprovera la scarsa flessibi­ ciò che conta non è la posizione della terebbe anche la posizione di lavoro lità operativa. carrucola rispetto al clicchetto, ma ri­ piatta, parallela'al torace. Ho provato a Per venire alle maniglie, la Jumar sem­ spetto all'impugnatura; ed è facile con­ pensarci, ma non mi è venuto in mente brerebbe poter competere più favorevol­ statare che, tra i vari attrezzi, la diffe­ nulla che risolva il problema semplice- mente in questa funzione con la mani­ renza è abbastanza irrilevante. Bisogne­ mente e senza crearne degli altri. Mas- glia Dressler che non col Croll tra i rebbe ideare un bloccante impugnabile serini mi rimprovera giustamente, poi, bloccanti ventrali; le vengono invece per la carrucola, o qualcosa di simile. che è assurdo voler proporre dei miglio­ addebitate una maggiore scomodità nel­ Bernabei che, come detto, ha seleziona­ ramenti «semplici» sugli attrezzi: solo l'impugnatura e nell'inserimento della to il Cibbs per il suo MAO 2, ne esalta un tecnico specialista sa veramente cosa corda. Zorn aggiunge che il nuovo clic- la compattezza, la robustezza, l'affida­ può essere semplice e cosa no. chetto può fare brutti scherzi, perchè il bilità sul fango ed il fatto che, come lo D'altra parte, non riesco a convincermi dente può impedire in certe condizioni shunt, scosta bene la carrucola dalla che a causa di un inconveniente cosi fa­ la chiusura dell'attrezzo, e suggerisce di corda. Ne lamenta, come quasi tutti, la cilmente risolubile possa valer la pena toglierlo. macchinosità ai passaggio dei fraziona­ di impastrocchiarmi con un Dressler più Alla maniglia Dressler non vengono at­ menti. Rimontarlo con una mano sola e o meno «randato» o di usare una Jumar. tribuiti invece nè grandi pregi nè grandi senza guardare è per intimi del grande Neanche i sostenitori di quest'ultima difetti. È un po' la maniglia per antono­ Houdini. Anche l'impugnatura non è chiariscono infatti molto bene il perchè masia: comoda, pratica, facile da usare. proprio comoda. Ciononostante, Berna­ della loro preferenza; ricordo anzi che, Qualcuno la definisce particolarmente bei non è il solo ad averlo adottato; avendo domandato a Badino perchè adatta al MAO, che a mio modo di ve­ mentre una sola preferenza ha ricevuto usasse la Jumar anziché il Croll, mi ha dere non è proprio tutto vero. Infatti, se la shunt, che forse alla resa dei conti po­ risposto tranquillamente: «Perchè ne ho usata a destra porta carrucola e cordino trebbe essere più sicuro (ma quando, comprato uno stock quando costavano molto vicini alla corda di progressione; quando riusciremo a provarli seriamen­ poco, e prima di averle fatte fuori tutte se usata a sinistra, diventa scomoda da te?), ma è almeno altrettanto scomodo non ci penso neanche, a cambiarle». maneggiare. Per montare la carrucola, ed ancor più palesemente è concepito Dal che si può anche dedurre che, se la sarebbe bene inoltre dotarla di una pro­ per uno scopo diverso. La maniglia Jumar è pure inferiore al Croll, come tezione per non slabbrare il foro di fis­ ideale, dicono molti, non esiste. Proba­ penso sia, la differenza all'atto pratico saggio. Voltan suggerisce l'opportunità bilmente è vero, però è senz'altro possi­ non ha da essere cosi macroscopica. di studiare un attrezzo apposta per l'uso bile fare qualche altro scalino verso la Tra i requisiti funzionali di un buon della carrucolina, derivandolo da un perfezione. bloccante ventrale vengono citati spesso Dressler sinistro. Egli consiglia di disas- il minimo ingombro, il facile posiziona­ sare la carrucola non oltre i 20/30°. Per­ C) costo mento, la semplicità della manovra di sonalmente preferirei un bloccante de­ Abbassare i prezzi, è il grido di dolore inserimento e sgancio della corda: tutte stro e, dovendolo progettare da zero, la- dei livornesi (occorreva dirlo?); e molti caratteristiche in cui il Croll è comun­ scerei alla carrucola la possibilità di gli fanno eco, anche se il costo è ritenu­ que pari o superiore alla Jumar. Chi usa oscillare attrono ad un asse verticale to giustamente meno importante della il MAO ne apprezza poi la particolare pressappoco fra 0 e 45°. sicurezza e della funzionalità. adattabilità a questo metodo (anche se Inoltre Voltan suggerisce di spostare in­ Un criterio legato sia al costo di eserci­ non è esatto che il Croll non possa slitta­ dietro il foro della carrucola, in modo zio che alla sicurezza è il requisito di re, col MAO, per l'inconveniente de­ da staccare la carrucola stessa dalla cor­ usurarsi poco e di usurare poco le cor­ scritto sopra). da. Questo comporta ottenere un bloc­ de. Voltan aggiunge saggiamente anche Viene proposto poi di costruire un Croll cante che angola la corda quando va in la possibilità di sostituire le parti usurate con apertura a sinistra, per poter tenere tiro, come Gibbs e shunt (ma basterebbe (purché questo non porti, ammonisce la longe a destra. Se fossero in parecchi meno). Tale caratteristica, che peraltro Nanetti, ad avere in giro attrezzi vetusti a sentire il problema, il suggerimento alcuni criticano, ce l'ha — per caso — e snervati, con le parti usurabili periodi­ potrebbe tornare utile. la nuova maniglia Bonaiti, la cui com­ camente rinnovate e luccicanti). 33 Per quanto concerne l'usura della corda, mente scivolosa ed appiccicaticcia, che stionari sono a volte contraddittorii, es­ non ho che i dati di Planina (1976), da la rendeva peggio dell'albero della cuc­ sendo probabilmente relativi a fanghi cui appare che: 1) i discensori usurano cagna. Si noti bene che pulire i bloccan­ differenti ed a bloccanti in diverso stato le corde molto più dei bloccanti; 2) le ti non basta, perchè la corda viene a di usura. Per fare un esempio, c'è chi Jumar sono molto più «masticone» dei contatto anche con la tuta e soprattutto apprezzava moltissimo la tenuta su fan­ Cibbs. Probabilmente, quest'ultimo ri­ con gli stivali: per non lordarla, bisogne­ go del Gibbone, di cui invece io ho un sultato è estendibile a tutti i bloccanti rebbe fare un bagno completo di mez­ pessimo ricordo personale; c'è chi dice con e senza dentini; voler fare una clas­ z'ora con un buono spazzolone. che la Jumar tiene più del Croll, chi vi­ sifica interna a ciascuna di queste due Lo scivolamento simultaneo, per i fortu­ ceversa. classi sarebbe a capocchia; penso che nati che non l'hanno mai sperimentato, Quasi con certezza, i bloccanti peggiori eventuali differenze non possano essere funziona così. Quando si comincia a erano i Petzl dei vecchi modelli a denti­ molto rilevanti. caricare la maniglia, può accadere che ni orizzontali paralleli. I clicchetti col Planina ha fatto anche delle prove con essa faccia presa per un istante, quanto pirolino e quelli a dentini quadrettati le corde infangate, ma solo col discen­ basta a scaricare il ventrale. Se a questo erano un po' meglio, ma secondo me sore. Non si sa quindi se il fango in­ punto la maniglia cede, partenza! Fortu­ neanche tanto. Tra Croll, maniglia Dres­ fluenzi anche l'usura dovuta ai bloccan­ natamente di regola queste scivolate sler clicchetto acciaio e Jumar i pareri ti. Penso di sì (anche se le differenze non durano più di qualche decina di sono discordi. Fra Croll e maniglia, dovrebbero essere inferiori che nel caso centimetri, o perchè si incontra un pez­ sembra slittare sempre prima la mani­ del discensore). Certamente il fango in­ zo di corda un po' meno lercio, o i den­ glia: ma può dipendere solo dal fatto crementa l'usura dei bloccanti stessi, e tini si autopuliscono, o interviene il già che va su per prima, si carica più di fan­ fra questi più quella dei bloccanti con menzionato San Benedetto. Però l'altro go e incontra per prima i tratti peggiori. molla e dentini, che strisciano sulla cor­ mese ci è successo, risalendo da una Forse da nuovi tiene più il Croll della Ju­ da, che non quella dei bloccanti che esercitazione di soccorso in Guglielmo, mar, ma i denti meno pronunciati dei scorrono sulla corda senza trascinare la di dover cambiare tutte le corde dopo il Petzl si usurano prima (ho detto forse: superficie di presa. Fra i primi, la durata passaggio di mezza squadra, perchè non se qualcuno ha dei dati, per favore si di quelli con clicchetto in acciaio supe­ si riusciva a progredire più di un passo faccia vivo). rerà largamente quella dei clicchetti in avanti e due indietro. Su un pozzo da Infine ci sono i bloccanti a leva, Cibbs e lega leggera. 12, un volontario è scivolato da sotto shunt. Del Cibbs si segnala un solo caso l'attacco per due metri buoni (maniglia di scivolamento; è Voltan, che pesa così Dressler con clicchetto in acciaio e poco da doversi mettere d'impegno a LO SLITTAMENTO Croll, entrambi in medio stato di usura; caricare l'attrezzo per essere sicuro che corda di quattro anni, dinamica, poco non scivoli. Ma è un caso ben facilmen­ Molto interessante è il caso riferito da usata). Fermandosi sul Croll, lo strappo te risolubile; per il resto, il bloccaggio Burato. Corda ricoperta da una guaina ha completamente sezionato la calza dell'attrezzo dovrebbe essere molto si­ di ghiaccio sul 131 della Preta; contem­ della corda, mettendone a nudo l'anima curo. Per lo shunt, non ho segnalazioni poraneo scivolamento dei bloccanti, per una quindicina di centimetri di lun­ di slittamento; a me è successo di veder­ nella dolina d'ingresso, per 5 metri di ghezza. É il primo danno così serio, che lo scendere sotto carico, lentissimamen­ caduta. Frazionamento o no, farsela sot­ vedo prodotto da uno scivolamento, e te, in modo certamente non pericoloso. to è dir poco! Per la cronaca, i bloccanti spero che sia anche l'ultimo; abrasioni Pertanto sembra che una prima ricetta si erano il Croll e la Jumar. Questo è l'uni­ minori però ne ho viste a dozzine. possa dare: maniglia con bloccante a le­ co scivolamento segnalato dai lettori a La miglior cura, si dice, è sempre la pre­ va; stabilmente, se se ne sopporta la causa del ghiaccio; quattro speleo ripor­ venzione. Nel caso specifico, purtrop­ scomodità, od occasionalmente, quan­ tano invece che i bloccanti non gli sono po, questa è piuttosto problematica. Sot­ do si incontrano le condizioni sfavore­ mai scivolati; agli altri diciannove è ca­ tolineo ancora che è del tutto insuffi­ voli. Ancora più scomoda è la soluzione pitato, più o meno raramente, su corde ciente pulire i bloccanti stessi: è neces­ di ripiego data dai nodi, che pure bloc­ infangate, talvolta solo in concomitanza sario tener pulite le corde. Se il fango è cano in qualsiasi condizione, a patto di con l'uso di corde od attrezzi di età ve­ solo in fondo alla grotta, i primi a risali­ fare abbastanza giri attorno alla corda neranda. Piuttosto rari sono i casi segna­ re se la caveranno bene, ed il problema con un cordino sensibilmente più sotti­ lati di scivolamento simultaneo (due ol­ riguarderà solo gli ultimi; se il fango è le. tre a quello già ricordato); molti affer­ dappertutto, allora le corde saranno ine­ Per chi usa il MAO, può essere una mano che con un po' di controllo e di vitabilmente infangate prima ancora che grossa seccatura smontare la carrucola manutenzione lo slittamento si possa inizi la risalita. Pulire i discensori è in­ in grotta da un attrezzo e rimontarla su evitare del tutto. Ciò mi induce a crede­ fatti utopistico; in breve le gole del di­ un altro; si può usare allora Gibbs o re che non siano poi in tanti ad aver scensore sono la cosa più pulita che si shunt come sicura, spingendolo su con sperimentato cosa possa essere vera­ ha addosso; lavare gli attrezzi nelle poz­ la maniglia, dopo averlo collegato ad mente il fango. Cito a titolo di esempio ze non fa neanche il solletico al fango una longe. Attenzione: montarlo sempre tre grotte lombarde, Omber, Guglielmo tenace; poi è impossibile non toccare la sopra e mai sotto la maniglia, perchè al­ e Cippei; sfido chiunque a farsi una di corda con qualcosa; infine, se la corda lora la discesa della maniglia tendereb­ queste grotte, ultimo di una squadra di sfiora la roccia su un pozzo obliquo, an­ be a non farlo mai andare in bloccag­ quattro o cinque, senza prendere pre­ che solo quando non è in tensione, tan­ gio! cauzioni specifiche e senza che almeno to può bastare. L'unica precauzione effi­ La maniglia a leva risolve il problema un bloccante non gli slitti non una, ma cace è armare apposta sotto stillicidio della sicurezza, ma non quello della parecchie volte. (se c'è). Chi sa cosa vuol dire risalire progressione, salvo usare la massima A me personalmente i bloccanti sono una corda veramente infangata, lo bene­ scomodità di un Gibbs anche come ven­ scivolati simultaneamente due volte, an­ dirà. trale. Il rimedio più usato e più efficace ni fa, quando ancora non avevo impara­ Vediamo ora cosa si può fare per rime­ consiste nel premere con forza in su i to tutte le possibili contromisure. En­ diare. La prima precauzione è usare cor­ clicchetti, spingendoli uno alla volta col trambe le volte è successo in MareiIi, de in ottimo stato: se la calza è spelac­ dito. Rallenta molto la marcia, ma alme­ una grotta neanche molto fangosa, ma chiata, la tenuta dei bloccanti peggiora no la consente. Naturalmente si cerca di che ha alcuni rami schifosi verso il fon­ comunque. La seconda è usare dei bloc­ togliere con due dita il fango dalla corda do. Dopo qualche passaggio in risalita, canti adeguati. Non è facile fare una sopra il bloccante, quando è in eccesso, la corda era lurida di un'argilla dannata­ scala precisa; i dati provenienti dai que­ e tutte le volte che si riesce ad appende­

34 re la longe a qualcosa si cerca di toglier­ non bloccavano su corde oblique, ma Flavio CA I VANI (Centro Ricerche Speleologiche «I lasciavano anche andar libera la corda. Nottoloni» Macerata) lo anche dai bloccanti. C'è chi riesce a Mario DE BIASI (Speleo C lub Ribaldone - Genova far pulizia col dente di un moschettone, Se prendete in mano un Croll pulito, vi Sestri) chi con un pezzo di fettuccia; l'ideale renderete conto che ciò è impossibile: la Aldo DEGLI ESPOSTI (Gruppo Speleologico Bolo­ sarebbe uno spazzolino metallico, un leva di apertura del clicchetto è fatta in gnese CAI) modo da sbattere contro il corpo dell'at­ Claudio CALLIANI (Gorizia) ammenicolo in più per l'albero di Nata­ Oliviero GIANLORENZI (Gruppo Autonomo Spe­ le ambulante. trezzo e da evitarne l'apertura acciden­ leologico Jesino) Nella maggior parte dei casi, con clic­ tale. Salvo, naturalmente, che il fango Claudio CIUDICI (Speleo Club Roma) chetti d'acciaio in buono stato, questi non blocchi la leva stessa nella posizio­ Silvio GORI (Gruppo Grotte Milano CAI SEM) ne di apertura. Antonio MARINO (Gruppo Grotte Catania CAI) accorgimenti sono sufficienti. Nei casi Stefano MASSERINI (Gruppo Speleologico Valeria­ veramente disperati, è saggio portarsi E con questi avvertimenti penso di aver na) delle corde pulite di ricambio; se siete detto tutto il male che potevo del fango Maurizio MIRAGOLI (Cruppo Grotte Milano CAI così scoraggiati da mettere le scale, non e dei suoi volgari trabocchetti. SEM) Mauro MUCEDDA (Gruppo Speleologico Sassare­ fate la sciocchezza di salirci in autosicu­ se) ra con quegli stessi bloccanti che dubi­ Orietta NOTARI PALMA (Gruppo Speleologico CAI tate vi riescano ad innalzare in pro- Bibliografia Roma) gressssione. Sicura dall'alto, e correre. Gian Maria PESENTI (Speleo Club Orobico CAI Consiglio di riferirsi all'eccellente bibliografia ra­ Bergamo) C'è ancora un punto a proposito del gionata in calce all'articolo di Nanetti su questo Francesco SALVATORI (Gruppo Speleologico CAI fango. Prendete per esempio il caso di numero di Speleologia. Perugia) Vinai all'Omber nel 77. Scivolata per Leggete anche l'articolo stesso, la sua prima parte Guido SOLLAZZI (Cruppo Speleologico S. Giusto quasi tutto un pozzo senza che la Ju- sul numero 2, e tutti gli sproloqui sul 2 e sull'1 che Trieste) abbiamo scritto parte io, parte Bernabei, parte Bei- Giovanni SPINELLA (Raggruppamento Escursionisti mar, usata come autosicura su scala, trame Se non vi basta, scrivetemi, perchè la biblio­ Speleologi Triestini) riuscisse a far presa. La corda non era grafia spicciola è veramente enorme e non ho vo­ Bruno STEINBERC (Gruppo Speleologico Pipistrelli troppo sporca, tanto che dopo è stata glia di trascriverla tutta in questa sede. Fiesole) usata per progressione senza particolari Franco UTILI (Gruppo Speleologico Fiorentino CAI problemi. Il fango era nell'attrezzo: - Speleo Club Firenze) Hanno collaborato: Riccardo VOLTAN (Gruppo Speleologico Padova­ bloccava il clicchetto, in qualche modo, no CAI) impedendogli di far presa. Chi è stato Tullio BERNABEI (Associazione Speleologica Ro­ Angelo ZORN (Comm. Grotte «E. Boegan» SAC all'Omber non faticherà a crederlo plau­ mana) CAI Trieste) sibile. Un secondo esempio: sono stati Roberto BILLI (Gruppo Speleologico CAI Arezzo) GRUPPO SPELEOLOGICO ARCHEOLOGICO LI­ Antonio BURATO (Associazione Speleologica Vi­ VORNESE riportarti dei casi di Croll che non solo cenza) GRUPPO SPELEOLOGICO MARCHIGIANO CAI

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35 Inchieste ANCORA SULLE LONGES E SUI SISTEMI AUTOBLOCCANTI PER DISCESA SU CORDA a cura di Adriano VANIN

Purtroppo, in ritardo per poter essere si sa nulla di preciso. Nel dubbio, prefe­ guata sperimentazione pratica prima di raggruppati assieme alle altre risposte di rirei lo shunt, che sicuramente slitta un mettere l'attrezzo in circolazione. cui si è riferito sul numero 3 (pp. 15-17), po' frenando, prima di bloccare, e quin­ E devo ammettere che sul N. 3 questo ci sono pervenuti ancora alcuni questio­ di assorbe dell'energia senza dare una punto specifico l'avevo passato per buo­ nari relativi all'inchiesta in oggetto. Essi mazzuolata in un preciso punto della no, contro l'opinione di Badino (Grotte non aggiungono molto di sostanzial­ corda. Vinai, a questo proposito, affer­ N. 69): aveva ragione lui ed avevo torto mente nuovo a quanto già esposto, divi­ ma giustamente che l'importante, in ca­ io. A proposito: Badino non ha certo bi­ dendosi in modo abbastanza omogeneo so di perdita di controllo del discensore, sogno di avvocati difensori, però mi da' tra le «correnti di pensiero» che le rispo­ non è tanto bloccarsi, quanto non sfra­ profondamente fastidio che i suoi artico­ ste più tempestive avevano già delinea­ cellarsi: anche una lenta discesa è più li sul Diablo vengano definiti, su un to. che ammissibile. Per questo rallenta­ questionario, «animati da preconcetti» e Sui discensori autobloccanti abbiamo ri­ mento basterebbe, secondo le sue espe­ «non basati su prove serie». Se non sono cevuto inoltre da Fausto Cuzzetti un rienze, avvolgere un giro di corda attor­ prove di funzionalità serie vari chilome­ buon lavoro di rassegna, derivato dalle no alla gamba sotto il discensore. Il me­ tri di discesa in abissi tecnicamente im­ sue impressioni d'uso. Questa esposizio­ todo mi sembra tuttavia un po' aleatorio pegnativi, cos'è una prova seria? E se ne integra ed aggiorna molto opportuna­ per poterlo generalizzare: funziona con uno fosse animato da preconcetti contro mente i risultati dell'inchiesta, che ave­ qualunque corda? il giro non si scioglie un attrezzo, accetterebbe forse di scen­ va potuto prendere in considerazione mai, anche con una persona incoscien­ derci, per esempio, il Cortani? A meno praticamente solo il Diablo e marginal­ te? Su un pozzo lungo, in alto potrebbe che non si voglia difendere l'attrezzo mente il Kong, mentre il mercato, in impicciare nella discesa, ma se uno per­ per motivi privati, mi pare che sia anco­ questi ultimi tempi, è stato inondato di de il controllo senza averlo eseguito, ra la speleo-geopolitica ad inquinare il nuovi modelli. potrebbe scivolare lentamente fino ad buon senso. Si rifiuta un certo modo di Per quanto riguarda la prima parte del una zona in cui la velocità diventa in­ fare speleologia; si vuole incarnarlo (a questionario, cioè le longes, Burato e controllata. torto o a ragione) in una certa persona; Vinai ne adottano una sola. Entrambi la Le risposte relative ai discensori auto­ allora tutto quello che costui dice, è terminano in alto con moschettone a bloccanti sono state impiegate da alcuni sbagliato per definizione! Si possono ac­ ghiera (necessario se deve poter essere per sciogliere un'elegia al Diablo. Sem­ cettare o meno le sue opinioni (del resto collegato anche alla maniglia; cfr. le bra quasi che le opinioni prò o contro neanch'io sono completamente d'accor­ considerazioni in merito sul N. 3) e in questo attrezzo siano indicative della do con lui sul Diablo); si possono ad­ basso direttamente nell'imbragatura (co­ posizione speleo-geopolitica di chi ri­ durre degli argomenti contrari ai suoi; si me Giudici ed altri cfr. N. 3). Vinai usa sponde, piuttosto che scaturire da un ra­ può obiettargli che si è lasciato andare a tre attacchi a 10, 20 e 35 cm (similmente gionato esame sperimentale o teorico dei sarcasmi che fanno più leva sull'e­ a Nanetti, che però arriva ad 1 m). Il dei suoi vantaggi e difetti. Nulla di motività che sul ragionamento; ma non materiale è fettuccia tubolare con anima quanto si legge nei nuovi questionari ha si possono negare i fatti che egli dimo­ interna in fettuccia o cordino. potuto convincermi a modificare le mie stra, o dimenticare che le sue opinioni Burato sollecita poi il mio parere specifi­ opinioni, riferite sul N. 3, e che si sono sono quelle di uno speleologo molto co sull'uso del Cibbs sopra il discenso­ formate in parte usando l'attrezzo, in esperto, dotato di profonde cognizioni re, pur affermando di averlo provato e parte ragionandoci sopra assieme a varie anche teoriche, e che ha provato seria­ di aver riscontrato che blocca sempre, persone che lo avevano provato o adot­ mente e continuativamente l'attrezzo in anche se non subito, e che non trancia tato. condizioni severe, prima di emettere il affatto la corda. Siccome non dispongo Tuttavia, mi è giunta notizia nel frattem­ suo giudizio su di esso. di dati sperimentali in merito, resto un po di un «incidente» successo ad uno po' perplesso e cerco di rispondere col speleologo milanese durante una disce­ buon senso. Se le prove fatte da Burato sa al fondo del Berger: essendo rimasto Hanno collaborato: sono state tali da convincerlo che, in impigliato con la leva del Diablo, in po­ qualunque condizione reale, ma proprio sizione bloccata, in un'ansa di corda, il Antonio BURATO (Ass. Spel. Vicentina) qualunque, il Gibbs non trancia, allora suo solo peso, più qualche sobbalzo per B. CO LO NNELLO (Com. Spel. Jama - non vedo perchè non usarlo. Mi risulta liberarsi, è bastato a tranciare il pernetti- CAI Pordenone) tuttavia che a banco siano stati fatti dei no che si incastra nella puleggia inferio­ Raffaele LUCIGNANO (Comm. Spel. test in cui la corda nel Cibbs si è tran­ re. Niente di veramente preoccupante Jama - CAI Pordenone) ciata. Sta a vedere se erano prove reali­ dal punto di vista della sicurezza, ma Roberto RECCHIONI (G.S. Marchigiano stiche: purtroppo sono dati inediti, di una nuova dimostrazione di una scelta -CAI) cui si è «sentito parlare», ma di cui non infelice dei materiali, nonché di inade­ Mario VINAI (Gruppo Grotte Brescia)

36 h

I

m

3 — cinghi etta di tensionam ento del blocca ri te f — attacco del bloccante ventrale; per­ ventrale con fibbia autoblok mette un buon passo in progressio­ b — attacco pettorale, si collega con II bloccan­ ne senza affaticare la schiena, attac­ te ventrale trasmettendo così II carico co ideale per longe-sacchi al seggioli no dell' imbracatu ra.questo at­ ( J — risvolti in corrispondenza dell' inguine tacco non permette il ribaltamento ri­ per evitare compressioni, non riducono sultando quindi ottimo per longes di la superficie di appoggio in sospensione! servi zio e di sicure zza h —bretelle larghe per portare forti ca C — attacco indipendente per discensore ab­ richi bastanza lungo per poter essere collega­ |— regolazione per posizionamento del to al petto rate, questo per meglio bilan­ pettorale ciarsi nelle lunghe discese e quindi |— sei pratici anelli porta attrezzi in cin­ non affaticare i muscoli dorsali tura più uno sul pettorale Ó — attacchi foderati con tessuto di nylon tYl—reggi cosciali fissati in posizione otti g — posizione dei cosciali differenziata se ­ male per evitare I'a r roto I a m e nto del condo la taglia nastro

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37 I DISCENSORI AUTOBLOCCANTI Speleologia 4, 1980 di Fausto GUZZETTI (Gruppo Speleologico C.A.I . Perugia)

Da un po' di tempo a questa parte sono è quello che conosco meglio per averlo Neanche il moschettone di rimando può in commercio i discensori autobloccan- usato più a lungo. Il bloccaggio avviene essre utile in questa situazione. ti. Sono strumenti che oltre a permettere tramite un nottolino di acciaio fissato al­ Anche il Dad ha il difetto di non poter la normale discesa in corda, in caso di la parte superiore sinistra della rotella permettere facilmente il passaggio da di­ necessità permettono l'arresto in qual­ inferiore. La maniglia uscente sulla sini­ scensore normale ad autobloccante (bi­ siasi punto della corda stessa. Questo in stra è direttamente connessa a detta ro­ sogna togliere il moschettone); usato in teoria. La pratica è cosa ben diversa. La tella. posizione di autobloccante resta poi at­ prima cosa da sottolineare è il fatto che Il bloccaggio risulta essere buono e rapi­ taccato ad una sola flangia che, anche questi attrezzi o per lo meno quelli che do, ad eccezione che su corde nuovissi­ se spessa, è pur sempre la sola!! 10 conosco e di cui parlerò in seguito, me (Edelrid, ecc.) o ricoperte di fango Buono invece il concetto utilizzato per il non costituiscono una sicurezza mag­ particolarmente scivoloso. Lo sblocco è bloccaggio: la rotella inferiore solidale giore rispetto al discensore Petzl tradi­ altresì abbastanza semplice e non richie­ con la maniglia è mobile, non è tonda zionale, o per lo meno in minima parte; de sforzi notevoli; affaticante è invece ma bombata, ellittica. Questo tatto per­ non svolgono assolutamente la funzione scendere tratti molto lunghi di corda mette di avere un blocco ed uno sbloc­ di uno Shunt o di un Cibbs «incorpora­ (TSA ad esempio) sempre con la mani­ co più regolari e morbidi. C'è chi affer­ ti» nel discensore come pensa qualcu­ glia pigiata. Il passaggio dalla posizione ma che con questo sistema si può molto no. Questo è chiaro; si dovesse infatti bloccante a quella non bloccante si ef­ facilmente regolare la velocità di disce­ rompere il discensore autobloccante fettua molto facilmente, con un solo di­ sa: non penso che ciò sia molto «saluta­ nulla tratterrebbe lo speleologo dal ca­ to, spostando la apposita levetta posta re per le corde». dere, esattamente come se stesse utiliz­ sul retro del discensore. L'operazione zando un discensore di tipo tradiziona­ può risultare molto complessa od impos­ STOP. Lo Stop è la tanto attesa novità di le. Resta ancora insuperata la sicurezza sibile in presenza di grandi quantità di Petzl nel campo dei discensori autobloc­ data da un bloccante posto superior­ fango che va ad intasare il foro lungo il canti. Petzl aveva già costruito un altro mente od inferiormente al discensore. quale scorre la levetta. Nella prima se­ aggeggio per lo stesso uso; molto picco­ Per altro sono notevoli gli inconvenienti rie, di cui ho avuto un esemplare, il bul­ lo e compatto. L'idea era però stata ab­ che l'uso di quest'ultima tecnica com­ lonano che fissa la suddetta levetta di bandonata perchè lo sblocco era estre­ porta; i problemi riguardano soprattutto blocco - sblocco si allentava e lasciava mamente difficile. la funzionalità, nel passaggio dei punti scendere liberamente la stessa; il discen­ L'attuale Stop è del tutto simile al Dia­ di frazionamento ad esempio. sore veniva così a trovarsi sempre in po­ blo. Passo ora in rassegna alle caratteristiche sizione autobloccante. Per quel che ri­ È più bello esteticamente grazie al suo feniche costruttive e d'utilizzo dei di­ guarda il consumo molto è già stato colore nero ed alla maniglia sagomata, scensori autobloccanti che io conosco. scritto: c'è chi afferma che il Diablo si ma tutti sappiamo quanto questo fatto consuma troppo rapidamente: può esse­ sia poco rilevante. *) KONG. Il 1° discensore autobloccante re vero. Le nuove serie sono però co­ Il bloccaggio avviene con lo stesso iden­ da me provato è stato il Kong, e devo struite in materiale migliore. Ho potuto tico principio del Diablo. Differente è dire che mi ha un poco deluso. La prima constatare personalmente che si consu­ invece il sistema per passare da discen­ cosa che rilevo è il piccolo bullonano ma ne più ne meno del nuovo Stop di sore bloccante a normale. Si tratta di in­ in alto che tiene unite le due flange: non Petzl. Sono poi da tenere presenti alcuni serire un moschettone (molti usano mi piace assolutamente. Anche il bloc­ fattori: il consumo è legato al tipo di quello della longe, io preferisco inserir­ caggio effettuato sulla puleggia superio­ corda, alla quantità di fango ed argilla ne un altro a costo di aumentare l'in­ re, se per certi aspetti è buono perchè presenti sulla corda e nella gola del di­ gombro) nell'apposito foro ricavato in avviene quando gran parte dello sforzo scensore, alla velocità di discesa ecc. una sporgenza della rotella di detta ma­ (attrito) è già stato assorbito dalla puleg­ ecc. Tutti i discensori autobloccanti si niglia, sulla destra. Tale moschettone, gia inferiore; del resto è attuato da un consumano poi più di quelli tradizionali battendo contro il corpo dell'attrezzo nottolino mosso da forse troppe parti e lo fanno in modo non simmetrico alle impedisce alla leva di aprirsi, e quindi mobili; con conseguente inevitabile rotelle. alla puleggia di ruotare ed al nottolino maggior rischio di rotture od inceppa­ di bloccare. menti. DAD. Il Dad, progettato da Dressler, è il Come moschettone uso un normale pa­ Altro problema è il clicchetto, inesisten­ più piccolo e compatto discensore auto­ rallelo superleggero, anche senza ghie­ te; e il forellino per il cordino di sicurez­ bloccante che io conosca. È forse que­ ra; so però dell'esistenza di piccoli mo­ za non lo sostituisce adeguatamente. Ma sto l'unico vantaggio che ha. D'altro schettoni a ghiera in acciaio, usati in 11 limite più grande dell'attrezzo è dato canto ha parecchi difetti. Per prima cosa nautica che potrebbero rappresentare la dall'impossibilità di passare con una la corda è libera di uscire dalla puleggia soluzione migliore. manovra semplice e rapida da discenso­ superiore: niente di male, o quasi, Il passaggio dalla posizione bloccante a re normale ad autobloccante e vicever­ finché è possibile controllare la discesa, quella no, e viceversa, è relativamente sa. Bisogna infatti togliere la corda dal ma in pozzi molto stretti non è assoluta- complesso. Richiede l'uso di una terza discensore e reinserirla nell'altro senso. mano: o meglio bisogna riuscire a tene­ Questo è un gran difetto (non solo del mente detto che la corda passi esatta­ mente nella gola. Se poi uno speleologo re con la sola mano sinistra il discensore Kong) che ne limita la versatilità. È in­ resta inchiodato per qualsiasi motivo e con la leva pigiata e la corda che ne fatti molto comodo utilizzare il bloccag­ deve esere soccorso, chi sale dal basso esce per poter, restando fermi, inserire il gio quando questo serve (frazionamenti, si trova nella spiacevole condizione di moschettone nell'apposito foro con la armo, soccorso rapido) escludendolo mano destra. Anche se non difficile l'o­ nella normale progressione, ... e questo non sapere se la corda sia rimasta nella gola oppure no. Essa può, infatti metter­ perazione non è elementare. La presen­ non è estremamente facile per il Kong! si in modo tale (e non è poi così diffici­ za del terzo moschettone (oltre a quello DIABLO. Il Diablo, nome derivato dalle le, tutt'altro) da tendere ad aprire il di­ portante ed a quello di rimando) non iniziali di Dlscensore Auto-BLOccante, scensore piegandone la flangia portante. pregiudica l'ingresso della corda nel di- 38 scensore e questo è un buon vantaggio. tore Jugoslavo asserisce che consente sore. Il primo non l'ho mai visto in azio­ Utile, soprattutto per il trasporto in cin­ anche di regolare accuratamente la ve­ ne, anche se ho potuto leggere la rela­ tura, è la mollettina che tiene accostata locità; (ci sarebbe a questo punto da di­ zione sugli atti del 3° Convegno Nazio­ la leva al corpo dello strumento; non scutere se questo sia giusto o convenien­ nale della Delegazione Speleologica serve, come può pensare qualcuno, a te, ma detta discussione lunga e difficile (Cuneo 1974: pag. 73). So che qualcuno diminuire lo sforzo che si compie tenen­ esula dagli scopi di questo articolo). si ostina ancora ad usarlo sostenendo do pigiata la leva durante la discesa. La Il prototipo, sempre a detta del costrut­ anche che è comodo. Non penso di do­ fatica è esattamente la stessa. Neanche tore, verrà in futuro sagomato come lo ver dire altro. **) 10 Stop blocca su corde nuovissime (E- Stop nella sua parte alta, ed adotterà lo Per quel che riguarda l'universore di delrid, Cassin) o con moltissimo fango stesso sistema di «moschettone a contra­ Mario Cherbaz l'ho visto troppo poco e scivoloso. sto» per il cambio da discensore bloc­ del resto non l'ho provato per poterlo Diverse dal solito sono, in questo di­ cante a normale. Dovrebbe essere dota­ giudicare nella funzione che qui interes­ scensore, le rotelle: soprattutto quella to anche di clicchetto. Nulla so sui ma­ sa: quella di discensore autobloccante. superiore che è tagliata da un netto sca­ teriali, il prototipo era infatti in pesantis­ lino ed è fissata con un perno di acciaio simo acciaio. CONCLUSIONI. A questo punto af­ sul quale prima o poi va a strisciare la Ho avuto notizia che anche in U.R.S.S. finchè tutto quello che ho scritto non sia corda (!?). è stato costruito un discensore con lo del tutto inutile, dovrei trarre delle con­ 11 consumo delle rotelle è abbastanza stesso principio, sostanzialmente identi­ clusioni. La cosa è però tutt'altro che fa­ buono, ci si possono fare ca. 2000-4000 co al precedente. cile. metri prima di doverle sostituire (le cifre L'altro prototipo, quello Italiano, è stato Posso però dire che: sono indicative; vale il discorso fatto a progettato e costruito da Mauro Zerial di 1) Gli attuali modelli esistenti sul merca­ riguardo del Diablo). Trieste. Fra tutti è quello che mi smbra to non sono assolutamente l'optimum; L'usura non è ovviamente, come in tutti presenti le migliori soluzioni tecniche. anzi ne sono spesso assai lontani. Tutti i discensori autobloccanti a nottolino, L'attuale prototipo, non assolutamente presentano degli svantaggi e dei vantag­ uguale sui due lati della rotella frenante. definitivo, è forse troppo lungo e quindi gi che ho cercato di illustrare. Sicura­ La parte opposta alla leva si consuma ingombrante, ma Zerial dice di poterlo mente me ne sarò dimenticato qualcu­ più rapidamente e diventa ben presto costruire con poche modifiche rientran­ no. una pericolosa lama di rasoio che fini­ do nelle dimensioni tradizionali. Gli attuali discensori sono solo delle sce prima o poi con lo spezzarsi!! Anche questo fa uso per il bloccaggio di proposte, dei tentativi, e non degli at­ Una soluzione a questo problema po­ una rotella eccentrica solidale con la le­ trezzi definitivi. trebbe essere quella di ispessire la rotel­ va di sblocco. La novità importante è 2) Non sono assolutamente semplici da la in questo «lato debole». che il bloccaggio avviene nel tratto di utilizzare o comunque lo sono assai me­ Altra cosa interessante dello Stop è la sa­ corda che esce dalla seconda puleggia no di un discensore Petzl tradizionale, e gomatura delle flange, tagliate a 45° del discensore, ovvero quando gran par­ questo ne limita l'impiego a persone già nella parte superiore. Questo per per­ te dello sforzo è già stato effettuato sotto esperte e assolutamente non agli allievi mettere un più facile scorrimento della forma di attrito dalle prime 2 pulegge. di un corso di speleologia. A questo pro­ corda, che può essere più facilmente Più semplicemente: la corda dopo esse­ posito è bene tenere presente una cosa: messa in tiro e che scorre meglio facen­ re passata in due normali pulegge fisse se un allievo resta bloccato a metà di un do un minimo angolo in caso di fango. come in un Petzl classico, viene fatta pozzo per malore, paura, stanchezza o Questo sistema unisce una più alta sicu­ passare tra la puleggia eccentrica, dotata altro durante la discesa con un discenso­ rezza alla praticità, sotto questo aspetto, di dentatura simile a quella del Cibbs, re tradizionale Petzl, egli può, se il poz­ del Dad. Questa particolare sagomatura ed una apposita sagomatura sulla parte zo non è troppo lungo o frazionato, es­ delle flange ha però un aspetto negati­ bassa del corpo del discensore. Il van­ sere calato facilmente sul fondo, co­ vo: permette al discensore di infilarsi nel taggio stà nel fatto che, essendo lo sfor­ mandando la discesa dal basso. Con i moschettone di rimando incastandovisi zo sostenuto dalle due prime pulegge discensori autobloccanti questo non av­ (tutto ciò mettendo il rimando vicino al fisse, il blocco avviene molto facilmente viene e bisogna andare a sbloccare il discensore come faccio abitualmente ed altrettanto dolcemente e senza alcu­ malcapitato con una manovra di soccor­ io). na fatica lo sblocco. so rapido. Non è questo un fatto tragico ma è deci­ Il costruttore asserisce che è un discen­ 3) Non sono più sicuri, come molti cre­ samente poco simpatico. sore un po' lento e che potrebbe avere dono, dei vecchi discensori. Il bloccag­ A difesa di questo nuovo discensore c'è problemi su corde di grosso diametro. gio sostituisce lo Shunt o il Gibbs solo in da dire che la attuale è solo la prima se­ Non so come verrà realizato il sistema caso di armo o in caso di malore dello rie e Petzl, a detta di molti, intende ap­ per cambiare da discensore bloccante a speleologo (e questi sono in realtà i portarvi importanti modifiche (rotelle normale. grandi, incomparabili (?) vantaggi di differenti, foro per il moschettone di È quella di Zerial, a mio avviso, la mi­ questi attrezzi); ma non in caso di rottu­ blocco in posizione migliore, ovvero più gliore realizzazione oggi esistente nel ra del discensore o del moschettone por­ esterna ed altre ancora); la sostanza non campo dei discensori autobloccanti. tante. dovrebbe però variare. Ci sono ancora due attrezzi utilizzabili 4) Sono costruiti tutti per persone «de­ come discensori autobloccanti. Il vec­ stre» e non possono essere utilizzate con PROTOTIPI. Ho avuto la possibilità di chio e mastodontico Butkovic e l'univer- la stessa facilità e funzionalità dai man­ avere per le mani alcuni prototipi. In cini! Questo deriva dal fatto che hanno particolare uno Jugoslavo ed uno Italia­ — tutti — un solo verso per inserire la no, di Trieste. Non ho potuto provarli corda correttamente, e che la fa uscire direttamente ma posso farne una som­ *) L'ossidazione anodica nera su alluminio miglio­ sulla destra. maria descrizione e riportare le impres­ ra tuttavia, di un fattore valutabile fra il 10 ed il Nonostante tutti i limiti attuali ritengo sioni mie e dei costruttori. 20%, la capacità di smaltimento termico dell'og­ quella dei discensori autobloccanti un'i­ Il modello Jugoslavo stà a metà tra il getto (N.d.R.) dea ottima e da sviluppare. Interessanti Diablo, lo Stop e il Dad. *) Paolo Trentinaglia usa infatti la «bistecchiera» sono infatti i vantaggi che essi offrono Butkovic con estrema soddisfazione, tanto da sop­ È infatti un semplice vecchio Petzl che portare senza un lamento il peso e l'ingombro. Egli durante l'armo dei pozzi, durante il pas­ utilizza quale sistema frenante una pu­ afferma che il Butkovic consente un eccellente saggio dei frazionamenti o in caso di leggia eccentrica (quella in basso) a cui controllo della velocità di discesa, oltre che dell'ar­ manovre di soccorso rapido. è solidale la leva di sblocco. L'idea, co­ resto e della partenza; inoltre, nega che danneggi Molti ancora i difetti come in tutti gli at­ me ho già detto parlando del Dad, è, a la corda strozzandola fra le pulegge, perchè la trezzi da noi utilizzati in grotta, ma nes­ mio avviso migliore di quella del nottoli­ comprime fra la gola delle carrucole, lasciandole quindi sempre una luce disponibile. Infine, le stes­ suno insuperabile. no, perchè consente un arresto ed un se dimensioni conferirebbero al discensore delle partenza più dolci e graduali: il costrut­ eccellenti proprietà termiche (N.d.R.) Fausto GUZZETTI

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LA NUOVA MANIGLIA BONAITI - KONG prodotta dalla GIUSEPPE & F.LLI BONAITI S.p.A. CALOLZIOCORTE (Bergamo - Italia) Una zona carsica alla volta Speleologia 4, 1980 ITINERARI SPELEOLOGICI DELLA PROVINCIA DI SASSARI di Mauro MUCEDDA (Gruppo Speleologico Sassarese)

GENERALITÀ' te dei calcari miocenici sono invece per Su un totale presumibile di 1500 grotte la massima parte ad andamento orizzon­ attualmente note in Sardegna, alla pro­ La provincia di Sassari non presenta una tale e spesso risultano essere attive, con vincia di Sassari ne appartengono sola­ grande importanza dal punto di vista presenza di torrenti sotterranei. mente 200. La maggiore cavità della speleologico, ma può sempre destare provincia è oggi Sa ucca 'e su Peltusu qualche interesse per lo speleologo. Le (Cossoine), con 2000 m di sviluppo e la zone calcaree non hanno grandi esten­ LE GROTTE più profonda è l'Inghiottitoio di Monte sioni e le grotte non raggiungono dimen­ Doglia, con 100 m di dislivello. sioni notevoli. Le cavità naturali della provincia di Sas­ Passiamo ora in rassegna le zone princi­ Riportiamo un quadro generale della si­ sari non sono molto numerose, e per pali e le grotte di maggior interesse. tuazione della provincia, con l'intento quel che riguarda le dimensioni non rag­ Le zone speleologicamente più impor­ di guidare coloro, speleologi o no, che giungono sviluppi notevoli nè profon­ tanti sono tre: 1) L'Algherese 2) Il Meilo- vogliano conoscere le grotte più interes­ dità discrete. gu 3) L'Anglona. santi e degne di nota.

NOTE GEOLOGICHE E CARSISMO

Le zone carsiche della provincia di Sas­ sari sono in massima parte costituiteda affioramenti calcarei del Miocene, che si trovano dislocati qua e là in maniera piuttosto spezzettata e discontinua. Nell'Algherese e nella Nurra di Sassari e Porto Torres esistono invece delle poten­ ti masse calcaree mesozoiche attribuite al Greta e al Giura e in piccola parte an­ che al Trias. Nel territorio di Ozieri e Nughedu San Niccolò è presente una bancata calcarea del Gotlandiano (Silurico). Infine, del Giurese sono i calcari dell'i­ sola di Tavolara e di Capo Figari presso Olbia. Esiste una netta differenziazione tra i fe­ nomeni carsici dei calcari mesozoici e quelli dei calcari miocenici. I calcari mesozoici si presentano con carsismo superficiale generalmente molto eviden­ te e pronunciato, con le tipiche forme a karren, grize e kamenitze. Le masse cal­ caree appaiono sempre compatte con stratificazione e fratturazione ben evi­ denziate. PROVINCIA DI SASSARI I calcari miocenici si presentano invece con microforme superficiali poco appa­ 1 Grotta di Nettuno 14 Sa ucca 'e su Peltusu riscenti, generalmente lisce e arrotonda­ 2 Grotta Verde 15 Sa ucca de Mamniuscone 16 te, e con stratificazione generalmente 3 Grotta dei Ricami Grotta Badde 0 Su Guanu 4 Inghiottitoio della Dragunara 17 Sa Rocca Ulari poco evidente. Diffusi sono i fenomeni 5 Da8terru di Punta Giglio 18 Grotta Conca Niedda quali inghiottitoi, valli cieche, risorgen­ 6 Inghiottitoio di Monte Doglia 19 Grotta Mulargia ze, trafori idro - geologici, talvolta con 7 Sa ucca de su Tintirriolu 20 Conca Bulia esempi spettacolari. Tali fenomeni sono 8 Sa ucca de sa Mòlina 21 Grotta di Lu Padru evidenziati soprattutto in piccole masse q Sa ucca de Piliestru 22 Grotta Su Coloru calcaree a contatto col basamento vul­ 10 Grotta Tuva ’e Mare 23 Grotta di San Michele 13 Grotta del Ponzacelo 24 Grotta del Diavolo canico. 1? Grotta di Monte Madore 25 Su Puttu de sa Rocca Ruj Le grotte dei calcari mesozoici hanno 1.3 Risorgenza di Monte Malore 26 Su Puttu Porchinu una tendenza prevalente alla verticalità e si presentano in genere fossili. Le grot­

41 1) ALGHERESE Questa zona si estende ad Ovest della- città di Alghero, con calcari del Creta e del Giura. Di essa fanno parte i settori carsici di Capo Caccia, Punta Giglio e Monte Doglia. Grotta di Nettuno (65 SA/SS). Si apre con ingresso dal mare sul versante occi­ dentale di Capo Caccia. Si tratta di una famosa grotta turistica, raggiungibile via mare con battello e anche da terra con una lunga scalinata che discende dall'al­ to di Capo Caccia. Lo sviluppo totale della grotta è di circa 1.300 m, ma la parte visitabile turisticamente compren­ de solamente il grande salone d'ingresso con il lago, per una lunghezza di circa 300 m. La cavità si sviluppa su vari livel­ li, con sale, gallerie e laghetti e presenta nel suo interno delle parti ornatissime di eccezionale bellezza. Grotta Verde (3 SA/SS). Si apre nel ver­ sante orientale di Capo Caccia e si af­ faccia sul golfo di Porto Conte ad una quota di 80 m sul mare. Presenta un va­ stissimo portale d'ingresso raggiungibile dall'alto con una scalinata o anche dal mare con una faticosa risalita. Dall'en­ trata si discende un ampio salone molto inclinato, ornato di gigantesce colonne e stalagmiti, che termina in un lago a li­ vello del mare. Altri rami laterali porta­ no lo sviluppo totale della cavità a circa 300 m. Grotta dei Ricami (171 SA/SS). Situata nel versante orientale di Capo Caccia, quasi sulla sua punta, ad una quota di 6/7 metri sul mare. È raggiungibile solo via mare. Si tratta di una bella cavità co­ stituita da varie concamerazioni ornate, che però risultano essere attualmente molto danneggiate dai visitatori. Il suo sviluppo è di 180 m. Grotta Verde (Alghero). Gigantesche stalagmiti e colonne nella zona d'ingresso. Inghiottitoio della Dragunara (174 SA/SS). É situato presso Capo Caccia suo interno è presente anidride carboni­ di Mara, Pozzomaggiore, Cossoine, nella Cala Dragunara, a circa 20 m sul ca, per cui la respirazione è resa diffi­ Thiesi e Borutta. livello del mare. Un pozzo d'accesso di coltosa. Questa cavità è attualmente la Gli affioramenti calcarei di questa zona 6 m e una discenderia portano su un la­ più profonda della provincia. sono attribuiti al Miocene e appaiono go di acqua debolmente salmastra, mol­ Nell'Algherese esistono altre cavità, sia piuttosto discontinui e intervallati da for­ to profondo. Lo sviluppo totale della ca­ sulla costa che nell'interno. Numerose mazioni vulcaniche. Il paesaggio si pre­ vità è di un centinaio di metri. le cavità marine con ingresso sommerso, senta perciò piuttosto vario e caratteristi­ Grotta Dasterru di Punta Giglio (211 che spesso risultano essere molto orna­ co. SA/SS). Si trova presso Punta Ciglio, te. proprio sul ciglio della strada, ad una Bonu Ighinu. quota di 80 m sul livello del mare. Itinerari. Nel comune di Mara, in località Bonu Presenta due ingressi a pozzo di 15 e 6 Per Capo Caccia da Alghero con 24 Km Ighinu, un piccolo affioramento calca­ m. La cavità è piuttosto complessa, con di strada o via mare. Per Punta Ciglio reo risulta essere piuttosto interessante varie concamerazioni e numerosi pozzi con circa 13 Km sino alla località Porto dal punto di vista speleologico. e pozzetti per lo più intercomunicanti. Conte e da qui con altri 4 Km di strada Qui si conoscono 5 grotte: Sa ucca de Non esiste un rilievo completo per cui non asfaltata. Per Monte Doglia, a 1 Km su Tintirriolu, Sa ucca de sa Molina, Sa non si hanno dati metrici esatti; lo svi­ da Fertilia sulla strada per Sassari si di­ ucca de Filiestru, Grotta Tuva 'e Mare, luppo totale può essere comunque sti­ parte a sinistra la stradina che porta in Grotta del Pozzaccio. mato in circa 300 m e la profondità in cima al monte. Sa ucca de su Tintirriolu (177 SA/SS). 35/40 m. É la maggiore, con uno sviluppo totale Inghiottitoio di Monte Doglia. Si apre di 1.500 m. Si tratta di una vasta cavità sul monte omonimo ad una quota di 300 2) MEILOGU con torrente interno. Inizia con una gal­ metri, proprio sul ciglio della strada. Ha leria fossile che dopo 170 m porta al ra­ un pozzo iniziale di 74 m, poi alcune Il Meilogu occupa la parte sud - occi­ mo attivo. Risalendo il corso del torrente difficili strettoie ed altri pozzetti portano dentale della provincia di Sassari e com­ si percorre una galleria ricca di concre­ sino alla profondità totale di 100 m. Nel prende, per interesse di grotte, i comuni zioni, che permette di raggiungere il va- sto salone interno a circa 500 m dall'in­ Grotta Risorgenza di Monte Majore. Si trova nel vallone di Badde, lungo la gresso. La grotta termina a 740 m dal­ Si apre nel versante Ovest di Monte Ma­ strada che dal paese di Pozzomaggiore l'entrata, in un camino cascata ostruito jore ed è la risorgenza delle acque che porta a quello di Mara. Si tratta di da frana dalla quale defluiscono le ac­ attraversano la grotta precedente. È co­ un'ampia grotta ricca di pipistrelli, che que del torrente. La cavità ha una note­ stituita da un'unica galleria ascendente, ha uno sviluppo totale di 330 m. vole importanza dal punto di vista ar­ percorsa interamente dal torrente, lunga Dopo l'ingresso si segue una galleria cheologico. 200 m. Nella parte più interna si presen­ che dopo 70/80 m porta in un salone. Sa ucca de sa Molina (178 SA/SS). Ha ta riccamente ornata di stalattiti. La ca­ Da qui sulla destra si diparte una grande una lunghezza di un centinaio di metri e vità termina su sifone. galleria che termina a 170 m dall'entra­ riceve le acque della grotta precedente. Per raggiungere Monte Majore si percor­ ta. Risalendo un ripido pendio, dal salo­ re dal paese di Ittiri la strada per Roma­ ne si può accedere poi ad un altro ramo Sa ucca de Filiestru (179 SA/SS). Dopo na sino alla Cantoniera Chessa Muri, che presenta un pozzo di 8 m. La cavità un ampio portale d'ingresso si diparte ove è possibile avere indicazioni. è priva di concrezioni ed è interessante una galleria, cui fa seguito un cunicolo Da qui le grotte distano circa 1 Km. per i reperti archeologici e faunistici. molto disagevole che porta alle parti più interne. In periodo invernale è presente Sa ucca 'e su Peltusu. Sul Monte Ca- Sa Rocca Ulari (257 SA/SS). Si trova un torrentello interno. stanza, nel comune di Cossoine, in pe­ presso l'abitato di Borutta, nel pendio La lunghezza è di 240 m e lo sviluppo riodo invernale un polje convoglia un sottostante al noto monastero di San Pie­ totale di circa 400 m. torrente superficiale all'interno di un in­ tro di Sorres. Si tratta di un'ampia grotta ghiottitoio denominato Sa ucca 'e su con due ingressi, costituita da una gran­ Grotta Tuva 'e Mare. Cavità con ampio Peltusu. É questa la maggiore cavità at­ de galleria principale e da qualche cuni­ ingresso, adibita a ricovero bestiame. All'interno un pozzo a campana di 15 m porta alle parti più profonde. Lo svilup­ po è di 70 m. Grotta del Pozzaccio. Si trova vicina alla precedente ed è di difficile reperi­ mento. Si apre tra pietrame con un poz­ zo di 28 m franoso. Alla base si trova un salone cui segue una galleria percorsa da un torrentello. Probabilmente la ca­ vità è molto vicina a Sa ucca de su Tin- tirriolu con la quale è in collegamento idrico. Lo sviluppo è di un centinaio di metri. Per raggiungere la zona di Bonu Ighinu, si segue da Mara la strada per Villanova Monteleone per 4 Km e poi si prende una stradina a destra che porta alla chie­ sa di Bonu Ighinu. Da qui le grotte dista­ no circa 1 Km da percorrere a piedi.

Monte Majore. Nel comune di Thiesi si trova il Monte Majore, piccolo massiccio calcareo iso­ Grotta di monte Majore (Thiesi). Ricchezza di concrezioni nella galleria interna. lato in una zona con prevalenza di roc­ ce vulcaniche. Nel versante Est una ca­ tualmente nota nella provincia di Sassa­ colo laterale. Lo sviluppo totale è di 350 ratteristica valle cieca in zona di contat­ ri, con uno sviluppo di 2.000 m. m. La cavità è totalmente priva di con­ to, in periodo invernale inghiotte un tor­ Si ha un cunicolo iniziale di 70 m, cui crezioni ed è abitata da una ricca colo­ rente superficiale. Questo confluisce segue una galleria di un centinaio di nia di pipistrelli. Nel suo interno è stato nelle due grotte principali. metri. Successivamente si risale ai rami rinvenuto vario materiale archeologico, fossili e a 450 m dall'ingresso si discen­ attualmente esposto nel monastero. Grotta di Monte Majore (60 SA/SS). Si de al ramo attivo percorso perennemen­ apre poco più in alto dell'inghiottitoio te dal torrente. Una tortuosa e ampia ed è una bella e imponente cavità. È co­ galleria porta, a 1 Km dall'ingresso, ad 3) ANGLONA stituita da un vasto salone discendente, un lago lungo 50 m. Indi altre gallerie L'Anglona è una regione con vari settori cui segue una galleria nel fondo della portano all'uscita sull'altro versante di quale scorre il torrente, raggiungibile da calcarei del Miocene. Speleologicamen­ Monte Castanza. La cavità è quasi total­ te i comuni più importanti sono Sedini e alcuni pozzetti. Al termine della galleria mente priva di concrezioni, ma si pre­ tramite un pozzetto e qualche strettoia si Laerru. Nelle vicinanze dell'abitato di senta molto suggestiva per le morfolo­ Sedini si trovano numerose grotte, tutte può accedere al ramo terminale dove il gie. torrente fa sifone. Lo sviluppo totale è di abbastanza note dagli abitanti del posto; 200 m. Sa ucca de Mammuscone (180 SA/SS). si possono quindi reperire raccogliendo La cavità è ricca di concrezioni, per lo Cavità molto nota che si trova nei pressi informazioni. più stalattitiche, ed è molto suggestiva. dell'abitato di Cossoine. Ha piccole di­ Grotta Conca Niedda (32 SA/SS). Si Ha una notevole importanza archeologi­ mensioni ma ha la caratteristica di aprir­ trova nella valle di Conca Niedda, nel ca e faunistica. All'interno è sempre pre­ si nel basalto. Inizia con un ampio poz­ comune di Sedini, e si apre sul ciglio si­ sente una nutrita colonia di pipistrelli. zo profondo 10 m. Segue poi una stret­ nistro della stradina che porta al'acque- La Grotta di Monte Majore è una cavità toia a pozzetto e quindi degli ambienti dotto, con un ingresso piccolissimo. É che potrebbe essere utilizzata per scopi discendenti tra caos di massi portano al costituita da varie gallerie e numerosi turistici e in ogni caso sarebbe necessa­ contatto con il calcare, a circa 36 m di cunicoli orizzontali di origine fluviale, rio proteggerla dalle azioni di vandali­ profondità. Lo sviluppo è di 70 m. con uno sviluppo di 400 m. smo che da tempo la minacciano. Grotta Badde o Su Guanu (143 SA/SS). Le concrezioni sono totalmente assenti. 43 INGHIOTTITOIO GROTTA SU COLORU DI MONTE DOGLIA

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GROTTA BADDE

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RILIEVI DEL GRUPPO SPELEOLOGICO SASSARESE 100 Grotta Mulargia (64 SA/SS). È situata con i depositi di guano rendono spesso Giuseppe Grafitti, Viale San Lrancesco nella valle di Conca Niedda (Sedini), maleodoranti alcune parti. 9, 07100 Sassari. proprio dietro l'acquedotto di Sa Ena Su Puttu de sa Rocca Ruja (162 Centro Grotte Alghero, c/o Giovanni Manna. Inizia con una galleria, cui se­ SA/SS). Si apre nelle vicinanze del pae­ Pala, Via Manzoni 40, 07041 Alghero. gue un cunicolo e quindi una galleria se di Muros, dove è possibile raccoglie­ Gruppo Speleologico Algherese, c/o terminale. La lunghezza della cavità, re informazioni per la sua localizzazio­ Lrancesco Guillot, Via Veneto 28, 07041 che è priva di concrezioni, è di 160 m. ne. Alghero. Conca Bulia (31 SA/SS). Si apre dentro Ha due ingressi orizzontali vicini che l'abitato di Sedini (Via Coghinas) e la portano a due bei pozzi interni paralleli BIBLIOGRAFIA sua zona d'ingresso viene utilizzata co­ di 17 m. In fondo ad uno di essi si può Riportiamo non la bibliografia completa sulle grot­ me stalla. È costituita da una serie di sa­ accedere ad un cunicolo che porta ad u- te della provincia di Sassari, ma solo i testi più si­ lette separate da gallerie e cunicoli, per na saletta discretamente ornata. Lo svi­ gnificativi ai fini del presente lavoro. uno sviluppo di 140 m. luppo è di 90 m e la profondità di 26 m. 1) BALDUCCHI A., LIGASACCHI A., SOMMARU- GA C., 1956. Le grotte di Capo Caccia. Grotte d'I­ Si presenta concrezionata. Il calcare è miocenico. talia, 3,1. Grotta di Lu Padru. Si trova sopra l'abi­ Su Puttu Porchinu (77 SA/SS). Si apre 2) FURREDDU A., MAXIA C., 1964. Grotte della Sardegna. Ed. Fossataro, Cagliari. tato di Sedini ed è una tra varie cavità nel versante Nord del Monte Lachesos, 3) GRUPPO SPELEOLOGICO SASSARESE, 1975. La vicine. Si apre in un campo con tre poz­ presso il paese di Mores. La grotta pre­ provincia di Sassari: note speleologiche. Boll, del zi paralleli a livello del terreno. Si acce­ senta una galleria principale lunga 70 m, Gruppo Spel. Sassarese, N° 1, 1975. de da uno di essi profondo 3 m. All'in­ terminante in una piccola saletta. Esisto­ 4) GRUPPO SPELEOLOGICO SASSARESE, 1976. La Grotta Su Coloru nel comune di Laerru. Grotta terno si trova una concamerazione mol­ no poi alcuni cunicoli secondari privi di Badde o Su Guanu. Monte Majore: premesse. La to ricca di stalattiti, poi si va per galle- concrezioni, che ne portano lo sviluppo Grotta del Diavolo: qualche considerazione. Boll, riuole e cunicoli per uno sviluppo totale a 180 m. Ha due ingressi vicini. Il calca­ del Gruppo Spel. Sassarese, N° 2, 1976. di 250 m. re è miocenico. 5) GRUPPO SPELEOLOGICO SASSARESE, 1977. La grotta Sa Rocca Ulari di Borutta. Grotta Su Coloru (28 SA/SS). Si apre Su Puttu de sa Rocca Ruja. Una visita a Mammu- nel comune di Laerru, nell'altopiano di Isola di Tavolara. scone. Boll, del Gruppo Spel. Sassarese, N° 3, Tanca Manna, ed è molto conosciuta L'Isola di Tavolara appare molto ricca di 1977. grotte, anche di una certa rilevanza. Per 6) GRUPPO SPELEOLOGICO SASSARESE. L'In­ dagli abitanti del posto.È costituita da ghiottitoio di Monte Doglia nel comune di Alghero. un'ampia e tortuosa galleria lunga 360 tali cavità si rimanda alla voce 2) della Atti del XIII Congr. Naz. di Speleologia, Perugia m, con due ingressi opposti. Altri rami bibliografia. L'accesso a Tavolara, a 1978, in corso di stampa. secondari ne portano lo sviluppo a 640 causa di installazioni militari, risulta es­ 7) MUCEDDA M. e GRAFITTI C., 1978. La grotta sere attualmente difficoltoso o addirittu­ Sa ucca de su Tintirriolu nel comune di Mara in m. La cavità è attraversata in parte da un Sardegna. Atti del XII Congr. Naz. di Speleologia, minuscolo torrentello a carattere stagio­ ra impossibile. San Pellegrino Terme, 1974. nale ed appare quasi totalmente priva di 8) MUCEDDA M„ OPPES A. e MARRAS C „ 1978. Nella Provincia di Sassari esistono tre Sa ucca 'e su Peltusu un nuovo sistema carsico. concrezioni. Presenta interesse dal pun­ Boll, del Gruppo Spel. Sassarese, N° 4, 1978. to di vista archeologico e faunistico ed è Gruppi Grotte ai quali è possibile rivol­ senz'altro degna di essere visitata. gersi per avere indicazioni speleologi- Mauro MUCEDDA che: Viale Caprera 40 Gruppo Speleologico Sassarese, c/o 07100 SASSARI ALTRE CAVITA' Sa Ucca 'E Su Peltusu (Cossoine). La galleria semi-attiva. Prendiamo in considerazione qualche altra grotta al di fuori delle tre zone principali. Grotta di San Michele (83 SA/SS). Si apre all'interno dell'abitato di Ozieri, nel campo sportivo. È una cavità di im­ portanza archeologica notevolissima ed è utilizzata per visite turistiche. Il suo sviluppo è di 160 m ed è costituita da un ramo principale e da una serie di cuni- coletti, per lo più poveri di concrezioni. In un angolino della grotta si possono ammirare delle belle cristallizzazioni. Il calcare è del Gotlandiano (Silurico). Per la visita rivolgersi alla Pro Loco di Ozie­ ri. Grotta del Diavolo o dell'Inferno (48 SA/SS). Nelle vicinanze di Sassari, ma in territorio del comune di Muros, si apre questa cavità che risulta essere molto nota. L'ingresso è situato sul ver­ sante Ovest del Monte Tudurighe, mas­ siccio calcareo del Miocene. La grotta è abbastanza ampia ed è costituita da un ramo principale lungo 220 m, ricco di salti e dislivelli, e da una infinità di rami secondari e cunicoli che rendono la grotta un po' labirintica. Lo sviluppo totale è di 700 m. La grotta, che è povera di concrezioni, è abitata da ricchissime colonie di pipistrelli che 45 SICUREZZA IN DISC E S A (bloccaggio istantaneo non appena si abbandona la maniglia) SICUREZZA E RAPIDITÀ’ ALLA P A R T E N Z A DAI POZZI (senza levetta di blocco) SICUREZZA E RAPIDITÀ’ NEL CAMBIO DELLA C O R D A Al FRAZIONAMENTI

(1) Nessuna variazione nel bloccaggio anche dopo una forte usura delle pulegge, grazie ad una lamina Inox (2) Lamina di blocco Inox con superficie liscia che non deteriora la corda (3) Apertura ampia che permette di recuperare rapidamente l’avanzo di corda senza farlo scorrere sulle pulegge (utile alla partenza dai pozzi)

(4) Schema di montaggio della corda partico­ larmente utile nei corsi di speleologia (ne- suna variazione in confronto al discensore classico) (5) Bloccaggio della maniglia mediante il m o ­ schettone della longe (preferibile nei pozzi stretti) (6) Chiusura mediante cliquet di sicurezza (ra­ pidità di apertura e di chiusura senza il ri­ schio di far ca d e r e il discensore) (7) Scarsa escursione della maniglia con con­ s e g u e n t e facilità di sbloccaggio. (8) Richiamo automatico della maniglia m e ­ diante u n a molla, c h e evita impigli acciden­ tali durante la progressione.

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PESO 290 g - studio j.c. martin RESISTENZA 1500 Kg. Speleologia 4, 1980

NOTIZIE ITALIANE a cura di Renato BANTI

Cara la mia brava gente!... ma siete diventati matti?/? Cosi, quasi di colpo, i quattro gatti della redazione si son messi a litigare sul cosa pubblicare, e sul chi aveva spedito prima o dopo, e sul chi aveva promesso un articolo e non l'aveva spedito e sul chi non l'aveva promesso ma l'aveva poi inviato: insom­ ma, un gran bel pasticcio (il termine esatto sarebbe però un altro...). Dato che le pagine della rivista son quel che sono (leggi, alla genovese, palanche), non se /'abbiamo a male gli esclusi d'oggi che avranno la precedenza domani. È solo questione di pazientare qualche mese ed i loro articoli appariranno sul numero cinque. Finalmente il ghiaccio è rotto ed il Bollettino si avvia al suo naturale compito: essere, per quanto possibile, lo specchio dei gusti e degli orientamenti della parrocchia. Cose grosse, nei sei mesi passati, non molte. Cose notevoli, abbastanza. Mi ha colpito, in particolare, un articolo dei Biellesi intitolato «Lo Scheletro di Blum». È forte!!! d i amanti del «thrilling» non potranno però gustarlo su queste pagine e son pregati di rivolgersi direttamente a loro. Forse, dopo aver letto quell'articolo, tante digressioni speleometriche, oggi cosi importanti, troveranno una soddisfacente risposta. Dimenticavo: per tutti quanti felice 1981!!!

TOSCANA via fossile, strutturata a saliscendi, con sappunto» allorchò abbiamo visto che pozzi e grandi gallerie efforative. alcuni colleghi si sono recati nei nuovi Questa diramazione alta è stata dedicata rami proseguendo con «incursioni» in­ MONTE TAMBURA: ad Anna Maria Pagnoni, del GSB, perita frasettimanali l'esplorazioni che noi so­ BUCA TAMBURELLO sul Monte Tambura il 13 gennaio 1979. spendevamo la domenica. È facile anda­ re in grotta sfruttando il lavoro degli al­ Riprendendo le ricerche iniziate nella (P. Crimandi - Gruppo Speleologico tri! Per evitare di iniziare una antipatica primavera 77 sui versanti occidentali Bolognese CAI) polemica ci limitiamo a segnalare il fat­ del M. Tambura, il G.S. Imperese CAI, to sperando in una maggiore correttezza durante il periodo estivo, ha disostruito futura. ed esplorato una decina di piccole ca­ ANTRO DEL CORCHIA: Entro la fine dell'anno contiamo di pub­ vità. Degna di nota la Buca Tamburello ...DOLCE L'UVA!... blicare il resoconto della prima parte (siglata T. 18), che si apre poco sotto la delle esplorazioni. cresta tra Cima e Passo della Tambura a Il Gruppo Speleologico Fiorentino ha quasi 1.750 m di quota (potenziale con iniziato il l° novembre del 79 nell'Antro (Il Consiglio Direttivo del C .S .I.) la risorgenza del Frigido ca. 1.500 m). del Corchia (120 T/LU) una serie di Si tratta di un inghiottitoio fossile, svi­ esplorazioni che, partendo dalla cascata luppato completamente nei marmi, in che precede il Lago Nero ha permesso dipendenza di una frattura inclinata di di superare, ad oggi, circa 500 m di di­ circa 50°. L'esplorazione, dopo la diso­ slivello e percorrere oltre 3000 m di nuo­ struzione del microscopico buco aspi­ ve gallerie di cui la maggior parte rileva­ rante di ingresso, ha seguito laminatoi e te. Al nuovo ramo è stato dato il nome CAMPO ESTIVO 1980: pozzetti di erosione regressiva sino ad di «Ramo dei fiorentini». Considerando LA GRAVA DI CAM POLONGO una sala dove la corrente si perde in una che attualmente è stato parzialmente fessura ostruita da pietrame a —110 m: esplorato solo uno dei tre grossi corsi Nei giorni dall'8/VIII al 18/VIII/1980 so­ il forzamento appare quanto mai proble­ d'acqua incontrati, discendendo tra l'al­ no state completate dal G.G. Catania e matico. tro pozzi superiori agli 80-^100 m, sup­ dal G.S.P.G.C. di Reggio Emilia, l'esplo­ poniamo di trovarci di fronte ad un razione e la topografia della Grava di (C. Calandri, L. Ramella C.S. Imperiese CAI) complesso ben più consistente di un Campolongo, sui monti del Cilento in semplice ramo. Da ciò viene ancora di comune di Piaggine. più avvalorata l'ipotesi di un collega­ L'esplorazione e la topografia erano già ANTRO DEL CORCHIA: mento tra l'Antro del Corchia e la sopra­ state iniziate e portate avanti dal G.G. LA «DIRAMAZIONE stante Buca del Cacciatore abisso Clau­ CT nei campi estivi del 78 e del 79. A.M. PAGNONI» de Fighierà, comunicazione già confer­ Purtroppo per problemi sia di tempo che mata dalle colorazioni coordinate dall'I­ di organizzazione, durante questi due La risalita che il C.S.B. e l'U.S.B. hanno stituto Italiano di Speleologia. ultimi campi, non è stato possibile por­ intrapreso nel Ramo della Fatica, supe­ Dalla vastità delle esplorazioni si può tare a termine il lavoro iniziato. rato il grosso ostacolo del camino della capire quanto sia stato grande l'impegno La difficoltà principale, che ha causato Sala del Manifesto, rivelatosi alto 90 m, del Gruppo, anche a livello finanziario, questo ritardo, è rappresentata dal lungo prosegue lungo due direttrici: la via atti­ infatti sono stati impiegati circa 1000 m e stretto meandro (più di 500 m) che ha va, attraverso una serie di salti e ripide di corda e relativo materiale di arma­ creato qualche problema sia durante il gallerie, oltre quota + 180 (quota —105 mento. trasporto dei materiali, e quindi nell'e­ riferita al 3° ingresso del Corchia), e la Anche da ciò si può capire il nostro «di­ splorazione, che per la topografia.

47 L'andamento della cavità, nella prima gruppi (in questo caso G.G.CT e Bue Marino presso Cala Gonone, l'e­ parte, è prevalentemente verticale con G.S.P.G.C.) è sempre auspicabile so­ splorazione e documentazione di una un susseguirsi di brevi pozzi che rag­ prattutto per portare a termine quei pro­ nuova cavità verticale, localizzata lo giungono l'inizio del meandro, situato a getti che altrimenti il più delle volte ri­ scorso anno sul Sopramonte di Dorgali, — 105 m. Alla fine di quest'ultimo, a — marrebbero soltanto delle idee, buone e la discesa della Gola di Gorropu, con 200 m, la grotta presenta una biforcazio­ si, ma pur sempre irrealizzate. documentazione foto e cinematografica, ne chiamata con un eufemismo — dato usando, all'occorrenza, tecniche alpini­ l'ambiente angusto — «sala» a T. L'anno (C. Puglisi G.C. Catania) stiche. scorso l'esplorazione era proseguita, se­ Il campo base viene posto, come lo guendo il naturale deflusso del torrente scorso anno, nella spiaggia di Cartoe, interno alla grotta, nel ramo a destra SARDEGNA presso Dorgali, permettendo così un po' scendendo un pozzo-cascata di 34 m al­ di spiaggia e di bagni, negli intervalli tra la base del quale inizia un meandro, una spedizione e l'altra. molto più agevole del precedente, che CAMPO ODDEU: La prima uscita era la fotografica al Bue termina con un sifone a —286 m. TRE NUOVE GROTTE Marino, cui abbiamo avuto accesso do­ Lo scorso anno ci siamo fermati qui con po opportune manovre burocratiche l'esplorazione e nella sala a T con la to­ In quattro di tre diversi Gruppi (Malo Vi­ presso la Pro Loco di Dorgali. Il permes­ pografia. Quest'anno, oltre a completa­ centino, Sassari e «Protei» Milano), lo so ci viene infine accordato previo ac­ re la topografia, abbiamo esplorato il ra­ scorso Agosto abbiamo dedicato un paio compagnamento da parte di Speleologi mo a sinistra della sala a T ed una galle­ di giornate alla ricerca della Grotta n°1 del Gruppo Grotte Dorgali. Entriamo in ria fossile che era stata notata — e par­ e della Grotta n° 2 di Planu Campu Od- grotta il 2 agosto alle 18, accompagnati zialmente visitata — l'anno precedente, deu (rispettivamente catastate coi nume­ dal presidente del G.G.D.: Gian Miche­ lungo il meandro terminale. ri 406 e 407 Sa/Nu), già localizzate ma le Porcu e altri 3 speleo locali; noi sia­ non esplorate nel lontano 1964 dal- L'esplorazione ha consentito di cono­ mo in tre: io, Fabio, e Armando con due l'U.S.B. sul Sopramonte di Urzulei. scere altri 700 metri di grotta ed un nuo­ canotti. Attratti soprattutto dalla sommaria de­ La visita si svolge senza incidenti di ri­ vo fondo, costituito da un «sifone di scrizione della Grotta n° 2 (pozzo a fango», che chiude il ramo fossile a — lievo, a parte la foratura di due canotti campana seguito da ampia galleria...), 285 m. ad opera delle aguzze sporgenze di roc­ abbiamo battuto palmo a palmo una cia che affiorano a pelo d'acqua. In do­ Tutte le caratteristiche fanno pensare ad buona fetta del «Campu». dici ore arriviamo al sifone terminale, una grotta formatasi sfruttando prevalen­ Delle grotte in questione nessuna trac­ temente una rete di fratture principali. con numerose soste per fotografare i cia: o le hanno chiuse (e potrebbe an­ maestosi ambienti interni. Il ritorno av­ D'altra parte, oltre alle tipiche morfolo­ che essere, dato che molti altri inghiotti­ viene in circa tre ore e alle 8 di domeni­ gie di alcuni pozzi e del meandro, sono toi lo sono) o ... non siamo stati capaci stati notati all'interno anche alcuni spec­ ca mattina siamo all'ingresso dove, con di localizzarle. il primo viaggio del barcone che traspor­ chi di faglia, con annesse strisce di scor­ In compenso ne abbiamo trovate altre rimento, che confermano tale ipotesi. ta i turisti, rientriamo a Cala Gonone. tre: una chiusa dopo una decina di me­ Per effettuare la seconda voce del pro­ Dalla morfologia esterna del polje, nel tri; una molto bella e concrezionata, su­ quale si apre la Grava di Campolongo, gramma: l'esplorazione della voragine scettibile di ulteriori sviluppi ed una solo nel Sopramonte, dobbiamo aspettare la si potrebbe pensare che l'ingresso della parzialmente esplorata ma decisamente nostra guida, il pastore Giovanni Lai, grotta svolga una funzione di inghiotti­ promettente. Nell'ordine I abbiamo de­ toio principale di tutta la zona. In realtà che stà radunando il suo gregge per tra­ nominate: sferirlo colà. Dietro sua richiesta, ben si è visto che all'interno, e precisamente Grotta n° 4 di Planu Campu Oddeu nella sala a T, il torrente che scorre sul volentieri gli diamo una mano a «salva­ (coord. 02°57'1,5" 40°06'14,1"); re» due capre che si erano «incrodate» fondo del meandro, confluisce — trami­ Grotta n° 3 di Planu Campu Oddeu te una cascata — con un altro corso in un covolo a metà parete di una mon­ (coord. 02°57'5,2" 40°06'19,8") e tagna e non riuscivano più a scendere d'acqua, di pari portata, ma certamente Grotta n° 5 di Planu Campu Oddeu da sole. più importante per la circolazione idrica (coord. 02°57'9,4" 40°06'20,2''). sotterranea. Purtroppo da quest'ultimo Le coordinate si riferiscono alla tavoletta All'alba del 6 agosto partiamo in quat­ non si è potuto seguire del tutto il per­ I.G.M. «Urzulei», 208 111 NO ed .I tro: il sottoscritto, Thony, Giorgio e Ar­ corso, essendo costituito da più affluenti 1959. mando, carichi come muli, alla volta che scaturiscono da fessure impraticabi­ Al momento della nostra visita il pavi­ della Scala di Surtana: il sentiero che su­ li. mento e le pareti della saletta sottostante pera il ripido gradino che separa il Su- Abbiamo inoltre potuto notare che in al­ il pozzo d'accesso della Grotta n° 3, pramonte dalla pianura. cuni punti di questi rami sono presenti erano letteralmente «punteggiati» da Non troviamo tracce del pastore Gio­ dei camini che sembrano mettere in co­ centinaia di Hydromantes. vanni e così dobbiamo arrangiarci sulla municazione questo sistema con un al­ Data la situazione esistente, sarebbe co­ scorta dei ricordi dello scorso anno. Alle tro sovrastante. munque utile collegare queste ed even­ pendici del Monte Filos D'Ortu, abbia­ In alcuni rami abbiamo scoperto una se­ tuali altre cavità poste sul Campu Od­ mo un attimo di indecisione nel trovare rie di laghetti tappezzati da cristalli di deu con una poligonale esterna, onde il passaggio dell'«Arghile» che porta alla calcite, perfettamente sviluppatisi, che evitare sovrapposizioni. «Funtana S'Arga» nei pressi del quale si superano i 5 cm di lunghezza. Il concre- apre l'ingresso della cavità. Finalmente zionamento di questa galleria interessa (R. BantiS.C. «I Protei» Milano) il grido di Thony, l'ingresso è trovato! anche tutte le pareti, e costituisce un Ormai sette ore sono trascorse da quan­ bellissimo pavimento prismatico sul fon­ do siamo partiti ed il caldo rovente do, dato da sezioni, perfettamente levi­ SARDEGNA: QUARANTA CHILI (40°C) e la sete ci hanno sfiniti. L'ultima gate, di cristalli di calcite. A QUARANTA GRADI acqua viene impiegata per riempire a Concludendo, possiamo affermare che metà due bombolette; gli altri due use­ questo campo estivo è certamente da Il programma esplorativo del Gruppo ranno l'elettrico. Thony arma il pozzo annoverarsi tra i più proficui tra quelli Speleologi C.A.I. di Malo in Sardegna è che, dopo pochi metri si allarga in una fatti fino ad oggi dal nostro gruppo; se­ stato portato a buon fine con discreti ri­ diaclasi enorme.Il fondo però viene rag­ gno questo che, se ancora ci fosse biso­ sultati. Esso prevedeva una visita, con giunto prima del previsto; dopo venti gno di dirlo, la collaborazione tra i vari scopi fotografici, alla celebre Grotta del metri di verticale, atterriamo in un ripi­

48 do scivolo sassoso, responsabile dei da metà della gola. Partiamo, accompa­ ormai si è fatto notte. L'indomani ripren­ «quindici secondi» di rimbalzi che si gnati in auto da Giorgio, io, Fabio, diamo la marcia trovando frequenti la­ udivano sondando il pozzo con il sasso. Thony, il mattino dell'11 agosto. ghi, di cui non avevamo previsto l'esi­ Un po' delusi dal pozzo restiamo però A Campos Bargios Giorgio ci saluta e ci stenza, che ci fanno perdere un sacco di contenenti nel notare la bellezza della diamo appuntamento per l'indomani, a tempo per trasferire il materiale fotogra­ diaclasi che continua a scendere. Le pa­ mezzogiorno, al punto dove eravamo fico senza bagnarlo. Manchiamo clamo­ reti sono tappezzate di maestose colate arrivati lo scorso anno, risalendo la go­ rosamente l'appuntamento di mezzo­ concrezionali. Thony e Armando sono la. Dopo una mezzora raggiungiamo il giorno con i nostri amici, giungendo al avanti in esplorazione, mentre io e Gior­ greto del torrente Flumineddu e inizia­ luogo previsto alle 5 di sera, malgrado gio seguiamo rilevando. Dopo circa mo la nostra discesa. Due ore di marcia non ci fossimo concessi che pochissime cento metri la diaclasi muore inesorabil­ di facile fondovalle ci portano ad un pri­ tappe «volanti». Troviamo i nostri com­ mente in una piccola saletta a 64 metri mo dislivello di dodici metri che supe­ pagni all'uscita della gola che ci atten­ di profondità. Risaliamo fotografando e riamo in corda doppia. Altri piccoli salti devano preoccupati ed insieme tornia­ recuperando i materiali. All'esterno de­ e siamo in un punto in cui rinveniamo mo al campo base. cidiamo di lasciare là tutto il materiale uno zaino e del materiale da bivacco. I L'indomani sera avvisiamo i Carabinieri da grotta e scendere con i viveri ed i nostri richiami non hanno risposta e così del ritrovamento e mentre essi svolgono sacchi a pelo, alla vicina Funtana, per esaminiamo il contenuto. Per prima co­ le necessarie indagini, veniamo intervi­ mangiare e bivaccare. sa troviamo dei messaggi in tre lingue stati dai giornalisti locali i quali ricama­ Con le ultime energie raggiungiamo dei quali l'italiano dice: «lo venuto in no sull'avvenimento, costruendo un

l'acqua dove arriviamo con volti da «as­ questo fiume solo, io stupido. Non è giallo del tipo: «Drammatico messaggio setati del deserto» e nel giro di un'ora possibile per me andare avanti o tornare di disperso rinvenuto...» che appare nei beviamo circa venti litri d'acqua in quat­ indietro. Tento di salire la mura per tor­ quotidiani del giorno dopo. tro, per reintegrare l'equilibrio dei nostri nare in Germania. Stato qui dal 20 al 23 I Carabinieri portano Fabio, a sorvolare disidratati organismi. maggio è brutto! tutto questo a Germa­ in elicottero la zona interessata, per cer­ L'indomani rientrando troviamo nella nia io pagare — Wolfgang Buchner». care eventuali altre tracce del passaggio via del ritorno il pastore Giovanni, che Evidentemente il poveretto è stato co­ del tedesco o, non si sa mai, anche del si scusa per il mancato appuntamento e stretto ad abbandonare l'eccedenza di suo cadavere in qualche cengia della ci invita a una gustosa colazione a base peso per poter più agevolmente risalire parete. di formaggio e vino, al suo vicino «cui- le ripide pareti che ci sovrastano. Deci­ Fabio ne approfitta per integrare con ri­ le». diamo di portare tutto ai Carabinieri di prese aeree il documentario cinemato­ Alla sera al campo, grande cena prepa­ Dorgali e riprendiamo la marcia. Dopo grafico. Al rientro dell'elicottero giunge rata da Gaetana per festeggiare il suo poco capiamo perchè Wolfgang era la notizia dal Consolato Tedesco: le ri­ onomastico, a cui intervengono molti bloccato: un grande lago ci sbarra la cerche effettuate dalla Polizia Tedesca speleologi che trascorrono le vacanze strada e siamo costretti alle più sperico­ hanno avuto buon esito; Wolfgang nei paraggi. lare acrobazie, finché Thony, con un Buchner è a casa, sano e salvo! L'ultima parte del programma; la discesa lancio più fortunato dei precedenti rie­ del Gorropu, viene ridotta da tre a due sce ad agganciare la corda all'altra riva Considerazioni: giorni e verrà scesa solamente la secon- e superare il lago. Bivacchiamo perchè II problema dell'esplorazione speleolo-

49 gica verticale in Sardegna va tenuto pre­ rappresentazione pianimetrica di un vil­ coni (Nuoro). sente considerando molti fattori che ne laggio o a figure idoliformi (i motivi Un breve saggio di scavo condotto dal limitano la fattibilità. complessi) con simboli solari (cerchi). prof. Alberto Moravetti dell'Istituto di Uno è il periodo: noi, per ragioni di la­ Un'altra tipologia di incisione rupestre è Antichità e Arte dell'Università di Sassa­ voro, non abbiamo potuto scegliere un presente nello stesso sito, in una parete ri, ha restituito pochi reperti fra cui un periodo diverso dal mese di agosto, che di fondo, ed è data da una sola figura frammento di probabile bicchiere deco­ è sconsigliabile per la temperatura che antropomorfa schematica, più distingui­ rato nello stile del Vaso Campaniforme raggiunge punte di 40°-45°. Nei tavolati bile fra altre ormai illeggibili e non rile­ (Età del Rame - la Età del Bronzo), il cui calcarei del Sopramonte l'acqua è molto vabili per effetto dell'erosione naturale ornato è riscontrabile in un frammento scarsa, inoltre non è detto che certe sor­ della roccia. Questa incisione — a dop­ della Grotta di S. Bartolomeo (Cagliari). genti, la cui acqua è potabile per gli abi­ pio U ad estremità disposte verso l'alto La disposizione dell'anfratto con il mu­ tanti del luogo, siano utilizzabili anche con sbarretta in senso verticale — ap­ retto e i lastroni ortostatici di chiusura per i delicati stomaci continentali. partiene ad una classe di petroglifi al­ (come nei tafoni della Gallura) e la pre­ Noi abbiamo avuto casi di malessere e quanto comuni nell'area mediterranea senza dei petroglifi — specialmente del­ febbre certamente imputabili a questo ed anche in Sardegna. Nell'Isola trova la figura antropomorta schematica riferi­ fattore. Bisogna quindi preparare e pro­ immediati riscontri con le raffigurazioni bile alla ideologia dell'oltretomba — grammare tutto per bene e soprattutto della Tomba Branca di Moseddu (Che- fanno pensare ad una destinazione fu­ prendere contatto con gli speleologi lo­ remule, Sassari), e con quelle di più re­ neraria del riparo. cali che ben conoscono le zone e sanno cente individuazione della Grotta del Per quanto concerne la cronologia — come affrontarle. Bue Marino (Dorgali, Nuoro). Lo stesso mediante puntuali confronti con altri Desideriamo quindi ringraziare la Pro simbolo è riportabile a quelli esistenti in contesti sardi — essa è inquadrabile tra Loco di Dorgali e il Gruppo Grotte, spe­ due domus de janas della necropoli di il Calcolitico e la la Età del Bronzo. cialmente nella persona di Gian Michele Sas Concas (Oniferi, Nuovo) e, inoltre, Porcu che ci ha consigliato ed accompa­ in una statua-menhir proveniente da La- (C. Crafitti C.S. Sassarese) gnato nelle nostre escursioni ed esplora­ zioni. (F. Lanaro G.S. C A I. Malo)

NUOVE INCISIONI PREISTORICHE IN SARDEGNA

In un riparo sotto roccia in località Frat­ tale presso 01 iena (Nuoro), in una zona ricca di notevoli testimonianze archeo­ logiche, sono state scoperte alcune inte­ ressantissime e assolutamente nuove in­ cisioni preistoriche su roccia. La piccola grotticella naturale (dim. 3x3,50x1,40 m) si apre in un grandio­ so masso di granito arenizzato ed è stata scavata dagli agenti atmosferici dando origine ad una cavità (tafone), con im­ boccatura principale coronata ai lati da due lastroni ortostatici e da un muretto a secco, del quale restano esigue, seppure visibili, tracce. La tipologia dei nuovi petroglifi — circa una trentina — è costituita essenzial­ mente da figure geometriche quadran­ golari (con angoli arrotondati), da cerchi e altre figure curvilinee (aperte e chiu­ se), alcune fra loro tangenti tali da deli­ neare dei disegni compositi. Queste raf­ figurazioni sono presenti sul pavimento di roccia granitica appena dopo l'im­ bocco della grotticella e sono state isto­ riate usando probabilmente degli stru­ menti litici a punta non accuminata. La composizione d'assieme e i singoli motivi che la formano sono di ardua in­ terpretazione, anche perchè al momento non isistono sicuri elementi di confronto (le figure circolari e quadrangolari, sin­ golarmente o associate ad altre simbolo­ gie, sono molto frequenti nell'arte rupe­ stre italiana ed europea), e soltanto la individuazione di nuovi documenti po­ trà forse consentire di inquadrare meglio il significato di questi segni. Attualmente si può ipotizzare ad una IS ANGURTIDORGIUS: 8880 m ... ALLE STAMPE!

A cura dello Speleo Club di Cagliari, per i tipi della GIÀ, è uscita la pubblica­ zione IS ANGURTIDORGIUS (la cavità più vasta della Sardegna): una sessanti­ na di pagine che condensano ben otto anni di speranze, di delusioni ed, infine, di successi, di chi ha sempre creduto nel «potenziale» di questo sistema carsico: 8880 metri di sviluppo stanno a dimo­ strare che hanno creduto in «qualcosa». Corredata da numerose foto e rilievi, da uno studio idrologico e faunistico, la pubblicazione è reperibile, con modica spesa, presso lo Speleo Club di Cagliari, via Baille 32, Cagliari. (R. Bariti)

UMBRIA

IL SOTTOSUOLO DEI CENTRI UMBRI: 1/3 MAGGIO 1981 NARNI - CONVE­ GNO REGIONALE

Il gruppo Speleologico UTEC Narni da tempo impegnato in un'opera di studio e ricerca finalizzata ad una migliore con- socenza del territorio e alla definizione di un rapporto funzionale tra il proprio lavoro e gli interventi che a qualsiasi ti­ tolo sul territorio si vanno compiendo, ha inteso l'esigenza di promuovere un incontro tra i gruppi speleo dell'Umbria, la Regione, gli Enti Locali, per confron­ tare le esperienze fin qui compiute e de­ finire, per quanto possibile, una prima ipotesi, di metodo e di programma, rac­ cordata con i programmi pubblici a li­ vello locale nella nostra regione oltreché con le esigenze di studio e conoscenza. Il convegno è aperto a tutti i gruppi spe­ leologici umbri ed ai gruppi italiani che Grotta del Bue Marino «verso il sifone finale». Foto F. Lanaro. vorranno contribuire esponendo loro analoghe esperienze sul sottosuolo dei Molto intensa è stata, come sempre, l'at­ centri storici. EMILIA-ROMAGNA tività degli entomologi che hanno, tra Per maggiori ragguagli scrivere a: l'altro, pubblicato la descrizione di una Segreteria Convegno «Il sottosuolo dei nuova specie di coleottero (Orotrechus GRUPPO SPELEOLOGICO centri storici umbri» jamae), raccolta nella Grotta delle Buse FERRARESE 1970-1980: Gruppo Speleologico UTEC Narni - Via Longhe, sul massiccio del Monte Caval­ AUGURI! del Campanile 10 lo. 05035 Narni (TR) Nel decimo anniversario della fondazio­ C.S. San Marco Venezia) (C.S. UTEC Narni) ne, il C.S. Ferrarese ha programmato e sviluppato a Ferrara una serie di attività per la divulgazione della speleologia. GRUPPO CANSIGLIO-CA VALLO: NUOVE CAVITA' Fra queste ha allestito, a carattere per­ VENETO manente, un laboratorio sperimentale In una serie di uscite e due brevi campi, per l'osservazione e lo studio (dal vivo), SPEONCIA DEL DIAOL il Gruppo Speleologico del C.A.I. Vero­ della flora e della fauna ipogea in am­ na, ha esplorato e rilevato una sessanti­ biente artificiale. Durante la primavera il C.S. San Marco na di nuove cavità. Detto laboratorio è stato realizzato per di Venezia ha eseguito il rilievo di una Purtroppo si è avuta una riconferma essere messo a disposizione di chi è in­ piccola ma complessa cavità del trevi­ che, nonostante le possibilità offerte tenzionato ad una partecipazione attiva giano occidentale: la Speoncia del dalla zona, le cavità si arrestano al mas­ ed a quanti volessero soltanto osservare. Diàol. simo ad una ottantina di metri di profon­ Si coglie l'occasione per informare che Sono poi proseguite, nell'estete, le ricer­ dità causa neve e detriti. il nuovo indirizzo del C.S. Ferrarese è: che avviate l'anno scoros sulle Vette Fel­ via Porta Mare 165 - Ferrara. trine, ma senza troppa fortuna. (G. Rossi e C. Bendazzoii C.S. C.A.I. Verona) (C.S. Ferrarese)

51 IL RILIEVO DELLA GROTTA DELLA SPIPOLA

È stato completato il rilievo di dettaglio della «Grotta della Spipola», il tronco intermedio del grande Complesso In­ ghiottitoio della Acquafredda-Spipola- Risorgente del Prete Santo, scavato nei gessi del Messiniano (Miocene), alle porte di Bologna. La Spipola risulta avere uno sviluppo spaziale di 2685 m (2500 planim.), una profondità massima di —42 m ed un di- sliv. relat. max di 50 m. Alla luce di questi dati, lo sviluppo del­ l'intero complesso, ora omologato per 5670 m, dovrebbe superare agevolmente i 6000 m, in quanto alla Spipola vanno sommati i 2700 m misurati nell'inghiotti­ toio, i 550-600 m del cunicolo di colle­ gamento (distanza in linea d'aria), ed i 110 m della Risorgente. Nell'inverno del!'80 il G.S.B. riprenderà il rilievo dell'Acquafredda, un dedalo di cunicoli ed ambienti di crollo in cui so­ no state contate ben 45 diramazioni.

(P. Crimandi G.S. Bolognese C. A. I.)

PIEMONTE

ESPLORAZIONI 1980 AL C1- REGIOSO

Durante l'8° campo estivo (30 luglio/13 agosto) e grazie all'attività autunnale lo sviluppo spaziale del Complesso C1- Regioso è stato portato a 6 Km (il disli­ vello rimane invariato: —304 m). L'esplorazione di una serie di grandi ra­ mi fossili, con imponenti fenomeni di crollo, nel settore sovrastante Sala della Confluenza-Niagara Road, ha permesso il rilievo di oltre 500 m di nuove galle­ rie. L'attuale sviluppo comprende anche il ramo attivo a vaile del Regioso che è stato topografato sino alla frana termina­ le, nella quale non ha avuto esito un tentativo di disostruzione. Le arrampicate nei collettori a monte hanno avuto esito positivo solo al Ramo della Cascata dove è stata completata la traversata del grande pozzo fossile: ad un'altezza di 50 m dal pavimento è stato possibile esplorare una galleria discen­ dente che chiude con un sifone fossile sabbioso. (C. Calandri, L. Ramella G.S. Imperiese CAI)

ALTOPIANI STURA-MAIRA (CN): POZZO ALIEN

Dal 1976 il G.S. Imperiese CAI dedica parte dell'attività alle valli del Cuneese, caratterizzate più che altro da calcari dolomitici, privi o quasi di cavità. Merita perciò di essere segnalata la di- per il soccorso improvvisato, si è dimo­ funzioni religiose (Pavanello officiante) strata altresì molto valida anche per il ecc. sollevamento della barella. Essa si è im­ L'eccellente organizzazione, curata dal posta all'attenzione dei tecnici sia in Ita­ 1° Gruppo ed agevolata da un bel tem­ lia che all'estero perchè consente, ri­ po complessivamente insperato, ha avu­ spetto alle manovre tradizionali, un rile­ to il suo punto di forza in un sontuoso vante risparmio di uomini impegnati, di servizio di mensa, Molto più a livello di spazio di manovra e di tempo di esecu­ ristorante che di campo speleologico. Il zione. merito va alle sette od otto ragazze che Le esercitazioni su questo tema, oppor­ si sono prestate (per amore!) a sgobbare tune dato che la maggioranza dei pre­ senza tregua per sette giorni di fila, ab­ senti non aveva partecipato all'Incontro boffando e servendo a puntino quaranta precedente, si sono svolte dapprima in tangheri pretenziosi e famelici che, in palestra, quindi in grotta con quattro fondo in fondo, stavano dedicandosi al squadre separate. Una interessante mi­ loro passatempo preferito. glioria presentata ha riguardato la mano­ vra della carrucola con un mezzo palet­ (A. Vanin) to, sbloccando e filando il quale si age­ vola il passaggio di frazionamenti che comportino un sensibile spostamento in ABISSO A 28 orizzontale. SODOMA E GOMORRA La seconda fase del campo è stata inve­ ce imperniata sul recupero di barella in L'Abisso A 28 si apre sul Marguareis, nel tratti pseudo-orizzontali molto acciden­ pianoro nord occidentale della Conca di tati. Questa manovra prevede che la ba­ Piaggiabella a quota 2270. Le sue coor­ rella venga fatta avanzare da due file di dinate proiettate rispetto a due noti abis­ volontari. Ciascuno passa la barella re­ si sono: stando fermo sul posto; poi gli ultimi Gola del Visconte: 68 m W, 86 m S Caracas: 105 m W, 196 m N scesa del Pozzo V3, ribattezzato Pozzo sorpassano la fila e vanno a prenderne Alien, scoperto e parzialmente esplorato la testa, costruendo così un «serpente» È questa una zona di estremo interesse quattro anni fa. Cavità tettonica, costi­ idealmente continuo. speleologico. Circa trecento metri sotto tuita da un'enorme frattura, scarsamente La prima esercitazione si è svolta all'e­ la superficie infatti vi è la regione com­ modificata da processi clastici, diventa sterno, lungo un ripido ghiaione con presa fra il fondo dell'abisso Gaché, il impraticabile a —100 m: è la prima grot­ roccette. La seconda ha avuto come sce­ fondo della Gola del Visconte e il sifone ta di una certa profondità in questi este­ nario l'inghiottitoio di Piaggia Bella. Tre a monte dei Piedi Umidi. sissimi settori carbonatici. squadre di volontari hanno recuperato la Sospettiamo un collegamento fra tutti e Le battute negli altipiani hanno portato barella da circa —400 a fuori, un conti­ tre cioè in pratica, il Gaché collegato a alla scoperta di 20 pozzi (oltre ai dieci nuo inseguirsi di passaggi su e tra massi Piaggiabella tramite gallerie interessanti individuati gli anni precedenti), alcuni di frana, in meno di trenta ore. la Gola del Visconte. Quest'ultima, in­ discesi solo parzialmente, che, seppure Il giorno successivo, il campo si è con­ fatti scarica acqua nei Piedi Umidi (co­ di tipo tettonico, indicano come la spe­ cluso con un dibattito fra i partecipanti. lorazione del '75) e, peraltro, è meteoro­ leologia in queste zone presenti ancora L'esercitazione di Piaggia Bella, — è sta­ logicamente collegata al Gaché. Funzio­ qualche possibilità esplorativa. to osservato —, pur potendosi conside­ na infatti come ingresso inferiore mentre rare riuscita, non ha completamente poco più in là abissi sicuramente colle­ (C. Calandri, L. Ramella soddisfatto per la qualità del trasporto. gati a Piaggiabella come i Piedi Secchi e C.S. Imperiese CAI) Si è constatato che l'esecuzione della il Deneb, alla sua stessa quota, funzio­ manovra, in sè ben nota, può presentare nano al contrario. grossi problemi su terreno veramente L'A 28 è interessante perchè si apre nella 2° INCONTRO NAZIONALE DI PERFE­ difficile. Per salvaguardare il ferito da zona fra la Gola del Visconte ed i Piedi ZIONAMENTO DELLE TECNICHE DI dolorosi (e pericolosi) scossoni, è neces­ Umidi e lavora come ingresso inferiore. SOCCORSO SU SOLA CORDA sario un notevole allenamento ed affia­ Un pozzo da 35 m immette in un mean­ tamento delle squadre. La rarità degli in­ dro lungo oltre 250 m dalla caratteristica Dal 17 al 24 agosto si è svolto alla conca cidenti in Italia favorisce indubbiamente morfologia dei meandri in quel calcare delle Carsene (Marguareis) il 2° Incon­ un certo rilassamento psicologico dei cretacico (vedi Piedi Secchi e Gola) pro­ tro nazionale di perfezionamento delle volontari; ma un incidente in grotte im­ fondo stretto friabile e a lame. Può esse­ tecniche di soccorso su sola corda. Or­ pegnative esige di più della buona vo­ re superato tutto con arrampicate, a vol­ ganizzato, come la precedente edizio­ lontà e dello spirito di sacrificio trovati te un po' dubbie, fino a 2 pozzi di una ne, dal 1° Gruppo della Sezione Speleo- sul momento: esige anche una lunga quindicina di metri coi quali si entra nel logica del CNSA, il campo ha visto la pratica di preparazione specifica, che si calcare successivo, il bianco giurese. La partecipazione di una quarantina di vo­ può conseguire solo esercitandosi con grotta cambia, al solito, morfologia. Il lontari, provenienti da quasi tutte le re­ sempre maggiore assiduità ed impegno. meandro si approfondisce molto e le pa­ gioni italiane, che si sono attendati nei Non certo un grido di allarme, dunque, reti diventano lisce su piccola scala e ad dintorni della capanna Morgantini, cor­ ma un preciso richiamo in tal senso a «ondate» lunghe e non molto ampie su tesemente messa a disposizione del tutti i volontari. scala di alcuni metri. GSAM di Cuneo. A lato delle manovre di addestramento, È questa, da sempre, la zona critica de­ Il programma dei lavori si è articolato in il campo ha offerto numerose manifesta­ gli abissi marguareissiani: si va avanti in due fasi. Nella prima, dopo un breve ri­ zioni non ufficiali. Molti volontari han­ questa roccia compattissima ed omoge­ passo delle nozioni fondamentali di no approfittato dei turni di riposo per nea finché due «ondate» in opposizione pronto soccorso e di imbarellamento, è dare un'occhiata agli abissi più famosi; di fase sbarrano la strada. O finché l'ap­ stato ripreso il tema sviluppato nel 1978, altri hanno dato vita a memorabili parti­ profondimento non è risultato troppo fa­ ossia il recupero col contrappreso. Que­ te di speleorugby, lancio di macigni, oc­ cile, per qualche metro, per l'acqua che sta tecnica, elaborata in origine soltanto cultamento di motociclette negli abissi, così non ha scavato. Come qui. Si arriva a —190 su una fessura attiva che può es­ LOMBARDIA che immette acqua sul pozzo da 50 e di sere seguita in alto per qualche metro fi­ eseguire la traversata sulla stretta cengia no a che anche lì la strada è sbarrata. contigua (i chiodi e gli «spit» sono già Una disostruzione costata sangue ed un GROTTA GUGLIELMO: piazzati: consigliamo caldamente di uti­ martello fa superare queste ondate di­ TEMPI DURI ANCHE lizzare un'ulteriore corda di sicura). scordi e regala ancora qualche metro PER «LA TERRIBILE»! Usare quindi la corda fissa solo per sali­ estremamente serpeggiante. Curva a si­ re gli ultimi tre metri finali (sempre in si­ nistra, a destra, a sinistra, a destra, il tut­ Una nuova galleria si aggiunge alla Gu­ cura!). Tutte queste precauzioni sono to in tre metri. La successiva svolta a si­ glielmo: il Gruppo Speleologico Lecche- necessarie perchè la corda lasciata è nistra allarga il meandro ma non ci si se ha infatti chiuso l'interrogativo della una Lecchi vecchia di cinque anni... può entrare perchè si è sospesi orizzon­ finestra aprentesi aldilà del pozzo da 50 Gli spit sono comunque tutti «buoni». tali, sul liscio, e le gambe sono inchio­ m. Dopo una traversata, abbastanza de­ date dalla penultima svolta (le ginocchia licata dato il carattere «marcescente» (C.S. Lecchese C.A.I. Lecco) si piegano in un solo verso). Il meglio della roccia, si è arrivati ad una nuova che chi scrive è riuscito a fare è stato galleria denominata «Swindle road». portare il naso a quindici centimetri dal­ Come si può dedurre dal nome, questa, GROTTA PRESSO la svolta ed a lottare per un'oretta per dopo aver fatto sperare in qualche cosa LA CAPANNA STOPPANI: superarli. di buono, «stoppa» con un riempimento NUOVE ESPLORAZIONI Orrendo ed inutile. La grotta continua dopo appena una sessantina di metri. Le ma solo per gente piccola. Alle esplora­ dimensioni della stessa ci hanno stimo­ Proseguono le esplorazioni in questa in­ zioni han partecipato gente del GSP e lato ad un breve scavo che, purtroppo, teressante cavità del Pian del Tivano. del CGEB e cioè Di Ciolo, Gobetti, Be­ ci hanno permesso di avanzare ancora Sormano (CO). nedetti, Franco, Bruno, Ventavoli. Com­ per pochi metri. Sono state scoperte ed esplorate 3 nuove pagno d'arme nella gran battaglia del ri­ Per coloro che volessero visitare la nuo­ vie discendenti collegate tra loro di una lievo (ottanta puntate) mi è stato l'An- va diramazione o che volessero intra­ serie di gallerie. drea. L'abisso è stato battezzato Sodoma prendere nuovi lavori, è stata lasciata La profondità massima raggiunta è di — e Gomorra. una corda che penzola sul pozzo ed è 280 m. Lo sviluppo rilevato passa da 850 comodamente raggiungibile. Per salire a 2220 metri. La cavità è caratterizzata (C. Badino, C.S.P. C.A.I. UCET) suggeriamo però di prendere il cunicolo da un notevole numero di sifoni (9), di cui 2 sono temporanei, rispettivamente a quota —120 e —150. Altri 5 sifoni pe­ renni bloccano la prosecuzione nelle vie discendenti finora esplorate. Gli ultimi due sifoni, perenni pure loro, costitui­ scono a loro volta il termine di due rami affluenti poco inclinati. É interessante notare che i 7 sifoni pe­ renni sono grossolanamente orientati lungo una direttrice E - O. Le vie discen­ denti puntano tutte a Nord - Nord Est e il fatto che terminino tutte su sifoni a quote comprese tra i —230 e i —280 m sembrerebbe indicare la presenza di un livello freatico posto a tale profondità. Rimane da esplorare una via discenden­ te oltre ad alcune vie affluenti. Sembra consistente la possibilità di raggiungere i 3 Km di sviluppo.

(A. BuzioC.C. Milano S.E.M. C.A.I.)

TACCHI: ANCORA UN PASSO AVANTI

Nell'ottobre di quest'anno, il perdurare della siccità ha consentito nuovamente le oltre 300 messe a catasto in questa zo­ meno speleologo entri, ci lasci le penne di accedere per un breve periodo alle na. e sia poi da tirar fuori. gallerie più remote della grotta Tacchi L'esplorazione si è arrestata per man­ Che poi questi «Signori» delle grotte ab­ (2029 Lo CO). Una veloce ricognizione canza di materiali sopra un pozzo valu­ biano lasciato quasi su ogni pozzo enor­ del G.G. Milano - CAI SEM ha portato tato cinquanta metri a circa —220 m di mi scritte in nerofumo attestanti la loro all'esplorazione di un paio di centinaia profondità. provenienza, il gruppo e i dati anagrafi­ di metri di nuove gallerie, che aggiun­ La notevole corrente d'aria presente e la ci salienti, mi sembra proprio un gran­ gendosi a quelle già rilevate nel '76 e '78 morfologia a grandi pozzi (40 - 50 - 40 - dissimo segno di immaturità. portano lo sviluppo reale del complesso 65 m) unitamente al potenziale calcareo a 6204 metri (5585 metri in planimetria). (circa 1800 m) fa sperare in un abisso di (F. Bajo Catasto Speleologico Bergamasco) È stato raggiunto un pelo libero d'acqua grandi dimensioni. situato oltre venti metri sotto il livello Hanno partecipato all'esplorazione: delle gallerie normalmente sifonanti, Gruppo Grotte Milano CAI Sem, Gruppo importante conferma dell'esistenza di Speleologico CAI Trevisiol (Vicenza) e OPERAZIONE un piano inferiore di deflusso idrico per­ Gruppo Speleologico CAI Verona, più «CASTELLO PULITO» manente, probabilmente ancora in fase alcuni amici padovani e belgi. di piena evoluzione giovanile, dal quale Una successiva uscita per continuare Si è svolta nei mesi estivi a Roncobello l'acqua risale attraverso condotti di l'esplorazione a cui avevano aderito al­ (Val Brembana) l'operazione «Castello equilibrio quando l'afflusso ne supera le cuni soci dello Speleo Club Orobico pulito»: organizzata dallo Speleo Club capacità di smaltimento. (CAI Bergamo), Gruppo Speleologico Orobico C.A.I. Bergamo, la manifesta­ Un'altra galleria, stavolta fossile e pro­ Lecchese CAI e Gruppo Speleologi Malo zione ha visto però la partecipazione di babilmente molto antica; alimenta per (Vicenza) è stata bloccata dalla neve. numerosi speleologi di vari gruppi Lom­ morfologia e direzione l'ipotesi, finora Le operazioni verranno riprese non ap­ bardi, tra cui il C.S. Lecchese C.A.I., lo priva di supporto concreto, che la grotta pena possibile. S.C. «I Protei», il G.S. «Le Nottole» e il abbia avuto origine dalla confluenza di G.S. «Remeron». due collettori, uno dei quali proveniente (A. Buzio C.C. 5.E.M. C.A.I. e L'operazione che ha avuto il suo culmi­ dal polje del Tivano e l'altro dal polje di C. Rossi C.S. C.A.I. Verona) ne nei fine settimana 12-13 e 19-20 lu­ Nesso, nessun progresso è stato invece glio si prefiggeva di ripulire il Buco del compiuto, purtroppo, in direzione delle Castello dalle abbondanti immondizie grotte del Tivano (Niccolina, Stoppani), MANIE DI VERNICE accumulate in vari punti della comples­ che distano dalla Tacchi ancora quasi E NEROFUMO sa cavità. un chilometro nel caso più favorevole. Il Castello, armato già da parecchio Non mi è proprio andata giù che un tempo fino alla sommità del P 82, ha vi­ (A. Vanin C.C. Milano S.E.M. C.A.I.) gruppo di speleologi di Verona sia venu­ sto in quei giorni un'andirivieni incredi­ to in Val Brembana a insozzare i muri bile di persone e di pesantissimi sacchi della valle con vernice verde per indica­ di «schifezze». GRUPPO DELLE GRIGNE: re (non si sa a chi!) la direzione e l'itine­ La parte più delicata del lavoro è stata la UNA NUOVA CAVITA' rario dettagliato per raggiungere l'abisso rimozione del cosidetto «Ospedale» nel in Val Cadur. meandro sopra il P 82, dove durante il Nei giorni 25 - 29/9, nel corso di una La grotta è molto bella (da un punto di doloroso incidente e relativo soccorso rre;e campagna nel circo di Moncode- vista morfologico e non per concrezio­ del 1966 era installato il campo base; so­ po - Gruppo delle Grigne (CO), sono ni) ma anche parecchio impegnativa e no stati rimossi, soltanto qui, più di 15 5 H :e esplorate e rilevate 16 nuove ca- non mi sembra il caso di indicare a tubolari di scatolame, indumenti e mate­ »fcà. Una diqueste, catastata come 1809 chiunque dove è ubicata: se non altro riale sanitario in avanzato stato di putre­ ■OCO risulta ora la più importante del­ per evitare che qualche balordo più o fazione.

55 Sono stati complessivamente rimossi dal FRIULI-VENEZIA GIULIA mo principale all'altezza del pozzo di Castello più di 50 sacchi tubolari di im­ 100 m. mondizie, materiali abbandonati, cose Si è provveduto poi ad effettuare un stranissime per un totale di oltre 5 quin­ MONTE CANIN: prearmo nell'abisso Seppenhofer (1395 tali. NOVITÀ' ED AGGIORNAMENTI FR) per la spedizione che è stata portata Si spera di estendere il lavoro, per ora li­ a termine in collaborazione con il Cen­ mitato alla parte superiore, fino in pro­ Il Gruppo Triestino Speleologi ha con­ tro Ricerche Carsiche «C. Seppenhofer» fondità (oltre il P 82) dove, per fortuna, i cluso la campagna estiva di ricerche sul­ di Gorizia, e che ha avuto come risulta­ rifiuti sono un po' più rari, a causa delle l'altopiano del Monte Canin (Friuli), co­ to il raggiungimento di quota —375 at­ difficoltà logistiche di questo secondo me dal programma di attività del Grup­ traverso una via nuova. Sempre per tratto di grotta. po. quanto riguarda l'abisso Seppenhofer, è Visto che c'è chi dice che sono gli spe­ Più che di una campagna, si è trattato di stato scoperto un ingresso laterale: infat­ leologi stessi i peggiori nemici delle numerose mini-spedizioni settimanali ti si è constatato il collegamento, attra­ grotte, ci auguriamo che chi ha diviso dai 2 ai 6 giorni, che si sono iniziate il verso un meandro, tra un pozzo vicino, con noi tanta fatica, si astenga in futuro 19 luglio e concluse il 14 settembre. Co­ numerato 0.76, e il pozzo esterno dell'a­ dal lasciare rifiuti e si prodighi affinchè me l'anno scorso, la zona di ricerche è bisso Seppenhofer. La profondità rimane tutti rispettino questa basilare misura di stato l'anfiteatro tra il Col Sciai, il Foran comunque invariata. civiltà. del Muss e il Picut, a quota 1900 circa. In tale zona, nuova dal punto di vista (Gruppo Triestino Speleologi Trieste) (Speleo Club Orobico C A I. Bergamo) speleologico, sono state scoperte circa 25 cavità, purtroppo di scarso interesse. Meritano un cenno solo il «W 7», pro­ ABISSO «C SEPPENHOFER»: fondo circa 80 m, il «W 10», dello svi­ CAMPAGNA DI RICERCHE 1980 luppo di circa 100 m e che continua, e il BASILICATA «W 8», profondo 30 m e con un pozzo È proseguita nel mese di settembre l'e­ interno non disceso, che dovrebbe rap­ splorazione dell'abisso «C. Seppenho­ presentare il 3° ingresso dell'abisso Sep- fer» 1395 Fr sul M. Canin, che è culmi­ la MOSTRA penhofer. Inoltre numerose altre cavità nata nei giorni 11-12-13-14 con una spe­ DI «SCIENZE DELLA TERRA» presentano dei proseguimenti interes­ dizione organizzata dal Centro Ricerche IN BASILICATA santi, che saranno meta di future spedi­ Carsiche «C. Seppenhofer» di Gorizia e zioni. dal Gruppo Triestino Speleologi. Il Gruppo Geo-Speleo «Valle del Noce» Durante la campagna è stato esplorato L'esplorazione della cavità è proseguita ha organizzato in Agosto due mostre di l'abisso 0.20 (865 FR), raggiungendo la lungo il ramo seguito lo scorso anno si­ speleologia: una in Trecchina ed una in profondità di 135 m, dove un grande cu­ no a quota —355 dove gli speleologi si Rivello. mulo di neve impedisce il proseguimen­ erano arrestati a causa dell'impraticabi­ La mostra, che presentava oltre mille to in vani inesplorati. Nell'abisso Comi­ lità del meandro terminale. campioni di petrologia, mineralogia, pa­ ci (856 FR) si è scesi fino a —120 m, per In quell'occasione però era stata notata leontologia, archeologia, paletnologia, esplorare un ramo laterale attivo; anche la presenza di una grande finestra che si nonché numerose fotografie e cartogra­ qui non si è avuto fortuna: dopo pochi apriva a circa 15 metri dal fondo dell'ul­ fie di grotte lucane e carte geologiche e metri infatti il ramo si ricollega con il ra­ timo pozzo di 45 metri oltre la quale si geomorfologiche sulla franosità del terri­ torio di Trecchina, ha riscosso un note­ vole successo suscitando nella popola­ zione un interesse particolare verso una disciplina nuova in queste zone. Durante le due mostre sono state raccol­ te firme per una petizione al comunedi Trecchina per la istituzione di un museo di Scienze della Terra che sarebbe il pri­ mo e per il momento l'unico della Basi­ licata. Trecchina: La mostra, inaugurata il 14 Agosto e terminata il 24, ha fatto regi­ strare la presenza di oltre 1200 visitatori. Interessante l'intervento del dott. Sisinni che ha ribadito i concetti salienti che possono riguardare la speleologia ed ha rimarcato l'importanza culturale e didat­ tica di una mostra del genere. Rivello: La mostra inaugurata il 27 Ago­ sto si è conclusa il 31 dello stesso mese ed ha fatto registrare la presenza di oltre 700 visitatori. Di notevole interesse l'impegno preso dal comune di Rivello per l'appoggio al­ la esplorazione della Grotta del Praticel­ lo che partendo da Rivello raggiunge­ rebbe Acquafredda di Maratea attraver­ sando tutto il monte Coccovello.

400 (C. Ceo-Speleo «Valle del Noce» Trecchina) era intravvista la possibilità di una ulte­ vini; per il C.T.S. M. Moro; G. Benedet­ completo di una scimmia attualmente riore prosecuzione. ti; per il G.S. «L.V. BertareiIi» A. Ciotta. allo studio presso l'Università di Pisa. Da queste premesse era logico aspettarsi Pur non avendo realizzato il fondo del grandi risultati da questa nuova esplora­ DATI CATASTALI Toghobeit, l'équipe italiana ha svolto zione, purtroppo la traversata sul pozzo nella grotta un notevole lavoro sia docu­ Fr. 1395 - Abisso «Carlo Seppenhofer» da 45 m per raggiungere l'imbocco della mentaristico che esplorativo. Sono stati 14 II SE - Monte Canin - Pos. 46°22'50" finestra ha comportato tali e tante diffi­ raccolti numerosi esemplari di fauna - 0°58'47" coltà da pregiudicare in parte l'esito di ipogea. Con film su alcuni aspetti del- Quota ingresso: m 1900 - prof.: m 375 - tutta la spedizione che, ben inteso, ha l'artigianato marocchino e con servizi lunghe 850 circa. egualmente raggiunto gli scopi che si diapo sui costumi locali la spedizione Rilevatori: R. Reja, C. Culli 1974. M. era prefissata. ha soddisfatto egregiamente quanto si Tavagnutti, G. Culli 1977. C. Benedetti, Un improvviso crollo di un enorme mas­ era proposta alla partenza per il Rif. M. Moro, U. Stocker 1979. C. Benedet­ so in bilico e l'instabilità di una grossa In un prossimo numero di Speleologia ti, M. Moro 1980. lama situata proprio sul percorso stabili­ sarà descritta nel dettaglio l'intera spedi­ to per compiere la traversata avevano zione. (M. Tavagnutti C.R.C. «C. Seppenhofer» Gorizia) infatti fatto temere per un momento una conclusione piuttosto rapida della nostra C. Guaiinetti, S. Mortari e C. Novelli) carriera speleologica. Raggiunta la finestra si scende con tutta tranquillità una serie di pozzetti che SPEDIZIONI ALL'ESTERO vanno via via diminuendo di dimensioni VARIE sino ad incontrare un «cunicolo- LA SPEDIZIONE ITALIANA strettoia-impossibile», lungo circa otto «MAROCCO '80» metri al di là del quale la grotta cambia CATALOGO DELLA BIBLIOTECA DEL GRUPPO SPELEOLOGICO aspetto, l'ambiente è decisamente più Si è svolta, dal 20 settembre al 15 otto­ IMPERIESE C.A.I. grande, da alcuni meandri che qui si di­ bre u.s., una spedizione speleologica- partono si sente soffiare una forte cor­ archeologica italiana in Marocco che È uscito il Catalogo della biblioteca del rente d'aria lasciando presagire notevoli aveva, tra gli altri obbiettivi, l'esplora­ GSI, aggiornato al 31 Dicembre 1979. La prosecuzioni. zione del Keif Tohobeit una voragine pubblicazione, che elenca 3660 articoli, Più avanti dobbiamo arrestare la nostra nel massiccio calcareo del Rif. I parteci­ è suddivisa in tre principali categorie: esplorazione sul bordo di un pozzo di panti sono stati 15 tra i quali due donne Italia, Estero e Generalia. grandi dimensioni sul cui fondo si sente ed appartengono ai gruppi speleologici Il contenuto di ogni articolo è a sua vol­ chiaramente il caratteristico rumore del­ C.A.I. Bolzaneto di Genova, G. Grotte ta segnalato, in margine, attraverso varie l'acqua che scorre, cosa questa che ci Borgio Verezzi e Speleo Documentaristi­ categorie (materiali e tecniche; esplora­ mette di buon umore in quanto ci dà la co Lombardo di Milano. Il campo base è zioni e catasto; speleologia fisica; speranza (che è quasi una conferma) stato allestito nella piana antistante il paleo-paletnologia e biospeleologia). A che la grotta prosegue. monte ove si apre il Keif, a quota 1300 corredo si elencano gli eventuali rias­ Abbiamo raggiunto così la profondità di s.l. m. sunti in lingue straniere esistenti. 375 metri per uno sviluppo superiore Con due autovetture ed un furgone Il Catalogo consta di 114 pagine, in 8°, agli 850; prima di risalire visto l'esito po­ Transit l'équipe ha viaggiato lungo le cop. br., stampa in offset e si segnala sitivo ci ripromettiamo di proseguire l'e­ coste della Francia e della Spagna prima come un utile strumento di consultazio­ splorazione il prossimo novembre. di imbarcarsi sul traghetto che da Alge- ne nella bibliografia speleologica nazio­ Traendo le prime conclusioni, ancora ciras li ha portati a Ceuta. Da qui poco nale ed internazionale degli ultimi 15 una volta dobbiamo constatare che le più di 150 Km per raggiungere il Gover­ anni. maggiori difficoltà che la cavità presenta natorato di Chechouen; è infatti nel co­ Gli interessati si rivolgano a L. Ramella, sono concentrate tutte lungo i primi 120 mune di Bab Taza che si apre questa via Diano Calderina 22, 18100 Imperia. metri di profondità. grotta, che con i suoi settecento metri di Difficoltà dovute essenzialmente alle profondità rappresenta la maggiore ca­ enormi formazioni di ghiaccio presenti vità dell'Africa. Ottenuti i permessi rela­ (G.S. Imperiese C.A.I.) sia sul fondo, lungo le pareti e sulla tivi all'esplorazione, gli italiani hanno sommità dei pozzi, costituendo un peri­ contattato le guide marocchine che da colo oggettivo non indifferente. anni collaborano con gli spéléos france­ LA CONFERENZA REGIONALE EURO­ Abbiamo notato infatti che la caduta di si. Dal campo base la grotta dista circa PEA DI SPELEOLOGIA - SOFIA 22 - 28 grosse stalattiti di ghiaccio, provocata un'ora e mezza di cammino a quota SETTEMBRE 1980 probabilmente da qualche lieve cambia­ 1700 metri. Con quattro puntate succes­ mento di temperatura, è abbastanza fre­ sive di 20 ore cadauna due squadre di Alla conferenza hanno partecipato circa quente nell'arco della giornata. tre speleologi hanno esplorato parte del­ 250 speleologi, provenienti per la massi­ Inoltre la presenza del ghiaccio sulle pa­ la grotta raggiungendo il fondo del ramo ma parte dall'Europa orientale. reti dei meandri, specie nella zona del delle cascate (a meno 395) ed alcuni ra­ La delegazione di gran lunga più ampia «Toboga», impegna gli speleologi oltre mi laterali in prossimità del pozzo Diou- dell'Occidente era quella Italiana forma­ misura in quanto rende vano ogni sforzo ri dal quale si apre il passaggio che con­ ta da ben 29 persone, di cui 19 da Trie­ per poter aavanzare sfruttando la tecni­ duce al fondo a meno 700 metri. Per di­ ste, 6 da L'Aquila, 2 da Perugia e 1 da ca solitamente impiegata per procedere verse difficoltà oggettive, non ultima Bologna e Napoli, e quasi eguagliava nei meandri in particolar modo in quelli quella dell'imprecisione del rilievo ap­ quella dell'U.R.S.S.. a forte pendenza. parso su Speleunca nel 1975, gli speleo­ Gli altri paesi occidentali erano davvero Per contro le numerose formazioni di logi italiani non hanno rinvenuto questo scarsamente rappresentati: 10 la Francia, ghiaccio danno a questa cavità un aspet­ passaggio che è la chiave del fondo 6 la Svezia, 2 l'Inghilterra, 1 la Germa­ to molto suggestivo e unico nel suo gen- nuovo. nia... re. In concomitanza con l'esplorazione del­ Da fuori Europa erano venuti solamente Hanno preso parte alle varie fasi dell'e­ la grotta un'altra squadra ha indagato 2 cubani. splorazione: per il C .R.C . «C. Seppen- cavità della zona. Nel vicino Sanka La Conferenza era davvero ben organiz­ hofer» M. Tavagnutti; S. Nigris; D. Da- Daunjo è stato rinvenuto lo scheletro zata ed anche se (inevitabilmente vista 57 la composizione dei presenti) la lingua OSPITALITÀ' OFFRESI... galleria successiva sino ad incontrare un ufficiale in pratica risultava essere il secondo sifone esplorato per una lun­ Russo, vi era comunque la possibilità di Da una riunione a margine del recente ghezza di 90 m ed una profondità di — utilizzare un certo numero di traduttrici Congresso Internazionale tenutosi in 40. in grado di parlare correntemente Ingle­ Bulgaria, è emersa la disponibilità della — sifone del Lago Grande del Lupo: se, Tedesco e Francese. locale Federazione ad ospitare degli esplorato ancora da F. Vergier sino a — Tra le comunicazioni (oltre 150 a sezio­ speleo italiani, in cambio di un analogo 54 m. ni separate) le più seguite sono state si­ trattamento di reciprocità. Gli interessati (C.S. Piemontese CAI-UCET) curamente quelle di tecnica (di cui la sono pregati di scrivere entro il 30 set­ maggioranza fatte da Italiani) e tra que­ tembre di ogni anno, al seguente indiriz­ ste è spiccata quella di Mario Gherbaz zo: CAMBIO INDIRIZZO sull'Universore, un nuovo attrezzo che Fédération Bulgare de Spéléologie può servire sia a scendere che a risalire c/o Conseil Central de l'Union Bulgare Il G.S. Archeologico Livornese comuni­ sulla corda e presenta inoltre possibilità de Tourisme ca che il suo nuovo indirizzo è: interessanti in caso di soccorso. 18, Blvd. Tolboukhine 1000 Sofija Bul­ Gruppo Speleologico Archeologico Li­ Buono il livello delle comunicazioni nel garia vornese campo della Speleologia Fisica, cui di­ presso Museo Provinciale di Storia Natu­ rettamente lo scrivente ha partecipato; rale d'altra parte in campo biologico e ar­ DIAPOSITIVE DIDATTICHE Via Romo 234 - 57100 Livorno cheologico nessun italiano ha partecipa­ to nè come relatore nè come uditore. La Commissione Speleologica del CAI, Durante la conferenza si sono anche in collaborazione col Comitato scientifi­ INVITO Al SOCI: riunite varie commissioni dell'Unione co, ha prodotto una serie di 53 diapositi­ FATECI CONOSCERE Internazionale di Speleologia sia per fa­ ve sul tema «Forme e paesaggi carsici LA VOSTRA ATTIVITÀ' re il punto del lavoro svolto sia per pre­ superficiali», corredata da un libretto parare il materiale che verrà presentato con i commenti a ciascuna diapositiva. «Speleologia» è arrivata al n° 4 e, pur a Bowling green l'anno prossimo. La serie può essere utilizzata per corsi di non essendo senza difetti, sembra in ge­ Un'intera giornata è stata dedicata all'ef- istruzione a vario livello. nerale apprezzata da tutti gli speleologi i fetuazione di brevi escursioni per dare Il lavoro è stato curato da quali, finalmente, possono, fra l'altro, modo a tutti i partecipanti alla conferen­ conoscere quale sia l'attività del Consi­ za di visitare sia le grotte che il carsismo — Dr. Carlo Balbiano (Comm. Spel. CI; SSI) glio direttivo della SSI. superficiale dei dintorni di Sofia. Purtroppo però non vale il contrario: il Nella settimana prima della conferenza — Dr. Lamberto Laureti (Ist. Ceog. Univ. Napoli; SSI) Consiglio non è sempre al corrente del­ ed in quella immediatamente successiva l'attività dei Gruppi Speleologici, mentre sono state organizzate escursioni della — Prof. Ugo Sauro (Ist. Ceog. Univ. Padova; SSI; Comm. Se. CAI) ci sono 100 motivi validi per i quali sa­ durata di 4-5 giorni allo scopo di far co­ rebbe opportuno che lo fosse, primo fra noscere le viarie zone carsiche della Le diapositive sono tratte da regioni car­ tutti l'aver dei dati precisi quando si dia­ Bulgaria: per quello che è stato possibile siche appartenenti a varie zone climati­ loga con le nostre autorità politiche e vedere esistono in quel paese ancora che, in modo che il fenomeno carsico amministrative. enormi zone ancora vergini che possono venga trattato con completezza, le im­ Tutti i Gruppi che stampano un periodi­ certo riservare molte soddisfazioni a chi magini sono tratte da paesaggi di Italia, co, sono pertanto invitati ad inviarne co­ nel futuro le vorrà studiare ed esplorare. Francia, Svizzera, Jugoslavia, Inghilter­ pia alla Biblioteca della SSI. Grazie! Le grotte turistiche visitate, se dal punto ra, Etiopia, Somalia e Cuba. di vista della conservazione si presenta­ La serie ed il libretto possono essere ri­ (La redazione) no molto bene, dal punto di vista illumi­ chiesti alla Sede Centrale del CAI, via nazione mostrano come in Bulgaria an­ U. Foscolo 3, Milano, inviando assegno cora si faccia poca attenzione ai pericoli o vaglia di Lit. 12000. derivanti dall'uso di lampade a luce cal­ Con l'occasione si ricorda che sono an­ da, con conseguente proliferazione di cora disponibili le diapositive della serie muschi e piccole piante. «Speleomorfologia» (40 immagini), da Una delle realizzazioni più recenti, che richiedersi alle stesse modalità sopra è stato possibile visitare, è il Museo Spe­ esposte. leologico di Tcepelare nei monti Rodo- pi: molto bello ed interessante. Visitando questo museo ci si rende con­ PIAGGIA BELLA - ARMA DEL LUPO: to delle reali grandi possibilità che han­ I SIFONI no le strutture speleologiche di quel paese e che, purtroppo, a tutt'oggi non Parallelamente alla normale attività vengono ancora appieno sfruttate anche esplorativa, nel corso del corrente anno, a causa della scarsezza di contatti con le si sono succedute anche varie immersio­ nazioni speleologicamente più evolute. ni nei vari sifoni di questo complesso In conclusione ritengo che la partecipa­ carsico che non finisce mai di stupire. zione a questa Conferenza Regionale In breve ricordiamo: Europea sia stata assai utile e divertente — sifoni dei Piedi Umidi: superati da per tutti coloro che sono andati a Sofia, Penez che esplora altri 350 metri di gal­ soprattutto per la possibilità, davvero lerie attive oltre gli stessi. unica, di poter scambiare esperienze e II secondo sifone, in particolare, è lungo discussioni con tanti speleologi dell'Est, 35 m e profondo —5. che altrimenti sarebbe stato assai diffici­ — sifone del Canon Torino: si trova in le contattare. fondo a Piaggia Bella; lungo 130 m e profondo —15, viene superato da F. Paolo Forti Vergier (S.C. Li Darboun), che esplora la

58 Speleologia 4, 1980

COSA SUCCEDE NEL M O N D O a cura di Luigi RAMELLA

1) Raitchova Doupka subacqueo la profondità si stabilisce a (Cherni Osam) - m 372 ( + 10) — 1.410 m. Un'altra spedizione si occu­ 2) Yamata na Kipilovo perà delle operazioni topografiche e di Se le nostre conoscenze su questo Paese (Kotel) - » 290 ( + 10) proseguire le esplorazioni. sono un po' ... vaghe, figuriamoci quel­ 3) Beliar (da «Caves & Caving») le prettamente speleologiche: merita (Gorno Ozirovo) - » 246 perciò di essere segnalata la grotta 4) Lednika Un nuovo rilevamento di precisione che MEZHGORANET, nei pressi di Tepilene, (Kotel) - » 242 il cui sviluppo si aggira intorno agli 8 riguarda il RESEAU DE LA PIERRE ST. 5) MalkataYama MARTIN è stato effettuato tra l'ingresso Km. Un'altra cavità, nella regione di Ka- (Cherni Osam) - » 232 rile, misura 3 Km di lunghezza. alto (SC3) ed il Tunnel EDF: la profon­ 6) Maglivata dità dei sistema è ora definitivamente (da «Caves & Caving») (Kotel) - » 214 stabilita in 1.321 m, mentre lo sviluppo passa a ca. 39.450 m. (da «Caves & Caving») AUSTRIA | CUBA I Durante il campo estivo 79 gli speleo di Se non mancano in questa Nazione le Grenoble del CAF hanno ripreso l'esplo­ Nell'agosto 79 il Cambridge Univ. Ca­ cavità ad andamento orizzonatale, i razione del COUFFRE DE LA ving Club ha ripreso la esplorazione pozzi e le grandi verticali sono per con­ CONSOLATION (Cirque de Liard, Pyr. de\YEISLUFTEEOHLE (Loser Plateau, To- tro abbastanza rari. Degna di nota quin­ Atl.) portandone la profondità da —530 tes Gebirge) che si era arrestata in prece­ di la scoperta di un «abisso» nell'isla de a —708 m dove la cavità sembra chiu­ denza a —350: un primo fondo è stato la Juventud, per ora disceso sino a — dere definitivamente in un grande salo­ raggiunto a —506 m su sifone. Riman­ 110 m, da parte del Grupo Martel di Cu­ ne di crollo. gono da controllare due promettenti di­ ba. (da «Spéléo-Flash») ramazioni a —140 e a —390 m. (da «Boletin del C. E. Carlos (da «Caves & Caving») de la Torre») Una ulteriore congiunzione è stata por­ tata a termine sul Plateau de Parmelan: infatti la scoperta di un nuovo abisso, profondo circa 500 m, ha permesso agli BULGARIA ECUADOR esploratori di «ritornare» nel RESEAU DE LA DIAU a monte del sifone situato Ecco la classifica aggiornata delle più Nell'Isola di Santa Cruz (Galapagos) so­ 2 Km dall'ingresso di quest'ultima ca­ lunghe e profonde cavità di questa Na­ no stati esplorati recentemente diversi si­ vità. Topografia ed esplorazioni in corso zione: stemi vulcanici sotterranei: con 2.250 m di sviluppo la CUEVA DE CALLARDO (da «Spéléo-Flash») 1) Duhlata ne è senza dubbio il più interessante. (Bosnek) m 13.962 Una breve disostruzione a —60 m 2) Orlova Tchuka (da «Spéléo-Flash») nell 'AVEN DE BAOUDILLONS (Plateau (Pepelina) » 11.483 de Calern, Alpes-Maritimes) ha permes­ 3) Imamova Doupka so di raggiungere un collettore a —330 (Yogodina) » 6.450 m. Esplorazioni in corso da parte del 4) Temnata Doupka FRANCIA G.S. de Nice. (Lakatnik) )» 4.500 5) Vodnata Peshtera Ancora un ritocco al «Couffre Jean Ber­ (da «Spelunca») (Tcerovo) » 3.264 nard» che ora possiede anche un nuovo 6) Prikazna nome: RESEAU DU FOILLIS. Nel corso dell'estate 79 il C.R. Biospel. (Kotel) » 3.100 Nel marzo '80 Patrick Penez percorre ha proseguito le operazioni di rileva­ 7) Morovitca per ca. 300 m il sifone terminale dell'a­ mento nella COULE DE FOUSSOUBIE (Glozhene) » 3.020 bisso (punto basso a —40 m) sino a rie­ (Vagnas, Ardèche) che ora raggiunge 8) Anduka mergere alla sommità di un pozzetto uno sviluppo di 20.091 m. (Drianovo) » 3.000 profondo 8 m: dopo questo «exploit» (da «Crottes et Gouffres»)

59 Lo S.C. Alpin di Gap, lo S.C. de Mont- IUGOSLAVIA Speleologi texani hanno realizzato la peyrouz e la M.J.C. Aubagne hanno congiunzione tra il Sotano de San raggiunto —290 nel CH O U RU M DE Agustin e l'Abisso LI NITA, recentemen­ SOLEIL BOEUF (Dévoluy, Hautes-Alpes) Ed ecco la classifica aggiornata al feb­ te scoperto ed esplorato sino a —1028 scoperto nel 1979. L'attenzione degli braio '79 dei più profondi abissi della metri. Il sistema che rappresenta con — speleologi sarà rivolta al superamento Nazione: 1220 metri la quarta profondità mondia­ della frana terminale, dove la corrente 1) Brezno pri gamsovi glavici le, ha uno sviluppo che sfiora i 22 km. d'aria lascia ben sperare. (Slovenia, Prsivec) —760 m (da «Cavernes» ed «N.S.S. News») (da «Spelunca») 2) Poloska jama (Slovenia, Tolomin) —704 » Nel SCIALET MARCO POLO (Grand 3) Brezno pri Leski pianini Som, Chartreuse) lo SGCAF di Greno­ (Slovenia, Jelovica) —536 » PANAMA ble, scoprendo una nuova diramazione, 4) Ponor na Bunjevcu ha raggiunto un grande collettore a (Croatia, Velebit) —534 » Con ogni probabilità si tratta dell'unica — 495, purtroppo sifonante sia a monte 5) Brezno presenecenj grotta sinora conosciuta in questa Na­ che verso valle. (Slovenia, Dobravlje) —472 » zione: parliamo della CUEVAS DE 6) Velika ledena jama v Paradani CFIILIBRE, esplorata e topografata dal (da «Spéléo-Flash») (Slovenia, Ajdovscina) —382 » C.S. St. Maurigois. Sviluppo complessi­ 7) Zankana jama (Ponor Raspor) vo 464 m. (Croatia, Raspor) —361 » (da «Spéléo-Flash») GIAMAICA 8) Habeckov brezen (Slovenia, Idrija) —353 » 9) Duboki Do È stata recentemente realizzata una nuo­ (Montenegro, Njegusi) —350 » va topografia della famosa JACKSON'S PAPUASIA 10) Jazben BAY CAVE: sviluppo attuale circa 7 Km. NUOVA GUINEA (Slovenia, Nova Gorica) —334 » (da «Crottes et Couffres») 11) Titina jama (Podgracisce II) (Croatia, Praznice) —329 » Diversi importanti sistemi idrologici so­ 12) Balinka no stati scoperti dalla spedizione france­ se della F.F.S. nella parte orientale del­ GIAPPONE (Croatia, Plaski) —328 » 13) Kanski ponor (Gotovz) l'isola di Nuova Bretagna (Massiccio di (Croatia, Rieka) —320 » Nakanai). Ma vediamone i particolari: Ecco qualche notizia sul più profondo 14) Jama Puhaljka SYSTÉME DE KAVAKUNA (tre ingressi) abisso di questa Nazione: BYA- (Croatia, Velebit) —318 » LA GRANDE DOLINE: 300 m di diame­ KUREN-DO. Situato 200 Km circa a NW 15) Golerjev pekel tro; prof. —394 m; sifone a valle e 1 Km di Tokyo, nei pressi di Omi-Machi (Nii- (Slovenia, Solcava) —317 » di gallerie verso monte (arresto su sifo­ gata), venne esplorato a partire dal 1972 16) Todorovajama ne); portata del fiume ipogeo 5/6 m3/s. ed il fondo venne raggiunto, due anni (Montenegro, Durmitor) —316 » più tardi, su di un sifone a —450 m. Si 17) Klemenskov pekel IL kA2: abisso di tipo alpino che verso tratta di un inghiottitoio attivo nel quale (Slovenia, Karavanke) —310 » —300 m sbocca in un'enorme sala scorre un impetuoso corso d'acqua, con 18) Kavkna jama (150x100x200) nella quale scorre un numerose cascate. Il pozzo più profon­ (Slovenia, Tolminski) —306 » fiume con una portata di 15 m3/s; di­ do misura 50 m. (da «Caves & Caving») mensioni delle gallerie: mediamente (da «Crottes et Couffres») 40X50 m; termine delle esplorazioni su sifone a —460 m; sviluppo 3.750 m. MAROCCO RESURGENCE DE LA MATALI: spettaco­ GRAN BRETAGNA lare risorgenza che si apre in parete con un ingresso di 80 m di altezza per rag­ 35 nuove cavità (di cui una che misura EASECILL CAVE SYSTEM raggiunge at­ giungere il quale sono stati discesi 400 1.300 m di sviluppo) scoperte, esplorate m di falesia; il fiume interno è stato risa­ tualmente 46 Km di sviluppo. e rilevate sono il risultato della spedizio­ REYFAD FO T diventa il 6° abisso del lito per 350 m di lunghezza, la sua por­ ne «Maghreb 79» alla quale hanno par­ tata è stata stimata dai 20 ai 25 m3/s. Paese con 174 m di profondità ai quali tecipato alcuni speleologi del G.S. CAI vanno aggiunti 9 m ottenuti in immersio­ Roma. Le zone oggetto delle ricerche DOLINE-AVEN DE LUSE' ne. OTTER FtOLE, nel Sud del Galles, è sono state la Valle che da Midelt va in Gigantesca dolina di 225 m di profon­ stata topografata per 3,2 Km di lunghez­ direzione di Ksar-el-Souk (Alto Atlante), dità per 750 m di diametro. Il volume za. un territorio 100 Km a SO di Midelt ed calcolato è di ca. 60 milioni di m3 ca: se (da «Grottes et Couffres») una zona nei pressi del Monte Aiaci (m l'interesse speleologico è decisamente 3.700 slm). scarso, non di meno si tratta del più (da «L'Appennino») grande abisso di crollo del mondo. GRECIA CAMP VUVU - PERTE DU GRAND VUVU: accesso Nei Monti Pindus il S. Wales Caving MESSICO tramite la dolina (prof. 200 m, diametro Club ha scoperto un secondo ingresso di 150 m) o per il canyon che vi si getta EPOS CFIASM esplorando una serie di (900 m di lunghezza, —160). Il «can­ Una spedizione belga, diretta da J.P. yon» prosegue sottoterra con difficoltà pozzi paralleli a quello iniziale della via Braun, oltre a riprendere le esplorazioni «vecchia»: una comunicazione tra le fuori dal comune: alla base di ogni salto nel Sistema Cuetzalan, ha scoperto 2 o pozzo sono state risalite in artificiale due verticali è stata anche trovata a — Km di nuove gallerie sul fondo del 442 m. Nella «nuova» via, battezzata le ... marmitte dei giganti (sic). La più SISTEMA CHICHICASAPAN che da - grande misura 15 m di diametro. Arresto EPOS 2, il fondo è stato raggiunto a — 450 passa a —600 m ca. 454 m. delle esplorazioni su sifone a —414 m; (da «Spéléo-Flash») (da «Spelunca») sviluppo 2.500 m. — PETIT VUVU: cavità semifossile, fa­ per raggiungere il livello di base: un'al­ SUDAFRICA cile e molto concrezionata. Prof. —288, tro — 1.000 per il prossimo anno? sviluppo 6.200 m. (da «F. Martinez - Revlsta Jumar») Nel Transvaal la South African Spel. GOUFERE DE NARE' Ass. ha portato lo sviluppo complessivo Proseguimento delle esplorazioni sino a Sempre nello stesso Massiccio la S.I.E. di TFLABAZIMBI CAVE a quasi 4.5 Km, —400 m (sviluppo 4.400 m). Il collettore ha raggiunto il fondo della SIMA DE mentre è in corso di esplorazione LONE principale (portata 15/20 m3/s) è stato CABEZA MUXA a —620 m, scoprendo CREEK CAVE il cui attuale sviluppo si risalito verso monte per 1,5 Km e disce­ anche un nuovo abisso che inizia con aggira intorno ai 3 Km. Due nuovi abissi so verso valle per oltre 2 Km. La pro­ un pozzo profondo 304 m, mentre la si affacciano nella graduatoria naziona­ gressione in questo settore, pur facendo­ S.E.I.I. di Madrid ha proseguito l'esplo­ le: WONDERGAT (—104 m) e MBOBO si in una galleria mediamente di 30x40 razione della SIMA DE CEMBAVIEYA MKULU che sembra più profondo di m, non è mai stata delle più semplici e, raggiungendo —454 m; è stata sondata 100 m. per contro, sempre molto esposta: tirole­ una nuova verticale di circa 100 m (con­ si, traversate, arrampicate tanto che si tinua). (da «Grottes et Gouffres») sono rese necessarie oltre 1.000 m di (da «F. Martinez - Revlsta Jumar») corde! Gli esploratori si sono dovuti ar­ restare su ... rapide giudicate troppo pe­ Nella Provincia di Huesca speleologi ricolose. dello S.C. de Gracia e dell'E.R.E. di Bar­ SVIZZERA (da «Spelunca») cellona hanno continuato l'esplorazione della SIMA 5-7/5-2 raggiungendo il fon­ Sul Plateau di Silben (Schwytz), al di so­ do a —720 m: purtroppo è svanita ogni pra della Hólloch, sembra imminente possibilità di congiungere l'abisso con il una congiunzione tra il DISCO- SPAGNA Sistema Aranonera. SCHACHT (-300) e lo (da «F. Martinez - Revlsta Jumar») SCHWYTZERSCHACHT: ne verrebbe Un'altra «incredibile» congiunzione è fuori un sistema con oltre 700 m di disli­ quella realizzata dal Grup d'Espeleolo- Sul Massiccio del Paramo de Masa un'é­ vello. gia de Badalona nel Massiccio di quipe di subacquei dello S.T.D. Madrid Ma gli speleologi dell'A.G.H., che stan­ Escuain (provincia di Huesca), tra l'A- ha forzato il sifone terminale del POZO no esplorando il Discoschacht, sperano venc B-15 (m 2.220 slm) e la Fuente de AZUL (lungo 694 m e senza sacche d'a­ di effettuare una congiunzione più am­ Escuain (m 1.115 slm), approfittando di ria) pervenendo, dopo ca. 200 m di gal­ biziosa tra le due cavità e la Hòlloch di­ una estrema siccità verificatasi l'agosto lerie di grandi dimensioni percorse dal stante solamente pochissimi metri. La scorso. Il nuovo complesso è ora deno­ torrente, ad un ulteriore profondo sifo­ traversata DISCOSCFIACFIT-FLOLLOCFI minato SISTEMA BADALONA e la sua ne. avvicinerebbe i 1.400 m di dislivello. profondità è di 1.105 m. Ultima ora: Finalmente, dopo oltre un Lo stesso gruppo ha anche effettuato la (da «Spéléo-Flash») secolo di ricerche, è stato scoperto il se­ prima traversata integrale, giudicata condo ingresso delia Hòlloch. Non ab­ estremamente pericolosa per i numero­ Dal 17 al 31 agosto '79 una spedizione realizzata dallo S.C. Comminges ha biamo però la conferma se si tratti o me­ sissimi passaggi sifonanti, impiegando no di un ingresso «alto». Ulteriori noti­ ben 6 giorni e mezzo. scoperto e congiunto la SIMA DE LA zie sul prossimo numero. Nello stesso settore è stata parzialmente OLAS con la SIMA DE LOS DOS esplorata l'AVENC DE LA FORATATA HERNANDOS, il cui ingresso superiore (da «Spéléo-Flash» e Jurg Volken (ACFI) (C-12), discesa sino a —330 m sull'orlo è situato a 3.009 m slm (Pirenei): il com­ plesso misura oltre 3 Km di sviluppo, la di una verticale sondata 130 m. Non lontano dal Reseau de Siebenheng- Collaborano con il G.E.B., in questo profondità è di —382 m. Esplorazioni in ste, una importante prosecuzione è stata Massiccio, la S.I.E. del C.E. Aliga che corso. scoperta nella FIALILOCH (Beatenberg) sta attualmente topografando l'AVENC Sempre nello stesso settore un'altra inte­ a quota —150: discesi 6 pozzi e percor­ LA BUFONA (-5 5 3 m), il C.E. de Ara- ressante scoperta riguarda l'inghiottitoio sa una galleria per 250 m gli esploratori di TANTANAVE' (m 2.900 slm) che è gon impegnato nel rilievo dell'AWFNC si sono arrestati a —267 m in un mean­ BADALONA (-680) e lo S.C. de Gracia stato disceso sino a —200 m (continua). dro che sembra impenetrabile. Tuttavia che sta realizzando la topografia del (da «Spelunca») la fortissima corrente d'aria lascia pre­ SUMIDERO DEL GURRUNDUE'. supporre qualche «chances» di prosecu­ zione. (da Francecs. Miret - Director CEB) Durante le vacanze pasquali '80 l'Espe- leo Club de Grada ha effettuato alcune (da «Spelèo - Flash») importanti esplorazioni nel Massiccio Lo sviluppo topografato del SISTEMA OJO CU ARENA è attualmente di 57 Km del Dobra (Pueste Viesgo): si tratta della Nel comune di Emmetten (Nidwald), al (stimato 67). Dal 1975 le esplorazioni congiunzione tra COVA DEL SUMI- di sopra del Lago dei Quattro Cantoni, il sono condotte dal G.E. Edelweiss di Bur- DEROeCOVA DEL BUH O (prof. -2 3 0 KLEINES HOLLOCFI ha visto passare la gos che ha rifatto l'intero rilievo. m, sviluppo 4,6 Km) e della scoperta di sua profondità da —135 a —200 m a se­ un nuovo abisso, denominato TORCON guito di nuove scoperte. Termine delle (da «Spelunca») DE LAYA, disceso sino a —300 ca (con­ esplorazioni su meandro impraticabile. tinua) che inizia con un P. 274 (da «Spéléo-Flash») Nel Massiccio occidentale del Picos de (da «Exploracions») Europa l'Oxford Univ. Caving Club ha Un'interessante scoperta è stata fatta sul ripreso l'esplorazione del PO ZU DEL Massif du Hohgant dove gli speleologi XITU, precedentemente esplorato sino a Nella Provincia di Barcellona, speleolo­ di Berna hanno esplorato una nuova ca­ —356 m su sifone: una galleria fossile gi dell'E.R.E., dell'E.C. de Sabadell e vità: l'HAGLETSCF! FIOFILE. Un primo laterale, interrotta da numerosi pozzi di del G.I.E. di Granollers hanno esplorato fondo è stato raggiunto a — 170 m in varia profondità (tra cui «L'Iperspazio» e rilevato 3.100 m di gallerie nella una vasta galleria nella quale la progres­ di 143 m), ha portato rapidamente gli COVA DEL SERRATDEL VENT. La parti­ sione è stata interrotta provvisoriamente esploratori sino a —910 m dove, per colarità di questa grotta è quella di esse­ re interamente scavata nell'arenaria. a causa di un sifone di sabbia. mancanza di materiale, è stata interrotta la discesa. Mancano ancora 200-300 m (da «F. Martinez - Revista Jumar») (da «Spéléo-Flash»)

61 2) Ozernaja » 104 zione nella speciale graduatoria delle THAILANDIA 3) Zoluska » 40 grotte laviche (congiunzioni artificiali (da «Crottes et Gouffres») permettendo...). THAM CHIANC DAO, situata nella par­ (da «Grottes et Gouffres») te occidentale della nazione, è stata par­ zialmente esplorata, qualche anno fa, da Americani di passaggio (!) per ... 13 U.S.A. I RIFUGI SPELEOLOGICI Km di sviluppo. IN FRANCIA (da «Grottes et Gouffres») Anche la speleologia americana, in fatto di grotte orizzontali o quasi, non sta cer­ Per quanti avessero intenzione di effet­ to a guardare ... Alla fine del 79 tuare spedizioni o semplici visite in grot­ TURCHIA FUNT-MAMMOTH CAVE SYSTEM (gra­ te situate nelle regioni sottoindicate, se­ zie alla congiunzione con Proctor Cave) gnaliamo l'elenco aggiornato dei rifugi- ha raggiunto 345.236 m di sviluppo. bivacchi esistenti: La spedizione anglo-turca (Imperiai Col- Comunque la progressione più spettaco­ Ardèche lege/Bosphorus University) 1979 sui lare si sta compiendo nella FRIARS H O ­ Refuge F.F.S. de St-Remèze Monti Taurus ha portato alia scoperta di LE CAVE SYSTEM (Pocahontas Co., W. (Informazioni: Fédération Française de 24 nuove cavità: degne di nota Virginia): sviluppo attuale 50.757 m. URKUTEN OBRUGU 7 (-2 4 3 m; serie Spéléologie - 130, rue St. Maur - 75011 (da «Grottes et Gouffres») di 7 pozzi) e DUNEKDIBI ABRUCU Paris) (pozzo unico di ingresso di 192 m). Nelle Isole Hawaii una spedizione ingle­ Doubs Refuge Spéléo de DéserviIlers (da «Caves & Caving») se ha esplorato le grotte laviche del vul­ (Inf.: J. Siebertz - 27, rue des Roses - cano Kilauea. Una loro scoperta, APUA POINT CAVE (sviluppo 1,5 Km), contie­ 67000 Arlon) U.R.S.S. ne le più fini stalattiti e stalagmiti lavi­ Drôme-Vercors che del mondo. Altre esplorazioni ri­ Maison du Parc et de la Spéléo guardano AINAHOU RANCH CAVE (6 (Inf.: J.F. Lamberton - 26480 La Chapel­ Classifica delle prime tre grotte societi­ Km) ed il completamento della topogra­ le en Vercors) che per estensione alla fine del 1979: fia di KAZAMURA CAVE che, con 11,5 Gard 1) Optimisticeskaja Km 143 Km di lunghezza, sarebbe in prima posi­ Refuge-bivouac, «Bergerie de l'Abbé» (Inf.: Spéléo Club Lassalien - 4, rue Ri­ vard - 30000 Nîmes) Hérault Causse du Larzac: Camp refuge de la Mouisse (34520 Le Caylar) (Inf.: F.F.S. - 130, rue St. Maur - 75011 Paris) Loir et Cher Refuge Spéléo d'Orchaise (Inf.: Michel Chassier -10, rue des Qua­ tre Vents - 41350 Vineuil) Lot A. Gramat (Inf.: J.C. Coustou - 21, av. Louis Mazet - 46500 Gramat) Yonne Local du Spéléo Club de Chablis (Inf.: G. Maingonnat - 89800 Chablis)

62 Speleologia 4, 1980

SPULCIANDO QUA E LA' IN BIBLIOTECA a cura di Paolo FORTI

STAMPA ITALIANA siano, vengono riportate leggende e storie A. Vanin: Gli incidenti in Grotta in Italia che le riguardano. L'articolo è corredato dal 1971 al 1977 p. 20-22. Analisi statistica da una amplissima bibliografia. degli incidenti segnalati in italia: vengono LA NOSTRA SPELEOLOGIA Raggruppa­ presi in considerazione molti parametri mento Escursionisti Speleologi Triestini - BOLLETTINO Archeo Gruppo Speleologi- poi raffrontati fra loro. Via Corridoni 17, Trieste, A. Pavanello: l° Incontro Nazionale di n. 2 -1980 co «F. ANELLI», Taranto n. 5 -1979 perfezionamento delle tecniche di soccor­ G. Spinella: l'inquinamento nelle cavità so su sola corda p. 23 del Carso triestino p. 1-3. Impressionante M. Annese: Osservazioni preliminari sullo resoconto su un campione di 150 cavità; stato di degrado dell'ambiente cavernicolo A. Vanin: La sicurezza nell'uso delle corde ben 38 sono usate per scarico rifiuti; altre p. 3-4 statiche p. 27-33. Vengono considerati i 29 sono inquinate per scarichi industriali o E. Casavola: La fauna pleistocenica della vari fattori che possono causare, o comun­ altri motivi. L'articolo termina elencando Grotta S. Angelo di Ostuni p. 8-9. Dopo que rendere più facile un incidente nel anche l'inquinamento dovuto ad alcuni trent'anni dalla raccolta del materiale ad corso di una progressione su sola corda speleologi poco seri. opera della sovrintendenza, gli stessi ven­ M. Kraus: Primo sondaggio nelle scuole gono finalmente identificati e catalogati PROGRESSIONE Commissione Grotte Eu­ triestine sulla conoscenza del fenomeno G. Spartera: Il preatletismo in speleologia genio Boegan - Trieste carsico e delle attività speleologiche p. 2. p. 10 n. 5 - 1980 Seguono poi brevi notizie e tre divertenti E. Casavola: Catalogo dei reperti faunistici D. Marini - Della naturale supremazia spe­ fumetti sul soccorso speleologico. raccolti dal «Cruppo» in grotte della pro­ leologica triestina p. 7-9. Preceduto da vincia di Taranto p. 15-16. Vengono ripor­ un'introduzione di Finocchiaro che cerca di buttare acqua sul fuoco, è tutto un pea­ SPELEOLOGIA Gruppo Grotte Catania tati brevemente i reperti di interesse pa­ leontologico e paietnologico rinvenuti in 9 na alla speleologia di Trieste: gli altri ser­ CAI - Via Amore 4, Catania vono e servirono solo da paragone per me­ n. 1 - 1980 diverse cavità; l'articolo è corredato da una piccola bibliografia. glio far rifulgere «l'Unica Speleologia»: O. Mirabella: Ora vi spiego p. 2-3 quella triestina. Editoriale che spiega le motivazioni che hanno indotto anche questo gruppo grotte MONDO IPOGEO Gruppo Speleo Danu- L. Torelli: Abisso alto ad ovest del Col del­ ad avere un proprio bollettino a ciclostile. no, le Erbe p. 11-12. Abisso di 280, completo di rilievo e scheda tecnica G. Puglisi: La classificazione delle grotte n. 4- 1979 laviche p. 19-24 C. Fusilli, P. Giuliani: Previticelli parte 1 e S. Serra: Gran meandro delle cime Mogen- Sintetica descrizione dei più comuni tipi di parte 2 p. 5-9. Rendiconto molto discorsi­ za p. 17-19. —250, rilievo ed alcune belle grotte laviche, corredato da esempi, anche vo di due uscite nel primo pozzo di questa foto fotografici, relativi alle grotte del com­ grotta (—115), con lo scopo, raggiunto, di Seguono una nutrita serie di notizie brevi prensorio etneo. predisporla per la discesa e risalita su sole sia di attività che altro: due intere pagine corde. sono dedicate ai vari congressi cui gli spe­ G. Sperlinga: Un laboratorio sotterraneo in leologi della Boegan hanno partecipato. una grotta lavica p. 29-31 R. Capozzi: Speleologhe di tutta Italia uni­ A. Marino: la Grava di Campolongo p. 48- tevi... nella protesta p. 14-15. L'articolo 54. Descrizione dell'esplorazione di que­ prende lo spunto da un'articolo dello sta­ SPELEOLOGIA SARDA Gruppo Speleolo­ sta grotta, peraltro già esplorata dal G.S. tuto del Corpo di Soccorso Alpino che vie­ gico Pio XI, Via Sanjust 11 Cagliari Piemontese nel 1964. La nuova esplorazio­ ta l'iscrizione al corpo stesso delle donne. n. 34 ne ha permesso di evidenziare possibili L'autrice, giustamente, si scaglia contro A. Fureddu: Voragine di Tiscali: relazione prosecuzioni, non del tutto esplorate per questa norma (incostituzionale) e chiede di perizia speleologica all'autorità giudi­ mancanza di materiale e tempo. L'articolo azioni per sopprimerla. ziaria p. 1-7. Seconda parte della relazio­ è corredato da un rilievo e da una scheda Seguono vari articoletti su nuove grotte, di ne (la prima parte è apparsa sul numero tecnica. cui viene fornito un rilievo. precedente) compiuta 23 anni addietro sul rinvenimento di 4 scheletri all'interno di questa grotta. L'autore approfitta dell'oc­ NATURA ALPINA Società di Scienze Na­ BOLLETTINO C.A.I. Corpo Nazionale casione per fare una completa descrizio­ turali del Trentino Soccorso Alpino Sezione Speleologica ne, morfologica, paleontologica, archeo­ n. 22 - 1980 n. 8 -1979 logica, biologica della cavità medesima. P. Zambotto: Toponomastica, storia e fol­ Inizia con l'attività della S.S. nel 1980, cui clore delle grotte trentine p. 101-131. seguono gli atti ufficiali e l'attività vari P. Simbla: La grotta del Pipistrello p. 13-15 Vengono trattate 133 cavità, di ognuna Gruppi; chiude questa parte l'elenco degli P. Valdes: Fotografia: consigli ai princi­ vengono spiegati il nome e, nel caso vi incidenti segnalati nel 1978 e nel 1977 pianti III0 p. 16-17. Questa volta l'autore si

63 sofferma sulla tecnica per ottenere diapo­ chia è oramai palestra di alpinismo per tut­ SOTTOTERRA Gruppo Speleologico Bolo­ sitive in bianco e nero dal negativo bianco ti gli speleologi. In questo caso si tratta di gnese CAI e nero: indica anche un metodo a basso una risalita di oltre 100 metri che parte n. 55 costo per costruirsi in casa un duplicatore. dalla galleria del venerdì: l'esplorazione AA.VV.: Antro del Corchia: diramazione continua. «A.M. Pagnoni» p. 7-15. Molta fatica e V. Vecchi: A proposito di Spit p. 33-34. moltissime uscite ha richiesto l'esplorazio­ MURGIA SOTTERRANEA Gruppo Speleo- Viene segnalato per la prima volta un di­ ne di questo nuovo ramo ascendente del logico Martinese, Via Scatigna 2/8 Martina fetto di costruzione degli spit che fa si che Corchia. Si tratta di circa mezzo kilometro Franca molti di essi, già piantati in ogni parte d'I­ che porta a risalire oltre 180 metri. n. 1 talia siano da ritenersi poco affidabili. Per Il ramo, che è ancora in esplorazione, si S. Laddomada: Note su alcune grotte sco­ fortuna che qualcuno se ne è accorto. presenta molto bello per la presenza di perte in territorio di Martina Franca e Cri- molte concrezioni. spiano p. 24-34. Vengono pubblicate un C. Busi, G. Rivalta: Nebria Apuana, nuova certo numero di piccole cavità scoperte MONDO SOTTERRANEO Circolo Speleo- specie dell'Abiso G. Ribaldone nelle Alpi nel territorio ove opera il G. Grotte: di logico Idrologico Friulano Apuane p. 17-22. Viene descritta una nuo­ molte di esse viene dato un rilievo abba­ Anno IV n. 1 -1980 va specie di Nebria rinvenuta nel 1971 nel­ stanza dettagliato. P. Carracci: L'ultima «lezione» del Profes­ l'Abisso G. Ribaldone: l'articolo è correda­ D. Coppola: La grotta culturale di Monte sor Gortani p. 13-16. Viene proposta la tra­ to da foto e disegni. Scotano ed i resti dell'insediamento antico scrizione quasi letterale da un magnetofo­ P. Grimandi: Grotta della Spipola: il rilie­ p. 35-54. Dopo un breve inquadramento no di una lezione tenuta sul terreno da vo p. 23-24. Breve articolo e commento di geografico e morfologico vengono analiz­ Gortani nella primavera del 1964. Si tratta un'opera quasi ciclopica: il rilievo della zate in dettaglio le culture rinvenute all'in­ della descrizione delle forme epigee della più grande grotta in gesso dell'Europa oc­ terno della cavità e nelle immediate vici­ zona di Monteprato. cidentale. Il rilievo stesso, una grande ta­ nanze: ottimo il materiale illustrativo, sia G. Stefanini: Cinque palestre per una vola fuori testo è allegato a questo nume­ foto che disegni. scuola di speleologia verticale in Friuli p. ro. Seguono vari articoli più brevi, di esplora­ 17-22 Seguono alcuni brevi articoli sulla tecnica, zione, di tecnica e una ecensione su «Spe­ G. Muscio, F. Vaia, R. Zucchine Suoste- sul corso e su alcune nuove cavità in pro­ leologia Pugliese» che chiude questo pri­ riova Jama (Fr. 300, Val Natisone): note vincia di Bologna. mo numero. geomorfologiche p. 33-40. Vengono viste le caratteristiche morfologiche della cavità L'UNIVERSO Istituto .Geografico Militare in funzione dei dati acquisiti sulla tettoni­ n. 4 -1980 ca quaternaria della zona F. Benuzzi: Diario di Pasqua (parte secon­ R. Semeraro: Il Symposium Internazionale STAMPA ESTERA da) p. 545-576. Tra le molte cose eccezio­ sull'utilizzazione delle Aree Carsiche p. nali che riserva al visitatore l'isola di Pa­ 41-42. Vengono messe in evidenza le luci squa c'è anche una notizia particolarmen­ e le ombre che hanno caratterizzato que­ INTERNATIONAL JOURNAL OF SPELEO­ te interessante per noi speleologi: una sto convegno, in cui alcuni hanno potuto LOGY Unione Internazionale di Speleolo­ grotta con dipinti e graffiti in cui si dice parlare troppo e molti nulla. gia abitassero gli antropofagi dell'isola. All'ar­ 10(3-4) -1978 ticolo è allegata anche una foto dei dipinti Vede la luce con molto ritardo questo vo­ di questa caverna. EL TESTON DE GROTA Gruppo Speleolo­ lume, a causa di difficoltà essenzialmente gico S. Giusto finanziarie, che ora sembrano esser state Anno 1 n. 4 superate. NOTIZIARIO Gruppo Entomologico Ligu­ A. Dini: Giù il cappello p. 1. Ufficialmen­ D. C. Ford, R.O. Ewers: The development re te questo gruppo prende posizione a fian­ of limestone cave systems in the dimen­ Anno XV n. 3 co della S.S.I. nella diatriba che vede la sion of length and depth p. 213-244. Ten­ S. Zoia: Sardegna: grotte esplorate nel Scuola Nazionale di Speleologia del CAI tativo di sintesi per raggruppare e omoge­ Giugno 1980 p. 9-10. Viene riportato l'e­ come antagonista. neizzare le tre differenti ipotesi genetiche lenco degli psudoscorpioni e dei coleotteri attualmente esistenti. raccolti in 9 grotte della Sardegna centro —: Gargano 76 pp. 4. Vengono riportate le orientale. cavità scoperte e rilevate dal gruppo nel T.R. Shaw: Adolf Schmidl (1802-1863) the corso di quella spedizione. father of modem speleology? p. 253-267 G. Gardini: Gli pseudoscorpioni caverni­ Seguono varie notizie in breve, poesie e coli della Liguria p. 11-15. Elenco delle P. Forti, R. Casali, G. Pasini: Prime osser­ articoli satirici che solo gli appartenenti al vazioni in margine a un'esperienza di con- grotte, per provincia e numero di catasto, gruppo possono gustare interamente. in cui sono stati osservati pseudoscorpioni, crezionamento di alabastri calcarei in am­ che vengono citati per nome. Segue una biente ipogeo p. 293-302. Articolo piutto­ lunga bibliografia. L'articolo ricorda che il sto vecchio che doveva apparire negli atti CARS NOTIZIE Centro Altamurano Ricer­ del XII Congresso Nazionale di Speleolo­ catalogo completo degli pseudoscorpioni che Speleologiche cavernicoli italiani apparirà sul Voi. 58 gia: alcune parti mantengono ugualmente n. 2-3-1979 la loro attualità. delle Memorie della Società Entomologica F. Angelastri: Il p. 5-10 W. Rossi: Sui Rhachomyces (Ascomyce- Italiana. Viene rivisitato e commentato uno scritto tes, Laboulbeniales) parassiti dei Duvalius del 1917 di Carmelo Colamonico, che de­ italiani (Coleoptera, Carabidae, Trechini scriveva questa grande depressione carsica NOTIZIARIO Associazione Speleologica p. 323-330) Romana, Speleoclub Roma e Gruppo Spe­ e ne avanzava un'ipotesi genetica; l'artico­ leologico CAI Roma lo è corredato da alcune interessanti foto F. Ardito: dei Corsi... p. 6-10. Preceduto di cui una aerea particolarmente suggesti­ KARSZT ES BARLANGUTATAS Magiar da un grazioso fumetto sempre dello stes­ va. karszt es barlangkutato tarsulat Budapest - so autore, ecco un articolo che si inserisce F. Angelastri: Quando il cuore «s'imballa» Ungheria nella disputa che recentemente ha avuto p. 11-12. Una situazione di sforzo limite n. 9-1980 toni anche aspri CAI-SSI relativa a come e vissuta e raccontata da un laureando in E. Krolopp: Middle Pleistocene and Upper perchè organizzare corsi e scuole di spe­ medicina. Pleistocene postglacial Gasteropoda fauna leologia. I giudizi espressi non sono certo I. Rizzi: Quel buchetto nascosto dietro il of the Tarko Cave p. 15-38 lusinghieri, ma rispecchiano la realtà. masso p. 17-20. Rilievo e descrizione di O. Radai: Tafone («niche») formation in T. Bernabei, L. Bortolani: Antro del Cor- una piccola grotta, la cui importanza risie­ carbonate rocks in North Spain p. 93-106. chia; il ramo dei Romani p. 23-27. Il Cor- de nell'ospitare alcune belle eccentriche. L'autore partendo dalla definizione di ta- ione passa a considerare i meccanismi ge­ Si tratta di 50 lavori che coprono tutto lo 14. Per gli appassionati di enigmistica spe­ netici generali per giungere quindi'a de­ spettro di interessi che la speleologia può leologica. scrivere dei tafoni nelle roccie calcaree. offrire. Molti lavori hanno solo interesse D. Bajomi: Les elements ecologiques de la locale ma molti altri invece sono di impor­ STALACTITE Societe Suisse de Speleologie grotte «Meteor» p. 107-140 tanza generale e c'è solo da lamentarsi Anno 30 n. 1 -1980 Z. Kun-Birò: Geophysical model- che il riassunto in questi casi sia troppo breve e conciso. I. Müller: Applications des méthodes experiment for prospecting subsurface ca­ géophysiques à l'étude de la fracturation vities p. 181-199. Prendendo spunto da un et à la prospection spéléologique p. 2-11. lavoro di ingegneria civile viene sviluppa­ BCRA TRANSACTIONS British Cave Re­ Il rilevamento geofisico identifica facil­ to un modello e una tecnologia per l'utiliz­ search Association Inghilterra mente le zone di fratturazione che control­ zazione dei sistemi geoelettrici per rilevare Voi. 7 n. 2 lano la speleogenesi: può quindi esser an­ cavità nei calcari. T.J. Faulner: Sirijordgrotten and other ca­ che un metodo per la ricerca di cavità vi­ ves in Eiteraadal, Vefsn, Norway p. 53-69 cine alla superficie. DER SCHLAZ Verein fur Hohlenkunde S. e D. St. Pierre: Caves of Velfjord, South Bellissimi i disegni esplicativi. München e V. Monaco Nordland, with particular reference to Siri­ M. Trüsel: Fotographische Hölenqueschitt- n. 31 -1980 jordgrotten p. 70-82. Si tratta di due artico­ svermessung p. 12-16. Viene descritto un K. Cramer: Nachruf auf Franz Orner p. 1 li che trattano delle esplorazioni e scoper­ nuovo metodo fotografico per il rileva­ B. Karl: Holloch - Abschlissfahrt?? p. 8-9. te fatte recentemente in Norvegia. Molti i mento delle sezioni trasversali di una gal­ Breve rendiconto di un campo durato dal rilievi e i disegni allegati, varie le foto an­ leria. Il metodo è certamente molto preci­ 22 Febbraio al 25 Febbraio: il colosso della che di alcune concrezioni, peraltro non so e neanche troppo complesso, ma dubi­ Holloch continua a riservare sorprese. eccezionali. In una delle grotte sono stati to possa servire nel caso di cunicoli stretti M. Artman: Besichtigung der Batu Caves rinvenuti anche dei dipinti. o di sale grandi. in malaysia p. 25-26 G.S. Robinson: Cave dwelling tineid AA.VV.: Rapports annuels des sections W. Munninger: Wie aus Karbid Athanol moths: a taxonomic review of the world pour 1979. Brevi note di attività dei vari wird p. 29. Finalmente un articolo di species (Lepidoptera-Tineidae) p. 83-120 gruppi federati p. 29-39 chimica-speleologica seria: vengono elen­ Poderoso lavoro di classificazione, di de­ — : Bibliographie speleologique suisse cate le facili reazioni con cui si può otte­ terminazione e di revisione bibliografica, pour l'année 1978 p. 41-42. nere alcool etilico dal carburo... il tutto corredato da molte foto e disegni. A.C. Waltham, D.B. Brook: The thre counties cave sitems p. 121. Brevissimo ar­ GROTTE ET GOUFFRE Speleo Club de Pa­ LE TROU Groupe Speleo Lausanne Svizze­ ticolo di presentazione di una grande carta ris - Francia ra idrologica in cui sono riportati oltre 80 Km n. 75 - 1980 n. 20- 1980 di passaggi di grotta e i loro collegamenti J. Chabert: L'expédition 1979 dans les C. Brandt: Plongee Souterraine: statistique idrologici sia aerei che sotterranei. monts du Taurus (Turquie) p. 3-12. È la 4a des accidents et incidents-le point en 1979 volta che lo Speleoclub di Parigi va a p. 3-8. Meglio di ogni altra cosa per com­ esplorare grotte in Turchia: anche questa mentare questo articolo è un numero che VOCONCIE Groupe Speleo C.A.F. Brian­ volta ha avuto fortuna: scoprendo 1000 si ricava da una delle tante tabelle dello çon metri di nuovi passaggi ha portato una stesso: 43. n. 13-1980 grotta ad essere la più lunga della Turchia. Sono i morti in sifone dal 1950 al 1978 in G. Arhaud: Liste des cavités décrites dans L'articolo è corredato da rilievi e piante. Europa... les Voconcie's numero 1-12 p. 2-5 U.I.S.: Sur qualques problemes de topo- A. Hof: Sieben-Hengste p. 16-21. Nuove R. Maire: Hydrogeologie du plateau de graphie p. 13-19. Con l'ausilio di molti di­ cavità rilevate e topografate: si tratta di Bure p. 9-16. Mediante esperimenti con segni esplicativi si tenta di mettere ordine piccole grotte ad andamento misto. traccianti chimici è stato possibile definire nella annosa e spinosa questione di come Seguono varie notizie in breve e alcuni di­ il bacino di alimentazione di una sorgente definire la profondità di un pozzo o la lun­ vertenti fumetti. carsica ghezza di una galleria in modo che gli G. Arthaud: L'accident mortel du Chorum elenchi di record siano più omogenei. —-: La chronique souterraine. Tra le altre BOLETIN DE INFORMACION Sección de Martin p. 26-26. Uno speleologo è stato notizie in breve: la Mammuth-Flint Ridge Investigaciones y recuperaciones espeleo­ falciato da 2-3 tonnellate di ghiaccio men­ tre stava discendendo un pozzo di 150 me­ si è congiunta a un'altra grotta della zona logías Sants - Spagna divenendo lunga 341 Km. n. 5 -1980 tri. G. Aymami: Notas.acerca de la bibliogra­ I soccorsi sono stati rapidissimi ma sono fia sobre la cueva del salitre p. 6-20 serviti solo a recuperare il corpo dello Vengono elencati 101 lavori specifici e di sfortunato. ognuno viene fornito anche un corto rias­ V. Fourure: Mexique 78 p. 43 sunto. —: Nueva contribución para el conoci­ NEWSLETTER Cave Exploration Group miento espeleologico de Castellón p. 21- South Australia 30. Prosegue il lavoro di studio e ricerca in Voi. 24 n. 4-1980 questa regione molte le grotte rilevate; di L. Whaley: The caving animai is indeed quattro viene fornita la pianta e uno schiz­ zo per l'ubicazione geografica della stes­ strange p. 6-7. Divertente articolo, pieno sa. di pacata ironia sul mondo degli speleolo­ gi da taverna e generalmente fanfaroni. J.M. Latorre: Biblioteca p. 33-38. Elenco National Speleologia! Society: Caving delle pubblicazioni ricevute. Courtesy p. 10-12. Si trattà di un insieme di regole di buona educazione che ci si THE NSS BULLETIN National Speleologi­ aspetterebbe fossero conosciute da tutti gli cal society U.S.A. speleologi, e questo per evitare le ire e le Voi. 42 n. 2-1980 ritorsioni dei padroni dei terreni in cui le Tutto il numero è dedicato ai riassunti dei grotte si aprono. Visto come vanno le cose lavori presentati alla convenzione della da noi proporrei di tradurre l'articolo per il Società nel 1979 a Pittsfield, Massachu­ prossimo numero. setts. —: Cryptic crossword and solution p. 13-

65 RODOLFO REGNOLI

Il 6 ottobre ha perduto la vita, nel corso sotterraneo del torrente Acquafredda, Rodolfo Regnoll, uno dei più vecchi soci del Gruppo Speleologico Bolognese del C.A.I. Dal 1965, diciottenne, era entrato a far parte del G.S.B. e vi aveva profuso un impegno"costante e generoso, che non gli ave­ va impedito di applicarsi nello studio prima (aveva due lauree: una in chimica pura e l'altra in farmacia), nel suo lavoro di chimico poi. AH'interno del Gruppo si era ben presto dedicato con passione alla cura del Catasto speleologico, che sempre più ne aveva polarizzato l'attività, in grotta e nel tempo libero. Chi, in sede regionale e nazionale, si è occupato del problema e ha così avuto modo di conoscere Rodolfo, sa con quanta competenza ed entusiasmo egli vi si dedicasse, sia personalmente (compilando le schede o riordinando l'archivio, come pu­ re andando a rilevare i dati mancanti), sia sollecitando gli altri all'espletamento di un lavoro noioso e lungo, forse, ma profi­ cuo e necessario. Rodolfo pareva tagliato apposta per questa attività, a causa delle doti di ostinazione e precisione che vi spiegava e che così spesso gli causavano, tra i colleghi speleologi, la scherzosa fama di puntuale ed irriducibile seccatore. Ma tutti coloro che ebbero occasione di frequentarlo, di collaborare, di andare con lui in grotta, poterono riscontrare nel suo carattere un'enorme carica umana, che, attraverso aspetti a volte bizzarri ed imprevedibili, si esprimeva come apertura senza riserve verso gli altri, sincerità, ironia e autoironia. Rodolfo sapeva apprezzare, offrire e accettare l'amicizia, al di là di una superficiale rudezza; cattolico fervente ma critico, era un uomo libero interiormente, capace di combattere per ciò in cui credeva fino alla fine, incurante degli ostacoli e degli avversari. Lui non era ciò che comunemente s'indica come un «grande speleologo». Il suo nome non era legato a nessuna voragine inesplorata, a nessuna discesa in solitaria, a nessun pozzo record, ma sapeva svolgere un lavoro umile e senza pre­ tese, con serietà e costanza, insieme a quei compagni che volta per volta erano disposti a dargli una mano, o anche da solo, se necessario. Pur presente a molte tra le maggiori imprese del Gruppo Speleologico Bolognese (Corchia, Cucco, Sardegna), il suo contri­ buto più caratteristico e personale appariva negli articoli statistici o catastali che di tanto in tanto pubblicava. La statura di Rodolfo come uomo, ancor più che come speleologo, e la lezione che dà a tutti noi resta appunto la sua capacità di portare a termine, coscienziosamente e con modestia quanto si era impegnato a compiere; la sua coscienza del valore dell'apporto, da parte di ogni singolo, del proprio contributo, non importa di che entità, al lavoro di gruppo. Ed è stato nello svolgere appunto questo lavoro, nel tentativo di compiere la «sua» grande impresa (il rilievo del cunicolo Spipola-Acquafredda), che Rodolfo ci ha lasciati, col ricordo incancellabile di tanti episodi divertenti e di una profonda, per­ sonale umanità. Andrea Gardi Speleologia 4, 1980

VITA DELLA SOCIETÀ' a cura della Segreteria

COMMISSIONE GRANDI SPEDIZIONI collaborare, fornendoci notizie utili. Da parte no­ VERBALE DELLA RIUNIONE responsabile: Sergio D'Ambrosi stra, in occasione di spedizioni straniere in Italia, SCUOLE SSI TENUTASI siamo disposti ad offrire ogni aiuto con un'unica A COSTACCIARO IL 16/11/1980 Ha iniziato la sua attività la Commissione Grandi contropartita: ricevere, a campagna esplorativa Spedizioni. La recentissima formazione e l'assenza conclusa, una relazione sul lavoro svolto. Anche in questo caso, però, per offrire una valida collabora­ Presiede il responsabile della Commissione Scuole: di strutture organizzative precostituite fanno si che Carlo Balbiano, funge da segretario: Alfredo Bini. nel suo ambito la collaborazione sia aperta a tutti i zione dovremo poter contare su dei gruppi che sia­ no disposti a farsi carico di tale tipo di «relazioni Nell'introduzione Balbiano illustra il punto di vista soci, nel senso più ampio: idee, suggerimenti, noti­ del Consiglio sulle scuole: sarebbe stato auspicabi­ zie, ecc., saranno senz'altro esaminati e discussi. internazionali». Naturalmente, gli stessi gruppi sa­ ranno i primi a beneficiare di quanto apprendere­ le una scuola mista CAI-SSI in modo da avere una Gli indirizzi di base, dai quali siamo partiti e che mo dalle relazioni degli stranieri che avranno ope­ sola struttura con maggior profitto per tutti. A tal fi­ contiamo di sviluppare, sono: rato nelle loro zone. ne erano stati presi contatti col presidente della — la costituzione di un archivio; E veniamo ora all'ultimo punto, forse il più interes­ Commissione Centrale per la Speleologia del CAI, — la realizzazione di una rete di corrispondenti; sante: la Spedizione Nazionale. Anche se infondo Carlo Finocchiaro, che, dopo aver consultato il — la programmazione di una spedizione naziona­ ci pensavamo tutti, l'idea di una «megaspedizione» Presidente Generale del CAI, ha dato risposta nega­ le; era piuttosto nebulosa e di là da venire, sennonché tiva alla proposta di scuola mista (lettera ufficiale — la funzione di organo di coordinamento nei Castellani ha avuto dei contatti a livello ministeria­ letta da Castellani in assemblea SSI il giorno prece­ confronti dei gruppi speleologici stranieri che in­ le. Contatti dai quali è apparsa realizzabile la pos­ dente). A questo punto è necessario che la Società tendano operare in Italia. sibilità di una spedizione nazionale extraeuropea. organizzi e gestisca una propria «scuola» che non vuole essere in lotta aperta con quella del CAI ma Ci sono le premesse, dunque, per la realizzazione Il discorso, anche su quest'argomento, si va appro­ solo una struttura adeguata per quei gruppi che di un interessante servizio al quale i soci potranno fondendo e speriamo di ritornare in tema quanto fanno corsi e non si riconoscono nella Scuola del ricorrere. prima con qualcosa di positivo. CAI. Anzi è auspicabile che le due scuole possano Attualmente abbiamo iniziato la fotocopiatura di Questi, in sintesi, i campi in cui opererà la nuova almeno collaborare e condurre iniziative comuni alcune raccolte di bibliografia speleologica, che Commissione che, lo ripetiamo, potrà fornire un nell'ambito della didattica. saranno archiviate secondo regioni geografiche e servizio la cui validità sarà direttamente proporzio­ che contiamo di integrare con la cartografia ineren­ nale alla qualità e quantità delle informazioni che Secondo Balbiano gli obiettivi sono due: te ed anche notizie spicciole (rapporti di viaggio, ne costituiranno l'archivio. Se altri si uniranno a — superare gli aspetti negativi del CAI; relazioni di esplorazioni, indirizzi utili, ecc.). Per noi in quest'iniziativa, siamo certi che per la pros­ — operare in vista di una futura fusione con la queste ultime dipenderemo però quasi integral­ sima primavera potremo contare su una raccolta di scuola del CAI agendo in settori non coperti dal mente da coloro che vorranno aiutarci. Contempo­ dati di notevole interesse, che diverranno così pa­ CAI; per esempio non considerando la tecnica co­ raneamente dobbiamo cominciare a creare la no­ trimonio comune. me un fatto prioritario perchè questa è stata la scel­ stra rete di corrispondenti stranieri, ed anche qui, ta del CAI. considerato che l'invito ufficiale lascia il tempo Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento, Dopo una vivace discussione i presenti si dichiara­ che trova, sarebbe opportuno che li informassimo scrivere a: Sergio DAMBROSI - C.P. 835 - 34100 no contrari (e votano in tal senso) a non considera­ della nascita della Commissione e li incitassimo a Trieste (tei. 040/420050) re la tecnica come prioritaria e non ritengono di

------\ ASSEMBLEA DELLA SOCIETÀ'

Il verbale dell'Assemblea non ci è pervenuto In tempo per essere pubblicato in questo numero di Speleologia. L'impor­ tanza delle decisioni prese è di tale rilevanza che ci siamo sentiti in dovere di riportare le decisioni finali: — L'Assemblea ha autorizzato il Consiglio ad iniziare una forma di regionalizzazione sperimentale tramite dei colla­ boratori nominati regione per regione. — L'Assemblea ha deciso di riformare la Società in modo completo a partire dal suo Statuto e Regolamento per adat­ tarlo alle realtà regionali ed alle esigenze degli speleologi. A tal fine TUTTI COLORO CHE SONO INTERESSATI AL BUON FUNZIONAMENTO DELLA SOCIETÀ' SONO INVITATI A PRESENTARE SCHEMI, BOZZE E IDEE DI STRUT­ TURA E STATUTO AL PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ'. L'Assemblea ordinaria prossima discuterà queste idee e una successiva assemblea straordinaria, entro la fine del 1981, dovrà approvare uno statuto provvisorio che resterà operati­ vo tre anni in modo da poterlo provare e migliorare. Già le prossime elezioni dovranno essere fatte in un modo nuovo.

QUESTA E L'OCCASIONE, UNICA ED IRRIPETIBILE, PER RINNOVARE LA SSI. TUTTI COLORO CHE RITENGO­ NO CHE LA SSI NON FACCIA NULLA O CHE NON SIA ADEGUATA ALLA REALTA' SPELEOLOGICA DEVONO SEN­ TIRSI IMPEGNATI IN QUESTOSFORZO DI RINNOVAMENTO. DOPO NON POTRANNO PIU' LAMENTARSI.

______67 dover operare in vista di una fusione; la Società de­ ni, dove possibile, o i gruppi che tengono corsi a parati dalla Commissione Scuole. ve agire indipendentemente dal CAI ed operare in nominare il coordinatore regionale (nomina che Mezzi didattici: per quanto riguarda le diapositive modo globale senza rinunce. deve essere poi ratificata dal Consiglio che resta in didattiche è stato raggiunto un accordo col CAI che Riguardo alla struttura da dare alla scuola i pre­ carica o quanto il Consiglio, cioè tre anni, oppure, ha già preparato due serie per ottenere gli stessi senti votano un documento presentato da Forti, Bi- a seconda delle Federazioni, quanto durano le ca­ sconti praticati per i soci CAI, per quelli della SSI. xio e Bini: riche in Federazione (1 o 2 anni), Riguardo agli altri sussidi didattici, la Commissione farà promotrice di un incontro tra le scuole per no­ Stampa SSI ha proposto il seguente programma: «L'assemblea decide di dare la seguente struttura minare il coordinatore. — dispense, già in preparazione, organizzate in alla Commissione Scuole della SSI: Gli esperti, regione per regione, vengono scelti dai fogli mobili costituite da disegni accompagnati da 1) Scuole riconosciute dalla SSI in funzione dei ca­ coordinatori che conoscono a fondo la realtà regio­ un testo più succinto. Il tutto nell'ambito da 100- noni presenti (allegato), costituite neM'ambito dei nale e le sue esigenze e non costituiscono, in alcun 150 pagine. gruppi speleologi membri della SSI. caso, un elenco immutabile e perenne, ma verran­ — Guide didattiche, verranno stampate in collabo- 2) Coordinatori regionali: persone nominate dal­ no continuamente aggiornati a seconda della loro razione tra Speleo Club Chieti e Commissione la società dietro indicazione della base che hanno effettiva collaborazione e delle esigenze dei corsi. Stampa su programma e testi preparati dalla Com­ il compito di portare le richieste delle scuole alia I rappresentanti delle varie scuole, i coordinatori missione Scuole. società e fornire i servizi didattici messi in opera regionali ed eventualmente gli esperti si devono — monografie regionali sulle singole cavità; stam­ dalla società. riunire una volta all'anno per stilare i programmi, pate tutte nello stesso modo (verrà fornito un mo­ 3) Esperti: insieme di persone scelte in accordo tra confrontare le tecniche, la didattica ecc... dello) costituiscono piccole guide destinate agli al­ le organizzazioni speleologiche locali e la SSI, di­ Oltre ai corsi di 1° livello sono previsti corsi di 2° lievi sulle varie grotte che visitano durante i corsi sposte a collaborare con le scuole che ne facciano livello da tenersi in ambito regionale, sono corsi di (per ogni regione il numero di grotte usate per i richiesta nei campi di loro specifica competenza. specializzazione organizzati dalle scuole regionali corsi è abbastanza limitato) 4) Commissione Scuole: l'insieme dei coordina­ con la collaborazione del coordinatore e degli tori regionali facenti capo al responsabile naziona­ esperti. Da ultimo è stato deciso di non rilasciare attestati le costituiscono la Commissione Scuole della SSI» Corsi di 3° livello in ambito nazionale su argo­ di frequenza agli allievi dei corsi. Più dettagliatamente si può dire: menti specifici a cui dovrebbero partecipare le per­ I coordinatori regionali vanno nominati, per le re­ Tutta la struttura è basata sui corsi dei vari gruppi sone che poi insegnano nelle scuole. Dovrebbero gioni con federazione, entro fine anno. La Com­ (corsi di 1° livello); la struttura cioè viene dal essere organizzati in collaborazione col CAI. Il missione Scuola si riunirà perda prima volta a Bo­ basso e non dall'alto. Saranno infatti le Federazio­ programma e i supporti logistici devono essere pre­ logna la mattina di sabato 7 marzo.

Cr. Cesare Battisti (125 V.T.-TN) Foto N. Ischia C.S. Sat Arco Ritagliare, piegare, aggraffare, affrancare e spedire — Ritagliare, piegare, aggraffare, affrancare e spedire

INCHIESTE: I CASCHI

Questa inchiesta prende lo spunto da un incidente avvenuto di recente al Pozzo della Neve: pietra in testa da 50 m a —560, sei punti, casco in pezzi, ma cranio intatto!

1) Siete a conoscenza di incidenti, in grotta o in montagna, che hanno comportato l'incrinatura, deformazione o rottura del casco, o che hanno comportato lesioni craniche, anche senza danneggiare il casco? Se sì, descriveteli sommariamente, ci­ tando nei limiti del possibile l'evento che ha prodotto le lesioni, il tipo di lesioni, le conseguenze ecc.; il tipo e la marca del casco, il materiale di cui era fatto, se e come era stato modificato con buchi o altro ecc.

2) Siete a conoscenza di dati, prove o altri indizi utili a determinare l'efficacia dei vari tipi di casco nella protezione del ca­ po? l'effetto dei buchi supplementari sulle proprietà di cui sopra? Se sì, citatene sommariamente gli estremi ed i risultati; se del caso, fornitene le indicazioni bibliografiche.

3) Valutate l'importanza nell'uso delle seguenti caratteristiche dei caschi:

Contropro­ Inutile Mod. Utile Essenz ducente utile Riparare la nuca □ □ □ □ □ Riparare le tempie □ □ □ □ □ Essere ben areati □ □ □ □ □ Avere una Visiera anteriore □ □ □ □ n Sottogola a 4 punti d'attacco □ □ □ □ □ Sottogola a regolazione continua □ □ □ □ □ Cuffia interna asportabile □ □ □ □ □ Cuffia interna regolabile □ □ □ □ □ Altro □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ Note e commenti:

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Adriano VANIN Viale Edison 458 P 20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) L'ISTITUTO ITALIANO DI SPELEOLOGIA e la SOCIETÀ' SPELEOLOGICA ITALIANA con la collaborazione dell' ISTITUTO DI GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA dell'U. di Bologna

Organizzano nei giorni 7 e 8 Marzo 1981 il: 1° INCONTRO INFORMALE DI SPELEOLOGIA FISICA

Scopo dell'incontro:

In Italia le forze e i mezzi per la ricerca nel campo della speleologia fisica non sono molti, ma quel che è peggio sono di­ spersi e scoordinati. Scopo quindi dell'incontro, che per il futuro si vorrebbe avesse cadenza annuale, è appunto quello da una parte di fare il punto sulle ricerche in atto nel campo della speleologia fisica e dall'altro di migliorare la conoscenza e la collaborazione reciproca tra i vari cultori di questa materia e tra questi ultimi e gli enti di ricerca interessati.

Contributi:

I contributi dovranno avere il carattere di brevi «Progress report» (massimo 3 pagine formato A4 compreso eventuali disegni) e dovranno vertere sulla ricerca in atto con particolare riguardo alla metodologia impiegata e ai fini generali della ricerca stessa, dovendo servire a costruire un quadro il più possibile completo degli interessi, delle possibilità e necessità future dei vari gruppi di ricerca in maniera da poter giungere possibilmente ad una migliore conoscenza integrazione e collaborazione tra gli stessi. Tutti i contributi giunti nel termine del 1° Febbraio 81 verranno ciclostilati e distribuiti ai partecipanti alla riunione. Dato il carattere informale della riunione non è previsto alcun tipo di atti. Brevi sunti di tutte le comunicazioni, invece, appariranno sul numero di Giugno 81 di «Speleologia», la rivista ufficiale della S.S.I..

Sede dell'Incontro:

Aula magna dell'Istituto di Geologia e Paleontologia - Via Zamboni 67 - Bologna.

Situazione logistica:

Allo scopo di favorire i giovani speleologi che intendessero prendere parte all'incontro, l'organizzazione mette loro a dispo­ sizione, grazie alla cortese collaborazione dell'Unione Spleologica Bolognese, la possibilità di pernottamento gratuito (mate- rassino e sacco a pelo) nella sede dell'U.S.B. dati i posti limitati (max 30 persone) chi desiderasse servirsi di questa opportu­ nità è pregato di prenotarsi al più presto.

Adesioni

Da inviare mediante l'acclusa scheda, assieme agli eventuali contributi entro il 1° Febbraio 1981.

Quote di partecipazione

L. 2000 da versarsi all'atto della partecipazione.

N.B. - Tutta la corrispondenza va inviata a: Paolo FORTI - Istituto Italiano di Speleologia - via Zamboni 67 - 40127 Bologna.

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Scheda di adesione da inviare entro il 1° Febbraio 1981

Il Sig......

Via...... Cap...... Città......

Gruppo o Ente di appartenenza......

Intende partecipare al 1° Incontro di Speleologia Fisica e intende presentare un contributo: sì □ no □ che allega alla pre­ sente. Intende usufruire del posto letto nella sede U .S.B.: sì □ no □ PROGRAMMA

Sabato 7 Marzo ore 14,30 Apertura Incontro: conferenza sul tema: «Speleologia fisica: situazione attuale e possibilità future di sviluppo della ricerca in Italia» V. Castellani, Presidente S.S.I. ore 15,30 Intervallo ore 15,45 Comunicazioni (5 + 10 min.) ore 19 Interruzione

Domenica 8 Marzo ore 8,30 Comunicazioni ore 11 Intervallo ore 11,15 Discussione generale sui temi dell'incontro ore 12,30 Chiusura dell'Incontro ore 14,30 Visita alla zona carsica gessosa (epi ed ipogea) limitrofa a Bologna (con la collabo- razione del C.S.B. e dell'U.S.B.)

N. B. - Chi intende visitare una grotta deve portarsi l'attrezzatura personale.

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