Quando C'era Il
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L' Oktyabr Di Paolo Mieli
L’ Oktyabr di Paolo Mieli di Olga Chieffi “Era d’ottobre”, un’inedita narrazione del comunismo attraverso le vicende di dodici figure presenti (o assenti) nel famoso dipinto di Guttuso “I funerali di Togliatti”, una lezione di Paolo Mieli, per la regia di Angelo Generali, inaugurerà stasera, alle ore 21, la sezione teatro civile e contemporaneo del Verdi. Lo spettacolo si ricollega al centenario della rivoluzione russa che è stato celebrato lo scorso anno. Iniziato nel 1967, a cinquant’anni dalla rivoluzione, il quadro di Renato Guttuso fu esposto per la prima volta nell’ottobre del 1972 all’Accademia di Belle Arti di Mosca. Guttuso sceglie di dedicare al funerale di Palmiro Togliatti, morto nel 1964 a Yalta, una imponente tela di quattro metri e quaranta per tre e quaranta. Si tratta di un racconto senza tempo dove convivono tante personalità che hanno fatto grande il movimento comunista, il sindacato, l’intellettualità e il Pci, a significare che le idee superano la morte e che, insieme, si può lottare per una società migliore. Il dipinto, divenuto il manifesto del Pci, racconta un’epoca e, con lirismo poetico, mostra, tutti insieme, i leader e il popolo dalle bandiere rosse, uniti nell’ultimo saluto a Togliatti, l’uomo che fece del Partito comunista un partito di massa, soggetto fondamentale della democrazia repubblicana. Un quadro, questo di Guttuso, nato dalle immagini del giovanissimo fotografo, Mario Carnicelli, figlio d’arte, che con la sua Hasselblad, documentò quella giornata, “inchinandosi alla fotografia”, come insegna il fotografo Armando Cerzosimo, e all’Uom. profondamente corale dove a rendere omaggio alla salma di Togliatti, ci sono donne e uomini, contadini e operai, impiegati ed emigrati italiani, studenti e intellettuali, dirigenti di partito e rappresentanti delle istituzioni. -
The Diary of Anatoly S. Chernyaev 1986
The Diary of Anatoly S. Chernyaev 1986 Donated by A.S. Chernyaev to The National Security Archive Translated by Anna Melyakova Edited by Svetlana Savranskaya http://www.nsarchive.org Translation © The National Security Archive, 2007 The Diary of Anatoly S. Chernyaev, 1986 http://www.nsarchive.org January 1st, 1986. At the department1 everyone wished each other to celebrate the New Year 1987 “in the same positions.” And it is true, at the last session of the CC (Central Committee) Secretariat on December 30th, five people were replaced: heads of CC departments, obkom [Oblast Committee] secretaries, heads of executive committees. The Politizdat2 director Belyaev was confirmed as editor of Soviet Culture. [Yegor] Ligachev3 addressed him as one would address a person, who is getting promoted and entrusted with a very crucial position. He said something like this: we hope that you will make the newspaper truly an organ of the Central Committee, that you won’t squander your time on petty matters, but will carry out state and party policies... In other words, culture and its most important control lever were entrusted to a Stalinist pain-in-the neck dullard. What is that supposed to mean? Menshikov’s case is also shocking to me. It is clear that he is a bastard in general. I was never favorably disposed to him; he was tacked on [to our team] without my approval. I had to treat him roughly to make sure no extraterritoriality and privileges were allowed in relation to other consultants, and even in relation to me (which could have been done through [Vadim] Zagladin,4 with whom they are dear friends). -
Ingrao: «E in Discussione Il Dissenso»
• POLITICA INTERNA La battaglia Preoccupato intervento del leader del «no» dopo l'aspro dibattito in Direzione nel Il segretario: «Sulle questioni politiche nulla impedisce di articolare le posizioni» Ingrao: «E in discussione il dissenso» Claudio Petruccioli Per Occhetto è possibile un «dibattito più sereno» ì «È stata aperta una discussione sulla libertà del dis del dibattito intemo, già proiet to potrebbe riportare una qual senso. Sottolineo il fatto e la sua portata», dice In tato, nel fatti, verso il 20° con che serenità nel Pei. nella mag gresso. Alla Direzione di mer gioranza e nella minoranza. Unità socialistB? grao. Poche ore dopo, la replica di Occhetto: «Sono coledì scorso, il segretario del Ieri Tortorella, conversando in campo, e con pari dignità, ipotesi diverse. E non Pei aveva presentato la sua «di con i giornalisti al convegno ci sono impedimenti per manifestare una più ampia chiarazione d'intenti». Che era del Gramsci su Luigi bongo, ha articolazione di posizioni». Le condizioni per un di stata scritta senza consultazio confermato di aver avuto la Faccia a faccia ni preventive con i dirigenti «tentazione» dì dimettersi dalla battito sereno, insomma, ci sono tutte. Ma un dibat della maggioranza. Per un mo tito fecondo deve saper «parlare al paese». Direzione del Pei. Una tenta tivo e con un'intenzione chia zione che è rimasta? Tortorella Petruccioli-Amato ra: favorire una discussione non ha risposto, aggiungendo più libera, presentarsi come che «se vi saranno delle novità FABRIZIO DONDOLINO segretario di tutto il Pei. e non sarò io stesso ad informarve- Confronto Pci-Psi dopo che per la «Cosa» sono come leader della maggioran ne». -
MARTEDI MILIONI Dl LAVORATORI in SCIOPERO CON I BRACCIANTI a PAGINA 4
Quotidiano / Anno XUX / N. 77 CT»i£*vT) Domenica 19 mirzo 1972 7 L 90 x MARTEDI MILIONI Dl LAVORATORI IN SCIOPERO CON I BRACCIANTI A PAGINA 4 Portiamo in ogni casa Realizziamo una grande questo numero dell'Unita diffusione straordinaria ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITAUANO II Congresso del PCI ha chiamato le masse all'iniziativa e al voto per una svolta democratica La linea e la lotta dei comunisti gar anzia per II primo accertamento dell'autopsia sulla salma dell'editore milanese ilavoratori Feltrinelli e morto per I'esplosione e per il Paese Molti interrogativi senza risposta II Comitato Centrale e la Commissione Cenfrale di Controllo hanno eletto la Direzione, I'Ufficio Politico, la Segreteria • Colombi con- fermato presidente delta CCC - Bosi presidente del Collegio dei Sindaci II decesso awenuto per dissanguamento - Un comimicato della Procura della Repubblica Rilevate lesioni al cranio e al torace - Ancora da accertare un'eventuale presenza di tossici MILANO. 18. n CC e la CCC, che ieri Si cercano probabili suoi accompagnatori - Non e stata ritrovata la chiave del furgoncino avevano eletto Luigi Longo Per rinnovare I'ltalia presidente del partito ed En rico Berlinguer segretario Dalla nostra redazione MILANO, 18. generale, si sono riuniti nuo- Feltrinelli e morto dissanguato a seguito delle ferite (lo spappolamenlo della gamba sini ANNO dovuto rinuncia- adempimenti costituzionali, vamente oggi a Milano. per eleggere a norma di statuto. stra) riportate dall'esplosione. Alle otto di stasera, dopo set ore dall'inizio dell'autopsia svol- H re alia tesi del < con politica che regala inevita- tasi nell'lstituto di medicina legale di Milano, II sostituto procuratore Viola, a nome della gresso elettorale ». -
Il Partito La Liberazione Di Firenze Di Fu Lui Che Da Vercelli Quarantanni Fa
VENERDÌ 6 l'Unità - VITA ITALIANA 25 MAGGIO 1984 Napoli - Mario Foligni chiede 5 miliardi all'editore del libro Due importanti disegni di legge approvati in Senato «Democrazia elettronica» per le manifestazioni del PCI Giustizia più «snella»: ROMA — Un po' scherzando, un po' sul serio, Achil'e Cicchetto — responsabile del Dipartimento stampa e propaganda <tel PCI — «Vatican connection»: l'ha definita una «celebrazione ottimistica dell'anno omelliano*. Di che cosa si tratta? Per la prima volta un partito — il PCI — usa una tecnologia d'avanguardia, che da qualche mese la SIP sta maggiori funzioni al sperimentando: la videoconferenza, che consente di collegare in voce e in video singoli e gruppi separati tra loro anche da migliaia di.chilometri. Sembra di stare allo stesso tavolo, ci si guarda in faccia con l'aiuto dei teleschermi, si discute, si prendono decisioni, primo rinvio ai processo tutto senza più il bisogno di stare per forza, fisicamente, nello pretore civile e penale stesso luogo: i suoni e le immagini viaggiano su un cavo telefonico. Questa scommessa, una prima esperienza di democrazia elettroni Tullio Pironti contrattacca sostenendo che la pubblicazione era già nelle librerie di tutto Anche il giudice conciliare avrà competenze più larghe - Tutti ca — come l'ha definita ieri mattina Walter Veltroni, responsabile del PCI per le comunicazioni di massa, nella presentazione ai il mondo da mesi quando Foligni lo ha citato per danni - Nuova udienza il 12 giugno i gruppi hanno votato a favore - I testi dei due provvedimenti giornalisti (che, ovviamente, è avvenuta contemporaneamente a Roma e a Milano, collegate in videoconferenza) — sarà «giocata» il 2 giugno, in occasione di due manifestazioni che il PCI h& organiz Dalla nostra redazione pubblicazione prima di un il finanziamento. -
Perestroika the Demise of the Communist World?
Introduction Perestroika The Demise of the Communist World? Francesco Di Palma With the rise to power of Mikhail Gorbachev as general secretary of the Communist Party of the Soviet Union in March 1985, a range of exten- sive reforms were initiated under the headings of glasnost (openness) and perestroika (restructuring). Among other objectives, they sought to make the regime less bureaucratic, to tackle increasing financial woes and to reduce foreign trade imbalances. Given the leading role that Soviet Russia played in bi- and multilateral relations between communist par- ties on both sides of the Iron Curtain, however, these reforms had impor- tant effects not only in the USSR. This book examines both the encounter with Gorbachev’s policies by select European communist parties and the historical actors who helped to guide those policies’ reception and implementation—topics that the historical literature has hitherto failed to analyze systematically.1 It is concerned with the parties’ responses in two respects: firstly, with regard to their mutual political, cultural, and not least financial connections; and secondly, within the context of their bilateral relationships to the hegemonic CPSU. While the “export”2 of Perestroika has been widely acknowledged and extensively described, historians have rarely broached the topic of the independent reformist policies among communist parties that emerged in the 1970s, nor whether and to what extent Gorbachev and his aides may have drawn upon already existing doctrines to buttress their restruc- turing.3 Moving beyond the impact of Perestroika on the Soviet Union and its foreign policy (e.g., the abandonment of the Brezhnev Doctrine), Notes for this chapter begin on page 17. -
Cento Anni Fa Nasceva a Livorno Il Partito Rivoluzionario Della Classe Operaia Italiana
Cento anni fa nasceva a Livorno il partito rivoluzionario della classe operaia italiana sinistrainrete.info/storia/19584-eros-barone-cento-anni-fa-nasceva-a-livorno-il-partito-rivoluzionario-della-classe- operaia-italiana.html di Eros Barone Dedicato ad Antonio Montessoro 1 1. Una crisi postbellica oscillante tra rivoluzione e reazione L’Italia venne a trovarsi, negli anni immediatamente successivi alla fine della prima guerra mondiale, in una posizione intermedia tra la relativa stabilità delle potenze vincitrici (Francia e Gran Bretagna) e la totale disgregazione degli imperi centrali. In effetti, la guerra aveva impoverito i popoli e ridotto la loro capacità di acquisto, il che si constatava in Italia anche meglio che altrove. La scena politica italiana vide pertanto un lungo succedersi di agitazioni sociali, che assunsero a volte un carattere prerivoluzionario. Le basi stesse dello Stato liberale furono colpite da un processo di erosione, che compromise la legittimità della vecchia classe dirigente sottoposta, da un lato, alla spinta rivoluzionaria delle masse proletarie radicalizzate e, dall’altro, alla mobilitazione nazionalista dei ceti medi e degli ex-combattenti. Di fronte all’esplodere del conflitto sociale sull’intero territorio nazionale (il numero degli scioperi nel 1919 fu superiore del 112% rispetto a quello del 1914, ma quello degli scioperanti risultò addirittura cresciuto del 500%), il padronato non riuscì a costruire una linea di resistenza e preferì cedere sul piano delle rivendicazioni salariali al fine di evitare una radicalizzazione politica dello scontro. La spina dorsale di questo possente movimento di massa era costituita dai settori della classe operaia maggiormente coinvolti nella ristrutturazione bellica: i metallurgici e i tessili. -
Pci100anni. Eresie, Espulsioni E Riconciliazioni
#Pci100anni. Eresie, espulsioni e riconciliazioni Nel 1984 ho pubblicato il libro Da Natta a Natta. Storia del Manifesto e del Pdup (edizioni Dedalo). Raccontavo come alcuni dei radiati dal Pci nel 1969, dopo alterne vicissitudini, tentativi di aggregazione e dissensi tra loro sul che fare, avessero deciso di tornare nel partito accettando l’invito che gli fu loro rivolto dallo stesso Enrico Berlinguer, che morì pochi mesi dopo quel ricongiungimento. ytali è una rivista indipendente. Vive del lavoro volontario e gratuito di giornalisti e collaboratori che quotidianamente s’impegnano per dare voce a un’informazione approfondita, plurale e libera da vincoli. Il sostegno dei lettori è il nostro unico strumento di autofinanziamento. Se anche tu vuoi contribuire con una donazione clicca QUI Segretario del Pci, dopo Berlinguer, fu eletto Alessandro Natta, colui che nel 1969 aveva tenuto la relazione al Comitato centrale che si concluse con la radiazione dei promotori della rivista il manifesto. “Radiazione” e non “espulsione”, quindi atto politico e amministrativo meno grave che non rendeva impossibile un ritorno di chi veniva allontanato dal partito. Quel “da Natta a Natta” mi sembrava titolo obbligato. Pur preferendo il lavoro giornalistico e non seguendo Lucio Magri, Luciana Castellina, Michelangelo Notarianni, Luca Cafiero (leader del Movimento lavoratori per il socialismo) e altri nel Pci, simpatizzavo per quella scelta dettata dalla crisi della nuova sinistra dopo il 1977 e l’assassinio di Aldo Moro, oltre che da un evidente isolamento politico di Berlinguer all’interno del gruppo dirigente del suo partito mentre era alla ricerca di una innovativa strategia dopo il “compromesso storico”. -
Redalyc.Nazionalismo E Comunismo Di Fronte Alla Guerra D'etiopia
História: Debates e Tendências ISSN: 1517-2856 [email protected] Universidade de Passo Fundo Brasil Candreva, Gino Nazionalismo e comunismo di fronte alla Guerra d'Etiopia História: Debates e Tendências, vol. 13, núm. 1, enero-junio, 2013, pp. 150-166 Universidade de Passo Fundo Passo Fundo, Brasil Disponibile in: http://www.redalyc.org/articulo.oa?id=552456390011 Come citare l'articolo Numero completo Sistema d'Informazione Scientifica Altro articolo Rete di Riviste Scientifiche dell'America Latina, i Caraibi, la Spagna e il Portogallo Home di rivista in redalyc.org Progetto accademico senza scopo di lucro, sviluppato sotto l'open acces initiative Nazionalismo e comunismo di fronte alla Guerra d'Etiopia Nationalism and communism in front of Ethiopia’s War Nacionalismo e comunismo frente à Guerra da Etiópia Gino Candreva* Sunto Introduzione Ci sono dei paesi molto riluttanti ad Quest'articolo si concentra sulle parti ammettere le ingiustizie e le atrocità com colari caratteristiche dell'imperialismo messe ad altrenazioni. L'Italia non fa ecce fascista e sul suo sforzo di costruire una zione. L'11 agosto di quest'anno ad Affile, coscienza nazionale tramite il riscatto coloniale per mezzo della guerra con in provincia di Roma, è stato inaugurato tro l'Abissinia. Tentativo che ha incon un mausoleo in onore di Rodolfo Graziani. trato una risposta ambivalente in Italia Come ha osservato Angelo Del Boca, si trat e all'estero, tra gli antifascisti in esilio. tò del “più sanguinario assassino del colo Lo studio della politica del Partito -
La Diaspora Del Comunismo Italiano
Ferdinando Leonzio La diaspora del comunismo italiano ZeroBook 2017 Titolo originario: La diaspora del comunismo italiano / di Ferdinando Leonzio Questo libro è stato edito da ZeroBook: www.zerobook.it. Prima edizione: novembre 2017 ebook: ISBN 978-88-6711-127-5 book: ISBN 978-88-6711-128-2 Edizione speciale per i lettori di ZeroBook, settembre-ottobre 2019. Tutti i diritti riservati in tutti i Paesi. Questo libro è pubblicato senza scopi di lucro ed esce sotto Creative Commons Licenses. Si fa divieto di riproduzione per fini commerciali. Il testo può essere citato o sviluppato purché sia mantenuto il tipo di licenza, e sia avvertito l'editore o l'autore. Controllo qualità ZeroBook: se trovi un errore, segnalacelo! Email: [email protected] In copertina: Funerali di Togliatti (1972) di Renato Guttuso. Il quadro, prima alle Frattocchie – la scuola di partito del PCI – è al MAMbo di Bologna. Indice generale Introduzione....................................................................................5 I. Il Partito Comunista d'Italia (1921-1943)......................................7 II. Il Partito Comunista Italiano (1943-1991).................................17 III. Altri comunismi........................................................................29 Troskismo.................................................................................29 Bordighismo.............................................................................44 Maoismo..................................................................................57 Altri -
Italian Communism in Crisis
ITALIAN COMMUNISM IN CRISIS Stephen Hellman INTRODUCTION The 1980s have not been kind to the Italian Communist Party (PCI). It has avoided the fate of its French and Spanish counterparts, and is in no immediate danger of being relegated to the historical dustbin. It has not succumbed to the sectarian isolation many were predicting at the end of the 1970s, just as it has resisted the temptation to cast off its entire history and carry out an 'Italian Bad Godesberg'. It has increased its critical distance from the statist models of the East, and has also evolved a considerably more open internal structure. Finally, the PC1 still counts 1.5 million members, and, in spite of a severe setback in the 1987 elections, it obtained 26.4% of the vote. But the PC1 has unquestionably been floundering since the end of the seventies. It has suffered three straight setbacks in general elections after never declining in national elections between 1946 and 1976, when it reached 34.4%. Party membership is down 300,000 since peaking in 1976-77, and the drop has accelerated in the 1980s. Politically, the party has not been so isolated since the 1960s-but then it was at least increasing its public support. It abandoned an ill-fated strategy at the beginning of this decade, but it has basically been paralyzed and devoid of any serious project since then. For all these reasons, and in spite of its continuing strength, the PC1 is currently threatened with political marginalization and further decline. The shock generated by an unexpectedly sharp set- back in the most recent elections (1987) was enough to cause an openly contested leadership realignment in the party and intensify the internal debate that has been going on for some time. -
International Gramsci Society Newsletter August 1996 Number 6
International Gramsci Society Newsletter August 1996 Number 6 International Gramsci Society Newsletter August 1996 Number 6 If you are reading this document using the Adobe Acrobat Reader, you may click on the items listed in the table of contents to go directly to that page (the entries are hyperlinked). EDITORIAL 1 GRAMSCI ON THE WORLD WIDE WEB 3 SANTUCCI’S EDITION OF LETTERE DAL CARCERE—A CONTROVERSY 4 GRAMSCI RUSH: LIMBAUGH ON THE “CULTURE WAR” 11 GRAMSCI DANS LE MONDE ARABE 16 GRAMSCI BIBLIOGRAPHY: RECENT PUBLICATIONS 18 THOUGHTS ON GRAMSCI STUDIES 23 È NATA LA IGS ITALIA 27 LETTERE DAL CARCERE: UN CLASSICO DEL NOVECENTO 29 AGGIORNAMENTO BIBLIOGRAFIA GRAMSCIANA 32 UNA “INTRODUZIONE” A GRAMSCI 38 GRAMSCI CONFERENCE IN GERMANY 41 ACTA CONSTITUTIVA DE LA SOCIEDAD “GRAMSCI” 45 Editor: Joseph A. Buttigieg The editor thanks the following for their generous help in preparing this issue of the IGS Newsletter: Nila Gerhold, John Cammett, and Guido Liguori. Production of the IGS Newsletter was made possible by the support of the English Department of the University of Notre Dame. Editorial The vitality and richness of Gramscian studies continue to manifest themselves across the world in a variety of ways. Nothing is more important for the dissemination and the deepening knowledge of Gramsci’s work and thought than direct access to his writings. It is, therefore, especially gratifying to note the numerous editions of Gramsci’s works that have been recently published or are currently being prepared for publication. In Italy, the appearance of Antonio Santucci’s new critical edition of the Lettere dal carcere— which in many respects parallels Frank Rosengarten’s edition of the Letters from Prison —represents a singular milestone in Gramscian studies.