International Gramsci Society Newsletter August 1996 Number 6
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Load more
Recommended publications
-
Ciampi in China L’Ue, La Cina E Le Armi… Della Diplomazia
Ciampi in China L’Ue, la Cina e le armi… della diplomazia di RICCARDO BAGNATO1 Prologo. Il 4 dicembre scorso il Presidente del Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si reca in visita in Cina per cinque giorni. Una visita rinviata due volte nel corso dell’anno, fortemente voluta, sostenuta da più parti, come attesta niente po’ po’ di meno che lo stesso Oliviero Diliberto, segretario nazionale dei Comunisti italiani (“Ciampi è un magnifico ambasciatore per l’Italia”, ANSA, 5/12), e che però, da un lato, ha diviso la maggioranza di governo, e dall’altro, ha creato un certo imbarazzo nella società civile italiana. Il 5 dicembre, infatti, Ciampi dichiara: “Ho confermato al presidente Hu Jintao che l’Italia guarda con favore all’abolizione dell’embargo sull’esportazione delle armi e lavora attivamente per renderla possibile”. Apriti cielo. Il Ministro per le Riforme in testa, il leghista Roberto Calderoli, insieme al capogruppo della Lega Nord alla Camera Alessandro Ce', a Cesare Rizzi, capogruppo leghista in commissione Esteri della Camera, e a Cesarino Monti, capogruppo leghista in commissione attività produttive del Senato, contrattaccano duramente: “Sono allibito per le dichiarazioni fatte in Cina, riguardo alla possibile revoca dell'embargo sulle armi” (Calderoli, ANSA, 6/12); “Né Ciampi, né Fini possono decidere di assumere a nome dell’Italia una posizione favorevole alla revoca dell’embargo sulle armi nei confronti della Cina senza consultare il Parlamento” (Ce', ANSA, 7/12); “E' scandaloso che il presidente della Repubblica italiana in visita a Pechino non abbia niente di meglio da dire che schierare vergognosamente il nostro Paese per l'abolizione dell'embargo delle armi alla Cina” (Rizzi, ANSA, 7/12); “Forse è meglio che stia un po' più con le nostre piccole imprese e gli artigiani che stanno combattendo i cinesi anche in Italia più che in Cina” (Monti, ANSA, 9/12). -
Il Partito La Liberazione Di Firenze Di Fu Lui Che Da Vercelli Quarantanni Fa
VENERDÌ 6 l'Unità - VITA ITALIANA 25 MAGGIO 1984 Napoli - Mario Foligni chiede 5 miliardi all'editore del libro Due importanti disegni di legge approvati in Senato «Democrazia elettronica» per le manifestazioni del PCI Giustizia più «snella»: ROMA — Un po' scherzando, un po' sul serio, Achil'e Cicchetto — responsabile del Dipartimento stampa e propaganda <tel PCI — «Vatican connection»: l'ha definita una «celebrazione ottimistica dell'anno omelliano*. Di che cosa si tratta? Per la prima volta un partito — il PCI — usa una tecnologia d'avanguardia, che da qualche mese la SIP sta maggiori funzioni al sperimentando: la videoconferenza, che consente di collegare in voce e in video singoli e gruppi separati tra loro anche da migliaia di.chilometri. Sembra di stare allo stesso tavolo, ci si guarda in faccia con l'aiuto dei teleschermi, si discute, si prendono decisioni, primo rinvio ai processo tutto senza più il bisogno di stare per forza, fisicamente, nello pretore civile e penale stesso luogo: i suoni e le immagini viaggiano su un cavo telefonico. Questa scommessa, una prima esperienza di democrazia elettroni Tullio Pironti contrattacca sostenendo che la pubblicazione era già nelle librerie di tutto Anche il giudice conciliare avrà competenze più larghe - Tutti ca — come l'ha definita ieri mattina Walter Veltroni, responsabile del PCI per le comunicazioni di massa, nella presentazione ai il mondo da mesi quando Foligni lo ha citato per danni - Nuova udienza il 12 giugno i gruppi hanno votato a favore - I testi dei due provvedimenti giornalisti (che, ovviamente, è avvenuta contemporaneamente a Roma e a Milano, collegate in videoconferenza) — sarà «giocata» il 2 giugno, in occasione di due manifestazioni che il PCI h& organiz Dalla nostra redazione pubblicazione prima di un il finanziamento. -
Mario Rovinello, Napoli Alle Urne.Gli Ultimi Trent'anni Tra "Risorgimenti" E Crisi
NAPOLI ALLE URNE GLI ULTIMI TRENT’ANNI TRA «RISORGIMENTI» E CRISI Parte I* 1. Premessa Dalla prima elezione diretta del sindaco nel 1993 ad oggi la città di Napoli è stata guidata in ordine cronologico da Antonio Bassolino (nell’ultima parte del secondo mandato Riccardo Marone facente funzione di sindaco tra il 24 marzo 2000 e il 13 maggio 2001), Rosa Iervolino Russo e Luigi De Magistris. I primi due diretta espressione del cen- trosinistra, l’ultimo comunque sostenuto in consiglio co- munale anche da personalità e da partiti che avevano ap- poggiato le giunte precedenti. Nonostante questo tratto co- mune, si presentano molto diversi i profili politici dei tre sindaci, le coalizioni che li hanno sostenuti e per taluni aspetti anche «parzialmente mutate» le proposte in occa- sione della prima e della seconda prova elettorale che cia- scuno di loro ha voluto affrontare. 2. Un terremoto politico Sono trascorsi circa trenta anni da quando una folla festante celebrava Antonio Bassolino, uscito vincitore dal * Nel primo numero del 2021 saranno trattati gli anni di Rosa Iervolino Russo e nel successivo quelli di Luigi De Magistris. – 39 ballottaggio con Alessandra Mussolini. Erano le prime ele- zioni dirette del sindaco, correva l’anno 1993. Cominciava quella che dai politologi sarebbe stata definita la «sta- gione dei sindaci». Con la crisi della prima Repubblica e dei partiti che erano stati i protagonisti della vita politica italiana dopo la fine del fascismo, fu quasi naturale il farsi avanti di personalità indipendenti con grande seguito a li- vello locale, che volevano misurarsi concretamente con le questioni amministrative del proprio territorio, immagi- nando che una buona azione di governo su scala locale avrebbe portato loro a una crescita di consenso anche ex- tra moenia . -
The “Symbolic-Identitarian” Policies: the Case of Naples, Italy
E-ISSN 2281-4612 Academic Journal of Interdisciplinary Studies Vol 4 No 3 S1 ISSN 2281-3993 MCSER Publishing, Rome-Italy December 2015 The “Symbolic-identitarian” Policies: The Case of Naples, Italy Marco Cilento [email protected] Doi:10.5901/ajis.2015.v4n3s1p45 Abstract Italian political scene and policy-making process, at local government level, have profoundly changed over the past 20 years. In the context of the Italian reforms of the 1990s, the most glary manifestations of the so-called “direttismo” were: the crisis of political parties; the personalization of politics; the fiscal crisis of the state; the need for activation of the processes of accountability. All these factors have been reflected in the role of the mayor, who because of regulatory constraints and policy needs, indulges in the use of symbolic policies. This paper attempts a more systematic definition of symbolic policies. In particular, the hypothesis which has to be developed puts emphasis on the socio-political-professional background of the mayor as a variable that can explain the level of success of symbolic policies. A first test is attempted in relation to the case study of Naples. Keywords: local policies, mayor, personalization, symbolic policies, leadership, Naples. For several decades, Italian politics has already been affected by the wind of change, since the second half of the 70s of the last century (Donolo 1977). It has been insistently discussed about "Italian transition", almost such as a permanent condition (Pasquino 2000; Tranfaglia 2003; Ceccanti, Vassallo 2004). The only political-administrative level where the transition has effectively accomplished is the local one: especially in the communal context, even from a regulatory point of view, some changes occur in roles, functions, and relations between the political and institutional actors and, consequently, the degree of accountability. -
The Waste Crisis in Campania, Italy
The Waste Crisis in Campania, Italy By Lucie Greyl, Sara Vegni, Maddalena Natalicchio, Salima Cure and Jessica Ferretti for A Sud ABSTRACT From 1994 to early 2008, the region of Campania in south-west Italy existed under a formal State of Emergency, declared due to the saturation of regional waste treatment facilities. There is growing evidence, including a World Health Organisation (WHO) study of the region, that the accumulation of waste, illegal and legal, urban and industrial, has contaminated soil, water, and the air with a range of toxic pollutants including dioxins. A high correlation between incidences of cancer, respiratory illnesses, and genetic malformations and the presence of industrial and toxic waste landfills was also found. The Government has been unable to resolve this crisis, adopting measures that have only increased public unrest, exacerbating the conflict. Local communities continue to organise and protest, risking arrest in order to be heard by a Government that has so far excluded them from decision- making processes. Meanwhile the management of waste has worsened: from the failure to separate dry from wet waste and the resultant inability to produce compost (necessary for the regeneration of contaminated land) to the continued production of the inaccurately named “ecoballs” that have continued to accumulate due to delays in the construction of incinerators. These delays have necessitated the creation of new stocking areas, the re-opening of old landfills and the creation of new ones. Although Illegal waste management is currently one of the most urgent environmental issues in Italy, public opinion and the media remain silent on the matter. -
Cento Anni Fa Nasceva a Livorno Il Partito Rivoluzionario Della Classe Operaia Italiana
Cento anni fa nasceva a Livorno il partito rivoluzionario della classe operaia italiana sinistrainrete.info/storia/19584-eros-barone-cento-anni-fa-nasceva-a-livorno-il-partito-rivoluzionario-della-classe- operaia-italiana.html di Eros Barone Dedicato ad Antonio Montessoro 1 1. Una crisi postbellica oscillante tra rivoluzione e reazione L’Italia venne a trovarsi, negli anni immediatamente successivi alla fine della prima guerra mondiale, in una posizione intermedia tra la relativa stabilità delle potenze vincitrici (Francia e Gran Bretagna) e la totale disgregazione degli imperi centrali. In effetti, la guerra aveva impoverito i popoli e ridotto la loro capacità di acquisto, il che si constatava in Italia anche meglio che altrove. La scena politica italiana vide pertanto un lungo succedersi di agitazioni sociali, che assunsero a volte un carattere prerivoluzionario. Le basi stesse dello Stato liberale furono colpite da un processo di erosione, che compromise la legittimità della vecchia classe dirigente sottoposta, da un lato, alla spinta rivoluzionaria delle masse proletarie radicalizzate e, dall’altro, alla mobilitazione nazionalista dei ceti medi e degli ex-combattenti. Di fronte all’esplodere del conflitto sociale sull’intero territorio nazionale (il numero degli scioperi nel 1919 fu superiore del 112% rispetto a quello del 1914, ma quello degli scioperanti risultò addirittura cresciuto del 500%), il padronato non riuscì a costruire una linea di resistenza e preferì cedere sul piano delle rivendicazioni salariali al fine di evitare una radicalizzazione politica dello scontro. La spina dorsale di questo possente movimento di massa era costituita dai settori della classe operaia maggiormente coinvolti nella ristrutturazione bellica: i metallurgici e i tessili. -
Redalyc.Nazionalismo E Comunismo Di Fronte Alla Guerra D'etiopia
História: Debates e Tendências ISSN: 1517-2856 [email protected] Universidade de Passo Fundo Brasil Candreva, Gino Nazionalismo e comunismo di fronte alla Guerra d'Etiopia História: Debates e Tendências, vol. 13, núm. 1, enero-junio, 2013, pp. 150-166 Universidade de Passo Fundo Passo Fundo, Brasil Disponibile in: http://www.redalyc.org/articulo.oa?id=552456390011 Come citare l'articolo Numero completo Sistema d'Informazione Scientifica Altro articolo Rete di Riviste Scientifiche dell'America Latina, i Caraibi, la Spagna e il Portogallo Home di rivista in redalyc.org Progetto accademico senza scopo di lucro, sviluppato sotto l'open acces initiative Nazionalismo e comunismo di fronte alla Guerra d'Etiopia Nationalism and communism in front of Ethiopia’s War Nacionalismo e comunismo frente à Guerra da Etiópia Gino Candreva* Sunto Introduzione Ci sono dei paesi molto riluttanti ad Quest'articolo si concentra sulle parti ammettere le ingiustizie e le atrocità com colari caratteristiche dell'imperialismo messe ad altrenazioni. L'Italia non fa ecce fascista e sul suo sforzo di costruire una zione. L'11 agosto di quest'anno ad Affile, coscienza nazionale tramite il riscatto coloniale per mezzo della guerra con in provincia di Roma, è stato inaugurato tro l'Abissinia. Tentativo che ha incon un mausoleo in onore di Rodolfo Graziani. trato una risposta ambivalente in Italia Come ha osservato Angelo Del Boca, si trat e all'estero, tra gli antifascisti in esilio. tò del “più sanguinario assassino del colo Lo studio della politica del Partito -
La Diaspora Del Comunismo Italiano
Ferdinando Leonzio La diaspora del comunismo italiano ZeroBook 2017 Titolo originario: La diaspora del comunismo italiano / di Ferdinando Leonzio Questo libro è stato edito da ZeroBook: www.zerobook.it. Prima edizione: novembre 2017 ebook: ISBN 978-88-6711-127-5 book: ISBN 978-88-6711-128-2 Edizione speciale per i lettori di ZeroBook, settembre-ottobre 2019. Tutti i diritti riservati in tutti i Paesi. Questo libro è pubblicato senza scopi di lucro ed esce sotto Creative Commons Licenses. Si fa divieto di riproduzione per fini commerciali. Il testo può essere citato o sviluppato purché sia mantenuto il tipo di licenza, e sia avvertito l'editore o l'autore. Controllo qualità ZeroBook: se trovi un errore, segnalacelo! Email: [email protected] In copertina: Funerali di Togliatti (1972) di Renato Guttuso. Il quadro, prima alle Frattocchie – la scuola di partito del PCI – è al MAMbo di Bologna. Indice generale Introduzione....................................................................................5 I. Il Partito Comunista d'Italia (1921-1943)......................................7 II. Il Partito Comunista Italiano (1943-1991).................................17 III. Altri comunismi........................................................................29 Troskismo.................................................................................29 Bordighismo.............................................................................44 Maoismo..................................................................................57 Altri -
Da Bassolino a Veltroni I “Dinosauri” Di Renzi
GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 IL PICCOLO Primo piano 5 LO SCONTRO POLITICO » LA LEADERSHIP DEI DEMOCRATICI di Alberto Alfredo Tristano blicato un libro con Marsilio, Q ROMA “Le dolomiti di Napoli”, ma se- gretamente punta di nuovo al- Massimo D’Alema, come sem- la sindacatura partenopea. Sa- pre pugnace in battaglia, ha rà difficile. Ma ci sono sempre incornato il rottamatore Mat- le Europee alle porte. Geniale teo Renzi (anche se per Civati una sua frase recente: «Se mi vuole l’accordo) ribaltando su chiederanno una mano, la da- di lui le accuse di rò volentieri; se non me la “apparatismo” con parole ta- chiederanno... la darò lo stes- glienti: «Alla fine potrà preva- so». lere, ma grazie all’acquisizio- Quanto a Walter Veltroni, ne all’ultimo minuto di De Lu- dal curriculum lungo e vario ca, al sostegno di Bassolino, come un romanzo (materia Veltroni, Franceschini. È inuti- che peraltro pratica con inten- le che faccia il giamburrasca: sità, talora maggiore di quella lui è l’uomo dell’establish- riservata alla politica), non è ment, e vedremo i prezzi che interessato a ruoli, e questo di- dovrà pagare a questo esta- stacco disinteressato gli rita- blishment». glia un posto come eterno pa- Ma davvero ci sono state pabile al Quirinale. Gli attribu- promesse fatte dal sindaco fio- iscono altre mire, ad esempio rentino in cambio dell’appog- la guida di prestigiose istitu- gio per la partita finale in cui si zioni culturali. Come la Trec- gioca la presa del partito? È dif- cani, la cui presidenza è stata ficile che Renzi abbia sancito liberata a settembre da Giulia- patti che inevitabilmente, a no Amato, nominato giudice vittoria ottenuta, lo ingabbie- costituzionale. -
Correspondence, Vol. 2, May 1922-November 1923, Davide Bidussa, Francesco Giasi and Maria Luisa Righi (Eds) (In English)
International Gramsci Journal Volume 2 Issue 4 Readings and Applications of Gramsci / Article 10 The National Edition of Gramsci’s Writings 2018 Correspondence, Vol. 2, May 1922-November 1923, Davide Bidussa, Francesco Giasi and Maria Luisa Righi (eds) (in English) Lelio La Porta Follow this and additional works at: https://ro.uow.edu.au/gramsci Recommended Citation La Porta, Lelio, Correspondence, Vol. 2, May 1922-November 1923, Davide Bidussa, Francesco Giasi and Maria Luisa Righi (eds) (in English), International Gramsci Journal, 2(4), 2018, 163-170. Available at:https://ro.uow.edu.au/gramsci/vol2/iss4/10 Research Online is the open access institutional repository for the University of Wollongong. For further information contact the UOW Library: [email protected] Correspondence, Vol. 2, May 1922-November 1923, Davide Bidussa, Francesco Giasi and Maria Luisa Righi (eds) (in English) Abstract Gramsci’s correspondence January-November 1923 includes both political letters (to and from him, a number published here for the first time) and also personal ones, some edatedr and, in consequence, having as recipient not the Schucht sister (Julija) to whom they were until recently thought to be addressed. The background information supplied to the political letters, and inclusion in the volume of the letters received by Gramsci, helps to flesh out the general context of what was happening in both the Comintern and in the Italian Communist Party. In the aftermath of the Fourth Congress of the International (November-December 1922) a clarification of positions began in the PCI, with what would become the centre group around Gramsci distancing itself both from Bordiga’s left and from Tasca’s right (later incorporated into the centre). -
Italian Communists, the Cold War, and West-East Migration from Venezia Giulia, 1945-1949
Graduate Theses, Dissertations, and Problem Reports 2019 Liberation by Emigration: Italian Communists, the Cold War, and West-East Migration from Venezia Giulia, 1945-1949 Luke Gramith West Virginia University, [email protected] Follow this and additional works at: https://researchrepository.wvu.edu/etd Part of the European History Commons, Intellectual History Commons, Labor History Commons, Political History Commons, and the Social History Commons Recommended Citation Gramith, Luke, "Liberation by Emigration: Italian Communists, the Cold War, and West-East Migration from Venezia Giulia, 1945-1949" (2019). Graduate Theses, Dissertations, and Problem Reports. 3914. https://researchrepository.wvu.edu/etd/3914 This Dissertation is protected by copyright and/or related rights. It has been brought to you by the The Research Repository @ WVU with permission from the rights-holder(s). You are free to use this Dissertation in any way that is permitted by the copyright and related rights legislation that applies to your use. For other uses you must obtain permission from the rights-holder(s) directly, unless additional rights are indicated by a Creative Commons license in the record and/ or on the work itself. This Dissertation has been accepted for inclusion in WVU Graduate Theses, Dissertations, and Problem Reports collection by an authorized administrator of The Research Repository @ WVU. For more information, please contact [email protected]. LIBERATION BY EMIGRATION: ITALIAN COMMUNISTS, THE COLD WAR, AND WEST-EAST MIGRATION FROM VENEZIA GIULIA, 1945-1949 Luke Gramith Dissertation submitted to the Eberly College of Arts and Sciences at West Virginia University in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in History Joshua Arthurs, Ph.D., Chair Katherine Aaslestad, Ph.D. -
CIAMPI a VIA VENTI SETTEMBRE Giornata in Memoria Di Carlo Azeglio Ciampi
CIAMPI A VIA VENTI SETTEMBRE Giornata in memoria di Carlo Azeglio Ciampi Ministero dell’Economia e delle Finanze 14 novembre 2016 Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella 01_Indice Interventi 01-45.indd 1 01/08/17 10:06 Crediti iconografici - Ministero dell’Economia e delle Finanze - Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Cura redazionale Raffaella Cornacchini © 2017 - Ministero dell’Economia e delle Finanze © 2017 - Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Tutti i diritti riservati I diritti di traduzione, adattamento, riproduzione, con qualsiasi procedimento, della presente opera o di parti della stessa sono riservati per tutti i Paesi. Libro Ciampi.indb 2 28/07/17 15:09 INDICE DEL VOLUME Prefazione . pag. 7 Biografia . » 10 Descrizione della Sala Ciampi . » 13 Il busto in bronzo di Carlo Azeglio Ciampi . » 16 INTERVENTI Pier Carlo Padoan . pag. 21 Giuliano Amato . » 25 Mario Draghi . » 29 Giorgio Napolitano . » 33 Romano Prodi . » 37 Ignazio Visco . » 41 TESTIMONIANZE Alessandro Acciavatti . pag. 49 Pietro Calamia . » 55 Francesco Paolo Casavola. » 65 Sabino Cassese . » 69 Filippo Cavazzuti . » 75 Pierluigi Ciocca . » 77 3 Libro Ciampi.indb 3 28/07/17 15:09 Carlo Cottarelli . pag. 79 Paolo De Ioanna . » 83 Franco Gallo . » 87 Mariapia Garavaglia . » 91 Cesare Geronzi . » 93 Enrico Giovannini . » 97 Louis Godart . » 101 Gianni Letta . » 105 Andrea Manzella . » 109 Rainer Masera . » 113 Stefano Micossi . » 115 Roberto Nigido . » 119 Roberto Pinza . » 125 Rosa Russo Jervolino . » 129 Fabrizio Saccomanni . » 133 Carlo Santini . » 137 Paolo Savona . » 141 Valdo Spini . » 147 Gianni Toniolo . » 151 Vincenzo Visco . » 155 Giuliano Zoppis . » 161 4 Libro Ciampi.indb 4 28/07/17 15:09 Libro Ciampi.indb 5 28/07/17 15:09 Libro Ciampi.indb 6 28/07/17 15:10 P REFAZIONE Il 16 settembre 2016 moriva a Roma Carlo Azeglio Ciampi.