Vento Impetuoso Vol
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p. Guglielmo Alimonti OFM Cap. Vento impetuoso Vol. IV Sulle orme di San Francesco e Santa Chiara 1 San Giovanni Jones Sac. francescano minore martire + Saint Thomas Waterings (Inghilterra) 12 luglio 1598 Nasce nel Galles in Inghilterra da famiglia cattolica. È costretto ad esulare in Francia. A Pontoise entra nell’Ordine francescano. Era nel convento di Greenwich quando la regina Eli- sabetta I cacciò i religiosi dall’In- ghilterra. Presso i Conventuali a Fon- toise fu ordinato sacerdote. Trent’anni dopo è a Roma. Attratto dall’austerità degli Osservanti, entra fra loro nel con- vento di Ara Coeli nel 1591. Dopo un anno ottiene di andare missionario in Inghil- terra. È ricevuto e benedetto dal papa Clemente VIII. Si fermò a Londra lavorando in clandestinità. Il suo nome giunse all’orecchio dello spietato persecutore Ric- cardo Topcliffc, che lo arrestò e lo torturava di continuo in carcere, perché voleva i nomi di quelli che lo avevano protetto ed eventualmente di quelli convertiti. Il Padre Jones soffrì tutto in silenzio e pregando per la sua patria. Dopo due anni fu giustiziato. Fu beatificato da Pio XI il 15 dicembre 1929. Le sue reliquie si venerano nel convento dei Conven- tuari a Pontoise. 5 O Jones, sei cattolico, devi cercar l’esilio. Tu ti rifugi in Francia. Diventi francescano. Or vivi nel convento dei frati a Greenwich. Elisabetta ordina: “Cacciate i religiosi”. Tu vai a Fontoise. Lì studi e ti prepari al santo sacerdozio. È vita di preghiera. Trent’anni dopo a Roma conosci gli Osservanti. L’austerità t’attira ed entri ad Ara Coeli. Poi chiedi ai Superiori d’andare missionario nella tua terra amata, in forma clandestina. Dal Papa chiedi udienza. Ti benedice e vai. Per cinque anni a Londra lavori nel silenzio. 6 Tu piangi con chi piange per l’eresia che domina. C’è odio per la Chiesa e preti e cattolici. Lì vari illustri martiri han già versato il sangue, perché fedeli a Cristo e al papa obbedienti. Persecutor spietato è Riccardo Topcliffc. Al suo orecchio giungi. Ti arresta e ti tortura. Ma prima che t’uccida da te vuol altri nomi: chi è che t’ha protetto e chi s’è convertito. Proprio fra questi è Righy che finirà Beato. Intanto tu marcisci per due anni in carcere. Nell’ora del martirio tu rendi lode a Dio e al Padre San Francesco. Hai conquistato il Regno. 7 2 San Giuseppe da Leonessa Sac. francescano cappuccino - Leonessa (Ri) 8 gennaio 1556 + Amatrice (Ri) 4 febbraio 1612 Eufranio Desideri divenne Giu- seppe da Leonessa rivestendo l’abito cappuccino alle Carcerelle di Assisi. Ordinato sacerdote, fu destinato alla predicazione. Evangelizzò i paesi e le campagne del Lazio, dell’Abruzzo e dell’Umbria. Chiese di andare mis- sionario tra gli infedeli. A Costan- tinopoli assistette spiritualmente i cristiani schiavi dei turchi. Visitò i prigionieri, amministrò i sacramenti, convertì un vescovo apostata. Nel tentativo di annunciare il Vangelo al Sultano dell’impero ottomano, fu arrestato e condannato alla pena del gancio. Per tre giorni con un uncino conficcato alla mano destra e uno al piede sinistro rimase sospeso su un fuoco acceso. Salvato miracolosa- mente, fu cacciato dal Paese. Riprese la predicazione in Italia. Per i poveri fondò i Monti Frumentari, riserve di grano e miglio per gli anni di carestia. Allestì ospizi per pellegrini e viandanti, piccoli ospedali per ammalati. Paci- ficò famiglie in lite, diede conforto a condannati a morte. Sfinito dalle fatiche, dalle penitenze e da una dolorosa ma- lattia, morì a 56 anni e fu sepolto nel convento di Amatrice. Gli abitanti di Leonessa trafugarono il suo corpo che oggi è venerato nel santuario a lui dedicato. Nel 2012 ricorre il quarto centenario della sua nascita al Cielo. 8 La Chiesa t’ha voluto sugli altari. Tu sei chiamato santo cappuccino. Portavi sempre in mano il crocifisso. La pace predicavi con ardore. È proprio il crocifisso la tua spada. I duellanti corri a separare cercando di placar la loro ira, che a mortale sfida li sospinge. Si sente già nell’aria odor di sangue. - O scellerati pace, fate pace! Togliete quelle spade omicide. Ai vostri cari lacrime voi date. I vostri figli porteranno lutto e dentro il cuore l’odio e la vendetta. Così il demonio ha sempre la vittoria e vi trascina al fondo dell’inferno -. Il grido tuo non sembra quel d’un uomo. Rimbomba come quello di Dio stesso e fa tremar la mano ai contendenti. Il braccio già proteso si ritrae. Riposte son le spade dentro il fodero. Per primo tu li abbracci e poi fra loro si scambian l’abbraccio del perdono. Il Santo della pace sei per tutti. 9 Ti nutri di legumi con la cenere. Frequenti sono i giorni di digiuno. Tu sottoponi il corpo a privazioni. Sei cinto del cilizio e ti flagelli. Non ti concedi un letto per dormire. Ti carichi la croce sulle spalle, e camminando scalzo sulla neve, la porti fino in cima alla montagna. In terra d’infedeli predicasti. Appeso al gancio mano e piede opposto, con fuoco lento e paglia fumigante tre giorni tu pendesti sorvegliato. In patria ti trovasti liberato, glorioso confessore della fede. Che avvenne un gran prodigio si capiva; ma come avvenne resta tuo segreto. La gente vuole ancor la tua parola. Oh! Quanti peccatori porti a Dio! E mentre sei lontan da Leonessa, sorella morte spezza la tua pianta. Tu torni ma qualcun ti ruba il cuore, che infine torna ai tuoi concittadini. Sei venerato adesso nella chiesa, che da fanciullo è stata la tua casa. 10 3 Beato Geremia da Valacchia Rel. francescano cappuccino - Tzazo (Valacchia Romania) 29 giugno 1556 + Napoli 5 marzo 1625 Il suo nome era Ioan Stoica. Approdò in Italia, dopo un lungo e pericoloso viaggio, per abbracciare la vita religiosa senza timore di oppressioni. A Napoli di- venne fra Geremia, laico cappuccino. Per combattere il suo temperamento focoso, s’impose obbedienza, umiltà e carità. Per quarant’anni prestò servizi umili e ripugnanti. Assisteva malati gravi notte e giorno, imboccava i paralitici, preparava bagni con erbe aromatiche ai piagati nel corpo, lavava con cura i loro panni. Fu oggetto di derisione, di rimproveri per colpe mai commesse. Era analfabeta e parlava un italiano misto al romeno e al napoletano, ma tutti, ricchi, poveri, dotti, ignoranti ed ecclesiastici, lo ascoltavano, chiedevano il suo consiglio il- luminato e il suo aiuto in ogni necessità. Trascorreva molte ore in orazione nella cappella dell’infermeria, meditando con lacrime la Passione del Signore. Amava tantissimo la Madonna alla quale recitava tante volte al giorno “Salve Regina”. Morì fissando lo sguardo sull’immagine della Vergine. Fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 1983. I suoi resti mortali si trovano a Napoli, nella chiesa dell’Immacolata Concezione. 11 Beato Geremia, sei nato in Romania. A diciannove anni raggiungi l’Italia. Fai sosta ad Alba Iulia. In uno studio medico lavoro provvisorio; poi riprendi il cammino. Ti fermi nelle Puglie. Nella città di Bari sosti a visitare le chiese e i monumenti. Ma poi conosci Napoli. Ci vivi volentieri. Conosci i Cappuccini. Ti chiama San Francesco. Cominci il tirocinio e poi il noviziato. Ti cambiano il nome in quel di Geremia. Come fratello laico non t’impegna lo studio. Passi in poco tempo per parecchi conventi. 12 Ti lasciano infine in Sant’Eframio Nuovo. Ti presti a fare tutto. Vi resterai per sempre. Conosci i miserabili. Conosci i derelitti e gente vagabonda, spesso affamati e scalzi. Tu questui e porti a loro. Ad essi dai perfino la tua razion di cibo. Ti dà Gesù la forza. Tu vai a medicare le piaghe ripugnanti. Tu vai a confortare chi non ha più speranza. Nessuno s’avvicina a fra Martino lebbroso. Questa sarà per te missione senza fine. Ti cerca la città. Il giorno della morte il saio va a pezzetti. Sei nell’Immacolata. 13 4 Beato Benedetto da Urbino Sac. francescano cappuccino - Urbino 13 settembre 1560 + Fossombrone (PU) 30 aprile 1625 Al secolo Marco Passionei è il settimo di undici figli della nobile famiglia di Domenico e Maddalena Cibo. Conseguì a Padova la laurea in Diritto Civile ed Ecclesiastico. Vinse la resistenza dei parenti, entrò tra i Cappuccini e fu ordinato sacerdote. Fu compagno di San Lorenzo da Brindisi nella predicazione. Conquistava i fedeli per lo spirito di preghiera. Preferiva sempre i paesini nascosti e umili, ma dovette predicare anche in città come Pesaro, Urbino e Genova. Fu beatificato da papa Pio IX il 10 febbraio 1867. 14 Hussiti e luterani t’avrebbero sbranato per quanta bile susciti nel cuore dei superbi. Tra insidie notte e giorno tu passi predicando la verità di Cristo nell’unità di fede. Negli occhi tuoi c’è Dio; nel cuore tuo l’amore. Per te ritrova pace il popolo smarrito. Tu annunzi penitenza e penitenza fai. Distacchi il cuor dai beni e povertà tu vivi. Tu, figlio di Francesco, ricordi a ricchi e poveri che vale conquistare il Cielo, qual tesoro. La carità proponi che a tutti dà perdono nel nome del Signore, che a tutti noi perdona. 15 Il popolo boemo pian piano t’ammirò. Gradì la tua presenza e l’umiltà del cuore. Tornato in Italia, i superiori vogliono che alquanto ti riposi. Ma che cos’è il riposo? Di giorno devi accogliere le anime assetate. Di notte tu disseti il cuor nella preghiera. L’infermità t’incalza. I medici si sforzano di fare ciò che possono per trattenerti in vita. Intanto il buon Signore va consolando l’anima coi suoi preziosi doni, caparra già del premio. La Vergine Maria e il Padre San Francesco saranno la tua scorta: va’, Benedetto, in Cielo.