Ciro Rocco Piccolo Manuale Di Storia Contemporanea

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Ciro Rocco Piccolo Manuale Di Storia Contemporanea Ciro Rocco Piccolo manuale di storia contemporanea PICCOLO MANUALE DI STORIA CONTEMPORANEA (dagli inizi del ‘900 a oggi) di Ciro Rocco Fonte: 7x24.it I.T.I. – L.S.A. “Francesco Giordani” - Caserta pag. 1 Ciro Rocco Piccolo manuale di storia contemporanea I.T.I. – L.S.A. “Francesco Giordani” - Caserta pag. 2 Ciro Rocco Piccolo manuale di storia contemporanea INDICE Indice…………………………………………………………………………………. p. 3 Presentazione……………………………………………………………………….. p. 5 PARTE PRIMA – Un’eredità dell’Ottocento (e un problematico memento)……………………………………………. p. 9 Uno - L’emigrazione italiana tra Ottocento e Novecento…………… p. 11 Aigues-Mortes. Storia di un eccidio dimenticato…………………………… p. 13 L’America triste di Sacco e Vanzetti…………………………………………… p. 31 PARTE SECONDA – Un conflitto lungo trent’anni (1914 / 1945).. p. 61 Uno – Il suicidio dell’Europa………………………………………………….p. 63 La prima guerra mondiale (quadro d’insieme)……………………………. p. 65 Una faccenda maledettamente sporca……………………………………….. p. 85 Una questione di “razza”………………………………………………………… p. 109 Due – Il difficile dopoguerra……………………………………………….. p. 123 La rivoluzione russa (quadro d’insieme)…………………………………… p. 125 Il periodo tra le due guerre mondiali (quadro d’insieme)……………… p. 137 Tre – Verso una nuova guerra…………………………………………….. p. 151 La Germania dal dopoguerra alla seconda guerra mondiale (quadro d’insieme)…………………………………………………………………p. 153 La banalità del male…………………………………………………………….. p. 165 La crisi dello stato liberale e l’avvento del fascismo in Italia (quadro d’insieme)…………………………………………………………………p. 177 La dittatura fascista (quadro d’insieme)……………………………………. p. 187 I Regi Decreti Legge sulla razza………………………………………………. p. 201 Il giorno della (poca) memoria………………………………………………… p. 215 La seconda guerra mondiale (quadro d’insieme)..………………………… p. 220 Quarto Reich………………………………………………………………………….p. 239 E non ne rimase nessuno………………………………………………………….p. 249 Storia e memoria dei bombardamenti alleati su Caserta del 16 settembre 1943…………………………………………………………………..p. 265 Guerra e liberazione nei ricordi di una sfollata sulla “linea gotica”………p. 279 8 settembre 1943: una storia attuale……………………………………………p. 289 25 aprile 1945: la guerra è finita…………………………………………………p. 315 PARTE TERZA – La pace apparente (1945 / 1989)..…………………… p. 321 Uno – Verso una nuova fase……………………………………………………. p. 323 Dopoguerra o guerra? (quadro d’insieme)…………………………………….p. 325 Da una guerra “chirurgica” all’altra. Corea del Nord (1950-53)…………. p. 347 Un provinciale nella Milano del “boom economico”. Ricordo di Luciano Bianciardi……………………………………………………. p. 361 I.T.I. – L.S.A. “Francesco Giordani” - Caserta pag. 3 Ciro Rocco Piccolo manuale di storia contemporanea Un magnifico “sovversivo”. Ricordo di Adriano Olivetti………………………p. 373 I.T.I. – L.S.A. “Francesco Giordani” - Caserta pag. 4 Ciro Rocco Piccolo manuale di storia contemporanea PRESENTAZIONE Scrivere un manuale, per quanto “piccolo”, presuppone determinate scelte di fondo. La prima di esse riguarda senza dubbio la funzione che si vuole il manuale debba svolgere. Sono convinto che la Storia, anche quella di un manuale, possa piacere allo studente ed aiutarlo nella sua crescita intellettuale e civile. A condizione, però, che egli riesca ad individuarne il senso e la funzione, verificando che con la scusa di raccontare il passato si cerca invece di parlare di lui e a lui, dei suoi problemi, di quelli della realtà più immediata e del mondo dove lui vive. Una seconda scelta di fondo riguarda la possibilità che la sua lettura e il relativo studio possano consentire allo studente di acquisire le conoscenze di base della disciplina e, nel contempo, contribuire al consolidamento delle proprie strutture cognitive. A mio modo di vedere, il grosso limite di buona parte dei manuali di storia in circolazione nell’ultimo ventennio ha costituito (e continua purtroppo a costituire) un autentico paradosso. Quello, cioè, di non mancare di nulla, o quasi: dalla presenza di un apparato didattico dettagliato, a quella di uno fotografico, cartografico, documentario, linguistico ecc,, la cui effettiva fruibilità – per ragioni di spazio e di strategia editoriale - è sempre più spesso demandata all’utilizzo di supporti informatici di varia natura appositamente allegati, la cui sola presenza (questo il succo) dovrebbe avere il potere di allettare uno studente “nativo digitale”, stimolandone l’interesse e l’apprendimento. Sappiamo bene, però, che nella quotidiana pratica didattica l’esposizione storica vera e propria e quanto ad essa propriamente connesso – il fulcro originario del manuale – appare in vario modo tenuta sottotraccia da questa sovrabbondanza informativa (e formativa), trasformando il prodotto finale in un contenitore ponderoso tendenzialmente di ostacolo e di scarso aiuto all’apprendimento, segnatamente alla comprensione delle vicende storiche e delle forze che in vario modo contribuiscono a strutturarle e a muoverle. Per questa ragione, e allo scopo di agevolare il compito dell’insegnante nel concludere il programma del quinto anno, quello più problematico, giungendo fino alle vicende storiche a noi più vicine (e di più vivo interesse per lo studente), ho ritenuto di eliminare ogni inutile aggravio informativo e del tutto quello cosiddetto “formativo”, optando per un percorso improntato ad un’agilità che non inficiasse la sostanza. A conti fatti, una strada po’ diversa dal solito, ma - spero – più stimolante, in termini di interesse e di spunti di riflessione, sia per lo studente che per le colleghe ed i colleghi che volessero usufruirne quale integrazione (o, volendo, quale alternativa) al manuale comunemente adottato. I materiali proposti, pur affrontando problematiche inerenti alla tradizionale storia contemporanea, non hanno inizio da un canonico 1900. Essi, al contrario, intendono far propria, sul piano interpretativo, la periodizzazione del cosiddetto “secolo breve” proposta dallo studioso inglese Eric Hobsbawn, che come è noto guarda al Novecento – iniziato, a suo avviso, nel 1914 con lo scoppio della Grande Guerra e terminato grosso modo con la caduta del Muro di Berlino, nel novembre 1989 - come una esperienza storica compiuta. E’ stato infatti giustamente sottolineato che “ragionare sulla scala del «secolo» assume un carattere quasi liberatorio. Molte delle «fasi» (le due guerre mondiali, la «guerra fredda», la I.T.I. – L.S.A. “Francesco Giordani” - Caserta pag. 5 Ciro Rocco Piccolo manuale di storia contemporanea decolonizzazione, la coesistenza pacifica ecc.) che ne scandiscono il corso avevano perso da tempo ogni valore interpretativo, trasformandosi di fatto in altrettante barriere conoscitive; ora che quelle date non sono più muri che recintano capisaldi distinti, si fluidificano i collegamenti tra una «fase» e l’altra, e diventa più facile l’andirivieni tra il passato e il presente e viceversa” (G. De Luna – M- Meriggi – A. Tarpino). Così concepito, lo studio del Novecento può quindi trasformarsi in un utilissimo punto di partenza per avvicinarsi ad una lettura problematica della cosiddetta “storia del presente”, quella che maggiormente riguarda noi tutti, a cominciare proprio dallo studente, ma nei fatti anche la più negletta per l’impossibilità di inquadrarla nel suo effettivo contesto. Ferma restando, naturalmente, l’arbitrarietà di ogni periodizzazione estremamente rigida che è portata a concentrare l’attenzione solo su alcuni fenomeni, trascurandone altri ritenuti (a torto) meno rilevanti. Inoltre, la presenza di una nutrita serie di approfondimenti a corredo di quasi tutti i capitoli di impostazione più tradizionale (quelli che ho definito “quadri d’insieme”) non vuole affatto rivestire una funzione “riempitiva”, bensì configurarsi quale strumento espressamente pensato per ravvivare e problematizzare l’attenzione dello studente. Ciascuno di essi, infatti, è stato realizzato con un comune scopo di fondo: offrire degli strumenti di analisi della fase storica presa in esame non in modo impersonale, “libresco”, ma attraverso il racconto accattivante e strutturato di una vicenda in qualche modo esemplare, in grado cioè di sottolinearne efficacemente uno o più caratteri salienti e quanto di complesso risulti ad essi connesso. Infatti, contrariamente a quanto sostenuto e veicolato a gran voce dalla vulgata didattica degli ultimi venti-venticinque anni (nonché dall’esercito di manuali che ne è inevitabilmente scaturito), ritengo che la funzione dell’insegnamento della storia nella scuola superiore non dovrebbe essere la tanto sbandierata formazione di uno “storico in miniatura”. Considerati il tempo e gli strumenti a disposizione, si tratterebbe semplicemente di “scimmiottare” una pratica scientifica ben altrimenti strutturata. Credo, invece, che l’insegnamento e lo studio della storia (come delle altre materie) dovrebbe spingere lo studente ad avvicinarsi alla disciplina ponendo e ponendosi domande, ricercando nessi, utilizzando in modo proficuo (e, questo sì, guidato) spunti di riflessone e di analisi, fino a riuscire a collegare in modo problematico episodi appartenenti ad un passato ritenuto “morto” – o, caso più frequente, del tutto negletti – ad un presente così spesso indecifrabile. Assai più opportuno, perciò, demandare ad una eventuale fase di studi successiva l’arduo compito di affinare e strutturare in senso “scientifico” tali attitudini, avvicinando lo studente al cosiddetto “mestiere di storico”. Questo “piccolo” manuale è caratterizzato – come già dicevo – da una struttura agile ed essenziale che può essere così riassunta: • una serie di capitoli-guida (quadri d’insieme), con l’obiettivo
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