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poloniaeuropae Storie.Spazi.Idee in rete Ricordare la seconda guerra mondiale n. 1/2010 In copertina: dettaglio da Pablo Picasso, Visage de Femme (5 décembre 1950), disegno di una serie di 29 intitolata Visages de la Paix, edita in volume da Cercle d'Art nel 1951 insieme a 29 poemi di Paul Eluard, e riproposta ora sotto forma di piatti in ceramica da Galerie l’Art e la Paix Éditeur © Succession Picasso, Paris. 2 poloniaeuropae 2010 n. 1 — Ricordare la seconda guerra mondiale Tutti i contributi presentati da poloniaeuropae sono di consultazione gratuita. Ciascun autore è responsabile delle opinioni che esprime a titolo personale. Secondo quanto stabilito dalle regole di Creative Commons, il ma- teriale pubblicato, laddove non diversamente specificato, è da intendersi di proprietà degli autori. Pertanto l’utilizzo delle notizie e dei contenuti del sito per scopi commerciali non è consentito. Allo stesso modo è vietato distribuire, modificare o riprodurre i contenuti del sito qualora non si attribuisca la paternità dell’opera. In ogni caso ne va data tempestiva comunicazione al seguente indirizzo: [email protected] poloniaeuropae 2010 3 n. 1 — Ricordare la seconda guerra mondiale indice RICORDARE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Paolo Morawski Ai nostri lettori GUERRA POLACCA, EUROPEA, MONDIALE Norman Davies, Włodzimierz Kalicki Polacchi, nazisti, sovietici, alleati, americani, europei (due interviste) Sandra Cavallucci La seconda Repubblica di Polonia nel 1939: tra mito e verità storica Francesco M. Cataluccio La Polonia e l’inizio della seconda guerra mondiale cinquant’anni dopo Christian Bernardo La Svizzera e gli internati militari: dall’armata dell’Est del generale Charles Denis Bourbaki alla seconda Divisione fanti fucilieri del generale Bronisław Prugar-Ketling John e Carol Garrard Finalmente libero: Vasilij Grossman e la battaglia di Stalingrado POLACCHI, TEDESCHI Giuseppe [Józef] Czapski Sull’insurrezione di Varsavia. Lettera aperta a Giacomo Maritain e Francesco Mauriac, del 5 ottobre 1944 Jacek Zygmunt Sawicki Lotte per il monumento in ricordo dell’insurrezione di Varsavia del 1944 Marianne Birthler, Joachim Gauck, Anna Kaminsky Festeggiare il 1989 significa anche ricordarsi del 1939. Lettera degli intellettuali tedeschi per il 70° anniversario del patto Hitler-Stalin del 23 agosto 1939 poloniaeuropae 2010 5 n. 1 — Ricordare la seconda guerra mondiale indice Józef Michalik, Robert Zollitsch Dichiarazione del Presidente della Conferenza episcopale polacca S.E. Józef Michalik e del Presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi S.E. Robert Zollitsch in occasione del 70° anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale, il 1° settembre 1939 Basil Kerski Cambia il clima, cambiano le narrazioni. Appunti su come i tedeschi ricordano la guerra e sui contrasti polacco-tedeschi intorno al “Centro contro le espulsioni” POLACCHI, UCRAINI, RUSSI Paolo Morawski Polacchi e ucraini: dal dia-logo al poli-logo Krystyna Kalinowska Moskwa Il museo virtuale Kresy-Siberia Vincenzo Maria Palmieri I risultati dell’inchiesta nella foresta di Katyń pubblicati su “La vita italiana” (luglio 1943) Kazimierz Karbowski François Naville (1883-1968). Il suo ruolo nell’inchiesta del 1943 sul massacro di Katyń Paolo Morawski Victor Zaslavsky, Katyń, la «pulizia di classe» e la manipolazione della verità Aleksandr Šelepin Lettera sull’eliminazione dei prigionieri polacchi del capo del KGB a Nikita Sergeevič Chruščёv, primo segretario del Comitato centrale del PCUS, scritta il 3 marzo 1959 Joanna Żelazko I russi e Katyń oggi Redazione di “poloniaeuropae” Settantesimo anniversario dell’aggressione di Hitler alla Polonia Adam Michnik Lettera aperta al Presidente Vladimir Putin sulla seconda guerra mondiale e i rapporti tra polacchi e russi. Con una nota su Katyń, tra storia e propaganda Francesco Maria Cannatà “Russia e Polonia”: un “luogo di memoria” europeo 6 poloniaeuropae 2010 n. 1 — Ricordare la seconda guerra mondiale indice L’ODISSEA DEL SECONDO CORPO D’ARMATA POLACCO Gustaw Herling-Grudziński L’ultimo capitolo (25 agosto 1969) Józef Czapski, Gustaw Herling-Grudziński Dialogo intorno al Comandante, il generale Władysław Anders, in occasione della sua scomparsa (1970) Gustaw Herling-Grudziński Ritorni a Montecassino «l’ultimo cimitero della Repubblica polacca». Pagine dal Diario scritto di notte (1984-1994), a cura di Marta Herling Marta Herling Una lapide di sasso nel gulag. Sulle tracce di Gustaw Herling da Ercevo a Montecassino Giuseppe Campana 1943-1947. Il secondo Corpo d’armata polacco in Italia Mieczysław Rasiej Il mio lungo cammino verso Torino Alberto Turinetti di Priero Una grande e terribile battaglia, ma non tutto accadde a Montecassino e Cassino Valentino Rossetti “Dal Volturno a Cassino” — un sito italiano dedicato alle battaglie di Cassino Lutz Klinkhammer Distruggere o salvare l’arte: i tedeschi in Campania, lungo la linea Gustav, a Montecassino Helena Janeczek Venti tombe con la stella di Davide nel cimitero polacco di Montecassino Fondazione romana J. S. Umiastowska Opere riguardanti il secondo Corpo d’armata polacco possedute dalla biblioteca della Fondazione (aprile 2010) Mario Fratesi Le ricerche sul secondo Corpo d’armata polacco in Italia. L’attività svolta dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche Basil Kerski La rivista “Kultura” di Jerzy Giedroyc Redazione di “Kultura” Il primo editoriale della rivista dell’emigrazione polacca (1946) poloniaeuropae 2010 7 indice MEMORIE UNITE E DIVISE Parlamento Europeo Sul 60° anniversario della fine della seconda guerra mondiale conclusasi l'8 maggio 1945 Parlamento Europeo Sui crimini di guerra commessi dai regimi totalitari Parlamento Europeo Sulla proclamazione del 23 agosto “Giornata europea di commemorazione delle vittime dello stalinismo e del nazismo” Simone Sibilio Seconda guerra mondiale e cinema documentario: alcune memorie della riva sud del Mediterraneo 8 poloniaeuropae 2010 n. 1 — Ricordare la seconda guerra mondiale Ai nostri lettori di Paolo Morawski indagare il «volto di una cultura di cui sappiamo soltanto che esiste e che noi amiamo senza poterne ancora individuare le risonanze». A parlare così nel 1938 era il romanziere, filosofo e drammaturgo francese Albert Camus in riferimento al Mediter- raneo. Oggi è la vecchia Europa rinnovata che ci appare esuberante di vita in tutti gli ambiti della creatività, veemente nella sua diversità, forte del contrasto tra i suoi molti sud, nord, est, ovest. Quest’Europa giovane eppure saggia, rivolta indietro quanto proiet- tata in avanti vorremmo coglierla attraverso una finestra particolare — quella polacca; e attraverso un filtro peculiare — quello italiano. Ragionare sulla Polonia dall’Italia in modo non esclusivo; introdurre nuove curiosità verso un paese lontano e al contempo vicino; in- seguire più vasti lidi europei immettendo un fattore di benefica distanza dalle vicende tanto polacche quanto italiane — ecco le prime disordinate ambizioni di poloniaeuropae. poloniaeuropae non nasce da alcuna pressante necessità del momento. La sua ur- genza, semmai, è data dalla passione per il confronto, dall’interesse per l’effervescente simultaneità dei tempi storici, dalla costante attenzione per la traduzione. Traduzione da una lingua all’altra ma, con intenti più larghi, traduzione da una sensibilità e cul- tura a un’altra. Consapevoli del fatto che in Europa — e non solo nell’ambito dell’UE — le prospettive bilaterali hanno la loro importanza, certo, ma solo se arricchite da una visione d’insieme, continentale, allargata a est e a sud all’intero spazio euro-mediter- raneo: dal Baltico al Mar Nero all’Atlantico. Uno spazio che — come la stessa Polonia, come la stessa Italia, come ieri l’Est e oggi il Centro-Est — si presenta plurale, etero- geneo, differenziato, dinamico, non esattamente delimitabile, mutante. Storie. Spazi. Idee in rete — recita il sottotitolo di poloniaeuropae. Storie: perché quello che ci lega e divide come europei è, oltre alla lingua, in- nanzitutto la storia, ciò che riconosciamo come tradizione; quindi i “nostri” modi diversi o comuni di intendere i fatti, talvolta gli stessi fatti, donde un plurale di narrazioni in- dividuali e collettive, antiche o recenti quando non in atto, che difficilmente si lasciano ricondurre a un unico denominatore. Spazi: perché non c’è storia senza geografia, tempo senza spazio, fatto senza luogo, contenuto senza contenitore — e viceversa. Ricordarlo non è banale. “Spazio” evoca più aperte estensioni, più ampi cieli e orizzonti, fisici e mentali. poloniaeuropae 2010 9 Ai nostri lettori Idee: parola sempre giovane, meno lisa forse di “dialoghi” o di “incontri”, che co- munque ricerchiamo. Le idee racchiudono forme di incontro, di dialogo. Evocano un senso di ebollizione creativa, vitale. Il dialogo, un muoversi generoso in avanti e indietro. L’incontro, un senso di accoglienza, un andare verso. E richiama pure, nell’etimologia, il corpo a corpo, meglio se critico, con l’altro — tema, oggetto, territorio, persona o gruppo umano che sia. In rete: qui i contenuti sono gratuiti. In rete possiamo raggiungere tutti gli inte- ressati. La rete è réseau, network. Il titolo poloniaeuropae unisce due parole declinate in latino. In latino, per ab- bracciare ciò che è diviso. In latino si è costruito gran parte del sapere che le diverse aree del continente si sono trasmesse nel corso dei secoli in tutti i campi. In latino si sono incontrati mille anni fa i primi “polacchi” con i primi “italiani”. Il latino: lingua viva finché il mondo classico e