Atti Del Museo Civico Di Storia Naturale Di Trieste
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ATTI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI TRIESTE TRIESTE 2012 VOL. 55 - 2012 ATTI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI TRIESTE VOL. 55 – 2012 ISSN: 0335-1576 DIREZIONE E REDAZIONE Museo Civico di Storia Naturale, Via Tominz, 4 - 34139 Trieste - Italia Tel. +390406758227/662 - Fax +39 040 6758230 e-mail: [email protected] Scambi: [email protected] www.retecivica.trieste.it/triestecultura/musei/scientifici COMITATO SCIENTIFICO Franco Andreone, Trieste (Biologia) Deborah Arbulla, Trieste (Paleontologia) Pietro Brandmayr, Cosenza (Ecologia, Entomologia) Luigi Capasso, Chieti (Biologia) Giovanni Battista Carulli, Trieste (Geologia) Michele Cotogno, Trieste (Botanica) Willy De Mattia, Trieste (Malacologia) Franco Frilli, Udine (Entomologia) Fabrizio Martini, Trieste (Botanica) Emanuela Montanari Kokelj, Trieste (Preistoria e Protostoria) Giuliano Orel, Trieste (Biologia marina) Paolo Parenti, Milano (Ittiologia) Livio Poldini, Trieste (Botanica) Benedetto Sala, Ferrara (Paleontologia) DIRETTORE RESPONSABILE Nicola Bressi REDAZIONE Marino Vocci Livio Fogar A causa del trasferimento del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste nella nuova sede di Via dei Tominz 4, gli Atti del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste nel 2010 e nel 2011 non sono stati pubblicati. La pubblicazione riprende regolarmente nel 2012 con il volume 55. As a result of the Museum’s move to its new location in Via dei Tominz 4, we were forced to interrupt the publishing of the Atti del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste for the years 2010 and 2011. Its publication is being resumed regularly from this year, 2012, with volume 55. In copertina: osso faringeo sinisro di Chondrostoma nasus (scala 2:1, disegno originale di Laura Claudio). ISSN: 0335-1576 ATTI DEL CIVICO MUSEO DI STORIA NATURALE DI TRIESTE VOL. 55 – 2012 TRIESTE 2012 Finito di stampare nel mese di giugno 2012 da ART Group s.r.l. di Trieste Atti Mus. Civ. Stor. Nat. Trieste 55 2012 3-11 VI 2012 ISSN: 0335-1576 NUOVE STRUTTURE FORTIFICATE PROTOSTORICHE A RUPINPICCOLO (CARSO TRIESTINO) FEDERICO BERNARDINI * *The ‘Abdus Salam’ International Centre for Theoretical Physics, Multidisciplinary Laboratory, Strada Costiera 11, 34151 Trieste, Italia; e-mail: [email protected] Abstract – New protohistoric fortified structures near Rupinpiccolo (Trieste Karst) – Three new protohistoric fortified structures are described in the present paper. They have been discovered in the Rupinpiccolo area (Trieste Karst) during a systematic survey of the Rupinpiccolo sector of the Carta Tecnica Regionale of Friuli Venezia Giulia. Some small fragments of protohistoric pottery have been found in two of the new sites. They are built on the top of contiguous hills next to the Rupinpiccolo castelliere. Their interesting location gives new suggestions to reconstruct the protohistoric territorial organization in the Karst. Key words: Trieste Karst, Rupinpiccolo, Castellieri. Riassunto – Sono descritte tre strutture fortificate attribuibili al periodo protostorico che sono state individuate nell’area di Rupinpiccolo (Carso triestino) grazie a una ricognizione sistematica dei rilievi presenti nell’elemento omonimo della Carta Tecnica Regionale del Friuli Venezia Giulia. In corrispondenza di due strutture sono stati rinvenuti in superficie pochi frammenti di ceramica protostorica. I siti occupano alture ravvicinate contigue a quella su cui sorge il castelliere di Rupinpiccolo. La loro disposizione offre nuovi spunti per la ricostruzione dell’organizzazione territoriale protostorica nel Carso. Parole chiave: Carso triestino, Rupinpiccolo, Castellieri. 1. – Introduzione Il presente contributo descrive tre strutture fortificate, con ogni probabilità da riferire al periodo protostorico, scoperte nella zona di Rupinpiccolo (Carso triestino) grazie a una ricognizione sistematica dei rilievi presenti nell’elemento omonimo della Carta Tecnica Regionale del Friuli Venezia Giulia. Sono stati individuati tre siti fortificati ubicati su alture ravvicinate contigue a quella su cui sorge il castelliere di Rupinpiccolo (Fig. 1): nel testo quest’ultimo viene implicitamente considerato “sito I”, gli altri conseguentemente “siti II-IV”. La loro forma e posizione sono descritte in via preliminare, con l’auspicio che future indagini archeologiche possano precisare cronologia e tipo di frequentazione. Il castelliere di Rupinpiccolo nel Carso triestino è forse uno dei siti protostorici più studiati della provincia di Trieste, soprattutto grazie ai lavori di scavo e consolidamento eseguiti negli anni Settanta del Novecento da parte della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia (MARCHESETTI, 1903; CANNARELLA, 1968, 1970, 1975, 1981; MASELLI SCOTTI, 1982, 1983, 1988). 4 Fig. 1 – Posizione del castelliere di Rupinpiccolo e dei siti II-IV descritti nel presente contributo. Fig. 1 – Position of Castelliere di Rupinpiccolo and sites II-IV described in the present paper. 2. – Nuove strutture fortificate 2.1 – Sito II Una delle strutture identificate nei pressi di Rupinpiccolo giace su un’altura situata immediatamente a nord-est del castelliere omonimo (Fig. 2). Una piccola sella separa il colle su cui sorge il castelliere di Rupinpiccolo (350.9 m) dal sito recentemente individuato. Esso sorge su un’altura di forma ellissoidale (368 m) che domina l’insediamento protostorico di Rupinpiccolo, posto a una quota più bassa di circa 17 m (Fig. 1), e una vasta area dell’altopiano carsico. La sommità del rilievo si presenta pianeggiante, tranne che nell’area centrale, dove il terreno sale gradualmente di quota. In alcuni punti affiorano strati rocciosi di calcare con una giacitura sub-orizzontale. La parte settentrionale del colle è caratterizzata da una copertura vegetale abbastanza fitta mentre quella meridionale conserva spazi aperti di landa carsica che permettono una migliore identificazione delle strutture. Ha una forma ellissoidale con una lunghezza massima di quasi 190 m e una larghezza massima di circa 100 m, misure superiori a quelle del castelliere di Rupinpiccolo (Fig. 2). Nella parte settentrionale la maceria del muro esterno è quasi completamente coperta da vegetazione, ma è 5 comunque ben riconoscibile. In quest’area, all’estremità settentrionale del colle, si apre una probabile porta larga circa 3 m (Fig. 2, 1). Da qui il muro continua con un andamento curvo sia verso sud-est sia verso sud-ovest, costituendo il margine di ripiani artificiali, tra cui quello orientale è meglio conservato. Non sono riconoscibili tratti di murature con blocchi in posizione primaria. Nella parte centrale del lato orientale del castelliere è visibile un altro varco: il muro perimetrale s’interrompe e immediatamente più a sud, scostato di circa 4 m verso l’interno del castelliere, i resti di un altro muro proseguono verso sud fino a cingere la parte meridionale del sito (Fig. 2, 2; Fig. 3). Fig. 2 – Pianta del sito II di Rupinpiccolo. 1: porta settentrionale; 2: porta orientale; 3: area in cui e` ben visibile la base originale della muro. Fig. 2 – Plan of Rupinpiccolo II site. 1: northern door; 2: eastern door; 3: area where the original base of the wall is visible. Pochi metri a sud del punto n. 2, la cinta muraria è attraversata da uno stretto varco, quasi sicuramente moderno visto che intacca solo superficialmente la maceria muraria. Da quest’area le strutture, almeno nel lato orientale, non sono coperte da vegetazione e in alcuni tratti sono ben riconoscibili. In alcuni punti, in cui numerosi blocchi della maceria sono stati prelevati per la costruzione di piccole postazioni militari, è visibile il basamento della muratura, costituito da due paramenti che contengono materiale lapideo più fine ed eterogeneo. I blocchi esterni hanno dimensioni notevoli, quasi metriche, e mostrano analogie con alcuni tratti delle mura del castelliere di Rupinpiccolo (Fig. 2, 3). La scelta di blocchi di dimensioni così grandi è stata probabilmente condizionata dalla giacitura e dalle caratteristiche degli affioramenti rocciosi circostanti. 6 Anche in altri tratti della parte sud-orientale del sito sono riconoscibili i resti dei paramenti originali della struttura protostorica. Sul lato occidentale del castelliere il muro non è ben conservato e in alcuni punti è leggermente scivolato lungo il pendio. I ripiani artificiali sono tuttavia ancora identificabili. Come accennato poco sopra, nella parte meridionale del sito le strutture protostoriche sono state alterate in alcuni punti da costruzioni militari successive impostate su quelle antiche e per le quali sono state usate, come materiale da costruzione, proprio le pietre della maceria muraria del sito. Sono così ben evidenti alcune aree in cui è stato prelevato del materiale lapideo, fino a mettere in luce la base della cinta muraria protostorica, e altre in cui sono state edificate delle piattaforme moderne di pianta quadrata o rettangolare, larghe circa tre o quattro m. Se ne contano almeno quattro, ancora ben conservate. Nella parte settentrionale si riconosce solo una struttura di questo tipo posta sul lato orientale; sono inoltre visibili alcuni piccoli scavi poco profondi di forma circolare circondati da bassi muretti a secco, tra cui uno ben conservato si trova in corrispondenza del margine occidentale della porta settentrionale. Si tratta probabilmente di postazioni militari, simili, per esempio, a quelle presenti sulla maceria del castelliere di Slivia e su numerosi colli della zona. Non sorprende che i resti di castellieri conservino testimonianze di riutilizzo in epoche successive a causa