Palermo, Muore La Moglie Del Prefetto Bruno Contrada,Totò Riina: La

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Palermo, Muore La Moglie Del Prefetto Bruno Contrada,Totò Riina: La Palermo, muore la moglie del Prefetto Bruno Contrada PALERMO – E’ venuta a mancare ieri a PalermoAdriana Del Vecchio, moglie del Prefetto Bruno Contrada. Della donna si ricorda il grande legame con il marito, i tanti strazianti appelli lanciati durante la lunga vicenda processuale che ha interessato l’ex capo della Mobile di Palermo. E’ dello scorso anno la revoca del provvedimento del 13 luglio 2007 con cui il dottor Bruno Contrada era stato destituito di diritto dall’amministrazione della Pubblica Sicurezza con decorrenza retroattiva 13 gennaio 1993. “Il periodo di tempo ricompreso tra il 13 gennaio 1993 ed il 30 settembre 1996 (giorno antecedente a quello in cui il dottor Contrada è stato collocato in quiescenza), – si legge sull’atto firmato dal Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza dr. Franco Gabrielli – durante il quale ha esplicato i propri effetti il provvedimento di sospensione cautelare dal servizio datato 15 gennaio 1993 ai sensi dell’art. 9, primo comma, del d.P.R. N 737 del 1981, è riconosciuto utile al citato funzionario sia agli effetti giuridici e sia agli effetti economici e previdenziali. In relazione a detto periodo è riconosciuto competere al dottor Bruno Contrada l’intero trattamento economico previsto dalle vigenti disposizioni di legge, con interessi e rivalutazione monetaria, detratto quanto già dallo stesso percepito a titolo di assegno alimentare.” Tante le testimonianze di funzionari di Polizia intervenuti a commentare e ad arricchire di colpi di scena una lunga video intervista a Bruno Contrada realizzata dal direttore de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai. L’intervista al Prefetto Bruno Contrada in 7 puntate di Officina Stampa Il ripercorrere gli anni più intensi di quella che è stata la lotta alla mafia portata avanti dalla squadra Mobile di Palermo al comando del dottor Bruno Contrada ha aperto, infatti scenari inediti con episodi mai narrati fuori le porte del processo all’ex capo della squadra Mobile palermitana come ad esempio lo smantellamento di un pool composto dallo stesso Bruno Contrada con gli uomini della Squadra Mobile di Palermo, della Criminalpol e cosa non comune anche dei servizi segreti. Totò Riina: la morte da “eroe” di ‘U Curtu (vista dalla parte di Cosa Nostra) Più di questo, la giustizia italiana non poteva fargli. Venticinque ergastoli, che non avrebbe mai scontato, ma che comunque l’avrebbero incatenato per sempre ad una cella, sono stati la massima punizione con cui lo Stato italiano ha potuto colpire Totò Riina, ‘U Curtu, morto di tumore a 84 anni, assistito meglio di qualunque cittadino onesto e senza mezzi; portandosi dietro tutti i segreti di cui era depositario, e che erano il capitale che gli consentiva di condizionare la sua detenzione. Finché non avesse parlato. Cioè nulla. Riina ha continuato a comandare e a minacciare dal suo 41 bis, lo stesso per cui aveva ordinato le bombe di via dei Georgofili, la strage di via Palestro e la stagione degli attentati, di cui fa parte anche il fallito attentato contro Maurizio Costanzo, reo di aver preso posizione contro Cosa Nostra. Guardando in prospettiva, il panorama non è incoraggiante. E fa venir voglia di capire più da vicino cos’è la Mafia Certo non è una comune organizzazione criminale. Il salto di qualità ai primi del Novecento lo ha ben descritto Federico De Roberto nel suo romanzo ‘I Vicerè’, censurato per quasi cent’anni, quando i figli di quelli che erano divenuti latifondisti furono mandati ‘ a Roma’, per prendere una laurea. L’appoggio della politica, trasformatosi poi in ‘discesa in campo’ in prima persona, alla ricerca di appoggi per il conseguimento del potere – teso poi alla conquista di importanti posizioni economiche – ben rappresenta ciò che la mafia era, ed è, compresa la trasformazione in multinazionale finanziaria. Dalla Chiesa è stato ucciso perché aveva capito che seguendo il denaro si arrivava ai capi, e a quella fantomatica ‘cupola’ mafiosa che rimane ancora, per alcuni, un mistero. Più o meno la stessa via che hanno seguito Falcone e Borsellino Ma ogni volta che si indaga seriamente sulla mafia, a trecentosessanta gradi, succede che chi lo fa viene eliminato. Per il teorema inverso, chi indaga e non subisce attentati è tacciabile di complicità, e questo è inquietante. Sembra che questa entità, sotto alcuni aspetti ectoplasmatica, permetta di avvicinarsi fino a distanza di sicurezza. Ma non oltre. Più di centocinquanta omicidi, quelli attribuiti a Totò Riina, ma forse nessuno potrà mai farne un censimento preciso. Compreso il piccolo Di Matteo, strangolato e sciolto nell’acido per punire suo padre Nino, il pentito, per il quale ancora sono pronti duecento chili di tritolo. Cosa Nostra, uno stato nello stato, un antistato. In realtà un antistato che fa la guerra al nostro Stato, ma la fa in modo tutto suo, alleandosi con alcune parti di esso e sfruttandone le sue zone oscure e le sue debolezze. Falcone disse che la Mafia è un fenomeno umano, e che come tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. Chiediamoci perché questa fine non arriva Forse perché quando siamo nei pressi di una soluzione finale, qualcuno provvede a spegnere la luce? Esiste uno strano intreccio fra mafia e potere politico, e questo è inevitabile: altrimenti della Mafia sarebbe rimasta oggi solo il ricordo. E nei ricordi mettiamoci anche quello del ventennio fascista, durante il quale la mafia, derivazione di quella ‘Mano Nera’ che aveva giustiziato il superpoliziotto Joe Petrosino, fu messa in condizioni di non nuocere da uno stato dittatoriale che non faceva complimenti. Le pieghe della nostra pretesa democrazia – che si manifesta come tale solo per assicurare un garantismo ‘a prescindere’, anche a sproposito – sono troppo larghe, evidentemente, per sconfiggere una organizzazione che, a differenza della ‘ndrangheta e di altre corporazioni malavitose, ha nelle sue caratteristiche una sorta di vocazione di governo. Come hanno fatto i ‘capibastone’ dell’800 a prendere il potere, oltre a derubare i propri padroni – i quali beatamente continuavano a far debiti e a condurre una vita allegra e dissennata, fino a vedersi sequestrare le proprietà? Proprio riparando i torti che i contadini erano costretti a subire per la loro posizione subalterna. Ma chiedendone poi in cambio piena obbedienza. Allora chiediamoci come sarebbe un governo che dovesse andare al potere con un simile comportamento, per assurdo. Cosa Nostra non ha nessuna intenzione di andare direttamente in Parlamento, a loro basta influenzare – quando possibile – la politica e l’economia rimanendo in seconda battuta, senza esporsi. Ma se per assurdo dovessero governare in Italia? Un assunto fondamentale sarebbe quello di far star bene la gente: quando il popolo sta bene, non crea problemi, e obbedisce. Specialmente se di fronte ha persone che, per il loro potere e per la loro posizione economica, sono dotate di un certo carisma. Tanto per fare una citazione senza riferimenti, il successo politico di Berlusconi è stato causato, alla sua discesa in campo, dal fatto che fosse un uomo ricchissimo: forse la stessa molla che ha mandato al potere Trump in America: il carisma del conto in banca funziona sempre. Quindi la prima caratteristica di un ipotetico governo mafioso, sarebbe il populismo. Al contrario di ciò che ha scelto di fare ai tempi nostri l’internazionale del potere, quella che propugna il Nuovo Ordine Mondiale, governare riducendo al bisogno più estremo le popolazioni, ma creando un vasto e pericoloso malcontento. I popoli, diceva John Adams, si conquistano con le guerre o con il bisogno Per noi è stata scelta quest’ultima soluzione, con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. La seconda caratteristica sarebbe l’ordine pubblico, perfetto e assoluto. Infatti nelle città ‘mafiose’ e nei paesi di mafia, nessuno ruba auto, o compie scippi. Il tribunale non esiste, e l’unica condanna che la mafia applica è definitiva, con vari gradi di applicazione: dalla lupara, più o meno bianca, ad un bagno nell’acido, allo strangolamento tramite una cordicella stretta mediante un bastoncino attorno alla gola del condannato. Le sentenze della mafia non hanno ricorsi, né prescrizioni In questo potremmo definire un simile governo ‘giustizialista’. E questo penso che potrebbe anche piacere a molti. Terza caratteristica, il qualunquismo: chiunque fosse dalla loro parte, dei mafiosi, sarebbe loro amico, partiti a parte. Il partito, la politica, per il mafioso, o presunto tale, è strumentale soltanto all’ottenimento e al mantenimento del potere. Vocazione europeista? Quella c’è già: infatti possiamo ben considerare il potere delle multinazionali sul Parlamento europeo, come un potere condizionante, esclusivo, secondo quanto alcuni dei parlamentari riferiscono. Definire la mafia una multinazionale non è sbagliato Oggi i grandi proventi dell’organizzazione mafiosa provengono da molteplici attività, tutte legate da u unico comune denominatore: il profitto. Che sia droga – nei paesi in cui è proibita – che sia gioco d’azzardo – più o meno lecito – che siano grandi appalti – che da un po’ sono passati in secondo piano, e non sono più come al tempo di ‘Mani sulla città’– o anche impianti di pale eoliche, o qualsiasi cosa. Seguendo il denaro, si arriva alla mafia. E magari, alla cupola. In una cosa la previsione di Falcone ha fallito: è vero che la mafia è un fenomeno umano, ed è altrettanto vero che i fenomeni umani hanno un inizio e una fine. Ma questo non è attribuibile al fenomeno mafioso, finchè ci sarà qualcuno che contribuirà a tenerlo in vita. Cioè, proprio dalla parte che sulla carta dovrebbe combatterlo. Ricordiamoci che molti bastoni furono messi fra le ruote di Falcone, fino a smembrare il pool antimafia E degli autori di questo nessuno ha mai fatto nomi e cognomi. Dalla Chiesa fu lasciato completamente solo, prima dell’attentato che lo vide soccombere. Quasi come se uno o più burattinai tirassero i fili dei personaggi sulla scena.
Recommended publications
  • Il Sogno Di Paolo Di Cambiare Una Città Che Amava Ma Che Non Gli Piaceva E Che Per Questo Voleva Cambiare
    Questo libro nasce da un sogno. Il sogno di Paolo di cambiare una città che amava ma che non gli piaceva e che per questo voleva cambiare. Questo libro nasce da una fuga, la fuga di suo fratello da una città in cui non voleva far nasce e crescere i suoi figli. Questo libro nasce da una strage, la strage che il 19 luglio del '92 sembrava avesse spezzato per sempre il sogno di Paolo e insieme la vita di cinque ragazzi che ogni giorno rischiavano la propria vita per proteggere quella del loro giudice. Questo libro nasce dalla forza di una madre, la madre di Paolo che chiese a Salvatore e a Rita, di andare dovunque li avessero chiamati per parlare del loro fratello e non fare morire il suo sogno. Questo libro nasce da una speranza perduta, la speranza che la morte di Paolo fosse bastata a spingere la gente a ribellarsi, a lottare tutti insieme contro quel cancro, la mafia, che stava per entrare in metastasi e corrodere l'intero organismo del nostro paese. Questo libro nasce da dieci anni di silenzio, Il silenzio lungo dieci anni di chi senza quella speranza aveva perso la forza di parlare e aveva infranto la promessa fatta a sua madre. Questo libro nasce dalla rabbia, la rabbia di un fratello che non si rassegnava a vedere morire quel sogno, il sogno di un fresco profumo di libertà che riuscisse a spezzare il puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Questo libro nasce da un braccio levato in alto a tenere un'Agenda Rossa e ad accompagnare un grido che incitava alla RESISTENZA, alla lotta per la VERITA' per la GIUSTIZIA.
    [Show full text]
  • Giovanni Falcone, Paolo Borsellino: Due Vite INTRECCIATE
    Protagonisti Quella domenica il caldo era oppri- sirene. Per me cominciò così l’incu- mente e la città si era svuotata. bo di via D’Amelio. All’inizio della 16:58, Palermo Il telefono di casa squillò alle 17. strada vidi un pezzo di braccio car- Era una mia amica che terrorizzata bonizzato, mi era sembrato un rotta- come Beirut mi diceva «sono tremati i palazzi, me, solo dopo capii che cos’era. Mi c’è stata una bomba, vieni». Un paio muovevo come un automa in mezzo alle Il primo giornalista arrivato in di minuti ed ero già sul posto. Le auto in fiamme, improvvisamente non via D’Amelio pochi minuti dopo fiamme avvolgevano decine di auto, c’era più caldo. Arrivarono i vigili i palazzi erano sventrati, dalle ma- del fuoco e le prime volanti, tutti la strage ricorda quel terribile cerie vedevi apparire gente sangui- correvano ma nessuno ancora sapeva pomeriggio. Attimo per attimo. nante, suonavano decine di allarmi e quello che era successo. Non si sa- Giovanni Falcone, Paolo Borsellino: due vite INTRECCIATE , Il coraggio UNA COPPIA “SCOMODA”A” Falcone e Borsellino sorridenti durante un dibattito a Palermo nel 1992. Alle loro spalle, i luoghi dove sono stati uccisi: rispettivamente, lo svincolo per Capaci e via D’Amelio a Palermo. peva neanche chi era stato ucciso, terra a pochi metri dal portone noi giornalisti cercavamo di capi- il primo nome che venne fuori fu d’ingresso, vicino a lui il corpo di re, ma mai capire era stato così quello del giudice Ayala. Ma Ayala uno dei suoi uomini.
    [Show full text]
  • LE MENTI RAFFINATISSIME Di Paolo Mondani E Giorgio Mottola
    1 LE MENTI RAFFINATISSIME Di Paolo Mondani e Giorgio Mottola Collaborazione Norma Ferrara, Alessia Pelagaggi e Roberto Persia Immagini Dario D’India, Alfredo Farina e Alessandro Spinnato Montaggio e grafica Giorgio Vallati GIUSEPPE LOMBARDO - PROCURATORE AGGIUNTO TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA Licio Gelli era il perno. Perché attraverso la P2 lui controllava i Servizi. GIANMARIO FERRAMONTI - EX POLITICO LEGA NORD Essere lontani da Cosa Nostra se si agisce in Sicilia è molto difficile. CONSOLATO VILLANI - COLLABORATORE DI GIUSTIZIA Dietro le stragi c'erano i servizi segreti deviati GIOACCHINO GENCHI - EX UFFICIALE POLIZIA DI STATO La principale intenzione era quella di non trovare i veri colpevoli. PIETRO RIGGIO - COLLABORATORE DI GIUSTIZIA - 19/10/2020 PROCESSO D'APPELLO TRATTATIVA STATO-MAFIA L'indicatore dei luoghi dove erano avvenute le stragi fosse stato Marcello Dell'Utri. ROBERTO TARTAGLIA – EX PM PROCESSO TRATTATIVA STATO-MAFIA Chi è che insegna a Salvatore Riina il linguaggio che abbina la cieca violenza mafiosa alla raffinata guerra psicologica di disinformazione che c’è dietro l'operazione della Fa- lange Armata? NINO DI MATTEO - MAGISTRATO PROCESSO TRATTATIVA - MEMBRO CSM È successo anche questo, scoprire che un presidente della Repubblica aveva mentito. SILVIO BERLUSCONI - EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Io su indicazione dei miei avvocati intendo avvalermi della facoltà di non rispondere. SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO Buonasera, parleremo del periodo stragista che va dal 1992 al 1994, della presunta trattativa tra Stato e Mafia. Lo faremo con documenti e testimonianze inedite, tra le quali quella di Salvatore Baiardo, l’uomo che ha gestito la latitanza dei fratelli Graviano, una potente famiglia mafiosa, oggi accusata di essere l’autrice della strage di via d’Ame- lio.
    [Show full text]
  • Brief History of Sicilian Mafia
    For centuries, there had been banditry in southern Italy. It is not surprising when we consider that the area south of Rome was ruled for hundreds of years by foreign powers and the land was generally (mis)managed by absentee landlords. In their absence, the bandits stepped in to enforce the payment of dues or meagre profits from the peasants to the landowners, creaming a lot off the top. Stealing from the rich to give to the poor was no part of their raison d’etre. Over time, they became the landowners’ enforcers and then began to take over large tracts but it was the unification of Italy, following Garibaldi’s march through Sicily and up through southern Italy defeating and forcing the capitulation of the Spanish Bourbons, rulers of the Kingdom of the Two Sicilies, which gave them their greatest opportunity . If you have read “The Leopard” by Giuseppe di Lampedusa or seen the film, you will have recognised that the Mafia were gaining an important role in the running of Sicilian cities, towns and regions; they were gaining election as mayors and they were marrying into families of the nobility of the island. The Risorgimento whilst unifying the country also exaggerated the division between the north and the south. Sicilians often used to dispute (at least publicly) the existence of the Mafia or La Cosa Nostra (Our Thing) as the organisation names itself. They claimed that it was a northern construct. However, there is an excellent book by Gianni Riotta, “Prince of the Clouds”, which describes how the mafia, acting as a private army on behalf of the landowner against her peasants, uses force and murder to keep the poor of Sicily under control.
    [Show full text]
  • Accomplice-Witness and Organized Crime: Theory and Evidence from Italy
    TSE-403 March 2013 “Accomplice‐Witness and Organized Crime: Theory and Evidence from Italy” Antonio Acconcia, Giovanni Immordino, Salvatore Piccolo and Patrick Rey 7 Accomplice-Witness and Organized Crime: Theory and Evidence from Italy Antonio Acconciay Giovanni Immordinoz Salvatore Piccolox Patrick Rey{ March 30, 2013 Abstract We develop an agency model of organized crime accounting for the main trade-o¤s involved by the introduction of an accomplice-witness program. We characterize the optimal policy and identify its main determinants in a framework where public o¢ cials can be dishonest. Our predictions are tested by using data for Italy before and after the introduction of the 1991 accomplice-witness program. As predicted by the model and the earlier antitrust literature, the program appears to have strengthened deterrence and enhanced prosecution. Moreover, consistently with a novel prediction of our theory, the evidence suggests that the program e¢ cacy is a¤ected by the judicial system e¢ ciency. Keywords: Accomplice-witness, Criminal Organizations, Leniency, Whistleblowing. We greatly bene…ted from comments by one anonymous referee, the editor Richard Friberg, Ran Abramitzki, Orazio Attanasio, Ciro Avitabile, Sandeep Baliga, Richard Blundell, Dimitrios Christelis, Roberta Dessi, Luigi Guiso, Elisabbetta Iossa, Tullio Jappelli, Jakub Kastl, Alessandro Lizzeri, Riccardo Martina, Dilip Mookherjee, Marco Pagano, Erasmo Papagni, Nicola Pavoni, Adam Rosen and Giancarlo Spagnolo for many useful insights. We also thank participants to seminars in Boston (BU), London (UCL), Milan, Naples, SIE Rome (2009), EALE Rome (2009), Stanford, the 2009 CSEF-IGIER summer symposium in economics and …nance (Capri) and the 2009 Bonn and Paris Workshop on The Empirics of Crime and Deterrence (Paris) for their comments.
    [Show full text]
  • «Contrada Dietro Faddaura... »
    Processo Sisde Saranno ascoltati La Fìeg al governo: Scotti, Gava e Fanfani per la stampa GII ex ministri dell'Interno Amlntore Fanfani, Antonio Gava e misure immediate Vincenzo Scotti, saranno ascoltati come testimoni al processo per I fondi del Sisde nell'udienza del 4 • ROMA.ll Comitato di presiden­ menti eccezionalmente elevati (fi­ ottobre prossimo. La citazione del za della Federazione editon gior­ no al 500 percento) hanno messo tra ex ministri ostata decisa - nali, ha approvato all'unanimità in crisi interi settori dell'editona, le questa mattina dal giudici della • un documento in cui si ricorda co­ nsposte sono state sostanzialmen­ nona sezione penale del tribunale me quotidiani e periodici attraver­ te evasive; solo sul tema dell'utiliz­ su richiesta di Maurizio Broccolettl sino una crisi grave che ha solo in zo del giornale nella scuola, quale che con I documenti consegnati al parte motivazioni congiunturali. strumento didattico, sembra si sia Pm durante l'Istruttoria e con le .- Per superare tale situazione la registrata una reazione positiva del dichiarazioni fatte In dibattimento, Reg ha elaborato un «pacchetto» di ministro competente. ha sempre sostenuto che tutti I . richieste che è stato sottoposto alla Sul piano della pubblicità - an­ ministri dell'Interno succedutisi valutazione del sottosegretario alla. nuncia ancora la Reg - continua nell'Incarico, tranne Amlntore - presidenza del Consiglio Gianni intanto, e m misura assolutamente Fanfani, ricevevano mensilmente Letta il quale ha conseguentemen­ non comparabile con quella degli dal Sisde almeno 100 milioni di ' - te assunto, nella scorsa settimana, altn paesi europei, la pesante con­ lire. Oltre a citare I tre ex ministri, Il l'.iniziativa di indire una nunione di correnza del mezzo televisivo an­ tribunale ha respinto per tutti i ministri interessati.
    [Show full text]
  • Palermo Voleva Falcone Sostenendo Che L'operazione Di Privatizzazione Si Basa Tu La Circolare Un Concetto (Vecchio E Feudale) Di Governo Dell'econo- Mia' a PAGINA 11
    Anno 65*, n 17 Giornale Spedizione in abb. post gr, 1/70 del Partito L 800 / arretrati L. 1.600 comunista Giovedì rTJnità italiano 21 gennaio 1988 * Mediobanca: passa 14 NOMINA DEL CSM Severe critiche del consigliere Caponnetto TVattativa non stop per chiudere per 4 voti Rinasce la commissione Antimafia con nuovi poteri il contratto delle Ferrovie la privatizzazione Con uno scatto di 4 voti (38 a 34) è stata approvata Ieri «Ila Camera la risoluzione di maggioranza che dà via libera alla privatizzazione di Mediobanca. Oltre alle opposizioni ha votato contro anche l'ex ministro de Darlda. Dopo le mo­ Mannìno ritira difiche al progetto originario già Introdotte in base a un accordo di pentapartito, ieri sono stati apportati al testo finale per iniziativa del Pei nuovi emendamenti. Reichlln (nella foto) ha tuttavia motivato l'opposizione comunista Palermo voleva Falcone sostenendo che l'operazione di privatizzazione si basa tu la circolare un concetto (vecchio e feudale) di governo dell'econo- mia' A PAGINA 11 antisciopero In un vertice a palazzo Chi­ Ito i giudici polemica sulla mafia Vertice gi Ieri, il presidente del a palazzo Chigi Consiglio Gorla e i ministri Amato, Andreotli e Zanone Suscita polemiche la decisione del Consiglio supe­ Mannino non ce l'ha fatta. Nel corso di un incontro, sull'arrivo hanno affrontato la questio­ riore della magistratura di nominare a capo dell uf­ al quale erano presenti anche i sindacati, ha invitato degli F16 ne degli FI6,1 cacclabom- Una scelta ficio istruzione di Palermo Antonino Meli in luogo le Fs a non prendere per ora in esame la sua famige­ bardlerl statunitensi «slrat- di Giovanni Falcone.
    [Show full text]
  • D'alema Sigli, Uno Dei Sottosegretari Alla Presi- Denza Del Consiglio, Che Elaborò Quel Testo
    editoria d’arte Sabato 18 www.unita.it www.sillabe.it 1E Luglio 2009 Anno 86 n. 194 Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri. “ Paolo Borsellino, magistrato Via D’Amelio, 19 luglio 1992 Dopo 17 anni vicini alla verità sulla trattativa tra Stato e mafia p ALLE PAGINE 4-7 D’Alema: senza Migranti respinti radici e identità In Eritrea ridotti a fare il Pd è una palafitta gli schiavi Intervista «Solo un partito vero può favorire il Il racconto di tre immigrati. ricambio della classe dirigente. Qualcuno Italia-razzismo: 428 vittime in puntava ad abolire la sinistra» p ALLE PAGINE 8-9 mare p ALLE PAGINE 16-19 2 www.unita.it SABATO 18 LUGLIO 2009 Diario NANDO DALLA CHIESA Oggi nel giornale Sociologo PAG. 24-25 MONDO Kamikaze a cinque stelle nove morti a Jakarta nati all’ergastolo in via definitiva. E che questa L’editoriale novità avesse fatto letteralmente impazzire la Cupola portandola a eliminare chi aveva promesso impunità non ottenute e chi, al Papello contrario, aveva tenacemente impedito quel- le impunità. E anche che la mafia avesse voluto partecipare all’elezione del presidente e misteri della Repubblica mettendo per vendetta fuori gioco Giulio Andreotti, sospetto di com- PAG.20 ITALIA piacenze con i clan, proprio con l’assassinio di Paura per papa Ratzinger Falcone. Cade e si frattura un polso Chissà perché non bisogna sospettare l’esi- Già così è uno scenario mozzafiato. Una stenza di una storia parallela. Chissà chi ha mafia che conquista le impunità in Cassazio- decretato che uno studioso serio si debba ne e prende parte alle elezioni per il Quirinale, accontentare della storia ufficiale.
    [Show full text]
  • 1 Dipartimento Di Scienze Politiche Cattedra Storia Dei Partiti E Dei
    1 Dipartimento di Scienze Politiche Cattedra Storia dei partiti e dei movimenti politici Salvatore Riina: vita criminale e organizzazione mafiosa RELATORE Prof. Andrea Ungari CANDIDATO Priscilla Roscioli Matr. 073562 ANNO ACCADEMICO 2015-2016 2 SOMMARIO Introduzione ......................................................................................................................................... 3 Cosa si intende per il termine “Mafia”? ............................................................................................... 5 ANALISI BIOGRAFICA .................................................................................................................... 8 Infanzia ................................................................................................................................................ 8 Adolescenza: i primi reati .................................................................................................................... 9 Guerra tra Corleonesi ....................................................................................................................... 10 Verso Palermo ................................................................................................................................... 11 Struttura e organizzazione di Cosa Nostra ................................................................................................. 12 Il “sacco di Palermo” ................................................................................................................................
    [Show full text]
  • Copyright by Amanda Rose Bush 2019
    Copyright by Amanda Rose Bush 2019 The Dissertation Committee for Amanda Rose Bush Certifies that this is the approved version of the following Dissertation: Self-presentation, Representation, and a Reconsideration of Cosa nostra through the Expanding Narratives of Tommaso Buscetta Committee: Paola Bonifazio, Supervisor Daniela Bini Circe Sturm Alessandra Montalbano Self-presentation, Representation, and a Reconsideration of Cosa nostra through the Expanding Narratives of Tommaso by Amanda Rose Bush Dissertation Presented to the Faculty of the Graduate School of The University of Texas at Austin in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy The University of Texas at Austin May 2019 Dedication I dedicate this disseration to Phoebe, my big sister and biggest supporter. Your fierce intelligence and fearless pursuit of knowledge, adventure, and happiness have inspired me more than you will ever know, as individual and as scholar. Acknowledgements This dissertation would not have been possible without the sage support of Professor Paola Bonifazio, who was always open to discussing my ideas and provided both encouragement and logistical prowess for my research between Corleone, Rome, Florence, and Bologna, Italy. Likewise, she provided a safe space for meetings at UT and has always framed her questions and critiques in a manner which supported my own analytical development. I also want to acknowledge and thank Professor Daniela Bini whose extensive knowledge of Sicilian literature and film provided many exciting discussions in her office. Her guidance helped me greatly in both the genesis of this project and in understanding its vaster implications in our hypermediated society. Additionally, I would like to thank Professor Circe Sturm and Professor Alessandra Montalbano for their very important insights and unique academic backgrounds that helped me to consider points of connection of this project to other larger theories and concepts.
    [Show full text]
  • Government of the Shadows : Parapolitics and Criminal Sovereignty
    GOVERNMENT OF THE SHADOWS Parapolitics and Criminal Sovereignty Edited by Eric Wilson PLUTO PRESS www.plutobooks.com WWilsonilson 0000 pprere iiiiii 99/12/08/12/08 115:23:085:23:08 First published 2009 by Pluto Press 345 Archway Road, London N6 5AA and 175 Fifth Avenue, New York, NY 10010 www.plutobooks.com Distributed in the United States of America exclusively by Palgrave Macmillan, a division of St. Martin’s Press LLC, 175 Fifth Avenue, New York, NY 10010 Copyright © Eric Wilson 2009 The right of the individual contributors to be identifi ed as the authors of this work has been asserted by them in accordance with the Copyright, Designs and Patents Act 1988. British Library Cataloguing in Publication Data A catalogue record for this book is available from the British Library ISBN 978 0 7453 2624 5 Hardback ISBN 978 0 7453 2623 8 Paperback Library of Congress Cataloging in Publication Data applied for This book is printed on paper suitable for recycling and made from fully managed and sustained forest sources. Logging, pulping and manufacturing processes are expected to conform to the environmental standards of the country of origin. The paper may contain up to 70 per cent post consumer waste. 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Designed and produced for Pluto Press by Chase Publishing Services Ltd, Sidmouth, England Typeset from disk by Stanford DTP Services, Northampton, England Printed and bound in the European Union by CPI Antony Rowe, Chippenham and Eastbourne WWilsonilson 0000 pprere iivv 99/12/08/12/08 115:23:095:23:09 For Selina, who came to learn to love to listen to Charley Patton, screamin’ and hollerin’ the blues WWilsonilson 0000 pprere v 99/12/08/12/08 115:23:095:23:09 Contents Acknowledgements viii Introduction: Parapolitics, Shadow Governance and Criminal Sovereignty 1 Robert Cribb PART I: THEORETICAL PERSPECTIVES 1.
    [Show full text]
  • Age Duration Sources
    TITLE: - Human Rights. TOPIC: CURRENT The Denial of Human Rights: the Mafia ATTITUDE Men against the Mafia: Giovanni Falcone INTRODUCTION age Secondary School students (16 – 18 years old ) duration 3 periods ( 60 minutes each ) The Declaration of Human rights: authenticity and universality sources The Declaration of Human Rights, approved by UNO on the 10th of December 1948, is constituted by an Introduction and 30 articles. The Introduction, in particular, relates the lack of respect for Human Rights to the inhumanities that offend people’s conscience“, referring to the events of the Second World War ( but also to nowadays‘ attitudes). It sees in the respect of Human Rights the only way to peace and freedom in the future. Human Rights are not an abstract idea, they concern anybody’s everyday life: men’s, women’s and children’s. Moral destruction was even bigger than material destruction at the end of WWII. Violence to individuals and peoples was evident. In 1945 the UNO statute was established in a spirit of reconstruction and recovery of human dignity, the Declaration of Human Rights was drawn up after three years of long discussions. Its moral authority was very high and it inspired international treaties, constitutions and internal laws in each country. Its articles can comply with different cultures and traditions, they should grant the respect and the full development of each person, a true „ rulebook for 5 billion people (Antonio Cassese). We are living a time of recession and social crisis, above all a lack of values, the same values and human rights that the Declaration promoted and should increase.
    [Show full text]