Giovanni Falcone, Paolo Borsellino: Due Vite INTRECCIATE

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Giovanni Falcone, Paolo Borsellino: Due Vite INTRECCIATE Protagonisti Quella domenica il caldo era oppri- sirene. Per me cominciò così l’incu- mente e la città si era svuotata. bo di via D’Amelio. All’inizio della 16:58, Palermo Il telefono di casa squillò alle 17. strada vidi un pezzo di braccio car- Era una mia amica che terrorizzata bonizzato, mi era sembrato un rotta- come Beirut mi diceva «sono tremati i palazzi, me, solo dopo capii che cos’era. Mi c’è stata una bomba, vieni». Un paio muovevo come un automa in mezzo alle Il primo giornalista arrivato in di minuti ed ero già sul posto. Le auto in fiamme, improvvisamente non via D’Amelio pochi minuti dopo fiamme avvolgevano decine di auto, c’era più caldo. Arrivarono i vigili i palazzi erano sventrati, dalle ma- del fuoco e le prime volanti, tutti la strage ricorda quel terribile cerie vedevi apparire gente sangui- correvano ma nessuno ancora sapeva pomeriggio. Attimo per attimo. nante, suonavano decine di allarmi e quello che era successo. Non si sa- Giovanni Falcone, Paolo Borsellino: due vite INTRECCIATE , Il coraggio UNA COPPIA “SCOMODA”A” Falcone e Borsellino sorridenti durante un dibattito a Palermo nel 1992. Alle loro spalle, i luoghi dove sono stati uccisi: rispettivamente, lo svincolo per Capaci e via D’Amelio a Palermo. peva neanche chi era stato ucciso, terra a pochi metri dal portone noi giornalisti cercavamo di capi- il primo nome che venne fuori fu d’ingresso, vicino a lui il corpo di re, ma mai capire era stato così quello del giudice Ayala. Ma Ayala uno dei suoi uomini. A poca distan- difficile. Alle 17:30 ero in diretta abitava a poche centinaia di metri za, appesa a un muro, la carcassa di con il telegiornale. Intervistai e dopo poco era già lì sul posto. un’auto. Era della 126 usata come Vizzini, Ayala e altri, tutti erano Ci volle più di mezz’ora prima di bomba, 300 chili di tritolo si dis- terrorizzati. Palermo veniva para- sapere con certezza chi fosse la se. Intanto arrivavano ambulanze, gonata a Beirut ed era vero: la città vittima, alcune ore prima di sapere magistrati, politici, giornalisti, viveva il peggior incubo della sua chi erano i cinque ragazzi della sua gente comune. Quell’angolo di città storia, e a me toccava raccontarlo. scorta. Eppure il corpo del giudice improvvisamente si riempì. C’era Fabio Nuccio Borsellino lo avevo visto. Era a chi chiedeva aiuto e chi piangeva, (all’epoca corrispondente del Tg4) uno STESSO DESTINO. Affrontato a testa alta di essere eroi 7 mprovvisamente, l’inferno. In un caldo sabato di maggio, alle 17:56, un’esplosione squarcia l’autostra- da che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci: 5 quintali di trito- Ilo distruggono cento metri di asfalto e fanno letteralmen- te volare le auto blindate. Muore Giovanni Falcone, magi- strato simbolo della lotta antimafia. È il 23 maggio 1992. 19 luglio, 57 giorni dopo. Il magistrato Paolo Borsellino, impegnato con Falcone nella lotta alle cosche, va a trovare la madre in via Mariano D’Amelio, a Palermo. Alle 16:58 un’altra tremenda esplosione: questa volta in piena città. La scena che si presenta ai soccorritori è devastante (v. riqua- dro in apertura di servizio). Seguono giorni convulsi. La fa- miglia Borsellino, in polemica con le autorità, non accetta i funerali di Stato. Non vuole la rituale parata dei politici. E alle esequie degli agenti di scorta una dura contestazione accoglie i vertici istituzionali. Il neo-presidente della Re- pubblica, Oscar Luigi Scalfaro, è trascinato a stento fuori La vita del piccolo dalla Cattedrale di Palermo, con il capo della polizia Vin- cenzo Parisi che gli fa da scudo. Giovanni? Dedicata Sono passati vent’anni, eppure nuovi colpi di scena hanno recentemente aperto squarci di luce su queste vicende su cui alla SCUOLA non c’è ancora completa chiarezza. Ma chi erano i due ma- gistrati-simbolo che hanno sacrificato la vita al servizio del- e all’Azione cattolica llo SStato?tato E pperché sono stati uccisi in modo così efferato? NNN . Le vite di Giovanni Falcone e PPaoloaol Borsellino risultano intrecciate fin dall’inizio. EEnEntrambitr nacquero a Palermo: Giovanni il 20 mag- ggigioo 1939, Paolo 8 mesi dopo, il 19 gennaio. Ed en- GITA AL ttrtrambiam crebbero nella Kalsa, l’antico quartiere di ori- COLOSSEO ggiginene araba di Palermo, zona di professori, commer- Sopra, Giovanni cciciantian ed esponenti della media borghesia. Abitavano Falcone a 10 anni, a popoche decine di metri di distanza l’uno dall’altro e con un’aria seria e compassata. ffufuronoro amici fin da bambini: si ritrovavano a gioca- A destra, durante rre iinn piazza della Magione. una gita a Roma NNeNella vita del piccolo Giovanni c’erano la scuola, nel 1955: alle sue ll’Azione’Az cattolica e pochi divertimenti. Per il padre, spalle si vede il Colosseo. uun uuomo molto austero, viaggi e villeggiatura non eesesistevano.ist “Mio padre stava molto in casa” raccontava FFaFalconelc nel libro di Francesco La Licata Storia di Gio- vvavanninn Falcone (Feltrinelli). “Per lui era un punto d’or- ggogogliogli non aver mai bevuto al bar una tazzina di caffè”. E ananche la madre era una “donna energica e autoritaria. CCoConn i 7 e gli 8 la mia pagella veniva considerata brutta”. In casa Borsellino, invece, l’ambiente era più vivace: c’c’eranoera spesso amici in visita e si discuteva di libri e di ffilosofia.ilosos A scuola Paolo non sbagliava un colpo. In gre- ALL’ACCADEMIA co aavevavevav 10, si alzava alle 5 del mattino per studiare e la sua MILITARE memoriar prodigiosa faceva il resto. I suoi genitori posse- La fototessera di Giovanni Falcone devano una farmacia in via della Vetreria, e anche per que- all’Accademia navale sto il padre era un’autorità nel quartiere. di Livorno, nel 1957. S , . Giovanni e Paolo fre- Vi andò dopo la quentarono tutti e due il liceo classico. Per il primo le scuo- maturità classica, ma poi cambiò le secondarie furono particolarmente importanti: grazie al idea e si iscrisse a suo professore di Storia e filosofia, Franco Salvo, imparò a Giurisprudenza. sfuggire ai dogmi e a coltivare il dubbio, fino ad abbando- 8 www.focusstoria.it nare il rito della messa domenicale con la madre. Dopo la maturità entrò all’Accademia militare di Livorno, poi ci ri- pensò e si iscrisse a Giurisprudenza. Borsellino invece optò subito per gli studi di Legge, ma mentre frequentava l’uni- versità gli morì il padre, e le condizioni economiche della sua famiglia peggiorarono. Nonostante le difficoltà, a 22 anni si laureò con 110 e lode. Anche Falcone si laureò a pieni voti. E l’anno successivo conobbe una donna di nome Rita: fu un colpo di fulmine, al quale seguì il matrimonio. I primi passi della sua carrie- ra Falcone li mosse a Lentini (Siracusa) come pretore, per poi trasferirsi nel 1966 a Trapani, dove rimase per 12 anni. Così, un po’ alla volta, il magistrato si emancipò definiti- vamente dalla famiglia (tanto che la sorella Anna raccon- tò di averlo ritrovato “comunista”) e cominciò a entrare in contatto con la realtà della mafia. Non era ancora costret- ttoo a viviverree sotttoto scorttaa, qquuindi trovò il tempo per dedicarsi ad alcune attività sociali e si im- pegnò a favore del referendum A casa di Paolo suls divorzio. D . Nel frat- Borsellino c’erano spesso tempo Paolo aveva cominciato la sua carriera al tribunale civile di AMICI e si discuteva Enna come uditore giudiziario. Nel 1967 ebbe il primo incarico di libri e filosofia direttivo – pretore a Mazara del Vallo (Trapani) – e nel dicembre 1968 sposò Agnese Piraino Leto, dallad quale avrà 3 figli. Nel 1969 fuf trasferito a Monreale, vicino L’ETÀ DEI a Palermo, dove lavorò fianco a GIOCHI Bambini giocano nel quartiere fif anco con il capitano dei carabi- Sopra, Paolo arabo della Kalsa, a Palermo, dove nieri Emanuele Basile. Quest’ul- Borsellino ritratto crebbero entrambi i magistrati. il giorno della sua timo,t però, fu ucciso dalla mafia Prima comunione. nel 1980. “Mi hhaannnnoo ammazzato un fratello” disse Borsel- A destra, il futuro lino in quell’occasione, e si mise a indagare sull’omicidio. magistrato su una Falcone, intanto, si era trasferito anche lui a Palermo, biciclettina in un giardino pubblico dove lavorò al processo al costruttore edile Rosario Spato- di Palermo. la, accusato di associazione mafiosa. Fu così che i due vec- chi amici tornarono in contatto e cominciarono a scam- biarsi informazioni sulle inchieste.nchiei sts e. IIll pprrooccesssoso Sppaattotolollaa mii-- se tra l’altro in luce le qualità di Faallcone, che aacccocommppaaggnòò l’istruttoria con indagini banan- carie e societarie: un metodo ddii indagine innovativo che si rive-e- lò efficacissimo. I “” C.. La situazione a Palermo era in A 222 ANNI, rapido cambiamento. Falconone LALA LAUREA Paolo Borsellino si era accorto che spesso gli iinn- rriiceve i complimenti dagati e i membri delle coschhee delladeella commissione sotto inchiesta venivano uccccii-- dd’’esaesame: si laureò si o sparivano misteriosamente. in GGiiurisprudenza con 111 0 e lode a soli Il motivo? Era cominciata uunna 2222 anni.an Pochi mesi guerra di mafia, che tra gli ulull-- primaprima era morto timi mesi del 1981 e i primi deell il padrpad e Diego. www.focusstoria.it 9 SOTTO IL SOLE DDII NAPOLI Da piccoli si incontravano nel Gioovvanni Falcone al mare, a Napoli, di nellll’’aagosto del 1958. QUARTIERE ARABO AAvveevva 19 anni. GGlli aannni del liceo, Palermo. Da grandi, nel 1983, inin cuicui imparò a ccoollttivare il dubbio si ritrovarono insieme nel e a sfsfuggire i dogmi, furfuronoon molto imporimportanti per lui.
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