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Archivi, Biblioteche, Musei L’archivio e la biblioteca di Francesco G. Tricomi ∗ ERIKA LUCIANO - LUISA ROSSO 1. Francesco Giacomo Tricomi1 Nato a Napoli il 5 maggio 1897 in un’agiata famiglia borghese, Tricomi frequenta l’Istituto tecnico locale, dove concepisce una passione per gli studi scientifici grazie all’influenza del suo insegnante di Matematica Alfredo Perna. Conseguito il diploma all’età di appena sedici anni, s’iscrive al corso di laurea in Chimica dell’Università di Bologna. L’anno successivo passa a Fisica e infine, nel 1915-16, torna a Napoli e si immatricola al terz’anno del corso di studi in Matematica. Arruolato nell’autunno del 1916, segue un corso per allievi ufficiali di complemento presso l’Accademia militare di Torino e il 1 aprile 1917, fresco di nomina, è inviato al fronte, dapprima sul Carso e poi nella zona del monte Grappa e del Piave. Nonostante la guerra, riesce comunque a portare avanti gli studi scientifici e consegue la laurea in Matematica a Napoli il 16 aprile 1918, durante una licenza. Terminata la Grande Guerra, Tricomi torna a Napoli all’inizio del 1920, decorato di due croci al merito, e riallaccia i rapporti con alcuni suoi ex docenti, fra cui R. Marcolongo e G. Torelli che lo indirizzano nelle prime ricerche e lo mettono in contatto con G. Fubini. Nel febbraio del 1921, su suggerimento di U. Amaldi, è assunto da F. Severi quale assistente alla cattedra di Geometria analitica presso l’Università di Padova. L’esperienza alla ‘Scuola’ di Severi è tuttavia di breve durata, poiché nei primi mesi del 1922 Tricomi è chiamato a Roma dove consegue la libera docenza in Analisi algebrica e infinitesimale e dove ha modo di inserirsi in un ambiente accademico di eccezionale levatura, che vanta in quegli anni la presenza di illustri matematici, fra cui V. Volterra, G. Castelnuovo, F. Enriques, T. Levi- Civita e G. Bagnera. A questo periodo risalgono i primi cenni di un suo interesse per le ∗ Erika Luciano, Dipartimento di Matematica G. Peano, Università di Torino, mail: [email protected]; Luisa Rosso, mail: [email protected] Abbreviazioni: AAVV, autori vari; mss., manoscritto; UMI, Unione Matematica Italiana; a.a., anno accademico. 1 Nell’ampia letteratura su F.G. Tricomi cfr. AAVV, Tricomi’s ideas and contemporary applied mathematics, Convegno internazionale in occasione del centenario della nascita di Francesco G. Tricomi: Roma, 28-29 novembre - Torino, 1-2 dicembre 1997, Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1998; GUANG CHANG DONG, MIN YOU CHI, Influence of Tricomi’s mathematical work in China, in Mixed Type equations, Leipzig, Teubner, 1986; GAETANO FICHERA, Francesco Giacomo Tricomi, «Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Rendiconti Lincei. Matematica e Applicazioni», 8, 66, 1979, pp. 467- 483; ID., Francesco Giacomo Tricomi, «Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino, Classe di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali», 114, 1980-81, pp. 37-48; ID., Francesco Giacomo Tricomi, in Mathematical analysis, Leipzig, Teubner, 1985, pp. 6-31; MATILDE FICHERA COLAUTTI, ... ed è subito sera ... La lunga, brevissima vita di Gaetano Fichera, s.l. 2006; SOLOMON GRIGOR’EVICH MIKHLIN, On Tricomi’s works on integral equations, in Mixed type equations, 1986 cit., pp. 195-204; UBALDO RICHARD, Francesco Giacomo Tricomi, «Bollettino dell’UMI», 6, 1, 1982, pp. 159-170; FULVIA SKOF, Francesco Giacomo Tricomi, in CLARA SILVIA ROERO (a cura di), La Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali di Torino 1848-1998, t. 2 I docenti, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1999, pp. 598-602; ALESSANDRO TERRACINI, Ricordi di un matematico, un sessantennio di vita universitaria, Roma, Cremonese, 1968, pp. 105-106, 113-117, 154-155; FRANCESCO G. TRICOMI, La mia vita di matematico attraverso la cronistoria dei miei lavori (Bibliografia commentata 1916- 1967), Padova, Cedam, 1967; ID., Opere scelte, 2 voll., Bologna, UMI, 2011; LUISA ROSSO, Il fondo manoscritto di Francesco Tricomi e la sua biblioteca, Tesi di laurea magistrale in Matematica, relatore prof. Erika Luciano, Università di Torino, 2017. Rivista di Storia dell’Università di Torino VII 2018.1 105 ERIKA LUCIANO - LUISA ROSSO equazioni alle derivate parziali del second’ordine, che diventeranno uno dei suoi temi di ricerca prediletti. Risultato vincitore di un concorso a cattedra di Analisi algebrica e infinitesimale nel 1924, Tricomi lascia Roma per Firenze nel febbraio del 1925. Nel novembre dello stesso anno, a seguito del pensionamento di E. D’Ovidio si trasferisce all’Università di Torino, dove gli viene affidato l’insegnamento di Analisi algebrica. Nel 1932 passerà sulla cattedra di Analisi infinitesimale, di cui era stato formalmente titolare, fino ad allora, G. Peano. Al suo arrivo nella facoltà torinese - ricorda lo stesso Tricomi - percepisce subito alcune tensioni, determinate dalla presenza di due gruppi: quello "ebraico", cui aderivano G. Fano e G. Fubini, con tendenze conservatrici, e quello vettorialista di Peano, T. Boggio e C. Burali-Forti. Le simpatie di Tricomi vanno senza esitazione al primo gruppo, anche per la salda amicizia che lo lega ai geometri Fubini e A. Terracini. Antifascista dichiarato, Tricomi si rifiuta di prendere la tessera fino al 1933 e, dopo la promulgazione delle leggi razziali, si prodiga per aiutare gli amici Terracini e Fano, procurando loro libri e riviste, e facendo pubblicare a Terracini un manuale di Algebra per i licei sotto falso nome. Nell’autunno del 1942 - a seguito dell’occupazione nazista - Tricomi è però costretto a lasciare Torino e a rifugiarsi nelle valli valdesi con la moglie Susanne Fomm (1904-1959), la madre e una sorella. Dopo l’8 settembre, deve darsi alla macchia per sfuggire alle ritorsioni nazifasciste e raggiunge Roma, dove vivrà in clandestinità per oltre otto mesi, aiutando G. Castelnuovo, F. Enriques e altri colleghi ebrei con le loro famiglie a sfuggire ai rastrellamenti. Tornato in Piemonte con l’aiuto degli Alleati nel 1944, Tricomi riprende l’insegnamento universitario fino alla primavera del 1948 quando A. Erdélyi lo invita a recarsi in missione scientifica al California Institute of Technology di Pasadena per prendere parte al Bateman Manuscript Project. Qui trascorrerà tre anni (1948-1951), impegnato con A. Erdélyi, W. Magnus e F. Oberhettinger nella redazione di un trattato sulle funzioni speciali e le trasformazioni funzionali. Nonostante il desiderio della moglie di restare negli States, Tricomi rientra in Italia nel 1952 e riprende la sua cattedra, da cui non si allontanerà più - eccetto che per brevi soggiorni all’estero dovuti a congressi, conferenze e seminari - fino al collocamento a riposo nel 1967. Direttore della Scuola di Analisi matematica, dell’Istituto di Calcoli numerici e grafici, della Biblioteca speciale di Matematica, del Seminario Matematico e dei relativi Rendiconti, dichiarato emerito nel 1972, Tricomi è insignito di numerosi riconoscimenti, fra cui la laurea honoris causa in Ingegneria del Politecnico di Torino e la grande medaglia d’oro per la Matematica dell’Accademia Nazionale dei XL. È inoltre socio linceo (dal 1951), membro dell’Accademia delle Scienze di Torino e suo presidente nel triennio 1973-76. Si spegne a Torino il 21 novembre 1978. La sua produzione scientifica è vasta, comprendendo oltre 300 lavori, caratterizzati da un vivo gusto per i problemi concreti e applicativi: fondamentali sono, in particolare, i contributi da lui lasciati nel campo delle equazioni alle derivate parziali di tipo misto e delle funzioni speciali. Nella memoria lincea Sulle equazioni lineari alle derivate parziali di 2° 106 L’Archivio e la Biblioteca di Francesco G. Tricomi 2 ordine di tipo misto egli studia l’equazione yu xx + u yy = 0 , ellittica per y>0, iperbolica per y<0, e parabolica per y=0. Come avrebbero successivamente dimostrato T. von Karman e F. Frankl, essa fornisce un’approssimazione transonica lineare di primo grado dell’equazione (non lineare) che si incontra nello studio del moto di un corpo in un fluido che, passando da una velocità subsonica a una supersonica, si muove con una velocità prossima a quella del suono. Lo studio di Tricomi si rivela fondamentale e dà impulso a importanti sviluppi teorici nel campo delle equazioni ellittiche degeneri e delle equazioni integrali singolari: da allora l’equazione e i gas di cui essa descrive il comportamento sono chiamati con il suo nome. Tricomi lascia poi una profonda traccia nel campo delle funzioni speciali e delle trasformazioni funzionali in senso classico: i risultati da lui ottenuti confluiscono nella fondamentale opera Higher transcendental functions vols. I, II, III3, redatta durante la sua permanenza presso il Caltech. Partendo dallo studio dell’equazione differenziale delle funzioni ipergeometriche confluenti, Tricomi introduce un opportuno integrale di questa (detto funzione di Tricomi) che, insieme con la funzione di Kummer, permette di ottenere come casi particolari molte funzioni speciali, fra cui quelle di Bessel, i polinomi di Laguerre, di Hermite, ecc. Altrettanto numerosi e fondamentali sono i suoi risultati sulle valutazioni asintotiche, sugli sviluppi in serie, sul calcolo numerico, sulla teoria delle trasformazioni e le relative applicazioni. Le qualità didattiche di Tricomi emergono, invece, dalla sua poderosa attività di trattatista, come autore sia di manuali dedicati agli studenti (per esempio di Analisi per il primo biennio universitario), sia di trattati monografici più specialistici (sulle funzioni ellittiche, le funzioni