Il Pasubio E La Strada Delle 52 Gallerie

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Il Pasubio E La Strada Delle 52 Gallerie IL PASUBIO E LA STRADA Il Monte Pasubio è un massiccio DELLE 52 GALLERIE situato nelle Alpi Orientali, tra le province di Vicenza e Trento, “Racconti di viaggio” nel Gruppo delle Piccole tra spettacolare natura montana e Dolomiti, così chiamate per la ardito ingegno umano presenza di guglie, pareti scoscese e ripide gole come la Marmolada e i massicci circostanti. Il crinale principale si estende in senso Nord – Sud con il punto più alto, Cima Palon, a 2.239 m di altezza. Il versante settentrionale, trentino, accessibile dal Passo Borcola, è caratterizzato da piccoli e ondeggiati altipiani, alternati a crinali ed ampie conche prative, sovente utilizzate come pascoli; qui si trova il Rifugio Vincenzo Lancia, in località Alpe Pozza , punto di Andare sul Pasubio e percorrere partenza di numerose la Strada delle 52 Gallerie è più escursioni. Il versante di una semplice escursione in meridionale, in territorio veneto, montagna. È un percorso tra la invece è impervio: numerose natura d’alta quota, che ti fa valli laterali rendono l’accesso rivivere frammenti di storia, alla sommità molto difficoltoso. quelli della Grande Guerra, in Per raggiungere la località “Porte modo coinvolgente, vivo, quasi del Pasubio”, come essa fosse finita ieri. Questa opportunità mi è stata offerta dagli amici del Club Alpino Italiano della Sezione di Porretta Terme (Bo) ed è stata un’esperienza talmente unica che mi ha spinto a raccontare con immagini e parole i tre giorni lassù. 1 1.928 m, punto storicamente nevralgico per la sua vicinanza al fronte italo-austriaco, proprio durante la prima guerra mondiale, vennero costruite due strade militari che ancora oggi permettono di raggiungere a piedi la Zona Sacra. La prima sale da Ovest, è chiamata “Strada degli Eroi” inizia sulla cima del Colle Xomo a 1.058 m e si congiunge con la Strada degli Eroi a Porte del Pasubio; e lo confermano le 15 targhe incastonate nella roccia, in essa permetteva il passaggio onore alle medaglie d’oro al degli autocarri utilizzati per valor militare; risale la Val di portare uomini e rifornimenti Fieno da Pian delle Fugazze e, sulla linea del fronte. Tuttavia con la Galleria Generale era esposta direttamente al d’Havet, passa nell’impervia Val fuoco nemico e, per la sua Canale fino al Rifugio Papa. esposizione a Nord, non era L’altra invece si chiama “Strada percorribile d’inverno. Tutti degli Scarubbi”, costruita sul questi fattori resero necessaria versante settentrionale del la costruzione di una strada Monte Forni Alti, alternativa. Nacque così la “Strada delle 52 Gallerie”, detta anche “Strada della Prima Armata”: una mulattiera che risale il versante meridionale del monte, al riparo dall’artiglieria austriaca in zona impervia e 2 scoscesa, con guglie, gole, pareti rocciose a strapiombo e fossi con corsi d’acqua e cascate. Con questa consapevolezza e con un sentimento di attesa è cominciata la nostra gita sabato Proprio questa caratteristica 14 luglio. Abbiamo lasciato le morfologica rese grandiosa nostre auto nello spazio a allora (e la rende tuttora, a pagamento a disposizione dei maggior ragione) la sua turisti in località Bocchetta realizzazione, compiuta oltre Campiglia. tutto in tempo brevissimo. La strada venne, infatti, ideata e realizzata dall’Esercito italiano nel 1917, in pochi mesi, da febbraio a novembre, nel pieno del conflitto mondiale, con lo scopo di offrire un passaggio protetto ai militari per i rifornimenti delle truppe. Le Il vestiario indossato e le peculiarità progettuali e attrezzature portate con noi costruttive della “Strada”, unite sono state quelle tipiche da alla posizione strategica, escursione in montagna con confermano tutt’oggi che essa è pernottamento in rifugio: maglie un capolavoro di ingegneria. In tecniche, giacche a vento, aggiunta a tattica e tecnica, scarpe da trekking e la torcia da inoltre, vi è la motivazione portare sulla fronte per ambientale: percorrendola illuminare i tratti in galleria. infatti si può ammirare un Bocchetta Campiglia è all’inizio paesaggio unico e di grande del cammino della “Strada” e si bellezza, un panorama che, capisce il motivo: è una sella nelle giornate serene, arriva fino naturale a 1.216 m, poco alla pianura veneta. distante dal Passo Xomo, punto 3 strategico durante il conflitto per ottenere il risultato prefisso, proprio perché aveva inizio qui il impegnati senza sosta, giorno e percorso più impervio della notte, senza potersi stancare. Strada degli Scarrubbi, quello Gli esecutori della Strada furono sfavorevole al nostro esercito. gli uomini della 33ª Compagnia Bocchetta, inoltre, coincise con minatori del 5º reggimento il punto di massimo dell'Arma del Genio dell'Esercito avanzamento raggiunto Italiano, con l'aiuto di sei dall’esercito austriaco nel centurie di lavoratori, maggio 1916 e qui fermato dai Compagnia 349, 523, 621, 630, nostri soldati che riuscirono a 765 e 776. porre un argine verso la pianura vicentina. La bellezza naturale del luogo ci ha subito colpito e affascinato: una vegetazione varia e lussureggiante di pinete e latifoglie ha contornato il cammino dall’inizio e per tutto il suo percorso terminato sulle rocce. In alcuni punti abbiamo incontrato spazi di sosta all’aria aperta con vista su un magnifico panorama: vallate, discese, pendii, capaci di rivelare o nascondere territori e storie. Sin dalla prima galleria e man mano nel salire in alto, il cammino è anche invito alla riflessione; e quelle storie, le storie di quegli uomini, le abbiamo in qualche modo A capo della Compagnia vi fu avvertite. Ed è quasi sembrato nei primi mesi il Tenente di vederli quei militari: graduati Giuseppe Zappa e nei mesi e soldati semplici, ragazzi, successivi il Capitano Corrado uomini giovani ed altri più Picone. Quest’ultimo, nello attempati ed esperti, a lavorare stesso anno di realizzazione, insieme di testa e di mani, con diede una dedica ad ogni gli attrezzi che la tecnica di galleria. Alcune portano il nome allora consentiva a fare squadra di militari, soldati semplici 4 oppure graduati, altre fanno riferimento alle Compagnie e alle regioni dedite all’attività nella zona. Eccole lì le loro storie in quei nomi: L’Aquila, Liguria, Mantova, Polesine, Parma, Bergamo, Reggio Calabria e tante, tante altre ancora. Quasi trent’anni fa, nel Ve ne sono alcune, come la 19 e 1991, per rafforzare il percorso la 20 ad esempio, che per esplicativo, in ogni galleria fu superare ostacoli o dislivelli, si apposta una iscrizione con il “attorcigliano” come una vite nome ed il numero progressivo. facendoti trovare all’uscita nella stessa posizione dell’entrata ma ad una quota superiore. Passo dopo passo, galleria dopo galleria siamo arrivati alla cinquantaduesima e alla località Porte del Pasubio, dove il paesaggio naturale montano ha continuato a riservare spaccati Inoltre, in quello stesso anno, e panorami magnifici. A titolo l’Associazione Nazionale informativo, aggiungo e Combattenti e Reduci ANCR di confermo che la “Strada” risulta Vicenza ha dato il nome alla un percorso adatto a tutti. É di nr.49 e alla nr.50: “Soldato media difficoltà perché in alcuni italiano” e “Plotone minatori tratti vi sono punti a cui sardo”. Durante la nostra prestare particolare attenzione, camminata – durata 4 ore (sosta sia per il terreno scivoloso, sia per il pranzo compresa) per per piccole aree esposte agli consentirci di ammirare appieno strapiombi. l’intero percorso - abbiamo colto per ogni galleria la sua particolarità e compreso in pieno la geniale progettazione e abilità esecutiva. 5 ad indicare la numerosa presenza di persone e forse in parte anche la loro provenienza. Più volte rimodernato e ristrutturato, il Papa ha una capienza di 60 posti letto ed è aperto per tutto il periodo estivo da giugno a settembre. Sulla sua facciata sono incastonate A Porte del Pasubio ci ha accolto alcune lapidi, tra le più il Rifugio Achille Papa. Di significative il comunicato del proprietà del CAI sezione di Gen. Graziani alle truppe del Schio, 1916 e le parole, commoventi, di una poetessa di Schio, Romana Rompato, che recita: “Chi ha salito senza palpiti d'amore questo Calvario della Patria; chi non sosta con animo purificato su questa rocce gloriose, non entri in questo rifugio, né contempli da queste libere venne costruito nel 1921 su altezze la dolorante fecondità del quello che rimaneva di un piano e il mistero dei cieli”. ricovero in muratura, tra una La prima tappa, quella più distesa di baracche e ricoveri importante, della nostra gita sì è che quassù arrivarono ad conclusa con soddisfazione ed ospitare fino ad un migliaio di entusiasmo di tutti i persone. Per questo motivo il partecipanti, Dopo aver messo i luogo era stato chiamato El nostri oggetti personali nelle Milanin, ampie camerate, seduti ai tavolini fuori dal rifugio ci siamo rifocillati con un buon dolce e una birra fresca. Subito dopo c’è stato il tempo per visitare nei dintorni due posti significativi della Zona Sacra del Pasubio, due costruzioni successive al conflitto ma direttamente 6 collegate alla Grande Guerra: realizzato durante la guerra dai l’Arco Romano Fanti della Brigata Liguria, e prese il posto del monumento costruito in origine dai soldati a quota 2.035 m poco dopo la galleria ossario destinata a raccogliere i resti umani di tanto in tanto rinvenuti. Sulla Sella del Comando si trova invece la chiesetta di Santa Maria del Pasubio, voluta dai reduci, dove e la chiesetta di Santa Maria del nelle domeniche estive si Pasubio. celebra regolarmente la Santa Messa. Appena fuori dalla chiesa si trova la tomba del generale Vittorio Emanuele Rossi, comandante del Battaglione Monte Berico, che volle tornare lassù, una volta morto, insieme ai suoi soldati. Una lauta e buona cena nel L’Arco Romano, eretto proprio in rifugio ha concluso la prima pietra del Pasubio, fu costruito giornata di viaggio. nel 1935 su iniziativa del Il mattino seguente, di buon’ora, comune di Schio e venne la nostra escursione è dedicato ai caduti dispersi nel proseguita nei luoghi ove si campo di battaglia.
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