Coronavirus, positivo al test del coronavirus

Il Presidente della Regione Lazio è risultato positivo al test per il coronavirus. Zingaretti attraverso un videomessaggio ha fatto sapere di stare comunque bene e che nei prossimi giorni resterà a casa in quarantena volontaria da dove continuerà a seguire il lavoro che c’è da fare.

I medici mi hanno detto che sono positivo al Covid19. Sto bene ma dovrò rimanere a casa per i prossimi giorni. Da qui continuerò a seguire il lavoro che c’è da fare. Coraggio a tutti e a presto!

Pubblicato da Nicola Zingaretti su Sabato 7 marzo 2020

“I medici mi hanno detto che sono positivo al coronavirus“. Lo ha annunciato, con un videomessaggio su Facebook, Nicola Zingaretti. “Sto bene ma dovrò rimanere a casa per i prossimi giorni – ha aggiunto il segretario del Pd – . Da qui continuerò a seguire il lavoro che c’è da fare. Coraggio a tutti e a presto”.

Partito Democratico: Nicola Zingaretti è il nuovo segretario

Nicola Zingaretti sarà il nuovo segretario del Pd. Secondo il Comitato organizzatore, ha ottenuto oltre il 60% dei voti alle primarie. Gli altri due sfidanti, prendono atto della vittoria del governatore: Roberto Giachetti lo ha chiamato per complimentarsi. E gli ha augurato ‘Buon lavoro’.

Alla consultazione nei gazebo hanno partecipato durante la giornata circa di un milione e mezzo di cittadini. Lunghe code, infatti, si sono registrate ovunque in Italia. Il presidente della Commissione congresso, Gianni Dal Moro ha affermato che “l’affluenza è stata omogenea in tutto il territorio nazionale, senza sacche di difficoltà e con un leggero picco al centro-sud, in particolare nel Lazio e in Campania”.

Intorno alle 23 dovrebbero essere diffusi dati relativi al 30% dei votanti, in grado di indicare una proiezione attendibile Ai seggi, aperti dalle 8, fino alle ore 20, si sono registrate code, in alcuni casi anche lunghe.

Viene eletto direttamente solo chi supera il 50% dei voti, altrimenti lo Statuto prevede l’elezione da parte dell’Assemblea nazionale. Il primo a votare alle primarie, tra i volti noti del Pd, è stato Walter Veltroni. L’ex segretario si è recato al gazebo di piazza Fiume, a Roma, alle 8 in punto, per esprime la sua preferenza. In mattinata a Roma il voto di , poi quelli di Luca Zingaretti e Roberto Giachetti. Maurizio Martina vota invece nella sua città, a Bergamo. Carlo Calenda vota e fa lo scrutatore in mattinata nel Gazebo di Piazza del Popolo, sempre a Roma, mentre ha votato alla Leopoldina, a Firenze. Il leader storico dell’Ulivo Romano Prodi a Bologna.

Carlo Calenda scrutatore al gazebo di Piazza del Popolo. ‘E’ il momento più alto della democrazia, perché le persone scelgono direttamente il proprio segretario’, spiega. In un tweet Calenda aveva invitato ad andare a votare alle primarie: ‘Un gesto di democrazia e un modo per mobilitarci contro il tentativo del Governo di farci uscire dall’Ue nel silenzio’, aveva scritto. ‘Più siamo, meglio è per l’Italia’.

L’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha votato questa mattina alle Primarie del Pd in un seggio allestito in un circolo Arci di via Goito, nei pressi della Stazione Termini di Roma. “Speriamo sia una bella giornata, sarà una bella giornata – ha detto – Cosa mi aspetto dall’affluenza? Io penso che ieri a Milano sia stato un bel sabato, e possiamo avere oggi in tutta Italia una bella domenica‎. L’affluenza, per scaramanzia abbiamo detto questi giorni il ‘milione’, come il signor Bonaventura… adesso non diciamo niente. Diciamo che il fatto che ci siano gli iscritti e centinaia di migliaia di non iscritti, elettori e simpatizzanti che oggi partecipano alla scelta del segretario del Pd è una cosa unica nel panorama politico italiano e molto importante per la nostra democrazia. Il fatto di ieri a Milano ci porta bene e ci dà ottimismo – ha aggiunto Gentiloni – e sui numeri vedremo, toccherà fare mezzanotte”. Gentiloni si è messo in coda con gli altri elettori, conversando con loro e stringendo mani. “Abbiamo finito le schede…‎” ha scherzato con il personale del seggio.

“Non è un voto contro il Governo, è un voto per il cambiamento”. A dirlo Romano Prodi, al suo arrivo al seggio. “Non si deve mai votare contro, si deve votare pro”, ha spiegato l’ex premier, aggiungendo: “Ma attenzione che se si continua così, il Paese va proprio in serie C o D, questa è la situazione che abbiamo”.

Anche il mondo dello spettacolo in coda a Roma per partecipare alle Primarie del Pd. Il ‘romanissimo’ Gigi Proietti ha votato al seggio sulla Cassia. Toscano d’origine ma evidentemente votante nella Capitale Roberto Benigni, che invece è stato visto in fila nel rione di Testaccio

Franceschini e Astorre a Genzano per sostenere Nicola Zingaretti alla segreteria del Pd

GENZANO (RM) – Sabato scorso si sono riuniti nella sala dell’ex enoteca comunale di Genzano di Roma (ora un centro per gli anziani) tutti i vertici amministrativi legati al mondo del centrosinistra per ascoltare l’onorevoleDario Franceschini, grande sostenitore di Nicola Zingaretti per la segreteria del Partito Democratico. Vicino al leader di AreaDem, componente strategica del PD, siede il segretario generale del Lazio Bruno Astorre.

Astorre: “Incrementare la partecipazione”

Bruno Astorre auspica nella “creazione di gruppi in modo da poter incrementare la partecipazione”. Mancano pochi giorni alle primarie dem del 3 marzo e il nodo è far sapere alle persone che chiunque può votare ma soprattutto spingere le persone ai gazebo. Il segretario regionale riconosce che le modalità di elezione all’interno del partito democratico debilita l’elettorato che si ritrova spaesato dopo le convenzioni regionali e nazionali e dopo il voto al congresso regionale. Insomma serve chiarezza per raggiungere un milione di voti: obiettivo che sbaraglierebbe la strada per le europee.

Nel Lazio la lista in sostegno di Zingaretti sarà composta dalla consigliera comunale di Genzano Martina Ortolani, il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini e dal sindaco di Velletri Orlando Pocci. Dopo gli interventi della consigliera e dei due sindaci, prende la parola l’onorevole Dario Franceschini il quale si sta spendendo in tutta Italia per portare Nicola Zingaretti a capo della segreteria dem.

Per Franceschini, Zingaretti è l’unico che rappresenta il cambiamento

Franceschini ha già affermato in un’intervista al Corriere della Sera che l’idea di una lista unitaria per le Europee è positiva a patto che a guidarla sia proprio Zingaretti. E guardando anche alle prossime amministrative che porteranno al voto 3.500 comuni, Franceschini vuole che sia la mobilitazione delle primarie a motivare i suoi a livello locale. Per l’onorevole, Zingaretti è l’unico che rappresenta il cambiamento e un cambio di rotta. Ma poi si parla di un Pd aperto a tutti anche a Renzi per evitare fratture e perdite di voti. Zingaretti viene presentato come l’unico che è uscito vincitore nel generale bagno di sangue nella battaglia contro Lega e Movimento 5 Stelle, anche se a guardare le percentuali delle scorse regionali nel Lazio è chiaro che se Pirozzi (5%) fosse rimasto all’interno del centrodestra di Parisi (31%), Zingaretti sarebbe arrivato secondo col 33%. L’onorevole Franceschini continua il suo discorso presentando questo governo come un’orda di “incompetenti, ignoranti e possiamo dirlo: fascisti”. D’altronde “quella tra M5S e Lega è un’accozzaglia”: sì, ma resa necessaria prima dal Rosatellum (scritto dal Pd e FI) essenzialmente proporzionale che rende obbligatoria una coalizione post elettorale e poi dall’abbuffata di pop corn del PD. Franceschini in un passaggio, forse non troppo chiaro, accosta questo governo ai passati esecutivi targati Berlusconi: quello che manca in entrambi i casi è la reazione forte e decisa della sinistra. Zingaretti sicuramente uscirà vincente dalle primarie anche per assenza di competizione interna ma il problema urgente del Partito Democratico resta sempre il programma.

Negli ultimi anni in cui la sinistra ha guidato il paese nessuna iniziativa legislativa è stata presa in termini di giustizia, corruzione, evasione fiscale, conflitto di interessi, ambiente e sanità. E forse volgendo lo sguardo alle passate iniziative, il governo gialloverde acquisisce un senso solo come espiazione.

Pd, l’appello di Zingaretti: “Venite a costruire il nuovo partito” “E’ evidente che non voglio allearmi con i 5 stelle, li ho sconfitti due volte. Ma voglio parlare con chi ci ha abbandonato, voglio capire perché”. Lo ha detto Nicola Zingaretti, governatore Pd del Lazio e candidato alla segreteria del partito, intervenendo all’incontro di AreaDem a Cortona (Arezzo). “Dobbiamo recuperare il confronto delle idee, basta con la denigrazione delle persone a prescindere dalle idee. Dobbiamo combattere”, ha aggiunto.

Zingaretti ha quindi espresso il suo pensiero per ricostruire il Pd:

“Dobbiamo combattere, altro che subalternità. E’ subalterno chi nella battaglia politica interna usa gli stessi strumenti che critichiamo contro di noi. Dobbiamo ricostruire una nuova agenda con gli italiani, ridando speranza”.

“No al cambio del nome al partito” – Il governatore del Lazio ha chiuso definitivamente anche la discussione sul cambio del nome al partito: “Lungi da me porre un tema sul nome del partito. Io mi candido segretario del Pd, voglio fare il segretario del Pd. Questa è la sfida che stiamo lanciando, il resto sono caricature che puntano a denigrare chi esprime idee. Ci vorrà molto coraggio, molta passione. Dovremo combattere contro le fake-news degli avversari, e dovremo combattere uniti. Perché in gioco c’è la democrazia italiana”.

“Basta divisioni interne” – “Smettiamola – ha precisato – con la divisione tra noi, ridicola, tra chi contrappone il partito del territorio al partito della rete. E’ vero esattamente l’opposto, dobbiamo essere più forti nelle strade e più forti nella rete. Si dice: torniamo nelle periferie. Certo, ma anche questo è il tema: bisogna starci fisicamente e non raccontarle come vorremmo che fossimo. Ci accorgeremmo che i ragazzi passano il tempo con il cellulare in mano e formano la propria coscienza dentro la rete. Voglio un partito che sulla rete sia il migliore e il più organizzato”.

L’appello agli italiani: “Venite a costruire il nuovo partito” – Zingaretti ha quindi lanciato un appello agli italiani: “Il congresso del partito democratico ha un senso se diventa un grande processo popolare, nel quale noi chiamiamo gli italiani a riscrivere un’agenda per il futuro di questo Paese. Nomi e leader sono gli ultimi problemi. Faccio un appello a tutti gli italiani: venite, tornate, iscrivetevi, lo vedo che c’è voglia di combattere. Riapriamo un processo decisionale e di elaborazione, è questo il nuovo Pd che dobbiamo costruire”.

Lombardia: è fatta per Fontana. Lazio: avanti Zingaretti rincorso dalla Lombardi

Attilio Fontana ha praticamente vinto in Lombardia rispetto a Giorgio Gori.

LAZIO – Alle regionali le proiezioni per la presidenza del Lazio danno Nicola Zingaretti (centrosinistra) con il 33,5%, Roberta Lombardi (M5s) al 29,0%, Stefano Parisi (centrodestra) al 29,6% e Sergio Pirozzi (lista civica) al %4,0.

LOMBARDIA – Il candidato di centrodestra Attilio Fontana al 44,01%, il suo avversario di centrosinistra Giorgio Gori al 32,6%. Sono questi i risultati della prima proiezione di Opinio Italia per la Rai. Dario Violi (M5S) si attesta al 18,0% mentre Onorio Rosati di LeU al 2,7%.

Roma, Nicola Zingaretti incontra la comunità molisana ROMA – Si è svolto sabato, presso il Centro Congressi Frentani, a San Lorenzo, un incontro tra il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingareti, candidato al secondo mandato, con le comunità abruzzesi e molisane residenti nella regione Lazio. L’attrazione di Roma nei confronti dei paesi del centro-sud italiano è stata costante negli anni, in particolare nei decenni del boom sono stati molte le persone attratte dal lavoro nelle grandi città, alcuni al nord, molti, in particolare dalle regioni centrali, nella “vicina” Roma. Si sono sviluppate nei decenni scorsi una serie di comunità di romani che mantengono, in alcune forme, un collegamento con i luoghi di origine. A questo pubblico si è rivolto Zingaretti, con un discorso basato sui risultati ottenuti in questi cinque anni al governo della Pisana, in particolare nella sanità e nel potenziamento del sistema dei trasporti pubblici. Abbiamo incontrato il governatore all’uscita del centro congressi dove ci ha rilasciato una breve video intervista. https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2018/02/IN TERVISTA-ZINGARETTI.mp4 Castel Gandolfo, Pd in piazza: in tanti a sostegno di Nicola Zingaretti

CASTEL GANDOLFO (RM) – Gazebo del Pd in piazza a Castel Gastel Gandolfo con il sindaco Pd Milvia Monachesi e alcuni esponenti della sua compagine governativa, il senatore Pd Bruno Astorre e Daniele Leodori Presidente del consiglio regionale del Lazio ma anche Simone Lupi consigliere regionale presenti a sostegno della ricandidatura del presidente della Regione uscente Nicola Zingaretti.

Una giornata di entusiasmo e scambio di idee: “Con convinzione sosteniamo Zingaretti – dicono Monachesi e Cristiano Bavaro – perché siamo convinti che non vi sia un’alternativa possibile e perché oggettivamente sono stati raggiunti dalla Regione guidata da Zingaretti traguardi importantissimi: pensiamo al commissariamento della sanità del Lazio che dopo 10 anni è stato tolto, alla rivoluzione dei trasporti su gomma dell’azienda Cotral, risanata e rilanciata a differenza della gestione penta stellata di Atac che è sulle cronache di tutti i giorni per i continui disservizi. Insomma l’amministrazione di Castel Gandolfo con convinzione sostiene Nicola Zingaretti”

Sanità: dopo 10 anni finisce il commissariamento laziale

La sanità della Regione Lazio esce, dopo un periodo storico durato quasi un decennio dal commissariamento. In questi anni, su un comparto così strategico, si è delegato il governo e l’attuazione del risanamento al Commissario e ai sub Commissari di nomina governativa. Ora questa fase si chiude. Si ritorna a una gestione ordinaria. Un’importante conquista per i lavoratori e per gli utenti e anche una conferma del buon lavoro svolto in questi anni su un tema vitale come il diritto alla salute delle persone.

La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri, sulla base del netto miglioramento della qualità delle cure e del buon andamento dei conti.

Si chiude una fase di gestione straordinaria della sanità regionale. Il commissariamento durava dall’estate del 2008. Migliorano le cure, migliorano i conti: inizia una nuova era per la sanità del Lazio. Stop a Commissario e ai sub Commissari di nomina governativa. Scelte condivise su programmazione, personale e investimenti.

“Dedichiamo questo risultato in primo luogo ai lavoratori della sanità pubblica e privata del Lazio, ai malati, a chi ha sofferto la tragedia dei dieci anni di commissariamento. Poi lo dedichiamo all’Italia perché avere la seconda Regione italiana per Pil con i conti in rosso era un problema non solo regionale ma anche nazionale – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: negli ultimi 5 anni gli esiti del tavolo di monitoraggio del piano di rientro sono sempre stati positivi- ha ricordato Zingaretti- I Livelli essenziali di assistenza sono andati migliorando di anno in anno, e a questo aumento di qualità delle cure ha corrisposto anche una diminuzione netta del disavanzo”- ha detto ancora Zingaretti.

“Il Lazio ha raggiunto gli obiettivi dal punto di vista economico avendo la Regione raggiunto il pareggio di bilancio ed è andato in attivo. È la seconda regione che esce dal commissariamento dopo l’Abruzzo e sono molto contenta. Il commissariamento era un po’ come un inferno dantesco e invece abbiamo avviato una procedura d’uscita e spero che sia d’impulso anche per altre regioni”- così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Sanità pubblica, medici allo stremo delle forze: il vero problema sono le assunzioni

Le assunzioni, il vero problema della sanità. Le conseguenze? Lentezza dei servizi, già di fatto macchinosi e farraginosi, medici allo stremo delle forze e dell’attenzione. Un caso che abbiamo riscontrato all’ospedale San Giuseppe di Marino, in provincia di Roma nella zona dei Castelli Romani, è quello che riguarda il settore del diabete. Una patologia che desta più di 2.500 decessi l’anno (dato ISTAT) e che colpisce più di 3 milioni di italiani. Anche se il reparto presenta rapidità ed efficienza rispetto alle lunghe attese dei comuni ambulatori, siamo andati a controllare come, secondo il Piano Regionale Malattia Diabetica, si prevede, per strutture di terzo livello – specializzate –, l’orario di apertura che comprende 6 giorni settimanali inclusi due pomeriggi. Il problema è che alla teoria non seguono concretamente i fatti, dato che deve essere rivisto concretamente il numero del personale per una struttura che propone anche i day-hospital. È proprio alla carenza di personale che si riferisce Natale Di Cola, segretario della Fp CGIL Roma, il quale fa presente come negli ultimi 10 anni si siano perse circa 11.500 unità lavorative nel Lazio e durante il commissariamento circa il 20 percento della forza lavoro nella sanità pubblica.

Memorabile lo scontro a marzo 2017 tra il ministro della sanità Lorenzin ed il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Questo ultimo dopo avere apposto la firma ad un decreto che prevedeva 35mila assunzioni nel settore della sanità pubblica (circa 17.000 l’anno), è stato attaccato dalla ministra che invece pianificava l’assunzione di soli 400.

I fondi la causa del diverbio: una delle conseguenze che derivano dalla mancata risposta della sanità pubblica laziale da circa 20 anni è la sua privatizzazione a modello statunitense. È chiaro, ad oggi, che il prezzo di un ticket è di poco inferiore al costo di una visita privata. Spese concorrenziali alle quali si aggiungono costi di assicurazioni, che non fanno altro se non traghettare i pazienti pubblici verso istituti privati (sempre secondo le linee di efficienza e rapidità dei servizi).

Ma non solo. Anche i giovani medici oggetto di concorsi pubblici senza fine: si inizia rientrando in graduatoria e se si riesce ad essere assunti inizia una carriera tutta a tempo determinato per l’acquisizione fondamentale dell’esperienza con rimbalzi da un ospedale all’altro al ritmo di circa 8 mesi dopo i quali si viene trasferiti (si registrano casi anche di 13 anni). Se invece si è già inseriti nel mondo del lavoro medico e si prospetta un avanzamento di carriera, interviene la lentezza burocratica. Infatti i risultati del bando interno delle unità lavorative della ASL impiegano un iter di circa 10 mesi tra pubblicazioni e promozioni.

Insomma un rimbalzo di responsabilità senza una fine, od almeno una fine serena. La medicina e la sua applicazione concreta nella piccola realtà personale è uno dei cardini indispensabili della società moderna. Ma perché essa possa essere efficiente e veloce necessità di due prerogative: esperienza e nuova forza lavoro. Le due corrono di pari passo, senza la seconda non ci ci può essere la prima e viceversa. Compito delle istituzioni secondo l’articolo quarto della Costituzione è rendere affettivo il diritto al lavoro che si prefigge come fine il bene materiale e spirituale della comunità. In tal caso bisogna garantire ai giovani medici ed infermieri la possibilità di avere un lavoro solido che permetta perciò la formazione di una necessaria esperienza allo scopo non già di un bene personale quanto della società intera.

Gianpaolo Plini

Acea, lago di Bracciano: la Regione autorizza nuove fonti di captazione Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha autorizzato Acea all’approvvigionamento idrico da nuove fonti di captazione. Nel decreto regionale sono state indicate anche le relative prescrizioni che il gestore idrico dovrà adottare.

Un’alternativa, dunque, quella messa in campo dalla Regione Lazio, offerta all’Acea per sopperire alle captazioni sul lago di Bracciano. Nicola Zingaretti ha rivolto un appello al sindaco di Roma, , affinché Acea interrompa il prelievo dell’acqua dal bacino lacustre, dopo che il Tribunale delle acque aveva annullato di fatto la sentenza del Tar che prevedeva lo stop alle captazioni a partire dallo scorso 1 settembre.

La Regione Lazio trasmetterà alle amministrazioni rivierasche interessate il dato giornaliero delle captazioni operate dal Lago di Bracciano, da parte del gestore Acea Ato 2 spa. La mission regionale è quindi quella di cercare di preservare il lago e consentire un monitoraggio giornaliero costante e continuo sul flusso di approvvigionamento della risorsa idrica in maniera trasparente e diffusa con i Comuni del Lago e dell’Ente Parco.

Ad Acea Ato 2 è stata data l’autorizzazione all’uso delle seguenti fonti di approvvigionamento idrico per la Capitale: • Campo pozzi Colle Mentuccia 80 L/Sec • Campo pozzi Torre Spaccata 10 L/Sec • Campo pozzi Vigne Nuove 70 L/Sec • Campo pozzi Professore 80 L/Sec, per un totale di 240 litri al secondo. Si tratta di fonti alternative all’utilizzo del lago di Bracciano, che erano state sollecitate al gestore idrico, Acea Ato 2, dall’amministrazione regionale in più di un’occasione lo scorso agosto.

Con questo decreto, firmato dal presidente Zingaretti nelle vesti di Commissario delegato per l’emergenza idrica della Regione Lazio, si autorizza dunque Acea all’attivazione dello sfruttamento emergenziale delle fonti, subordinata alla verifica da parte delle ASL competenti, ed al successivo monitoraggio, a cura e spese di Acea Ato2, della qualità delle risorse sopraindicate.

I cronoprogrammi di campionamento delle fonti dovranno essere tempestivamente comunicati al Commissario Delegato, e al fine dell’attivazione delle captazioni integrative richieste, il gestore Acea Ato2 Spa dovrà procedere anche all’implementazione di un sistema di monitoraggio ambientale in grado di fornire un quadro esaustivo circa l’evoluzione dello stato dei corpi idrici interessati. Infine, i dati del monitoraggio dovranno essere trasmessi alla Direzione Regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti ed alla Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali, consentendo l’eventuale divulgazione a terzi. Roma, Pigneto: 78 milioni dalla Regione per dare nuova vita al quartiere

Redazione

ROMA – Al via gli interventi al Pigneto per la realizzazione del nodo interscambio, relativi quindi all’attivazione della fermata Pigneto, al servizio della linee FL1 (Fiumicino Aeroporto – Roma – Fara Sabina) e FL3 (Viterbo – Roma Tiburtina), all’interramento parziale del vallo ferroviario, alla costruzione di una galleria artificiale, alla realizzazione di un sottopasso pedonale di collegamento per l’ interscambio treno/metro C – Pigneto e sistemazione superficiale con aree verdi.

Il progetto si divide in due fasi: interventi nell’area del vallone ferroviario (1^fase funzionale, a sua volta distinta in un primo e secondo lotto) e interventi a ridosso dell’acquedotto (2^ fase funzionale). L’investimento economico complessivo è di 78 milioni di euro.

L’area complessiva degli interventi, che risulta essere tra le più densamente popolate di Roma, ha una configurazione a “T” e comprende due zone ben distinte: la prima è quella su cui passano i binari della linea FL1 (Fiumicino-Aeroporto- Roma-Fara Sabina – Orte) ed FL3 (Roma Tiburtina – Viterbo), delimitata dalle due carreggiate stradali della Circonvallazione Casilina e, trasversalmente, dalle consolari di via Casilina e Prenestina. La seconda zona è invece quella compresa fra via Casilina e l’acquedotto romano (Mandrione) ed è interessata dal transito di numerose linee ferroviarie regionali ed interregionali. Il nuovo Nodo di Interscambio avrà la duplice funzione di smistare l’intenso traffico passeggeri che giornalmente si muove da e per la Capitale, e di ricucire in modo concreto, con una coerente sistemazione urbana e aree verdi, la cesura creata dal vallo ferroviario.

Soddisfazione da parte del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che sul proprio profilo Twitter ha scritto: “Grazie a Regione 78mln per dare nuova vita al quartiere e migliorare vita persone. #RegioneperRoma”.