Italia Viva - La “Casa Politica” Di Renzi La Scissione Del PD E Nuovi Gruppi Parlamentari Renziani
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Italia Viva - La “Casa politica” di Renzi La scissione del PD e nuovi gruppi parlamentari renziani Roma, 18 settembre 2019 1 1. Executive summary Nell’intervista rilasciata il 17 settembre a La Repubblica e poi con un lungo post su Facebook, Matteo Renzi ha formalizzato l’uscita dal Partito Democratico, scissione ormai nell’aria da tempo e che tuttavia sembrava rientrata all’atto della creazione del Governo Conte II, al quale proprio Renzi ha dato un contributo fondamentale e in cui siede una nutrita truppa di renziani. L’ex Presidente del Consiglio ha dichiarato di voler creare una casa “giovane, innovativa, femminista” per fare politica in modo diverso sfruttando “lo spazio enorme” presente nel Paese senza dover più essere soggetto al fuoco amico del Partito Democratico, ostaggio di troppe correnti e senza una visione sul futuro. Nonostante gli appelli all’unità del Segretario Zingaretti e di Enrico Letta, nonostante il forte messaggio di Franceschini, che avrebbe addirittura paragonato la scissione in corso a quella tra socialisti e comunisti del 1921, che ha reso i partiti di sinistra troppo deboli per fermare l’ascesa di Mussolini, e nonostante tra le fila del neonato Governo i renziani Margiotta e Morani abbiano fino all’ultimo provato a ricucire, Renzi ha deciso di procedere. Nella serata del 16 settembre è arrivata l’ufficializzazione: in una telefonata al Primo Ministro Conte, Renzi annuncia l’uscita dai gruppi parlamentari del PD, ma conferma il supporto al Governo. Per parte sua, Conte avrebbe espresso semplicemente delle perplessità sulle tempistiche: se la scissione fosse avvenuta nel corso delle consultazioni, il Premier incaricato avrebbe consentito valutazioni più complete sul futuro dell’Esecutivo e sulla sua stabilità parlamentare. L’accelerazione sulla decisione, che inizialmente avrebbe dovuto annunciare alla prossima Leopolda a Firenze (dal 18 al 20 ottobre prossimi), è stata voluta proprio per creare la base politica di cui discutere in occasione della kermesse, la cui decima edizione dovrà quindi essere quella della svolta e quella della verifica dei partecipanti, per “contare” le proprie forze. Alla Leopolda sarà presentato il simbolo: il primo impegno elettorale le Politiche, “sperando che siano nel 2023”, e le Europee 2024. La decisione di Renzi ha generato anche dei distinguo di peso all’interno della compagine storica dei renziani. Pesa soprattutto il gran rifiuto di Luca Lotti che ha deciso di non seguire il compagno di tante avventure politiche. Altrettanto importante il divorzio con Lorenzo Guerini, Ministro della Difesa, mentre pare sia stata meno traumatica la separazione da Matteo Orfini, che ha scelto il partito perché, stando al suo Tweet, “extra ecclesiam nulla salus”. Tra i sindaci, Nardella, Gori e Sala optano per il Partito Democratico, decidendo di non seguire Renzi, critici con una scelta definita “personale”. Più complicata invece la posizione di diversi parlamentari che, pur rimanendo molto vicini a Renzi, hanno scelto di non seguire l’ex Premier nei gruppi di Italia Viva, almeno per il momento: Andrea Marcucci rimarrà Capogruppo PD in Senato, Anna Ascani, dopo una combattuta riflessione, ha scelto di rimanere nel partito, come anche Mauro Laus, Dario Parrini e Tommaso Cerno. I nuovi equilibri parlamentari sono fondamentali per comprendere anche come Italia Viva si orienterà nell’agone politico e quanto sarà capace di attirare a sé importanti componenti di altri partiti, a partire da Forza Italia (nonostante Mara Carfagna abbia già smentito qualsiasi voce di avvicinamento). Non ci sarà per il momento alcuna convergenza con il movimento in via di creazione da Calenda e Richetti, che per i renziani sarebbe un tema di élite politiche, di scarso impatto sul Paese reale. Alla luce di queste novità, il documento ricostruisce i componenti dei gruppi parlamentari di Italia Viva fornendo una breve descrizione per ciascun membro. Benché il passaggio dei parlamentari in questione dal gruppo PD alla nuova formazione non sia ancora stato formalizzato, i nuovi gruppi renziani dovrebbero comporsi di 24 membri alla Camera e 14 al Senato. 2 2. I gruppi parlamentari Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle 216 Gruppo Misto 30 Partito Democratico 87 Forza Italia 99 Liberi e Uguali 14 Lega 124 Italia Viva 26 Fratelli d’Italia 34 Camera Senato della Repubblica Movimento 5 Stelle 107 Gruppo Misto 11 Partito Democratico 36 Forza Italia 61 Liberi e Uguali 5 Lega 58 Italia Viva 14 Fratelli d’Italia 34 Autonomie 8 Italia Viva ago della bilancia La permanenza di Italia Viva in maggioranza diventa cruciale per la tenuta del Governo Conte II: senza il supporto del gruppo di Matteo Senato Renzi l’esecutivo giallo-rosso andrebbe sotto a Palazzo Madama, rendendo necessario l’aiuto di almeno 9 “responsabili” esterni alla maggioranza per poter proseguire l’esperienza di Governo PD-M5S. Rilevanti i anche i Deputati renziani alla Camera: stando ai numeri attuali senza il loro supporto il Governo potrebbe contare su una maggioranza risicata, superiore alla soglia di 316 seggi di appena una unità. 3 3. Camera dei Deputati Maria Elena Boschi Componente Comm. Bilancio Nata a Montevarchi (Arezzo) nel 1984, avvocato civilista specializzata in diritto delle società quotate e diritto bancario. Nel 2008, agli esordi del suo impegno politico, appoggia la candidatura del dalemiano Michele Ventura, avversario di Renzi, a sindaco di Firenze. Tramite il proprio collega di studio legale, Francesco Bonifazi, conosce Renzi e si avvicinata alle sue posizioni, fino a diventare una delle personalità più vicine all’ex premier. Alle elezioni del 2013 è eletta alla Camera ricoprendo l’incarico di Segretario della Commissione Affari costituzionali, fino all’insediamento del Governo Renzi, dove viene nominata Ministro per le Riforme costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento. Con il Governo Gentiloni è Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio, con incarico di Segretario del CdM. Rieletta alla Camera nel 2018. Gennaro Migliore Capogruppo Comm. Affari costituzionali Nato a Napoli nel 1968, laureato in fisica, giornalista pubblicista. Un passato nei movimenti studenteschi e pacifisti sostiene negli anni Novanta il Partito della Rifondazione Comunista, per poi aderire a SEL. In contrasto con la linea del partito in merito alla posizione sul cd. Decreto Irpef sugli 80 euro in busta paga, promosso da Renzi, passa al gruppo misto per poi aderire al Partito Democratico. Deputato nelle Legislature XV e XVII nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia, è Sottosegretario alla Giustizia dei Governi Renzi e Gentiloni. Rieletto alla Camera nel 2018. Ivan Scalfarotto Sottosegretario per gli Affari esteri Nato a Pescara nel 1965, laureato in Giurisprudenza. Eletto nell'Assemblea Costituente nazionale del PD nel 2007, entra a far parte della Commissione Statuto del PD. Candidato per la prima volta alla Camera nel 2012 nelle file del Partito Democratico, non è tuttavia eletto. Nel 2012 annuncia di appoggiare Matteo Renzi alle primarie del PD. Candidato alle elezioni politiche del 2013 nella lista del PD in Puglia, è eletto alla Camera dei deputati, componente della Commissione Giustizia. Nel 2014 è nominato Sottosegretario alle Riforme 4 costituzionali e ai Rapporti con il Parlamento nel Governo Renzi. Nel 2016 diventa sottosegretario allo Sviluppo economico, con delega al commercio estero. Rieletto alla Camera nel 2018. Michele Anzaldi Componente Comm. Cultura e Segretario Comm. Vigilanza Rai Nato a Palermo nel 1960, giornalista professionista, attivo in Legambiente, negli anni Novanta collabora con il mensile “La Nuova Ecologia”, sotto la direzione di Paolo Gentiloni. Dal 1996 è capo ufficio stampa del Comune di Roma, diventando successivamente portavoce di Francesco Rutelli. Membro del PD e legato a Renzi, nel 2013 è eletto deputato nella circoscrizione Emilia-Romagna ed è membro della Commissione Trasporti della Camera e segretario della Commissione di Vigilanza Rai. Rieletto alla Camera nel 2018. Roberto Giachetti Componente Comm. Politiche UE Nato a Roma nel 1961, Giornalista pubblicista. Dopo una militanza giovanile nei Radicali, nei primi anni 90 ha condiviso con Francesco Rutelli l’esperienza amministrativa al Comune di Roma, come Capo della sua Segreteria e Capo di Gabinetto fino al 2001. Nel 2001 è eletto deputato per la prima volta nelle fila della Margherita, successivamente nel 2006 con L’Ulivo di Prodi e nel 2008 e nel 2013 con il Partito Democratico. Nella Legislature XV e XVI ha ricoperto il ruolo di Segretario d’Aula e nella XVII Legislatura è Vicepresidente della Camera dei Deputati. Il 6 marzo 2016 è candidato alle elezioni amministrative per la carica di sindaco di Roma, sconfitto dall’avversaria M5S Virginia Raggi. Rieletto alla Camera nel 2018. Silvia Fregolent Componente Comm. Finanze Nata a Torino nel 1972, laureata in Giurisprudenza, ha lavorato come consulente legale in una grande azienda di informatica. Nel 2001 la sua prima esperienza politica, con la sua elezione a consigliere comunale a Torino. Nel 2007 aderisce al Partito Democratico, con il quale si ricandida alle elezioni provinciali di Torino nel 2009, eletta viene nominata capogruppo PD nel Consiglio Provinciale. Nel 2012 sostiene Matteo Renzi alle primarie del PD. Candidata alle elezioni politiche del 2013 viene eletta alla Camera dei Deputati. Ricandidata dal PD nel 2018, viene riconfermata a Montecitorio. Sia nella XVII, che nella XVIII legislatura ha fatto parte della Comm. Finanze. 5 Marco Di Maio Segretario Comm. Affari Costituzionali Nato a Forlì nel 1983, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali, ha lavorato nel campo dell’editoria, fondando nel 2009 il sito romagnaoggi.it e guidando come Presidente l’Associazione nazionale stampa online dal 2009 al 2012. Nel 2007 entra nel Partito Democratico, con il quale viene eletto, l’anno successivo, al Consiglio Comunale di Forlì. Nel 2012 sostiene Matteo Renzi alle primarie di “Italia. Bene Comune”. L’anno successivo è eletto alla Camera dei Deputati, dove entra a far parte della Commissione Finanze e poi della Affari Costituzionali. Nel 2018 viene rieletto a Montecitorio nel collegio uninominale di Forlì-faenza.