Il Parco Delle Fortificazioni Nella Laguna Di Venezia Una Proposta Naturalistica E Culturale
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Il sistema difensivo della Laguna di Venezia Il parco delle costituisce, per tipologie architettoniche e per distribuzione territoriale, un complesso fortificazioni di architetture militari unico in Europa, dallo nella laguna straordinario valore monumentale, storico e identitario, paesaggistico e didattico, nono- di Venezia stante abbia origini relativamente recenti, risalenti alla fine del XIV secolo. Una proposta Per tutto il periodo altomedioevale e fino naturalistica alla Guerra di Chioggia, infatti, non si è mai sentita la necessità di una fortificazione e culturale permanente degli specchi acquei interni alle bocche di porto che non andasse oltre la costruzione di qualche torre in muratura con di ANDREA GRIGOLETTO funzione di avvistamento (come le torri delle Consigliere Nazionale Bebbe in laguna sud, del Caligo in laguna Istituto Italiano dei Castelli nord e di Tessera, tuttora esistenti). Molto probabilmente vi era un complesso sistema di sorveglianza su tutto il perimetro laguna- re, basato però su strutture in legno di cui oggi non rimane alcuna traccia. Nell’epoca in cui le più importanti città euro- 93 [contributi] Batteria Tresse Batteria Campalto Batteria Tessera Batteria Buel del lovo Batteria Carbonera Forte Treporti Forte Sant’Andrea Venezia Forte San Nicolò Batteria Podo Batteria Fisolo Ottagono Poveglia Ottagono abbandonato Ottagono Alberoni Forte Alberoni Forte San Pietro Ottagono San Pietro Mare Adriatico Ottagono Caroman Forte San Felice Chioggia Figura 1. Il sistema difensivo predisposto dalla “Serenissima” per la difesa del terriorio lagunare 94 Il parco delle fortificazioni nella laguna di Venezia pee si cingevano di alte e impenetrabili corti- stramento delle truppe, e la realizzazione del ne murarie, Venezia affidava la sua sicurezza castello non fu altro che la consacrazione alle acque, quasi a paradigma dell’elemento dell’importanza militare del sito. Importanza sul quale avrebbe fondato la sua futura po- che, nel corso dei decenni, crebbe in ma- tenza economica e politica. In realtà, quello niera esponenziale con la costruzione di un che difendeva Venezia non era la profondità fortilizio sul prospiciente scanno sabbioso della laguna, che è ben poca cosa, oggi come di Sant’Andrea, edificato in maniera tale da allora, quanto la segretezza della navigazione chiudere “a tenaglia” l’accesso navale all’a- all’interno delle bocche di porto che impedi- rea marciana e realtina. Fortilizio che sareb- va a un ipotetico aggressore di raggiungere be diventato il nucleo originario del cinque- agevolmente l’area marciana e realtina e lo centesco Forte di Sant’Andrea, al contempo esponeva, anzi, al pericolo di incagliarsi nei macchina bellica e icona del potere militare bassi fondali e di essere neutralizzato dalle e navale della Repubblica di San Marco. milizie di difesa cittadina. La navigazione Il Cinquecento segna un completo rinno- lagunare, infatti, oltre a non essere segnalata vamento delle architetture militari della Sere- come ai nostri giorni da briccole e paline, nissima, dovuto al progresso delle artiglierie era anche patrimonio di pochi eletti (i piloti e alla sempre più immanente minaccia del del porto) che, alle dirette dipendenze delle turco. Non a caso le realizzazioni più impor- magistrature repubblicane, erano gli unici a tanti si hanno nei territori oltremarini: Corfù, conoscere la road map dei canali interni. Cattaro, Zara, Heraklion, Rethimno, la Canea, Tutto cambia con la Guerra di Chioggia Famagosta, Nicosia. I presìdi veneziani nel (1378-1381). La laguna violata, per giunta Peloponneso vengono cinti da difese dette da acerrimi concorrenti sul piano commer- “alla moderna” caratterizzate dalla pianta ciale (i genovesi), induce la Repubblica a poligonale, dall’inclinazione delle murature modificare la propria strategia difensiva e e dall’uso massiccio del laterizio. Anche le a progettare e realizzare a partire dal 1385 difese della laguna di Venezia subiscono un una protezione permanente in muratura ammodernamento, sempre condotto dalla del più meridionale fra gli accessi lagunari: logica che aveva guidato la realizzazione a controllo della bocca di porto di Chioggia della protezione permanente: la difesa delle verrà realizzato quello che è conosciuto bocche di porto (Figura 1). Ecco che intorno come il Castello di Chioggia (o Castello della al Castello di Chioggia viene realizzata una Lupa). vera e propria cittadella fortificata, il Forte Di lì a pochi decenni la fortificazione stabile San Felice; il presidio di Sant’Andrea viene proseguirà con la realizzazione del Castel- trasformato in un forte con cannoniere a vecchio di San Nicolò, a protezione della pelo d’acqua e portale monumentale (Figura bocca di porto di Lido. In realtà tutta la parte 2); tutta la parte settentrionale dell’isola di settentrionale dell’isola di Lido costituiva fin Lido intorno al Castelvecchio viene contorna- dal XII-XIII secolo una vera e propria area ta dalle possenti mura del Forte San Nicolò strategica utilizzata per gli approvvigiona- (Figura 3), successivamente in gran parte menti navali di acqua dolce (innumerevoli abbattute per realizzare durante la Grande sono le raffigurazioni di mulini a vento Guerra un campo volo militare (oggi l’Aero- fra mare e laguna in disegni e documenti porto Nicelli). d’archivio) e per lo stazionamento e l’adde- Il sistema difensivo cinque-seicentesco di 95 [contributi] Figura 2. Venezia verrà completato dalla fortificazione Il forte di Sant’Andrea alla bocca di porto di Lido della bocca di porto di Malamocco con l’e- (foto G. Marcoaldi) dificazione nella prima metà del XVII secolo Figura 3. dei forti Alberoni e San Pietro. A integrazione Fotografia da dirigibile del Forte San Nicolò della difesa di questo accesso portuale e prima della realizzazione del prospiciente canale Spignon, divenuto dell’aeroporto militare (ora “Nicelli”) sempre più importante a seguito del rin- novamento della flotta veneziana nel corso della guerra di Candia, vennero realizzati gli “ottagoni”, bastioni terrapienati e armati di artiglieria isolati fra le acque lagunari. Nel canale Spignon, infatti, si armavano i pesanti vascelli di linea che, noleggiati in un primo momento in Francia, Olanda e Inghilterra, a partire dagli anni sessanta del XVII secolo furono costruiti nell’Arsenale di Venezia, che tuttavia non presentava fondali tali da con- 96 Il parco delle fortificazioni nella laguna di Venezia sentire l’espletamento di tutte le operazioni che le principali fortificazioni lagunari della Figura 4. Ottagono di Poveglia, di cantieristica navale, che quindi venivano Serenissima furono cinque (Forte San Felice, lungo il canale di Santo completate in questo profondo canale nei Forte Sant’Andrea, Forte San Nicolò, Forte Spirito (foto G. Marcoaldi) pressi della bocca di porto di Malamocco, Alberoni e Forte San Pietro) e cinque rimar- dove giungevano attraverso il canale di Santo ranno fino alla sua caduta nel maggio 1797. Spirito. A difesa di questi “specchi acquei Come si può vedere il sistema difensivo strategici” (accesso portuale di Malamocco, lagunare della Serenissima si occupava pre- canale Spignon e canale di Santo Spirito) valentemente della difesa del lato orientale. vennero costruiti gli ottagoni Alberoni, San Proprio mentre si avvicinava al suo crepu- Pietro, Poveglia (Figura 4) e il cosiddetto scolo, a causa degli ulteriori progressi delle “ottagono abbandonato”, mentre l’Ottagono armi da fuoco, la Repubblica cominciò, nella Caroman, isolato nella laguna meridionale, seconda metà del XVIII secolo, ad affrontare andava a integrare il sistema difensivo del la problematica della difesa del fronte occi- Forte San Felice. Altri piccoli presìdi saranno dentale (problematica che verrà ampiamente realizzati all’interno della laguna a potenzia- sviluppata nel periodo austro-francese). A mento del sistema, ma in ogni caso si può questo periodo si deve la creazione delle affermare, senza tema di essere smentiti, batterie Campalto, Tessera, Carbonera e Buel 97 [contributi] Figura 5. del Lovo (in laguna nord) e Tresse, Podo, venissero trasformate in depositi e polveriere Forte Marghera (foto A. Chemollo) Poveglia (da non confondersi con l’isola (San Giorgio in Alga, San Giacomo in Paludo, omonima) e Fisolo (in laguna sud), edificate Madonna del Monte, ecc.). Figura 6. Mappa dei dintorni inizialmente su palafitte e piattaforme in La seconda dominazione austriaca (1814- di Venezia Mestre, in due fogli. legno e poi trasformate in isole artificiali 1866) e la conseguente trasformazione di Fortificatorische realizzate tramite terreno di riporto. Venezia in base navale della Österreichis- Detailbeschreibung von Venedig-Mestre Il nuovo secolo (l’Ottocento) porterà con sé, che-Venezianische Kriegsmarine, assieme a (mit 36 Beilagen), Osterreichisches oltre alle due dominazioni francesi e au- Trieste e Pola, comportò una radicale revisio- Staatsarchiv, striache, anche uno sviluppo smisurato delle ne del sistema difensivo della città che per Kriegsarchiv di Vienna, 1900 armi da fuoco che renderà ulteriormente importanza storico-architettonica può essere vulnerabile Venezia sul lato occidentale (la equiparata a quella avvenuta nel XIV secolo. laguna fino a quel momento rappresentava Come all’indomani della Guerra di Chioggia una barriera invalicabile). Agli inizi del secolo si decise di fortificare le bocche di porto, ora (prima dominazione austriaca e seconda si decise di completare l’intervento di trince- dominazione francese) risale la realizzazio- ramento della laguna e di fortificarne i lito- ne del grandioso