Presentazione I Tesori Della Laguna Venezia 2015
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Via Bastie, 112/D – 30034 Dogaletto di Mira (VE) - tel. 348 9491120 www.mavericknauticlub.com - email: [email protected] 16 – 17 maggio 2015 7° EDIZIONE “““I“III TESORI DELLA LAGUNA DI VENEZIAVENEZIA”””” Cari Soci e Amici, benvenuti alla VII° edizione dei Tesori della Laguna di Venezia. Anche quest’anno, andremo alla ricerca di angoli nascosti della nostra laguna, ovvero di qualche luogo che magari abbiamo già visitato con il nostro gommone, ma forse troppo in fretta e senza ben conoscerne la storia. Attraverseremo dunque tutta la laguna partendo da Sud (così potremo anche dar libero sfogo ai nostri cavalli, mare permettendo!), iniziando dalla Valle Millecampi, e per la precisione dal Casone Millecampi, caratteristico esempio di architettura lagunare dei secoli scorsi, inserito in un contesto ambientale molto suggestivo. E' l'unico lembo lagunare della Provincia di Padova, poco lontano da Chioggia, al di la dei grandi scavi di canalizzazione e deviazione dei fiumi Brenta e Bacchighione. Tutt'attorno la terraferma strappata alla laguna con le opere di bonifica iniziate già nel 1500 per volere del ricco possidente, nonché famoso mecenate, Alvise Cornaro. Qui ormeggeremo per una visita al luogo, recentemente ristrutturato. Pranzo al sacco, e nel pomeriggio, partenza per l’Isola della Certosa, situata nelle immediate vicinanze di Venezia, dove ormeggeremo e allestiremo le tende per la notte. L’isola, che fino a 10 anni fa giaceva in stato di abbandono, è stata recentemente interessata da un ampio processo di valorizzazione, nel rispetto dell’ambiente e del particolare contesto storico e ambientale della Laguna di Venezia. Infatti, dapprima è stata costruita una darsena, con circa 300 posti barca fino a 40 metri. Sono seguiti un albergo, un bar, un ristorante, una scuola di vela, assistenza meccanica, due cantieri specializzati anche nel restauro di barche d’epoca. In alternativa al campeggio nautico, sono disponibili alcune stanze dell’albergo (singole e doppie), ma il numero è limitato, e si consiglia di affrettarsi per la prenotazione. Avremo modo di apprezzare l’appena inaugurato Parco Urbano della Certosa, una vera e propria oasi di verde nel mezzo della laguna. Una volta predisposti gli ormeggi, ci attenderà Luana della cooperativa Limosa, per una visita guidata all’isola, e alle vestigia dell’antica Certosa. Per chi vuole, altra visita guidata alla più grande barca mossa ad energia solare esistente al mondo: Planet Solar, reduce da un viaggio intorno al mondo durato due anni. Alla sera, cena presso il ristorante Il Certosino, ospiti dello chef Claudio, che ci delizierà con i suoi manicaretti. Dopo cena musicale presso il bar all’aperto. La mattina, sempre Luana ci attenderà per una rapida visita alla vicina isola di Sant’Andrea, tutt’ora base militare dei Lagunari, ma con passato memorabile. Nell’antico Forte cinquecentesco, per esempio, Giacomo Casanova fu imprigionato per 15 gg, ma questo non gli impedì di recarsi una notte a Venezia e di regolare un conto in sospeso con un avversario. L’incredibile episodio è mirabilmente narrato del libro “Storia della mia vita” di G. Casanova. ….e ora, la parola alle guide, per il programma completo di sabato pomeriggio e domenica! Le isole della laguna di Venezia Forti, Conventi e Lazzaretti : la difesa della città dalle incursioni di genti e malattie. La laguna di Venezia è costellata di isole ed isolette: da quelle che divise dai canali e unite dai ponti formano il centro storico di Venezia, alle isole maggiori dei litorali che separano le acque lagunari da quelle marine. Dalle isole più conosciute e visitate da migliaia di turisti ogni anno, ai numerosi isolotti ricchi di storia per lo più abbandonati o inutilizzati, sino alle isole scomparse dove la memoria si confonde con i ritmi delle maree. Ogni isola, a seconda della posizione geografica e della superficie ebbe, durante la Serenissima, una destinazione particolare e fu proprio questa organizzazione estesa a tutta la laguna e indispensabile alla vita lagunare, a contribuire a rendere Venezia città potente e ricca. Oltre San Michele, cimitero di Venezia, Murano isola delle fornaci e del vetro, Burano conosciuta per i merletti e la pesca, Torcello che conserva con i suoi monumenti memoria dei primi insediamenti stabili lagunari, Le Vignole e Sant’Erasmo da sempre gli orti di Venezia, ci sono decine di isole che, dimenticate, attendono una nuova destinazione. Se i sottili e allungati litorali di Lido e Pellestrina rappresentano la naturale difesa della laguna dal mare, le tante piccole isole costruite intorno a Venezia, le polveriere Fisolo, Trezze, San Secondo, Carbonera, Buel del Lovo e gli ottagoni Caroman, Alberoni, San Pietro, costituivano il sistema di fortificazioni inizialmente realizzato dalla Repubblica di Venezia e successivamente ampliato durante l'occupazione austriaca. Sempre a scopi difensivi alla bocca di porto del Lido si erge il forte di Sant'Andrea con i maestosi bastioni in pietra d’Istria realizzati dal Sanmicheli. Comune a molte isole é la costruzione e l'utilizzo in epoche più antiche di impianti conventuali, sostituiti o utilizzati nello scorso secolo e fino a pochi decenni orsono, come polveriere e capannoni militari oggi abbandonati. Si tratta delle isole di: Santo Spirito, San Giorgio in Alga, Madonna del Monte, Sant'Angelo della Polvere, San Giacomo in Palude. La Certosa è fra tutte la più grande e forse la più ricca di storia, molto vicina a Venezia è stata recuperata con un progetto ambizioso ancora in divenire. Due invece le isole dove la destinazione originaria è rimasta immutata: San Francesco del Deserto convento francescano e San Lazzaro dei Padri Armeni. Altre due più vicine alla bocca di porto del Lido, vennero destinate dalla Serenissima ad ospitare nel periodo delle pestilenze merci e persone sospette di contagio o infette: il Lazzaretto Vecchio e il Lazzaretto Nuovo. Altre isole, più vicine a Venezia, sono state utilizzate a scopi sanitari: San Servolo e San Clemente fino a qualche decennio fa erano ospedali psichiatrici, la Grazia ospitava un centro ospedaliero per malattie contagiose, mentre Sacca Sessola, anch’essa ospedale è ora un hotel. La bellissima Poveglia invece, in Laguna Sud, fra le tante vicissitudini venne trasformata in convalescenziario e poi abbandonata. Ammiana, Castrazio, Costanziaca sono alcune delle isole il cui nome non compare più nella mappa della laguna, sono le isole scomparse che costituivano il ricco e vitale Arcipelago Torcellano. Il programma di visita delle giornate del 16 e 17 maggio prevede di scoprire alcune delle isole minori della laguna veneziana. Sabato 16 maggio Ore 17:30 arrivo in Certosa Ore 18:00 circa incontro con la guida naturalista SlowVenice - Limosa. Percorso a piedi in isola di circa 1 ora e 30 minuti per conoscere la storia dell’isola che fu convento agostiniano e poi certosino, presidio militare, fabbrica di armi, per essere abbandonata per molti anni e ora interessata da un ambizioso progetto di recupero. Ai bambini fino ai 12 anni, dopo la visita della Certosa, sarà dedicato un laboratorio di durata di 30 minuti circa per costruire un libro con la storia dell’isola. Domenica 17 maggio Ore 9:30 incontro con la guida in Certosa e trasferimento dei partecipanti al vicino Forte di Sant’Andrea. Percorso all’interno dei bastioni della fortificazione, ora abbandonata, costruita nella prima metà del secolo XVI dall'architetto Sanmicheli, autore di numerose costruzioni civili e militari rimaste celebri in tutti i domini della Serenissima. Con le sue cannoniere a pelo d'acqua rendeva quasi impossibile l'ingresso di navi nemiche in città. Ore 11:30 trasferimento dei partecipanti alle Vignole e visita dell’azienda agricola L’Orto delle Vignole dove si coltiva il carciofo violetto di Sant’Erasmo. Pranzo nel prato dell’azienda a base di piatti preparati con le gustose castraure (carciofi), a base di prodotti locali presso l’Orto delle Vignole (lasagne di verdure, frittata con erbe selvatiche, assaggi sfiziosi). Ore 14:00 partenza del gruppo verso l’isola del Lazzaretto Vecchio, il primo lazzaretto: della storia istituito dalla Repubblica di Venezia nel 1423. L’isola, ora abbandonata ma gestita dall’associazione Ekosclub che si batte per il suo recupero, conserva un patrimonio monumentale di grande interesse, che testimonia la fondamentale funzione sanitaria svolta nei secoli a difesa dei commerci della Serenissima e all’avanguardia nel mondo. Ore 16,00 partenza verso Fusina per il rientro. .