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Arbitri in Valdarno — Venticinque anni

Idea e supervisione di Patrizio Pasqui Testi, ricerca, progetto e realizzazione grafica in X LAE TEX a cura di Marco Alessandrini

Prima edizione: gennaio 2018

Tutte le immagini presenti in questo volume appartengono ai rispettivi proprietari. I contenuti di questo volume sono redatti con la massima cura e diligenza e sottoposti a un controllo accurato. Tuttavia, la sezione di Valdarno declina ogni responsabilità, diretta e indiretta, nei confronti di qualsiasi terzo per eventuali imprecisioni, errori, omissioni o danni che possono derivare dai suddetti contenuti.

Associazione Italiana Arbitri — Sezione di Valdarno via Giacomo Leopardi, 31 52025 Montevarchi (ar) www.aiavaldarno.it aiavaldarno.altervista.org www.facebook.com/aiavaldarno I nostri presidenti di sezione 42 Stagione sportiva 2003/2004 . . . . 128 Giovanni Martini ...... 42 Stagione sportiva 2004/2005 . . . . 133 Indice Luciano Giunti ...... 45 Stagione sportiva 2005/2006 . . . . 134 Roberto Calabassi ...... 50 Stagione sportiva 2006/2007 . . . . 139 Patrizio Pasqui ...... 56 Stagione sportiva 2007/2008 . . . . 143 Stagione sportiva 2008/2009 . . . . 144 I nostri arbitri nazionali 61 Stagione sportiva 2009/2010 . . . . 147 Come nasce questo libro 7 Lorenzo Manganelli: Valdarno Stagione sportiva 2010/2011 . . . . . 151 fuori dai confini italiani . . . 66 Stagione sportiva 2011/2012 . . . . . 153 Per chiarezza 11 Stagione sportiva 2012/2013 . . . . . 156 I nostri arbitri 74 Stagione sportiva 2013/2014 . . . . . 158 Un passo dietro l’altro 13 Stagione sportiva 1992/1993 . . . . 76 Stagione sportiva 2014/2015 . . . . . 160 Stagione sportiva 1993/1994 . . . . 102 La storia non finisce oggi 17 Stagione sportiva 2015/2016 . . . . 162 Stagione sportiva 1994/1995 . . . . 105 Stagione sportiva 2016/2017 . . . . . 167 Stagione sportiva 1995/1996 . . . . 107 Una sezione come una grande Famiglia 18 Stagione sportiva 2017/2018 . . . . . 174 Stagione sportiva 1996/1997 . . . . 110 Le regole della vita prima di quelle Stagione sportiva 1997/1998 . . . . 115 Le nostre iniziative 185 del calcio 19 Stagione sportiva 1998/1999 . . . . 116 La sede sul Lungarno ...... 186 Stagione sportiva 1999/2000 . . . . 120 I riconoscimenti agli associati . . . 194 Le nostre pietre miliari 20 Stagione sportiva 2000/2001 . . . . 122 “Corpo arbitrale” ...... 198 Stagione sportiva 2001/2002 . . . . 123 Il Memorial “Luciano Giunti” . . . 200 La nostra storia 23 Stagione sportiva 2002/2003 . . . . 124 “Il coraggio di scendere in campo” 206

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Come nasce questo libro

crivere libri è diventata la pure fatta da centinaia di persone: settimana e in giro per il mondo in moda degli anni Duemila. qualcuna passata come una meteo- gare decisamente importanti. Que- Siamo la società più tecno- ra, qualcuna immarcescibile e sem- sto dà l’idea di quanto sia giovane S logica da quando esiste l’uo- pre presente a ogni occasione da un questa esperienza di un gruppo val- mo, eppure conviviamo con l’amo- quarto di secolo. darnese indipendente dal capoluogo re per questi blocchi di carta che di provincia. contengono le parole della nostra La nostra sezione in Valdarno è mente e del nostro cuore. nata sotto i nostri occhi, perché noi Ci hanno chiesto: è davvero il l’abbiamo chiesta, ottenuta, mante- momento di scrivere la storia del- Si discute del valore dei libri, nuta, costruita fisicamente e moral- la sezione di Valdarno? Siamo certi spesso sono insignificanti per la mente grazie alla credibilità e al su- della risposta: sì, è questo il momen- massa ma preziosi per una nicchia dore di tanti associati che hanno de- to. Prima che sia troppo tardi, prima o per chi l’ha scritto. Questo vo- dicato la vita a questa piccola cau- che questi sedici fondatori diventi- lume rientra nella categoria dei li- sa. Si tratta di un caso raro, perché no ancora meno, prima che la me- bri scritti soprattutto per noi stes- la maggioranza delle sezioni ha una moria annebbi e scolorisca immagi- si. Non ha alcuna pretesa, non con- storia molto più lunga e pochi pos- ni che oggi sono vivide. La fortuna tiene lezioni o morali, cerca di sta- sono dire oggi di averne assistito al- vuole che esistesse già un volume, re lontano dal “guarda mamma sen- la fondazione. In Valdarno, invece, una raccolta di statistiche e memo- za mani!”. È il tentativo di fermare ci sono ancora ben sedici arbitri di rie tenuto dal contabile per eccellen- il tempo e fare il punto della situa- quelli che “fecero l’impresa”, uno di za, Patrizio Pasqui. Era arrivato al zione su una realtà circoscritta, ep- costoro arbitra in tutti i fine ventesimo anno: poi cinque stagio-

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ni di incuria, ma la mente del Pasqui Avevo sempre sognato di scrive- interviste, di selezione del materia- correva sempre a questo suo libro, re un libro vero. Ho sempre amato le, di riscrittura di quanto esisteva con l’aggettivo possessivo immanca- l’aia e la ricerca storica. La risposta già e di aggiunta di tutto quel che bile tanto lui sente vive le pagine era una sola, non c’era da pensarci. mancava. Ho passato tante sere e che ha assemblato. «Sono il tuo uomo. Ci penso io». notti a pensare una struttura e una Il venticinquesimo anniversario grafica che non banalizzasse le atti- si avvicinava e il fantasma del libro vità svolte negli anni, volevo raccon- mancante ingrandiva. C’era stata tare una storia senza celebrazioni, in una protoversione alla grande ceri- modo snello, scendendo a guardare monia del ventesimo, e prima anco- il lato umano di noi che siamo prima ra un libercolino per il decimo anni- di tutto persone con qualità e difet- versario. Per le nozze d’argento era ti, con o senza divisa addosso. L’ho necessario il salto di qualità. fatto senza aver vissuto questi anni talvolta roboanti e talvolta del tutto Come tutti i grandi progetti, solo ordinari, senza scossoni. L’ho fatto l’incontro di due folli trasforma una ignorando la maggioranza dei loro follia apparente in realtà concreta. protagonisti, eppure studiare le fon- Era luglio e si parlava dei pro- ti e interpellarli in ogni occasione grammi della stagione, oziosamen- me li ha fatti conoscere e apprezza- te. Sarà che ero appena arrivato, sa- re in modo profondo. Senza questo rà che al Pasqui piace raccontare le lavoro, forse mi sentirei ancora un storie di questo piccolo mondo che estraneo in questa famiglia che con- governa da una vita, a un certo pun- vive sin da quando andavo ancora to tira fuori un tomo un po’ sgra- all’asilo. ziato e tutto usurato dal continuo sfogliare. «Poi ci sarebbe il mio li- Il libretto pubblicato per i dieci anni di fondazione Tanti associati hanno dato una bro… questo è quello dei vent’anni ma mano, con la loro memoria storica siamo fermi ad allora». Sono stati sei mesi di ricerca, di e i loro reperti abbiamo ricostruito

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gli avvenimenti importanti e i gran- che non si può spiegare in due righe, Ecco, il libro lo abbiamo scrit- di personaggi che ci hanno traghet- perché serve un libro. to, la storia esisteva già, dentro ci tato negli anni bui e in quelli felici. abbiamo aggiunto solo un po’ di Qualcuno ha snobbato il progetto e cuore. non gli ha dato credito, ma l’abbia- Forse la copertina in pelle era mo portato avanti pensando anche troppo pretenziosa, ma mi piace im- a questi nostri amici. Speriamo che maginare che la sezione di Valdarno si sentano rappresentati e valorizza- si sia messa il vestito buono in que- ti da queste pagine che anche loro ste pagine per dire a se stessa “gra- hanno costruito negli anni. zie, guarda come siamo cresciuti be- Intimamente confido anche che i ne”. Festeggiamo tutti questi an- nostri arbitri più giovani capiscano ni bellissimi e speriamo ce ne siano che quel che esiste oggi non è scon- tanti altri in futuro. tato. Hanno il privilegio di una se- Io non so se l’occhio esterno fos- zione vicina, come posizione sul ter- se un difetto o un vantaggio per rac- ritorio e come accoglienza e rappor- contare questa storia. Sentire il Pa- ti umani. Vivono il rapporto asso- squi ripetere sconvolto «questo è il ciativo assieme a persone che hanno mio testamento, questo è come il si- scritto il loro nome nella storia del gillo a chiusura del mio ciclo» mi dà calcio e ad altre che lo hanno scrit- l’idea che forse è andata abbastan- to in caratteri più piccoli ma dedi- za bene. E per far commuovere il cano ogni minuto a questa passione Il libro preparato per i vent’anni di fondazione Pasqui ce ne vuole.

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Per chiarezza

l mondo sportivo è pieno di sigle, acronimi, abbre- can-pro Commissione Arbitri Nazionale di Lega Pro viazioni. Ci siamo sforzati di usare la forma estesa can-5 Commissione Arbitri Nazionale di calcio a 5 e intellegibile per le informazioni di questo volu- casp Commissione Arbitri Semi Professionisti I me. Purtroppo, non ci siamo riusciti in tutte le coni Comitato Olimpico Nazionale Italiano circostanze. cra Comitato Arbitri Regionale Qui di seguito c’è un elenco per aiutare la lettura nei casi Fédération Internationale de Football Association in cui siamo stati costretti a utilizzare le forme compat- figc Federazione Italiana Giuoco Calcio te. ifab International Football Association Board gil Gioventù Italiana del Littorio ipsia Istituto Professionale di Stato per Industria e aia Associazione Italiana Arbitri Artigianato cai Commissione Arbitri Interregionale lnpsc Lega Nazionale Professionisti di can Commissione Arbitri Nazionale di serie a e b oa Osservatore Arbitrale can-a Commissione Arbitri Nazionale di serie a ot Organo Tecnico can-b Commissione Arbitri Nazionale di otr Organo Tecnico Regionale can-bs Commissione Arbitri Nazionale di beach soccer ots Organo Tecnico Sezionale can-c Commissione Arbitri Nazionale di serie c Union of European Football Associations can-d Commissione Arbitri Nazionale di

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Un passo dietro l’altro

sezione. Gli sono riconoscente per giorno c’era anche Giancarlo Felici, il avermi dato la possibilità di esse- mio presidente di sezione ad Arezzo: re un dirigente, attività che in vari una delle persone più belle e impor- ruoli ricopro da cinque lustri. tanti nella mia vita e l’ho conosciuto Ho avuto la fortuna e il privilegio grazie all’aia. di essere segretario anche per Lucia- Anche per Giancarlo, il primo ri- no Giunti, il nostro maestro e so- cordo è quello della soggezione che stenitore prima ancora di diventare incuteva, alla mia prima riunione da Patrizio Pasqui presidente. Lui mi esaminò e procla- arbitro. Come presidente era cari- mò arbitro nel 1989, lui mi introdus- smatico ma buono. Mi visionò nel se nelle categorie regionali, lui mi 1991 per propormi in regione. Fa- he gioia: dal 1993 al 2018. guidò nella gestione e nelle dinami- cemmo il colloquio al bar perché Venticinque anni della no- che del nostro mondo, fino al suo era successa un po’ di confusione stra storia. Non sembrano ultimo giorno. in quella partita di Terza categoria. C così tanti da quel 1° genna- Ricordo il mio primo raduno re- Ero convinto di aver arbitrato ma- io del 1993. Avevo appena vent’anni, gionale, il timore e il rispetto che le, invece Giancarlo rimarcò la mia da quattro arbitravo per la sezione Luciano incuteva in noi giovani ar- personalità, condivise tutte le mie di Arezzo e con altri quarantacinque bitri, lui era non solo il presidente espulsioni e concluse che avevo fat- colleghi della nostra vallata iniziai regionale ma un arbitro di lunghis- to quel che era giusto facessi. Per la mia esperienza di socio fondatore simo corso e carisma infinito. Mi me è sempre stato il prototipo del della nuova sede del Valdarno. presentò davanti a tutti come nuovo presidente di sezione: mi sono ispi- Il primo presidente, Giovanni immesso, provai un’emozione forte rato a lui, l’ho sempre cercato per Martini, mi volle come segretario di che sento oggi come allora. Quel chiedergli consiglio e aiuto, l’ho vo-

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luto come relatore ospite alle riu- e lungimirante fu un’esperienza che giovane d’Italia. Raccoglievo l’eredi- nioni tecniche. Ricordo con affet- conservo tuttora, era solo un’antici- tà pesante di due presidenti “monu- to la sua posizione, quando noi val- pazione di come è la nostra associa- mento” come Giunti e Calabassi, in darnesi creammo la sezione fuoriu- zione oggi. Per tutto questo e per una sezione nata da poco piena di scendo dalla sua Arezzo. In quel mo- la sua vicinanza e amicizia gli sarò arbitri giovanissimi. Solo Giunti po- mento, lui perdeva quasi cinquanta sempre grato. teva garantire per me col presidente arbitri giovani, cioè una buona fet- nazionale Lanese, e lo fece. Mi ave- ta di futuro. «È brutto perdere degli va insegnato lui il mestiere di pre- amici, ma è buono che si creino nuo- sidente e ogni occasione era buona. vi dirigenti». Con la sua lungimiran- «Comportati bene con le donne arbi- za ha sempre sostenuto la sezione tro! Stai attento alla gestione ammi- di Valdarno mantenendo la linea dei nistrativa! Non mettere mai la pen- buoni rapporti, tanto che ci presta- na su un rapporto di gara! Patrizio va i suoi osservatori nei primi anni mi raccomando, le disgrazie e le debo- perché a Valdarno ne avevamo solo lezze di un presidente sono la rovina quattro! Tutto questo riassume ma- inevitabile della sezione». lamente la mia stima e riconoscen- Ho sempre saputo che sarei di- za per Giancarlo Felici, al quale dire ventato presidente e ho assorbito grazie è sempre troppo poco. tutti gli insegnamenti dei miei diri- In campo, la mia ascesa arbitrale genti, negli anni prima della mia ele- Salvatore Albano, Patrizio Pasqui e Gabriele Londretti zione. Ho studiato da presidente, la- si interruppe in Eccellenza, fu una a Castelnuovo dei Sabbioni per la finale del torneo carriera onesta ma della quale por- Quercioli. Una squadra affiatata da quasi trent’anni, vorando al fianco di Giunti, chieden- prima sui campi e poi nella gestione della sezione in dogli consiglio nei miei primi anni to ancora con me gli insegnamen- tanti consigli direttivi ti dei dirigenti che guidavano quel- di guida della sezione. Dopodiché, le commissioni regionali. Arbitrare Questo bagaglio di esperienza mi anche senza Luciano non sono mai con la guida di Vincenzo Fiorenza e ha fatto comodo quando sono di- stato solo. della sua commissione pioneristica ventato il presidente di sezione più Angelo Nepi da sempre è il mio

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vice presidente, dà un aiuto fonda- sizione i requisiti per poter reggere to come quantità e qualità, sia dal mentale in tutte le attività da segui- la sezione con successo, in un futuro punto di vista oggettivo sia da quel- re, ha sempre una parola di confor- non lontano. lo soggettivo, perché le amicizie che to o un consiglio da esperto qual è si sono create valgono più di qual- delle nostre questioni. La sua sag- siasi risultato in campo. Tra questi gezza e il sostegno di tutti gli amici consiglieri, vorrei abbracciare sim- del consiglio direttivo non possono bolicamente alcuni amici che hanno rimpiazzare un vuoto, ma col tempo condiviso tutto il mio percorso sin si sono rivelati altrettanto validi e da quando andavamo in campo as- hanno contribuito a rendere positi- sieme. Salvatore Albano, Gianni Be- vi i miei mandati da presidente. Tra cattini, Francesco Cocollini, Gabrie- questi, sento di dover spendere due le Londretti, Francesco Milia e Mir- parole sull’altro mio vice presiden- co Sbardellati erano assistenti vali- te, Federico Tarchi. È sempre stato al di sulla fascia tanto quanto nella ge- mio fianco in tutti i consigli direttivi stione sezionale. Con Alberto Butini, della mia presidenza. Fin da ragazzo Filippo Martini, Gianfranco Meucci, si è speso nelle attività della sezione, Mario Zonfrillo abbiamo condiviso dalla squadra di calcio alle designa- Mario Zonfrillo, Filippo Martini e Patrizio Pasqui le esperienze del campo, erano ar- zioni, fino a inventare il Memorial bitri di qualità e sono stati un soste- “Giunti” e a organizzare i raduni se- Vorrei dire grazie a tutti gli asso- gno solido per le attività della no- zionali in modo professionale. Fede- ciati che hanno dato una mano in stra sezione. La correttezza di tut- rico è corretto, leale e onesto. L’ho questi anni, affiancando l’attività di ti costoro ha creato un affiatamen- visto crescere, che poi è stato cre- consigliere a quella tecnica in cam- to e un’amicizia tali che non posso scere insieme visto che siamo quasi po o in tribuna. Avete fatto un lavo- più rinunciarci. Vorrei tanto che tra coetanei. Si possono dire tante cose ro eccezionale, ciascuno nel vostro i nostri ragazzi nascessero amicizie buone di Federico, che racchiuderei ambito, e tutti assieme nel condur- durature e solide come quelle che ci nella mia idea che abbia a sua dispo- re la sezione e i nostri ragazzi ver- legano. so i loro obiettivi. Avete dato tan-

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Penso poi di essere stato un pri- tare in sezione, sono convinto che il so quando ha operato per dare alla vilegiato a poter lavorare assieme a ruolo del presidente di sezione deb- nostra associazione un volto innova- sette presidenti regionali, con cia- ba evolversi e si può farlo solo tro- tivo e all’avanguardia nel panorama scuno dei quali abbiamo realizzato vando grandi dirigenti con cui con- dell’arbitraggio europeo e mondiale. raduni ed eventi di formazione e ri- frontarsi. Con Matteo non c’è mai Potrei proseguire per venti pagi- creazione in modo proficuo per il stata una discussione o un disaccor- ne a far dei ringraziamenti, mi limi- benessere dei nostri arbitri. Nelle do in sei anni di sua presidenza re- terò ai più importanti oltre a chi non pagine del libro rammenteremo al- gionale. Non solo: è facile essere ho già detto. Devo ringraziare Lo- cune di queste giornate che hanno vicini sui temi dell’Associazione, ma renzo Manganelli, che oltre a farci portato orgoglio in noi di Valdarno. ho capito la sua grandezza quando da bandiera mette la sua esperien- Non vorrei far torto a nessuno di co- mi è stato vicino nei momenti pri- za a nostra disposizione per impa- storo, eppure sento l’obbligo di ci- vati, quelli belli e soprattutto quel- rare la tecnica dal palcoscenico più tare il mio amico Matteo Trefoloni. li difficili. Io so che, quando avessi alto. Devo ringraziare gli arbitri di Ci conosciamo da quando arbitrava- bisogno, Matteo mi sarebbe accan- Valdarno che sono sempre stati i pri- mo in regione, già allora a poco più to e la cosa è reciproca. Questa è mi sostenitori della nostra sezione e di vent’anni era serio, sembrava più la cosa inspiegabile e magnifica del l’hanno tenuta in vita. Avrò sempre grande della sua età. Ha dedicato nostro mondo, mi ha dato la pos- nel cuore il ricordo di Mauro Botti, all’aia la sua vita, prima nelle attivi- sibilità di creare amicizie forti co- che fu uno di quelli che la fece na- tà sezionali, poi da arbitro e dirigen- me quella con Matteo che credo ci scere e la portò a fare i primi pas- te nazionale e internazionale. Ha accompagnerà per tutta la vita. si. Se posso scrivere qui ora, lo devo portato il suo metodo imparato ne- L’entusiasmo e la voglia di diven- anche a lui. gli stage in giro per il mondo, ha coe- tare un presidente di sezione mi- Buon venticinquesimo, cara ama- so le sezioni toscane in un’armonia gliore fu uno dei motivi per cui so- ta sezione! rara e produttiva che sforna arbitri stenni Marcello Nicchi e ne festeg- Patrizio Pasqui capaci e sereni. Il suo entusiasmo al giai poi l’elezione a presidente na- Presidente della sezione Valdarno di là della sua competenza mi hanno zionale: lo conoscevo bene fin da- regalato nuova energia da traspor- gli anni di Arezzo, non mi ha delu-

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La storia non finisce oggi

Tale certezza è costituita dal fatto sparse sul territorio. Sono quindi lie- che grazie all’attività di tutti quegli as- to di esprimere, a nome dell’intera As- sociati che, per qualche mese o una vi- sociazione che ho l’onore di presiede- ta intera, hanno condiviso i valori del re, il più vivo e sincero compiacimento nostro mondo arbitrale, anche nel pre- per il prestigioso lavoro che state svol- sente prosegue quel progetto iniziale. gendo ed il sentito ringraziamento per Si è determinata così una realtà che di quanto il Presidente Pasqui, i dirigenti giorno in giorno si è consolidata e che sezionali e tutti gli arbitri di Valdar- tutt’oggi Vi permette di superare ed no hanno fatto e faranno per portare Marcello Nicchi accompagnare con successo i grandi avanti con successo l’attività arbitrale. cambiamenti dello sport e della socia- La storia lunga 25 anni di questa ari amici della Sezione di tà civile, mentre il futuro rimane una Valdarno, oggi è per tutti Voi Sezione, ovviamente, non finisce og- sfida da affrontare tutti i giorni con gi: a tutti gli associati uomini e don- un momento di grande signi- l’esperienza del passato e l’entusiasmo ficato: state testimoniando ne e specialmente ai giovani che si af- C e le idee dei giovani arbitri. facciano a questo nostro meraviglioso che in passato, con la creazione del- la Sezione Arbitri, sono state gettate La Sezione di Valdarno oggi può fe- mondo, il caloroso augurio di portare radici profonde e solide da parte di steggiare i suoi 25 anni, una tappa mol- con orgoglio il nome della propria Se- chi Vi ha preceduto negli anni, per la to importante, che ben si inserisce nel- zione in ogni campo di giuoco, fino a realizzazione di un grande progetto di la storia stessa dell’Associazione Italia- raggiungere i traguardi più prestigio- inestimabile valore, utile per la cresci- na Arbitri, essendo comuni i valori di si. Vi abbraccio. ta culturale di tanti giovani con sana lealtà e di correttezza sportiva che le- Marcello Nicchi passione sportiva. gano tutti gli arbitri e tutte le Sezioni Presidente nazionale dell’aia

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Una sezione come una grande Famiglia

forte. A cominciare dai fondatori e vare quotidianamente il fondamento storici associati quali Giovanni Mar- del loro agire, esaltando valori di one- tini, Roberto Calabassi, Mauro Botti, stà, lealtà e spirito sportivo. Far parte Angelo Nepi, ma soprattutto dall’a- dell’Associazione Italiana Arbitri, ap- matissimo e indimenticabile Luciano partenere a questa sezione, permette Giunti, fino al presidente attuale Pa- di fare sport, divertirsi, avere l’oppor- trizio Pasqui, vero e inesauribile mo- tunità di conoscere nuovi amici, di tore e motivatore della Sezione. Ma provare la gioia e la fatica, di affron- lo sguardo deve, senza mai dimentica- tare le sconfitte, ma soprattutto di Vittorio Bini re il passato, essere rivolto al futuro. rialzarsi e riprovarci. Sempre. Augu- Il traguardo raggiunto deve spronare ro a tutti gli associati che il senso di ggi festeggiamo questa a fare ancora meglio, nella consape- appartenenza e le emozioni di questa giovane ma già grande se- volezza che lo sport e l’arbitraggio, ricorrenza vi accompagnino nel vo- zione di Valdarno. Sono nei sani elementi formativi che essi stro futuro cammino, vi consentano O trascorsi 25 anni dalla sua avvalorano, possono essere utilissimi affermazioni con la fierezza di appar- fondazione, volati in un batter d’oc- strumenti per migliorare la persona tenere alla nostra Associazione e a chio. È inevitabile guardarsi indietro umana. Questa è una sezione viva, in questa grande sezione. e ricordare le tappe fondamentali di costante cammino verso mete spor- Vittorio Bini questo cammino e i personaggi, gio- tive, accompagnata dai valori propri Presidente del Comitato Regionale vani e meno giovani, che hanno con- di una grande “Famiglia”, nella quale Arbitri Toscana tribuito e contribuiscono a renderla giovani e meno giovani possono tro-

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Le regole della vita prima di quelle del calcio

Venticinque anni sono un traguar- Ma anche una struttura radicata nel do importante, pieno di significati, che territorio cittadino, cresciuta insieme dà il senso della validità di un’espe- a generazioni di sportivi valdarnesi. rienza, di una continuità feconda e Un contributo fondamentale allo che richiama altre importanti ricor- sviluppo virtuoso di questa Sezione è renze che vengono festeggiate anche stato dato sicuramente dal suo attua- in ambiti totalmente diversi da quelli le Presidente, Patrizio Pasqui, perso- sportivi. na schietta, diretta, concreta sempre pronta al dialogo e al confronto, una Paolo Mangini Una Sezione, quella di Valdarno, che ho imparato a conoscere da Presi- persona per bene, vero esempio per dente del Settore Giovanile e Scolasti- questi ragazzi. ormulare un saluto e un au- co, prima, e ora da Presidente del Co- Sono passati 25 anni, che non so- gurio per il 25° anniversario mitato Regionale lnd e che ho sempre no pochi, ma in questa Sezione si re- della Sezione aia di Valdarno immaginato come un vera famiglia, al- spira un entusiasmo sempre crescen- è per me un onore ma anche l’interno della quale ragazzi e ragazze te, la voglia di migliorarsi e di fare be- F ne: grazie ragazzi per la vostra passio- una grande responsabilità, poiché non crescono ed apprendono le regole del- è semplice esprimere in poche parole la vita oltre quelle del gioco del cal- ne e grazie ai soci fondatori per aver le caratteristiche peculiari, le virtù e cio. In sostanza si formano e vengo- dato vita ad una bella realtà, viva e anche l’appartenenza a un territorio no educate prima di tutto come perso- pulsante che dà lustro all’aia e a tutto di questa Associazione, senza cadere ne. Un ambiente sano, pieno di princi- il movimento calcistico toscano. nella retorica, rischiando di tediare co- pi, che non si sostituisce alla famiglia Paolo Mangini loro che avranno il privilegio di leggere ma la completa, rappresentando così Presidente del Comitato Regionale questa pregevole pubblicazione. una vera e propria agenzia educativa. Toscana della figc

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Le nostre pietre miliari

Quarantasei arbitri chiedono di istituire Roberto Calabassi è il primo presidente marzo 1992 25 ottobre 2000 una sede aia a San Giovanni Valdarno di sezione eletto dagli associati L’aia istituisce la nuova sede di Valdarno, Patrizio Pasqui è eletto presidente di sezione, 1° gennaio 1993 5 ottobre 2001 Giovanni Martini è il primo presidente è il più giovane d’Italia Cena di fine stagione con la sezione Celebrazione dei 50 anni di tessera 12 giugno 1993 29 marzo 2002 consorella di Arezzo di Luciano Giunti L’aia nomina Luciano Giunti 5 settembre 1995 22 giugno 2002 Gemellaggio con la sezione di Bologna commissario straordinario della sezione L’aia nomina Luciano Giunti 1° luglio 1996 14 maggio 2003 Festa per il decimo anniversario di fondazione presidente di sezione Leonardo Biondi e Filippo Martini sono i primi 1° luglio 1998 11 agosto 2003 Muore Luciano Giunti promossi di Valdarno alle categorie nazionali

Inizio della ristrutturazione della 10 luglio 1998 8 maggio 2004 La sezione è intitolata a Luciano Giunti ex colonia gil a San Giovanni Valdarno Inaugurazione della nuova sede nella ex gil Lorenzo Manganelli è il primo arbitro 11 settembre 1999 1° luglio 2007 sul Lungarno di San Giovanni di Valdarno promosso alla can

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Esordio di Lorenzo Manganelli in serie a, Infortunio grave a Lorenzo Manganelli, 10 febbraio 2008 24 febbraio 2013 è il primo della sezione di Valdarno rimane lontano dai campi per sei mesi

Le donne arbitro di Valdarno 30 maggio 2008 Festa per i quindici anni della sezione 20 novembre 2013 pubblicano un calendario artistico

Prima elezione di Marcello Nicchi 6 marzo 2009 6 giugno 2014 Inaugurazione della nuova sede a Montevarchi alla presidenza nazionale dell’aia Lorenzo Manganelli riceve la nomina 23 dicembre 2011 6-7 giugno 2014 Secondo Memorial “Luciano Giunti” come Assistente Internazionale Terza elezione di Marcello Nicchi 20 gennaio 2012 Festa per Manganelli neo Internazionale 26 settembre 2016 alla presidenza nazionale dell’aia Borsa di studio per arbitri: 26 marzo 2012 Trasferimento nella nuova sede a Montevarchi 20 maggio 2017 “Il coraggio di scendere in campo”

9 giugno 2012 Prima edizione del Memorial “Luciano Giunti” 2-3 giugno 2017 Terzo Memorial “Luciano Giunti”

25 maggio 2012 Muore Mauro Botti 19 gennaio 2018 Festa per i venticinque anni della sezione

Seconda elezione di Marcello Nicchi 10 novembre 2012 alla presidenza nazionale dell’aia

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Estratto dal primo numero del Gazzettino, prodotto nell’estate del 1999 a cura di Elena Babacci e Patrizio Pasqui

22 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

La nostra storia

a sezione di Valdarno del- può discutere di quando e come sia la situazione, il gruppo dei fonda- l’Associazione Italiana Arbitri davvero sorta l’idea di separarsi da tori manifestò tale volontà in mo- nacque dal desiderio di qua- Arezzo, nei fatti era la vita quotidia- do ufficiale al presidente regionale L rantasei arbitri del territorio na che aveva coeso i valdarnesi fino Luciano Giunti e poi al suo succes- del Valdarno Superiore: quaranta- a renderli insoddisfatti di poter fre- sore Vincenzo Fiorenza. Fu Giunti il cinque appartenenti alla sezione di quentare la sezione in modo troppo primo a inserire la domanda d’isti- Arezzo, ai quali si aggiunse Mario discontinuo. tuzione nella sua relazione del mar- Zonfrillo dalla sezione di Firenze. zo 1992 al commissario nazionale Questo gruppo decise di istituire dell’aia Michele Pierro. una sezione autonoma a San Gio- Tre arbitri anziani formarono il vanni Valdarno perché la vita asso- primo comitato organizzativo per ciativa ad Arezzo era impraticabile: preparare la strada verso la nascita ogni cosa semplice diventava com- della nuova sezione. Erano Mauro plicata, per colpa della distanza e Botti, Roberto Calabassi e Giovanni della viabilità infelice della zona, Martini. Si trattava dell’arbitro più tutta colline e saliscendi. Già da anziano del gruppo, di un ex assi- qualche tempo i valdarnesi si erano stente internazionale e di un ex vice organizzati per avere un polo di al- Giancarlo Felici e Giovanni Martini, presidente presidente già dai tempi della sezio- lenamento in zona, a Levane vicino e vice presidente della sezione di Arezzo ne di Arezzo. Questa terna coniu- Montevarchi, e alcune riunioni e le- Servivano almeno quaranta arbi- gava la concretezza all’esperienza zioni del corso arbitri si svolgevano tri per soddisfare i requisiti del re- umana, sportiva e dirigenziale. nell’autoscuola del decano Mauro golamento associativo dell’epoca e Il loro primo compito fu trovare Botti a San Giovanni Valdarno. Si chiedere una nuova sezione. Vista un locale che ospitasse la sezione. In

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mancanza del locale, non si poteva unità e amicizia, con lo scambio di tri, quindici la stagione successiva, procedere con la pratica di istituzio- un reciproco “in bocca al lupo” per poi ancora sedici, poi diciotto. Nel ne. La ricerca fu difficile, a causa dei il futuro. giro di pochi anni l’organico raddop- costi proibitivi o dei locali inadegua- piò. Il problema dei locali fu eviden- ti che ci venivano proposti. Pedro te da subito e già dal settembre 1994 Losi, sindaco di San Giovanni Val- due stanze dell’ipsia di San Giovanni darno, si interessò della ricerca che diventarono la nuova sede sezionale. si concluse al circolo ricreativo del- la Ferriera del Valdarno: una stan- Quando Giovanni Martini lasciò za con annessa una sala spaziosa per la presidenza a metà del 1995, gli ar- le riunioni tecniche fu la prima sede bitri del Valdarno furono in difficol- tà a esprimere una guida sicura ed sezionale. Una delle prime riunioni al circolo della Ferriera. È ospite il Comitato Regionale guidato da Vincenzo esperta scegliendola al proprio in- Il Comitato Nazionale dell’aia si Fiorenza (al centro), al tavolo si riconoscono il terno. Gli associati erano quasi tutti presidente di sezione Giovanni Martini (terzo da riunì il 22 dicembre 1992 e ratificò destra) e Roberto Calabassi (primo a destra) giovani in attività sui campi e l’età la nascita di San Giovanni Valdarno media era bassissima. Al momen- come quindicesima sezione toscana Il Valdarno aretino e fiorentino è to della fondazione, solo otto arbitri a partire dal 1° gennaio 1993. L’ar- un territorio che non permette spo- avevano più di dieci anni di tessera bitro benemerito Giovanni Martini, stamenti celeri, per chi debba rag- e di questi sono quattro erano os- che era già stato vice presidente di giungere i capoluoghi. Non parve servatori (Botti, Calabassi, La Rosa e Giancarlo Felici ad Arezzo, fu nomi- vero, ai giovani abitanti della zona, Giovanni Martini). Lo stesso proble- nato presidente di sezione. La prima potersi iscrivere a una sezione di ar- ma era tangibile nell’attività tecni- stagione sportiva, pur se dimezzata, bitri che fosse a una distanza ra- ca: Valdarno dovette perfino chiede- portò subito otto nuovi arbitri do- gionevole dalle proprie colline. Chi re aiuto alla sezione di Arezzo per le po il corso svolto ad aprile. L’evento in passato avesse avuto la difficoltà visionature degli arbitri a livello pro- memorabile fu la cena di fine sta- di raggiungere Firenze o Arezzo, ora vinciale. Nel 1995 gli osservatori era- gione. Si svolse assieme alla sezione non aveva più scuse. Nel gennaio no sempre gli stessi quattro e nessu- di Arezzo, come segnale tangibile di 1994 furono altri sedici i nuovi arbi- no di costoro aveva la disponibilità

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per svolgere il ruolo di presidente. gnava trovare una sede appropriata, za della Libertà non era più suffi- La dirigenza dell’aia si preoccu- che fosse come una casa. ciente per i novanta arbitri, serviva pò di creare basi solide per gli anni aiuto dall’amministrazione comuna- a venire, col contributo di un com- le per trovare una sede più acco- missario straordinario di spessore. gliente. Lo Santo propose una vec- La scelta cadde sullo stesso Lucia- chia colonia fluviale della gil, sulla no Giunti, che per primo si interes- riva sinistra dell’Arno. La struttura sò delle sorti degli arbitri valdarnesi era abbandonata, ricoperta di rovi, e cui fu affidata la responsabilità di fatiscente. creare i dirigenti del futuro. La sezione ricorse alle proprie Luciano Giunti prima che un diri- professionalità presenti tra gli asso- Giovanni Nannipieri, Renzo Masini, Carlo Polci, ciati e realizzò un progetto di ri- gente fu un arbitro di successo, ot- Luciano Giunti e Vincenzo Fiorenza (da sinistra) alla to anni in serie a conclusi con la festa a sorpresa per i quarantacinque anni di tessera strutturazione da presentare in Co- di Giunti, il 7 marzo 1997 qualifica di Internazionale. Aveva mune. Fu un successo: il consi- conoscenze numerose tra gli arbitri glio comunale deliberò un comoda- di punta e li portò in sezione come Il Lungarno to di dieci anni rinnovabili a partire ospiti. I giovani valdarnesi crebbe- Giunti fu nominato presidente di se- da aprile 1997. Si poteva partire coi ro ascoltando , An- zione nel 1996: in tal modo aveva lavori. tonio Marengo, Claudio Pieri, Luigi un quadriennio a disposizione per L’aia assegnò un contributo Frasso, Sergio Ferrari, Andrea Gui- realizzare qualsiasi progetto tecni- straordinario che coprì parte delle ducci, Paolo Bertini e tanti altri. Fer- co o associativo fosse rilevante per spese. Gli associati fornirono dena- marsi a questo, tuttavia, sarebbe sta- la crescita di Valdarno. Il problema ro, braccia e fatica per svolgere la to limitativo. Giunti sapeva che oc- della sede era quello più impellente. maggior parte del lavoro concreto. correva sviluppare un senso di iden- Assieme a Mauro Botti incontraro- Furono quasi due anni di impegno tità dentro agli arbitri di una sezione no Gennaro Lo Santo, che nel frat- e incoscienza, turni di quindici as- ancora troppo giovane e assieme al tempo era diventato il nuovo sinda- sociati ogni fine settimana, amici consiglio direttivo decise che biso- co di San Giovanni. L’ipsia di piaz- coinvolti quando i problemi erano

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insormontabili. Ci fu l’operazione cora oggi in giro per l’Italia e per il recuperato un rudere e valorizzare “un mattone per la sezione”. Si mondo, dopo diciotto anni da quella un angolo prezioso della città, la di- coinvolsero conoscenze di ogni ge- promozione, un po’ ci gira la testa. rigenza arbitrale manifestava l’orgo- nere. Il risultato fu una sede bella, glio verso un’opera tangibile frutto accogliente, esclusiva. Gli arbitri del della passione e del volontariato. Valdarno costruirono la propria casa dove allenarsi e condurre una vita Pedalare con le nostre gambe associativa di livello elevato. Rese- La stagione sportiva 1999/2000 por- ro tangibile quello che era solo un tò cambiamenti nella sostanza della sogno. vita associativa degli arbitri italiani. Il servizio degli arbitri in quel pe- L’aia continuava a essere commissa- riodo doveva proseguire nonostante riata e i dirigenti nazionali sviluppa- il cantiere sempre aperto. Anche nei Leonardo Biondi, Filippo Martini, Roberto Calabassi rono dei nuovi regolamenti associa- momenti di scoramento ci furono e Tommaso Colonna tivi più solidi. Il Consiglio Federa- notizie liete da festeggiare per ave- In quelle stagioni, completammo le della figc approvò il nuovo sta- re fiducia nel futuro. A luglio 1998 la nuova sede che fu operativa dal tuto dell’Associazione che contene- ci furono i primi promossi della se- 1999. Aveva uffici, sala ricreativa, cu- va la novità dell’elezione diretta del zione alle categorie nazionali: Leo- cina attrezzata, spogliatoi con doc- presidente di sezione da parte degli nardo Biondi sarebbe stato assisten- ce, un parco di duemila metri qua- associati. te in serie d, Filippo Martini arbi- dri. Questa fu l’evidenza agli oc- L’entusiasmo comune in tutta tro agli Scambi interregionali. En- chi degli ospiti che inaugurarono la l’Associazione fu seguito dalla pre- trambi faranno poi una lunga carrie- struttura l’11 settembre 1999. Fu una occupazione di noi valdarnesi quan- ra parallela che si concluderà in se- festa piena di gioia, davanti agli ami- do fu chiaro che Luciano Giunti non rie c. L’anno successivo furono rag- ci arbitri, agli esponenti di calcio e avrebbe potuto candidarsi e prose- giunti in serie d da Mirko Bindi e Lo- politica. Gli arbitri di Valdarno rac- guire la sua opera, perché supera- renzo Manganelli. Quando pensia- colsero i plausi di tutti: l’ammini- va il limite dei settant’anni impo- mo che Lorenzo ci rappresenta an- strazione comunale era felice di aver sto dal nuovo regolamento. San Gio-

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vanni era ancora una sezione giova- va i suoi arbitri. La sua gioventù era ri per crescere. Da questo e dalla di- ne quanto a dirigenti, allora emer- energia tutta da spendere sull’onda sponibilità di Roberto Armienti nac- se la candidatura di una gloria del dei consigli dei saggi, Luciano Giunti que il gemellaggio con la sua sezione passato recente: Roberto Calabassi, su tutti. di Bologna. Il 22 giugno 2002 fu un arbitro benemerito, una carriera da Giunti rappresentò in un certo lungo sabato di festeggiamenti, con assistente in serie a conclusa come senso il garante per Pasqui nei con- partita amichevole, tornei di brisco- Internazionale, a lungo componen- fronti della dirigenza nazionale. Il la e una cena conclusiva con due- te del Comitato Regionale. Calabas- debito di riconoscenza degli arbi- cento amici tra arbitri di entrambe si fu il terzo presidente di sezione, il tri del Valdarno spinse Pasqui a or- le sezioni e ospiti. Da Bologna era primo a essere eletto. ganizzare una festa in onore dei arrivato , fresco di pro- cinquant’anni di tessera di Luciano mozione alla can, da Roma giunse il Fu una stagione di transizione, vice presidente nazionale Cesare Sa- con la nuova sede da avviare, tan- Giunti. Il presidente nazionale Tul- lio Lanese gli consegnò il distintivo grestani, a sorpresa arrivò pure l’ex ti giovani arbitri da seguire e cre- arbitro internazionale . scere, le difficoltà di ogni giorno da d’oro dell’aia. Fu una serata emozio- nante e commovente. Giunti rievo- superare. L’Assemblea degli associa- L’ultimo fischio ti si riunì di nuovo il 5 ottobre 2001 cò la sua storia, sui campi di serie a, ed elesse Patrizio Pasqui come quar- da dirigente nazionale, regionale e Il cuore grande di Luciano Giunti si to presidente di sezione. Fu una periferico. La sua chiosa fu: «In cin- fermò l’11 agosto 2003. Il ricovero in scommessa, se si pensa che all’epo- quant’anni di tessera ho avuto un solo ospedale fu breve, il senso di vuoto ca aveva compiuto ventotto anni da pensiero e una sola parola: “sì” a tut- tra i suoi arbitri del Valdarno durò pochi mesi, aveva quindi il requisi- te le domande e richieste della nostra anni e in alcuni perdura tuttora. to minimo di eleggibilità ed era il amata Associazione». La chiesa era affollata in quel cal- presidente più giovane nella storia Pasqui ebbe l’intuizione di far de- do agosto aretino. Ciò rese solenne elettiva dell’aia. Pasqui però aveva buttare in società la piccola sezio- la promessa di Patrizio Pasqui du- una formazione solida da segretario ne di San Giovanni, che ormai ave- rante il suo ultimo saluto: le gene- di sezione, padroneggiava già i mec- va dieci anni di vita e necessitava razioni future di arbitri del Valdar- canismi dell’Associazione, conosce- del confronto con le sorelle maggio- no avrebbero conservato la memo-

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ria di Luciano Giunti, dedicando a lui zione di Arezzo col presidente Car- era “la Popa”, come la chiamava il la sezione. lo Polci e l’ex arbitro internazionale marito in modo affettuoso. Da quel La promessa fu mantenuta l’8 Marcello Nicchi. C’era la famiglia di giorno, la sezione aia di San Giovan- maggio 2004. C’erano i vertici na- Luciano Giunti: i figli Paolo e Lucia- ni Valdarno porta il nome di Luciano zionali e regionali, c’era una delega- na e la moglie Silvana, che per tutti Giunti.

La festa organizzata per i cinquant’anni di tessera di Luciano Giunti. A sinistra: gli invitati in attesa della cerimonia. A destra: il presidente nazionale consegna il Distintivo d’oro a Giunti

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Caro Luciano, le, a volte un tuo sguardo da babbo ricco di tanto bene era la giusta risposta alle ansie e preoccupazioni di un giovane ti ho conosciuto grande dirigente arbitrale, con grandi ma- adolescente che pian piano diventava uomo. Quante risate ni, grandi giacche… Sembravi irrangiungibile anche solo con ci siamo fatti in occasione di una gara di Terza categoria, uno sguardo. Il 15 ottobre 1989 presso la sezione di Arezzo dove grazie al tuo sguardo annullai una rete viziata da un mi hai promosso arbitro effettivo, con la tua firma su quel fallo di mano, che non avevo visto. Tu eri dietro la porta nel verbale è iniziata la mia avventura all’interno dell’aia, che punto giusto al momento giusto! Vedo ancora il tuo sorriso da ventinove anni caratterizza la mia vita. compiaciuto insieme al mio fischio! Dentro gli spogliatoi mi A settembre dell’anno 1995 dopo la tua nomina a commis- dicesti: «Rastione, se non c’era il tuo Luciano assegnavi il sario straordinario della sezione Valdarno, mi scegliesti co- gol». me segretario di sezione, da quel giorno fino all’ultimo tuo Dal tuo ultimo fischio tante volte avrei avuto bisogno del tuo giorno su questa terra abbiamo vissuto una splendida favola sguardo, tante volte ho preso la decisione sbagliata, ma io ricca di tanta condivisione per quei valori che mi hai saputo continuo sempre a cercarlo perché sono sicuro che dall’alto trasmettere. tu mi stai guardando sempre e come sai fare tu, sempre nel Avevi un dono unico e speciale, conoscevi e capivi in fondo momento giusto! Un abbraccio eterno. all’animo le persone, tra noi non occorrevano tante paro- Patrizio Pasqui

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Gli arbitri della sezione di San Giovanni Valdarno all’inizio della storia. In piedi da sinistra: Simone Caselli, Angelo Nepi, Marco Miniati, Francesco Cocollini, Mirco Sbardellati, Emo Stanghini, Stefano Bernardini, Mirko Bindi, Gianni Casucci, Leonardo Simonti, Filippo Martini, Luciano Picchioni, Alberto Butini, Marco Bernini, Daniele Lapi, Andrea Pelli, Marco Burzagli, Simone Stanghini, Massimo Mugnai, Marco Nocentini, Leonardo Biondi, Maurizio Donati, Stefano Bindi, Gianfranco Meucci, Gerardo Pitti, Guido Venturi. Seduti da sinistra: Patrizio Pasqui, Gabriele Londretti, Francesco Checchi, Alessio Setti, Massimiliano Zanchi, Piero Raffaelli, Mario Zonfrillo, Gianni Becattini, Roberto Calabassi, Giovanni Martini, Luciano Giunti, Mauro Botti, Francesco Milia, Gianluigi Fiamminghi, Achille Tiezzi, Duccio Mannozzi, Paolo Mucciarini, Valerio Cappellini, Gino Fabbroni, Salvatore Albano, Luca Menghini, Giovanni Bartolini

La maturità Il Comitato Regionale chiese sup- dente regionale vol- Quando gli arbitri del Valdarno con- porto per organizzare il primo radu- le replicare per la stagione succes- fermarono Pasqui alla presidenza no interregionale dedicato agli arbi- siva. In questa occasione ci si spo- nel 2004 e poi ancora nel 2008, le tri di Eccellenza. Il 7 maggio 2007 stò al borgo di Fontebussi, nella zo- prospettive di quadrienni stabili e la gli arbitri toscani assieme a quel- na di Cavriglia, per ospitare gli arbi- sede grande e funzionale sul Lungar- li di Lazio, Umbria e Veneto giun- tri di Emilia-Romagna, Lazio, Veneto no furono indicatori di affidabilità sero nella sede allestita per l’even- e Trentino-Alto Adige, il 10 e 11 aprile di questa piccola sezione che stava to. L’organizzazione e la cena fu- 2008. crescendo. rono così apprezzati che il presi-

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Fontebussi piacque così tanto che il 30 maggio 2008 ci si festeggiò il quindicesimo anniversario della fon- dazione, con tanti ospiti amici della sezione.

Fuori dall’ordinario Tutti sanno che Marcello Nicchi, il presidente nazionale in carica, è del- la sezione di Arezzo. Pochi sanno che vive da sempre in un paesino del Valdarno. Qua crebbe assieme agli arbitri della zona, si allenò con loro per anni durante la sua carrie- ra lunga fino ai livelli internazionali, ma rimase sempre legato ad Arez- zo per non creare attriti e situazio- ni equivoche nel momento di mag- gior fulgore della sua carriera. Que- sto fatto non gli impedì di essere un sostenitore della causa valdarnese, mentre gli amici di sempre tifavano per i suoi successi in campo e nella carriera dirigenziale successiva. Nel 2006 ci fu Calciopoli e il pro-

Il “ventaglio” celebrativo preparato dalla sezione di Arezzo per Marcello Nicchi cesso richiese il rinnovo dei vertici dopo la sua elezione a presidente nazionale dell’aia. Nicchi presentò una can-

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didatura in contrapposizione a Ce- L’elezione di un presidente del un modo crudele: demolimmo la sa- sare Gussoni, che poi vinse la tor- Valdarno rappresentò sempre una la riunioni e ripristinammo lo sta- nata elettorale. Il comitato a soste- fonte di orgoglio per gli associati to precedente. Annullammo tutte le gno di Nicchi era formato da asso- della nostra sezione, sia per la dose iniziative che richiedessero lo spazio ciati di Valdarno: il presidente Pa- di patriottismo di cui siamo dotati di quella sala: niente cene mensili, squi, gli amici storici Roberto Cala- come tutti, sia per il lavoro che sap- niente sfide di carte o ritrovi. Il cen- bassi e Angelo Nepi, il giovane Ga- piamo aver profuso negli anni, sen- tro universitario di Geotecnologie di briele Nuzzi. Questo gruppo di lavo- za il quale nulla di tutto ciò sarebbe San Giovanni ospitò le riunioni tec- ro preparò anche le campagne elet- mai avvenuto. niche obbligatorie da marzo 2011 in torali successive, a partire da quella poi. vincente del 2008. Nicchi divenne Il bastone tra le ruote Gli arbitri però sono individui co- presidente nazionale portando il suo Cosa succede se arriva una denun- riacei e diversi associati lavorarono programma nelle sezioni italiane col cia anonima che porta alla distru- con impegno assieme all’ingegner supporto dei suoi amici storici. zione di quello che hai costruito col Marco Storri per un nuovo proget- tuo sudore, il tuo tempo, il tuo de- to di ampliamento, che seguisse la naro? È una domanda che di solito normativa e la burocrazia richieste non si pone nessuno, noi non face- dalla legge. Anche il sindaco di San vamo eccezione e quando un ano- Giovanni si impegnò ad affiancare nimo denunciò che la sala riunioni la sezione in questo progetto. Pre- era un abuso edilizio fummo tutti sentammo il progetto alla Provincia impreparati. di Arezzo a ottobre 2011, sicuri che Avevamo ampliato i locali nel avremmo avuto un parere positivo 2000, ci eravamo accollati tutti i co- su conformità e legittimità.

L’Assemblea Generale del 2012 riconfermò Marcello sti e le fatiche, senza verificare in Nel frattempo, la sezione non ri- Nicchi (al centro) come presidente nazionale. modo accurato che fosse tutto fat- maneva ferma. Gli arbitri continua- Qui è con i suoi sostenitori della sezione di Valdarno, da sinistra: Angelo Nepi, Patrizio Pasqui, Roberto to con le accortezze che sarebbero vano a scendere in campo e raggiun- Calabassi e Gabriele Nuzzi servite. Sbagliammo e pagammo in gere risultati di rilievo, il consiglio

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direttivo era instancabile nel cerca- la data che tutti ricorderanno per- parole per descrivere la sensazione re di limitare i danni derivati dalle ché sancì il primo arbitro di Valdar- che provammo. circostanze. no a meritare la qualifica Internazio- nale. Fu Lorenzo Manganelli a riu- Non solo San Giovanni scirci: prima arbitro ad Arezzo, poi Il sindaco di Montevarchi era Fran- socio fondatore di San Giovanni Val- cesco Maria Grasso, un ex arbitro darno e una carriera lunga fino al- che fu tra i fondatori della sezione la serie a come assistente. Nei mo- di San Giovanni. In quei mesi di in- menti bui succede che ci sia anco- certezza si attivò e aiutò il consiglio ra più voglia di festeggiare le buone direttivo a trovare casa nella sede at- notizie. Tutti erano commossi ed ec- tuale di Montevarchi, in uno stabi- citati per questo ulteriore traguardo le moderno fuori città. La posizio- di Lorenzo. Era pieno di amici, il ri- ne a metà strada tra i centri abitati storante Torricelli di Figline Valdar- di Montevarchi e di San Giovanni è no, quel 20 gennaio 2012: gli arbi- quasi simbolica della sezione stessa: tri di Valdarno, tutto il Comitato Re- slegata da una città specifica, radica- gionale del presidente Matteo Trefo- ta su un territorio vasto composto loni, perfino una delegazione della di tanti comuni diversi a cavallo tra Il premio consegnato dalla sezione sezione di Arezzo. a Lorenzo Manganelli per la nomina due province con influenze culturali ad assistente internazionale Tempo un mese e fu la fine: il differenti. Fu un caso, una coincidenza iro- 20 febbraio la Provincia di Arezzo Da questo concetto si è evoluto nica della vita, che la notizia più en- respinse il progetto esecutivo del- anche il nome della sezione: San tusiasmante della breve storia tec- la nuova sala riunioni. L’assemblea Giovanni Valdarno era la città base nica dei valdarnesi arrivasse proprio straordinaria degli arbitri di Valdar- del progetto iniziale, Valdarno fu il quando la casa degli arbitri era ina- no deliberò di lasciare il Lungarno, nome breve usato per anni nell’iden- gibile per organizzare una festa con la casa allestita da noi stessi che la tificarci, con la fortuna che fosse an- tutti i canoni. Il 23 dicembre 2011 è vivevamo ogni giorno. Non ci sono che il nome della nostra valle che ci

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accomuna da Pelago giù fino a La- ta: nonostante fosse stata una sta- terina. Valdarno rispecchia meglio gione piena di gioia e di delusioni, la nostra varietà e legittima anche gli oltre cento arbitri presenti furo- una sede in un comune diverso da no accolti in modo impeccabile nella San Giovanni. penultima fatica dell’anno.

L’anno più brutto Insomma, dopo l’amarezza non La settimana successiva porgemmo restammo fermi: allestimmo i nuo- l’ultimo saluto a Mauro Botti. Mau- vi locali con una sala riunioni sobria ro era una colonna della sezione, ma tecnologica, due uffici per le at- prima ad Arezzo, poi in Valdarno. tività di gestione e una cucina ben Era sempre disponibile, sempre al la- fornita. Avevamo tutte le intenzio- voro per il bene di questo gruppo ni di continuare a svolgere i nostri di amici che vive insieme anno do- incontri conviviali con la qualità de- po anno condividendo una passione. gli ultimi quindici anni. A posteriori Lui era “l’amico di tutti”, non si po- possiamo dire che ci riuscimmo e ci teva trovare persona che non gli vo- stiamo riuscendo anche ora. Il quar- lesse bene. La sua vita era arbitrare, to mandato di Patrizio Pasqui aiutò si era speso per fondare la sezione la transizione in questa nuova ca- I comuni del Valdarno fiorentino e aretino di Valdarno e per tanti anni aveva sa, perché assicurò quella stabilità Il Comitato Regionale fu sempre prestato il suo servizio come asso- gestionale che evitasse di sprecare consapevole dalla tenacia dei valdar- ciato più esperto del gruppo. Tale gli anni di duro lavoro in campo a nesi, il supporto non mancò mai da- era il suo attaccamento che nei pe- causa dei disagi della vita associati- gli uffici fiorentini. La stima e i buo- riodi iniziali, in mancanza della sa- va. Non fu un caso che la sezione ni precedenti portarono a organiz- la riunioni, organizzava i corsi per continuasse a proporre senza sosta zare il raduno playoff del maggio arbitro nella sua autoscuola a San arbitri nelle categorie nazionali. 2012 nella nuova sede appena allesti- Giovanni.

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Quel giorno triste era il 23 mag- ro, che per anni avevano lavorato a ne orribile non erano finite. Si al- gio: gli mancavano quattro gior- braccetto per farci essere dove era- ternavano con le gioie e gareggia- ni per festeggiare cinquant’anni co- vamo ora. Toccava a noi dimostra- vano in intensità, vincendo troppo me arbitro. Ne aveva viste di co- re che avevamo imparato qualcosa spesso. A novembre gioimmo per se, belle e brutte, in una carriera dai loro insegnamenti. La prima edi- la rielezione di Marcello Nicchi al- lunghissima che avrebbe meritato zione fu il 9 giugno 2012: eravamo la presidenza nazionale. A febbra- una commemorazione in grande sti- così entusiasti, la stagione era stata io, dopo aver detto addio alla sezio- le per rendergli onore e restituirgli piena di malumori ma era giunto il ne e a Mauro Botti, rischiammo pu- quella gioia che lui ci aveva fornito tempo di pensare solo alle cose bel- re di perdere Lorenzo Manganelli e per decenni. le. La nostra squadra arrivò perfino Filippo Bercigli. in finale contro Firenze, fortissimi loro, una cenerentola noi. I miraco- Quel 24 febbraio del 2013 gelò il li non esistono, resistemmo fino ai sangue di tutti gli arbitri italiani. Lo- tiri di rigore, perdemmo, ma ricor- renzo e Filippo, prima che due gran- diamo ancora oggi quella giornata di arbitri, sono due amici, due ragaz- come indimenticabile. zi seri e piacevoli. Quella sera inver- nale rimasero coinvolti assieme alle Ogni anno celebriamo Luciano e loro fidanzate in un incidente, men- Mauro assegnando dei premi inti- tre prestavano soccorso ad altri con- tolati alla loro memoria. Il pre- Mauro Botti (a sinistra) ducenti in autostrada: il loro spirito mio “Giunti” è per il miglior arbi- di servizio quella volta rischiò di es- Ne approfittammo per organizza- tro nelle categorie provinciali sin dal sere fatale. Filippo e le ragazze eb- re una giornata di sport densa, da 2006, mentre il premio “Botti” nac- bero solo conseguenze lievi, Loren- ricordare negli anni. Ci eravamo in- que in quel 2012 ed è sempre destina- zo invece fu ferito in modo grave. ventati il Memorial “Luciano Giun- to al nostro miglior assistente regio- La stampa di tutta Italia parlò del- ti”, un torneo di calcio tra tutte le nale, in onore della lunga carriera di l’incidente perché ormai il nome di sezioni della Toscana. Fu un modo Mauro in questo ruolo. Manganelli era sulla ribalta del gran- speciale di ricordare Luciano e Mau- Le notizie tristi di quella stagio- de calcio e nelle terne delle gare più

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importanti in Italia ed Europa. mo e inaugurammo la nostra casa partite, ognuna uguale all’altra ep- Lorenzo superò anche questa sfi- in modo ufficiale, con le autorità, pure unica e irripetibile, e vissuta da da e tornò vitale ed energico. Ci vol- il vescovo, l’amico Marcello Nicchi ciascun singolo arbitro nel proprio le tempo, la guarigione fu lunga. La nel suo ruolo di presidente naziona- ruolo in modo diverso a seconda del- bandierina di Lorenzo rimase arro- le e tanti altri amici del mondo del- la sua sensibilità. Riunioni, raduni, tolata per sei mesi, ma quando sven- lo sport. Quei due anni senza il varo allenamenti, incontri di ogni tipo, tolò di nuovo fu ancora più precisa erano stati strani, ci sentivamo stan- scambi di opinioni, momenti di eu- di prima. Nel mezzo organizzammo chi, forse era il senso di provvisorio foria e delusione. Dipende tutto dal una piccola festa, volevamo stare vi- e di dispiacere. Era ora di lasciarsi singolo e dall’intensità con cui vive cini ai nostri alfieri feriti e fu bello tutto alle spalle e procedere avanti. dentro al nostro ambiente. Ci so- accogliere tanti amici venuti da al- no gli appassionati, quelli che hanno tre regioni per abbracciarli. Sembra continuato a solcare i campi fino a retorica, ma la nostra Associazione cinquant’anni con l’entusiasmo del- crea amicizie che vanno ben oltre il la prima volta. Ci sono arbitri che campo. Nei momenti difficili si vede hanno perso le energie dopo le ba- quanto gli arbitri siano un gruppo toste o quando hanno scoperto al- unito. tre passioni della propria vita. Ce ne sono altri che non hanno mai trova- Ripartire più forti to il gusto vero di usare un fischiet- Roberto Calabassi, il sindaco di Montevarchi to o una bandierina, li abbiamo vi- La sede di Montevarchi ci accoglie Francesco Grasso (già socio fondatore della sezione), sti dispiaciuti per questo e ogni gior- da oltre cinque anni, ma gli eventi il presidente nazionale Marcello Nicchi e il presidente di sezione Patrizio Pasqui inaugurano la sede attuale no che passa cerchiamo nuovi modi ci impedirono di inaugurarla subito. di Montevarchi, il 6 giugno 2014 per farli sentire a proprio agio nel Eravamo stritolati da altri pensieri, nostro ruolo scomodo. vedevamo nero, non c’era posto per A guardar bene, se non fosse per le feste. Ma noi siamo fatti così, quegli eventi che abbiamo incrocia- Quando ci siamo inventati il ca- non si lascia niente in sospeso. Il to sul nostro cammino, ogni anno lendario delle nostre ragazze, all’i- 6 giugno 2014 finalmente rimediam- sarebbe stato uguale all’altro. Tante nizio ci sembrò come un giorno da

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passare in modo diverso per rom- sezioni. Non era abbastanza. Gli pere la routine. Abbiamo capito abbiamo abbinato un concorso per col tempo che quell’oggetto inusua- gli arbitri studenti di tutta la regio- le era un collante per i nostri asso- ne, c’era in palio una borsa di stu- ciati. Sulle pagine nere c’erano le dio ed è stata un’esperienza diversa nostre colleghe e noi sentivamo for- che ci ha fatto riflettere. Non pos- te il legame che ci univa. Il fatto che siamo sempre e solo correre, ogni tutta Italia parlasse del Valdarno co- tanto dobbiamo fermarci, ragionare, me terra di splendide donne arbitro ascoltare chi è più giovane e ha una ci riempiva di orgoglio come se aves- sensibilità diversa, ci servono idee simo plasmato quelle signore con le nuove. nostre mani. Abbiamo dato una impronta nuo- va alle nostre pubbliche relazioni. Il logo della sezione, creato Stiamo provando a usare internet in da Marco Crescioli nel 2016 modo più snello per comunicare chi Il 2015 scorse girando le pagine di Il 2017 è stato un anno partico- siamo e quel che facciamo a chi può quel calendario e il corso arbitri di lare, forse perché ormai sappiamo essere interessato. Ci stiamo met- quell’anno fu un successo. Decine tutti che sta per finire un’era geo- tendo in gioco per migliorarci e far- di ragazzi accorsero, spinti dalle im- logica. Patrizio Pasqui ha condotto ci conoscere. Abbiamo organizzato magini delle nostre rappresentanti. le danze per quattro mandati e sta l’Open day, sono venuti i cittadini a Lì capimmo che la crisi di vocazio- iniziando a preparare il futuro senza vedere la sede, tanti ragazzi e adulti ne del mondo arbitrale non era irre- di lui. Servono nuovi dirigenti, non curiosi che volevano sapere chi sono versibile: qualche possibilità di far possiamo restare impreparati. gli arbitri, cosa fanno e perché. breccia nell’animo dei giovani esi- Siamo partiti dall’organizzare la Stiamo formando i dirigenti del steva. Il calendario ci insegnò a osa- terza edizione del Memorial “Giun- futuro. Abbiamo lasciato spazio re, come abbiamo sempre fatto dagli ti”, l’abbiamo fatto in grande stile all’iniziativa di associati più giova- albori della nostra storia. con seicento partecipanti da sedici ni che hanno idee intraprendenti e

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provano a coinvolgere tutti, dal più bella cerimonia per i venticinque ziamo meglio e usciamo in edicola a esperto all’ultimo arrivato. Voglia- anni, perché chissà quando sarà la puntate. mo che ciascuno trovi il proprio po- prossima, e fermiamo l’attimo in Non stiamo mai fermi, bisogna sto nel nostro gruppo. Cerchiamo queste pagine, su queste parole. continuare a suonare la musica per- anche di far provare nuove espe- Quel che è stato è qui dentro, un ché la gente balli. Se la musica si rienze ai nostri arbitri, gli offriamo po’ sintetizzato perché non baste- ferma, la festa finisce. Dipende da la possibilità di operare come assi- rebbero mille pagine per raccogliere ciascuno di noi e faremo tutto quel- stenti o nel calcio a 5, perché capi- i racconti di tutti e il baule di foto lo che potremo per rendere Valdar- scano da soli qual è la strada che del Butini e di chissà chi altro che no la casa di tanti arbitri felici di preferiscono percorrere. le tiene nascoste. È un inizio, ma- appartenere alla nostra famiglia. Intanto speriamo che venga una gari per i cinquant’anni ci organiz-

Quando una sezione arbitrale compie un importante an- trasmessi al nocciolo della sezione. niversario il Presidente e il Consiglio tutto sono i protagoni- Non voglio dimenticare nessuno e pertanto auguro tanto sti e tutti gli associati partecipano alla loro festa, alla festa affetto a tutti coloro che sono venuti via da Arezzo e in par- sezionale. ticolare al Presidente Pasqui con la preghiera di trasmettere Il sottoscritto non appartiene alla sezione del Valdarno, ma a tutti gli associati il mio compiacimento per il traguardo sono orgoglioso di aver approvato e sostenuto la formazione raggiunto. di questa sezione molti anni fa. Auguro alla sezione stessa di raggiungere traguardi impor- Uno può essere freddo, insensibile e poco emozionale, ma tanti così come adesso raggiunti da Lorenzo Manganelli e sentirsi chiamare ancora Presidente da alcuni associati mi alcuni anni fa da Roberto Calabassi. dà soddisfazione perché sono tutti uomini che hanno ben Ragazzi in bocca al lupo. agito e messo in atto gli insegnamenti a suo tempo da me Giancarlo Felici

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Estratto dal libro Storie di una storia scritto per festeggiare gli ottant’anni di Giancarlo Felici. In queste pagine, l’ex presidente della sezione di Arezzo testimonia la nascita della sezione di Valdarno

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Serie di manifesti per i nostri eventi: l’inaugurazione della nuova sede sul Lungarno (1999), la festa per i cinquant’anni di tessera di Luciano Giunti (2002), il gemellaggio con la sezione di Bologna (2002)

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Serie di manifesti per i nostri eventi: la partita amichevole per inaugurare il nuovo defibrillatore (2016), il terzo Memorial “Giunti” con borsa di studio (2017)

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I nostri presidenti di sezione

Giovanni Martini

er le strade del corso prin- la storia di uno sportivo tutto d’un Mi hanno sempre preso in considera- cipale di San Giovanni com- pezzo, ma ha un tocco di spensie- zione e mi hanno aiutato a diventare pare spesso un uomo minu- ratezza. Arbitrava le partitelle de- il dirigente e la persona che sono». P to ma energico, sempre fer- gli amici, tanto per passare il tem- mato da qualcuno per saluti e chiac- po. Giovanni è un appassionato vero chierate lunghe e dense. Ha an- di calcio, ma non lo ha mai pratica- cora lo sguardo vispo di un ragaz- to in vita sua e quando gli amici lo zo, il sorriso smagliante e allegro di convinsero ad arbitrare per davve- una gioventù interiore che non sfio- ro, ormai era fuori età per qualsia- risce a dispetto degli anni sulle spal- si carriera. Iniziò a 29 anni, studiò le. Giovanni Martini porta i suoi ot- da solo il regolamento e fece l’esa- tant’anni con la leggerezza di chi ne me a Firenze come privatista. Poi sente venti di meno. La sua tempra si trovò nell’ambiente della sezione è figlia di un’altra epoca. di Arezzo, che era la sua destinazio-

L’hanno sempre chiamato “il Gio- ne naturale in quanto sua provincia. Giovanni Martini nei panni di arbitro a inizio carriera vanni da San Giovanni”, ma lui pre- «Arezzo era un ambiente meraviglio- cisa subito che è di Castelnuovo dei so: c’era un senso di colleganza e ami- Martini arbitrò per pochi anni Sabbioni: pochi chilometri che fan- cizia tra tutti, sotto la guida di gran- «ma mi sono divertito tanto». Scalò no una certa differenza in questa zo- di arbitri come Luciano Giunti, come tutte le categorie che gli era possi- na di tanti campanili. La sua non è Gianfranco Felici e Gianfranco Bertini. bile fino al culmine di una gara di

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Promozione, che negli anni Settan- verava perché nelle gare in cui anda- tissimi anni fa eravamo decorosi, ma ta era il vertice regionale. Dimostrò va bene gli facevo notare particolari forse un po’ altezzosi verso i dirigen- di saperci fare in campo e fu scelto che l’osservatore non aveva indicato, ti. C’era tutto un altro senso dell’ar- come collaboratore da Giunti e Feli- e di solito erano aspetti da migliora- bitrare, eravamo consapevoli del no- ci, fino a diventarne uno dei bracci re. Sentivo il bisogno di dirglieli per- stro ruolo e ci facevamo valere in que- destri. «Felici era il delegato tecnico ché lui non sbagliasse nella gara suc- sto modo. Però avevamo parecchi li- di Arezzo, mi scelse per controllare i cessiva e proseguisse la sua carriera miti: una forma atletica inferiore, uno rapporti degli osservatori e scrivere le con successo». spostamento disordinato, intralciava- lettere confidenziali agli arbitri». mo l’azione. Oggi gli arbitri sono atle- ti, si rapportano meglio con le squadre La carriera di Giovanni Martini e sono migliorati sotto l’aspetto cultu- sarà ricordata come quella di un os- rale, lo vedo anche dalla grafia con cui servatore attento, ascoltato con fi- scrivono i rapporti di gara». ducia dagli organi tecnici e valutato in modo positivo tanto da arrivare Giovanni Martini oggi è ancora a visionare gli arbitri di serie c per collaboratore del giudice sportivo quasi tutti gli anni Novanta. Que- regionale per tutti i campionati to- sta sua capacità è al centro di un scani, incarico che svolge con dedi- aneddoto che riguarda suo figlio Fi- zione da quasi vent’anni. Ancora og- lippo, anche lui socio fondatore del- gi, due volte alla settimana si reca a la sezione di Valdarno. Filippo die- Firenze e analizza i referti degli ar- de al padre la gioia di arrivare a sua bitri assieme al giudice sportivo per Giovanni Martini (a destra) ritira un premio volta in serie c ma in campo, co- per la sezione aiutarlo a determinare le sanzioni. me assistente. Il padre lo seguiva «È un ruolo importante perché il refer- alle partite e insieme commentava- La sua esperienza gli permette di to è un documento pubblico che viene no gli episodi. «Soffrivo molto per gli fare qualche paragone tra gli arbitri letto da persone che non sono arbitri». errori che temevo potesse fare», ricor- di qualche decennio fa e chi scende Ha una competenza elevata nel suo da Giovanni, «però Filippo mi rimpro- in campo oggi. «Noi arbitri di tan- compito: conosce il calcio e gli ar-

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bitri, capisce quali errori compiono di scrivergli la lettera con l’elenco degli ci, un rapporto ideale e corretto. Ave- i colleghi più giovani sia in campo errori sul referto, così la comunicazio- vamo l’accordo di designare gli arbitri sia nella scrittura dei rapporti. «Ho ne è più immediata e posso spiegarmi nella zona di Arezzo, io sceglievo gli os- capito col tempo che gli arbitri più gio- meglio». servatori da un elenco che mi forniva vani sono in difficoltà con gli osserva- il Felici, e alla fine la scelta era tra po- tori, quindi ho sempre usato cordiali- Questa sua sensibilità trasversa- chi e selezionati osservatori di cui mi tà e serenità nel mio modo di relazio- le, da bravo osservatore, non era fidavo: Felici e Bertini». narmi. Preferivo le partite a carattere sfuggita all’epoca della fondazione giovanile, nelle quali l’arbitro doveva di Valdarno. Era già stato il vice crescere, per poterlo aiutare a miglio- di Giancarlo Felici quando era pre- rare aspetti magari poco evidenti ma sidente della sezione di Arezzo. Si utili alla prestazione generale. Quan- trovò a essere l’associato più anzia- do Vincenzo Fiorenza mi nominò rap- no del gruppo valdarnese e quello presentante degli arbitri presso il giu- con la maggiore esperienza dirigen- dice sportivo regionale, mi mandò a ziale nel momento della fondazione. una riunione per ciascuna sezione nel- Fu inevitabile la sua nomina a presi- la quale potevo spiegare tutti gli erro- dente di sezione, con la garanzia di ri fatti nei referti e tutte le informa- Luciano Giunti che lo aveva cresciu- zioni per scriverne uno in modo effica- to come dirigente e gli aveva fatto prendere il diploma al corso per diri- ce. Sono passati anni e ho accumula- Giovanni Martini durante una cena conviviale to tanto di quel materiale al riguardo gente arbitrale. «Fare il presidente è che se si facesse ora ci sarebbe molto molto difficile! Avevamo continui pro- Giovanni Martini è un esempio di da ridere e da pensare, e da migliora- blemi con la sede, quando risolvemmo come si può rendere un grande ser- re». In mancanza di queste riunioni, quel problema nacque quello degli os- vizio a un’associazione anche sen- il suo operato è circoscritto alle si- servatori perché eravamo solo Mauro za avere grandi risultati personali in tuazioni in cui intervenire: «Uso il Botti, Peppino La Rosa e io per seguire campo. «Dal punto di vista associati- telefono per parlare all’arbitro invece cinquanta associati. La fortuna fu il vo ho dato tanto ma ho anche ricevuto nostro rapporto con Arezzo e con Feli- tanto, sia ad Arezzo sia a Valdarno».

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Ha speso tutto se stesso nella guida e le riunioni fiero di essere il presi- definisce “ossequioso” ma il modo in di due sezioni e nel consigliare ge- dente onorario di una famiglia che cui ha prestato servizio per oltre cin- nerazioni di arbitri su come miglio- ha fondato e traghettato negli anni quant’anni nella nostra associazione rare le proprie prestazioni, ancora più difficili dell’inizio dal nulla. Ha richiederebbe che gli ossequi fossero oggi continua a supportare gli orga- sempre una parola per tutti, col suo rivolti a lui da parte nostra. nismi federali, frequenta la sezione carattere aperto e sorridente. Lui si

Luciano Giunti

racciare il ritratto di uno patria. Nacque nel 1930, visse le dif- Anche per gli arbitri erano tem- sportivo come Luciano ficoltà degli anni di guerra. Uscì da pi diversi. Chi iniziava spesso non Giunti è un’impresa com- periodi storici difficili con la tempra era più giovanissimo, eppure ave- T plicata. Si tratta di un equi- della gente di quei tempi. va la possibilità di fare una carriera librismo per rendere merito al suo piena fino ai livelli massimi. Giunti impegno costante e fruttuoso senza non fece eccezione: divenne arbitro scadere nella retorica dell’idolatria. a ventitré anni, nel 1958 esordì in In- terregionale nella gara Poggibonsi— Giunti era un aretino amante del- Pistoiese, nel 1962 passò in serie c ar- le sue terre. Suo padre era di Arezzo, bitrando Monfalcone—Spezia. Fece ma la madre proveniva dal piccolo cinque anni prima di esordire in se- borgo di Montemarciano, sulle col- rie a: il 19 marzo 1967 arbitrò il Tori- line di Terranuova Bracciolini. Per no di e questo, Giunti mostrò sempre attac- contro il Lecco. camento e simpatia verso il Valdar- no, che considerava la sua seconda Luciano Giunti (al centro)

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Un aneddoto su Inter—Lazio del sciò il campo e la serie a nel 1974, do- 1972 aveva un posto privilegiato nei po circa settecento gare. Ricevette racconti di Giunti. Boninsegna se- la qualifica di Benemerito e si mise gnò per l’Inter, Giunti convalidò tra al servizio dell’Associazione. le proteste dei laziali che reclamava- no un presunto fallo di mano. L’os- servatore valutò la decisione con un giudizio positivo, nonostante le po- lemiche nate dall’episodio. Questo fatto è così famoso che ancora oggi si usa l’espressione del “gol alla Bo- ninsegna” per le reti viziate da un fallo di mano.

Luciano Giunti si costruì la fama di arbitro capace e rispettato con questo tipo di prestazioni. In otto stagioni arbitrò 63 gare di serie a e 95 gare di serie b. Numerose volte si

Sandro Mazzola e Luciano Giunti misurò in gare all’estero, come arbi- tro o assistente nelle coppe europee, Chi lo ha visto all’opera in cam- nei campionati stranieri come quel- po ricorda che «aveva carattere, era lo greco, nella coppa anglo-italiana, deciso e severo, non era disposto a me- nelle gare tra nazionali. Nel 1973 fu diare». Era un’epoca diversa, gli ar- nominato arbitro internazionale in La designazione di Luciano Giunti per la sua ultima bitri erano temuti e rispettati. «Era quella che sarebbe stata la sua ulti- gara internazionale: l’amichevole tra le nazionali di Svizzera e Belgio del 1° maggio 1974 a Ginevra. Nella quasi autoritario negli atteggiamenti, ma stagione. Fu il primo arbitro are- foto, Giunti è al centro della terna tra i guardalinee ma sempre autorevole». tino a diventare internazionale. La- Menegali e Crista

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mandato fino al 1984. Inoltre, visti tecniche, graduatorie annotate, ca- i buoni risultati, rappresentò l’aia a lendari con designazioni, malacopie fianco del giudice sportivo di serie c di visionature poi trascritte a mac- tra il 1976 e il 1983. china, note di viaggio, cartoline, ap- punti. Ci si fa l’idea dell’ordine che Giunti si era dimostrato un diri- aveva, preciso e dritto al sodo, nien- gente preparato e meticoloso, inol- te orpelli. Lo sapevano bene in Com- tre l’Associazione non dimenticava missione per lasciare a lui il compi- le sue capacità tecniche. Nel 1984 to di scrivere “due righe secche” in fu inserito come vice commissario più occasioni. Le sue note sferzanti Luciano Giunti arbitra Inter—Torino del 7 novembre in chiusura delle lettere inviate agli 1971, dietro di lui si distinguono i due capitani alla can-c guidata da Antonio Ma- e Natalino Fossati rengo, ci rimase per quattro stagio- arbitri sono affilate e ne rappresen- ni. Poi per altre quattro stagioni fu tano lo stile che conservò in tutte le sue gestioni. Se si fermasse qui, sarebbe il cur- presidente regionale per la Toscana, riculum di alto livello di uno sporti- in questa veste fu uno dei sostenito- vo che ha avuto successo. Oltre ciò, ri della sezione di Valdarno nel suo Giunti era noto per la sua affidabi- processo di creazione. lità, era una persona organizzata e dalle idee chiare. I vertici naziona- Dell’epoca alla can-c gli arbitri li si erano affidati a lui per la gui- ricordano che «incuteva soggezione da della sezione di Arezzo. Nel 1966 come componente, ma dietro c’era fu nominato commissario straordi- una persona buona». Manteneva l’a- nario dopo alcuni problemi di ge- spetto di quando arbitrava: «Ave- stione. Ripristinò la normalità col va l’espressione da burbero, invece era suo solito rigore, tanto che il presi- molto simpatico e affabile». Del Test di Coverciano per gli arbitri della serie c. dente dell’aia lo nominò presidente Giunti vice commissario rimane un La commissione, da sinistra: Menegali, Marengo, di sezione nel 1967 e gli rinnovò il archivio cartaceo immenso: schede Frasso, Barbaresco, Giunti

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tuazioni più difficili. Nel 1993 prestò il titolo di Cavaliere Ufficiale della servizio per un anno come ispetto- Repubblica Italiana. re tecnico dell’aia. Quando poi Val- Avrebbe voluto guidare la sezione darno necessitò di una guida dopo per un altro mandato, ma col nuovo le dimissioni di Giovanni Martini, i regolamento elettivo del 2000 non vertici nazionali diedero a Giunti la aveva più i requisiti per candidar- responsabilità della nostra giovanis- si. Supportò gli altri candidati, ri- sima sezione, di nuovo con i poteri mase come figura di garanzia e nel- di commissario straordinario. Anco- le sue ultime stagioni fu presiden- ra un volta sistemò i problemi, riap- te del collegio dei revisori dei con- pianò le divergenze, ebbe dei risulta- ti. Prestò servizio per l’Associazione ti tangibili. Tanta fu la soddisfazio- fino all’ultimo giorno. ne delle varie parti in causa che si trasferì come associato alla sezione di Valdarno e ne fu nominato presi- dente di sezione nel 1996, per poter continuare il lavoro con un manda- to ufficiale e duraturo. Per questo, lasciò la sezione di Arezzo e diven- ne un nostro associato. Volle rea- lizzare la sede del Lungarno, crebbe giovani arbitri e futuri dirigenti. La Un campionario di frasi dalle lettere di Luciano storia di quel che costruì è in tutte L’articolo a ricordo di Luciano Giunti Giunti agli arbitri della serie c le pagine di questo volume. Si me- ritò onorificenze a tutti i livelli: la C’è chi pensa che il grande Lucia- Giunti aveva una conoscenza pro- Stella d’argento del coni, il Distinti- no avesse iniziato la sua fine quando fonda dei meccanismi dell’Associa- vo d’oro per i cinquant’anni nell’aia, gli fu impedito di continuare a gui- zione, sapeva come sistemare le si- dare la sezione. Lui era nato per pre-

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siedere, per condurre. Aveva il cari- carne lo spirito dandogli responsa- passione. Per tutto questo, il ricor- sma e l’energia per ogni impresa vo- bilità e chiedendogli consiglio, orga- do di Luciano Giunti non svanisce in lesse fare, ma gli servivano i poteri nizzandogli pure una cerimonia son- chi l’ha conosciuto, in chi ha vissu- del comandante. Dover farsi da par- tuosa per i cinquant’anni di tessera. to i suoi rimbrotti decisi ma bonari, te a soli settant’anni fu un colpo du- Fu tutto inutile. La malattia fu ve- in chi è diventato grande guidato da rissimo per l’uomo, ne soffrì in mo- loce e fatale. Lasciò la famiglia che lui. do visibile. Si cercò in tutti i modi di amava perché prima che arbitro era tenerlo in considerazione, di gratifi- un uomo grande e vitale, pieno di

Luciano Giunti con la moglie Silvana

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Roberto Calabassi

e il prestigio di un arbitro poco stimolo atletico! Ho iniziato ad si misurasse con la partita allenarmi col gruppo dei valdarnesi a più importante della sua car- Levane, con Nicchi e gli altri». Rag- S riera, in Valdarno ci sarebbe giunse la serie c e formò per cinque un vincitore indiscusso: Roberto anni la terna fissa assieme a Marcel- Calabassi. Roberto ha superato i lo Nicchi e all’altro assistente Guido settant’anni ma conserva ancora la Bendinelli di Lucca. Con Bendinelli figura possente eppure pacifica del- c’era un rapporto particolare. «Era- la sua gioventù. I tratti miti del suo vamo in coppia già in serie d, poi negli carattere emergono durante tutta la anni della serie c oltre alle gare con nostra chiacchierata e lo stesso Ro- Nicchi ci chiamavano spesso nei turni berto ammette che sono stati uno liberi di Marcello per assistere altri ar- Calabassi, Lanese e Buonocore alla finale dei suoi punti di forza nel corso del- di coppa dei Campioni del 29 maggio 1991 a Bari bitri. Eravamo due guardalinee di ga- la sua esperienza in campo. «Non tra Stella Rossa Belgrado e Olympique Marsiglia. ranzia per l’organo tecnico». Rober- Nel riquadro, il tabellone dello stadio sono mai stato un impulsivo, prima di con l’indicazione della terna to conserva un ricordo speciale de- segnalare avevo il tempo di ragiona- gli anni con Nicchi, erano già ami- re… l’assistente era il mio ruolo ideale Il percorso per arrivare al verti- ci nella vita e il feeling in campo visto che sono pacato e riflessivo di ce era passato per la massima ca- era totale. «Si discuteva sugli episo- carattere». Calabassi è stato uno tegoria regionale come arbitro, dal- di tra di noi, ci si infervorava perché la dei guardalinee migliori tra la fine la quale era passato in Quarta se- si vedeva in modo diverso e di solito il degli anni Ottanta e i primi Novan- rie chiedendo di operare come guar- mio ruolo era quello di mettere a posto ta, in sole cinque stagioni alla can dalinee al limite dei trent’anni d’e- i cocci perché gli animi si scaldavano arrivò in fretta a dirigere le gare più tà. Erano gli anni Settanta, un’epo- parecchio». importanti della serie a. ca completamente diversa in termi- ni di preparazione arbitrale. «Avevo

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la finale di Coppa Italia, che sarebbe già stato qualcosa di grandioso. Poi invece la partita andò bene e mi co- municò che ero stato scelto per la fi- nale di Coppa dei Campioni a Bari». Casarin era anche componente uefa e si occupò personalmente della se- lezione dei primi assistenti di ruolo in una competizione internazionale: fino all’anno prima, erano gli arbitri a impugnare la bandierina nelle gare all’estero. La uefa voleva gente pre- Roberto Calabassi (sulla sinistra) assiste Marcello Nicchi nel derby emiliano tra Parma e Reggiana parata a fronte del gioco che diven- in serie c tava più veloce e tecnico, Calabassi e Catello Buonocore di Castellamare La terna si sciolse con la promo- di Stabia furono i due prescelti per zione in serie a dei due valdarne- tale esperimento: due assistenti af- si, ciascuno dei quali arbitrava se- fidabili che non strafacevano. Casa- guendo un proprio percorso affian- rin voleva affiatare la terna, guida- cato da altri colleghi senza più vin- ta dall’esperto internazionale Tullio colo fisso. A causa dell’età, le stagio- Lanese, in gare di campionato e fu ni alla can di Calabassi furono solo così difficile trovare una partita che cinque, ma dense di partite di rilie- l’unica possibilità fu in extremis in vo, fino all’ultima designazione. «Ad serie b a Brescia. Tanto bastò per- aprile mi telefonò Casarin, il designa- ché tre arbitri espertissimi potesse- tore. “Domenica fai Juve—Milan, se la ro essere brillanti sul palcoscenico fai bene potrebbe esserci un’altra sod- L’articolo della Nazione del 27 maggio 1991, a pochi più prestigioso del calcio europeo. giorni dalla finale di coppa dei Campioni disfazione”. In cuor mio pensavo al-

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Gli occhi di Roberto hanno una si dieci anni, fu confermato da tre luce diversa quando racconta del- diversi presidenti regionali (Vincen- l’esperienza della sua finale. Si ac- Nicchi-Bendinelli-Calabassi erano una terna fissa in zo Fiorenza, Paolo Bergamo e Piero serie c nella stagione 1984/1985 (dagli appunti di cendono. «Sembravamo nababbi. La Luciano Giunti, all’epoca vice commissario can-c) Ceccarini) e fu richiamato in com- uefa aveva requisito villa Romanazzi missione dopo la parentesi da pre- Carducci a Bari per tutto lo staff della Per un caso della vita, Calabassi sidente di sezione. «Ci sentiamo an- partita, eravamo riusciti anche a farci si trovò in organico alla can-c ge- cora coi componenti regionali di allo- alloggiare le mogli e alcuni amici, furo- stita da Antonio Marengo che aveva ra, abbiamo lavorato tanto assieme e no tre giorni favolosi». Sua figlia gli scelto tra i vice commissari Luciano l’amicizia resta». rinfaccia ancora di non averla por- Giunti. Il rapporto tra Calabassi e tata con sé. «Aveva nove anni e non Giunti era basato su quella fiducia seguiva il calcio, c’erano i figli di La- che si ha verso chi si è cresciuto e nese e Buonocore perché erano gran- seguito sin dall’inizio, tanto che poi dicelli, non era una scelta facile ver- Giunti volle Roberto nella sua com- so una bambina quale era!», nel dirlo missione regionale appena terminò si capisce che se potesse tornerebbe l’attività nella massima serie. «De- indietro nel tempo per rimediare. Si signavo gli assistenti, ma a quell’epo- emoziona, ripensa ai tanti amici che ca non c’era il ruolo! Si usavano spes- so gli arbitri di Prima categoria… Al- La terna premiata al termine della finale di coppa erano in tribuna a Bari, al suo presi- dei Campioni. Calabassi è sull’estrema destra dente di sezione Giancarlo Felici as- lora lavorammo per costruire un or- sieme al figlio Roberto, al compagno ganico, facemmo un po’ di selezione e La presidenza di Calabassi pur- di decine di partite Marcello Nicchi. puntammo sul lavoro fisico e atletico troppo fu una parentesi troppo velo- Su quella che in definitiva fu la sua come prima cosa. Sembra un contro- ce nella storia della nostra sezione. ultima partita ha un ricordo chiaro: senso detto da me, ma visto che ero Roberto si era buttato nell’incarico «Faceva un effetto fin nelle viscere, poi sempre stato pigro negli allenamenti con tutta la sua buona volontà e il fu una partita eccezionale, con tanta capivo da solo che invece sarebbe sta- suo solito ottimismo, aveva le idee tensione, ma corretta». to importante lavorarci sopra». Il la- chiare e tutte le carte in regola per voro di Calabassi proseguì per qua- essere un grande presidente. In quel

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momento, era l’arbitro più esperto mento. «Ai miei tempi io ero l’uni- avrebbero avute, oppure a costo di e blasonato della sezione. «Avevo co a Terranuova, eravamo tutti sparsi sacrifici notevoli, se fossimo ancora l’esperienza da organo tecnico regio- nei vari paesi, questo ci penalizzava. tutti assieme alla sezione di Arezzo. nale, ma proprio per questo non ave- Allenarsi insieme a Levane fu il primo vo vissuto la sezione come avrei volu- passo». Poi ci fu l’idea di fondare la to, non avevo il polso della situazione, sezione. «Ad Arezzo si andava in se- conoscevo i singoli ma non il gruppo. zione “per disgrazia”, due volte al me- A volte mi mancava il sapere cosa ac- se, ma era tutto distante. Distanti noi cadeva». Roberto sottolinea il peso tra paesini, distanti i paesini dal capo- di dover succedere a un personaggio luogo, per anni abbiamo perso tante del carisma di Giunti, «una figura in- occasioni». Roberto rivendica il mo- gombrante» che aveva abituato gli mento in cui per la prima volta fu associati di Valdarno a un certo tipo annunciata l’idea di costituirsi sezio- di guida onnipresente, decisa e quasi ne a sé: «Tornavo da Avellino—Foggia autoritaria. L’indole di Calabassi era il 7 aprile 1991, ero con Mario Bruni e il all’opposto e non sempre fu efficace mio presidente Giancarlo Felici che ci verso le generazioni più giovani. Ep- aveva accompagnato. Si parlava e Fe- pure, il benessere della gioventù era lici stava capendo che c’era qualcosa il suo primo pensiero da presidente. che covava, così glielo confessai. “Sia- «Il mio obiettivo era reggere la sezio- mo quaranta e cerchiamo di fare una ne per il quadriennio, volevo aggregare sezione nostra”. Lui rimase perples- i ragazzi, approfittare della sede appe- so, pensava che non ci trovassimo bene na costruita. C’erano tutte le condi- ad Arezzo e lo rassicurai. “Si sta bene zioni, mi sentivo capace, ma non tutto ma dobbiamo fare un po’ troppi sacri- Roberto Calabassi impegnato durante Milan—Lecce funzionò come speravo». fici”». Calabassi è convinto che la se- del 26 novembre 1989 zione di Valdarno abbia creato tan- L’aggregazione secondo Calabassi te opportunità ad arbitri che non le Purtroppo, la macchina organiz- pone le sue basi sul polo di allena- zativa guidata da Calabassi non riu-

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scì a portare avanti l’intero mandato poi c’erano le telefonate del mercoledì Il Calabassi mentor era apprezzato, e quella sezione che lui stesso aveva sera, le analisi a mente fredda. Fu un nonostante l’età. «Riuscivo a farmi contribuito a fondare andò a nuove dispiacere dover smettere». capire, eppure sono il secondo più vec- elezioni nel giro di un anno, lascian- chio in sezione e non mi sembra vero do le sorti nelle mani di Patrizio Pa- di essere a questo punto». Oggi se- squi. C’erano però ancora tante co- gue solo i ragazzi della sua sezione se da fare nell’Associazione per un e continua a essere un sostegno al- membro dell’esperienza del Calabas- le carriere dei nostri arbitri più pro- si. Un altro biennio da componen- mettenti. «Mi piace seguire un arbi- te del Comitato Regionale, poi tan- tro se capisco che gli interessa ragio- ti anni da osservatore in regione e nare sulla prestazione, se vuole strut- in serie d, infine la chiamata di Mat- turare un discorso più a lungo raggio. teo Trefoloni per il progetto Talent & Altrimenti sento che è tempo sprecato Mentor a livello regionale. A 65 anni per entrambi». l’aia aveva ancora bisogno della sua esperienza verso i più giovani e Ro- Roberto Calabassi (sulla destra) assiste l’arbitro Oggi il nome di Calabassi compa- Trentalange in Sampdoria—Napoli del 24 marzo 1991. re tutte le settimane sui comunica- berto rispose presente. «Fu una sod- Qui il sorteggio tra i capitani Pellegrini e Maradona disfazione! Ti accorgi che ci sono dei ti della giustizia sportiva per le gare ragazzi di Prima categoria che pendo- gestite da quella che era la serie c, no dalle tue labbra, alcuni mi chiama- Roberto ha attraversato le gene- è diventata poi Lega Pro per tornare no ancora, ho dato loro un po’ di espe- razioni e può permettersi un con- a chiamarsi serie c. Dopo oltre dieci rienza ma alla fine il risultato dipende fronto tra epoche diverse. «Noi da anni è diventato un punto di riferi- da loro». Furono tre stagioni inten- giovani eravamo distanti un abisso dai mento come rappresentante dell’aia se e gli occhi di Roberto tornano a ragazzi d’oggi: sono più reattivi, ap- al fianco di Pasquale Marino, il giu- illuminarsi. «Si passavano ore intere prendono di più, in compenso sono su- dice sportivo. «È un ruolo che mi al casello Valdarno con gente dalla te- perficiali e danno tutto per scontato. rende orgoglioso, sono tenuto in consi- sta dura! Però si vedevano i frutti. E Poi sono degli atleti veri. Io ero pignolo derazione dal giudice sportivo. Il mio e perfezionista, ma atleta no di certo». obiettivo è sempre la tutela dell’arbi-

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tro e in questo il giudice non obiet- sche, idee nuove». Tornerebbe anco- ta mai alle mie osservazioni, ne tiene ra in campo con la sua bandierina, sempre conto perché c’è fiducia com- ma forse con la tecnologia non an- pleta e reciproca. Sono solo costretto, drebbe troppo d’accordo… «Ricordo ogni tanto, a chiedere la correzione di di aver segnalato un fuorigioco davve- qualche sbavatura che sfugge a questi ro piccolo su Massaro in un Atalanta— arbitri esperti nonostante siano a un Roma. Una televisione privata mostrò livello molto elevato». un replay e concluse che ero stato bra- vo a cogliere un fuorigioco di dieci cen- timetri. Altro che bravo, fu una gran fortuna! Si può sbagliare oggi come al- lora, ma all’epoca i mezzi tecnici era- no inferiori, invece oggi la tv ti in- chioda, può aiutarti ma soprattutto ti inchioda quando sbagli». Roberto è fortunato: questi problemi non po- tranno più capitargli. Ha ottenuto grandi traguardi, può stupirsi degli appassionati più avanti con gli an- La terna della finale di coppa dei Campioni (Calabassi ni che lo riconoscono per strada e è il secondo da destra) assieme al presidente della ricordano quella finale di Bari, può uefa Johansson (sulla sinistra in primo piano) infervorarsi coi giovani arbitri che hanno bisogno di un suo consiglio e Il futuro di Roberto Calabassi è lo ascoltano a bocca aperta. Quando abbastanza chiaro. «Ho ancora la vo- uno lavora una vita per guadagnarsi la credibilità, poi a un certo punto glia e la forza di fare, ma servono i Un articolo della Nazione su Inter—Genoa designata giovani, serve la dinamicità, forze fre- può anche godersela. ai valdarnesi Nicchi e Calabassi

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Patrizio Pasqui

pericoloso stendere una no- oscillare tra Napoleone e una carica- Di lui hanno detto essere acco- ta biografica di Patrizio Pa- tura da varietà, senza rendergli me- gliente, ambizioso, sicuro di sé, vul- squi, per varie ragioni. In- rito e rischiando anche qualche im- canico. Ordine alfabetico rigoroso È nanzitutto, è ancora in vita properio di quelli che già distribui- per queste caratteristiche così diver- e ha la fama di essere leggermente sce con generosità a decine di colle- se. Quel che domina su tutto è la si- suscettibile e permaloso quando si ghi alla settimana. Per non fare tor- curezza, il piglio del Pasqui, sempre parla di lui con termini che si disco- ti, il suo profilo è a cura dell’ultimo padrone di quel che sta facendo. Po- stino dall’eccellenza. Guai poi a cita- degli arrivati, quello che l’ha cono- tremmo pensare che da giovane lo re proprio l’Eccellenza, sua categoria sciuto meno di tutti, così in caso di fosse meno: l’espressione nelle foto amata e prediletta nella quale si ci- errore c’è speranza di clemenza. in terna non è sempre sicura, pare mentava con profitto negli anni No- indicare quasi la speranza di scom- vanta. Gli impavidi che hanno pro- parire. Invece è solo la maschera vato a vantarsi dei propri traguar- di un attore consumato, pronto a di hanno ricevuto la statistica ineso- uscire dal letargo per sbranare il cal- rabile delle quarantacinque partite ciatore malcapitato con quella ruvi- di Eccellenza come risposta alla loro da leggerezza che hanno i toscani boria. Questo perché il Pasqui non di provincia. Quella che sembra as- ha paura di nascondere chi è, coi senza è invece quiescenza, è fiducia suoi limiti passati e presenti. Il cur- nei suoi assistenti che ancora oggi riculum arbitrale sarà anche ridotto, lo seguono nella gestione seziona- ma il carattere è quello di un uomo le e nelle cene in ogni dove. Que- sicuro e condottiero di sé e di una sti assistenti continuano a dire un sezione intera da quasi vent’anni. gran bene del Pasqui arbitro. Anche Si capisce subito che il ritratto di quando potrebbero lasciarsi andare un personaggio del genere rischia di Patrizio Pasqui, Mario Zonfrillo e Filippo Martini e rivelare chissà quale segreto o fat-

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tariello più o meno ortodosso non lo Luciano Giunti, che apprezzava le lafede. Questo origina da Luciano fanno mai, segno che in campo Pa- sue doti di contabile per formazio- Giunti, Patrizio Pasqui ne ha seguito trizio era un arbitro vero e stimato, ne e di organizzatore per vocazio- il percorso. Eppure, come ai tempi capace, degno di rispetto. Rimanere ne. Essere osservatore era la strada in cui era segretario, Patrizio cura al palo, quando si arbitra nella stessa obbligata verso la presidenza, e così ancora personalmente tante opera- categoria con Trefoloni, Rocchi e sai fu. «Non mi è mai mancato il campo: zioni anagrafiche e di bassa segrete- quanti altri, non è una sconfitta ma ho smesso di arbitrare, avevo la sezio- ria, con quell’amore per la burocra- un riconoscimento al valore di col- ne in testa, avevo arbitrato tanto pri- zia fatta con cura che è ben più di leghi eccezionali rispetto ai quali il ma. Capitolo chiuso e a posto così». una deformazione professionale. Pasqui era sempre la prima riserva. Poche idee chiare, zero delusioni e maniche rimboccate. Dicono che sia ambizioso, ma la storia ha dimostrato che lo è in mo- Il suo valore organizzativo è così do selettivo. Patrizio ebbe la pos- alto che il Pasqui si vanta di fare tut- sibilità di diventare assistente a li- to da sé in sezione, da sempre. De- vello nazionale, ma «ero negato, un lega moltissimo, quasi tutta l’attivi- vero incapace, mi costrinsero quasi ad tà tecnica e amministrativa, l’orga- andare al corso di qualificazione per nizzazione degli eventi. Negli anni passare in serie d ma non me ne ve- ha messo sempre meno becco nelle niva buona mezza, insomma non pas- scelte dei suoi consiglieri, a parte il sai e andai a fare l’osservatore in de- solito controllo di opportunità e di roga». Diventare osservatore a 26 merito visto che ne è comunque re- anni, ma con già dieci anni di espe- sponsabile. Ha creato un meccani- rienza ad alto livello, non rappre- smo gestionale così oliato che la se- sentò mai una tragedia per un uo- zione marcia come un orologio, non Patrizio Pasqui e Lorenzo Manganelli mo che stava studiando per diven- ci sono dubbi su chi debba fare cosa, tare presidente. Patrizio fu per an- nessuno può contestare che si fac- La scena tipica è quella di un ni un uomo fidato nella gestione di cia male qualcosa, perlomeno in ma- Patrizio Pasqui alla scrivania della

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sezione, nel tardo pomeriggio, con a riportare un discorso con fedeltà, casione utile. Gli arbitri di Valdarno un portacenere pronto a raccoglie- non lo travisa mai a suo vantaggio hanno una fama eccellente in tutta re il prossimo mozzicone e i mo- (e ne avrebbe il credito per farlo do- la regione perché la loro formazione duli in preparazione, pigra ma co- po quasi vent’anni di presidenza), è tecnica e associativa è rigida. Du- stante, mentre il suo padrone elabo- un interlocutore che sa cosa dire e rante le riunioni la platea è sempre ra un’idea per la sezione o racconta anche cosa non dire, ma poi lo dice attenta e composta, ai raduni i ri- un episodio di una partita. La sezio- comunque perché gli piace spiazza- sultati devono essere sempre al ver- ne diventa una specie di bar produt- re e stupire. Le spara grosse, a volte, tice per evitare le urla del presiden- tivo, la carta esce dalla stampante ma è il personaggio. Nell’ambiente te. Guai poi ad arbitrare per con- con leggerezza e il gruppetto che si arbitrale toscano, gode di una cre- to proprio, senza vivere la sezione è raccolto chiacchiera ameno. Per dibilità altissima per essersi sempre né condividere designazioni ed epi- dire la padronanza. esposto a difesa degli arbitri e non sodi di gara col Pasqui: gli “arbitri aver mai taciuto, mai preso posizio- con partita iva” sono la sua neme- Sono queste le circostanze in cui ni politiche o di comodo. È un in- si, non hanno nulla in comune con lui e i suoi collaboratori hanno par- terlocutore fiero e onesto, duro ma lo spirito associativo che si insegna torito e perfezionato tante idee, dai corretto, difficile da affrontare con in sezione sin dai tempi più lontani, tornei di calcio, alle cene a tema, al- successo. Litigarci è questione di un quando Valdarno non esisteva an- le borse di studio, al calendario del- secondo, per guadagnarne la stima cora. Per tutto questo, gli arbitri le donne arbitro, al “progetto tutor” ci vogliono qualità umane radicate valdarnesi possono solo ringraziare per seguire gli arbitri promettenti perché in questo il Pasqui rappre- l’uomo che ha trasmesso fino a og- della sezione, che poi è stato copia- senta il figlio di un’epoca che lo ha gi gli insegnamenti di grandi arbitri to da tutte le sezioni toscane. In cresciuto con dei valori che non si come Felici e Giunti. In fondo, i ri- questo modo lui è sempre aggiorna- possono accantonare. sultati sul campo non appartengono to su tutti i suoi arbitri, sugli anda- più all’arbitro Patrizio Pasqui, ma ai menti in campo e sui problemi fuo- I suoi arbitri lo temono. Sono cre- suoi discepoli. ri, sulla vita dell’Associazione in To- sciuti all’ombra di questo dirigente scana e a livello nazionale. Il Pa- quasi spietato, che li ha irreggimen- Fin qui può sembrare un perso- squi è un ascoltatore attento, riesce tati con un’occhiata alla prima oc- naggio difficile, ma è solo il lato del

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carattere che gli serve per governare no la carriera altrimenti esemplare neonata. Ogni giorno, Patrizio apre con efficacia. Con gli arbitri appas- di un dirigente preparatissimo ed ef- la sezione al pomeriggio e permette sionati, quelli che vivono la sezione ficace, che alleva arbitri di spessore agli associati di condividere questo e condividono lo spirito associativo, tecnico e umano. spazio che lui ha contribuito a crea- il Pasqui si trasforma e mostra il suo re, perché noi possiamo viverla con lato migliore, capace di far sentire a la sua stessa intensità. A ogni nuo- casa pure chi si è trasferito qui da vo arbitro che arriva, Patrizio regala centinaia di chilometri di distanza. il suo tempo e la sua energia posi- Chiaramente, Patrizio è uomo fal- tiva, accoglie tutti con le sue storie. lace, lontano dalla perfezione. I Ha il ruolo di padrone di casa ed è suoi modi hanno creato una divi- calato nella parte con maestria. Ma sione netta tra sostenitori e detrat- quanto durerà? Lui stesso è consa- tori. Negli anni ha preso cantona- pevole che i tre quarti degli associa- Mario Zonfrillo, Patrizio Pasqui e Filippo Martini te, ha giudicato male fatti e persone con una inusuale divisa rossa ti a Valdarno hanno avuto un solo per poi pentirsene, ha perfino avu- presidente e devono prepararsi a un to procedimenti in ambito arbitra- In questi ultimi anni, lo slancio cambiamento verso una gestione di- le per infrazioni lievi nella gestione della sua gioventù sta perdendo po- versa, che seguirà l’impronta di chi della sezione. Ha affrontato tutto tenza. Patrizio Pasqui traina le sor- sarà il prossimo presidente. Chiun- a testa alta, raccogliendo assoluzio- ti della sezione di Valdarno da qua- que sia, dovrà prendere l’eredità di ni e condanne sportive con la stessa si cinque lustri, un’enormità, e com- un gigante che ha tracciato in modo deferenza verso il regolamento che pensa la stanchezza con l’esperien- chiaro l’identità di Valdarno. Per co- dimostra ogni volta che lo spiega za. La maggioranza degli arbitri ita- stui sarà un approccio difficile, ma agli arbitri. Nessuno può contestare liani non era ancora nata quando dovrà ringraziare Patrizio Pasqui se al Pasqui alcunché, perché gli sbagli questo ragioniere di provincia già avrà le basi da dirigente per riuscirci lievi fatti in buona fede non rovina- curava la segreteria di una sezione con successo.

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I nostri arbitri nazionali

l sogno di tutti gli arbitri è la serie a, qualcuno Legenda più ambizioso punta direttamente ai campionati del mondo, la conclusione è la stessa per entram- I be queste categorie: pochissimi arrivano in alto. in organico come arbitro Le tappe intermedie sono numerose e permettono a se- lezioni sempre più ristrette di arbitri di confrontarsi in organico come arbitro, neo immesso con categorie nazionali di livello professionale o semi professionale. in organico come assistente Siamo tutti così consapevoli che il percorso è lungo e accidentato per la vetta, che ogni passaggio intermedio in organico come assistente, neo immesso vale tanto e ci resta nel cuore. La sezione di Valdarno ha una storia breve ma già in organico come osservatore piena di associati capaci di raggiungere traguardi rag- guardevoli. Il faro resta Lorenzo Manganelli, che ci ha in organico come osservatore, neo immesso dato lustro con la qualifica internazionale. Aspettiamo il suo successore sui campi della serie a, qualcuno ci ha qualifica internazionale provato ed è andato a un passo dal farcela, qualcun altro è ancora in corsa per questo obiettivo. (d) confermato in organico in deroga Noi lavoriamo assieme ogni giorno, per la soddisfazio- ne di questi atleti e per creare gli esempi che seguiranno (t) trasferito da altra sezione gli arbitri più giovani. Prima o poi verrà anche il turno del loro tentativo.

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1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97 1997/98

Giovanni Martini can-c can-c can-c can-c can-c can-c Leonardo Biondi Filippo Martini Mirko Bindi Lorenzo Manganelli Stefano Bernardini Filippo Grassi Roberto Calabassi Giovanni Stiatti Matteo Belardi Federico Tarchi Alberto Brandi Filippo Bercigli Lorenzo Fabbri Samuele Fineschi Giulio Potenza Gianmarco Capezzi Tommaso Colonna Andrea Tursi Gabriele Nuzzi Sergio Saviano Simone Venuti Julio Milan Silvera Marco Alessandrini Federico Laici

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1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 Giovanni Martini Leonardo Biondi can-d can-d can-d can-c can-c can-c can-c can-c Filippo Martini cai can-d can-d can-d can-d can-c can-c can-c Mirko Bindi can-d can-d can-d can-d Lorenzo Manganelli can-d can-d can-d can-d can-c can-c Stefano Bernardini can-d can-d can-d can-d Filippo Grassi can-d can-d can-d can-d Roberto Calabassi can-d can-d Giovanni Stiatti can-d Matteo Belardi cai Federico Tarchi Alberto Brandi Filippo Bercigli Lorenzo Fabbri Samuele Fineschi Giulio Potenza Gianmarco Capezzi Tommaso Colonna Andrea Tursi Gabriele Nuzzi Sergio Saviano Simone Venuti Julio Milan Silvera Marco Alessandrini Federico Laici

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2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 Giovanni Martini Leonardo Biondi Filippo Martini can-c Mirko Bindi Lorenzo Manganelli can-c can can can can-a can-a can-a Stefano Bernardini Filippo Grassi cai can-d can-d can-d Roberto Calabassi Giovanni Stiatti Matteo Belardi can-d can-d can-d can-pro can-pro Federico Tarchi can-d can-d can-d can-d Alberto Brandi cai cai can-d can-d can-d Filippo Bercigli cai can-d can-d can-d Lorenzo Fabbri cai can-d can-d can-d Samuele Fineschi can-5 can-5 can-5 can-5 Giulio Potenza can-d can-d can-d can-d Gianmarco Capezzi cai cai can-d Tommaso Colonna cai can-d can-d Andrea Tursi cai Gabriele Nuzzi Sergio Saviano Simone Venuti Julio Milan Silvera Marco Alessandrini Federico Laici

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2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 Giovanni Martini Leonardo Biondi Filippo Martini Mirko Bindi Lorenzo Manganelli can-a can-a can-a can-a can-a Stefano Bernardini Filippo Grassi can-d can-pro can-pro can-pro can-pro Roberto Calabassi Giovanni Stiatti Matteo Belardi Federico Tarchi Alberto Brandi can-d can-pro can-pro can-pro can-pro Filippo Bercigli can-pro can-pro can-pro can-pro can-pro (d) Lorenzo Fabbri can-d (d) Samuele Fineschi Giulio Potenza cai Gianmarco Capezzi can-d can-d can-d (d) Tommaso Colonna can-d can-d can-d Andrea Tursi can-d can-d can-d can-pro can-pro Gabriele Nuzzi can-d can-d can-d can-pro can-pro Sergio Saviano can-d can-d can-d Simone Venuti can-d can-d Julio Milan Silvera cai can-d Marco Alessandrini can-5 (t) Federico Laici can-d

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Lorenzo Manganelli: Valdarno fuori dai confini italiani

aldarno ha una storia bre- sei iniziali che crearono la sezione di 2018 dei polacchi contro il Montene- ve ma già ricca di soddi- Valdarno. All’epoca non aveva anco- gro. Per Lorenzo, tutto questo non sfazioni. La vetta è arriva- ra vent’anni, ma già arbitrava da due è un peso. Ci chiediamo se percepi- V ta grazie a Lorenzo Manga- stagioni ed era all’inizio della sua sca mai l’agitazione nel trovarsi ogni nelli. Questo ragazzo di Bucine ha lunga scalata. Nonostante ciò, Lo- volta in contesti esigenti ed estre- portato il nome della nostra valle in renzo continua ad apparire e a sen- mamente competitivi. «È la realiz- serie a negli ultimi undici anni e poi tirsi un ragazzo giovane, pieno di zazione di un progetto e di un sogno, all’estero dal 2012, dopo la nomina energie e di amore per la sua attivi- quindi ti devi sentire nella maniera più ad Assistente Internazionale. tà. Il peso di quasi trent’anni in cam- tranquilla quando sei lì. Puoi far ciò po e delle responsabilità connesse solo se sei equilibrato nella vita». non lo scalfiscono minimamente. Vediamo allora cosa significa una Siamo riusciti a intercettare Lo- giornata da arbitro internazionale. renzo alla fine di ottobre, un mese «Durante la stagione devo dedicare denso di appuntamenti calcistici de- tantissimo tempo per allenamenti, ra- licati. «Ho dormito tre notti a casa in duni e trasferte. Si arriva all’ottanta un mese!» rappresenta al meglio lo per cento del tempo nei periodi del- stile di vita di chi si confronta con le competizioni internazionali, tra set- gare come Juventus—Lazio al saba- tembre e dicembre e in primavera tra to, Lipsia—Porto in Champions Lea- marzo e aprile. Nel mezzo ho anche Borussia Dortmund—Ajax del 18 settembre 2012 fu la gara d’esordio di Lorenzo Manganelli in Champions gue al martedì e infine la sfida tra un lavoro da seguire!» Sembrerebbe League. Con lui (da sinistra) Andrea De Marco, Mauro capoliste Napoli—Inter il sabato suc- una cosa impossibile. «Ho coltiva- Tonolini, Paolo Tagliavento e Mauro Bergonzi cessivo. Questo come ciliegina di un to per ventitré anni la mia posizione Lorenzo calca ancora i campi ver- mese che lo ha portato in giro per l’I- di agente di commercio. Oggi riesco di, eppure è un socio fondatore, il talia in serie a e fino in Polonia per la a sfruttare anche il tempo durante i più giovane superstite dei quaranta- gara delle qualificazioni ai mondiali viaggi verso le mie destinazioni arbi-

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trali per lavorare, grazie a un po’ di l’organizzazione è abbastanza diver- dente è sempre libero per gli arbitri tecnologia» (il suo telefono inizia a sa tra le gare di serie a e quelle in- e ogni membro della quaterna si re- suonare come se avesse capito si ternazionali. All’estero è tutto pre- gola in base alle sue esigenze. C’è parlasse di lui). determinato: la quaterna è portata chi si dedica all’allenamento o al re- Lorenzo ci spiega nel dettaglio co- in hotel e poi all’allenamento, il mat- lax, Lorenzo invece di solito sceglie me organizza le sue giornate. La sve- tino del giorno di gara è dedicato a di analizzare i filmati delle squadre glia è alle 6 del mattino, lavora in una seduta di scarico in palestra, il e delle gare precedenti appena arri- ogni occasione gli è possibile. Si al- pomeriggio è di riposo (Lorenzo sce- va in albergo, perché è il suo mo- lena al polo nazionale di Coverciano, glie spesso di leggere o di visionare i do di essere pronto a ogni eventua- ma spesso preferisce concentrarsi in filmati per conoscere squadre e cal- lità. La sera è dedicata alla cena tut- solitudine per le strade di Bucine o ciatori), poi si parte per lo stadio nel ti assieme, un momento per rilas- al polo sezionale di Figline Valdarno. tardo pomeriggio dopo un briefing sarsi in compagnia. Il giorno della L’allenamento è centrale nel suo sti- riassuntivo di una ventina di minuti. gara cambia a seconda che si giochi le di vita sin da quando era ragazzo. al pomeriggio o alla sera e segue la La sera è dedicata alla famiglia, ai struttura degli eventi internazionali. genitori, agli amici, «i pochi che san- Lo stadio è il luogo delle emozio- no ascoltare, è dura trovare veri buoni ni per Lorenzo. Ci ha passato una amici». Il relax equilibra gli stress quantità impressionante di giorni e delle trasferte, Lorenzo sa apprezza- di momenti con la stessa passione re la compagnia di un libro, di un degli inizi. Eppure, un campo di se- film e di un calice di vino. rie a non è la stessa cosa di una gara Nei giorni di gara, i ritmi sono Gianluigi Buffon, Lorenzo Manganelli, , regionale o provinciale. «La differen- più intensi. Si ritrova con gli altri Mauro Tonolini, e Paolo Tagliavento za sta nella responsabilità che percepi- partecipano al sorteggio di Roma—Juventus arbitri della partita il giorno prima, del 2 marzo 2015 sco verso l’ambiente, verso i calciatori. in albergo per le gare italiane, op- L’emozione invece è la stessa!», non pure in aeroporto per volare verso Nei pregara di serie a il tempo è si possono descrivere gli occhi che le destinazioni estere. Ci spiega che più flessibile. Il pomeriggio prece- brillano a sottolineare questo pun-

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to. «Forse la forza sta nell’emozione. ci che mi hanno cresciuto e cullato in le richieste televisive. Paradossalmen- Divertimento è la parola determinan- gioventù… Poi mi allenavo e facevo vita te hai tantissima esperienza e ti senti te per continuare a fare la stessa cosa quasi monacale, per anni non ho sapu- un pesce fuor d’acqua perché tutti ti per tantissimi anni e affrontare que- to cosa fosse uscire un sabato sera. Il guidano, non scandisci più tu il tempo sti palcoscenici impegnativi senza soc- giorno della gara mi concentravo sulla alle squadre». Il Manganelli arbitro combere». Qui il pensiero di Loren- partita ma non mi sognavo di prepa- come si è sentito quando ha capi- zo corre immediato agli arbitri più rarla. Vivevo con emozione una cosa to questa differenza? «Si perde un giovani, quelli che oggi vivono gli che amavo, tutto qui». po’ il gusto delle vere emozioni che hai impegni arbitrali con difficoltà, con sposato fin dalla prima gara. Era bello ansie e malumori, spesso interrom- combattere col tempo, perfino preoc- pendo il loro rapporto con l’Associa- cuparsi! Ora è tutto pronto e finisci zione quando il meglio era in serbo per perdere l’abitudine a prendere l’i- per loro. «Fanno troppo grande una niziativa». Tra tanta precisione c’è cosa che è piccola e non si divertono. spazio per qualche rito scaramanti- È inutile preparare una gara regionale co, che forse è meglio definire affet- come se fossero in serie a! Hanno trop- tuoso perché Lorenzo non pare tipo pe informazioni, non pensano soprat- da credere nella fortuna. «Conservo tutto a divertirsi e godersi il momento, Lorenzo Manganelli con papa Francesco (a sinistra) sei o sette cose da leggere dentro a un tanto alla fine il più bravo emerge». e con Diego Armando Maradona (a destra) vecchio diario di Luciano Giunti. Una Andiamo a vedere com’era il Man- lettera di mia mamma, un ricordo di ganelli degli esordi, quando arbitra- Il momento della partita è quello alcuni cari che non ci sono più…» va in Eccellenza o in serie d.«At- cruciale per la nostra attività. Lo- tendevo la designazione, quando arri- renzo è uno dei pochi che posso- Giunti è una figura di rilievo per vava la lettera la condividevo con chi no comparare gli approcci alle ga- Lorenzo. «Lui e il mio babbo sono sta- mi ha seguito sempre: Albano, Sbar- re dilettantistiche col professioni- ti i miei maestri di vita e di arbitraggio. dellati, Stanghini, Cocollini, Angiolino smo. «Non esiste l’appello dei calcia- Mio padre arbitrò a livello amatoriale Nepi, Milia, tutti questi colleghi e ami- tori, è tutto organizzato con procedu- per trentatré anni, quando avevo die- re, i tempi sono rigidi e vincolati al- ci anni decisi che sarei diventato ar-

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bitro e tutti gli anni di attesa prima fosse. Luciano sapeva già cosa gli vo- e difetti che pesano quando veste la di poter frequentare il corso furono levi chiedere prima che gli ponessi la divisa. «Sono me stesso, trovo che sia spasmodici». domanda». Questo e altri momen- il mio punto più forte. “Fa di te ciò ti sono stati negativi per il mora- che sei o faranno ciò che non sei”. Per le di Lorenzo, ogni tanto il pensie- contro, sono emotivo, vivo il campo a ro di mollare tutto è comparso an- modo mio. Non è sempre facile». L’e- che nelle categorie massime. «Non mozione è un concetto che ritorna ho mai mollato perché la calamita del- spesso, è troppo facile associarla al- l’amore e della passione ha vinto sulle la partita che ricorda con più affet- avversità». to. «Il mio esordio in serie a, quella fu una giornata speciale perché coronava Che tipo di arbitro è Lorenzo un sogno… Quando è iniziata la partita Manganelli? «Sono un atleta che con- me ne sono reso conto e per i primi die- centra tutte le energie nella prestazio- ci minuti ho pianto». Non se ne ac- ne. In quei novanta minuti do tutto, corse quasi nessuno, in quel Torino— devo dimenticarmi del resto. Questo Livorno del febbraio 2008, neppure porta me e i miei colleghi di serie a gli amici Pasqui e Sbardellati in tri- al limite del disumano, ma per fortu- buna a tifare nella giornata storica na tra tante cose che ci dimentichia- per Valdarno. «Dovevo essere profes- mo c’è anche il fatto stesso di dimen- sionale come sempre e dopo qualche ticarsi di dimenticare, e lì riusciamo a minuto lasciai da parte l’emozione per Lorenzo Manganelli e Luciano Giunti dare valore al resto, lì riaffiora l’uma- concentrarmi sulla partita». nità». Il lato umano di Lorenzo è Giunti non ha avuto l’occasione la cosa che colpisce di più: non ri- Come si arriva a un livello così al- di vedere i successi in campo di un sparmia mai un sorriso o una paro- to, è la domanda che chi siamo fat- arbitro in cui credeva. «C’è una co- la gentile, gli atteggiamenti da diva ti tutti quando sgomitavamo nelle sa in particolare che mi manca di lui non trovano spazio nella sua quie- categorie inferiori, con mezzi più o e che spiega bene che grande uomo ta esuberanza. Come tutti, ha pregi meno poderosi per tentare la scala-

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ta verso l’alto. «Mi baso sulla pre- per come sono fatto io sarebbe la cop- È stata anche l’amicizia ad aver parazione atletica e mentale, studio pia “auricolari più bandierina”. An- reso indelebili alcuni ricordi. «I in modo meticoloso ogni aspetto del- zi, senza bandierina. Mi basterebbe trentatré giorni al mondiale under 20 la partita e del calcio. Arrivare è diffi- comunicare all’arbitro le mie decisio- in Nuova Zelanda mi hanno lasciato cile, mantenere la posizione è ancora ni, senza uno strumento che ha solo emozioni e relazioni umane che reste- più difficile. In alto siamo meno arbi- dei rischi di comunicazione perché lo ranno per sempre, al di là dell’evento tri, tutti di livello elevato». Lorenzo vedono tutti». sportivo». Poi c’è l’incidente, l’even- è considerato uno dei migliori assi- to che ha rischiato di interrompere stenti a livello italiano e internazio- Lorenzo è fiero di essere una per- la sua vita prima ancora della sua at- nale. Oltretutto, in un ruolo come sona indipendente, è un anticonfor- tività sportiva. Su questo, la serenità quello dell’assistente, «il più difficile mista, spesso esprime giudizi pun- di Lorenzo nel parlarne è spiazzante. e determinante, decido su episodi che genti e lucidi. Le partite e la vita «Fu una cosa bella! Qualcuno pensa- influiscono sul risultato della gara», degli arbitri di serie a, però, non si va che io fossi finito, invece mi ha raf- soprattutto da questa stagione con arbitrano in solitudine. «Nel nostro forzato. Ho annusato la fine e lì ho la scomparsa degli arbitri addiziona- gruppo sono quello “diverso”, ma tutti acquistato qualità ed emozioni che ho li. Il ritorno alla valutazione tecnica mi riconoscono di essere onesto e di- trasformato in forza grazie all’analisi. degli episodi nelle sue vicinanze ha retto. Con alcuni ho legato particolar- Mi è rimasto un motto: “se non puoi, galvanizzato Lorenzo. «Io mi sento mente e siamo amici al di là dell’arbi- devi”». In quell’occasione tantissimi arbitro! Non ho mai avuto alcun pro- traggio, dopo anni di esperienze con- colleghi da tutta Italia fecero sentire blema a valutare gli episodi tecnici ol- divise. Non è un caso, per esempio, se la loro vicinanza a Lorenzo, ma non tre al mero fuorigioco, che rimane di le gare più belle sono state con Danie- è sempre stato così. «Col passare del mia stretta competenza». le Orsato, con Luca Banti o con Ric- tempo, sempre meno persone si ren- cardo Di Fiore. La bravura dell’orga- dono conto di quel che faccio. Uno po- Come assistente, Lorenzo ha at- no tecnico sta nell’unire i caratteri più trebbe pensare che prima di ogni ga- traversato le ere geologiche: dalla compatibili per ottenere le prestazio- ra importante sono inondato di mes- comune bandierina inerte, a quella ni migliori dall’intera squadra. Il team saggi, invece sono due o tre le persone elettronica, agli auricolari, agli ar- funziona perché imposta un progetto che davvero ci tengono a farmi sentire bitri addizionali, alla var.«L’ideale e perché si crea un feeling positivo».

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il loro sostegno, oltre ai miei familiari. sce «un matto buono», perlomeno in Sono contento perché ho pochi soste- campo: è un estroso, lontano dalla nitori ma buoni, sono dispiaciuto per- figura del soldatino, è frizzante co- ché fossero di più sarebbe molto più me il suo pensiero in movimento in- bello». cessante. Mentre chiudiamo questo Restano tre anni di attività in suo ritratto, il matto buono di Val- campo. Saranno lunghi, intensi, pie- darno sta per volare in America cen- ni di partite importanti. Non è dato trale, allo spareggio per i mondiali sapere dove porteranno i prossimi 2018 tra Honduras e Australia. «Ogni voli. L’idea di dover ripiegare la ban- Mauro Tonolini, Alfredo Trentalange, Daniele Orsato volta che vedi Lorenzo Manganelli dierina per un’ultima volta comincia e Lorenzo Manganelli ai mondiali under 20 del 2015 — Italia sul maxischermo è spiazzan- in Nuova Zelanda ad affiorare. «Mi mancherà ma sono te, l’emozione è incontrollabile. Certe felice. Avrò finalmente del tempo per Questo è Lorenzo Manganelli: un volte durante gli inni, lì a centrocam- dedicarmi alla mia vita! Magari avere uomo diretto, sincero, schietto. È po con tutte quelle decine di migliaia dei figli, poi le mie passioni, i viaggi, la un atleta che ha lavorato ogni gior- di tifosi vocianti, mi viene voglia di an- fotografia, le degustazioni di vino, sai no per quasi trent’anni per coltiva- dar via perché la gara non serve, ho già che sono anche sommelier ais… Quel re il sogno di pestare l’erba sui cam- fatto il pieno di emozioni». Ecco Lo- che è certo è che non dipenderò eco- pi più importanti del mondo, un so- renzo, resta al tuo posto sulla fascia, nomicamente dall’aia e morirò con la gno raggiunto con chissà quali altri continua a fare le magie con la ban- tessera, perlomeno finché averla sarà traguardi ancora da raggiungere. È dierina come solo tu sai fare. Conti- compatibile con la mia vita. Se l’Asso- una persona buona, fiera di non ave- nua a renderci orgogliosi e a farci so- ciazione mi chiederà di avere un ruo- re problemi o litigi alle spalle, or- gnare di poterti emulare, un giorno, lo, valuterò le proposte con lo spiri- gogliosa di poter guardare tutti ne- prima o poi. to di sempre e con la mia libertà di gli occhi con lo sguardo da ragazzo giudizio». onesto e spensierato. Lui si defini-

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Lorenzo Manganelli impegnato in serie a

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La quaterna che ha diretto lo spareggio tra Honduras e Australia per la qualificazione ai campionati del mondo 2018, il 10 novembre 2017. Da sinistra: Riccardo Di Fiore, Daniele Orsato, Lorenzo Manganelli, Paolo Tagliavento

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I nostri arbitri

accontare la storia di un’organizzazione è facciamo assieme, conserviamo memoria del passato e complicato. Tanti fatti di gestione accadono e delle persone cui abbiamo voluto bene e che non sono sono più o meno evidenti, più o meno rilevanti più con noi. R nella narrazione. Abbiamo parlato di questi venticinque anni finora, ma Lo stesso fatto può essere interessante per chi l’ha ognuno di noi li ha vissuti in modo differente. Ripartia- vissuto o chi appartiene allo stesso ambiente culturale, mo da quel 1° gennaio 1993, con le nostre voci singole e oppure del tutto privo di nesso per chi vi è estraneo. le nostre emozioni. La cosa speciale che distingue l’Associazione Italiana Arbitri è che è fatta di persone reali, quelle che si incon- trano nella vita di tutti i giorni. Nessuno di costoro fa l’arbitro come professione. Siamo impiegati, geometri, Legenda ragionieri, farmacisti, operai, insegnanti, commercian- ti, medici, disoccupati o pensionati. Siamo figli, padri o nonni. In qualche caso siamo mariti, mogli o mamme. (nrt) Non Rinnovo Tessera (provvedimento tecnico) La cosa speciale è che queste persone vivono l’Asso- (r) Reintegro (dopo dimissioni precedenti) ciazione ciascuno con la propria intensità emotiva, ma (rt) Ritiro Tessera (provvedimento disciplinare) tutti con un livello tale di energia da riuscire a conti- nuare la tradizione di questo sport atipico: individuale (t) Trasferimento (in ingresso o in uscita) in campo, di squadra finché si possiede la tessera. Sia- d Decesso mo una famiglia, ci tramandiamo esperienze, alcune le (nuovo) Promosso dalla regione alle categorie nazionali

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Promozioni Passaggi Associati dalla regione di categoria Presidente Stagioni Organico Immessi complessivi Dismessi Differenza a livello nazionale a livello nazionale Giovanni Martini 3 46 41 –14 +27 0 0 Luciano Giunti 5 60 –59 +1 4 5 Roberto Calabassi 1 5 –3 +2 1 2 Patrizio Pasqui 17 289 –253 +27 20 (18 associati) 38 Totali al 1/1/1993 46 Variazioni +395 –329 +66 Totali al 1/1/2018 26 112 441 affiliazioni 25 promozioni 45 passaggi 427 associati (23 associati) (14 reintegri) 125 121 120 112 111 108 106 106 106 104 104 97 89 87 84 83 82 81 79 79 76 74 74 73 68 53 46 1° luglio 2011 1° luglio 2017 1° luglio 2013 1° luglio 2015 1° luglio 2012 1° luglio 1997 1° luglio 2014 1° luglio 1993 1° luglio 1995 1° luglio 2016 1° luglio 2001 1° luglio 2010 1° luglio 1994 1° luglio 1998 1° luglio 1996 1° luglio 1999 1° luglio 2007 1° luglio 2003 1° luglio 2005 1° luglio 2002 1° luglio 2004 1° luglio 2008 1° luglio 2006 1° luglio 2009 1° luglio 2000 1° gennaio 2018 1° gennaio 1993

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Stagione sportiva 1992/1993

Consiglio direttivo sezionale I 46 soci fondatori della sezione di San Giovanni Valdarno Giovanni Martini Presidente Salvatore Albano Francesco Cocollini Massimo Mugnai Mauro Botti Vice presidente Gennaro Amato Maurizio Donati Angelo Nepi Giovanni Bartolini Segretario Giovanni Bartolini Gino Fabbroni Marco Nocentini Gianni Becattini Francesco Maria Grasso Cristiano Ottobrini Salvatore Albano Cassiere Marco Bernini Daniele Lapi Patrizio Pasqui Giuseppe La Rosa Consigliere Mirko Bindi Giuseppe La Rosa Luciano Picchioni Luca Menghini Consigliere Stefano Bindi Gabriele Londretti Gerardo Pitti Angelo Nepi Consigliere Leonardo Biondi Lorenzo Manganelli Piero Raffaelli Mirco Sbardellati Consigliere Mauro Botti Filippo Martini Leonardo Simonti Emo Stanghini Consigliere Alberto Butini Giovanni Martini Mirco Sbardellati Marco Burzagli Luca Menghini Emo Stanghini Roberto Calabassi Gianfranco Meucci Simone Stanghini Valerio Cappellini Francesco Milia Guido Venturi Simone Caselli Marco Miniati Mario Zonfrillo Collegio dei revisori sezionali Gianni Casucci Gianni Moretti Gianfranco Meucci Presidente Francesco Checchi Paolo Mucciarini Francesco Maria Grasso Componente Francesco Milia Componente

Variazioni di organico Immessi Dismessi Altri incarichi Stefano Bernardini Gennaro Amato Roberto Calabassi Componente cra Toscana Francesco Donati Duccio Mannozzi Luca Panichi Andrea Pelli Alessio Setti Associati negli Organi Tecnici Nazionali Achille Tiezzi Giovanni Martini Osservatore can-c Massimiliano Zanchi

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Gli arbitri della sezione di San Giovanni Valdarno. In piedi da sinistra: Giovanni Bartolini, Marco Miniati, Simone Caselli, Francesco Cocollini, Mirco Sbardellati, Daniele Lapi, Gianni Casucci, Stefano Bernardini, Mirko Bindi, Leonardo Simonti, Filippo Martini, Luciano Picchioni, Luciano Giunti, Alberto Butini, Marco Bernini, Valerio Cappellini, Marco Burzagli, Andrea Pelli, Angelo Nepi, Marco Nocentini, Gabriele Londretti, Massimo Mugnai, Maurizio Donati, Simone Stanghini, Luca Menghini, Leonardo Biondi, Gianfranco Meucci, Gerardo Pitti, Guido Venturi. Seduti da sinistra: Patrizio Pasqui, Emo Stanghini, Francesco Checchi, Alessio Setti, Massimiliano Zanchi, Mario Zonfrillo, Gianni Becattini, Roberto Calabassi, Giovanni Martini, Mauro Botti, Francesco Milia, Gianluigi Fiamminghi, Achille Tiezzi, Duccio Mannozzi, Paolo Mucciarini, Salvatore Albano, Stefano Bindi, Gino Fabbroni, Piero Raffaelli

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Soci fondatori ancora in organico:

Salvatore Gianni Alberto Giovanni Gianfranco Francesco Albano Becattini Butini Martini Meucci Milia

Roberto Francesco Giuseppe Angelo Patrizio Mirco Calabassi Cocollini La Rosa Nepi Pasqui Sbardellati

Gabriele Lorenzo Filippo Mario Londretti Manganelli Martini Zonfrillo

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A sinistra: Angelo Nepi impegnato in campo come assistente. A destra: Mirko Sbardellati, Angelo Nepi, Emo Stanghini (da sinistra) Angelo Nepi, Giuseppe Rosica di Roma e Mario Salemme di Arezzo (da sinistra) a Signa il 4 febbraio 1988 per la partita Fiorentina—Rangers della Coppa Carnevale di Viareggio

Angelo Nepi e Patrizio Pasqui a Grosseto nel 2007. Da vent’anni sono i trascinatori indiscussi delle sorti della sezione di Valdarno Angelo Nepi e Giovanni Martini

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Qualcuno non capisce il suo entusiasmo, ma lui ha la risposta pronta: ha dato tutto per questa sezione che ha costruito assieme agli altri fondatori e per lui ogni arbitro è come un figlio. Non è un caso che finanzi da sempre una montagna di attività, oppure che metta a disposizione la sua trattoria per cene e feste da ben pri- ma che la sezione di Valdarno esistesse nei pensieri suoi e degli altri valdarnesi. Soffre la fatica di certi viaggi al A sinistra: Angelo Nepi e Marcello Nicchi, amici da una vita. seguito degli arbitri che ha cresciuto, ma non può far- A destra: Angiolino cucina in sezione con Mirco Sbardellati ne a meno, lui deve esserci, vuole dare il suo contribu- to, non gli basta ricevere informazioni, vuole osservare, Angiolino, come un presidente discutere, ragionare. In tutto questo, Angiolino non è certo un fanatico o un Questa è l’unica parte del libro che non rispetta un or- esaltato. La sua vita gira attorno all’equilibrio tra fami- dine alfabetico rigoroso. Siamo sicuri che gli altri soci glia, lavoro e Associazione perché lui stesso è sobrio ed fondatori non se ne avranno a male: Angelo Nepi è un equilibrato. Tutti i presidenti di Valdarno lo hanno vo- punto di riferimento per tutti noi da ormai quarant’an- luto nel loro consiglio direttivo, come consigliere e poi ni e rendere l’idea di quanto Angiolino abbia dato per la come vicepresidente per oltre quindici anni, e lui è l’u- nostra sezione è difficile in questo poco spazio. nico che abbia avuto questa costanza in tutte le nostre Si può dire che la sua passione per il calcio e per gli venticinque stagioni: non è certo un caso né attacca- arbitri sia sconfinata. Ha attraversato la barricata, sce- mento alla poltrona. Angiolino è una garanzia, svolge i gliendo il fischietto invece della panchina da dirigente: suoi incarichi con cura, porta il suo carico di esperienza non si è mai pentito della sua decisione. Tra gli arbitri e sa ancora emozionarsi. Di tutto questo abbiamo biso- ha trovato l’ambiente giusto per lui. Angiolino vive con gno: solidità e passione, testa e cuore. Per fortuna c’è intensità e nei momenti gioiosi o infelici è la persona qualcuno che ce ne dà una dose tutte le volte che serve. giusta per esaltarsi o ripartire. Grazie Angiolino!

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Invece ho dovuto lasciare l’attività nei campi di gioco per passare al ruolo di osservatore arbitrale, un ruolo che assolvo ancora con impegno per far progredire i giovani che dovranno portare in alto il Provengo dal mondo del calcio dilettantistico, sono nome della sezione Valdarno. Sotto la presidenza entrato nell’aia nel 1983 presso la sezione di Arez- del compianto maestro Luciano Giunti ho rivesti- zo. Ho svolto per tante stagioni l’attività di arbitro to il ruolo di responsabile degli osservatori, inoltre e assistente nelle massime categorie regionali, ho sono stato impegnato in prima linea nel progetto avuto la fortuna per anni di allenarmi allo stadio di ristrutturazione e recupero dell’ex sede di San di Levane con i colleghi Marcello Nicchi e Rober- Giovanni Valdarno, che ci ha riservato tante gioie to Calabassi, che festeggiarono la loro promozione e soddisfazioni ma anche dolore e delusioni. Per alla can proprio nel mio ristorante. Mi ha sempre undici anni abbiamo vissuto momenti esaltanti, la fatto piacere mettere la mia trattoria a disposizio- nostra sede è stata utilizzata per ospitare raduni ne delle nostre attività conviviali, specie negli anni regionali e interregionali, feste per le promozioni, prima che potessimo avere la nostra sede locale. eventi dei nostri associati come compleanni, cene Nel 1993 insieme ad altri quarantacinque colleghi di laurea, battesimi, comunioni… poi all’improvvi- ho fondato la sezione Valdarno, ricoprendo ininter- so una denuncia per abuso edilizio ha distrutto il rottamente per venticinque anni il ruolo di consi- nostro duro lavoro, infrangendo il nostro sogno ini- gliere con i presidenti Martini, Giunti e Calabassi, ziato nel 1998 da Luciano Giunti, costringendoci ad dal 2002 sono il vice presidente nella gestione del abbandonare la nostra casa. presidente Pasqui. Nel marzo del 2012 insieme al presidente Pasqui ho Ricordo con piacere che anche in campo ero un firmato il contratto di locazione dell’attuale nuova assistente valido, solo il mio ginocchio “cattivello” sede di via Giacomo Leopardi in Montevarchi, san- mi ha impedito di assaggiare le categorie nazio- cendo l’inizio di un nuovo corso per la nostra ama- nali quando ero al primo posto della graduatoria ta sezione, che festeggia il suo venticinquesimo regionale. anniversario di fondazione. Buon compleanno! Angelo Nepi

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Sono un socio fondatore della sezione Valdarno, dal 1993 a oggi ho fatto parte del consiglio direttivo, sono stato anche vice presidente nella gestione di Luciano Giunti, cassiere con i presidenti Martini e Calabassi. Dal 2001 mi occupo delle designazioni degli osser- Ho iniziato la mia attività di arbitro presso la se- vatori arbitrali, come componente dell’organo tec- zione di Arezzo nella stagione sportiva 1985/1986, nico sezionale nella gestione del presidente Patri- arrivando a dirigere gare in Prima categoria regio- zio Pasqui, inoltre la domenica libero da impegni nale, un piccolo primato per un arbitro che ha ini- sezionali accompagno i nostri giovani arbitri nelle ziato all’età di 18 anni. gare regionali. Ricordo gli stupendi anni vissuti ad Arezzo, insieme Ho avuto la fortuna da assistente arbitrale regio- coi colleghi Francesco Milia, Gabriele Londretti, Pa- nale di coadiuvare arbitri dello spessore di Bertini, trizio Pasqui, che immancabilmente ogni quindici Trefoloni, Guiducci, Rocchi, Banti, Velotto, i tanti giorni di venerdì aspettavo a casa mia per un caffè colleghi della sezione Valdarno, Bindi, Manganelli, e poi di corsa raggiungevamo la sezione di Arez- Martini, Menghini, Bartolini e il nostro presidente zo per la riunione tecnica obbligatoria. Di rien- Pasqui con il quale ricordiamo sempre uno spareg- tro dalle riunioni ci fermavamo al bar di Indica- gio a Radicofani, nel quale la sfortuna e qualche tore insieme agli altri colleghi che risiedevano in nostro errore ci vide uscire insieme all’altro assi- Valdarno: Marcello Nicchi, Angelo Nepi, Roberto stente Francesco Milia tra una folla di sostenito- Calabassi, Emo Stanghini, Mirco Sbardellati, Gio- ri locali “inferociti” dopo un lungo assedio forza- vanni e Filippo Martini, Lorenzo Manganelli, Gino to negli spogliatoi, con l’intervento dei carabinieri. Fabbroni, Mauro Botti e tanti altri colleghi. Buon compleanno cara sezione. Salvatore Albano

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Quasi la stessa emozione che ho riprovato a di- stanza di tanto tempo quando, con qualche capel- Come molti della mia generazione sono cresciuto lo bianco e appesa al chiodo la bandierina che nel a pane e calcio. Visto però che ero molto più bravo frattempo e per tanti anni avevo impugnato, ho a tavola che a calcio e volevo praticare un’attività rimesso in bocca il fischio per arbitrare una par- sportiva che mi consentisse di non riprendere quei tita di ragazzi che ora hanno la stessa età della quindici chili che avevo perso con fatica, pensai a mia bambina più grande. Non che quando aves- quello che avrei potuto fare. Pensa e ripensa, esclu- si la bandierina queste sensazioni non le provas- si palestra, bici, tennis ed equitazione che avevo si, anzi. Ho avuto le mie più grandi soddisfazioni provato nel frattempo ma che non mi piacevano arbitrali con quest’ultima. Con la bandierina ho poi più di tanto, non so come presi in considera- girato in lungo e largo la Toscana, ho avuto l’op- zione l’idea di fare l’arbitro di calcio. Avrei prati- portunità di conoscere tanti colleghi poi diventati cato un’attività sportiva, avrei vissuto un’esperien- noti nel nostro mondo sia in campo che fuori, ex za all’interno del mondo del calcio, avrei avuto la calciatori di serie a, futuri campioni del mondo, al- possibilità di entrare gratis in tutti gli stadi italiani lenatori di fama internazionale. Ho calcato campi e non per ultimo avrei potuto viaggiare, altra mia di gioco che hanno ospitato partite della massima grande passione. Così pensavo. Per cui, quando serie e della Nazionale, ho partecipato a gare ami- per il secondo anno consecutivo trovai sul para- chevoli tra squadre importanti, anche di serie a, brezza della macchina l’opuscolo che pubblicizza- situazioni che per uno come me che abitualmen- va il corso arbitri alla sezione di Arezzo, non ebbi te non è quasi mai andato oltre la Toscana sono dubbi. una gran bella soddisfazione. Quasi mai, perché Era la fine del 1990, a febbraio 1991 feci l’esordio. in un paio di occasioni ho ricevuto il premio di es- Ricordo ancora il mal di pancia che per la tensio- sere designato per gare extra regionali e qui come ne mi prese dalla sera del sabato, quando mi resi non ricordare la memorabile trasferta di Imola con conto di quello che l’indomani sarebbe avvenuto, due colleghi della sezione: hotel, ristorante a ce- fino a quando la domenica mattina non arrivai al na e a pranzo, insomma come una terna di altre campo insieme al mio tutor. categorie. Davvero una gran bella soddisfazione.

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Ricordo sempre la risata del casellante quando vi- de un bischero vestito da arbitro disteso sul sedile posteriore con una gamba ingessata dal ginocchio Sono passati venticinque anni, di situazioni ne ho in giù appoggiata sul finestrino. Avrà pensato “fi- vissute parecchie, ci vorrebbe un libro per scriver- nalmente a qualcuno hanno fatto veramente la fe- ne di tutte. Per esempio, nel 1996 durante una gara sta!”. di Promozione m’infortuno alla caviglia dopo cin- In un’altra partita, una delle prime, inverto il risul- que minuti, gara momentaneamente sospesa, in- tato sul referto di gara. Conseguenza, titolo a nove tervento del medico che mi fa un bendaggio. Si ri- colonne sul giornale di calcio giovanile in quanto prende, stringo i denti, mi rendo conto che è impos- l’ultima in classifica aveva vinto 10 a 0 sul campo sibile tenere la linea del fuorigioco per cui decido di della prima! stare un paio di metri più indietro e sperare bene. Ovviamente, ho vissuto anche qualche situazione Alla fine del primo tempo il dolore e le difficoltà di un po’ più spiacevole. Ricordo un’uscita dal campo corsa aumentano per cui decido di non proseguire, scortati dai carabinieri fino alla superstrada, ave- su consiglio dell’osservatore presente e dei colle- vamo una macchina davanti e una dietro. Ciò no- ghi. Sempre in divisa mi portano con l’ambulanza nostante fummo presi a zollate, sì a zollate sulle al pronto soccorso e qui ritrovo un calciatore della portiere. Oppure quello scontro retrocessione in nostra gara pure lui in maglia da gioco che aveva Seconda categoria, rimasi bloccato nello spoglia- dato una zuccata a un altro, dopo un po’ arriva un toio per oltre un’ora, di cui i primi cinque minuti giocatore di un’altra gara pure lui in divisa che si chiuso a chiave e steso per terra con la schiena era rotto una gamba. Lunga attesa, c’è un’anziana appoggiata alla porta e i piedi che puntavano sul che è caduta in casa e ha numerose fratture. Infi- muro per impedire che entrassero dentro. Alla fine ne, la radiografia non evidenzia fratture, mi consi- un dirigente sale in auto con me mi accompagna gliano di ingessare comunque e accetto. Per fortu- al casello. Nel tragitto, non saprò mai se sarà vero, na che l’altro assistente era un collega di sezione, mi dice che il capo dei facinorosi era un ex arbitro. prende la mia macchina e ritorniamo a casa. Mah!

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Cari ragazzi, credo che raccontare in poche ri- ghe oltre venticinque anni con questa Associazio- Resta il fatto che alla fine sono comunque dei bei ne, per un chiacchierone come me, non sia facile, ricordi, situazioni che formano, non solo per l’ar- senza presunzione non potrebbe bastare un libro. bitraggio stesso ma anche per il quotidiano. L’arbi- Mi sono avvicinato all’arbitraggio grazie alla cono- traggio è una scuola di vita, un’attività che nel mio scenza di Lorenzo Piovosi, ex collega, che sapeva caso ha tolto magari tempo alla famiglia, ma che di di un imminente corso arbitri in Valdarno, sebbe- certo mi ha ripagato. Essere arbitro è un po’ come ne l’esame si sarebbe poi tenuto ad Arezzo nell’au- essere carabiniere o poliziotto, è un qualcosa che ti tunno del 1992. Fu così che in una spartana stanza porti dentro ogni giorno, sette giorni su sette e non del circolo della Ferriera di San Giovanni Valdarno solo quando sei in divisa. Non tutti possono arri- sette di noi “valdarnotti”, così ci chiamavano gli vare in serie a, anzi pochissimi ci riescono, occor- aretini, iniziammo la loro conoscenza del regola- re quindi trovare la propria dimensione all’inter- mento del giuoco del calcio; dopo un paio di lezioni no dell’Associazione, non importa il ruolo, arbitro, ci trasferimmo nei locali dell’Autoscuola Botti, con assistente, osservatore o dirigente, l’importante è il relatore Giovanni Martini che sarà poi il primo trarne gratificazione, altrimenti che ci stai a fare? presidente di sezione, e i collaboratori Bartolini e Io l’avevo trovata come assistente, poi sono stato Zonfrillo. “pensionato” e mi è dispiaciuto non poco. Ancora Nella primavera del 1993 nacque ufficialmente la è passato poco tempo dall’ultima sbandierata, per sezione Valdarno, eravamo una quarantina, ricor- cui penso sia normale che un po’ mi manchi la pa- do con piacere di aver ricevuto in regalo da Rober- stasciutta delle dieci e mezzo alla domenica mat- to Calabassi la divisa di uno storico Milan—Juve, di tina, ma queste sono le regole e noi che abbiamo un Patrizio Pasqui giovanissimo che si arrabbiava il compito di farle rispettare in campo dobbiamo quando gli arrivava la designazione in Seconda ca- accettarle. Adesso c’è il ruolo da osservatore, co- tegoria, ma che poi arrivò a essere uno dei migliori munque si ritorna sui campi da soli. Se poi dovesse arbitri della regione, laddove, fortuna per noi, si è ancora capitare l’opportunità di sbandierare… fermato. Gianni Becattini

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Nella vita spesso quando si chiude una strada se ne apre un’altra più bella e importante, se Patri- Ma vorrei ringraziare tutti quelli che hanno dato zio avesse avuto il forte desiderio di diventare un una mano vera, per il bene della sezione, senza arbitro nazionale la sezione Valdarno non avrebbe sventolare e pretendere applausi. Grazie Angioli- avuto questo splendido cammino. no. Grazie a tutti i reduci da Arezzo che hanno Il nostro compianto Luciano Giunti non avrebbe creduto e voluto questa nostra sezione, che Man- avuto un segretario così bravo e disponibile, e ganelli oggi fa girare in tutta Europa e nel mondo. il fantastico tridente Patrizio-Angelo-Gabriele che Grazie Lorenzo! tuttora abbiamo e che tutti ci invidiano forse non Nella mia carriera arbitrale a oggi ho diretto circa lo avremmo mai potuto schierare. millecinquecento partite, di cui trecento da assi- Oggi abbiamo una sezione nuova e confortevole, stente. Oggi sto provando a fare l’osservatore ma il ma non posso dimenticare i sabati passati a cerca- campo e il fischio mi mancano veramente… I ricor- re di ristrutturare la sezione Lungarno a San Gio- di piacevoli sono quelli di essere uscito in terna e vanni. Ricordo con piacere un particolare aneddo- aver conosciuto ai raduni tantissimi bravi ragazzi, to. Una mattina presto con Luciano e Patrizio era- alcuni di essi hanno avuto la fortuna e la bravura vamo riusciti, forse anche un po’ sfacciatamente, di andare lassù, come , Massimi- a farci prestare un piccolo escavatore, con il qua- liano Irrati e Matteo Trefoloni, ma anche di aver le eravamo convinti di fare un bel po’ di lavoro, fischiato a ragazzini bravi che oggi rispondono ai pochi minuti poi un forte rumore e olio che schiz- nomi di Pazzini, Barzagli e Giaccherini, oppure le zava dappertutto, vedo ancora la faccia di Lucia- numerose amichevoli con Cavriglia e Sangiovanne- no disperata. Poco dopo arrivò il meccanico per se guidate da Maurizio Sarri. la riparazione, salatissima! E ora? Non avevamo Concludo con i desideri: vedere presto un altro ar- quei soldi e le casse sezionali erano inesorabilmen- bitro della nostra sezione nel calcio che conta, cre- te vuote. Un istante e dalle siepi spuntò il sorriso scere tutti gli anni come numero e un umile con- del Botti, che si prese carico della spesa. Grazie siglio per i più giovani: “andate sempre in campo Mauro, quel giorno non ebbi il coraggio di farlo! con orgoglio, serenità e trasparenza”. Alberto Butini

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Il momento culminante della mia attività arbitra- le, la pietra miliare del mio impegno professionale fu quando l’organo tecnico Paolo Casarin mi co- Ho iniziato l’attività arbitrale per pura curiosità, municò che l’uefa aveva intenzione di formare un quasi per gioco, come credo abbiano fatto tanti gruppo di guardalinee internazionali e io ero stato miei colleghi. Non avevo praticato sport a livello prescelto per collaborare nella prima partita in cui agonistico, ma nutrivo una grande passione per il non veniva più usata la terna di arbitri. Si trattava calcio. della finale di Coppa dei Campioni che si disputava Nel 1980 passai al ruolo di guardalinee (ora assi- a Bari il 29 maggio 1991, tra Stella Rossa di Belgrado stente arbitrale), nella serie d. Dopo due stagioni e Olympique Marsiglia. L’arbitro era il collega Tul- fui promosso in serie c dove formammo una terna lio Lanese della sezione di Messina e l’altro guar- eccezionale con il mio collega e amico Guido Ben- dalinee era Catello Buonocore di Castellamare di dinelli della sezione di Lucca, che purtroppo non è Stabia. Passammo tre giorni indimenticabili assie- più tra noi, e l’altro collega arbitro, l’attuale presi- me alle personalità più importanti del mondo del dente nazionale Marcello Nicchi. Noi tre insieme, calcio, compreso il presidente uefa Johansson. Un per cinque stagioni, ci siamo divertiti moltissimo. ricordo gratificante che resterà nella mia memo- Dirigevamo gare di alto livello. Il sud era la nostra ria. terra preferita, perché riuscivamo a dare il meglio Oggi nel venticinquesimo della fondazione della di noi, soprattutto l’amico Marcello che era una nostra sezione ho un sogno e una speranza: vede- garanzia per le squadre meridionali, in particolar re designato per la finale della Champions League modo per quelle ospiti. Nella stagione 1985-1986 il nostro assistente internazionale, al quale dopo fummo tutti promossi nella massima serie e non il suo esordio in serie a consegnai la mia bandie- essendoci più le terne fisse andavamo ognuno con rina, come testimone e passaggio di consegne. Ad colleghi diversi. majora! Roberto Calabassi

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L’unica cosa da calcio erano le scarpette, le “Pan- tofole d’oro” obbligatoriamente nere. Tutto doveva Ricordo ancora con piacere e nostalgia quando, po- essere nero senza l’ombra di alcuno spot pubblici- co più che ragazzo, intrapresi questa bella avven- tario. tura. Andavo ad Arezzo per seguire il corso da aspi- Quindici anni sono passati con la sezione di Arezzo, rante arbitro tre volte alla settimana. Consideran- molte gare dirette in provincia e in regione, tante do che nell’anno 1977 era un sacrificio non da poco amicizie trovate e consolidate. Fino a quando nel per me, neopatentato e abitante a Gorgiti, paesi- 1993 insieme a un piccolo gruppo di amici arbitri, no bellissimo alle pendici del Pratomagno, nel co- sotto la guida del nostro più caro maestro Lucia- mune di Loro Ciuffenna, terra tanto cara al nostro no, abbiamo deciso di fondare la nostra sezione, compianto maestro Luciano Giunti, perché piutto- che porta il nome della nostra bellissima vallata, la sto lontano da Arezzo… una distanza importante, val d’Arno. Con la nomina a presidente dell’amico rispetto ai ragazzi di oggi che hanno mezzi e capa- Patrizio Pasqui, stimolato dalle molte idee nonché cità logistiche ben diverse, beati loro! Nonostante dall’innato sapere di uno dei presidenti di sezione tutto, ho capito pian piano con l’inizio dell’attivi- più capaci e competenti che tutta l’associazione tà arbitrale che tutti i sacrifici fatti hanno avuto arbitrale possiede, sono diventato dirigente, addet- un riscontro importante anche per la vita di tutti to alle designazioni per l’organo tecnico sezionale, i giorni. dalla stagione sportiva 2001/2002 sino a oggi. Che bello ricordare la prima gara diretta, Zenith— Ho continuato ad arbitrare fino a cinquant’anni, Terranuovese di Allievi del 19 marzo 1978 con l’ami- ovviamente con la voglia e lo spirito di un ragazzi- co Mauro Botti, che nell’occasione faceva il tutor o no, infatti quella borsa nera con su scritto aia a me meglio l’accompagnatore, come si usava definire a non è mai pesata, anzi ero fiero, orgoglioso, felice quei tempi. Una divisa rabberciata, per meglio di- mentre mi recavo al campo. Purtroppo, come di- re un golf nero e sotto una camicia bianca fregata ceva la mia povera mamma, “il tempo è galantuo- a mio fratello, un paio di calzoncini trovati chissà mo” e giunse il momento di attaccare il fischietto dove, i calzettoni neri fatti in casa. al chiodo.

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Per fortuna il mio primogenito Simone intraprese la carriera arbitrale, forse perché «questo ragazzo ha mangiato pane, calcio e arbitraggio fin da sem- pre» come ripete l’amico Angiolino Nepi. Vorrei Riportiamo qui il ricordo di Simone, dire che, anche se per anni ho arbitrato ai livel- figlio di Francesco Cocollini, li massimi regionali, credo che Simone abbia fatto arbitro tra il 2006 e il 2015. come Giotto con Cimabue, l’allievo ha superato il maestro! Peccato che nell’arbitraggio e nella vita Ho iniziato la mia carriera arbitrale per la gioia del ci siano dirigenti che non sempre riescono a gioire mio babbo, che da tanti anni ormai fa parte di que- per le persone e anche per gli arbitri che, nono- sta associazione. All’inizio non ero tanto convin- stante i tanti sacrifici, meriterebbero un pizzico di to, ma pian piano mi sono appassionato, riuscendo maggior comprensione. a convincere anche i miei dirigenti sezionali delle Per terminare vorrei riportare due strofe del mio mie doti arbitrali. Nel breve tempo di tre stagioni, caro amico Beppe di Chiari, che mi ha dedicato al seguito assiduamente dal mio presidente Patrizio, compimento del mio cinquantesimo compleanno. che dal mio debutto nella categoria Allievi mi ha subito detto «Simone hai qualità non comuni, una L’addio di Francesco all’arbitraggio stoffa di qualità pregiata, ancora da modellare, ma io intravedo un bellissimo vestito», ho raggiunto la Lascio quei campi Promozione, categoria di indiscusso valore. E lascio quel pallone Sacrifici ne ho fatti tanti, come è giusto che sia Rimane su di me per raggiungere determinati obiettivi, ma i risulta- Tanta emozione ti mi ripagavano pienamente e io ne ero contento Sento quel fischio e orgoglioso, ma la cosa che più mi gratificava era Ancor nella memoria quella di leggere la felicità negli occhi di mio padre, Lascio a Simone felicità che forse non provava nemmeno quando lui Il seguito e la storia stesso arbitrava! Francesco Cocollini Simone Cocollini

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Tu presidente assieme a tutti i colleghi ci siete stati Grazie presidente, per avermi dato questa oppor- vicini dimostrandoci grande affetto e solidarietà, tunità di esprimere un mio modesto parere sul ven- come avviene nelle famiglie in casi come questo. ticinquennale della fondazione della nostra grande Ecco, questa è la sezione “Luciano Giunti” dell’aia sezione nata da una costola della sezione di Arez- Valdarno. zo. Ora possiamo dirlo, i sacrifici di chi ha dato l’a- Per me e credo per qualche altro collega, se non nima per far progredire la sezione sono stati fi- erro i colleghi Cocollini, Milia, Albano e mi scuso nalmente e giustamente ricompensati, difatti pos- se ho dimenticato qualche altro, è una ricorrenza siamo andare orgogliosi poiché abbiamo associati ancora più particolare perché quest’anno ricorro- che ci rappresentano in tutte le categorie, Lorenzo no per noi i quarant’anni di tessera, difatti sono Manganelli il nostro fiore all’occhiello che ci rap- entrato nell’aia nel lontano 1977 nella sezione di presenta in campo internazionale e poi tutti i ra- Taurianova e questa divisa senza eufemismi è di- gazzi che ci rappresentano in Lega Pro e così gli ventata fin dal momento che sono sceso in campo osservatori presenti anche loro nelle categorie na- per la prima volta la mia seconda pelle! zionali e in quelle regionali e tutti i colleghi arbitri Cosa dire, è difficile trovare le parole adatte, ab- e osservatori della regione e dell’organo tecnico se- biamo raggiunto il traguardo dei venticinque an- zionale. ni, gli sposi dopo venticinque anni se stanno anco- Non mi dilungo anche se ci sarebbe tanto da dire ra insieme festeggiano le nozze d’argento, ecco la ma devo essere necessariamente breve per lascia- nostra sezione festeggia alla grande queste nozze re spazio agli altri colleghi che sentono e hanno il d’argento e definirei la nostra sezione una grande diritto quanto me di esprimere il loro parere. famiglia. Ne ho avuto la prova quando la mia fa- Concludo con un plauso principamente a te presi- miglia nel mese di agosto dello scorso anno è stata dente e a tutti i colleghi che con te hanno colla- colpita da una grave perdita, difatti all’età di 38 an- borato in questo cammino per fare grande la no- ni è morta la mia figlia primogenita Maria, vinta stra sezione e naturalmente un grande ad maiora da un male incurabile. semper alla sezione e a tutti gli associati. Giuseppe La Rosa

90 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

I bei momenti delle cene in sezione insieme a tutti i colleghi dove ci raccontiamo le nostre esperien- ze. In questi anni sono nate delle amicizie a comin- ciare dal nostro attuale presidente Patrizio Pasqui, visto che ci conosciamo dal 1989, quando allora se- Ho iniziato la mia bellissima avventura arbitrale dicenne cominciò a fare l’arbitro, oppure i colleghi nella stagione 88-89 presso la sezione di Arezzo e amici Albano, Cocollini, Milia, Pepi… ma anche facendo il mio esordio nella gara Sangiovannese— altri venuti da fuori regione come Contu da Tor- Gemini81 nella categoria Giovanissimi, accompa- tolì e Mendola da Avellino, con i quali ho condivi- gnato dal collega e amico Giovanni Bartolini, colui so e continuo a condividere le varie storie di cam- che mi ha convinto a fare l’arbitro, prestandomi po e di sezione. Momenti bellissimi come quan- anche una sua vecchia divisa “sgualcita”. Erano do Patrizio, che ringrazio tantissimo, mi ha fatto lontani i tempi in cui l’aia fornisce la divisa ai pro- ri-esordire dopo vent’anni in Seconda categoria in pri associati. occasione della mia 1500esima gara. Ci sono sta- Sono rimasto ad Arezzo fino a dicembre del 1992, ti anche dei giorni meno belli, come quando dopo il 1° gennaio 1993 è nata la nostra sezione, da quel tanti lavori e sacrifici siamo stati costretti a la- lontano giorno sono passati venticinque anni ma sciare la nostra vecchia sezione lungo l’Arno, però per il sottoscritto sembra ieri. Di cose da raccon- nonostante tutto siamo stati come l’araba fenice, tare ce ne sono tantissime, le molte gare da me di- capaci di risorgere dalle nostre ceneri ed essere più rette sia da arbitro che da assistente nei vari cam- forti di prima. pionati regionali e provinciali, gli insegnamenti dei Per quanto riguarda il sottoscritto, svolgo il ruolo miei presidenti Giancarlo Felici ad Arezzo, Giovan- di osservatore arbitrale con lo slancio e la passione ni Martini, il “maestro” Luciano Giunti e Roberto di un ragazzino, con l’unico scopo di veder crescere Calabassi a Valdarno. i nostri giovani arbitri. Gabriele Londretti

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Consapevolezza di riassumere e descrivere venti- cinque anni trascorsi… Consapevolezza che sin da quando allora bambi- no, ho iniziato una corsa, la quale non è mai stata una gara se non con se stessi. La corsa con se stessi, con spettatori le persone ca- re che realmente ti sono state e ti sono vicine. Venticinque anni di consapevolezza del sacrificio e di capacità di soffrire, per poter raggiungere con gioia obiettivi attraverso la passione, il divertimen- to e la tenacia. Venticinque anni di corsa con se stessi fatti di nes- suna scorciatoia, attraversando strade, emozioni e passioni con serietà e spensieratezza senza mai ri- nunciare alla volontà di rimanere sempre se stessi. Consapevolezza che ho trascorso venticinque anni di arbitraggio dove non ho fatto altro che tentare di superarmi e non di superare. Ritagliarsi il tempo necessario per arrivare all’es- senza delle cose: all’essenziale. Consapevolezza che arbitrare è varcare il confine fra due vite… l’appartenersi e il rifiutarsi. Amare questi venticinque di arbitraggio e spingersi con risolutezza lasciando spazio, ma mai distanza. Consapevolezza che riassumo questi anni così… Due immagini di una partita amichevole tra celebrità. In alto, da sinistra: Alberto Butini, Patrizio Pasqui, Riccardo Parigi, Mirko Bindi. Lorenzo Manganelli In basso, da sinistra: Parigi, Pasqui, il ginnasta olimpionico Jury Chechi, Butini, l’attore Andrea Muzzi

92 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Alberto Butini con Sergio Cofferati durante una amichevole tra politici Ottavi di finale tra Inter e Parma del torneo di Viareggio 1989. Arbitrano, da sinistra: Emo Stanghini, l’arbitro Anselmi di Asti, Mirco Sbardellati

Valerio Volpi, Francesco Cocollini ed Emo Stanghini (da sinistra) a Castelnuovo dei Sabbioni il 28 giugno 1981, arbitri di Zenith—Tuscar Canaglia valida come finale del primo torneo Quercioli 93 Giuseppe La Rosa, per anni cassiere di sezione A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Luciano Giunti, Fausto Chiarini, Lorenzo Manganelli e Leonardo Biondi

Giovanni Bartolini, Luca Menghini, Filippo Martini, Mario Zonfrillo

Alberto Butini in tempi recenti. All’attività di osservatore ha affiancato le grandi maratone: a sinistra è a Tokyo nel 2016, a destra è a New York nel 2017

94 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Con la sezione di Arezzo iniziavo, di fatto, l’attività arbitrale sotto la guida dell’altro grande dirigente sezionale Giancarlo Felici, che rivestiva il ruolo di delegato tecnico, il quale dopo avere abbandonato il fischietto ha contribuito ad affinare le mie mode- ste risorse dirigenziali con utili ed efficaci consigli e insieme al presidente Giunti mi hanno esortato a partecipare al corso per dirigenti svoltosi a Co- In occasione della ricorrenza dei venticinque anni verciano nell’estate del 1983. Nel frattempo la colo- della sezione Valdarno, come collega socio fonda- nia dei “valdarnotti”, così simpaticamente chiama- tore più anziano, sia anagraficamente che di tesse- ti da Luciano Giunti, che in tutta verità ci ha sem- ra (insieme agli altri soci fondatori Roberto Cala- pre stimato e considerato, aumentava di quantità bassi e l’amato e stimato Mauro Botti, scomparso e qualità con la promozione del collega Roberto pochi anni fa) e come primo presidente sezionale Calabassi alla can come assistente arbitrale, dan- voglio raccontare e rivivere i momenti più emozio- do lustro al nostro gruppetto. nanti e significativi che hanno condizionato il per- Le mie emozioni e soddisfazioni si susseguivano, corso dell’attività intrapresa. sia sotto l’aspetto associativo con la nomina a vice La prima emozione è stata nel lontano giugno del presidente della sezione guidata da Giancarlo Feli- 1966, quando “in punta di piedi” mi sono presen- ci (succeduto a Giunti, nominato presidente regio- tato, direi da privatista, nella sezione di Firenze a nale toscano), sia sotto l’aspetto tecnico in veste di sostenere con successo gli esami, per poi transitare osservatore arbitrale regionale e poi nazionale fino nella sezione di competenza di Arezzo, nella quale alla serie c, categoria ove ho sostato per sei anni trovai fin da subito un’affettuosa accoglienza da con molta dedizione ed entusiasmo ripagandomi parte dell’allora presidente Luciano Giunti e nella da quei pensieri che un po’ mi affliggevano nel la- quale conobbi tra gli altri colleghi valdarnesi Mau- sciare egoisticamente in solitudine, quasi tutte le ro Botti, con il quale instaurai una sincera e salda domeniche, la mia famiglia. Nell’agosto del 1990 amicizia durata fino alla sua scomparsa. ho brindato alla nomina ad arbitro benemerito.

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Ho sempre presente la grande emozione che pro- vai quando nelle prime ore pomeridiane dell’11 di- cembre 1992 (data indelebile nella mia memoria) il vice presidente nazionale Stefano Tedeschi mi con- tattò per la seconda volta telefonicamente, per in- formarmi che era in corso la riunione del Comi- tato Nazionale affinché si decidesse sulla sezione, Nel frattempo, il numero degli associati valdarnesi ma che era necessaria una precisa conferma sul- cresceva, riscontrando sempre maggiori disagi lo- la disponibilità della sede, sia come ufficio che co- gistici nel partecipare alle riunioni tecniche e nel me luogo per le riunioni. Dopodiché ricevetti la frequentare la sezione, così una volta raggiunto nomina alla guida della sezione, prima come com- il numero legale minimo per la creazione di una missario straordinario, poi come presidente dal 16 sezione, con il beneplacito del presidente Felici e settembre 1994. il determinante contributo dell’allora presidente Il distacco da Arezzo, pur senza traumi, mi ha sem- regionale Giunti (perché aveva sempre visto bene pre lasciato una certa nostalgia derivante da ven- una sezione in Valdarno), veniva ufficialmente fat- tisei anni trascorsi in perfetta armonia e serenità ta richiesta al Comitato Nazionale dell’aia che na- d’intenti, non solo nei rapporti di colleganza ma scesse una nuova sezione e con decorrenza 1° gen- anche per l’amicizia ampiamente consolidata, ri- naio 1993 venne deliberata l’istituzione della nuo- conoscendo a quella sezione il merito per i tra- va sezione di San Giovanni Valdarno, appagando guardi raggiunti e soprattutto la grande stima e così il desiderio degli arbitri valdarnesi e quindi il simpatia che mi furono accordate… e di questa coronamento di un sogno. considerazione ne sono grato di cuore.

96 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Altra grande emozione provata è arrivata dall’at- testato che i “miei ragazzi” mi hanno attribuito nel conferirmi la presidenza onoraria della sezio- ne con una motivazione che mi ha veramente com- mosso e onorato. Grazie ragazzi, grazie Patrizio! Fin da quando mi sono affacciato nell’Associazione consapevole che l’età non mi avrebbe consentito di Con entusiasmo e coraggio, da marzo del 1993 ini- aspirare ad ambiti traguardi, mi sono sempre de- ziò, di fatto, l’arduo percorso con una forza sezio- dicato alla formazione dei giovani, cercando di in- nale di quarantasei associati, guidati da colleghi fondere semplici consigli e suggerimenti, sia umani come Calabassi, Botti, Cocollini, Albano, Bartoli- che tecnici, necessari alla valorizzazione dell’uomo ni, La Rosa, Nepi, Sbardellati, Zonfrillo e dal gio- arbitro e questo continuerò a farlo finché farò par- vanissimo segretario Patrizio Pasqui, che si dimo- te di questa grande famiglia che mi ha dato e mi strarono validi consiglieri e collaboratori per tutto sta dando tuttora grande soddisfazione. il periodo della mia presidenza fino a settembre Auguro pertanto alla sezione Valdarno di conti- del 1995 ove subentrò il compianto Luciano Giun- nuare a crescere, nel segno della correttezza com- ti. Luciano grazie alle sue innate ed eccelse doti portamentale, della lealtà sportiva e nella serena dirigenziali, grazie alla sua lungimiranza, ha con- colleganza, ricordando che i successi dei colleghi tribuito a valorizzare la sezione, sia nella sede che sono i successi di tutti gli associati e di questo mot- sotto l’aspetto qualitativo e numerico, raggiungen- to sono sempre stato fiero. do traguardi che si amplificano tuttora sotto la Un ricordo particolare lo dedico a un caro ami- presidenza di Pasqui e di questo ne sono fiero e co, oltre che stimato socio fondatore di questa se- orgoglioso avendo anch’io contribuito alla cresci- zione, Mauro Botti, che in maniera tangibile ha ta caratteriale e tecnica di questo giovane che ha contribuito alla sua nascita e crescita. Mauro ti dimostrato ottime doti dirigenziali. ricorderò sempre. Giovanni Martini

97 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

L’avventura inizia un po’ per gioco e un po’ per ave- re un impegno a effettuare attività fisica, consi- Se la notizia del passaggio alla Terza categoria po- derata la sedentarietà del mio lavoro, ma anche teva essere inaspettata ma era comunque deside- per la conoscenza di Mireno Tavanti all’epoca vi- rata e cercata, si può immaginare quando poco più ce presidente della sezione di Arezzo, casa di tutti di un anno dopo, il giorno del mio compleanno, ar- gli arbitri della provincia. Superato l’esame di am- riva la designazione regionale per la Seconda cate- missione con esaminatore nientemento che l’indi- goria. Ero passato nei ruoli regionali. Quante ga- menticato Luciano Giunti, arriva la gara di esordio, re dirette in giro per la Toscana, talvolta scopren- campionato Esordienti, campo di gioco Giotto Est do luoghi ignorando che potessero esistere, quanta con tutor proprio il Mireno, coi suoi consigli prima, esperienza, quanto orgoglio di appartenere all’As- durante e dopo la gara, emozionatissimo scendo in sociazione. campo. Sembra che tutto sia avvenuto ieri. Mi si chiede di raccontare un episodio particolare, Le gare si susseguono sino a quando un sabato, ga- ma tutti sono particolari e meritevoli di essere ri- ra di Juniores provinciali al campo Villaggio Dante cordati e raccontati sia per la positività che per le di Arezzo, si presenta in veste di osservatore Mi- negatività, tutti chiari e limpidi nella mia memo- reno Tavanti, ancora lui, e dopo gli indispensabili ria e che ancora oggi, nelle vesti oramai da tempo consigli mi comunica che sono pronto a fare il sal- di osservatore, nello svolgere la mia funzione riaf- to di categoria, l’agognata Terza, ma che purtrop- fiorano nitidi come se fossero accaduti nei giorni po considerata la mia età anagrafica era la mia precedenti. massima categoria aspirabile. La notizia mi ren- Forse, pensando intensamente, un episodio esiste, de entusiasta del traguardo raggiunto, un po’ me- non è qualcosa di avvenuto in relazione a una ga- no il non poter andare oltre, ma comunque que- ra ma quanto purtroppo previsto dalle norme di sto non mi ha impedito di profondere sempre le funzionamento. I raggiunti limiti di età che ob- massime energie per ottemperare allo svolgimento bligatoriamente ti fanno appendere il fischio al dell’attività arbitrale. chiodo.

98 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

La mia esperienza all’interno dell’aia ha avuto ini- zio nel 1987 alla sezione di Arezzo all’età avanzata di 28 anni, senza particolari motivazioni ma col de- Non è stato un bel momento, non ho accettato su- siderio di effettuare una nuova esperienza dopo un bito la nuova veste di osservatore, solo il pensiero passato calcistico a livello amatoriale. di stare seduto a guardare l’operato di un colle- I contatti con l’allora nostra sezione si limitavano ga mi faceva stare male. Infatti in quei momen- a quei due venerdì al mese in cui ci ritrovavamo ti la grande passione ha vacillato, pensando an- per la lezione tecnica, unico momento di confronto che di abbandonare. Ma è stato un pensiero del tra colleghi. I quasi sei anni trascorsi ad Arezzo, in tutto passeggero, subito dopo l’amore per l’Asso- cui ho svolto l’attività come arbitro fino alla Terza ciazione ha ripreso il suo posto, più che mai con- categoria e poi come assistente in Promozione ed vinto di mettermi a disposizione per trasmettere Eccellenza, debbo dire che è stato un periodo che l’esperienza vissuta al servizio dei futuri colleghi ricordo con molto piacere per le tante esperienze che hanno la voglia di iniziare questa meravigliosa condivise con i colleghi, in particolare l’allora no- esperienza. stro designatore Gianfranco Bertini, persona ecce- Il tempo trascorre e quanto, ieri, poteva essere ri- zionale non solo sotto il profilo tecnico ma soprat- tenuto avventura, oggi è passione e amore per que- tutto a livello caratteriale, era l’unico all’interno sta attività e per questa associazione che tanto ti della sezione che non faceva distinzioni tra areti- dona e che niente chiede in cambio, solo il rispetto ni e “valdarnotti”, era questo il nomignolo con cui delle regole. Passione e amore che tutti giorni si venivamo chiamati, ma comunque non era questa alimentano e crescono partecipando alla vita del- distinzione che mi lasciava perplesso e incompleto la sezione, luogo che ho sempre sentito come casa ma il fatto che non riuscivamo a vivere la sezione mia. Grazie ragazzi, grazie aia. in modo completo. Gianfranco Meucci

99 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Nel frattempo il mio impegno in sezione mi ha por- tato a essere dapprima componente dei sindaci re- visori e contemporaneamente osservatore arbitra- le regionale, mansione che ho svolto fino alla no- mina come designatore degli osservatori sezionali. Per anni mi sono occupato dei nuovi arbitri per la Quando ci fu prospettata la creazione di una se- designazione delle loro gare e dei tutor, per i gio- zione nel Valdarno, tutti noi fummo convinti nel- vani continuo a essere sempre a disposizione. Una l’abbracciare il progetto. Impegno importante in vera sezione per essere tale non può svilupparsi e cui non sono mancate delle problematiche che co- crescere basandosi solo sull’aspetto tecnico ma ha munque non ci hanno impedito di proseguire il no- bisogno di un giusto rapporto a livello umano e stro cammino, ma a mio parere mancava ancora formativo, cercando di creare al suo interno tut- una cosa fondamentale per essere una vera sezione te quelle opportunità di aggregazione tra gli asso- coesa: la parte associativa, il collante importante ciati, momenti importanti perché danno modo di dopo l’aspetto tecnico per essere un vero gruppo crescere e confrontarsi. A mio parere, è su queste all’interno della nostra sezione. basi che la sezione di Valdarno ha potuto crearsi La svolta è avvenuta con il nostro compianto presi- un posto di rilievo pur essendo una sezione giova- dente Luciano Giunti: costruzione della nostra se- ne con venticinque anni di vita. de ricavata da un rudere ubicato lungo l’Arno, co- Anche quando abbiamo dovuto cambiare elemen- me a suo tempo aveva fatto la sezione di Bologna, ti storici come la nostra sede, nulla ci ha impedi- sezione con cui Luciano volle fare il gemellaggio, to di mantenere forte la nostra filosofia che ci ha progetto tecnico-associativo che si è poi sviluppa- ispirato in questi anni, convinti che altri traguar- to con un nostro giovane collega alla guida della di importanti sono e debbano essere alla nostra sezione, Patrizio Pasqui. portata. Francesco Milia

100 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico: Finito il corso nel marzo del 1993 disputai la mia prima gara. Fu molto emozionante e anche se dal mio fischio uscirono pochi suoni mi ero divertito tanto e tornai a casa felice. Però col passare del tempo e delle partite questo sport mi entrava sem- pre più dentro e a ogni partita c’era la voglia di mi- gliorare sempre e il progetto di assistere alle par- Stefano Francesco tite gratis era passato in secondo piano. Bernardini Donati Col passare del tempo ho passato tutte le catego- rie giovanili, Terza, Seconda, Prima, Promozione ed Oramai sì, sono quasi venticinque anni che sono Eccellenza, e anche se non sono sempre state rose e nell’aia… Come inizia la vita all’interno di questa fiori, tra partite sospese per pioggia e neve, partite bellissima associazione? non disputate per mancato arrivo di una squadra e È una giornata grigia di settembre del 1992, sfoglia- aggressioni verbali e fisiche, sputi, osservatori con vo stancamente un giornale locale. In fondo a una ottimi voti e altre volte pessimi e perfino ingiusti, pagina era riportato un trafiletto che diceva che dopo vent’anni sono sempre qui perché l’emozione sarebbe iniziato il corso per diventare arbitro di che mi dà questo sport ogni settimana con il grup- calcio al termine del quale sarebbe stata rilasciata po degli allenamenti e ogni domenica nella routi- una tessera federale che dava l’opportunità di ac- ne di preparare la borsa e partire con pioggia, sole, cedere a tutti gli stadi d’Italia gratuitamente… A neve e subire le offese del pubblico, non ha prezzo me, amante del calcio, si illuminarono gli occhi, perché tutte le volte torno a casa felice e colmo non persi tempo e il giorno seguente mi recai alla di gioia perché sono innamorato di questa asso- sede, che al tempo si trovava sopra il circolo della ciazione che per me è una seconda famiglia e non Ferriera, per sapere i dettagli di quel che c’era da me ne separerò mai visto che ogni domenica ho le fare, l’avrei fatto perché il mio progetto era quello stesse sensazioni della prima volta di venticinque di ottenere la tessera! anni fa. Francesco Donati

101 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1993/1994

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Giovanni Martini Presidente Immessi Dismessi Mauro Botti Vice presidente Simone Berchielli Maurizio Donati Patrizio Pasqui Segretario Filippo Bertini Francesco Maria Grasso Salvatore Albano Cassiere Roberto Bianciardi (r) Cristiano Ottobrini Luca Menghini Consigliere Alberto Brandi Angelo Nepi Consigliere Federico Brandi Mirco Sbardellati Consigliere Fabio Brocci Emo Stanghini Consigliere Alessandro Carboni Mario Zonfrillo Consigliere Giovanni Ciofini Claudio Civitelli Tommaso Colonna Maurizio Matassoni Fabio Pallari Collegio dei revisori sezionali Alessio Papi Gianfranco Meucci Presidente Riccardo Parigi Francesco Maria Grasso Massimiliano Quaranta sostituito da Francesco Cocollini Componente Luca Ronconi Francesco Milia Componente Alberto Scotti Del Greco Alessio Tonnoni

Altri incarichi Associati negli Organi Tecnici Nazionali Roberto Calabassi Componente cra Toscana Giovanni Martini Osservatore can-c

102 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

La mia trasformazione da ragazzo a uomo è stata Sono ancora in organico: la stessa che ha visto alcuni di noi passare da fi- danzati a sposati, da padri a nonni. Qualcuno pur- troppo ci ha lasciati per sempre. Ricordo la fatica e lo stress dei nostri dirigenti per far emergere e valorizzare pienamente all’inizio di questa avven- tura le qualità di alcuni di noi. Allora sembrava in- credibile se non impossibile pensare che un giorno avremmo potuto vedere il frutto di tale passione e Alberto Claudio abnegazione, poter calcare da protagonista il ter- Brandi Civitelli reno di gioco dei più grandi stadi italiani o europei, invece è accaduto. Grazie a tutti! Grazie ai vari dirigenti che si so- Venticinque anni… Sono davvero tanti e sembra ie- no susseguiti negli anni, ai presidenti che ci hanno ri quando lessi per la prima volta su di un cartel- guidato attraverso iniziali dolori e successive gioie, lone la pubblicità di un corso per arbitri. Ricordo tutti gli associati più o meno convinti, più o meno la curiosità nell’entrare in un mondo sconosciuto impegnati. Grazie a questa sezione e allo spirito e che durante tutti questi anni è cambiato e ha unico che l’ha sempre contraddistinta nei confron- cambiato molti di noi. Di quel corso sono rima- ti dei propri associati e anche di quelli provenienti sto solo io! Pur essendo entrato nell’Associazione da altre sezioni, ci ricordano come un bel grup- a una certa età, fare l’arbitro mi ha fatto crescere po, affiatato, ospitale e con degli ottimi cuochi (il non poco come sportivo ma indubbiamente anche che non guasta mai). Un augurio a tutti noi affin- come uomo e d’altronde venticinque anni di una ché fra venticinque anni saremo a scrivere per un vita non sono affatto pochi, anzi! In tutti questi nuovo compleanno ricordandoci di quello attuale anni abbiamo visto passare tantissimi ragazzi, al- come del periodo nel quale abbiamo potuto vedere cuni sono restati, altri se ne sono andati, ognuno il primo associato in serie a e come l’inizio, ormai ha dato qualcosa alla crescita di tutti noi. lontano, di una lunga serie. Alberto Brandi

103 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Riusciva a trasmettere con il suo grande carisma l’amore per l’arbitraggio e con i suoi modi provò insistentemente a convincermi che stavo facendo una stupidaggine. Io gli consegnavo la tessera e lui A diciassette anni del 1994 la mia grande passione me la restituiva, io gliela ridavo e lui me la rende- per il calcio mi portò a intraprendere la carriera di va, così per tre o quattro volte ma purtroppo per arbitro, determinato e affascinato da questo mon- me non ci riuscì e il mio viaggio da arbitro in quel do capii subito che avevo fatto la scelta giusta. La momento terminò. mia prima partita fu di Esordienti, San Leo — Fael- Dopo tre anni finì nelle mie mani un volantino che lese, la ricordo perfettamente. Ero agitatissimo e pubblicizzava il corso arbitri e da subito decisi di mi batteva forte il cuore, durante la chiama negli rientrare nell’Associazione. Nel gennaio 2002 ho spogliatoi ero tesissimo ma l’emozione non doveva diretto per la seconda volta la mia prima partita. prevalere e infatti il destino volle che dopo solo 27 L’aia per me è una seconda famiglia che ha con- secondi di gara assegnai il mio primo rigore, che tribuito a formarmi come uomo e mi ha insegna- coraggio! to a rapportarmi con persone in realtà molteplici. Questo è l’inizio della storia che mi lega alla se- In questi anni sono nate amicizie vere e ho cono- zione aia di Valdarno, storia piena di soddisfazioni sciuto persone stupende come l’attuale presiden- ma anche di rimpianti come quello di aver voluto te Patrizio Pasqui, che ha proseguito nel migliore a tutti i costi consegnare la tessera nel 1998. Pro- dei modi la linea guida tracciata da Luciano Giunti. prio l’anno in cui ero stato inserito nel progetto Non posso non menzionare il mio primo presidente Arbitro 2000 e avevo ricevuto premiazioni negli Giovanni Martini, che mi ha veramente fatto cre- stage di Prato e Montepulciano. Un lunedì di fine scere tanto con i suoi numerosi consigli. Grazie stagione mi recai in sezione con l’idea di termina- per le emozioni che mi sono state regalate, emo- re questa avventura, trovai il presidente Luciano zioni che ancora oggi a quarant’anni provo ogni Giunti nel suo ufficio, che uomo il presidente! domenica indossando la divisa. Claudio Civitelli

104 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1994/1995

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Giovanni Martini Presidente Immessi Dismessi Mauro Botti Vice presidente Gabriele Aglietti Alessandro Carboni Patrizio Pasqui Segretario Juri Arostini Simone Caselli Salvatore Albano Cassiere Andrea Badii Gianni Casucci Luca Menghini Consigliere Fausto Chiarini Francesco Checchi Angelo Nepi Consigliere Cristiana Cuccetti Marco Miniati Mirco Sbardellati Consigliere Fabio Di Martino Gianni Moretti Emo Stanghini Consigliere Gaspare Galluzzo Gerardo Pitti Mario Zonfrillo Consigliere Tommaso Girolami Fabio Pallari Maria Novella Greco Alessio Papi Filippo Grassi Piero Raffaelli Fabiano Lucaccini Moreno Nardi Collegio dei revisori sezionali Fabio Neri Paola Rango Gianfranco Meucci Presidente Federico Tarchi Gianni Casucci Componente Francesco Milia Componente

Altri incarichi Associati negli Organi Tecnici Nazionali Roberto Calabassi Componente cra Toscana Giovanni Martini Osservatore can-c

105 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Venticinque anni, quanto è giovane la mia sezione e quanta strada ha già fatto. In verità tanta strada l’ha fatta fare a me, mi sono affacciato giovanissi- mo ed ero molto timido e iniziare ad arbitrare mi ha aiutato a superare la timidezza, a essere più si- Gabriele Filippo Federico curo di me. Anni intensi quelli che fino a ora mi Aglietti Grassi Tarchi hanno accompagnato nei campi e ora in tribuna, anni di gioie e di cadute dolorose ma sempre a te- sta alta e con impegno, soprattutto con accanto delle persone come il presidente Patrizio Pasqui, Angiolo Nepi e i miei amici sempre pronti a soste- nermi e aiutarmi nei momenti più difficili. Venticinque anni nei quali la sezione Valdarno ha visto passare tante persone, molte rimaste, altre che hanno scelto strade diverse, alcune che ora ci proteggono da lassù ma sempre con un denomina- tore comune: l’accoglienza, il calore, il gruppo, la voglia di far sentire gli associati come a casa loro. È per questo che provo dipendenza per la mia cara sezione, è per questo che sarò grato per sempre a mia sorella che quel giorno non accettò di fare il corso arbitri altrimenti non sarei entrato in questo mondo straordinario che è la sezione Valdarno. Massimiliano Zanchi, Alberto Butini, Gianni Casucci (da sinistra) a Castelnuovo dei Federico Tarchi Sabbioni nel giugno 1994 per la finale del torneo Quercioli

106 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1995/1996

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Luciano Giunti Commissario straordinario Immessi Dismessi Mauro Botti Vice commissario Simone Alamanni Juri Arostini Angelo Nepi Vice commissario Lorenzo Baglioni Andrea Badii Patrizio Pasqui Vice commissario Silvia Brogi Marco Bernini Ivano Carano Maria Novella Greco Tommaso Carano Luca Panichi Andrea Cioni Luciano Picchioni Franco De Stasio Paola Rango Luca Giacombo Achille Tiezzi Claudio Landi Collegio dei revisori sezionali Maria Serena Lombardo Gianfranco Meucci Presidente Fabio Papi Gianni Becattini Componente Giovanni Stiatti Francesco Milia Componente Massimiliano Tellini Valeriano Vasarri Viola Vasarri Carmelo Vizzini

Altri incarichi Associati negli Organi Tecnici Nazionali Roberto Calabassi Componente cra Toscana Giovanni Martini Osservatore can-c

107 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Feci il corso con altri ragazzi, i nostri insegnan- Sono ancora in organico: ti erano il grande Luciano Giunti e un prometten- te arbitro, Patrizio Pasqui, oggi nostro presidente di sezione. Il corso durò un paio di mesi e dopo aver superato gli esami a turno facemmo il nostro esordio. Io iniziai con un Levane—Lorese catego- ria Esordienti allo stadio comunale di Levane, il cui ricordo rimarrà indelebile nella mia memoria per l’emozione che ho provato. Oggi dopo quasi mil- Carmelo le partite disputate l’emozione e l’entusiasmo per Vizzini questa attività sono rimasti immutati. Devo dire che grazie all’aia ho avuto la possibilità di girare e conoscere tantissimi posti della Toscana che a me, proveniente dalla Sicilia, erano comple- tamente sconosciuti. Ho avuto il piacere di cono- scere dei personaggi che nel nostro ambiente so- Tutto cominciò una mattina di settembre del 1995 no delle vere e proprie icone del calcio, ho avuto quando, in giro per le strade di Montevarchi, la mia la possibilità di andare al Centro tecnico federale attenzione fu attirata da un manifesto verde in cui di Coverciano che per tantissime persone rappre- campeggiava a caratteri cubitali la scritta diven- senta un vero e proprio sancta sanctorum dove è ta arbitro di calcio. Spinto dalla curiosità e dal- impossibile entrare, sono queste e anche tante al- la passione per il calcio mi avvicinai, stimolato da tre soddisfazioni che l’aia mi ha regalato e spero ciò che avevo letto presi il numero e telefonai. me ne possa regalare ancora in futuro.

108 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Ho avuto l’opportunità di coinvolgere mio figlio Stefano in questa avventura e sono lieto di vede- Ho iniziato all’età di 31 anni quindi fuori da ogni re che i frutti dei miei consigli lo stanno portando possibilità di fare una carriera brillante, ma il di- via via a livelli sempre più alti, questo mi fa un im- vertimento è stato assicurato e le soddisfazioni so- menso piacere. no arrivate lo stesso, ho conosciuto il mondo del Luciano Giunti in una delle sue lezioni disse “è fa- calcio da una prospettiva diversa dal solito, ho ma- cile entrare a far parte dell’aia ma è difficilissimo cinato chilometri e chilometri in macchina alla ri- uscirne”. Ci sono dei momenti nel corso della car- cerca di campi di calcio sperduti in posti impensa- riera in cui magari le cose non girano per il verso bili. Sono stato tirato giù dal letto per coprire gare in cui si vorrebbe, una designazione non gradita, in cui magari un collega non si era presentato, ho una categoria superiore che tarda ad arrivare, una diretto con ogni condizione atmosferica dal caldo qualche ingiustizia subita. In quei momenti vorre- torrido alle partite sotto la tormenta di neve con sti mandare tutto e tutti a quel paese e ti viene vo- la preoccupazione di non poter tornare a casa, ma glia di abbandonare ogni cosa e ritornare a essere ho fatto tutto ciò con gioia perché la passione per senza obblighi verso la Federazione, ma poi men- questo sport è stata più forte di ogni avversità che tre sei lì a meditare sul da farsi ecco che arriva una si presentasse. telefonata e dall’altra parte del filo c’è la voce in- Oggi dopo tanti anni di appartenenza all’aia ricor- confondibile del Cocollini che ti dice “oh mi’ omo, do con nostalgia tutte queste cose e sono fiero di che mi ci vai a fare una partitina?” e allora tutto ciò che ho fatto e ora ho la possibilità di mettere la passa e dici “ma sì chi, chi se ne frega, andiamo ad mia esperienza a disposizione dei giovani arbitri. arbitrare”. Carmelo Vizzini

109 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1996/1997

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Luciano Giunti Presidente Immessi Dismessi Giovanni Bartolini Vice presidente Samuele Basagni Simone Alamanni Patrizio Pasqui Segretario Tiziano Bennici Lorenzo Baglioni Salvatore Albano Cassiere Alessia Bindi Stefano Bindi Mauro Botti Consigliere Roberto Calosi Federico Brandi Luca Menghini Consigliere Simone Cannelli Ivano Carano Gianfranco Meucci Consigliere Luigi Cianni Tommaso Carano Angelo Nepi Consigliere Tommaso Dilaghi Gino Fabbroni (nrt) Mirco Sbardellati Consigliere Serena Franchi Luca Giacombo Emo Stanghini Consigliere Barbara Franci Maria Serena Lombardo Mario Zonfrillo Consigliere Luciano Giunti (t) Duccio Mannozzi Giacomo Grimaldi Fabio Papi Mohamud Keynaan Massimiliano Quaranta Emanuele Lazzerini Luca Ronconi Andrea Magi Alberto Scotti Del Greco Collegio dei revisori sezionali Alessandro Morandi Alessio Tonnoni Francesco Nocentini Valeriano Vasarri Alberto Brandi Presidente Cecilia Pampaloni Viola Vasarri Gabriele Aglietti Componente Tommaso Pierazzi Francesco Milia Componente

Altri incarichi Associati negli Organi Tecnici Nazionali Roberto Calabassi Componente cra Toscana Giovanni Martini Osservatore can-c

110 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Ma poi, riflettendoci un attimo sopra, ho pensa- to che questa non è solo una data importante per la sezione che festeggia il suo primo quarto di se- colo, bensì, molto più in piccolo, anche per il sot- toscritto che volente o nolente concluderà la sua Tommaso Alessandro esperienza più che decennale a disposizione della Dilaghi Morandi cra Toscana. Quindi ho pensato che tutto somma- to queste poche righe potessero essere un’ottima occasione per fare un seppur incompleto bilancio Quando mi è stato chiesto di scrivere, a distanza di della mia carriera arbitrale, la quale a breve giun- soli cinque anni dal precedente anniversario, qual- gerà al termine e che è legata indissolubilmente a cosa per il 25° della Sezione, vi confesso che sul doppio filo a quello che mi ha dato senza ombra di momento sono rimasto un po’ perplesso. Un po’ dubbio la nostra sezione. Riguardo a me, su Sinfo- perché non è che poi le cose siano cambiate in una nia4You si legge età 40 ed anzianità 12, ovvero dal- maniera così esponenziale in quest’ultimo lustro, la stagione 2006/2007, anno del mio secondo corso ovviamente dal mio punto di vista, riguardo a co- arbitri. Ma io c’ero anche dieci anni prima, e corre- me vivo l’Associazione e frequento la sezione; un va l’anno 1996/1997, quando la sezione era in quel- po’ perché a così breve distanza di tempo potevo le due anguste stanzine a San Giovanni Valdarno rischiare di scrivere solo una sorta di minestra ri- in piazza della Libertà, mentre ora ci troviamo in scaldata di quanto già fatto per il ventennale, ma un locale bello, spazioso, luminoso e decisamente forse, e soprattutto perché anche inconsciamen- confortevole rispetto al passato, sicuramente an- te non volevo accettare che il tempo fosse passato che rispetto alla precedente sezione, quella lungo così velocemente, praticamente volato! l’argine dell’Arno sempre a San Giovanni.

111 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Io c’ero anche quando le riunioni tecniche le fa- cevamo il venerdì sera, da ospiti, presso il circolo della Ferriera, mentre ora abbiamo la nostra bella Non siamo mai stati la cenerentola della Toscana. sala riunioni dotata di tutto quello che può servi- Il grande Manganelli, l’amico Lorenzo, tanto per re da un punto di vista tecnologico. Io c’ero an- fare l’esempio più semplice se vogliamo, era già a che quando i raduni di inizio stagione dell’ots si disposizione degli organi tecnici nazionali ben pri- svolgevano, come dire, in una semplice mattinata ma che ogni singolo associato potesse usufruire di oppure in un afoso pomeriggio mentre ora abbia- tutto quello che abbiamo ora a nostra disposizio- mo la possibilità di farli addirittura di due giorni! ne. E non solo lui. Io c’ero anche quando il polo di allenamento anco- Successivamente poi, coi progressivi cambiamenti ra non c’era, e ognuno per allenarsi doveva arran- all’interno sezione stessa, ma anche dell’aia in ge- giarsi come meglio credeva e poteva; mentre ora, nerale direi, le cose non potevano che migliorare sebbene purtroppo non sia in grado di frequentar- ulteriormente: nel corso della mia “seconda vita” lo a causa di ragioni squisitamente personali, ab- qui, ovvero dopo le mie prime dimissioni, il nuo- biamo pure questo! Tutte conquiste queste, tutti vo corso arbitri fatto a distanza di sei anni ed il miglioramenti che sicuramente non sarebbero sta- mio approdo a disposizione della cra Toscana do- ti possibili se la sezione non avesse lavorato bene po pochi mesi, ho visto transitare in Regione tutti nei suoi primi 25 anni di vita. Ma nonostante tut- i nostri più giovani colleghi che ora già gravitano to ciò, nonostante le strutture e le possibilità non all’interno dei vari organi tecnici nazionali sulle or- fossero queste, neanche minimamente paragona- me, e glielo auguro davvero di poterlo emulare, di bili a quelle attuali, i risultati da un punto di vista quello che sta tuttora facendo Lorenzo. Li ricordo tecnico non sono mai mancati, correggetemi pure come se fossero ora i raduni di Seconda categoria se sbaglio. fatti assieme ai vari Tursi, Silvera, Laici!

112 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Non pensate di essere unici, non giocate da soli: siamo anche noi una squadra e dobbiamo giocare Così come ricorderò con piacere quelli fatti con co- come tale. La sezione è la nostra squadra! Crede- loro che attualmente calpestano i prati dell’Eccel- teci fino in fondo, mostrate sempre attaccamen- lenza e della Promozione ai quali auguro di fare a to alla maglia che portate addosso e vedrete che breve a loro volta il grande salto, e magari, perché ognuno di voi raggiungerà la propria serie a, e la no, pure l’ultimo che sto per fare assieme a una sezione vi darà sempre una mano, farà di tutto per decina di giovani colleghi, magari il giorno in cui darvi la possibilità di raggiungerla! qualcuno di essi avrà completato il suo percorso Per quanto mi riguarda io la mia serie a sono oltre di crescita e sarà diventato davvero un Arbitro! dieci anni che la sto vivendo ogni domenica! Tal- Questo per dirvi, e mi rivolgo esplicitamente e volta a noi vecchi ci chiamano “gli internazionali direttamente a tutti i miei giovani colleghi che di Seconda categoria” e se la cosa di per sé fa sor- avranno avuto il tempo, il modo e la pazienza di ridere, di certo fa comunque piacere! Gli obiettivi leggermi fin qui, che per Divertirsi, sì con la d ma- personali che mi ero posto, e che avevo pure scrit- iuscola, all’interno della nostra associazione il mo- to nel pezzo pubblicato nel libro del ventennale, li do c’è, eccome se c’è, e la sezione sta facendo e farà ho da tempo raggiunti e abbondantemente supe- tutto quello che è possibile fare per mettervi a di- rati, quindi attualmente penso esclusivamente a sposizione gli strumenti che potranno esservi utili divertirmi, a vivermi ogni singola partita come se per farvi emergere! Ragazzi credeteci! Sfruttate le fosse l’ultima, e a dispensare, solo quando mi vie- occasioni che vi si pongono davanti, senza indugia- ne richiesto, qualche consiglio ai giovani che ope- re! Non abbattetevi di fronte alle prima difficoltà, rano nella mia stessa categoria, relativamente alle fatene esperienza per ripartire! Sono certo che la squadre e località nelle quali andranno ad operare. sezione sarà sempre a disposizione per darvi una Così come altri hanno fatto precedentemente con mano! me.

113 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Anche questo, nel tempo davvero minimo che ho Ti auguro un futuro ricco di soddisfazioni così co- a disposizione in questo momento, è vivere e ren- me quelle che a ogni livello abbiamo vissuto in que- dersi utili per la sezione: contribuire davvero con sto periodo passato assieme; ti auguro davvero che un nulla a dare una mano ad un collega che un do- i tanti giovani che adesso fanno parte di te possa- mani sarà così in grado di togliersi ben più grandi no emulare, e perché no pure migliorare, i risultati soddisfazioni! Perché anch’io, senza la fiducia del- di chi li ha preceduti; ma soprattutto ti auguro la sezione alle spalle, in primis quella dell’amico che anche in futuro tu possa essere sempre gui- presidente Patrizio Pasqui, certamente non sarei data da una classe dirigente competente e capace qui ora, sulla soglia dei 40 anche per la carta di così com’è stato finora, che con passione e dedi- identità, a scrivere quel che sto scrivendo ma so- zione ha contribuito in maniera determinante al prattutto a calcare con la stessa voglia di dodici, tuo sviluppo ed alla tua crescita! Per quanto mi ri- dieci, cinque anni fa i campi fangosi, polverosi, ul- guarda, da semplice associato, da arbitro effettivo, timamente spesso pure sintetici, della mia serie a. per il nulla che mi è stato possibile qualcosa penso Buon anniversario cara sezione Valdarno! Ti au- di aver cercato anch’io di darti, ma sicuramente è guro dal profondo del cuore di continuare così per molto di più quello che ho ricevuto in cambio. Per altri 25, 50, 100 anni! questo posso solo dirti Grazie! Tommaso Dilaghi

114 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1997/1998

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Luciano Giunti Presidente Immessi Dismessi Giovanni Bartolini Vice presidente Antonio Ammaturo Claudio Civitelli Patrizio Pasqui Segretario Simone Bizzarri Serena Franchi Salvatore Albano Cassiere Andrea Bocci Gaspare Galluzzo Mauro Botti Consigliere Alessio Cappelletti Francesco Nocentini Alberto Brandi Consigliere Enzo Capuano Marco Nocentini Gianfranco Meucci Consigliere Massimiliana De Giuli Cecilia Pampaloni Angelo Nepi Consigliere Giulio Milone Marino Presenti Mirco Sbardellati Consigliere Simone Navarrini Simone Stanghini Mario Zonfrillo Consigliere Marino Presenti Alessandro Suma

Associati negli Organi Tecnici Nazionali Giovanni Martini Osservatore can-c

Collegio dei revisori sezionali Sono ancora in organico: Gabriele Aglietti Presidente Francesco Milia Componente Massimo Mugnai Componente

Altri incarichi Massimiliana Roberto Calabassi Componente cra Toscana De Giuli

115 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1998/1999

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Luciano Giunti Presidente Immessi Dismessi Salvatore Albano Vice presidente Elena Babacci Simone Berchielli Patrizio Pasqui Segretario Fabio Renato D’Elia Alessia Bindi Mauro Botti Cassiere Stefania Ducci Simone Bizzarri Alberto Brandi Consigliere Gianluigi Fiamminghi Silvia Brogi Gianfranco Meucci Consigliere Luca Giammarioli Giovanni Ciofini (rt) Angelo Nepi Consigliere Francesco Insana Mohamud Keynaan Mirco Sbardellati Consigliere Guido Lombardi Fabiano Lucaccini Emo Stanghini Consigliere Filippo Nocentini Maurizio Matassoni Mario Zonfrillo Consigliere Alessio Pecora Luca Menghini (rt) Giulio Milone Paolo Mucciarini Tommaso Pierazzi (rt) Massimiliano Tellini Collegio dei revisori sezionali Guido Venturi Gabriele Aglietti Presidente Giovanni Bartolini Componente Francesco Milia Componente

Altri incarichi Roberto Calabassi Componente cra Toscana Associati negli Organi Tecnici Nazionali Giovanni Martini Rappresentante aia Leonardo Biondi (nuovo) Assistente can-d presso Giudice Sportivo Regionale Filippo Martini (nuovo) Arbitro cai

116 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Ancora non avevo l’idea di quello che fosse l’asso- ciazionismo: sere passate tra lezioni teoriche sulle regole del gioco del calcio alla Ferriera e le lezioni pratiche, magari conoscendo tanta bella gente. È inutile dire che da lì in poi è stato un susseguirsi di momenti fantastici, di gare dirette con la pas- Elena Francesco Filippo sione per il calcio che non ho mai perso, di sogni Babacci Insana Nocentini quando la designazione prevedeva una gara di ca- tegoria superiore, ma anche di gare dirette con la sensazione che il giorno dopo avrei smesso di fare l’arbitro! Ma non l’ho mai fatto, perché ogni qual- volta che ho avuto questa sensazione era pronto Sono ormai passati quasi vent’anni da quella mat- un gruppo di amici, amici con la a maiuscola, che tina, mentre parcheggiavo la bicicletta davanti al- mi ha aiutato e sostenuto come non si vede tut- la stazione intravidi il cartello pubblicitario diven- ti i giorni. Da questo si impara anche a vivere, in ta arbitro!. Sono stato davanti a quel cartello per meglio: qualsiasi gara deve essere l’inizio per quel- circa dieci minuti e la conclusione fu: perché no! la successiva. A distanza di vent’anni la passione Ci provo! Sarebbe il mio primo sport praticato! che si è accesa quella mattina non si è mai spen- Prima di allora gli sport li vedevo solo in tv, ma sa- ta, non vedo l’ora che mi arrivi l’email del martedì pevo che l’unico modo per poter entrare nel mondo mattina per prendere visione della gara che andrò del calcio (quello vero) sarebbe stato solo quello. a dirigere in terna la domenica successiva! Francesco Insana

117 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Ero all’università a Firenze quel pomeriggio, per non arrivare tardi all’incontro decisi di prendere il treno alle 16:09 dalla stazione di Santa Maria Novella ma per una serie di ritardi vari nella linea La sezione Valdarno compie venticinque anni! arrivai a casa alle 19:30. Partii veloce ma ci vole- Quante cose sono successe in tutto questo tempo. va circa un’ora per arrivare al campo di gioco, di La prima volta che sono entrato in sezione è stato conseguenza ero in ritardissimo! Come succede in alla fine del 1998 per l’inizio del corso arbitri e ho questi casi, i problemi non finiscono mai. Arrivo al iniziato ad arbitrare a gennaio del 1999, pratica- campo di gioco, vedo le luci accese, la squadra che mente è due millenni che faccio l’arbitro! A oggi si sta allenando, mi presento e loro mi rispondono ho arbitrato circa 500 partite e se penso che so- «Scusi ma qui non c’è nessuna partita, ci stiamo no riuscito a portarle tutte alla fine mi chiedo se solamente allenando». Allora penso che mi han- lassù qualcuno mi abbia voluto bene visto che di no comunicato il campo sbagliato, quello giusto cavolate ne ho fatte. è a dieci minuti di distanza quindi ormai ci sono. In particolare, in sezione tutti si ricordano di una Quando arrivo mi scuso col dirigente per il ritardo, partita che feci circa quindici anni fa un freddo apro lo sportello della macchina e non c’è la borsa. mercoledì sera, valevole per la coppa di Terza ca- Divento bianco. Il dirigente mi chiede se fossi ve- tegoria, vicino ad Arezzo. La partita era fissata per nuto senza, gli rispondo che ce l’avevo, ma dov’è? le otto e trenta e di norma sarei dovuto arrivare al Ah ecco, me l’ero dimenticata davanti alla porta campo circa un’ora prima. dello spogliatoio del campo precedente!

118 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Una buon’anima di dirigente (sì, per una volta) mi Io sono convinto di aver arbitrato alla grande, di recupera la borsa, io intanto inizio la gara con cir- aver fatto una delle mie partite più belle e di non ca venti minuti di ritardo indossando una pseudo- aver sbagliato quasi nulla. Ma nessuno mi ha mai divisa di fortuna (la maglia numero 12 del portiere creduto e ancora oggi molti mi ricordano più per di riserva, mi diedero quella e mi toccò accettarla, quella gara sfortunata che per tutte le altre. non è che in quella situazione potessi pretendere Forse anch’io mi ricordo più quella, sarà per que- chissà che cosa) e due scarpe che sì e no saranno sto che a volte, quando vado ad arbitrare, ancora state due numeri sotto i miei piedi. Il supplizio du- oggi mi fermo e vedo se c’è la borsa. Ma posso dire rò per circa dieci minuti fino a che non arrivò la che quel giorno mi sono divertito davvero tantis- mia borsa e potei finalmente mettere la mia divi- simo, partecipando a quella disputa in cui ero da sa e le mie scarpe tra le risate generali, sia delle solo contro tutto e tutti e, più in generale, ad arbi- squadre sia dei dieci tifosi irriducibili nonostante trare mi sono divertito sempre. Quel giorno, borsa la temperatura sotto lo zero, perché mi cambiai in o no, ho dimostrato di essere un arbitro vero, di campo visto che non mi fidavo di lasciarli da soli. sapermela cavare anche quando tutto va storto e La partita fu piena di episodi, e non avrebbe potuto tutto sembra che sia contro di te e se ci sono riu- essere altrimenti. Ammonizioni, espulsioni, rigori scito è perché, almeno parlando metaforicamen- dati e reclamati e finì 2—2 con tanto di gol-non gol te, “la borsa dell’arbitro dentro di me l’ho sempre (per davvero) e ovviamente, a fine gara, fui conte- avuta”: me l’hanno consegnata in sezione, giorno stato duramente: in fondo, dissero, cosa si sareb- dopo giorno, ed è una borsa che non serve solo in bero dovuti aspettare da un arbitro che si presenta campo, serve soprattutto nella vita di tutti i giorni senza borsa? e chi ce l’ha ha qualcosa in più degli altri. Filippo Nocentini

119 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 1999/2000

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Luciano Giunti Presidente Immessi Dismessi Salvatore Albano Vice presidente Matteo Belardi Tiziano Bennici Patrizio Pasqui Segretario Alessandro Buglieri Marco Burzagli Mauro Botti Cassiere Giuseppe Caselli Simone Cannelli Fausto Chiarini Consigliere Lorenzo Fabbri Alessio Cappelletti Gianfranco Meucci Consigliere Giulio Potenza Valerio Cappellini Angelo Nepi Consigliere Simone Ricceri Barbara Franci Mirco Sbardellati Consigliere Giacomo Vannetti Daniele Lapi Emo Stanghini Consigliere Andrea Magi Mario Zonfrillo Consigliere Simone Navarrini (rt) Fabio Neri Alessio Pecora (rt) Andrea Pelli Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Giovanni Bartolini Componente Francesco Milia Componente

Altri incarichi Roberto Calabassi Componente cra Toscana Associati negli Organi Tecnici Nazionali Giovanni Martini Rappresentante aia Leonardo Biondi Assistente can-d presso Giudice Sportivo Regionale Filippo Martini Assistente can-d

120 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Giulio Giacomo Potenza Vannetti

Gli assistenti nazionali di Valdarno impegnati in gara, da sinistra: Leonardo Biondi, Marco Giglioni di Siena e Filippo Martini Leonardo Biondi

121 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2000/2001

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Roberto Calabassi Presidente Immessi Dismessi Emo Stanghini Vice presidente Paolo Bellacci Roberto Calosi Alberto Brandi Segretario Edward Cheyne Giuseppe Caselli Salvatore Albano Cassiere Ortenzio Fabozzi Giacomo Grimaldi Gabriele Aglietti (*) Consigliere Riccardo Orlandi Mauro Botti Consigliere Alessandro Tornesello Francesco Cocollini Consigliere Angelo Nepi Consigliere Associati negli Organi Tecnici Nazionali Patrizio Pasqui Consigliere Mirco Sbardellati Consigliere Mirko Bindi (nuovo) Arbitro can-d Lorenzo Manganelli (nuovo) Arbitro can-d Mario Zonfrillo Consigliere Leonardo Biondi Assistente can-d Filippo Martini Assistente can-d (*) dal 26 ottobre 2000

Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti sostituito da Giovanni Bartolini (*) Presidente Giovanni Bartolini sostituito da Gianfranco Meucci (*) Componente Gianni Becattini Componente

(*) dal 26 ottobre 2000 Da sinistra: Filippo Martini, Nicola Pierpaoli di Firenze, Leonardo Biondi

122 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2001/2002

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Fabio Brocci Vice presidente Gianfranco Barbera Filippo Bertini Alessio Setti Segretario Gabriele Calogero Luigi Cianni Mauro Botti Cassiere Claudio Capacci Fabio Renato D’Elia (rt) Gabriele Aglietti Consigliere Matteo Cerminara Tommaso Dilaghi Salvatore Albano Consigliere Gianni Chiassai Ortenzio Fabozzi (t) Francesco Cocollini Consigliere Tommaso Cioncolini Tommaso Girolami Filippo Martini Consigliere Claudio Civitelli (r) Riccardo Orlandi Angelo Nepi Consigliere Denise De Simone Riccardo Parigi Emo Stanghini Consigliere Francesco Farri Mario Zonfrillo Consigliere Francesco Gerardi (t) Rocco Emiliano Ierinò Francesco Minervino Daniele Mugnai Claudio Pepi (t) Collegio dei revisori sezionali Alberto Sciortino Giovanni Bartolini sostituito da Luciano Giunti (*) Presidente Gianni Becattini sostituito da Matteo Belardi (*) Componente Gianfranco Meucci sostituito da Edward Cheyne (*) Componente (*) dal 1° gennaio 2002 Associati negli Organi Tecnici Nazionali Leonardo Biondi Assistente can-c Mirko Bindi Arbitro can-d Lorenzo Manganelli Arbitro can-d Altri incarichi Stefano Bernardini (nuovo) Assistente can-d Roberto Calabassi Componente cra Toscana Filippo Martini Assistente can-d

123 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2002/2003

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Veronica Basagni Claudio Capacci Fausto Chiarini Segretario Fabio Benci Luca Giammarioli Giuseppe La Rosa Cassiere Simone Bizzarri Daniele Mugnai Andrea Bocci Consigliere Samuele Fineschi Massimo Mugnai (nrt) Mauro Botti Consigliere Giacomo Goretti Alessio Setti (rt) Alberto Butini Consigliere Arturo Salerno Francesco Cocollini Consigliere Lorenzo Salvietti Claudio Landi Consigliere Simone Stefanelli Gianfranco Meucci Consigliere Giuseppe Tommasino Emo Stanghini Consigliere Associati negli Organi Tecnici Nazionali Federico Tarchi Consigliere Leonardo Biondi Assistente can-c Mirko Bindi Arbitro can-d Filippo Grassi (nuovo) Arbitro can-d Lorenzo Manganelli Arbitro can-d Stefano Bernardini Assistente can-d Collegio dei revisori sezionali Filippo Martini Assistente can-d Luciano Giunti Presidente Matteo Belardi Componente Edward Cheyne Componente

Altri incarichi Roberto Calabassi Rappresentante aia presso Giudice Sportivo lnpsc Filippo Grassi festeggiato da Tommaso Colonna e dal presidente Pasqui (a sinistra) Claudio Pepi Componente cra Toscana e da Massimiliana De Giuli, Elena Babacci e Denise De Simone (a destra)

124 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Giacomo Goretti

Una quaterna di Valdarno. Da sinistra: Roberto Calabassi, Stefano Bernardini, Filippo Grassi, Fausto Chiarini, Edward Cheyne e il dirigente della figc Tralci

Una amichevole tra squadre di cantanti. Da sinistra: Piero Pelù, Alberto Butini, Filippo Grassi, Gianni Morandi Alberto Butini e Andrea Bocci impegnati in un torneo di calcio a 5 125 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Riguardo questa prima partita, feci qualche danno anche nel fare il referto: ricordo che ero incerto sul risultato finale, del tipo se era finita 5—3 o 6—3, ma almeno la vincente la azzeccai. Che successe dopo questa prima partita? C’era an- Sabato 25 gennaio 2003. Prima partita da arbitro. cora la “vecchia scuola”, ovvero fai mille partite di Il debutto. È una partita di Esordienti, siamo a Inci- Esordienti, poi mille di Giovanissimi, poi mille di Al- sa, stadio comunale, bel campo. Sono emozionato, lievi, eccetera. A me non andò tanto male visto che faccio la borsa, arrivo al campo, c’è un tutor della circa un mesetto più tardi feci l’esordio nei Giova- mia sezione che mi aiuta nella chiama e in altre nissimi. Qui si tocca di nuovo il punto dolente degli procedure a inizio partita. striscioni. Ed ecco che scendo in campo. Che bellezza, la mia Sabato 8 marzo, se ricordo bene, campino sussi- prima partita. Che combinai in quella partita? Eh diario di Terranuova, partita di Giovanissimi. Ci un po’ di macelli… Mi ricordo che il primo tempo sono circa cinque o sei miei amici (cioè la metà corse via bene, il secondo così così, il terzo mi sem- del pubblico presente) e succede di nuovo! Ancora brava di essere a fare una partita di Champions e uno striscione, questo un pochino più colorito. Era invece erano Esordienti! Tante leggende, a detta scritto in due colori e conteneva due parole fuse dei miei amici, sono sorte su quella partita, del tipo insieme. arbitroia. Ovviamente avevano portato “hai perso i cartellini” oppure “avevi il fazzoletto in anche trombette per fare il tifo da stadio. Insom- tasca”. La cosa che ricordo meglio riguardo ai miei ma io avevo i miei ultras, e a dire la verità ne ero amici è lo striscione che attaccarono in tribuna e anche orgoglioso. Avevo l’osservatore in quella par- che mi lasciarono a fine partita: Oggi a Incisa, tita, se ricordo bene era il vecchio caro Emo. Non domani a San Siro, che bellezza! Ce l’ho ancora mi ricordo cosa mi disse sulla partita, ma mi fece da parte… peccato la profezia non si sia avverata, notare che non era proprio raccomandabile avere pace! Un arbitro con gli striscioni in tribuna s’era degli amici a vedere la partita che facevano tutto mai visto?! quel chiasso e in quel modo.

126 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

La scena più bella successe la sera stessa tornato a casa. Questa non me la dimenticherò mai. Suo- na il cellulare, rispondo e dall’altra parte del tele- fono sento una voce che dice più o meno: «Ciao Se poi ripenso ad altri momenti coloriti successi Giacomo, sono il tuo presidente, Patrizio Pasqui. in questi quasi quindici anni di tessera, mi viene Ti volevo dire che se vengo a sapere di nuovo che in mente soprattutto questo giudizio che ricevetti ci sono i tuoi amici a vederti alle partite e fanno dall’allora presidente cra Toscana alla mia prima casino con striscioni e trombette, te finisci di arbi- partita da assistente in regione. Era domenica 21 trare, hai capito?», e io: «Ma Patrizio che ci posso settembre 2008, a Loro Ciuffenna, campionato di fare? Mica glielo dico io di fare quel casino». Il Promozione, ci giocava la Terranuovese quella do- mio presidente, abbastanza alterato e senza met- menica. Mi disse: «Goretti, tu segnali come un terci le parolacce che probabilmente disse, insieme vigile e sembra tu abbia una balla addosso, bada a qualche espressione colorita, rispose: «Non me là come tu sei conciato. Ma tu l’hai prese tutte ed ne importa niente, tu li fai smettere, tu gli dici di erano tante, alla tua prima partita non ne hai sba- andare a fare una girata il sabato e di non veni- gliata una, non so come hai fatto. Te andrai lonta- re dietro a te, sennò tu puoi smettere di arbitrare no come assistente». Altra profezia da un pulpito oggi, hai capito o no?». Mogio mogio supplicai tut- ancora più alto e affidabile. Sono passati quasi die- ti i miei amici di farla finita con tifo da stadio per ci anni, lui è stato anche designatore in serie a e l’arbitro perché sennò sarei stato espulso dall’Asso- io ho continuato a girare per campi tipo Pratovec- ciazione. Devo confessare che lo feci a malincuore chio. e ancora oggi, tanti anni dopo, ogni tanto loro mi Ma va bene lo stesso, sono contento uguale. rammentano quei bei momenti e sono ancora un Chissà se Maglione Viola si ricorda ancora di po’ nostalgici dei vecchi tempi nei quali venivano quella profezia che fece negli spogliatoi di Loro a farmi gli ultras allo stadio. Ciuffenna… Giacomo Goretti

127 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2003/2004

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Salvatore Balestrino Gianfranco Barbera Edward Cheyne Segretario Francesco Basile Roberto Bianciardi (rt) Giuseppe La Rosa Cassiere Filippo Bercigli Matteo Cerminara Andrea Bocci Consigliere Gennaro Cacciolla Gianni Chiassai Francesco Cocollini Consigliere Leonardo Franci Cristiana Cuccetti Claudio Landi Consigliere Riccardo Gori Franco De Stasio (rt) Gianfranco Meucci Consigliere Marco Lombardi Stefania Ducci Emo Stanghini Consigliere Gabriele Nuzzi Francesco Farri Federico Tarchi Consigliere Marco Pugliese Francesco Gerardi (t) Luciano Giunti d Marco Lombardi Francesco Minervino Moreno Nardi Arturo Salerno (t) Collegio dei revisori sezionali Leonardo Simonti (rt) Gabriele Aglietti Presidente Alessandro Suma (rt) Matteo Belardi Componente Alessandro Tornesello (rt) Moreno Nardi Componente

Associati negli Organi Tecnici Nazionali Leonardo Biondi Assistente can-c Filippo Martini Assistente can-c Altri incarichi Mirko Bindi Arbitro can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Filippo Grassi Arbitro can-d presso Giudice Sportivo lnpsc Lorenzo Manganelli Arbitro can-d Claudio Pepi Componente cra Toscana Stefano Bernardini Assistente can-d

128 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico: Ebbi come una vocazione, una voce dentro di me che mi diceva che dovevo chiamare quel numero e che l’arbitraggio sarebbe stata la mia professione, già mi vedevo in divisa sui campi di serie a, così all’improvviso, senza che mai avessi pensato alla figura dell’arbitro. Successe tutto talmente velo- ce che la cosa mi ipnotizzò, tant’è che la partita a Filippo Gabriele cui ero andato ad assistere non contava più niente, Bercigli Nuzzi la mia attenzione e concentrazione erano soltanto per l’arbitro. Non potevo sapere che quel giorno di settembre Il destino a volte è beffardo e ci mette davanti oc- del 2003, quando mia mamma venne a svegliarmi, casioni e situazioni a cui non possiamo rimane- la mia vita sarebbe cambiata per sempre. Era una re indifferenti, e, proprio spinto da questa enor- domenica come tante altre e dopo pranzo andai me energia che mi lasciò quel manifesto, la sera allo stadio del mio paese dove la prima squadra stessa inviai una mail alla segreteria della Sezione, giocava una partita del campionato regionale di che non nego mi piacerebbe molto poter rileggere Eccellenza. Non so per quale strano motivo, ma dopo tutti questi anni, candidandomi per il corso mentre tutti i miei amici andavano in biglietteria, arbitri. Dopo qualche giorno fui richiamato dal se- rimasi impietrito davanti a un manifesto che pub- gretario e così, ancora minorenne, mi presentai al- blicizzava il corso per diventare arbitri di calcio. le prime lezioni del corso. Alla penultima lezione, Non so cosa sia esattamente scattato in quel mo- tenuta tra l’altro da un arbitro che ricopriva in- mento nella mia testa, anche perché non avevo carichi nazionali, ci fu presentato il presidente di nessun parente, amico o semplice conoscente che sezione Patrizio Pasqui. Dopo tre mesi di corso, il facesse l’arbitro di calcio e, anzi, io ero un giova- 17 dicembre 2003, la sera successiva al mio dicias- ne calciatore che mai avrei pensato in vita mia di settesimo compleanno superai l’esame e diventai ricoprire tale ruolo. un arbitro a tutti gli effetti.

129 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

A Roma, dopo due giorni di corso e di esami, riu- scii a entrare nell’organico di Lega Pro e dopo quat- Le vacanze di Natale furono interminabili ma final- tro anni pieni di soddisfazioni il mio organo tecni- mente, a gennaio, accompagnato dal mio tutor Sal- co, Danilo Giannoccaro, mi ha proposto in deroga vatore Albano, arbitrai la mia prima partita nella per il quinto anno. Adesso eccomi qua, a giocarmi categoria Esordienti: Castelfranco–Montevarchi. sul campo qualcosa di importante che potrebbe se- A oggi, ho arbitrato più di 350 partite più o meno gnare la mia vita sia privata che sportiva. importanti, ma i dettagli di quella gara, come ero Dopo quindici anni di carriera, chi sono? L’espe- vestito, le emozioni, il risultato, ciò che mi disse rienza del campo mi ha mutato profondamente. l’osservatore (feci il primo fischio dopo sedici mi- Ero una persona molto timida, introversa, scorbu- nuti del primo tempo!) non potrò mai scordarli. tica, ma l’importanza di dover prendere decisioni Iniziai la mia scalata rapida delle categorie, aven- e rapportarsi con persone anche di molti anni più do giocato a calcio per tanti anni gli inizi furono grandi ha cambiato pesantemente la mia persona- abbastanza facili. lità in positivo anche fuori dal campo, rendendomi Dopo molti sacrifici e diversi anni di gavetta nel lu- sicuramente un uomo migliore. Ho calcato quasi glio 2009 riuscii ad ottenere la promozione al pri- tutte le categorie e le città possibili sul territorio mo organo tecnico nazionale e dopo soltanto un nazionale, da Licata in Sicilia ad Aosta. Ho cono- anno alla serie d riuscendo così a essere, insieme sciuto e parlato con tantissime persone provenien- ad altri colleghi, l’arbitro effettivo di più alto livello ti da tutte le città italiane stringendo amicizie che in sezione. Dopo tre anni come arbitro in serie d, tuttora durano anche fuori dagli ambienti arbitra- complice anche un grave incidente automobilisti- li. Tutto questo non sarebbe mai stato possibile co che insieme a Lorenzo Manganelli e alle nostre senza l’aiuto e la presenza di persone eccezionali fidanzate ci ha visti coinvolti, non sono riuscito a e stupende che hanno fatto dell’arbitraggio il pro- fare il salto di categoria ma alimentato dalla pas- prio stile di vita. Il mio presidente Patrizio Pasqui, sione che nutro per questo ambiente decisi di fare mio e nostro primo tifoso, che sempre mi ha sa- il corso per diventare assistente arbitrale e darmi puto consigliare, aiutare e indirizzare dalla parte un’altra possibilità. giusta.

130 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Angelo Nepi, il vice presidente che, anche se con i suoi modi un po’ rudi e diretti, riesce sempre a co- gliere il punto della situazione e soprattutto a farti sentire come un proprio figlio a cui proprio non si puo’ rinunciare. La vita sezionale poi mi ha rega- lato momenti incredibili e fatto conoscere persone straordinarie che tutt’oggi rappresentano le ami- cizie intime; una su tutti Lorenzo Manganelli che, Sono divenuto arbitro ad appena sedici anni “tan- oltre ad avermi permesso di raggiungere le cate- to per fare e non per vocazione”. gorie nazionali con i suoi consigli, mi ha aiutato a Ero un ciclista ma per una serie di eventi sportivi superare momenti difficili della vita e a cui sono mi sono trovato senza sport da praticare agonisti- legato in maniera fraterna. camente. Fu allora, dopo pochi mesi di inattività, Non so come andrà a finire quest’avventura ma che un vicino di casa, amico di famiglia da sempre, posso soltanto dire che se quel magnifico giorno mi propose di partecipare al corso arbitri. non fossi andato alla partita per un qualsiasi moti- Era ottobre 2003 quando, per la prima volta, andai vo, adesso semplicemente non sarei la persona che alla sezione arbitri di San Giovanni Valdarno per sono. La mia sezione, il mio presidente, tutti i ra- iscrivermi al corso arbitri accompagnato da quel- gazzi sono la mia seconda vita e sono convinto che l’amico, Mauro Botti. Eravamo in quattordici, io siano persone a cui resterò legato per sempre. La uno dei più giovani, forse il più giovane. Seguii un mia testimonianza vuole anche essere un piccolo corso di circa due mesi, non mancai a una lezione, ringraziamento per tutto il bene che ho ricevuto fui affascinato dal conoscere quelle regole di quel dalle persone sopra citate e renderli consapevoli gioco che non avendo mai praticato, a eccezione della convinzione che ho: il meglio deve ancora del campetto con gli amici e visto solo in tv, mi venire! rendevo conto di non conoscere. Filippo Bercigli

131 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Due anni in regione, poi tre di can-d di cui l’ultimo bellissimo con tre finali nazionali dirette e il suc- cessivo approdo in can-pro ormai già da 2 stagio- Superai gli esami in prossimità delle feste natali- ni. Arbitrare a giro per l’Italia, visitare e conoscere zie, ero un arbitro di calcio, anche se ancora non nuovi posti, conoscere nuove persone, calcare sta- mi rendevo conto di cosa volesse dire. di sempre più grandi ogni volta cercando di dare Venne il giorno del mio esordio. Accompagnato da sempre il massimo. Esperienze bellissime di vita Massimiliana De Giuli e Mauro Botti, di quella ga- sportiva. ra, il mio ricordo più immediato è che il terreno Oltre al campo, vorrei ricordare anche alcuni even- di gioco mi sembrava grandissimo, forse non era ti bellissimi che ho vissuto nella “mia vita associati- proprio il mio sport… Erano Esordienti, meno male va”. Le ultime tre assemblee elettive nazionali vin- che finì 10—0. te dal nostro presidente Marcello Nicchi alle quali Passarono le partite, i primi cartellini e le prime vi- ero presente e soprattutto la mia attività di segre- sionature… forse la prima impressione era giusta. tario sezionale, da ben undici anni. Il primo anno scorse via velocemente e anche il se- Sono trascorsi quindici anni da quel lontano 2003, condo, partecipavo alle riunioni tecniche, ai ritrovi la mia vita è cambiata moltissimo ma in ogni mo- ma in modo distaccato, facevo il mio. mento, in famiglia, con gli amici, sul lavoro, ovun- Poi un giorno ecco la scintilla, ritrovai l’agonismo. que, io sono un arbitro e tutti quelli che frequento Iniziarono gli allenamenti, le prime visionature po- lo sanno e lo apprezzano perché far parte della no- sitive ed i primi passaggi di categoria fino ad arri- stra associazione è un valore aggiunto umano e di vare al massimo campionato regionale. legalità. Poi nel 2011 il cambio di ruolo, la telefonata del pre- Auguri alla mia sezione che prima mi ha fatto di- sidente regionale Trefoloni il quale mi suggerì di ventare maggiorenne e poi uomo e che la storia fare una scelta… risposi subito di sì! continui… Gabriele Nuzzi

132 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2004/2005

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Gianluca Fineschi Salvatore Balestrino Samuele Fineschi Segretario Fausto Mendola (t) Fabio Benci Giuseppe La Rosa Cassiere Mirko Bindi (nrt) Salvatore Albano Consigliere Gennaro Cacciolla (rt) Francesco Cocollini Consigliere Denise De Simone Filippo Grassi Consigliere Claudio Landi Gianfranco Meucci Consigliere Simone Ricceri Claudio Pepi Consigliere Mirco Sbardellati Consigliere Associati negli Organi Tecnici Nazionali Emo Stanghini Consigliere Leonardo Biondi Assistente can-c Federico Tarchi Consigliere Lorenzo Manganelli Assistente can-c Filippo Martini Assistente can-c Filippo Grassi Arbitro can-d Stefano Bernardini Assistente can-d Roberto Calabassi (nuovo) Osservatore can-d

Collegio dei revisori sezionali Sono ancora in organico: Gabriele Aglietti Presidente Matteo Belardi Componente Giulio Potenza Componente

Altri incarichi Roberto Calabassi Rappresentante aia Fausto presso Giudice Sportivo lnpsc Mendola

133 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2005/2006

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente vicario Andrea Arcuri Laura Maddii Antonio Ammaturo Tommaso Colonna Vice presidente Tiziano Banchetti Roberto Norcini Elena Babacci Samuele Fineschi Segretario Alessio Bandinelli Debora Pacini Francesco Basile Giuseppe La Rosa Cassiere Salvatore Barletta Antonio Parascandolo Tiziano Bennici Salvatore Albano Consigliere Tiziano Bennici Giorgio Pezzatini Gabriele Calogero Francesco Cocollini Consigliere Emanuele Bettini Andrea Poggesi Edward Cheyne Filippo Grassi Consigliere Fabio Bindi Thomas Procino Gianluigi Fiamminghi Gianfranco Meucci Consigliere Chiara Bruschetini Alberto Samele Emanuele Lazzerini (t) Claudio Pepi Consigliere Emiliano Burini Alberto Santoro Emo Stanghini Mirco Sbardellati Consigliere Gianmarco Capezzi Matteusz Sikora Giovanni Stiatti Lorenzo Castellucci Claudio Silei Emo Stanghini Consigliere Giacomo Dei Francesco Tanturli Federico Tarchi Consigliere Mirko De Iacobis Domenico Tassi Davide Fazzuoli Nicola Torrini Giacomo Fineschi Gianmarco Turini Collegio dei revisori sezionali Francesco Giachini Simone Venuti Gabriele Girezzi Gabriele Aglietti Presidente Matteo Belardi Componente Giulio Potenza Componente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Leonardo Biondi Assistente can-c Lorenzo Manganelli Assistente can-c Altri incarichi Filippo Martini Assistente can-c Filippo Grassi Arbitro can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Stefano Bernardini Assistente can-d presso Giudice Sportivo lnpsc Giovanni Stiatti (nuovo) Assistente can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Roberto Calabassi Osservatore can-d presso Giudice Sportivo Regionale Matteo Belardi (nuovo) Arbitro cai

134 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Debora Giorgio Simone Pacini Pezzatini Venuti

Il presidente Pasqui accoglie l’arbitro internazionale Domenico Messina Filippo Grassi

135 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Il 16 aprile 2011 altro esordio, ma questa volta non ero sola… “Arbitraggio affidato a Debora Pacini. Assistenti De Giuli e Cauteruccio. La terna in rosa vince lo scetticismo. Ottima direzione di gara nel- L’arbitraggio è entrato a far parte della mia vita la sfida del campionato ’Dante Berretti’ tra Sangio nel febbraio 2006, quando salvai da una pozza un e Pomezia” (riportava il quotidiano Il Nuovo Val- volantino illustrante il corso arbitri; dal 31 marzo darno). sono un arbitro effettivo e il 12 aprile la mia prima Ma vorrei arrivare a oggi, a novembre 2017, in sei partita in giacchetta nera al sussidiario di Terra- anni ne sono successe di innumerevoli nella mia vi- nuova Bracciolini: Esordienti, Terranuovese — Nuo- ta: mio padre, il mio “chauffeur”, l’uomo che ogni va Foiano. maledetta domenica mi accompagnava ad arbitra- Il 26 aprile debutto nei Giovanissimi, Arno Lateri- re, guardava il mio riscaldamento, il mio ingresso na — Chimera e il 18 maggio ecco gli Allievi in un in campo, la mia gara e a fine partita mi diceva torneo. Per l’esordio ufficiale in tale categoria, ec- la sua commentando insieme il mio operato; il pri- comi tra vento, pioggia e fango nel sussidiario di mo dicembre 2012 ha deciso di andarsene in cielo Reggello: gara del primo rosso diretto, anzi tre in a vedermi arbitrare e a godersi la nostra vittoria, due minuti, tra lacrime, batticuore e orgoglio, un il nostro obiettivo raggiunto: il mio esordio in Pro- Resco Reggello — Atletico Catello indimenticabile. mozione a Vicchio di Mugello (6 aprile 2014). Dopo due mesi arriva l’esordio negli Juniores, il 30 La stagione successiva è partita con un altro ruo- marzo 2008 ecco la Terza categoria e un anno do- lo: assistente arbitrale. Nella pausa estiva presi po arriva la promozione alla cra Toscana. «Vorrei la decisione di lasciare il fischietto e afferrare la fare un esordio strano!», dissi al mio presidente Pa- bandierina che sì già avevo sventolato in gare di trizio, e fui accontentata: trasferta all’isola d’Elba! Allievi nazionali, serie a e serie b femminile e ne- Il 24 gennaio 2010 è la volta di Antella — Floriagafir- gli spareggi di Terza categoria, ed ecco l’esordio in bellariva, l’esordio da dimenticare, ma da portare Promozione da assistente dell’arbitro il 5 ottobre come esempio e banco prova della Prima categoria. 2014.

136 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Tale ruolo, così come la mia carriera arbitrale, si conclude nel dicembre 2014, quando apprendo la notizia che ad agosto 2015 sarei divenuta mamma. Il 24 agosto 2015 nasce Edoardo, l’unica persona che è riuscita a farmi smettere di arbitrare (alme- no temporaneamente): non mi hanno fermato né Ne è anche uscita una Donna con un carattere l’infortunio del 2008, quando i medici incitavano a forte, deciso, sicura delle sue capacità e della sua smettere l’attività, né il lavoro, per il quale ogni sa- persona; le difficoltà che si incontrano nel dirigere bato non potevo scendere in campo e ogni domeni- una gara mi hanno aiutato a consolidare la mia si- ca, se avevo fortuna con i cambi di turno, arbitravo curezza, la mia autostima, aiutandomi così ad af- in pausa pranzo (e per questo devo ringraziare il frontare positivamente gli aspetti importanti della mio designatore Gianni Eblasi che mi ha permesso vita di tutti i giorni. di continuare a scendere in campo). La domenica guardo mio figlio addormentarsi al- Ho iniziato questa avventura con un carattere as- le 14:30, chiudo gli occhi e penso: per undici an- sai povero, timido, ingenuo… «La m’arrivò con la ni, in questo preciso istante, indossavo la mia di- corriera da Arezzo in sezione e la mi disse: “voglio visa, i miei scarpini, ero a centro campo con i cro- fare l’arbitro!”», rimembra Patrizio ogni qualvolta nometri sullo 00.00.00, giallo nella tasca destra esce il mio nome! «Con quel musino angelico scen- dei pantaloncini, rosso al petto, ventidue giocatori de in campo senza problemi e mette tutti in riga!» pronti, panchine in ordine, assistenti ai loro posti, e sì, sfacciatamente Patrizio tutti i torti non li ave- un respiro profondo, concentrazione, scollegamen- va, dietro al visino pacato, infantile e innocente, è to dal resto del mondo… manca solo il mio fischio uscito un Arbitro capace di dirigere ogni gara, di per interrompere quel silenzio e passare i novan- essersi guadagnato il gradino dove è arrivato con ta minuti più belli e tanto attesi della settimana tanti sacrifici e tanta volontà, tante scelte e tanta trascorsa tra analisi, studio degli errori commessi, voglia di calpestare l’erba sempre più verde. preparazione fisica e mentale.

137 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Io sono un Arbitro e ne vado fiera, passeggio a te- sta alta anche quando ne ho combinate di tutti i colori nell’ultima gara diretta; non mi nascondo dietro agli errori e alle critiche, sono contenta di aver sbagliato, di aver commesso errori oggi così non ne commetterò domani in altre partite. “Chi non ha mai commesso un errore non ha mai ten- tato qualcosa di nuovo” (“Anyone who has never made a mistake, has never tried anything new”, Albert Einstein). Ogni domenica è un campo di prova, che siano Esordienti, Allievi, Juniores, Terza, Seconda o Pri- ma categoria, Promozione, non ha importanza, va- do a divertirmi e a dare il meglio di me stessa in campo, commettendo a volte errori da cui imparo, Debora Pacini da cui perfeziono la mia professione, migliorarmi ogni volta, provare nuove emozioni e continuare a sognare… Sì perché essere arbitro era un piccolo A volte penso che c’è chi si vergogna di essere ar- sogno che si è alimentato ogni domenica e che ho bitro, chi critica gli arbitri e poi inizia il corso, chi raggiunto e che mai mi terrà ferma in tribuna a ve- vorrebbe avere un figlio calciatore e invece si ri- dere una gara… ho raggiunto il mio primo obiettivo trova un arbitro, chi vorrebbe vedere la figlia sulle di esordire nella Terza categoria, il secondo di ar- punte alla Scala e invece si ritrova una figlia con rivare in Regione, il terzo di raggiungere la Promo- i tacchetti in uno stadio, chi arbitra gli Esordien- zione, e raggiungerò il mio quarto obiettivo… scen- ti e si nasconde, chi arbitra il derby della stagione dere di nuovo in campo a divertirmi, in qualsiasi e scappa perché ha commesso alcuni errori, e chi categoria, con mio figlio in tribuna orgoglioso di arbitra solo per il rimborso spese… avere la madre arbitro di calcio. Debora Pacini

138 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2006/2007

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente vicario Massimiliano Arrighi (t) Andrea Arcuri Tommaso Colonna Vice presidente Elena Badii Salvatore Barletta Samuele Fineschi Stefano Bellofatto Andrea Bocci sostituito da Gabriele Nuzzi (*) Segretario Federico Bucchi Lorenzo Castellucci Giuseppe La Rosa Cassiere Sofia Butini Tommaso Cioncolini Matteo Belardi Consigliere Simone Cocollini Fabio Di Martino Alberto Butini Consigliere Tommaso Dilaghi Giacomo Fineschi (rt) Francesco Cocollini Consigliere Raffaele Iavarone Laura Maddii Gabriele Londretti Consigliere Federico Laici Antonio Parascandolo Francesco Milia Consigliere Bernardo Lanusini Thomas Procino Claudio Pepi Consigliere Giordano Lanzini Claudio Silei Giulio Potenza Consigliere Davide Lo Piccolo Simone Stefanelli Lorenzo Loria Francesco Tanturli Alberto Sciortino Consigliere Clara Malvisi Federico Tarchi Consigliere Terence Monciatti Collegio dei revisori sezionali Antonino Neri Gianluca Pellegrino Gabriele Aglietti Presidente Nicola Potenza Alessandro Buglieri Componente Sergio Saviano Gabriele Nuzzi Andrea Tursi sostituito da Lorenzo Fabbri (*) Componente Altri incarichi Roberto Calabassi Rappresentante aia presso Giudice Sportivo lnpsc Associati negli Organi Tecnici Nazionali Giovanni Martini Rappresentante aia Lorenzo Manganelli Assistente can-c presso Giudice Sportivo Regionale Filippo Martini Assistente can-c (*) dal 5 febbraio 2007 Matteo Belardi Arbitro can-d

139 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018 Sono ancora in organico:

“Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere”. Questa passione mi ha fatto vivere emo- zioni e lasciato dei ricordi fantastici. Primi fischi a Bucine con Mirco S., Giovanissimi con Federico Antonino la prima visionatura di Patrizio P. nel bellissimo Laici Neri campo terroso di Terranuova, esordio in Terza con la supervisione di Angelo N. nel fango di Loro Ciuf- fenna e il mio tutor Filippo G. Passaggio nel ruolo di assistente con prima partita a Subbiano, presente in tribuna Federico T. Passaggio alla can-d viag- giando sempre insieme con Gabriele N. e Andrea T. Il nostro debutto a Rapallo accompagnati dalle colonne portanti della sezione è l’inizio di tre anni Sergio Andrea intensi, ma soprattutto indimenticabili. La sezio- Saviano Tursi ne mi è stata sempre vicina e vedere una tribuna piena di tifosi sezionali per la terna d’oro a Colle Val D’Elsa ne è la prova e mi ha emozionato co- me fosse la prima volta che mi trovavo in campo. L’avventura da Nazionale si è conclusa nella corni- ce spettacolare del Tardini di Parma, incancellabi- le sarà il ricordo perché sono stato accompagnato dai miei famigliari Marco, Erika, Mery, Adriano e dal mio Amore Silvia. Grazie a tutti e sempre Forza Valdarno!! L’esordio di Matteo Belardi (al centro) come arbitro in can-d: Sergio Saviano Castellana—Giacomense del 17 settembre 2006, prima giornata della serie d

140 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono cresciuto in una famiglia in cui il gioco del calcio prendeva solo qualche minuto mentre pas- sava al telegiornale ed è incredibile che oggi invece all’interno della mia famiglia ci sia un arbitro. La mia storia associativa inizia con un volantino trovato in una pizzeria che mi portò subito a chia- mare mio padre per sapere cosa ne pensava; lui si mostrò subito molto contento ed entusiasta e que- sto mi spinse a intraprendere questo percorso. Ricordo che la mia prima partita fu un completo disastro. Il gioco che ero abituato a fare in orato- rio non era come quello che vedevo da pochi metri in campo, in questa situazione io ero l’arbitro e do- vevo far parte del gioco ma senza ostacolarlo. Al termine di quella partita le parole di Angiolino fu- rono così forti che mi spinsero a imparare e a cre- scere sempre di più. I locali sezionali a quel tempo si trovavano a San Giovanni e io ogni giorno, prima o dopo l’allenamento, mi fermavo per trascorrere del tempo con quelli che erano diventati miei ami- ci, ma soprattutto con il mio presidente che ogni tanto si prendeva cura di me con una gustosissi- ma crostata (ancora oggi non ho capito bene se la faceva lui oppure no).

Federico Laici infaticabile al seguito della squadra di calcio

141 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Molti ritengono che fare l’assistente sia un ripiego o un ruolo minore in una squadra composta da tre Per me Patrizio è sempre stato un punto di riferi- persone; invece per me fare l’assistente rispecchia mento; mi ha insegnato tutto quello che c’era da il mio stile di vita ovvero essere sempre scattante conoscere di questa associazione e sarei contento dove c’è da lavorare, sempre frontale dove c’è da se un giorno riuscissi ad avere almeno la metà del- valutare e soprattutto sempre pronto quando c’è la passione che mette lui in quello che fa. Gli anni da aiutare. sono volati e tra esordi e sospensioni mi ricorderò Per me la Sezione Valdarno non è solo un luogo sempre il giorno in cui il mio presidente mi nominò d’incontro o un appuntamento da onorare, ma una come nuovo consigliere della sezione. In quel mo- grande famiglia dove crescere e giocare, con lo sco- mento non mi resi bene conto di cosa volesse dire po di migliorarsi sempre di più e far rispettare un fare il consigliere, ma ben presto imparai che non regolamento in un mondo dove il regolamento è so- è soltanto un ruolo ma una responsabilità. In que- lo una stampa; perché fare l’arbitro di calcio non sto momento mi accorsi di aver fatto un salto di è solo far rispettare le regole sul terreno di gioco qualità e che questa famiglia mi aveva cresciuto e ma imparare per primi a rispettarle fuori. per questo potevo ancora cercare di farla crescere Sono fiero di essere cresciuto con la mia sezione e con me. tutte le cose che fanno di me un uomo adesso le ho La strada da arbitro per me si è conclusa in Promo- imparate da questa realtà. Con queste parole vor- zione e in quel momento gli stimoli per rimettersi rei ringraziare il mio presidente e tutti i soci fon- in gioco da assistente non erano molti. C’era in me datori perché senza il loro senso di appartenenza però la voglia di far fronte a una nuova avventura e la loro voglia di promuovere questa associazione e così decisi di “prendere il drappo in mano”. io non sarei qui a far parte di questa storia. Federico Laici

142 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2007/2008

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Elena Barbagli Tiziano Banchetti Paola Galeone Gabriele Nuzzi Segretario Raffaele Caterino Samuele Basagni Raffaele Iavarone (rt) Giuseppe La Rosa Cassiere Eleonora Corati Veronica Basagni Rocco Emiliano Ierinò (rt) Emiliano Burini Consigliere Walter Correnti Stefano Bellofatto Guido Lombardi Francesco Cocollini Consigliere Dritan Curri Simone Bizzarri (rt) Lorenzo Loria Tommaso Colonna Consigliere Paola Galeone (t) Fabio Brocci (nrt) Terence Monciatti Gabriele Londretti Consigliere Federico Bucchi (rt) Nicola Potenza Lorenzo Manganelli Consigliere Enzo Capuano (rt) Marco Pugliese (rt) Francesco Milia Consigliere Fausto Chiarini (nrt) Lorenzo Salvietti (rt) Claudio Pepi Consigliere Giacomo Dei Alberto Santoro Gianluca Fineschi Giulio Potenza Consigliere Federico Tarchi Consigliere Associati negli Organi Tecnici Nazionali Nicola Torrini Consigliere Lorenzo Manganelli Assistente can Matteo Belardi Arbitro can-d Federico Tarchi (nuovo) Assistente can-d Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Alessandro Buglieri Componente Lorenzo Fabbri Componente

Altri incarichi Roberto Calabassi Rappresentante aia presso Giudice Sportivo lnpsc Giovanni Martini Rappresentante aia Federico Tarchi, il presidente Pasqui e Lorenzo Manganelli (a sinistra) presso Giudice Sportivo Regionale e la foto di gruppo degli associati alla festa per i due promossi (a destra)

143 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2008/2009

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Andrea Artini Kevin Scanu Elena Badii Gabriele Nuzzi Segretario Simone Artini Francesca Sensone Fabio Bindi Nicola Torrini Cassiere Matteo Baldini Sabrina Silvestro Leonardo Biondi Salvatore Albano Consigliere Pietro Balzanelli Federico Sini Andrea Cioni Alberto Brandi Consigliere Maurizio Beconcini Simone Stefanelli Gabriele Girezzi Francesco Cocollini Consigliere Andrea Bigi Sara Storri Francesca Sensone Lorenzo Fabbri Consigliere Gabriele Boni Stefano Vizzini Domenico Tassi Gabriele Londretti Consigliere Alessio Borri Lorenzo Manganelli Consigliere Enrico Casini Francesco Milia Consigliere Stephan Dago Andrea Damiani Federico Tarchi Consigliere Amine El Achari Alessandro Magini Federico Palombo Collegio dei revisori sezionali Jessica Pierozzi Vieri Ragazzini Gabriele Aglietti Presidente Federico Riviello Alessandro Buglieri Componente Francesco Insana Componente

Altri incarichi Associati negli Organi Tecnici Nazionali Roberto Calabassi Rappresentante aia Lorenzo Manganelli Assistente can presso Giudice Sportivo lnpsc Matteo Belardi Arbitro can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Federico Tarchi Assistente can-d presso Giudice Sportivo Regionale Alberto Brandi (nuovo) Osservatore cai

144 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

La mia avventura all’aia Valdarno è iniziata per ca- so, credo doveva essere destino intraprendere que- sta strada, quel destino è iniziato grazie a mio pa- dre Carmelo, arbitro di calcio dal 1996. È stato co- me un passaggio di testimone e spero che questo possa arrivare il più lontano possibile. Federico Kevin Stefano L’aia Valdarno sin dall’inizio è sempre stato un luo- Palombo Scanu Vizzini go eccezionale e accogliente, proprio come il gran- dissimo Patrizio Pasqui nostro attuale presidente. Le vere emozioni non si vivono solo in campo bensì all’interno dell’Associazione. Il mondo della sezio- ne e quello arbitrale vanno a rispecchiare la vita che viviamo tutti i giorni. È inimmaginabile il nu- mero delle soddisfazioni che ti può fare vivere que- sta fantastica associazione, anche molte delusioni ma quelle fanno parte del nostro cammino, ho im- parato che grazie a queste possiamo crescere gior- no dopo giorno. Di questa associazione ringrazio tutti gli associati a partire da Patrizio Pasqui che ha creduto in me e che lo sta facendo tuttora, poi ringrazio il nostro vice presidente Angelo Nepi, lo reputo una perso- na di grande carattere che mi ha aiutato molto in questi anni dandomi importantissimi consigli.

A sinistra: Mirko Giancaterino. A destra: Antonino Neri

145 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sarebbero troppe le persone da elencare perché ognuno di loro è stato importante per me, ma in particolare modo devo ringraziare mio padre dal 2008, da quando ho iniziato a calcare i campi di calcio a ora mi ha sempre accompagnato e sup- portato sia nei momenti facili che in quelli diffici- li, sia nelle lunghe, faticose salite che nelle ripide Gianmarco Capezzi, Gabriele Nuzzi, Andrea Tursi discese, è grazie a lui se ora mi trovo ad arbitrare in una categoria che non avrai mai immaginato di dirigere. Ogni fischio che emetto è un fischio suo. A qualsiasi livello possa arrivare, non ci arriverò da solo ma con lui. Fisicamente la domenica scendo solo in campo ma mentalmente con mio padre, è sempre con me, non mi ha mai deluso e mi ha fatto crescere tantissimo. L’aia Valdarno è un treno che passa una sola volta nella vita, se decidiamo di prenderlo come quando decidiamo in campo sarà difficile scendere, come tornare indietro su una nostra decisione. Stefano Vizzini

Carmelo Vizzini, Gianmarco Capezzi, Gabriele Londretti 146 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2009/2010

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Elena Babacci (r) Massimiliano Arrighi (rt) Gabriele Nuzzi Segretario Andrea Baldi Alessio Bandinelli Nicola Torrini Cassiere Stefano Bellofatto Enrico Casini Salvatore Albano Consigliere Simone Cioni Leonardo Franci Alberto Brandi Consigliere Samuel Contu (t) Riccardo Gori Emiliano Burini Consigliere Michele Del Giudice Alessandro Magini Alberto Butini Consigliere Michele Giaimi Antonino Neri Francesco Cocollini Consigliere Piergiuseppe Lisi Alberto Samele Filippo Grassi Consigliere Giacomo Ravara Matteusz Sikora (rt) Gabriele Londretti Consigliere Luigi Russo Sabrina Silvestro Julio Milan Silvera Federico Sini Lorenzo Manganelli Consigliere Carlo Terzaroli Sara Storri Francesco Milia Consigliere Vincenzo Vertaldi Gianmarco Turini (rt) Claudio Pepi Consigliere Federico Tarchi Consigliere

Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Alessandro Buglieri Componente Lorenzo Manganelli Assistente can Francesco Insana Componente Matteo Belardi Arbitro can-pro Giulio Potenza (nuovo) Assistente can-d Altri incarichi Federico Tarchi Assistente can-d Filippo Bercigli (nuovo) Arbitro cai Roberto Calabassi Rappresentante aia Lorenzo Fabbri (nuovo) Arbitro cai presso Giudice Sportivo lnpsc Alberto Brandi Osservatore cai Giovanni Martini Rappresentante aia Filippo Grassi (nuovo) Osservatore cai presso Giudice Sportivo Regionale Samuele Fineschi (nuovo) Arbitro can-5

147 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico: Quando otto anni fa entrai per la prima volta nella sezione Valdarno mai avrei pensato di dover rac- contare, un bel po’ di anni dopo, quel posto che stava per accogliermi. Per descrivere la sezione parto con il dire che è una gabbia di matti. Matti perché per essere arbitri un po’ bisogna esserlo, matti perché tante personalità Samuel Michele Giacomo forti messe insieme rendono la nostra sezione un Contu Giaimi Ravara luogo a cui non ci si può non affezionare. La sezione è un gruppo di amici, con tutto ciò che comporta un rapporto vero di amicizia e dove sai di poter sempre trovare qualcuno per un consiglio o un aiuto. Infine, quello che ho imparato a scoprire della no- stra sezione è il bene che chiunque ne entri a far parte riceve fin da subito da tante persone. Un Luigi Julio Milan bene gratuito, senza richiedere niente in cambio, Russo Silvera quindi autentico. È la ragione principale per cui sono contento dopo otto anni di far parte di que- sta famiglia, con l’intenzione di viverla ancora per molto. Tanti auguri sezione Valdarno. Giacomo Ravara

148 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Dopo aver lasciato alle nostre spalle quella che per tutti gli arbitri della sezione Valdarno rappresen- tava la nostra casa, una casa in riva all’Arno, ed Siamo chiamati a festeggiare un momento impor- esserci trasferiti per innumerevoli ragioni in una tante nella vita della nostra sezione, il suo venti- nuova sede nel comune di Montevarchi, si possono cinquesimo anno di storia all’interno di un’asso- cogliere con un semplice sguardo le rinnovate ciazione che di anni ne ha oltre cento. Sarebbero speranze che accomunano noi tutti, l’unità di già sufficienti questi numeri per comprendere co- intenti mai smarrita sugli obiettivi che verranno me questa associazione sia fatta di singole vicende e una volontà indomabile che nulla ci fa temere umane, storie di uomini e donne che dedicano le del domani. Cercando le parole per concludere, mi proprie passioni allo sport e alle sue regole. sono venute in mente quelle di una meravigliosa Ricordo ancora con immenso piacere quella gior- canzone, “You’ll never walk alone”. nata in cui per la prima volta entrai in sezione per chiedere informazioni e vi trovai, con lo stesso en- tusiasmo di oggi, il presidente Pasqui e il vice pre- Quando cammini nel bel mezzo di una tempesta sidente Angiolino, quest’ultimo si sarebbe rivela- Tieni bene la testa in alto E non aver paura del buio to, forse a sua insaputa, fondamentale per il mio Alla fine della tempesta percorso arbitrale e per quello che oggi significa C’è un cielo d’oro per me indossare la divisa e scendere in campo. E la dolce canzone d’argento cantata dall’allodola Egli mi disse dopo una mia non brillante presta- Cammina nel vento zione in quel di Pergine: «Ricordati sempre che Cammina nella pioggia tu sei un magistrato dello sport». Queste parole Anche se i tuoi sogni saranno sconvolti Va’ avanti con la speranza nel tuo cuore in me tutt’oggi suscitano un’emozione immensa, E non camminerai mai da solo un orgoglio e una forza indescrivibile. Sono queste le parole che riporto alla mente istanti prima di “Consapevole che la fortuna non esiste, ma esiste il scendere sul prato verde. momento in cui il talento incontra l’occasione”. Julio Silvera

149 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

I momenti belli si alternano con quelli meno bel- li, come in tutte le cose, ma la voglia di andare avanti, il sapere chi sei e che sei disposto a tutto «Hai mai pensato di fare l’arbitro?» Quella do- pur di indossare quella divisa, giocano il ruolo più manda la porto dentro di me dal momento in cui importante. Ogni settimana il cuore accelera dal mi è stata formulata. Beh, a chiedermelo è stato momento in cui arriva la gara. Guardi il messag- mio padre in una fredda domenica d’inverno, sedu- gio, studi la classifica, ti alleni, calcoli l’itinerario ti sulla tribuna dello stadio di Incisa mentre guar- per essere sicuro di arrivare puntuale. È domenica, davamo la partita di mio fratello. Questo è stato giungi allo stadio, vieni accompagnato negli spo- l’inizio, perché quella mattina una lampadina si è gliatoi, ti riscaldi, arrivano le note, fai la chiama, accesa e dopo aver giocato a basket, a pallavolo metti piede sul campo… Osservi i capitani, ti po- e aver praticato nuoto ero sicuro che lo sport che sizioni, mancano pochi secondi e sei da solo con- mi avrebbe regalato delle emozioni era lì davanti tro ventidue leoni da domare. Porti il fischio alla ai miei occhi, ma non da protagonista, o forse sì? bocca e con tutta l’aria che hai dentro dai inizio Beh, protagonista o no non mi interessava. a quei novanta minuti che hai atteso per tutta la Il calcio è sempre stato lo sport dei miei desideri settimana, e al termine degli stessi ti rendi con- ma giocarci era per me un’impresa. Ero più deter- to che non potevi essere in un altro posto. Perché minato che mai dal giorno in cui venne presentato l’arbitraggio è questo, qualcosa a cui non tutti so- il corso arbitri. Oggi penso che se tornassi indietro no destinati ma solo chi lo pratica sa che è l’unico deciderei nello stesso modo, perché il divertimen- sport che può vivere al massimo. to e la passione che mi lega ancora a questo sport Da quel 20 novembre 2009 non mi sono mai chie- ne fanno una delle decisioni migliori che abbia mai sto se ero al posto giusto, perché la risposta l’ho preso. sempre saputa al cento per cento. Luigi Russo

150 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2010/2011

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Veronica Basagni (r) Matteo Baldini Jessica Pierozzi Gabriele Nuzzi Segretario Jacopo Bressan Pietro Balzanelli Vieri Ragazzini Fausto Mendola Cassiere Farouk Kefi Elena Barbagli (t) Salvatore Albano Consigliere Christian Giannetti Maurizio Beconcini Emiliano Burini Consigliere Alessio Magnini Stefano Bellofatto Alberto Butini Consigliere Paolo Meazzini Andrea Bigi Francesco Cocollini Consigliere Alessandro Micheli Chiara Bruschetini Gabriele Londretti Consigliere Simone Moretti Alessandro Buglieri Francesco Milia Consigliere Anton Pjetri Eleonora Corati Claudio Pepi Consigliere Lorenzo Santucci Davide Fazzuoli Lorenzo Serboli Francesco Giachini Federico Tarchi Consigliere Maria Serena Rasulo Giordano Lanzini (rt) Raffaele Rinaldo Davide Lo Piccolo Federico Sini Clara Malvisi Gabriele Vasarri Gianluca Pellegrino Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Francesco Insana Componente Lorenzo Manganelli Assistente can-a Giacomo Vannetti Componente Matteo Belardi Arbitro can-pro Filippo Bercigli Arbitro can-d Lorenzo Fabbri Arbitro can-d Federico Tarchi Assistente can-d Altri incarichi Giulio Potenza Assistente can-d Alberto Brandi Osservatore can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Filippo Grassi Osservatore can-d presso Giudice Sportivo LegaPro Gianmarco Capezzi (nuovo) Arbitro cai Giovanni Martini Rappresentante aia Tommaso Colonna (nuovo) Osservatore cai presso Giudice Sportivo Regionale Samuele Fineschi Arbitro can-5

151 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Il gruppo storico dei nostri assistenti regionali, da sinistra: Giacomo Vannetti, Christian Paolo Simone Francesco Donati, Francesco Insana, Giacomo Goretti, Alessandro Buglieri. I primi Giannetti Meazzini Moretti quattro calcano ancora i campi di Eccellenza e Promozione tutte le domeniche

Tutto è cominciato quasi per caso in una fredda giornata di ottobre quando mi iscrissi al corso. Pri- ma di allora non ero un appassionato del calcio e infatti i miei genitori rimasero sorpresi della noti- zia. Alla fine di gennaio finalmente l’esordio sotto un diluvio a Loro Ciuffenna, la prima di tante partite. Tanto tempo e tanti sbagli in questi anni ma quasi mai è venuta meno la voglia di andare avanti. Arbitrare non significa solo andare in campo ma anche vivere i viaggi, le compagnie e gli imprevisti che si incontrano nel proprio percorso: ogni dome- nica è una avventura nuova da scoprire. +25 auguri sezione! Alberto Brandi, Filippo Bercigli, Filippo Grassi, Lorenzo Fabbri, Gianmarco Capezzi, Christian Giannetti il presidente Pasqui e Tommaso Colonna alla festa dei promossi

152 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2011/2012

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Simone Angerame (r) Valentina Salvo Simone Artini Gabriele Nuzzi Segretario Flavia Bandiera Candido Santaguida Paolo Bellacci (rt) Fausto Mendola Cassiere Alessio Biagi Fabio Tiezzi Matteo Belardi Salvatore Albano Consigliere Denard Curri Aniello Trinchese Mauro Botti d Emiliano Burini Consigliere Alessandro Cutrona Raffaele Caterino (rt) Alberto Butini Consigliere Luca Del Lungo Walter Correnti (rt) Francesco Cocollini Consigliere Claudio Diana Andrea Damiani Francesco Milia Consigliere Mirko Di Pietro Amine El Achari Claudio Pepi Consigliere Antonio Ferrentino Antonio Ferrentino Federico Tarchi Consigliere Gianluca Fineschi Bernardo Lanusini Mattia Gregni Piergiuseppe Lisi Omar Kefi Paolo Meazzini Albana Kondaj Andrea Poggesi Francesco Martini Marco Santucci Collegio dei revisori sezionali Margherita Martini Carlo Terzaroli Federico Nannelli Giuseppe Tommasino Gabriele Aglietti Presidente Lorenzo Pacciani Nicola Torrini Francesco Insana Componente Giacomo Vannetti Componente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Filippo Bercigli Arbitro can-d Lorenzo Fabbri Arbitro can-d Altri incarichi Giulio Potenza Assistente can-d Alberto Brandi Osservatore can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Tommaso Colonna Osservatore can-d presso Giudice Sportivo LegaPro Filippo Grassi Osservatore can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Gianmarco Capezzi Arbitro cai presso Giudice Sportivo Regionale Samuele Fineschi Arbitro can-5

153 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Fatto sta che questa lettera era arrivata anche a mia sorella e mio padre ci iniziò a dire: «Andate a vedere com’è poi se non vi piace smettete, però la tessera per vedere le partite gratis non è male», a queste parole mia sorella iniziò a dirmi: «Andia- Denard Francesco Federico mo! Vengo anch’io! E si chiama anche la Vale». Io Curri Martini Nannelli scoppiai in una risata e dissi «Va beh, proviamo». La prima lezione venne svolta nella vecchia sede a San Giovanni, andai con molta tranquillità e con la consapevolezza che non sarebbe durata molto quest’esperienza; in realtà conseguii l’esame e do- In un giorno come un altro tornai a casa, dopo es- po una settimana andai in campo. ser stato a scuola, notai sulla scrivania una lettera L’esordio fu a Terranuova, nello stadio comunale a a mio nome con il logo della figc sopra. Aprii e les- fare una partita di Giovanissimi b, arrivò France- si: “Salve Martini Francesco con questa lettera la sco Cocollini e la prima cosa che mi disse fu: «Già invitiamo a prendere parte al corso arbitro che le dal riscaldamento si può dire che sei un arbitro, permetterà di ottenere una tessera federale, con la ora speriamo che tu ne abbia per tutta la gara». quale potrà accedere a qualsiasi stadio d’Italia fino Fischiai il mio primo calcio d’inizio e avevo il cuore alla massima serie…”. La lettera continuava, ma io che mi batteva fortissimo, dentro di me balenava mi fermai subito, mi misi a ridere, perché avevo la paura di sbagliare un qualcosa che poteva es- sempre visto l’arbitro come una figura che com- sere anche banale come, ad esempio, una rimessa promettesse il gioco del calcio e non il rispettivo laterale, ma per fortuna non andò poi così tanto contrario. male come prima partita.

154 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Nel gennaio del 2015 riuscii a fare l’esordio in Pro- mozione a Cerreto Guidi con una forte emozione perché era la mia prima partita con gli assistenti, quindi sentivo dentro di me un senso di responsa- bilità anche nei confronti dei miei colleghi ma, al- lo stesso tempo, una sicurezza in più nel controllo della gara. Finii la stagione 2014/2015 in Promozio- Quella metà stagione finì con l’esordio in Terza ca- ne e iniziai la successiva con l’obiettivo dell’esordio tegoria, cosa che non mi sarei mai aspettato ed eb- in Eccellenza e almeno due o tre gare nella massi- bi anche la fortuna, nella stagione seguente, di fare ma categoria regionale. La stagione non iniziò al l’esordio in Seconda categoria, entrando a far par- massimo, ma ebbi alti e bassi che non mi permisero te dell’organico regionale, per poi esser premiato di dare sicurezza alla commissione per il passaggio come miglior arbitro sezionale della stagione pre- alla categoria successiva. Tra febbraio e marzo del cedente. 2016 riuscii a tirar fuori prestazioni positive che mi La carriera arbitrale continuò a gonfie vele, debut- permisero all’ultima giornata di esordire in Eccel- tando in Prima categoria nel gennaio del 2014 dove lenza. ne combinai di cotte e di crude, perdendo la parti- Nella stagione scorsa il mio obiettivo era quello di ta già sulle scalette prima dell’ingresso al campo, fare più partite possibile in Eccellenza, la strada quando il capitano del Lucignano mi chiese se ci però si fermò per un paio di mesetti, causa visio- fossi mai stato in quel campo e io risposi, ingenua- natura. Dopo questi due mesetti riuscii a ritornare mente, che ero all’esordio. All’inizio della stagione in Eccellenza grazie a una partita, per nulla egre- 2014/2015 entrai in un progetto indetto dal Settore gia, a Lamporecchio, dove mi venne a vedere Mat- Tecnico, il progetto Talent & Mentor, dove ebbi teo Trefoloni. La stagione finì con un filotto di nove l’onore di avere come mentor Giorgio Niccolai, ex gare in Eccellenza, iniziando quella di quest’anno assistente di serie a, con il quale passai una sta- con l’obiettivo di andare a livello nazionale per poi gione fantastica, confidandomi su qualsiasi cosa cercare di raggiungere il mio sogno, con sudore e sia arbitrale che non. fatica, ma soprattutto con tanta passione. Francesco Martini

155 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2012/2013

Variazioni di organico Consiglio direttivo sezionale Immessi Dismessi Patrizio Pasqui Presidente Angelo Nepi Vice presidente Massimiliano G. Aiello Edoardo Lazzerini Alessio Biagi Gabriele Nuzzi Segretario Gennaro Bamundo Amarildo Lena Alessio Borri (rt) Samuel Contu Cassiere Lorenzo Battagli Kristaq Lena Jacopo Bressan (rt) Federico Bertini Kamil Pawel Lysiak Michele Del Giudice Salvatore Albano Consigliere Andrea Borghese Luca Merli Gianluca Fineschi (rt) Elena Babacci Consigliere Gino Bruschetini Andrea Pontanari Gianbattista Girasole Alberto Butini Consigliere Riccardo Chini Girolamo Raco Margherita Martini Francesco Cocollini Consigliere Andrea Ciancio Paratore Giulio Rosoni Roberto Norcini (rt) Federico Laici Consigliere Stefano Cosimo Coroneo Riccardo Sani Lorenzo Pacciani (rt) Gabriele Londretti Consigliere Federico Frasi Matteo Simola Andrea Pontanari Francesco Milia Consigliere Mirko Giancaterino (t) Mirko Soldani Maria Serena Rasulo (rt) Claudio Pepi Consigliere Emanuele Gigliotti Karolina Towarek Raffaele Rinaldo Federico Tarchi Consigliere Gianbattista Girasole Vincenza Urbinati Valentina Salvo (rt) Chiara Grandi Jonathan Zerella Matteo Simola Giuseppe Grimaldi Aniello Trinchese Collegio dei revisori sezionali Vincenza Urbinati Jonathan Zerella Gabriele Aglietti Presidente Filippo Nocentini Componente Giacomo Vannetti Componente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Filippo Bercigli Arbitro can-d Altri incarichi Gianmarco Capezzi Arbitro can-d Roberto Calabassi Componente Settore Tecnico Lorenzo Fabbri Arbitro can-d (Progetto uefa Talent & Mentor) Giulio Potenza Assistente can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Alberto Brandi Osservatore can-d presso Giudice Sportivo LegaPro Tommaso Colonna Osservatore can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Filippo Grassi Osservatore can-d presso Giudice Sportivo Regionale Andrea Tursi (nuovo) Arbitro cai Samuele Fineschi Arbitro can-5 156 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Lorenzo Gino Riccardo Battagli Bruschetini Chini

Andrea Federico Mirko Ciancio Paratore Frasi Giancaterino

Karolina Towarek Filippo Bercigli arbitro di Spoleto—Castelrigone in serie d, il 15 settembre 2012

157 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2013/2014

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Ikhlas Ben Amor Massimiliano Fruchi Andrea Artini Gabriele Nuzzi Segretario Luca Boschi (t) Yassine Gariate Gennaro Bamundo Samuel Contu Cassiere Giulio Brogi Giulio Iannelli Ikhlas Ben Amor Salvatore Albano Consigliere Alban Canaj Edoardo Luci Emiliano Burini Elena Babacci Consigliere Elton Canaj Fejzi Luzaj Sofia Butini Alberto Butini Consigliere Matteo Carraro Alessandro Mameli (t) Alban Canaj Francesco Cocollini Consigliere Andrea Dasciani Francesco Naldini Stefano Cosimo Coroneo Federico Laici Consigliere Myriam Elfateh Yassine Nassari Dritan Curri Gabriele Londretti Consigliere Andrea Farris Paolo Vista Stephan Dago (t) Francesco Milia Consigliere Luca Del Lungo Claudio Pepi Consigliere Samuele Fineschi (t) Chiara Grandi Giulio Potenza Consigliere Farouk Kefi (rt) Federico Tarchi Consigliere Omar Kefi (rt) Alessio Magnini Candido Santaguida (t) Collegio dei revisori sezionali Federico Sini (rt) Gabriele Aglietti Presidente Filippo Nocentini Componente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Giacomo Vannetti Componente Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Filippo Bercigli Assistente can-pro Altri incarichi Gianmarco Capezzi Arbitro can-d Lorenzo Fabbri Arbitro can-d Roberto Calabassi Componente Settore Tecnico Andrea Tursi Arbitro can-d (Progetto uefa Talent & Mentor) Gabriele Nuzzi (nuovo) Assistente can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Sergio Saviano (nuovo) Assistente can-d presso Giudice Sportivo LegaPro Alberto Brandi Osservatore can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Tommaso Colonna Osservatore can-d presso Giudice Sportivo Regionale Filippo Grassi Osservatore can-d 158 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Luca Giulio Edoardo Boschi Brogi Luci

Fejzi Alessandro Yassine Luzaj Mameli Nassari

Gabriele Nuzzi, Lorenzo Fabbri e Sergio Saviano (da sinistra) arbitrano l’amichevole Gubbio—Parma il 6 agosto 2013

159 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2014/2015

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Alessio Artini Simone Angerame Amarildo Lena Gabriele Nuzzi Segretario Venanzio Fantoni Flavia Bandiera Kristaq Lena Samuel Contu Cassiere Alessandro Fratini Giovanni Bartolini Luca Merli Salvatore Albano Consigliere Samuele Fratini Federico Bertini Alessandro Micheli Elena Babacci Consigliere Zenel Lamaj Emanuele Bettini Francesco Naldini Alberto Butini Consigliere Alkid Luzi Gabriele Boni Anton Pjetri Francesco Cocollini Consigliere Daniele Masiero Simone Cocollini Girolamo Raco Federico Laici Consigliere Paolo Meazzini (r) Claudio Diana Raffaele Rinaldo (r) Gabriele Londretti Consigliere Antonino Neri Mirko Di Pietro (rt) Giulio Rosoni Francesco Milia Consigliere Raffaele Rinaldo (r) Andrea Farris Riccardo Sani Marco Tamagnini Mattia Gregni Alberto Sciortino Giulio Potenza Consigliere Albana Kondaj Vincenzo Vertaldi Federico Tarchi Consigliere Edoardo Lazzerini (rt) Massimiliano Zanchi

Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Francesco Insana Componente Giacomo Vannetti Componente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Altri incarichi Filippo Bercigli Assistente can-pro Alberto Brandi Osservatore can-pro Roberto Calabassi Componente Settore Tecnico Filippo Grassi Osservatore can-pro (Progetto uefa Talent & Mentor) Gianmarco Capezzi Arbitro can-d Roberto Calabassi Rappresentante aia Andrea Tursi Arbitro can-d presso Giudice Sportivo LegaPro Gabriele Nuzzi Assistente can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Sergio Saviano Assistente can-d presso Giudice Sportivo Regionale Tommaso Colonna Osservatore can-d

160 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico:

Alessio Venanzio Zenel Artini Fantoni Lamaj Gli arbitri e osservatori di Eccellenza e Promozione al raduno regionale di Cecina del 10 gennaio 2015. In alto da sinistra: Francesco Martini, Federico Riviello, Simone Moretti, Gianni Becattini, Alberto Butini, il presidente Pasqui, Luigi Russo, Alessandro Mameli, Simone Cioni. In basso da sinistra: Stefano Vizzini, Julio Silvera, la campionessa mondiale di dressage Sara Morganti, Carmelo Vizzini

Alkid Daniele Luzi Masiero

Gli arbitri della Supercoppa italiana giocata a Doha in Qatar il 22 dicembre 2014. Da sinistra: il designatore , Alessandro Giallatini, Gianpaolo Calvarese, Paolo Valeri tra due colleghi della federazione del Qatar, Lorenzo Manganelli, Luca Banti, Mauro Tonolini

161 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2015/2016

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente Mohamed Abdulkadir Mohamed Ibrahima Gueye Mohamed Abdulkadir M. (t) Gabriele Nuzzi Segretario Geremia Alberti Jurgen Kapllani Andrea Borghese Samuel Contu Cassiere Xhulian Aliaj Sebastian Magazin Mario Brunori Salvatore Albano Consigliere Francesco Bagnolesi Christian Moretti Gianmarco Capezzi Elena Babacci Consigliere Mirko Bardelli Samuele Nafra Andrea Dasciani Alberto Butini Consigliere Omar Bisconti Fioraldo Nebiraj Joshua D’Onofrio Francesco Cocollini Consigliere Mario Brunori Gianmaria Olmastroni Giacomo Fabbri Federico Laici Consigliere Walter Bruschetini Mattia Orlandi Lorenzo Fabbri Gabriele Londretti Consigliere Yuri Butini Ludovico Pagni Alessandro Fratini Francesco Milia Consigliere Nicholas Castellucci Tommaso Piccioli Samuele Fratini Denny Cilibrizzi Crescenzo Rivo Massimiliano Fruchi Giulio Potenza Consigliere Federico Collini Rebecca Robbiati Emanuele Gigliotti Federico Tarchi Consigliere Nicola Coppola Gabriele Rossi Christian Moretti Marco Crescioli Francesco Rusconi Mattia Orlandi Antonio Di Somma Roberto Salvo Ludovico Pagni Collegio dei revisori sezionali Joshua D’Onofrio David Salvi Claudio Pepi (t) Giacomo Fabbri Francesco Scriva Federico Riviello Gabriele Aglietti Presidente Diego Fedele Andrei Sprinceana Crescenzo Rivo Francesco Insana Componente Lorenzo Ferrucci Marco Tonini Rebecca Robbiati Giacomo Vannetti Componente Emanuele Gigliotti (r) Mirko Soldani Edoardo Giunti Paolo Vista

Altri incarichi Roberto Calabassi Rappresentante aia presso Giudice Sportivo LegaPro Giovanni Martini Rappresentante aia presso Giudice Sportivo Regionale

162 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Associati negli Organi Tecnici Nazionali Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Filippo Bercigli Assistente can-pro Alberto Brandi Osservatore can-pro Filippo Grassi Osservatore can-pro Gianmarco Capezzi Arbitro can-d Andrea Tursi Arbitro can-d Gabriele Nuzzi Assistente can-d Sergio Saviano Assistente can-d Tommaso Colonna Osservatore can-d

Sergio Saviano, Andrea Tursi, Gabriele Nuzzi. Questa terna affiatata il 22 maggio Gli arbitri e assistenti di serie d al raduno pre campionato di Sportilia. 2017 diresse Parma—Sambenedettese, gara decisiva per la poule scudetto di serie d Da sinistra: Gabriele Nuzzi, Gianmarco Capezzi, Andrea Tursi, Sergio Saviano

163 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Attività promozionali della sezione di Valdarno durante manifestazioni sul territorio. In basso: Gabriele Nuzzi, Julio Silvera e Denard Curri con uno striscione. A destra: stand espositivi di materiale tecnico per promuovere il corso arbitri

164 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Finale della coppa Italia di Eccellenza tra Mazara e Unione Sanremo sul campo neutro di Firenze, 27 aprile 2016. Arbitrano (da sinistra) Gabriele Nuzzi, Ruben Arena di Torre del Greco e Simone Amantea di Milano

Filippo Bercigli (in alto alla destra dell’arbitro Baroni di Firenze, in basso assieme agli allenatori Galderisi e Gattuso) impegnato nel derby di Lega Pro Filippo Bercigli (a sinistra) durante Pisa—Prato di Lega Pro del 6 settembre 2015 tra Lucchese e Pisa, il 9 aprile 2016 165 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico: Sono ancora in organico:

Francesco Mirko Walter Tommaso Gabriele Francesco Bagnolesi Bardelli Bruschetini Piccioli Rossi Rusconi

Antonio Diego Ibrahima Andrei Di Somma Fedele Gueye Sprinceana

Samuele Fioraldo Gianmaria Nafra Nebiraj Olmastroni

166 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2016/2017

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente vicario Marco Alessandrini (t) Massimiliano G. Aiello (rt) Mirko De Iacobis Federico Tarchi Vice presidente Youssef Ben Amor Geremia Alberti Myriam Elfateh (rt) Gabriele Nuzzi Segretario Andreea-Elena Chirila Andrea Baldi Lorenzo Ferrucci Samuel Contu Cassiere Luca Corbani Veronica Basagni Yassine Gariate (nrt) Salvatore Albano Consigliere Mirko Corbani Youssef Ben Amor Emanuele Gigliotti Elena Babacci Consigliere Dimitri Giglione (t) Omar Bisconti Giulio Iannelli Claudio Civitelli Consigliere Mirko Gioia Yuri Butini Riccardo Lastrucci Francesco Cocollini Consigliere Giombattista Giombarresi (t) Elton Canaj Kamil Pawel Lysiak Christian Giannetti Consigliere Arianna Landi Simone Cioni (nrt) Sebastian Magazin Federico Laici Consigliere Riccardo Lastrucci Andreea-Elena Chirila David Salvi Jurgen Lila Federico Collini Lorenzo Serboli Gabriele Londretti Consigliere Arian Luzaj Tommaso Colonna Francesco Scriva Francesco Milia Consigliere Cristian Petrucci Nicola Coppola Fabio Tiezzi Giulio Potenza Consigliere Matteo Tortorelli Marco Crescioli Marco Tonini Alberto Volpi Alessandro Cutrona

Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Francesco Insana Componente Giacomo Vannetti Componente Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Andrea Tursi Arbitro can-pro Filippo Bercigli Assistente can-pro Altri incarichi Gabriele Nuzzi Assistente can-pro Alberto Brandi Osservatore can-pro Roberto Calabassi Rappresentante aia Filippo Grassi Osservatore can-pro presso Giudice Sportivo LegaPro Simone Venuti (nuovo) Assistente can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Julio Milan Silvera (nuovo) Arbitro cai presso Giudice Sportivo Regionale Marco Alessandrini (t) Arbitro can-5

167 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

L’esordio di Andrea Tursi (al centro, tra gli assistenti Marco Cecchi di Pistoia e Dario Garzelli di Livorno) come arbitro in can-pro: Gubbio—Sambenedettese del 7 agosto 2016, valida per la coppa Italia di Lega Pro

Gli arbitri di Eccellenza al raduno interregionale di Sportilia. Da sinistra: Giacomo Ravara, Simone Moretti, Stefano Vizzini, Luigi Russo, Francesco Martini

Julio Silvera impegnato in Ebolitana—Battipagliese di Eccellenza, Foto di gruppo al camping Girasole di Figline Valdarno, luogo del raduno al termine del suo primo anno alla cai pre-campionato per gli arbitri dell’organo tecnico sezionale 168 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

La partita di beneficenza per inaugurare il defibrillatore all’oratorio Don Bosco di Figline Valdarno. A sinistra: la formazione della sezione di Valdarno. A destra: l’inaugurazione con i rappresentanti della sezione e delle autorità

Luigi Russo (al centro) arbitra la partita di Eccellenza tra Porta Romana e Sinalunghese, assieme agli assistenti pistoiesi Marco Del Vigna e Matteo Marchetti

Gli arbitri di Sammaurese—San Marino di serie d, giocata a San Mauro Pascoli il 4 dicembre 2016. Da sinistra: Marco Lencioni di Lucca, Costin Spataru di Siena, Andrea Tursi impegnato in Fidelis Andria—Vibonese di Lega Pro, il 6 novembre 2016 Simone Venuti 169 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Francesco Donati (a sinistra) e Giacomo Goretti (a destra) assistono l’arbitro Tommaso Majrani di Firenze nella gara giovanile tra Arezzo e Pistoiese

I premi consegnati alla festa sezionale di fine stagione, nella cornice del terzo Memorial “Giunti” al camping Girasole di Figline Valdarno. Dall’alto: Lorenzo Manganelli consegna a Federico Laici il premio “Botti”; il presidente regionale Matteo Trefoloni consegna il premio speciale “Luciano Giunti” a Edoardo Brusco, Quintetto di internazionali per Napoli—Juventus, sfida al vertice della serie a presidente della sezione di Viareggio; il presidente nazionale Marcello Nicchi del 2 aprile 2017. Da sinistra: il capitano del Napoli Hamsik, Antonio Damato di consegna il premio straordinario “Luciano Giunti” al dottor Carlo Cappelli della Barletta, Lorenzo Manganelli, Daniele Orsato di Schio, Riccardo Di Fiore di Aosta, sezione di Siena Gianluca Rocchi di Firenze, il capitano della Juventus Buffon 170 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Gli arbitri di Venezia—Parma in Lega Pro, il 29 gennaio 2017. Da sinistra: Filippo Bercigli, Francesco Guccini di Albano Laziale, Andrea Trovatelli di Pistoia

Christian Giannetti impegnato a Bibbiena in una partita di Juniores regionali, Giacomo Ravara il 4 febbraio 2017

171 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Sono ancora in organico: Sono ancora in organico:

Marco Luca Mirko Matteo Alberto Alessandrini Corbani Corbani Tortorelli Volpi

Sono l’ultimo arrivato o quasi tra gli arbitri del Val- darno, ma dal primo momento ho sentito di aver trovato la mia casa. Una scelta di lavoro mi ha portato in Toscana e ho dovuto decidere se mante- Dimitri Mirko Giombattista nere il legame quasi quindicennale con la sezione Giglione Gioia Giombarresi di Forlì, dalla quale origino, o dare una svolta ver- so l’ignoto. I cambiamenti fanno paura ma ci sono stati due buoni motivi che mi hanno convinto: mi servivano nuovi stimoli e avevo bisogno di una vera vita associativa. Già da anni faticavo perché non potevo frequentare la sezione quanto volevo e non riuscivo più a offrire quel mio contributo materiale che ho sempre sentito obbligatorio dare. Jurgen Arian Cristian Lila Luzaj Petrucci

172 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Arbitrare è la mia strada per arrivare in profondi- Appena ho varcato la porta della sezione a Monte- tà e lavorare con leggerezza e impegno verso qual- varchi (una sede vera, attrezzata, un modello per cosa di meglio per me stesso. Sono tanto duro in tutta l’Associazione) sono rinato. Patrizio Pasqui campo quanto zen nella mia zona spirituale di ar- mi ha travolto col suo entusiasmo senza nascon- bitro e persona: ci sono voluti quindici anni di la- dermelo, in un momento solo aveva guadagnato vori intensi e ancora in corso, ma sto diventando un arbitro, perdipiù nazionale e specialista di cal- una persona migliore di quanto sarei stato senza cio a 5, con un curriculum solido di amministra- questo percorso. zione della sezione alle spalle. Questa gioia verso Questo libro nasce sulla scia di queste passioni e uno sconosciuto mi ha acceso di energia. Il mese dell’entusiasmo condiviso con Patrizio Pasqui. Ba- dopo ho perso i galloni da nazionale ma quella sua stò un’occhiata e capimmo insieme che solo noi, energia mi ha sospinto di nuovo ad allenarmi e a matti d’altri tempi, potevamo produrre un ogget- rimboccare le maniche al servizio di tutti i giovani to del genere che usa la storia per parlare al cuore e della sezione. di chi sa cosa significa amare questo sport. Qua Mi rendo conto che tuttora molti mi guardano e si in Valdarno ne sto conoscendo tanti, decani e gio- chiedono chi sia e cosa voglia quel matto che in- vanissimi, sorridenti e diffidenti, fuoriclasse e one- fila il calcio a 5 in tutti i discorsi, che ha sempre sti faticatori, tutti accomunati da questa passione qualche idea alternativa quando si parla di carrie- che ci fa sudare e diventare grandi sfidando noi re o di motivazione e che riempie internet di foto stessi. e video e grafiche più o meno riuscite sulle nostre Trasferirsi è sempre un salto nel buio, invece Val- attività. Il problema è che quel matto è innamora- darno è diventata subito una casa accogliente per to dell’arbitrare nella stessa misura in cui il calcio me e tanti altri arrivati negli anni. Spero di resti- in sé lo annoia. Le persone, la crescita interiore, tuire a questi ragazzi in gamba qualcosa di utile la psicologia umana, lo sfidarsi sono gli argomenti nella strada verso i loro sogni, per ripagarli della che mi stanno a cuore. loro grande generosità d’animo. Marco Alessandrini

173 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Stagione sportiva 2017/2018

Consiglio direttivo sezionale Variazioni di organico Patrizio Pasqui Presidente Immessi Dismessi Angelo Nepi Vice presidente vicario Pietro Cottoni Xhulian Aliaj Federico Tarchi Vice presidente Riccardo De Leo Matteo Carraro (nrt) Gabriele Nuzzi Segretario Giosuè Fantoni Nicholas Castellucci Samuel Contu Cassiere Gabriele Galli Denny Cilibrizzi Salvatore Albano Consigliere Edsiel Kamberaj Edoardo Giunti Marco Alessandrini Consigliere Riccardo Persiani Jurgen Kapllani Elena Babacci Consigliere Artion Prenga Simone Stefanelli Claudio Civitelli Consigliere Pietro Ravara Gabriele Vasarri Francesco Cocollini Consigliere Tommaso Satto Christian Giannetti Consigliere Federico Laici Consigliere Giulio Potenza Consigliere Simone Venuti Consigliere

Collegio dei revisori sezionali Gabriele Aglietti Presidente Associati negli Organi Tecnici Nazionali Francesco Insana Componente Lorenzo Manganelli Assistente can-a (internazionale) Giacomo Vannetti Componente Andrea Tursi Arbitro can-pro Filippo Bercigli Assistente can-pro Gabriele Nuzzi Assistente can-pro Altri incarichi Alberto Brandi Osservatore can-pro Filippo Grassi Osservatore can-pro Roberto Calabassi Rappresentante aia Julio Milan Silvera Arbitro can-d presso Giudice Sportivo LegaPro Federico Laici (nuovo) Assistente can-d Giovanni Martini Rappresentante aia Simone Venuti Assistente can-d presso Giudice Sportivo Regionale Giulio Potenza (nuovo) Osservatore cai

174 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Gli assistenti nazionali della sezione Valdarno nella stagione del venticinquennale. Da sinistra: Lorenzo Manganelli, Filippo Bercigli, Gabriele Nuzzi, Simone Venuti, Federico Laici

175 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

I nuovi arbitri appena immessi in organico:

Pietro Riccardo Giosuè Cottoni De Leo Fantoni La squadra degli arbitri designati per la partita di Champions League tra Basilea e Manchester United del 22 novembre 2017. Da sinistra: Alessandro Giallatini, Antonio Damato, Lorenzo Manganelli, Daniele Orsato, Riccardo Di Fiore, Davide Massa

Gabriele Edsiel Riccardo Galli Kamberaj Persiani

Alessio Artini impegnato nella partita tra Intercomunale Monsummano Artion Pietro Tommaso e San Giusto del 17 dicembre 2017 a Pieve a Nievole, gara che ha segnato Prenga Ravara Satto il suo esordio in Prima categoria

176 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

A sinistra: Andrea Tursi e Gabriele Nuzzi al raduno pre-campionato della can-pro. A destra: Federico Nannelli in attesa di entrare nello spogliatoio per la chiama

Il vice presidente Nepi, il presidente Pasqui, Giulio Potenza, Julio Silvera, Federico Laici e il vice presidente Tarchi alla festa dei promossi

Amichevole pre-campionato tra Castelnovese e Montevarchi a Castelnuovo dei Allenamenti estivi al polo di allenamento nel campo dell’oratorio Sabbioni, 27 agosto 2017. Arbitra Francesco Martini (al centro) assieme ad Andrea di Figline Valdarno Pacifici di Arezzo (a destra) e a Giacomo Goretti (a sinistra)

177 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Immagini dal raduno sezionale pre-campionato di Figline Valdarno nei primi giorni di settembre 2017

178 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Immagini dal raduno sezionale pre-campionato di Figline Valdarno nei primi giorni di settembre 2017

179 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Marco Alessandrini ha riportato la sezione di Valdarno nei campionati del calcio a 5 dopo anni senza arbitri specialisti della disciplina. In queste foto è impegnato in gare regionali di c1 a Siena e a Firenze Terne valdarnesi. A sinistra: Gino Bruschetini, Tommaso Dilaghi e Alessio Artini. A destra: Giombattista Giombarresi, Stefano Vizzini e Luca Boschi

Gli assistenti di Valdarno al raduno regionale pre-campionato di Cecina. Aprire la sezione al pubblico è stata la novità di questa stagione per pubblicizzare Da sinistra: Giacomo Goretti, Luca Boschi, Giacomo Vannetti, Denard Curri, le nostre attività in vista del corso arbitri Kevin Scanu, Francesco Insana, Giombattista Giombarresi 180 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Il raduno della can-d organizzato a Montevarchi e nei locali sezionali il 17 novembre 2017. Nella foto a sinistra, in prima fila (secondo da destra) è seduto Julio Silvera, arbitro in serie d

I nostri arbitri a un raduno autunnale della can-pro. Da sinistra: Filippo Bercigli, Gabriele Nuzzi, Andrea Tursi

Gli arbitri di Eccellenza e Promozione al raduno di Arezzo. L’esordio di Edoardo Luci nel calcio a 5 ha riportato un arbitro formato dalla Da sinistra: Christian Giannetti, Paolo Meazzini, Stefano Vizzini, Luigi Russo, sezione di Valdarno dentro ai palazzetti dopo tanti anni di assenza. Francesco Martini, Federico Nannelli, Simone Moretti, Giacomo Ravara Il 4 novembre 2017 a San Giovanni Valdarno si è cimentato in una partita di Giovanissimi regionali tra San Giovanni e Midland Global Sport 181 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Kevin Scanu

I fratelli Bruschetini al rispettivo esordio nel calcio a 5: Walter (in alto) a Campi Bisenzio in una gara di Allievi regionali, Gino (in basso) a San Giovanni Valdarno Giacomo Goretti, Simone Moretti e Giacomo Vannetti (da sinistra) arbitrano per una partita di Giovanissimi regionali la gara di Eccellenza tra Sinalunghese e Signa, l’8 gennaio 2017

182 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

I nostri arbitri nazionali sono i testimonial del corso arbitri 2017

183 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

184 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

Le nostre iniziative

ssere arbitro significa scen- noscere dai potenziali associati del studio per i giovani arbitri che fre- dere in campo col fischiet- futuro. quentano ancora le scuole. Altri an- to o la bandierina, eppure Ogni anno abbiamo l’abitudine cora sono stati una tantum: legge- E questo non è che la parte di assegnare un riconoscimento agli ri come il calendario delle nostre si- più evidente di una vita associativa arbitri che hanno primeggiato in al- gnore arbitro, oppure gravosi e pol- articolata, per alcuni tanto viscera- cune categorie. È un modo di gratifi- verosi come la ristrutturazione di le da riempire ogni ora libera delle care chi si è impegnato e ha mostra- una nuova sede. proprie giornate. to risultati. I premi ci aiutano a ri- La passione ci distingue e ci spin- L’associazione tra persone si ba- cordare alcune persone che ci hanno ge ad andare avanti, a inventare sa sulla condivisione di momenti ed insegnato tanto riguardo al nostro nuove esperienze per passare gior- esperienze tra di noi e col pubbli- mondo. nate piacevoli e creare ricordi in- co, per farsi conoscere. Noi arbi- Altri eventi sono ad anni alterni: dimenticabili in noi e in tutti i tri creiamo eventi per passare bel- il torneo di calcio intitolato alla me- familiari e gli amici che vogliono le giornate assieme e per farci co- moria di Luciano Giunti, la borsa di condividerle.

185 A rbitri in Valdarno — Venticinque anni 1993—2018

La sede sul Lungarno

Prima sede: San Giovanni, Seconda sede: San Giovanni, Terza sede: San Giovanni, Quarta sede: Montevarchi (dal 2012) circolo della Ferriera (1993—1997) piazza della Libertà (1997—1999) Lungarno Don Minzoni (1999—2012)

iamo stati fortunati: per zione propria se poi non si poteva quasi quindici anni abbiamo frequentarla? avuto una casa tutta nostra. S L’aia ha sempre avuto po- Oggi c’è un rudere lungo l’Arno, chi fondi e si è basata sul lavoro sulla strada che esce dal centro abi- volontario e gratuito di tanti appas- tato in direzione nord, verso Figli- sionati: la sezione di Valdarno non ne. Doveva apparire così anche ven- fa differenza. t’anni fa, o perfino peggio. L’imma- Il rudere sul Lungarno, oggi. Lo stato di abbandono Semmai, fu Luciano Giunti a fa- ginazione degli uomini a volte pro- in cui versa dal 2012 lo fa apparire ancora migliore di re la differenza. A San Giovanni duce risultati concreti: in quel ru- quanto fosse in partenza, all’inizio dei lavori del 1998 si faticava a trovare una soluzione dere Luciano e i suoi consiglieri vi- definitiva per la sede. Essere ospi- dero lo spazio giusto per creare una I lavori richiesero oltre un an- ti in strutture altrui era limitante. vera casa accogliente per le nostre no. Fino alla primavera del 1998, l’a- Che senso aveva, aver creato una se- attività. rea era ancora aperta e accessibile

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a chiunque: era in concessione co- serviva un lavoro molto più lungo e ditta Gallai, di sua fiducia. Questa me deposito per una manifattura, difficile, che non si poteva fare noi stessa ditta curò tutta la ristruttura- ma nei fatti era diventato il punto da soli nei ritagli di tempo. La strut- zione dei muri e degli impianti nella di ritrovo per i clienti delle prostitu- tura era in sofferenza e andava re- nostra sede, in modo gratuito. Noi te che attendevano lungo la strada staurata del tutto da qualcuno che associati facevamo i turni per aiu- adiacente. Il piazzale era infestato potesse lavorarci a tempo pieno per tare come manovali, soprattutto nei dall’erba alta fino alla vita. Ogni pas- tutti i mesi che sarebbero serviti. fine settimana. so nascondeva preservativi o sirin- ghe: già dall’inizio fu un lavoro peri- Ai materiali pensava Luciano coloso. Ci munimmo di guanti e oc- Giunti, cercatore instancabile di gia- chi aperti per ripristinare l’esterno, cenze di magazzino e di scarti di che sarebbe diventato il parcheggio produzione. Organizzava i traspor- da cinquanta posti auto a contorno ti da tutta la Toscana verso il nostro dell’edificio principale. piazzale, alle sei del mattino era già arrivato da Arezzo al cantiere per ri- Quest’ultimo era il vero proble- cevere la merce, oppure aveva aller- ma. L’umidità al suo interno era im- tato qualche altro arbitro allo scopo. pressionante. Non c’era un intona- Foto di gruppo durante i lavori nel cantiere. Da Le storie su come ottenesse i mate- sinistra: Giunti col badile, Cannelli, Franci, Calabassi, co integro, i muri divisori erano di Meucci, Zonfrillo, Pasqui riali, quasi sempre senza scucire una mattoni vivi. Iniziammo a stonaca- lira, col tempo virano verso la leg- re e sperammo che i nostri associati In questa situazione, come in tut- genda. Chiedeva il cemento a un ex muratori sapessero cosa fare per ri- to il progetto, benedimmo le nostre calciatore, Brogialdi, che Giunti ave- pristinare sicurezza e stabilità. Era- amicizie e conoscenze, quei legami va arbitrato a suo tempo. Si faceva vamo fiduciosi e anche un po’ illusi forti che in un territorio ristretto co- mandare degli ottimi scarti di tra- che fosse un lavorino semplice e ve- me il Valdarno durano una vita e vertino dalle cave di Rapolano. Chie- loce. Invece Gabriele Londretti e Fa- ti salvano quando sei in difficoltà. deva donazioni, contributi. Gian- bio Di Martino, con l’occhio allena- Angiolino Nepi stava ristrutturando franco Meucci mise a disposizione i to dal mestiere, capirono subito che dei locali nella sua locanda con la ponteggi. Arbitrammo per quasi un

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mese un torneo di calcio a 5 tra fi- sociati davano una mano in tutte le nanzieri e carabinieri senza rimbor- occasioni in cui potevano. Al sabato so, per avere in cambio la caldaia e e alla domenica eravamo in decine a altre parti dell’impianto idraulico. Il faticare, a pranzo la spaghettata nel babbo di un giovane arbitro fornì la piazzale era d’obbligo. Abbiamo fa- porta di ingresso. Il componente re- ticato per davvero e abbiamo visto gionale Puccio Camarlinghi ci fece progredire un progetto fino a farlo scegliere i mobili per gli uffici dal diventare una casa vera. magazzino di recupero della sip al- Fummo orgogliosi di inaugurare l’Osmannoro: non erano certo nuo- una sede tanto spaziosa, nel settem- vi, ma per i nostri scopi erano ec- bre del 1999. La sala riunioni non cellenti e valevano come l’oro. La era grandissima, ma per anni fece cooperativa Prato Autotrasportatori L’inaugurazione della sede sul Lungarno bene il suo compito contenendo tut- ci portò i mobili a San Giovanni sen- Noi intanto ci sporcavamo di cal- ti i nostri associati. Il presidente, za chiedere nulla in cambio. Giovan- la segreteria e i designatori aveva- ni Fringuelli, il delegato provinciale cina e liquami, eravamo la manova- lanza di Gallai, della itc che rimise no ciascuno un ufficio dedicato: ab- per Firenze della figc al quale intito- biamo sempre cercato di essere ef- lammo in seguito un nostro premio, a nuovo il bagno e tutti i tubi, del- la btb che pensò all’impianto elettri- ficienti e razionali. C’era ovviamen- ci aiutò con porte e infissi tramite la te il bagno e soprattutto la cucina, sua azienda. Il vivaista Vittorio Livi co, dell’ex arbitro Giuseppe Valenti che da buon muratore sistemò mat- che per tre lustri ha sfornato pran- ci donò e piantò l’alloro che circon- zi e cene in tutte le occasioni con- dava tutto il perimetro della nostra tonelle e rivestimenti in tutta la se- de. Il cantiere era sempre aperto. viviali. Scoprimmo che non c’è cosa concessione. Pagammo quasi nulla più coinvolgente del mangiare in ca- un convettore a quattro split inno- Luciano Giunti lasciava Arezzo ogni giorno in direzione San Giovanni, col sa propria qualcosa cucinato da noi vativo già a quell’epoca, potentissi- stessi. mo e costoso, perché era un amico treno o sulla sua Panda bianca, era di Angiolino a vendercelo. sempre in sezione e talvolta ci si fer- A un certo punto, anni dopo, ab- mava anche a dormire. Gli altri as- biamo iniziato a star stretti in quella

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sala riunioni, eravamo più di cento verdetti di assoluzione. Oggi il do- sieme senza invidie o veleni. Erava- associati, c’era qualche problemino lore si è attenuato perché la sede di mo nel baratro dei processi e anche di spazio. Abbiamo pensato di ada- Montevarchi è funzionale e moder- lì ci salvò l’amicizia. Patrizio Pasqui giare una veranda sul fianco della na, ma si percepisce negli occhi e nei vedeva l’avviso affittasi di una bella costruzione principale, qualche pan- sospiri dei nostri arbitri più anzia- sala nel palazzo di ValdarnoChannel, nello con una tenda sopra, un mi- ni che ora ci si stia accontentando ogni volta che vi era ospite. Ten- nimo di impianto di riscaldamento. rispetto a un passato più sfavillan- tennava perché il prezzo era inso- Era un bel volume, pari quasi al re- te e autonomo, nel quale decideva- stenibile. La scena dell’incontro tra sto dell’edificio. La famiglia Caspri- mo noi la sorte di ogni metro qua- la proprietaria e il Pasqui non può ni ci fece dono di oltre cento sedie dro orizzontale e verticale dentro al essere descritta in alcun modo me- di grande qualità che ancora oggi nostro recinto d’alloro. glio dell’entusiasmo che ancora oggi usiamo nella sala riunioni a Monte- ha Angiolino Nepi: la signora è una varchi. Il capofamiglia era il presi- sua vecchia amica compaesana, da dente della Sangiovannese, amico di lì a trovare un accordo fu tutto più Angiolino e di Patrizio Pasqui: una facile. persona onesta che ha finanziato le La sezione di Valdarno continua nostre attività in più occasioni con ad avere una casa e per questo de- donazioni personali generose, come ve ringraziare tutti gli amici che in attestato di amicizia e stima verso il ogni maniera sostengono da anni il mondo arbitrale. nostro tentativo di fare sport e for-

Ci siamo goduti la nuova sala riu- La veranda sul Lungarno nire un servizio di qualità. Noi arbi- nioni per qualche tempo, poi ci han- tri abbiamo imparato che di fronte no denunciato per abuso edilizio. Potrebbe sembrare una crudeltà alle difficoltà c’è sempre un amico Eravamo presi dal solito nostro en- inutile, allora, raccontare di questa pronto a tendere una mano, ma bi- tusiasmo e non avevamo verificato sede che non è più nostra. Invece sogna studiare i dettagli, rimboccar- la costruzione in modo scrupoloso. è una storia di amicizie e di soste- si le maniche e imbracciare un ba- Perdemmo tutto, anche se i proces- gno come si vedono ormai solo nel- dile se vogliamo costruire qualcosa si penali personali si conclusero con le realtà di paese, che crescono as- che duri nel tempo.

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Il presidente nazionale taglia il nastro della sede sul Lungarno assieme a Luciano Giunti

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I riconoscimenti agli associati

gni anno ci piace fare il mo il rapporto di stima e collabora- no. Mauro fu il primo arbitro del punto della situazione e zione nei rispettivi ruoli di gestione territorio valdarnese, era un buon gratificare i nostri associa- dei campionati, che nel tempo si era assistente tanto da arrivare fino al- O ti che hanno avuto il ren- trasformato in amicizia sincera. Era la serie c in quella che allora era dimento migliore. Arbitrare costa uno di quei dirigenti appassionati e la casp. Era molto amico di Lucia- fatica e merita la nostra riconoscen- disponibili che speriamo sempre di no Giunti e insieme furono la forza za. Sembra l’occasione perfetta per incontrare nel nostro cammino. trascinante nei mesi della richiesta ricordare chi ci ha fatto diventare le di autonomia da Arezzo. Fu natura- persone che siamo ora, col proprio le per lui essere sempre in prima li- insegnamento e l’esempio di tutti i nea nella gestione della sezione, co- giorni. me vice presidente, cassiere, consi- I nostri premi sono dedicati alla gliere, finché la salute glielo aveva memoria di Luciano Giunti, di Mau- permesso. ro Botti e di Giovanni Fringuelli. A Giunti considerava Botti la sua Luciano abbiamo dedicato un’ampia spalla destra e assieme erano un bi- monografia. È stato quasi troppo fa- nomio ben assortito: Mauro com- cile pensare a lui per i premi che pensava con la sua bonarietà il ca- assegnamo ad arbitri non valdarne- Da sinistra: Mauro Botti, Patrizio Pasqui, Angelo Nepi, rattere più austero e deciso di Giun- Giovanni Martini si: il suo ricordo da grande dirigen- ti. Luciano era tagliente nell’ana- te è ancora forte in tutta la nostra Con Mauro Botti il rapporto era lizzare una prestazione, invece per regione. molto più viscerale e profondo, qua- Mauro in campo erano tutti bravi. Giovanni Fringuelli ha lavorato si quotidiano. Le sorti della no- Entrambi vivevano per la sezione, assieme a noi per anni, nel ruolo di stra sezione furono legate in modo era la loro casa nella quale passa- presidente del comitato provinciale strettissimo a quello che era il de- re momenti sereni e dimenticare per di Firenze della figc. Di lui ricordia- cano di tutti gli arbitri del Valdar- qualche ora le difficoltà della vita.

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Ci manca vedere questi due uomini prepararsi i pasti Premio “Luciano Giunti” da sé nella nostra cucina, passare tanto tempo assie- al miglior arbitro me a pensare alle piccole attività da curare, al prossimo nelle categorie provinciali evento o a un arbitro cui fare un discorsino. Ci manca Mauro sempre allegro e compagnone coi ragazzi giova- ni e meno giovani, sempre con le carte in mano per fare un’altra partita, magari col Pasqui che aveva la segrete- ria da mandare avanti ma per Mauro si poteva sempre fare in un altro momento ché lui voleva giocare a carte. Ci manca il suo armadietto personale, col lucchetto, da lì uscivano la pasta, i fagioli, la grappa, come fosse casa sua perché questa era casa sua, l’aveva tirata su mate- rialmente a suon di mattoni e finanziamenti personali. Emanuele Gigliotti (al centro) riceve il premio Giunti da Patrizio Pasqui, Lo ricorda il Butini, quando ci fu da riparare l’escavatore da Angelo Nepi e dai figli di Luciano Giunti, Paolo e Luciana fu Mauro a salvarci la faccia. In ogni momento difficile, Mauro Botti sentiva il dovere di fare la sua parte per la sua famiglia con la giacchetta nera. Albo d’oro Non è facile estinguere un debito di gratitudine così alto verso queste persone che hanno speso così tante ener- 2006/2007 Andrea Tursi gie per una passione. Noi proviamo a tenerne viva la 2007/2008 Dritan Curri memoria e speriamo che i nostri premiati, un giorno, 2008/2009 Enrico Casini possano osservare quel trofeo sulla mensola pensando 2009/2010 Carlo Terzaroli 2010/2011 Federico Riviello a quanto sono arrivati in alto grazie alla strada tracciata 2011/2012 Simone Moretti da questi uomini. 2012/2013 Francesco Martini 2013/2014 Emanuele Gigliotti 2014/2015 Alessio Artini 2015/2016 Fioraldo Nebiraj 2016/2017 Samuele Nafra

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Premio “Giovanni Fringuelli” Premio “Mauro Botti” al miglior arbitro debuttante al miglior assistente arbitrale nelle categorie regionali nelle categorie regionali

Giovanni Fringuelli fu per anni il presidente Gabriele Nuzzi (a sinistra) e Giacomo Vannetti (a destra) della Delegazione Provinciale di Firenze della FIGC ricevono i primi due premi Botti da Lorenzo Manganelli (al centro)

Albo d’oro

2009/2010 Stefano Vizzini 2010/2011 Simone Cioni Albo d’oro 2011/2012 Giacomo Ravara 2012/2013 Christian Giannetti 2012/2013 Gabriele Nuzzi 2013/2014 Emanuele Gigliotti 2013/2014 Giacomo Vannetti 2014/2015 Giulio Brogi 2014/2015 Denard Curri 2015/2016 Antonino Neri 2015/2016 Simone Venuti 2016/2017 Venanzio Fantoni 2016/2017 Federico Laici

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Premio speciale “Luciano Giunti” Premio straordinario “Luciano Giunti” al presidente di sezione che si è distinto al dirigente arbitrale toscano che si è distinto per motivi tecnici e associativi in ambito arbitrale e professionale

Sergio Marcocci (al centro) riceve il premio Matteo Trefoloni (al centro) riceve il premio dal presidente regionale Matteo Trefoloni (a sinistra) dal vice presidente regionale Vittorio Bini (a sinistra) e dal figlio di Luciano Giunti, Paolo (a destra) e da tutti i presidenti delle sezioni toscane

Albo d’oro Albo d’oro

2011/12 Sergio Marcocci (presidente sezione di Siena) 2013/14 Matteo Trefoloni (sezione di Siena) 2012/13 Giancarlo Chiappini (presidente sezione di Arezzo) per i risultati, la serenità e l’armonia tra le sezioni 2013/14 Alessio Simola (presidente sezione di Livorno) ottenute come presidente del cra Toscana 2014/15 Antonio Ruffo (presidente sezione di Lucca) 2015/16 Massimo Doni (presidente sezione di Pistoia) 2016/17 Carlo Cappelli (sezione di Siena) 2016/17 Edoardo Brusco (presidente sezione di Viareggio) per gli oltre vent’anni di attività 2017/18 Tommaso Di Massa (presidente sezione di Prato) come medico e fiduciario per il cra Toscana

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“Corpo arbitrale”

e donne e il calcio sono un i vent’anni di tessera e sono delle connubio relativamente re- vere colonne per la gestione delle cente nella storia di questo nostre attività. L sport. Le donne arbitro non Qualche anno fa, le nostre ragaz- fanno eccezione e continuano a es- ze ebbero l’idea di creare un’opera sere una percentuale piccola negli d’arte per pubblicizzare la nostra at- organici. tività in modo alternativo. Elena Ba- La presenza delle donne col fischiet- bacci, Flavia Bandiera, Veronica Ba- to sta aumentando per tanti motivi, sagni, Albana Kondaj, Debora Paci- sportivi e culturali. Il loro contri- ni e Karolina Towarek si offrirono di buto in campo e nelle attività asso- posare davanti all’obiettivo di Paolo ciative si riconosce al volo, portano Melani con gli strumenti del nostro acume e idee brillanti che aprono mestiere di arbitro. Il risultato fu nuove strade e soluzioni. il calendario “Corpo arbitrale”, che Valdarno è una sezione piccola di alternava con grazia le loro figure organico che non ha mai avuto ca- sportive a quelle di casto nudo ar- renza di arbitri donna. In venti- tistico. Organizzammo una mostra cinque anni sono state quarantuno, delle fotografie, ebbe successo tra cioè il dieci per cento dei nostri tes- arbitri e popolazione del Valdarno. serati. Molte di esse hanno resistito Il 2015 ebbe un calendario d’eccezio- per poche stagioni, alcune sono in ne grazie all’intraprendenza di que- organico da tanti anni, come le de- ste ragazze, che hanno portato il no- cane Massimiliana De Giuli ed Elena me di Valdarno in giro per l’Italia in Babacci che stanno per festeggiare un modo che non ha precedenti.

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Il Memorial “Luciano Giunti”

li arbitri giocano a calcio e qualcuno è pure Nel 2017 abbiamo festeggiato la maturità con la ter- bravo. Ci piace farlo in tutte le occasioni, sarà za edizione. Sempre sedici sezioni, ma le squadre erano che il pallone è sempre davanti ai nostri occhi diciassette. Valdarno ha lasciato il posto ad Albenga e G ma guai a toccarlo. In Valdarno non faccia- ha preso sulle sue spalle tutta l’organizzazione, come mo differenza. Amichevoli, tornei in giro per la regio- una vera squadra sparsa su ogni campo a supporto di ne, abbiamo tirato calci per anni in tutte le partite che calciatori e arbitri. potevamo giocare. Poi, negli anni difficili in cui perdemmo la sede del Lungarno, un’idea venne a Federico Tarchi. Federico è un trascinatore della nostra squadra praticamente da sem- pre e pensò di creare a nostra volta un torneo. In prati- ca ciò significava estendere la nostra ospitalità anche ai campi da calcio. Erano passati quasi dieci anni dalla morte di Luciano Giunti, venne naturale dedicargli la memoria di questo evento che lui avrebbe apprezzato e seguito dalla pan- china, come faceva da presidente, sempre al seguito dei suoi ragazzi di cui era orgoglioso. La prima edizione fu un banco di prova con otto sezioni, poi dalla seconda decidemmo di estenderlo a tutte le sezioni della Tosca- na, invitando anche gli amici di Bologna per raggiungere le sedici squadre e avere quel tocco di varietà che fa la Una panchina della squadra di Valdarno negli anni Novanta. Da sinistra: Emo bellezza. Stanghini, Luciano Giunti, Fabio Brocci, Emanuele Lazzerini, Alberto Brandi

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Per noi è stata una rinuncia difficile ma gratificante. Ab- biamo ottenuto un torneo snello senza intoppi, grade- vole da godere nel tepore di giugno. La prossima volta bisognerà far meglio di così: vogliamo un’altra manife- stazione riuscita, ma pure la gioia di alzare quella coppa e dedicarla al nostro Luciano Giunti.

Manuela Bagnolesi da anni ci affianca nella conduzione dei nostri eventi, compreso il Memorial “Giunti”. La sua esperienza e passione da vera sportiva sono un elemento che impreziosisce il nostro lavoro

Albo d’oro

Gruppo al seguito della squadra di Valdarno a fine anni Novanta. In alto da sinistra: Nocentini, Grassi, Babacci, Calabassi, Sofia Butini (col cartello), Capuano, 2012 Sezione di Firenze Butini, Suma, Ammaturo, Bertini. In basso da sinistra: Morandi, Tarchi, D’Elia, 2014 Sezione di Siena Pasqui, Mugnaini, Milia 2017 Sezione di Pisa

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Una formazione della sezione Valdarno negli anni Novanta. In piedi da sinistra: Una formazione della sezione Valdarno negli anni Novanta. In piedi da sinistra: Cioni, Menghini, Aglietti, Bindi, Simonti, Brandi. Accosciati da sinistra: Parigi, Albano, Ciofini, Chiarini, Cuccetti, Giunti, Milia, Santi Aglietti, Simonti, Bindi, Tarchi, Nardi, Lazzerini, Colonna Manganelli, Menghini, Gabriele Aglietti, Bertini, Grassi, Butini, Cioni, Tellini, Bartolini. Accosciati da sinistra: Pasqui, De Stasio, Fiamminghi, Nardi, Girolami, Tarchi, Lazzerini, Colonna, Zonfrillo, Brandi, Parigi

La formazione di Valdarno nella partita contro Firenze del febbraio 2012. In piedi La formazione di Valdarno nella partita contro Empoli dell’ottobre 2014. In piedi da da sinistra: Tarchi, Ferrentino, Martini, Pezzatini, Venuti, Capezzi, Boni. Accosciati sinistra: Laici, Pasqui, Boschi, Stefanelli, Saviano, Baldi, Gigliotti, Nannelli, Pezzatini. da sinistra: Cioni, Scanu, Fabbri, Saviano Accosciati da sinistra: Aiello, Scanu, Lisiak, Luzaj, Martini, Fabbri

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Immagini dal primo Memorial “Giunti”. A sinistra: Federico Tarchi con Paolo Giunti, figlio di Luciano. Al centro: la squadra di Valdarno uscita sconfitta dalla finale. A destra: la squadra di Firenze con la coppa dei vincitori

Immagini dal secondo Memorial “Giunti”. A sinistra: la squadra di Siena festeggia la vittoria. Al centro a sinistra: il campione del mondo durante le premiazioni. Al centro a destra: il presidente regionale Matteo Trefoloni premia gli arbitri della finale. A destra: foto di gruppo dei partecipanti alla finale

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Immagini dal terzo Memorial “Giunti”

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La squadra di Valdarno in amichevole contro Arezzo a Figline Valdarno, il 15 novembre 2017. In piedi da sinistra: Claudio Civitelli, Giorgio Pezzatini, Riccardo Chini, Federico Nannelli, Federico Frasi, Federico Laici, Luca Boschi, Daniele Masiero, Francesco Martini, Federico Tarchi. Accosciati da sinistra: Kevin Scanu, Giacomo Ravara, Fejzi Luzaj, Tommaso Piccioli, Francesco Bagnolesi, Mirko Bardelli, Alberto Volpi, Samuele Nafra, Jurgen Lila

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“Il coraggio di scendere in campo”

uasi tutti noi arbitri ab- È già difficile questa doppia vita da biamo iniziato prima dei arbitro e studente, in più ci so- vent’anni, l’età bella e no dei ragazzi che rendono questo Q spensierata della vita che equilibrio un esercizio sempre più ci rendiamo conto essere bella e difficile verso l’eccellenza. Medie spensierata solo quando gli anni au- stratosferiche in classe, rendimen- mentano, assieme ai dolori e alle in- ti impressionanti in campo nono- combenze. Qualcuno gode la gio- stante l’esperienza limitata. I casi ventù meglio di altri, ma se sei un sono tantissimi, nel nostro piccolo arbitro che va ancora a scuola è una mondo. vita proprio dura. Devi rinunciare Una sera di riunione del consiglio alle uscite del sabato sera perché al- direttivo, l’idea uscì a Giulio Poten- la domenica mattina si arbitra, de- za. Lanciamo un concorso per que- vi incastrare gli appuntamenti con sti arbitri brillanti? Facciamoli gio- gli amici tra i compiti di scuola e care su tre terreni: la media arbi- gli allenamenti, devi chiedere aiuto trale calcolata al 15 gennaio, la me- ai genitori per comprare le scarpe dia dei voti scolastici dell’anno pre- da calcio o il borsone, spesso non cedente, oltre a una prova specifi- puoi fare a meno di chiedere un pas- ca da fare apposta per partecipa- saggio a mamma o papà per anda- re. La nostra professoressa di let- re ad arbitrare in quel campo lon- tera Elena Babacci completò l’opera tano dove con lo scooter è troppo ipotizzando che scrivessero un sag-

lontano arrivare. Ammesso di avere gio su un qualche argomento che Il presidente nazionale Marcello Nicchi il motorino! avremmo concordato assieme. premia il vincitore Luca Meini

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Nacque così l’idea di finanziare Per la commissione che doveva con una borsa di studio di cinque- valutare gli scritti non fu facile as- Perché sei un arbitro di calcio? cento euro il migliore tra questi ra- segnare i giudizi, perché ogni crea- gazzi, che stanno affrontando anni zione portava con sé un contenuto «È partito tutto da un compagno di impegnativi con uno spirito di sacri- e una forma superiori alla media. classe mia, lui ha seguito il corso l’an- ficio elevato e una resa allineata alla Per i concorrenti furono mesi di at- no precedente e me ne aveva parlato loro fatica. tesa prima di conoscere i nomi dei molto bene così gli avevo promesso tre finalisti, che ebbero il privilegio che avrei iniziato anche io, visto la Mancava solo il tema sul quale di leggere il proprio saggio alla sala smisurata passione che provo nei con- far ragionare queste menti giovani consiliare del comune di Terranuova fronti del calcio. Ho giocato a pallone e aperte. Pensammo che il coraggio Bracciolini di fronte a un pubblico per molti anni, poi crescendo sono au- fosse un argomento ricorrente nella numeroso. La storia non finisce qui mentati gli impegni scolastici e a cau- loro fase di scelte, in vista dell’uni- e per raccontarla abbiamo pensato sa anche di un brutto infortunio ho versità o di chissà quale avventura. fosse meglio farci aiutare dalle pa- deciso di lasciare il calcio giocato. Si è Il coraggio è quello che può avere un role del vincitore: Luca Meini della presentata questa opportunità in un ragazzino di quindici anni che deci- sezione di Livorno. momento della mia vita in cui sentivo de di far l’arbitro e la domenica si l’esigenza di dover cambiare qualcosa mette in mezzo a un terreno di gio- e mi sono iscritto al corso arbitri. Il co per far giocare i suoi coetanei e Chi è l’arbitro Luca Meini? tempo di fare qualche partita che era dovrebbe far divertire chi sta sugli «Quando ho partecipato al concorso già finita la stagione. Quando ho ri- spalti per vedere quel gioco? Per noi avevo 18 anni, ero in quinta superiore cominciato a settembre, l’entusiasmo sì, ma non sempre è così. Non tut- al liceo scientifico e stavo portando a iniziale era svanito e non nascondo ti la vedono in questo modo. Come termine la mia prima vera stagione. che ho pensato che non fosse la strada la pensano gli arbitri che sono mol- Ho dato l’esame del corso arbitri nel giusta per me, soprattutto perché era to più vicini di noi ai quindici an- marzo 2016. Mi ricordo benissimo che l’anno in cui mi preparavo per la ma- ni? Uscì di tutto dai quarantadue te- il tema l’ho scritto il pomeriggio dopo turità. Eppure, partita dopo partita, sti inviati dai partecipanti, studenti il debutto in Juniores, ma in generale mi sono reso conto che in campo stavo arbitri di tutta la Toscana. arbitravo più che altro Allievi.» veramente bene, mi sentivo a mio agio

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e tuttora penso che non potevo fare dato del concorso. Poi, una sera, mi scelta migliore.» Cosa ti passava per la mente men- squilla il telefono ed è il presidente e tre scrivevi? mi dice di tenermi libero per il sabato Parliamo del concorso. Da dove è «Mi ricordo che il tema lo scrissi ne- successivo, perché avremo fatto una nata la tua partecipazione? gli ultimi giorni disponibili, buttai giù macchinata per andare in Valdarno ad assistere a una conferenza, alla pre- «È stato il mio presidente di sezio- la bozza dopo la partita di Juniores e finii di scriverlo e correggerlo il lu- senza di una serie di persone, tra cui i ne, Alessio Simola, a parlarmene verso professori che avevano corretto i temi febbraio. Sapeva che andavo bene a nedì successivo dopo il compito di matematica. Nello scriverlo pensavo del concorso, perché c’era la concreta scuola e che avrei potuto fare bella possibilità che uno di noi, della sezio- figura. Io sinceramente non volevo semplicemente alle partite che avevo fatto, alle riunioni in sezione e in ge- ne di Livorno, fosse tra i finalisti. Non partecipare, anche perché avevo già so se sapesse già che ero io, fatto sta molto da fare per la scuola e scrivere nerale a come essere arbitro avesse cambiato in positivo la mia vita, fa- che siamo andati tutti noi livornesi un tema in più rispetto a tutti quelli che avevamo partecipato al concorso che mi dava da fare la mia prof di ita- cendomi conoscere persone stupende all’interno della sezione e soprattutto e da questo punto di vista ero molto liano mi pesava alquanto, ma il pre- contento di essere in macchina con i sidente è una persona molto decisa, su come avesse influito sul mio com- portamento giornaliero, amplificando miei amici. Durante il viaggio mi ri- che alla fine ottiene sempre quello che cordo che si faceva i pronostici su chi, vuole, così ha convinto me e altri tre e consolidando quel senso di giustizia e di rispetto verso gli altri e verso me se fosse stato veramente tra noi, fosse miei colleghi e amici tutti della stessa effettivamente il finalista.» scuola a partecipare al concorso. Mi stesso che ho sempre avuto.» ricordo ancora che a battuta gli dis- si: “Guarda che se mi fai partecipare, Come hai vissuto l’attesa del risul- Poi a Terranuova ti abbiamo fatto poi mi tocca vincerlo” e lui mi rispose tato? prendere un piccolo spavento. “Speriamo tanto so già che al torneo «Dopo pochi giorni dalla consegna «Una volta arrivati a Valdarno, mi ri- di calcio faremo schifo, perlomeno si del tema sono iniziate le vacanze di cordo che per me è stato quasi uno porta un premio a casa e poi mi offri Pasqua, poi un periodo molto duro a shock quando mi hanno detto che ero una cena”. Così ci congedammo.» livello scolastico e mi ero quasi scor- il finalista e mi hanno fatto accomo-

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dare in prima fila, lontano dagli altri. giorno della conferenza, forse perché professori cosa significa essere arbi- Della conferenza mi ricordo poco, per- stava crescendo in me la consapevo- tri, in qualche modo mi ha portato un ché ero troppo emozionato all’idea che lezza di aver vinto o forse perché il secondo successo personale perché la avrei dovuto leggere il tema davanti a presidente mi aveva obbligato a legge- commissione d’esame ha apprezzato e tutti, so solo che qualche intervento re il tema davanti a tutta la sezione di mi ha premiato col massimo dei voti!» lo reputai veramente interessante. Mi Livorno e mi ero rassegnato all’idea di ricordo ancora le parole di una ragaz- doverlo rileggere davanti a tutti. Poi Cosa ti aspetta nel futuro? Ti vedi za di Valdarno [Elena Babacci, N.d.A.] per fortuna non è stato necessario e più come arbitro di successo o co- che mi disse, dopo la lettura dei temi, di quella sera mi ricordo soprattutto me scrittore di successo? che secondo lei avrei vinto io perché si l’affetto dei miei colleghi e amici della vedeva che ci tenevo molto, io le chiesi sezione di Livorno che hanno sempre «Mi vedo come professore. L’arbitrag- come faceva a dire una cosa del genere creduto in me. Appena ho preso il gio è un sogno in più da coltivare.» e lei mi rispose che durante la lettu- premio sono andato subito da loro, ra dei temi ero stato l’unico che non perché è vero che il premio è persona- Speriamo tu sia stato bene in Val- riusciva a tener ferme le gambe. In le, ma nel tema non ho fatto altro che darno. Ci ha fatto piacere cono- effetti quando sono emozionato tendo riportare per iscritto gli insegnamenti scerti e apprezzare la tua passione. a passeggiare su e giù per scaricare le del mio consiglio direttivo e tutte le «Mi è piaciuta l’accoglienza del presi- tensione.» emozioni che ho provato all’interno dente e di tutta la sezione di Valdar- della mia sezione, che è diventata co- no. Il convegno è stato interessante e In quel momento eri uno dei tre me una seconda famiglia per me. La ben organizzato a livello di tematiche finalisti, ma hai dovuto aspetta- sera siamo andati a festeggiare in di- e di tempistiche. Il Memorial “Giun- re altre due settimane per sapere scoteca, è stata una bella serata. La ti” è stato sicuramente un bell’even- quale posizione occupavi sul podio. cosa curiosa è che quel tema è stata la to, molto bene organizzato e gestito Come hai vissuto quei giorni? base di partenza per sviluppare la mia e penso che non fosse per nulla facile, «Ti dirò la verità, il giorno della finale tesina di quinta superiore nella qua- dato il numero elevato di partecipanti. a Figline ero più tranquillo rispetto al le ho cercato di trasmettere ai miei È stato un piacere esserci!»

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Il saggio vincitore della borsa di studio

ierkegaard, uno dei miei filosofi preferiti, ha cietà moderna possiamo riconoscere persone che pensano incentrato tutto il proprio pensiero filosofico sul sia più semplice lavarsi le mani piuttosto che prendere una tema della scelta: l’uomo deve scegliere tra le va- posizione. Del resto scegliere non è per niente facile, dal K rie alternative che gli si prospettano di giorno in momento che ogni scelta, indipendentemente dall’ambito, giorno, non sapendo a priori quale sia la strada giusta da implica un’assunzione di responsabilità circa le conseguen- intraprendere, ma deve comunque assumersi la responsabi- ze. Ecco perché molte persone si sentono come bloccate lità delle proprie decisioni. dalla paura di prendere una decisione, proprio per le possi- bili conseguenze che ne possono scaturire. Le oscure forze Le scelte che facciamo condizionano la nostra stessa esi- emotive sono i veri ostacoli del decidere: la paura e le sue stenza e chi non ha il coraggio di scegliere è come se non manifestazioni disfunzionali, lo stress e il dubbio patologico, avesse mai vissuto, come afferma Dante Alighieri nel terzo l’angoscia e il panico. Personalmente credo che non sia giu- canto della Commedia, dove definisce le anime degli ignavi sto rifiutarsi di scegliere da che parte stare, dal momento come quelle di peccatori “che mai non fur vivi”, esprimen- che ognuno di noi si fa un’idea su qualunque tema ci venga do il disprezzo che provava verso coloro che mai nella vita proposto. La vita di ogni uomo è sempre segnata dalle sue hanno osato avere un’idea propria, ma che sempre si sono scelte e non ha senso stare nel mezzo o, come si suol dire, limitati ad adeguarsi a quelle degli altri. dare un colpo al cerchio e uno alla botte, ritengo sia neces- Decidere è una libertà, ma anche un compito che può diven- sario avere il coraggio e la fermezza di prendere decisioni, tar difficile, fino a trasformarsi in un peso insostenibile. Da anche se questo molto spesso può risultare molto difficile. un lato più l’umanità si è evoluta, più si è diffusa la consa- Importante palestra di vita, che ha contribuito notevolmen- pevolezza che l’uomo sia artefice del proprio destino e che te alla mia crescita di uomo, è stata sicuramente la mia determini con sue scelte la propria esistenza, ma al tempo esperienza arbitrale. Essere arbitro significa decidere quan- stesso, più complessa è diventata la realtà con cui l’uomo do nessuno ha il coraggio di farlo, superare la paura di af- entra in relazione e di conseguenza più faticoso è diventato frontare un compito arduo: scendere in campo e prende- districarsi nella giungla delle scelte, perché anche nella so- re tutte le decisioni che potrebbero determinare il risulta-

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to della partita, con la consapevolezza di poter sbagliare e do i propri errori, davanti a persone che devono giudicare posso assicurare che questo non è per niente facile. Quando il nostro operato come può essere un osservatore, che deve scendo in campo, sono solo e mi trovo a confrontarmi con valutare la tua prestazione in campo, o davanti a un datore ventidue calciatori, con le rispettive panchine e con il pub- di lavoro. blico che la maggior parte delle volte non conosce a pieno il C’è, però, una differenza fondamentale tra essere arbitro e regolamento, ma che vuol sempre esprimere la propria opi- fare l’arbitro. Si può fare l’arbitro e saper applicare le regole nione in ogni circostanza e può capitare di dover fischiare, sul terreno di gioco, sapendo arbitrare bene; ma essere arbi- in caso di fallo in area, un rigore anche all’ultimo minuto, tro significa molto di più, scendere in campo costantemente magari in una partita particolamente sentita dalle due ti- e saper applicare le regole anche nel contesto della nostra foserie e con il risultato finale ancora in bilico. In queste vita e nel contesto della società, nell’ambiente in cui ci tro- circostanze, devo trovare dentro di me, nonostante a volte viamo ad affrontare le nostre problematiche, mantenendo non sia per nulla semplice, la forza di fischiare, pronto ad sempre il rispetto altrui dovuto e pretendendolo a sua volta. affrontare eventuali proteste o contestazioni e non posso Essere arbitri significa assumersi le proprie responsabilità permettermi di avere paura o semplicemente di mostrarmi sempre ove necessario, mettendosi in discussione costante- insicuro, perché altrimenti perderei credibilità agli occhi di mente, accettando le critiche e imparando dai propri errori, tutti. Essere credibili e il sapersi assumere le responsabili- superando il timore di dover prendere decisioni che inevita- tà delle proprie azioni, nell’arbitraggio, ma del resto anche bilmente condizioneranno il nostro futuro, tenendo sempre nella vita di tutti i giorni, sono due fattori fondamentali per a mente che una decisione sbagliata è pur sempre meglio di avere successo, infatti non sempre si riesce a prendere le una decisione non presa. decisioni giuste, a volte capita di sbagliare, ma l’importante è mostrarsi sicuri di sé e dei propri mezzi, pur riconoscen- Luca Meini

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a Luciano Giunti e Mauro Botti per sempre

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Grazie a:

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