9) Inventario Dell'archivio Privato Rigirone
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Ministero per i beni e le attività culturali Soprintendenza Archivistica per la Basilicata INVENTARIO DELL’ARCHIVIO PRIVATO RIGIRONE a cura di ANNUNZIATA BOZZA 2010 In copertina: ARCHIVIO FAMIGLIA RIGIRONE, da negativo fotografico: lavori in campagna in contrada S. Elia, 1927. 1 Ministero per i beni e le attività culturali Soprintendenza Archivistica per la Basilicata INVENTARIO DELL’ARCHIVIO PRIVATO RIGIRONE a cura di ANNUNZIATA BOZZA 2010 2 INDICE INTRODUZIONE Tavola genealogica pag. 5 La famiglia Rigirone di Craco pag. 6 L’Archivio privato Rigirone: metodologia dell’intervento pag. 16 di riordinamento ed inventariazione INVENTARIO Abbreviazioni Documenti personali dei componenti della famiglia pag. 23 Contabilità ed altri documenti d’amministrazione pag. 56 Istrumenti notarili e scritture pag. 61 Produzioni civili, ricorsi e atti giudiziari diversi pag. 67 Corrispondenza pag. 81 Fotografie (Archivio Frassetto) pag. 99 Bibliografia pag. 102 3 I N T R O D U Z I O N E 4 TAVOLA GENEALOGICA 5 I Rigirone di Craco Le fonti documentarie di cui si dispone e le notizie storiche, piuttosto esigue e frammentarie, tratte da alcuni contributi e testi di autori di storia locale, attestano che la famiglia Rigirone è di Craco, paese lucano della provincia di Matera. Secondo alcuni il nome Rigirone o Riggirone o ancora Ruggerone sarebbe di origine normanna, tuttavia tale ipotesi non può, per assenza di testimonianze certe, essere avvalorata nè tantomeno si può far risalire la presenza sul territorio lucano di tale famiglia sin dal tempo dei normanni. Il rinvenimento e la consultazione di una parziale trascrizione, fatta da un esponente della famiglia, Alberto Rigirone (1899 – 1969), di un testo dal titolo“Cronache cracensi” redatto da Archimede Odoardo Rigirone (1832 – 1894), discendente della stessa casata, che narra di avvenimenti storici legati a Craco, ha consentito di ricavare alcune informazioni sulla presenza dei Rigirone in quel paese. Proprio nell’introduzione delle “Cronache cracensi”, il cui elaborato originale è andato disperso, si legge: “…i libri parrocchiali di Craco dallo scrivente compulsati risalgono sino al 1590 e non al di là. Orbene le famiglie borghesi di Craco del secolo decimo ottavo di origine puramente cracense, erano le seguenti: 1) le tre famiglie Rigirone, cioè quelle di Gerardo, di Giovanni Eligio e di Nicolangelo, uscite tutte e tre nello scorcio del secolo decimo settimo dal magnifico Rigirone Angiolo; e quest’ultimo era discendente di Francesantonio e di Coletta Rigirone il quale cognome i preti ne’ loro libri scrivevano indifferentemente Di Roggerone, Di Riggirone o Riggirone. Ne’libri parrocchiali del 1500 o del 1600 niun accenno vi è che una tale stirpe fosse venuta da altro comune.” Oltre che dall’opera storica di Archimede Rigirone, notizie genealogiche sulla famiglia possono essere tratte dalla documentazione 6 presente nell’archivio privato. In particolare nella ricostruzione dei fatti connessi ad un procedimento civile relativo al possesso e governo della cappella della SS. Concezione eretta nella Chiesa Matrice Montalbano si menzionano i fondatori e detentori dello ius patronato della cappellania anzidetta, i baroni Asprella di Montalbano, e con essi i discendenti legittimi di tale diritto e cioè tale Ottavia Nigro andata in sposa nel 1701 ad un Domenico Rigirone. Da loro matrimonio sarebbero nati Francesco, Giovanni Eligio e Gerardo. Se per il primo ed il secondo non si dispone di alcuna notizia, per il secondo si è potuto attestare - visto che nell’archivio di famiglia si conserva il privilegio di nomina in pergamena - che consegue nel 1740 il dottorato in "in utroque iure", in diritto canonico e civile, presso il Collegio di Studi napoletano. Di lui si sa ancora che nel 1741 contrasse matrimonio con tale Stella Lazzazera e ne nacquero Nicola Maria, Francesco, Andrea, Carlo Filippo, Maria Teresa e Serafina. Dei figli di Giovanni Eligio Rigirone, che muore a Craco nel 1770, si hanno pochissime notizie e per di più soltanto per alcuni di essi. Nicola Maria, figlio primogenito di Giovanni Eligio, dedica la sua vita al sacerdozio e, nel 1792, vince per concorso la carica di arciprete della Chiesa parrocchiale di Craco. Francesco, nato probabilmente intorno alla metà del ‘700, si laurea in Medicina a Salerno nel 1775. Muore a Craco il 22 settembre 1797. Non si hanno notizie sul nome della sua consorte ma è certo che ebbe un solo figlio: Giovanni Eligio. Di Andrea si è a conoscenza che si unì in matrimonio e che generò Nicolangelo. La discedenza degli attuali Rigirone avrà origine e si svilupperà da questi due rami, quello di Giovanni Eligio e di Nicolangelo, che nel primo quarto dell’800 si unificheranno con il matrimonio dei loro figli. I documenti conservati nell’archivio privato Rigirone consentono di ricostruire in maniera più precisa e sistematica le vicende della famiglia proprio dagli inizi del XIX sec.. Documentazione archivistica precedente, 7 in particolare della metà e della fine del ‘700, non è stata rinvenuta né è stato possibile ricorrere alla consultazione di altri complessi documentari connessi. Del resto lo stesso Archimede Rigirone nelle sue “Cronache cracensi” a proposito degli anni intorno al 1799 aggiunge: “…Chi componeva la cracense repubblicana Municipalità la tradizione non lo dice ne se n’è trovata traccia nell’archivio comunale sia perché questo non è stato mai tenuto da segretari diligenti ed intelligenti sia perché, restaurato il governo borbonico, dovette far distruggere i registri siccome fece farsi con apposito decreto di tutti i processi criminali di quell’epoca”. Giovanni Eligio, figlio di Francesco, nasce probabilmente a Craco nel 1778 ed ivi decede il 4 novembre 1826, ammazzato forse in uno scontro con i briganti. Si laurea in legge nel 1803 e, l’anno seguente, il 4 aprile, sposa tale Regina Latronico. Dalla loro unione nasce il 6 giugno 1805 un’unica figlia Camilla che andrà in sposa nel 1830 al cugino Andrea1, figlio di Nicolangelo e di Angela Rinaldi. Camilla ed Andrea avranno tre figlie femmine Costanza Mariangela e Giovanna. Tra i discendenti Rigirone più noti vi è senza dubbio Costantino2, fratello di Andrea. La sua data di nascita è controversa: secondo alcuni sarebbe nato il 4 luglio 1794, secondo altri il 2 agosto 1795. Nell’archivio di famiglia non è stato rinvenuto alcun documento che lo riguardi se non un decreto di nomina a consigliere straordinario del Consiglio sanitario della Provincia di Basilicata proveniente da Firenze e datato 15 giugno1865 1 RIGIRONE Andrea nacque a Craco intorno al 1800 da Nicola e da Angela Rinaldi. Propietario. Era iscritto nei ruoli dei contribuenti del 1832 per un imponibile di duc. 487,95. Capitano della Guardia Nazionale, fu componente del Circolo Costituzionale del suo paese nel 1848. Morì a Craco l’11 marzo del 1849. Notizie tratte da: PEDIO, TOMMASO, Dizionario dei patrioti licani artefici e oppositori(1700 . 1870), Editrice Tipografica, Bari 1990, vol. IV, pag. 252. 2 RIGIRONE Costantino nacque a Craco il 2 agosto 1795 (e non il 4 luglio 1794) da Nicola e da Angela Rinaldi. Dottore fisico. Era iscritto nei ruoli dei contribuenti del 1832 per un imponibile di duc. 93.42. Affiliato alla Carboneria rappresentò la Vendita del suo paese nella Grande Assemblea del Popolo Carbonaro della Lucania Orientale tenuta A Potenza l’11 agostondel 1820. Venne schedato negli «Srutini di Polizia». Nel 1848, presidente del Circolo Costituzionale del suo paese, raccolse intorno a sé le forze moderate di Craco. Deputato al Parlamento Napoletano, dopo il 15 maggio ebbe rapporti con i ribelli calabresi. Accusato di «attentato contro la sicuezza interna dello Stato», con provvedimento del 20 agosto del 1850 gli atti a suo carico vennero archiviati. Incluso tra gli attendibili politici, venne sottoposto a sorveglianza di polizia. Nel 1860 accettò il programma del Comitato dell’Ordine ma rimase estraneo al movimento insurrezionale. Morì a craco il 24 dicembre 1875. Notizie tratte da: Idem. 8 concesso dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II e due necrologie. L’esiguità di documenti è ulteriormente avvalorata dal contenuto di una lettera del 1911 redatta da uno dei pronipoti di Costantino stesso. Nel rispondere, infatti, ad una richiesta di informazioni - pervenuta dal Comitato nazionale per la Storia del Risorgimento - finalizzata alla realizzazione di una pubblicazione sui membri delle assemble legislative e costituenti del periodo risorgimentale, è ribadita la presenza tra le carte di famiglia solo del decreto di nomina e delle due necrologie. In più si legge: “…e non tengo altro perché i saccheggi ed incendi di diverse epoche delle orde reazionarie alla mia casa e le perquisizioni e persecuzioni della polizia borbonica dal 20 al 60 non hanno permesso conservare niente”. Ad ogni modo di lui si sa che, ricevuti i primi insegnamenti in Basilicata presso alcuni religiosi, si reca a Napoli dove coltiva con passione gli studi classici ed in particolare la filosofia. E’ grande ammiratore di Bruno e Campanella, poi di Pasquale Galluppi, Antonio Rosmini e Vincenzo Gioberti. Scrive diversi saggi di filosofia, purtroppo mai pervenuti ai posteri perché bruciati nel 1861 dai seguaci di Borjes. Parallelamente alla filosofia si applica con grande abilità negli studi di medicina dove viene graduato con somma lode. Ha come amici e maestri Vincenzo Lanza, professore della cattedra di medicina pratica dell’università napoletana, e Antonio Miglietta, Segretario Generale dell'Uffizio del Protomedicato, docente sia di Storia Medica che di Fisiologia presso l'Ateneo napoletano. Nel 1819, dopo il tirocinio medico, Costantino Rigirone rientra in famiglia ed esercita la professione con tale perizia da essere ricercato non solo in tutta la Basilicata ma anche nella vicina Puglia. Personaggio eclettico non smette mai di studiare e di eccellere anche in altre branche dello scibile quali la storia e la politica. Prende parte a tutte le sollevazioni liberali: nel 1820 è alla testa d’una colonna di carbonari e nel 1848 merita un seggio nel Parlamento partenopeo. Tutta la sua vita è dedicata alla medicina e alla lotta contro 9 ogni tipo di dispotismo e tirannide.