2018 I GIORNI DELLA RIVOLTA GUERRA, XXII FESTIVAL RIVOLUZIONE DEL DIALOGO E RISCATTO INTERRELIGIOSO ROMA 11 - 15 dicembre 2018

Film Fest 2018 I GIORNI DELLA RIVOLTA GUERRA, XXII FESTIVAL RIVOLUZIONE DEL DIALOGO E RISCATTO INTERRELIGIOSO ROMAROMA 1111 - 15- 15 dicembre dicembre 2018 2018 CINEMA TREVI Vicolo del Puttarello, 25 - Roma

FILMOTECA VATICANA Palazzo San Carlo Città del Vaticano (ingresso P.zza del Sant’Uffizio) Film Fest 2018

Fondazione Ente dello Spettacolo Tertio Millennio Film Fest Comitato Interreligioso Catalogo Delegati Comunità cattolica, Alessandra Orlacchio protestante, ebraica, musulmana, Grafica Film Fest ortodossa 2018 Marco Micci Paolo Ruffini Studio grafico Migual Prefetto Dicastero per la Presidente Roma 11-15 dicembre 2018 Sottotitoli Comunicazione della Santa Sede Mons. Davide Milani Cinema Trevi - Cineteca Nazionale Luca Persiani Filmoteca Vaticana Card. Gianfranco Ravasi Consiglio di amministrazione Sito ufficiale Presidente Pontificio Mons. Davide Milani Presidente www.tertiomillenniofilmfest.org Consiglio della Cultura Presidente Mons. Davide Milani Antonio Vaiano Antonio Ammirati Fabrizio Capanni Livia Fiorentino Direzione artistica Paolo Buzzonetti Delegato Pontificio Marina Sanna Traduzioni Nicola Claudio Consiglio della Cultura Gianluca Arnone Laura Frantellizzi Elisabetta Soglio Claudia Di Giovanni Organizzazione Fotografo Collegio revisori conti Delegato Filmoteca Vaticana Caterina Cabra Karen Di Paola Paolo Forti don Ivan Maffeis Contest Ufficio Stampa Presidente Direttore dell’Ufficio Nazionale Noi ci siamo - Giovani, Gian Luca Pisacane Luigi Felli per le comunicazioni sociali voglia di partecipazione Italo Arturo Muci della CEI Digital media communication e ricerca di senso Fabrizio Caligiuri Giacomo d’Alelio Gianna Urizio Presidente INTERFILM Italia Progetto grafico Premio Opera Prima e immagine coordinata Luca Baratto Federico Pontiggia Adriano Attus e Marco Mezzadra Valerio Sammarco Delegato Associazione Giacomo d’Alelio Protestante Cinema Segreteria “Roberto Sbaffi” Maria D’Amico Coordinamento RdC Awards Valerio Sammarco Ambra Tedeschi Supporto progettuale Direttore Il Pitigliani e organizzativo Centro Ebraico Italiano Valeria Buzzonetti Mariaroberta Cioce Sira Fatucci Delegato Il Pitigliani Amministrazione Centro Ebraico Italiano e UCEI Mauro Notari Franco Leggiero Lafram Yassine Presidente UCOII Sponsor Massimo Meoni Yahya Sergio Yahe Pallavicini Presidente COREIS Yahya Abd al-Ahad Zanolo Delegato COREIS Leonide Ebralidze Delegato Chiesa ortodossa georgiana Alexey Maksimov Delegato Chiesa ortodossa russa

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GIURIA TERTIO MILLENNIO GIURIA CONTEST NOI CI SIAMO - GIOVANI, VOGLIA DI PARTECIPAZIONE E RICERCA DI SENSO Claudia Di Giovanni Delegato Filmoteca Vaticana Costanza Quatriglio Presidente Regista Presidente Ali Ben Mohamed Delegato UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d’Italia Jacopo Balliana Takoua Ben Mohamed Sira Fatucci Andrea Bencivenga Delegato Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano Francesca Romana Bianchini e UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Valeria Milano Mustafa Martino Roma Elena Ribet Delegati Comunità cattolica, protestante, ebraica, musulmana Delegato Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi”

Filippo Riva Delegato Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

Yahya Abd al-Ahad Zanolo Delegato COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana

Pavel Zelinski Delegato Chiesa ortodossa

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Alla XXII edizione del Tertio Millennio Film Fest è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica

Con il patrocinio

DICASTERIUM PRO COMMUNICATIONE

Con il sostegno di

Media partner

Partner culturali e tecnici

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Un ringraziamento speciale a

Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede Pontificio Consiglio della Cultura Filmoteca Vaticana Conferenza Episcopale Italiana - Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali Chiesa ortodossa russa Chiesa ortodossa georgiana Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d’Italia Associazione Internazionale Protestante Cinema INTERFILM Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi” Regione Lazio Comune di Roma, Assessorato alla Crescita culturale Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale Centro Nazionale del Cortometraggio Rai Cinema Avvenire TV2000 SIR Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Lettere e Culture Moderne Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali Università Carlo IV di Praga Università Comenius di Bratislava Istituto slovacco a Roma Centro Ceco di Milano Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia Istituto Giapponese di Cultura I Wonder Pictures Popoli e Religioni – Terni Film Festival Religion Today Film Festival Fabio Falzone Pedram Mohammadi Giovanni Raspini Med Store Harry’s Bar Trevi

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I giorni della rivolta, come recita il sottotitolo che abbiamo scelto per la 22ma edizione del Tertio Millennio Film Fest, sono tutto per noi fuorché giorni tribolati. Mai come quest’anno ci apprestiamo a vivere quest’appuntamento con l’eccitazione di chi sa di aver cucinato un piatto ambizioso e non vede l’ora di farlo assaggiare ai commensali. Il piatto è un programma di film di altissimo livello, tutti inediti in Italia, provenienti dai cinque continenti. Nove film in concorso (di cui tre prime mondiali, tre internazionali, due europee e una italiana), dieci tra opere prime e seconde, tre proiezioni evento in Vaticano, due grandi firme d’autore per l’apertura e la chiusura del festival (Shinya Tsukamoto e Olivier Assayas), un gioiellino che se non è un inedito poco ci manca: il quasi invisibile La cotta di Ermanno Olmi.

Film di finzione e documentari, opere d’autore e di genere. Raccontano di forme di resistenza in un tempo ostile (Mother Fortress e In the Claws of a Century Wanting), di occasioni di riscatto (A Blubird in My Heart, Doubtful e Kairos), di sconvolgimenti esistenziali e morali (Dayan), di rapporti di convivenza difficili Heaven( Without People), di esperienze di educazione tormentate (Lysis) o addirittura tragicamente fallite (Fatwa).

Eventi speciali, come Burning Bush di , con la regista polacca che terrà una masterclass tra cinema e storia sul 50° della Primavera di Praga e la figura di Jan Palach; o come la serata dedicata a Sergio Leone, che il prossimo anno sarà oggetto di diverse celebrazioni per i 90 anni della nascita e i 30 anni della morte. Noi proponiamo in anteprima italiana il documentario spagnolo Sad Hill Unearthed, ambientato nelle location de Il buono, il brutto, il cattivo, con interviste a Ennio Morricone, Clint Eastwood, Joe Dante. A ricordarlo ci sarà Carlo Verdone.

E poi incontri, che partono dal film per allargare lo sguardo sull’attualità: Alganesh di Lia e Marianna Beltrami sull’italo-eritrea Alganesh Fessaha, 62 anni, che ha deciso di dedicare la sua vita a salvare i migranti; Il fattore umano, lo spirito del lavoro di Giacomo Gatti, un viaggio in una quindicina di eccellenze italiane, diversissime per storia e settore ma unite da un filo invisibile, quello della responsabilità; Il mondo addosso di Costanza Quatriglio, che proprio qui a Tertio venne presentato in anteprima dieci anni fa e che costituisce l’esperienza umana e creativa alla base del suo ultimo bellissimo lungometraggio, Sembra mio figlio.

Costanza Quatriglio è anche presidente di giuria del contest Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso, un concorso di cortometraggi promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con le Comunità religiose che aderiscono al Tertio Millennio Film Fest. Da quest’anno la famiglia si è allargata: UCOII, UCEI, la Chiesa ortodossa russa e georgiana, hanno voluto intraprendere il nostro stesso cammino. La rivolta è iniziata. Piccola, silenziosa, nascosta. Come un seme di speranza.

Mons. Davide Milani Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo

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Drammatico Giappone; 2018 DCP; col. 80’ V.O. con sottotitoli in italiano

ZAN (KILLING) EVENTO SPECIALE di Shinya Tsukamoto FILM D’APERTURA con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura

INTERPRETI: Sosuke Ikematsu Mokunoshin, Yu Aoi Yu, Tatsuya Nakamura Genda, Shinya Tsukamoto Sawamura | SCENEGGIATURA: Shinya Tsukamoto | FOTOGRAFIA: Shinya Tsukamoto, Satoshi Hayashi | MONTAGGIO: Shinya Tsukamoto | MUSICA: Chu Ishikawa | SUONO: Masaya Kitada | COSTUMI: Harue Miyamoto | PRODUZIONE: Shinya Tsukamoto per Kaijyu Theater

SINOSSI Giappone, metà del XIX secolo. Dopo in subbuglio per via dei disordini civili guirlo per andare a combattere. L’arrivo circa 250 anni di pace, i guerrieri samurai scatenati dalla presenza di un ufficiale di un gruppo di fuorilegge capeggiati si sono impoveriti e molti hanno lasciato statunitense, giunto nel Paese del Sol dal terribile Sezaemon Genda, spingerà i loro padroni per diventare ronin erranti. Levante per stimolare il commercio con Ichisuke a sfidarli cambiando drastica- Mokunoshin Tsuzuki è uno di questi che, gli Stati Uniti, e Yu è preoccupata per- mente la vita di tutti. per sopravvivere, aiuta i contadini di un ché sente che presto Mokunoshin par- villaggio. E si allena quotidianamente tirà per combattere. I timori della ragaz- Un film di samurai pacifista. Mai visto con Ichisuke, che ha una sorella, Yu, se- za sembrano avverarsi quando in paese prima. gretamente attratta dal samurai. La vita giunge Jirozaemon Sawamura, un ronin agricola è tranquilla, ma il Giappone è che offre a Mokunoshin e Ichisuke di se-

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NOTE DI REGIA SHINYA Un giovane ronin che fissa con ardore la propria spada. TSUKAMOTO Era questo il germe di un’idea che mi era venuta anni fa. Come ucciderò un’altra persona con questa spada? Come posso farlo? Qualche samurai deve averlo pensato. Regista, sceneggiatore, attore, direttore Anche se me lo ordina il mio padrone, come posso arrivare a tanto? della fotografia, montatore e scenografo Non lo avrà forse pensato qualcuno di loro? della maggior parte dei suoi lavori. Ha ini- In Nobi avevo esplorato l’orrore assoluto della guerra, pertanto questa ziato a fare film quando era ancora un gio- volta volevo che il mio film affrontasse un tema completamente diverso. vane studente e dopo la laurea ha trovato Quindi, quel verso che rimuginavo in testa è diventato il nucleo del film. lavoro presso una società di produzione di Man mano che cresceva dentro di me l’inquietudine per la situazione del spot pubblicitari per la TV. Nello stesso pe- mondo, sentivo l’urgenza di esprimerla come fosse un urlo. Quel singolo riodo ha avuto inizio la sua attività in tea- verso è cresciuto fino a diventare una storia con un incredibile cast di tro, dove è entrato in contatto con molte interpreti e una troupe fidata. Viaggiare indietro nel tempo, rispetto agli delle persone che in seguito hanno fatto parte del cast e della troupe del suo pri- anni Quaranta in cui è ambientato Nobi, e condensare tutte le armi da mo lungometraggio, Tetsuo (1989). Il film fuoco in una sola spada mi ha riavvicinato all’essenza dell’uomo. lo ha posto subito al centro dell’attenzio- ne della scena cinematografica interna- zionale come regista dalla visione e dallo stile originali, guadagnando diversi premi e riconoscimenti per le sue opere, molte delle quali presentate alla Mostra Interna- zionale d’Arte Cinematografica di Venezia: nel 2002 ha vinto il Premio Speciale della Giuria con A Snake of June, nel 2004 Vital è stato presentato in concorso nella sezio- ne Orizzonti, nel 2011 ha ottenuto il Premio Orizzonti per il film Kotoko, nel 2014 ha presentato nella Selezione Ufficiale Nobi e nel 2018, sempre in concorso, Zan. Tra i suoi crediti come attore figura anche la partecipazione al film Silence (2016) di Martin Scorsese.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA Tetsuo (1989); Tetsuo II: Body Hammer (1992); Tokyo Fist (1995); Bullet Ballet (1998); Gemini (1999); A Snake Of June (2002); Tokage (Lizard, 2003); Vital (2004); Tamamushi (Jewel Beetle, 2005); Haze - Il Muro (Haze, 2005); Akumu tantei (Nightmare Detective, 2006); Akumu tantei 2 (Nightmare Detective 2, 2008); Tetsuo: the Bullet Man (2009); Hazakura to mateki (The Wistle, 2010); Kotoko (2011); Nobi (Fires on the Plain, 2014); Zan (Killing, 2018).

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Commedia Francia, 2018 DCP; col. 100’ V.O. con sottotitoli in italiano

NON FICTION (DOUBLES VIES) EVENTO SPECIALE di Olivier Assayas FILM DI CHIUSURA

INTERPRETI: Guillaume Canet Alain, Juliette Binoche Selena, Vincent Macaigne Léonard, Nora Hamzawi Valérie, Christa Théret Laure, Pascal Greggory Marc-Antoine | SCENEGGIATURA: Olivier Assayas | FOTOGRAFIA: Yorick Le Saux | MONTAGGIO: Simon Jacquet | SUONO: Nicolas Cantin, Daniel Sobrino, Aude Baudassé | SCENOGRAFIA: François-Renaud Labarthe | COSTUMI: Jürgen Döring | PRODUZIONE: Charles Gillibert per CG Cinéma; in coproduzione con Vortex Sutra, ARTE France Cinéma, Playtime, ARTE France, CANAL+, CINE+, CINECAPITAL, Cineventure 3, Cofinova 14, Indéfilms 6, La Banque Postale, Image 11, Manon 8, SOFITVCINE | DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures SINOSSI Alain, un editore parigino di successo, una celebrità minore – Alain non può Il pluripremiato regista Olivier Assayas e Leonard, uno dei suoi autori storici, che confessare all’amico ciò che pensa (Irma Vep, Sils Maria, Personal Shopper), sono riluttanti a comprendere appieno del libro: che è un’opera troppo datata e per la prima volta alle prese con una e ad abbracciare il mondo dell’editoria banale e non può pubblicarla. Ma la mo- commedia, racconta con sguardo leg- contemporanea, fatta di e-book e shop glie di Alain, Selena, è invece convinta gero e ironico il mondo che cambia e il online. Quando si incontrano per discu- che si tratti di un vero e proprio capo- modo in cui riusciamo (o non riusciamo) tere del nuovo manoscritto di Leonard lavoro, sicuramente il miglior libro che a reagire a questi cambiamenti. – l’ennesimo romanzo autobiografico Leonard abbia mai scritto. incentrato sulla sua storia d’amore con

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NOTE DI REGIA OLIVIER Il mondo nel quale viviamo è sempre stato e continua a essere in costante ASSAYAS cambiamento. La sfida riguarda la nostra capacità di tenere d’occhio questa mutazione continua, capire che cosa è realmente in gioco, e successivamente adattarvisi o meno. Dopo tutto, questo è l’elemento Il regista e sceneggiatore Olivier Assayas fondante della politica e delle opinioni. La digitalizzazione del mondo ha mosso i primi passi come pittore e e la sua riduzione ad algoritmi rappresenta il vettore moderno di un graphic designer. Ha iniziato a realizzare cambiamento che ci confonde e travolge incessantemente. L’economia cortometraggi seguendo il suo interesse digitale infrange le regole e, spesso, anche le leggi. Inoltre, mette in per la cultura globale e la tecnologia come dubbio tutto ciò che di più stabile e solido sembra esistere nella società critico dei Cahiers du Cinéma (1980-1985). e nella realtà circostante, per poi dissolversi nell’istante in cui ne veniamo Sin dal suo primo lungometraggio Désordre in contatto. Non Fiction non mira a sondare le dinamiche della new (Il disordine, 1986), selezionato nella Setti- economy. Piuttosto, il suo più modesto intento è osservare in che modo le mana Internazionale della Critica alla Mo- suddette questioni ci assillano personalmente, emotivamente e, talvolta, stra del Cinema di Venezia, ha realizzato un corpus di opere ampio e diversificato comicamente. che gli sono valse il riconoscimento in- ternazionale. L’heure d’été (2008) è stato definito dal «New York Times» “il miglior film del XXI secolo (finora)”. Ha inoltre al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui una raccolta di saggi cinematografici, una biografia su Kenneth Anger e una serie di conversazioni con Ingmar Bergman.

FILMOGRAFIA Scopitone (cm, 1978); Nuit féline (cm, 1979); Copyright (cm, 1979); Rectangle - Deux chansons de Jacno (cm/doc, 1981); Laissé inachevé à Tokyo (cm, 1982); Winston Tong en studio (cm/doc, 1984); Il disordine (Désordre/Disorder, 1986); Il bambino d’inverno (L’enfant de l’hiver/Winter’s Child, 1989); Contro il destino (Paris s’éveille/Paris Awakens, 1991); Une nouvelle vie (A New Life, 1993); L’eau froide (Cold Water, 1994); Irma Vep (1996); HHH: Ritratto di Hou Hsiao Hsien (HHH - Portrait de Hou Hsiao Hsien/HHH – A portrait of Hou Hsiao-Hsien, doc, 1997); Fin août, début septembre (Late August, Early September, 1999); Les destinées sentimentales (2000); Demonlover (2002); Clean (2004); Noise (doc, 2005); Paris, je t’aime (ep. Quartier des Enfants Rouges, 2006); Boarding Gate (2007); Chacun son cinéma (ep. Recrudescence, 2007); L’heure d’été (Summer Hours, 2008); Eldorado (TV doc, 2008); Carlos (2010); Qualcosa nell’aria (Après mai/Something in the Air, 2012); Sils Maria (Clouds of Sils Maria, 2014); Personal Shopper (2016); Non-Fiction (Doubles vies, 2018).

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Dramma biografico Repubblica Ceca; 2013 col. 234’ V.O. con sottotitoli in italiano BURNING BUSH (HOŘÍCÍ KEŘ/IL ROVETO ARDENTE) di Agnieszka Holland EVENTO SPECIALE Proiezione realizzata in collaborazione con il Seminario di cinema “Eva Rosenbaumová” 2018, Sapienza Università di Roma; con il supporto delle università di Praga e Bratislava, dell’Istituto slovacco a Roma, del Centro Ceco di Milano, dell’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma e dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia

INTERPRETI: Tatiana Pauhofová, Ivan Trojan, Martin Huba, Vojteˇch Kotek, Jaroslava Pokorná, Igor Bareš, Jan Budarˇ, Adrian Jastraban, Miroslav Krobot, Ondrˇej Malý, Tat’jana Medvecká, David Novotný, Petr Stach | SCENEGGIATURA: Šteˇpán Hulík | FOTOGRAFIA: Rafal Paradowski, Martin Štrba | MONTAGGIO: Pavel Hrdlicˇka | MUSICA: Antoni Komasa Łazarkiewicz | SUONO: Petr Cechak | SCENOGRAFIA: Milan Býcˇek | COSTUMI: Katarína Hollá | PRODUZIONE: HBO Europe

SINOSSI Il film racconta il gesto drammati- matiche narrate nel film sono basate della morte di Palach nel 1989 ha ispi- co compiuto da Jan Palach, che nel su avvenimenti realmente accaduti rato proteste che hanno portato infine 1969 si diede fuoco per protesta con e anche i personaggi rappresentati alla caduta del comunismo in Ceco- l’occupazione della Cecoslovacchia e sono persone reali. La storia di Jan e slovacchia, mentre crollava la cortina contro il regime totalitario. L’avvocato quella dell’avvocato Dagmar racconta di ferro in Europa. Dagmar Burešová, Dagmar Burešová assume la difesa valori umani fondamentali, come la che per tutta la vita ha difeso i rappre- della sua famiglia nel processo contro verità, l’onore, la giustizia e il corag- sentanti dell’opposizione perseguitati il deputato comunista che ha scredita- gio. La lotta per la libertà, per i princi- dal regime, è stata il primo ministro to il sacrificio di Jan per la libertà. pi morali, il sacrificio e la capacità di della giustizia nominato nella Cecoslo- resistere in un’epoca disperata hanno vacchia democratica. Il film in tre parti è stato girato per la unito le persone nel Paese occupato. HBO dalla celebre regista polacca Vent’anni dopo il regime totalitario è Agnieszka Holland. Le vicende dram- stato spazzato via. Il 20° anniversario

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AGNIESZKA HOLLAND

Regista e sceneggiatrice, nata a Varsavia nel 1948. Dopo la laurea alla FAMU, l’Accademia di Arti performative di Praga, nel 1971, Agnieszka Holland è tornata in Polonia. Ha cominciato la sua carriera nel cinema collaborando con Krzysztof Zanussi come assistente alla regia e po- tendo contare su Andrzej Wajda come guida e mentore. Il suo debutto televisivo fu Wieczór u Abdona (Una sera- ta da Abdon, 1975) e il suo primo lungometraggio Aktor- zy provincjonalni (Attori di provincia, 1978), fra i film più rappresentativi del cosiddetto “cinema dell’inquietudine morale”, vincitore del Premio Internazionale della Critica al Festival di Cannes nel 1980. Nel 1981, quando in Polonia fu introdotta la legge marziale, Agnieszka Holland emigrò in Francia. In Occidente ha diretto numerosi film, fra cui Europa Eu- ropa (1990), che le è valso una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura. Agnieszka Holland ha ricevuto nomination all’Oscar per il miglior film straniero anche nel 1985 e nel 2012, con Bittere Ernte (Raccolto amaro) e In Darkness. Ha collaborato con l’amico Krzysztof Kieslowski alla sce- neggiatura della trilogia Tre colori (1993). Fra i film di Agnieszka Holland si possono menzionare To Kill a Priest (Un prete da uccidere), Bittere Ernte (Raccolto amaro), Eu- ropa Europa, Olivier Olivier (1992), The Secret Garden (Il giardino segreto, 1993), Total Eclipse (Eclissi totale, 1995), Washington Square (Washington Square – L’ereditiera, 1997), Third Miracle (Il terzo miracolo, 1999), la produzio- ne televisiva HBO (2001), Julia Walking Home (2001), (Io e Beethoven, 2006) e In Darkness (2011). Ha costruito e diretto numerosi episodi di alcune importan- ti serie televisive statunitensi, come The Wire, Treme, The Killing, House of Cards. Ha diretto la miniserie Burning Bush (Il roveto ardente, 2013), un film drammatico in tre parti per la HBO Europe ispirato al gesto di Jan Palach. Ha diretto inoltre Rosemary’s Baby, una miniserie televisiva andata in onda sulla NBC nel maggio 2014. Il suo ultimo lungome- traggio è Pokot (Spoor, 2017), basato sul romanzo di Olga Tokarczuk Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (in Italia nel 2012). Al 67° Festival Internazionale del Cinema di Berlino (2017) Pokot è stato premiato con l’Orso d’argento per “aver aperto prospettive nuove all’arte cinematografica”. Gli ultimi progetti di Agnieszka Holland – la serie televisiva 1983 per Netflix e il lungometraggio Gareth Jones sono in uscita nei prossimi mesi. Agnieszka Holland ha inoltre scritto sceneggiature anche per altri registi e collaborato con la televisione polacca.

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NOTE SUL FILM Il film drammatico in tre parti Hořící keř (Il roveto ardente, schiacciata dalla paura e dalle persecuzioni che andaro- distribuito anche come Burning Bush e, in una versione no aumentando. ridotta trasmessa dalla RAI nel 2014, come Il fuoco di Praga), diretto dalla regista polacca Agnieszka Holland, La sceneggiatura di Štěpán Hulík racconta le conseguenze è il progetto più impegnativo, per dimensioni e costi, che del sacrifico di Palach. La protagonista è l’avvocato Dagmar la HBO Europe abbia realizzato finora. Riflette una fase Burešová, una persona realmente esistente (Tatiana Pauho- della storia cecoslovacca alla quale il cinema ceco non fová), che rappresentò in tribunale i parenti di Palach, la ma- ha dedicato particolare attenzione, quella della cosid- dre Libuše (Jaroslava Pokorná) e il fratello Jiří (Petr Stach), in detta “normalizzazione“ del regime totalitario, successi- un processo apparentemente senza speranza. La denuncia va all’occupazione militare del Paese nell’agosto 1968. Si dei parenti dello studente morto fu provocata dalle scanda- apre con la ricostruzione dell’inquietante gesto di Jan Pa- lose dichiarazioni del deputato Vilém Novotný (Martin Huba), lach, studente a Praga, alla facoltà di Lettere e Filosofia, volte a screditare Palach, pronunciate durante un’assemblea il quale il 16 gennaio 1969 si diede fuoco in piazza Vence- del Partito Comunista: secondo le parole menzognere di slao in segno di protesta contro l’occupazione sovietica e Nový, lo studente credulone e ignaro si era lasciato coinvol- tre giorni dopo morì per le ferite riportate. Narra la storia gere in un orrendo complotto. Il film ricorda anche il gesto della coraggiosa avvocato Dagmar Burešová, che difese il di Jan Zajíc, che si arse vivo nel febbraio 1969, suscitando retaggio di Palach in un processo perso in partenza, mo- ormai minore eco nell’opinione pubblica sempre più para- strando così le trasformazioni della società cecoslovac- lizzata. Mostra le attività di opposizione degli studenti che ca dopo l’invasione militare subita da parte degli eserciti protestarono pubblicamente contro il regime che sistema- di cinque Paesi del Patto di Varsavia. Illustra da un lato ticamente smantellava le riforme della Primavera di Praga; come cechi e slovacchi si opposero inizialmente all’occu- le attività di spionaggio e delazione promosse dalla polizia pazione, fino a organizzare l’imponente manifestazione di Stato nel tentativo di cancellare il retaggio di Palach dalla svoltasi in occasione dei funerali di Palach; dall’altro la memoria collettiva, punendo duramente ogni manifestazio- graduale rassegnazione della maggioranza della nazione ne di dissenso rispetto al predominio sovietico.

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ŠTĚPÁN HULÍK

Štěpán Hulík è originario di Uherské Hra- diště, nella Moravia meridionale. Si è laurea- to in teoria del cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Carolina e in sceneggiatura e drammaturgia presso l’Accademia di Cinema di Praga. Nel 2013 ha debuttato come sceneggia- tore con la miniserie in tre parti Hořícíkeř/ Burning Bush di Agnieszka Holland (pro- dotta per la HBO). Per questa sceneggia- tura ha ottenuto tre premi: Czech Film Cri- tics’ Award per la migliore sceneggiatura e per la rivelazione dell’anno; Českýlev (Le- one Ceco) per la migliore sceneggiatura. Nel 2016 ha completato, sempre per la HBO, la serie drammatica Pustina/Waste- land, premiata con il Czech Film Critics’ Award nella categoria “Fuori del cinema” e con il Leone Ceco per la miglior serie tele- visiva del 2016; presentata inoltre al Toron- to Film Festival. Oltre che alla sceneggiatura, Štěpán Hulík È una storia di coraggio individuale, ma anche di manipo- si è dedicato anche alla storia del cinema, lazione politica e cedimento morale, elementi purtroppo ha pubblicato il volume La cinematografia presenti anche nelle società democratiche. Sottolinea il dell’oblio (2011), dedicato al periodo della ruolo del singolo, che rischia la vita o addirittura la sacrifica cosiddetta normalizzazione (1969-1989) per motivi di coscienza e per ideali apparentemente irrag- nel cinema cecoslovacco. Il libro ha otte- giungibili. È una testimonianza preziosa per la compren- nuto il premio Magnesia Litera e il Premio speciale della giuria dell’Associazione sione della storia cecoslovacca degli ultimi cinquant’anni. cinematografica e televisiva ceca FITES. Hulík ha inoltre collaborato alla serie Gli Il film presenta una serie di aspetti che lo rendono unico. anni difficili del cinema cecoslovacco Vi si ricostruisce l’ambiente di fine anni Sessanta grazie a (Česká televize, 2013), sempre sul tema elevate competenze tecniche. La sequenza iniziale del rogo della normalizzazione. di Palach, che nella realtà ebbe luogo in piazza Venceslao, è stata girata in un deposito dei tram e perfezionata grazie a effetti speciali. La ricostruzione dell’ambiente mostra anche altri luoghi, a Praga e fuori città (compresa l’autentica casa della famiglia Palach a Všetaty); l’abbigliamento, le tecnolo- gie mediche o televisive, la quotidianità dell’epoca. Nel film vengono impiegati anche materiali autentici, ad esempio alcune riprese dei funerali di Palach. La realizzazione della maschera funebre di Palach è raccontata in una sequen- za memorabile, in cui si riprende l’opera originale, fornita dall’autore stesso, lo scultore Olbram Zoubek. Il film conta inoltre sull’interpretazione di alcuni fra i più affermati attori cechi e slovacchi.

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Documentario Spagna; 2017 DCP; col. 88’ V.O. con sottotitoli in italiano

SAD HILL UNEARTHED EVENTO SPECIALE di Guillermo de Oliveira

INTERPRETI: Team del 1966 Ennio Morricone, Clint Eastwood, Carlo Leva, Eugenio Alabiso, Sergio Salvati; Le star del sogno David Alba, Diego Montero, Sergio García, Joseba del Valle; I fan James Hetfield, Joe Dante, Álex de la Iglesia; Gli esperti Peter J. Henley, Sir Christopher Frayling, Stephen Leigh | SCENEGGIATURA: Guillermo de Oliveira | FOTOGRAFIA: Lenny Gómez | MONTAGGIO: Guillermo de Oliveira, Javier Duch | MUSICA: Zeltia Montes | SUONO: Javier Duch | PRODUZIONE: Luisa Cowell, Guillermo de Oliveira per Zapruder Pictures; in associazione con Sadhill Desenterrado A.I.E.

SINOSSI Nell’ottobre 2015, un gruppo di fan del ché il gruppo ha messo in moto una struzione. Sad Hill Unearthed esplora film Il buono, il brutto e il cattivo (1966) iniziativa per riportare alla luce l’iconi- i sogni dei fan e le loro motivazioni, di Sergio Leone, è andato a visitare la co cimitero di “Sad Hill”. La notizia si ma anche come l’arte, la musica e la location della sequenza finale del film è sparsa velocemente tanto che ogni cultura possono influire sulle persone a Burgos (Spagna). Il sito, ricoperto fine settimana, persone provenienti da trasformandosi in una trascendente dalla vegetazione, è rimasto in totale tutta Europa hanno iniziato ad andare esperienza di ricerca. stato di abbandono per 49 anni fin- sul posto per partecipare alla sua rico-

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GUILLERMO DE OLIVEIRA

Guillermo de Oliveira (Vigo, Spagna; 1986) è produttore e regista cinematografico ol- tre che realizzatore di spot pubblicitari. Ha esordito dietro la macchina da presa con l’adattamento di videogiochi in cortome- traggi di finzione, tra cui figurano Max Pay- ne: Valhalla (2012) e Seth’s Gold (2015). Il documentario Sad Hill Unearthed segna il suo debutto nella regia di lungometraggi.

FILMOGRAFIA Max Payne: Valhalla (cm, 2012); Modern Warfare: Sunrise (cm, 2013); Seth’s Gold (cm, 2015); Mad Max Payne (cm, 2015); SOTTO IL SEGNO DI LEONE Sad Hill Unearthed (doc, 2017). Con la prima italiana di questo documentario straordina- rio e la testimonianza di un suo celebre allievo, Carlo Ver- done, Tertio Millennio rende omaggio a uno dei giganti del cinema mondiale, anticipando le celebrazioni per il 90° della nascita e il 30° della morte del prossimo anno.

Spettacolo, mito, favola. Sono queste le principali dimen- sioni all’interno delle quali la produzione filmica di Sergio Leone è stata tradizionalmente collocata. Le sue prodigio- se doti di metteur en scène, unite a una capacità tutta personale di creare opere popolari in grado di porre in re- lazione l’immaginario europeo con quello americano, ne © Archivio fotografico - Cineteca Nazionale, Archivio fotografico - Cineteca Nazionale, © Angelo autore: Novi hanno fatto uno dei registi più influenti rispetto all’orizzon- te del cinema contemporaneo e postmoderno (si vedano i suoi influssi su Spielberg, Coppola, Cimino, Scorsese, SERGIO & CARLO Eastwood, Woo, Tarantino...). Dietro a quest’impianto cinematografico fondato sul ri- Ci sono incontri che finiscono per determinare profonda- spetto dei grandi autori della storia del cinema, sul gusto mente la vita di una persona. Per Carlo Verdone, quello «raffinatamente “alessandrino”» di assumere «quale refe- è stato l’incontro con Sergio Leone. Già amico fraterno rente principale la produzione artistica precedente eserci- del padre Mario, Leone fu il mentore di Verdone avendolo tando una continua funzione citazionale», e al contempo iniziato ai trucchi del mestiere sin dai tempi di Un sacco sulla puntuale rottura di tutti i codici tradizionali, in primis bello, prodotto da Sergio Leone. Come racconta lo stesso quello del genere western, è possibile, anzi necessario, Carlo nel documentario Sky di Simone Del Vecchio Verdo- evidenziare una corposa dimensione politica. ne racconta Leone, il padre dello spaghetti western fu un (Christian Uva, Sergio Leone - Il cinema come favola po- maestro severissimo, ma vitale. Leone produsse anche il litica, Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, Roma successivo lavoro di Verdone, Bianco, Rosso e Verdone e 2013) fu tra gli autori della sceneggiatura di Troppo forte.

17 2018

Documentario Etiopia, Italia; 2018 HD (16:9); col. 60’ ALGANESH - ALL’ORIZZONTE UNA SPERANZA di Lia e Marianna Beltrami EVENTO SPECIALE

INTERPRETI: Dott.ssa Alganesh Fessaha, Mons. Musie Ghebreghiorghis (OFM Eparca di Embibir Etiopia), Ezekiel Channe | SCENEGGIATURA: Lia e Marianna Beltrami | FOTOGRAFIA: Ferran Paredes Rubio | MONTAGGIO: Lia Beltrami | MUSICA: Alberto Beltrami | PRODUZIONE: Andrea Morghen per Aurora Vision; Realizzato con la collaborazione di: Arcidiocesi di Trento - Centro Missionario, Provincia Autonoma di Trento, Ghandi onlus, Sulle Strade del Mondo onlus | DISTRIBUZIONE: IndieRights Movies

SINOSSI “Non ci ho creduto finché non l’ho traverso quattro campi rifugiati per alla disperazione, ci racconterà le sue visto”. Un cartello su un muro recita eritrei in Etiopia, in mezzo a bambini speranze all’orizzonte. queste parole, mentre cento rifugia- non accompagnati, Kunama perse- ti eritrei arrivano al centro di smista- guitati, anziani; c’è chi è nei campi da Menzione speciale all’ultimo Siloe Film mento di Endabaguna, nella regione 17 anni e non vede una via d’uscita. Il Festival: “il documentario – si legge etiope del Tigray, dopo quattro giorni nostro viaggio seguirà la dottoressa nella motivazione – testimonia con di viaggio senza cibo, acqua e stipati Alganesh Fessaha e il suo lavoro e im- forza e nitore uno dei capitoli più do- in un camion senz’aria. Perché le per- pegno nella protezione dei diritti dei lorosi e misconosciuti del fenomeno sone scappano? Cosa accade prima rifugiati, e la liberazione di quelli rapi- migratorio attuale: la rotta e la tratta delle immagini degli sbarchi che ci ti e torturati nel deserto del Sinai. Tre degli eritrei tra Etiopia e Sinai. Nel rea- vengono mostrate quotidianamen- protagonisti: i rifugiati; Etiopia, terra lismo della tragedia, Alganesh trova le te sui media? Un viaggio intenso at- accogliente; Alganesh che, in mezzo tracce della speranza”.

18 2018

NOTE DI REGIA LIA Il cinema ci aiuta a rendere concreta la speranza, perché ci aiuta a BELTRAMI interrogare le persone, e innesca delle reazioni. Se qualcuno all’uscita dal cinema compie anche solo un piccolissimo gesto – che può essere una presa di posizione o la condivisione di un post – è già un successo, poiché Lia Beltrami, vincitrice del Leone d’oro una qualsiasi azione può diventare un’azione politica. per la Pace 2017, ha diretto oltre 40 docu- mentari in tutto il mondo, vincendo diversi premi per i suoi lavori. È rappresentante di Religions for Peace presso la FAO, ONU. È stata direttrice artistica del Padiglione del- la Santa Sede a EXPO Milano 2015, che ha vinto il premio come miglior sviluppo del tema, e ha curato la direzione artistica del- la mostra fotografica a EXPO Astana 2017. Nel 1997 ha fondato il Religion Today Film Festival, il primo festival dedicato al dia- logo interreligioso. Ha fondato il gruppo Donne di Fede per la Pace a Gerusalemme. È autrice di cinque libri. È presidente della casa di produzione Aurora Vision, advisor per il Dhaka Film Festival in Bangladesh e membro onorario della House of Wisdom a Grenada.

MARIANNA BELTRAMI

Marianna Beltrami è la figlia di Lia e sua assistente dall’età di 17 anni. Ha girato documentari in Giappone, Israele e Palestina, Italia. È attiva nel gruppo Women of Faith for Peace. Ha scritto un libro sulla storia del free climbing, Zanzara e Labbradoro. Ha recitato in diversi musical in Gran Bretagna, dove vive. Questa è la sua prima opera come regista.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA Zanzara e Labbradoro (2015); I giganti del bene (Heroes Without Capes, 2016); Le Maroc, incrocio di culture e religioni (2016); Ukon il samurai (2016); A Passo d’oro (The Golden Trail, 2017); Wonderful Tapestry of Life (2017); Alganesh (2018); ¡Viva Kino! (2018).

19 2018

Documentario Italia; 2018 4K ultra HD; col. 60’ IL FATTORE UMANO, LO SPIRITO DEL LAVORO (THE HUMAN FACTOR, SPIRIT OF WORK) EVENTO SPECIALE di Giacomo Gatti

INTERPRETI: Ali Reza Arabnia, Mauro Boselli, Marcello D’Amelio, Antonio Loffredo, Roberto Moncalvo, Gianni Schisa, Maurizio Sella | SCENEGGIATURA: Giacomo Gatti, Elia Gonella | FOTOGRAFIA: Marco Sgorbati | MONTAGGIO: Omar Cristalli | MUSICA: Cristiano Arcelli | SUONO: Daniel Covi, Ivan Mosconi, Giampiero Musio (presa diretta); Michele Benedetti, Roberto Natale (sound designer) | PRODUZIONE: INAZ srl a cura di Linda Gilli; Con il patrocinio della Federazione Nazionale Dei Cavalieri Del Lavoro; in collaborazione con: Fondazione Ente Spettacolo, Fondazione Cinema per Roma, Festa del Cinema di Roma 2018; Coordinatrice di produzione Inaz: Alessandra Gioini; Delegati di produzione: Stefano Slocovich, William (Billy) Santero, Lara Ghilardoni

SINOSSI Il fattore umano, lo spirito del lavoro d’impresa, ovvero dell’essere umano nanza e le nuove tecnologie sembrano raccoglie l’esigenza di Inaz, società e della sua centralità nel mondo del scalzarlo dal centro dell’economia, l’uo- specializzata in servizi e soluzioni per lavoro: dai viticoltori del Trentino agli mo in questo documentario appassio- le risorse umane, di lasciare una te- operai delle catene di montaggio, dalle nante diretto da Giacomo Gatti, resta il stimonianza della sua settantennale famiglie di tradizione imprenditoriale ai fine di aziende responsabili, diverse per esperienza imprenditoriale al fianco giovani sviluppatori di start-up, dai chi- storia, settore e territorio, che cercano di aziende italiane piccole e grandi, di rurghi che testano mani bio-robotiche di costruire sviluppo, cultura e creativi- diversi settori. Cuore di questa testi- al sacerdote che crea posti di lavoro tà, modellando senza paura il proprio monianza è il tema della responsabilità nel Rione Sanità. In un’epoca in cui la fi- futuro.

20 2018

NOTE DI REGIA GIACOMO Il fattore umano, lo spirito del lavoro è un piccolo viaggio alla ricerca GATTI di storie positive legate al mondo del lavoro italiano. In un’epoca in cui la finanza e le nuove tecnologie sembrano scalzare l’uomo dal centro dell’economia dove software automatici comprano e vendono titoli di Vive e lavora a Milano come regista, docen- borsa, mentre i robot e le intelligenze artificiali minacciano di sostituire le te e giornalista. Per Sky Italia, Sky Arts UK e persone in impieghi sempre nuovi, abbiamo cercato delle realtà concrete, Sky Deutschland, ha diretto la docufiction in cui ci sono ancora uomini e donne capaci di fare la differenza. Realtà Michelangelo, il cuore e la pietra interpre- dove l’uomo è al centro di imprese responsabili, diverse per storia, settore tata da Rutger Hauer e Giancarlo Giannini e territorio, che cercano con passione di costruire sviluppo, cultura e con cui è stato inaugurato il canale tv Sky creatività, artefici del proprio futuro, senza paura. Arte HD. Ha diretto fiction, documentari, promo e spot pubblicitari. Dal 2006 ha col- laborato ai documentari diretti dal regista Ermanno Olmi Terra Madre, Rupi del vino, Il pianeta che ci ospita, Vedete, sono uno di voi. Ha organizzato rassegne, condotto trasmissioni radio e tenuto corsi di regia. Insegna al Politecnico di Milano nella Fa- coltà Design degli Interni.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA 170 anni Istituto dei Ciechi di Milano (doc, 2010); Michelangelo, il cuore e la pietra (doc, 2012); Il Fattore Umano, lo Spirito del Lavoro (doc, 2018); I palazzi del potere - Palladio, l’architetto del mondo (doc, 2018).

21 2018

Documentario Italia; 2006 Digital (1.1:85); col. 90’

IL MONDO ADDOSSO EVENTO SPECIALE (THE WORLD ON THEIR SHOULDER) di Costanza Quatriglio

INTERPRETI: Mohammad Jan, Cosmin, Inga, Josif | SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Costanza Quatriglio | FOTOGRAFIA: Vladan Radovic | MONTAGGIO: Giovanni Ballantini | MUSICA: Vladimir Denissenkov | SUONO: François Waledisch | PRODUZIONE: Rean Mazzone e Costanza Quatriglio per Dream Film, Ila Palma; con il sostegno di UNICEF; con il patrocinio di: UNHCR - The UN Refugee Agency, Save the Children, OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Ministero degli Affari Esteri. Assessorato politiche Sociali e promozione della Salute del Comune di Roma, Assessorato alle politiche Culturali della Provincia di Roma

SINOSSI Arrivano da lontano, non hanno ancora Inga e Josif si intrecciano nell’incertez- quando ancora non erano questione, diciotto anni e sono soli. La loro casa za dell’oggi e nella fatica di costruirsi “adattando” il linguaggio della realtà era in Afghanistan, in Romania, in Mol- un futuro. al mondo interiore di quattro ragazzi davia. Per alcuni i legami familiari sono immigrati, abbandonati, colti nel deli- stati spezzati dalla guerra, da altri le fa- Un documentario col dono della pre- cato passaggio all’età adulta. Quattro miglie attendono un aiuto finanziario. veggenza: già nel 2006 Costanza Qua- testimoni dell’inferno di fuori, quattro Le storie di Mohammad Jan, Cosmin, triglio affrontava la questione migranti intime sberle alla nostra indifferenza.

22 2018

NOTE DI REGIA COSTANZA Volevo fare un film sui giovanissimi migranti arrivati soli a Roma QUATRIGLIO dall’Afghanistan e dai paesi dell’est Europa e mi sono ritrovata a raccontare l’invisibilità. La prima cosa che ho dovuto capire è come rappresentare ciò che Costanza Quatriglio, regista e sceneggiatrice. non potevo mostrare: quel carico di dolore, di paura, di smarrimento Nata a Palermo, esordisce con L’isola, presen- e di necessità di riscatto prima ancora che di affetto, che molti dei tato al 56° Festival di Cannes alla Quinzaine des giovanissimi incontrati portavano con sé ma soprattutto come Réalisateurs nel 2003 (Premio CICAE). Dopo es- restituire il sorprendente percorso dalla non esistenza e quindi ser stato nei più importanti festival del mondo dalla privazione di ogni diritto, all’esistenza riconosciuta, quando (Pusan, Los Angeles, Chicago, Philadelphia, Kiev, l’attribuzione di voce, volto, pensiero, volontà, dipende da quanto il Montreal, Rotterdam, Gijón, Bratislava e numero- paese in cui ti trovi riesce ad accoglierti, da quanto è organizzato, da si altri) – Nastro d’Argento per le musiche di Pa- quante persone riesce a stipendiare. olo Fresu – L’isola è uscito nelle sale in Francia e Frequentando per mesi le strade, le stazioni e le strutture di nei paesi dell’America Latina di lingua spagnola. È dello stesso anno Racconti per L’isola, making accoglienza, ho seguito le storie di Mohammad Jan, Josif, Cosmin of che svela il metodo utilizzato con gli attori non e Inga, e ancora dei giovani testimoni della guerra, partiti dai loro professionisti nel film L’isola, presentato nella se- paesi ancora bambini o appena adolescenti. zione Nuovi Territori della 60ma Mostra Interna- Ognuno di loro compie insieme alla macchina da presa un viaggio zionale d’Arte Cinematografica di Venezia. dentro percorsi concreti di riscatto ma anche di solitudini e scelte, L’amore per il cinema del reale e per la mescolan- fino a quando la maggiore età non incombe e ancora una volta la za di realtà e finzione è già chiaro fin dai suoi film legge della selezione è più forte e la macchina da presa non può che precedenti (tra questi Ècosaimale?, premiato al restare, laddove ancora un abbandono e un altro viaggio ricomincia, Festival di Torino nel 2000, e L’insonnia di Devi, per un altro paese, un altro tentativo di essere a questo mondo. coprodotto da Tele + nel 2001), tanto che dopo L’isola sceglie di proseguire la strada del docu- mentario. Tra i suoi film documentari: la miniserie per Rai Tre del 2004 Raìz; Il mondo addosso, presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2006; Il mio cuore umano, Evento Speciale al Festival di Lo- carno del 2009. I suoi film più recenti evidenziano la continua ricerca personale nel segno della commistione dei generi: Nastro d’Argento per il Miglior Docu- mentario 2013, Terramatta; è stato presentato alle Giornate degli Autori nel 2012, designato Film della Critica da parte del Sindacato Nazio- nale Critici Cinematografici, ha ottenuto rico- FILMOGRAFIA SELEZIONATA noscimenti in diversi festival; Con il fiato sospe- Rewind (cm/video, 1995); Racconti per l’Isola (cm/doc, 2003); so, presentato alla 70ma Mostra Internazionale Lettera a Monsieur Cinema (cm/video, 1995); Raìz. Radici a Capo Verde (miniserie, 2004); d’Arte Cinematografica di Venezia (Selezione Rubinetti raccordi (cm/video, 1996); Comandare. Una Storia Zen (doc, 2005); Ufficiale Fuori Concorso), vincitore del Premio L’albero (cm, 1997); Anna! (cm, 1998); Il mondo addosso (doc, 2006); Gillo Pontecorvo per il Miglior Film in lingua lati- Il giorno che ho ucciso il mio amico soldato (cm, 1999); Il mio cuore umano (doc, 2009); na e segnalato ai Nastri d’Argento per il gioco di Una sera (cm, 2000); Terramatta (doc, 2012); commistione tra finzione e documentario; Trian- 106 nonna Caterina (doc, 2000); Con il fiato sospeso (cm, 2013); gle, Nastro d’Argento per il Miglior Documenta- Il bambino Gioacchino (doc, 2001); Triangle (doc, 2014); rio nel 2015, vincitore del Premio Cipputi come Ècosaimale? (doc, 2000); LampeduSani (doc, 2014); Miglior Film sul mondo del lavoro al 32° Torino La Borsa di Helene (doc, 2002); 9x10 Novanta (ep. Girotondo, 2014); Film Festival; 87 ore, nella categoria Documen- L’Insonnia di Devi - Viaggio attraverso The Zero Hunger Challenge (cm, 2015); tari, Premio Speciale 2016 ai Nastri d’Argento; le adozioni internazionali (doc, 2001); 87 ore (doc, 2015); Sembra mio figlio, presentato Fuori Concorso al L’Isola (2003); Sembra Mio Figlio (2018). 71mo Festival di Locarno.

23 2018

Drammatico Italia; 1967 35 mm; b/n 50’ LA COTTA (THE CRUSH) di Ermanno Olmi

INTERPRETI: Luciano Piergiovanni Andrea, Giovanna Claudia Mongino Jeanine | SOGGETTO: Ermanno Olmi | SCENEGGIATURA: Ermanno Olmi | FOTOGRAFIA: Idelmo Simonelli | MONTAGGIO: Carla Colombo | MUSICA: Elvio Favilla | SUONO: Attilio Torricelli | PRODUZIONE: Gaspare Palumbo (Solproduzioni) per Rai - Radiotelevisione Italiana | DISTRIBUZIONE: Indipendenti Regionali

SINOSSI Episodio del film Racconti di giovani amori, è la storia di un ragazzo che si prende una cot- ta per una ragazza più grande di lui, la quale cerca di fargli capire che non si tratta di vero amore, ma di un’infatuazione.

«Fra gli amori finiti ci sono quelli che in realtà non finiranno mai: continuiamo ad amare le persone che abbiamo amato.» (Ermanno Olmi)

EVENTO SPECIALE in collaborazione con Sapienza Università di Roma Dipartimento di Lettere e Culture Moderne

24 2018

ERMANNO OLMI

Ermanno Olmi (1931-2018). Regista e sce- neggiatore, dopo aver raccontato con i suoi primi lavori l’Italia umile degli anni Cinquanta, si è consacrato come cantore della civiltà contadina, indagata nel suo più profondo passato e nelle sue tradizioni, tra interessi antropologici e rituali arcaici. Una poetica magistralmente racchiusa ne L’albero degli zoccoli, Palma d’oro a Can- nes nel 1978 e ancora oggi considerato il suo capolavoro. Negli anni ha allargato i propri interessi sul piano storico, letterario e religioso, man- tenendo sempre un approccio sobrio e ri- goroso, ma non per questo meno poetico, alla materia trattata. Tra le sue opere più significative Il posto (premio OCIC e Premio della Critica a Ve- nezia), Lunga vita alla Signora! (Leone d’ar- gento a Venezia), La leggenda del Santo Bevitore (Leone d’Oro a Venezia), Il mestiere delle armi (vincitore di 9 David di Donatello), Centochiodi (2007) e Terra Madre (2009).

FILMOGRAFIA SELEZIONATA Il tempo si è fermato (1959); Il posto (1961); I fidanzati (1963); E venne un uomo (1965); Racconti di giovani amori (1967); Un certo giorno (1968); Durante l’estate (1971); I recuperanti (1972); La circostanza (1973); L’albero degli zoccoli (1978); Camminacammina (1983); Lunga vita alla signora (1987); La leggenda del Santo Bevitore (1988); Il segreto del bosco vecchio (1993); Genesi. La Creazione e il Diluvio (1994); Il mestiere delle armi (2001); Cantando dietro i paraventi (2003); Tickets (2005, firmato con Abbas Kiarostami e Paul Laverty); Centochiodi (2007); Terra Madre (2009); Rupi del vino (2009); Il villaggio di cartone (2011); Torneranno i prati (2014); Vedete, sono uno di voi (2017).

25 2018

Drammatico Belgio, Francia; 2018 DCP; col. 85’ V.O. con sottotitoli in italiano A BLUEBIRD IN MY HEART (TU NE TUERAS POINT) di Jérémie Guez

INTERPRETI: Roland Møller Danny, Veerle Baetens Laurence, Lola Le Lann Clara, Lubna Azabal Nadia | SOGGETTO: dal romanzo The Dishwasher di Dannie M. Martin | SCENEGGIATURA: Jérémie Guez | FOTOGRAFIA: Dimitri Karakatsanis | MONTAGGIO: Dieter Diependaele | MUSICA: Séverin Favriau | SUONO: Guilhem Donzel, Matthieu Michaux, Fabien Devillers | SCENOGRAFIA: Geert Paredis | PRODUZIONE: Aimée Buidine, Julien Madon, Julien Leclercq, Jérémie Guez per Atchafalaya Films, Labyrinthe Films | COPRODUZIONE: Umedia, Emotions films UK

26 2018

SINOSSI JÉRÉMIE Belgio. Appena rilasciato dalla galera Storia non nuova, ma attraversata da con il braccialetto elettronico alla ca- un’emozione autentica e diretta con GUEZ viglia, un uomo, intenzionato d’ora in piglio sicuro da questo esordiente. avanti a rigare dritto, si affeziona alla Jérémie Guez – attualmente sul set per Nonostante la giovane età, il 29enne giovane figlia della proprietaria del mo- dirigere un altro crime, The Sound of Jérémie Guez è scrittore pluripremiato, tel di cui è ospite. La ragazza, che in lui Philadelphia, con Matthias Schoenaer- sceneggiatore e regista. Ha pubblicato il vede il padre che non ha mai avuto, fi- ts – sa costruire una bella tensione tra i suo primo libro all’età di 21 anni e da allo- nisce nelle grinfie di uno spacciatore e personaggi, tutti ottimamente interpre- ra ha scritto quattro romanzi polizieschi toccherà al galeotto rimettere le cose a tati (a partire dallo straordinario Roland acclamati dalla critica, che gli sono valsi posto. Suo malgrado. Møller), e lavora bene anche sulle rifra- l’amicizia e le lodi di James Ellroy, il quale zioni ambientali creando l’atmosfera descrive i suoi libri come «una miscela chi- giusta. Dal Belgio un’altra opera prima mica di Napalm, virus dell’AIDS e crack». da non perdere. Nel 2014 ha collaborato alla sceneggia- tura del biopic Yves Saint-Laurent (diret- to da Jalil Lespert) e da allora ha scritto e co-sceneggiato diversi script tra cui In the Shadow of Iris (2016), Sparring (2017), The Night Eats the World (2018), Carnivores (2018). Nel 2016 ha diretto un documen- tario sui quartieri settentrionali poveri di Marsiglia, rinomati per essere zone a ri- schio, che ha ricevuto gli elogi della stam- pa. Il suo secondo romanzo, Burn Out è stato adattato per lo schermo nel 2017 da Yann Gozlan, mentre lui nello stesso anno ha diretto il suo primo lungometraggio Tu ne tueras point (A Bluebird in My Heart).

FILMOGRAFIA SELEZIONATA En face (cm, 2016); Tu ne tueras point (A Bluebird in My Heart, 2018).

NOTE DI REGIA Quando ero ancora adolescente, mi sono imbattuto film, convinto che la trasposizione europea gli avrebbe casualmente nel libro The Dishwasher, un romanzo dato quella potenza che nella sua ambientazione originale californiano underground scritto da un ex detenuto, americana sarebbe potuta venire a mancare. condannato più volte a diversi anni di carcere. Ho deciso di calare questa astrazione letteraria dentro una A colpirmi sono state l’autenticità e la forza di quella storia realtà sociale europea. Il titolo fa riferimento a un poema – quella di un individuo in cerca di redenzione –, perché di Bukowski, sull’impossibilità di essere vulnerabile, su un tutto sembra così semplice e vero. tipo tosto che cerca di non soccombere a quell’emozione Sono rimasto affascinato dal senso di dignità mostrato da che lo farebbe soffrire, distruggendolo. persone che spesso hanno dovuto combattere contro le È diventata così una storia di amore e redenzione, non ombre oscure celate nel loro animo, che minacciavano solo un film di genere. È la storia di un uomo in cammino costantemente di emergere. Circa quindici anni dopo, ho che, involontariamente, sistema le vite di chi lo circonda scelto di adattare quel romanzo per realizzare il mio primo mentre scatena una spirale di violenza intorno a sé.

27 2018

Drammatico Iran; 2018 DCP; col. 81’ V.O. con sottotitoli in italiano DAYAN di Behrouz Noorani Pour

INTERPRETI: Naser Babayian, Abdolah Zawareh, Bahareh Sharifi Moghadam | SCENEGGIATURA: Behrouz Noorani Pour | FOTOGRAFIA: Saman Lotfian | MONTAGGIO: Sajad Pahlevanzadeh | MUSICA: Mohsen Sekhavatdoost | SUONO: Behnam Sheykhahmadi | COSTUMI: Alireza Arayesh | PRODUZIONE: Behrouz Noorani Pour per Soureh Cinema Organization

28 2018

SINOSSI BEHROUZ Ambientato nel giorno dopo l’inizio con le vittime rischia spesso di fago- della guerra in Siria, è la storia di qua- citare l’equilibrio compositivo. È un ri- NOORANI POUR si 4000 rifugiati che non hanno mai schio comprensibile. D’altra parte, sen- potuto raggiungere le loro famiglie a za quest’immersione nell’orrore priva di Regista, produttore, sceneggiatore e mon- causa dei confini stabiliti dai gruppi ter- protezioni avremmo avuto un altro film, tatore, Behrouz Noorani Pour è nato a Sa- roristici. Molti di loro hanno dovuto fare meno potente e inchiodante. L’iraniano nandaj, capoluogo della provincia iraniana sacrifici e scelte difficili per sopravvive- Behrouz Noorani Pour, che proviene del Kurdistan. Ha iniziato la sua carriera re, nella speranza di un futuro migliore. dal documentario, sceglie sì la stra- artistica e cinematografica nel 1999 pres- da del realismo ma astratto e a tratti so l’Iranian Young Cinema Society. I suoi La lotta per la sopravvivenza di una simbolico, deformando quasi imper- cortometraggi sono stati selezionati in nu- enclave di profughi curdi nel corridoio cettibilmente il quadro oggettivo per merosi festival cinematografici nazionali e montuoso al confine tra Turchia, Siria e svelarne il profilo maligno. Il risultato è internazionali. Ha inoltre diretto importanti Kurdistan iracheno. Violenze, privazioni un’evocazione terrificante dell’inferno documentari, tra cui A157 (2015) che si è e traffici indicibili scandiscono i giorni in terra, dove le soglie territoriali e vitali aggiudicato diversi premi e riconoscimenti. di questi dannati mentre la neve scen- sono vertiginosamente mobili. Diffici- de sulle miserie e le devastazioni della lissimo orientarsi, mantenere un ordine guerra coprendo tutto con un silenzio diegetico, un punto di vista affidabile. irreale. Con Dayan siamo dalle parti La cifra è quella di un progressivo ot- FILMOGRAFIA SELEZIONATA tenebramento prospettico e morale, dell’instant-movie: la denuncia della Khoda Eshtebah Nemikonad disperata situazione curda è più che che solleva il montaggio dal ruolo di (God Doesn’t Make a Mistake; cm/doc; 2013); mai attuale (qui siamo nel 2014, in pie- collante narrativo per utilizzarlo come Melodihaye Sarzameen-e Madari no conflitto con l’Isis, ma la realtà dei sintomo, reagente discorsivo accanto (Melodies From My Homeland; doc; 2013); curdi non è meno difficile oggi, dopo ai volti, ai corpi e ai riverberi di spazi A157 (doc; 2015); che l’Occidente li ha abbandonati al sconvolti. Costrittivi non perché chiusi Dayan (2018). loro destino) e la prossimità emotiva ma perché sinistramente indefiniti.

29 2018

Drammatico Israele; 2017 DCP (1:1.89); col. 88’ V.O. con sottotitoli in italiano

DOUBTFUL (MUTALIM BESAFEK) © Shai Goldman di Eliran Elya

INTERPRETI: Ran Danker Assi, Adar Hazazi Gersch Eden, Yaakov Aderet Nachum, Osher Amara Daniel, Liron Ben-Shlush Liraz, Elroi Fass Naor, Melodi Frank Alma, Shalev Girgin Michael, Batel Moseri Rina, Hilla Sarjon Alma | SCENEGGIATURA: Eliran Elya | FOTOGRAFIA: Shai Goldman | MONTAGGIO: Arik Lahav Leibovich | MUSICA: Yoram Hazan, Ran Elimelech | SUONO: Yossi Appelboim | SCENOGRAFIA: Yoav Sinai | COSTUMI: Sarit Sharara | PRODUZIONE: Oren Rogovin per Rogovin Brothers; con il sostegno di: Israeli Film Fund, Gesher Film Fund, YES © Shai Goldman © Vered Adir © Vered

30 2018

SINOSSI ELIRAN Assi, sceneggiatore e poeta, è pieno per evitare che il carattere irrequieto di dubbi e inquietudini esistenziali. del ragazzo provochi una tragedia. ELYA Adir © Vered Condannato ai lavori di pubblica uti- lità per aver provocato un incidente Ispirato a una storia vera, Doubtful è l’o- Il regista e sceneggiatore Eliran Elya, è un guidando in stato di ebbrezza, viene pera prima di Eliran Elya: un film onesto giovane filmaker cresciuto a Or Yehuda. inviato a tenere un laboratorio di film- e duro in cui la forza dirimente dell’amici- Dopo aver effettuato il servizio militare making a Beersheba per un gruppo zia non è sufficiente a dirottare la vita del e terminati gli studi di cinema presso la di ragazzi agli arresti domiciliari, che giovane protagonista verso un lieto fine. scuola “Camera Obscura” di Tel Aviv, con stanno scontando la loro pena presso Le ricorrenti riflessioni di Assi sulla veridi- la regia di diversi cortometraggi al suo atti- il centro di recupero del quartiere. Ini- cità della percezione finiscono per costi- vo è tornato a Or Yehuda come insegnante zialmente messo in difficoltà dalla per- tuire l’unica via d’uscita per Eden: dubi- e ha iniziato un pionieristico programma sonalità irruenta e problematica dei tare della realtà, sperare che sia solo un presso la scuola media “Yuvalim”. Nel cor- ragazzi, Assi riuscirà a catturarne l’at- sogno. Il rapporto ampiamente esplora- so dei suoi studi cinematografici, Eliran ha tenzione incoraggiandoli a sfruttare la to tra maestro e allievo è reso qui interes- avuto modo di lavorare con alcuni giovani problematici a Beersheba, dove è entrato telecamera come mezzo espressivo e sante; il realismo del film – che non sfug- in contatto con ragazzi speciali e di talento coinvolgendoli nelle sue riflessioni esi- ge un confronto con certo Ken Loach o che hanno costituito l’ispirazione per il suo stenziali. Sebbene avviatosi nel segno con i fratelli Dardenne – è esaltato dalle primo lungometraggio, Doubtful. dello scontro, presto si crea un rap- straordinarie interpretazioni dei ragazzi porto particolare tra Assi e Eden, uno del centro, tutti attori non professionisti; dei più aggressivi del gruppo, legame coerente e pulito anche nella fotografia che si mantiene anche quando Assi e nel montaggio, il film unisce una trama terminerà il suo corso al centro di re- solida a un’attenzione per i piccoli gesti e cupero. Per quanto l’amicizia tra i due i tempi morti della vita quotidiana senza aiuti Eden ad aprirsi e a nutrire un so- perdere mordente né allentare eccessi- gno, Assi, non potrà tuttavia fare nulla vamente il proprio ritmo.

FILMOGRAFIA NOTE DI REGIA 15 Seconds (cm, 2009); Hanna’s Scent (cm, 2010); Nell’estate del 2010 sono stato mandato a tenere un Keshet Beanan (cm, Rainbow, 2012); seminario di cinema per i giovani dissociati e delinquenti a Dfika Ba’Delet (cm,A Knock On The Door, 2013); Beersheba. I ragazzi erano agli arresti domiciliari e hanno Mutalim Besafek (Doubtful, 2017). partecipato alle mie sedute non per loro volontà, ma dopo un certo numero di incontri, sono riuscito a coinvolgerli nella realizzazione di un video in cui raccontavano le loro storie e dovuto trovare un modo per raccontare la storia di quei che si concludeva con un omicidio. La sceneggiatura è stata “giovani dissociati”. scritta e diretta da Eden Ohayon, che infine ha pugnalato e La storia di Eden è quella di un ragazzo di oggi, che vive ucciso Gadi Vikhman. nell’odierno Israele. È una piccola storia su un “bambino a Non dimenticherò mai gli incontri con questi ragazzi e, dopo rischio”, simile a me. Sono cresciuto come Eden e vivo come aver terminato il mio lavoro, per la prima volta ho visto un Assi. Questa è la mia storia, la storia di un uomo a sua volta barlume di speranza per loro e che, nonostante tutto, la vita dissociato, che aspira a salvare giovani delinquenti che non sarebbe andata avanti. Tuttavia, a quanto pare il mondo vogliono essere salvati, attraverso l’arte. Tuttavia, l’incontro non funziona secondo formule matematiche; il mondo è tra queste due parti in stato di crisi favorisce un’opportunità costruito dalle circostanze. per la salvezza reciproca. Quando venni a conoscenza del coinvolgimento di Eden nel Doubtful è un film sul subconscio della società israeliana, un clamoroso omicidio a Beersheba, ero pieno di sentimenti di film su un cerchio che non si chiude mai, in cui il dolore è la rabbia. Quel giorno ho avuto la consapevolezza che avrei via della speranza e della redenzione.

31 2018

Drammatico Tunisia, Belgio; 2018 DCP; col. 102’ V.O. con sottotitoli in italiano FATWA di Mahmoud Ben Mahmoud

INTERPRETI: Ahmed Hafiane, Ghalia Benali, Sârra Hanachi | SCENEGGIATURA: Mahmoud Ben Mahmoud | FOTOGRAFIA: Mohamed Maghraoui | MONTAGGIO: Virginie Messiaen | MUSICA: Dhafer Youssef | SUONO: Faouzi Thabet | SCENOGRAFIA: Rahma Béjaoui | COSTUMI: Salah Barka | PRODUZIONE: Habib Bel Hedi & Hatem Ben Miled per Arts Distribution, Jean-Pierre e Luc Dardenne per Les Films du Fleuve

32 2018

SINOSSI MAHMOUD BEN Brahim Nadhour, un tunisino che dopo tunisino. Sul piano formale mantiene il divorzio si è trasferito in Francia, torna uno stile minimalista ed essenziale con MAHMOUD a Tunisi per seppellire il figlio Marouane, un’illuminazione fredda. Il ritmo è quello morto in un incidente motociclistico. di un giallo con le investigazioni del pa- Mahmoud Ben Mahmoud, sceneggiatore e Quando scopre che il giovane Maroua- dre e gli intrighi, in questo caso religiosi. regista tunisino-belga, ha al suo attivo di- ne militava in una organizzazione sala- Claustrofobico, quasi interamente gira- versi lungometraggi e documentari. fita, Brahim, decide di condurre delle to negli interni delle case e del quartiere Tra i suoi lavori più noti figurano: Traver- indagini per identificare le persone che dove il radicalismo prende piede. Chi è sées (1982), selezionato al 39mo Festi- lo hanno indottrinato. Man mano che il colpevole della deriva del ragazzo? Il val di Venezia, Chich Khan (Poussière de va avanti con le sue ricerche, Brahim padre che lavora nel turismo e se n’è an- diamant, 1991, diretto con Fadhel Jaïbi) inizia a dubitare della versione ufficiale dato, la madre che ha un nuovo com- presentato alla 44ma Quinzaine des Réal- sulla morte del figlio. pagno e scrive libri provocatori o gli isateurs, Les siestes Grenadine (1999), integralisti che gli hanno fatto il lavag- presentato a Cannes Junior, Wajd (Wajd ou Interessante riflessione interna all’Islam gio del cervello? Come in un altro film les Mille et Une Voix, 2001), presentato a Venezia 58, Le Professeur (2012) vincitore in chiave noir. Mahmoud Ben Mahmoud tunisino, Weldi, (Quinzaine des Réalisat- del Festival di Cartagine e Fatwa (2018) il è un veterano del cinema tunisino, clas- eurs 2018), il regista preferisce spostare suo sesto lungometraggio. Mahmoud Ben se 1947. Il film è coprodotto dai Darden- l’accento sullo sgomento e sul fallimen- Mahmoud ha anche tenuto per venticin- ne e ha avuto una lunga gestazione to dei padri per raccontare e spiegare il que anni seminari di sceneggiatura presso perché è stato censurato dal governo disorientamento dei figli. la Libera Università di Bruxelles.

NOTE DI REGIA

Che dipenda dal fatto di vivere in un ambiente chiuso o in clandestinità, o di non saper praticare altri discorsi se non di propaganda nelle moschee, nelle carceri e su internet, gli estremisti religiosi non si prestano al confronto. In Tunisia, malgrado la libertà di parola dopo la rivoluzione, raramente si è visto un leader salafita esprimere la propria posizione in TV o in un dibattito pubblico. Alla fine, solo la finzione è in grado di obbligarli a uscire fuori dal loro autismo ideologico per metterli di fronte alle loro contraddizioni. Succede FILMOGRAFIA SELEZIONATA anche che si riesca a rilevare ciò che resta in loro di umanità. Traversées (1983); Chich Khan (1991); Questo è il senso del mio approccio in Fatwa. Les siestes Grenadine (1999); Wajd (2002); L’obiettivo era anche quello di mettere a nudo l’attività Le Professeur (2012); Fatwa (2018). diabolica del fanatismo al quale il giovane Marouane cede. Il fatto è questo, né l’Islam tollerante che gli ha tramesso il padre né i valori progressisti che gli ha lasciato in eredità la contraddizioni e piccole contravvenzioni ai dogmi spesso ha madre sono stati sufficienti a renderlo immune al contagio la meglio rispetto a Dio. Brahim beve alcolici, scommette alle oscurantista. corse e non si è opposto al fatto che il figlio, studente di Belle Il film non vuole tuttavia essere legato a un senso di Arti, disegnasse il corpo nudo della sua ragazza. Il suo Islam fallimento ma cerca di evidenziare un altro Islam, positivo potrebbe essere considerato impuro, quello di un “cattivo e consensuale, rappresentato da Brahim Nadhour, il padre musulmano”, come sostengono i suoi avversari salafiti, ma ferito della vittima. Brahim incarna l’Islam della tolleranza e praticandolo in tal modo è rimasto dalla parte della civiltà. dell’apertura che scaturisce dalla fede, dalla cultura e dalla Ed è proprio quell’islam lì, dal volto umano, che sta pagando tradizione. A casa, la sua parte di uomo fatto di debolezze, il prezzo più alto per la violenza degli estremisti.

33 2018

Drammatico Libano; 2017 DCP; col. 90’ V.O. con sottotitoli in italiano HEAVEN WITHOUT PEOPLE (GHADA EL EID) di Lucien Bourjeily

INTERPRETI: Samira Sarkis Josephine, Laeticia Semaan Laila, Nadim Abou Samra Serge, Jenny Gebara Noha, Farah Shaer Rita, Ghassan Chemali Rabih, Jean-Paul Hage Elias, Hussein Hijazi Gaby, Etafar Aweke Zoufan, Wissam Boutros Antoine, Nancy Karam Christine, Mohammad Abbass Nabil, Toni Habib Samy, Ivy Helo Yara | SCENEGGIATURA: Lucien Bourjeily | FOTOGRAFIA: Ahmad Al Traboulsi | MONTAGGIO: Lucien Bourjeily | SUONO: Haitham Atme | SCENOGRAFIA: Maryam Hoballah, Joeanne Chaiban | COSTUMI: Linda Nafash | PRODUZIONE: Farah Shaer, Lucien Bourjeily

34 2018

SINOSSI LUCIEN Josephine, matriarca di una famiglia di cristiani ortodossi intorno alla ta- tentacolare, è felice perché per la pri- vola imbandita per la Pasqua – finché BOURJEILY ma volta in due anni è riuscita a riuni- un avvenimento (in questo caso una re tutti per il pranzo di Pasqua. Mentre busta di denaro che sparisce) non fa Nato a Beirut durante la guerra civile li- i familiari condividono felicemente il affiorare i profondi conflitti interni alla banese, Bourjeily ha cercato rifugio nella pasto, un incidente risveglia le tensioni famiglia. narrazione fin dalla tenera età. È scrittore e latenti tra i vari componenti della fami- Sullo sfondo: trent’anni di storia liba- regista sia di teatro che di film, riconosciu- glia, scatenando gradualmente il caos. nese, di tensioni politiche e religiose to a livello internazionale per il suo lavoro e il temperamento passionale della fa- nel teatro socio-politico immersivo e in- Film del genere “riunione di famiglia” miglia mediterranea. terattivo. Ha ricevuto la prestigiosa borsa che comincia conviviale – uno spac- Ottima opera prima. Dialoghi, attori, di studio Fulbright e in seguito ha comple- cato di quotidianità libanese a casa ritmo, tutto funziona. tato un master in cinema presso la Loyola Marymount University di Los Angeles. Ha realizzato diversi cortometraggi. Heaven Without People è il suo primo lungome- traggio.

FILMOGRAFIA Taht El Aaricha (cm, 2008); Akh Ursula Akh (cm, 2010); Ariel in Beirut (cm, 2013); Al Kamache (cm, 2013); Ghada El Eid (Heaven Without People, 2017).

NOTE DI REGIA Spesso pensiamo all’interreligiosità come a un banale sottoprodotto. La domanda è: possono le due anime di ostacolo tra due innamorati, ma la realtà è decisamente una società che ha scelto di seppellire il proprio passato più complessa quando la si osserva da vicino. Il dialogo tra violento attraverso un atto di amnesia volontaria, piuttosto confessioni diverse è molto più che una semplice rivolta che per mezzo di una vera riconciliazione, essere capaci di contro un sistema di cui potrebbero essere benissimo un andare oltre gli stereotipi con cui oggi si rappresentano?

35 2018

Documentario Filippine; 2017 DCP; col. 120’ V.O. con sottotitoli in italiano IN THE CLAWS OF A CENTURY WANTING (SA PALAD NG DANTAONG KULANG) di Jewel Maranan

INTERPRETI: Ritchel Anne Labial, Michael Aboganda, Michael “Micheal Liit” Labial Jr., Michaela “Tisay” Labial, Marvin “Akira” Arcillas, Mery Rose “Kirara” Arcillas, Mery Jane Arcillas, Nanay Arcillas, Eddie Gasita, Jive “Jebjeb” Gasita, Belen Gasita, Silveria “Paning” Mori | SCENEGGIATURA: Jewel Maranan | FOTOGRAFIA: Jewel Maranan | MONTAGGIO: Lawrence S. Ang, Jewel Maranan | SUONO: Francis Raphael Solajes, Mikael Andres Quizon | PRODUZIONE: Jewel Maranan per Cinema Is Incomplete

36 2018

SINOSSI JEWEL Quattro famiglie vivono in una barac- Le vite di tanti personaggi si incrocia- copoli nei dintorni del porto interna- no in questo doc, sostenuto anche MARANAN zionale di Manila, tra i punti più traffi- da Doha, che segue il ciclo della vita cati della città. Davanti a loro passano e il ciclo delle merci, tentando di trac- Jewel Maranan è una regista e produttri- ogni giorno le merci di tutte le nazioni. ciare i legami invisibili che uniscono ce indipendente di documentari, nonché Presto il porto richiede più spazio e questi due processi. In the Claws of a fondatrice della società di produzione e di- queste quattro famiglie devono spo- Century Wanting è una sinfonia visiva stribuzione Cinema Is Incomplete. Si è lau- starsi altrove. della crescente violenza quotidiana reata presso l’University of the Philippines connessa alle aspirazioni di una città Film Institute e successivamente ha con- globale. seguito il master in cinema documentario della scuola itinerante DocNomads di Li- sbona, Budapest e Bruxelles. È stata anche alunna della Berlinale Talents DocStation e del Doha Film Institute di Qumra. È inoltre attiva come promotrice dello sviluppo del genere documentario nel sud-est asiatico attraverso i network Dokyupeeps e SEA DocNet.

FILMOGRAFIA Tundong Magiliw: Pasaan isinisilang siyang mahirap? (Tondo, Beloved: To What Are the Poor Born?, 2012); Sa Palad ng Dantaong Kulang NOTE DI REGIA (In the Claws of a Century Wanting, 2017). Il film è ambientato nello storico distretto portuale di Tondo, di un Paese difficile, che resta però il nostro. Negli anni a Manila, il più densamente popolato del Paese. I suoi della mia gioventù vivevo, discutevo e cercavo di risolvere abitanti costituiscono un quarto della popolazione della i problemi della comunità insieme alle madri, agli operai capitale. È qui che i migranti provenienti dalle campagne e ai giovani, arrivando man mano a comprendere la si accontentano di alloggi di fortuna e condizioni di vita profondità della nostra sottomissione ai differenti livelli di precarie. colonialismo, le cui conseguenze sono sopravvissute alla Anche io ho vissuto l’esperienza di essere una nuova fine di quella stagione. Avevo quasi dimenticato la mia arrivata in città e ho facilmente intuito le contraddizioni di voglia di fare film. Tondo, che sebbene non sfuggano alla vista, richiedono In the Claws of a Century Wanting è un montaggio di un po’ di tempo per essere comprese. Ciò che mi ha osservazioni che mettono a confronto frammenti di vite lasciato perplessa all’inizio, è il modo in cui uno dei luoghi umane e scenari di industrializzazione. I personaggi sono simbolo dei nostri libri di Storia, si è trasformato in un molti anche se, in effetti, sono due: il luogo della produzione insediamento per le persone più povere del Paese. Tondo e del mercato e la gente circondata e permeata da esso. E infatti, come ci è stato insegnato, è il luogo di nascita del mentre il film si riferisce a una realtà epocale, il suo punto di movimento di liberazione e del suo padre fondatore, colui vista è molto vicino, fluttuante nel tempo dell’attesa, dello che ha gettato le basi per l’istituzione della Repubblica sviluppo, della letargia della sopravvivenza, consapevole e delle Filippine. insieme ignaro di quel che sarà. Sempre più mossa da questa ironica contraddizione, Se all’inizio, sono stata attratta dal passato di Tondo, ora nonostante avessi appena preso una laurea in cinema, sono attratta dal suo futuro e da ciò che rappresenta per mi sono ritrovata a frequentare la comunità per due me, per noi e per il resto di quello che viene comunemente anni, di cui uno come assistente sociale, ma anche come chiamato il “mondo in via di sviluppo”, un ordine stabilito osservatrice che cerca di venire a capo delle incongruenze di supremazia che è tanto certo quanto volatile.

37 2018

Drammatico Australia; 2018 DCP; col. 87’ V.O. con sottotitoli in italiano KAIROS di Paul Barakat

INTERPRETI: Chris Bunton Danny, Jerome Pride John | SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Paul Barakat | FOTOGRAFIA: Bryan Coelho, Samuel Lancaster | MONTAGGIO: Michelle St Claire | MUSICA: Amanda Brown | SCENOGRAFIA: Carla Barakat | PRODUZIONE: Paul Barakat, Carla Barakat per Sloane Street Films

38 2018

SINOSSI PAUL Danny, un ragazzo con la sindrome di ranno in lui una crisi di identità; John, Down, decide di dedicarsi all’arte della invece, a causa del suo ego ferito sarà BARAKAT boxe nella speranza di essere accetta- trasportato in un vortice oscuro da cui to e ottenere rispetto. Purtroppo, però, potrebbe non più fare ritorno. Regista, sceneggiatore e produttore. Ha durante una sessione di allenamento subito il fascino del cinema a soli 8 anni, con il suo trainer John, un ex pugile, Lungometraggio australiano indipen- dopo aver visto per caso il film di Martin si verifica un violento incidente. Di dente che ha richiesto due anni per la Scorsese Taxi Driver, e sin dall’adolescen- conseguenza, i due uomini si trove- sua produzione, Kairos è un dramma za ha iniziato a conoscere i vari aspetti ranno ad affrontare le loro paure più non convenzionale sulla boxe con la del mestiere cinematografico. Ha mosso profonde: Danny inizia frequentare straordinaria e innovativa interpreta- i primi passi nell’ambiente come opera- un laboratorio per artisti disabili, dove zione di Chris Bunton, un attore affet- tore e montatore freelance, ma diverse sperimenta strane visioni che scatene- to dalla sindrome di Down. sono state anche le sue prove da attore in produzioni cinematografiche, televisi- ve e teatrali. Ha scritto, prodotto e diretto numerosi e pluripremiati cortometraggi, tra cui Fragments (2004) e Gish, un pro- getto multimediale sulla fantascienza che includeva anche un fumetto realizzato in collaborazione con Marcelo Baez, artista della scuderia Marvel. Ha ricoperto il ruo- lo di Responsabile della didattica presso l’International Film School di Sydney (ora AFTT), la stessa scuola di cinema in cui si è laureato. Kairos è il suo lungometraggio d’esordio.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA Fragments (cm, 2004); Squalor (cm, 2012); Gish (cm, 2016); Kairos (2018).

NOTE DI REGIA Troppo spesso nel cinema i personaggi con disabilità Kairos mira a distruggere gli stereotipi e a promuovere sono relegati a ruoli minori e, ancora più spesso, sono l’inclusione. Credo che questa comunità meriti di interpretati da artisti senza disabilità. In generale sembra raccontare le proprie storie e di far ascoltare la sua voce. quindi esserci un malinteso su ciò che gli attori e i cineasti Sono uomini e donne che desiderano condividere le loro con disabilità sono in grado di fare e spesso questo ha esperienze e il loro talento con il resto del mondo, ma che significato che la comunità è stata emarginata e/o travisata. soprattutto vogliono essere capiti.

39 2018

Drammatico Germania; 2018 DCP; col. 91’ V.O. con sottotitoli in italiano LYSIS di Rick Ostermann

INTERPRETI: Louis Hofmann, Oliver Masucci, Noémi Besdes | SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Rick Ostermann | FOTOGRAFIA: Louis Hofmann, Oliver Masucci | MONTAGGIO: Julia Dupuis, Barbara Gies | MUSICA: PC Nackt | SUONO: Marcus Vetter | SCENOGRAFIA: Christian Binz | EFFETTI VISIVI: Peter Ruschel | PRODUZIONE: Stefan Sporbert, Rüdiger Heinze, Rick Ostermann per Zum Goldenen Lamm Filmproduktion

40 2018

SINOSSI RICK Dopo la morte della madre, un padre Due attori lasciati in mezzo alla natura decide di portare a fare rafting in un selvaggia, senza una sceneggiatura OSTERMANN luogo selvaggio il figlio, con cui ha ma con tre action camera (di cui due un rapporto distaccato, e la loro av- per le riprese in soggettiva) che sono Dopo il diploma delle scuole superiori, il ventura si trasforma ben presto in un parte integrante della trama. La storia regista e sceneggiatore Rick Ostermann viaggio per la sopravvivenza. L’espe- dei due personaggi si dipana trasfor- ha iniziato a lavorare su diversi set cine- rienza porterà padre e figlio a cono- mandosi ben presto in un’avventura matografici, prima nella produzione poi scersi meglio, anche riaprendo vec- mozzafiato, fatta di sopravvivenza, come location manager e infine come chie ferite che però daranno modo senso di colpa e speranza. primo aiuto regista. Il suo cortometraggio di fare vedere l’uno all’altro la propria Still, nel 2009 è stato proiettato in antepri- versione della loro storia. ma al festival Max Ophüls di Saarbrücken. Nel 2012 ha girato in Lituania il suo primo lungometraggio, Wolfskinder (da lui anche scritto) e presentato in anteprima alla 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinemato- grafica di Venezia e vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali. Al festival di Venezia ha partecipato anche nel 2017 con il suo secondo film, Krieg.

FILMOGRAFIA Der Aufzug (cm, 2001); Gleisviereck (cm, 2003); B-Side (cm 2004); Still (Silent, 2008); Sonnenaufgang (cm, 2012); Wolfskinder (2013); Krieg (2017); Lysis (2018).

NOTE DI REGIA Con Lysis è mia intenzione narrare la storia di una lato lo spettatore può avere lo stesso punto di vista del intensa lotta tra le anime ferite di un padre e suo personaggio nella finzione e, dall’altro, il personaggio figlio e quella di un reciproco risarcimento, come un fa in modo che il pubblico abbia la sua stessa visione kammerspiel ambientato in mezzo alla natura. Lysis è dal punto di vista emotivo. Esistono altri progetti un progetto cinematografico davvero speciale e unico cinematografici che hanno utilizzato questa tecnica di per me. Non è basato su una sceneggiatura definita, ripresa e prospettiva insolita, principalmente nei film ma è stato completamente improvvisato dagli attori. d’azione o di genere. Ma io volevo creare il dramma sin Lo stile e l’intenso lavoro con loro è stata una grande dall’inizio e stabilire una speciale vicinanza ai sentimenti avventura. Lo stile è molto particolare, perché da un dei personaggi.

41 2018

Documentario Italia; 2018 HD; col. 78’ MOTHER FORTRESS di Maria Luisa Forenza

INTERPRETI: Mother Agnes | SOGGETTO, FOTOGRAFIA E MONTAGGIO: Maria Luisa Forenza | PRODUZIONE: Maria Luisa Forenza per Damascena Film

42 2018

SINOSSI MARIA LUISA La Madre Carmelitana Agnes, assieme percorrono strade controllate da cec- a monaci e monache di diversi conti- chini dell’ISIS, Madre Agnes persegue FORENZA nenti (Libano, Portogallo, Francia, Bel- la missione di fornire aiuti umanitari gio, Cile, Venezuela, Colorado-USA), (cibo, vestiti, medicine) ai siriani im- Laureata in Lingue e letterature straniere, affronta gli effetti della guerra in Siria possibilitati ad espatriare. si diploma in Regia al Centro Sperimentale sul suo Monastero, situato ai piedi di Girato fra Siria, Svizzera e Italia, il di Cinematografia a Roma con Duetto trat- montagne al confine con il Libano film-documentario non racconta la to dai Racconti romani di Alberto Moravia, dove Al-Qaeda e ISIS insidiosamente guerra, bensì esplora la condizione e interpretato da Giulio Brogi. Assistente si nascondono. umana in tempo di guerra. È un viag- per Dino Risi, Francesco Maselli, Giancarlo Nonostante sia esso stesso bersaglio gio materiale e spirituale, una “storia Sepe, dopo un’esperienza a Belgrado con di attacchi terroristici, il monastero d’amore” la cui destinazione finale Dusan Makavejev, si dedica prevalente- accoglie orfani, vedove, rifugiati (cri- sarà Roma. mente a film-documentari dal forte taglio stiani e sunniti), vittime di una guerra storico-sociale, girati in Italia e all’este- fratricida che dal 2011 ha prodotto Un documentario che è come un rag- ro, con produzione e distribuzione RAI, RAI-TRADE, HISTORY CHANNEL, NETFLIX. caos e devastazione dal nord al sud gio di luce nell’abisso della guerra in Fra questi: Guatemala Nunca Mas (con Ri- della Siria. Organizzando un con- Siria. Il valore testimoniale del cinema goberta Menchù), Mussolini: l’ultima veri- voglio di ambulanze e camion, che nella sua più limpida espressione. tà, e Albino Pierro: inchiesta su un poeta, da cui nasce uno spettacolo teatrale mul- tilingue con Agneta Eckmanner, in scena a Roma e Stoccolma. Concependo la re- gia come appassionante lavoro di ricerca, continua a esplorare frontiere multidisci- plinari che si inverano nel racconto nato sul campo dall’incontro umano. Concepito a San Francisco, il film Mother Fortress è il risultato di questo sforzo conoscitivo ed NOTE DI REGIA espressivo. Mother Fortress è girato nel Monastero di Qarah secondo una personale ricerca fenomenologico-simbolica destinata ad essere trasgredita ogni qualvolta la realtà della guerra irrompe. La “manifestazione” di personag- gi, luoghi, elementi, eventi stabilisce le regole del racconto (il “cinema sovrano” di Lyotard?). Nella ricerca personale sul “Tempo” come idea-guida delle riprese, il FILMOGRAFIA film tenta di cogliere tempo mitico, tempo cronologico, tempo liturgico Duetto (cm/fiction, 1991); o kairos, colto nell’oscillazione fra realtà quantitativa e “dilatazione” del Breakfast in Belgrade (cm/doc, 1992); presente. Girato in condizioni di emergenza e pericolo incombente per Albino Pierro e la terra del ricordo (mm/doc, 1994); possibili attacchi di Daesh, il film è anche un documento della vita quo- Storie Vere (RaiTre-doc): Anab e le sue sorelle (1993), tidiana in Siria. Ritorno a Ventotene (1993), Esquilino City (1994), Nel film sono presenti sette lingue: francese, inglese, spagnolo, arabo, Io, tu e Lorenzo (1994), Ragazze FIAT (1995); portoghese, latino, italiano. Gran parte delle interviste sono in inglese. Guatemala Nunca Mas (mm/doc,1999); Le riprese sono state effettuate fra aprile 2014 e giugno 2017 in Siria (Da- Mussolini: l’ultima verità (doc, 2004); masco, Qarah, Tartus, Homs, Aleppo), in California (San Francisco e Bay Il carteggio Churchill-Mussolini (doc, 2004); Albino Pierro. Inchiesta su un poeta (mm/doc, 2008); Area), in Svizzera (Ginevra). Uomini e Terra (mm/doc, 2012); Il progetto è nato in California dove ho conosciuto Mother Agnes che a On the Journey (cm/fiction, 2014); novembre 2013 e aprile 2014 ha fatto un tour per università e parrocchie Giorgio Mattia (cm/doc, 2014); statunitensi raccontando degli attacchi al suo Monastero e preannun- Gianmarco Bellini (cm/doc, 2017); ciando la nascita del Califfato. Mother Fortress (doc, 2018).

43 Film Fest 2018 PREMI 2018

PREMIO TERTIO MILLENNIO Assegnato al miglior film del Festival da una Giuria interreligiosa composta da delegati delle comunità cattolica, protestante, ebraica, musulmana e ortodossa.

PREMIO SPECIALE TERTIO MILLENNIO PER LA COMUNICAZIONE Assegnato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo a un’opera, editoriale o audiovisiva, di argomento religioso, che si è particolarmente distinta nella veicolazione di valori spirituali in grado di interpellare l’attualità.

RdC AWARDS Gli RdC Awards sono i Premi della «Rivista del Cinematografo», che ogni anno vengono assegnati ai protagonisti del mondo del cinema, della televisione e della cultura. Tra i premiati delle passate edizioni: Marco Bellocchio, Paolo Conte, Carlo Lizzani, Valerio Mastandrea, Alberto Sordi, Matteo Garrone, Peter Bogdanovich, Alexandre Desplat, Gianluca e Massimiliano De Serio, Giuseppe Battiston, Gianni Amelio, Timothy Brock, Emma Dante, William Friedkin, Mario Martone, Pupi Avati, Giuliano Taviani, Paolo Virzì, Andrei Konchalovsky, Alberto Crespi, Gabriele Mainetti, Jonas Carpignano, Pivio e Aldo De Scalzi, Lino Guanciale e Serena Rossi. Il Premio Opera Prima - Sono arrivato prima!, è il riconoscimento assegnato alla migliore opera prima dell’anno secondo i lettori della «Rivista del Cinematografo».

• Premio Toni Bertorelli “Controluce” • Premio Opera Prima - Sono arrivato prima! • Premio Rivelazione 2018 • Premio Colonna Sonora • Premio Miglior Interpretazione Canora • Premio Diego Fabbri al miglior libro di cinema • Premio Navicella TV • Premio Navicella Cinema Italiano

PREMIO CONTEST NOI CI SIAMO - GIOVANI, VOGLIA DI PARTECIPAZIONE E RICERCA DI SENSO Il premio viene assegnato ai primi 3 classificati del contest di cortometraggi sul tema della manifestazione, valutati da una Giuria interreligiosa presieduta dalla regista Costanza Quatriglio e composta da delegati delle comunità cattolica, protestante, ebraica e musulmana.

Conduce la serata il giornalista Fabio Falzone, conduttore della trasmissione Effetto Notte (TV2000)

44 Film Fest 2018 PREMIO TONI BERTORELLI

“CONTROLUCE” SECONDA EDIZIONE Il premio è nato per ricordare Toni Bertorelli attore raffinato e grande interprete che grazie alla particolarità del suo volto, alla intensa profondità delle sue interpretazioni ed al suo carattere eclettico di artista, ci ha regalato in cinema, in teatro e in televisione, delle interpretazioni memorabili. La sua improvvisa scomparsa, nel maggio 2017, a soli 69 anni ci ha lasciato un senso di vuoto e di dolore per la perdita di un attore unico e insostituibile ma soprattutto di un uomo con una grande umanità e spiritualità, come appare chiaramente nel suo ultimo libro Voglio vivere senza di te. Un comitato assegnerà il Premio ad un attore e ad un’attrice che siano in qualche modo affini a Toni Bertorelli, e cioè fuori dai canoni consueti sia estetici che di recitazione, non importa che si tratti o meno di un protagonista, ma la cui interpretazione sia stata particolarmente significativa e inusuale in quest’ultimo anno. Il comitato della giuria è costituito da: Marco Bellocchio, Steve Della Casa, Piera Degli Esposti, Fabio Ferzetti, Roberto Herlitzka, Mario Martone, Davide Milani. I premi di questa seconda edizione 2018 sono rappresentati da due sculture in ceramica, appositamente realizzate dall’artista e attore Giorgio Crisafi.

Giorgio Crisafi è nato nel 1952 a Todi, dove ha frequentato il Liceo Classico per poi studiare Storia del Teatro e Storia dell’Arte all’Università di Bologna con Francesco Arcangeli, Flavio Caroli e Renato Barilli. Nella sua attività artistica alterna da sempre Teatro e Arte. In quarant’anni di attività come attore, ha partecipato a circa ottanta allestimenti con importanti compagnie primarie e Teatri Stabili Nazionali diretto da oltre quaranta registi. Dal 2004 è attivo nel proprio laboratorio a Todi per elaborare l’esperienza maturata nel campo della scultura in ceramica. Ha esposto a Roma e in Umbria, Emilia Romagna, Puglia, Calabria, recentemente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nella mostra La scultura ceramica contemporanea in Italia (2015). Vive a Roma. Hanno scritto sul suo lavoro di scultore: Fulvio Abbate, Nino Caruso, Renato Civello, Linda De Sanctis, Stefano Simoncelli, Bruno Ceccobelli, Gabriele Simongini, Ludovico Pratesi, Cristina Mancini, Riccardo Belloni, Marisa Zattini, Giosetta Fioroni, Franca Angelini, Andrea Baffoni, Carlotta Monteverde, Silvia Imperiale, Monica Zauli, Mariastella Margozzi, Lorenzo Fiorucci, Luigi Ontani, Gianna Besson, Francesco Paolo Del Re.

45 Film Fest 2018 PREMIO OPERA PRIMA SONO ARRIVATO PRIMA! SECONDA EDIZIONE

Qual è il miglior esordio italiano dell’anno? Quale opera prima nazionale ha colto nel segno? I lettori della «Rivista del Cinematografo» e del daily «cinematografo.it» sono stati chiamati a votare la loro Opera prima italiana preferita in una shortlist di 16 titoli indicata dalla redazione della Rivista. Saranno due lettori ad assegnare il Premio Opera Prima - Sono arrivato prima! durante la cerimonia degli RdC Awards.

BEATE (Italia, 2018; 90’ - Commedia)

Regia: Samad Zarmandilli; Interpreti: Donatella Finocchiaro, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Lucia Sardo; Soggetto e Sceneggiatura: Antonio Cecchi, Gianni Gatti, Salvatore Maira; Fotografia: Cristiano Natalucci; Musiche: Francesco De Luca, Alessandro Forti; Montaggio: Fabio Nunziata; Scenografia: Sabrina Coppolecchia; Costumi: Andrea Cavalletto; Suono: Giuseppe Angelelli, Arianna Arcangeli, Nadia Paone; Produzione: Dario Formisano per eskimo; Distribuzione: Europictures.

In una cittadina del Nordest, una fabbrica che produce e vende con successo lingerie sta per essere chiusa: i proprietari vogliono delocalizzare l’attività, lasciando le poche operaie senza lavoro. Nel vicino “Convento del Manto Santo”, un pugno di suore abili nell’antica arte del ricamo e devote alla salma mummificata della Beata Armida, rischiano di essere trasferite per lasciare il posto a un resort di lusso. Per opporsi a un destino già segnato, operaie e suore intraprendono una singolare collaborazione. Una moderna fiaba sociale e, al tempo stesso, una storia di riscatto, tutta al femminile.

BLUE KIDS (Italia, 2017; 75’ - Drammatico)

Regia: Andrea Tagliaferri; Interpreti: Fabrizio Falco, Matilde Gioli, Agnese Claisse; Sceneggiatura: Pierpaolo Piciarelli, Andrea Tagliaferri; Fotografia: Sara Purgatorio; Musiche: Leonardo Milani; Montaggio: Simone Manetti; Scenografia e Costumi: Mauro Vanzati; Suono: Vincenzo Urselli, Thomas Giorgi; Produzione: Matteo Garrone per Archimede con Rai Cinema; Distribuzione: Master Five Cinematografica.

Un fratello e una sorella, inseparabili ma soli. Un’eredità attesa ma poi svanita. Il confine tra la consapevolezza delle proprie azioni e la totale incoscienza di sé. Un gesto folle che li porterà su una strada senza possibilità di ritorno. È una storia d’amore e vendetta portata all’estremo, che trova fondamento nelle mancanze. La nostalgia della vita prima ancora di averla vissuta, la paura dei sentimenti, l’incapacità di comprenderli, conducono due fratelli in una bolla in cui tutto è possibile perché nulla sembra avere conseguenze.

46 Film Fest 2018

DEI PREMIO OPERA PRIMA (Italia, 2017; 90’ - Drammatico) Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Cosimo Terlizzi; Interpreti: Luigi Catani, Andrea Arcangeli, Martina Catalfamo, Angela Curri, Andrea Piccirillo, Matthieu Dessertine, Carla De Girolamo, Fausto Morciano, Andrea Renzi; Co-sceneggiatrice: Jean Elia; Fotografia: Federico Annichiarico; Musiche: Christian Rainer; Montaggio: Andrea SONO ARRIVATO PRIMA! Facchini; Scenografia: Isabella Angelini; Costumi: Sara Fanelli; Suono: Daniele Maraniello; Produzione: Riccardo SECONDA EDIZIONE Scamarcio, Viola Prestieri, Valeria Golino per Buena Onda con Rai Cinema; Distribuzione: Europictures.

Un ragazzo di campagna nel suo periodo di formazione sente la necessità di spostarsi verso la città, attratto dal mondo dell’intelletto e in conflitto con il mondo rurale che lo ha cresciuto. Eppure di quel mondo è ricco il suo immaginario, ma qualcosa lo spinge ad allontanarsi per crescere nel mondo che per lui è degli “Dei”. È la storia di un cambiamento, di una rinuncia, forse momentanea, alla terra.

DUE PICCOLI ITALIANI (Italia/Islanda, 2018; 94’ - Commedia)

Regia: Paolo Sassanelli; Interpreti: Francesco Colella, Paolo Sassanelli, Rian Gerritsen; Soggetto: Francesco Apice, Luca De Bei, Paolo Sassanelli; in collaborazione con Chiara Balestrazzi; Sceneggiatura: Francesco Apice, Chiara Balestrazzi, Paolo Sassanelli; Fotografia: Federico Annicchiarico; Musiche: Giorgio Giampà, Gyda Valtysdottir; Montaggio: Roberto Di Tanna; Scenografia: Daniele Frabetti; Costumi: Sara Fanelli; Suono: Iacopo Pineschi; Produzione: Tommaso Arrighi per Mood Film, in co-produzione con Gudrun Edda Thorhannesdottir per Duo Productions, in collaborazione con Rai Cinema; Distribuzione: Key Film.

Il rocambolesco viaggio attraverso l’Europa di Salvatore e Felice, due amici un po’ naïf in fuga da un paesino della Puglia, che si ritrovano catapultati a Rotterdam e poi in Islanda. Per la prima volta nella loro vita scopriranno cosa significa sentirsi vivi e felici e, con l’aiuto della generosa e stravagante Anke, supereranno le proprie paure e inibizioni. Il tema del film indaga, attraverso due personaggi borderline, i disagi e le difficoltà del vivere questo momento storico.

FAVOLA (Italia, 2017; 90’ - Commedia)

Regia: Sebastiano Mauri; Interpreti: Filippo Timi, Lucia Mascino, Luca Santagostino, Sergio Albelli, Piera Degli Esposti; Soggetto: Filippo Timi; Sceneggiatura: Sebastiano Mauri, Filippo Timi; Fotografia: Renato Berta; Musiche: Pivio & Aldo De Scalzi; Montaggio: Osvaldo Bargero, Susanna Scarpa; Scenografia: Dimitri Capuani; Costumi: Fabio Zambernardi; Suono: Alessandro Zanon; Produzione: Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar con Rai Cinema; Distribuzione: Nexo Digital.

Stati Uniti, anni 50. Tra barboncini impagliati, tè corretti al whisky, peccaminose lezioni di mambo e minacce d’invasioni aliene, Mrs. Fairytale passa le sue giornate rinchiusa nella sua meravigliosa casa dei sogni e senza un attimo di respiro. Un mondo surreale in cui le aspirazioni e i sogni dei personaggi prendono corpo, si scontrano, crollano e si realizzano. Un sogno, forse, in cui chiunque può finalmente essere chi vuole essere, ma dietro al quale si cela un’altra, sconvolgente realtà. Una commedia fantastica e surreale per confrontarsi con il tema attuale dell’identità, attraverso un’estetica sfarzosa e sorprendente.

47 Film Fest 2018

GLI ASTEROIDI (Italia, 2017; 91’ - Drammatico)

Regia: Germano Maccioni; Interpreti: Riccardo Frascari, Nicolas Balotti, Pippo Delbono, Chiara Caselli, Alessandro Tarabelloni, Adriana Barbieri; Sceneggiatura: Giovanni Galavotti, Germano Maccioni; Fotografia: Marcello Dapporto; Musiche: Lorenzo Esposito Fornasari; Montaggio: Corrado Iuvara, Paolo Marzoni; Scenografia: Nicola Bruschi; Costumi: Valentina Cencetti, Loredana Vitale; Suono: Giovanni Frezza; Produzione: Ivan Olgiati per Articolture, Emanuele Giussani per Ocean Productions, con Rai Cinema; Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà.

Pietro, nella confusione dei suoi diciannove anni, vaga insieme a Ivan attraverso una pianura fatta di fabbriche chiuse, poche speranze e piccoli espedienti, finché l’asteroide che minaccia di distruggere la Terra finisce per rivoluzionare il loro spazio vitale. Una provincia inesplorata diviene protagonista, attraverso il suo suggestivo paesaggio, di questo film-metafora (come il vagare dei ragazzi che, proprio come gli asteroidi, si perdono con traiettorie imprevedibili) e coraggioso.

HOTEL GAGARIN (Italia, 2018; 93’ - Commedia)

Regia e Soggetto: Simone Spada; Interpreti: Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D’amico, Caterina Shulha, Philippe Leroy; Sceneggiatura: Simone Spada e Lorenzo Rossi Espagnet; Fotografia: Maurizio Calvesi; Musiche: Maurizio Filardo; Montaggio: Clelio Benevento; Scenografia: Luisa Iemma; Costumi: Elena Minesso; Suono: Antongiorgio Sabia; Produzione: Marco Belardi per Lotus Production – una società Leone Film Group – con Rai Cinema; Distribuzione: Altre Storie.

Cinque italiani, spiantati e in cerca di un’occasione, vengono mandati a girare un film in Armenia. Appena arrivati scoppia una guerra e il sedicente produttore sparisce con i soldi. Abbandonati all’Hotel Gagarin, isolato nei boschi e circondato dalla neve, trovano il modo di inventarsi un’originale e inaspettata occasione di felicità che non potranno mai dimenticare. Una commedia divertente, poetica e sgangherata come i suoi protagonisti, che parla di sogni, di cinema e di incontri.

IL TUTTOFARE (Italia, 2018; 96’ - Commedia)

Regia e Sceneggiatura: Valerio Attanasio; Interpreti: Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi, Elena Sofia Ricci, Clara Maria Alonso; Fotografia: Ferran Paredes Rubio; Musiche: Pivio; Montaggio: Giuseppe Trepiccione; Scenografia: Luca Servino; Costumi: Andrea Cavalletto; Suono: Fabio Felici; Produzione: Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa per Wildside con Vision Distribution, in collaborazione con Sky Cinema; Distribuzione: Vision Distribution.

Antonio Bonocore, praticante in legge, sogna un contratto nel prestigioso studio del suo mentore, il principe del foro Salvatore “Toti” Bellastella. Per lui Antonio fa tutto: assistente, portaborse, autista e perfino cuoco personale. Quando Antonio supera brillantemente l’esame di Stato, ha finalmente la possibilità di diventare socio dello studio – che però è di proprietà di Titti, moglie di Bellastella – con un compenso eccezionale. Ma c’è ancora un favore da fare: sposare Isabel, l’amante argentina di Toti, per assicurarle la cittadinanza italiana… Commedia brillante e amara, che mette al centro un problema molto comune nel nostro Paese: la difficoltà a entrare nel mondo del lavoro.

48 Film Fest 2018

LA CASA DI FAMIGLIA (Italia, 2017; 90’ - Commedia)

Regia: Augusto Fornari; Interpreti: Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Matilde Gioli, Luigi Diberti; Soggetto: Andrea Maia; Sceneggiatura: Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli; Fotografia: Sebastiano De Pascalis; Musiche: Gianluca Misiti; Montaggio: Pietro Morana; Scenografia: Massimiliano Forlenza; Costumi: Elena Minesso; Produzione: Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Vision Distribution; Distribuzione: Vision Distribution.

Tre fratelli e una sorella, tanto diversi l’uno dall’altro e cresciuti in ricchezza in una bella villa di famiglia in campagna, per aiutare uno di loro in grave difficoltà economica, decidono di ricorrere all’unica soluzione possibile: vendere la casa paterna. Nessuno di loro può tuttavia immaginare che, il giorno dopo la firma dal notaio, possa accadere l’impensabile: il padre Sergio, in coma da molti anni, si risveglia... Da uno spettacolo teatrale di successo, è una storia di padri e di figli, tra momenti di nostalgia e incomprensioni, sorprese, equivoci, colpi di scena e gag esilaranti.

LA TERRA DELL’ABBASTANZA (Italia, 2018; 96’- Drammatico)

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Fabio e Damiano D’Innocenzo; Interpreti: Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini, Max Tortora, Luca Zingaretti; Fotografia: Paolo Carnera; Musiche: Toni Bruna; Montaggio: Marco Spoletini; Scenografia: Paolo Bonfini; Costumi: Massimo Cantini Parrini; Suono: Maricetta Lombardo; Produzione: Agostino, Giuseppe e Maria Grazia Saccà per Pepito Produzioni con Rai Cinema; Distribuzione: Adler Entertainment.

Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia di Roma. Sono bravi ragazzi, fino a quando, una notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i due ragazzi protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione per vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla.

MANUEL (Italia, 2017; 98’ - Drammatico)

Regia: Dario Albertini; Interpreti: Andrea Lattanzi, Francesca Antonelli, Renato Scarpa, Giulia Elettra Gorietti, Raffaella Rea, Giulio Beranek;Sceneggiatura: Dario Albertini, Simone Ranucci; Fotografia: Giuseppe Maio; Musiche: Ivo Parlati, Dario Albertini, Sarah McTeigue, Michael Brunnock; Montaggio: Sarah McTeigue; Scenografia: Alessandra Ricci; Costumi: Virginia Barone; Suono: Biagio Gurrieri; Produzione: Angelo e Matilde Barbagallo per BiBi film con Timvision Production; Distribuzione: Tucker Film.

Manuel, diciott’anni, esce da un istituto per minori privi di sostegno famigliare e, per la prima volta, assapora il gusto dolceamaro della libertà. Sua madre Veronica, chiusa in carcere, vorrebbe tanto tornare indietro e ricominciare. Questi i personaggi strappati dalla realtà e trasportati dentro un film che è prima di tutto un pedinamento sull’uomo, sulle sue speranze e le sue piccole viltà. Ma è anche la storia di un’attesa, un giro a vuoto dell’anima in un contesto periferico che diventa esso stesso personaggio.

49 Film Fest 2018

OVUNQUE TU SARAI (Italia, 2017; 89’- Commedia)

Regia: Roberto Capucci; Interpreti: Ricky Memphis, Primo Reggiani, Francesco Montanari, Francesco Apolloni, Ariadna Romero; Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Capucci, Francesco Apolloni; Fotografia: Andrea Arnone; Musiche: Marco Conidi, Daniele Bonaviri, Valerio Calisse; Montaggio: Francesco Galli; Scenografia: Gaspare De Pascali; Costumi: Alessia Condò; Suono: Alessandro Bianchi; Produzione: Roberto Cipullo, Mario Pezzi, Miriam Ruiz Mateos per Camaleo S.r.l., Ulula Films S.l.; Distribuzione: M2 Pictures.

Quattro ragazzi, amici da una vita, partono da Roma direzione Madrid per festeggiare l’addio al celibato di uno di loro, ma soprattutto per fare, come già altre volte, un viaggio insieme. In realtà il viaggio è anche un pretesto per andare a vedere la propria squadra del cuore in trasferta in Champions League. Nel loro percorso incrociano quello di Pilar, una splendida cantante spagnola che, inconsapevolmente, porta scompiglio all’interno di un gruppo affiatato favorendo, tra imprevisti, risate e situazioni rocambolesche, anche il venire a galla di diversità, insicurezze e parole mai dette. Al loro ritorno nulla sarà più come prima.

RESPIRI (Italia, 2017; 97’ - Thriller psicologico)

Regia: Alfredo Fiorillo; Interpreti: Alessio Boni, Pino Calabrese, Lidiya Liberman, Milena Vukotic, Eva Grimaldi, Eleonora Trevisani, Lino Capolicchio, Valentina Cenni; Soggetto e Sceneggiatura: Alfredo Fiorillo, Angela Prudenzi; Fotografia: Massimo Foletti; Musiche: Teho Teardo; Montaggio: Emanuele Bosco, Andrea Santoro, con la supervisione di Walter Fasano; Scenografia: Mauro Radaelli; Costumi: Sabrina Beretta; Produzione: L’Age d’Or, in collaborazione con Agresywna Banda; Distribuzione: Europictures e L’Age d’Or.

Francesco, un ingegnere quarantenne, dopo una misteriosa disgrazia si ritira a vivere in un paese sul lago d’Iseo. Con la figlia ancora piccola occupa l’antica villa di famiglia, una magnifica costruzione liberty lambita dalle acque. Nella grande casa vi è anche un’altra misteriosa persona, di cui si percepisce soltanto l’eco del respiratore che la tiene in vita. Ma ulteriori presenze non meno inquietanti, e decisamente più pericolose, si muovono intorno alla villa... Un viaggio nella mente all’insegna del glorioso cinema di genere italiano.

SAREMO GIOVANI E BELLISSIMI (Italia, 2018; 92’ - Drammatico)

Regia: Letizia Lamartire; Interpreti: Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Massimiliano Gallo, Federica Sabatini; Soggetto: Marco Borromei; Sceneggiatura: Marco Borromei, Letizia Lamartire, Anna Zagaglia; Fotografia: Giuseppe Chessa; Musiche: Matteo Buzzanca; Montaggio: Fabrizio Franzini; Scenografia: Laura Inglese; Costumi: Fiordiligi Focardi; Suono: Denny de Angelis; Produzione: CSC Production con Rai Cinema.

Isabella ha 18 anni nei primi anni Novanta, ed è una star. Incide un album che ha un enorme successo e che per un’estate intera passa su tutte le radio e le televisioni. Poi più niente. Oltre vent’anni più tardi, canta quegli stessi brani in un locale di provincia con suo figlio Bruno, chitarrista. È a causa del ragazzo che la sua carriera si è fermata, o almeno questo è quello che si racconta Isabella. Isabella e Bruno si allontanano e si riavvicinano con la stessa velocità di un riff new wave, più simili a sorella e fratello, intrappolati in un amore unico ed esclusivo. Il tramonto artistico per una e la possibilità di intraprendere un nuovo cammino musicale per l’altro metteranno a dura prova la loro unione.

50 Film Fest 2018

SCONNESSI (Italia, 2018; 90’ - Commedia)

Regia: Christian Marazziti; Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Stefano Fresi, Antonia Liskova; Sceneggiatura: Christian Marazziti, Michela Andreozzi, Massimiliano Vado, in collaborazione con Fabrizio Nardi e Gianluca Tocci; Fotografia: Maurizio Calvesi; Musiche: Stefano Switala; Montaggio: Luciana Pandolfelli; Scenografia: Simone Micheli; Costumi: Grazia Materia; Suono: Carlo Missidenti; Produzione: Roberto Cipullo, Mario Pezzi, Alberto Salerno per Camaleo S.r.l. in collaborazione con Falcon Productions Ltd, Vision Distribution; Distribuzione: Vision Distribution.

Il noto scrittore Ettore Ranieri, guru dell’analogico e nemico pubblico di internet, in occasione del suo compleanno invita nel suo chalet in montagna tutta la sua famiglia “allargata”. Quando il gruppo rimane improvvisamente senza connessione internet, tutti entrano nel panico con rocambolesche conseguenze. I segreti e le convinzioni dei protagonisti verranno presto ribaltate, la “sconnessione” li metterà di fronte a tutte le loro insicurezze e dovranno resettare e ripartire. Un film che fa riflettere su questa nuova dimensione comunicativa che oramai ci riguarda in prima persona.

THE END? L’INFERNO FUORI (Italia, 2017; 98’ - Horror)

Regia: Daniele Misischia; Interpreti: Alessandro Roja, Euridice Axen, Claudio Camilli, Carolina Crescentini, Benedetta Cimatti, Roberto Scotto Pagliara, Giada Caruso, Daniele Misischia, Massimo Triggiani, Marco Manetti; Soggetto e Sceneggiatura: Daniele Misischia, Cristiano Ciccotti; Fotografia: Angelo Sorrentino; Musiche: Isac Roitn; Montaggio: Federico Maria Maneschi; Scenografia: Noemi Marchica; Costumi: Ginevra de Carolis; Suono: Lavinia Burcheri; Produzione: Carlo Macchitella, Antonio Manetti, Marco Manetti per Mompracem con Rai Cinema; Distribuzione: 01 Distribution.

In una Roma frenetica e più congestionata del solito, Claudio, un importante uomo d’affari cinico e narcisista, rimane bloccato in ascensore a causa di un guasto. Quel fastidioso inconveniente sarà solo l’inizio. Bloccato tra due piani e intrappolato in una gabbia di metallo, dovrà fare i conti con qualcosa di disumano e aberrante. La città è in preda al delirio, un virus letale sta trasformando le persone. Solo l’istinto di sopravvivenza potrà contrastare l’apocalisse ormai inevitabile. Zombie-movie che dimostra quanto ancora oggi sia possibile – anche in Italia – realizzare opere di genere.

51 Film Fest 2018

CONTEST SECONDA EDIZIONE NOI CI SIAMO - GIOVANI, VOGLIA DI PARTECIPAZIONE E RICERCA DI SENSO

Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso, è il secondo concorso per cortometraggi promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con le comunità religiose che aderiscono alla XXII edizione del Tertio Millennio Film Fest. Quest’anno il focus è sui giovani, i loro valori, le difficoltà che oggi devono fronteggiare ma anche le risorse che sono capaci di tirare fuori per farlo al meglio. Anche la giuria del contest è giovane, composta da ragazzi esponenti delle varie confessioni religiose. Ai partecipanti (di età compresa tra 18 e 29 anni) è stato chiesto di realizzare un cortometraggio che raccontasse una gioventù “in uscita”, impegnata, che sa rinnovarsi senza per questo rinnegare tradizioni e radici, capace di rigenerarsi dialogando prima di tutto con i propri genitori, le prime guide. Tra tutti i lavori pervenuti – opere della durata minima di 1 minuto e massima di 15 minuti, inedite o edite, ma non in data anteriore al 1° gennaio 2017 – sono stati selezionati 10 cortometraggi, che saranno valutati dalla Giuria interreligiosa presieduta dalla regista Costanza Quatriglio. Verranno premiati i primi tre classificati.

52 Film Fest 2018

ASK THE DUST (CHIEDI ALLA POLVERE) (Italia, 2017; 12’ 58’’ - Documentario)

Un progetto di Elisa Battisti, Alberto Castelli, Diletta Dan, Giorgio Fabiano, Francesco Luciani, Matteo Vitelli; da un’idea di Matteo Vitelli; Interpreti: gli abitanti di Arquata del Tronto (AP); Riprese: Elisa Battisti, Alberto Castelli, Francesco Luciani, Matteo Vitelli; Musiche: Dusk di Ian Post, Life di Kevin Graham, Lighthouse di Michael FK, As Dust from the Ground, You walk on the Wind di The Soundkeeper, Motion di Tristan Barton; Montaggio: Matteo Vitelli; Produzione e distribuzione: YAK Production.

La storia di come una famiglia (e una comunità intera) stia cercando di risollevarsi dalla polvere che il “mostro senza volto” ha lasciato cadere sulla storia di Arquata del Tronto (AP).

DENISE (Italia, 2017; 14’ 59’’ - Drammatico)

Regia: Rossella Inglese; Interpreti: Gaya Carbini, Alessandra De Luca, Matteo De Buono; Soggetto e Sceneggiatura: Rossella Inglese; Fotografia: Andrea Benjamin Manenti; Musiche: Prof G; Montaggio: Rossella Inglese; Scenografia: Francesco Grossi; Costumi: Francesco Grossi, Andrea Benjamin Manenti; Suono: Silvia Orengo, Andrea Oppo; Montaggio sonoro: Silvia Orengo, Riccardo Gruppuso; Mixaggio sonoro: Theo Francocci; Produzione: Wave Cinema, Think’o Film, Massimiliano Zanin, Federico Lami; Distribuzione: Zen Movie.

Denise è un’adolescente ossessionata dal giudizio degli altri. Consapevole di essere costantemente osservata da una telecamera, si mostra allo spettatore in maniera sfacciata e provocatoria.

53 Film Fest 2018

LA FAIM VA TOUT DROIT (Italia, 2017; 14’ 57’’ - Drammatico)

Regia: Giulia Canella; Interpreti: Phénix Brossard, Laura Doni; Soggetto e Sceneggiatura: Giulia Canella; Fotografia: Martina Cocco; Musiche: Tommaso Ermolli, Guido Dalla Vecchia, Outkeen; Montaggio: Giulia Canella, Guido Tabacco; Scenografia: Flavia Lozano; Costumi: Micol Russo; Suono: Tommaso Barbaro, Luca Canzano; Montaggio e Mixaggio sonoro: Rachele Pittarello; Produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia, Giulia Canella; Distribuzione: Zen Movie.

Charles ripone le proprie speranze in una relazione immaginaria, sperando di sfuggire al rapporto drammatico che ha con il suo corpo e con il cibo.

INANIMATE (Italia/UK, 2018; 8’ 40’’ - Animazione)

Regia e Animazione: Lucia Bulgheroni; Interpreti: Erin Austen, Jay Taylor, Jassa Ahluwalia; Soggetto e Sceneggiatura: Andrew Eu, Lucia Bulheroni; Fotografia: Ronnie McQuillan; Musiche: José D. Pavli; Montaggio: Raphael Pereira; Scenografia: Kristina Kovcs; Supervisore VFX: Amy Gibson; Suono: Louise Patricia Burton; Produzione: NFTS - National Film and Television School, Lennard Ortmann; Distribuzione: Zen Movie.

Katherine ha una vita normale, un lavoro normale, un fidanzato normale e un appartamento normale. O almeno è quello che pensa fino al momento in cui tutto comincia a caderle letteralmente a pezzi!

KINTSUGI (Italia, 2017; 13’ 19’’ - Drammatico)

Regia: Danilo Greco; Interpreti: Cesare Felice, Carlo Fantinato, Domitilla Giovarruscio, Vittoria Felici; Sceneggiatura: Danilo Greco, Federica D’Ignoti, Marco Scali, Giuseppe Agrusta; Fotografia: Davide Ceccarelli; Musiche: Alessio Meleo ed Emanuele Scudo; Montaggio: Michelangelo Di Pierro; Scenografia: Andrea Squillace; Costumi: Silvia Tedesco; Suono: Andrea Oppo e Leonardo Savini; Produzione: Danilo Greco; Distribuzione: Premiere Film.

Un uomo anziano vive in una roulotte e ripara i vasi rotti con la tecnica kintsugi. L’amicizia con un giovane lo aiuterà ad affrontare un rapporto irrisolto della sua vita.

54 Film Fest 2018

UN MESTIERE QUALUNQUE (Italia, 2017; 12’ 55’’ - Drammatico)

Regia: Riccardo Federico; Interpreti: Lorenzo Di Paolo, Salvatore Mazza, Samuel C. Francese, Francesco M. Conti, Mattero Di Vincenzo, Davide Poli, Alessandro Greco, Andrea Dante Benazzo, Marco Patania; Soggetto: Riccardo Federico; Sceneggiatura: Riccardo Federico; Fotografia: Marco Valerio Carrara; Musiche: Noyz Narcos, Cor Veleno, Primo Brown (musiche non originali); Montaggio: Giovanni Santonocito; Scenografia: Jacopo Viola, Vanessa Fedele; Costumi: Luchino Masetti, Roberta Prosperi; Suono: Luca Cafarelli; Produzione: Riccardo Federico; Distribuzione: Visioni Corte Film Festival, Viveredicinema.

Lorenzo è un ragazzo che vive da solo con suo padre. In seguito a una lite, decide di lasciare casa e prova a guadagnare qualcosa vendendo marijuana. Presto, però, si renderà conto che la cosa più difficile nella vita non è la ribellione, ma sapersi prendere le proprie responsabilità e, quindi, crescere.

IL NOSTRO LIMITE (Italia, 2017; 10’ 07’’ - Drammatico)

Regia: Adriano Morelli; Interpreti: Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo, Marcomario De Notaris, Emanuele Vicorito; Soggetto e Sceneggiatura: Adriano Morelli, Elena Starace; Fotografia: Emanuele Pasquet; Musiche: Marco Mantovanelli; Montaggio: Irene Vecchio; Scenografia: Davide Carità; Costumi: Melissa Piro, Cristian Antonio Auricchio; Suono: Luca Ranieri; Produzione: Sly Production, O’Groove, Nayan Tara, Entropia Digital Post Production, Silvestro Marino, Carla Carfagna; Distribuzione: Zen Movie.

Luigi e Franco, due giovani ragazzi nati e cresciuti nel quartiere del mercato di Resina, si amano segretamente ma sono costretti a vivere una bugia, condannandosi a una vita infelice.

OSSA (Italia, 2018; 11’ 59’’ - Drammatico)

Regia: Lorenzo Pallotta; Interpreti: Alessio Geminiani; Soggetto e Sceneggiatura: Lorenzo Pallotta e Rossella Inglese; Fotografia: Andrea Benjamin Manenti; Musiche: Bruno Falanga; Montaggio: Massimo Da Re; Scenografia e Costumi: Lorenzo Pallotta; Suono: Silvia Orengo; Montaggio sonoro: Matteo Pagliarossi; Mixaggio sonoro: Federico Nosari, Riccardo Baldoni; Produzione: Limbo Film, Lorenzo Pallotta, Zen Movie, con Fedra Film; Distribuzione: Zen Movie.

Alessio è un ragazzo di tredici anni affetto da DEP, disturbo evitante di personalità. In fuga da casa, si rifugia in un posto lontano dalla città e dalle persone: la natura è il paradiso più sicuro.

55 Film Fest 2018

PENELOPE (Italia, 2018; 6’ 29’’ - Drammatico)

Regia: Luca Rabotti; Interpreti: Valeria Rovetta, Marco Granati, Gaia Panni, Nino Jesus Barin; Soggetto e Sceneggiatura: Luca Rabotti; Fotografia: Gaia Panni; Musiche: Autori vari; Montaggio: Gaia Panni, Luca Rabotti; Scenografia: Sara Scaglia; Costumi: Camilla Rovetta; Produzione: Brixiart Visual, Luca Rabotti e Gaia Panni; Distribuzione: Premiere Film.

Penelope prova a gestire la propria solitudine. È proprio vero che non le manca niente?

PIANO TERRA (Italia, 2018; 15’ - Drammatico)

Regia: Natalino Zangaro; Interpreti: Daphne Scoccia, Sandra Ceccarelli, Sara Brait, Morris Sarra e con Pino Calabrese; Soggetto e Sceneggiatura: Natalino Zangaro; Fotografia: Francesco Altamura; Musiche: Mother di Magical Beasts; Montaggio: Ginevra Giacon, Natalino Zangaro; Scenografia: Laura Nannini; Costumi: Maisha Grispino; Montaggio e Mix audio: Alessandro Bonfanti; Produzione: Anna De Marco, Natalino Zangaro; Distribuzione: Premiere Film.

Gloria, una giovane donna incinta deve scontare una pena in carcere al termine della gravidanza. Un incontro in ospedale cambierà il corso della sua vita.

56 Film Fest 2018

La Fondazione Ente dello Spettacolo, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e presieduta da Mons. Davide Milani, dal 1946 è impegnata nella diffusione, promozione e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia. La Fondazione si pone come riferimento imprescindibile per cinefili, istituzioni e operatori del settore. Collabora attivamente con tutte le principali realtà artistiche e industriali del panorama cinematografico italiano e internazionale, è presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un proprio spazio e collabora con il MiBAC - Ministero per i beni e le attività culturali. Tra le varie attività svolte nel corso degli anni, la Fondazione è stata impegnata nell’organizzazione di eventi culturali, convegni e seminari nazionali e internazionali, festival, rassegne, anteprime cinematografiche e mostre fotografiche sui temi del cinema. È presente con una propria redazione e un proprio portale nei principali festival cinematografici del mondo. Svolge attività di editoria tradizionale, pubblicando e promuovendo opere a firma di esperti del settore e in collaborazione con i più importanti atenei italiani, ed elettronica con il portale www.cinematografo.it. Dal 1928 la Fondazione pubblica la «Rivista del Cinematografo», il più antico periodico italiano di critica cinematografica. Da sempre sensibile al tema dell’educational, la Fondazione ha organizzato negli anni stage di critica cinematografici con altre importanti realtà del settore, come i francesi “Cahiers du Cinema” e il Centro Sperimentale di Cinematografia.

57 Film Fest 2018

INDICE 2 Colophon Fondazione Ente dello Spettacolo | Tertio Millennio Film Fest 3 Giuria Tertio Millennio | Giuria Contest Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso 4 Partner 5 Ringraziamenti 7 Introduzione 8|9 Zan (Killing) di Shinya Tsukamoto 10|11 Non Fiction (Doubles vies) di Olivier Assayas 12|15 Burning Bush (Hořící keř/Il roveto ardente) di Agnieszka Holland 16|17 Sad Hill Unearthed di Guillermo de Oliveira 18|19 Alganesh - All’orizzonte una speranza di Lia e Marianna Beltrami 20|21 Il fattore umano, lo spirito del lavoro (The Human Factor, Spirit of Work) di Giacomo Gatti 22|23 Il mondo addosso (The World On Their Shoulder) di Costanza Quatriglio 24|25 La cotta (The Crush) di Ermanno Olmi 26|27 A Bluebird In My Heart (Tu ne tueras point) di Jérémie Guez 28|29 Dayan di Behrouz Noorani Pour 30|31 Doubtful (Mutalim besafek) di Eliran Elya 32|33 Fatwa di Mahmoud Ben Mahmoud 34|35 Heaven Without People (Ghada el eid) di Lucien Bourjeily 36|37 In the Claws of a Century Wanting (Sa palad ng dantaong kulang) di Jewel Maranan 38|39 Kairos di Paul Barakat 40|41 Lysis di Rick Ostermann 42|43 Mother Fortress di Maria Luisa Forenza 44 Premi 2018 45 Premio Toni Bertorelli “Controluce” 46/51 Premio Opera Prima - Sono Arrivato Prima! 52/56 Contest Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso 57 Fondazione Ente dello Spettacolo

58 Film Fest 2018

INDICE 2 Colophon Fondazione Ente dello Spettacolo | Tertio Millennio Film Fest 3 Giuria Tertio Millennio | Giuria Contest Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso 4 Partner 5 Ringraziamenti 7 Introduzione 8|9 Zan (Killing) di Shinya Tsukamoto 10|11 Non Fiction (Doubles vies) di Olivier Assayas 12|15 Burning Bush (Hořící keř/Il roveto ardente) di Agnieszka Holland 16|17 Sad Hill Unearthed di Guillermo de Oliveira 18|19 Alganesh - All’orizzonte una speranza di Lia e Marianna Beltrami 20|21 Il fattore umano, lo spirito del lavoro (The Human Factor, Spirit of Work) di Giacomo Gatti 22|23 Il mondo addosso (The World On Their Shoulder) di Costanza Quatriglio 24|25 La cotta (The Crush) di Ermanno Olmi 26|27 A Bluebird In My Heart (Tu ne tueras point) di Jérémie Guez 28|29 Dayan di Behrouz Noorani Pour 30|31 Doubtful (Mutalim besafek) di Eliran Elya 32|33 Fatwa di Mahmoud Ben Mahmoud 34|35 Heaven Without People (Ghada el eid) di Lucien Bourjeily 36|37 In the Claws of a Century Wanting (Sa palad ng dantaong kulang) di Jewel Maranan 38|39 Kairos di Paul Barakat 40|41 Lysis di Rick Ostermann 42|43 Mother Fortress di Maria Luisa Forenza 44 Premi 2018 45 Premio Toni Bertorelli “Controluce” 46/51 Premio Opera Prima - Sono Arrivato Prima! 52/56 Contest Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso 57 Fondazione Ente dello Spettacolo 2018

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE FINO A ESAURIMENTO POSTI

TERTIO MILLENNIO FILM FEST

Informazioni e prenotazioni: Fondazione Ente dello Spettacolo Via Aurelia, 468 - 00165 Roma Tel. 06 96519200 [email protected] www.tertiomillenniofilmfest.org

Cinema Trevi - Cineteca Nazionale Vicolo del Puttarello, 25 Tel. 06 6781206

Filmoteca Vaticana Palazzo San Carlo Città del Vaticano (ingresso Piazza del Sant’Uffizio)