Anno XXVI. Marzo 1902 N 3.

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APrimo Leone operatore XIII salesiano NEL SUO P ontificale Giubileo

CULMINE RARO TOCCATO DI LONGEVITÀ GLORIOSA

TRA GUERRE, SCHERNI, AMAREZZE E MENZOGNE

SEMPRE FISSO NELLA LUCE CHE GLI PIOVE DALL'ALTO

FORTE DI UNA CAUSA

CHE È FORTE DI PIETRO, DI GREGORIO, DI PIO NONO

LA PIA SOCIETA SALESIANA

ONORATA DELLA SUA BENEVOLENZA PATERNA UMILIA I SUOI AUGURI, I SUOI VOTI FELICE

SE UN APOSTOLICA BENEDIZIONE LA RENDA PIU' EFFICACE E ANIMOSA A LAVORAR IN QUELLA PARTE DI GREGGE

DI CUI EGLI È IL SUPREMO PASTORE

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SOMMARIO - TESTO : A Leone XIII pag . 65 Grazie di Maria Ausiliatrice 84 Il Giubileo Pontificale 66 Cronaca del Movimento salesiano . . 88 Pagina intima 71 Necrologia : Teologo Reviglio - Avv . Francesco Zucchi Il Patrono dei nostri laboratorii 72 Pecoroni 93 Per gli emigrati italiani . Cooperatori defunti 95 Missioni - Matto Grosso : In mezzo alle tribù dei Bacairjs e Illustrazioni - Il Redentore morto, pag. 73 - Una grandiosa dei Cajabis - Equatore : Attraverso le foreste del Vica- processione a Buenos Aires, 75 - Il Rappresentante del Suc- riato di Mendez - In fascio : Puntarenas - Isola di cessore di D . Bosco a Nictheroy di Brasile, 76 - Le officine Giamaica . 76 S. Giuseppe di Lisbona, 79, 81, 83 - Lo scuola di Religione Bozzetti Patagonici 83 di Catania, 89 - Laboratorii in la Paz di Bolivia, 90, 91 .

Iubileo P IL G ontificale

18 78 - 20 febbraio - 1903

IL 20 scorso febbraio il sommo Leone XIII cominciò felicemente l'anno ventesimoquinto del suo glorioso Pontificato . Il mondo cattolico, come abbiamo già accennato nei precedenti fascicoli, si preparò a manifestare nel corso di tutto quest'anno con trasporto di santo giubilo la lieta ricorrenza di una data che rimarrà me- moranda ed al Vicario di Gesù Cristo in terra ed alla Chiesa Cattolica . Ed è giusta e doverosa cosa questo giubileo : le alle- grezze dei figliuoli tripudianti nell'amore intenso ed inestinguibile verso il Pastor delle somme Chiavi, il loro amatissimo Padre e Pontefice ! Se la Chiesa di Gesù Cristo (come bellamente si esprime l'Angelo della diocesi di Gaeta (1) nell'affettuosa sua Pastorale annunziante il fausto av- venimento) è ai giorni nostri oppressa ed afflitta in mille guise, non le mancano però in pari tempo eventi e fatti bastevoli a consolarla . Spoglia del suo patrimonio con cui provvedeva al culto divino, al decoro dei sacri templi, al sollievo di molti poveri e bisognosi ; cacciata dai chiostri, alla cui ombra vedeva i liberi suoi figli fiorire in arti, in scienze, in virtù, in santità ; privata di giovani figli, che dal servizio di lei vengono annualmente tratti a quello dello stato ; ridotta la sua azione fra le sole pareti dei templi, e fra esse ancora testè ristretta e ferita ; ha avuta ella nel volger di otto lustri a questa parte, ben giuste ragioni di metter voci di lamento e di dolore .

(1) Facciamo nostri pressochè tutti i suoi pensieri, togliendoli dall'ottimo periodico La Campania (Abb. annuo L. 3. Rivolgersi al Direttore Vincenzo Arciprete Ruggero- Maranola), e adattandoli allo spirito del nostro periodico .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it Nell'odio però e nella guerra contro di lei, fidente nel suo Dio ha provato talora gioie e conforti degni di Lei . Serena nell'aspetto ha visto l'un dopo l'altro cadere ai suoi fianchi coloro che ne speravano la fine, e pietosa nel ciglio, qual madre sugli estinti figliuoli, ha pregato pace sulla loro tomba . Ha visto rallegrarsi i solitari chiostri di nuovi abitatori, ha visto dalle vie del secolo correre e dedicarsi al suo servizio figliuoli nobili e generosi, e sorgere nuovi istituti, aprirsi nuove scuole, formarsi nuove società, e adunarsi federazioni d'ogni sorta, sodalizi, congressi, dai quali de- riva agli individui, alle famiglie, alla società un'azione benefica e salutare . E il Capo di lei, il Supremo Gerarca, il Padre universale dei fedeli, il sapientissimo Leone XIII, se pur Egli fu ed è tuttavia segno all'odio ed alla persecuzione, ai disprezzi ed alle amarezze, ha pur provato alla sua volta gioie e conforti e ne prova attualmente pel suo Giubileo Pontificale . Questo nuovo suo Giubileo Pontificale, dopo gli altri due già celebrati, del Sacerdozio cioè, e del suo Episcopato, come devono guardarlo i Coo- peratori di Don Bosco? Su, in alto i nostri cuori e le nostre menti ; esso non è da tenersi altrimenti, se non come un beneficio grande e singolare, che il provvido Iddio largisce al nostro amatissimo Padre e Pastore .

Autore della vita d'ogni uomo non è altri che Iddio. Egli nella sua infinita potenza e sapienza , come crea dal nulla le cose che non sono, così forma anche l'uomo, e fin dai primi istanti di sua esistenza lo conosce, lo predestina, e gli segua un certo numero di anni e di giorni oltre i quali egli andare non potrà . Però, corta o lunga che sia la vita di ciascuno, ella è sempre un bene e un dono di Dio ; dono di Dio, perchè egli solo a tutti la dà e a tutti la conserva : di guisa che se restasse di sorreggerci colla forte sua mano, noi cadremmo nel nulla donde fummo tratti, come cade nel fondo la pietra lasciata da chi la sosteneva . Inoltre, corta o lunga che sia la vita, perchè è un bene e dono ottimo a noi dato di lassù dal Padre dei lumi, è sempre cara, sempre desiderata ; epperò ognuno dal suo canto si studia a tutto potere di mantenerla e migliorarla, di farla comechessia lunga e felice . Per essa s'imprendono negozi, si durano fatiche, si edificano case, s'innalzano patagi, si coltivano campi, si esercitano arti e santamente si porta invidia e si mostra venerazione e allegrezza a colui che, a traverso i mali e i pericoli della terra, sano, vegeto, lieto pur giunge fortunato all'età della vecchiezza . Ora chi non si allegrerà in cuor suo, e non ammirerà un benefizio singolare di Dio nell'uomo singolare del nostro secolo, nel regnante Ponte- fice Leone XIII, che lo scorso febbraio, sano, vegeto, forte, contò già l'anno ventesimoquinto del suo Pontificato, ed il due del corrente mese il novan- tesimo secondo della sua età ? Chi non dirà che malgrado le fatiche, i dolori, le amarezze, sotto al cui peso soccomber dovea, la sola destra di Dio l'abbia sorretto e condotto da fargli vedere il giorno delle argentee sue nozze ponti- ficali? E questa longevità del nostro amatissimo Padre e Pontefice è un beneficio singolare largito da Dio a lui come premio delle sue apostoliche

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it fatiche, del bene operato durante il suo governo nella Chiesa . Ed oh ! quali fatiche non ha Egli durate! quale bene non ha operato ! Chi non sa i fatti gloriosi del suo pontificato? Chiamato con voce del cielo nel 1878 al trono di Pietro, mise mano con tutto l'ardore dell'animo, al vasto edificio e governo della Chiesa, e con sapientissime encicliche, bolle e costituzioni provvide ai molteplici e impe- riosi bisogni della stessa . Provvide fin da principio della sua elezione alla costituzione della Gerarchia Cattolica in Iscozia, deplorò i mali che afflig- gono il consorzio umano pel disprezzo di ogni autorità umana e divina . Richiamò in vigore gli studi filosofici ; parlò sul matrimonio religioso, tanto minacciato e combattuto presentemente ; ragionò sulla natura, le norme, i diritti e i doveri del principato politico . Volgendo inoltre i suoi occhi alla nobilissima nazione francese ne deplorò il cattivo governo ; guardando alla nostra Italia, ne lamentò i mali ; pensando al bene delle Americhe, istituì canonicamente un collegio per gli Stati Uniti ; e mirando alla regione africana ristabilì l'antica sede episcopale di Cartagine, elevandola a Metropoli . A chi poi non son note le sapientissime encicliche per la cristiana costituzione degli Stati, per la costituzione della gerarchia cattolica nell'In- dostan e quelle sulla libertà umana, sull'ardua e agitata questione operaia, sulla Massoneria, sulla unione delle Chiese, sullo Spirito Santo, sul Rosario, su Cristoforo Colombo, e varie altre su altri importanti argomenti? Chi non sa dei molti Beati da lui innalzati agli onori degli altari, ad eccita- mento della virtù e della santità, a cominciare dal Beato G . B . de Rossi insino alla Beata Rita della Cascia? Chi non sa delle Missioni Cattoliche estese dappertutto, durante il suo pontificato, in Europa, in Asia, in Africa, in America ed in Oceania? Si contano sino a 30 le nuove Prefetture Apo- stoliche, 49 i Vicariati Apostolici, 2 le Delegazioni Apostoliche, 2 le Ab- bazie Nullius, 100 nuove Sedi Vescovili, 17 Sedi Arcivescovili, da Sedi già esistenti, 13 nuove Sedi Arcivescovili e due nuove Sedi Patriarcali . E non fu Egli, il Venerando Pontefice, che eletto arbitro nel conflitto sorto fra la Germania e la Spagna nel possesso delle Caroline e Palos nel Pacifico, compose le due discorde, potenze e fe' loro deporre le armi? Non fu Egli che diede potente impulso alle lettere ed alle scienze, e aprendo gli archivi del Vaticano ai cultori della storia e istituendo nel Seminario Romano una cattedra di lettere greche, latine e italiane, e curando nuova edizione dell'Opera dell' Alighieri, e dando alla luce poesie e carmi latini da innamorare i cultori della lingua del Lazio? Dopo tante opere adunque, tante cure, tante fatiche era ben conveniente che fosse da. Dio rimeritato facendogli raggiungere gli anni di Pietro ; come li raggiunse nella serie di ben 263 Pontefici, l'Angelico Pio IX, immor- tale Suo predecessore .

Che se finalmente ci piace di guardare i tempi presenti noi troveremo anche in essi un'altra giustissima ragione della longevità del regnante Pon-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it tefice . Al certo i tempi che corrono sono pieni di odio e di ostilità alla Chiesa. La mistica navicella di Pietro, solcando il torbido mare del secolo, è minacciata ad ogni istante da venti gagliardi, e sbattuta da flutti tem- pestosi, insidiata da nemici accaniti, impedita, nel suo corso, da sirti e da scogli. La si vorrebbe veder sommersa ed ingoiata dalle onde . A questo si mira, questo si cerca, questo si spera. Nè il fatto di antiche fiere procelle, da lei superate per ben 19 secoli, vale a metter senno nei nemici di lei, pei quali Satana opera indefesso il mistero d'iniquità. Era quindi ed è necessario che il Nocchiero della Mistica Nave avesse forza, intrepidezza, coraggio, fermo al timone regesse, guidasse per lungo volgere di anni la sbattuta navicella attraverso i venti, i flutti, i pericoli e gli scogli . E tutti allo spettacolo di lei e dell'accorto e vecchio pilota, attoniti levassero in alto gli occhi e la mente, e conoscessero pur una volta che Iddio dal cielo guarda e protegge amorosamente ambedue, e ne dà segni straordinari e meravigliosi, fra i quali non ultimo, anzi principalissimo, è il lungo governo del Glorioso Nocchiero . Chi, diffatti, cinque lustri or sono, al vedere il nostro Pontefice, al- lora debole, gracile, asciutto come un asceta , imprendere il governo della Chiesa universale, non avrebbe detto che di lì a pochi mesi od anche anni sarebbe venuto meno sotto il grave peso? Queste e non altre furono allora le umane congetture. Ma il Pontefice allora fiacco, tremulo, vacillante, ri- cevè supernamente lena e vigore, si risentì di nuova vita e ringiovanì di novelli anni avverando così la parola del Signore il quale promette all'e- letto suo, al suo unto la sazietà di lunga vita : longitudine dierum re- plebo eum.

È ben giusto quindi che il mondo cattolico celebri in quest'anno il Giubileo Pontificale del gloriosissimo Leone XIII con . opere e preghiere atte a consolare l'augusto Vegliardo del Vaticano, cui Dio, speriamo, vorrà concedere di raggiungere ancora e sorpassare l'età di S . Pietro. Noi, Salesiani di D . Bosco, con le Figlie di Maria Ausiliatrice e con tutti i nostri Cooperatori e Cooperatrici, non secondi ad altri nell'amore ed ossequio al Vicario di Cristo, innalzeremo nel corso di quest'anno fer- vide preci al Signore per Lui, acciocchè lo conservi, lo vivifichi e lo con- soli nel compimento dei suoi desideri per la pace della sua Chiesa, per la conversione di tanti suoi nemici e per il trionfo della verità sull'errore . Noi infine, con tutto il tripudio e l'ossequio dei nostri cuori, in questa faustissima circostanza del suo Pontificale Giubileo ripetiamo al grande Leone del Vaticano, l'augurio e la protesta d'amore che vergò, venticinque anni or sono, il nostro buon Padre D . Bosco, all'annunzio della sua ele- zione a Vicario di Gesù Cristo, e che pubblicò nel Bollettino di marzo di quell'anno memorando, 1878 : Santissimo Padre, Noi Salesiani e Cooperatori, prostrati in ispirito ai Vostri piedi, esultiamo della più viva gioia per avervi a Pastore supremo, a Guida

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it sicura, a Padre amorosissimo delle anime nostre . Noi crediamo che Voi siete il Successore di Pietro, il Maestro infallibile, il Vicario di Gesù Cristo ; e perciò con tutta l'effusione del cuore Vi giuriamo ubbedienza, fedeltà ed amore . Parlate, e Vi ascolteremo, comandate e Vi ubbidiremo ; segnateci la via, e noi, facile od aspra, la batteremo fino alla fine . No, col divino aiuto, noi non ismentiremo giammai il nostro nome . Figli del Salesio, noi ci glorieremo di stare attaccatissimi a cotesta Cattedra di Verità; e nella nostra pochezza ci faremo ognora un vanto di cooperare davvero con Dio e con Voi all'esaltazione di Santa Chiesa, alla salute delle anime colla parola, colla penna, coi libri ; coopereremo specialmente alla coltura della povera gioventù, a Voi più cara che la pupilla degli occhi, ed ahimè ! or più che mai insidiata dai nemici di Dio, che nella fede e nei costumi cercano di corromperla e pervertirla . Santissimo Padre, Dalla Vostra sublime altezza degnatevi di volgere uno sguardo be- nigno sopra di noi, e sopra le opere nostre ; Vi piaccia di continuarci l'alta benevolenza, colla quale ci ha sempre confortato l'immortale Pio IX Vostro Predecessore ; benediteci, e noi Vi saremo devoti sino alla morte .

Questa protesta d'amore, questa figliale prece del nostra pio Fondatore e Padre D . Bosco, Voi, o grande Leone, l'avete benignamente accolta e so- vranamente esaudita durante i gloriosi cinque lustri del Vostro Pontificato, degnandovi di essere annoverato non solo PRimo fra i nostri Cooperatori, ma divenendo di nome e di fatto PRimo OPERATORE nel campo Salesiano . E le prove del Vostro affetto verso di noi sono state in questi 25 anni tali e tante e di una sì squisita finezza che ci è impossibile tutte enumerarle ; solo diciamo che se pel mondo intero fiorisce di vita propria, gagliarda ed efficace la nostra Pia Società, a Voi lo dobbiamo, o Padre Santo, a Voi che non lasciaste mai passare occasione propizia senza bene- dire ed encomiare presso tutti l'Opera del buon Servo di Dio, che fu il nostro Don Bosco . Continuateci, Padre Santo, il Vostro più che paterno affetto e valido ausilio e dalla vostra prodigiosa longevità tragga la nostra Pia Società il principio di una duratura vitalità anche nei secoli avvenire per il bene di tanta povera gioventù che annualmente si raccoglie all'om- bra del vessillo Salesiano .

Viva Leone XIII P ontefice Massimo! Rex in aeternum vive!

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it PAGINA INTIMA

LA nostra Pia Unione si allieta ogni giorno mello : Pistoia D . Pietro . - Longare : Dalla Costa Don Giacomo, Parroco . di nuovi campionì che ne zelano l'incre- M) Malegno : Clementi D . Clemente. - Melegnano : mento, e noi, pieni di quella profonda gratitu- Sala D . Giovanni . - Minerbe : Zilotti D . Luigi . - dine, che è il retaggio più bello tramandatoci Mirano : Michieletto D . Federico. - Monforte d'Alba : dal nostro Venerando Fondatore, li andiamo re- Dallorto D . Bartolomeo . - Mongrando : Barbero Don Lorenzo. - Montemagno : Ferraro D . Pietro . gistrando a comune edificazione ed eccitamento N) - Noli : Descalzi D . Luigi. in questa cara pagina . Mercè la revisione delle P) - Perarolo Cadore : Gregori Don Arcangelo . - liste, agli antichi Cooperatori e Cooperatrici se Perletto : Bovio D . Felice . - Ponte S. Fietro : Torri ne aggiungono altri ed altre ; e le opere, che D. Giusepe. - Portula Matrice : Comella D . Benedetto . - Potenza Picena : Boschi D . Luigi, Parr . Vie. Por. formano lo scopo della Pia Unione, ricevono - Prata di Pordenone : Cuni D . Francesco, Capp . novello impulso in un crescendo mirabile di co- R) Rancio di Lecco : Barone D . Luigi, Parroco . - mune attività . Ne sia lodato il cielo e la nostra Rieti : Giardini D . Pietro, Can . Rett . Sem. -Rocchetta potente Ausiliatrice continui a tener desto questo Ligure : Carezzano D . Giovanni, Rettore . sacro entusiasmo in tutti i nostri buoni Coope- S) Salsomaggiore : Martini D . Giuseppe, Econ . Spir. ratori e Cooperatrici, acciocchè le nostre lontane - S. Giorgio di Richimelda : Bertocco D . Giacomo, Capp .° - S. Giusto Canavese : Giuliano D . Giovanni . Missìoni, gli Ospizi per gli orfani e gli Oratori Capp .° - S. Lorenzo di Fossano : Ciocca D . Francesco festivi per la gioventù abbandonata possano real- - S. Pietro Morubio : Facincani D . Luigi . - S. Raf- faele e Cimena : Teol. Sacco D . Simone . - S . Vittore mente trovare nell'opera e nell'obolo loro quel- Olona : Riva D. G. Battista . l'aiuto che abbisognano per prosperare e pro- T) - Tenda: Lombardi D . Giuseppe . durre sempre più copiosi frutti a vantaggio delle V) - Valloria : Bronda D . Felice, Arcip. - Vaz- famiglie e della socìetà . zola : Zanetta D . Domenico . - Viarigi : Griva D . Giu- seppe, Prev . - Vinovo : Matta Teól . Avv . Eugenio, Prev . - Volterra : Scotti D . Attilio, Parroco .

ALBO DEI NOSTRI DECURIONI A tutti questi presentiamo i più vivi ringra- ziamenti a nome del R.mo Sig . D. Rua il quale invierà loro il relativo Diploma . Noi continue- remo la pubblicazione degli altri in altri numeri . Per norma di tutti i membri della nostra Se poi qualcuno degli antichi nostri Direttori e Pia Unione, continuiamo la pubblicazione dei Decurioni non avessero ancora il Diploma nomi di quei benemeriti Sacerdoti che nella loro grande, non hanno che a farne richiesta alla squisita bontà degnaronsi accettare, dietro nostro Direzione del BOLLETTINO, Via Cottolengo, 32, invito, l'incarico di Decurione dei Cooperatori TORINO . nelle singole Parrocchie.

A) - Albino : Rossi D . Cristoforo. - Alzano Mag- giore: Galli D . Bernardo . - Andorno-Cacciorno : Regia Ai RR . Direttori dei nostri Col- D. Giuseppe. - Arcore : Levata D . Giuseppe . - Arena legi, Ospizi ed Oratori, alle Diret- Po : Ascani D . Angelo, Arcip, Vie . For . trici delle Case delle Figlie di Ma- B) - Bertinoro : Gabrielli D . Luigi . ria Ausiliatrice furono spedite le schede C) - Camaiore : Papini D . Carlo . - Carmignano per l'Obolo di S. Pietro offerto a Leone Lecchini D . Tito, Vic. For . - Carpenedolo : Guastaldi XIII dalla gioventù affidata alle cure dei Sa- D. Giuseppe, Curato . - Castellalfero : Molino D . Giu- lesiani di D. Bosco e delle Figlie di Maria seppe, Parroco . - Castellazzo Serralanga di Crea : Pa- Ausiliatrice durante il suo Pontificale Giu- sino D . Secondo . - Celle Enomondo : Teol . Giuseppe bileo. Il Veneratissimo nostro Superiore rac- Arditi. - Oivata : Mambretti D . Pietro, Parroco. - comanda a tutti di promuovere questa sotto- Cosola : Callegari D . Paolo . Parroco . scrizione, riempiendo le schede ed inviandole F) - Fagnano : Simoni D. Federico, Rettore . - con le offerte raccolte alla Direzione del Bol- Fornovo di Taro : Orsi D. Marcello, Arcip. - Frasse- lettino. Le schede si sono mandate in numero netto : Giorgis D . Giuseppe . abbondante per dar comodità di far sottoscri- G) - Gaglianico : Ramella D . Luigi . - Gubbio : vere anche gli allievi esterni delle scuole Silvestrelli D. Angelico, Canonico . diurne e serali, come pure degli Oratori fe- L) - Livigno : Volgoi D . Cirillo, Prevosto . - Lo- stivi e dei Circoli per la gioventù .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it Il Patrono dei nostri laboratori

IN questo mese il cuore dei divoti fedeli si zione dei laboratorii, delle officine cristiane . Per- alza verso il grande Patriarca Giuseppe chè, che cosa può preparar quella mano, che non che lo illumina colla sua luce mite e lo ti manda baci, se non sommovimenti e turbolenze rìempe della sua divozìone affettuosa e domestiche e sociali ? Come può incurvarsi nella confidenziale. I Salesiani e i loro Cooperatori tensione dei muscoli la intera persona se non cir- amano questo caro Veglìardo dalla barba canuta, cola nelle vene e nella mente l'allegrezza di una dalla fronte serena, dal cuore dì padre amoroso pace serena che nasca dai tuoi esempi e dalla per tutti i nostri bisogni pur temporali . Essi tua benevolenza ? L'anima che non t'ama ha sanno quanto S. Francesco di Sales, loro Patrono, fremiti sordi ed erra sinistramente dall'ebbrezza lo venerasse e ne fosse tenerissimo ; essi sanno della gioia bettoliera alla imprecazione dell'in- che D. Bosco lo ha voluto tra i principali pro- vidia e dalla lotta sociale . Chi invece t'ama co- tettori della nostra Società e queste sono buone nosce ancora l'onesta e lieta fatica ; l'appaga- ragioni collettive per amarlo unitamente e quasi mento dei modesti e sani desiderìi non gli fa direi collegialmente . Ma il cuore di ciascuno già desiderare il sovvertimento di tutto l'universo più non sente il bisogno di spinte ulteriori e crollante nello sforzo sansonico di un egoismo tutto si muove e dilata nel ripensarlo, nel pre- larvato . No, esso è pago quando il suo pensiero garlo, nell'abbracciarlo spiritualmente . unisce e colorisce delle più vive tinte due lavo- Quale sorte privilegiata, o caro nostro Santo! ratori, due operai, due artigiani, Te e Gesù, e Noi ce ne consoliamo tutto con voi : il Bambino chiede alla giornaliera e settimanale fatìca il quem multi reges voluerunt videre et non vi- timido diritto di entrar anch'egli a parte del derunt è tuo vezzosissimo Figlio, ti chiama e quadro celeste della Casa di Nazareth ! t'ama quale padre e ti fa al collo dolce affet- O S. Giuseppe, nè il tuo divoto è un ignaro ! tuosa catena colle sue braccine . Fatto grande non è un ilota abbrutito dalla secolare abiezione Colui che, se il capo accenna trema l'universo, come gli van gridando i nuovi cerrettani di quella si china a te obbediente e ti serve nei penosi gran fiera che è il mondo . No ; la sua anima lavori dove il corpo s'incurva e l'anima s'umilia . sente vigorosa la sua dignità, non la abbassa, Maria poi, oh Maria è la prima che ci insegna non la vende no ; esso aspira a una libera bottega ad essere tuoi devoti . Essa ti ha conosciuto, ap- con nessuno di mezzo tra lui e il consumatore . prezzato ed amato . Quale fortuna, o S. Giuseppe ! Sa che la grande industria glie l'ha distrutta Ma noi non tessiamo il tuo panegirico, vogliamo nella crudele sua marcia conquistatrice, questa solo effondere verso Te il nostro cuore cristiano sua modesta bottega ch'era in cima ai suoi e salesiano ; e mostrare quanto dobbiamo vo- sogni. Oh la grande industria e i brutali ap- lerti bene se desideriamo, come è nostro do- paltatori di merce umana, hanno disprezzato vere, che le nostre officine, i nostri laboratorii, molto la dignità d'operaio che si sacrava nel tuo rechino veramente tutti quei frutti che sono nel esempio, o S . Giuseppe, ed ora negli scuotimenti loro instituto ed erano nell'intento del loro idea- e nelle strette furiose del salariato delibano il tore. calice della loro cieca stoltezza che sarà forse Laboratorii che pretendessero prosperare e di cicuta. Non t'amavano, o S . Giuseppe, non fruttificare materialmente e spiritualmente senza ti volevano nelle società operaie . Meglio così . amarti molto, o S . Giuseppe, sarebbero la nega- Troppo sapevano che la loro era la causa

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it della sfrenata concorrenza, della smania d'arri- morale!) per non perdere i quattrini del riac- chire purchessia, dell'egoismo selvaggio . Tuttavia cendimento delle macchine, risparmia, sebben non o S. Giuseppe, risparmia al nostro, risparmia a lo meritino, lo sfracellamento vandalico di questi mostruosi ordigni che essi hanno troppo amato e preferito all'uomo, pur sempre uomo, sebbene umile operaio. Tu, come il tuo figlio, non vuoi la morte del- l'errante, non vuoi la retrograda distruzione dei mezzi della civiltà odierna, ma vuoi che le mac- chine sian schiave dell'uomo non il contrario ; perciò tu vuoi che il riposo festivo e notturno - costi quel che vuole -- sia osservato tu vuoi che la donna sia zitella pudica, sposa buona e fedele, madre amorosa, però non vuoi che sia logorata e deflorata nelle affumicate corsie delle fabbriche ! Bene, o S . Giuseppe ! Dicano quel che vogliono quei che ti disconoscono o t'ignorano, ma tu Divino Legnaiuol di Palestina, Proteggi l'officina ; Oggi non son più sole le faville Che dai carboni ardenti Il mantice solleva ; occulti venti Ben altra fiamma or destano... Ma tu, o San Giuseppe , tu o Patriarca dei lavoratori cristiani . la pace vi stendi . . Che consolava il povero tuo tetto Quando dell'alba allo spuntar, Maria Nel lavor giornalier teco s'unia E ti scherzava ai piedi il benedetto Dei secoli aspettato Pargoletto .

Un dramma sacro in musica

Il sacerdote GIOVANNI PAGELLA, salesiano, organista della chiesa di S . Giovanni Evan- gelista di Torino, la cui perizia dell'arte mu- sicale è ormai nota anche all'estero, sta at- tendendo (come già hanno annunziato anche i giornali della penisola), all'orchestrazione di un poderoso lavoro dal titolo Job (Giobbe), dramma sacro in un prologo e due atti, di genere assolutamente nuovo ed originale . Il libretto, eminentemente drammatico , è composto con frasi latine scritturali, ed è tutti i paesi la terribile logica degli avvenimenti, modellato sulla forma semplice, severa, gran- risparmia agli stoltì che hanno inculcato la pro- diosa del dramma greco . Ne è autore il sac . fanazione delle feste e il lavoro notturno (l'im- dott. Paolo Ubaldi, salesiano .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it italiani ati Per gli emigr

I Un desiderio di D . Rua. - Emigrazione ed agricoltura. - Plauso della stampa . - Diffu- sione della lingua italiana. -Primo campo della protezione salesiana all'emigrato . - L'Italiano in Argentina e sue condizioni economiche . IL desiderio manifestato dal venerando no- agli emigrati, si vada compiendone dai Sale- stro Superiore, Don Michele Rua, nella sua siani una non meno simpatica e geniale, quale circolare annuale ai Cooperatori ed alle Coo- la diffusione della lingua italiana : diffusione peratrici salesiane, di considerare l'opera di che si opera sotto l'impulso di due grandi assistenza agli emigrati italiani, insieme collo e potenti amori ; l'amore al Sommo Pon- sviluppo delle colonie agricole, come l'oggetto tefice e l'amore a D. Bosco : chè, italiani principale dell'attività de' suoi figli e della be- entrambi, questa lingua parlarono e in questa neficenza dei benemeriti Cooperatori nel cor- lingua scrissero con intelletto d'amore . rente anno, ci determinò a riprendere ed anzi a maggiormente sviluppare nel Bollettino la parte che riguarda l'emigrazione . E noi siamo lieti di poter incominciare I nostri lettori hanno già potuto conoscere, la pubblicazione di una interessante rela- e dalle lettere dei Missionarii e da parecchie zione sugli emigrati italiani in Argentina : corrispondenze dalla Francia, dal Belgio e la terra classica e dolorosa, almeno per la fede, dalla Svizzera, il lavoro fatto dai figli di D . Bo- dell'emigrazione italiana, ed anche il primo sco a vantaggio degli infelici nostri conna- campo del lavoro salesiano, nell'assistenza al- zionali, obbligati ad emigrare, per procurarsi l'emigrato e nella diffusione della lingua ita- il pane della vita. Essi sanno che l'opera del liana. Infatti, quando, nel 1875, i primi mis- Missionario non si limitò solo a sorreggere o sionarii Salesiani, capitanati dall'intrepido far rivivere la fede nell'emigrato ; ma che, Mons . Cagliero, giunsero nell'Argentina, il spesse volte, gli procurò pure i mezzi mate- principal lavoro di essi, che si addestravano riali, per una meno ingrata esistenza nel do- alle interne esplorazioni della Patagonia, era loroso esilio . l'occuparsi degli italiani . Per essi la Chiesa Non ci è possibile ripetere qui il plauso, con di Mater misericordiae in Buenos-Aires di- citi da ogni condizione di persone e dalla pub- venne una vera parocchia italiana, con fun- blica stampa venne accolto l'invito, o meglio, zioni e predicazione, interamente all'italiana . la nuova crociata bandita dal Successore I buoni emigrati corrisposero mirabilmente di D. Bosco a difesa dell'emigrato italiano . alle cure dei Missionarii e le relazioni di vi- « Essa, scriveva un chiaro pubblicista, co- cendevole affetto divennero così intime e forti stituisce, in un col salutare richiamo ai campi, che, per assecondare i vivi desiderii di quella un documento di vero patriottismo e di pro- popolazione, si fondò, or sono tre anni, un col- fonda conoscenza dei bisogni dei tempi ; men- legio per l'istruzione e l'educazione della gio- tre è pure un indizio splendido della conti- ventù italiana . nuazione della provvidenziale opera santifica- Ma, prima di procedere oltre, ci sembra con- trice di D. Bosco. Poichè, come D . Bosco veniente dire in breve qualche cosa sulle con- abbracciò, per santificarle, le aspirazioni in- dizioni generali degli emigrati in Argentina. dustriali de' suoi tempi ; così D . Rua, pur con- Il loro numero è grandissimo, e la statistica tinuando nella via di un pratico progresso approssimativa del 1900 li faceva salire alla industriale ne' suoi laboratorii, compie l'opera cifra, veramente enorme, di oltre 675 .246, con- santificatrice di D . Bosco e assecondando le tandone la sola capitale 181 .693 . Tutti gli emi- odierne tendenze agrarie nello sviluppo delle grati delle altre nazioni, riuniti insieme, non colonie agricole, e riparando, nell'assistenza raggiungono il numero degli italiani . Vi sono agli emigrati, gli effetti di uno sbrigliato in- a Buenos-Aires dei sobborghi, come la Boca, dustrialismo » . e delle colonie numerose nelle provincie, Già iniziata nel Bollettino la parte agraria, come a S . Fè, formate quasi unicamente da colla pubblicazione di una serie di articoli, Italiani . I quali trovarono finora protezione e che sono da considerarsi come l'introduzione favore presso il Governo a motivo della loro alla cronaca delle nostre colonie, dove si at- laboriosità e, diciamo pure, della necessità tuarono o si va incominciando a mettere in che si ha di essi pei bisogni dell'industria, e del pratica le razionali teorie agrarie solariane ; commercio, ma sopratutto dell'agricoltura. non ci rimane che di riprendere questa parte Gl'indigeni, riottosi ai lavori pesanti, con- intorno l'emigrazione, per compiere il deside- centrano tutti i loro sforzi ad ottenere un im-- rio di D. Rua. Ed a questo desiderio speriamo piego qualunque. Da tutte le parti d'Italia in soddisfare appieno, proponendoci noi di far distintamente affluiscono gli emigrati, ma un pur rilevare come, coll'opera di protezione po' di più dalle provincie meridionali . Al loro

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arrivo, fatte poche eccezioni, tutti cercano tempestive, che cadono ordinariamente a pri- d'impiegarsi nell'arte o professione che eser- mavera avanzata, e nelle locuste affamate citavano in patria . Generalmente i piemontesi che, arrivando quando meno si aspettano e in ed i lombardi si dedicano all'agricoltura ; i quantità favolose, distruggono in pochi giorni genovesi al commercio e quelli dell'Italia me- i raccolti più fiorenti, cagionando ai poveri ridionale ai lavori manuali o al commercio mi- coloni un danno incalcolabile . Nei tempi pas- nuto, facendosi venditori ambulanti di carne, sati, gli emigrati, specialmente gli agricoltori, frutta, verdura, ecc . appena giunti divenivano qualche volta vit- L'influenza che il loro numero esercita sulle tima di indegne speculazioni da parte di al- Autorità è grande . Ed a provarlo basta il fatto cuni trafficanti, che profittando della loro ine-

che due anni fa, trattandosi di gravare la sperienza o promettendo loro mari e monti, li popolazione di nuove imposte commerciali ed conducevano in territori lontani dalla Capi- industriali, gli stranieri organizzarono due tale, e dopo d'aver sfruttato i loro sudori per comizi composti, il primo di 30 .000 commer- qualche mese, li rimandavano privi del salario cianti ed il secondo di 50 .000 industriali, col- convenuto. Da alcuni anni, si è stabilito l'uf- l'intervallo di una settimana l'uno dall'altro, ficio d'immigrazione, che funziona seriamente, ed ottennero così che le nuove imposte fossero e questi scandali non si vedono più . ridotte a termini più ragionevoli e più con- Il salario dell'operaio dell' industria è ab- formi colle esigenze degli affari . bastanza elevato . Un falegname, p. es . un Le condizioni economiche degli emigrati sarto, un muratore di abilità comune, gua- nella Repubblica Argentina sono più o meno dagna in Buenos-Aires, in media 7 lire al buone a seconda la loro abilità . Quanto agli giorno e, dedotte le spese di vitto (che sono agricoltori, il loro salario non supera in via assai modiche) e di vestito, egli può mettere ordinaria L . 3,20 al giorno, ma si eleva fino da parte comodamente almeno la metà. a 10 e 12 lire nel tempo della mietitura . In Eccettuato l'emigrato che spreca in vizi e tale epoca avviene però che molti si espon- bagordi, colui che lavora, si trova nella Re- gono ad un lavoro ecccessivo, per amore di pubblica Argentina in uno stato economico, lucro, con grave danno della salute . I coloni del quale non potrebbe ragionevolmente la- indi hanno due nemici fatali nelle brinate in- mentarsi. (Continua .)

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MATTO GROSSO alla riva, destra del fiume . Era un Indio che c'imponeva di tornare indietro minacciandoci con segni che più in giù avremmo trovato molti selvaggi con freccie . Subito rivoltammo In mezzo alle tribù dei Bacairjs e dei Cajabis . le canoe accostandoci alla riva opposta del fiume, mentre dalla barca si mostrava all' in- (Relazione di D. Giovanni Balzola *) dio chi una coperta, chi un coltello , altri ancora gingilli e braccialetti. Egli allora parve Ciò non ostante asciugate tutte le cose il 12 placarsi, ma pur borbottando parole non in- giugno 1900 ci mettemmo nuovamente in telleggibili , ci imponeva di ritornare sui viaggio e dopo due ore, ci incontrammo nostri passi . Quando però vide staccarsi una in una seconda cascata più grande della delle piccole canoe e andare verso la riva prima . Ancora impressionati dal primo naufra- ove egli si trovava, furibondo corse nella gio si credè di passare a riva e con una fune foresta e pochi minuti dopo ricompariva ar- tragittare le canoe . La cosa riuscì a meraviglia mato di frecce, mostrandoci il luogo ove do- e dopo un po' di tempo noi riprendevamo il vevamo porre gli oggetti . Poi urlando con il largo . L'ansia di incontrarci con gli Indi una cadenza quasi interrogativa di cui non si aumentava ogni momento, ed il giorno 13 comprendevamo che le parole : Arrú que cho ? navigavamo da mezz'ora quando acute strida Arreru? si ritirò nel bosco. e battiti di mano rivolse l'attenzione nostra Posti gli oggetti nel luogo indicato e riti- (*) V . Bollettino di febbraio ratisi gli uomini, usci l'indio con un altro

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it compagno che con gioia indicìbile si getta- di portargli degli oggetti . Fummo tosto da lui, rono sopra agli oggetti . Osservai che la loro e invece di uno ne trovammo tre . Entrai nel predìlezione era per gli oggetti di ferro . bosco cercando di consegnare nelle loro mani Raccolsero tutto e facendoci segno di ri- quanto aveva, ma essi con una rapidità ammi- portare altra roba si ritirarono nella selva . rabile indietreggiarono . Deponemmo gli og- Questa volta volli andare io stesso procuran- getti nel luogo indicato e ci ritirammo . Verso do di poterli avvicinare ; ma man mano che io notte ci accampammo in un luogo dove nume- mi appressava, essi indietreggiavano minac- rose erano le pedate dei selvaggi, tra le quali ciandomi con le freccie di porre ognicosa non poche quelle dei bambini, per cui giudi- al luogo indicato . Visto impossibile di riu- cammo non essere tanto lontana la loro aldea scire nel mio intento deposi gli oggetti che principale . essi vennero tosto a prendere e mi feci in- Passammo la notte senza alcuna novità e tendere da loro che andassero a chiamare gli disturbo ed all'indomani stando per scendere altri Indi . Si ritirarono abbastanza contenti alle canoe comparvero sulla riva sinistra del e noi ci fermammo fino al giorno seguente, fiume altri cinque Indi che gesticolando ed aspettando che giungesse qualcuno di loro, urlando con voce araucana parole per noi af- ma più nessuno comparve. Tuttavia la nostra fatto incomprensibili, pareva ci domandassero missione dava già molto più a sperare poichè dei nostri regali . Andammo tosto per soddi- gli Indi che avevano ricevuti i nostri regali sfarli tentando di poterli avvicinare, ma tutto avrebbero fatto conoscere agli altri il nostro fu inutile, perchè essi impauriti si allontana- modo di trattarli e senza dubbio si sarebbero rono. Insistendo i selvaggi nella loro mono- avvicinati a coi con meno ferocia . tona cantilena api api chetò arù arùchecò, si procurò di far loro intendere che andassero Peripezie e gravi pericoli - Altri piace- in cerca di altri, al fine di poterli allontanare voli incontri -- Tra i bambini Cajabis. - e non perdere il tempo a noi preziosissimo Ispezionati dagli Indi - La cassetta nera ; - L'inquisizione sulle canoe . ma non cì riuscì, poiché, essi ci seguirono nel viaggio dalla riva del fiume . A misura però Animati dalle buone speranze ci imbar-- che si andava avanti aumentava il loro nu- cammo nuovamente il 14 giugno , senza mero e tanto che giunti ad un punto, per loro non poca trepidazione a causa degli sco veramente strategico, data la posizione del gli e delle frecce che i selvaggi da un mo- luogo, ebbi fortemente a temere della nostra mento all'altro potevano scoccare dalle rive vita. S'immagini, o amatissimo Padre, che dalla contro di noi . Un ora dopo un'altra grande parte ove essi trovavansi, si innalzava una cascata d'acqua venne ad abbattere in parte bellissima collinetta che gradatamente veniva il nostro coraggio . Per evitare maggiori peri- a terminare sulla spiaggia del fiume . Gli Indi coli gli uomini scesero nell'acqua e alla me- occupavano la sommità e la base, e qualora glio cercavano di guidare a mano le canoe, avessero voluto, avrebbero potuto ingaggiare quando giunti nel forte della corrente, una cori tutta sicurtà una lotta veramente mortale povera barca venne gettata con impeto contro per noi . Tuttavia, confidando che la divina uno scoglio, lanciando a tre metri di distanza Provvidenza avrebbe piegati i loro cuori a il povero uomo che la faceva da pilota. Quasi riceverci con buone disposizioni, approdammo non bastasse questo grazioso complimento, un alla riva opposta, e sulle due piccole canoe secondo, volendo drizzare la canoa, si ebbe un si andò a portare oggetti alle turbe dei sel- tal colpo nel petto che lo fece immantinente vaggi che colà si erano radunati . I primi che sputar sangue, ed un altro marinaio ne ripor- discesero a terra tentarono di consegnarli nelle tava gravi ferite alle gambe . Dinanzi a tale mani, ma non fu ancora possibile ; solo alla pericolo e difficoltà cominciò a scemare il seconda volta altri arrivarono con molta diffi- nostro coraggio, ed era più che naturale in coltà ad avvicinarli di più . tutti il pensiero di far ritorno a Cujabà, tra- Vedendo ciò, alla terza volta andai io stesso mandando a miglior occasione l'escursione tra con le tasche piene di specchi, collari, coltel- quei disgraziati abitatori della foresta . Ma con lini, ed altri gingilli . Giunto con due compagni mia somma meraviglia nessuno osò pronun- sulla riva fui subito circondato da sette od ziare la parola ritorno e così, dopo riparati i otto Indietti, che con tutta semplicità mi ste- danni principali, ci mettemmo nuovamente in sero le loro manine per ricevere qualche cosa ; viaggio . domandai loro anche qualche regalo, ed essi Navigammo alcuni giorni senza alcuna no- in cambio mi diedero i loro piccoli ornamenti. vità, ma assai più felicemente, essendo scom- Viste tante belle disposizioni, nel dare un og- parse le cascate e gli scogli ; melanconici e getto ad un bambino volli stringergli la mano, tristi di non incontrare alcun indio, ben sa- ma egli spiccò tosto un salto indietro e si pendo che solo pochi giorni potevamo ancora diede subito a fuggire. Tutti gli altri lo imi- disporre per loro, poichè la mancanza dei viveri tarono spaventati ed io considerato che ciò avrebbe sollecitato il nostro ritorno . Final- poteva ridondare a mio pericolo, mi affrettai mente il 18 a sera un primo selvaggio com- a richiamarli indietro offrendo loro oggetti parve sulla riva del fiume, e al par degli altri migliori . Ritornarono, ma con molto timore, gridando e battendo le mani ci faceva cenno tanto che per consegnar loro quei giocattoli

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it dovetti stendere ben bene il braccio riceven- Trattenendomi con gli Indi mi fu giuoco- doli essi sulla punta delle dita ... Nello stesso forza arrendermi a cantare e danzare con loro tempo gli altri della comitiva dall'altra parte il barucurù ; cosa che mai feci coi Coroados, si industriavano di fare altrettanto, ma non ma che in quel momento giudicai opportuna poterono mai effettuare il cambio degli oggetti e conveniente. Buone erano le loro disposizioni da mano a mano . Lasciati i primi mi accostai pel Missionario, e trovai il loro cuore molto a quest'ultimo gruppo e con tutte le maniere pieghevole e riconoscente . Un vecchio rice- possibili cercai di avvicinarmi a loro . Vi riu- vuto da me un coltello, tutto lieto andò a scii, ed avuto in cambio da un giovanetto una distaccare un ramo da un albero e poi pie- zucca piena di una specie di farina che egli gandolo fingeva tagliarlo coi denti di cui era mangiava con grande avidità, sempre sorri- affatto privo ; usò subito del coltello avuto in dendo tentai di accarezzarlo, ma egli, sospet- regalo, dandomi con ciò a vedere di quanto tando male, indietreggiò subito. Gli feci inten- utile era per lui un oggetto di così poca im- dere che io non gli voleva fare alcun male, portanza. .. Poveretti! Quante cose ricevettero e per provargli che diceva il vero mi avvicinai essi come cadute dal cielo, perchè era la prima ad un vecchio che con compiacenza e soddi- volta che gli Indi di quelle selve giungevano sfazione sorrise alle carezze che gli prodigava . a trattare con persone civilizzate! Appena ar- Quei poveretti vista la nostra benevolenza rivati quei 14 Indi sospetti, altri incomincia- per loro ed il nostro modo di trattarli, s'av- rono a discendere nelle canoe, limitandosi vicinarono senza paura e presero subito ad da prima a scambiare gli oggetti coi miei ispezionarmi da capo a fondo, meravigliandosi compagni che vi stavano sopra, ma poi senza di tutto, ma specialmente delle scarpe . Mi fru- più badare ad altro presero a servirsi da sè, garono nelle tasche, mi tastarono da ogni parte portandosi via cose affatto indispensabili per quasi ad assicurarsi della mia persona, mi noi, ed entrare persino nella mia baracca a tolsero il piccolo temperino ed altre piccole togliermi la coperta e il guanciale, ad aprire cose.. .; volevano perfino il Crocifisso e lo Sca- il baule e portarmi via i libri . Buon per me polare della Madonna : tutto ciò che toccavano che in quel momento vi giunse il capo spe- si credevano in diritto di approppriarselo. La dizione che fece loro deporre ogni cosa ad peggio toccò ai miei compagni che furono co- eccezione della coperta . Visto il pericolo a stretti a cedere persino la camicia ed il cap- cui poteva andare incontro, egli pose allora pello . Gli Indi vedendo tale cosa intendevano in custodia della mia tenda un nero, a cui gli che io facessi altrettanto e si meravigliarono Indi corsero tosto con la lancia a raschiare come io usassi di quel vestito tutto speciale . la pelle credendo fosse dipinto . Altri diedero Procurai di far loro comprendere che io non l'assalto alla cucina portando via chi una pen- poteva ridurmi a tale condizione ed intanto tola, chi il secchiello, chi dei cucchiai ecc .. . offriva loro altri oggetti e vestiti per donne tanto da porre il povero cuciniere in un vero e bambini. Tra quei 150 Indi comparvero solo imbarazzo . Non l'avrebbero più finita se a- due donne che si avvicinarono molto volen- vessi ancora permesso loro questa invasione tieri a ricevere vestiti, coperte, collari ecc . sulle nostre canoe, per cui invece di andare Intanto mentre avveniva la perquisizione alla aldea dove essi ci invitavano, e che non sulle nostre persone feci cenno al catechista doveva essere tanto lontana, credei bene di Silvio che ritraesse con la macchina fotogra- tornare alle navi, facendo loro intendere che fica quel gruppo così strano e per me tanto saremmo andati a prendere altri oggetti e che consolante . Ma gli Indi appena videro le posi- dopo sette lune saremmo stati di ritorno . Prima zioni del fotografo con quella cassetta nera, si però di separarmi definitivamente da loro di- allarmarono di spavento e immaginando chissà stribuii a ciascuno una medaglia di Maria qual pericolo tentarono di fuggire . Fu neces- Ausiliatrice, che essi ricevettero con molto sità di privarci di quella fotografia che sarebbe piacere, avendola veduta al collo di tutti co- stato un vero regalo per i lettori del Bollettino, loro che mi accompagnavano. Domandandomi affine di non incutere a quei poveri figli della poi qualcuno il Crocifisso che portava sul foresta altri tìmori e gravi sospetti . petto, mi approffittai dell'occasione per pren- Mentre stavamo scambiando oggetti, all'im- derlo tra mano e baciarlo, e inginocchiandomi provviso sbucarono dalle selve 14 giganti sel- far segno che quell'Uomo che stava sulla vaggi ben rubusti, dall'aria grave e seria, Croce era Dio, Creatore del cielo e della terra, armati di tutto punto . Dal loro incedere e col quale andremo dopo morte . Stettero molto dagli occhi sfolgoranti dall'ira giudicammo seri a questa mia professione di fede e poi trattarsi di cosa seria con grave pericolo di diedero in una solenne e seria esclamazione noi tutti... Alcuni però degli Indi che ci che pareva volesse dire : Abbiamo tutto inteso . circondavano, si diedero tosto a gridare ed a far cenno che noi eravamo loro amici e be- Separazione - Nuove fatiche - Alto tradi- nefattori, e tosto essi si avanzarono con meno mento - Audacia inaudita - Altre diffi- coltà e tristi conseguenze. ferocia e con strana curiosità. Fui il primo ad incontrarli offrendo loro fazzoletti, coltelli . Omai stanchi ci ritirammo sulle navi per ri- specchi e ben presto cambiarono idea a nostro tornare alle case nostre, perchè sprovvisti riguardo. del vitto necessario e perchè l'escursione era

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it pressochè compiuta. Gli Indi però chi con uomini che stavano sulla canoa perseguitata buon fine e chi con perverso intendimento si gettarono nell'acqua, gridando a noi che ci non vollero lasciarci e ci accompagnarono allontanassimo a tutta forza, perchè ancor dalle due rive del fiume. Erano già le due noi potevamo esser presi di mira dagli Indi. e noi eravamo ancora digiuni, per cui facendo Intanto questi continuavano la loro scarica forza ai remi stabilimmo di andarci a fermare sull'altra piccola canoa, costringendo coloro sulla spiaggia dove alla notte antecedente che vi stavano sopra a gettarsi nel fiume se avevamo pernottato, fiduciosi di poter perdere volevano salvarsi . Il pericolo era grave ed la compagnia dei selvaggi che omai ci era imminente e noi ci affrettammo a vogare a di vero imbarazzo . Ma arrivati colà dopo due doppio remo, ma ben presto giunsero le frecce ore di viaggio, ci sorprese una turma di Indi anche in nostra direzione . Mentre raccoman- che già ci aspettava e che subito entrò nel- dava la calma a chi mi accompagnava, un'a- l'acqua per facilitare l'approdo delle canoe acutissima freccia, sibilando come il vento mi alla riva . Dall'altra parte una cinquantina di sfiorava la testa portando via il capello . Gridai essi si era gettata a nuoto per raggiungere tosto ai compagni di usar prudenza, di non far fuoco ancora, perchè la cosa si sarebbe aggravata di più . E fu veramente provviden- ziale il saperci tutti tenere dall'usar le armi, potendo in pochi minuti fare più di 200 tiri, cosa che sarebbe stata di tutto nostro danno e di morte certa, essendoci poi impossibile salvarci nel fiume contro gli assalti delle centinaia e centi- naia di selvaggi che dalla vi- cina aldea, potevano correre in aiuto degli assaliti. Dopo breve tempo cessarono le frecce e noi riuniti in mezzo al fiume stavamo pensando al da farsi in quei critici momenti, quando comparve sulla spiaggia il capo dei nostri assalitori, il quale cantando e danzando ci do- mandava degli oggetti, come se nulla fosse avvenuto . Un lam- po di sdegno brillò in quel- l'istante sugli occhi di tutti, ed avrebbero certo dato di mano i nostri legni, mentre i primi saliti sulle canoe ai fucili e alle carabine , se la mia proposta si diedero a portar via quanto capitava loro di soddisfare il crudele selvaggio, come tra mano . Ciò poteva far perdere la pazienza cosa migliore e più rassicurante in quel a qualcuno della comitiva e dar motivo a momento, non li avesse calmati. Poco dopo distruggere quanto si era operato ; per cui lo stesso individuo che pel primo aveva rice- risolvemmo di continuare nuovamente il viag- vuto le frecciate, sbarcava a riva, consegnava gio sino a tanto di vederci liberi da quegli degli oggetti e tranquillo ritornava tra noi . importuni . Alcuni però di essi insisterono I selvaggi si ritirarono schiamazzando nelle nel volerci accompagnare, ciò che essi fecero selve. anche contro le nostre rimostranze. Del resto Era omai notte e noi digiuni dalla sera pre- a noi non sembrava di dover temere alcun cedente, scoraggiati dal tradimento degli Indi, che di male, pensando che buone erano state non sapevamo a che risolverci . Si distribui- le nostre relazioni tenute con essi, perciò con rono alcune gallette e poi seguimmo a navi- tutta tranquillità e a tutta forza si ripresero gare fino a notte avanzata. Si approdò dopo i remi . Quand'ecco pochi minuti dopo vediamo due ore di viaggio affine di prendere un po' cadere nell'acqua una freccia, e poi un'altra di riposo ; ma quasi tutti dovemmo dormire ed altre ancora, e tutte in direzione delle rannicchiati sulle canoe, essendoci affatto im- canoe. Credemmo in sulle prime che fossero possibile raggiungere la riva che era assai come regali che gli Indi intendevano lasciarci alta, col pericolo di soprappiù di essere presi prima di separarci forse per sempre, ma una a frecciate anche di notte . E poi come poter freccia che venne a sfiorare la faccia di un riposare dopo una giornata cosi disastrosa ? pilota ed altre ancora che tentavano perfo- Il giorno dopo, altre difficoltà sorsero a con- rare da parte a parte i nostri schifi, ci fecero trastare il nostro ritorno . Risalire il fiume pensare alla realtà delle cose . Subito i due colle canoe era impossibile a causa della cor-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it rente forte, per cui dovemmo risolverci di talare, le scarpe e tutti i vestiti meno i cal- viaggiare alcuni per terra sulla riva, mentre zoni e la camicia, fatto il segno di S . Croce gli altri con pali e con remi appoggiati alla e accompagnato dal Iivaro Giovanni Cayapa sponda si aiutavano a spingere in avanti la di Gualaquiza, uno dei Iivaros più forti della canoa. Ma non tardarono a farsi sentire le comitiva, entrai nel fiume . Andai avanti, in dolorose conseguenze di un si strano modo nomine Domini, finchè le acque, superate le di viaggiare, ed uno dopo l'altro quasi tutti mie spalle minacciavano di affogarmi, ma caddero gravemente infermi tanto da mancare camminando e nuotando, in pochi minuti il personale necessario per le canoe, dovendo passai il pericoloso fiume e giunsi alla sponda i convalescenti spesse volte sostituire chi ca- opposta . I cristiani e i Iivaros, pieni di me- deva ammalato, e financo noi dar di mano raviglia, perchè mai si avrebbero pensato che al remo, se volevamo proseguire il ritorno. io attraversassi per il primo il fiume, stettero sulla riva guardandomi con occhi pietosi e (continua) quasi sicuri di una disgrazia . I Iivaros quando mi videro in balia delle onde torbide e mi- nacciose, pieni di tristezza andavan dicendo tra loro : Padre Francisco hogando pensando, e si preparavano a gettarsi nelle acque per EQ UATORE salvarmi a costo della propria vita. Qual non fu però la lor consolazione quando mi vi- dero sano e salvo sull'opposta riva! Fuori di Attraverso le foreste del Vicariato Apostolico loro gridavano : Oh padre Francisco, vos mu- cho valor habiendo mucho nadar y mucho rio di Mendez e Gualaquiza. grande pasar sabiendo ; e facendosi coraggio (Relazione di D. Francesco Mattana. *) gli uni e gli altri imitarono il mio esempio passando, quantunque con grande difficoltà, Il coraggio alla prova - Forza dell'esempio il pericoloso fiume . Mentre aspettava che i - Sonno fuggitivo e bagno involontario - Nella valle di Junganza - Incontro dei cristiani e i Iivaros guadassero il fiume e Brujo Papué - Segnale di redenzione - Il trasportassero i carichi potei esercitarmi al capitan Sandro . nuoto sia per acquistare maggior pratica per passare gli altri fiumi più grandi e pericolosi ALLE ore 12 il Iivaro Cepiti, figlio che dovevamo incontrare durante il viaggio, dei Capitan Tucupì, dopo molte come per poter dar aiuto ai miei compagni prove potè passare a nuoto alla se per caso avessero corso pericolo di affo- sponda opposta e ritornare a noi, garsi. che lo aspettavamo impazienti e desiderosi di Terminata felicemente questa operazione sapere se il fiume si poteva guadare . Ci disse ci rimettiamo allegramente in viaggio por- che il fiume era pericolosissimo perchè assai tando ciascuno il nostro carico durante la profondo, impetuoso e torbido ; e che solo i salita dell'opposta collina . Dopo poche ore I ivaros più valenti nel nuoto e di statura di cammino sostiamo, perchè alcuni Iivaros si più alta avrebbero potuto guadarlo non però sentivano poco bene e perchè più oltre non senza gran pericolo della vita . Udendo ciò avremmo trovato acqua per bere, per far cu- tutti si disanimarono e non vi fu chi per il cina e per la celebrazione della S . Messa . primo si esponesse a transitarlo . Io procurava Piantiamo le nostre tende e mi do attorno a di animarli perchè passassero tutti uniti te- curare gl'infermi e aiutato dal confratello nendosi per mano e formando tra tutti come Avalòs e da alcuni Iivaros preparo la cena, una sola catena per aiutarsi vicendevolmente mentre gli altri sen vanno a caccia . Quando a far fronte e vincere l'impeto e le onde spu- tutto è pronto, ceniamo col miglior appetito manti del fiume . Però lo scoraggiamento era e poscia, preparata la selvaggina, cacciata tale in tutti, che tanto i cristiani quanto i poc'anzi per il mattino seguente, ci m ettiamo I ivaros, procuravano di dissuadermi dal voler pacificamente a dormire. Non è però ancor per quel giorno guadare il fiume . Aspettare passato un'ora che comincia a piovere dirot- sulla sponda fino al giorno seguente mi era tamente e con tale un fracasso di tuoni, ful- impossibile, perchè i densi e neri nuvoloni mini e lampi che pare voglia schiantare tutto che coprivano il cielo, annunziavano nuove le piante della foresta . Per fortuna non ci e torrenziali pioggie, e per conseguenza cre- accade nessuna disgrazia, se si eccettua la fuga scendo assai più il fiume ci avrebbe seque- del sonno che dovette con nostro grande di- strati per più giorni, ci sarebbero venuti meno spiacere allontanarsi da noi e un buon bagno i viveri per il rimanente del viaggio e gli involontario . Al mattino per tempissimo ac- stessi Iivaros si sarebbero disaminati e for- cendiamo un buon fuoco per asciugarci i ve- s'anche ritornati alle loro case . Verba movent, stiti e preparare la colazione . Verso le sei, esempla trahunt, pensai fra di me : epperò ar- eretto un rustico altarino, celebro la S. Messa matomi di un forte bastone, levatami la veste mentre i miei compagni di viaggio fanno la S. Comunione. Terminato il ringraziamento e (*) V. Bollettino di dicembre 1901 . fatta colazione, ci mettiamo di nuovo in cam-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it mino ed in sul mezzodì raggiungiamo la som- montagne e selve di Chordeleg e del Pan . mità della montagna che separa Indanza da Dopo due ore e più di salita essendo or- Iunganza. Sostiamo alquanto per rifocillarci, mai notte, alziamo le nostre tende e mentre e gustato il bel panorama della valle di Iun- i Iivaros sono a caccia, giunge un medico ganza, vi discendiamo . In poche ore giun- Iivaros chiamato Papuè con un suo figlietto giamo al fiume dello stesso nome e prose- di circa dodici anni, che per caso s'aggirava guiamo il nostro cammino sulla sponda destra, in quel dintorni. Costui era nemico dei Iivaros passando per vari toldi disabitati di Iivaros . che ci accompagnavano. Siccome io stava ta- Alle quattro di sera passiamo il fiume di Iun- gliando pali per piantare le tende, il primo ganza salendo la rapidissima sponda opposta. incontro è con me. Appena vistomi mi co- La gran valle di Iunganza si potrebbe porla nosce, perchè mi aveva visitato varie volte facilmente in comunicazione con le popola- in Gualaquiza., e salutandomi affettuosamente, zioni civilizzate aprendo una via da Iunganza fa le più alte meraviglie per incontrarmi solo

a Chordeleg passando per la selva che divide in quei luoghi tanto pericolosi e remotissimi . le due parrocchie del Pan e di Chordeleg . I Iivaros che mi accompagnavano, sentito che Passando per detta selva vengono in mezzo io parlava con un Iivaro straniero, temendo ai civilizzati i Iivaros, che occupano la fertile qualche tradimento, si armano di fucili, lance vallata di Iunganza, al presente quasi spopo- e coltelli per ucciderlo se mai tentasse qual- lata. Il clima di questa valle differisce di poco che colpo : vedendo però che parlava meco da quello di Indanza. Non vi sono paludi . famigliarmente e con tutta tranquillità, si Nel centro vi sono pochissime piante, però tranquillizzarono, non però senza esser ve- sono fertilissime le sue falde sulle quali si ha nuti fra loro a parole, nè senza aver mi- ogni sorta di prodotti . Il fiume è più piccolo nacciato il Brujo (medico) Papuè, loro mortal di quello di Indanza ; scorre da Nord a Sud, nemico. La presenza del missionario fece però e più in giù volta ad Oriente. Iuganza con- che si trattassero fra loro pacificamente.. Dopo fina: all'Oriente con una cordigliera che la di- circa un'ora di conversazione Papuè si con- vide da Chupianza, al Sud con un'altra grande geda invitandoci tutti a recarci per un po' di cordigliera, detta dai Iivaros M acha ; all'Occi- refezione a casa sua distante solo un'ora e dente con un monte dello stesso none e che mezza di cammino seguendo la stessa dire- la divide da Indanza, e al Settentrione con le zione sulla via di Medez . La notte è per noi di

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it nuovo insonne per la continua pioggia che ci bagna come pulcini . Al mattino tutto come - al solito, ma dopo la Messa, fatta una grossa IN FASCIO Croce, si pianta in quel luogo, segnale di re- denzione, e poi via . PUNTA ARENAS (PATAGONIA).- Ci si scrive: Oggi la Chiesa celebra la festa di S . Lucia « Anche quest'anno abbiamo celebrato una solen- V. M. e noi siamo perseguitati nel nostro nissima festa di Maria Immacolata . Preceduta, cammino da torrenziali pioggie che durano come sempre, da un mese di predicazione (il mese fino alle quattro di sera . Arrivati dopo due di Maria, che in America si celebra in novembre), ore di cammino alla casa dell'Iivaro Brujo si terminò con una brillante processione nella Papuè, e per la fretta non potendo fermarci, quale si portò in trionfo la sacra effigie della no- mando a salutarlo e a dirgli che lo attendeva stra Madonna . La Comunione generale fu onorata dalla presenza di 65 prime Comunioni, delle quali il dì seguente ad un tambo vicino, contatta i 42 fanciulle bianco vestite . Più di 400 persone si la sua gente per battezzare i fanciulli ed accostarono alla Sacra Mensa in quel giorno . Alle istruire gli altri. Papuè mi fa sapere che è dieci vi fu Messa cantata con buon coro di mu- dispiacente di non potermi ospitare in casa sici. La celebrò il Governatore Ecclesiastico as- sua, mi manda in regalo frutta del suo orto, sistito da Diacono, Suddiacono e da 40 ragazzi e promette di recarsi il giorno dopo al luogo vestiti del piccolo clero . Alla processione della indicato . sera vi intervennero tutte le associazioni della In sul mezzodì transitiamo il fiume Jananus Parrocchia, cioè del Sacro Cuore per le Signore, delle Figlie di Maria, di San Giuseppe per gli e poco dopo c'incontriamo in un Iivaro an- uomini, di San Luigi pei giovanetti, e del Santo ziano, di circa 60 anni, accompagnato da due Angelo Custode per le bambine . Chiudeva la pro- donne. Questi appena ci vede per timore, cessione un dìstaccamento di soldati, colle loro accelera il passo al fine di non lasciarsi rag- armi e munizioni, guidati da un capitano e da giungere ; ma noi, facendo altrettanto, arri- uffiziali . Nel Chili la Vergine del Carmine è di- viamo a metterci al suo fianco e così a chie- chiarata patrona dell'esercito, ed è onorata come dergli chi fosse, donde veniva, dove andava, un generale dalla truppa. Noi qui in Punta Arenas non possiamo mai fare la processione nella festa se era quello il cammino di Mendez e se del Carmine perche cadendo nell'inverno vi è avesse qualcosa a darci per mangiare . Udendo sempre neve, fango, freddo e mal tempo, perciò che lo si trattava da amico allenta il passo si fa nella festa dell'Immacolata, e l'esercito vi e dice : Yo siendo el capitan Sando taita de prende parte per onorare la sua patrona . Dob- Guatinguì Iivaro y de Papuè Iivaro e in qual- biamo rendere grazie a Dio che ci ha permesso che modo mi fa intendere che veniva dalla di fare questa bella funzione, mentre essendo il casa di suo figlio Papuè e che andava a casa tempo da varii giorni molto cattivo temevamo di sua, e che delle due donne, che lo accompa- non poterla fare. » Con questa festa si è ridestata la fede e la gnavano, una era la sua sposa e l'altra una devozione verso la nostra Celeste Madre Maria sua parente, che la via da noi battuta era Santissima . Per lo stesso giorno dovevamo avere quella che mena a Mendez, e che non aveva l'abiura di quattro protestanti di nazione ale- nulla da darmi a mangiare . Poscia mi do- manni, ma il demonio invidioso, all'ultimo mo- manda chi fossi e dove andava con quei cri- mento fece ammalare uno dei principali e si do- stiani . Gli dissi che era il Padre Francisco di vette rimandare fino a quest'oggi, 18 dicembre . Gualaquiza e che andava con regali a visitare Ricevuta l'abiura furono battezzati sotto condi- i Iivaros di Mendez. Appena sentito il nome zione e cresimati nella nostra Chiesa di Maria Ausiliatrice . Sono quattro giovani, tre fratelli di Padre Francisco, siccome tutti i Iivaros del- minorenni e la sorella, di 15 anni, già ammessa l'Oriente mi conoscono, sorride e mi stende la alla Comunione, pieni di fede e di amore per mano dìcendo : A vos Padre Francisco yo y nostro Signore e per Maria . Ne sia lode a Dio Iivaros Mendeños mucho queriendo ; yo a vos anche per questo insigne favore che ci ha concesso compañando, a mi casa llegando, ahi muchos di vedere aumentare il gregge di Nostro Signore puercos, gallinas, platano, yuca, camotes, co- Gesù Cristo » . miendo, parejo conmigo y Iivaros Mendeños ANCONY READING (ISOLA DI GIAMAICA) .- viviendo mucho bueno està. E ci fece da guida. Le scrivo per notificarlo l'avvenuta ordinazione del novello diacono Tommaso Deehan . In essa è Dopo due ore e mezza di cammino sotto bene notare la circostanza che egli è il primo una fitta pioggia e accompagnato dallo stesso ordinato in questa isola perchè da più di 300 anni Sando discendiamo in una assai triste e ma- non si tenevano Ordinazioni Sacre : che detta or- linconica valle. Le continue pioggie ci obbli- dinazione è la prima che fa il vescovo gano a passar la notte sulla sponda del fiume Gordon, dacchè fu consacrato or fanno più di Cumza. Il Iivaro Sando con la sua donna acceso 12 o di 15 anni : e finalmente che fu tenuta in un buon fuoco, si pongono a preparar un po' una cappella di m . 6 X 3 X 3 .40 !! di cena e gli altri non avendo da cambiarsi Erano presenti 12 giovani negri, una donna e ed essendo tutti inzuppati d'acqua, si leva- due uomini parimenti negri, i quali tre ultimi fecero pure la santa Comunione infra Missam. no i vestiti per asciugarli al fuoco, rima- Assistevano il Vescovo, gli unici due preti Sale- nendo tutti pressochè seminudi come i poveri siani che fungevano pure da accoliti . Il trono fu selvaggi della foresta . eretto con una tavola . Non mitra, non bastone pastorale, nessun ornamento pontificale titulo mis- (Continua). sionis .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it BOZZETTI PATAGONICI

Una tempesta in Patagonia . (*) potemmo rilevare il carattere della burrasca : al giun- gere sul nostro zenit si smembrò in due parti, sca- Il 12 agosto 1892 traversavamo a cavallo le im- ricando grandine da una, dall'altra pioggia solamente. mense macchie di cespugli patagonici, dal Rio Colo- Le nubi, come le onde di un Oceano fieramente so- rado al Rio Negro. Nei giorni anteriori avevano sof- spinte da un ciclone, si soverchiavano le une le fiato venti dell'Ovest carichi di sabbia, mentre i altre confondendosi in tetro disordine ; squarciate cirri biancheggianti verso il Sud segnalavano correnti dalle scariche elettriche che aumentavano la terribili superiori impregnate d'umidità. Il mattino del 12 maestà dell'uragano patagonico . I cavalli tentarono l'aria era fosca e scura e andò vieppiù oscurandosi parecchie volte di strapparci le briglie di mano, ma fino ad impedirci verso le 11 ant . di distinguere gli dovettero partecipare della nostra sorte . Noi eravamo oggetti a due chilometri . là rannicchiati sotto annosi e squallidi chañares, e Galoppavamo lungo i sentieri, per giungere ad una mentre si attendeva ansiosi la fine di quella spaven- strada carrozzabile ; ma indarno, che l'oscurità di- tosa grandinata, la nostra guida intonò varie pie- venne più tetra, e noi ci smarrimmo senza più ri- tose canzoni di rito in quelle regioni, per scongiu- conoscere dove ci trovassimo . Al tocco giungemmo rare i geni cattivi divenuti crudeli nello scaraventare per ventura ad un rancho (tugurio), dove ci affer- marono che ci eravamo sviati di circa 40 chilometri, Dopo aver ottenute sicure indicazioni, riprendemmo il viaggio malgrado le reiterate e vive istanze fatteci di trattenerci colà . Erano le 2 1/2,l'oscurità divenne generale e dovemmo rifare la via a briglia sciolta per giungere alla strada carrozzabile. Alle 3 1/4per- correvamo un cammino solitario, senza la prospettiva di una capanna . La nebbia stava per risolversi in uragano . Le prime raffiche ci raggiunsero alle 3 1/2, mentre vedevamo accavalcarsi tumultuosamente le gi- gantesche nubi d'un colore bigio castagno . La loro forma ed alcuni lampi ci fecero presagire che col vento e colla pioggia irromperebbe violenta la gran- dine. Il nostro baqueano (guida) ne temeva assai, e ci veniva ripetendo che in quei paraggi le tempeste erano endiabladas (indiavolate), giacche non lontano si trovava il diabolico infiernillo (piccolo inferno), centro del paese dei demoni (Huecufamapù, demoni) come gli Indi chiamano questa zona interfluviale . I chicchi di gragnuola. Finalmente cominciò a scemare timori cominciavano ad avverarsi ; s'ingagliardivano il vento, e con esso la pioggia, i tuoni e la gran- i buffi di vento accompagnati da goccioloni d'acqua dine, ed il sole riapparve a scaldare il nostro corpo, fredda e torbida ; l'oscurità cresceva pure, e noi si inzuppato dall'acqua e pesto dalla grandine . Il pas- spronava il cavallo per giungere alla prima casa ; saggio dell'uragano avea durato venti minuti, che a ma tutto invano . I poveri animali, per quanto fos- noi parvero ore. Come meglio si potè rimontammo sero incitati, non vollero più avanzare ; finchè, ca- in sella, e proseguimmo il viaggio verso Patagones, valli e cavalieri, vedemmo la necessità di dar volta non senza la scorta delle ultime prove della pioggia, sotto la fitta gragnuola . Allora cercammo un riparo toccando l'abitato quando il sole declinava all'oc- tra gli arbusti, ma con poco vantaggio : smontati di caso . Vuoi perche non avessimo mai osservato un sella, ci avvolgemmo nei nostri ponchos, inzuppati uragano di tal genere nella Patagonia, vuoi perchè non plus ultra, e buon per noi che potemmo valerci avendolo sperimentato in mezzo alla solitudine, e di altri mantelli, chè la grandine metteva a prova fosse sembrato uno dei più furiosi , comunque sia il nostro cranio . Per noi colle tenebre si fe' notte, e ci si scolpi nella memoria come una delle meteore più non si udiva che lo spezzarsi dei secchi arbusti, aeree che più impressionano un osservatore . rabbiosamente percossi dalla tempesta, il sibilante Pervenuti a Patagones ci venne riferito che an- muggito dell'uragano, il rimbombo dei tuoni e la che colà il temporale s'era presentato sotto lo stesso cadenza compassata della grandine che piombava a terribile aspetto . strati anche sulle indolenzite nostre teste . Frattanto

(*) Vedi La Patagonia di D. Lino Carbajal, vol. 2° pag . 86-89.

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it diGRAZIE Maria Ausiliatrice

QUANTA parte che ebbe ed ha la Vergine eccelsa nel corso, nelle bat- taglie, nei trionfi della fede cattolica, mentre rende più luminoso il consiglio di Dio intorno a Lei, deve altresì sollevare tutti i buoni a grandi speranze per raggiungere ciò che è ora l'oggetto dei comuni desiderii : - confidenza in Maria, preghiere a Maria ! - Oh! si che questa nuova e sospirata gloria della Religione, che cioè tornino a concordia le menti nel professare una medesima fede, e che un medesimo vincolo di perfetta carità stringa i cuori fra loro, ben potrà Ella per sua virtù affrettarla e compierla! ... » . .. E con quali prove di amorosa provvidenza non vorrà lenire i lunghi travagli che per l'unità della fede sostiene la Chiesa, Sposa di Cristo, e far pieno una volta il bene dell'unità della fa- miglia, che è portato insigne della sua maternità? . .. » L'arridente augurio che l'opera non sia così lontana ad avverarsi, par che trovi conferma nell'opinione e nella fiducia calda delle anime pie , Maria cioè dover essere il felice legame, per la cui forza valida e soave, quanti dovecchessia amano Cristo, divengono tutti un solo popolo di fratelli, devoti al suo Vicario in terra, al Romano Pontefice, al Padre comune di tutte le genti! » . (LEONE XIII . - Enciclica del Rosario 1895) .

Un miracolo nel Santuario di Valdocco . se volete, voi potete guarire la mia bam- bina ; deh ! vi supplico, prendetevi voi il suo La sottoscritta Marocco Teresa moglie a male... Prodigio! ... In quell'istante la bambina Bosco Vincenzo da Villanova d'Asti a gloria che aveva al seno, se ne staccò, mise un di Maria Ausiliatrice di D . Bosco riferisce grido, aperse gli occhi e mi guardò ... Era quanto segue : guarita! .. Allora mi uscì dalle labbra un grido Io aveva una bambina inferma agli occhi ; di gioia . Alcuni che erano in chiesa, accor- da ventidue giorni sebbene medicata non sero, e videro e piansero con me poteva aprirli ; perciò io ne era molto im- Viva dunque Maria! Grazie infinite . Rico- pensierita . La feci visitare meglio dai medici noscenza imperitura . locali, e questi constatarono che la bambina da un occhio già era cieca, e l'altro era gra- Villanova d'Asti, settembre 1901 . vemente compromesso ; e m'esortarono a por- Bosco TERESA nata MAROCCO . tar subito l'inferma all'ospedale a Torino . Sommamente addolorata seguii con premura Maria Ausiliatrice l'ha salvato . il consiglio dei medici, e col mio marito Il lutto più straziante stava per gettare portai la mia bambina all'ospedale oftalmico di l'intera mia famiglia nella più grande angoscia . Torino . Quivi, visitata tosto dai medici, questi Un mio fratello reduce da un paese vicino, pure dichiararono che un'occhio era perso accompagnava un carro carico di vino. Giunto e dell'altro v'era poco a sperare, e mi man- allo svolto d'una via proseguì il cammino darono a casa. Sfiduciata, accorata, ricorsi senza prevenire il pericolo che lo sovrastava allora alla Madonna di D . Bosco . Portai la di rimanere schiacciato fra il carro e l'an- mia bambina al suo Santuario in Valdocco ; golo della strada . Giunto al punto fatale, e quivi prostrata a terra colle lagrime agli tentò salvarsi allungando il braccio destro, occhi, ma piena di speranza nella potenza e ma ahi, che ne riportò la frattura completa bontà di Maria SS . la pregai ... O Maria, voi, della mano.

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it Dopo otto giorni di spasimi atroci, il male dizione. Il poter sollevare la propria preghiera fece si rapidi progressi, che si convertì in in un tempio così maestoso, davanti alla stessa cancrena e si dovette trasportarlo all'ospedale, prodigiosa effigie dell'Ausiliatrice, venerata dove subì l'amputazione dell'avambraccio . Du- ormai in tutto il mondo, riempì di fede i due rante questo tempo la febbre giunse al mas- coniugì pellegrini, che ritornando a casa, simo grado ed il delirio perdurò sette giorni . portarono con sè la vivissima fiducia di un I vari dottori che lo visitarono dichiararono pronto soccorso. Intanto si era alla vigilia il caso disperato, ed affermarono che solo un della festa dell' Immacolata ed ecco una let- miracolo potea salvarlo . tera avverte la famiglia che un venerando Io che, chiamata d'urgenza, mi trovavo al Sacerdote, mosso a compassione al racconto suo capezzale , angosciata mi rivolsi a Colei delle sue miserie, vuole venire egli stesso a che doppiamente mi è madre : - E, tu sola, o consolarla . Era Maria che proprio nel giorno Maria, puoi salvarlo, tu sola puoi restituirlo della sua festa voleva far risplendere il suo all'affetto dei vecchi genitori, della moglie, patrocinio . Il venerando ecclesiastico infatti di sei bambini ed ai parenti tutti, che ora nonostante la fredda stagione e la troppo trepidanti e gementi nel dolore più straziante inoltrata sua età, si mette in viaggio per aspettano l'ora fatale che dovrà rapirglielo restituire la pace a quella famiglia, e vi per sempre! -Unii una fervorosa preghiera e giunge dopo tre giorni di ferrovia, proprio poi piena di fiducia mi avvicinai al caro il giorno prima che scadesse la ipoteca, la ammalato, e gli suggerii di promettere alla quale perciò potè sciogliersi senza difficoltà Madonna, che se riceveva la guarigione, il giorno dopo . La famiglia pertanto viva- avrebbe fatto pubblicare la grazia, e sarebbe meute persuasa dell'aiuto di Maria in questo andato a ringraziarla nel suo Santuario a fatto, manda l'offerta promessa e prega per Torino . Di buon grado accondiscese il fra- mezzo mio di pubblicare questa grazia a co- tello, anzi alle mie unì una fervorosa pre- mune edificazione ed a scarico di un dovere ghiera, ed oh ! meraviglia! La febbre inco- di riconoscenza . minciò a diminuire, finchè in pochi giorni Oswiecim (Galizia-Austria), 20 gennaio 1902. potè ritornare in famiglia bell'e guarito . Sac. DOMENICO CAGGESE . Oh voi tutti che soffrite, che soccombete sotto il peso del dolore, della persecuzione, L'abbiamo invocata e ci ha esauditi . dei travagli , ricorrete fiduciosi a Colei che aiuto dei Cristiani s'appella, e non dubitate Egli è col cuore ripieno di gratitudine e che per quanto grandi sieno i vostri bisogni, riconoscenza che ci uniamo per ringraziare Ella sarà vostro conforto, vostro aiuto, guida la taumaturga Vergine di D . Bosco per la sicura, e salvezza ! segualatissima grazia che ci ha ottenuto. Gavi, 14 dicembre 1901 . Parte per leggerezza e parte per altre cause, che non è qui il caso di nominare, ci eravamo Suor ADELE GEMME . addentrati in un affare, le cui conseguenze erano troppo fatali . Avevamo poste certe Debito di riconoscenza. cause senza poco o nulla prevederne i disa- Coll'animo ripieno di gioia depongo, o strosi effetti . I giorni per noi avevano un Madre, ai tuoi piedi questo pubblico ringra- orizzonte ben oscuro . I mezzi umani si mo- ziamento acciò serva di esempio ad altri a stravano insufficienti al nostro scopo . Eppure ricorrere cori viva fiducia alla tua materna si trattava di salvare il nostro onore, quello carità. Una famiglia di mia intima cono- della famiglia e di non precipitare troppo le scenza trovavasi nella dura condizione di non cose. Ci rivolgemmo a Maria Ausiliatrice, che potere riscattare la propria casa, in cui abi- già altre volte ci rivolse benigni i suoi sguardi . tava ed a cui ciascun membro era legato per Incominciammo tosto una novena, recitando ricordo di infanzia e per eredità domestica . alcune speciali preghiere, ordinammo la ce- Ben tre mila lire di ipoteca, che scadeva il lebrazione di una Messa, promettendo di far 21 dicembre, vi gravitavano : si era intanto pubblica la grazia non appena ottenuta. In- alla fine di novembre e non si erano potuto tanto l'avvenire si avanzava pieno di una do- radunare che due o tre centinaia di lire. La lorosa incertezza . Però la nostra fede non famiglia quindi era tutta nella più grande venne meno. Instammo opportune et importune, desolazione, nè sapeva ove rivolgersi od a giurando a tutti i costi di strappare la grazia qual partito appigliarsi : il solo pensiero di dalla Potente Ausiliatrice. Nessuno ha mai dovere uscire dalla propria casa per cederla invocata Maria senza essere esaudito . E per- ad altri, la accasciava sotto il suo peso o non che non avremmo noi avuto motivo di sperare le permetteva un istante di requie . in bene? L'invocammo proprio di cuore, Le do- Nel giorno però del dolore rivolgiti a Maria mandammo venia dei dispiaceri arrecati a e ne avrai conforto . Si stabili pertanto di quel cuore tutto bontà e tenerezza verso di noi abbandonarci nelle braccia di questa buona miseri ed indegni peccatori, promettemmo di Madre, e di invocarne l'aiuto con una novena, imitarla nelle sue virtù . La novena era fi- e con un pellegrinaggio al suo tempio in To- nita e siccome non ostante le più belle pro- rino promettendo un'offerta in caso di esau- messe, avevamo agito non troppo conforme

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it alle tristi circostanze in cui ci trovavamo, Dio ha stabilito a salute dell'umanità, lo feci as- avevamo ben ragione di temere imminente soggettandomi pur anco ad un'operazione dolorosa una catastrofe. lì giorno dopo compiuta la e difficile . La mia fiducia non venne delusa ! novena, rattristati quanto mai, avevamo in- Maria Ausiliatrice intervenne colla sua benedi- zione ; l'operazione riuscì bene ed tenzione di dar principio ad un triduo con ora io posso dirmi completamente guarita . Con cuore pieno di speciale fervore, dettato dalle tristi circo- riconoscenza adempio alla promessa fatta inviando stanze d'allora. Ma che? La Madonna volle tenue offerta . vincerci in generosità . Mentre stavamo con- LEONARDI DOMENICA fu NAVALE . certando sul da farsi, ecco che la tanto so- spirata grazia ci giunge quasi miracolosa- San Quirico (GENOVA). - Ho sperato in mente . Onde ci affrettiamo a farla pubblica, Maria Ausiliatrice e non restai confusa! Per gua- rire da una lunga e ostinata malattia fui consi- unendovi tenue offerta, rincrescendoci che le gliata d'assoggettarmi a pericolosa operazione chi- nostre strettezze non ci permettano di offrire rurgica . Lo stato di debolezza in cui mi trovavo ad una tal Madre un dono più adeguato. In faceva temere a' me ed a miei cari che non l'avrei compenso le offriremo i nostri cuori, suppli- sopportata . Ma una mia cara sorella religiosa mi candola di volerceli purgare, di legarli in confortava a sperare nell'intervento di Maria santi vincoli nel tempo per stringerli in più Ausiliatrice promettendomi speciali preghiere pel santi amplessi nell'eternità. E come la buona buon esito dell'operazione per cui mi sottoposi, Mamma sempre ci ricolmò di doni e di bene- benche non senza timore . L'atto operativo riuscì perfettamente ed ora sono guarita e nuovamente fizi, così voglia continuare per l'avvenire a posso attendere alla mia famiglia . Oh! quanto è tenerci sotto il Suo valido patrocinio, di cui buona la Madonna di Don Bosco verso i suoi de- tanto sentiamo il bisogno . voti! Riconoscente per tanta grazia invio una Orio Canavese, 5 ottobre 1901. piccola offerta e prego pubblicare la grazia come ho promesso per gloria di Maria Ausiliatrice . G. A . Tessitore . MARIA SALMORIA-RONCALLO. Troia (FOGGIA) . - Non potendo offrire alla Vergine altro che la lode ed il ringraziamento, dacchè si è degnata di guarirmi la mamma ; sento il dovere di affidare a cotesto lodevole periodico Ottennero pure grazie da Maria SS. Ausilia- la pubblicazione della grazia ottenuta . Assalita trice, e pieni di riconoscenza inviarono offerte da una seria infiammazione agl'intestini a causa al Santuario di Torino, o per la celebrazione di d'un travasamento di bile cagionato da fortis- S. Messe di ringraziamento, o per le Missioni simo dispiacere, erasi mia madre ridotta agli Salesiane, o per le altre Opere di D . Bosco, i estremi di vita con assalti sempre tremendi di seguenti dolori spasmodici, che le durarono gagliardissimi per otto giorni ed otto notti continui, sino a pro- A*)- Ancona : I. C. colpito da fortissima febbre nello durle lunghi svenimenti . Sbalordito col resto di scorso agosto, in breve tempo, a detta dei medici cu- famiglia non sapevo neppure siccome rivolgermi ranti, si trovò in fin di vita . Maria però invocata dalla alla Vergine per chiederle la grazia, non foss'al- famiglia non permise che venisse a mancare ai suoi tro, di far cessare quei dolori di morte, che fa- quattro piccoli figli, ridonandogli in poco tempo la cevano contorcere mia madre nel letto sì da non perduta salute . farle trovar sito a riposo . Dalla notizia sconfor- B) - Bagolino (Brescia) : Fusi Pietro fu Giorgio tante del medico e dallo spettacolo rattristante L. 100 per la perfetta guarigione di sua moglie . Tra- slocando da un fienile all'altro portava con se dentro in famiglia ero più che certo, che la inferma non un involto una carabina carica, che appena deposta potesse più essere di questa vita : eran consunte a terra esplose il colpo andando a ferire mortalmente le sue forze, ed il male ingagliardiva ogni dì più . la moglie accorsa in suo aiuto . -.Baldissero Torinese Giunta la notizia a persone divote, vollero esse Vergnono Catterina per la ricuperata salute e per rivolgere preghiera a Maria Ausiliatrice ; ed oh, diverse altre grazie importantissime . - Belvedere Lan- sollecitudine maravigliosa della misericordia di ghe (Cuneo) : Borlotto Paolina per messa di ringrazia- Maria! A capo di brevissimo tempo mia madre mento, 3. - Besnate (Milano) : Maria Vanoli per gra- zia specialissima, 3. - Bettola : Costa D . Giacomo s'intese come slacciata da quegli acerbissimi do- Prevosto per favori e grazie speciali da Maria otte- lori, e incominciò a godere di una celere ed in- nuet nel decorso anno, 25. sperata miglioria. Oggi, benche ancora convale- della grande debolezza, a C) - Cagliari : Cospino Raimondo per messa di rin- scente per ragione graziamento, 3. - Callao (Perù) : Maria Ravano nata cui la ridusse il male, ella gode di nuovo nel pal- Queirolo : « V'invocai, o potente Ausiliatrice dei Cri- pito sincero ed amoroso della mia famiglia, mentre stiani, implorando la guarigione della mia Giannina il mio cuore, col grato ricordo delle preghiere travagliata da febbre maligna, e Voi, dopo ventun delle divote persone, invia le grazie più profonde giorno di angoscia e sofferenze, me la ridonaste sana e alla potenza senza limiti di Maria Ausiliatrice di salva . » - Caluso (Torino) : Boggio Luigia per la guari- D . Bosco, che m'ha ridonata la mamma . gione di suo marito da bronco e polmonite, 25 : Tonelli 17 ottobre 1901 . Francesca per avere ottenuto da Maria la grazia della vocazione religiosa : N . N . per diverse grazie ottenute MICHELE PAPPANI. da Maria, e specialmente per la guarigione di un malessere che la travagliava da tempo, e per la ricu- Marano (VERONA) . - Da oltre un anno ero perata salute senza alcuna operazione chirurgica della ammalata ; soffrivo enormemente nel fisico e nel sua cara bambina . - Campodimele (Caserta) : De Luca morale, causa un tumore maligno che aveva nel Argia per grazia, 2. - Carrodano Inferiore (Genova) mio interno. Consigliata da una Figlia di Maria Ausiliatrice di mettere tutta la mia fiducia nella (*). L'ordine alfabetico qui segnato è quello delle città e dei Madonna di Don Bosco pur usando dei mezzi che paesi, cui appartengono i graziati da Maria Ausiliatrice .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it Sac. Bartolomeo Badi Prevosto, a nome di Maria Col- n. s. la Corte d'Appello di Catania mi dichiarasse in- tella in Callegari per ringraziamento di grazia che nocente ». - Novara : Annetta Sguarzini riconoscente - da tempo chiedeva, 5. - Casal Monferrato : Maria De- a Maria per averle guarita l'unica sua bambina da regibus, educanda nell'istituto S . Cuore, per la per- grave difterite. - NoviLuigiLigure: (Alessandria) fetta guarigione della zia da improvviso malore alla Hefiler per guarigione da lunga e penosa malattia . testa . - Castion. (Belluno) : Un sacerdote della dio- cesi di Belluno per la ricuperata sanità di mente, che O) - Occhieppo Inf. (Novara) : Coniugi Giovanni e da tempo aveva perduta e che lo aveva fatto soffrire Lucia Miglietti grati a Maria per la guarigione del assai . - Catania : Pipitone Antonio studente in Leggi marito Giovanni da una malattia che da ben quin- per aver superato felicemente gli esami, 10 . - C(falà dici mesi lo travagliava, offrono una catenella d'oro (Palermo) : Marietta Palumbo per grazie temporali, 5 . con L 10 in ringraziamento . - Celle Enomondo (Alessandria) : Morando Giovan- P) - Pisogne (Brescia) : R . P. B. per grazie temporali ni per la pronta guarigione del figlio Antonio da ottenute, 6 - Podenzano (Piacenza) Reverberi Vittoria varie morsicature di un cane, 7 . - Cessaniti (Catan- per messa, 5. - Punta Arenas (America del Sud) zaro) : Sac. D. Ambrogio Nicola per diverse grazie che Suor Angola Vallese, missionaria salesiana, per una gli stavano molto a cuore, 10 . - Chatillon (Torino) : serie di grazie spirituali e temporali ottenute da lei, Due Francesca per messa di ringraziamento, 1,25 . - dalle sue consorelle e da divote persone . Chivasso (Torino) : Vecchia Marina per grazia ricevuta, R) - 20 . - Civita Castellana (Roma) : Murio Canee Gre- Roma : S . Siniscalchi per le opere salesiano, 10 gorio per favori speciali ottenuti da Maria, 6.- Colli S) - Saluzzo (Cuneo) : Richard Giov. Antonio per di Monte Bove (Aquila) . Giacomo Manegrossi per una grazie ricevute, 2. - San Giuliano Vecchio (Alessan- messa di ringraziamento, 5. - Col. S . Giovanni (Torino) : dria) : Elisa Mensi guarita da gravissima malattia, S. R. per la guarigione d'una persona a lei carissima, 30. - S. Benigno (Cuneo) : Dalmasso Felicita per gra- - Costa Vescovato (Alesandria) : Sig. Rovelli Letizia e zia, 5. - S. Giusto Canavese (Torino) Tonso Giuseppina Clotilde a mezzo del Prevosto Sac . Marcello Grame- per la guarigione di due bambini da tosse asinina, gna 10 per grazie speciali ricevute. - Cugnasco (Can- due messe di ringraz. - S. Pier d'Arena (Genora) : A- ton Ticino : N. N. per diverse grazie ottenute per se e damoli Ulderico per la perfetta guarigione di una per- per la guarigione della mamma . sona tanto cara 5 . - San Severo (Foggia) : Avv.to Si- mon Marcia fa Francesco per la ricuperata sanità D). - Demo (Brescia) : Lino e Diomira Berti pel della moglie Teresina già licenziata dai medici, e loro figlio Emilio guarito da epilesia . - Desenzano della figlia Giuseppina seriamente inferma d'ileo-tifo, sul Lago (Brescia) : Bagatta prof. Vincenzo per grazia 100. - S. Stefano del Comelico (Messina) : Libera Comis ricevuta, 1 . per la salute ottenuta da Maria, 1 . - Sia Vittoria d'Alba F) - Feglino (Gevova) : N. N. per aver ottenuto (Cuneo) : Iardini. Teresa a nome del cav Torrera Giu- l'impiego a suo marito offre a Maria il suo più caro seppe guarito da paralisi, 5 . - Settimo Rottaro (Torino) : anello nuziale in rendimento di grazie . - Fontani- Antonio Vachino pel suo caro Stefanino liberato da gorda (Pavia) : Biggini Maddalena per le missioni 1,10 . forte nevralgia. - Sezzè (Alessandria) : Delfino D. Fran- - Forte di Valpolicella (Verona) : Rosa Tommasi per cesco per grazia speciale, 5 . la guarigione del proprio marito, 20 . - Freyre (Repca T) - Tirolo : N. N. pel ritorno di suo marito a mi- Argentina) : Sac. Massimo Berga riconoscente a Maria gliori sentimenti per la famiglia . - Torino : Prof. A . per aver salvato dal suicidio una persona di sua cara Bettazzi per la visibile protezione di Maria sul piccolo conoscenza. suo bambino, 5 : Borriero Matilde per grazia, 3 : Turello G) - Genova : E. M. per la perfetta guarigione Carolina guarita da acuti ed ostinati dolori dei denti, del nipote . - N. N. per la conversione in punto di 10 . - Troina (Catania): Compagnone Gaetana per gra- morte di una sua cugina che avea cooperato con ca- zia temporale necessariissima : Nerone Teresa per la lunie e falso giuramento a danno del suo onore e delle guarigione da ileo-tifo di sua sorella Giuseppina, 7 . sue sostanze . V) - Verona : F. riconoscente a Maria perla guari- I) . - Isola Davson (Terra del Fuoco) : Pietro M. Rossi gione del diletto figliuolo lontano, da una febbre ti- per la pronta guarigione d'un nostro confratello mis- foidea acuta . - Vezie (Canton Ticino) : Sac . Eugenio sionario, mercè le preghiere dei piccoli Indii di quella Beretta, parroco, per l'ottenuta guarigione da mal di missione . - Ivrea (Torino) : Borgo Rosa per la guari- petto con infiammazione al ventricolo, 15 . - Viarigi gione del fratello Savino da forti dolori di gamba a (Alessandria) : Bussa Francesca per grazia ottenuta . cui eransi già fatte più operazioni senza alcun risul- Villedeati (Alessandria) : Castelreggio Luigia in dolo- tato, 3 . rose circostanze e assai pericolose salvata da Maria, 5. L) - La Ciotat (Francia) : Tommasi Efisio per grazia, 10 . - Lecce : F. C . riconoscente a Maria, 7 - Lunato X) - Suor Catterina Fasola a nome di Abbona (Brescia) : Angelo Fabbri perla buona riuscita nell'e- Catterina guarita da gravissima malattia. same di licenza liceale. M) - Mantova, Coniugi Sgarbi per importantissima grazia, 2. - Melipilla (America del Sud) : Luigi Ber- rone, missionario salesiano, per diverse grazie, e spe- cialmente per aver vinta con intercessione di Maria Per la verità. una lite intentata caluniosamente a suo danno . - Milano : Antonietta Magni, per la guarigione di una Nel numero del p .p. febbraio il Bollettino postema alle gengive, resistente a ben tre dolorosis- sime operazioni chirurgiche, 20. Salesiano aveva una compendiosa relazione delle feste Centenarie celebrate in onore di N)-Nizza Monferrato (Alessandria) : Suor Elisa Ron- S. Giovanni Evangelista nella Chiesa a Lui callo a nome della famiglia Ivaldi di Moirano (Acqui) dedicata in Torino . Ma un grave errore di che ebbe salvo il figlio Pietro da un'orribile disgra- zia, 5 ; e della Sigra Ricci Caterina, Maestra di Moi- stampa ci occorse là, ove si diceva, che i po- rano, guarita da bronchite, polmonite, nevralgia e verelli cui si distribuì abbondante colazione, mal d'occhi, 10. - Noasca Canavese (Torino) : Uno ze- furono cento. lante Sacerdote per la riacquistata salute . - Noto Per amore di verità e come segno di rico- Sicilia) : Prof. Corrado Bonfiglio Piccione, che scrive: Coinvolto in un processo elettorale dopo le elezioni noscenza verso quanti concorsero all'opera del 1900, beuchè innocente, come lo provavano non generosa, teniamo a dichiarare che ben mille pochi testimoni, il 15 Novbre 1901 fui dal tribu- e cento furono i poveri, i quali refezionarono nale di Siracusa condannato insieme ad altri miei con- cittadini . Ma la Modonna di Don Bosco, da me con cuore a S. Giovanni Evangelista in quell'indimen- invocata in tale frangente, fece si che il 15 gennaio ticabile mattinata .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it CRONACA del M ovimento Salesiano

da Requie e la scuola salesiana eseguì la Messa Italia di Mons. Cagliero . LANZO TORINESE - Grave lutto nel Col- » Al cimitero D . Anzini, successore del defunto legio S. Filippo Neri . - Ci scrivono : « Questo nella direzione dell'Oratorio di S . Luigi in Chieri, nostro fiorentissimo Collegio perdeva, il 20 scorso ricordò le virtù ed il piacevole carattere di colui febbraio, uno dei suoi più benemeriti ed affezionati che Lanzo e Chieri rimpiangono ; poscia lo studente Superiori, il Sac . MODESTO DAVICO, direttore spi- Marescalchi Amilcare dell'Oratorio Chierese die- rituale dei Confratelli, delle Figlie di Maria Au-- degli commosso l'ultimo saluto . La commozione siliatrice e dei giovani . Solo da pochi mesi compiva nei numerosi astanti era profonda. Quanto era verso di noi questo delicatissimo ufficio e già si amato D . Davico! era cattivato talmente l'affetto e la confidenza Anima bella, in terra sempre sorridente, sorridi universale che la sua immatura dipartita ci lasciò ancor dal cielo ai tuoi desolati confratelli ed amici ; nel massimo cordoglio . Egli formava l'anima, la e noi per quell'intimo legame che ci unì in vita vita, la schietta allegria d'ogni nostra conversa deponiamo riverenti sulla tua tomba il nostro zione, specie nei momenti più critici ; con lui era mesto fiore di lagrime e preghiere. impossibile non trovare sollievo nei tristi momenti della desolazione e dello scoraggiamento . Col suo CATANIA - Solenne premiazione della fare gioviale ed ilare sempre sapeva sollevare in scuola di Religione . - Il due febbraio scorso alto i nostri cuori e farli confidare appieno nella resterà memorando per gli alunni di questa fio- Provvidenza divina . . . . Era uno dei più antichi rente nostra scuola di Religione . Al mattino i campioni della nostra Pia Società, ed, educato alla giovani si accostarono alla Sacra Mensa Eucari- scuola vivente di D . Bosco, seppe mai sempre ru- stica ; dopo si fece la premiazione e si tenne un bare, nel corso della sua vita salesiana, i cuori ben riuscito trattenimento in onore di D . Fran- di quanti ebbero la fortuna di conoscerlo a Lanzo cesco Piccollo, Ispettore delle Case Salesiane di a Sampierdarena, a Torino, a Fossano e a Chieri Sicilia e primo direttore dell'Oratorio festivo Ca- sopratutto , dove fece conte le sue ascose virtù tanese . Il primo premio, consistente in una ricca nella direzione dell' Oratorio S . Luigi, che tenne collezione di libri giuridici utilissimi per la pro- con grande impegno per ben nove anni, nonostante fessione, fu meritato dall'Avv . Mario Tropea, la sua malferma salute . La sua memoria nei Chie- testè eletto direttore della Cassa Rurale e Società rici sarà indelebile, e ben lo diedero a vedere i Operaia Cattolica d'Aragona . Vi furono pure varie numerosi intervenuti ai suoi funerali : essi ama- medaglie d'onore, che andarono a fregiare il petto vano D . Davico e ne erano da lui ricambiati di ai più assidui e studiosi della scuola. Quanto pari affetto . progresso in pochi anni ! Incominciata questa » I suoi funerali furono una dimostrazione com- scuola di Religione nel marzo del 1899 arrivò ben movente e pur grandiosa . Celebrava i funebri presto a schierarsi fra le prime, emulando la Mons . Tresso, Vicario di Lanzo, assistito da nu- Parmense, la quale siccome per sè rivendica il merosissimo clero con tutte le compagnie del paese : diritto di primogenitura, così a nessuna la cede vi intervennero il Municipio, il nostro collegio, le in numero ed energia . Infatti la scuola di Ca- scuole comunali maschili e femminili, i RR . Cara- tania fu da principio come l'evangelico granello binieri e la banda municipale . Reggevano i cordoni di senapa, perche sebbene contasse subito più di il Sindaco Avv . Bogino, il Pretore Avv . Giuseppe trenta alunni, non ne ebbe però che soli cinque Rurzio, l'Assessore Magg . Ignazio Casetti, il di- di liceo, due dell'Istituto tecnico, ma nessuno rettore dell'Ospedale Mauriziano, Avv . Domenico dell'Università . Nel secondo anno il numero dei Cabodi . Numerosissime le rappresentanze: l'Ora- liceisti da cinque crebbe a trentadue e quello torio di S . Luigi e vari amici di Chieri, la cartiera degli alunni dell'Istituto tecnico fino a sette con salesiana di Mathi, l'Educandato Albert di Lanzo, altri tre volenterosi giovanotti universitari . Il il Comitato Parrocchiale e sezione giovani di Ciriè terzo anno, grazie all'aiuto di Dio e alla benevo- con bandiera, le più distinte famiglie di Lanzo, lenza e protezione di Mons . Arcivescovo, si pro- dott. cav . Vinardi, dott . curante Gaiottino ecc . cedette di bene in meglio : i soli liceisti crebbero Le vie ed i balconi erano accalcati di popolo a 67, quelli dell'Istituto tecnico a 12 e gli Uni- Giunto il corteo alla Parrocchia fu cantata la Messa versitari a 25 . Il frutto ne è sempre consolantis-

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it simo e più che soddisfacente . E ciò si deve prin- cuoi cantori del'Opera lirica di S . Carlo e accom- cipalmente perche nella scuola Catanese gli alunni pagnata da un quintetto, sotto l'abile direzione non sono semplicemente uditori passivi, ma atleti del suo Maestro Giuseppe Concina , eseguì un attivi . Sono essi stessi, per turno, autori delle sceltissimo programma, riscuotendo dalle loro conferenze, in cui oltre alla dottrina soda e com- Maestà e dagli astanti tutti ampi elogi ed ammi- pleta, manifestano la franchezza nel professare i razione . Una festa, il cui principale personaggio principii di nostra santa religione e lo zelo nel- era una persona regia, non poteva avere migliori l'inculcarli con prove convincenti . Un plauso a collaboratori di questi poveri orfani sui quali la loro e una ben meritata lode al direttore della carità cristiana distende le sue grandi e protet- scuola dott . Don Angeleri per la sua attività e trici ali per renderli un dì cittadini onorati e valentia nell'educazione della gioventù . persone dabbene .

Nell'Istituto S . Giuseppe la Schola Cantorum oc- Portogallo cupa un posto eminente e nel suo genere anche unico in Portogallo . Onore al merito e la carità LISBONA - La « Schola Cantorum » del- dei buoni portoghesi compensi in parte i grandi l'Istituto S . Giuseppe e la 1.a Comunione di sacrifici materiali sostenuti per recarla a tanta S. A. E . l'Infante D . Manuel . - Il 3 febbraio altezza . scorso nella cappella reale si compì la solen- nissima cerimonia della 1a Comunione di S . A . . Manuel, figlio R . il Serenissimo Infante D - A Torino il chiarissimo prof. Pio Benassi, delle loro Maestà il Re di Portogallo, D . Carlo direttore dell'Unione agricola cattolica di Bergamo, e della Regina Donna Amelia. Nella cappella, dietro invito del nostro Superiore, il 13 p . p . feb- riccamente adobbata, si trovavano i più alti di- braio, teneva nel Seminario delle Missioni estere di Valsalice una conferenza agraria, presenti tutti gnitari di corte e del clero . Presiedeva la ceri- i Superiori ed alunni . Il pensiero della conferenza monia l'E .mO Card . Patriarca, occupando il posto ed il modo con cui fu condotta ci parvero assai d'onore in cornu epistolae l'Ecc.mo Nunzio Apo- indovinati per renderla interessante ed invogliare quei giovani chierici ad incaminarsi con ardore . Arcivescovo di Mitylene e Mons . stolico, Mons agli studi agrarii, cotanto raccomandati dal signor Vescovo Conde di Coimbra . Assai commovente Don Rua . L'egregio conferenziere, desiderando fare fu la funzione e gli occhi di tutti eran fissi sopra cosa pratica, volle dare l'intonazione di famigliare il fortunato reale fanciullo che per le prima volta conversazione al suo dire, nel quale, con mirabile chiarezza, espose le basi scientifiche del sistema So- si cibava del pane degli Angeli . La Schola Can- lari, mettendolo nella sua luce di unico e vero sistema torum dell'Istituto S . Giuseppe, coadiuvata da al- razionale di agricoltura ; e non soltanto come di uno 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it dei migliori per una qualche determinata cultura. venne cantata da S. E. Mons. Ottone Zardetti Arciv. Fissato e provato, con vasta erudizione scientifica, di Moasso. I secondi vespri, pontificati da S . E. Rev .ma questo concetto fondamentale, nelle risposte date poi Mores. Enrico Grazioli, Arcivescovo di Nicopoli, ven- alle varie domande che gli si facevano, rivendicò, a nero seguiti da un torbido panegirico del Rev.mo base di date, la priorità della scoperta di Solari su Avv.to Emanuele Cerchiari e l'E.mo sig. Cardinal quelle non pratiche del Ville ed incomplete del Wa- Vicario, , coronò la bella festa coll'im- gner, dello Schulz, ecc ., e l'italianità quindi della partire la benedizione col SS . Sacramento . scoperta del principio dell'induzione gratuita dell'a- zoto. Le incalzanti difficoltà ed osservazioni riuscirono - A Firenze nell' Istituto di via Fra Giovanni infine a togliere tutto ciò che di improprio o d'inesatto Angelico, Mons . Arcivescovo impartì la Comunione a si ha da molti sulla teoria solariana . Per tal modo, 30 giovanetti e ad altri 8 la Cresima, con affettuosis- a conversazione finita, si riportò da tutti una idea sime parole di circostanza . Quindi fu data una pic- bien chiara del sistema Solari . cola e ben riuscita accademia di saluto . Mons . Mi- Mentre noi colla più viva riconoscenza, ringraziamo strangelo espresse il suo vivo compiacimento con l'egregio prof. Benassi, che con tanta deferenza accettò l'intero corpo insegnante ammirando il metodo vera- l'invito del nostro Superiore, ci auguriamo di poter mente saggio e paterno con cui viene impartita l'edu- presto avere da lui medesimo - che del Solari è uno cazione e l'istruzione nell'istituto . Presero parte alla, dei primi e più illustri discepoli - il compimento festa quasi tutti i parenti dei giovani e molte persone, della conferenza nella esposizione della parte ancor benemerite. Alle ore 11 vi fu Messa solenne e alla più interessante, ed in que- sta circostanza appena accen- nata, riguardante le conse- guenze economiche e sociali che derivano dall'applicazione del sistema Solari . - Negli ultimi giorni del p. p. febbraio l'Oratorio Sale- siano di Valdocco aveva l'o- nore di ospitare per alcuni giorni S . Eccellenza Monsignor Oberti S . S. P. nuovo Vescovo di Saluzzo . - Per solennizzare la fausta ricorrenza del Giubileo Ponti- ficale di S. S. Leone XIII in conformità dei venerati desi- derii dell' Em .mo Cardinale Arcivescovo di Torino, dome- nica . 23 febbraio, avevano luogo nel Santuario di Maria Ausiliatrice particolari fun- zioni di ringraziamento al buon Dio per averci conservato a così tarda età un tanto Pon- tefice . Nel mattino numerose furono le Sante Comunioni che la famiglia salesiana dell'Ora- torio offriva pel Sommo Pon- tefice . Alle 10 Messa solenne in musica, celebrata dal Reve- rendissimo sig. D. Michele Rua. La sera . dopo i Vespri solenni, il Teol. D. Giulio Bar- beris, intratteneva l'affollato uditorio sulla grandezza sera rappresentazione applauditissima . L'Istituto conta del pontificato nella storia della Chiesa e sull'attac- oltre 250 alunni nelle classi elementari, ginnasiali ed camento incondizionato di D . Bosco e dei suoi figli artigiani : è nel massimo fiore. alla sede di Pietro . Seguiva poscia il Te Deum e la benedizione col SS . Sacramento, impartita dal nostro - A Genova nella vasta ed artistica Basilica di Superiore . S. Siro ebbe luogo la conferenza di S. Francesco di Sales. Oratore fu il valente conferenziere D. G. B. - Alle scuole Apostoliche del Martinetto la festa di Zerollo. Molto felice nel suo dire, elettrizzò coll'affa- San Francesco di Sales fu onorata dalla presenza di scinante sua parola il pio uditorio, e sul finire esortò S. E. Mons. Luigi Spandre che celebrò la Mossa della i presenti ad accrescere il numero dei Cooperatori e comunità. Ben riuscita con ben appropriato fervorino Cooperatrici onde continuare e sostenere le molteplici l'improvvisata accademia ad onore di Mons. Spandre, opere Salesiane . Speriamo che quest'appello non cadrà come pure tutte le funzioni del giorno . sopra terreno sterile, ma molti saranno i nuovi ascritti in questo eletto stuolo di coadiutori all'Opera di Don - A Roma nella Parrocchia del Sacro Cuore al Bosco. Con la benedizione di Gesù Sacramentato, pre- Castro Pretorio si celebrò colla consueta solennità la ceduta dal Tantum ergo, eseguito in musica dai gio- festa di S . Francesco di Sales, la quale suole attirare vanetti dell'Ospizio di S . Pier d'Arena, si chiuse la ogni anno a quel nostro magnifico Santuario un conso- pia adunanza. lante concorso di Cooperatori Salesiani e di devoti . Ci conforta la benevolenza con cui Em. ed Ecc.mi Per- - A Torrione di Bordighera la festa di San sonaggi si degnano di onorare, anche con loro sacri- Francesco fu il due febbraio . Riuscì tutto bene . Cele- fizio, le nostre feste.vespri Alla vigiliavennero i brò il Rev.mo P . Bonaventura dei Francescani di Bor- pontificati da S. E. Mons. Antonio Valbonesi, Vescovo dighera e disse il panegirico il valente oratore Sac. di Urbania e S. Angelo in Vado . S. E . il Card . Casi- Tool G. Leardi di Ventimiglia. Alla sera, dopo i miro Gennari impartì poscia la benedizione col SS. vespri, Mons. Daffra, Vescovo della diocesi tenne la Sacramento . Il dì della festa disse la Messa della Co- conferenza Salesiana. Da profondo conoscitore dello munione Generale S . E. Rev .ma il Card. Francesco spirito salesiano disse con parola facile, chiara, inci- Cassetta e la Messa solenne, con musica del Cherubini, siva della grande missione che ebbe D. Bosco, della

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it sua piena corrispondenza alla divina chiamata, del 150 Comunioni di oratoriani ai quali si unirono pure bene operato con l'istituzione della sua Pia società . parecchi Cooperatori e Cooperatrici . La Messa solenne Invitò con un caldissimo appello, i Cooperetori e le fu cantata nella grandiosa Chiesa di S . Filippo, gen- Cooperatrici a prestar l'opera loro a vantaggio di sì tilmente concessa dal Rmo . Rettore . Can . Giacomo importante istituzione offrendo i mezzi necessari, coa- Chiaffrino, Condirettore diocesano dei nostri Coope- diuvando colle preghiere e con una vita esemplar- ratori In detta Chiesa si tenne pure alla sera dopo mente cristiana . L'attenzione prestata alla eloquente la lettura del regolamento dei Cooperatori, la pre- conferenza dello zelante Vescovo ne fa sperare i più scritta conferenza, detta con affetto figliale, con fa- lieti risultati . Poscia Monsignore impartì la benedi- condia ammirabile, con profonda convinzione dall'il- zione e così ebbe termine la festa . lustre P . Ferlosio, Gesuita. Impossibile anche solo darne un cenno di questa bellissima conferenza . Ab- - A il 31 gennaio, nella chiesa del Cor- bastanza numerosi erano i Cooperatori presenti senza pus Domini, detta della Santa, alle ore 15 pomeridiane contare l'affollato popolo . Si terminò con la benedi- fu tenuta la conferenza ai Cooperatori Salesiani da zione del SS. Sacramento. Al mattino seguente nella sua Ecc. Rev .mo Mons . Arturo Marchi, Vescovo e prin- Capella dell'Oratorio vi fu Messa cantata per i Coo- cipe di Reggio Emilia . Non ostante il tempo pessimo peratori e le Cooperatrici defunte . ed una pioggia dirotta la chiesa era gremita di no- bili Signori e Signore e presiedeva l' adunanza - Nella Parrocchia di Caraglio, secondo una di- l'Emo . Cardinale Svampa, nostro amatissimo Arcive- vota ed antica consuetudine, nel giorno di S. Fran- scovo. cesco di Sales si celebra una Messa all'altare dedicato a questo gran Santo. Questo anno il Parroco Vicario D . Ramazzino, De- curione dei Cooperatori Salesiani, in ossequio ai suggerimenti dati dal Bollettino e dello statuto, dopo il Vangelo, faceva al numeroso popolo accolto in Chiesa, una conferenza, passando in rassegna le opere buone compiute dai Salesiani di D. Bosco in questi ultimi anni . Con grande interessamento si ascoltò il breve ser- mone e, durante la funzione, si rac colse una modesta ma cordiale offerta per le opere Salesiane.

- A Verona il Comitato Salesiano volle commemorare solennemente il decennio della fondazione dell'Isti- tuto D. Bosco in quella città . Tanto la parte religiosa come la profana riuscì egregiamente . Rappresentava il Revmo sig. D. Rua il rev . prof. Don Francesco Cerruti e tenne la con- ferenza D. Pentore . Buona la musica, fraternamente gaia l'agape, riuscitis- sima l' accademia commemorativa nella quale tenne applauditissimo di- scorso il prof. Grancelli del Verona Fedele . Il Santo Padre, saputo di questi festeggiamenti inviò a mezzo del Card. Rampolla, la sua apostolica benedizione, che, speriamo, sarà fe- conda di nuovi copiosi frutti per l'in- L'Eccellentissimo oratore svolse con parola dotta cremento maggiore della nostra Casa Veronese . ed efficace il tema della educazione dei figli, e spe- cialmente di quelli degli operai, che sono i più abban- - A Lubiana ebbe luogo l'adunanza generale dei donati ed esposti ai pericoli della presente corruzione . Cooperatori Salesiani il 2 febbraio nella sala del Circolo Mise poi in rilievo l'opera dei ricreatori festivi Sa- Cattolico . Malgrado il cattivo tempo, la sala fu fre- lesiani, magnificandola per gli ottimi risultati fin ora quentata da un scelto uditorio . Dopo una breve pre- apportati alla gioventù, e facendo rilevare la neces- ghiera il zelante e facondo oratore Catechista Don sità che in ogni Parrocchia sorga e prosperi una di Smrekare, Capo Decurione dei Cooperatori Salesiani, quelle benefiche istituzioni . colla solita sua eloquenza rivolse all'uditorio una Prima e dopo l'ammirato discorso del venerando efficacissima conferenza sulle opere salesiane in lingua Presule, i giovanetti dell'Oratorio Salesiano cantarono slovena. Poscia il direttore della nuova Casa Salesiana diversi mottetti, e l'adunanza si chiuso colla benedi- fece altra conferenza in lingua tedesca sull'origine, zione dell' Augustissimo Sacramento, impartita da sullo scopo e sul merito dei Cooperatori Salesiani . In Mons . Giacomo Carpanelli, direttore dei Cooperatori seguito il Capo Decurione raccoglieva una colletta a Salesiani . I Coperatori non vollero lasciare la Chiesa beneficio di quell'incipiente ospizio di Maria Ausilia- della Santa senza pregare uniti per la salute minac- trice . ciata dell'Eminentissimo Cardinale Parocchi, Protet-- - A Conegliano Veneto il 30 gennaio nell'Istituto tore dei Salesiani e già Arcivescovo di Bologna . Le diretto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice si celebrò Signore del comitato si prestarono per raccogliere la con divota pompa la festa di San Francesco di Sales . elemosina che fruttò L . 450. La stessa sera poi al sa Nel pomeriggio, il salesiano D . Talice Emerico, tenne lone dei Fiorentini letteralmente gremito, presenti S . ad un bel numero di cooperatori e cooperatrici la con- Em. Rev.ma il Cardinale Arcivescovo e S . Ecc . Mons . Ve- ferenza sulle opere di D . Bosco. In modo speciale fermò scovo di Reggio, ebbe luogo un accademia commemo- l'attenzione degli uditori, sull'opera, sorta da pochi rativa di D . Bosco, che riuscì brillante, compitissima . anni in Conegliano ; opera che, sostenuta dai buoni, estenderà il suo beneficio influsso sopra un numero - A Chieri il due marzo nell'Oratorio di S . Luigi sempre maggiore di giovinette . si celebrò la festa di S . Francesco di Sales preceduta da apposito triduo predicato ai giovanetti della città . - A Legnago la festa di S . Francesco di Sales Alla Messa della Comunione Generale vi furono oltre riuscì splendidamente . Accorse un discreto numero di

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it Cooperatori e Cooperatrici alla conferenza, che perla - A Trino Vercellese nella bella chiesa dedicata prima volta si tenne nella Cappella dell'Istituto Sa- al Cuor di Gesù, la sera del 30 gennaio vi fu la con- lesiano. Il direttore, D . Augusto Sossella, svolse al- ferenza salesiana . Il tempo era orribile, ma la Chiesa l'attento uditorio, in modo facile ed elegante, il tema affollata . La tenne il sac. D. Carlo Salamano, parroco « D. Bosco e le sue opere » toccando specialmente di S. Agnese in Vercelli, direttore diocesano dei no- del confortante sviluppo, che l'opera salesiana va stri Cooperatori : il suo tema fu quello di dimostrare prendendo anche in Legnago, per opera specialmente, il gran bene che l'opera di D . Bosco fa e può fare a dopo l'aiuto visibile di Dio, di tante buone e gentili Trino ; con dati statistici e ricordi provò il suo asserto . anime, che sempre si mostrano generoso verso i figli Finita la conferenza l'oratore stesso impartì la solenne di D. Bosco . Ad ora conveniente i medesimi Coope- benedizione, durante la quale, come già prima e dopo ratori e Cooperatrici intervennero al divertimento la conferenza, gli allievi eseguirono ottima musica . teatrale, e manifestarono pubblicamente la loro sod- Terminate le funzioni ebbe luogo nel teatrino dell'I- disfazione, nel vedere che l'obolo della loro carità stituto indovinatissima accademia musico-letteraria . non andò a vuoto . Voglia Iddio che il seme gettato - A Milano nell'Istituto S . Ambrogio solenne fu- produca frutti ubertosi a vantaggio di tanti poveri nerale di D. Bosco a cui presero parte, nonostante il giovanetti, che si traviano anche sulle pubbliche vie pessimo temi . , numerosi benefattori . Celebrò il M . di Legnago. Voglia la Madonna di D . Bosco toccare R. D. Cesare Rolandi, Prevosto di S . Gioachino e venne il cuore di tanti buoni Legnaghesi, perchò concorrano largamente alla necessità di ampliare i locali per po- eseguito con grazia e perspicacia ammirevole la Messa a ter ricevere maggior numero di alunni e per costruire quattro voci del M° Amerio . Disse l'elogio di D . Bo- una Cappella più ampia e più decorosa. sco il nostro D . Trione. -A Sampierdarena bella e riuscitissima la festa - A Spezia la festa del nostro Celeste Patrono si di S. Francesco di Sales nella chiesa di S . Gaetano, svolse con la maggior pompa possibile . Preceduta da adobbata con artistico gusto. Celebrò la Messa della una divota novena, predicata dal valente Teol . Lam- Comunione Generale Mons . Oberti, novello Vescovo di berto Marcucci, Prevosto di Fosdinovo, onorata dalla Saluzzo, il quale, diede poscia per la prima voltala presenza di Mons . Giovanni Carli, Vescovo e Conte Cresima ad alcuni giovanetti . Alla sera dopo i vespri di Luni - Sarzana e Brugnato e del nostro M. R. solenni, salì il pergamo D . Zarollo, antico allievo, il Prefetto Generale, rappresentante il Rettor Maggiore, quale con parola vigorosa, pronta e sentita, tessè le la festa non avrebbe potuto avere esito più felice . lodi del Santo . La benedizione impartita da Monsi- Monsignor Vescovo celebrò la Messa della Comunione gnor chiuse la festa. Generale, ed il Prefetto Generale, il signor Don Ri- naldi, assistito pontificalmente dall'Angelo della Dio- - A Gorizia conferenza nel salone del Convitto cesi, cantò la messa solenne . Il Santuario era gremito il 3 febbraio . Mons. Alpi, direttore diocesano, dà un di ogni ceto di persone . breve resoconto dell'anno decorso e poi cede la parola Alla sera poi dopo i vespri solenni pontificali salì al conferenziere D. Zanetti . Questi con la eloquenza il pergamo il valente predicatore della novena, per del cuore espose in un bel quadro quanto fece D . Bo- tessere da pari suo l'elogio del Santo . sco per il bene della gioventù e fu ricambiato meri- La Benedizione col Venerabile impartita da S . E. tamente con fragorosi, cordialissimi applausi. Seguì Mons., Vescovo, chiudeva la splendida giornata che la- poscia l'esecuzione dell'annunziato Oratorio per fan- sciò negli Spezzini un ben caro e grato ricordo . ciulli del M° Seghizzi intitolato : la nascita di Gesù . Il lavoro, secondo un giornale locale, ha incontrato - A Biella nella Chiesa di S . Cassiano, affidata al in tutti una vivissima soddisfazione pel buon gusto, Salesiani, il 31 gennaio, Messa solenne per il XIV an- per la felice interpretazione, per la lodevolissima ese- niversario della morte di Don Bosco, celebrata dal cuzione sia nel canto che nel suono . Rmo. Can. Marcellino Perona, arciprete della Catte- - Ad Orvieto nell'oratorio festivo di S. Antonio drale. Nelle ore pomeridiano, conferenza tenuta dal Abbate si celebrò la festa patronale con molto concorso Rino. Can. Mario Eliseo, nostro direttore diocesano, di gente. Degna di nota la tradizionale benedizione de- che eccitò tutti a lavorare alacramente a vantaggio gli animali compiuta la sera, prima del termine della della gioventù cittadina . Il primo febbraio festa tra- festa . Sostengano quei di Orvieto quest'Oratorio per slata di S . Francesco di Sales. La Messa solenne fu il maggior bene di tanta povera gioventù della città contata dal Can. Botta, Rettore del Seminario . Alla . sera disse il panegirico il Rmo . Can. Basilio Busca- - A verso la metà del passato gennaio glia. Nei tre giorni susseguenti ebbero luogo le SS. aveva luogo nell'Oratorio festivo annesso al Collegio Quarantore predicate con apostolica unzione, dal Convitto S. Carlo (Via Brasavola, 32) una cara festa che Rmo. Arciprete Can. Marcellino Perona . L'ultimo nei ragazzi e in quanti intervennero lasciò viva sod- giorno. Mons. Pietro Norza. Vicario Capitolare, de- disfazione. S. E. il Cardinal , che vuol gnossi chiudere queste care funzioni facendo da cele- assai bene ai Salesiani, e tutti i buoni si rallegrano brante ai vespri solenni ed alla benedizione col SS . della vita che quest'opera va sempre più prendendo Sacramento . pel bene di tanti poveri ragazzi . Al mattino furono più di quaranta le comunioni di- - A Pavia riuscitissima festa patronale nella stribuite a ragazzi e giovanotti, di cui parecchi con Chiesa di S. Teresa affidata ai Salesiani, con Messa loro disagio attesero fino ad ora tarda, impediti dal del nostro direttore diocesano il Revmo Canco Fran- mestiere di accostarvisi prima . Alla Messa, celebrata cesco Mariani Prevosto della Parrocchia del Carmine, nell'umile cappella esterna, i piccoli fedeli, guidati Comunione Generale, discorsetto del medesimo sui pazientemente nelle loro orazioni dai buoni chierici tratti principali di rassomiglianza nel Salesio col Cuore del collegio, salirono a 150 . SS. di Gesù e benedizione colla reliquia del Santo . - Chi ebbe ad assistere nel pomeriggio alla piccola Il 30 gennaio poi solennissimo ufficio funebre alla Par- processione col Santissimo e all'uscita dalla Benedi- rocchia del Carmine, pel 14° anniversario della morte zione, non può non essersi meravigliato e commosso di D. Bosco, con imponente concorso di popolo . La alla vista di quell'interminabile folla ch e, strappata vasta chiesa era splendidamente parata a lutto, con al giuoco, al vizio era radunata attorno a Gesù in padiglione sopra il catafalco che portava il ritratto di Sacramento e non può non aver fatto voto di vedere D. Bosco . Assisteva in Presbiterio la rappresentanza sempre più conosciuta e aiutata una così santa isti- dei Salesiani, su apposito banco adobbato in nero e tuzione, sgorgata dal cuore apostolico del Venerando oro. La Messa, cantata in musica dalla Cappella del Don Bosco. Carmine, fu celebrata dal Parroco, nostro direttore I frequentatori dell'Oratorio raggiungono attual- diocesano. con assistenza di tutto il clero parrocchiale . mente la cifra di trecento e aumenteranno ancora, se Prima delle esequie il M . R. D. Trione, tenne con pa- la carità dei buoni aumenterà i mezzi per far fronte rola facile dal pergamo una breve commemorazione alle non lievi spese che si sostengono da chi dirige la di D. Bosco. La sera poi del medesimo giorno lo stesso tanto benemerita istituzione. I piccoli biricchini oltre esimio oratore, tenne ancora al Carmine la prescritta all'elemosina spirituale, hanno anche bisogno e neces- conferenza sulle Missioni di D . Bosco. Si chiuse con sità di quella materiale, sia pure sotto forma di premi la benedizione di Gesù Sacramentato . in genere per incoraggiamento .

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it NECROLOGIA Reviglio elice Il Teologo F Curato della Parrocchia di S. Agostino in Torino.

ICORDIAMO con mesto pensiero questo - Sono i giovani di D. Bosco! R nostro Cooperatore ed antico e sempre - Bene! Bravi! amorevole figlio dell'Oratorio . Egli si vantava Uno dei principali cantori era appunto il di essere il primo allievo di D . Bosco che ascese futuro Sacerdote, il dotto e profondo maestro all'onore del Sacerdozio, e non trascurava di morale. occasione per dire quanto egli doveva a quel- Appena D. Bosco lo avvicinò e conobbe l'impareggiabile educatore e padre di innu- l'ingegno che aveva, l'invitò a venire con lui . merevoli genti . Egli conobbe presto D . Bosco, - Ma io faccio già il falegname, ci gua- e subito si unì alla sua santa causa, e la volle dagno qualche soldo ... E lei che cosa mi farà seguire, anche a costo di non poco sacri- fare ? fizio . Quando cominciò a venire all'Oratorio, - Una bella cosa pel Signore. e dimostrò di volersi dedicare alla scuola di Egli guardò sorridendo D . Bosco, e poi, D . Bosco, trovò grave ostacolo in famiglia . quasi indovinando, disse : Se lei crede che Si dice che i tempi ora sono difficili, ma fu- io possa un giorno diventare buon Sacerdote, rono tali anche allora per il piccolo Felice, sono tutto qui a sua disposizione . perchè, deciso di voler frequentare l'Orato- - E mi basta, - conchiuse D. Bosco . rio, non gli parve difficile affrontare lo sdegno Da quel giorno l'umile garzonetto decise stesso di suo padre, che glielo voleva proi- di lasciare la casa paterna e venire a divi- bire. dere la sua sorte con D . Bosco . Allora non trovò grave la fuga dalla casa Non ebbe rossore di dire davanti a mol- paterna, e riparare presso D. Bosco, come in tissima gente, già Curato di S . Agostino, terra sicura. come D . Bosco, non solo gli aveva dato il pane I Cinque Lustri della storia dell'Oratorio della vita spirituale e corporale, ma che gli narrano a lungo le peripezie di quel giorno, aveva dovuto dare tutto ed anche la camicia, e come egli cadde svenuto nelle braccia di Egli non aveva nulla . E questa gratitudine Don Bosco, appena il padre furibondo si era lo accompagnava in ogni occasione della sua allontanato da quell'albero liberatore, in cui vita. Gli esempi di D . Bosco gli stavano a il povero figlio erasi arrampicato . Ogni volta cuore. Ci diceva sovente : Son contento di che passava presso all'unico gelso ancora su- non aver da stare in ozio, anche per far ve- perstite, e che aveva veduto lui accovacciato dere come ho imparato a lavorare alla scuola per salvarsi dalle percosse del padre, ci ri- di D. Bosco . cordava con indicibile sentimento le peripe- E lavorò. zie di quel giorno . Egli fece rapidamente il corso elementare Pare che il padre non facesse piccoli cal- e ginnasiale alla viva voce di D . Bosco, ed coli sulla bella voce del figlio e sopra l'in- in poco più di due anni di studio, potè ve- gegno che mostrava fin d'allora assai perspi- stire con alcuni altri l'abito chiericale . cace. Ci torna ancora alla memoria come di- La Chiesa di Torino passava in quei tempi verse volte alla sera, dopo le funzioni dell'O- molti pericoli, e si vedeva improvvisamente ratorio, questi più ammaestrati nel canto, spoglia quasi affatta di chierici e di Semina- uscivano per tornare alle loro case, e can- rio. Furono questi figli dell'Oratorio la nuova tavano le canzoni di Chiesa . Qualche volta semenza che in breve crebbe fuor di misura . erano anche i primi cantici patriotici del 1848, Ma mentre andava a scuola dai professori che alternati con sovrana industria si atti- dell'antico Seminario, trovava tempo a farla ravano un mondo di gente. ad altri, che venivano dietro di lui, e così - Chi sono essi? - andavasi dicendo . meglio poteva imparare la grammatica latina - Mah ! chi lo sa? e gli scrittori così detti classici . Doveva

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it pensare all'Oratorio dell'Angelo Custode al- dell'Oratorio che riversa questo po' di bene lora in Vanchiglia, e lo fece prosperare e in mezzo al clero ! dar frutti con carità e zelo . Continuava lo E qui ricordava le dicerie che ci persegui- studio della musica ... E buon compositore, tavano chierici, quando si frequentavano le era contento a mostrar la sua vena deli- scuole di Teologia . « Poveretti! Non sanno! cata e viva nelle nostre feste di allora . E Non possono studiare... La colpa non è di ricordandosi questa dolce ventura, nella festa loro... » Intanto agli esami si prendevano i di S. Agostino dell'anno testò passato, quando dieci senza misura ... Ed anche allora si tro- accoglieva con giovanile affetto chi gli com- vava a ridire : «Studii attaccati così con la poneva i versi, sorrise sentendosi bellamente saliva...» E questa idea, che ora dimostrava a dire... gli studii serii, vantaggiosi, fecondi, comin- ciati all'Oratorio, gli raddolciva le pene, lo In quella vita riposata e lieta, Eri musico tu, egli poeta! riaccendeva d'amore per D . Bosco e di gra- titudine per il venerato Maestro. Per lui D . Bosco era tutto! E voleva anche Si soleva dire, che ogni giovane dell'Oratorio bene alle opere sue, e le vedeva dilatarsi con era figlio del miracolo ; ma a nessuno questo affetto e con gratitudine . bel titolo meglio si adatterebbe che al Teologo Un giorno, in grande assemblea, cioè nel Felice Reviglio . grandioso Congresso Eucaristico di Torino, Egli fu viceparoco a Poirino, poi parroco a egli, già Curato a S . Agostino, trattò come Volpiano, e finalmente Curato nella sua Chiesa i fedeli dovessero tutti condurre i loro figli parrocchiale di S . Agostino. Altri diranno le alla parocchia . Si fece viva discussione, si sue opere fatte a decoro del Tempio, a gloria infervorarono gli spiriti, ma lui con forte e di Dio ed alla salute delle anime, ed avranno calda parola difese i diritti de' Parroci, di ampia messe da raccogliere. aver quella occasione di conoscere i loro figli ... Noi ci contentiamo di mettere sull'onorata - Ma tu, gli si disse privatamente poi, tomba il fiore dell' amicizia e della carità combatti l'opera degli Oratori . .. fraterna, dolenti che ci sia stato rapito, ma - Tutt'altro! Ma i giovanetti vengano al- nell'istesso tempo calmi e rassegnati, pen- meno a fare la prima comunione ! sando che sarà andato ad accrescere il nu- - E tu, mio caro, dove hai fatta la prima mero di coloro che ringrazieranno in Paradiso comunione? Se non era dell'Oratorio dove sa- il Divin Salvatore d'averci dato in questi resti tu? Eri della parrocchia di S . Agostino ; nostri tempi a guida dei nostri passi quel ma quanto volte l'avevi tu veduta fanciullo? gran Maestro di virtù come fu D . Bosco. Saresti tu Curato e nella tua parrocchia? Egli abbassò il capo, era commosso ! - Ti sei offeso, gli dissi tutto sconcertato. - No, no! Sono contento di potermi cor- reggere di un errore, che mi si faceva strada L. Avv. Francesco Zucchi Pecoronì nella mente. Sì, sì : gli Oratori devono racco- di Milano . gliere quelli che non sanno andare in altra Chiesa. Ed io trovai negli Oratori il mio Questo insigne benefattore della Pia So- porto di salute . cietà Salesiana, tolto al nostro affetto Appena fatto Sacerdote andò alla scuola di il 15 scorso dicembre, merita da noi un Teologia morale da D . Giuseppe Cafasso, e giusto tributo di gratitudine, e noi, non po- ne seppe imparare sì bene l'arte, da diventare tendo altrimenti, lo facciamo, deponendo sulla egli stesso buon maestro a preparare i preti sua lagrimata tomba queste poche righe di agli esami di confessione e di concorso. E commemorazione cavate dai discorsi pronun- come vedeva con piacere adunarsi nella sua ziati nei suoi funerali dai suoi intimi. casa questi giovani Leviti, speranza della Avviato da giovinetto alla carriera degli Chiesa di Torino, e decoro del Tempio! E studi, il culto del compimento del dovere continuò l'opera instauratrice quasi fino al- animava in modo Francesco Zucchi, da esser l'ultimo giorno di vita . Era già ammalato, sempre fra i primi in mezzo ai suoi condi- ma non cessava di occuparsi dell'istruzione scepoli. Cultore appassionato delle scienze ai sacerdoti . In generale si diceva : Chi va legali sapeva nell'esercizio della sua profes- alla sua scuola impara a vincere le sacre sione unire alla mente acuta, il prudente battaglie . Ma una soddisfazione rara fra consiglio e l'assistenza ai deboli e ai biso- le più rare, e che gli andava in fondo al gnosi. Adulto, fatto sposo d'un amorosa com- cuore, era quella di poter dire : È un allievo pagna, tutta a lei dedicò la sua vita, le sue

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it curé . Egli amò veramente la famiglia, e non come della nostra famiglia, pronto in ogni avendo sortito dal cielo la prole naturale, evento a nostro favore, sicchè dobbiamo dire volle far sua la grande famiglia dei poverelli . che l'attuale nostro Istituto di Milano dove È questa la sua caratteristica, il faro che al suo gran cuore i suoi inizii . illumina tutta la sua vita : la carità verso i Una vita come la stia consumata in bene poveri, i deseredati dalla fortuna! La sua fu operare era giusto che si chiudesse in una vera carità evangelica e non una profana fi- pace serena come fu quella degli ultimi suoi lantropia ; ed è per questo che preferì nelle giorni. Per lui la morte non aveva paura ; sue elargizioni le chiese, gli oratori festivi, l'incontrò come chi aspetta un premio pro- le Missioni, l'Opera di S . Vincenzo e sopra- messo da lungo tempo, come il pilota che tutto gli istituti. cattolici d'educazione, pro- vede il faro del porto . fondendovi grosse somme, senza però dimen- Ti sia, anima eletta, larghissimo retrìbu- ticare le sante leggi del sangue, con soccorsi tore Iddio e si compia il voto dei figli di a quelli fra i congiunti, che ne abbisogna- D. Bosco i quali lanciatisi, nel giorno del tuo vano. Fra i beneficati dal Zucchi, sentono il trapasso, nelle braccia di Gesù Sacramentato- dovere di dichiararsi i Salesiani, a lui fatti l'hanno pregato a mantener la sua promessa conoscere per la prima volta da un pio sa- del centuplo a chi ha beneficato i suoi po- cerdote sulle pendici dell'Aprica, e più pie- verelli, i suoi pargoli. namente da lui studiati nella persona stessa di D . Bosco, che potè accostare in Milano nel 1886, e di D . Rua col quale potè più Per mancanza dì spazio abbiamo do- volte abboccarsi . Fu dei primi, appena sve- vuto rimandare al prossimo numero le gliatosi il movimento salesiano in Milano, a presentarsi al nostro direttore Diocesano, SPIGOLATURE AGRARIE . I Direttori- D. Pasquale Morganti, incoraggiandolo con delle nostre Colonie Agricole però con- elargizione cospicua nell'opera intrapresa, tinuino pure ad inviarci relazioni, date e da quel punto l'Avv . Zucchi fu sempre statistiche e progressi delle loro fatiche .

Cooperatori defunti dal 15 Gennaio al 15 Febbraio 1902 .

1 . Arione Cav. Carlo, Sindaco - Diano 22 . Franco Maria - S . Damiano d'Asti . 45 . Pezza Teresa - Cuceglio (Torino) . d'Alba . 23 . Frigerio Luigia - Incino (Corno). 46 . Piaggio Rosa nata Morchio - To- 2. Asiani Maria - Costa de' Nobili 24 . Gai Giovanni - Vigliano d'Asti rino . (Pavia). (Alessandria) . 47 . Prevosto Maria Ved . Terrario - 3 . Baglietto Benedetta -Varazze (Ge- 25 . Gariglio Emmanuele, Avvocato No- Santhià (Novara) . nova) . taio - Torino . 48 . Ramognino Pellegrina - Varazze 4 . Baghette Catterina - Varazze (Ge- 26 . Giassatis Antonia - Pertengo Ver- (Genova) . n ova) cellese (Novara). 49 . Riccadonna Avv . Cav . Paolo, Pre- 5 . Battaglino Catterina- Cornogliano 27 . Giglio Silvestro - Cascinette (To- sidente di Sezione di Corte d'Ap- d'Alba (Cuneo) . rino) . pello a riposo - Bruni . 6 . Bissi Ermanno, Ufficiale Postale - 28 . Giovanettoni Vittoria - S . Giacomo 50 . Ricci Felice - Tortona . Struzzo (Austria-Tirolo) . (Sondrio) . 51 . Rizzo Bartolomeo - Carrento (Ales- 7 . Bolzani Maria - Montecchio (Reggio 29. Giraud Cav. Domenico - Torino . sandria) . Emilia) . 30. Giunta Bonafflni Don Gaetano - 52 . Rossi Maria di Giacomo - Valle- 8 . Bruni Maria Ved . - Firenze . Mazzarino (Caltanisetta) . bona (P. Maurizio) . 9 . Buglioni Giuseppina dei Conti di 31. Gonella Enrichotta Ved . Groppo - 53 . Sciarra, Don Ernesto, Canonico - Monale e Bastia nata Roero di Castelletto Merli (Alessandria) . Bastia () . Menticene - Torino 32. Ingi,uoli Pietro - Varallo Pombia . 54. Sciolla Paolina n. Croce - Torino . 10. Calcagno Giuseppe - Genova. 33 . Luciolli Luigia - Vedelago (Tre- 55. - Sigurani Cav. Giuseppe -- Sotto- 11. Casazza Carlo - Pozzolo For . (Ales- v iso) . Prefetto in ritiro - Roma . sandria) . 34 . Ludovisi Francesco - Viterbo (Ro- 56 . Starace Corani . Francesco, Imp .le e 12. Chiappe Emma - Sampierdarena ma) . R .le Vice Console d'Austria-Un- (Genova) . 35 . Marcoz Cecilia - Pavia. gheria, Vice Console dei Paesi 13 . Chiatellino D. Michelangelo - Ca- 36 . Mariugoni D . G. M . -Lentixi (Bel- Bassi, Cameriere d'onore di Cappa rignano (Torino). luno) . e Spada di S. S . - Castellamare 14 . Colucci Anna Maria - Napoli . 37 . Mazzola D . Luigi, Arciprete - Co- di Stabia (Napoli) . 15 . Crippa Carolina - Bergamo . mazzo (Milano) . 57 . Succa Maria Beatrice - Varazze 16 . De La Forest De Divonno Contessa 38 . Migliani Sabina - Peccioli (Pisa) . (Genova) . Placida nata Pelissa - Torino . 39 . Oddone Orsola Ved . - Saluzzo (Cu- 58 . Tavecchio Virginia - Milano . 17 . Delpino Don Ottaviano, Canonico neo) . 59 . Tizzi Don Nicola, Parroco - Com- Arcidiacono della Cattedrale - 40. Palazzi Faustino, Nobile-Longara messaggio (Mantova) . Pisa . (Vicenza) . 60 . Trapani Don Giovanni, Benef . alla 18 . Eusebietto Teresa - Bianzd (No- 41 . Palmigiani Mens . Serafino, Canonico Metropolitana - Palermo . vara) . - Jesi . 61 . Turco D . Carlo, Canonico - Acqui 19. Falletti Don Prospero, Prov. - San 42. Pedassia Adalberta - Carmagnola (Alessandria) . Paolo d'Asti (Alessandria) . (Torino) . 62 . Valli Tranquilla - Vanzaghello 20 . Fazio Maria - Varazze (Genova) . 43 . Perilli Francesco - Rimini (Forlì) . (Milano). 21 . Ferrante Giuseppe - Alvito (Ca- 44 . Petrucci Maria Ved. Bruni - Fi- 63 . Veller Cristiano -- Roana (Vicenza) . serta) . renze . 64. Ziletti Domenico- Mairano (Brescia)

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