Ministero della Difesa

1-2018 informazioni della difesa MEDITERRANEO L’INIZIATIVA DI COOPERAZIONE 5+5DIFESA

DIFESA EUROPEA E PROSPETTIVA REGIONALE IL PEACEKEEPING DELLE NAZIONI UNITE GLI ORFANI DELLA GRANDE GUERRA

www.difesa.it - @SM_Difesa 1-2018 RIVISTA DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA SALONE Antonio Morlupi 1° Luogotenente della Marina e uno in Post-war recovery studies a York (Regno Militare,laureato in Scienze Politiche e Relazioni Unito). È Dottore di ricerca in Scienze strategiche. INTERNAZIONALE Internazionali, fotografo presso l’Ufficio Pubblica Ha al suo attivo missioni internazionali con la Informazione dello Stato Maggiore della Difesa è NATO nei Balcani e in Afghanistan e con l’Unione DEL LIBRO TORINO autore di numerosi filmati promozionali per le For- Europea in Centrafrica. ze Armate. È stato impiegato nei teatri operativi e 10-14 maggio 2018 nel 2015 ha vinto il terzo premio categoria Sport Giulia Sattolo Ricercatrice, collabora con l’Univer- al Festival Internazionale Orvieto Fotografia ed ha sità degli Studi di Udine, ateneo presso il quale ha partecipato al festival internazionale della fotogra- conseguito la Laurea specialistica e il Dottorato di fia di Lishui in Cina. ricerca in Storia e civiltà europee, discutendo tesi su argomenti inerenti alla Grande Guerra in Friuli, Elena Palloni, attualmente Capo Sezione Appro- tra cui ‘Gli orfani di guerra’. E’ stata coordinatrice fondimenti Tematici presso l’Organismo Indi- storica e guida storica della mostra sulla Prima pendente di Valutazione della Difesa, ha svolto Guerra Mondiale creata a Cividale del Friuli nel la propria attività nel campo della negoziazione e 2015 nel quadro del centenario, oltre ad aver lavo- cooperazione bilaterale e multilaterale. Laureata rato nell’ambito di diversi progetti di ricerca sulla L’EDITORIA DELLA DIFESA AL LINGOTTO FIERE presso l’Università Bocconi di Milano, ha conse- storia locale del Friuli. Collabora con la stampa STAND T52/U51 PADIGLIONE 3 guito i Master in Peacekeeping e Security Studies locale e prende parte a convegni di storia su nume- presso l’Università di Roma 3 ed in Defence Pro- rosi temi del primo conflitto. curement presso l’Università di Roma Tor Vergata e ha frequentato il 114° Senior Course del NATO Giuseppe Tarantino Maggiore dell’Esercito, è Defence College. Ha recentemente conseguito il redattore di Informazioni della Difesa. In prece- Dottorato di Ricerca in Teoria Politica presso la denza, presso l’Ufficio Risorse Organizzative e LUISS di Roma. Comunicazione dello Stato Maggiore dell’Esercito, ha curato diversi progetti di comunicazione, tra Guglielmo Quagliarotti Giornalista professio- cui le attività espositive nazionali, gli Infoteam e il nista dal 1978, ha iniziato la sia attività presso il Calendesercito. Si è laureato in Sociologia milita- quotidiano Il Tempo , lavorando successivamente re all’Università La Sapienza ed ha conseguito il presso il Giornale d’Italia, l’ANSA, e il TG3 prima master di 2° livello in Comunicazione istituzionale di approdare al Messaggero. Per vent’anni si è presso l’Università di Tor Vergata. È Dottore di occupato di cronaca, economia e geopolitica, re- Ricerca in Sociologia e Scienze Sociali Applicate. alizzando inchieste su importanti fatti nazionali e reportage sul narcotraffico mondiale come inviato Riccardo Venturini Maggiore degli Alpini, ha estero. Collabora con riviste del settore bancario e prestato servizio presso il 7° e l’8° reggimento, della Difesa. Come docente ha tenuto seminari di come comandante di plotone e compagnia. Dal comunicazione e giornalismo presso l’Accademia 2008 al 2012 è stato Comandante di Compa- della Comunicazione. gnia presso la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo. Ha ricoperto poi l’incarico di Capo Mario Renna Tenente Colonnello, è il direttore Ufficio Operazioni ed Addestramento al 7° Alpini. di Informazioni della Difesa. Ha ricoperto diversi A seguito del Corso Superiore di Stato Maggiore incarichi di comando e di staff nella Brigata Alpina Interforze, nel 2016 è stato assegnato alla Brigata Taurinense, di cui è stato portavoce in Italia e Alpina Taurinense dove è Capo Ufficio Operazio- all’estero per nove anni. Laureatosi a Torino in ni, Piani ed Addestramento. Ha partecipato alle Ingegneria e in Scienza Strategiche, ha conseguito missioni della NATO in Bosnia e in Afghanistan e un master in giornalismo all’università di Ferrara sempre in Bosnia con l’Unione Europea. e attuali minacce alla sicurezza sono multidimensionali e transnazionali, come quelle delle organizzazioni estremiste violente – in cui alligna il fenomeno dei foreign fighters L – o quelle dei cyber-attacchi. La sfida è globale e richiede una risposta globale, che deve passare, tra l’altro, attraverso la cooperazione internazionale a tutti i livelli, e in modo particolare a livello regionale. In questo numero vengono illustrate le numerose iniziative di cooperazione di cui la Difesa è promotrice e partner di primo piano, guardando in particolar modo al Mediterraneo e al fianco sud della NATO e dell’Unione Europea. Ad esempio, l’iniziativa 5+5, di cui l’Italia avrà la presidenza per tutto il 2018, è un forum di cooperazione a cui partecipano dieci Paesi del Mediterraneo occidentale (cinque per la sponda nord e cinque per la sponda sud), che hanno individuato diverse aree di interesse comune nel campo della sicurezza e della difesa. Convogliare gli sforzi prodotti a livello regionale nel quadro delle strategie dell’Unione Europea – e anche della NATO – è una delle priorità di azione indicate dal Capo di Stato Maggiore della Difesa in occasione di un simposio tenutosi recentemente a Venezia, sul tema dell’evoluzione della sicurezza europea e la prospettiva regionale. In questo numero viene proposta un’intervista al Generale Graziano, rilasciata a margine di tale convegno, al quale ha partecipato anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa austriaca, nel quadro della stretta collaborazione esistente tra i due Paesi. Per completare l’overview sulla cooperazione internazionale nel Mediterraneo, vengono poi passati in rassegna i diversi programmi a cui partecipa la Marina Militare. Ricca è, poi, la consueta parte riservata alle immagini, con un omaggio all’Aeronautica Militare, che compie 95 anni di storia, e due reportage fotografici, dedicati rispettivamente a una esercitazione interforze, condotta nella laguna veneta per testare le procedure d’impiego per l’evacuazione di connazionali da un paese sconvolto da violenze, e alla formazione teorico-pratica sul tema del Diritto Internazionale Umanitario e sui Diritti Umani, svolta in favore dei giovani ufficiali dell’Esercito e dei Carabinieri presso il Centro di Eccellenza per le Unità di Polizia di Stabilità di Vicenza. L’assistenza prestata alle forze di sicurezza afghane nella regione occidentale è invece al centro di un resoconto delle esperienze recenti svolte dal contingente italiano inquadrato in una missione sempre delicata come quella della NATO nel Paese asiatico. Il ruolo internazionale della Difesa emerge anche dalla panoramica sulle missioni di peacekeeping delle Nazioni Unite, alle quali l’Italia ha sempre prestato contributi importanti, sia sul campo che in termini finanziari. La sezione della rivista sulla retrospettiva storica è riservata, in questo numero, a un capitolo doloroso della Grande Guerra, quello degli orfani del Friuli e della Venezia Giulia. Conflitti, religione e fotografia si intrecciano, infine, nella singolare esposizione fotografica attualmente in mostra a Torino, alla quale è dedicata la recensione in chiusura di un numero della rivista straordinariamente ricco di immagini. Col. Enrico BARDUANI FOCUS DIFESA MEDITERRANEO L’INIZIATIVA DI COOPERAZIONE 5+5 DIFESA Roberto IMPEGNO pag. 4 EUROPA DELLA DIFESA INTERVISTA AL GENERALE GRAZIANO Mario RENNA pag. 20 JOINT SMALL OPERATION 2018 A. MORLUPI - G. GALASSI pag.24

PORTFOLIO IMMAGINI

DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO Gianni GALASSI E DIRITTI UMANI Paolo CATERINA pag. 32

Rivista dello Copertina Abbonamento: Stato Maggiore della Difesa 1° M.llo Antonio MORLUPI Italia: € 16,40 - Estero: € 24,35 Editore: Il versamento può essere effettuato sul Ministero della Difesa Sede: c/c postale 27990001 intestato a: Via XX Settembre, 123/A INFORMAZIONI DELLA DIFESA Direttore responsabile: 00187 Roma Ufficio Amministrazione SMD Ten.Col. Mario RENNA 06 46912818 via XX Settembre, 123/A - 00187 Roma 06 46912488 Redazione: fax: 06 46912950 Gli articoli pubblicati rispecchiano Magg. Giuseppe TARANTINO [email protected] esclusivamente le idee personali 1° M.llo Cosimo PACIULO dell’autore, il quale ne assume ISP: www.difesa.it - Comando C4 Difesa direttamente la responsabilità e Grafica: garantisce il rispetto della normativa 1°M.llo Antonio MORLUPI Amministrazione: vigente rispetto a testo e immagini. M.llo 1 ^cl. Maurizio SANITA’ Ufficio Amministrazione M.llo 1 ^cl. Vito GADALETA dello Stato Maggiore della Difesa © Tutti i diritti riservati Serg.Magg. William TROIANI Via XX Settembre, 123/A Reg. Trib. Civile di Roma C. M. C. S. Gianni GALASSI 00187 Roma n. 105/982 del 19 marzo 1982 TECNICA, PROFESSIONE E SOCIETÀ

UN NUOVO MODELLO DI Massimiliano GUALTIERI ITALIAN WAY IN AFGHANISTAN Riccardo VENTURINI pag. 42 DIALOGO E COOPERAZIONE NEL MEDITERRANEO Gianfranco ANNUNZIATA pag. 50 LA NUOVA COMMISSIONE TERRORISMO Stefano Felician BECCARI pag. 60 ESERCITAZIONE STEPHAN A. BERNARDO - G. TARANTINO pag. 68

IDEE ED ESPERIENZE ETICA & LEADERSHIP Elena PALLONI pag. 76 SOCIAL MEDIA & INFORMAZIONE Guglielmo QUAGLIAROTTI pag. 84

OSSERVATORIO STRATEGICO LE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING Enrico MAGNANI pag. 92

DIFESA NEWS 95 ANNI DI AERONAUTICA MILITARE Vito GADALETA pag. 104 PANORAMICA a cura della Redazione pag. 108

RETROSPETTIVE GLI ORFANI DELLA GRANDE GUERRA IN FRIULI E NELLA VENEZIA GIULIA Giulia SATTOLO pag. 116

LIBRI ED EVENTI

ARMA IL PROSSIMO TUO Antonio MORLUPI pag. 124 FOCUS DIFESA

MEDITERRANEO

L’INIZIATIVA DI COOPERAZIONE 5+5 DIFESA

Roberto IMPEGNO

4 iniziativa 5+5 nasce nel 1990 Il formato Difesa dell’Iniziativa 5+5 viene grazie alla volontà dei Mini- lanciata nel 2004 come foro di collabora- L’stri degli Esteri di 10 Paesi del zione volto a promuovere il dibattito sul- Mediterraneo Occidentale, 5 Paesi della le problematiche di sicurezza e difesa. La sponda Nord (Francia, Italia, Malta, Por- proposta è italiana e viene formulata il 19 togallo e Spagna) e 5 Paesi della sponda novembre 2004 con la prima riunione in- Sud (, Libia, Mauritania, Marocco formale del “Comitato Direttivo” (Steering e ), di avviare diverse forme di Committee) a Roma. Successivamente, il 21 collaborazione necessaria per promuo- dicembre 2004, i 10 Ministri della Difesa vere progetti di cooperazione a carattere ufficializzavano a Parigi l’avvio dell’Ini- sub-regionale. I campi nei quali si è dato ziativa 5+5 Difesa formalizzata nella “Di- vita a forme di cooperazione riguardano chiarazione d’Intenti” che istituzionalizza i seguenti settori: dialogo Parlamentare, la Presidenza di turno (rotazione annuale Difesa, Esteri, Interno, Trasporti, Lavoro, secondo l’ordine alfabetico inglese)1 ed il Turismo, Istruzione e Ambiente. Comitato Direttivo. Il “Comitato Diretti-

5 Mediterraneo: l’iniziativa di cooperazione 5+5 Difesa

vo” è responsabile verso i Ministri della NATO, il Processo di Barcellona dell’U- direzione e della supervisione delle attivi- nione Europea, l’Unione per il Mediterra- tà cooperative concordate annualmente. neo e l’Iniziativa 5+5 Difesa con l’obiettivo Il Ministero della Difesa è da tempo impe- comune di contribuire alla stabilità della gnato in alcune iniziative volte a fronteg- regione ed al raggiungimento di una mag- giare gli elementi di rischio alla sicurezza giore comprensione reciproca tra le due del Mediterraneo Occidentale. Tale area sponde del bacino. merita, infatti, un impegno crescente per Nel caso dei primi tre processi il quadro taluni fattori di instabilità che potrebbero internazionale ha senz’altro condizionato ripercuotersi sulla sicurezza della regione, lo sviluppo delle iniziative, portandole a del vicinato e del sistema internazionale. conseguire risultati di portata contenuta, La cooperazione tra i Paesi del Mediterra- viceversa, l’Iniziativa Difesa 5+5 ha ora- neo Occidentale costituisce un elemento mai, a 14 anni dal suo varo, una struttura imprescindibile per la stabilità regionale, definita ed una storia di successi. Il bilan- da perseguire non solo attraverso un’inte- cio dei risultati sinora conseguiti può ri- razione in campo economico e un’intensa tenersi complessivamente soddisfacente. attività di negoziazione politico-diploma- I principali elementi che hanno permesso tica, ma valorizzando anche la compo- di raggiungere tale traguardo sono legati nente militare che, contraddistinta tradi- al formato dell’Iniziativa snello, flessibile, zionalmente da flessibilità d’impiego, può basato sul consenso reciproco, sulla volon- apportare un significativo contributo al tà delle due sponde di avvicinarsi a tema- miglioramento del contesto di sicurezza tiche comuni e di condividere esperienze regionale. con l’obiettivo di far fronte alle problema- L’Iniziativa riveste un’altissima valenza tiche d’interesse collettivo. Sin dall’avvio politica e costituisce efficace e valido stru- dell’Iniziativa si è registrata una conver- mento di dialogo di medio-lungo periodo genza di volontà verso una progettualità per la stabilità regionale e per il raggiun- condivisa e un pieno consenso allo svilup- gimento di una maggiore comprensione po delle seguenti 4 aree di cooperazione: reciproca tra le due sponde del Mediter- • Sorveglianza Marittima, con l’obiettivo raneo. di scambiare quelle informazioni neces- La complessità dei problemi dell’area ha sarie ad una maggiore Situation Aware- portato negli ultimi anni l’Italia a svilup- ness di ciò che avviene nel Mediterra- pare una oculata politica di cooperazione neo. La concentrazione demografica bilaterale con i Paesi del Mediterraneo in aumento nelle zone rivierasche e i ma, soprattutto, a sostenere una serie di derivanti flussi migratori verso la spon- iniziative politiche tra le quali spiccano da Nord, oltre ai diversificati traffici per investimenti il Dialogo Mediterraneo illeciti nella regione, confermano l’im-

6 portanza del controllo costiero e d’alto sificate sul traffico mercantile di unità mare per la stabilizzazione dell’area. La pari o superiori a 300 tonnellate. Il si- dimensione marittima si impone, quin- stema è stato sviluppato dalla Marina di, operativamente e geograficamente, Militare italiana che accentra le infor- come la principale area di cooperazione mazioni presso il Comando in Capo del- attraverso attività orientate a verifica- la Squadra Navale e successivamente le re le procedure operative e accrescere rende disponibili ai 10 Paesi membri. Il il livello di interoperabilità tra le orga- progetto ha anche altri ambiti d’appli- nizzazioni navali dei 10 Paesi nelle ope- cazione più vasti come la Wider Medi- razioni di ricerca e soccorso marittimo, terranean Community (WMC) e l’ambito contrasto e repressione dei traffici il- trans-nazionale (che travalica il Me- leciti, lotta all’inquinamento e scambio diterraneo allargato). I diversi traffici di informazioni riguardanti il traffico illeciti che interessano il Mediterraneo mercantile pesante. Un esempio par- sono la misura dell’importanza del pro- ticolarmente virtuoso, che è possibile getto e della necessità di far convergere annoverare come un successo princi- tutti i dati in un’unica Maritime Picture, palmente italiano ma nel complesso di favorendo lo scambio di informazioni tutta l’Iniziativa 5+5, è sicuramente rap- sulla presenza di unità navali nei reci- presentato dal Virtual-Regional Maritime proci spazi di interesse marittimo. Nel Traffic Centre (V-RMTC) che costituisce quadro della sorveglianza marittima si una rete virtuale che collega le centrali inserisce anche l’esercitazione annuale operative delle Marine aderenti all’ini- denominata SEABORDER. L’edizione ziativa. Sfruttando tecnologia IP, ven- 2017 si è svolta a Tolone dove si è si- gono scambiate informazioni non clas- mulato uno scenario di lotta al terro-

7 rismo, accompagnato da attacco cyber. ck Reaction Alert (QRA) nell’affrontare L’Italia nel 2017 ha contribuito a tutte una minaccia aerea. Gli episodi del di- le fasi dell’esercitazione: nella fase LI- rottamento dell’Airbus 320 libico del 23 VEX la Marina Militare ha partecipato dicembre 20162, poi atterrato a Malta, e con una fregata della classe Maestrale dell’aereo della Ethiopian Airlines che il (Nave Libeccio), un elicottero AB-212, 17 febbraio 2017 doveva percorrere la un Boarding Team ed elementi di staff. tratta da Addis Abeba a Roma e che è L’edizione 2018 dell’esercitazione sarà stato dirottato sullo scalo di Ginevra3, organizzata congiuntamente dalla Tu- sono esempi dell’attualità di tale minac- nisia e dal Portogallo. cia. La velocità caratteristica dei vettori • Sicurezza Aerea. Oggi più di ieri, sem- aerei e la diffusione di tecnologie dual bra particolarmente importante lo use nel settore aeronautico prospettano scambio di informazioni relativo alla minacce emergenti alle quali si impone situazione aerea teso a predisporre le una risposta coordinata. In questo sen- necessarie contromisure collettive lad- so, in particolare l’Aeronautica Militare, dove dovesse configurarsi un utilizzo sta promuovendo iniziative cooperative improprio (fini terroristici) dello spazio atte ad aumentare la sinergia, la mutua aereo d’interesse regionale. Dal 2007 conoscenza e l’interoperabilità delle è organizzata, con cadenza pressoché forze aeree dei 10 Paesi membri. Per annuale, un’esercitazione di difesa ae- esempio, guardando alle competenze rea, denominata CIRCAETE che per- sviluppate dall’Aeronautica nel setto- mette di testare la reattività dei sistemi re dei Remotely Piloted Aircraft System, di Comando e Controllo (C2) di Difesa attraverso la regia del Centro di Eccel- Aerea e dei velivoli intercettori in Qui- lenza di Amendola, si sta discutendo di

8 Mediterraneo: l’iniziativa di cooperazione 5+5 Difesa

eventuali possibili aree di cooperazione. nel campo della difesa. In questo setto- • Contributo delle Forze Armate alla re potrebbe essere d’interesse anche il Protezione Civile. E’ in questa corni- progetto della Marina italiana denomi- ce che si inserisce il progetto proposto nato “Green Fleet” che prevede l’utiliz- dalla Francia per un Centro non perma- zo di combustibile marino alternativo nente di Coordinamento e Pianificazio- derivato da risorse diverse dal petrolio, ne Operativa (CCPO). Il progetto è volto al fine di migliorare la sicurezza ener- a dotare l’Iniziativa 5+5 di una capacità getica nazionale riducendo le emissioni preposta alla pianificazione e al coordi- inquinanti. La Marina Militare è leader namento di una missione di assistenza nel settore dei biocarburanti in Europa a favore di uno dei 10 Paesi in caso di ed utilizza combustibile navale di tipo major disaster relief. L’idea è quella di do- sintetico derivato da fonti rinnovabili tarsi di una struttura non permanente, che consente di ridurre le emissioni in- proiettabile e modulare, costituita tra le quinanti. 15 e le 100 persone, attivabile all’emer- • Formazione e Ricerca. Con l’obiettivo genza da un Paese richiedente l’inter- di creare Confidence Building e Common vento ed alla quale partecipi personale Understanding/Thinking sui temi di sicu- di tutti i Paesi membri. Lo sviluppo del rezza regionale delle presenti e future progetto ha visto l’attivazione di stage classi dirigenti militari dei Paesi 5+5, un di formazione nonché una esercitazio- comune background formativo risul- ne di pianificazione e condotta svolta- ta funzionale, specie nelle generazioni si in Marocco nel 2017 che è servita a più giovani, ad agevolare un approccio mettere a punto un metodo di pianifi- condiviso ai problemi di sicurezza della cazione operativo, successivamente ap- regione. L’area della formazione e del- provato dalla riunione dei Capi di Sta- la ricerca si esplica principalmente con to Maggiore della Difesa ad ottobre. In le attività del 5+5 Defence College e del ambito 5+5 molto si sta discutendo sulle “Euro-maghreb Centre for Researches sfide imposte dagli effetti dei cambia- and Strategic Studies for the Western menti climatici, e lo Stato Maggiore del- Mediterranean (CEMRES)”. Il College or- la Difesa ha già prospettato progetti di ganizza corsi di vario livello (Junior, In- particolare interesse che vedono coin- termediate e Senior) su temi condivisi da volte le capacità dell’Aeronautica Mili- tutti i Paesi e funzionali alle altre aree di tare per lo sviluppo delle prospettive/ cooperazione, promuovendo il dibattito capacità per la previsione e l’osservazio- sulle problematiche di sicurezza e di- ne dello stato dell’atmosfera, utile per fesa dell’area. I corsi dei tre livelli sono implementare una strategia finalizzata organizzati in cicli formativi, ognuno alla gestione degli impatti di interesse dei quali costituiti da vari moduli. Il

9 CEMRES, sotto egida tunisina, si occu- possono mettere in campo per recidere pa di coordinare e realizzare ricerche il legame tra le organizzazioni criminali su temi di comune interesse mettendo e l’immigrazione clandestina, con parti- a disposizione dei Ministri della Difesa colare riguardo a quelle che sfruttano la uno strumento di riflessione, analisi e tratta di esseri umani. prospettiva che permette di esplorare 2018 – Anno di Presidenza Italiana tutti gli aspetti connessi alla sicurezza In questo contesto, l’Italia nel 2018 ha nel Mediterraneo Occidentale. I risul- assunto la Presidenza dell’Iniziativa e il tati della ricerca sono presentati du- Comitato Direttivo è guidato dal Generale rante l’annuale riunione ministeriale di di Divisione Aerea Alberto Biavati, Vice dicembre e sono la base per eventuali Capo del III Reparto dello Stato Maggiore ulteriori iniziative lanciate dai Mini- della Difesa, con il supporto dell’Ufficio stri della Difesa. Ai lavori del CEMRES Relazioni Internazionali guidato dal Ca- partecipano i Centri di Studio dei Pae- pitano di Vascello Francesco Procaccini. Il si membri e l’Italia è rappresentata dal Comitato Direttivo è direttamente respon- Centro Alti Studi per la Difesa. Il tema sabile verso i 10 Ministri della Difesa per di ricerca per il 2018, così come avvenu- la direzione e la supervisione delle azio- to nel 2016, è un tema proposto dall’Ita- ni concordate annualmente nell’apposito lia ed è guidato da ricercatori italiani4. Action Plan. La sfida nonché l’opportuni- L’obiettivo della ricerca è qualificare il tà all’orizzonte nell’anno di presidenza supporto che le Difese dei Paesi membri è quella di rendere l’Iniziativa sempre

10 Intervista al Generale di Divisione Aerea Alberto BIAVATI

Generale Biavati, Lei ha appena presieduto il 26° Comitato Direttivo dell’Iniziativa Difesa 5+5, svoltosi a Firenze dal 13 al 15 Marzo. È possi- bile fare un bilancio? Credo che il bilancio sia estremamente positivo, le attività approva- te dai Ministri della Difesa nell’Action Plan 2018 stanno procedendo come pianificato, 45 iniziative cooperative che delineano un salto sia quantitativo che qualitativo im- portante dell’Iniziativa. Per il 2019 abbiamo gettato le basi per ulteriori filoni d’interesse comune quali la cooperazione civile e militare in operazione, il supporto della medicina d’urgenza in teatro operativo, il contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, la cooperazione nel Search and Rescue (SAR), la lotta agli attacchi Cyber e altro ancora. Perché l’Iniziativa 5+5 è importante per l’Italia? Il Mediterraneo Occidentale merita un impegno crescente per taluni fattori di instabilità che potreb- bero ripercuotersi sulla sicurezza della regione, del vicinato e del sistema internazionale. L’importanza strategica del Mediterraneo, in particolare per il nostro Paese, è sotto gli occhi di tutti ed è stata riba- dita e sottolineata nel Libro Bianco della Difesa. Il Mediterraneo, unitamente all’area euro-atlantica, rappresenta una priorità strategica del Paese; da queste aree arrivano le principali sfide alla sicurezza dell’Italia, sfide che dobbiamo opportunamente fronteggiare. Cosa caratterizzerà l’anno di presidenza italiana? Il rafforzamento dei successi sino ad ora raggiunti dall’Iniziativa nel settore della sicurezza marittima. La conferma dell’impegno nel campo dell’Air Security, con l’esercitazione CIRCAETE, ma anche con la cooperazione sui droni e la ricerca di strumenti tecnologici che facilitino il coordinamento in caso di minacce aeree terroristiche. Quest’anno sarà organizzata la prima esercitazione delle Forze Speciali che in Italia si eserciteranno congiuntamente in uno scenario che simula un attacco terroristico. La cooperazione nel campo delle forze speciali è un vero elemento di novità, poiché dimostra la volontà delle Nazioni di iniziare a colloquiare e condividere le esperienze anche su questi temi notoriamente sensibili e generalmente poco partecipati. Siamo orgogliosi di essere riusciti a programmare un’impor- tante esercitazione che si svolgerà nel mese di ottobre presso l’aeroporto di Furbara e vedrà tutti i Paesi coinvolti. Qual è la cosa che più è emersa durante la presidenza dei lavori? I dieci Paesi dell’Iniziativa hanno procedure, organizzazioni e talvolta approcci eterogenei. Tuttavia gli ostacoli a cooperare vengono facilmente superati grazie al collante del comune interesse ad accrescere il livello di sicurezza delle nostre popolazioni. È esattamente questo quello che abbiamo fatto in quei giorni. Ho particolarmente apprezzato la volontà di tutti di arrivare ad una sintesi positiva e fattiva an- che in presenza di differenti posizioni iniziali su taluni aspetti. Durante questo 2018 con la Presidenza italiana sarà importante fare ulteriori passi in avanti che ci permettano di migliorare il modo nel quale letteralmente cooperiamo sul campo. L’obiettivo principe dell’Iniziativa è quello di rendere il Mediter- raneo uno spazio di pace e sicurezza. 11 più rispondente alle esigenze securitarie zi nel “Confidence Building” così come nel dell’attuale contesto geopolitico, sempre “Common Thinking” tra le dirigenze mili- più operativa e sempre più utile ai Paesi tari dei 10 Paesi interessati, che vengono membri. Il foro 5+5 Difesa si fonda sulla principalmente perseguiti attraverso le cooperazione in attività pratiche afferenti attività dell’area formativa, l’Italia inten- problemi comuni alle due sponde del Me- de dare impulso alle aree maggiormente diterraneo Occidentale la cui soluzione suscettibili di incrementare la sicurezza comporta metodiche di lavoro (seminari, complessiva del Mediterraneo Occidenta- esercitazioni etc..) proposte ed attuate in le. In tale ottica si punterà molto a condur- seno all’esercizio. Al ruolo di Presiden- re e promuovere: za dell’Iniziativa, si affianca una postura ü una maggiore attenzione all’Air Securi- fattiva della Difesa italiana che condurrà ty a cominciare dalla conduzione dell’E- ben 19 delle 45 attività dell’Action Plan sercitazione CIRCAETE. In tale ottica, 2018 approvato dai Ministri e che carat- l’Aeronautica Militare ha assunto la le- terizzeranno il turno di Presidenza per adership anche nel processo, approvato attività di particolare valore aggiunto per dal Comitato Direttivo guidato dal Ge- l’Iniziativa. nerale Biavati, che mira ad aggiornare La sfida è conferire all’Iniziativa maggiore le procedure e i sistemi elettronici con i dinamismo e spessore operativo muoven- quali facilitare il coordinamento in que- do dal dialogo come fine in sé al dialogo sto specifico settore d’interesse secu- come fine “per sé”. ritario primario. Esperti di tutti i Paesi Oltre a confermare l’impegno e gli sfor- membri si riuniranno presso il Coman-

12 do Operativo Aereo di Poggio Renatico con scenari sempre più impegnativi di per trovare soluzioni efficaci e condivi- lotta al terrorismo, sorveglianza e con- se. Verrà inoltre rafforzata la coopera- trasto a traffici illeciti, contrasto ad at- zione nel Search and Rescue e verranno tacchi cyber e lotta all’inquinamento valutate potenziali sinergie nel settore marino; del Personnel Recovery; ü consolidare la cooperazione tra le com- ü una cooperazione rafforzata nel cam- ponenti terrestri attraverso l’organiz- po delle Forze Speciali che prevederà zazione di corsi per il contrasto alla anche una grossa esercitazione di con- minaccia asimmetrica, la condivisione tro-terrorismo a guida italiana chiamata di capacità contro gli ordigni esplosivi “Guerriers de la Méditerranée 2018”, che improvvisati, le tecniche di cooperazio- si terrà in Italia nel secondo semestre ne civile-militare e l’addestramento e dell’anno, presso il 17° Stormo. L’eserci- l’integrazione delle unità mediche mul- tazione testimonia gli importanti passi tinazionali rischierate in operazione. avanti fatti nel campo della cooperazio- « Nessun vento è favorevole per il marina- ne delle Forze Speciali, vero elemento io che non sappia a quale porto approdare » di novità che dimostra la volontà delle (Seneca) Nazioni di condividere le esperienze Il turno di Presidenza italiano ha richiesto anche su temi notoriamente sensibili. – già a decorrere dal 2017 – un significati- ü l’interoperabilità delle Marine dei Pa- vo sforzo organizzativo, logistico e finan- esi membri attraverso esercitazioni in ziario per la predisposizione e la condotta mare (a cominciare dalla SEABORDER) di una pluralità di attività che necessitano

13 Mediterraneo: l’iniziativa di cooperazione 5+5 Difesa

del diretto coinvolgimento di diverse ar- in particolare per i Paesi della “sponda ticolazioni della Difesa, a cominciare dallo sud”. Si tratta in definitiva di un proces- Stato Maggiore della Difesa. so simile a quello avviato dalla NATO che A tracciare la rotta della Difesa ha provve- nel 2010 a Lisbona, col Nuovo Concetto duto il Libro Bianco che nella prefazione Strategico dell’organizzazione definisce del Ministro della Difesa afferma “Il Medi- come 1 dei suoi 3 pilastri quello della “Si- terraneo, nel cui bacino il nostro Paese è sto- curezza Cooperativa”, cioè quei processi ricamente, politicamente ed economicamente cooperativi suscettibili di proiettare sta- collocato, è tornato a richiamare su di sé l’at- bilità, e quindi sicurezza, nel vicinato in- tenzione internazionale per le crisi e i conflitti ducendo processi di accompagnamento che vi si concentrano e che non sembrano né virtuoso. D’altro canto oggi, molto meno facilmente né rapidamente risolvibili……La di ieri, si può sostenere che aree di crisi nostra posizione geopolitica, centrale nel ba- limitrofe ai territori dell’alleanza non si- cino Mediterraneo, inoltre, ci offre opportu- ano suscettibili di ingenerare tensioni che nità, ma anche ineludibili obblighi….la Difesa rischino di coinvolgere la sicurezza degli metterà al servizio del Paese le sue multiformi Stati membri (basti pensare al terrorismo, capacità di capire, prevenire, affrontare e ri- alla diffusione di armi di distruzione di solvere le situazioni di crisi e di sviluppare un massa, allo sfruttamento di traffici illeci- tessuto di relazioni in grado di favorire la sta- ti incluso le migrazioni illegali ed altro). Il bilizzazione dell’area mediterranea”. Mediterraneo quindi, deve diventare un In seguito si afferma il vitale interesse luogo di maggiore frequentazione delle nazionale alla stabilità della regione eu- èlite militari per conoscersi, condividere ro-mediterranea e l’impegno ad assumere progetti, lavorare congiuntamente alle un ruolo di partecipante attivo del Paese minacce e condividerne le opportunità. Se alla stabilizzazione di un area non priva di non possiamo prevedere il futuro, possia- tensioni e che deve rappresentare la prin- mo provare a prepararlo. cipale area di intervento nazionale. La Oggi, venuta a mancare la rendita di posi- cooperazione militare con i Paesi del Me- zione che la Guerra Fredda ci garantiva5, il diterraneo rappresenta un tassello fonda- Paese non può guardare con disinteresse mentale della strategia italiana. Sembra alle relazioni internazionali. Delle 3 ma- chiaro che in questo sforzo vitale e strate- cro teorie delle relazioni internazionali - i gico che la Difesa sta compiendo, ciò che paradigmi realista, liberale e costruttivi- si desidera acquisire non sono tanto capa- sta - quest’ultimo sembra quello meglio cità militari non possedute: si mira piut- adatto a collocare teoricamente l’Iniziati- tosto a tessere relazioni privilegiate e ad va 5+5. Secondo i costruttivisti infatti, la accompagnare processi di crescita, intero- via migliore per la pace, e quindi in ultima perabilità e sostegno all’institution building istanza per la sicurezza, è quella di faci-

14 litare e impegnarsi a creare i presupposti ma della sicurezza”. per idee e valori condivisi. Non vi è dubbio che il Mediterraneo è Gli Stati non sono tutti uguali bensì dif- sempre più area di interdipendenza nel feriscono, oltre che per storia e rango nel senso scientifico del termine (per interdi- Sistema Internazionale, anche per tipo di pendenza s’intende il rapporto tra 2 o più relazioni intrattenute con altri Stati che attori in cui uno è sensibile alle azioni o per Wendt6 può essere hobbesiana (l’Altro decisioni dell’altro o degli altri, per i reali- è un nemico), lockiana (l’Altro è un riva- sti si parla di reciproca vulnerabilità). Al- le) oppure kantiana (l’Altro è un amico)7. cuni studiosi si spingono a sostenere che, Promuovere una cultura politica in cui prima piuttosto che dopo, Europa e Africa l’Altro non è necessariamente un nemico avranno nel medio/lungo periodo un de- è importante perché i 3 diversi approcci, stino comune. I Paesi rivieraschi lo avran- sappiamo, danno esito diverso al “dilem- no nel breve-medio periodo.

Note e bibliografia 1. L’Italia ha assunto la Presidenza dell’Iniziativa nel 2007. Nel 2016 la Presidenza di turno è stata tenuta dall’Algeria, nel 2017 la Francia ed ora l’Italia sta svolgendo tale ruolo, il prossimo anno toccherà alla Libia. 2. http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/12/23/aereo-libico-atterra-a-malta-dirottatori-voglio- no-farlo-esplodere_82f625d0-9b5d-4797-8bd8-8c58221314b9.html 3. http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/02/17/Aereo-dirottato-arrestato-dirottato- re-_10088273.html 4. Il tema di ricerca CEMRES 2018 è: “Quelle approche et quels moyens à mettre en œuvre dans le domaine de la Défense et de la sécurité pour contenir les migrations illégales dans l’espace 5+5 et lutter contre les réseaux criminels qui y sont liés”. 5. Mazzei Franco, Relazioni Internazionali, Egeo, Milano, 2016, , pag. 26. 6. Wendt Alexander, Teoria Sociale della Politica Internazionale, Milano, Vita e Pensieri, 2007. 7. Mazzei Franco, Relazioni Internazionali, Egeo, Milano, 2016, , pag. 65. 15 MEDITERRANEAN

THE INITIATIVE OF COOPERATION 5+5 DEFENCE

Translation: Paolo CAPPELLi / Vita Maria GIORGIO

The 5+5 Initiative was officially launched mally launched the 5+5 Defence Initiative in 1990 by the Foreign Ministers of 10 through the ‘Declaration of Intent’ which Western Mediterranean countries, 5 of also formally established the rotational which on the northern shore (France, It- nature of the Chairmanship (annual ro- aly, Malta, and ) and 5 on tation by alphabetical order in English)1 the southern shore (Algeria, , Mau- and the Steering Committee. The ‘Steer- ritania, and Tunisia), as a means ing Committee’ is responsible to the Min- to pave the way for different forms of isters for the direction and supervision of cooperation for sub-regional cooperation cooperation activities agreed each year. projects in the Inter-Parliamentary Rela- The Ministry of Defence has been long tions, Defence, Foreign Affairs, Home Af- committed to initiatives aimed at address- fairs, Transport, Employment, Tourism, ing security threats in the Western Med- Education, and Environment domains. iterranean. This area, in fact, requires The 5+5 Defence Initiative – i.e. the De- increasing commitment in the face of the fence dimension of the 5+5 Initiative - instability factors that could jeopardize was launched in 2004 as a cooperation security in the region, in the neighbour- forum to promote dialogue on Security ing areas, and in the international system. and Defence. It was an Italian proposal Cooperation among Western Mediter- submitted in Rome on November 19th, ranean countries is an essential element 2004 during the first informal meeting for stability in the region that should be of the Steering Committee. On December pursued through economic interaction 21st, 2004, the ten Defence Ministers for- and intense political and diplomatic ne-

16 gotiations. Also, it should offer a more share experiences in order to address is- important role to the military that, given sues of common interest. Since its incep- its traditional flexibility of employment, tion, the Initiative has been characterized could significantly contribute to increas- by a shared willingness to work together ing security in the region. on common projects and by a full consen- From a political viewpoint, the initiative sus to develop the following 4 areas of co- is highly important and an effective and operation: powerful instrument of dialogue in the Maritime Surveillance, in order to ex- medium-to-long term for regional stabil- change information that may increase ity and the achievement of better under- Situation Awareness over what is going standing between the two shores of the on in the Mediterranean. The growing Mediterranean. concentration of population in coastal ar- The complex problems in the region have eas and the subsequent migration flows urged to develop a cautious bilateral towards the Northern shore, together cooperation policy with the Mediterrane- with the different forms of illegal traf- an countries and, above all, to support a ficking existing in the region, confirm the number of political initiatives. These in- importance of coastal and off-shore sur- clude the NATO Mediterranean Dialogue, veillance to stabilise the area. The mari- the Barcelona Process, the Union for the time dimension is, therefore, the main Mediterranean, and the 5+5 Defence Ini- area of cooperation, both geographically tiative. They all aim at contributing to sta- and operationally. Activities in this area bility in the region and at achieving better intend to verify operational procedures understanding between the two shores of and increase interoperability among the the Mediterranean. Navies of the 10 countries in maritime The international framework has un- search and rescue operations, the fight doubtedly weakened the development of against and suppression of illegal traf- the first three initiatives, whose results ficking, the fight against pollution and in- were indeed limited. Conversely, the 5+5 fo-sharing concerning merchant traffic, Defence Initiative, which is now entering i.e. vessels of 300+ gross tons of displace- its 14th year, has a well-defined structure ment. A very successful example, indeed and is a success story. The list of achieve- attributable to Italy and of course to the ments so far is satisfactory overall. whole 5+5 Initiative, is the Virtual-Re- The main reasons behind that success re- gional Maritime Traffic Centre (V-RMTC), late to the Initiative format: a streamlined a virtual network connecting the Opera- and flexible process based on a mutual tional Centres of the Navies participating consensus and on the willingness of the in the Initiative. Unclassified information two sides to tackle common issues and on merchant shipping consisting of ves-

17 Parigi - Incontro dei Ministri della Difesa 5+5 per il cambio della presidenza tra Italia e Francia sels of 300+ gross tons of displacement Exercise. In particular, the Italian Navy is exchanged via IP protocols. Through participated in the LIVEX with a Maes- this system developed by the Italian trale-class frigate (IS Libeccio), an AB-212 Navy, data are gathered at the Fleet HQs helicopter, a Boarding Team and some (CINCNAV) and made available to the 10 Staff elements. In 2018, the Exercise will member countries. The project is imple- be organised as a joint effort by Tunisia mented also in wider frameworks such and Portugal. as the Wider Mediterranean Community Air Security. Today more than yester- (WMC) and in a trans-national dimension day, increased importance is attached to that extends beyond the enlarged Medi- the exchange of information on the air terranean. The different forms of illegal situation so that the necessary collective trafficking in the Mediterranean point to countermeasures can be adopted in case the importance of this project and to the of improper use of the regional air space need to merge all data in a single Mari- (terrorism). Every year since 2007, the time Picture, thereby simplifying the ability of the Air Defence Command and exchange of information on naval units Control (C2) Systems and of the inter- present in the maritime space of com- ceptors on QRA (Quick Reaction Alert) mon interest. The annual Exercise named to counter an air threat has been tested SEABORDER falls within the framework in an air defence exercise named CIR- of Maritime Surveillance. The 2017 Ex- CAETE. The hijacking of a Libyan Airbus ercise took place in Toulon, France as a on December 23rd, 20162, which eventu- simulated counter-terrorism operation ally landed in Malta, and the Ethiopian accompanied by a cyber-attack. In 2017, Airlines aircraft that was hijacked and di- Italy participated in all the phases of this verted to Geneva3 on its way from Addis

18 The Initiative of Cooperation 5+5 Defense

Ababa to Rome, on February 17th, 2017, last year. The challenge posed by the ef- are examples of how topical this threat fects of climate change is being thorough- is. The high speed of an aircraft and the ly discussed within the 5+5 Initiative; in widespread dual-use technologies in the this respect, the Italian Defence General field of aviation suggest emerging threats Staff has already submitted particular- are there that call for concerted response. ly interesting projects involving the Air In that regard, the Air Force is promoting Force capabilities to develop perspectives initiatives aimed at increasing synergy, and capacities for prediction and observa- mutual knowledge, and interoperabili- tion of the status of the atmosphere that ty among the Air Forces of the 10 mem- may prove useful to implement a strate- ber countries. As regards, for example, gy to manage these effects in the field of the achievements of the Air Force in the Defence. The Italian Navy project named field of Remotely Piloted Aircraft Systems “Green Fleet” could be of interest in this (RPAS) discussions on possible areas of co- domain as it envisages using alternative operation are ongoing under the direction marine fuel derived from sources other of the Centre of Excellence of Amendola, than oil with a view to enhancing nation- Italy. al energy security while reducing pollut- Armed Forces Support to Civil Protection. ant emissions. Within this framework, France proposed Training and Research. With the aim of a Non-Permanent Operational Planning creating Confidence Building and Com- and Coordination Centre (OPCC). This mon Understanding/Thinking on region- project intends to provide the 5+5 Initia- al security issues for present and future tive with a specific mission planning and military leaders of the 5+5 countries, a coordination capability to assist one of common education and training back- the 10 countries in case of major disas- ground may help choose a shared ap- ter relief effort. The project envisages the proach to security issues in the region. creation of a non-permanent, projectable, The training and research area mainly modular unit comprising 15 to 100 per- consists of activities carried out by the sonnel from all member countries that 5+5 Defence College and the “Euro-Magh- can be mobilized in case of emergency reb Centre for Researches and Strategic at the request of a member country. This Studies for the Western Mediterranean project has included training activities (CEMRES)”. The College organizes cours- and, in 2017, the planning and conduct es at different levels (Junior, Intermediate of an exercise in Morocco. As a result, and Senior) on issues of common interest an operational planning method was de- for all countries and useful for the oth- veloped that the Defence Chiefs of Staff er cooperation areas thus enhancing the approved in their meeting in October of debate on security and defence issues in

19 The Initiative of Cooperation 5+5 Defense

the region. The courses consist of training dedicated Action Plan, the Steering Com- sessions, each of which comprises differ- mittee reports directly to the 10 Ministers ent modules. Under the aegis of Tunisia, of Defence. The challenge and opportu- CEMRES develops studies on issues of nity Italy will have as a Chair during the common interest to provide the Minis- year is to make the initiative more and ters of Defence with food for thought, re- more able to meet the security needs of flections, analyses and perspectives that the current geopolitical situation. Also, it touch all aspects of security in the West- should be more operationally sound and ern Mediterranean. The results of these more advantageous to member countries. studies are presented during the annu- The 5+5 Defence forum relies on practical al ministerial meeting in December and cooperation about the issues that affect serve as the basis for further initiatives both shores of the Western Mediterrane- that the Defence Ministers may decide to an. Solutions to those issues require sem- launch. The Study Centres of the mem- inars, exercises, and alike that the forum ber countries participate in the works of will propose and implement. Together CEMRES, with Italy being represented with the chairmanship of the Initiative, by the Centre for High Defence Studies. the Italian Defence has taken a proactive The subject for the 2018 research, just as posture and will lead 19 out of 45 total in- in 2016, was proposed by Italy and is led itiatives as approved by the Ministers and by Italian researchers3. The objective of listed in the Action Plan. The 19 activities this research is to provide qualified sup- characterise the Chairmanship as they port through the Defence instruments of will add special value to the Initiative. the member countries to severe the link The challenge we face is to make the In- between criminal organizations and ille- itiative more dynamic and operationally gal immigration, with a special focus on sound, as it transitions from an effort for those organizations engaged in human dialogue per se to dialogue for one’s own trafficking. benefit. 2018 – The Year of Italian Chairmanship In addition to reaffirming its commitment Italy has taken the chairmanship of the and pledge to Confidence Building and Initiative in 2018. The Steering Commit- Common Thinking among the military tee is chaired by the Deputy Chief of the leadership of the 10 countries - and main- 3rd Division, Defence General Staff, Major ly through training initiatives - Italy aims General (Air Force) Alberto Biavati, with at giving momentum to all the activities the support of the International Relations that enhance global security in the West- Branch led by Capt. (N) Francesco Procac- ern Mediterranean. Within this frame- cini. As per the direction and oversight of work, much will be done in steering and actions agreed annually and included in a promoting:

20 An interview with Major General (Air Force) Alberto BIAVATI

General Biavati, you have just chaired the 26th Steering Committee of the 5+5 Defence Initiative held in Florence from 13 to 15 March. What is your assessment? I think the meeting has been most successful. The activities in the Action Plan 2018 that the Ministers of Defence have approved are fully on track: 45 cooperation initiatives represent a significant leap forward in quality and quantity for the Initiative. For 2019, we have laid the foundations to develop activities in further areas of common interest, i.e. civil and military cooperation on operations, support to emergen- cy medicine in the theatre, fight to climate change, cooperation in the Search and Rescue field, Cyber defence, and so on. Why is the 5+5 Defence Initiative important to Italy? Due to the instability factors that may affect regional neighbourhood, and international security, the Western Mediterranean deserves increasing commitment. The strategic importance of the Mediterra- nean is self-evident, and especially for Italy. This idea has been repeated several times in the White Paper for Defence and International Security: together with the Euro-Atlantic Region, the Mediterranean represents a national strategic priority; these areas are where the major challenges to Italian security originate, and those challenges we have to tackle appropriately.

What are the landmarks of the Italian Chairmanship? Reinforcing the success of the Initiative in the field of maritime security, confirming our pledge to Air Security with Exercise CIRCAETE, but also cooperation on drones, and investigating technological solu- tions to facilitate coordination in case of terrorist air threats. Also, the first joint exercise for special forc- es in a terrorist attack scenario will take place during the year. Cooperation in the field of special forces is indeed a novelty, as it shows the Nations are willing to start talking and sharing experience on these issues, which are traditionally sensitive and generally not very inclusive. We are proud we managed to plan an important exercise that will take place at the Airport in Furbara in October, with the participation of all countries.

What did you notice the most during your chairmanship? The ten countries of the Initiative have different procedures, organisation, and sometimes approaches. However, we can overcome any obstacle to cooperation easily thanks to the common interest in increas- ing the level of security of our populations. And this is exactly what we have done during the meeting. I have particularly appreciated the posture towards positive and pragmatic solutions, even if the initial positions on some of the issues were different. Under the Italian chairmanship in 2018, taking further steps forward will be important to improve how we literally cooperate in the field. The Initiative has one major objective: make the Mediterranean an area of peace and security.

- A stronger focus on Air Security in Poggio Renatico, Italy, to find effective starting from Exercise CIRCAETE. The and shared solutions. Collaboration will Italian Air Force has taken the leadership also be reinforced in the Search and Res- of the process approved by the Steering cue field, while a synergistic approach to Committee chaired by MG Biavati to up- Personnel Recovery will also be sought. date procedures and electronic systems - Reinforced cooperation about Spe- and therefore facilitate coordination in cial Forces, including a large Italy-led this field of primary security concern. counter-terrorism exercise known as Experts from all member countries will “Guerriers de la Méditerranée 2018” that gather at the Air Operations Command will take place at the 17th Wing Base in

21 The Initiative of Cooperation 5+5 Defense

the second semester of 2018. The exercise therein, as they are apparently neither easy shows the important steps forward taken nor quick to solve. (…) What is more, our cen- in the field of cooperation among Special tral geopolitical position in the Mediterrane- Forces, a true novelty that proves the an gives us opportunities but also obligations countries’ willingness to share their expe- we cannot avoid. (...) The Italian Defence will rience on what are traditionally sensitive serve the Country thanks to its great ability issues. to understand, prevent, tackle, and solve cri- - Interoperability of member coun- ses and develop a network of relations that tries’ Navies thanks to exercises at sea facilitate the stabilisation of the Mediterra- - the SEABORDER exercise being a first nean region. example - in increasingly demanding In the words of the Paper, the stability of counter-terrorism, surveillance, anti-traf- the Euro-Mediterranean region and the ficking, cyber defence, and maritime pol- pledge to play an active role in the stabili- lution scenarios. sation of an area where tensions do exist - Stronger cooperation among the is part of national vital interests and in- land components by organising courses deed the main area where Italy is called to fight asymmetric threats, share coun- to intervene. Military cooperation among ter-IED capabilities, civil-military cooper- the Mediterranean countries represents a ation techniques, and training and inte- keystone of the Italian strategy. Howev- gration of multinational medical units as er, it is quite evident that acquiring addi- they deploy on operations. tional military capabilities is not the aim “ When a man does not know what harbour of the vital and strategic effort the Italian he is making for, no wind is the right wind” Defence is making. Rather, Italy looks (Seneca the Younger) forward to creating privileged relations For Italy, taking the chairmanship has and fostering processes for growth, in- required for significant organisational, teroperability, and support to institution logistic, and financial efforts since 2017. building, especially in the countries along Several Defence branches, including the the southern shore. Eventually, this pro- Defence General Staff, have been required cess is similar to the one NATO started at to implement a number of activities. the Lisbon Summit in 2010. At the time, The White Paper for Defence and Inter- the New Strategic Concept was approved national Security has served as a beacon. and Cooperative Defence chosen as one In the foreword, the Minister of Defence of the Alliance’s three pillars to project stated that “The Mediterranean, in whose stability - and therefore security - to the basin Italy finds its historical, political, and neighbourhood, as well as to foster vir- economic place, has regained international tuous support processes. Indeed, today attention due to the crises and the conflicts rather than before, one can tell that the

22 areas bordering the of the Alli- ideas and values to thrive. ance can generate tensions that may po- States are different from one another in tentially reverberate on the security of terms of history and classification with- Allied countries. Terrorism, the spreading in the International System, or relations of weapons of mass destruction, the ex- they have with ‘other’ States. Wendt6 ploitation of illegal trafficking, including postulates these relations can be as con- illegal migrations, and other phenomena ceived by Hobbes (the Other is an enemy), are all cases in point. Therefore, the Med- Locke (the Other is a rival), or Kant (the iterranean should be in the spotlight of Other is a friend) 7. Promoting a political military elites for them to know each oth- culture where the ‘other’ is not necessar- er, share projects, work together against ily an enemy is indeed important, as the threats, and enjoy opportunities. While three paradigms generate a different an- we cannot foresee the future, we can at swer to the ‘security dilemma’. Undoubt- least try to shape it. edly, the Mediterranean is increasingly Today, we have lost the guaranteed in- an area where interdependence should come resulting from the Cold War5 and be seen scientifically as the relationship our country cannot look at international between two or more actors where one relations with a lack of concern. Out of is sensitive to the actions or decisions of the three major international relations the other(s). Conversely, the supporters of paradigms - i.e. realism, liberalism, and realism believe this is a condition of recip- constructivism - the latter is perhaps best rocal vulnerability. Some scholars even fit to model the concept of the 5+5 Initia- postulate that Europe and Africa will, tive. As a matter of fact, according to the sooner rather than later, share a common supporters of constructivism, the best destiny in the mid-to-long term. For the road to peace, and ultimately to security, Mediterranean countries, this would be is to create the pre-requisites for shared happening in the short-to-medium term.

Footnotes and Reference

1.Previously, Italy took the chairmanship of the initiative in 2007. In 2016, Algeria had the chair, followed by France in 2017. Italy is having it for 2018, to be followed by Libya. 2.http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/12/23/aereo-libico-atterra-a-malta-dirottatori-vogliono- farlo-esplodere_82f625d0-9b5d-4797-8bd8-8c58221314b9.htm 3.http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/02/17/Aereo-dirottato-arrestato- dirottatore-_10088273.html 4.The CEMRES Research Theme for 2018 is: “Quelle approche et quels moyens à mettre en œuvre dans le domaine de la Défense et de la sécurité pour contenir les migrations illégales dans l’espace 5+5 et lutter contre les réseaux criminels qui y sont liés”. 5.Mazzei F. (2016), Relazioni Internazionali, Egeo, Milan, p. 26. 6.Wendt A. (2007), Social Theory of International Politics, Milan, Vita e Pensieri- 7.Mazzei F. (2016), Relazioni Internazionali, Egeo, Milan, p. 65.

23 FOCUS DIFESA

EUROPA DELLA DIFESA

l 28 marzo il Generale Claudio il Capo di Stato Maggiore della Difesa, che Graziano ha partecipato insieme da novembre assumerà la presidenza del Ial suo omologo austriaco, il Gene- Comitato Militare dell’Unione Europea a rale Othmar Commenda, ad un simposio Bruxelles. sull’evoluzione della sicurezza e difesa Generale Graziano, nel prossimo mese di europea nell’ottica della prospettiva re- luglio l’Austria assumerà la presidenza di gionale, focalizzato tra l’altro sulla coope- turno del Consiglio dell’Unione Europea, e razione tra Italia e Austria. Il convegno si tra i temi centrali da affrontare nel semestre è tenuto presso l’Istituto di Studi Militari guidato da Vienna figurerà sicuramente la Marittimi presso l’Arsenale di Venezia, PESCO, ovvero la Cooperazione Struttura- alla presenza di numerose alte autorità ta Permanente, di cui l’Italia è stato uno dei civili e militari, di esponenti accademici promotori più convinti. Cosa c’è all’orizzon- e dei frequentatori dei corsi dell’istituto te? della Marina Militare. Numerosi i temi af- La PESCO rappresenta una chance di as- frontati, su cui abbiamo fatto il punto con soluta importanza per il processo evoluti-

24 PROSPETTIVA REGIONALE E PARTNERSHIP ITALIA - AUSTRIA Mario RENNA

vo della difesa europeo, in quanto aprirà Quali sono invece gli ambiti in cui la colla- la strada ad uno sviluppo delle capacità borazione militare sul campo tra i due Paesi militari con un approccio inclusivo. Un è già consolidata? approccio che renderà marginale il ri- Italia e Austria cooperano strettamente schio di un’Europa a due velocità. L’Ita- in seno alla forza navale europea EUNA- lia sostiene l’esigenza di disporre di uno VFORMED che opera nel Mediterraneo spettro completo di forze in tutti i domini per contrastare il traffico di esseri umani. operativi e avrà la leadership in numero- L’impegno comune si esplica anche per si progetti. Fra questi figura il Deployable la stabilità dei Balcani, dove i due Paesi Military Disaster Relief Package, che vede contribuiscono alle missioni KFOR e AL- una cooperazione speciale con l’Austria, THEA, rispettivamente a guida italiana e la quale partecipa insieme al nostro Paese austriaca. Parliamo di una regione stori- ad altri tre importanti iniziative, tra cui la camente caratterizzata da tensioni latenti piattaforma per fronteggiare la minaccia quali la pressione migratoria e la presenza cibernetica e la mobilità militare. di gruppi radicali e foreign fighters, senza

25 contare la fragilità economica, politica e Europea, rispettivamente in Somalia, Mali sociale. L’impegno dei due Paesi, oltre a e Repubblica Centrafricana. rappresentare un deterrente contro la La cooperazione regionale è un altro spazio radicalizzazione, costituisce un sensore di cooperazione europea in cui Italia e Au- informativo in un’area sensibile alle porte stria lavorano affiancate. In che modo? del cuore dell’Europa. Entrambe le nazioni sono membri del- In questo quadro, la disponibilità di una la Defence Cooperation Initiative (DECI), riserva strategica per affrontare eventua- insieme a Croazia, Ungheria, Slovenia, li crisi inter-etniche nella regione rappre- Albania e Montenegro. Si tratta di una senta uno strumento essenziale per en- partnership efficace che punta ad incre- trambe le missioni. mentare la stabilità dello scenario geopo- Da un punto di vista operativo sarà es- litico condiviso da questi Paesi, attraverso senziale rafforzare i Battlegroup europei, la partecipazione ad esercitazioni e opera- mentre è da salutare con favore la crea- zioni internazionali. zione della capacità di pianificazione e Sono state realizzate sinergie importanti condotta delle operazioni militari euro- che hanno consentito di integrare obiet- pee, che ha assunto il controllo delle tre tivi regionali nelle strategie di NATO e missioni di addestramento dell’Unione Unione Europea per la difesa e la sicurez- 26 za comuni. Sottolineo a questo proposito progetto. Sosterrà le esigenze operative l’esperienza della Multinational Land Force degli Stati membri e lavorerà sia a livel- - la brigata tri-nazionale formata da Italia, lo politico che industriale, attraverso – in Slovenia e Ungheria con Austria e Croa- quest’ultimo caso – l’Agenzia Europea per zia in qualità di osservatori – che è stata la Difesa, con la quale agirà sinergicamen- impiegata numerose volte nelle missioni te. Il Comitato sarà in grado di gestire la dell’Alleanza Atlantica e che verrà impie- PESCO come uno strumento di capaci- gata a partire da maggio nell’ambito della ty-building che potrà divenire, se corret- missione UNIFIL delle Nazioni Unite in tamente orientato, il meccanismo per Libano. L’Austria sta lavorando per un’a- accrescere le capacità dell’Unione e della desione completa alla forza multinaziona- sua industria verso una dimensione poli- le, iniziativa cui va tutto il mio apprezza- tica rafforzata. Sono convinto che Italia e mento. Austria continueranno a combinare i loro Quale potrà essere infine il ruolo del Comi- sforzi in un’ottica comune di sicurezza, i tato Militare dell’Unione Europea per lo svi- cui frutti saranno possibili solo sostenen- luppo di ulteriori capacità militari europee? do le strategie di NATO e Unione Euro- Il Comitato avrà un ruolo chiave: rappre- pea, nelle quali andranno convogliati tutti senterà l’elemento propulsivo dell’intero gli sforzi a livello regionale. 27 FOCUS DIFESA

JOINT SMALL OPERATION 2018 ESERCITAZIONE INTERFORZE ED INTERAGENZIA PER L’EVACUAZIONE DI PERSONALE CIVILE DA AREE DI CRISI

28 JOINT SMALL OPERATION 2018 ESERCITAZIONE INTERFORZE ED INTERAGENZIA PER L’EVACUAZIONE DI PERSONALE CIVILE DA AREE DI CRISI

29 Joint Small Operation 2018

o scorso 27 marzo ha avuto luogo a Venezia l’e- sercitazione interforze e interagenzia “Joint Small LOperation 2018” (JSO2018), con cui assetti dell’E- sercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Croce Rossa Italiana si sono addestrati per simulare una evacuazio- ne di civili dal territorio di un fittizio stato estero, carat- terizzato da una situazione di profonda crisi e violenze sociali, tali da minacciare la sicurezza e l’incolumità di nostri connazionali presenti. L’esercitazione è stata finalizzata a verificare il mante- nimento della capacità d’intervento in simili situazioni, nonché della piena interoperabilità delle unità delle quattro Forze Armate con la Croce Rossa Italiana. Tra i principali assetti impiegati, alcune eccellenze mi- litari, quali i Lagunari dell’Esercito, i fucilieri della Bri- gata Marina San Marco della Marina Militare, i fucilieri dell’Aria e i piloti del 51° Stormo e degli equipaggi del 15° Stormo dell’Aeronautica, tiratori scelti dell’Arma dei Carabinieri, squadre cinofile dell’Esercito e dell’A- eronautica, elicotteri delle Forze Armate e velivoli a pilotaggio remoto. Le capacità anfibie di Esercito e Marina, insieme al supporto dell’Aeronautica Militare e al contributo dell’Arma dei Carabinieri, sono elementi essenziali e di pregio per disporre di una Brigata Anfibia che pos- sa esprimere al meglio le capacità militari italiane in contesti internazionali importanti per la sicurezza col- lettiva. Antonio MORLUPI Gianni GALASSI “La trasformazione in chiave interforze è un passaggio irrinunciabile per garantire una maggiore efficienza ed efficacia delle nostre Forze Armate. In questo contesto abbiamo anche verificato la capacità di proiezione dal mare che, negli attuali scenari di minacce multiformi provenienti da sud e da est – dal terrorismo ai traffici illeciti – è sempre più di fondamentale importanza, per garantire la tutela degli interessi nazionali e la sicurezza del nostro Paese”, così ha commentato l’evento il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gene- rale Claudio Graziano, che ha assistito, insieme al suo omologo austriaco, Generale Othmar Commenda, all’esercitazione. 32 33 34 35 PORTFOLIO IMMAGINI

Teoria e pratica per i giovani ufficiali dei Carabinieri e dell’Esercito presso il Centro di Eccellenza per le Unità di Polizia di Stabilità

36 DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO E DIRITTI UMANI

testo: Paolo CATERINA fotografie: Gianni GALASSI

37 ’ una responsabilità importante, law enforcement e sulla interazione tra Di- quella che spesso grava sui coman- ritto Internazionale Umanitario e diritti Edanti di unità minori impiegate in umani in una situazione di conflitto ar- operazioni di pace in contesti deteriorati, mato), con approfondimenti su numerosi in cui le nostre Forze Armate e i Cara- temi - tra cui ad esempio la legalità dell’u- binieri in particolare rafforzano o si so- so della forza in operazioni belliche e di stituiscono alle forze di sicurezza locali: pace, analizzando in tale ambito i principi proteggere i civili, preservare il patrimo- di umanità, distinzione, necessità milita- nio artistico, tutelare in generale i diritti re, proporzionalità e precauzione - svol- umani nello svolgimento delle proprie at- ti tramite giochi di ruolo. Nel quarto dei tività, nel corso delle quali è anche previ- cinque giorni del modulo si è tenuta una sto l’uso della forza. Ambiti di intervento sessione pratica sul campo a cura del CO- che presuppongono un’adeguata cono- ESPU, messa in atto dalle Brigate Mobili scenza delle Convenzioni di Ginevra e dei e dal Reparto Investigazioni Scientifiche loro Protocolli Aggiuntivi, dei principi del dell’Arma, in cui è stato simulato il rin- Diritto Internazionale Umanitario, della venimento di una fossa comune (oggetto Convenzione Europea sui Diritti Umani, di indagini forensi), è stato riprodotto un della giurisdizione della Corte Penale In- checkpoint e sono state illustrate le moda- ternazionale e di tutte le prescrizioni che lità di limitazione della libertà personale formano la cornice legale in cui operano i (perquisizioni, arresto e detenzione). E’ nostri militari. stato poi simulato un interrogatorio ed Con l’obiettivo di formare i propri giova- infine si è svolto un servizio di manteni- ni allievi, la Scuola Ufficiali Carabinieri di mento dell’ordine pubblico. Il tutto imma- Roma – in collaborazione con il Comando ginato avvenire in un teatro operativo. Gli per la Formazione e Scuola di Applicazio- allievi – coinvolti in qualità di osservatori ne dell’Esercito - ha organizzato presso il – hanno poi elaborato, con il proprio grup- Centro di Eccellenza per le Unità di Polizia po di lavoro, un documento di analisi delle di Stabilità (COESPU) di Vicenza un modu- attività osservate, rilevandone le criticità lo ad hoc, al quale hanno partecipato – ol- alla luce dei principi appresi e discussi in tre ai Sottotenenti dell’Arma – i parigrado aula. L’ultimo giorno è stato dedicato al della Scuola d’Applicazione dell’Esercito test finale e alla discussione dei lavori dei e un gruppo di ufficiali stranieri, per un diversi gruppi. La sinergia tra Carabinieri, totale di 150 allievi. Il modulo, svolto in Esercito e altri partner accademici - in pri- inglese, ha visto in primis lezioni fronta- mis l’Università di Torino, con la presenza li sulle basi del Diritto Internazionale dei del prof. Greppi - è stata centrale nello svi- conflitti armati e del Diritto Internaziona- luppo del modulo, che ha consentito pe- le dei Diritti Umani, quindi dall’aula si è raltro la conoscenza personale reciproca passati al lavoro di gruppo in team misti, dei futuri protagonisti delle missioni all’e- con l’esposizione di case studies (ad esem- stero, parte essenziale – quest’ultima – di pio sulla protezione dei beni culturali, sul uno dei core business della Difesa. 38 39 40 41 42 43 TECNICA, PROFESSIONE E SOCIETÀ UN NUOVO MODELLO DI ITALIAN WAY IN AFGHANISTAN

L’Expeditionary Advisory Package

Massimiliano GUALTIERI Riccardo VENTURINI

fghanistan 2017: l’approccio ita- Le attività condotte liano in favore alle forze di sicu- mirano a Arezza afghane coordinare gli sforzi La missione del Train, Advise and Assist Command West (TAAC-W) è, in nomen per agevolare omen, l’addestramento, la consulenza e la soluzione delle l’assistenza a favore delle forze di sicu- problematiche rezza, le Afghan National Defense and Se- a tutti i livelli, curity Forces (ANDSF). Essa si colloca nei consolidando più ampi compiti del comando Resolute le relazioni tra i Support (RS) che ha sostituito, a partire dal contingenti e le 1° gennaio 2015, la missione International istituzioni afghane. Security and Assistance Force (ISAF). L’e- lemento principale di questa evoluzione risiede nell’essere divenuta una missione “no combat” basata sulle attività di adde- stramento ed assistenza a favore delle ANDSF e delle Afghan Security Institutions (ASI) condotte nel rispetto del concetto di Security Force Assistance (SFA), elemento cardine della missione stessa.

44 Da Kandak a Corpo d’Armata (TAA) dal livello di Corpo d’Armata in su, Le valutazioni che portarono alla deci- includendo istituzioni quali il Ministero sione di non impiegare advisor al di sot- degli Esteri ed il Ministero degli Interni. to del livello di vertice (Corpo d’Armata/ Le attività di TAA condotte con la missio- Comando di Polizia) furono motivate dai ne ISAF erano principalmente incentrate report ottimistici della leadership militare nell’affiancamento delle forze armate e di americana e di altri paesi della coalizione polizia fino a livello Kandak, con l’intento sulle capacità degli afghani di condurre di addestrarle e guidarle fino alla loro au- efficacemente counter insurgency opera- tonomia. tions a livello tattico. Con l’avvento della missione RS, il nume- Tuttavia, parte della “colpa” va addebi- ro delle forze della coalizione presente sul tata anche alla natura soggettiva di quei territorio è sensibilmente diminuito per report. Un altro fattore che ha guidato incontrare i mutati scopi della missione. la scelta del differente livello di impiego Di conseguenza, l’attività di TAA ha mo- degli advisor è stata la policy dell’ammini- dificato il proprio ruolo. Oggi i contingenti strazione Obama per l’Afghanistan, non NATO sul terreno assicurano lo sviluppo più legata alle effettive condizioni, ma al organizzativo delle forze di sicurezza af- tempo. Il tetto di 9800 militari statuni- ghane senza dover fornire, nel contempo, tensi più alcune migliaia di soldati della un supporto diretto alle operazioni come coalizione aveva costretto a limitare le at- avveniva in precedenza. La nuova missio- tività di Training, Advising and Assistance ne, operando ai più alti livelli istituzionali,

45 Un nuovo modello di italian way in Afghanistan

è ora finalizzata a migliorare la funziona- La strategia USA per l’Asia meridionale lità e la capacità di autosostenersi della ca- ed il ruolo dell’Italia tena gerarchica. Lo scorso mese di agosto il Presidente de- La ragione per cui l’Alleanza ha mutato lo gli Stati Uniti, Donald Trump, ha annun- scopo della sua missione è basata sulla va- ciato la nuova strategia USA per l’Asia lutazione maturata a seguito del successo meridionale ragione per cui, le missioni delle elezioni presidenziali del 2014, che militari attualmente in corso in Afghani- le ANDSF fossero in grado di condurre stan (missione non combat della NATO, autonomamente operazioni tattiche sul Resolute Support, e missione americana, territorio; pertanto, le forze NATO sono Freedom Sentinel) hanno ricevuto nuovo state orientate a supportare, prioritaria- impulso. “La nostra nazione deve ottene- mente, le interazioni tra gli organi cen- re un risultato onorevole e durevole che sia trali, ministeriali e i discendenti comandi valso tutti i sacrifici che abbiamo fatto nel fino al livello di Corpo d’Armata. corso di questi 16 anni”, ha riferito il Presi-

46 dente Trump, aggiungendo che “le donne e gi, il contributo fornito dalle nostre For- gli uomini che hanno servito il nostro Paese ze Armate alla missione è il secondo per meritano un piano che conduca alla vittoria”. numero di personale tra quello dei paesi Tradotta in termini militari, ed applicata partecipanti all’Afghanistan, questa strategia vede, da Il modello dell’Expeditionary Advisory una parte, l’incremento del contingente Package (EAP) per svolgere attività di TAA a favore del- Da un recente rapporto del Center for le forze armate e delle istituzioni afgane Strategic & International Studies (CSIS) si e, dall’altra, l’aumento di assetti dell’ae- evince che non tutte le ANDSF, al ter- ronautica (air power) e il rafforzamento mine dell’operazione ISAF, presentavano delle forze speciali. Saranno le “condizio- condizioni di efficienza tali per provve- ni del campo” e non i fattori temporali a dere, in maniera efficace ed autonoma, al determinare concretamente il livello di mantenimento di condizioni di sicurezza coinvolgimento dei militari. L’approccio, accettabili per il proprio paese. In breve in coerenza con la 4-year road map della tempo, con la drastica diminuzione del- NATO, diviene quindi convergente con le forze della coalizione in Afghanistan, quello dell’Alleanza, passando da time-ba- gli insorti hanno ripreso il sopravvento sed a conditions-based. In merito, il Presi- in molte aree mostrando la fragilità delle dente USA ha spiegato che chiederà agli ANDSF e delle stesse istituzioni afghane Stati alleati e ai partner il sostegno per la incapaci di contenere i rischi e contrastar- nuova strategia con truppe aggiuntive e ne la minaccia. L’attuale situazione gene- relativi fondi1. Per quanto riguarda l’Ita- rale di sicurezza del paese permane fra- lia, l’attuale contributo è fissato dalla de- gile e volatile; le ANDSF fanno progressi, liberazione del Consiglio dei Ministri in ma non possono essere ancora ritenute merito alla partecipazione dell’Italia alle autosufficienti, soprattutto a causa di una missioni internazionali, adottata il 14 gen- leadership non adeguatamente matura. naio 2017 che autorizza per tutto l’anno Per questo motivo, si è ritenuto neces- 2017 un volume massimo di: 900 militari, sario proiettare temporaneamente pac- 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei2. Sin chetti di capacità (advisor unitamente ad dal 1° gennaio 2015, inizio della missione assetti per garantirne la force protection) a RS, il nostro Paese ha garantito il proprio supporto delle forze locali con lo scopo di supporto alla NATO ed alla Repubblica garantire l’attività di TAA, anche a livello dell’Afghanistan; in tale contesto TA- più basso del Corpo d’Armata/Comando di AC-W opera nell’ampia regione occiden- polizia, per verificarne l’efficacia e colma- tale dell’Afghanistan (grande circa quanto re i gap capacitivi. La novità risiede nella il nord Italia) comprendente le province di proiezione di questi pacchetti, a ragion Herat, Badghis, Ghor e Farah. A tutt’og- veduta, in zone dove le forze della coali-

47 Un nuovo modello di italian way in Afghanistan

zione non hanno più una presenza stabi- dendo pertanto la possibilità di proiettare le, sostenendo quindi l’Afghanistan nelle personale in grado di condurre il TAA, per aree maggiormente sensibili alla minaccia un periodo limitato, anche in zone remo- degli insorgenti. In tal modo le forze della te del Paese. Questo pacchetto di capacità coalizione, mantenendo una organizza- viene definito expeditionary TAA (eTAA). zione snella, accrescono la propria ade- Pertanto, il documento è l’emblema della renza, rischierandosi velocemente dove e condotta conditions-based poiché si adatta quando ce n’è bisogno. Questa aderenza si estrinseca nella garanzia di supporto di- retto alle forze afghane, sia nella pianifi- cazione, sia nella condotta delle operazio- ni di deterrenza all’insorgenza. Un approccio sistemico al TAA Per rendere lo sforzo più efficace e garan- tire continuità nell’avvicendamento dei contingenti, lo scorso giugno, il TAAC-W ha sviluppato, per le attività di TAA, un master plan attagliato alle effettive capa- cità delle ANDSF. Si tratta di un elabora- alla situazione contingente. In base a que- to in costante aggiornamento che viene sto approccio il TAAC-W si è preparato adeguato a seconda della accresciuta co- per due mesi focalizzando ed attagliando noscenza che gli advisor acquisiscono del- le attività di TAA sull’operazione di Farah. le capacità delle controparti. Le attività La preparazione a questa missione così condotte mirano quindi a coordinare gli complessa è avvenuta anche sfruttando sforzi per agevolare la soluzione delle pro- le risorse del Centro d’eccellenza NATO blematiche a tutti i livelli, consolidando le sulla SFA, di recente costituzione a Cesa- relazioni tra i contingenti e le istituzioni no di Roma che, nel suo primo effettivo afghane. Una volta identificate le lacune impiego, ha condotto uno specifico semi- più palesi nelle capacità degli afghani, gli nario volto a formare gli advisor. Inoltre, advisor, con un approccio omnicompren- missione durante, il personale del Centro sivo, verificano le opportunità di crescita, ha raggiunto in teatro operativo gli advi- attenuando i rischi e valutando le esigen- sor di TAAC-W per verificarne l’impiego ze per le successive correzioni. Riassu- e raccogliere esperienze sul campo, al fine mendo, il master plan è basato sullo svi- di preparare in maniera sempre più ade- luppo dei processi sistemici, delle funzioni rente gli advisor dei successivi mandati. In e delle organizzazioni che costituiscono sintesi, va evidenziato che il successo del le forze di sicurezza a tutti i livelli, preve- TAA svolto durante questo mandato è da

48 attribuirsi al compromesso tra l’approccio operazione, è stata inoltre favorita da due sistemico e la necessità di farsi accettare fattori: l’esistenza in loco di un preceden- ed apprezzare dagli afghani, popolo orgo- te insediamento italiano (FOB Thompson) glioso e caparbio. e la prossimità del comando della 2^ bri- L’EAP a Farah: un case study gata afghana (Camp Sayar) – base utiliz- Farah è una provincia dell’Afghanistan zata per condurre le attività di TAA –. La che si estende nel settore sudoccidenta- complessità dell’operazione, le dimensioni le del Paese, del contingente al confine con dispiegato e la l’Iran, su una distanza da He- zona montuo- rat, sede del Co- sa attraversata mando del TA- dai fiumi Harat, AC-W, hanno Farah e Khash. reso necessario La popolazione, l’impiego di as- principalmen- setti speciali- te di etnia pa- stici di teatro a shtun, è incline supporto delle a supportate attività, appar- gruppi talebani, tenenti sia alla local power broker, trafficanti di droga e missione di RS sia alla missione Freedom gruppi criminali illegali (armati e non) che Sentinel, facendo così della peculiarità di sfruttando la vicinanza con il confine ira- questo modello d’impiego un vero case niano sono dediti al contrabbando di armi study. e al narcotraffico. Nell’autunno 2016, la Pianificazione e condotta dell’EAP città di Farah ha subito numerosi attacchi. La preparazione dell’EAP, partecipata da Le forze afghane presenti sul territorio tutti gli assetti (enabler), è stata caratte- non sono state in grado di contrastare le rizzata da un lungo ed intenso periodo di aggressioni e pertanto hanno dovuto fare pianificazione teso a consolidare la comu- ricorso al sostegno delle forze USA. Al fine nione di intenti e la sinergia per gli obiet- di aiutare le forze locali ad essere in grado tivi, nonché l’interoperabilità dei mezzi di fronteggiare autonomamente un’analo- impiegati. Questa attività, resasi necessa- ga circostanza e, nel contempo, garantire ria in considerazione sia dell’eterogeneità la sicurezza del territorio, il TAAC-W ha degli enabler, sia della loro dislocazione rappresentato al comando della missione geografica, ha permesso il superamento RS, la necessità di condurre un EAP nella delle diverse criticità, rimuovendo seri provincia di Farah. La scelta dell’area di ostacoli al raggiungimento degli obiettivi

49 Un nuovo modello di italian way in Afghanistan

prefissati. Per quanto attiene al supporto grazie alla preparazione e alla professio- diretto alle forze afghane, si è resa neces- nalità del personale coinvolto il quale si è saria una pianificazione congiunta con le avvalso anche di una ditta locale interve- autorità del territorio di Herat e di Farah nuta per il ripristino dei servizi idrici ed appartenenti sia al Ministero della Difesa elettrici inefficienti. Tutte le attività sono (MoD) – 207° Corpo e forze speciali dell’e- state coordinate da una sala operativa co- sercito –, sia al Ministero degli Interni stituita ad hoc che ha operato 24 ore al (MoI) – 606° Comando e forze speciali del- giorno con il duplice scopo di assistere e la polizia – per verificare la sincronizza- guidare le forze afghane nella condotta zione delle operazioni. La fase di condotta dell’operazione e nel contempo di gestire ha significato, in termini logistici, un no- l’impiego degli assetti della coalizione. Gli effetti strategici, operativi e tattici dell’EAP a Farah L’EAP a Farah ha permesso di riafferma- re la presenza delle istituzioni locali nel territorio per contrastare la crescente influenza iraniana nella zona. A livello operativo l’EAP ha verificato e incremen- tato le capacità di interazione tra le forze del MoD e del MoI nel perseguire obiettivi su comuni scenari operativi: ad esempio, tevole sforzo per il trasferimento. Tutto le aree appena liberate dall’esercito veni- il processo è stato effettuato in un breve vano immediatamente prese in consegna arco temporale con l’impiego di 16 voli di dalle forze di polizia per evitare che gli C-130 (per il trasporto di tutto il personale, insorti vi potessero far ritorno ad ostilità dei materiali e apparecchiature) e di due terminate. Nel contempo, le forze afghane convogli per trasportare circa 120.000 hanno assunto una mentalità offensiva litri di carburante. La piena capacità ope- aumentando le proprie capacità di pianifi- rativa è stata raggiunta dopo la complessa cazione, esecuzione e supporto delle ope- fase di set up delle capacità logistiche e di razioni. Evidente testimonianza di questo quelle di comando e controllo, quest’ulti- successo è stata la riunione a premessa me realizzate grazie alle dotazioni Com- dell’operazione in cui le ANDSF hanno il- munications and Information Services (CIS) lustrato i risultati della loro pianificazione della NATO, degli USA e nazionali confi- ai propri superiori del Comando d’armata gurate per permettere un corretto scam- ed alle forze della coalizione. Tale con- bio informativo. La preparazione logistica sesso, che non si era mai riunito in pre- del campo è stata effettuata in poco tempo cedenza, ha avuto lo scopo di verificare la

50 coerenza dello schema d’operazione delle delle ANDSF, come dimostrato dagli elogi unità con il piano del Comando superiore, ricevuti dalle forze afghane dopo la libe- nonché la bontà di misure di sincroniz- razione del villaggio di Gargjin. Contem- zazione o la necessità di effettuare una poraneamente, nelle scuole del distretto rifinitura di quanto già previsto. L’EAP si di Farah, è stata condotta un’importante è tradotto in un supporto diretto alle ope- ed innovativa campagna educativa volta a razioni con la possibilità di poter esten- sensibilizzare gli alunni sulla pericolosità dere temporaneamente il TAA anche al degli ordigni esplosivi improvvisati. Inol- livello Brigata e Kandak che hanno bene- tre, si è creata una interazione estrema- ficiato del raggiungimento degli obiettivi mente utile ed apprezzata con la comunità prefissati. Di conseguenza, il morale del dell’intelligence di Farah che il TAAC-W ha personale è notevolmente migliorato e continuato a mantenere poiché elemento le attività condotte hanno efficacemente fondamentale per l’esecuzione delle ope- contrastato il nemico. A livello tattico l’E- razioni e per la conoscenza aggiornata AP ha prodotto una vittoria delle ANDSF della minaccia locale. L’EAP a Farah ha sul campo, con il risultato mai raggiunto dimostrato che il TAA più efficace è quel- precedentemente di non aver riportato lo che consente alle ANDSF di condurre nessuna vittima nonostante i numerosi le operazioni nella massima autonomia scontri avvenuti. Gli ulteriori effetti han- possibile ed impiegando i loro stessi mez- no riguardato la disarticolazione della ca- zi. Attraverso l’uso delle capacità expedi- tena di comando e controllo degli insorti tionary, gli advisor hanno consentito agli nella provincia di Farah. afghani di provvedere essi stessi alla si- Conclusioni curezza dei loro villaggi ed alla cura della La combinazione degli effetti strategici, propria popolazione. Si tratta dell’inizio, operativi e tattici ha portato a concludere o meglio della continuazione, di un lungo che l’EAP di Farah ha avuto successo nel percorso per le ANDSF: soltanto puntan- contrastare l’insorgenza locale e nell’o- do su una sostenibilità di lungo periodo la stacolare la crescente influenza iraniana missione Resolute Support sarà in grado nella zona. Il risultato ottenuto è stato di consolidare i risultati raggiunti finora amplificato da un’efficace comunicazione e fare in modo che l’Afghanistan non di- strategica (STRATCOM); elicotteri delle venti un safe haven per i terroristi. ANDSF, durante l’operazione, hanno dis- 1. http://www.telegraph.co.uk/ seminato nell’area volantini recanti mes- news/2017/08/21/donald-trump-adress-na- saggi che stigmatizzavano le attività degli tion-outline-new-afghanistan-strategy. insorgenti ed enfatizzavano lo sforzo del- 2. https://difesa.it/OperazioniMiliari/op_in- tern_corso/AfghanistanRS/Pagine/Contribu- le ANDSF; tale operazione ha convinto la tonazionale.aspx popolazione locale a supportare le azioni

51 TECNICA, PROFESSIONE E SOCIETÀ DIALOGO e COOPERAZIONE nel MEDITERRANEO

L’esperienza della Marina Militare

Gianfranco ANNUNZIATA ’attuale scenario globale si ca- ratterizza per l’elevata inter- Lconnessione fra gli attori che lo popolano: organizzazioni internazionali e transnazionali ma, soprattutto Stati. La più recente tendenza vede infatti il rie- mergere dell’entità statuale come elemen- to di primo piano dell’arena internaziona- le e con esso l’interesse nazionale quale elemento portante della loro politica.

52 All’equilibrio bipolare della Guerra Fred- da si è infatti sostituito un nuovo ordine mondiale che muta continuamente come un complesso magmatico di equilibri mul- tiformi, in cui nuove o rinate Potenze si muovono tramite politiche estremamen- te assertive e Potenze regionali operano per vedere riconosciuto il proprio ruolo nelle aree di interesse, tutte sospinte dal- la protezione dei propri interessi, politici, economici, finanche religiosi. Questo con- tinuo mutare degli equilibri lascia aperti spiragli anche a fenomeni locali e trans- nazionali che, come il terrorismo a matri- ce fondamentalista, rappresentano delle minacce ormai a carattere immanente. A questo bisogna aggiungere l’effetto delle nuove tattiche di carattere ibrido con la loro imprevedibilità, in termini di azioni ed obiettivi.

53 Dialogo e Cooperazione nel Mediterraneo

In tale contesto il libero accesso ai global dove sempre più spesso le singole nazioni commons (acque internazionali, spazio, procedono alla territorializzazione degli Antartide e, recentemente, cyberspace) spazi marittimi con un uso aggressivo e costituisce tanto mezzo privilegiato per i spregiudicato del diritto internazionale (la flussi economico-commerciali e quindi di c.d. lawfare). sviluppo della prosperità, quanto elemen- Da questo la Marina trova la propria ra- to di frizione fra gli Stati nell’affermazio- gione di esistere. Concorrere alla difesa ne del proprio interesse. dell’integrità degli spazi aeromarittimi Il mare in particolare può essere conside- nazionali, europei e NATO e difendere rato emblematico di questa ambivalenza: il libero accesso e sfruttamento del mare da un lato unisce, basti pensare alle linee come precondizione al libero fluire dei commerciali che su di esso si dispiegano, flussi economici in ingresso ed in uscita, ma anche alle moderne dorsali di flussi concordemente alle indicazioni politiche dati che lo attraversano; dall’altro, rappre- affermate nel “Libro Bianco per la Difesa senta un elemento di divisione, un con- e la Sicurezza Internazionale” (LB) sono i fine “liquido” fra mondi in competizione suoi compiti fondamentali. ovvero diversi. Si pensi al nostro Medi- Il rapido mutare del contesto internazio- terraneo, alle sue sponde settentrionali e nale e dei suoi equilibri impone però l’ado- meridionali, ai suoi traffici economici ma zione di un nuovo approccio alla sicurez- anche ai flussi migratori. za marittima e, più in generale, alla difesa L’Italia è un Paese marittimo. Fisicamente degli interessi nazionali che si sviluppano si protende nel Mediterraneo con i suoi ol- sul mare, da guardare in un’ottica più am- tre 8.000 km di coste, su cui si svolge una pia, anche attraverso specifiche attività di pluralità di attività che vanno da quelle collaborazione e cooperazione militare, economiche a quelle ricreative. Inoltre il tese a mitigare le condizioni di squilibrio mare è, per il nostro Paese, il mezzo attra- alla base delle tensioni, e prevenire l’in- verso cui si muovono i principali flussi di sorgere di possibili crisi. export ed import, con particolare, ma non In tale ottica, risulta fondamentale punta- esclusivo, riferimento agli approvvigiona- re sull’importanza di “prevenire piuttosto menti energetici. che reagire”, attuando scelte coerenti e Il mare è quindi, per l’Italia, uno “stru- lungimiranti, rafforzando una rete di ri- mento” sul quale è necessario affermare levazione e analisi che permetta di antici- e soprattutto difendere i propri variegati pare quanto più possibile tempi e modalità interessi. Infatti, stante l’attuale scenario, di reazione attraverso il monitoraggio ac- la libertà dei mari e la libera affermazione curato e tempestivo del potenziale mani- dell’interesse nazionale non devono esse- festarsi delle minacce e del loro evolvere. re dati per scontati. Il tutto in un contesto A tal proposito, il LB - nell’evidenziare

54 che, per un Paese come l’Italia, “così pro- luppo economico della Regione mediter- fondamente inserito nelle dinamiche glo- ranea e delle sue aree adiacenti. bali” non è possibile circoscrivere la porta- L’Italia, per la sua posizione baricentrica e ta delle politiche di sicurezza e difesa solo per la marcata attitudine al dialogo e alla ad alcune aree del globo - identifica un coesistenza pacifica, ha saputo svolgere contesto geografico caratterizzato da una un ruolo importante per la creazione di straordinaria concentrazione di fattori un’area di dialogo, scambio e cooperazio- di rilevanza prioritaria per il nostro Pae- ne, capace di garantire la pace e la prospe- se. Uno spazio a cavallo di tre continenti, rità nel Mediterraneo. caratterizzato da dinamiche fortemente La Marina Militare, in linea con l’approc- influenzate da quanto accade negli spazi cio del Paese, è da sempre particolarmente limitrofi, dal Mashreq, al Sahel, al Corno attiva, sia nello sviluppo della dimensione d’Africa ed ai Paesi del Golfo Arabico, del marittima di iniziative di più ampio respi- Golfo di Guinea, del Golfo di Aden e dei ro, sia attraverso il lancio di forme inno- settori occidentali dell’Oceano Indiano. vative di cooperazione. Una dimensione che, per gli aspetti marit- La capacità di relazionarsi in modo franco timi, si identifica con lo spazio euro-medi- e disponibile con i paesi costieri del bacino terraneo (Unione Europea, Maghreb, Me- ha premiato, sul piano bilaterale, lo sforzo dio Oriente Mediterraneo, Area Balcanica fatto dalla Forza Armata che può vantare e del Mar Nero) e con le sue proiezioni oc- una costruttiva cooperazione con la mag- cidentali (o euro-atlantiche), ed orientali gior parte dei Paesi del bacino, concreta (Golfo Persico e Corno d’Africa). nei risultati e caratterizzata da un approc- E’ proprio in un contesto geografico di tal cio comune alle problematiche di maggior genere che la cooperazione internaziona- interesse nel campo marittimo. le riveste un ruolo fondamentale, sia per È innegabile in questo ambito il vantaggio sviluppare relazioni stabili, confidenza e rappresentato dalle Navi. Esse svolgono fiducia, sia nell’ottica di creare un molti- infatti tradizionalmente una funzione di plicatore di forze, determinando le con- ambasciatrice a supporto degli interessi dizioni, per gli stati rivieraschi in aree di strategici nazionali: le visite di Unità Mi- crisi, affinché gli stessi possano assumere litari presso i sorgitori di altri paesi sono la piena responsabilità della gestione delle una dimostrazione di attenzione che tra- loro zone di competenza ( ci si riferisce in smette ai Paesi visitati la presenza ed il questo caso al c.d. Capacity Building) coinvolgimento del Paese nella regione. In questo senso, nell’ultimo decennio in- È quindi una attività fondamentale, in numerevoli iniziative si sono poste l’o- quanto tali periodiche occasioni di incon- biettivo di incrementare la sicurezza, tro con le altre Marine agevolano l’esecu- promuovere la stabilità e sostenere lo svi- zione di attività di cooperazione, anche

55 non programmate, e stimolano il dialogo e di confrontarsi più efficacemente con la lo sviluppo di iniziative ulteriori. complessità degli scenari moderni e di ri- Più nello specifico, per la nostra Marina cercare sinergie per garantire la sicurezza lo sviluppo di forme di cooperazione con marittima negli spazi di interesse comu- le altre Marine costituisce un moltiplica- ne. Spazi che, per pluralità di attori, siste- tore di risorse a supporto dei compiti fon- mi e modalità di lavoro, richiedono a tutti damentali della F.A. (Difesa e Sicurezza di operare con flessibilità ed iniziativa: Marittima e Sviluppo di Capacità) nonché solo attraverso il “Dialogo e Cooperazio- una eccellente opportunità per individua- ne”, infatti, il Mare Nostrum potrà essere re possibili forme di collaborazione nello una cerniera e non una frattura. sviluppo congiunto di capacità operative, L’area mediterranea ha assistito negli ulti- sistemi/mezzi comuni, dottrine e proce- mi anni alla nascita di numerose iniziative dure d’impiego. regionali multilaterali, alcune delle quali È nel contesto multilaterale, comunque, a guida della Marina Militare che pure si che è possibile definire le forme d’azione distingue per l’attivo contributo fornito più adeguate per sviluppare spazi di col- in simili progetti. Il 2004, in particolare, laborazione e cooperazione, propedeutici è stato un annus mirabilis che ha visto la all’auspicata interoperabilità. Le iniziative nascita (o gettato i semi) di iniziative di multilaterali, infatti, fondandosi su esi- successo come il “5+5 Difesa”, ADRION e genze comuni a più attori e sulla condivi- ilVirtual Regional Maritime Traffic Center sione di obiettivi, consentono alle Marine (V-RMTC).

56 Dialogo e Cooperazione nel Mediterraneo

Volendo fornire una panoramica delle gional Maritime Traffic Centre, denominata iniziative più significative, il primo, pro- V-RMTC 5+5 NET, ora beneficia di un Ma- ficuo, esempio è rappresentato dall’ini- nuale di Procedure Comuni per la Gestio- ziativa “5+5”, foro di collaborazione nel ne di Operazioni di Sicurezza Marittima, settore della difesa e della sicurezza nato di analogo documento per contribuire ef- a fine 2004. Tale consesso vede la parte- ficacemente alla prevenzione e contrasto cipazione di Algeria, Libia, Mauritania, all’inquinamento marino, nonché di una Marocco, Tunisia, Francia, Italia, Malta, singola esercitazione navale comune, la Portogallo e Spagna, in un’iniziativa in cui SEA BORDER, il cui livello di complessità la dimensione marittima risulta elemento è ormai tale da renderla comparabile alle caratterizzante e trainante, in virtù della principali esercitazioni nazionali dei Paesi condotta di esercitazioni comuni, dei pe- membri della sponda nord. In tale ottica, riodici incontri tra i rispettivi Capi delle l’Iniziativa si pone credibilmente a sup- Marine e la disponibilità di un mezzo di porto dello sviluppo, in piena sicurezza, condivisione delle informazioni. della Strategia Europea per il Mediterra- L’obiettivo dell’Iniziativa è migliorare, at- neo Occidentale, recentemente lanciata traverso lo scambio di idee e di esperienze dalla Commissione UE. e la realizzazione di attività pratiche, la In secondo luogo, è necessario menziona- reciproca comprensione e fiducia nell’af- re l’Iniziativa Adriatico-Ionica (ADRION), frontare i problemi della sicurezza nell’a- che si inquadra tra le attività discendenti rea di interesse. La dimensione marittima dalla Conferenza interministeriale di An- di tali programmi è finalizzata dunque a cona sulla sicurezza e lo sviluppo dei paesi realizzare un avvicinamento tra i Paesi della regione Ionico-Adriatica del 2000, membri attraverso lo sviluppo di misure a conclusione della quale i Ministri degli di confidence building, basate su attività di Affari Esteri delle Nazioni partecipanti raccordo con le più ampie iniziative re- hanno siglato la “Dichiarazione di An- gionali “madre” già esistenti (Dialogo Me- cona”. Con questo atto, ufficializzato alla diterraneo NATO ed analoghe iniziative presenza dei rappresentanti della Com- europee). missione Europea, è stata dichiarata da In particolare la cooperazione marittima parte dei Paesi rivieraschi la comune vo- nell’ambito “5+5”, che ha avuto un parti- lontà di sviluppare la cooperazione regio- colare impulso nel 2007, primo anno di nale per garantire la sicurezza e la stabili- presidenza italiana, in seguito sia all’allar- tà politico-economica dell’area. Il giorno 1 gamento a tale contesto dell’Esercitazione dicembre 2004, i Rappresentanti Militari italo-maltese CANALE, sia allo sviluppo di di Albania, Croazia, Grecia, Italia, l’allora un’area di scambio informativo sul traffico Serbia/Montenegro e Slovenia si sono ri- mercantile basata sul modello Virtual-Re- uniti in sessione plenaria dando vita al 1°

57 Dialogo e Cooperazione nel Mediterraneo

ADRION Seminar, che si è tenuto a Roma comune interesse quali le Maritime Secu- presso lo Stato Maggiore della Marina Mi- rity Operation, le Operazioni di Assistenza litare e ha rappresentato di fatto il varo Umanitaria e le attività di tutela e salva- dell’iniziativa. guardia ambientale. L’iniziativa costituisce un esempio di La possibilità di approfondire logiche e di- come l’acquisizione di un livello di reci- namiche di un contesto di coalizione, ha proca confidenza possa essere funzionale peraltro agevolato le aspirazioni di alcu- alla stabilità di una regione all’epoca re- ni dei Paesi partecipanti ad entrare nella centemente ferita dai conflitti balcanici. NATO (nello specifico Albania, Croazia Tale confidenza infatti, corroborata dalla e Montenegro, che hanno completato il condivisione di esperienze e dall’unione processo di adesione tra il 2009 e il 2017). d’intenti generata con l’addestramento A cio’ dal 2015 si è aggiunta la capacità comune, rappresenta il valore aggiunto di generare una On Call Maritime For- della cooperazione internazionale, a mag- ce (OCMF), con attivazione periodica (di gior ragione in un’area caratterizzata da massima una volta all’anno), al fine di profonde instabilità, nella quale tali forme migliorare l’integrazione tra le Marine di collaborazione militare potevano appa- ADRION ed assicurare una maggiore pre- rire irrealizzabili. L’ADRION è stata difatti senza e sorveglianza nel bacino Adria- capace di trasformare rapidamente le idee tico-Ionico. La OCMF può svolgere sia in azioni: in meno di 18 mesi dall’avvio esercitazioni che attività reali (presenza dell’Iniziativa, le Marine di Albania, Cro- e sorveglianza, assistenza umanitaria, azia, Grecia, Italia, Montenegro e Slovenia Disaster Relief, ricerca e soccorso ed anti hanno organizzato una prima esercita- inquinamento). Essa non prevede la costi- zione congiunta, con impiego effettivo di tuzione di una struttura permanente ed forze navali. Da allora, le esercitazioni, il Comando e Controllo Operativo delle elemento di spicco di un variegato piano forze rimarrà sempre alle singole Nazio- di lavoro congiunto, si tengono annual- ni. L’OCMF opererà sotto un Force Com- mente e sono organizzate e sviluppate a mander (a rotazione annuale), che eserci- rotazione tra le Marine partecipanti. Nel terà il Comando Tattico, supportato da un corso dei seminari annuali le delegazioni piccolo staff multinazionale. Durante il 2° dei sei paesi hanno approfondito la strut- incontro dei Capi delle Marine ADRION, tura delle rispettive organizzazioni, con svoltosi a Venezia lo scorso ottobre, a late- particolare riferimento alle capacità logi- re dell’11° Regional Seapower Symposium stiche e manutentive delle unità navali ed (RSS) delle Marine del Mediterraneo e del alla formazione professionale, allo scopo Mar Nero, si è convenuto sull’opportuni- di sviluppare forme di collaborazione in tà di far ulteriormente evolvere la OCMF, questi settori, affrontando anche temi di con l’obiettivo, in un prossimo futuro, di

58 offrirla nei contesti NATO/UE. Anche zione di iniziative tese a tutelare la sicu- ADRION, come la Dimensione Marittima rezza delle attività marittime nella regio- dell’Iniziativa 5 + 5, svolge un ruolo essen- ne. ziale quale “security provider” nel conte- La Marina Militare si fece promotrice di sto dello sviluppo della EU Strategy for the un progetto che, posizionato al di fuori Adriatic-Ionian Region (EUSAIR), a dimo- di alleanze militari, garantisse a tutte le strazione della concretezza dell’Iniziativa Marine aderenti la possibilità di sceglie- e della validità dell’approccio adottato dal- re il livello della propria partecipazione, la Marina Militare e dalla Difesa italiana contribuendo alla sua definizione ed eser- nella regione. citando un adeguato controllo sulla distri- La manifesta volontà di offrire e condivi- buzione dei dati. dere informazioni gioca indubbiamente Il Progetto, denominato Virtual-Regional un ruolo cruciale nel processo di indivi- Maritime Traffic Centre (V-RMTC), venne duazione e cooptazione di potenziali part- presentato nell’ottobre 2004 nel corso ner e, pertanto, in quest’ambito la Marina del 5° RSS, ottenendo immediatamen- Militare investe in modo significativo. te un vasto consenso e una significativa Nell’ottobre 2002, durante il 4° RSS, fu adesione delle Marine di Mediterraneo e unanime l’accordo sulla necessità di raf- Mar Nero agli eventi che hanno scandito forzare la sicurezza dei traffici marittimi il percorso dalla fase progettuale a quella nel Mediterraneo attraverso la presenta- operativa, iniziata il 20 settembre 2006. Il

59 Dialogo e Cooperazione nel Mediterraneo

sistema sfruttando internet, piattaforme di cui la Marina Militare si pone come le- commerciali e software, si presenta parti- ader e che oggi uniscono in totale ben 32 colarmente economico, di facile gestione e Marine, dal Sud America, all’Africa al Sud “garantito”, nel senso che le informazioni Est Asiatico, raddoppiando di fatto la di- hanno una provenienza “certificata” dalle mensione iniziale dell’iniziativa. Marine aderenti, aspetto che ad oggi ca- Il progetto V-RMTC, in definitiva, emerge ratterizza solo il V-RMTC, nonostante il come un valido modello, replicabile, che proliferare di sistemi commerciali in gra- ha raggiunto la piena maturità, rimanen- do di fornire informazioni similari. do idoneo anche per l’impiego in eventi Il V-RMTC rappresenta una valida sintesi estemporanei e circoscritti (ad esempio tra l’utilizzo equilibrato della Information nel caso di ondate migratorie di partico- Technology e lo spirito di cooperazione tra lare rilevanza), confermando la propria le Marine partecipanti. Il suo continuo efficacia anche in ottica bilaterale ed rap- miglioramento, grazie al contributo com- presentando, con costi molto contenuti, plessivo in termini di condivisione dei dati un esempio concreto di costruzione di e del crescente numero di Marine aderen- confidenza e fiducia tra i partecipanti. Ciò ti, ne testimonia la validità sia quale veico- gli ha garantito un crescente interesse a lo per altre iniziative di cooperazione, sia livello globale e, in occasione dell’ultimo quale importante strumento per l’acquisi- meeting annuale, tenutosi a Roma lo scor- zione di una piena consapevolezza del do- so dicembre, ha visto la partecipazione, minio marittimo, essenziale per garantire oltre ai membri, anche di altre 24 marine la sicurezza degli interessi nazionali. interessate ai suoi sviluppi e potenziali ap- L’iniziativa continua a riscuotere un cre- plicazioni. scente interesse e, negli anni, si è rivelato La sintesi dell’intero sforzo della Marina possibile applicare il modello in contesti nell’ambito del “Dialogo e Cooperazione” bilaterali (con il Libano, dopo la crisi del è infine rappresentato dal “Regional Sea- 2006, per supportare la capacità di svi- power Symposium di Venezia per le Ma- luppare un’adeguata Maritime Situational rine del Mediterraneo e del Mar Nero” Awareness nei tratti di mare di competen- che, fin dal 1996, riunisce con cadenza za), sub-regionali (nell’ambito della citata biennale i principali attori del “Mediter- “Iniziativa 5+5”) e finanche trans-regio- raneo Allargato”, sia in rappresentanza nali (federando sistemi affini come il SI- di istituzioni militari che della “comunità STRAM brasiliano, l’OASIS singaporiano marittima” in senso lato (Organizzazioni e individuandone altri potenzialmente Internazionali e Governative, ma anche aggregabili, come il MSIS indiano). La na- personalità politiche, del mondo culturale turale attrattiva del progetto ha dato così e dell’informazione). In complementarità vita in poco più di 10 anni a tre comunità, con l’International Seapower Symposium

60 di Newport e in continuità con gli scopi In un contesto complesso come il Medi- di altri eventi affini come l’Indian Ocean terraneo, l’approccio adottato dalla Mari- Naval Symposium, il forum consente di na Militare per la Maritime Security, po- riunire rappresentanti di alto livello del- sta in maniera vincente quale obiettivo le Marine e delle Organizzazioni parteci- condiviso, consente pertanto lo sviluppo panti, con il fine di connettere attraverso di un insieme di attività interconnesse e un blue link differenti prospettive e ap- mutuamente abilitanti: iniziative bilatera- procci a questioni marittime di interesse li e multilaterali, in linea con il concetto globale. di Global Maritime Partnership, lo sviluppo Le riunioni del Simposio rappresentano e la condivisione della Maritime Situatio- dunque un’occasione privilegiata di con- nal Awareness, ovvero della piena consa- fronto, scambio diretto di idee, ricerca di pevolezza di ciò che avviene nel domi- accordi in materia marittima e navale e nio marittimo attraverso sistemi come il costituiscono uno strumento ideale per V-RMTC/T-RMN, la condotta di Maritime approfondire la reciproca conoscenza tra Security Operations, per rispondere con- tutti i Paesi che condividono risorse ed in- cretamente alle minacce alla sicurezza, teressi comuni. come in atto ne Mediterraneo Centrale, L’ultima edizione, tenutasi lo scorso otto- con le Operazioni Mare Sicuro ed in Oce- bre, con la partecipazione dei vertici di ano Indiano, con l’Operazione Atalanta, circa 60 marine e 12 organizzazioni In- e, come elemento integrante, lo sviluppo ternazionali, si è confermata piattaforma di capacità fondamentali a favore di Stati ideale per lo sviluppo di idee e la concre- costieri in aree di crisi, la Maritime Capaci- tizzazione di contatti, difficilmente realiz- ty Building, come nel caso dell’importante zabili in altri contesti, grazie alla parteci- sforzo, condotto sia su base multilaterale pazione ampia e decisamente diversificata che bilaterale, per assicurare alla Marina di Marine da tutte le regioni del mondo, le e Guardia Costiera libica una adeguata cui dinamiche sono fortemente correlate capacità di operare nelle proprie acque di con quelle della regione mediterranea responsabilità.

61 TECNICA, PROFESSIONE E SOCIETÀ Parlamento Europeo la nuova commissione terrorismo Verso un COPASIR europeo?

Stefano FELICIAN BECCARI

62 er molti anni nel contesto dei e difesa”, da esaminare prima di valutare partiti e delle varie istituzioni le competenze della nuova Commissione, Peuropee è mancato un vero e il suo posizionamento nel sistema delle proprio focus sulla dimensione della dife- commissioni parlamentari e le finalità at- sa e della sicurezza; ciò per diverse ragio- tribuitele. ni, prima fra tutte il fatto che questo set- Il 2017: un anno “record” per la difesa eu- tore, in senso lato, è da sempre (e tutt’oggi) ropea? percepito come un “dominio riservato” de- E’ probabile che nel futuro, il 2017 ven- gli stati nazionali, poco inclini a “(con)divi- ga ricordato, fra le altre cose, come “l’an- dere” le proprie competenze al riguardo. no della sicurezza e difesa europea”, per All’interno di questi ambiti, poi, minore quanto questa definizione non sia ovvia- attenzione ha avuto il terrorismo, perché mente ufficiale ma basata su considera- in passato percepito come fenomeno in- zioni de facto. Una disamina delle inizia- terno o nazionale, limitato a singoli stati tive intraprese nel corso di quest’anno dà e spesso frammentato: si pensi, ad esem- l’immediata impressione di un notevole pio, all’estremismo di destra in Germania, aumento di interesse per il settore della ai terrorismi di “opposti colori” italiani, al “sicurezza e difesa”, concretamente dimo- caso basco o quello irlandese. Fino a un strato da tre elementi o dossier recente- paio di anni fa, poi, la mancanza di episodi mente affrontati in ambito parlamentare: spettacolari o quantomeno di particolare • la creazione della Commissione Spe- impatto per l’opinione pubblica europea, ciale “TERR” al Parlamento Europeo, aveva tenuto l’attenzione su questi temi luglio 2017; lontana dalle istituzioni di Bruxelles e • la creazione, all’interno del nuovo Eu- comunque distante dall’unica istituzione ropean Defence Fund1 o Fondo Europeo direttamente votata dai cittadini, il Parla- per la Difesa2 di un programma euro- mento Europeo. Dalla metà del 2017 però peo specificamente dedicato alle indu- – in linea con altre iniziative europee de- strie della difesa, in inglese European dicate alla sicurezza e difesa – in ambito Defence Industrial Development Pro- parlamentare è stata creata una nuova gramme (EDIDP), in italiano “Program- Commissione, la “Commissione Speciale ma europeo di sviluppo del settore in- sul terrorismo”, “TERR” nel gergo dell’Isti- dustriale della difesa”, ottobre 2017 (ma tuzione. La creazione di tale struttura, per le successive negoziazioni si estendono ora unica nella storia del Parlamento Eu- fino alla primavera 2018); ropeo, non è solo figlia dell’attuale situa- • il varo della PESCO, la Permanent zione (il recente aumento di attentati in Structured Cooperation3, la “Coopera- Europa) ma piuttosto è parte di un nuovo zione strutturata permanente”, “un interesse europeo per il settore “sicurezza quadro e un processo basati sul trattato

63 Verso un COPASIR europeo?

e finalizzati ad approfondire la coope- diretta “sequenzialità”: in altri termini, la razione in materia di difesa fra gli Stati Commissione non ha lanciato l’EDIDP né membri dell’UE che hanno la capacità gli stati membri hanno scelto di attuare la e la volontà necessarie4”, novembre-di- PESCO perché è stata varata la Commis- cembre 2017. sione Speciale sul terrorismo. Nonostante questi tre elementi afferisca- Piuttosto, il concentrarsi di questi tre no a sfere diverse (TERR è una decisione eventi nella seconda parte del 2017 (lu- interna del Parlamento, l’EDIDP è un re- glio, Commissione TERR; ottobre, inizio golamento europeo mentre la PESCO è un discussione EDIDP; novembre, PESCO), istituto giuridico già presente nei trattati indica come la dimensione “della sicurez- di Lisbona), non possono sfuggire le tem- za e difesa”, in senso ampio, stia guada- pistiche di queste varie iniziative, tutte gnando rapidamente terreno nei corridoi collegate da un chiaro riferimento alla di- delle istituzioni europee: parallelamente mensione “sicurezza e difesa”, fino ad ora a questo “nuovo” interesse, mass media, quasi completamente estranea al dibattito think tank e vari “portatori di interessi” politico-parlamentare europeo. Quindi, se stanno iniziando a sviluppare altre atti- sul piano giuridico vi sono delle evidenti vità in questo ambito. Il 2017, quindi, ha differenze, è chiaro che sul piano politico segnato una svolta evidente nel settore sono molti i “punti di contatto” fra le tre della dimensione “di sicurezza” della UE, e iniziative. ciò avrà un chiaro impatto sul calendario Proseguendo con questa riflessione, va politico, istituzionale e parlamentare del pure notato come non ci sia tra loro una 2018.

64 Il contesto geopolitico e strategico nel Vecchio Continente; Il recente e rapido sviluppo del dibattito • mantenimento di una forte comparti- europeo in materia di sicurezza e difesa è mentazione fra difese nazionali e man- riferibile al contesto geopolitico e strategi- canza di vere e proprie iniziative “euro- co in cui l’Europa si trova, sintetizzabile in pee” in materia di difesa, tanto sul pia- questo modo: no operativo che su quello industriale e • incertezza e tensioni all’Est, conflitto del procurement; (latente) Russia-Ucraina e “congela- • altri conflitti aperti o latenti nel near mento” delle relazioni con Mosca; abroad europeo, fra cui spiccano i casi • aumento vertiginoso dei fenomeni mi- di Siria/Iraq, Libia e Transnistria; gratori, particolarmente concentrati • relazioni politiche sempre più compli- nel Mediterraneo e sull’asse turco-gre- cate con la Turchia. co-balcanico; Questo insieme di elementi disegna quin- • uscita della Gran Bretagna dall’Unione di un quadro di notevole instabilità ed Europea (“Brexit”) e ancora incerta de- incertezza attorno all’Unione Europea e finizione dello status del Regno Unito; nella stessa Unione. Non è un caso che se • foreign fighters, terrorismo domestico, nel discorso tenuto dal Presidente Jucker radicalismo ed attentati in importanti prima della sua elezione, nel luglio 20145, centri urbani e capitali europee; i riferimenti a terrorismo e sicurezza fos- • incertezze sul futuro impegno statuni- sero più velati, nel 2016 durante l’annuale tense in Europa e sulla possibile razio- discorso “State of the Union (2016)6” il Pre- nalizzazione della presenza americana sidente ha concretamente menzionato la

65 Verso un COPASIR europeo?

“difesa” in senso lato come area nella qua- to Europeo (analogamente ad altre assem- le gli stati membri devono impegnarsi di blee legislative), dispone di Commissioni più7. permanenti e temporanee: queste ultime La costituzione della Commissione TERR, possono essere istituite9 qualora sorgano quindi, è da inquadrarsi tra le risposte esigenze particolari e contingenti. Nella del Parlamento Europeo ad una esigenza legislatura 2014-2019, ad esempio, sono sempre più avvertita dai cittadini e dalle state create (e ormai chiuse) due com- stesse istituzioni. Una maggior attenzio- missioni temporanee in materia fiscale ne alla sicurezza tout court si traduce e si (“TAXE” e “TAX2”) ed una a seguito dello declina anche in una maggior collabora- scandalo sui motori diesel (Commissione zione e cooperazione contro il terrorismo, “EMIS” come “emissioni”), mentre invece ambito in cui il Parlamento Europeo vuole è ancora attiva una Commissione d’in- avere un ruolo, per quanto si tratti di av- chiesta definita “PANA”, riferita al noto venturarsi in ambiti ancora poco svilup- scandalo dei c.d. Panama Papers. La Com- pati dall’Eurocamera. missione TERR, quindi, è insieme a PANA Parlamento Europeo e terrorismo: la sola Commissione non permanente prodromi e competenze europee in dell’Eurocamera10 al momento operante. materia In secondo luogo è importante segnalare Sul piano della tempistica e dei precedenti, che la nuova commissione va necessaria- il caso più simile alla Commissione TERR mente a “comprimere” le competenze di è stata la Commissione speciale sulla cri- altre due commissioni permanenti che si minalità organizzata, la corruzione e il ri- occupano di questi temi. ciclaggio di denaro (“CRIM”), istituita nel La prima è la sottocommissione11 Security 2012 e chiusa nel 2013. Scopo di questa and Defence (“SEDE”), articolazione della Commissione temporanea era lo studio ben più importante e prestigiosa Com- e l’analisi di vari fenomeni criminali per missione Affari Esteri, nota anche come “l’elaborazione di un organico e struttu- AFET (dal francese Affaires Étrangères). rato piano di contrasto a livello europeo8” Il nomen stesso di SEDE (“sottocommis- rispetto al crimine organizzato e le mafie. sione”) ben indica il suo ruolo, subordina- Sebbene gli obiettivi fossero diversi ri- to, nella gerarchia delle Commissioni del spetto a TERR, le due condividono la loro Parlamento, in ragione della scarsa consi- “specialità” (sono infatti commissioni tem- stenza delle questioni di sicurezza e difesa poranee) e il loro focus è su specifiche te- nel dibattito parlamentare, caratteristica matiche in precedenza fuori dai normali in precedenza citata. ambiti di dibattito del Parlamento Euro- La seconda commissione, che ha delle at- peo. tinenze con le competenze di TERR, è la Per prima cosa va notato che il Parlamen- Commissione LIBE, dedicata alle libertà

66 civili, giustizia e affari interni: non è un te nei confronti del terrorismo (an- caso che diversi deputati di TERR ed i re- che a livello normativo), gli errori e lativi staff provengano quindi da queste le mancanze che hanno portato ai tre commissioni (AFET, SEDE e LIBE). La recenti attacchi (anche valutando la Commissione TERR perciò è stata costi- “cooperazione informale esistente tra tuita ad hoc con lo scopo di “chiarire12 e i servizi di intelligence degli Stati mem- colmare le carenze pratiche e legislative bri”) e proporre misure adeguate per nella lotta al terrorismo in tutta l’Unione consentire all’Unione Europea e agli Europea e con i partner e i soggetti inter- Stati membri di aiutare a prevenire, nazionali, con un’attenzione particolare indagare e perseguire i reati correlati alla cooperazione e allo scambio di infor- al terrorismo; mazioni13” nonché “affrontare le carenze • esaminare e valutare le cooperazio- e i divari esistenti in materia di coope- ni e/o le carenze esistenti fra diverse razione e scambio di informazioni tra le autorità in chiave interforze e intera- autorità di contrasto nazionali nonché genzia (si menzionano esplicitamente l’interoperabilità delle banche dati per la come ambiti “polizia, esercito, giustizia, condivisione delle informazioni a livello bilancio, intelligence, sorveglianza, in- europeo14”. formazione, informatica”); Grazie ad una larga maggioranza ottenu- • analizzare i processi di radicalizzazio- ta alla Sessione Plenaria di Strasburgo del ne e i programmi di de-radicalizzazio- luglio 2017 (527 voti a favore, 73 contra- ne, analizzare il finanziamento del ter- ri e 36 astensioni) la Commissione è sta- rorismo nelle sue varie forme (come, ad ta istituita nel settembre successivo, alla esempio, frodi o riciclaggio); ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. • formulare raccomandazioni in mate- TERR sarebbe destinata ad operare per un ria, anche grazie ad attività e contatti anno, ma in ambienti ben informati non con istituzioni, agenzie, parlamenti, si esclude che il mandato della Commis- governi e magistrati di stati membri ed sione possa essere esteso fin verso la fine extra UE. dell’attuale legislatura (maggio 2019). Speciale attenzione, infine, viene presta- I compiti della futura Commissione ed i ta alle informazioni classificate16, alla loro possibili sviluppi acquisizione e trattamento durante con- Composta da trenta membri, la Commis- fronti ed audizioni parlamentari. Il man- sione TERR conta su un pacchetto di com- dato della Commissione TERR, in defini- petenze molto ampio, sostanzialmente ri- tiva, appare decisamente ambizioso, con- conducibili a15: siderando che nella gran parte di questi • valutare la minaccia terroristica sul settori, l’Unione Europea (e soprattutto il territorio europeo, le misure applica- Parlamento), non hanno mai avuto com-

67 petenze, non ne hanno tuttora e dif- ficilmente ne avranno in futuro. Inol- tre va notato l’interesse della Com- missione TERR, così come specificato dal mandato, verso ambiti ancora pie- namente esclusi dal dibattito europeo, come quello della condivisione infor- mativa fra agenzie di sicurezza. A che titolo, per esempio, può l’Eu- rocamera interfacciarsi con questi soggetti? O le varie agenzie saranno tenute a rispondere ad eventuali ri- chieste dei deputati europei? L’inizia- tiva, però, è certamente meritevole di considerazione, in quanto va nella direzione spesso chiesta dai vari ope- ratori che si confrontano con questi fenomeni: cooperazione, interopera- bilità, circolazione delle informazioni e ideazione di sistemi (sia normativi che tecnici) che possano favorire ri- sposte organiche in materia di ter- rorismo, radicalismo, foreign fighters e loro fattori abilitanti. Non si tratta di competenze “leggere” né facilmen- te conseguibili nel breve periodo: per questo, il primo anno di mandato di TERR va monitorato con attenzio- ne per valutare quale sia il possibile “punto di caduta” della Commissione. Evidentemente è troppo presto per annunciare la nascita di un “COPASIR europeo” o di una struttura analoga: considerando però che il problema del terrorismo e del radicalismo ri- chiederà non pochi anni per essere domato, ecco che sul piano strategico Verso un COPASIR europeo?

sarebbe importante monitorare gli svilup- 1. http://europa.eu/rapid/press-release_IP-17- pi della Commissione TERR e, se possibi- 1508_en.htm 2. https://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/ le, seguirne i vari passaggi fin dalle prime Difesa_Europea_Pinotti_basilare_scelta_ battute. Con l’inizio della prossima legi- istituire_Fondo_comune.aspx slatura (2019) e se l’UE continuerà nel suo 3. http://www.ilsole24ore.com/art/ mondo/2017-11-12/nasce-pesco-nuova- percorso di rafforzamento delle posizioni cooperazione-militare-ue-la-difesa- in materia di sicurezza e difesa (anche europea-105722.shtml?uuid=AEtXJp9C 4. https://eeas.europa.eu/headquarters/ questo elemento dato ormai per sconta- headquarters-homepage/35780/node/35780_it to, visti i primi investimenti effettuati), 5. https://ec.europa.eu/commission/ è chiaro che questi ambiti assumeranno publications/president-junckers-political- guidelines_en una nuova centralità nei dibattiti a Bru- 6. https://ec.europa.eu/commission/state- xelles, dove peraltro questi temi sono di union-2016_en 7. http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16- grande importanza anche per la NATO. 4088_en.htm Vale la pena di ricordare che la ricerca di 8. http://www.europarl.europa.eu/ una maggiore sinergia UE-NATO, anche parlArchives/comArch/com7/mainSheet. do?language=IT&body=CRIM nel settore del controterrorismo, sia da 9. Ai sensi dell’articolo 197 del tempo centrale nelle agende delle due isti- Regolamento del Parlamento, http://www. tuzioni, come peraltro già indicato dalla europarl.europa.eu/sides/getLastRules. do?language=en&reference=RULE-197 Joint Declaration UE-NATO del 201617. 10. http://www.europarl.europa.eu/committees/ In questo documento spicca, fra le priori- it/parliamentary-committees.html 11. Il nome ufficiale in inglese, infatti, è tà comuni, l’importanza degli sforzi con- Subcommittee on Security and Defence giunti nel contrasto alle minacce ibride e 12. http://www.europarl.europa.eu/news/it/ allo stesso terrorismo. L’emergere del di- press-room/20170629IPR78658/istituita-la- commissione-speciale-sulla-lotta-al-terrorismo battito europeo e soprattutto parlamenta- 13. http://www.europarl.europa. re in questi “nuovi” settori, quindi, impone eu/oeil/popups/ficheprocedure. do?reference=2017/2758(RSO)&l=EN ai decisori dei vari stati membri una serie 14. http://www.europarl.europa. di riflessioni su come contribuire sul piano eu/sides/getDoc.do?pubRef=-// tecnico, umano e informativo allo svilup- EP//TEXT+MOTION+B8-2017- 0477+0+DOC+XML+V0//IT po delle competenze europee in materia. 15. http://www.europarl.europa. Va specificato che la posizione italiana ed eu/sides/getDoc.do?pubRef=-// EP//TEXT+MOTION+B8-2017- il know how delle nostre Forze dell’Ordine 0477+0+DOC+XML+V0//IT e Forze Armate in questo settore potreb- 16. http://www.europarl.europa. bero rivelarsi un asset molto interessante eu/sides/getDoc.do?pubRef=-// EP//TEXT+MOTION+B8-2017- per contribuire al dibattito e aumentare la 0477+0+DOC+XML+V0//IT “massa critica” dell’Italia in sede europea, 17. http://www.consilium.europa.eu/ a maggior ragione dopo la prossima uscita media/31947/st14802en17.pdf testo della Joint declaration su https://www.nato.int/cps/ic/ della Gran Bretagna dalla UE. natohq/official_texts_133163.htm

69 ESERCITAZIONE STEPHAN

Tre obiettivi raggiunti per l’esercitazione sanitaria NATO

Antonio BERNARDO Giuseppe TARANTINO

i è svolta dal 19 al 23 marzo scor- trattamento per la stabilizzazione dei pa- so l’esercitazione sanitaria della zienti in pericolo di vita. Dispone infatti SNATO ‘Stephan’, organizzata di un’emergency room con un apposito presso la Scuola di Sanità e Veterinaria ingresso dotato di scivolo per le lettighe e Militare di Roma, dal dipendente Mul- le strumentazioni d’emergenza. Il locale tinational Medical Joint Training Center può essere chiuso, rimanendo così isolato (M2JTC) in collaborazione con il Centro dal resto dei moduli quando la situazione di Eccellenza di Medicina Militare della lo richiede. NATO di Budapest. L’accesso secondario è invece riservato Fulcro dell’esercitazione è stato l’ospe- ai pazienti ordinari, dai richiedenti visi- dale da campo del NATO Standardiza- ta a coloro che devono essere vaccinati tion and Procurement Agency (NSPA) o controllati e immette direttamente nel del Southern Operative Center (SOC) di modulo centrale della struttura sul quale Taranto. La struttura, modulare e shel- si affacciano gli altri moduli: il principale terizzata, è stata dispiegata nella confi- è la stanza di ricovero per i pazienti che gurazione di livello Role 1 plus (secondo richiedono tempi più lunghi di stabiliz- la classificazione militare che, in ordine zazioni o non possono essere trasportati crescente va da 1 sino a 4, quest’ultima per ragioni ambientali contingenti. Sono assegnata in Italia al Policlinico milita- poi presenti la sala di controllo, il labora- re del Celio. Un ospedale di livello Role torio d’analisi, la sterilizzatrice, la farma- 1 plus, pur mancando della capacità di cia, la radiologia tradizionale, il dentista, stabilizzazione chirurgica presente nel due sale mediche oltre alle strutture logi- Role 2, è in grado di assicurare il primo stiche (magazzino e bagni).

70 71 72 73 L’esercitazione – oltre a validare la strut- dard: dal triage al pronto soccorso, alla tura sanitaria per l’impiego nei teatri ope- stabilizzazione per il trasferimento verso rativi, in ambienti ostili o non permissivi i Role di livello superiore. Tra i traumi e le – ha permesso inoltre di addestrare e abi- patologie simulate quelle tipiche dei con- litare proprio grazie alla struttura stessa, i testi operativi quali ferite da arma da fuo- trenta validatori (sia italiani sia stranieri co e da taglio, contusioni e fratture, oltre provenienti da quattordici Paesi) che han- ad infarti, attacchi epilettici, etc.. no frequentato il Corso ‘Medeval’ (Medi- Durante l’esercitazione, altrettanto im- cal Evalutation). Per conseguire entrambi portante è stato anche il ruolo svolto da gli obiettivi, naturalmente, l’ospedale da coloro, sempre corsisti della Scuola di campo doveva essere operativo e pertan- Sanità, che impersonavano gli operato- to sessanta Tenenti e Marescialli dei corsi ri della cellula di coordinamento per l’e- tecnico applicativi della Scuola di Sanità vacuazione dei feriti (Patient Evacuation ne hanno garantito le funzionalità grazie Coordination Cell) del Comando Operativo ad una simulazione quanto più realistica Congiunto (Joint Operational Command), possibile, da loro “giocata” in prima perso- che in teatro operativo gestisce le eva- na principalmente nel ruolo del personale cuazioni sanitarie e il successivo ricovero medico e paramedico dell’unità campale. verso le strutture più idonee. Erano loro Il loro compito è stato quello di trattare i infatti a decidere le attivazioni: ovvero pazienti (sempre personale della Scuola l’invio dei pazienti all’ospedale campale, di Sanità) che giungevano in ambulanza alternando momenti di quiete a momenti (accompagnati dai rispettivi case manager di sovraccarico proprio per testare le ca- ovvero coloro che riportavano la storia pacità di risposta degli operatori anche in sanitaria del trattamento somministrato situazioni di stress. Per incrementare la sino a quel momento) al Role 1 plus senza verosimiglianza con la realtà operativa, preavviso e dovevano immediatamente l’esercitazione si è svolta in inglese e, so- essere trattati secondo i protocolli stan- prattutto, i pazienti erano truccati con un

74 realismo degno dei migliori effetti speciali niva seguita in diretta dal vicino NATO cinematografici, nonché gestiti e traspor- Defence College da parte dei corsisti Me- tati in ambulanza con le stesse accortezze deval (che hanno così potuto valutare le di una situazione reale. Ad esempio un attivazioni senza interferire fisicamente paziente con sospetta lesione della co- con la loro esecuzione) e dagli altri ospiti lonna vertebrale veniva trasportato solo presenti (rappresentanti militari italiani e dopo essere stato immobilizzato sulla ba- stranieri nonché rappresentanti di azien- rella spinale mediante imbragatura con il de sanitarie). cosiddetto “ragno”, ovvero un insieme di Il M2JTC è l’ente italiano responsabile per corde con un centro comune e varie dira- l’addestramento, la validazione e l’inte- mazioni per il bloccaggio di spalle, torace grazione delle varie componenti sanitarie e gambe mentre la testa era bloccata da multinazionali al fine di renderle pron- appositi guanciali. Il ferito inoltre veniva tamente impiegabili in caso di necessità coperto con telo termico (la “metallina”) reale. In tal senso l’esercitazione è stata il con il lato esterno giallo per salvaguar- primo compito assegnato dal Medical Ad- darlo da possibile ipotermia. Viceversa visor del Comandante Supremo Alleato nella simulazione di soccorso per attacco per l’Europa (SACEUR) dopo la validazio- cardiaco, a fronte del paziente “reale” tra- ne avvenuta durante l’edizione 2017 della sportato nell’ospedale, l’operazione è stata esercitazione Vigorous Warrior. poi eseguita mediante defibrillatore didat- In conclusione, l’esercitazione ‘Stephan’ tico su un manichino per il Basic Life Sup- si è rivelata un ulteriore tassello che ha port (BLS) ovvero con il torace mobile, se favorito l’accrescimento della capacità sollecitato dall’aria insufflata per le vie ae- sanitaria militare nazionale dimostrando ree e/o dal massaggio cardiaco effettuato, peraltro l’attenzione che l’Italia e la NATO in modo simile a quello umano. Grazie al riservano alle misure di prevenzione e di sistema di monitoraggio con videocamere cura per la tutela sanitaria del personale sviluppato dall’M2JTC, l’esercitazione ve- militare in operazioni.

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IDEE ED ESPERIENZE ETICA & LEADERSHIP Elena PALLONI Concetti distinti o correlati?

78 ‘La leadership è una questione di intelligenza, affidabilità, umanità, coraggio e disciplina (...) Affidarsi alla sola intelligenza può tradursi in ribellione. Esercitare la sola umanità può tradursi in debolezza. Trasformare la fiducia in ossessione può tradursi in follia. Dipendere solo dalla forza del coraggio può tradursi in violenza. L’eccessiva disciplina e severità nel comando può tradursi in crudeltà. Solo quando si possiedono tutte e cinque le virtù e si esercitano tutte insieme, ciascuna per la sua peculiare funzione, si può essere un leader’

Sun Tzu

79 Etica & Leadership

a “componente morale” dell’atti- “ Le pietre angolari del servizio devono ri- vità cinetica e dell’efficacia mili- manere la dignità e il rispetto. Il cemento Ltare è un tema sempre più al è la leadership” e ha proseguito “Decisioni centro del dibattito internazionale. Nell’e- e comportamenti eticamente corretti da ra della globalizzazione delle informazio- parte di ogni componente delle Forze Ar- ni e della connettività, le Forze Armate di mate forgiano la reputazione professiona- tutto il mondo operano sotto il cre- scente controllo della società civile e qualora agiscano in un modo che il pubblico ritiene moralmente riprove- vole, ciò può compromettere il soste- gno dell’opinione pubblica e pregiudi- care la prosecuzione della missione. Una missione può fallire se non riesce a costruire il necessario consenso nell’opinione pubblica, o manca nel mantenerlo, se non è una “guerra giu- sta”, ovvero non viene condotta se- condo i principi del diritto umanita- rio, come anche se i combattimenti risultano militarmente inefficaci, ov- vero se i soldati adottano comporta- menti inadeguati, rispetto alla cultura della nazione in cui operano. Il com- portamento “immorale” - ovvero con- trario ai valori della società civile - di un qualunque militare, persino del rango più basso, può avere un effetto strategico, come testimonia l’impatto avuto dalle immagini del soldato Lyn- ndie England, presso la prigione di Abu Gharib in Iraq. In questo senso il Gen. le di tutti. Ognuno di noi - dal soldato al Krulak ha definito quella attuale come l’e- generale - rappresenta la professione mi- poca del “caporale strategico”1. Il prece- litare nel suo complesso e le nostre azioni dente Capo di Stato Maggiore delle Forze risuonano più forte e più a lungo delle no- Armate statunitensi, Generale Martin stre parole.“2 In ambito accademico il lea- Dempsey, a tale proposito ha ribadito che: der è definito come “Colui/colei che mira

80 ad ampliare il dominio di ciò che è possibi- dership non come uno dei diversi campi di le, il che comporta di conseguenza un più studio, ma come la disciplina cardine su ampio obbligo morale”3. A riguardo, nel cui innestare l’analisi dei bisogni umani e gergo militare, il termine “visione” (vision) dei cambiamenti sociali, mettendo a siste- cattura adeguatamente questo aspetto ma gli esiti della scienza politica, della sto- della leadership: infatti avere una vision ria, della sociologia, della teologia della fi- losofia, della letteratura e della psicologia”4. Burns non aderisce alla teoria del grande uomo, ma vede la leadership come un processo dialettico sui valori, in cui il leader coinvolge i propri followers in un scambio reci- proco per raggiungere il consenso su ciò che è importante. La dote del lea- der trasformazionale è quella di far identificare interessi e obiettivi dei singoli con gli obiettivi comuni per amplificare i singoli sforzi. Tali obiet- tivi comuni vanno poi messi a con- fronto con ciò che Burns ha chiamato nel suo primo libro “end values” ovve- ro “libertà, giustizia e uguaglianza”5. I “valori finali” rappresentano secondo Burns gli standard da applicare per determinare se un leader “fa la cosa giusta, nel modo giusto e per la giusta ragione”. Giustizia, correttezza, fidu- cia, senso del dovere e bene comune rappresentano, in questa prospettiva, valori universali e pilastri per tutte le relazioni umane. Come sottolinea non significa solamente avere degli obiet- John Gardner nel suo appello per una lea- tivi, ma piuttosto comporta un modo di dership etica “Dobbiamo auspicare che i vedere il futuro che implicitamente o nostri leader mantengano vivi quei valori esplicitamente include una nozione di che travalicano le leggi e i regolamenti, “bene”. Uno degli autori più autorevoli, Ja- come l’attenzione per gli altri, l’onore e mes MacGregor Burns, definisce la “lea- l’integrità, la tolleranza e il rispetto reci-

81 Etica & Leadership

proco”6. Nell’ambito della ricerca e nella primari dei subordinati, elargendo benefi- prassi si distingue tra uno stile di leader- ci e ricompense in cambio di obbedienza; i ship basato sul potere e sul controllo e uno “leader trasformazionali” invece si appel- stile di leadership basato sulla fiducia ed il lano a esigenze di livello superiore come rispetto reciproco. Secondo il primo ap- la stima, la competenza e l’auto-realizza- proccio, il comandante guida i propri su- zione, basandosi su valori quali equità, bordinati, attraverso uno stretto controllo autonomia e responsabilità per stimolar- delle attività svolte e imponendo severe ne la motivazione. In questo senso si col- sanzioni al verificarsi di infrazioni disci- loca la chiave di lettura offerta da Robert plinari o di violazioni di norme o regola- C. Solomon, sulla comprensione della di- menti. In questa accezione, la leadership è namica della fiducia, che conclude come basata sulla soggezione e sulla minaccia fiducia sia una intesa bidirezionale, che della punizione. Il secondo approccio, in- coinvolge sempre sia il leader che i fol- vece, sottolinea il ruolo “trasformativo” di lowers. Solomon osserva quindi che l’ele- una leadership etica da parte dei coman- mento cruciale della fiducia non è come danti, che rappresenta altresì il mezzo più ottenerla, ma come concederla. Numerosi efficace per mantenere la disciplina cre- autori7, conducendo analisi e ricerche in ando un ambiente basato sulla fiducia re- ambito aziendale, hanno sottolineato ciproca. Nel suo lavoro Burns ha descritto come i “leader trasformazionali”, guidati il primo approccio come “transazionale” e da valori etici universali e avvertendo un il secondo come “trasformazionale”: i “lea- senso di appartenenza al gruppo, trattano der transazionali” fanno leva su bisogni gli altri con rispetto e fiducia e promuovo-

82 no la crescita professionale dei subordina- no, che in una intervista8 relativa alla ti; inoltre, riuscendo a condividere le fina- missione UNIFIL, evidenziava come la sfi- lità e gli obiettivi dell’impegno comune, da più importante sia stata la creazione ed conseguono trasformazioni organizzati- il mantenimento di un clima di fiducia re- ve, come pure, sviluppando un clima or- ciproca fra i diversi attori coinvolti, basato ganizzativo positivo, istituzionalizzando sulla credibilità dell’azione militare. Inol- comportamenti eticamente corretti e fa- tre il Gen. Graziano sottolineava come vorendo il senso di responsabilità sociale, un’azione militare sempre imparziale ed realizzano in ultimo anche migliori risul- attenta agli usi e costumi locali, accresca tati aziendali. La capacità dei comandanti la credibilità nei confronti della popola- nel conseguire l’efficacia operativa (anche zione locale e di conseguenza migliori la dal punto di vista etico) dipende quindi percezione dei contingenti militari inter- dallo stile di leadership adottato; come so- nazionali. Ciò è coerente con quanto deli- pra evidenziato nelle parole del Gen. neato nell’opera dell’Ammiraglio Cristia- Dempsey la leadership militare fondata no Bettini9, tra gli autori più apprezzati sulla fiducia e sul rispetto reciproci, con- nel campo dell’etica militare, il quale af- trariamente a quella basata sulla sogge- ferma con forza che l’etica rappresenta la zione ed il timore della punizione, rappre- pietra miliare dell’educazione militare, senta la condizione base su cui poggia una che travalica il rispetto di determinate re- forza militare ben funzionante. Oltreoce- gole (altrimenti l’etica militare potrebbe ano gli fa eco il Capo di Stato Maggiore essere ascritta nell’alveo della deontologia della Difesa italiano, Gen. Claudio Grazia- professionale), nel senso che è mirata alla

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formazione di “autonomi individui”. I ca- statunitense11 analizzando la formazione pisaldi dell’etica militare sono rappresen- militare, ha avanzato una conclusione tati da spirito di servizio e senso del dove- molto simile sottolineando il legame tra re, ma vanno esercitati con “discrezione” l’educazione etica e lo sviluppo di specifi- e “prudenza”. In questo contesto il concet- che abilità, ovvero la capacità di costruire to di “discrezione” implica la capacità di fiducia attraverso la comprensione reci- prendere decisioni e di intraprendere proca: in particolare l’etica viene conside- azioni, mirate al “bene comune”, sulla rata essenziale sia per dotare il leader della base di un ragionamento equo ed obietti- capacità di reagire in modo professionale vo; mentre il termine “prudenza” mantie- a un ambiente in rapida evoluzione, per ne il suo significato latino (prudentia) di favorire la fiducia nei confronti della or- sapienza, consapevolezza culturale e di ganizzazione militare, sia al proprio inter- rispetto per gli altri. Il concetto di “senso no, che nei rapporti con le forze alleate del dovere” è pertanto più ampio del pro- che con la società civile nel suo complesso. prio significato letterale e contiene un ri- In tale ottica non esiste leadership disgiun- ferimento al kantiano “imperativo catego- ta dall’etica. L’importanza del lavoro di rico”, che combina la libertà di scelta e la squadra e del senso di appartenenza al necessità di restrizioni, cioè autonomia e gruppo può essere messa in relazione - da responsabilità. Anche il Gen. Sir Nick Car- un punto di vista filosofico - con l’idea, ter10, Capo di Stato Maggiore della Difesa avanzata dalla filosofa Eva Kort, che sia- britannico, in occasione della conferenza no le azioni del gruppo, che identificano le di presentazione del nuovo “Leadership caratteristiche di una leadership “giusta” o Code” presso la Reale Accademia Militare “reale”, distinguendola da una leadership di Sandhurst il 3 Settembre 2016 ha volu- “presunta”. Kort mette in luce gli aspetti to riaffermare che: “Il contesto operativo prescrittivi e tangibili della leadership tra- in cui siamo chiamati ad operare è molto mite un esempio: un direttore d’orchestra diverso da quello di 25 o 30 anni fa, per- riveste indubbiamente una posizione di tanto è indispensabile determinare in che leadership; se egli dirige l’orchestra con in- modo vada declinato il concetto di leader- dicazioni che i musicisti sanno errate, ship, fornendo così ai futuri leader gli stru- questi ultimi lo accompagneranno solo menti di cui avranno bisogno. E’ fonda- grazie alla sua posizione. mentale che i valori e gli standard cui ci “Solo quando il direttore d’orchestra (...) ispiriamo, siano rispettati sia in tempo di partecipa all’azione plurale in maniera pace che in guerra, e che tali valori e stan- corretta, egli riveste il ruolo di leader in dard improntino tutta la nostra vita per- senso proprio”12. ché costituiscono la base su cui si poggia il Questo concetto si coniuga efficacemen- lavoro di squadra”. Anche un ricercatore te con la similitudine evocata, sempre in

84 campo musicale, dal Gen. Sir Brian Bur- 1. Il Generale Charles C. Krulak nel 1999 scrive “In many cases, the individual Marine will be the most ridge13 alla Conferenza Annuale presso la conspicuous symbol of American foreign policy and will potentially influence not only the immediate tacti- Saint George House nel 2004, per descri- cal situation, but the operational and strategic levels as well. His actions, therefore, will directly impact the vere le sfide dell’ambiente operativo at- outcome of the larger operation; and he will become, as the title of this article suggests—the Strategic Cor- tuale “in un ambiente in cui il “tempo” è poral.” General Charles C. Krulak, “The Strategic Corporal: variabile e complesso ed è necessaria l’im- Leadership in the Three Block War,” Marines Maga- zine, 28 (1999), http://www.au.af.mil/au/awc/awcgate/ provvisazione intorno a un tema centra- usmc/strategic_corporal.htm 2. Martin E. Dempsey, “From the Chairman: mount up le, il leader è fondamentale in quanto ha il and move out” JFQ 72, 1st Quarter 2014. compito di mantenere un gruppo diversi- 3. Joanne B.Ciulla “The state of leadership ethics and the work that lies before us”, in Business Ethics: A Eu- ficato, il più possibile armonico nelle sue ropean Review, Volume 14 Number 4 October 2005. Blackwell Publishing Ltd Oxford, OX4 2DQ, UK. p.325 diverse componenti. 4. Burns, James MacGregor. Transforming Leader- ship: A New Pursuit of Happiness. New York: Atlantic I comandanti militari, pertanto, sono chia- Monthly Press, 2003. 5. Burns, J.M. ”Leadership”, (1978) New York: Harper mati sempre di più a fornire tale “tema and Row 6. Gardner, J. W. (1990). On leadership. New York, NY: centrale”, e, grazie alla fiducia da parte The Free Press. p. 77 7. Toor, S.R. & Ofori, G. (2009). Ethical leadership: exa- dei propri subordinati, essere riconosciuti mining the relationship with full range of leadership model, employee outcomes and organizational cultu- come leader e seguiti nelle proprie intui- re, Journal of Business Ethics, 90, 533-547; Hood, J.N. (2003) The relationship of leadership style and CEO zioni.” values to ethical practices in organizations, Journal of Business Ethics, 43 263-273; Carlos, D.S. & Perrewe Anche in ambito militare quindi i coman- P.L. (1995) Institutionalization of organizational ethics through transformational leadership, Journal of Busi- danti sono diventati sempre più consape- ness Ethics, 14, 829-838; Puffer, S.M. & McCarthy, D.J, (2008) Ethical turnaround and transformational leader- voli che per essere efficaci sul campo di ship: A global imperative for corporate social respon- sibility, Thunderbird International Business Review, 50, battaglia non è sufficiente contare sulla 304-314. semplice obbedienza, ma è fondamentale 8. Intervista de La Stampa al Capo di Stato Mag- giore della Difesa, Generale Claudio Graziano, 27 aspirare alla definizione leader descrit- settembre 2015, reperibile su: http://www.difesa. it/SMD_/CaSMD/interviste/Pagine/Intervista-Ca- ta da Kort, ovvero che “i veri leader sono po-SMD-27092015-LaStampa.aspx 9. Bettini, Cristiano, “La formazione etica - Guida per coloro le cui idee sono consapevolmente ufficiale e funzionari”, Laurus Robuffo Ed. Roma 2013, p.27-29 condivise e messe in atto dagli altri”. 10. http://www.army.mod.uk/news/27973.aspx 11. Kort, D. Eva (2008) “What after all is leadership” In conclusione l’etica del leader e i risultati in Leadership’ and Plural Action, Leadership Quarterly 19.(411-425), p. 422 che riesce a conseguire sono indissolubil- 12. Burridge Air Chief Marshal Sir Brian, 4 June 2004, The Annual Lecture St. George’s House: ‘The Prin- mente intrecciati, pertanto una leadership ciples and Practice of Military Intervention in the Post-Modern World’, pp. 8-13. http://www.stgeorge- etica, ovvero guidata da valori universali, shouse.org/lectures/ 13. MAJOR ,Edward “Ethics Education of Military Lea- che sappia ispirare fiducia, rispetto e sen- ders” MILITARY REVIEW March-April 2014 14. Come argomentato anche dalla nota filosofa sta- so di appartenenza, dosando intelligenza, tunitense Joanne B. Ciulla in CIULLA, Joanne B. “The state of leadership ethics and the work that lies before affidabilità, umanità, coraggio e discipli- us”, in Business Ethics: A European Review, Volume 14 Number 4 October 2005. Blackwell Publishing Ltd na, risulta più efficace sia in ambito ope- Oxford, OX4 2DQ, UK. p.325; “Ethics and Effective- rativo, che nei rapporti con altre forze ness - The Nature of Good Leadership” in “The Na- ture of Leadership” – 2nd Ed., Antonakis & Day edi- alleate, che, in ultimo, nei confronti della tors, 2012, SAGE Publication, Inc., Thousand Oaks CA; CIULLA & FORSYTH, “Leadership Ethics” in “The società civile nel suo complesso. SAGE Handbook of Leadership”, 2011, SAGE Publica- tion, Inc., Thousand Oaks CA 85 IDEE ED ESPERIENZE SOCIAL MEDIA & INFORMAZIONE

I rischi dell’assenza di regole

Guglielmo QUAGLIAROTTI

86 ra i primi a dare l’annuncio sto- di bassa qualità, offensivi o fuorvianti” rico che ormai è ufficialmente mentre Facebook ha annunciato di aver Tpartita la controffensiva contro avviato un test per suggerire ai suoi iscrit- fake news e bufale antiscientifiche mol- ti articoli provenienti da fonti autorevoli tiplicate dal web è stato il giornale della e sottoposte a verifiche contro il “rigurgi- Confindustria. Non senza precisare che to antiscientifico”, con chiaro riferimen- anche i colossi della rete “sono scesi in to al caso dibattuto dei vaccini. Ma non trincea” a cominciare da Google che ha solo. Perché si potrebbero aggiungere i promesso di rimettere mano al suo fa- capitoli sulla “mucca pazza”, della Sars, moso algoritmo per arginare “contenuti dell’aviaria, del “millennium bug”, ovvero

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di quelli che sono stati chiamati “gli inventori di catastrofi”. Anche qui, è il caso di ricordare, per inciso, come l’uso indi- scriminato (o meglio, incontrollato) della rete, si presti, come abbiamo già accennato, a clamorose falle. Cominciando, sul piano strettamente giuridico, dall’ipotesi di reato riferita alle “notizie atte ad allarmare l’opinione pubblica”. E visto che ci troviamo dentro un’epoca segnata da più di una quarantina di guerre sparse nel pianeta e dall’escalation del terrorismo internazionale, forse non è allarmistico ricordare anche le teorie di Pavlov sui riflessi condizionati applicate alla psico- logia di massa e studiate nei corsi sulla “guerra psicologica” studiata anche nelle accademie militari. Sapendo che il “lan- cio” non su un’agenzia di stampa ufficiale e registrata da un tribunale ma sui “social” di internet a base di fake news e “di- sinformazioni” contro una nazione o una dottrina religiosa,

potrebbero mettere in moto una spirale di veleni o violenze immotivate. Basti pensare al video postato da Facebook da Steve Stephens che ha assassinato senza alcuna ragione una persona scelta a caso per strada: è stato scaricato 1,6 milio- ni di volte nei 180 minuti in cui è rimasto in rete sul social network creato da Mark Zuckerberg. Lo stesso vale per l’ef- fetto emulazione degli omicidi o suicidi che internet rischia di innescare, come testimoniato dalla cronaca dei giornali. “L’anarchia dei contenuti di internet - ha scritto il Corriere della Sera – è uno tsunami che rischia di travolgere la crea- zione di Zuckerberg. Inutile parlare di censura o anticamera della dittatura perché, come insegna la storia delle civiltà, la libertà di espressione è un valore assoluto ma ha bisogno, come tutte le cose, di regole certe e trasparenti”.

88 Internet: qualche regola d’oro per navi- ne” e non di professionisti dell’informazio- gare tranquilli ne selezionati da una “scuola” (sia teorica, Innanzi tutto è importante sottolineare che sul campo, seguita dalla conoscenza che, dopo lo tsunami provocato dalle fake delle regole, leggi ed esame professionale) news e dalle post verità, sono nate diverse in grado di capire cosa significa una noti- iniziative per cercare di mettere ordine ad zia e come gestirla per fornire al pubblico una materia così complessa. Ha preso così le informazioni senza fare danni possibil- il via l’Osservatorio permanente contro mente a nessuno. In soldoni, senza questi le “fake news” nel quadro di un progetto “strumenti” e questa “capacità di esercizio che dovrebbe portare alla creazione di critico” che discendono dall’esperienza un International Advisory Council di cui del “mestiere” esercitato da professioni- dovrebbero far parte il direttore del New sti dell’informazione, resta arduo capire York Times, Dean Baquet, il direttore del come una “persona qualunque” possa re- Wall Street Journal, Gerard Baker, il diret- digere una “notizia” (attenzione parliamo tore del Los Angeles, Davan Maharaj, e il di “news” non di commenti che qualunque individuo è in grado di fare a certe condi- zioni) senza incorrere nel rischio di scri- vere notizie inesatte, incomplete, quando infondate. Per non parlare, nei casi più estremi, di notizie completamente false, diffamatorie o inattendibili. L’unica stra- da per uscire da questa “impasse”, stante l’attuale situazione, è la seguente: ogni numero uno dell’Osservatorio permanen- “internauta” dovrebbe fare un corso “in- te Giovani Editori, Andrea Ceccherini. “Il tensivo” sull’uso di internet non solo dal fact-checking è il benvenuto – ha dichiarato punto di vista delle tecnologie ma anche quest’ultimo – ma non si può sottoporre la sui contenuti informativi. valutazione a soggetti terzi delle notizie che Le prime due regole d’oro che dovrebbe ricevono. Al contrario, noi pensiamo che si imparare sono le seguenti: ogni notizia debba investire per dotare le persone di stru- che si intende mettere nella rete deve es- menti intellettuali e di capacità di esercizio cri- sere “certificata”. Vale a dire deve essere tico”. Fermo restando che l’iniziativa non accuratamente vagliata e cioè provenien- può che essere accolta con favore, occorre te da fonti “sicure”. Stando attenti ad in- però osservare che l’impostazione di que- dicare i “paletti” di una notizia e cioè: who sto Osservatorio si presta anche ad osser- (il soggetto di cui si parla) when (quando), vazioni critiche. La più importante è nella where (dove) e why (perché) e what (cosa). premessa: laddove cioè si parla di “perso- Per fonti sicure, non si intendono i media,

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o il “sentito dire” ma organi di polizia giu- zione in grado di rispondere ai requisiti diziaria, magistratura, istituti muniti di “sacramentali” di una notizia certificata “bollino blu” in grado di rilasciare “dichia- da fonti pubbliche. razioni scritte” e non confidenziali. Tali Quarta regola: la notizia deve essere data cioè da mettere al sicuro da inesattezze (se proprio se ne sente la necessità al fine sia le persone oggetto della notizia che gli di fare emergere delle “verità”) stando at- stessi “redattori” della “news” per non in- tenti a non incorrere nei reati di calun- correre nelle sanzioni di legge. nia o diffamazione. Stando attenti, cioè al In assenza di requisiti “certi”, occorre ap- Codice Penale. plicare l’uso del condizionale: per esempio, Quando si parla di internet e del suo po- ad indagine appena avviata da organi uf- tere in grado di garantire la “libera circo- ficiali pubblici è d’obbligo parlare di “pre- lazione delle idee” ma anche di costituire sunto” truffatore o quant’altro per non “una minaccia grave per l’umanità”, non incorrere in querele o smentite, restando si è molto lontani dal vero. L’apparente in attesa dei tre gradi di giudizio in grado contraddizione è dovuta, come abbiamo di formulare condanne (o proscioglimen- già ampiamente documentato, ad una co- ti) definitivi. Nel dubbio, come recita una lossale macchina da guerra (il “monstrum” vecchia massima, è meglio astenersi. di Zuckerberg che ha trasformato di colpo Terza regola: chi scrive deve esplicitare due miliardi di utenti in giornalisti, filo- che in quel momento sta manifestando sofi, scienziati, opinionisti, ecc.), nata “in- una propria opinione non una afferma- spiegabilmente”, senza i sacrosanti “palet-

90 ti” legali e normativi che da sempre hanno imprese hanno superato i 9 miliardi nel disciplinato la vita dei giornali e dei media 2016) o alle stesse indagini della Guar- in generale. L’assenza di meccanismi re- dia di Finanza di Milano su Facebook, la golatori, anche se ha garantito al mercato multinazionale fondata da Mark Zucker- delle nuove tecnologie una gallina dalle berg, dopo le inchieste su Apple, Google e uova d’oro, non è stata priva però di visto- Amazon in relazione alla creazione di una se conseguenze. Basti pensare agli haters, “stabile organizzazione” per evadere il fi- ovvero gli odiatori seriali del web o alla sco aggirando gli introiti pubblicitari. pedopornografia o alla stessa guerra com- La Commissione Europea ha inflitto infat- merciale dei cinque giganti della Silicon ti una pesante multa ad Amazon per gli Valley per orientare nel futuro i nostri accordi del 2003 con il Lussemburgo che consumi. hanno permesso alla compagnia america- Senza parlare del duello ormai ventenna- na di aggirare il fisco sia dei Paesi europei le tra Bruxelles e i giganti del web iniziata che degli stessi USA. Secondo il Financial con Mario Monti contro Microsoft. Basti Times si tratta di ben tre miliardi di dollari pensare solo alla gigantesca evasione fi- di ricavi in dieci anni non tassati. L’Anti- scale di cui i big della Silicon Valley, han- trust UE guidata da Margrethe Vestager, no goduto nei vari paradisi fiscali (secon- senza chiedere permesso ai vari governi, do l’Authority italiana i danni alle nostre ha inoltre bastonato Google con una mul-

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ta da 2,42 miliardi mentre ha intimato Uniti e Cina (i più tre grandi mercati mon- all’Irlanda di farsi pagare da Apple 13 mi- diali) ha rappresentato un valore di 43,78 liardi di euro di tasse condonati. miliardi di dollari. Una prova clamorosa che quando le Auto- Quando si parla di “rivoluzione digitale” è rità nazionali o europee vogliono, i “conti” bene sottolineare con forza che in gioco possono tornare a posto. non ci sono solo gli interessi economici Anche perché il giro d’affari dei colossi del (pure ingentissimi) ma lo stesso futuro del web (Facebook, Google, Amazon, Micro- pianeta. soft, Booking.com, Airbnb) ha raggiunto Un messaggio forte è arrivato da Iris Chyi picchi ragguardevoli considerando che - dell’Università di giornalismo e ricerca- secondo alcune stime - nel 2017 il mercato trice dei nuovi media del Texas a Austin del social media marketing in Europa, Stati che vede il potere dei mercati mondia-

92 li spostarsi sempre di più verso i giganti legge Facebook, un unicum al mondo: i so- digitali “inghiottendo” non solo l’intero cial network con più di sei milioni di iscritti settore dell’informazione giornalistica ma che dal 1 gennaio 2018 non cancelleran- persino i gangli economici e di difesa di un no offese, insulti, minacce, calunnie, fake Paese. news, dovranno pagare fino a 50 milioni Basti citare le società satelliti “segrete” di euro. Resta però il nodo di fondo se- create da Facebook e al giallo dei 7500 gnalato da più parti politiche che, “per le controllori in grado di monitorare due mi- piattaforme non ci sono ancora regole in liardi di utenti. Europa”. Per cercare di arginare le “falle” di inter- Un clamoroso vuoto normativo che po- net si sta cercando di correre ai ripari. In trebbe però costare caro al vecchio conti- Germania per esempio è stata varata la nente.

93 OSSERVATORIO STRATEGICO

LE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING Passato, presente, futuro

Enrico MAGNANI

94 e operazioni di mantenimento viati per controllare il cessate-il-fuoco tra della pace o peacekeeping, sono le forze olandesi e quelle indipendentiste Ldiventate una parte assai impor- indonesiane (1949). Nuclei di osservatori tante nel syllabus delle Forze Armate di si schierano tra le due Coree (1947), che tutto il mondo, ma come sono nate e come però non fanno parte della forza multi- si sono evolute? nazionale, lo UN Command, che respinge Gli inizi l’invasione del Nord. Tutte queste opera- Nel XIX secolo vi erano state già opera- zioni, in quanto non dipendenti dal Segre- zioni assimilabili a questo profilo, ma il tario Generale delle Nazioni Unite, non primo sviluppo si è avuto con la fine del sono considerate dall’ONU operazioni di primo conflitto mondiale e la Società delle Nazioni; l’affermazione delle operazioni internazionali di stabilizzazione si ha con le Nazioni Unite. Le operazioni ONU si dividono in due fasi, prima e dopo la Guerra Fredda. Infatti il confronto Est-Ovest ha impattato sulla vita stessa delle Nazioni Unite e sulla na- tura dei conflitti e la sua fine ha portato i cambiamenti maggiori registrati nella dot- trina e condotta delle operazioni di pace. Tuttavia è importante sottolineare che le operazioni di stabilizzazione, almeno nella loro accezione di peacekeeping, non 1955 - Kashmir Radio-operatore dell’ONU controlla le apparecchiature per le sono regolamentate dalla Carta dell’ONU, comunicazioni collocate come sono tra il Capitolo VI (so- peacekeeping. luzione pacifica delle dispute) e Capito- Dalle commissioni istituite per le crisi in- lo VII (uso della forza per ripristinare la dopakistana e israelopalestinese vengono pace) , costituendo il cosiddetto ‘Capitolo enucleate le prime due missioni di pace VI e mezzo’ e diventando uno strumento ufficialmente riconosciute dall’ONU, at- congiunto del Consiglio di Sicurezza (mas- tivate rispettivamente nel 1948 e 1949, e sima autorità politica) e del Segretario Ge- tuttora operanti. Gli osservatori dell’ONU nerale, la più alta autorità amministrativa mantengono le caratteristiche del passa- e funzionale dell’organizzazione. Nel 1946 to, operano in nuclei formati da personale l’ONU invia osservatori militari in Grecia, militare (ufficiali dal grado di capitano in durante la guerra civile tra il governo e in- su) di diverse nazionalità e disarmati; in- sorti comunisti; altri osservatori sono in- dossano l’uniforme nazionale e un brac-

95 Le operazioni di peacekeeping

ciale con il simbolo della organizzazione nel pattugliamento e presidio di aree smi- e operano su veicoli e velivoli con vistose litarizzate e nella interposizione tra forze lettere bianche, UN. Gli osservatori os- belligeranti e una stretta cooperazione servano e riportano le attività su linee di con i nuclei degli osservatori, quando sono tregua, registrano violazioni di accordi e schierati insieme a essi. La ridotta capaci- negoziano con i rappresentanti militari tà di fuoco garantisce l’autodifesa ed è ba- delle parti. sata sull’assunto della buona volontà delle Crescita e maturità parti di rispettare le tregue e gli accordi Nel 1956, a seguito della crisi di Suez, gli sottoscritti. Tale schema resta immutato osservatori già non bastano più, si deve anche negli anni a venire, anche se subito inviare una forza di interposizione sulle cominciano a comparire eccezioni dovute rive del Canale e a situazioni più nasce l’UNEF. I complesse (come primi soldati che nell’ex Congo Bel- arrivano sono ga tra il 1960 e il i canadesi, che 1964, dove le for- hanno uniformi, ze ONU dispongo- armi, mezzi ed no di un reparto equipaggiamenti aereo composito assai simili ai bri- di velivoli d’attac- tannici (che insie- co e superiorità me a francesi e aerea, oltre a una israeliani avevano 1956 - Aeroporto militare di Pisa vasta flotta di ve- attaccato l’Egitto) Operazioni di imbarco di aiuti umanitari livoli ed elicotteri e per distinguer- da trasporto, os- li viene deciso di dotarli, prima del loro servazione e collegamento) e di interposi- arrivo in zona d’operazione, di elmetti e zione tra comunità ostili (come a Cipro dal copricapi del medesimo colore blu della 1964 al 1974). Il Congo rappresenta una bandiera dell’ONU e, per visibilità e neu- prima importante variante dello schema tralità, di dipingere di bianco ad alta visi- strettamente auto-difensivo dei ‘caschi bilità i veicoli e velivoli, con le lettere UN blu’. Infatti, in quella occasione i soldati in nero. Questa forza di interposizione è ONU sono autorizzati per la prima volta stata la prima delle numerose poi istitui- dal Consiglio di Sicurezza ad usare la for- te dal Palazzo di Vetro e si tratta di forze za passando dal peacekeeping al peace-en- di fanteria leggera, senza supporti di fuo- forcement (ovverosia l’imposizione della co, unità logistiche, genio, e, alta mobilità pace), attaccando le forze secessioniste aeroterrestre. Il loro mandato si riassume del Katanga e rientrando nei termini del

96 ternazionale, meno polarizzata per la fine della Guerra Fredda, e i ‘caschi blu’ sono autorizzati a condurre operazioni offensi- ve. Le missioni in Somalia rappresentano la mutazione delle operazioni di stabiliz- zazione; le truppe internazionali, per fare fronte ai violentissimi attacchi delle mili- zie locali, accantonano l’alta visibilità (el- metti blu e veicoli bianchi), per privilegiare la mimetizzazione e la bassa visibilità. An- che l’uso della forza esce dai canoni della proporzionalità e, soprattutto per alcuni contingenti nazionali, si privilegia l’elimi- nazione totale delle sorgenti di fuoco osti- li. Dopo il ritiro dei contingenti dei paesi occidentali, a seguito di scontri durissimi con le milizie locali, reparti provenienti da paesi africani e asiatici, questa volta sì do- tati di reparti corazzati, ma senza artiglie- 2006 - Militari del Reggimento San Marco in arrivo in Libano rie, li sostituiscono. Analogamente, nel Capitolo VII della Carta dell’ONU. Il Con- caotico scenario della frammentazione go è una eccezione, nonostante la crescita della Iugoslavia post titoista, i ‘caschi blu’ della conflittualità, soprattutto in Medio arrivano a migliaia, questa volta in reparti Oriente, dove nella pianificazione iniziale di fanteria meccanizzata, più pesanti, gra- dell’UNIFIL si pensa di includervi un bat- zie alla massiccia presenza di reparti pro- taglione carri per accrescerne deterrenza venienti da paesi NATO e dell’EU e si vede e credibilità; ma i tempi non sono ancora maturi e l’idea resta nei corridoi del Palaz- zo di Vetro. Il cambio Bene o male, questo schema tiene sino al 1991, quando le operazioni in Somalia e nell’ex Iugoslavia sono la cesura tra il pas- sato, dove i conflitti erano interstatali, per diventare intrastatali, con le guerre civili e i loro terribili eccessi. Per fare fronte a 1992 - Somalia questo nuovo scenario, la comunità in- Militari italiani effettuano un controllo al checkpoint

97 Le operazioni di peacekeeping

2016 - Bamako (Mali) Forze ONU controllano l’entrata del Mamadou Konate Stadium durante l’evento sportivo “Toghether for Peace” lo schieramento delle prime piccole unità to più buio della crisi bosniaca, viene in- corazzate da parte di paesi occidentali (per viata la RRF (finalmente con artiglieria), la cronaca, un reparto danese su carri Le- che sebbene senza ‘casco blu’, legalmente opard 1). L’UNPROFOR arriva a contare dipende dalle Nazioni Unite e può con- quasi 40.000 unità al massimo della sua durre operazioni offensive (la NATO poi forza, ma oltre 300 ‘caschi blu’ cadono in invia l’I-FOR a rimpiazzare la UNPF alla servizio tra il 1992 e il 1995 (quasi il dieci fine del 1995). Una nuova, complessa sta- per cento di tutti i caduti militari dell’O- gione. Ma la fine della Guerra Fredda dà NU). Ancora una volta i soldati dell’ONU il via alle conflittualità represse nei limiti si trovano a difendere tregue che le parti del confronto Est-Ovest e le operazioni di avevano poco o nulla intenzione di rispet- peacekeeping si moltiplicano, affiancando tare e tentare di proteggere popolazioni successi a mezzi fallimenti. Medio Orien- civili da orribili violenze commesse da te e Africa restano il baricentro delle ope- tutte le parti in lotta. Le gravi perdite, le razioni dell’ONU, ma ora Europa, Asia e rese obbligate di interi reparti, le continue America Latina (l’ultima in ordine di tem- prese di ostaggi e l’impossibilità di mettere po è la missione di osservatori incaricati in opera le risoluzioni del Consiglio di Si- di controllare il disarmo dei guerriglieri curezza porta la NATO, con l’accordo del delle FARC in Colombia, la MINUC, dopo Palazzo di Vetro, a stabilire la protezione una cinquantennale guerra civile) vedo- aerea per le truppe ONU, e nel momen- no l’arrivo di migliaia di ‘caschi blu’; non

98 più solo osservatori disarmati e reparti bia, Sierra Leone, Haiti, Mali, Centrafrica, formati (questi ultimi sempre più pesan- Sud dove tutto o quasi è da rico- temente armati), ma anche e sempre più struire. Anche le funzioni si diversificano, numeroso personale di polizia e dipen- non più solo pattugliamento di linee di denti civili. Costoro sono non più solo li- mitati alle funzioni di appoggio logistico e tecnico, ma ora incaricati di funzioni sensibili, come mediazione politica, smi- namento, affari pubblici e comunicazione, protezione e promozione dei diritti civili, reintegrazione del personale militare del- le parti messo in congedo a seguito degli accordi e sempre nuove attività. Le mis- sioni diventano così multidimensionali e integrate. La instabilità non è solo un fatto militare, con una tregua da sorvegliare o 1992 - Cambogia linea del cessate-il-fuoco da pattugliare, Carabinieri in operazione di pattugliamento dei villaggi ma è originata da diverse ragioni e cause; tregua, ma assistenza alla decolonizzazio- quindi le operazioni di stabilizzazione in- ne come in Namibia, o della raggiunta in- cludono sempre maggiori responsabilità dipendenza come in Eritrea o Timor Est, come governance, democratizzazione del- transizione verso un nuovo scenario isti- le istituzioni locali, sviluppo economico e tuzionale come in Cambogia, protezione sociale, protezione ambientale e delle ri- delle popolazioni come nella Repubblica sorse naturali, riaddestramento, secondo Democratica del Congo, passaggio a regi- criteri moderni e democratici, di forze mi democratici dopo anni di guerra civile, militari, polizia e servizi penitenziari, come Angola, Mozambico, America Cen- eliminazione di arsenali di armi conven- trale o Africa Occidentale. Tutte queste zionali e di distruzione di massa e questo missioni vedono non solo il mutamento attraverso la cooperazione con le agenzie dei profili e delle strutture delle missio- specializzate del ‘sistema’ ONU (UNHCR, ni, ma anche la loro composizione. I paesi UNHCHR, UNDP, UNEP, WHO, UNICEF, occidentali riducono massicciamente la WB, ect.). Esempio di queste nuove e al- loro partecipazione a fronte delle pesanti largate funzioni sono le missioni di assi- perplessità delle loro leadership politiche e stenza e supporto, che vengono schierate opinioni pubbliche per i costi umani e fi- in paesi che hanno visto il totale collasso nanziari. Gli ultimi sviluppi vedono un ul- (o il loro quasi totale degrado) delle loro teriore cambiamento nelle strutture delle strutture statuali in Irak, Afghanistan, Li- missioni di stabilizzazione, come in Liba-

99 1992 - Somalia -Bersaglieri in operazione di pattugliamento dei villaggi no si dotano, per la prima volta, di forze in proprio e mantengono l’ordine pubblico navali d’altura (la UNIFIL-MTF), artiglie- con un vasto numero di FPU, compagnie ria, (ancora l’UNIFIL e la Intervention Bri- antisommossa e operazioni a largo raggio gade della MONUSCO); si diffonde l’uso in moltissime operazioni, riprendendo il dei drones di sorveglianza e di altri sensori modello dei Carabinieri italiani, le MSU. ISR, quali moltiplicatori di forze e riduzio- Italia e ONU (e altri) ne dell’impatto visivo dei ‘caschi blu’ sul Le MSU è l’ultimo, in ordine di tempo, terreno, limitando le tensioni crescenti dei contributi dottrinali e operativi che tra l’organizzazione e le forti resistenze le FFAA e di polizia italiane hanno dato di molti governi a vedere soldati stranieri (purtroppo in un silenzio mediatico e dot- sul loro territorio; allo stesso tempo, vista trinario, soprattutto estero), alle operazio- la intrattabilità di molti conflitti e le scelte ni di stabilizzazione. I militari e il perso- bellicose delle parti, come sul Golan dove nale di polizia italiani (senza dimenticare ‘caschi blu’ dell’UNDOF sono stati presi in il contributo, e il parallelo sacrificio dei ci- ostaggio da terroristi islamici, che li accu- vili, operatori della cooperazione e volon- sano di essere ‘crociati’, le forze di peaceke- tari), con mano ferma verso le parti ostili eping scivolano sempre di più verso il pea- e mano aperta verso le popolazioni locali, ce enforcement. Analogamente, le missioni hanno costruito un esempio di gestione, di osservatori sono oramai quasi scom- efficace, senza essere troppo invasiva né parse, l’ultima, che ha operato per pochi debole, delle operazioni di stabilità. ONU- mesi agli inizi della guerra civile siriana, è MOZ, UNOSOM II e UNIFIL, pur con le l’esempio di come questo profilo operativo debite differenze di scenario politico, le- si vada marginalizzando. Le componenti gale e militare, sono un esempio di come di polizia sono cresciute in maniera espo- dovrebbero essere tali operazioni, dove nenziale, non solo monitorando le forze l’uso della forza e il rapporto con le popo- di sicurezza locali, ma conducono azioni lazioni civili e il territorio sono equilibra-

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ti e lavorano per un futuro migliore, per porta il suo valore aggiunto, esperienza e tutti. Questa esperienza si estenderà alle filosofia, con l’obiettivo di rispondere alle altre missioni come in Irak, Afghanistan, sfide della stabilità in misura sempre più Bosnia, Kosovo, Mali, Haiti, Somalia; in di- efficace e d efficiente. versi contesti (multilaterali, ONU, NATO, Conclusioni EU) gli italiani hanno sempre fatto la dif- Anche se, come suaccennato, le operazio- ferenza, come nelle quasi dimenticate ni di peacekeeping sono nate in una sor- missioni di osservatori o quelle di suppor- ta di vacuum legis, le necessità di analisi to, come nell’ex Congo belga, dove i C-119 dottrinale e prospettiva sono nate subito. della 46a Aerobrigata hanno trasportato L’allora (e ancora oggi compianto) Segreta- uomini e mezzi in mezzo al nulla, senza rio-Generale Dag Hammarskjoeld già nel airstrips o assistenza radio. 1957 richiese uno studio sulle Lesson Le- ONU e non solo arned dell’UNEF. L’ONU, per fare fronte a una conflittualità Di seguito molti altri documenti dottrina- e scenari sempre più complessi collabora, ri sono stati preparati: ‘Agenda for Peace’ mettendo in opera gli articoli del Capitolo (1992), ‘Comprehensive Review of the Who- VIII della Carta, con organizzazioni re- le Question of Peacekeeping Operations in gionali, in primo luogo la NATO (ex Iugo- All Their Aspects’ (1994, 2002), ‘Brahimi slavia, Kosovo, Irak e Afghanistan) o con Report’ (2000), ‘An Agenda for Further ‘coalizioni di volonterosi’ (Corea, Haiti, Change’ (2002), ‘High-level Panel on Thre- Afghanistan, Irak e Somalia) mettendo in ats, Challenges and Change’ (2004), costi- essere un utile schema di divisione di fun- tuzione della ‘Peacebuilding Commission’ zioni. L’ONU oramai coopera strettamente (2005), ‘Peacekeeping 2010’ (2006), ‘Cap- con l’UE (Kosovo, Mali, Niger, Repubblica stone Doctrine’ (2008), ‘New Partnership Democratica del Congo, , Centrafri- Agenda: Charting a “New Horizon” for UN ca e Somalia), AU (Mali, Centrafrica, Sud Peacekeeping’ (2009, con i Progress Reports Sudan, Darfur, Somalia, Burundi, Guinea del 2010 e 2011) e infine l’’HIPPO’ (2015), Bissau, Liberia, Costa d’Avorio, Guinea, che sottolinea i punti dottrinari delle ope- Nigeria-Camerun, Ruanda, Repubblica razioni del futuro: ricerca della soluzione Democratica del Congo), OSCE (ex Iugosla- politica delle crisi, PoC (Proof of Concept), via, Moldova, Kosovo, Ucraina), OAS (Be- leadership accountability, centralità di forti lize-Guatemala, Colombia e Haiti). Ogni partnership globali o regionali, necessità organizzazione regionale, dalla assistenza di dotarsi di un effettivo rapid deployment alla formazione delle forze militari e di si- system di comandi e delle forze. Le ope- curezza interna al controllo del cessate il razioni di stabilizzazione (includendovi fuoco, dal disarmo di unità militari e para- peacekeeping, peace enforcement e peace militari allo sviluppo socioeconomico, ap- building) sono lo specchio delle dinamiche

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delle relazioni internazionali. personale ONU e di promuovere tali poli- Oggi, personale militare e di polizia da ol- tiche anche presso le popolazioni dove le tre 120 nazioni (su 193 stati aderenti all’O- operazioni si trovano ad operare. Un giu- NU, con oltre 100.000 uomini e donne dizio complessivo sulle operazioni di pace schierati) partecipa a queste operazioni, delle Nazioni Unite non può tuttavia pre- schierati in tutto il mondo, una attenta scindere dalla stessa natura politica della geografia delle crisi, che impattano sul organizzazione, del ruolo determinan- modus operandi e pensandi di queste isti- te degli stati membri; tra essi non si può tuzioni portandole ad adattare struttura, ignorare quelli del Consiglio di Sicurezza equipaggiamenti, addestramento del per- (che è istituzionalmente incaricato di af- sonale. Quando ci si riferisce alle missioni frontare i problemi per la pace, la stabilità di stabilizzazione dell’ONU, gli aspetti di e la sicurezza internazionale) e ancora di generazione delle forze, sostegno logistico più il peso reale che ricoprono i 5 membri e operativo sono spesso, ma ingiustamen- permanenti (USA, Russia, Cina, Francia te dimenticati. Per fare fronte a queste ne- e Gran Bretagna). Le risoluzioni, i docu- cessità l’ONU istituisce l’UNSAS, sostituito menti emanati dal Consiglio di Sicurezza nel 2015 dall’UNPCRS e vengono aperte le che istituiscono e regolano le operazioni grandi basi logistiche di Brindisi, Valencia di pace, se riflettono i principi generali (Spagna) ed Entebbe (Uganda). Le espe- dell’organizzazione sono anche il risulta- rienze delle operazioni del passato hanno to di lunghi e delicati negoziati e riflettono progressivamente portato il Consiglio di agende politiche e priorità. Infatti truppe, Sicurezza alla redazione di risoluzioni che agenti di polizia e fondi provengono dagli contemplino mandati politicamente forti stati membri e da questi risalgono le linee e operativamente chiari (quindi con rego- d’azione dell’ONU. le di ingaggio meno limitative), che pre- Il futuro delle operazioni di stabilizzazio- vedano esplicitamente l’uso della forza, ne è una rete di sfide ed opportunità per meglio attagliati alle reali esigenze del ter- le forze armate e di polizia, dove all’adde- reno, evitando così i ‘mandate creep’ e ‘mis- stramento vero e proprio si affiancano le sion creep’ che tanto hanno danneggiato necessità di imporre condotte etiche e ri- l’UNOSOM II. Inoltre, operando sempre gorose del personale, la sua protezione. Le più all’interno di situazioni di conflitto risorse devono adeguarsi agli scenari fi- civile, la necessità di protezione delle po- nanziari, materiali e sistemi devono esse- polazioni civili è diventata fondamentale. re meno invasivi, ma moltiplicare la loro Analogamente è diventata pressante per ‘effettività; infine è imperativo mantenere tutte le missioni la corretta adozione di rapporti chiari e fermi con le autorità di prospettive di genere e di severo contra- stati e territori dove operano (e opereran- sto di ogni forma di SEA da parte sia del no) i ‘caschi blu’.

102 FPU - Formed Police Unit ONUCA - Operación de las Naciones Unidas en Centro- I-FOR - Intervention Force américa ISR - Intelligence, Surveillance and Reconnaissance ONUMOZ - Operação das Nações Unidas em Moçambique HIPPO - High Level Independent Panel on Peacekeeping ONUSAL - Operación de las Naciones Unidas en El Salvador Operation ONUVEH - Observation des Nations Unies pour la Vérification MSU - Multinational Specialized Unit des Elections au Haïti MTF - Maritime Task Force ONUVEN - Oficina Verificación Electoral en Nicaragua OAS - Organization of American States OSGAP - Office of the UN Secretary-General [Special Repre- OSCE - Organization for the Security and Cooperation in sentative] in Afghanistan and Pakistan Europe OSGA - Office of the UN Secretary-General [Special Repre- PoC - Proof of Concept sentative] in Afghanistan RRF - Rapid Reaction Force UNAMIC - UN Advanced Mission in Cambodia SEA - Sexual Exploitation and Abuse UNAMIR - UN Assistance Mission for Rwanda UNDP - UN Development Programme UNAMSIL - UN Mission in Sierra Leone UNEP - UN Environment Programme UNASOG - UN Aouzou Strip Observer Group (Chad) UNHCHR - UN High Commissioner for Human Rights UNAVEM I - UN Angola Verification Mission I UNHCR - UN High Commissioner for Refugees UNAVEM II - UN Angola Verification Mission II UNICEF - UN International Children's Emergency Fund UNAVEM III - UN Angola Verification Mission III UNPCRS - UN Peacekeeping Capability Readiness System UNAVER - UN Verification of Election Mission in Eritrea UNSAS - UN Standby Arrangement System UNCRO - UN Confidence Restoration Operation (Croazia) WB - World Bank UNEF I - UN Emergency Force I (Canale di Suez/Sinai [Egitto]) WHO - World Health Organization UNEF II - UN Emergency Force II MINUC - Misiòn de Naciones Unidas in Colombia UNGOMAP - UN Good Offices Mission in Afghanistan and MINURSO - Misiòn de Naciones Unidas para el referendum Pakistan en el Sahara Occidental UNIIMOG - UN Iran-Iraq Military Observer Group MINUSCA - Mission multidimensionnelle intégrée des UNIKOM - UN Iraq-Kuwait Observation Mission Nations Unies pour la stabilisation en République UNIOGBIS - UN Integrated Peacebuilding Office in Gui- centrafricaine nea-Bissau MINUSMA - Mission multidimensionnelle intégrée des Na- UNIPOM - UN India-Pakistan Observation Mission tions Unies pour la stabilisation au Mali UNIPSIL – UN Integrated Peacebuilding Office in Sierra Leone MINUSTAH - Mission des Nations Unies pour la Stabilisation UNIT B/T - UN Inspection Team Baghdad/Teheran en Haïti UNMEE - UN Mission in Ethiopia and Eritrea MONUSCO - Mission de l'Organisation des Nations unies UNMIBH - UN Mission in Bosnia and Herzegovina pour la stabilisation en République UNMIH - UN Mission in Haïti démocratique du Congo UNMIS - UN Mission in the Sudan ONUCI - Opération des Nations Unies en Côte d'Ivoire UNMISET - UN Mission of Support in East Timor UNAMA - UN Assistance Mission in Afghanistan UNMIT - UN Integrated Mission in Timor-Leste UNAMI - UN Assistance Mission in Iraq UNMLOY - UN Mission of Liaison Officers in Yugoslavia UNAMID - UN–African [Union] Mission in Darfur (Sudan) UNMOP - UN Mission of Observers in Prevlaka (Croazia/ UNDOF - UN Disengagement Observer Force (Siria/Israele) Montenegro) UNFICYP - UN Peacekeeping Force in Cyprus UNMOT - UN Mission of Observers in Tajikistan UNIFIL - UN Interim Force in Lebanon UNMOVIC - UN Monitoring, Verification and Inspection UNIOGBIS - UN Integrated Peacebuilding Office in Gui- Commission (Irak) nea-Bissau UNOA - UN Office in Angola UNISFA - UN Interim Security Force for Abyei (Sudan/Sud UNOGIL - UN Observation Group in Lebanon Sudan) UNOL - UN Office in Liberia UNMIK - UN Interim Administration Mission in Kosovo UNOMIG - UN Observer Mission in Georgia UNMIL - UN Mission in Liberia UNOMIL - UN Observer Mission in Liberia UNMISS - UN Mission in UNOMSA -UN Observer Mission in South Africa UNMOGIP - UN Military Observer Group in India and Pakistan UNOMSIL UN Observer Mission in Sierra Leone (Kashmir) UNOMUR - UN Observer Mission Uganda-Rwanda UNOCA - UN Regional Office for Central Africa UNOSGI - UN Office of the Secretary-General in Iran UNOWAS - UN Office for West Africa and the Sahel UNOSOM I - UN Operation in Somalia I UNSMIL - UN Support Mission in Libya UNOSOM II - UN Operation in Somalia II UNSOA - UN Support Office for AMISOM UNOVER - United Nations Observer Mission to Verify the UNSOM - UN Assistance Mission in Somalia Referendum in Eritrea UNTSO - UN Truce Supervision Organization (Medio Oriente) UNOWA - Office of the Special Representative of the Secre- BINUB - Bureau Intégré des Nations Unies en Burundi tary-General for West Africa BINUCA – Bureau Intégré des Nations Unies en Centre UNPF - UN Peace Forces (Croazia, Bosnia-Erzegovina, ex Afrique Repubblica Yugoslava di Macedonia) DOMREP - Mission of the Representative of the Secretary-Ge- UNPREDEP - UN Preventive Deployment Force (ex Repubbli- neral in the Dominican Republic ca Yugoslava di Macedonia) GOMB - Good Office Mission in Bahrain UNPROFOR - UN Protection Force (Bosnia-Erzegovina) MINUB - Mission des Nations Unies au Burundi UNPSG - UN Civilian Police Support Group (Bosnia-Erzego- MINUCI - Mission des Nations Unies en Côte d'Ivoire vina) MINUGUA - Misión de Verificación de las Naciones Unidas en UNSCOM - UN Special Commission (Irak) Guatemala UNSMIH - UN Support Mission in Haïti MINURCA - Mission des Nations Unies en République Cen- UNSMIS - UN Supervision Mission in Syria trafricaine UNTAC - UN Transitional Authority in Cambodia MINURCAT - Mission des Nations Unies en République Cen- UNTAET - UN Transitional Administration in East Timor trafricaine et Tchad UNTAG - UN Transition Assistance Group (Namibia) MIPONUH - Mission de police civile des Nations Unies en UNTEA/UNSF - UN Temporary Executive Authority/UN Securi- Haïti ty Force (Papuasia-Nuova GuineaOccidentale) MONUA - Missão de Observação das Nações Unidas em UNTEAS - UN Transitional Administration for Eastern Slavo- Angola nia, Baranja and Western Sirmium MONUC - Mission de l'Organisation des Nations Unies en UNTMIH - UN Transition Mission in Haïti République démocratique du Congo UNTSO-OGL - UN Truce Supervision Organization - Obser- ONUB - Opération des Nations Unies au Burundi vers Group Laos ONUC - Opération des Nations Unies au Congo UNYOM - UN Yemen Observation Mission 103

DIFESA NEWS 9595 ANNIANNI DIDI AERONAUTICAAERONAUTICA MILITAREMILITARE

La cerimonia del 95° anniversario dalla le donne e degli uomini dell’Aeronautica costituzione dell’Aeronautica Militare si Militare a favore delle comunità, sia in è tenuta in piazzale Michelangelo a Fi- campo nazionale che internazionale. Ri- renze, città dove ha sede, al parco delle conoscimenti che sono il segno tangibile Cascine, la scuola militare Aeronautica di un concetto operativo cardine per la “Giulio Douhet” i cui allievi del 1° corso Difesa, quello del dual-use, cioè la capacità hanno giurato fedeltà alla Repubblica Ita- militare prestata a favore della popolazio- liana ed alle sue Istituzioni nel giorno del- ne civile. la festa dell’Arma Azzurra, alla presenza Il generale Graziano ha ricordato nel suo del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, discorso che “il giuramento di oggi avviene dei Capi di Stato Maggiore della Difesa e in un momento storico particolare in cui ri- dell’Aeronautica, oltre alle massime auto- corre il centenario della Prima Guerra Mon- rità civili, militari e religiose locali. diale durante la quale furono impiegati i veli- Durante la cerimonia sono state conse- voli, ancora con le insegne del Regio Esercito gnate alcune prestigiose onorificenze a e della Regia Marina, che costituirono il nu- testimonianza del costante impegno del- cleo di quella che sarebbe diventata la Regia

106 Aeronautica”. “L’Aeronautica Militare – ha difesa collettiva e alla deterrenza dell’Allean- continuato il Capo di SMD - nasce in un za Atlantica e dell’Unione Europea che rap- momento di grande trasformazione che ha presenta il nostro futuro. poi caratterizzato la Forza Armata nella sua Tutto ciò indica un percorso di trasforma- storia legata all’evoluzione tecnologica e dei zione strutturale e concettuale, oltre che sistemi d’arma per soddisfare le esigenze di tecnologico, delle Forze Armate che trova la sicurezza che mai come in questo momento sua sintesi nel Libro Bianco, documento in pongono delle importanti sfide e rischi ag- cui sono delineate le esigenze di sicurezza del giuntivi che necessitano di un maggiore im- Paese e le conseguenti necessità di trasfor- pegno nazionale rivolto soprattutto al sud mazione”. del mondo rispetto alla minaccia terroristica, Le celebrazioni sono terminate con i pas- alla migrazione clandestina, al traffico illegale saggi della Pattuglia Acrobatica Nazionale di sostanze, impegno rivolto a sostenere stati su Piazzale Michelangelo e sui Lungarni collassati e nello stesso tempo contribuire alla della città di Firenze.

Vito GADALETA

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Storia e vittorie degli atleti del Gruppo di armamenti. Madrina del varo è stata la Sportivo Paralimpico della Difesa signora Silvia Marceglia, nipote della Me- ​

daglia d’oro al Valor Militare Antonio Mar- “Una storia che ci fa sentire l’orgoglio ceglia, eroe dell’impresa di Alessandria. di essere italiani”, così il Ministro Rober- A seguito del varo, l’unità proseguirà le ta Pinotti si è rivolta agli atleti del Grup- attività di allestimento e sarà consegnata po Sportivo Paralimpico della Difesa, in nel 2019. occasione della presentazione del libro Riva Trigoso (GE), 3 Febbraio “Rivincita” a palazzo Barberini, evento al quale hanno preso parte il Capo di Stato Inaugurazione dell’anno accademico Maggiore della Difesa, Generale Claudio della Scuola Ufficiali Carabinieri Graziano, il Presidente del Comitato Ita- liano Paralimpico, Luca Pancalli, l’autrice del libro, Benedetta Bellucci e gli atleti del GSPD, capitanati dal Tenente Colonnello Gianfranco Paglia. “Rivincita” è il racconto della riscossa, ri- nascita e vittoria del gruppo di atleti mi- litari che oggi costituisce una realtà di ec- cellenza nello sport. Roma, 1 Febbraio

Varata la fregata multiruolo Marceglia Nave Marceglia è l’ottava di una serie di Presso l’aula magna della Scuola Ufficiali 10 unità FREMM (Fregate Europee Mul- Carabinieri, ha avuto luogo la cerimonia ti Missione) commissionate a Fincantieri di inaugurazione dell’Anno Accademico dalla Marina Militare Italiana nell’ambito 2017-2018 alla presenza del Presidente dell’accordo di cooperazione internazio- del Consiglio, del Capo di Stato Maggiore nale italo-francese, con il coordinamento della Difesa e di numerose autorità civili e di OCCAR, l’organizzazione congiunta militari. Nel rivolgersi ai giovani allievi, il per la cooperazione europea in materia Generale Claudio Graziano ha sottolinea-

110 to il processo di trasformazione delle For- nico-manutentivo a favore della Guardia ze Armate teso a migliorare la dimensione costiera libica rientranti nell’operazione e le caratteristiche inter-agenzia e intermi- Mare Sicuro. nisteriale, nel quale l’Arma vanta mecca- La nuova missione, che ha avuto inizio a nismi ormai ben consolidati, ricordando gennaio 2018, ha l’obiettivo di rendere infine che “ben prima di ogni sofisticazio- l’azione di assistenza e supporto in Libia ne tecnologica o procedurale, i successi maggiormente incisiva ed efficace, so- dell’Arma dipendono largamente dal suo stenendo le autorità libiche nell’azione di capitale umano”. pacificazione e stabilizzazione del Paese e Roma, 14 Febbraio nel rafforzamento delle attività di controllo e contrasto dell’immigrazione illegale, dei Libia: cambio alla guida del traffici illegali e delle minacce alla sicurez- contingente italiano za, in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite. Misurata (Libia), 14 Febbraio

Mosul: avvicendamento al Comando della Task Force Praesidium

Cerimonia di passaggio di responsabili- tà della Task Force Ippocrate, confluita nell’ambito della Missione bilaterale di as- sistenza e supporto in Libia (MIASIT). L’e- vento si è svolto alla presenza del Coman- dante del Comando Operativo di Vertice Presso il compound della Diga di Mosul si Interforze (COI), Ammiraglio di Squadra è tenuta la cerimonia di avvicendamento Giuseppe Cavo Dragone e di numerose tra gli Alpini del 3° Reggimento e i colleghi Autorità Civili e Militari. del 151° Reggimento fanteria “Sassari”. La Missione bilaterale di assistenza e sup- L’evento è stato presieduto dal Coman- porto in Libia (MIASIT) ha lo scopo di for- dante del contingente nazionale in Iraq, il nire assistenza e supporto al Governo di Generale di Brigata Roberto Vannacci. Accordo nazionale libico ed è frutto del- A caratterizzare la cerimonia, la presenza la riconfigurazione, in un unico dispositi- dei vertici civili e militari Italiani, Iracheni e vo, delle attività di supporto sanitario e della Coalizione che hanno apprezzato il umanitario previste dall’Operazione Ippo- ruolo della Task Force Praesidium guidata crate e di alcuni compiti di supporto tec- dal Colonnello Nicola Piasente nel gesti-

111 re il delicato avvicendamento nell’area tra Generale Claudio Graziano, Capo di Sta- la componente militare Curda e quella di to Maggiore della Difesa, erano presenti Baghdad. numerose autorità militari e civili dell’Al- Mosul (Iraq), 15 Febbraio leanza Atlantica, tra cui il Generale Curtis Scaparrotti, Comandante Supremo delle Antartide conclusa la XXXIII Spedizione forze NATO in Europa (SACEUR), e il Capo

Con più di cinquanta progetti scientifici di Stato Maggiore della Difesa olandese. portati a termine si sono concluse le attivi- A margine della cerimonia, il Generale tà della XXXIII Campagna estiva 2017-2018 Graziano ha voluto rimarcare che il Gene- del Programma Nazionale di Ricerche in rale Farina, alla guida del JFC da marzo Antartide finanziata dal MIUR con il coor- del 2016 e destinato ad assumere l’inca- dinamento scientifico del CNR e logistico rico di Capo di Stato Maggiore dell’Eser- dell’ENEA e la partecipazione delle Forze cito, è stato il primo italiano alla guida di Armate. Ai fini del successo della spedi- questo importante comando della NATO. zione, significativo il contributo del Mini- Brunssum, 21 Febbraio stero della Difesa, che ha partecipato con 25 militari: piloti, meteo previsori, mecca- Libano: esercitazione di comando e nici, guide alpine, incursori e palombari di controllo Esercito, Marina e Aeronautica hanno ga- Nei due giorni di attività addestrativa sono rantito il loro pieno supporto alle attività state testate l’interoperabilità e la flessibi- di ricerca e logistiche all’interno del conti- lità dei sistemi di comunicazione che ga- nente antartico. rantiscono l’efficienza della struttura di Roma, 19 Febbraio Comando e Controllo del Settore Occi- dentale di UNIFIL. Sulla base di uno sce- Per la seconda volta un generale nario di crisi pianificato ad hoc, con con- italiano alla guida del JFC Brunssum testuale schieramento dei posti comando Cambio al comando del NATO Joint For- delle unità terrestri, navali e aeree, sono ce Command di Brunssum tra il Generale state verificate l’affidabilità e le capacità di Salvatore Farina, cedente, e il Generale comunicazione delle unità presenti in area Riccardo Marchiò, subentrante. Oltre al d’operazione libanese. L’esercitazione

112 nello sprint del biathlon per l’atleta dell’E- sercito Dominik Windisch, per Federica Brignone (Carabinieri) nel gigante femmi- nile di sci alpino e nella staffetta mista del biathlon per Windisch, Lukas Hofer e Lisa Vittozzi (questi ultimi del Centro Sportivo Carabinieri) e Dorothea Wierer del Grup- po Sportivo Fiamme Gialle. Bronzo infine per Arianna Fontana nello short track 1000 metri. ha visto protagonisti i paracadutisti della Roma, 25 Febbraio Brigata “Folgore” e il personale specia- lizzato del 232° Reggimento Trasmissioni, Esercito Italiano: il Generale Farina che hanno schierato il Posto Comando del nuovo Capo di Stato Maggiore Sector West di UNIFIL e diretto e coordi- nato lo svolgimento dell’intera attività. Shama (Libano), 22 Febbraio

Olimpiadi invernali 2018: 10 medaglie con le stellette

Passaggio del testimone tra il Generale Danilo Errico e il Generale Salvatore Fari- na alla guida dell’Esercito Italiano. Il Ge- nerale Farina, già Comandante del NATO Gli atleti dei gruppi sportivi militari han- Allied Joint Force Command Brunssum, no portato a casa 10 medaglie. Tre gli guiderà l’Esercito Italiano per i prossimi ori vinti: Michela Moioli (Esercito Italiano) tre anni. Alla cerimonia, che si è svolta nello snowboard cross, Arianna Fontana nell’aula magna della Scuola trasporti e (Fiamme Gialle) nello short track 500 me- materiali dell’Esercito, nella città militare tri e Sofia Goggia (Fiamme Gialle) nella della Cecchignola, è intervenuto anche discesa libera. Argento per Lucia Peretti il Presidente del Consiglio, che al suo in- (Esercito) nello short track skating, e per gresso ha reso omaggio alla bandiera di Arianna Fontana insieme con Marina Val- guerra dell’Esercito. Presente anche il cepina (Fiamme Gialle) nello short track Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ge- staffetta 3000 metri. Medaglia di bronzo nerale Claudio Graziano, oltre a numerose

113 autorità civili, militari e religiose. tive nazionali (Centro Addestramento Al- Roma, 27 Febbraio pino, Istituti militari di Formazione dell’E- sercito e Corpo Militare della Croce Rossa Estonia: addestramento congiunto tra Italiana), si sono aggiunte quelle prove- forze aeree della NATO nienti da undici Paesi – Austria, Bulgaria,

Gli Eurofighter italiani del 36° Stormo, ri- schierati sull’aeroporto militare di Ämari, Francia, Gran Bretagna, Libano, Macedo- in Estonia, per la missione NATO di enhan- nia, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti ced Air Policing, hanno svolto numerose - e da alcuni Comandi NATO. L’evento in- missioni addestrative aria-aria insieme a ternazionale è stato l’occasione per testa- velivoli di diverse Nazioni: F-16 danesi e re le capacità di combattere in montagna statunitensi e JAS 39 Gripen svedesi. e di prestare soccorso alle popolazioni Di particolare interesse le missioni svolte colpite da calamità. con i velivoli estoni AN-2 Colt e L-39 Alba- Sestriere, 5 Marzo tros, che anno permesso di testare le capa- cità degli intercettori italiani nei confronti La Difesa a Tempo di Libri dei cosiddetti “slow mover”, che richiedo- ​ no procedure ancora più complesse. Oltre agli equipaggi di volo, l’addestra- mento ha coinvolto anche i controllori gui- da caccia e di data link manager/operator di supporto e di addestramento all’omo- logo personale estone. Amari (Estonia), 28 Febbraio

Campionati sciistici delle Truppe Alpine 2018 Alla sei giorni di gare sulle montagne olimpiche del Sestriere, hanno preso parte Il Ministero della Difesa è stato presente 1500 militari. Alle numerose rappresenta- a Milano, presso lo spazio FieraMilanoCi-

114 ty, con uno stand alla seconda edizione di “Tempo di Libri”, la manifestazione dedi- cata alla lettura svoltasi dall’8 al 12 marzo 2018. Le Forze Armate hanno presentato i propri prodotti editoriali, attraverso i qua- li viene espresso il vasto patrimonio sto- rico-culturale della Difesa. L’innovazione tecnologica è sempre più protagonista, grazie all’opera di digitalizzazione dei do- cumenti, conservati dalle Forze Armate e testimoni delle pagine più significative 1000 militari e oltre 100 veicoli da combat- della storia del nostro Paese. timento e logistici della NATO hanno svol- Milano, 12 Marzo to sette giorni continuativi di esercitazione in condizioni climatiche estreme, per te- Corso di “mountain warfare” per i stare e convalidare sul campo le capacità militari afgani difensive e di manovra delle varie unità appartenenti al Battle Group eFP Latvia. L’unità italiana impiegata nel corso della ‘Claymore Forged’ ha messo in campo circa 100 militari a bordo di veicoli blinda- ti da ricognizione per terreni innevati (BV 206 S7), tipici delle truppe alpine, e di Vei- coli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM) “Lin- ce”. Il contingente nazionale è inquadra- to nel Multinational Battle Group a guida canadese, costituito da circa 1200 militari provenienti da Albania, Polonia, Slovenia, Il corso basico di combattimento in am- Spagna e Canada. biente montano, condotto da tutto il per- Adazi (Lettonia), 13 Marzo sonale di TAAC W e in particolare dagli istruttori del Centro Addestramento Alpi- Military Erasmus sulla difesa europea no di Aosta, è durato tre settimane e si è Durante la settimana compresa tra il 12 e concluso con il conseguimento dell’abi- il 16 marzo, presso il Comando per la For- litazione al combattimento in alta quota, mazione e Scuola di Applicazione dell’E- che ha avuto luogo su una falesia naturale sercito di Torino, in collaborazione con la attrezzata per l’occasione, a circa 20 Km di Struttura Universitaria Interdipartimentale distanza dalla base di Camp Arena. in Scienze Strategiche (SUISS), si è svolta Herat (Afghanistan), 12 Marzo la fase residenziale del Common Security Defence Policy – Common Module incen- Lettonia: esercitazione ‘Claymore trato sulla politica comune di sicurezza e Forged’ difesa dell’Unione Europea. Gli studenti 115 nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Sulle note del “Piave” le più alte cariche civili e militari dello Stato hanno reso gli onori ai caduti attraverso la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto mentre le Frecce Tricolori imprimevano, sul cielo di Roma, i colori della nostra bandiera. La Giornata dell’U- nità Nazionale è legata alla proclamazione del Regno d’Italia che avvenne il 17 marzo che hanno partecipato al Modulo sono 1861 ed è stata istituita come festività civi- stati 39 tra i quali 18 donne, di cui 17 stu- le il 20 novembre del 2012, per rafforzare denti della Laurea Specialistica in Scienze il valore dell’identità nazionale attraverso Strategiche dell’Università di Torino, 8 mi- la memoria. litari stranieri e 10 sottotenenti dell’Eserci- Roma, 17 Marzo to e 4 sottotenenti dell’Aeronautica. L’attività formativa rientra nell’iniziativa eu- Sport paralimpico: la Difesa ropea per lo scambio degli Ufficiali delle protagonista ai Campionati italiani forze armate europee, nota con il nome di “Military Erasmus” e sviluppata nell’am- bito dell’European Security and Defence College di Bruxelles. Torino, 16 Marzo

Il Generale Graziano alle celebrazioni dell’Unità nazionale ​

Pioggia di medaglie per i tre atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa in gara ad Ancona ai Campionati Italiani Paralimpici Indoor ed Invernali. Il Tenen- te Colonnello Giuseppe Campoccio, cat. F33, ha conquistato tre ori nel getto del peso, lancio del giavellotto e del disco, ot- Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha tenendo due record italiani nel getto del preso parte presso l’Altare della Patria, peso con 11.01 e nel lancio del giavellotto alle celebrazioni della Giornata dell’Unità con 22.29.

116 I risultati dell’atleta paralimpico, hanno italiano. Il riconoscimento rappresenta la anche fatto registrare altrettanti titoli ita- conferma dell’eccellente rapporto di coo- liani invernali in tutte e tre le discipline. Il perazione tra i due contingenti nella co- Tenente Piero Suma si è aggiudicato per mune lotta contro Daesh e negli sforzi per la cat. 57, tre ori e tre titoli italiani nel get- la stabilizzazione dell’Iraq. to del peso, lancio giavellotto e del disco Ali Al Salem (Kuwait), 20 Marzo facendo registrare il nuovo record italiano con la misura di mt 27,95. Il Caporal Mag- giore Scelto Monica Contrafatto nei 60 metri piani ha vinto la medaglia d’argento con il suo personale di 9.92, e ha guada- gnato l’oro nel lancio del disco. Roma, 18 Marzo

Fosse Ardeatine: la commemorazione del 74° anniversario In ricordo dei Caduti dell’eccidio del- le Fosse Ardeatine avvenuto il 24 marzo 1944, si è svolta al Mausoleo a loro dedi- cato la cerimonia di commemorazione del 74°anniversario.Una cerimonia suggellata dal Presidente della Repubblica con la deposizione di una corona di alloro alla lapide posta all’ingresso delle Cave Arde- atine. Il saluto del Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Ita- liane Martiri Rosina Stame ha preceduto Prima Parthica: importante la lettura di lettere e testimonianze della onorificenza ai militari italiani strage da parte degli attori Cesare Bocci e Presso il Comando dell’Italian National Alessandra Collodel. Contingent Command Air/Task Force Air Successivamente il Cappellano del Qui- Kuwait, le autorità militari statunitensi del- rinale ha officiato la preghiera cattolica, la base aerea di Al Salem in Kuwait hanno cui è seguita la preghiera ebraica officiata consegnato l’importante onorificenza “Air dal Rabbino Capo della Comunità ebraica Force Achievement Medal per Meritorious Riccardo Di Segni. Service” a due militari del contingente Roma, 22 Marzo

117 RETROSPETTIVE

GLI ORFANI DELLA GRANDE GUERRA in friuli e nellavenezia giulia

Giulia SATTOLO

118 assistenza agli orfani di guerra legislazione in rapporto ai figli illegittimi, fu uno dei principali problemi per i quali la legge austriaca prescriveva L’che gli organi governativi sta- la ricerca della paternità con l’obbligo per tali dovettero affrontare in quanto lo Stato il padre di versare i contributi per la prole aveva il dovere di provvedere all’assisten- illegittima. Se il padre era poi richiamato za materiale e morale di questi bambini. sotto le armi a tali figli veniva concesso il Nelle vecchie province del Regno, l’assi- sussidio di sostentamento militare e, se il stenza agli orfani di guerra si era orga- padre fosse poi morto in guerra, essi sa- nizzata già durante il periodo bellico. Con rebbero stati considerati orfani di guer- la legge n. 1143 del 18 luglio 1917, lo Sta- ra. Per questa categoria di figli illegitti- to si era assunto l’onere della protezione mi venne prescritta la nomina di tutori e dell’assistenza degli orfani della guerra delegati dai Giudici civili e a Trieste era ed assicurando loro, e anche alle vedove, stato istituito appositamente un ufficio la pensione privilegiata e una speciale as- comunale che assumeva d’ufficio le tutele sistenza a mezzo degli organismi statali e decretate dai Giudici pupillari. Solitamen- di Enti riconosciuti1. Si costituirono così il te veniva nominato un tutore maschio e Comitato Nazionale con sede a Roma e i la madre, poiché vedova, contutrice. Per Comitati provinciali presieduti dai pre- i figli minorenni rimasti orfani per fatto fetti nelle singole province. Veniva con- di guerra, invece, si riconobbe la madre siderato orfano di guerra colui che aveva come unica tutrice; solo in caso di morte, perso entrambi genitori, in dipendenza interdizione o incapacità di provvedere dello stato di guerra. L’assistenza venne si provvedeva alla nomina di un tutore. garantita a tre categorie: Speciale tutela venne predisposta per gli 1. Orfani propriamente detti; orfani di entrambi i genitori per evitare lo 2. Figli assimilati agli orfani di guerra sfruttamento o maltrattamento da parte cioè i figli degli invalidi ed inabili al la- di estranei e per tutelare i loro diritti ere- voro per un fatto di guerra; ditari. Il numero di tali orfani, purtroppo, 3. Coloro che avevano perduto il loro aumentò per la morte delle loro madri principale e necessario sostegno di fa- rimaste vedove di guerra. Gli organismi miglia. ai quali venne affidata l’assistenza agli Nella Venezia Giulia prima della sua libe- orfani furono: il Ministero dell’Interno, il razione, gli orfani di guerra erano scar- Comitato nazionale per gli orfani di guer- samente assistiti. Nelle terre redente, gli ra, i Comitati provinciali per gli orfani di orfani di guerra indigeni si trovarono guerra, le Commissioni di Vigilanza, le sotto certi aspetti in condizioni giuridi- Congregazioni di carità ed altri enti pub- che diverse rispetto a quelle delle vecchie blici come comitati, scuole, colonie agri- province del Regno. Ancora più diversa la cole, patronati etc. Il Ministero dell’Inter-

119 Gli orfani della Grande Guerra

no indirizzava e coordinava tutti gli altri vitti Nazionali. Tutti questi istituti non Comitati. La Commissione regionale per vollero solo limitarsi a dare asilo ai piccoli gli Orfani di Guerra della Venezia Giulia ospiti ma allargarono la loro organizza- – Trieste dovette preoccuparsi dell’impel- zione in modo da istituire scuole interne lente necessità di provvedere al ricovero elementari e professionali di arti e me- durevole o temporaneo degli orfani di stieri ed anche aziende agricole. Nacque- guerra2. Molte volte la Commissione non ro anche l’“Opera nazionale per gli orfani riusciva a collocare questi bambini negli dei contadini morti in guerra” e l’“Opera orfanotrofi poiché i posti disponibili erano nazionale per l’assistenza civile e religiosa già tutti occupati. L’Educatorio di Trieste, degli orfani di guerra” che, con la legge n. amministrato dalla Direzione Generale di 1397 del 26 luglio 1929 vennero fuse nell’ Pubblica Beneficenza era completamen- “Opera nazionale per gli orfani di guerra”. te occupato e non esistevano altri grandi Gli orfani dei vivi stabilimenti bene organizzati e struttu- Terminata la guerra, nei territori che su- rati. Il primo sollievo arrivò con l’offerta birono l’occupazione, fu necessario tute- dell’Orfanotrofio femminile “Regina Mar- lare la moralità pubblica e fu impellente la gherita” a Villa Russiz (Capriva del Friuli, necessità di come provvedere ai bambini in provincia di Gorizia) che accolse alcune nati dalle violenze che le donne subiro- bambine. Per prestare soccorso agli orfa- no durante l’invasione ma soprattutto di ni sorsero anche i Patronati degli orfani come superare l’ostacolo della pseudo – di guerra; il Patronato friulano rivestì un legittimità in quanto essi non potevano ruolo molto importante poiché, grazie al essere accolti nei brefotrofi3. Questo per- suo interessamento, venne fondato nel ché non erano degli orfani e non poteva- 1920 l’Istituto per orfani di guerra di Ru- no rimanere con le loro madri in quanto, bignacco di Cividale del Friuli (Udine). se sposate trovavano l’opposizione dei Quasi contemporaneamente la Giunta mariti, se nubili quella della famiglia d’o- Provinciale di Gorizia creò l’orfanotrofio rigine. Nacque dunque a Portogruaro, l’i- “Duca D’Aosta” a Gradisca di Isonzo dove stituto “Ospizio dei figli della guerra”, con all’inizio vennero accolti orfani solo del il compito di accogliere questi bambini e goriziano ma poi vi trovarono accoglienza per ridare “la pace familiare turbata…” e anche quelli della Venezia Giulia. che venne creato inizialmente per acco- Si annodarono poi, per altre esigenze, an- gliere i bambini concepiti durante l’anno che dei rapporti con l’Istituto Canossiano dell’occupazione nemica “ovvero da don- di Schio, con la Casa di Nazareth di Mila- ne il cui marito, per vicende di guerra, era no, con l’Istituto Don Bosco di Verona e stato assente almeno un anno prima della con la Casa Maria Bambina di Brescia. nascita del bambino”; in seguito avrebbe Altri orfani furono accolti nei Regi Con- riguardato anche “i nati nelle terre reden-

120 Istituto Rubignacco di Cividale del Friuli - La falegnameria te, anch’essi illegittimi, figli di ragazze e al fratello Mons. Giovanni. Grazie ad una di vedove, nella maggior parte dei casi, donazione da parte del dottor Vincenzo frutto di unioni con soldati italiani du- Favetti, nel mese di giugno del 1923, l’i- rante il periodo antecedente a Caporet- stituto si trasferì a Castions di Zoppola to”. L’Ospizio dei figli della guerra, deno- in una struttura più consona per l’acco- minato poi San Filippo Neri (con il regio glienza dei bambini che oramai stavano decreto del 10 agosto 1919) venne fondato crescendo. L’attività di ricovero cessò nel a Portogruaro, in provincia di Venezia, 1928 quando questi bambini vennero ri- per iniziativa di Don Celso Costantini, il 2 collocati in altri istituti: per i maschi vi dicembre 1918. L’istituto si occupò di quei fu la destinazione di collegi artigianali e bambini chiamati “figli della colpa” che colonie agricole mentre per le bambine non “avevano diritto di nascere” ma “ave- si pensò ad una struttura unica capace di vano diritto di vivere” e che se non fos- ospitarle tutte assieme, ovvero presso le sero stati accolti sarebbero stati esposti al suore della Beata Capitanio di Venezia. rischio di infanticidio, di morte per inedia Il 1936 fu l’anno che vide diventare mag- o per violenze e maltrattamenti4. L’istitu- giorenni una parte di “figli della guerra” e to rimase sotto la presidenza di Don Cel- si rese necessaria una sistemazione defi- so Costantini fino al 1922, quando passò nitiva poiché avevano quasi tutti un me-

121 Gli orfani della Grande Guerra

Istituto Rubignacco di Cividale del Friuli - Scuola femminile di cucito e ricamo stiere. Molti vennero riaccolti dalle loro del parroco in cui veniva spiegato il caso, madri previo consenso dei mariti; molte il certificato di nascita, la dichiarazione famiglie, che desideravano riavere i loro medica, la fede battesimale, la richiesta figli non potevano accoglierli, poiché ver- diretta di ricovero da parte della madre savano in condizioni economiche disagia- assieme alla rinuncia a qualsiasi diritto te. Si riuscì a risolvere tale problema, solo sul bambino. Nel momento in cui il bam- per alcune famiglie, erogando una somma bino veniva accettato, veniva registrato e di denaro e rispettando alcune condizioni: dotato di una piccola medaglia che aveva matrimonio celebrato, ricevimento degli inciso il numero matricolare. ordini sacri oppure aver compiuto il qua- L’istituto ospitò 327 bambini di cui poi 59 rantesimo anno d’età. L’istituto chiuse la dati in adozione o restituiti alle famiglie sua attività nel 1947 con il passaggio del legittime; molti furono quelli che mori- patrimonio residuo alla Casa della Provvi- rono nell’istituto nei primi anni di vita denza di Portogruaro. Per essere accolto soprattutto per la grande difficoltà a tro- in tale struttura, il bambino doveva es- vare il latte. La morte di questi piccolini sere accompagnato da molti documenti era vista per i “mariti traditi” come una rilasciati dalle autorità competenti: una liberazione mentre per la madre era una lettera accompagnatoria del sindaco o grande ed ulteriore disperazione; essi non 122 Il Secolo illustrato. 15 ottobre 1918 tolleravano che la propria moglie provas- all’insaputa dei mariti, molte madri si re- se un tale dolore e pietà per il “figlio ille- carono all’istituto di nascosto per rivedere gittimo” morto. i propri figli anche per un solo momento Era stato molte volte il ritorno del marito e violando le regole. Purtroppo molti era- dalla guerra a spingere la donna ad ab- no i problemi economici e di salute delle bandonare la propria creatura. Altre volte madri che non riuscivano a recarsi come capitò che il padre se ne andasse con i suoi e quanto avrebbero voluto. figli legittimi abbandonando la moglie con Inoltre, i bambini crescevano ed era diffi- il bambino “illegittimo”. Il marito conside- cile spiegare loro la situazione vera e reale rava la moglie sempre colpevole, anche di orfani dei vivi e così si fecero diminuire nei casi di stupro, perché aveva disonora- drasticamente le visite. Molte madri con- to la famiglia e perché non aveva saputo tinuarono comunque a chiedere notizie resistere alla violenza oppure perché alla dei loro figli attraverso i Comuni di resi- fine non aveva né abortito o non si era denza e anche per questo si sottoposero suicidata. Dopo il ricovero in tale struttu- alla grande fatica della scrittura; alle car- ra, la situazione familiare andava rassere- toline e/o lettere scritte di proprio pugno nandosi, ma le madri non dimenticavano inviarono anche delle somme di denaro mai quanto accaduto e il loro figlio. E così, da destinare al fabbisogno del proprio 123 124 bimbo. Lo strazio ed il dolore di una ma- una società che di lì a pochi anni sarebbe dre si affiancava al segno che questi bam- stata teatro di un’altra tragica, violenta e bini si portavano per tutta la vita, non solo drammatica guerra. per il fatto di essere marchiati per sempre A ricordare queste povere creature fu la come “figli della guerra” o “figli del nemi- giornalista Maria Pezzè Pascolato, che nel co” ma soprattutto per tutte quelle pro- 1920 pubblicò un articolo su La Lettura, blematiche correlate alla mancanza di un periodico del “Corriere della Sera”, dal ti- appoggio familiare, materiale e sociale in tolo: Gli orfani dei vivi5.

Fonti Bibliografiche ed Archivistiche - Archivio Curia Arcivescovile (ACAU), Fondo Guerra 1915-1918, B.3, f. Guerra 1915-1918. Denuncia danni alle persone e cose. “Relazioni della Reale Commissione d’Inchiesta sulle Violazioni del diritto delle genti commesse dal nemico”. - Bianchi Bruna, La guerra e la degradazione delle donne. Intervista a Jane Addams, Aprile 1915, in DEP. Deportate, esuli, pro- fughe, n.10, 2009. - Bianchi Bruna, Militarismo versus Femminismo. La violenza alle donne negli scritti e nei discorsi pubblici delle pacifiste duran- te la Prima Guerra Mondiale, in DEP. Deportate, esuli, profughe, n.10, 2009. - Ceschin Daniele, “L’estremo oltraggio”: la violenza delle donne in Friuli e in Veneto durante l’occupazione austro – germanica (1917 – 1918), in Bianchi B. (a cura di), La violenza contro la popolazione civile nella Grande Guerra. Deportati, profughi, inter- nati, Unicopli, Milano, 2006. - Ceschin Daniele, La condizione delle donne profughe e dei bambini dopo Caporetto, in DEP. Deportate, esuli, profughe, n.1, 2004. - Comitato Generale di Assistenza Civile di Udine, L’Opera svolta dalla Commissione di assistenza e di cura dei bambini e dei fanciulli. Sezione del Comitato generale di Assistenza civile di Udine, novembre 1916. - Commissione Regionale per gli Orfani di guerra della Venezia Giulia – Trieste, L’assistenza integrativa agli Orfani di Guerra nella Venezia Giulia, Tipografia Editrice Mutilati Invalidi, Trieste, 1923. - Costantini Celso, I figli della guerra, Tipografia – Libreria Emiliana, Venezia, 1919. - Del Tatto Luigi, 1920 – 1990. Collegio di Rubignacco. Vanto della Città Ducale, Premariacco, JuliaGraf, 1990. - Ellero Elpidio, Le donne nella Prima Guerra Mondiale, Gaspari Editore, Udine, 2016. - Fabi Lucio, Viola Giacomo, Il Friuli nella Grande Guerra. Memorie, Documenti, Problemi, Edizioni del Centro Polivalente del monfalconese, Progetto Integrato Cultura Medio Friuli, Ronchi dei Legionari, 1996. - Falcomer Andrea, Gli “orfani dei vivi”. Madri e figli della guerra e della violenza nell’attività dell’Istituto San Filippo Neri (1918 – 1947), in DEP. Deportate, esuli, profughe, n.10, 2009. - Folisi Enrico, (a cura di), Carnia invasa 1917-1918. Storia documenti e fotografie dell’occupazione austro-tedesca della Carnia e del Friuli, Tolmezzo, 2003. - Folisi Enrico, Udine. Una città nella Grande Guerra, Gaspari Editore, Udine, 1998. - Forni Emma, L’Opera della Commissione di Vigilanza per gli Orfani di Guerra del Comune di Udine nel decennio 19120 – 29, Tipografia G.B. Doretti, Udine,1929. - Isnenghi Mario – Rochat Giorgio, La Grande Guerra.1914-1918, La Nuova Italia, Firenze, 2000. - Istituto San Filippo Neri per la Prima Infanzia, Opera d’assistenza per i figli della guerra, Tipografia – Libreria Emiliana, Vene- zia, 1921. - L’Opera del Comitato di Assistenza Civile della Città di Cividale durante la Guerra, Premiata Tipografia Fulvio, Cividale del Friuli, 1919. - Opera Nazionale per l’Assistenza Civile e Religiosa degli Orfani di Guerra. Comitato Provinciale di Udine, Relazione, Stabili- mento Tipografico San Paolino, Udine, 1921. - Paolini Milena, L’Istituto per Orfani di Guerra di Cividale del Friuli, in Imprest, vol.V, SOMSI, Cividale del Friuli, 2009 – 2011. - Relazioni della Reale Commissione d’Inchiesta sulle violazioni del diritto delle genti commesse dal nemico, Casa Editrice d’Ar- te Bestetti&Tumminelli, Roma – Milano, 1920-1921. - Sattolo Giulia, Come finì la Prima Guerra Mondiale attraverso i diari parrocchiali, Università degli Studi di Udine, Tesi di Laurea Specialistica, 2010. - Il Secolo Illustrato, Paese invaso. 24 ottobre 1917, n. unico del 15 ottobre 1918. - Strazza Michele, Senza via di scampo. Gli stupri nelle guerre mondiali, Consiglio Regionale della Basilicata, 2010. - Viola Giacomo, L’arcidiocesi di Udine, in G. Corni, Il Friuli Storia e società. 1914-1925. La crisi dello Stato liberale, Istituto Friu- lano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine, 2000. - www.civiform.it 1. Opera Nazionale per l’Assistenza Civile e Religiosa degli Orfani di Guerra. Comitato Provinciale di Udine, Relazione, Stabilimento Tipografico San Paolino, Udine, 1921. 2. Commissione Regionale per gli Orfani di guerra della Venezia Giulia – Trieste, L’assistenza integrativa agli Orfani di Guerra nella Venezia Giulia, Tipografia Editrice Mutilati Invalidi, Trieste, 1923. 3. Celso Costantini, I figli della guerra, Tipografia – Libreria Emiliana, Venezia, 1919. 4. Istituto San Filippo Neri per la Prima Infanzia, Opera d’assistenza per i figli della guerra, Tipografia – Libreria Emiliana, Venezia, 1921. 5. Elpidio Ellero, Le donne nella Prima Guerra Mondiale, Gaspari Editore, Udine, 2016. 125 LIBRI ED EVENTI

Antonio MORLUPI na originale ed emozionan- hanno scelto il linguaggio della fotografia te mostra fotografica che ri- di reportage, genere che coniuga ricerca cerca e investiga un aspetto personale e rigore giornalistico e garanti- poco rivelato:U la fede e il dovere di com- sce una narrazione omogenea e profonda, battere in nome della fede, oggi come ieri. in linea con la tradizione del fotogiorna- Questa è ‘Arma il prossimo tuo’, l’esposi- lismo di guerra. A condurre il visitatore zione in 110 scatti di Roberto Travan e Pa- nelle trincee, nelle chiese e nelle moschee olo Siccardi ospitata dal Museo Nazionale distrutte, tra le popolazioni ridotte in mi- del Risorgimento di Torino fino a settem- seria e disperazione, sono le parole dell’in- bre. I due fotoreporter hanno operato una viato di guerra Domenico Quirico: “Queste selezione delle proprie immagini da alcu- foto sono lampi di crudo dolore. La guerra e ni luoghi del mondo devastati di recente i segni di dio: piccoli e grandi, pendagli e lapi- o ancora oggi da guerre: Bosnia, Kosovo, di, chiese e moschee, segni tracciati sui muri Repubblica Centraficana, Sud Sudan, Ko- e scritte che gridano dio come documenta- sovo, Siria, Afghanistan, Israele, Ucraina, no queste fotografie strazianti che gronda- Nagorno Karabakh. Luoghi accomunati no ancora dolore. La fede ottiene dall’essere da una sottile linea rossa, non sempre vi- umano ciò che nessun’altra dottrina ha mai sibile, capace però di alimentare conflitti ottenuto. Nel bene e nel male”. che per questo paiono non poter finire: la La mostra è organizzata dal Museo Nazio- religione, il dovere di combattere in nome nale del Risorgimento Italiano, in collabo- di dio. Travan e Siccardi – fotoreporter di razione con il Consiglio regionale del Pie- lungo corso che hanno lavorato per im- monte e con il supporto di Fujifilm Italia. portanti testate nazionali e straniere come La Stampa, Der Spiegel, The Guardian - Info: www.museorisorgimentotorino.it

126 W

conflitto armeno-azero sul Nagorno-Karabakh (Roberto Travan)

guerra civile nella Repubblica Centro Africana (Roberto Travan)

127 Hanno contribuito:

Gianfranco Annunziata Attualmente Vice Capo (2003, Enduring Freedoom - 2009 e 2014, ISAF). del 3 Reparto dello Stato Maggior della Marina ha A seguito di una delicata operazione di bonifica e frequentato l’Accademia Navale, laureandosi in controllo nei pressi di Qala-I-Naw è stato fregiato “Scienze Marittime e Navali”, il 110° Senior Course nel 2009 dell’Army Achievement Medal statuni- presso il NATO Defence College ed il 68 Corso tense. IASD. Ha comandato il Pattugliatore Libra, la Fregata Scirocco ed il Cacciatorpediniere Andrea Massimiliano Gualtieri Ufficiale di fanteria, la Doria. E’ stato a lungo responsabile delle Rela- sua prima assegnazione è stata al 6° Battaglione zioni Internazionali della Marina Militare e dello bersaglieri ‘Palestro’. Nel 2002 è stato trasferito sviluppo delle attività di cooperazione della Forza al 3° reggimento Alpini, dove è stato comandan- Armata. te di Compagnia, partecipando alle missioni in Afghanistan e Bosnia e all’operazione “Domino”. Antonio Bernardo Tenente Colonnello dell’Arti- Ha poi prestato servizio presso il NATO Rapid glieria Terrestre è Vice Capo Sezione della Sezione Deployable Corps. Ha comandato il Battaglione Pubblica Informazione. Ha frequentato la Scuola alpini ‘Susa’ e successivamente assunto l’incarico Militare Nunziatella e l’Accademia Militare di Mo- di Capo Ufficio Operazioni, Piani ed Addestra- dena, laureato in Scienze Strategiche a Torino. Dal mento della brigata alpina ‘Taurinense’, della quale 2001 al 2018 ha ricoperto incarichi di comando e è attualmente il Capo di Stato Maggiore, dopo aver di staff presso il 1° e il 3° Reggimento Artiglieria ricoperto lo stesso incarico in seno al TAAC-W in da Montagna delle Brigate Alpine “Taurinense” e Afghanistan. “Julia”. Impiegato come portavoce del contingente multinazionale e nazionale in Afghanistan, Libano, Roberto Impegno Tenente Colonnello dell’Ae- Iraq e Kosovo. Ha al suo attivo undici missioni ronautica, è Capo Sezione Iniziativa 5+5 del III internazionali. Reparto di SMD. Laureato in Scienze Interna- zionali e Diplomatiche, Scienze Aeronautiche e Stefano Felician Beccari Laureato in Giurispru- Ingegneria Meccanica, ha inoltre conseguito due denza a Trieste, ha conseguito diversi titoli, tra Master. Docente di Organizzazioni Internazionali cui il Master in International Security Advanced presso l’Accademia Aeronautica è autore di diverse Studies all’Università di Perugia e il Diploma pubblicazioni. Ha ricoperto incarichi di comando dell’Istituto Alti Studi Difesa. Attualmente è Policy e di staff in Italia e all’estero ed è insignito della Advisor presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, Medaglia di Merito della NATO, massimo ricono- nel comitato sicurezza & difesa. In precedenza, scimento dell’Organizzazione. dopo un periodo di dieci mesi all’Istituto Affari Internazionali in qualità di Junior Researcher, è Enrico Magnani Funzionario delle Nazioni Unite stato assistente di Studi Strategici presso la Facoltà dal 1999, vanta una lunga esperienza sul campo, di Scienze Politiche della LUISS dal 2010 al 2013, in particolare nell’ambito della missione nel Sahara e ricercatore per cinque anni al Centro Militare di Occidentale. Ha collaborato in campo editoriale Studi Strategici. con lo Stato Maggiore della Difesa, è stato tra l’al- tro il curatore del volume ‘Oltremare - Le missioni Gianni Galassi Caporal Maggiore Capo Scelto dell’Esercito Italiano all’Estero’ edito dallo Stato Paracadutista, proviene dal Comando per le Maggiore dell’Esercito nel 1992. Operazioni delle Forze Speciali e presta attual- Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Relazioni mente servizio come fotografo presso l’Ufficio Internazionali presso l’Università ‘La Sapienza’ di Pubblica Informazione dello Stato Maggiore della Roma. Difesa. Impegnato in Afghanistan a più riprese 128 SALONE Antonio Morlupi 1° Luogotenente della Marina e uno in Post-war recovery studies a York (Regno Militare,laureato in Scienze Politiche e Relazioni Unito). È Dottore di ricerca in Scienze strategiche. INTERNAZIONALE Internazionali, fotografo presso l’Ufficio Pubblica Ha al suo attivo missioni internazionali con la Informazione dello Stato Maggiore della Difesa è NATO nei Balcani e in Afghanistan e con l’Unione DEL LIBRO TORINO autore di numerosi filmati promozionali per le For- Europea in Centrafrica. ze Armate. È stato impiegato nei teatri operativi e 10-14 maggio 2018 nel 2015 ha vinto il terzo premio categoria Sport Giulia Sattolo Ricercatrice, collabora con l’Univer- al Festival Internazionale Orvieto Fotografia ed ha sità degli Studi di Udine, ateneo presso il quale ha partecipato al festival internazionale della fotogra- conseguito la Laurea specialistica e il Dottorato di fia di Lishui in Cina. ricerca in Storia e civiltà europee, discutendo tesi su argomenti inerenti alla Grande Guerra in Friuli, Elena Palloni, attualmente Capo Sezione Appro- tra cui ‘Gli orfani di guerra’. E’ stata coordinatrice fondimenti Tematici presso l’Organismo Indi- storica e guida storica della mostra sulla Prima pendente di Valutazione della Difesa, ha svolto Guerra Mondiale creata a Cividale del Friuli nel la propria attività nel campo della negoziazione e 2015 nel quadro del centenario, oltre ad aver lavo- cooperazione bilaterale e multilaterale. Laureata rato nell’ambito di diversi progetti di ricerca sulla L’EDITORIA DELLA DIFESA AL LINGOTTO FIERE presso l’Università Bocconi di Milano, ha conse- storia locale del Friuli. Collabora con la stampa STAND T52/U51 PADIGLIONE 3 guito i Master in Peacekeeping e Security Studies locale e prende parte a convegni di storia su nume- presso l’Università di Roma 3 ed in Defence Pro- rosi temi del primo conflitto. curement presso l’Università di Roma Tor Vergata e ha frequentato il 114° Senior Course del NATO Giuseppe Tarantino Maggiore dell’Esercito, è Defence College. Ha recentemente conseguito il redattore di Informazioni della Difesa. In prece- Dottorato di Ricerca in Teoria Politica presso la denza, presso l’Ufficio Risorse Organizzative e LUISS di Roma. Comunicazione dello Stato Maggiore dell’Esercito, ha curato diversi progetti di comunicazione, tra Guglielmo Quagliarotti Giornalista professio- cui le attività espositive nazionali, gli Infoteam e il nista dal 1978, ha iniziato la sia attività presso il Calendesercito. Si è laureato in Sociologia milita- quotidiano Il Tempo , lavorando successivamente re all’Università La Sapienza ed ha conseguito il presso il Giornale d’Italia, l’ANSA, e il TG3 prima master di 2° livello in Comunicazione istituzionale di approdare al Messaggero. Per vent’anni si è presso l’Università di Tor Vergata. È Dottore di occupato di cronaca, economia e geopolitica, re- Ricerca in Sociologia e Scienze Sociali Applicate. alizzando inchieste su importanti fatti nazionali e reportage sul narcotraffico mondiale come inviato Riccardo Venturini Maggiore degli Alpini, ha estero. Collabora con riviste del settore bancario e prestato servizio presso il 7° e l’8° reggimento, della Difesa. Come docente ha tenuto seminari di come comandante di plotone e compagnia. Dal comunicazione e giornalismo presso l’Accademia 2008 al 2012 è stato Comandante di Compa- della Comunicazione. gnia presso la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo. Ha ricoperto poi l’incarico di Capo Mario Renna Tenente Colonnello, è il direttore Ufficio Operazioni ed Addestramento al 7° Alpini. di Informazioni della Difesa. Ha ricoperto diversi A seguito del Corso Superiore di Stato Maggiore incarichi di comando e di staff nella Brigata Alpina Interforze, nel 2016 è stato assegnato alla Brigata Taurinense, di cui è stato portavoce in Italia e Alpina Taurinense dove è Capo Ufficio Operazio- all’estero per nove anni. Laureatosi a Torino in ni, Piani ed Addestramento. Ha partecipato alle Ingegneria e in Scienza Strategiche, ha conseguito missioni della NATO in Bosnia e in Afghanistan e un master in giornalismo all’università di Ferrara sempre in Bosnia con l’Unione Europea. Ministero della Difesa

1-2018 informazioni della difesa MEDITERRANEO L’INIZIATIVA DI COOPERAZIONE 5+5DIFESA

DIFESA EUROPEA E PROSPETTIVA REGIONALE IL PEACEKEEPING DELLE NAZIONI UNITE GLI ORFANI DELLA GRANDE GUERRA

www.difesa.it - @SM_Difesa 1-2018 RIVISTA DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA