Musei Collezioni
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ROTARY CLUB Alla scoperta del prezioso repertorio museale che connota il territorio della provincia di Belluno, all’ombra delle Dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità. Sono presìdi elluno B e istituzioni culturali che rifl ettono un’ampia gamma di ambiti: musei d’arte, storici, archeologici, etnografi ci, naturalistici, specializzati, rovincia di p come si può rilevare anche dalla cartina che ne fi ssa della la collocazione geografi ca. I Rotary Club della provincia di Belluno, promotori di questa ollezioni c iniziativa editoriale, augurano al lettore e al visitatore di scoprire, pagina dopo pagina, luogo dopo usei luogo, gioielli piccoli e grandi, M e prima ancora di vivere l’emozione M dell’approccio a un sistema “diffuso”, usei c meritevole di essere conosciuto e ollezioni visto da vicino. Con questa guida della provincia di ragionata, che segue un itinerario ideale dal sud della provincia verso Belluno l’Alto Bellunese, mettendo in luce continuità e differenze e che si presta ad essere letta anche tutta d’un fi ato. a cura di Iolanda Da Deppo Comelico Superiore S. Pietro di Cadore Danta di Cadore Sappada Cortina d’Ampezzo Auronzo di Cadore S. Stefano di Cadore Lorenzago di Cadore Livinallongo del Col di Lana Lozzo di Cadore S. Vito di Cadore Selva di Cadore Pieve di Cadore Rocca Pietore Cibiana di Cadore Perarolo di Cadore Zoldo Alto Zoppé di Cadore Falcade Forno di Zoldo Canale d’Agordo Taibon Agordino Castellavazzo Agordo La Valle Agordina Longarone Rivamonte Agordino Gosaldo Chies d’Alpago Belluno Tambre S. Gregorio nelle Alpi Sedico Cesiomaggiore Pedavena Mel Feltre Seren del Grappa Arsié Vas Quero Alano di Piave ■ CORTINA D ' AMPEZZO ■ MUSEI E COLLEZIONI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ■ Museo d’arte moderna Mario Rimoldi ■ Cortina d'Ampezzo Le antiche Regole d’Ampezzo (comunioni intelligente e capace di grandi intuizioni, Rimoldi familiari), associate nella Comunanza Regoliera, oltre riuscì a tessere intorno a sé una rete di relazioni e Corso Italia, 69 a gestire un ricco e straordinario patrimonio naturale amicizie che lo portò in giro per mostre e gallerie di boschi e pascoli, sono custodi di tre importanti in tutta Italia e in Europa, consentendogli di tel. 0436 866222 collezioni museali che restituiscono nell’insieme i vari arricchire la sua raccolta di pezzi di grande valore [email protected] aspetti della realtà ampezzana: arte, natura e storia. artistico. Particolarmente profi cuo fu il sodalizio www.musei.regole.it Preziosa questa raccolta d'arte, con de Pisis, Morandi, con il pittore Filippo de Pisis, conosciuto a Cortina de Chirico, Semeghini, Campigli, Sironi, Severini, d’Ampezzo nel 1929, tra gli artisti più amati da Martini, Dova, Music, Santomaso, Vedova, alcuni degli Rimoldi. Dopo la morte del collezionista, avvenuta artisti le cui opere vennero acquistate a partire dagli nel 1972, la moglie Rosa Braun donò la parte anni ‘30 del ‘900 da Mario Rimoldi. Collezionista più signifi cativa delle opere d’arte della raccolta ■ In primo piano, Arturo Martini, L'uomo della Maremma, bronzo, 1938 Apertura stagione estiva e invernale, su prenotazione per gruppi in altri periodi Ingresso a pagamento biglietto cumulativo con gli altri musei delle Regole d’Ampezzo Servizi visite guidati laboratori didattici archivio e biblioteca tematica Proprietà e gestione privata, Regole d’Ampezzo 52 ■ CORTINA D ' AMPEZZO ■ MUSEI E COLLEZIONI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ■ ■ In primo piano, Alberto Savinio, L'ile des charmes, olio su tela, 1928 alle Regole d’Ampezzo in modo da renderle essenziale (pareti bianche e pavimento laccato accessibili al grande pubblico. L’attuale grigio), il visitatore si imbatte nelle 4 fi gure percorso espositivo, ospitato nella sede delle di donne, appena abbozzate, delle Bagnanti Regole, restituisce al visitatore un’attenta di Carena e nel San Sebastiano del trentino lettura del gusto artistico che accompagnò Garbari o, ancora, nella grande e intensa Rimoldi nella scelta dei pezzi d’arte. Nelle tela La zolfara di Guttuso. Non mancano otto sezioni sono esposte permanentemente di affascinare le tele il Concerto e Il gineco molte delle opere più importanti dell’intero dipinte nel 1943 da Campigli e, di tutt’altro patrimonio custodito dal Museo, le rimanenti ambito artistico, il Paesaggio invernale in sono accessibili in occasioni di mostre o Cadore di Tomea. Chiude l’esposizione la particolari eventi. Nell’atmosfera intima Composizione-forme contenute, datata 1948, ricreata dai piccoli dipinti posti l’uno accanto di Vedova. Accompagnano il ritmo ordinato all’altro della prima sezione, quasi a rievocare dei dipinti alcune sculture: La sete, in bronzo, lo studio-mostra del collezionista, si trovano di Martini, il Nudo di donna, in gesso di il ritratto di Rimoldi, realizzato dall’amico Sironi con la particolare patina realizzata con Renato Balsamo, e quelli della moglie lucido da scarpe nero, e il Torso di donna, in dipinti da Sironi e Campigli, ma ad attrarre legno di frassino, di Augusto Murer. Il Museo l’attenzione del pubblico è sopratutto la Chiesa custodisce inoltre un corposo e signifi cativo di Cortina del 1937 di de Pisis. Proseguendo carteggio epistolare tra Rimoldi e l’amico de lungo le sale, in una cornice sobria ed Pisis. ■ Filippo de Pisis, Chiesa di Cortina, olio su tela, 1937 53 ■ CORTINA D ' AMPEZZO ■ MUSEI E COLLEZIONI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ■ Museo paleontologico Rinaldo Zardini ■ Cortina d'Ampezzo La passione per i fossili, «...stimolatagli come conferitagli nel 1985 dall’Università di Modena. una folgorazione, dalla scoperta nella Valle del L’insieme delle migliaia di campioni raccolti 1 loc. Pontechiesa Boite di un’impronta di corallo» , accompagnò in decenni di intensa attività e di studio, in per tutta la vita il naturalista Rinaldo particolare dagli strati di San Cassiano dell’area Via Marangoi, 1 Zardini (1902-1988). Passione che lo legò d’Ampezzo, rappresenta una delle più consistenti tel. 0436 2206 profondamente alla sua terra natale, Cortina collezioni paleontologiche esistenti. Parte di tali [email protected] d’Ampezzo e alle Dolomiti delle quali contribuì a reperti è conservata presso gli Atenei di Padova, scoprire e a far conoscere le origini. I molteplici Ferrara e Modena, ma la collezione più ricca si www.musei.regole.it interessi lo portarono a studiare anche la trova in questo Museo delle Regole d’Ampezzo. botanica, ma i risultati maggiori li ottenne nella Aperto nel 1975, il Museo offre un’occasione ricerca paleontologica, che gli valse importanti unica ai residenti e ai turisti che frequentano riconoscimenti come la laurea honoris causa la conca ampezzana per conoscere e capire la Apertura stagione estiva e invernale, su prenotazione per gruppi in altri periodi Ingresso a pagamento biglietto cumulativo con gli altri musei delle Regole d’Ampezzo Servizi visite guidati laboratori didattici archivio e biblioteca tematica Proprietà e gestione privata, Regole d’Ampezzo 54 ■ CORTINA D ' AMPEZZO ■ MUSEI E COLLEZIONI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ■ ■ Rinaldo Zardini all'opera ■ Particolari della sezione mineralogiaca ■ Esemplare di megalodonte geologia delle montagne dolomitiche. Il conosciute al mondo, sono i numerosi sono stati ritrovati i fossili. percorso di visita del Museo, ospitato negli megalodonti, molluschi bivalvi con un Il Museo Zardini, oltre alla raccolta ex magazzini di legname delle Regole, oggi guscio di notevole spessore, adattati a un di reperti arricchitasi negli anni da diventati Centro Culturale, è delineato da ambiente marino tropicale poco profondo molteplici donazioni private, conserva un vetrine che raccolgono minerali, rocce e come quello dolomitico di 215-205 ricco archivio cartaceo e fotografi co e soprattutto fossili di invertebrati marini, di milioni di anni fa. Ad accompagnare il un’interessante biblioteca tematica. coralli e di spugne, che la fi nissima sabbia visitatore e rendere più facile la fruizione di calcare, ricoprendoli, ne ha permesso la di una materia tanto affascinante, quanto straordinaria conservazione. Di particolare complessa, ci sono testi esplicativi e 1 M. Raffaelli (a cura di), Il Museo di storia naturale fascino, oltre alle gocce di resina fossile, fotografi e, disegni e grafi ci che descrivono dell’Università degli studi di Firenze. Volume II. , Firenze considerate tra le più antiche ambre le ere e le formazioni rocciose nelle quali 2009, pag. 279. 55 ■ CORTINA D ' AMPEZZO ■ MUSEI E COLLEZIONI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ■ Museo etnografi co Regole d’Ampezzo ■ Cortina d'Ampezzo Il Museo, inaugurato nell’agosto del 2011, ha proprietà collettive delle famiglie originarie del trovato sede nell’ex segheria "alla veneziana", luogo. Viene raccontata la storia delle Regole, loc. Pontechiesa cioè azionata ad acqua, di proprietà delle il loro sviluppo e la loro funzione attuale; sono Regole d’Ampezzo. L’edifi cio rappresenta di per inoltre illustrati i Laudi antichi: la raccolta di tel. 0436 2206 sé un’importante testimonianza della storia norme che in passato regolamentava la gestione [email protected] dell’Istituto regoliero, che è anche il tema del e l’uso della proprietà collettiva, e i Laudi www.musei.regole.it nuovo allestimento. Infatti, nell’opifi cio attivo attuali che, con funzioni simili, stabiliscono gli fi no al 1987 venivano segati e trasformati in organi amministrativi e le funzioni dell’Istituto assi i tronchi provenienti dai boschi ampezzani regoliero. Una sezione è dedicata al Castello di proprietà regoliera. Il percorso di visita di Botestagno che, sede fi no al XVII secolo si sviluppa su più piani, nel primo vengono