I Incontro Di Studio Sul Tema Studiare Ravenna a Ravenna
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Luigi Maria Malkowski Memorial Day 2012 ATTI DELLA I GIORNATA DI STUDI DEDICATA ALLA MEMORIA DI LUIGI MARIA MALKOWSKI Ravenna 4 dicembre 2010 I Incontro di studio sul tema Studiare Ravenna a Ravenna a cura di Paola Novara Fulvia Fabbi Filippo Trerè Con la collaborazione dell’Istituzione Biblioteca Classense Ravenna 2012 102 NOTE DI TOPOGRAFIA URBANA RAVENNATE L’ISOLATO DI CLASSE IN CITTÀ FINO AL XVI SECOLO Con due inediti di Silvio Bernicoli Paola Novara Negli anni successivi alla Battaglia di Ravenna dagli studiosi senza specifiche indicazioni in- (1512) si diede avvio alla realizzazione di una terpretative. (fig. 1) nuova sede per i Camaldolesi nel complesso urbano della Misericordia, da poco più di cin- La guayta di Gazo quanta anni di proprietà dei monaci di Classe 1. Nel corso di circa un secolo, l’isolato contenuto Nel Medioevo l’area urbana di Ravenna fu or- fra le attuali vie Mazzini-Rondinelli-Chartres- ganizzata secondo una suddivizione in zone De Gasperi cambiò completamente fisionomia, che modificò ampiamente nel corso dei secoli, occupato dalle imponenti costruzioni del com- sia per quanto riguarda i confini della riparti- plesso di Classe in Città. Attraverso la docu- zione, sia nella denominazione di ogni settore4. mentazione apprendiamo che l’area in questio- Nei secoli X-XI, Ravenna risulta suddivisa in ne fino ai primi anni del XVI secolo era carat- ventidue regiones maggiori e in una trentina di terizzata da percorsi viari, infrastrutture ed edi- regiones minori che prendevano nome dalle fici di abitazione e di culto. chiese presenti nell’area o da altre evidenze to- In questa sede si propone una raccolta di dati pografiche (Milliario Aureo, ponti e porte delle utili a ricostruire la storia e l’evoluzione di mura)5. quel settore urbano dalla tarda Antichità fino Nell’XI secolo la documentazione attesta al basso Medioevo. l’applicazione dell’azzonamento in horae, che In altre pubblicazioni2 ho riscontrato come si- però non ebbe lunga vita, tanto che ben pre- no ad oggi, nella restituzione della topografia sto prese piede, sempre secondo quanto atte- urbana di Ravenna, i dati siano stati spesso stato dalle fonti, la ripartizione in guayte; se- “compressi” e non siano stati opportunamente condo Mascanzoni ciò avvenne nel corso del disposti lungo la linea cronologica dell’intero XII secolo. Guayta è un termine di origine arco temporale. Tali modalità sono rivolte so- germanica, appartenente al linguaggio militare. prattutto al periodo che va dalla tarda Antichità Ogni guayta, controllata da un maior, faceva ca- fino al pieno Medioevo ed hanno avuto come po alla chiesa più importante compresa nella effetto il frequente spostamento delle informa- ripartizione, che includeva, in genere, più par- zioni da riferire al tardo Medioevo a periodi rocchie. Dall’ «Estimo generale del Comune di precedenti di molti secoli e l’accumulo dei dati Ravenna»6, che giunge a noi in una copia del entro un lasso di tempo brevissimo, con so- 1372, la città risulta azzonata in dodici guayte7: vrapposizioni o sdoppiamento di informazioni San Michele in Africisco, Sant’Agata, San Sal- riferite ad edifici che nel corso del tempo, han- vatore, San Pietro Maggiore, San Teodoro, San no avuto due o più intitolazioni. Il caso più Giovanni Battista, San Vittore, Pusterla, Santa emblematico di tale atteggiamento è costituito Maria Maggiore, Santi Giovanni e Paolo, dalla planimetria ricostruttiva della topografia Sant’Agnese, Gazzo8. La ripartizione in guayte si urbana di Ravenna nell’alto Medioevo realizza- ta nei primi anni del Novecento, dallo storico e decoratore Gaetano Savini3, che può essere ri- 4 Sulla questione si veda quanto scritto ad oggi da tenuta errata dal punto di vista metodologico, MASCANZONI 1993, p. 406. 5 Al riguardo si veda quanto scritto in MORELLI- in quanto indica come coesistenti edifici che in NOVARA 2007. realtà non lo furono; malgrado ciò, ancora oggi 6 ASCRA, Contabilità, vol. di stralcio n. 2. viene pubblicata come immagine di riferimento 7 Al riguardo vd. quanto scritto in ZACCARINI 1998, p. XV. 1 NOVARA 2010. 8 La guayta di Gazo prendeva nome dalla porta Ga- 2 NOVARA 2008A; EADEM 2008B; EADEM 2008C. gii, denominazione che probabilmente aveva una 3 SAVINI 1914, fig. 42. origine alto medievale. Vd. NOVARA c.s. 103 protrasse a Ravenna molto a lungo, probabil- Padenna perpendicolare alle vie Mazzini e Bac- mente a causa della anomala vicenda comunale9 carini e fra via Guaccimanni e via Tombesi13. che non portò alla creazione dei quartieri. La Non sono note tracce archeologiche. ripartizione in guayte è documentata ancora nel- la seconda metà del XV secolo, quando la città EDIFICI. SECC. IX-X: chiesa di S. Giovanni ad era sotto il controllo veneziano, e ancora nei Catapateriam secoli successivi fino al XVII, anche se privata dell’originario significato e ridottasi ad una Edificio di cui non conosciamo la precisa ubi- semplice definizione formale. cazione. Non ne è documentata l’esistenza successivamente l’XI secolo14. La menzione L’alto Medioevo nella conferma di papa Alessandro III ai Ca- nonici della Cattedrale di Ravenna del 1169 INFRASTRUTTURE. SECC. X-XI: il pons Cipitel- non costituisce un elemento certo di essitenza lum10 in vita dell’edificio. Ne parla già Ziradini negli Edifici profani, ma EDIFICI. SECC. X-: chiesa di S. Maria in Cipa- senza precisarne l’ubicazione11. Secondo Sil- tellum, a Capatello, Zepatella vio Bernicoli, che basava le sue ipotesi sulla lettura dei documenti12, si trovava sul fiume L’edificio è citato nella documentazione a partire dal X secolo15, e con continuità se ne può ricostruire la storia documentaria16 fino 9 NOVARA 2009A. 10 Non sono stata in grado di trovare i riferimenti documentari da cui Andraghetti ricava la deno- 13 BERNICOLI 1931, p. 4. minazione pons Bicipitellus che a suo avviso il pon- 14 891 luglio 26, AAR, Pergamene, D 1889: sul dor- te avrebbe assunto nel Medioevo, vd. ANDRA- so della pergamena sono elencate alcune registra- GHETTI 2010, p. 17. zioni del X secolo riguardanti la Chiesa di Raven- 11 ZIRARDINI 1762, pp. 245-246. na, in cui si menzionano la chiesa di S. Giovanni 12 952 sett./953 dic., AAR, Pergamene, 9490 (R, Q, in Catapaterie e i beni situati nel territorio di Se- n. 10), BENERICETTI X/I, n. 74, pp. 171-174: en- nigallia; edd. Codice Bavaro, n. 6, pp. 184-188; BE- fiteusi di una domucella posta nella Regio sancti NERICETTI VIII-IX, n. 40, pp. 107-108; si veda Petri apostoli qui vocatur maiores super tribio non longe a anche la reg. 110, pp. 60-61, collocabile fra l’850 ponte qui vocatur Cipitello in prossimità della chiesa e il 914; 973 settembre 9, AAR, Pergamene, 9392 e di S. Agata in Pittula; 978 maggio 4, AAR, Perga- 9395, ed. BENERICETTI, X/II, n. 178, pp. 244- mene, F 2329, FANTUZZI I, n. 56, pp. 198-199; 248; 992, AAR, Pergamene, 10363 (X, FF, n.3), ed. BENERICETTI X/III, n. 205, pp. 36-39: enfiteusi BENERICETTI, X/III, n. 254, pp. 159-161; 1037 di un terreno, unum spacium terrae in integro ubi edifi- maggio 14, AAR, Pergamene, G 2870, ed. FAN- cias pedeplanas esse videtur, cum curte et puteo vel cum TUZZI I, p. 392; RONCHINI, XI/II, n. 174, pp. ingresso et egresso suo usque in platea publica et usque in 183-186: tra i confini di una proprietà è citata an- fluvio Padennae et cum accesso ipsius ripae fluminis Pa- che la chiesa di S. Giovanni ad Catapateriam. dennae, scitas hic civitate Ravenne, in regione basilicae 15 931, AAR, Pergamene, B 477, BENERICETTI X/I, Sancti Petri maioris, prope pontem Cipitellum…; interaf- n. 40, pp. 91-92 (va notato che la locuzione “a Cap- fines de his omnibus: ab uno latere possidente heredes patello” è aggiunta in un secondo tempo, su abrasu- quondam Teoderatus consuleet possidente non ipsi petito- ra; l’edificio è definito basilica); 987/988, AAR, Per- res, ab alio latere iuris monasterii Sancte Agate martiris gamene, 12803, BENERICETTI XI/I, app. n. 243bis, quae vocatur in Pitula, et a reliquis lateribus platea publi- pp. 243-246: Paulus suddiacono della Chiesa di Ra- ca; 1022 marzo 12, AAR, Pergamene, I 4359, ed. venna, figlio di Paolo Traversari, duca e abbas del BENERICETTI XI/I, n. 73, pp. 188-190: enfiteusi monasterium di S. Maria qui vocatur in Cipatellum (o di una stanza in una casa sita nella Regio di S. Tjpatellum). Pier Maggiore presso il fiume Padenna qui decurrit 16 1037 maggio 14, AAR, Pergamene, G 2870, FAN- da Cipitelle ad ponte Apollenaris qui vocatur Cooperto; TUZZI I, p. 392; RONCHINI, XI/II, n. 174, pp. 183- petitio scritta sul verso di un documento del 1065 186: la chiesa è richiesta in enfiteusi a Gebeardo luglio 2, AAR, Pergamene, F 2006, ed. BENERI- dall’abate del monastero di S. Ruffillo di Forlimpo- CETTI XI/III, n. 298, pp. 211-216; n. 6: richiesta poli, con la domus, l’orto e la piccola corte; ecclesia in di una casupola posta nella regio di S. Pier Mag- regione Herculana in prossimità della chiesa di S. Gio- giore in capite pontis vocatur at Cipatello. vanni ad Catapateriam; 1290, nel libro delle Decime 104 alla soppressione, avvenuta poco dopo il tra- allo spostamento del beneficio ad un altro e- sferimento dei monaci di Classe in città17, e dificio di culto18. Secondo Silvio Bernicoli prendeva nome dal vicino pons Cipatellum19. delle chiese di Ravenna, ed. FANTUZZI VI, p. 106; 1292 marzo 5, ristr. FANTUZZI II, n. CLI/7, p. 396 e poiché l’abate di Classe desidera acquisire la chiesa (Pergamene dell’archivio del convento dei parroci); 1304 lu- curata di S. Maria in Cepatella hodie dirupta et prophana- glio 11, ristr.